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Il PNRR e lo sviluppo della mobilità del Paese

L’Italia ha la possibilità di voltare pagina rispetto al passato, superando gli impatti economici e sociali della pandemia e costruendo un nuovo Paese, più equo, verde e inclusivo grazie a Italia Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), lo strumento programmatico definito per cogliere la grande occasione del Next Generation EU24 e che mobilita 191,5 miliardi di euro. L’Italia ha integrato il PNRR con risorse nazionali aggiuntive per 30,6 miliardi di euro, attraverso l’istituzione del Piano Nazionale Complementare (PNC).

Il Gruppo FS è stato chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nella definizione e nell’attuazione del PNRR e del PNC; ad oggi, infatti, sono stati assegnati a società del Gruppo FS - in qualità di soggetti attuatori e responsabili di intervento - 25,89 miliardi di euro dei fondi, di cui 24,82 miliardi di euro (96%25) assegnati a RFI, in dettaglio:

• 24,29 miliardi di euro inerenti la Missione 3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile Componente 1 destinati a interventi di sviluppo e potenziamento della rete ferroviaria nazionale e regionale;

• 0,23 miliardi di euro nella Missione 1 Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo Componente 3;

• 0,08 miliari di euro nella Missione 2 Rivoluzione, verde e transizione ecologica Componente 2;

• 0,23 miliari di euro nella Missione 5 Inclusione e Coesione Componente 2 e Componente 3.

Ciò in coerenza con il ruolo attribuito al trasporto ferroviario nel quadro degli obiettivi definiti dalla Sustainable and Smart Mobility Strategy (SSMS) proposta dalla UE nel 2020 per contribuire alla riduzione del 90% delle emissioni di CO2 entro il 2050, e per completare lo spazio unico europeo dei trasporti delineato con il Libro Bianco del 2011. Questo approccio intende anche promuovere la coesione, ridurre le disparità regionali, migliorare la connettività e l'accesso al mercato interno per tutte le regioni. Aggiungendo risorse a progetti già esistenti e accelerandoli, nonché introducendone di nuovi collegati alla strategia di infrastrutturazione del Paese (#Italia Veloce), gli investimenti ferroviari inseriti nella Missione 3 del PNRR –integrati con quelli previsti dal relativo Fondo Complementare ex art. 4 DL. 59/2021 – puntano a realizzare e completare opere che fanno parte di progetti infrastrutturali europei o che colmano gap penalizzanti per lo sviluppo economico del Paese e, in particolare, del Mezzogiorno e delle Isole.

Orientati allo sviluppo dei principali assi ferroviari, legandoli e integrandoli alla rete AV/AC, alla velocizzazione e all’ammodernamento dell’intera rete comprese le linee regionali, al rafforzamento del trasporto su ferro per la movimentazione delle merci sulle lunghe distanze e al miglioramento dei collegamenti di ultimo miglio, gli investimenti PNRR della Missione 3 di cui è incaricata RFI sono articolati in otto ambiti:

1. collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud per i passeggeri e le merci;

2. linee ad Alta Velocità nel Nord che collegano all’Europa;

3. connessioni diagonali;

MISSION 3: INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Si pone l’obiettivo di rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale, con una particolare attenzione al Mezzogiorno. Potenzia i servizi di trasporto merci secondo una logica intermodale in relazione al sistema degli aeroporti. Promuove l’ottimizzazione e la digitalizzazione del traffico aereo.

24. Noto in Italia come Recovery Fund o “Fondo per la ripresa”.

4. sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS);

5. potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave;

6. potenziamento delle linee regionali;

7. potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie del Sud;

8. miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud

25. Il restante 4% (1,07 miliardi) è assegnato ad altre società di Gruppo (ANAS, FSE e Fondazione FS, ecc).

Tra i benefici attesi:

• maggiore integrazione tra l’infrastruttura ferroviaria nazionale e le ferrovie regionali;

• ampliamento e integrazione dei servizi ferro/gomma;

• omogeneizzazione degli standard di sicurezza;

• nuove connessioni passeggeri e merci con aeroporti, porti e terminali;

• ottimizzazione dell’offerta con integrazione tra servizi Alta Velocità e trasporto pubblico locale.

Gestione dei rotabili

Gestione degli spazi di stazione

Velocità

Integrazione della rete Risparmio

Intermodalità

Gli investimenti previsti mirano a completare entro il 2026 una significativa tappa verso la realizzazione di un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse al Green Deal europeo e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) individuati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e in particolare ad alcuni di essi. La valenza in termini di sostenibilità degli investimenti RFI riguarda tanto le finalità delle opere da realizzare, una volta

PNRR

MISSIONE

M3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile

CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI DELL’AGENDA 2023 attivate, quanto le scelte e le modalità di progettazione e di realizzazione. Come previsto dal Recovery and Resilience Facility (RFF) per tutte le misure inserite nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, ne è stata infatti verificata la conformità al principio del Do Not Significant Harm (DSNH) definito dal Regolamento UE 2020/852 (c.d. Regolamento Tassonomia) in base al quale un’attività economica è sostenibile se contribuisce ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali previsti dallo stesso Regolamento senza arrecare danno ai restanti obiettivi ambientali.

COMPONENTE

C1: Investimenti sulla rete ferroviaria

Per maggiori informazioni riguardo i progetti e i benefici commerciali dei principali investimenti che RFI, grazie alle risorse stanziate nell'ambito del PNRR, metterà in campo nel prossimo quinquennio 2022-2026, si rimanda al Piano Commerciale RFI: https://www.rfi.it/it/chi-siamo/Il-rapporto-con-lo-Statoe-con-gli-stakeholder/il-piano-commerciale.html

Polo Infrastrutture Del Gruppo Fs Pronto Ad Aprire Cantieri Per Quasi 30 Miliardi

Il 2022 si chiude per il Polo Infrastrutture del Gruppo FS con oltre 25,5 miliardi di euro di nuove gare lanciate e 15 miliardi di euro di appalti.

RFI e Anas, infatti, non solo sono riuscite a raggiungere gli obiettivi prefissati, ma hanno addirittura superato di ben 10 miliardi di euro le gare lanciate nel 2021 (+64%). Con l'accelerazione data nel mese di dicembre, che ha portato alla pubblicazione di gare per 10 miliardi di euro, le due società del Gruppo FS sono quindi pronte ad aprire nel 2023 cantieri per 30 miliardi.

Nel solo mese di dicembre RFI ha pubblicato 46 gare per oltre 8 miliardi di euro, riuscendo a chiudere il 2022 con 283 nuove gare lanciate sul mercato e superando il tetto dei 21 miliardi di procedure avviate, di cui oltre 10 miliardi per opere in PNRR. Tra le gare lanciate numerose quelle dedicate a progetti per il Sud Italia: le 6 gare da 6 miliardi totali in Sicilia, che permetteranno di aprire tutti i cantieri della Palermo-Catania-Messina nel corso del 2023; la realizzazione della tratta Battipaglia-Romagnano, parte della nuova linea Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, del valore di oltre 2,16 miliardi di euro finanziati con risorse PNRR; la nuova linea Ferrandina - Matera La Martella.

(203-1, 203-2)

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