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Sulla scena del crimine

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Editoriale

Editoriale

News Art. Manipulated Photographs from the Burns Archive; a cura di Stanley B. Burns e Sara Cleary-Burns; PowerHouse Books, 2009; 128 pagine 23,6x28,2cm, cartonato con sovraccoperta; 50,00 dollari.

Da News Art: fotografi di cronaca con maschere antigas; Inghilterra, gennaio 1937 (ritocchi attorno alle figure, finalizzati allo scontorno; segni di inquadratura).

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(centro pagina) da News Art: scena del crimine, con aggiunta di un cadavere disegnato; 1928 (corpo disegnato, finalizzato alla ricostruzione fotogiornalistica). A partire da una identificata quantità e qualità di monografie illustrate a tema, con ulteriore riamando bibliografico sostanzioso, una particolare lettura di fotografie di cronaca, soprattutto “nera”, può indirizzare verso una accertata forma d’Arte: da cui, casellari riuniti in raccolte avvincenti, prima che convincenti. Forse esageriamo nell’approdo, forse non è il caso di arrivare a tanto, nel senso di forma d’Arte, ma da qui partiamo per considerazioni che vanno oltre e coinvolgono ciascuno di noi: il valore artistico della fotografia quotidiana, oltre l’assolvimento dei propri intenti originari, dalla fotoricordo alla fotocronaca, ad altro ancora. Ovverosia, Arte come condimento della Mente e del Cuore. Soprattutto, del Cuore

di Angelo Galantini

Volente o nolente / voglia o non voglia / che ci piaccia o no (e, spesso, non ci piace), soprattutto ai giorni nostri, la riflessione fotografica statunitense è proficua e avvincente; sinceramente, più proficua e avvincente di altre -soprattutto italiane-, troppo spesso appesantite da sovrastrutture presuntamente culturali che sovraccaricano le opinioni, gravando sull’intero impianto delle valutazioni e considerazioni.

A completa differenza, fatti salvi infiniti distinguo, la storiografia raccontata dagli Stati Uniti -lontana dai millenni della cultura orientale ed europea- è svincolata dai pesi all’ingrasso che definiscono certa erudizione presunta (soprattutto, italiana), troppo spesso oppressa da preoccupazioni in forma di zavorra, che impongono rimandi forbiti, che richiedono precedenti autorevoli; e l’Italia ci aggiunge anche un pizzico di provincialismo e affanno (ci amareggia riconoscerlo), oltre alla clamorosa assenza di istituzioni che sovrintendano alla materia fotografica... per quanto ci interessa e, forse, compete.

Così, oggi registriamo e approfondiamo il caso a dir poco significativo del The Burns Archive, di New York City (140east 38th street; www.burnsarchive. com), fondato nel 1977, ricco di un milione abbondante di fotografie di aspetti spesso dimenticati e invisibili della Storia: e qui la stessa storia risulta più strana ed eccentrica della finzione.

Gran parte di queste fotografie scandiscono il lato oscuro della Vita: dall’impareggiabile collezione di fotografie mediche alla registrazione e documentazione di morti, malattie, disastri, caos, crimine, razzismo, rivoluzioni e guerre. Ancora, fotografia post mortem, per la cui competenza il fondatore Stanley B. Burns ha collaborato alla sceneggiatura dell’ambiguo e inquietante film The Others, di Alejandro Amenábar, del 2001, con una imprevedibile Nicole Kidman.

Dall’immensa collezione fotografica, i titolari dell’Archivio, Stanley B. Burns e Sara Cleary-Burns, hanno individuato linee conduttrici di un fenomeno particolare, componendo un casellario affascinante, raccolto in forma di monografia, che si aggiunge alle loro precedenti: News Art. Manipulated Photographs from the Burns Archive registra e censisce un centinaio di fotografie di cronaca, per lo più “nera”, ritoccate ad uso della propria riproduzione su quotidiani e rotocalchi (PowerHouse Books, 2009; 128 pagine 23,6x28,2cm; cartonato con sovraccoperta; 50,00 dollari).

Ne consegue una intensa successione inesplorata: fusione di arte, fotografia e giornalismo. In senso più ampio dei confini originari dei termini, come sottintende il titolo, si tratta di un progetto che sottolinea l’affascinante combinazione di “arte” e fotografia necessaria per ottenere una copia accurata o un’enfasi sulla cronaca dei giornali.

Immagini che spaziano dal 1890 al 1950 illustrano la gamma di miglioramenti formali, dalla semplice delineazione e aerografia alla completa sovra marcatura. Sono creazioni individuali e uniche, che affrontano e trattano una varietà di argomenti, tra i quali scene del crimine, eventi mondiali, personalità sociali e aziendali e storie di interesse umano.

Le manipolazioni alle quali si fa riferimento (Manipulated Photographs) non sono realizzate per alterare in qualsivoglia maniera la fotografia originaria, ma finalizzate alla propria riproduzione a mezzo stampa. Ovvero, si tratta di interventi manuali chiarificatori: nitidezza incrementata, sovrapposizioni di dettagli (nel caso di spiegazione del luogo e del modo di un crimine), isolamento dei volti dei protagonisti da istantanee e altro ancora. Nella propria presentazione in questa raccolta, tutte queste azioni sono certificate e specificate, fotografia per fotografia, immediatamente dopo la descrizione del fatto, dell’accadimento. IN FORMA D’ARTE (?) Ritocchi analoghi, che nell’attuale epoca di gestione elettronica dei file possono far sorridere per la propria grossolanità, ben lontana dall’essere nascosta, ma sempre evidente, si sono già incontrati in altre raccolte, una volta ancora statunitensi, di fotografie di cronaca dei decenni passati. Tanto che, se possiamo considerarla anche in questo modo, tale insieme di monografie allineate tra loro stabilisce i termini di un autentico fenomeno fotografico, che qui e ora registriamo.

A questo proposito, tra tanto materiale a disposizione, vanno ricordate almeno due selezioni a svolgimento coincidente.

Local News. Tabloid Pictures from Los Angeles Herald Express 1936-1961 (DAP / Distibuited Art Publishers, 1999; 144 pagine 21,6x26,7cm) è stata raccolta e compilata da Diane Keaton (1946); proprio lei, l’attrice, accreditata collezionista di fotografia, alla quale si riconoscono un paio di altre monografie a tema particolarmente avvincenti: Mr. Salesman, da un “antico” manuale comportamentale per venditori porta a porta degli anni (continua a pagina 40)

LAPD ’53; a cura di James Ellroy; Abrams Image, 2015; 204 pagine 17,8x22,9cm, cartonato; 24,95 dollari.

Un anno al vetriolo. Los Angeles Police Department, 1953, di James Ellroy; ContrastoBooks, 2016; 85 illustrazioni; 208 pagine 16x22,4cm, cartonato; 24,90 dollari.

(in alto) Local News. Tabloid Pictures from Los Angeles Herald Express; a cura di Diane Keaton; DAP / Distribuited Art Publishers, 1999; 144 pagine 21,6x26,7cm, cartonato con sovraccoperta.

FOTOGRAFIA GIUDIZIARIA

Oltre i quattro titoli principali considerati oggi (News Art. Manipulated Photographs from the Burns Archive, Local News. Tabloid Pictures from Los Angeles Herald Express 19361961, LAPD ’53 / Un anno al vetriolo e Dark City. The Real Los Angeles Noir, in riquadro, a pagina 40), e i richiami abbinati -magari, a partire da Wanted!, di Ando Gilardi [3], riportiamo una bibliografia essenziale di titoli di fotografia giudiziaria, nella casualità (e capacità?) della nostra libreria personale (in selezione ragionata e motivata), sia monografie illustrate, sia testi a tema.

Dal casellario abbiamo escluso volontariamente e consapevolmente la selezione ragionata e motivata primigenia Atlante di medicina legale (in italiano), di Waldemar Weimann e Otto Prokop, pubblicato da Edizioni Pem, di Roma, nel 1966 (824 pagine 22,5x30,5cm, cartonato)... sostanzialmente introvabile. Dal generale allo specifico, con slittamento verso la fotocronaca, senza peraltro approdare al capitolo della fototessera, soprattutto da cabina automatica, che si può conteggiare come fenomeno cugino della fotografia segnaletica, con accompagnamento d’arte: da Franco Vaccari (Esposizione in tempo reale N.4. Lascia una traccia fotografica del tuo passaggio, alla Trentaseiesima Biennale di Venezia, del 1972, e seguiti) a Andy Warhol (Thirteen Most Wanted Men, del 1964). 1 La police des images; a cura di Charlie Najaman e Nicolas Tourlière; Encre Éditions, 1980; 152 pagine 20,5x30cm. Un testo fondamentale, che affronta la fotografia giudiziaria in ogni proprio aspetto. 2 Police Pictures. The Photograph as Evidence; a cura di Sandra S. Phillips, Mark Haworth-Booth e Carol Squiers; Chronicle Books, 1997; 132 pagine 21,5x26,5cm, cartonato. Catalogo di una mostra allestita al San Francisco Museum of Modern Art: tutto, dalla scena del crimine all’indagine scientifica, alla fotografia segnaletica. 4 Fotografia e giustizia penale, di G. Alfredo Palazzo; in Rassegna fotografica e cinematografica, del gennaio 1927. Da un docente della Regia Università di Bologna, una efficace e adeguata disamina (datata, ma vicina a logiche che si sono allungate in avanti, nel tempo).

5 Capturing the Criminal Image: From Mug Shot to Surveillance

Society, di Jonathan Finn; University of Minnesota Press, 2009; 170 pagine 14x21,6cm. Solo testo (in inglese). All’inizio del Ventesimo secolo, i criminali venivano fotografati regolarmente per un possibile uso futuro. All’inizio del Ventunesimo secolo, una abbondanza di nuovi strumenti scientifici forniscono analogamente nuovi modi per rappresentare il criminale. 6 L’atlante criminale. Vita scellerata di Cesare Lombroso, di Luigi Guarnieri; Rizzoli BUR, 2007; 316 pagine 13x19cm. Enciclopedista del delitto, eroe screditato e mal chiacchierato delle scienze, grafomane tra i più incontinenti di ogni epoca, campione donchisciottesco di intraprese deliranti, in effetti, Cesare Lombroso fu un grande personaggio romanzesco. (Da abbinare a Locus Solus. Lombroso e la fotografia, a cura di Silvana Turzio, Renzo Villa e Alessandra Violi; Bruno Mondadori, 2005; 184 pagine 14,5x21cm [7]). 8 Images à charge. La construction de la preuve par l’image; a cura di Diane Dufour; Xavier Barral, 2015; 240 pagine 22x28,5cm, cartonato; 45,00 euro. Con contributi di un collettivo di esperti, costruzione e ricostruzione delle prove giudiziarie per immagini. Con espliciti richiami e riferimenti ai metodi di indagine scientifica elaborati da Alphonse Bertillon (18531914), criminologo della Prefettura di Polizia di Parigi alla fine del Diciannovesimo secolo. La monografia è stata accreditata come catalogo della mostra Sulla scena del crimine. La prova dell’immagine dalla Sindone ai droni, allestita presso Camera - Centro Italiano per la Fotografia, di Torino, dal 27 gennaio al Primo maggio 2016: passaggio italiano dell’esposizione francese originaria, in cartellone dal 4 giugno al 30 agosto 2015. 9 Crime Album Stories. Paris 1886-1902; a cura di Eugenia Parry; Scalo Verlag, 2000; 340 pagine 16x23cm, cartonato (copertina compresa: il testo finisce sulla terza di copertina). Alle origini della fotografia giudiziaria, sulle orme del suo profeta Alphonse Bertillon: più parole che immagini. 1

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10 Moord in Rotterdam. Diverse Photografieën 1905-1967; a cura di Wil Pubben e Aad Speksnijder; Uitgeverij Duo/Duo, 1994; 92 pagine 24,5x21cm, cartonato con sovraccoperta. Soltanto cadaveri, così come sono stati trovati dalla polizia nella città olandese, nell’arco di tempo specificato. 11 Shots in the Dark. True Crime Pictures; a cura di Gail Buckland; Bullfinch Press Book, 2001; 160 pagine 23x28cm. Raccolta che attraversa il Novecento, basata sul programma televisivo americano CourtTv. 12 Death Scenes. A Homicide Detective’s Scrapbook; a cura di Sean Tejaratchi; Feral House Book, 1996; 168 pagine 25,4x20,2cm. Ancora cadaveri in fotografie di un detective della polizia; anni Quaranta e Cinquanta. 13 Evidence; a cura di Luc Sante; The Noonday Press, 1992; 100 pagine 26,5x21,5cm. Luogo del crimine, cadaveri così come sono stati trovati dalla polizia. Fotografie dell’inizio del Novecento. 14 Evidence; a cura di Larry Sultan e Mike Mandel; DAP / Distributed Art Publishers, 2003; 92 pagine 25x23cm, cartonato con sovraccoperta. Ancora, luogo del crimine, dagli archivi della Bechtel Corporation, del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Monografia compresa nel qualificato casellario The Photobook. A History, di Martin Parr (Secondo di tre volumi), come «uno dei fotolibri più belli, densi e sconcertanti esistenti». 15 Historic Photos of Chicago Crime. The Capone Era; a cura di John Russick; Turner Pub Co, 2007; 206 pagine 26x26cm, cartonato con sovraccoperta. Dall’archivio del Chicago History Museum, intensa testimonianza visiva degli anni Trenta della città, capitale della malavita organizzata. ▶ Remembering Chicago: Crime in the Capone Era; a cura di John Russick; Turner Pub Co, 2010; 134 pagine 27,5x21cm, cartonato con sovraccoperta. Ampliamento del titolo precedente [15]. 16 The Most Notorious Crimes In American History; a cura di Life, 2007; 144 pagine 23,5x28,3cm, cartonato con sovraccoperta. Come promette il titolo e mantiene il contenuto, i casi giudiziari più eclatanti della storia statunitense... Patty Hearst, Black Dahlia, lo stangolatore di Boston.

17 New York Noir. Foto[grafie] di cronaca nera dagli archivi del

Daily News; a cura di William Hanningan, con introduzione di Luc Sante; Rizzoli, 1999; 160 pagine 30x23cm, cartonato con sovraccoperta. Ancora fotocronaca nera, in edizione italiana dall’originaria statunitense.

18 Death in Paradise. An Illustrated History of the Los Angeles

County Department of Coroner; a cura di Tony Blanche e Brad Schreiber; Four Walls Eight Windows, 1998; 192 pagine 20,5x22,5cm. Poche immagini, molti testi che raccontano vicende criminali di Los Angeles. 19 Scene of the Crime. Photographs from the LAPD Archive; a cura di James Ellroy, William J. Bratton e Tim B. Wride; Harry N. Abrams, 2004; 240 pagine 20,4x33cm, cartonato. Tra i curatori, una firma di prestigio: James Ellroy, autore di convincenti vicende poliziesche ambientate nella Los Angeles degli anni Cinquanta. Fotografia giudiziaria ufficiale. 20 Found Magazine #5; a cura di Davy Rothbart e Jason Bitner; Quack Media, 2007; 96 pagine 20,5x26,7cm. Edizione del curioso periodico statunitense che raccoglie immagini a tema, rintracciate tra le pieghe della vita quotidiana; ovviamente, recuperi di fotografie del crimine. 21 Car Crashes & Other Sad Stories; fotografie di Mell Kilpatrick; Taschen Verlag, 2000; 176 pagine 29,4x25,2cm, cartonato con sovraccoperta. Personaggio curioso, l’autore. Sintonizzato sulle onde radio della polizia, arriva sui luoghi di incidenti stradali. Per fotografarli. Morboso? 22 Without Sanctuary. Lynching Photography in America; a cura di James Allen; Twin Palms Publishers, 2000; 212 pagine 19x25,4cm, cartonato con sovraccoperta. Fotografie di linciaggi, che spesso rivelano come si sia anche trattato di feste popolari, con tanto di edizione di cartoline ricordo. Con sito www.withoutsanctuary.org. 23 Lynching Photographs; a cura di Dora Apel e Shawn Michelle Smith; University of California Press, 2008; 106 pagine 15,2x20,4cm. Poche immagini, soprattutto testo: ancora linciaggi.

24 L’Europeo - Cinquant’anni di gialli. La grande cronaca nera da

Rina Fort al caso Marta Russo; RCS, aprile 2001; 234 pagine 22x26cm. Titolo dall’edizione originaria, annuale, delle monografie compilate sulla base degli archivi del celebre settimanale illustrato. 25 L’Europeo - Delitti d’autore; RCS Periodici, agosto 2008; 146 pagine 22x26cm. Idem, come sopra [24], dall’edizione a cadenza mensile; con un racconto noir di Alberto Moravia. ➠

26 La nera. Storia fotografica di grandi delitti italiani dal 1946 a

oggi, di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi; Mondadori Oscar Bestsellers, 2008. Come l’autore insegna nei suoi libri a tema e da trasmissioni televisive coerenti, la storia del nostro paese può essere raccontata anche attraverso i suoi crimini, sia risolti, sia irrisolti. Fotografie impresse nella memoria collettiva, con rimando ai rispettivi casi. 27 Crime Scene Photography, di Edward M. Robinson; Elsevier, 2010 (Seconda edizione); 694pagine 19,3x24cm, cartonato. Introduzione ai concetti base della fotografia forense, basato sugli anni di esperienza dell’autore presso di Dipartimenti di Polizia delle contee di Arlington e Baltimora, negli Stati Uniti d’America. 28 FBI Handbook of Crime Scene Forensics; a cura del Federal Bureau of Investigation (Usa); Skyhorse Publishing, 2008; 202 pagine 13x17,7cm. Guida procedurale ufficiale per le forze dell’ordine, gli avvocati e i tribunali che presentano prove all’FBI.

29 Manuale delle investigazioni sulla scena del crimine. Norme,

tecniche, scienze, logica; a cura di Donatella Curtotti e Luigi Saravo; Giappichelli Editore, 2019; 34 più 1082 pagine 21x29,7cm, cartonato; 110,00 euro. Testo universitario. 30 La scena del crimine, di Emanuela Gualdi e Paolo Russo; Libreriauniversitaria, 2012; 112 pagine 16,8x23,6cm. Tecniche specialistiche indispensabili per garantire il corretto svolgimento delle operazioni di ricerca, documentazione e recupero di resti scheletrici umani in un contesto forense.

31 Sulla scena del crimine. I delitti e le indagini che hanno fatto

la storia, di Drew Gray; Rizzoli, 2020; 224 pagine 18,4x26,5cm, cartonato; 25,00 euro. Viaggio sulle scene del crimine più efferate e intriganti dell’Ottocento. Mappe minuziose e ricostruzione accurata degli indizi. 32 Sulla scena del crimine, di Connie Fletcher; Einaudi, 2010; 296 pagine 13,5x20,8cm. L’autrice si domanda perché gli investigatori veri disprezzano il serial televisivo CSI. Per capirlo, intervista ottanta “esperti forensi americani”, ognuno dei quali analizza una fase particolare dell’indagine, dal momento del ritrovamento del cadavere. 33 Sulla scena del crimine. I segreti dell’investigazione, di Biagio Fabrizio Carillo; Express Edizioni, 2019; 160 pagine 15,6x23,3cm; 13,00 euro. A dispetto della rapidità delle serie poliziesche sceneggiate, per il cinema e la televisione, dietro ogni indagine c’è un lungo e meticoloso lavoro, che può richiedere mesi o, talvolta, anni.

34 Dietro la scena del crimine. Morti ammazzati per fiction e per dav-

vero, di Cristina Brondono; Las Vegas Edizioni, 2020; 128 pagine 15x21cm; 14,00 euro Nei libri, nei film, nelle serie televisive si fa presto ad ammazzare. A differenza degli investigatori infallibili della finzione, nella realtà è la scrupolosità dell’indagine che consente l’individuazione degli assassini.

35 Scena del crimine. Storie di delitti efferati e di investigazioni scien-

tifiche, di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi; Mondadori, 2005; 232 pagine 12,9x19,8cm. Casi che hanno alimentato la cronaca, hanno tenuto con il fiato sospeso e -talvolta- aspettano ancora una soluzione definitiva. ▶ Tracce criminali. Storie di omicidi imperfetti, di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi; Mondadori, 2016; 218 pagine 12,6x19,5cm; 11,50 euro. Casi di cronaca nera clamorosi e spesso ambigui che offrono spunto per un’inchiesta sul ruolo, la cura e la professionalità con cui vengono raccolte e analizzate tutte le tracce da parte degli investigatori. ▶ Sex Crimes. Storie di passioni morbose e di efferati delitti, di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi; Mondadori, 2011; 218 pagine 15x21cm. Solo parole, solo analisi criminologhe e psichiatriche. ▶ Serial killer. Storie di ossessione omicida, di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi; Mondadori, 2004; 344 pagine 12,6x19,6cm. Perché i serial killer alimentano l’immaginazione, colpita da queste terribili personalità? ▶ Il genio criminale. Storie di spie, ladri e truffatori, di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi; Mondadori, 2010; 202 pagine 12,8x19,5cm. Il crimine non è definito solo da violenza e paura; spesso, le imprese dei suoi protagonisti stupiscono per intelligenza e genio creativo.

36 Scena del crimine e profili investigativi. Quale tutela per le vit-

time?; a cura di Roberta Bisi; Franco Angeli Editore, 2006; 176 pagine 15,5x22,7cm. L’efficacia della comunicazione delle informazioni diviene elemento di primaria importanza quando ci si trova dinnanzi a delitti che, per essere risolti, necessitano dell’apporto di varie competenze. 26

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37 Cacciatori di tracce. Storie e tecniche di investigazione sulla sce-

na del crimine, di Sergio Schiavone e Antonio Nicaso; Utet, 2014; 160 pagine 13,5x21cm. Sulla scena del crimine, l’investigatore sa dove guardare, cosa cercare e come interpretare gli indizi. 38 Sembrava un incidente. Staging sulla scena del crimine, di Cristina Brondoni; Aras Edizioni, 2018; 294 pagine 13x21cm; 23,00 euro. Lo si legge negli articoli di cronaca, lo si incontra nei film e nelle serie tv, nei romanzi thriller e nei polizieschi. Lo “staging” è la messinscena attuata da un omicida per coprire il proprio crimine. Dalla simulazione di suicidi, incidenti e morti naturali all’individuazione dell’assassino. 39 Life / 3 novembre 1967. Dalla copertina, lancio dell’ampio servizio fotografico interno sui Runaway Kids, ragazzi in fuga, con tanto di segnaletiche identificative. 40 Milk Carton; in Life 100 Photographs that Changed the World; a cura di Robert Sullivan; Time Home Entertainment, 2003; 176 pagine 23,5x28,6cm. Il fenomeno della segnalazione di ragazzi scomparsi, con fototessera, sulle confezioni americane del latte, dal 1984. 41 Identiés de Disdéri au Photomaton; a cura di Serge July; Photo Copies, 1985; 144 pagine 28x26cm. Catalogo della mostra tenutasi al Centre national de la photographie, di Parigi: colto tragitto, dalla carte de visite alla fotografia segnaletica, alle cabine per la fototessera automatica. 42 Prisoners; a cura di Arne Svenson; Blast Books, 1997; 160 pagine 25,2x22,8cm. Classici fronte-e-profilo negli Stati Uniti dei primi decenni del Novecento. 43 Least Wanted. A Century of American Mugshots; a cura di Mark Michaelson e Steven Kasher; Steidl Verlag, 2006; 304 pagine 22x28cm, cartonato. Curioso: la fotografia segnaletica elevata a forma estetica, e così considerata, tanto da impegnare la autorevole Steven Kasher Gallery, di New York (521west 23rd street). 44 Accusare, di Giacomo Papi; Isbn Edizioni, 2010 (in riedizione dal 2004); 366 fotografie segnaletiche; 224 pagine 12x19cm. Stesse considerazioni sulla fotografia segnaletica fronte/profilo. Con edizione inglese Booked (Seven Stories Press, 2006; 208 pagine 15x20,3cm). 45 Ritratti criminali, di Raynal Pellicer; con testi di Massimo Picozzi; Mondadori, 2010; 288 illustrazioni; 280 pagine 19x23,5cm. Dall’edizione originaria Présumés coupables (Éditions de La Marinière, 2008 [46]), un efficace casellario commentato di ritratti segnaletici, realizzati in base ai princìpi della “fotografia composita” derivata dal vittoriano Francis Galton (1822-1911), fondatore della controversa, discutibile e spesso fraintesa eugenetica, regolamentata dal criminologo francese Alphonse Bertillon (1853-1914). Per non parlare dell’italiano Cesare Lombroso (1835-1909).

47 Mug Shots: An Archive of the Famous, Infamous, and Most

Wanted; a cura di Raynal Pellicer; Harry N. Abrams, 2010 (edizione più recente); 286 pagine 19x23cm, cartonato. Ancora fotografie segnaletiche di personaggi famosi statunitensi che sono incrociati con una qualche violazione alla legge. Ancora, dall’edizione originaria francese Présumes coupable [46]. 48 Mug Shots - Celebrities Under Arrest; a cura di George Seminara; St. Martin’s Griffin, 1996; 96 pagine 21x14cm. Fotografie segnaletiche di personaggi famosi, che sono transitati per i Dipartimenti di Polizia statunitensi in anni successivi. 49 Centenario Inter; fotografie di Oliviero e Rocco Toscani; Promocard, 2008. Tra le iniziative e celebrazioni del centenario del F.C. Internazionale (Inter), squadra di calcio di Milano, fu realizzata una serie di ventotto Promocard 10,5x15cm (www.promocard.it) con l’intera rosa di calciatori, ognuno fotografato di fronte e profilo (destro e sinistro), alla maniera delle segnaletiche, in combinazione tra la maglia originaria e quella nerazzurra attuale. 50 The Omega Suites, fotografie di Lucinda Devlin; Steidl Verlag, 2001; 80 pagine 26x28,6cm, cartonato con sovraccoperta. Nei primi anni Novanta del Novecento, l’artista visuale statunitense Lucinda Devlin ha fotografato sistematicamente le stanze delle esecuzioni capitali del suo paese. Inquadrature rigorosamente quadrate, che inducono la concentrazione visiva dell’osservatore; composizioni attente, in base a stilemi provenienti dalla fotografia d’architettura. Per riflettere contro la pena di morte: Nessuno tocchi Caino (www.nessunotocchicaino.it).

C I T T À OSCURA

Per quanto il capitolo della fotografia criminale sia sostanzialmente estraneo al racconto canonico della Storia della Fotografia, è presente in consistenti ricerche e progetti a tema, tra i quali è doveroso ricordare Wanted! Storia, tecnica ed estetica della fotografia criminale, segnaletica e giudiziaria, di Ando Gilardi (1921-2012), in prima edizione Mazzotta, del 1978, e in edizioni successive Bruno Mondadori, dal 2003.

Analogamente, si può affermare per le edizioni librarie illustrate, tre delle quali compongono il fulcro delle rilevazioni e considerazioni odierne. In aggiunta, potrebbero essere valutati e analizzati altri titoli, ma non è nostra intenzione comporre una bibliografia completa, né -considerato l’argomento- un casellario esaustivo (in qualche misura assolto dalla sintesi nelle quattro pagine precedenti). In ogni caso, per esemplificazione aggiungiamo un titolo recente: Dark City. The Real Los Angeles Noir, curato dall’accreditato Jim Heimann per conto del coraggioso e intraprendente Taschen Verlag, di Colonia, in Germania, pubblicato nel 2018 (480 pagine 25x27,8cm, cartonato, in cofanetto; 75,00 euro). Al pari degli altri analoghi, non si tratta di un titolo che si iscrive ufficialmente nel capitolato della Fotografia, così come la si è soliti interpretare (asettica e priva di affinità socio-culturali). Ovvero, e nello specifico, Dark City. The Real Los Angeles Noir (con copertina comprensiva di fori di proiettile) non si presenta e offre per una propria personalità autenticamente fotografica, che pure ne qualifica l’edizione, ma si concede a un pubblico più ampio, avvicinato non da una struttura sovrastante, ma dal contenuto esplicitato: l’aspetto oscuro di Los Angeles, accostato e visualizzato da fotografie di cronaca nera della prima metà del Novecento. Però, attenzione, il tasso di influenza e valore della Fotografia non si misura sulla evidenza di propri richiami autoreferenziali, ma si deve intendere per come e quanto questa influenzi, abbia influenzato le esistenze, prima singole e poi in edificazione collettiva.

Diciamola meglio, forse. Non è l’etichetta (“Fotografia”) che stabilisce il contenuto, ma è la sua sostanza (del contenuto) che decreta e prescrive i fondamenti.

In questo senso, certo accademismo della Fotografia limita la propria visuale entro confini certificati dal genere (in definizione sovrastante), dai quali vengono escluse avvincenti interpretazioni della Fotografia, in proiezione sociale. Per esempio, le Storie accademiche non hanno mai preso in considerazione la fotografia di natura (se non per inclusioni complici e conniventi), quella di sport, molta fotocronaca quotidiana (se non per l’eventuale eloquenza dei soggetti) e, eccoci, la cronaca nera (con l’eccezione di Weegee, e della sua New York degli anni attorno ai Quaranta, una volta accreditato e accettato il suo modo d’agire).

In ogni caso, è doverosa una considerazione sostanziosa e sostanziale. A parte interessi personali per la fotografia giudiziaria, poliziesca e antropometrica, non possiamo ignorare, né sottovalutare, come e quanto questa stessa Fotografia -svolta da professionisti del crimine (sua scena e suoi contorni), piuttosto che da fotocronisti al servizio dell’informazione giornalistica-, una volta esaurita la propria utilità in cronaca (di polizia, piuttosto che sui giornali), svolga un ruolo primario nel racconto della vita nel proprio svolgersi (in questi casi, soprattutto morte).

Ovvero, sia parte energica e nutriente della Fotografia intesa come autentico linguaggio, non soltanto visivo, dal Novecento.

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SOLO ON LINE (continua da pagina 35) Cinquanta (Twin Palms Publishers, 1994; 96 pagine 23,8x18,7cm), e Still Life: Hollywood Tableaux Photographs, dagli archivi delle major cinematografiche degli stessi anni Cinquanta (Callaway Editions, 1983; riedizione Simon & Schuster, 1985; 100 pagine 29,5x29,5cm, cartonato).

Come specifica il titolo, in questa edizione Local News prevale la cadenza fotocronistica dei fatti, a differenza di News Art, da cui simo partiti, nella quale monografia le fotografie sono presentate per se stesse, seppure con ritmo temporale, e valorizzate in quanto tali: opere.

Stanley B. Burns e Sara Cleary-Burns declinano un’altra ipotesi: per l’appunto, quella della copia fotografica ritoccata che si offre e propone per individuati valori espressivi definiti dall’intervento modificatore applicato. Per questo, è opportuno accordarsi su quanto possa essere considerato “arte”, ovverosia attività che si eleva sopra la norma della vita quotidiana, magari offrendo a questa inviolabili spunti di riflessione.

Al proposito, non mancano sagaci aforismi, che potrebbero essere usati, ognuno di loro, a definizione assoluta: da Oscar Wilde («Bisognerebbe essere un’opera d’arte o, altrimenti, indossare un’opera d’arte») a Vincent van Gogh («Spesso, le persone fanno arte, ma non se ne accorgono»); da Albert Einstein («L’arte suprema di un maestro è la gioia che si risveglia nell’espressione creativa e nella conoscenza») a Francesco De Sanctis («Materia dell’arte non è il bello o il nobile, tutto è materia d’arte: tutto ciò che è vivo: solo il morto è fuori dell’arte»); da Paul Klee («L’arte non riproduce il visibile; piuttosto, crea il visibile») a Theodor W. Adorno («Il compito attuale dell’arte è di introdurre il caos nell’ordine»); da Emilio Cecchi («L’arte, in fondo, come tante tra le cose più belle, vien meglio un po’ di nascosto») a Thomas S. Eliot («L’arte non migliora mai, ma... il materiale dell’arte non è mai esattamente lo stesso»); da Eugene Ionesco («Un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente») a Albert Camus («Se il mondo fosse chiaro, l’arte non esisterebbe»); da Henry Miller («L’arte non insegna niente, tranne il senso della vita») a... uno stereotipo anonimo («Arte è ciò di cui non si capisce il significato, ma si capisce avere un significato»).

Al giorno d’oggi, l’arte si esprime e manifesta in tante maniere, superando confini che in passato la limitavano alla pittura e scultura, confinandola.

Quindi, il secondo rimando, dalla partenza con News Art, arriva dallo scrittore californiano James Ellroy (1948), maestro indiscusso della narrativa poliziesca (per intenderci è quello di L.A. Confidential, del 1990, con successiva sceneggiatura cinematografica omonima, del 1997, con cast d’eccellenza). In selezione dal Los Angeles Police Museum, in stretta collaborazione di intenti, ha scandito i termini della criminalità in un anno epico per la città, il 1953. Esaminando gli archivi fotografici del museo, James Ellroy ha realizzato che l’anno è stato caratterizzato e definito da una vasta gamma di immagini crude e insolite, per le quali ha redatto un testo che avvolge il contesto dell’impegno della polizia: da cui, LAPD ’53, in edizione Abrams Image, del 2015 (204 pagine 17,8x22,9cm). Immediata, la versione italiana, pubblicata da Contrasto Book, nel 2016, non in forma di monografia illustrata, ma in misura di saggio, altrettanto illustrato: Un anno al vetriolo. Los Angeles Police Department, 1953 (85 illustrazioni; 208 pagine 16x22,4cm, cartonato; 24,90 euro).

E il titolo italiano, per forza di cose più declinato rispetto l’originario statunitense, decifrabile soltanto in patria, sottolinea bene (meglio?) il contenuto: un anno di particolare spietatezza delinquenziale, alla quale si è aggiunta la lista dei suicidi... con molteplici scene del crimine.

Già: 1953, negli Stati Uniti. Primo anno della presidenza di Dwight D. Eisenhower, eroe del fronte europeo della Seconda guerra mondiale, con Richard Nixon alla vicepresidenza; i New York Yankees conquistano la quinta delle World Series continuative (1949, 1952 e 1953 sui Brooklyn Dodgers di Jackie Robinson; 1950 sui Philadelphia Phillies; 1951 sui New York Giants); la sigla della serie televisiva Dragnet, la prima poliziesca -sceneggiata dai romanzi dell’Ottantasettesimo Distretto, di Ed McBain-, capostipite di un format ancora oggi ripetuto, arriva al vertice delle classifiche musicali.

DALLA-ALLA FOTOGRAFIA Del resto, questa proposizione/ipotesi (ardita?) di una certa Fotografia in forma d’arte, una volta esauriti i propri compiti istituzionali, ha un che di magico, se pensiamo che proprio l’invenzione della Fotografia, dal 1839, si è fatta carico di assolvere il “realismo” della visione, consentendo alla pittura di evolversi verso fisionomie e lineamenti che non le erano stati concessi in precedenza. Dall’Impressionismo in poi, prima corrente pittorica a superare vincoli storici e prima di allora inamovibili, l’Arte è decollata verso evoluzioni concettuali che hanno dato vita allo straordinario Novecento... e oltre.

E ora, scartati i canoni mercantili (che sono altro), la Fotografia sottolinea come sia in una certa misura legittima la propria artisticità... quotidiana. Giocoforza alcune ripetizioni, alla luce delle identificate News Art, dalla cui essenza possono a propria volta avviarsi altre tante ipotesi analoghe, sempre riprese dalla registrazione quotidiana della vita nel proprio svolgersi, recuperate dalla cronaca di tutti i giorni, meglio se “nera”: «Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono» (Vincent van Gogh), «L’arte non riproduce il visibile; piuttosto, crea il visibile» (Paul Klee), «L’arte non migliora mai, ma... il materiale dell’arte non è mai esattamente lo stesso» (Thomas S. Eliot), «Un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente» (Eugene Ionesco) e «L’arte non insegna niente, tranne il senso della vita» (Henry Miller).

Guardiamole bene queste immagini di fotocronaca, sia per se stesse e la propria ri-proposizione, sia come punto di partenza dal quale incamminarsi per ipotesi sostanziosamente analoghe e individuali. Allora, assumono valori autonomi molte altre fotografie quotidiane e persino anonime, che hanno raccontato per quanto capaci di farlo. Così intese, molte fotoricordo familiari e altrettante fotocronache superano il proprio momento originario, per offrirsi in altra maniera. Appunto, in forma d’Arte.

Certo, non si tratta di quell’arte mercantile alimentata e gonfiata da quotazioni in crescita esponenziale, sia in ragione di considerazioni effettive, sia in relazione a mille altri interessi di casta. Però, sono comunque arte vera: «avventura della mente» (Eugene Ionesco) e «tutto è materia d’arte» (Francesco De Sanctis). Ovverosia, di Arte che accompagna la Vita quotidiana, rendendola più avvincente, o magari anche solo più tollerabile.

Perché, a conti fatti, dovrebbe essere giusto questo il valore dell’Arte -non quella dei musei e delle istituzioni e delle quotazioni, ma quella che fa strada giorno per giorno, giorno dopo giorno-: un piacere della Vista e del Cuore.

Soprattutto, del Cuore. ■ ■

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SOLO ON LINE Dal manuale Leica R. Tecnica Leica applicata, di Günter Osterloh (Vallardi Editore, 1982), visualizzazione comparata della resa prospettica di lunghezze focali diverse -una grandangolare, l’altra tele- dallo stesso punto di vista. In commento: dalla visione grandangolare e da quella tele si ricavano due deduzioni diverse e opposte. Data la successione dei piani, nel primo caso si imputa la responsabilità all’automobilista; nel secondo, al motociclista. Comunque, per quanto ci riguarda, quantomeno qui e oggi, esempio visivo funebre con finalità tecnica. Tanto è! Forse...

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