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NOTIZIE DAI PARCHI
Sportiva - ho pensato che stava avvenendo in un momento particolarmente significativo: in seguito all'epidemia che tutti noi abbiamo vissuto, stiamo infatti vivendo una nuova stagione di rinascita per le attività outdoor, dove temi quali sicurezza e formazione legati all'andare in montagna, oltre che operazioni di manutenzione di rifugi e sentieri, sono quanto mai all'ordine del giorno viste le masse di persone spesso neofite che si stanno approcciando all'attività all'aria aperta in quota. A questo si aggiungono gli ingenti danni provocati ai nostri boschi dalla tempesta Vaia e che ancora richiedono numerosi interventi e risorse per il loro ripristino». La Sat ha organizzato incontri per illustrare la collaborazione. L'accordo prevede una collaborazione attiva in ambito comunicazione, collaborazioni su eventi e progetti di riqualificazione sentieri e rifugi, eventi culturali e progetti editoriali, scuola e formazione, medicina di montagna, tutela dell'ambiente montano, solidarietà, nelle scuole di formazione in ambito alpinistico e scialpinistico, glaciologia e speleologia, progetti e attività delle sezioni.
Corriere delle Alpi | 16 Settembre 2020
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Il Parco prende casa a Longarone tra un anno caserma e infopoint
Longarone Una nuova vita per un edificio dismesso che diventerà la porta del Parco nel longaronese. L'annuncio dell'accordo raggiunto risale a qualche settimana fa e ieri a Longarone è arrivato il Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che ha potuto constatare di persona la portata strategica del progetto. Al termine della ristrutturazione, che dovrebbe realizzarsi nel giro di un anno, il grande edificio che si trova accanto alla caserma dei carabinieri di Longarone assumerà una duplice destinazione: da un lato sarà la nuova caserma dei carabinieri forestali del Parco, dall'altro diventerà un infopoint e di fatto un'ulteriore sede dell'area protetta. Grande la soddisfazione del presidente dell'ente Parco Ennio Vigne e del sindaco di Longarone Roberto Padrin, che coltivava da tempo questo progetto e che ha trovato in Vigne e nel Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, gli alleati giusti. Nel complesso l'operazione costerà meno di un milione, con il sostegno dei fondi del Parco e del Ministero e, per il via alla progettazione, mancano solo pochi passaggi burocratici. L'accordo consentirà il trasloco in un edificio funzionale e moderno dei carabinieri forestali del Parco, che ora hanno sede a Termine di Cadore fuori dai confini dell'area protetta e con notevoli difficoltà logistiche. «Nella stessa area avremo la caserma dei carabinieri, la caserma dei carabinieri forestali del Parco e quella dei vigili del fuoco volontari», sottolinea Padrin, evidenziando i risvolti strategici dell'operazione.Il Ministro Costa, però, ha voluto incontrare la Comunità del Parco per spiegare gli altri progetti che il Ministero dell'Ambiente sta portando avanti. olimpiadi greenCortina e Milano hanno ottenuto l'organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026 anche grazie ad un piano che pone il rispetto dell'ambiente al primo posto, ma agli ambientalisti non sono sfuggite le operazioni di sbancamento in atto per gli impianti di risalite e le piste da sci. Ieri il Ministro Costa ha colto l'occasione per ricordare lo spirito originario del progetto olimpico: «Si tratta di un evento importantissimo, che pone il Paese Italia in una prospettiva mondiale. Le esigenze di sviluppo economico sono comprensibili, ma vanno mitigate con progetti che devono essere eco compatibili e di buonsenso. I controlli ci saranno, perché dobbiamo essere certi che ci sia un bilanciamento tra tutte le esigenze. Il Ministro dello sport ha già avviato un tavolo in questo senso».Da parte sua l'ente Parco si offre come interlocutore: «Visto che le Olimpiadi 2026 si propongono come primo grande evento sportivo green, chi meglio del Parco può dare una mano, ponendosi anche come tramite con il ministero?», sottolinea il presidente Vigne.investimenti e finanziamentiDopo tanti anni di risorse risicate, da un paio d'anni è arrivata la svolta anche per i Parchi nazionali e quest'anno il Ministero ha messo a disposizione 100 milioni (che in futuro cresceranno) per investimenti nei Parchi: «Biodiversità e sviluppo economico possono andare a braccetto», afferma Costa, che ricorda anche la Legge Clima: «La norma individua le Zea (zone economiche ambientali) che corrispondono ai perimetri dei Parchi e chi vuole fare impresa green in queste zone troverà il sostegno dello Stato. Le attività produttive come ecoturismo, artigianato e produzioni bio, saranno ecocertificate e diventeranno parte del sistema. È la prima norma del genere e l'Europa intende copiarcela, perché va oltre la visione salottiera dei parchi dove non si può toccare nulla e sostiene questi territori, soprattutto montani, contro lo spopolamento. Oggi un Parco non può vivere senza l'uomo, ma l'uomo deve smetterla di pensare che l'ambiente si può distruggere». Il Ministero è anche in contatto con il mondo bancario per aperture di credito a condizioni vantaggiose e tutelanti per chi fa impresa green, ma la Legge Clima rimane aperta ad aggiustamenti che potranno entrare nei decreti attuativi. E Costa si rivolge di nuovo ai sindaci: «Mi serve la concretezza di voi sindaci, perché se una norma non funziona si cambia, quindi aiutatemi».vaiaCosta è il ministro che ha firmato il via libera al fondo da un miliardo di euro per la ricostruzione del territorio dopo la tempesta Vaia. A ricordarlo ieri è stato il ministro D'Incà, insieme agli altri fondi in arrivo nel bellunese per Mondiali e Olimpiadi, ma c'è già chi ipotizza che per Vaia servano ulteriori stanziamenti. --Irene Aliprandi
p. 13, edizione Belluno
Divieti violati al laghetto del Sorapis: scattano le multe
Sono una quindicina le sanzioni amministrative erogate dai Carabinieri forestali, in una intensa estate di controlli del comportamento degli escursionisti nella zona del lago del Sorapis, a Cortina. È una delle destinazioni più frequentate delle Dolomiti, ancora in questi giorni. IL BILANCIO I militari dell'Arma tracciano intanto un primo bilancio: la stagione estiva che sta volgendo al termine è stata segnata dalla pandemia Covid-19, ma nonostante questo l'afflusso è stato intenso. Del controllo in quell'area si sono occupati i Carabinieri forestali della Stazione di Cortina coadiuvati dai colleghi della stazione forestale di Auronzo in collaborazione con i guardiaparco delle Regole Ampezzane. Il totale è di quindici verbali amministrativi conferma una nota dei Carabinieri e sono pochi, considerato l'alto flusso di turisti. Tutte le sanzioni sono derivanti da violazione di norme locali. In particolare, dieci verbali sono stati elevati per campeggio libero, cioè in zone non attrezzate per tale scopo, contravvenendo al Regolamento di polizia urbana. Un verbale deriva dall'accensione di un fuoco, anche in questo caso in violazione del Regolamento di polizia urbana. Un solo verbale è stato elevato per balneazione nelle acque del lago del Sorapis, infrazione all'ordinanza del Comune di Cortina, emessa dal sindaco Gianpietro Ghedina con la finalità di preservare le peculiarità del delicato ecosistema lacustre di alta quota. SENSO CIVICO Il numero assai ridotto delle sanzioni elevate rappresenta un segnale positivo rilevano i Carabinieri che indica sia un buon esito dell'attività di polizia preventiva posta in essere, sia un numero crescente di persone provviste di senso di responsabilità e una sempre maggior consapevolezza che la tutela degli ecosistemi passa sempre più da corretti comportamenti quotidiani di ciascuno. L'attività di controllo è delicata e onerosa, nello sforzo delle istituzioni, ma costituisce un indispensabile baluardo per la tutela degli ecosistemi alpini, sempre più fragili e vulnerabili a causa dei cambiamenti climatici. Il lago Sorapis rientra in una Zona speciale di conservazione, ossia una delle aree ubicate all'interno di Rete Natura 2000, un'articolata rete di siti europei, per la loro importanza legata alla presenza di habitat e specie la cui tutela richiede particolari misure di protezione. (MDib.)
Corriere delle Alpi | 26 Settembre 2020
p. 29
Il Parco investe tre milioni per la Valle Imperina
Gianni Santomaso RIVAMONTE «Collegandola con un tratto a sbalzo alla ciclabile che salirà da Bribano e inserendola fra i patrimoni Unesco possiamo dare impulso a Valle Imperina e farci arrivare tanti turisti».Il consiglio comunale di Rivamonte di ieri sera si è aperto con le comunicazioni da parte del presidente del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Ennio Vigne, in merito ai progetti che Villa Binotto ha in mente di implementare, per valorizzare l'ex sito minerario che, nonostante tanti investimenti e interventi tesi al suo recupero, oggi è chiuso.«Ci siamo insediati a dicembre - ha detto Vigne - e ci siamo subito attivati per la Valle Imperina. Il ministero dell'ambiente ha messo a disposizione 75 milioni di euro per i parchi; a noi ne sono toccati 3 e abbiamo redatto una scheda da 538 mila euro per la sistemazione del centro visitatori del sito. Un intervento che comprende anche l'illuminazione del tratto di strada che collega il centro alle vecchie scuderie. Il tutto è in fase di progettazione. Conto che i lavori siano completati entro maggio-giugno 2021. Tra l'altro nel centro visitatori si è formata una colonia di pipistrelli che intendiamo salvaguardare».Oltre a quelli per il centro visitatori (Vigne ha anche chiesto al Comune di rinnovare il comodato d'uso e di valutare operazioni simili su altri edifici del sito), in zona dovrebbero arrivare altri fondi ministeriali destinati in questo caso alla realizzazione di un tratto di ciclabile sul percorso progettato dall'Unione montana agordina per collegare la stazione di Bribano con Cencenighe.«Contiamo in una risposta positiva del ministero ai primi di novembre - ha detto Vigne - il requisito per poter ottenere 2,5 milioni di euro era che la ciclabile iniziasse o finisse nel Parco. Il progetto che abbiamo in mente prevede la realizzazione del tratto tra la casa cantoniera sul vecchio ponte dei Castèi e Valle Imperina. Non entro nel merito delle soluzioni progettuali, ma un'ipotesi potrebbe essere una passerella a sbalzo sul Sass de San Martin. Questo tratto, che continuerà la vecchia strada dei Castei che Veneto Strade ha appaltato per renderla sia ciclabile che alternativa d'emergenza alla galleria, verrà stralciato dal progetto dell'Unione montana agordina e si inserirà in una rete di ciclabili, lungo la Venezia-Monaco, da Venezia a Fener, da Fener a Busche, Primolano, Santa Giustina, la Valbelluna, che può contare su 6070 mila passaggi turistici all'anno. Turisti che entreranno nella vallata agordina attraverso il nodo strategico di Valle Imperina».Per l'ex sito minerario, annuncia Vigne, si prospetta anche la possibilità di essere inserito assieme alle miniere siciliane e sarde nel patrimonio Unesco a formare «un centro unico a livello europeo».Le premesse per la valorizzazione di Valle Imperina ci sono tutte, ma occorre «costruire insieme un meccanismo per riaprire con una gestione già nella prossima stagione».«Nei mesi scorsi - ha detto Vigne - ci siamo concentrati con buoni risultati sulla Valle del Mis e su Candaten. Ora, dopo aver fatto un ragionamento con il