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Razze feline
Francesca Serena
Medico veterinario Master II liv in Medicina Comportamentale Vice presidente Commissione Tecnica Centrale ANFI Presidente Assemblea Allevatori con Affisso ANFI
Il collo lungo e magro, la testa dalla forma curiosa, il mantello che può variare da ricci selvaggi a una morbida peluria simile a una pelle scamosciata; le orecchie, particolari e grandissime, che si estendono fino oltre i lati della testa, richiamano alla mente una creatura extraterrestre. Il Devon rex è davvero tutt’altro che ordinario, tanto che il suo curioso aspetto pare abbia ispirato Carlo Rambaldi nella creazione di E.T., il piccolo extraterrestre protagonista del famoso film di Steven Spielberg. Oltre all’aspetto unico, il Devon Rex si differenzia dagli altri gatti per la temperatura corporea che è più elevata rispetto a quella delle altre razze. Fatto che, a differenza di quello che si potrebbe pensare, lo rende un gatto molto freddoloso alla costante ricerca di fonti di calore e posti ricchi di tepore, come amachine appese ai termosifoni, calde cucce a sacco in pile e maglioncini avvolgenti.
Le origini
Ma come è nata questa stranissima razza felina? Sembrano appena arrivati sulla Terra a bordo di un’astronave aliena, ma in realtà sono semplicemente frutto di una mutazione naturale. Hanno avuto origine alla fine degli anni ’50, nel Devonshire, in Inghilterra. Qui, nei pressi di una vecchia miniera di stagno abbandonata, viveva un gattone selvatico con uno strano pelo riccioluto che nessuno era mai riuscito ad avvicinare. Da queste parti viveva anche la signorina Beryl Cox, una donna gentile e amante dei gatti che un giorno dette rifugio a una gattina tricolore che doveva partorire. Quando vennero alla luce i gattini nel suo giardino, la signorina Cox si accorse con sorpresa che uno di loro
CONOSCIUTI COME I FOLLETTI DEL MONDO FELINO, I VIVACISSIMI DEVON REX SONO IL SINGOLARE RISULTATO DI UNA MUTAZIONE GENETICA
IL DEVON REX
ph. © Silvia Pampallona
era un bel micino nero dal manto riccioluto e che quindi, con molta probabilità, il padre dei cuccioli era proprio il misterioso e sfuggente gattone della miniera di stagno. La signorina Cox decise dunque di tenere questo gattino che fu chiamato Kirlee.
Dai primi incroci alla nascita della razza
Affascinata dall’aspetto particolare di Kirlee, la signorina Cox decise di provare a creare una nuova razza che fissasse i caratteri di quel micio tanto particolare. La speranza di produrre gattini caratterizzati da quei ricci particolari, portò l’intraprendente signorina Cox a incrociare Kirlee con un esempare di un’altra razza riccia, il Cornish Rex. Ma l’incrocio non ebbe successo, in quanto il tratto che rende riccio il mantello di Kirlee e del Cornish Rex proviene da geni completamente diversi. La strada corretta per arrivare alla nuova razza passò invece attraverso l’inserimento nel programma di selezione di gatti domestici per poi procedere reincrociando i discendenti di questi primi incroci. Si ottenne così la selezione del gene Devon Rex che porta il tipico ricciolo stretto che fa apparire i gatti come agnellini.
Nel 1972 il Devon Rex fu riconosciuto per la prima volta in Nord America. Nel 1979 arrivò anche il riconoscimento del CFA (Cat Fancy Association) e, nei primi anni ’80, per merito di Jerry Weaver, giunse in Europa il primo esemplare di Devon Rex.
Il carattere
Giocherellone e intelligente, il Devon Rex rimane “cucciolo” anche in età avanzata. Sono adorabili gattini che amano interagire con i loro amici umani e non si stancano mai di giocare, esplorare, andare a prendere le cose in giro per casa e cacciare palline e topi di stoffa. Quando non
LO STANDARD IN PILLOLE
Aspetto generale. Il Devon Rex è un gatto di taglia medio piccola, il maschio non supera i 4 kg e la femmina i 3,5 kg; l’aspetto è decisamente singolare e il suo mantello non ha eguali nel mondo felino. Orecchie. Sono molto grandi, larghe alla base, arrotondate in cima, posizionate molto basse e ricoperte da pelo sottile con ciuffetto in punta tipo lince. Occhi. Sono grandi, ovali, ben distanziati, di qualsiasi colore compreso verde, giallo e acquamarina. Testa. È piuttosto piccola, d’aspetto cuneiforme, molto angolosa con zigomi sporgenti e naso corto; particolari sono anche i baffi e le sopracciglia a volte assenti o spezzate. Corpo. Leggermente cilindrico, con torace ampio ma non troppo profondo, la muscolatura è salda e possente, il petto largo e arrotondato. Zampe. Sono lunghe e sottili con piedi piccoli e una coda lunga, fine e affusolata. Mantello. La mutazione Rex fa sì che il pelo abbia struttura molto corta e sottile, rendendo la pelliccia nell’insieme morbida, ondulata e arricciata, con o senza ‘peli di guardia’, che sono i peli esterni più grossolani e robusti. Colori. Sono accettate tutte le varianti di colore e di disegno del manto. Fra i più apprezzati sono gli esemplari dotati di manto bianco, i silver o argentati, gli smoke o color fumo, e naturalmente il point o Si-Rex (dall’unione delle parole Siamese e Rex) che deriva i colori più intensi sulle estremità e più chiari sul mantello, insieme agli occhi blu, dal gene himalayano (infatti tra i soggetti che sono stati utilizzati per ampliare il pool genetico dei Devon Rex compaiono anche Siamesi e Burmesi). Difetti rispetto allo standard di razza. Non deve avere testa stretta e lunga, oppure troppo larga; sono un difetto le orecchie piccole o posizionate alte e un corpo troppo compatto (‘cobby’); in esposizione viene penalizzato il pelo diritto o ispido, zone nude (prive di pelo) sono ammesse nei cuccioli ma negli adulti sono un difetto.
stanno saltando, arrampicandosi o facendo pasticci vuol dire che stanno dormendo, non ci sono altre possibilità.
Sono estremamente amichevoli e orientati alle persone, a causa della loro vivacità vanno molto d’accordo con i bambini sia grandi che con i più piccoli e sono in genere amichevoli verso gli altri animali da compagnia. Sono attenti e curiosi, mostrano interesse per tutto ciò che è intorno a loro.
Spesso pretendono di seguire i loro umani dappertutto, anche in bagno e sotto la doccia, solo per essergli vicini. Hanno sempre appetito e sono sempre pronti ad arraffare bocconcini dal tavolo. Sono buffi, amorevoli e vogliono essere coinvolti in tutto ciò che accade in famiglia, per questo sono ottimi compagni di vita.
La cura del pelo
Il mantello ondulato del Devon è facile da mantenere. Va spazzolato con delicatezza in modo da non rompere i peli delicati e in molti casi una spazzola morbida di crine e un panno di camoscio sono tutto ciò che serve. Le orecchie dovranno inoltre essere pulite con una certa costanza dato che il Devon Rex produce un’abbondante quantità di cerume e devono essere utilizzati prodotti specifici che rispettino il pH della cute. Per il bagnetto, necessario periodicamente a causa della importante produzione di sebo, il consiglio è quello di usare prodotti delicati. Anche l’igiene dentale è importante e una buona spazzolata ai denti, con gli appositi spazzolini è una buona abitudine da prendere, possibilmente giornaliera, altrimenti almeno una volta alla settimana.
Le malattie più comuni
I Devon Rex sono generalmente gatti di buona salute, ma gli allevatori devono tenere sotto controllo alcune patologie ereditarie tipiche quali l’ipotricosi congenita, una condizione che determina una pelliccia ridotta e con zone quasi completamente prive di pelo, l’orticaria pigmentosa, che è un problema dermatologico che provoca alterazioni cutanee spesso pruriginose, e soprattutto la condizione genetica ereditaria detta Miopatia del Devon Rex, nota anche come “spasticità del Devon Rex”, che è un disturbo della trasmissione neuromuscolare che si manifesta tra 3 settimane e 6 mesi di età.
I segni clinici sono debolezza muscolare, andatura anormale, intolleranza severa allo sforzo, difficoltà respiratorie, posture anormali, difficoltà a deglutire gli alimenti. Non esiste cura e la trasmissione è autosomica recessiva, cioè ci vogliono due copie dello stesso gene per far comparire la malattia. Per fortuna, oggi esiste un test del DNA che permette di individuare i portatori e di escluderli dalla selezione degli allevatori. ●