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Joachim Schmeisser Gli ultimi imperatori

Sono animali, quelli raffigurati da Joachim Schmeisser per il suo progetto Last of Their Kind, raccolto in preziosa e autorevole monografia TeNeues? Forse sì, forse non soltanto. Nel tangibile, sono Fotografie-di-Animali: la differenza è sostanziale, perché tra il soggetto e la propria rappresentazione prevede un Cuore, un’Anima, una Vita, e tanto altro ancora. La differenza tra le intenzioni e la relativa elaborazione visiva è proprio e giusto il suo svolgimento fotografico! L’attento e capace autore è chiaramente coinvolto nell’argomento che presenta, e con questo ha assolto il perché. Quindi, all’atto pratico, ha declinato e interpretato una Fotografia autenticamente tale, applicando un come che ne stabilisce il passo e determina il valore

di Angelo Galantini

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Si svolgono accadimenti, e ci sono Parole che li enunciano, esponendoli in Poesia.

Ermeticamente: Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie. Parafrasi compilata da Giuseppe Ungaretti (1888-1970), che riferisce l’esperienza di un poeta-soldato in trincea, verso la fine della Grande guerra (successivamente, conteggiata come Prima), nel 1918: per l’appunto, Soldati. Ma, nella propria forza d’impatto, la stesura -una delle poesie più corte al mondo- si può estendere a ogni condizione di disagio estremo, magari secondo ciascuna unità di misura individuale.

In incipit di tante altre considerazioni: Quando ti metterai in viaggio per Itaca / devi augurarti che la strada sia lunga, / fertile in avventure e in esperienze. Quindi, in conclusione: Itaca ti ha dato il bel viaggio; / senza di lei, mai ti saresti messo sulla via. / Nulla di più ha da darti. / E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. / Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso / già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare. Con questo, in introspettiva e nostalgia (forse), il poeta greco Kostantinos Petrou Kavafis (in Italia, spesso, solo Costantino Kavafis; 1863-1933) segnala e sottolinea il destino umano, riferendosi all’inquietudine connaturata all’Uomo.

Dal quotidiano delle esistenze, all’origine di una presenza condivisa: Cosa portavi, bella ragazza, / cosa portavi al tuo primo amore? / Portavo in dote quelle parole / che lui non seppe mai dire a me! (Cosa portavi bella ragazza, di Enzo Jannacci [1935-1913], in Sei minuti all’alba, 1966). Nessuna aggiunta; è tutto già espresso.

Si svolgono accadimenti, e ci potrebbero essere Immagini (Fotografie!) che li enunciano, esponendoli in altrettanta Poesia. È difficile farlo, tanto quanto non è sempre agevole sapersi esprimere a Parole.

Soprattutto oggi, soprattutto in tempi durante i quali (inevitabili) semplificazioni di impiego hanno portato a troppe belle fotografie inutili, ovvero in tempi tutt’altro che selettivi (anche riguardo le parole che vengono espresse sulla Fotografia), dobbiamo essere grati a quegli Autori che, data una propria visione, perseguito un proprio progetto, sanno dare vita ai soggetti raffigurati, con rappresentazioni di profilo talmente alto da offrirsi come inestimabile figurazione, che raggiunge il cuore e la mente dell’osservatore (oppure, a ciascuno il proprio, con altro percorso, la mente e il cuore).

Joachim Schmeisser / www.immagis.de

Queste considerazioni, in costante e irrinunciabile (per noi) forma di osservazione (mai, giudizio), sono state irresistibilmente ispirate da una monografia fotografica a dir poco esaltante: Last of Their Kind, del tedesco Joachim Schmeisser (1958-). Ultimi nel loro genere / Ultimi dei loro re, in traduzione ordinaria e piatta, è l’ennesimo progetto dell’utopistico fotografo, coerentemente vicino alla raffigurazione/rappresentazione di animali in via di estinzione (causa l’Uomo, non la Natura). [Attenzione, “utopistico fotografo” in un senso voluto e ricercato, oltre che ammirato. Da e con lo scrittore uruguaiano Eduardo Hughes Galeano (1940-2015): «L’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana due passi. / Cammino dieci passi e si allontana dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. / E allora a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare»].

Già l’argomento affrontato da Joachim Schmeisser -animali africani in via di estinzione- è profondo e drammaticamente attuale. E siamo d’accordo. Ma, sia chiarito subito, ciò che fa la differenza tra le intenzioni e la relativa elaborazione visiva è proprio e giusto il suo svolgimento fotografico! L’attento e capace autore ha chiaramente nel cuore l’argomento che presenta, e con questo ha assolto il perché. Quindi, all’atto pratico, ha declinato e interpretato una

Fotografia autenticamente tale, applicando un come che ne stabilisce il passo e determina il valore.

Ermeticamente (con Giuseppe Ungaretti), con inquietudine connaturata all’Uomo (con Kostantinos Petrou Kavafis) e dal quotidiano delle esistenze, in sua presenza condivisa (con Enzo Jannacci), Joachim Schmeisser ha realizzato Fotografie autenticamente esplicative (esegetiche) del proprio linguaggio. In doverosa ripetizione, da altre precedenti richiami, con Edward Steichen: «Missione della Fotografia è spiegare l’Uomo all’Uomo, e ogni Uomo a se stesso».

Da cui e per cui, in presentazione giornalistica in forma di portfolio, che dà visibilità (anche apparente) a una selezione di immagini dal progetto / dalla monografia, nessuna rilevazione “critica”, composta da retoriche stoppose (tanto care a coloro i quali...). Ma solo rispetto.

Ci si inchini davanti a queste Fotografie -proprio, Fotografie-, sia per ciò che visualizzano in quanto soggetto a monte di tutto, e che offrono all’anima di ciascuno di noi, sia per quanto e come Joachim Schmeisser ha colto e raccolto princìpi visivi caratteristici del lessico implicito della Fotografia, magica combinazione di regole razionali e usi arbitrari. In forma più che dialettica, sia stabilito che la sua è autorevole Fotografia. Che, nel suo caso, vale più di... (continua a pagina 44)

(continua da pagina 41)

Nel concreto e nei fatti, questo progetto e questa monografia (secondo libro dell’autore sul medesimo argomento) si offrono e propongono come tributo commovente e partecipe alla bellezza unica e irripetibile della fauna africana in via di estinzione. In introduzione al volume, l’attore statunitense, originario del Benin, Djimon Hounson (1964-; Il gladiatore, di Ridley Scott; Amistad, di Steven Spielberg; Blood Diamond, di Edward Zwick; due nomination agli Academy Awards / Oscar; WildAid Ambassador per leoni e pangolini), è esplicito: «Questo libro è un meraviglioso contributo all’umanità nell’ispirarci a imparare, a guadagnare e a tornare restituendo. È nostro obbligo intrinseco riscrivere il male e liberarci dalla distruzione del nostro pianeta». Attualmente, stiamo vivendo la sesta grande estinzione di specie nella storia; questa volta, più delle precedenti, per causa/colpa dell’Uomo: ogni giorno, dalla Terra scompaiono circa centocinquanta specie animali. La perdita di biodiversità su una scala senza precedenti è più minacciosa del cambiamento climatico, perché la biodiversità è la base della nostra esistenza. Senza, non possiamo sopravvivere. In raffinata e autorevole edizione teNeues, Last of Their Kind, di Joachim Schmeisser, è dedicato ad alcune delle creature più grandi e incantevoli dell’Africa, che stanno par-

ticolarmente nel cuore dell’autore: leoni, rinoceronti, giraffe, ghepardi, leopardi e gorilla di montagna. Tutte affascinanti, sono state composte in ritratti intimi, che rivelano appieno le rispettive bellezze della Creazione: da cui, se così è legittimo interpretarlo, l’autore è stato insignito dell’autorevole e prestigioso Hasselblad Master Award 2012 per le sue immagini della vita naturale africana.

A un tempo omaggio e avvertimento, il progetto / la monografia educa e affina la nostra visione -per il solito offuscata- della natura unica, infinitamente complessa e vulnerabile: fino a consentire a ciascuno di noi di riconoscere quali tesori stiamo per perdere irrimediabilmente.

Sono animali, questi raffigurati da Joachim Schmeisser? Forse sì, forse non soltanto. Sono Fotografie-di-Animali: perché tra il soggetto e la sua rappresentazione si prevede e considera un Cuore, un’Anima, una Vita e tanto altro ancora.

Fotografie di Joachim Schmeisser. ■ ■

joachimschmeisser.com com/joachim.schmeisser jogi-schmeisser-0a5a0630 @joachimschmeisser

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