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Rochester

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Noi poveri

Noi poveri

Dalle origini della linea di obiettivi statunitensi Wollensak, accreditati al cognome dei fratelli che hanno creato il marchio.

Nato a Wiesbaden, in Germania, Andrew (Andreas) Wollensak (1862-1936) si trasferì negli Stati Uniti, nel 1882, a vent’anni. Subito fu assunto come meccanico di precisione presso l’autorevole produzione ottica Bausch & Lomb, da tempo trasferitasi in Canada, da più tempo ancora fuori dalla progettazione di obiettivi. Dopo un secondo periodo lavorativo come progettista di otturatori centrali per fotografia, nel 1899, ne avviò una produzione in proprio, chiamando presso di sé anche il fratello John Charles (1864-1933), emigrato negli Stati Uniti nel 1886.

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Finanziariamente, i due fratelli furono sostenuti da Stephen Rauber, che consentì loro di depositare una consistente quantità di brevetti e che si associò nella conduzione aziendale: per l’appunto, Rauber and Wollensak. Poco dopo, nel 1902, Stephen Rauber si ritirò dagli affari, da cui la denominazione venne riferita si soli fratelli... Wollensak [da History of the Photographic Lens, di Rudolf Kingslake; Academic Press Inc, 1989].

Il progetto di spicco e punta della linea di otturatori centrali destinati alle produzioni ottiche di inizio Novecento si concretizzò nella interpretazione Optimo, dal 1909, che divenne uno degli standard di prestigio e valore tecnico-commerciale del tempo.

Quindi, in parallelo, dal 1902, fu affrontata anche la progettazione e produzione di obiettivi, che si intensificò nel successivo 1905, con l’acquisizione della Rochester Lens Company. Dal 1924, la fabbrica si spostò in Hudson Avenue, proprio a Rochester, sul Lago Ontario, nello Stato di New York, fotograficamente celebre e celebrata in quanto sede della Eastman Kodak Company, per decenni e decenni sinonimo stesso di Fotografia. Ora, non più.

Nei decenni a seguire, The Wollensak Company, che si semplificava in Wollensak Rochester, agì in molti ambiti fotografici, compresi progetti specialistici e mirati (quali la Fastax High-Speed Camera, cinepresa 16mm da cinquemila fotogrammi al secondo, per i Bell Laboratories). Quindi, cessioni aziendali e fusioni varie, fino al 1972, quando il marchio Wollensak viene abbandonato definitivamente.

Secondo una consuetudine del tempo, il disegno ottico Wollensak Vitax, ufficializzato come Portrait Lens / Obiettivo da ritratto, è stato interpretato in focali diverse e crescenti, via via adatte alla copertura di formati fotografici altrettanto in aumento di proprie dimensioni. L’esemplare qui e oggi raffigurato, immancabilmente dalla Collezione di Alessandro Mariconti, oltre la propria personalità commerciale Photo 40, a Milano, è certificato come “n. 5” della gamma: lunghezza focale sedici pollici

(16 inch... 406mm), con apertura relativa f/3,8 e scala dei diaframmi fino a f/45: per la copertura agevole fino all’8x10 pollici (20,4x25,4cm), che -con prudenza- può estendersi fino al’11x14 pollici (28x35cm). Presto rievocate le altre focali della gamma: 10 inch / 254mm f/3,8; 131/2 inch / 340mm f/3,8; 20 inch / 508mm f/5. Ovviamente, non si è mai trattato di obiettivi “popolari”: nei primi anni Venti del Novecento, i loro prezzi scandivano cifre da centodieci dollari (10 inch f/3,8) a centoquaranta dollari (131/2 inch f/3,8), a centottantasei Wollensak Vitax Por- dollari (16 inch f/3,8), a duetrait Lens n. 5 (16 inch centouno dollari (20 inch f/5). / 406mm) f/3,8, dalla In un tempo nel quale una consistente Collezione bottiglietta di Coca-Cola da di Alessandro Maricon- 6,5 fl oz (190ml), costava cinti (Photo40, di Milano). que centesimi: da duemiladuecento volte in meno, rispetto l’arrotondamento a un dollaro odierno, a quattromila volte in meno. L’obiettivo Wollensak Vitax è riconosciuto per la sua eccellente qualità d’immagine. È stato progettato nel 1906 come Royal Portrait, dotato di ghiera di controllo e regolazione della diffusione tonale, che si basa sul princìpio ottico del cambiamento della distanza tra i propri due elementi posteriori (così come accade anche con l’obiettivo Dallmeyer 3B, una delle tante varianti ragionate del disegno ottico Petzval originario, dal 1840). Come molta produzione ottica per la fotografia, anche il Wollensak Vitax -16 inch / 406mm f/3,8, per quanto riguarda la passerella odierna- fu indirizzato al ritratto, che ha rappresentato una delle specializzazioni più frequentate della fotografia del passato... ormai, remoto. Con anche estensione verso tutta la fotografia in studio (di allora).

L’esemplare qui illustrato, in finitura nera, ai propri tempi alternativa a quella in ottone, è in condizioni eccellenti. È appena percepibile una leggera usura, e i comandi in ottone non sono flessi. La ghiera di diffusione funziona senza intoppi (condizione rara, poiché la maggior parte delle volte si è rotta o danneggiata nel tempo). Il vetro è in condizioni ottimali, ancora proiettate verso una alta qualità d’immagine.

Sinceramente, non ne conosciamo il motivo, ma -in propria cronaca commerciale- l’obiettivo Wollensak Vitax (Portrait Lens) veniva promosso come particolarmente indicato al ritratto... di bambini. Vai a sapere perché!

Probabilmente, dobbiamo tener conto della rapidità di scatto dell’otturatore; in tutti i casi, si segnala una qualità distintiva nella restituzione fotografica, con “ricostruzione” realistica dell’incarnato. Una volta ancora, una di più e -certamente- non per l’ultima volta... sapori fotografici forti e appetitosi.

Sapori dal Passato. ■ ■

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