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di Luca Biagiotti

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di Silvia Maculan

di Silvia Maculan

ar te e cul tu ra

IL TEATRO INCONTRA LA SCIENZA

IL CLIMA VA di Luca Biagiotti IN SCENA CON LA “GRANDE INVASIONE”

Climate on stage

Il clima “non è una buona storia”. Pisa, invece, ha tutto per farla diventare straordinaria grazie a una interazione tra scienza e teatro, due settori fortemente fertili in città. Anche il tessuto teatrale nel corso degli anni ha riflettuto sul tema ambientale dando vita a spettacoli come Non abbiamo ereditato la terra dai nostri genitori ma l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli (Farina), Il Settimo Continente (La Ribalta), la Grande Invasione Teatrale con 127 performances tutte sulla questione ambientale. Allora è tempo di rincorrere una piccola utopia e creare un pool di scienziati, climatologi, teatranti, comunicatori. Un tavolo permanente di ricerca e racconto per

riuscire a capire che le scoperte scientifiche da sole non bastano, se non subiscono una trasformazione comunicativa.

La comunicazione non passa: “oltre a non

essere una storia facile da raccontare, la crisi del pianeta non si è dimostrata una

buona storia” conferma, affranto, Safran Foer. Ma perché non ci interessa ciò che ci spazzerà via? Le migliori penne del pianeta hanno provato a dare una spiegazione di questo fenomeno incredibile: secondo Amitav Ghosh la natura è diventata una faccenda affidata alla scienza e si è creata una spaccatura tra ricercatori da una parte e intellettuali e scrittori dall’altra; per il biologo e regista Randy Olson il clima probabilmente è “l’argomento più noioso che il mondo scientifico si sia mai trovato a presentare al pubblico”; per Jonathan Franzen siamo immersi in una crisi della capacità di credere; per Espen Stoknes, autore dell’ispirato What We Think About When We Try Not To Think About the Global Warming è tutta colpa di alcune barriere cognitive, riassumibili nelle 5 D: Distance, Doom, Dissonance, Denial e iDentity. L’arte, e in particolare il teatro, creano e generano emozioni. Danno anima ai fatti. Scienza e teatro stanno già dialogando su piani che hanno molto appeal, come nel caso della robotica. Sul clima si nota invece un ritardo, anche se l’esempio recente più prestigioso è la collaborazione tra il Royal Court e il Chris Rapley nello spettacolo 2071, soltanto parzialmente riuscito. In questo caso, il teatro ha praticamente rinunciato alla sua missione: lo spettacolo era il report scientifico, non toccato dalla finzione artistica, e il performer non era un attore, ma lo stesso professor Rapley. Si sente quindi l’urgenza di richiamare teatro e scienza a un nuovo incontro sul clima, con lo scopo, questa volta, di rincorrere una nuova utopia minimalista. “Per

mobilitare le persone, questa deve diventare una questio-

ne emotiva”, ricorda il premio Nobel Daniel Kahneman. Ma non possiamo fermarci qui. Come può la mente umana tenere traccia di questo trauma, pensare l’impensabile e raccontarlo con straordinaria efficacia? Secondo il Premio Nobel i dati da soli non bastano: “per mobilitare le persone, questa deve diventare una questione emotiva” e per Andri Snaer Magnason, i dati reste-

ranno un rumore bianco finché una nar-

razione non darà loro un’anima. Soltanto così si può sperare di innescare un cambiamento nei comportamenti perché al momento pochissimi di noi negano l’esistenza del cambiamento climatico, ma continuiamo a comportarci come se di fatto non esistesse.

Pisa offers a fertile ground for science and theater: the city has scientific skills and an artistic life that over the years has reflected on environment, as, for example, in shows like “We did not Inherit the Land from our Parents but we Borrowed it from our Children” (by Farina), “The Seventh Continent” (by La Ribalta), the “Great Theatrical Invasion” (127 performances around the city). It is time for an utopia: the creation of a pool of scientists, climatologists, actors and communicators focusing on research and storytelling to realize that scientific discoveries need a communicative transformation.

Progettazione grafica e impaginazione: iDNA srl e Margherita Cianchi

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