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RETE DEGLI EVENTI PER I 10 ANNI DI DOLOMITI UNESCO
Alto Adige | 6 Novembre 2019
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“Gasherbrum 4”, oltre la mostra
La grande mostra fotografica attualmente allestita al Centro Trevi fino al 4 gennaio e intitolata “Gasherbrum 4”- dedicata alla storica spedizione di Walter Bonatti alla montagna himalaiana e curata dal Cai Bolzano, prosegue con una buona affluenza di pubblico. Nelle prossime settimane una fitta serie di appuntamenti collaterali faranno da cornice alla mostra che si puo visitare anche il sabato e la domenica. Vediamo quali: oggi mercoledi 6 novembre alle ore 16 ore presso il Centro Trevi a cura del Centro Audio- visivi e Mediateca Provinciale proiezione del film “Blind Hu- sbands, mariti ciechi”di Erich von Stroheim (1919), nella rie- dizione digitale. Una coppia di sposi americani trascorre le vacanze nelle Dolomiti, a Cor- tina. Martedi 12 novembre 2019 ore 18 al Centro Trevi e previ- sta la presentazione del Calen- dario 2020 a cura della Sezio- ne di Bolzano del CAI, presen- te il Coro Rosalpina della sezio- ne di Bolzano che presentera alcuni canti di montagna del suo repertorio. Al termine, ca- lendario gratuito per tutti. Mercoledi 13 novembre alle ore 18 il film “Haiku sull’ albe- ro del prugno” di Mujah Ma- raini Melehi - Italia 2016. Martedi 19 novembre alle 18 presso il Centro Trevi a cura della Biblioteca Provinciale Claudia Augusta, proiezione dle film “K2. Storia della mon- tagna impossibile”di Alessan- dro Boscarino che sara presen- te alla presentazione. Boscari- no ha realizzato un serpente di carta che, dispiegandosi per ben sette metri, ricostrui- sce con mappe, splendide foto d'archivio e percorsi dettaglia- ti un secolo di sfide tra i ghiac- ci: dalle spedizioni ottocente- sche di scienziati e cartografi all'avventura ad alta quota di Walter Bonatti e il portatore hunza Mahdi, che nel 1954 permisero a Lacedelli e Com- pagnoni di conquistare la vet- ta per la prima volta nella sto- ria. Un'esperienza di lettura immersiva, che fonde grafica, fotografia, illustrazione e rac- conto. Mercoledi 20 novembre al- le16 presso il Centro Trevi, a cura del Centro Audiovisivi e Mediateca Provinciale proie- zione del documentario “Il ri- fugio: storie di escursionisti in Alto Adige”di Vincenzo Man- cuso (2012) ambientato sulle Alpi Aurine, confine tra Italia e Austria. Venerdi 22 novem- bre alle 18 Centro Trevi a cura della Fondazione UPAD,“Uo- mini di ghiaccio”: Nobile, So- ra, Amundsen: la tragica spe- dizione del dirigibile Italia al Polo Nord e l’eroica resistenza nella Tenda Rossa.Il relatore e Tullio Vidulich, generale degli Alpini. Mercoledi 27 novembre alle 18 al Centro Trevi “Campo Sentieri Dolomiti patrimonio mondiale Unesco”nell’ambito della proposta “SOSerrai”per la ricostruzione dei Serrai di Sottoguda. Negli occhi e nel cuore le immagini della desolazione e del dolore provocati dalla tempesta Vaia, che il 29 ottobre scorso ha portato distruzione nelle Dolomiti. Il senso d’impotenza ha subito lasciato il posto alla volonta di reagire. E ora questa volonta puo estendersi a tutti coloro che vogliono dare il loro contributo con un progetto di recupero. Venerdi 15 novembre alle ore 20 un evento al Teatro di Gries: “Un viaggio attraverso l’Islanda” propone una serata con Martino Grandesso e Luca Zontini. L’Islanda coast to coa- st a piedi: e questa l’avventura dei due ragazzi bolzanini. Un trekking di oltre 500 chilome- tri, 18 giorni di cammino lon- tano dalla civilta, nella desola- zione dell’isola. (f.z.)
Alto Adige | 15 Novembre 2019
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Il mutare dell'eternità
di Marzio Terrani TRENTO Usare la fotografia per testimoniare come la natura muti le proprie sembianze a coloro che la osservano, per rendere conto, a ciascuno, della sua bellezza e della sua intrinseca fragilità. È quanto hanno fatto, grazie ad un'intuizione, gli autori di questo progetto, Terri Maffei Gueret, creativa e grafica, figlia della Guida Alpina Clemente Maffei Gueret e Luca Chistè, sociologo e fotografo trentino. Il titolo del loro lavoro, emblematicamente, è "Il mutare dell'eternità" e, ad essere protagoniste di questa ricerca fotografica, sono le trasformazioni del paesaggio che, durante il tempo, incessantemente, si offrono a coloro che osservano, da Madonna di Campiglio, l'imponente porzione delle Dolomiti di Brenta. Non è un caso, pertanto, che il progetto sia patrocinato dalla Fondazione Dolomiti Unesco, giacché sono trascorsi 10 anni da quando le Dolomiti sono state dichiarate patrimonio mondiale dell'umanità. Era il 26 giugno 2009, e la notizia arrivò da Siviglia. Altri importanti partner di progetto, che hanno creduto in questa iniziativa, sono stati Trento Film Festival e Trentino Marketing, che ha curato la parte editoriale del progetto, provvedendo alla stampa di un interessante libro/catalogo che raccoglie le immagini esposte in rassegna e una selezione delle migliori luci, fra le oltre 3.000 riprese eseguite in più di tredici mesi di lavoro. L'intuizione, come si diceva, è legata esattamente a questo: da una terrazza prospicente le Dolomiti, da Madonna di Campiglio, il fotografo ha installato una camera collocata nella medesima posizione, saldamente fissata su un cavalletto, utilizzante il medesimo obiettivo, l'identico piano di messa a fuoco e la medesima profondità di campo, con una porzione di visuale compresa fra cima Sella (bocca di Tuckett) e cima Tosa, con visibilità sul rifugio Brentei e Bocca di Brenta. Con questa soluzione,
avente concettualmente lo scopo di riprodurre, al mutare delle condizioni meteo e di quelle della luce il medesimo spazio visuale, Terri Maffei Gueret, giornalmente (e quando questo non le era possibile, con l'ausilio di un temporizzatore), con grandissima dedizione, ha ripreso una o più immagini, per oltre un anno. Dallo scatto grezzo (il cosiddetto file RAW), per giungere alle stampe fineart esposte e riprodotte in catalogo, è stato necessario un altrettanto e accurato lavoro di editing (selezione delle fotografie su basi tematiche), post-produzione e interpretazione delle immagini per la stampa fineart, interamente realizzate dal fotografo trentino. La risultante di questa convergenza d'intenti e attività, ha portato all'opera finale, così come essa sarà proposta al pubblico a Palazzo Roccabruna di Trento, con una struttura della rassegna basata su 36 grandi immagini. Come si legge nella presentazione del libro/catalogo: «Il progetto espositivo, nelle intenzioni degli autori, mette in relazione due distinte scale temporali: quella eterna da cui il titolo della rassegna - mutevole nell'apparenza, ma immutabile nella sostanza, della natura; quella limitata ed effimera, dell'esperienza umana. E' in questa relazione temporale, che metaforicamente rinvia a due possibili cicli di vita, posti su scale dimensionali diametralmente opposte, ma che interagiscono costantemente, che va rinvenuta la chiave di lettura di questo progetto fotografico. Questo ininterrotto dialogo, al centro di straordinarie riflessioni letterarie ed esistenzialistiche, beneficia dell'operosità della natura che, nella medesima porzione di spazio delle montagne dolomitiche, offre di sé una manifestazione di inesauribile bellezza; sensibile alle ore del giorno e della notte e mutevole nelle sue imprevedibili e cangianti manifestazioni. Le luci, le atmosfere, i colori, il rapporto fra il cielo e la terra, variano talmente tanto, che questa sorprendente trasformazione, stemperata nelle migliaia d'immagini raccolte, finisce con il rivelarsi, facendoci riflettere sul senso delle cose e della natura, una straordinaria magia della visione. Una natura ciclicamente mutevole nell'apparenza, ma immutabile ed eterna nella sostanza, se rapportata alla vita di un essere umano, la quale, con scarsa attenzione ai nostri limiti e con un probabile equivoco di fondo, pensiamo possa essere "immortale", tanto quanto il pianeta che ci ospita». Per rendere conto di questa mutevole e poliedrica dimensione, gli autori hanno immaginato un percorso espositivo che, oltre a basarsi sulle fotografie, disposte secondo precisi ambiti tematici (le luci fantastiche di certe situazioni, le albe, i tramonti, le cime innevate, gli arabeschi disegnate dalle nuvole..), è integrato dall'installazione di un video e dalla proposta, in accompagnamento alle fotografie e quale momento di riflessione per il pubblico, di alcuni aforismi e testi estratti dalla lettura di libri di grandi Alpinisti. La rassegna, che sarà inaugurata alla presenza degli autori e dei patrocinatori dell'iniziativa, domani sabato 16 novembre ad ore 17.30 presso le stesse sale di Palazzo Roccabruna a Trento, rimarrà aperta al pubblico, con gli orari previsti dallo spazio espositivo. Gli scatti sono stati registrati in formato NEF/RAW da una Nikon DF, con automatismo a priorità di diaframma e obiettivo a focale fissa, 50mm f/2.0, preimpostato sul diaframma a f/8,0 e con una messa a fuoco selettiva operata sul medesimo punto di ripresa. Sono stati quindi selezionati con un accurato lavoro di editing, postprodotti interpretati e infine stampati, con tecnica fineart su carta Hahnemühle Silk Baryta da 310 gsm - 100 % a-cellulosa, da Luca Chistè.
Trentino | 20 Novembre 2019
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A teatro "Vento da Nord" sulla vita di Alfredo Paluselli
PREDAZZO In occasione del cinquantesimo dalla morte di Alfredo Paluselli torna a Predazzo lo spettacolo teatrale "Vento da Nord". Una versione rivisitata ed arricchita, con l'attore Mario Zucca nei panni di Paluselli, alpinista, artista, istrionico personaggio noto soprattutto per aver costruito Baita Segantini, nei pressi di Passo Rolle, dove scelse di vivere in solitudine per trentacinque anni, scrivendo e disegnando, a colloquio con le aquile e con le forze della natura, senza alcuna imposizione. L'appuntamento è venerdì alle 20.45 al teatro comunale di Predazzo. Biglietti in prevendita su www.primiallaprima.it e agli sportelli delle Casse Rurali del Trentino (10 euro intero, 8 euro ridotto). Sabato mattina il monologo sarà riproposto per gli studenti dell'istituto scolastico "La Rosa Bianca" di Predazzo, con successivo dibattito con il regista Mario Vanzo, il nipote omonimo Alfredo Paluselli e i rappresentanti della Fondazione Dolomiti Unesco. «Rappresentare un personaggio ricco di sfaccettature come Paluselli in una pièce teatrale è stato complicato - afferma il regista Mario Vanzo - il testo ha subìto diversi miglioramenti in un lungo processo di maturazione. La vita di Alfredo Paluselli è una storia straordinaria che parla di emigrazione, di espressione, di conquista. Ha quindi delle tematiche estremamente attuali che speriamo di riuscire presto a portare in una tournée internazionale rivolta ai trentini nel mondo". «Vedere la storia di mio nonno riletta e reinterpretata con un altro linguaggio, quello del teatro, è un piacere e un onore - aggiunge il nipote di Alfredo Paluselli, che del nonno porta il nome -. Da quando "Vento da Nord" è uscito, sia in versione libro che come spettacolo teatrale, ho visto molte persone interessarsi alla storia di mio nonno, che è una vicenda di grande profondità e che offre diversi livelli di interpretazione. Il monologo, grazie alla sapiente mano di Mario Vanzo che si è affidato all'inimitabile professionalità di Mario Zucca, è molto emozionante e piacevole. Sono inoltre felicissimo che la sua visione sia offerta anche ai ragazzi del Primiero e di Predazzo. È un esperimento già affrontato con successo nel 2014 ed è proprio nell'entusiasmo dei ragazzi che questa attualissima storia di vita e di montagna può trovare nuove aperture e nuovo slancio».«L'amministrazione comunale ha volentieri concesso il patrocinio a "Vento da Nord" - commenta l'assessore alla cultura di Predazzo, Giovanni Aderenti - decidendo di proporlo anche agli studenti, perché riteniamo che la storia di Alfredo Paluselli meriti di essere raccontata e ricordata. Racchiude, infatti, in sé quei valori di attaccamento al territorio e di rispetto della montagna che sono alla base anche delle Dolomiti Patrimonio Unesco, di cui quest'anno festeggiamo il decennale». FM