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10 S&H MAGAZINE
di RAFFAELLA PIRAS
A
gosto è, per eccellenza, il mese dei cacciatori di stelle cadenti, con una data simbolica, la notte di San Lorenzo, che per tradizione è individuata come notte più propizia per poterle osservare ed esprimere poi un desiderio. Non si tratta di vere e proprie stelle in realtà, secondo una teoria dell’astro nomo piemontese Giovanni Virgilio Schiaparelli, poi rivelatasi esatta, si tratta piuttosto di un fenomeno atmo sferico, singole meteore o sciami me teorici derivanti da comete, corpi celesti presenti nello spazio, conside rate dagli astronomi come palle di neve sporca che si formano ai confini del nostro Sistema Solare. Le comete, avvicinandosi al sole, evaporano e as sumono una forma allungata, con una
chioma e una coda di gas e polveri che lasciano dietro di sé numerosi detriti i quali, entrando in contatto con l’atmo sfera terrestre ad altissima velocità, fino a 50 km/secondo, bruciano per il forte attrito e il surriscaldamento e, sgretolandosi, emanano una scia lumi nosa dando così vita alle meteore. Un appuntamento da non perdere du rante i mesi estivi, quando è più facile restare di notte ad osservare il cielo, specie se ci troviamo lontano dalle città e da zone con inquinamento lumi noso, è quello con le Perseidi. Sono le cosiddette stelle cadenti di agosto, quelle più famose, uno sciame meteo rico composto da ghiaccio e polveri provenienti dalla cometa SwiftTuttle, una cometa periodica del Sistema So lare scoperta nel 1862. Il nostro pia neta, nel corso del suo moto orbitale, attraversa questo sciame ogni anno, a
partire dalla fine del mese di luglio, e il fenomeno si protrae poi per quasi tutto il mese di agosto. Il nome “Per seidi” deriva dalla costellazione di Per seo, è proprio lì infatti che si trova il radiante e di conseguenza il punto da cui, in prospettiva, sembrano prove nire le scie luminose. Lo spettacolo delle stelle cadenti si ce lebra, per convenzione, il 10 agosto, giorno in cui ricorre la festività religiosa di San Lorenzo, ecco perché sono co nosciute anche come “lacrime di San Lorenzo”. Lorenzo era uno dei sette diaconi di Roma, perseguitato e ucciso nel 258 d. C., quattro giorni dopo la de capitazione di Papa Sisto II, insieme ad altri vescovi, presbiteri e diaconi per volontà dell’Imperatore romano Vale riano. Il suo martirio divenne un vero e proprio culto per la Chiesa Cattolica e da lì si diffuse la credenza popolare che