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6.2 Passi di competenza

Capitolo 6 – La progressione personale in Branca R/S [ 133 ]

6.2PASSI DI COMPETENZA R/S art. 33

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Èil tempo centrale del percorso in Branca R/S, quando il rover o la scolta ha deciso di impegnarsi a realizzare insieme alla comunità i valori della Promessa e della Legge scout e gli obiettivi espressi nella carta di clan. Le competenze individuali diventano risorse da spendere nella comunità e al di fuori di essa con una propensione sempre più forte a un quotidiano impegno verso il prossimo. I passi di competenza terminano quando vi è la decisione, in logica progettuale, di iniziare a confrontarsi in modo chiaro ed esplicito con le scelte di Partenza.

6.4

COS’È E A COSA SERVE

Questa parte centrale del percorso serve ad approfondire e far proprio ciò che si è scoperto essere interessante per la propria vita: lo scautismo, vissuto nello stile R/S, può essere ancora per il rover e la scolta opportunità significativa, esperienza che si intuisce dare sapore e spunti di valore al proprio vissuto. Dopo un tempo di (ri)scoperta matura di sé e di comprensione della proposta R/S, questo è un tempo in cui andare a fondo, arricchirsi, essere in prima persona parte attiva e coraggiosa della comunità R/S, assumendosi impegni insieme agli altri e vivendo pienamente l’esperienza di Branca. I rover e le scolte mettono a frutto ciò che sono, il loro sapere e saper fare per spendersi al servizio dell’altro, consolidano la propria autonomia e la consapevolezza di essere protagonisti nella comunità, capaci di spendersi coerentemente nel quotidiano. I ragazzi devono mettere a frutto e mettersi alla prova non solo rispetto a competenze personali pratiche, manuali o metodologiche ma anche rispetto a capacità relazionali ed emozionali.

[ 134 ] Parte 2 – Stile e strumenti

Per far fronte alle sfide quotidiane sono chiamati cioè ad affinare conoscenze, abilità e sensibilità e a superare (e accettare) i limiti del proprio modo d’essere.

IO ROVER, IO SCOLTA

Tempo di competenza significa per me sentirmi più sicuro, conoscermi sempre meglio e avere piena coscienza della possibilità di lavorare su me stesso e migliorare. Sento che questo è un tempo in cui spendere i miei talenti e superare le mie piccolezze nella concretezza della vita insieme.

Ho imparato a cavarmela nelle situazioni più diverse. Sia dal punto di vista pratico, divenendo risorsa affidabile nella vita di clan/fuoco, sia nel rapporto con gli altri, curando con maggior determinazione le relazioni dentro e fuori la comunità.

Ho firmato la carta di clan senza piena convinzione… volevo restare nella comunità, continuare a vivere l’esperienza scout. Ammetto che ci sono cose che ancora mi affaticano ma alcune proposte, come quella del servizio (i miei capi mi hanno proposto un’esperienza proprio interessante…), mi spronano a restare e mi stanno dando un po’ di motivazione…

Capisco che questo è per me il tempo di “andare a fondo” alle esperienze che ho iniziato a sperimentare in clan/fuoco. Ad esempio sto per diventare maggiorenne e comprendo che la politica mi riguarda: voglio imparare a dare il mio contributo, in comunità e nella società. Tra le diverse opportunità inizio a intuire che il servizio è uno dei modi per creare cambiamento nel mio territorio e a comprendere che è necessario farlo in modo preparato ed efficace. Perciò mi do da fare per essere competente, vuoi nell’ambito di esperienze debitamente progettate, vuoi in occasioni inaspettate.

Capitolo 6 – La progressione personale in Branca R/S [ 135 ]

Qualche mese fa la comunità non mi dava più grossi stimoli e avevo iniziato a mancare a molti appuntamenti. I capi, per farmi uscire da questa routine un po’ logora, mi hanno proposto di prender parte a un EPPPI con altri rover e scolte provenienti da tutta Italia. Non ci crederete ma sono tornato ricaricato a mille! Ora ho tante idee per far camminare il clan/fuoco con più grinta e interesse.

6.6

IO CAPO

Sono sempre molto sorpreso osservando quante energie spendano i rover e le scolte una volta che si sentono bene nella comunità. Dopo la firma della carta di clan molti tirano fuori risorse inaspettate, sviluppano capacità nuove, rafforzano quelle già acquisite.

Qualcuno stenta invece a inserirsi, a trovare la propria dimensione nella vita di comunità. C’è bisogno di una particolare attenzione nei loro riguardi, trovare strategie adeguate e vivere esperienze significative, stimolanti, vere (soprattutto al di fuori della sede!).

Ora sanno fare sogni grandi, sanno puntare a obiettivi alti.

Come staff cerchiamo di sostenerli, dare metodo ai loro slanci, facendoli diventare progetto e poi realtà.

Possiamo aprire insieme nuovi e più definiti orizzonti di conoscenza e impegno sociale e politico. Il tempo si fa maturo per ragionare concretamente del futuro, guardando alle scelte più significative nell’ambito dello studio e dell’avviamento professionale.

[ 136 ] Parte 2 – Stile e strumenti

Durante i passi di competenza, il servizio diventa sfida: cerco di essere propositivo per aiutare i ragazzi a passare dal bisogno di gratificazione alla capacità di gratuità, a scoprire che il servizio può essere esperienza illuminante anche nella difficoltà o nell’insuccesso. E se un R/S non accetta di affrontare proposte nuove e più provocanti, ad esempio un servizio che lo spiazza, cerco di non farlo arrendere al momento di disagio ma lo spingo a superarlo come uno scalino di crescita, senza impuntature rigide ma offrendo una mano per gestire in modo proficuo la difficoltà.

Attraverso il punto della strada e in tutte le occasioni utili, provoco il rover o la scolta a verificarsi sul quotidiano, sui diversi contesti di vita. Competenza può essere infatti la capacità di utilizzare conoscenze e abilità per affrontare la vita e servire il prossimo anche al di fuori del contesto scout, praticando le virtù che la vita di comunità insegna.

Aiuto i rover e le scolte a lavorare sulle competenze emotive e relazionali: ho in mente quanto sia importante diventare adulti capaci di rapportarsi agli altri con equilibrio e libertà.

Colgo come opportunità e propongo con convinzione ai miei R/S la partecipazione ai diversi EPPPI esistenti, organizzati a livello regionale e nazionale. Faccio in modo che la scelta non ricada su eventi “puramente accattivanti” ma progetto la partecipazione mediante il punto della strada.

Ci tengo, cioè, che l’evento sia occasione per rafforzare delle competenze o, ancora meglio, per provocare e stimolare il ragazzo rispetto a temi o sensibilità meno consolidati. In particolare, con coloro che camminano da un po’ nei passi di competenza ho cura di programmare per tempo, con la giusta progettualità, la partecipazione a una ROSS.

3.3

Capitolo 6 – La progressione personale in Branca R/S [ 137 ]

ALCUNE ATTENZIONI

• Al centro della progettualità di un clan/fuoco ci sono sempre i bisogni educativi dei giovani che ne fanno parte. Valorizzare il loro protagonismo, soprattutto nel tempo della competenza, significa scoprire che ciascuno può offrire un contributo concreto al cambiamento.

• In questa fase del cammino nella comunità R/S la relazione fra ragazzi e capi ha grande vivacità. Si fonda sulla fiducia reciproca, tocca le corde della sfida costruttiva e della complicità, passando per il rispetto e la lealtà.

• Il servizio nelle unità L/C ed E/G nei passi di competenza è occasione preziosa, che offre opportunità di confronto con altri adulti della Comunità capi che sono chiamati alla corresponsabilità educativa e a condividere con i capi clan/fuoco gli obiettivi di crescita dei rover e delle scolte coinvolti. È tuttavia importante che gli R/S sperimentino non solo esperienze di servizio in Associazione ma si aprano ad altre realtà e contesti per maturare una scelta di servizio profonda e significativa.

5.4

3.3 “Servizio individuale”

[ 138 ] Parte 2 – Stile e strumenti

TRACCE DI VITA CRISTIANA

La comunità, con tutte le dinamiche che la esprimono e la costruiscono, è un ambiente educativo quando potenzia l’identità dei suoi membri. Ognuno si sente riconosciuto, valorizzato, stimato, significativo per sé e per gli altri. Tutti i membri della comunità sono impegnati come in una caccia a quel tesoro che è nascosto in ogni persona. Una volta scoperto viene valorizzato e potenziato per il bene di tutti. Coltivando questo particolare legame tra i suoi membri, la comunità R/S diventa una fraternità. Si è fratelli in quanto tutti figli dello stesso Dio. La comunità è sana quando prepara chi ne fa parte a lanciarsi fuori di essa, verso passi di autonomia e di responsabilità.

«A ciascuno è dato un dono particolare per l’utilità comune» (1Cor 12,7). Ogni dono va riconosciuto, accolto, sviluppato, come i talenti della famosa parabola evangelica.

Non si diventa competenti da un giorno all’altro: è necessaria una palestra in cui sviluppare, con decisione e gradualità, il dono scoperto e accolto. Anche la vita cristiana ha le sue palestre in cui i credenti si allenano a sviluppare il dono ricevuto, cioè la vita nuova in Cristo: l’ascolto della parola di Dio, meglio se in un clima comunitario e con modalità che stimolino la partecipazione e la rielaborazione in termini di esistenza concreta; la preghiera personale e comunitaria, in cui ci si allena a essere svegli e a leggere la storia con gli occhi di Dio; la partecipazione consapevole e fruttuosa ai sacramenti, esperienza certissima dell’incontro con Cristo oggi; la testimonianza del servizio che rende credibile e attuale il pane spezzato e condiviso nel rito liturgico. Tutti questi esercizi di “competenza cristiana” hanno come condizione essenziale il sentirsi protagonisti nella Chiesa: popolo di Dio che cammina nella storia, uomini e donne che, con la forza dello Spirito, sono chiamati a testimoniare, nella complessità del tempo presente, la vita nuova del Vangelo.

Mt 25, 14-30

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