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Maurizio Mason
più calzante (nel vero senso della parola...) appare in Be Big, comica sonora del 1930. Un Ollie particolarmente atletico e festante desidera partecipare, assieme al compagno Stan, al ritrovo del loro Club di Equitazione. Purtroppo le loro graziose mogli preferiscono una vacanza ad Atlantic City, come d’altronde già concordato. Niente di meglio che fingersi malati e raggiungere le mogli il giorno seguente, dopo la serata al Club. Avvertiamo subito il bisogno di Stan e Ollie di evadere da quello spazio che è la loro casa e da Atlantic City, luoghi frutto di costrizioni e non di desiderio e loro piena libertà. Poiché i boys desiderano indossare l’uniforme ufficiale del Club, si scambiano per errore gli stivali che naturalmente vanno larghi a Stan ma troppo stretti a Ollie. Ed ecco la metafora, il significante da cui scaturisce il significato. Gli stivali divengono ciò che malvolentieri indossiamo, la mancata libertà e la sua mancata realizzazione. I vani tentativi della coppia di sfilare gli stivali hanno non solo il significato di farci apprezzare le loro doti di comici ma anche di trasmetterci il loro candido desiderio di fuga dalla costrizione, anche da un paio di calzature. Certo, Ollie comprende per un momento che certe regole andrebbero rispettate e infatti all’invito per la serata al Club risponde negativamente. Poi però prevale il senso di sciogliere i legami, qualsivoglia essi siano. La comica terminerà con gli stivali ancora addosso ma con la distruzione della parete in cui si trova incastonato il letto presso il quale i due si erano rifugiati. Il precipitare di questi nella strada sottostante chiude il loro desiderio di spazio aperto, finalmente non vincolato da pareti, promesse, oppressioni. IL TEMPO (STORICO) Una critica, pur benevola, che viene rivolta da certa critica a Laurel & Hardy riguarda la collocazione temporale delle loro avventure. Si è detto che la coppia, a differenza di altri illustri colleghi del periodo, ad esempio Charlie Chaplin, non hanno sviluppato una adeguata analisi e denuncia della loro periodo storico. È vero che analizzando capolavori come The Gold Rush (1925) e The Great Dictator (1940) si deve am-
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