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TRE COMPARTI PER UN APPROCCIO “LIFE CYCLE”

Il Fondo Pensioni del Personale

Gruppo BNL BNP Paribas Italia conta oggi circa 15 mila iscritti. Nel 2021 adotta il proprio “Manifesto ESG”.

Un’entità che affonda le sue radici nella metà del secolo scorso e che ha vissuto, negli anni, una serie di riforme che ne hanno definito la struttura attuale. Per questo motivo, Orlando Vari, direttore generale del Fondo Pensioni del Personale Gruppo BNL BNP Paribas Italia, più volte, nel corso del dialogo con FundsPeople, utilizza il termine “per primi”. Perché tra i preesistenti, questo fondo è stato pioniere in diverse iniziative. Nato negli anni 50, si configura nel suo assetto definitivo di fondo di previdenza complementare nel ’62. Il dettaglio storico rileva, in questo caso, perché motiva una componente del patrimonio che ha un’importante presenza ancora oggi: quella immobiliare. “Il patrimonio iniziale del fondo era di circa 16 miliardi e 700 milioni di lire – afferma Vari –. Di questo totale, circa 7 miliardi erano gli investimenti in immobili”. Da ente a prestazione definita, trasformato a contribuzione definita nel 2003, il fondo si configura come fondo preesistente, bilaterale (le fonti istitutive sono azienda e parti sociali) e oggi conta circa 15 mila iscritti, di cui 1.300 familiari fiscalmente carico e circa 2.600 aggregati. Il patrimonio, a gennaio di quest’anno, si attesta a 1,3 miliardi di euro, investito nelle diverse asset class sulla base dell’asset allocation strategica periodicamente definita. Il totale degli iscritti comprende anche i dipendenti di BNP Paribas in Italia (nel 2006 il gruppo francese ha acquisito la BNL), facenti capo a 13 società del Gruppo.

I Comparti

Il fondo si suddivide in tre comparti, “Stacco, Volo e Arrivo”, che prevedono “una diversa permanenza dell’iscritto in relazione all’approssimarsi alla pensione”, specifica il DG, indicando come l’adesione al primo comparto, con una componente equity del 52%, sia automatica per i neoassunti e fino a 15 anni dalla pensione. In quanto “il rapporto rischio rendimento è un po’ più elevato in funzione del rendimento medio (il 3,5%) atteso su questa linea”. La componente azionaria va man mano riducendosi nell’avvicinarsi all’età pensionabile: si ha 32% equity e 46% bond nel comparto Volo (rendimento atteso il 2,5%), fino a cinque anni dal pensionamento e si passa a un 66% di obbligazionario nella linea Arrivo, dove il tasso di rendimento atteso è dell’1,5 per cento. Occorre poi tener conto della quota di beni reali distribuita lungo i tre comparti, “intorno al 20% inizialmente, cala fino al 16%”, mentre il resto dell’investimento si suddivide tra alternativi e monetari. Lo scorso settembre il fondo ha modificato l’asset allocation strategica sulle tre linee, “abbiamo spinto per una maggiore caratterizzazione azionaria nel comparto Stacco (aumentandola del 6%) e rafforzato la componente obbligazionaria (un altro 6% in più) in fase di Arrivo”. La logica del movimento sulla curva di rischio decrescente e attese di rendimenti decrescenti, “è dettata dal nostro modello previdenziale, basato sull’analisi della base anagrafica degli iscritti proiettata fino al 2050”, afferma il DG indicando come l’approccio life cycle, attivo dal 2013, consenta “di poter promettere una rendita pari ad almeno al 20% dell’ultima retribuzione (complementare al I pilastro)”.

Esg E Private Asset

Due temi meritano, poi, un approfondimento: quello della responsabilità degli investimenti e quello dell’economia reale. Di quest’ultimo “oggi si parla soprattutto con riferimento a private debt e private equity ma noi siamo uno dei pochi fondi che ha ancora in gestione un patrimonio immobilitare diretto: anche questo è economia reale”, rimarca il DG, che sottolinea, tuttavia, 156 milioni di commitment in private equity e private debt e 93 milioni di richiamato. Mentre ripercorrendo i passaggi in tema di sostenibilità, ricorda come i primi approcci risalgano al 2008 (con l’introduzione dello screening negativo nella valutazione ex post delle selezioni di portafoglio) e nel 2017 sia avvenuto il passaggio a un approccio best in class, integrato nel 2020 con indici di rischio sulla carbon footprint e sulle controversie. Nel 2021, poi, il Fondo ha adottato un proprio “Manifesto ESG” con l’individuazione di tre obiettivi di consigliatura: “Un patrimonio complessivo almeno al 90% ESG (a oggi è all’86%); almeno 50 milioni di commitment in investimenti di private equity/infrastrutture diretti alla soddisfazione di bisogni (di base e avanzati) per il miglioramento della qualità della vita e la sostenibilità ambientale (ne abbiamo 60) e almeno il 20% del patrimonio immobiliare in classe A4 (oggi siamo oltre il 30%)”. Quest’anno, conclude Vari, scade il mandato del consiglio in carica “e ci prepariamo a portare questi indicatori al prossimo consiglio”.

Luigi Conte

PRESIDENTE, ANASF

In attesa di ConsulenTia 2023, il presidente Anasf fa il punto sugli obiettivi del 2022 e le sfide del nuovo anno, tra ricambio generazionale, alfabetizzazione e tutela del ruolo della categoria.

Sempre più giovani e donne. L’associazione rappresentativa dei consulenti finanziari autorizzati all’offerta fuori sede sta cambiando pelle. Nel 2022, secondo i dati, Anasf ha registrato un incremento di 502 associati: 190 sono under41 e 149 di genere femminile. “Un risultato che non è scontato”, spiega il presidente Luigi Conte. “Sono i giovani professionisti e le giovani professioniste neo associati che confermano che abbiamo intrapreso la giusta direzione con le attività di Anasf volte al ricambio generazionale e all’inclusione di tutti coloro che ritengano di poter dare un contributo fattivo in tal senso”.

Passi avanti, d’altronde, sono stati fatti. Nel corso dello scorso anno, “è sicuramente aumentata la quantità di iniziative rivolte all’alfabetizzazione finanziaria e all’inclusione dei giovani. Un buon punto di partenza”, continua Conte. “L’obiettivo successivo, che tutti gli attori del mondo finanziario ritengo debbano porsi, è quello di indurre tutti i cittadini a diventare personalmente parte attiva del cambiamento, attuando comportamenti e atteggiamenti sostenibili”. Anasf sta, infatti, mettendo a terra numerose iniziative: dal nuovo contributo per gli under 41 che si iscrivono all’associazione alla nomina del nuovo coordinatore nazionale Anasf Giovani, Giuseppe

Gambacorta. Sul fronte dell’educazione finanziaria, poi, ci sono stati numerosi incontri di economic@mente e Pianifica la Mente realizzati grazie al lavoro di tanti formatori abilitati e l’incontro sulle pari opportunità rivolto alle dirigenti dell’associazione.

LE SFIDE DELL’ASSOCIAZIONE

Le sfide, per, restano ancora parecchie. “Il ruolo centrale dei consulenti finanziari oggi è citato da istituzioni europee e nazionali quale strumento imprescindibile nel convogliare i risparmi privati in obiettivi pubblici, quali progetti sostenibili o sviluppo di PMI”, ricorda il presidente. “Tuttavia le strade da percorrere sono ancora tante: il ricambio generazionale, la valorizzazione del ruolo sociale del consulente finanziario, la tutela della categoria, l’accrescimento dell’educazione finanziaria, in maniera sistemica, di tutti i risparmiatori e dello sviluppo socio-economico del Paese. Sfide che è possibile vincere solo attraverso l’unione di intenti di tutti gli attori coinvolti nel settore del risparmio”.

Di questo e di altro Luigi Conte parlerà a ConsulenTia 2023: “una grande appuntamento dove festeggeremo il primo decennale dell’evento insieme a istituzioni, professionisti, case di gestione, reti, e ai numerosi relatori che rappresentano settori trasversali alla consulenza. Abbiamo organizzato un evento innovativo, inclusivo e sostenibile, auspichiamo un’alta partecipazione, in particolare di giovani professionisti del risparmio”.

Consulenza Green

“Come associazione”, continua il presidente Anasf, “continueremo a lavorare sulla massima trasparenza, affinché venga ridotta il più possibile l’asimmetria informativa tra i risparmiatori e gli attori del mercato, in particolare per quanto riguarda i costi, e sull’educazione finanziaria dei cittadini, affinché sempre più risparmiatori siano consapevoli delle proprie scelte di investimento e siano in grado di valutare tutti gli elementi in gioco”. Il supporto del consulente finanziario è indispensabile in tal senso, anche in temi importanti come gli investimenti sostenibili. L’VIII relazione Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane indica come anche prima del 2 agosto (quando è entrata in vigore la cosiddetta MiFID verde) i risparmiatori assistiti da un consulente finanziario manifestano maggiore sensibilità ai temi e agli investimenti ESG. “L’applicazione dell’utilizzo dei nuovi questionari di profilatura, di fatto, sta generando ulteriore consapevolezza nel ruolo del consulente finanziario quale soggetto fondamentale per trasferire educazione finanziaria alla sostenibilità nei cittadini”, conclude Conte.

MIFID VERDE

“L’utilizzo dei nuovi questionari di profilatura sta generando ulteriore consapevolezza nel ruolo del consulente come soggetto fondamentale per trasferire educazione finanziaria alla sostenibilità nei cittadini”

La gestione del rischio è presente in ogni fase del processo di investimento di Candriam. Si parte, appunto, dalla definizione dell’universo di investimento, attraverso filtri di liquidità, delle attività controverse e schermi ESG. “Per poi passare alle idee, nella valutazione del rischio, sino ad arrivare alla selezione delle opportunità attraverso la valutazione del merito creditizio degli emittenti e includendo i fattori ESG”, come spiega Patrick Zeenni. Infine si arriva alla fase della costruzione del portafoglio, quando si calibrano le posizioni in base a convinzioni e limiti interni e si conclude con il monitoraggio del portafoglio.

Nuove opportunità nel mercato del credito, in particolar modo nell’investment grade. “I rendimenti sono tornati dopo un decennio di valutazioni represse a causa dell’allentamento monetario, sia convenzionale che non convenzionale, da parte delle banche centrali; attualmente si attestano a un attraente

3,9%”, spiega Patrick Zeenni, head of Investment Grade & Credit Arbitrage di Candriam.

Invece, guardando agli spread, secondo l’esperto, questi sono interessanti nonostante alcune compressioni recenti. E anche i dati tecnici sembrano positivi, con afflussi significativi sul segmento euro IG dopo le forti vendite dello scorso anno. “Il settore finanziario beneficia del miglioramento dei fondamentali e dell’aumento dei tassi assistiamo a un’accelerazione nell’emissione di obbligazioni verdi, sociali e sostenibili”, commenta Zeenni.

Tuttavia, in questo quadro tratteggiato dal professionista, resta fondamentale continuare a monitorare i rischi attuali. Da una parte l’inflazione rimane relativamente elevata. Dall’altra, “sebbene per ora i fondamentali delle società stiano resistendo, prevediamo un certo peggioramento poiché i ricavi sono messi a dura prova dal rallentamento dell’economia globale”, prosegue. Un altro aspetto da considerare è che, probabilmente, la mancanza di sostegno monetario da parte delle banche centrali possa scatenare periodi di volatilità.

Dunque, Candriam mantiene la propria attenzione sulla selezione supportata dalla ricerca fondamentale e ritiene che un approccio attivo e flessibile sia la chiave per ottenere rendimenti corretti per il rischio.

Costruzione Di Portafoglio

Quando si investe nei mercati del credito IG l’attenzione al rischio è fondamentale, tenendo in conto i rischi al

Rinnovate Opportunit

“Nell’investment grade i rendimenti sono tornati, dopo un decennio di valutazioni represse a causa dell’allentamento monetario. Attualmente si attestano a un attraente 3,9 per cento” ribasso e un profilo di rischio/rendimento asimmetrico. “Poniamo quindi una forte enfasi su una ricerca bottom-up rigorosa, con la convinzione che l’integrazione dei fattori ESG nella valutazione degli emittenti apporti valore a lungo termine”, sottolinea Zeenni.

L’esperto spiega che la selezione bottom-up viene completata con un’analisi top-down di mercato e di settore così da comprendere i fondamentali, le valutazioni e gli aspetti tecnici complessivi del mercato, nonché l’impatto dei settori.

“La costruzione del portafoglio si basa sulle nostre convinzioni e sui limiti interni sul rischio. Il fulcro è la selezione dell’emissione giusta in termini di struttura del capitale, strumento, valuta e, cosa molto importante, della parte appropriata della curva”, prosegue Zeenni. Si gestisce il beta complessivo e la duration del portafoglio (tasso di interesse e credito) attraverso strategie di overlay basate su derivati.

In questo processo c’è, chiaramente, anche un riferimento alla sostenibilità. Infatti, l’universo di investimento è filtrato per rischi di liquidità e attività controverse. “Per il portafoglio classificato articolo 9 della SFDR, selezioniamo solo emittenti con un profilo ESG superiore. E, nelle attuali condizioni di mercato, riteniamo che il Candriam Bonds Euro Corporate (articolo 8) e il Candriam Sustainable Bond Euro Corporate (articolo 9 che prevede ulteriori esclusioni di emittenti basate sui punteggi ESG attraverso un approccio Best in Universe) siano ben posizionati per offrire solidi rendimenti corretti per il rischio”, dice.

L’APPROCCIO AL RISCHIO E QUELLO ESG

Dato che l’obiettivo di Candriam sono i rendimenti corretti per il rischio, la gestione di quest’ultimo è presente in ogni fase del processo di investimento. “Dalla definizione dell’universo di investimento (attraverso filtri di liquidità, delle attività controverse e schermi ESG); alle idee di investimento (nella va-

Come accennato prima, la società pone la sostenibilità al centro del suo approccio. “Per noi, l’integrazione dei fattori ESG è essenziale per acquisire una piena comprensione dei rischi che riguardano un emittente”, conferma.

L’INTEGRAZIONE

DEI FATTORI ESG

Per Acquisire

armi e carbone termico. Infatti, a detta del professionista, questi modelli di business non sono sostenibili a lungo termine e comportano rischi eccessivi.

MARZO I FUNDSPEOPLE 73

Analisi Comparativa

di Regina R. Webb

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