S&H Magazine n. 293 • Agosto 2021

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di HELEL FIORI

A

volte capita che un avvenimento ci cambi radicalmente, segnando un “prima” e un “dopo”: a volte cominciamo “una nuova vita”, altre volte per trovarne una basta cam­ biare sguardo. Era la fine del Settecento quando gli abitanti di Ta­ barka abbandonavano la costa tunisina per fondare le odierne Carloforte e Cala­ setta: dopo essere emigrati da Pegli (GE) e aver vissuto per duecento anni di com­ mercio e pesca del corallo, perdevano la loro terra e si insediavano nel Sulcis, pro­ teggendo la loro identità tanto da vantare ancora oggi una realtà linguistica, il tabarchino, che a un orec­ chio poco attento potrebbe sembrare un semplice dia­ letto genovese, ma che, in realtà, su un tappeto geno­ vese cinquecentesco innesta suoni franco­piemontesi e infiltrazioni lessicali tuni­ sine; dal suono morbido, musicale, con parole tron­ che o accentate, ad oggi non riconosciuto come lingua minoritaria ma comunque tutelato dal Piano di politica linguistica regionale sardo 2020­2024. Se da un viaggio scaturì una nuova realtà per quel po­

MATTEO LEONE “RAIXE” da Tabarka al blues, e ritorno

polo, un altro viaggio ci ha permesso di conoscerne il presente: classe 1987, Mat­ teo Leone nasce a Calasetta (vivrà un anno in Mauritania, esperienza che lo segnerà musicalmente) e abbraccia la forte tradizione bandistica calasettana suonando le per­ cussioni nella Banda Musicale G. Puccini, colti­ INQUADRA IL CODICE vando inconsape­ QR CON IL TUO volmente il suo grande talento. SMARTPHONE PER Verso i 18 anni CONTINUARE A frequenta a Bolo­ LEGGERE L'ARTICOLO gna una scuola

popolare di jazz avanguardi­ stico restando folgorato dall’improvvisazione radi­ cale: “Cos’è questa m***a meravigliosa?”. Tornato in Sardegna prosegue la sua formazione fino a sei anni fa, quando si avvicina al blues, senza mai abbandonare del tutto il jazz (suona attual­ mente nel grande progetto “Snake Platform” guidato da Daniele Ledda, dove trenta improvvisatori inseguono va­ riazioni che a turno i musici­ sti stessi richiedono, investendo il “prompter” Ledda del compito di dira­

marle al resto dell’ensemble tramite cartelli). Il blues arriva nella vita di Matteo dopo un grande do­ lore che lo allontana dalla musica, ma – si dice che non si sfugga al proprio destino – è proprio lì che quel nuovo linguaggio diventa codice perfetto per esprimere ciò che sente imbracciando la chitarra (che suona da man­ cino senza invertire le corde). Fonda così i Don Leone con Donato Cherchi (voce) con cui si impone al­ l’Italian Blues Challenge del 2017, accede alle finali eu­ ropee 2018 a Hell (Norve­ gia) e alle semifinali dell’International a Mem­ phis. Sfiorare la finale non è un problema: “Ora inizia il vero viaggio” (documentato in “The Search”, prodotto dall’ISRE e diretto dall’etno­ musicologo Diego Pani, voce dei cagliaritani King Howl). Esperienza che pianta il seme della ricerca profonda di verità: “Suono blues, ma che cosa sto raccontando? Qual è la mia storia? Ho trent’anni: nel mio passato c’è l’infanzia, c’è Calasetta, la Banda, le serenate, il mare”. È così che nasce l’al­ bum in tabarchino RAIXE. Prodotto dall’Associazione cagliaritana TiConZero e già presentato nello spazio arti­ stico di Officine Culturali di Sennori, verrà in parte suo­ nato questo 15 agosto al Time in Jazz a Berchidda, quando i Don Leone duette­ ranno con l’artista nigerino Bombino. ...CONTINUA SUL WEB


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