10 minute read

FONDI MULTI ASSET ALLA RISCOSSA C

Con la correzione simultanea dei mercati azionari e obbligazionari del 2022, i fondi bilanciati si sono ritrovati senza strumenti per proteggere i portafogli. Oggi i prodotti multi-asset guardano al 2023 con maggiore ottimismo.

osa fare quando non ci sono più rifugi a disposizione?

Cosa fare se azioni e obbligazioni presentano un’alta correlazione, ma nella direzione opposta a quella auspicata dagli investitori? Con la correzione simultanea dei mercati azionari e obbligazionari del 2022, i fondi bilanciati si sono ritrovati senza strumenti per proteggere i portafogli. I gestori più abili possono tutt’al più vantarsi di aver contenuto le perdite per gli investitori. Prendiamo a esempio i sei fondi bilanciati flessibili inclusi in questa analisi comparativa. Tutti e sei hanno generato un rendimento positivo (in euro) su base annualizzata a tre e a cinque anni. Quasi tutti hanno superato con successo la crisi del 2020, ma nessuno di loro è riuscito a chiudere il 2022 con il segno più. Secondo Craig Moran, portfolio manager dell’M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund, per molti operatori di mercato si è trattato di un anno senza precedenti a causa del rapido aumento dell’inflazione, dell’inasprimento monetario aggressivo e del ribasso simultaneo di azioni e obbligazioni.

L’oro figura tra i pochi strumenti che hanno generato risultati positivi per i portafogli. Se l’esposizione lorda del BL Global Flexible Fund al comparto azionario (in media del 73%) ha dato un contributo negativo al rendimento annuale, la porzione di metalli preziosi detenuta in azioni aurifere ha fornito un apporto leggermente favorevole, grazie al recupero delle quotazioni dell’oro nel secondo semestre. Anche per il Flossbach von Storch Multiple Opportunities

II l’esposizione all’oro (non fisico) ha apportato stabilità. “Per noi il metallo prezioso rappresenta un’assicurazione contro i rischi del sistema finanziario”, spiega Bert Flossbach, gestore del fondo FvS Multiple Opportunities e co-fondatore della casa Flossbach von Storch.

La strategia ha beneficiato anche della posizione consistente in dollari USA detenuta nel portafoglio globale. “Questo anche se nel quarto trimestre il biglietto verde ha perso parte del terreno guadagnato contro l’euro; per motivi di diversificazione, copriamo deliberatamente solo una parte dei rischi di cambio”, ricorda l’esperto.

L’ANNO FAVOREVOLE

Ma questo è il panorama che vediamo allontanarsi nello specchietto retrovisore. Guardando avanti, i gestori di questi sei fondi con Rating FundsPeople 2023 hanno un atteggiamento molto diverso: confidano che il 2023 sarà l’anno della riscossa per i prodotti multi-asset. E, diversamente dagli ultimi anni, il reddito fisso in tutte le sue declinazioni torna a essere uno strumento utile per i portafogli. Nel caso del BL Global Flexible Fund, nella seconda metà dell’anno, in particolare a settembre e ottobre, il portfolio manager Guy

Un Portafoglio Ad Alta Convinzione

Ogni asset class del fondo è chiamata a svolgere un ruolo specifico all’interno del portafoglio in base al contesto di mercato. Le azioni saranno il motore principale dei rendimenti a lungo termine, mentre le obbligazioni conferiscono stabilità nelle fasi di turbolenza. A queste si aggiungono l’esposizione all’oro (tramite azioni aurifere), che protegge contro i rischi macroeconomici, geopolitici e sistemici, e la liquidità, che funge da riserva per cogliere nuove opportunità di investimento. Il portafoglio è gestito attivamente in base a convinzioni forti e punta in particolare su azioni di aziende di qualità con uno o più vantaggi competitivi solidi e sostenibili e con un potenziale significativo di crescita redditizia. Dato che il fondo si concentra sulla conservazione del capitale e sulla riduzione del rischio di ribasso, tende a partecipare in misura più modesta alle fasi di rialzo e si dimostra più resiliente nei periodi di correzione. A lungo termine, questa strategia genera rendimenti superiori alla media nelle fasi di stabilità dei mercati.

BNY MELLON GLOBAL REAL RETURN FUND (EUR)

GESTORI

Flessibilit E Agilit

Il fondo si caratterizza per la flessibilità e l’agilità. La gestione è affidata al team di grande esperienza di Newton, boutique di BNY Mellon IM. L’obiettivo del portafoglio è produrre un rendimento pari alla liquidità + 4% a medio termine, oltre a conservare il capitale nei periodi di volatilità del mercato. A questo scopo, i gestori utilizzano un ampio ventaglio di strumenti suddivisi in due porzioni: una componente che mira a generare rendimenti (azioni, credito, debito sovrano dei mercati emergenti, infrastrutture e materie prime) e quella che aiuta a stabilizzare il portafoglio core (debito sovrano dei mercati sviluppati, valute, liquidità, coperture azionarie, oro, risk premia). A prima vista la strategia si concentra sulla conservazione del capitale, data la sua ridotta esposizione netta all’azionario. Tuttavia, nella porzione mirata alla generazione di rendimenti è stata rafforzata la quota di corporate bond, mercati emergenti e strumenti alternativi e quindi la ponderazione complessiva non è così bassa come potrebbe sembrare.

Contenere Le Perdite

Un fondo con nome proprio. Guidato da Klaus Kaldemorgen dal 2011, con l’ausilio del cogestore Christoph Schmidt dal 2022, questo fondo multi-asset è diventato uno dei prodotti di punta della gamma di DWS. Attua una strategia di rendimento totale altamente flessibile con un rigoroso sistema proprietario di controllo del rischio e unisce una visione macroeconomica topdown a un orientamento bottomup. L’obiettivo è massimizzare il rendimento corretto per il rischio a lungo termine nel rispetto di parametri di rischio prestabiliti, ovvero mantenere la volatilità sotto il 10% su base annua e limitare il ribasso massimo al 10% in un intero esercizio. Il fondo può anche beneficiare di rendimenti decorrelati sfruttando i premi al rischio del mercato e impiegando strategie che aggiungono valore nelle fasi di volatilità. Ad esempio, nel 2022 è riuscito a contenere le perdite grazie a una posizione di duration corta, un’elevata esposizione al dollaro e una quota consistente in oro. Negli anni queste modifiche effettuate in modo dinamico hanno generato un solido track record in termini di rendimento corretto per il rischio.

Flossbach Von Storch Multiple Opportunities Ii

Gestore Bert Flossbach

Stabilit Grazie A Dollaro E Oro

Questo prodotto multiasset a gestione altamente attiva e flessibile conta su un portafoglio di strumenti liquidi di prim’ordine, principalmente azioni. In linea con i suoi peer, l’anno scorso il fondo non è sfuggito al contesto generale del mercato, come riconosce Bert Flossbach. “Non ci aspettavamo una simile impennata dell’inflazione e, di pari passo, un forte aumento dei tassi di interesse nominali”, spiega. In particolare, la strategia ha risentito del pesante ribasso che ha colpito i titoli tecnologici, penalizzando anche le blue chip oltre alle small e mid cap. Ma anche se il risultato del 2022 non ha soddisfatto le attese, il team di gestione è riuscito almeno a contenere le perdite, grazie al ruolo decisivo di due leve. Da un lato, la decisione di coprire solo parzialmente il rischio di cambio: l’elevata quota di dollari USA in portafoglio ha infatti dato un apporto favorevole. Dall’altro, la fonte di stabilizzazione apportata dall’oro, strumento che questo fondo sa usare con grande perizia.

M&G (LUX) DYNAMIC ALLOCATION FUND

Gestori Steven Andrew E Craig Moran

Sfruttare La Finanza Comportamentale

La gestione del fondo mostra i tratti distintivi del team MultiAsset di M&G: l’approccio di investimento abbina una robusta analisi valutativa a elementi di finanza comportamentale, filosofia che la strategia applica ormai da più di vent’anni. I gestori sfruttano la conoscenza della finanza comportamentale, il mandato estremamente flessibile e l’ampio ricorso a strumenti di investimento sofisticati per individuare sia le trappole del valore che le opportunità nelle fasi di mercati irrazionali. Questa combinazione non produce un portafoglio più volatile. Al contrario, in genere il fondo riesce a contenere le perdite nei periodi di ribasso, come nel 2022. In base al ventaglio di strumenti di investimento disponibili e al motore tattico dei rendimenti, questo prodotto può essere considerato una soluzione ibrida tra un hedge fund e un fondo bilanciato classico. Il portafoglio attua un processo di asset allocation flessibile, con l’obiettivo di generare una crescita del capitale e un reddito medio del 5-10% l’anno (su base mobile a tre anni) a fronte di una volatilità annualizzata compresa tra il 5 e il 12 per cento.

GESTORI GERALDINE SUNDSTROM, EMMANUEL S.

Cautela E Dinamismo

Il DMAF, fondo flagship della categoria multi-asset di PIMCO, è diretto da Geraldine Sundstrom, che dal 2019 è affiancata da Emmanuel S. Sharef ed Erin Browne. La filosofia di investimento della strategia abbina cautela e dinamismo per costruire un portafoglio mirato a mantenere un approccio prudente al rischio complessivo e al tempo stesso cogliere le opportunità di partecipazione al momento giusto. A fine 2022 il fondo presentava ancora un orientamento cauto nei confronti del rischio, poiché secondo il team di gestione andiamo incontro a un contesto difficile di continua stretta monetaria, alto rischio di recessione e inflazione persistente. In termini di asset class, il portafoglio continua a sottopesare l’azionario. I gestori riconoscono che in questo momento le azioni offrono i rendimenti maggiori, ma le stime di utile sono ancora troppo alte per un contesto recessivo. Per questo motivo la strategia predilige i settori difensivi, come sanità e farmaceutica.

1 2 3

1 2 3

1 2 3

4 5 6 4 5 6 4 5 6

Wagner ha aumentato la quota di obbligazioni sfruttando la debolezza dei mercati a reddito fisso statunitensi. Questa porzione della strategia rimane investita esclusivamente in Treasury a lunga scadenza. Attua un approccio simile il team di gestione del BNY Mellon Global Real Return Fund, secondo cui la risalita dei rendimenti obbligazionari negli ultimi 18 mesi ha aumentato l’attrattiva dei titoli di Stato. “Oggi il segmento ci sembra offrire un discreto rapporto rischio/rendimento, soprattutto in vista di una probabile contrazione del ciclo economico”, afferma Catherine Doyle, investment specialist. E il portafoglio non si limita a investire nei mercati sviluppati. Il fondo gestito da Newton (parte di BNY Mellon IM) ha rafforzato anche le posizioni in obbligazioni emergenti, puntando principalmente sul debito sovrano del Messico.

Alla luce degli ulteriori segnali di un’imminente conclusione della stretta monetaria attuata dalle banche centrali di tutto il mondo, il DWS Concept Kaldemorgen ha eliminato la protezione assunta attraverso la duration e ha potenziato l’esposizione al credito. “In linea con un orientamento più cauto nei confronti dello scenario macroecono- mico, agli attuali livelli privilegiamo le emissioni investment grade di alta qualità a breve termine, che offrono un buon profilo rendimento/rischio”, precisano.

Ad ogni modo, i portfolio manager di DWS continuano a preferire le azioni alle asset class nominali, con una ripartizione equilibrata tra settori difensivi e infrastrutture, ciclici (come le banche, ad esempio) e, in una certa misura, titoli growth. Il posizionamento del fondo nella porzione azionaria è quindi dettato dalla massima selettività. Lo stesso si può dire del PIMCO GIS Dynamic Multi-Asset Fund. Il team di gestione riconosce che in questo momento le azioni offrono i rendimenti maggiori, ma le stime di utile sono ancora troppo alte per un contesto recessivo. Per questo motivo la strategia predilige i settori difensivi, come sanità e farmaceutica.

Perché, sostiene Flossbach, la volatilità continuerà a farci compagnia anche quest’anno. “Nei prossimi mesi gli investitori reagiranno ad ogni riunione delle banche centrali, cercando di prevedere la conclusione dei rialzi dei tassi d’interesse. Ciò significa che ci aspetta un continuo saliscendi delle quotazioni di borsa, senza una chiara tendenza direzionale”, prevede.

Ma questo scenario non deve essere necessariamente interpretato come un rischio. Come sottolinea Moran, la volatilità fa parte del ritorno alla normalità. “Se ampliamo l’analisi agli anni 2010-2020, scopriamo che gli andamenti anomali sono quelli degli ultimi anni, caratterizzati da pochi movimenti bruschi del mercato, una bassa volatilità degli indicatori macroeconomici e una politica monetaria estremamente accomodante”, argomenta. Tornando al presente, il periodo di elevata volatilità dei mercati ha avuto inizio con la pandemia nel 2020 ed è proseguito fino ad oggi. Secondo il gestore, tutti questi elementi indicano che potremmo trovarci davanti a un’inversione di tendenza rispetto allo scorso decennio con l’esaurirsi del mantra lower for longer (tassi più bassi per un periodo più lungo).

Criteri di selezione: fondi della categoria Morningstar EAA Fund EUR Flexible Allocation - Global. Si considerano sei fondi con Rating FundsPeople in Italia, Spagna e Portogallo. Alcuni prodotti menzionati nella selezione potrebbero non essere registrati in Italia. Le informazioni sugli OICR e altri strumenti inclusi nella rivista di FundsPeople sono presentate a puro scopo informativo e illustrativo e non devono in alcun modo essere interpretate come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono un’informazione completa degli OICR o degli strumenti finanziari alla vendita nel mercato italiano.

LE SMALL CAP E MID CAP POSSONO RAPPRESENTARE

UN’INTERESSANTE FONTE

DI ALFA PER I PORTAFOGLI

DI INVESTIMENTO NEL 2023. MA IN QUALI MERCATI

È MEGLIO INVESTIRE?

E QUAL È LO STILE DI INVESTIMENTO PIÙ ADATTO PER QUESTO SEGMENTO?

Nonostante l’incertezza che avvolge le prospettive del mercato azionario, non mancano le opportunità di investimento in azioni. Selezionare il settore o il tipo di società in cui investire all’interno del comparto azionario è oggi più importante che mai (o almeno più di quanto lo sia stato nell’ultimo decennio) e può rivelarsi decisivo per i rendimenti dei portafogli. È qui che entrano in gioco le small e mid cap europee.

In genere queste aziende tendono a registrare una maggiore volatilità, ma possono anche rappresentare un’interessante fonte di alfa per i portafogli di investimento. La volatilità più elevata è spesso accompagnata da rendimenti superiori, che migliorano l’attrattiva del profilo di rischio/rendimento.

In questo numero della rivista FundsPeople analizziamo i portafogli dei fondi di investimento con Rating FundsPeople 2023 in Italia che investono in small e mid cap europee. I fondi selezionati attuano approcci di investimento diversi. Il prodotto di DNCA è quello con il numero più basso di posizioni (76), ma anche quello con il patrimonio più concentrato nelle prime dieci posizioni (circa il 35 per cento). Per contro, il Fidelity European Smaller Companies Fund è la strategia che detiene più posizioni (171) e che presenta la diversificazione più ampia (le dieci posizioni principali rappresentano il 14,75% del portafoglio).

Esposizione Geografica

Al 30 novembre 2022 il Regno Unito (29,14%) era il mercato con l’esposizione geografica media più alta tra i portafogli analizzati, seguito da Francia (11,56%) e Paesi Bassi (8,99%), mentre Grecia e Austria sono le piazze in cui i gestori hanno individuato meno opportunità.

Il DNCA Invest Archer Mid-Cap Europe è l’unico prodotto tra quelli inclusi nel confronto che detiene un’allocazione maggiore nel mercato francese rispetto a quello britannico (20,88% contro 16,17 per cento). Inoltre, questa strategia presenta anche l’esposizione più elevata ai Paesi Bassi (15,10%) e detiene posizioni quasi identiche in Germania e in Belgio (rispettivamente 7,71% e 7,68 per cento).

Da parte sua, il fondo di Fidelity è quello con la quota più consistente nel Regno Unito, pari al 40,76 per cento. A causa dell’elevata concentrazione nel mercato britannico, tutte le altre esposizioni geografiche non arrivano insie- me al 60% del portafoglio, con Germania e Francia al secondo e terzo posto.

Invece, il prodotto di UBS AM investe nel Regno Unito circa il 30% del patrimonio. La Svezia si colloca in seconda posizione, con una quota dell’11,76%, e il gradino più basso del podio è occupato dai Paesi Bassi, con l’8,99% del portafoglio.

Stile Di Investimento

Anche lo stile di investimento ha un impatto significativo sui rendimenti. Nessuno dei tre fondi analizzati adotta un orientamento esplicito a favore di uno stile di investimento specifico, ma nel complesso i portafogli tendono a mostrare una preferenza per le aziende growth rispetto a quelle value.

Il prodotto di UBS AM è quello più esposto al settore growth con una quota di circa il 37,24%, che supera il valore medio di 11 punti percentuali. All’estremo opposto, il Fidelity European Smaller Companies Fund punta più sul comparto value, stile che rappresenta il 26,16% del portafoglio. Infine, la strategia di DNCA detiene il 20,61% del patrimonio in aziende value e solo il 16,41% in società growth. Tuttavia, gli ultimi movimenti di questi portafogli sembrano indicare uno spostamento graduale dallo stile growth a quello value.

This article is from: