9772281 389006
07180
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www.panorama-online.com – N. 07|2012 – 1,80 Euro
Dicembre 2012
südtirol
panorama Il mensile dell’economia
Investimenti I metalli strategici sono un’ alternativa? Carriera Cosa deve evitare un capo alle prime armi? Whisky La prima distilleria italiana. LUSS LIFE O & STYL E
con
AZIENDE DEL TRENTINO
la classifica delle principale imprese trentine
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SOMMARIO
EDITORIALE
Panoramica Per la seconda volta, dopo quella pubblicata a dicembre 2011, Südtirol Panorama presenta la classifica delle migliori imprese del Trentino. Anche in quest’occasione, non ci accontentiamo semplicemente di elencare le “prime della classe” in ordine di fatturato, ma abbiamo voluto andare più a fondo e, per ciascuna di queste 300 società di capitale, abbiamo riportato una serie di indici di bilancio, sulla base dei quali è possibile ottenere una panoramica di ciascuna realtà. Abbiamo inoltre stilato alcune classifiche “minori” delle prime 30 aziende per ogni categoria, così da consentire d’individuare a colpo d’occhio, ad esempio, i maggiori datori di lavoro, le imprese più redditizie o i principali contribuenti trentini. Complessivamente, a questa Top 300, considerata la più estesa classifica di questo tipo per il Trentino, abbiamo dedicato 32 pagine: i dati sono consultabili da pag. 6. Qual è l’immagine che l’Asia ha dell’Europa? E cosa rende il continente asiatico così dinamico? È ciò che abbiamo cercato di scoprire insieme a Kian-Teik Beh, International Director del Singapore Economic Development Board a Londra che, per qualche giorno, si è intrattenuto a Bolzano per una conferenza. Se siete interessati alle sue analisi economiche del Sud-est asiatico e dell’Europa, andate a pag. 42. Distillare il whisky può essere un ottimo affare: ne sono una conferma i fatturati in costante crescita delle case scozzesi. A questo business vuole ora partecipare anche un imprenditore edile venostano che, dopo anni di pianificazione e preparativi, ha costruito la prima distilleria di questo genere in Italia. Il distillato è già sul mercato e si chiama Italian Single Malt ma, per fregiarsi del titolo di whisky, bisognerà attendere tre anni d’invecchiamento. Il reportage è a pag. 48. ◀
4
Copertina 6
La “Top 300” Le migliore 300 imprese del Trentino
16 20 22 26 30 32 36
Le 30 aziende con i maggiori profitti Le 30 aziende emergenti dell’anno I 30 principali datori di lavoro Le 30 aziende più redditizie Le 30 aziende più remunerative I primi 30 contribuenti Le 30 aziende più capitalizzate
Impresa & mercati 38 Domande e risposte La nona edizione del World Business Forum a Milano
42 Il mondo visto dall’asia Un Intervista al direttore internazionale per l’Europa del Singapore Economic Development Board, Kian-Teik Beh
48 Italian Single Malt Il primo whisky italiano viene prodotto in Val Venosta
52 Il signor Sparber desidera? A tavola con il nuovo presidente di Sel, Wolfram Sparber
Denaro & finanza 56 Investire in metalli strategici È un’alternativa valida?
Carriera 64 Diventare il ”capo“ Ecco a cosa devono prestare attenzione i manager alle prime armi
Lusso & lifestyle 66 Prova su strada La nuova Porsche Boxster. Più Porsche che mai!
68 E luce sia!
Peter Seebacher
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Il metodo La classifica e i criteri adottati
8
Una bella luce riscalda il cuore
colophon Data di pubblicazione: 14 dicembre 2012 Caporedattore: Peter Seebacher Direttore: Kurt W. Zimmermann Autori: Thomas Amonn, Max Otte, Mara Mantinger, Norbert Vieider Rielaborazione testi italiani: Bonetti & Peroni (BP) Feedback alla redazione: panorama@ff-bz.com Direttore di produzione: Elisa Lochi Coordinazione vendite: Lisa Forer-Naumann, Sales Manager: Michael Disertori 0471 30 45 45 Editore: FF-Media srl Bolzano – reg. Trib. Bolzano 20/ 98 R.P. del 7.10.98 Südtirol Panorama: Via Brennero 7a, 39100 Bolzano, tel. 0471 30 45 00, fax 30 45 11, www.panorama-online. com, Stampa: Radin Berger Print GmbH, Innsbruck (A), Tiratura: 23.000 copie, Immagine di copertina: night-fate-stock
News & Trend
Rubrica 58 59 69 69 74
Commento finanziario. Era solo un prestito La rubbrica finanziaria. Obbligazioni PMI Segnalibro Viaggi per insider Al telefono con... … Cellina von Mannstein
74 74
Logout Fumetto
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
3
NEWS & TREND
Occupati e disoccupati 11,1
La curva della crescita dei disoccupati
10,8 10,5 10,2 9,9 9,6 9,3
Ottobre 2011- 2012
8,7 O
N
D
G
F
M
Nel terzo trimestre 2012 il numero degli occupati rimane sostanzialmente stabile su base annua. Il risultato sintetizza il nuovo calo dell‘occupazione maschile (-149.000 unità), a fronte del protrarsi del positivo andamento di quella femminile (153.000 unità). L' aumento dell' occupazione più adulta, con almeno 50 anni, si contrappone al persistente calo di quella più giovane e dei 35-49enni. Al calo tendenziale dell' occupazione italiana (-70.000 unità) si associa la crescita di quella straniera (73.000 unità). In confronto al terzo trimestre 2011, tuttavia, il tasso di occupazione degli italiani cresce di 0,1 punti percentuali, mentre quello degli stranieri segnala una nuova significativa riduzione (dal 62,5% al 60,9%). L'industria in senso stretto prosegue la flessione avviatasi nel primo trimestre 2012, registrando un calo tendenziale dell'1,8% (-82.000 unità), concentrato nelle imprese di media dimensione. Si accentua la riduzione degli occupati nelle costruzioni (-5,8%, pari a -107.000 unità). Il terziario registra una significativa variazione positiva
A
M
G
L
A
S
O
Grafik: Panorama
9,0
(+1,5%, pari a 230.000 unità), dovuta alla crescita delle posizioni lavorative sia dipendenti sia autonome. Gli occupati a tempo pieno continuano a diminuire (-2%, pari a -398.000 unità). La caduta tendenziale interessa soprattutto l' occupazione dipendente a carattere permanente e il Mezzogiorno. Gli occupati a tempo parziale aumentano nuovamente in misura sostenuta (+11,6%, pari a 401.000 unità), ma si tratta in gran parte di part-time involontario. Il numero dei disoccupati manifesta un ulteriore forte aumento su base tendenziale (+30,6%, pari a 581.000 unità). L' incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa entrambe le componenti di genere e in oltre la metà dei casi persone con almeno 35 anni. La crescita è dovuta in un caso su due a quanti hanno perso la precedente occupazione. Il tasso di disoccupazione medio trimestrale (dati grezzi) è pari al 9,8%, in crescita di 2,1 punti percentuali rispetto a un anno prima; l‘indicatore passa dal 6,7% del terzo trimestre 2011 all' 8,8% per gli uomini e dal 9% all' 11% per le donne.
Foto:TIS
Collaborazione sulle tecnologie “green”
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Stefano Dal Savio
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
Una rete di collaborazione nel settore “green” tra Alto Adige, Trentino e Tirolo: questo l’obiettivo del progetto “Pro-Green” che coinvolge aziende, enti e associazioni di categoria dell’Euregio. Nell’ambito del convegno che si è svolto presso il TIS innovation park la Provincia Autonoma di Bolzano ha presentato ai partner tirolesi e trentini le politiche, i soggetti e i progetti del proprio territorio. I principali attori locali nel settore delle tecnologie verdi si sono riuniti per la prima volta in Alto Adige per presentarsi ai colleghi delle regioni confinanti. Tra i protagonisti della giornata EURAC, TIS, Libera Università di Bolzano, Agenzia CasaClima e Agenzia Provinciale per l’Ambiente. «Questo è il terzo seminario organizzato nell’ambito del progetto Pro-Green», spiega Stefano Dal Savio, manager dell’Area Energia & Ambiente del TIS. «L’intento del progetto è di stimolare la collabora-
zione e l’avvio di cooperazioni transregionali fra gli operatori del settore», continua Dal Savio. Dopo Innsbruck e Trento, dove si sono presentati rispettivamente i colleghi tirolesi e trentini, il terzo seminario di Bolzano ha completato la panoramica delle attività svolte nelle tre regioni. «D’ora in poi si tratta di mettere in comunicazione le aziende e di avviare insieme progetti che superino i confini regionali», conclude Dal Savio. Tra le strategie da seguire emerse nel corso del convegno vi è l’implementazione di servizi dedicati alle imprese dei settori green per semplificare la burocrazia, ma anche la creazione di un sistema di finanziamento per sostenere i progetti transregionali in tema di innovazione. Il seminario è stato organizzato nell’ambito del progetto “5862, ProGreen” cofinanziato dal progetto Interreg IV Italia-Austria del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
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bine che producono circa 350.000 MWh l’anno, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di oltre 307.000 persone e contribuisce a evitare l’emissione nell’ambiente di circa 135.000 tonnellate di CO2 l’anno.
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COPERTINA
aziende del Trentino Qual è lo stato dell’economia? Quali sono le imprese che fatturano di più? Dopo il 2011, Südtirol Panorama ha redatto per la seconda volta un elenco dettagliato delle 300 maggiori aziende del Trentino.
6
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
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COPERTINA
S
e si conoscono le condizioni delle imprese di un Paese o di una provincia, ci si può rendere conto, con una certa precisione, della situazione generale dell’economia locale. Da questo punto di vista, per il Trentino potrebbe già accendersi il segnale di cessato allarme: i dati di bilancio 2011 mostrano una buona solidità aziendale e ci fanno pensare che l’economia della regione sia relativamente in salute. Ciascun lettore dispone ora degli strumenti per verificare la veridicità di quest’affermazione, perché Südtirol Panorama, dopo il 2011, riporta per la seconda volta la classifica più ampia delle aziende trentine, la Top 300. Come per lo scorso anno, il criterio principale osservato è stato il fatturato. Nell’elenco di sei pagine riportato di seguito, Südtirol Panorama fornisce inoltre, per ciascuna delle 300 aziende considerate, informazioni quali la crescita del fatturato espressa in percentuale, gli utili o le perdite in milioni di euro, la redditività del capitale proprio in percentuale, i costi del personale, le imposte versate, il capitale proprio e il cash flow, sempre in milioni di euro. Abbiamo poi diviso in varie categorie le prime trenta aziende, pubblicando anche queste “mini” classifiche: “le aziende con i maggiori profitti”, “i maggiori con-
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tribuenti”, “le più capitalizzate”, “quelle che hanno fatto registrare il maggior incremento di fatturato”, “le più redditizie”, “le più remunerative” e “i maggiori datori di lavoro”. Chi vuole, dunque, trarre le proprie conclusioni dalle classifiche e dai dati pubblicati, può farlo tranquillamente. La classifica delle aziende nella Top 300 del Trentino, con tutte le informazioni dettagliate, invita all’analisi. CALCOLO. Diversamente dallo scorso
anno, al fine di garantire una migliore comparabilità delle aziende, sono state considerate solo le società di capitali, escludendo le cooperative. Come base per i diversi calcoli si sono utilizzati i dati di bilancio, che ogni anno le aziende sono chiamate a depositare presso la Camera di Commercio.
In caso di disponibilità di bilanci consolidati (quest’anno erano parecchi), non sono stati presi in considerazione quelli delle singole aziende facenti capo al gruppo, essendo il loro bilancio già conglobato in quello consolidato. Per questo motivo, alcune imprese riportate nella classifica 2011 non compaiono in quella di quest’anno. AZIENDE LEADER. Al primo posto si è
posizionata la società energetica Findolomiti Energia Srl, con un fatturato di 985 milioni di euro, a fronte dei 720 dello scorso anno. La prima classificata del 2011, Cartieri Fedrigoni & C SpA (azienda produttrice di carta con sede ad Arco), quest’anno ha ottenuto il secondo posto, incrementando il fatturato a 768,3 milioni di euro. ◀ PETER SEEBACHER
La classifica Südtirol Panorama è orgoglioso di presentare, per la seconda volta, la Top 300 delle aziende trentine. La prima edizione della classifica è stata accolta positivamente in Trentino e in Alto Adige, attirando l’attenzione anche di alcuni media locali. Per essere prese in considerazione, le aziende dovevano soddisfare alcuni criteri, tra cui: ▶ essere società di capitali con sede legale nella provincia di Trento; ▶ depositare entro il 10 novembre 2012 un bilancio europeo consultabile. ▶ non sono stati presi in considerazione consorzi, cooperative, banche e società di leasing. ▶ se disponibile, si è data priorità al bilancio consolidato del gruppo; altrimenti sono stati considerati i singoli bilanci societari.
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COPERTINA FATTURATO
INCREMENTO FATTURATO
UTILE 2011
REDDITIVITÀ
COSTI DEL PERSONALE
IMPOSTE PAGATE
PATRIMONIO NETTO
CASHFLOW
(MIO €)
%
(MIO €)
%
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
1 FINDOLOMITI ENERGIA Srl, Trento *
985,0
37%
-36,1
-4%
64,5
59,8
593,3
237,3
2 CARTIERE FEDRIGONI & C SpA, Arco *
768,3
6%
20,1
3%
112,7
14,3
271,1
51,8
NR°
DENOMINAZIONE
3 DANA ITALIA SpA, Arco *
614,7
34%
33,1
5%
67,2
15,2
77,0
42,7
4 ARCESE SpA, Arco *
522,1
13%
4,0
1%
98,2
2,6
75,1
21,3
5 AQUAFIL SpA, Arco *
495,3
15%
5,9
1%
76,5
4,6
78,8
32,8
6 MARANGONI SpA, Rovereto *
478,6
20%
-7,9
-2%
84,0
5,0
111,8
19,4
20,0
0,8
30,7
6,1
7 PVB GROUP SpA, Trento *
6
419,9
18%
-2,4
-1%
8 AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA, Trento *
383,4
4%
83,7
22%
64,1
40,9
569,1
154,7
9 F.LLI POLI SpA, Trento *
378,6
1%
7,7
2%
48,9
5,9
199,7
23,7
10 UNIFARM SpA, Trento *
346,0
2%
3,9
1%
23,0
3,2
69,3
11,9
11 CARTIERE DEL GARDA SpA, Riva del Garda
271,7
3%
4,1
2%
30,1
4,1
148,7
13,2
12 ITALSCANIA SpA, Trento
241,3
13%
16,6
7%
5,8
7,3
51,6
19,6
13 SUBARU ITALIA SpA, Ala
3
165,6
-10%
1,0
1%
4,3
1,0
21,2
3,9
14 SERO Srl, Trento *
164,1
0%
6,2
4%
31,4
3,8
138,3
21,0
15 PAMA SpA, Rovereto *
143,2
3%
0,8
1%
25,3
1,8
35,4
5,8
16 CRISTOFORETTI SpA, Cles
133,1
9%
1,1
1%
3,8
1,0
13,5
1,9
17 VETRI SPECIALI SpA, Trento
133,0
8%
27,3
21%
26,1
12,7
93,6
35,4
18 ACCIAIERIA VALSUGANA SpA, Borgo Valsugana
128,1
-23%
-42,3
-33%
4,6
-5,2
-25,3
-41,9
19 FIRMIN Srl, Lavis *
123,6
n.d.
0,0
0%
1,3
0,1
3,5
n.d.
20 ALIMENTARI SpA, Riva del Garda *
111,9
25%
1,7
2%
6,6
1,4
24,5
3,0
21 DEDAGROUP SpA, Trento *
109,4
1%
-1,3
-1%
35,1
0,6
10,7
5,6
22 DORIGONI SpA, Trento
98,8
7%
1,6
2%
5,9
0,9
23,9
2,4
23 CARTIERE VILLA LAGARINA SpA, Villa Lagarina
97,3
8%
1,7
2%
4,2
1,1
27,7
7,2
24 METALSISTEM GROUP SpA, Rovereto *
93,5
15%
3,2
3%
18,7
1,5
60,5
7,8
25 EBARA PUMPS EUROPE SpA, Cles
87,7
5%
2,3
3%
22,0
2,6
26,8
4,8
26 WATTS INDUSTRIES ITALIA Srl, Trento
85,9
8%
0,8
1%
14,4
1,0
27,9
3,5
27 EUROBRICO SpA, Villa Agnedo
81,0
5%
2,6
3%
9,6
1,9
22,1
4,5
28 OR.VE.A. SpA, Trento
79,0
-1%
-1,5
-2%
15,1
0,3
24,4
0,7
29 MENZ & GASSER SpA, Novaledo
77,9
16%
0,1
0%
10,2
0,5
10,2
2,4
30 COLLINI LAVORI SpA, Trento *
76,6
-15%
3,3
4%
9,8
1,9
27,4
8,5
31 CLAN Srl, Rovereto *
70,9
13%
-0,9
-1%
6,8
0,6
12,5
1,5
32 ADIGE SpA, Levico Terme
69,7
16%
4,4
6%
9,5
2,2
36,9
7,7
33 GRUPPO NORD PETROLI Srl, Borgo Valsugana
69,6
11%
-0,2
0%
1,1
0,1
2,2
0,5
34 SANDOZ INDUSTRIAL PRODUCTS SpA, Rovereto
68,7
11%
3,1
5%
10,3
1,6
9,7
11,5
35 FURLANI CARNI SpA, Trento
65,7
26%
1,0
2%
1,8
0,6
6,4
1,9
36 LUNELLI SpA, Trento *
64,2
4%
9,0
14%
8,9
3,5
209,1
20,5
37 ZOBELE HOLDING SpA, Trento
64,1
5%
-5,9
-9%
16,7
0,6
63,2
0,4
38 MIORELLI SERVICE SpA, Mori
63,2
2%
7,0
11%
39,3
4,4
35,3
7,3
39 NINZ SpA, Ala
62,6
-1%
1,4
2%
12,9
1,1
30,7
2,7
40 PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA, Trento
59,9
9%
8,5
14%
9,7
4,2
46,5
15,9
41 INFORMATICA TRENTINA SpA, Trento
58,8
3%
3,4
6%
17,1
2,0
20,9
6,4
42 PNEUSMARKET SpA, Rovereto
56,8
61%
0,4
1%
0,5
0,1
2,6
0,6
54,5
-1%
-0,6
-1%
8,0
0,2
2,6
1,1
54,1
-48%
1,7
3%
9,2
1,4
5,8
0,5
45 EUROCAR SpA, Trento
53,2
-16%
0,0
0%
2,9
0,1
4,2
0,3
46 GRUPPO ADIGE BITUMI SpA, Mezzocorona
52,4
-11%
-0,5
-1%
6,3
0,6
26,8
0,7
47 OFFICINE BRENNERO SpA, Trento
52,1
-20%
-3,2
-6%
6,6
-0,8
2,7
-2,2
48 CTE GROUP SpA, Rovereto *
50,0
-47%
-3,4
-7%
10,6
-0,2
4,6
-1,0
49 MARGONI AUTO SpA, Trento
49,2
2%
-0,2
0%
3,9
0,1
1,5
0,1
50 S.A.E. SpA, Trento *
46,0
-10%
42,6
93%
8,8
0,1
0,6
45,7
43 TRENTO SVILUPPO Srl, Trento 44 SIEMENS TRANSFORMERS SpA, Trento
9
Redditività delle vendite = utile/fatturato | Costi del personale in % = costi del personale/fatturato | Cash flow lordo = utile + accantonamenti + ammortamenti | * Bilancio consolidato di gruppo | 1 Bilancio al 31.01.11 | 2 31.03.11 | 3 31.03.12 | 4 30.04.11 | 6 30.06.12 | 7 31.07.11 | 9 30.09.11 | 10 31.10.11
8
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
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COPERTINA FATTURATO
INCREMENTO FATTURATO
UTILE 2011
(MIO €)
%
(MIO €)
%
51 TRENTINALATTE SpA, Roverè della Luna
45,7
7%
1,0
52 TEXBOND SpA, Rovereto
44,7
9%
1,3
53 MANICA SpA, Rovereto *
44,0
17%
54 LA SPORTIVA SpA, Ziano di Fiemme *
41,6
11%
NR°
DENOMINAZIONE
REDDITIVITÀ COSTI DEL PERSONALE
IMPOSTE PAGATE
PATRIMONIO NETTO
CASHFLOW
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
2%
5,6
0,7
6,3
2,5
3%
3,5
1,7
17,2
5,2
1,1
2%
4,0
0,7
13,5
2,3
3,6
9%
7,1
1,9
28,4
5,2
55 B.M. ELETTRONICA SpA, Cimego
41,4
43%
1,7
4%
2,5
0,9
3,7
2,3
56 MARIANI SpA, Ledro
41,3
38%
0,1
0%
7,7
0,3
4,2
0,9
57 SEGATA SpA, Trento
41,0
0%
0,0
0%
5,5
0,2
6,3
0,5
58 DALMEC SpA, Cles *
40,7
32%
4,4
11%
14,6
2,1
26,3
6,0
59 ALTO GARDA POWER Srl, Riva del Garda
40,7
10%
1,4
4%
0,0
0,4
12,2
5,9
60 NEW TWINS Srl, Avio
40,3
33%
1,7
4%
5,3
0,2
3,7
4,2
61 SCANIA COMMERCIALE SpA, Trento
39,8
-1%
-0,1
0%
3,0
0,1
6,3
0,4
62 ACTIVA SpA, Trento
38,9
4%
0,3
1%
1,6
0,2
2,2
0,6
63 BTSYSTEMS Srl, Cimego *
t
38,6
n.d.
2,5
6%
2,8
1,2
5,2
n.d.
64 PROVINCO ITALIA SpA, Riva del Garda
37,1
-5%
2,4
6%
0,4
1,1
2,8
2,6
65 INTERNORM ITALIA Srl, Trento
35,4
-15%
0,5
1%
1,7
0,3
2,0
0,8
66 ALDEBRA SpA, Trento
35,1
14%
-1,2
-3%
7,2
-0,1
1,7
0,2
67 TASSULLO SpA, Tassullo *
33,8
-2%
-1,7
-5%
7,0
0,0
15,7
0,8
68 TASCI Srl, Rovereto *
33,6
14%
3,1
9%
5,5
1,6
9,8
4,8
69 SICOR SpA, Rovereto
33,5
-11%
1,4
4%
5,8
0,8
11,2
0,9
70 FRANCESCHI Srl, Trento
33,4
-5%
-0,5
-1%
2,6
0,0
1,8
0,0
71 TRENTOFRUTTA SpA, Trento
33,1
-1%
0,4
1%
5,0
0,7
15,3
2,2
72 ALPIN Srl, Trento
32,7
6%
0,2
1%
1,4
0,2
1,4
0,3
73 KARL MAYER ROTAL Srl, Mezzolombardo
32,0
36%
1,0
3%
3,9
0,7
3,1
1,9
74 GLACIER VANDERVELL ITALY Srl, Trento
31,6
17%
-0,3
-1%
12,1
0,2
7,8
0,2
I.D.M.C. IMPRESUB - DIVING AND MARINE CONTRACTOR Srl, Trento *
31,5
-53%
-6,2
-20%
9,9
-1,1
32,6
-1,8
76 GPI SpA, Trento
31,3
13%
1,1
4%
14,6
1,2
5,9
2,4
77 SEAC SpA, Trento *
30,8
0%
7,8
25%
13,5
3,9
119,8
10,0
78 ELETTROCASA Srl, Trento
30,7
-3%
-0,6
-2%
4,9
0,1
8,5
-0,3
75
79 ALPHACAN SpA, Arco
29,0
-12%
-0,8
-3%
6,0
0,4
6,7
-0,2
80 SATA VALSUGANA Srl, Castelnuovo
28,4
46%
0,1
0%
4,4
0,2
0,7
0,4
81 CRISTOFORETTI SERVIZI ENERGIA Srl, Lavis
27,6
1%
0,6
2%
3,4
0,5
3,9
2,4
82 TRENTINO MARKETING SpA, Trento
27,5
-4%
0,0
0%
3,8
0,2
1,0
-0,4
83 FAE GROUP SpA, Fondo
27,3
44%
1,9
7%
2,6
1,1
9,6
2,8
84 CASEARIA MONTI TRENTINI SpA, Grigno
26,8
22%
0,6
2%
1,8
0,4
4,9
1,3
85 LOGISTICA 2 Srl, Mezzolombardo
26,4
-1%
0,2
1%
1,0
0,2
0,6
0,5
86 TRASCO Srl IN LIQUIDAZIONE, Trento
26,2
-6%
-3,8
-14%
4,6
0,1
-2,9
-2,3
25,9
43%
0,2
1%
2,7
0,3
2,0
0,7
24,9
17%
-8,0
-32%
5,4
0,0
1,5
-6,9
89 ROTALNORD AUTO Srl, Faedo
24,7
8%
0,6
3%
0,7
0,4
5,5
0,8
90 PRINTER TRENTO Srl, Trento
24,4
2%
0,0
0%
2,6
0,2
12,8
0,5
23,6
7%
0,0
0%
2,4
0,1
2,7
1,0
23,4
19%
-3,6
-15%
7,4
-3,4
18,7
1,9
23,3
18%
0,9
4%
7,7
0,6
18,8
1,8
87 MECCANICA CAINELLI Srl, Volano 88 CONFEZIONI MODA ITALIA Srl, Trento
1
91 PASTIFICIO FELICETTI Srl, Predazzo 92 FUNIVIE FOLGARIDA MARILLEVA SpA, Dimaro 93 SEPR ITALIA SpA, Mezzocorona 94 ETHICA SpA, Lavis
6
4
23,1
-1%
0,1
0%
0,9
0,1
1,1
0,2
95 BERTUCCO SpA, Trento
22,9
-8%
-0,1
0%
1,8
0,1
1,7
0,2
96 BOTTERI CARNI Srl, Strembo
22,7
4%
0,0
0%
0,6
0,1
1,8
0,5
97 SPIRALE Srl, Cinte Tesino
22,7
46%
2,6
12%
1,9
1,2
5,4
2,8
98 PROFACTA SpA, Trento
22,7
-16%
-1,7
-8%
2,3
0,1
11,4
-1,7
22,7
8%
0,3
1%
5,8
0,4
7,3
0,9
22,5
10%
0,2
1%
4,2
0,3
7,8
1,1
99 SENSI Srl, Trento 100 FIVEP SpA, Rovereto *
Redditività delle vendite = utile/fatturato | Costi del personale in % = costi del personale/fatturato | Cash flow lordo = utile + accantonamenti + ammortamenti | * Bilancio consolidato di gruppo | 1 Bilancio al 31.01.11 | 2 31.03.11 | 3 31.03.12 | 4 30.04.11 | 6 30.06.12 | 7 31.07.11 | 9 30.09.11 | 10 31.10.11 ® © Alle Rechte vorbehalten/Riproduzione riservata – FF-Media GmbH/Srl
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
9
COPERTINA NR°
FATTURATO
INCREMENTO FATTURATO
UTILE 2011
REDDITIVITÀ
COSTI DEL PERSONALE
IMPOSTE PAGATE
PATRIMONIO NETTO
CASHFLOW
(MIO €)
%
(MIO €)
%
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
DENOMINAZIONE
101
CANTINA VINI ARMANI A TERRE DOMINICI Srl, Ala
22,4
30%
1,0
4%
0,4
0,5
3,4
1,4
102
SILVELOX SpA, Castelnuovo
22,0
1%
-0,3
-2%
5,7
0,3
5,0
0,8
103
FUNIVIE MADONNA DI CAMPIGLIO SpA, Pinzolo 4
21,8
1%
1,8
8%
8,7
1,2
78,6
7,0
21,8
12%
1,1
5%
3,5
0,6
3,3
1,3
104 GUNNEBO ENTRANCE CONTROL SpA, Lavis 105
ADIGE-SYS SpA, Levico Terme
21,7
23%
0,3
2%
3,1
0,1
5,8
2,2
106
EDILBETON TRENTO SpA, Trento
21,6
65%
0,7
3%
0,7
0,2
38,0
2,8
107
TUTTOGAS SpA, Trento
21,5
7%
0,1
0%
1,7
0,1
6,0
1,6
108
SANDRINI COSTRUZIONI SpA, Trento
21,3
-15%
-0,1
-1%
0,9
0,1
1,9
-0,2
109
S.I.T.C. SpA, Canazei
21,1
0%
3,3
16%
6,1
1,9
40,0
6,8
110
MISCONEL Srl, Cavalese
20,4
-3%
1,7
9%
4,2
0,9
23,0
2,9
111
A.C.S.M. TRADING Srl, Fiera di Primiero
20,0
4%
1,1
5%
0,0
0,5
2,4
1,1
112
ISAF SpA, Storo
20,0
18%
1,0
5%
3,0
0,0
9,7
1,3
113
GOURMET ITALIA SpA, Borgo Valsugana
19,4
4%
-0,2
-1%
3,9
0,2
4,5
0,4
114
BUGATTI Srl, Pergine Valsugana
19,2
3%
0,0
0%
0,6
0,1
0,5
0,2
115
FARMACIE COMUNALI SpA, Trento
18,8
2%
0,4
2%
3,6
0,3
8,3
0,9
116
PARADIGMA ITALIA Srl, Storo
18,7
-17%
0,2
1%
2,4
0,1
6,4
0,8
117
RASOM WOOD TECHNOLOGY Srl, Pozza di Fassa
18,7
55%
0,3
2%
3,5
0,3
1,7
0,8
118
DISTILLERIA MARZADRO SpA, Nogaredo
18,0
-3%
1,0
5%
2,5
0,7
7,7
2,2
119
C.M.V. SpA, Roncone
18,0
12%
0,1
0%
2,8
0,2
4,7
0,3
120
PARTESA TRENTINO Srl, Lavis
17,5
-2%
-0,7
-4%
3,8
-0,1
4,8
-0,2
121
UNIFLEX SpA, Mezzocorona
17,3
11%
0,1
1%
1,3
0,1
4,8
0,4
122
COMMERCIALE GOBBI FRATTINI Srl, Riva del Garda
17,3
10%
0,2
1%
0,4
0,1
0,2
0,3
123
FAR SYSTEMS SpA, Rovereto
16,9
-13%
-0,7
-4%
3,8
0,0
2,5
0,5
124
PUNTO GRILL SERVICES Srl, Cles
16,7
9%
0,0
0%
1,2
0,1
0,1
0,1
125
FAMBRI CAMILLO SpA, Trento
16,5
13%
-0,3
-2%
0,5
0,0
2,7
0,2
126
LAVESAN Srl, Brentonico
16,5
13%
0,1
0%
1,6
0,2
2,7
0,3
127
MCS Srl, Ala
16,4
86%
0,1
1%
2,5
0,1
1,5
0,3
128
ROVERPLASTIK SpA, Volano
16,3
3%
-0,6
-4%
4,9
0,0
2,6
-0,2
129
AUTOSTIMA Srl, Trento
16,3
-8%
0,1
1%
0,8
0,0
0,3
0,2
130
INDUSTRIALFRUT Srl, Tassullo
16,3
33%
0,0
0%
0,8
0,1
0,3
0,5
131
O.M.P. PICCINELLI Srl, Storo
16,2
69%
0,1
1%
2,5
0,2
1,5
0,6
132
MAK COSTRUZIONI Srl, Lavis
16,1
-24%
0,2
1%
2,3
0,2
0,8
0,4
133
ITEA SpA, Trento
16,0
0%
1,0
6%
8,7
7,9
920,4
10,0
134
DOLOMATIC Srl, Lavis
15,8
4%
0,6
4%
4,7
0,6
2,8
2,0
135
LA CASA SERVICE Srl, Trento
15,8
155%
0,2
2%
0,4
0,1
0,3
0,3
136
TR - ALUCAP Srl, Borgo Valsugana
15,7
5%
0,9
6%
1,5
0,5
3,8
1,2
137
GREAD ELETTRONICA Srl, Rovereto
15,6
5%
0,6
4%
2,4
0,4
2,3
0,9
138
MONDINI SpA, Trento
15,5
9%
-1,0
-6%
1,0
0,0
12,9
-0,7
139
CALCESTRUZZI ATESINI Srl, Roncegno Terme
15,5
0%
0,4
3%
2,9
0,5
6,3
1,7
140 TRENTINO TRASPORTI ESERCIZIO SpA, Trento
15,3
-1%
0,1
1%
52,6
0,7
1,1
1,3
141
MECCANICA DEL SARCA SpA, Dro
15,2
3%
-0,2
-1%
6,3
0,1
4,1
0,0
142
GIRARDINI Srl, Tione di Trento
15,0
16%
0,2
1%
3,0
0,3
6,5
0,7
143
COSTRUZIONI IOBSTRAIBIZER Srl, Trento
15,0
-23%
0,2
2%
1,6
0,2
1,0
0,4
144
MELIAN ITALIA Srl, Roverè della Luna
15,0
n.d.
-0,9
-6%
2,0
-0,3
2,1
n.d.
14,9
49%
0,2
2%
1,6
0,0
4,8
0,7
2%
1,9
0,2
3,8
0,6
145
SNOWSTAR SpA, Lavis
4 7
t
146
CONCILIO SpA, Volano
14,8
82%
0,2
147
TRAFILERIA PUNTERIA GHEZZI Srl, Tuenno
14,8
28%
0,0
0%
1,6
0,1
3,1
0,8
148
ZINCHERIA SECA SpA, Ala
14,7
-6%
2,3
15%
2,9
1,1
4,6
0,2
149
ODORIZZI PORFIDI Srl, Albiano
14,6
-1%
-0,6
-4%
3,3
0,1
7,6
-0,2
150
CASA DI CURA EREMO DI ARCO Srl, Arco
14,4
2%
2,9
20%
5,0
1,5
16,0
3,2
Redditività delle vendite = utile/fatturato | Costi del personale in % = costi del personale/fatturato | Cash flow lordo = utile + accantonamenti + ammortamenti | * Bilancio consolidato di gruppo | 1 Bilancio al 31.01.11 | 2 31.03.11 | 3 31.03.12 | 4 30.04.11 | 6 30.06.12 | 7 31.07.11 | 9 30.09.11 | 10 31.10.11
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Südtirol Panorama Dicembre | 2012
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COPERTINA NR°
FATTURATO
INCREMENTO FATTURATO
UTILE 2011
(MIO €)
%
(MIO €)
DENOMINAZIONE
REDDITIVITÀ COSTI DEL PERSONALE %
(MIO €)
IMPOSTE PAGATE
PATRIMONIO NETTO
CASHFLOW
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
151 STELDO Srl, Riva del Garda
14,3
14%
0,8
6%
1,7
0,5
2,8
1,6
152
EUROSTANDARD SpA, Tesero
14,3
27%
1,0
7%
2,9
0,7
18,8
2,5
153
GRUPPO FINESTRE Srl, Ala
14,2
15%
0,0
0%
3,2
0,2
0,4
0,8
154 ITALBETON Srl, Trento
14,2
18%
0,4
2%
2,5
0,3
1,4
0,8
155 ENGINSOFT SpA, Trento
14,2
3%
0,0
0%
4,7
0,1
3,4
0,7
156
SOLATRIX SpA CASA DI CURA PRIVATA, Rovereto
14,2
1%
0,6
4%
5,6
0,5
14,5
0,9
157
FABBRICA TRENTINA CONDUTTORI Srl, Rovereto
14,1
-19%
1,2
9%
0,7
0,6
2,5
1,4
158 PASTORELLO Srl, Trento
13,9
-6%
-0,1
-1%
0,6
0,0
0,3
-0,1
159 VALLAGARINA CONCENTRATI Srl, Ala
13,8
10%
0,2
1%
0,3
0,1
3,1
0,3
160 ZARCO Srl, Arco
13,6
-4%
0,0
0%
4,6
0,3
6,9
1,6
161 SEA SpA, Trento
6
13,6
11%
0,5
4%
2,9
0,4
3,5
0,7
162 ITALFOOD ALA Srl, Ala
13,2
-2%
0,1
1%
1,7
0,1
3,2
0,5
163 GALTEX Srl, Trento
13,2
-1%
0,4
3%
1,7
0,2
5,4
0,7
164 LEONARDELLI Srl, Pergine Valsugana
13,2
-10%
0,1
1%
1,3
0,1
1,0
0,3
13,2
-2%
0,0
0%
5,8
0,2
8,5
1,0
165
SIE SpA, Trento
166
METALLSIDER Srl, Mezzolombardo
13,2
1148%
0,6
5%
0,7
0,3
3,6
1,2
167 NOVURANIA SpA, Tione di Trento
13,0
5%
0,2
1%
3,1
0,2
9,4
0,6
168 AZZOLINI COSTRUZIONI GENERALI SpA, Arco
12,9
-1655%
0,0
0%
2,0
0,2
1,3
0,2
169
LOGOPLASTE POMEZIA Srl, Rovereto
12,9
23%
0,3
3%
0,7
0,0
2,2
0,9
170
GEM GENERAL ELEVATOR MACHINES Srl, Rovereto
12,9
34%
0,4
3%
0,2
0,2
1,2
0,6
171 EDILTIONE SpA, Tione di Trento
12,5
-26%
0,1
1%
2,6
0,2
3,5
0,4
172 FONDERIA MARCHESI SpA, Tione di Trento
12,4
1%
-0,3
-2%
1,3
0,0
12,4
0,3
173 VIGILIO FRANZINELLI Srl, Trento
12,4
6%
0,4
3%
1,6
0,3
8,9
0,7
174 PULINET SERVIZI Srl, Baselga di Pinè
12,3
0%
0,7
6%
8,2
0,6
5,7
1,0
175 SANTONI GROUP Srl, Dro *
12,2
14%
-7,0
-57%
4,2
-2,0
35,2
-4,4
12,1
-4%
0,0
0%
1,9
0,2
1,6
1,2
176
RIVA DEL GARDA - FIERECONGRESSI SpA, Riva del Garda
177 SARTORILEGNO Srl, Fondo
11,9
17%
0,1
1%
1,1
0,1
2,4
0,8
178 CASA DI CURA VILLA BIANCA SpA, Trento
11,9
4%
0,9
8%
2,7
0,5
8,4
1,9
DALDOSS ELEVETRONIC SpA, Pergine Valsugana
11,8
-14%
-1,5
-13%
4,5
-0,1
4,4
-0,9
180 TRENTINO SVILUPPO SpA, Rovereto
11,8
0%
0,1
1%
2,8
1,3
198,3
2,2
181 SCANIA MILANO SpA, Trento
11,6
234%
-0,4
-3%
1,1
-0,1
0,4
0,0
179
182
EUROCOATING SpA, Pergine Valsugana
11,5
6%
2,3
20%
4,4
1,2
6,5
3,0
183 GAMBAROTTA GSCHWENDT Srl, Trento
11,4
11%
-0,3
-2%
2,4
0,0
1,8
-0,1
184 ELETTROPIEMME Srl, Trento
11,3
-37%
-0,6
-5%
2,2
-0,1
1,5
-1,0
185 INCO Srl, Pergine Valsugana
11,3
9%
0,2
2%
2,2
0,2
1,7
0,4
186 MUSIC CENTER SpA, Trento
11,3
7%
0,5
4%
2,3
0,3
18,6
1,4
187 A.D. CHINI Srl, Cles
11,2
-4%
0,1
1%
1,8
0,2
7,3
1,0
188 SERVIZIMPRESE Srl, Trento
11,1
5%
0,4
4%
6,8
0,5
4,3
1,0
189 GINOS Srl, Avio
11,1
11%
0,3
3%
0,9
0,2
1,4
0,4
190 ATESINA Srl, Rovereto
11,0
26%
0,0
0%
0,7
0,1
1,1
0,2
191 LIBARDONI COSTRUZIONI SRL, Levico Terme
11,0
11%
1,1
10%
2,1
0,5
1,3
2,0
192 DE PODA SpA, Cunevo
10,9
40%
0,1
1%
0,3
0,1
1,5
0,3
193 BLUE CITY Srl, Trento
10,9
3%
0,0
0%
2,6
0,1
0,4
0,1
194
GRISENTI Srl, Trento
10,9
-27%
0,4
4%
3,7
0,4
4,6
0,7
195
METAL CENTER Srl, Trento
10,7
-16%
0,0
0%
1,1
0,1
1,5
0,3
196 MOSER MARINO & FIGLI Srl, Lavis
10,6
16%
0,4
3%
1,2
0,2
2,0
0,7
197 CBE Srl, Trento
10,6
13%
0,6
5%
1,3
0,3
5,4
0,8
198 TECNOCLIMA SpA, Pergine Valsugana
10,6
3%
-0,6
-6%
4,2
-0,2
17,7
0,0
199
10,5
-10%
0,1
1%
1,5
0,1
4,6
0,4
10,4
3%
-0,3
-3%
1,6
0,1
7,8
0 ,1
PROFILERIE TRENTINE SpA, Rovereto
200 FERRARI LEGNAMI Srl, Arco
Redditività delle vendite = utile/fatturato | Costi del personale in % = costi del personale/fatturato | Cash flow lordo = utile + accantonamenti + ammortamenti | * Bilancio consolidato di gruppo | 1 Bilancio al 31.01.11 | 2 31.03.11 | 3 31.03.12 | 4 30.04.11 | 6 30.06.12 | 7 31.07.11 | 9 30.09.11 | 10 31.10.11 ® © Alle Rechte vorbehalten/Riproduzione riservata – FF-Media GmbH/Srl
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
11
COPERTINA FATTURATO
INCREMENTO FATTURATO
UTILE 2011
REDDITIVITÀ
COSTI DEL PERSONALE
IMPOSTE PAGATE
PATRIMONIO NETTO
CASHFLOW
(MIO €)
%
(MIO €)
%
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
201 UNIVERSAL Srl, Trento
10,3
62%
0,0
0%
0,7
0,1
0,2
0,2
202 GARBARI SpA, Trento
10,3
-29%
-1,5
-14%
2,7
-0,3
6,4
-1,3
NR°
DENOMINAZIONE
203 N.W.S. Srl, Trento
10,3
3%
0,3
3%
0,6
0,2
2,6
0,3
204 STARPOOL Srl, Ziano di Fiemme
10,3
13%
0,4
4%
2,5
0,3
1,3
0,9
205 TRENTINO NETWORK Srl, Trento
10,2
35%
0,1
1%
3,1
0,2
17,1
4,5
206 EUROMIX MOTORS SpA, Trento
10,2
-6%
0,0
0%
0,5
0,0
1,3
0,0
10,2
20%
-0,3
-3%
3,4
0,2
2,0
0,8
207 TUMEDEI SpA, Ala
6
208 ZANDONELLA Srl, Lavis
10,2
8%
0,0
0%
0,5
0,1
1,7
0,2
209 COSTRUZIONI I.C.E.S. Srl, Spormaggiore
10,1
-5%
-1,8
-18%
2,4
-0,6
4,7
-0,3
210 ADLER SpA, Rovereto
10,1
-5%
-0,6
-6%
3,0
-0,3
9,0
0,7
211 TRENTINO TRASPORTI SpA, Trento
10,1
1%
0,1
1%
5,2
0,8
59,9
3,4
212 NEW TYRE Srl, Trento
10,1
20%
0,2
2%
0,2
0,1
0,6
0,3
213 CARER Srl, Trento
10,0
56%
0,0
0%
1,1
0,1
0,8
0,2
214 CHIZZOLA COMBUSTIBILI E LEGNAMI Srl, Mori
10,0
13%
0,1
1%
0,6
0,1
3,9
0,4
215 FAL DI BRUGNARA E CHISTE‘ Srl, Lavis
10,0
1%
0,0
0%
1,5
0,1
16,5
0,4
216 ORTHO HOSPITAL Srl, Trento
9,9
4%
0,6
6%
0,2
0,4
3,6
0,7
217 LENZI Srl, Borgo Valsugana
9,8
-9%
0,3
3%
0,5
0,2
2,5
0,4
218 ZUCCARI Srl, Trento
9,8
-12%
0,1
1%
1,2
0,2
0,6
0,4
219 INSER SpA, Trento
9,8
4%
0,9
10%
2,8
0,6
3,8
2,2
220 INFINITY Srl, Cimego
9,8
195200%
0,0
0%
0,0
0,0
0,1
0,0
221 GEA Srl, Rovereto
9,8
1%
0,0
0%
0,2
0,1
0,1
0,2
222 AVIOCART Srl, Avio
9,6
-10%
0,5
5%
0,8
0,3
7,2
0,6
223 D.K.Z. Srl, Predazzo
9,6
13%
0,1
1%
0,7
0,1
0,2
0,2
224 TAMA SpA, Taio
9,5
2%
0,1
1%
1,8
0,1
1,9
0,8
225 PROMINENT ITALIANA Srl, Lavis
9,5
3%
0,3
4%
2,1
0,3
2,5
0,4
226 INCOFIL Srl, Pergine Valsugana
9,4
15%
0,0
0%
1,2
0,0
0,0
0,4
227 VOLTOLINI Srl, Rovereto
9,4
-5%
0,2
3%
0,4
0,1
1,7
0,4
228 INDUSTRIA MARMI ALBERTI Srl, Ala
9,2
5%
0,0
0%
1,3
0,2
9,9
0,3
229 EDIZIONI CENTRO STUDI ERICKSON SpA, Trento
9,2
4%
0,4
4%
2,7
0,3
4,5
1,0
230 NICOLUSSI Srl, Mori
9,1
95%
0,1
1%
0,8
0,1
0,3
0,2
231 PRETTI & SCALFI SpA, Tione di Trento
9,0
6%
0,0
0%
2,1
0,1
4,2
0,3
232 COSTRUZIONI ROSSARO Srl, Tione di Trento
9,0
-22%
0,1
1%
2,0
0,1
1,6
0,3
9,0
4%
0,4
4%
0,8
0,2
4,9
0,5
233 BATTOCCHI SpA, Tione di Trento
4
234 I.C.S. BERTAGNIN SpA, Rovereto
9,0
4%
0,7
8%
1,2
0,3
2,2
0,9
235 CORA ELETTROAUTOMAZIONI Srl, Rovereto
9,0
18%
-0,2
-2%
1,9
0,0
1,3
-0,1
236 IGF SpA, Aldeno
8,9
8%
-0,2
-3%
3,8
0,1
5,1
0,4
237 URI SpA, Trento
8,8
-5%
0,1
1%
1,5
-0,2
4,3
0,4
238 SALUMIFICIO VAL RENDENA SpA, Vigo Rendena
8,7
18%
0,1
1%
0,7
0,1
2,9
0,7
239 VENDER LEGNAMI Srl, Mezzocorona
8,7
-8%
0,2
3%
0,7
0,2
5,7
0,5
240 GIACCA Srl COSTRUZIONI ELETTRICHE, Trento
8,7
4%
0,3
4%
2,5
0,2
3,0
0,6
241 NORA ITALIA Srl, Cinte Tesino
8,7
22%
0,1
1%
2,4
0,1
0,6
0,5
8,7
12%
-0,1
-1%
0,3
0,0
2,0
0,5
8,7
14%
-0,5
-5%
1,1
0,0
0,1
-0,2
242 CONDINO ENERGIA Srl, Condino 243 ITALICA VIAGGI & VACANZE Srl, Arco
10
244 GALLOX SpA, Rovereto
8,6
-27%
-4,0
-47%
4,0
-1,4
-1,5
-3,6
245 PREMETAL SpA, Rovereto
8,6
-52%
-2,0
-24%
3,4
0,1
5,9
-1,2
246 QUADRO UNO COSTRUZIONI Srl, Trento
8,5
60%
0,2
2%
0,9
0,1
1,1
0,3
247 CORONA CALCESTRUZZI Srl, Pergine Valsugana
8,5
-7%
-0,2
-3%
1,3
0,0
3,7
0,3
248 EURO IMMOBILIARE SpA, Villa Agnedo
8,5
-5%
0,1
1%
0,0
0,6
11,8
0,7
249 ECOENERG Srl, Storo
8,4
-18%
0,3
3%
0,1
0,2
0,6
0,4
250 TECNOIMPIANTI OBRELLI Srl, Lavis
8,4
-22%
0,0
0%
2,0
0,1
1,1
0,1
Redditività delle vendite = utile/fatturato | Costi del personale in % = costi del personale/fatturato | Cash flow lordo = utile + accantonamenti + ammortamenti | * Bilancio consolidato di gruppo | 1 Bilancio al 31.01.11 | 2 31.03.11 | 3 31.03.12 | 4 30.04.11 | 6 30.06.12 | 7 31.07.11 | 9 30.09.11 | 10 31.10.11
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Südtirol Panorama Dicembre | 2012
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COPERTINA NR°
FATTURATO
INCREMENTO FATTURATO
UTILE 2011
(MIO €)
%
(MIO €)
DENOMINAZIONE
251
TOMASI GIOIELLI Srl, Trento
8,4
17%
252
MASE‘ TERMOIMPIANTI Srl, Strembo
8,4
18%
253
ENDERLE Srl, Trento
8,2
1%
254
SIDERGAMMA Srl, Lavarone
8,0
29%
0,0
2
0,3
REDDITIVITÀ COSTI DEL PERSONALE %
(MIO €)
IMPOSTE PAGATE
PATRIMONIO NETTO
CASHFLOW
(MIO €)
(MIO €)
(MIO €)
4%
0,3
0,2
2,5
0,6
0,2
3%
2,2
0,2
1,8
0,5
0,0
0%
1,2
0,1
0,9
0,2
0%
0,3
0,1
2,1
0,1
255
TRENTINO EXPRESS Srl, Trento
8,0
11%
0,1
1%
0,2
0,0
0,1
0,1
256
DEXIT Srl, Trento
8,0
15%
0,7
9%
1,9
0,4
1,6
0,8
257
FIORITO COSTRUZIONI Srl IN LIQUIDAZIONE, Villa Lagarina t
8,0
n.d.
0,0
0%
1,3
0,2
1,0
n.d.
258
INFORMATICA BANCARIA TRENTINA Srl, Trento
8,0
4%
1,1
13%
4,5
0,6
4,0
1,4
259
TECHNOBETON Srl, Arco
8,0
-48%
-1,1
-14%
1,2
-0,3
3,0
-0,7
260
STENICO Srl, Trento
7,9
20%
-0,1
-1%
1,3
0,0
-0,1
0,0
261
LITOTIPOGRAFIA ALCIONE Srl, Lavis
7,9
4%
0,2
2%
1,4
0,1
3,0
0,2
262
COLOMBINI SpA, Pergine Valsugana
7,9
10%
-0,3
-4%
1,7
0,1
5,2
-0,2
263
SERVIZI TERRITORIALI EST TRENTINO SpA, Pergine Valsugana
7,9
0%
2,6
32%
3,0
0,7
34,4
3,9
264
UNIONVETRO Srl, Roverè della Luna
7,9
0%
0,1
1%
0,2
0,1
0,8
0,2
265
EDILFERRO Srl, Avio
7,9
0%
0,1
1%
1,1
0,1
2,5
0,4
266
ESPERIA Srl, Lavis
7,9
4%
-0,1
-1%
2,2
0,1
0,8
0,3
267
ELETTRICA Srl, Taio
7,8
-13%
0,5
7%
1,8
0,3
2,5
0,8
268
ADEO GROUP SpA, Lavis
7,8
-14%
0,2
3%
0,6
0,1
3,2
0,4
269
AMNU SpA, Pergine Valsugana
7,8
9%
0,2
3%
2,7
0,2
3,7
0,9
270
DOLOMITI FRUITS Srl, Nanno
7,7
107%
0,1
2%
0,4
0,1
0,3
0,4
271
BERTOLDI ALDO Srl, Trento
7,7
37%
0,5
6%
0,7
0,2
5,3
0,6
272 COSTRUZIONI CASAROTTO Srl, Villa Agnedo
7,7
-5%
0,0
0%
2,3
0,1
2,5
0,3
273
7,7
-5%
0,3
4%
1,7
0,2
1,1
0,6
ALITECH Srl, Rovereto
274
VEDAL Srl, Trento
7,7
23%
0,4
5%
0,1
0,2
1,2
0,4
275
PLANET BEVANDE Srl, Arco
7,6
15%
0,0
0%
1,2
0,1
0,6
0,1
276 MORELLI GIUSEPPE Srl, Pergine Valsugana
7,6
4%
0,0
0%
0,9
0,1
1,1
0,2
277
T.R.M. Srl, Ala
7,5
81%
0,8
11%
0,9
0,4
1,4
0,9
278
RIZZOLI Srl, Cavalese
7,5
3%
0,8
11%
2,2
0,4
5,6
1,1
279
NUOVA S.A.I.M.P.A. Srl, Cimego
7,5
2%
0,1
1%
2,5
0,1
4,1
0,3
280
MEDIA-ALPI PUBBLICITA‘ Srl, Trento
7,5
923%
0,0
0%
0,6
0,0
0,1
0,1
281
COGI Srl, Calliano
7,4
29%
0,0
1%
0,7
0,0
1,4
0,4
282
SEVIS Srl, Moena
7,4
-14%
0,1
1%
2,1
0,1
3,1
0,7
283
RENTINEDIL Srl, Telve
7,4
9%
0,1
2%
0,3
0,1
0,5
0,2
284
CRUCOLO Srl, Scurelle
7,3
-4%
0,5
7%
0,3
0,3
2,5
0,5
285
ISOCOLD Srl, Lavis
7,3
-21%
0,3
5%
0,4
0,2
0,8
0,3
286 SERBATOI CEMIN EUROTANK Srl, Transacqua
7,3
5%
-0,3
-5%
1,7
0,0
-0,3
-0,1
287
BAILO SpA, Pieve Tesino
7,3
-13%
-1,5
-20%
1,3
0,0
1,9
-1,1
288
ATESINA GAS Srl, Lavis
7,3
1%
0,4
6%
1,0
0,2
1,9
0,7
289
SOVECAR Srl, Trento
7,2
-33%
0,1
2%
1,7
0,1
0,6
0,6
290
ZAMPOLI Srl, Lavis
7,2
-1%
0,7
10%
0,4
0,3
4,7
1,0
291
CAROSELLO TONALE SpA, Vermiglio
7,2
3%
0,3
4%
2,5
0,2
10,9
1,6
292
DELTA INFORMATICA SpA, Trento
7,2
-21%
0,1
1%
1,8
0,1
0,4
0,3
293
STARTRADING Srl, Trento
7,2
-37%
-0,1
-1%
0,0
0,0
-0,1
-0,1
4
294
LORENZETTI SPORT Srl, Pinzolo
7,1
4%
0,0
0%
0,6
0,0
0,3
0,2
295
AUTOTRASPORTI PEDOT Srl, Lavis
7,1
-21%
0,0
0%
0,4
0,0
0,2
0,1
296
MENDINI D. Srl, Taio
7,1
12%
0,3
4%
0,1
0,1
2,0
0,3
297
SINERGY GROUP Srl, Scurelle
7,1
65%
0,2
3%
0,3
0,1
1,0
0,4
7,1
440%
0,0
0%
0,7
0,0
0,7
0,2
298 T.R.N. SPEDIZIONI & LOGISTICA Srl, Rovereto 299
RENT A STAR Srl, Trento
7,1
20%
0,0
0%
0,0
0,0
0,0
0,0
300
TECHNOLIFT Srl, Lavis
7,0
-4%
0,0
-1%
1,4
0,1
4,4
0,3
Redditività delle vendite = utile/fatturato | Costi del personale in % = costi del personale/fatturato | Cash flow lordo = utile + accantonamenti + ammortamenti | * Bilancio consolidato di gruppo | 1 Bilancio al 31.01.11 | 2 31.03.11 | 3 31.03.12 | 4 30.04.11 | 6 30.06.12 | 7 31.07.11 | 9 30.09.11 | 10 31.10.11 ® © Alle Rechte vorbehalten/Riproduzione riservata – FF-Media GmbH/Srl
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
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PR-INFO
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sonalizzata in stabilimento, portati in cantiere con mezzi speciali e lì montati a regola d‘arte. In questo modo si realizzano in tempi brevissimi costruzioni massicce che si distinguono per efficienza, innovazione, sostenibilità e caratteristiche termoisolanti ottimali. Edilizia commerciale: rapidità ed efficienza Nell‘edilizia commerciale è possibile realizzare capannoni industriali, attività produttive, magazzini, palazzine uffici, centri commerciali, scuole, ospedali, ecc., ed inoltre hotel ed edifici agricoli con grandi luci e aperture, ottimizzati dal punto di vista statico e conformi alle esigenze individuali. Edilizia residenziale: personalizzazione e comfort Anche nell’edilizia residenziale il trend attuale segue la direzione di sistemi costruttivi innovativi bastati sull’impiego di prefabbricati in calcestruzzo. L’ottimizzazione delle prestazioni termoisolanti ed acustiche combinate con l’architettura moderna, tenendo conto delle esigenze individuali, convince anche i committenti più esigenti.
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14
Südtirol Panorama Dicembre | 2010
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Südtirol Panorama Dicembre | 2010
15
COPERTINA
Le 30 imprese trentine con i
Foto: http://www.sxc.hu/
maggiori profitti Il conseguimento di utili non è certo l’unico obiettivo di una società, ma rimane comunque uno dei più importanti. La classifica delle imprese con i profitti più alti dimostra che le aziende meglio posizionate nella Top 300 non sono le uniche a realizzare utili considerevoli.
L
’incremento dei profitti nell’arco di più anni è indice di una corretta strategia adottata da un’azienda. In questi termini, Autostrada del Brennero SpA ha imboccato da tempo la giusta direzione. Lo scorso anno, l’azienda (con un utile di 59,3 milioni di euro) si era piazzata al terzo posto della classifica, mentre nel 2011, con profitti dichiarati per 83,7 milioni di euro, ha conquistato il primo posto come società con il maggior utile. Il 2011 è stato un anno particolarmente proficuo (42,6 milioni di utili) anche per l’impresa di trasporti trentina S.A.E., operante in un settore economico in crisi da tempo.
16
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
N° TOP 300
N°
1
8
2
50
3
3
4
17
DENOMINAZIONE
UTILE D’ESERCIZIO 2011 IN MIO €
AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA, Trento
83,7
S.A.E. SpA, Trento
42,6
DANA ITALIA SpA, Arco
33,1
VETRI SPECIALI SpA, Trento
27,3
5
2
CARTIERE FEDRIGONI & C SpA, Arco
20,1
6
12
ITALSCANIA SpA, Trento
16,6
7
36
LUNELLI SpA, Trento
9,0
8
40
PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA, Trento
8,5
9
77
SEAC SpA, Trento
7,8
10
9
F.LLI POLI SpA, Trento
7,7
11
38
MIORELLI SERVICE SpA, Mori
7,0
12
14
SERO Srl, Trento
6,2
13
5
AQUAFIL SpA, Arco
5,9
14
58
DALMEC SpA, Cles
4,4
15
32
ADIGE SpA, Levico Terme
4,4
16
11
CARTIERE DEL GARDA SpA, Riva del Garda
4,1
17
4
ARCESE SpA, Arco
4,0
18
10
UNIFARM SpA, Trento
3,9
19
54
LA SPORTIVA SpA, Ziano di Fiemme
3,6
20
41
INFORMATICA TRENTINA SpA, Trento
3,4
21
30
COLLINI LAVORI SpA, Trento
3,3
22
109
S.I.T.C. SpA, Canazei
3,3
23
24
METALSISTEM GROUP SpA, Rovereto
3,2
24
68
TASCI Srl, Rovereto
3,1
25
34
SANDOZ INDUSTRIAL PRODUCTS SpA, Rovereto
3,1
26
150
CASA DI CURA EREMO DI ARCO Srl, Arco
2,9
27
97
28
263
SPIRALE Srl, Cinte Tesino
2,6
SERVIZI TERRITORIALI EST TRENTINO SpA, Pergine Valsugana
2,6
29
27
EUROBRICO SpA, Villa Agnedo
2,6
30
63
BTSYSTEMS Srl, Cimego
2,5
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COPERTINA
Quello passato è stato un esercizio altrettanto ricco per Dana Italia SpA, con sede ad Arco (33,1 milioni di utile), e per Vetri Speciali SpA, con sede a Trento (27,3 milioni di euro). Anche Cartiere Fedrigoni & C SpA (20,1 milioni) e Italscania SpA (16,6 milioni) hanno registrato profitti nell’ordine di decine di milioni. Dalla classifica non emergono settori particolarmente lucrativi. Le aziende trentine con gli utili più elevati operano in diversi rami economici, sebbene le prime due classificate siano entram-
Autostrada del Brennero SpA
be attive in quello dei trasporti, in cui, in senso lato, potrebbe rientrare anche Italscania SpA. PRIFITTI. Anche il settore della stam-
pa e della carta sembra offrire buoni profitti. Ben due società (Cartiere Fedrigoni & C SpA e Cartiere del Garda SpA con sede a Riva del Garda), infatti, rientrano nella classifica delle aziende con i maggiori utili. Due imprese nella Top 30 operano invece nel settore dell’informatica e dell’elaborazione dati: Phoenix Informatica Bancaria SpA e
Informatica Trentina SpA, che nel 2011 hanno presentato utili considerevoli. I guadagni di La Sportiva (con sede a Ziano di Fiemme), noto marchio per l’attrezzatura outdoor, dimostrano che anche gli sport montani costituiscono ◀ un settore redditizio. PETER SEEBACHER
1°
Walter Pardatscher presidente dell' Autostrada del Brennero SpA
TRENTO
Autostrada del Brennero SpA continua a essere una miniera d’oro, a dispetto delle controversie sulla concessione. Se lo scorso anno, con un utile di 59,3 milioni di euro, il gestore della tratta autostradale si era piazzato al terzo posto nella classifica delle aziende con gli utili più alti, quest’anno Autostrada del Brennero SpA conquista chiaramente la vetta, grazie a profitti dichiarati per 83,7 milioni di euro nell’esercizio 2011. Tuttavia, almeno fino al 2014 (anno in cui scadrà la concessione dell’at-
tuale gestore), l’azienda dovrà accantonare questo “tesoretto”, cui si attingerà per finanziare la galleria di base del Brennero. Non si sa ancora se la concessione sarà affidata nuovamente ad Autostrada del Brennero SpA: si attende una decisione sul ricorso pendente presentato dall’attuale gestore; il TAR del Lazio si esprimerà il 19 dicembre. In caso di rigetto del ricorso, la riassegnazione sarà eseguita come previsto. Sono cinque, inclusa Autostrada del Brennero SpA, le società candidate; solo una di queste sarà assegnataria della concessione di 50 anni a decorrere dal 2014.
Foto: SVP
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COPERTINA
8°
„Diamonds are a girls best friend“
Foto: Fotolia
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▶ Fatturato: 59,9 mio. di euro ▶ Gewinn: 8,5 mio. di euro
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e orologiaio dal 1910
Informatica Bancaria SpA è nata dieci anni fa dal Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine. Nel corso degli anni, altre banche si sono aggiunte come azioniste. L’azienda offre prevalentemente servizi a queste banche: assistenza bancomat, gestione carte di credito e assistenza ai punti vendita elettronici (POS). Secondo le informazioni fornite dalla società stessa, sarebbero circa 150 le banche servite su tutto il territorio nazionale.
Nell’attività di Informatica Bancaria SpA rientrano anche lo sviluppo di software specifici e l’amministrazione di interi sistemi. Gli affari sembrano andar bene, poiché i dati di bilancio tendono al rialzo. Lo scorso anno, la società ha incrementato il fatturato del 9%, da 55,2 a 59,9 milioni di euro, posizionandosi al 40° posto nella classifica delle aziende trentine più forti. Allo stesso tempo, sono stati realizzati utili pari a 8,5 milioni di euro. Il flusso di cassa di 15,9 milioni di euro mostra la solidità di Phoenix Informatica Bancaria SpA, che dispone di un capitale proprio (PAS) pari al 46,5%.
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PR-INFO
“NUVOLA” SICURA “Cloud” è la parola magica per il futuro dell’Information Technology. Karl Manfredi, direttore di Brennercom, ci parla delle possibilità offerte da questa innovativa tecnologia. SÜDTIROL PANORAMA. Sig. Manfredi, cosa s’intende esattamente con il termine “cloud”? KARL MANFREDI. Innanzitutto, sono lieto che esista questo termine, perché è conciso, facilmente pronunciabile e rende bene l’idea. In realtà, è un nome collettivo per designare tutto ciò che da un computer o da una rete viene delocalizzato e archiviato o elaborato in un luogo diverso. Spostare i propri dati altrove, per la loro archiviazione o elaborazione, non cela alcuni rischi? No, al contrario. Chi trasferisce i propri dati a un’azienda professionale può stare al sicuro: nei loro locali server si registra sempre la temperatura ottimale, sono presenti gruppi elettrogeni d’emergenza e impianti antincendio. Inoltre, i controlli relativi alle restrizioni d’accesso e i sistemi d’allarme fanno sì che i dati siano protetti da possibili intrusioni. A causa degli ingenti costi, un’azienda di medie dimensioni non potrebbe permettersi tutto questo. Il servizio cloud si rivolge, quindi, sia alle piccole sia alle grandi realtà: una società può decidere, ad esempio, di dare in outsourcing solo il backup o, invece, l’intera funzionalità di disaster recovery del proprio sistema IT. Le piccole imprese possono così risparmiarsi l’acquisto di un server interno. Qualora un’azienda dovesse smarrire i propri dati, con quale rapidità possono essere recuperati?
Molto rapidamente. In caso di perdita totale, è possibile ripristinarli nel giro di poche ore. Oggigiorno, un’impresa non può sopravvivere senza dati: in base ai risultati di un’indagine, l’80 percento delle aziende che li hanno smarriti, dichiara fallimento nel giro di un anno. E se, nonostante tutte le precauzioni adottate, i dati archiviati da Brennercom andassero smarriti? Naturalmente disponiamo di un moderno concetto di backup. Brennercom può offrire un elevato livello di sicurezza perché dispone di due CUbE, cioè di due sofisticate server farm, una a Bolzano e l’altra a Trento, sviluppate secondo severissimi standard di sicurezza. La server farm di Trento funge da backup per quella bolzanina e viceversa. Quali altre possibilità offre la cloud a un’impresa? Per le aziende che necessitano di sistemi IT a elevate prestazioni solo in determinati periodi dell’anno o per breve tempo, la cloud è ideale. Anziché investire ingenti risorse in hardware e software, possono prendere a noleggio potenza di calcolo e spazio di memoria solo per il tempo strettamente necessario. Ciò rappresenta, naturalmente, un enorme vantaggio in termini di costi. E tutto questo può essere gestito con la massima flessibilità: se le prestazioni sono necessarie per un periodo più lungo o più breve rispetto a quanto preventivato, è possibile adeguarle rapidamente.
Sul mercato operano alcune grandi aziende che offrono gli stessi servizi di Brennercom. Può essere, ma bisogna anche tener conto dei risvolti giuridici nel caso in cui, ad esempio, il server dati sia ubicato in un Paese straniero, come gli Stati Uniti. In base alla legge antiterrorismo USA, approvata in seguito agli attentati dell’11 settembre, i centri governativi e i servizi segreti hanno accesso incondizionato a tutti i dati, senza il dovere d’informarne il titolare. In Italia, naturalmente, le cose stanno diversamente e, se il cliente lo desidera, può venire da noi e accertarsi personalmente delle modalità di archiviazione delle sue informazioni. Ovviamente, vige anche la massima riservatezza circa l’identità dei nostri clienti. Stando alle previsioni, in un prossimo futuro la domanda di cloud è destinata a registrare una forte crescita. Brennercom è attrezzata per dare una risposta adeguata? Certamente. Lavoriamo costantemente allo sviluppo della nostra offerta cloud e Brennercom continuerà a essere all’avanguardia in ❧ questo settore
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Südtirol Panorama Dicembre | 2010
19
COPERTINA
Le 30 aziende
emergenti dell’anno Sono state nominate “aziende emergenti dell’anno” quelle imprese che, nell’arco di dodici mesi, hanno registrato il massimo incremento di fatturato. Comparando i dati dei bilanci 2010 e 2011 sono emerse percentuali sorprendenti.
I
nfinity Srl di Cimego è la prima in classifica poiché, quasi dal nulla, ha raggiunto un fatturato di 9,8 milioni di euro (partendo da 5.000 euro nel 2010). Stando a questi dati, la percentuale di crescita è estremamente elevata. Non ci sono dubbi, dunque, che l’azienda specializzata nel settore dell’energia e dei pannelli solari abbia registrato il miglior risultato dell’anno in Trentino. Anche le altre imprese si fanno forti di dati a dir poco incredibili. Metalsider Srl di Mezzolombardo, specializzata in prodotti di metallo, ha registrato una crescita del 1.148%, portando il proprio fatturato da 1,1 milioni di euro nel 2010 a 13,2 milioni di euro nel 2011. Il bilancio dell’azienda presenta anche altre voci positive; l’utile del 2011 si è attestato a 600.000 euro. Al terzo posto troviamo un’azienda attiva in uno dei settori duramente colpiti dalla crisi: Media-Alpi Pubblicità Srl commercializza e vende pubblicità per la stampa e i media elettronici come TV e radio, un mercato che negli scorsi anni ha dovuto
20
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
N° TOP 300
N°
DENOMINAZIONE
REDDITIVITÀ IN %
1
220
INFINITY Srl, Cimego
195200%
2
166
METALLSIDER Srl, Mezzolombardo
1148%
3
280
MEDIA-ALPI PUBBLICITA‘ Srl, Trento
923%
4
298
T.R.N. SPEDIZIONI & LOGISTICA Srl, Rovereto
440%
5
181
SCANIA MILANO SpA, Trento
234%
6
135
LA CASA SERVICE Srl, Trento
155%
7
270
DOLOMITI FRUITS Srl, Nanno
107%
8
230
NICOLUSSI Srl, Mori
95%
9
127
MCS Srl, Ala
86%
10
146
CONCILIO SpA, Volano 7
82%
11
277
T.R.M. Srl, Ala
81%
12
131
O.M.P. PICCINELLI Srl, Storo
69%
13
297
SINERGY GROUP Srl, Scurelle
65%
14
106
EDILBETON TRENTO SpA, Trento
65%
15
201
UNIVERSAL Srl, Trento
62%
16
42
PNEUSMARKET SpA, Rovereto
61%
17
246
QUADRO UNO COSTRUZIONI Srl, Trento
60%
18
213
CARER Srl, Trento
56%
19
117
RASOM WOOD TECHNOLOGY Srl, Pozza di Fassa
55%
20
145
SNOWSTAR SpA, Lavis 4
49%
21
97
SPIRALE Srl, Cinte Tesino
46%
22
80
SATA VALSUGANA Srl, Castelnuovo
46%
23
83
FAE GROUP SpA, Fondo
44%
24
87
MECCANICA CAINELLI Srl, Volano
43%
25
55
B.M. ELETTRONICA SpA, Cimego
43%
26
192
DE PODA SpA, Cunevo
40%
27
56
MARIANI SpA, Ledro
38%
28
1
FINDOLOMITI ENERGIA Srl, Trento *
37%
29
271
BERTOLDI ALDO Srl, Trento
37%
30
73
KARL MAYER ROTAL Srl, Mezzolombardo
36%
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COPERTINA affrontare non poche difficoltà. Ciononostante, nell’arco di un anno, questa società è riuscita a incrementare il fatturato da 700.000 euro a 7,5 milioni di euro. Molte aziende top dell’anno operano nei settori che più hanno risentito della crisi, come quello della logistica o dell’edilizia. In tal modo si rafforza la teoria secondo cui ogni settore (seppur in crisi) possa contare su imprese che, nonostante tutto, riescono ad aumentare fatturato e utili. Peccato, però, che la teoria non riveli cosa rende queste aziende diverse e migliori rispetto alle altre. ◀
1°
Infinity Srl ▶ Fatturato: 9,8 ▶ Incremento fatturato: 195200 %
CIMEGO
La crescita di Infinity Srl è sorprendente. Partendo praticamente da zero (la società è stata fondata solo alla fine del 2009, come afferma il direttore marketing), il fatturato è cresciuto fino a quasi 10 milioni di euro nell’arco di un solo anno. La società deve questo risultato alla vendita e all’installazione di impianti fotovoltaici e inverter. L’amministratore delegato, Alex Bottini, non ci ha voluto però rivelare la ricetta del successo e il significato di questo “balzo” incredibile; Südtirol Panorama, purtroppo, non ha avuto la possibilità di intervi(PAS) starlo.
2°
Foto: Fotolia
PETER SEEBACHER
Metallsider Srl MEZZOLOMBARDO
Foto: Fotolia
▶ Fatturato: 13,2 mio. di euro ▶ Incremento fatturato: 1148% Metallsider Srl, con sede a Mezzolombardo, è un’azienda nata nel 1999 da Tubi di Qualità Spa e Dalmine Spa, che conta 13 dipendenti ed è specializzata nel commercio di ferro e acciaio; quattro dei 13 collaboratori sono soci dell’azienda. Ogni anno l’impresa distribuisce ai clienti di tutta la regione 18.000 tonnellate di acciaio e ferro in qualsiasi forma possibile e immaginabile. Tubi,
supporti, cancelli: Metallsider fornisce di tutto. L’attività sembra essere lucrativa: dal 2010 al 2011 (i calcoli fanno riferimento a questi dati di bilancio), l’azienda ha incrementato il fatturato di 1,1 milioni di euro portandolo a 13,2 milioni. La società è stata dunque catapultata al 166° posto della Top 300 delle imprese trentine. Anche gli altri indici di bilancio mostrano una situazione positiva: l’utile conseguito nel 2011 si è attestato a 600.000 euro e il cash flow, pari a 1,2 milioni di euro, è più che positivo. Infine, il capitale proprio dell’azienda ammonta a 3,6 milioni di euro. (PAS)
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Südtirol Panorama Dicembre | 2012
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COPERTINA
I 30 principali
datori di lavoro Foto: http://www.sxc.hu/
del Trentino Non figurano solo tra le società trentine con i maggiori fatturati, ma danno anche lavoro a tante persone. È questo il dato che emerge analizzandone i costi del personale, che nell’esercizio in esame sono quasi sempre in aumento rispetto all’anno precedente.
L
a forza lavoro, si sa, è cara in tutt’Europa e lo è in particolar modo in Italia. La conseguenza logica è una sola: in tutti i casi in cui le risorse umane sono indispensabili, i costi hanno un’incidenza elevata sul bilancio. Il maggior datore di lavoro della Provincia di Trento è Cartiere Fedrigoni & C Spa, che annovera circa 2.100 collaboratori per complessivi costi del lavoro pari a 112,7 milioni di euro. A tale proposito, è da tenere presente che l’impresa, leader mondiale nella produzione di carte speciali, ha sede ad Arco, ma la maggior parte dei suoi stabilimenti produttivi è ubicata in Provincia di Verona. Non è solo la produzione cartiera a non poter fare a meno delle risorse umane, an-
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Südtirol Panorama Dicembre | 2012
N° TOP 300
N°
DENOMINAZIONE
COSTI PER IL PERSONALE IN MIO €
1
2
CARTIERE FEDRIGONI & C SpA, Arco
2
4
ARCESE SpA, Arco
98,2
3
6
MARANGONI SpA, Rovereto
84,0
4
5
AQUAFIL SpA, Arco
76,5
5
3
DANA ITALIA SpA, Arco
67,2
6
1
FINDOLOMITI ENERGIA Srl, Trento
64,5
7
8
AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA, Trento
64,1
8
140
TRENTINO TRASPORTI ESERCIZIO SpA, Trento
52,6
112,7
9
9
F.LLI POLI SpA, Trento
48,9
10
38
MIORELLI SERVICE SpA, Mori
39,3
11
21
DEDAGROUP SpA, Trento
35,1
12
14
SERO Srl, Trento
31,4
13
11
CARTIERE DEL GARDA SpA, Riva del Garda
30,1
14
17
VETRI SPECIALI SpA, Trento
26,1
15
15
PAMA SpA, Rovereto
25,3
16
10
UNIFARM SpA, Trento
23,0
EBARA PUMPS EUROPE SpA, Cles
22,0
PVB GROUP SpA, Trento
20,0 18,7
17
25
18
7
19
24
METALSISTEM GROUP SpA, Rovereto
20
41
INFORMATICA TRENTINA SpA, Trento
17,1
21
37
ZOBELE HOLDING SpA, Trento
16,7
22
28
OR.VE.A. SpA, Trento
15,1
23
76
GPI SpA, Trento
14,6
24
58
DALMEC SpA, Cles
14,6
25
26
WATTS INDUSTRIES ITALIA Srl, Trento
14,4
26
77
SEAC SpA, Trento
13,5
27
39
NINZ SpA, Ala
12,9
28
74
GLACIER VANDERVELL ITALY Srl, Trento
12,1
29
48
CTE GROUP SpA, Rovereto
10,6
30
34
SANDOZ INDUSTRIAL PRODUCTS SpA, Rovereto
10,3
® © Alle Rechte vorbehalten/Riproduzione riservata – FF-Media GmbH/Srl
COPERTINA
4°
Aquafil SpA ARCO
Foto: Aquafil SpA
▶ Fatturato: 495,3 mio. di euro ▶ Costi del personale: 76,5 mio. di euro
Giulio Bonazzi
PETER SEEBACHER
® © Alle Rechte vorbehalten/Riproduzione riservata – FF-Media GmbH/Srl
11° Dedagroup SpA TRIENT
▶ Fatturato: 109,4 mio. di euro ▶ Costi del personale: 35,1 mio. di euro
Foto: Dadagroup SpA
che i trasporti sono un settore in cui la forza lavoro è indispensabile, almeno fino a oggi. E, naturalmente, tutto ciò si traduce in costi elevati. Arcese SpA ne è, appunto, un perfetto esempio: quest’impresa di trasporti di Arco, oggi operante in tutto il mondo, quest’anno si attesta al secondo posto della classifica con un totale di 98,2 milioni di costi del personale, seguita da Marangoni SpA, rinomata azienda produttrice di pneumatici trentina, con un totale di 84 milioni di euro. Anche Trentino Trasporti Esercizio SpA, che per fatturato si colloca al 140° posto della Top 300, è annoverata tra i principali datori di lavoro della Provincia di Trento e, con complessivi 52,6 milioni di costi del personale, occupa l’ottavo posto. Complessivamente, tutte e trenta le società trentine presenti in questa classifica hanno dichiarato costi del personale nell’ordine di decine di milioni e tutte registrano un incremento rispetto ai dati dell’esercizio precedente. ◀
Aquafil SpA è annoverata tra le prime 5 aziende del Trentino. Lo scorso anno, la società specializzata nella produzione di fibre e polimeri sintetici con sede ad Arco ha aumentato il fatturato del 15%, raggiungendo quota 495,3 milioni di euro. Nello stesso periodo, l’impresa ha registrato un utile di 5,9 milioni di euro, presentando un bilancio decisamente sano. L’azienda è attiva a livello mondiale: il gruppo Aquafil (il nome si scrive senza “c”) conta circa 22 società, con filiali e stabilimenti produttivi in Italia e in molti Paesi europei e nel mondo, tra cui Germania, Slovenia, Croazia, Belgio, Turchia, Spagna, Slovacchia, Tailandia, USA e Repubblica Popolare Cinese. Il materiale sintetico e i filati Aquafil sono impiegati soprattutto nel settore dei rivestimenti, delle moquette e nell’industria automobilistica. La gestione dell’azienda è affidata a Giulio Bonazzi, amministratore delegato e figlio del fondatore, che insieme ai fratelli guida le sorti (PAS) del gruppo.
Gianni Camisa
Nella classifica Top 300 delle maggiori aziende trentine, Dedagroup SpA si piazza al 21° posto. Con circa 680 collaboratori attivi in 12 aziende, è uno dei più importanti datori di lavoro della Provincia di Trento. Dedagroup si occupa di tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Il gruppo è nato nel 2001 dalla fusione di 8 società attive in quest’ambito e conta dodici aziende, operanti su tutto il mercato italiano. Da poco il gruppo ha anche aperto due uf(PAS) fici in Messico.
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
23
PR-INFO
Nuova sala cottura Forst
STAHLBAU PICHLER Sedi aziendali importanti e la collaborazione a un grande intervento progettato da Renzo Piano
Q
uando l’impresa fa squadra.
Stahlbau Pichler è una moderna impresa industriale votata alla continua ricerca, all’innovazione e alla crescita. Progettisti, disegnatori e project manager, dotati di uno specifico know-how, lavorano in team per sviluppare soluzioni in piena collaborazione con gli architetti e le imprese committenti. Dalla fase di progettazione e sviluppo della struttura al rivestimento della facciata, al cliente è assicurata la collaborazione con un unico referente, in grado di sviluppare tutto il lavoro esecutivo, portarlo in cantiere e montarlo nel pieno rispetto delle tempistiche concordate.
24
Südtirol Panorama Dicembre | 2010
Headquarters, il volto dell’azienda sul mondo. Per ogni azienda, la propria sede rappresenta l’immagine di sé che si sceglie di dare al mondo, il volto con cui ci si presenta, la “casa” in cui si vive ogni giorno e in cui si prendono le decisioni più importanti. Proprio per questo è fondamentale scegliere una soluzione che simbolizzi lo spirito aziendale, affidandosi a una realtà capace di soddisfare e, prima ancora, interpretare appieno le esigenze alla base di un investimento così importante. Capace di seguire accuratamente il progetto dalla sua ideazione alla cantierizzazione, Stahlbau Pichler sta assumendo un ruolo di primo
piano sul mercato, proprio per la sua capacità di garantire, in tempistiche concorrenziali, soluzioni complete nel ruolo di general contractor. Negli ultimi anni, diversi nomi importanti si sono rivolti all’azienda bolzanina per realizzare le proprie sedi, affidandosi alle capacità di un gruppo di persone che operano con passione e disciplina. Nuovo stabilimento ATZWANGER. La costruzione del nuovo stabilimento della ditta Atzwanger SpA, ubicato nella zona produttiva “Ex-Magnesio” a Bolzano sud, è un chiaro esempio di edificio a struttura metallica co-
PR-INFO
Skylink, Frankfurt Airport
Museo Trento, Arch. Renzo Piano
Atzwanger Spa. Bolzano
struito nel totale rispetto delle norme sismiche. Con quest’opera consegnata in soli 22 mesi, Stahlbau Pichler ha seguito il progetto nel suo complesso, dalla proposta architettonica alla realizzazione e al montaggio di tutta la struttura e dell’intero involucro. La coordinazione delle tempistiche di produzione, montaggio e costruzione è stata gestita interamente da quest’azienda, che ha potuto così operare con la massima flessibilità e rapidità. Da un lato, l’articolazione del complesso è il risultato di uno studio approfondito delle funzioni cui è destinato, dall’altro, l’impianto architettonico e progettuale rappresenta l’incontro ottimale tra soddisfazione dell’identità aziendale e contenimento dei costi oltre che rapidità di costruzione. Coperture e facciate Stahlbau Pichler per il museo di Trento progettato da Renzo Piano. Il progetto di riconversione dell’ex area industriale adiacente al fiume Adige ha portato alla completa metamorfosi dell’area che fu della fabbrica Michelin. A Stahlbau Pichler è stata affidata la realizzazione di MUSE, il cuore dell’intero intervento, del quale l’azienda altoatesina ha curato tutta la parte strutturale e d’involucro. Una bella sfida, che ha avuto come naturale conseguenza l’ottimo processo di cantierizzazione dell’intero MUSE, attivatosi in un clima di grande collaborazione tra tutte le figure professionali coinvolte. Quest’intervento ha rappresentato per Stahlbau Pichler un’ambiziosa sfida tecnologica e costruttiva. Il progetto è, infatti, caratterizzato da una notevole complessità geometrica dovuta ai 4 principali volumi (Blocco Uffici, Lobby, Area Museale e Serra), alle loro intersezioni e ai mutui intrecci. Chiaro esempio ne è l’unica falda inclinata di 20° rispetto al piano orizzontale che crea la copertura-facciata dell’ingresso ❧ al museo, interamente progettata e realizzata da Stahlbau Pichler.
Nuove realizzazioni Headquarter Atzwanger SpA Luogo: Bolzano I Funzione: stabilimento di produzione e uffici SKYLINK uogo: Francoforte I Funzione: ponte di collegamento con l’aeroporto internazionale (Menzione speciale all’interno del “Preis des Deutschen Stahlbaus 2012”) Nuovo Centro Ricerche Chiesi Luogo: Parma I Funzione: sede aziendale e polo di ricerca Headquarter VAP srl Luogo: Trodena (Bz) I Funzione: stabilimento di produzione e uffici
infobox
STAHLBAU PICHLER Via T.A. Edison 15 39100 Bozen Tel. +39 0471 065 000 info@stahlbaupichler.com www.stahlbaupichler.com
Headquarter Rizzoli cucine Luogo: Trodena (Bz) I Funzione: sede aziendale Città delle Culture Luogo: Milano I Funzione: polo museale
Südtirol Panorama Dicembre | 2010
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COPERTINA
Le 30 imprese
più redditizie Foto: http://www.sxc.hu/
del Trentino
La redditività è uno degli indici di bilancio più significativi: solo le aziende che lavorano in modo redditizio hanno la possibilità di sopravvivere. A sorpresa, la classifica trentina annovera al comando un’impresa di trasporti.
A
lla guida della classifica delle società di capitale più redditizie del Trentino si posiziona l’azienda S.A.E. SpA che, con un utile sul fatturato del 93 percento, crea il vuoto dietro di sé. Servizi Territiorali Est Trentino SpA (STET), al secondo posto, nell’esercizio 2011 registra infatti un “modesto” 32 percento, mentre la terza classificata, SEAC SpA, dichiara un ROE del 25 percento. L’ elenco delle 30 imprese più redditizie offre un quadro molto variegato, composto da società provenienti dai rami economici più disparati, che spaziano da aziende a partecipazione pubblica fino ad altre operanti nell’energia, nei trasporti e nel settore produttivo. Un aspetto che salta all’ occhio è che la redditività non è necessariamente legata alle dimensioni aziendali. Ad esempio, se
26
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
N° TOP 300
N°
1
50
2
263
3
77
4
8
DENOMINAZIONE
REDDITIVITÀ IN %
S.A.E. SpA, Trento
93%
SERVIZI TERRITORIALI EST TRENTINO SpA, Pergine Valsugana
32%
SEAC SpA, Trento
25%
AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA, Trento
22%
5
17
VETRI SPECIALI SpA, Trento
21%
6
182
EUROCOATING SpA, Pergine Valsugana
20%
7
150
CASA DI CURA EREMO DI ARCO Srl, Arco
20%
8
109
S.I.T.C. SpA, Canazei
16%
9
148
ZINCHERIA SECA SpA, Ala
15%
10
40
PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA, Trento
14%
11
36
LUNELLI SpA, Trento
14%
INFORMATICA BANCARIA TRENTINA Srl, Trento
13%
SPIRALE Srl, Cinte Tesino
12%
12
258
13
97
14
278
RIZZOLI Srl, Cavalese
11%
15
277
T.R.M. Srl, Ala
11%
16
38
MIORELLI SERVICE SpA, Mori
11%
17
58
DALMEC SpA, Cles
11%
18
191
LIBARDONI COSTRUZIONI SRL, Levico Terme
10%
19
290
ZAMPOLI Srl, Lavis
10%
20
219
INSER SpA, Trento
10%
21
68
TASCI Srl, Rovereto
9%
22
54
LA SPORTIVA SpA, Ziano di Fiemme
9%
23
157
FABBRICA TRENTINA CONDUTTORI Srl, Rovereto
9%
24
256
DEXIT Srl, Trento
9%
25
110
MISCONEL Srl, Cavalese
9%
26
103
FUNIVIE MADONNA DI CAMPIGLIO SpA, Pinzolo
8%
27
178
CASA DI CURA VILLA BIANCA SpA, Trento
8%
28
234
I.C.S. BERTAGNIN SpA, Rovereto
8%
29
152
EUROSTANDARD SpA, Tesero
7%
30
267
ELETTRICA Srl, Taio
7%
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COPERTINA
PETER SEEBACHER
S.A.E. SpA TRENTO
▶ Fatturato: 46,0 mio. di euro ▶ Redditività: 93 % S.A.E SpA è un’azienda di trasporti che punta sulla combinazione di gomma e rotaia. La società è membro fondatore di Rail Traction Company (RTC) che, come prima impresa ferroviaria privata, offriva traffico combinato su rotaie sull’asse del Brennero. Oltre alla sede prin-
Foto: Alexander Alber
2°
1°
Foto: Fotolia
scorriamo la classifica delle Top 300 fino al 290° piazzamento, troviamo la Zampoli Srl, che nel ranking delle più redditizie si colloca però al 19° posto: quest’azienda di riciclaggio con sede a Lavis, con un fatturato di 7,2 milioni di euro nell’esercizio in considerazione, dimostra un livello di redditività ben più elevato rispetto ad imprese più grandi. Operando un confronto tra le società più redditizie dell’Alto Adige e quelle del Trentino, emergono altre differenze. Ad esempio, nella classifica trentina non figurano affatto aziende del settore alberghiero di livello elevato, mentre sono presenti ben due imprese che si occupano di cure e riabilitazioni (Casa di Cura Eremo di Arco e Casa di Cura Villa Bianca). Alcune delle società presenti nella classifica dello scorso anno sono riuscite a migliorare ulteriormente i propri indici: Autostrada del Brennero SpA, tra le tante, è passata dal 16 al 22 percento mentre, per La Sportiva SpA, l’incremento è stato dal 7 al 9 percento. ◀
Servizi Territoriali Est Trentino SpA (STET) PERGINE VALSUGANA
▶ Fatturato: 7,9 mio. di euro ▶ Redditività: 32 %
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Servizi Territoriali Est Trentino SpA (STET) è una società di capitali interamente municipalizzata. Il Comune di Pergine Valsugana (74%) è socio di maggioranza, mentre la restante percentuale si suddivide tra altri sette comuni trentini.
cipale di Trento, S.A.E. SpA conta altre due filiali in Italia, due in Germania, una in Spagna e una in Romania. Nell’esercizio 2011, l’azienda gestita da Alfredo Bonetti ha sofferto un calo del fatturato del 10%, nonostante gli utili (42,6 milioni di euro), la redditività delle vendite e il flusso di cassa (45,7 milioni di euro) siano rimasti comunque elevati. La dotazione di capitale proprio, pari a 600.000 euro, è tuttavia relativamente ridotta. (PAS)
La STET, nata qualche anno fa dalla fusione di AMEA SpA e SEVAL SpA, si occupa prevalentemente della distribuzione di corrente elettrica e della manutenzione della rete in molti comuni interessati. La società è inoltre responsabile della gestione della rete di gas a Pergine Valsugana, nonché della manutenzione dell’illuminazione pubblica e della rete fognaria in alcuni dei comuni soci. STET SpA opera anche nella produzione di corrente da diverse fonti energetiche. Negli scorsi due esercizi, il fatturato è rimasto stabile a 7,9 milioni di euro. Nel 2011, la società di capitali ha registrato utili per un totale di 2,6 milioni di euro e l’utile sul fatturato si è mantenuto a 2 cifre (32%). Anche il capitale proprio a disposizione di STET SpA, pari a 34,4 milioni di euro, è notevole. (PAS)
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
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PR-INFO
OLTRE LA FACCIATA Quanto sono affidabili le analisi finanziarie? Uno studio della Facoltà di Economia dell’Università di Bolzano cerca di dare una risposta a questa domanda.
Dal 1° ottobre, la professoressa canadese Lucie Courteau dirige la Facoltà di Economia in veste di decano. Nella sua attuale attività di ricerca, sta esaminando il lavoro degli analisti finanziari.
È
proprio vero che gli analisti finanziari sono in grado di stanare i “trucchi” più comuni adottati dalle aziende? Si tratta di espedienti, grazie ai quali un bilancio può essere gonfiato per tenere alto il valore del suo titolo sul mercato azionario. Uno studio realizzato dalla Facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano sta cercando di capirlo. Vero o falso? Chi acquista un’analisi vuole sapere se chi l’ha realizzata si è accorto di un eventuale “earnings management”: nel gergo, è così definito un risultato aziendale pilotato. Naturalmente, è importante anche capire se le stime di utile sono la proiezione di risultati reali o se l’analista li ha “edulcorati” per assecondare i desideri del l’ azienda, poiché si sa che molti di questi professionisti operano in conflitto d’interessi. Proprio questo è il tema di un lavoro di ricerca realizzato da Lucie Courteau, docente alla Facoltà di Economia, sviluppato insieme ai colleghi Jennifer Kao dell’Università di Alberta, Canada, e Yao Tian della San José State University in California.
28
Südtirol Panorama Dicembre | 2010
Conflitto d’interesse? “È necessario distinguere due tipi di analisti”, ci spiega la Courteau. “I sell-side lavorano di regola per banche d’affari ed eseguono valutazioni sulle società per conto dei clienti del loro datore di lavoro. Incassano un premio solo se lo scostamento tra la loro stima e gli effettivi dati di bilancio, pubblicati in un momento successivo, sarà contenuto. Sono quindi poco motivati a “ripulire” le analisi da eventuali earnings management, se prevedono che l’impresa continuerà a “ottimizzare” i propri risultati a livello contabile o reale. Un altro aspetto che influenza la loro attività è l’interesse della banca alla negoziazione di beni patrimoniali: valutazioni eccessivamente sfavorevoli possono, quindi, avere conseguenze negative sull’azienda per cui lavorano. D’altro canto, è in gioco anche la reputazione professionale”, ci spiega la professoressa canadese, cercando di fare luce sulla questione. La seconda tipologia delineata dalla Courteau è quella dell’analista indipendente pagato direttamente dall’investitore, che deve rispon-
dere solo a lui. Qual è lo svantaggio, in questo caso? Di solito, l’analista non fornisce nel dettaglio le informazioni necessarie a individuare il tasso d’errore della sua previsione. Lucie Courteau ha presentato i risultati del progetto di ricerca già a febbraio, su invito della Ludwig-Maximilian-Universität di Monaco di Baviera e, nel corso dell’estate scorsa, è intervenuta su questo tema durante l’assemblea annuale della “American Accounting Association”, la più importante conferenza al mondo in materia contabile. “L’interesse per questo tema è molto forte”, ha affermato. ❧
infobox
Libera Università di Bolzano Piazza Università, 1 39100 Bolzano Tel. 0471 01 21 00 info@unibz.it www.unibz.it
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COPERTINA
Le 30 aziende
più remunerative Foto: http://www.sxc.hu/
del Trentino
Se si prende in considerazione il cash flow per misurare la salute economica di un’azienda, la classifica stilata da Südtirol Panorama delle trenta aziende più remunerative del Trentino delinea un quadro molto eterogeneo.
A
i vertici della classifica delle aziende trentine più remunerative non è cambiato molto dallo scorso anno, anche se al primo posto figura una società diversa: nell’esercizio preso in considerazione lo scorso anno, la prima posizione era occupata da Hydro Dolomiti Enel Srl, ma quest’anno si legge Findolomiti Srl con sede a Trento. Rispetto al 2011, quest’azienda presenta ora un bilancio consolidato e detiene il 51 percento di quote della società leader lo scorso anno, Hydro Dolomiti Enel Srl. Nulla è cambiato, quindi. Con un cash flow aumentato di circa 14 milioni rispetto all’esercizio precedente, Autostrada del Brennero SpA si colloca anche quest’anno al secondo posto.
30
Südtirol Panorama Dicembre | 2012
N° TOP 300
N°
DENOMINAZIONE
CASHFLOW IN MIO. €
1
1
FINDOLOMITI ENERGIA Srl, Trento
237,3
2
8
AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA, Trento
154,7
3
2
CARTIERE FEDRIGONI & C SpA, Arco
51,8
4
50
S.A.E. SpA, Trento
45,7
5
3
6
17
DANA ITALIA SpA, Arco
42,7
VETRI SPECIALI SpA, Trento
35,4
7
5
AQUAFIL SpA, Arco
32,8
8
9
F.LLI POLI SpA, Trento
23,7
9
4
ARCESE SpA, Arco
21,3
10
14
SERO Srl, Trento
21,0
11
36
LUNELLI SpA, Trento
20,5
12
12
ITALSCANIA SpA, Trento
19,6
13
6
MARANGONI SpA, Rovereto
19,4
14
40
PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA, Trento
15,9
15
11
CARTIERE DEL GARDA SpA, Riva del Garda
13,2
16
10
UNIFARM SpA, Trento
11,9
17
34
SANDOZ INDUSTRIAL PRODUCTS SpA, Rovereto
11,5
18
133
ITEA SpA, Trento
10,0
19
77
SEAC SpA, Trento
10,0
20
30
COLLINI LAVORI SpA, Trento
8,5
21
24
METALSISTEM GROUP SpA, Rovereto
7,8
22
32
ADIGE SpA, Levico Terme
7,7
23
38
MIORELLI SERVICE SpA, Mori
7,3
24
23
CARTIERE VILLA LAGARINA SpA, Villa Lagarina
7,2
25
103
FUNIVIE MADONNA DI CAMPIGLIO SpA, Pinzolo
7,0
26
109
S.I.T.C. SpA, Canazei
6,8
27
41
INFORMATICA TRENTINA SpA, Trento
6,4
28
7
PVB GROUP SpA, Trento
6,1
29
58
DALMEC SpA, Cles
6,0
30
59
ALTO GARDA POWER Srl, Riva del Garda
5,9
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COPERTINA
PETER SEEBACHER
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6°
Foto: Fotolia
Segue, a debita distanza, Cartiere Fedrigoni & C SpA con sede ad Arco, che fa registrare una flessione del proprio cash flow di circa 30 milioni (classifica 2011: 81,8 milioni). Un’altra azienda che dichiara un flusso di cassa decisamente più basso è Marangoni SpA: l’azienda produttrice di pneumatici con sede a Rovereto, ma operante in tutto il mondo, nel 2010 dichiarava 57,1 milioni di euro, mentre l’anno dopo questo dato era crollato a 19,4. Pama SpA, che lo scorso esercizio era ancora presente tra le trenta aziende più remunerative, quest’anno è uscita dalla classifica: il suo cash flow è scivolato da 18,8 a 5,8 milioni di euro. L’incremento del flusso di cassa di alcune aziende e la flessione, in parte anche marcata, registrata dalle altre forniscono pertanto un quadro eterogeneo. La crisi sembra aver colpito, anche nel Trentino, una grossa fetta delle imprese: la forza con cui possono compiere i loro investimenti, ricorrendo al patrimonio proprio, è in calo, mentre per altre società è in netto aumento. Mediamente, l’entità del capitale proprio delle 30 imprese trentine più remunerative è in flessione rispetto all’esercizio precedente: se, all’epoca, al 30° posto si collocava ITEA SpA con un dato a due cifre (10,1 milioni), oggi il fanalino di coda è Alto Garda Power Srl con soli 5,9 milioni. ◀
Vetri Speciali SpA TRENTO
▶ Fatturato: 133 mio. di euro ▶ Utile: 27,3 mio. di euro La fragilità del vetro è in netta contrapposizione con la solidità di Vetri Speciali SpA, una società che dimostra come sia possibile affrontare le crisi. L’azienda, specializzata nella produzione di recipienti in vetro (in particolare bottiglie), nell’arco di un anno ha aumentato il fatturato da 123,2 (2010) a 133 milioni di euro. Il cash flow (35,4 milioni) e gli utili realizzati (27,3 milioni di euro) mo-
strano altresì la florida situazione di tale settore. L’azienda è gestita da Giorgio Mazzer, che risiede presso la sede principale, nel palazzo storico Fugger Galasso nel centro di Trento. Vetri Speciali SpA dispone di stabilimenti produttivi a San Vito al Tagliamento (PN), Pergine Valsugana (TN) e Ormelle (TV). L’imprea conta inoltre una filiale in Spagna (Vetri Speciali Iberica) e una negli Stati Uniti (Vetri Speciali Inc.). La dimensione internazionale rappresenta sicuramente un altro fattore chiave per il successo ottenuto du(PAS) rante l’ultimo esercizio.
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31
COPERTINA
I 30 maggiori
contribuenti Foto: http://www.sxc.hu/
del Trentino
Anche nel 2011, le 300 aziende “top” del Trentino hanno contribuito in misura ingente al bilancio pubblico. Al vertice di questa classifica si confermano due imprese controllate da enti pubblici.
L
a somma delle imposte versate nell’esercizio 2011 dai trenta maggiori contribuenti trentini ammonta a 226,7 milioni di euro. La classifica è guidata da Findolomiti Energia Srl, che si piazza al primo posto anche nella classifica generale della Top 300 trentine, nonché in quella delle imprese più remunerative. Sono circa 60 i milioni versati dall’azienda energetica alle casse dell’Erario, mentre per Autostrada del Brennero SpA, seconda classificata, il totale di tributi e imposte ammonta a 41 milioni circa. Il terzo contribuente della Provincia di Trento è Dana Italia SpA, che fa capo al gruppo operante a livello internazionale Dana Holding con sede a Columbia, nel Missouri, seguito da Cartiere Fedrigoni & C Spa al quarto posto e da Vetri Speciali SpA al quinto.
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Südtirol Panorama Dicembre | 2012
N° TOP 300
N°
IMPOSTE PAGATE IN MIO. €
SOCIETÀ
1
1
FINDOLOMITI ENERGIA Srl, Trento
59,8
2
8
AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA, Trento
40,9
3
3
DANA ITALIA SpA, Arco
15,2
4
2
CARTIERE FEDRIGONI & C SpA, Arco
14,3
VETRI SPECIALI SpA, Trento
12,7
5
17
6
133
ITEA SpA, Trento
7,9
7
12
ITALSCANIA SpA, Trento
7,3
8
9
F.LLI POLI SpA, Trento
5,9
9
6
MARANGONI SpA, Rovereto
5,0
10
5
AQUAFIL SpA, Arco
4,6
11
38
MIORELLI SERVICE SpA, Mori
4,4
12
40
PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA, Trento
4,2
13
11
CARTIERE DEL GARDA SpA, Riva del Garda
4,1
14
77
SEAC SpA, Trento
3,9
15
14
SERO Srl, Trento
3,8
16
36
LUNELLI SpA, Trento
3,5
17
10
UNIFARM SpA, Trento
3,2
18
4
ARCESE SpA, Arco
2,6
19
25
EBARA PUMPS EUROPE SpA, Cles
2,6
20
32
ADIGE SpA, Levico Terme
2,2
21
58
DALMEC SpA, Cles
2,1
22
41
INFORMATICA TRENTINA SpA, Trento
2,0
23
109
S.I.T.C. SpA, Canazei
1,9
24
30
COLLINI LAVORI SpA, Trento
1,9
25
54
LA SPORTIVA SpA, Ziano di Fiemme
1,9
26
27
EUROBRICO SpA, Villa Agnedo
1,9
27
15
PAMA SpA, Rovereto
1,8
28
52
TEXBOND SpA, Rovereto
1,7
29
34
SANDOZ INDUSTRIAL PRODUCTS SpA, Rovereto
1,6
30
68
TASCI Srl, Rovereto
1,6
® © Alle Rechte vorbehalten/Riproduzione riservata – FF-Media GmbH/Srl
COPERTINA
PETER SEEBACHER
7°
Foto: Scania
Tutte e cinque queste società versano all’Erario imposte nell’ordine di decine di milioni che, in base alle previsioni del legislatore, non sono destinate a calare nei prossimi anni. Un recente studio condotto da Deutsche Bank (“I riflessi dei sistemi fiscali sulla crescita economica in Europa”) conferma che l’imposizione fiscale in Italia è tra le più gravose a livello europeo: un carico tributario con aliquote eccessivamente elevate pregiudicherebbe una rapida ripresa delle economie dell’eurozona. Sempre secondo Deutsche Bank, sarebbe raccomandabile “un sistema sostenibile per la crescita, che contenga al massimo gli effetti distortivi delle imposte su lavoro, capitale e progresso tecnologico, fattori essenziali per la crescita economica”. Anche l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è giunta alla conclusione che l’imposizione fiscale in Italia è troppo elevata rispetto ad altri Paesi: in base alle sue stime, la quota d’imposte prelevate in percentuale sul prodotto interno lordo (PIL) italiano sarebbe del 42,9 percento. Nel 1965, tale percentuale si attestava al 25,5 percento. ◀
Italscania SpA TRENTO
▶ Fatturato: 241,3 mio. di euro ▶ Contributi: 7,3 mio. di euro L’esempio di Italscania SpA testimonia che le imprese attive in settori colpiti dalla crisi possono continuare a esistere. I dati dell’azienda, importatore esclusivo
Foto: La Sportiva SpA
25°
Da sinistra: Giulia Delladio, Lorenzo Delladio (CEO), Francesco Delladio (presidente), Marco Delladio.
La Sportiva ZIANO DI FIEMME
▶ Fatturato: 41,6 Mio. di euro ▶ Contributi: 1,9 Mio. di euro La Sportiva SpA è una pietra miliare dell’industria outdoor. L’azienda affonda le proprie radici negli anni ‘20, quando Narcisio Delladio produceva scarpe robuste per agricoltori e boscaioli a Tesero,
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in Val di Fiemme. Partendo da inizi modesti, dopo la Seconda guerra mondiale si è sviluppata un’azienda fiorente. La Sportiva ha dimostrato più volte di aver buon intuito per gli sviluppi del settore e negli anni ‘50 ha deciso di produrre anche scarponi da sci, allora ancora in pelle. In termini di fatturato, il boom di questo sport invernale ha portato buoni risultati per il produttore di scarpe della Val di Fiemme; quando gli scarponi di plastica hanno ini-
di veicoli commerciali Scania in Italia, parlano chiaro: l’incremento di fatturato del 13% nel 2011 ha portato utili per un totale di 16,6 milioni di euro, con una corresponsione di imposte pari a 7,3 milioni di euro. Italscania SpA è stata fondata nel 1973 (con un altro nome) dalla famiglia Rangoni. Il presidente del consiglio di amministrazione è oggi Chri(PAS) stian Levin.
ziato a conquistare le piste, La Sportiva ne ha però interrotto la produzione. La seconda decisione importante è stata presa dall’amministrazione aziendale negli anni ‘80, quando sono state inserite nell’assortimento le scarpette da arrampicata. I prodotti La Sportiva sono diventati ben presto sinonimo di qualità per tutti gli appassionati. Il boom di questo sport, in continua crescita, ha fatto poi il resto, consentendo all’azienda di registrare nel 2011 un fatturato di 41,6 milioni di euro. Nello stesso periodo, gli utili si sono attestati a 3,6 milioni di euro. La grande forza di La Sportiva sta nella capacità di comprendere le nuove tendenze e di sviluppare le attrezzature necessarie. Negli scorsi anni è stata introdotta la produzione di scarpe e abbigliamento per il trail running. Per la stagione invernale 2013, La Sportiva propone nuovamente scarponi da sci, ma questa volta per lo sci alpinismo. L’azienda, alla terza generazione, è gestita da Francesco Delladio e, con Giulia Delladio, nel 2010 si è già entrati nella quarta generazione. (PAS)
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RISPARMIARE ENERGIA. SENTIRSI A PROPRIO AGIO. , SURÅ·OL GLDIDQL GL +(//$ VRQR XQLFL VXO PHUFDWR H SHUPHWWRQR LO SUHFLVR GRVDJJLR GHOOD OXFH LQÅ·OWUDQWH HG LO FRQWUROOR GL XQD SLDFHYROH YHQWLOD]LRQH GHOOpDPELHQWH 5LYROJHWHYL DO YRVWUR FRQVXOHQWH +(//$ D /DLYHV %UXQLFR %UHVVDQRQH H 0LODQR
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COPERTINA
Le 30 imprese
più capitalizzate Foto: http://www.sxc.hu/
del Trentino In tutt’Italia, persiste l’incertezza a livello economico, ma chi dispone di buone basi patrimoniali può guardare al futuro con una certa tranquillità. Il vertice di questa classifica è rimasto invariato rispetto allo scorso anno.
L
’azienda a partecipazione pubblica ITEA SpA, controllata dalla Provincia di Trento, rimane anche quest’anno ai vertici della Top 300 in fatto di capitalizzazione, confermandosi nuovamente al primo posto. Dal bilancio dello scorso esercizio quest’azienda trentina, il cui scopo è quello di creare nuovi spazi abitativi di fascia accessibile in Provincia di Trento, è riuscita addirittura a incrementare il proprio patrimonio netto, passando da 918,3 a 920,4 milioni di euro. Evidentemente, la sua intensa attività edilizia ha contribuito ad aumentarne la patrimonializzazione. In base allo statuto, ITEA è un’azienda organizzata in forma privata, anche se è controllata da enti pubblici e rappresenta interessi collettivi, facendone un esponente neppure così atipico in que-
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N° TOP 300
N°
DENOMINAZIONE
PATRIMONIO NETTO IN MIO. €
1
133
ITEA SpA, Trento
920,4
2
1
FINDOLOMITI ENERGIA Srl, Trento
593,3
3
8
AUTOSTRADA DEL BRENNERO SpA, Trento
569,1
4
2
CARTIERE FEDRIGONI & C SpA, Arco
271,1
5
36
LUNELLI SpA, Trento
209,1
F.LLI POLI SpA, Trento
199,7
6
9
7
180
TRENTINO SVILUPPO SpA, Rovereto
198,3
8
11
CARTIERE DEL GARDA SpA, Riva del Garda
148,7
9
14
SERO Srl, Trento
138,3
10
77
SEAC SpA, Trento
119,8
11
6
MARANGONI SpA, Rovereto
111,8
12
17
VETRI SPECIALI SpA, Trento
93,6
13
5
AQUAFIL SpA, Arco
78,8
14
103
FUNIVIE MADONNA DI CAMPIGLIO SpA, Pinzolo
78,6
15
3
DANA ITALIA SpA, Arco
77,0
16
4
ARCESE SpA, Arco
75,1
17
10
UNIFARM SpA, Trento
69,3
18
37
ZOBELE HOLDING SpA, Trento
63,2
19
24
METALSISTEM GROUP SpA, Rovereto
60,5
20
211
TRENTINO TRASPORTI SpA, Trento
59,9 51,6
21
12
ITALSCANIA SpA, Trento
22
40
PHOENIX INFORMATICA BANCARIA SpA, Trento
46,5
23
109
S.I.T.C. SpA, Canazei
40,0
24
106
EDILBETON TRENTO SpA, Trento
38,0
25
32
ADIGE SpA, Levico Terme
36,9
26
15
PAMA SpA, Rovereto
35,4
27
38
MIORELLI SERVICE SpA, Mori
35,3
28
175
SANTONI GROUP Srl, Dro
35,2
29
263
SERVIZI TERRITORIALI EST TRENTINO SpA, Pergine Valsugana
34,4
30
75
I.D.M.C. IMPRESUB - DIVING AND MARINE CONTRACTOR Srl, Trento
32,6
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COPERTINA sta classifica, dominata in prevalenza da società private. Lo stesso vale anche per l’azienda che occupa il secondo posto, Findolomiti Energia Srl, costituita nel 2009 dai Comuni di Trento e Rovereto insieme a Tecnofin Trentina SpA e interamente controllata dalla Provincia di Trento. Scopo di questa impresa è l’amministrazione delle partecipazioni in Dolomiti Energia Spa e l’esercizio dei diritti derivanti. Nella stessa categoria di società organizzate sotto forma privata, ma controllate da enti pubblici in veste di soci maggioritari, rientra anche Autostrada del Brennero SpA, che conquista il terzo posto, confermando il piazzamento dello scorso anno e aumentando il patrimonio netto di circa 60 milioni di euro, da 508,5 a 569,1 milioni. La prima “vera”
impresa privata la incontriamo solo al quarto posto: Le Cartiere Fedrigoni & C SpA, attiva prevalentemente nella produzione di carta che, oltre a confermare la posizione dell’esercizio precedente, nel 2011 registra un aumento del capitale netto di circa 50 milioni, toccando così quota 271,1 milioni. RANKING Confrontando le classifiche
2011 e 2012 delle 30 aziende trentine più capitalizzate, emerge che la maggior parte è riuscita a incrementare il proprio patrimonio netto. Questa situazione può essere riconducibile a numerosi fattori, ma può essere letta anche in un’ottica di preparazione a tempi più duri. L’elenco presenta qualche “new entry”, in parte motivata dal fatto che la sele-
zione di quest’anno è stata volutamente limitata alle società di capitale, escludendo così le cooperative. La ragione è legata al diverso scopo di queste realtà rispetto a quello delle società di capitale: per le prime, l’obiettivo principale è consentire ai soci un migliore accesso sul mercato per le proprie merci, mentre le società di capitale puntano in primis alla massimizzazione dei profitti, com’è giusto che sia. E, naturalmente, con una maggiore patrimonializzazio◀ ne, tutto diventa più semplice. PETER SEEBACHER
Da sinistra: Matteo, Camilla e Marcello Lunelli
5°
cinque milioni di bottiglie e gli ambienti della cantina Ferrari ne custodiscono circa 20 milioni. L’azienda è gestita oggi da Matteo Lunelli, amministratore delegato, e da Marcello e Camilla Lunelli. In occasione di eventi VIP, la famiglia riesce sempre a promuovere i prodotti in maniera efficace attraverso i media.
Foto: Ferrari SPA
CRESCITA. Negli anni ’80, la Lunelli
Lunelli SpA TRENTO
▶ Fatturato: 64,2 Mio. di euro ▶ Capitale proprio: 209,1 Mio. di euro Lunelli SpA è la società madre di marchi noti come Ferrari (lo spumante) o Surgiva (l’acqua minerale). I proprietari, i Lunelli, sono una delle più note famiglie d’imprenditori trentini. Il punto di partenza, che ancora oggi costituisce il fulcro del gruppo Lunelli, è la cantina Ferrari, dove si produce lo
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spumante italiano più diffuso in assoluto. Le basi sono state poste da Giulio Ferrari che, già 100 anni fa, aveva iniziato a produrre in Trentino spumanti secondo il modello francese. Nel 1952 la proprietà dell’azienda è passata al titolare della cantina, Bruno Lunelli, che ha continuato ad ampliarla mantenendone il nome. Gli spumanti Ferrari, nel corso degli anni, sono riusciti a proporre prezzi degni del loro prestigio e a essere regolarmente definiti dagli esperti di vino come le migliori bollicine italiane. La produzione annuale ammonta a circa
SpA ha iniziato ad ampliare la gamma di prodotti: oltre all’acqua minerale Surgiva, sono stati acquisiti anche una grappa (Segnana), alcuni vigneti in Toscana e Umbria e un ristorante gourmet a Trento. Il commercio di beni di consumo, vino e spumante sembra andare ottimamente e il bilancio del gruppo è eccellente. Dal 2010 al 2011, il fatturato ha subito un incremento del 4%, da 61,9 a 64,2 milioni di euro. Nello stesso periodo, gli utili si sono attestati a 9 milioni di euro e il cash flow di 20,5 milioni di euro mostra un’azienda sempre più in salute. Infine, una riserva di capitale proprio pari a 209,1 milioni di euro consentirà all’impresa di affrontare con tranquillità anche i periodi più difficili. (PAS)
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IMPRESE & MERCATI
Business ideas Competenza, responsabilità, flessibilità: ecco le richieste rivolte ai manager dal World Business Forum di Milano
C
della previdenza, delle tasse e soprattutto in ambito lavorativo; inoltre, dovrebbe investire di più nell‘innovazione e nelle infrastrutture. Al momento, Roubini considera l‘euro troppo forte e ritiene che, in futuro, gli Stati europei dovrebbero raggiungere anche un‘unione fiscale.
Foto: WBF
ome di consueto, si è tenuta a Milano la nona edizione del World Business Forum. Oltre 1.500 persone hanno preso parte al prestigioso evento di formazione manageriale organizzato da WOBI, brand di HSM. Come sempre, sono state due giornate dedicate a comprendere e analizzare dinamiche e cambiamenti della nostra epoca e dell‘economia globale, nonché ad approfondire le competenze e le capacità necessarie per avere successo oggi, in un periodo caratterizzato da una profonda crisi economica. Romano Prodi e l‘economista di fama mondiale Nouriel Roubini sono stati i due personaggi di spicco del panorama politico-economico, che hanno esposto le loro teorie sul futuro dell‘Europa. Il primo, docente di economia e politica industriale presso l‘Università di Bologna, già presidente del Consiglio italiano dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008 e presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004, ha parlato della crisi europea. Attualmente, l‘Europa è caratterizzata da ritmi di sviluppo diversi; deve velocizzare le sue strutture e depotenziare l‘euro, pur facendo sì che rimanga una valuta forte. Nessuno ha intenzione di tornare al vecchio mercato monetario: l‘euro è la moneta del futuro e sarà particolarmente attrattivo quando faranno parte dell‘unione monetaria nuovi Paesi, come la Polonia. Secondo Prodi, la crisi europea si risolverà nel giro di cinque o sei anni.
L’ imprenditore Andrea Illy
Il marketing dev‘essere più interconnesso e più personale
FAMA. Nouriel Roubini è uno degli econo-
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Philip Kotler
Foto:WBF
misti più conosciuti della sua generazione. Insegna economia alla New York University e deve la sua fama, tra l’altro, anche alla previsione del crollo del mercato immobiliare statunitense e della recessione mondiale nel 2008. Come Prodi, sostiene l‘importanza dell‘unità d‘intenti in Europa, continente che deve essere compatto e parlare con un’unica voce mentre, al momento, 17 nazioni danno vita a una serie di compromessi. L‘Europa ha bisogno di riforme nel campo
Rosabeth Moss Kanter è docente di management presso l’Harvard Business School, specializzata in strategia d’innovazione e leadership del cambiamento. Ha parlato delle diverse aspettative che le persone di talento hanno nei confronti del lavoro, di come lo definiscono, cosa cercano, come decidono e a cosa danno valore. Non è importante solo il talento del singolo, è necessario puntare i riflettori sulle capacità dell’intero team. Collaborazione, responsabilità e comunicazione sono i pilastri fondamentali della gestione delle squadre a elevata performance: solo così possono venire alla luce idee nuove e geniali. Ad esempio, lo zoo di San Francisco e quello di Toronto affittano gli animali ad aziende che li utilizzano per manifestazioni o per scopi pubblicitari. Questa è stata un‘idea semplice ed essenziale, basata sulla collaborazione tra realtà diverse, che ha riscosso grande successo.
Philip Kotler, esperto del marketing
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Foto: WBF
IMPRESE & MERCATI
Manuel Estiarte, personal coach sportivo e motivatore (sin.)
Philip Kotler, massima autorità del marketing, ha raccontato l‘evoluzione vissuta dal mercato in questi anni, soffermandosi sugli sviluppi della creazione del marchio, e ha presentato la nuova fase evolutiva che ha preso il nome „3.0“. Il marketing dev‘essere più interconnesso e più personale, perché il suo futuro è sempre più correlato al significato e all’autenticità. Razionalità, emotività e spiritualità sono i presupposti imprescindibili per la creazione di un marchio; i clienti sono alla ricerca di buone aziende piuttosto che di buoni prodotti o servizi, questo è il credo di Philip Kotler. Guy Kawasaki è un imprenditore seriale e un investitore informale, ben consapevole dell‘impatto che il digitale ha sulle diverse aree del business. Considerato il padre del marketing evangelico ed ex „chief evangelist“ della Apple, al Word Business Forum di Milano ha parlato delle competenze necessarie all‘imprenditore per creare squadre vincenti e far crescere le proprie aziende. Ha illustrato anche l‘arte di conquistare i clienti e come e perché è necessario costruire una comunità intorno al proprio prodotto. Manuel Estiarte, personal coach sportivo e motivatore, ha presentato la strategia non convenzionale per affrontare e vincere sfide
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innovative, sfruttando la capacità di lavorare in squadra. Estiarte è stato un giocatore chiave nella conquista della prima medaglia olimpica di pallanuoto della Spagna ai Giochi del 1996, ha lavorato a stretto contatto con Pep Guardiola durante i suoi quattro anni nello staff del FC Barcellona ed è una sorta di curatore di quello che lui stesso ha definito il „metodo Guardiola“. La sua filosofia di vita richiama una strategia sportiva e il suo sistema considera la fiducia, il cameratismo e la padronanza delle azioni come pilastri, senza tuttavia prescindere da un approccio alla leadership incentrato sul team building. I “business case” di questa edizione sono stati Illycaffè e Candy Group. Andrea Illy, nominato imprenditore dell‘anno nel 2004, dal 1994 è amministratore delegato e dal 2008 presidente e CEO di Illycaffè SpA. L’azienda è presente in 140 Paesi al mondo, dove ogni giorno vengono consumati 6 milioni di caffè fra bar, ristoranti, case private, uffici e luoghi pubblici. I punti di forza di Illycaffè sono qualità ed emozione. Ogni singolo chicco è selezionato elettronicamente per garantirne l’alta qualità. Illy ha affermato che gli azionisti vengono dopo i consumatori, perché sono questi ultimi a portare il denaro e a guidare l‘azienda.
Dal gennaio 2003, Aldo Fumagalli è al vertice di Candy Group in veste di presidente operativo e amministratore delegato. Fumagalli ha ripercorso la storia dell’azienda: nel 1959 è stata creata la prima lavatrice, che ha portato il successo di questo gruppo a un livello eclatante, mentre nel 1966 è stata realizzata la prima lavastoviglie italiana. Anche per lui, è la passione per il prodotto e l‘azienda il fattore determinante per il successo. Nonostante la crisi, il World Business Forum si è confermato un appuntamento imprescindibile per i manager italiani, che hanno dimostrato, anche in un difficile momento economico, la volontà di partecipare a queste due giornate a Milano. Wobi (acronimo di World of Business Ideas) nasce nell‘aprile 2012 dall‘esperienza di HSM, l‘azienda multimediale specializzata in executive education, che per oltre vent‘anni ha ispirato i dirigenti di tutto il mondo, condividendo le migliori idee dei leader mondiali e le strategie di business più innovative e aggiornate. Il prossimo World Business Forum si terrà, sempre a Milano, il 5 e 6 novembre 2013. ◀ NORBERT VIEIDER
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PR-INFO
Foto: Andreas Fischer
AEROPORTO DI INNSBRUCK: ALLA SCOPERTA DELL’ EUROPA!
Quest‘inverno l‘aeroporto di Innsbruck offre voli nonstop per 15 destinazioni charter e 17 di linea. Sono 32, quindi, le destinazioni tra cui scegliere per trasformare il vostro inverno in un΄esperienza speciale: sia per una vacanza sulle montagne del Tirolo che per un viaggio alla scoperta delle città europee.
D
a non perdere i nuovi voli di linea per Copenhagen con Austrian Airlines e NIKI, Manchester con Monarch Airlines e Stoccolma con NIKI e SAS. EasyJet vola anche quest‘inverno su Bristol, Liverpool e Londra. E visto che anche British Airways ha di nuovo Londra nel suo programma, sono ora disponibili fino a quattro voli giornalieri per la capitale inglese. Transavia continua a volare su Amsterdam, Eind-hoven, Groningen e Rotterdam. Certamente da considerare, inoltre, la nuova stretta collaborazione tra Transavia e KLM, grazie alla quale è ora possibile prenotare comodamente da Innsbruck innumerevoli collegamenti per tutto il mondo con scalo ad Amsterdam. Berlino, Düsseldorf e Amburgo sono raggiungibili con Airberlin. Da dicembre vola su Berlino tre volte alla settimana anche Lufthansa, mentre su Francoforte, importante crocevia interna-
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zionale, la compagnia di bandiera tedesca vola a quattro volte al giorno. A partire dal piano voli invernale di quest’anno, Vienna è raggiungibile con Austrian Airlines fino a sei volte al giorno con orari particolarmente interessanti. Chi vola verso l’Europa dell’est è servito dai voli via Mosca offerti da Aeroflot, Austrian Airlines e Sibir Airlines. Ogni sabato, inoltre, Austrian Airlines vola su Kiev. Parigi, New York, Bangkok, Nairobi o Abu Dhabi: da Innsbruck si parte alla scoperta del mondo intero! I collegamenti internazionali con scalo ad Amsterdam, Berlino, Düsseldorf, Francoforte o Vienna permettono di raggiungere in tutta comodità le più belle destinazioni mondiali. Siete ancora alla ricerca di un bel regalo di Natale? Donate del tempo da trascorrere insieme sotto forma di viaggio!
Per le vostre prenotazioni potete rivolgervi direttamente alle compagnie aeree. Per informazioni dettagliate e costantemente aggiornate sul nostro piano voli e sull‘aeroporto di Innsbruck consultate www.innsbruck-airport.com. Dallo scorso agosto i passeggeri di lingua italiana possono consultare il nostro sito internet anche ❧ in italiano.
infobox
Aeroporto Innsbruck Fürstenweg 180 6020 Innsbruck Tel. +43 512 22525 0 info@innsbruck-airport.com www.innsbruck-airport.com
O OV O
NU OV O
NU OV
NU
AEROPORTO DI INNSBRUCK VOLI DI LINEA INVERNO 2012/13
AMBURGO 3x ALLA SETTIMANA AMSTERDAM FINO A 2x AL GIORNO BERLINO 6x ALLA SETTIMANA BRISTOL 2x ALLA SETTIMANA COPENHAGEN 2x ALLA SETTIMANA DÜSSELDORF 3x ALLA SETTIMANA EINDHOVEN 6x ALLA SETTIMANA FRANCOFORTE 4x AL GIORNO GRONINGEN 1x ALLA SETTIMANA KIEW 1x ALLA SETTIMANA LIVERPOOL 2x ALLA SETTIMANA LONDRA FINO A 4x AL GIORNO MANCHESTER 3x ALLA SETTIMANA MOSCA 4x ALLA SETTIMANA ROTTERDAM FINO A 2x AL GIORNO STOCCOLMA 3x ALLA SETTIMANA VIENNA FINO A 6x AL GIORNO
www.innsbruck-airport.com
Aggiornato al 30.11.12. Soggetto a variazioni senza preavviso.
IMPRESE & MERCATI
Il mondo visto dall’Asia
Secondo Kian-Teik Beh, direttore internazionale per l’Europa del Singapore Economic Development Board, esiste solo una possibilità di crescita per le imprese del Vecchio Continente: espandersi verso l’Asia. SÜDTIROL PANORAMA. Quali sono le funzioni dell’Economic Development Board (EDB)? KIAN TEIK BEH. Siamo parte del governo di Singapore e facciamo capo al settore industria ed economia. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare e consolidare il nostro futuro economico, creando posti di lavoro per tutti i concittadini. Il nostro bilancio annuale si aggira intorno ai 300 milioni di dollari USA. In Europa disponiamo di numerosi uffici, il cui compito è quello di fornire sostegno alle imprese europee che hanno interesse a espandersi in Asia, informandole sulle possibilità esistenti. Singapore è una sorta di trampolino di lancio verso l’Asia. E quali sono, in particolare, le Sue mansioni?
Mi occupo del coordinamento degli uffici europei. Molte imprese interessate alle piazze economiche asiatiche si rivolgono in prima battuta a noi: per molti di loro rappresentiamo il punto di contatto che può spianare la strada verso l’Asia. Gli europei sono curiosi nei confronti del nostro continente e dimostrano un approfondito interesse per tutto ciò che potrebbero fare in loco, e noi disponiamo di tali informazioni.
Da decenni l’Asia registra una buona crescita, come accade in molte altre parti del mondo. Siamo giunti al punto in cui le persone non vogliono o non possono consumare di più e, pertanto, è necessario investire maggiormente nella previdenza sanitaria, nella formazione e nei numerosi “need of life”, che tra l’altro sono gli ambiti con il maggior carico di energia, in particolar modo qui in Asia. Se le imprese europee vengono da noi, notano quest’energia e le svariate opportunità a loro disposizione.
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Südtirol Panorama Dicembre | 2012
Kian Teik Beh durante l’intervista
Foto: Alexander Alber
Qual è la principale differenza tra l’economia europea e quella asiatica?
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IMPRESE & MERCATI
L’Europa e gli USA sono stati a lungo al centro dell’economia mondiale. Ritiene che, in un prossimo futuro, il baricentro si sposterà verso l’Asia?
(ride) Se volessimo calcolare esattamente qual è il centro dell’Asia, credo che lo individueremmo in uno sperduto villaggio della Mongolia. Scherzi a parte, ritengo che l’Asia continuerà a crescere e diventerà parte del futuro di ciascuno di noi. Per le imprese, ma anche per i cittadini privati, è importante conoscere il nostro continente e, se possibile, esserne parte, perché proprio qui operano le economie emergenti. Ho un amico che è cresciuto in Spagna, ha sempre guardato agli USA, dove ha anche studiato, ma ora vive a Singapore. Il motivo è che proprio Singapore è il luogo dove accadono le cose importanti: quando si è giovani, si vuole essere là dove i fatti si verificano. Naturalmente, l’Asia ha anche moltissimi problemi da risolvere. Le imprese europee, dal canto loro, possono vantare molti anni di esperienza, che metteranno a frutto quando verran-
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no da noi. Il mio amico spagnolo ha imparato molto mentre era in giro per il mondo, ma continua ad apprendere cose nuove anche qui e riesce a trasmetterci parte delle sue conoscenze. E proprio questa è un’esperienza aperta a tutti. Cosa ne pensa dell’attuale situazione europea? Ritiene che i politici si stiano muovendo nella direzione giusta?
I problemi europei sono complessi, poiché interessano 27 Paesi, di cui 17 fanno parte dell’unione valutaria, e sono ulteriormente aggravati dalla crisi finanziaria in atto. Tutto ciò rappresenta una sfida di non facile soluzione. A Singapore speriamo che, alla lunga, l’Europa riesca a riprendersi: in realtà, potete contare su un’industria forte e risorse sufficienti, ma c’è bisogno di tempo perché ciò accada. Crede che l’euro sopravvivrà?
(ride) Questo dovreste saperlo voi meglio di me! Ho fatto la stessa domanda a molti europei e ho avuto risposte discordanti. Posso solo dire che la situazione è complicata e che dovrete prendervi il tempo necessario: ci vorrà sicuramente un bel
po’ prima che le cose ricomincino ad andare per il verso giusto. Nel 1998, anche Singapore ha vissuto una crisi economica. Quali consigli potrebbe darci?
La crisi asiatica? Nel 1998 eravamo in grosse difficoltà, ma abbiamo investito in
Global Forum Südtirol “Asia sudorientale (ASEAN) – Il motore economico all’ombra della Cina” è stato il tema del Global Forum Südtirol, che a metà ottobre si è riunito per la quarta volta a Bolzano. Circa 200 personalità italiane e straniere, provenienti dal mondo dell’ economia, della cultura e della politica, si sono date appuntamento all’EURAC per discutere sul futuro dell’Alto Adige. Oltre a Kian-Teik Beh, direttore per l’Europa del Singapore Economic Development Board, sono intervenuti anche Zeno Kerschbaumer, Peter Thun e Julian Leitner, tre altoatesini operanti nel Sud-est asiatico. Fondatore e organizzatore del Global Forum Südtirol è Christian Girardi, d’origine bolzanina, che vive in Svizzera.
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IMPRESE & MERCATI soluzioni di lungo termine e oggi siamo messi bene. Anche l’Europa potrebbe seguire il nostro esempio. La crisi dell’euro si fa sentire anche in Asia?
Devo premettere due cose: primo, il mondo è uno solo, tutti interagiamo l’uno con l’altro e, pertanto, anche noi risentiamo dei problemi europei. Ci saranno sempre alti e bassi, ma il trend di lungo periodo è chiaro. Secondo, per quanto riguarda l’eurozona, esistono opinioni contrastanti in merito alla futura tenuta dell’euro, proprio perché la problematica è complessa. L’Asia diventerà una piazza importante per tutti, poiché nessuno può prevedere quanto a lungo durerà la crisi europea ma, al tempo stesso, è certo che il continente asiatico continuerà a crescere. Noi stessi abbiamo alcune sfide da affrontare: dobbiamo conquistare le imprese europee e americane, nella speranza che investano in Asia. Se un’azienda occidentale intende lavorare in Asia, dev’essere presente in loco per capire ciò di cui le realtà asiatiche hanno bisogno. Prima si riesce ad avvicinarsi al nostro mondo, maggiori sono le opportunità di ottenere successo: questo è il vantaggio dei tempi moderni. Attualmente, può essere molto vantaggioso entrare nel mercato asiatico, ma è possibile anche farsi un quadro dell’economia stando alla finestra e osservando ciò di cui c’è realmente bisogno, prima di fare il grande passo. In ogni caso, si tratta di una sfida non facile. Quale sarà il ruolo futuro della Cina?
Al pari dell’India, la Cina è considerata una delle grandi potenze economiche,
Foto: Alexander Alber
Association of Southeast Asian Nations (ASEAN)
Kian-Teik Beh: la tendenza dell’economia asiatica punta verso l’alto
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Quest’associazione di Stati, creata nel 1967, pone tra le sue finalità la cooperazione a livello politico e socio-economico dei suoi membri. Nel 2009, è stato definito l’obiettivo di un comune spazio economico secondo l’esempio europeo; come l’Unione Europea, anche l’ASEAN ha una propria bandiera e un proprio inno. I Paesi aderenti sono: Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Singapore, Tailandia e Vietnam.
nonostante gli enormi problemi che deve risolvere. Ma esistono altri Paesi emergenti in Asia: non dimentichiamo che nel nostro continente vive la metà della popolazione mondiale! Nei miei incontri con gli imprenditori europei mi accorgo che molti di loro riconoscono le opportunità offerte dallo spazio economico asiatico. Tutti sono curiosi di capirne di più e, quindi, di espandersi verso l’Asia. Cos’ha l’Asia che l’Europa non ha?
La crescita. L’Asia è un continente giovane con molti talenti, che chiedono solo di poter sviluppare qualcosa: in ambito sanitario, nel settore tecnico industriale, nell’abbigliamento, nell’alimentazione o nella formazione. In Asia, tutti i settori sono destinati a crescere e ovunque si consumerà di più. Per questo le imprese europee dovrebbero muoversi presto e venire in Asia, possibilmente già oggi, perché la concorrenza non potrà che aumentare, ma in questo momento c’è ancora possibilità di crescita. Molte aziende asiatiche sono destinate a diventare leader mondiali, poiché dispongono di ottimi prodotti. Singapore e, più in generale, il Sud-est asiatico guardano anche all’Australia?
Certamente. Per molto tempo, l’Australia ha desiderato essere “europea”, ma ora è sempre più orientata all’Asia. E se l’Australia si avvicina all’Asia, allora si guarda intorno e vede Singapore, al centro del continente: qui siamo vicini a tutti i Paesi e abbiamo collegamenti con tutti. Parliamo la vostra lingua e conosciamo la vostra cultura: per cinquant’anni abbiamo vissuto una dominazione straniera e oggi parliamo inglese, indiano e cinese. Naturalmente, si tratta di una metafora per dire che comprendiamo le altre culture e, per tale motivo, siamo una buona piazza economica. Circa il cinquanta percento degli abitanti di Singapore non è nato qui, ma proviene da altri Paesi asiatici, dall’Europa, dagli USA e da numerosi altri Stati del mondo. Ciò ci consente di avere collegamenti con ogni angolo del globo: infatti, pur considerandosi cittadini di Singapore, continuano a mantenere un legame con la loro terra d’origine, un aspetto che consideriamo prezioso. Io stesso provengo dalla Malesia, ma vivo a Singapore.
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L’Alto Adige funge da trait d’union tra nord e sud: ritiene che Singapore possa svolgere un analogo ruolo di mediazione?
(annuisce ridendo) Abbiamo coniato un termine: Asia globale. Tutti vengono da noi per entrare in contatto con gli altri Paesi asiatici.
europee che vogliono sbarcare in Asia sanno fare bene il loro mestiere e desiderano preservare le loro tradizioni e peculiarità, anche una volta approdati su questi nuovi mercati. Proprio questo è l’argomento di conversazione con le aziende: come faccio a rimanere fedele a me stesso e a crearmi un mercato in Asia?
Lei stesso vive e lavora in Europa.
È vero, la mia principale sede di lavoro è Londra ma, di fatto, sono costantemente in volo sui cieli europei. Mia moglie sostiene che vivo a Londra, anche se il mio indirizzo è ovunque in Europa. Ieri ero a Helsinki, l’altro ieri a Francoforte e il giorno prima a Parigi. Giro ogni angolo del Vecchio continente, dove incontro imprese ben disposte e interessate all’Asia. Dieci anni fa abbiamo cominciato a promuovere la piazza economica asiatica e, all’epoca, il fatturato di Singapore era solo il cinque percento del mercato mondiale. Oggi non è necessario raccontare a nessuno dell’Asia, ma possiamo concentrarci sulle singole piazze come Singapore. Tutte le imprese
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Avete a che fare solo con grandi aziende o anche con realtà più piccole?
Curiamo prevalentemente i contatti con le grandi imprese, ma anche con quelle di medie dimensioni; in quest’ultimo caso, si tratta sempre di aziende che si sono conquistate la leadership in una nicchia di mercato. Quali Paesi del Sud-est asiatico hanno le maggiori opportunità di crescita?
Il trend è chiaro, ma è impossibile citare singoli Paesi: intravedo grandi opportunità per tutti.
L’Asia stessa si considera uno spazio comune, quindi, come un’unica entità?
Cosa vuol dire, in realtà, Europa o Asia? Sono solo nomi che abbiamo attribuito ad alcune parti della Terra. In Asia le cose funzionano come nel Vecchio Continente: esistono aree d’interessi comuni, che intendiamo realizzare nell’ambito dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico). In questo momento, il nostro obiettivo è l’esenzione dai dazi doganali tra i Paesi aderenti. Naturalmente, ogni nazione guarda a se stessa, un aspetto che rende le cose più difficili e crea problemi alle imprese. No, non credo che l’Asia si consideri un’unica entità, poiché esistono differenze troppo profonde tra le singole realtà e culture. Ma questo rende tutto più interessante: ciò che rende il nostro mondo speciale è proprio il fatto che ciascuno di noi ha la sua ◀ identità. INTERVISTA : PETER SEEBACHER, MARA MANTINGER
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PR-INFO
PRESTAZIONI ECCELLENTI E INTERNAZIONALITÀ Il Gruppo Rubner con sede a Chienes opera negli ambiti industria del legno, strutture in legno, grandi progetti chiavi in mano, case e porte in legno. L’impresa familiare è considerata tra le aziende leader nel settore.
U
na crescita costante e una continua internazionalizzazione accompagnano da anni RUBNER nella sua storia aziendale, da sempre all’insegna della passione per il legno. Di questa visione si fa portatrice anche l’attuale squadra dirigenziale composta da Stefan, Peter, Joachim e Alfred Rubner, sotto la cui direzione il Gruppo riesce a coniugare armoniosamente cinque settori d’attività. Nuova immagine Al pari di un’orchestra in cui i solisti più dotati danno vita a un’unica voce, consentendo di sviluppare al meglio il loro potenziale, anche la nuova immagine aziendale punta sull’armonia dei singoli ambiti operativi, coniugando prodotti e progetti che, nel tempo, hanno fatto di RUBNER un leader nel settore delle costruzioni in legno, specializzato in soluzioni individuali. Dal materiale grezzo della segheria fino al progetto finito, tutte le fasi lavorative vengono eseguite a
regola d’arte in una catena produttiva, dove ogni passaggio è realizzato da un unico partner.
gli stessi prodotti, sotto forma di qualità della vita che si traduce in benessere personale.
Il know-how, frutto di un’esperienza pluriennale, consente in ogni momento il completo controllo dei costi, il rispetto dei termini di consegna e la massima qualità a tutti i livelli. Ogni progetto è diverso dall’altro e, per questo, per ogni incarico dev’essere studiata una soluzione su misura: sono questi i requisiti per la competitività internazionale, ma anche per conquistare la fiducia dei clienti.
La passione per il legno ha una dimora Affacciato direttamente sulla strada provinciale di Chienes, RUBNER ha costruito un edificio annesso alla sede storica del Gruppo. Si tratta di un progetto ambizioso dalle vaste potenzialità, volto alla realizzazione di un nuovo centro per la moderna edilizia in legno a livello europeo, la cui inaugurazione ufficiale si è celebrata il 22 settembre.
Responsabilità verso l’uomo e la natura L’elevato senso di responsabilità dei collaboratori fa sì che il legno, quale materia prima naturale e rinnovabile, goda del massimo rispetto all’interno dell’azienda Rubner. Mantenimento e creazione di uno spazio vitale, coniugati con una gestione attenta delle risorse: questi principi ecologici vengono costantemente perseguiti nei processi di lavorazione e sono percepibili ne-
“La nostra passione per il legno implica una grande responsabilità: il nuovo edificio è un importante tassello del nostro impegno per una gestione ancora più consapevole di questa materia prima. Qui è possibile coniugare, in un’unica sede, entusiasmo e know-how in tema di legno”, ha commentato il presidente Stefan Rubner. Quest’impostazione è palpabile in ogni area del nuovo edificio, su ciascuno dei 10.000 metri cubi del volume complessivo, distribuito su tre piani. Oltre ai 50 posti di lavoro, questo stabile accoglie un centro di campionatura e il mondo delle porte Rubner, il secondo showroom multisensoriale dopo quello bolzanino, dedicato alle porte da interni e da esterni, e un laboratorio sperimentale per sistemi a parete, porte e finestre. “Il nostro obiettivo è rendere il legno una risorsa da toccare con mano, possibilmente allo stato naturale e non trattata”, ha concluso Stefan Rubner. Il nuovo edificio è aperto a tutti, progettisti e architetti, così come a committenti privati. ❧ infobox
Rubner Holding AG
Entusiasmo e know-how per il legno in un’unica sede: ecco in sintesi il nuovo centro di competenze Rubner a Chienes.
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Zona artigianale, 2 I-39030 Chienes Tel. 0474 56 37 77 info@rubner.com www.rubner.com
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COMPOSIZIONI IN LEGNO Non perdetevi le straordinarie sinfonie dello specialista del legno leader nella realizzazione di soluzioni su misura in edilizia.
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Tecnologia all’avanguardia e precisione assoluta. È così che nascono prestazioni d’eccellenza apprezzate sul mercato internazionale. Con tutta la passione per il legno della grande orchestra Rubner!
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Il mondo vuole il whisky Negli ultimi anni il whisky è diventato uno degli alcolici più richiesti a livello mondiale; particolarmente apprezzato è il single malt scozzese. Un venostano vuole farsi strada in questo business che sta vivendo un vero e proprio boom. La Scotch Whisky Association (SWA), con sede a Edimburgo (Scozia) e a Londra (Inghilterra), è la “signora” dei whisky scozzesi. Fondata nel 1912, ne controlla la purezza e ha come compito quello di promuovere il prodotto tradizionale scozzese in tutto il mondo: una direzione obbligata negli ultimi vent’anni, perché la domanda di single malt e blended whisky è in continua crescita. Se, nel 1980, il whisky scozzese ha visto la produzione di 415,87 milioni di litri di alcol puro (LAP), nel 2011 ne sono stati prodotti oltre 100 milioni in più, per un totale di 517,92 milioni. Nel periodo esaminato, le esportazioni sono aumentate in maniera esponenziale: nel 1980 è stato esportato whisky scozzese per un valore di 746,61 milioni di sterline, nel 2011, invece, il valore delle esportazioni si è attestato a 4,23 miliardi di sterline, pari a circa 5,3 miliardi di euro. Secondo i dati dalla SWA, il whisky scozzese viene importato soprattutto dagli
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Stati Uniti (303,6 milioni di sterline nel primo semestre del 2012), mentre al secondo posto della classifica, con grande sorpresa, si trova la Francia. Anche in Asia il numero degli amanti del whisky sta sensibilmente aumentando; molti Paesi asiatici (Singapore, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Cina e India) si trovano, infatti, tra i 20 maggiori importatori della bevanda nazionale scozzese.
AFFARI. Il whisky è diventato un gran-
de business e, per la bevanda ad alta gradazione ottenuta dai cereali, la tendenza sembra essere al rialzo. La famiglia d’imprenditori venostani Ebensperger desidera farsi strada nel mercato e, qualche settimana fa, ha aperto a Glorenza la distilleria di whisky “Puni” (dal nome del rio che scorre nelle vicinanze), la prima in Italia. Gli Ebensperger, non sono stati però mossi da motivi economici, come
Puni SpA, Glorenza La Puni SpA è stata fondata nel 2010 da Albrecht Ebensperger, famoso imprenditore edile venostano, e dalla sua famiglia. La distilleria è stata aperta ai visitatori alla fine di ottobre e organizza visite guidate e degustazioni. La produzione di whisky è iniziata già nell’aprile 2012 e i primi whisky Puni si potranno assaggiare soltanto nell’aprile 2015, poiché la legge prevede un periodo d‘invecchiamento di tre anni. Fino ad allora, i visitatori potranno acquistare l’Italian Single Malt White, non invecchiato, o l’Italian Single Malt Red, invecchiato sei mesi in botti siciliane di marsala (35 euro). La produzione annuale prevista ammonta a 900 botti ma, in caso di domanda più elevata, potrà essere portata fino a 1.500. Dall’Alto Adige si punta dapprima alla conquista del mercato italiano e poi di quello internazionale. I proprietari non rivelano nulla circa i costi d’investimento per l’allestimento costruttivo e produttivo, ma Jonas Ebensperger junior parla di un “piccolo patrimonio”
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sottolinea il figlio Jonas durante l’intervista, ma dalla passione per il whisky del padre Albrecht e di tutta la famiglia. Jonas Albrecht non vuole rivelarci l’investimento necessario per la realizzazione del progetto; fa capire però tra le righe che non è stato esiguo: “Abbiamo investito un piccolo patrimonio in quest’azienda”. L’insolito progetto di produrre whisky in Val Venosta è stato concepito in una forma altrettanto particolare dall’architetto Werner Tscholl. Un cubo costruito con 6.300 mattoni, lungo 13 metri per lato, avvolge la distilleria di vetro e calcestruzzo. Gli Ebensperger non si sono risparmiati nemmeno sull’allestimento: i due alambicchi sono stati prodotti appositamente per la distilleria Puni dall’ultimo ramaio indipendente della Scozia, Forsyths, per essere poi trasportati in Val Venosta e montati da un’azienda della Val Pusteria su consulenza di un esperto scozzese. Durante i lavori è stato Jonas Ebensperger a fare da interprete: “Non è stato sempre facile tradurre dal pusterese all’inglese, per me che sono venostano”, ci rivela ridendo. Poiché l’impianto produttivo è stato posizionato in cantina, l’intera produzione di whisky, insieme agli alambicchi da 2000 e 3000 litri, può essere seguita dal piano superiore grazie a un cubo in vetro. La fermentazione dei cereali maltati avviene nelle grandi botti di larice locale (gli Ebensperger usano orzo, frumento e segale, possibilmente di provenienza altoatesina), mentre il maltaggio viene eseguito in Baviera. Gli Ebensperger ci hanno messo più di tre anni a trovare la ricetta migliore per il loro whisky, decidendo infine di utilizzare un mix di orzo, segale e frumento. Il rapporto di miscela è naturalmente un segreto aziendale, ma il whisky venostano non è certamente un single malt prodotto secondo le severe disposizioni scozzesi: il disciplinare della SWA consente infatti solo l’utilizzo di orzo maltato. L’obiettivo iniziale della produzione è di 900 botti da 225 litri su base annuale, ma si possono raggiungere anche le 1.500 botti. Secondo il periodo di invecchiamento stabilito, il distillato viene travasato in diverse botti: quelle siciliane per il marsala, quelle statunitensi per il bourbon e quelle altoatesine in rovere utilizzate per il vino. Le botti preposte a un invecchiamento di lungo periodo vengono depositate nei tre bunker di calcestruz-
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Albrecht e Jonas Ebensperger tra gli alambicchi importati dalla Scozia.
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Tipologie di whisky scozzese Single malt scotch whisky Whisky prodotto in un’unica distilleria esclusivamente da orzo maltato. Dal 23 novembre 2012, un distillato potrà ottenere questa denominazione solo se sarà imbottigliato in Scozia. Single grain scotch whisky Whisky prodotto in un’unica distilleria da orzo maltato e altri cereali soggetti o meno a maltaggio (mais escluso!). Blended scotch whisky Miscela di uno o più single malt whisky o di uno o più single grain whisky. Blended malt scotch whisky Miscela di diversi single malt whisky di più distillerie. Blended grain scotch whisky Miscela di single grain whisky di più distillerie.
zo presi in affitto e risalenti alla seconda guerra mondiale. Jonas Ebensperger: “Lì la temperatura e l’umidità sono ideali e l’Angel Share (la parte di whisky che evapora durante un lungo invecchiamento) si mantiene nei limiti”. Tra nove anni, secondo il calcolo dei gestori, si dovrebbe raggiungere un equilibrio tra produzione, invecchiamento e vendita. La scorta a magazzino rimarrebbe dunque sempre alta. Quando parliamo con Jonas Ebensperger, diventa sempre più chiaro che la distilleria è tutt’altro che un’idea balzana ma, al contrario, si tratta di un progetto ben ponderato: “Crediamo di riuscire a inserirci nel mercato mondiale del whisky nel giro di qualche anno. La nostra distilleria è grande come la più piccola distilleria scozzese e riteniamo ci sia una nicchia di mercato per il whisky italiano”. È proprio quello italiano a risultare particolarmente interessante per la Puni Srl, perché il bel Paese preferirebbe whisky versatili e fruttati a quelli torbosi e fumosi. Gli stessi scozzesi, con cui si sono tenuti i contatti in fase di progettazione e costruzione, non vedono gli altoatesini come concorrenti, ma come possibilità di ampliamento dell’universo del whisky. Ma come si definisce il whisky? Conformemente all’ordinamento UE, deve essere ottenuto mediante distillazione di un mosto di cereali maltati. Il distillato non può avere un contenuto alcolico su-
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POSIZIONE
PAESE
1° SEMESTRE 2012
1° SEMESTRE 2012
VARIAZIONE IN PERCENTUALE
303,6
267,6
13
188
219,8
-14
146,2
148,5
-1,5
Taiwan
80
70,3
14
5.
Spagna
74
97,1
-24
6.
Corea del Sud
65.7
66,7
-0,06
7.
Germania
66
62,4
4,48
8.
Sudafrica
54,8
65,5
-16,4
9.
Venezuela
42
32
31
39,5
41,9
-5,9
1.
USA
2.
Francia
3.
Singapore
4.
10.
EU
11.
Brasile
35
44,8
-22
12.
Messico
32
30,3
5
13.
Lituania
32
17,8
77
14.
Giappone
31,6
40,2
-21
15.
Cina
31
30,6
1,6
16.
Australia
28,6
27,8
2,5
17.
India
28,3
22
28
18.
Canada
26,3
24,4
8
19.
Estonia
24,8
18,4
35
20.
Aruba
22,7
17,3
31
periore al 94,8 % e, prima di poter essere chiamato whisky, deve invecchiare per almeno tre anni in fusti di legno. Il prodotto finale deve avere un titolo alcolometrico volumico minimo del 40%, che può essere ottenuto con l’aggiunta di acqua. GUSTO. Il whisky, così dicono gli inten-
ditori, non è inferiore al vino in quanto a varietà di gusti. L’esperto di whisky e autore di libri Dave Broom, nel suo ampio e dettagliato atlante del whisky*, di recente pubblicazione , li distingue per gusto: vaporoso e aromatico, maltato e secco, fruttato e speziato, ricco e rotondo, così come fumoso e torboso. Nella descrizione delle singole sfumature dei whisky assaggiati, Broom si trasforma in un poeta e parla di profumi che presentano note di miele, pere verdi, mele mature, quercia fresca e marmellata di lamponi. Anche questo è chiaro: i termini enologici sono stati adottati dagli intenditori di whisky; non si dovrebbe dissertare solo delle raffinate gocce della vite, ma anche della bevanda nazionale scozzese. Quale sarà il sapore
del distillato della Val Venosta quando, tra tre anni, potrà essere chiamato whisky? Molte particolarità che oggi distinguono whisky rinomati sono nate casualmente. Per esempio, si è iniziato a invecchiare la bevanda in botti per sherry, perché nel XIX secolo abbondavano (lo sherry aveva raggiunto una diffusione di massa nel ceto medio scozzese). Come si può creare un proprio stile al giorno d’oggi? Un problema di fronte a cui si trovano tutte le nuove distillerie del mondo, come scrive l’esperto Dave Broom: “Come posso creare un mio stile? In Svezia hanno utilizzato il ginepro e la quercia svedese, in Tasmania la torba locale e in Giappone la quercia giapponese. Ogni produttore, vecchio o nuovo, è tormentato da un imperativo culturale: come posso esprimere me stesso, la mia creatività, la mia cultura e il mio territorio attraverso il whisky?”. Aspetteremo con ansia la soluzione proposta dal primo produttore altoatesino, ma per scoprirla dovremo ◀ attendere il 2015.
*Dave Broom, Der Whisky-Atlas, Hallwag Verlag, ISBN 978-3-8338-2636-8, ca. 50€ ® © Alle Rechte vorbehalten/Riproduzione riservata – FF-Media GmbH/Srl
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“Il signor Sparber desidera?” Da qualche mese a questa parte, il nome di Wolfram Sparber è conosciuto per gran parte degli altoatesini: dal momento della sua nomina a presidente di Sel, il trentaseienne bolzanino è su tutti i giornali. Per capire dove trova le energie, Südtirol Panorama lo ha invitato a un chiacchierata a tavola.
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sono un arricchimento e lo hanno sempre appassionato. Sparber ha poi concluso i suoi studi a Friburgo, dove ha lavorato per l’istituto Fraunhofer per sistemi energetici solari e contemporaneamente ha scritto la tesi di laurea. Successivamente è rimasto in questo istituto: “Grazie alla mia tesi, sono in qualche modo approdato all‘attività di consulenza aziendale”. A Sparber è piaciuta l’applicazione del lavoro scientifico all’ambito pratico e produttivo e la richiesta nel settore è elevata. La ricerca applicata e la vicinanza al mercato sono aspetti per lui molti importanti. “Starmene rinchiuso da qualche parte nella torre d’avorio della scienza a occuparmi di cose astrat-
te, che forse diventeranno importanti tra trent’anni, non fa per me. Mi piace poter applicare rapidamente le conoscenze”. RITORNO. Nel 2004, Wolfram Sparber è
tornato a Bolzano e ha costituito il Centro per le energie rinnovabili presso il TIS. “Sarei potuto andare in qualsiasi parte del mondo, ma in Alto Adige mi sono sempre trovato bene e desideravo poterci tornare un giorno”, afferma spiegando la sua scelta. In quel periodo gli erano state prospettate varie offerte da diverse aziende, ma tutte con sede in Germania centrale e orientale, “non necessariamente luoghi in cui mi sentissi bene, quindi ho preferito le montagne dell’Alto Adige”, sorride compiaciuto. Parallelamente al lavoro al TIS, Wolfram Sparber ha fondato l’Istituto per le Energie Rinnovabili presso l’Accademia Europea (Eurac) di Bolzano, di cui è direttore tuttora: “Per molto tempo ho percorso questa strada su doppio binario, lavorando sia presso il TIS, sia per l’Eurac”. Alla fine, il giovane scienziato con predisposizione pratica si è deciso per la seconda. SCELTE. A novembre 2011, è arrivata la te-
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l genero ideale potrebbe essere proprio così: giovane, intelligente e sicuro di sé. Aggettivi che richiamano alla mente un annuncio su una rivista di incontri, ma che vengono in mente quando si incontra Wolfram Sparber. L’appuntamento con il presidente di Sel SpA è fissato per una calda giornata d’estate, nel giardino dell’Hotel Scala. Senza giacca, in camicia bianca e con una cravatta scura, arriva al nostro tavolo camminando a lunghi passi sulla ghiaia. Alto e magro, stretta di mano energica. È accompagnato dall’esperto capo dell’ufficio stampa, Stefan Stabler, che seguirà attentamente la conversazione; da quando Wolfram Sparber è diventato presidente del consiglio di amministrazione di Sel, è sotto i riflettori dei media e della sfera pubblica, ma non sembra essere a disagio. Concede abitualmente interviste e tiene abilmente il volto a favore di camera. Sparber non è solo il presidente di Sel, dirige anche l’Istituto per le Energie Rinnovabili presso l’Accademia Europea. Un doppio compito che gestisce sapientemente: “Non sarebbe possibile farlo senza una rigorosa organizzazione del tempo”, afferma il trentaseienne. Il giovane altoatesino emana una determinazione, in assenza della quale la sua carriera sarebbe stata impensabile. Durante gli studi di fisica applicata all’ Università tecnica di Graz, ha trascorso un anno a Barcellona, in primo luogo per ampliare le proprie conoscenze linguistiche, perché - secondo Sparber - le lingue straniere
Giardino Hotel Scala a Bolzano: piatti raffinati serviti nel giardino storico.
lefonata determinante. Sparber era in Cina quando ha saputo che sarebbe diventato presidente del CDA di Sel SpA: “È stata una grande sorpresa”, afferma ridendo. Ha mantenuto comunque la calma, si è annotato tutto e ha deciso: “Ho riflettuto nei minimi dettagli su ogni singolo aspetto; cosa può significare, quali cambiamenti dovrei affrontare? Dopo averne discusso
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Wolfram Sparber, presidente di Sel SpA solo da pochi mesi, ha già le idee chiare sulla direzione che dovranno seguire i produttori energetici.
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IMPRESE & MERCATI con la mia famiglia e il mio datore di lavoro, ho deciso di accettare l’offerta. Dopotutto, non capita tutti i giorni”. La calma e la pacatezza con cui Sparber racconta della sua nomina a uno dei posti allora più in vista della Provincia ci fanno immaginare l’attenta analisi che ha riservato alla sua decisione. Ad ogni modo, la sua non è stata solo una scelta razionale: “Cerco sempre di trovare una giusta combinazione tra testa e cuore; in questo caso coincidevano”. Naturalmente, il doppio ruolo di presidente Sel e direttore Eurac è molto impegnativo e contempla anche il lavoro di sera e durante il fine settimana: “Per me non è un peso, perché svolgo la mia attività molto volentieri e sono contento di poter smuovere qualcosa. È chiaro, comunque, che si tratta di una situazione limitata nel tempo”. Due lavori e la famiglia (Sparber ha un figlio): rimane ancora tempo per le altre cose? “Amo gli sport”, racconta il nuovo presidente Sel, “ne pratico regolarmente diversi sin dalle scuole superiori”. Si dedica a escursioni in montagna, in estate e nei week-end, e a tour sciistici in inverno. Durante la settimana lavorativa, Wolfram Sparber si tiene in forma correndo, andando in bicicletta o nuotando. La maggior parte delle volte si allena la mattina presto, ma talvolta anche la sera tardi. Inoltre, gioca a palla a mano sin da quando era ragazzo. SOTTO CONTROLLO. La conversazione
Wolfram Sparber è nato nel 1976 a Bolzano, dove è cresciuto. Dopo la maturità, ha studiato ingegneria e fisica applicata all’Università di Graz, dove ha conosciuto la moglie, studentessa di scienze musicali di origine greca. I due hanno un figlio di quattro anni. Sparber ha studiato per un anno all’Università di Barcellona. Le lingue straniere, afferma, lo hanno sempre appassionato. Durante gli studi ha iniziato a lavorare per l’istituto Fraunhofer per sistemi energetici solari, dove ha scritto anche la tesi di laurea. Dopo aver costituito il Centro per le energie rinnovabili presso il TIS, è diventato direttore dell’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’Accademia Europea, di cui è stato cofondatore. Da novembre 2011, Wolfram Sparber è anche presidente di Sel SpA.
mente. Questo manager è molto controllato e sceglie le parole con accuratezza. Occupando una posizione in cui ogni affermazione viene letta dai media e dal pubblico con occhi d’Argo, Sparber ha imparato a essere prudente. Cerca di scindere il lavoro dalla vita privata: una piacevole differenza rispetto al suo predecessore. Tra un boccone e l’altro, il presidente Sel rivela di aver sempre apprezzato l’Alto Adige: i paesaggi, gli abitanti e la combinazione di due culture sono per lui molto interessanti. È questa la ragione per cui è voluto tornarci insieme alla moglie, conosciuta durante il periodo di studi a Graz e di origine greca. Tuttavia, riconosce che la Provincia è molto piccola. È rinfrancante per lui sapere che, grazie al lavoro, ha la possibilità
di incontrare persone straniere che conoscono l’Alto Adige poco o nulla e gli offrono sempre una prospettiva esterna. Ha forse in programma di cercare una nuova sfida all’estero? Mai dire mai, ma al momento si trova molto bene dove sta. UNA RAPIDA ASCESA. La carriera che
Sparber ha alle spalle è davvero sorprendente. Aspirava a una simile crescita professionale o l’aveva in qualche modo pianificata? “È difficile pianificare una cosa del genere”, ha immediatamente affermato. “Ci si deve trovare nel posto giusto al momento giusto, con la giusta formazione e la giusta esperienza”. Wolfram Sparber descrive il suo stile gestionale come risoluto, ma molto responsabile nei confronti dei collaboratori: “Naturalmente ci deve essere qualcuno che indichi la direzione e comunichi chiaramente la strada da seguire. Lascio però carta bianca ai miei collaboratori nell’attuazione pratica. Se tutto funziona come previsto, non mi intrometto”. Ha un’idea molto chiara anche sul futuro delle energie rinnovabili. Se, come stabilito, l’Alto Adige non vuole più ricorrere al carbonio dal 2040 e mira a coprire il suo fabbisogno energetico solo con energie verdi, si dovranno accettare alterazioni a livello paesaggistico. Non ci potrà essere un cambiamento senza svolte nette. In merito al contenzioso con l’Azienda Energetica è conciliante: “Non si dovrebbe cercare la lite dove non è necessario”, è la sua opinione. Meglio unire le forze. ◀ PETER SEEBACHER/BP
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con Wolfram Sparber scorre piacevol-
Con energia
Un bis di canederli è proprio quello che ci vuole.
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Pieno di voglia di fare: Wolfram Sparber è visibilmente soddisfatto del suo ruolo e dei suoi compiti.
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Investire in
metalli strategici
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Hanno nomi curiosi, come gallio o germano, e vengono raggruppati sotto il termine di “metalli strategici”. Gli esperti Gunther Maassen e Michael Vaupel ci spiegano perché sono così pregiati e perché conviene acquistarli.
SÜDTIROL PANORAMA. Entrambi siete esperti di metalli strategici. Ma è proprio vero che, in tempi di crisi, gli investitori scelgono solo ciò che possono “toccare con mano”? Qual è il nesso? GUNTHER MAASSEN. I metalli strategici sono beni reali e, come tali, rappresentano un’alternativa per gli investitori. Mentre viene meno la fiducia in una moneta stabile e in un sistema bancario solido, molti sono alla ricerca di sicurezza per il loro patrimonio e i metalli strategici costituiscono una valida integrazione a una strategia d’investimento privata. Cosa s’intende esattamente per “terre rare”? MICHAEL VAUPEL. Questo termine è
fuorviante: non si tratta di terre, bensì
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di metalli di transizione che, tra l’altro non sono nemmeno rari, anche se poche volte i loro giacimenti raggiungono concentrazioni meritevoli di essere estratte. Complessivamente si tratta di 17 elementi, spesso confusi con i metalli strategici. MAASSEN. Le “terre rare” sono tutt’altro che terre o sostanze rare. La loro limitata disponibilità è temporanea e, soprattutto, di natura politica: esistono sufficienti risorse a livello mondiale, ma è mancata un’adeguata attività preparatoria. Attualmente, il mondo dipende dalla Cina, ma s’intravedono i primi spiragli in alcune miniere occidentali che stanno avviando l‘estrazione proprio in questo periodo. Molto più critica è la situazione di alcuni metalli strategici, come indio e gallio, dove per anni la richiesta continuerà a superare abbondantemente l’offerta.
A cosa è dovuto l’interesse per queste “terre rare” e per i cosiddetti metalli strategici? VAUPEL. La loro importanza è lega-
ta all’impiego per le tecnologie del futuro: dallo smartphone al parco eolico offshore, dalle luci LED fino alle nuove turbine con leghe speciali, ovunque c’è bisogno di questi elementi. Spesso bastano quantitativi modesti, ma in ogni caso, senza di essi, l’attuale standard tecnologico non sarebbe sostenibile. E qual è il ruolo della Cina in questa gara per accaparrarsi i metalli pregiati? MAASSEN. La Cina riveste un ruolo
dominante non solo per le “terre rare”, ma anche per elementi quali antimonio, arsenico e indio. Nel nostro libro abbiamo specificato la dipendenza dalla Repubblica cinese per ogni metallo.
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DENARO & FINANZA Senza buoni collegamenti con la Cina, è praticamente impossibile fare affari con questi elementi e le forniture verso il mondo occidentale sarebbero a rischio.
Il germanio è un metalloide che brilla come l’oro: chissà se presto sarà altrettanto richiesto
Come spiegate nel vostro volume, a certe condizioni, è possibile trarne guadagni esorbitanti. Come mai? VAUPEL. Per alcuni metalli strategici, si
Ritiene sensato acquistare le “terre rare” nella loro forma fisica? MAASSEN. Essendo un appassionato di
questo commercio, con 30 anni d’esperienza nel settore dei metalli speciali, sceglierei sempre la proprietà fisica, ove possibile, come per il tantalio. Quali sono gli aspetti da considerare investendo nelle “terre rare” o in altri metalli strategici? VAUPEL. Due elementi: la possibilità di
magazzinaggio e la densità di valore. La
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Foto:Börsenbuchverlag
verifica una combinazione di domanda in crescita e offerta stagnante o in lieve flessione: il classico esempio per un potenziale forte aumento del prezzo.
prima è abbastanza scontata: chi vorrebbe conservare nella propria cassaforte o in cantina un metallo esplosivo o cancerogeno? Naturalmente, anche noi sconsigliamo di farlo. Per densità di valore s’intende, invece, il quantitativo che è possibile acquistare con una determinata cifra: molto meglio, se per lo stesso importo, si ottengono solo un paio di chili di un determinato metallo, una situazione che si verifica proprio per gli elementi più rari, che possono essere comodamente immagazzinati.
Quale tipologia d’investitore può prendere seriamente in considerazione un investimento in questi metalli? MAASSEN: In quest’asset class è consiglia-
bile investire solo importi di cui si può fare a meno per un certo tempo. Inoltre, come sempre nella vita, è essenziale non puntare tutto su un unico “cavallo”. Personalmente considero questa una valida opportunità per diversificare il proprio portafoglio con prospettive interessanti, anche se non prive di rischi.
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COMMENTO DI THOMAS AMONN
DENARO & FINANZA
Foto: Michael Vaupel
Lo sviluppo economico registrato in Occidente dall’inizio della grande crisi finanziaria del 2008 ci riporta lucidamente alla realtà: la maggior parte degli Stati industrializzati non ha ancora superato il duro contraccolpo economico. Negli Stati Uniti, il prodotto interno lordo pro capite a fine 2011 si attestava a 2 punti percentuali in meno rispetto al 2007; l’Italia è persino retrocessa al livello di fine anni Novanta. Si è sprecato molto inchiostro per trovare un capro espiatorio ai deludenti risultati di una politica congiunturale sbagliata: la sinistra mette alla berlina le misure statali restrittive e la destra, invece, gli aumenti delle tasse ai danni del settore privato. I critici potrebbero avere ragione nel singolo caso, ma chi parla di una cattiva gestione della crisi in generale si sbaglia di grosso. Il primo motore in avaria (la politica monetaria) lavora a pieno ritmo già da anni: le banche centrali occidentali hanno portato gli interessi di riferimento a un livello pari a zero o poco superiore, imboccando inoltre vie poco ortodosse, come l’acquisto dei titoli di Stato. Il secondo motore in avaria (la politica congiunturale dei governi) è stato fortemente condizionato dai debiti accumulati in passato. La soluzione a cui si è spesso ricorso in passato, ovvero l’incremento del debito pubblico per stimolare la congiuntura (con più spese o meno tasse) o l’incoraggiamento dell’indebitamento dei privati tramite normative bancarie lassiste, si è dimostrata sempre meno efficace nel corso degli ultimi decenni. Se negli anni Cinquanta bastavano 1 o 2 dollari statunitensi di debito per produrre una crescita di 1 dollaro, ora ne servono 4 o 5. Allo stesso tempo, la crisi finanziaria ha mostrato che la solvibilità dei debitori pubblici e privati viene messa a repentaglio laddove si continuano ad accumulare debiti illimitatamente. Per mantenere la fiducia del creditore nella restituzione del debito a lungo termine, è indispensabile tagliare le spese dei bilanci pubblici e privati. Ne emerge che il boom degli anni ’80, ’90 e 2000, in parte, era esclusivamente dovuto alle liberalizzazioni della politica economica, ai progressi produttivi generati dalle tecnologie dell’informazione, alla caduta della cortina di ferro e all’allargamento dei mercati mondiali in seguito al boom dei Paesi emergenti. Una parte consistente dei tassi di crescita d’oro di allora è stata finanziata con debiti sempre più alti presi in prestito dal futuro: ora stiamo restituendo questa crescita artificiale e non più sostenibile.
Foto: Gunther Maassen
ERA SOLO UN PRESTITO
Michael Vaupel, laureato in economia, è un appassionato di Borsa.
Gunther Maassen gestisce un’azienda specializzata nel commercio di metalli.
Ritiene che questa forma d’investimento sia compatibile con il desiderio di una scelta sostenibile sotto il profilo ecologico? VAUPEL. Non posso che rispondere:
Ritiene che quest’investimento sia adatto a un privato? VAUPEL: Chi compie questa scelta deve
“Dipende”. La produzione di metalli, di per sé, non è ecologica e tanto meno lo è l’estrazione delle risorse. Tuttavia, è possibile fissare alcuni paletti: ad esempio, esistono direttive che vietano l’importazione dal Congo di “Coltan”, il minerale alla base del tantalio. È un tema con più risvolti. Ma prendiamo anche il neodimio, uno dei metalli annoverati tra le “terre rare”: la sua estrazione può danneggiare l’ambiente, eppure il parco eolico offshore prodotto con questo metallo fornisce energia pulita. Non esiste una risposta univoca. A chi possono rivolgersi gli investitori privati per acquistare i metalli strategici? MAASSEN. Meglio affidarsi a un’azien-
da commerciale consolidata e con una lunga esperienza: la mia impresa opera sul mercato da oltre 60 anni e dispone di una rete mondiale. Questi collegamenti sono il requisito fondamentale per il commercio delle materie prime. Un’alternativa è rappresentata dal sistema di “carrello virtuale” della società svizzera SMH Schweizer Metallhandels AG, che offre pacchetti preconfezionati, con il vantaggio di essere un investimento molto flessibile ed esente da IVA. Siamo comunque disponibili a trattare ogni richiesta.
avere un orizzonte temporale di alcuni anni. Trattandosi di beni reali, cioè di materie prime “fisiche”, esistono dei margini tra prezzo d’acquisto e di vendita che rendono poco conveniente l’attività di “trading”. Spesso, gli sviluppi fondamentali hanno bisogno di un certo tempo prima di riflettersi sull‘andamento dei prezzi. Come fa un investitore a tutelarsi da truffe e a essere sicuro che i metalli acquistati presentino realmente il valore indicato? MAASSEN. A ogni transazione, il ven-
ditore dovrebbe allegare un’analisi. Un’azienda familiare operante da molti anni farà sempre fede al suo nome, garantendo per tali analisi, che a mio avviso sono molto più sicure di quelle rilasciate da produttori cinesi di cui non si conosce l’impresa commerciale alle spalle. Per quali metalli prevedete una forte crescita dei prezzi? VAUPEL. Nel nostro volume “Strategische
Metalle für Investoren” [“Metalli strategici per investitori”, NdT] esaminiamo quelli che, a nostro giudizio, sono i metalli più importanti. A causa della crescente domanda per i display di qualunque tipo (smartphone, TV a LED, navigatori), riteniamo che il prezzo dei metalli meno diffusi, come indio e gallio, siano destinati a ◀ salire, al pari di tantalio e tellurio. INTERVISTA: PETER SEEBACHER
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IMPRESE & MERCATI
L'OPINIONE
Obbligazioni PMI: se le conosci, le eviti Nell’attuale fase di “financial repression”, una sorta di strisciante espropriazione dei cittadini, i risparmiatori sembrano ricorrere a qualunque strumento pur di far fruttare il loro patrimonio. E non sempre è una buona cosa. IL TERMINE “financial repression” è or-
MAX OTTE è docente di economia aziendale generale e internazionale alla Fachhochschule Worms (D) e professore di analisi e diagnosi aziendale alla Karl-Franzens-Universität di Graz (A).
L’AZIONE PIÙ SICURA AL MONDO: ANDAMENTO DELLA NESTLÉ DAL 2006 AL 2011 IN EURO EURO
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Anche nel bel mezzo della crisi finanziaria, le azioni Nestlé sono riuscire a mantenersi stabili e, anche oggi, non sono considerate troppo care.
mai sulla bocca di tutti. Le banche centrali stampano moneta e tengono bassi i tassi d’interesse. Contemporaneamente, alle assicurazioni sulla vita e alle casse pensionistiche è espressamente vietato investire in asset class redditizie, come le azioni, mentre l’inflazione palese e quella nascosta stanno salendo al 4 e 5 percento. Se i risparmiatori riescono a ricavare solo uno scarso 1 percento dai loro investimenti e l’inflazione reale è intorno al 4, nell’arco di soli dieci anni si saranno “bruciati” il 25 percento del patrimonio. Si tratta quindi di un’espropriazione strisciante dei cittadini, voluta e accettata dai governi sovrani! In un tale contesto, spesso i risparmiatori non guardano molto per il sottile e accettano qualunque soluzione. Ad esempio, attualmente, tra i prodotti più ambiti ci sono le obbligazioni delle piccole e medie imprese, come quella collocata da Berentzen, produttrice di liquori. Quest’azienda navigava in cattive acque e, per questo, è stata risanata con il contributo di una società partecipata, che probabilmente ora intende sottrarre capitali all’impresa. Dal primo semestre 2011 allo stesso periodo di quest’anno, gli utili si sono azzerati e non sarei sorpreso se, adottando criteri più conservativi, le cifre di bilancio fossero addirittura in rosso. In altre parole: si è trafficato con i numeri fino a ottenere un utile, seppur modesto, ma sufficiente a far collocare l’obbligazione. Eppure, le sottoscrizioni del prestito sono state superiori all’offerta e, per questo, il collocamento è stato chiuso anticipatamente l’8 ottobre con un’emissione di 50 milioni di euro. Può non sembrare tanto, ma lo è, se pensiamo che il patrimonio netto del gruppo è di soli 56 milioni.
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Il tasso del 6,25% è sembrato allettante e la prima quotazione si è chiusa, il giorno dopo, a 103. In ogni caso, se siete tra i sottoscrittori di questo prestito, vi consigliamo di darvela a gambe levate il prima possibile! Il rendimento è quello di un’obbligazione “comune”, in tempi normali, un 6% sarebbe il tasso pagato per un corporate bond. Oggi, però, dopo che le banche centrali hanno inondato i mercati di liquidità, i rendimenti sono a livelli innaturalmente bassi, tenuto conto che i corporate bond presentano un rischio simile alle azioni. Quindi, qualcosa non torna e, per questo, gli emittenti sono così interessati a collocare le loro obbligazioni. Le prime aziende ad aver emesso questo tipo di bond sono già allo stato d’insolvenza, come l’azienda d’impianti solari Solarwatt. Lo si può vedere anche dal prezzo dell’obbligazione, crollato al 15 percento del valore di collocamento. Al momento, le obbligazioni, di qualunque genere, non sono da considerare un’alternativa valida: meglio bersi un buon bicchiere di vino altoatesino o, meglio ancora, acquistare l’intero vigneto, se si hanno risorse sufficienti. Se proprio bisogna correre un grosso rischio, paragonabile a quello di un’azione, ci dev’essere anche una contropartita altrettanto importante: per le azioni, attualmente, le opportunità di crescita oscillano intorno al 30, 50 o addirittura 100 percento. Nel caso di aziende risanate o di piccole realtà, talvolta anche superiori. Un’azione Berentzen, ad esempio, la prenderei in considerazione solo a partire da un potenziale di rivalutazione del 2-300 percento. A presto Prof. Dr. Max Otte
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PR AZIENDE
UNA BIRRA TRA MURA RICCHE DI STORIA Dopo un’ampia e attenta ristrutturazione, il Forsterbräu nel centro di Trento è tornato agli antichi splendori 60
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PR AZIENDE
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L‘interno del del edificio completamente ristrutturato
Cellina von Mannstein taglia il nastro durante la celebrazione di apertura della Forsterbräu a Trento
ià nel 1902, la famiglia Fuchs, titolare del birrificio Forst con sede a Lagundo, aveva inaugurato il ristorante-birreria nel palazzo storico “Casa Pilati Donati”, in via Oss Mazzurana, nel cuore di Trento. Dopo la ristrutturazione del 1958, abilmente curata dall’attuale presidente di Forst SpA, Margarethe Fuchs, era giunto il momento di passare un’altra mano di vernice. Non è stato semplice, perché l’edificio che ospita “il Forst” è tutelato dalla Sovraintendenza ai beni architettonici. Questa volta i lavori, all’insegna della tradizione, sono stati seguiti da Cellina von Mannstein, nipote di Margarethe Fuchs: “Quando sono entrata per la prima volta nel locale, sapevo esattamente come organizzare i lavori per riportare la birreria al suo vecchio splendore. I requisiti imposti per la tutela dell’edificio hanno comportato un intenso lavoro di ricerca, volto a raccogliere un’ampia documentazione su queste mura ricche di storia. Abbiamo così creato una base importante per capire come muoverci, al fine di conservare il patrimonio architettonico del locale”. Da poco il Forsterbräu di Trento veste un nuovo look, ma sempre nel rispetto dello stile e delle caratteristiche di un tempo. Grazie a un accurato restauro, l’arredo ha ritrovato il proprio valore, come i lampadari in vetro di Murano (i cosiddetti “poliedri di Venini” realizzati degli architetti Afra e Tobia Scarpa) o il tappeto del piano superiore, posto su tutta la superficie della sala e menzionato dalla stampa in occasione della festa d’inaugurazione nel 1959. “Con questa ristrutturazione nel segno del passato, ho voluto rendere omaggio all’azienda Forst e alla mia famiglia”, spiega Cellina von Mannstein. “In particolare, è un gesto d’affetto nei confronti di mia nonna Margarethe Fuchs, attuale presidente di Birra Forst”
38077 Comano Terme (TN) - Fraz.Cares, 119 I Tel: 0465.702072 I Fax: 0465.702481 Info@impresacaliari.it I amministrazione@pec.impresacaliari.it I www.impresacagliari.it
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PR AZIENDE
Il ristorante-birreria Forst e situato nel palazzo storico “Casa Pilati Donati” in via Oss Mazzurana, nel cuore di Trento.
PORTE PORTONI SERRAMENTI BLINDATI PORTE AUTOMATICHE AUTOMAZIONI
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Via Circonvallazione, 89 38079 Tione di Trento (TN) Tel: 0465.326387 Fax: 0465.328253 E-Mail: info@sirioporte.it
PR AZIENDE
IL MERCATO DELLA BIRRA IN ITALIA Il settore birrario italiano è una ricchezza economica e sociale per l’Italia. Ecco alcuni numeri a riassumerla brevemente: ▶ oltre 350 impianti produttivi, di cui 16 stabilimenti industriali; ▶ un’occupazione complessiva (compreso l’indotto allargato) per quasi 150 mila persone; ▶ quasi 13 milioni di ettolitri annui di birra prodotta ▶ un beneficio complessivo annuo per le casse dello Stato calcolato in almeno 4 miliardi di euro Dopo un 2009 particolarmente difficile, con l’accentuarsi del trend sfavorevole della produzione e dei consumi iniziato nel 2008, il settore birra
rio italiano ha registrato, nel 2010, qualche timido segnale di ripresa. Il consumo di birra si è attestato nel 2010 sui 28, 6 lt pro capite, segnando un +2,1 rispetto al 2009. Si conferma la propensione degli italiani al consumo di qualità: quasi il 43% delle birre acquistate appartiene ai segmenti Specialità (10,16%) e Premium (32,66%), mentre oltre il 49% è costituito dal Main Stream e il resto si divide fra Economy, Private Label e Analcoliche In termini assoluti, gli impianti ubicati sul territorio nazionale hanno prodotto complessivamente 12.814.000 ettolitri di birra, di cui 1.869.000 esportati, a fronte di consumi interni pari a 17.249.000 ettolitri, corrispondenti a 28,6 litri pro capite. In valori percentuali, la produzione nazionale (totale meno export) ha soddisfatto il 63,5% del fabbisogno interno, con il restante 36,5%, pari
I lampadari in vetro di Murano, i cosiddetti “poliedri di Venini” realizzati degli architetti Afra e Tobia Scarpa.
a 6.304.000 ettolitri, importato. Il settore birrario italiano conferma pienamente la propria rilevanza economica, occupazionale esociale: l‘occupazione complessiva si attesta sulle 144 mila unità, fra posti di lavoro diretti (4 mila), indiretti (13.300) e dell’indotto allargato (126.700); le unità produttive superano il numero di 350, fra stabilimenti industriali (14 di birra e 2 di malto) e microbirrifici; mentre si contano oltre 1.500 marchi prodotti e/o distribuiti dall’industria della birra in Italia (quasi il doppio rispetto al 2005). E ancora: sono oltre le 66 mila tonnellate di malto prodotte nel 2010 (+12,8% rispetto al 2009), interamente assorbite dall’industria italiana; ammontano a circa 1 miliardo di euro gli investimenti, sempre in Italia, del settore birrario per l’approvvigionamento di beni e servizi. * Dati Assobirra (Annual Report 2010)
Cellina von Mannstein: “Con questa ristrutturazione nel segno del passato, ho voluto rendere omaggio all’azienda Forst e alla mia famiglia.“
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CARRIERA
Ciao collega… ora sono il tuo capo Molto spesso una promozione è motivo di gioia ma, allo stesso tempo, nasconde un potenziale conflitto con i colleghi. Ecco a cosa devono prestare attenzione i neo-dirigenti.
LA SOLITUDINE DEI NUMERI “UNO”. Di-
ventare “il responsabile”, per la prima volta, non è certo semplice. La promozione potrebbe generare un ulteriore potenziale di conflitto tra i colleghi, perché l’invidia è sempre presente. I manager devono affidarsi a un principio generale: nessuna paura di esercitare la propria autorità, evitando ovviamente giochi di potere. Jörg Herzig consiglia, sin da subito, di far capire agli ex colleghi chi
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I nuovi dirigenti dovrebbero comunicare chiaramente l’autorità acquisita, evitando giochi di potere.
Foto: Imagesource
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a maggior parte delle volte si festeggia una promozione con grande gioia, stappando bottiglie di spumante. Il dipendente che l’ha appena ottenuta immagina un futuro sfavillante, felice dell’aumento di stipendio e del nuovo ufficio. L’ euforia iniziale viene però ben presto smorzata: molti capiscono solo in un secondo momento quali sono i cambiamenti e le aspettative che il nuovo compito comporta. Il ruolo cambia infatti repentinamente, dall’ oggi al domani. Non si è più specialisti, ma dirigenti; non più colleghi, ma capi. Il neopromosso non sarà più valutato soltanto per il suo lavoro individuale, ma anche per quello dei propri collaboratori. Una promozione può essere comparata a un tuffo nell’acqua fredda. Le competenze specialistiche che hanno consentito il passaggio a “responsabile” diventano un fattore secondario; l’avanzamento professionale a una posizione manageriale equivale a un cambio di lavoro. Secondo Jörg Herzig, intermediario e consulente di Personal s.a.s. a Bolzano, è importante capire preventivamente se si vuole essere leader: “Tutti possono diventare manager, ma non tutti ne sarebbero felici”. Molti libri e seminari ribadiscono che ciascuno di noi ha la stoffa per diventare “il boss”. L’ esperienza di Herzig suggerisce però che è soprattutto una questione di carattere. Prima di mettere lo spumate in fresco, dunque, ci si dovrebbe chiedere se si vuole davvero diventare dirigenti.
comanda e, soprattutto, di parlare apertamente dei problemi. “La schiettezza toglie terreno fertile al mobbing”, spiega. Irene Mandolesi, coach di business e management a Bolzano, conferma l’importanza di comunicare chiaramente il nuovo ruolo: un annuncio ufficiale della promozione da parte dei vertici aziendali sarebbe la via migliore. Per sottolineare il nuovo ruolo, è importante informare gli ex colleghi anche dei piccoli cambiamenti, come il trasloco nel nuovo ufficio e i nuovi dati di contatto. La Mandolesi consiglia, una volta ottenuta la promozione, di tracciare un netto confine tra la sfera privata e quella lavorativa, anche se può sembrare difficile: il pranzo informale con i sottoposti diventa un tabù. Questa distanza consente agli ex colleghi di capire che “tira aria nuova”. La sopravvivenza di un’amicizia lavorativa, in seguito a una promozione, dipende dalle ambizioni lavorative di colui che è rimasto sul gradino più basso. Una cosa certa è che tutti i superiori sono oggetto di invidia: “Come dirigente, sono continuamente al centro dell’attenzione; critiche e invidia sono
sempre in agguato”. La verità è amara: chi è ai vertici è da solo, perché il capo non è più un amico. Le donne sperimentano ancora più difficoltà in tal senso, perché i manager donna attribuiscono più valore ai rapporti, conferendo, rispetto ai colleghi uomini, molta importanza anche al riconoscimento dei collaboratori. “Non si deve piacere a tutti, ci si deve però far accettare”, così descrive Jörg Herzig la nuova posizione. Per non affondare come dirigente, si deve lavorare in primo luogo sulla propria autostima, possibilmente prima di assumere il nuovo compito. Già qualche anno fa, l’amministrazione provinciale di Bolzano ha riconosciuto la difficoltà di alcuni neo-promossi nell’affrontare il ruolo dirigenziale. Dal 2004, infatti, la Provincia offre ai nuovi dirigenti la possibilità di chiedere consigli o feedback a coach o psicologi. Manuela Pierotti, direttrice dell’Ufficio Sviluppo personale presso la Ripartizione personale, è convinta che il coaching sia la soluzione migliore per un nuovo manager; sicuramente è più efficace di un seminario. Non è tuttavia obbligatorio. “L’aggiornamen-
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CARRIERA to è sempre una decisione personale, ma è raro che venga rifiutato”, spiega. I funzionari della Provincia che escono dalla cerchia dei colleghi per fare il salto di qualità possono anche frequentare seminari ad hoc.
LE CARATTERISTICHE DI UN BUON CAPO.
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Irene Mandolesi: “Le donne sono più preparate ad affrontare un ruolo dirigenziale”.
UOMINI E DONNE. Comandare, farsi lar-
Foto: Privat
mi anni, il coaching è sempre più richiesto”, afferma Irene Mandolesi, anche se in Alto Adige questo supporto per lo sviluppo personale è ancora troppo poco diffuso, probabilmente a causa dell’immagine negativa che vi si associa. La richiesta di un aiuto esterno è spesso vista come un fallimento. “Oggi non si deve più sapere tutto; è necessario solo sapere dove trovare le conoscenze o da chi farsi aiutare”, afferma. La stessa Mandolesi ha ricoperto per anni posizioni manageriali e, dal 2009, lavora come coach e consulente per l’azienda Roi Team Consultant. A lei non si rivolgono solo dirigenti, ma anche imprenditori, liberi professionisti, top manager e tutti coloro che mirano a posizioni dirigenziali. Il coaching, così descrive il processo, è una consulenza senza consigli ed è più efficace se vi si ricorre in via preventiva. La condizione indispensabile per il successo è l’assoluta fiducia tra coach e coachee. Secondo la Mandolesi, il coaching è positivo anche quando non si raggiunge lo scopo desiderato: “L’obiettivo è essere soddisfatti di sé stessi per poter affrontare il nuovo compito con maggiore forza”. Per un cambio di ruolo in ambito aziendale, la Mandolesi consiglia un coaching di gruppo insieme a tutto il team, organizzato preferibilmente in un ambiente neutro che non sia l’azienda.
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LA CHIAVE DEL SUCCESSO. “Negli ulti-
Il primo compito direttivo è sicuramente il più difficile: non si deve dare prova di sé soltanto ai superiori, ma anche ai collaboratori. Secondo Manuela Pierotti, al giorno d’oggi, la difficoltà maggiore per un dirigente è la gestione del personale: “Un manager deve essere in primo luogo competente, ma i problemi individuali si fanno sempre più pressanti perché i collaboratori diventano più esigenti”. Le competenze sociali costituiscono pertanto un fattore di primaria importanza per avere successo. Il primo passo per diventare un buon superiore è imparare a conoscere i propri punti deboli. Nessuno pretende la perfezione, un bravo capoufficio deve saper accettare che un collaboratore può essere più preparato in ambito tecnico. È possibile autovalutarsi mediante un’analisi del potenziale, durante la quale, insieme a un esperto del personale, si imparano a interpretare i propri punti di debolezza e di forza.
Jörg Herzig: “Tutti possono diventare manager, ma non tutti ne sarebbero felici”.
go sgomitando ed essere pronti ad affrontare i problemi: sono queste le caratteristiche principali di un manager. Uomini e donne affrontano però il cambio di ruolo diversamente. “Anche se per le donne è più difficile ottenere una promozione”, afferma Irene Mandolesi, “per loro risulta più facile cambiare ruolo”. Secondo la Mandolesi, le donne riflettono di più sul ruolo imminente, per questo, generalmente, sono più preparate rispetto agli ◀ uomini. SONJA MARZONER
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La Porsche Boxster di seconda generazione spazza via tutti i pregiudizi contro cui ha dovuto lottare il modello precedente. Dalla “baby” Porsche ne è nata una vera e propria. La nuova Boxster è davvero migliore di tutte le 911? L’ abbiamo testata per voi.
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uante ne hanno dette di quest’auto! Alcuni puristi l’hanno soprannominata Friseusen-Porsche (Porsche parrucchiera), altri ritenevano persino ingiustificata la scritta Porsche sul lato posteriore del veicolo. È comprensibile che i vertici della casa madre di Zuffenhausen non ne fossero entusiasti e che decidessero di presentare ora la Porsche Boxster di seconda generazione. Alcuni critici, alla vista di quella nuova, si sono sfregati gli occhi: che ne è stato fatto della baby Porsche? Questa sì che è grintosa! Effettivamente i tecnici hanno rovistato a fondo nei “cassetti” del design Porsche, rendendo la nuova Boxster degna di questo nome. Le prese d’aria laterali per il motore centrale da 3,5 litri sono più grandi e accentuate, il frontale è più aggressivo e la parte posteriore, con lo spoiler (che fuoriesce automaticamente a 120 km/h) perfettamente integrato tra i fanali, emana eleganza sportiva. Secondo alcuni esperti e collaudatori di automobili, la nuova Boxster S è la “migliore” Porsche, dato lo sterzo più diretto e la
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regolazione del telaio più rigida rispetto a quella della nuova 911 cabrio. I presupposti per stringere amicizia con la Boxster S durante un test di guida sono dunque tra i migliori.
”Seconod alcuni esperti e collaudatori di automobili, la nuova Boxster S è la “migliore” Porsche, dato lo sterzo piu diretto e la regolazione de telaio più rigida.“
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Goodbye, Baby! È stato amore a prima vista: o, almeno, questa è stata la mia impressione quando ho guardato per la prima volta la Boxster nei…fari, a forma di triangolo arrotondato. Sono sprofondato nel sedile del conducente e ho avuto la sensazione di fluttuare a pochi centimetri dall’asfalto. Probabilmente era proprio così, anche se “fluttuare” non è il termine più corretto, perché la regolazione del telaio della Boxster S è piuttosto sportiva, ma rimane comunque confortevole. L’auto non intimidisce, ci si trova immediatamente a proprio agio, anche se non si è abituati a guidare una simile vettura. Le funzioni di navigazione e del computer di bordo, integrate nel touch screen, sono intuitive. Ci si deve invece abituare alla potenza rombante che l’auto sprigiona quando si preme con decisione l’acceleratore: il veicolo scatta in avanti, come un energico cervo speronato, e il tachimetro balza verso l’alto come un fulmine. Se il piede del conducente non scivola dal pedale per lo spavento, il pilota e l’automobile raggiungono il “muro del
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LUSSO & LIFESTYLE
La nuova Boxster 2012: Porsche come non mai.
suono” di 100 km/h in cinque secondi. L’autista che non si lascia intimidire dal potente rombo liberato dal doppio tubo di scappamento e che continua a mantenere coraggiosamente il proprio piede sull’acceleratore, dopo 10,9 secondi, si troverà a sfrecciare sull’asfalto a 160 km/h. I sorpassi si concludono prima di quanto si possa immaginare, come ho potuto constatare sulle curve della strada che porta a Sarentino, che poco si presta a tali manovre. La Boxster sfrecciava sulle curve strette come se viaggiasse su rotaie e il rombo, ulteriormente amplificato dalle pareti delle gallerie, era ancora più incredi-
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Il doppio tubo di scappamento della Boxster S emette un rombo di tutto rispetto.
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la disciplina del trotto. In tal caso, soltanto un leggero borbottio giungerà alle orecchie del conducente e degli spettatori. Il dipartimento di marketing Porsche ha chiamato “veleggiare” il momento in cui il motore e il cambio a doppia frizione (PDK, optional) si disaccoppiano automaticamente e la Boxster scivola dolcemente, proprio come se si spostasse sull’acqua. Con veleggiamenti più lunghi, probabilmente, si otterrebbe il consumo di carburante indicato dal produttore: otto litri ogni cento chilometri, soglia che, con 14 litri/100 km, abbiamo abbondantemente superato durante il nostro test drive sportivo e scattante. Viene spontaneo però chiedersi chi acquisterebbe una Porsche solo per “veleggiare” comodamente: probabilmente nessuno. Dopo tutto, con quest’auto il divertimento è assicurato… ◀ la vela lasciamola alle barche!
bile. Molte auto si sono accostate sulla destra in segno di rispetto, o così mi è parso. Questa vettura, già con il suo sound, sembra dire: fate largo, sto arrivando! La Boxster sa però trasformarsi completamente, diventando dolce. Questa Porsche presenta le caratteristiche che, da sempre, le donne dicono di cercare negli uomini: un giusto mix tra machismo e tenerezza. Chi vuole viaggiare comodamente, infatti, può farlo senza temere che il motore si spenga. L’auto non deve essere necessariamente messa alla prova con un numero di giri elevato, padroneggia alla perfezione anche
PETER SEEBACHER
Dati tecnici Porsche Boxster S con ruote da 20 pollici Carrera S, cambio a doppia frizione (PDK), sedili sportivi completamente elettrici, parkassist posteriore, Porsche Dynamic Light System (illuminazione dinamica in curva), sei cilindri, motore centrale, trazione posteriore ▶ 3.436 cm3 cilindrata ▶ 232 KW (315 CV), potenza nominale 4.500 giri/minuto ▶ 277 km/h velocità massima ▶ Accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,0 secondi ▶ Consumi espressi in l/100 km: 11,2 (ciclo urbano), 6,2 (ciclo extraurbano), 8,0 (ciclo combinato) ▶ Emissioni di CO2: 188 g/km ▶ Classe emissioni: Euro 5 ▶ Prezzo base: 61.076 euro ▶ Prezzo auto testata: 82.381 euro
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LUSSO & LIFESTYLE
E luce sia! Per creare la giusta atmosfera, non è necessario ricorrere al lume di candela. Anche una bella lampada può servire allo scopo: soprattutto nei freddi mesi invernali, una bella luce riscalda il cuore.
UP T DATEO “One by One”, Belux Sicuramente non è un oggetto da tutti i giorni. Su quattro bracci in metallo, sono applicate infinite pellicole di poliestere, che donano a questo raffinato elemento d’arredo un aspetto unico. Questa lampada quadrata, disponibile in versione da tavolo o a stelo, può essere facilmente pulita, poiché le pellicole sono a prova di strappo e non sono infiammabili. Prezzo: 630 euro
“Waltz 8 Pendelleuchte”, Lirio by Philips Quest’elegante lampadario a corona, disponibile in bianco o nero, dona un tocco classico all’ambiente in cui è collocato. Realizzato con tecniche particolari, è impreziosito dai numerosi prismi di vetro smerigliato che gli conferiscono un fascino inconfondibile. Prezzo: 560 euro
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LUSSO & LIFESTYLE
SEGNALIBRO QUANDO LA DISCIPLINA FA LA DIFFERENZA
"Canned Light”, Ingo Maurern Chi non conosce la celeberrima lattina di salsa di pomodoro Campbell, che Andy Warhol ha innalzato a rango di oggetto d’arte? Ora fa il suo ritorno in cucina sotto forma di paralume. Disponibile in versione applique o a sospensione. Prezzo: 180 euro
Se non manteniamo i buoni propositi fatti a inizio anno, ciò può ripercuotersi sulla nostra vita più di quanto possiamo immaginarci. Come, ce lo spiegano Roy Baumeister e John Tierney nel libro “Volere e potere”: non è tanto il pensiero positivo a determinare la nostra felicità e il successo, bensì l’autodisciplina. Secondo i due autori, questo fattore, coniugato con l’intelligenza, è la vera chiave di fortuna, carriera, salute e sicurezza finanziaria. La buona notizia? Anche la forza di volontà può essere allenata, al pari di un muscolo, e il libro fornisce qualche spunto pratico in tal senso. Quindi, evviva la disciplina!
INFO: Roy Baumeister e John Tierney, “Volere e potere - La forza di volontà è la chiave di ogni successo e può essere allenata”, Vallardi Editori, 14,50 euro.
VIAGGI PER INSIDER
Winterthur
“Gregg Media Sospensione”, Foscarini Questa moderna lampada a sospensione di Foscarini ha l’effetto di una calda pietra luminosa: il corpo arrotondato, realizzato in vetro soffiato, diffonde piacevolmente la luce in tutto l’ambiente, mentre il raffinato supporto arcuato rende quest’oggetto un prezioso elemento d’arredo. Prezzo: 350 euro
DI SYBILLE STAMPFLI | L’autrice svizzera, di madre altoatesina, è cresciuta a Losanna e ha studiato traduzione a Zurigo e Winterthur. Winterthur è una fervente cittadina universitaria, sesta nella graduatoria svizzera con i suoi 120.000 abitanti, che attrae visitatori grazie alla ricca offerta culturale e ricreativa.
MUST-HAVE
Di cosa si tratta? Osservando quest’oggetto, per prima cosa ci si chiede quale sia il suo scopo. La sua struttura è tanto semplice, quanto è facile la risposta: si tratta di una sedia. Composto da quattro blocchi di legno e da un anello di metallo prezioso che lo tiene insieme, questo sgabello assomiglia più a un oggetto d’esposizione. “Bolt”, questo è il nome della sedia, porta il marchio La Chance, che raggruppa dieci designer provenienti da nove Paesi diversi, da dove hanno tratto le loro idee. I prodotti La Chance sono insoliti, accattivanti e innovativi, ma al contempo giocano sempre con elementi conosciuti.
INFO: www.lachance.fr
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“Lädele”: il pittoresco centro storico (“lädele”, in svizzero) invita a interessanti passeggiate. L’area pedonale offre tutto ciò che si può desiderare: negozi di moda, panetterie, caffè e ristoranti. Lungo la Steinberggasse si trovano boutique piccole e originali. Numerosi locali, come il “Kafisatz” o il “Fahrenheit”, allestiscono accoglienti dehor in estate; l’offerta gastronomica della città vecchia propone un mix variegato di specialità locali ed esotiche. Offerta culturalet: con i suoi 16 musei, la città offre vari spunti culturale. Gli amanti dell’arte non devono assolutamente perdersi Villa Flora, il Fotomuseum [museo di fotografia] e il Kunstmuseum [museo d’arte]. Le famiglie, invece, possono trascorrere momenti di intrattenimento al Technorama, dove ci si può divertire con stazioni sperimentali in ambito tecnico e scientifico. Natura: Winterthur vanta anche moltissime aree verdi. Il Lindengutpark è particolarmente apprezzato. Chi preferisce la natura selvaggia può avventurarsi nei boschi e sulle colline verdeggianti nei dintorni della città. Dal Goldenberg, dove sorge il raffinato ristorante omonimo, ci si può invece godere un’appagante vista panoramica.
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AL TELEFONO CON … LOGOUT
Cellina von Mannstein
Deserto
SÜDTIROL PANORAMA. Lei ha seguito la ristrutturazione del Forsterbräu di Trento. Che significato vi attribuisce? CELLINA VON MANNSTEIN. Innanzi-
Ci sono state soprese durante i lavori?
Abbiamo scoperto antichi archi, mura e travi e li abbiamo riportati alla luce. Una sorta di “spirito” mi ha guidato ad agire nel segno della tradizione. Ci stava molto a cuore mantenere il sapore antico del locale. Dal mio punto di vista, se si ha la fortuna di vantare una tradizione, è giusto mostrarla. Tutti possono costruire qualcosa di moderno, ma non tutti custodiscono un tale valore storico, anche se l’architettura moderna può offrire spunti interessanti Quanto ha investito Forst SpA in questa ristrutturazione?
Molto (ride), ma penso ne sia valsa la pena. L’ edificio è stato interamente rinnovato, dal tetto alla cantina. La ristrutturazione è ben riuscita e risponde all’immagine Forst.
Foto: Forst SpA
tutto è un omaggio alla mia famiglia, alla birreria Forst, a mia nonna e al mio bisnonno, che vi hanno lavorato per molti anni. Il mio bisnonno ha avviato l’azienda nel 1902 e nel 1958/59 mia nonna ne ha curato la prima ristrutturazione. Io ho cercato di mantenere la sua impronta.
Cellina von Mannstein
Secondo Lei, come si evolverà il mercato della birra in Italia?
I prezzi sono peggiorati rispetto a dieci anni fa. Ad ogni modo, si sa, ci sono alti e bassi e a momenti negativi seguono periodi positivi; la situazione andrà migliorando. Comunque, per quel che posso dire, l’azienda Forst naviga in buone acque. Sono in progetto nuove aperture?
Per il momento stiamo a osservare l’ evoluzione degli otto Forsterbräu, poi si ve◀ drà. Non escludo nulla. PETER SEEBACHER
Recentemente ho sperimentato il “deserto” dei servizi. Avevo appena fatto benzina a una colonnina self service e, essendo sprovvisto di contanti, volevo pagare con il bancomat. La giovane signora al bancone, dopo un laconico “salve” con gli occhi rivolti a terra, ha preso la mia tessera e l’ha inserita nell’apposita macchinetta. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, l’ho sentita sbuffare ad alta voce e ho subito pensato al peggio. Senza dire una parola o degnarmi di uno sguardo, la cassiera ha passato la mia carta a una donna più anziana, che si è fatta avanti e ha armeggiato, anche lei brontolando, all’apparecchio. Per le due donne ero invisibile. Cosa stava succedendo? Sul mio conto non c’erano abbastanza soldi? La carta era forse scaduta? Le due cassiere ritenevano, in ogni caso, che la cosa non mi riguardasse. Alla fine, ho dovuto chiedere che mi venisse restituita la carta, ho prelevato contanti allo sportello automatico più vicino e ho saldato il mio debito. Anche in tempi di crisi, per molte persone, parole come assistenza, cortesia e orientamento al cliente continuano a essere prive di significato. Ma l’Italia non è il deserto dei servizi. Piuttosto, in un prossimo futuro, se i consumi continueranno a frenare, il deserto lo incontreremo laddove non sarà garantito un servizio. ◀ PETER SEEBACHER
FUMETTO
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di Kiri
Südtirol Panorama | Februar 2012
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