Galileus 10/2015 - estate 2015

Page 1

â‚Ź 3,50 Trimestrale - Passioni, tecnica, storia e tendenze dei segnatempo

2015

anno III

ROLEX DAY-DATE

l’orologio dei presidenti

10



www.chanel.com

La Linea di CHANEL - Numero con addebito ripartito 840.000.210 (0,08€ al minuto).



editoriale

Il tourbillon Roger Dubuis

di Paolo Gobbi ppgobbi@gmail.com

Creare emozioni

È un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello: io che sono più realista mi accontento di un castello. Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza, quant’è vero che anch’io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza... Don Chisciotte Francesco Guccini

In tanti, ma veramente in tanti, in Svizzera, in Italia, in Germania, come in un qualsiasi altro posto dove l’orologeria tradizionale trova i suoi luoghi elitari di produzione, si sono posti il problema di come ffrontare o supplire all’impatto mediatico e commerciale dei nuovi smartwatch. Molte e contrastanti le sensazioni che questo porta con sé. Da una parte la comunicazione di questi nuovi device (perché di orologi non possiamo certo parlare) ha scelto di seguire una strada inconsueta, lasciando da parte proprio il confronto tecnologico - che sarebbe stato naturale trattandosi di strumenti elettronici teoricamente sofisticati - non premiante in quanto le funzionalità oggi visibili non sono così avveniristiche come potrebbe sembrare. Dall’altra la realtà è che ancora nulla si è visto, che non fosse già stato realizzato da tempo su oggetti scarsamente blasonati e quindi di impatto mediatico nullo: in pratica dei gadget, esattamente come erano stati, qualche anno fa, gli orologi con la calcolatrice o la macchina fotografica. Se invece vogliamo parlare di innovazio-

ne, creatività, originalità, allora non dobbiamo cercare tra gli smartphone, ma tra chi ha scelto come propria mission quella di realizzare oggetti davvero unici ed emozionanti. Scorrendo le pagine di questo numero di Galileus si troverà l’intervista ad Andrea Tessitore, co-fondatore di Italia Independent (assieme a Lapo Elkann), il quale ricorda che “è il prodotto che deve parlare, il prodotto che quando ha delle caratteristiche e un know-how oggettivo, di fatto è praticamente non riproducibile se non da chi lo ha pensato”. Questo vale per i suoi emozionanti progetti, ma vale anche per chi, in Svizzera, come in Germania e anche in Italia, realizza dei segnatempo sfruttando principalmente l’innovazione, il saper fare e la manualità. Vale per tutte quelle realtà che fanno vivere non una semplice storia di marketing, ma una storia con della sostanza, con un prodotto reale, non massificabile né riproducibile altrove, da poter raccontare e il cui valore durerà nel tempo. Una sicurezza quest’ultima, che, in un momento dove l’attenzione a quanto e come si spende è massima, spingerà in molti a una ragionata riflessione.

GALILEUS 3


sommario

14

36

Puntiamo l’obiettivo su quello che più ci piace (e fa rigorosamente tic-tac)

4 GALILEUS

complicati 10

molto piu' che orologi

gekko 12

windows economy

ARCHITETTURA 14

la forma del tempo

wakeup 16

il risveglio del tempo

La magia di Erwin Sattler Un simbolo di stile senza tempo

siamo tutti greci it.saxobank.com

le torri di expo

La forma architettonica il parallelo con la bella orologeria

COSA c’è di nuovo Nel mondo delle lancette

Sono le 9 di mattina si accende il "computer" si guarda con apprensione l’agenda e il telefono è l’ora migliore per scegliere un orologio nuovo

Focus 26

sfida alle convenzioni

Focus 28

giovani talenti

Focus 32

passione per l'architettura

focus 36

Astral skeleton

focus 38

l'anno del portugieser

star del tempo

TAG Heuer

mecenatismo Hausmann & Co./Patek Philippe

mecenatismo Pisa Orologeria/Rolex

tempo prezioso

una pagina di storia

Roger Dubuis

IWC


GALILEUS 5


sommario

58

66

Contano più le emozioni o contano più gli orologi? Oppure sono le emozioni, quelle vere, che riescono ancora a farci sognare? Per fortuna non abbiamo la risposta e per maggiore fortuna ognuno ha la sua...

6 GALILEUS

focus 40

new york minute

focus 42

sulle ali del titanio

focus 44

soffici diamanti

focus 45

minuti veloci

la grande mela

Tiffany

in alta quota Breitling

black style Ulysse Nardin

passione tazio nuvolari Eberhard

coverstory 46

il tempo straordinario

il re di basilea Rolex

emozioni 58

Il grande fallimento di successo

emozioni 62

vintage inspiration

emozioni 66

Métier d’Art

emozioni 70

villa d'este

dalla terra alla luna Omega

passione per l'oro

solo pezzi unici

eleganza docet

le voci del tempo 74

HUBLOT - Italia Independent

Piaget

Chanel

Eventi

non siamo mai stanchi Andrea Tessitore


GALILEUS 7


sommario

104

108

le voci del tempo 80

passione per la meccanica

le voci del tempo 86

una potente cultura romana

le voci del tempo 92

missione, mantenere l'identitÀ

8 GALILEUS

montblanc Alexander Schmiedt

Bulgari Guido Terreni

TIMEX GROUP SWISS

boutique 98

oltre le mode

cinema 100

tempo di festival

Paolo Marai

firenze si veste di stelle Jaeger Le Coultre

a cannes la luce chopard

ruote veloci 104

momenti vincenti

ruote veloci 108

sfidare le onde

Baume & Mercier Baume & Mercier/Carroll Hall Shelby

sul palcoscenico

Jeep/World Surf League

a tavola 110

l'ora del gourmet

al polso 112

le prove di janvier

sapori nostrani

Vun - Hotel Park Hayatt

ultimo minuto Mido - Multifort Special edition


GALILEUS 9


COMPLICATI molto più che orologi

La magia di Erwin Sattler Un simbolo di stile senza tempo Limitato a 30 pezzi, questo gioiello realizzato della manifattura di pendole Erwin Sattler è uno straordinario ed affascinante compagno oggi, come lo era 100 anni fa. Esso marca inoltre un nuovo approccio intrapreso dalla società: la produzione di pendole di piccola misura. La cassa in oro rosa 750 massiccio è prodotta interamente nella manifattura di Gräfelfinger (Germania). La forma e il design della cassa in quattro parti ricordano l’orologio da polso realizzato da Sattler sette anni fa. La forma stondata della cassa crea un sottile collegamento con un importante componente dell’orologio classico: il “pendulum bob”, cioè il peso del pendolo che è notoriamente di forma arrotondata. Grazie all’uso di guarnizioni e di viti che chiudono saldamente la cassa, questo prezioso oggetto da collezione è al sicuro da polvere e umidità. Sia il quadrante sia il movimento sono protetti da un vetro zaffiro con doppio trattamento antiriflesso che è stato realizzato su misura vista la dimensione di questo sofisticato modello da tasca. Elementi come il dado di fissaggio – in forma di corona – del pendaglio per la catenella a ore 12 e la corona di ricarica a ore 6 sono anch’essi in oro rosa massiccio. I ponti del movimenti sono finemente decorati a squelette ed incisi conferendogli un raffinato aspetto di filigrana, la platina è decorata a guilloché. Maestro di quest’arte è Jochen Benzinger, esperto di finiture come la scheletratura, l’incisione e il guilloché, rigorosamente eseguiti a mano. Lo stesso ha anche realizzato l’anello interno e quello esterno intorno al movimento (necessari considerando la dimensione del calibro) nello stile della prestigiosa fattura artigianale orologiera.

Numero 10 - Estate 2015 Registrazione al Tribunale di Roma nr. 280/2012 del 19/10/2012 Direttore responsabile

Paolo Gobbi

Hanno collaborato

Valeria Altobelli, Romolo Bali, Gian Paolo Bazzani, Andrea Bono, Vasco Bretone, Daniela Fagnola, Luca Fontana, Roberto Quaglia, Francesca Vilone Art Director

Gianpiero Bertea Editore

GALILEUS Srl C.so Vittorio Emanuele II, 287 - Roma Presidente

Uberto Selvatico Estense Amministratore delegato

Fabrizio Verdolin

Concessionaria per la pubblicità

Via Melzi D’Eril, 29 - 20154 Milano Tel. 02 76318838 - Fax. 02 33601695 info@emotionalsrl.com Responsabile di testata

Aldo Rosina Back office

Selene Merati Distribuzione Per L’italia

SO.DI.P.”Angelo Patuzzi” Spa Via Bettola, 18 20092 Cinesello - Balsamo (MI) Tel 02.660301 Telefax 02.66030320 Taschenuhr di Erwin Sattler, al suo interno un antico movimento da tasca datato 1920, totalmente attualizzato. La versione base ha la cassa in argento. Costa 14.800 euro.

10 GALILEUS

Stampa

Grafica Nappa srl Industria poligrafica Via Gramsci,19 - 81031 Aversa (Ce) I nostri partner


TimeWalker Extreme Chronograph DLC and Hugh Jackman Crafted for New Heights Questo cronografo automatico è realizzato con materiali altamente performanti, quali il rivestimento “diamond-like-carbon“ (DLC) della cassa in acciaio e l’innovativo pellame ultra-resistente del cinturino, per affrontare le sfide della vita urbana e diventare un autentico compagno per la vita. Visit and shop at Montblanc.com

GALILEUS 11


gekko it.SaxoBank.com

di Gian Paolo Bazzani

siamo tutti greci

N

oi occidentali intendo, gran parte della nostra cultura affonda le sue radici in quella della Grecia Antica. Noi italiani poi, non possiamo dimenticarci che i greci occuparono l’attuale Puglia e Calabria - la Magna Grecia - ma anche la Sicilia almeno fino al 276 a.C. Siamo tutti greci dicevo e quindi leggere qualche giorno addietro che Atene assume 13mila dipendenti pubblici non ci stupisce più di tanto. Il Parlamento greco ha deciso di approvare un progetto di legge intitolato «Democratizzazione dell’amministrazione, lotta contro la burocrazia e correzione delle ingiustizie», che prevede appunto anche l’assunzione di circa 13mila dipendenti pubblici. Quale modo migliore per creare consenso che non assumere nella Pubblica Amministrazione? Non vi ricorda forse certe politiche regionali perseguite anche in Italia? Siamo tutti greci quindi, o se volte, siamo tutti italiani. Tra Grecia ed Europa ormai è guerra. La convivenza è andata bene per circa trent’anni, da quando nel 1981 il paese entrò in Europa senza peraltro che nei venti anni successivi ne ricavasse alcun beneficio reale. Poi, nel 2001, la Grecia entra nell’euro, falsificando peraltro i conti pubblici, e l’unico beneficio che ne ricava è di trasformarsi in un mercato di periferia: un enorme debito pubblico finanziabile a tassi molto bassi così da sostenere i consumi. Quando nel 2009 la verità diventa pubblica, finisce il gioco e tutti a casa. Beh, non proprio. Oggi, dopo sei anni, siamo ancora qui ad arrovellarci per trovare una soluzione finanziaria e a ipotizzare scenari di un sistema Euro con o senza la Grecia. Stiamo perdendo tempo, purtroppo non esiste più una soluzione finanziaria. La politica ha fatto il danno, peraltro dimostrando che il concetto stesso di Europa è un’utopia, la politica ora dovrà trovare una soluzione. E non accadrà in pochi giorni.Lo sa bene

12 GALILEUS

la Banca Centrale Europea già dalla fine di marzo, quando aumentando la liquidità di emergenza per le banche greche aveva lasciato intendere che una soluzione non potesse essere raggiunta in tempi brevi. Il termine ultimo effettivo per i greci scadrà il 20 luglio, quando lo Stato dovrà pagare alla BCE 3,5 miliardi di euro e da quel momento non sarà più in grado di far fronte ai suoi obblighi finanziari. Già, la cara BCE. La patria di Ateniesi e Spartani, con i suoi 330 miliardi di debito, si ritrova ancora una volta sull’orlo del baratro e il suo materno abbraccio rischia di non essere più in grado di salvarla dal tracollo. Attraverso le operazioni ELA, la Banca Centrale Europea ha già fornito un salvagente di circa 120 miliardi di euro all’economia ellenica, e sono convinto che alle autorità monetarie sia spiaciuto di doverlo fare a tassi “punitivi”. D’altronde la Grecia ha fatto la cattiva e la BCE non vuole fargliela passare liscia, la capisco. Prima ha barato sui conti, poi, mentre l’economia greca stava dando segnali di ripresa, si sono eletti un governo che ha bloccato le riforme e riportato il paese al tracollo. Non bastasse, non hanno fatto i compiti a casa e non hanno presentato un progetto di riforme degno di questo nome. Il rischio, proprio per evitare un default da 330 miliardi, è che la stessa BCE debba “pilotare” fuori dall’euro la Grecia che dovrà di conseguenza mettersi a stampare la Nuova Dracma. In questo modo i greci si ritroveranno una moneta svalutata del 40-50% rispetto all’euro e, grazie all’indispensabile collaborazione dei creditori internazionali si potrà, non senza sforzi s’intende, evitare il tracollo. Sempre a proposito di BCE, mi è giunto la scorsa settimana il gradito invito al prestigiosissimo Forum Ambrosetti previsto nella prima settimana di settembre e leggo nella lista dei relatori, rigorosamente in ordine alfabetico, il nome del primo ministro greco Alexis Tsipras accanto a quello dell’ex presidente Jean - Claude Trichet. Mi sono permesso di scrivere a Francoforte chieden-


L I F E

I S

A B O U T

M O M E N T S

C E L E B R AT I N G E L E G A N C E S I N C E 1 8 3 0

CLIFTON ORO ROSSO, 39 MM MOVIMENTO AUTOMATICO www.baume-et-mercier.it

GALILEUS 13


gekko it.SaxoBank.com

esiste il rischio di trovarsi un bagnino tedesco a distribuire i pedalò a Mykonos, ma forse è il male minore

in collaborazione con

14 GALILEUS

do, visti i danni che ha fatto il secondo, di convincere il primo a stare a casa a lavorare. E nel frattempo la Grecia che fa? Negli ultimi mesi abbiamo invece assistito al tentativo greco, con alcune uscite degne della tradizione teatrale antica, di trasformarsi in un fenomeno contagioso, così da obbligare l’intero sistema economico e finanziario ad occuparsi di loro. Neanche Aristofane è mai stato capace di creare un Varoufakis: prima economista illuminato, insegna negli USA, poi falco populista, poi vittima sacrificale dell’attuale compagine governativa. Aggiungiamoci un mezzo scandalo su un’abitazione di gran lusso vista Acropoli comprata a prezzi “popolari”, e a questo punto manca solo la comparsa di una amante in versione Mata Hari scoperta a passare la ricetta dello yogurt greco ai tedeschi e la farsa sarà completa. Per il momento a Varoufakis non rimane che il ruolo dell’antagonista dei creditorinemici che cerca di raccogliere consensi tra coloro che gli suggeriscono di non firmare alcun accordo con i creditori stessi, senza prima ottenere da parte loro l’impegno alla ristrutturazione del debito. Purtroppo per i greci, a differenza del teatro classico, non appare all’orizzonte nessuno in grado di incarnare il ruolo del deus ex machina che sia in grado di risolvere la situazione con, appunto, il classico colpo di teatro. Ma il tentativo di trasformarsi in una minaccia tale da diventare un problema per l’intera civiltà contemporanea non ha funzionato e ha avuto come unico risultato quello di consentire al Governo ellenico di ricevere una blanda assistenza sotto forma di piccoli prestiti. Povera Grecia, ha un PIL inferiore a quello della Lombardia e un sistema industriale assai inferiore a quello che si affaccia sull’autostrada A4. Per diventare un caso mondiale, minimo minimo bisogna essere come noi italiani, noi sì che saremmo davvero un problema per il continente se avessimo un debito pubblico fuori controllo e un tasso di corruzione ed evasione fiscale paragonabile a quello greco, altro che i greci! Una soluzione politica dicevo, questa è l’unica opportunità per evitare un default della Grecia con tutte le conseguenze sociali che questo comporterebbe. Per esempio, si potrebbe prevedere un rinvio del rimborso del debito a 50 anni avendo come contropartita l’imposizione di controlli sui capitali, anche per evitare il ritiro di denaro dalle banche. La volontà di arginare la fuga di capitali è indispensabile: da inizio anno i greci hanno ritirato dalle banche oltre 220 miliardi di euro, quasi il 15% del totale dei depositi. Una fuga che va fermata se si vuole ancora avere un sistema creditizio degno di questo nome. A mio parere la Grecia do-

vrebbe cartolarizzare i diritti demaniali su spiagge ed isole e mettere questi a garanzia del debito in cambio di una dilazione dei tempi di rimborso. Certo, esiste il rischio di trovarsi un bagnino tedesco a distribuire i pedalò a Mykonos, ma forse è il male minore. L’accordo di rinviare il rimborso sino a 50 anni avrebbe la conseguenza di evitare il default - che azzererebbe il valore dei crediti - ma anche di togliere al governo greco una flessibilità sufficiente per incoraggiare la crescita economica. In una situazione del genere, la Grecia sarebbe condannata all’austerità per tutto il decennio cosa che a livello di politica interna non pare perseguibile. È chiaro che l’unico modo per uscire da questo dramma è la ristrutturazione del debito, ma parlarne adesso è politicamente difficile, forse se ne potrà riparlare dopo le elezioni in Spagna (2015), Francia e Germania (2017). In un mondo perfetto, si dovrebbe tagliare il debito del 50 o 60 per cento, ma non c’è uno degli Stati membri dell’Unione europea che sia disposto ad accettare una tale perdita: è più probabile che si deciderà di tagliare circa il 30 per cento, il che potrebbe essere sufficiente per la Grecia e i suoi creditori. In questa situazione, le reazioni sono imprevedibili e l’ipotesi di una “Grexit” rimane sul tavolo. Cosa succede se la Grecia esce dall’euro? Distinguiamo anche in questo caso gli aspetti economici da quelli politici e non è una svista da parte mia includere la BCE tra i secondi. Dal punto di vista strettamente economico, un euro senza Grecia potrebbe significare un aumento dei tassi d’interesse sui Paesi indebitati dell’Europa meridionale, come l’Italia, e molti “hedge funds” sfrutterebbero l’occasione per realizzare facili profitti, mentre il settore privato è poco esposto agli eventi in Grecia. Avremmo una germanizzazione dell’euro, ma in fondo non è uno scenario così dissimile da quello attuale. È invece sul piano politico che occorre fare qualche riflessione in più. La storia ci ha già mostrato che è quasi impossibile mantenere in piedi un’unione monetaria una volta che il processo di disgregazione è avviato e l’esempio più nitido è quello dell’impero Austro - Ungarico. La BCE, per rispondere agli attacchi della speculazione e alla paura degli investitori, dovrebbe incrementare gli acquisti di debito sovrano per evitare il contagio ma non è detto che questo possa avere successo. Oggi, dopo anni trascorsi senza risolvere la questione greca, una crisi di fiducia dell’Eurozona mostrerebbe l’inettitudine politica del governo comunitario e non farebbe altro che accelerare la possibile disgregazione monetaria. Ovviamente, in uno scenario come quello ipotizzato dovremmo essere pronti alla parità tra euro e dollaro.


GALILEUS 15


ARCHITETTura la forma nel tempo

di Roberto Quaglia

le torri di expo E Vacheron Constantin è partner del Padiglione Svizzero all’Esposizione Universale di Milano EXPO 2015. In foto il nuovo Harmony cal. 3300, oro rosa, crono monopulsante. Costa 75.500 euro.

16 GALILEUS 16 GALILEUS

xpo 2015, un concentrato di esercizio architettonico e design volti a dare delle nazioni presenti la migliore faccia possibile, nonché esaltazione del gusto, architettonico e culinario, esposizione universale del “nutriamo il pianeta” e del “nutriamo al meglio noi stessi” con gentili concessioni ai grandi gruppi a stelle e strisce che hanno fatto sempre (?!?) il bene del consumatore finale. E’ interessante valutare invece come una nazione come la Svizzera abbia ragionato sul fatto che “al di là del nutrire il pianeta” ci sia la base corrotta del nostro comportamento al consumo. “Ce n’è per tutti?” capeggia all’entrata del padiglione svizzero; è un vero e proprio monito che ben presto è diventato un allarme. Il progetto, denominato «Confooderatio Helvetica» della società di architetti Netwerch, è stato selezionato nel 2012 da una giuria di esperti tra 103 proposte pervenute nell’ambito del concorso internazionale promosso da Presenza Svizzera del DFAE. Il team di giovani architetti di Brugg ha saputo convincere la giuria d’esperti con un messaggio chiaro, capace di stimolare la riflessione sulla responsabilità personale, sull’equa ripartizione dei beni alimentari e sulla sostenibilità. Il Padiglione – con una superficie di 4433 mq– si presenta infatti come una grande piattaforma aperta, con quattro torri riempite di mele, caffè, acqua e sale. I visitatori accedono alle torri attraverso degli ascensori e, una volta arrivati in cima, possono servirsi dei prodotti. Man mano che le torri si svuotano, le piattaforme su cui poggiano si abbassano, modificando la struttura delle torri che, al termine di Expo 2015, saranno riutilizzate come serre urbane. L’allarme giunge alla fine del primo mese di Expo con le “scorte alimentari” del padiglione che si sono già ridotte di un quarto; la proiezione non è incoraggiante: andando avanti con questa attitudine le scorte si esauriranno a breve!

Quattro torri piene di acqua, sale, caffè e mele caratterizzano il Padiglione Svizzero a Expo 2015.

Per questa ragione l’organizzazione del padiglione oltre a presentare le specialità alimentari offre lezioni di “slow education”, ovvero “informazioni a un pubblico più ampio possibile sulle sfide comuni dello sviluppo sostenibile. Ognuno di noi, al supermercato, di fronte al proprio frigorifero o al proprio sacco dei rifiuti può contribuire in maniera positiva ad affrontare le sfide dell’alimentazione mondiale”, ha rilevato l’Ambasciatore Nicolas Bideau, capo di Presenza Svizzera del DFAE, al quale è affidata la direzione del Padiglione svizzero. Le quattro mascotte elvetiche, Sylvie la mela, Philipp il sale, Daniele il caffè e Cristina l’acqua, aiuteranno i visitatori a recepire in modo ludico i messaggi dell’organizzazione. Il Padiglione svizzero comprende la Casa Svizzera composta dai seguenti elementi: lo spazio espositivo dei cantoni partner del San Gottardo dedicato all’acqua, l’esposizione interattiva di Nestlé, il ristorante e il take away, lo stand informativo dell’agricoltura svizzera, il salone dei partner, l’auditorio che ospiterà eventi e conferenze Il chiosco, situato all’inizio della rampa, il palco, situato fra le torri e la Casa Svizzera, l’istallazione dedicata alla nuova trasversale ferroviaria alpina NTFA, l’istallazione di Svizzera Turismo dedicata sono elementi importanti del Padiglione svizzero. I visitatori del Padiglione Svizzero potranno vivere inoltre in prima persona l’esperienza di una «clinica per le piante» attraverso un gioco interattivo sostenuto dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione. Tra gli sponsor principali figurano i quattro Cantoni partner del San Gottardo - Grigioni, Ticino, Uri e Vallese - le Città di Basilea, Zurigo, Ginevra e, tra le aziende, Nestlé, le saline svizzere, Geberit, Glas Troesch e Vacheron Constantin che sarà presente all’interno del padiglione con la mostra “Arts & Crafts & Design: Time according to Ecal and Swiss Craftsmen” per tutta la durata di Expo.


GALILEUS 17


wakeup il risveglio del tempo

Oltre le convenzioni P

rotagonista dell’orologeria moderna, non fosse altro per aver sostanzialmente rotto, tra i primi, il muro tra la creatività della moda e quella dei segnatempo, Gucci Timepieces con il 2015 ha intrapreso una strada ricca di innovazioni, che sicuramente seguiremo anche in seguito. Merito del nuovo CEO Stéphane Linder, un vero innovatore, con una perfetta visione del prodotto e delle esigenze di chi lo indossa, ma anche con la voglia di sperimentare nuovi confini, come farà assieme a will.i.am nel campo della tecnologia indossabile. Per il momento godiamoci uno dei suoi indiscussi cavalli di battaglia per la modellistica maschile, il Gucci Dive, disponibile con quadrante nero o bianco, con bracciale in acciaio, cinturino di nylon Nato nel web verde-rosso-verde.

Il Gucci Dive– XL, cassa in acciaio da 45 mm, impermeabile fino a 200 metri in immersione, movimento al quarzo. Costa 770 euro con cinturino nato, 800 euro con bracciale in acciaio, 850 euro con cinturino caucciù

18 GALILEUS


atelier-zuppinger.ch

Plate Tableware or part of a watch movement? Discover the world of Fine Watchmaking at www.hautehorlogerie.org

Plate | The plate which bears the various movement parts and in particular the bridges. The dial is usually affixed to the bottom side of the plate. The plate is pierced with holes for the screws and recesses for the jewels in which the pivots of the movement wheels will run.

THE FOUNDATION’S PARTNERS | A. LANGE & SÖHNE | AUDEMARS PIGUET | BAUME & MERCIER | BOVET 1822 | CARTIER | CHANEL | CHOPARD | CHRISTOPHE CLARET DE BETHUNE | GIRARD-PERREGAUX | GREUBEL FORSEY | HARRY WINSTON | HERMÈS | IWC | JAEGER-LECOULTRE | LOUIS VUITTON | MONTBLANC | OFFICINE PANERAI PARMIGIANI FLEURIER | PIAGET | RALPH LAUREN | RICHARD MILLE | ROGER DUBUIS | TAG HEUER | VACHERON CONSTANTIN | VAN CLEEF & ARPELS

GALILEUS 19


wakeup il risveglio del tempo

The first of Millemiglia

I

niziata da soli due anni, l’avventura Paul Picot in abbinata all’affascinante mondo delle vetture d’epoca continua sempre con una modellistica strettamente in serie limitata. Il capostipite è stato, nel 2013, il cronografo dedicato a Giuseppe Morandi, pilota ufficiale OM e vincitore della prima Mille Miglia. A questo è seguito, nel 2014, il Ferdinando “Nando” Minoia, dedicato al pioniere dell’automobilismo agonistico e vincitore con tutte le maggiori case automobilistiche (Mercedes, Bugatti, Alfa Romeo e tante altre) gareggiando nei più importanti circuiti. Per accontentare i tanti appassionati del mondo delle auto e della bella orologeria, Paul Picot ha deciso di mettere in produzione una nuova serie limitata di 100 pezzi del Chrono Minoia caratterizzato dalla cassa in acciaio con finitura “all black” in PVD e lunetta satinata. Il cinturino in caucciù naturale dona un piglio molto moderno e sportivo al tutto. Anche per questa versione ogni orologio viene corredato da un cofanetto in legno e un libro della OM con la storia del pilota.

il Chrono Gentleman MINOIA 2 , nella nuova versione con cassa in acciaio con finitura PVD nero, lunetta acciaio e cinturino in gomma. costa 3.300 euro.

20 GALILEUS


GALILEUS 21


wakeup il risveglio del tempo

Stelle e strisce B

ulova Corporation ha festeggiato quest’anno il suo 140° Anniversario durante il Salone di Basilea. Un occhio al passato per guardare al futuro, il brand ha scelto di mostrare il suo impegno verso un costante rinnovamento: “Questo è il 140° anno di Bulova Corporation in continuo sviluppo di business - afferma Gregory Thumm presidente di Bulova - e vedrà il lancio di nuovi prodotti. Non vediamo l’ora di tornare a Manhattan con il trasferimento del nostro Headquarter all’interno dell’Empire State Building. Continueremo a rispettare la nostra eredità e ad onorare il nostro impegno”. Tra le novità merita di essere ricordata la Military Collection, in acciaio 316L, che ricorda i veri orologi dell’archivio Bulova creati per le forze militari americane durante la Seconda Guerra Mondiale, e che è caratterizzata da quadranti minimal e movimento UHF (Ultra High Frequency) prodotto da Bulova. Bulova cronografo Military, cassa in acciaio, quadrante beige o nero, movimento al quarzo. Costa 410 euro. il solotempo con movimento UHF 3 e cinturino verde militare costa 340 euro.

Change, you can! I

ce-Watch è il vero brand 2.0, che può contare su una community di milioni di fan sempre connessi, su un team affiatatissimo, su partner di elevato livello imprenditoriale e su consumatori entusiasti. Dalla sua creazione, Ice-Watch ha portato una boccata di aria fresca e una ventata di rinnovamento nel mondo dell’orologeria. Brand riconosciuto e rispettato nel settore, ad oggi ha distribuito più di 12 milioni di orologi in tutto il mondo. La sua ultima creazione si chiama Ice-Flower: una nuova collezione di orologi proposti nelle tonalità super trendy dell’estate, ispirate al gioioso mondo dei fiori. Ibisco, papavero, rosa e gardenia di Tahiti diventano i protagonisti di una collezione iper femminile dove i quadranti si trasformano in fantasie floreali ton sur ton o a contrasto. Fresca, divertente e fashion taste, la nuova collezione Ice-Flower è la celebrazione di un summer garden party! a questo si aggiungono i cinturini Ultra morbidi che si accendono di nuances opache ispirate ai colori della natura.

22 GALILEUS


wakeup il risveglio del tempo

La rinascita di un calibro

Z

enith presenta il modello Elite 6150 dotato di un nuovo movimento di manifattura: il Calibro Elite 6150. Questo nuovo movimento meccanico a carica automatica è la versione contemporanea del famoso movimento di base Elite, concepito all’inizio degli anni ’90. Un calibro ultrapiatto eletto “migliore movimento dell’anno” in occasione della sua presentazione a Basilea nel 1994. In risposta alle esigenze di oggi, ingegneri e progettisti di Zenith hanno lavorato per migliorarne prestazioni e versatilità. Il risultato? Una riserva di carica di minimo 100 ore, un diametro ampliato a 30 mm e secondi centrali. Sempre preservando le straordinarie dimensioni di un movimento di soli 3,92 mm di spessore! Animato dal nuovo Calibro Elite 6150, il modello Elite 6150 si caratterizza per la sua classicità e la sua elegante sobrietà. La cassa sottile di 42 mm di diametro è impreziosita da un quadrante bombato dalle linee essenziali, con lancette affusolate di pregevole fattura. Un modello che guarda all’eternità.

Primo segnatempo a essere dotato del nuovo calibro Elite, il modello Elite 6150 si distingue per una cassa ultrapiatta completamente ridisegnata, il cui diametro di 42 mm, inedito per Zenith, è destinato a rappresentare un nuovo standard del marchio.

GALILEUS 23


wakeup il risveglio del tempo

Il nuovo antagonista W

altham International SA torna al suo spirito più puro con la nuova collezione Aeronavale, composta da tre orologi aeronavali innovativi nel design e nelle soluzioni tecnologiche, icone di un nuovo concetto di lusso sportivo maschile contemporaneo. I nuovi Solo Tempo, GMT e Chrono (in foto) sono l’espressione moderna delle scelte temerarie del passato, compiute dagli uomini che li indossavano e che, con le loro imprese eroiche, hanno segnato le tappe più importanti della storia degli ultimi 160 anni. “Vogliamo riproporre prepotentemente lo spirito libero di Waltham, perché crediamo che scegliere senza condizionamenti sia il valore più grande per un vero uomo, la forma più elevata di esplorazione e scoperta dei tempi moderni. Alle caratteristiche uniche del marchio - innovazione, precisione e design angolare - uniamo l’esclusività dei dettagli, la qualità delle finiture e la combinazione di materiali insoliti e altamente tecnologici. Per realizzare orologi icona del lusso maschile contemporaneo - afferma Antonio Di Benedetto, Presidente e CEO di Waltham - un lusso senza schemi, che ben descrive lo spirito del marchio, guida della realizzazione dei nostri orologi”. WALTHAM Elapsed Time Chronograph con movimento cal. W.DB-003 Dubois-Dépraz 2078, cassa in titanio e lunetta in ceramica.

Molto più che un sub Q

uando pensiamo ad una vetrata multicolore, è impossibile non andare con la mente alle straordinarie cattedrali medioevali, dove i vetri multicolori dominavano la vista. In realtà l’origine del vetro colorato come elemento decorativo è ben più lontana. Bisogna infatti tornare all’Impero Romano, quando dopo la scoperta della soffiatura a stampo del vetro, avvenuta attorno al 25 d.C. e il conseguente crollo del prezzo del vetro, si diffuse l’uso di decorare le terme, gli edifici pubblici e le ville più prestigiose con vetri colorati montati su telai di legno o di metallo. Zannetti è riuscito a recuperare, nei suoi quadranti, questa tradizione romana millenaria. Lo ha fatto nell’ultimo Skeleton della collezione Scuba Art Piranha, attualizzando il vetro con uno smalto translucido, espressione della migliore manualità artistica contemporanea. SCUBA ART piranha di zannetti, nella nuova versione squelette con quadrante in smalto translucido. costa 6.500 euro.

24 GALILEUS


wakeup il risveglio del tempo

Il tempo organico N

ato nel 1969 a Besançon, la storica capitale francese dell’orologeria, Emmanuel Dietrich ha alle spalle una lunga storia d’amore con gli orologi. Influenzato dalla cultura del suo luogo d’origine, noto per capolavori decorativi e tecnici, sceglie Parigi per perfezionare la propria educazione artistica. Diplomato in architettura d’interni alla famosa scuola parigina École Boulle, Emmanuel viene attratto dal mondo del design, dove convoglia le proprie ispirazioni creative. All’inizio della sua carriera, viene scelto da Jean-Louis Dumas, presidente e direttore artistico di Hermes, per continuare la tradizione del brand fatta di qualità orologiaia e artigianato. Dietrich risponde alla richiesta di Hermes creando l’iconico orologio Harnais. Dopo 20 anni consacrati a disegnare per i maggiori brand, nasce in lui il desiderio di ampliare le proprie doti artistiche e condividerle con il pubblico attraverso la propria linea di orologi, Dietrich, oggi divenuta realtà.

OT2 - Organic Time 2 di Dietrich. Cassa in acciaio con finitura nera, movimento automatico completamente personalizzato. Costa 1.250 euro..

GALILEUS 25


focus star del tempo

“La famiglia TAG Heuer non è solo un concetto, è un team, con il vero spirito di un team” così il nuovo CEO Jean-Claude Biver

SFIDA alle convenzioni G Cara Delevingne, undici milioni di follower, super modella britannica, It Girl, a lei TAG Heuer ha dedicato una serie speciale della collezione Carrera. Il modello in foto costa 3.600 euro.

26 GALILEUS

li addetti ai lavori lo sapevano già da qualche tempo, poi a partire dal Salone di Basilea tutti ne hanno avuto la certezza: stiamo parlando del nuovo corso di TAG Heuer. Voluto dal CEO Jean-Claude Biver, uomo chiave dell’orologeria contemporanea, configura un completo cambiamento rispetto al passato. La Casa svizzera abbandona il concetto sport-elegance e affronta una nuova visione produttiva e di comunicazione, pensata per incontrare lo spirito audace e sfrontato dei giovani, puntando il mirino verso la ‘it-ness’. “Intraprendiamo con entusiasmo e positività questo nuovo corso strategico – ha detto Andreas Albeck, Marketing Director TAG Heuer per l’Italia - il posizionamento è chiaro. L’immagine è contemporanea. Oggi vogliamo parlare ai giovani, attirarli verso il nostro mercato, creare interesse. Lo facciamo attraverso messaggi e codici di comunicazione coerenti con il target. In questo senso abbiamo creato partnership d’eccellenza, come con Cara Delevingne, Cristiano Ronaldo e David Guetta ad esempio. Inoltre abbiamo annunciato una grande collaborazione per la realizzazione dello smartwatch, con Google e Intel. Il primo si occuperà del software, il secondo di hardware e noi del prodotto; questo a dimostrazione che TAG Heuer è un marchio avant-garde,


focus star del tempo

Impone il suo “beat” nei locali notturni di tutto il mondo, striamo parlando di David Guetta, cui TAG Heuer ha dedicato un’edizione speciale del Formula 1. Giorno e notte, nero e blu, per un automatico con data e GMT. Costa 2.200 euro.

di fatto lo è sempre stato”. La domanda, che sorge spontanea, è se i nuovi modelli saranno all’altezza della fama che ha contraddistinto la Casa fino ad oggi. A fugare, in positivo, ogni dubbio in proposito, è sempre Albeck; “Cara Delevingne è un Carrera moderno, accattivante, 41 mm in edizione speciale. Decisamente “fashionista” ed allo stesso tempo moderno. David Guetta è un Formula 1 che gioca sul contrasto giorno/ notte. Da qui il GMT e le cromie blu e nero, sia sulla lunetta sia sul quadrante con il superluminova. Molto “urbano” il cinturino in pelle avvolgente. Evidente in queste novità l’indiscutibile contemporaneità dei codici di comunicazione estetici e di messaggio,”

GALILEUS 27


focus MECENATISMO

la Terza edizione del Premio Hausmann & Co. Patek Philippe

i giovani tAlenti con hausmann E PATEK P Sopra il Patek Philippe Cronografo con Calendario Annuale, referenza 5905P. Costa 69.500 euro.

28 GALILEUS

rosegue anche quest’anno, con l’istituzione della terza edizione del Premio Hausmann & Co. - Patek Philippe, la volontà di premiare i giovani talenti italiani che, nel corso dei propri studi, si sono distinti in modo particolare.
Nel 2013 a ricevere il premio sono stati i diplomandi compositori dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, mentre nel 2014 i giovani ricercatori in oncologia dell’Istituto Pasteur e Università La Sapienza. Quest’anno la Hausmann & Co. e la Patek Philippe hanno deciso di sostenere la cultura con un contributo all’Accademia di Belle Arti di Roma di 30.000 euro. La scelta è stata dettata dal prestigio che l’Accademia riveste nel nostro panorama culturale, essendo una delle più antiche d’Italia e del mondo ed avendo formato artisti, scenografi e professionisti per le arti visive di fama internazionale. Erede di una prestigiosa tradizione, l’Accademia di Belle Arti di Roma prosegue la sua missione formativa coniugando la prassi e la ricerca intellettuale, proponendo un’ampia offerta didattica che spazia dalle discipline più antiche - quali la pittura, la scultura, la decorazione, la stampa d’ar-

te - alle nuove tecnologie e ai linguaggi multimediali in una continua sperimentazione metodologica ed espressiva. Si preparano giovani che potranno diventare artisti, esperti d’arte ed operatori culturali nel vasto settore della comunicazione visiva e delle arti figurative. L’Accademia persegue la sua funzione didattica rivolgendosi anche al mondo della produzione, attraverso corsi di graphic e fashion design. La rilevanza culturale dell’Accademia è ulteriormente rafforzata da un’attività di produzione artistica e ricerca scientifica che si espleta mediante l’organizzazione di mostre, performances, conferenze, convegni, pubblicazioni anche in collaborazione con alcuni dei principali musei e Istituti di Alta Cultura italiani e stranieri In occasione del Premio Hausmann & Co. - Patek Philippe 2015, è stato indetto un concorso di idee, al quale sono stati invitati a partecipare tutti gli studenti dell’Accademia con la presentazione di un’opera eseguita a tecnica libera, sia tradizionale, sia legata alle nuove tecnologie, sul tema “L’orologio, ovvero, il Tempo e la sua misurazione”. Dei circa 2.900 studenti - tra i quali 700 di origine cinese e molti tra iraniani, euro-


focus MECENATISMO

Sopra, Francesco Hausmann e Benedetto Mauro, proprietari e amministratori della Hausmann & Co. ritratti anche nella foto a sinistra, la sera della premiazione, assieme agli artisti Giulia Carioti, Zhaoyan Chen e Sofia Cianfichi. Alla loro destra Laura Gervasoni, Direttore Generale Patek Philippe Italia

GALILEUS 29


focus mecenatismo

Sopra i tre giovani vincitori, Sofia Cianfichi, Giulia Carioti e Zhaoyan Chen. Sopra e accanto, le loro opere premiate.

30 GALILEUS

pei dell’est e spagnoli - la giuria, composta per l’occasione da alcuni docenti dell’Accademia, da giornalisti di settore, oltre che dai rappresentanti dei mecenati Hausmann & Co. e Patek Philippe Italia, ne ha selezionati oltre 60 che hanno presentato nei termini stabiliti dal bando le loro opere tutte originali e di esaltante creatività. I tre giovani vincitori, Sofia Cianfichi, Giulia Carioti e Zhaoyan Chen, sono stati premiati con tre assegni di studio del valore di 2.000 euro cadauno e con un orologio da polso personalizzato da un’incisione realizzata per l’occasione. Tutto questo nell’incantevole cornice dell’Istituto Nazionale di Studi Romani all’Aventino. All’evento hanno partecipato collezionisti, imprenditori, politici, personaggi di spettacolo, cultura e arte. Ecco alcuni nomi di spicco: Enrico Vanzina, Carlo Verdone, Marta Zoffoli di Squadra Mobile, Rodolfo Laganà, Antonella Clerici, Yvonne Sciò, Claudia Coli, Massimo Bellinzoni, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, l’Assessore alla Cultura ed al Turismo di Roma Capitale Giovanna Marinelli. A fare gli onori di casa Laura Gervasoni, Direttore Generale Patek Philippe Italia, Francesco Hausmann e Benedetto Mauro proprietari e amministratori della Hausmann & Co., il Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Roberto Grossi e la Direttrice Tiziana D’Acchille, che hanno presentato agli ospiti i tre giovani vincitori.


GALILEUS 31


focus MECENATISMO

Pisa Orologeria e rolex protagonisti a Milano

PASSIONE PER L’ARCHITETTURA Il profondo impegno di Rolex nel mondo dell’architettura è il tema centrale dell’esposizione presso la Boutique Rolex di Pisa Orologeria a Milano

L

a celebre Casa coronata ha reso omaggio, nello scorso aprile a Milano presso la Boutique Rolex di Pisa Orologeria, a una forma di arte che, come l’orologeria, richiede un perfetto equilibrio tra tecnica, funzionalità ed estetica. I grandi architetti e i grandi orologiai hanno un’affinità naturale, dovendo dedicare a ogni minimo dettaglio lo stesso livello di attenzione dato all’insieme. Qualità e

32 GALILEUS

cura minuziosa devono essere presenti in ciascun elemento, per quanto piccolo e nascosto. La migliore architettura, al pari di un orologio Rolex, risponde agli standard più elevati e diventa un riferimento da seguire. La collezione Cellini, presentata nell’esposizione, offre un parallelismo evocatore con i migliori esempi di architettura monumentale contemporanea, la cui grandiosa essenzialità è accompagnata da una lettura moderna dello spazio e della luce. La voce di Pisa Orologeria Abbiamo chiesto a Chiara Pisa, direttore generale di Pisa Orologeria, qual è il loro rapporto con l’architettura. “Gli orologi sono il centro della nostra attività, la nostra passione dal lontano 1940, e lo spazio che li custodisce è molto importante. Le nostre boutique sono il luogo nel quale “raccontiamo” le marche che rappresentiamo: lo spazio nel quale gli appassionati scoprono il Valore dell’Arte Orologiera. Ogni ambiente deve essere a misura d’uomo e funzionale allo scopo per il


focus MECENATISMO

quale è stato ideato; per questo motivo abbiamo sempre voluto creare un ambiente confortevole, informale ed elegante: un Salotto in cui coltivare la passione per l’Alta Orologeria. Partendo da questa riflessione sono stati scegli tutti gli elementi, i materiali e le forme che costituiscono i nostri negozi. Trovo importante chiarire il rapporto tra la rappresentazione della marca e lo spazio del Mutibrand: nel mondo dell’Orologeria d’Alta Gamma, ogni marca ha bisogno di essere capita, spiegata, raccontata e tramandata: la storia delle Manifatture, il funzionamento apparentemente misterioso dei meccanismi, il fascino delle complicazioni, la bellezza delle forme e l’eccellenza nella ricerca dei materiali sono il Valore. E’ questo su cui bisogna puntare per catturare l’interesse degli appassionati! Trovo sia poco utile, se non dannoso, all’interno di un Multibrand puntare alla sovraesposizione del marchio e alla ripetizione continua del logo delle marche. E’ bene invece integrare, anche a livello architettonico, l’identità dei marchi rappresentati con

l’ambiente che li contiene. Per esempio, la “dream room” di Vacheron Constantin, all’interno del nostro Mutibrand, non è un corner tradizionale ma uno spazio esclusivo, completamente integrato con il negozio, che accompagna alla scoperta della marca. La correttezza di questa visione, che da sempre sosteniamo, non è solo teorica ma è supportata dai dati delle vendite. Anche per quanto riguarda le Boutique Rolex e Patek Philippe la dimensione architettonica è importante: gli architetti di queste due note Manifatture sono stati molto attenti nel creare spazi funzionali in cui si accompagna l’appassionato alla scoperta della brand e dei suoi segnatempo. E’ l’eleganza dei dettagli, la cura dei particolari e l’alta qualità dei materiali scelti ad esprimere l’eccellenza delle due Case, non la riproduzione del marchio su qualsiasi superfice e qualsiasi materiale. Un esempio che ci viene invidiato da tutto il mondo è la parete verde della Boutique Rolex creata da Patrick Blanc nel 2008: un muro rigoglioso di piante e fiori nel cuore della città”. Ma come vive Pisa, una città piena di idee e di design

Né gli architetti né gli orologiai possono riposare sui propri successi iniziali; anzi, devono dedicarsi a far evolvere il proprio lavoro e a trovare soluzioni nuove, dal punto di vista sia tecnico che estetico. Questi principi sono incorporati nella cultura di Rolex: nella creazione degli orologi, nel suo stile di management, nella sua gestione del marchio e in tutte le aree della sua attività.

GALILEUS 33


focus MECENATISMO

A destra, Andrea Marini, responsabile della comunicazione Rolex Italia, con Chiara Pisa, direttore generale di Orologeria Pisa

34 GALILEUS

come Milano? “Milano è una città che offre molti stimoli. E’ riconosciuta come una delle più importanti capitali al mondo per il design, la moda e l’arte. Siamo parte di quel “fermento creativo” che avvolge, come un’aurea, tutta la città. Già negli anni ‘70 fummo tra i primi a creare vetrine fuori dagli schemi per l’epoca. Ricordata ancor oggi da molti clienti storici fu la vetrina ispirata al mondo Noir: mani di manichino che impugnavano coltelli e libri gialli facevano da sfondo teatrale all’esposizione degli orologi. Le vetrine raccontavano storie.. e molti già allora si fermavano incuriositi. Lo scorso anno, molto interesse, hanno suscitato le vetrine con le opere fotografiche dell’artista Maurizio Galimberti. Ancor oggi musica, scenografia, arte sono elementi che ci permettono di raccontare il mondo dei segnatempo e che caratterizzano il vasto calendario di attività da noi creato per gli appassionati che coltivano con noi la passione per l’orologeria. Per esempio, durante il Salone Del Mobile, con il supporto di Rolex abbiamo creato all’interno della Boutique un appuntamento fisso all’insegna del design con il quale coinvolgiamo gli appassionati di orologeria. Quest’anno, per una settimana, abbiamo ospitato una mostra aperta al pubblico che ha raccontato attraverso filmati, modellini ed espositori la passione di Rolex per il mondo dell’architettura”.

La voce di Rolex Fondamentale per capire lo spirito di questa iniziativa, è anche la voce di Gianpaolo Marini, amministratore delegato di Rolex Italia: «L’eccellenza, la perfezione e la passione sono le qualità che da sempre accomunano gli orologi Rolex e il mondo artistico e culturale. E’ per questo che Rolex, nel corso di decenni, ha attivamente sostenuto eventi artistici e attività culturali, associando il proprio nome a quello di personalità quali Dame Kiri Te Kanawa e Placido Domingo che sono stati ambasciatori Rolex fin dall’inizio degli anni ’70. Il mondo dell’architettura ha sempre suscitato l’interesse di Rolex tanto che, sin dagli anni ’60, il Marchio si è avvalso del contributo di nomi di chiara fama per la progettazione di edifici, tra cui il Lititz Watch Technicum, Stati Uniti e il Rolex Toyocho Building, Giappone, e al famoso Rolex Learning Center disegnato dallo studio Sanaa, aperto nel 2010 in Svizzera nel campus dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna. Rolex, a riprova di questa forte attenzione all’Architettura, è stato orologio ufficiale della Biennale di Venezia nel 2014, riconosciuta come la principale rassegna di architettura al mondo. L’accordo prevede la presenza anche alle prossime due edizioni, fino al 2018. Ricordo, infine, che l’Architettura figura tra le sette discipline del progetto Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative, che offre la possibilità a giovani promesse di lavorare per un anno a fianco di altrettanti illustri Maestri. Siamo orgogliosi di fornire un sostegno significativo a nuove leve di artisti straordinari che ci ispireranno negli anni a venire».


GALILEUS 35


focus tempo prezioso

Roger Dubuis, ha trovato nella scheletratura la vetrina perfetta per valorizzare ed esprimere il suo savoir-faire.

Astral Skeleton D opo essere stata pioniera nell’arte di creare calibri scheletrati contemporanei, senza mai smettere di perfezionarsi, la Manifattura Roger Dubuis si prepara a compiere un ulteriore passo avanti nel 2015 introducendo un nuovo concetto - l’Excalibur Spider -, che include nuove espressioni delle sue interpretazioni decisamente varie, ma tutte in sintonia con la lettura estetica anticonformista che la Maison ha dato della scheletratura. Quando gli viene chiesto di parlare del significato della parola “Spider” nell’Excalibur Spider, Gregory Bruttin, Direttore della Ricerca e Sviluppo nonché del Dipartimento Orologeria, ama evocare «la natura paziente, meticolosa e inventiva del lavoro svolto da questo ingegnoso aracnide che tesse ogni giorno la sua tela formando motivi sempre nuovi e più

36 GALILEUS

intricati,reinventando il suo modo di creare e adattandolo costantemente alle nuove situazioni. L’approccio lavorativo della Manifattura Roger Dubuis è molto simile a quello del ragno e in questa nuova collezione abbiamo preso la nostra maestria riconosciuta nella scheletratura e l’abbiamo applicata a parti dell’orologio mai toccate prima da questo tipo di lavorazione». I calibri sono caratterizzati dall’inconfondibile forma a stella che è divenuta la firma naturale degli originali movimenti scheletrati di Roger Dubuis;le punte della stella sono dirette verso gli indici delle ore, il che dimostra ancora una volta l’eccezionale abilità della Manifattura nell’unire effetti di design originali ed esteticamente affascinanti con la chiarezza, la leggibilità e la funzionalità. Nei suoi movimenti scheletrati tecnici, Roger Dubuis fa leva sull’abilità acquisita nel corso degli anni attra-


focus tempo prezioso

Roger Dubuis Excalibur Spider Doppio Tourbillon Volante Scheletrato

Una serie di elementi di alluminio color rosso fuoco sulla lunetta interna, la corona e la carrure - a contrasto con la cassa da 47 mm di titanio con rivestimento in DLC nero – sottolineano l’impatto forte e sportivo del segnatempo, ulteriormente accentuato dall’ampia gamma di cinturini colorati. Lo straordinario movimento RD01SQ che anima questo modello in edizione limitata a soli 188 esemplari risalta fortemente all’interno di questa costruzione multistrato composta da cassa, rehaut e movimento. L’effetto in 3D che ne risulta ricorda i paesaggi urbani contemporanei – proprio come ci si aspetterebbe dallo specialista della meccanica tecnica e architettonica.

verso i suoi movimenti d’avanguardia rivelando la sua visione assolutamente unica di questo principio. Ora la Manifattura applica le stesse facoltà d’innovazione e creatività all’estensione dell’approccio scheletrato oltre il movimento, interessando anche la cassa, il rehaut e le lancette. Il risultato è un’interpretazione fresca e innovativa dell’approccio multistrato all’orologeria tipico della Maison e l’impatto del caratteristico effetto 3D è particolarmente notevole. La scheletratura dell’esterno dell’orologio è funzionale all’accentuazione dell’architettura del movimento. Inoltre l’adozione di un’interpretazione così olistica del principio della scheletratura – incluse la costruzione particolarmente sofisticata della cassa e la decisione di impiegare materiali moderni come il titanio – garantisce una sensazione di estrema leggerezza e comodità al polso.

Perché il 2015? Nel 2005 la Manifattura Roger Dubuis ha introdotto il suo primo movimento scheletrato tradizionale, seguito dai suoi primi modelli contemporanei e da donna nel 2008 e dall’iconico RD01SQ Doppio Tourbillon Volante Scheletrato nel 2009. Quest’ultimo è a tutt’oggi ineguagliato e risulta istantaneamente riconoscibile fra gli appassionati di orologi e gli osservatori dell’industria. Dato l’incredibile grado di maturità raggiunto dalla Manifattura Roger Dubuis in questo campo, i tempi erano ormai maturi per alzare ancora un po’ la posta in gioco. In particolare, la Maison si sentiva pronta a spingersi oltre i suoi limiti e quelli dell’industria orologiera applicando il principio della scheletratura ben oltre il movimento, sull’esterno dell’orologio: cassa, rehaut, lancette.

GALILEUS 37


focus una pagina di storia

IWC Portugieser Calendario Annuale

Il modello con doppio bariletto e riserva di carica di 7 giorni, cassa in oro rosso da 44 mm, costa 31.900 euro. Il suo movimento e il cal. 52850
, sistema di ricarica automatica Pellaton, realizzato interamente in manifattura. Nella foto la versione cassa in acciaio e quadrante blu notte.

38 GALILEUS


focus una pagina di storia

Quest’anno IWC Schaffhausen festeggia il 75o compleanno dei Portugieser, una delle sue linee di orologi più ricca di tradizione.

l’anno del Portugieser G Il Portugieser Carica Manuale Otto Giorni Edition «75th Anniversary» di IWC. La versione in acciaio con quadrante nero è limitata a 750 esemplari. Costa 10.800 euro.

li anni ‘30, e specie il loro inizio, furono per il mondo intero un periodo durissimo. La crisi del ‘29 infatti aveva profondamente modificato le aspettative economiche e sociali di moltissime persone, e l’industria, anche quella orologiera, stava vivendo momenti di grande depressione. Possiamo quindi ben immaginare la felicità dei dirigenti di IWC Schaffhausen quando i loro rivenditori portoghesi di Lisbona e di Oporto, ovvero Rodriguez e Teixeira (ultimo discendente di uno dei discepoli di Enrico il Navigatore), chiesero la realizzazione di un orologio da polso robusto, preciso e di grande taglia, poiché orologi di questo tipo erano molto richiesti sia nella loro terra d’origine, che nelle sue varie colonie: in Africa, in India ed in Cina. Evidentemente in quei posti dove manutenzione e riparazioni erano problematiche, i coloni portoghesi e gli indigeni facoltosi, preferivano orologi robusti ed assolutamente affidabili. La IWC costruì allora una grande e robusta cassa d’ac-

ciaio, e vi inserì il movimento meccanico da tasca migliore e più piatto tra quelli allora da lei in produzione, ovvero il calibro 74. Quando nel 1993 alla IWC si dovette scegliere un orologio speciale da produrre per celebrare in maniera degna e significativa i 125 anni dell’azienda, il parere fu unanime: si doveva far rivivere il Portoghese tale e quale come era. I progetti originali vennero riconsultati, e la cassa fu rifatta tale e quale riutilizzando anche strumenti dell’epoca, o perlomeno questo tramanda la leggenda… Oggi la Casa di Sciaffusa festeggia il 750 compleanno dei Portugieser (questo il suo nome corretto, prima o poi dovremo rassegnarci a dimenticare la sua versione italianizzata) e lo fa con una collezione completa, rigorosamente equipaggiata con movimenti di manifattura, che spazia dal solotempo, al calendario annuale, fino ad arrivare al calendario perpetuo, alla ripetizione minuti e al tourbillon carica manuale e Mystère Rétrograde.

GALILEUS 39


focus LA GRANDE MELA

La grande tradizione orologiera di Tiffany risale alla sua fondazione a New York City nel 1837.

New York Minute L

A destra, il Tiffany CT60, solotempo in acciaio con cassa da 40 mm, movimento meccanico a carica automatica, bracciale in acciaio. Costa 5.600 euro

a grande tradizione orologiera di Tiffany risale alla sua fondazione a New York City nel 1837 e attraverso una serie di brillanti innovazioni arriva fino ai giorni nostri, con la nuova collezione Tiffany CT60, che prende il nome dal fondatore Charles Lewis Tiffany, l’inventore del New York Minute. L’ormai famosa espressione nasce nel 1853 con l’inaugurazione dell’orologio Atlas, alto quasi 3 metri, sulla facciata del negozio al 550 di Broadway. Generazioni di newyorkesi l’hanno adottato come segnatempo personale e simbolo dell’energia e dello spirito innovativo della città. Con l’adozione dell’ora standard nel 1883, Tiffany & Co. comincia a regolare a cadenza settimanale gli oltre 400 orologi nelle case dei propri clienti. Mr. Tiffany è ormai un gioielliere e un orologiaio di primo piano e il suo orologio Atlas rappresenta non solo la sua reputazione di eccellenza, ma anche la storia ricca d’innovazione della città di New York. Oggi l’orologio sovrasta l’ingresso del negozio di Fifth Avenue. L’esperienza Tiffany si presenta immediatamente all’avanguardia in una serie di importanti innovazioni nel campo dell’orologeria. Il Tiffany Timer, uno dei primi stopwatch presentato nel 1868, è usato per scopi scientifici e anche sportivi. Inoltre l’azienda ottiene dei brevetti per i pro-

40 GALILEUS

gressi segnati nel movimento degli orologi e nella regolazione delle lancette. Il celebre gemmologo di Tiffany George Kunz brevetta una tinta verde luminescente per gli indici e le lancette. “L’eredità di Tiffany nel campo dei segnatempo e i secoli di esperienza nell’orologeria svizzera sono uniti nella nuova collezione Tiffany CT60 - Nicola Andreatta, Vice President e General Manager di Tiffany & Co. Swiss Watches - Abbiamo lavorato con un team di artigiani eccezionali utilizzando i migliori componenti e le migliori manifatture svizzere per creare orologi e cronografi realizzati a mano, da custodire e tramandare alle future generazioni”. Il nuovo orologio Tiffany CT60 coniuga la tradizione americana con secoli di arte orologiera svizzera. La collezione, il cui design è ispirato a un orologio d’oro Tiffany & Co. donato al Presidente americano Franklin D. Roosevelt nel 1945, rappresenta il passaggio da un modello storico al design moderno di Tiffany & Co. In realtà la Casa americana aveva comincia a vendere orologi ben prima, nel lontano 1847. Sette anni dopo Charles Lewis Tiffany e Antoine Norbert de Patek e Adrien Philippe, firmano un accordo in base al quale quello newyorchese diveniva il primo negozio in America a vendere gli orologi Patek Philippe. Nel 1874 Tiffany apre una moderna fabbrica di quattro piani in Place Cornavin a Ginevra: qui Tiffany soddisfa la cre-


focus LA GRANDE MELA

scente domanda di orologi d’oro da taschino con movimento avanzato che suonavano l’ora e il quarto d’ora; orologi spilla tempestati di diamanti e orologi da tavolo ornati da scene pastorali in smalto, e figure mitiche, motivi floreali e cartigli incisi in oro. La produzione odierna Il dinamismo di questa collezione riflette il ritmo della vita moderna, dalle strade di New York per arrivare ad ogni punto pulsante del globo. Tutti i modelli sono dotati di movimento svizzero della migliore qualità. Meccanismi tradizionali quali Côtes de Genève, Colimaçon e la finitura Perlage contribuiscono a creare orologi straordinari. Tra gli orologi da polso troviamo un cronografo in acciaio inossidabile con movimento meccanico a carica automatica, finitura blue soleil e numeri in argento poudré.

TIFFANY CT60 Chronograph

Cassa in acciaio da 42 mm, movimento svizzero meccanico a carica automatica, cinturino in alligatore o bracciale in acciaio integrato. La versione con il cinturino costa 7.200 euro

GALILEUS 41


focus in alta quota

L’Avenger Blackbird ha conquistato il favore dei cultori di strumenti ultratecnici

Sulle ali del titanio E rano in tanti pronti a scommetterci e così puntualmente è stato: nel giro di pochi mesi l’Avenger Blackbird di Breitling, è diventato un vero e proprio best seller presso i cultori di strumenti ultratecnici. Oggi, quindi, prosegue questa sua marcia vincente grazie ad una nuova versione dal diametro un po’ più compatto, ma dal design sempre originale e potente, presentata durante lo scorso Salone di Basilea. Performante, preciso e funzionale, l’Avenger Blackbird nella versione 48 mm si è affermato come una perfetta

BREITLING AVENGER BLACKBIRD 44

Movimento: Calibro Breitling 17, certificato ufficialmente come cronometro dal COSC. Automatico ad alta frequenza (28.800 alternanze/ora), 25 rubini. Datario. Cassa: titanio nero. Impermeabile fino a 200 m. Corona a vite. Lunetta girevole unidirezionale con arresto. Vetro zaffiro bombato, antiriflessi su entrambi i lati. Diametro: 44 mm. Quadrante: nero Volcano. Cinturino: Military. Costa 4.550 euro.

42 GALILEUS

sintesi dello spirito Breitling. Ora conferma queste sue qualità con il nuovo diametro di 44 mm, conservando la sua forte presenza al polso. La parola d’ordine è quanto mai esplicita: potenza in azione. La cassa robusta e leggera in titanio, il metallo preferito dall’aeronautica, ha un rivestimento nero molto resistente a base di carbonio. Il look è «furtivo» e privo di riflessi, messo in risalto dall’aspetto satinato. Il profilo ergonomico si estende fino agli attacchi ricurvi. Il quadrante spicca per la sua estrema leggibilità, con grandi indici e lancette ben evidenziate dal materiale


focus in alta quota

luminescente. Un filetto rosso circonda la finestrella del datario. La lunetta girevole unidirezionale, con quattro «cavalieri» che rendono più agevole la presa, consente un conteggio assai preciso dei tempi di volo o d’immersione. La grande corona a vite dal rilievo «antisdrucciolo» ha rinforzi di protezione contro gli urti. La vocazione all’eccezionale prosegue con il cinturino color antracite di tipo Military in tessuto high-tech ad alta resistenza. Per garantire prestazioni di prim’ordine l’Avenger Blackbird 44 ha imbarcato nella sua cassa, impermeabile fino a 200 metri di profondità, un movimento automatico con certificato ufficiale di cronometro. Risultato: un nuovo compagno e complice per affrontare le missioni più rischiose.

GALILEUS 43


focus black style

una fusione di estremi: diamanti e gomma nel 3s diamond setting process.

SOFFICI DIAMANTI

Ulysse Nardin Marine Perpetual, cassa in acciaio, 54 diamanti incastonati sulla gomma della lunetta, movimento di manifattura. Costa 58.000 euro

E

ra il 1966 quando Ulysse Nardin presentava ufficialmente uno dei suoi modelli più importanti e fortunati: il Perpetual Calendar. Si trattava di un calendario perpetuo per quel tempo assolutamente innovativo, il primo nella storia dell’orologeria che permette di riaggiustare sia in avanti che indietro tutte le funzioni del calendario (il mese, l’anno e la grande data), utilizzando la sola corona di carica nella posizione di correzione rapida. Questo perchè tutte le indicazioni del datario sono sincronizzate e con poche rotazioni della corona può essere avanzato o retrocesso di qualche giorno, alcuni mesi o molti anni (correttore rapido, brevetto CH 680630). Inoltre il 28 febbraio del 2100, quando,

44 GALILEUS

per la soppressione del giorno bisestile previsto dal calendario Gregoriano, molti altri calendari perpetui dovranno essere rinviati in fabbrica per essere smontati e riaggiustati da esperti orologiai, il Perpetual Calenadar della Ulysse Nardin,con un semplice giro di corona sarà già pronto per essere rimesso al polso. Oggi questa magia della meccanica incontra nel Marine Perpetual, presentato durante Basilea 2015, una tecnologia assolutamente innovativa: il 3S Diamond Setting Process. Si tratta di un processo di incastonatura dei diamanti su di una base in gomma. In pratica al materiale più duro in assoluto si unisce il più morbido. Il risultato è un contrasto cromatico che esalta la lucentezza delle pietre.


focus passione tazio nuvolari

UNA forte affinità unisce Eberhard & Co. CON le più prestigiose competizioni di vetture storiche.

In basso, il Tazio Nuvolari Desk‐Clock, versione da tavolo dal diametro di 10,8 cm. Movimento silenzioso al quarzo, costa 1.050 euro. Sopra, il Tazio Nuvolari 336 “Dual Time”, edizione limitata a 336 pezzi, cassa da 45 mm in acciaio, costa 3.560 euro.

Il Palazzo delle Terme Berzieri, a Salsomaggiore, fa da scenografia alla partenza della V edizione del Terre di Canossa dello scorso aprile.

minuti VELOCi Q uali sono gli indicatori, le spie che, accendendosi, ci segnalano che un oggetto ha superato lo stadio originario di funzione ed è diventato qualche cosa di più, di diverso? Quando la Polo non è stata più una mentina? Quando la Mini ha smesso di essere un’utilitaria neanche troppo comoda? Quando il Jumbo non è stato più un aereo palesemente fuori misura? Ma soprattutto qual è il mix di prodotto e comunicazione che ha portato a tutto ciò? Per il Tazio Nuvolari il passaggio da segnatempo destinato a misurare il tempo in maniera estremamente precisa, a modello iconico non solamente della produzione Eberhard & Co. ma dell’intera orologeria moderna, è stato ben più repentino e veloce di quanto gli stessi suoi creatori si sarebbero aspettati. Presentato infatti solamente nel 1992, questo originale modello, che strizza l’occhiolino alle finiture dei metalli delle auto sportive, ha immediatamente catturato l’attenzione e l’interesse di tanti appassionati e operatori del settore. Oggi la sua produzione continua con modelli sempre diversi (due novità sono visibili in questa pagina), mentre lo spirito delle auto d’epoca e delle gare di regolarità e velocità

è entrato prepotentemente e permanentemente nel Dna della Casa svizzera. I segnatempo Tazio Nuvolari sono stati ideati e realizzati in base a una filosofia progettuale che ha come riferimento la strumentazione delle auto da corsa dell’epoca. Eberhard & Co. sostiene molti degli appuntamenti più importanti nel panorama delle corse per auto storiche a livello nazionale e internazionale come il Gran Premio Nuvolari a settembre (18-20 settembre) con partenza da Mantova, il Terre di Canossa International Classic Cars Challenge che si è svolto nello scorso aprile in Emilia Romagna e Toscana, le Mitiche Sport di Bassano (19-21 giugno), l’appuntamento con i più grandi miti del rally nel Rallylegend (San Marino 8-11 ottobre) e si è aggiunto a partire da quest’anno Il Raid dell’Etna in Sicilia (dal 27 settembre al 3 ottobre), insieme ad altre manifestazioni di livello. “Abbiamo intrapreso un lungo percorso insieme alle auto d’epoca e alle gare di regolarità più importanti che rispecchiano pienamente lo stile, il lusso, la ricercatezza e la cura dei dettagli del nostro brand” - dichiara Mario Peserico - CEO di Eberhard Italia – “e confermiamo la volontà di continuare a percorrerlo rafforzando un legame consolidato.”

GALILEUS 45


Una celebre immagine promozionale Rolex degli anni ‘70, che evidenzia il ruolo «presidenziale» del Day-Date

46 GALILEUS


coverstory il re di basilea 2015 di Paolo Gobbi

Il TEMPO STRAORDINARIO

P

er questo 2015, Rolex ha deciso di affrontare il mercato con una grande e importante novità: la collezione Day-Date è stata totalmente rivisitata, sia esteticamente che tecnicamente. Si tratta, ancora una volta, di un momento di svolta per la Casa ginevrina che, come sempre accade quando presenta i suoi nuovi modelli, tende a minimizzare delle caratteristiche frutto di anni e anni di studio e di sperimentazione.

il più prestigioso tra gli Oyster, il Day-Date 40, definisce un nuovo standard di prestazioni cronometriche

Rolex Day-Date 40 nella versione in platino con quadrante blu ghiaccio. Costa 55.450 euro.


coverstory il re di basilea 2015

Rolex Day-Date 40 nella versione in oro Everose. Costa 33.350 euro.

ROLEX ha PRESENTAto LA NUOVA GENERAZIONE DEL SUO MODELLO PIÙ PRESTIGIOSO, L’OYSTER PERPETUAL DAY-DATE, RESO PIÙ MODERNO NEL DESIGN DELLA CASSA ora proposta con un diametro di 40 MM

48 GALILEUS


coverstory il re di basilea 2015

Rolex Day-Date 40 nella versione in oro bianco. Costa 33.350 euro.

Non è un caso se il reparto ricerca e sviluppo di Rolex sia il più numeroso, sofisticato e costoso di tutta la svizzera orologiera. Sul piano strettamente estetico, il nuovo Day-Date 40 (il numero ricorda il diametro) si presenta sostanzialmente come una riuscita sintesi delle precedenti versioni: anse ben sagomate, lunetta dal disegno iconico e proporzionata in maniera ottimale; quadranti disponibili in un’ampia gamma di versioni; ritorno esclusivo al bracciale President, appositamente creato per questo modello nel 1956 e, in questo caso, ancor più perfettamente integrato alla cassa Oyster. Quattro le versioni presentate: platino, oro giallo, bianco e Everose. Cassa e quadrante Scendendo nel particolare, merita una grande attenzione la gamma di quadranti elaborati per questa collezione, la cui ricchezza è sostanzialmente la somma dell’alta tecnologia e del know-

how tradizionale. Un esempio ne sono le decorazioni fini al laser applicate sulle finiture soleil classiche, che danno un risultato originale e allo stesso tempo sofisticato. La cassa, o meglio la carrure, come per tutti i modelli Oyster è stampata e lavorata a un un blocco massiccio di oro o platino. Caratterizzata dalla sua estrema robustezza, forma l’ossatura dell’orologio sulla quale sono solidamente fissati gli altri elementi. Il vetro zaffiro è montato su un’apposita guarnizione e il tutto è fissato contro il rehaut (serigrafato al laser con la scritta Rolex) ed ermeticamente bloccato dalla lunetta o dall’anello di tenuta. La corona di carica a vite è la tradizionale Twinlock (evidenziata graficamente dai due pallini a rilievo nella parte esterna della corona stessa, proprio al di sotto del logo coronato), sviluppata e brevettata da Rolex, e prevede un doppio sistema di guarnizioni che garantiscono l’impermeabilità fino a100 metri. Proseguiamo con un altro dei motivi di inte-

GALILEUS 49


coverstory il re di basilea 2015

IL MOVIMENTO ROLEX CALIBRO 3255

Questo movimento meccanico a carica auto­matica, all’avanguardia dell’arte orologiera, interamente sviluppato e prodotto dal Marchio, trae vantaggio dai suoi quattordici brevetti e dalle numerose soluzioni tecniche innovative, sia nella progettazione dei compo­ nenti che nei procedimenti di fabbricazione, che si basano su nuove tecnologie, superando i limiti degli attuali mezzi di produzione. Oltre il novanta per cento degli elementi del movimento è stato ripensato e ottimizzato, dalla produzione allo stoccaggio dell’energia (modulo di carica automatica e molla del bari­letto) fino all’organo regolatore dal quale dipende la precisione, passando per il treno di ingranaggi e lo scappamento. Quest’ultimo, che trasmette all’organo regolatore gli impulsi necessari al suo regolare funzionamento, ha beneficiato di un’importante innovazione brevettata da Rolex e chiamata Chronergy.

resse del Day-Date 40, il bracciale President, che ricordiamo essere stato appositamente progettato per questa collezione nel 1956 e che, naturalmente, contribuisce con la sua eleganza e il suo stile deciso al prestigio di questo modello. Da mettere bene in rilievo è l’adozione, proprio a partire da questo modello, di inserti in ceramica all’interno delle maglie, pensati e realizzati a tutto vantaggio della fluidità e della durata nel tempo. Inoltre, il nuovo fissaggio invisibile del bracciale alla cassa è integrato sotto la lunetta per creare una perfetta continuità visiva delle due parti del bracciale. Il fermaglio invisibile Crownclasp di ultima generazione, che si apre mediante la corona Rolex articolata, ne completa le funzionalità e l’estetica. La meccanica Il Day-Date 40 è dotato di un movimento di nuova generazione, il calibro 3255, interamente sviluppato e prodotto da Rolex per garantire prestazioni superlative. Cronometro svizzero certificato dal COSC (Contrôle Officiel Suisse des

50 GALILEUS

Chronomètres), il movimento è nuovamente testato da Rolex dopo la messa in cassa per soddisfare i criteri di precisione al polso, due volte più esigenti di quelli di un Cronometro ufficiale. Per garantire al massimo la qualità finale, il processo per controllare la precisione dell’orologio finito è effettuato con strumenti ad altissima tecnologia appositamente sviluppati da Rolex. Tra le sue peculiarità troviamo il nuovo scappamento Chronergy brevettato da Rolex che garantisce contemporaneamente un alto rendimento energetico e un’estrema sicurezza di funzionamento. Realizzato in una lega di nichelfosforo è, inoltre, insensibile ai campi magnetici. L’organo regolatore, autentico cuore dell’orologio, è dotato di una versione ottimizzata della spirale Parachrom blu, brevettata e prodotta da Rolex in una lega paramagnetica esclusiva che la rende, inoltre, fino a dieci volte più precisa di una spirale tradizionale in caso di urto. Grazie alla nuova architettura del bariletto e al rendimento superiore del suo scappamento, il calibro 3255 vanta oggi un’autonomia di circa 70 ore.


coverstory il re di basilea 2015

l’orologio ROLEX oyster perpetual day-date 40 ref. 228238 (bracc.) 83418

Movimento Calibro 3255 di manifattura Rolex, meccanico a carica automatica. FUNZIONI Ore, minuti e secondi al centro. Data e giorno istantanei all’interno di finestrelle, correzioni rapide senza restrizioni. Cassa Diametro 40 mm in oro giallo 18 ct., finitura lucida. Lunetta zigrinata. Fondello serrato. Corona a vite, sistema di doppia impermeabilizzazione Twinlock. VETRO Zaffiro antigraffio. Lente d’ingrandimento Cyclope sul datario, doppio trattamento antiriflesso Quadrante Champagne, finitura soleil. Indici applicati a numeri romani filettati e sfaccettati in oro giallo. Lancette in oro giallo 18 ct. BRACCIALE President (3 file), maglie massicce in oro giallo, elementi centrali lucidi, elementi laterali satinati e lucidi, inserti in ceramica. Chiusura pieghevole invisibile Crownclasp. PREZZO oro giallo 30.850.

GALILEUS 51


coverstory la storia del day-date foto di Fabio Santinell

L’ora del PRESIDENTE Il Day-Date è la testimonianza di come un’idea felice possa navigare in oltre mezzo secolo di storia e mantenersi viva e interessante

I

l Day-Date è storicamente considerato il Rolex più prestigioso ed ambito mai realizzato, nonché il modello più camaleontico per l’infinità di combinazioni possibili tra i quadranti, i differenti materiali di produzione della cassa, le svariate lavorazioni della ghiera, i diversi tipi di bracciali. Basta semplicemente pensare che la sua costruzione sempre ed esclusivamente con metalli preziosi, oro oppure platino, ne connota immediatamente il valore. La storia ufficiale fissa la sua data di “nascita” in corrispondenza con il Salone di Basilea del 1956. Si tratta di una consuetudine che ancora oggi, tranne casi assolutamente particolari, accompagna la Casa coronata e che vede la presentazione di tutte le novità esclusivamente durante le giornate di Basilea. Immediatamente divenne il simbolo della classe e dell’eleganza Rolex. Basti ricordare un celebre (almeno a posteriori) slogan degli anni ’50, che nel raffigurarlo proclamava: “La maggior parte degli uomini che presiedono ai destini del mondo

52 GALILEUS

Il Day-Date è, per vocazione, l’orologio dei presidenti. Nelle foto due esempi eccellenti: Fidel Castro e Lyndon Johnson. Accanto a loro personalità eccellenti come lo chef Paul Bocuse o il pilota Jackie Stewart


coverstory la storia del day-date

Uno dei primissimi Day-Date in oro rosa, ref. 6511 e seriale 134636, prodotto all’inizio del 1956. I primissimi esemplari di questa referenza presentassero la scritta Day-Date in rosso ad ore 6. Sul quadrante era riportata anche l’impermeabilità, pari a 50 metri. Nei modelli successivi, la scritta Day-Date troverà la sua posizione definitiva a ore 12, mentre l’indicazione della profondità garantita verrà completamente omessa


coverstory la storia del day-date

A destra, dettaglio del disco del giorno della settimana in inglese, in questo Day-Date ref. 1803, con quadrante Stella di color rosa antico lucido. Sopra, quadrante Stella in smalto di colore rosso e grafica nera, impreziosito dagli indici in diamanti: otto di taglio brillante e due a baguette. Da evidenziare che Rolex, nella sua documentazione ufficiale destinata ai concessionari, chiamava questi quadranti “Lacquered Stella”

54 GALILEUS

portano un Rolex”. Attenzione, non si tratta solamente di una trovata pubblicitaria, in quanto nel giro di pochissimo tempo il Day-Date riuscì a guadagnarsi un polso presidenziale prima con Lyndon Johnson e poi con Gerald Ford mentre, dall’altra parte della barricata, Fidel Castro ne fece il suo compagno più fedele. A partire dalla metà degli anni ’60, per seguire le richieste di un mercato sempre più eclettico ed esigente, il Day-Date inizia a essere declinato in un numero praticamente infinito di quadranti. Quelli oggi più apprezzati dai collezionisti si caratterizzano per la particolare lavorazione in smalto, vengono definiti con il nome ufficiale di Stella e furono prodotti per un breve periodo di tempo tra i primi anni ‘70 e i primi anni ’80. Esistono anche altri quadranti molto particolari realizzati con pietre naturali semipreziose, quali il lapislazzulo, l’occhio di tigre, la malachite verde, l’onice, fino ad arrivare al rarissimo corallo.

Il Rolex del Presidente Sin dalla sua introduzione il Day-Date divenne indiscutibilmente il Rolex simbolo di classe e eleganza. Non è quindi un caso se, dopo aver messo al polso del Generale Dwight D. “Ike” Eisenhower un Datejust in oro, una volta che lo stesso fu eletto Presidente degli Stati Uniti d’America, la Casa ginevrina abbia trovato naturale chiamare President il suo nuovo bracciale, dal disegno inedito e con la chiusura a scomparsa che, assolutamente in maniera non casuale, verrà montato nei modelli da uomo, solo ed esclusivamente sul Day-Date. Quello della vicinanza elettiva con Eisenhower, che, per inciso, pur essendo stato il più importante e celebre generale americano, si dimostrò durante e alla fine della sua presidenza velatamente contrario al proliferare degli armamenti (una posizione che a una Rolex, nata nella Ginevra patria della Croce Rossa, certamente non doveva dispiacere) non fu un


Questo ref. 1804 in platino, con seriale 3700304, monta un raro quadrante nel quale è raffigurato lo stemma in rosso del Sultanato dell’Oman, costituito da due spade incrociate sormontate da un khanjar con cintura. Gli indici sono in diamanti a taglio baguette e brillante. Il bracciale, infine, è del tipo Jubilee ref. 6311, con chiusura a scatoletta.

GALILEUS 55


coverstory la storia del day-date

A sinistra, particolare del calibro 1055 Perpetual di manifattura Rolex, dotato di 25 rubini e con una frequenza di funzionamento a 18.000 alternanze/ora. Si tratta della prima meccanica ‘aperta’ utilizzata da Rolex, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta.

A destra, un Day-Date ref. 1802 del 1972, con cassa in oro giallo e cinturino pelle. Da notare il quadrante pie-pan con sigma al sei e finitura con texture linen.

56 GALILEUS

“caso” isolato. Anzi, il Day-Date nel giro di pochissimo tempo riuscì a guadagnarsi un polso presidenziale prima con Lyndon Johnson e poi con Gerald Ford: non è un caso se, proprio in quegli anni, la celebrità della Rolex negli Stati Uniti conobbe una forte impennata. Di conseguenza il Day-Date, che, per seguire le richieste di un mercato sempre più eclettico ed esigente, inizia a essere declinato in un numero praticamente infinito di quadranti. Quelli oggi più apprezzati dai collezionisti si caratterizzano per la particolare lavorazione in smalto e vengono definiti “Stella”, prodotti per un breve periodo di tempo tra i primi anni ‘70 e i primi anni ’80, al passaggio tra le referenze dotate del vetro plastica e le referenze in vetro zaffiro. Esistono anche altri quadranti molto particolari realizzati con pietre naturali semipreziose, quali il lapislazzulo, l’occhio di tigre, la malachite verde, l’onice, fino ad arrivare al rarissimo

corallo. I pezzi, particolarmente belli da indossare al polso, sono conosciuti in ambito collezionistico con il soprannome di Gulda. Questo perché il celebre pianista austriaco Frederich Gulda era solito indossare durante i sui concerti un Day-Date in oro giallo con quadrante in corallo senza indici. Per inciso, l’assenza degli indici è probabilmente dovuta all’estrema delicatezza del corallo e di conseguenza alla difficoltà di praticare i fori per inserire i piedini degli indici stessi. Oggi il Day-Date sta vivendo un momento di particolare euforia collezionistica. Il merito si deve sia all’asta Glamorous Day-Date, organizzata il 9 maggio da Aurel Bacs per Phillips (che ha realizzato poco meno di 6 milioni di euro con soli 60 orologi in vendita), sia al recente libro “Day-Date The Presidential Rolex”, che ha raccolto e fotografato un importante numero di pezzi di grande rarità e bellezza.


Sarà disponibile a partire dalla fine di giugno “Day-Date the Presidential Rolex”, un libro monografico dedicato esclusivamente al celebre orologio. Oltre due anni di lavoro, innumerevoli sessioni fotografiche, per un progetto unico nel suo genere, ideato da Puccci Papaleo, con i testi di Paolo Gobbi e le foto di Fabio Santinelli. Per tutte le info www.puccipapaleo.com

448 pagine e circa 900 foto originali di Day-Date da collezione provenienti da cinque continenti diversi. Tutto questo per raccontare la storia, i modelli e tutte le varianti più rare e preziose del più prezioso dei Rolex. Costa 500 euro

GALILEUS 57


emozioni dalla terra alla luna

I il grande “fallimento di successo” L’iconico Omega Speedmaster ridisegnato con l’aiuto di Snoopy 58 GALILEUS

l fallimento non è un’opzione”, questo disse Gene Kranz, il Direttore di Volo della Missione Apollo 13. Una frase emblematica, che ci accompagna immediatamente nel cuore del nuovo Speedmaster Apollo 13 Silver Snoopy Award, dove uno Snoopy dormiente la pronuncia al centro del quadrante dell’orologio. Per i pochi che ancora oggi non lo sanno, proviamo a raccontare la storia: il 17 Aprile 1970 il mondo intero guardava il modulo di commando dell’Apollo 13 ammarare nell’Oceano Pacifico dopo un’inaspettata emergenza avvenuta a più di 200.000 miglia dalla Terra. Apollo 13 avrebbe dovuto atterrare sulla superficie lunare, obbiettivo che iniziò ad incrinarsi quando uno dei due serbatori dell’ossigeno del modulo di servizio esplose in volo. La missione fu abbandonata e gli astronauti dovettero effettuare una serie di correzioni di rotta per poter ottenere la traiettoria necessaria per rientrare nell’atmosfera terrestre. Lo Speedmaster giocò un ruolo fondamentale in quel complesso viaggio di ritorno, quando venne utilizzato per cronometrare il lancio dei razzi di rientro mentre la navicella spaziale non poteva comunicare con la base, poiché si trovava sul lato oscuro della luna. Per questi meriti Omega venne insignita dello “Snoopy” Award, la più alta onorificenza conferita dagli astronauti della NASA. A 45 anni di distanza Omega celebra quel volo con un’edizione speciale, che presenta Snoopy, l’amato cane delle stripe dei Peanuts e mascotte della NASA, sul quadrante e sul fondello. Il quadrante, che prende ispirazione dal bianco e nero delle stripes comiche dei quotidiani, è in contrasto con le classiche lancette nere e con la ghiera nera lucida in ceramica caratterizzata dalla scala tachimetrica. Da mettere in evidenza, sempre sul quadrante, una seconda scritta, in corrispondenza della scala dei secondi: “ What could you do in 14 seconds?” Il riferimento è ai 14 secondi necessari per correggere la rotta e fare rientro nell’atmosfera terrestre. Al centro del quadrante la frase “Failure is not an option.” Queste parole ispiratrici furono pronunciate dall’attore Ed Harris che interpretava il direttore di volo della missione Apollo 13 nello storico film del 1995. Una piccola


emozioni DALLA TERRA ALLA LUNA

What could you do in 14 seconds?

A sinistra, Omega Speedmaster Apollo 13 “Silver Snoopy Award”. Costa 6.100 euro. Sopra, la sala di comando dell’Apollo 13, esulta alla notizia dell’ammaraggio della navicella. Da sinistra Gerry Griffin, Gene Kranz e Glynn Lunney.

GALILEUS 59


emozioni MODI OLTRE LE MODE

60 GALILEUS


emozioni DALLA TERRA ALLA LUNA

immagine di Snoopy che dorme, disegnata in Super-LumiNova, è posizionata nel contatore dei piccoli secondi a ore 9. I particolari Tra le caratteristiche più interessanti di questo Speedmaster c’è sicuramente il fondello. Protetto da un vetro zaffiro resistente ai graffi il medaglione in argento 925 ricorda la spilla che accompagnava il Silver Snoopy Award ricevuto da OMEGA nel 1970. Lo Snoopy argentato è montato su una placca dello stesso materiale, colorata con dello smalto blu scuro. Della polvere d’argento è spruzzata a mano sopra lo smalto di ogni singolo fondello, dando l’impressione che Snoopy fluttui nello spazio. Sul fondello sono incise in nero le parole: “Sil-

ver Snoopy Award”, “Eyes on the Stars”, “45th Anniversary”, “0000/1970” e infine “Apollo XIII”. Il segnatempo in acciaio di 42mm è provvisto di un cinturino in nylon nero con cuciture bianche in contrasto e chiusura deployante. Lo Speedmaster Apollo 13 Silver Snoopy Award sarà prodotto in edizione limitata di 1970 esemplari. Al suo interno ospita il calibro OMEGA 1861, lo stesso movimento a carica manuale presente nel leggendario Moonwatch. L‘orologio è venduto in una speciale confezione che include il certificato di autenticità, una spilla di Snoopy in argento 925 e un giornale che racconta storie uniche della missione, del comandante Jim Lovell, informazioni del “dietro le quinte” della relazione tra Snoopy e la NASA e di come viene prodotta la medaglia smaltata.

Il prezioso fondello personalizzato dell’Omega Speedmaster Apollo 13 “Silver Snoopy Award”.

GALILEUS 61


emozioni modi oltre le mode

62 GALILEUS


emozioni passione per l’oro

Vintage Inspiration la magia dell’oro, firma inconfondibile dello stile Piaget, nei nuovo Traditional Oval

A

partire dagli anni ’60, la fusione tra arte orologiera e arte orafa ha permesso a Piaget di esplorare la magia delle pietre preziose e dell’oro nella produzione di sorprendenti creazioni. Questa evoluzione ha abbinato la nobile natura dei materiali ad un’ampia varietà di colori, allo scopo di riflettere la libertà creativa, attraverso forme eccezionali e vivaci tonalità tempestate di diamanti. L’ampia gamma di possibilità nella creazione di orologi da donna permise a Piaget di esprimere il proprio indomito potere di immaginazione. I calibri ultra-piatti e gli orologi-gioiello furono quindi abbinati a bracciali in oro con design e lavorazioni sempre più elaborati. Un orologio in particolare, con la sua cassa ovale con diamanti e smeraldi, il quadrante in giada e il bracciale delicatamente inciso, diventò uno dei modelli prediletti dalle celebrità più eleganti del tempo. Interpretato in tutta una serie di variazioni, questo segnatempo fa par-

Sopra, l’orologio Traditional Oval 27x22mm in oro rosa di Piaget

GALILEUS 63


emozioni passione per l’oro

In questa pagina le varie fasi dell’assemblaggio delle maglie del bracciale dell’orologio. Per il montaggio del bracciale sulla cassa, le parti sono unite utilizzando un laser per mantenere la posizione corretta.

Forme atipiche, colori intensi e materiali rari: negli anni ‘60 e ‘70 la Maison Piaget mostrò una grande audacia creativa

64 GALILEUS


emozioni passione per l’oro

te della tradizione Piaget ed il suo bracciale è ormai una delle creazioni caratteristiche della Maison. La collezione di quest’anno, che prende ispirazione da questo leggendario segnatempo, intende perpetuare la tradizione di Piaget nella lavorazione dell’oro, una competenza ben rappresentata dalla bellezza del delicato bracciale. L’elegante lavorazione palace realizzata a mano dona al bracciale stesso un effetto quasi iridescente, come un nastro di seta grezza che abbraccia la silhouette del polso. Prendendo in prestito i metodi di lavorazione dell’Haute Couture, il lato interno del bracciale riflette chiaramente il livello di virtuosismo tecnico della Maison. La moltitudine di maglie assemblate crea un effetto molto raffinato e ciascun componente è realizzato con precisione per creare un ‘tessuto’ eccezionalmente leggero. Il bracciale è fissato diretta-

mente alla cassa formando un insieme unico. Il quadrante ovale argenté sottolinea la dimensione gioiello di questa nuova creazione ed è un perfetto complemento alla linea di diamanti che impreziosiscono la lunetta. I diamanti grazie all’incastonatura a griffe, si esibiscono in un seducente gioco di luci. Eleganza, bellezza e raffinatezza: gli orologi Traditional Oval Piaget in oro bianco o rosa, disponibili esclusivamente presso le boutique, sono autentiche opere d’arte gioielliera che continuano a suscitare meraviglia.

l’orologio PIAGET Traditional Oval Ref. G0A40212 Orologio Traditional Oval 27x22mm in oro bianco 18K con 24 diamanti taglio brillante (circa 1,46 ct). Quadrante argenté. Bracciale in oro bianco con decoro palace. Movimento al quarzo di Manifattura Piaget 56P.

GALILEUS 65


emozioni Solo pezzi unici di Daniela Fagnola

Métier d’Art il mondo intimo di Gabrielle Chanel si scopre nel MADEMOISELLE PRIVÉ con QUADRANTE COROMANDEL GLYPTIQUE

D

al 2012, la collezione Mademoiselle Privé di Chanel Horlogerie rende omaggio alla vita e al lavoro di Gabrielle Chanel (a cominciare dal nome, che riprende la scritta del cartello appeso sulla porta del suo studio, al 31 di rue Cambon, come monito per i suoi collaboratori). Ispirata ai principi di esclusività dell’Haute Couture, in cui ogni capo è fatto a mano e irripetibile, è realizzata con il ricorso a svariati mestieri d’arte - alcuni tradizionali dell’alta orologeria, altri tipici della gioielleria, altri ancora specifici della Maison: dalle diverse tecniche di smalto al maki-e (un antico metodo giapponese di laccatura), dalla micro-scultura in oro all’intarsio in madreperla, dall’incastonatura dei diamanti fino al ricamo (con fili di seta o d’oro, minuscole perle coltivate e paillettes). Quest’anno però Chanel ha introdotto un’ulteriore lavorazione: la glittica, ovvero l’arte di intagliare e scolpire le pietre dure, molto rara in orologeria ma ricorrente nella storia della gioielleria di tutti i tempi (già nota nell’Antico Egitto, diffusa nell’età ellenistica, etrusca e romana, conobbe massimo fulgore durante il Rinascimen-

66 GALILEUS


emozioni solo pezzi unici

Nella collezione Mademoiselle Privé, la glyptique dà, ai quadranti ispirati da questi rinomati paraventi Coromandel, un realismo e una profondità unici.

Utilizzata oggi per la prima volta da CHANEL, la glyptique è un’antica tecnica di gioielleria già nota agli egiziani. E’ l’arte di scolpire pietre semipreziose sia in intaglio che in rilievo.

GALILEUS 67


emozioni solo pezzi unici

In corallo, turchese, cornaline e lapislazzuli, gli uccelli della glyptique appaiono come pronti a spiccare il volo. Rappresentati in una miniatura di onice, si posano sui rami scolpiti in oro.

to e fu di nuovo ripresa nell’Ottocento). E se ne serve in modo mirato per replicare le tarsie dei paraventi Coromandel, pregiati pezzi d’antiquariato tanto amati da Mademoiselle Coco: tant’è che oggi come ieri tappezzano letteralmente il suo appartamento di rue Cambon. Si tratta di pannelli cinesi in legno d’acero e lacche policrome, prodotti soprattutto nel XVII e XVIII secolo in onore di particolari avvenimenti nella vita dell’imperatore, e completamente istoriati da scene di corte, paesaggi, personaggi realistici o mitologici, flora e fauna. E proprio queste immagini sono perfettamente riprodotte sui quadranti dei Mademoiselle Privé Coromandel Glyptique: cinque pezzi unici dai temi ornitologici e floreali, ricchi di significati metaforici nella cultura cinese dell’epoca (gli uccelli

68 GALILEUS

sono simbolo di libertà e felicità, i fiori rappresentano la vita). Ciascuno dei quali richiede più di un centinaio di ore di lavoro, l’applicazione di diversi savoir-faire e un impegno fatto di perizia, precisione, pazienza e sensibilità artistica (per la loro esecuzione Chanel ha collaborato con artigiani specializzati di Ginevra, che hanno dovuto sviluppare appositi attrezzi per poter lavorare le pietre in scala così ridotta). Il risultato però è straordinario: la glittica permette di donare alle figure speciali cromatismi, una vivida energia e un effetto di profondità eccezionale, quasi fossero in 3D. In pratica, semplificando al massimo le operazioni, si parte da una placca d’oro della stessa grandezza del quadrante, in cui vengono prima disegnate e poi tratteggiate a bulino, con esatte


emozioni solo pezzi unici

Ogni quadrante è unico e richiede più di un centinaio di ore per realizzarlo.

Una natura magica e ammaliante: anche Mademoiselle Coco ne sarebbe incantata

proporzioni, le silhouette dei diversi soggetti; ognuna viene quindi intagliata ed eventualmente brunita, lucidata, satinata e minuziosamente rifinita; alcuni dettagli vengono incisi, scolpiti e opportunamente lucidati nella pietra dura o nella madreperla, altri in oro di differente tonalità, altri ancora dipinti a smalto Grand Feu (il che comporta successivi passaggi al forno ad alte temperature); il tutto viene infine assemblato sul disco di onice del quadrante. Va sottolineato che il lavoro di intaglio del maître lapidaire è tutt’altro che facile: anche se si tratta di materiali con una durezza più o meno elevata (la turchese, per esempio, ha durezza 7 nella scala di Mohs, ma la madreperla solo 2 ½), in corso d’opera le gemme si possono sfaldare, scheggiare o fratturare in modo irreparabile;

la lavorazione viene quindi eseguita rigorosamente a mano, viste soprattutto le dimensioni, senza alcuna possibilità di utilizzare laser o ultrasuoni. Sui quadranti miniati, per esempio, ecco quindi un usignolo mentre canta nella notte, una coppia di aironi in danza nuziale, un uccello del paradiso, fiero e impettito… Tutti dalla livrea preziosissima: piumaggi in opale rosa o madreperla di diverse nuance, corpi d’oro, becchi e teste di corallo, ali in turchese, corniola e opale bianco iridescente. E tutti immersi in una vegetazione lussureggiante, fatta di rami in oro beige (esclusivo delle Maison), fiori in madreperla, foglie in oro rosso o in smalto traslucido. Una natura magica e ammaliante: anche Mademoiselle Coco ne sarebbe incantata.

GALILEUS 69


emozioni modi oltre le mode

70 GALILEUS


emozioni eleganza docet foto di John Goldberger

VILLA D’este Il Lange 1 Time Zone “Como Edition” personalizato per l’occasione è stato protagonista del celebre concorso d’eleganza

S Il Lange 1 Time Zone “Como Edition” di A. Lange & Söhne. La versione non personalizzata, in oro bianco, è in vendita a 45.800 euro.

i è svolta nello scorso maggio l’86esima edizione del Concorso d’Eleganza Villa d’Este. Un appuntamento storico, atteso dai collezionisti di tutto il mondo, che ha richiamato a Cernobbio sulle sponde del Lago di Como, le autovetture storiche più belle e rare. Dal canto suo A. Lange & Söhne sostiene in veste di sponsor, sin dal 2012, quella che con ogni probabilità è la più significativa manifestazione che celebra l’automobile come icona di design e oggetto d’arte. L’evento di quest’anno è stato incentrato sul tema “The Jet Set is Back” che ha ispirato il modello speciale del Lange 1 Time Zone realizzato appositamente per Villa d’Este e che è dato in premio da Wilhelm Schmid, CEO di Lange, al vincitore della categoria “Best of Show”, che in questa edizione 2015 è stato l’americano David Sydorick, proprietario della Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato. Il fondello inciso a mano di questo pezzo unico “Como Edition”

GALILEUS 71


emozioni ELEGANZA DOCET

Wilhelm Schmid, CEO di Lange ha consegnato all’americano David Sydorick lo speciale orologio. Il proprietario della Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato è il vincitore del premio della giuria “Best of Show“al Concorso d’Eleganza. La sua Alfa Romeo è stata selezionata come la più bella autovettura del Concorso ed è stata premiata con l’esclusivo Lange 1 Time Zone “Como Edition“.

72 GALILEUS


emozioni ELEGANZA DOCET

in oro bianco, raffigura lo stemma del Concorso. Come se tutto questo non bastasse, lungo il cerchio delle città del doppio fuso, l’ora dell’Europa centrale è rappresentata da Como (usualmente su questo modello è Berlino).

l Lange 1 Time Zone “Como Edition”, progettato per la più affascinante competizione automobilistica, reca sul fondello in oro bianco, inciso a mano, lo stemma del Concorso, mentre sull’anello che indica le città di riferimento dei fusi orari, Como rappresenta l’ora dell’Europa centrale.

Ore del mondo Da un punto di vista funzionale, il Lange 1 Time Zone rende particolarmente semplice per il viaggiatore mantenere l’orientamento temporale passando da un fuso orario ad un altro. Sul quadrante sono indicate sia l’ora del proprio paese che quella di un secondo fuso orario. La regolazione dei fusi orari avviene molto semplicemente premendo un pulsante che fa ruotare di 15 gradi verso est il cerchio girevole delle città con i nomi delle 24 località che rappresentano i rispettivi fusi orari e la lancetta delle ore del quadrantino supplementare, che si sposta indietro rispettivamente di un’ora. Grazie ad un sofisticato meccanismo di sincronizzazione, l’ora del fuso orario può essere comodamente trasferita dal quadrantino supplementare al quadrante principale, di conseguenza sul primo apparirà l’ora visualizzata precedentemente sul grande.

GALILEUS 73


LE VOCI DEL TEMPO HUBLOT - Italia Independent di Paolo Gobbi

NON SIAMO MAI STANCHI La fusione tra Texalium e il design iconico del Big Bang: il frutto è la partnership tra Hublot e Italia Independent

S

ono pochi i marchi di orologeria in grado di offrire, non solamente a parole, la vera innovazione sia stilistica che tecnologica. Uno di questi è Hublot, che tra le sue tante attività in comunicazione e produzione, ha recentemente stretto una partnership con uno dei gruppi italiani più interessanti e vitali. Si tratta di Italia Independent, fondata nel 2007 da Giovanni Accongiagioco, Lapo Elkann e Andrea Tessitore. La mission e la “filosofia” di Italia Independent sono, in gran parte, contenuti nel proprio nome: l’Italia non è solo il luogo dove opera e risiede l’azienda, ma è anche il principale luogo ispiratore. Il risultato è un marchio di creatività e stile che nasce dall’urgenza di dare vita a un “Made in Italy 2.0”. Abbiamo incontrato Andrea Tessitore, CEO e Co-Founder di Italia Independent Com’è nato il vostro progetto con Hublot? Per noi questo progetto ha un’importanza al-

74 GALILEUS

tissima. Nasce circa un anno e mezzo fa da una frequentazione personale che Lapo Elkann ha con Jean-Claude Biver. Questo è sfociato in un bellissimo rapporto tra due aziende che stanno cercando di portare sul mercato non una semplice storia di marketing, ma una storia con della sostanza, con un prodotto reale da poter raccontare. Cosa vi accomuna? La costante e continua ricerca dell’innovazione: a livello di trattamenti, di materiali. Cosa vi contraddistingue? Hublot quando è nata, negli anni ’80, ha iniziato a contaminare materiali come l’oro e il caucciù. Italia Independent è nata con l’occhiale fatto a mano in fibra di carbonio e ancora oggi è conosciuta per i suoi trattamenti e i materiali innovativi, come l’effetto velluto. Abbiamo cercato di far parlare tra di loro i due oggetti che ci caratterizzano, l’occhiale e l’orologio. In comune c’è questo materiale utilizzato in esclusiva da Hublot, che si chiama Texalium.


LE VOCI DEL TEMPO PIAGET

Andrea Tessitore Andrea Tessitore, CEO e Co-Founder di Italia Independent

GALILEUS 75


LE VOCI DEL TEMPO HUBLOT - Italia Independent

Come è composto il Texalium? C’è della fibra di carbonio e dell’alluminio. Si tratta di un materiale mai utilizzato prima nell’occhialeria. Con uno sforzo non indifferente di parte del nostro team e di quello Hublot, siamo riusciti a far lavorare i nostri fornitori, i nostri partner, nello sviluppare due oggetti che si parlassero. Punti in comune tra orologeria e occhialeria? L’occhialeria, esattamente come l’orologeria, ha una forte componente tecnica e ambedue necessitano di un grande lavoro in ricerca e sviluppo. Il risultato è un orologio che non è certo passato inosservato No. Il suo disegno è decisamente accattivante e ce lo ha confermato anche il grande successo ottenuto durante lo scorso Salone di Basilea. Quante versioni verranno realizzate? Due. Una blu, colore che ha caratterizzato tutte le collaborazioni messe in campo da Italia Independent in questi anni. L’altra è in nero. Lo stesso vale anche per gli occhiali. L’orologio, perlomeno per gli appassionati, ha una sua connotazione di eternità. Il Texalium tra venti o trent’anni come si comporterà? Come prima cosa, è da evidenziare che questa collaborazione così particolare, rende comunque l’oggetto orologio un collectible. Qualcosa che va quindi ben oltre il suo semplice utilizzo. Comunque il Texalium, che ha il suo cuore nella fibra di carbonio, è presente da sempre. Si utilizza nella Formula Uno, nelle barche a vela. Nessun problema di durata? No. Ma al contempo il piacere di indossare qualcosa di sexy e performante. Attirerà l’attenzione e lo renderà attuale per lunghissimo tempo.

Pagina accanto. Il Big Bang Unico Italia Independent viene realizzato in diverse versioni di colore, sempre con cassa da 45 mm e lunetta in Texalium. Costa 23.900 euro.

76 GALILEUS

Lo stesso discorso vale anche per gli occhiali? Assolutamente sì. La forma classica, unisex, i materiali unici nel loro genere: avranno una lunghissima vita. Cosa c’è di Hublot nei vostri occhiali e cosa di Italia Independent nell’orologio? Entrambi i prodotti si parlano e hanno una

collaborazione con questa fibra particolare. Non ci dimentichiamo che il nostro brand nasce, nel gennaio 2007, con quella che io chiamo ‘una provocazione di sostanza’: un occhiale, fatto a mano con 47 strati di carbonio, venduto a 1.007 euro al pubblico. Segnava il nostro ingresso in un’industry, quello dell’occhialeria, che non sentiva certo il bisogno di un nuovo brand, ma dove la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione sono sicuramente mancati per molti anni. A proposito di occhialeria, si tratta di un settore importante per l’Italia? C’è oggettivamente una grande produzione, di cui si parla troppo poco. L’Italia ha una leadership assoluta in questo settore, assolutamente indiscutibile, con delle grandi realtà produttive. Però dobbiamo continuare a fare ricerca e sviluppo, perché solo in questa maniera si può fare innovazione e mantenere questo livello di importanza. C’è di che esserne orgogliosi? Sì. Il pericolo è che con il passare del tempo, più il prodotto si standardizza, più le tecniche di produzione diventano una ‘commodity’, più potrà essere replicato in qualsiasi altra parte del mondo. Bisogna trovare dei criteri di protezione? No. Non bisogna proteggere a spada tratta il Made in Italy, trovo che ci sia troppo protezionismo nei confronti del nostro paese. In che senso? Non c’è nulla da proteggere è il prodotto che deve parlare, è il prodotto che quando ha delle caratteristiche e un know-how oggettivo, di fatto è praticamente non riproducibile in altre zone del mondo. Quindi va da se che, se gli investimenti sono fatti in maniera adeguata, per mettere a punto il ‘saper-fare’ che in Italia esiste e se viene dato un giusto peso alla ricerca e allo sviluppo, manterremo la leadership nei campi in cui siamo conosciuti nel mondo. No anche alla delocalizzazione? La produzione rimane in Italia fintanto che il prodotto non diventa una commodity. Non dimentichiamoci che il ‘saper-fare’, la capacità manuale, quello che è stato sviluppato di gene-


razione in generazione e che è il nostro patrimonio culturale nazionale non viene perso nel momento in cui le nuove generazioni, il chi porta avanti quel mestiere, si spinge oltre. Non ci dobbiamo preoccupare se alcune produzioni vengono spostate all’estero? Non possiamo lamentarci se poi ci sono dei prodotti che vengono realizzati, a parità di qualità e di servizio, ad un costo inferiore fuori dall’Italia, perché un imprenditore dovrebbe continuare a produrli da noi. L’Italia deve avere un valore aggiunto che deve essere oggettivo e questo noi lo possiamo mantenere. Sta a noi, non guardandoci o criticando quello che succede all’esterno, ma lavorando al nostro interno nello sviluppare capacità, manualità, ricerca e innovazione. Saper fare, fare e far sapere? Non bisogna avere paura. Quando sviluppiamo nuovi materiali e trattamenti, sappiamo che possono essere esclusivamente fatti in Italia. Dal momento che poi vengono copiati e prodotti altrove, non ci fermiamo. Perché? Perché siamo già al passo successivo. Quando, ad esempio, siamo riusciti a portare dal mondo dell’automobile quello che è il trattamento “effetto velluto”, c’è stata una grande corsa a guardare cosa facevamo e come. Oggi troviamo degli occhiali con effetto velluto nelle bancarelle in strada, e le stesse grandi multinazionali hanno ripreso la nostra ricerca e innovazione, all’inizio addirittura derisa, proponendola nella loro produzione. Tutto questo, alla fine, non ha dato altro che legittimità e paternalità a quello che avevamo inventato. Non è così facile andare sempre oltre. È una costante sfida. Faccio mie le parole di Jean-Claude Biver: «non ci si può mai fermare, non ci si può mai considerare di successo, solo un giorno; quando si decide di andare in pensione, ci si può girare indietro e osservare i successi ottenuti». Questo è quello che caratterizza Italia Independent e che ci caratterizzerà in futuro. Non sarete mica perfetti? Forse abbiamo un enorme difetto: portiamo

GALILEUS 77


Italia Independent vuole aggiornare il Made in Italy per continuare a migliorarsi aggiungendo innovazione alla tradizione.

troppe innovazioni sul mercato, rischiando di bruciare delle idee, perché non ci diamo il tempo sufficiente affinché il nostro prodotto venga sedimentato. Il consumatore, nel mondo, è molto lento, prende del tempo nel recepire quelle che sono delle tendenze e delle innovazioni. Per cui, ogni tanto, rischiamo di diventare un’enorme azienda che fa ricerca e sviluppo per tanti altri che poi, al momento debito, sono capaci di trovare il giusto timing per rendere commerciale qualcosa che all’inizio è solamente un’idea. Invidia? (sorridendo) No. Assolutamente no. Sono le regole del gioco. Il mondo è fatto così, sarà sempre fatto così, bisogna lottare per arrivare ad una dimensione tale per cui l’azienda, il prodotto, le cose che facciamo possano avere il giusto equilibrio e quindi un ritorno commerciale, sempre mantenendo un livello di profittabilità. Un equilibrio basato su cosa? Intendo dire che, con le ultime cose che ho visto, il consumatore è sempre più informato. Chi acquista i prodotti sa sempre cosa sta acquistan-

78 GALILEUS

do. Di conseguenza penso che “in futuro”, verrà dato anche un peso al rapporto qualità-prezzo. Il double-check sarà molto facile da fare, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, i social media. Si riuscirà a verificare com’è gestita quell’azienda. Se vediamo che un’azienda ha dei livelli di profittabilità eccessivi, vuol dire che da qualche parte qualcosa non torna. Quindi si farà una scelta? Semplicemente bisognerà considerare le aziende che avranno il giusto equilibrio, immettendo sul mercato prodotti con una corretta misura tra innovazione, freschezza e giusto prezzo. Cos’è il giusto prezzo? Qualcosa che dà la possibilità “a chi fa impresa”, di fare sufficientemente profitto per continuare nel suo mestiere, di migliorare la sua qualità. Senza però arrivare agli eccessi di chi fa oltremisura profitto, oppure di aziende che vendono prodotti ad un prezzo troppo basso, addirittura in perdita. Chi riuscirà a fare questo double-check? Vedo queste attitudini nelle nuove genera-


«essere indipendenti, è scrivere ogni giorno la propria storia» Lapo Elkann

zioni. Non sarà qualcosa che riusciremo a riscontrare nel breve termine, ma sono convinto che nel medio-lungo termine si chiuderà questo cerchio, premiando chi sa avere equilibrio nella sua offerta di prodotto. Comunque già da oggi, viaggiando in continenti diversi, è impossibile non accorgersi che il consumatore più evoluto e attento ha una sorta di rigetto per quello che gli viene imposto. La ricerca e sviluppo è qualcosa di scientifico? No, lo sviluppo fatto in una maniera matematica, senza la componente umana, senza l’intelligenza umana, non ha la capacità di “bucare lo schermo”. L’energia, l’emozione, declinata all’interno di un’azienda, ha un valore ben superiore rispetto ad un grande dipartimento di ricerca e sviluppo con una mentalità chiusa nei confronti del mondo. Questo spiega perché Hublot è oggi un marchio vincente: ha un’energia che arriva dalla testa di chi la gestisce fino all’utilizzatore finale. Un’ultima domanda. Lapo è un grande comunicatore, ma anche un vulcano impossibile da

contenere. Come riuscite a sviluppare assieme il vostro lavoro? È un po’ come la formula della Coca Cola: è un segreto. In realtà, alla fine, la considerazione da fare è che Lapo ha sicuramente delle caratteristiche di leader, la capacità di mettere seduti ad un tavolo dei mondi differenti e farli dialogare. Il mio rapporto personale con lui dura da vent’anni e assieme abbiamo messo in moto una macchina molto interessante: nella nostra azienda chi deve vincere e uscire è Italia Independent, non io né Lapo. È la nostra azienda che conta, il nostro prodotto, i centocinquanta ragazzi che ci lavorano. È l’azienda che vince, mai l’individuo, e Lapo ha molto chiara questa idea e ha una grande disciplina nel rispettarla.

Lapo Elkann Chairman & Co-founder Italia Independent, indossa l’Hublot Big Bang Unico Italia Independent. Costa 23.900 euro.

La soluzione? Oggi quello che Italia Independent fa e porta sul mercato ha talmente sostanza, che può anche offuscare una presentazione fatta da Lapo stesso. Quindi bravissima Italia Independent. Bravissimo Lapo. Bravissimo il team che è riuscito a trovare un modus vivendi complicato ed efficace.

GALILEUS 79


LE VOCI DEL TEMPO montblanc di Paolo Gobbi

passione per la meccanica UNIRE le virtù fondamentali dell’alta orologeria, la maestria artigiana svizzera e la tradizione di Montblanc

È 80 GALILEUS

sempre più bella e interessante la storia orologiera di Monblanc. Nata alla metà degli anni ’90, sta vivendo un momento di innegabile maturità sia stilistica che tecnologica. Per capire quali sono i suoi obiettivi e le sue scelte, abbiamo incontrato il Managing Director Watches International, Alexander Schmiedt.

Perché siete così appassionati di alta orologeria? Semplicemente per via dei suoi valori intrinseci di eccezionalità e unicità. Una filosofia che, conservata da generazioni di orologiai, si basa su di un valore fondamentale, quello della precisione. In francese, precisione si dice ‘Chronométrie e quest’anno stiamo lanciando una collezione che, non a caso, si chiama Heritage Chronométrie.

Quali sono i vostri progetti per il 2015? La filosofia del dipartimento Montblanc dedicato alla misurazione del tempo, si può riassumere con una sola frase: condividere la passione per l’alta orologeria. Questo include tutto ciò che noi vogliamo fare. Non a caso quest’anno abbiamo lanciato una collezione che si basa specificatamente su questo concetto.

Sono quindi dei cronometri? No. Chronométrie in francese significa precisione, cosa diversa dalla certificazione di cronometro, anche se lo spirito è sostanzialmente lo stesso, come testimoniano i modelli della manifattura Montblanc a Villeret, l’ex manifattura Minerva, attiva sin dal 1858. Oggi, a Villeret siamo sempre nello stesso posto dove Minerva


LE VOCI DEL TEMPO PIAGET

Alexander Schmiedt Alexander Schmiedt, Managing Director Watches International di Montblanc GALILEUS 81


LE VOCI DEL TEMPO montblanc

«rispettare sempre tre parametri fondamentali: funzionalità, design, valore» Alexander Schmiedt

è stata fondata. La sua storia è legata alla cronografia moderna, ai suoi sviluppi ed evoluzioni, come il rattrapante da polso degli anni ’30. Cosa caratterizza l’Heritage Chronométrie? Questa collezione, che affonda le sue radici nella tradizione di Minerva, vuole andare oltre al consueto concetto di precisione, racchiuso tra le quattro pareti del mondo dell’orologeria: a ben pensarci, è stata lo strumento di tante scoperte dell’umanità. Ne abbiamo scelta simbolicamente una, quella che si lega a Vasco De Gama. Perché Vasco De Gama? Perché se lui non fosse stato così ossessionato dal concetto di precisione non avrebbe mai oltrepassato i confini navigando con le stelle dell’emisfero sud, definendo il concetto di precisione sotto un’altra prospettiva e dando vita all’evoluzione e alla storia. La collezione Heritage Chronométrie si basa sulla tradizione di Minerva ma è anche un omaggio a Vasco De Gama. Vasco De Gama appartiene alla cultura occidentale oppure è conosciuto anche in oriente? De Gama è uno degli esploratori più grandi della storia, conosciuto in tutto il mondo. C’è

82 GALILEUS

un suo lato molto positivo che ci piace: non era un conquistatore ma un collezionista di culture. Ha scoperto la rotta dal Portogallo all’India, attraversando per la prima volta sia l’emisfero nord che quello sud, costruendo allo stesso tempo legami commerciali, culturali e basandosi sul concetto di scambio piuttosto che di conquista. Condividete la passione per l’alta orologeria con gli appassionati italiani, cinesi, americani? Certamente. L’idea di condividere la passione è di portare l’alta orologeria e di renderla... non vorrei dire accessibile, ma di offrire una scelta il più ampia possibile ad un nutrito gruppo di appassionati. Non si tratta di realizzare esemplari a prezzi altissimi o bassissimi quanto di rispettare sempre tre parametri fondamentali: funzionalità, design, valore. Lo scorso anno siamo riusciti in questo intento proponendo a 10.000 euro il calendario perpetuo, che di certo non è mai stato un orologio economico ma che ha un valore incredibile in termini di complicazione e di manifattura. Lo stiamo facendo quest’anno, con l’Orbis Terrarum, un ore del mondo con movimento di manifattura venduto a 5.400 euro. Un rapporto qualità-prezzo incredibile.


Facciamo lo stesso con la collezione Chronométrie: l’Exotourbillion Chronograph con un brevettato stopsecond, tourbillion, crono monopulsante, costa solo 40.000 euro (n.d.r. il ref. 112542 non limitato, il ref. 112649 Vasco da Gama, 60 pezzi con quadrante blu 48.500 euro). In pratica i nostri clienti devono provare piacere nel vivere l’alta orologeria e noi abbiamo il compito di allargare l’offerta in questo settore. Com’è stato il feedback del calendario perpetuo dell’anno scorso? Credo sia stato il pezzo di cui si è parlato di più dell’anno appena passato. Il feedback commerciale è stato “tremendamente” positivo. Ne avremmo venduti di più se li avessimo avuti... direi che è stato un successo enorme. Questo conferma che il nostro concetto di valore e condivisione di passione è stato più che ben accetto. Per realizzare un orologio vi adattate ai mercati? In qualsiasi scelta produttiva, tutto è basato sullo stile del cliente finale, su ciò che gli appassionati di orologi amerebbero avere e ciò che ancora non siamo riusciti ad offrire loro: ci

immedesimiamo nel cliente e su questo costruiamo una storia e infine i nostri orologi. Come riuscite a far passare il messaggio che la Montblanc odierna è decisamente diversa da quella di vent’anni fa? È un lavoro di comunicazione che stiamo portando avanti con convinzione. Non basta saper costruire un segnatempo, bisogna anche farlo conoscere, spiegare la nostra storia, i nostri metodi produttivi in linea con la tradizione svizzera. Montblanc è oggi uno dei pochi produttori svizzeri ad aver dato una risposta convincente agli smartwatch. La nostra filosofia è quella di realizzare dei prodotti destinati a durare nel tempo. Un segnatempo acquistato oggi deve poter essere godibile anche tra diversi anni e il suo design deve essere senza tempo. Questa visione è però del tutto opposta nel settore della tecnologia, dove l’aspettativa di durata è molto breve. Ciò che oggi va di moda, tra due anni è già obsoleto. Quindi abbiamo cercato una via di mezzo di combinare gli elementi. La cosa divertente è che abbiamo molti clienti che apprezzano l’alta orologeria per la sua tradizione ma che al con-

In queste pagine il Tourbillon Cylindrique Geosphères Vasco da Gama della collezione Montblanc Villeret. Realizzato in solo 18 esemplari, si tratta di un segnatempo con un esclusiva combinazione di spirale cilindrica e triplice indicazione del fuso orario. Il suo movimento calibro MB M68.40, presenta numerose funzioni in una combinazione mai vista prima: una triplice indicazione del fuso orario con l’ora locale raffigurata con ore e minuti; il display dell’ora locale sempre funzionante e regolabile in maniera indipendente, è presentato sulla rosa dei venti tridimensionale posizionata a ore 6; due globi tridimensionali raffigurano le ore del mondo nel emisfero Nord e Sud con indicazione Giorno & Notte.

GALILEUS 83


Un particolare della spirale cilindrica del Tourbillon Cylindrique Geosphères Vasco da Gama. Da evidenziare anche lo straordinario design del ponte con simbolo a doppio infinito in 3 dimensioni, sotto il quale la grande gabbia del tourbillon completa una rotazione intorno al proprio asse ogni 60 secondi.

tempo vogliono apprezzare le nuove funzionalità offerte dalla tecnologia. Quindi combinando gli elementi siamo riusciti ad unire il meglio dei due fattori mantenendo un pezzo di l’alta orologeria che sia lussuoso e che unisca un dispositivo interattivo e siamo stati i primi al mondo. Grande attenzione anche all’estetica? Certamente. Abbiamo un orologio dal design molto cool e sportivo, un movimento meccanico che rispetta pienamente gli standard dell’orologeria svizzera, un interessante insieme di materiali come la ceramica, l’acciaio, il cinturino in pelle proveniente dal nostro atelier fiorentino, al quale si unisce il dispositivo elettronico nel cinturino, che comunque rimane intercambiabile. Quando lo abbiamo presentato all’inizio dello scorso gennaio, ha creato una reazione da parte della stampa impressionante. Ne hanno parlato anche i media che solitamente non parlano di orologi. La produzione è svizzera? L’orologio è interamente fatto in Svizzera, il cinturino in Italia mentre per il dispositivo abbiamo realizzato un nostro centro di sviluppo e

84 GALILEUS

innovazione ad Amburgo. Un lavoro complesso è stato proprio quello di integrare questo centro con il nostro laboratorio sviluppo prodotti. Riepilogando, il design del dispositivo è svizzero così come la cassa che lo contiene, una cornice in acciaio, mentre l’elettronica ovviamente non è svizzera ma è stata prodotta dalla fabbrica esterna che collabora con il nostro team. Come convivono smartwatch e alta orologeria? Facile. Sono entrambi legati tra di loro ma al contempo slegati. L’orologio tradizionale dura per anni, per sempre. Lo smartwatch, che in realtà è un cinturino con delle funzionalità smart, ha un costo contenuto e può essere cambiato al cambiare e all’evolversi delle tecnologie. L’importante è trovare il giusto equilibrio. Il vostro storico responsabile, Demetrio Cabiddu, è da poco andato in pensione. Chi gestirà l’atelier dell’alta orologeria di Villeret? Demetrio ha deciso che era giunto il momento di ritirarsi, ma siamo ancora in contatto con lui. Collabora con noi come consulente su diversi progetti meccanici, dove può ancora far valere la sua lunga esperienza. Inoltre Cabiddu


ha lavorato per circa vent’anni a Villeret e le persone che gli erano accanto sono perfettamente in grado di continuare la sua opera, rispettando i suoi insegnamenti e il suo spirito. Cambierà qualcosa a Villeret? Dallo scorso gennaio abbiamo deciso di mantenere la tradizionale finitura artigianale dei movimenti a Villeret, creando qui anche un centro di eccellenza per i calibri complicati e non di tutti i Montblanc. Di conseguenza gli stessi maestri orologiai che lavorano sugli ultra complicati metteranno mano anche su modelli relativamente più semplici, come il nostro Ore del Mondo. L’idea è quella di realizzare l’assemblaggio di tutti i movimenti a Villeret, portando qui l’eccellenza della meccanica, mentre Le Locle vivrà dell’eccellenza della progettazione, dell’assemblaggio finale e del controllo qualità. Montblanc ha una politica dei prezzi molto aggressiva. Cosa ne pensano i vostri concorrenti? Dovreste chiederlo a loro! (sorridendo) Io non posso rispondere. Però posso dirle cosa ne pensano i nostri clienti: apprezzano molto… In realtà l’idea non è quella di realizzare orologi a

basso costo ma di offrire una scelta più ampia. Oggi se vuoi spendere 4.000 euro per un orologio non hai una grande scelta. Puoi trovare un automatico o una piccola complicazione. Invece con Montblanc si può avere per 3.900 euro un calibro di manifattura e un perfetto compagno di viaggio. Quindi si tratta semplicemente di offrire una scelta e portare l’alta orologeria in nuovi segmenti. Se non alzate i prezzi, come fanno molti marchi, il gap con i vostri concorrenti aumenterà? Questa è una storia diversa. Da una parte c’è il valore di un orologio dato dalla sua sostanza, dall’altra il problema dei cambi, che però è uguale per tutti. Quindi diventa una scelta più che altro politica: offrire un prodotto con un corretto rapporto qualità-prezzo. Cosa ci aspettiamo per l’anno prossimo? Potrebbero esserci delle novità in arrivo prima della fine del 2015. Di sicuro, come avete visto lo scorso anno, il nostro ritmo sviluppo e innovazione procede molto celermente, di conseguenza già nei prossimi mesi sarà possibile vedere qualcosa di molto interessante.

Sopra, Montblanc Heritage Chronométrie ExoTourbillon Chronograph. Sulla sinistra, l’esploso del suo movimento di manifattura Montblanc calibro MB R230, meccanico a carica automatica con doppio bariletto, meccanismo, ExoTourbillon a un minuto brevettato con meccanismo fermasecondi. Cronografo monopulsante con ruota a colonne e accoppiamento verticale

GALILEUS 85


Guido Terreni

86 GALILEUS

Guido Terreni, quarantacinquenne milanese, dal 2000 in Bulgari e dal marzo 2009 direttore generale della business unit orologi.


LE VOCI DEL TEMPO BULGARI di Paolo Gobbi

una potente cultura romana Rendere il segnatempo un oggetto divertente, piacevole e al contempo nobile, pensato per chi ama godere della vita

C

ontinua anche in questo inizio di 2015, inarrestabile, il cammino in positivo di Bulgari. I suoi orologi, da quelli femminili più preziosi, a quelli maschili più sofisticati nella meccanica, conquistano sempre di più i mercati mondiali del lusso. Abbiamo chiesto le ragioni di questo successo a Guido Terreni, direttore generale della business unit orologi.

Quali? Nel nostro caso promuovere lo stile di una marca che era radicata nel DNA della nostra cultura. Una cultura romana, ispirata da ventisette secoli di storia.

Marketing, creatività, comunicazione. Come riuscite a mandarli d’accordo? Quando la visone marchio è chiara c’è automaticamente un allineamento di fondo, non è poi difficile andare d’accordo. Si hanno gli stessi obiettivi.

Creatività e marketing: chi ispira chi? Il nostro designer è Fabrizio Buonamassa, ho con lui un rapporto personale da anni, a volte osmotico, continuo, mai formale. Condividiamo il lavoro e le passioni. Con lui c’è un livello di conoscenza profonda del marchio.

Come riuscite a rappresentarli? Il segnale luminoso è naturalmente il prodotto e il nostro appartiene all’hard luxury. La comunicazione ha l’obiettivo di esaltarlo.

GALILEUS 87


LE VOCI DEL TEMPO BULGARI

Poi gli stimoli possono venire da Babin, dalle vendite, ma tutto va ricondotto nel ‘fil rouge’s comune che è lo stile della marca. Come si esplicita questo stile? Con dei segni profondi, che in questi ultimi anni sono visibili nelle collezioni Serpenti, Octo, Bulgari-Bulgari e negli orologi-gioiello. Sono dei codici propri della nostra storia e che stiamo portando avanti con una sofisticatezza rara. Com’è il vostro cliente? Abbiamo la fortuna di avere 300 negozi dei quali 200 di proprietà. Conosciamo quindi i nostri clienti, gli diamo del “tu”, ci parliamo. Il network di vendita diretta ci permette di conoscere bene e di dialogare con le persone che ci scelgono. Il cliente Bulgari generalmente non è un maniaco dell’orologeria ma un profondo conoscitore del lusso. Quindi riconosce il valore degli oggetti che

88 GALILEUS

ha davanti ed esprime un giudizio qualitativo. Cosa cercano? Da Bulgari cercano uno stile differente e sono ben contenti di trovarlo nello stile italiano. Noi siamo l’unica marca dell’alta orologeria con uno stile italiano, con una creatività esuberante, che non ha nessun competitor nell’orologeria. Gli svizzeri? Loro hanno una cultura radicata nel calvinismo, dove c’è un understatement di fondo, dove c’è un modo “punitivo” di godere il lusso, certamente molto raffinato ed elegante, ma profondamente diverso dal nostro. Un esempio? Basta prendere l’Octo Finissimo, per capire che si tratta di un oggetto divertente, piacevole, nobile, pensato per chi ama godere della vita.


LE VOCI DEL TEMPO BULGARI

Orologio gioiello Serpenti in oro rosa e diamanti con quadrante laccato rosso. Costa 40.500 euro

Magari ci si può anche divertire? Creare degli oggetti ‘ludici’ fa parte dei codici Bulgari: il l’orologio Serpenti che si morde la coda, l’anello B.Zero1, i petali che si muovono nell’orologio Diva… Una creatività che rispecchia lo stile italiano, il nostro sole. Proviamo ad immaginare come si possa essere creativi a Ginevra, con il vento, la pioggia.

cene. Nel resto del mondo è un valore visto con ammirazione.

Un cultura romana? Sì, una cultura romana, potente.

Qualcuno recentemente ha detto: Bulgari ha fatto uno smartwatch! È vero? No. (sorridendo) Bulgari ha fatto, per la prima volta nella sua storia, un Concept Watch. Un “dibattito intelletuale” che serve a capire e dimostrare un’idea.

Perché potente? È un’espressione di creatività, una fonte di ispirazione continua, una potenza architetturale in tutti i suoi monumenti e negli stili che rappresentano, dal Rinascimento al Barocco. Una potenza riconosciuta fuori dall’Italia? In realtà siamo più noi italiani a dimenticar-

Il Made in Italy è un valore assoluto oppure è legato ad un prodotto? L’italianità, apprezzata all’estero, è uno stile di vita. Dall’eleganza nel vestire alla cucina, ai vini, all’accoglienza.

Lo smartwatch è un oggetto di lusso? Noi pensiamo di no. Oggi, quello che vediamo negli smartwatch, sono delle funzionalità che non sono di lusso, sono dei gadget.

GALILEUS 89


LE VOCI DEL TEMPO BULGARI

Diagono Magnesium integra un chip crittografico e un’antenna invisibile che permette all’orologio di trasmettere attraverso la tecnologia Near Field Communication, un certificato digitale all’applicazione Bulgari Vault precdentemente caricata e parametrata sul telefono.

Nel passato era già successo un processo del genere nell’orologeria. Quando? Ad esempio con le calcolatrici inserite negli orologi al quarzo. Nell’orologio di lusso non è mai la funzionalità a spingerti all’acquisto, ne consegue che lo smartwatch non può essere un oggetto di lusso. La tecnologia non può essere, quindi, al servizio di un cliente del lusso? Al contrario, noi pensiamo che può esserci un momento di unione. Ne è un esempio proprio il “concept” basato sul Magnesium, sviluppato con WISeKey e costruito sul concetto di cybersecurity. Cosa avvicina la cyber-security a Bulgari? L’identità digitale sarà nel futuro uno dei patrimoni più difficili e delicati da proteggere. Ad

90 GALILEUS

esempio, solo nello scorso anno, venticinque milioni di americani hanno perso la loro identità digitale. Questo comporta enormi perdite di tempo e una grossa spesa per poterla riconquistare. Cosa offrite in concreto? L’orologio diventa una chiave di accesso ad una cassaforte virtuale, dove possiamo inserire tutta la nostra vita digitale privata. Tutto avviene con l’orologio e uno smartphone. WISeKey è una società Svizzera, che opera già da anni ed è riconosciuta come leader in questo settore. A Ginevra, ad esempio, è WISeKey a gestire da anni il sistema di votazione durante le elezioni. Dove vengono custoditi i dati? Il loro brevetto si basa su di un codice di accesso asimmetrico, quindi con due chiavi. Neanche loro possono avere accesso ai dati che tengono in cassaforte. Inoltre l’orologio diventa una chia-


LE VOCI DEL TEMPO BULGARI

A destra, il Diagono Magnesium di Bulgari, costa 3.900 euro. Dopo l’estate ne arriverà una versione smart, a sinistra, che integrerà un chip crittografico e un’antenna invisibile.

ve a tutti gli effetti, da utilizzare anche per aprire la porta di casa, di un albergo, la propria auto…

nostri modelli femminili, ma si sono addizionate alle loro. Un traguardo importantissimo.

A proposito, torniamo all’orologio. Il magnesio è un materiale estremamente difficile e addirittura pericoloso da lavorare. Sì, se lo si lavora con la robotica, fresandolo. Noi abbiamo scelto un sistema a iniezione, lo stesso che si utilizza nei motori da competizione. Inoltre l’orologio è finito con una vernice speciale, ancora una volta di derivazione automobilistica, che lo protegge da tutti gli agenti esterni.

Cavallo vincente non si tocca? Sì, ma fino ad un certo punto. Quest’anno abbiamo scelto di completare la gamma, inserire l’oro bianco e le versioni con il cinturino in pelle. In più si aggiunge anche una versione 36 millimetri.

Spostiamoci nel mondo della donna. Lo scorso anno avete presentato la collezione Lucea. E arrivato il momento di capire com’è stata accolta. Lucea è un grande successo, anche dal punto di vista delle vendite. Quello che ci ha lasciato piacevolmente sorpresi è il fatto che le sue vendite non hanno fatto perdere mercato agli altri

Lucea ha un suo mercato elettivo? No, è trasversale. È apprezzato in Europa, Giappone, Medio Oriente. Continuate a realizzare i vostri modelli complicati da donna? Certo. Un bell’esempio sono i nostri Giardini di Bulgari. L’anno scorso avevamo il Giardino Tropicale, quest’anno presentiamo il Giardino Notturno, un orologio con fasi luna in oro e diamanti con avventurina e madreperla.

GALILEUS 91


LE VOCI DEL TEMPO TIMEX GROUP SWISS di Paolo Gobbi

missione Mantenere l’identita

Varina di Salvatore Ferragamo Timepieces, cassa IP gold da 26 mm. Cinturino in vernice color pesca con fiocco in grosgrain. Costa 1.040 euro.

Il mondo dell’orologeria e la sfida delle nuove tecnologie

N

el 2005 Paolo Marai diveniva President & Ceo di un gruppo globale con una fortissima presenza a tutti i livelli commerciali: Timex Group Swiss Luxury Division, che oggi produce e distribuisce orologi a marchio Versace, Versus, Salvatore Ferragamo e Nautica. Con lui ci siamo confrontati per capire meglio cosa ci dobbiamo aspettare da questo 2015.

sono arrivati, le aziende si sono fatte ingolosire dal fatto di voler partecipare a questo fenomeno, ma mi sembra che ancora non ci siamo proprio. Questa la mia impressione. Non è ancora arrivato un prodotto che sia degno di essere chiamato tale. Tra tutti i tentativi fatti fino ad ora e parlo anche dei big non solo del mondo dell’orologeria, non mi pare sia stato realizzato un modello che possa distinguersi sul mercato e possa dichiarare di avere avuto un successo significativo.

Tanto tuonò che alla fine piovve… Lo scorso anno parlavamo di smartwatch e quest’anno, puntualmente, si sono trasformati in realtà! (sorridendo) Vorrà dire che quest’anno non parlo di nulla, altrimenti rischio di smentirmi come oracolo. Incasso il merito di aver detto la cosa giusta lo scorso anno e mi fermo…

Cosa manca? Manca la tecnologia. Per cui chi ha voluto arrivarci adesso ha fatto una gran corsa ma non sta dando una risposta valida ad un consumatore che avesse un bisogno, ancorché latente, nascosto o evidente. Quello che stanno fornendo gli smartwatch oggi sono le poche informazioni che già venivano date dagli smartphone.

Proviamo a fare una riflessione su questi nuovi device osservando la situazione attuale? Bene, allora la prima cosa da osservare è che

92 GALILEUS

Nessuna innovazione? No. Semplicemente sto vedendo su di uno


LE VOCI DEL TEMPO TIMEX GROUP SWISS

PAOLO MARAI Paolo Marai, responsabile di Timex Group Swiss Luxury Division

GALILEUS 93


LE VOCI DEL TEMPO TIMEX GROUP SWISS

Fire Island di Versus, è un orologio morbido e superleggero. Cassa acciaio 39 mm, cinturino in silicone. Costa 95 euro.

schermo piccolo delle informazioni che mi vengono già date attraverso uno schermo che, per assurdo, sta divenendo sempre più grande. Mi sembra un po’ limitante.

«Quando l’orologio è omogeneo, ha una forte brandidentity, una sua linea, una sua riconoscibilità, alla fine funziona sempre»

94 GALILEUS

Perché non c’è la tecnologia? Le batterie durano troppo poco e non penso che le persone abbiano voglia di mettersi a ricaricare quotidianamente “anche” l’orologio, oltre a tutto il resto. Poi c’è un grosso limite alla trasmissione delle informazioni, che è limitata e per di più unidirezionale: quello che leggo al polso sono le stesse cose che trovo sul telefono, forse sarebbe stato più interessante se le informazioni fossero raccolte dallo smartwatch e poi inviate agli altri device. Non c’è infine la tecnologia perché svilupparla su dei dispositivi così piccoli costa moltissimo e le aziende orologiere si trovano di fronte a un grosso problema: mentre quando si sviluppa un nuovo movimento, per il quale sono necessari investimenti milionari, il risultato è un qualcosa utilizzabile anche per vent’anni, al contrario quando si parla di elettronica, l’investimento fatto se dura un anno si è già fortunati. Le aziende orologiere hanno la capacità di fare simili investimenti anno dopo anno? Personalmente non ci credo. Forse qualche grosso gruppo, ma nella media no.

Soluzione? Ci vorrebbe una piattaforma unica, che serva un po’ per tutti, sulla cui base ognuno va a personalizzare secondo le peculiarità del marchio. Un esempio per tutti è Android Wear, dove a fronte di un colosso che gestisce a aggiorna il software, c’è la possibilità per ognuno di aggiungere soluzioni specifiche in base alla propria personalità. Una piattaforma comune non andrebbe in contrasto con l’esclusività tipica dell’orologeria? No. Già oggi vediamo lo stesso movimento utilizzato da decine di marche diverse, ognuna con la sua specificità: ci differenziamo quindi sul design. Lo stesso succederà con l’elettronica anzi, trattandosi di un software, è molto più facile da personalizzate che non se fosse un hardware. Proporzioni tra analogico e digitale? Oggi l’80% degli orologi sono analogici, mentre tutto lo sviluppo degli smartwatch è stato sul digitale. Pochi e di scarsa rilevanza sono i progetti dove l’analogico interpreta un dato digitale: le lancette che si rimettono automaticamente quando si cambia fuso e la possibilità di sapere le calorie consumate. Non è un gran che. Soluzioni? Partiamo dal principio che ancora non esiste una nuova tecnologia applicata all’analogico,


LE VOCI DEL TEMPO TIMEX GROUP SWISS

DV-25 di Versace, celebra i 25 anni di orologeria della celebre Maison. Indici in diamanti e cassa acciaio IP oro giallo. Costa 1.290 euro.

con un mercato è fatto di analogici. Quindi mi servirebbe uno sviluppo che mi permetta di ottenere qualcosa di più. Ad esempio, quando la tecnologia degli Oled display sarà disponibile con una trasparenza del 100% e non del 70% come quella odierna, allora sarà possibile avere di base il proprio orologio, tradizionale, meccanico, solamente che il vetro viene sostituito da un Oled che attivato riesce a dare un grande numero di informazioni aggiuntive personalizzabili.

vicino al 20%, quindi importante. Non credo sia stato il trend di tutta l’orologeria, anzi probabilmente abbiamo performato sopra alla media.

Compatibile con l’orologeria tradizionale? Sì. Bisogna capire quanto l’orologeria tradizionale recepisce questo e capisce che ci vogliono delle alleanze con società che sviluppano software e hardware. Allo stesso tempo le aziende che hanno questa tecnologia, capiscono che per arrivare sul mercato ci vuole anche la parte orologiera. Chi ci ha tentato partendo solo dalla parte tecnica, non ha avuto successo perché non hanno capito bene che cos’è un orologio.

Cosa pensate del 2015? Ci aspettiamo un anno non facile, più difficile di quanto pensavamo. Intanto il cambio del franco svizzero, volato circa alla parità sull’euro. Poi c’è il problema dell’omogeneizzazione dei prezzi a livello mondiale.

Non hanno capito cos’è un orologio? L’orologio ha delle caratteristiche estetiche e funzionali che, se non rispettate, lo snaturano completamente. Diventerà qualcos’altro. Come stanno andando i vostri marchi? Lo scorso anno è stato particolarmente positivo, in quanto abbiamo avuto uno sviluppo

Come avete fatto ad ottenere un risultato così importante? Probabilmente il merito è di alcune nostre impostazioni strategiche, come l’aver cercato di anticipare le novità all’inizio dell’anno, che infatti è andato molto bene.

Cosa vuol dire? Che qualcuno ha deciso che i suoi orologi, ma potrebbe essere qualsiasi altro bene, non devono più essere 40% più cari in Cina, 35% più cari in Giappone, 25% a Singapore… No, tutti uguali. Quindi alziamo i prezzi in Europa, abbassiamoli da un’altra parte e li rendiamo omogenei, in maniera tale che il consumatore non fa più il mercato parallelo, ma compra tutto a casa propria. Bella pensata? Sicuramente corretta, è abbastanza giusto che

GALILEUS 95


LE VOCI DEL TEMPO TIMEX GROUP SWISS

Blue Crystal Collection di Nautica. Cassa acciaio da 48 mm, movimento cronografo. Costa 209 euro

gli investimenti vengano fatti in base al mercato e non ai flussi turistici forzati. Però forse se fosse stata gestita con un attimo più di calma sarebbe stato meglio. Questo è stato un terremoto.

Tutte le funzionalità degli smartwatch sono dedicate allo sport? Oggi no. Domani, con l’evoluzione della tecnologia, potrebbero anche arrivare.

Saranno stati contenti i consumatori? Beh, non proprio. A Singapore, ad esempio, si è bloccato tutto quanto: in molti acquirenti hanno contestato il fatto che lo stesso oggetto, a distanza di qualche giorno, sia sceso sensibilmente di prezzo: c’è chi ha giustamente chiesto il rimborso di quanto aveva appena pagato. È fermo anche chi non ha abbassato i prezzi, in quanto i consumatori se lo aspettano da un momento all’altro e quindi, nel dubbio, non comprano. Ci sono quindi situazioni di mercato terrificanti.

Ci parla del vostro ultimo arrivato: Nautica? Nautica è un marchio molto bello con una storia particolare. In Italia ha avuto un grandissimo successo, seguito da una sofferenza dopo il 2009. Era soprattutto un problema distributivo.

Cosa ne pensano i vostri negozianti? Ci hanno detto che gennaio era incominciato bene, febbraio così così, da marzo in poi tutto fermo diciamo che si sono fermati un attimo per attendere le news di Basilea. Se a questo aggiungiamo l’instabilità economica in Europa, i problemi dell’area Medio Orientale, il risultato è che c’è poco di cui essere felici. Ci sono poi aziende del nostro settore che fanno annunci eclatanti, come quello di abbassare il listino “del 10% secco”. Fantastico. Poi la realtà è molto più complicata di quanto si pensa. Cosa succede realmente? Gli importatori hanno generalmente delle perdite secche non sempre compensate dalle Case. Non solo. Ci sono stati dei riflessi negativi anche per chi non ha toccato i listini. Questo perché si perde di riflesso la fiducia sia del negoziante che del consumatore. Noi comunque continuiamo a crescere, forse con il merito di aver fatto delle politiche chiare e con una continuità nel tempo. Torniamo agli smartwatch. Avete dei progetti nel vostro gruppo? Come gruppo Timex abbiamo già lanciato nello scorso ottobre uno smartwatch, che ad oggi è stato anche l’unico prodotto unconnected, non collegato, che funziona indipendentemente dal telefono. Le sue funzionalità sono dedicate ad un mondo particolare, quello dei runners, che possono sentire la musica, ricevere o mandare dei messaggi, inviare una richiesta di aiuto geolocalizzarta. Funzionalità che prima si potevano avere solo portandosi dietro il telefono.

96 GALILEUS

Oggi ne avete ripreso il controllo? Abbiamo reinterpretato il prodotto, la comunicazione e ripreso la distribuzione in diretta. Partiamo nuotando controcorrente, ma ci piacciono le sfide. E’ corretto definire Nautica un marchio giovane, pensato anche per i ragazzi? Credo che i marchi prettamente di moda, con un posizionamento di prezzo interessante, bbiano molto appeal sui giovani. Con Nautica che è un marchio non solo fashion, c’è sicuramente un posizionamento non sul target giovanissimi, quanto sui trentenni. L’obiettivo è quello, grazie alle nuove politiche di prodotto e comunicazione, di intercettare anche i più giovani. Il mercato italiano sembra essersi diviso: da una parte le quattro grandi città dello shopping, Roma, Milano, Firenze e Venezia; dall’altra tutto il resto. E’ una visione corretta? Sì. Quattro citta rappresentano la grossa opportunità di sfruttare il flusso turistico e dunque un pubblico più preparato allo shopping di livello: per questo con i nostri marchi lusso puntiamo esattamente su quelle città. Ma abbiamo marchi trasversali, come Nautica e Versus, che possono essere distribuiti ovunque. Su quello che succederà domani non mi pronuncio. Un esempio? C’è stato uno sviluppo di catene che oggi hanno un grande successo, ma domani potrebbe non essere più così. Supposto che ci sia un consumo di prodotto, ci sono anche delle località e delle modalità dove lo stesso viene usufruito, che a mio avviso nei prossimi anni cambieranno sensibilmente. Rimaniamo in Italia. I nostri negozianti si lamentano del limite del contante a 1.000 euro, dell’obbligo della tracciabilità dopo i 3.000…


LE VOCI DEL TEMPO TIMEX GROUP SWISS

Dylos Chrono di Versace, ha la cassa di dimensioni XL (44 mm) con contatore dei piccoli secondi, delle ore e dei minuti crono di forma ottagonale, il grande datario a ore 6. La scala tachimetrica sulla lunetta ne accentua la vocazione al dinamismo.

Pensa che se non ci fossero questi lacci e lacciuoli la situazione delle vendite cambierebbe? Se dovessi pensare di sì, allora vorrebbe dire che in Italia c’è un mercato nero importante e ci dovremmo chiedere da dove dovrebbe arrivare tutto questo contante. Quindi? No, non lo prendo così per vero, anche se in alcune categorie merceologiche può essere stato un passaggio difficile. Nell’orologeria è stato così? Si, almeno in parte. Peggio sta l’oreficeria, dove la tracciabilità porta dei problemi non solo con il fisco, ma anche personali: vi immaginate l’acquisto di un gioiello per l’amante effettuato con la carta di credito? Tra i vostri marchi ci sono dei nomi internazionali come Versace o Salvatore Ferragamo. Quando realizzate un loro orologio, vi adeguate alle esigenze e scelte dei vari mercati? E’ un mix di cose. Alle volte pensi di ottenere risultati migliori con un prodotto targettizzato per un determinato mercato ma in realtà i migliori risultati si ottengono con prodotti che riescono ad avere una forte identificazione con il marchio. Quando l’orologio è omogeneo, ha una forte

brand-identity, una sua linea, una sua riconoscibilità, alla fine funziona sempre. Un esempio? All’inizio della mia storia con Versace, nel 2005, lanciammo il DV One: un segnatempo importante, di grosse dimensioni, eppure ebbe un successo pazzesco anche nei mercati orientali dove notoriamente sono preferite dimensioni contenute. In tempi più recenti il Vanitas, che pensavamo avrebbe avuto un particolare riscontro in certi mercati, è stato invece un successo trasversale in tutto il mondo. L’originalità è importante quando si realizzano degli orologi legati a marchi moda, come Versace o Salvatore Ferragamo? Ci sono purtroppo una serie di marchi del mondo della moda che, pur di portare a casa delle royalties, fanno partnership con chi non fa altro che copiare quanto di successo ci sia sul mercato. Noi facciamo esattamente l’opposto: abbiamo una nostra creatività, una originalità e veniamo spesso copiati. C’è una maniera per ovviare al problema? Nell’orologeria è facile dire che un orologio assomiglia ad un altro e c’è sempre qualcuno che segue gli altri. L’importante è stare sempre davanti, avere delle idee e portarle avanti.

GALILEUS 97


boutique oltre le mode

FIRENZE SI VESTE DI STELLE Jaeger-LeCoultre apre anche a Firenze nel segno dei suoi modelli astronomici

D Master Ultra Thin Moon di Jaeger-LeCoultre. Movimento di manifattura composto da 246 componenti. Costa 8.750 euro.

98 GALILEUS

opo Milano, Roma, Venezia, ora anche Firenze ha in questi giorni visto, ad un passo da Ponte Vecchio, in Via Por Santa Maria 7R, l’apertura di una boutique realizzata e gestita da uno dei marchi storici dell’alta orologeria svizzera: JaegerLeCoultre. Vista la sua presenza ormai nutrita nelle nostre principali città, sorge spontanea una domanda: sono gli italiani che amano quella che viene anche chiamata la Grande Maison, oppure è la celebre manifattura svizzera che ama gli italiani? “La risposta – a parlare è Claudi Angè, responsabile Jaeger-LeCoultre per l’Italia - è altrettanto spontanea: entrambe le cose sono vere. Gli italiani sono storicamente affezionati e fedeli amici della Marca, che dal canto suo ama

particolarmente gli intenditori ed i profondi conoscitori della bella orologeria, quali sono gli italiani”. Il risultato è un nuovo luogo di incontro per i collezionisti e gli appassionati delle più sofisticate macchine del tempo, che avranno il piacere di scoprire le ultimissime creazioni della Casa e al tempo stesso osservare la produzione di segnatempo che hanno fatto la storia dell’orologeria. Inoltre la boutique ha al suo interno un centro di assistenza autonomo e qualificato: un orologiaio, preparato direttamente in Manifattura, è a disposizione per interventi e per dare consulenza tecnica a tutti i possessori, o gli aspiranti tali, di un modello della manifattura. Ma cosa offre di diverso una boutique come questa rispetto ad un concessionario tradizionale? “Premesso che la rete italiana dei Concessionari


emozioni eleganza docet foto di John Goldberger

ufficiali Jaeger-LeCoultre – a parlare è sempre Angè - è altamente qualificata e conta operatori che vantano storia e tradizione pluriennali, una nostra boutique offre al cliente un assortimento completo per profondità e larghezza nonché alcune serie limitate prodotte in esclusiva per il canale retail (un esempio è il Reverso visibile in foto). Inoltre in boutique sono spesso presenti collezioni di alta orologeria o alta gioielleria nonché, in particolari occasioni, le collezioni storiche della Maison. Il servizio, il savoir faire del nostro selezionato personale, la predisposizione al sorriso completano il quadro”. In molti affermano che le boutique servono principalmente per la clientela straniera. È vero? “È vero che le boutique sono una vetrina internazionale per la Marca per cui, soprattutto nelle città a forte flusso turistico nelle quali sono ubi-

cati i negozi monomarca, si rivolgono con molta attenzione ai frequentatori stranieri. Per quanto riguarda Jaeger-LeCoultre, grazie alla storica e consolidata presenza della Marca sul mercato italiano, possiamo contare su un importante numero di affezionati amici e clienti italiani che vengono a visitarci con regolarità e piacere: posso quindi affermare, sintetizzando, che la nostra Marca ha deciso di aprire le proprie boutique per essere sempre più vicina ai suoi clienti, italiani e stranieri. Per tutti le nostre porte sono sempre aperte.” Un’ultima annotazione: con l’apertura della quinta boutique italiana dopo Milano, Venezia e Roma (che ne ha due) e dopo le ultimissime inaugurazioni di Londra, Ginevra e New York, diventano 75 i punti di riferimento, per i collezionisti e gli amanti dell’alta orologeria, firmata Jaeger-LeCoultre.

Grande Reverso 1931 Seconde Centrale di Jaeger-LeCoultre. In vendita solo nelle boutique della Casa, ha la cassa in oro bianco e il movimento automatico. Costa 19.600 euro.

GALILEUS 99


CINEMA TEMPO DI FESTIVAL di Romolo Bali

Lo spettacolare tunnel che conduceva al Gold Party di Chopard durante il festival di Cannes 2015

a CANNES LA LUCE CHOPARD 100 GALILEUS

Tra i momenti piĂš importanti di questo Festival, la 15esima edizione del suo Trofeo e la nuova collezione di Alta Gioielleria Red Carpet


CINEMA TEMPO DI FESTIVAL

Sophie Marceau

Anche quest’anno, come ormai tradizione ininterrotta dal 1998, Chopard è stato protagonista del Festival Internazionale del Cinema di Cannes (svoltosi dal 13 al 24 maggio 2015), realizzando la Palma d’Oro nei suoi laboratori, rendendo più preziosa la celebre montée des marches delle star, premiando i giovani talenti del cinema e organizzando serate tra le più frequentate della Croisette. Per celebrare i 60 anni della Palma d’oro, ridisegnata l’anno scorso e realizzata per la prima volta in oro Fairmined, oro equo e solidale, il brand di gioielli e orologi di lusso ha pensato ad una collezione ispirata alle curve del più prestigioso trofeo cinematografico del mondo. Nella versione Gioielleria, le creazioni Green

Chopard Gold Party

Carpet Collection in oro bianco 18 carati Fairmined esibiscono diamanti taglio marquise che ricordano le foglie delle palme. Mentre la linea di piccola gioielleria, da indossare tutti i giorni e in tutta semplicità, presenta curve lucide in oro giallo 18 carati Fairmined che si ispirano direttamente all’icona del Festival e in particolare alle sue foglie dalle sottili nervature. La collezione è composta da 68 pezzi unici, proprio come il numero dell’edizione del Festival. Il party G.O.L.D. Glamour e tante star per il party G.O.L.D. organizzato da Chopard al Port Canto di Cannes. Esclusiva e scenografica la serata ha regalato ai

Simbolo del Festival per eccellenza, la Palma d’Oro è anche il frutto della straordinaria relazione che unisce Chopard all’evento di Cannes. Nel 2014, questo mitico “gioiello” lavorato a mano nei laboratori Chopard è stato realizzato per la prima volta in oro certificato “Fairmined”, un oro equo e solidale, estratto nel rigido rispetto delle regole di sviluppo economico, sociale e ambientale.

GALILEUS 101


CINEMA TEMPO DI FESTIVAL

Robbie Williams durante il Gold Party di Chopard a Cannes 2015.

L.U.C 1937 Classic di Chopard, indossato a Cannes da Bradley Cooper

Jake Gyllenhaal

suoi numerosi ospiti tantissime soprese, rivelando di essere uno degli eventi più esclusivi del Festival di Cannes. La maison di alta gioielleria ha curato nei minimi dettagli la scenografia, che riproduceva una miniera d’oro, con tanto di pepite dorate, carretti su ponteggi sospesi, lingotti d’oro e modelle che indossavano splendidi abiti dorati e le ultime creazioni di Red Carpet di Chopard. Ciliegina sulla torta, il concerto privato di Robbie Williams che non ha deluso le aspettative, intrattenendo gli oltre 700 invitati con la verve che lo contraddistingue. Per Chopard è stata l’occasione anche per rac-

102 GALILEUS

Poppy Delevigne

contare il progetto The Journey, l’iniziativa che vede impegnato il brand verso un lusso sostenibile attraverso le nuove creazioni di gioielli in oro Fairmined. Tra i presenti alla grand soirée di Chopard, solo per citarne alcuni, Uma Thurman e Irina Shayk, Adriana Lima e Isabeli Fontana, Petra Nemcova e Michelle Rodriguez. Marion Cotillard disegna per Chopard L’attrice francese Marion Cotillard e Caroline Scheufele hanno unito la loro creatività e il loro impegno per un lusso sostenibile attraverso la collezione Green Carpet, per la quale l’attrice,


CINEMA TEMPO DI FESTIVAL

Caroline Scheufele con la sua famiglia e Alexis Veller n il team del film.

Il cronografo Mille Miglia di Chopard edizione 2014.

riconoscimenti I PREMI AI GIOVANI TALENTI

Léa Seydoux

premio Oscar e vincitrice del Trofeo Chopard in una delle sue prime edizioni, ha disegnato un pezzo unico che è stato presentato dal Marchio al Festival di Cannes 2015. Questa creazione introduce un nuovo materiale nella collezione Green Carpet: si tratta di opali tracciabili, estratti in maniera sostenibile in Australia. Per il 68° Festival di Cannes, Marion Cotillard ha proposto una creazione destinata ad arricchire la piccola collezione Green Carpet, che è parte integrante della collezione Red Carpet 2015: si tratta di un originale gioiello da mano d’ispirazione Art Déco composto da un braccialetto a

Lewis Hamilton con CarolineScheufele

più giri con diamanti e opali, collegato tramite una catenella, anch’essa incastonata di opali e diamanti, a un anello impreziosito da un magnifico opale nero da 8,6 carati. Caroline Scheufele e Marion Cotillard collaborano attualmente alla creazione di un secondo pezzo, un collier sempre d’ispirazione Art Déco. Con questo gioiello, la collezione Green Carpet introduce, dopo i diamanti, una nuova pietra conforme ai criteri dell’approvvigionamento sostenibile: si tratta di un tipo di opale nero iridescente unico per lucentezza e riflessi cromatici, che proviene dall’Outback australiano.

L’attrice americana Julianne Moore (in foto con Caroline Scheufele), Oscar come migliore attrice 2014 per Still Alice nonché madrina della cerimonia, ha premiato insieme a Pierre Lescure, presidente del Festival, e a Thierry Frémaux, Delegato Generale, due giovani talenti particolarmente promettenti del cinema internazionale: Lola Kirke e Jack O’Connell.

GALILEUS 103


Baume & Mercier, Capeland ShelbyCobra, realizzato in occasione del 50° anniversario del Campionato del mondo FIA vinto da Shelby. Il cronografo in acciaio viene proposto in serie limitata a 1965 pezzi, mentre il modello in oro rosso è realizzato in soli 98 esemplari come il numero della Cobra guidata da Carroll Shelby.

RUOTEVELOCI

Baume & Mercier

momenti vincenti

L

a vita è costellata di momenti rari capaci di definire la nostra vera natura e gli obiettivi a cui aspiriamo. Momenti ricchi di emozioni, passione e fierezza, che valgono molto più dei semplici ricordi: sono attimi di eternità destinati a durare per sempre, testimonianza del trionfo della volontà e dell’animo umano. Sin dalla sua fondazione nel 1830, Baume & Mercier ha fatto della celebrazione di questi momenti la sua fonte di ispirazione e anche il suo motivo di notorietà. Oggi, la Casa svizzera, diventa protagonista di

104 GALILEUS

Baume & Mercier presenta la Collezione Capeland Shelby Cobra in edizione limitata una nuova celebrazione, ma anche di una partnership di alto livello. Nel 1965, esattamente 50 anni fa, la leggenda delle auto da corsa, Carroll Shelby vinceva il Campionato internazionale costruttori FIA GT, cambiando per sempre il corso della storia delle gare automobilistiche. Con questa vittoria Shelby avrebbe ridato prestigio all’automobilismo americano, ma soprattutto portato all’attenzione del mondo intero la sua massima creazione: l’iconica Cobra. Baume & Mercier, in collaborazione con la Carroll Shelby Company, rende omaggio a questo leggendario pilota e alla sua vittoria più memorabile con l’edizione limitata di segna-


RUOTEVELOCI

baume & MERCIER

«Costruire la propria macchina sportiva è il sogno di ogni pilota. La Cobra è stato il mio.» Carroll Shelby

GALILEUS 105


RUOTEVELOCI

Baume & Mercier

tempo Capeland. Ispirato al cronografo monopulsante del 1948 conservato nel museo Baume & Mercier, il Capeland Shelby Cobra si distingue per il suo stile retrò, le linee classiche, le funzioni cronografo e tachimetro, la cassa con finitura lucida-satinata ed esclusive lancette che ripropongono il logo Cobra. Determinato a vincere Prima di diventare famoso come team manager e produttore di automobili, Carroll Hall Shelby era uno dei piloti americani più acclamati degli anni ‘50, vera e propria icona del suo sport. Nel 1954 conquistò ben 16 record di velocità negli Stati Uniti e nel mondo. Per ben due anni consecutivi, nel 1956 e nel 1957, Sports Illustrated lo nominò pilota dell’anno. Nella stagione 1959, all’apice della carriera sportiva, vinse la 24 Ore di Le Mans al volante di un’Aston Martin. Per diversi anni, Shelby coltivò l’idea che un’auto più veloce e leggera non avrebbe solamente permesso di battere gli avversari del vecchio continente, ma anche di ridurre i costi di produzione rendendo la vettura accessibile a un più vasto pubblico. Utiliz-

106 GALILEUS

zando i fondi provenienti da una nuova scuola per piloti nel deserto della California, Shelby fece giungere da oltreoceano un’AC britannica su cui montò un motore Ford V8 da 4,7 litri per migliorarne la manovrabilità. Ma questa fu solo una prima tappa verso il suo obiettivo finale: la creazione di un’auto al 100% americana adatta sia alle strade che alle piste. Il nome dell’auto gli apparve in sogno e, svegliatosi nel cuore della notte, riuscì ad annotarlo su un taccuino. Rileggendo il nome la mattina dopo, capì subito che era quello giusto: Cobra. L’attacco del Cobra Già nella stagione 1963 la Cobra e il suo motore 289 dominarono il campionato nazionale americano e, nei tre anni successivi, avrebbero inanellato una serie ininterrotta di vittorie perdendo solo una corsa. Le gare furono il banco di prova ideale per Shelby e il suo team, alla continua ricerca di massima potenza e prestazioni per la loro auto. La corsa continuò verso l’appuntamento più importante: il Campionato internazionale FIA GT. Una delle chiavi del successo fu un motore di maggiori dimensioni


RUOTEVELOCI

Baume & Mercier

in grado di offrire velocità superiori rispetto ai migliori costruttori europei. Dotata di un possente motore Ford V8 da 7 litri, la nuovissima Shelby Cobra sarebbe presto diventata l’auto più potente mai costruita. Il motore da 500 cv era talmente pesante che fu necessario ridisegnare l’intero telaio e integrare una molla elicoidale tubolare più spessa di 13 cm per migliorarne la manovrabilità. L’aerodinamicità della scocca, che montava diverse molle elicoidali, fu migliorata grazie a passaruota allargati che consentivano l’utilizzo di pneumatici più grandi per una carreggiata più ampia. La 427 non si limitava unicamente a innovare la Cobra, ma aprì un nuovo capitolo per le auto sportive americane, proponendo una manovrabilità, un impianto frenante e una potenza senza eguali Baume & Mercier ha scelto di celebrare la Cobra 427, rendendole omaggio in ogni minimo dettaglio nella linea di cronografi. L’orologio I modelli della collezione Capeland Shelby Cobra si distinguono per una cassa di ampie dimensioni disponibile in acciaio o in oro ros-

so con finitura lucida-satinata. Immancabile l’omaggio al celebre stemma Cobra, in cui il classico colore “guardsman blue” incontra la doppia striscia trasparente, simbolo inconfondibile che unisce storia ed eleganza. Al centro il logo Cobra, integrato nella lancetta dei secondi per simboleggiare il principio del continuo movimento, mentre le lancette ripropongono il raffinato profilo del volante della celebre autovettura. A completare il tutto, un fondello in vetro zaffiro con incisi il nome della collezione e la firma di Carroll Shelby. Emblema delle eccezionali prestazioni che hanno reso famosi Shelby e Baume & Mercier, i cronografi della collezione, dotati di un movimento automatico, sono assemblati in base a criteri estremamente rigorosi che offrono una qualità e una precisione ai massimi livelli. Questa edizione limitata che non potrà fare a meno di stupire, è destinata ad essere custodita e indossata con orgoglio di generazione in generazione. Una collezione pensata per tutti coloro che condividono con Carrol Shelby un’incondizionata passione per i dettagli e le altissime prestazioni.

L’ampia cassa del Capeland ShelbyCobra di Baume & Mercier, ripropone il profilo generoso della scocca affusolata, mentre il quadrante blu e le strisce bianche trasparenti riprendono il famoso stemma dell’auto da corsa. Nasce così una collezione che coniuga sapientemente potenza ed eleganza, incarnazione delle prestazioni straordinarie della più acclamata creazione di Carroll Shelby.

GALILEUS 107


Quella con la WSL è la prima partnership di portata globale di Jeep, con eventi in tutto il mondo: dal Brasile alla Cina, passando per Giappone, Australia, Francia, Spagna, Marocco, Fiji, Rio de Janeiro e Stati Uniti.

RUOTEVELOCI SUL PALCOSCENICO

sfidare LE ONDE

L

a World Surf League (WSL) e Jeep hanno annunciato ieri una partnership, la prima di questo genere, grazie alla quale il marchio è il Global Partner automobilistico ufficiale ed esclusivo della WSL, nonché il partner per i diritti di titolazione delle classifiche maschili e femminili del WSL Jeep Leaders Tour. Questo accordo pluriennale vedrà l’azienda automobilistica di fama mondiale lanciarsi in un’avventura senza eguali in termini di tensione competitiva e attività surfistica ai più alti livelli. “Il marchio Jeep è lieto di poter cogliere questa fantastica opportunità di collaborare con la WSL, un’organizzazione globale con valori simili ai nostri: libertà e creatività. Questo sport esprime la passione che abbiamo per il superamento

108 GALILEUS

Jeep è il primo Global Partner automobilistico per la World Surf League dei nostri limiti personali e per il perseguimento quotidiano dei massimi risultati - ha dichiarato Mike Manley, Presidente e CEO del marchio Jeep -. La World Surf League rappresenta una comunità in linea con la nostra e credo che la partnership sia una scelta naturale. Sono molto entusiasta dell’opportunità di essere coinvolto nella rinascita di questo sport meraviglioso”. “La WSL è un’organizzazione basata su uno spirito pionieristico, progressivo e innovativo, ed è questo il DNA comune che condividiamo con l’iconico marchio Jeep - ha dichiarato Paul Speaker, CEO della WSL -. Dopo un 2014 da record, possiamo affermare che lo sport del surf professionistico non si è mai trovato in una posizione più forte, sia dentro che fuori dall’acqua. Siamo onorati e grati che un marchio di un’autenticità e un retaggio ineguagliati come Jeep condivida


RUOTEVELOCI SUL PALCOSCENICO

la nostra visione della WSL”. “Quando abbiamo iniziato la ricerca di un Global Partner automobilistico - ha affermato Mark Noonan, Chief Commercial Officer della WSL - in cima alla nostra lista c’era solo un marchio: Jeep. Assieme potremo far conoscere i più grandi surfisti del mondo al nostro pubblico del nuovo millennio, in rapida crescita in tutto il globo, la cui parola d’ordine è digital-first”. “Jeep sarà il primo partner automobilistico esclusivo della WSL, e questa collaborazione ci permetterà di dialogare con una cultura che abbraccia la filosofia, gli ideali e l’attitudine del marchio Jeep su una piattaforma globale - ha dichiarato

Olivier Francois, Chief Marketing Officer di FCA Global - assieme alla WSL, potremo entrare in contatto con oltre 120 milioni di avventurosi e atletici fan digitali, generando attivazioni sulle spiagge e trasmettendo in live streaming eventi di surf da tutte le parti del globo. Questa diventerà così la prima autentica partnership globale del marchio Jeep”. L’associazione del marchio Jeep con gli sport è ormai una realtà consolidata nel tempo, come dimostrano le partnership con la squadra di calcio Juventus, l’USA Basketball e, da dodici anni, la sponsorizzazione degli “X Games” invernali del network televisivo statunitense ESPN.

La nuova Jeep Renegade Sport, con motore 2.0 Multijet II da 120CV (350 Nm a 1.750 giri/min di coppia massima) abbinato al cambio manuale a sei marce e alla trazione 4x4 “Jeep Active Drive”

GALILEUS 109


a tavola sapori nostrani

di Luca Fontana

L’Ora del Gourmet Vun - Hotel Park Hayatt

L

a mia cucina contemporanea guarda al futuro senza mai dimenticare le sue origini”. Queste sono le parole che troviamo in apertura del menù, appena seduti al Vun. Milano però non è conosciuta come la capitale della cucina italiana; pur avendo molti indirizzi di rilievo, la cultura culinaria non è ben radicata nelle persone, troppo di fretta per appassionarsi a qualcosa che richiede tempo, e, orrore, rischia di far ingrassare.

- Linguina integrale bio “selezione gentile”, amatriciana, limone candito. La linguina è bollita nell’acqua sgocciolata dalle cipolle. Questo permette allo chef di concentrare la preparazione, escludendo il soffritto di cipolla. Ecco così i sapori definirsi ancor di più, fino a rendere questa piccola spirale di pasta il piatto della serata. Al Vun abbiamo degustato un percorso di dioia e di gloria, in cui lo chef ha dato prova di saper creare piatti straordinari, e di mantenere un livello altissimo per tutta la cena.

Il compito di Andrea quindi non è semplice, rivolgersi a questa clientela, una sfida che raccoglie con grande competenza, un savoir faire da chef internazionale.

I piatti sono complessi, pensati, bilanciati, ma sempre di facile lettura, e possono essere goduti anche dai meno avvezzi alla cucina d’autore, o dai meno esperti di cucina italiana (penso ai numerosi stranieri). Allo stesso tempo soddisfano anche i palati più raffinati, dando un senso di profonda semplicità, un senso di infinito in cui perdersi ad ogni assaggio.

Ecco qualche piatto dal nostro menù: - Caprese dolce salata. La nota dolce prorompente del guscio di zucchero va a braccetto con l’interno, incredibilmente appagante, fatto di bufala sifonata. Alla base vi è poi il pomodoro, che apporta l’acido, e l’acciuga, che porta il salato. Applausi, signori....questa è un’opera d’arte!

110 GALILEUS

Lo chef ha ben chiare le radici della cucina tradizionale italiana, si percepisce lo studio e la volontà di evolverle, creando oggi la tradizione di domani.

Ristorante Vun c/o Hotel Park Hayatt, Via Silvio pellico 3, 20121 Milano

Chef: Andrea Aprea Menù “Viaggiando fra Nord e Sud” di 11 portate: 150 euro bevande escluse


L‘ecceLLenza entra In campo green fee IncLuso in austria, italia E rEpubblica cEca L‘offerta dei golf hotel Falkensteiner è pensata appositamente per gli amanti di questo sport che vogliono inseguire la loro passione, grazie ad un‘esclusiva combinazione di golf, wellness, gourmet e servizi dedicati. Scoprite le migliori destinazioni per il golf.

5 nottI da € 340,- a persona

Info & prenotazIone: prenotazioni@falkensteiner.com www.falkensteiner.com/it

HIgHLIgHts: • Compresa

ricca colazione a buffet o trattamento a mezza pensione, a seconda dell’hotel libero all‘area benessere Acquapura SPA • Ricco programma di attività • Accesso

800 832 815

GALILEUS 111


al polso ultimo minuto

in collaborazione con signoridegliorologi.tgcom24.it

Le prove di Janvier

MIDO

Cronografo Multifort Special Edition CASSA acciaio 316L trattato PVD nero, Ø44 mm, 3 pezzi, vetro zaffiro antiriflesso sui due lati, corona e fondello avvitati, fondello trasparente per ammirare il movimento top di gamma finemente decorato, numero di serie inciso, impermeabile fino a 100 m. MOVIMENTO Cronometro automatico Mido 1320 (ETA Valjoux 7750 base), 13¼’’’ Ø30,00 mm, spessore 7,90 mm, 25 rubini, 28.800 alt/ora, ammortizzatore Incabloc e Nivacourbe, bilanciere Glucydur, molla del bilanciere Anachron, molla di carica Nivaflex. Movimento top di gamma finemente decorato con viti azzurrate, perlage, massa oscillante decorata côtes de Genève e logo Mido. Riserva di carica min. 48 ore. QUADRANTE Nero con côtes de Genève verticali, contatori antracite colimaçon, indici con Super-Luminova arancio, giorno e data alle ore 3. LANCETTE ore e minuti con Super-LumiNova arancio per una facile leggibilità la notte. COSTA 1.690 euro

MIDO - Multifort Special Edition

Q

uesto mese vi presento un orologio che ho trovato raffinato e sportivo al contempo: il Cronografo Multifort Special Edition di Mido. Ho subito notato (e apprezzato) il suo forte impatto estetico; molto gradevole poi, a mio avviso, l’utilizzo dei colori bandiera: arancio e nero. Caratteristica che nulla toglie alla gradevolezza e all’ottima leggibilità di quest’orologio. Il quadrante nero è decorato con côtes de Genève verticali che richiamano le forme dell’Harbour Bridge di Sydney, creato negli anni Trenta, proprio come la collezione Multifort. Il movimento racchiuso è il Mido calibro 1320 (elaborazione di un ETA Valjoux 7750), con un importante diametro di 44 mm e impermeabilità fino a 10 bar (100 m): l’ho provato anche in acqua senza problemi. Le lancette, come gli indici, sono trattate in Super LumiNova, che mi hanno permesso la massima leggibilità anche di notte. Leggibilità ulteriormente migliorata grazie al quadrante protetto da un vetro zaffiro antiriflesso trattato sui due lati. Insomma, dovessi sintetizzare il tutto in una parola, come forse avrete già capito, questa parola sarebbe leggibilità! Altro elemento che ho molto apprezzato è la dotazione di serie di due cinturini in pelle intercambiabili (nero e arancio, guarda caso!). Forse, l’unico neo potrebbe essere la chiusura deployante, ma, come molti di voi sanno, parto prevenuto su questo tipo di chiusura… Ultimo punto “a suo favore”? Il bel cofanetto creato appositamente per l’orologio.

112 GALILEUS


GALILEUS 113


JAEGER-LECOULTRE BOUTIQUE Firenze Milano Roma Venezia

Orologio Grande Reverso Night & Day Eduardo Novillo Astrada, fuoriclasse del Polo, Vincitore della Argentina Triple Crown.

Open a whole new world


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.