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Sono figlio del secolo scorso

Fa impressione che una rivista (di carta!) raggiunga il Duecentocinquantesimo numero.

Temo che un mio contributo sull’importanza delle riviste di fotografia oggi sia piuttosto deludente.

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Ne ero un lettore consumatore regolare, e persino accanito, da ragazzo, quando cominciavo a fotografare in Sicilia.

A quei tempi, parlavano soprattutto di macchine, obiettivi e di brodini per sviluppare i rulli. Allora mi serviva. Ho poi continuato, in maniera discontinua dalla fine degli anni Sessanta a Milano, maparlavano soprattutto di testsu macchine e pellicole. Argomenti che non mi hanno mai veramente interessato.

Di cultura fotografica assai poco. Poi ha cominciato ad essercene. Ma soprattutto sulla fotografia fotoamatoriale.

Ce n’erano tante, ricordo. Vivevano soprattutto di pubblicità delle case produttrici di materiali, che poi è andata scemando. E molte sono morte.

Photo francese al suo apice tirava duecentomila esemplari! Miamoglie PaolaBergnadirigeval’edizione italiana. Lavedevo.

Ne vedevo anche altre e spesso FOTOgraphia, che aveva e ha continuato ad avere un approccio diverso, curioso, più interessante.

Ma la mia passione sono stati soprattutto i libri. È da quelli che ho ricavato la mia formazione-informazione.

Ne ho messi insieme quasi seimila. Con grande pregiudizio per la sicurezza statica delle mie case. A un certo punto, per alleggerire, ho cercato di regalare le riviste aqualche istituzione. Non una che le abbia volute.

Le ho regalate tutte al primo giovanotto che ha accettato di portarsele via.

Temo che il mio atteggiamento non sia cambiato. Me ne mandano, continuo a sfogliarle, credo continuino a servirmi, ma sostanzialmente guardo un sito franco-americano di port- folio che raramente mi entusiasmano ma mi danno l’illusione di seguire vagamente quello che succede.

Considero eroico e meritorio chi continua a farlo con fede e entusiasmo.

Il fatto è che sono molto invecchiato e avendo, comeVittorio Gassman, un avvenire alle mie spalle, negli ultimi venti anni mi sono soprattutto occupato del mio archivio e della conce- zione e costruzione di miei libri e mostre.

Insomma, sono figlio del secolo scorso, anzi, del millennio scorso. Ferdinando Scianna

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