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Sacramundi, scintillante Durello

di Carlo Rossi

Sacramundi, la carica delle brand-new dei Monti Lessini

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Dall’autoctona uva Durella la nuova denominazione emergente delle bollicine italiane d’autore. Uno spumante in altura.

Sacramundi è il nome di una giovane e dinamica top azienda del Durello, che coltiva i propri vigneti tra i trecento ed i quattrocento metri di quota in località Vignaga – nomen omen, da vigna - in quel di Chiampo, in provincia di Vicenza, versante est dell’antico vulcano monte Calvarina, comune più famoso per l’attività di concia e di estrazione del marmo.

Nasce nel 2011, appena otto anni fa, in un terreno riconosciuto come assai vocato alla viticoltura: qui in realtà le vigne ci sono sempre state, anche se quella del vino è storicamente stata una attività di secondo piano rispetto al fervore delle iniziative industriali. Nel comprensorio Chiampese infatti si sente parlare delle località di Vignaga, Castellaro, Dune, Sacramundi da sempre; luoghi la cui fama deriva proprio da una storia di tradizione collegata al mondo del vino. Luoghi, tra l’altro, bellissimi dove lo spirito si ricrea.

ll vitigno autoctono dei Monti Lessini è la Durella, erede della Durasena. E’ una varietà a bacca bianca, di tarda maturazione (fine ottobre) dal grappolo di media grandezza, compatto, dall’acino medio con buccia verde giallastra o dorata, coriacea, tannica e con polpa di sapore semplice e acidulo. L’uva vinificata in bianco, senza cioè macerazione delle bucce,

dona una acidità spiccata e tra le più alte per i vini italiani. In lingua veneta “un vin da tola”, tradotto un vino da tavola, ma nel senso che un tempo bisognava aggrapparsi alla tavola per reggere l’impatto di quel vino rustico e non facilmente ammaestrabile.

A meno che…non si scelga la strada della spumantizzazione (ideale quella della rifermentazione in bottiglia) in grado di sfruttare al meglio l’acidità rendendola più morbida e dando ai vini una impagabile capacità di invecchiamento.

La Denominazione di origine controllata “Lessini Durello” nasce nel 1987 per tutelare una produzione enologica saldamente ancorata al territorio della Lessinia, una meravigliosa terra collinare e di media montagna compresa tra la provincia di Verona e quella di Vicenza. Una doc interprovinciale, che regala al consumatore attento un sorso di puro territorio. uno spumante che nasce nella zona collinare, dove iniziano i rilievi che, procedendo verso nord, si trasformano nelle Alpi.

La parte di produzione dello spumante Lessini Durello Doc e del Monti Lessini Doc che riguarda Vicenza comprende le vallate del Chiampo, del Leogra e dell’Agno. Da marzo 2018, con la dicitura “Lessini Durello” viene indicato solo lo spumante prodotto in autoclave con metodo Martinotti, il metodo italiano di fermentazione.

Con la denominazione “Monti Lessini”, fino al 2018 dedicata ai vini fermi, si indica lo spumante ottenuto con rifermentazione in bottiglia, col metodo classico. Una scelta importante per questa Doc a 30

anni dalla sua nascita e che ha superato nel 2017 il suo primo milione di bottiglie. Oltre allo spumante, vi è anche la versione ferma, il Lessini Durello Tranquillo, anche nella versione Superiore, con gradazione alcolica 11,50 gradi. Una Doc che sta effettuando un percorso di crescita rapido e verticale.

Giorgia Mettifogo, spumeggiante e creativa Responsabile dell’accoglienza e delle Pr, Lorenzo Bottona, giovane e talentuoso enologo appassionato alla spumantizzazione formatosi alla Scuola di Conegliano, e il capitano coraggioso Gianantonio Brandellero, più dietro le quinte, sono il volto e l’anima di Sacramundi. Azienda pluripremiata in numerosi concorsi internazionali per le uve autoctone e di grande qualità. E’ Gianantonio infatti, che decide di sfruttare le uve di produzione propria, prima conferite in cooperativa, con l’obiettivo di elaborare e commercializzare un prodotto d’eccellenza, destinato in breve a diventare ambasciatore del territorio. Il Durello racchiude in sé il sapore dolce e l’acidità naturale dando origine ad un sapore molto armonico. Circa 8 ettari di vigneti collocati nel versante

della collina che guarda ad est - sud est per cogliere il sole più dolce del mattino. Escursioni termiche rilevanti e maggiore piovosità le si ritrova in sorsi caratterizzati da acidità sostenute e PH bassi. Vigneti che si configurano completamente nella destinazione d’uso, ovvero base spumante, in terreni che anche qui trovano tufo e basalto.

L’espressione più riuscita per questa piccola realtà è sicuramente Merum, Metodo Classico Pas Dosé, 100% Durella che sosta sessanta lunghi mesi sui propri lieviti. Colore giallo dorato, bollicina elegante e persistente, libera al naso note vegetali di fieno e profumi di pietra focaia. Le note verdi di cedro, il lime che diventa a tratti limone, tendono la mano ad un frutto appena più maturo quale una pesca gialla. Si intervallano una nota tannica resa ancora più evidente da un’ intensa sapidità e mineralità. Un esempio di come si possono raggiungere interessanti suggestioni espressive alla faccia di chi non crede nelle capacità di invecchiamento di quest’uva particolare.

«I suoi risultati nei concorsi internazionali ci riempiono di orgoglio – evidenzia Giorgia Mettifogo – soprattutto se si pensa che fino ad una decina di anni fa il Lessini Durello era praticamente sconosciuto. Questi riconoscimenti sono il frutto di un lungo percorso fatto di anni di lavoro prima in vigna, poi in cantina ed infine sul fronte della promozione. Siamo finalmente riusciti a trasmettere l’identità, la storia e la qualità del nostro vino, calamitando un’attenzione crescente da parte di operatori e addetti ai lavori».

Il sessanta mesi di Sacramundi mantiene intatta freschezza ed acidità, anche

se si rivela poi intenso, avvolgente e lunghissimo nella persistenza. Un Riserva pas dosé di nicchia, appena mille magnum prodotte, ed assente dagli scaffali del supermercato.

Altro cavallo di battaglia il Classico 36, un vino Spumante Riserva Lessini Durello D.O.C. che nasce da vigne a 380m s.l.m. dove l’esposizione ad est, il microclima e lo sbalzo termico permettono l’ottimale maturazione delle uve. L’affinamento di 36 mesi sui lieviti lo caratterizzano per complessità ed intensità regalando un’esperienza sensoriale a tutto tondo. Bolla fine, di colore giallo paglierino intenso.

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