Linea verde Settembre

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MERCATI

INTERVISTA

TECNICHE

Florovivaismo francese: un settore dinamico grazie al mercato interno

Vivai Nord: quando “l’unione fa la forza” nella proposta di nuove specie varietali

Come orientarsi nella scelta del contenitore per il vivaismo ornamentale

Lineaverde ATTUALITÀ

E I NFORMAZIONE

T ECNICA

PER

V IVAISTI , P ROGETTISTI

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DEL

V ERDE

Quando sostituire gli alberi in città? Urgono regole condivise contro la battaglia irrazionale ed emotiva per la difesa dei vecchi alberi Settembre 2013 Anno 38 - N° 5


W WebMagazine ebMagazine ebMagazi ne

Protagonista è la pianta Nuovo webmagazine della Giorgio gio TTesi esi Group. LL’informazione ’’informazione ’info fornita dai maggiori esperti di vari settori Fare rete diventa necessario quando si discutono argomenti d’interesse comune. Ancor di più se l’oggetto in questione è la pianta e tutti i benefici coniugati a essa. Oggi, il tema ap ap-pare delicato per quanto sottovalutato e occorre, quindi, fare massa critica nello sviluppare la percezione comune che gli alberi sono indispensabili per la vita dell’uomo. Questo il concetto semplice e basilare, all’origine di “about “about-plants.eu”, il nuovo web-magazine edito dalla “Giorgio TTesi esi group”. Un fulcro centrale serve sempre, in tutte le idee. Il giornale si è posto l’obiettivo di divulgare tutto ciò che ruota attorno alla pianta. Per farlo serve esperienza, credibilità, passione e referenza, tutte doti non facili da trovare. Ligi al concetto di multidisciplinarità, ovvero più teste competenti co-a scambiarsi idee su ogni singolo argomento, sono stati co

involti numerosi collaboratori. Ognuno di loro contribuirà a seconda della propria provenienza culturale e professionale, gior-all’interno delle sei voci principali su cui è impostato il gior nale. Si va dal paesaggio alla coltivazione, passando per gli aspetti normativi, la ricerca, la botanica e la fitopatologia. Le tematiche, però, avranno modo di ampliarsi, seguendo convegni, intervistando vari esperti , divulgando libri, studi e pro-ricerche. TTroveranno roveranno spazio, anche, associazioni, ordini pro fessionali e tutti coloro che condivideranno le nostre idee. Occorre fare rete, dicevamo, e il mezzo scelto non è casuale. Il web offre la possibilità di essere visibili in ogni parte del mondo, di accendere dialoghi e di aprire più discussioni in un solo momento. Se lo strumento sarà capito, allora, e noi ce lo auguriamo, sarà un successo.

Per informazioni: redazione@aboutplants.euu - TTel. el. +39 0573 530051 530


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> SOMMARIO <

INFORMARE ......................................................................... PAG. 9

Lineaverde è edita da EPE Edizioni Srl

Il punto Il florovivaismo e l’agricoltura italiana fanno i conti con la crisi economica ....................................... PAG. 30 di Renato Ferretti

Intervista Vivai Nord: quando “l’unione fa la forza” nella proposta di nuove specie varietali ............................... PAG. 34 di Silvia Vigé

Architettura del paesaggio La gestione del verde pubblico nelle nostre città: il caso di Padova ..................................................................... PAG. 40 di Biagio Guccione

Mercati Il Florovivaismo in Francia ..................................................... PAG. 44 di Renato Ferretti

Redazione: Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02.89.50.18.30 - Fax 02.89.50.16.04 E-Mail per richiesta abbonamenti o informazioni: info@linea-verde.net E-Mail per invio comunicati o altro materiale alla redazione: lineaverde@linea-verde.net Sito Web: www.linea-verde.net Direttore responsabile: Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it

Direttore editoriale: Renato Ferretti renatoferretti@tin.it

Hanno collaborato: Giulia Arrigoni, Giorgio Badiali, Ilaria Bonanno, Biagio Guccione, Giulio Lazzerini, Stefano Mengoli, Paolo Merante, Francesco Paolo Nicese, Daniela Romano, Silvia Vigé Comitato tecnico: Giorgio Badiali Francesco Ferrini Franca Gambini Biagio Guccione Laura Schiff Redazione: Claudia Perolari claudia.perolari@epesrl.it

Silvia Vigé silvia.vige@tiscali.it

Segretaria di redazione: Silvia Mariani silvia.mariani@epesrl.it

Giardini I giardini "più belli d'Italia" del 2013? Eccoli ........................ PAG. 48 di Claudia Perolari

Impaginazione: Claudia Bellelli claudia.bellelli@epesrl.it

Abbonamento annuale Italia: 40 euro da versare su c/c postale n°12059200 intestato a: EPE srl - 20142 Milano Via Spezia, 33

Fitopatologia Eliminare subito le piante morte ovunque presenti, almeno per salvare le altre .................................................... PAG. 52 di Giorgio Badiali

Produzione Vivaismo frutticolo: il biologico è la nuova frontiera ......... PAG. 58 di Renato Ferretti

Stampa: Ingraph - Seregno (Mi) Spedizione in abbonamento Postale 45% Art. 1 Comma 1, Legge 46 del 27/2/2004 Filiale di Milano. Iscrizione al registro degli operatori di comunicazione (ROC) n° 3231 del 30/11/2001. Autorizzazione Tribunale di Milano n° 27 del 18/1/1999. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale. Lineaverde è un marchio registrato di proprietà della EPE Edizioni Srl.

Pubblicità EPE - Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02/89.50.18.30 - Fax 02/89.50.16.04 Direttore commerciale: Maurizio Casolaro maurizio.casolaro@epesrl.it

Tecniche La scelta del contenitore per il vivaismo ornamentale ...... PAG. 62 di Renato Ferretti Pag. 3 • Lineaverde Settembre 2013


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ci - industrie del settore - assessorati al verde pubblico - comunità montane. La pubblicazione tratta argomenti quali: tecniche colturali, arboricoltura, fitopatologia, gestione dell’azienda vivaistica, paesaggistica, ecologia; inoltre divulga dati tecnici, merceologici e statistici del settore. La pubblicazione è un organo indipendente nato con l'intento di creare una rete di interscambio nazionale e internazionale di dati, notizie e prodotti fra gli operatori del settore.


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Lineaverde News SETTEMBRE 2013

Eventi

Festa per il 50° anniversario della Scuola di Minoprio il 26 settembre Giovedì 26 settembre 2013 si concluderanno le celebrazioni organizzate in occasione del cinquantesimo anniversario della Scuola di Minoprio con una giornata ricca di eventi, una vera festa dell’agricoltura, per celebrare un’istituzione che ha fatto del verde la sua missione formativa, di ricerca e divulgativa. Ecco alcuni degli appuntamenti. Convegno “Ho scelto un ITS per costruire il mio futuro”. Il Convegno è inserito nell’azione di diffusione delle attività formative e dei risultati dei nuovi percorsi di Istruzione Tecnica Superiore della Lombardia ed in particolare della figura di Tecnico Superiore Responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari e agroindustriali (figura nazionale) e di Tecnico Superiore responsabile della filiera delle nuove produzioni vegetali e florovivaistiche (figura territoriale) unica in Italia. Inaugurazione dell’Aiuola “La semina del tempo”. La nuova aiuola, rappresentativa dei primi cinquant’anni di storia della Scuola (1962-1963/2012-2013) è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione Cariplo e dell’Associazione ex allievi. Esposizione di prodotti e dimostrazioni tecniche delle più importanti aziende del settore. L’esposizione sarà aperta dalle 9.00 alle 17.00 e gli stand delle aziende saranno distribuiti su tutta l’area del parco, parte all’esterno e parte all’interno. All’ingresso del parco sarà consegnato il programma con gli orari delle dimostrazioni organizzate sulle attrezzature per la cura e la manutenzione del verde e delle lezioni tematiche su concimazioni, irrigazione, cura, coltivazione delle piante e molto altro. Mostra filatelica e annullo postale. Nel corso dell’intera giornata nelle sale di Villa Raimondi sarà visitabile una mostra filatelica sull’Agricoltura a cura del Circolo Filatelico di Cantù. www.fondazioneminoprio.it ■

Normative

DL Fare, De Girolamo: interventi importanti per agricoltura “Gli interventi contenuti nel provvedimento approvato dal governo un’importante testimonianza dell’attenzione per il settore agricolo da parte del Governo e del Parlamento. Con la preziosa e fattiva collaborazione delle forze di maggioranza, infatti, siamo riusciti ad ottenere ulteriori miglioramenti a favore del comparto, anche con norme di semplificazione, come ad esempio quelle sul patentino per le macchine agricole. Sul piano della competitività, oltre alla già prevista imposizione fiscale agevolata per il gasolio delle serre, vanno segnalate l’estensione alle aziende agricole dell’agevolazione prevista per le piccole e medie imprese per acquisto o leasing di macchinari e impianti, così come le agevolazioni contributive per i lavoratori delle cooperative agricole delle zone svantaggiate o di montagna. Si tratta di interventi concreti che aumentano la competitività delle singole imprese agricole, strumenti immediatamente operativi che forniscono agli imprenditori una risposta vera alle esigenze del mondo produttivo. Ed è anche un segnale di attenzione importante al mondo cooperativo da parte del Governo, che da molti anni attendeva la norma sui lavoratori delle zone di montagna. Grande importanza - ha proseguito il Ministro - hanno anche altri due interventi: il rifinanziamento della legge 499/99, che consente al Mipaaf di poter rispondere con le adeguate risorse alla grande sfida di Expo 2015, e l’inserimento nella cabina di regia per l’attuazione dell’agenda digitale del Ministro delle politiche agricole. In particolare quest’ultima norma ha lo scopo fondamentale, e nel quale credo moltissimo, di favorire l’accesso ad Internet nelle zone rurali”. ■ Pag. 9 • Lineaverde Settembre 2013


Lineaverde News Attualità

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TRADIZIONE QUALITÀ INNOVAZIONE SERVIZI

Bocciato lo studio di fattibilità per il rilancio della floricoltura del distretto floricolo di Lucca e Pistoia All'incontro del Comitato di distretto del 01/08/13 è stata presa in esame la delibera della CCIAA di Pistoia, che respinge la richiesta di finanziamento per la seconda parte dello studio sulla logistica ed i trasporti all'interno del Distretto Floricolo Lucca/Pistoia, che aveva come obbiettivo concreto, entro fine anno, di fornire una proposta progettuale di fattibilità, per il rilancio della floricoltura all'interno del Distretto. Lo studio ha messo in evidenza i punti di forza e di debolezza del settore, andando a fotografare, non solo la problematica dei trasporti, ma anche dei servizi, delle produzioni, della produttività, delle realtà aziendali e delle due strutture mercatali di Pescia e Viareggio. Nella delibera della Camera di commercio di Pistoia del 30/07/13 n° 118 si motiva il diniego per motivi economici e nella stessa ad essere disponibili a finanziare progetti concreti per il rilancio della floricoltura. ■

Esemplari di Quercus robur preparati in Plant-Plast

Associazioni

Cristiano Genovali eletto presidente dell'associazione Piante e Fiori d'Italia

PIANTE MATI

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Si è concluso con una nomina di Cristiano Genovali, viareggino, il percorso di rinnovo cariche dell’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia (Anpfi) che ha come scopo quello di favorire lo sviluppo della filiera florovivaistica, con particolare riferimento ad azioni di coordinamento, promozione e valorizzazione dei prodotti florovivaistici italiani. Formata da 26 camere di commercio di territori particolarmente vocati per le produzioni florovivaistiche, Genovali, 43 anni, è stato eletto in rappresentanza della Camera di Commercio di Lucca. Genovali ha una formazione tecnica con importanti esperienze imprenditoriali legate all’azienda agricola di cui è titolare con il fratello, specializzata nella produzione di fiori recisi (tulipani, delphynium, crisantemi uniflora) e al mercato dei fiori di Viareggio, di cui è presidente a fine mandato. ■


Eventi

Festival del gioco nel giardino e nel paesaggio

Il Festival del Gioco nel Giardino e nel Paesaggio, organizzato da Regis (Rete dei giardini storici italiani) e AIAPP- Sezione Lombardia (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) vuole coinvolgere e sensibilizzare un pubblico vasto ed eterogeneo attraverso esperienze ludiche, momenti di riflessione, confronto e dialogo sul tema del gioco per bambini, ragazzi e adulti, nel giardino, nel parco e nel paesaggio. La manifestazione è iniziata il 7 marzo a Lainate (Villa Visconti Borromeo Litta) con un importante incontro e prosegue durante l’arco dell’anno con iniziative ed eventi che si sono tenuti e si terranno nei giardini storici aderenti a Regis. Con l’incontro del 10 ottobre "Gioco, giardino, paesaggio - contaminazioni, declinazioni e potenzialità" che si terrà in Sala Appiani dell’Arena Civica “Gianni Brera” di Milano si intende informare e sensibilizzare le amministrazioni pubbliche sulla qualità e la varietà dell’esperienza ludica, ricorrendo a competenze specifiche e a un migliore uso delle risorse economiche; definire linee guida per la buona progettazione e contestualizzazione dei giochi nelle aree storiche e contemporanee; promuovere la cultura del giardino e del paesaggio come luogo di diletto e memoria; sensibilizzare alla conoscenza di un patrimonio paesaggistico dal grande potenziale attrattivo e turistico; informare ed educare il vasto pubblico al gioco en plein air. Le finalità del festival si possono così riassumere: informare e educare al gioco negli spazi aperti un pubblico vasto ed eterogeneo; informare, sensibilizzare le amministrazioni pubbliche verso la qualità e la varietà dell’esperienza ludica migliorando nel contempo l’utilizzo delle risorse economiche e ricorrendo a competenze specifiche; definire delle linee guida per una buona progettazione e contestualizzazione dei giochi nelle diverse aree, storiche o contemporanee; promuovere la cultura del giardino e del paesaggio come luogo di diletto e di memoria; coinvolgere e sensibilizzare un pubblico vasto ed eterogeneo alla conoscenza di un patrimonio paesaggistico non sufficientemente noto, ma dal grande potenziale attrattivo e turistico. Prenotazione obbligatoria: segreteria@retegiardinistorici.com ■


Lineaverde News Convegni

I Maestri del Paesaggio, Bergamo, 7-22 settembre 2013 Due settimane di fermento attendono Bergamo dal 7 al 22 settembre per “I Maestri del Paesaggio - International Meeting of the Landscape and Garden”: il programma di questa terza edizione rimarca ancor più l’anima internazionale della manifestazione, tra le più significative al mondo in tema di Paesaggio. Il cuore della Manifestazione ruota intorno alle due giornate di Meeting (14-15 settembre) inserite in un evento a 360° che coinvolgerà la popolazione con due settimane ricche di appuntamenti: seminari e workshop con i Paesaggisti, eventi culturali ed enogastronomici, mostre, aperitivi del paesaggio e concorsi. Tra gli appuntamenti più attesi, l’esposizione su Archeologia del Paesaggio organizzata dall’AIAPP, patrocinante e grande sostenitrice dell’evento, ospitata nel nuovissimo hotel San Lorenzo di Piazza Mascheroni, e il concorso enogastronomico indetto da D Repubblica a seguito del quale le ricette vincitrici verranno servite in ristoranti di Città Alta aderenti alla Manifestazione. La rosa di relatori dell”edizione 2013 include le più autorevoli firme tra Paesaggisti, Filosofi, Gardener Designers, Landscape Architects selezionati e invitati da Arketipos per questa terza edizione: Sophie Agata Ambroise (CH), Marco Bay (IT), George Heargreaves (USA), Piet Oudolf (NL), Silvano Petrosino (IT), Tom Stuart Smith (UK), Hinnerk Wehberg (DE) e il Vincitore del Chelsea Flower Show. Non mancheranno poi occasioni di confronto diretto con l’eccellenza del Paesaggio, grazie ai workshop e ai seminari disponibili su iscrizione, appuntamenti in cui sarà possibile interfacciarsi con i Paesaggisti già ospiti della Manifestazione nelle edizioni precedenti come Jhon Brookes (UK), Gabriele G. Kiefer (DE), Marco Pozzoli (IT), Arend Jan van der Horst (NL) e un workshop di fotografia con Clive Nichols (UK), riconosciuto come uno dei migliori fotografi del Paesaggio al mondo. Come ogni anno, I Maestri del Paesaggio - International Meeting of the Landscape and Garden - regalerà a visitatori e cittadini la sorpresa di godersi per 16 giorni (dal 7 al 22 settembre) la splendida Piazza Vecchia di Città Alta come un salotto all’aria aperta per vivere e toccare con mano i temi della Manifestazione. L’installazione temporanea a verde sarà piattaforma di incontri ed eventi portavoce dei valori e dei messaggi del Meeting, che quest’anno verterà sul tema “Feel the Water”. Per info: http://www.arketipos.org/organizzazione-2013/la-manifestazione/ ■

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A Flormart 2013 nasce il CESFI - Centro Servizi Florovivaismo italiano

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Fornitore della corte dei Paesi Bassi per disposizione regia.

Parte a Flormart il Tavolo programmatico di lavoro e concertazione del verde che vuole promuovere un’attività organica di servizi d’informazione economica, visibilità e promozione per le aziende del comparto. Un sistema di monitoraggio a disposizione delle aziende del florovivaismo e del giardinaggio per supportarle durante questo particolare momento di congiuntura economica instabile. ■


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Lineaverde News Mercati

I numeri di FloraHolland nel 2012 Il fatturato di FloraHolland ha raggiunto i 4,28 miliardi di euro nel 2012, con una crescita del 3% rispetto all'anno precedente; sono state scambiate 12,5 miliardi di fiori e piante. Il dato dimostra che, nonostante i problemi economici, i consumatori europei continuano a comprare fiori e piante, anche se buona parte dell'incremento è certamente dovuto all'aumento dei prezzi. Il più importante mercato di destinazione è la Germania (1,64 mld euro), mentre l'Italia è quarta con 299 mln di euro. Per quanto riguarda invece l'approvvigionamento estero comanda il Kenia con 313 mln di euro, mentre l'Italia è decima con 10 mln di euro, in calo del 4,7% rispetto al 2011. I prodotti più venduti sono le rose (768 mln di euro) per i fiori recisi, le Phalaenopsis (448 mln di euro) per le piante in vaso da interno e le Hydrangea (20 mln di euro) per le piante da esterno. Il prospetto con tutti i dati dell'azienda olandese leader delle aste di fiori e piante può essere scaricato nel sito www.florahollahd.com nella sezione "media center". ■

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Pag. 14 • Lineaverde Settembre 2013

Mercati

Anche le piante in vaso nella borsa telematica (BMTI)? Va avanti il progetto che prevede l’inserimento della categoria piante in vaso ornamentali ed aromatiche all’interno della Borsa Merci Telematica Italiana. Il Comitato di Filiera, presieduto dall’imprenditore floricolo Ennio Fazio, sta lavorando sulle linee guida e ragionando sull'individuazione dei SAI (Soggetti abilitati all'intermediazione) figure che hanno il compito di raccogliere e gestire gli ordini telematici per proprio conto o per conto degli operatori accreditati. Il progetto vede la regia del Cersaa di Albenga, con la collaborazione del Centro Servizi per la Floricoltura della Regione Liguria, ed e cofinanziato dal sistema camerale nazionale. La Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI) e un mercato telematico regolamentato dei prodotti agricoli, agroalimentari e ittici che conta oltre 40 mercati attivi e che si aprirà a 7 nuovi mercati compreso quello dei prodotti florovivaistici delle piante in vaso. Nel 2012 la BMTI ha contato oltre 650 milioni di euro transati (+6% rispetto al 2011), la presenza attiva su 73 mercati e oltre 1.300 operatori accreditati, e fino ad oggi ha registrato oltre 2,5 miliardi di euro. ■ Da Flornews



Lineaverde News Promozione

I convegni di Flormart 2013 Aggiornamenti, approfondimenti e novità sono le chiavi di lettura di un Flormart 2013 ancora più attendo e sensibile alle esigenze del settore. PadovaFiere infatti propone tariffe espositive più contenute, possibilità di pagamento dilazionato del proprio spazio espositivo grazie a diverse formule di finanziamento a condizioni agevolate. In questo momento di non facile congiuntura economica, PadovaFiere in collaborazione con Intesa San Paolo, ha infatti deciso di offrire un valido supporto per premiare tutte quelle aziende che intendono esporre al Flormart: pagamento dilazionato fino a 12 comode rata a zero interesse. Ricco, come di consueto il panorama convegnistico. Ecco gli appuntamenti confermati ad inizio di agosto. • Giovedì 12/09, ore 9.00-13.00, pad. 7: "come migliorare la produttività delle serre mediterranee" gli input tecnici per migliorare la produttività, ottimizzando i diversi fattori produttivi. Organizzato da Dott. Agronomo Silvio Fritegotto. • Giovedì 12/09, ore 9.00 - 13.00, pad. 7: "Florovivaismo: qualità, business e mercato" organizzato da CESQA - Centro Studi Qualità Ambiente – Dip. di Ingegneria Industriale - Università degli Studi di Padova • Giovedi 12/9, ore 10.00 - 13.00, pad. 4, sala TVerde: premiazione XIV edizione “La città per il verde” linee guida e strumenti operativi nella progettazione del verde in ambito urbano ed extraurbano. Organizzato da Il Verde Editoriale • Venerdi 13/9, ore 9.00 - 18.00, pad. 4, sala TVerde: "Forum Internazionale del Verde Tecnologico - ECOtech Green" paesaggi hi-tech per città salubri. Organizzato da Paysage in collaborazione con Padovafiere • Venerdi 13/9, ore 10.00 - 13.00, pad. 8, sala 8D: "MPS Actress" applicazioni gestionali del programma di coltivazione MPS ABC. Organizzato da MPS. ■

Associazioni

Elezioni CONAF: ecco gli eletti nel nuovo Consiglio nazionale Eletto il nuovo Consiglio nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali. Questi i nomi dei 15 consiglieri eletti i voti totali a disposizione dei 92 ordini provinciali sono 184 totali: Andrea Sisti (183 voti); Riccardo Pisanti (172); Alberto Giuliani (166); Mattia Busti (163); Enrico Antignati (161); Rosanna Zari (159); Gianni Guizzardi (158); Graziano Martello (143); Marcella Cipriani (137); Sabrina Diamanti (136); Cosimo Damiano Coretti (131); Corrado Fenu (124); Giuliano D’Antonio (119); Carmela Pecora (117). Per la sezione B dell’Albo è stata eletta Giuseppina Bisogno con 180 voti. I nuovi consiglieri nazionali eletti che entrano nel CONAF sono Marcella Cipriani, Sabrina Diamanti; Corrado Fenu e Carmela Pecora. «E’ un grande onore ed una grande responsabilità quella che ci è stata data per i prossimi cinque anni con le elezioni del 2 luglio – sottolinea il presidente CONAF Andrea Sisti -. Molto importante è la piena fiducia che è stata riposta nel Consiglio uscente, perché ci sarà una grande mole di lavoro da portare avanti e per questo il Consiglio nazionale avrà bisogno dell’impegno e delle idee di tutti i 22mila iscritti. Un doveroso ringraziamento va a tutti gli Ordini provinciali per il lavoro svolto con grande serenità in occasione delle elezioni, alla Commissione elettorale, al Ministero della Giustizia nelle persone del magistrato Sigfrido Dedola e di Concetta Di Stefano e Gabriella De Iulo. Infine un particolare grazie ai consiglieri uscenti (Giovanni Chiofalo, Fabio Palmeri, Giancarlo Quaglia e Marcellina Bertolinelli) che hanno reso un grande servizio alla categoria». Il nuovo CONAF – che si insedierà presumibilmente nel mese di settembre - è quindi composto da 10 uomini e 5 donne; 11 dottori agronomi, 3 dottori forestali e 1 agronomo iunior; Consiglio cha ha un’età media di 49 anni con Graziano Martello consigliere “anziano” (di anni 60) e Marcella Cipriani il consigliere più giovane (39 anni). ■ Pag. 16 • Lineaverde Settembre 2013


Under the patronage of H.H. Sheikh Ahmed bin Saeed Al Maktoum – President of Dubai Civil Aviation Authority and Chairman of Dubai Airports Company

I PM D U BAI Attualità

Morìa delle api: ritorno ad agricoltura sostenibile per salvare l’ambiente La lotta alla moria delle api necessita di un approccio globale, attraverso la diffusione di un’agricoltura sostenibile, favorendo la biodiversità nelle aree rurali. Non è insomma un problema soltanto sanitario. Lo sottolinea il CONAF a commento della recente proposta del “Comitato permanente della catena alimentare e della salute degli animali”, istituita nella Commissione UE, di limitare l’uso del fipronil (già revocato in Italia), insetticida ad ampio spettro appartenente alla famiglia chimica dei fenilpirazoli, in quanto riconosciuto dall’EFSA quale possibile minaccia per la popolazione delle api in Europa; proposta che riaccende i riflettori sul tema del declino delle api. La popolazione apicola è in calo, studi recenti (fonte EFSA) hanno evidenziato che fra le cause vi sono gli effetti dell’agricoltura intensiva e dell’uso a volte indiscriminato di prodotti fitosanitari, la scarsa o insufficiente alimentazione delle api, il diffondersi di virosi e di agenti patogeni, gli attacchi di specie invasive (come ad esempio l’acaro varroa, la vespa asiatica, il piccolo scarabeo dell’alveare e l’acaro Tropilaelaps), i cambiamenti ambientali e la perdita di habitat. L’importanza delle api quali impollinatori è nota: secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), delle 100 specie di colture che forniscono il 90% di prodotti alimentari in tutto il mondo, 71 sono impollinate dalle api. La maggior parte delle colture nell’Unione Europea dipende dall’impollinazione degli insetti. Inoltre, al di là del valore fondamentale dell’impollinazione per la conservazione della biodiversità, il suo valore monetario annuo globale è stato stimato in centinaia di miliardi di euro. L’apicoltura, allevamento di api allo scopo di sfruttare i prodotti dell'alveare, è un’importante branca della zootecnia italiana. ■

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Giardini

La collezione degli ibiscus all’isola Madre Un’occasione straordinaria per visitare le isole Borromee, ed in particolare l’isola Madre, è rappresentata quest’anno dall’apertura, nel mese di settembre, del Viale degli agrumi per ammirare la straordinaria collezione di ibischi dei principi Borromeo. Circa novanta varietĂ che, collezionate e coltivate negli anni dagli abili giardinieri dell’isola, adorneranno di colori che rimandano a paesi lontani le terrazza calde della piĂš grande tra le isole Borromee. A questo genere di fiori appartengono circa 300 specie di origine tropicale e subtropicale, tra cui spicca l’Hibiscus rosa-sinensis, il piĂš bello e variegato, un sempreverde da cui sono state ottenute infinite varietĂ . I fiori molto grandi, originariamente di un colore rosso intenso, esistono ormai in varietĂ che vanno dal bianco, all'arancione, al rosa, al fucsia al marrone, con varietĂ multicolori, multipetale o "stropicciate". L’ibisco è inoltre un fiore dall’alto valore simbolico, basti pensare che a Thaiti le ragazze sono solite appuntarsi tra i capelli un ibisco rosso cremisi, quando si recano a ballare. In ogni caso questo fiore proprio per l’estrema bellezza accompagnata dalla breve durata, ciascun fiore sboccia per un solo giorno, simboleggia la bellezza fugace. I mesi di settembre ed ottobre del resto sono tra i migliori per visitare i giardini Borromeo dell’isola Madre e dell’isola Bella. All’isola Madre i giardini si colorano con le fioriture di Amarillys, Canne da fiore, Fucsie e Lantane mentre nelle fontane sbocciano le Ninfee tropicali ed i Fior di loto. www.borromeoturismo.it â–

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Pag. 18 • Lineaverde Settembre 2013



Lineaverde News Fiere

Demogarden, tre giorni di workshop e convegni continui Demogarden è l’unico appuntamento in Italia nell’anno 2013 dedicato alle prove sul campo di strumenti macchine e attrezzature dedicate alla motocoltura e al giardinaggio: tutte le merceologie legate al mondo della manutenzione del verde, dai carrelli elevatori alle idrosemine, dagli atomizzatori alla progettazione del verde. Nello splendido scenario del pluripremiato parco di Sigurtà gli addetti del settore e gli hobbisti appassionati potranno provare in anteprima tutte le novità del mercato, confrontandosi con i tecnici delle aziende presenti. A corollario dell’area prove ed espositiva, si stanno delineando gli incontri e gli appuntamenti culturali con i maggiori esperti del settore.

Ritorna la preziosa collaborazione con gli esperti di Fondazione Minoprio e Formazione 3T. I temi in programma saranno: interventi relativi ai tappeti erbosi, le malattie fungine dei fruttiferi e delle piante da giardino; la sicurezza nei lavori di manutenzione ambientale; i parassiti di recente introduzione in Italia, cura e gestione dell’albero, tecniche specifiche di treeclimbing, il lavoro in sicurezza. Per consultare il programma completo di convegni e workshop (una trentina che si terranno a ciclo continuo per i tre giorni dell'evento): http://www.demogarden.it/wp-content/uploads/2013/07/ demogarden_convegni_2013.html

Giardini

Inaugurato il "giardino del labirinto" all'istituto romagnolo per la cura dei tumori Un giardino per favorire il benessere di pazienti, visitatori, personale e professionisti. Per dar corpo a questa idea, gli spazi verdi antistanti all’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS di Meldola sono stati oggetto – per circa un mese – di un’importante opera di riqualificazione, sia nell’arredo sia nel numero e tipo di piante presenti. Il giardino IRST non è però fatto solo di splendidi alberi, vari arbusti, coloratissimi fiori ma contiene un ulteriore elemento distintivo: un “labirinto unicursale”, un sentiero pedonale nel quale entrata e uscita coincidono. Un “tratto” pensato per valorizzare non solo il valore estetico del Giardino ma anche gli aspetti più emotivi. Camminare nel labirinto immersi nel verde, assecondando il ritmo interiore, può infatti aiutare a trovare un momento di tranquillità. Si tratta di una modalità di concepire le aree verdi puntando a svilupparne differenti aspetti – da quelli estetici al relax – che da tempo contraddistingue la cultura anglosassone e che sta prendendo piede anche nel Nostro Paese. Roberto Bacchilega, paesaggista, progettista del nuovo Giardino, ha illustrato l’evoluzione dei lavori, le finalità della rinnovata area “che sono quelle di agevolare sentimenti di tranquillità, pace, serenità. Il Giardino, infatti, oltre a rispondere meglio a funzioni statiche – piante e fiori colorati che seguono il ritmo delle stagioni – grazie al sentiero-labirinto al suo centro, può essere vissuto, oggetto di attività capaci di portare benessere”. Il prof. Alessandro Chiusoli, tra i più importanti esperti del settore e già docente presso l’Università di Bologna di Paesaggistica, parchi e giardini, presente all'inaugurazione ha sottolineato l’approccio “unico e innovativo del Giardino del Labirinto IRST, costruito nel rispetto dei ritmi della natura, di chi ci sarà nel futuro”, il Direttore Scientifico IRST, prof. Dino Amadori, ha mostrato come la nuova area s’inserisca “appieno nella sensibilità totalmente votata alle esigenze dei pazienti che da sempre ispira IRST, creare un ambiente famigliare; perché una delle frasi che più mi fanno piacere è quando un paziente mi dice che questo non sembra un Istituto di cura. Nel prossimo futuro ci attendono progetti legati all’attività fisica e all’alimentazione; un ventaglio d’iniziative – ha concluso il Direttore Scientifico IRST – nel quale il nuovo giardino è ottimo compendio”. ■ Pag. 20 • Lineaverde Settembre 2013



Lineaverde News Recupero ambientale

Renault adotta Villa Borghese: nuove alberature lungo il viale dei Pupazzi Con un intervento di riqualificazione promosso da Renault, Villa Borghese recupera a pieno la vegetazione del Viale dei Pupazzi, una delle arterie principali del parco che fornisce l’accesso naturale a Piazza di Siena e unisce la Fontana dei Pupazzi al Tempietto di Diana. Questo tratto della Villa ha visto, infatti la piantumazione di nuovi lecci a sostituzione degli alberi danneggiati dalle abbondanti nevicate del febbraio 2012. L’intervento è stato realizzato da Renault, in collaborazione con il Servizio Giardini dell’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale, che gestisce il verde dell’area. Oltre al finanziamento della piantumazione dei nuovi alberi, Renault ha “adottato” il viale, garantendo la cura e la manutenzione delle piante messe a dimora per un periodo di due anni al termine dei quali i lecci entreranno a far parte a pieno titolo del patrimonio comunale di alberi e piante. ■

Ricerca

Pomodori da frutto fresco e piante di agrumi ornamentali: novità sul progetto Sineflor Si arricchisce di un nuovo incontro divulgativo il progetto “Sineflor - Sinergie e innovazioni in ortofloricoltura”, iniziativa realizzata nell’ambito della misura 124 del programma di sviluppo rurale 2007/2013, che prevede l’erogazione di fondi europei per l’attività sperimentale e sviluppo pre-competitivo su una specie orticola “pomodoro” da frutto fresco e su una specie arborea “ piante in vaso agrumi ornamentali con frutto”. A fare gli onori di casa Francesca Pipitone, presidente della Trapani Piante Ornamentali, società capofila del progetto, che ha sottolineato l'importanza dell’attività sperimentale combinata con l'applicazione dei risultati in attività produttive per il miglioramento del comparto vivaistico e orticolo del territorio. “Lo scopo principale del progetto è quello di collaudare i risultati della ricerca con la sperimentazione pre-competitiva - ha detto Fabio De Pasquale, ricercatore CNR e direttore scientifico del progetto - in modo da poter mettere in produzione le specie orticole e vivaistiche ottimizzando e migliorando la qualità della produzione del pomodoro da frutto fresco e delle piante ornamentali di agrumi in vaso. Altro obiettivo importante è quello di trasferire i risultati, innovazioni di processo e di prodotto, a tutte le imprese del comprensorio”. Fabio De Pasquale ha poi approfondito alcune innovazioni di processo e di prodotto ottenute con l’attività sperimentale, quali: l'adattamento del prodotto alle esigenze del consumatore; l'eliminazione della stagionalità delle produzioni; l'aumento della variabilità del prodotto commerciale; la diminuzione dei costi di produzione; la distribuzione della produzione durante l’anno; l'incremento Da sinistra Eleonora D'Anna, Fabio De Pasquale, Giuseppe della produzione annuale di prodotto commerciale per Sparta, Francesca Pipitone, Fabio D'Anna, Vincenzo metro quadro. www.sineflor.it ■ Trapani, Giacomo Trapani, Francesco Zerilli

Pag. 22 • Lineaverde Settembre 2013



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Lineaverde News Formazione

Aperte le iscrizioni al corso di tecnico superiore del verde alla Fondazione Edmund Mach

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Sono ufficialmente aperte le iscrizioni alla nuova edizione del corso di alta formazione per tecnico superiore del verde che partirĂ in autunno alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Tn). Si tratta di un percorso di durata biennale post-diploma che forma esperti in grado di operare nella progettazione, realizzazione, valorizzazione e gestione del verde, nonchĂŠ nella produzione e nel controllo di materiale florovivaistico. Per iscriversi c’è tempo fino al 30 ottobre. Due anni e 300 ore la durata di questo percorso formativo che si rivolge a diplomati ad indirizzo agrario, ma è possibile accedere anche con altri diplomi, con esperienze formative o professionali nel settore o comunque con una propensione all'ambito del verde. Le attivitĂ formative si svolgeranno in aula e in campo, ma sono previste anche forme di e-learning, project work oltre ad attivitĂ in contesto lavorativo. In programma c’è un periodo di praticantato di almeno il 40% della durata del corso che si svolgerĂ presso aziende di settore pubbliche e private sia italiane che straniere. Il corso si inserisce nell’ambito del sistema dell’alta formazione professionale promosso dal Servizio per lo sviluppo e l’innovazione del sistema scolastico e formativo della Provincia autonoma di Trento ed è equiparato ai percorsi statali di istruzione tecnica superiore: il titolo è quindi riconosciuto a livello nazionale. Per info: romina.angeli@fmach.it, tel. 0461-615658, www.fmach.it â–

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Pag. 24 • Lineaverde Settembre 2013


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Una foglia non è sempre una foglia... una foglia è un orizzonte verde per le nostre esplorazioni... è libertà di sentirsi sereni dopo una giornata stressante... è un alito di purezza da avvicinare... è un segno del tempo che muta con le stagioni... è protezione dai rumori... è complemento indispensabile alla privacy della casa... è un aquilone che vola lontano, ovunque possa alzarsi la nostra fantasia... è un modo colorato per dirvi che da noi le foglie sono tante... foglie grandi o piccole, verdi o multicolori, in vaso o a pieno campo, comunque latifoglie! TECNOVIVAI, ai vertici qualitativi e produttivi delle latifoglie, con una superficie a vivaio di oltre 100 ettari per una produzione di 20.000 alberi in contenitore e oltre 150.000 a pieno campo, esportati in tutta Europa.

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Lineaverde News Convegni

Dies palmarum 2013 - VII Biennale Europea delle Palme a Sanremo Il 5, 6 e 7 dicembre 2013 studiosi, ricercatori e tecnici provenienti dai paesi dell'area mediterranea, e non solo, si incontreranno per rinnovare l'appuntamento europeo dedicato alle palme. Giunta alla settima edizione, la Biennale è organizzata dal Centro Studi e Ricerche per le Palme e dal Comune di Sanremo. L'evento si svolgerà nella splendida cornice di Villa Ormond. “Intrecci di palme, intrecci di culture" le palme della Riviera e d’Oltremare tra storia, cultura, religioni e tradizioni popolari: è questo il titolo del meeting. Per tre giorni le palme del Mediterraneo saranno protagoniste di approfondimenti scientifici e culturali. Saranno illustrati progetti e programmi di miglioramento e valorizzazione della palma da datteri nello scenario socio economico dei Paesi dell’area mediterranea. Ricercatori ed esperti provenienti da Algeria, Francia, Gran Bretagna, Italia, Libia, Marocco, Spagna e Tunisia presenteranno gli studi e le ricerche condotte nell’ambito della cooperazione internazionale. La Biennale sarà ancora una volta l’occasione per fare il punto sui sistemi di prevenzione e lotta contro i parassiti che minacciano le palme. Ampio spazio verrà dedicato alla biomeccanica, all’etnobotanica e alle tecniche di coltivazione. Tra le manifestazioni collaterali sarà allestita una mostra espositiva dedicata alla tradizione dell’intreccio delle palme sia per usi religiosi che del quotidiano. Si potrà assistere al lavoro di maestri e artisti che intrecceranno “parmureli”, cesti e ornamenti. Al termine delle giornate di studio - per favorire l’incontro tra le diverse culture - saranno organizzati momenti conviviali con la degustazione di prodotti tipici dei paesi mediterranei rappresentati. Per partecipare alla VII Biennale europea delle palme è richiesta la compilazione della scheda di iscrizione scaricabile dal sito www.sanremopalme.org. oltre al versamento della quota di partecipazione di € 50,00. ■

Fiere

L’outdoor è di casa a Macef I nuovi scenari del vivere all’aperto si danno appuntamento in Home Garden, il progetto espositivo dedicato all’outdoor all’interno di Macef Milano (12-15 settembre 2013). La selezione delle proposte trasversali per arredo, corredo e progettazione dell’esterno si troverà all’ingresso della Fiera, nel Padiglione 24, accanto a Opera Italiana. Home Garden si svilupperà lungo una arteria principale, la ‘via Maestra’, che accompagnerà i visitatori da un ingresso particolarmente scenografico e ricco di fascino, sino all’area più riservata, la business lounge dedicata agli operatori accreditati. Nell’area riservata a Novellomade in Italy Landscape, leader internazionale della progettazione, manutenzione e tecnologia del verde pubblico, privato e dell’accoglienza, l'azienda presenterà ‘Smart Garden’, un sistema integrato e innovativo di gestione completa e domotica del giardino privato e del verde su ampia scala. www.macef.it ■

Pag. 26 • Lineaverde Settembre 2013


In Italia, in esclusiva, la Vivai Lirussi Denis, in collaborazione con Les Pèpinières Darnaud Sarl, presenta la nuova completa gamma di Frutti Nani a varietà protetta.

Le Piante da Frutto Nane La nuova gamma di Frutti Nani a varietà protetta si adatta alla coltivazione in grandi fioriere, vasi, terrazzi, giardini, pieno campo. Sono varietà autofertili, producono frutta in quantità, dal pregiato sapore. Ottima soluzione anche ornamentale, vista la spettacolare predisposizione a fioriture importanti. Contattateci per tutte le informazioni che vi necessitano, a breve anche sul nostro sito www.vivailirussi.com

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Lineaverde News Studi&Ricerche

Istat "misura" il verde pubblico italiano: 2,8% del territorio Nel 2012 il verde urbano rappresentava in media il 2,8% del territorio (oltre 570 milioni di mq) dei comuni capoluogo di provincia, una quota che corrisponde ad una disponibilità di circa 31,4 mq per abitante. Rispetto al 2011 la superficie complessiva del verde urbano cresce con un incremento di circa l’1%. Un elevato “profilo verde” si delinea per 16 comuni (il 13,8% dei capoluoghi): sette lombardi (Como, Monza, Brescia, Pavia, Lodi, Cremona, Mantova), Prato, Matera e Reggio di Calabria, e sei grandi comuni (Genova, Trieste, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari). Sono invece 52 i comuni dove le superfici verdi risultano mediamente contenute. Tra questi la metà dei capoluoghi del Centro e quasi il 62% di quelli del Mezzogiorno, incluse le importanti realtà urbane di Bari e Catania. Al Nord il profilo è molto meno diffuso e caratterizza circa una città su quattro. Emergono per densità del verde urbano numerose città del Nord (in particolare a Sondrio, Trento e Monza queste superfici coprono più di un quarto del territorio comunale) e diversi grandi comuni (Torino, Milano, Verona, Padova, Bologna, Firenze). Nel 2012 mediamente per ogni cittadino si contano 31,4 mq di verde urbano (+0,5% rispetto al 2011), ma in circa due terzi dei comuni la disponibilità è molto più contenuta (inferiore al va-

lore medio) e in 20 città non si raggiungono i 9 mq pro capite. Nelle regioni del Nord circa il 43% dei comuni offre agli abitanti una buona disponibilità di verde (superiore alla media nazionale) e valori particolarmente consistenti a Verbania, Sondrio, Trento, Pordenone e Gorizia (tutte città con valori superiori ai 100 mq per abitante), e Vercelli, Cuneo, Como, Monza e Reggio nell'Emilia (con dotazioni oltre i 50 mq pro capite), mentre sono contenute quelle delle città liguri (a Savona e Imperia inferiori ai 9 mq per abitante e a La Spezia e Genova sotto i 20 mq). La quota di città con buona dotazione scende sotto il 30% al Centro e nel Mezzogiorno, dove in particolare solo alcune città contribuiscono ad elevare il valore medio ripartizionale (33,7 mq). Tra i grandi comuni, Venezia, Padova, Trieste e la già citata Cagliari fanno registrare disponibilità del verde urbano superiori alla media, mentre profilo opposto caratterizza Palermo, Bari, Napoli e Messina. A differenza dei grandi comuni, i capoluoghi di medie e piccole dimensioni demografiche offrono ai loro cittadini una maggiore disponibilità di verde urbano (in media 42,6 mq contro 22,6 mq per abitante), ma le posizioni relative si invertono considerando la densità della dotazione, in media pari al 2,1% tra i piccoli comuni contro il 6,0% dei grandi.

Prodotti

La Gerbera Cartwheel Strawberry Twist vince il premio FleuroStar 2013/2014 La prima vera Gerbera a fiori semi doppi bicolori di Syngenta Flowers ha vinto il prestigioso premio FleuroStar 2013/2014 di Fleuroselect. La Gerbera Cartwheel è una delle serie più precoci del mercato, con fiori semi doppi su piante compatte; molto vigorosa, è adatta per vasi da 12 a 15 cm. Strawberry Twist è una varietà realmente unica, con una spettacolare combinazione di colori, tipica delle Gerbere a fiore reciso. ■ Pag. 28 • Lineaverde Settembre 2013


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Pag. 29 • Lineaverde Settembre 2013


> IL PUNTO <

Florovivaismo e agricoltura italiane fanno i conti con la crisi economica di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

La crisi finanziaria del 2008 ha prodotto grandi trasformazioni nella struttura produttiva ed economica del nostro paese e di molti paesi dell’occidente.

ino alla fine del 2011, anche noi abbiamo sostenuto che, per una serie di motivi, anche ovvi, le difficoltà dell’economia non avevano prodotto effetti negativi sull’agricoltura, anzi in taluni casi addirittura potevamo immaginare una capacità di reazione positiva. Le ragioni di questa nostra convinzione si potevano trovare nell’elevata capitalizzazione delle imprese, nella maggiore flessibilità del lavoro possibile in agricoltura ed anche nell’impiego dei mezzi tecnici.

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Numeri che fanno male Questo pensiero è stato travolto dalla pubblicazione del decimo Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura presentato dall’Inea. Questo autorevole rapporto afferma che solo nel 2012 l’agricoltura mostra i primi segnali della crisi del 2008, in termini di caduta sia della produzione (-3,3%), sia, soprattutto, del valore aggiunto, la cui flessione in questo anno (-4,4%) è quasi il doppio di quella verificata per il PIL (-2,4%). Di fatto l’agricoltura ha assorbito meglio i primi anni di recessione ed ora non c’è la fa più. La produzione ai prezzi di base e in valore reale nel 2008 è cresciuta, ri-


ducendosi nei due anni successivi per rimanere stabile nel 2011; anche i consumi intermedi e il valore aggiunto hanno limitato gli effetti della crisi fino al 2011. Segnali positivi giungono dall’industria alimentare, che, nonostante la battuta d’arresto dell’economia, registra nel 2012 un lieve miglioramento del valore aggiunto (+0,8%), con una crescita del fatturato di 2,3% rispetto all’anno precedente. La ristrutturazione del settore è evidenziata dalla diminuzione delle imprese agricole, che si attestano a 809.745 unità del 2012, con una riduzione di circa 19.000 unità rispetto al 2011. Gli occupati totali del seta scendono tore 849.000 del 2012, con una drastica riduzione di quelli indipendenti, imputabile alla forte prevalenza di aziende familiari presenti in Italia, che sono diventate inattive. Nel 2012 la spesa per i consumi intermedi dell’agricoltura, inclusa la silvicoltura e la pesca, è stata pari a 25.040 milioni di euro correnti (+2,9% rispetto al 2011), dovuto all’aumento dei prezzi (+5,1%) e alla diminuzione delle quantità utilizzate (-2,1%). È proprio sul fronte della domanda interna che il settore evidenzia le maggiori difficoltà. I consumi alimentari nel 2012 registrano una contrazione della spesa per generi alimentari a valori correnti dello 0,7% (portandosi a 137,8 miliardi di euro) e una contrazione ancora ancor più a valori costanti (-3%). Di contro, il commercio internazionale ha visto la crescita delle esportazioni agro-alimentari dal 7% all’8,2% del totale nel periodo 2007-2012.

Ad un incremento in valori correnti di soli 5,1 miliardi di consumi alimentari interni, si contrappone una crescita di 7,3 miliardi, a prezzi correnti, di esportazioni di prodotti alimentari. Il Rapporto sullo stato dell’agricol-

tura - ha dichiarato Tiziano Zigiotto, Presidente dell’Inea - si conferma come un appuntamento istituzionale di riflessione e approfondimento sulle evoluzioni del sistema agroalimentare, rimarcando luci ed ombre di un settore che merita sempre più attenzione, perché è uno dei pilastri su cui poggia la forza del Made in Italy nel mondo. L’agricoltura e il sistema alimentare infatti rappresentano un patrimonio da tutelare e promuovere.

Le specificità del florovivaismo In questo quadro generale s’inserisce il settore florovivaistico che sconta un ulteriore frizione dovuta ai notevoli input energetici necessari a questo settore e che obbligano le imprese a far fronte a costi decisamente crescenti mentre i prezzi dei prodotti sono sostanzialmente stazionari da molti anni quando addirittura per situazioni congiunturali non sono in ribasso. Fino ad ora si è fatto fronte a ciò aumentando i volumi produttivi e di fatto riducendo i costi per unità di prodotto ma ormai i margini in questo ambito sono in via d’esaurimento ed anche la diversa ripartizione della ricchezza prodotta all’interno della filiera non lascia più spazi di manovra. A ciò deve aggiungersi la difficile situazione che si è creata questa primavera con un andamento climatico negativo caratterizzato da lunghi periodi piovosi e freddi che si sono protratti fino al mese di maggio ed hanno ulteriormente raffreddato un mercato di per se già molto calmo. L’Ismea nelle sue rilevazioni ufficiali

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> IL PUNTO <

evidenzia per il mese di maggio andamenti migliori rispetto a quelli dei mesi precedenti veramente negativi e che non riesce assolutamente a compensare le perdite dei mesi precedenti. Del resto il mese di maggio rappresenta solitamente uno dei momenti di grande positività nella compravendita delle piante in vaso e dei prodotti vivaistici. Ma spesso non è bastato per superare i livelli dello stesso mese del 2012. I risultati - dice la nota di Ismea - non sono sempre stati tali da infondere ottimismo negli operatori del settore, poiché il mercato nazionale continua a presentare livelli di domanda ancora inferiori rispetto all’offerta e rispetto

alle aspettative, mentre è ancora il mercato estero che, in qualche misura, sostiene i fatturati di talune aziende. E’ poi sempre più evidente la difficoltà di allargare il campo di azione al di fuori dei confini delle singole Regioni, soprattutto quelle del Sud, e soprattutto per le aziende mediopiccole; alcuni operatori infatti riferiscono la problematicità legata al trasporto dei prodotti e dei relativi costi. Non abbiamo dati ufficiali per i mesi di giugno e luglio, ma in modo particolare per il primo possiamo affermare che è proseguito sulla falsariga di maggio e quindi buono ma sempre peggiore del 2012. A

I problemi strutturali del settore florovivaistico si fanno sentire con forza ed occorre una grande capacità e professionalità da parte delle imprese, delle sue associazioni e del sistema pubblico per farvi fronte.

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questo punto le speranze non possono che essere rivolte al mercato autunnale ormai da alcuni anni poco dinamico ma che speriamo possa in qualche modo compensare l’andamento stagionale negativo della primavera. Certo è che i problemi strutturali del settore si fanno sentire con forza ed occorre una grande capacità e professionalità da parte delle imprese, delle sue associazioni e del sistema pubblico per farvi fronte. I problemi sono tantissimi e non possono essere risolti in qualche settimana ma sia sul piano degli usi ed abitudini che su quello procedurale occorre che tutti facciano il massimo sforzo per semplificare e rendere realmente trasparente l’attività amministrativa delle imprese in modo da ridurne i costi per le stesse. Occorre anche ridurre e semplificare l’incredibile mole di adempimenti, spesso solo finalizzati alla produzione di carta, a cui sono sottoposte le imprese agricole dando anche certezza di ciò che lecito e di ciò che non lo è. Bisogna tutti rendersi conto che il tempo dei rimandi è finito e che ci vogliono delle politiche chiare con tempi certi per realizzare un reale ammodernamento della nostra economia. Insomma per tutelare e promuovere il patrimonio immenso dell’agricoltura Italiana come dice Inea ci vogliono delle scelte chiare sia sul fronte dell’utilizzazione degli incentivi pubblici ma soprattutto sul fronte della gestione dei prelievi e dei costi a cui le aziende agricole sono sottoposte a causa di norme spesso scritte male ed applicate peggio. La prima vera e grande rivoluzione che bisogna fare è di eliminare tutte le procedure inutili ed i conseguenti costi per le imprese e per la pubblica amministrazione che così potrà svolgere funzioni più utili e produttive per il paese. ■


News

Saremo presenti al Flormart dal 11 al 13 settembre 2013 padiglione 5 stand E 173 7,55 m 77, milioni ilioni d dii aalveoli llve veoli

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> INTERVISTA <

Vivai Nord: quando “l’unione fa la forza” nella proposta di nuove specie varietali di Silvia Vigé silvia.vige@libero.it

Dottore agronomo, redazione

Siamo andati a visitare i Vivai Nord in occasione di “Vai per Vivai”, evento organizzato dal Distretto Florovivaistico Alto Lombardo, che si è tenuto ad aprile. Abbiamo così approfondito temi legati alle scelte e alle proposte di nuove varietà ornamentali. n occasione del primo evento organizzato dal Distretto Florovivaistico Alto Lombardo di porte aperte, chiamato “Vai per Vivai”, siamo tornati a visitare i Vivai Nord per scoprire novità di gestione e le nuove proposte varietali. Abbiamo incontrato i soci Vittorio Consonni, Guido Invernizzi e Alberto Sartori e abbiamo fatto un po’ di domande al direttore tecnico, Dott. Pierluigi Verga.

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I tre soci di Vivai Nord: Guido Invernizzi, Vittorio Consonni e Alberto Sartori.

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Ricordiamo velocemente la storia del vivaio. Vivai Nord è un'azienda di produzione di piante ornamentali da esterno con un’estensione di circa 12,5 ettari ed è presente sul mercato florovivaistico con una vasta gamma di prodotti: giovani piante da ricoltivare, piante a radice nuda, piante in contenitore di diverse dimensioni, piante in zolla ed esemplari. Il vivaio, costituito nel 1988, ha una struttura diversa dai vivai tradizionali. Prima di tutto è costituito da tre soci Vittorio Consonni, Guido Invernizzi e Alberto Sartori i quali hanno una propria attività produttiva caratteristica che confluisce nel vivaio, arricchendo e completando quella


Sopra, panoramica dei Vivai Nord. A destra, ingresso al vivaio con un bel ‘murale verde’. Sotto, il dott. Pierluigi Verga, direttore tecnico di Vivai Nord, durante la visita al vivaio in occasione di “Vai per Vivai”.

che è la produzione stessa dei Vivai Nord. Nello specifico: “Vivai Sartori” si occupa di riproduzione, taleaggi e innesti e ha una parte di piante in terra, “Vivai Eredi Consonni” produce piante in piccoli vasi del 12 e 14 come tappezzanti e graminacee mentre “Floricoltura Invernizzi” si occupa di erica e di erbacee perenni. Al contrario Vivai Nord produce un assortimento di piante vario e articolato a partire dal vaso del diametro del 16-18. Uno dei punti di forza di Vivai Nord è la concentrazione dell'offerta delle piante e dei materiali di complemento. Offrendo un’ampia gamma di articoli, intesi come varietà vegetali e tipologie di coltivazione, il vivaio ha posto al centro della sua attività la realizzazione di un servizio efficace ed efficiente per i propri clienti.

Non basta prendere una pianta e metterla a listino, bisogna anche saperla gestire in vivaio e poi essere in grado di proporla alla clientela Quali servizi offrite alla vostra clientela e com’è costituita? Nostro fiore all’occhiello è un servizio attento e puntuale alla clientela. Avendo tutta la produzione gestita in modo informatico abbiamo sempre, in tempo reale, il controllo della merce a disposizione. Inoltre consegniamo la merce con mezzi di nostra proprietà per cui riusciamo a soddisfare anche richieste contenute e questo grazie alle nostre capacità logistiche per cui possiamo servire anche chi ha

bisogno solo di qualche carrello senza necessariamente riempire un bilico. Questo ci permette di soddisfare le esigenze sia di grandi che di piccoli clienti. Così, con i nostri servizi, serviamo direttamente la nostra clientela soprattutto nei mercati dell’Italia settentrionale e centrale fino in Umbria, oltre ad essere ben introdotti sui mercati esteri europei e ad avere collegamenti con alcuni paesi extra europei (U.S.A. e Giappone).

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> INTERVISTA <

Inoltre il vivaio si trova al centro di un'area di indubbio valore, sia storico che strategico; in termini commerciali, non è irrilevante il fatto di trovarsi a poche decine di chilometri da Milano, Como, Varese, Lecco, Bergamo. La nostra clientela tipologica è rappresentata principalmente da giardinieri ma anche da garden center ed enti pubblici, come parchi o amministrazioni. Vendiamo poi anche ad altri vivaisti avendo in catalogo piante per riproduzione e innesti e soprattutto novità varietali.

Produzione del Vivai Consonni.

Produzione del Vivai Invernizzi.

Produzione del Vivai Sartori.

Com’è organizzato il vivaio? In vivaio lavorano una ventina di collaboratori, impegnati nelle attività di produzione, commercializzazione e amministrativa. Strutturalmente è suddiviso classicamente in quadri di coltivazione ogni quadro è servito da un impianto di irrigazione automatico, sia a goccia che a pioggia, in base alle esigenze delle diverse specie arbustive. Tutto l’impianto è utilizzato anche per la fertirrigazione. Siamo molto attenti anche alle novità sul mercato per quello che riguarda la gestione del vivaio, ad esempio stiamo sperimentando diverse tipologie di soluzioni per sostenere i vasi contro la forza del vento: dagli anelli in ferro a pannelli in plastica che funzionano anche da spaziatori per i vasi più piccoli. Parliamo ora della vostra produzione e della sempre costante introduzione di nuove varietà nel vostro catalogo. Sono oltre 5.000 gli articoli annualmente in catalogo, pari a oltre 1.000 varietà. Ogni anno le piante commercializzate superano largamente il milione di pezzi. In un numero così vasto di articoli sono comprese un po’ tutte le categorie di piante: arbu-

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> INTERVISTA <

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3 1. Hydrangea aspera ‘Hot chocolate’. 2. H. arborescens ‘Pink Annabel’. 3. Contenitori in plastica per il sostegno delle piante. 4. Realizzazione di un piccolo giardino progettato dall'Arch. Elena Stevanato in occasione di Orticola a Milano (foto di Valentina Sommariva). 5. Lo stand di Vivai Nord durante il Flormart del 2012 a Padova. 6. Collezione di lagestroiemie sostenute da anelli in ferro. 7. Carpinus betulus ‘Bonanomi’ premiato l’anno scorso durante il Flormart.

sti e piante da siepe, piccoli e grandi alberi, erica ed erbacee perenni, rose e acidofile, aceri e conifere, piante autoctone e fruttiferi. La questione novità è piuttosto complessa da gestire, ci vuole una buona e ampia conoscenza delle specie che si coltivano per capire se effettivamente quello che viene presentato sul mercato come “novità” è qualcosa di veramente unico che si differenzia da quello già esistente. Questo implica una conoscenza tecnica complessa e da noi la ricerca di novità varietali provenienti da tutto il mondo viene seguita in prima persona da Vittorio Consonni e Alberto Sartori. Non basta prendere una pianta e metterla in listino ma bisogna anche saperla gestire in vivaio e poi essere in grado di riproporla alla clientela. Per questo le novità vengono prima di tutto provate in vivaio Pag. 38 • Lineaverde Settembre 2013

per vedere se effettivamente rispondono alle aspettative e se rispondono bene anche ai nostri ambienti. Ci illustra alcune delle novità proposte da Vivai Nord? Tra le prime novità che ha contribuito a far conoscere Vivai Nord all'inizio della nostra attività è stata l’introduzione della serie dei meli Ballerina, esemplari caratterizzati da un portamento colonnare molto pronunciato. Negli anni poi si sono succedute altre novità varietali esclusive: Carpinus betulus 'Nord', Cornus controversa 'Marginata Nord' e Pinus cembra 'Sartori' sono, infatti, il frutto dell’attività di selezione portata avanti nelle aziende del gruppo. L’anno scorso poi siamo stati molto contenti del premio ricevuto al Flormart di Padova per la sezione “pro-

dotto vegetale innovativo di recente introduzione sul mercato” con il Carpinus betulus ‘Bonanomi’, pianta che si contraddistingue tra quelle già in commercio della stessa specie per le foglie più piccole con una tonalità più scura e una maggiore persistenza delle foglie in autunno. Diverse, inoltre, le novità cha abbiamo introdotto tra l’anno scorso e quest’anno tra cui: l’Hydrangea aspera ‘Hot chocolate’ dalle foglie color rosso porpora scuro, varietà brevettata molto bella, H. paniculata ‘Levana’ dal fiore color bianco più aperto e dai petali più grossi rispetto a piante della stessa specie, H. arborescens ‘Pink Annabelle’ versione rosa della ‘Annabelle’ con fiore più piccolo dal colore molto interessante, come pure il Viburnum plicatum ‘Kilimandjaro’ e V. tinus ‘Lisa rose’. Abbiamo anche diverse


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La scelta di novità implica una conoscenza tecnica complessa e da noi la ricerca varietale viene seguita in prima persona dai soci. novità anche in campo delle graminacee come il Carex oshimensis 'Everest' sempreverde dal fogliame verde con margine bianco. Per noi importante non è solo l’aspetto ornamentale ma anche l’aspetto tecnico dove ricerchiamo piante che vadano bene per l’uso per il quale vengono proposte. Così, ad esempio, tra le nostre ultime proposte abbiamo la Lonicera nitida ‘Golden Glow’ dal colore giallo molto bello che da un paio di anni la stiamo testando perché più resistente ai colpi di calore rispetto alle altre varietà di colore giallo e che ci ha dato ottimi risultati. Riproporremo quest’anno l’azalea rifiorente, Rhododendron ‘Encoree’, varietà interessante perché ha la capacità di rifiorire 2-3 volte l’anno. Riassumendo, quindi, il lavoro di ricerca delle piante è dovuta prima di tutto alla passione dei titolari e poi dalle caratteristiche intrinseche delle varietà che vengono proposte cercando di capire quale valore aggiunto hanno rispetto a quelle già comunemente commercializzate sia

ri. Il tutto per aumentare la diversificazione delle piante in commercio.

per la parte ornamentale che per quello che riguarda aspetti di resistenza pedoclimatici che fitosanita-

borazioni sono per noi importanti perché cerchiamo di promuovere un ampio ventaglio di varietà per la

Siete molto attenti anche alle varie manifestazioni del settore: quale è la vostra esperienza? Lo stimolo della continua ricerca varietale viene anche dal problema di vedere tutt’oggi come i nostri giardini vengono realizzati in modo ripetitivo con le solite 20-30 varietà quando, come lo dimostra la nostra produzione, ci sarebbe la possibilità di utilizzare invece una gamma molto più ambia di essenze. Da qui il tentativo di collaborare a stretto contatto con i progettisti e con chi realizza giardini. Così, ad esempio, a Orticola a Milano, nell’edizione di quest’anno abbiamo fornito le piante e materiali per realizzare un piccolo giardino in collaborazione con l'Arch. Elena Stevanato in collaborazione con la ditta Floricoltura Mariani Felice che ne ha curato la realizzazione. Collaboriamo già da tempo con Orticolario, a Villa Erba, nella realizzazione di alcuni spazi verdi. Queste colla-

realizzazione di giardini dove, tra le altre cose, esiste un’ampia gamma di varietà che possono risolvere problemi tecnici di progettazione. Ad esempio, per piccoli spazi si può pensare all’utilizzo di piante colonnari, come la Zelkova serrata 'Sartori' (selezionata direttamente da Alberto Sartori), pianta poco utilizzata che invece ha un portamento colonnare serrato interessante. Facciamo poi parte del Distretto del Florovivaistico Alto Lombardo che ci permette una bella esperienza. L’associazione è agli inizi e tante sono le cose da fare, al momento stiamo riuscendo a essere interlocutori a vario titolo con le istituzioni nell’ambito del nostro settore e forse questa è la cosa più importante. Per quello che riguarda l’iniziativa “Vai per Vivai” siamo stati abbastanza soddisfatti dell’esperienza e in linea di massima anche chi vi ha partecipato ha dimostrato il loro pieno gradimento. In programma a breve abbiamo la partecipazione al Flormart di Padova, dall’11 al 13 settembre, dove vi aspettiamo con le nostre novità, presso il padiglione 5, stand A 32. ■

VIVAI NORD, Via Brianza 1/A 22040 Lurago d’Erba (Como), tel. 031699749, e-mail: vivainord@tin.it, sito: www.vivainord.it

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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <

La gestione del verde pubblico nelle nostre città: il caso di Padova La difesa acritica degli alberi in città negli ultimi anni ha causato diversi incidenti mortali. Le vicende recenti che hanno coinvolto il responsabile del verde pubblico di Padova, Gianpaolo Barbariol, sono un caso esemplare. di Biagio Guccione guccione@paesaggio2000.it

Docente di architettura del Paesaggio all’Università degli Studi di Firenze

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ra i temi più sottovalutati a livello politico ai primi posti metterei la gestione del verde pubblico. I Servizi Giardini comunali, che sono stati per decenni un’ottima scuola di giardinieri ed operatori seri ed

F

appassionati, vengono sempre più emarginati ed in molti casi si è fatta la scelta scellerata di smantellarli. La gestione va avanti con appalti esterni a ditte che conoscono a stento la situazione delle varie aree


Gianpaolo Barbariol.

Padova, fioriture 2013.

La battaglia irrazionale ed emotiva per la difesa dei vecchi alberi nelle nostre città, che ne impedisce la sostituzione con esemplari più giovani, alimenta un’incultura collettiva devastante. verdi della città in cui operano. E’ come cambiare babysitter ogni giorno ai nostri figli! Al di là di questa irresponsabile superficialità, ad affliggere i responsabili del verde pubblico viene in soccorso l’ignoranza e la malafede nei confronti degli alberi in città. Sappiamo tutti che il verde nelle nostre città è poco. Gli alberi d’alto fusto, elementi indispensabili a livello ecologico ed estetico, diventano spesso oggetto di una aprioristica difesa. A farne le spese sono sempre i dirigenti del Servizio del verde pubblico. E’ emblematico il caso di Gianpaolo Barbariol, dirigente da molti anni del verde pubblico di Padova, stimatisPadova, Parco Treves 2012.

simo nel suo ambiente e dai colleghi, che per 13 anni è stato Presidente dell’Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei Servizi Giardini, che riunisce tutti coloro che nel nostro paese non si rassegnano a fare il loro lavoro con sciatteria e poca passione ma fanno del loro impegno l’ultimo baluardo per la gestio-

ne del verde pubblico di qualità. Gianpaolo Barbariol è stato negli ultimi anni vittima dell’isteria di coloro che difendono gli alberi in

L’anno scorso eravamo a Macerata per l’annuale Convegno dell’Associazione Direttori Servizi Giardini, e mi ricordo che Barbariol arrivò in

città sorretti da un amore acritico per le piante - nel migliore dei casi - o da malafede politica nell’altra.

ritardo perché nella sua città un albero era caduto ed aveva ucciso un

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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <

giovane padre di famiglia e lui era stato costretto a presentarsi in tribunale. Alcuni mesi dopo invece, aveva ricevuto una busta con dei proiettili e minacce allegate perché aveva autorizzato l’abbattimento di alcuni alberi.

Padova alberata, Via Pio X, 2013.

Padova, nuovi alberi. Parco Cigni 2013.

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Credo che sia necessario fare chiarezza una volta per tutte su questo tema, altrimenti non se ne esce ed ogni volta ognuno abbraccerà una tesi o l’altra: salvare gli alberi in città ad ogni costo o sostituirli? Questo è il tema. E mi spiace che

spesso bravi colleghi cadano nella trappola di parteggiare ogni volta per una tesi o per l’altra. Bisogna che gli studiosi ed i responsabili del verde pubblico facciano un Convegno su questo tema e stabiliscano criteri condivisibili da applicare una volta per tutte, come si è fatto con la Carta di Firenze per il Restauro dei giardini storici o con la Convenzione Europea del Paesaggio. Qui brevemente illustrerò la mia posizione, che sono certo ha bisogno di affinamenti, ma credo che esprima il punto di vista di molti autorevoli paesaggisti. Gli alberi che vanno salvaguardati e non toccati sono quelli che appartengono alle riserve naturali, a biotopi rari e/o monumenti naturali, ecc. A tale proposito si vedano i documenti dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Vanno poi difesi gli alberi nei giardini storici, sino ad arrivare anche all’accanimento terapeutico: ricordo con quanta passione Massimo De Vico Fallani tentò di salvare il Leccio che era accanto a Villa la Petraia a Firenze, che credo fosse in vita quando Vittorio Emanuele II si sollazzava con la bella Rosina sotto la sua ombra. Così ho cercato di fare anch’io nel salvare i Ficus di Donnafugata (RG), esemplari secolari per i quali il potente Barone Arezzo aveva ottenuto dalle Regie Poste Italiane di poterne usare le foglie come cartoline. Detto questo è pura follia salvare ogni albero in città: è come far viaggiare i bus scassati sino alla fine, vi immaginate quanti incidenti? C’è chi sostiene che sarebbe sufficiente che ogni Comune si servisse di un pool di fitopatologi bravi ed è tutto risolto. Non sono d’accordo. Vi immaginate i viali delle nostre città, dove ogni due-tre anni venissero abbattuti e sostituiti gli alberi a secondo della loro pericolosità? Alla fine avremmo viali disetanei deci-


samente discutibili esteticamente. E’ chiaro che bisogna avere coraggio e fare programmi a lungo termine, in base ad una programmazione seria, basta con questa mistica assurda dell’albero in città! Gli alberi nelle vie delle città non sono esemplari di pregio ma alberi prodotti nei vivai per lo scopo e messi a dimora, spesso cultivar adatte a resistere all’inquinamento delle nostre città. Non bisogna rischiare che cadano, non bisogna rischiare che le radici facciano saltare il manto stradale, vanno gestiti come un elemento funzionale della città. Sano realismo. Il vero problema, la paura reale è che quegli alberi non vengano sostituiti. Il verde nelle nostre città è poco, questo sì che è il vero problema, e bisogna ampliarlo. Se conserviamo il verde che abbiamo, senza pensare ad un piano organico di sostituzioni, le nostre città diventeranno un susseguirsi casuale di alberi di varie dimensioni senza alcuna regola estetica, oppure si depaupereranno in modo

Padova, Gingko G Arena.

consistente e disordinato, anche in occasione dei sempre più frequenti eventi meteorici estremi. Osservate con attenzione i viali delle città francesi o spagnole, dove esiste un programma di sostituzione a lungo termine: non vedrete viali disetanei, ma filari di alberi rigogliosi e robusti che abbelliscono le città. In questo quadro la battaglia di alcuni colleghi universitari, peraltro non del settore, che si sono lanciati contro il Servizio Giardini di Padova perché sono stati abbattuti circa 200 alberi mi sembra fuori da ogni logica, come dire che il Comune ha rottamato 200 bus vecchi che non avevano passato l’ultima revisione e li ha sostituiti con 500 bus nuovi di zecca! E’ noto che Padova ha un saldo attivo tra alberi abbattuti e nuovi impianti! Forse, per una popolazione vecchia come la nostra, c’è una sorta di immedesimazione psicologica, ma la realtà è che un albero giovane adempie molto meglio alla funzione di disinquinare l’aria (polveri sottili, CO2 , ecc.) ed

in ogni caso è meno pericoloso. Al Servizio del Verde pubblico di Padova non si divertono a tagliare gli alberi e, se è necessario avere nuovi esemplari giovani in sostituzione, si evitano perizie superflue. Mi stupisce che colleghi autorevoli, non addetti al settore, si siano fatti coinvolgere in queste diatribe per sterili battaglie ideologiche, mettendo in cattiva luce funzionari di prestigio che fanno il proprio lavoro con passione e competenza. Se si riesce a dimostrare che un vecchio albero avrebbe avuto altri 10 anni di vita e che è stato segato per rendere omogeneo un viale o per cogliere l’occasione di rinnovare il verde pubblico, quale è la colpa del funzionario? La mistica dell’albero in città credo che sia uno degli atteggiamenti più ‘criminosi’ in voga nella nostra politica. Chi fa la battaglia ottusa per la difesa dei vecchi esemplari nelle nostre città ed impedire la sostituzione con esemplari più giovani è responsabile di alimentare un’incultura collettiva! ■

Padova, Parco Europa 2013.

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> MERCATI <

Il Florovivaismo in Francia di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

Una serra di piante in contenitore nella valle della Loira.

Il florovivaismo francese è un settore molto dinamico che ha risentito meno di altri mercati europei della crisi dei consumi, soprattutto grazie alla forte sensibilità dei francesi verso il verde. nnualmente facciamo visita al Salon Du Vegetal di Angers e puntualmente restiamo colpiti dalla dinamicità del settore vivaistico francese, fatto da produttori di piante, ma anche da tecnici, ricercatori, strutture formative, produttori di mezzi tecnici, informazione comunicazione e promozione del consumo e dell’uso di fiori e piante. La Francia d’altronde ha sempre, perseguito politiche di sviluppo del verde soprattutto nelle città. Inoltre, è importante sottolineare che il clima francese offre molteplici opportunità perché diversificato in termini di fasce climatiche. Si va, infatti, da un clima mediterraneo per quanto riguarda il sud del Paese, ad uno di tipo continentale per le regioni del nord e a quello temperato nel centro.

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La produzione Il distretto francese più importante è la Regione della Loira (Pays de la Loire) con 757 aziende orticole e vivaistiche, un giro d’affari di 311.6 milioni di euro e 5.152 risorse impiegate nel settore nel 2010. Il 19% dell’intera produzione nazionale di arbusti ornamentali proviene proprio da questa regione a forte vocazione internazionale; ortensie, giovani piante e bulbi sono le specialità maggiormente prodotte, insomma un distretto di grandi dimensioni territoriali e di grande assortimento. Molto attivo nel campo dell’innovazione di prodotto ma anche di processo, peraltro Angers è sede dell’Ufficio Europeo Pag. 44 • Lineaverde Settembre 2013


Uno scorcio dei Jardin de Luxembourg a Parigi.

per i Brevetti Vegetali. In generale i prodotti leader sul mercato francese sono: ortensie, piante in vaso fiorite (ciclamino, begonia, hibiscus), mughetto, piante da siepe, piante aromatiche, erbacee perenni, bulbi, tutta la gamma di alberi e arbusti. Il mercato florovivaistico è fortemente stagionale e si caratterizza durante il periodo primavera-estate per la vendita di: begonie, gerani, ortensie, rose e anemoni; mentre durante l’autunno-inverno le piante più richieste sono: azalee, camelie, rose, aranci, limoni e olivi.

La realizzazione di parchi e giardini L’insieme del settore del verde o per meglio dire legato alla realizzazione di parchi e giardini: insomma di paesaggio è molto forte, tanto che, dal 2008 al 2010 (sono gli ultimi dati disponibili) la Francia ha visto aumentare gli operatori del settore del paesaggio da 20.000 a 26.500 con una crescita del 30% estremamente forte e che da conto della positiva attiva svolta dalle scuole e dall’insieme del settore per la creazione di nuove imprese che da sempre ci meraviglia in occasione del Salon du Vegetal. Il settore del paesaggio riunisce i seguenti operatori: aziende vivaistiche, garden center (definiti jardinerie), architetti paesaggisti, entreprises espaces verts (rappresentano il tramite tra architetti paesaggisti e imprese vivaistiche) e alcuni uffici comunali che si occupano specificatamente di verde pubblico. Con una cifra di affari di 5 miliardi di euro, il settore del paesaggio rappresenta oggi un comparto importante dell’economia francese orientata al miglioramento dell’ambiente e a generare, attraverso gli spazi pubblici, legami sociali. Nonostante la crisi, anche in questi ultimi anni si continua a investire in

questo comparto dell’economia, perché le condizioni di vita e il benessere sono argomenti importanti per la maggior parte dei francesi. Infatti sette su dieci eleggono la propria residenza in funzione della prossimità di spazi verdi pubblici. Inoltre, un francese su tre considera che il budget destinato alla costruzione e al mantenimento di parchi e giardini sia insufficiente, proprio perché le aree verdi sono generatori di legame sociale e costituiscono un elemento importante della salute pubblica. Il sistema Pubblico, dal canto suo, risponde alle istanze della cittadinanza dotandosi di strumenti normativi complessi volti a promuovere il tema dell’ecologia e le sue ricadute nella vita sociale. Tra questi si citano la Legge Grenelle 2 dell’Ambiente e la Strategia Nazionale per la Biodiversità 2011-2020. Quasi il 30% delle imprese del paesaggio sono concentrate in due regioni: Rhône-Alpes, Provence-AlpesCôte d’Azur. Questa concentrazione è molto importante se si considera che la regione Provence-Alpes-Côte d’Azur riunisce il 17,5% delle imprese del settore del paesaggio, ma ac-

coglie solo l’8% della popolazione francese. Il settore di riferimento è costituito per il 94% da piccole e medie imprese con meno di dieci dipendenti fissi. Altra Regione di fondamentale importanza è l’Ile de France che rappresenta l’8,5% delle imprese che realizzano il 14,5% del giro d’affari del comparto.

Le infrastrutture distributive E’ qui, infatti, che il settore francese dell’ortoflorovivaismo può contare su un’infrastruttura di primissima importanza. Il mercato internazionale di Rungis è, infatti, la più grande piattaforma distributivo-logistica al mondo per i prodotti freschi (ortofrutticoli, fiori e fronde recise), con 1.200 grossisti e un giro d’affari di 7.420 miliardi di euro. Parigi è, inoltre, interessante per l’affermarsi del fenomeno dei cosiddetti “Jardins partagés de Paris”. Questi “giardini condivisi” danno la possibilità agli abitanti di ogni quartiere di coltivare la loro passione per la natura attraverso la cura di piante, fiori, frutta e legumi. Sono gestiti da associazioni che dividono i compiti da eseguire tra i propri membri or-

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> MERCATI <

Un vivaio francese di giovani piante.

Il Salon du Vegetal di Angers Il prossimo Salon du Vegetal di Angers si terrà dal 18 al 20 febbraio 2014 con una dimensione veramente internazionale ed un consistente numero di espositori, prevalentemente del settore delle piante ornamentali. Sono attesi circa 600 espositori di cui il 65% rappresentanti di prodotti vegetali ed il 20% di espositori stranieri provenienti da una quindicina di Paesi. Da evidenziare che nonostante il tutto esaurito vi è un buon tasso (intorno al 10%) di rinnovamento. Ma com’è nel volere degli organizzatori il Salon du Vegetal è anche la vetrina della produzione orticola e florovivaistica regionale, infatti il 30% degli espositori (circa 180) sono dei Paesi della Loira, dando così sempre maggiori riconoscibilità al Polo Vegetale Europeo che i produttori ed il sistema dei servizi e delle organizzazioni pubbliche vogliono consolidare ad Angers. Il Salon du Vegetal prosegue dunque la sua evoluzione. Un evoluzione ponderata e controllata, perché professionalità e convivialità sono il motto di questo grande appuntamento dell’orticoltura che non può essere ignorato né dagli organizzatori ne dai partecipanti. Molte le attività collaterali e di animazione del Salone di particolare interesse il premio Innovert e lo spazio Ispirazione che danno alla manifestazione un continuo spirito innovativo e creativo sempre più necessario per stimolare un mercato sempre più saturo di prodotti uguali.

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ganizzando eventi e attività che hanno come protagonista la natura. Nel settore del paesaggio i clienti privati si affermano come il target più importante. Nel 2011 hanno rappresentato il 42% dell’intero giro d’affari. In un contesto di restrizione di budget le amministrazioni regionali hanno rappresentato nel 2010 il 30% del fatturato del settore (in diminuzione del 2% rispetto al 2009), mentre le imprese private mantengono la loro incidenza del 27%. Quest’insieme di elementi hanno fatto si che il mercato francese del florovivaismo risentisse meno della crisi finanziaria mondiale ed anzi dimostrasse come nel caso della nascita di un nuovo salone biennale proprio dedicato al paesaggio (Paysalia a Lione) fortemente voluto proprio dagli operatori del settore ed in particolare da UNEP (Unione Nazionale delle Imprese di Paesaggio) proprio in quella Regione dove è maggiore la concentrazione d’imprese del settore. Paysalia si terrà dal 3 al 5 dicembre prossimi. Insomma il florovivaismo francese è un settore molto dinamico ed al centro del mercato europeo come dimostrano gli scambi commerciali sia in entrata che in uscita molto significativi con Olanda, Germania ed Italia con il vantaggio che sul piano dell’innovazione e della guida culturale nel campo dell’impiego dei prodotti florovivaistici sono all’avanguardia. ■



> GIARDINI <

I giardini "più belli d'Italia" del 2013? Eccoli Eletti i vincitori dell’XI edizione del concorso che premia le bellezze verdi italiane. Quest’anno per la prima volta gli iridati sono due: Il Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio (Verona) per la categoria parchi e giardini privati e il Giardino della Villa Medicea di Castello (Firenze) per la categoria parchi e giardini pubblici. di Claudia Perolari Redazione

Il Ninfeo.

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’Italia è la patria della bellezza non solo per il fascino delle nostre città, e dei patrimoni artistici e architettonici, ma anche di quelli paesaggistici, e in particolare dei nostri stupendi parchi e giardini che costellano il Bel Paese di profumati e colorati angoli di paradiso. Il compito di sceglierne due è davvero dei più ardui, ma è proprio quello che si è posto come obiettivo il comitato scientifico del premio "Il Parco Più Bello d’Italia", giunto quest’anno all’undicesima edizione, che sele-

L

ziona ogni anno dieci finalisti (da quest’anno i vincitori sono due, il primo per la categoria parchi e giardini privati, e il secondo per i pubblici) tra gli oltre 1.000 partecipanti iscritti al network www.ilparcopiubello.it. I giurati del premio sono riusciti nel difficile compito di indicare i due parchi vincitori del Premio 2013, due straordinari luoghi dove natura, storia ed arte si incontrano e creano scenari ricchi di emozione e di fascino: Il Giardino della Villa Medicea di


Castello (Firenze) è il Parco Più Bello d’Italia 2013 per la categoria parchi pubblici; Il Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio (Verona) è il Parco Più Bello d’Italia 2013 per la categoria parchi privati.

Il Giardino della Villa Medicea di Castello La Villa Medicea di Castello si trova nella zona collinare di Castello a Firenze, molto vicina all’altra celebre villa medicea della Petraia, ed è famosa soprattutto per i magnifici giardini, che con Boboli sono tra i più belli della Toscana. Oggi la villa, chiamata anche Villa Reale, L’Olmo o Il Vivaio, ospita l’Accademia della Crusca e l’Opera del Vocabolario Italiano, mentre il giardino, accessibile attraverso un grande cancello posto sulla sinistra della villa, è un museo vero e proprio, aperto quotidianamente e gratuitamente al pubblico, gestito dalla Soprintendenza statale per il Polo Museale di Firenze. La Villa fu acquistata verso la fine del XV° secolo da Lorenzo e da Giovanni Pier Francesco dei Medici, che l’ampliarono e l’arricchirono di opere d’arte. Alla morte di Giovanni di Pierfrancesco passò in eredità a Giovanni delle Bande Nere che vi risiedette con la moglie Maria Salviati e il figlio Cosimo. Intorno al 1540, il duca Cosimo commissionò a Niccolò Tribolo il pro-

getto del giardino, considerato dal Vasari uno dei più “ricchi giardini d’Europa”. Alla villa si arriva tramite un viale alberato perpendicolare alla via Sestese che termina in un grande piazzale erboso semicircolare, perimetrato da un basso muretto di cinta. Il giardino rappresenta l’esempio meglio conservato di “giardino all’italiana” secondo i canoni e le descrizioni

I vincitori delle precedenti edizioni 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio (provincia di Padova) Giardino de La Mortella a Ischia (provincia di Napoli) Giardini del Castel Trauttmansdorff a Merano (provincia di Bolzano) Villa d’Este a Tivoli (provincia di Roma) Isola Bella a Stresa (provincia di Verbano Cusio Ossola) Villa Pisani a Strà (provincia di Venezia) Reggia di Caserta (provincia di Caserta) Parco del Castello di Racconigi (provincia di Cuneo) Giardino di Villa Lante a Bagnaia (provincia di Viterbo) Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (provincia di Brescia)

di Leon Battista Alberti. Posto verso la facciata tergale su tre terrazze digradanti racchiuse entro le alte mura perimetrali, il giardino è concepito secondo un asse centrale. La prima terrazza, che può essere considerata un proseguimento esterno della villa, è caratterizzata da un disegno con 16 aiuole pressoché quadrate al cui centro si trova una bella fontana, opera del Tribolo sulla quale è posta la statua di Bartolomeo Ammannati raffigurante Ercole ed Anteo (oggi la fontana è sostituita da una copia, per motivi di conservazione). Originariamente la fontana era circondata da un boschetto di alloro e mirto, come si può osservare nella lunetta di Giusto Utens, realizzata agli inizi del Seicento, presto esposta, insieme ad altre 13 raffiguranti le ville medicee presso il vicino Museo della Petraia. Due limonaie delimitano i lati della seconda terrazza conosciuta come

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“giardino degli agrumi”. Nelle limonaie vengono collocate in inverno le centinaia di piante rare di agrumi ricavate da speciali innesti. In questo spazio si apre la splendida Grotta degli Animali, a cui si accede da un portale fiancheggiato da due colonne tuscaniche. La grotta interamente rivestita da mosaici policromi, concrezioni calcaree, ciottoli e conchiglie presenta sulla parete di fondo e nelle due nicchie laterali vasche di marmo sormontate da gruppi di animali eseguiti in diversi materiali lapidei, che costituiscono un insieme decorativo policromo di grande suggestione. Un complesso sistema idraulico alimentava una serie di zampilli posti sul pavimento e sul soffitto offrendo al visitatore sorprendenti giochi d’acqua che saranno ripristinati al termine di un intervento di restauro curato at-

tualmente dalla Soprintendenza. Il progetto originale di questo ambiente si deve al Tribolo, ma probabilmente fu portato a compimento dal Vasari. Si raggiunge poi la terza terrazza dove su un isolotto, al centro di una grande vivaio, la grande statua in bronzo di Bartolomeo Ammannati, databile tra il 1563 e il 1565, e detta “Appennino” o “Gennaio”, allude all’origine del fiume Arno, principale fiume della Toscana, ovvero all’oroscopo di Cosimo I, divenuto nel frattempo primo granduca e primo committente di questo straordinario complesso. Un piccolo giardino segreto, laterale rispetto al grande spazio centrale, ricorda la struttura recintata del giardino medievale, e in questa area, alla fine del Seicento venne costruita la “stufa dei mugherini”, pensata per

Giuria e parametri di selezione Per la selezione dei vincitori il Comitato scientifico ha valutato i seguenti parametri: l’interesse botanico e storico-artistico, lo stato di conservazione, gli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, l’accessibilità, la presenza di servizi, le relazioni con il pubblico e la promozione turistica. La giuria si compone di sette accademici esperti e professionisti del settore: Vincenzo Cazzato (presidente, Università del Salento, per anni coordinatore del Comitato ministeriale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Alberta Campitelli (Dirigente dell’Ufficio Ville e Parchi Storici della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma), Marcello Fagiolo (Presidente del Comitato nazionale per lo studio e la conservazione dei giardini storici), Ines Romitti (architetto paesaggista AIAPP - IFLA), Rossella Sleiter (giornalista, collaboratrice per anni di “Linea Verde”, responsabile della rubrica dedicata ai giardini de “Il Venerdì di Repubblica”), Luigi Zangheri (già Presidente del Comitato scientifico internazionale per i paesaggi culturali ICOMOS-IFLA, presiede l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze), Margherita Azzi Visentini (Politecnico di Milano).

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ospitare la delicata collezioni di gelsomini, prediletta dal granduca Cosimo III, vissuto fino al 1723. Nell’Ottocento i Lorena, succeduti ai Medici, vollero affiancare al giardino all’italiana un grande parco all’inglese che si spinge fino a sfiorare l’adiacente villa della Petraia. La proprietà passò successivamente ai Savoia e, dalla casa regnante, allo Stato italiano. Info: www.polomuseale.firenze.it

Il Parco Giardino Sigurtà Forse non tutti sanno che nelle vicinanze del Lago di Garda sorge un tempio della Natura che attrae da più di trent’anni centinaia di migliaia di visitatori. È il Parco Giardino Sigurtà, seicentomila metri quadrati di tappeti erbosi, incanti naturalistici e scorci ricchi di fascino e storia. A soli 25 km dalla città degli Scaligeri e altrettanti da quella dei Gonzaga, ci si trova immersi in un vero e proprio eden: il Parco Giardino Sigurtà, angolo di verde tra i più apprezzati al mondo, e che da marzo a novembre accoglie centinaia di migliaia di visitatori di tutte le età. Che sia per un pomeriggio di relax in famiglia o per scoprire le sue attrazioni, il Parco Sigurtà è la meta ideale per chi ama la Natura: 600.000 metri quadrati che ospitano varietà floreali e botaniche, panorami che tolgono il fiato, scorci che rievocano il passato. Il Parco Giardino Sigurtà nasce dalla fusione di un parco storico (la cui origine risale al lontano 1617) e un giardino moderno: da qui la sua particolare denominazione di “Parco Giardino”: il termine “Parco” indica infatti un’area boschiva caratterizzata da alberi ad alto fusto; “Giardino”, invece,


> GIARDINI <

denomina uno spazio delineato da aiuole dove sono coltivati fiori e piante ornamentali. Curiosamente questo straordinario gioiello verde ha avuto origine grazie ad un calesse. Nel 1941 infatti il Dottor Carlo Sigurtà doveva raggiungere spesso la stazione ferroviaria di Desenzano del Garda (BS), ma la scarsità di benzina dovuta alla guerra lo condusse a Valeggio sul Mincio, località famosa per i calessi. Qui, tuttavia, il caso volle che il Sig. Sigurtà finì per acquistare ben più di una carrozza, ovvero una tenuta agri-

cola di grandi dimensioni e, grazie ad un diritto secolare di attingere l’acqua dal vicino fiume Mincio, riuscì anno dopo anno a dare vita a questo tesoro naturalistico unico al mondo. E in una domenica di marzo del 1978, precisamente il 19 del mese che annuncia la primavera, il parco venne aperto per la prima volta al pubblico ed in poco tempo divenne, come lo è ancora oggi, la meta prediletta sia di famosi botanici sia di chi semplicemente ama la Natura. Da non perdere le cinque grandi fiori-

ture: in ordine cronologico si susseguono nel corso delle stagioni Tulipani, Iris, Rose, Ninfee e Aster. Spettacolare nei mesi di marzo e aprile “Tulipanomania”, la fioritura di un milione di coloratissimi Tulipani, oltre 150 varietà tra precoci e tardivi: un appuntamento imperdibile per gli amanti della Natura e gli appassionati di fotografia. Degni di nota anche il labirinto con 1500 esemplari di Tasso lungo un percorso che si snoda su una superficie di 2500 mq, il castello scaligero di Valeggio sullo sfondo di un viale lungo un chilometro adornato da 30.000 rose rifiorenti e Il grande tappeto erboso, la distesa più vasta di tutto il parco, un soffice manto verde, la cui erba viene tagliata a giorni alterni e dove concedersi il “lusso” di camminare a piedi nudi. Al centro del tappeto si trovano i Laghetti Fioriti che ospitano varietà floreali, Metasequoie e un romantico albero di Salice Piangente. Info: www.sigurta.it ■

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> FITOPATOLOGIA <

Eliminare subito le piante morte ovunque presenti, almeno per salvare le altre di Giorgio Badiali giorgiobadiali@libero.it

Fitopatologo, dottore agronomo, già dirigente della Regione Emilia Romagna

Le piante di platano morte da tempo per il cancro e non eliminate pure in presenza della obbligatorietà di legge, hanno trasmesso l’infezione e già provocato la morte di quasi tutte le altre, come era facilmente prevedibile.

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Per la salute generale del verde pubblico è necessario che tutte le piante morte e le loro parti ammalate o danneggiate, vengano subito asportate fino alle parti ancora sane e disinfettate, per riuscire a contenere la diffusione almeno dei casi patologici più evidenti e pericolosi che in ogni caso devono essere sempre diagnosticati da parte di un esperto prima di ogni intervento.


lla stessa stregua di tante altre brutte situazioni che regolarmente accadono oggi sul territorio nazionale e sono in grado di produrre seri problemi di varia natura, anche per le piante appare sempre più evidente e pericoloso il lassismo generale che regna indisturbato e che provoca continuamente le brutture che tutti possiamo notare ed i grossi danni di natura ambientale, esteticopaesaggistico ed economico che si riscontrano ovunque, sia pure con intensità anche molto diversa tra le varie zone del territorio. Le piante che muoiono o che perdono vitalità anche solo parzialmente, con vistosi disseccamenti facilmente riscontrabili anche a distanza non devono, alla stregua di tutti gli altri organismi viventi, venire abbandonate a se stesse e lasciate sul posto come in troppe occasioni capita di vedere, ma essere subito segnalate e previa una necessaria diagnosi, abbattute ed eliminate nei casi letali o ripulite e risanate con decisione dalle parti visibilmente ammalate, rotte o già secche almeno nei casi debilitanti che non si presentano ancora in forma pregiudiziale. Il materiale infetto o ritenuto tale che resta al termine degli interventi di abbattimento, di pulizia e di risanamento, deve essere distrutto col fuoco o trasportato nelle apposite discariche autorizzate per questo scopo, evitando qualsiasi perdita di prodotto durante i percorsi di trasferimento. Ovviamente, tutto questo soltanto dopo avere effettuato diagnosi precise sulle patologie che hanno determinato la notevole debilitazione o la morte delle piante, perché come accade per tutti gli organismi viventi, anche le piante raramente muoiono per caso, ma esistono sempre una o più cause che finiscono per determinarne questo spiacevole stato finale.

A

La pianta morta che svetta sulle altre in questo giardino, deve essere osservata più da vicino, diagnosticata per la causa patologica che ne ha provocato la morte ed in ogni caso, eliminata al più presto per salvare le altre.

Ai bordi di questa strada non esistono più piante ma solo ruderi morti, frutto di un lassismo proseguito per anni ed ora soltanto oggetti da eliminare per ripulire l’ambiente.

Perciò, in base alla reale gravità che presenta su una o più piante la manifestazione patologica eventualmente riscontrata, si dovranno prevedere gli opportuni provvedimenti, sottostando al rispetto di tutte le

regole oggi abbastanza dettagliate e precise, che per ogni caso determinano le misure da prendere e tutte le norme da rispettare. Queste saranno maggiormente

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> FITOPATOLOGIA <

soggette a rigidità nei casi di patologie gravi già assoggettate per Legge alle forme più drastiche di Lotta Obbligatoria, come per esempio nel caso ancora molto diffuso del Cancro Colorato del platano provocato dalla crittogama Ceratocystis fimbriata, mentre si potranno riservare interventi anche meno drastici, ai casi più comuni di patologie che mantengono ancora circoscritti, sia il loro effetto dannoso che le loro possibilità di diffusione. Anche nei casi detestabili di piante che vengono eliminate soltanto per mera comodità personale o per la

scelta di eccessivi margini di sicurezza nei confronti di eventuali e spesso remote possibilità di loro schianti improvvisi e per questo ritenute pericolose anche senza alcuna rilevazione tecnica rappresentata dal supporto di almeno un esame di stabilità, le principali norme esecutive e di ripristino dei luoghi interessati dovranno essere comunque rispettati, soprattutto per quanto riguarda i residui vegetali che troppo spesso rimangono a marcire nel suolo e producono sempre condizioni difficili per la futura vivibilità di altre piante che verranno proget-

Per ogni pianta morta esiste quasi sempre a monte un motivo di natura patologica che ne rappresenta la causa, pertanto gli abbattimenti devono essere completi ed accurati, senza lasciare parti di piante sul posto.

Particolare della zona del colletto della pianta di quercia morta ed illustrata nella foto precedente, in cui si nota il marciume di vecchia data che doveva essere circoscritto e curato, per tentare di salvarla.

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tate e sistemate sullo stesso posto in loro sostituzione. Lo stesso discorso, per quanta riguarda i necessari abbattimenti di tutte le piante morte, vale anche per quelle di cui non si è riusciti a riconoscere la vera causa determinante il decesso, ma che in ogni caso vanno eliminate senza troppi ripensamenti e sempre con tutte le necessarie precauzioni.

Come rilevare precocemente le varie situazioni e come effettuare gli interventi Ovviamente, in presenza di piante morte soprattutto se si trovano in quella condizione già da diverso tempo, la necessità di un loro urgente abbattimento e conseguente distruzione è senz’altro fuori discussione anche se molto probabilmente questa dilazione può avere già provocato altre morti o diffuso le malattie che hanno prodotto il danno e che senz’altro sono ancora presenti ed attive sul posto, sulle piante e su tutti i loro residui certamente sparsi nei dintorni. Le piante già morte, specialmente se presenti lungo le tante alberate di varia natura, poste lungo i viali cittadini o le strade urbane ed extraurbane, sono quelle più facilmente individuabili anche a prima vista, mentre in molti casi dove la situazione non sia ancora precipitata, è anche già possibile prevederne nel tempo e senza grossi dubbi, la loro progressiva precarietà o la fine imminente. In questi ultimi casi non appare difficile predisporre per tempo gli opportuni controlli ed i necessari interventi, sia per tentare di procrastinarne la fine, sia per eseguire una loro rapida e corretta eliminazione, nel caso più probabile di una loro morte già annunciata. Si tratta certamente di evitare i classici ed ormai usuali abbandoni, mantenendo sotto controllo la situa-


zione e nel frattempo diagnosticare le cause meccaniche e/o patologiche che hanno iniziato, allargato e diffuso, il visibile degrado vegetativo e/o la morte di quelle piante. Anche all’interno di parchi e giardini o di complessi arborati di maggiori dimensioni fino a quelli più complessi dei territori boscati, non è difficile osservando bene la vegetazione, notare chiazze di secco nelle zone più interne o nelle parti più alte delle chiome che svettano e sono quasi sempre le prime a dimostrare lo stato di disagio delle piante, rappresentando una spia verso l’esterno, della presenza all’interno del gruppo, di piante morte o fortemente debilitate che altrimenti non sarebbero individuabili se non con sopralluoghi da eseguire internamente ed in forma maggiormente dettagliata. Pertanto, le scusanti troppo spesso avanzate, nei riguardi del mancato riconoscimento delle piante per le quali diventa necessaria la soppressione o la cura impellente, sono sempre state e restano del tutto gratuite, in quanto le possibilità di una loro anche rapida individuazione esistono e sono soltanto dipendenti dalla volontà del personale addetto ai normali controlli ed alle manutenzioni. A questo punto, occorre stabilire quali siano gli interventi da effettuare per cercare di riportare alla normalità l’ambiente in cui si trovano dislocate le piante morte o fortemente debilitate, anche se sono state tardivamente individuate ed al riguardo si può garantire che non è affatto facile. Per prima cosa bisogna determinare le vere cause che hanno portato al decesso di queste piante, valutandone l’intensità e la diffusione nel territorio che verrà posto sotto necessario ed attento controllo. Le malattie principali ed i danneg-

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Filare di pioppi ormai completamente distrutto dal marciume radicale che si è trasmesso da una pianta all’altra senza alcuna difficoltà, per la continua presenza delle piante infette o già morte.

Questi cipressi morti da diversi anni e mai eliminati, sono stati distrutti uno dopo l’altro dal cancro e continuano a trasmettere la malattia su tutto il tratto in cui sono ancora presenti.

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> FITOPATOLOGIA <

Pianta di quercia completamente secca per un diffuso marciume del colletto e lasciata ancora sul posto a rappresentare un grosso rischio per le altre piante presenti.

giamenti che hanno causato la morte della o delle piante individuate, devono essere per quanto possibile diagnosticate correttamente, con l’intervento spesso necessario di tecnici qualificati e specializzati in materia, fino al ricorso nei casi dubbi presso i Servizi Fitosanitari Regionali presenti su ogni territorio nazionale. Nel caso finale di attribuzione della mortalità a patologie molto gravi, come quelle già assoggettate dalla vigente legislazione agli interventi di Lotta Obbligatoria, occorre sempre seguire tassativamente tutte le norme che sono state da tempo imposte Pag. 56 • Lineaverde Settembre 2013

e di quelle più comunemente indicate anche nei casi esenti dalla obbligatorietà della difesa e che anche per loro emerge sempre l’esigenza di abbattimento e distruzione delle piante morte a seguito delle tante gravi patologie esistenti, tra le quali oltre ai già citati cancri del platano, si devono aggiungere i cancri del cipresso, la grafiosi dell’olmo, le varie tracheoverticillosi, i tumori batterici, i marciumi radicali, le più comuni virosi, le diffusissime carie del legno, gli insetti soprattutto appartenenti al folto gruppo degli xilofagi, ecc. Da questo momento, per le piante considerate ancora curabili si do-

vranno ricercare, programmare ed eseguire gli interventi ritenuti più utili caso per caso, mentre per quelle già morte, si ribadisce la necessità dell’abbattimento immediato anche se già molto tardivo e della distruzione possibilmente col fuoco, del materiale organico di risulta o quantomeno del suo trasporto per la distruzione in discariche autorizzate. Infine, è utilissimo ricordare che gli abbattimenti delle piante morte od irrecuperabili che necessitano di una rapida esecuzione come in precedenza ricordato, devono essere effettuati in modo totale, senza lasciare sul posto pezzi di rami strappati o malamente tagliati, i residui radicali od i tronconi di fusto o le ceppaie, come purtroppo in diverse occasioni capita ancora oggi di riscontrare. Se le piante sono morte, esiste sempre a monte anche in assenza di precisa diagnosi, almeno un motivo di natura patologica che ne rappresenta la causa, pertanto gli abbattimenti devono essere completi ed accurati, senza lasciare parti di piante sul posto, compreso quelle appena citate che risulteranno certamente infette e/o pericolose. Per sentirsi in regola con questi interventi, purtroppo ancora oggi malamente considerati o peggio volutamente trascurati per varie ragioni tra cui emerge da qualche tempo quella economica e per rendere possibili ed ancora consigliabili eventuali sostituzioni delle piante morte, sempre nella speranza di non vederle morire a loro volta anche dopo poco tempo, è necessario evitare di reimpiantare nella stessa posizione già sede precedente di piante morte, anche dopo avere sostituito e disinfettato il terreno con prodotti rameici o con calce viva e dove sia stato possibile lasciare il suolo libero per qualche tempo (almeno un inverno), al fine di renderlo maggiormente ospitale per gli eventuali futuri reinserimenti. ■


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> PRODUZIONE <

Vivaismo frutticolo: il biologico è la nuova frontiera Nel corso degli anni, il vivaismo frutticolo si è distinto per quattro importanti fattori: professionalità, spirito commerciale, organizzazione e innovazione continua dell’assortimento varietale, che sono alla base del successo di questo settore. La ricerca, l'informazione e l'istruzione, sono considerate indispensabili nei centri di produzione vivaistica-frutticola. Il rapporto stretto con i centri di ricerca e l’università ha contribuito alla sua crescita.

di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

Piante madri.

a ristrutturazione, avvenuta negli ultimi anni nel campo della ricerca, dell'informazione e nell'istruzione, ha modificato questa azione reciproca ma rimane essenziale per garantire un futuro sano. Altri fattori di riguardo sono la con-

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tinua innovazione, la rapida meccanizzazione e la disponibilità del settore di rimodernare le imprese e i metodi colturali adattandoli sempre alle esigenze degli acquirenti e della società odierna.


Negli ultimi anni la produzione e la moltiplicazione delle piante da frutto ha subito molti cambiamenti dal punto di vista normativo e tecnicoeconomico. Il materiale di moltiplicazione, da cui ha origine la filiera (frutticola), ha un mercato parallelo a quello della frutta. Recentemente le variazioni del mercato vivaistico registrano velocità sempre crescenti. La qualità delle produzioni è un fattore determinante per garantire la competitività sui mercati e la qualità del prodotto vivaistico non deve essere intesa solamente considerando i caratteri estrinseci degli astoni prodotti. Lo sviluppo delle piante, la dotazione in rami anticipati e la ottima saldatura al punto d’innesto sono parametri importanti per considerare la qualità del prodotto vivaistico frutticolo ma occorre anche valutare con estrema attenzione fattori quali la sanità del materiale di propagazione, la certezza dell’identità varietale, il controllo delle fonti di approvvigionamento, la potenzialità commerciale del clone riprodotto. Il frutticoltore, utente finale della produzione vivaistica, proprio per le caratteristiche della sua attività, caratterizzata da forti investimenti iniziali e da ritorni finanziari posticipati nel tem-

Il bio alla mostra pomologica di Roma Si è tenuta il 27 luglio a Roma, presso il Centro di Ricerca per la Frutticoltura, come ogni anno, la 54a edizione della mostra pomologica della frutta arrivata, un appuntamento che ha visto esposti numerosi campioni di cultivar commerciali delle specie frutticole più coltivate in Italia, accanto ai quali si è potuta osservare l’esposizione delle varie accessioni provenienti dalla collezione del germoplasma delle risorse genetiche delle piante da frutto, mantenute presso il Centro. Con l’occasione, anche i più importanti vivaisti italiani hanno portato le loro novità più recenti. Nell’ambito di questa 54a edizione, il Centro ha organizzato un incontro a carattere informativo e promozionale dedicato all’agricoltura biologica con particolare attenzione alla frutticoltura. Il programma, attraverso brevi interventi di tecnici esperti del comparto, ha affrontato argomenti concernenti l’attività di ricerca per lo sviluppo del settore, la sostenibilità economica dell’attività produttiva biologica e le concrete esperienze di operatori bio sia sotto l’aspetto produttivo che commerciale. Molto gradita, infatti, è stata la partecipazione di rappresentati dell’Ufficio Agricoltura Biologica del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF), dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) e di frutticoltori biologici. Uno spazio espositivo è stato dedicato ad aziende di prodotti da impiegare in agricoltura biologica.

po, è sempre più sensibile a questi “requisiti di sicurezza”.

Il biologico e il progetto BioFru Secondo i dati diffusi dalla IFOAM, federazione internazionale degli agricoltori biologici, l’Italia si classifica prima in Europa tra i paesi produttori bio, con 50 mila aziende. L’agricoltura bio coinvolge più di un milione e 100 mila ettari di terra, quasi il 18,7 per cento della superficie agricola. C’è un giro d’affari stimato in 3 miliardi di euro, con circa 1,8 miliardi di vendite al dettaglio in negozi specializzati, supermercati,

vendite dirette delle imprese agricole in particolare olio, vino e ortofrutta, vendite a domicilio e gruppi d’acquisto. L’agricoltura biologica nostrana ha mantenuto alte le vendite anche nel quadro internazionale, divenendo anche il maggior esportatore mondiale di prodotti biologici per un valore che nel 2010 ha superato 1 miliardo di euro. Molto positive sono le vendite dirette degli agricoltori: sono infatti oltre 2.000 quelli che offrono direttamente al pubblico i loro prodotti in spacci aziendali e nei mercati.

In questo contesto assume notevole importanza i progetto BioFru realizzato dal CRA. Con questo progetto è stata avviata la valutazione di specie fruttifere al fine di individuare le varietà più idonee ad essere utilizzate in agricoltura biologica. L’attività prevede lo studio del comportamento agronomico, vegetativo e produttivo, nonché delle caratteristiche commerciali e nutrizionali dei frutti. Attualmente la ricerca è incentrata su tre specie (actinidia, pesco e albicocco) per consentire

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> PRODUZIONE <

Vivaio frutticolo.

una rapida predisposizione delle strutture sperimentali (frutteto biologico e convenzionale) e la messa a punto delle metodologie da applicare. In futuro, alla luce dei risultati e delle esperienze acquisite, sarà possibile proseguire e ampliare le attività di ricerca prendendo in considerazione ulteriori specie frutticole.

L'obiettivo è quello di individuare nell’ambito del germoplasma autoctono italiano (varietà antiche) e le varietali normalmente utilizzate (commerciali) quelle più adatte o che presentano maggiore attitudine alla coltivazione in regime biologico. Inoltre si stanno individuando agrotecniche e mezzi di difesa eco-

Il frutteto del futuro? sostenibile, a parete e pedonabile Le attività di sperimentazione della Fondazione Mach (www.fmach.it) sono sempre più all’insegna della sostenibilità in agricoltura. In frutticoltura, come del resto anche in viticoltura, l’obiettivo è validare e diffondere un modello altamente “green” che richieda meno chimica e consenta di semplificare le operazioni colturali e la raccolta. La forma di allevamento in parete è il fulcro intorno al quale ruotano le moderne tecniche oggi a disposizione per ridurre gli input di manodopera e chimica in frutticoltura. Nelle aziende sperimentali della Fondazione sono state sviluppate quelle conoscenze che stanno conquistando l’interesse di ricercatori e tecnici di tutto il mondo, e che riguardano la meccanizzazione del diradamento e del diserbo, della potatura estiva brachizzante ed invernale a finestre per favorire il rinnovo dei rami, l’uso delle reti polifunzionali, la rivoluzione nella distribuzione degli agrofarmaci, fino al frutteto pedonabile che non necessita di scale o carri raccolta. Per quanto riguarda i problemi di riduzione della deriva e degli input chimici, lo studio dell’adattabilità degli impianti in parete alle irroratrici a tunnel con recupero della deriva, finora impiegate solo in viticoltura, potrebbe rappresentare una risposta risolutiva per il futuro della frutticoltura. Le reti polifunzionali uniscono ad una difesa dalla grandine più economica dei tradizionali impianti antigrandine, anche un controllo efficace e puramente meccanico contro i più pericolosi insetti. Oltre a questo, se ben impiegate, le reti offrono persino interessanti vantaggi agronomici, tra i quali spicca la possibilità di regolare la carica dei frutti in modo assolutamente naturale.

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compatibili al fine di migliorare la produzione delle cultivar oggetto di studio e si stanno mettendo a punto tecniche di propagazione del materiale vegetale secondo la normativa “biologica”. I risultati intermedi e finali del Progetto consentiranno la produzione di materiale didattico e formativo (liste varietali, schede tecniche di conduzione colturale e di difesa) per il mondo operativo. Saranno organizzati incontri con studiosi e tecnici di associazioni di produttori del settore biologico, nonché visite di studio a realtà operative in atto. Verrà prodotta una “Lista di varietà consigliate” per l’uso in coltura biologica che coadiuverà le scelte varietali dei frutticoltori che operano in regime biologico. ■

La qualità del prodotto dei fruttiferi.

Astoni innestati.


formazione

La IV edizione del più grande evento italiano dedicato alla motocoltura, alla cura e manutenzione del verde si terrà dal 21 al 23 settembre 2013 al Parco Giardino Sigurtà, uno dei parchi più straordinari al mondo che attira visitatori appassionati e professionisti da tutto il mondo. A DEMOGARDEN le più importanti aziende del settore motocoltura e giardinaggio presenteranno e faranno provare tutte le novità e le anteprime. Professionisti e tecnici del verde, appassionati e hobby farmer potranno provare, direttamente sul campo, tutte le proposte dell’anno e partecipare a seminari teorico/pratici di aggiornamento. I maggiori esperti del settore saranno a disposizione per farvi conoscere i segreti delle piante, degli alberi e dei manti erbosi. Ingresso, prove e incontri sono gratuiti (registrazione obbligatoria su www.demogarden.it).

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Fiere e Comunicazioni SRL Corso Sempione 33, 20145 Milano / tel. 02 86451078 / fax 02 86453506 / gcapella@fierecom.it


> TECNICHE <

La scelta del contenitore per il vivaismo ornamentale di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

contenitori, come ben sappiamo, hanno rivoluzionato l'attività vivaistica pur non essendo esenti da problemi, ecco che vivaisti, ricercatori ed industriali devono continuare a collaborare per superare i tanti problemi che ancora affliggono la coltivazione in contenitore. Problemi che comprendono il mantenimento di una adeguata quantità d'acqua durante il giorno e la stagione vegetativa, la conservazione dell'acqua e la minimizzazione delle perdite, la moderazione delle temperature estreme raggiunte a livello radicale nei contenitori fuori terra, la riduzione delle cadute causate dal vento, l'eliminazione dello sviluppo circolare delle radici ed il controllo dei patogeni che si propagano con l'irrigazione. Un elemento importante nella scelta dei contenitori è legato alle caratteristiche della

I

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La scelta della misura dei contenitori da utilizzare per la coltura vivaistica si basa sull'analisi di diversi fattori di carattere agronomico, botanico e colturale. Vediamo quali sono i più importanti. parete ed alle sue proprietà: porosità, permeabilità, colore, opacità, degradabilità e facilità di penetrazione da parte delle radici. In particolare la porosità e la permeabilità sono determinanti per i vasi in terracotta ed in materiali organici e naturali, il colore è normalmente più importante per i vasi in plastica in quanto li possono rendere simili ai vasi di terracotta (arancioni o similcotto) oppure possono consentire di definire delle linee di prodotto dal punto di vista commerciale. Altro elemento da considerare attentamente è la scelta della misura dei contenitori da utilizzare per le coltivazioni vivaistiche, che deve basarsi sull'analisi di diversi fattori: il grado di accrescimento, la fase colturale, la tipologia di apparato radicale della pianta e la durata della coltivazione. La maggiore o minore capacità di crescita della pianta da coltivare condiziona la scelta della misura


Vasi riempiti con un metro cubo di substrato Diametro contenitore (cm)

Numero vasi riempiti

6

7.300

8

3.400

10

2.550

10,5

1.700

11

850

12,5

400

15

200

I contenitori più usati nel vivaismo I vasi in polietilene impiegati nel vivaismo ornamentale appartengono principalmente alle seguenti misure: • diametro 15 cm, altezza 15 cm, capacità 1,9 litri • diametro 18 cm, altezza 18 cm, capacità 3,4 litri • diametro 18 cm, altezza 24 cm, capacità 9,6 litri • diametro 20 cm, altezza 20 cm, capacità 5,2 litri • diametro 30 cm, altezza 30 cm, capacità 18 litri

del contenitore. Infatti le specie con grado di crescita basso possono essere coltivate in vasi di dimensioni inferiori rispetto a quelle con grado più elevato. Questo fattore è estremamente diversificato nelle molteplici specie di piante oggetto di produzione vivaistica ed è inoltre influenzato dalle condizioni ambientali e dalle tecniche colturali e quindi non può che essere oggetto di sperimentazione in azienda per individuare la scelta del diametro più appropriato per la coltivazione che si và ad attuare.

Vaso e apparato radicale La natura dell'apparato radicale è un fattore che non è tenuto nella sua giusta considerazione, soprattutto per il fatto che la produzione vivaistica in contenitore tende sempre più a uniformarsi ed a meccanizzarsi, per cui viene normalmente adottato un tipo di contenitore unico per diverse specie di piante a prescindere dalla natura del loro apparato radicale che spesso è di tipo «avventizio». Nella produzione vivaistica in contenitore effettuata con piantine provenienti da tecniche di propagazione per autoradicazione, l'apparato radicale si presenta distribuito in modo simile nella maggior parte delle specie, per cui non si pone il problema di dover utilizzare contenitori di varie forme. Questa necessità, al con-

trario, si manifesta nel caso di coltivazione di certi gruppi di specie, provenienti da semenzali, caratterizzate da apparati radicali molto superficiali oppure fittonanti. Per la coltivazione di specie appartenenti al primo gruppo si impiegano contenitori poco profondi e ampi, per quelle del secondo gruppo contenitori più profondi che larghi. Un altro fattore da valutare è la durata della coltivazione che influenza la scelta della misura del contenitore in quanto quelle piante che richiedono un maggior tempo per raggiungere la forma e le dimensioni minime per essere poste in commercio richiedono, in linea di massima, contenitori di misura superiore rispetto a quelle che tale condizione la raggiungono in minor tempo.

La misura giusta La tendenza recente è quella di scegliere contenitori più piccoli possibili evitando con una razionale programmazione colturale, la permanenza in vivaio di piante in contenitore per più di un ciclo vegetativo. Questa tendenza è giustificata: dalla riduzione del volume del contenitore che implica un risparmio di substrato ed un costo inferiore del contenitore; la pianta con un contenitore più piccolo e più leggera e quindi sono facilitate la movimentazione ed il trasporto; sul piano agronomico si ottiene un apparato radicale più raccolto nello spazio e quindi di più facile piantagione con un minor consumo di fertilizzanti per unita di produzione.

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> TECNICHE <

Pareti vasi per ridurre la spiralizzazione delle radici.

Vaso che migliora la radicazione, specie per le alberature.

La scelta della misura dei contenitori da utilizzare per la coltura vivaistica si basa sull'analisi di diversi elementi di carattere agronomico, botanico e colturale. La maggiore o minore capacità di crescita della pianta da coltivare condiziona la scelta della misura del contenitore. Infatti essenze con grado di crescita basso possono essere coltivate in vasi di dimensioni inferiori rispetto a quelle con grado più elevato. Questo elemento, comunque, essendo estremamente diversificato nelle molteplici specie di piante oggetto di produzione vivaistica ed essendo influenzato dalle condizioni ambientali (substrato, clima, ecc.) e dalle tecniche colturali, condiziona la scelta della misura del diametro del contenitore. La natura dell'apparato radicale non è sempre tenuta nella sua giusta considerazione, soprattutto per il fatto che tale tecnica di produzione vivaistica tende sempre più a unifor-

scindere dalla natura del loro apparato radicale che spesso è di tipo «avventizio». Nella produzione vivaistica in contenitore effettuata con piantine provenienti da tecniche di propagazione per autoradicazione, l'apparato radicale si presenta distribuito in modo simile nella maggior parte delle specie, per cui non si pone il problema di dover utilizzare contenitori di varie forme. Questa necessità, al contrario, si manifesta nel caso di coltivazione di certi gruppi di specie, provenienti da semenzali, caratterizzate da apparati radicali molto superficiali oppure fittonanti. Per la coltivazione di specie appartenenti al primo gruppo si impiegano contenitori poco profondi e ampi, per quelle del secondo gruppo contenitori più profondi che larghi. Il tempo richiesto per raggiungere la maturità commerciale influenza la scelta della misura del contenitore in

essere poste in commercio richiedono, in linea di massima, contenitori di misura superiore rispetto a quelle che tale condizione la raggiungono in minor tempo. La tendenza in atto è quella di evitare, mediante una razionale programmazione colturale, la permanenza in vivaio di piante in contenitore per più di un ciclo vegetativo. Per la coltura di partite di piante della stessa specie e delle stesse dimensioni, la tendenza è quella di scegliere contenitori più piccoli possibili. Questo è giustificato perché: 1) la riduzione del volume del contenitore implica un risparmio di substrato e un costo inferiore del contenitore; 2) la pianta in contenitore è più leggera e quindi ne è facilitato il caricamento e il trasporto; 3) si ottiene un apparato radicale più raccolto nello spazio e quindi di più

marsi e meccanizzarsi, per cui viene adottato un tipo di contenitore unico per diverse specie di piante a pre-

quanto quelle piante che richiedono un maggior tempo per raggiungere la forma e le dimensioni minime per

facile piantagione; 4) c'è un minor consumo di fertilizzanti per unità di produzione. ■

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IL BUSINESS DEL VERDE NELLE TUE MANI GARDENING BUSINESS IN YOUR HAND


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CARATTERISTICHE CARA ATTERISTICHE TTERISTI T TECNICHE:

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