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2.1 Motion Design o animazione?
2.1 Motion design o animazione?
Sin dal suo esordio si è dibattuto su quale fosse la differenza tra il Motion Design e la tradizionale animazione. Come già detto all’inizio del primo capitolo, la Motion Graphic ha l’obiettivo di suscitare un’emozione, trasmettere informazioni, coinvolgere l’utente e accendere la sua curiosità. Quando si parla di Motion Design, di grafica animata, di animazione o di effetti visivi, è facile cadere nell’errore di racchiudere tutto in un unico gruppo. Entrambe le discipline fanno parte del settore dell’intrattenimento e dei media, però si distinguono in base alle loro caratteristiche. Ciò ci fa capire che esistono due sentieri distinti da poter percorrere: uno è l’industria dell’animazione e l’altro è il settore del Motion Design che crea contenuti destinati all’industria pubblicitaria. Non è possibile essere un Motion Designer senza conoscere le basi dell’animazione.
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Cos’è l’animazione? La parola animazione deriva dal dal lat. animatio-onis, der. di animare (v. animare); nel sign. 2, con influenza del fr. animation, e fu adottata sin dai primi anni del ‘900 dal mondo del cinema. Attualmente l’animazione viene intesa come l’arte di creare immagini che si muovono, anche se in realtà si tratta solo di una percezione di movimento. È pura illusione. Un’altra definizione potrebbe essere: “L’animazione è una tecnica che crea la percezione di movimento tramite immagini proposte allo spettatore in rapida suc-cessione temporale”.
Questa illusione è data dalla proiezione del filmato ad una certa velocità. Ne è l’esempio la nascita del cinema dei fratelli Lumière con l’utilizzo della pellicola.
Con l’aumento della velocità, fotogramma dopo fotogramma, l’immagine inizia a muoversi e ad animarsi. Nel caso dell’animazione classica, gli animatori sfruttano semplicemente il funzionamento del corpo umano. É una percezione illusoria provocata nell’uomo, ed esiste un effetto fisico denominato nel 1912 “fenomeno phi”. Esso consiste nel rapido accostamento di immagini statiche per ingannare la mente, e far percepire una sequenza motoria. Quando gli oggetti passano davanti ai nostri occhi ad una velocità che supera una certa soglia, tra le 18 e le 24 volte al secondo, vengono percepite come una unica, creando così la percezione di un movimento quasi naturale. È possibile riprodurre contenuti animati attraverso la classica tecnica frame by frame, in cui i diversi disegni si susseguono in rapida successione creando l’illusione di un movimento. Tra i vari metodi di riproduzione possiamo trovare: il flip-book, la pellicola cinematografica, il video, e i sistemi digitali di ogni tipo oggi in commercio. Grazie alle varie tecnologie si è arrivati ad una velocità che va dai 60fps ai 120fps (frame per secondo), permettendo un movimento più fluido e naturale. L’animazione è una disciplina a sé, ma con il tempo si è affiancata alla progettazione grafica, evolvendosi in quella che noi oggi conosciamo come Motion Design. Non considerato solo come un’arte, il mondo dell’animazione, ha avuto innumerevoli incrementi negli ultimi anni. Al classico animatore si sono aggiunte categorie di artisti e professionisti del settore fino a pochi anni fa escluse come i designer e gli informatici.