€ 3,50 TRIMESTRALE - PASSIONI, TECNICA, STORIA E TENDENZE DEI SEGNATEMPO
2014
anno II
EVERGREEN CELLINI, IL CLASSICO SECONDO ROLEX
07
EDITORIALE
Metropolis di Fritz Lang (1927)
di Paolo Gobbi ppgobbi@gmail.com
We are robots?
We’re charging our battery and now we’re full of energy The Robots (1978) Kraftwerk
Ricordo ancora la prima volta che riuscii a mettere le mani sulla tastiera di un Mac, in un laboratorio dell’Università a Roma. Era l’inizio del 1987, sarei entrato alla fine di quell’anno in una redazione per scrivere di orologi, ma in quel momento ero totalmente rapito dall’idea rivoluzionaria di un computer comandato da un mouse e accessibile a tutti senza complicati linguaggi di programmazione. Un vero colpo di genio, che cambiò totalmente il lavoro di milioni di persone. Da allora l’innovazione è sembrata inarrestabile, passando con naturalità dal computer allo smartphone al tablet: ogni nuovo prodotto ha segnato un momento storico, rompendo con quanto era stato realizzato prima e creando nuovi comportamenti e assieme a loro nuovi bisogni. Tutto questo fino all’arrivo dello smartwatch, dello strumento da polso collegato con il cellulare. L’argomento sicuramente ci interessa e in parte ci riguarda, quindi vogliamo provare a leggerlo assieme. L’estetica. In generale non è mai dirompente. Per il modello della Casa dalla mela morsa, si nota come la forma rettangolare (poco gradita dagli asiatici) lo renda più simile ad un telefono in miniatura che ad un segnatempo. La funzionalità. Straordinaria, come potrebbe essere altrimenti? Da ricordare che è pur sempre elettronica consumer, con un periodo di vita emozionale non superiore ai due anni, contrario quindi alla tanto sbandierata similitudine con
l’alta orologeria, che per sua stessa concezione è eterna (si indossano con piacere dei segnatempo di decenni addietro). La comunicazione. Per il momento affidata principalmente a blogger e penne della moda, prontamente trasformatisi in guru dell’alta orologeria, con risultati spesso funambolici. Sorprende il trattamento più rispettoso che ebbero Mac e iPhone, ma allora la guida era altra. Il prezzo. Quello che conosciamo oggi è estremamente contenuto negli allestimenti base. Segno evidente di voler aggredire il segmento basso del mercato, quindi ben lontano dalla vera “alta orologeria”. L’ecologia. Qui non esiste competizione. Energia elettrica e circuiti stampati da una parte, movimento meccanico e energia pulita proveniente dal movimento dall’altra. Senza parlare della durata nel tempo e della possibilità di riciclare i vari componenti. Cos’altro dire? Ben vengano gli smartwatch, magari anche io ne indosserò prima o poi uno al polso destro (il sinistro è per l’Orologio), ma visto che noi rispettosamente viviamo l’orologeria come fonte di emozioni e di divertimento, con buona grazia, chi non sa neanche com’è fatto un segnatempo eviti di salire in cattedra tentando di insegnarlo, non tanto a me, che sono un gironalistico commentatore del mondo ticchettante, quanto a tutte le persone che ne hanno fatto un duro lavoro o, ancora meglio, una passione.
GALILEUS 3
SOMMARIO
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COMPLICATI 10
MOLTO PIU' CHE OROLOGI
GEKKO 12
WINDOWS ECONOMY La forma architettonica e il parallelo con la bella orologeria
ARCHITETTURA 18
LA FORMA DEL TEMPO
WAKEUP 20
IL RISVEGLIO DEL TEMPO Puntiamo l’obiettivo su quello che più ci piace (e fa rigorosamente tic-tac)
Per gli amici «Black Hawk»
ELVETICI TIMORI it.saxobank.com
FUTURO AL CUBO COSA C’È DI NUOVO Nel mondo delle lancette
AGO E FILO (PREZIOSO)
FOCUS 38
JUMP SHOT
FOCUS 40
BIG BANG WROM
FOCUS 42
SILENZIO SI CORRE
TIRO VINCENTE
SULLA PISTA
LA VELOCITÀ È VERDE
4 GALILEUS
CHI SONO? URWERK-210Y
FOCUS 36
ARTE SENZA TEMPO
24
Piaget
Zenith
Hublot
Tag Heuer
Sono le 9 di mattina si accende il "computer" si guarda con apprensione l’agenda e il telefono è l’ora migliore per scegliere un orologio nuovo
Big Bang Unico. UNICO column-wheel chronograph movement, 72-hour power reserve. Entirely manufactured in-house by Hublot. Case crafted in a new red gold alloy: King Gold, with ceramic bezel. Interchangeable strap by a unique attachment
BOUTIQUES GENÈVE • PARIS • LONDON • BERLIN • NEW YORK BAL HARBOUR • BEVERLY HILLS • LAS VEGAS MOSCOW • DUBAI • TOKYO • HONG KONG • SINGAPORE SAINT-TROPEZ • CANNES • COURCHEVEL • GSTAAD
SOMMARIO
60
76
FOCUS 46
PROMESSE PER LEI
FOCUS 48
RITORNAR NEL CHIARO MONDO
ATTIMI AL FEMMINILE
NELLA CITTÀ DEI DOGI
COVERSTORY 52 EVERGREEN
IL TEMPO È DONNA 62 LUCEA DI BULGARI
Contano più le emozioni o contano più gli orologi? Oppure sono le emozioni, quelle vere, che riescono ancora a farci sognare? Per fortuna non abbiamo la risposta e per maggiore fortuna ognuno ha la sua... (e fa rigorosamente tic-tac)
Baume & Mercier
Jaeger LeCoultre
AL PRIMO AMORE Rolex
Tre titoli, tre citazione del Sommo Poeta, perchè le emozioni nascono da lontano e ci accompagnano in ogni momento della nostra vita
DISPOSTO A SALIRE ALLE STELLE Bulgari
EMOZIONI 70
UNA STORIA PREZIOSA
EMOZIONI 76
GENTLEMEN DRIVER ONLY
EMOZIONI 82
DAS UHREN
IL BELLO DELLA NEVE
PASSIONE PER LA MECCANICA
CREATURE SASSONI
LE VOCI DEL TEMPO 88 HAMILTON
6 GALILEUS
60
Chanel
Chopard
Glashütte Original
L'AMERICA NEL CUORE Sylvain Dolla
SOMMARIO
105
94
DIVI 94
LE NOSTRE PASSIONI
CINEMA 96
RASSEGNE
DUELANCETTE 100
SPECIALE LAUREUS
QUATTRO RUOTE 105
RESTYLING D'AUTORE
VINTAGE 106
ARTE E AMORE Cristiana Capotondi
IL GRANDE CINEMA A ROMA IL FUTURO È NELL'ETICA IWC Shaffausen
CENTOMILA STELLE Mercedes Benz
LA CORONA E TIFFANY IL Submariner più amato dai collezionisti
A TAVOLA 108
L'ORA DEL GOURMET
AL POLSO 110
LE PROVE DI JANVIER
SAPORI NOSTRANI
ULTIMO MINUTO
8 GALILEUS
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Christian & Manuel - Vercelli
Pebble
COMPLICATI MOLTO PIÙ CHE OROLOGI
CHI SONO? URWERK-210Y Per gli amici « Black Hawk » Sono uno degli ultimi nati di Urwerk e indico l’ora grazie a una complicazione satellitare con ora vagante e minuti retrogradi. Sono in grado - ed è una prima mondiale – di indicare se durante le ultime due ore al vostro polso sono stato caricato a sufficienza o se funziono grazie alla riserva di carica. Sono raro, disponibile in soli 75 esemplari per il mondo. Sono capace di modificare il mio funzionamento secondo necessità, passando dalla carica automatica a quella manuale. La rapidità “del volo” della mia lancetta dei minuti retrogradi e i miei colori caratteristici mi hanno fatto guadagnare il soprannome di “Black Hawk”, Falco Nero. Il quadrante dell’UR-210Y presenta, a ore 1, un’indicazione di riserva di carica classica. Dalla parte opposta, a ore 11, si trova un’indicazione simile. Le indicazioni sono state duplicate per un doppio monitoraggio? Assolutamente no. Questo dispositivo è lontano dall’essere banale e richiede la vostra attenzione poiché qui si nasconde una prima mondiale: si tratta, infatti, di un dispositivo che indica l’efficienza della carica durante le due ultime ore in cui l’orologio è stato indossato. La vostra attività durante le ultime due ore è stata sufficiente per creare l’energia necessaria alla marcia del vostro UR-210Y? In caso affermativo, l’indicatore di efficienza indicherà la zona verde. In caso contrario, se consumate più energia di quante ne create, l’indicatore di efficienza virerà sul rosso. Con queste informazioni siete ormai in grado di intervenire. Se il vostro UR-210Y indica un apporto di energia insufficiente, sta a voi posizionare il regolatore di carica (situato sul retro dell’orologio) su «Full». Il rotore allora convertirà ogni minimo gesto in pura energia. In questa configurazione, la carica è ottimizzata da una turbina unita alla massa oscillante che assicura così una carica ottimale e regolare. La carica è troppo intensa e affatica il meccanismo inutilmente? Posizionate la ruota di regolazione su «Reduced» e il sistema rallenta il rotore. Una turbina a pale montate su rubini, come un compressore d’aria, si mette in moto e crea internamente una resistenza, una frizione d’aria sufficiente per rallentare la massa di carica automatica. In modalità « STOP », il sistema di carica automatica viene disattivato e l’UR-210Y si trasforma in un orologio a carica manuale. «L’interattività, il dialogo con l’orologio, rimane al centro delle nostre creazioni. Con l’UR-210Y abbiamo creato un modello che dice molto sia sul vostro stile di vita che sul funzionamento proprio della sua meccanica» ha detto Felix Baumgartner, co-fondatore di Urwerk e maestro orologiaio.
Numero 07 - Autunno 2014 Registrazione al Tribunale di Roma nr. 280/2012 del 19/10/2012 DIRETTORE RESPONSABILE
Paolo Gobbi
HANNO COLLABORATO
Valeria Altobelli, Romolo Bali, Gian Paolo Bazzani, Andrea Bono, Vasco Bretone, Daniela Fagnola, Luca Fontana, Roberto Quaglia, Francesca Vilone ART DIRECTOR
Gianpiero Bertea EDITORE
GALILEUS Srl C.so Vittorio Emanuele II, 287 - Roma PRESIDENTE
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CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITÀ
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TAG HEUER CARRERA CALIBRE 1887 Pushing you to the ex treme, overcoming all boundaries makes Formula 1 more than just a physical challenge; it is a test of mental strength. Like TAG Heuer, you have to strive to be the best and never crack under pressure.
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di Gian Paolo Bazzani
ELVETICI TIMORI
N L’ECONOMIA SVIZZERA È LA PIÙ COMPETITIVA AL MONDO. ALLORA PERCHÉ GLI SVIZZERI SI PREOCCUPANO?
essuna sorpresa nella busta: la Svizzera, ancora una volta, sale al vertice del Global Competitiveness Index, la classifica del World Economic Forum, risultando così l’economia più competitiva al mondo. Al secondo posto figura Singapore invariata rispetto al 2013 - mentre terzi sono gli Usa, che scavalcano sia la Finlandia, ora quarta, che la Germania, scivolata in quinta posizione. Dopo il Giappone sesto, la top ten è completata da Hong Kong, Olanda, Gran Bretagna e Svezia. Non male per una piccola confederazione posta al centro della decadente Europa e che stacca di molte lunghezze le economie emergenti. La classifica del WEF evidenzia i problemi di competitività che i paesi emergenti - Cina a parte, 28esima - stanno vivendo: la Turchia è 45esima, la Russia 53esima, il Sudafrica 56esimo, il Brasile 57esimo, il Messico 61esimo e l’India 71esima. Nel resto d’Europa la situa-
zione si presenta in chiaro scuro. Migliorano Irlanda (25esima), Portogallo (36esimo) e Grecia (81esima), mentre, senza peraltro generare sorpresa, ristagnano Francia (23esima), Spagna (35esima) e Italia (49esima). Stando a uno degli autori dello studio che ha portato a stilare la classifica, sul vecchio continente si è aperto un nuovo fossato: “quello che divide i paesi che hanno avviato delle riforme e quelli che non l’hanno fatto”. Siamo tornati al Vallo di Adriano che separava la civilizzata Roma dai barbari. Con una popolazione di circa 8 milioni di abitanti, la Svizzera e i suoi 26 cantoni indipendenti rappresentano quindi il paese con l’economia più competitiva al mondo stando all’annuale classifica che vede la Confederazione occupare per la sesta volta consecutiva il gradino più alto. Il tutto in un contesto di crescita di medio-lungo periodo che altri paesi, Italia in primis, si sognano: il commercio di beni e servizi delle imprese elvetiche si è pìù che quadriplicato negli ultimi due decenni. In alcuni settori, più del 90% dei beni e dei servizi prodotti è esportato. I più noti sono gli orologi - con oltre 20 miliardi di franchi di ricavi correlati alle esportazioni e circa 2 legati al mercato interno il cioccolato e i formaggi, ma l’ingegneria meccanica ed elettrica insieme procurano più della metà degli introiti derivati dalle esportazioni. La Svizzera gode di una leadership mondiale in alcuni settori. «Per ogni tre mouse venduti nel mondo, uno è fabbricato da un’azienda svizzera, la Logitech” diceva anni fa il Ministro dell’Economia Pascal Couchepin. Quanto alla industria orologiera, nel segmento di alta gamma la Svizzera è quasi monopolista. Sebbene l’intero settore, considerando il numero di pezzi, si aggiudichi all’incirca solo il 2,5% della produzione globale, in termini di valore è di gran lunga l’esportatore di orologi leader
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al mondo. L’industria degli orologi è diventata il terzo settore svizzero più importante per le esportazioni, dopo quello farmaceutico e quello meccanico. Con una quota del 95%, praticamente l’intera produzione è destinata alle esportazioni. Da dove nasce questo successo? La Svizzera ha come punti di forza la trasparenza delle istituzioni, la capacità d’innovazione e ricerca, una Banca Centrale indipendente ed una politica economica lungimirante. Punti di forza elvetici sono anche l’efficacia del mercato del lavoro, il sistema educativo e le infrastrutture. Nonostante la crescita zero nel secondo trimestre di quest’anno rispetto ai tre mesi precedenti (ma +0,6% su base annua), la Svizzera nel complesso naviga ancora bene. Ma allora perché gli svizzeri si preoccupano? Cosa pensa la Svizzera di se stessa? “L’economia svizzera si basa su una produzione di qualità ed una manodopera altamente qualificata. Le aree economiche più importanti comprendono la microtecnologia, l’hi-tech, la biotecnologia, la farmaceutica, le banche e le assicurazioni”, recita il sito del Dipartimento federale degli Affari esteri incaricato di diffondere l’immagine della Svizzera nel mondo. E prosegue “La fase di sviluppo economico illimitato: sembra comunque essere finita e la paura di perdere il posto di lavoro è da alcuni anni una delle maggiori preoccupazioni degli svizzeri” (www.swissworld.org). Paura e preoccupazioni. Basta superare Lugano e addentrarsi nel territorio confederale per accorgersi che anche là esistono timori sul futuro. E gli spettri che turbano gli svizzeri sono due: “il populista” e “la trinità impossibile”. Al centro dell’Europa, ma non membro dell’Unione europea, la Svizzera ospita una popolazione straniera pari al 24% degli 8 milioni di abitanti del Paese. La Svizzera ed il suo benessere economico attirano inoltre molti
frontalieri dai Paesi confinanti ed in particolare da Germania (56.920), Francia (145mila) e dall’Italia, oltre 65mila quasi tutti nel Canton Ticino. La manodopera straniera è considerata un elemento importante del mercato del lavoro svizzero e i lavoratori stranieri svolgono un ruolo importante nel settore secondario, dove rappresentano il 37% degli attivi occupati (2011) contro il 26% nel terziario. In questo scenario e con questi numeri, hanno trovato spazio le campagne politiche anti immigrazione di alcuni partiti svizzeri. E qui sta il punto. La Svizzera deve guardarsi dalle “iniziative populiste”; alcune tendenze all’isolamento e la possibile penuria di manodopera qualificata possono costituire una minaccia per la propria competitività. L’innovazione svizzera deve il proprio successo al contributo dei migliori ricercatori e specialisti giunti da tutto il mondo. L’Executive Opinion Survey realizzata dal WEF nel 2014 mostra come la disponibilità di manodopera specializzata costituisca la principale difficoltà del mercato svizzero del lavoro. Questo problema traspare nella classifica: dal 2012, la Svizzera è regredita dal 14° al 24° rango per quanto concerne la disponibilità d’ingegneri e di manodopera qualificata. Anche se il voto popolare favorevole all’iniziativa sull’immigrazione di massa non ha ancora impatti sulla competitività, per il benessere dell’economia Svizzera occorre evitare una restrizione supplementare dell’accesso al mercato del lavoro. Il successo dell’iniziativa referendaria per un freno all’immigrazione del 9 febbraio scorso, successo eclatante in particolare in quel Canton Ticino da sempre meta di lavoratori italiani, per ora, non ha ancora avuto conseguenze misurabili ma per il futuro può rappresentare infatti un grosso un rischio per la competitività. “La moltiplicazione delle iniziative populiste può mettere in pericolo la capacità della Svizzera di innovare e di attirare
BASTA SUPERARE LUGANO E ADDENTRARSI NEL TERRITORIO CONFEDERALE PER ACCORGERSI CHE ANCHE LÀ ESISTONO TIMORI SUL FUTURO.
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UNA LIBERTÀ IMPRENDITORIALE IL PIÙ VASTA POSSIBILE E UN MIGLIORAMENTO COSTANTE DELLA COMPETITIVITÀ, SONO ULTERIORI FATTORI CHE HANNO RINFORZATO LA SVIZZERA
talenti. Se si limita l’accesso al mercato del lavoro, potrebbe prodursi una mancanza di competenze”, ha spiegato Thierry Geiger, economista del WEF. La stampa elvetica più attenta ai fenomeni macro e meno incline, a farsi portavoce dei recenti populismi, sottolinea che solo tre mesi fa l’IMD World Competitiveness Yearbook 2014 ha evidenziato una perdita di terreno da parte della Confederazione per quello che concerne la flessibilità del suo mercato del lavoro, un fattore importante di competitività. Concretamente, secondo l’analisi dell’IMD, la Svizzera è passata in un anno dall’11° al 16° posto per quello che concerne le possibilità di reclutare all’estero la mano d’opera altamente specializzata. Ma già ad inizio 2013 R. James Breiding, nel suo lavoro intitolato «Swiss Made: The untold story behind Switzerland’s success», aveva messo in guardia il paese dai possibili rischi in grado di minare la situazione di benessere. L’autore ben descrive quelli che sono diventati i fattori di successo dell’economia: il salvataggio dell’industria orologiera dopo la crisi degli anni Settanta, lo sviluppo del turismo, il commercio di materie prime, l’introduzione dei conti cifrati (ahimè), i successi sul fronte delle esportazioni come nel caso dei prodotti farmaceutici. La tesi più interessante dell’autore è che spesso a con-
durre al successo è stata l’apertura delle frontiere Svizzere. Numerosi imprenditori stranieri si sono stabiliti nei Cantoni per realizzare le loro idee. Questo ha dato vita a gruppi come Nestlé, Swatch, ABB per citarne alcuni. La ragione per cui hanno scelto la Svizzera non è un segreto: in un paese povero di materie prime, l’innovazione è particolarmente importante e preziosa. Le condizioni quadro sono state sviluppate in modo da favorire lo spirito imprenditoriale e l’innovazione. Esattamente ciò che mancò all’Italia dopo il Piano Marshall, che non a caso si chiamava in realtà European Recovery Program: una politica economica e un piano industriale. La Svizzera ha una struttura imprenditoriale non molto dissimile da quella italiana. Abbonda di piccole e medie imprese: nel 2008 più del 99% delle aziende contava meno di 250 addetti, pari a circa due terzi della forza lavoro totale. Nell’88% circa dei casi si trattava di micro-imprese con meno di 10 assunti, pari a circa un quarto di tutti i posti di lavoro disponibili. La Svizzera non è la Nestlè che dei quasi 300.000 dipendenti ne occupa oltre il 90% fuori dalla Confederazione. Così come l’Italia non è la FCA (Fiat-Chrysler), verrebbe da dire. Una libertà imprenditoriale il più vasta possibile e un miglioramento costante della competitività, sono ulteriori fattori che hanno rinforzato la Svizzera. Purtroppo anche a discapito dell’Italia che ha visto professionisti e imprenditori migrare oltre le Alpi alla ricerca di stabilità politica e legislativa. L’altro spettro che aleggia sopra i tetti rossi elvetici è quello della trinità impossibile, o trilemma. Nel linguaggio macro-economico, così si definisce la teoria che afferma che è impossibile avere tutti e tre contemporaneamente le seguenti idilliache condizioni: • un tasso di cambio fisso • la libera circolazione dei capitali • il controllo dei tassi d’interesse La Banca Centrale Svizzera (SNB) è ora di fronte questo trilemma con il suo tasso di cambio fisso, o almeno ancorato, a 1.20 nel rapporto euro/franco svizzero EURCHF. Dopo l’interventismo della BCE annunciato da Draghi il 4 settembre, ulteriore taglio dei tassi e acquisto di titoli ABS con conseguente indebolimento
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dell’euro, l’unico modo in cui la Banca Cen- territorio negativo e così da rendere più costotrale Svizzera può mantenere il tasso di cam- so possibile sedersi passivamente sui fondi in bio corrente (e quindi sostenere il trilemma franchi svizzeri. Percorso, quest’ultimo, di miinstabile), è quello di stampare moneta il che nor attrito politico soprattutto dopo i recenti rischierebbe di destabilizzare l’intera economia interventi della BCE tra giugno e settembre di domestica. quest’anno. Il tentativo del Regno Unito di mantenere Il percorso di minor resistenza, a mio avviso, competitiva la propria valuta nel 1992 gettan- sarebbe un tentativo di tassi d’interesse punitido miliardi di sterline è una lezione pratica del vi sui depositi, possibilmente quelli sopra una perché si chiama il trilemma. Alla fine, natural- certa dimensione, come sostenuto da una stramente, il Regno Unito ha perso il controllo del tega UBS di recente. Tale politica non è senza cambio, ha perso un’enorme quantità di riserve rischi, in particolare per la liquidità e il mercato e ha abbandonato il tentativo. degli asset nazionali. Non dimentichiamo che Ciò premesso, difficilmente la SNB abbando- la SNB è stata costretta più o meno ignorare a nerà il cambio al suo destino senza combattere. lungo termine una pericolosa bolla immobilia“L’applicazione del tasso di cambio minimo di re per mantenere il pavimento EURCHF. 1,20 per euro è assolutamente centrale per gaA favore di una mossa SNB è stata la grande rantire adeguate condizioni monetarie in Sviz- delusione del PIL del secondo trimestre in Svizzera”, ha dichiarato il Presidente zera (come detto, crescita zero nel della Banca Centrale che ha anche secondo trimestre di quest’anno parlato di “situazione peggiorata “ rispetto ai tre mesi precedenti ma e di “nuovi rischi geopolitici”. La +0,6% su base annua), e dai chiari SE GLI SVIZZERI Svizzera ha già utilizzato misure segnali che le principali economie SI PREOCCUPANO, estreme di politica monetaria in europee si stanno indebolendo. NOI ITALIANI CHE passato, compresi i tassi d’interesL’UE è il più importante mercato se negativi e controlli sui capitali d’esportazione della Svizzera, dopo DOVREMMO FARE? per combattere il tipo di forze che tutto. Tuttavia, gli operatori del si addensano al momento sul cielo mercato sanno, o dovrebbero saelvetico. Pertanto, la situazione atpere, che le forze sono schieratuale non è del tutto senza precete contro il pavimento EURCHF denti. La cosa sconosciuta, tuttavia, è ciò che la e che, senza forti iniziative politiche della SNB, SNB farà e ciò che il tasso di cambio EURCHF il pavimento potrebbe cedere con una discesa e più in generale il Franco Svizzero farà nel disordinata ad un livello inferiore (leggasi forte frattempo. Tutti gli svizzeri sono spaventati nel apprezzamento del Franco Svizzero sull’Euro). vedere noi italiani che in modo assai riluttante Il rapporto Euro/Franco si è spostato di nuovo paghiamo otto o dieci euro un caffè, pessimo vicino al pavimento 1,2000 per la prima volta peraltro, seduti in un bar di Lugano. dalla fine del 2012, un movimento che è stato scatenato dalla riunione della BCE di giugno, in Le scelte per la Banca Centrale Svizzera cui i tassi di deposito bancari centrali sono stati sono chiare. Per affrontare il trilemma, si portati in territorio negativo. C’è un evento chiadeve: ve che i trader del Franco Svizzero dovrebbero • abbandonare il pavimento stabilito per il guardare dopo la riunione della BCE di settemcorso del Franco Svizzero, probabilmente non bre, la riunione SNB del 18 settembre. La possenza una lotta enorme, ma basta pensare a Ge- sibilità per la SNB di superare il trilemma con orge Soros e al Regno Unito nel 1992 o alla una mossa di politica monetaria che in qualche Bank of Japan nel 2003 per capire che alla fine modo compensi l’allentamento della BCE. Se la quest’approccio fallisce. SNB non annuncia qualcosa in questo incontro, • emanare controlli sui capitali (brutta cosa, è meglio avere le macchine da stampa pronte ed politicamente ingombrante ma teoricamente immettere liquidità sul mercato. possibile, e questo è già stato fatto in passato). Se gli svizzeri si preoccupano, noi italiani che do• tagliare i tassi di deposito portandoli in vremmo fare?
Per informazioni: 02 3026432
- Manhattan, New York Piaget Altiplano 1205P, L’orologio e il movimento automatico di Manifattura con datario e piccoli secondi piÚ piatti al mondo. Piaget, la maestria nella creazione di movimenti extra-piatti. piaget.com
ARCHITETTURA LA FORMA NEL TEMPO
di Roberto Quaglia
FUTURO AL CUBO O
All’interno del cubo di metallo, soprannominato «Isospring», un oscillatore gira sempre nella stessa direzione. La novità è che funziona senza l’utilizzazione di uno scappamento, il meccanismo più complicato e più delicato di un orologio, che produce il classico ticchettio. A detta dei suoi creatori, il nuovo congegno ha il potenziale per diventare un orologio estremamente preciso.
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rganicità, equilibrio con la natura circostante ma anche massima estremizzazione dei concetti strutturali e moderna tecnologia espressiva. La “Fallingwater House - La casa sulla cascata” o meglio casa Kaufman è l’emblema o meglio il capolavoro dell’ architettura detta organica. Frank Lloyd Wright esalta l’armonia tra genere umano e natura, la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra il costruito e la natura circostante attraverso l’integrazione dei vari elementi artificiali (costruzioni, arredi, ecc.) e naturali dell’intorno ambientale del sito. Il risultato è un unico interconnesso organismo architettonico in cui Wright mescola abilmente non solo i materiali del luogo, come la pietra, ma anche e soprattutto una moderna tecnologia espressiva, che nonostante la sua apparente dirompenza si integra meravigliosamente con i suoi volumi nello spazio del luogo. Casa Kaufmann, situata a Mill Run, nasce dal desiderio di Edgar J. Kaufmann, ricco e sofisticato commerciante di Pittsburgh che rimane folgorato da una cascata generata da un ruscello chiamato Bear Run che corre attraverso i boschi nell’ovest della Pennsylvania; decide che questo sarà il sito della casa per le vacanze della propria famiglia. La costruzione che inizia nel 1936 e termina nel 1939 vede l’architetto americano esaltarsi nel fondere la pietra con ampi tavolati di cemento armato che Wright definì un materiale illegittimo. Per questa ragione decise di rifinire tutta la superficie della casa con una vernice color albicocca Wright ignorò del tutto le tradizioni artistiche europee, precorrendone il razionalismo, e mostrando invece maggior interesse per le culture precolombiane e per quella giapponese. Questa attitudine generò un architettura basata su considerazioni funzionali, che
era al contempo molto attenta ai materiali utilizzati (sfruttando le loro insite possibilità estetiche) e ai siti in cui inseriva gli edifici. Del resto il continente americano era meno segnato, rispetto all’Europa, dal paesaggio storicamente antropomorfizzato, e pertanto la Waterhouse poteva inserirsi in una natura più incontaminata e selvaggia, ambientandosi in tali contesti e finendo per esaltare sia questi luoghi sia la sua architettura che sembra sorgere direttamente dal terreno e dalla natura, dalle rocce e dagli alberi. La famiglia Kaufmann la abita fino a primi anni ’50; nel 1963 la donerà al Western Pennsylvania Conservancy, che la fa diventare una casa museo aperta al pubblico con migliaia di visitatori ogni anno. L’abitazione conserva intatto quasi tutto l’arredamento disegnato da Wright e numerosi oggetti d’arte di famosi artisti dell’epoca, oltre a tappezzerie e libri originali. Wright rompe così l’Eclettismo ancora in voga alla fine dell’ottocento primo novecento e apre ad una nuova fase dell’architettura che si ispira a modelli anticlassici. Nella stessa maniera con cui l’architetto americano rescisse il cordone ombelicale con l’architettura classica, a Neuchâtel, nel cuore dell’industria orologiera svizzera, il nuovo centro di ricerca Microcity aspira a divenire una piattaforma globale di micro-ingegneria che «trasformerà» la tecnologia classica orologiera. Il piccolo cubo di metallo, collegato all’alimentazione e a diversi sensori, appoggiato discretamente su un tavolo di uno dei nuovi laboratori di Microcity non sembra avere granché di speciale. Per il professore Simon Henein e il suo Instant Lab, questo prototipo potrebbe però rivoluzionare gli orologi meccanici per quanto concerne l’efficienza e la precisione. Orologi che, afferma, concettualmente sono rimasti gli stessi dalla fine del XVIII secolo.
Montblanc Star Classique and Hugh Jackman Crafted for New Heights Prodotto in Svizzera, lo Star Classique Automatic, con la sottile cassa in oro rosso 18K di 8,9 mm e il fondello ergonomico, è il perfetto complemento di un look elegante. Per informazioni e acquisti visiti Montblanc.com
WAKEUP IL RISVEGLIO DEL TEMPO
Patek Philippe e Trucchi I
l prestigioso Museo Pignatelli Cortes ha aperto le sue porte alla più antica manifattura ginevrina, Patek Philippe, e alla storica orologeria napoletana Trucchi. Eccellenza e tradizione sono valori fondamentali per Patek Philippe che proprio quest’anno celebra i suoi 175 anni di ininterrotta attività. Dal 1839, la manifattura mira alla perfezione creando orologi di una qualità e affidabilità ineguagliabile, il cui carattere unico ed esclusivo li rende pezzi rari e preziosi, un patrimonio unico destinato ad essere trasmesso da una generazione all’altra. Il marchio Trucchi racconta una storia iniziata nel 1907 nella sede storica di Piazza Trieste e Trento, in espansione sino ai giorni odierni, vanta oggi anche un punto vendita in Via S.Caterina a Chiaia, uno a Capri in Corso Vittorio Emanuele e a Roma nella famosa Via Veneto.
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UN EVENTO ALL’INSEGNA DELL’ESCLUSIVITÀ. AD ACCOGLIERE GLI INVITATI, GIOVANNI E FRANCESCO RESTIVO, CON LAURA GERVASONI, AD PATEK PHILIPPE ITALIA
Le opportunitĂ si presentano in ogni momento e in ogni luogo ma bisogna saperle cogliere. Tu lo hai fatto nel modo migliore, congratulazioni Alberto.
La negoziazione di strumenti finanziari comporta dei rischi. Assicurati di averne una perfetta comprensione prima di fare trading.
WAKEUP IL RISVEGLIO DEL TEMPO
Vacheron Constantin a Ponte Vecchio PROTAGONISTA DELL’AFFACCIARSI DI VACHERON CONSTANTIN SU PONTE VECCHIO È LA FAMIGLIA CASSETTI, DA SEMPRE ATTENTA ALL’OROLOGERIA DI ALTA GAMMA
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V
acheron Constantin ha trovato casa a Firenze nell’ambiente simbolo dell’artigianato di pregio: Ponte Vecchio. Oltre a essere una icona mondiale dell’Italia, Ponte Vecchio è dal 1593, per disposizione di Ferdinando I dei Medici, riservato alle botteghe di orafi e orefici. Il simbolo della Maison ginevrina, la Croce di Malta, campeggia dunque sotto il tabernacolo affrescato da Giovanni da San Giovanni nel 1592, unica opera di pittura che decora il ponte. Un piccolo spazio, come tutti quelli che poggiano sulle arcate trecentesche del ponte, in cui si concentrano oggetti meravigliosi, manufatti di sapienza antica: orologi in cui il valore della lavorazione è pari, se non superiore, al pregio dei materiali.
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IL RICONOSCIMENTO, QUESTO ANNO ALLA SUA PRIMA EDIZIONE, PREMIA IL CARATTERE INTERNAZIONALE DEL CINEASTA ITALIANO – A VENEZIA CON IL FILM FUORI CONCORSO “ITALY IN A DAY”
Audemars Piguet con Gabriele Salvatores I
n occasione della 71ma Mostra Del Cinema di Venezia e alla vigilia dell’ anno dedicato all’Expo, vetrina mondiale per il nostro Paese, Audemars Piguet Italia e’ lieta di premiare Gabriele Salvatores per la sua grande creatività e per il rigore che rappresentano il meglio dell’Italia nel mondo e corrispondono ai valori da sempre ricercati da Audemars Piguet. Nella splendida cornice della PalazzinaG, Franco Ziviani, Amministratore Delegato della Maison in Italia, ha consegnato a Gabriele Salvatores il riconoscimento “Audemars Piguet Award – Cinema italiano nel mondo” e un Royal Oak , il prodotto icona della marca.
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Un’aquila al polso B
BOLT-68 DI BOMBER IN EDIZIONE SPECIALE LIMITATA EAGLE. CASSA IN ACCIAIO E MOVIMENTO AUTOMATICO.
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omberg, seguendo una sua precisa filosofia di marca, non perde tempo a produrre orologi usa e getta ma si concentra sulle creazioni di qualità, costruite per durare. Come se questo non bastasse, alterna alla sua produzione di serie anche delle serie limitate e personalizzate, in grado di soddisfare le esigenze sia di particolari nicchie di acquirenti, che dei collezionisti più lungimiranti. Ne è un perfetto esempio il nuovo Eagle, serie speciale inserita nella riuscita collezione Bolt-68. La sua personalizzione consiste in un quadrante speciale, con un’aquila stilizzata posta sotto le lancetta a coprire le estremità dei contatori. Inoltre l’orologio è provvisto anche di un guscio, sempre stilizzato con il disegno dell’aquila, che lo trasforma in un modello da tasca, personalizzato anche nella catena. Più in generale la cassa è in acciaio da 47,5 millimetri e il movimento è un Concepto 99001 a carica automatica.
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Arriva il colore P
er Officine Panerai l’introduzione del colore è una novità che con successo si armonizza alla semplicità delle linee essenziali degli orologi. I nuovi accessori hanno un carattere vivace, fresco e molto versatile, mantenendo lo stile unico e riconoscibile di Panerai. Tra le proposte semi opache già presenti nella gamma degli accessori in alligatore - rosso, verde, azzurro, rosa, bordeaux, arancione e giallo - viene introdotta per la prima volta un’elegante versione bianca. Un’altra prima assoluta è rappresentata dai nuovi cinturini colorati con finitura lucida, disponibili nei toni più intensi del rosso, del rosa scuro e del viola, espressione di un’accattivante armonia di sfumature. La lavorazione impiegata per la realizzazione dei cinturini a finitura lucida si rivela essere molto caratteristica: il particolare effetto brillante che caratterizza la superficie viene ottenuto attraverso un elaborato processo di lucidatura manuale per mezzo di speciali pietre di agata.
IL CINTURINO IN ALLIGATORE OFFICINE PANERAI RAPPRESENTA LA PERFETTA SINTESI DI SEMPLICITÀ E ALTA QUALITÀ MANIFATTURIERA.
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Un morsetto per icona I
GUCCI HA REALIZZATO UNA VARIANTE PIÙ GRANDE, DA 34 MM, DEL SUO HORSEBIT, CHE PRESENTA UNA INTERPRETAZIONE PIÙ AUDACE DELL’ICONICO MORSETTO.
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l morsetto è uno dei simboli distintivi di Gucci. Presentato per la prima volta negli anni ’50, il morsetto traeva ispirazione dai passatempi equestri dell’alta società fiorentina. Utilizzato in scarpe, accessori e gioielli, il morsetto viene ora declinato in una nuova raffinata collezione di orologi da donna disponibile in numerose varianti, compresi dei modelli preziosi. Le curve del morsetto, realizzato in acciaio, rappresentano il fulcro di questi eleganti orologi da 28 mm. Il motivo morsetto è completato da un bracciale bangle arrotondato in acciaio che conferisce a questi modelli l’aria di autentici gioielli. I quadranti sono colorati, rosso scuro o marrone, o rivestiti di madreperla nera o bianca. Il modello in madreperla bianca ha accenti preziosi, con la cassa a morsetto decorata con 12 diamanti. Questi quattro modelli esibiscono tutti numeri romani e il logo Gucci alle ore 3.
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Amore per la Luna L
a Collezione Montblanc Star unisce l’eleganza classica dell’alta orologeria svizzera con il linguaggio formale caratteristico di Montblanc. Le casse rotonde, i numeri arabi neri e le splendide finiture tipiche della tradizione dell’Alta Orologeria, come i quadranti guilloché, conferiscono a questi orologi una bellezza senza tempo. Tutte queste caratteristiche trovano la loro espressione nel nuovo Montblanc Star Twin Moonphase. Il suo calibro automatico Montblanc MB 29.13 è stato sviluppato per un nuovo tipo di complicazione, presente esclusivamente nelle linee di orologeria Montblanc e che dà all’orologio il suo nome: un display che mostra le fasi e l’età della Luna in giorni, sia nell’emisfero Boreale che in quello Australe. In pratica lo Star Twin Moonphase rende giustizia anche alla prospettiva degli abitanti dell’emisfero meridionale: un classico display delle fasi lunari con la finestrella dalla forma caratteristica (a imitazione della geometria della luna crescente o calante così come appare agli osservatori dell’emisfero nord) è qui corredato da una lancetta che segna l’età della luna in giorni.
IL DISPLAY FASI LUNARI DEL MONTBLANC STAR TWIN MOONPHASE, CHE TRADIZIONALMENTE È TRA LE PIÙ POPOLARI COMPLICAZIONI DELL’OROLOGERIA, AGGIUNGE SEMPRE UN ASPETTO POETICO A UN OROLOGIO DA POLSO
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Pronto all’avventura C
onosciuta in tutto il mondo per i suoi coltellini professionali per l’esercito svizzero, Wenger vede i suoi natali nel lontano 1893 addirittura come produttore di posate. Singolare la sede del suo primo centro di fabbricazione, a Delémont, nel cuore del Giura svizzero, la regione dell’orologeria tradizionale. Appare quindi naturale, in tempi moderni, l’inizio di una produzione orologiera, basata nella sede di Biel, che rimanesse perfettamente nel segno delle sue specificità storiche ed emozionali: alte prestazionu, funzionalità, possibilità di utilizzo in qualsiasi situazione, massima affidabilità e rapporto qualità prezzo. Il risultato, visibile in questa pagina, si concretizza nella nuova collezione Escort, dove ad una grande attenzione alla performance e al design, si aggiunge una costruzione assolutamente senza compromessi. Di alto livello la qualità dei materiali utilizzati, come l’acciaio 316L per la cassa nella riuscita forma cushion, anche con finitura brunita gun PVD, oppure il movimento al quarzo di produzione Ronda. COLLEZIONE ESCORT DI WENGER. A SINISTRA, CASSA IN ACCIAIO 316 CON FINITURA PVD GUN. A DESTRA, LA VERSIONE IN ACCIAIO NATURALE. PER TUTTI E DUE IL MOVIMENTO È AL QUARZO.
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TAZZOLI MARINIS AES DI TCM (TERRA CIELO MARE) DEDICATO ALL’OMONIMO SOMMERGIBILE GUIDATO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE DAL COMANDANTE CARLO FECIA DI COSSATO. EDIZIONE LIMITATA A 88 ESEMPLARI. 3.350 EURO
Blu Oceano T
CM, giovane ma agguerrito marchio orologiero italiano, che ha fatto dell’essere “l’orologio dei temerari” la sua stessa filosofia produttiva, ha dedicato ad uno dei più celebri sommergibili italiani, il Tazzoli, il suo nuovo e più importante modello realizzato interamente in manifattura. Un orologio per molti versi unico, originale nel disegno e nelle finiture, pensato fin nei minimi particolari per essere apprezzato e capito da una ristretta élite di appassionati. Nel Tazzoli nulla è lasciato al caso, ogni minimo dettaglio è pensato per entrare in sintonia con la storia del sommergibile, a partire dall’inclinometro riportato sul fondello, mai presentato prima nel mondo dei segnatempo: questo importante strumento permette di capire l’inclinazione dei sommergibili in navigazione. Altro particolare da non sottovalutare, è il blu oceanico stato scelto come colore del quadrante: in questo caso il richiamo è quello del colore esterno dei sommergibili atlantici, che venivano dipinti proprio di blu scuro, mentre nel mediterraneo si preferivano tonalità più chiare.
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Professione campione P
PAUL PICOT CRONOGRAFO GENTLEMAN, EDIZIONE FERDINANDO “NANDO” MINOIA. CASSA IN ACCIAIO 42 MM, MOVIMENTO CRONOGRAFO AUTOMATICO.
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aul Picot ha iniziato la commercializzazione di un’interessante edizione limitata di soli cento esemplari del cronografo in acciaio Gentleman, nella versione personalizzata in omaggio al leggendario pilota milanese Ferdinando “Nando” Minoia (giugno 1884 - giugno 1940). Autentico «gentleman driver», pioniere delle corse automobilistiche, pilota collaudatore capo e primo pilota delle case automobilistiche Isotta Fraschini (dal 1905 al 1912), FIAT (dal 1919 al 1921), Lorraine-Dietrich, OM, Bugatti, Daimler-Benz Renault, Mercedes-Benz, Steyr, La Salle, Alfa-Romeo. In Inghilterra lo chiamano «Master of driving Art» in Francia l’imbattibile «metteur au point» e in Germania «Gross und Prominent». Tra i suoi motivi di interesse, è quello di essere stato il primo pilota professionista della storia di questo sport. Nel 1927 vince la gara inaugurale della Millemiglia (in coppia con Giuseppe Morandi, cui Paul Picot ha recentemente dedicato una serie speciale sempre del gentleman) come primo pilota su una OM - Officine Meccaniche - 123 Superba, alla velocità media di 77 km/ora, in 21 ore, 4 minuti, 48 secondi. Nel 1931 vince il Campionato europeo dei piloti alla guida di un’Alfa Romeo. Pioniere della competizione automobilistica, Minoia è indicato dagli storici come il pilota più talentuoso tra gli anni 1907 e 1931.
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Costruito per resistere V
ictorinox celebra il suo 130° anniversario con un orologio d’eccezione che riunisce tutti i valori del famoso coltellino multiuso dell’Esercito Svizzero: autenticità, robustezza e affidabilità in qualsiasi condizione d’uso. Questo segnatempo è Inox. Interamente concepito e costruito per resistere a sollecitazioni fuori dal comune, ha superato ben 130 test destinati a verificare la sua solidità. Inoltre è dotato di una protezione removibile composta di nylon e silicone. Inox è garanzia di qualità. È in grado di sopportare una caduta da 10 metri sul cemento, un peso di 64 tonnellate o, ancora, due ore di lavatrice come pure una tempesta di sabbia. Arriva inoltre a sostenere variazioni di temperatura da -51° C a +71° C e 12G di forza di accelerazione e decelerazione. Inox è stato anche sottoposto ad attacchi di agenti corrosivi quali benzina, solventi, prodotti per pulizie e insetticidi.
I.N.O.X È IL NUOVO OROLOGIO CHE FESTEGGIA IL 130°ANNIVERSARIO DI VICTORINOX. CREATO PER RESISTERE A QUALSIASI GENERE DI CHOC: HA SUPERATO BEN 130 TEST. COSTA 399 EURO
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Blu navy N
ell’edizione 2014 del V Race GMT Alarm, Versace interpreta il colore più hot dell’orologeria contemporanea: il blu. Declinato nella sfumatura navy, diventa monocromia dominante per il quadrante sunray e il cinturino stampa alligatore. Accostato all’acciaio IP grigio della cassa, crea un contrasto cromatico ricercato e up-to-date. Il logo Versace ripetuto sulla lunetta è un evidente segno di distinzione, subito perfettamente identificabile. Il movimento al quarzo, di alta precisione, risponde ai requisiti di qualità imposti dallo Swiss Made. Il secondo fuso orario è indicato con la lancetta a freccia rossa sulla scala delle 24 ore riportata sul réhaut, e si regola con l’apposito pulsante posto a ore 2. L’orario dell’allarme si legge invece con la lancetta a freccia blu e si imposta tramite il pulsante a ore 4. Il datario a finestrella e il contatore dei piccoli secondi ne accentuano il look tecnico. DEDICATO AI BUSINESS TRAVELLERS CHE CERCANO LA FUNZIONALITÀ SENZA RINUNCIARE ALLO STILE, V RACE GMT ALARM DI VERSACE È UNO STRUMENTO UTILE E DI INDISCUTIBILE CLASSE.
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Solo pezzi unici U
na radicale scelta contro la standardizzazione e l’omologazione è quella fatta da Zannetti, che nelle sue collezioni ha inserito, sin dai suoi primi modelli degli anni ’80, delle lavorazioni esclusivamente manuali. Oggi, raggiunta la maturità costruttiva sia nelle casse, inconfondibili nell’ingegnerizzazione, che dei movimenti, sempre automatici realizzati in Svizzera, l’attenzione è tutta per i quadranti. Nel nuovo Magnificum “Rosa Ventorum” la base è in mammut, materiale assolutamente legale e assimilabile all’avorio (che al contrario non può più essere utilizzato), finemente inciso a mano e quindi dipinto con smalti policromi, sempre messi in opera a mano. Soltanto la precisione dell’incisore e la perizia dello smaltatore riescono ad arrivare ad un risultato così importante ed unico, dove tecnica, esperienza, gusto, personalità e anche un pizzico di audacia si fondono insieme. Il risultato è un orologio sempre unico e originale, in quanto non esistono due quadranti identici tra di loro. La produzione del Rosa Ventorum è necessariamente limitata, mentre la totale manualità nella sua realizzazione permette personalizzazioni su richiesta da parte dell’acquirente.
IL ROSA VENTORUM DELLA COLLEZIONE MAGNIFICUM DI ZANNETTI, HA IL QUADRANTE INTERAMENTE INCISO E DIPINTO A MANO. LA CASSA È IN ACCIAIO E IL MOVIMENTO AUTOMATICO. COSTA 4.000 EURO
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FOCUS ARTE SENZA TEMPO
RICAMI... PER INTESSERE IL DELICATO FILO DELLE EMOZIONI
AGO E FILO P (PREZIOSO)
Straordinario il decoro a filo prezioso di questo Altiplano di Piaget. Diverse le lavorazioni: Aghi di pino, ricamo in filo da ricamo laminato. Ramo di pino, punto pieno imbottito in satin e tracciato in filo da ricamo laminato ricoperto con punto lanciato in satin.
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iaget si aggiudica un altro primato nell’universo dell’orologeria, impiegando ricami in filo d’oro per impreziosire i suoi quadranti. Risalire alla data esatta in cui comparve il ricamo è un’impresa ardua, se non addirittura impossibile. Numerosi testi appartenenti a culture diverse riferiscono di tecniche di decorazione dei tessuti che impiegavano motivi dalle diverse trame, realizzati con fili colorati. La Cina, primo paese al mondo a produrre la seta, si distinse rapidamente nell’arte del ricamo di questo prezioso materiale che, naturalmente, ben si prestava a fare da sfondo a incantevoli ornamenti. Fedele a una tradizione improntata all’eccellenza, Piaget ha optato per dei ricami in filo d’oro, una tecnica mai applicata ai quadranti degli orologi che, tuttavia, si è rivelata davvero sorprendente. Inizialmente, è stato necessario tendere la seta e fissarla a un supporto. In seguito, l’artigiano ha tracciato i contorni del motivo da riprodurre. L’artista ha utilizzato un ago per realizzare una cannetille, fine lavorazione a filigrana composta da filamenti d’oro intrecciati in delicate spirali. La cannetille è stata successivamente applicata sulla seta, prestando molta attenzione ai dettagli, durante un processo lungo che ha richiesto una pazienza infinita. Nel modello Altiplano, il ramo di pino è stato realizzato usando il punto pieno imbottito (un punto indietro coperto da un punto lanciato) mentre gli aghi di pino sono stati ricamati con il punto lanciato. La realizzazione del motivo ha richiesto più di sei ore di lavoro e due metri di filo prezioso. Questa delicatissima tecnica di ricamo è caratterizzata da una precisione prossima al mezzo millimetro. La stretta collaborazione tra Piaget e i ricamatori ha permesso non soltanto di assicurare al motivo proporzioni accurate, ma anche di rispettare i limiti dimensionali imposti dal quadrante, dallo spazio tra le lancette e il quadrante e dallo spessore estremamente ridotto della cassa. Il motivo pare animarsi tra le agili dita dell’artigiano, non appena prende corpo la meravigliosa associazione tra la scintillante seta nera e il prezioso filo d’oro. Nel riflettere i bagliori dei diamanti che impreziosiscono la lunetta, il pino immortalato sotto il vetro zaffiro cattura e trattiene per sempre la luce. Come una fotografia in bianco e nero, l’Altiplano eterna il simbolo del ramo di pino che così diventa un’ode alla natura. Il risultato è un tripudio di emozioni.
FOCUS ARTE SENZA TEMPO
PIAGET AltiplAno 38 mm RicAmo in Filo pRezioso Cassa in oro bianco 18 carati con 78 diamanti taglio brillante (circa 0,7 carati), logo Mythical Journey inciso sul fondello Quadrante in seta nera con ricamo in filo prezioso, motivo pino Calibro 430P di manifattura Piaget, movimento meccanico ultrapiatto a carica manuale Funzioni: ore, minuti, riserva di carica di 43 ore (circa) Diametro della cassa: 38 mm Bracciale: satin nero con fibbia ad ardiglione in oro bianco Ref. G0A38573 Serie limitata a 38 pezzi
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Pilot Type 20 Annual Calendar tributo a Russell Westbrook, progettato in collaborazione con il campione di basket. Tra le modifiche rispetto al modello di serie, troviamo che il giorno della settimana e il mese vengono visualizzati sul quadrante blu alle ore 3 su un’apertura rettangolare. Appena sopra di esso ci sono il nome del nuovo ambasciataore, la sua silhouette in azione sul campo e la sua firma. Inoltre la tonalità arancione della grande lancetta dei secondi satinata e le punte dei due contatori portano la firma di Russell Westbrook,.
FOCUS TIRO VINCENTE
JUMP SHOT PILOT TYPE 20 ANNUAL CALENDAR TRIBUTE TO RUSSELL WESTBROOK: SOLO DA WESTIME 38 GALILEUS
FOCUS TIRO VINCENTE RUSSELL WESTBROOK Nato nel 1988 a Hawthorne, California, Russell Westbrook ha giocato a basket per la Leuzinger High School, e due stagioni con gli UCLA Bruins. È stato selezionato in occasione del NBA 2008 dai Seattle SuperSonics, poi trasferito negli Oklahoma City. Westbrook ha vinto medaglie d’oro nella FIBA, nel Campionato del Mondo 2010 in Turchia e nel 2012 ai Giochi Olimpici Estivi di Londra. famoso per le sue capacità d’attacco, il campione All-Star NBA è attualmente playmaker di Oklahoma City Thunder.
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rriva un nuovo uomo d’oro nel team di ambasciatori di Zenith: il giocatore di basket Russell Westbrook. Per suggellare questa amicizia, il marchio con la stella polare ha deciso di realizzare cinque orologi in edizione limitata del Pilot Type 20 Annual Calendar. Questi modelli, progettati con il giovane campione, acclamato per il suo senso dello stile, sono stati realizzati in armonia con i suoi codici di eleganza e stile. Un orologio è stato regalato al giocatore all’evento di presentazione e gli altri saranno venduti esclusivamente presso Westime, distributore del marchio di Los Angeles. Il Presidente e CEO di Zenith Aldo Magada in riferimento alla partnership siglata tra il brand e il giovane giocatore di basket americano Russell Westbrook ha detto: “Fin dall’inizio della sua storia, Zenith è sempre
stato pronto a sostenere le competenze e il talento accompagnando campioni nella loro attività. Russell è un vero talento nel suo campo e siamo felici di aver scoperto che condivide la nostra filosofia, legata all’innovazione, alla creatività e al coraggio. Russell si distingue per il suo eccezionale talento, così come per il suo stile audace che gli ha fatto guadagnare lo status di icona sia dentro che fuori dal campo. Sono entusiasta di poter dire che è ormai diventato un vero amico del marchio”. Russell Westbrook ha confermato la sua partnership: “Sono un giocatore di basket professionista. Come tale, mi spingo costantemente ai limiti, al fine di raggiungere nuovi traguardi. Penso che questo sia lo spirito che io e Zenith condividiamo. Sono lieto e onorato di essere ambasciatore di un marchio con un patrimonio così grande. Questa partnership è fantastica”.
Russell Westbrook con Aldo Magada, Presidente e CEO di Zenith.
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FOCUS SULLA PISTA
I NUOVI OROLOGI BIG BANG FERRARI 2014 DI HUBLOT
BIG BANG WROM! N
ata nel 2012, la collaborazione tra Ferrari e Hublot continua con sempre nuovi eventi e modelli. Tre quelli significativi per il 2014: l primo è il Big Bang Ferrari Ceramic Carbon, un nome particolarmente appropriato, con il mitico Giallo Ferrari; il secondo è il Big Bang Ferrari King Gold, per la prima volta un orologio interamente in oro, cassa e lunetta; il terzo è il big Bang Ferrari Titanium Carbon con il suo famoso vetro zaffiro rosso. Tutti sono dotati del movimento Unico, il nuovo simbolo del cammino del brand verso la verticalizzazione, interamente progettato, sviluppato e prodotto nella manifattura Hublot. Il movimento Unico è interamente progettato, sviluppato, lavorato e montato dai tecnici esperti di micromeccanica, gli ingegneri e gli orologiai Hublot. Un cronografo flyback (possibilità di azzeramento in qualsiasi momento per una maggiore praticità) unico nell’industria orologiera, due pulsanti, indicazione della data, caratterizzato dal posizionamento del meccanismo con doppio accoppiamento e dalla ruota a colonne visibile lato quadrante. Il suo sviluppo ha seguito un percorso originale, al di fuori delle strade già battute: il contatore delle ore, ad esempio, è mosso direttamente dal bariletto e nel meccanismo del cronografo non è presente alcuno scatto. Questa semplificazione aumenta affidabilità e robustezza. Ancora e ruota di scappamento sono in silicio, garanzia di prestazioni ottimali grazie alla sua leggerezza, fissate su un portascappamento estraibile. La sua struttura, con soli 330 componenti, è stata semplificata, sempre per miglio-
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rarne la robustezza. La frequenza di 4hz o 28.800 alternanze/ora e le finiture curate sono anch’esse garanzia di eccellenti qualità cronometriche. Infine, la produzione automatizzata, ad esempio la robotizzazione per la lavorazione, il montaggio delle pietre, la lubrificazione e molte operazioni di assemblaggio, consente di ottenere una qualità costante e controllata. La sua riserva di carica è di circa 72 ore. La lunetta in fibra di carbonio del Big Bang Ferrari Ceramic Carbon è stata interamente progettata, sviluppata e costruita da Hublot grazie ad un team di specialisti integrato due anni fa nell’azienda, che padroneggia alla perfezione tutte le fasi di realizzazione dei suoi componenti. La principale particolarità è la forgiatura di tutti i componenti in fibra di carbonio secondo il principio del multistrato: sovrapposizione di più fogli di fibra di carbonio (fino a 12 per il componente più spesso), pressati in stampi sistemati nei forni di polimerizzazione. Il vantaggio di questo principio è l’assenza di bolle e quindi una eccellente omogeneità della materia e una maggior resistenza meccanica. La lavorazione in-house viene eseguita con macchine a 5 assi appositamente adattate. Ogni componente della cassa e del movimento è sottoposto a controlli continui lungo l’intero processo di produzione. Ad esempio, nel corso del montaggio, l’impermeabilità di ogni singolo orologio viene controllata 3 volte. Infine, il vetro zaffiro rosso di questo modello è stato colorato direttamente nella massa mediante l’aggiunta di componenti chimici all’impasto del materiale. Grazie a questo procedimento il colore è inalterabile.
FOCUS SULLA PISTA
Dopo il Big Bang Titanium e il Big Bang Magic Gold (il primo oro 18 carati resistente ai graffi, inventato da Hublot) presentati nel 2012, il famoso MP-05 LaFerrari, con una riserva di carica record di 50 giorni e i tre modelli del 2013 (Big Bang Red Magic Carbon, Big Bang All Ceramic e Big Bang King Gold Carbon), ecco i nuovi Hublot Ferrari.
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FOCUS LA PISTA È VERDE
TAG HEUER È OFFICIAL TIMEKEEPER DEL MONDIALE DI FORMULA E
SILENZIO SI CORRE S Nata solamente due anni fa, la Formula E ha visto tra i suoi Founding Partner, uno dei marchi orologieri da sempre sinonimo di velocità e precisione: TAG Heuer.
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i sa, TAG Heuer ha un legame storico con l’automobilismo. Dal Time of Trip (il primo cronografo di bordo brevettato nel 2011) all’Autavia (altro cronografo da cruscotto del 1933), fino alle collezioni Monaco o Carrera (nate negli anni ’60 ma tuttora attualissime), ha sempre avuto in catalogo modelli a tema. È stato il primo marchio di orologeria a scegliere un pilota come testimonial (Jo Siffer, nel ’69), inaugurando una prassi poi diventata tradizione - della sua “scuderia” sono entrati a far parte i nomi più leggendari della Formula Uno: da Regazzoni a Lauda, da Prost a Senna, e più di
recente Montoya, Raïkkönen, Hamilton, fino al campione del mondo dei nostri giorni, Vettel, e l’elenco non è certo completo. Ha sponsorizzato i team più celebri, in Formula Uno e non solo: la McLaren dall’85, e prima ancora la Ferrari, dal ’71 al ’79, ma anche l’Audi Sport alla 24 Ore di Le Mans. Ancora, grazie alla lunga esperienza nella cronometria (risalgono al 1916 il Mikrograph e il Microsplit, in grado di misurare il 100° di secondo), è stato official timekeeper delle manifestazioni più prestigiose (tanto per citarne alcune: la Formula Uno dal 1992, l’Indy 500 e la IRL dal 2004, e numerose corse di auto d’epoca). Insomma, la passione
FOCUS LA PISTA È VERDE
TAG HEUER OrOlOgiO da tasca duOmètre sphérOtOurbillOn Dedicato al mondo delle competizioni “elettriche” è il nuovo cronografo TAG Heuer Formula 1 Calibre 16, in edizione acciaio e Full Black. Tra le sue caratteristiche tecniche si mette in luce la cassa da 44 mm, la lunetta fissa con scala tachimetrica incisa per la misurazione della velocità e il movimento cronografico automatico Calibre 16. PREZZO: la versione in foto, con cassa e bracciale in acciaio costa 2.300 euro. Disponibile anche in edizione Full Black, con rivestimento in in carburo di titanio, 2.700 euro.
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FOCUS NELLA CITTÀ DEI DOGI
per i motori dimostra lo spirito pionieristico del Brand, il suo impegno per essere sempre all’avanguardia. Non stupisce quindi vederlo oggi nel ruolo di socio fondatore e cronometrista ufficiale della Formula E, il primo Campionato mondiale FIA di auto da corsa alimentate elettricamente, che ha preso il via, il 13 a Pechino, per toccare varie città del mondo - Putrajaya in Malesia il 22 novembre, Punta del Este in Uruguay il 13 dicembre, Buenos Aires in Argentina il 10 gennaio prossimo, ancora da definire la tappa del 14 febbraio, e poi Miami il 14 marzo, Long Beach il 4 aprile, Montecarlo il 9 maggio, Berlino il 30 maggio -, e che si concluderà infine a Londra il 27 giugno 2015 (info: www.fiaformulae.com). Va sottolineato che le
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gare si svolgeranno interamente su percorsi cittadini: TAG Heuer Professional Timing, la divisione dedicata al cronometraggio, dovrà quindi installare le proprie attrezzature in 24 ore, prima dell’inizio di ogni corsa, senza alterare in alcun modo il paesaggio urbano. La Maison avrà però la soddisfazione di vedere il proprio logo campeggiare lungo il tracciato dei diversi circuiti, oltre che sulla scocca delle auto. A proposito: le monoposto a emissioni zero, SparkRenault SRT01-E, hanno una potenza massima di 200 kw (pari a 270 hp), un’accelerazione da 1 a 100 km/h in 3 secondi, pesano solo 888 kg e raggiungono una velocità di 225 km/h. In pratica sono un concentrato di tecnologia, su cui hanno lavorato aziende al top:
FOCUS LA PISTA È VERDE
FORMULA E
costruite con la supervisione di Renault dalla Spark Racing Technology, montano lo chassis in fibra di carbonio e alluminio realizzato dall’italianissima Dallara, il motore e l’elettronica forniti da McLaren Electronics Systems, le batterie da Williams Advanced Engineering, le gomme Michelin. Ma già il prossimo anno potranno essere sviluppate in proprio dalle scuderie, ovviamente seguendo le specifiche richieste dalla FIA. Riguardo agli equipaggi, la stagione inaugurale vede impegnati 10 team, ognuno con due piloti e quattro auto a disposizione. Tra i partecipanti, tutti esperti driver, spiccano anche volti noti: Nelson Piquet e Antonio Garcia (che corrono per China Racing, di cui TAG Heuer oltretutto è partner), Sébastien Buemi e Nicolas
Prost (E.Dams-Renault), Jarno Trulli e Michela Cerruti (Trulli)… Già, perché si rispettano anche le quote rosa - un’altra donna in gara è Katherine Legge (Amlin Aguri): si tratta davvero un campionato innovativo, sotto tutti gli aspetti. Come ha ben dichiarato Stéphan Linder, CEO di TAG Heuer: “La Formula E promuove e sensibilizza interessi e investimenti nel campo dei veicoli elettrici e sostenibilità applicata ai motori. Un’impresa nobile e coinvolgente, di cui condividiamo valori e obiettivi: innovazione, performance, sviluppo sostenibile”. Del resto, TAG Heuer ha rivelato in diverse occasioni la propria sensibilità “green”: qui basti accennare ai pannelli solari installati nei suoi stabilimenti, uno degli impianti più estesi di tutta la Svizzera.
DIMENSIONI MASSIME lunghezza 5.000 mm; larghezza 1.800 mm; altezza 1.250 mm; carreggiata 1.300 mm; altezza da terra 75 mm; peso (compreso il pilota): 888 kg (batterie 320 kg.) TELAIO cellula di sopravvivenza in fibra di carbonio/alluminio; alettoni anteriori e posteriori: carbonio; telaio: carbonio/kevlar. Il tutto prodotto dalla Dallara CAMBIO sequenziale, al volante, a 5 marce, fornito dalla Hewland FRENI standard con due sistemi idraulici separati, azionati dallo stesso pedale. RUOTE E PNEUMATICI cerchi da 18 pollici; pneumatici Michelin utilizzabili sia in condizioni d’asciutto che bagnato; cerchi O.Z. Racing in magnesio. POTENZA potenza massima 200 kW; potenza in gara 150 kW; potenza addizionale (Push-topass): 30 kW. La massima potenza potrà essere utilizzata nelle prove libere e nelle qualifiche. PRESTAZIONI accelerazione: 0 – 100 km/h in 3 secondi; velocità massima: 225 km/h. Le specifiche tecniche ufficiali sono uguali per tutte le vetture che partecipano al campionato.
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FOCUS ATTIMI AL FEMMINILE
DA BAUME & MERCIER UNA NUOVA COLLEZIONE PER SUGGELLARE I MOMENTI PIÙ PREZIOSI
PROMESSE PER LEI E
ssenza di uno stile prettamente classico e preziosa espressione di forti emozioni, il segnatempo Promesse discende da un modello degli anni Settanta appartenente alla collezione storica di Baume & Mercier. Grazie a questo orologio, le donne di oggi hanno l’opportunità di capire come l’originalità di linee senza tempo possa tracciare i contorni di una tradizione da sempre cara alla Maison. Inusuale nelle forme, l’orologio Promesse si distingue per il design leggero e l’esclusivo abbinamento della lunetta ovale alle linee morbide della cassa tonda. Disponibile in due versioni molto femminili del diametro di 30 e 34 millimetri, Promesse trasforma il tempo in un turbinio di emozioni. Le curve del bracciale si riflettono armoniosamente in quelle della cassa in acciaio lucido, un trattamento raffinato che appare come l’interpretazione grafica dell’onda generata da una goccia d’acqua. In una frazione di
L’OROLOGIO PROMESSE È DEDICATO A DONNE DALLO SPIRITO MODERNO, INDIPENDENTI E LEGATE A UN’IDEA PRECISA DI RAFFINATEZZA
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secondo, imprigiona il movimento nell’acciaio lucido per renderne eterna la durata e consentire così a una promessa fatta in quello stesso momento di legarsi per sempre a un istante fuori dal tempo. Eleganti, sobri e raffinati, questi orologi sono alimentati da calibri al quarzo o da movimenti meccanici a carica automatica di fattura svizzera. Classici nella forma, i segnatempo della collezione Promesse sono dotati di preziose lunette ovali in madreperla, ornate dall’oro rosso o messe graziosamente in risalto da splendidi diamanti incastonati. Contemporanei ed essenziali, i delicati quadranti in madreperla con riflessi azzurri o argentati con finiture guilloché drapé indicano l’ora con estrema chiarezza grazie agli indici e ai numeri romani. In questo modo, gli orologi Promesse appaiono al polso come specchi dell’anima delle rispettive proprietarie e, con quella stessa sobrietà che ne esalta le forme, promettono di diventare i custodi dei momenti più importanti della vita.
FOCUS ATTIMI AL FEMMINILE
BAUME & MERCIER Promesse 10182 (a sinistra)
Essenza stessa della raffinatezza, questo orologio in acciaio si distingue per la lunetta ovale, la cassa dalle dolci forme arrotondate dal diametro di 30 mm e un movimento automatico, destinato a trasformare il tempo nell’espressione più pura dell’armonia. Rifinito con cura e perfettamente visibile grazie al fondello trasparente, alimenta le lancette che si rincorrono sopra i numeri romani e gli indici applicati sul luminoso quadrante in madreperla con finitura drapé.
Promesse 10184 (a destra)
Elegante e armonioso, questo segnatempo Promesse si distingue per il design dalla purezza che invita a esplorare l’ampia gamma delle forme orologiere. Abbinando con estrema classe la cassa tonda di 30 mm in acciaio lucido a una lunetta ovale impreziosita da 30 scintillanti diamanti, Baume & Mercier è riuscita a fondere una forma nell’altra. Il modello è alimentato da un calibro automatico rifinito con estrema cura, visibile attraverso il fondello trasparente.
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FOCUS NELLA CITTÀ DEI DOGI
JAEGER-LECOULTRE ACCENDE LA LUCE A VENEZIA
RITORNAR NEL CHIARO MONDO E’ Inferno, canto trentesimoquarto
La parte superiore del quadrante del Master Gyrotourbillon 1 di Jaeger-LeCoultre è occupata dalla ruota fissa d’equazione del tempo marciante, e rivela una visualizzazione insolita della data a semicerchio, dove due lancette retrograde si dividono il compito. Sul retro dell’orologio un fondello in vetro zaffiro rivela l’indicazione retrograda degli anni bisestili. Tutto è volto alla ricerca della perfezione per questa Grande Complicazione, l’unica dotata di una riserva di carica di 8 giorni.
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da ben dieci anni che Jaeger-LeCoultre è partner della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica che si è recentemente svolta. Un connubio oramai saldo, che trova le sue fondamenta non solamente nella vetrina delle mille celebrities che affollano il red carpet durante le giornate del festival, ma va ben oltre. Lo fa con una boutique posta magistralmente al sessantacinque di Piazza San Marco, quasi a voler rimarcare l’affinità tra le sue opere meccaniche e il bello di un’architettura impossibile da imitare. Ma non finisce qui.
La Casa svizzera ha, infatti, scelto di dare un segno tangibile della sua presenza nella città dei dogi, divenendo mecenate della Confraternita della Scuola Grande di San Rocco. E’ questo un luogo assolutamente eccezionale, reso unico dalle opere del Tintoretto. Situata nel sestiere di San Polo, vicino alla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, la Confraternita fu fondata nel 1478 sotto il patronato di San Rocco, protettore degli appestati e invocato contro le calamità che affliggevano l’Europa. Fu una delle più ricche di Venezia e si dedicò ad opere di beneficenza, fornendo assistenza in caso di malattia o di morte.
FOCUS NELLA CITTĂ€ DEI DOGI
A Venezia Jaeger-LeCoultre è rimasta affascinata dalla Confraternita della Scuola Grande di San Rocco, un luogo eccezionale reso unico dalle opere di un artista lungimirante: il pittore Tintoretto (1518-1594). Sensibile a questo patrimonio e alla bellezza dei luoghi, Jaeger-LeCoultre ha deciso di divenire mecenate della Confraternita Scuola Grande di San Rocco, in modo da poterne preservare il patrimonio.
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FOCUS NELLA CITTÀ DEI DOGI
«Abbiamo deciso di impegnarci nella tutela e nella salvaguardia di un patrimonio unico come la Scuola Grande di San Rocco – ha detto Claudio Angè, direttore di Jaeger-LeCoultre per l’Italia - perché pensiamo che sia un dovere morale, per un’azienda come la nostra, perpetrare un discorso artistico di secolare importanza come quello che San Rocco ha custodito dai tempi del Tintoretto. Arte e savoir faire, sono il fil-rouge che ha dettato questa scelta, consapevoli del fatto che alla base di qualsiasi capolavoro debba esserci sempre un’emozione, emozione che abbiamo in questo caso condiviso appieno con la confraternita veneziana.» Scendendo sul concreto, il programma di conservazione e valorizzazione del complesso artistico e monumentale della Scuola si snoderà in un periodo di
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tre anni attraverso varie donazioni. La prima, che è stata ufficialmente inaugurata all’inizio di settembre settembre, prenderà il nome, non casuale, di “Luce che anima Tintoretto”. In pratica, per sublimare il godimento di questo luogo unico, si è pensato di intervenire per prima cosa sull’elemento che tanto a cuore stava al celebre pittore: la luce, che ci permette, oggi come non mai, di godere appieno le opere d’arte! Per capire l’importanza di questo basta andare ad alcune affermazioni di John Ruskin nel suo racconto “The stones of Venice”, nella prima metà dell’ottocento, quando visitò a più riprese la Scuola Grande di San Rocco illuminata solo dalla luce naturale che entrava dalle finestre: «è una stanza sprofondata in un’oscurità quasi totale… quel poco di sole che riesce a entrare colpi-
FOCUS NELLA CITTÀ DEI DOGI
JAEGER-LeCOULTRE orologio da tasca duomètre sPhérotourbillon
sce per tutto il giorno uno o l’altro dei dipinti, al punto che essi sono soltanto i resti di quel che furono.» La luce elettrica arrivò in queste sale solamente nel 1937, grazie a dei corpi illuminanti disegnati da Mariano Fortuny che sono ancora in uso nelle sale del primo piano e che ormai sono parte integrante dell’architettura del luogo. Oggi le moderne tecniche di illuminazione con più proiettori a controllo numerico a LED a luce “fredda” permettono di godere appieno delle bellezze dei dipinti senza peraltro danneggiarli come avviene con le vecchie sorgenti luminose o con la luce solare che contenendo forti quantità di infrarossi e ultravioletti determinano un lento ma progressivo viraggio delle tinte. Jaeger-LeCoultre quindi, come primo intervento ha
pensato di cominciare “ad illuminare” proprio la Sala dell’Albergo dove nel 1564 (esattamente 450 anni fa) Tintoretto regalò al Sodalizio la sua prima tela e dove, solo due anni più tardi, completò la grande Crocefissione. Le nuove sorgenti luminose sono state introdotte all’interno dei due preesistenti paraboloidi del Fortuny della sala senza alterare la loro struttura e posizione e quindi senza variare in alcun modo l’architettura dell’ambiente e tutto il suo arredo. Perfetta e simbolicamente valida, la simmetria con l’ultima eccezionale collezione della Casa svizzera, la Hybris Artistica, che enfatizza al massimo il fascino esercitato dagli orologi con grandi complicazioni, rendendoli dei pezzi unici grazie all’intervento dei suoi artigiani, smaltatori, incisori, incastonatori.
L’orologio da tasca Duomètre Sphérotourbillon si ispira chiaramente ad un orologio da tasca con grande complicazione risalente al 1928. Ne riprende i codici grafici, come l’abbinamento di smalto e oro bianco, erede di una lunga tradizione storica. Si tratta di un evento unico ed eccezionale: l’integrazione di uno Sphérotourbillon in un orologio da tasca. La struttura creata dai designer fa sì che esso sia ben visibile attraverso l’apertura a ore 6. Il modello è sormontato dal quadrante con lavorazione “échoppe” manuale, che gli conferisce un aspetto unico: grezzo per via dell’effetto granuloso, ma anche elegante. L’effetto sofisticato è accentuato dalla presenza di tre piccoli quadranti in smalto bianco che ricordano elegantemente l’esemplare storico. La parte composta dal quadrante e dallo Sphérotourbillon è racchiusa in una cornice in oro fissata alla lunetta, che crea una zona di trasparenza eterea che infonde leggerezza all’aspetto estetico estremamente elaborato. Il ponte del tourbillon in vetro zaffiro trasparente dà l’impressione che il meccanismo sia sospeso nel vuoto. Il bordo della carrure e la lunetta sono smaltati: una scelta audace, visto che tale tecnica richiede varie fasi di lavorazione. Lo smalto va posato delicatamente su queste superfici curve e poco accessibili, quindi si deve lucidare tutto delicatamente per far risaltare la rete che orna la lunetta indicando le ore. Con i suoi gesti esperti, l’artigiano deve riuscire ad integrare perfettamente lo smalto sulla rete metallica, fino ad ottenere una superficie perfettamente liscia, dove l’equilibrio degli elementi sembra essere innato. Così si effettua la lettura del tempo, esplorando con lo sguardo la lunetta straordinariamente graduata di questo segnatempo che rivela un orizzonte stilistico inedito. PREZZO: su richiesta
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COVERSTORY EVERGREEN di Paolo Gobbi
DRIZZEREM LI OCCHI AL PRIMO AMORE
Paradiso, canto trentesimosecondo
L’ESSENZA DELL’OROLOGERIA TROVA OGGI UN NUOVO PROTAGONISTA, IL CELLINI DI ROLEX
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ebbene oggi appaia naturale considerare l’alta gioielleria come una vera e propria forma d’arte, lo stesso non accadeva certo qualche secolo addietro. Sarà Benvenuto Cellini, durante il Rinascimento, a trasformare oro e pietre preziose in forme artistiche che nulla hanno da invidiare a dipinti o statue. Fatta questa premessa, appare legittimato il nome Cellini dato da Rolex alla sua collezione nobile che, da qualche decennio a questa parte, interpreta l’anima classica e tradizionale della Casa ginevrina. Una collezione che proprio in questi giorni è stata completamente ridisegnata sia a livello
Cellini Dual Time di Rolex, cassa in oro Everose da 39 mm, movimento automatico di manifattura Rolex.
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COVERSTORY DEEP INSIDE
ORE, MINUTI, SECONDI. L’ESSENZA DEL TEMPO. LA MAGIA DEL MOMENTO. IL CELLINI TIME INDICA L’ISTANTE PRESENTE COME SE NULL’ALTRO AVESSE IMPORTANZA
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COVERSTORY EVERGREEN
Un’orologiaia all’interno del sito Rolex di Bienne. ©Rolex/Jean-Daniel Meyer
L’OROLOGIO ROLEX CELLINI “DATE”
MOVIMENTO Meccanico a carica automatica di manifattura Rolex. Cronometro certificato dal COSC. Spirale Parachrom blu con curva Breguet, 28.800 alt./ora (4 Hz) 31 rubini. Autonomia di circa 48 ore. CASSA Ø 39 mm, oro bianco o Everose, finitura lucida. Doppia lunetta bombata e zigrinata. Fondello bombato, a vite. Corona di carica a vite, svasata con emblema Rolex. Vetro zaffiro bombato. Impermeabile fino a 50 metri. QUADRANTE Laccato bianco o nero. Applicazioni e lancette in oro. FUNZIONI Ore, minuti e secondi al centro. CINTURINO Pelle di alligatore lucida. Fibbia ad ardiglione in oro bianco o Everose. Costa 12.500 euro
estetico che meccanico, declinandola in dodici modelli differenti: le linee sono sobrie e raffinate, i materiali nobili, le finiture lussuose, ogni dettaglio è elaborato nel rispetto dei codici dell’arte orologiera. Ciò non significa, però, che la collezione è ferma in un passato idealizzato. Alla stregua del Rinascimento italiano – di cui uno degli artisti più ammirati, l’orafo e scultore dei papi Benvenuto Cellini, ha ispirato il nome della collezione – i modelli Cellini di Rolex rappresentano un ritorno alle fonti del classicismo, ma allo stesso tempo lo reinterpretano in un approccio perfettamente in sintonia con il tempo presente. Questi orologi, discendenti del patrimonio orologiero di Rolex, offrono in
questo senso un parallelismo evocatore dei migliori esempi di architettura monumentale contemporanea, la cui grandiosa essenzialità è accompagnata da una lettura dello spazio e della luce di una sorprendente modernità. Gli orologi Cellini si affrancano dal lato formale, per così dire, della loro eredità e diventano i guardiani raffinati di un tempo lussuoso e ricco di valori, i rivelatori di un’autentica arte di vivere. La forma senza tempo Le casse, realizzate unicamente in oro bianco o Everose, prodotte da Rolex nella propria fonderia, sono tradizionali per via della forma tonda e del classico diametro da 39 mm e si
Cellini Time di Rolex, cassa in oro Everose da 39 mm, movimento automatico di manifattura Rolex. Quadrante laccato bianco con applicazioni e lancette in oro rosa.
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COVERSTORY EVERGREEN
L’OROLOGIO ROLEX CELLINI “DATE”
MOVIMENTO Meccanico a carica automatica di manifattura Rolex. Cronometro certificato dal COSC. Spirale Parachrom blu con curva Breguet, 28.800 alt./ora (4 Hz) 31 rubini. Autonomia di circa 48 ore. CASSA Ø 39 mm, oro bianco o Everose, finitura lucida. Doppia lunetta bombata e zigrinata. Fondello bombato, a vite. Corona di carica a vite, svasata con emblema Rolex. Vetro zaffiro bombato. Impermeabile fino a 50 metri. QUADRANTE Guilloché argento o nero. Applicazioni e lancette in oro. FUNZIONI Ore, minuti e secondi al centro. Calendario a lancetta a ore 3. CINTURINO Pelle di alligatore lucida. Fibbia ad ardiglione in oro bianco o Everose. Costa 14.700 euro
Cellini Date di Rolex, con cassa 39 mm in oro Everose, movimento di manifattura Rolex cronometro automatico certificato.
distinguono per le anse raffinate, per la finitura interamente lucida e per la doppia lunetta bombata e zigrinata. La stessa scanalatura, iconica della Casa coronata, è presente sul fondello serrato a vite e bombato come da tradizione. Evidente per quest’ultimo la citazione all’ovetto (o bubble-back), il più celebre tra i solotempo impermeabili di Rolex, caratteristico proprio per il fondello bombato e completamente senza scritte, esattamente come accade per questa nuova serie. Raffinati quadranti Concentrato di savoir-faire e di tradizione, i quadranti possono essere laccati oppure impreziositi da un motivo guilloché “rayon flammé de la gloire”, su sfondo nero o in argento, e decorati con applicazioni in oro. La disposizione dei diversi quadranti è rivelatrice delle
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specifiche funzioni che determinano l’appartenenza dei modelli della collezione. I Cellini Time sono l’espressione più essenziale del classicismo orologiero, mostrando esclusivamente le ore, i minuti e i secondi. I Cellini Date aggiungono a queste informazioni la funzione di calendario a lancetta, tanto utile quanto bella graficamente. Infine i Cellini Dual Time forniscono simultaneamente due fusi orari con un elegante indicatore am/pm che assume la forma di un sole e di una luna che transitano all’interno di una finestrella. All’interno di tutti i nuovi Cellini troviamo un movimento meccanico di alta precisione a carica automatica, cronometro certificato, interamente prodotto da Rolex. Tutti i modelli, infine, sono dotati dei classici cinturini in pelle di alligatore lucida, nera o marrone, con impunture e chiusi da una fibbia ad ardiglione in oro.
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Un orologiaio al lavoro su di un movimento all’interno del sito Rolex di Bienne. ©Rolex/Jean-Daniel Meyer
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ra in questo tempo a Roma un valentissimo uomo perugino per nome Lautizio, il quale lavorava solo di una professione, e di quella era unico al mondo. Avenga che a Roma ogni cardinale tiene un suggello, innel quale è impresso il suo titolo, questi suggelli si fanno grandi quanti è tutta una mana di un piccol putto di dodici anni incirca: e sí come io ho detto di sopra, in essa si intaglia quel titolo del cardinale, nel quale s’interviene moltissime figure: pagasi l’uno di questi suggelli ben fatti cento e piú di cento scudi. Ancora a questo valente uomo io portavo una onesta invidia; se bene questa arte è molto appartata da l’altre arti che si intervengono nella oreficeria; perché questo Lautizio, faccendo questa arte de’ suggelli, non sapeva fare altro. Messomi a studiare ancora in essa arte, se bene difficilissima la trovavo, non mai stanco per fatica che quella mi dessi, di continuo attendevo a guadagnare e a imparare. Ancora era in Roma un altro eccellentissimo valente uomo, il quale era milanese e si domandava per nome misser Caradosso. Questo uomo lavorava solamente di medagliette cesellate fatte di piastra, e molte altre cose; fece alcune Pace lavorate di mezzo rilievo, e certi Cristi di un palmo, fatti di piastre sottilissime d’oro, tanto ben lavorate, che io giudicavo questo essere il maggior maestro che mai di tal cose io avessi visto, e di lui piú che di nessuno altro avevo invidia. Ancora c’era altri maestri, che lavoravano di medaglie intagliate in acciaio, le quali son le madre e la vera guida a coloro che vogliono sapere fare benissimo le monete. Attutte queste diverse professioni con grandissimo studio mi mettevo a impararle.
Benvenuto Cellini La vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze (1558) Libro primo - Capitolo XXVI
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LA VITA Benvenuto Cellini (Firenze 1500 - 1571) fu il più grande orafo del Rinascimento. Avviato dapprima allo studio della musica, fu quindi attratto dall’arte dell’oreficeria di cui apprese i primi rudimenti nella bottega di un orafo fiorentino. A sedici anni dovette interrompere il suo noviziato artistico perché, coinvolto in una rissa, fu costretto a fuggire a Siena. Tornato a Firenze dovette di nuovo lasciarla in seguito a un ferimento e, giunto a Roma nel 1523, vi rimase fino al 1540, lavorando per il papa Clemente VII e per il suo successore Paolo III Farnese, suoi ammiratori e protettori. Al periodo francese successivo appartiene anche la famosissima saliera d’oro di Francesco I re di Francia, ora al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Rolex Cellini Time Versione in oro bianco ©Rolex/Jean-Daniel Meyer
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Fusione dell’oro all’interno del sito Rolex di Plan-les-Ouates a Ginevra. ©Rolex/Jean-Daniel Meyer
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COVERSTORY EVERGREEN
DODICI MODELLI D’ISPIRAZIONE CLASSICA CHE ABBINANO IL MEGLIO DELL’ESPERIENZA E DEI CRITERI DI PERFEZIONE DI ROLEX
Time Il Cellini Time indica l’istante presente come se null’altro avesse importanza. Il suo quadrante chiaro e semplice valorizza i codici intramontabili del classicismo orologiero, pur reinterpretandoli con un’elegante modernità: numeri romani allungati e stilizzati, indici applicati anch’essi più lunghi e suddivisi, nel centro, dal passaggio della minuteria. Quest’ultima si allontana dalla circonferenza del quadrante e va a occupare una posizione tra il centro e il bordo, a portata di lancette. Queste ultime, a gladio e sfaccettate, sgranano ogni secondo, ogni minuto e ogni ora con tutta la precisione del movimento Cronometro automatico che anima questo prestigioso segnatempo. Date Con il calendario a lancetta, il Cellini Date aggiunge alle indicazioni delle ore, dei minuti e dei secondi, scanditi con tutta la precisione del suo movimento Cronometro certificato, l’informazione della data in una forma ricca di eleganza, tradizione e poesia. Il contatore cerchiato
d’oro e guilloché al centro, che si trova a ore 3 sul quadrante, reca sulla propria circonferenza la successione dei giorni del mese. Giorno dopo giorno, la piccola lancetta in oro indica la data corrente, come nei segnatempo di una volta. Dual time Nel Cellini Dual un’unica occhiata è sufficiente per cogliere l’attimo, nel luogo in cui ci si trova e altrove. Il contatore cerchiato d’oro a ore 6 sul quadrante indica i minuti e le ore di un posto lontano ma che conta, perché in quel continente si possono trovare i propri cari o i partner di lavoro. Per distinguere le ore del giorno e della notte, i simboli del sole e della luna transitano a ore 9 all’interno del piccolo contatore. Le grandi lancette a gladio al centro del quadrante accompagnano fedelmente chi indossa l’orologio lungo tutto il suo viaggio. La lancetta delle ore può essere regolata in modo indipendente, a salti, su qualsiasi fuso orario che diventa man mano ora locale, senza interferire con la marcia corretta dell’orologio e con la sua precisione di Cronometro automatico.
L’OROLOGIO ROLEX CELLINI “DUAL TIME”
MOVIMENTO Meccanico a carica automatica di manifattura Rolex. Cronometro certificato dal COSC. Spirale Parachrom blu con curva Breguet, 28.800 alt./ora (4 Hz) 31 rubini. Autonomia di circa 48 ore. CASSA Ø 39 mm, oro bianco o Everose, finitura lucida. Doppia lunetta bombata e zigrinata. Fondello bombato, a vite. Corona di carica a vite, svasata con emblema Rolex. Vetro zaffiro bombato. Impermeabile fino a 50 metri. QUADRANTE Guilloché argento o nero. Applicazioni e lancette in oro. FUNZIONI Ore, minuti e secondi al centro. Secondo fuso orario a ore 6 con indicatore a.m./p.m. CINTURINO Pelle di alligatore lucida. Fibbia ad ardiglione in oro bianco o Everose. Costa 16.000 euro
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IL TEMPO È DONNA LUCEA DI BULGARI di Paolo Gobbi
PURO E DISPOSTO A SALIRE ALLE STELLE
Purgatorio, canto trentesimoterzo
LUCEA È UNA COLLEZIONE PENSATA ESCLUSIVAMENTE PER IL PUBBLICO FEMMINILE, CE LA RACCONTA IL SUO DESIGNER FABRIZIO BUONAMASSA
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Grazie alla sua versatilità, Lucea è l’accessorio ideale per ogni occasione. Il suo design altamente funzionale, lo rende adatto a ogni ora dal giorno alla notte. La versione acciaio e oro in foto costa 7.950 euro.
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ono passati solamente pochi mesi dalla sua presentazione ufficiale e la collezione Lucea già può essere annoverate tra quelle iconiche di Bulgari. Il merito è del suo disegno che, da subito, è riuscito a guadagnarsi l’attenzione e la curiosità del pubblico femminile. La sua cassa, infatti, arrotondata come un alone di luce, sembra voler cingere il passare del tempo: simbolo di unità, il cerchio della cassa traccia una connessione senza fine tra passato e presente. La sua estetica classica genera un’eleganza contemporanea dando vita ad una orologio senza tempo. Per comprenderne al meglio il suo sviluppo e la filosofia costruttiva, abbiamo incontrato Fabrizio Buonamassa Stigliani, storico responsabile del Bulgari Watch Design Center, Con lui abbiamo cercato di percorrere tutte le tappe che portano, dopo tanto lavoro, alla produzione di
un segnatempo così complesso come il Lucea. Quanto è importante la cultura del progetto nello sviluppo di un nuovo prodotto? È la cosa fondamentale, è una questione di attenzione al dettaglio, al modo di costruire gli oggetti, si crea con anni di esperienza e con la consapevolezza che ci sono solamente pochi modi di fare un determinato prodotto, ma è altrettanto importante la marca, con la sua storia e i suoi codici. Spesso i designer spaziano tra generi diversi. Creare solamente per l’orologeria non la sente un po’ come una limitazione? No! Disegnare orologi è stata una mia scelta, la cosa più importante è avere la capacità di attingere da diversi mondi o settori, in questo modo la creatività si rinnova e non si corre il rischio di disegnare sempre le stesse cose. Bulgari è un marchio presente in diversi settori del lus-
LE VOCI DEL TEMPO PIAGET
Naomi Watts, la celebre attrice britannica, protagonista di pellicole celebri come 21 Grammi, King Kong, The Impossible, è la testimonial scelta da Bulgari per la nuova collezione Lucea.
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L’OROLOGIO BULGARI LUCEA 33MM CASSA E BRACCIALE ACCIAIO CASSA in acciaio, corona in corindone con taglio a cabochon incastonata con diamante; bracciale in acciaio con finiture alternate lucide e satinate, fibbia tripla pieghevole. MOVIMENTO movimento meccanico a carica automatica Calibro B77, indicante ore, minuti e secondi, datario a ore 3, 42 ore di riserva di carica. QUADRANTE in madreperla bianca, indici di ore in diamante taglio brillante, lancette rodiate; vetro zaffiro antiriflesso. IMPERMEABILITÀ 30 metri. Prezzo Il modello in foto, con cassa da 33 mm, quadrante in madreperla con diamanti, costa 5.150 euro (4.450 euro con cassa 28 mm). La versione sempre in acciaio ma con quadrante argentato opalino, costa 4.150 euro Ø 33 mm, 3.450 euro Ø 28 mm.
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IL TEMPO È DONNA LUCEA DI BULGARI
so, questo porta continuamente, a noi che creiamo i prodotti moltissime fonti di ispirazioni. Come si riesce ad essere innovativi in un mondo, quello dell’orologeria, che vive di tradizione? L’eterno bilanciamento fra tradizione ed innovazione, ci sono molti orologi che sono innovativi pur rispettando la tradizione per motivi tecnici o semplicemente estetici. Bulgari è un marchio innovativo sia da un punto di vista formale che tecnico, in passato è stato il primo ad usare determinati materiali ed è stato innovatore anche nel modo di portare un orologio; il Tubogas se pensiamo alla donna, l’Alluminium se pensiamo all’utilizzo dei materiali. Oggi essere innovativi in un mondo che ha un linguaggio molto definito può anche voler dire realizzare il tourbillon più sottile al mondo e vestirlo con un abito inaspettato, come nel caso di Octo: la versione con i piccoli secondi è un orologio che rompe gli schemi in quel segmento di mercato, è innovatore in termini anche di tipologia di prodotto non solo dal punto di vista tecnico.
Ci racconta com’è nato il Lucea? A che cosa sono ispirati i suoi canoni costruttivi? L’orologio Lucea è stata una bellissima avventura; siamo partiti con l’idea di creare un gioiello da mettere al polso, qualcosa che avesse al proprio interno tutti i codici della marca, che fosse al 100% Bulgari. Volevamo un prodotto che fosse duraturo in termini di stile con un design fortissimo ma semplice, non decorato e con una facilità e versatilità di utilizzo, ma soprattutto non volevo dover spiegare il prodotto. Mi hanno insegnato che dal punto di vista del design se devo spiegare un oggetto vuol dire che qualcosa non ha funzionato, secondo me il miglior design possibile è quello che nella sua semplicità non richiede la classica domanda: “perché è fatto così?” Gli oggetti ci parlano, ci spiegano come essere utilizzati e ci raccontano anche la storia della marca, lo fanno attraverso le forme, i tagli sulle superfici, i colori le finiture e le proporzioni; tutti elementi che devono essere legati al marchio in modo evidente ma non invasivo.
Nella foto, a sinistra Fabrizio Buonamassa Stigliani, responsabile del Bulgari Watch Design Center, a destra Jean-Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari
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IL TEMPO È DONNA LUCEA DI BULGARI
Il tocco di gioielleria contemporanea della maison Bulgari è dato dalla gemma lucente incastonata nella corona di ogni creazione Lucea. Valorizzato dal taglio a cabochon in nobile porpora, questo orologio a carica automatica si distingue per il tratto audace che caratterizza tutte le creazioni di Bulgari. La corona è ornata da uno splendido diamante, una scintillante allusione alla bellezza spirituale della donna.
In foto la versione più preziosa tra quelle in catalogo, con cassa 33 mm e bracciale in oro rosa, diamanti sulla lunetta, sulle maglie del bracciale e sugli indici. Costa 33.900 euro (28.700 euro Ø 28 mm)
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Allora dove prendere tutto questo se non all’interno dal marchio stesso? Sono convinto che disegnare un prodotto così centrale nell’assortimento di un brand sia una cosa da fare all’interno, bisogna respirare la marca, conoscerla e farla propria nelle proporzioni e nel gusto. Dopo aver speso mesi per mettere a fuoco tutto questo è soprattutto come farlo abbiamo iniziato a disegnare e la forma si è andata delineando in maniera naturale. Il bracciale e la cassa hanno preso forma insieme, così i dettagli della corona e del quadrante, se si guarda il prodotto si nota una assoluta coerenza formale, l’utilizzo dei diedri si ritrova in tutti gli elementi dell’orologio. Il bracciale con le scaglie ha una fortissimo legame con il passato ed il presente di Bulgari, questa volta è stato interpretato in maniera diversa, senza l’utilizzo della molla all’interno, semplicemente ammagliato in modo da seguire perfettamente la forma del polso, la cassa rappresenta un elemento di rottura con il bracciale; non volevamo un oggetto integrato, cercavano un lessico che separasse la cassa dal bracciale perché volevamo un orologio, quindi
una cassa circolare con una sezione bombata che riprende la sezione della scaglia, un piccolo elemento metallico a proteggere la pietra della corona che è stata trattata esattamente come facciamo nella gioielleria; con un castone che attraversa la pietra chiuso con un diamante e per concludere un quadrante semplice ma ricco di dettagli per rendere tutti gli elementi dell’orologio importanti allo stesso modo. Perché la scelta di partire da un modello in acciaio e oro? Perché Lucea si presta in maniera naturale ad essere sviluppato con materiali diversi, è estremamente versatile. E’ più difficile disegnare un orologio da uomo o da donna? Sono entrambi difficili, per motivi diversi. La donna è meno interessata dell’uomo alla tecnica e giudica un orologio spesso in maniera molto istintiva in pochissimi secondi, l’uomo vuole essere affascinato con la meccanica e la performance. L’importante è parlare ai dei clienti in maniera
IL TEMPO È DONNA LUCEA DI BULGARI
diversa ma uguale, realizzando prodotti sicuramente specifici ma con lo stesso linguaggio. In quale maniera riuscite a valutare il gradimento del disegno di un orologio, prima che lo stesso venga messo in vendita? In genere quando vediamo un disegno sappiamo se può funzionare o meno, con il mio team realizziamo moltissime proposte le attacchiamo su un pannello e al primo sguardo ci rendiamo conto se una proposta potrà andare avanti o meno. Appena abbiamo visto Lucea ci siamo resi immediatamente conto del potenziale. In altri casi, quando trattiamo prodotti molto specifici per determinati mercati cerchiamo di coinvolgere persone che li conoscono molto bene per avere commenti. Le vostre acquirenti hanno gusti diversi a seconda delle loro culture? Bulgari è una marca globale che vende i suoi prodotti in tutto il mondo ed è normale che i gusti dei clienti siano influenzati dalle diverse culture, ma anche questo può diventare una grande
fonte di inspirazione. Quello che facciamo è realizzare prima di tutto prodotti Bulgari che incontrino i gusti di tutti i nostri clienti, è altrettanto ovvio che ci sono dei paesi che ci richiedono prodotti con elementi specifici dedicati, spesso parliamo di colori o di materiali che in alcuni paesi hanno valenze e significati precisi.
ILa versione con cassa 33 mm e bracciale in acciaio e oro rosa, quadrante in madreperla e diamanti sugli indici. Costa 8.950 euro (7.700 euro Ø 28 mm)
L’orologio, in teoria, nasce e vive della sua funzione primaria: mostrare l’ora. La vostra sfida è quella di aggiungere contenuti oppure di modificare semplicemente l’impatto estetico? La sfida potrebbe anche essere quella di togliere, che è sempre più difficile che aggiungere e rendere il tutto assolutamente fruibile. Quanto tempo occorre prima di arrivare alla linea di produzione? Dipende dalla complessità del prodotto, ci puoi mettere due anni come cinque. Nel caso della nuova collezione Octo Finissimo parliamo più della seconda ipotesi per tutte le questioni legate alla complessità di realizzazione di un movimento del genere.
L’anticonvenzionale bracciale di Lucea trae ispirazione da Serpenti, la collezione icona di Bulgari. Le proporzioni del bracciale si snodano lungo una geometria architettonica di metalli lucenti. Ogni maglia del bracciale si fonde in un connubio dall’unità ininterrotta. Con quel senso del volume che caratterizza Bulgari, le linee possenti del bracciale controbilanciano la voluttuosa cassa rotonda.
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IL TEMPO È DONNA LUCEA DI BULGARI
Vi è mai successo di modificare un disegno, oppure un colore della cassa o del quadrante “in corsa”? Magari subito dopo la sua presentazione ufficiale ad un Salone? Onestamente non ricordo, ma non lo escludo. Per cambiare dei dettagli dopo la presentazione devono esserci molti commenti negativi e motivati altrimenti andiamo avanti per la nostra strada.
Come uno specchio, Lucea esprime femminilità - nella sua accezione di maggior forza - e si rivolge a una donna carismatica e dalla personalità fuori dal comune. La scelta di Lucea implica una decisione molto personale, che vuole esprimere originalità, grazie al contrasto di strutture tra una cassa rotonda e sobria e un cinturino a geometrie architettoniche.
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C’è nella sua matita un orologio che vorrebbe assolutamente realizzare? Ce ne sono diversi, ma i prodotti devono arrivare sul mercato nel momento giusto, né troppo in anticipo né in ritardo e devono rispecchiare l’esigenza dell’azienda. Non è solamente un lavoro di creatività, in alcuni casi noi del design sentiamo una particola esigenza di prodotto, ma deve essere condivisa con il resto dell’azienda e compatibile con i piani di sviluppo. A proposito, qual è la sua creazione che le ha dato maggiore soddisfazione? Sono legato a tutti i prodotti che ho fatto, alcuni più di altri, per un designer sono momenti
CON 12 MODELLI, LA COLLEZIONE LUCEA SPAZIA DAL CLASSICO OROLOGIO IN ACCIAIO AGLI ESEMPLARI IN ORO ROSA E PAVÉ DI DIAMANTI
della propria vita e rappresentano particolari esperienze, a volte positive a volte meno. Ma se devo rispondere alla domanda direi: il prossimo. Lavorando perennemente sui prodotti futuri quello che spesso dà maggiori soddisfazioni è proprio quello che stiamo facendo oggi e faremo domani. Non è un vezzo da creativo ma è la consapevolezza che quello che disegniamo è frutto d tutto quello che abbiamo visto, letto, sentito e provato, quindi più andiamo avanti è maggiore è il bagaglio che ci portiamo dietro e maggiore è la consapevolezza di quello che vogliamo, la capacità di leggere il mercato e di sapere cosa è giusto per la marca E quella che potendo cancellerebbe? Nessuno, come dicevo tutto quello che ho
IL TEMPO È DONNA LUCEA DI BULGARI
disegnato è frutto di esperienze e di momenti, quindi per me sono tanti prodotti che rappresentano la mia carriera in altrettanti momenti diversi. Cosa ne pensa degli smartwatch? Saranno una rivoluzione o un’involuzione? Li ritengo una evoluzione dell’orologio digitale, dal punto di vista del designer la cosa che mi attira è fondere le funzioni che creano un utilizzo diverso di qualcosa che conosciamo già, poi capire se il prodotto che conosciamo già ha la forma ed i contenuti giusti per raccontarmi quello che c’è dentro, in poche parole il design dell’interfaccia; la forma che deve avere l’elettronica. È pensabile creare uno smartwach che segua le linee guida dell’alta orologeria? Questa è una cosa interessante perché la ritengo una contraddizione in termini: il prodotto di alta orologeria è altamente artigianale, è meccanico e direi anche fisico, vive molto più a lungo di chi lo acquista, con il tempo si arricchisce di elementi emozionali e anche per que-
sto è un bene che si tramanda. L’elettronica è impalpabile paragonata alla fisicità di una grande complicazione ed è obsoleta nell’arco di 6 mesi quindi di per sè non rappresenta un bene durevole, direi che sono ai due poli opposti . La domanda come designer rappresenta una sfida interessante ma dal punto di vista commerciale oggi non vedo un mercato e secondo me un domani, quando i ragazzi cresciuti nell’era dello smartphone avranno il potere d’acquisto per comprare un prodotto di alta orologeria cercheranno un orologio, non uno smartwatch perché nel frattempo gli elementi emozionali di cui si parlava prima saranno arrivati anche a loro... Bulgari realizzerà un suo smartwatch? In questo momento siamo più concentrati sulla fisicità dei movimenti meccanici, anche di quelli quasi impalpabili… Quali sono i suoi progetti per il futuro? Oggi abbiamo enormi potenzialità, il mio compito è creare prodotti che le rappresentino al meglio.
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EMOZIONI IL BELLO DELLA NEVE di Paolo Gobbi
UNA STORIA PREZIOSA
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ille metri di altezza, neve e freddo per gran parte dell’anno, qui nel cuore della svizzera orologiera, a La Chaux-de-Fonds nasce il J12, l’orologio Chanel divenuto una delle indiscusse icone dell’orologeria contemporanea. Boschi oscuri, pascoli e cime montuose, questo lo scenario che carat-
A LA CHAUX-DE-FONDS, NEL CUORE DELLA SVIZZERA OROLOGIERA, NASCONO GLI ICONICI SEGNATEMPO CHANEL terizza la valle dove sorgono tutte le manifatture orologiere svizzere sin dal XVIII secolo. Il tempo (quello misurato con precisione) ha modellato il paesaggio: ieri alpeggi interrotti solamente da ruscelli e fattorie tradizionali, oggi gli atelier dei più grandi marchi svizzeri. In pratica qui gli uomini imparano a domare il tempo e ad esprimerlo attraverso i segnatempo più apprezzati e ricercati al mondo.
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EMOZIONI IL BELLO DELLA NEVE
La storia della manifattura Chanel nasce da lontano, nel 1947, quando Georges e Francis Châtelain creano la propria impresa a La Chaux-de-Fonds. La loro azienda conosce immediatamente una notevole crescita e diventa presto una manifattura rinomata, tanto da riuscire a raggiungere presto la completa padronanza dell’intera lavorazione degli orologi di lusso che le sono affidati in produzione. La Châtelain riesce quindi nel difficile lavoro di unire al savoir-faire tradizionale delle attrezzature tecnologiche di altissimo livello. L’insieme di questi servizi sono raccolti oggi in un atelier di ben 16mila metri quadri, che consentono di soddisfare le esigenze di una
clientela sempre più esigente. Chanel da parte sua entra a far parte dell’orologeria di prestigio nel 1987 e si rivolge proprio a Châtelain per la sua competenza nella produzione di casse e bracciali, ma anche per la sua esperienza nell’incastonatura delle pietre preziose. Passeranno pochi anni e nel 1993 Chanel decide di acquisire la G&F Châtelain SA, che anche dopo l’acquisizione conserva la propria autonomia, tutte le sue attività e la sua ragione sociale. Sarà qui che nasceranno tutti della celebre maison, compreso il celebre J12. Questo modello si inserisce in una memoria orologiera che è capace di rinnovare le proprie tradizioni di generazione in generazione: la manualità
L’OROLOGIO CHANEL J12 INTENSE BLACK Cassa: in ceramica high-tech nera, Ø 38 millimetri. Corona avvitata. Quadrante: nero mat con numeri neri. Movimento: meccanico a carica automatica, autonomia di 42 ore. Cinturino: in ceramica hightech nera. Tripla chiusura pieghevole in acciaio. Impermeabilità: 200 metri.
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L’OROLOGIO CHANEL J12-G10 DIAMANTI TAGLIO BAGUETTE
degli uomini, la precisione delle macchine, il segreto dei laboratori e l’arte delle pietre preziose si uniscono, con lo stesso piacere, per creare segnatempo che manifestano una manualità unica al mondo. La sfida della ceramica Nel cuore dalla manifattura G&F Châtelain di La Chaux-de-Fonds, si trova l’atelier della ceramica che dà la vita e l’anima al J12, alla sua cassa, alla sua lunetta, al suo bracciale. E’ qui che questi componenti trovano la loro forma definitiva e dove acquistano, tappa dopo tappa, la loro proverbiale resistenza: una caratteristica che li avvicina alle qualità proprie dei diamanti
più preziosi. La lavorazione inizia con la selezione della polvere e dei pigmenti per il colore, al fine di ottenere un nero profondo, un bianco immacolato oppure l’inconfondibile Chromatic (in ceramica di titanio). Segue la modellazione dei singoli pezzi, il lavaggio e la pulizia delle scorie indesiderate, e quindi la cottura in forno a mille gradi. La “terra” utilizzata per la ceramica è il biossido di zirconio e dell’ittrio. In pratica si parte da dei grani di ceramica hitech allo stato grezzo, che vengono poi cotti. Da questi vengono realizzati i singoli componenti che passano poi per le varie fasi di lucidatura e di successiva nuova cottura. A questo punto sono pronti per essere assemblati.
Cassa: in ceramica high-tech bianca, Ø 33 millimetri. Lunetta in oro bianco 18 carati con 34 diamanti taglio baguette (~2 ct). Corona in oro bianco 18 carati impreziosita da 1 diamante taglio brillante (~0.09 ct). Fondello in titanio. Quadrante: in madreperla bianca con 12 indici diamanti taglio baguette (~0.26 ct). Lancette in oro bianco. Movimento: al quarzo di alta precisione. Cinturino: in alligatore Mississipiensis bianco con passanti in oro bianco 18 carati impreziositi da 5 diamanti taglio baguette (~0.38 ct per passante). Fibbia ardiglione in oro bianco con 9 diamanti taglio baguette (~0.60 ct).. Impermeabilità: 50 metri.
EMOZIONI PASSIONE PER LA MECCANICA di Paolo Gobbi
GENTLEMEN DRIVER ONLY 76 GALILEUS
L’EVENTO PIÙ IMPORTANTE DEL CIRCUITO “CLASSIC RACING”: IL GRAND PRIX DE MONACO HISTORIQUE
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i è svolta a Montecarlo, nello scorso maggio, l’edizione 2014 del Grand Prix de Monaco Historique . Organizzata con cadenza biennale seguendo l’esatto tracciato del Gran Premio di F1, è considerata la più eclettica e prestigiosa gara di automobili da corsa classiche. In questa manifestazione cinquant’anni di storia delle gare automobilistiche si danno ap-
puntamento sul Rocher per disputare le prove di velocità in condizioni reali: i piloti si danno battaglia al volante di auto da collezione suddivise in sette categorie. Dal 2002, Chopard è associata all’evento in qualità di sponsor e cronometrista ufficiale. Le auto in gara più antiche risalgono agli anni ‘30 dello scorso secolo; a quei tempi, i marchi che dominavano le classifiche erano Bugatti e Alfa Romeo. Le F1 degli anni ‘50, ‘60 e ‘70 sono le regine della corsa. Con le Lola, le McLaren e
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EMOZIONI PASSIONE PER LA MECCANICA
L’OROLOGIO CHOPARD Grand Prix de Monaco Historique cHrono ref. 168570-3001 Cassa: da 44,5 mm di diametro in titanio microbillé, spessore 13,9 mm. Corona in titanio Lunetta in acciaio con inserto in alluminio nero, numeri decalcati argento e punti gialli Fondello con inciso il logo dell’Automobile Club di Monaco. Quadrante: Quadrante azzurrato argenté. Contatori scavati azzurrati di colore nero a ore 12 e 6, contatore scavato argenté a ore 9. Lancette dell’ora e dei minuti di colore nero metallizzato. Lancetta dei secondi centrale gialla Movimento: cronografo meccanico a carica automatica. Diametro totale 37,20 mm, 24 rubini, 46 ore di riserva di carica. Frequenza 28.800 alt/ora. Certificato di cronometria (COSC) Impermeabilità: 100 metri.
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EMOZIONI PASSIONE PER LA MECCANICA
le Tyrell si vede scorrere la storia dei progressi dell’aerodinamica e della ricerca motoristica. Infine, le GT Ferrari, Maserati, Jaguar o Aston Martin degli anni ‘60 rappresentano lo spirito “gentleman driver” per eccellenza. Con il Grand Prix de Monaco Historique, queste auto leggendarie possono rivivere la loro vocazione di sempre: far rombare i motori e accompagnare i piloti nelle loro prestazioni fino alla vittoria. Nei tre giorni di gara, infatti, le auto devono affrontare le curve strette della Condamine, il leggendario tornante della Rascasse, il veloce tunnel e la temuta curva Sainte-Dévote. I pericoli sono reali sia per gli uomini sia per i loro destrieri a quattro ruote. I concorrenti arrivano
a superare i 240 km/h e ogni sorpasso è sempre una battaglia sulla stretta pista del circuito di Monaco. La gara è autentica e i piloti si contendono il podio, ragion d’essere di questo Gran Premio. La passione per la meccanica Chopard è strettamente legata al mondo delle gare classiche. La Maison Chopard e il Grand Prix de Monaco Historique hanno in comune la passione per la bella meccanica, la precisione e il rigore. “Vorrei congratularmi con l’Automobile Club di Monaco per lo straordinario lavoro realizzato nell’ambito delle auto d’epoca e sottolineare la qualità della loro organizzazione
La prima edizione del Grand Prix de Monaco Historique fu organizzata nel 1997, in occasione del 700° anniversario del regno della dinastia Grimaldi. Chopard, sponsor e cronometrista ufficiale della manifestazione dal 2002, ha deciso di rendere omaggio alla celebre competizione creando una splendida collezione di cronografi d’eccezione. Ispirati nelle finiture e nelle performance alle automobili d’epoca, sono tutti dotati di calibri cronometrici certificati dall’ente ufficiale svizzero di cronometria (COSC).
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EMOZIONI PASSIONE PER LA MECCANICA
Jacky Ickx è uno dei piloti di automobili più affascinanti del XX secolo. La sua straordinaria carriera è segnata da grandi successi, come le sei vittorie della 24 ore di Le Mans che gli hanno valso il soprannome di “Monsieur Le Mans”. Sportivo d’eccezione, Jacky Ickx ha saputo distinguersi in molte delle numerose discipline cui si è dedicato.
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in tutti questi anni. È un onore per Chopard essere associata al Grand Prix de Monaco Historique, che è senz’altro un momento importante del calendario delle gare automobilistiche” afferma Karl-Friedrich Scheufele, Co-presidente di Chopard. Per Chopard, automobilismo e orologeria fanno parte dello stesso universo, quello della meccanica perfettamente riuscita. Chopard, infatti, condivide con i piloti l’attrazione per la meccanica di precisione e gli oggetti d’eccezione. Inoltre, la partnership affonda le radici in una passione ancor più personale. Karl Friedrich Scheufele, infatti, è lui stesso collezionista e pilota di macchine d’epoca e spiega: “In questo sono stato contagiato da mio padre,
che ha sempre amato le auto classiche. Nel 1987 sono andato in Italia per scoprire la Mille Miglia. Sono rimasto molto colpito dalla corsa e ho colto immediatamente le opportunità che potevano derivare dall’associazione tra ‘classic racing’ e orologi Chopard.” L’orologio Dal 2002, la maison Chopard crea un orologio in edizione limitata per ogni edizione del Grand Prix. Per la prima volta, gli orologi Chopard Grand Prix de Monaco Historique 2014 compongono una collezione completa che esprime il tecnicismo tipico del “classic racing”.L’orologio Grand Prix de Monaco Hi-
EMOZIONI PASSIONE PER LA MECCANICA CHOPARD Grand Prix de Monaco Historique autoMatic
L’OROLOGIO CHOPARD Grand Prix de Monaco Historique autoMatic ref. 168568-3001
Cassa: da 44,5 mm di diametro in titanio microbillé, spessore 13,95 mm. Corona in titanio Lunetta in acciaio con inserto in alluminio nero, numeri decalcati argento e punti gialli Fondello con inciso il logo dell’Automobile Club di Monaco. Quadrante: Quadrante azzurrato argenté. Numeri arabi sovradimensionati in rilievo a ore 12 e 6. Réhaut giallo. Lancette dell’ora e dei minuti di colore nero metallizzato. Lancetta dei secondi centrale gialla Movimento: meccanico a carica automatica. Diametro totale 37,20 mm, 24 rubini, 46 ore di riserva di carica. Frequenza 28.800 alt/ora. Certificato di cronometria (COSC) Impermeabilità: 100 metri.
storique Automatic è lo strumento orario per eccellenza. Il suo calibro a carica automatica certificato dal COSC è come un V6 e garantisce una prestazione cronometrica in grado di soddisfare le esigenze dei piloti e quelle di Chopard. Equiparabile a un V8, il modello Grand Prix de Monaco Historique Power Control possiede un indicatore di riserva di carica posto a ore 6 che ricorda, nello stile, la strumentazione di bordo per i livelli di olio e carburante. Infine, il modello Grand Prix de Monaco Historique Chrono è il V12 della famiglia. Forte, di classe e distinto, è lo strumento del pilota per eccellenza. I tre modelli Grand Prix de Monaco Historique sono rea-
lizzati sulla base di una piattaforma comune e si distinguono per il loro design interamente ripensato e innovativo. La carrozzeria è una cassa in titanio di 44,5 mm, materiale scelto per la sua leggerezza, la sua durezza e la sua dermocompatibilità. Il fondello reca inciso il logo dell’Automobile Club di Monaco ed è in acciaio, che meglio si presta al lavoro di incisione. Le anse sono state rilavorate per offrire un miglior comfort al polso. Ma è il quadrante a esibire le principali modifiche. La superficie scanalata e azzurrata, sempre in moto, ricorda le auto da corsa che sfrecciano e la segnaletica orizzontale all’uscita delle curve.
Il Grand Prix de Monaco Historique chiama a raccolta piloti e appassionati della meccanica d’epoca per questa particolare gara di auto da corsa. Chopard è sponsor e cronometrista ufficiale dell’evento dal 2002, una alleanza del tutto naturale per un marchio che non fa mistero della propria passione.
Con l’aiuto della lente, il maestro orologiaio verifica la corretta esecuzione dell’assemblaggio del movimento. L’elemento umano è ancora assolutamente indispensabile per la realizzazione degli orologi della Glashütte Original.
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EMOZIONI CREATURE SASSONI di Paolo Gobbi
DAS UHREN UN VIAGGIO NEL CUORE DI GLASHÜTTE ORIGINAL PER SCORIRE I SEGRETI DEI SUOI PRESTIGIOSI SEGNATEMPO
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a più di 150 anni la cittadina di Glashütte è sinonimo di orologeria meccanica di alta qualità. Non a caso alcune delle realtà industriali più importanti ed acclamate del XXI secolo, e tra queste naturalmente la Glashütte Original oggetto del servizio, trovano proprio lì la loro sede, rendendo la piccola località sassone, nei dintorni di Dresda, una delle culle della misurazione di precisione del tempo. In realtà l’arte di realizzare orologi molto complessi con il massimo della perfezione, ha una lunga tradizione alla Glashütte Original. Sin dalla fondazione della prima azienda d’orologeria a Glashütte, grazie all’orologiaio
II nuovo Senator Chronograph Panorama Date di Glashütte Original, fotografato nella versione con cassa in platino e quadrante realizzato a mano.
della corte sassone F.A. Lange nel dicembre 1845, la cittadina posta nella valle del fiume Müglitz, diventò il centro dell’orologeria tedesca. Gli orologi originali di precisione di Lange, Assmann e Helwig resero popolare gli orologiai di Glashütte ben oltre i confini della Germania. Oggi questo concetto è ribadito anche nell’aforisma che sintetizza la filosofia della Casa: quando sul quadrante c’è scritto Glashütte Original, anche dentro è originale Glashütte, andando a rimarcare un concetto basilare di qualità Made in Germany che impegna i suoi maestri orologiai alla massima funzionalità e affidabilità. Con una serietà di fabbricazione esemplare, la manifattura risponde appieno a questa elevata aspettativa da parte dei suoi
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EMOZIONI CREATURE SASSONI
L’OROLOGIO GLASHÜTTE ORIGINAL PanoMaticinverse Cassa: diametro 42 mm in oro rosa, spessore 12,30 mm. Corona e lunetta in oro rosa. Fondello chiuso per mezzo di cinque viti, con oblò in vetro zaffiro. Quadrante: superficie superiore del movimento con finitura in rodio galvanizzato. Indici applicati. Movimento: meccanico a carica automatica, calibro 9102. Diametro totale 38,20 mm, spessore 7,1 mm, 49 rubini, 42 ore di riserva di carica. Frequenza 28.800 alt/ora. Impermeabilità: 50 metri. Prezzo: x.000 euro
estimatori. Così a Glashütte non solo vengono sviluppati e montati tutti i movimenti, ma questi stessi vengono anche letteralmente prodotti: dalla vite più piccola fino al meccanismo più complicato. Grazie a questo la Glashütte Original può essere ammessa, a buon diritto, nel ristretto circolo delle vere e proprie manifatture d’orologi, cui appartengono soltanto pochi fabbricatori d’orologi al mondo. Metodologia costruttiva Abbiamo detto precedentemente che una delle caratteristiche della Glashütte Original è quella di sviluppare e fabbricare dei manufatti meccanici con un’altissima precisione ed una
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minuziosa lavorazione manuale. I maestri orologiai rifiniscono i meccanismi fino a trasformarli in piccole opere d’arte in miniatura, che vanno a simboleggiare al meglio le note “virtù tedesche”: qualità, precisione ed affidabilità. A differenza degli orologi svizzeri, tutte le componenti inserite negli orologi Glashütte sono, come da tradizione, alloggiate sotto ad un unico ponte del ruotismo che ricopre per tre quarti il movimento. Soltanto l’alloggiamento del bilanciere è stato dotato di un ponte proprio. Ciò ha comportato sì l’esigenza di maggior precisione in fase di fabbricazione e di montaggio, ma, al contempo, ha fatto sì che fosse creato un inderogabile principio di costruzione che, fino
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ad oggi, Glashütte segue alla lettera. Altra caratteristica peculiare sono le viti azzurrate. Delle minuscole viti in acciaio sono lucidate a mano e poi scaldate brevemente a fuoco vivo a circa 300°. Questo procedimento conferisce loro un permanente color blu profondo e brillante. Passando alle finiture merita di essere ricordata la decorazione a Nastro di Glashütte. Si tratta di una politura striata, sottile e regolare che funge da decorazione del movimento e viene effettuata, mediante un accurato procedimento, sul ponte del ruotsimo o sul ponte del bilanciere. Quest’ultimo, vero e proprio cuore dell’orologio, è un sistema oscillante composto da anello e albero del bilanciere, doppio disco e
spirale. Nell’anello del tradizionale bilanciere a vite (che è poi quello utilizzato dai Glashütte Original) sono alloggiate 18 viti d’equilibratura in oro con una filettatura di 0,35 mm le quali, originariamente, avevano la funzione di equilibrare il peso del bilanciere. La regolazione di precisione avviene invece per mezzo di un dispositivo a collo di cigno. Tale denominazione è dovuta alla forma a collo di cigno della molla in acciaio minuziosamente lucidata a mano, la quale preme contro la racchetta permettendo così un aggiustaggio di precisione per un esatto funzionamento dell’orologio. Altra particolarità costruttiva importante, comune ai meccanismi di gran pregio, è quella
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di avere i rubini alloggiati in castoni avvitati. I castoni sono nobili cuscinetti in oro 18 kt, che vengono collocati nelle guaine sul ponte e fissati mediante viti azzurrate. Tutti gli elementi di regolazione, la molla a collo di cigno appunto e la racchetta, vengono lucidati tradizionalmente a stagno. Questo procedimento, realizzato esclusivamente a mano, si realizza con l’ausilio di un’asta di stagno e di finissima polvere di diamante. Mediante movimenti uniformi si rimuove lo strato superiore ruvido e la superficie diviene lucida come uno specchio, non presentando più alcuna asperità, nemmeno se esaminata con l‘apposita lente d‘ingrandimento.
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Senator Chronograph Panorama Date La Casa sassone quest’anno ha riscoperto il fascino dell’arte orologiera con un nuovo movimento cronografico interamente sviluppato e realizzato a mano presso la propria manifattura di Glashütte. Si tratta del calibro cronografico a ruota a colonne 37-01, utilizzato nel Senator Chronograph Panorama Date e primo cronografo integrato di sua produzione. Due le versioni in produzione: una con cassa in platino e quadrante realizzato a mano e l’altra con cassa in oro rosso e quadrante a finitura satinata. Il team di ingegneri e tecnici della manifattura è riuscito, ancora una volta, a combinare assieme in modo innovativo una serie di classiche com-
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L’OROLOGIO GLASHÜTTE ORIGINAL seventies chronograPh PanoraMa Date Cassa: da 40x40 mm in acciaio, spessore 13,50 mm. Corona e lunetta in acciaio. Fondello chiuso per mezzo di otto viti, con oblò in vetro zaffiro. Quadrante: in rutenio galvanizzato con finitura soleil e indici in oro applicati Movimento: meccanico a carica automatica, cronografo integrato, calibro 37-02. Diametro totale 31,60 mm, spessore 8 mm, 65 rubini, 70 ore di riserva di carica. Frequenza 28.800 alt/ora. Impermeabilità: 100 metri.
plicazioni: la lancetta cronografica centrale, i totalizzatori dei 30 minuti e delle 12 ore cronografiche, il dispositivo flyback, il sub-quadrante dei piccoli secondi, l’indicatore di riserva di carica (70 ore) e la rinomata Data Panoramica, tipica degli orologi di Glashütte Original. Al contrario di altre più complesse realizzazioni, il Calibro 3701, a ricarica automatica con ruota a colonne e frequenza di 4Hz, è stato volutamente disegnato per essere il più possibile semplice e compatto. Con un diametro di 31.6 mm ed una semplicità di funzionamento assoluta, questo movimento può vantare una maggiore stabilità e, conseguentemente, un’eccellente performance. Il nuovo cronografo presenta le tipiche rifini-
GLASHÜTTE ORIGINAL INCARNA E MANTIENE VIVA LA STORICA TRADIZIONE OROLOGIERA SVILUPPATASI NELLA CITTADINA SASSONE A PARTIRE DAL 1845
ture e caratteristiche per cui questo produttore è famoso. Un vetro zaffiro bombato, con doppio trattamento antiriflesso, protegge il quadrante, mentre un secondo vetro zaffiro, inserito nel fondello, rende visibile il movimento automatico. Tra i preziosi elementi in tal modo apprezzabili, ricordiamo qui il rotore ed i ponti cronografici montati sulla tipica platina a tre-quarti di Glashütte, la decorazione a nastro di Glashütte, le viti azzurrate e la massa periferica in oro massiccio 21 carati (850/000) applicata al rotore scheletrato con il tema del logo a doppia G. e il nuovo apparato oscillatorio a quattro viti di regolazione in oro, facilmente visibile attraverso il fondello.
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LE VOCI DEL TEMPO HAMILTON di Paolo Gobbi
A COLLOQUIO L’INTRAPRENDENTE CEO DI HAMILTON, UNO DEI MARCHI PIÙ CONOSCIUTI E AMATI DAGLI APPASSIONATI ITALIANI
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La storica sede americana della Hamilton
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Hamilton è uno dei marchi più conosciuti ed indossati dagli italiani. Artefice in questi ultimi anni della sua crescita, commerciale e comunicativa, è il suo CEO Sylvain Dolla, al quale abbiamo chiesto di raccontarci presente e futuro del brand.
Hamilton e il cinema, un amore che parte da lontano. Come fate a mantenerlo vivo? Ci sono diversi aspetti che rendono unico il nostro posizionamento nel mondo del cinema. Innanzitutto l’intenso e duraturo legame con Hollywood è iniziato nel 1951 e da allora possiamo vantare la presenza dei nostri orologi in oltre 400 pellicole. Lavoriamo da oltre 60 anni a stretto contatto con tutti i talenti che stanno dietro alla macchina da presa: dai registi ai costumisti, ai trovarobe… Per onorare e premiare il talento delle professionalità che lavorano dietro le quinte di ogni film, nel 2006 abbiamo creato i premi Hamilton Behind The Camera Awards a Los
SYLVAIN DOLLA
L’AMERICA NEL CUORE
Angeles e a Shangai. Siamo fieri di essere l’unico brand che ha dato vita a un evento che premia le eccellenze del mondo del cinema. Assecondando le richieste dei vari registi e scenografi, non perdete la vostra personalità? Al contrario credo che unire le sinergie a questo livello sia molto positivo e benefico per il marchio. Quando una produzione cinematografica ci approccia, lo sforzo per creare insieme l’orologio “perfetto” rappresenta una sfida considerevole non solo per le differenti tempistiche di realizzazione che caratterizzano le due industrie, quella cinematografica e quella orologiera, ma soprattutto perchè l’intero processo creativo è per noi di grande ispirazione, ci offre nuovi spunti e nuove idee e ci permette di proiettarci anche in dimensioni altre rispetto alla nostra. C’è differenza tra i modelli che vengono utilizzati nei film e quelli normalmente commercializzati? Per alcune pellicole proponiamo orologi già
LE VOCI DEL TEMPO PIAGET
Sylvain Dolla, CEO di Hamilton
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Il Khaki X-Wind Limited Edition, dal design sofisticato, è dotato di un dispositivo di calcolo dell’angolo di deriva che soddisfa le esigenze tecniche ed estetiche di tutti gli appassionati di aviazione. Orgogliosamente in linea con la secolare tradizione di primati nel settore dell’aviazione che contraddistingue Hamilton, questo orologio è un connubio di raffinatezza orologiera e stile contemporaneo: una speciale edizione limitata ambita da piloti e aspiranti tali in tutto il mondo. Costa 1.800 euro.
esistenti provenienti dalla nostra core collection, come ad esempio per il Ventura in Men in Black 1, 2 e 3 oppure sviluppiamo un modello appositamente per il personaggio. In questo caso l’orologio rimarrà un pezzo unico, anche se quasi sempre sarà poi utilizzato come base per sviluppare una versione un vendita al pubblico. Che fine fanno questi orologi? Sono parte di una collezione, molto ampia, di nostra proprietà, conservata all’interno di un vero e proprio museo. Il suo modello preferito? Quello sviluppato per il film U.S. Marshals, che ha addirittura del sangue “finto” sul braccialetto. I progetti odierni? Nella prima parte dell’anno abbiamo fatto molta promozione intorno al mondo di Jack Ryan, mentre a novembre saremo presenti al polso di Matthew McConaughey con il Khaki Pilot Day Date nel film di fantascienza Interstellar di Christopher Nolan. C’è differenza tra la presenza nel mondo del cinema di Hamilton e quella di altri produttori?
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Le nostre attività nel mondo del cinema sono diverse da quelle degli altri perché le svolgiamo da oltre mezzo secolo e, fondamentalmente, sono “genuine”. In che senso genuine? Perché non lavoriamo con il marketing dei film, ma con gli artisti in prima persona. Un esempio è il film Man in Black dove l’orologio -un Ventura- era parte integrante dell’uniforme dei personaggi: questo per tutti i vari episodi girati in tanti anni. Ne sono un esempio perfetto i Behind the Camera Awards, dove premiamo tutte le professionalità, anche quelle meno conosciute dal pubblico dei non addetti ai lavori. In quanti film è possibile vedere un Hamilton? Per quanto è di nostra conoscenza, siamo apparsi in oltre 400 film, con una cadenza di dieci o dodici nuove pellicole all’anno. In alcuni di questi siamo anche personalmente coinvolti nel lavoro di promozione. Per fare tutto ciò abbiamo una persona dedicata a Los Angeles che valuta le sceneggiature, mentre un’altra persona lavora a tempo pieno in Svizzera per coordinare la parte strettamente produttiva e logistica. Ad esempio, in Interstellar Christopher Nolan voleva un se-
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gnatempo particolare che seguisse l’idea del viaggio nel tempo e che è alla base del film stesso. Abbiamo letto prima il copione e in brevissimo tempo abbiamo sviluppato l’orologio. Tempi diversi, quelli del cinema, rispetto alla produzione reale. Sì, totalmente diversi. Per i film l’orologio è un attrezzo di scena, che riusciamo a realizzare al massimo in quattro settimane. Di solito utilizziamo movimenti e casse già presenti in collezione e li adattiamo ai desideri del regista o del trovarobe, considerando che quasi sempre ci vengono richiesti realmente funzionanti. Ben diverso il discorso quando dobbiamo realizzare un nuovo modello di regolare commercializzazione, per il quale non impieghiamo mai meno di un anno. Lavorando con il cinema avete un ritorno solamente mediatico o anche commerciale? Non è possibile quantificare il ritorno che
abbiamo dal mondo del cinema, sarebbe troppo complesso. Noi stiamo attenti solamente a raccontare storie autentiche al pubblico, perché ormai i nostri clienti hanno accesso sempre più alla stampa specializzata, ai blog e quindi sono molto preparati su quello che comprano. Hamilton è anche azione, con tanti modelli dedicati al mondo sportivo e dell’aviazione. Siamo fortunati perchè la nostra storia affonda le proprie radici non solo nell’industria cinematografica ma anche nel mondo dell’aviazione già dal 1919. Oggi l’aviazione rappresenta uno dei pilastri principali della brand. Nel realizzare orologi legati al mondo dell’aviazione lavoriamo a stretto contatto con le più importanti squadriglie aeree esistenti e con il nostro brand ambassador, il pilota acrobatico Nicolas Ivanoff. Nel 2014 le più importanti novità orologiere Hamilton sono dedicate proprio al mondo dell’aviazione.
l’Hamilton Behind The Camera Award - “Nastri d’argento 2014 - Opera Prima” quest’anno è andato a Pierfrancesco Diliberto per l’esordio alla regia con il film “La mafia uccide solo d’estate”. Al suo polso il Pan Europ di Hamilton, dal gusto vintage, riprende l’estetica di un modello del 1971. Movimento automatico personalizzato e cinturino NATO. Costa 845 euro.
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Chi indossa il Khaki Pilot Pioneer Aluminum è abituato a viaggiare leggero. La tradizione aeronautica di Hamilton ha ispirato il marchio a integrare per la prima volta nei suoi orologi l’alluminio, un metallo versatile che permette un comfort senza paragoni al polso. La gamma comprende quattro tonalità che richiamano le azioni esterne sul campo, dal sabbia al verde kaki, dal nero intenso al blu navy delle uniformi da pilota. Costa 850 euro.
L’America, vostra terra di origine, è ancora viva nelle vostre creazioni? Il legame col mondo del cinema è un ottimo modo per mantenere vivo il collegamento con l’America. In effetti Hamilton ha una doppia nazionalità. Questa è una fortuna perché spesso vuol dire avere una visione diversa e questo ti aiuta a progredire. Abbiamo una serie di ispirazioni americane come l’orologio di Elvis Presley, di Hollywood, della Marina, il primo orologio delle Ferrovie. E allo stesso tempo abbiamo la precisione Svizzera e la fortuna di essere parte di un grande gruppo come Swatch, che ci permette di sviluppare meccanicismi e utilizzare tecnologie di precisione. Questo doppio aspetto ci rende unici e ci permette di distinguerci, grazie a un DNA unico e storie di brand genuine. Ci racconta i vostri nuovi modelli? Il primo si chiama Pan Europ e si ispira a un precedente modello degli anni ’70, il primo cronometro meccanico del brand e uno tra i primi al mondo. Abbiamo ripreso il design della cassa e integrato un nuovo meccanismo con 80 ore di riserva di marcia. Tra le sue caratteristiche salienti, il rotore scheletrato e il doppio quadrante.
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Ritorna anche l’America? Le nostre origini americane si evidenziano nella nuova interpretazione del Bagley del 1931. Abbiamo giocato sulla forma della cassa, inserendo un disegno matelassé sul quadrante. Un ritorno al passato? Certo, al nostro DNA. Come nel caso del nuovo Flintridge, ispirato a un Hamilton sportivo degli anni ‘30 con coperchio di protezione: realizzato in un’edizione limitata a 999 pezzi, è perfetto per i collezionisti. Solo vintage? No. I nuovi RailRoad nella versione Auto Chrono e Small Second ne sono la conferma. L’idea dietro a questo nuovo cronometro, che utilizza un calibro originale Hamilton e una riserva di carica migliorata, era di giocare con il concetto dell’orologio da taschino, di quelli utilizzati nel mondo delle ferrovie. Tutto questo ci riporta agli albori della nostra stessa produzione. Non a caso abbiamo inserito una serie di elementi che ricordano la forma degli orologi da taschino. Continuando con le particolarità di questa collezione, penso si debba notare sull’au-
tomatico il quadrante dei secondi continui a ore otto: eravamo stanchi di metterlo al sei. Quindi non c’entra nulla il fatto che l’otto sia il numero fortunato per i cinesi? (sorridendo) E’ vero che è anche un numero fortunato. Il motivo vero è che volevamo che il quadrantino dei secondi fosse decentrato, asimmetrico rispetto al centro. I nuovi mercati asiatici hanno influenzato la vostra produzione? Il Giappone è uno dei paesi che ci ha maggiormente ispirato poichè è fortissimo il legame che loro hanno con gli originali orologi Khaki. Ad esempio la creazione degli indici del nostro nuovo modello Khaki Field è il risultato di un input arrivato proprio dal nostro team giapponese. Siete intervenuti anche sul Kakhi? Quest’anno con il Khaki Pilot Pioneer abbiamo lanciato per la prima volta una nostra cassa realizzata interamente in alluminio. Questo perché abbiamo un forte know-how all’interno del groppo e inoltre questo materiale sancisce bene il nostro legame con il mondo dell’aeronautica.
Scendiamo sul concreto. I prezzo dei vostri orologi cambia da nazione a nazione? Sostanzialmente no. Ad esempio in Europa il prezzo è uguale in tutti i paesi anche se, in alcuni casi come l’Italia, una tassazione più alta (l’IVA al 22%) ci penalizza erodendo i nostri margini. Quindi preferite guadagnare di meno ma garantire sempre lo stesso listino? Sì. Partiamo sempre dal consumatore e non vogliamo che sia penalizzato da tassazioni differenti o altro. Cina a parte, quali sono i vostri mercati più importanti? Senza dubbio il Giappone e l’Italia.
I due nuovi segnatempo RailRoad coniugano la lunga tradizione di Hamilton nella misurazione del tempo nel settore dei trasporti con una tecnologia e un design che osano avventurarsi in territori inesplorati. Facendo riferimento al titolo di “The Watch of Railroad Accuracy - orologio di precisione ferroviaria”, guadagnato dal marchio nell’America del XIX secolo, integrano al loro interno elementi di design degli orologi da tasca di quell’epoca. Il RailRoad Auto Chrono (costa 1.495 euro) è dotato di uno chemin de fer a spirale che ospita un tachimetro .
Due clientele storicamente esigenti? Vero e la cosa ci riempie d’orgoglio. In Italia e Giappone gli acquirenti, i rivenditori e la stampa sono tutti di alto livello. Quindi la competizione è più difficile, ma anche ricca di soddisfazioni. In Italia c’è una vera e propria “cultura orologiera” e per noi rappresenta in Europa il primo mercato.
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ARTE E AMORE
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DIVI LE NOSTRE PASSIONI di Valeria Altobelli
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C’era anche lei tra le stelle che hanno brillato a Venezia, nella cornice dello straordinario Festival del Cinema. La bella e giovane Cristiana Capotondi si è contraddistinta, ancora una volta, per la sua sempiterna fanciullesca bellezza. Cinta in un abito floreale, su uno sfondo nero in chiffon di seta, quasi come una Venere botticelliana dei nostri giorni, con le spalle scoperte esaltate dai lunghi capelli ramati raccolti in una treccia morbida con qualche ciocca libera, tra il fumo appariva misteriosa e quasi eterea, come una vera elfa del bosco. E’ lei, senza dubbio, una delle più autentiche ed indiscusse icone del nostro cinema italiano. Tanto intelligente quanto graziosa, Cristiana sa dosare le sue apparizioni come poche altre sue coetanee del mondo del cinema. Esile, sguardo dolcissimo e modi gentili, dopo essersi fatta le ossa negli anni Novanta in alcune serie televisive di successo, la giovane attrice romana ottiene una bella fetta di popolarità grazie al divertente spot televisivo di un celebre gelato, lo stesso che lanciò in precedenza il suo collega Stefano Accorsi. Parallelamente al percorso che le fa conseguire la Laurea Scienze della Comunicazione presso l’Università La Sapienza di Roma, la giovane Cristiana continua la sua ascesa professionale con un costante ed assennato studio che la porta ad affinarsi sempre di più nel suo apprezzato e stimato lavoro di attrice. Tutti sapevamo che “il botto”, come lo definisce lei, sarebbe prima o poi arrivato per Cristiana. Forse qualcuno avrebbe potuto pensare che sarebbe scoppiata nel piccolo schermo che l’aveva cullata per tanto tempo... e invece no. Alla bella Cristiana il tubo catodico è servito solo come incubatrice e il “grande botto” l’ha fatto al cinema. Che fosse un volto adeguato al grande schermo lo avevamo già intuito dalla bella prova di attrice che aveva dato in “Volevo solo dormirle addosso”, mentre nuda, sopra
un letto disfatto, si fa baciare da uno spietato In occasione della 71esima Internazionale d’Arte Giorgio Pasotti. Ma non era abbastanza. Con- Mostra Cinematografica della Biennale sacrata in “Notte prima degli esami” dal regista di Venezia, Jaeger-LeCoultre rinnovato il proprio impegno Fausto Brizzi, strabiliante interprete e nuova ha nei confronti di Emergency, rivelazione della settima arte italiana, Cristiana l’associazione umanitaria per portare aiuto alle Capotondi è degna del nomignolo di “Jodie Fo- nata vittime civili delle guerre e ster italiana” e i critici non mancano occasione della povertà e che celebra i vent’anni di per ricordarglielo. Dietro quegli occhi così vivi, quest’anno attività. Il 28 agosto, con un sotto quella valanga di ricci e oltre quell’aria da red carpet scenografico tutto Jaeger-leCoultre, ragazzina innocente dall’aria sbarazzina si per- d’effetto, al fianco di Cecilia Strada, cepisce una stoffa da professionista che è rara Presidente di Emergency, celebrato i venti anni da trovare in altre sue colleghe. Una donna vir- ha dell’organizzazione fondata il tuosa, volitiva e vera, che ha vissuto, accanto a 15 maggio del 1994. quello smisurato per il suo lavoro, i Jaeger-LeCoultre suoi amori for Emergen in maniera sempre semplice e naturale, proprio come fanno le sue coetanee. Così Cristiana è riuscita ad affermarsi nel mondo del cinema senza mai farsi sovrastare dalla ribalta mediatiIn occasione della 71. Mostra ca, mantenendo abbastanza riservata la sua vita Internazionale d'Arte Cinematograf privata. Nel 2008 aprìVenezia, il cuore Jaeger-LeCoultre al mondo interorinnova il proprio impegno nei con l'associazione umanitaria nata per portare aiuto alle vittime civili delle parlando della necessità di vivere un “momento e che celebra quest’anno i vent’anni di attività. di castità sentimentale”. Recentemente, in una intervista rilasciata adIl un noto settimanale, ha scenografico tutto d’effetto, Jaeger 28 agosto, con un red carpet Cecilia Presidente di Emergency, celebrerà i venti anni dell’org svelato di averne vissuto unoStrada, di castità sessuale, maggio 1994. Voltiexnoti del mondo del cinema, sfilerann durato un anno circa,15con il suodel compagno, innalzeranno rossi calici pregiati, realizzati dai Mastri Vetrai della New M veejay di Mtv - oggi imprenditore, Andrea Pezzi, che è sempre accantoIl primo alla sua amata Cristiana intervento fu in Ruanda, poi vennero L’Iraq, la Cambogia, l’A negli eventi che la vedono protagonista. paesi, persino l’Italia, per curare le vittime della guerra e della pove Ho una vita semplice e non mi preoccupo viaggio volto all’impegno di migliaia di persone a praticare i diritti uman di farmi vedere. Associo al termine ‘storia Era il 2011 quando Jaeger LeCoultre decise di unirsi al viaggio di Em d’amore’ una scelta profonda. Una ‘storia’ sostenuto gli ospedali in Sudan e nella valle del Panshir, in Afghanistan l’ho avuta dadeciso bambina, e una scelta prodi finanziare l’attività del Centro chirurgico e pediatrico di Gode fonda l’ho fatta sette anni fal’ospedale con Andrea. Aperto nel 2001, di Goderech di Emergency è ancor oggi p Sono stata struttura fortunata perché tra i 12 e idi qualità e gratuita. Nel mese di agost sanitaria accessibile, la nuova sala di terapia 22 anni attività ho avuto un fidanzatino e intensiva e due nuove sale operato di ammodernamento previsti si è deciso di realizzare un l’amoreulteriori mi halavori spostata verso un’alper l’allestimento della quale sono necessari sia arredi che apparecch tra persona. Dopo, però, ho domonitor, concentratori, tavolo operatorio). Anche il reparto di fisioter vutotutto ricostruirmi un’identità che al sostegno di Jaeger-LeCoultre. questo sarà possibile grazie prescindesse dal ragazzo vicino Inoltre Maisoncapire Svizzera a me. Holadovuto che darà sia- il suo contributo per sostenere le atti reparto come ad esempio il programma di nutrizione per i mo, primadidipediatria, tutto, soli. L’attrice 34enne definito Le celebrities chehadurante la 71. Mostra di Venezia vorranno unirsi il loro“una supporto a questo il suodare Andrea persona che importante progetto, sfileranno sul tapp indosserannocome l’orologio simbolo di questa operazione, c mi fa calice sentireedesattamente all’associazione, contribuendo ulteriormente al finanziamento del Centr mi voglio sentire, che mi dà pace, serenità, visione per affrontare le cose” e soprattutto un uomo in grado di farla diventare “una donna”. InStampa Jaeger-LeCoultre Italia: barbara.ballardini@jaege somma, un amoreUfficio 360 gradi, fatto an- A sinistra, Master Ultra Thin Ufficio difficili. Stampa Emergency: Gola - simonetta@em che di rinunce e di richieste Grand Simonetta Feu di Jaeger-LeCoultre.
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CINEMA RASSEGNE di Romolo Bali
IL GRANDE CINEMA A ROMA
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DAL 16 AL 25 OTTOBRE SI SVOLGERÀ LA NONA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA, CON ALCUNE NOVITÀ DI RILIEVO. QUEST’ANNO SARANNO GLI SPETTATORI A DECIDERE I VINCITORI DEL FESTIVAL E MAGGIORE ATTENZIONE VERRÀ DATA AL CINEMA EMERGENTE, ATTRAVERSO LA GIURIA TAODUE.
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l Direttore Artistico del Festival Internazionale del Film di Roma, Marco Müller, ha annunciato alcune delle novità della nona edizione del Festival, che si svolgerà dal 16 al 25 ottobre 2014 presso l’Auditorium Parco della Musica, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma. Gli spettatori saranno i protagonisti della manifestazione e premieranno i film: i riconoscimenti più importanti saranno infatti assegnati in base alle preferenze espresse dal pubblico all’uscita dalla sala. Ulteriori innovazioni riguardano la Selezione Ufficiale: il Festival 2014 presenterà una struttura più “snella” rispetto al passato, basata su un totale di circa quaranta lungometraggi. Ecco le specifiche linee guida che compongono a livello di contenuto la nuova proposta: Cinema d’Oggi ospiterà film di autori sia affermati che giovani, Gala presenterà una selezione di grandi pellicole “popolari ma originali” della nuova stagione, Mondo Genere proporrà film caratterizzati dai più diversi generi cinematografici, mentre Prospettive Italia farà il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema na-
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zionale di fiction e documentaristico (il nuovo regolamento non prevede più, infatti, una programmazione di mediometraggi e cortometraggi). Al termine di ogni proiezione gli spettatori potranno votare per il film visto e assegnare: il Premio del Pubblico BNL | Gala, in collaborazione con il Main Partner del Festival BNL Gruppo BNP Paribas, il Premio del Pubblico | Cinema d’Oggi, il Premio del Pubblico | Mondo Genere, il Premio del Pubblico | Cinema Italia (Fiction) e il Premio del Pubblico | Cinema Italia (Documentario). Il Festival dedicherà l’intera giornata di domenica 26 ottobre alla proiezione in replica dei film vincitori. Occhi puntati sul cinema emergente La rassegna capitolina rivolgerà quest’anno particolare attenzione al cinema emergente: tutte le opere prime e seconde di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) concorreranno all’assegnazione del Premio TAODUE Camera d’Oro alla migliore opera prima e seconda, selezionate da una specifica e prestigiosa giuria. Il Direttore Artistico proporrà inoltre nelle
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In attesa di scoprire tra pochi giorni i nomi delle grandi star che approderanno sul tappeto rosso del Festival di Roma, nelle immagini che corredano questo servizio ecco alcuni “frammenti” del red carpet dell’edizione dello scorso anno.
prossime settimane al Cda l’assegnazione di alcuni premi del Festival e della Fondazione: il Marc’Aurelio alla Carriera, per celebrare l’opera di un maestro dell’arte cinematografica; il Maverick Director Award, dedicato a quei cineasti che hanno sempre operato in maniera anticonvenzionale e “fuori dagli schemi”; i Marc’Aurelio Acting Awards, destinati a quegli attori e attrici che hanno saputo mettere in campo ai massimi livelli la tecnica recitativa; il Marc’Aurelio del Futuro, che verrà assegnato ad un giovane regista che avrà saputo distinguersi a livello internazionale. Un premio sarà infine assegnato dall’associazione DOC.IT al Migliore Documentario italiano. Da segnalare che, oltre alla Selezione Ufficiale, il Festival ospiterà come sezione autonoma e parallela “Alice nella città”, diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, che presenterà una selezione di lungometraggi che avrà anch’essa una giuria speciale composta da ragazzi tra i 14 e i 18 anni provenienti da tutto il territorio nazionale. The Business Street - Il Mercato del Festival Dal 17 al 21 ottobre si terrà, come ormai punto forte della manifestazione, il Mercato
Internazionale del Film di Roma (TBS - The Business Street e NCN - New Cinema Network), che riaprirà le porte dello storico Hotel Bernini Bristol all’industry di tutto il mondo. Molti gli eventi del Mercato TBS in via di definizione, tra i quali segnaliamo un Focus su Brasile e Argentina, completato da una serie di proiezioni destinate ai professionisti dell’industria cinematografica e da un convegno di presentazione delle linee e delle esperienze di cooperazione tra l’Italia e i due Paesi sudamericani; la terza edizione del China Day, dedicata alla promozione del sistema Italia sul mercato cinese e allo sviluppo di scambi commerciali e di co-produzione tra le due realtà; il progetto Remake it!, spazio riservato ai remake di film di successo, allo scopo di individuare e selezionare storie dal forte appeal in grado di comunicare con i pubblici di tutto il mondo. Da sottolineare, infine, che New Cinema Network presenterà un approfondimento speciale dal titolo “Le Grandi Bellezze”: si tratta di una selezione di progetti di registi stranieri che saranno girati nel nostro Paese. Un modo innovativo per promuovere l’Italia come territorio ideale per l’ambientazione e la realizzazione di film provenienti da tutto il mondo.
In attesa di scoprire tra pochi giorni i nomi delle grandi star che approderanno sul tappeto rosso del Festival di Roma, nelle immagini che corredano questo servizio ecco alcuni “frammenti” del red carpet dell’edizione dello scorso anno.
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DUELANCETTE SPECIALE LAUREUS
IL FUTURO È NELL’ETICA
P Sopra, un momento del Laureus Charity Gala, svoltosi a Milano per supportare la Laureus Foundation Italy. Durante la serata sono stati raccolti oltre 200mila euro.
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er festeggiare il decennale della Fondazione Laureus in Italia, il Mercedes-Benz Center di Milano con IWC Shaffausen ha ospitato all’inizio di settembre la Laureus F1 Charity Night. Per l’occasione un esclusivo red carpet ha visto protagonisti alcuni tra i migliori atleti di oggi, accompagnati da vere e proprie leggende del passato, impegnati per combattere insieme il disagio giovanile attraverso lo sport. Per la cronaca la serata ha permesso di raccogliere ben 200.000 euro totali. Abbiamo approfittato di questa occasione speciale per scambiare qualche idea con Beppe Ambrosini, Brand manager di IWC all’interno della filiale italiana del gruppo Richemont.
BEPPE AMBROSINI CI RACCONTA UN’OROLOGERIA ETICA CHE È MOLTO PIÙ CHE UN SEGNATEMPO Laureus Sport For Good Foundation, di cui IWC è sponsor, con i suoi oltre 150 progetti aiuta a migliorare le vite di milioni di giovani, utilizzando il potere dello sport per combattere crimini giovanili, gangs, HIV/AIDS. Ci sono dei progetti attivi anche in Italia? Certamente; in Italia la Fondazione Laureus opera a livello locale su tutto il territorio italiano, con diversi progetti: la Polisportiva Milano, Napoli, Roma e il Midnight Basketball. Quali risultati avete ottenuto con la Charity night a Milano per il progetto Laureus? La serata è stata davvero un successo, la vendita dei tavoli e l’asta hanno portato ad una raccolta fondi di ben 400.000 euro.
DUELANCETTE SPECIALE LAUREUS
IWC è attiva anche con la Antoine de-Exupéry San Youth Foundation. Come si concretizza con loro il vostro intervento? Nel 2005, IWC Schaffhausen, già forte di una lunga tradizione di Pilot’s Watches, ha suggellato la propria partnership con la Succession Antoine de Saint-Exupéry–d’Agay, fondata dagli eredi del pilota-scrittore per salvaguardarne l’eredità spirituale. IWC sostiene anche la Fondation Antoine de Saint-Exupéry pur la jeunesse, il ramo filantropico della Succession, che opera per mantenere vivi i valori e i principi del famoso umanista francese. Possiamo dire che, dietro a tanti impegni nel sociale, ci sia una volontà di rendere il più possibile etico il vostro lavoro? Per IWC, la Responsabilità Sociale Aziendale consiste nel contributo al miglioramento della società e dell’ambiente. Riteniamo infatti che abbracciare la causa sociale e anche ecologica ci consentirà di offrire il nostro contributo positivo al benessere dei nostri dipendenti, della nostra comunità e dell’ambiente. Il modus operandi aziendale si basa perciò su un approccio olistico che unisce precisione estrema a un design esclusivo, assicurando al contempo il rispetto degli standard più elevati in materia di pratiche industriali sostenibili. A proposito di etica del lavoro, in altri settori come quello dell’elettronica o delle tlc, i numeri della produzione impongono l’utilizzo di manodopera a basso costo, quasi sempre dell’estremo oriente. Nel mondo dell’orologeria c’è questo “problema”? Le attività di produzione di IWC si concentrano a Schaffhausen, in Svizzera. Soltanto le attività al dettaglio sono distribuite in tutto il mondo. Schaffhausen rappresenta un’isola nel panorama orologiero svizzero. Il nucleo principale di costruttori di orologi si trova, infatti, nella Svizzera occidentale. Sin dal 1868 questa particolare posizione geografica ha favorito l’affermarsi di quella peculiare filosofia manifatturiera che punta decisamente sulla tecnologia e sul continuo sviluppo per creare orologi di precisione che mantengono il loro valore nel tempo. Dal 1903 per i progettisti e i designer la promessa di eccellenza
del sigillo «Probus Scafusia» – «Qualità made in Schaffhausen» rappresenta una grande sfida, ma anche un modo per esprimere la loro passione.
Beppe Ambrosini, Brand manager IWC per l’Italia.
IWC è un marchio da sempre legato alla tecnologia. C’è un filo rosso che unisce la vostre tradizione con la produzione corrente? Agli albori dell’aeronautica gli orologi da polso specifici per gli aviatori erano molto rari e quindi la maggior parte dei piloti si orientava con l’ausilio di orologi da tasca. Il primo Pilot’s Watch costruito da IWC nel 1936, lo Speciale Pilot’s Watch, disponeva già di vetro resistente, lunetta girevole con indice per la lettura dei tempi brevi, movimento antimagnetico nonché lan-
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cette e numeri luminescenti in forte contrasto. Caratteristiche che possiamo ritrovare in molti modelli in collezione oggi. Oggi i marchi tedeschi, non solo nell’orologeria, sono spesso alla ribalta. C’è del DNA teutonico anche nelle vostre realizzazioni? In realtà americano. Infatti nel 1868, Florentine Ariosto Jones, orologiaio di Boston, fondò la International Watch Co. a Schaffhausen, lontano dalle manifatture orologiere della Svizzera francese. Il suo obiettivo era quello di combinare le innovative tecniche di produzione statunitensi con la celebre maestria artigianale svizzera. E fu proprio a Schaffhausen che Jones trovò le condizioni ideali: moderni stabilimenti industriali, un impianto idroelettrico alimentato dal Reno per far funzionare i macchinari e, non meno importante, una tradizione orologiera secolare. Ogni anno IWC focalizza la sua attenzione su di un mondo diverso, da quello dell’aviazione a quello de sub oppure della Formula Uno. Non avete paura di disorientare i vostri acquirenti? Le famiglie di orologi IWC – Pilot’s Watches, Portoghesi, Ingenieur, Aquatimer, Da Vinci e Portofino – hanno una lunga tradizione. Testimoniano lo spirito innovativo degli ingegneri di Schaffhausen attraverso quattro generazioni e rispecchiano l’ampia esperienza della manifattura: dai robusti orologi da indossare tutti i giorni a quelli sportivi professionali, alle complicazioni della migliore Haute Horlogerie. Per questo motivo riteniamo che l’ampia diversificata gamma rappresenti una opportunità di scelta per tutti gli appassionati e per tutti i gusti. In Italia l’IWC forse più conosciuto, è il Portoghese cronografo, oggi completamente aggiornato e dotato di un movimento di manifattura. Come è stato accolto dagli appassionati? La famiglia dei Portoghese è certamente tra le più apprezzate all’interno della gamma di IWC. Dal 2013 il Portoghese Chronograph Classic completa la linea più nota di IWC con un modello di raffinato equilibrio e classicità, dotato di movimento di manifattura che è certamente stato ben apprezzato dai nostri appassionati più esperti e attenti alla tecnologia.
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In Italia avete aperto diverse boutique con il vostro marchio. Quali risultati avete ottenuto? Abbiamo aperto 2 boutique in Italia la prima a Roma in piazza di Spagna e la seconda a Venezia in piazza San Marco , due posizioni strategiche e di prestigio degne del Marchio che rappresentiamo. I risultati per Roma sono più che soddisfacenti e in linea con le aspettative, Venezia sta attraversando un momento non facile con un calo di clientela turistica di alto livello e con una stagione caratterizzata dal mal tempo. Questi due avvenimenti non hanno certo aiutato il commercio in generale: anche la nostra boutique, inaugurata solo a dicembre dello scorso anno, ne ha risentito, ma siamo fiduciosi che la situazione possa migliorare. I clienti sono solamente stranieri? Per quanto concerne la clientela la maggioranza sono stranieri, gli italiani, per ovvie ragioni fiscali ormai comprano solo all’estero, dove le leggi per la circolazione del contante sono diverse dalle nostre. Parlando di innovazione, IWC da sempre dedica una grande attenzione alla scelta dei materiali, specie per quanto riguarda la cassa. Quali sono le vostre ultime novità in tal senso? Quest’anno abbiamo presentato all’interno della famiglia degli Aquatimer un modello con cassa in bronzo, l’Aquatimer Chronograph Edition «Expedition Charles Darwin». La scelta del bronzo come materiale per la cassa è un omaggio al famoso brigantino di Darwin, l’HMS Beagle, che tra le varie spedizioni portò lo studioso anche sulle isole Galapagos. A quel tempo il bronzo, grazie alla sua capacità di resistere alla corrosione, veniva usato tra l’altro per gli oblò, le guarnizioni metalliche delle navi e gli strumenti nautici. In sintonia con il credo di Darwin «Niente è più costante del cambiamento», con il passare del tempo, e a seconda dell’uso, il bronzo assume una leggera patina che ne scurisce il colore, conferendo all’orologio una personalità unica e inconfondibile. All’inizio dell’intervista abbiamo parlato di impegno sociale. A questo proposito siete anche attivi con la Charles Darwin Foundation. In
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L’OROLOGIO IWC Portoghese ChronograPh ClassiC edition «laureus sPort for good foundation»
L’edizione speciale di IWC «Laureus Sport for Good Foundation», l’ottava dedicata alla Fondazione, è caratterizzata anche quest’anno dall’inconfondibile colore blu Laureus del quadrante. Realizzato con la cassa in acciaio, è disponibile in edizione limitata di 1000 esemplari. Il segnatempo è impermeabile 3 bar e dotato di un movimento di manifattura IWC calibro 89361, di una funzione flyback e di una stampa sul bordo del quadrante con la scala per misurare brevi intervalli di tempo al quarto di secondo, nonché l’indicazione analogicadei tempi cronografici più lunghi su un quadrante interno. Il cinturino in pelle di alligatore nera di Santoni, rinomato marchio italiano di calzaturedi lusso, completa il look elegante del cronografo.
questo caso lo sguardo si volge verso la protezione dell’ambiente. Come operate con loro? Dal 2009, anno in cui il mondo scientifico ha celebrato il bicentenario della nascita di Charles Darwin, IWC Schaffhausen è diventata uno dei guardiani di questo gioiello della natura. IWC sostiene il lavoro della fondazione con cospicui finanziamenti ricavati dalle vendite dell’orologio subacqueo da polso Aquatimer Chronograph Edition Galapagos Islands. IWC da sempre si è distinta come manifattura attenta al rispetto dell’ambiente e si impegna a tal proposito ad operare nel modo più sostenibile ed ecologico possibile. Il consumo di acqua, gas, elettricità ed altro materiale operativo (necessario per il riscaldamento, l’illuminazione e il condizionamento dell’aria) viene mantenuto quanto più basso possibile, così come i livelli di inquinamento, delle emissioni industriali e dei rifiuti. Cambiamo argomento. Dal suo osservatorio, assolutamente privilegiato, come vede il mercato italiano dell’orologeria? Il mercato dell’orologeria in Italia funziona solo ed unicamente grazie ai consumatori stranieri, quindi il mercato è come si dice alterato da
questa situazione . Per quanto ci riguarda siamo in linea con i nostri obiettivi, ma ormai si naviga a vista e non nascondo una non serenità sul prossimo futuro se la situazione dovesse perdurare. Lei è un manager “storico” nel mondo delle lancette. Com’è cambiato il suo lavoro nell’ultimo ventennio? Ci sono responsabilità diverse? Bella domanda! Faccio questo lavoro da ormai 37 anni e ho conosciuto 3 generazioni che si sono succedute (in alcuni casi) ma cambiamenti veri e propri nella distribuzione non ne ho visti tanti. La settimana scorsa ho visto in televisione che in America alcune aziende fanno le consegne a casa dei clienti con i droni. Quindi il servizio è l’imperativo assoluto: accontentare il cliente e coccolarlo, non solo con la scontistica! Anzi lo sconto uccide il sogno del lusso. Ricordo quando in Harley Davidson consegnavano la moto nuova con il pieno del serbatoio: a loro costava 20 mila lire ma io ero entusiasta dell’attenzione ricevuta! I nostri concessionari, cosi come noi distributori, dovremmo coccolare maggiormente la nostra clientela, cosa che ci impegnamo a fare con i clienti delle nostre boutique, pochissimo sconto ma molto servizio.
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QUATTRORUOTE
SPECIALE LAUREUS
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QUATTRORUOTE
SPECIALE LAUREUS
CENTOMILA STELLE
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a passione, la competenza e la professionalità di tecnici e meccanici del Mercedes-Benz Center di Milano hanno restituito nuovo splendore ad una Mercedes Ponton 220a del 1955. Attraverso le accurate operazioni di restauro, la leggendaria Ponton ha riacquisito le scintillanti cromature e l’originaria livrea bicolore, blu pastello e grau beige, che dal 1953 al 1962 caratterizzava uno dei modelli più significativi nella storia della Stella, antenata dell’attuale Classe S. Questa vettura è stata la protagonista dell’asta benefica in programma al Mercedes-Benz Center di Milano in occasione della Laureus F1 Charity Night: contesa lungamente in sala, è stata battuta alla cifra record di 100mila euro. È la prima volta che le officine del MercedesBenz Center di Milano, il più grande Centro
UN’AFFASCINANTE MERCEDES PONTON È STATA PROTAGONISTA DELLA LAUREUS F1 CHARITY NIGHT Vendita e Rappresentanza della Stella nel Sud Europa, si dedicano al restauro di una oldtimer; un passo decisivo nel mondo del ‘Classic’ che entro il prossimo anno vedrà la nascita del primo Mercedes-Benz Classic Center italiano. L’obiettivo è di offrire a collezionisti e appassionati del nostro Paese un punto di riferimento ufficiale ed altamente specializzato per tutte le attività legate alle auto storiche della Stella: dal restauro all’acquisto, dalla manutenzione e riparazione alla fornitura di ricambi. I Mercedes-Benz Classic Center rappresentano la porta d’ingresso al mondo delle oldtimer e youngtimer della Casa di Stoccarda ed hanno il proprio quartier generale a Fellbach, vero e proprio custode dell’eredità della Stella, che supervisiona tutte le attività di restauro del Museo di Stoccarda e offre consulenza e supporto ai Mercedes-Benz Classic Partner in Germania, Svizzera, Olanda, Stati Uniti e, entro il 2015, anche in Italia. La prima oldtimer restaurata nelle officine del Mercedes-Benz Center di Via Gallarate dove, entro il prossimo anno, nascerà il primo Classic Center Partner italiano, futuro punto di riferimento per i tanti appassionati e collezionisti della Stella nel nostro Paese.
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VINTAGE di Paolo Gobbi
LA CORONA E TIFFANY IL SUBMARINER PIÙ AMATO DAI COLLEZIONISTI
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nossidabile al trascorrere degli anni, il marchio della newyorchese Tiffany & Co. rimane uno dei più conosciuti e apprezzati a livello mondiale. Impossibile non legare il suo nome a tante collezioni di gioielleria, ma anche ad alcuni segnatempo di notevole importanza. Naturalmen- CHI SEGUE te essendo Tiffany un gioielliere, non poteva L’ANDAMENTO avere la capacità di costruire in proprio degli DELLE QUOTAZIONI orologi, che di conseguenza venivano, alme- COLLEZIONISTICHE no fino agli anni ’80, realizzati da “fornitori” LEGATE AL MONDO esterni e poi semplicemente marcati sul qua- ROLEX, SA BENE CHE drante. Possiamo quindi vedere molti Patek IL PRIMO VERO PICCO Philippe con il marchio americano, ma anche IN ALTO DURANTE LE VENDITE ALL’ASTA, Movado, Omega e soprattutto Rolex. La sua presenza sul quadrante della Casa gi- FU RAGGIUNTO DA nevrina, ancorché decisamente rara ed ama- UN DAYTONA CON LA ta dagli appassionati, non manca di destare PERSONALIZZAZIONE sempre una più che giustificata curiosità. Non DI TIFFANY & CO. dimentichiamo che proprio i “Tiffany” sono stati tra i primi Daytona a superare le barriere standard delle quotazioni durante le aste, dando così il via ad uno dei fenomeni collezionistici con il maggiore tasso di crescita, nel mondo dei segnatempo contemporanei. Oggi, a qualche decennio di distanza, il mito della celebre gioielleria di New York, dei “Rolex-Tiffany”, rimane, anche se come accade per tutto il collezionismo di altissimo livello, viene comunque valutato con attenzione pezzo per pezzo. In questa pagina ci concentriamo su uno dei modelli più amati dai collezionisti di tutto il mondo, il Submariner, che proprio nella personalizzazione del celebre gioielliere newyorchese trova una delle sue più interessanti e apprezzate espressioni collezionistiche. La referenza certamente più conosciuta con la scritta Tiffany & Co. stampata su quadrante è la 1680, realizzata negli anni ’70. Innumerevoli le volte che questo modello è stato battuto all’asta. Basti pensare che la sola Antiquorum ha visto un 1680 battuto a Hong Kong nel 2013 a 7.500 euro, nel 2010 a New York per circa 10.000 euro
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Un Submariner ref. 1680 personalizzato da Tiffany & Co. e impreziosito da tutta la sua documentazione originale e dalla scatola del celebre gioielliere americano.
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Una finestra unica sull’universo dell’orologeria e della gioielleria in cui tutti i protagonisti mettono in risalto creazioni e innovazioni di tendenza. Cogliete questa occasione per vivere da vicino la passione, la precisione e la perfezione.
19 – 26 MA R Z O 2015
VINTAGE
In questa pagina due Submariner personalizzati da Tiffany & Co. In alto una ref. 1680, a destra una ref. 5512.
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e nello stesso anno, sempre a New York, un pezzo in condizioni perfette, con scatola originale e documentazione, a 20.000 euro. Anche da Christie’s a Ginevra, lo scorso anno, è stato battuto un 1680 per Tiffany a ben 17.500 euro, mentre Sotheby’s lo aveva messo in vendita nel 2009 con una stima maggiore di 20.000 euro. Per dare un termine di paragone, il 1680 nella sua livrea normale si può acquistare al Christies Watch Shop per 4.473 euro. Decisamente più rari nella versione Tiffany & Co. sono invece i Submariner con la referenza 5512. Orologio non comune, differisce rispetto al 1680 per la mancanza dela datario, mentre il movimento rimane un cronometro COSC (successivamente i Submariner senza la data perderanno la certificazione cronometrica). Pochissimi in questo caso i pezzi andati all’asta: da Bonhams nel 2008 dove è stato battuto per 7.000 euro, oppure da Sotheby’s lo scorso anno a 10.000 euro. Naturalmente l’aumento di valore, spesso consistente, garantito dalla presenza della personalizzazione sul quadrante, ha messo in moto l’inventiva anche di molti falsari. In realtà non è così difficile distinguere tra una scritta ristampata posticcia (che annulla il valore dell’orologio stesso) da una originale anche se, come raccomandazione valida per ogni acquisto di modellistica d’epoca, sarà sempre meglio rivolgersi a venditori conosciuti e referenziati oppure, nell’acquisto tra privati, fare prima periziare l’orologio stesso.
A TAVOLA SAPORI NOSTRANI
di Luca Fontana
L’ORA DEL GOURMET CHRISTIAN & MANUEL - VERCELLI
P
er chi volesse capire il Piemonte, una visita a Vercelli è d’obbligo: la capitale del riso, con quell’aurea un po’ esoterica che contraddistingue le antiche città sabaude, non ancora sbranate dal turismo di massa. Un mondo a sé, in cui artisti ed artigiani portano avanti un’evoluzione, colta e delicata, delle tradizioni dei loro padri. Il ristorante di Christian e Manuel Costardi è perfettamente inserito in questo contesto, all’interno di uno storico albergo da CHRISTIAN & MANUEL agenti di commercio, rivitalizzato con una sala C/O HOTEL CINZIA CORSO MAGENTA 71 di fresca eleganza. Gli chef, famosi per i risotti, propongono VERCELLI 13100 un’evoluzione, spinta ma rispettosa, della cuci- WWW.HOTEL-CINZIA.COM na tradizionale. Elisa Bellavia, la giovane e capace maître, ci indirizza verso il menù Evoluzione, dieci portate che ben riassumono la cucina dei Costardi. Le portate più rappresentative del nostro pranzo: • Acqua estrazione d’acqua di mare, crudo di spigola, caviale Kaluga Amur, scorza di limone e tonno Katsuobushi. Acidità e sapidità si mischiano magistralmente, fuochi d’artificio sul palato; il pubblico, di fronte a tale spettacolo, applaude. • L’Orto verdure, pane grattuggiato ed animella. L’animella, delicatissima. Le verdure, croccanti. Note acide ed accomodanti, rispettivamente dall’aceto e dal pan grattato. Straordinario. • Costardi’s Tomato Rice! Servito in un barattolo di latta. Christian ci racconta l’ispirazione di questo piatto: l’asilo, dalle suore, con un riso al pomodoro con pochissima salsa. Col fratello si è messo di impegno per spazzare via questo ricordo. Il barattolo è un camino naturale, che porta al naso il profumo, rendendo omogeneo il calore. Le suore, invidiano. • La Primavera riso carnaroli Gli Aironi (fornitore “ufficiale” dei risotti), capasanta, olive taggiasche essiccate e crema di asparagi. Bilanciato tanto nell’estetica quanto nei sapori.
Chef: Christian e Manuel Costardi In Sala: Elisa Bellavia Menù “Evoluzione” di dieci portate: 120 euro
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La capacità dei Costardi di raffrontarsi con le tradizioni, giocando coi gusti, le consistenze, i contrasti e le temperature, è d’eccellenza. Unico appunto che posso fare è un leggero freno creativo su alcune portate, smussate, per rassicurare il cliente più conservatore. Una cucina integra ed evoluta, che non strizza l’occhio alle guide straniere, ma fa autentica cultura, un paradigma della città natale di Christian e Manuel.
AL POLSO ULTIMO MINUTO
in collaborazione con signoridegliorologi.tgcom24.it
LE PROVE DI JANVIER PEBBLE
I UN ASSAGGIO DI WEARABLE DEVICE DEL FUTURO AD UN PREZZO (150 EURO) CHE RITENGO CONTENUTO
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n giorni caratterizzati da notizie sull’Apple Watch, ho avuto l’occasione di provare il Pebble, lo smartwatch dell’omonima azienda americana, che ottenne già lo scorso anno un notevole successo sulla piattaforma di crowd-founding Kickstarter, quando era solo un progetto in cerca di finanziamenti. La confezione l’ho trovata davvero piccola e ben studiata: all’esterno mi ricorda quella dei prodotti Apple, mentre all’interno ha una guida in cartone in cui c’è il Pebble e il caricatore. La confezione include poi solo due leaflet, uno informativo e l’altro dedicato alla garanzia. Dal punto di vista estetico Pebble non è un prodotto particolarmente appariscente (nota positiva secondo me) e può tranquillamente essere confuso, nelle forme, per un orologio. Le linee sono ben pensate, anche se un po’ “spezzate” dai grossi tasti di plastica, comodi da premere ma esteticamente non proprio belli. Il cinturino in gomma invece è molto comodo ed è possibile comunque sostituirlo con un altro a piacimento. Secondo me Pebble è più un orologio con funzioni smart, piuttosto che un vero smartwatch come sono i vari Sony, LG, Samsung o il futuro Apple Watch. Questo mi viene confermato anche dall’hardware utilizzato: solo 128 Kb di RAM e 1 Mb di memoria interna. Quanto basta comunque per far girare il software. Non è presente la connettività Wi-Fi, mentre è invece presente, ovviamente, il Bluetooth. L’orologio è impermeabile e può essere utilizzato fino a 50 metri. Lo schermo è in tecnologia e-ink (la stessa degli ebook reader). Non è certo lo schermo del Galaxy Gear, ma essendo prima di tutto un orologio lo trovo accettabile; l’immagine è ben visibile e la retroilluminazione (ottenibile muovendo il polso, essendo dotato di un accelerometro) è inutile durante il giorno. Le applicazioni supportate non sono molte, ma ci sono comunque le più popolari: GMail, WhatsApp, Facebook... Posso inoltre gestire (“non” ascoltare) i brani musicali in ascolto sullo smartphone, impostare delle sveglie e soprattutto cambiare le watchfaces (il quadrante dell’orologio) fra migliaia presenti in rete. E’ questa forse la funzione che reputo più divertente, anche se nel limite delle 8 watchfaces installabili contemporaneamente. Mi è rimasto funzionante circa 5 giorni, tenendolo sempre acceso. La ricarica poi avviene tramite connessione magnetica tra il Pebble e il caricatore. Non aspettatevi le funzionalità che possono avere altri smartwatch, ma per quello che promette di fare, Pebble non deluderà. Non è perfetto, ha margini di miglioramento, ma se volete essere tecnologicamente al passo, il Pebble vi darà un assaggio di wearable device del futuro ad un prezzo (150 euro) che ritengo contenuto.
PERCHÉ ACCONTENTARSI DI ESSERE PRECISI QUANDO SI PUÒ ESSERE I PIÙ PRECISI?
MASTER TOURBILLON DUALTIME. Calibro Jaeger-LeCoultre 978B con data a scatto brevettata. Vincitore del primo Concorso Internazionale di Cronometria del ventunesimo secolo, tenutosi sotto la supervisione dell’Osservatorio di Ginevra, il Calibro Jaeger-LeCoultre 978 vanta una precisione impareggiabile in una nuova cassa in oro rosa dal diametro di 41,5 mm. Il suo regolatore a tourbillon composto da 71 elementi presenta una gabbia ultraleggera in titanio grado 5 e un largo bilanciere a inerzia variabile che batte al ritmo di 28.800 alternanze all’ora.
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