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Finale due

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Grande il formato

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In una certa misura, è lecito e dovuto -perfino, imperativo- ricordare e celebrare ricorrenze storiche che appartengono al vissuto della Fotografia, qualsiasi cosa questa significhi per ciascuno di noi. Però, alla lunga, il nostro punto di vista personale, che spazia in largo e abbraccia tanto (troppo?), potrebbe imporre passi e cadenze sostanzialmente ripetitivi, numero di rivista dopo numero di rivista. Per cui, fatte salve quelle che non possono non essere considerate pietre miliari, per altre cadenze, diciamo così complementari, riuniamo in un contenitore unico. Eccoci qui, per il corrente Duemilaventidue in esaurimento. Senza ordine di date, né gerarchia di meriti. BARCELONA ’92. L’immagine (di fantasia) simbolo dei Venticinquesimi giochi olimpici, svoltisi a Barcellona, in Spagna, nell’estate 1992 fu definito Coob 92. Lo richiamiamo soltanto perché in una edizione di cartoline promozionali distribuite in anticipo di date è raffigurato con macchina fotografica tra le mani: con annullo postale del primo giorno di emissione, 7 marzo 1990.

WunderKammer MaurizioAngeloRebuzzini (2) 1952... 1982. Come è noto (perlomeno, dovrebbe esserlo) a coloro i quali si propongono di diffondere e commentare la Storia della Fotografia, quella che si considera fotografia primigenia, in preistoria e in forma di eliografia, Point de vue du Gras / Vista dalla finestra a Le Gras, di Joseph Nicéphore Niépce, del 1827, di 20,3x16,5cm, in copia unica, è stata ritrovata, nel 1952 da Helmut Gernsheim (1913-1995), ed è stata donata alla University of Texas, di Austin, dove è ora conservata nella Gernsheim Collection, in una cornice 25,8x29cm.

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Il resoconto del ritrovamento è affascinante, quanto lacunoso. Personalità autorevole e prestigiosa della storiografia fotografica, Helmut Gernsheim ha rintracciato questo prezioso “originale”-di-tanto-e-tutto, nella tenuta di Gibbon Pitchard, nella quale fu invitato dalla vedova, che aveva rintracciato la lastra di peltro all’indomani della morte del marito, tra gli oggetti di una sua collezione di manufatti. Oltre le tesi precedenti, che ipotizzavano la realizzazione di questa eliografia precedente le date del 1839, il rinvenimento certificò inequivocabilmente la paternità di Joseph Nicéphore Niépce, quale autentico inventore della Fotografia.

Nel 1982, sciolte molte riserve al proposito, Helmut Gernsheim accettò la datazione della Vista dalla finestra a Le Gras al 1827, proposta da Pierre-Georges Harmant e Paul Marillier, nel 1967, nella ricostruzione Some Thoughts on the World’s First Photograph (Alcuni pensieri sulla prima fotografia del mondo), pubblicata in The Photographic Journal / 107.

A fine 1952, nella raccolta di avvenimenti dell’anno Tempo. Il 1952 nel mondo, a cura dell’allora accreditato settimanale illustrato italiano, si conteggia anche il ritrovamento di Helmut Gernsheim, con testo che -come cattiva abitudine italiana di quegli anni- traduceva anche i nomi propri: per cui, Niceforo Niepce. INEVITABILE: VIETNAM (1972... 2012). Premio Pulitzer per le Breaking News e World Press Photo of the Year 1973 (sul 1972), la fotografia storicizzata come Napalm Girl, ampiamente conosciuta anche oltre lo stretto ambito degli addetti, è stata scattata dal fotogiornalista vietnamita Nick Ut (Huỳnh Công Út; 1951), dell’Associated Press, l’8 giugno 1972, presso il villaggio di Trảng Bàng, nel Vietnam del Sud. La bambina che fugge nuda, terrorizzata e disperata, la schiena bruciata dal Napalm, è Phan Thị Kim Phúc (1963-). Ci siamo incontrati, tutti e tre, nell’autunno 2012. In fotoricordo.

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Dicembre 1992, New York City: Pillola (Sandro Vermini), Ken Hansen, Leica M6 Colombo 92. Nel 1992, in piena epopea di Leica celebrative e commemorative, coniate con generosità, fu realizzata una Leica M6 Colombo 92: nel cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo (12 ottobre 1492). Su iniziativa dell’allora distributore italiano Polyphoto, tiratura di duecento esemplari con rivestimento personalizzato in raffinata pelle verde, prezioso box di legno e le incisioni di circostanza: «500 / Colombo ’92 / 1492-1992 / 500° Scoperta dell’America / Italia / Leica» (sia sulla

calotta superiore del corpo macchina, sia sul tappo metallico dell’innesto a baionetta degli obiettivi intercambiabili).

Duecento esemplari compresi tra i numeri di matricola 1.907.101 e 1.907.300, ognuno personalizzato da una numerazione aggiuntiva e dedicata sull’aletta della slitta porta accessori: in tiratura da “1” a “40”, sulla cadenza dei cinque alfabetici “I” “T” “A” “L” “Y”. Ovviamente (?), il numero Uno di ognuna delle cinque lettere non è arrivato al mercato.

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Per la riProduzione non a contatto (su file digitali) raPida ed economica di trasParenze colore e bianconero, in Pellicola o lastra, fino al 4x5 Pollici (10,2x12,7cm)

A seguire, su pressione dal basso (dei collezionisti), nel successivo 1993, fu realizzato un Summicron-M 50mm f/2 cromato con la certificazione “Colombo ’92” sulla ghiera frontale comprensiva dei dati di identificazione.

La storia che ricordiamo è questa: in procinto di recarsi a New York, Sandro Vermini (Pillola), di Genova ha ben pensato che la diffusione soltanto italiana di questo conio avrebbe sollecitato l’appetito di qualche negoziante specializzato della città (in tempi antecedenti l’attuale globalizzazione commerciale web). Richiesto un esemplare in prestito da un negoziante genovese (per tentata vendita), si è presentato da Ken Hansen Photographic, al 920 Broadway, ricavandone una sovra quotazione adeguata. Ne siamo stati testimoni. ■ ■ Illuminazione coerente fornita da Led ad alta resa cromatica; ottima dissipazione del calore; piano luminoso non a contatto con la pellicola in duplicazione, per la qualità della riproduzione. Combinabile con lo stativo dedicato Repro Stand (a sinistra). Kit portaoriginali a collocazione rapida in ogni dimensione di negativi e trasparenze (dal 35mm).

Dimensioni: 22,5x17,5x11,1cm; 1,9 chilogrammi.

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