8 minute read
DigitalMarketing
DA UNA RICERCA CONDOTTA DA SHOPIFY SU UN IMPORTANTE CAMPIONE DI CONSUMATORI E OPERATORI PROFESSIONALI EMERGE UNA NUOVA VISIONE DEL COMMERCIO COME INTERAZIONE E RAPPORTO TRA AZIENDA E CLIENTI
IL FUTURO DEL COMMERCIO
SILVIA BOSIO
E-commerce specialist e divulgatrice silvia.bosio@me.com
Il 2020 ha dato il via a un cambiamento epocale in molti ambiti della nostra vita, sia privata che professionale. Tra questi, il commercio, non solo quello elettronico ma anche quello fisico più tradizionale, è stato tra i settori maggiormente interessati dal passaggio alla nuova normalità. La pandemia ha proiettato in avanti il settore retail di almeno un decennio, modificando in maniera per molti versi permanente il modo in cui gli imprenditori avviano, gestiscono e fanno crescere le attività commerciali, e il modo in cui i consumatori scelgono di effettuare i loro acquisti e i pagamenti.
Dallo studio sono emerse 5 previsioni
Shopify, soluzione per il commercio elettronico ormai ben nota anche in Italia, ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio realizzato grazie ai dati forniti dai merchant che utilizzano la piattaforma per il loro e-commerce. Da questa ricerca sonoemerse 5 previsioni molto interessanti che riguardano il futuro del commercio e, di conseguenza, il futuro di tutti noi. Accanto ai dati dei merchant sono stati raccolti e analizzati i risultati di sondaggi condotti su consumatori in tutto il mondo per ottenere un quadro completo di ciò che ci aspetta. Tra il 9 e il 28 settembre 2020 l’azienda canadese ha infatti intervistato circa diecimila consumatori maggiorenni in 11 paesi (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Giappone, India, Nuova Zelanda, Australia, USA e Canada), chiedendo agli intervistati di fornire risposte riferite al periodo che andava da metà marzo a metà settembre 2020. Dal confronto e dall’analisi dei dati forniti dai merchant e da quelli emersi dai consumatori, sono state delineatecinque previsioni per il prossimo futuro. Vediamole in dettaglio: il primo trend è senza dubbio quello più interessante, un vero e proprio driver per il futuro.
Mohamed Hassan - Pixabay
I giovani preferiscono l’e-commerce
Una prima evidenza sottolinea che i consumatori più giovani si dichiarano restii a tornare a fare acquisti nei negozi fisici. Per conquistare questa fascia di clientela e per garantirsi una stabilità sul mercato, le aziende sono chiamate a rafforzare le strategie omnicanali, a coltivare la presenza sui social media e dimostrare la propria autenticità. L’84% dei consumatori intervistati negli undici paesi ha fatto acquisti online durante la pandemia, contro il 65% che ha fatto acquisti in negozio. Di coloro che hanno fatto acquisti in negozio, il 38% attualmente sceglie questa soluzione meno che nei primi mesi del 2020. Negli ultimi sei mesi oltre la metà (53%) dei consumatori ha evitato gli orari e le situazioni di maggiore affollamento nei negozi e il 46% ha dichiarato di sentirsi a disagio a fare acquisti di persona. Il 79% dei consumatori ha affermato che nei pros-
simi 6 mesi farà regolarmente acquisti online, mentre una percentuale inferiore (57%) ha affermato che farà acquisti nei negozi fisici. Il 61% degli italiani intervistati ha dichiarato di aver cambiato in modo significativo il proprio modo di fare acquisti per via del Covid-19. Al primo posto troviamo il Regno Unito dove la percentuale sale al 68% nonostante l’abitudine ad acquistare online fosse già parecchio radicata, essendo uno dei mercati più maturi. I consumatori più giovani sono quelli che hanno incrementato in misura maggiore gli acquisti online, determinando un nuovo approccio delle aziende al commercio. Le nuove generazioni dominano il trend, con il 67% in più di acquisti online rispetto all’inizio dell’anno, aumento che supera quello delle fasce di età più adulte (del 57% per i consumatori di 35-54 anni e del 41% per gli over 55). Guidano la classifica i consumatori di Regno Unito e Italia.
Anche i social media sono utilizzati dai giovani
I consumatori più giovani sono anche i più propensi a fare acquisti tramite i social media e a considerare l’impatto sociale delle loro scelte, motivo per cui le aziende dovranno adeguare il modo in cui operano alle nuove aspettative dei consumatori. Le nuove generazioni scoprono e acquistano i prodotti tramite i social media: il 54% dei consumatori più giovani acquista da negozi indipendenti dopo averli scoperti sui social media, percentuale che scende al 43% per i consumatori di età media (35-54 anni) e al 25% per quelli di età più avanzata (over 55).
Il 28% dei consumatori più giovani afferma di aver fatto acquisti tramite i social media, percentuale che scende al 20% per i consumatori di età media e all’8% per quelli di età più avanzata.
Il 62% dei consumatori più giovani preferisce acquistare prodotti sostenibili ed ecologici, percentuale che scende al 53% per i consumatori di età media e al 44% per quelli di età più matura. Il 32% dei consumatori più giovani che ha acquistato da negozi indipendenti da quando è stata dichiarata la pandemia dice di averlo fatto per produrre un impatto positivo sulla società, percentuale che scende al 28% per i consumatori di età media e al 23% per quelli di età maggiore.
I negozi locali: avvantaggiati se scelgono il cambiamento
Le esperienze di acquisto omnicanale aiuteranno i negozi fisici. I commercianti più intraprendenti punteranno su tecnologia ed esperienza per veicolare i clienti dall’online all’offline e viceversa, soddisfacendo così le esigenze di tutti. Adattandosi con nuove strategie e tecnologie alle mutate abitudini di acquisto dei consumatori, i dettaglianti Shopify intervistati hanno rimpiazzato con le vendite online il 94% delle vendite fisiche perse nelle prime sei settimane della pandemia.
Le nuove strategie, sia quelle già messe in atto che quelle pensate per il futuro, includono i pagamenti contactless, gli appuntamenti in negozio, le opzioni alternative per ritiro e consegna.
Su questo ultimo punto la prossimità diventa un’ottima leva per aumentare le vendite. Se il 54% dei consumatori che hanno fatto acquisti online durante la pandemia ha ricevuto la merce tramite spedizioni tradizionali, molti stanno utilizzando metodi di ritiro e consegna alternativi: 28% ha ricevuto gli articoli tramite la consegna locale; 23% ha ritirato gli articoli in negozio o davanti al negozio; 21% ha prelevato gli articoli in un punto di ritiro. Tra gli acquirenti online che hanno optato per la consegna locale troviamo il 31% degli italiani.
I consumatori apprezzano i negozi indipendenti
I consumatori hanno espresso il desiderio di fare acquisti nei negozi indipendenti ma non rinunciano ai marketplace, considerati vincenti sul piano della comodità. I brand indipendenti che aumenteranno la loro visibilità e punteranno a raggiungere un’efficienza logistica simile a quella delle grandi piattaforme sono destinati ad avere successo. Gli acquirenti sono propensi a sostenere i negozi indipendenti (il 50% cerca attività indipendenti da sostenere, il 65% afferma di sostenere i piccoli negozi). L’intenzione dei consumatori di sostenere i negozi indipendenti non si riflette però ancora pienamente nelle loro abitudini di acquisto: i grandi rivenditori e i marketplace online rimangono dominanti, ma con la stabilizzazione delle abitudini di acquisto legatealla pandemia, ci si aspetta che i negozi indipendenti guadagneranno terreno. Nonostante l’intenzione di sostenere i brand indipendenti, solo il 34% dei consumatori ha fatto realmente ac-
quisti in negozi indipendenti dall’inizio della pandemia. Di questi, oltre la metà (54%) fa questa scelta più spesso rispetto a prima che venisse dichiarata la pandemia. Anche se i consumatori fanno ancora prevalentemente acquisti da GDO e marketplace, le loro abitudini sono orientate a cambiare in futuro, infatti solo il 55% del campione dichiara che continuerà a fare acquisti abitualmente sui marketplace nei prossimi sei mesi. I consumatori che fanno acquisti nelle grandi catene apprezzano la vasta scelta di prodotti, i prezzi più bassi e l’affidabilità, mentre chi sceglie i negozi indipendenti lo fa per dare sostegno all’imprenditoria, per l’unicità dei prodotti e la qualità del servizio clienti. Caratteristiche come la spedizione veloce e gratuita, il commercio conversazionale e la possibilità di fare acquisti attraverso i social media aiuteranno i negozi indipendenti a garantire comodità e affidabilità.
Negozi locali e prodotti sostenibili: sempre più amati
Come evidenziato nel trend precedente, i consumatori sono sempre più propensi a sostenere i negozi locali e i prodotti sostenibili, a patto però che i brand dimostrino loro autenticità, trasparenza e responsabilità. Questa sensibilità è particolarmente spiccata nel nostro paese, il 60% dei consumatori italiani infatti preferisce prodotti ecologici o sostenibili e il 67% dei consumatori italiani risponde positivamente ai negozi che fanno una donazione per una causa benefica a ogni acquisto.
L’Italia è prima in questa speciale classifica tra i 5 paesi europei analizzati nello studio (Italia, Spagna, Francia, Regno Unito e Germania). I consumatori che sostengono i negozi locali lo fanno per principio. Il principale motivo (58% del campione) per cui i consumatoriitaliani fanno acquisti nei negozi locali, sia online che instore, è il supporto all’economia locale. Altri motivi sono il desiderio di contribuire a creare opportunità di lavoro locali e l’investire nella propria comunità.
La rivoluzione delle nuove soluzioni finanziarie
L’accesso rapido e semplificato al credito, i pagamenti veloci con i portafogli virtuali e le soluzioni di pagamento flessibili come per esempio le rateazioni istantanee saranno sempre più popolari.
Pur essendo ben chiaro questo nuovo trend, il sistema bancario tradizionale non sembra aver capito la realtà attuale e le esigenze degli imprenditori e delle piccole attività commerciali.
Ce lo dice il 24% dei commercianti che hanno richiesto un finanziamento e che hanno dichiarato: “La mia banca o istituto finanziario non comprende le esigenze della mia attività”.
Ancor più grave quanto emerge daI 36% dei commercianti che si trovano ad affrontare le problematiche legate a Covid-19 che hanno dichiarato: “La mia banca o istituto finanziario non comprende le esigenze della mia attività.●