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1.2 Uno sguardo al passato
La Motion Graphic è l’esempio lampante di come la comunicazione visiva, con il passare degli anni, si stia spostando sempre di più sulla creazione di contenuti multimediali. Aiutati da software molto performanti e da tecniche sempre più sofisticate, i professionisti in questo campo, stanno riscrivendo le regole della nuova comunicazione. La società tecnologica globale Cisco 4 prevede che l’82% di tutto il traffico web sarà video entro il 2022 e gli esperti di marketing stanno concentrando gran parte dei loro sforzi sulla produzione di contenuti video. I media digitali consentono ai progettisti di creare interazioni con i diversi fruitori, grazie alla progettazione di effetti d’illusione 3D in spazi bidimensionali, con la gestione di suoni e musiche, raccontando delle storie e trasmettendo un messaggio. Questa comunicazione, che possiamo definire come una forma d’arte, esiste ormai da anni ed è esplosa incrementando le sue tecniche e i software ad essa connessi. Anche la tipografia acquista con la Motion Graphic caratteristiche del tutto inconsuete per la parola scritta, dando origine a un sottogenere noto come Type Motion. I caratteri in movimento sono in grado di enfatizzare parole e parti di testo in maniera diversa dalle modalità a stampa. Si aggiunge un livello di linguaggio visivo, analogo al tono e all’enfasi dell’espressione verbale, non paragonabile alla tipografia su carta. Una parola, con il proprio movimento, è in grado di “parlare”, di esprimere un contenuto, di trasmettere un’emozione. È diventata una componente fondamentale tra le nuove tecniche di comunicazione, infatti, David Greene nel suo libro “How Did They Do That? Motion Graphics” 5 afferma che: “é importante non dimenticare che oltre al commercio, ai meeting senza fine, ai budget, c’è la semplice esigenza di comunicare. Questo è ciò che ci guida come umani.
4. “Cisco Systems Inc.”, è una azienda multinazionale specializzata nella fornitura di apparati di networking.
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5. David Greene
“How Did They Do That? Motion Graphics” del 2003
6. Saul Bass (1920-1996) è stato un illustratore statunitense.
A seguire alcuni frame tratti dal film “Psycho” del 1960.
Mettere le immagini in movimento e le idee in azione è la celebrazione dello spirito umano al suo livello più elementare e bello”.
1.2 Uno sguardo al passato
Se volessimo tornare indietro nel tempo e partire da lontano, potremmo far risalire la storia della motion graphic a molto prima dell’invenzione dell’elettronica e dei nuovi media. La rappresentazione del movimento e il cambiamento di posizione di un corpo in relazione al tempo, hanno rappresentato fin dai primordi dell’umanità una sfida per ogni artista. Dalle prime immagini disegnate sulle pareti delle caverne di Lascaux, fino alle sperimentazioni cubiste e futuriste etc…, l’uomo si è ingegnato nel ricercare, con le tecniche a disposizione, quegli effetti che ricreassero nell’immagine fissa, ciò che fisso non è. Pensiamo alle presentazioni su libri animati o zootropi, in uso già nell’800, o le innumerevoli tecniche di animazione pre-cinema passate alla storia con i nomi di Taumatropio, Fenachistoscopio, Stroboscopio, Prassinoscopio, Cineografo. Con l’invenzione del cinematografo entra definitivamente in gioco l’unità di musica del tempo, che scandisce la velocità di fruizione delle immagini e apporta un decisivo sviluppo nella capacità di simulare il movimento, fornendo un formidabile strumento di inganno dell’occhio umano. L’industria del cinema diede lo start all’evoluzione del Motion Design rendendolo sempre più preciso e raffinato. Il merito va ad uno dei pionieri delle sequenze dei titoli di testa: Saul Bass 6 . Tra i suoi lavori ricordiamo The Man with the Golden Arm (1955), Vertigo (1958) , Anatomy of a Murder (1959), Psycho (1960) e tanti altri.
Progetti molto semplici che comunicavano allo spettatore, sin dall’inizio, l’umore del film. Non si può parlare di Motion Graphic senza parlare della Computer Graphics, poiché i nuovi sviluppi della grafica generata da computer hanno portato ad un ulteriore utilizzo del Motion Design. Nel mondo della televisione è più opportuno parlare di Broadcast Design di cui si scriverà nel terzo capitolo. Il primo ad utilizzare questo termine fu John Whitney 7 , uno dei padri dell’animazione su computer, che nel 1960 fondò la sua azienda che si occupava di creare sigle per la televisione e il cinema, il cui nome era Motion Graphics Inc. Già negli anni ’70 Whitney iniziò ad utilizzare processi digitali per il suo lavoro, affermando così la nascita della Motion Graphic moderna. Le tecniche di animazione tradizionali continuarono ad essere utilizzate accompagnate dalla diffusione degli strumenti computerizzati. Il termine “Motion Graphics” è stato reso popolare da Chris e Trish Meyer con il libro “Creating Motion Graphics with After effect: Essential and Advanced Techniques” 8 , nel quale non si parlava di semplici programmi di editing o 3D, ma di nuovi programmi che erano l’insieme di strumenti, effetti speciali, compositing, correzione del colore, editing e 3D nel processo di produzione. La capacità di utilizzare tutte queste tecniche, nella prima metà del XX secolo, non era considerate substrato fondamentale di una vera e propria professione come la conosciamo oggi. Era visto come qualcosa di sperimentale eseguito da artisti, animatori e programmatori che iniziarono a scrivere le basi di un nuovo modo di concepire la comunicazione.
7. John Whitney (1917-1995) è stato un animatore, compositore e inventore americano, ampiamente considerato uno dei padri dell’animazione al computer.
8. Chris e Trish Meyer “Creating Motion Graphics with After effect: Essential and Advan
ced Techniques” del 2000