INTERVISTA
FITOPATOLOGIA
PAESAGGIO
Marco Cappellini nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori
Il coleottero giapponese: un nuovo pericolo per piante ornamentali e prati
Il paesaggio costiero forme di antropizzazione di ieri e di oggi
Lineaverde ATTUALITÀ
E I NFORMAZIONE
T ECNICA
PER
V IVAISTI , P ROGETTISTI
40
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DEL
V ERDE
SPECIALE IRRIGAZIONE
ANNI
Lineaverde
Produzioni vivaistiche e irrigazione: come ottimizzare i consumi Fertirrigazione e concimazione per il vivaismo ornamentale In una sola mossa irrigazione e pacciamatura
Settembre 2014 Anno 40 - N° 5
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> SOMMARIO <
INFORMARE ......................................................................... PAG. 5 Il punto - Speciale irrigazione Produzioni vivaistiche e irrigazione: ottimizzare i consumi ............................................................. PAG. 26 di Renato Ferretti Schede Tecnico-Botaniche .............................................. PAG. 31 Eugenia ‘Etna Fire’’ Acer buergerianum Platanor ‘Vallis Clausa’ di Renato Ferretti e Silvia Vigé Tecniche - Speciale irrigazione Fertirrigazione e concimazione per il vivaismo ornamentale .................................................. PAG. 36 di Silvio Fritegotto
Lineaverde è edita da EPE Edizioni Srl Redazione: Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02.89.50.18.30 - Fax 02.89.50.16.04 E-Mail per richiesta abbonamenti o informazioni: info@linea-verde.net E-Mail per invio comunicati o altro materiale alla redazione: lineaverde@linea-verde.net Sito Web: www.linea-verde.net Direttore responsabile: Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it
Direttore editoriale: Renato Ferretti renatoferretti@tin.it
Intervista Un vivaismo più forte per affrontare le sfide della globalizzazione .................................................... PAG. 40 di Renato Ferretti Architettura del Paesaggio Il paesaggio costiero: forme di antropizzazione di ieri e di oggi ............................ PAG. 46 di Biagio Guccione Fitopatologia Un nuovo pericolo per piante ornamentali e prati: il coleottero giapponese ........................................................ PAG. 52 di Silvia Vigé
Editor: Silvia Vigé silvia.vige@epesrl.it
Hanno collaborato: Giulia Arrigoni, Giorgio Badiali, Ilaria Bonanno, Biagio Guccione, Silvio Ftittegotto Comitato tecnico: Giorgio Badiali Francesco Ferrini Franca Gambini Biagio Guccione Laura Schiff Redazione: Claudia Perolari claudia.perolari@epesrl.it
Verde pubblico Un appello urgente per la salute e la vita delle piante .......... PAG. 56 di Giorgio Badiali
Segretaria di redazione: Silvia Mariani
Speciale irrigazione Cover Drip in una sola mossa irrigazione e pacciamatura .... PAG. 62 di Silvia Vigé
claudia.bellelli@epesrl.it
FIERE ...................................................................................... PAG. 64
silvia.mariani@epesrl.it
Impaginazione: Claudia Bellelli Abbonamento annuale Italia: 40 euro da versare su c/c postale n°12059200 intestato a: EPE srl - 20142 Milano Via Spezia, 33 Stampa: Ingraph - Seregno (Mi)
> INSERZIONISTI <
Spedizione in abbonamento Postale 45% Art. 1 Comma 1, Legge 46 del 27/2/2004 Filiale di Milano. Iscrizione al registro degli operatori di comunicazione (ROC) n° 3231 del 30/11/2001. Autorizzazione Tribunale di Milano n° 27 del 18/1/1999. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale. Lineaverde è un marchio registrato di proprietà della EPE Edizioni Srl.
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Direttore commerciale: Maurizio Casolaro
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Pag. 3 • Lineaverde Settembre 2014
Lineaverde News SETTEMBRE 2014
Normative
Approvato il Piano nazionale di settore florovivaistico 2014-2016 Il 5 agosto scorso, nel corso della Conferenza Stato Regioni è stato approvato il Piano di settore florovivaistico 2014-2016 e relativo allegato tecnico, che possono essere scaricati nel sito del MIPAAF. L’approvazione è una carta importante per il rilancio del settore florovivaistico, ma occorre trovare le risorse finanziarie per dotarlo di una serie di strumenti organici ed efficaci, con proposte coerenti con la politica comunitaria e nazionale, al fine di aumentarne la competitività sul mercato interno ed internazionale. Il Piano Nazionale del settore florovivaistico 2014/2016 individua le tematiche da affrontare, i punti di forza e di debolezza e una serie di interventi e di linee d’azione finalizzate al potenziamento economico e produttivo di uno dei settori più dinamici della nostra economia agricola, al fine di esaltarne la competitività sui mercati comunitari e internazionali. L’obiettivo generale è di preservare, attraverso le necessarie azioni sinergiche con altre istituzioni pubbliche a livello centrale, regionale e locale, il patrimonio di capacità sia umane che tecniche e produttive, il cui impatto occupazionale è assai rilevante. In particolare, tra le strategie d’intervento inserite nel Piano di settore figurano: l’aggiornamento normativo, la formazione professionale, la valorizzazione e la qualificazione delle produzioni, la ricerca e la sperimentazione, la comunicazione, la promozione, la logistica e la promozione di azioni di informazione a livello comunitario per evidenziare le problematiche del settore. Tra gli obiettivi del Piano di settore, è prevista la prosecuzione dell’azione di sensibilizzazione dei servizi competenti della Direzione Generale Agricoltura della Commissione UE sulla necessità di una regolamentazione del settore, al fine di difendere e sostenere nel suo complesso il comparto florovivaistico nazionale e comunitario. A tal fine il Ministero, in collaborazione con ISMEA, ha presentato alla Commissione un documento dettagliato sullo scenario europeo del settore e sui flussi commerciali di piante, alberi, arbusti e di fiori e fronde, che ha evidenziato sia l’importanza del florovivaismo in molti Paesi dell’Unione Europea, sia il ruolo centrale dell’Italia nelle produzioni e nelle esportazioni verso i paesi terzi. Le difficoltà del comparto in questi anni di crisi hanno spinto, altresì, il Ministero a portare a termine una serie di approfondimenti tecnici con i rappresentanti del Tavolo di filiera per l’aggiornamento del Piano Nazionale del settore al fine di proporre linee guida innovative che le Regioni possono tradurre in azioni operative sul territorio, anche attraverso l’attuazione del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. ■
Fiere
Florovivaismo la “new entry” di EIMA International Per la prima volta nella sua lunga storia, l’EIMA di Bologna presenterà una sezione dedicata al florovivaismo. La grande rassegna della meccanizzazione agricola, che terrà presso il quartiere fieristico bolognese dal 12 al 16 novembre prossimo la sua 41ma edizione, ospiterà infatti aziende specializzate nella coltivazione di piante ornamentali e nella produzione di impianti per il giardinaggio professionale. Sistemi per la produzione di fiori, arbusti, alberi, tappeti erbosi, nonché cordoli per aiuole, pacciamature biosintetiche, ancoraggi per alberature, grigliati per pavimenti in ghiaia, oltre che sementi e fitofarmaci, saranno in mostra in uno spazio scenografico (all’interno del Padiglione 49), nell’ambito del Salone EIMA Green dedicato alle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde. Il comparto del florovivaismo esprime una domanda crescente di tecnologie volte ad ottimizzare la produzione, e ad adeguarla alle nuove esigenze di manutenzione di giardini e parchi, di impiantistica sportiva, di arredo urbano e di bio-architettura. La Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma, organizzatrice di EIMA International, ha deciso di includere il settore del florovivaismo all’interno della prestigiosa rassegna bolognese, per offrire agli operatori professionali una visione esaustiva delle tecnologie e dei sistemi per la gestione dei giardini e degli spazi verdi. ■ Pag. 5 • Lineaverde Settembre 2014
Lineaverde News Fiere Associazionismo
Nasce “Green Italia Network”, la rete di imprese del settore florovivaistico E’ stato sottoscritto il 30 luglio 2014 il contratto di rete che ha portato alla nascita della rete di imprese denominata “Green Italia Network”, costituita da 16 aziende associate a Confagricoltura Lombardia, operanti nel settore del florovivaismo. “L’idea di costituire una rete di imprese – spiega Massimo Mattavelli, presidente della Rete e presidente della Federazione Regionale Florovivaistica di Confagricoltura Lombardia - è nata qualche mese fa a seguito dell’evento Expo in Bloom, tenutosi al 39° piano di Palazzo Lombardia, e organizzato da Confagricoltura Lombardia in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia; in quell’occasione le aziende florovivaistiche di Confagricoltura hanno avuto modo di mostrare le proprie eccellenze ai consoli dei Paesi partecipanti a Expo 2015. Green Italia Network – continua Mattavelli - vuole rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che, nell’ambito di Expo 2015, necessitano di un soggetto in grado di fornire un servizio ‘chiavi in mano’ per la realizzazione e/o manutenzione di opere a verde”. “Questo è il primo contratto di rete che viene siglato con il supporto della Federazione – sottolinea Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia – esso costituisce un momento importante per la nostra organizzazione regionale, che vede nell’aggregazione un utile strumento per affrontare le sfide future”. ■
Myplant & Garden una nuova manifestazione dedicata al florovivaismo e al garden Si terrà a Fiera Milano – Rho Pero, dal 25 al 27 febbraio 2015, la nuova fiera dedicata al florovivaismo e al garden. Si tratta di una manifestazione BtoB che mira, nel tempo, ad accreditarsi quale polo d’attrazione per gli espositori e gli operatori del settore italiano prima e internazionale poi. Il cuore della mostra sarà costituito dalla proposta di piante da interno ed esterno e fiori recisi. Accanto, a perfezionare l’offerta espositiva, vi sarà il settore della tecnica (con terricci, vasi, sementi, serre, ecc.), quello dei servizi alle aziende (hardware, software, gestionali, ecc.), l’esposizione di attrezzature e macchine per il giardinaggio e la cura del verde. Ad arricchire il tutto, un’area importante sarà riservata alla piccola e grande edilizia per il giardino. Si tratta di un progetto espositivo che, fin dalla prima edizione, ha una proiezione geografica e temporale di ampio respiro. Gli organizzatori, che insieme al consorzio di imprese promotrici realizzeranno l’evento, hanno incontrato e stanno incontrando associazioni locali e nazionali di settore, consorzi, singole aziende e cartelli di imprese in tutta Italia. “Il riscontro è davvero molto positivo”, fanno sapere, “l’impressione è che l’esposizione stia lievitando”. Si è così passati in breve tempo da un progetto di contenuti fieristici all’organizzazione di una vera e propria fiera, alla quale giungono adesioni quotidianamente. Con una database di 16 mila nominativi, l’obiettivo è offrire alle aziende della filiera (sia che propongano grigliati, macchinari per la manutenzione del verde, piante, terricci o fitofarmaci, ecc.), un proprio pubblico di riferimento e altre opportunità di ampliamento di business, pubblico e privato. La manifestazione, che avrà cadenza annuale, comprende 6 comparti espositivi: vivai, fiori recisi, tecnica, servizi, attrezzature e macchine da giardino, edilizia per giardini. ■
Curiosità
A Singapore un giardino verticale da record Il giardino verticale più grande del mondo si trova a Singapore. Realizzato sulla facciata del "Tree House", un condominio di 24 piani, la parete verde ha conquistato il riconoscimento del "Guinness World Record" per la sua vastità. Occupa una superficie di 2.289 mq e si prevede che permetta di ottenere più di 500.000 dollari in risparmio energetico e di acqua all'anno. Il giardino verticale costruito dalla società immobiliare City Developments Limited può anche ridurre l'impronta di carbonio dell'edificio filtrando inquinanti e anidride carbonica dall'aria. Questo riduce assorbimento di calore e l'energia necessaria per raffreddare gli spazi interni. ■ Pag. 6 • Lineaverde Settembre 2014
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Una foglia non è sempre una foglia... una foglia è un orizzonte verde per le nostre esplorazioni... è libertà di sentirsi sereni dopo una giornata stressante... è un alito di purezza da avvicinare... è un segno del tempo che muta con le stagioni... è protezione dai rumori... è complemento indispensabile alla privacy della casa... è un aquilone che vola lontano, ovunque possa alzarsi la nostra fantasia... è un modo colorato per dirvi che da noi le foglie sono tante... foglie grandi o piccole, verdi o multicolori, in vaso o a pieno campo, comunque latifoglie! TECNOVIVAI, ai vertici qualitativi e produttivi delle latifoglie, con una superficie a vivaio di oltre 100 ettari per una produzione di 20.000 alberi in contenitore e oltre 150.000 a pieno campo, esportati in tutta Europa.
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Lineaverde News Formazione
Master "Artista Giardiniere" In un mercato del lavoro che richiede sempre maggiore specializzazione e formazione tecnica qualificata, anche quella del progettista del verde si pone oggi come una figura professionale innovativa, soggetta a variazioni e a sviluppi ambientali e di costume. Tali cambiamenti implicano un bagaglio tecnico-culturale e un aggiornamento sistematico che possano offrire gli strumenti necessari per intervenire adeguatamente nelle fasi di progettazione, realizzazione e manutenzione di spazi verdi. In questo contesto, si propone quindi un percorso formativo di specializzazione di lunga durata con un approccio didattico multidisciplinare in materia di creazione del verde. Il corso è denominato “Artista Giardiniere” in riferimento al termine in voga nel XIX secolo con cui si definiva l’ideatore-realizzatore di giardini, ed è il primo nel suo genere in Italia per struttura e contenuti. Composizione, botanica, conoscenza dell’elemento vegetale sono materie di lenta acquisizione e che richiedono anni di studio e di applicazione: gli indirizzi che il corso fornisce rappresentano una base solida e strutturata indispensabile per approfondire poi in modo autonomo le materie trattate, seguendo la bibliografia suggerita, frequentando corsi specifici e convegni e continuando a osservare. Il corso è strutturato in quattro aree tematiche: Cultura del verde, Tecnica e materiali, Specie vegetali, Progettazione. Si terrà dal 20 ottobre al 19 dicembre 2014 per un totale di 160 ore. Per maggiori informazioni contattare: dott.ssa Giovanna Cutuli g.cutuli@monzaflora.it ■
Fiere
IPM Worldwide, un unico team per tutte le IPM nel mondo Il team IPM della Fiera di Essen ha riunito le sue competenze: adesso tutte le manifestazioni del marchio fieristico IPM vengono gestite a livello centralizzato da un unico ufficio. Col nome "IPM worldwide", la principale fiera mondiale del settore, IPM Essen e le quattro fiere specializzate internazionali IPM che si tengono in Cina, a Dubai, in India e in Russia sono più vicine e si integrano, sia sotto l'aspetto organizzativo che sotto quello comunicativo. In tal modo la Fiera di Essen accresce al tempo stesso considerevolmente la qualità di tutte le fiere IPM. Si sfruttano le sinergie e si tiene conto dei nuovi impulsi, dando loro importanza oltre i confini del progetto. Espositori e visitatori usufruiscono di un servizio ulteriormente e decisamente migliore. Per gli espositori globali, col suo nuovo "PM Worldwide Exhibitor Program", la Fiera di Essen ha predisposto un pacchetto interessante per le aziende che vogliano partecipare a più manifestazioni affilate a IPM. ■ Pag. 8 • Lineaverde Settembre 2014
Mercati
Florovivaismo veneto: l'andamento secondo Ismea e Regione Dai primi riscontri sull’andamento delle vendite delle imprese florovivaistiche venete emerge, nel secondo trimestre 2014, un quadro complessivamente positivo con una crescita che, seppure marginale, ha toccato punte del +5% nei mesi di aprile e maggio. Negativo invece il dato di giugno (-10% circa). Dalla rete dei garden center emergono, nei tre mesi di osservazione, lievi incrementi di fatturato (+2% sia in aprile che in maggio). Nel segmento delle piante ornamentali il bilancio del trimestre è però deludente, solo il mese di aprile, grazie al traino delle ricorrenza pasquali, ha riservato un esito positivo alle piante fiorite sia da interno che da esterno. Sono questi alcuni dei dati presenti del report informativo sul florovivaismo, in particolare il comparto delle piante e degli alberi e arbusti, realizzato nell’ambito del progetto di analisi sulla congiuntura del settore agricolo definito con la Convenzione Regione Veneto -Ismea, sottoscritta il 30 dicembre scorso. Si tratta di uno strumento informativo ad hoc progettato per monitorare le specificità del comparto florovivaistico regionale, attraverso aggiornamenti trimestrali basati su indagini panel presso aziende florovivaistiche, nonché sulle rilevazioni degli acquisti delle famiglie e sulle vendite dei garden center. Oltre ai dati di consuntivo le analisi forniscono previsioni di breve termine su diverse variabili: dall’andamento della produzione e delle vendite all’interscambio con l’estero, fino alla dinamica degli acquisti domestici, distinti anche per canali di vendita e per ambiti territoriali. Riguardo agli scambi con l’estero, i dati regionali, disponibili per il 2013, mostrano un andamento favorevole anche rispetto alla dinamica rilevata su base nazionale. Nel comparto degli alberi e arbusti l’export del Veneto ha fatto segnare su base annua una crescita di quasi il 55%, contro un più 3,2% registrato a livello nazionale. Le importazioni regionali si sono inoltre ridotte del 28%, mentre l’Italia ha speso nel complesso quasi il 15% in più rispetto al dato 2012. Corrono le esportazioni del Veneto anche nel comparto delle piante da pien’aria con un più 21%, di contro si riducono del 3% le importazioni. Infine, per le piante da interno i dati regionali mostrano una tendenza negativa per le vendite oltre confine al pari di quanto registrato a livello nazionale. L’incidenza delle esportazioni venete sul dato complessivo è del 4% per alberi e arbusti, dell’1% per le piante da pien’aria e del 4% per quelle da appartamento. ■
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Lineaverde News Giardini
Il Giardino della Biodiversità, nuova sezione dell’Orto Botanico di Padova Dal prossimo 16 settembre apre al pubblico il Giardino della Biodiversità, nuova ampia ed innovativa sezione dello storico Orto Botanico dell’Università di Padova. La nuova area, grazie alle avanguardistiche serre, conferma e amplia la vocazione dell’Orto alla conservazione delle biodiversità. Solo il 10% delle specie vegetali presenti sulla Terra è conosciuto, mentre si stima che ogni giorno si estinguano centinaia di specie mai conosciute. L’antico Orto patavino, il più antico del mondo, Patrimonio dell’Umanità, dal lontano 1545 ha visto passare dai suoi cancelli semi di piante all’epoca sconosciute in Italia e in Europa e poi da qui diffuse nel continente sino a diventare comuni: la patata, il sesamo, il girasole, tra le molte. Tutt’ora, al riparo delle sue antiche mura, vegetano specie rare, altrove minacciate d’estinzione e altre già scomparse in natura. Le serre del Giardino della Biodiversità sono una ideale sezione del pianeta Terra, dall’Equatore ai Poli, dalle foreste più fitte ai territori desertici, alle paludi ricche di ninfee e altre meravigliose essenze. Il tutto nel cuore di Padova, tra l’antico Orto tuttora conservato e le Basiliche di Sant’Antonio e di Santa Giustina. Al di là della ricchezza e spettacolarità delle collezioni botaniche che vi si possono conoscere, il nuovo Giardino della Biodiversità si presenta unico al mondo per l’innovazione dell’impianto, per la totale autosufficienza di acque e energia, per e soluzioni tecnologiche qui sperimentate anche con il concorso della Nasa. In riconoscimento di questo progetto e della lunga storia che l’Ateneo di Padova vanta nella diversa conoscenza delle biodiversità nel mondo vegetale, è nata anche una partnership con Expo 2015 che ha offerto uno spazio espositivo all'ateneo e all'Orto botanico nel Padiglione Italia. ■
Fiere
Salon du Végétal, immergiamoci nel verde Da Acer a Zelkowa tutte le piante da innesto. Collezione completa di glicini (Wisteria) Magnolia Grandiflora 'Alta'
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Pag. 10 • Lineaverde Settembre 2014
Dal 17 al 19 febbraio 2015 ad Angers (Francia) si terrà la trentesima edizione del Salon du Végétal; il tema scelto come filo conduttore della rassegna sarà "immergiamoci nel verde". Salon du Végétal si è affermato ormai da tempo come il principale evento fieristico francese per il florovivaismo ornamentale, ma sta guadagnando spazio anche a livello internazionale, proponendosi come uno dei pochi appuntamenti imperdibili in Europa per chi opera nel settore: vivaisti, paesaggisti, manager di parchi e giardini, responsabili acquisti di garden center e Gdo, fioristi, ecc. Saranno in mostra giovani piante, sementi, alberi, arbusti, piante in vaso, piante per aiuole, fiori recisi, piante perenni, bulbi, così come prodotti per la coltivazione (substrati, vasi, serre, ecc.). Si attendono 15.000 visitatori francesi e stranieri e 550 espositori che presenteranno come di consueto numerose novità, in gara nel tradizionale concorso Innovert. ■
Lineaverde News Attualità
Il Distretto Vivaistico-Ornamentale di Pistoia approva all’unanimità il Documento Programmatico 2014-2016 Dopo un’ approfondita consultazione e due assemblee distrettuali, nella seduta di martedì 30 luglio, è stato approvato all'unanimità, il Documento Programmatico 2014-2016. Il Documento sottolinea il positivo lavoro svolto fino ad oggi dal Distretto e dalle sue componenti, che consente di affrontare questa stagione di evidente difficoltà con strategie di sintesi e rappresentative di tutti gli interessi, finalizzate alla qualificazione del prodotto, del territorio e del lavoro. In questo senso, fondamentale è stato ritenuto il ruolo di coordinamento tecnico finora svolto dalla Provincia di Pistoia, che dovrà continuare anche con i futuri assetti istituzionali. Per affrontare il momento non facile che anche il settore vivaistico sta passando, è stato ritenuto strategico dotarsi di una Carta dei Valori, un codice etico a cui tutti i componenti del Distretto facciano riferimento per la gestione dei rapporti diretti fra i singoli soggetti della filiera, compresi quelli di carattere economico. La Carta dei Valori, infatti, guiderà l'attività dei soggetti economici e istituzionali, per la concertazione e il coordinamento delle politiche territoriali ed economiche dell'intera filiera vivaistico ornamentale, che costituisce l'ossatura produttiva del Distretto; non solo, sarà riferimento per lo sviluppo, fra le altre, di azioni volte alla ricerca di nuovi mercati, al rilancio della committenza pubblica di qualità e allo sviluppo di nuove e qualificate professionalità del verde, in stretto rapporto con la scuola e l'università. “Le istituzioni si sono fatte promotrici di una discussione schietta e concreta, nella sede istituzionale deputata del Distretto, con gli operatori, le associazioni e le organizzazioni del settore vivaistico – ha evidenziato il sindaco Samuele Bertinelli – con l’obiettivo di affrontare in modo serio tutte le difficoltà, le potenzialità e le prospettive del settore e di assumere in modo collegiale impegni chiari e condivisi che di certo non risolveranno tutti i problemi, ma potranno aiutare gli operatori ad affrontare con gli strumenti più adeguati possibile l’attuale periodo di crisi economica e le sfide impegnative che pone il mercato. L’assemblea ha approvato all’unanimità un documento che vuole essere un vero e proprio patto per la qualità: qualità del lavoro, dell’ambiente, dei prodotti e dei processi produttivi. Gli obiettivi prioritari del prossimo triennio dovranno essere: la realizzazione di opere di regimazione e di riserva di acqua, utilizzando pienamente le risorse pubbliche disponibili, per evitare i danni dagli eccessi e garantire l’approvvigionamento irriguo nel periodo estivo; il completamento dell’asse dei vivai e del sistema infrastrutturale; l'organica e funzionale soluzione al riuso degli scarti verdi; la complessiva ristrutturazione del debito mediante nuove forme di credito; una riorganizzazione della filiera, che consenta una crescita dell’occupazione e, infine, l’individuazione di nuove forme di tutela dai danni da calamità naturali, attraverso un nuovo rapporto fra credito ed assicurazione. ■
Attualità
Operazione Gerico, la Riviera vuol dimenticare il punteruolo Prima 80 esemplari di Phoenis Canariensis donati ai Giardini Winter, poi 22 ai giardini di Villa Regina Margherita: entra nel vivo l'Operazione Gerico che si prefigge di far dimenticare alla "Riviera dei fiori" la moria di palme causata dal Punteruolo Rosso. Il progetto è curato dal Centro Studi per le Palme di Sanremo, con i Comuni di Bordighera e Sanremo; l'Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e l'Ambiente "D. Aicardi", di Sanremo e l'Istituto Regionale per la Floricoltura ed ha obiettivi estremamente ambiziosi: in programma c’è la produzione sedicimila giovani palme da destinare - nell’ordine di cinquemila all’anno - ai Comuni del Ponente ligure che ne faranno richiesta e che andranno a sostituire le “palme delle Canarie”, morte a causa del punteruolo rosso. “Si tratta di palme a semina - ha sottolineato il dirigente del Centro Studi delle Palme, di Sanremo, Claudio Littardi considerate meno appetibili dagli insetti. Raggiungono un’altezza di 50-80 centimetri e saranno distribuite a giardini e privati che ne faranno richiesta”. ■ Pag. 12 • Lineaverde Settembre 2014
Premi
15ª edizione “la città per il verde”: i vincitori Sono stati nominati i vincitori della quindicesima edizione de “La Città per il Verde”, il Premio per i Comuni verdi d’Italia organizzato dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano. Con il Premio si valorizza ancora una volta l’operato delle tante amministrazioni virtuose e attive che hanno deciso di impegnare risorse nel verde pubblico. I Comuni vincitori, uno per ogni categoria, sono: Comune di Bagno di Romagna (FC) per la 2a Categoria – Comuni da 5.000 abitanti a 15.000 abitanti; Comune di Este (PD) per la 3a Categoria – Comuni da 15.000 a 50.000 abitanti; Comune di Cagliari per la 4a Categoria – Comuni oltre 50.000 abitanti. a Per la 1 categoria la Giuria non ha ritenuto di assegnare un vincitore, ma solo una segnalazione e una menzione. La Giuria ha conferito una segnalazione ai Comuni di: Ornago (MB) per la 1a categoria, Forte dei Marmi (LU) per la 2a categoria, Cesano Boscone (MI) per la 3a categoria, Padova per la 4a categoria. Hanno meritato inoltre una menzione speciale della Giuria i Comuni di: Bettola (PC) per la 1a categoria, Luino (VA) e Sermide (MN) per la 2a categoria, Bassano del Grappa (VI) e Rossano Calabro (CS) per la 3a categoria, Afragola (NA) per la 4a categoria. Per quanto riguarda l’area tematica “Manutenzione” la Giuria del Premio ha deciso di conferire un Premio speciale ai seguenti Comuni: Tavagnacco (UD) per la 2a categoria e Torino (2° Circoscrizione) per la 4a categoria. I Comuni vincitori riceveranno come premio la fornitura di 30 piante d’alto fusto messe a disposizione dal vivaio Natura&Natura e destinate ad essere messe a dimora nelle aree pubbliche cittadine. Una Giuria di esperti del settore ha assegnato anche i premi per la seconda edizione del Premio “Il Comune più organico”, dedicato alle amministrazioni comunali che si sono distinte per avere attuato sul loro territorio politiche informative e operative rivolte alla filiera riduzione-recupero-riciclo dei rifiuti biodegradabili e compostabili. I Comuni vincitori sono: Lusiana (VI) per la 1a categoria, Forte dei Marmi (LU) per la 2a categoria, Este (Pd) per la 3a categoria, Forlì (FC) per la 4a categoria. ■
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Lineaverde News Fitopatologia
Xylella fastidiosa: il piano del ministero per la gestione dell’emergenza Si è svolta il 27 agosto la riunione convocata dal Ministro Martina per affrontare l’emergenza Xylella fastidiosa che ha colpito la Provincia di Lecce. Le indagini genetiche, condotte in collaborazione con i maggiori esperti mondiali di Xylella, hanno confermato che il ceppo identificato a Lecce è da ritenersi una variante atipica della sub-specie pauca, il cui areale di origine è stato individuato in Centro America. Per quanto concerne la gamma delle piante a rischio, sono state riscontrate infezioni, oltre che su olivo, a carico di oleandro, mandorlo, vinca, e più recentemente, ciliegio, mentre non sono risultate suscettibili vite e agrumi. La riunione ha preso in esame gli adempimenti conseguenti alla Decisione della Commissione europea del 23 luglio scorso, che chiedeva di identificare le “zone infette” e le zone circostanti denominate “zone cuscinetto”. Nelle zone così identificate, si devono adottare adeguate misure fitosanitarie. A tale riguardo, sulla base degli ulteriori rilevamenti, la Regione Puglia ha indicato la gran parte della Provincia di Lecce “zona infetta”; in tale zona proseguiranno le azioni di monitoraggio e di contenimento della diffusione del batterio ad esclusione dell’eradicazione delle piante di olivo. Inoltre, la Regione ha proposto un cordone sanitario (barriera lunga dallo Ionio all’Adriatico) per impedire la diffusione a Nord del Salento, costituita da una zona "cuscinetto" nella quale procedere ad incisive azioni di lotta al batterio ed ai vettori. Il piano di interventi da attuare è così articolato: a) attuazione interventi sulla nuova zona cuscinetto, tramite un monitoraggio costante a maglie strette, abbattimento degli insetti vettori ed estirpazione di eventuali piante infette, d’intesa con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente; b) potenziamento controlli sull’eventuale presenza dell’infezione nei vivai e blocco della movimentazione dei prodotti “a rischio” identificati nella Decisione UE; c) potenziamento attività di ricerca, finalizzate anche all’individuazione delle piante ospiti, di varietà immuni o resistenti e di eventuali ulteriori modalità di trasmissione del batterio; d) allargamento all’intero territorio nazionale del programma di monitoraggio;
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e) individuazione di idonei strumenti, anche finanziari, finalizzati al ristoro dei danni subiti dagli agricoltori e dai vivaisti colpiti dall’infestazione del batterio; f) attivazione eventuali procedure derogatorie nei confronti dei soggetti che hanno aderito a metodi di produzione biologico o a basso impatto ambientale; g) campagna di comunicazione ed informazione; h) istituzione immediata di un Comitato scientifico, a supporto del Servizio fitosanitario nazionale, a cui sono chiamati a partecipare i maggiori esperti della materia, nazionali e internazionali. I lavori del Comitato scientifico saranno sottoposti all’approvazione del Comitato fitosanitario nazionale, già convocato per il 15 settembre 2014 e rappresenteranno la struttura di un nuovo decreto nazionale di lotta obbligatoria alla Xylella fastidiosa, nel cui contesto saranno indicati eventuali strumenti straordinari, anche di natura legislativa, che si dovessero rendere necessari, ivi compresa l’individuazione di un Commissario incaricato di coordinarne l’attuazione. Le misure di emergenza individuate, formeranno oggetto di ulteriori controlli da parte del Corpo Forestale dello Stato e dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi, soprattutto per quanto concerne la movimentazione del materiale “a rischio”. Stante la diffusione dell’infezione allargata a gran parte della Provincia di Lecce, si è infine deciso di aprire subito una nuova fase di confronto con la Commissione europea per adattare, modificare o integrare le misure oggetto della richiamata Decisione del 23 luglio nell’ambito delle “zone infette”, e quindi aggiornare ed attivare concretamente il Piano d’azione nazionale già presentato alla Commissione Ue. ■
Lineaverde News Attualità
Bruciare i residui della potatura? Ora si può (di nuovo) La combustione in loco rappresenta una tradizionale pratica agricola, che mineralizza gli elementi contenuti nei residui organici, determina un controllo indiretto delle fonti di inoculo, evita la propagazione delle fitopatie, riducendo o eliminando la necessità di trattamenti chimici. Una pratica agricola millenaria, finita per essere di fatto vietata dal classico ginepraio normativo italiano. Semplificando, il legislatore nazionale partendo dal fine nobile di combattere l'usanza criminale di bruciare i rifiuti (a seguito dello scandalo della terra dei fuochi), aveva finito per rendere penalmente perseguibile l'antica tradizione agronomica. Ora il governo ha posto rimedio, permettendo, a condizioni date, la combustione dei residui vegetali. La norma (articolo 14, comma 8, lettera b, del decreto legge 24 giugno 2014, n.91) precisa che non si applicano le sanzioni connesse alla gestione dei rifiuti quando si brucia in loco materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture. In particolare per tale materiale è consentita la combustione in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiore a tre metri steri ('cubi') per ettaro nelle aree, periodi ed orari individuati con apposita ordinanza del Sindaco competente per territorio. Rimane il divieto alla combustione nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, tenendo conto anche delle distanze minime dalle aree boscate previste dalla legge. Da questa previsione normativa nasce l'invito ai comuni da parte di Coldiretti. ■
Fiere
IPM Dubai: convegni per scoprire come approcciare il mercato del Golfo IPM Dubai 2014 - dal 9 all'11 novembre presso i padiglioni 7 e 8 del Dubai World Trade Centre - offrirà quest'anno un vastissimo programma di conferenze. Saranno trattati, in particolare, tre aspetti selezionati e perfettamente improntati alle specifiche condizioni di mercato e strutture della domanda della regione del Golfo, area in pieno boom economico. I leitmotiv del primo giorno della fiera saranno il giardinaggio e l’architettura paesaggistica. Al riguardo, gli esperti illustreranno interessanti punti di vista su particolari requisiti richiesti da progetti locali di varie dimensioni. I temi centrali del secondo giorno saranno la produzione e tecnica vivaistica. Al centro del programma di conferenze del terzo giorno, i bouquet da sposa e la floristica di nozze, la cui presentazione sul palco andrà a integrare il premio “IPM Dubai Floristik-Award”, assegnato nello stesso giorno. Oltre a una giuria specializzata, durante i giorni della manifestazione anche i visitatori avranno la possibilità di esprimere il proprio voto, contribuendo così all'assegnazione del premio. ■ Pag. 16 • Lineaverde Settembre 2014
Associazioni
Agronomi al centro dello sviluppo rurale: a novembre il congresso europeo “L’Agronomo al centro dello Sviluppo rurale per una consulenza qualificata” è il titolo del I Congresso Europeo degli Agronomi, in programma a Bruxelles il 10 e 11 novembre. Il 2014 rappresenta un anno importante per la professione – comunica il CONAF durante la presentazione del Congresso a Milano in occasione dell’assemblea dei presidenti degli Ordini territoriali -, con l’agronomo al centro dello sviluppo rurale, chiamato a svolgere l’importante ruolo di intermediazione per il trasferimento della conoscenza, il portatore di conoscenza, sarà il tramite tra la ricerca e la sua applicazione: il broker dell’innovazione nell’ambito dei PEI (Partenariato Europeo per l’Innovazione). «I regolamenti comunitari per l’applicazione della nuova PAC 2014-2020 – ha sottolineato Rosanna Zari, vicepresidente CONAF - riconoscono il ruolo fondamentale della consulenza per le aziende agricole, così come la progettazione degli interventi strutturali per migliorare e favorire lo sviluppo delle zone rurali, occorre quindi codificare ed unificare le attività professionali affinché l’agronomo sia il punto di riferimento delle istituzioni Europee così come all’interno di ciascuno stato membro per il governo del territorio rurale, dei paesaggi e della sicurezza alimentare». Tra gli argomenti anche la EPC, ovvero la carta professionale Europea, una delle novità introdotte dalla recente revisione della direttiva qualifiche. ■
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Fiere
GaLaBau 2014: focus sui parchi gioco per i più piccini Dal 17 al 20 settembre 2014 il padiglione 1 del Centro Esposizioni Norimberga si trasformerà di nuovo in un paradiso dei parchi da gioco. Al Playground, la sezione speciale del GaLaBau, oltre 140 espositori mostreranno gli ultimi dondoli e bilici, strutture per l'arrampicata, altalene, ponti sospesi & Co. Ci sarà ancora una volta anche il Forum Playground, quest'anno incentrato sui parchi gioco per i più piccini. Novità: le conferenze gratuite saranno integrate nel Forum pratico GaLaBau "Progettazione e sapere compatti", che si svolgerà per la prima volta e sarà pari modo ospitato nel padiglione 1, per la precisione la mattina di giovedì 18 settembre. Il GaLaBau 2014 attende complessivamente oltre 1.200 espositori e 62.000 visitatori professionali. . ■
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Lineaverde News Riconoscimenti
Premio Fabio Rizzi a Giovanna Pavarin, il floricoltore dell’anno è Anna Maria Asseretto La commissione composta dai rappresentanti della stampa specializzata di settore (tra cui il direttore di Lineaverde) ha assegnato i premi Fabio Rizzi e Il floricoltore dell’anno, iniziativa organizzata annualmente da Padova Fiere. Per la sezione il floricoltore dell’anno è stata premiata Anna Maria Asseretto. Imprenditrice floricola di quarta generazione, Anna Maria Asseretto, ha saputo coniugare la tradizione, raccogliendo il testimone dai genitori, Stefano Asseretto e Margherita Garibaldi, entrambi provenienti da famiglie di floricoltori liguri attivi nella coltivazione di fiori recisi, con le sue elevate capacità manageriali che le hanno consentito di sviluppare e guidare un’azienda organizzata efficientemente e al passo con i tempi. Passione, serietà commerciale, competenza, ma anche intraprendenza, con il passaggio alla produzione di piante grasse e succulente, nelle quali l’azienda AG Sanremo si è specializzata, Anna Maria Asseretto rappresenta un imprenditore modello, capace di affrontare le sfide poste dall’evoluzione del mercato e, non ultimo, dalla crisi. Sul piano personale, Anna Maria Asseretto è impegnata nella diffusione della cultura del verde con corsi e incontri specifici per addetti ai lavori e appassionati. Al tempo stesso ha dedicato e dedica molte energie all’associazionismo. In particolare, negli ultimi due anni è stata promotrice e guida dell’Associazione Spontanea Floricoltori, un comitato di protesta contro l’impennata della tassazione sui terreni agricoli. Così mentre in azienda si combatte il caro gasolio mediante la coibentazione, che ha consentito ad ora un risparmio dell’80%, sul territorio Anna Maria rappresenta in questo momento la voce credibile ed autorevole anche per tanti coltivatori ed ex coltivatori che da soli potrebbero ben poco verso le amministrazioni comunali. La giuria con decisione unanime ha deciso di assegnare il premio “Fabio Rizzi” per la sezione il professionista del verde a Giovanna Pavarin con le seguenti motivazioni: è una delle ricercatrici più attive e determinante del Centro Sperimentale Ortofloricolo ‘Po di Tramontana’, che opera nei settori orticolo e floricolo in seno a Veneto Agricoltura. Qui, la dottoressa Pavarin è l’anima pulsante delle prove sulle piante ornamentali. Famose sono le sue sperimentazioni invernali sulle Stelle di Natale, così come le prove primaverili sempre diverse sulle colture da fiore. Grazie al lavoro di Giovanna si possono vedere e confrontare le diverse genetiche con valutazioni imparziali. Infatti, le piante vengono coltivate in modo uguale seguendo le indicazioni del produttore che le offre. I risultati di queste prove si traducono in validi strumenti per i piani di coltivazione, oltre che in utili suggerimenti commerciali per tutti gli operatori della filiera. ■
Giardini
In vendita villa Garzoni, la “villa di Pinocchio” E' in vendita presso un'agenzia di immobili esclusivi (Lionard Luxury Real Estate, www.lionard.it) villa Garzoni di Collodi (Pt), dove trascorse l'infanzia lo scrittore Carlo Collodi, dalla cui fantasia nacque Pinocchio, il burattino più famoso al mondo. Costruita nel 1600 sulle fondamenta di una fortezza medievale, la villa in stile lucchese con una grandiosa facciata, è disposta su 5 livelli per 3.032 metri quadrati di interni, tra cui ben 40 camere da letto. La villa, parzialmente restaurata, occupa una posizione elevata rispetto al paesaggio circostante, mentre due rampe a gradoni la collegano al monumentale giardino posto di fianco. Si tratta uno dei più spettacolari e scenografici giardini barocchi italiani, creato intorno al 1650 dall’architetto lucchese Diodati per il marchese Romano Garzoni e completato nell’arco di 170 anni e più generazioni. Ai margini del giardino storico, visitabile dal pubblico, è stata creata nel 2007 la Butterfly House, dove vivono centinaia di farfalle tropicali ed equatoriali. Il prezzo si aggira intorno ai 19 milioni di euro. ■ Pag. 18 • Lineaverde Settembre 2014
Associazioni
Gian Piero Maracchi nuovo presidente dell’Accademia dei Georgofili Gian Piero Maracchi è il nuovo presidente dell’Accademia dei Georgofili. Già vicepresidente dei Georgofili, diventa così il ventunesimo presidente e subentra a Franco Scaramuzzi, che ha dato le dimissioni dopo 28 anni di guida dell’Accademia. Climatologo di fama internazionale, molto noto al pubblico, Maracchi è Professore Emerito di Agrometeorologia e Climatologia della Università di Firenze ed ha pubblicato oltre 450 lavori scientifici su qualificate riviste nazionali ed internazionali e numerosi libri. Ha svolto e svolge tutt’ora importanti incarichi, sia a livello scientifico che manageriale, tra i quali: fondatore e direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR, segretario scientifico del Comitato nazionale di Consulenza per le Scienze Agrarie del CNR, fondatore e responsabile del master in Meteorologia e Climatologia Applicate della Università di Firenze, fondatore e direttore del Regional Meteorological Training Centre della World Meteorological Organisation (Ginevra), membro del Consiglio Scientifico del Piano Spaziale Italiano, delegato italiano per i Programmi dell’Ambiente della DG-XII - U.E (Bruxelles). ■
Fiere
Sunlab 2014 unisce fiera, aziende e designer A SUN, il Salone Internazionale dell’Esterno in programma a Rimini Fiera dal 23 al 25 ottobre prossimi, torna la settima edizione di Sunlab, il contest internazionale organizzato da Rimini Fiera, in collaborazione con CarusoD’AngeliStudio, rivolto ad aziende, architetti e designer. Quest’anno la piattaforma si presenta in una veste rinnovata rispetto alle passate edizioni: si propone, infatti, di mettere in connessione aziende e designer attraverso il ruolo mediatore di Fiera di Rimini. L’azienda e il designer svilupperanno insieme un progetto che verrà poi presentato, in anteprima assoluta, durante l’evento di ottobre, accanto ad una selezione di prodotti dell’azienda stessa. Sunlab si presenta come una triplice opportunità: per le aziende che desiderano promuoversi e presentare i loro prodotti dedicati al mondo dell’outdoor, per i giovani designer che possono sfruttare una vetrina internazionale e per Fiera di Rimini che si conferma attenta all’innovazione e alla sperimentazione. www.sungiosun.it ■
Lineaverde News Attualità
Le piante di Pistoia protagoniste a Cinecittà World Le piante di Pistoia protagoniste a Cinecittà World, il nuovo parco divertimenti legato al cinema inaugurato a Roma. La Giorgio Tesi Group, in consorzio con altre aziende del settore, ha realizzato il verde del parco con le piante tipiche toscane e altre legate ai temi cinematografici richiamati nel parco. Presenti all’inaugurazione il direttore generale della Giorgio Tesi Group, Marco Cappellini, e il marketing manager, Fabio Fondatori. Il progetto del verde è stato curato da Hydea Spa di Firenze, la Giorgio Tesi Group oltre a realizzare il verde ha ottenuto anche l’incarico pluriennale della manutenzione del parco (le altre aziende coinvolte nella realizzazione del verde sono Assiverde srl e soc. coop. Florovivaistica del Lazio). Venti le attrazioni, otto set cinematografici, quattro i teatri, altrettanti i ristoranti a tema per un investimento di IEG (Italian Entertainment Groupon, di cui sono principali azionisti Luigi Abete, Andrea e Diego Della Valle, Aurelio e Luigi De Laurentiis e la famiglia Haggiag con la partecipazione di Generali Properties) che finora ha toccato i 250 milioni (ma a fine progetto arriverà a 500 milioni). Il 30% è stato investito per l’acquisto dei terreni, un altro 30% per la parte costruttiva e il restante 40% per le attrazioni e per la realizzazione delle scenografie firmate dal premio Oscar Ferretti. Il parco avrà la stagione più lunga d’Europa: aperto duecentosessanta giorni l’anno, dalle 10 alle 23, con un biglietto intero di ingresso che dà accesso a tutte le attrazioni e a tutti gli spettacoli del Parco a validità giornaliera. La fase costruttiva e ingegneristica del parco è durata circa 3 anni. Nel 2015 sono attesi 1.500.000 visitatori con un fatturato stimabile in 55 milioni di euro. Cinecittà World, si sottolinea, "ha prestato un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale" anche attraverso "la valorizzazione del verde esistente e un investimento aggiuntivo di oltre 2 milioni di euro in nuove aree verdi. Cinecittà World è parte di un progetto che occuperà complessivamente 150 ettari che si articola in varie fasi”. ■
Pubblicazioni
Nuovo catalogo del vivaio regionale per la tutela delle risorse genetiche dei boschi lombardi Il Centro Vivaistico Forestale Regionale di Curno (BG) è il vivaio della Regione Lombardia che si occupa della produzione di piante forestali autoctone di provenienza locale. L'attività riguarda nello specifico: la raccolta e la conservazione del seme, la coltivazione delle piante, la loro distribuzione. Si tratta di una struttura produttiva di ERSAF che svolge attività vivaistica in campo forestale, dalla raccolta e conservazione del seme, alla coltivazione e distribuzione in tutto il territorio regionale di piante di 1-3 anni d’età. Nel vivaio di Curno, che applica un sistema di gestione qualità, vengono coltivate circa 60 specie arboree ed arbustive autoctone di interesse forestale. Tutte le piante sono prodotte con seme raccolto in Lombardia (più del 90%) o nelle regioni vicine. Nel nuovo catalogo si trovano informazioni utili sulle forestali autoctone della Lombardia e sulla loro coltivazione in vivaio, l'importanza dell'impiego di provenienze locali, le zone più adatte per ogni specie nella regione. Il nuovo catalogo della produzione vivaistica è una pubblicazione contenente la descrizione delle specie arboree ed arbustive coltivate nel vivaio forestale di Curno. Il catalogo inoltre fornisce informazioni sulle zone di impiego delle singole specie in Lombardia, il periodo per la messa a dimora, l'importanza dell'impiego di provenienze autoctone e della raccolta in loco del seme, una breve descrizione dell'attività del vivaio. Il catalogo è acquistabile in formato cartaceo presso le sedi territoriali degli uffici ERSAF o scaricabile gratuitamente sul sito www.parks.it. ■ Pag. 20 • Lineaverde Settembre 2014
Export
Associazioni
Vivaismo: USA e Canada in visita a Canneto sull’Oglio
Asproflor conferma Renzo Marconi alla presidenza ma rinnova la compagine
Dagli Stati Uniti e dal Canada a Canneto sull’Oglio per vedere il vivaismo del futuro: questo l’obiettivo di una missione di operatori stranieri che nel loro viaggio di studio in Europa sono arrivati anche in provincia di Mantova. Ad ospitare la delegazione è stata l’azienda Vivai Ghilotti. Il gruppo è già stato in Scozia per vedere la produzione degli air-pot in un sito produttivo alimentato integralmente da energie rinnovabili e in Inghilterra per testare con mano i risultati ottenuti durante le Olimpiadi del 2012. L’azienda Vivai Ghilotti sta sperimentando con successo da 5 anni questo innovativo metodo di produzione che impedisce la spiralizzazione delle radici aumentando la percentuale di attecchimento, facilita una crescita più omogenea e rapida della pianta, arrivando sino ad un dimezzamento dei tempi di produzione. Il viaggio in Italia degli operatori esteri mira a vedere alcuni degli impianti di produzione realizzati per Expo 2015 con questo nuovo sistema produttivo che fornisce certezza di attecchimento e una rapidissima ripresa vegetativa. Da La Gazzetta di Mantova ■
Asproflor - associazione di produttori florovivaisti italiani radicata in particolar modo nell’area nord-occidentale - si rinnova e, pur confermando il verbanese Renzo Marconi alla presidenza, affianca un nuovo organigramma alla dirigenza dell’associazione. Marconi sarà affiancanto dal vicario Sergio Ferraro (di Piobesi Torinese, Torino) e da altri tre nuovi vicepresidenti: Franco Colombano (di Monticello d’Alba, Cuneo), Celestino Lanza (di Ronco Biellese, Biella) e Matteo Roncador (di Mezzolombardo, Trento). Rinnovati anche i componenti del consiglio direttivo, il collegio dei probiviri e i revisori dei conti. “Una compagine affiatata e un passaggio di consegne armonico, che evidenzia il buon lavoro svolto in questi anni e l’impegno che ancora ci attende per far crescere le nostre iniziative, specie in un momento di crisi generalizzata” commenta il neorieletto presidente Marconi. Il riferimento è innanzitutto al concorso nazionale ‘Comuni Fioriti’ “che continua a registrare buoni numeri di partecipazione e che vuol essere uno strumento utile sia alle amministrazioni comunali che alle imprese che operano nel settore florovivaistico. ■
Lineaverde News Convegni
Flormart 2014: il programma degli eventi collaterali Mercoledì 10/9/2014 Ore 9.00-13.00 - PAD. 7 EFFICIENZA ENERGETICA E SVILUPPO DI NUOVI MODELLI PRODUTTIVI: SINERGIE TRA ESCO ED AGROINDUSTRIA Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione Mercoledì 10/9/2014 Ore 15.00-16.00 - PAD. 8 COLTIVARE CULTURA - SENSIBILIZZARE ALLA CULTURA DEL VERDE - FIDELIZZAZIONE DELLA CLIENTELA: GUADAGNARE CON GLI ACQUISTI DEI TUOI CLIENTI Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione Mercoledì 10/9/2014 Ore 11.00-12.00 - PAD. 8 COLTIVARE CULTURA - SENSIBILIZZARE ALLA CULTURA DEL VERDE - L'EQUILIBRIO ECONOMICO/FINANZIARIO D'IMPRESA: CONDIZIONE NECESSARIA PER SOPRAVVIVERE ALLA CRISI Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione Mercoledì 10/9/2014 Ore 15.00-18.00 - PAD. 7 INNOVAZIONE ED AGROINDUSTRIA: OPPORTUNITÀ E PROSPETTIVE PER L'AGRICOLTURA SPECIALIZZATA Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione
Giovedì 11/9/2014 Ore 09.00-13.00 - PAD. 7 RETI DI CITTÀ E CITTÀ METROPOLITANE, NUOVE OPPORTUNITÀ PER L'AGRICOLTURA DI PROSSIMITÀ, L'ENERGIA, IL TERRITORIO Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione Giovedì 11/9/2014 Ore 10.00-13.00, PAD. 7 PREMIO LA CITTA' PER IL VERDE - XV EDIZIONE Il Convegno e la Premiazione Ingresso libero Giovedì 11/9/2014 Ore 10.00-14.00 - PAD. 7 AREE VERDI PUBBLICHE: QUALITÀ E PROFESSIONALITÀ Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione Giovedì 11/9/2014 Ore 11.00-12.00 - PAD. 8 COLTIVARE CULTURA - SENSIBILIZZARE ALLA CULTURA DEL VERDE - IL VALORE DEL DESIGN OGGI -SOPRAVVIVERE ALLA CRISI Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione
Giovedì 11/9/2014 Ore 10.30-16.30 - PAD. 8 VERSO LO SMART RETAIL GARDEN CENTER SOCIAL CLUB Ingresso libero con iscrizione obbligatoria Giovedì 11/9/2014 Ore 13.45-18.00 - PAD. 7 CORSO SULLA PREPARAZIONE DELLE SOLUZIONI NUTRITIVE PER LA FERTIRRIGAZIONE DELLE COLTURE ORTO-FLOROVIVAISTICHE E UTILIZZO DEI FERTILIZZANTI IDROSOLUBILI Ingresso libero, è gradita l'iscrizione Giovedì 11/9/2014 Ore 15.00-16.00 - PAD. 8 COLTIVARE CULTURA - SENSIBILIZZARE ALLA CULTURA DEL VERDE- SALUTE E NATURA Ingresso Libero, è gradita l'iscrizione Venerdì 12/9/2014 Ore 09.00-18.00 - PAD. 7 FORUM INTERNAZIONALE SUL VERDE TECNOLOGICO Ingresso libero, è gradita l'iscrizione Venerdì 12/9/2014 Ore 10.00-12.00 - PAD. 7 E SE FOSSE GREEN CARPET? Ingresso libero, è gradita l'iscrizione
Lineaverde nel 2014 festeggia 40 anni di pubblicazione. Per celebrare questo importante traguardo, in occasione del prossimo Flormart (Padova, 10-12 settembre 2014), Lineaverde allestirà una mostra in cui saranno esposte immagini storiche del vivaismo italiano: cataloghi, pubblicità, locandine e manifesti, materiale promozionale di vario genere o semplici fotografie della vita aziendale.
40 ANNI
Lineaverde
LA MOSTRA SI POTRÀ VISITARE NEI PADIGLIONI DELLA FIERA DURANTE TUTTI I GIORNI DEL FLORMART. L’INGRESSO È LIBERO
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Fiere
A Vegetal World tecniche innovative per la gestione dei parassiti Fiera di Valencia-Spagna e Phytoma hanno organizzato, per il secondo anno consecutivo, dal 1 al 3 ottobre, un evento presso il quartiere fieristico di Valencia, che unisce ricerca, produzione e diffusione: da una parte i prodotti tradizionali e i servizi, con le ultime innovazioni in tema di colture mediterranee e dall’altra il Vegetal World Congress International, in cui sono coinvolti gli esperti del settore più rinomati, sia a livello nazionale che internazionale. Presente anche una conferenza tecnica in cui le colture orticole quest'anno saranno al centro di una tavola rotonda in cui si parlerà delle strategie di gestione dei parassiti. Così, il Vegetal World, che unisce la ricerca, produzione e diffusione e l'intenzione di dimostrare in un ambiente unico per le colture più innovative del Mediterraneo, quest'anno vuole dedicarsi alla diffusione di informazioni sugli strumenti ambientalmente sostenibili attualmente esistenti per la gestione integrata dei parassiti (GIP); questa sessione tecnica comprenderà laboratori tecnici ai cui è possibile partecipare. Un altro dei temi che saranno affrontati in occasione di questo congresso internazionale sarà la resistenza delle erbacce agli erbicidi nelle colture di cereali e olive e agrumi e riso o colture alternative considerate come il futuro. I contenuti saranno integrati da workshop e seminari tecnici. www.vegetalworld.com ■
Lineaverde News Promozione
Presentata la Pistoiese 2014-15 alla Nursery Park: Vannucci Piante da record, 21 stagioni sponsor della squadra Lunedì 25 agosto, nella splendida location della Nursery Park di Pistoia, si è svolta in grande stile la presentazione ufficiale della Pistoiese 2014-15, capeggiata dal presidente Orazio Ferrari. L’evento è stato reso possibile grazie all’entusiasmo dello sponsor Vannucci Piante, che ha messo a disposizione gli spazi, organizzato la manifestazione e fatto gli onori di casa. Sono stati presentati i giocatori della Prima Squadra, lo staff tecnico, quello dirigenziale, la struttura organizzativa e tutto il settore giovanile, composto da centinaia di ragazzi. La Nursery Park è un grande spazio, unico nel suo genere, inaugurato l’anno scorso ed un fiore all’occhiello della Vannucci Piante, che è anche fucina di progetti all’avanguardia. Con la prossima stagione calcistica fanno 21 anni che la US Pistoiese porta sulla maglietta lo sponsor Vannucci Piante, un vero record di fedeltà e attaccamento ai colori della squadra. ■
Convegni
Attualità
6° Simposio Internazionale su produzione e istituzione di piante micropropagate
Il ministro delle politiche agricole Martina in visita a Pistoia
Dal 19 al 24 aprile 2015 a Sanremo, si svolgerà il 6° Simposio Internazionale sulla produzione e istituzione di piante micropropagate (PEMP 2015). Il Simposio si propone di approfondire i processi di micropropagazione e di creare un'occasione interattiva per le persone coinvolte nella ricerca e nell'industria. Il programma prevede sessioni specifiche e impegnative da cui sorgeranno sicuramente nuove idee. Un tour tecnico darà l'opportunità di avere una visione della realtà produttiva della regione, in particolare rivolto al settore delle piante ornamentali. Un tour post-congresso inoltre offre l'opportunità di scoprire la regione anche sotto un punto di vista turistico. Il 6° Simposio si concentrerà su diverse sessioni: “Capire la crescita in vitro”, “Gestione processo di micropropagazione”, “Radicazione e attecchimento delle piantine micropropagate”, “Micropropagazione industria: nuove nicchie e ruoli per le aziende coltura di tessuti”. Il ricevimento di benvenuto si terrà domenica 19 aprile 2015 presso l’Istituto Regionale per la Floricoltura, Via Carducci 12, Sanremo (www.regflor.it). Giovedì 23 aprile 2015, i partecipanti potranno visitare le piante ornamentali, la produzione delle piante aromatiche, la raccolta e la produzione di piante grasse, di olive e vino, nonché una produzione innovativa di microalghe per l'industria cosmetica, acquacoltura, farmaceutica e alimentare. L'ultimo giorno, venerdì 24 aprile 2015, il Post-Symposium Tour, un piacevole giro turistico nella regione Liguria. ■
Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha fatto tappa in città per un incontro con le istituzioni sul tema del vivaismo. Presenti, oltre al Ministro, il prefetto Mauro Lubatti, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, il presidente della provincia Federica Fratoni e i rappresentanti pistoiesi a Montecitorio Edoardo Fanucci e Caterina Bini. Un incontro informale quello avvenuto nella sala Nardi della Provincia di Pistoia, in cui si è discusso su come il Ministero può agire per tutelare e promuovere l'eccellenza tutta nostrana del verde. Vannino Vannucci, presidente del distretto rurale vivaistico, ha aperto il dibattito con una breve relazione sullo stato di salute del comparto: “Un settore che nonostante le difficoltà è riuscito a mantenere il livello occupazionale pre-crisi; si parla di circa 15mila famiglie che vivono grazie al verde, e questo fa del vivaismo il settore trainante della nostra economia”. Le piante pistoiesi un'eccellenza nel mondo, segno distintivo della città in grandi manifestazioni internazionali come le olimpiadi di Shanghai e il prossimo Expo 2015 di Milano. Un mix di qualità e vecchie maestranze che fanno di Pistoia un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore. Il ministro Martina ha garantito che nella sua prossima visita in città troverà il tempo di visitare le aziende toccando con mano l'innovazione e la qualità degli operatori del distretto. “A Pistoia c'è un pezzo fondamentale dell'economia agricola del nostro Paese. È vero il vivaismo ha retto meglio di altri settori alla crisi economica, ma questo non vuol dire che non abbia delle difficoltà e dei nodi da sciogliere, tutt'altro; questo incontro serve proprio per capire come il ministero può agire per aiutare il vivaismo ad avere finalmente l'attenzione che merita”. ■
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Umbra m aFlor l A Z I E N D A V I VA I S T I C A R E G I O N A L E Normative
Mipaaf: pubblicata circolare applicativa delle misure “Campolibero” Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è disponibile, sul sito del Mipaaf, la Circolare applicativa con cui si illustrano gli aspetti operativi di alcune delle più significative misure recate dal Decreto “Campolibero”, un provvedimento che comprende misure a favore dei giovani e del lavoro in agricoltura. Sono già attive alcune misure, tra le quali: • Semplificazione nei controlli: alle imprese agricole controllate deve essere sempre notificato il verbale dell’ispezione amministrativa svolta, anche nei casi di accertata regolarità o di avvenuta regolarizzazione a seguito di diffida. L’obiettivo è semplificare il sistema dei controlli ispettivi e assicurare un comportamento omogeneo nei confronti delle imprese agricole; • Diffida: è prevista la generale estensione, per tutte le violazioni che prevedono la sola sanzione pecuniaria, dell’istituto della diffida, purché le violazioni siano di lieve entità e sanabili. In tali casi l’organo di controllo diffida il soggetto interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro un termine di 20 giorni dalla ricezione dell’atto di diffida e ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell’illecito amministrativo; • Pagamento sanzione ridotta: è possibile pagare la sanzione entro 5 giorni dal ricevimento della contestazione con una riduzione del 30%, in analogia con quanto avviene per le violazioni del Codice della Strada; • Semplificazioni in materia vitivinicola: sono esplicitate le semplificazioni introdotte nella gestione delle cantine, tra cui l’eliminazione di divieti per la detenzione in cantina di sostanze non enologiche, l’eliminazione di adempimenti burocratici per produrre mosti o bevande spiritose o per i centri di raccolta delle uve. “È importante sottolineare - ha spiegato il Ministro Martina - che la diffida riguarda tutte le norme agroalimentari e deve essere applicata da tutti i controllori, dalle amministrazioni statali (ICQRF, Corpo forestale, Carabinieri) alle Regioni, ai Comuni, quindi anche ai Vigili urbani. Se pensiamo alle decine di migliaia di sanzioni annualmente irrogate agli operatori per irregolarità formali o di lieve entità, possiamo comprendere la portata positiva della norma. L’azione del Ministero è orientata verso una maggiore semplificazione burocratica, perché è soprattutto da lì che passa l’efficienza e la possibilità per le imprese di essere competitive. I nostri produttori e i nostri agricoltori devono essere messi in condizione di lavorare con serenità”. ■
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> IL PUNTO - SPECIALE IRRIGAZIONE <
Produzioni vivaistiche e irrigaz Nel florovivaismo ornamentale è necessario prestare attenzione al migliore utilizzo della risorsa idrica sia per limitare l’impatto ambientale dell’attività che per contenere il più possibile i costi di produzione. Le più moderne tecniche d’irrigazione consentono in buona parte di risolvere questo problema garantendo un idoneo equilibrio idrologico alle coltivazioni. Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it
Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia
a produzione vegetale richiede molta acqua. La quantità di acqua necessaria per produrre ciò che mangiamo è enormemente superiore alla quantità di acqua che ci “accorgiamo” di adoperare quotidianamente nelle nostre case. È quindi un dato di fatto che l’agricoltura è di gran lunga il maggior utilizzatore di risorse idriche, anche in zone sviluppate come l’Europa. In vista sia del naturale sviluppo dei
L
consumi a livello continentale, sia delle possibili conseguenze del cambiamento di clima, l’utilizzazione sostenibile della risorsa deve tenere in conto due aspetti: quello della quantità e quello della qualità. Entrambi gli aspetti sono affrontati nella Direttiva Quadro sulle Acque, che identifica il “prezzo equo” (accoppiato a ordinamenti ad hoc) come il principale strumento per indirizzare lo sviluppo futuro dei consumi. La direttiva identifica anche obiettivi intermedi e strumenti specifici (individuazione di zone vulnerabili, controllo dell’adempimento) atti a garantire il raggiungimento dell’obiettivo dell’utilizzo sostenibile delle risorse idriche entro il 2030.
E’ quindi evidente che in agricoltura e nel florovivaismo ornamentale in particolare sia necessario prestare attenzione al migliore utilizzo della risorsa idrica sia per limitare l’impatto ambientale dell’attività che per contenere il più possibile i costi di produzione. Le più moderne tecniche d’irrigazione consentono in buona parte di risolvere questo problema garantendo un idoneo equilibrio idrologico alle coltivazioni. Nel vivaismo ornamentale, con l’avvento in massa della coltivazione in contenitore, la questione è ancora più centrale. Infatti se i substrati artificiali per le colture in vaso possono essere ovviamente realizzati da tutte le parti il vero fattore limitante diventa, per le colture in contenitore, l’acqua che è ancora più determinante in quanto il substrato di coltivazione non è in stretta relazione con il suolo ed il sottosuolo e quindi non vi sono scambi diretti con la falda, ma l’acqua deve essere interamente aggiunta al substrato di coltivazione. Altrettanto è però da sottolineare che questo metodo di coltivazione è quello che consente maggiormente di ridurre i consumi unitari e di riciclare completamente l’acqua in esubero. L’impianto di un vivaio di piante coltivate in contenitore presuppone la presenza di una appropriata disponi-
Irrigazione con barre oscillanti.
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azione: ottimizzare i consumi bilità in acqua, particolarmente nel periodo estivo, affinchè si possa avviare il ciclo colturale. La tecnica dell’irrigazione è stata oggetto nel secolo scorso, e particolarmente negli ultimi anni, di una grande evoluzione sia per i materiali impiegati che per le tecnologie adottate soprattutto in funzione del risparmio di acqua sia per esigenze di carattere ambientale che economico. Infatti a causa degli alti prezzi d’uso dell’acqua d’irrigazione ed anche per garantire la soste-
nibilità ambientale dei processi produttivi si devono ottimizzare i consumi di acqua in modo da rendere imprenditorialmente conveniente la produzione di piante ornamentali e socialmente e territorialmente sostenibile anche in funzione delle altre necessità. La scelta del miglior sistema di irrigazione che consenta un certo risparmio idrico è un compito difficile, ma essenziale. Negli ultimi anni i vivaisti hanno adottato diverse tecniche di risparmio idrico. Gli impianti di irrigazione a bassa-pressione/basso-volume, che usano degli ugelli tipo gocciolatori o micro-
spruzzatori. Questi ugelli richiedono spesso soltanto 0,7 - 1,5 atmosfere di pressione e portate da 2 a 50 litri l'ora di acqua. Dove ci sono linee di distribuzione molto lunghe o terreni con dislivelli, sono disponibili anche ugelli auto-compensanti per garantire una erogazione uniforme dell'acqua. Un altro vantaggio dei sistemi a bassa-pressione/basso-volume è la possibilità di iniettare dei fertilizzanti direttamente nell'acqua di irrigazione. Gocciolatori o micro-spruzzatori hanno un'uscita molto più piccola degli irrigatori e quindi si possono otturare molto facilmente a meno che l'acqua non sia esente da sedimenti come l'acqua adeguatamente filtrata. La maggior parte delle acque di superficie, invasi o corsi d'acqua, deve essere fil-
»»
Impianto semovente per il trasporto, i trattamenti fitosanitari e l’irrigazione.
trata usando un sistema di filtrazione a sabbia per evitare otturazioni degli ugelli. Tuttavia, i vantaggi di risparmio idrico, efficienza di distribuzione dell'acqua, possibilità di fertirrigare le piante ed aumento del tasso di accrescimento, forniscono rapidamente un ritorno più grande dei costi per la filtrazione. Un altro sistema per limitare i consumi idrici è quello dell'irrigazione ciclica che consiste nell'applicazione dello stesso volume d'acqua in più volte, fornendo piccoli volumi che mantengono il substrato costantemente umido, ma non bagnato, favoriscono i movimenti laterali
Sopra, distributore per irrigazione a goccia. Sotto, irrigazione a goccia.
Sistemazione a bancali calpestabili e per subirrigazione.
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dell'acqua nel contenitore, riducono, tramite l'effetto climatizzante sulla chioma, la temperatura fogliare e diminuiscono notevolmente le perdite di acqua e la lisciviazione dei nutrienti. Alcune ricerche hanno anche evidenziato una crescita maggiore delle piante (fino al 40% di biomassa in più). La subirrigazione capillare è basata sul movimento naturale dell'acqua dalla base del contenitore, più umida, verso la parte più superficiale del substrato, solitamente più secca. Fatta eccezione per i periodi di forte pioggia, la subirrigazione non determina né la lisciviazione del substrato, né, tanto meno, perdite per percolazione. Oggi esistono sistemi come i "letti di sabbia" che non richiedono pompe, filtri, trattamenti all'acqua o contenitori per la raccolta né, tanto meno, valvole, temporizzatori, irrigatori, ecc., necessari per gli altri sistemi, generalmente i volumi irrigui richiesti sono notevolmente inferiori e, infine, assicurano un continuo rifornimento di acqua laddove essa è necessaria. Tutto ciò si traduce in una maggiore crescita delle piante ed in un'efficienza di uso degli apporti idrici maggiore rispetto agli altri sistemi.
> IL PUNTO - SPECIALE IRRIGAZIONE <
I letti di sabbia sono normalmente costituiti utilizzando pareti di legno laterali. Un fondo in plastica, sabbia, un piccolo serbatoio, un tubo per il drenaggio ed una valvola di flusso. La sabbia, inoltre, contiene una riserva d'acqua che è utilizzabile, qualora il rifornimento idrico fosse temporaneamente interrotto. Sono, tuttavia, da sottolineare alcuni problemi connessi all'uso di questo sistema e riconducibili alla presenza di infestanti, alla fuoriuscita delle radici dal contenitore ed alla fertilizzazione nei cicli colturali poliennali nello stesso contenitore. Le ricerche condotte sia in Inghilterra, sia negli Stati Uniti, hanno dimostrato che con la stesura di teli trattati con rame sulla superficie del letto di sabbia, si possono notevolmente ridurre, se non addirittura eliminare sia la crescita delle infestanti che
la fuoriuscita delle radici. Un’importante pratica per conservare l’acqua nei vivai che coltivano le piante in contenitore è la raccolta dell’acqua che percola dei vasi e che non raggiunge le piante in modo da poterla riciclare facendola confluire, tramite una rete di fossetti di scolo e di canali raccoglitori, in un bacino di raccolta da dove, previo trattamento, viene pompata in un laghetto che funge da riserva d’acqua per la nuova irrigazione. L'acqua di scolo può essere trattata, alfine di ridarle la qualità irrigua desiderata durante il trasferimento al bacino di distribuzione e comunque prima della sua reimmissione nell’impianto irriguo. Ciò alfine di eliminare patogeni e/o per migliorarne la qualità. In questo caso la miscelazione con acqua di pozzo, o, comunque, di qualità più elevata,
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migliora le caratteristiche dell'acqua e diluisce la concentrazione dei patogeni, dei sali minerali e dei pesticidi eventualmente presenti. I timori relativi a queste sostanze e alla loro potenziale pericolosità per le piante sono solo in parte giustificati e, comunque, qualsiasi problema (soprattutto riguardante la presenza di erbicidi od un eccesso di concentrazione salina), può essere evitato con un'adeguata gestione del sistema di riciclaggio. La maggior parte dei vivaisti irriga fino ad innaffiare adeguatamente anche le piante più asciutte. Se l'acqua viene distribuita uniformemente, ne sarà richiesta una minor quantità per cui per risparmiare l'acqua occorre aumentare l'efficienza dell'impianto ed adottare tutte quelle tecniche che minimizzano il consumo assoluto. ■
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Settembre 2014
SCHEDE TECNICO-BOTANICHE
Lineaverde
Schede tecnico-botaniche di Lineaverde dr. agr. Renato Ferretti e dr. agr. Silvia Vigé
Nota Introduttiva La realizzazione di queste schede tecnico-botaniche na-
scrizione tipologica più aggiornata di varietà nuove pre-
sce dalla volontà di realizzare uno strumento che collega
senti sul mercato o quelle molto interessanti ma poco
le proposte commerciali dei nostri vivaisti con le esigenze
usate perché poco conosciute.
progettuali di chi realizza opere verdi, dall’architetto all’a-
Abbiamo così raggruppato molte informazioni dalla descri-
gronomo, dal giardiniere dalle imprese edili. Le schede vo-
zione della pianta, dove vengono evidenziate caratteristiche
gliono quindi essere un punto d’ispirazione per la proget-
botaniche e agronomiche, ai criteri di scelta, come dimen-
tazione e realizzazione di aree a verde con l’uso più ampio
sioni e portamento e utilizzo. Emergono così aspetti legati
possibile di specie scelte sia per le loro caratteristiche
alla resistenza all’inquinamento e le caratteristiche allerge-
estetiche che agronomiche.
niche, le misure vivaistiche e i diversi tipi di allevamento.
Libri sulle piante ce ne sono tanti e ultimamente sono an-
Per la realizzazione di queste schede fondamentale sarà la
che ben descritte nei cataloghi commerciali dei vivai ma
costante collaborazione dei vivaisti i quali si vogliono fin
questa proposta editoriale vuole differenziarsi per la de-
da ora ringraziare per il tempo dedicato.
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Eugenia ‘Etna Fire’’
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Acer buergerianum
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Platanor ‘Vallis Clausa’
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SCHEDE TECNICO-BOTANICHE
Lineaverde
Eugenia ‘Etna Fire’’ Caratteristiche agronomiche
Caratteristiche botaniche
SUOLO: tutti i terreni ESPOSIZIONE ALLA LUCE: pieno sole/mezz’ombra
NOME BOTANICO: Eugenia
RUSTICITÀ: si
‘Etna Fire’
RESISTENZA ALL’INQUINAMENTO
FAMIGLIA: Mirtacee
ATMOSFERICO: si
CHIOMA: piramidale
RESISTENZA AL CALCARE: si
FIORITURA EPOCA: estate
RESISTENZA ALLE BASSE
FIORITURA COLORE: piccoli fiori
TEMPERATURE: fino a 8 gradi sotto zero
bianchi FOGLIE COLORAZIONE: rosso rubino FOGLIE PERSISTENZA: sempreverde FRUTTI: bacche rosse
RESISTENZA AL RISTAGNO IDRICO: no Visto da: Piante Faro Strada p.le 117, n° 26 Carruba di Giarre (Ct) Tel 0957780511 www.piantefaro.com
RESISTENZA ALLA SALSEDINE MARINA: si PIANTA ALLERGENICA: no CARATTERISTICHE FITOSANITARIE: resistente alle malattie
Dimensioni e Portamento ALTEZZA MASSIMA: 6-8 metri FORMA E PORTAMENTO: conica MISURA VIVAISTICA: tutte le dimensioni dal vaso 18 al vaso da 280 lt DISTANZA OTTIMALE D’IMPIANTO: 1-2 metri SESTO D’IMPIANTO O PIANTE/MQ: 1 al mq TEMPI DI CRESCITA: veloce PORTAMENTO PROPOSTO DAI VIVAI: a cespuglio/a cono/mini alberetti/a mezzo fusto/a due palle/albero/cubo COMMERCIALIZZAZIONE: in contenitore
Utilizzo PARCO: adatto GIARDINI: adatto SIEPI E BORDURE: adatto TAPPEZZANTI: non adatto AREE INDUSTRIALI: adatto ARGINI FLUVIALI E ZONE UMIDE: non adatto SCHERMI ANTIRUMORE: adatto ZONE COSTIERE MARINE: adatto IN VASO IN FIORIERE E TERRAZZI: adatto SIEPI AGRARIE E USO PAESAGGISTICO: non adatto ARTE TOPIARIA: adatto VERDE VERTICALE: non adatto
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SCHEDE TECNICO-BOTANICHE
Settembre 2014
Lineaverde
Acer buergerianum Caratteristiche botaniche NOME BOTANICO: Acer buergerianum FAMIGLIA: Aceraceae
Utilizzo PARCO: adatto GIARDINI: adatto SIEPI E BORDURE: non adatto
CHIOMA: densa
TAPPEZZANTI: non adatto
FIORITURA: insignificante FOGLIE COLORAZIONE: verde lucido suddivise in tre lobi triangolari FOGLIE PERSISTENZA: spogliante COLORAZIONE AUTUNNALE: gialle, rosse ed aranciate FRUTTI: disamare
AREE INDUSTRIALI: adatto ARGINI FLUVIALI E ZONE UMIDE: adatto SCHERMI ANTIRUMORE: adatto ZONE COSTIERE MARINE: non adatto IN VASO IN FIORIERE E TERRAZZI: adatto
Caratteristiche agronomiche SUOLO: leggermente acidi ESPOSIZIONE ALLA LUCE: pieno sole RUSTICITÀ: si RESISTENZA ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO: si RESISTENZA AL CALCARE: no RESISTENZA AL RISTAGNO IDRICO: no RESISTENZA ALLE BASSE TEMPERATURE: no RESISTENZA AL SALE: media PIANTA ALLERGENICA: no
Dimensioni e Portamento ALTEZZA MASSIMA: 10 - 12 metri PORTAMENTO: espanso MISURA VIVAISTICA: per il cespuglio fino 5m d’altezza, per gli alberi 30/35m VELOCITÀ DI CRESCITA: media PORTAMENTO PROPOSTO DAI VIVAI: a cespuglio e ad albero MODALITÀ DI COMMERCIALIZZAZIONE: a radice nuda/ con zolla
Visto da: Tecnovivai S.S. di Zecchina Felice e Pieremilio Soc. Agr. Km.46 S.S. 343 Via Bizzolano, 6 - 46013 Canneto Sull'Oglio (MN) tel: +39 0376 72.41.37 fax: +39 0376 72.55.74 www.tecnovivai.it
SIEPI AGRARIE E USO PAESAGGISTICO: adatto ARTE TOPIARIA: non adatto
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SCHEDE TECNICO-BOTANICHE
Lineaverde
Platanor ‘Vallis Clausa’ Caratteristiche agronomiche
Caratteristiche botaniche
SUOLO: tutti i terreni ESPOSIZIONE ALLA LUCE: pieno sole
NOME BOTANICO: Platanus
RUSTICITÀ: si
Platanor ‘Vallis Clausa’
RESISTENZA ALL’INQUINAMENTO
FAMIGLIA: Plantanaceae
ATMOSFERICO: si
CHIOMA: molto espansa
RESISTENZA AL CALCARE: si
FIORITURA EPOCA: primavera
RESISTENZA ALLE BASSE
FIORITURA COLORE: rossastro
TEMPERATURE: si
FOGLIE COLORAZIONE: (molto
RESISTENZA AL RISTAGNO IDRICO: no
grandi) verde brillante lucido FOGLIE PERSISTENZA: spogliante COLORAZIONE AUTUNNALE: giallo-arancio FRUTTI: infruttescenza globosa e pendula
Visto da: Piante MATI via Bonellina, 49 - (PT) tel. 0573 380051 info@piantemati.it
RESISTENZA AL SALE: si PIANTA ALLERGENICA: no CARATTERISTICHE FITOSANITARIE: resistente a Ceratocystis fimbriata f. sp. platani ed all’antracnosi, alla tingide ed all’oidio
Dimensioni e Portamento ALTEZZA MASSIMA: 20-30 metri PORTAMENTO: piramidale MISURA VIVAISTICA: circonferenza da 14/16cm a 40/50 cm SESTO D’IMPIANTO O PIANTE/MQ: interasse di base 8 metri VELOCITÀ DI CRESCITA: albero molto vigoroso nella crescita, richiede impianto d’irrigazione a goccia automatizzato (soffre in caso di bagnature manuali irregolari) PORTAMENTO PROPOSTO DAI VIVAI: ad alberetto con primo palco a circa due metri - potati a “tetto” MODALITÀ DI COMMERCIALIZZAZIONE: zolla juta e rete - vaso - mastello - Air Pot - Plant-Plast
Utilizzo PARCO: adatto GIARDINI: adatto SIEPI E BORDURE: non adatto TAPPEZZANTI: non adatto AREE INDUSTRIALI: adatto ARGINI FLUVIALI E ZONE UMIDE: non adatto SCHERMI ANTIRUMORE: non adatto ZONE COSTIERE MARINE: adatto IN VASO IN FIORIERE E TERRAZZI: non adatto SIEPI AGRARIE E USO PAESAGGISTICO: adatto ARTE TOPIARIA: non adatto
> TECNICHE - SPECIALE IRRIGAZIONE <
Fertirrigazione e concimazione
Myrtus Microphylla cespuglio in produzione.
di Silvio Fritegotto* www.fritegotto.it
* Dottore agronomo
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Una corretta gestione della concimazione e dell’irrigazione può dare concreti benefici nella produzione quali-quantitativa, oltre a garantire una riduzione dei costi di produzione. Così la fertirrigazione permette un interessante risparmio di acqua e di fertilizzante conseguente ad una riduzione delle perdite di acqua e nutrienti dai vasi di coltivazione.
e per il vivaismo ornamentale elle coltivazioni in contenitore viene utilizzato un substrato di coltivazione che potrà contenere e trattenere una certa quantità di acqua in base alla sua composizione e struttura. La sua capacità di ritenzione idrica, cioè la quantità d’acqua trattenuta nel vaso dopo l’irrigazione ed il drenaggio di quella in eccesso, è un valore che è molto importante conoscere. E’ chiaro che l’agricoltore o il vivaista non desidera somministrare ad una pianta in vaso più acqua di quella che può assorbire o trattenere, perché ciò porta ad uno spreco d’acqua nonché di fertilizzanti. Occorre pertanto ridurre la frazione di lisciviazione o drenaggio, cioè quella quantità di acqua che sgronda dal vaso, ed essa va comparata con la quantità di acqua somministrata alla coltura: se si diminuisce la frazione di lisciviazione, chiaramente diminuiscono anche gli elementi fertilizzanti dilavati con essa. L’erogazione frazionata dell’irrigazione, ossia la suddivisione della quantità totale d’acqua irrigua in diverse applicazioni durante il giorno, potrà di conseguenza ridurre la perdita di fertilizzanti per lisciviazione.
N
La tecnica della fertirrigazione applicata alle colture in contenitore nel vivaismo ornamentale Il processo produttivo delle piante ornamentali in vaso inizia con un’appropriata scelta del substrato di coltivazione, proseguendo poi con una valutazione analitica dell’acqua a disposizione per intervenire di conseguenza, modificandone alcuni valori in relazione alle esigenze della coltura e alle risultanze dei frequenti monitoraggi necessari per mantenere il
giusto livello nutrizionale nella soluzione circolante. Per realizzare un buon piano di fertirrigazione è necessario analizzare l’acqua in un laboratorio chimico agrario e, di conseguenza, scegliere i trattamenti acidificanti da effettuare per un’eventuale correzione e i concimi da aggiungere per soddisfare le esigenze della coltura. Una prima valutazione della qualità può essere fatta direttamente in azienda con strumenti portatili che misurano la conducibilità elettrica (EC) con un “conduttivimetro” ed il pH con un pHmetro, o con strumenti che li inglobano entrambi. La misura della conducibilità elettrica dà un’indicazione sulla quantità di sali disciolti nell’acqua ma non ci dice niente sulla qualità degli stessi. Nella tabella 1 sono riportate le caratteristiche chimiche dell’acqua d’irrigazione per la coltivazione di piante ornamentali in contenitore. I principali pa-
rametri da valutare per evitare criticità nella coltivazione sono: conducibilità elettrica, bicarbonati, calcio, sodio, cloro, ferro e boro.
Come verificare la corretta applicazione dei fertilizzanti alle piante La risposta vegetativa delle piante ed i livelli di elementi nutritivi presenti nel contenitore possono variare se il fertilizzante è stato incorporato nel substrato, oppure applicato sulla superficie o apportato con la fertirrigazione. E’ bene verificare con delle piante rappresentative o spia, quale sia la soluzione tecnica che determina la migliore risposta. Nel caso vengano impiegati dei fertilizzanti a lento rilascio o a rilascio controllato incorporati nel substrato o distribuiti in superficie, occorre tenere in considerazione l’umidità e le
»»
Tab. 1_Valori limite dei diversi parametri raccomandati per le acque da utilizzare in fertirrigazione per le colture ornamentali in contenitore Fattore
Limite
Bicarbonati (HCO3-)
2 millimoli/lt
Conducibilità elettrica (CE)
1,0 - 2,0 mS/cm
Sodio (Na)
3 millimoli/lt
Cloruri (Cl )
2 millimoli/lt
-
Solfati (SO4 )
1,20-1,90 millimoli/lt
Boro (B)
> 0,5 ppm
Rame (Cu)
> 0,2 ppm
Ferro (Fe)
> 1,0 ppm
Manganese (Mn)
> 1,0 ppm
Zinco (Zn)
> 2,0 ppm
2-
Fonte: Department of Horticultural Science North Carolina State University.
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Myrtus Microphylla Cespuglio.
temperature che si raggiungono nel vaso. La cessione degli elementi nutritivi da parte dei fertilizzanti è influenzata da questi parametri, con un rilascio degli elementi nutritivi che aumenta di molto con le alte temperature. E’ importante controllare l’etichetta tecnica del prodotto concime per verificare i tempi di rilascio in funzione del clima. La durata dei fertilizzanti nel substrato varierà con le pratiche culturali e con le condizioni ambientali. Di conseguenza, è importante controllare le condizioni nutrizionali del substrato per determinare quando è necessario somministrare ancora del fertilizzante. Le
Loropetalum Chinense Fire Dance. Dosatore volumetrico per il dosaggio dei fertilizzanti disciolti nella soluzione nutritiva madre concentrata.
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Pompa dosatrice elettrica di semplice gestione.
acque di lisciviazione o di drenaggio potrebbero essere recuperate in bacini di raccolta sia per impedire l’inquinamento delle acque di superficie e di falda che per risparmiare l’acqua stessa. Un controllo del drenato può fornirci utili indicazioni sul livello nutrizionale del substrato di coltivazione, ed eventualmente riutilizzare l’acqua per un altro ciclo d’irrigazione, ovviamente dopo filtraggio e reintegro dei nutrienti. Il vantaggio ambientale è evidente. Una buona gestione della concimazione non può tralasciare una corretta gestione dell’irrigazione, sia se applicata per aspersione che per microirrigazione a goccia. Innanzitutto è bene controllare la quantità d’acqua distribuita, con dei semplici pluviometri (se si irriga per aspersione) disposti in vivaio per misurare la quantità d’acqua distribuita, o con dei contenitori graduati posti sotto i gocciolatori, per misurare i volumi apportati con la microirrigazione a goccia e, comunque sempre con un contalitri inserito nell’impianto di irrigazione. Inoltre le piante nel vivaio dovrebbero essere raggruppate secondo i loro fabbisogni irrigui e secondo i valori di evapotraspirazione, tenendo conto delle dimensioni dei vasi, della loro spaziatura e del loro
> TECNICHE - SPECIALE IRRIGAZIONE <
colore. I vasi neri spaziati possono avere un potenziale di evaporazione circa doppio rispetto all’acqua consumata nei vasi colorati accostati uno all’altro. Di conseguenza, le piante della stessa dimensione in vasi neri spaziati, avranno un fabbisogno d’acqua superiore rispetto alle piante in vasi non neri accostati. Attenzione alla forma del vaso; i contenitori a basso profilo, più larghi che alti, a parità di volume trattengono molta più acqua dei vasi alti, pertanto i vasi bassi possono tollerare un turno più lungo fra due irrigazioni. Inoltre, la contemporanea applicazione di acqua e fertilizzanti fa sì che si assecondino facilmente i maggiori fabbisogni nutritivi. Una specie in fase di rapido accrescimento richiede, infatti, molta acqua e, conseguentemente, anche elementi nutritivi che saranno applicati proporzionalmente. La scelta dei rapporti nutrizionali e delle quantità di nutrienti va fatta in relazione alle singole specie, tenendo presente che assicurando un adeguato drenaggio si previene, nel lungo periodo, un accumulo eccessivo di salinità, in modo particolare di tut-
Grevillea Mont Tamburita cespuglio.
ti gli elementi tossici presenti nell’acqua. E’ importante inoltre, monitorare il processo di applicazione della fertirrigazione; durante la coltivazione, a cadenze regolari, controllare con opportune misurazioni o analisi chimiche, sia sulla soluzione circolante che, e/o sul drenato, e poi valutare i risultati forniti dai dati relativi ai singoli interventi di fertirrigazione e di valutare i necessari interventi di correzione della EC e del pH, valutando se gli stessi siano adeguati alle aspettative e alle esigenze della coltura. Un primo livello di analisi può effettuarlo direttamente l’agricoltore in campo, o il tecnico aziendale, con gli strumenti sopra detti. La tecnica consigliata per il monitoraggio in azienda è quella del drenato o percolato. L’obiettivo è raccoglierne un campione di 50-80 ml sufficienti per un’analisi con degli strumenti portatili. Prelievo da effettuare dopo ogni irrigazione di 1-2 ore. Valori tra 2,5 e 3,5 mS/cm sono accettabili per la maggior parte delle colture, anche se non rivelano la qualità dei sali presenti in questo percolato. Per un’analisi più approfondi-
ta, in caso di anomalie nutrizionali riscontrabili sullo stato vegetativo della pianta, si può fare analizzare il drenato in un laboratorio chimico agrario. In questo modo è possibile sapere se la soluzione circolante ha una concentrazione elevata di ioni tossici come il sodio ed il cloro, oppure ha una composizione di nutrienti sbilanciata. Il pH ottimale della soluzione circolante per le piante in vaso oscilla tra 5,4 e 6,2. È consigliabile effettuare il controllo dei valori di pH e conducibilità elettrica periodicamente e registrare i valori ottenuti in un data base. L’analisi di questi dati, anche in forma di grafici, potranno dare un concreto aiuto all’agricoltore o al tecnico aziendale, per capire agevolmente l’andamento di questi parametri nel corso della stagione di coltivazione e confrontarli nei diversi anni, e di poter intervenire di conseguenza. ■ Le foto sono state gentilmente messe a disposizione dai soci dell’associazione MILAZZOFLORA di Milazzo (ME).
> INTERVISTA <
Un vivaismo più forte per affrontare le sfide della globalizzazione Marco Cappellini è il nuovo Presidente dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori. Lo abbiamo incontrato ed abbiamo fatto il punto della situazione del settore ed il ruolo che l’ANVE vuole esercitare a livello nazionale ed internazionale. di Renato Ferretti silvia.vige@epesrl.it
Dottore agronomo, redazione
arco Cappellini, 54 anni, dopo 26 anni di carriera da dirigente bancario specializzato nel finanziamento del settore agroalimentare, nel 2007 è diventato Direttore Generale della Giorgio Tesi Group di Pistoia. Da venerdì 27 giugno è il nuovo Presidente dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori (ANVE). E’ stato eletto all’unanimità nell’assemblea che si è tenuta a Catania. L’ANVE è l’unica associazione nazionale dei vivaisti operante a livello nazionale e internazionale ed è stata costituita su volere degli operatori del settore interessati ad
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Marco Cappellini, nuovo presidente di ANVE Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori.
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“Il vivaismo europeo deve crescere in consapevolezza della sua importanza e fare squadra per risolvere, insieme alle istituzioni, i nodi che ne bloccano la crescita. La qualità e il know how delle nostre produzioni devono essere riconosciuti, tutelati e promossi dalla UE, soprattutto rispetto alla concorrenza agguerrita di alcuni paesi e alle normative protezionistiche”. avere accesso ad informazioni più specifiche e mirate sulla loro attività e a partecipare a tavoli di consultazione settoriali, tanto in Italia quanto in Europa, come anche oltre i confini dell’UE. Da due anni l’ANVE fa parte del Consiglio Direttivo dell’ENA (European-Nursery Stock-Association), l’associazione internazionale che da oltre venti anni rappresenta il mondo del vivaismo europeo. Come vede il florovivaismo nell’attuale quadro economico europeo? Il settore sta vivendo gli effetti della crisi economica che ha colpito prima i paesi del Mediterraneo e ora si è estesa anche al Nord Europa. Le piante non sono un genere di prima necessità, quindi, la crisi ha inciso nella diminuzione della domanda. Alle difficoltà economiche si aggiungono quelle legate alle guerre in corso in alcuni paesi del nord africa, del medio oriente e della zona russa che stanno limitando il commercio. A ciò si aggiunga la sovrapproduzione europea e la concorrenza di nuovi paesi emergenti. Nonostante ciò, lo scenario internazionale vede aumentare l’esportazione verso paesi come la Turchia, l’est europeo e il Medio Oriente. Quest’ultima area in particolare implica anche un ripensamento della produzione e della logistica del settore. In questi paesi
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ANVE - Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori: il profilo ANVE - Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori - è l’unica associazione nazionale dei vivaisti operante a livello nazionale e internazionale. ANVE, per quanto consapevole dell’importanza strategica dell’esportazione, non si rivolge solo ai Vivaisti Esportatori, ma opera a tutela degli interessi di tutti i vivaisti italiani. ANVE offre servizi di sostegno e di tutela ai vivaisti ed è un efficace strumento rappresentativo delle aziende vivaiste italiane per dialogare con le istituzioni nazionali ed estere. L’associazione è stata costituita su volere degli operatori del settore interessati ad avere accesso ad informazioni più specifiche e mirate sulla loro attività e a partecipare a tavoli di consultazione settoriali, tanto in Italia quanto in Europa, come anche oltre i confini dell’UE. A chi si rivolge ANVE si rivolge a tutte le aziende vivaiste italiane, che intendono ottenere maggior peso e considerazione ai tavoli di confronto con le istituzioni nazionali, alle aziende che desiderano internazionalizzare il loro mercato e affrontare l’esportazione con maggiore slancio competitivo e che vogliono ottenere visibilità e opportunità facilitate dal lavoro di team, da strumenti e agevolazioni convenzionati, inserendosi in un network di professionisti del settore esperti e organizzati. L’organigramma • Presidente: Marco Cappellini • Vice Presidente: Leonardo Capitanio • Tesoriere: Renzo Spagnesi • Consiglieri: Mario Faro, Giorgio Delfino, Antonino Giambò, Gianpietro d’Adda • Segretario: Edoardo Sciutti
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> INTERVISTA <
la domanda è in crescita ma sono presenti altri ostacoli come il clima, la distanza e, soprattutto, normative doganali e fitosanitarie molto rigide. Il mondo del vivaismo europeo deve crescere in consapevolezza della sua importanza e fare squadra per risolvere, insieme alle istituzioni, i nodi che ne bloccano la crescita. La qualità e il know how delle nostre produzioni devono essere riconosciuti, tutelati e promossi dall’Unione Europea, soprattutto rispetto alla concorrenza agguerrita di alcuni paesi e alle normative protezionistiche. Quali sono i programmi per il prossimo mandato dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori? La priorità l’ho appena detta: avere una strategia comune europea per rispondere in modo uniforme ed efficace alle problematiche del settore. Ma vorrei aggiungere che il mio sforzo sarà diretto soprattutto in tre direzioni: aumento della rappresentatività territoriale, unità e crescita. Sul primo punto, già dal consiglio di settembre, estenderemo la rappresentatività dell’Anve a quasi tutte le regioni italiane. E’ giunto il momento, poi, di gettare ponti in un settore che è stato per molto tempo diviso. Se non ci uniamo sui grandi problemi la competizione globale ci
spazza via. Con crescita intendo una battaglia di sensibilizzazione verso le istituzioni per un maggior riconoscimento di questo settore. Il vivaismo è ancora troppo una percentuale dell’agroalimentare. Questo settore, invece, ha dinamiche ed esigenze molto diverse che non possono essere assimilate nelle politiche di settore dirette all’agrolimentare. Ad oggi possiamo offrire servizi di eccellenza come l’assicurazione contro le calamità naturali, formazione ed informazione su aspetti tecnico- giuridici, consulenza ed assistenza fitosanitaria, supporto di marketing e internazionalizzazione. Stiamo già sviluppando per il prossimo futuro servizi legati alla fiscalità e ai rapporti col mondo bancario che possano offrire alle imprese associate prodotti finanziari calibrati per le esigenze del settore. Come intende rapportarsi l’Associazione Nazionale con i Distretti e le Associazioni Territoriali del Vivaismo? Con la massima apertura e disponibilità. Gli obiettivi e la missione le ho appena descritte. Chi ci vuole aiutare è il benvenuto. Tutte le imprese, anche quelle che non esportano, possono portare un contributo e unendosi a noi possono aiutarci a fare massa critica verso le isti-
“E’ giunto il momento di gettare ponti in un settore che è stato per molto tempo diviso. Se non ci uniamo sui grandi problemi, la competizione globale ci spazza via. E’ necessaria una battaglia di sensibilizzazione verso le istituzioni per un maggior riconoscimento di questo settore”. Pag. 42 • Lineaverde Settembre 2014
tuzioni. Le associazioni e i distretti sono organizzazioni fondamentali, già strutturate. Con loro possiamo fare il salto di qualità dal punto di vista della rappresentanza, offrendo loro servizi, professionisti e presenza ai tavoli che contano. Noi vogliamo rappresentare le esigenze dei vivaisti. Per questo motivo nei prossimi mesi realizzerò una campagna di ascolto con i soci e con i vivaisti italiani per instaurare un canale diretto tra l’Anve e il settore.
E’ evidente che siamo in un periodo ormai lungo di contrazione dei consumi, quali sono le iniziative che dovrebbero essere messe in atto a livello nazionale ed europeo per sostenere i consumi di fiori e piante e per sostenere le attività commerciali dei florovivaisti? Prima di tutto bisogna implementare la cultura del verde. Ma questo lo si può fare solo con il sostegno politico. Fino a quando la pianta viene
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“Le associazioni e i distretti sono organizzazioni fondamentali, già strutturate. Con loro possiamo fare il salto di qualità dal punto di vista della rappresentanza, offrendo loro servizi, professionisti e presenza ai tavoli che contano. Noi vogliamo rappresentare le esigenze dei vivaisti”.
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> INTERVISTA <
vista come oggetto di bisogno secondario e di ornamento, non sarà possibile evidenziarne il vero valore. Ricerche mettono in risalto, invece, l’utilità delle piante nell’ambiente, anche quello cittadino, non solo per la bellezza o l’ossigeno che producono ma anche per il raffreddamento delle città. Le piante permettono anche evidenti risparmi energetici se utilizzate con coscienza. Servono, quindi, forti campagne per far crescere la coscienza verde della gente e delle istituzioni. Ma queste si possono fare solo con un’operazione di insieme che raggruppa tutti coloro che operano nel settore. In questo caso vedrei di buon auspicio la crescita di un movimento “verde” che unisca tutta la filiera del vivaismo, imprese, garden center, architetti paesaggisti, giardinieri e aziende di produzione e vendita di macchine e prodotti agricoli. E’ evidente che per mantenere un adeguato livello di competitività globale occorre qualificare le produzioni. Vi sono interventi che devono essere messi in atto a livello europeo in modo da favorire anche una ripresa dei consumi nel settore del verde pubblico e privato? Serve un riconoscimento del prodotto nazionale ed europeo che garantisca provenienza e qualità delle piante. Servono anche politiche di settore più univoche e, per quanto riguarda l’Italia, serve un incremento della ricerca varietale che adesso
Il passaggio di consegne tra Maurizio Lapponi e Marco Cappellini.
è quasi totalmente demandata ai paesi esteri, Olanda e Francia in primis. Infine, occorre valorizzare molto di più un aspetto determinante per la qualità della nostra produzione e per la tutela dell’ambiente: le certificazioni. Molte aziende vivaistiche hanno investito fortemente sulla riorganizzazione dei processi produttivi basandosi sulla eco-efficienza e hanno promosso una cultura più sensibile al rispetto dell’ambiente circostante nel proprio personale. Le certificazioni non devono essere un marchio da esibire ma, nella competizione globale, devono diventare un valore aggiunto per le imprese europee che ci hanno investito. E le istituzioni devono fare molto di più per riconoscere questi sforzi, valorizzare queste imprese e difendere la cultura di ecosostenibilità che è stata promossa. A proposito di Unione Europea
quale ruolo ritiene debba esercitare per vigilare concretamente sul dilagare dei parassiti delle piante? Sarebbe necessario un controllo più accurato delle piante in entrata dai paesi extra CE. La circolazione delle merci porta problemi, ma su questo campo non si può sgarrare. Basta vedere i problemi portati dal punteruolo rosso sulle palme o dal tarlo asiatico sulle alberature. Non è accettabile che le nostre imprese, in possesso di certificazioni ambientali e di sistemi all’avanguardia nel controllo della qualità delle piante, siano continuamente sottoposte a verifiche quando, nello stesso tempo, in Europa in entrata non ci sia la stessa attenzione, con il rischio di ingresso di piante malate, magari passando proprio da qualche paese europeo. Per concludere com’è il rapporto fra le imprese florovivaistiche e fra loro ed il mondo della pubblica amministrazione? C’è sinergia oppure no? C’è collaborazione ma deve migliorare. La sinergia è un’altra cosa. La pubblica amministrazione sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti e mi sembra si stiano affermando criteri come concretezza ed efficienza. E’ necessario andare avanti in questa direzione perché questi criteri diventino linee di condotta anche in tutti i terminali dell’amministrazione perché di tutto c’è bisogno in questo momento meno che della burocrazia che complica il lavoro alle imprese. ■
“Serve un riconoscimento del prodotto nazionale ed europeo che garantisca provenienza e qualità delle piante. Servono anche politiche di settore più univoche e, per quanto riguarda l’Italia, un incremento della ricerca varietale che adesso è quasi totalmente demandata ai paesi esteri, Olanda e Francia in primis”. Pag. 44 • Lineaverde Settembre 2012
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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Il paesaggio costiero: forme di antropizzazione di ieri e di oggi di Biagio Guccione guccione@paesaggio2000.it
Docente di architettura del Paesaggio all’Università degli Studi di Firenze
Un recente convegno del CNR a Livorno affronta un tema attuale e scottante: il patrimonio costiero. L’aspetto paesaggistico è stato affrontato da sei punti di vista.
hi si occupa di paesaggio sa benissimo che uno degli aspetti più problematici , nel quadro poco confortante del degrado del nostro territorio, è il violento attacco da parte della speculazione edilizia alle nostre aree costiere. Il recente Simposio del CNR organizzato a Livorno(1) ha affrontato questo tema - in una sezione specifica - con rigore scientifico e realismo, senza abbandonarsi alla denuncia, che spesso risulta sterile, ma cercando di dare risposte adeguate che possano segnare un’inversione di tendenza. Il paesaggio costiero può avere diverse letture. Il Comitato scientifico che ho avu-
C
Livorno, panoramica del Porto Mediceo.
to l’onore di presiedere ha scelto 6 tematiche da dibattere che risultano esemplificative di come va affrontato un tema così complesso e delicato. Pertanto fra le innumerevoli relazioni ricevute, tutte di alto profilo(2), sono state scelte quelle che potevano stimolare la discussione e la riflessione critica fra gli esperti dei vari settori disciplinari presenti al Simposio ed aprire nuovi orizzonti di ricerca. 1. Il primo tema affrontato è stato quello dei segni che la storia ha lasciato sul territorio. Comprendere le dinamiche di queste tracce ci aiuta oggi nel nostro operare, innanzi tut-
to rispettandole, poi cogliendone l’evoluzione e soprattutto traendone insegnamento per l’oggi. La collega Pasquinucci, che ha fatto parte del nostro Comitato Scientifico in qualità di esperta di Archeologia, ci ha presentato una ricerca molto stimolante condotta da un team multidisciplinare del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa: Landscape changes in North Coastal Tuscany: the Vada Volaterrana Project. Le ricerche illustrate erano concentrate sulla zona tra la Val di Fine e il fiume Cecina
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La costa molisana.
Livorno, Porto Mediceo (foto P.Talà).
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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Baie Alger.
Dal 1985 ad oggi sono stati cancellati dal cemento 160 chilometri di paesaggi costieri. Distrutta una parte rilevante della identità italiana, della sua storia e memoria collettiva, oltre che una risorsa turistica importantissima. Pag. 48 • Lineaverde Settembre 2014
(Comuni di Rosignano M.mo e Cecina, Provincia di Livorno) nei tempi antichi appartenenti alla Velathri / Volaterrae (oggi Volterra). La relatrice si soffermata in particolare sull'evoluzione dei paesaggi costieri e sottomarini nella zona di Vada Volaterrana (oggi Vada), porto principale di Volaterrae romana, situato a nord dell'antica foce del fiume Cecina. Gli esiti di questi scavi e studi hanno dato risultati originali e decisamente stimolanti. 2. Un ambito di ricerca inedito è lo studio presentato dalle due giovani ricercatrici sarde Enrica Campus e Manuela Obinu: Erosione costiera ed erosione sociale. L'evoluzione degli insediamenti nella costa del Sinis. È un caso molto peculiare. L’indagine parte dagli insediamenti abusivi , attorno a questi piccoli nuclei residenziali, dalle differenti e talvolta discutibili soluzioni tipologiche e varietà di forme ed origini, ma dove nacquero nuove comunità temporanee e forme di socialità. È su queste
continuamente minacciati dall’inserimento nel paesaggio di nuovi porti turistici, di nuove strutture ricettive e di nuove infrastrutture energetiche, mentre appare urgente una politica che apra questi siti ad una gestione consapevole che non inibisca la fruizione e senza innescare processi di degrado. 4. La collega Burlando ha illustrato un intervento concreto sul come intervenire nelle vecchie area portuali. In questo caso prende in considerazione La Spezia per darle, come recita il titolo “ un’altra prospettiva del porto”. Una volta realizzato l’intero percorso integrato con i percorsi ci-
Vada Volaterrana planimetria.
Scavi di Vada 2013.
nuove forme di socialità temporanee che si concentra questa ricerca che arriva a risultati che mettono in discussione schemi stereotipati e che vale la pena approfondire ed analizzare senza paraocchi. Infatti le due giovani studiose dimostrano come certe norme oltre che frantumare nuclei di socialità consolidati danno luogo ad esiti paesaggistici regressivi. 3. Sui piani paesaggistici si è scritto e discusso molto negli ultimi anni. L’approccio della professoressa Donatella Cialdea dell’Università del Molise offre spunti che possono essere di ausilio per chi si occupa di queste tematiche. Nel suo intervento
l’ausilio di un sistema informativo territoriale appositamente creato e dedicato alle analisi territoriali, vengono effettuati confronti diacronici di cartografie storiche e cartografie moderne, di ortofoto della zona costiera risalenti a differenti epoche e di interpretazioni delle dinamiche di trasformazione delle destinazioni d’uso del suolo. Dopo un’analisi ben calibrata affronta il tema dei temi: salvaguardare da una parte e rendere fruibile il paesaggio dall’altro. Le matrici di lettura usate sono finalizzate ad evidenziare quanto i valori in essere possano coniugarsi con la fruizione del territorio. Una di queste permanenze è la presenza di Siti di
sul Piano Paesaggistico della Regione Molise focalizza l’attenzione su “metodo e strumenti”. Attraverso
Interesse Comunitario che, pur non avendo ancora ben definita una propria disciplina di tutela, vengono
clo-pedonali già esistenti, in città, si costituirà un sistema che mette in comunicazione la parte più occidentale della città con quella più orientale, con possibili collegamenti con Porto Venere e Lerici, rivitalizzando i porticcioli Mirabello e Lotti. Un’esperienza emblematica da perseguire con determinazione che riqualifica le aree portuali e le mette in collegamento ai piccoli centri della costa. 5. Il Simposio che ha avuto l’ambizione di raccogliere tutte le esperienze in essere nel bacino del Mediterraneo ha ospitato anche relatori stranieri, e nella sessione paesaggio è intervenuta la collega algerina Fatima Zohra Mohamed Cherif che ha illustrato un progetto ambizioso che è stato redatto per la città di Algeri: si tratta dell’ipotesi di realizzare una nuova baia per riqualificare il lungomare entro il 2030. L’obbiettivo principale è quello di recuperare la relazione con il mare che la capitale algerina ha smarrito. Un intervento critico che ha messo in evidenza i rischi di questa operazione che pur partendo da presupposti validi come quello di riportare tutti i cittadini – anche quelli della periferia – ad appropriarsi del rapporto con il mare,
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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Casotti Capanne Costa del Sinis, prima del 1980.
ne ha evidenziato i limiti per scarsa lungimiranza delle scelte politiche che non riescono a superare la tentazione di fare del lungomare un grande centro commerciale! 6. Ha chiuso i lavori Paola Tala’ che ha parlato del Paesaggio culturale del Porto mediceo' in Livorno come progetto palinsesto , un tema particolarmente apprezzato non solo perché Livorno era la città che ospitava il Simposio ma per l’angolazione scelta dalla relatrice che ha messo subito in evidenza i rischi dell’operazione. “Le trasformazioni che intervengono – ha detto Paola Talà - nei fronti portuali storici risultano infatti vulnerabili rispetto a scelte estreme
che vanno da immobili eccessi di tutela dei siti a disinvolte deleghe al disegno di ‘archistar’. Quindi in questo caso si è scelto di anteporre alla realizzazione delle opere previste per il nuovo approdo turistico di Livorno, un inquadramento progettuale basato sul recupero architettonico delle emergenze storiche.” La relatrice che è una brava paesaggista affida le sue proposte ai metodi tipici dell’architettura del paesaggio, conducendo un’analisi rigorosa sullo stato di fatto, dotando il suo studio di un quadro conoscitivo che le consente di formulare una diagnosi ineccepibile e di conseguenza formulare proposte progettuali semplici e pratica-
La Spezia, proposta collegamenti con Porto Venere e Lerici, fascia di rispetto.
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bili perché rispettose del palinsesto ereditato senza cancellare la memoria storica. Da questi cenni crediamo che si possa evincere la qualità dei contributi e speriamo di aver stimolato la curiosità a leggere gli studi presentati nella loro versione integrale che a breve saranno pubblicati in versione digitale.(3) ■
Il Quinto Simposio del CNR su “Il Monitoraggio Costiero Mediterraneo: problematiche e tecniche di misura” si è svolto a Livorno nei giorni 17-18-19 giugno 2014 .
(1)
Il Comitato scientifico della sezione paesaggio era composto da Biagio Guccione (Presidente), Marco Milanese, Carlo Natali, Marinella Pasquinucci, Olimpia Vaccari. Il Comitato ha scelto sei relazioni che hanno animato il dibattito, le altre 18 sono state esposte nei poster e sono presenti nell’edizione integrale degli atti! (3) Gli Atti del Simposio posso essere richiesti a Matteo De Vincenzi ricercatore CNR-IBIMET Laboratorio di Fisica Ambientale Area della Ricerca - Edificio F Via Madonna del Piano, 10 50019 Sesto Fiorentino (FI) tel: +390555226552 - +39055310181 fax: +390555226550 e-mail M.DeVincenzi@ibimet.cnr.it (2)
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Un nuovo pericolo per piante ornamentali e prati: il coleottero giapponese Il clima favorevole, la disponibilitĂ di una vasta gamma di piante ospiti e la mancanza di importanti nemici naturali hanno influenzato in questi mesi la diffusione in Piemonte e in Lombardia di un nuovo pericoloso insetto, la Popillia japonica.
Delle foglie infestate da Popillia japonica rimane solo la rete di nervature. Foto Wikipedia.
Pag. 52 â&#x20AC;˘ Lineaverde Settembre 2014
di Silvia Vigé
Un adulto di Popillia japonica. Una caratteristica morfologica tipica consente di identificare il coleottero giapponese da altri coleotteri molto simili per la presenza di sei coppie di ciuffi di peli bianchi intorno ai margini dell'addome. Foto Wikipedia.
silvia.vige@epesrl.it
Dottore agronomo, redazione
’emergenza per un nuovo pericolo per piante e prati è stata segnalata a luglio di quest’anno dalla Regione Piemonte e poi ad agosto dalla regione Lombardia. È stato infatti rilevato nel Parco Naturale del Ticino piemontese nei territori compresi tra Pombia e Galliate e nel Parco Naturale del Ticino lombardo nei territori di Turbigo, Robecchetto e Nosate, la presenza di un insetto originario dell’Estremo Oriente che risulta essere un temibile parassita di numerose specie vegetali: il coleottero giapponese (Popillia japonica, Newman). Questo insetto, appartenente alla famiglia degli Scarabeidi, è incluso nella normativa fitosanitaria europea (Direttiva 2002/89/CE, Parte A - Allegato 2) che comprende gli organismi di quarantena di cui si deve evitare l’ulteriore diffusione in Europa. Il coleottero giapponese, originario delle isole principali del Giappone, si è già diffuso un po’ ovunque infatti lo si trova in Cina, Russia, Stati Uniti e Canada e in Portogallo, mentre in Giappone esistono insetti competitori che ne limitano l’espansione.
L
Identificazione Uovo: può essere sferico, ellissoidale o leggermente cilindrico e di solito ha un diametro di circa 1,5 mm. Può essere traslucido e bianco crema con piccole aree esagonali sulla superficie. Durante lo sviluppo dell’embrione l’uovo aumenta di dimensioni fino a raddoppiare il suo volume diventando quasi sferico. Larva: traslucida e bianco panna. La testa è bruno-giallastro con forti mandibole di colore scuro e il corpo è costituito da tre toraciche e dieci
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> FITOPATOLOGIA <
segmenti addominali. Ogni segmento toracico porta un paio di gambe segmentate. Come tipico di una larva scarabeo quando è a riposo assume la caratteristica forma a “C”. Pupa: circa la stessa dimensione dell'adulto come pure la forma, tranne che le gambe, le antenne e le ali sono strettamente piegate lungo il corpo. Il corpo, che in un primo momento è di un colore crema chiaro, diventa gradualmente colorato fino ad arrivare al color verde metallico quando adulto. Le pupe si trovano circa 5-8 centimetri sotto la superficie del suolo. Adulto: di forma ovale, lungo da 8 a 11 mm. e da 5 a 7 mm. di larghezza. È generalmente verde metallico, con elitre bronzo o ramato-marrone che non coprono completamente l'addome. Si contraddistinguono dagli altri coleotteri per le cinque macchie di peli bianchi su ciascun lato dell’addome e una coppia nell'ultimo segmento addominale.
Biologia La Popillia japonica fa una sola generazione all'anno. Gli adulti compaiono in estate e sono molto attivi per circa 6 a 8 settimane. La loro durata di vita normale è dai 30 ai 45 giorni. Si nutrono di frutta e foglie di una grande varietà di piante. Iniziano a volare quando la temperatura è di circa 21°C. Il loro volo è senza meta, tranne in risposta a stimoli chimici di piante alimentari o feromone sessuale. La maggior parte dei voli sono di brevi distanze, ma il coleottero è in grado di volare, con il vento, anche fino a 8 chilometri. L'alimentazione è più ampia in limpide giornate estive quando la temperatura è compresa tra 21°C e 35°C, e l'umidità relativa è superiore al 60%. Tali coleotteri preferiscono nutrirsi di piante esposte ai raggi diretti del sole, cominciando dalla parte superiore, indipendentemente dall'altezza, e finendo verso il basso. Non amano Pag. 54 • Lineaverde Settembre 2014
le foglie coriacee e comunque dure. Si nutrono sulla superficie superiore del fogliame di maggior parte delle piante, masticando il tessuto tra le vene, lasciando uno scheletro simile a un merletto. A 10 giorni dalla nascita l’alimentazione è limitata alla coltivazione di piante basse, poi progredisce verso gli alberi. Appena le foglie sugli alberi diventano meno attraenti, i coleotteri li lasciano e si spostano sui fiori o nelle colture in pieno campo, quali mais e trifoglio. La femmina depone fino a 60 uova circa 8 cm di profondità nel suolo in prati e altre aree erbose. Le uova si schiudono in circa due settimane e le piccole larve comin-
tratti formano una congregazione attorno a una femmina, a formare delle "palle", ma l'accoppiamento si verifica raramente sotto tale forte concorrenza. La selezione di un sito per ovideposizione è influenzata dalla vicinanza di una pianta, dalla natura di copertura del terreno e dalla condizione del suolo. Nelle zone suburbane avviene quasi sempre nei prati dove il manto erboso è abbondante.
Danni La Popillia japonica è un parassita distruttivo del tappeto erboso, delle piante ornamentali e anche di diverse piante da frutto e colture in pieno
Gli adulti causano danni su fogliame e fiori di una vasta gamma di ospiti e sono più attivi nelle calde giornate di sole. Le larve, invece, che si nutrono principalmente delle radici di erbe, causano notevoli danni a pascoli, prati e campi da golf. ciano a nutrirsi di radici di erba. L’alimentazione continua fino a quando arriva il freddo. Passano l'inverno a 5-30 centimetri sotto la superficie e riprendono l'alimentazione in primavera. Ci sono tre fasi larvali o stadi. Gli adulti emergono tra la fine di giugno e l'inizio di luglio. I maschi emergono un paio di giorni prima rispetto alle femmine, ma alla fine la popolazione mantiene un rapporto tra i sessi di 1:1. L'accoppiamento ha inizio subito dopo la nascita quando le femmine rilasciano potenti feromoni sessuali che attirano immediatamente gran numero di maschi. Nel tentativo di accoppiarsi, i maschi at-
campo, colpisce più di 300 specie di piante tra cui: • Ospiti primari: Acer sp. (aceri), Asparagus officinalis (asparago), Glycine max (soia), Malus (specie ornamentali mela), Prunus (drupacee compresi prugne, pesche, ecc), Rheum hybridum (rabarbaro), Rosa (rose), Rubus (mora, lampone), Tilia (limes), Ulmus (olmi), Vitis (uva) e Zea mays (mais).
• Ospiti secondari: Aesculus sp., Althaea sp, Betula sp., Castanea sp., Hibiscus sp., Juglans nigra (noce americano), Platanus sp. (platani), Populus (pioppo), Salix (salice), Sassofrasso albidum, Sor-
bus americana e essenze varie da
tappeto erboso. Sia gli adulti che le larve provocano danni sulle piante, ma l'ospite e la natura del danno sono di solito diverse. Gli adulti causano danni sul fogliame e fiori di una vasta gamma di ospiti e sono più attivi nelle calde giornate di sole. Le larve, invece, che si nutrono principalmente delle radici di erbe, causano notevoli danni a pascoli, prati e campi da golf.
Lotta Al fine di gestire la popolazione del coleottero giapponese, gli sforzi di controllo devono riguardare sia adulti che la popolazione larvale at-
1 2
1. Popillia japonica in accoppiamento su una foglia di ontano bianco.
2. Attacco di coleottero giapponese su fiore di campo.
3. Larve di Popillia japonica nelle varie fasi di accrescimento. Foto Wikipedia.
traverso un approccio che possa integrare diversi metodi, dalla rimozione fisica, usando un secchio di acqua saponata e agitando la pianta ospite in cui si trovano gli adulti, all’uso di reti protettivi da porre sulle piante; dalle trappole da posizionare sulle piante ospiti al controllo chimico ma anche biologico con l’uso di due specie di vespe (Tiphia vernalis e Tiphia popilliavora) o dell’Istocheta aldrichi, un dittero parassita coleotteri giapponesi adulti. Si possono anche utilizzare nematodi e polveri contenenti spore ad ampio spettro di Bacillus thuringiensi. ■
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> VERDE PUBBLICO <
di Giorgio Badiali giorgiobadiali@libero.it
Fitopatologo, dottore agronomo, già dirigente della Regione Emilia Romagna
i deve purtroppo ripetere ancora una volta questo appello già lanciato in altre occasioni anche recenti. Il motivo principale di questa insistenza, è rappresentato dal fatto che su gran parte delle situazioni negative che accadono con frequenza, si parla troppo spesso e genericamente, senza pensare seriamente su quanto si sta verificando e si denuncia anche più volte l’accaduto senza ottenere quei risultati positivi che sembrerebbe facile raggiungere se ognuno, anziché fingere di ascoltare od anche ignorando volutamente gli argomenti, spesso per motivi di interesse o di costi da sostenere, cominciasse con i mezzi a disposizione anche se limitati, ad osservare per capire ed a credere veramente sulle possibili soluzioni, quindi ad operare decisamente per cercare di attuarle, soprattutto prestandosi a collaborare con gli altri. Uno di questi problemi, forse il più serio per la salute e la vita delle piante e contemporaneamente per la sicurezza dell’uomo, è rappresentato dalla necessità di eliminare al più presto tutte le piante che continuamente si seccano anche totalmente e muoiono, cercando ovviamente di mantenere ancora in vita quelle che pur presentando danni e seccumi od anche evidenti sintomi di patologie, dopo l’esecuzione delle relative diagnosi fitopatologiche necessarie, vengono conside-
S
Piante secche da tempo ancora sul posto, residue di un filare di confine, situate a ridosso di un passaggio per abitazioni e di un parcheggio pubblico adiacente, quindi molto pericolose.
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Un appello urgente per la salute e la vita delle piante
È urgente rinnovare la sollecitazione ad eliminare subito e correttamente le piante già morte o gravemente ammalate ma ancora in piedi, ormai troppo presenti sul territorio nazionale e rivolta alle proprietà pubbliche e private, nel tentativo di salvare le altre piante presenti e l’icolumità delle persone, nonché di contenere la diffusione delle più gravi patologie.
rate ancora salvabili. Per quanto riguarda le possibilità di una loro cura nei casi ove sia tecnicamente dimostrato ancora possibile, occorre impegnarsi perché ciò avvenga al più presto, mentre negli altri casi di piante quasi completamente secche o già morte anche da diverso tempo, diventa necessario un loro rapido abbattimento ed una completa eliminazione di tutte le parti vegetali ormai morte, quasi completamente infette od infestate e soltanto in grado di diffondere le frequenti patologie da cui sono state aggredite. Pertanto, il principale motivo su cui sono fondate queste riflessioni che portano già da molto tempo alla necessità di eliminare subito le piante morte, è rappresentato dal fatto che raramente una pianta adulta muore senza evidenti motivi, ma la sua fine deve essere sempre ricercata su una grave forma patologica, su una colpa pure grave commessa dall’uomo nei suoi confronti, su un fatto climatico particolarmente avverso, sulla naturale senescenza o sulla concomitanza in percentuale molto varia di questi fattori. Per il momento, occorre ancora una volta raccomandare a tutti coloro che come responsabili o manutentori del verde od anche come normali cittadini, si trovino nell’occasione di verificare l’esistenza di piante morte lasciate bellamente in piedi sul posto, di non fare finta di nulla su una situazione che si presenta a dir poco “pericolosa” sia per le piante che per l’uomo, ma di denunciarne la presenza al proprietario del suolo ed a chi potrà essere in grado di intervenire o di fare intervenire in qualche modo sul po-
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Pianta di quercia già morta da tempo ed ancora in piedi, in zona parco privato adibito a pubblica attività sportiva con presenze frequenti e rischiose di persone in zona.
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> VERDE PUBBLICO <
sto, come ad esempio l’Ente pubblico locale nella cui giurisdizione la pianta si trova collocata. Una volta effettuata la segnalazione, al fine che la situazione non finisca per ristagnare nel nulla come purtroppo oggi spesso accade, soprattutto a causa dell’attuale scusante economica collegata alla scarsità di mezzi, personale e denaro a disposizione, diventa necessario non dimenticare e verificare anche dopo poco, se la situazione è stata veramente considerata ed il pericolo è stato eliminato. In questo modo, si deve far cessare il diffuso lassismo ed entrare necessariamente nel non più nuovo concetto di convincere tutti che le piante morte presenti sul territorio, devono essere subito eliminate e nei modi già più volte descritti in passate circostanze, come nell’ultima occasione presentata sul n. 5/2013 di questa Rivista Lineaverde, ma che per evitare malintesi o dimenticanze si ripropongono di seguito come in passato, sotto forma di appello urgente e sempre nella speranza che finalmente qualche risultato utile possa essere veramente conseguito nella pratica quotidiana, detestando l’attuale tendenza a non voler vedere, non voler capire e non operare per il bene delle piante, dell’ambiente e di tutti i cittadini.
Identificare, capire ed intervenire rapidamente Le procedure e le tecniche da seguire per la eliminazione dei materiali vegetali di risulta nei casi necessari di abbattimenti delle piante morte o di quelle ritenute irrimediabilmente ammalate e non più recuperabili, soprattutto nei casi che si ritenga utile realizzare un reimpianto, sono conosciute da molto tempo ma in troppi casi vengono seguite ed attuate soltanto parzialmente o addirittura in tante occasioni ignorate. La identificazione precoce delle piante già morte o debilitate è senz’altro l’operazione più importante e risulta Pag. 58 • Lineaverde Settembre 2014
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1. Particolare della zona colletto della pianta in figura precedente, invasa da funghi ed insetti xilofagi da moltissimo tempo. 2. La pianta in primo piano già morta da tempo, è stata infettata come le altre dalle radici di quelle già morte in passato e mancanti, mentre quelle rimaste nel filare praticamente abbandonato, si trovano già in fase di avanzato disseccamento delle branche e tutte rappresentano un costante pericolo.
abbastanza semplice osservando soprattutto le piante isolate o presenti in piccoli gruppi, oppure tratti alberati situati lungo un viale od anche ai lati di una strada urbana od extra-urbana, tanto che in questi casi risulta praticamente impossibile non riscontrare a prima vista la loro presenza. Diversamente la identificazione può risultare un po’ meno agevole quando ci si trova in presenza dei più este-
si parchi urbani pubblici o dei grandi giardini sia pubblici che privati ed ancora meno quando si tratta di piccoli boschetti o di zone più intensamente boscate. In tutti i casi, quando si trovano sul posto anche seminascoste, piante morte o fortemente debilitate, si nota sempre emergere soprattutto nei punti più alti o nei tratti più diradati, una forma più o meno diffusa ed evi-
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3. Un altro classico esempio che specialmente lungo i bordi stradali, le piante secche in filare anche seminascoste si vedono molto bene, ma evidentemente in questo caso nessuno le vuole vedere. 4. Le piante di Cupressocyparis leylandii morte e lasciate sul posto senza alcun intervento, hanno infettato e portato a morire anche molte delle altre e certamente la triste storia non è ancora finita.
dente di clorosi o di seccume, sempre facilmente riscontrabile in quanto contrasta nettamente con le fronde verdi delle piante adiacenti ancora sane o con l’azzurro colore del cielo sullo sfondo. Pertanto, il seccume in zona alta che ha già interessato i rami più sviluppati e più periferici che dimostrano sempre i primi sintomi di vera sofferenza vegetativa, rappresenta di cer-
to la prima traccia identificativa di una situazione anomala che inizia a degenerare ed in qualche caso ha già provocato il seccume su gran parte o su tutta la pianta che all’esame diretto eseguito in vicinanza, si può già presentare nella fase di premorienza o addirittura di morte totale. Quindi è soltanto una osservazione attenta e continua che può portare in tutti i casi più o meno mascherati ad
una rapida scoperta ed identificazione delle malattie, specialmente di quelle più gravi che possono portare gli esemplari aggrediti fino alla loro morte e quindi alla necessità di un loro rapido abbattimento con l’allontanamento di tutti i residui vegetali che ne risultano ad operazioni ultimate. Se non si procede in questo modo, è possibile che troppe piante restino presenti ed ancora in piedi per diverso tempo con la gravità presente ed evidente delle patologie già insediate e che da una fase iniziale di infezione (caso di crittogame) o di infestazione (caso di insetti), rilevabile su uno o su qualche esemplare arboreo, si passi anche rapidamente alla loro morte ed alla possibile diffusione delle stesse patologie verso gli altri soggetti presenti nella zona od in altre più o meno limitrofe, con la produzione dei danni economici ed ambientali che appare facile immaginare anche dopo poco tempo dalla loro iniziale comparsa. A questi aspetti fortemente negativi, si deve aggiungere la non remota possibilità che le piante ormai prive di consistenza, possano schiantarsi o sradicarsi anche improvvisamente, creando con la loro mole spesso notevole, un costante pericolo anche per l’uomo, le strutture o gli oggetti più vari che possono incontrare durante la loro caduta, provocando in troppe occasioni danni di portata rilevante fino alla morte delle persone disgraziatamente colpite durante lo schianto. Pertanto, individuata più rapidamente possibile la situazione fitosanitaria negativa a volte anche fortemente rischiosa e pericolosa, è necessario procedere rapidamente con la cura delle prime manifestazioni dove risulti ancora possibile, mentre laddove il procedere indisturbato del male ha già provocato la morte di una o più piante, diventa necessario ricorrere agli interventi rapidi di abbatti-
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> VERDE PUBBLICO <
Questo modo di procedere nell’abbattimento delle piante di platano morte, oltre ad essere vietato dal Decreto di lotta obbligatoria, ha eliminato solo il rischio di schianto che rimane per le altre ancora in piedi, ma non ha evitato il diffondersi delle infezioni del Cancro colorato attraverso le anastomosi radicali.
mento e di distruzione od allontanamento di tutto il materiale vegetale residuo, da effettuarsi sul posto col fuoco, oppure optando per il trasporto in discarica autorizzata, evitando in tutti i casi di spargere nell’ambiente lungo il percorso, i residui organici trasportati dagli automezzi. Tra le forme patologiche che dovranno essere diagnosticate rapidamente e dove necessario con l’intervento diretto dei Servizi Fitosanitari Regionali o di altre strutture da loro controllate, si potranno presto rilevare oltre a quelle già assoggettate per Legge alla lotta obbligatoria, anche le tante patologie più comunemente presenti e provocanti le forme cancerose ed i marciumi del legno, dei colletti e delle radici, le tracheoverticillosi, le carie del legno, i tumori batterici, le più comuni virosi, gli insetti xilofagi oggi molto diffusi e tutte le altre patologie in tante occasioni già descritte con l’indicazione delle cure necessarie. Tutte queste ed altre patologie, se non rapidamente identificate e curate, potranno portare alla debilitazione ed alla morte molte delle piante aggredite e trasmettere ad altre il loro malessere. In tutti i casi, quando le piante non Pag. 60 • Lineaverde Settembre 2014
son più curabili, dimostrano sintomi irreversibili fino al loro totale disseccamento e quindi alla loro morte, pur restando nella maggior parte dei casi ancora in piedi almeno per qualche tempo e diventate infine maggiormente pericolose necessitano di un abbattimento immediato. Questi abbattimenti devono essere eseguiti in forma totale, eliminando tutte le parte vegetali presenti, compreso per quanto possibile anche quelle molto nascoste rappresentate dalle ceppaie e dagli apparati radicali che rimanendo nel terreno possono ancora trasmettere con facilità le malattie alle altre piante presenti od alle eventuali nuove piantagioni. Pertanto, oltre alle parti rappresentate dal fusto fino alla base e dai rami, occorre eliminare dal terreno anche la maggior parte dei residui radicali, possibilmente sostituire il terreno infetto o lasciarlo purificare all’aria per qualche tempo (almeno una stagione) dopo aver provveduto ad una sua disinfezione con calce viva e/o prodotti rameici, soprattutto prima di effettuare nuove piantagioni che in ogni caso dovranno essere eseguite il più lontano possibile dalle buche in cui si trovavano le piante morte.
In questi casi, i sesti d’impianto potranno essere leggermente variati e le piante non risultare più esattamente equidistanti pur non dequalificando l’aspetto generale della nuova alberatura. Da quanto esposto, risulta facile intuire che non possono più esistere reali scusanti atte ad impedire di compiere almeno gran parte delle operazioni citate, basate soprattutto sulla individuazione precoce e sulla rapida eliminazione delle piante già morte, impiegando per questo e sempre con priorità anche le scarse risorse disponibili al momento. Il ricorso alle più varie scusanti, come le difficoltà di avvistamento, la scarsità di denaro per compiere le varie operazioni o di tempo e di personale da impiegare nella loro fase esecutiva, non possono più essere accettabili come scusanti ragionate e calcolate, se si considera inoltre che il danaro eventualmente non speso per questo, finirà per moltiplicarsi in forma negativamente esponenziale nella fase di riformazione delle tante piantagioni perdute, dopo aver prodotto anche un danno ambientale spesso non quantificabile. Inoltre, la considerazione di una notevole riduzione dei rischi per le persone e le cose a seguito dei tanti casi possibili di ribaltamento e di schianto, dovrebbe senza alcuna attenuante, indirizzare ed obbligare chiunque ad agire in questo senso, producendo un grosso vantaggio per l’ambiente, per tutte le piante e riducendo contemporaneamente i notevoli rischi per l’uomo. ■
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Cover Drip in una sola mossa irrigazione e pacciamatura Dalla lunga esperienza di una Società italiana è nato Cover Drip, un nuovo e rivoluzionario sistema per il verde urbano e per il settore vivaistico. Il Cover Drip consente, con una sola installazione, di irrigare a goccia e pacciamare alberi ed arbusti.
di Silvia Vigé silvia.vige@epesrl.it
Dottore agronomo, redazione
Pag. 62 • Lineaverde Settembre 2014
D
i ultimissima generazione è stato studiato un nuovo sistema di irrigazione e pacciamatura per gli alberi. I prodotto si chiama “Cover Drip” e i vantaggi applicativi ne fanno un prodotto unico per costruire “verde a basso costo manutentivo”: per tale motivo è stato apprezzato da tutti gli Uffici Tecnici Comunali e pertanto sarà di prossimo inserimento nei capitolati di alcuni Comuni tra cui quello di Milano. Il Cover Drip è progettato e costruito interamente in Italia; nasce dall’esperienza maturata in decenni di attività nel settore dell’irrigazione e del verde urbano dal Dr. Agr. Paolo Pessina Responsabile Ufficio Progettazione di Segetra Srl, con sede a Rho -Milano. Il sistema è costituito da un tessuto non tessuto (TNT) in doppio strato al cui interno è preinstallata l’ala gocciolante. La posa attorno al fusto degli alberi e la perfetta copertura pacciamante sono garantite da particolari tagli asimmetrici presenti su entrambi i TNT. Il Cover Drip è dotato di occhielli zincati per facilitare l’inserimento dei picchetti di fissaggio a terra.
Tra i diversi punti di forza che hanno già conquistato diversi progettisti e costruttori del verde nell’uso di questo innovativo sistema possiamo annoverare: • posa in opera facile ed estremamente rapida; • efficace pacciamatura sia per il controllo delle infestanti sia per un notevole risparmio idrico; • protezione dell’ala gocciolante da possibili danni causati dall’uso di attrezzature per la manutenzione di spazi verdi o in vivaio; • distribuzione dell’acqua più uniforme; • escursioni termiche giorno-notte attenuate; • durata ed efficacia pacciamante per molti anni; • ispezioni, controlli ed eventuale rimozione veloci e non invasive; • effetto estetico naturale e ordinato nel contesto urbano. Il Cover Drip è fornito assemblato e pronto per l’installazione. I raccordi per l’ala gocciolante sono ad innesto rapido senza ausilio di nessun attrezzo (chiavi stringitubo, etc. ). L’utilizzo di Cover Drip risolve definitivamente l’annoso problema dei danni da decespugliatore in corri-
Dettaglio del Cover Drip.
Cover Drip a vista.
Fasi del montaggio 1
Aprire una sola ghiera del raccordo.
2
Inserire il Cover Drip attorno al fusto. Ricollegare l’ala gocciolante al giunto a tee. Collegare la tubazione di alimentazione.
spondenza dei colletti delle piante oltre a ridurre anche eventuali danni di mezzi meccanici a fusto e rami. In ambito urbano non sono più richieste protezioni aggiuntive e posticce quali ad esempio tubi corrugati, juta, etc.
Come viene installato La posa del Cover Drip viene effettuata contestualmente alla piantumazione. La zolla viene interrata fino a circa 7 - 10 cm al disotto della quota di campagna definitiva. A questo punto si posiziona il Cover Drip: 1. aprire una sola ghiera del raccordo a tee liberando l’ala gocciolante; 2. inserire il Cover Drip attorno al fusto dell’albero/arbusto; 3. ricollegare l’ala gocciolante al giunto a tee; 4. collega la tubazione di alimentazione di alimentazione idrica al tee; 5. inserire i picchetti di fissaggio negli appositi occhielli e posizionare una fascetta per mantenere unita la cover superiore; 6. rinterrare parzialmente il Cover Drip. Ecco di seguito alcuni dati tecnici dell’ala gocciolante e del TNT: - Ala gocciolante: • ala gocciolante autocompensante ed antiradice; • diametro esterno 16 millimetri, spessore di 1 millimetro; • portata totale per Cover Drip di 16 litri/ora (a richiesta con portata totale di 30 litri/ora); • passo gocciolatori 20 cm; • raccordi ad innesto rapido PN4; • attacco: predisposto per tubi Ø 16 mm PN4 o PN6; - Tessuto non tessuto: • tessuto non tessuto realizzato all’80% in poliestere e 20% polipropilene; • atossico e riciclabile al 100%; • non rilascia sostanze tossiche nel
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Inserire i picchetti di fissaggio negli appositi occhielli. Posizionare una fascetta per mantenere unita la cover superiore.
terreno; • imputrescibile e inattaccabile da muffe e funghi; • resistente a sostanze chimiche (come ad esempio concimi, diserbanti,...); • a norma UNI EN 29073-3 e UNI EN 12224 per prove di invecchiamento accelerato; • resistente ai raggi UVA; • misure: 80x80cm; • peso singola cover: 300gr/mq; • occhielli zincati per inserimento picchietti di fissaggio. Queste sono alcune delle caratteristiche che hanno già convinto molti
4
Rinterrare parzialmente il Cover Drip.
operatori a introdurre sia in vivaio che nel settore verde urbano questo nuovo sistema di pacciamatura e irrigazione. ■
Nota: il Cover Drip è tutelato da deposito di domanda di brevetto per invenzione industriale (patent pending). SEGETRA SRL – SEZ. AGRITECH Via Venanzio Buzzi 39 Mazzo di Rho – Milano tel. 0039 -02/93790044 info@segetra.it
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Dubai (Emirati Arabi)
Pag. 64 â&#x20AC;˘ Lineaverde Settembre 2014
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Traduzione - Translation
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Via di Badia, 14 - 51100 - Bottegone - Pistoia - Italy - Tel. + 39 0573 530051 - Fax + 39 0573 530486 - marketing@giorgiotesigroup.it