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Non mi sono mai sentito diverso dagli altri”. Quando la società funziona
Intervista a DAVIDE SCOTTINI, informativo bancario con paralisi ostetrica all’arto superiore destro
Qual è la causa che ti ha portato ad avere un braccio differente dall’altro?
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Io ho una paralisi ostetrica al braccio destro causata alla nascita perché pesavo 4 kg e mia mamma era piccola e piuttosto magra. La causa della mia paralisi è dovuta al fatto che durante il parto sono uscito con la testa e le spalle e quindi i medici sono stati costretti a tirarmi per il braccio, strappandomi i fasci nervosi del plesso brachiale. Inoltre, quando ero piccolino, avevo anche l’occhio destro più piccolo.
Inizialmente i medici se ne sono accorti? Hanno provato a rimediare attraverso interventi o cure per quello che hanno fatto?
Quello che mi è stato raccontato dai miei genitori è che i medici dicevano che si sarebbe sistemato tutto nel giro di poche settimane, ma poi si è purtroppo visto che il danno era più grave di quanto si aspettassero. Infatti, il braccio non si muoveva, a differenza del sinistro. L’unica cosa che i medici avevano detto di fare era la fisioterapia. All’età di 16 anni sono stato operato a Legnano in provincia di Milano affinché potessi avere maggiore destrezza. Per tutto questo devo ringraziare profondamente mia madre che non si è mai arresa benché i medici dicessero che non sarebbe servito a nulla. Invece devo dire che questo mi ha migliorato la vita perché prima la mano era messa come “dovessi chiedere la carità” e quindi non potevo usarla. Dopo l’intervento, con il quale mi hanno “girato” tutto l’avambraccio, riesco a fare tante cose che prima erano impossibili.
Ti hanno mai preso in giro? Ti senti diverso dagli altri? Come hai trascorso la tua infanzia?
Fino all’età di 16 o 17 anni andavo tre volte alla settimana in ospedale per la fisioterapia e i massaggi. Ma quando ero piccolino mi ricordo che verso le quattro del pomeriggio mia madre veniva a prendermi a scuola per portarmi a fare ginnastica, mentre tutti i miei compagni rimanevano a giocare al parco giochi ed io chiedevo sempre perché dovevo fare queste cose. Ma mia madre mi spiegava sempre che era per il mio bene, anche se non riuscivo a comprenderlo: piangevo a lasciare i miei compagni. Però a distanza di anni devo ringraziarla per la grande forza di volontà e gli sforzi fatti per riuscire a ottenere anche qualche piccolo risultato. Non mi sono mai sentito diverso dagli altri perché i miei parenti mi hanno sempre trattato e considerato come tutti gli altri: non ero il “poverino” della famiglia e non godevo di nessun privilegio. A me piaceva giocare a calcio e spesso facevo il portiere: i miei compagni non mi hanno
mai preso in giro per il mio braccio. Non mi sono mai vergognato e non ho mai nascosto la mia disabilità.
Pensi che qualcuno ti abbia giudicato diversamente da come avrebbe dovuto a causa del braccio?
Io penso che nessuno mi abbia mai trattato diversamente per la mia paralisi; spesso succede invece che le persone non si accorgono nemmeno della diversità. Penso che questo sia dovuto al fatto che per me non è un peso e non mi sento affatto differente dagli altri.
Hai esigenze diverse in alcuni ambiti?
Di sicuro avere una mobilità ridotta al braccio destro porta alcune difficoltà quando si devono fare lavori con entrambe le mani anche se non mi perdo d’animo, inventando dei modi e delle strategie per sopperire alle difficoltà che mi trovo di fronte. Ho preso la patente a vent’anni: l’unica prescrizione è che devo guidare automobili con il cambio automatico. Vado in bicicletta con un manubrio modificato e riesco a frenare entrambe le ruote con una sola leva; in inverno vado a sciare, nuoto, ho giocato a tennis e in questi ultimi anni ho l’hobby della falegnameria. Posso confermare che se hai qualcuno vicino che ti sprona a fare di tutto, anche se con molta più fatica degli altri, crescerai senza sentirti diverso da loro.
Data dell'intervista: 20/03/2020 Modalità di realizzazione: dal vivo Intervistatori: Tommaso Sannicolò, Lorenzo Scottini Istituto: Liceo Antonio Rosmini Rovereto Classe: 1 Sezione: EM Scienze applicate