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Polacreazioni

Polacreazioni

L’obiettivo Kodak Portrait Lens 405mm (16in) f/4,5, oggi e qui in passerella intitolata e consacrata, ci è stato segnalato e proposto da Alessandro Mariconti, di Milano, che interpreta la propria attività commerciale anche alla luce di una propria passione manifesta ed esplicita (Photo40: materiale fotografico usato e d’antiquariato). Ovviamente, questo stesso obiettivo fa parte della sua collezione privata, declinata con presenze fotografiche di alto prestigio e fascino senza tempo, né compromessi.

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Ufficialmente, è stato in produzione a cavallo degli anni Cinquanta del Novecento, al culmine e fine (?) di una lunga stagione fotografica scandita anche/soprattutto da interpretazioni ottiche mirate e differenziate: così diversa, nella propria manifestazione dichiarata, dall’attualità ottica interpretata e svolta solo in dipendenza di qualità formali assolute, oltre che inderogabili. Ovvero, l’identificazione “Portrait Lens” intende e sottintende un disegno ottico indirizzato a una resa adeguatamente morbida (e accondiscendente?) dei toni: dell’incarnato, prima di tutto, e dell’intera inquadratura e composizione, non certo in subordine. A questo proposito, a metà Novecento, la qualifica “Portrait” si alternava all’attribuzione “Soft”, intendendo sempre e comunque una analoga interpretazione fotografica.

Conteggiando oggi gli anni Cinquanta, andiamo un poco oltre, e sul personale: osiamo congetturare che questo Kodak Portrait Lens 405mm (16in) f/4,5, qui illustrato, sia stato prodotto nel 1951 (di nostra nascita, il quattordici luglio), così da considerarci... coetanei. Certo, si potrebbe esserne certi, o smentiti, con uno studio specifico e mirato a partire dal numero di matricola. Ma non ci interessa approfondire, per rimanere nella e con la nostra convinzione!

Nel dettaglio di prodotto, ora. In condizioni ottimali, sia per montatura meccanica, sia per pulizia delle lenti, sia esterne sia interne, questo Kodak Portrait Lens 405mm (16in) f/4,5 si offre e presenta oggi in condizioni analoghe, se non addirittura coincidenti, con quelle della propria uscita dalla fabbrica: a Rochester, Stato di New York, storica e leggendaria sede della Eastman Kodak Company.

Esaurito da tempo il proprio indirizzo originario, vincolato a una prassi fotografica non più presente ai nostri giorni, come altri disegni ottici, questo obiettivo offre ancora applicazioni in grande formato (fino all’8x10 pollici / 20,4x25,4cm; ma anche 11x14 pollici / 28x35,5cm), a sostegno di interpretazioni creative tradizionali (forse) e alternative/arbitrarie (soprattutto). Se vogliamo intenderla così, la

focale 405mm (trascritta dai sedici pollici originari) è oggi più confortevole di quella 305mm (dodici pollici) che, in attualità tecnica del passato, ha accompagnato la famiglia fotografica Kodak Portrait Lens. Oltre che in versione a “barilotto” -la sola della focale 405mm-, il più piccolo 305mm è stato anche disponibile su otturatore centrale Ilex 5.

Tra le due focali, l’attuale 405mm è più rara e ricercata della inferiore 305mm, e -a conseguenza- è anche meglio quotata nel mercato dell’antiquariato fotografico. Detta meglio, forse: il 405mm vale/costa di più del coevo 305mm.

Tangibilmente, si tratta di un ottimo obiettivo per ritratti. Il suo disegno ottico si basa su uno dei progetti originari della Fotografia: quella combinazione Acromatica, che è esordita con il dagherrotipo e il calotipo nativi. In precisazione dovuta -in propria identificazione Petzval (dal nome del matematico slovacco Joseph Petzval [1807-1891], che lo concepì)-, l’Acromatico è il primo obiettivo per fotografia calcolato matematicamente, nel 1840 di origine: luminoso e nitido come nessun altro (generico e casuale) in precedenza. Oltre la propria nitidezza a tutto campo, nell’applicazione pratica, i fotografi d’arte e di ritratto ne apprezzarono subito la morbidezza implicita, soprattutto alle aperture di diaframma più ampie.

Qui e ora, non è tempo né luogo per attardarci sulla Storia di questa inter-

pretazione ottica, infrastruttura fondamentale di tante immagini che appartengono alla Storia della Fotografia. Soltanto, è opportuno rilevare la differenza sostanziale tra la morbidezza finalizzata al ritratto dal bagliore e diffusione che derivano dalle aberrazioni semicromatiche (e hanno definito altri passi “soft”, a partire -magari- dal Rodenstock Imagon, che abbiamo commentato giusto sul nostro precedente numero di rivista). Invece, ciò che rende diverso il Kodak Portrait Lens 405mm (16in) f/4,5, qui in passerella, è il suo progetto di metà Novecento: dunque, finalizzato anche per pellicole a colori. È anche molto luminoso, pur in focale lunga: da cui ne consegue una profondità di campo ridotta, adatta alla fotografia di ritratto (e d’arte, in senso antico?). Ideale per ritratti ravvicinati, è adeguato anche nel paesaggio e in altre applicazioni dell’espressività fotografica attualmente arbitrarie. Ovviamente, a valori di diaframma sisteAffascinante Kodak Por- maticamente più chiusi, fino trait Lens 405mm (16in) al minimo f/22 di pragmatica, f/4,5, dalla Collezione di la morbidezza di partenza ceAlessandro Mariconti de sistematicamente passo (Photo40, di Milano). a una nitidezza analoga a valori e concetti perfino attuali, per quanto sempre accompagnata da riflessi morbidi, perlati e luminosi. Attenzione: come sempre quando si utilizzano obiettivi di propria sostanziosa personalità formale, è necessaria una certa pratica. Il corretto utilizzo del Kodak Portrait Lens 405mm (16in) f/4,5 presuppone e impone sempre considerazioni mirate, al fine di evitare risultati imprevisti. Anche il suo impiego “fisico” richiede altrettante concentrazioni di uso: di circa tredici centimetri di diametro, l’obiettivo è assai pesante (poco più di due chilogrammi), e tutto in avanti, non distribuito equamente sulla piastra dell’apparecchio fotografico grande formato. Quindi, non è improbabile che il piano anteriore, se non bloccato in modo sicuro, tenda a inclinarsi verso il basso.

In definitiva e conclusione: in base e relazione alla propria interpretazione ottica, come ogni obiettivo con spiccata personalità propria, il Kodak Portrait Lens 405mm (16in) f/4,5 tende a produrre immagini di contrasto inferiore alla norma. Per meglio dire, i negativi bianconero contengono e offrono molti dettagli nelle ombre; a conseguenza, l’immagine complessiva sembra meno contrastata. Tutto questo, si può tradurre al positivo, per quanto sia poi possibile agire in ingrandimento delle copie, piuttosto che in post produzione dei nostri giorni. Con franchezza (ed esperienza!): è sempre più semplice e facile aumentare il contrasto locale, che combattere l’eccessivo contrasto generale.

Lezione dal Passato. ■ ■

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