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5.2 Lo staff R/S
Capitolo 5 – La figura del capo in Branca R/S [ 109 ]
5.2LO STAFF R/S
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CHI
Lo staff R/S è formato dai capi clan/fuoco, dai maestri dei novizi e dall’assistente ecclesiastico. La responsabilità educativa e la programmazione sono condivise attraverso un confronto continuo sui bisogni educativi e il percorso della comunità. Lo staff costituisce un’occasione importante di confronto e di crescita per i capi e uno spazio di incontro fra adulti, che i ragazzi osservano e interpretano. Al suo interno può capitare che convergano esperienze eterogenee e che i capi si trovino ad attraversare momenti diversi della loro crescita e formazione; nonostante ciò la pluralità di vedute è ricchezza da salvaguardare, perché consente approcci diversi alla relazione educativa e alla risoluzione dei problemi in vista del perseguimento di obiettivi condivisi. Lo staff si presenta nella sua interezza come interlocutore di tutti gli R/S della comunità: è opportuno che tutti i suoi componenti siano protagonisti di una relazione educativa diretta con i ragazzi, pur nella distinzione di alcuni ruoli chiave che identificano dei riferimenti relazionali maggiormente connotati, in particolare per il noviziato.
Delicato e affascinante è il ruolo dei maestri dei novizi: la Comunità capi sappia affidarlo con saggezza, riconoscendo solidità caratteriale e competenza metodologica in chi se ne farà carico. Egli deve conoscere bene il metodo R/S per introdurvi progressivamente i novizi, presentando la novità della proposta, e deve saper mediare nella costruzione di relazioni significative fra e con i ragazzi, in un contesto meno strutturato di quello da loro vissuto nella precedente esperienza di Branca E/G.
R/S art.42
3.2 “Noviziato e clan/fuoco: un’unica comunità”
[ 110 ] Parte 1 – Fondamenti e contenuti della proposta
La presenza di un assistente eccleI capi e gli assistenti siastico, che assieme ai capi conecclesiastici sono divide la responsabilità educativa, da considerare è opportuna per molteplici ragioni. parte integrante L’assistente è segno di una risposta della comunità R/S ad una chiamata vocazionale partie ne condividono le colare; non si occupa solo di educaesperienze zione religiosa ma partecipa all’intero progetto e alle esperienze della comunità R/S; ha a cuore la visione ecclesiale d’insieme delle nostre comunità, accompagnandole nel dialogo con le rispettive parrocchie e nella costruzione di relazioni vive con la chiesa locale; con la sua disponibilità ad una direzione spirituale e ad un dialogo profondo con capi e ragazzi, aiuta il singolo e la comunità a vivere la propria fede come testimonianza.
I capi e gli assistenti ecclesiastici sono da considerare parte integrante della comunità R/S e ne condividono le esperienze.
COME
Nel noviziato il capo è particolarmente propositivo nell’offrire occasioni e luoghi di esperienza in cui scoprire, vivendolo, lo stile della Branca. Si trova spesso a giocare con linguaggi e situazioni totalmente nuovi per chi ha appena ultimato il sentiero da esploratore o guida: non è un caso che le esperienze di noviziato siano principalmente comunitarie e vedano nella mediazione costante del maestro dei novizi un riferimento in funzione della necessaria rielaborazione e rilettura di quanto vissuto, così da sostenere i novizi nella graduale scelta di adesione alla vita R/S.
In clan/fuoco, i rover e le scolte hanno maturato una visione più organica dell’esperienza R/S e hanno maggiore autonomia nell’utilizzare gli strumenti operativi e nel programmare il cammino alla
3.2 “La vita di noviziato”
Capitolo 5 – La figura del capo in Branca R/S [ 111 ]
luce dei propri bisogni. Dove si manifesta fatica maggiore nell’accoglimento della proposta valoriale della Branca, carenza di propositività o inadeguatezza nella scelta delle attività e nell’uso degli strumenti, il capo saprà intervenire supportando gli R/S nella messa a fuoco delle necessità e delle opportunità, nel rilanciare l’entusiasmo nell’adesione a progetti comuni, nel fornire, costantemente, elementi di rielaborazione delle esperienze. Agirà da facilitatore creando opportuni contesti esperienziali che siano da stimolo alla generazione di idee, riflessioni, percorsi di impegno.
Resta un punto centrale: tanto in noviziato che in clan/fuoco, nel garantire adeguato spazio di operatività agli R/S, il capo è chiamato ad assolvere responsabilmente e attivamente al proprio ruolo educativo e ad agire con intuizione profetica. La progettualità dei
ragazzi è incentivata e sostenuta da capi che sanno leggere i loro bisogni e orizzonti di maturazione, stimolandone la propositività verso ambiti di impegno realmente incisivi sul piano educati-
vo. Con intenzionalità egli saprà quindi proporsi nelle discussioni e nei processi decisionali, senza attivare dinamiche direttive ma garantendo che il dibattito sia funzionale agli orizzonti di crescita di singoli e comunità.
IL RUOLO DELLA COMUNITÀ CAPI
Gli altri capi della Comunità capi sono corresponsabili della proposta educativa e possono contribuirvi in prima persona, soprattutto quando gli R/S vivono esperienze di servizio associativo. Allora sono chiamati a prestare particolare attenzione a vivere lo stile scout con gioia, fantasia e coerenza e ad accogliere rover e scolte in servizio come patrimonio da custodire più che risorse da utilizzare. Nella costruzione del progetto educativo sapranno guardare alla comunità R/S come ad un interlocutore credibile e coinvolto nelle scelte di impegno politico attivo sulle frontiere del territorio.