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MOBILITA’: PASSI DOLOMITICI
dalla nuova pista alla base degli impianti – scrive Frigo – pensata solo per l’allenamento degli atleti, incide su uno dei punti più rinomati dell’Ampezzo. È vero che i territori interessati non rientrano nelle zone riconosciute come patrimonio dell’umanità, ma essendo ai confini con queste, la Fondazione Dolomiti Unesco avrebbe dovuto essere coinvolta dall’inizio». Il Cai precisa di non essere contrario a Mondiali e Olimpiadi, come invece altre associazioni ambientaliste, ma accusa come nei fatti sia stata tradita la «Carta di Cortina», basata sulla sostenibilità. (m. g. )
Gazzettino | 19 Settembre 2020
p. 2, edizione Belluno
Cabinovia Cinque Torri: “Un’impianto di risalita che rispetta l’ambiente”
CORTINA La Provincia di Belluno concede l'avvio dei lavori per costruire la nuova cabinovia di Cortina, per le Cinque Torri, da Son dei Prade a Bain de Dones. Lo fa dopo aver verificato il rispetto delle prescrizioni emesse dal comitato provinciale di Valutazione di impatto ambientale. Il sopralluogo tecnico è stato eseguito giovedì 17 settembre. Vi hanno partecipato tutti gli enti coinvolti: l'amministrazione comunale di Cortina; i rappresentanti del commissario di governo per le opere dei Mondiali Cortina 2021; l'agenzia regionale per l'ambiente Arpav; la direzione lavori e il rappresentante dell'associazione temporanea di imprese Leitner e Toninelli, che faranno la parte tecnologica dell'impianto e le opere edili. I tecnici del Comitato provinciale Via sono stati sui luoghi interessati dalla nuova cabinovia, che partirà dal comprensorio sciistico di Pocol per arrivare sino alle attuali seggiovie delle Cinque Torri, così da unire tutte le aree sciabili sulla destra orografica della conca d'Ampezzo, da Socrepes e Tofana sino al passo Falzarego, Averau, Lagazuoi. Nelle previsioni iniziali la cabinovia avrebbe dovuto rivestire una funzione di collegamento anche durante i Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021, il prossimo mese di febbraio, come mobilità alternativa alla strada 48 delle Dolomiti, per trasportare nella zona delle gare gli spettatori in arrivo dal passo Falzarego, dalle contermini valli dell'Agordino e dell'Alto Adige. Il sommarsi dei ritardi rende quantomeno improbabile la conclusione dei lavori in tempo utile, con l'autunno alle porte e l'inverno poco distante. LE INTEGRAZIONINella valutazione di impatto ambientale, per realizzare questo nuovo impianto di risalita, erano state richieste alcune integrazioni, al fine di preservare il biotopo vicino alla stazione di valle, e il biotopo e la torbiera che si trovano presso la stazione di monte dell'impianto. Sono stati verificati tutti gli aspetti per i quali erano state richieste integrazioni in fase ante-operam. Constatato il rispetto delle prescrizioni per quanto riguarda gli aspetti di carattere ambientale, i tecnici provinciali hanno potuto dare il via libera alla cantierizzazione. «Si tratta di un dato importante - commenta Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno abbiamo verificato, ai termini di legge, le prescrizioni date per preservare il più possibile gli habitat di pregio». Il presidente Padrin sottolinea il valore strategico di questo impianto: «I Mondiali di sci 2021 rappresentano un'occasione enorme per lo sviluppo del nostro territorio. Ma non possiamo tralasciare la sostenibilità degli interventi che sono stati fatti e che saranno eseguiti. Ringrazio la struttura della Provincia, sempre attenta; la partita dei Mondiali di Cortina ha messo in luce la grande professionalità e l'impegno dei nostri dipendenti». Ci sono state diverse proteste delle associazioni ambientaliste, per l'impatto di questo lavoro sul territorio. C'è stata anche una manifestazione in loco, a Cianzopé, all'inizio della strada che sale alle Cinque Torri. Lì sorgerà la stazione intermedia dell'impianto, troppo lungo per poter sviluppare un'unica tratta. Da tempo sono stati abbattuti gli alberi; è stata tracciata la linea che seguiranno le funi, ma sinora non si è fatto nulla per le opere edili e tecniche. Nel tentativo di sondare il terreno, dove sorgerà la stazione di partenza di Son dei Prade, un escavatore dell'impresa appaltatrice è completamente sprofondato nel fango ed è stato necessario recuperarlo.
Corriere delle Alpi | 7 Settembre 2020
p. 14
Estate sulle Dolomiti «In certi momenti le auto vanno fermate ai piedi dei passi»
la denuncia La montagna che non c'è più. La montagna che non c'è ancora. Francesco Pistollato sta fotografando l'una e l'altra, immaginando involuzioni ed evoluzioni. Fa parte del Cai di Mestre, che in questi anni sta assicurando il miracolo della gestione autonoma del rifugio Galassi, con i volontari, caso unico sulle montagne italiane. Pistollato ha indagato per anni le Dolomiti bellunesi insieme ad un gruppo di altri fotografi, proprio per capire se c'è un futuro "creaturale" per le terre alte. «Se ci appelliamo alla creazione e quindi ai concetti di custodia e di contemplazione, non trovo chissà quale presupposto in ciò che ho visto - ammette Pistollato -. L'altro giorno