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Zhou Enlai

Curiosamente, il premier cinese Zhou Enlai, in carica dalla fondazione della Repubblica, il Primo ottobre 1949, alla sua scomparsa, è mancato l’8 gennaio 1976, a ottantuno anni (era nato il 5 marzo 1898): anticipando un anno durante il quale sono poi morti anche il generale Zhu De, fondatore dell’Esercito Popolare di Liberazione, il sei luglio, a novant’anni (era nato il Primo dicembre 1886), e il presidente Mao Zedong, il nove settembre, a ottantatré anni (era nato il 26 dicembre 1893). Tre potenti politici che, in triunvirato, hanno traghettato la Cina dall’era feudale al presente sociale, stabilendo altresì le basi di una ulteriore proiezione planetaria, avviata dal controverso e pragmatico, ma efficace, Deng Xiaoping (1904-1997), della quale oggi registriamo la consistenza.

Dei tre padri della patria (cinese), il prediletto dal popolo, oltre che apprezzato dalla comunità politica internazionale, è stato proprio Zhou Enlai (周恩來), del quale, tra tante e mille sfumature, il moralismo cinese ha valutato la fedeltà alla moglie Deng Yingchao (1904-1992), a propria volta autorevole membro del Partito Comunista.

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Nell’iconografia di Zhou Enlai si registra un ritratto realizzato dall’italiano Giorgio Lotti (in portfolio fotogiornalistico da pagina 26, su questo stesso numero), nel 1973, particolarmente amato dai cinesi, tanto che l’hanno fatto proprio e riprodotto in milioni di copie; si conteg-

Giorgio Lotti

Zhou Enlai in chiave fotografica, con tra le mani un apparecchio medio formato a soffietto, presumibilmente 6x6cm, di produzione nazionale. Non si hanno testimonianze o certificazioni di un suo “coinvolgimento” fotografico. Mentre, è certa e documentata la passione fotografica di Jiang Qing (1914-1991), moglie del presidente Mao Zedong (1893-1976).

gia oltre cento milioni: noi stessi, nel settembre 1979, ne acquistammo stampe bianconero 9x12cm, su una bancherella di Hangzhou. Si tratta della fotografia della quale sono state realizzate più copie nella Storia! (senza riconoscimento di alcun diritto d’autore, va rilevato).

Leggiamo da Il ritratto di Zhou Enlai: storia di uno scatto, in Giorgio Lotti, monografia Fiaf (Federazione Italiana Arti Fotografiche), diciannovesima della Collana Grandi autori - Fotografia contemporanea, pubblicata lo scorso 2020: «Nel 1973, vengo inviato da Epoca in Cina, per realizzare un servizio sulla città di Pechino. Grazie all’ambasciatore italiano in Cina, riesco a ottenere un accredito per incontrare Zhou Enlai.

«Scopro che ai fotografi è concesso un solo scatto: nonostante il poco tempo a disposizione, riesco a far accomodare il primo ministro su una poltrona e a realizzare la fotografia che avevo pensato durante l’attesa. Grazie a un segretario, che entra durante lo scatto e lo chiama, il primo ministro rivolge in viso verso sinistra (per i cinesi, ha un significato particolare: un uomo che sa leggere nel futuro).

«Poco tempo dopo la pubblicazione del servizio, ricevo una telefonata da parte dell’Ambasciata cinese in Italia, attraverso la quale Zhou Enlai in persona richiedeva una coGiorgio Lotti: ritratto del pia del ritratto. Solo tre anni premier cinese Zhou En- dopo, ho saputo che quella lai, realizzato nel 1973. fotografia, diffusa in milioni Dovrebbe trattarsi della di copie in tutta la Cina, era fotografia più stampata, al mondo: in oltre cento milioni di copie. diventata il ritratto ufficiale di Zhou Enlai. Alla morte del primo ministro, nel 1976, mi è pervenuta una fotografia del corteo funebre che at(pagina accanto, in al- traversa due ali di folla: mito) L’accredito giornali- gliaia di persone commosse stico rilasciato a Giorgio tengono in mano la fotograLotti dal Dipartimento fia di Zhou Enlai scattata da degli Affari Esteri della me. E il vero cruccio è quello Repubblica Popolare Ci- di aver perso quella copia!». nese, nel 1973. Per i cinesi, questo ritratto di Zhou Enlai è denso di si(qui sopra) Anni dopo la realizzazione del suo rignificati simbolici. Anzitutto, l’amato primo ministro è di profilo e non di fronte; quintratto al premier Zhou di, il suo sguardo all’infinito Enlai, la moglie Deng è stato caricato di valori e Yingchao ha incontrato significati: è rivolto al futuGiorgio Lotti, per ringra- ro della Cina, che lui avrebziarlo personalmente. be visto oscuro, come buio è il fondo dell’inquadratura. Ecco il ritratto di Zhou Enlai realizzato da Giorgio Lotti: 1/15 di secondo, a f/3,5, con diapositiva Kodak Ektachrome tirata a 800 Iso. Poi... cento milioni di copie. E oltre. ■ ■

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