Galileus 03/2013 - autunno 2013

Page 1

3, 50 â‚Ź

Trimestrale - Passioni, tecnica, storia e tendenze dei segnatempo - www.galileus.ch

2013

03

GALILEUS I


II GALILEUS

GALILEUS III


II GALILEUS

GALILEUS III


4 GALILEUS


editoriale di Paolo Gobbi

lungimirante [lun-gi-mi-ràn-te] agg.

* Di persona che guarda e vede lontano nel tempo, che prevede cioè con saggezza gli sviluppi degli avvenimenti futuri e vi provvede in tempo

Quando proprio dall’Italia, alla metà degli anni ‘80, muoveva i primi passi il boom dell’orologeria moderna, in molti pensarono ad un fenomeno passeggero, una semplice moda. Oggi, a quasi un trent’anni di distanza, sappiamo che non fu così. Il mondo dei segnatempo in questi anni è costantemente cresciuto, ha investito in ricerca e sviluppo, ha seguito le ferree leggi del marketing, quelle estroverse della comunicazione, ma ha saputo mantenere allo stesso tempo l’indispensabile manualità nella realizzazione dei pezzi più pregiati.

ppgobbi@gmail.com Treccani.it - L’enciclopedia Italiana

L

Tutto questo è accaduto grazie alla lungimiranza di tanti creativi, orologiai, imprenditori, comunicatori, che hanno saputo rendere giustizia a questo ticchettante dinosauro della meccanica, così amato, ricercato, scambiato e acquistato in ogni angolo del mondo. La lungimiranza sarà anche la spinta necessaria per rimanere, anche nel futuro, un oggetto del desiderio. L’importante è che l’esperienza dei grandi maestri venga trasmessa ai giovani ricchi di energie positive, e che dal saper fare si riesca a passare al fare e quindi al far sapere. In maniera semplicemente lungimirante.

I don’t believe in Peter Pan, Frankenstein or Superman Mercury Freddie

GALILEUS 5


sommario

38

12

48

wakeup 10 il risveglio del tempo eventi 38

COSA c’è di nuovo

Focus 42

perpetuo e geniale

focus 44

scent of a woman

Focus 46

alla luce delle stelle

focus 48

femminilita’ estrema

Focus 50

La nouvelle lune

Focus 52

l’essenza del tempo

Puntiamo l’obiettivo su quello che più ci piace (e fa rigorosamente tic-tac)

6 GALILEUS

la “strada” di chopard

il bello del perpetuo

profumo di donna

il cielo al polso

il segreto del successo

luna in bianco e nero

la sfida al vento

Nel mondo delle lancette

cuore di celluloide Chopard

Ulysse Nardin

Baume & Mercier

Patek Philippe

Piaget

Chanel

Parmigiani

Sono le 9 di mattina si accende il computer si guarda con apprensione l’agenda e il telefono è l’ora migliore per scegliere un orologio nuovo


GALILEUS 7


sommario

COVER STORY

Il Daytona di Rolex, l’orologio mito dell’era moderna, compie nel 2013 mezzo secolo di vita. Sulle nostre pagine l’ultimo eccezionale modello in platino.

68

56

Contano più le emozioni o contano più gli orologi? Oppure sono le emozioni, quelle vere, che riescono ancora a farci sognare? Per fortuna non abbiamo la risposta e per maggiore fortuna ognuno ha la sua... (e fa rigorosamente tic-tac)

8 GALILEUS

86 EMOZIONI 56

watch guru

lo strumento per eccellenza

EMOZIONI 64

search and rescue

EMOZIONI 68 intervista

accenditore di idee

il mito daytona

coverstory 78

qualcuno lo chiama ancora orologio

l’educazione sentimentale

avventure 86

le petit prince

companion for life

hausmann & co

in manifatura 90

Intervista a Benedetto Mauro

Breitling

Intervista a Franco Cologni

Rolex

IWC

lo scudo che vince i secondi Victorinox


Big Bang Unico. UNICO column-wheel chronograph movement, 72-hour power reserve. Entirely manufactured in-house by Hublot. Case crafted in a new red gold alloy: King Gold, with ceramic bezel. Interchangeable strap by a unique attachment

BOUTIQUES GENÈVE • PARIS • LONDON • BERLIN • NEW YORK BAL HARBOUR • BEVERLY HILLS • LAS VEGAS MOSCOW • DUBAI • TOKYO • HONG KONG • SINGAPORE SAINT-TROPEZ • CANNES • COURCHEVEL • GSTAAD

GALILEUS 9


sommario 104

boutique 96

vetrine del tempo

L’artigianalita’ damiani Rocca

cinema 98

uno di troppo

creativi 104

jaeger-le coultre (red) auction

saporedisale 108

dal grande schermo al polso

mare e orologi

gioelli 108

amore per il bello

TAG Heuer

Jaeger-LeCoultre

le regine del mare Panerai

diva di bulgari Bulgari

Numero 03 - Autunno 2013 Registrazione al Tribunale di Roma nr. 280/2012 del 19/10/2012 Direttore responsabile

Paolo Gobbi

Hanno collaborato

Romolo Bali, Vasco Bretone, Daniela Fagnola, Francesca Vilone Art Director

Gianpiero Bertea Illustrazioni

10 GALILEUS

Giovanni Trimani

Editore

GALILEUS Srl C.so Vittorio Emanuele II, 287 - Roma Presidente

Uberto Benedetto Selvatico Estense

Distribuzione Per L’italia

SO.DI.P.”Angelo Patuzzi” Spa, Via Bettola, 18 20092 Cinesello Balsamo (MI) Tel 02.660301 Telefax 02.66030320

Via Melzi D’Eril, 29 - 20154 Milano Tel. 02 76318838 - Fax. 02 33601695 info@emotionaladv.com www.emotionaladv.com

Aldo Rosina Luana Bescapè Gestione Materiali Selene Merati

Responsabile di testata

Stampa

Grafica Nappa srl Industria poligrafica Via Gramsci,19 81031 Aversa (Ce)

Concessionaria per la pubblicità

Marketing

www.galileus.ch


U LT I M AT E D I S C R E T I O N

PIAGET ALTIPLANO L'orologio automatico piĂš sottile al mondo Cassa in oro bianco, spessore 5,25 mm Il movimento automatico piĂš sottile al mondo Calibro di Manifattura Piaget, spessore 2,35 mm

Per informazioni: tel. 02 3026432 www.piaget-altiplano.com

GALILEUS 11


wakeup il risveglio del tempo

Oro e acciaio per lei L

a collezione Ladymatic di Omega, considerata oggi un vero punto di riferimento per la modellistica femminile, si arricchisce di nuovi modelli in cui l’oro rosso o giallo 18 carati incontra l’acciaio inossidabile. L’incisivo quadrante, disponibile in marrone scuro o in pura madreperla bianca, è decorato da un accattivante motivo supernova. Fanno da indici 11 diamanti incastonati su dei supporti in oro. Le stesse lancette delle ore, dei minuti e dei secondi sono anch’esse realizzate in oro lucido. A proteggere il distintivo quadrante è posto un vetro zaffiro antigraffio bombato con trattamento antiriflesso su entrambi i lati. La cassa 34 mm presenta una lunetta in acciaio inossidabile lucido o con pavé di diamanti e una corona a vite lucida impreziosita da un diamante solitario “Taglio Brillante Omega”. L’esterno della cassa è ornato da aggraziati motivi decorativi a onda in oro rosso o giallo e dagli inserti di ceramica bianca o marrone posti fra gli anelli. L’interno è invece in titanio. Il Ladymatic bicolore è montato su un bracciale realizzato in una combinazione di oro rosso o giallo e acciaio inossidabile oppure su un riuscito cinturino in pelle satinata spazzolata di colore bianco o marrone.

Il De Ville Ladymatic di omega monta l’esclusivo calibro OMEGA Co-Axial 8520, un movimento cronometro certificato dotato di spirale OMEGA in silicio Si14 e scappamento Co-Axial a tre livelli

12 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

Dalla sua presentazione tre anni or sono, il Saxonia Calendario Annuale di A. Lange & Söhne costituisce un punto di riferimento nella sua categoria. Accanto alle versioni in oro rosa e bianco, viene ora proposto anche in platino

Il calendario annuale secondo A. Lange & Söhne I

l quadrante in argento rodiato del Saxonia Calendario Annuale, vero cuore di questo riuscito modelllo, presenta le informazioni del calendario in modo chiaro e nitido. E la sua cassa in platino conferisce a questo capolavoro orologiero un aspetto tanto esclusivo quanto riservato. Accanto all’ora, il quadrante indica la Grande Data, i mesi, i giorni della settimana e la fase lunare. Un sofisticato meccanismo fa in modo che le diverse lunghezze del mese di 30 e 31 giorni vengano indicate correttamente durante tutto l’anno. Un’unica volta – nella transizione da febbraio a marzo – l’indicazione va corretta premendo un pulsante. Se non si indossa l’orologio per diverso tempo le tre indicazioni del calendario, nonché la fase lunare, si possono regolare velocemente mediante pulsanti incassati. Oltre all’abbinamento del calendario annuale con la Grande Data Lange, questo modello spicca per un’indicazione estremamente precisa della fase lunare: infatti solo dopo 122 anni occorre una correzione di un giorno. Nel cuore dell’orologio pulsa il leggendario calibro automatico Sax -0-Mat . La sua funzione di azzeramento brevettata Zero-Reset facilita la regolazione esatta dell’orologio: quando si tira la corona, il movimento si ferma e la lancetta dei secondi scatta sullo zero.

14 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

Reine de Naples: la magia di una complicazione poetica T

ra gli orologi creati da Breguet, la collezione Reine de Naples si distingue da sempre per la sua ispirazione poetica. Una caratteristica sottolineata dalla forma unica della cassa, che rievoca l’origine di tutte le cose, e perché si tratta di una collezione in cui ogni grande complicazione è destinata esclusivamente all’universo femminile. Attraverso i modelli Reine de Naples Breguet esprime la sua ammirazione per la donna non solo in termini estetici ma anche attraverso le soluzioni meccaniche che propone. Nel modello Reine de Naples Jour/Nuit l’intenzione è di dare vita alla danza incantata che eseguono il sole e la luna nel loro desiderio di incontrarsi. Per raggiungere questo obiettivo Breguet ha studiato un nuovo movimento brevettato e dotato di una indicazione esclusiva attraverso 2 quadranti: uno presenta le ore e i minuti nella maniera tradizionale, l’altro ricorre alla complicazione per segnare le ore del giorno e della notte. Per dare vita concreta a questa danza piena di grazia la Manifattura impiega un disco di lapislazzuli che rappresenta il cielo, attraversato da nuvole di madreperla bianca naturale, da stelle d’oro e da una luna di titanio incisa a mano. Ma il vero protagonista è l’astro solare, raffigurato dalla ruota del bilanciere che è sfaccettata, in modo da riflettere la luce ed evocare i raggi del sole.

il sole effettua un percorso di un’intera giornata, passando sotto il ponte d’acciaio che sostiene il meccanismo, per poi raggiungere di nuovo il suo zenit

16 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

Crono Sorci Verdi LX di TCM. Movimento cronografico automatico Swiss Made. Cassa in acciaio 316L PVD diametro 47mm. Fondello serrato con viti. Quadrante nero con indici in Superluminova. Cinturino in cuoio. Costa 2.250 euro

Tornano i Sorci Verdi 2

5 Gennaio 1938, 39 ore dopo aver lasciato Roma, alle 22:45 locali, i Sorci Verdi atterrarono a Rio de Janeiro: la più grande impresa del Colonnello Biseo e dei suoi uomini! Dopo essere decollati dall’aeroporto di Guidonia la mattina del 24 gennaio, i tre S 79 del XII Stormo si diressero a Dakar dove fecero un’unica sosta prima di attraversare l’Oceano Atlantico. Il collegamento tra Africa ed America del Sud non fu compiuto scegliendo come scali i punti più vicini fra le due coste ma si prolungò sino a Rio de Janeiro: 5350 km a 400 km/h, una velocità di gran lunga superiore a tutti i precedenti primati. Considerando anche il primo tratto tra Roma e Dakar, la traversata oceanica durò 24 ore e 20 minuti di volo effettivo a una velocità media di 410 km/h. All’arrivo, l’unica cosa che spiccava nella notte di Rio erano i tre Sorci Verdi dipinti sulle carlinghe dei loro S 79! Il simbolo dei Sorci Verdi è un chiaro richiamo all’epoca dell’Impero Romano, tempo in cui la Legione Sorci Verdi aveva il compito di portare ordine nelle province in rivolta. Da qui il celebre detto italiano: “Gli faremo vedere i Sorci Verdi!” TCM rende omaggio al XII Stormo con il nuovo modello Crono Sorci Verdi LX. Ogni particolare dell’orologio richiama le gesta dei coraggiosi piloti e le loro leggende.

18 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

L’evoluzione del GMT S

pira aria di viaggi nella linea Cape Cod. Ideato per coloro che amano attraversare il mondo, l’orologio Cape Cod GMT di Hermès è munito di un movimento meccanico a carica automatica cui sono associati un modulo addizionale che mostra un secondo fuso orario e una grande data. Qualunque sia il meridiano prescelto, questo modello consente di visualizzare l’ora locale nonché un secondo fuso orario e la relativa informazione giorno/notte grazie a un disco bicolore. Questo modello in acciaio è disponibile con quadrante argentato o blu e indici applicati sotto forma di numeri arabi la cui curvatura è ispirata al profilo della cassa. Al suo interno un sofisticato movimento meccanico a carica automatica, di manifattura, con riserva di caria di 42 ore e decorazioni di altissimo livello.

il massimo dell’eleganza in un modello destinato a distinguersi al polso: Cape Cod GMT di Hermès

20 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

Alchimia tra tecnica e ricercatezza, il Velvet Alta Gioielleria di Roger Dubuis è illuminato da 304 diamanti montati con la tecnica dell’incastonatura invisibile che esalta al massimo le gemme, per un totale di circa 13,61 carati

Fascino e glamour al polso I

l fatto che la parola “audacia” sia parte integrante della storia di Roger Dubuis dà l’idea di quanto la Maison ginevrina ritenga importante fuggire dalla monotonia. La collezione Velvet esprime brillantemente il concetto. Essa dimostra come sia possibile immaginare una linea sinonimo di eleganza e ricercatezza, il tutto unito a un delizioso sentimento di trasgressione. I suoi modelli includono creazioni riconoscibili e forti che ridisegnano i codici di un’altra femminilità, infondono nuova linfa all’orologeria e sono ormai associate definitivamente al mondo della Diva. È grazie al suo design originale che la collezione Velvet deve la sua aura. Quadranti grafici evidenziati da due livelli distinti, grandi numeri romani dalle linee slanciate, anse simboliche grazie alle quali bracciale e cassa di 36 mm diventano un tutt’uno... questi modelli si divertono a rivisitare i codici di Roger Dubuis, in una versione più sofisticata. La forma della cassa in trompe-l’oeil tra cerchio e forma tonneau, si unisce alla forza carismatica per dar vita a un modello audace. Le curve, altro punto forte della collezione, si arricchiscono di un tocco di ricercatezza. Fedele ai suoi principi di affidabilità,Roger Dubuis ha dotato la collezione di un calibro di ultima generazione, il movimento meccanico a carica automatica RD821.

22 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

Un puro da aviatore T

raendo ispirazione da un modello Longines degli anni 20, The Longines Avigation Oversize Crown possiede caratteristiche che sapranno conquistare sia gli appassionati di orologi d’aviazione sia chi cerca un segnatempo di classe con una lunga storia alle spalle. The Longines Avigation Oversize Crown, l’orologio da aviatore per eccellenza, esibisce un diametro di 41 mm, un quadrante nero con numeri bianchi e lancette poire dorate e luminescenti per agevolare la lettura nella penombra della cabina di pilotaggio. Inoltre, ogni esemplare è numerato. La lunetta con indici, girevole e bidirezionale, permette al pilota di fissare dei riferimenti temporali. Le sue zigrinature, oltre che a impreziosirla, garantiscono una migliore presa durante il suo azionamento. Per via del sovradimensionamento dell’albero di carica e della corona, quest’ultima risulta scostata rispetto alla cassa dell’orologio e permette di manipolare agevolmente la lunetta anche con indosso gli spessi guanti da pilota. Questa lunetta permetteva di registrare i dati temporali negli anni in cui i cronografi erano rari, ma serviva anche a fissare l’orario di un evento importante durante la missione oppure – e questo vale oggi come ieri – di un appuntamento.

THE LONGINES AVIGATION OVERSIZE CROWN, DOTATO DI MOVIMENTI MECCANICI A CARICA AUTOMATICA, È DECLINATO IN TRE VERSIONI: CRONOGRAFO MONOPULSANTE (2.330 EURO); DOPPIO FUSO ORARIO (1.940 EURO); ORE, MINUTI, SECONDI, DATA (1.520 EURO)

24 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

IL ROYAL OAK OFFSHORE CHRONOGRAPH LEBRON JAMES di audemars piguet RIFLETTE IN OGNI DETTAGLIO LA PERSONALE RAFFINATEZZA E LA RICERCA DI ECCELLENZA del celebre campione

L’icona per una leggenda I

l Royal Oak Offshore nasce dall’iconico Royal Oak e la sua evoluzione lo ha portato a essere uno dei più ambiti orologi sportivi mai realizzati. La decisione di collaborare con Audemars Piguet alla creazione di un’edizione limitata a seicento esemplari è il naturale risultato dello stile elegante di LeBron e la combinazione di sfrontata virilità e solido design che è stata il segno distintivo del Royal Oak Offshore sin dal suo debutto vent’anni fa. La cassa in oro rosa 18 carati conferisce un’aria di sontuosa ricchezza e allo stesso tempo mette in rilievo l’importante geometria della cassa, riequilibrando la fredda e quasi vellutata lucentezza della lunetta in titanio. Il ricco accostamento di oro rosa e metallo grigio è ulteriormente sottolineato dal quadrante grigio motivo Méga Tapisserie, con i suoi numeri arabi applicati e le lancette in oro rosa. Un altro tocco di sobria eleganza è dato dal singolo diamante incastonato nel pulsante del cronografo a ore 2 e dai due pulsanti in ceramica nera come la corona. Audemars Piguet ha celebrato il quattro volte MVP Most Valuable Player dell’NBA LeBron James (a destra nella foto) con un grande evento a Miami Beach, al quale assieme a Francois-Henry Bennahmias (a sinistra nella foto), CEO di Audemars Piguet, sono intervenuti Kourtney Kardashian e Scott Disick, Michael Strahan e Nicole Murphy, Jill Martin di NBC Today Show e il membro dei Fugees Pras Michel.

26 GALILEUS



wakeup il risveglio del tempo

Sfidare le onde del tempo P Hamilton mostra tutta la sua dedizione alle prestazioni, anche nelle profondità marine, grazie alla rigorosa attenzione ai dettagli affiancata dall’uso delle tecniche orologiere e dei materiali più moderni. Costa 1.595 euro

28 GALILEUS

er risalire alle origini dell’ultra moderno Hamilton Khaki Navy Sub Auto Chrono occorre sfogliare all’indietro le pagine della lunga storia del marchio fino all’anno 1928. I capolavori marittimi ultra moderni ereditano la loro foggia dall’iconico modello Hamilton Piping Rock creato in quell’anno, scelto anche dalla squadra di baseball New York Yankees come orologio ufficiale. Il nuovo segnatempo cavalca il flusso del tempo usando la tecnologia e i materiali di oggi per rendere omaggio a un modello che ha affascinato più generazioni di utilizzatori per oltre sei decenni, con prestazioni in continua evoluzione, e che è ancora il pezzo preferito dai collezionisti. Con il suo quadrante rotondo, inquadrato in una cassa tonneau che racchiude agli angoli intriganti aperture, questo affascinante segnatempo sa esattamente come riaffermare i suoi punti di forza. Hamilton ha dimostrato nel tempo una vera e propria affinità con l’elemento acquatico, pienamente avvalorata dal lungo elenco di apparizioni in film incentrati sul tema dell’acqua. Hamilton Khaki Sub Auto Chrono è un vero e proprio omaggio alla comprovata capacità che hanno i prodotti a far parlare di sé, come è accaduto nel film Gli uomini rana del 1951 e Trappola in fondo al mare del 2005.



wakeup il risveglio del tempo

Al servizio dello sport la collezione Hawk ha saputo imporre i suoi codici identitari restando al tempo stesso fedele allo spirito manifatturiero di Girard-Perregaux. Oggi essa si declina nella versione in ceramica nera, uno scrigno di elevata tecnicità alla perfezione meccanica.

30 GALILEUS

S

portivo. Elegante. Moderno. Il Chrono Hawk non lascia nulla al caso. Né la progettazione della sua cassa, che associa spigoli vivi e lunetta tonda, né il suo volto, che celebra la misurazione dei tempi brevi, né la sua affidabilità dimostrata; il tutto reso ancora più perfetto dalle sue rifiniture d’eccezione, testimonianza di una fattura assolutamente straordinaria. Contemporaneo e audace, il modello gioca con la monocromia. Il colore nero domina incontrastato, senza però compromettere la leggibilità. Gli elementi della cassa si fondono gli uni negli altri, ma conservano ciascuno la sua forza, accentuando così l’architettura dell’orologio. Il quadrante, grazie al suo equilibrio, valorizza gli elementi che permettono di leggere il tempo. I contatori sono posizionati l’uno di fronte all’altro, a ore 9 e ore 3, in una simmetria perfetta. La data è a ore 6, gli indici applicati e le lancette delle ore e dei minuti s’illuminano di materiale luminescente. La disposizione, classica nella forma, è messa in risalto da un motivo ispirato al celebre Ponte Girard-Perregaux. Visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, il calibro GP03300, movimento meccanico a carica automatica, contribuisce a rendere questo modello un orologio dalle prestazioni elevatissime.


wakeup il risveglio del tempo

Il Chrono Gentleman Morandi di Paul Picot costa 2.590 euro nella versione con il cinturino in coccodrillo e 2.867 euro in quella con il bracciale acciaio

1927: Giuseppe Morandi il primo della Mille Miglia E

ra il 27 maggio del 1927, quando la O.M. 665 Sport “Superba” guidata Giuseppe Morandi in coppia con Ferdinando “Nando” Minoja, vinse la prima edizione dela Mille Miglia. Una vittoria che ancora oggi gli appassionati celebrano con il “Memorial Morandi”, organizzato dal C.Amsc (Club Auto Moto Storiche Castiglionese) e svoltosi nell’ottobre scorso. Un evento cha ha avuto il supporto di Paul Picot, marchio svizzero che ha deciso di dedicare al pilota di Castiglione delle Stiviere un sofisticato cronografo automatico rifinito a mano. Si tratta del Chrono Gentleman Morandi realizzato in una serie limitata a 100 esemplari: il numero 1 è andato al vincitore del Memorial. Tra le caratteristiche peculiari dell’orologio, da mettere in evidenza i due contatori sovradimensionati ad alta leggibilità e la lancetta rosso fuoco omaggio al colore delle OM da corsa.

GALILEUS 31


wakeup il risveglio del tempo

Il giorno e la notte Dopo aver osservato l’evoluzione del cronografo Montblanc Nicolas Rieussec, si potrebbe concludere che il tempo sia riconducibile ad una sorta di “disco”, queste perché la celebre Casa per prima ha reinventato la visualizzazione del crono, sostituendo le lancette con dei dischi rotanti per il contatore dei sessanta secondi e dei trenta minuti cronografici. Successivamente, ha inserito un disco rotante per indicare l’ora di un secondo fuso orario. Oggi Montblanc presenta il nuovo Nicolas Rieussec Rising Hours, che si basa su due dischi sovrapposti che segnano non solo le dodici ore, ma anche se queste sono diurne o notturne. Nonostante il display del Rising Hours sia estremamente innovativo, questo orologio racchiude in sé tutte le caratteristiche della collezione Montblanc Nicolas Riuessec, nata nel 2008 quando il brand presentò con successo il primo cronografo da polso in cui erano i dischi del cronografo a rotare e non le lancette. Questo principio è stato poi ampliato e applicato anche al disco delle ore che riporta una complicazione aggiuntiva: l’indicazione day&night. Una novità che si può definire rivoluzionaria: un piccolo indice triangolare a ore dodici segna l’orario su un disco rotante, i cui indici cambiano colore, dal nero al blu, a seconda dell’ora del giorno o della notte. Un mutamento questo, frutto di un esclusivo meccanismo brevettato da Montblanc. Il Nicolas Riuessec Rising Hour di Montblanc è un crono con data e indicazione giorno/notte. La cassa, da 43 mm, è realizzata in oro rosso.

32 GALILEUS


wakeup il risveglio del tempo

I due Shawn Carter by Hublot Classic Fusion saranno disponibili a partire dal 20 Novembre presso la pop-up installation di Shawn Carter - A New York Holyday - presso Barney’s e nelle selezionate boutiques Hublot

Shawn Carter Classic Fusion L

a musica è un nuova fonte di interesse ed ispirazione per Hublot, che dopo la partnership con i Depeche Mode, presenta la sua ‘joint venture’ con il rapper di fama mondiale Shawn Carter, meglio noto come Jay Z. Il primo frutto di questa unione è il nuovo orologio limited editon Shawn Carter by Hublot Classic Fusion, disegnato dal rapper stesso e prodotto dal marchio orologiero svizzero. L’idea della collaborazione nasce in seguito alla visita dell’icona musicale presso l’headquarter Hublot a Nyon in Svizzera. Il modello Shawn Carter by Hublot Classic Fusion mantiene le stesse caratteristiche tecniche dell’originale Classic Fusion: diametro di 45 mm, elegante movimento manuale Hublot HUB 1300 che garantisce una carica di 90 ore e resistenza fino a 50 metri di profondità. Sarà disponibile in due versioni: con cassa in ceramica nera (17.900 dollari) o in oro (33.900 dollari), in edizione limitata a soli 350 pezzi numerati.

GALILEUS 33


wakeup il risveglio del tempo

Come una piuma Sportivo, maschile e contemporaneo, l’El Primero Lightweight apporta un tocco distintivo alle collezioni Zenith, confermando la grande capacità d’innovazione e l’audacia creativa che da sempre contraddistinguono la Manifattura.

34 GALILEUS

Z

enith punta sulla leggerezza, l’audacia e l’innovazione con un’esclusiva versione del cronografo El Primero Striking 10th realizzata con materiali high-tech. In edizione limitata a 100 esemplari, il modello El Primero Lightweight associa un movimento in titanio e silicio a una cassa sportiva in carbonio, annunciando l’alba di una nuova era nella storia del leggendario calibro El Primero. Facendo riferimento alle recenti ricerche condotte sui nuovi materiali, Zenith ha optato per il titanio, materiale leggero e resistente ampiamente applicato nel settore aeronautico. La Manifattura ha inoltre deciso di mantenere la doppia ruota di cronografo in silicio, aggiungendo un’ancora e una ruota di scappamento realizzate sempre in silicio, materiale high-tech, leggero, amagnetico, più duro dell’acciaio e dalle prestazioni eccellenti, ottenendo così una significativa riduzione pari a quasi il 25% del peso del motore, quantificabile in appena 15,45 g invece dei 21,10 g di un movimento tradizionale simile. La struttura interna della cassa è in alluminio ceramizzato, materiale di punta che coniuga peso ridotto, resistenza e durezza (pari a 1800 Vickers invece dei 160-200 dell’acciaio 316L).


wakeup il risveglio del tempo

A destra Massimo Carraro, aministratore Delegato del Gruppo Morellato, a sinistra Matteo Marzotto, tra i fondatori e Vicepresidente della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus. nei riquadri alcuni dei pezzi esposti a napoli. a destra, un pezzo della collezine kent di philip watch

Le origini dell’eccellenza P

hilip Watch, storico marchio dell’orologeria italiana nato a Napoli nel 1858, ha recentemente presentato, nella suggestiva cornice di Castel dell’Ovo, il Museo Philip Watch Le Origini dell’Eccellenza: un progetto ambizioso che ripercorre la storia del marchio attraverso oltre 150 anni di tecnologia svizzera e design italiano. Alcuni degli orologi più importanti nella storia di Philip Watch sono stati attentamente “riletti” per ricostruire i processi creativi e produttivi dai quali gli orologi stessi sono nati e che hanno creato la solida reputazione e affidabilità dell’azienda. Modelli, disegni, immagini, cataloghi, sono stati raccolti negli anni e oggi minuziosamente analizzati con il duplice obiettivo di ricostruire l’enorme patrimonio storico di un brand che è l’origine dell’orologeria italiana e, attraverso questa analisi, di fornire una serie di suggerimenti per imparare a “leggere” un orologio, comprendendone le particolarità tecniche e progettuali. A quest’evento di presentazione, ha partecipato anche l’imprenditore Matteo Marzotto, tra i fondatori e Vicepresidente della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus di cui Philip Watch è partner dal 2010.

GALILEUS 35


wakeup il risveglio del tempo

Greubel Forsey lancia una reinterpretazione della sua prima invenzione fondamentale, il Doppio Tourbillon 30°, in una cassa asimmetrica rompendo così l’architettura nella quale questo meccanismo è sempre stato presentato fino ad oggi

La prima invenzione A

quasi dieci anni dal lancio di Greubel Forsey - con il Double Tourbillon 30° Vision nel 2004 – una delle caratteristiche originali di questa nuova interpretazione è nella posizione asimmetrica del Doppio Tourbillon 30°, che fino ad oggi è sempre stata visibile in posizione simmetrica nei modelli della nostra collezione. La costruzione del movimento è stata interamente ripensata, con una concezione diversa della gabbia esterna del Doppio Tourbillon 30° brevettato che ora è capovolta. Ciò nonostante la rotazione in 1 minuto della gabbia interna ed in 4 minuti della gabbia esterna, sono state conservate. Il movimento prende posto in una cassa di 43,5 mm di diametro che mostra una finestra laterale a ore 8. Questa apertura consente la visione del meccanismo da un angolatura particolare, è una magnifica vetrina sulla complessità e sull’estetica di questa complicazione unica. Sia la base dove alloggia il tourbillon e la platina sono trattate in cromo nero, un colore che contribuisce ad accentuare l’effetto di profondità della doppia gabbia composta da 130 elementi. Il braccio unico del ponte del bilanciere con la parte superiore arrotondata e lucidata a specchio che da un effetto color nero riconferma, ancora una volta, la lavorazione tradizionale del “fatto a mano”, firma inconfondibile di Greubel Forsey.

36 GALILEUS


Colleziona il tuo tempo ABBONATI SUBITO al prezzo speciale di

€13

€25

PER 4 NUMERI

PER 8 NUMERI

in omaggio il N.1 di GALIELUS

in omaggio il N.1 di GALIELUS e INVIAGGIO

ogni numero e’ prezioso COME ABBONARSI Conto corrente postale nr 80721178 / intestato a: Diffusione editoriale srl via Clelia 27 - 00181 Roma tel. 06.78.14.73.11 / 06.78.02.017 www.abbonatiweb.it tramite bonifico bancario iban it90v0760103200000080721178 intestato a: Diffusione editoriale In caso di pagamento tramite bonifico inviare mail a: abbonamenti@diffusioneeditoriale.It GALILEUS III


Per rendere omaggio ai miti delfocus cinema italiano “UNICO” DI MANIFATTURA degli anni ‘50, Chopard reinventa “La Strada” collezione iconica, emblema di eleganza e voluttà

cuore di celluloide

Caroline Scheufele, Co-Presidente e Direttrice Artistica della maison Chopard nonché grande appassionata della settima arte: il cinema

38 GALILEUS

aroline Scheufele è senza dubbio una delle donne più interessanti e affascinanti della gioielleria e dell’orologeria contemporanea, artefice, assieme al fratello, del successo mondiale di Chopard. L’abbiamo incontrata a Roma durante la presentazione mondiale della rinnovata collezione La Strada. Ispirata al celebre capolavoro di Fellini (vincitore nel 1957 del primo Oscar per un film straniero) trasferisce nella materia preziosa tutto il mosaico d’immagini che popolano la pellicola del maestro: il glamour degli anni Cinquanta, la magia della luce sublimata dal bianco e nero, la forza e l’eleganza impareggiabile delle donne. In un mondo monopolizzato anche culturalmente da economie lontane, come quella

cinese, come mai ha scelto un film italiano degli anni ’50 per dare vita ad una collezione di alta gioielleria e orologeria? La prima collezione La Strada è addirittura del 1994 e già da allora l’ispirazione veniva dal film di Fellini. Abbiamo scelto di ridisegnare completamente tutti i modelli e ci è sembrato “naturale” che la loro presentazione avvenisse proprio a Roma, negli studi di Cinecittà, dove il maestro aveva lavorato. Un posto così in Asia non esiste, neanche lontanamente. Una grande emozione? Si. Già da sola Roma è una delle città più belle al mondo. Andare poi dal centro verso Cinecittà è come fare un viaggio a se stante: i teatri di posa, i set che hanno visto lavorare Fellini, un vero sogno.


eventi “la strada” di chopard

Come è arrivata a Fellini ed al film La Strada? Io amo, da sempre, il circo, la sua atmosfera. Il primo gioiello che ho disegnato è stato un clown. Quindi la scelta di Fellini è stata naturale. Si identifica con qualche personaggio del film? Con Giulietta Masina e con la sua Gelsomina, una donna che riesce ad essere felice a dispetto dei tanti dolori che la vita le ha riservato. Un’umanità incredibile. Qual è il momento più emozionante nella realizzazione di un gioiello? La prima emozione è quando nasce l’idea. Ma è importante e affascinante seguire tutta la creazione del gioiello, dai primi schizzi, ai disegni tridimensionali, ai prototipi sempre più definiti. Ci si accorge che basta cambiare po-

chissimo per modificare totalmente il risultato finale: nel nostro mestiere un millimetro cambia totalmente tutto, cambia il mondo. Un gioiello può rendere più bello il mondo? Nel suo piccolo sì. Ricevere un gioiello da una persona che si ama, crea un sogno ed un momento di benessere e di felicità. A proposito di materiali, oggi si sente parlare di gioielli in acciaio, vetro, carta. Cosa ne pensa? Un gioiello può essere in un materiale non nobile, come l’acciaio, a patto che si curino le finiture e si lavori sul contrasto, ad esempio montando dei diamanti, anche importanti. Come nasce la vostra unione con il cinema? In maniera molto naturale. Sedici anni fa abbiamo aperto la nostra boutique a Cannes,

la collezione chopard la strada La geometria e la purezza delle linee che caratterizzano la cassa dell’orologio evocano la simmetria grafica della pellicola cinematografica. Il segnatempo avvolge perfettamente il polso, mentre la maglia tonda e molto lavorata del bracciale ne valorizza la femminilità. Gli orologi, dotati di movimento al quarzo o meccanico, sono proposti in numerosissime declinazioni: in oro bianco, rosa e giallo, con diamanti incastonati o lucidi, e nelle versioni gioiello con full pavé. La linea di gioielli contribuisce a dare alla collezione tutta la sua sensualità e riflette il perfetto equilibrio delle linee, simbolo di eleganza e di femminilità.

GALILEUS 39


eventi “la strada” di chopard

«L’idea è di creare degli orologi e dei gioielli da indossare tranquillamente durante tutta la giornata, senza nessun problema. Ad esempio i nostri modelli in oro bianco potrebbero sembrare tranquillamente in acciaio: sarà solo il possessore, non fosse altro che per il diverso peso, a capirne il valore»

scegliendo per l’inaugurazione, ovviamente, il periodo del Festival. Però non volevo fare un evento “accanto” ma “dentro” al Festival. Scelsi quindi la strada principale: mi recai a Parigi, dall’allora presidente Pierre Viot, con il progetto di una serata dedicata a noi. Tornai invece a casa con la richiesta di ridisegnare la Palma d’Oro e il primo contratto di partenariato per tre anni. Oggi di anni ne sono passati sedici e siamo sempre a Cannes, con la nostra Palma e la nostra partnership. La famiglia Scheufele ha una lunga tradizione in fatto di pietre preziose, ne approfittiamo per dirimere una controversia: meglio i dia-

40 GALILEUS

manti o le pietre colorate? Un bel diamante di qualità top è sicuramente bello, lo stesso vale per un rubino naturale di colore sangue. Un’ultima domanda: gli uomini, anzi i maschi, hanno palesemente fallito il loro compito alla guida del mondo. Non pensa sia arrivato il momento che il timone vada alle donne? In qualche paese questo è già accaduto e i risultati sono stati ottimi. Angela Merkel in Germania, Hillary Clinton negli Stati Uniti, hanno dato prova di grandi capacità manageriali. E’ arrivato veramente il momento che anche altre donne si facciano avanti.



focus il bello del perpetuo

Il Black Toro è una straordinaria rappresentazione dell’impareggiata abilità di Ulysse Nardin nel creare segnatempo tecnicamente innovativi dallo splendido design, dalle funzioni superiori, precisione e facilità di utilizzo, perpetrando l’eredità delle sue invenzioni più importanti

42 GALILEUS


focus il bello del perpetuo

perpetuo e geniale

i

segnatempo con calendario perpetuo esistono da secoli e fanno parte della grande tradizione dell’alta orologiera europea. Estremamente sofisticati nella meccanica, complessi nella loro costruzione, sono anche da sempre estremamente delicati nel loro utilizzo, specie durante le operazioni di rimessa dell’ora e aggiornamento della data. A cambiare completamente questa situazione, risolvendo definitivamente e in maniera straordinariamente semplice questo problema, è stata la Ulysse Nardin nel 1996, con la presentazione del calendario perpetuo più funzionale al mondo. Creato dallo specialista dell’ innovazione orologiera, Ludwig Oechslin, questo segnatempo, chiamato Perpetual Ludwig, è stato un’ importante pietra miliare nella storia dell’orologeria. Ha permesso la regolazione in avanti e indietro di tutte le funzioni del calendario solo per mezzo di un’unica corona, evitando così che l’orologio, in caso di errori nella regolazione, debba ritornare dal produttore. Diversamente dal sistema standard a leva, il segnatempo ha rivelato il primo meccanismo con calendario perpetuo animato da ruote e ingranaggi. Un’ icona di assoluta perfezione orologiera , questo movimento è stato impiegato nei segnatempo più significativi di Ulysse Nardin, incluso il GMT+/- Perpetual con funzione dualtime, il potente El Toro e ora nel nuovo Black Toro, fotografato su queste pagine.

il Black Toro di ulysse nardin è certamente uno dei migliori calendari perpetui mai sviluppato fino ad ora: offre le più semplici possibilità di regolazione del calendario

l’orologio ulysse nardin Black Toro Referenza 326-03 Movimento Calibro UN-32, carica automatica, 34 rubini, riserva di carica circa 45 ore, cronometro certificato COSC Funzioni Calendario perpetuoegolabile da un’unica corona. Secondo fuso orario sul quadrante principale con meccanismo brevettato per la regolazione veloce. Ora d’origine permanente indicata dalla terza lancetta. Gran data in doppia finestra. Cassa Disponibile in oro rosso 18 ct e platino con lunetta in ceramica. Dimensioni 43 mm Impermeabilità 100 m. Vetro Zaffiro antiriflesso. Cinturino In gomma con chiusura deployante in titanio e ceramica, oppure cinturino in pelle con fibbia deployante.

GALILEUS 43


focus variazioni profumo di suldonna tema

44 GALILEUS


focus profumo di donna

Hampton Lady ref. 10 108 Molto femminile grazie alle curve armoniose dei bordi laterali e al vetro zaffiro bombato che richiama il modello storico, questo orologio di forma rettangolare punta sull’armonia e si veste di materiali preziosi quali oro e acciaio per svelare tutto il lusso e l’equilibrio del suo design.

Scent of a Woman

Q

uest’anno, Baume & Mercier dedica alle donne due nuove declinazioni della linea Hampton. Da vent’anni raffinata espressione del gusto classico, questa collezione è ispirata a un modello degli anni ‘30‐’40 il cui design riprende i canoni dello stile Art Déco. Decisamente femminili, questi due modelli dalle dimensioni interessanti (34,5 mm x 22 mm) intendono soddisfare le aspettative delle donne per le quali il bello è uno stile di vita capace di esprimersi in qualsiasi circostanza, anche nelle mise “sport chic”.

Le linee degli Hampton, dalle curve morbide e armoniose, sono ispirate ai modelli lanciati da Baume & Mercier durante gli anni 1930/1940. Oggi, questa collezione si arricchisce di due raffinati esemplari

l’orologio baume & Mercier Hampton Lady ref. 10 110 Le armoniose proporzioni dell’Hampton Lady mettono in risalto linee particolarmente seducenti. Squisitamente femminile, questo segnatempo in acciaio lucido-satinato mostra un quadrante argentato impreziosito da cifre arabe dorate. Raffinato e delicato, è animato da un calibro al quarzo di manifattura svizzera, con datario. Comodo e piacevole da indossare grazie alle dimensioni appositamente studiate per i polsi sottili, l’orologio Hampton Lady sublima le curve morbide e sensuali anche nel cinturino a doppio giro in vitello marrone con impunture écru dallo stile informale.

Elegante e femminile, l’Hampton Lady seduce con i colori dell’oro rosso e dell’acciaio. Il quadrante è impreziosito da cifre e lancette dorate, mentre la cassa in acciaio lucido/satinato crea un elegante contrasto con la corona di carica in oro rosso... e poiché nulla è troppo bello per le donne che sceglieranno di indossarlo, questo modello è proposto su un bracciale in acciaio le cui maglie centrali sono rivestite sempre in oro. Questo accostamento di materiali pregiati dà vita ad un orologio gioiello la cui delicatezza sottolinea con naturale eleganza il gusto raffinato delle donne.

GALILEUS 45


focus il cielo al polso

La collezione di orologi meccanici Patek Philippe per signora con indicazione delle fasi lunari dĂ il benvenuto ad un nuovo arrivato: il Calatrava referenza 7121, dotato di una lunetta illuminata da una costellazione di 66 diamanti. Una creazione classica e raffinata, che trasforma ogni ora del giorno e della notte in un prezioso momento

46 GALILEUS


focus il cielo al polso

alla luce delle stelle

l’orologio patek philippe Patek Philippe Calatrava referenza 7121

Il movimento meccanico ultrapiatto a carica manuale con piccoli secondi e fasi lunari, calibro 215 PS LU. 157 componenti, 18 rubini. Bilanciere Gyromax, frequenza 28.800 alternanze/ora, spirale Spiromax

i

l nuovo Calatrava referenza 7121 arriva al momento giusto: le donne di gusto e di carattere infatti, da qualche anno a questa parte, apprezzano più che mai gli orologi meccanici, soprattutto se si distinguono con una complicazione e se sono illuminati dallo splendore eterno dei diamanti più belli. Il nuovo orologio per signora Patek Philippe soddisfa tutti questi desideri, sposando la grande tecnicità del movimento meccanico a carica manuale e fasi lunari con l’eleganza senza tempo della cassa rotonda Calatrava in oro giallo stile «Offi-

Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna... punito perché vede l’alba prima degli altri (Oscar Wilde)

Con la sua cassa rotonda in classico stile «Officier», il movimento meccanico, la raffigurazione delle fasi lunari e i suoi 66 diamanti, il nuovo Calatrava referenza 7121 riunisce in modo brillante numerose grandi tradizioni della manifattura. Questo elegante orologio si impone come un accessorio decisamente femminile da portare in qualsiasi occasione – nella vita di tutti i giorni, in ufficio, ad un pranzo di lavoro, ad un aperitivo o in una grande serata. La cassa in oro giallo 18 carati si armonizza delicatamente col cinturino in alligatore a grandi squame quadrate beige madreperla, con fibbia ad ardiglione in oro giallo.

cier». Con un diametro di 33 mm, questo nuovo orologio è molto femminile ma di dimensioni contemporanee, pur senza cedere a mode del momento. Si presenta infatti come un oggetto prezioso, un accessorio di grande stile da portare tutta la vita, che renderà felici anche le future generazioni. Ed è per questo che, dalla sua progettazione fino alle ultime finiture, passando per tutte le fasi di fabbricazione, è stato oggetto di cure infinite. Il design ha l’impronta esclusiva dello stile Patek Philippe, rinomato da sempre per la sua eleganza senza tempo.

GALILEUS 47


focus Il segreto del successo

Femminilita’ estrema Gli anni ‘60 furono pervasi da un gusto e uno stile decisamente stravaganti. Piaget ornò i polsi delle donne di quegli anni con splendidi orologi gioiello. La collezione Limelight Gala, rivive queste emozioni

48 GALILEUS

b

rillante, vivace e seducente: tre aggettivi che descrivono perfettamente l’immagine della nuova icona Piaget. Il tempo, svincolato dalla sua consueta linearità, è collocato entro una dimensione curva, assolutamente femminile. La cassa di forma rotonda è sublimata da due eleganti anse prolungate; la lunetta decorata con una fila di diamanti taglio brillante, disposti con dimensioni crescenti, ne esalta ulteriormente il carattere voluttuoso. Il quadrante, raffinato ed essenziale, sfoggia cifre


focus Il segreto del successo

Dotata di un’estetica ineguagliabile, caratterizzata da linee sensuali e da una preziosa incastonatura delle pietre, la collezione Limelight Gala svela una personalità forte, permeata da uno stile chic e affascinante. Sintesi di arte, design e gioielleria, essa sfida capricciosamente l’inarrestabile spirale del tempo.

romane nere in armonia con l’elegante cinturino in satin, emanando un’aura di femminilità squisitamente contemporanea. L’orologio Limelight Gala è stato interamente realizzato all’interno della Manifattura Piaget, dallo schizzo iniziale alle fasi finali di sagomatura e finitura della cassa. Soltanto una Manifattura pienamente integrata può gestire una tale missione in-house. Fedeli alla più antica tradizione Piaget, tutti i suoi artigiani hanno reso omaggio allo stile della Maison con passione e dedizione.

l’orologio piaget Limelight Gala G0A38160 Raffinato omaggio ai rampanti anni ‘60, il Limelight Gala è la quintessenza di uno stile originale, contemporaneo ed estremamente femminile. In alto il Limelight Gala – 32 mm, con cassa in oro bianco, 62 diamanti taglio brillante (1,8 ct circa). Quadrante argenté con cifre romane nere. Cinturino in satin nero con fibbia ardiglione con 1 diamante. Movimento al quarzo Piaget 690P.

GALILEUS 49


All’interno del J12 Moonphase troviamo un movimento meccanico a carica automatica, con autonomia di funzionamento di 42 ore

50 GALILEUS

focus luna in bianco e nero


focus luna in bianco e nero

E se CHANEL rubasse la luna dal cielo? Questa idea avrebbe sicuramente sedotto Mademoiselle Chanel, il cui fascino per le stelle non è mai stato un mistero.

l’orologio chanel J12 Moonphase

la nouvelle lune

D

ieci anni dopo aver affermato il bianco nella galassia dell’orologeria, l’orologio J12 va ancora più lontano, più in alto, nello spazio più profondo al di sopra delle stelle fino alla luna. Questa volta ciò che è essenziale è il perpetuare della bellezza inalterabile del biancore onirico delle notti di luna piena. Mescolando modernità, eleganza e purezza, l’orologio J12 offre una versione inedita del suo splendore: le fasi lunari. Sollevando il proprio sguardo verso la volta celeste, il J12 Moonphase intraprende un nuovo viaggio che combina eccellenza tecnica e raffinatezza estetica.

Il J12, il primo orologio icona del 21 ° secolo che ha trasformato la ceramica high- tech in un materiale prezioso, mostra ancora una volta che ama reinventarsi senza mai perdere nulla del suo fascino inimitabile

Una costellazione di novità, il J12 Moonphase apre un nuovo capitolo della saga orologiera di CHANEL. Una distinzione sottile, la data è indicata da un lancetta centrale la cui estremità ricorda la forma stilizzata di una luna crescente. La lunetta del J12 Moonphase, sia con diamanti sia in ceramica high-tech, è diventata più sottile offrendo una grande apertura al quadrante le cui rifiniture satinate o a guilloché, si iscrivono nella più pura tradizione orologiera. In ceramica high tech bianca o nera, arricchito con diamanti oppure in una versione gioiello in ceramica di titanio, il J12 Moonphase concentra nei suoi geni tutta la forza della seduzione classica e dello spirito creativo di Chanel. Prezzo: Ceramica high-tech bianca o nera, contatore in avventurina, 6.900 euro. Ceramica high-tech bianca o nera, lunetta mpreziosita da 54 diamanti (~1,42 ct), quadrante opalino guilloché impreziosito da 63 diamanti (~0,34 ct), 18.000 euro. Oro bianco 18 carati e ceramica di titanio. 554 diamanti taglio baguette (~30,19 cts), 550.000 euro. Oro bianco 18 carati. 696 diamanti taglio baguette (~ 42,45 ct), 855.000 euro.

Star femminile delle complicazioni orologiere, le fasi lunari sono una complicazione che visualizza le varie fasi della luna: luna nuova, primo quarto, luna piena e ultimo quarto. A differenza delle fasi di luna classiche, leggibili attraverso un guichet, quelle dell’orologio J12 Moonphase vengono visualizzate su un disco in avventurina color blu “intenso” ornato di pagliuzze d’oro come una notte d’estate. Posizionato alle ore 6, il disco presenta le quattro fasi principali della luna ed è dotato di una piccola lancetta a serpentina in acciaio lucido.

GALILEUS 51


focus LA SFIDA AL vento

Bugatti Aerolithe: con Parmgiani Fleurier la macchina dei sogni diventa un sofisticato cronografo da polso

52 GALILEUS


focus LA SFIDA AL vento

l’essenza del tempo

P

robabilmente, in tutta la storia dell’industria automobilistica, nessuna autovettura ha avuto una vita così breve, importante e misteriosa come la Bugatti Aerolithe. Presentata come prototipo unico da Ettore Bugatti durante il Salone dell’automobile di Parigi nel 1935, spari quasi immediatamente, lasciando in sua memoria una foto, qualche disegno e “il ricordo” di un carrozzeria molto particolare color acqua e menta. Una cosa è invece

Aerolithe di Parmigiani Fleurier, dedicato alla celebre Bugatti del 1935, della quale riprende alcuni elementi tecnici e stilistici

La scelta progettuale più importante consiste nell’individuare la caratteristica più evidente e distintiva della vettura, una forma, un colore o un procedimento tecnico, per poi riprodurla sull’orologio, indipendentemente dalle difficoltà tecniche e di spazio da affrontare

impossibile da dimenticare: il materiale utilizzato per crearla, una lega speciale di magnesio conosciuta come Elektron. Utilizzato per la carrozzeria, si presentava sufficientemente robusto da evitare di ammaccarsi e incredibilmente leggero. Solo rose? Certamente no, in quanto il magnesio è un materiale altamente volatile ma soprattutto pericolosamente infiammabile. Di conseguenza montare una carrozzeria in magnesio si dimostrò operazione lunga e delicata, vista anche l’impossi-

GALILEUS 53


focus LA SFIDA AL vento

La Bugatti Aerolithe si distingue per la rivettatura che la attraversa dall’estremità anteriore a quella posteriore. È questo che collega la carrozzeria e che consente di superare il problema dell’impossibilità di saldare il magnesio; è questo che conferisce alla vettura la sua unicità e il suo look fluido e futurista. È proprio questa spina dorsale ad essere riprodotta sull’orologio e più precisamente sulle quattro anse. Il loro profilo rimane invariato, in linea con i codici del marchio, ma la loro superficie è rivettata, simbolo dell’ingegno di Jean Bugatti e delle straordinarie competenze tecniche che hanno dato vita all’auto 80 anni fa

54 GALILEUS


focus LA SFIDA AL vento

Dal 2001, la manifattura di Fleurier crea con passione i segnatempo della collezione Bugatti

l’orologio parmigiani fleurier Bugatti Aerolithe - Cronografo Flyback

Movimento: cal. PF 335 meccanico a carica automatica. Riserva di carica di 50 ore. Ø 30,30 mm, spessore 6,81 mm. Frequenza 4 Hz - 28.800 Alt/ora. 68 rubini. Due bariletti in serie. Numero di componenti: 311. Decorazione “Côtes de Genève”, anglage sui ponti. Funzioni: Ore, minuti, secondi, data, cronografo 1⁄4 di sec., flyback. Cassa: 41 mm, spessore 12.55 mm, in titanio con lunetta in oro bianco. Impermeabilità: fino a 30 metri. Quadrante: blu abissi, réhaut satinato, centro opalino cinturino: pelle Epsom Hermès con fibbia déployante in titanio. Prezzo: 22.500 euro

bilità di effettuare delle saldature. Si dovette quindi “inventare” una nuova tecnica, semplice e ingegnosa, pensata da Jean Bugatti, il figlio di Ettore. Questa soluzione, che ha conferito alla vettura la sua estetica futurista, consiste nel progettare la carrozzeria in due parti longitudinali, rivettate tra di loro per mezzo di una struttura “a spina dorsale” che attraversa l’automobile da un’estremità all’altra. Il risultato, fatto di curve futuristiche e sporgenze armoniose, si presenta all’osservatore di un’eleganza che non finisce mai di sorprendere. Questa carrozzeria in magnesio dominata dalla spina dorsale è stata ripresa nella vettura successiva, battezzata Bugatti Atlantic, che conserva intatto il genio creativo della celebre Casa. Oggi Parmigiani Fleurier, uno dei costruttori indipendenti di alta orologeria più elitari e propositivi, ha deciso di rendere omaggio alla prima di una serie eccezionale di vetture, con la creazione della nuova collezione Bugatti Aerolithe, ispirata al misterioso prototipo scomparso. Per realizzarlo i designer di Fleurier hanno imme-

diatamente isolato la caratteristica più evidente e distintiva della vettura, in questo caso la rivettatura (in pratica una sorta di chiodi, “battuti alle due estremità” che tengono in posizione due lastre di metallo) che la attraversa dall’estremità anteriore a quella posteriore. È questo che collega la carrozzeria e che consente di superare il problema dell’impossibilità di saldare il magnesio, ed è questo che conferisce alla vettura la sua unicità e il suo look. È proprio questa spina dorsale ad essere riprodotta sull’orologio e più precisamente sulle quattro anse. Il loro profilo rimane invariato, in linea con i codici del marchio, ma la loro superficie è rivettata, simbolo dell’ingegno di Jean Bugatti e delle straordinarie competenze tecniche che hanno dato vita all’auto 80 anni fa. Naturalmente molto curata anche la sua parte meccanica, che vede l’adozione di un sofisticato movimento cronografo automatico, impreziosito dalla complicazione del “flyback”, che consente a chi indossa l’orologio di arrestare, azzerare e riavviare il cronometro con una sola pressione.

Parmigiani Fleurier ha deciso di rendere omaggio alla prima di una serie eccezionale di vetture con la creazione degli orologi Bugatti Aerolithe, realizzati a immagine del misterioso prototipo scomparso

GALILEUS 55


EMOZIONI HAUSMANN & Co. di Paolo Gobbi

benedetto mauro

watch guru

Amministratore della Hausmann & Co., uno dei punti di riferimento a livello mondiale nel settore dell’alta orologeria, ci racconta cosa vuol dire, in questo 2013, vendere dei segnatempo

56 GALILEUS

inquanta centimetri, questo statisticamente lo spazio che separa, in orologeria, l’acquirente dal venditore. Una misura piccola, con la quale Benedetto Mauro, alla guida assieme a Francesco Hausmann della più celebre tra le orologerie romane - ma anche una delle più importanti a livello europeo - si confronta da tempo. Esperto in modelli d’epoca, consulente del Tribunale di Roma, è anche una delle massime autorità per quanto riguarda l’orologeria storica, civile e religiosa.

Collegio Ghislieri a Pavia. Dopo aver superato con degli ottimi voti il biennio mi sono arreso ad un modesto 18 in Analisi Matematica tre. Rientrato a Roma ho continuato i miei studi alla Sapienza, ma il destino aveva deciso diversamente, facendomi incontrare Carla Frielingsdorf, la mia futura moglie.

Prima di arrivare al presente, ci racconta come il “giovane” Benedetto è arrivato nel mondo dell’orologeria? Benedetto Mauro. La mia passione era l’ingegneria e seguendola sono andato a studiare al

Allora? Lei mi disse “dammelo, te lo faccio mettere a posto io”. Ignoravo totalmente che il suo cognome Frielingsdorf rappresentasse, in pratica, la “& Co” del marchio “Hausmann & Co”

Appassionata di orologi? Qualcosa di più… ricordo che un giorno, ci eravamo conosciuti da poco e non sapevo nulla della sua famiglia, commentai con lei il fatto che l’Audemars Piguet che indossavo al polso non funzionava correttamente.


GALILEUS 57

Benedetto Mauro


EMOZIONI HAUSMANN & Co.

In effetti non compariva. Sì, ma per un semplice motivo linguistico, in quanto sarebbe stato veramente troppo lungo e difficile da pronunciare in Italia. Una nota curiosa: subito dopo il nostro matrimonio aprimmo un’orologeria a New York. In quel caso scoprimmo che lì il mio cognome Mauro era praticamente impronunciabile, mentre Frielingsdorf veniva capito e scritto con molta più facilità. Non a caso l’inglese è una lingua anglo-sassone… Com’è andata la vostra esperienza americana? Iniziò nel 1977, unendo la mia passione per la meccanica a quella di Carla per la bella orologeria. Ci trasferimmo che io non parlavo ancora bene l’inglese e per approfondire la lingua e capire meglio il mio lavoro, iniziai ad acquistare e a leggere molti libri in inglese, la maggior parte con argomento il mondo delle lancette.

In questo caso l’etica è fondamentale. L’etica del lavoro, la correttezza e il rispetto per il cliente sono delle qualità imprescindibili nel nostro mestiere. Sono anche quelle che dovrebbero fare la differenza. Un esempio? Venne da noi un cliente per far sistemare quello che riteneva fosse un comune orologio da tasca appartenuto al nonno. Fummo noi a “scoprire” che si trattava di una pregiata piccola e grande suoneria ore e quarti al passaggio, con in più la raffinatezza dell’attivazione della ripetizione a minuti non con la solita slitta, ma con un pulsante.

L’etica del lavoro, la correttezza e il rispetto per il cliente sono delle qualità imprescindibili nel nostro mestiere.

Com’era negli anni ’80 il rapporto con le marche? Favoloso. Erano molto più flessibili e attente alle nostre esigenze. Oggi si tende a standardizzare di più. Inoltre il rapporto era di fiducia, bastava una stretta di mano. Oggi invece ci sono contratti scritti e un rapporto che alle volte le marche vorrebbero di sudditanza.

Risultato? Imparai l’inglese e contestualmente iniziai la creazione della mia personale raccolta di libri, sia storici che tecnici.

Voi come reagite? Tentiamo di misurarci, per quanto possibile, alla pari con loro. E’ anche successo, un paio di volte, che posti di fronte ad un atteggiamento non corretto da parte di un produttore, abbiamo deciso di abbandonarlo.

Ancora oggi interessanti? Devo dire di sì, in quanto mi aiutano nella valutazione e nel riconoscimento dei modelli d’epoca. Capita infatti abbastanza spesso che dei clienti ci facciano valutare i loro pezzi da collezione, o presunti tali. Con quali risultati? Quasi sempre siamo costretti a disilluderli, in quanto è rarissimo che il vecchio cipollone del nonno possegga altro valore se non quello affettivo.

58 GALILEUS

Qualche volta però sarà successo anche il contrario? Sì e devo dire che la soddisfazione è tanto nostra quanto ovviamente del cliente. Per assurdo poi, i pezzi più importanti li abbiamo “scoperti” da proprietari che non solo non ne conoscevano il valore, ma neanche erano sfiorati dalla possibilità che potessero averne uno.

Ci vuole coraggio. No, bisogna avere le spalle coperte dal rapporto forte con le altre marche e una struttura aziendale solida. Una solidità che vi contraddistingue. Sì, ma che abbiamo costruito pezzo dopo pezzo. Fondamentali sono state le aperture dei nostri negozi prima in Via dei Condotti e poi, più recentemente, in Via del Babuino, che


sono andati ad affiancare quello storico in Via del Corso.

da, avere la possibilità di investire e quindi far girare più soldi.

Cosa ne pensa del proliferare, ormai anche in Italia, delle boutique monomarca? E’ una scelta che capisco. La boutique monomarca è un tentativo, anche naturale, di guadagnare di più, in quanto si salta un passaggio, vendendo direttamente. Se però viene attuata una politica che le affianca a dettaglianti prestigiosi e abbastanza robusti da sostenere l’impegno del “no discount”, che dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, essere una prerogativa propria dei monomarca, il risultato sarebbe una valorizzazione del mercato che non può che portare vantaggi a tutti.

Eppure lo sconto, anche di notevole entità, è pratica diffusa. Purtroppo sì. Ci sono dei miei colleghi, anche se faccio notevole fatica a definirli tali, che applicano sconti rilevanti anche su dei modelli poco costosi, dove lo sconto compromette quasi completamente il margine stesso del dettagliante.

Lo sconto è una variabile così importante? Il fatto che il nostro guadagno venga annullato dagli sconti è un problema importante. Ad esempio, se a fine anno a fronte di un fatturato di un milione, facciamo il 25% di sconto, allora il nostro utile sarà stato X, se invece facciamo solamente il 5% di sconto, allora salirà a 2X. Quindi avrete guadagnato di più? Non solo. Incassare di più vuol dire anche pagare più tasse, mantenere in buono stato l’azien-

Una vista degli interni dei tre negozi Hausmann & Co. a Roma

Ci sono dei modelli dove lo sconto diventa naturale. Il fatto è che marchi anche molto noti offrono, ad esempio, 150 diversi modelli in vendita: per 40 la richiesta è altissima e quindi lo sconto esiguo o nullo; gli altri 110 invece si fatica e molto a farli uscire dal negozio. In quest’ultimo caso, se l’acquirente paziente ha il tempo di contattare più concessionari, potrebbe riuscire ad ottenere dei trattamenti economici molto favorevoli. Lo fanno anche gli stranieri? Sì, e creano una notevole turbativa del mercato stesso, in quanto spesso ci troviamo di fronte a delle richieste per un prodotto dal gusto non certo europeo.

GALILEUS 59


EMOZIONI HAUSMANN & Co.

Vi state attrezzando per soddisfare queste richieste? A dire il vero quello che stiamo facendo, perlomeno assieme ai produttori più “intelligenti”, è il tentare di far capire che il prodotto “giusto” è quello con il gusto europeo, italiano in particolare. Quindi se qualcuno va in Asia a proporre un prodotto tutto in oro e brillanti, sta evidentemente facendo una pura operazione di marketing, che non guida l’acquirente ad una consapevolezza e ad una cultura matura. Qual è la maturità? Il mercato vero, anche per i cinesi, sarà prima o poi quello dell’orologio sobrio, che punta più sulla tecnica che sull’estetica. Per il momento ci troviamo a lavorare con dei clienti che non sono consapevoli di quello che stanno acquistando. Un esempio? Qualche tempo fa abbiamo venduto un tourbillon Patek Philippe da 283.000 euro, ad un cinese molto facoltoso. Non ha chiesto neanche lo sconto. Poi, tutto soddisfatto, dopo aver pagato ha esclamato “Mi piace questo orologio, ma perché costa così tanto?”. E voi? Gli abbiamo spiegato cos’era un tourbillon e quale era il suo valore tecnico.

MASTER hausmann & Co.

Francesco Hausmann e Benedetto Mauro guidano una delle più importanti e conosciute orologierie d’Italia e d’Europa: Hausmann & Co. Tre i negozi a Roma: quello storico in Via del Corso, seguito da quello in via dei Condotti e poi dalla nuova boutique in via del Babuino (Palazzo Fabri Saraceni). Al loro interno le marche più prestigiose e un servizio di vendita e assistenza di altissimo livello. www.hausmann-co.com

60 GALILEUS

Un lavoro didattico? Sì, ma indispensabile. Dobbiamo informare il cliente anche per dargli la consapevolezza di quello che ha acquistato e per evitare che marchi sconosciuti, commercializzati a caro prezzo in Cina, approfittando di un mercato ancora inesperto, lo inondino con dei segnatempo senza nessun reale valore se non quello dell’oro. Chi “educa” il nuovo mercato? Dovremmo essere noi, che passiamo il messaggio ai produttori, specie quelli che non lo capiscono. E’ una scelta importante soprattutto per il futuro. I cinesi sono dei clienti importanti? Certo. Amano l’Italia, il nostro clima, ma soprattutto la possibilità di fare dello shopping anche di altissimo livello.

Esiste un problema italiano? Il “problema italiano” esiste e non si risolve finché avremo il permesso di utilizzare i contanti solo fino a 999 euro. In altri paesi, tipo Francia e Spagna, il limite è di 3.000 euro. Ma questo non sarebbe neanche il problema maggiore. Qual è il maggiore? E’ che in nessun altro paese europeo, o forse del mondo, il cliente che spende una cifra superiore ai 3.600 euro deve essere identificato fiscalmente. Questo ci ha trasformato in una sorta di “controllori” per conto dello Stato. Ma io come faccio a chiedere al mio cliente affezionato, con il quale ho un rapporto che dura da una vita, che mi deve comunicare il suo codice fiscale per effettuare l’acquisto dell’orologio per la figlia? Il risultato? Queste norme si trasformano in deterrenti pazzeschi all’acquisto: sono riuscite a fermare il mercato. Quindi gli italiani non comprano più orologi importanti? Assolutamente no, solamente hanno cambiato luogo, anzi nazione dove effettuare gli acquisti. Non dimentichiamoci ad esempio, che siamo ad un “tiro di schioppo”, anzi “di aereo” da Vienna. Con 80 euro di volo low-cost, un albergo per una notte, pur di non rischiare un’identificazione da parte della nostra Guardia di Finanza, in tanti vanno lì a fare i loro acquisti. Tutto regolare, pagando l’IVA austriaca e producendo ricchezza, e quindi tasse, in Austria e non in Italia, dove hanno tolto una fonte di reddito e di lavoro. Li possiamo biasimare? Purtroppo no, vista la situazione hanno ragione, soprattutto quando l’acquisto viene effettuato in un paese UE. In questo caso sono anche assolutamente in regola dal punto di vista fiscale. I milanesi prendono la macchina e vanno a Lugano. Beh la situazione in questo caso è ben diversa. Chi acquista un bene in Svizzera deve, per legge, dichiararlo in dogana e pagare il 22% di IVA rientrando in Italia.


EMOZIONI HAUSMANN & Co.

Lo fa qualcuno? Penso praticamente nessuno. Quella che ci ha raccontato è una situazione complessa, che vi vede coinvolti assieme ad altri settori merceologici, da quello della auto alla nautica, dalla moda al design mobiliero. Non esiste uno strumento politico per modificare questa situazione, magari solamente adottando gli standard europei, che in generale sono sempre meno aggressivi? Saccomanni ha sussurrato una volta una frase che recitava, all’incirca, così “gli italiani dovrebbero sapere delle cose che nessuno gli dice…” Ad esempio? Che il contante deve rincominciare a girare, perlomeno ai livelli degli altri paesi europei. Poi bisognerebbe eliminare la spada di Damocle dell’identificazione fiscale. Perché nessun governo mette mano a queste problematiche? Perché chi lo facesse sarebbe immediatamente tacciato di “aiutare gli evasori fiscali”, quando invece i veri evasori sorridono davanti ai 3mila euro in contanti oppure all’identificazione fiscale. Provate ad identificare una società con sede alle Cayman…

Una situazione difficile Non solo, ma anche piena di così tante incongruenze da sfiorare alle volte il ridicolo. Ad esempio i negozianti sono autorizzati ad accettare pagamenti in contanti fino a 15mila euro se gli stessi sono effettuati da un non residente nella UE. Questa norma però va contro alla regola dei 10mila euro massimi in ingresso in Europa. Quindi se un cliente mi paga con 15mila euro in contanti, come avrà fatto a farli passare dalla dogana? Legalmente li avrebbe dovuti dichiarare…

Hausmann & Co., il laboratorio integrato nella struttura

Si tratta di una problematica sociale e non orologiera. Certamente, basta guardare i dati del gettito dell’IVA, che è sceso di quasi 4 miliardi. Questo perché le uniche imprese in attivo oggi in Italia sono quelle che esportano e quelle che vendono dei prodotti ai turisti: in tutti e due i casi non c’è gettito IVA. Chi vende agli italiani invece, oggi incassa molto meno e questo giustifica i 4 miliardi sopra citati. Un quadro abbastanza preoccupante. Si, anche perché non è finita qui. Aziende come la nostra che vendono in larga parte a stranieri che non pagano l’IVA, dovrebbero

GALILEUS 61


EMOZIONI HAUSMANN & Co.

avere con una certa regolarità il rimborso della stessa, pagata da noi ma non dai clienti. Nel resto dell’Europa il credito d’IVA viene dichiarato a gennaio e generalmente pagato ad aprile oppure, a scelta, può essere usato in deduzione dalle tasse da pagare. In Italia? Quando va bene, il credito d’IVA viene ripagato dopo due anni, alle volte anche tre e sempre con molta riluttanza, con mille accertamenti. Questo pone un problema bruciante di liquidità. Qual è la percentuale di utenti italiani che acquistano nel vostro negozio? Il 10%, il restante 90% sono stranieri. Avete mai pensato di aprire dei negozi all’estero? Si. Ci stiamo ancora pensando, ma le spese sarebbero comunque molto alte. Il problema è che per muoversi bisogna avere il placet di alcune case importanti e in questo momento non è così facile né per loro né per noi prendere tali decisioni. Cosa cerca il cliente italiano che entra in negozio? Oggi generalmente sa esattamente cosa vuole: arriva con la referenza oppure con la foto del pezzo che vuole acquistare. Spesso però ci chiede dei pezzi introvabili e allora solo la bravura del venditore, a volte, riesce ad indirizzarlo verso un acquisto più realistico. In generale il cliente italiano cerca l’orologio meccanico, meglio se complicato. Tradizionalista? Non proprio. Cerca la complicazione ma non quella usuale, ne vuole essere “stuzzicato”, ammaliato.

in nessun altro paese europeo, o forse del mondo, il cliente che spende una cifra superiore ai 3.600 euro «deve» essere identificato fiscalmente

62 GALILEUS

Fa lo stesso ragionamento anche per il regalo alla propria moglie o compagna? Certo che sì. Ad esempio uno dei modelli più gettonati è il Reverso, che l’uomo sceglie per lei sempre meccanico a carica manuale: il grande classico. Scelta condivisibile. Sì, se non fosse che poi, puntualmente, dopo una settimana la moglie viene da noi e chiede


EMOZIONI HAUSMANN & Co.

di cambiarlo con lo stesso modello, ma con un più comodo movimento al quarzo. Cosa cercano italiani e stranieri nell’orologio? Gli italiani, avvezzi da decenni alla bella meccanica, cercano dei modelli inusuali, con delle complicazioni meccaniche sfiziose ma non troppo costose. Il cliente straniero spesso vede nell’orologio un modo per presentarsi: lo si riconosce immediatamente dal telefono Vertu che immancabilmente poggia sul tavolo non appena si siede all’interno del nostro negozio. Di conseguenza vorrà indossare al polso qualcosa di immediatamente riconoscibile.

Seguite in questo una scelta precisa da parte dei produttori? Sì. Per loro è un problema il proliferare dei centri di assistenza non ufficiali, tanto più che seguendo le normative europee le marche non si possono rifiutare di dare anche a loro dei pezzi di ricambio. Possono però fornire dei pezzi solamente a chi riceve delle certificazioni per poter utilizzare gli stessi, quindi vengono automaticamente esclusi tutti coloro i quali non partecipano ai corsi.

Nella pagina accanto: Patek Philippe è uno dei marchi storici per Hausmann & Co. In foto la referenza 5200 Gondolo « 8 Giorni, indicazione Day/Date»

Quante persone lavorano in Haumann & Co.? Siamo 45 persone suddivise su tre negozi. Dal punto di vista tecnico siamo una piccola azienda.

Oro, diamanti? Non necessariamente. Però nulla di meno di un Nautilus o di un Royal Oak, in ogni caso necessariamente uno “status”. Quali sono i valori concreti di un orologio? Per prima cosa dovrebbe essere una cosa che piace ci indossare, mettere al polso. Fa un po’ tristezza pensare a quei pezzi acquistati e poi chiusi in una cassetta di sicurezza. Poi deve essere meccanicamente di buon livello, possibilmente di manifattura. Inoltre a mio avviso deve avere anche delle caratteristiche di sportività, tra le quali la più importante è l’impermeabilità. L’assistenza è importante? In generale è molto importante, per noi è un vero e proprio fiore all’occhiello. Basti pensare che nel nostro laboratorio ci sono oggi 7 orologiai più due lucidatori. Va bene che il lucidatore è un mestiere molto più complesso di quanto comunemente si pensi, ma addirittura due persone… Uno è un maestro ormai prossimo alla pensione, l’altro è un apprendista che sta imparando da lui il mestiere. Touchè. La formazione è importante. Nell’orologeria di alto livello è indispensabile. Ad esempio un nostro tecnico partirà fra qualche giorno per fare un corso di perfezionamento di due settimane dalla Rolex a Ginevra. E’ un investimento che facciamo anche con Patek, Lange, Breguet, Vacheron...

Il mercato vero, anche per i cinesi, sarà prima o poi quello dell’orologio sobrio, che punta più sulla tecnica che sull’estetica

Senza contare l’indotto. Sono tantissime le persone che lavorano indirettamente con noi, dai corrieri, agli assicuratori, dai commercialisti, agli uomini della comunicazione, da quelli della vigilanza, agli allarmisti… L’orologio è un investimento? Penso che non si debba mai acquistare un orologio solamente con lo scopo dell’investimento. Però se l’acquisto è indirizzato verso marche molto affidabili, ben note, normalmente spende bene i propri soldi. Certo, più l’oggetto è esteticamente e non tecnicamente prezioso, quindi dove a fare la differenza sono i diamanti e l’oro, allora si avrà una svalutazione sicuramente pesante. Se invece scegliamo un modello con un forte contenuto tecnico, dall’estetica sobria, possiamo essere abbastanza certi che il suo valore e la sua godibilità rimarranno inalterati per molti anni.

GALILEUS 63


EMOZIONI lo strumento per eccellenza

search and rescue l’alta orologeria da sempre «gioca» con le funzione aggiuntive. con il suo iconico emergency, breitling ha deciso di lasciare da parte il gioco... uasi a voler sottolineare una supremazia tecnologica in questo settore, acquisita circa due decadi addietro con l’Emergency, primo orologio da polso con localizzatore personale di soccorso (Personal Locator Beacon/PLB) incorporato, la Breitling ritorna oggi su questo particolarissimo strumento. Lo fa con l’Emergency II, dotato di una trasmittente bifrequenza conforme alle specifiche del sistema internazionale di allarme mediante satelliti Cospas-Sarsat, che permette di lanciare contemporaneamente l’allarme e di guidare le operazioni di localizzazione e salvataggio. L’Emergency II, messo a punto in collaborazione con importanti istituti scientifici, si distingue per numerose novità in microelettronica

64 GALILEUS


EMOZIONI lo strumento per eccellenza

Le operazioni marittime, aeronautiche o terrestri si svolgono in tre tempi distinti: allerta, localizzazione (homing) e salvataggio. Fino al 2009 la fasi di allerta e localizzazione impiegavano la stessa frequenza analogica di 121,5 MHz. A partire da quella data, CospasSarsat ha deciso che i suoi satelliti non ricevessero più la frequenza di 121,5 MHz, e che l’allerta sarebbe scattata solo sui 406 MHz – una frequenza digitale in grado di fornire maggior sicurezza, informazioni più complete e di ridurre il numero di falsi allarmi

IL pRIMo oRoLogIo DA poLSo AL MoNDo CoN LoCALIzzAToRE DI SoCCoRSo bIFREQUENzA e microtecnologia, tra cui spiccano una rivoluzionaria batteria ricaricabile, una trasmittente miniaturizzata bifrequenza e un sistema inedito di antenne incorporate: tutto progettato appositamente per questo modello. Facciamo un salto indietro. Nel 1995 Breitling aveva fatto sensazione con il lancio del primo orologio da polso con microtrasmittente di emergenza incorporata. Sintonizzato sulla frequenza internazionale di soccorso aeronautico 121,5 MHz, l’Emergency aveva lo scopo di permettere la localizzazione ravvicinata di piloti o passeggeri dopo un incidente aereo. Concepito per essere portato costantemente al polso, era stato progettato come complemento alle dotazioni di bordo di tutti gli aeromobili. L’Emergency ha dato prova delle sue qualità in numerose esercitazioni di ricerca e salvataggio ed è diventato universalmente sinonimo di sicu-

rezza e affidabilità per i piloti di tutto il mondo. Venduto in circa 40.000 esemplari, ha permesso di salvare numerose vite, e resta uno strumento eccezionale per la localizzazione e il salvataggio di persone in pericolo. Forte di questi successi e dell’esperienza maturata, Breitling ha compiuto, con la presentazione dell’Emergency II, un nuovo exploit tecnologico senza precedenti. Si tratta del primo orologio da polso al mondo che incorpora un autentico dispositivo di richiesta di soccorso bifrequenza. Questo strumento che non ha equivalenti, un vero prodigio di miniaturizzazione e di alta tecnologia, è inserito nella categoria dei PLB (Personal Locator Beacon) e si distingue per la sua trasmittente, conforme alle specifiche Cospas-Sarsat, che permette di lanciare in contemporanea l’allarme e di orientare le operazioni di localizzazione e di salvataggio. Frutto di cinque anni di studi e ricerche, l’Emergency II

Primo localizzatore di soccorso PLB bifrequenza allacciato al polso, vale a dire indossato in ogni istante, l’Emergency II si rivolge a un’ampia gamma di utenti dei settori più diversi: aviazione, navigazione, alpinismo, trekking, escursioni, esplorazione, sport estremi…

GALILEUS 65


EMOZIONI lo strumento per eccellenza

il protagonista Il sistema Cospas-Sarsat

Il sistema internazionale Cospas-Sarsat si basa su una rete di satelliti in orbita bassa (LEOSAR) e in orbita geostazionaria (GEOSAR), e comprende anche stazioni terrestri e centri di controllo e coordinamento. La sua missione è di trasmettere le richieste di soccorso e fornire la localizzazione precisa e affidabile affinché le autorità addette alla ricerca e di salvataggio (Search And Rescue/SAR) possano intervenire in modo rapido ed efficace. Dalla sua entrata in servizio, nel 1985, il sistema Cospas-Sarsat ha permesso di salvare più di 26.000 vite umane.

66 GALILEUS

ha richiesto la messa a punto di soluzioni d’avanguardia che hanno contribuito al progresso della microelettronica e della microtecnica. Al suo interno troviamo una microtrasmittente che impiega in modo alternato due frequenze distinte durante 24 ore. La trasmittente emette un primo segnale digitale sulla frequenza di 406 MHz, destinata ai satelliti, per 0,44 secondi ogni 50 secondi, e un secondo segnale analogico sulla frequenza di 121,5 MHz (quella che permette la localizzazione e il salvataggio) per 0,75 secondi ogni 2,25 secondi. La sua particolarità tecnologica sono le dimensioni, che dovevano ben adattarsi a quelle del polso. Per questo motivo si è fatto ricorso alla collaborazione con un ente specializzato in ambito spaziale, difesa e industria. È stato necessario fra l’altro progettare un nuovo circuito dedicato esclusivamente a questo strumento, per permettergli di trasmettere

su due frequenze e in un volume ultracompatto. Inoltre il suo sistema di antenne incorporate è anche facile da usare. I suoi due «segmenti» di antenne estensibili, collocati nella parte inferiore dell’orologio, si distendono manualmente da un lato e dall’altro della cassa: questo mette automaticamente in funzione la trasmittente. A questo scopo chi indossa l’orologio deve prima svitare e tirare il coperchietto dell’antenna principale, posta sul lato destro della cassa. Il coperchietto si stacca automaticamente dall’antenna quando questa è stesa correttamente. Questa prima operazione innesca l’estrazione del coperchietto del secondo segmento di antenna, da stendere nello stesso modo. L’insieme delle operazioni da effettuare è indicato chiaramente dalle scritte sull’orologio. Una volta distese le due antenne, basta posizionare l’orologio in modo appropriato per garantire la miglior trasmissione possibile.


EMOZIONI lo strumento per eccellenza

l’orologio breitling

Un’altra particolarità importante è quella che riguarda il capitolo energia. Infatti le prescrizioni Cospas-Sarsat richiedono che le trasmittenti siano in grado di assicurare il segnale per almeno 24 ore, anche a -20° C. A questi vincoli di durata e temperatura si sono aggiunte le richieste della trasmittente bifrequenza, che funziona a potenze molto diverse tra loro (30 mW per 121,5 MHz, 5 W per 406 MHz, vale a dire 170 volte superiore) e quindi con assorbimenti di corrente atipici. Senza parlare della necessità di racchiudere il tutto in un orologio da polso… In stretta collaborazione con uno dei centri più avanzati in questo campo, Breitling ha progettato perciò una nuovissima batteria ricaricabile dedicata espressamente a questo orologio-trasmittente. Inoltre per garantire l’affidabilità dell’Emergency II in caso di bisogno, Breitling ha studiato un caricatoretester che permette di ricaricare periodicamente

la batteria e poi di controllare automaticamente il buon funzionamento della trasmittente. Sia chiaro, l’Emergency II non è soltanto uno strumento personale di sopravvivenza: è anche un cronografo elettronico che offre ai professionisti tutte le funzioni utili: indicazione analogica e digitale 12 h/24 h, cronografo a 1/100 di secondo, allarme-sveglia, conteggio alla rovescia (timer), secondo fuso orario, calendario multilingue e indicatore del prossimo esaurimento della pila. Possiede un movimento termocompensato SuperQuartz™, dieci volte più preciso del quarzo tradizionale e certificato come cronometro dal Controllo Ufficiale Svizzero dei Cronometri (COSC). Le due sezioni orologio e trasmittente sono state progettate come elementi distinti, totalmente indipendenti l’uno dall’altro sia per l’uso che come fonte di energia, il che garantisce una maggiore sicurezza.

Emergency II

Movimento: SuperQuartzT termocompensato, indicazione analogica e digitale LCD 12h/24h, indicatore del prossimo esaurimento della pila. Calibro Breitling 76, con certificato ufficilale di cronometro COSC. Cronografo a 1/100 di secondo, conto alla rovescia (timer), 2° fuso orario, calendario multilingue. Alimentazione Trasmittente: Li-ion 4,2 V, 1,1 Ah Orologio: 1,5 V, 40 mAh, tipo 370 Cassa: titanio. Resistenza 5 bar. Vetro zaffiro bombato, antiriflessi su entrambi i lati. Lunetta girevole bidirezionale con rosa dei venti. Ø 51 mm. Quadranti: nero Volcano, giallo Cobra, arancione Intrepid. Cinturino/Bracciale: cinturino di caucciù Diver Pro III oppure bracciale di titanio Professional.

GALILEUS 67


EMOZIONI INTERVISTA di Paolo Gobbi

FRANCO COLOGNI

accenditore di idee

Anima dell’orologeria moderna, racconta il periodo giovanile della sua carriera e l’odierna passione per la creatività e i mestieri d’arte enza di lui, probabilmente, il mondo oggi sarebbe un po’ più brutto. Questo perché la sua missione è stata da sempre quella di far convivere bellezza, cultura e produzione. Anima e molla propulsiva del fenomeno Cartier come di quello Panerai, ha scelto oggi di donare la sua esperienza e il suo sapere ai giovani per mezzo di due iniziative che lo vedono promotore e protagonista: la Creative Academy e la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Goethe disse: “Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia”. Com’è cominciata la sua storia? La mia storia comincia in tutt’altro mondo, quello della cultura. Subito dopo la Laurea in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica sono diventato assistente alla cattedra di Storia del Teatro, in quanto avevo fatto la prima tesi in

68 GALILEUS

assoluto su questo argomento. In quel periodo il preside della Facoltà era Giuseppe Lazzati, che era anche direttore de L’Italia, quotidiano che poi prese il nome di Avvenire. Fu lui a chiedermi di curare per il suo giornale la terza pagina e quella degli spettacoli. Iniziai quindi a lavorare seguendo l’orario di tutti i quotidiani, quindi dalle 3 del pomeriggio fino alle undici di sera. Quindi arrivarono anche i primi soldi? L’amministrazione de L’Italia era tenuta da un certo Monsignor Giuseppe Bicchierai, che decise un compenso di 50mila lire al mese. Eravamo alla fine degli anni ’50 e io dopo pochissimo decisi di sposarmi. Difficile mandare avanti una famiglia con 50mila lire al mese, alle quali potevo solamente aggiungere le 30 lire che prendevo come assistente universitario per ogni esame per il quale firmavo. Dica la verità, c’era bisogno di un vero lavoro? Sì, e infatti andai a lavorare presso la Saffa come segretario di direzione del dottor Franco Bottini.


GALILEUS 69


EMOZIONI ACCENditore di idee

Un uomo di cultura a fare il manager? La Saffa allora contava circa 14mila dipendenti: era un vero colosso, specializzato nella fabbricazione di fiammiferi e accendini. Gli uomini che la guidavano non avevano certo specializzazioni nel marketing e nella comunicazione.

Anno importante, quindi, il 1969? Sì, ma non solo per la Saffa. In quello stesso anno Alain Dominique Perrin insieme a Robert Hocq presero una licenza mondiale dalla Cartier Parigi per commercializzare l’accendino Cartier, quello che tutti ricordiamo, dalla forma ovale.

Neanche lei aveva una specializzazione economica. Vero, ma loro avevano bisogno di qualcuno che mettesse le virgole ai verbali d’assemblea, ai bilanci e ai comunicati.

Vennero anche in Italia? Sì, e decisero di rivolgersi alla Saffa per la commercializzazione. In quegli stessi anni, diciamo dal ’68 al ’70, la Saffa era stata però sostanzialmente “smantellata” e venduta da Sindona.

Ha messo solo virgole? No: essendo stato assunto come “segretario” mi chiesero anche di imparare a stenografare. Lo feci frequentando l’istituto Meschini dove, giovane universitario, mi ritrovai circondato da tantissime segretarie che erano lì per il mio stesso motivo. Fu un’esperienza divertente, ma anche utile.

Ancora un’occasione? Si, perché Perrin e Hocq mi chiesero di occuparmi personalmente del mercato italiano.

Si fermò a questo? Assolutamente no. Alla Saffa, che faceva i fiammiferi in regime di monopolio e che quindi non aveva particolari necessità di comunicazione, c’era comunque il dipartimento “Propaganda e stampa”. Io iniziai ad occuparmi di questo settore, divenendone il responsabile quando iniziarono le prime pubblicità sui giornali, che reclamizzavano accendini, cucine, mobili, saponi e altro, prodotti nei diversi stabilimenti. Arriviamo agli accendini. Il reparto accenditori contava circa 120 persone, una minoranza rispetto a quanti si occupavano dei fiammiferi. Inizia a dirigerlo assieme a quello della stampa.

L’accendino Saffa10 del 1969, creato dal designer Franz Sartori

70 GALILEUS

Una limitazione? Al contrario, un’occasione. Pochi sanno che al Moma di New York è esposto proprio un accendino che facemmo in quel periodo. Si chiamava Saffa10 e a disegnarlo fu, nel 1969, Franz Sartori. Era un oggetto nuovo, interessante. Questo trasformò il reparto accenditori in Saffa Accendini. Ricordo ancora lo slogan della comunicazione la fiamma è bella.

Come andò? Fu un successo: il mercato italiano divenne immediatamente il secondo al mondo dopo quello francese. Vendevamo 30mila accendini all’anno. Facemmo quindi una società chiamata Tobako, con la quale iniziammo a vendere diversi articoli da regalo di Colibrì, Schaeffer e ovviamente Cartier. Come lavoravate? Io sapevo fare un po’ di “lusso” e iniziammo a commercializzare delle serie speciali, e dei prodotti di alto livello. E nel 1973 mi diedero un capitale di 20 milioni di lire, chiedendomi di creare una società, la Les Must de Cartier. Con quale scopo? Quello di gestire tutta la distribuzione, soprattutto degli orologi e dei gioielli. Questo perché proprio nel 1973 Hocq aveva acquisito Cartier Parigi. Un grande inizio? Sì. Sono entrato nel comitato esecutivo e da lì è incominciato il cursus onorum che mi ha fatto lavorare per tanti e tanti anni in Cartier come manager e imprenditore. Ma quella è una storia che conoscono in molti. Erano anni bellissimi! Meglio di quelli attuali. Hocq era un geniale, Perrin un giovanissimo ma grande “condottie-


EMOZIONI voglia di velocità

formazione La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte

È un’istituzione privata non profit nata a Milano nel 1995 per volontà di Franco Cologni, che ne è il Presidente. Le iniziative della Fondazione, finalizzate a un “nuovo Rinascimento” dei mestieri d’arte, si rivolgono soprattutto ai giovani: formare nuove generazioni di Maestri d’Arte, salvando le attività artigianali d’eccellenza dal rischio di scomparsa che le minaccia, è infatti uno degli scopi che la Fondazione da sempre persegue. La Fondazione Cologni si propone anche di individuare i nuovi mestieri d’arte del nostro tempo, tracciandone una prima mappa e sottolineando caratteristiche peculiari e nuove specificità. Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte Via Lovanio 5 - 20121 Milano www.fondazionecologni.it

GALILEUS 71


EMOZIONI ACCENditore di idee

ro”, e mi permisero di non limitarmi al business ma di tirare fuori anche tutto il mio background culturale. E’ utile la cultura nel business? Il lusso senza cultura non raggiungerà mai l’eternità ha vita breve. Non ha mai corso il rischio di essere “bloccato” da questo mondo del lusso? No, e le spiego subito perché. Da Cartier, a Parigi, ho fatto tutta la mia “carriera” ponendo una sola condizione: lavorare dal lunedì mattina al venerdì sera quando, immancabilmente, tornavo a casa. Non ero intossicato da manie di grandezza e riuscivo a non sembrare “periferico”, nonostante fossi l’unico italiano. Avevo un rapporto perfetto e italianamente simpatico con tutte le persone con le quali ho collaborato, da Perrin, a Hocq, fino a oggi con Johann Rupert. Non ha mai abbandonato la sua voglia di comunicare? No. E a segnare questa continuità penso debbano essere ricordate due date importanti. Quali? Nel 1984 è stata creata la Fondation Cartier pour l’Art Contemporain e nello stesso anno hanno preso il via le Collection Privées. Da allora la cultura è stato un filo rosso che non ho mai abbandonato e che ha fatto la mia fortuna: in ogni ruolo che ho ricoperto ho sempre mantenuto salda questa mia valenza. Se mi avessero messo soltanto a fare i conti oppure a pensare al business… Eppure il business con lei ha funzionato. Certo, il business ha sempre funzionato. Secondo lei sarebbe possibile, per un ragazzo del 2013, riuscire a realizzare una carriera come la sua? Gli anni della mia gioventù erano anche quelli della ricostruzione, dove c’era la voglia di fare, di creare e la necessità di faticare. Poi? Ci sono stati gli anni da bere, da mangiare…

72 GALILEUS

Oggi? Lo slogan belli, ricchi e famosi lo sentiamo ovunque, non solo in Italia. Ci sono ragazzi che hanno voglia di fare, ma spesso si propone loro un modello in cui tutto ciò che conta sono “i danée”, in fretta e senza fatica. È importante far loro capire che i soldi e il successo arrivano con il lavoro e con l’impegno. Soluzioni? Ritengo, e la storia lo insegna, che i soldi possono cambiare di mano, il potere può cambiare faccia, ma quello che rimane è solo lo splendore della verità: parole non mie ma di un Papa, e prima ancora di Platone. Questa verità della bellezza è l’unica maniera per vivere e intendere il lusso. Quindi? Chiunque detiene posizioni di potere, e chiunque ambisca ad arrivarci, dovrà cambiare prospettiva. Basta guardare a come tutte le aziende oggi abbiano iniziato a parlare di etica e di solidarietà. Oggi sembra esserci un benessere diffuso. Con la globalizzazione, con i nuovi ricchi, l’impressione è che siano tutti molto più che facoltosi. Però non dobbiamo dimenticare che sino a pochi anni fa si lavorava anche il sabato e la domenica, si facevano sacrifici. E c’è chi li fa tuttora. Oggi la facilità del denaro rende tutto superficiale, banale, quando invece ci sarebbe bisogno, prima di tutto, di un approfondimento, di serietà, di studio.. Vale per tutti i giovani? Intanto una precisazione: i giovani non sono quelli che vanno dai trent’anni in poi, che potremmo definire dei “golden boy”. I giovani che faranno i cambiamenti sono quelli tra i 18 e i 28 anni. Perché? Perché sono in cerca di valori che la famiglia, la scuola, la società non riescono più a trasmettere loro. Io sono in contatto quotidiano con i giovani, sia attraverso la scuola sia attraverso la Fondazione, e mi sono reso conto che il lavoro


EMOZIONI voglia di velocità

GALILEUS 73


EMOZIONI ACCENditore di idee

e la personalità sono progetti da costruire con fatica e impegno. Era meglio prima? Diciamo che l’epoca di Adriano Olivetti non c’è più. Si chiamava “capitalismo illuminato” e vedeva la dimensione culturale più importante all’ovest che all’est. Lo dimostrano le nuove generazioni in Giappone o in Cina, che noi siamo soliti racchiudere in tanti luoghi comuni, e che invece sfruttano il loro “bisogno di crescere” per progredire, studiare e crearsi una Weltanschauung, una visione totale del mondo. Perché lei, che avrebbe potuto scegliere un riposo dorato, si sta dando così tanto da fare per i giovani? Arriva un momento in cui uno, che ha molto ricevuto dalla vita, ha l’obbligo morale di dare: è un dovere morale e sociale. Come? Non dando soldi, ma offrendo una testimonianza, un’esperienza, dei messaggi. Quindi oggi, con tutto il rispetto per i vecchi che devono rimanere per “dare”, è necessario cambiare il mondo per i giovani. Lei è ancora attivo proprio per testimoniare e “fare”. Sì, ma si fa fatica. Bisogna “dare” anche se, come San Giovanni Battista, sembra di essere una vox clamantis in deserto: è tutto molto difficile. Creative Academy e Fondazione dei Mestieri d’Arte sono quindi esperienze lungimiranti? Sì, perché sono rivolte al mondo dei giovani e perché sono nate con identità e mission ben precise. Facendo tesoro delle nostre esperienze, infatti, Johann Rupert e io ci siamo accorti che il mondo del lusso per aspirare al timeless, all’eternità, deve poter sempre disporre di due fattori assai rari. Quali? La creatività e il saper fare. Questo perché nessuno aveva mai investito sui giovani, erano sempre stati tenuti lontani. Io invece ho scelto,

74 GALILEUS

con la Creative Academy, di dare la possibilità ai giovani talenti nel design di acquisire una professionalità, che permettesse loro di poter “sognare”. Con la Fondazione dei Mestieri d’Arte ho voluto dare valore al lavoro dei più raffinati maestri artigiani e ai giovani che vogliono imparare. Design, dunque, e saper fare. Ci sono dei limiti? La Creative Academy ha il compito specifico di preparare i nuovi talenti specializzandoli nel design di alcuni prodotti di lusso. Dà anche una metodologia per approcciare la libera professione, o altri mestieri creativi. La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte? E’ molto più aperta. La Creative Academy, essendo di proprietà del gruppo Richemont, si rivolge a un mondo produttivo ben preciso, specializzato e delimitato. La Fondazione invece, proprio per questa sua “libertà” e indipendenza, si trova ad affrontare tantissimi ambiti diversi. Operate su tutti? Sarebbe impossibile. Secondo i francesi, i mestieri d’arte sono circa duecento e quindi il rischio che si corre è la dispersione. C’è una soluzione? Non possiamo occuparci di tutti. Quindi stiamo selezionando delle aree specifiche su cui concentrarci maggiormente, anche tenendo conto del fatto che le stesse possono essere utilizzabili proficuamente per il “made in Italy”. Quali sono i settori? Soprattutto quelli delle eccellenze italiane: il legno e il design, la moda, il gioiello e l’oro, la liuteria, il vetro... e tutti i settori necessari alla creazione dei beni di lusso ad alto contenuto culturale. Come concretizzate tutto ciò? Con diverse iniziative editoriali, culturali e divulgative. Una delle più importanti è “100 tirocini per 100 giovani maestri d’arte”, all’interno del nostro progetto Una Scuola, un Lavoro: Percorsi di Eccellenza. Vogliamo finanziare il tiro-


il protagonista franco cologni

Laureatosi in Lettere e Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, inizia subito una doppia carriera come uomo di cultura e come imprenditore. Nella sua prima veste, affianca all’attività accademica numerose pubblicazioni giornalistiche ed editoriali, relative soprattutto alla storia del teatro, al lusso, alle arti applicate, all’orologeria, alla gioielleria e all’artigianato artistico d’eccellenza; collabora tuttora come editorialista con numerosi quotidiani e riviste ed è promotore di diversi progetti editoriali di alto livello. È stato fondatore e direttore del magazine internazionale Cartier Art. Dal 2008 è direttore editoriale dello Yearbook di Jaeger-LeCoultre. È attualmente direttore editoriale della rivista “Mestieri d’Arte”: un progetto nato dalla collaborazione tra Fondazione Cologni e Gruppo Swan. Nel 1995 ha dato vita alla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, di cui è Presidente, allo scopo di salvaguardare e promuovere il patrimonio dell’artigianato artistico di eccellenza.Nel suo ruolo di imprenditore, matura una specializzazione quarantennale nel mondo del lusso; la sua storica esperienza in Cartier nasce nel 1973, quando fonda “Les Must de Cartier Italia” (prima filiale di Cartier nel mondo). Da responsabile del mercato italiano diventa Direttore Generale, poi Vice Presidente e infine Presidente di Cartier International e nel 2000, dopo l’entrata della Maison francese nel Gruppo Richemont assume il ruolo di Capo di tutto il settore gioielleria e orologeria del Gruppo. Nell’ottobre del 2002 diventa Amministratore della Compagnie Financière Richemont SA, dove ora è Non-Executive Director. È stato Presidente della Fondazione Internazionale dell’Alta Orologeria, con sede a Ginevra, dove oggi ricopre la carica di Presidente del Comitato Culturale. Ha fondato a Milano la Creative Academy, scuola internazionale di design e creative management del Gruppo Richemont. Per il suo contributo alla cultura e all’economia, in Francia è Chevalier de l’Ordre National du Mérite, Commandeur dans l’Ordre des Arts et des Lettres e Officier de la Légion d’Honneur. Per il suo impegno come imprenditore, in Italia è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2002.

GALILEUS 75


formazione CREATIVE academy

è una scuola Internazionale di Design, promossa dal Gruppo Richemont, che propone una specializzazione nel design per le arti applicate, con particolare attenzione alla gioielleria, orologeria e accessori. Creative Academy via Giovanni da Udine, 32 20156 Milano www.creative-academy.com

76 GALILEUS


EMOZIONI ACCENditore di idee

cinio formativo di giovani artigiani, diplomati presso le migliori scuole di arti e mestieri d’Italia, che potranno trascorrere un periodo di sei mesi presso la bottega o l’atelier di un grande maestro, remunerati da noi. Una stupenda idea. Bisogna avere una formazione professionale, avere delle cognizioni non solo teoriche, ma anche pratiche. Il problema fondamentale è che, se per un designer ci vogliono cinque anni per arrivare a una situazione reddituale interessante, un artigiano che va a fare l’ebanista deve sottoporsi a un apprendistato più lungo. Ma nel lungo periodo, le prospettive sono interessanti. Per tutti gli artigiani? Si, anche i più specializzati: il mestiere si impara sempre a bottega e con apprendistati lunghi. E le remunerazioni economiche non sempre sono in linea con l’impegno profuso: ma non sono solo i soldi a per fare la felicità! Quali settori italiani possono avere un peso specifico nel mondo? Tre: la moda, la pelletteria e il design. Ma più in generale, tutti i settori della cosiddetta “eccellenza” del Made in Italy necessitano dell’opera dei maestri d’arte. Il saper fare basterà a salvare il Made in Italy? Se non c’è una cultura generale, un movimento che dica rivalutiamo questo mondo della bellezza e facciamolo nel nostro territorio, se non riusciamo a far strutturare questo nostro paese, allora vox clamantis in deserto… La crisi odierna si riuscirà mai a trasformare in un’opportunità? Sì, dicono tutti così e anch’io l’ho detto… Ma la crisi è tale e basta, e l’unico modo per superarla è lavorare a fondo non solamente su concetti economici, ma anche sociali ed etici. La parola etica fa venire l’orticaria a molti. L’etica è semplicemente “dire la verità”. Questo a partire dalla scuola, dalla formazione, che

va assieme all’informazione, per arrivare alla professionalità. Pensiamo solamente a quanto lavoro ci sarebbe sulle problematiche del territorio, dell’alimentazione, dell’ecologia, altro che il ponte di Messina. Dieci anni fa nessuno parlava di etica, di solidarietà, nessuno si interessava ai giovani e alla loro scuola, nessuno ne voleva sapere dei mestieri d’arte. Qualcosa sta cambiando? Il grano germoglia nel terreno buono e oggi, in Italia, il terreno non è dei migliori. Ci sono però alcuni segnali di trasformazione. Torniamo al mercato. Non pensa che i nuovi compratori, Cina in testa, possano forzare la mano e far perdere legittimità al saper fare italiano? E’ vero che si vedono degli ammiccamenti ai nuovi mercati, sotto forma di qualche dragone o serpente… però tutte le marche più importanti hanno capito che l’identità legata a un heritage, a un patrimonio, è l’elemento fondamentale per lo sviluppo. Inoltre è cruciale andare sui mercati stranieri non con lo spirito del conquistatore, quanto con quello dell’ambasciatore. Trattare quindi il “cliente” come persona assolutamente alla pari. Come descriverebbe gli artigiani? Sono delle belle persone, ma molto spesso non sono conosciuti. Quando li si sente parlare è come se si aprisse un mondo. Però c’è bisogno di un “movimento” che li aiuti, li protegga, li stimoli. C’è un problema di cultura: è necessario rivalutare i mestieri d’arte. Troppo spesso si dimentica che quando si parte dall’alto è poi più facile scendere, mentre il contrario è difficilissimo. Torniamo indietro a Franco, il ragazzo. Ha mai pensato di fare un mestiere d’arte? Io? Per pensare vado bene, per scrivere vado bene… ma se provo a piantare un quadro, rischio di far crollare l’intero muro. È la mia frustrazione. Non a caso quando guardo un maestro d’arte lavorare rimango incantato, e assumo la stessa espressione del bambino davanti al negozio di giocattoli.

GALILEUS 77


La spiaggia di sabbia dura di Daytona diventa, dal 1903, il luogo dove si svolgono le gare automobilistiche di velocità . ŠISC Archives/Getty Images

78 GALILEUS


coverstory IL MITO DAYTONA

qualcuno lo chiama ancora orologio un coronografo un nome, un mito che si rinnova continuamente: il daytona e i suoi primi 50 anni di vita el 1963, Rolex presenta un cronografo di nuova generazione: il Cosmograph, dedicato ai piloti automobilistici. Il nome fuori dal comune, inventato da Rolex, lascia immediatamente intendere che si tratta di un modello notevolmente diverso e lo stesso dice l’estetica, con il suo look altrettanto inedito. I contatori del cronografo risaltano nitidamente sul quadrante per via del colore fortemente in contrasto, come il nero sul quadrante chiaro o il colore chiaro sul quadrante nero. La scala tachimetrica, ossia la scala graduata che permette di

GALILEUS 79


coverstory IL MITO DAYTONA

l’orologio rolex Oyster Perpetual Cosmograph Daytona Ref. 116506

Nei suoi cinquant’anni di vita, il Cosmograph Daytona non ha mai smesso di svilupparsi per raggiungere, oggi, uno status che non ha eguali nel firmamento dei cronografi sportivi. L’ultima evoluzione in ordine di data, nel 2013, propone per la prima volta una versione dell’Oyster della gamma Professionale in platino, il più nobile dei metalli preziosi, con il quadrante blu ghiaccio esclusivo e caratteristico degli orologi Rolex realizzati in questo metallo. Inoltre, è dotato di una spettacolare lunetta monoblocco Cerachrom, un’innovazione Rolex dalle straordinarie proprietà di resistenza e dall’estetica incomparabile. Il procedimento di Rolex non è mai cambiato: progettare e realizzare il cronografo più rispondente alle proprie esigenze di qualità e funzionalità. E tramandare così la leggenda del Daytona.

80 GALILEUS


coverstory IL MITO DAYTONA

Sir Jackie Stewart ha disputato novantanove Gran Premi di Formula 1, vincendone ventisette; si è aggiudicato tre Campionati del Mondo (1969, 1971 e 1973) e ha concluso le gare sul podio per ben quarantatre volte.

il nome Daytona racconta la storia della passione per le gare automobilistiche

©Getty/Tony Duffy

Il modello del 1965 è dotato di lunetta tachimetrica con disco nero e scala graduata in bianco per migliorare la leggibilità.

In alto a sinitra Una versione speciale del Cosmograph Daytona, o meglio del suo quadrante, diventerà celebre con il nome dell’attore statunitense nonché pilota automobilistico e icona dello stile al maschile: Paul Newman

La figura di Paul Newman è indissociabile dalla leggenda del Cosmograph Daytona. Dagli anni ’70, e per alcuni decenni, l’attore di Hollywood noto per la sua classe leggendaria, nonché pilota automobilistico per passione, indossa questo modello di orologio tutti i giorni e durante le gare sui circuiti. ©Douglas Kirkland/Corbis

determinare la velocità media su una data distanza mediante la lancetta dei secondi cronografici, abbandona il quadrante, che risulta più grande e più immediato, e si sposta sulla circonferenza della lunetta. Queste particolarità, che per Rolex sono spesso il frutto di considerazioni funzionali, permettono di migliorare notevolmente la leggibilità delle funzioni del cronografo, una delle sfide di quei tempi. Oltre a ciò, conferiscono al Cosmograph un look tecnico e sportivo immediatamente riconoscibile e lo inseriscono naturalmente nella famiglia degli Orologi Professionali, creata da Rolex dieci anni prima, nel 1953, insieme ai modelli come l’Explorer, dedicato agli esploratori e agli alpinisti, o il Submariner, appositamente progettato per le immersioni. Nei primi anni alcune declinazioni del qua-

drante vanno ad arricchire la gamma, tra cui la versione speciale divenuta celebre con il nome “Paul Newman”, che caratterizzava il Daytona indossato tutti i giorni dal celebre attore americano nonché pilota automobilistico e icona dello stile maschile. Questo particolare quadrante intende migliorare ulteriormente la leggibilità delle funzioni del cronografo nelle difficili condizioni di gara. È caratterizzato dalla scala dei secondi posizionata tutt’attorno al quadrante, stampata su una banda dello stesso colore utilizzato per i tre contatori, in contrasto rispetto al centro del quadrante e, in alcuni casi, con una graduazione in rosso. I contatori, invece, si differenziano per via degli indici quadrati che ne facilitano la lettura. Il Cosmograph subisce un’importante evoluzione nel 1965, con una versione che introduce i pulsanti del cronografo a vite al posto dei pul-

GALILEUS 81


1988

2000 santi a pompa del modello originale. I pulsanti a vite completano il concetto dell’Oyster e prevengono qualsiasi manipolazione accidentale. Per indicare chiaramente che l’impermeabilità è stata migliorata, la dicitura Oyster fa la sua comparsa su tutti i quadranti, completando la dicitura Cosmograph. Un’ulteriore novità è rappresentata dalla lunetta tachimetrica dotata di un disco nero in plexiglas e di una scala graduata in bianco, sempre allo scopo di migliorare la leggibilità. Una dicitura supplementare compare su alcuni quadranti nei primi anni in cui viene commercializzato il nuovo cronografo: Daytona. Questa informazione, che inizialmente era limitata agli esemplari destinati al mercato americano, sarebbe stata aggiunta su richiesta della filiale Rolex degli Stati Uniti, per sottolineare il legame con il circuito del Daytona International Speedway

82 GALILEUS

in Florida, in quanto Orologio Ufficiale, e per sottolineare la vicinanza del modello al mondo delle gare automobilistiche. Progressivamente, questa dicitura compare su tutti i quadranti del modello, fino a essere stampata in lettere rosse, a semicerchio, al di sopra del contatore a ore 6. Con l’avvento dei movimenti al quarzo negli ’60-’70, Rolex rimane fedele all’orologio meccanico e al Cosmograph Daytona, e si dedica a preparare le future evoluzioni del segnatempo. Nel 1988, il Daytona diviene automatico. Rolex opta per un movimento cronografo automatico di qualità disponibile sul mercato, ma lo modifica sostituendo il cinquanta per cento dei componenti con elementi specificatamente progettati per i suoi movimenti, per renderlo conforme alle specifiche severe. Risultato? Il nuovo calibro 4030 è dotato, tra l’altro, di un “cuore” Rolex, un


coverstory IL MITO DAYTONA

Il calibro 4130, interamente progettato e realizzato da Rolex, offre prestazioni più avanzate grazie alle soluzioni tecniche innovative e brevettate.

2004

Nei suoi cinquant’anni di vita, il cosmograph Daytona non ha mai smesso la sua evoluzione tecnica e stilistica

organo regolatore con bilanciere a inerzia variabile, dadi di regolazione Microstella e spirale a curva Breguet, e del modulo di carica automatica Perpetual, inventato dal Marchio nel 1931. Difficile immaginare un evento più simbolico del passaggio al nuovo millennio per accogliere l’uscita di una versione interamente rinnovata del Cosmograph Daytona. Questo nuovo modello presentato da Rolex nel 2000, proprio come il primo Cosmograph a suo tempo, incarna il cronografo del futuro. Sul piano estetico, s’inserisce deliberatamente nel prolungamento di quello del 1988, di cui perfeziona ulteriormente il design iconico e immediatamente riconoscibile, con le sue linee sottili e forti al tempo stesso e con la sua ergonomia sapientemente studiata. Mentre il cronografo Rolex del 1963 rappresentava un’innovazione per via dell’estetica essenziale

che agevolava la leggibilità delle funzioni, le novità dell’Oyster Perpetual Cosmograph Daytona del nuovo millennio si celano essenzialmente all’interno della cassa. Il modello è dotato di un movimento cronografo automatico di nuova generazione, appositamente progettato e realizzato per questo segnatempo: il calibro 4130. Esempio di maestria ingegneristica e micromeccanica, ricco di soluzioni tecniche innovative e brevettate, questo movimento ad alte prestazioni s’impone come un nuovo standard di cronografo automatico di altissimo livello in termini di robustezza, affidabilità e precisione, ma anche di facilità di manutenzione. Dovendo definire le caratteristiche di questo cronografo con un ultimo aggettivo qualificativo, si dovrebbe senza dubbio ricorrere alla parola “superlativo”.

GALILEUS 83


daytonastory di pucci papaleo

Rolex Daytona

lesson one Il mito celebrato in una prima assoluta per Christie’s un’asta monotematica destinata ad entrare nella storia

I cinquanta Daytona che verranno battuti nel corso di Rolex Daytona: lesson one sebbene siano praticamente tutti corredati con la loro scatola originale (come si confà ad ogni importante asta di orologeria che si rispetti) saranno comunque consegnati agli acquirenti all’interno di un originale box “rosso corallo”, singolarmente personalizzato. Al suo interno l’orologio, una copia del catalogo e una copia in scala ridotta del libro Ultimate Rolex Daytona.

Ultimate Rolex Daytona è un volume monolitico stampato in una serie limitata di 599 copie, che realizza un ritratto unico e originale dell’iconico cronografo. Impressionanti i suoi dati tecnici: 612 pagine, 60.000 ore di lavoro, 2.000 foto originali realizzate da Pino Abbrescia e Fabio Santinelli, formato 43,5x34 cm, stampa 9colori, peso 12 kg. Costa 4.000 euro a copia. Per info:

www. puccipapaleo.it

84 GALILEUS

I

l Daytona per me è qualcosa di più di una passione, è un lavoro, una scelta, un motivo di sfida e di studio. Ma è stato anche un importante compagno di un viaggio iniziato cinque anni fa quando, assieme ad un importante gruppo di professionisti (Pino Abbrescia e Fabio Santinelli per le foto, Paolo Gobbi e Tom Bolt per i testi) e di collezionisti abbiamo realizzato un libro senza pari: Ultimate Rolex Daytona, che con le sue seicento pagine e oltre mille foto tutte originali, racconta l’anima e la storia di questo cronografo. In tanti anni di ricerca e di lavoro abbiamo imparato che ogni Daytona scrive una parola, o addirittura una frase, ben precisa e diversa da tutte le altre; messe tutte assieme, queste parole formano un linguaggio, unico, originale, personale. Questo lo rende diverso, importante, interessante, ma soprattutto comunicativo. Una volta compreso ciò, la ricerca senza compromessi della traccia originale, del quadrante perfetto, del movimento coerente, delle lancette intoccate, ha avuto un senso diverso ed è divenuta un dovere imprescindibile per ogni singolo pezzo che da noi

veniva trovato, fotografato, studiato, descritto. Nulla è stato quindi lasciato al caso, con l’unico obiettivo di ottenere il meglio, la perfezione. Alla luce di tutto questo, l’asta Rolex Daytona: lesson one si è immediatamente configurata come un proseguimento naturale, se non addirittura necessario, di quello che era iniziato con il libro. La collaborazione con Christie’s e più precisamente con Aurel Bacs (International Co-Head of Christie’s Watch Department) è nata in maniera del tutto naturale, sia per la profonda amicizia che ci lega da tanti anni, sia per una comune visione che abbiamo del lavoro in generale e del mondo dell’orologeria in particolare. A nessuno di noi due piacciono i compromessi e nessuno dei due ama prestare il fianco a commenti o illazioni. Se abbiamo un solo dubbio su di un orologio, preferiamo non prenderlo proprio in considerazione, anche a costo di una perdita economica. Questo da un lato ha reso difficilissima la fase di selezione dei lotti per l’asta, dall’altro ci ha trovato sempre in accordo nel cercare dei pezzi di assoluta originalità e qualità. Il risultato sono 50 Daytona di altissimo e indiscutibile livello. Difficile, forse impossibile, descrivere il lavoro di selezione fatto nei mesi passati, la valutazione di centinaia e centinaia di orologi, il dover escludere dei pezzi fantastici che in altri momenti avrebbero fatto la felicità di qualsiasi battitore: noi non cercavamo quel tipo di soddisfazione. Volevamo comporre un racconto fatto da mezzo secolo di storia, un racconto originale, in grado di regalare emozioni sia al venditore che all’acquirente, ma anche un qualcosa che rimanesse inalterato nel tempo. Già, perché soltanto il tempo potrà giudicare la riuscita o meno di questa piccola impresa. Di una cosa però siamo certi: da questo novembre nessun Daytona sarà più uguale a prima e quelli che oggi sono i protagonisti lo rimarranno anche domani, solamente con un valore aumentato all’ennesima potenza.


Christie’s Rolex Daytona Lesson One Four Seasons Hotel des Bergues, Ginevra - 10 novembre 2013 ore 20:00 - www.christies.com Il ricavato dell’ultimo lotto in vendita sarà devoluto all’Association Monégasque contre les Myopathies.

“John Player Special” Paul Newman

Rolex. Un raffinato e particolarmente raro ref. 6241 del 1969 circa. Quadrante Paul Newman, cassa e bracciale realizzati interamente in oro 14 Ct. Stima: 65.000 - 100.000 euro

‘Choco-line’ Grené

Rolex. Cronografo in acciaio inossidabile. Raro quadrante, con il singolo Swiss, l’underline sotto la scritta Chronograph e i contatori virati marrone. Ref. 6239 del 1963 (primo anno di produzione del Daytona). Stima: 32.000 - 65.000 euro

The “Arabian Night”

Rolex. Cronografo in acciaio estremamente raro, quadrante con in rosso la firma di Sua Maestà Qaboos Bin Said al Said, sultano dell’Oman. Ref . 6263, venduto da Asprey nel ‘72. Stima: 250.000 - 400.000 euro

Jean-Paul Belmondo Daytona

Rolex. Un cronografo in acciaio raro, interessante e storicamente importante, appartenuto a Jean-Paul Belmondo, che lo indossò in “Peur Sur la Ville” del 1975. Ref. 6262, venduto nel 1971. Stima: 50.000 - 100.000 euro

GALILEUS 85


avventure l’educazione sentimentale

Le Petit Prince IWC a 70 anni dall’uscita del celebre libro, realizza una collezione per la fondazione di beneficenza Antoine de Saint-Exupéry pour la Jeunesse

il protagonista Antoine de Saint-Exupéry Nato a Lione, nella regione francese del Rodano-Alpi, è stato un aviatore e uno scrittore, famoso per il suo romanzo “Il Piccolo Principe”, uno dei libri più venduti, tradotto in duecentocinquanta lingue e stampato anche in caratteri arabi e cirillici. E’ famoso anche per i suoi racconti sui primi voli aerei, tra i quali spicca il romanzo “Volo di notte”. Morì nel 1944, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel tragico incidente del suo aereo, colpito da un caccia tedesco, mentre era in missione di ricognizione fra la Sardegna e la Corsica.

86 GALILEUS

hi non ha mai letto Il Piccolo Principe? Chi non si è commosso per gli incontri del protagonista e le stranezze delle “persone adulte” raccontate con una semplicità poetica ancora oggi inimitabile? Ma soprattutto chi non ha mai desiderato vivere le sue avventure per arrivare fino alla considerazione illuminate che Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi. Parole scritte da Antoine de Saint-Exupéry, letterato con una smodata passione per l’aviazione, divenute un vero e proprio insegnamento per intere generazioni di lettori. Una passione che rimane ancora viva grazie anche a una joint venture che lega IWC, uno dei marchi orologieri più “aeronautici” in assoluto, con la fondazione di beneficenza Antoine de Saint-Exupéry pour la Jeunesse, che ancora oggi mantiene sugli scudi il nome del celebre aviatore. Antoine de Saint-Exupéry è tutt’oggi un modello di coraggio, spirito avventuriero, tenacia e passione –


avventure l’educazione sentimentale

Ed ora ecco il mio segreto, un segreto molto semplice, ma è solo con il cuore che si può vedere giustamente, ciò che è essenziale è invisibile agli occhi

GALILEUS 87


avventure l’educazione sentimentale

l’orologio iwc Big Pilot’s Watch Calendario Perpetuo Edition «Le Petit Prince»

Movimento: meccanico calibro 51613. Sistema di ricarica automatica Pellaton. Autonomia di marcia di 7 giorni a carica completa. Indicazione della riserva di carica. Calendario perpetuo con indicazione di data, giorno della settimana, mese, anno a quattro cifre e fasi lunari. Doppia luna con silhouette del PiccoloPrincipe. Piccoli secondi con dispositivo di arresto. Rotore con medaglione in oro 18 carati e incisione del Piccolo Principe. Edizione limitata di 270 esemplari. Cassa e fibbia déployante in oro rosso 18 carati, quadrante blu notte, lancette e indici dorati con superficie rivestita con Super-LumiNova, cinturino in pelle di vitello marrone. Vetro zaffiro, bombato, antiriflesso su entrambi i lati. Ø 46 mm. Parte dei proventi della vendita andranno alla fondazione Antoine de Saint-Exupéry pour la Jeunesse. Prezzo: 45.800 euro

88 GALILEUS

Antoine de Saint-Exupery


avventure l’educazione sentimentale

l’orologio a parlare è Georges Kern, CEO di IWC - la sua volontà di agire e cambiare le cose è esemplare. In qualità di impresa attenta alla responsabilità sociale, siamo felici di essere dal 2006 partner della fondazione Antoine de Saint-Exupéry pour la Jeunesse, che mira a promuovere gli ideali umanitari del grande scrittore francese. La fondazione collabora, ad esempio, con l’organizzazione non governativa Sipar che in Cambogia allestisce biblioteche scolastiche e bibliobus itineranti per “rifornire” di libri anche le zone più inaccessibili. Partendo dal principio, fin troppo ovvio, che l’istruzione rappresenta l’unica chiave per contrastare l’analfabetismo, IWC ha deciso di sostenere la costruzione, sempre in Cambogia, di una vera e propria scuola nel villaggio di Roluos della provincia di Siem Reap. Parte dei proventi arriverà della vendita delle edizioni speciali appena presentate: il Pilot’s Watch Mark XVII Edition «Le Petit Prince» in edizione limitata di 1.000 esemplari in acciaio e il Big Pilot’s Watch Calendario Perpetuo Edition «Le Petit Prince» in

edizione limitata di 270 esemplari in oro rosso. Quest’ultimo sarà venduto assieme ad un pregiato volume che contiene due preziose rarità, realizzate in un esclusivo design per IWC: la ristampa della prima edizione originale in inglese intitolata «The Little Prince» e la riproduzione del manoscritto originale, in francese, di «Le Petit Prince». Per quanto riguarda la personalizzazione, sul Mark XVII il fondello è decorato con un’incisione del Piccolo Principe in piedi sul suo minuscolo asteroide con al collo la sua sciarpa sventolante, mentre sul quadrante una piccola stella funge da contrappeso alla lancetta dei secondi: ricorda che prima di esplorare la Terra il giovane dai capelli color del grano era il principe di un minuscolo asteroide. Il Calendario Perpetuo presenta sul quadrante la luna decorata con la silhouette del Little Prince nell’atto di osservare il firmamento dal suo minuscolo pianeta, riallacciandosi così alla celebre immagine disegnata da Antoine de Saint-Exupéry per la copertina della sua opera più conosciuta.

iwc Pilot’s Watch Mark XVII Edition «Le Petit Prince»

Movimento: meccanico a carica automatica. Datario. Secondi centrali con dispositivo di arresto. Cassa interna in ferro dolce per la protezione dai campi magnetici. Corona a vite. Vetro antidecompressione. Fondello con incisione del Piccolo Principe. Edizione limitata di 1000 esemplari Cassa: in acciaio, quadrante blu notte, lancette e indici rodiati con superficie rivestita con Super-LumiNova, cinturino in pelle di vitello marrone e impunture, fibbia ad ardiglione in acciaio. Vetro zaffiro, bombato, antiriflesso su entrambi i lati. Impermeabilità 6 atm. Ø 41 mm Parte dei proventi della vendita di questa collezione andranno alla fondazione Antoine de Saint-Exupéry pour la Jeunesse. Prezzo: 4.790 euro

GALILEUS 89


IN manifattura di Paolo Gobbi

lo scudo che vince i secondi Un viaggio all’interno della sezione orologeria di Victorinox Swiss Army, in compagnia del suo Ceo Alexander Bennouna rovate a concentrarvi sull’idea che avete di “uomo svizzero”, quali le sue caratteristiche, i suoi modi di fare, la scelta della cravatta oppure della cinta. Bene, siamo certi che il vostro “svizzero perfetto” assomiglierà non poco a Alexander Bennouna, CEO di Victorinox Swiss Army Watch SA e artefice delle scelte di successo che stanno portando, con costante perseveranza, il marchio con lo scudo crociato ad essere un riferimento anche nel complesso mondo dell’orologeria. Il suo incontro ci ha spinto a scoprire i luoghi dove i suoi segnatempo vengono realizzati, da Porrentruy nel cuore del Jura orologiero, a Bienne, dove viene gestita la creatività, il commerciale e il marketing.

90 GALILEUS

90 GALILEUS

La parte orologiera di Victorinox Swiss Army sta vivendo un periodo di profondi cambiamenti, tecnici e stilistici. Come sta rispondendo il mercato? Alexander Bennouna Uno dei nostri maggiori e più importanti cambiamenti è stata proprio la riorganizzazione della divisione orologi, al fine di poter realizzare dei “prodotti” che riuscissero a rispettare in pieno i valori fondamentali Victorinox di qualità e funzionalità. Quali i vostri primi obiettivi? La cura nel design, oggi divenuto uno dei nostri punti distintivi anche grazie al lavoro di François Nunez, e naturalmente la qualità della produzione. Nei molti controlli che eseguiamo, abbiamo voluto innalzare il nostro standard qualitativo.


Da 20 anni nel mondo dell’orologeria, da 10 in Victorinox, Alexander Bennouna è il CEO che ha trasformato radicalmente, con le sue scelte, tutta la produzione dei segnatempo della Casa svizzera

GALILEUS 91


in manifattura COMPANION FOR LIFE

VICTORINOX Nel 1884 il pioniere svizzero Karl Elsener fonda una coltelleria. Poco dopo, con lo sviluppo del leggendario «Original Swiss Army Knife» getta le basi per una storia aziendale senza eguali. Oggi l’azienda familiare produce e distribuisce Victorinox in tutto il mondo oltre a coltelli tascabili, per uso domestico e professionale anche orologi, valigie, abbigliamento e profumi. Ogni prodotto è l’espressione della qualità svizzera e dello spirito inventivo svizzero.

Non è facile raggiungere questi obiettivi. Potrebbe sembrare un’affermazione retorica, eppure ottenere i risultati oggi visibili a tutti, con una collezione omogenea e godibile nel suo complesso, è stato necessario tanto tempo, lavoro, attenzione e innumerevoli cambiamenti. Come controllate la qualità? Disponiamo di un attrezzato laboratorio tecnico, in grado di testare tutti i componenti di un orologio, dalla meccanica, alla cassa, al bracciale fino all’impermeabilizzazione. Tutto questo, inoltre, nel pieno rispetto delle più recenti normative in fatto di usura, resistenza all’acqua e contatto con la pelle. Il risultato? Da qualche anno a questa parte siamo in

92 GALILEUS

grado di commercializzare dei segnatempo originali che, dal punto di vista qualitativo e di finiture, offrono il massimo della qualità oggi disponibile all’interno del loro segmento di prezzo. Ritorniamo allora alla prima domanda: questi cambiamenti sono compresi dall’utilizzatore finale? A oggi questo cambiamento è percepito a perfezione sia dai dettaglianti che dai distributori: quando vedono i nostri prodotti riconoscono che sono stati fatti degli importanti progressi costruttivi. Tutto ciò non è però ancora ben compreso dal consumatore finale. Far capire come è cambiata VSA sarà il nostro obbiettivo più importante per il prossimo anno e per quelli a venire.


in manifattura COMPANION FOR LIFE

Porrentruy Progettazione, assemblaggio, controllo qualità, Porrentruy, nel cuore del Jura svizzero, è la manifattura orologiera operativa di Victorinox Swiss Army.

Qualità, fuzionalità, innovazione e design iconico: Questi i valori fondamentali che da 129 anni caratterizzano victorinox

Come farete? Nel 2014 inizieremo una campagna di comunicazione diretta espressamente a trasmettere un precisio messaggio: Victorinox in termini di qualità, all’interno del suo segmento di prezzo, è realmente imbattibile. Solo un messaggio pubblicitario? Assolutamente no. La storia Victorinox in questo senso parla chiaro: comunichiamo esclusivamente delle realtà concrete, senza aggiungere nulla. Non crediamo nelle operazioni di marketing: siamo svizzeri. Per essere precisi abbiamo prima fatto i “nostri compiti”, curando e perfezionando tutta la parte produttiva, e poi inizieremo a comunicare. Ci sarà uno slogan che seguirà la vostra stra-

tegia di comunicazione? Sarà Companion for Life (Compagno per la vita). Il messaggio trasmette un’idea di durabilità, di un oggetto che soddisfa le esigenze di chi lo usa, adattandosi a qualsiasi situazione senza nessun problema. E’ la stessa cosa che accade con il nostro coltellino multiuso che si porta in tasca: magari non occorre oggi, nè fra una settimana, nè fra un mese, ma è importante sapere che quando ne avrai necessità, sarà con te e ti sarà utile. Durabilità, quindi qualità? Per noi, per tutto il nostro team, dall’ufficio tecnico al design, dal controllo qualità alla produzione, per tutti la qualità è importantissima e deve essere sempre al massimo possibile. Quindi lavoriamo continuamente per ottenerla e perfezionarla. Ovviamente c’è sempre un

GALILEUS 93


in manifattura COMPANION FOR LIFE

l’orologio victorinox Chrono Classic 1/100

Grazie al nuovo movimento al quarzo FM13D di Soprod, casa orologiera con la quale Victorinox Swiss Army ha collaborato in stretto contatto per lo sviluppo di questo modello, è sufficiente premere due volte la corona per trasformarlo da un classico segnatempo in un cronografo con precisione a 1/100 di secondo. I centesimi di secondo sono visualizzati in cifre arabe, grazie alla rotazione di due dischi posizionati nella parte inferiore del quadrante. In modalità solo tempo, le due finestrelle mostrano il calendario perpetuo. La decorazione guilloché su entrambi i dischi, un chiaro richiamo alla forma del coltellino Swiss Army Officer’s, è un omaggio alle origini e ai valori del marchio Victorinox. Come del resto l’asse di rotazione dei dischi che corrisponde al gesto di richiudere la lama del coltellino. Altri elementi stilistici, come gli indici e la lancetta rossa dei secondi al centro ricordano le linee del celebre strumento multiuso. Grazie al suo facile utilizzo, il coltellino è diventato un icona, e l’orologio si ispira alla sua tipica funzionalità. Il Chrono Classic 1/100 nella versione con il bracciale costa 725 euro.

margine di miglioramento, ma l’obiettivo è solamente uno: arrivare alla qualità Victorinox. Victorinox deve la sua notorietà ai celebri coltelli: non sono però una presenza ingombrante per riuscire ad affermare i vostri orologi? I nostri coltelli sono una fonte di ispirazione ma anche di confronto. Infatti è facile parlare di qualità, innovazione, funzionalità… tuttavia la sfida vera è riuscire realmente a realizzare orologi che abbiano la stessa qualità del nostro coltellino multiuso. Non si tratta di un obiettivo facile da raggiungere e per questo dal 2006 abbiamo voluto e dovuto riorganizzare completamente la produzione. Persino il design dei nostri segnatempo deve soppesare qualità e funzionalità, senza dimenticare nessun dettaglio estetico. Penso che sia un approccio corretto al problema e anche una bella sfida per gli anni a venire.

94 GALILEUS

La parola Army nel nome alle volte non è un “peso”? E’ vero, la parola Army in molti paesi non è così “glamour”. Alle volte questo accade per ragioni storiche, come in Germania, Giappone e probabilmente Italia. In queste nazioni abbiamo scoperto che la maggioranza delle persone non vogliono sentire parlare di esercito. La parola Army quindi non sempre è d’appeal. Ma voi siete Swiss Army... La parola Swiss Army la possiamo definire un errore semantico. Perché ? Perché gli americani erano incapaci di pronunciare Victorinox. Dopo la seconda guerra mondiale, quando gli americani erano basati in Europa, scoprirono gli Swiss Army Knife, ov-


in manifattura COMPANION FOR LIFE

l’orologio victorinox Night Vision

Nel 2013 il Night Vision celebra il suo decimo anniversario con alle spalle un successo che non si è mai smentito. Non per niente è da lungo tempo il bestseller di Victorinox Swiss Army. Night Vision incarna fedelmente la filosofia del marchio, combinando tutte le caratteristiche vincenti di un prodotto orologiero all’avanguardia,le funzioni di un utile strumento professionale e un piacevole design contemporaneo. Tre i nuovi elementi che contraddistinguono l’edizione Night Vision 2013. Il primo è senza dubbio la cassa in acciaio spazzolatolucido con trattamento PVD Black Ice, ormai nota peculiarità del marchio. Questo trattamento gli dona un carattere forte e di grande impatto grazie alla tinta monocromatica del quadrante satinato e al cinturino in caucciù naturale. Le altre due innovazioni riguardano la scelta dei due colori: verde militare o nero. Da notare anche l’elegante decorazione stampata del cinturino in stile «guilloché»che ricorda la guancetta del coltellino multiuso svizzero. Il Night Vision PVD Black Ice con cinturino in caucciù costa 525 euro.

vero Schweizerische Offiziers Messers e questo termine era ancora più difficile da pronunciare. Allora il dollaro era molto forte e quindi comprarono molti coltelli multiuso e li chiamarono “Swiss Army Knife”. Quindi diventarono noti come Swiss Army e questo nome si trasformò in un marchio. Nel Nord e Sud America siamo infatti più conosciuti come “Swiss Army”. In Svizzera? Anche in Svizzera, a seconda dell’area geografica e della lingua parlata siamo conosciuti con nomi diversi: Victorinox Zeitmesser (parte tedesca) o Le couteau suisse (francese). Quando Victorinox ha riacquisito il marchio, questo è diventato ovunque “Victorinox Swiss Army”. Cosa vede nel vostro futuro? Nel 2014 celebreremo i 130 anni dalla nasci-

ta e i 25 anni della divisione orologeria. Non commemoreremo l’anniversario guardando al passato ma al futuro e una delle aree più interessanti da seguire sarà la funzionalità. Perché la funzionalità? Se guardiamo alle nuove generazioni, non possiamo non osservare che sempre più spesso utilizzano il telefono per leggere l’ora. Per questo stiamo lavorando per ridefinire la funzionalità stessa dell’orologio e sul suo appeal, tecnico ed estetico. Tutto questo senza mai dimenticarci che non siamo un produttore puro di orologi, ma un marchio svizzero famoso per qualità e funzionalità, che produce anche orologi. La nostra ambizione è quella di creare dei segnatempo che possano ricondurre, in futuro, il nostro pubblico a questa tipologia di prodotto.

il designer françois Nunez Con più di 20 anni di esperienza maturata all’interno dell’industria orologiera svizzera (Audemars Piguet prima e in Swatch Group poi), François Nunez è senza dubbio uno dei creativi più interessanti e convincenti del mondo delle lancette. Per Victorinox Swiss Army Watch, dove è entrato nell’ottobre 2010 e oggi ricopre l’incarico di Product Director, ha immediatamente uniformato lo stile e le collezioni, rendendo la marca perfettamente riconoscibile su tutti i mercati in cui opera.

GALILEUS 95


boutique vetrine del tempo

di Paolo Gobbi

in boutique l’artigianalità damiani

R

occa, storica azienda italiana leader nella distribuzione di orologi e gioielli di alta gamma, ha scelto di raccontare nelle sue boutique di Padova, Torino,BariePescara,ildietrolequintedell’arte orafa di Damiani, brand leader nel mercato italiano nella produzione e commercializzazione di gioielli di alta gamma e di design. Lo ha fatto con una serie di eventi-performance che hanno fatto rivivere, in tempo reale, l’appassionante processo artigianale che porta alla creazione dei gioielli. Un’occasioneunicaperassistereinprimapersona al percorso che conduce alla realizzazione dei piccoli capolavori di un’arte orafa nota in tutto il mondo. Ma non solo. Una seconda esperienza è stata dedicata ad un’esclusiva presentazione gemmologica da parte di un esperto gemmologo, che ha condotto gli ospiti in un suggestivo viaggio alla scoperta dei diamanti.

COME NASCE UN GIOIELLO? ROCCA E DAMIANI insieme per UN EVENTO ESCLUSIVO: ASSISTERE DAL VIVO ALla CREAZIONE DI UN’OPERA ORAFA

96 GALILEUS

Il primo valore di un gioiello Damiani è la qualità intrinseca che dimostra: quella ineccepibile delle materie prime (oro, pietre, perle) certificate,quellaeccezionaledellalavorazionemanuale di alta arte orafa, quella dell’autenticità che è più forte del tempo. Non è quindi un caso che tutti i suoi gioielli siano realizzati interamente a mano e con la massima cura per i dettagli, sono veri e propri capolavori di arte orafa.


boutique vetrine del tempo

GALILEUS 97


CINEMA Dal Grande schermo al polso di Romolo Bali

uno di troppo Il film

Regia: Ron Howard Cast: Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Natalie Dormer, Alexandra Maria Lara, Pierfrancesco Favino, Rebecca Ferdinando Anno: 2013 Durata: 123 minuti Distribuzione Italia: 01 Distribution

98 GALILEUS

U

no è serio e preciso al limite del patologico (non a caso lo chiamano “il computer”…), timido e introverso, esteticamente lontano dai canoni del classico pilota rubacuori. L’altro è un adone, ha una personalità prorompente (non a caso è soprannominato “The Shunt”, lo schianto…), tutto genio e sregolatezza, ama le donne e la bella vita e sembra un play-boy prestato per caso alla Formula 1. Il primo è l’austraico Niki Lauda (nel film interpretato da Daniel Brühl), il secondo è l’inglese James Hunt (Chris Hemsworth, l’attore di Thor). Due piloti che hanno fatto la storia dell’automobilismo negli anni Settanta, due campioni del mondo, due rivali che con il loro duello, nell’indimenticabile Campionato del 1976, hanno “infiammato” gli appassionati di tutto il mondo e firmato alcune imprese su

pista rimaste nella storia di questo sport. Due rivali acerrimi che seppero però andare oltre la competizione e alla fine divennero amici, grandi amici. E lo restarono fino alla morte di James Hunt, avvenuta per un attacco cardiaco il 15 giugno del 1993. Il film Rush: emozioni di altri tempi A raccontare questa “leggendaria” rivalità sul grande schermo ci ha pensato il regista premio Oscar Ron Howard (il Richie di Fonzie, per quelli che oggi hanno superato gli anta…) con il film Rush, uscito in Italia lo scorso settembre. All’annuncio del primo ciak, molti tra gli addetti ai lavori storsero il naso: “Un film sulla Formula 1 degli anni Settanta, sai che noia”. Non avevano fatto i conti con il geniale talento del regista statunitense, che nell’atmosfera dei cosiddetti “film blockbuster” da sempre si


CINEMA Dal Grande schermo al polso

Cronografo Silverstone Heuer originale del 1974 è stato rieditato nel 2010 in occasione dei 150 anni di TAG Heuer in edizione limitata di 3.000 esemplari.

Daniel Brühl (Niki Lauda) e Alexandra Maria Lara (Marlene Knaus, moglie di Lauda), nel film Rush.

muove da vero e proprio padrone di casa (basti pensare che ha diretto pellicole come Il Codice da Vinci, Angeli e Demoni, Cinderella Man mentre la celebre statuetta l’ha ricevuta nel 2001 per A Beautiful Mind). Howard ha saputo infatti ricreare alla perfezione l’atmosfera dei circuiti di oltre quaranta anni fa (che nostalgia nel rivedere tutti quei sorpassi in gara…) e realizzare un racconto vibrante, proprio utilizzando le tante sfumature della rivalità sportiva che in quella stagione mise uno di fonte all’altro Niki Lauda e James Hunt. Che sul grande schermo vengono contrapposti oltre che nei loro duelli in pista anche nelle mille differenze fuori dal circuito e nel diverso atteggiamento nei confronti della popolarità, durante il campionato del 1976. Quello per Lauda doveva essere l’anno della consacrazione, dopo la prima volta da Campione del Mondo nel 1975 sul-

la Ferrari. E così sembrava dovesse finire dopo i primi Gran Premi, con lui davanti e Hunt ad inseguire. Ma il 1° agosto, sul circuito tedesco del Nürburgring, il pilota austriaco ebbe uno spaventoso incidente e rimase intrappolato nell’abitacolo mentre la sua “Rossa” prendeva fuoco. Grazie al coraggio dei colleghi Harald Ertl, Guy Edwards, Arturo Merzario e Brett Lunger, che lo tirarono fuori dall’auto in fiamme, si salvò. Rimase 5 giorni in coma e con il volto sfigurato per sempre. Per chi era troppo giovane per ricordarsi questa storia, per chi la vuole rivivere emozionandosi, fermiamo qui il racconto e suggeriamo la visione del film. Non ve ne pentirete… TAG Heuer, partner ufficiale del film TAG Heuer, cronometrista ufficiale della Ferrari negli anni ‘70, ha collaborato con il team di

lo sapevi che vita privata

La prima moglie di James Hunt, Suzie Miller – interpretata nel film dall’affascinante attrice statunitense Olivia Wilde – sposò il pilota inglese nel 1974 e dopo soltanto 14 mesi, stanca dei suoi continui tradimenti, lo lasciò per Richard Burton. Fu la donna che mise fine definitivamente alla storia d’amore tra l’attore gallese e Elizabeth Taylor.

GALILEUS 99


CINEMA Dal Grande schermo al polso

Il 1966 Calendario Annuale Ed Equazione Del Tempo in oro bianco di GirardPerregaux è l’orologio al polso del regista spagnolo Pedro Almódovar

«alle donne piacciamo noi piloti non per la nostra bravura in pista, Ma per la nostra vicinanza alla morte. Perché più sei vicino alla morte e più ti senti vivo... E più sei vivo» James Hunt (Chris Hemsworth) in ospedale, prima di “conquistare” un’infermiera.

Carrera Heuer Full Gold, con personalizzazione sul fondello di nome e gruppo sanguigno per ciascun pilota negli anni ’70 è oggi uno degli esemplari più ricercati del mercato vintage.<

100 GALILEUS


CINEMA Dal Grande schermo al polso

Jack Heuer e Enzo Ferrari in una foto d’epoca.

Un giovanissimo Luca di Montezemolo insieme a Niki Lauda.

Enzo Ferrari con Niki Lauda e Luca di Montezemolo foto d’epoca.

Cronometraggio Heuer Gran Premio Monaco 1979

produzione del film Rush per ricreare in maniera accurata il periodo d’oro delle gare di Formula 1. Era infatti dai tempi di ‘Le 24 Ore di Le Mans’ (il bellissimo film con Steve McQueen), che Hollywood non dedicava una tale attenzione al mondo dei motori, con l’obiettivo di ricreare le atmosfere e le emozioni delle grandi sfide automobilistiche. Non è certo casuale il ruolo della Maison elvetica come partner ufficiale del film: il suo legame con il mondo dei motori viene da lontano e TAG Heuer è da sempre la casa che ha più collaborato e legato il suo nome a quello dei piloti e dei circuiti di tutto il mondo. Basti pensare che Jack Heuer (a cui è dedicato l’orologio qui proposto) e lo svizzero Jo Siffert firmarono nel 1968 il primo contratto di sponsoring di un pilota automobilistico da parte di un marchio orologiero. E l’anno

TAG Heuer ha prestato alla produzione la strumentazione di cronometraggio utilizzata in quel periodo nella F1. Creata da Jack Heuer per la Ferrari, questa strumentazione è stata la prima a rilevare e indicare il tempo con una precisione a 1/1000 di secondo ed è stata poi utilizzata da molti altri team sui vari circuiti. successivo fu presentato – sempre da TAG Heuer - il primo movimento cronografico meccanico automatico, Calibre 11, che andrà ad alimentare l’icona dalla cassa quadrata Monaco, il cronogra-

GALILEUS 101


CINEMA Dal Grande schermo al polso

James Hunt e Suzie Miller, la sua prima moglie. Da notare la scritta “Sesso, la colazione dei campioni” sulla tuta del pilota inglese. Niki Lauda e James Hunt negli anni ‘70, prima dello spaventoso incidente occorso a Lauda il 1º agosto 1976 sul Nürburgring.

Niki Lauda ha visto il film alla première di Toronto. Ha rilasciato un’unica dichiarazione

«Vorrei che James Hunt fosse qui»

fo scelto dai grandi piloti di Grand Prix e dallo stesso Steve McQueen. Due anni dopo Jack Heuer si lega ad Enzo Ferrari e alla Scuderia Ferrari e TAG Heuer diventa cronometrista ufficiale della “rossa”. Convincendo Enzo Ferrari ad inserire un grande logo Heuer sul cockpit delle sue auto di Formula 1, Jack Heuer mise le fondamenta per la globalizzazione del brand Heuer, una mossa spinta dalla crescente popolarità televisiva delle corse di Formula 1 negli anni Settanta. Heuer, che divenne TAG Heuer nel 1985 e fu acquisito dal gruppo LVMH nel 1999, è stato partner di McLaren dal 1985, detenendo così il record della sponsorizzazione più longeva da parte di un marchio orologiero nella storia. Nel corso degli anni ha registrato i tempi della Indy 500, è stato partner dei team di Le Mans, ha sponsorizzato i più grandi piloti di Formula 1, da Ayrton Sen-

102 GALILEUS

na ad Alain Prost, da David Coulthard a Kimi Räikkönen, da Fernando Alonso a Lewis Hamilton fino al team Vodafone McLaren Mercedes di oggi costituito da Jenson Button e Sergio Perez. Il marchio inoltre supporta il pilota di Formula 1 svizzero-francese Romain Grosjean, che tanto bene sta facendo in queste ultime gare del Campionato 2013. Un omaggio alla collezione Carrera e alla Formula 1 Per celebrare i cinquanta anni della collezione Carrera e per rendere omaggio al film Rush, TAG Heuer ha realizzato il nuovissimo Carrera Calibre 1887 Jack Heuer Edition, un segnatempo che raccoglie idealmente l’eredità unica del legame tra la Casa e la Formula 1. Mentre sullo schermo i protagonisti del film


CINEMA Dal Grande schermo al polso

l’orologio Tag Heuer Carrera 1887 Jack Heuer Edition

30 maggio 1976, la Ferrari di Niki Lauda in azione durante il GP di Formula 1 di Monaco.

Movimento: meccanico a carica automatica calibro 1887 di manifattura, ruota a colonne integrata, pignone oscillante brevettato da TAG Heuer (consente di avviare istantaneamente il cronografo in 2/1000 di secondo), 28.800 alternanze/ora, sistema di carica bidirezionale, riserva di carica di 50 ore. Funzioni: ore, minuti, secondi, cronografo, data.

indossano i cronografi TAG Heuer Silverstone Heuer e Carrera Heuer Full Gold degli anni Settanta, quasi identici a quelli indossati all’epoca dai migliori piloti del mondo, per tutti i collezionisti e gli amanti dell’alta orologeria è stato creato un modello dal design unico e dalle prestazioni da “brividi”. Come quelli che si provano guardando sfrecciare da bordo pista i bolidi della Formula 1. Il nuovo orologio ha un design ispirato agli storici Stopwatch Heuer e riprende linee e forme dell’orologio vincitore della prestigiosa Aiguille d’Or al Grand Prix de l’Horologerie de Genève 2012: il Carrera Mikrogirder 10.000. La cassa asimmetrica di 45mm è sviluppata proprio ispirandosi a quella del Mikrogirder: si solleva lievemente dalla base in cui è inserita nella parte superiore, dove sono posizionate corona e pulsanti cronografici. La firma in rosso e lo stemma

di Jack Heuer decorano il fondello in vetro zaffiro fumé attraverso il quale si intravede il movimento di manifattura TAG Heuer Calibre 1887. Si tratta di un meccanismo con ruota a colonne integrata, che oscilla a 28.800 alternanze orarie e dispone di una riserva di marcia di 50 ore. Fra i suoi 320 componenti spicca il pignone oscillante brevettato dalla Casa nel 1887, insieme ad una ruota a colonne blu. Tale elemento lavora di pari passo con la ruota a colonne come nella trasmissione di un’automobile. La ruota a colonne, che coordina le funzioni di avvio/arresto e azzeramento della lancetta del cronografo, funziona come un ingranaggio del cambio mentre il pignone “svolge il suo lavoro” come fosse una frizione. Un meccanismo concepito come il motore di una Formula 1. E non poteva essere altrimenti.

Cassa: asimmetrica, 45mm., in titanio e acciaio; lunetta liscia, corona a vite posizionata a ore 12 con protezione, pulsanti cronografici a ore 11 e 1, vetro zaffiro, fondello serrato da 4 viti con vetro zaffiro e movimento a vista decorato con firma in rosso e stemma di Jack Heuer. Impermeabilità: fino a 100 metri. Quadrante: parte interna in argento e parte esterna in tonalità antracite, scala tachimetrica e pulsometrica sul rehaut grigio scuro, indici applicati, lancette a bastone, lancetta centrale di colore rosso per i secondi cronografici. Cinturino: in pelle di colore nero, con parte interna di tonalità rossa; fibbia in acciaio. Prezzo: 6.000 euro

GALILEUS 103


creativi (RED) AUCTION di Daniela Fagnola

Jaeger-LeCoultre (Red)Auction Due orologi della Grande Maison Protagonisti di un’asta ideata dalle star del design Sir Jonathan Ive e Marc Newson

Marc Newson, Bono, e Sir. Jonathan Ive

104 GALILEUS

er i collezionisti di rarità, l’occasione è ghiotta. Da Sotheby’s New York, il 23 novembre, si tiene “Jony and Marc’s (Red) Auction”: un’asta curata da Sir Jonathan Ive e Marc Newson a sostegno di (Red), l’associazione per la lotta all’Aids fondata da Bono e Bobby Shriver. I due celeberrimi designer (per i pochi che non li conoscono: il primo ha disegnato l’iPhone, l’iPod e altri prodotti Apple, il secondo ha firmato oggetti per la casa esposti anche al MoMA e al Beaubourg) hanno trascorso l’ultimo anno e mezzo a riunire i pezzi più iconici del design contemporaneo, personalizzati appositamente per questa vendita con accenti rossi (ovviamente, il colore dell’associazione). Tra gli highlight, spiccano due esemplari di Jaeger-LeCoultre: un’Atmos 561 e un Memovox Tribute to Deep Sea, i cui predecessori hanno segnato la storia dell’orologeria del secolo scorso. Creata nel 1928 e da allora reinterpretata in


EMOZIONI il grande classico

Jaeger-LeCoultre Memovox Tribute to Deep Sea, pezzo unico con la zona centrale modificata nel colore rosso simbolo della (RED)

GALILEUS 105


creativi (RED) AUCTION

Marc Newson

106 GALILEUS

innumerevoli variazioni, la famosissima pendola che “vive d’aria” nella versione 561 è stata disegnata proprio da Marc Newson nel 2008: una spettacolare boule in cristallo Baccarat in cui è racchiuso il movimento dal moto (quasi) perpetuo, che riporta anche le indicazioni dei mesi e delle fasi di luna. Il pezzo unico all’incanto si distingue per le lancette di ore e minuti colorate di rosso, come i mesi e le altre scritte sui dischi rotanti; sul retro appare il logo di (Red) e la firma dello stesso Newson. Il Memovox Deep Sea è un altro cult della Manifattura: uscito nel 1959, è stato il primo orologio subacqueo dotato di allarme, funzione utilissima durante le immersioni per segnalare il momento di intraprendere la risalita. All’epoca venne lanciato in due differenti modelli, uno per il mercato europeo e l’altro per quello statunitense, entrambi rieditati nel 2011 in una fedele tiratura limitata definita appunto Memovox Tribute to Deep Sea. Per questa charity è stata realizzata una serie speciale di tre esemplari della versione europea più recente: cassa di 40,5 mm di diametro, impermeabile fino a 10 atmosfere, movimento


creativi (RED) AUCTION

Jaeger-LeCoultre Atmos 561 by Marc Newson, pezzo unico personalizzato da Sir Jonathan Ive e Marc Newson in occasione della (RED) Auction 2013. L’orologio si caratterizza per il rosso applicato sulle lancette, sull’indicazione dei mesi e sul logo del calibro.

automatico (calibro 956) progettato e costruito in-house, vetro in plexiglas come l’originale, presenta però un inedito quadrante rosso e il fondello inciso con il logo dell’associazione. Nota bene, si tratta degli unici orologi che saranno battuti dal martelletto di Sotheby’s. Tra gli altri lotti (in totale sono una quarantina) si trovano gli oggetti più disparati: due Spin Chair di Jasper Morrison dipinte da Damien Hirst, una sella Cavale di Hermès, un magnum di Dom Pérignon del 1966, un paio di EarPods (le cuffie-auricolari della Apple) in oro rosa, un pianoforte Steinway & Son, una Range Rover, perfino una tuta da cosmonauta russo… Più due pezzi unici prodotti ad hoc: una Leica digitale e un tavolo in alluminio di Neal Feay Studio. Notevole anche il catalogo: anch’esso in tiratura limitata, porta la firma del fotografo-regista Andrew Zuckerman e dell’illustratore-designer Richard Allan. Da ricordare che il ricavato della vendita all’asta sarà interamente devoluto al Fondo Globale per la Lotta all’Aids, Tubercolosi e Malaria che fa capo a (Red). Info: www.red.org - www.sothebys.com

GALILEUS 107


saporedisale MARE E OROLOGI

le regine del mare il Luminor 1950 3 Days Chrono Flyback di Panerai è un cronografo con funzione flyback e movimento automatico con tre giorni di riserva di carica. Disponibile nella versione più puramente sportiva in acciaio oppure in quella più elegante in oro rosso (in foto), è il primo crono realizzato da Officine Panerai con il nuovo calibro P.9100, interamente sviluppato e realizzato nella manifattura della Maison a Neuchâtel.

108 GALILEUS

urante il tradizionale appuntamento di fine stagione quasi novanta Signore del Mare, provenienti da oltre venti nazioni, hanno disputato sfide avvincenti tra la costa occidentale del Golfe de La Napoule e le Îles de Lérins, con venti variabili tra 10 e 20 nodi, su percorsi costieri e a triangolo. Al termine dei cinque giorni di regata sono stati assegnati non solo i premi di regata ma anche gli ambitissimi Trofei stagionali destinati ai vinci-

CAMBRIA, LEONORE. IL MORO DI VENEZIA VINCONO A CANNES iL PANERAI CLASSIC YACHTS CHALLENGE 2013


tori del Circuito Mediterraneo del Panerai Classic Yachts Challenge 2013, composto dalle regate di Antibes, Argentario, Napoli, Mahon e Cannes. I vincitori nelle tre classi sono stati Cambria (nella categoria Big Boats), Leonore (categoria Epoca) e Il Moro di Venezia (categoria Classici). Dopo la vittoria del 2010 la Big Boat Cambria del 1928, unica imbarcazione navigante appartenente alla classe dei 23 Metri S.I. (Stazza Internazionale), ha conquistato per la seconda volta il trofeo stagionale. Questo cutter bermudiano in legno, lungo 40 metri compreso il bompresso, è stato progettato e varato presso i famosi cantieri William Fife di Fairlie, in Scozia. L’assiduità di partecipazione al circuito Panerai ha premiato Cambria e il suo comandante australiano Chris Barkham, che insieme a un equipaggio di 22 persone nel corso degli ultimi nove anni ha partecipato a 42 regate conquistando per ben 38 volte, in tempo reale, la prima posizione nella propria categoria. Un glorioso presente per un’imbarcazione che in passato ha navigato dalla Turchia alle Canarie, dai Caraibi alla Nuova Zelanda e all’Australia, dove è stata sottoposta ad un importante restauro che le ha permesso di tornare a navigare e vincere. Nella categoria Epoca si è aggiudicato il trofeo stagionale per la seconda volta consecutiva il 15 metri Leonore del 1925, sloop Marconi appar-

tenente alla Q-Class, tipologia di barche strette, veloci e filanti disegnate secondo l’Universal Rule, regolamento di stazza sviluppato nel 1904 dall’americano Nathanael Herreshoff. Leonore è stata costruita presso il cantiere norvegese Anker & Jensen su progetto di Johan Anker e da qualche anno ha un equipaggio composto da ex velisti di Coppa America, tra i quali il plurititolato timoniere Mauro Pelaschier, che con la recente vittoria a Cannes hanno collezionato ben quattro trofei stagionali del Panerai Classic Yachts Challenge.

Con la conclusione della trentacinquesima edizione delle Régates Royales si è chiuso il 28 settembre a Cannes il Panerai Classic Yachts Challenge 2013, il circuito internazionale riservato alle vele d’epoca e classiche sponsorizzato dal 2005 da Officine Panerai

GALILEUS 109


gioielli AMORE PER IL BELLO

Collana “Colori di Positano” della collezione Diva di Bulgari. Si tratta di un pezzo di alta gioielleria, con smeraldi, ametiste, rubelliti e diamanti. Il prezzo è a richiesta.

diva di Bulgari S

e c’è un legame forte, indissolubile, conosciuto in tutto il mondo, questo è quello che unisce l’alta gioielleria Bulgari con il mondo del cinema. E’ innegabile che a partire dalla Dolce Vita, le più grandi star del grande schermo (e poi anche quelle del piccolo) hanno indossato, nella vita reale ma anche in quella irreale della celluloide, le creazioni della Casa romana. Innumerevoli sono le immagini degli anni

110 GALILEUS

Una collezione di gioielli dedicata alle star del cinema e all’universo femminile ’60, che immortalano stelle del cinema conquistate dai gioielli Bulgari: Audrey Hepburn, Tyrone Power e Linda Christian, Ingrid Bergman, Gina Lollobrigida, Sophia Loren fino ad arrivare a Nicole Kidman, Charlize Theron, Keira Knightley, Angelina Jolie, Jennifer Aniston. Un nome è rimasto fuori da questa lista, quello della diva per eccellenza, Elizabeth Taylor, che oltre ad essere stata una delle maggiori


gioielli AMORE PER IL BELLO

FOREVER GLAMOUR Collier di Alta Gioielleria in oro bianco con zaffiro a cuscino (43,01 Ct), 193 perle e zaffiri taglio cabochon (143,00 Ct), 18 diamanti a taglio brillante (5,90 Ct) e pavè di diamanti (16,95 Ct)

Dining in the harbour Collier di Alta Gioielleria in oro giallo con 10 perle di smeraldo (43,00 Ct), 10 smeraldi di taglio cabochon (78,25 Ct), 8 ametiste taglio cabochon (38,00 Ct), 9 rubeliti taglio cabochon (23,00 Ct), 47 diamanti taglio brillante (14,60 Ct), e pavè di diamnti

Carla Bruni Sarkozy, fotografata all’americano Terry Richardson, indossa i gioielli Diva di Bulgari.

GALILEUS 111


gioielli AMORE PER IL BELLO

Collana “Colori di Positano” della collezione Diva di Bulgari. Si tratta di un pezzo di alta gioielleria, con smeraldi, ametiste, rubelliti e diamanti. Il prezzo è a richiesta.

LA COLLEZIONE DIVA EYEWEAR Creazioni esclusive studiate per valorizzare una delle caratteristiche più seducenti in una donna. Diva Eyewear cancellano il confine tra accessorio e gioiello per dare sfogo a una creatività eclettica e giocosa

112 GALILEUS

stelle dello schermo fu anche una delle maggiori ammiratrici Bulgari di tutti i tempi. L’attrice amava particolarmente i gioielli sontuosi, con gemme di grandi dimensioni e molto preziose: “Adoro indossare pietre preziose, ma non perché sono mie. Non si può possedere lo splendore, lo si può solo ammirare”. Questa l’ispirazione per la nuova collezione Diva, dedicata esclusivamente alle donne, alla loro bellezza e alla loro unicità. I gioielli Diva uniscono squisita artigianalità, dettagli raffinati, design audace e incredibili gemme colorate, nella più pura tradizione dei maestri orafi romani. Quasi obbligata infine la scelta di una campagna promozionale all’altezza del nome stesso della collezione, in grado di ridare splendore e luce all’edonismo della Roma della Dol-

ce Vita. Protagonista è Carla Bruni Sarkozy, ritratta dal celebre fotografo Terry Richardson. Il risultato è una serie di immagini nelle quali la nuova musa di Bulgari incarna una donna dall’eleganza innata, perfettamente a suo agio nelle situazioni formali come in quelle informali, il cui atteggiamento si combina con un’aura inevitabilmente chic e sofisticata. Tornando alla collezione Diva, merita di essere evidenziato che ogni preziosa creazione racchiude al suo interno, in maniera innovativa, i tratti caratteristici più celebri di Bulgari, come le insolite combinazioni di gemme e tagli, ma soprattutto l’uso “libero” del colore (iniziato negli anni ’50), ottenuto accostando le pietre più svariate senza curarsi del loro singolo valore individuale.


GALILEUS 113


U na regolazione ogni 100 anni. U na complicazione che facilita la vita.

Master Grande Tradition Tourbillon Cylindrique à Quantième Perpétuel Jubilee. Serie limitata a 180 esemplari. Calibro Jaeger-LeCoultre 985. grazie alla programmazione completamente meccanica del calendario perpetuo, l’orologio non dovrà essere regolato fino al 2100, prossimo cambio di secolo. per garantire una precisione perfetta durante questo lungo lasso di tempo, Jaeger-lecoultre ha dotato questo modello di un tourbillon volante a spirale cilindrica. la massa oscillante è finemente decorata con una medaglia d’oro ricevuta nel 1889, che simboleggia lo spirito pionieristico che da 180 anni anima gli inventori della vallée de Joux. Per informazioni: + (39) 02 36042 833 www.jaeger-lecoultre.com

ti meriti Un vero orologio. GALILEUS I


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.