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Disabilità e famiglia
È la prima volta che viene intervistata su questo tema? Ritiene che il Progetto WSA People, nell’ambito del quale è stata proposta questa attività, sia il contesto giusto per parlare di questi temi?
Si, questa è la prima volta. Sì, trovo che questo sia il giusto contenuto per parlare di questi temi e apprezzo molto gli sforzi di organizzazioni come questa.
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Come madre di un ragazzo autistico secondo lei che effetto ha la famiglia per lo sviluppo dell’individuo disabile? Fratelli e sorelle possono aiutarlo?
Come madre credo che la famiglia che collabora insieme - padre, madre, e figli, se ci sono - forma un gran supporto per l'individuo disabile. Per esempio, se la madre di un ragazzo disabile è malata o stanca, allora c'è sempre il padre per prendersi cura del ragazzo. I fratelli possono essere d’aiuto, ma a due condizioni: la prima è che devono essere adulti e responsabili. La seconda è che devono essere consapevoli della condizione e dello stato d'animo di chi dovrebbe essere aiutato. In questo modo possono capire le sue azioni e possono aiutarlo a seguire le regole. Per esempio, gli fanno capire che deve sedersi quando è tempo di cenare o che quando finisce cena deve andare in bagno a lavarsi le mani e i denti o che deve andare in camera sua quando è tempo di dormire. O magari gli fanno fare attività nel campo della comunicazione aumentativa, cioè atta a semplificare e aumentare la capacità comunicativa. In realtà il loro ruolo comincia anche da bambini quando giocano e scambiano giochi con l'individuo con disabilità, o anche quando ridono e mangiano insieme. Questo comporta aumento progressivo della comunicazione dell'individuo disabile.
A sua volta, che effetto ha l'individuo disabile sulla vita della sua famiglia in generale?
Fa diventare la famiglia più unita e collaborativa. E quando c'è una certa sofferenza, i vari membri della famiglia possono collaborare per sopportare il peso di quella sofferenza insieme. Come una barca, se tutti remano e collaborano insieme, la barca raggiunge la riva.
Quanto diventa grande la responsabilità per i genitori se c'è un individuo disabile con figli normali?
In questi casi l’impostazione della famiglia è dare priorità all'individuo disabile. Perciò la responsabilità cresce molto per i genitori.
Quali persone, al di fuori della famiglia, hanno aiutato lei e i suoi familiari ad affrontare i problemi connessi alla disabilità?
In particolare la scuola e i suoi docenti, in collaborazione con la neuropsichiatra infantile e gli assistenti sociali.
Data dell'intervista: 28/04/2020 Modalità dell'intervista: dal vivo Intervistatore: Ben Hassen Ibrahim Istituto: Liceo Antonio Rosmini Rovereto Classe: 4 Sezione: DM Scienze applicate