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Parlare e ragionare di fotografia
La presenza sul mercato di una rivista come FOTOgraphia, di Maurizio Rebuzzini, è confortante pertutti coloro che (io sono tra questi)ritenganocheun ragionamentoeunaanalisi attentasiano necessari all’approfondimentodellaimmaginefotografica.Chela parola possa e debba tracciare una linea netta di demarcazione tral’attualestrabordanteusodel linguaggiofotograficocomemero mezzo di trasferimento di dati e l’utilizzo del mezzo fotografico con finalità artistiche e creative è ormai esigenza urgente.
Se è vero che il fatto che quasi ogni essere vivente abbia in tasca un apparecchio fotografico non può che riempire di gioia chi ama questo mezzo tecnico... è anche vero che due miliardi e mezzo di immagini postate sui social ogni giorno meritino un ragionamento e forse la stesura di una bozza di “grammatica” della lingua nuova. E allora ben venga l’intelligenza limpida e spessoironicadellarivistadi Rebuzzini checombatteunapreziosa (eun pocodonchisciottesca) battagliacontrol’immensoesercito dei distratti e dei fruitori di immagini prive di contenuti.
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Nel lungo tragitto di vita della rivista, intelligentemente, è stata compilata una mappatura analitica del materiale storico e con- temporaneo nel tentativo di farci comprendere che non c’è mai stato un passato che non contenesse giàil futuro è non c’è pos- sibilitàdi evolvere senzaprimaapprendere il cammino che ci ha portati all’oggi.PochelefigurecomeMaurizioRebuzzini chehanno unitounastraordinariaculturaaunavolontàmai domadi trasfor- mare lo studio in esperienza viva attraverso la parola, l’insegna- mento e la professione. Innumerevoli i suoi scritti, tutti orientati alla lettura intelligente e profonda del significato della fotografia.
HoincontratoMaurizionel 1987,eil nostroprimoincontroète- stimoniato da fotografie a cui sono particolarmente legato. Quel giorno è nata una amicizia profonda e la mia grande stima per lui. Haspesso scritto di me e del mio lavoro con estremalucidità mai influenzatadal nostroreciprocoaffettoedi questonon lorin- grazieròmai abbastanza.Lasuarivistarispecchiain pienoquesta sua capacità di restare indipendente intellettualmente che tanti “guai” gli ha portato nella sua lunga e straordinaria carriera.
Laparolascrittanon puòessere sostituitadall’immagine. Non lo sarà mai. Lunga vita dunque a quel gioiello di indipendenza e eleganzaintellettualecheèFOTOgraphia.Il ragionamentochela parolapuòedevefaresullafotografiapuòesserefattasolamente dal supporto cartaceo che permette una concentrazione e una analisi psicologicaprofondachenon èinsitanel mezzotelematico, utilissimoinveceperlaparteinformativaveloceecontinua.Il cartaceo è sempre più necessario in un mondo che brucia tutto a unavelocitàparossistica.I caratteri eleimmagini stampatesulla carta lo sono anche nello spirito in maniera indelebile.
Spero davvero che lasplendidaFOTOgraphiacontinui lasua magnifica corsa iniziata anni fa per parlare e ragionare sul mezzo nuovo e i suoi rapporti con l’arte e con il reale. Grazie Maurizio per quello che hai fatto per la fotografia, per quello che stai facendo e per quello che farai.
Con profondo affetto. Giovanni Gastel