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Morgex et La Salle
Nasce Maria Teresa Rossi, terzo metodo classico di Ancilla Lugana
Cresce la maison di Luisella Benedetti, una cantina tutta declinata al femminile
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Il mondo del vino è stato per lei una vera scelta di vita. E’ stato come rinascere. Pochi sono i “mestieri», per così dire, davvero terapeutici, come “sentire» il vino e coltivare la terra . Si, perché se il vino non si “sente» non viene eccellente. Non si tratta di un mero processo produttivo. Luisella Benedetti, vignaiola per scelta e per passione, ha ereditato i campi della nonna Ancilla che sono divenuti La Ghidina a Lugana di Sirmione, uno dei doni di Dioniso al magnifico lago di Garda, e quelli di Tenuta Cadellora, in comune di Villafranca (VR) dove alleva pinot nero e chardonnay.
La Ghidina si estende per 6 ettari coltivati a Turbiana, grazie alla prima proprietaria Ancilla - da cui appunto prende il nome il progetto Ancilla Lugana - che la acquistò nella prima metà degli anni Settanta, per poi passarla alla figlia Maria Teresa Rossi, fino ad
arrivare all’attuale protagonista, Luisella Benedetti. “Mia nonna Ancilla comprò l’azienda, mia madre la sviluppò e io l’ho trasformata, processo ancora in atto. Credo che ognuna di noi, con tempi e modi diversi, abbia contribuito ad un unico obiettivo: creare un’azienda sensibile alla qualità del prodotto, al dettaglio nella presentazione, al servizio, all’ambiente e ai collaboratori. Difficoltà? Molte. Ma ad oggi niente che non si possa pensare di risolvere. “ L’esperienza di Luisella Benedetti ha superato ormai i dieci anni ed oggi e’ un altro passaggio importante, la nascita di un nuovo metodo classico, il terzo che dedica alla madre, Maria Teresa Rossi. E’ cresciuta vivendo a stretto contatto con la nonna che ha dedicato molto della sua vita a coltivare la terra ed è stata una grande maestra. Da lei ha imparato a lavorare ma soprattutto a saper osservare i diversi modi in cui si può esprimere la natura all’interno di un’azienda agricola.
Un po’ forse anche per reagire nei confronti di letture che l’han- no appassionata , come Norwegian Wood un romanzo doloroso e di forte impatto di Haruki Murakami nel quale ha rivisto la sua esperienza umana. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull’adolescen- za, sul conflitto tra il desiderio di es- sere integrati nel mondo degli “al- tri» per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi.
“Ogni vino è dedicato a qual- che cosa che per me è importante. La Rose BLanche per esempio mi fa ritornare alla mia infanzia dove la nota predominante e che più mi affascinava era la rosa bianca (che non a caso è il bellissimo emblema della ceralacca rosso vintage sulla bottiglia dello spumante nuovo) ed il suo profumo che mi aveva attor- niato nella campagna di mia nonna sul monte Magrino a Valeggio. La terra mi ha ridato la voglia di fare con passione. Penso sia proprio come la vita, io parlo spesso con le vigne e trovo risposte, ciascuna con una personalità propria e esattamente come quella di un essere vivente. Alla fine ti ripaga di queste attenzioni, che altro non sono che un ritorno di quanto ci ha donato. Ogni vigna di esprime a modo suo e senza mai chiedere.»
Ella sta per Luisella. È un pro- dotto fresco, “fior della bocca» per
dirla con D’Annunzio, giovane ma con struttura e personalità. Ancilla è il nome della nonna: con questo prodotto siamo partiti e rappresenta il cuore della nostra produzione. La Ghidina è il nome dell’azienda a Lu- gana di Sirmione, vino importante che viene prodotto con le vigne sto- riche dell’azienda. 1909 è l’ultimo nato: è l’anno di Nascita della Non- na e vuole ricordare, sia nei caratteri scelti, sia nella sua denominazione, quegli anni. È un vino che ripren- de i valori del tempo, ma prodotto con tecniche che solo oggi posso- no essere applicate (come l’attenta gestione del freddo). Ecco dunque realizzarsi questo importante pro- getto dedicato alla mamma, Maria Teresa, che assaggiamo in antepri- ma, “fatto con tutto il mio amore e la mia gratitudine» racconta Luisella. Ed il risultato si ..lascia assaggiare! Grande annata, il 2012, bottiglie numerate, Pinot nero e chardonnay dai terreni di Dossobuono, dodici gradi per una piacevolissima fine bollicina, spuma elegante che se ne va dal bicchiere con la leggiadria di una tenda sottile che si disvela per lasciar entrare il sole. Sentori aggraziati di fiori e frutta, bilanciato in bocca e persistente. Sapido e minerale come una pietra di talco. Un vino che racconta di passione, territorio, cuore ed anima. Quella di una delle icone del Lugana, Luisella Benedetti.