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Ornitologia

EOS BORNEA È IL NOME SCIENTIFICO DI QUESTO PAPPAGALLO APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA DEI LORIDI. È MOLTO APPREZZATO PER LA SGARGIANTE LIVREA SCARLATTA. MOLTO DIFFUSO IN CATTIVITÀ ANCHE PER L’INTELLIGENZA E IL CARATTERE BRIOSO, È UN ANIMALE IMPEGNATIVO NON ADATTO AI PRINCIPIANTI

IL LORI ROSSO

Diego Cattarossi

Medico veterinario accreditato Fnovi per la cura degli animali esotici

Originario dell’arcipelago indonesiano, popola preferibilmente foreste pluviali e costiere, soprattutto di mangrovie o palmizi, ma non è difficile trovarlo anche nelle pianure dell’entroterra.

La progressiva urbanizzazione, con distruzione degli habitat naturali ne ha notevolmente ridotto il numero degli esemplari, soprattutto in alcune delle isole minori. Questo è il motivo per cui può essere detenuto e allevato, comprato, venduto o ceduto solo se nato in cattività e accompagnato da apposito certificato Cites che ne attesti la provenienza. Attivo e vivace ama stare in gruppo, ha una spiccata propensione al volo veloce, una discreta loquacità, ma anche un temperamento piuttosto distruttivo, caratteristica questa da non sottovalutare, insieme alla rumorosità, se si sta prendendo in considerazione l’idea di una possibile convivenza.

Le caratteristiche fisiche e la riproduzione

Lungo poco più di una trentina di centimetri, ha testa e corpo di un bel colore rosso intenso e uniforme, che si stria di nero e blu sulle ali e sulla coda; il becco è arancione come pure il cerchio che delimita l’iride scura, mentre le zampe sono grigie. Anche se le femmine sembrano un po’ più piccole e di colore meno intenso, non esiste in questa specie dimorfismo

Tracey Wong - Pixabay

sessuale. Peculiarità di questo psittacide è la lingua a spazzola, la cui punta presenta papille allungate, necessarie a estrarre dai fiori il polline e il nettare di cui prevalentemente si ciba. In natura si riproducono tra novembre e febbraio, costruendo nidi nelle cavità degli alberi, dove la femmina depone un paio di uova che cova per circa 24 giorni. Nel giro di nove settimane i piccoli diventano indipendenti e lasciano il nido.

L’alimentazione

Fisiologicamente i Lori sono un po’ diversi dagli altri pappagalli; in

Diego Catarossi

natura si nutrono di nettare, polline, fiori, frutta e occasionalmente di piccoli insetti; per questo motivo non solo la loro lingua si è modificata, adattandosi a questa tipologia di dieta, ma anche lo stomaco muscolare detto ventriglio, normalmente deputato alla triturazione di un alimento prevalentemente costituito da granaglie secche, risulta in questo caso meno sviluppato. Rispettare le abitudini alimentari è fondamentale per assicurare a questi pappagalli una vita sana e lunga. Esistono in commercio preparati sia liquidi che in polvere solubile in grado di soddisfare la loro necessità di nettare e il fabbisogno di vitamine e sali minerali, che vanno però integrati con frutta e verdura fresche (mango, papaya, melone, mele, pere, carote, zucchine, peperoni, cavoli, piselli ecc) da fornire crude e fiori (viole, rose, ibiscus, calendule, tarassaco). Per ovviare al fastidioso inconveniente dell’emissione a spruzzo di feci liquide, derivanti dal tipo di alimentazione, sono state messe in commercio diete asciutte. Alimenti da evitare sono il mais, troppo ricco

LA CURA E LA SALUTE

Le patologie cui più frequentemente possono andare incontro questi pappagallini sono legate alla loro alimentazione: rischiano infatti malnutrizione, intossicazioni e infezioni batteriche associate al deterioramento del cibo. Sia il nettare sia la frutta sono alimenti facilmente deperibili e soprattutto durante la stagione estiva bisogna avere l’accortezza di sostituirli spesso in modo che siano sempre a disposizione, ma freschi, evitando così che gli animali possano ammalarsi ingerendo cibo andato a male. Anche l’acqua deve essere sempre a disposizione e pulita. I soggetti che appartengono a questa specie sono inoltre particolarmente suscettibili a una malattia metabolica che porta all’accumulo del ferro nei tessuti e che può essere mortale, l’emocromatosi. Sebbene l’alimentazione rientri tra i principali fattori capaci di innescarla, sembra probabilmente trattarsi di un disturbo genetico, trasmesso attraverso determinate linee di sangue. Rispettare l’etologia di questi animali è indispensabile per garantire loro un’esistenza sana e longeva, anche in cattività e affidarsi a un veterinario esperto in medicina aviare, che possa darci informazioni corrette e assistenza medica adeguata, è il primo passo per affrontare con consapevolezza l’affascinante esperienza dell’allevamento e della convivenza con dei Lori.

di zuccheri, foglie di melanzana, piante di pomodoro, perché possono avere livelli tossici di solanina e alcaloidi, pesche, ciliegie, prugne, albicocche, funghi, prodotti per uso umano, soprattutto se contenenti conservanti, come alimenti in scatola, bibite, alcolici, cioccolato; eccessi di proteine e grassi possono essere pericolosi, mentre un eccesso di ferro può risultare addirittura fatale.

L’allevamento

Diffuso e apprezzato in cattività per la sua indole giocosa, il suo aspetto accattivante, la sua simpatia e intelligenza, non è però adatto ad allevatori neofiti è infatti un animale esigente e impegnativo. Ama fare il bagno ogni giorno, distruggere tutto ciò che gli capita a portata di becco, esibirsi in acrobazie e dondolarsi per ore anche a testa in giù. Necessita di una gabbia spaziosa, ma anche di passare molto tempo fuori da essa, libero di volare in giro e interagire con persone e cose, il che si traduce in disordine, sporco e distruzione ovunque abbia accesso. Mantenere pulito l’ambiente in cui vive, dentro e fuori la gabbia, diventa un impegno a tempo pieno, ma è imprescindibile per una convivenza serena e salutare. Nonostante la sua fama di pappagallo parlante, le abilità espressive di questo esemplare sono in realtà piuttosto limitate e rivolte all’emissione di grida e strilli acuti. ●

Diego Catarossi

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