LineaVerde marzo - aprile 2015

Page 1

FIERE

IL PUNTO

PAESAGGIO

Myplant & Garden: una fiera organizzata da operatori del verde

Diversità genetica: strumento per far fronte al cambiamento climatico

Tempelhof, da un aeroporto ad un parco, un futuro di biodiversità

Lineaverde ATTUALITÀ

E I NFORMAZIONE

T ECNICA

PER

V IVAISTI , P ROGETTISTI

E

C OSTRUTTORI

DEL

V ERDE

Salviamo le piante di Bosso dalla ‘Piralide’ Marzo/Aprile 2015 Anno 41 - N° 2


GLI OCCHI BENE APERTI SUL DOMANI

www.pistoianurserypark.it

Vannucci Piante applica il codice etico nelle sue procedure quotidiane e opera con le massime certificazioni ambientali.

1938

75 2013 75째 ANNIVERSARIO Via Vecchia Pratese 238 - 51100 Pistoia (Italy) Tel. +39 0573 79701 Fax +39 0573 735975 info@vannuccipiante.it www.vannuccipiante.it


TVÀ I V O N LOROVI AISMO

LF PER I

NATURAL

POWER

HICURE Il nuovo fertilizzante biostimolante naturale e sicuro in ogni aspetto. Aiuta a ridurre lo stress abiotico, migliora la qualità della pianta e ne aumenta la shelf life, XMZ [WLLQ[NIZM TM ZQKPQM[\M LQ \]\\I TI ÅTQMZI

Syngenta è uno dei principali attori dell’agro-industria mondiale. Il gruppo impiega più di 26.000 persone in oltre 90 paesi che operano con un unico proposito: Bringing plant potential to life (Sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita). ® e TM Marchi registrati di una società del Gruppo Syngenta.

www.syngenta.it



> SOMMARIO <

INFORMARE ......................................................................... PAG. 5 Fiere Le 30 edizioni del Salon du Vegetal: immersi nel verde ........ PAG. 20 di Renato Ferretti

Lineaverde

Schede tecnico-botaniche Albizia julibrissin ‘Ombrella’ ................................................ PAG. 24 Protea cynaroides ‘Little Prince’ ........................................... PAG. 25 Heptacodium miconioides .................................................... PAG. 26 di Renato Ferretti e Silvia Vigé

Redazione: Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02.89.50.18.30 - Fax 02.89.50.16.04 E-Mail per richiesta abbonamenti o informazioni: info@linea-verde.net E-Mail per invio comunicati o altro materiale alla redazione: lineaverde@linea-verde.net Sito Web: www.linea-verde.net

Il punto La diversità genetica: strumento nascosto per far fronte al cambiamento climatico .............................. PAG. 28 di Renato Ferretti

è edita da EPE Edizioni Srl

Direttore responsabile: Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it

Direttore editoriale: Renato Ferretti renatoferretti@tin.it

Dalle Aziende L’impiego della fibra di cocco come substrato di coltivazione ............................................. PAG. 30 di Renato Ferretti Fiere Myplant & Garden: una fiera fortemente voluta e organizzata da operatori del settore ......................... PAG. 32 di Silvia Vigé Architettura del Paesaggio Architettura del paesaggio .................................................... PAG. 36 di Biagio Guccione Riqualificazione Tempelhof: da un aeroporto ad un parco... dal passato ad un futuro di biodiversità ................................. PAG. 40 di Francesca Giurranna Fitopatologia Salviamo le piante di Bosso dalla “Piralide” .......................... PAG. 44 di Giorgio Badiali

Editor: Silvia Vigé silvia.vige@epesrl.it

Hanno collaborato: Giulia Arrigoni, Giorgio Badiali, Ilaria Bonanno, Biagio Guccione Comitato tecnico: Giorgio Badiali Francesco Ferrini Franca Gambini Biagio Guccione Laura Schiff Redazione: Claudia Perolari claudia.perolari@epesrl.it

Segretaria di redazione: Silvia Mariani silvia.mariani@epesrl.it

Impaginazione: Claudia Bellelli claudia.bellelli@epesrl.it

Abbonamento annuale Italia: 40 euro da versare su c/c postale n°12059200 intestato a: EPE srl - 20142 Milano Via Spezia, 33 Stampa: Ingraph - Seregno (Mi) Spedizione in abbonamento Postale 45% Art. 1 Comma 1, Legge 46 del 27/2/2004 Filiale di Milano. Iscrizione al registro degli operatori di comunicazione (ROC) n° 3231 del 30/11/2001. Autorizzazione Tribunale di Milano n° 27 del 18/1/1999. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale. Lineaverde è un marchio registrato di proprietà della EPE Edizioni Srl.

INSERZIONISTI / Agraria Checchi

PAG 31

/ Lucio Rossi Vivai

PAG 2

/ Bonato

PAG 7

/ Mati Piante

PAG 27

/ Capitanio Vivai

PAG 13

/ Nippon Bonsai

PAG 16

/ Ersaf

PAG 18

/ Pasquini&Bini

PAG 9

/ Everris

PAG 15

/ Syngenta

PAG 1

/ Flora Firenze

III cop.

/ Vannucci Piante

II cop.

/ Flora Toscana

PAG 10

/ Zambelli

PAG 11

/ GT Piante

IV cop.

/ Zelari

PAG 4

/ Kostplant

PAG 19

Pubblicità EPE - Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02/89.50.18.30 - Fax 02/89.50.16.04 Direttore commerciale: Maurizio Casolaro maurizio.casolaro@epesrl.it

Pag. 3 • Lineaverde Mar/Apr 2015


DGY ZZZ WKHWLV WY

ZZZ ]HODUL LW

3,672,$ ,7$/<

;&-"3* $*5:

5)& 30"%4 0' (3&&/ 6HDUFK 0DSV

;&-"3*

%LJQRQLD

.RHOUHXWHULD

%RXJDQYLOOHD

/LTXLGDPEDU

$JDSDQWKXV

3KLOO\UHD

+\GUDQJHD

+DPDPHOLV

/HXFRWKRH

(ODHDJQXV

(VFDOORQLD 0DJQROLD

'DO DG RJJL =HODUL 3LDQWH VL q GLVWLQWD SHU OD VXD JHQXLQD YRJOLD GL FUHVFHUH DIIHUPDQGR OD SURSULD FDSDFLWj LPSUHQGLWRULDOH

)URP WR GDWH =HODUL 3LDQWH KDV GLVWLQJXLVKHG LWVHOI E\ WKH JHQXLQH GHVLUH WR JURZ DQG LV GRLQJ VR GHPRQVWUDWH LWV HQWUHSUHQHXULDO DELOLWLHV

/D VLQHUJLD RSHUDWLYD FRQ OH DOWUH VRFLHWj GHO *UXSSR =HODUL KD GHWHUPLQDWR XQD SRVL]LRQH GL VSLFFR QHO SDQRUDPD DWWXDOH GL XQD FLWWj FRPH 3LVWRLD FKH q FRQVLGHUDWD FDSLWDOH GHO YHUGH

7KH RSHUDWLYH V\QHUJ\ EHWZHHQ WKH RWKHU FRPSDQLHV RI WKH =HODUL *URXS KDV HVWDEOLVKHG D OHDGLQJ UROH ZLWKLQ WKH FLW\ RI 3LVWRLD ZKLFK LV LQ LWV RZQ ULJKW FRQVLGHUHG WR EH WKH JUHHQ FDSLWDOµ

2QOLQH WXWWR LO QRVWUR FDWDORJR 2QOLQH DOO RXU FDWDORJ

ZZZ ]HODUL LW

9LD 3UDWHVH &KLD]]DQR 37 ,7$/< 7HO )D[ LQIR#]HODUL LW

;&-"3*


Lineaverde News MARZO/APRILE 2015

Premi

A Napoli i Parchi più Belli d'Italia 2014 Ufficiali i nomi dei vincitori della XII edizione del concorso che premia le bellezze verdi italiane, annunciati proprio in occasione dell'inizio della stagione di visite. Quest'anno il Comitato Scientifico ha voluto premiare due gioielli naturalistici di ineguagliabile bellezza con l'intento che possano fare da volano alla rivalutazione di tutto il comprensorio e dare il giusto merito ad importanti interventi di recupero e valorizzazione nonché alle attività e agli appuntamenti culturali che rendono questi spazi dei veri e propri "angoli di paradiso". Dunque, i due vincitori della XII edizione del Premio Il Parco Più Bello d'Italia sono Villa San Michele a Capri per la categoria parchi privati e Il Real Bosco di Capodimonte a Napoli per la categoria Parchi Pubblici. I due parchi distano solo quaranta chilometri uno dall'altro ed impreziosiscono la città di Napoli dai due poli opposti, in un abbraccio verde di invidiabile bellezza. Villa San Michele, piccolo gioiello botanico, architettonico ed artistico, eclettico e rigoglioso affacciato sul Golfo e amministrato dalla Fondazione Axel Munthe Villa San Michele sotto la guida del Console Staffan de Mistura; il Real Bosco di Capodimonte, adagiato su una collina ai margini della città, un parco storico e botanico di grandissimo interesse gestito dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e riportato agli antichi splendori grazie al lavoro del Soprintendente Giorgio Cozzolino e del suo staff. Per la selezione dei vincitori il Comitato scientifico ha valutato i seguenti parametri: l’interesse botanico e storico-artistico, lo stato di conservazione, gli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, l’accessibilità, la presenza di servizi, le relazioni con il pubblico e la promozione turistica. ■

Scienza

Alluminio nel suolo: 'fotografato' l'effetto tossico sulle radici Negli ultimi 40 anni un terzo dei terreni coltivabili di tutto il mondo è stato perso perchè non produceva piú. Uno degli elementi responsabili di questo fenomeno è l'alluminio, che costituisce un problema in particolare per i suoli acidi, circa il 40% dei terreni agricoli del mondo. In questi suoli, i minerali si dissolvono e rilasciano in soluzione il metallo, che poi limita la crescita delle piante. Nonostante gli effetti dell'alluminio fossero noti sin dai primi del Novecento, le ragioni alla base della sua tossicità non sono mai state comprese fino in fondo. Grazie a una combinazione di tecniche e all'utilizzo del microscopio TwinMic, che usa la luce di sincrotrone di Elettra, il team di ricerca ha "fotografato" per la prima volta le modalità d'accumulo dell'alluminio nelle radici, in funzione dei tempi di esposizione. Lo studio ha dimostrato che gli effetti tossici dell'alluminio sono estremamente rapidi, esercitandosi già a partire dai primi cinque minuti di esposizione al metallo e sono dovuti a un'inibizione diretta dell'allungamento di determinate cellule situate all'apice della radice e direttamente responsabili della sua crescita. "Utilizzando TwinMic e la tecnica della fluorescenza ai raggi X - commenta Alessandra Gianoncelli, ricercatrice di Elettra - siamo riusciti a ottenere una serie di mappe chimiche, che hanno evidenziato come l'alluminio si concentri nelle pareti di queste cellule, impedendone l'allentamento e l'allungamento necessari. In questo modo le radici non possono crescere e la pianta non potrà accedere all'acqua e ai nutrienti necessari per portare a termine il ciclo riproduttivo. L'effetto è già chiaramente visibile in pochi minuti ma, anche lasciando passare 24 ore, le cellule in cui l'alluminio si è concentrato sono sempre quelle collocate nella stessa zona della radice". La ricerca, pubblicata sulla rivista Plant Physiology, ha visto la collaborazione di Università del Queensland (Australia), Università dell'Australia del Sud, Università di Oxford ed Elettra Sincrotrone Trieste in AREA Science Park. ■ Pag. 5 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Lineaverde News Attualità

Tempesta di vento mette in ginocchio il florovivaismo pistoiese e toscano Serre distrutte, strutture di sostegno ed ombrari ridotti ad ammasso di ferro, impianti di irrigazione strappati, piante in pieno campo inclinate o sradicate con danni agli apparati radicali, piante in vaso ribaltate con danni alle chiome ed ai vasi ed infine i danni diretti alla vegetazione prodotti dal vento con bruciature e lacerazioni delle foglie, e degli organi vegetativi. Questo è il risultato di una notte mai vista in Toscana: 8 ore di vento ad una media di 120-150 km/h con punta di 181 km/h ad Agliana ed addirittura di 353 km/h sul crinale appenninico. Insomma un uragano infinito le cui conseguenze si stanno cominciando ad apprezzare realmente solo dopo qualche giorno. Il primo danno immediato sul mercato è dato dalla necessità di rimettere in condizioni commerciali i prodotti non danneggiati, anche domenica nei vivai si è lavorato per consentire ai clienti che sarebbero arrivati dall’indomani di poter vedere le piante e decidere al meglio i propri acquisti, ma, certamente alcuni articoli per questa campagna primaverile non saranno disponibili. La calamità naturale si è abbattuta su un settore già provato dal mercato non favorevole e dai numerosi controlli, anche solo burocratici, di tante parti dello Stato che ora è invece chiamato ad alleviare i danni ed a far cicatrizzare le ferite per evitare che questo evento eccezionale dia il colpo mortale ad uno dei settori dell’economia verde toscana più importanti a livello nazionale ed europeo. Se era necessario abbiamo avuto la conferma che questo settore è parte integrante dell’agricoltura ed è fortemente esposto all’andamento climatico. La Regione ha già dichiarato lo stato di emergenza e la Provincia insieme alla stessa Regione stanno raccogliendo le informazioni per una puntuale valutazione dei danni ma è necessario un intervento deciso e consistente dello Stato a sostegno del settore che non può essere lasciato da solo. ■

Fiere

Spoga+gafa 2015: le piante italiane protagoniste La spoga+gafa, la fiera internazionale del gardening che si terrà dal 30 agosto al 1 settembre a Colonia (Germania), proporrà quest'anno numerose novità: l'offerta del salone sarà suddivisa in base a una nuova strutturazione dei segmenti, che saranno inoltre ridistribuiti sull'area espositiva. I due segmenti garden care e garden creation, che erano rimasti finora separati, a partire da quest'anno saranno riuniti in garden creation & care; alla spoga+gafa 2015 i prodotti di questo segmento espositivo, fra cui prodotti biochimici e terre, piante e fiori, ma anche le giornate di Landgard (l'associazione tedesca dei produttori di piante), occuperanno il padiglione 5. Sempre nel padiglione 5 sarà organizzata un'interessante iniziativa per promuovere il florovivaismo italiano: sarà realizzato un giardino all'italiana intorno al quale saranno disposti gli stand dei vivaisti di casa nostra. ■ Pag. 6 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Fiere

Nuova sede per Expo TCO e nuove date: 24 e 25 giugno Expo TCO è una piccola fiera olandese in cui espongono per lo più vivaisti specializzati in alberature. Si tiene ad Opheusden, in una regione in cui sono presenti numerosi vivaisti produttori di alberature. Negli anni scorsi Expo CTO si teneva sempre ad inizio di ottobre, da quest'anno gli organizzatori hanno optato per lo spostamento alla fine di giugno, per la precisione il 24 e 25. Nuova anche la location, sempre nella stessa città, che secondo gli organizzatori permetterà di abbattere ulteriormente i costi di partecipazione. "Optando per una posizione diversa in un nuovo periodo, abbiamo voluto soddisfare i desideri dei partecipanti e dare una risposta ai visitatori", spiega Wim Crum, presidente del gruppo di lavoro. "Grazie a questa impostazione, i costi di partecipazione sono notevolmente inferiori e possiamo mostrare le nostre imprese ed i prodotti di qualità in un momento in cui la natura ed i vivai mostrano il loro miglior aspetto". Tutto quello che riguarda l’arboricoltura può essere trovato presso la nuova sede, ed i 70 partecipanti, produttori, commercianti e fornitori che mostreranno gli ultimi sviluppi delle loro attività. Sarà possibile visitare anche le aziende e prendere direttamente visione delle innovazioni tecnologiche e produttive adottate dai vivaisti". Le prossime tre edizioni saranno collegate dal tema 'insieme in natura'. Questo tema simboleggia 'Collaborazione' e 'Natura'. Ogni anno, questo tema sarà concretizzato in modi diversi per mezzo di convegni e brevi conferenze sul commercio equo e solidale. Il 24 e 25 giugno Expo TCO vi aspetta a Tielsestraat 89-95 in Opheusden (NL) con un lungo orario di apertura dalle 9 alle 20. ■


Lineaverde News Convegni Fiere

Giornate Tecniche SOI: substrati di coltivazione per il vivaismo Si svolgeranno a Pescia (Pt) presso la Sala Convegni Moreno Bambi del CRA-VIV dal 27 al 28 maggio 2015 le "Giornate tecniche SOI 2015". Il focus dell'evento sarà su "substrati di coltivazione per le produzioni vivaistiche" e consisterà in una giornata dedicata a visite tecniche ed una dedicata alle presentazioni orali. La sostenibilità economica ed ambientale, oltre alla qualità dei prodotti ortoflorofrutticoli che prevedono una fase di allevamento della pianta in contenitore, è strettamente legata alla gestione e alla scelta dei substrati. L'intensa attività di ricerca e sperimentazione condotta negli ultimi anni ha visto interessati molti aspetti della gestione agronomica e la caratterizzazione di substrati in un settore in continua evoluzione che ingloba competenze eterogenee, dalla chimica e fisica del suolo fino all'elettronica applicata ai sistemi di monitoraggio nell'area radicale. Obiettivo primario delle Giornate Tecniche SOI è quello di fornire un panorama più ampio possibile sulle possibilità e potenzialità delle tematiche trattate, proponendo soluzioni e fornendo informazioni concrete e trasferibili al mondo operativo. Sarà anche messo in palio un Premio per Giovani Ricercatori volto a gratificare lavori che abbiano caratteristiche di innovazione, di trasferibilità tecnologica dalla ricerca al mondo del lavoro e con taglio tecnico-pratico nella risoluzione di problematiche concrete riguardanti le tematiche dell'evento. ■

Concorsi

Festival dei giardini, concorso per garden designer in Franciacorta Franciacorta in fiore da ormai 13 anni si accompagna al concorso per il miglior progettista di giardini tematici temporanei. Divenuto un must della rassegna botanica che ha luogo il terzo weekend di maggio, il Festival dei Giardini di Franciacorta, dedicato ai progettisti del verde, quest’anno porta in scena il tema “Sogno o son desto?”, che da subito fa capire l’intento di evasione e libertà che vuole trasmettere a chi vivrà gli spazi e i colori dei progetti prescelti. Un gioco tra realtà e sogno, che vuole offrire al pubblico nuove soluzioni con spunti creativi e dinamici, che permettano di creare vere e proprie oasi di bellezza ad un passo da casa. Il concorso si basa su una “semplice” richiesta: realizzare spazi verdi innovativi, in linea col tema proposto, che sottolineino l’eccellenza del nostro giardinaggio e vivaismo, dove protagonista sia l’armonia tra disegno, piante e materiali utilizzati. La pubblicazione del bando è disponibile sul sito www.franciacortainfiore.it ■ Pag. 8 • Lineaverde Mar/Apr 2015

Flora Trade Show (Rimini Fiera, 23-25/9): non solo florovivaismo Flessibilità e innovazione organizzative; comunicazione impattante e veloce; capacità di richiamare buyer internazionali; relazioni costanti con i media; vocazione al green; un territorio noto nel mondo per servizi d’ospitalità economicamente e qualitativamente competitivi; un’area baricentrica e con efficienti collegamenti logistici. Sono alcune delle peculiarità che Rimini Fiera mette in campo per Flora Trade Show, il nuovo appuntamento internazionale per la promozione del settore florovivaistico e del paesaggio, in programma nel quartiere espositivo romagnolo dal 23 al 25 settembre 2015. La contemporaneità con MacFrut (ospitato quest’anno a Rimini) permetterà di avere in un unico marketplace il settore florovivaistico e quello ortofrutticolo. Organizzata in collaborazione con Florasì e Florconsorzi, la manifestazione creerà un’occasione in cui l’intera filiera sarà rappresentata: dai sistemi e tecnologie di produzione ai prodotti del florovivaismo, dalle attrezzature e accessori per garden center, fioristi, vivai alla progettazione del verde pubblico e privato (per giardini e aree verdi di hotel e ristoranti, parchi tematici e divertimento), richiamando un target ampio e diversificato: grossisti, buyer GD/DO, buyer esteri, garden center, fioristi, giardinieri, architetti e paesaggisti, urbanisti, real estate, pubbliche amministrazioni, buyer di strutture turistiche open air (villaggi turistici, camping), catene alberghiere, pubblici esercizi, agriturismi. A disposizione delle aziende di Flora Trade la piattaforma online dei business meeting internazionali collaudata ormai da anni: le aziende, prima della Fiera, concorderanno gli appuntamenti presso il proprio stand con buyer internazionali, verificando anticipatamente la reale opportunità di business. Sono attesi buyer del comparto florovivaistico da tutti i continenti, in particolare da Germania, Francia, Danimarca, Olanda, Slovenia, Romania, Turchia. ■


COME MAI SEI COSì BELLA E RIGOGLIOSA? IOSA? P erchè ho preso acqua, fertilizzanti e tanta anta a tan t tanta anta nt ta

aria!

MA Anche a me hanno dato tanta acqua e fertilizzante

SOB!!

TA A IO però SONO CRESCIUT NEI NUOVI Contenitori del centro ricerca e sviluppo della Pasquini E Bini, dove sono riusciti ad ottimizzare il rapporto aria-acqua nel substrato.

NOVITÀ! NO VITÀ!! NEI PROSSIMI SIM MESI VERRÀ LANCIATO IL NUOVO CONTENITORE PER UNA MIGLIORE COLTIVAZIONE IN VASO. NUOVA PA PASQUINI E BINI S.P P.A . Località Tei, zona industriale “La Galeotta”- Altopascio (LU) Tel. +39.0583.264656 - Fax +39.0583.269115 info@pasquiniebini.it - www.pasquiniebini.it


Lineaverde News Attualità

Xylella: Anve e il ministero fanno chiarezza L’ANVE, Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, ha fatto parte della delegazione che, insieme al ministro Maurizio Martina, si è riunita l’8 aprile scorso presso l’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Lecce per affrontare il problema relativo all’emergenza Xylella fastidiosa. Il Ministro ha affermato che: «L’unico intervento possibile è quello espresso dal piano di emergenza. Io non mi sposterò di un millimetro dal programma del piano perché è la migliore risposta possibile a questa situazione inedita che ci troviamo a dover affrontare». Il Ministro ha fatto chiarezza anche circa le polemiche sorte intorno all’eradicazione degli ulivi: «Inutile dividersi pretestuosamente fra gli amanti degli ulivi e i nemici degli ulivi. E’ la prima volta che una situazione simile si presenta non solo in Italia, ma nell’intero continente. Per questo, non ci sono risposte facili. Dobbiamo affidarci alla scienza e applicare alla lettera il piano, che è il frutto di un lungo studio da parte di numerosi esperti. A questo punto, possiamo pensarla diversamente ma almeno cerchiamo di remare dalla stessa parte». Sia il commissario Giuseppe Silletti, sia il governatore Nichi Vendola, hanno ribadito l’importanza di lavorare uniti e senza creare psicosi, seguendo il piano nei suoi semplici step. Nei prossimi quindici giorni si è invitato a procedere con l’aratura dei campi per inibire la schiusa delle uova di Philaenus spumarius (cicaletta sputacchina), il vettore del batterio, e in seguito di intervenire con i fitofarmaci per bloccare lo spostamento dell’insetto. Infine le eradicazioni, necessarie soprattutto nella zona di Oria, a confine fra area infetta e area a rischio. Il Ministro ha anche annunciato di essere al lavoro per una deroga alla legge che consenta di utilizzare il fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali che al momento non contempla l’ipotesi dell’emergenza fitosanitaria, quale è l’infezione da Xylella. I tempi di realizzazione non sono chiari, ma Martina assicura una buona riuscita, con la promessa di tornare in Puglia il prossimo mese. Siamo dunque in attesa del prossimo incontro presso il MIPAAF insieme a tutte le Organizzazioni coinvolte e in cui ANVE, pur confermando l’appoggio al Piano di emergenza, chiederà ulteriori riflessioni su aspetti quali il sostentamento dei costi di eradicazione e smaltimento delle piante infette, lo stato di bonifica delle zone circostanti (pubbliche e private) ai focolai attualmente rinvenuti e l’attuazione del monitoraggio anche nelle zone attualmente indenni. ■ Pag. 10 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Mostre mercato

15° edizione “Coniolo fiori” Coniolo Fiori 2015 che si terrà dal 16 al 17 maggio, propone un elevato numero di importanti e qualificati espositori sia nel mondo della Rosa che nel vivaismo in genere. Saranno presenti tre importanti ibridatori italiani di rose: Rose Barni, Rosa Novaspina di Davide Dalla Libera e Rosa Cisalpina. Le vie e le piazze del paese monferrino saranno inondate da tantissimi esemplari di fiori, piante, attrezzature da giardino e oggetti fioriti in genere creando un percorso di “shopping” nel verde. La rosa “Monferrato”, simbolo di “Coniolo fiori”, col suo bel colore, tipico del vino Barbera, creata appositamente dal famoso ibridatore David Austin, sarà presente tra le tantissime e particolari varietà di rose esposte. Durante la manifestazione verranno presentate quattro nuove rose create per ricordare i 100 anni dall’inizio della Grande Guerra, rose che verranno poi posizionate nel “Roseto della Pace” a Coniolo. Non può mancare, ovviamente, il concorso sulle rose piú belle dedicato all’amico pistoiese Massimo Matteini. I piú bei esemplari di rose con il loro colore, profumo e varietà verranno giudicate da una giuria di esperti e premiate. Il premio “Angelo Tosi”, verrà consegnato quest’anno per la prima volta a “Coniolo Fiori”, dopo aver girato per l’Italia da nord a sud e premierà chi dedica la propria passione e competenza a valorizzare tutto ciò che è verde e naturale. Il concorso per i visitatori “Vota & Vinci una rosa” darà la possibilità con una semplice estrazione di vincere una pianta di rosa. ■


Lineaverde News Dalle aziende

Chiusa la settima edizione di Florbusiness 2015 Dal 3 al 6 marzo 2015 si è svolta a settima edizione di Florbusiness che ha visto numerosi visitatori. Le aziende partecipanti hanno aperto le porte per mostrare tutte le novità floricole per la prossima stagione primaverile e le anteprime della stagione autunno inverno 2015/2016 del settore decorazione e oggettistica di arredo. 150 ettari di coltivazioni ad ombrai e all’aperto, 500 addetti fra quadri dirigenti e addetti alle varie funzioni, 25 ettari di piazzali e logistica e 120 ettari circa serre coperte, questi i numeri di Florbusiness. L’intento del gruppo di Florbusiness è far conoscere sempre di più le importanti produzioni floricole dei propri soci portando la floricultura pugliese all’attenzione di operatori nazionali ed esteri, ponendosi sul territorio con aziende di primo livello che hanno raggiunto standard di qualità riconosciuti dai più importanti enti di certificazione. Quale migliore abbinamento fra piante e cibo pugliese? La manifestazione si è conclusa infatti con una degustazione di prodotti pugliesi preparata con passione dallo chef Nico Sant’Achille. Il pranzo è stato offerto ai numerosi partecipanti da Michele Cantatore socio fondatore, titolare dei grandi vivai Cantatore Molfetta (Bari). Ecco le aziende aderenti a Florbusiness: Camaflor, Florpagano, Capitaneo, Pagano Piante, Vivai Capitaneo, Vivai Cantatore Michele, Caporalplant, Auricchio&Sons, Apulia Plants, Pagano Fiori. ■

Formazione

Corso di Perfezionamento in “Healing Gardens” a Milano L’Università degli Studi di Milano organizza la 5ª edizione del Corso di Perfezionamento “Healing GardensProgettazione del verde nelle strutture di cura”. Il corso è finalizzato all’approfondimento delle tematiche relative alla progettazione delle aree verdi annesse alle strutture di cura. Sono previste lezioni frontali e un laboratorio di progettazione relativo ad un’area verde di un ospedale milanese. Esempio di elaborato finale del progetto svolto durante l’ultima edizione del Corso, relative al Giardino dell’ospedale San Carlo di Milano (attualmente in corso di realizzazione), informazioni e news sul sito del corso www.healingardens.it. Il corso, coordinato dal Prof. Giulio Senes, avrà come docenti: professori universitari (tra cui Giulio Senes, Alessandro Toccolini, Natalia Fumagalli, Francesco Ferrini), esperti e professionisti del settore (tra cui Dott. Agr. Francesca Neonato, Arch. Isabella Steffan, Dott. Agr. Elisabetta Fermani, dr.ssa Nora Bertolotti) e medici (dr.ssa Cristina Borghi). E’ stato invitato il Prof. Nathan Perkins della University of Guelph, Canada. Il laboratorio sarà supervisionato dall’Arch. Federica Poggio e dall’Arch. Paes. Chiara Moroni. Mail: paolo.ferrario@unimi.it - sito del corso: healingardens.it ■ Pag. 12 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Attualità

Assemblea ENA: i numeri del vivaismo UE e Serbia nuovo membro

Francesco Mati nuovo presidente del distretto vivaistico pistoiese

Durante la recente assemblea generale dell'European Nursery Stock Association (ENA), l'associazione europea dei florovivaisti, sono stati presentati i dati relativi ai vivai europei, forniti dalle organizzazioni dei paesi membri che, grazie al nuovo ingresso della Serbia, arrivano a 17, dei quali 14 appartenenti all'Unione Europea. Nella UE operano 23.967 vivai (dei quali il 70% riconducibile a ENA) per una superficie produttiva di 139.295 ha (82% ENA), che occupano 132.969 addetti (80% ENA). Il valore della produzione totale è di 8.159.210.030 €, della quale l'80% è realizzato da aziende vivaistiche associate ad organizzazioni territoriali a loro volta associate ad ENA. La Serbia è stata accettata all'unanimità come nuovo membro. Milka Glavendekić, presidente della società di Orticoltura Paesaggio in Serbia, ha presentato i dati principali del vivaismo serbo: 231 vivaisti associati che producono per lo piú alberature, arbusti e perenni, per un valore complessivo della produzione di 11 milioni di euro, di cui 2 di export. Le aree produttive sono così distribuite: 43,5% nel nord del paese (province di Vojvodina Subotica, Banat), 6,5% nell'ovest (Mačva: Lipolist, Šabac); 19% Belgrade, Šumadija; 26% nelle regioni centrali (Pomoravlje: Veliki Šiljegovac, Kruševac). ■

Francesco Mati è il nuovo presidente del Distretto vivaistico pistoiese. Vicepresidente provinciale di Confagricoltura, Mati è co-titolare dell'azienda Piante Mati. Nella Sala del consiglio di Palazzo di Giano, lunedì 20 aprile, Mati ha ricevuto i voti dell'ente locale (nella persona del sindaco Samuele Bertinelli), del Cespevi (presidente Renato Ferretti), di Cia, Confagricoltura, di Uniser, dei sindacati, della Camera di Commercio e dei Comuni rappresentati nel Distretto. Unici astenuti, i quattro rappresentanti di Coldiretti. Un'astensione, ha spiegato il presidente provinciale Mario Carlesi, dovuta non a disistima nei confronti di Mati ma alla questione della rappresentanza interna al Distretto. Coldiretti, che a livello provinciale vanta il maggior numero di aziende associate (in genere di piccole - medie dimensioni) aveva presentato inizialmente la candidatura di Riccardo Andreini. In un documento a firma dello stesso Carlesi, alcune settimane fa, aveva detto sì alla presidenza di Mati a patto dell'assegnazione del ruolo di vicepresidente e di una revisione dello statuto con un maggior numero di rappresentanti all'interno dell'assemblea del Distretto. ■

Vivai Capitanio. Capitanio.

Il ccolore olore giardino. in giar dino. Nel cuore della Puglia in 35 e ari di terra bruna, prote i dal verde scuro degli uliveti secolari, sorgono i vivai Capitanio. In serra e in campo aperto, da oltre 25 anni selezioniamo e coltiviamo con passione un assortimento unico di piante ornamentali da esterno, sorprendente per varietà di portamento e colore. Una ricchissima tavolozza di colori a disposizione delle esigenze più particolari sia per i garden center che per i paesaggisti e realizzatori del verde.

S Scarica carica

WePlant W ePllant App Store Store | Android Android

vivaic vivaicapitanio.it apitanio.it

MEZ | COMUNICAZIONE

Associazioni


Lineaverde News Fiere

Green Island, alveari urbani a Milano In occasione di Milano Design Week (aprile 2015) e per il periodo di EXPO 2015 (maggio-giugno 2015), il progetto internazionale Green Island propone mostre, conferenze, incontri e installazioni dedicate al tema della sostenibilità urbana, della salvaguardia delle api e del miele come alimento completo e naturale. Sarà commissionata ad artisti e designer internazionali, la creazione di nuovi prototipi di alveari urbani, che verranno realizzati da artigiani locali e installati in diverse aree verdi della città di Milano. Location privilegiate sono alcuni giardini e spazi pubblici della città. Si parte dall’atrio dalla Stazione di Porta Garibaldi/Porta Nuova, dove si propone una mostra di progetti e disegni di nuovi alveari realizzati da artisti e designers internazionali. Seguiranno una serie di installazioni in cortili e spazi verdi della città, con prototipi delle maquette di alveari urbani realizzate da artigiani locali. Questo ‘sciame urbano’ formerà un interessante percorso toccando alcuni dei principali punti di Milano: nel giardino di Villa Necchi Campiglio/FAI (Zona Duomo); giardino dello Spazio Lombardini22 (zona Porta Genova); giardino alla Rotonda della Besana (Zona Porta Romana); Green Point Milano e Giardino di via Palestro co/Museo di Storia Naturale (Zona Porta Venezia); Giardino del Terraggio (Zona Cadorna). ■

Concorsi

Flormart 2015: tante conferme e altrettante novità Flormart si conferma anche quest’anno come il primo salone italiano dedicato al florovivaismo e giardinaggio con oltre 18.000 operatori attesi. Flormart anticipa anche le tendenze del mercato con la proposta Master Flower: i laboratori interattivi dedicati ai professionisti di fiori e piante, fioristi e gestori di Garden Center, con la partecipazione dei maestri fioristi delle più importanti Scuole e Accademie. Rafforzata quest’anno la collaborazione con I.T.A. – I.C.E. e gli accordi bilaterali fra Camere di Commercio Italiane all’Estero, e attivato un promettente progetto con Padova Promex – Azienda Speciale della Camera di Commercio – per intercettare i flussi degli operatori e buyers legati all’Expo: già confermati ad oggi operatori da Germania, Russia, Polonia, Repubblica Slovacca, Repubblica Ceca, Svizzera, Svezia, Tunisia, Marocco, Azerbaijan, Turchia, Indonesia, Olanda e Francia. Oltre duemila gli incontri B2B in programma. Gli appuntamenti già confermati all’interno del ricco programma dei convegni di Flormart 2015: dal Forum Internazionale EXPO ECOtechGREEN 2015, dedicato al tema del verde verticale, iniziativa di Paysage sostenuta dalla rivista Topscape, al Focus sul verde produttivo, esplorato in tutte le sue declinazioni e promosso da Il Verde Editoriale, ai temi della tutela del paesaggio e della prevenzione del dissesto idrogeologico, al centro dei convegni promossi da A.N.B.I.,Ass.ne Naz. Bonifiche, Unione Veneta Bonifiche e Argav (Associazione giornalisti agroalimentari ambientali). Inoltre corsi tecnici di formazione su fertirrigazione e gestione delle colture idroponiche, workshop sugli orti urbani, convegni per una gestione sicura e sostenibile del rischio chimico in floricoltura. Agli ormai consolidatissimi Premi Rizzi, Flormagazine e Oroflor- “appuntamenti” imprescindibili per il settore del florovivaismo – e al Premio La Città per il Verde, si affianca quest’anno il nuovo Flormart Garden Show, Concorso Internazionale di Architettura del Paesaggio che prevede due sezioni con un montepremi complessivo di 10mila euro, oltre all’allestimento permanente del progetto vincitore nel Parco Europa di Padova, grazie alla sinergia con Uniscape e Comune di Padova: già numerose le iscrizioni arrivate sul tavolo degli organizzatori (scadenza 30 aprile). Torna e si rafforza la proposta di Agrienergy, Salone dedicato alla filiera green legno-energia per il florovivaismo e alle tecnologie per il risparmio energetico. Flormart si presenta per la prima volta attraverso un Road Show che – in tre diverse tappe – al Nord, Sud e Centro Italia, toccherà diverse Regioni per incontrare le aziende dei principali distretti produttivi e condividere con loro un dialogo nuovo. ■

Pag. 14 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Piante più sane, vitali e di qualità. Naturalmente. Tutti vogliamo risultati certi. Usare i concimi Osmocote è la migliore garanzia per la buona riuscita delle tue piante, naturalmente. Anni di esperienza, di ricerca e di costante controllo della qualità garantiscono la vitalità, la salute e la bellezza delle tue piante. Osmocote, naturalmente il miglior prodotto e la miglior resa del tuo investimento.

Naturalmente

Prodotta da:

Inspired by nature

Anche per le Chamaecyparis


Lineaverde News Attualità

Piante in vaso: il II semestre 2014 secondo Ismea L'evoluzione del mercato nel secondo semestre 2014 non evidenzia cambiamenti significativi rispetto al medesimo periodo del 2013, molto negativo. Le vendite assai basse durante il bimestre estivo caratterizzato da temperature fresche e piogge frequenti, si sono protratte anche a settembre in alcune realtà sia del Nord Italia sia del centro-sud. Il clima ancora instabile ha provocato danni in Liguria, ma in generale la mancanza di gelate e di freddo intenso hanno consentito a tutte le aziende un risparmio energetico per le specie floricole che necessitano di riscaldamento sia a settembre sia verso la fine del semestre. Le temperature superiori alla media per tutto il secondo semestre hanno ritardato l'inizio della campagna di vendita dei ciclamini così come di altre piante fiorite autunnali; di conseguenza sono rimasti volumi importanti nelle serre di produzione delle diverse regioni di Italia. Nel Nord Italia sono soprattutto la regione Liguria (Albenga) che ha avuto un semestre segnato dal forte peggioramento climatico con distruzione di diverse migliaia di piante e la Lombardia ad indicare un livello di vendite, in termini di valore, tendenzialmente piú basso. In Veneto le vendite nel secondo semestre per le produzioni del periodo sono state discrete, ma si tende a ritenere invariati i fatturati rispetto al secondo semestre del 2013. Nel Meridione, la Campania ha registrato un'evoluzione del semestre con vendite sottotono e nessun segnale di maggiore dinamicità neanche a dicembre. Solo in Toscana e in Puglia i giudizi espressi sugli ultimi tre mesi del semestre sono favorevoli, con risultati tendenziali in aumento in almeno due dei tre mesi. Se si considera l'ultimo trimestre dell'anno una maggioranza di operatori indica che le vendite si sono attestate almeno sui medesimi livelli del quarto trimestre del 2014, e il mese di dicembre è stato piú dinamico. Per le aziende che hanno un buon flusso di vendite sul mercato estero si hanno giudizi contrastanti dovuti alla diversità della produzione: positivi e di possibile ripresa della domanda per le aziende che producono piante in vaso mediterranee situate in Puglia e Sicilia, negativi, invece, per una buona parte delle aziende liguri. ■

Mostre IMPORT IMPORTAZIONE RT TAZIONE COLTIVAZIONE COL TV TIV VAZIONE AZIONE AZ ONE E IN NV VASO ASO O COL LTIV VAZIONE AZ ONE IN N CAMPO CAM MPO O COLTIVAZIONE

Green Utopia, quando i salici viventi diventano edifici

Nippon ppo o T on Tre Tree ree è da d dal al 199 1 1996 un uno o deii maggiorni m magg gior cent cen centri ntri in n It Italia talia ae ed d in Europa Euro per la fornitura f ai gross g grossisti di macrobonsai m robonsa a giapponesi giap g appone po esii di alti altissima al isssim ma qualità. qualità. qualit

I moderni edifici “verdi" costruiti con salici viventi possono essere considerati come la forma piú radicale dell’architettura organica. Il corpo di fabbrica non nasce seguendo analogie formali, strutturali o distributive tra abitazione ed organismo, ma costituisce esso stesso un organismo, una struttura-albero in grado di svilupparsi autonomamente, costituita da elementi costruttivi vegetali e radicata saldamente al terreno. Marcel Kalberer è docente di costruzioni sperimentali all'università di Stoccarda e coordinatore del gruppo costruttivo-artistico Sanfte Strukturen è il maggior esperto di costruzioni in salice in Europa. L'architettura vegetale o organica, salice compreso, sarà tra i protagonisti di Green Utopia 2015, seconda edizione della manifestazione dedicata alla cultura ‘verde’ e alla sostenibilità del costruire, che si svolgerà dal 14 aprile all'8 maggio 2015 alla Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4 a Milano. ■

Disponiamo poniam di una vasta ta gamma mm m ma a di di esempla esemplari e mp pla ar cce ari centenari ntenari nari unici uni icii ed esclusivi, esclus esc siv vi,i oltre oltl re che e di d piante te commercia commerciali cia ali in varie ie m misure misur e forme. forme m Vivaio V iv v io e Uf vaio U Uffici ffici fici fic Via Via i per Monguzzo, zzo 47 - 22040 0 Anzano An del Parco rco (COMO - Italy) taly) Tel: T el: +39 39 349 40 4052291 - Ce Cel: el: +39 347 2857622 857622 - Fax:+39 F 9 031 228 2280469 80469 80

info@nippontree.it in info@ni nfo ipp pontree.i tree it - www.nippontree.it www.nippon www nipp ntree e.iitt

Pag. 16 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Attualità

Smantellato il servizio tecnico del verde a Padova. Lettera aperta di Giorgio Badiali Il comune di Padova ha deciso di smantellare il proprio servizio tecnico del verde - diretto da una personalità di primo piano come Gianpaolo Barbariol (nella foto) per affidarne le funzioni ad altri settori comunali. E' una tendenza già emersa in diverse amministrazioni comunali, che preoccupa non poco per le possibili ricadute negative sulla qualità del servizio. Di seguito riportiamo la lettera aperta di Giorgio Badiali - storico collaboratore della nostra testata, nonchè referente fitosanitario dell'Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei Pubblici Giardini - indirizzata al sindaco e all'assessore del verde della Città. ■ Egregi Sigg., è proprio con molto rammarico che mi appresto a scrivere queste poche righe, in quanto sono rimasto profondamente colpito da quanto mi riferiscono sia successo al Settore tecnico del Verde che dovrebbe rimanere necessariamente autonomo anche nella Vs. bellissima città. Dovevo farlo assolutamente, in quanto rappresento da sempre come socio, l’A.I.D.T.P.G. (Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei Pubblici Giardini), nella quale ricopro all’interno del Consiglio Direttivo la funzione di Referente Fitosanitario, una delle materie per cui in ogni Ufficio del Verde efficiente, occorre avere acquisito nel tempo una notevole esperienza e professionalità. Non sono a conoscenza dell’eventuale esistenza di cause particolari che possano avere determinato la risoluzione tanto drastica di eliminazione completa del Settore verde e del passaggio delle funzioni ad altri Settori comunali, ma avendo comunque vissuto per tanti anni a contatto, soprattutto con i Dirigenti in materia presenti nelle tante città italiane, ho imparato a conoscerli e ad apprezzarne le attività. Pertanto, le vere professionalità esistenti non vanno mai lasciate sfuggire e tantomeno volontariamente allontanate, come sta succedendo nel Vs. Comune a scapito non solo del primo Dirigente Dr. Gianpaolo Barbariol che conosco ed apprezzo da molto tempo e che per tanti anni è stato Presidente dell’Associazione, ma anche di tutto il personale dipendente, perché le professionalità di questo tipo si possono costruire solo col tempo e con l’esperienza, perciò non devono essere assolutamente disperse. Mi permetto di invitarVi a rivedere l’accaduto ed a rimediare se possibile rapidamente alla triste situazione, ora in netto contrasto con la necessità d’indipendenza che per le sue riconosciute peculiarità questo Settore deve comunque mantenere. Questa nuova situazione viene ritenuta da molti a dir poco deteriore, sia per l’ambiente in senso generale che per tutta la cittadinanza che in esso deve vivere senza poter ricevere tutti i benefici che il verde vegetante continuamente regala, quando si trova ben progettato ed in piena efficienza e quando viene mantenuto correttamente sia pure con spese che possono essere comunque contenute se opportunamente indirizzate e senza la grande tara dei troppi danni alle piante che verrebbero provocati dalle attività di operatori esterni in molti casi incapaci ed improvvisati, spesso mal diretti e soltanto dipendenti dalla rincorsa al denaro e dalla scarsa o negligente capacità operativa. Badiali dr. Giorgio

Normative

Alberi a 6 m dalla strada: non vale per impianti esistenti Dopo mille discussioni, interpretazioni e sentenze pro e contro, il ministero dell'ambiente chiarisce come va interpretato l'articolo 26, comma 6 del Regolamento Attuativo del Codice della Strada che recita "gli alberi non possono trovarsi a meno di sei metri dal confine stradale". Secondo una recente Delibera del Ministero, i tagli degli alberi ai lati delle strade praticati in questi anni dai Comuni e dalle Province sono del tutto ingiustificati, in quanto la norma non ha alcun effetto retroattivo. Il Ministero, tramite il suo Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, ha confermato che i Comuni e le Province hanno dato un'interpretazione del tutto fuorviante della Sentenza della Cassazione n. 17601 del 2010: non si tratta affatto di una sentenza che consente il taglio degli alberi ai lati delle strade in maniera indiscriminata e ingiustificata. ■ Pag. 17 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Lineaverde News Mostre mercato

15° edizione “Coniolo fiori” Coniolo Fiori 2015 che si terrà dal 16 al 17 maggio, propone un elevato numero di importanti e qualificati espositori sia nel mondo della Rosa che nel vivaismo in genere. Saranno presenti tre importanti ibridatori italiani di rose: Rose Barni, Rosa Novaspina di Davide Dalla Libera e Rosa Cisalpina. Le vie e le piazze del paese monferrino saranno inondate da tantissimi esemplari di fiori, piante, attrezzature da giardino e oggetti fioriti in genere creando un percorso di “shopping” nel verde. La rosa “Monferrato”, simbolo di “Coniolo fiori”, col suo bel colore, tipico del vino Barbera, creata appositamente dal famoso ibridatore David Austin, sarà presente tra le tantissime e particolari varietà di rose esposte. Durante la manifestazione verranno presentate quattro nuove rose create per ricordare i 100 anni dall’inizio della Grande Guerra, rose che verranno poi posizionate nel “Roseto della Pace” a Coniolo. Non può mancare, ovviamente, il concorso sulle rose piú belle dedicato all’amico pistoiese Massimo Matteini. I piú bei esemplari di rose con il loro colore, profumo e varietà verranno giudicate da una giuria di esperti e premiate. Il premio “Angelo Tosi”, verrà consegnato quest’anno per la prima volta a “Coniolo Fiori”, dopo aver girato per l’Italia da nord a sud e premierà chi dedica la propria passione e competenza a valorizzare tutto ciò che è verde e naturale. Il concorso per i visitatori “Vota & Vinci una rosa” darà la possibilità con una semplice estrazione di vincere una pianta di rosa. ■

Pag. 18 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Concorsi

I vincitori della Florall primaverile 2015 1° classificato

2° classificato

3° classificato

Il 4 marzo scorso, diverse nuove varietà sono state presentate ai visitatori dell’edizione primaverile di Florall. Anche i membri della giuria hanno giudicato le novità. Nella categoria nuove varietà e proposte, abbiamo un vincitore oro, uno argento e un bronzo. • La medaglia d’oro va a 'Poppy' una pianta di papavero in un piccolo vaso commemorativo della I guerra mondiale di MaesReyns bvba (www.maesrevns.be) • La medaglia d’argento va alla Magnolia grandiflora (alta) di Piet Vergeldt Boomkwekerij (www.pietvergeldt.com). Si tratta di una specie con una corona a forma di colonna molto accattivante; la pianta è straordinariamente resistente e può sopportare temperature fino a -20. • La medaglia di bronzo va al Rhododendron simsii ILVOaiko04 di Azanova cvba (www.azanova.be). L'impianto di questo fiore ha una durata molto lunga nel soggiorno (6 settimane). Il colore del fiore è rosa salmone. ■

Su WWW.LINEA-VERDE.NET tutte le notizie in tempo reale ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER Pag. 19 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> FIERE <

Le 30 edizioni del Salon du Végétal: immersi nel verde Il Salon du Végétal è un appuntamento annuale imprescindibile per tutti i professionisti del verde. Vera e propria piattaforma di scambio tra professionisti, è uno degli principali eventi del settore da 30 anni perché riunisce durante tre giorni tutti i segmenti della filiera. di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

Pag. 20 • Lineaverde Mar/Apr 2015

el 1981 comincia la storia del Salon du Végétal, quando Andrè Briant ed Eric Henry, allora direttore del BHR, proposero agli orticoltori della zona di Angers di realizzare una vetrina sui loro prodotti e sul loro saper fare. Alla prima edizione parteciparono 74 espositori oggi giunti alla trentesima gli espositori sono stati di 522, di cui il 58% di produttori di vegetali e gli altri dell'indotto, con oltre 15.000 visitatori ed è diventato uno dei più importanti saloni europei del florovivaismo e di rappresentazione dell’intera filiera dei vegetali ornamentali riunendo produttori, commercianti e paesaggisti; da sottolineare che ben 57 cioè il 10% erano nuovi espositori. Il motto ed il filo conduttore della trentesima edizione del Salon du

N

Végétal di Angers, che si è tenuto dal 17 al 19 febbraio, è stato "immergersi nel verde". Ed infatti entrare da una qualsiasi delle entrate del Salon du Végétal equivale a fare un tuffo nel verde fatto di piante da esterno, di piante in vaso, di piante verdi e fiorite da interno, di fiori, di attrezzature e tecnologie, ma anche di servizi e momenti di riflessione sui temi della produzione e dell'uso del verde. Insomma un salone a 360 gradi per scoprire nuove strade per il rilancio del settore in zone e segmenti magari ancora inesplorati. E' questo il significato attribuito dagli organizzatori del Salon du Végétal al motto che sottintende un nuovo e più centrale ruolo delle politiche pubbliche per il verde. Insomma dopo che sul finire dello scorso anno qualche ele-


1

3

2

4

1. Begonia boliviens Bonaparte. 2. Immersi nel mondo vegetale. 3 Campsis Orangeade. 4. Torre vegetale.

mento positivo si intravedeva ad Angers hanno provato a rilanciare decisamente la funzione del verde in tutte le sue sfaccettature. Come al solito grande è stata la presentazione di novità di tutti i tipi fra cui le più significative hanno partecipato al concorso “Innovert” che ha visto la partecipazione record di 55 prodotti preselezionati, di cui 15 premiati dalla giuria tecnica. fra questi da segnalare Campsis tagliabuana Orangeade "Tracamp" della Pepinieres Travers per il colore arancione striato di rosso, inedito ed eclatante; nonchè la Begonia boliviensis Bonaparte "Yellow" di Graines Voltz, che costituisce un alternativa valida alla boliviensis con un colore giallo pastello di tendenza. Non è stata pre-

miata ma a noi è piaciuta l’idea della torre vegetale ed ornamentale: un kit che consente di costruirsi un giardino ma anche un orto sul terrazzo sfruttando lo spazio verticale disponibile. L’innovazione risiede poi ugualmente in tutte le idee ed in tutte le tendenze trasmesse nello stand “Espace Inspiration” per il design dedicato alle idee dei giovani disegnatori e nel “Bouquetes d’aujord’hui” per le nuove composizioni floreali. Insomma un salone che ancora una volta si è dimostrato in grado di stimolare il mercato a dimostrazione della forza produttiva ed economica della filiera ortoflorovivaistica e che ha consolidato la dimensione internazionale soprattutto per il consi-

stente numero di espositori di piante ornamentali. 370 gli espositori francesi provenienti da 80 dipartimenti mentre i 152 espositori stranieri provenivano da: Italia, Olanda, Belgio, Spagna, Germania, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Australia, Nuova Zelanda e Svizzera. La partecipazione italiana è stata la più numerosa, principalmente di piante ornamentali da esterno, ha visto la presenza di 31 aziende con una ampia gamma di prodotti dalle piante fiorite in vaso agli alberi di pronto effetto passando per gli arbusti e le piante a forma ma anche le attrezzature ed i macchinari. Un Salone, che rimane fedele agli obiettivi iniziali indirizzandosi a tutti gli attori del mercato dei vegetali ornamentali riservando uno spazio preponderante alle produzioni ed al “savoir-faire francais” cioè al saper fare francese che si dimostra essere la vera arma per mantenere la competitività sul mercato, che affonda le proprie radici nell’intenzione di conservare il proprio patrimonio storico e paradossalmente di guardarsi indietro per andare avanti. Perchè la competitività è data anche dal saper fare, dalla conoscenza e dalla cultura che ogni società riesce ad esprimere anche e soprattutto in funzione del suo

»» Pag. 21 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> FIERE <

5

5. Gilles Colinet Presidente Andrè Briant. 6. Van Hulle titoalri di Sylva.

passato: su questo può basarsi il futuro dei prodotti europei. Ricco e ben assortito, complemento fondamentale della fiera, il programma delle conferenze dove sono stati trattati i temi della gestione ecologica degli spazi verdi, agli strumenti per la scelta dei vegetali più adatti alle varie soluzioni ed infine estremamente originale una riflessione su come conciliare le nuove esigenze degli acquirenti con quelle dei produttori. Nuovo spazio all’isola delle giovani piante sia per il vivaio che per l’orticoltura che ha raggruppato insieme le giovani piante e le sementi individuate con apposite etichette se di nuova introduzione, rare, ecc. Ed a proposito di giovani piante al Salon du Végétal ha esordito l’accordo commerciale siglato da Sylva (produttore del Belgio di piante a radice nuda in particolare di alberi) e Andrè Briant (storica azienda della regione della Loira specializzata nella produzione di giovani piante da talea e meristema) ed abbiamo avuto la fortuna di incontrare il Presidente Giles Colinet e di visitare l’azienda che è proprio alle porte di Angers e di cui faremo un ampio reportage nel prossimo numero. Proposte veramente originali ma anche funzionali si sono viste nello spazio ispirazione con il fondamentale supporto e creatività degli studenti del Liceo Jean Monnet di Angers che hanno presentato con forme originali ma concrete le possibili utilizzazioni dei vegetali sia in interno che esterno, sia in orizzontale che in verticale, sottolineando l’importanza che la creatività ed il disegno industriale hanno anche nel campo della produzione orticola ed ornamentale. I giovani disegnatori riuniti Pag. 22 • Lineaverde Mar/Apr 2015

6

in gruppi hanno così messo le loro idee a disposizione delle aziende interessate, contribuendo a dare sostanza ad un reale rapporto fra scuola ed imprese sempre più decantato a tutte le latitudini, ma raramente praticato. La motivazione d’acquisto è sempre più legata alla novità, a quello che ti colpisce al cuore ed a tutto ciò che riesce a far emergere i sentimenti di ciascuno, altrettanto la resistenza nel tempo e la facilità di manutenzione sono un fattore importante per garantire al prodotto una continuità di vendita. In conclusione le difficoltà del mercato sono ben evidenti, ma gli organizzatori del Salon du Végétal hanno

dimostrato capacità di reazione e determinazione nel rinnovare l’immagine del Salone. Altrettanto è chiara la volontà degli operatori d’oltralpe di guidare il mercato conoscendolo e lavorando nella filiera in modo sinergico per ottenere i migliori risultati economici che sono sempre legati a rendere utile ciò che si produce e si fa. Su questo piano è evidente che gli investimenti fatti nel corso degli anni sulla certificazione dei prodotti, sulla valorizzazione con i marchi di qualità e sull’innovazione di prodotto contribuiscono a consolidare quella accumulazione di “capitale” in senso lato, che nei periodi difficili come questo diventa la marcia in più per superarli. ■


Marzo/Aprile 2015

SCHEDE TECNICO-BOTANICHE

Lineaverde

Schede tecnico-botaniche di Lineaverde dr. agr. Renato Ferretti e dr. agr. Silvia Vigé

Nota Introduttiva Visto il successo proseguiamo anche per quest’anno la

vuole differenziarsi per la descrizione tipologica più ag-

realizzazione di queste schede tecnico-botaniche con la

giornata di varietà nuove presenti sul mercato o quelle

volontà di realizzare uno strumento che collega le propo-

molto interessanti ma poco usate perché poco conosciute.

ste commerciali dei nostri vivaisti con le esigenze proget-

Abbiamo così raggruppato molte informazioni dalla descri-

tuali di chi realizza opere verdi, dall’architetto all’agrono-

zione della pianta, dove vengono evidenziate caratteristiche

mo, dal giardiniere dalle imprese edili. Le schede vogliono

botaniche e agronomiche, ai criteri di scelta, come dimen-

quindi essere un punto d’ispirazione per la progettazione

sioni, portamento e utilizzo. Emergono così aspetti legati al-

e realizzazione di aree a verde con l’uso più ampio possi-

la resistenza all’inquinamento e le caratteristiche allergeni-

bile di specie scelte sia per le loro caratteristiche esteti-

che, le misure vivaistiche e i diversi tipi di allevamento.

che che agronomiche.

Per la realizzazione di queste schede anche quest’anno

Libri sulle piante ce ne sono tanti e ultimamente le carat-

è fondamentale la costante collaborazione dei vivaisti i

teristiche botaniche sono anche ben descritte nei catalo-

quali si vogliono fin da ora ringraziare per il tempo de-

ghi commerciali dei vivai ma questa proposta editoriale

dicato.

15

Albizia julibrissin ‘Ombrella’

16

Protea cynaroides ‘Little Prince’

17

Heptacodium miconioides


15

Marzo/Aprile 2015

SCHEDE TECNICO-BOTANICHE

Lineaverde

Albizia julibrissin ‘Ombrella’ Caratteristiche botaniche nome boTanico: Albizia julibrissin ‘Ombrella’ famiGlia: Leguminosae chioma: ovaliforme fioriTura ePoca: da luglio a settembre fioriTura colore: rosso foGlie colorazione: verde intenso foGlie PerSiSTenza: caducifolie colorazione auTunnale: verde-giallo fruTTi: baccello

Dimensioni e Portamento alTezza maSSima: 8-10 metri PorTamenTo: espanso miSura vivaiSTica: da una circonferenza del fusto da 6/8cm a 25/30cm SeSTo d’imPianTo o PianTe/mq: 4-6metri su fila velociTa’ di creSciTa: media PorTamenTo ProPoSTo dai vivai: a cespuglio/ a mezzo fusto/alto fusto modaliTa’ di commercializzazione: con zolla/ in contenitore

Caratteristiche agronomiche

Utilizzo

Suolo: struttura leggera, ph neutro

Parco: adatto

eSPoSizione alla luce: pieno sole

Giardini: adatto

ruSTiciTà: si

SiePi e bordure: non adatto

reSiSTenza all’inquinamenTo aTmoSferico: si

TaPPezzanTi: non adatto

reSiSTenza al calcare: si

aree induSTriali: adatto

reSiSTenza al riSTaGno idrico: no

arGini fluviali e zone umide: non adatto

reSiSTenza alle baSSe TemPeraTure: si

Schermi anTirumore: non adatto

reSiSTenza al Sale: si

zone coSTiere marine: non adatto

PianTa allerGenica: no

in vaSo in fioriere e Terrazzi: non adatto SiePi aGrarie e uSo PaeSaGGiSTico: non adatto arTe ToPiaria: non adatto

Visto da: romiti vivai s.s. di Pietro & figli Via Ronciona 16/a Pistoia Tel: 0573 532031 www.romitivivai.it

Pag. 24 • Lineaverde Mar/Apr 2015


16

Marzo/Aprile 2015

SCHEDE TECNICO-BOTANICHE

Lineaverde

Protea cynaroides ‘Little Prince’ Caratteristiche botaniche nome boTanico: Protea cynaroides ‘Little Prince’® famiGlia: Proteaceae ePoca fioriTura: tutto l’anno con picco in primavera colore fioriTura: rosa intenso foGlie colorazione: verde brillante foGlie PerSiSTenza: sempreverde colorazione auTunnale: no fruTTi: no

Caratteristiche agronomiche Suolo: sciolto a reazione acida-neutra eSPoSizione alla luce: pieno sole

Utilizzo Parco: adatto Giardini: adatto SiePi e bordure: adatto TaPPezzanTi: non adatto aree induSTriali: non adatto arGini fluviali e zone umide: non adatto Schermi anTirumore: non adatto zone coSTiere marine: adatto SiePi aGrarie e uSo PaeSaGGiSTico: adatto arTe ToPiaria: non adatto verde verTicale: non adatto

Visto da: flora Toscana via Caravaggio, 21 Pescia (PT) Tel. 0572 446811 www.floratoscana.it

ruSTiciTà: si reSiSTenza all’inquinamenTo aTmoSferico: no reSiSTenza al calcare: no reSiSTenza al riSTaGno idrico: no reSiSTenza alle baSSe TemPeraTure: no reSiSTenza al Sale: no PianTa allerGenica: no

Dimensioni e Portamento alTezza maSSima: 2 metri forma e PorTamenTo: cespuglio eretto miSura vivaiSTica: 0,8-1,2 metri diSTanza oTTimale d’imPianTo: 1 metro velociTà di creSciTa: media SeSTo d’imPianTo o PianTe/mq: 1x1,5 metri PorTamenTo ProPoSTo dai vivai: a cespuglio modaliTà di commercializzazione: in contenitore

Pag. 25 • Lineaverde Mar/Apr 2015


17

Marzo/Aprile 2015

SCHEDE TECNICO-BOTANICHE

Lineaverde

Heptacodium miconioides Caratteristiche botaniche

Caratteristiche agronomiche

nome boTanico: Heptacodium

sopporta abbastanza bene il periodo di siccità estiva

miconioides

eSPoSizione alla luce: pieno sole/mezz’ombra

famiGlia: Caprifogliaceae

ruSTiciTà: si

chioma: arrotondata

reSiSTenza all’inquinamenTo

fioriTura ePoca: luglio-settembre,

aTmoSferico: si

i calici rimangono fino a novembre

reSiSTenza al calcare: no

fioriTura colore: bianchi

reSiSTenza alle baSSe TemPeraTure: si/no

foGlie colorazione: verde scuro sopra, più chiare nella parte inferiore foGlie PerSiSTenza: caducifolie colorazione auTunnale: no fruTTi: rosso porpora, piccoli, riuniti in grappoli

Suolo: mediamente o molto fertili, freschi;

Visto da: vannucci piante Via Della Dogaia Quarrata (loc. Piuvica) tel. 057379701 www.vannuccipiante.it

reSiSTenza al riSTaGno idrico: no reSiSTenza al Sale: no PianTa allerGenica: no

Dimensioni e Portamento alTezza maSSima: 5-6 metri circonferenza: 2,5 metri forma e PorTamenTo: cespugliosa, allargata, eretta miSura vivaiSTica: 1,5-2 metri diSTanza oTTimale d’imPianTo: 4-6 metri velociTà di creSciTa: piuttosto lenta PorTamenTo ProPoSTo dai vivai: a cespuglio in contenitore/alto fusto in zolla o in contenitore modaliTà di commercializzazione: a radice nuda/con zolla/in vasetto/in rete/in contenitore

Utilizzo Parco: adatto Giardini: adatto SiePi e bordure: non adatto TaPPezzanTi: non adatto aree induSTriali: adatto arGini fluviali e zone umide: non adatto Schermi anTirumore: non adatto zone coSTiere marine: non adatto in vaSo in fioriere e Terrazzi: adatto nella forma a cespuglio SiePi aGrarie e uSo PaeSaGGiSTico: non adatto arTe ToPiaria: non adatto verde verTicale: non adatto


PIANTE MATI

®

TRADIZIONE & QUALITÀ

DAL 1909

Da oltre cento anni coltiviamo piante con passione ^] bfi^`gh% Zmm^gmb ZeeZ jnZebm¨ ^] Zee Zf[b^gm^ orientati alla ricerca di nuove cultivar e nuove tecniche di coltivazione. Nei nostri vivai troverete piante per il paesaggio, i^k be o^k]^ ikboZmh ^ i^k e Zf[b^gm^ nk[Zgh ]ZeeZ `bhoZg^ ibZgmZ Zee ^l^fieZk^ ]b ikhgmh effetto in pronta consegna. Una particolare attenzione viene riposta nel seguire i professionisti del verde fornendo loro informazioni utili nella scelta e nella cura delle piante.

PIANTE MATI

®

SDAL 1909

via Bonellina, 49 - 51100 Pistoia - Italy - tel 0039 0573 380051 - fax 0039 0573 382361

www.piantemati.it - info@piantemati.it

www.mati1909.it


La diversità genetica: strument per far fronte al cambiamento c di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

Pag. 28 • Lineaverde Mar/Apr 2015

La scommessa di futuro non così lontano da noi è quella di iniziare a pensare al vivaio come ad un pezzo di paesaggio agrario che vorrà dire accrescere la qualità del proprio prodotto,ed aumentarne la competitività qualitativa.

N

ell’anno di ExpoMilano dedicato al tema della nutrizione del

pianeta è evidente che il vivaismo ha un ruolo fondamentale nell’affrontare le problematiche connesse alla crescente domanda di alimenti ma anche di verde e quindi di alimenti per l’anima. In questo senso la ricerca continua di nuove varietà, la conoscenza delle caratteristiche botaniche e della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici di un numero sempre crescente di


> IL PUNTO <

utilizzare la diversità biologica che sta alla base della produzione alimentare mondiale. Questo è quanto raccomanda un nuovo studio pubblicato dalla FAO, dal titolo “Affrontare il cambiamento climatico: il ruolo delle risorse genetiche per l'alimentazione e l'agricoltura”. "Nei prossimi decenni,si legge, è assai probabile che milioni di persone la cui sussistenza e sicurezza alimentare dipendono dall'agricoltura, dall'acquacoltura, dalla pesca, dalla silvicoltura e dall'allevamento del bestiame dovranno affrontare condizioni climatiche senza precedenti". La capacità di piante e animali allevati dagli agricoltori di resistere in condizioni volatili e adattarsi quando l'ambiente cambia è il risultato diretto della loro diversità genetica, ma secondo lo studio sono necessarie politiche di sostegno e un maggiore impegno per studiare e utilizzare la diversità come meccanismo di sopravvivenza. Fondamentale in questo senso il ruolo delle varie collezioni di vegetali che

nto nascosto o climatico

molte aziende vivaistiche possiedono e che però debbono essere conosciute, condivise ed approfonditamente studiate per scoprirne le potenzialità. "Evitando ulteriori perdite di risorse genetiche agricole e dando maggiore attenzione allo studio del loro potenziale, si riuscirà ad aumentare

specie, sono armi importanti per i

la capacità del genere umano di

vivaisti che vogliono essere inter-

adattarsi al cambiamento climati-

preti dei cambiamenti e mantenere

co", ha affermato la Vice Direttrice

sul mercato un vantaggio competi-

Generale della FAO, Maria Helena

tivo. Le risorse genetiche hanno un ruo-

Semedo. Un approccio che favorisca l'adat-

lo fondamentale da svolgere nel

tamento all'ambiente, dunque, ri-

nutrire il mondo, specialmente in

chiederà

considerazione del fatto che il cam-

obiettivi dei programmi di produ-

l'aggiornamento

degli

biamento climatico avanza più ve-

zione agricola - e in alcuni casi l'in-

locemente di quanto previsto. Oc-

troduzione di varietà, razze, specie,

corre per questo impegnarsi mag-

mai allevate in precedenza.

giormente a studiare, preservare e

Saranno quindi fondamentali i pro-

grammi di conservazione delle specie domestiche, delle specie selvatiche ad esse imparentate ed anche di promuovere l’impiego di altre risorse genetiche selvatiche che possono avere caratteristiche da migliorare. Ecco allora che pensare al vivaio come ad un pezzo di paesaggio agrario può voler dire accrescere la qualità del proprio prodotto, ed aumentarne la competitività qualitativa, magari a discapito della quantità, ma ormai tutti sappiamo che i due termini difficilmente vanno a braccetto e, che la competitività delle attività economiche di qualsiasi genere almeno nell’Europa sono più in funzione della qualità che della quantità. La qualità del paesaggio e dei diversi paesaggi, siano essi urbani che rurali, dipende in primo luogo dalla disponibilità e dalla capacità di utilizzare al meglio il prodotto vegetale adatto per quell’ambiente e per quella funzione. E’ per questo che anche nel campo della progettazione e costruzione del verde e del paesaggio non c’è più spazio per l’improvvisazione e che gli elementi naturali non vanno piegati alla volontà del progettista ma viceversa egli deve conoscerne le caratteristiche peculiari per poterli utilizzare al meglio ottenendo i risultati estetici e funzionali desiderati. La ricerca d’innovazione nella tradizione e nella conoscenza approfondita delle varie opportunità che la diversità ambientale presente nei diversi territori è dunque la base per uno sviluppo sostenibile della produzione vivaistica in grado di offrire sul mercato piante adatte ai diversi tipi di ambiente per fare paesaggi di qualità garantendo ed anzi aumentando la diversità vegetale che è per il vivaista il miglior investimento in innovazione. ■ Pag. 29 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> DALLE AZIENDE <

L’impiego della fibra di cocco come substrato di coltivazione di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

a tendenza attuale nel settore dei substrati per le colture in vaso è di utilizzare materie prime alternative alla torba valorizzando prodotti organici di scarto. Fra questi la fibra di cocco è sicuramente un protagonista, grazie alla rinnovabilità di tale risorsa, alla assenza di impatto ecologico e alla possibilità di essere facilmente riciclata al termine del ciclo di produzione. Questo perchè la fibra di cocco, per le sue proprietà e caratteristiche, si può utilizzare sia in aggiunta alla torba sia come substrato puro per coltivazione fuori suolo. Le caratteristiche e le proprietà sia fisiche che chimiche della fibra di cocco permettono di controllare la coltura attraverso la fertilizzazione e di intervenire rapida-

L

Pag. 30 • Lineaverde Settembre 2012

mente in condizioni di necessità. Inoltre, la fibra di cocco è adattabile a qualsiasi sistema di coltivazione fuori suolo, compresi quelli tecnologicamente più avanzati. La fibra di cocco deve essere immessa sul mercato al giusto stadio di maturazione e quindi i produttori debbono evitare di lavorare con fibra di cocco eccessivamente fresca o nel caso contrario troppo vecchia, tutto ciò incide significativamente sulle proprietà fisico-chimiche, quindi sulla qualità del substrato finale. In Europa la domanda di fibra di cocco è distribuita durante tutto il corso dell’anno per cui si rendono necessari trattamenti per uniformare l’umidità del prodotto originario di paesi con clima tropicale, interessato dal susseguirsi di periodi di piogge torrenziali (monsoni) ad altri di secco, valorizzando così l’ottimo comportamento agronomico della stessa che, secondo Evans (1997), permette di ottenere risultati molto simili alla torba e, in alcuni casi, addirittura superiori, con incre-

mento del peso fresco della parte aerea della pianta in essa coltivata, maggiori dimensioni e, in alcune specie, maggiore sviluppo delle radici. La fibra di cocco è quindi un materiale di nuova generazione. La sua struttura fisico-chimica mostra possedere una maggiore durata nel tempo, cosa che assicura una migliore stabilità. La matrice organica presente è infatti disponibile più a lungo, diminuendo i rischi derivanti da eccessi idrici e permettendone l’impiego per più anni di coltivazione. Il miglior drenaggio, che apporta costantemente ossigeno alle radici, consente di variare più velocemente ed efficacemente la soluzione nutritiva in prossimità dell’apparato radicale, in base alla situazione climatica ed alla necessità delle colture. È un materiale eco-compatibile, alla fine del ciclo può essere smaltito nell’ambiente senza pericoli per l’uomo e può essere mescolato con il terreno di cui migliora la struttura. La fibra di cocco non contiene semi, funghi parassiti, insetti, nematodi, ed è quindi biologicamente sana. Il rapporto equilibrato tra quantità di ossigeno e grado di umidità presente nel vaso garantisce l’ottimale sviluppo dell’apparato radicale che presenta radici e capillizi radicali sani, bianchi e ben sviluppati all’interno del vaso o del contenitore di coltivazione. La fibra di cocco è caratterizzata da un buon valore di Capacità di Scambio Cationico (C.S.C.) che si traduce in un buon potere tampone. Ha una elevata capacità di ossigenazione e una buona capacità di ritenzione idrica. Il valore del pH è vicino alla neutralità ed è indicata anche come ammendante del suolo. ■


AGRARIA CHECCHI SILVANO

S.p.A.

TUTTO PER L’AGRICOLTURA ED IL VIVAISMO PRODUZIONE TERRICCI E LAVORAZIONE FIBRA E TORBA DI COCCO


> FIERE <

Myplant & Garden: una fiera voluta e organizzata da operat di Silvia VigĂŠ silvia.vige@epesrl.it

Dottore agronomo, redazione

Pag. 32 • Lineaverde Mar/Apr 2015

Il florovivaismo torna a Milano dopo 15 anni con Myplant & Garden: 300 espositori per la nuova manifestazione professionale voluta dalle aziende per rilanciare un settore da 3 miliardi di euro.


fortemente atori del settore yplant & Garden una fiera che, ancor prima di incominciare, alla sua prima edizione, aveva già fatto molto parlare di sé nel settore florovivaistico. Forti le perplessità, curiosità e dubbi se una fiera del verde organizzata nella città di Milano potesse andar bene per rilanciare un mercato in difficoltà. E così Myplant & Garden ha debuttato dal 25 al 27 febbraio nella splendida cornice della Fiera Milano di Rho, la più grande opera di ingegneria civile realizzata in Europa negli ultimi anni. La fiera è stata realizzata in due padiglioni, il 6 e il 10, con il contributo di 300 espositori protagonisti della filiera del verde che hanno proposto ai visitatori il meglio della produzione italiana, e non solo, in una fiera ricca di profumi, colori e curiosità. Un grande evento che ha ottenuto il patrocinio di EXPO 2015, Mipaaf e di Regione Lombardia, che le ha conferito da subito la qualifica di “internazionale” a conferma della qualità del progetto e del lavoro svolto dagli organizzatori per creare un evento di grande portata. La fiera è nata da un gruppo di aziende del settore che stanchi di

M

non essere a pieno rappresentati da altre manifestazioni hanno deciso di riunirsi nel Consorzio Myplant & Garden (proprietario del marchio) e di rilanciare il mercato florovivaistico con una fiera adeguata e all’altezza del prodotto italiano riconosciuto a livello mondiale. Il Consorzio costituito da fondatori e consorziati è aperto a tutte le aziende che intendono collaborare per la crescita e lo sviluppo della manifestazione. Alcuni tra gli obiettivi che si sono prefissati con questo progetto sono: nuove opportunità di business, innovazione e aggiornamento professionale (che è stato possibile anche grazie alle due aree dedicate a seminari e workshop), una maggiore rappresentatività e maggiore forza nel proporre politiche di settore, una organizzazione indipendente come tramite tra le esigenze delle imprese. La fiera è stata un punto d’incontro diretto tra il florovivaismo e l’edilizia specializzata nella costruzione, ristrutturazione e valorizzazione degli spazi verdi. È stata quindi una grande occasione di incontro tra chi produce e chi disegna e realizza il verde delle nostre città.

Nel padiglione 10 inoltre è stato possibile ammirare le creazioni dei maestri delle principali scuole italiane di Arte Floreale che si sono confrontati sulle tendenze classiche e i nuovi trend, con esercizi di stile e vere e proprie sfilate a tema. Contemporaneamente nei tre giorni di fiera, a Milano sono state realizzate due scenografie floreali – patrocinate dal Comune di Milano - di grande impatto, create in collaborazione coi progettisti dell’AIAPP in due punti centralissimi della città: Largo La Foppa e Piazza XXV Aprile. Novità assoluta è stata poi l’attivazione di un circuito convenzionato di ristoranti e di selezionati punti vendita di piante e fiori. Alla fine dei tre giorni si sono così registrate quasi 8500 visitatori professionali tra i quali si sono potuti notare diversi personaggi del comparto florovivaistico che, non esponendo, sono venuti a visitare la fiera forse in attesa di confermare un posto per l’anno prossimo. Grande soddisfazione da parte degli organizzatori che prevedono già per il 2016 l’aumento degli spazi espositivi a 15000 mq e l’aumento degli espositori. Delle molte aziende presenti - ha dichiarato il presidente del Consorzio Gianpietro D’Adda - quasi il 15% hanno già inviato la preadesione per il 2016. Ha aggiunto poi che “il successo di Myplant & Garden è stato determinato dal fatto che abbiamo voluto fortemente un evento per rilanciare il mercato ed evitare ai buyer italiani l’inaccettabi-

»»

Pag. 33 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> FIERE <

Myplant & Garden in cifre • 3 giorni espositivi: dal 25 al 27 febbraio 2015 • 2 Padiglioni • 30mila metri quadri di spazio espositivo • 300 espositori • 8500 visitatori professionisti

le situazione di dover visitare fiere estere per acquistare nostri prodotti. L'Italia è tra i principali attori nel mercato florovivaistico mondiale e merita di avere una fiera adeguata.

Gli operatori hanno percepito l'essenza genuina e trasparente del progetto e hanno aderito numerosi. Tutto questo ha acceso una scintilla, che può a sua volta riaccendere il mercato.” Secondo poi quanto affermato da Valeria Randazzo, exhibition manager di Myplant & Garden, l’ambizione per il 2016 sarà quella di trasformare la fiera in una Salone del verde con il suo Fuori salone alla stessa stregua del Salone del mobile. Anche il Vice-Presidente ANVE, Leonardo Capitanio, si è mostrato favorevole a proseguire con altre edizioni purché venga tenuta una connotazione italiana, in cui gli espositori siano principalmente nazionali e sia ben evidente l'italianità del prodotto, delle aziende e di tutta la filiera. Quello di cui c’è bisogno non è una evento palesemente internazionale poiché già esiste e si chiama IPM Es-

Una nuova fiera per il giardinaggio a Milano La prima edizione di Myplant si è chiusa con soddisfazione da parte degli organizzatori, ed infatti non era ne facile ne scontato fare una nuova manifestazione, in questo momento, ed avere tutto sommato un buon successo di partecipazione. La fiera è stata particolarmente interessante proprio per il settore del giardinaggio/garden con un buon assortimento di prodotti. La mia impressione arrivando in fiera il primo giorno è stata buona con un impatto d’immagine curato ed anche allegro. Certo è un impresa anche trovarla nell’immensità della Nuova Fiera di Milano ma una volta arrivati l’atmosfera era buona. Non tutta la produzione italiana era rappresentata, mancava infatti buona parte del vivaismo ornamentale da esterno ma credo che debba essere messo anche in relazione al fatto che le aziende di questo segmento alla fine di febbraio sono in piena attività. Buona la presenza di iniziative collaterali sui temi della fiera ed in particolare sulle nuove frontiere della progettazione del verde sicuramente interessanti per una parte importante dei visitatori. Quindi nell’insieme una buona fiera per alcuni prodotti troppo avanti nel calendario ma che per altri può assolutamente consolidarsi e divenire un punto di riferimento per il mercato del giardinaggio. di Renato Ferretti Gianpietro D’Adda, presidente del consorzio di Myplant & Garden con la moglie Paola.

Pag. 34 • Lineaverde Mar/Apr 2015


1. Ragazze con realizzazioni della Scuola di arte floreale di Alba Franzoni allo stand di Lineaverde. 2. Istallazione a forma di cuore realizzata da soci AIAPP in Largo La Foppa a Milano.

sen ed è già di per sé sufficiente, ma una fiera in cui il visitatore possa prendere atto dell’intera produzione florovivaistica, dando spazio anche alle piccole e medie imprese del comparto nazionale. Bisogna ora raccogliere la fiducia di tutte le aziende complementari del nostro settore, che amplierebbero l’offerta. Solo così si può comunicare all'estero che cos'è il Made in Italy in campo florovivaistico, riacquistando la fiducia necessaria a farci valere anche sui mercati internazionali. Abbiamo raccolto anche diverse opinioni dei vari espositori che hanno confermato grande soddisfazione per la fiera pur manifestando da parte di qualcuno ancora qualche perplessità sulla scelta delle date e sulla poca presenza di operatori e giornalisti esteri. Attendiamo dunque tutti la seconda edizione prevista nelle date 24, 25 e 26 febbraio 2016 con la speranza che tale strada intrapresa possa dare ulteriore slancio a questo settore. ■

1

2

Gruppo del consorzio Myplant & Garden: Vito Nicoli (Nicoli - F), Francesca Vigo (Vigo Gerolamo - F), Marco Orlandelli (Organizzazione Orlandelli - F), Vito Giambò (Giambò Piante - C), Nicola Destro (Nicoli - F), Antonio e Lucio Pisapia (Floricoltura Pisapia - F), Alessandro Pagano (Florpagano - F), Davide Lucente (Florsistemi - F), Gianpietro D’Adda (Vivai D’Adda - P) e Annarita Manera (Cactusmania - C) F=fondatore - C=consorziato P=Presidente del Consorzio Myplant & Garden

Pag. 35 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <

Architettura del paesaggio di Biagio Guccione guccione@paesaggio2000.it

Docente di architettura del Paesaggio all’Università degli Studi di Firenze

Atlante delle Nature Urbane, a cura di Maurizio Corrado e Anna Lambertini, Editrice Compositori, Bologna, 2011.

Una carrellata sintetica dell’evoluzione dell’architettura del paesaggio dalla nascita ai giorni nostri, è una delle centouno voci per i paesaggi quotidiani contenute nell’Atlante delle Nature Urbane a cura di Anna Lambertini e Maurizio Corrado. ’architettura del paesaggio è la disciplina che riguarda la consapevole configurazione degli ambienti all’aperto propri del genere umano. Coinvolge piano, progetto e gestione del paesaggio per creare, mantenere, proteggere e migliorare i luoghi in modo che siano al tempo stesso funzionali, belli, sostenibili e appropriati ai diversi bisogni umani ed ecologici. (ECLAS, Commissione Europea delle Scuole di Architettura del Paesaggio). Il termine architetto paesaggista (landscape architect) appare per la prima volta nel 1963 in un documento ufficiale usato da Frederik Law Olmsted, vincitore del concorso per il

L

Central Park che firmava ogni atto insieme al collega Calvert Vaux, landscape architects. È l’inizio di una nuova professionalità e l’inizio del parco urbano moderno. Il Central Park di New York è una pietra miliare nella storia dei giardini. Esso segna la fine del giardino per i principi e i re apre l'era del parco che può essere definito democratico. L’idea di fondo che guidava Frederick Law Olmsted era il rispetto per le peculiarità ambientali dei luoghi. Quelle preesistenze (un lago, un bosco, una roccia affiorante) non andavano alterate ma anzi dovevano guidare la pianificazione urbana e qualificarla. Egli intuisce che era oramai insufficiente pensare al parco

Sutton Place di G. Jellicoe

Pag. 36 • Lineaverde Mar/Apr 2015


come episodio isolato per qualificare o riqualificare aree degradate (come si operava nello stesso periodo in Gran Bretagna), ma che bisognava considerare il verde come una struttura urbana unitaria che interessa tutta la città. L’idea di Olmsted viene applicata alla grande scala dal suo allievo Charles Eliot a Boston, dove arriva a proporre un sistema del verde a livello territoriale che superi i limiti della città, con un piano di dimensione metropolitana, che si apre ad una più vasta concezione regionale. Sulla scia dell’esperienza di Eliot, un altro paesaggista della scuola di Olmsted, William Shaler Cleveland, redige il piano del verde di Minneapolis, puntando sulla gradualità nella realizzazione delle varie parti e sostenendo l’economicità di ogni singola operazione grazie ai benefici indotti provocati dal miglioramento ambientale. Anche in Europa la consapevolezza della necessità di procedere in un modo unitario nel realizzare la struttura del verde urbano, si manifesta a metà dell’Ottocento, certamente per una sorta di osmosi culturale tra il vecchio ed il nuovo continente, anche se le spinte decisive provengono da opposte matrici politiche. In Inghilterra, patria del giardino paesaggistico, che continua sino alla fine dell’800 ad influenzare la progettazione del verde in ogni parte del mondo, Ebenezer Howard, con la sua notissima formulazione sulla città giardino, dà una risposta radicalmente innovativa ai bisogni emergenti della nuove metropoli. Fra i più attivi nel tentare di applicare queste teorie si distinguono Raymond Unwin (che collabora con Howard a realizzare Letchworth), Patrick Geddes (che ben presto si staccherà dalle tesi della città-giardino) e Thomas Mawson. Se Olmsted può essere considerato

Schema della città giardino di Howard.

Ville Radieuse di Le Corbusier.

L’architettura del paesaggio è la disciplina che riguarda la consapevole configurazione degli ambienti all’aperto propri del genere umano.

Central Park New York.

il padre della moderna paesaggistica, per averne delineato attraverso le sue realizzazioni ed i suoi scritti gli ambiti d’intervento, Geddes ha buttato le basi teoriche e tecniche della disciplina, nel suo volume “City Development, a Study of Parks, Gardens, and Culture-Istitutes”, egli traccia le interrelazioni che legano le varie discipline che concorrono ad una corretta pianificazione del pae-

saggio: le componenti fisiografiche, morfologiche, geologiche, geografiche e vegetazionali, così come gli aspetti sociali, storici e culturali. L’approccio di Geddes è radicalmente moderno ed eccessivamente lungimirante per la sua epoca, Il Movimento moderno e l’urbanistica utilizzeranno di lì a poco gli standard, le quantità, l’omologazione tipologica

»»

Pag. 37 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <

I contenuti scientifico-disciplinari (dell’Architettura del Paesaggio) hanno per oggetto l'assetto paesistico del territorio, delle aree non edificate e degli spazi aperti, nonché l'organizzazione del verde, quale sistema entro cui si colloca la parte costruita delle città e del territorio (dalla Declaratoria dell’ICAR 15, D.M. 4 /10/2000) nella progettazione a livello internazionale, accantonando le felici intuizioni del paesaggista inglese. Mentre a Geddes la stessa idea di cittàgiardino gli appariva chiusa in schemi rigidi che non tenevano conto del contesto ambientale. Grande successo ebbe negli Stati Uniti l’idea della città-giardino. Appassionati fautori delle teorie di Howard, ma anche di quelle di Geddes, furono i membri della RPAA (Regional Planning Association of America), fra cui Lewis Munford, Clarence S. Stein e John L. MacKaye. Nel momento in cui i principi di base della pianificazione del verde urbano si andavano affermando secondo un’ottica che teneva conto delle specificità culturali, naturali e sociali dei luoghi dove si andava ad operare (grazie al contributo scientifico di

Boston, Collana di smeraldi, Olmsted.

Pag. 38 • Lineaverde Mar/Apr 2015

Geddes e all’insuperabile opera di approfondimento e divulgazione di Lewis Munford), l’irruzione dei principi formulati nella Carta di Atene nel 1933 dal CIAM (sostanzialmente da Le Corbusier) provoca un disinteresse totale verso le specificità ambientali. Il Movimento Moderno, pur nel ge-

neroso tentativo di riempire le città di verde, addirittura arrivando ad ipotizzare città dove l’88% della superficie è destinata a verde, considera in ogni caso il paesaggio una tabula rasa, dove era possibile fare tutto. Questo provoca un ribaltamento del ‘sistema verde’ di Geddes, che,

Arena Hall di P. Geddes.


GLI STUDI DI MC HARG SUL PAESAGGIO DEL POTOMAC Sopra le pianure alluvionali esistono siti limitati per l'urbanizzazione. Poiché è molto probabile che questi insediamenti siano di carattere turistico, dovrebbero essere adiacenti a acque navigabili.

I suoli alluvionali forniscono condizioni favorevoli all'agricoltura. L'estuario, le piane di marea, le paludi, le piane alluvionali, le baie e le insenature costituiscono ricchi habitat per pesci e animali selvatici. La foresta e il terreno coltivato costituiscono ricchi habitat terrestri.

I boschi sono appropriati alle aree di ricarica delle falde acquifere. Essi proteggono i suoli soggetti a erosione, sostentano la fauna e hanno un alto valore per il tempo libero.

Frederik Law Olmsted.

invece di esaltare le peculiarità del

ed ecologiche. La stessa nascita di

luogo, le mortifica. Ben presto le idee della Ville Radieuse si tradussero in banali piani caratterizzati da uno zoning, incurante alle specificità ambientali, senza ottenere in cambio le improbabili distese di aree verdi nelle città promesse. Il prevalere dello zoning nella pianificazione urbanistica portò ad un arretramento della cultura paesaggistica. Ma in molte realtà la resistenza di forti personalità, attente ai valori naturali ed ambientali, non lasciarono libero il campo alle dannose utopie. Fra queste realtà in primo piano rimane la Germania, dove personaggi come Leberecht Migge, Karl Foerster ed Herman Mattern avevano creato una solida cultura verde che non fu facile emarginare. Migge aveva pubblicato qualche anno prima il “Manifesto verde”, Mattern aveva già delineato la “U verde di Stoccarda”, che non fu mai abbandonata, anche se è stata completata solo recentemente. Nessun vuoto o frattura netta ci sono mai stati tra la cultura paesaggistica e quella strettamente urbanistica, grazie anche un nucleo convinto e determinato di paesaggisti che avevano dato vita a diverse scuole di Architettura del Paesaggio, la prima fondata ad Harvad nel 1899 dagli al-

diverse associazioni nazionali di paesaggisti, l’ASLA (American Society of Landscape Architects) nel 1899 negli USA, l’ILA (Istitute of Lanscape Architects) nel 1929 in Gran Bretagna, ed infine per iniziativa di G. Jellicoe nel 1948 a Cambridge, l’IFLA (International Federation of Landscape Archietcts) spesso sottovalutata e relegata ad organizzazione di progettisti e cultori di giardini, sono stati i punti di riferimento che hanno contribuito a tenere viva la sensibilità e l’attenzione verso una pianificazione che ponesse il verde, non come arredo, ma come elemento strutturante le città. In Italia l’Associazione dei paesaggisti ( oggi denominata AIAPP) nasce nel 1950 ma ha il suo definitivo rilancio nel 1979. Ne 1969 con la pubblicazione di “Design with nature” di Mc Harg riporta la pianificazione nella direzione segnata da Olmsted e Geddes. Si ritorna a considerare il paesaggio un unicum irrepetibile in ogni sua componente, che va rispettato nelle sue vocazioni e repulsioni. Non è un caso che la pubblicazione di questo saggio si apra con l’introduzione di Lewis Munford, come un ideale passaggio di testimone tra lo straordinario maestro americano e la nuova

lievi di Olmsted, dove si è continuato ad insegnare una pianificazione attenta alle componenti ambientali

leva di paesaggisti. Da quegli anni ‘70 in poi in Europa si assiste ad un fiorire di scuole, studi,

ricerche, piani e realizzazioni tale da porre il paesaggio al centro della pianificazione territoriale ed urbana con la sua più autorevole manifestazione nella redazione e sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio firmata a Firenze il 20 Ottobre 2000. ■

Ripubblicare questa voce in questa sede vuole essere un omaggio a tutti i colleghi appartenenti al raggruppamento disciplinare ICAR 15 , Architettura del Paesaggio, che negli ultimi mesi si sono impegnati con tutte le loro forze in ripetuti incontri promossi dal collega Enzo Sivier presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, affinché questa disciplina non ritorni marginale nelle nostre Università ma assuma il ruolo che le compete per il futuro del nostro paese. Pag. 39 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> RIQUALIFICAZIONE <

Tempelhof: da un aeroporto ad un parco... dal passato ad un futuro di biodiversità di Francesca Giurranna Dottore Agronomo e Paesaggista

“E' quotidiana la discussione sul consumo di suolo e sembra che le utilizzazioni edilizie ed infrastrutturali siano sempre irreversibili. E' vero nell'ultimo cinquantennio abbiamo consumato moltissimo terreno fertile che difficilmente potrà ritornare nelle condizioni originarie però è anche vero che oggi occorre

Chiuso dopo un referendum del 2008, oggi Tempelhof Airport, aeroporto commerciale nel cuore della città di Berlino, si è trasformato in un immenso spazio adibito e pensato come un parco fruibile da tutti.

ripensare l’utilizzazione del suolo in funzione di un riequilibrio delle attività che vi si possono svolgere. Ecco che allora il dibattito dovrebbe spostarsi su come riequilibrare le funzioni all'interno dei territori urbani per rendere la città più a misura d'uomo, più vivibile ed anche per quanto possibile ecologica-

mente sostenibile. Nell'articolo di Francesca Giurranna scoprirete un esempio di riuso di un importante e storica infrastruttura ormai inglobata nella città di Berlino e che diventa un sorprendete luogo di rigenerazione ambientale e di biodiversità.” Renato Ferretti


iamo in Germania, nella sorprendente città di Berlino. Compreso tra il quartiere di Neukölln, di Kreuzberg e di Tempelhof, c’è oggi un’enorme area verde, fruibile da tutti i citta-

S

dini. La notizia di per sé non suscita grande clamore, visto che a Berlino di parchi estesi e frequentatissimi dalla popolazione ce ne sono parecchi. L’aspetto interessante sta nel fatto che il Tempelhof Park, grande quasi 400 ettari, nasce dalla riconversione di uno degli aeroporti più grandi e celebri nella storia. Partiamo infatti da quest’ultima, per raccontare il valore e il significato che assume questo luogo. Tempelhof Flughafen Berlino (Tempelhof Airport) fu costruito dai nazisti tra il 1936 e il 1941 da Ernst Sagebiel, in tipico stile monumentale nazista, con aquile scolpite all'ingresso e un tetto costruito per contenere circa 100.000 persone che potessero assistere a parate militari e a manifestazioni aeree, sostituendolo al vecchio terminal del 1927. Nel giugno 1948, durante la “Guerra fredda”, l'Unione Sovietica fece un tentativo di prendere il controllo di tutta Berlino, tagliando la ferrovia di superficie e l'accesso alla strada dalla parte occidentale della città. In caso di successo questa azione avrebbe comportato catastrofiche conseguenze, ovvero oltre 2 milioni di berlinesi sarebbero stati sprovvisti delle necessarie forniture alimentari. La reazione degli USA, con a capo l’amministrazione Truman, a tale blocco fu quella di creare un ponte aereo giornaliero da parte degli alleati per garantire che cibo e forniture continuassero a raggiungere i berlinesi che vivevano nel settore occidentale. Il ponte aereo rimase attivo dal 26 giugno del 1948 al 12 maggio 1949, quando il governo sovietico decise di togliere il blocco. Tempenhof Airport è diventato famoso in tutto il mondo, perché è qui che sono atterrati i nu-

»»

merosissimi voli di uno tra i più famo-

Pag. 41 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> RIQUALIFICAZIONE <

si ponti aerei con cui gli Stati Uniti e altri stati europei hanno rifornito Berlino Ovest di beni di prima necessità dopo il blocco sovietico. Più di 5.000 tonnellate di rifornimenti furono consegnati ogni giorno grazie a qualcosa come 278.228 voli. Storie popolari su "bombardieri di uva passa " o sul “pilota della cioccolata” sono ancora raccontate ai bambini di oggi (i pacchetti di caramelle e cioccolata paracadutati furono un’idea del pilota Gail Halvorsen). Oggi il monumento al tristemente celebre ponte aereo, esterno all’aereoporto, ci rimanda a questi importanti momenti storici. Tempelhof ha anche un posto significativo nella storia dell'aviazione. Voli sono partiti da qui fin dai primi anni del 20 ° secolo. Pioniere dell'aviazione Orville Wright ha dato una dimostrazione di volo qui nel 1909. La sua storia come un aeroporto commerciale risale al 1923 con Lufthansa che nasce ed ha sede centrale qui dal 6 gennaio 1926. Dopo anni di dibattito, i berlinesi hanno votato, con un referendum tenutosi a Berlino il 27 aprile 2008, di chiudere definitivamente questo campo d'aviazione storica. Tempelhof Airport, aeroporto commerciale nel cuore della città di Berlino, è stato così chiuso ad ottobre 2008. Oggi questo immenso spazio nel cuore di Berlino è stato adibito e pensato come un parco fruibile da tutti. Ci si trova per cui a camminare, correre, pattinare, pedalare su quelle che un tempo erano le piste, dove molti aerei storici hanno decollato e atterrato! Esperienza emozionante! Infatti è possibile venire qui per fare sport, ad esempio jogging o andare in bici. All’interno del parco ci sono infatti numerosi noleggi di bici di ogni tipo. Un giro intorno all'intero Tempelhofer Freiheit è l'equivalente di quasi 6 chilometri. Così la cosiddetta "via di rullaggio" offre ai pattinatori la possibilità di praticare il loro sport in un contesto spettacolare e di persePag. 42 • Lineaverde Mar/Apr 2015

guire intensi programmi di formazione senza ostacoli. Trovandosi in una zona piuttosto ventilata, un’altra attività svolta è quella del volo di aquiloni o piccoli aerei da modellismo. Ma c’è spazio anche semplicemente per rilassarsi leggendo un libro sull’erba, prendere il sole, pattinare, portare a spasso i propri cani o fare un pic-nic o un barbecue. Sono state infatti predisposte delle aree cani e delle aree barbecue allestite dove prima c’era il parcheggio o negli spazi verdi tra una pista e l’altra. Le uniche cose che volano qui, oggi, sono gli uccelli. Vasti prati del sito so-

no un habitat importante per molte specie di volatili. Specie rare e minacciate, come l' Averla piccola, l’ Allodola, il Calandro e il Culbianco, fanno di questo paesaggio erboso la loro casa. L'area compresa tra le piste è un santuario temporaneo per l'allevamento dell’Allodola. L'accesso è vietato tra il 1 aprile e il 31 luglio, al fine di proteggere gli uccelli mentre costruiscono i loro nidi e si prendono cura dei loro piccoli. La biodiversità sta infatti invadendo questo grande spazio. Oltre a specie animali, che oggi vivono qui e che è possibile osservare, vi sono anche molte specie vegetali. La vegeta-


zione spontanea si sta riappropriando di uno spazio in cui trova condizioni naturali a cui riesce bene ad adattarsi. Al fine di garantire la conservazione di alcune piante e animali, queste aree ricevono una protezione speciale. Oltre alle distese verdi, che si stanno popolando di specie vegetali diverse, anche le distese di asfalto stanno assumendo un aspetto “diverso” e piacevole. Tra le crepe si possono osservare erbe spontanee, fiori e insetti che ne succhiano il polline, favorendo così l’ulteriore disseminazione delle specie presenti in questo habitat.

Oltre a ciò sono presenti orti biologici, costruiti con semplici strutture realizzate con pancali e cassette di legno. Dall’aprile del 2011, infatti, un gruppo di berlinesi ha lanciato l’organizzazione Allmende Kontor che ha preso in concessione dal comune una parte del parco per trasformarlo in un orto e in un giardino. Sempre più persone si sono iscritte al gruppo e hanno piantato più di 300 specie di piante, alberi da frutto e fiori. Gli organizzatori hanno ottenuto in concessione una parte di parco per tre anni, per cui tutte le piante devono poter essere rimosse

facilmente in vista del termine del contratto e sono disposte in aiuole sopraelevate. Di sera queste aree si trasformano in locali dove giovani e meno giovani possono trascorrere in un posto davvero diverso e un po’ magico le loro serate. Le cose però sono destinata a cambiare, dopo che lo scorso maggio lo studio architettonico scozzese Gross Max ha vinto un contratto da 60 milioni di euro per ridisegnare il parco. Il progetto prevede di mantenere la superficie piana del parco per creare “una prateria contemporanea per i cowboy urbani”. L’aspetto più impressionante della proposta di Gross Max è la creazione di una montagna artificiale alta 60 metri con in cima la statua di un angelo ispirata al film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino. L’architetto Eelco Hooftman, tra i fondatori di Gross Max, spiega che “…nel nostro progetto il parco resta un grande spazio aperto. Questa cosa non cambierà, quello che cambierà è il modo in cui lo spazio aperto verrà articolato”. Il progetto dovrebbe essere concluso entro il 2017, quando il parco ospiterà la Fiera internazionale del giardinaggio. Già oggi gli spazi interni ed esterni di quello che erano le sale d’attesa, gli hangar e le zone di sosta degli aerei del Tempenhof Airport, vengono utilizzati come aree per grandi eventi, concerti e attività di vario genere. Lo sviluppo del parco di Tempelhof ha suscitato notevole interesse popolare. I cittadini sono stati coinvolti nel processo di pianificazione sin dall'inizio, partecipando a discussioni, sondaggi e monitoraggio dei visitatori. Il progetto futuro tenderà comunque a mantenere questo carattere partecipativo. Dopo il voto in tutta la città per chiudere l'aeroporto nel 2008, questa enorme distesa nel bel mezzo di Berlino è diventato un luogo di idealismo, di nostalgia e di speranza per una città con una storia unica e complessa. ■ Pag. 43 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> FITOPATOLOGIA <

Salviamo le piante di Bosso dalla ‘Piralide’ di Giorgio Badiali giorgiobadiali@libero.it

Fitopatologo, dottore agronomo, già dirigente della Regione Emilia Romagna

ncora una volta non siamo stati in grado di evitare l’introduzione dell’infestazione e la successiva diffusione in Italia, di una patologia risultata poi fortemente dannosa per molte specie di Bosso e che già da tempo imperversava su altre nazioni a noi molto vicine.

A

L’insetto ha già infierito sulla vegetazione di molte piantagioni, soprattutto al Nord Italia, e tende ad espandersi con una certa rapidità: bisogna assolutamente frenarne lo sviluppo per salvare dalle defogliazioni le piante ancora indenni e per recuperare i danni più contenuti. Le defogliazioni riscontrabili attualmente sono provocate dalle larve dell’insetto che viene classificato col nome scientifico di Cydalima perspectalis (si tratta di un Lepidottero-Pyralide a cui sono stati attribuiti diversi sinonimi), possono risultare talmente intense da fare apparire le piante defo-

gliate e quasi completamente secche, già durante i primi attacchi e soprattutto al termine del periodo estivo. La situazione si aggrava notevolmente negli anni successivi, qualora in assenza di interventi limitatori di qualsiasi tipo, si permette una maggiore intensità degli attacchi che

Completo disseccamento dei soli bossi e non della vegetazione attigua, avvenuto nel corso di più stagioni e con ancora qualche debolissimo ricaccio, difficilmente identificabile a prima vista.

Pag. 44 • Lineaverde Mar/Apr 2015


possono portare le piante in poco tempo, alla perdita anche totale della vegetazione. Questo insetto di origine asiatica è già stato studiato, rilevato e descritto da diversi anni dal Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia e segnalato presente già nell’anno 2011 in un giardino italiano situato in Provincia di Como, mentre in Europa figurava già attivo almeno dall’anno 2007 (Germania), dall’anno 2008 (Francia, Svizzera ed anche in altre nazioni), tutte a poca distanza di spazio e di tempo. La presenza pregressa dell’insetto riscontrata in questi territori europei a noi molto prossimi ed ancora più la certezza della sua presenza diagnosticata poco tempo dopo sul territorio italiano, dovevano certamente allarmare soprattutto gli addetti ai lavori, in modo ben più consistente di quanto in realtà ed in forma deludente si è poi verificato. Infatti, molte delle piantagioni esistenti sono state aggredite dalle larve dell’insetto attivissime e molto voraci anche in pochissimo tempo, tanto che la Piralide si è diffusa ed è diventata dannosa sui bossi in molti territori italiani presenti soprattutto al nord, come in Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna ed altri ancora, situati geograficamente nei territori attigui a quelli già infestati da diverso tempo. Questa situazione lascia spazio a molte perplessità e deve far pensare a quanti altri casi simili potranno verificarsi nel prossimo futuro, anche in considerazione che ormai la globalizzazione la fa da padrone su ogni campo e quindi anche nel settore vegetale sarà sempre più facile che in passato, riscontrare altre simili situazioni che sempre con la sola visione del guadagno economico ed evitando ogni tipo di spesa e di attività aggiuntive anche se ritenute necessarie per la difesa, porteranno a riscontrare danni notevoli e ad effettuare altre

Larva già adulta di Piralide del bosso, durante la ricerca e costruzione del ricovero per effettuare l’incrisalidamento, terminata la fase attiva di nutrizione.

spese inizialmente non previste che diventeranno sempre più frequenti e necessarie, rivolte ad eseguire altri controlli continui ed indispensabili, oltre alle manutenzioni aggiuntive ed ai ripristini dei danni ambientali che purtroppo si verificheranno con sempre maggiore evidenza. Anche la nuova patologia che si sta verificando e diffondendo sulle piantagioni di bosso, deve essere in gran parte attribuita alla insufficienza di controlli, alla scarsa divulgazione dei fatti conosciuti soprattutto di quelli considerati pericolosi come in questo caso, alla limitata professionalità spesso imperante tra gli addetti alle verifiche ed alle attività di manutenzione soprattutto se affidate con gli appalti ad imprese private a cui vengono spesso affidati anche gli interventi per la cura dei danni e delle varie patologie, ma in prevalenza alla lentezza nel verificare i casi nuovi, nel divulgarli e nell’intervenire con la necessaria rapidità su quelli maggiormente pericolosi, sempre in grado di provocare possibili ed anche rapide diffusioni con i danni relativi anche gravi, come si sta verificando nel caso più recente che ha interessato le piante di bosso. Pure la scarsità economica del brutto periodo attuale che incide notevolmente sull’attuazione di tante attività anche riconosciute necessarie, non deve giustificare troppo certi compor-

Bozzolo sericeo avvolgente e già vuoto, entro cui sono avvenute le trasformazioni da larva a pupa e crisalide, dopo l’avvenuto sfarfallamento ed il volo dell’adulto.

tamenti, perché anche con il poco si deve sempre fare qualcosa dando la precedenza a quanto ritenuto più necessario nel particolare momento e riversare su quello tutte le risorse disponibili per evitare impegni e spese ben più gravose e certe negli anni successivi. E’ indispensabile osservare continuamente e guardare sempre avanti, senza sperare che siano gli altri o la casualità, a rimediare le situazioni negative che purtroppo si presentano ancora oggi con una frequenza tale da non essere considerata di tipo ordinario, tanto da dover prevedere assidui controlli ed ora il rispetto dei regolamenti del PAN (Piano d’Azione Nazionale per un corretto impiego dei fitofarmaci), soprattutto per la limitazione degli interventi più tossici, per la loro riduzione quantitativa e per una maggiore sicurezza delle popolazioni e dell’ambiente. Gli altri esempi anche recenti ed abbastanza simili a questo, che già si sono verificati nel passato a seguito di incuria o di mancanza di una loro rapida identificazione, non sono stati sufficienti come insegnamento rivolto ad evitare o contenere anche la nuova patologia che certamente si sarebbe dovuto limitare se non addirittura evitare, con una maggiore attenzione, una rapida divulgazione di quanto stava accadendo ed un elevato spiri-

»»

Pag. 45 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> FITOPATOLOGIA <

to di osservazione che ogni operatore in materia dovrebbe possedere per riuscire anche con un buon grado di professionalità, a capire più rapidamente le ormai troppe problematiche fitosanitarie vecchie e nuove che si stanno riproponendo o verificando ex novo ormai con troppa frequenza, sempre al fine più utile di riuscire ad allertare i Servizi Fitosanitari competenti, per impostare gli interventi fitosanitari che di volta in volta saranno necessari, evitando quelli che spesso vengono eseguiti inutilmente. Ritornando alla Piralide dei bossi che in questo periodo sta provocando grossi danneggiamenti sulla vegetazione, si deve considerare che le varie generazioni dell’insetto che si susseguono dalla primavera per tutta la stagione estiva, sono in grado di distruggere anche tutto il fogliame presente che durante le stagioni invernali più fredde, pur rimanendo in parte attaccato ai rametti delle piante in forma scheletrica, appare in gran parte completamente secco, bucherellato e di colore marrone più o meno scuro. Per questo, sia le piante situate a formare le siepi che quelle allevate in vaso o coltivate singolarmente spesso nei pressi delle altre, presentano in molte occasioni un aspetto tanto brutto da essere in diversi casi considerate già morte, tanto che a volte vengono anche precocemente estirpate. In effetti, il fatto estremo sembra verificarsi raramente durante i primi at-

tacchi specialmente se di portata non troppo intensa e nei casi in cui non si presentino in forma ripetuta, mentre la debilitazione, il disseccamento e la bruttura antiestetica appaiono sempre in modo evidente, tanto da dare spazio perfino alla convinzione di una indispensabile eliminazione delle piante più colpite che in verità non sempre risulterà necessaria da eseguire. Occorre quindi prestare sempre molta attenzione ed evitare certi interventi affrettati, in quanto e soprattutto nei casi di verificata minore aggressività dell’insetto e sulle piante che appaiono solo in parte danneggiate, si riscontrano spesso presenze di ricacci vegetativi anche abbondanti a fine stagione e successivamente, che tendono a rimpiazzare almeno in parte i rametti ed i germogli danneggiati o distrutti in precedenza dalle larve dell’insetto.

Cosa si può fare per contenere i danni attuali e prevenire quelli futuri? Anche questo caso patologico, deve comunque porre ancora una volta in risalto, la necessità già molte volte evidenziata soprattutto su queste pagine di Lineaverde, di istituire a livello locale e quindi nazionale, sotto l’egida di una vasta organizzazione pubblica che prenda in esame con una certa urgenza ed a costo zero i vari casi nuovi simili a questo che ancora si

1

verificheranno, un “Pronto soccorso locale e nazionale per le malattie delle piante”, in grado sia di prevenire che di individuare e riconoscere con l’intervento dei Servizi Fitosanitari Regionali, quindi di diffondere rapidamente i principali problemi sanitari delle tante specie di piante presenti nel verde ambientale di tutti i territori italiani, al fine di ostacolarne le introduzioni ed evitarne le troppo frequenti e rapide diffusioni con i relativi danni che spesso risultano molto gravi. Tra le organizzazioni già affermate anche in materia e presenti da molti anni a livello nazionale, quella almeno apparentemente più adatta per assumere questo ruolo, avendo personale comunale dislocato in ogni lembo del territorio nazionale ed essendo come nessun altra organizzazione continuamente a contatto visivo con le piante in ogni territorio comunale, qualora essa si proponga senza troppe remore e con il desiderio sentito di realizzare seriamente un’attività fortemente meritevole, si potrebbe già identificare nella A.I.D.T.P.G. (Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei pubblici giardini) e proporla con fiducia. Ritornando al problema attuale riguardante la Piralide dei bossi, piante ornamentali per eccellenza su cui bisogna ora impegnarsi seriamente sia pure con grave ritardo, occorre cercare di riportare al più presto in equilibrio una situazione che in diversi territori sta degenerando.

2

1. Bozzoli sericei da cui alcuni adulti sono schiusi da poco o si trovano ancora nel loro interno, riparati tra il fogliame secco ed arrotolato anche di altre specie arboree compresenti. 2. Adulto di Piralide uscito da poco dal bozzolo ed appena catturato durante il volo e la ricerca dell’accoppiamento.

Pag. 46 • Lineaverde Mar/Apr 2015


Per prima cosa, durante la stagione invernale, bisogna osservare attentamente le piante apparentemente ancora indenni e prestare particolare attenzione alla ripresa vegetativa perché possono essere invase per la prima volta in qualsiasi momento, oltre a verificare costantemente le condizioni delle piante già danneggiate, per rendersi conto se il seccume presente interessi totalmente la vegetazione e da quanto tempo, oppure se ancora in forma parziale e solo in atto dalla decorsa stagione, prendendo anche in esame gli eventuali ricacci vegetativi che possono essersi sviluppati dopo l’avvenuta defogliazione estiva, provocata dalla nutrizione delle larve sul fogliame allora vegetante nei germogli e nei rametti. Qualora si riesca a rilevare che le condizioni anomale della vegetazione siano ancora recuperabili e questo dovrebbe risultare il caso più frequente perché ancora in presenza di disseccamenti parziali e/o di ricacci vegetativi significativi, si devono ripulire al più presto le piante asportando col taglio le parti sicuramente già secche ed i rametti non più vitali, diradando ed eliminando anche previo scotimento o con l’impiego di getti idrici, i vecchi residui fogliari e rameali ancora ammassati sulle piante e dove riesca possibile, previa somministrazione di concimi soprattutto azotati, effettuare una superficiale lavorazione del terreno sottostante facendo attenzione a

non danneggiarle ed al termine disinfettarle fino ai colletti ed al suolo, mediante la distribuzione di un prodotto fitosanitario a base rameica tra quelli ancora impiegabili, utile anche per la possibile presenza di varie crittogame dannose come le ruggini e le tracheomicosi. Nel periodo invernale ancora abbastanza freddo non si effettuano interventi insetticidi, ma non essendo ancora chiara la biologia dell’insetto nei nostri territori dove dovrebbero verificarsi dalle due alle quattro generazioni annuali, occorre prestare attenzione alla eventuale presenza per circa 15/30 giorni delle larve che hanno svernato nei bozzoli e completano lo sviluppo a carico del fogliame, prima di impuparsi per dare origine ai primi adulti che saranno ben visibili in volo, sia per l’aspetto evidente delle ali biancastre a sfumature marroni lungo i bordi che per le notevoli dimensioni del corpo (circa 4 cm di apertura alare). Durante la ripresa vegetativa, questi adulti si troveranno in volo per compiere gli accoppiamenti e le relative ovideposizioni sul restante fogliame ancora vitale e potranno essere identificati e catturati anche con l’impiego delle trappole sessuali a feromoni. Le uova vengono deposte a gruppi solitamente nella pagina inferiore fogliare e si presentano inizialmente di colore verde chiaro/giallastro per assumere in seguito sfumature brune e

3

3. Ricoveri rappresentati da vario fogliame secco in cui si notano un bozzolo dopo l’avvenuto sfarfallamento con alla base il residuo della capsula cefalica larvale ed in secondo piano seminascosto un altro bozzolo in cui si trova ancora la crisalide intatta, pochi giorni prima della schiusura dell’adulto.

lasciare trasparire le capsule cefaliche molto scure, appartenenti alle future larvette. Dopo poco tempo, dalle uova nascono le prime larve già molto voraci che appena schiuse si presentano di colore verde-giallo con striature e punteggiature nere e giallastre. Queste iniziano subito ad erodere le foglie e sviluppandosi assumono una colorazione particolare rappresentata da bande e punteggiature nere alternate da striature biancastre, disposte sempre in senso longitudinale per tutto il corpo. La fase iniziale e delicata di sviluppo delle larve è molto importante, in quanto rappresenta il momento raccomandabile per la eventuale esecuzione di interventi insetticidi, oltre a quello sulle forme svernanti. Terminata la loro attività alimentare a spese del fogliame che viene già in buona parte distrutto e dei giovani rametti che subiscono evidenti erosioni corticali, le larve che nel frattempo hanno raggiunto la dimensione di 3-4 cm, si trasformano in crisalidi che avvolte da un bozzolo sericeo quasi trasparente, rimangono ben nascoste all’interno della vegetazione già semi distrutta, in attesa di dare origine ai nuovi adulti e quindi alle successive generazioni estive dell’insetto.

Prodotti fitosanitari impiegabili e momenti più adatti per l’applicazione Il momento più indicato per iniziare una valida e necessaria difesa contro la Piralide mediante l’impiego di fitofarmaci, è rappresentato per ogni generazione dal periodo compreso tra la fase di completa schiusura delle uova e la presenza delle larvette in fase iniziale di alimentazione, questo in eventuale alternativa o completamento a quello di fine inverno contro le larve in fase di sviluppo al termine dello svernamento. Soprattutto in occasione di infestazioni elevate è bene non attendere oltre

»»

Pag. 47 • Lineaverde Mar/Apr 2015


> FITOPATOLOGIA <

Località turistica molto nota in cui il labirinto costruito coi bossi, verrà certamente curato e salvato dalla Piralide che dopo le tante erosioni fogliari si apprestava ben nascosta, a svernare nel fitto delle piante e tra i vari residui vegetali.

per intervenire, in quanto i risultati della difesa potrebbero ridursi anche notevolmente, fino ad annullarsi nei casi di interventi tardivi. I prodotti fitosanitari attualmente consigliabili, tenendo già in considerazione le linee guida e le condizioni d’impiego fornite dal nuovo PAN (Piano d’azione Nazionale) a tutti gli organismi Regionali e Comunali, soprattutto per gli interventi sul verde urbano, devono essere sempre più orientati al biologico e si dovranno per questo privilegiare quelli di origine naturale, meno invasivi e con effetti tossici sempre più contenuti. In questo caso specifico, similmente ad altri che saranno con certezza prossimamente riscontrabili, si potranno utilizzare i presidi fitosanitari ammessi per l’impiego contro la Piralide e sui bossi, con tutte le limitazioni e le prescrizioni che sono o saranno a breve previste per ogni territorio Regionale, tanto che in linea di massima e con tutte le precauzioni necessarie, possono essere con certezza impiegati per il momento e purchè privi di frasi di rischio negative obbligatoriamente riportate in etichetta, i soli formulati a base dei seguenti principi attivi: Bacillus thuringiensis var. kurstaki o Piretrine naturali o Spinosad. Questi interventi che potranno essere ripetuti in caso di necessità e fino al momento di massima chiarezza per quanto concerne le nuove regole in fase di definizione e di non facile interpretazione, tanto che si consiglia nel dubbio di interpellare il Servizio Fitosanitario competente, potranno ancora essere probabilmente alternati in alcune circostanze con formulati Pag. 48 • Lineaverde Mar/Apr 2015

a base di principi attivi abbattenti compresi nel gruppo dei piretroidi, come cipermetrina e deltametrina nelle formulazioni ancora autorizzate e pure necessariamente registrate per l’impiego sulle stesse piante. Anche per i diversi formulati delle sostanze attive che resteranno in futuro ammesse per l’impiego, esistono già oggi molte limitazioni previste proprio dal PAN in particolare ai punti 5 e 6, tanto che in ogni territorio Regionale e nelle Province Autonome, sono o saranno emanate a breve termine precise norme riguardanti il loro possibile impiego od anche probabili deroghe agli obblighi di preferire formulati commerciali con profilo tossicologico migliore. Ad ogni modo diventa necessario sia nel verde pubblico che in quello privato, per potere utilizzare in futuro questi prodotti fitosanitari evitando la loro esclusione applicativa, la presenza ed il rispetto dei parametri che risulteranno in etichetta nelle indicazioni per l’impiego e che devono prevedere: a) la loro registrazione per l’impiego su piante ornamentali comprendenti in questo caso il bosso; b) il riconoscimento dell’uso specifico per le categorie di parassiti che si vogliono combattere; c) l’assenza di frasi di rischio particolari, in alcuni casi già riportate nelle etichette dei prodotti; d) l’obbligo delle loro applicazioni nel solo modo previsto e riportato in dettaglio sulle stesse etichette.

Pertanto, tenendo in conto quanto previsto dalla nuova legislazione, i prodotti fitosanitari che potranno essere impiegati in ambito urbano e comunque in luoghi soggetti in qualche modo a frequentazione, saranno autorizzati sempre in quantità molto minore rispetto a quanti fino ad ora venivano pure regolarmente applicati e la loro scelta ricadrà su quelli dotati di minore tossicità acuta e di minori caratteristiche perturbatrici per l’ambiente in cui verranno applicati. Gli interventi con questi prodotti potranno essere ripetuti più volte anche nel caso specifico dei bossi, qualora ne venga valutata la necessità da parte di un vero esperto in materia, sempre somministrandoli con elevate bagnature vista la fittezza della vegetazione e comunque nei momenti citati di maggiore vulnerabilità da parte delle piccole larve dell’insetto come quelle della Piralide del bosso da poco schiuse dalle ovature, considerando per quanto possibile anche la necessità di salvaguardare gli antagonisti sempre presenti e non più con interventi a caso, spesso inopportunamente ripetuti e diventati dannosi, come in altre passate circostanze è capitato di riscontrare. Inoltre, questi interventi dovranno essere sempre eseguiti da personale professionalmente preparato ed in regola con tutte le norme che vengono ora richieste dalle nuove disposizioni in materia e che attualmente si trovano già in fase di applicazione su diversi territori regionali. ■



Richiedi una copia gratuita del Nuovo Catalogo 2014/15 Request a free copy New Catalogue 2014/15

Traduzione - Translation

Giorgio Tesi Group The Future is Green

Via di Badia, 14 - 51100 - Bottegone - Pistoia - Italy - Tel. + 39 0573 530051 - Fax + 39 0573 530486 - marketing@giorgiotesigroup.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.