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Domenica 7.12.2014

Anno LXX - Numero 49 €1,40

SASSUOLO SHOW: LA JUVENTUS RESTA A +3

SUPER ZAZA CUORE ROMA

9 771120 506000

41 2 0 7>

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

L’attaccante in orbita Juve realizza due reti I giallorossi in dieci pareggiano al 93’ con un grande Ljajic. Dybala y ancora a segno g Toro-Palermo è 2-2

Giovinco dice sì alla Fiorentina

GOZZINI, GRIMALDI, OLIVERO ALLE PAGINE 16-177

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MANCINI DÀ UNA CHANCE A ICARDI RDI L’Inter ospita trama a l’Udinese di Strama e Stankovic. Il nuovo tecnico co all’esame vittoria oria ELEFANTE, TAIDELLI ALLE PAGINE 14-15

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SERIE B Simone Zaza, 23 anni, festeggiato da Berardi. Sopra Adem Ljajic, 23, ha «salvato» la Roma

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PIPPO E MANCIO VIETATO SBAGLIARE

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CLASSIFICA & RISULTATI 14a GIORNATA

FIORENTINA-JUVENTUS 0-0 ROMA-SASSUOLO 2-2 TORINO-PALERMO 2-2 OGGI (ORE 15) NAPOLI-EMPOLI (ORE 12.30) ATALANTA-CESENA GENOA-MILAN PARMA-LAZIO INTER-UDINESE (ORE 20.45) DOMANI CAGLIARI-CHIEVO (ORE 19) VERONA-SAMPDORIA (ORE 21)

Anche se divise da quattro punti, Inter e Milan sono in una situazione di classifica non molto diversa: entrambe staccate da Juve e Roma, ma ancora in corsa per quello che era il vero obiettivo stagionale, il terzo posto e il ritorno in Champions. Quanto questo obiettivo sia realistico e raggiungibile lo sapremo forse alla fine del ciclo di tre partite che ci attendono da qui alla pausa natalizia.

JUVENTUS* ROMA* NAPOLI GENOA SAMPDORIA MILAN LAZIO FIORENTINA* SASSUOLO* UDINESE

L’ARTICOLO A PAGINA 25

*Una partita in più

35 32 23 23 22 21 20 20 19 18

PALERMO* INTER EMPOLI VERONA TORINO* CAGLIARI ATALANTA CHIEVO CESENA PARMA

18 17 14 14 13 11 11 10 8 6

SCI

Fenomenale Vonn Dopo due anni di stop trionfa in discesa

Sebastian Giovinco, 27 anni REUTERS

LAUDISA A PAGINA 11

DA NON PERDERE 1 Immenso Ronaldo segna 3 gol e tocca quota 200 in Liga RICCI A PAGINA 20

2 Stoccata Raikkonen «Con Vettel in Ferrari atmosfera migliore» PERNA A PAGINA 31

Lindsey Vonn, 30 anni, fuoriclasse americana AFP MOLINARO A PAGINA 35

Il Carpi vince e va in fuga Ma il gol del Bari non visto riapre il tema tecnologia SERVIZI ALLE PAGINE 26-27

L’affare si può fare: i bianconeri potrebbero chiedere in cambio Savic L’ANALISI di Beppe Bergomi

INZAGHI DÀ LE CHIAVI A MONTOLIVO TOLIVO O Il capitano del Milan è guarito: può rientrare a Marassi contro il Genoa di Gasp

CALAMAI, CATAPANO, CECCHINI, PUGLIESE, STOPPINI, SCHIANCHI DA PAG. 2 A PAG. 9 BRAMARDO, FROSIO A PAG. 13

MERCATO DI GENNAIO

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3 Fogar e l’avventura Il suo giro del mondo in solitaria fa 40 anni PASINI A PAGINA 37

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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Nuova grave accusa per Alemanno. Tifa sia Lazio sia Roma


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Serie A R Anticipi 14a giornata

Zaza fa già gol per la Juve Ljajic rianima la Roma al 93’

1Uno-due del Sassuolo contro la peggior versione stagionale dei giallorossi. L’espulsione di De Rossi pare chiudere i giochi, un rigore li riapre, il serbo fa 2-2. Ma Pirlo&C. sono a +3

La gioia di Adem Ljajic, 23 anni, dopo il 2-2: sesto gol in campionato per il serbo ANSA

stro. Il Sassuolo conferma di essere una delle realtà più intriganti del torneo con talenti in ogni angolo del campo. L’ottavo risultato utile consente alla formazione emiliana di navigare in zona Europa. Con tanti giovani da monitorare con attenzione.

Luca Calamai ROMA

P

uò riacquistarlo pagando quindici milioni al Sassuolo. Tanti soldi ma Simone Zaza li vale tutti. Il bomber caro anche al cittì Antonio Conte ieri ha ricordato ai dirigenti della GARCIA ESAGERA E la Roma? La partenza in saJuve che lui accanto a Tevez ci starebbe benissi- lita è figlia dell’abilità di Zaza ma anche di alcumo. Lo ha fatto realizzando una doppietta che ne scelte sbagliate di Garcia. È vero che la sfida ha impedito alla Roma di avvidi Champions con il City è un cinare in classifica i rivali di passaggio importante della sempre. Il 2-2 dell’Olimpico stagione. E che con gli inglesi Garcia pensa alla permette infatti alla squadra di sarà una battaglia. Ma lui esaChampions e Allegri di conservare tre punti gera con il turnover sbagliando cambia troppo. di vantaggio archiviando nel tre mosse: promuovere titolare migliore dei modi un turno di per la prima volta in questa staCon Nainggolan e campionato che poteva essere gione uno Strootman ancora in Gervinho tutto ok ad alto rischio. evidente ritardo di condizione; rinunciare a Totti che da falso BRAVO DI FRANCESCO Zaza nove riesce ad alzare il livello piazza il micidiale uno-due nei primi diciotto di tutto il reparto offensivo e dare fiducia a un minuti di gara. Rompe il ghiaccio con un gol che De Rossi frastornato dall’inchiesta di Mafia-Caè figlio della sua storia, un cocktail di cuore e pitale. Così, dopo lo 0-2 iniziale, la Roma camgrinta, andando a ribattere in rete un maldestro bia modulo (4-3-1-2) ma fatica a reagire perché rinvio del portiere De Sanctis e fa il bis infilan- non trova i soliti punti di riferimento. Nel primo dosi in mezzo alla difesa giallorossa e chiuden- tempo l’unico a salvarsi è Holebas che prima coldo un micidiale contropiede con un siluro di de- pisce la traversa con una bella conclusione in

R

corsa poi, nel finale, toglie dai piedi di Berardi il pallone che poteva trasformarsi nel colpo del kappaò. Garcia sbaglia anche a non intervenire con il bisturi nell’intervallo. Il ritardo nei cambi lascia in confusione il centrocampo. E al 5’ De Rossi, ancora una volta in ritardo, si becca il secondo giallo per un fallo su Berardi. FINALMENTE... Nel momento più nero, sotto di due gol e in 10 uomini, il tecnico giallorosso rimette a posto un mosaico impazzito inserendo in mezzo al campo Nainggolan e Gervinho. 4-2-3 e riecco d’incanto la Roma migliore. Con Gervinho capace di mettere in crisi da solo tutto il pacchetto difensivo del Sassuolo e con Nainggolan in grado di far guadagnare preziosi metri alla squadra. Roma vera. Con tante idee e tanto cuore. E, anche, con una buona dose di fortuna. I gol del pareggio nascono da discutibili decisioni arbitrali. Non sembra da rigore il fallo di mano di Vrsaljko (33’). La palla prima colpisce la coscia del difensore. L’arbitro Irrati la pensa diversa-

mente e Ljajic trasforma. E Florenzi potrebbe essere in fuorigioco quando riceve palla e consegna ancora a Ljajic l’assist per il 2-2. Errori che pesano. Ma, alla fine, il pareggio ci può stare. ORA LA CHAMPIONS E il talento serbo conferma, una volta di più, di essere ormai una delle stelle del campionato. Un’arma preziosa anche per la prossima sfida di Champions League. Contro il City tornerà la Roma migliore e nell’undici di partenza ci saranno ben cinque giocatori diversi rispetto alla gara contro il Sassuolo. La verità è che è molto complicato per le nostre squadre portare avanti il doppio binario Coppa-scudetto. Di Totti ce n’è uno. Ma anche Gervinho e Nainggolan in questo momento non hanno alternative di pari livello. Il campionato per una volta è passato in secondo piano. È stato così venerdì sera anche per la Juve. La Champions è ora. Vietato sbagliare. Per lo scudetto il braccio di ferro continuerà fino a maggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

ROMA

SASSUOLO

2 2

PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Zaza (S) al 16’ e al 18’ p.t.; Ljajic (R) al 33’ su rig. e al 48’ s.t. ROMA (4-3-3) De Sanctis; Florenzi, Manolas, YangaMbiwa, Holebas; Pjanic (dal 27’ s.t. Keita), De Rossi, Strootman (dal 9’ s.t. Nainggolan); Iturbe (dal 9’ s.t. Gervinho), Destro, Ljajic. PANCHINA: Skorupski, Astori, Somma, Maicon, Emanuelson, Cole, Totti, Borriello, Sanabria. ALLENATORE: Garcia. ESPULSI: De Rossi al 5’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI: Pjanic e Nainggolan per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA: dal 41’ p.t. 4-31-2; dal 9’ s.t. 4-2-3. SASSUOLO (4-3-3) Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Brighi (dal 36’ s.t. Biondini), Missiroli, Taider; Berardi (dal 36’ s.t. Floro Flores), Zaza (dal 40’ s.t. Floccari), Sansone. PANCHINA: Pomini, Polito, Longhi, Antei, Chibsah, Ariaudo, Pavoletti, Gazzola, Terranova. ALLENATORE: Di Francesco. ESPULSI: Vrsaljko al 49’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI: Berardi per gioco scorretto, Peluso per comportamento non regolamentare. CAMBI DI SISTEMA: Nessuno.

PRIMO TEMPO 16’ GOL DEL SASSUOLO. Retropassaggio di Yanga-Mbiwa per De Sanctis che perde tempo nel rinviare, Zaza lo contrasta e palla in rete 18’ GOL DEL SASSUOLO. Lancio di Missiroli per Zaza, che trova la difesa della Roma scoperta e fa doppietta calciando sotto la traversa 19’ La Roma reagisce. Punizione di Ljajic da destra e colpo di testa di Pjanic sul primo palo, ma il bosniaco non inquadra la porta 21’ Consigli c’è. Ljajic rientra sul destro e calcia: bravo il portiere del Sassuolo a respingere

Ritornano le coppe europee: da martedì a giovedì saranno impegnate sei squadre italiane, due in Champions e quattro in Europa League nella sesta giornata. Ecco il programma: CHAMPIONS LEAGUE MARTEDÌ Gruppo A Juventus-Atletico Madrid (ore 20.45) MERCOLEDÌ Gruppo E Roma-Manchester City (ore 20.45) EUROPA LEAGUE GIOVEDÌ Gruppo F Qarabag-Inter (ore 18) Gruppo B Copenaghen-Torino (ore 19) Gruppo I Napoli-Slovan Bratislava (ore 21.05) Gruppo K Fiorentina-Dinamo Minsk (ore 21.05)

TOCCHI PER ZONA

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4

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3

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6

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3

1

1

2

4 1

1

5 7

7

SECONDO TEMPO

12’ De Sanctis si riscatta. Dopo l’erroraccio nel primo tempo, il portiere tiene in vita la Roma deviando un sinistro di Berardi

2

1 3

1

2

1

6

1 1

1

Percorso netto per il signor Irrati fino a che il risultato è sul 2-0. Poi «aiuta» la rimonta della Roma con due scelte forse sbagliate. Al 32’ del secondo tempo l’arbitro toscano assegna un rigore alla Roma per un braccio di Vrsaljko che ferma una conclusione verso la porta di Gervinho. Le immagini non danno certezze, ma sembrerebbe che il pallone abbia toccato la coscia prima di carambolare sul braccio del difensore del Sassuolo che,

4

Zaza

2

Florenzi

2

Berardi

48’ S.T.

2 1

33’ S.T. rigore

2

18’ P.T. 16’ P.T.

Qui Policoro, a voi Serbia Forti, lontani, diversi Proprio tanto arrabbiati due l’attaccante che difende l’azzurro «E le tante critiche mi hanno fatto male» ROMA

oltretutto, nella circostanza viene ammonito (un secondo giallo nel recupero ne decreterà l’espulsione). Al 48’ il raddoppio di Ljajic che sfrutta un assist di Florenzi dalla destra: l’azzurro pare in fuorigioco ma potrebbe essere tenuto in posizione regolare da Acerbi, in ogni caso per l’assistente Passeri è in linea. Oltretutto, l’azione è avviata a centrocampo da un tocco col braccio di Destro. Sacrosanta al 6’ della ripresa l’espulsione di De Rossi.

Zaza 2

GOL ZAZA

Massimo Cecchini

IL RIGORE, MEGLIO NON DARLO FLORENZI IN FUORIGIOCO SUL 2-2?

Ljajic 4

Destro

1Due gol l’ex viola,

LA MOVIOLA di ALESSANDRO CATAPANO

TIRI TOTALI

GOL LJAJIC

2

Zaza 2

Ljajic 3

Ljajic

1 3

1

Zaza 1

PALLE RECUPERATE

CLASSIFICA DEI TIRI

2

1

32’ Rigore per la Roma. Irrati concede il rigore per fallo di mano (in caduta) di Vrsaljko su sinistro di Gervinho 33’ GOL DELLA ROMA. Dal dischetto, trasforma Ljajic con una conclusione bassa e centrale. Consigli, però, si era già tuffato

1

Zaza

41’ Holebas salva. Decisivo il terzino nell’anticipare Berardi

5’ De Rossi, distrazione fatale. Il centrocampista, pressato da Zaza e Berardi, perde palla ed è costretto al fallo per fermare Berardi: secondo giallo ed espulsione

Ljajic 3

5

2

1

2 32’ Destro, che errore. Cross da destra di Florenzi: colpo di testa sbilenco dell’attaccante da posizione centrale, pallone a lato

OCCASIONI CREATE

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla Ljajic

28’ Roma sfortunata. Affondo di Holebas sulla sinistra, gran botta del greco e palla sulla traversa, con Consigli che tocca con la punta delle dita

48’ GOL DELLA ROMA. Gervinho lancia Florenzi, in fuorigioco, cross basso per Ljajic che realizza la sua doppietta e salva i giallorossi

SIMONE E ADEM, I RAGAZZI DEL ‘91 1

ARBITRO: Irrati di Pistoia. GUARDALINEE: Passeri-Stallone ARBITRI DI PORTA: PeruzzoBaracani NOTE: spettatori 38.787, incasso 1.100.284 euro. Angoli: 11-1. Tiri in porta: 4-3. Tiri fuori: 7-0. Fuorigioco: 4-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

IN EUROPA

fI PROTAGONISTI

I

n tempi di globalizzazione, in fondo, nessuno dovrebbe sorprendersi. A Novi Pazar e Policoro ci deve essere la stessa aria buona per i cannonieri e così — nonostante il primo vagito lo abbiano fatto a 100 giorni e 668 km di distanza — Adem Ljajic e Simone Zaza, classe 1991, hanno vissuto un sabato da «gemelli diversi». Due gol a testa. Per l’italiano, addirittura, è stata la prima doppietta in Serie A, per il serbo la prima in giallorosso. Quanto basta per festeggiare almeno un po’, perché il retrogusto amaro entrambi lo percepiscono forte. In coppia anche nella rimonta alle critiche. GOL PER PUNTI Prendete il serbo. Sembrava essere il classico

talentuoso ma di rincalzo. Poi in poche settimane Ljajic ha scalato le gerarchie e adesso, con sei reti, è il capocannoniere della Roma, tant’è che il nuovo c.t. serbo Curcic, passando sopra al fatto che Ljajic — da musulmano — non canti il (troppo?) patriottico inno, ha già detto che vuole richiamarlo in Nazionale. «Ho scalato le gerarchie — spiega Adem —. Mi sento bene fisicamente e mentalmente. Ora Garcia mi ha dato la fiducia e la continuità che mi servivano. Peccato però aver perso l’occasione di avvicinarci alla Juve. Non è una questione di troppi cambi, in panchina abbiamo gente forte. Abbiamo giocato male, ma il campionato è lungo. Comunque non sono contento. Anzi, cambierei i miei due gol per i tre punti. Ora dobbiamo mettere la testa sul City, mi dispiace per l’infortunio di Aguero, ma credo che sarà dura sfidarli anche così». ARRABBIATO Se Ljajic non sorride, il «fratello» di giornata fa lo stesso. Comprensibile. Dopo un inizio di stagione super, santificato in azzurro dal ruolo di anti-Balotelli, Simone sembrava essersi un po’ perso. E visto che l’ultimo gol risaliva al 18 ot-

tobre, qualche spettro doveva aggirarsi nella testa dell’attaccante. «Non ho esultato dopo la prima rete perché ero un po’ “incazzato” per le critiche — ammette —. È vero che dopo la prima convocazione in azzurro ho avuto un calo psicologico, poi però mi sono abituato. Io poi credo di giocare sempre per il gruppo. Una rete con pressing al portiere, ad esempio, l’avevo fatta già con l’Ascoli contro lo Spezia. Piuttosto dovrei imparare a fare gol, oltre che alle big, anche alle squadre più piccole visto che quest’anno ho segnato poco (quattro gol, ndr). C’è rabbia poi anche per come sono arrivati le reti, il rigore non c’era. Spero almeno che la doppietta serva in chiave azzurra, perché la concorrenza è tanta». Tra l’altro, gol in perfetta «par condicio». «In fondo ho segnato e tolto due punti sia alla Juve (che può riaverlo per 15 milioni, ndr) sia alla Roma. Poi stavolta ci ha frenato Ljajic, che mi sembra un gran giocatore. Come caratteristiche mi sembra che siamo diversi e complementari». Avviso agli squali del mercato: se a qualcuno piacesse la coppia, si faccia avanti. Ma col portafoglio gonfio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

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Serie A R Anticipi 14a giornata

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

5

LE PAGELLE di LUCA CALAMAI ROMA

SASSUOLO

5,5

6,5

PAPERISSIMA DE SANCTIS FURIA GERVINHO MALE STROOTMAN IL TECNICO RUDI GARCIA

5,5

Non azzecca le scelte iniziali e ritarda i cambi. La tensione da Champions ha mandato in confusione anche il bravo tecnico francese. Contro il Manchester City, però, è vietato sbagliare.

IL MIGLIORE ADEM LJAJIC

7,5

Prima doppietta in giallorosso per il talento serbo. Deposita in rete i due palloni decisivi con la freddezza del vero killer. È in un momento magico, indispensabile a questa Roma. ● TIRI 4 ● DRIBBLING 4 ● SPONDE 1

IL PEGGIORE

4

MORGAN DE SANCTIS

Incappa in una papera clamorosa sul primo gol di Zaza che mette subito in salita la partita dei compagni. Si riscatta solo parzialmente con un bell’intervento su Berardi. ● PARATE 1 ● RINVII 2 ● PRESE ALTE 0

5

4,5

5

6,5

FLORENZI Da esterno basso non convince. Comunque salva la sua partita servendo l’assist a Ljajic. E pazienza se era in fuorigioco.

MANOLAS Non una serata ai suoi livelli. Si fa saltare come un ragazzino da Zaza in un’azione sulla fascia. Non sembra brillante dal punto di vista fisico.

YANGA-MBIWA Partecipa da attore protagonista al pasticcio che regala a Zaza la palla per il secondo gol. Peccato.

HOLEBAS Centra la traversa con il portiere immobile ed è l’unico del reparto difensivo a non andare in tilt.

● PASSAGGI 50 ● CROSS 9 ● CONTRASTI 2

● PASSAGGI 47 ● LANCI 2 ● CONTRASTI 1

● PASSAGGI 88 ● LANCI 4 ● CONTRASTI 1

● PASSAGGI 44 ● CROSS 9 ● CONTRASTI 2

5,5

4,5

6,5

6

CANNAVARO SOLITO GUERRIERO MISSIROLI DELIZIA VRSALJKO INGENUO

4

5,5

PJANIC Trotterella il bosniaco, meno ispirato del solito. Soffre il pressing dei centrocampisti del Sassuolo. Garcia gli risparmia qualche minuto.

DE ROSSI Chiude una settimana da incubo beccandosi il cartellino rosso per doppia ammonizione. Si è visto subito che non era il vero De Rossi.

STROOTMAN Perché mandarlo in campo in queste condizioni? Il centrocampista olandese è in ritardo su tutti i palloni.

ITURBE Qualche accelerazione. I soliti virtuosismi in dribbling. Ma è più fumo che arrosto. Un talento in affanno.

● TIRI 1 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 73

● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 55

● TIRI 0 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 29

● TIRI 1 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 0

5,5

6,5

7

6

DESTRO Conclude a lato un colpo di testa da buona posizione. Sembra intristito. E i compagni in effetti lo servono poco e male.

NAINGGOLAN Il belga ha forza e fiducia. Riesce, quasi da solo, a regalare preziosi metri di campo alla Roma. Cerca anche il gol.

GERVINHO Una furia. Da una sua iniziativa nasce il rigore trasformato da Ljajic. In certi momenti l’ivoriano è immarcabile.

KEITA Riporta subito un po’ di ordine in mezzo al campo. L’ex Barcellona è una pedina ormai indispensabile.

● TIRI 2 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 3

● TIRI 1 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 35

● TIRI 0 ● DRIBBLING 2 ● SPONDE 1

● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 22

7

Il Sassuolo è un piccolo gioiello. Il tecnico emiliano sta accompagnando nel migliore dei modi la crescita di alcuni talenti. Dimostra classe anche nel valutare i gol irregolari della Roma.

IL MIGLIORE SIMONE ZAZA

7,5

Le reti sono due gioielli. Inoltre riesce a fare reparto da solo grazie alla sua potenza fisica. Ha tutte le carte in regola per regalarsi presto una squadra da scudetto. ● TIRI 2 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 0

IL PEGGIORE

5,5

SIME VRSALJKO

Protagonista in negativo nell’episodio del calcio di rigore. Ingenuo, poi, il fallo a metà campo che gli costa il cartellino rosso nei minuti finali della gara. ● PASSAGGI 7 ● CROSS 2 ● CONTRASTI 0

IRRATI Non sembra da rigore il fallo di mano di Vrsaljko e il suo assistente Passeri non lo aiuta sul fuorigioco di Florenzi che serve l’assist del 2-2 romanista. Giuste invece le espulsioni.

Di Francesco schietto «Sì, due punti persi» Davide Stoppini ROMA

«S

ono sempre io, Di Francesco, quello che ha dato l’anima per la Roma, eh?». Eusebio ride, quasi chiede scusa da buon ex giallorosso per il pareggio imposto a una squadra che cercava l’avvicinamento alla Juventus. Roma bloccata per il secondo anno consecutivo, Olimpico come un angolo di Paradiso: «E per come è andata sono due punti persi, più che uno guadagnato. Peccato per il pareggio, avevo fatto la bocca alla vittoria. Se solo fossimo un po’ più esperti, un po’ più maturi, qualche pallone nel finale l’avremmo gestito meglio». Ma in fondo un po’ di limiti sarà pure giusto trovarli nel Sassuolo, che chiude imbattuto l’ottava partita di fila in Serie A, periodo nel quale

ha portato a casa solo un punto in meno della Roma di Garcia. «Peccato, anche perché il rigore su Gervinho non c’era a termini di regolamento e un dubbio ce l’ho anche sulla posizione di Florenzi, sulla seconda rete — ancora Di Francesco —. Ma non ho rimpianti, sono felice della prestazione e l’ho detto ai miei giocatori. Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato: aggressione ai loro portatori di palla, attaccanti sempre alti come pure la linea difensiva e velocità nelle ripartenze, queste sono state le mosse decisive». E pure una costante voglia di giocare a calcio: «Tre attaccanti e un Missiroli straordinario da regista: questa è la prova che il Sassuolo ha un atteggiamento positivo. Mi piace la mentalità della squadra. Ma non chiedeteci più della salvezza, quello era e resta il nostro obiettivo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Segna Totti, ma è Cristian In gol nel suo primo derby ● Francesco in panchina, Cristian a segno: alle 17, mentre Roma e Sassuolo si preparavano a scendere in campo, il primogenito di casa Totti ha giocato il primo derby della sua carriera, e si è divertito sicuramente più del padre. Arrivato in estate dalla scuola calcio di famiglia, la Totti Soccer School, ha esordito solamente domenica scorsa (con due gol) per un piccolo infortunio alla mano. Ieri i Pulcini del 2005, allenati da Pietro Donadio, giocavano

in casa della Lazio, 4 gol a 1 per i giallorossi, tre nel primo dei tre tempi (da 15’). E il terzo lo ha segnato proprio il piccolo Totti, maglia numero 9, la stessa che usava il padre da ragazzino, e una fascia di capitano che gli copriva dalla spalla al gomito, visto che era fra i più piccoli avendo appena compiuto 9 anni. Sugli spalti a seguirlo mamma Ilary che poi ha riportato Cristian a casa, mentre il papà soffriva in panchina. f. o.

6,5

6

CANNAVARO Il solito guerriero. Non è elegantissimo nei movimenti ma riesce a recuperare un numero industriale di palloni.

ACERBI Destro lo sorprende una sola volta. Per il resto si muove con grande disinvoltura dentro l’area di rigore.

PELUSO Soffre nell’uno contro uno con Ljajic. Se la cava molto meglio quando incrocia nella sua zona Iturbe.

● PARATE 3 ● RINVII 12 ● PRESE ALTE 1

● PASSAGGI 10 ● LANCI 2 ● CONTRASTI 1

● PASSAGGI 16 ● LANCI 2 ● CONTRASTI 1

● PASSAGGI 7 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 0

IL TECNICO EUSEBIO DI FRANCESCO

7

CONSIGLI Nessuna parata spettacolo. Ma è sempre molto attento. Soprattutto nelle uscite in presa alta.

6,5

7

6

6,5

TAIDER Piedi buoni e tanta grinta. Una pedina preziosa in mezzo al campo. Vince alla grande il duello con Strootman.

MISSIROLI Delizioso l’assist per Zaza. Un trequartista trasformato in playmaker con successo: un’ottima idea di Di Francesco.

BRIGHI Respinge con il corpo le conclusioni ravvicinate di Ljajic e Strootman. Un gregario sempre prezioso.

BERARDI Un altro gioiellino vero. Prova a chiudere la partita con un diagonale velenoso. De Sanctis, però, lo gela.

● TIRI 0 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 13

● TIRI 0 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 14

● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 12

● TIRI 1 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 0

6

6

6

s.v.

SANSONE Interessanti un paio di ripartenze. Dopo l’uno-due di Zaza abbassa di molti metri il suo raggio di azione.

BIONDINI Di Francesco lo inserisce per dare peso al centrocampo. Ma entra nel momento migliore della Roma.

FLORO FLORES Cerca di tenere palla per far respirare la difesa. Ma non trova compagni con i quali dialogare.

FLOCCARI Pochi minuti pressando tutti i centrocampisti della Roma.

● TIRI 0 ● DRIBBLING 2 ● SPONDE 1

● TIRI 0 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 2

● TIRI 1 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 0

● TIRI 0 ● DRIBBILING 0 ● SPONDE 0

PASSERI 5 STALLONI 6

PERUZZO 5 BARACANI 6


6

Serie A R Anticipi 14a giornata

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

fL’ANALISI TECNICA

Poco possesso palla Il Sassuolo brilla con pressing e velocità

PRESSING OVUNQUE COSÌ DI FRANCESCO INGABBIA LA MANOVRA DEI GIALLOROSSI 4 GIOCATORI CHIAVE BERARDI: falli subiti 4 BRIGHI: contrasti vinti 3 SANSONE: dribbling positivi 2 TAIDER: recuperi 7 Manolas

1Gli emiliani battono il record negativo di controllo del gioco:

SANSONE

soltanto il 22,7%. Ma chiudono tutti gli spazi e la Roma non passa

Andrea Schianchi

I

l possesso-palla è ormai diventato una categoria dello spirito, qualcosa che caratterizza e denota, e spesso lo si tira in ballo per spiegare una ragione e pure il suo contrario. E’ un po’ come tutti i concetti filosofici: sono malleabili, plastici, si adattano alle circostanze. La sfida tra Roma e Sassuolo ne è la prova. I giallorossi di Garcia gonfiano il petto al pensiero di una rimonta riuscita proprio al tramonto della partita e ripetono con orgoglio: «Eravamo in dieci, ma abbiamo avuto il 77,3 per cento di possesso palla». Verissimo, e ciò dimostra che il pallone è stato per lungo tempo nei piedi dei giocatori della Roma, ma non dice quanto questo possesso sia stato efficace. E’ la qualità, mica la quantità, a fare la differenza. Prendete il Sassuolo: ha impostato la gara cercando di chiudere gli spazi agli avversari e ripartendo in contropiede. Il possesso-palla degli emiliani è stato del 22,7 per cento, finora record negativo di tutto questo campionato. Eppure, nonostante questo dato, la

squadra di Di Francesco è stata a lungo in vantaggio e il successo le è sfuggito soltanto a un passo dal traguardo. Che significa? Che il Sassuolo ha gestito con saggezza e coraggio le poche occasioni avute. CORAGGIO Nel primo tempo, cioè nel periodo in cui il Sassuolo ha costruito il doppio vantaggio, il possesso-palla è stato addirittura del 18,1 per cento. Un’inezia. Ma quel poco è bastato a verticalizzare immediatamente e a concludere con precisione. Merito del pressing che i centrocampisti e gli attaccanti di Di Francesco hanno portato sugli avversari: movimenti in perfetta sincronia, Zaza che va a disturbare Manolas nel momento in cui imposta l’azione, e contemporaneamente le punte esterne si stringono e i centrocampisti Taider e Brighi si «alzano» a marcare De Rossi. Un simile atteggiamento, decisamente coraggioso, ha mandato in tilt le certezze della Roma. E Missiroli, ex trequartista piazzato davanti alla difesa, ha governato le ripartenze e ispirato il secondo gol di Zaza. Il centrocampista di Di Francesco ha fat-

to pesare esperienza e senso tattico: 3 contrasti vinti su 4, 3 palloni intercettati, 8 recuperi. Utile ed efficace, Missiroli. IMPRESSIONE Garcia, per spiegare la prova della sua squadra che ha giudicato ampiamente positiva, si è soffermato a parlare di numeri. Ha detto che i suoi sono stati bravi perché, in dieci, hanno effettuato 40 cross (non proprio, i traversoni sono stati 25), e hanno calciato 24 volte verso la porta (esagerato: i tiri sono stati 13, 5 nello specchio e 8 fuori). Avrebbe potuto aggiungere che la sua Roma ha toccato 843 volte il pallone (gli avversari si sono fermati a meno della metà: 407) e ha avuto il 57 per cento del vantaggio territoriale. Ma tutte queste cifre non spiegano la facilità con cui il Sassuolo, nel primo tempo, ha messo alle corde la difesa giallorossa, ha tolto aria ai centrocampisti e ha colpito con lucidità e rapidità. L’impressione è che il possesso-palla e i numeri della partita siano appigli ai quali Garcia si aggrappa per non guardare in faccia i problemi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BERARDI Zaza De Rossi

BRIGHI

TAIDER

MOVIMENTO PALLONE

Il movimento dei giocatori del Sassuolo è fondamentale per imbrigliare la manovra della Roma. I tre attaccanti di Di Francesco si sacrificano in pressing, limitando le linee di passaggio all’avversario in possesso di palla. Contemporaneamente due centrocampisti del Sassuolo avanzano per togliere spazio a De Rossi, che in teoria è il primo destinatario del passaggio di disimpegno

L’ANALISI DELLA PARTITA ALTO 55 metri

BARICENTRO ROMA

POSSESSO PALLA

MOLTO BASSO 39,4 metri SASSUOLO 25 11

BARICENTRO

25

16 15

26

77,3%

6

2

44

22,7%

22 8

17

7 CORNER

24

11

ROMA SASSUOLO

TIRI NELLO SPECCHIO

47

15 19

1

31

623

188 5 3

33 28 7

10

17 15

18 21

8 1 TIRI FUORI

86,7% RIUSCITI 67,6% RIUSCITI PASSAGGI EFFETTUATI

FALLI COMMESSI

CONTRASTI

LA COLONNA SONORA È DISPONIBILE IN TUTTI I NEGOZI E DIGITAL STORE FOTO © GIOVANNI DE SANDRE

Con GIULIANA LOJODICE, GUADALUPE LANCHO, SARA D’AMARIO, con la partecipazione di MASSIMO POPOLIZIO nel ruolo di Padre Amerigo e di ROSALIA PORCARO nel ruolo di Samantha, con la partecipazione speciale di FRANCESCA NERI. Regia di ALDO GIOVANNI E GIACOMO e MORGAN BERTACCA - Soggetto e sceneggiatura ALDO GIOVANNI E GIACOMO, VALERIO BARILETTI, MORGAN BERTACCA, PASQUALE PLASTINO Direttore della fotografia GIOVANNI FIORE COLTELLACCI - Scene ELEONORA PONZONI - Costumi PATRIZIA CHERICONI - Suono TIZIANO CROTTI Montaggio LUIGI MEARELLI - Musiche originali di MARCO SABIU - Supervisione alla colonna sonora CHARLIE RAPINO Edizioni musicali BACKSTAGE srl e edizioni CURCI srl - Organizzazione Generale PAOLO LUCARINI - Produzione Esecutiva AGIDI srl a cura di GIUSEPPE VIGGIANO Direzione Generale EMANUELA ROSSI - Prodotto da PAOLO GUERRA per AGIDI srl e MEDUSA FILM - Distribuzione MEDUSA FILM.

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riore carne al fuoco. Del resto, ieri per Daniele era una giornata particolare, allo stadio c’erano mamma Manuela, Sarah Felberbaum (la sua compagna) e Gaia, la figlia avuta proprio da Tamara Pisnoli, agli arresti domiciliari da inizio settimana per il pestaggio commissionato ad un imprenditore romano. Daniele voleva regalare proprio a Gaia una carezza in più, una gioia, magari un bacio in diretta tv, dopo il terremoto di questi giorni. Non ci è riuscito in campo, si è precipitato a farlo alla fine. E forse è anche per questo che ha rinunciato a parlare, l’amore per Gaia viene prima di tutto.

fSOTTO I RIFLETTORI

IL CENTROCAMPISTA GIALLOROSSO

DE ROSSI GIORNI DA INCUBO EX MOGLIE E INTERCETTAZIONI CI MANCAVA SOLO IL ROSSO In tribuna c’era la figlia Gaia cui avrebbe voluto regalare una gioia, ma la settimana nera di DDR si è conclusa peggio. E in silenzio Andrea Pugliese ROMA

C

i sono momenti in cui le brutte notizie si accumulano e ti travolgono come una valanga. Prima o poi capita nella vita un po’ di tutti, anche

in quella di chi sembra bello ed immortale. Come Daniele De Rossi a cui, da quel mercoledì sera a Mosca di dieci giorni fa, è successo un po’ tutto quello che non dovrebbe succedere: stripclub, arresti ed intercettazioni, fino all’espulsione di ieri sera che ha rischiato di compromettere definitivamente la partita della Roma. A conti fatti, probabilmente l’episodio meno grave di tutti, l’ultima scivolata di una valanga senza fine. Anche se poi De Rossi, in cuor suo, spera che la fine sia giunta proprio ieri con quell’espulsione e la valanga sia già arrivata a valle.

A BOCCA CHIUSA De Rossi avrebbe dovuto parlare ieri per chiarire i suoi rapporti con Giovannone De Carlo e le intercettazioni da cui la sua vicinanza «al vero boss di Roma, quello che oggi conta più di tutti» (come lo ha definito Ernesto Diotallevi, mente della Banda della Magliana) è apparsa subito forte. Lo aveva annunciato il d.g. della Roma Mauro Baldissoni venerdì sera, quando ne ha preso le difese nella radio di casa. Evidentemente, però, l’ennesima brutta giornata gli ha fatto cambiare idea, meglio rimandare tutto, senza gettare ulte-

DDR A VUOTO Prima del De Rossi papà, però, c’è stato il De Rossi giocatore, quello che veniva dalla panchina con l’Inter e che ieri tornava ad indossare la fascia di capitano per la sesta volta in questa stagione (cinque in campionato, una in Champions). Insomma, c’erano tutti i presupposti per un sabato felice, magari anche un gol (e sarebbe stato il 50° in giallorosso) per cancellare proprio quella valanga senza fine. Ed invece, nonostante le statistiche lo confortino (10 lanci positivi, tre occasioni create), le scelte di Garcia (il primo giallo lo prende per tamponare un errore di Strootman) e una forma approssimativa (l’errore a campo aperto su Berardi che gli costa la seconda ammonizione) hanno dato un’accelerata a quella valanga lì. «Sul 2-0 sapevamo che ci saremmo esposti a qualche pericolo, era inevitabile», prova a giustificarlo alla fine lo stesso Garcia. Conoscendo De Rossi, alla fine non si farà travolgere, sperando che la valanga sia arrivata davvero a valle. Anche se poi, a volte, la vita è beffarda e ti presenta il conto tutto insieme. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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fL’AREA TECNICA

L’ALLENATORE DELLA ROMA

GARCIA RESPINGE LE ACCUSE «RIFAREI TUTTE LE SCELTE» Davide Stoppini ROMA

P

unto uno: almeno quattro titolari lasciati a inumidirsi in panchina, Maicon, Totti, Gervinho e Nainggolan. Punto due: il diabolico perseverare su Strootman. Punto tre: i cambi tardivi. Non è un sabato qualunque per Rudi Garcia, che finisce sotto accusa. Tre avvisi di garanzia per il tecnico francese, discusso e discutibile almeno quanto le sue scelte di formazione. Scelte che lui difende: «Ho una rosa lunga e una stagione non si può affrontare solo con 11 giocatori. Non ho alcun rimpianto, sono contento di chi ha giocato. Non c’è una Roma titolare, qui servono tutti». Ma poi Garcia giustifica le rotazioni con la paura di infortuni, di fatto ammettendo di aver fatto ricorso a seconde scelte: «Visto Aguero (riferimento al k.o. al ginocchio, ndr)? Ecco, questo è il motivo del turnover: un calciatore che gioca troppo è sempre esposto agli infortuni».

PUNTURA A DESTRO Infortuni che fanno venire in mente la scelta di Strootman, ancora una volta poco fortunata: «Kevin all’inizio non aveva il ritmo ma poi è migliorato. Bisogna dargli minutaggio, Kevin ci serve. I cambi? Non credo di aver fatto brutte scelte, ho cambiato due volte modulo». Però la Juventus resta a +3: «Ma avremo altre opportunità di avvicinarla o agganciarla — ribatte Garcia —. Questa squadra ha un’anima, il punto conterà alla fine». Al netto delle polemiche arbitrali. E il tecnico continua a non dimenticare lo Juventus stadium: «No, gli errori non si compensano. Rigore generoso? Ne abbiamo subito uno con Maicon che si copriva la faccia, sui falli di mano serve uniformità di giudizio». Il giudizio su Destro, invece, non è positivo: «La Roma ha crossato 40 volte, forse Mattia avrebbe potuto tagliare qualche volta sul primo palo. Lo sa anche lui». Già. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’EURORIVALE

Il City vince e va a -3 dal Chelsea ma perde Aguero 1L’argentino esce per uno scontro con

Besic: lesione ai legamenti del ginocchio sinistro. Pellegrini punta tutto su Jovetic Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA

D

a sbattere la testa al muro. Nel giorno in cui il Manchester City conquista la quarta vittoria di fila in Premier e riduce a tre punti la distanza dal Chelsea finito ko a Newcastle, le luci vengono oscurate dall’infortunio di Sergio Aguero.

L’argentino si fa male dopo appena 75 secondi. Il malanno sembra serio: si parla di lesione dei legamenti del ginocchio sinistro. La dinamica del fattaccio è complessa. Aguero viene contrastato in modo rude da Coleman. Il Kun riparte, ma sulla pressione di Besic, crolla a terra. Il capocannoniere della Premier – 14 gol – è una maschera di dolore. Si tiene il ginocchio sinistro tra le mani. Ac-

che l’argentino è out per la sfida cruciale con la Roma, ma per tenere alto il morale racconta che Jovetic giocherà: «Dobbiamo aspettare gli esami medici, ma sicuramente Aguero salterà la gara di Roma ed in questo momento è la notizia più importante. Il problema è che anche Dzeko non sta bene, non ha i novanta minuti nelle gambe». A Roma mancherà anche Yaya Touré, squalificato. Con le assenze dei suoi talenti migliori, il cileno si affiderà a Jovetic, Nasri, allo straripante Milner di questi tempi e, forse, a Silva, assente però da 50 giorni.

corrono subito i compagni, poi i medici del Manchester City. Aguero si rialza e si copre il viso con la maglia. Al 7’ esce senza l’aiuto della barella, con gli occhi pieni di lacrime. Al suo posto, entra il ragazzino José Pozo, 19 anni. L’Etihad cerca di rincuorarlo: i tifosi del City urlano il suo nome. La gara con l’Everton prosegue e l’arbitro Marriner concede un rigore generoso al City: Jagielka affonda Milner, Martinez protesterà a lungo. Yaya Touré dal dischetto firma l’1-0 al 24’ e finirà così. TUTTO SU JOVETIC Il post gara è dominato dalla questioneAguero. Pellegrini annuncia

Sergio Aguero, 26, in lacrime ACTION

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MAN. CITY-EVERTON 1-0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Yaya Touré (M) rig al 24’ p.t. MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 7; Zabaleta 6,5, Mangala 6,5, Demichelis 6, Clichy 6,5; Fernando 6,5, Yaya Touré 7; Navas 6,5 (dal 33’ s.t. Lampard sv), Nasri 6, Milner 6,5; Aguero sv (dal 7’ p.t. Pozo 5,5, dal 18’ s.t. Dzeko 6). ALL. Pellegrini 6,5. AMMONITI Mangala, Fernando e Yaya Touré per gioco scorretto. EVERTON (4-2-3-1) Howard 6; Hibbert 5,5, Dustin 6, Jagielka 6, Baines 6; Besic 5 (dall’11’ s.t. Barkley 5,5), Barry 5,5; Coleman 5,5, Eto’o 6, Mirallas 6 (dal 43’ s.t. Osman sv); Lukaku 6. ALL. Martinez 5,5. AMMONITI Coleman, Barry e Barkley per gioco scorretto. ARBITRO Marriner 5,5. NOTE spettatori 45.603. Tiri in porta: 3-2. Tiri fuori: 12-7. Angoli: 11-7. In fuorigioco: 2-3. Recuperi: 4’ p.t.; 5’ s.t.


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Giovinco, sì a Montella E’ la chiave per Savic?

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VERSO LA COPPA

Llorente-Morata unico dubbio per la Champions 1Buffon: «Partiamo per vincere, poi magari

ragioniamo...». Ieri Agnelli ha compiuto 39 anni

1Dall’asse Fiorentina-Juve può arrivare il difensore che piace

Carlo Laudisa MILANO @carlolaudisa

V

incenzo Montella «convoca» Sebastian Giovinco e lo fa nella maniera più spontanea, alla luce del sole. Avviene tutto al termine di Fiorentina-Juventus e alla scenetta assiste anche Carlitos Tevez, insolitamente in panchina insieme alla Formica atomica nell’impegnativa trasferta toscana. «Te la senti di venire subito da noi?», è l’invito del tecnico viola all’attaccante bianconero. Lui risponde con un sorriso: «Eh, con la concorrenza di Tevez qui spazio non ne ho...». I CONTATTI Lo sketch dell’Artemio Franchi può rappresentare un’importante svolta in una trattativa che è in incubazione ormai da diverse settimane. Non è un mistero che la Fiorentina stia cercando un attaccante da prendere durante il mercato di riparazione. È vero che Giuseppe Rossi si sta riavvicinando al campo, ma va messo nel conto che il club dei Della Valle ha perso anche Federico Bernardeschi per un grave infortunio. Insomma, lì davanti Montella ha bisogno di dare una rinfrescatina al reparto offensivo. E la mossa dell’altra sera è la chiara dimostrazione del gradimento dell’allenatore viola per il pupillo di Antonio Conte, che trova spazio in Nazionale ma non nel club in cui è cresciuto e nel quale si è messo in luce negli anni. LO SCAMBIO Anche i bianconeri hanno le loro emergenze in difesa, in considerazione del recupero lento di Barzagli e dei recenti interventi ai quali si sono sottoposti Asamoah e Romulo (entrambi resteranno fuori almeno tre mesi). Ragion

per cui l’amministratore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici hanno da tempo messo gli occhi sul difensore serbo Stefan Savic, sotto contratto con i viola sino al 2016. Considerando che Giovinco, invece, a giugno potrebbe andar via gratis, non è facile trovare un equilibrio nella valutazione dei due calciatori. O meglio: il d.s. viola Pradè si aspetta un indennizzo economico a proprio favore nell’eventuale scambio con la Juventus. LA SCELTA In questa vicenda è decisiva, a questo punto, la volontà di Seba. Se lui aspettasse la fine della stagione potrebbe avanzare delle richieste economiche più allettanti: lo sanno bene i suoi agenti D’Amico e Pasqualin. Per questo motivo il contatto diretto con Montella potrebbe aver dato un’accelerata all’operazione. L’attaccante juventino sembra aver gradito le attenzioni del tecnico viola e la sua disponibilità a muoversi subito all’improvviso non è più uno spauracchio. Quindi già nei prossimi giorni il dialogo tra i club è destinato a dare nuovi scossoni. PROSPETTIVE L’ormai possibi-

SUL MERCATO

● SEBASTIAN GIOVINCO

ATTACCANTE

27 anni, cresciuto nelle giovanili della Juventus, non trova spazio con Allegri

Fernando Llorente, 29 anni, e Alvaro Morata, 22 LAPRESSE

Mirko Graziano

L Stefan Savic, 23 anni, montenegrino, difensore della Fiorentina LAPRESSE

le intesa con la Fiorentina aprirebbe, però, la questione della quinta punta per Allegri. È vero che i dirigenti di corso Galileo Ferraris hanno un budget limitato in questa fase, ma l’imminente cessione di Manolo Gabbiadini al Napoli sta per portare a casa un gruzzolo di 6-7 milioni di euro. Una boccata d’ossigeno preziosa per finanziare un nuovo investimento.

SULLA TV USA

Reportage Espn sulla crisi del nostro calcio

ZAZA RESTA NEL MIRINO In netto calo le quotazioni del croato Kramaric, attenzione alla candidatura di Simone Zaza che proprio ieri sera all’Olimpico è stato protagonista con una doppietta alla Roma che ha portato tanta acqua alla causa bianconera... La Juventus in estate può riprenderlo per 15 milioni di euro dal Sassuolo, ma non è da escludere che Marotta anticipi i tempi. I rapporti con il club emiliano sono eccellenti, bisognerà vedere se Di Francesco accetterà di privarsi del suo centravanti. In ogni caso il club di Agnelli è già nel futuro. E parla sempre più italiano.

● Il calcio italiano, la sua crisi, i suoi tentativi di rinascita sono stati al centro di un reportage di Espn. Immagini e parole diffusi nelle case degli americani (Usa, Centro e Sud America), in uno dei mercati chiave della Serie A, grazie all’audience potenziale di 50 milioni di telespettatori del programma Fuera de Juego. La troupe ha fatto tappa dove si vedono segnali di svolta. James Pallotta, presidente della Roma, ha raccontato il mega-progetto del nuovo stadio. Andrea Agnelli, numero uno della Juve, ha preso l’impegno di «fare pressioni affinché gli altri club seguano la stessa strada». Ed Erick Thohir ha chiamato i colleghi a raccolta: «Con la globalizzazione che avanza dobbiamo cambiare la mentalità. La priorità è attrarre i tifosi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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a Roma frena in casa col Sassuolo, e allora la Juventus fa un ulteriore pieno di buonumore in vista della sfida-verità di Champions League. Da oggi si lavora di tattica a Vinovo, scatta l’operazione Atletico Madrid. Ieri leggera seduta per i protagonisti dell’ultima di campionato, carichi maggiori per il resto del gruppo. Pochi dubbi, a dire il vero, sull’undici titolare di martedì sera. Un solo ballottaggio: Llorente o Morata accanto a Carlitos Tevez. Per il resto, si dovrebbe tornare al «rombo», con Vidal a ridosso delle punte, Marchisio e Pogba interni, Pirlo in regia, poi dietro, a protezione di Buffon, una linea composta da Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini e Padoin. Dunque, rispetto alla trasferta di Firenze, dentro Lichtsteiner, Padoin, Marchisio e Tevez, fuori Ogbonna, Pereyra, Evra e Coman, con la prospettiva appunto di un quinto cambio nel caso Morata dovesse vincere il ballottaggio con Llorente. TUTTO ESAURITO Il popolo juventino, nel frattempo, ha già risposto alla grande: biglietti polverizzati, ennesimo tutto esaurito di un impianto imbattuto dal 10 aprile 2013, giorno in cui passò il Bayern Monaco, che fra l’altro poi si laureò campione d’Europa. Contro l’Atletico Madrid basterà un pareggio per accedere agli ottavi di finale, mentre una vittoria con due gol di scarto

garantirebbe ai bianconeri il primo posto nel girone. E allora, meglio non «stuzzicare» gli spagnoli e portare a casa la semplice qualificazione, oppure rischiare il tutto per tutto? Come si gestisce una situazione del genere? Risponde Buffon: «Si comincia per vincere, cercando il massimo, non avrebbe senso gestire 90’ con l’idea del pareggio. Poi, è chiaro che con il passare del tempo uno ragiona...». E ancora: «L’anno scorso abbiamo toppato, indubbiamente, ma quest’anno, dopo un avvio stentato e le immeritate sconfitte di Madrid e Atene, abbiamo a disposizione il match point per dimostrare che valiamo anche il G8 d’Europa. Non facciamo proclami, però la nostra rosa vale i quarti di finale». BRINDISI PER AGNELLI Ieri Andrea Agnelli ha compiuto 39 anni: squadra e dirigenti lo hanno festeggiato nella notte di venerdì, in treno, di rientro da Firenze. Il figlio di Umberto è in carica dalla primavera del 2010: in quattro anni e mezzo di presidenza ha vinto tre scudetti e due Supercoppe italiane. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ MARTEDÌ? BUFFON LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI MARCHISIO

PIRLO

PADOIN

POGBA

VIDAL TEVEZ

LLORENTE GDS

L’AVVERSARIA DI COPPA

L’Atletico non è mai stanco: 2-0 all’Elche 1Per la squadra di Simeone quinta

vittoria di fila nella Liga: a segno Gimenez e Mandzukic. Allegri è avvisato

Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE A MADRID (SPA) @filippomricci

S

e ha resistito alla caduta della palpebra appesantita da una partita senza pathos e alla tentazione della siesta, Massimiliano Allegri ieri pomeriggio ha visto un Atletico serio, solido e vincente: 2-0 ad Elche. L’idea di battere la squadra del

Cholo Simeone con due o più gol di scarto martedì sera a Torino per assicurarsi qualificazione e primo posto nel girone di Champions pare impresa più ardua di quanto palesato in conferenza stampa. NUOVO SCHEMA Allegri avrà tratto alcune conclusioni. Simeone ha le idee chiare e la fantasia accesa: il primo gol è arrivato sì su angolo (un classico biancorosso) ma non con un cross e

un colpo di testa sul primo palo, bensì al termine di una serie di triangolazioni felici e tecnicamente squisite tra Koke, Siqueira e Arda Turan che (in situazione millimetricamente dubbia) ha poi servito in mezzo all’area Gimenez. Trattasi di un 19enne uruguaiano, centrale di difesa di riserva schierato per l’infortunio di Miranda: controllo, finta, dribbling e destro secco per il terzo gol in 3 mesi, in 11 partite tra Atletico (dove gioca pochissimo) e soprattutto Uruguay (dov’è già un intoccabile). 5 VITTORIE Il contropiede dell’Atletico continua ad essere letale: il raddoppio, all’inizio della ripresa è arrivato grazie a un

Mario Mandzukic, 28 anni EPA

furto sferico di Gabi, che ha poi lanciato alla perfezione (quarto assist in Liga) Mandzukic. Solo davanti al portiere il croato ha segnato il suo sesto gol di questa Liga. L’Atletico ha infilato la quinta vittoria di fila, 14-1 il parziale, decimo successo nelle ultime 11 uscite (con una sconfitta a San Sebastian), sprecando quantità infinitesimali di energie e mostrando solidità, pericolo ed effettività: oltre a quelli per i due gol i madrileni hanno fatto solo un altro tiro nei 90’. E tanto preoccupato per la trasferta di Torino il Cholo non è parso: nonostante le 24 ore di riposo in meno rispetto alla Juve Simeone ha fatto solo due cambi (Cerci non ha giocato

nemmeno un minuto). L’avversario era moscio, però l’Atletico ha offerto ottime sensazioni e conservato il sudore per l’Italia. ELCHE-ATLETICO MADRID 0-2 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Gimenez (A) al 16’ p.t.; Mandzukic (A) all’8’ s.t. ELCHE (4-2-3-1) Tyton; Damián, Lombán, Roco, Cisma; Mosquera, Pasalic (dal 15’ s.t. Herrera); Fajr, Rodriguez (dal 38’ s.t. Álvaro), Coro (dal 21’ s.t. Fragapane); Jonathas. All. Escribà. ATLETICO MADRID (4-4-2) Moyá; Juanfran, Gimenez, Godín, Siqueira; Arda Turan (dal 35’ s.t. Jiménez), Gabi, Tiago, Koke; Raúl García, Mandzukic (dal 29’ s.t. Griezmann). All. Simeone. ARBITRO Vikandi Garrido NOTE spettatori 21 mila. Ammoniti Jonathas (E), Roco (E).


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Rimonta due volte ma questo Torino non sa più vincere 1Palermo trascinato da un grande Dybala: assist e gol

Si sblocca Martinez, a segno anche Glik, inutile assalto finale TORINO

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PALERMO

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PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Rigoni (P) al 16’, Martinez (T) al 35’, Dybala (P) al 44’ p.t.; Glik (T) al 18’ s.t. TORINO (3-5-2) Gillet; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres (dal 30’ s.t. Molinaro), El Kaddouri, Vives, Farnerud (dal 16’ s.t. Perez), Darmian; Martinez (dal 33’ s.t. Amauri), Quagliarella. PANCHINA Padelli, Castellazzi, Bovo, Jansson, G. Silva, Sanchez Miño. ALLENATORE Sullo (Ventura squalificato). CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t. 3-4-1-2 BARICENTRO medio 52,8 ESPULSI nessuno. AMMONITI Bruno Peres per proteste. PALERMO (3-5-1-1) Sorrentino; Muñoz, Gonzalez, Andelkovic; Morganella, Rigoni, Maresca (dal 43’ s.t. Bolzoni), Chochev, Daprelà (dal 15’ p.t. Lazaar, dal 6’ s.t. Emerson); Dybala; Belotti. PANCHINA Ujkani, Vitiello, Pisano, Milanovic, Joao Silva, Della Rocca, Terzi, Quaison, Bentivegna. ALLENATORE Iachini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO molto basso 44,3 ESPULSI nessuno. AMMONITI Lazaar, Chochev e Rigoni per gioco scorretto. ARBITRO Giacomelli di Trieste. NOTE paganti 3.900, incasso di 81.988 euro; abbonati 10.074, quota di 124.428 euro. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 9-3. In fuorigioco 5-2. Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

Paulo Dybala, 21 anni, segna il settimo gol in campionato ANSA

Alex Frosio INVIATO A TORINO

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mmaginate di essere Mark Zuckerberg nei primi mesi di vita di Facebook: sai di avere in mano qualcosa che ogni giorno che passa acquista sempre più valore. Maurizio Zamparini, in queste settimane, può vivere sensazioni simili. Perché tra le mani ha il cartellino di Paulo Dybala, un gioiellino che oggi vale più di ieri e meno di domani. Magari non ancora i 40 milioni che il presidente del Palermo ha già attaccato all’etichetta del suo giovane argentino, ma le azioni sono in

crescita vertiginosa. In Borsa, il mercato al rialzo è simboleggiato dal toro. E proprio al Toro Dybala ha segnato il suo quinto gol consecutivo, una bellezza per quel tacco a controllare un cross di Lazaar prima della definizione davanti a Gillet. E dopo aver già innescato il primo gol di Rigoni. Il Palermo si conferma così squadra in grande forma, portando a casa il sesto risultato utile consecutivo: stavolta non vince, facendosi rimontare due volte, perché Belotti non dà a Dybala una spalla di qualità come di solito fa Vazquez (che era squalificato), perché la squadra difende male individualmente e perché il Toro non

ci sta a incassare la quarta sconfitta di fila. E con uno sforzo di volontà, più che col gioco, riesce per la seconda volta in campionato a segnare due gol. ACCOMPAGNAMENTO Il punto granata sutura le ferite ma non può considerarsi cura definitiva. La manovra della squadra di Ventura (squalificato, in panchina c’è Sullo) si muove in stile-rugby: troppi passaggi all’indietro e poco accompagnamento dei centrocampisti, che lasciano a lungo l’attacco abbandonato quaranta metri più in profondità rispetto al resto della squadra. Il Palermo, invece, dimostra di essere in fiducia e finché regge tiene alto il baricentro: il primo gol nasce proprio da una ripartenza di Dybala che Rigoni segue, il secondo da un pressing alto con Lazaar che raccoglie a trequarti il rinvio corto di Bruno Peres per servire Dybala. Due tiri nello specchio e due gol per il Palermo. PRESSIONE GRANATA Quando devono difendere negli ultimi trenta metri, però, i rosanero vanno in difficoltà. L’1-1, primo gol in A di Josef Martinez, è un errore di Gonzalez che permette all’avversario spalle alla porta di girarsi in area. Il 2-2 arriva da calcio piazzato, con Glik che svetta in area da angolo di El Kaddouri. Il capitano ben incarna lo spirito granata del secondo tempo. Occupando di forza la metà campo avversaria, il Toro ha più uomini vicino all’area, e così arrivano conclusioni a ripetizione (15 alla fine). Sorrentino si oppone tre volte prima del 2-2, al 40’ Munoz mette nella sua porta ma l’arbitro ha già fischiato per un precedente fuorigioco di Darmian. Sarebbe stata una punizione eccessiva per il Palermo. E soprattutto per Dybala. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LE PAGELLE di FRANCESCO BRAMARDO DARMIAN E QUAGLIARELLA CI PROVANO MARESCA PRECISO, BELOTTI SPRECONE TORINO

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PALERMO

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IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

KAMIL GLIK

PAULO DYBALA

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7 Puntella la difesa e, quando la squadra ha bisogno, trova l’incornata micidiale per il gol dell’ex. È la seconda rete in campionato dopo quella al Cagliari.

Il voto come i gol realizzati in campionato dal 21enne attaccante argentino, micidiale da qualsiasi posizione, a rete da cinque giornate di fila

GILLET 5,5 Sorpreso sul secondo gol, potrebbe chiudere meglio. MAKSIMOVIC 5,5 Ha poche colpe se a centrocampo i compagni fanno la frittata. MORETTI 6 Il migliore del reparto (con Glik) regala anche l’assist a Martinez. PERES 5,5 Paga la sovraesposizione del derby, da un suo errore arriva il raddoppio. MOLINARO 5,5 Finale di gara sulla sua corsia, ma non riesce a lasciare il segno. EL KADDOURI 6 Perde palla e regala il pallone dello 0-1, rimedia con l’assist sulla testa di Glik. VIVES 5 Senza Gazzi, a togliere le castagne dal fuoco fatica non poco. FARNERUD 5 Troppi errori, manda in fumo un capitale in mezzo al campo. R. PEREZ 6 Gioca di contenimento, da diga a centrocampo. DARMIAN 6 Spinge poco, prova la rasoiata da tre punti nel finale. QUAGLIARELLA 6 Si sbatte, vicino al gol ma non segna da 7 partite. MARTINEZ 5,5 Ha il merito di firmare il primo gol in campionato, ma sbaglia troppo, fumoso e leggero in area. (Amauri s.v.) ALL. SULLO 6 Debutto da brividi, rimette in piedi una partita da infarto.

SORRENTINO 6 Incolpevole sui gol, un solo intervento su Martinez. MUNOZ 6 Dalla sua parte se la sbroglia con un po’ di fortuna. GONZALEZ 5,5 Lascia calciare Martinez con troppa facilità. ANDELKOVIC 5,5 In difficoltà quando lo punta in velocità Quagliarella. MORGANELLA 6 Lo punta Darmian ma il granata non la spunta e salva un gol sulla linea. RIGONI 6,5 Timbra il gol che manda in crisi il Toro con l’unico tiro, buon lavoro di contenimento. MARESCA 6 Regista basso, vive da protagonista il suo derby personale 47 passaggi riusciti. (Bolzoni s.v.) CHOCHEV 5,5 Gioca frenato dal peso dell’ammonizione su Peres, sparisce dai radar. DAPRELA’ s.v. Si infortuna da solo alla caviglia, esce dopo 15’. LAZAAR 5,5 Più offensivo del compagno, Iachini lo cambia dopo 35’. EMERSON 6 Sostituto del sostituto imbriglia Peres prima e Darmian poi. BELOTTI 5,5 Squalificato Vazquez, torna titolare dopo quattro gare, si mangia una buona occasione nel primo tempo. ALL. IACHINI 6 Sesto risultato utile consecutivo e per poco non riesce il colpaccio.

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GIACOMELLI Sufficienza grazie all’aiuto dei collaboratori quando perde il centro dell’azione.

PAGANESSI 6-MONDIN 6 MANGANELLI 6-MAZZOLENI 6


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Serie A R Il personaggio

CAMBIAMENTI TESTA, GIOCO E TANTO PALLONE

MODULO E VIDIC IN PANCHINA La prima novità con Mancini è il cambio di sistema di gioco. Nella difesa a 4 per ora non trova spazio Vidic, mentre in attesa di avere interpreti più idonei col mercato di gennaio (o di rispolverare il rombo), i tre uomini offensivi per ora si schierano con due esterni e un riferimento centrale. Il tecnico chiede a tutti di interpretare più ruoli e ha puntato forte su Guarin come mezzala.

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HANDANOVIC NAGATOMO

RANOCCHIA JUAN JESUS DODÒ

GUARIN

MEDEL

KUZMANOVIC

PALACIO

ICARDI

KOVACIC

MENTALITÀ DA GRANDE Mancini da subito ha lavorato sull’autostima di un gruppo in difficoltà. Pretende che si vada sempre in campo per cercare di imporre il gioco verticalizzando la manovra e inserendosi senza palla. Alle parole poi seguono i fatti. Rimasto in 10 sull’1-1 contro il Dnipro (espulso Ranocchia, nella foto), Mancini ha tenuto in campo gli attaccanti fino al gol vittoria di Osvaldo.

ARIA NUOVA IN PINETINA Con Mancini, atmosfera nuova in Pinetina. Intanto a bordo campo si è rivisto Javier Zanetti (nella foto) che non aveva feeling con lo staff di Mazzarri. Senza dimenticare quanta differenza possa fare un tecnico che ha vinto (in campo e in panchina), sono cambiati anche gli allenamenti. Rigorosamente con il pallone. Anche perché lo stesso Mancio non può farne a meno.

L’Inter di Mancini all’esame vittoria È vietato sbagliare 1L’allenatore ha rivoluzionato tattiche e metodi ma

con l’Udinese cerca il primo successo in campionato Luca Taidelli INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO) @LucaTaidelli

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ancio il trasformista ora invoca la novità più delicata. «Tra Udinese, Chievo e Lazio ci attendono tre gare molto importanti prima della fine dell’anno. Se sapremo fare bene, raccogliere punti e rimanere con un distacco minimo dalle terze poi potremo avere buone prospettive». Senza andare a toccare quel tris di vittorie in campionato che era diventata la maledizione di Mazzarri, urgono cambio di marcia e continuità per dare

senso al nuovo mantra manciniano: ora conta la mentalità, vietato guardare la classifica. QUANTE NOVITÀ Stasera contro l’Udinese di Stramaccioni, Mancini farà il suo esordio in casa sulla panchina dell’Inter derby rossonero e squalifica col Dnipro - e parla così ai tifosi: «Sono stati abituati bene negli anni, ma sono sempre il dodicesimo uomo. Poi dipende anche da noi, se vedono che i ragazzi in campo danno tutto, torneranno a tifare come sanno». Mancio in due settimane ha cambiato il cambiabile. Nuovo modulo, con tridente offensivo («Ma il rombo è un’opzione

sempre valida»), difesa a quattro e bocciatura del santone Vidic. Clima più sereno alla Pinetina, con Zanetti di nuovo a bordo campo, iniezioni di autostima al gruppo e allenamenti solo col pallone. Anche perché il primo a non poterne fare a meno è proprio il Mancio. «Ho voluto Sylvinho come vice perché ha vinto tutto, è un ragazzo straordinario, parla diverse lingue ed essendo più giovane di me corre di più in campo...» scherza l’allenatore. ATTRAVERSO IL GIOCO Che vuole la prima vittoria, ma resta coerente su come ottenerla: «Ovvio che contano i tre punti,

Roberto Mancini, 50 anni, cerca la prima vittoria in campionato da quando è tornato sulla panchina dell’Inter AFP

R«Ora tre gare

chiave per restare vicini al treno Champions con nuove prospettive»

espresso prima. Questo è fondamentale per costruire qualcosa. Trovato il 2-2 all’Olimpico, avremmo dovuto accontentarci? Il problema è stato prendere subito il 3-2. A livello di gioco la loro non è stata una supremazia enorme. Senza quel primo gol di Pjanic avremmo provato a vincerla anche lì».

ma se vogliamo cercare un’identità dobbiamo giocare anche a calcio. Se non avessimo commesso errori stupidi ed evitabili, non avremmo mai perso a Roma. E’ questione anche di non ripetere certe disattenzioni. La squadra inizia ad avere autostima, ma bisogna giocare, migliorare ogni partita il gioco

CONCRETEZZA THOHIR Detto che per tornare al successo potrebbe aiutare non prendere la consueta prima sberla (come successo con Parma, Verona, Milan, Dnipro e Roma), Mancini sposa anche la concretezza di Erick Thohir: «Prima del derby ho parlato col presidente due

volte, se non avesse avuto fiducia non mi avrebbe nemmeno chiamato. Ora ha ragione a pretendere risultati». E ai risultati sarebbe legata la permanenza del Mancio anche la prossima stagione. «Non dipende solo da me - va via in dribbling l’interessato -. sono qui per tornare a vincere, non certo in vacanza. Se no me ne andavo alle Seychelles. Poi ho un contratto di due anni e mezzo, il problema non si pone». Teoricamente, non si pone nemmeno il problema mercato: «Ci sono tre gare decisive per fare il massimo, poi vedremo se ci serve qualcosa». Parola di trasformista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI APPIANO

Chance per Icardi: c’è Osvaldo con lui? Dubbi pure a destra PERCHÉ VEDERE INTER-UDINESE Uomini più che schemi. Stramaccioni torna a Milano: applausi o fischi? Kovacic largo nel tridente: colpo di genio o flop? Kone e Medel: se si scontrano, chi resta in piedi? San Siro, ore 20.45

INVIATO AD APPIANO GENTILE

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urbo come in campo, Mancio annuncia il ritorno dal 1’ di Icardi ma non gli altri interpreti offensivi. «Chi tra Osvaldo e Icardi? Mauro gioca. Credo che abbia tante cose da migliorare perché è giovane. Ma ho una fiducia enorme in lui». Non è però scontato che in panchina finisca Osvaldo. Potrebbe toccare a Palacio, se non addirittura a Kovacic per dare spazio al tridente pesantissimo. L’altro ballottaggio è a destra tra Nagatomo e Campagnaro. STRAMA E LA DIFESA Anche se contro l’Udinese di Stramaccioni («Ha fatto un grande lavoro con la Primavera e con la prima squadra. Anche se arrivare dopo tanti successi non è mai semplice. E’ giovane ma già bravo, può solo migliorare» fa Mancini) il vero pensiero va ad una nuova difesa a quattro che ha sempre preso gol. «Le cose si correggono lavorandoci duro -

spiega il tecnico -. Abbiamo fatto due-tre giorni di lavoro sulla difesa. Le cose miglioreranno. Anche se quel gesto d’insofferenza di M’Vila all’Olimpico non si ripeterà, vedo progressi pure a livello di leadership, dove l’applicazione è totale». ANCORA SENZA MORATTI? Chi rischia di non vedere l’Inter dal vivo nemmeno stavolta è Massimo Moratti. Malgrado la sfida in panchina tra due suoi pupilli, l’ex patron anche stavolta potrebbe preferire la tv alla tribuna di San Siro. Appuntamento eventualmente rimandato al 21 dicembre, nel posticipo contro la Lazio. Preceduto dalle trasferte contro Qarabag («Quando darò spazio ai ragazzi» ha detto Mancini) e Chievo. ANTEPRIMA E NATALE La partita di stasera invece avrà un antipasto «verde». Dalle 19.15 infatti scenderanno in campo quattro squadre di ragazzi del 2003 (due dell’Inter e due dai centri di formazione) che si sfideranno sette contro sette in gare da 30’. Presenti allo stadio anche 300 bambini delle scuole calcio che sfileranno tra il primo e il secondo tempo. Definito infine il programma delle varie cene natalizie. Martedì 16 c’è quella con gli sponsor, il giorno dopo quella della squadra (a S. Siro), mentre giovedì toccherà al settore giovanile. lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R

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LE BANDIERE

GOL DA CIRCO, TROFEI E DERBY DEJANTOLOGIA

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CONTENUTO PREMIUM 1

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● Tre momenti speciali dello Stankovic interista. 1 Da sinistra, il gol da metà campo nella Champions 2011 contro lo Schalke 04 di Neuer. 2 La Coppa Campioni sollevata a Madrid nel 2010. 3 L’esultanza con Mancini dopo il gol nel derby vinto 4-3 nell’ottobre 2006 SPORT IMAGE/ANSA

ma alla fine soprattutto di gioia. Campione d’Italia, campione d’Europa avvolto da una bandiera della Serbia nella notte di Madrid e poi campione del mondo: fu lui ad Abu Dhabi nel 2010 ad aprire il cammino per salire sul tetto, con il primo gol nella semifinale con i sudcoreani del Seongnam. IL NEMICO TENDINE Ma ha pianto pure di dolore, giocando con un alluce rotto, un’ernia all’inguine, una pianta del piede in fiamme, soprattutto un tendine più maligno anche dei ferri di un chirurgo: il nemico di una battaglia lunga poco meno di un anno e in quei lunghi mesi, quando arrivava alla Pinetina, era difficile capire se Deki avesse più voglia di guarire o di spaccare tutto. Il nemico che poi gli ha fatto dire basta, ma solo quando lo decise lui: dopo essere tornato in campo, il 10 febbraio 2013, Inter-Chievo 3-1, cuore in tumulto e parole da superstite. Disse «ho avuto paura di non poter giocare mai più», e una volta di più fece fatica a ricacciare in gola le lacrime.

Stankovic

IL DRAGO A S.SIRO CONTRO MANCIO E’ LA SUA NOTTE Dejan Stankovic, 36, in maglia Inter e con la divisa dell’Udinese AP/IPP

LA STORIA di ANDREA ELEFANTE

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uando ha smesso di aspettare altro, Dejan Stankovic ha iniziato ad aspettare questo giorno. Che poi sarà una notte e in fondo è bello così, perché Stankovic è stato spesso un bello di notte per l’Inter: Inter-Udinese, la notte del ritorno a San Siro del Drago (copyright Roberto Scarpini, Inter Channel). I numeri dicono che non è la prima volta da avversario e che in maglia Lazio contro l’Inter non ha mai perso: dieci partite con sei vittorie e quattro pareggi. Ma il cuore dice che è la prima volta contro dopo quella sua «storia lunga dieci anni che ha contribuito a fare la storia dell’Inter»: ieri Deki ha provato a sintetizzare così, cercando parole che mai potranno spiegare fino in fondo quale sia stato il suo rapporto con l’Inter. Quale sia tuttora, perché per molti alla Pinetina Stankovic è ancora un punto di riferimento, una voce amica, un esempio da non disperdere. Lui ha sperato per mesi che non tutto andasse perduto, ma la verità è che non gli è mai successo di vivere o giocare aspettando più di quanto gli dicesse l’istinto: quando la scorsa estate lo chiamò Stramaccioni aveva già realizzato che difficilmente per lui ci sarebbe stata un’altra Inter, e il resto è stato conseguenza. CON TUTTO IL MIO AMORE Quel che resta è una lunga storia di sentimenti, come da epigrafe «con tutto il mio amore» - che Stankovic mise in

calce alla lettera scritta il 6 luglio 2013 per salutare dopo 326 partite e 15 trionfi con l’Inter. «I dieci anni più importanti della mia vita», scrisse anche. Dieci, anche se nell’estate del 2008, quando arrivò Mourinho e la Juve si affacciò ancora una volta sul suo destino di calciatore, si era pensato ad un film nerazzurro arrivato ai titoli di coda. Dieci anni, e ripercorrerli tutti è un su e giù frenetico come le sue corse da giocatore che alle gambe e ai polmoni ha sempre chiesto tanto. SUDORE E LACRIME «Testa fredda e cuore caldo» è una frase che a Stankovic è sempre piaciuta, per spiegare come avrebbero dovuto giocare lui e l’Inter. Con un condizionale d’obbligo perché «l’adrenalina che mi fa saltare il tappo del cervello» è sempre stata il suo undicesimo compagno di squadra. Lo ha fregato molte volte, ma una volta per sempre ha fatto innamorare di lui la gente dell’Inter: per come portava quella maglia, «e per quanto provo sempre a riempirla di sudore». Sudore e lacrime per Stankovic non è mai stato solo un modo di dire, perché per l’Inter ha pianto più di una volta, anche di delusione

CHE GOL, QUEI GOL Quel giorno San Siro si alzò in piedi per lui, perché era come ritrovare l’amico di un lungo viaggio, iniziato insieme tanti anni prima per scavalcare le paludi del «non vincete mai» e arrivare a vincere tutto. Scudetti, e coppe, e derby, e fu proprio contro il Milan che Stankovic segnò il suo primo gol nerazzurro, il 21 febbraio 2004, di destro da fuori area. Il suo marchio di fabbrica: in carriera ha fatto gol così ventidue volte e così ha regalato all’Inter perle indimenticabili, dal 4-0 nel derby dell’agosto 2009, al gol da centrocampo nel 5-0 contro il Genoa a Marassi su rinvio sbagliato di Amelia (ottobre 2009), alla parabola impossibile disegnata da più di 50 metri contro lo Schalke 04, nell’aprile 2011. CHIAMATEMI JOLLY Stankovic era così, molto più facile che segnasse gol pazzeschi piuttosto che banali e ci scherzava su con l’amico Kezman: «Sai perché, Mateja? Mi è scaduto l’abbonamento con i gol facili e non riesco a parlare con il titolare dell’azienda per rinnovarlo». Da lui ci si poteva aspettare comunque l’incredibile, nel bene e nel male. Con lui gli allenatori sapevano che c’era sempre il rischio di litigare («Qui ogni volta escono gli stessi», urlò un giorno a Ranieri), ma da lui sapevano di potersi aspettare sempre un sì. Qualunque fosse il ruolo in cui decidevano di impiegarlo, e un giorno a Mancini urlò: «Ehi Mancio, vuoi che dietro la maglia, sopra il 5, mi scriva “jolly” invece che Stankovic?». Sinistra o destra, meglio partendo da sinistra ma non sempre finiva com’era meglio per lui: interno di tre, esterno a centrocampo oppure in attacco nel 44-2 o nel 4-3-3, davanti alla difesa da play oppure da mediano di un 4-2-3-1, trequartista per Zaccheroni come per Mourinho. MANCIO, TI ABBRACCIO Oggi sta anche lui da quella parte della barricata, e stasera prima di andare a sedersi in panchina al fianco di Stramaccioni abbraccerà Mancini, che dalla panchina lo ha telecomandato sia alla Lazio che all’Inter. Non è la prima volta, uno contro l’altro, e finora Deki non ha mai perso. Neanche contro il Mancio, come contro l’Inter: 3-0 alla sua Fiorentina il 9 dicembre 2001 e 0-0 in Inter-Lazio del 25 aprile 2004. Se Mancini fosse tornato prima all’Inter probabilmente lo avrebbe scelto come vice allenatore, ma è tornato quando lo aveva già voluto come suo vice Stramaccioni. E mentre aspettava la notte del Drago, forse neanche Stankovic aveva messo in conto questo tuffo al cuore in più.

L'IDENTIKIT DEJAN STANKOVIC NATO IL: 11 SETTEMBRE 1978 A: BELGRADO (SERBIA) RUOLO: CENTROCAMPISTA IN NAZIONALE: 103 GARE, 15 GOL

Dejan Stankovic, nato a Belgrado, inizia a giocare nelle giovanili della Stella Rossa, squadra con la quale nel 1994 esordisce nel campionato jugoslavo. Nel 1998 viene acquistato dalla Lazio e con i biancocelesti gioca 6 stagioni conquistando nel 1998 la supercoppa italiana, nel 1999 la Coppa delle Coppe e la Supercoppa europea e, l’anno successivo, lo scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana. Nel 2004 passa all’Inter e in 9 anni di nerazzurro conquista 15 trofei: 1 Mondiale per Club, 1 Champions League, 5 scudetti, 4 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiana. Si è ritirato nel 2013 e dall’estate 2014 è il vice di Stramaccioni all’Udinese. Con 103 partite disputate, inoltre, è il giocatore con il maggior numero di presenze nella nazionale serba, inserendo nel computo quelle con Jugoslavia e Serbia-Montenegro. LE SUE SQUADRE STELLA ROSSA 1994-1998 LAZIO 1998-2004 INTER 2004-2013

LE SUE VITTORIE 7 CAMPIONATI (1 Stella Rossa, 1 Lazio, 5 Inter 3 COPPE DI JUGOSLAVIA (Stella Rossa) 5 COPPE ITALIA (1 Lazio, 4 Inter) 6 SUPERCOPPE ITALIANE (2 Lazio, 4 Inter) 1 CHAMPIONS LEAGUE (Inter) 1 COPPA DELLE COPPE (Lazio) 1 SUPERCOPPA UEFA (Lazio) 1 COPPA DEL MONDO PER CLUB (Inter)

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SFIDA L’INTER PER LA PRIMA VOLTA DA EX NON SARÀ FACILE AVERE LA TESTA FREDDA PER L’UOMO CHE NON SEGNAVA MAI GOL BANALI


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Serie A R 14a giornata

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PRIMAVERA

LA NOVITA’ DIEGO LOPEZ BONERA

RAMI

MONTOLIVO

HONDA

MEXES

ARMERO

DE JONG BONAVENTURA

MENEZ EL SHAARAWY

Marco Calabresi

Il minutaggio dei centrocampisti De Jong

900 Bonaventura

747 Muntari

707 Poli

631 Essien

382 Van Ginkel

120 Saponara

90 Montolivo

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Fuori Van Ginkel, dentro Montolivo: una scena vista a San Siro domenica con l’Udinese PEGASO

GDS

Il Milan vuole accelerare Le chiavi a Montolivo

1Il capitano è in crescita e Inzaghi sta pensando di farlo giocare da titolare: l’alternativa è Van Ginkel, l’obiettivo è la qualità PERCHÉ VEDERE GENOA-MILAN Più incroci che in un quiz della patente. Gli ex Matri ed El Shaarawy, il legame Preziosi-Galliani, Antonelli ex milanista figlio di un milanista. Panchina: Gasp può incartare Inzaghi? Marassi, ore 15

G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)

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tamattina poco dopo la colazione Pippo Inzaghi andrà da Riccardo Montolivo. Non basterà un monosillabo (sì oppure no), ma probabilmente non ci sarà bisogno di molte parole. Normale: il capitano non è un tipo che fa tante chiacchiere. Anche questa settimana ha pensato a correre e ad allenarsi molto più che a

parlare. E così a Inzaghi è venuto quello che lo stesso tecnico chiama «il dubbio: nei giorni scorsi Montolivo mi ha dimostrato di essere pronto. Vedrò quali sono le sue soluzioni e poi deciderò se far giocare Riccardo o Van Ginkel». Insieme no, perché gli equilibri vanno preservati, perché De Jong e Bonaventura sono intoccabili e perché «Van Ginkel mi ricorda proprio Montolivo per corsa, interpretazione del ruolo e certe caratteristiche». IL CAPITANO La decisione non è semplice perché Riccardo è molto migliorato in questa settimana di allenamenti, ma non può avere nelle gambe i novanta minuti e quindi, puntando su di lui, Inzaghi dovrebbe mettere in preventivo già una sostituzione. Però è anche vero che per il Milan la trasferta di Marassi è un esame soprattutto sul piano della personalità e al-

lora l’inserimento del capitano potrebbe essere molto prezioso non solo dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista psicologico. Tutti i compagni aspettano Montolivo, anche troppo: non si può pretendere che Riccardo sia già al top e nemmeno che il suo inserimento risolva ogni cosa. Di sicuro il capitano può dare tanta qualità: che significa geometrie, cambi di gioco, suggerimenti in verticale, gestione della palla, fraseggio, tiri in porta. Quando il Milan andrà in difficoltà, saprà a chi dare il pallone: un particolare importante, soprattutto nelle tre sfide consecutive con squadre forti come Genoa, Napoli e Roma. Un centrocampo con Montolivo, De Jong e Bonaventura è sicuramente più completo. Naturalmente a Riccardo e soprattutto a Bonaventura verrà chiesto un lavoro decisivo in contenimento. In fase di non

6

● i minuti giocati da Riccardo Montolivo contro l’Udinese (recupero compreso): è stata la sua prima presenza stagionale

29

● le partite giocate l’anno scorso in A dal capitano rossonero, con 3 gol. Anche una presenza in Coppa Italia e 7 in Champions, senza reti

possesso il 4-3-3 di Inzaghi può diventare anche 4-1-4-1 con De Jong davanti alla difesa, Honda ed El Shaarawy qualche metro indietro sulle fasce e Menez punta avanzata. Un’altra alternativa è il 4-2-3-1 con Montolivo in linea con De Jong e Bonaventura davanti a loro. Un Milan duttile con maggiore qualità e la voglia di fare sempre la partita, anche in campi difficili come Marassi. L’OLANDESE Oggi contro il Genoa, quindi, Montolivo è favorito per una maglia da titolare. E Van Ginkel probabilmente andrà in panchina dopo aver avuto un’occasione dall’inizio contro l’Udinese. Domenica scorsa l’olandese aveva giocato benino: preciso, lineare, ma senza prendere mai un’iniziativa. Poca personalità, quindi, però era il debutto dal primo minuto a San Siro e quindi non sarebbe giusto bocciare un giocatore che sicuramente ha qualità e che magari ha solo bisogno di fiducia per dare qualcosa in più alla squadra. «Secondo me contro l’Udinese - dice Inzaghi - Van Ginkel ha fatto una buonissima partita: giocare semplice e non sbagliare un passaggio è già tanto. Ha palleggiato, ha smistato bene e l’azione del rigore nasce da lui. So di avere un giocatore pronto». Oggi, però, probabilmente andrà in panchina. E’ il momento del capitano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Niño è piccolo: ma Pippo lo aspetta 1Per Torres 2 panchina di fila, mai successo al Milan. Il tecnico: «Il gol arriverà quando sarà al top» a

c’era (dall’inizio) a San Siro contro la Fiorentina, ma era presente all’appello pochi giorni dopo a Cagliari. Non partì titolare contro la Sampdoria, ma sbucò dal tunnel una settimana dopo nel derby. E non vale andare all’inizio della storia: al debutto con la Lazio, prima di campionato, il Milan di Torres doveva ancora nascere (succederà solo nel penultimo giorno di mercato), alla seconda contro il Parma non c’era per infortunio. E se alla terza con la Juve era tra le riserve, alla quarta a Empoli aveva già maturato lo status di titolare.

Alessandra Gozzini MILANO

I

l Niño è in realtà un centravanti adulto, trent’anni compiuti a marzo, esperto di partite e pure di vittorie (le più grandi in assoluto: Champions, Europei e Mondiali). Sembra però che in questa fase Torres si sia fatto più piccolo, di certo ha ristretto il minutaggio: titolare nel derby, senza però dare l’impressione di essere cresciuto, in panchina contro l’Udinese e a sedere oggi a Genova. Ed è la prima volta, nella sua vita rossonera, che Torres si trova a dover affrontare una condizione del genere. Visto che l’arrivo a Milano è abbastanza recente si fa presto a controllare l’album dei ricordi: il Niño non

Fernando Torres, 30 LAPRESSE

CRESCE PAZZINI Il cruccio del Niño è che questo sembra il ritorno a una vecchia condizione, quella che per dire gli apparteneva al Chelsea: dopo una serie

di prove, Inzaghi ha ormai sviluppato la convinzione che il Milan si esprima al massimo con il 4-3-3 e con un centravanti mobile come Menez. E non è tutto: finita Milan-Udinese, Galliani, a.d. rossonero, aveva svelato il retroscena: «Menez non doveva giocare per la febbre...Poi ha recuperato: altrimenti ci sarebbe stato Pazzini». Ed è qui che le chance di Torres si sono ulteriormente rimpicciolite: nella gerarchia dei tre attaccanti rischia di essere diventato quello con le possibilità minori. Oltre al vecchio Torres del Chelsea, ce n’è però uno ancora più vecchio, che si muoveva tra Madrid e Liverpool, che Inzaghi si augura di ritrovare al più presto. Un attaccante talmente preciso e precoce da essere ovunque conosciuto semplicemente come il

Brocchi cade a Sassuolo Chiesa jr batte il papà

«Niño». Dice Pippo: «Fernando in allenamento si impegna e mette tutto se stesso. Mi auguro che possa tornare il Torres che conosciamo: un allenatore può decidere di lasciar fuori un calciatore per un paio di partite e poi ripresentarlo quando la condizione fisica e mentale è ottimale. I gol di Torres e Pazzini per noi saranno fondamentali. Gli serve solo un gol, potrebbe sbloccarlo sotto tutti i punti di vista. Sta solo a me, ho voluto io questo giocatore e non ho perso la fiducia in lui. Speriamo già da domani (oggi, ndr), se non sarà così sarà dalla prossima». E già Inzaghi aveva detto: «Spero faccia come me, che dopo i 30 anni ho dato il meglio della mia carriera». Ora anche Torres aspetta la seconda giovinezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

l 65’ di SampdoriaFiorentina, Enrico Chiesa si sarà sicuramente emozionato: nei viola entra il figlio Federico, con la sua squadra in vantaggio 2-1 ma solo 2’ dopo il gol della Samp di papà Enrico che ha accorciato le distanze. La partita la vincerà Federico, classe ‘97, con la Fiorentina che sfrutta il pareggio del Torino sul campo dell’Entella per andare in vetta da sola. Vola pure l’Inter, anche senza l’infortunato Puscas: il bomber lo fa Baldini (doppietta), di Camara il gol che aveva aperto dopo 12’. Vecchi ringrazia il Sassuolo, che batte il Milan grazie al rigore trasformato da Maiorano (nell’occasione, espulso il portiere rossonero Donnarumma). Nel girone C, gode solo il Bari grazie al poker sul Frosinone: si fermano sia la Roma (1-1 a Vicenza, secondo pareggio consecutivo), che la Lazio, 1-1 in casa contro l’Empoli. Oggi in tv il derby tra Catania e Palermo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

12a GIORNATA GIRONE A Sampdoria-Fiorentina 1-3, Bologna-Parma 1-2, Carpi-Trapani 1-0, Juventus-Modena 2-0, Pro Vercelli-Spezia 0-4, VareseGenoa 0-0, Virtus Entella-Torino 2-2. Classifica Fiorentina 29; Spezia e Torino 27; Juventus* 22; Sampdoria e Bologna 19; Parma e Virtus Entella 17; Pro Vercelli 16; Trapani 10; Genoa*, Modena e Carpi 8; Varese 5. (*una partita in meno) GIRONE B Lanciano-Udinese 0-3, Chievo-Brescia 1-0, Cittadella-Verona 2-3, Inter-Cagliari 3-0, Sassuolo-Milan 1-0, Atalanta-Pescara (oggi, 11.30), Perugia-Cesena (oggi, 14.30). Classifica Inter 32; Milan* 25; Sassuolo 23; Chievo 19; Verona 18; Udinese 17; Cesena* e Brescia 15; Atalanta** 13; Pescara* 12; Cagliari e Cittadella 10; Perugia* 9; Lanciano 4. (*partite in meno) GIRONE C Crotone-Ternana 0-0, Bari-Frosinone 4-0, Lazio-Empoli 1-1, Vicenza-Roma 1-1, Catania-Palermo (oggi, 11, RaiSport 1), NapoliLivorno (oggi, 11), Latina-Avellino (oggi, 14.30). Classifica Roma 30; Lazio e Bari 26; Empoli 19; Livorno* e Catania* 18; Napoli 17*; Latina* 16; Palermo* 15; Ternana 11; Frosinone 10; Vicenza 8; Crotone e Avellino* 6. (*una partita in meno)

Prima della partita Galliani riceve l’Ambrogino d’Oro ● Oggi Adriano Galliani, a.d. rossonero, riceverà l’Ambrogino d’Oro: sul palco del teatro Dal Verme di Milano avverrà la tradizionale cerimonia di consegna. L’ Ambrogino d’oro è la massima onorificenza assegnata ogni anno dal Comune di Milano ai suoi cittadini che nella propria attività professionale abbiano saputo portare lustro al nome della città. Per Galliani è un riconoscimento per i ventotto anni di carriera nel Milan, nei quali ha vinto in Italia, in Europa e nel mondo. L’assegnazione è stata decisa lo scorso novembre dalla la commissione Civiche Benemerenze del Comune di Milano e oggi verrà celebrata. Ambrogino d’oro 2014 anche all’ex presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini.


Serie A R Il duello dei tecnici

Ruggito Pippo «Milan pronto alla battaglia da Champions» 1Inzaghi lancia i suoi: «Serve qualcosa di fantastico ma lotteremo con tutti» G.B. Olivero INVIATO A MILANELLO (VA)

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Pippo Inzaghi, 41 anni FORTE

2

● le vittorie esterne del Milan: 5-4 a Parma il 14 settembre e 3-1 a Verona il 19 ottobre. Poi quattro pareggi e nessuna sconfitta

ettimana dopo settimana, senza dare troppo nell’occhio, Pippo Inzaghi sta alzando l’asticella. E settimana dopo settimana, senza dare nell’occhio, il suo Milan cerca di seguirlo e di saltare oltre l’asticella. Nelle prime conferenze della stagione l’allenatore rossonero era sereno ma nella presentazione delle partite parlava sempre di voglia, di cuore, di gambe, di orgoglio. Poco alla volta ha cominciato a poggiare il suo ottimismo su qualcosa di più tecnico, conquistato evidentemente dalla crescita del gruppo. Le parole di ieri, alla vigilia di una partita molto delicata e all’inizio di un ciclo di tre sfide difficili, hanno un valore particolare perché portano l’asticella ancora più in alto e perché gratificano i suoi giocatori: «Essere più forti del Milan adesso è difficile». Questo significa anche che Inzaghi a Marassi si aspetta una vittoria sul campo della terza in classi-

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fica o almeno una prestazione molto convincente sul piano del gioco. Per evitare di mettere troppa pressione sulla squadra l’allenatore evita di fare il giochino più semplice, ossia immaginare il Milan comodamente seduto a fine campionato sulla poltrona attualmente occupata dal Genoa: «Per arrivare terzi dovremmo fare qualcosa di fantastico. Lottiamo contro realtà consolidate come il Napoli. Però siamo pronti a ogni battaglia». ESAME Il Genoa non è avversario facile («E’ imbattuto da tanto tempo, ha vinto con la Juve»), però Inzaghi crede nel successo in trasferta che manca dal 19 ottobre: «Io non invento niente: dobbiamo essere compatti, organizzati, letali quando avremo la possibilità di colpire». Un po’ quello che chiede sempre Silvio Berlusconi, la cui presenza costante a Milanello piace molto a Inzaghi: «Le sue parole mi hanno fatto felice in particolare per i giocatori, che meritano i complimenti del presidente. Per diventare grandi bisogna fare tante buone partite e quello di Marassi è un altro esame importante». Inzaghi il 16 incontrerà il c.t. Antonio Conte insieme agli altri allenatori («So come lavora e sono contento che guidi la Nazionale di cui sono grande tifoso. Troveremo la soluzione più idonea»), ma è concentratissimo solo sul campo: «Non parlo di mercato con la società, decideremo a gennaio cosa fare». Ovviamente non è vero, ma anche questo è un modo per alzare l’asticella: tutti devono sentirsi da Milan. Tutti devono credere di poter essere protagonisti di questa storia. Il cui finale, nei piani di Inzaghi e della società, prevede lo sbarco in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Super Genoa nato nell’arena E Gasp punta quota 100 1Il tecnico a 99 vittorie ufficiali rossoblù

Il 3° posto maturato su un campo speciale Filippo Grimaldi GENOVA

I

Gian Piero Gasperini, 56 LAPRESSE

6

● I gol segnati in questo campionato da Alessandro Matri in undici presenze. Il suo record in A è di 13, con il Cagliari nel 2009/’10

n fondo alle scale, scendendo dal prato del «Signorini», a metà dello stretto passaggio ricavato sotto villa Rostan, bisogna girare a destra. Lì, in uno spogliatoio che pare una cripta, fra muri spessi e un silenzio assoluto, si nasconde l’arena, il vero segreto del Genoa gasperiniano di quest’anno. Due porte da calcetto, comprate dalla squadra, partite forsennate fra i giocatori un’ora prima dell’allenamento in un clima, appunto, da arena. Il gruppo che Gasp ha portato in paradiso (otto risultati utili consecutivi), è nato quaggiù: «Due punti in più del Milan, il terzo posto in classifica, con tredici partite già alle spalle. Non me lo sarei proprio aspettato a inizio stagione», è il sincero stupore del tecnico rossoblù, oggi a caccia del successo numero cento (dopo 233 partite) in gare ufficiali sulla panchina rossoblù. Il primo risale a oltre otto anni fa, in coppa Italia, contro lo Spezia.

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RINASCITA MATRI Sembra preistoria. L’importante è non dimenticare la realtà, «rimanere umili, senza montarci la testa, anche se non siamo in questa posizione per caso, o grazie ad episodi fortunati. Abbiamo abnegazione e duttilità fra i reparti, con una qualità globale in crescita. Resta il fatto che il Milan ha giocatori di importanza notevole — ricorda Gasperini — nonostante io abbia letto tante critiche nei loro confronti ad inizio stagione». Certo, se il Grifone se ne sta beatamente nei quartieri nobili della serie A, lo deve anche a un certo Matri, venuto a Genova per riscattare le delusioni rossonere e viola della stagione passata: «Non so cosa accadrebbe se da Milano volessero riprenderselo, è una questione fra le due società. Di sicuro lui finora è andato molto bene. Sembrava che non potesse tornare su certi livelli, invece sta crescendo gara dopo gara, e può fare ancora meglio». CHI SI RIVEDE Matri a parte, Gasperini è pure l’uomo che fece esordire in A il Faraone appena sedicenne, quasi sei anni fa (21 dicembre 2008): «Sono contento che sia ritornato in alto, ma mi auguro pure che contro di noi non sia proprio al massimo». Difficile che El Shaarawy si commuova davanti al suo passato. Gasp (che ha avuto parole di elogio per Lestienne: la sua mossa a sorpresa?) parla anche — con equilibrio — del differente percorso da allenatore fra lui e Inzaghi: «Io ho fatto tutti i gradini, come in un ministero — e sorride —, ma ognuno fa la propria carriera. C’è chi deve salire mille tornanti, e chi prende l’ascensore. Il campo dà le sentenze, e lui di sicuro sta ottenendo ottimi risultati». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A R 14a Giornata

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

ANDREA DELLA VALLE

PORTAFOGLI A CONFRONTO STIPENDI ALLENATORI

VALORE ROSA

«Fiorentina perfetta» Vertice sui rinnovi

FATTURATO PREVISTO PER IL 2014-2015 (INCHIESTA GAZZETTA)

Giovanni Sardelli Benitez

3,5 milioni

Sarri

0,3 milioni

Napoli

252 milioni

Empoli

36 milioni

Napoli

120-130 milioni

Empoli

25-30 milioni GAZZETTA DELLO SPORT

Ritornello Benitez «Il Napoli ha solo il 5° fatturato in A» 1Il tecnico insiste: il divario economico decisivo Ma allora l’Empoli che cosa dovrebbe fare? PERCHÉ VEDERE NAPOLI-EMPOLI «Azzurro tenebra» è solo un libro. Qui si gioca in azzurro e si gioca bene: i movimenti sincronizzati dell’Empoli e le giocate di Higuain&Callejon. San Paolo, ore 12.30

Mimmo Malfitano INVIATO A CASTELVOLTURNO

L’

analisi di Rafa Benitez ha poco di tecnico, verte soprattutto sui numeri o, per meglio dire, sull’aspetto economico. Secondo le sue convinzioni, infatti, la gara di oggi contro l’Empoli non dovrebbe avere storia: il Napoli fattura e guadagna di più e, quindi, non dovrebbe esserci scampo per l’avversario, debolissimo in questo senso, al di là della que-

stione tecnica. In pratica, sollecitato da più parti su come poter colmare il gap che divide il suo club da Juventus e Roma, l’allenatore spagnolo è andato oltre l’impegno odierno, rispolverando un ragionamento a lui tanto caro, fatto anche in altre occasioni. «Quando sono arrivato al Chelsea l’ho colmato il gap, l’ho fatto pure con Liverpool e Valencia. Non è facile, bisogna essere uniti. I nostri stipendi e il monte ingaggi sono inferiori ad altre società. Il nostro è soltanto il quinto fatturato della serie A». Prima ci sono: Juve (280 milioni), Milan (210), Inter (195) e Roma (180).

una classifica che ne mette in discussione il progetto oltre il futuro, intorno al quale il mistero è sempre più fitto. «L’anno scorso abbiamo fatto 78 punti, ma Juve e Roma hanno fatto meglio. Nel calcio domina la squadra che vince di più. Nell’ultimo anno al Liverpool avevo 17 milioni di sterline da investire. Con una cifra del genere non puoi comprare giocatori forti. Il Napoli è cresciuto tanto negli ultimi 10 anni, anche se la squadra non è ancora matura. Per colmare il gap, comunque, bisogna fare un mercato all’altezza, oppure serve un Cavani

INSODDISFATTO Il suo Napoli è in testa all’altra classifica, quella delle 18 squadre che inseguono Juventus e Roma da 2 anni. Una condizione che sta stretta all’ambiente, illuso com’è stato dalle tante chiacchiere e promesse estive. Oggi, l’allenatore spagnolo deve fare i conti con

RICAVI DELLE BIG CLUB STIME FATTURATO 1. Juventus 270/280 MILIONI DI EURO 2. Milan 200/210 MILIONI DI EURO 3. Inter 185/195 MILIONI DI EURO 4. Roma 170/180 MILIONI DI EURO 5. NAPOLI 120/130 MILIONI DI EURO

milioni per la società di De Laurentiis e ai 30 per quella di Fabrizio Corsi. La questione tecnica, invece, racconta di un Empoli che fin qui ha sommato 14 punti, che gli consentono di tenersi a debita distanza dalla zona retrocessione. E, soprattutto, evidenzia con quanto impegno Sarri curi l’aspetto tattico. «In questo senso, è tra le squadre più interessanti», ha detto Benitez che deciderà solo stamattina l’impiego di Higuain, che soffre per un affaticamento muscolare. Zapata è pronto.

SUMMIT Poi il patron è ripartito, ma a Firenze sono rimasti il presidente esecutivo Cognigni, il direttore generale Rogg e gli uomini mercato Pradè e Macia. Presenza in campo, accanto alla squadra e poi summit dirigenziale. Per organizzare le mosse future. Partendo dal mercato di gennaio (prima sfoltire ed abbassare il monte ingaggi, poi eventualmente acquistare): e passando soprattutto per le questioni contrattuali. Prima di Natale ci sarà un Cda importante ed entro l’inizio del nuovo anno dovranno essere chiuse, in un modo o nell’altro, tutte le questioni relative ai rinnovi contrattuali. Dai calciatori ai dirigenti. Pianificare ed agire. Il menù di dicembre è chiaro.

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Rafa Benitez, 55 anni, alla seconda stagione con il Napoli LAPRESSE

che ti assicura ogni anno 35 gol», ha osservato Benitez che a gennaio avrà Gabbiadini. TIMORI SARRI Il confronto sulle cifre, dunque, non darebbe nessuna possibilità ai toscani. Una riguarda proprio gli stipendi dei due allenatori: i 300 mila euro che guadagna Sarri sono davvero una miseria rispetto ai 3,5 milioni di Benitez, così come il valore degli organici, 252 milioni quello del Napoli, appena 36 quello dell’Empoli, mentre il fatturato previsto per tutto il 2014 si aggira intorno ai 130

SFIDA SALVEZZA

PRIMI AFFARI

Meno tiri, meno gol, meno tutto Atalanta e Cesena, smentitevi PERCHÉ VEDERE ATALANTA-CESENA Ehm... insomma... i numeri qui a fianco non sono un grande trailer. Mettiamola così: tanta intensità, tanta grinta, tanta applicazione. Ok, ci abbiamo provato. Azzurri d’Italia, ore 15

Guglielmo Longhi

«N

on aprite quella porta», era il titolo di un film horror del ‘74, storia di 5 ragazzi vittime di cannibali. «Non guardate quella partita», è il titolo immaginario di Atalanta-Cesena, storia di 22 e più giocatori vittime della classifica e dei numeri. Che per definizione sono freddi e impietosi e prevedono una sfida dal profilo molto basso.

C

ome una vittoria. La soddisfazione in casa viola dopo il pareggio con la Juventus si era respirata già nel venerdì sera del Franchi. Ieri la conferma: Il patron Andrea Della Valle, prima di ripartire, ha voluto salutare la squadra durante la seduta. «Siete stati bravissimi, quasi perfetti. Sono fiero di voi», il senso del discorso all’interno dello spogliatoio. Prima di aggiungere. «Ha vinto lo sport ed in particolare hanno vinto i nostri tifosi. Con il loro incitamento e la splendida coreografia, hanno dimostrato il legame con la squadra. E voglio ringraziare anche Montella e tutti i giocatori». Gioia per la prestazione. Ma anche per le iniziative che verranno presto replicate. Come lo splendido terzo tempo che ha ottimamente coinvolto i giocatori delle due squadre a fine match.

TIRI E GOL Felici di essere smentiti, vi spieghiamo perché. Sono le squadre che tirano meno in porta: 37 quella di Bisoli, 25 quella di Colantuono. Media da paura: meno di 3 e 2 conclusioni a partita. Le prime della classifica sono lontanissime: il Napoli con 84, davanti alla Juve e al Cagliari. Logico che tanta povertà condizioni il numero di gol: l’Atalanta è all’ultimo posto con 5, il Cesena è a 9 col Chievo, in mezzo il Torino (8) altra squadra che non ha il calcio-spettacolo nel Dna. La crisi dell’attacco nerazzurro è legata a doppio filo con quella di Denis, il «tanque» in avaria a segno solo a Napoli. Boakye, che ha firmato una doppietta in Coppa, è squalificato e quindi il peso del difficile momento cadrà ancora una volta sull’argentino, mai così in ritardo da quando gioca in Italia OCCASIONI E DRIBBLING A cascata, il vizio d’origine provoca un effetto domino sul resto. L’Atalanta è terz’ultima come

Stefano Colantuono, 52 anni e Pierpaolo Bisoli, 48 anni ANSA-LAPRESSE

numero di occasioni create (102), ultimo il Cesena (62), che migliora leggermente nella classifica dei dribbling tentati salendo al penultimo posto con 146, dietro l’Atalanta (154) e appena sopra il Parma (145). Altri dati sembrano confermare che sulla carta ci sarà poco da divertirsi: l’Atalanta non

5

● Le reti dell’Atalanta segnate in 13 giornate di campionato. Meno di tutti. Il Cesena è a 9 come il Chievo. Peggio solo il Torino: 8.

vince da 6 partite di campionato, con un bilancio di 4 pareggi e 2 sconfitte; è in testa, insieme al Sassuolo, come numero di 0-0 (4) ed è rimasta all’asciutto in 8 delle ultime 11 gare. Il Cesena ha il peggior rendimento esterno (1 punto) e ha sempre subito gol nelle ultime 12 giornate. Come se non bastassero numeri e sensazioni, il Gos (Gruppo operativo sicurezza) ha vietato la trasferta ai tifosi del Cesena che non hanno la Dea card (ma anche gli ultrà Atalanta resteranno fuori). Dura la reazione del club: «Esprimiamo grande rammarico per la decisione che impedisce ai nostri tifosi di seguire e sostenere la squadra in uno scontro diretto fondamentale». Mettiamola così: e se il Gos si fosse messo una mano sulla coscienza evitando a tanti il rischio di uno bruttissimo spettacolo? PERCHE’ VEDERLA Quello che le statistiche non dicono è che oggi va in scena una sfida salvezza ad alta intensità. Colantuono potrebbe dare una svolta a un inizio tanto tribolato. E Bisoli deve trovare il modo di uscire dal pantano, battendo e raggiungendo l’Atalanta e salvando così la panchina: esonero inevitabile in caso di sconfitta, è pronto Ballardini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tris Palermo Samp: Ilicic Gila-Atalanta avanti tutta ● MILANO Meno di un mese al mercato di riparazione (5 gennaio-2 febbraio) ma le trattative non prevedono soste e si va avanti con contatti, sondaggi e missioni a caccia di buone chance. Il Palermo, per dire: Joao Silva e Makienok sono in uscita ma possono rientrare solo rispettivamente a Bari e Brondby, e questo frena le mosse dei rosanero che comunque hanno individuato un terzetto: Melchiorri (Pescara), Mancosu (Trapani) e Longo (Cagliari), mentre in prospettiva il d.s. Baccin ha messo gli occhi su Escalante (centrocampista Catania). ALTRI AFFARI Obiettivi Atalanta: Gilardino e Saponara. Il Guangzhou spinge per la cessione definitiva della punta, i nerazzurri preferirebbero il prestito. Infine la Samp tenta il gran colpo: Ilicic (Fiorentina) gradisce la destinazione, l’affare può decollare. Filippo Di Chiara


Serie A R La guida

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA OGGI ore 20.45 22. DODÒ

JUVENTUS ROMA NAPOLI GENOA SAMPDORIA MILAN LAZIO FIORENTINA SASSUOLO UDINESE PALERMO INTER EMPOLI VERONA TORINO CAGLIARI ATALANTA CHIEVO CESENA PARMA

35 32 23 23 22 21 20 20 19 18 18 17 14 14 13 11 11 10 8 6

23. RANOCCHIA

Vittorie Inter RETI

V

N

P

F

S

14 14 13 13 13 13 13 14 14 13 14 13 13 13 14 13 13 13 13 13

11 10 6 6 5 5 6 5 4 5 4 4 3 3 3 2 2 2 1 2

2 2 5 5 7 6 2 5 7 3 6 5 5 5 4 5 5 4 5 0

1 2 2 2 1 2 5 4 3 5 4 4 5 5 7 6 6 7 7 11

30 27 24 19 16 23 21 16 15 15 17 20 14 15 10 20 5 9 9 15

5 11 16 12 10 17 16 11 18 17 22 19 19 22 17 24 13 17 22 32

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 13 DICEMBRE PALERMO-SASSUOLO (ore 18) LAZIO-ATALANTA (ore 20.45) DOMENICA 14 DICEMBRE JUVENTUS-SAMPDORIA (ore 12.30) GENOA-ROMA (ore 15) PARMA-CAGLIARI (ore 15) UDINESE-VERONA (ore 15) CESENA-FIORENTINA (ore 18) MILAN-NAPOLI (ore 20.45) LUNEDÌ 15 DICEMBRE EMPOLI-TORINO (ore 19) CHIEVO-INTER (ore 21)

MARCATORI 9 RETI: Tevez (2, Juventus). 8 RETI: Callejon (Napoli). 7 RETI: Icardi (2, Inter); Menez (4, Milan); Higuain (1, Napoli); Dybala (1, Palermo); Di Natale (Udinese). 6 RETI: Matri (Genoa); Djordjevic (Lazio); Honda (Milan); Ljajic (Roma). 5 RETI: Osvaldo (Inter); Cassano (1, Parma). 4 RETI: Ekdal e Sau (Cagliari); Babacar (Fiorentina); Morata e Vidal (2, Juventus); Destro (Roma); Gabbiadini (Sampdoria); Zaza (Sassuolo); Quagliarella (Torino); Thereau (Udinese); Nico Lopez (Verona).

GAZZAWEB www.gazzetta.it

19

Complessivi

84

7 Icardi 5 Osvaldo 2 Hernanes 2 Guarin 2 Kovacic

NAPOLI

(4-2-3-1)

EMPOLI

(4-3-1-2)

OGGI Ore 12.30 ARBITRO Cervellera 1 RAFAEL 4 31 HENRIQUE GHOULAM

77 GARGANO

7 CALLEJON

8 JORGINHO

17 HAMSIK

14 MERTENS

9 HIGUAIN 7 MACCARONE 11 CROCE

18 VERDI 6 VALDIFIORI

24 RUGANI

10 TAVANO

UDINESE

7 Di Natale 4 Thereau 1 Danilo 1 B. Fernandes 1 Heurtaux 1 Widmer ATALANTA

(4-4-1-1)

CESENA

(4-3-1-2)

OGGI Ore 15 ARBITRO Di Bello 57 SPORTIELLO 29 2 33 3 BENALOUANE STENDARDO CHERUBIN DEL GROSSO 22 21 17 10 ZAPPACOSTA CIGARINI CARMONA GOMEZ 11 MORALEZ 19 DENIS 27 9 ALMEIDA RODRIGUEZ 11

88 VECINO 23 HYSAJ

33 SEPE

PANCHINA 45 Andujar, 15 Colombo, 5 Britos, 96 Luperto, 88 Inler, 22 Radosevic, 19 David Lopez, 6 De Guzman, 91 Zapata. ALL. Benitez. BALLOTTAGGI Jorginho-Lopez 60-40%, Hamsik-De Guzman 60-40%. SQUALIFICATI Koulibaly. DIFFIDATI Koulibaly e Maggio. INDISP. Zuniga (30 giorni), Insigne (150), Michu (40), Mesto (da valutare). PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 19 Barba, 22 Bianchetti, 5 Moro, 8 Signorelli, 13 Laxalt, 27 Zielinski, 20 Pucciarelli, 9 Mchedlidze, 99 Aguirre. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI Rugani-Barba 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Croce e Vecino. INDISP. Rovini (7 giorni), Laurini (7), Perticone (3), Guarente (da valutare).

5 GIORGI 33 RENZETTI

34 7 CASCIONE CARBONERO

6 LUCCHINI

14 VOLTA

25 CAPELLI

1 LEALI

UDINESE (3-5-1-1)

PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 15 Vidic, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 25 Mbaye, 33 D’Ambrosio, 90 M’Vila, 44 Krhin, 20 Obi, 8 Palacio, 97 Bonazzoli. ALLENATORE Mancini. BALL. Osvaldo-Palacio 55-45%; Kovacic-Palacio 60-40%, Nagatomo-Campagnaro 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ranocchia e Juan Jesus. INDISPONIBILI Hernanes e Jonathan (da valutare).

GENOA

(3-4-3)

MILAN

(4-3-3)

OGGI Ore 15 ARBITRO Tagliavento

CAGLIARI

(4-3-3)

CHIEVO

(4-4-2)

DOMANI Ore 19 ARBITRO Mariani

5 IZZO

32 MATRI

92 EL SHAARAWY

10 PEROTTI

7 MENEZ

4 CRISETIG

5 CONTI

20 EKDAL

17 FARIAS

9 LONGO

7 COSSU

10 HONDA

28 34 BONAVENTURA DE JONG 27 ARMERO

5 MEXES

18 MONTOLIVO

10 MAXI LOPEZ

13 RAMI

25 BONERA

PANCHINA 32 Abbiati, 1 Agazzi, 81 Zaccardo, 17 Zapata, 16 Poli, 8 Saponara, 21 Van Ginkel, 9 Torres, 11 Pazzini, 19 Niang. ALL. Inzaghi. BALL. Montolivo-Van Ginkel 60-40%. SQUAL. Essien (1). DIFF. De Jong. INDISPONIBILI Abate, Alex, Albertazzi, Muntari, De Sciglio, Mastour (da valutare).

La Lazio a caccia del gol Parma, punti per sperare via della rete anche Stefano Mauri: il Parma è l’unica formazione della serie A di quest’anno a non esser mai stata infilzata da un suo gol. Grandi manovre in attacco per tornare a vincere dopo 3 giornate che hanno portato solo un punto (in casa del Chievo) e frenato le ambizioni.

S

In alto Roberto Donadoni, 51 anni; sopra Filip Djordjevic, 27 GETTY-LAPRESSE

sa giusta per rivedere quell’attacco, che dopo la decima giornata era il migliore del campionato. Infortunato Candreva, spazio a Felipe Anderson, che si è sbloccato martedì col Varese, ma insegue ancora il suo primo gol in A. Punta la

56 HETEMAJ

87 ZUKANOVIC

SAMPDORIA (4-3-3) DOMANI Ore 21 ARBITRO Tommasi

BIVIO EMILIANO Lotta salvezza e futuro del club, tutto in una partita: il Parma, contro la Lazio è chiamato a invertire una rotta che sembra spingere verso la B. Undici sconfitte e due vittorie: numeri che fotografano la crisi del Parma. Roberto Donadoni ha fiducia: «Perdere sempre lascia un po’ disarmati, ma solo attraverso le prestazioni possono arrivare i risultati». Dubbio Mirante. «Deciderò all’ultimo» spiega il tecnico. A Parma servono solo i 3 punti per riagganciare il treno salvezza. Perché restare in A potrebbe essere un passaggio cardine per dare un futuro al club. © RIPRODUZIONE RISERVATA

8 RADOVANOVIC

17 N. LOPEZ

13 IZCO

3 DAINELLI

40 4 A. GONZALEZ MARQUEZ

21 FREY

21 J. GOMEZ

23 EDER

9 OKAKA

11 GABBIADINI

10 KRSTICIC

17 PALOMBO

22 RIZZO

3 5 26 29 MESBAH ROMAGNOLI SILVESTRE DE SILVESTRI 33 ROMERO

PANCHINA 28 Carboni, 3 Murru, 33 Capuano, 24 Benedetti, 12 Capello, 16 Dessena, 30 Donsah, 10 Joao Pedro, 13 Caio Rangel. ALL. Zeman. BALLOTTAGGI Pisano–Murru 6040%, Crisetig-Dessena 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Balzano e Ibarbo. INDISP. Ibarbo (2 giorni), Avelar (2), Colombi (7), Sau (15), Eriksson (30). PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 12 Cesar, 34 Biraghi, 14 Cofie, 24 Schelotto, 63 Bellomo, 7 Lazarevic, 31 Pellissier, 43 Paloschi, 19 Botta. ALLENATORE Maran. BALL. Maxi Lopez-Paloschi 55-45%, Meggiorini-Pellissier 60-40%, Hetemaj-Cofie 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Zukanovic, Hetemaj, Frey, Dainelli. INDISP. nessuno.

PARMA

(3-5-2)

LAZIO

(4-3-3)

OGGI Ore 15 ARBITRO Guida

6 LUCARELLI

33 RISPOLI

99 CASSANO 6 S.MAURI

5 BRAAFHEID

GALLOPPA 14 21 11 LODI DE CEGLIE 17 PALLADINO

20 BIGLIA 26 RADU

3 DE VRIJ

PANCHINA 2 Viviano, 1 Da Costa, 44 Fornasier, 28 Gastaldello, 19 Regini, 86 Cacciatore, 6 Duncan, 4 De Vitis, 32 Marchionni, 18 Bergessio, 77 Wszolek, 7 Fedato. ALL. Mihajlovic. BALL. Romagnoli-Gastaldello 60-40%. SQUAL. Obiang (1) e Soriano (1). DIFFIDATI De Silvestri e Romagnoli. INDISPONIBILI Sansone (5 giorni).

TACCUINO Un sabato di pareggi

15 COSTA

9 7 DJORDJEVIC F.ANDERSON

19 LULIC

PANCHINA 95 Gollini, 22 Benussi, 25 Marques, 2 Gu. Rodriguez, 16 Luna, 28 Brivio, 27 Valoti, 97 Checchin, 93 Fares, 7 Saviola, 99 Nenè. ALL. Mandorlini. BALL. Ale. GonzalezGu. Rodriguez 70-30%, Agostini-Brivio 80-20%. SQUALIFICATI Hallfredsson (1). DIFF. Marquez, Campanharo, Ionita. INDISPONIBILI Sorensen (40 giorni), Obbadi (30 giorni), Martic, Sala, Ionita, Jankovic (da valutare).

CALCIO A 5

83 MIRANTE

ACQUAH 30

33 AGOSTINI

9 TONI

1 BIZZARRI

27 SANTACROCE

18 MORAS

30 77 20 CAMPANHARO TACHTSIDIS CHRISTODOULOPOULOS

69 MEGGIORINI

6 GAMBERINI

23 DIEGO LOPEZ

AL TARDINI

os gol nella Lazio. A secco da 203 minuti: l’ultima volta a Empoli con Filip Djordjevic. Che è in vantaggio su Miro Klose nel ballottaggio per il posto al centro dell’attacco a Parma. Il serbo con 6 gol è il bomber della squadra. Klose, 3 reti, è reduce da una settimana complicata. Il malcontento per l’impiego ridotto con lo spettro del divorzio a gennaio, i dolori alla schiena (forfait in Coppa Italia col Varese) smaltiti a ridosso della trasferta emiliana e i chiarimenti di circostanza. Oggi, Pioli cerca la scos-

23 BIRSA

(4-3-3)

1 RAFAEL

21 32 15 14 BALZANO CEPPITELLI ROSSETTINI PISANO

21 91 69 13 EDENILSON BERTOLACCI STURARO ANTONELLI 24 IAGO

VERONA

27 CRAGNO

4 DE MAIO

PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 3 Mazzotta, 17 Magnusson, 8 De Feudis, 10 Coppola, 23 Tabanelli, 44 Cazzola, 18 Djuric, 19 Succi, 92 Defrel. ALLENATORE Bisoli. BALL. Rodriguez-De Feudis 55-45%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Giorgi. INDISPONIBILI Perico (10 giorni), Marilungo (35 giorni).

Nicola Berardino Sandro Piovani

PANCHINA 1 Brkic, 97 Meret, 18 Bubnjic, 14 Belmonte, 34 Gabriel Silva, 66 Pinzi, 33 Kone, 95 Evangelista, 82 Geijo, 13 Zapata, 77 Thereau. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Domizzi. DIFFIDATI B. Fernandes, Allan e Badu. INDISPONIBILI Muriel (10 giorni).

1 PERIN 14 RONCAGLIA

PANCHINA 23 Lamanna, 15 Marchese, 19 Greco, 92 Mussis, 39 Sommariva, 33 Kucka, 3 Antonini, 87 Rosi, 16 Lestienne, 88 Rincon, 9 Pinilla, 18 Fetfatzidis. ALLENATORE Gasperini. BALL. Izzo-Marchese 60-40%, Sturaro-Kucka 60-40%, IagoLestienne 60-40%. SQUAL. Burdisso (1). DIFF. De Maio, Greco, Roncaglia. INDISP. Mandragora (30 giorni).

non segna da 203’. Per gli emiliani il futuro passa dalla salvezza

31. KARNEZIS 89. PIRIS

INTER (4-3-3)

PANCHINA 1 Avramov, 78 Frezzolini, 20 Biava, 6 Bellini, 5 Scaloni, 8 Migliaccio, 16 Baselli, 95 Grassi, 7 D’Alessandro, 18 Molina, 25 Spinazzola, 9 Bianchi. ALLENATORE Colantuono. BALL. Benalouane-D’Alessandro 70-30%. SQUAL. Boakye (1), Dramé (1). DIFFIDATI Boakye e Cigarini. INDISP. Estigarribia (150 giorni), Raimondi (150), Rosseti (15 giorni).

1La squadra di Pioli Segui in tempo reale tutte le partite della giornata di campionato e interagisci attraverso le nostre pagine social: Facebook e Twitter (@Gazzetta_it). Sul sito rosa c'è anche il live di tutte le gare dei campionati esteri e soprattutto si possono rivedere tutti i gol del sabato. Dagli anticipi Roma-Sassuolo e Torino-Palermo alla serie B, dalla Liga spagnola alla Premier, dalla Bundesliga alla Ligue 1. Non perdere quindi la punizione di Ibra, l'infortunio di Aguero, la sconfitta del Chelsea di Mourinho e il 2-0 dell'Atletico di Simeone all'Elche a poche ore dalla partenza per Torino. Spazio anche al grande basket, con il live di tutte le partite della serie A e della Nba, gli highlights, le giocate più belle e le top 10.

5. DANILO

26. PASQUALE

BRIENZA

26 TONELLI

7. BADU 75. HEURTAUX

6. ALLAN

MIGLIORI MARCATORI IN STAGIONE

INTER

33 ALBIOL

10. DI NATALE 19. GUILHERME

125 209

Complessivi

Vittorie Udinese

21 MARIO RUI

7. OSVALDO

Gol Udinese

25

11 MAGGIO

8. B. FERNANDES

GOL REALIZZATI NEI PRECEDENTI

82

Pareggi

27. WIDMER

9. ICARDI

13. GUARIN

Gol Inter

38

G

17. KUZMANOVIC 10. KOVACIC

18. MEDEL

55. NAGATOMO

provano a rifarsi contro i nerazzurri, che in passato hanno però vinto esattamente il doppio dei confronti in campionato

CLASSIFICA PARTITE

5. JUAN JESUS

1Dopo il k.o. contro il Milan della scorsa settimana i friulani PRECEDENTI TRA INTER E UDINESE

PT

1. HANDANOVIC

San Siro, l’Udinese ci riprova Ma i precedenti dicono Inter

GIORNATA

SQUADRE

ARBITRO Gervasoni ASSISTENTI La Rocca-Posado IV Preti ADD Orsato-Di Paolo PREZZI da 25 a 305 euro TV Sky Sport 1 HD, Sky Supercalcio HD e Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio HD

OCCHI PUNTATI SU...

14a

19

16 PAROLO 8 BASTA

22 MARCHETTI

PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Cordaz, 4 Mendes, 20 Bidaoui, 18 Gobbi, 13 Ristovski, 8 Mauri, 70 Lucas, 80 Jorquera, 31 Mariga, 10 Belfodil, 9 Pozzi. ALL. Donadoni. BALL. De CeglieGobbi 55-45%, Santacroce-Mendes 55-45%, Belfodil-Palladino 55-45%, Rispoli-Ristovski 55-45%, Mirante-Iacobucci 55-45%. SQUAL. Felipe (1). DIFF. Gobbi e Galloppa. INDISP. Cassani (7 giorni), Coda (90), Paletta, Ghezzal, Biabiany (da val.). PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 27 Cana, 85 Novaretti, 39 Cavanda, 23 Onazi, 24 Ledesma, 15 Gonzalez, 32 Cataldi, 14 B. Keita, 11 Klose. ALL. Pioli. BALL. Djordjevic-Klose 60-40%, S. Mauri-B. Keita 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFF. Cavanda, Marchetti, Parolo. INDISP. Candreva (20 giorni), Ciani (50), Ederson (20), Pereirinha (10), Konko (5) , Gentiletti (120).

(m.cal.) Quattro pareggi su quattro: Corigliano e Rieti a un passo dalla Final Eight di Coppa Italia. 10a giornata: Sestu-Lazio 3-3, CoriglianoNapoli 2-2, Acqua&SaponeLuparense 3-3, Asti-Rieti 3-3. Domani (20.30): LatinaPescara. Classifica: Luparense, Asti e Lazio 17; Rieti e Corigliano 13; Acqua&Sapone e Pescara 12; Sestu 11; Kaos 10; Latina 9; Napoli 3.

DONNE

Il Mozzanica vola (m.cal.) Il Mozzanica vince ancora; alle sue spalle, tengono il passo Verona e Firenze. 8a giornata: VeronaBrescia 1-0, Como-Pordenone 1-1, Firenze-Res Roma 1-0, Tavagnacco-Torres 4-0, Mozzanica-Riviera di Romagna 2-0, Pink Bari-Orobica 2-3, S.Zaccaria-Cuneo 1-2. Classifica: Mozzanica 21; Verona e Firenze 20; Brescia 17; Tavagnacco e Res Roma 14; Torres 13; Riviera di Romagna 12; S.Zaccaria 7; Pink Bari e Cuneo 6; Pordenone 5; Orobica 4; Como 1.


20

Mondo R Spagna

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

Real, che numeri: CR200 e Carlo fa 18

1Tripletta di Cristiano al Celta e il tecnico eguaglia il record in Liga di Rijkaard con il Barça nel 2005-2006 REAL MADRID

3

CELTA VIGO

0

ra 15 delle 19 squadre che accompagnano il Real nel campionato spagnolo hanno segnato meno di lui. In Liga in casa Cristiano fa gol da 17 partite consecutive (record di 18 a tiro), e con l’hat-trick di ieri è arrivato a 200 reti in 178 partite. Un paragone con il suo gran rivale Messi? L’argentino per arrivare a 200 gol in Liga ha impiegato 235 gare, 57 in più rispetto al portoghese.

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Cristiano Ronaldo su rig. al 36’ p.t.; Cristiano Ronaldo al 20’ e al 36’ s.t. REAL MADRID (4-3-3) Casillas 6; Carvajal 6,5, Pepe 6,5, Sergio Ramos 6,5, Marcelo 6,5; Illarramendi 7, Kroos 7, James Rodriguez 6,5 (dall’8’ s.t. Arbeloa 6); Bale 6,5, Benzema 7 (dal 35’ s.t. Coentrao 6), Cristiano Ronaldo 8 (dal 40’ s.t. Hernandez s.v.). PANCHINA Keylor Navas, Varane, Nacho, Medrán. ALLENATORE Ancelotti 8. AMMONITI Rodriguez, Sergio Ramos, Illarramendi, Arbeloa per gioco scorr., Carvajal per proteste. CELTA (4-4-2) Sergio 6,5; Hugo Mallo 6, Cabral 5,5 (dal 29’ s.t. Sergi Gomez 5,5), Fontás 5, Orellana 5 (dal 25’ s.t. Augusto Fernandez 5,5); Jonny 5, Radoja 5, Krohn Dehli 5,5 (dal 37’ s.t. Santi Mina s.v.), P. Hernandez 5; Larrivey 5,5, Nolito 6. PANCHINA Ruben Blanco, Alex Lopez, Planas, Charles. ALLENATORE Berizzo 5,5. AMMONITI Cabral, Jonny per gioco scorretto, Nolito per proteste, P. Hernandez per comp. non reg. ARBITRO Undiano Mallenco 4,5. NOTE spettatori 75.000 circa. Tiri in porta 9-0. Tiri fuori 4-4, Angoli 8-4. In fuorigioco 5-0. Recuperi: p.t. 1’: s.t. 3’.

Una splendida rovesciata di Cristiano Ronaldo. Il portoghese, 29 anni, ha segnato 3 gol al Celta. In Liga tocca quota 200 reti in 178 partite AFP

Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID @filippomricci

T

rascinato da Ronaldo, il Real Madrid non si ferma più. Ieri al Bernabeu 3-0 col Celta: tripletta e 200 gol in 178 partite di Liga per il portoghese, 18 vittorie consecutive per la squadra di Ancelotti, record spagnolo eguagliato. La coppia Cristiano-Carlo sembra voler far di tutto per togliere spazio ai record di Messi. RECORD IN SERIE Iniziamo da Ancelotti. Sabato scorso vincendo a Malaga, il Madrid è arrivato a 16 vittorie consecutive, record del club strappato a Muñoz e Mourinho. Martedì

battendo il Cornellá ha allungato a 11 la striscia di successi di fila in Copa del Rey, superato di nuovo Mourinho che era arrivato a 10. Ieri ha agganciato il record stabilito dal Barça di Rijkaard nel 2005-2006. I catalani chiusero con uno score di 54-7, il Madrid è già a 67-10 e martedì col Ludogorets in Champions Ancelotti potrà diventare il proprietario unico del primato iberico. Anche per questo su Marca danno per fatto il prolungamento del suo contratto dal 2016 al 2017, con firma prenatalizia, al ritorno dal Mundialito marocchino. I NUMERI DI CRISTIANO Carlo ama ripetere che con Ronaldo parti sempre 1-0 e ieri è stato così. Al 34’ di una partita che il

Madrid stava controllando e a tratti dominando (né tiri né pericoli da parte del Celta) ma ancora senza reti, il portoghese si è conquistato il settimo rigore del Real in questi 14 turni di campionato con una tardiva ed esagerata caduta su spintarella di Jonny che ha fatto alzare più di un sopracciglio. Il rigore non c’era, Ronaldo non è parso granché preoccupato per le eventuali critiche e ha spiazzato il portiere. Poi nella ripresa ha segnato altre due volte, con un destro al volo dopo un rimpallo che ha interrotto un triangolo con Kroos, e quindi senza patemi su assist di Marcelo. Nella stagione il portoghese è già a 29 gol, ed è appena iniziato dicembre. In Liga ha fatto 23 reti in 13 apparizioni: addirittu-

LA STORIA

partì il tiro del gol all’Argentina è stata «venduta» per beneficenza

Pierfrancesco Archetti

T

utta Italia, isole comprese, si sarebbe comprata con una colletta il pallone che Fabio Grosso mandò oltre le mani di Fabian Barthez, nella finale mondiale 2006. Magari per tenerlo in casa anche soltanto un giorno e poi passarlo al vicino. Per fortuna ce lo sfilò uno sceicco, spacciatosi per tifoso azzurro, evitando così agli italiani dimenticanze (presente quando si presta un libro o un film?), discussioni, litigi e mazzette ai faccendieri che avrebbero dovuto manovrare le assegnazioni. Per 1,88 milioni il Teamgeist, nome nibelungico della palla dorata, finì in Qatar alla famiglia Al Thani, che regna e ha in mano il Psg.

● 14a GIORNATA Ieri: ElcheAtletico 0-2, Atl. BilbaoCordoba 0-1, Real-Celta 3-0. Depor-Malaga nella notte. Oggi: Rayo-Siviglia (12), Barcellona-Espanyol (17), Villarreal-Real Sociedad (19), Granada-Valencia (21). Domani: Eibar-Almeria (17), Levante-Getafe (19). CLASS. Real* 36; Atletico* 32; Barça 31; Siviglia 26; Valencia 24; Villarreal, Malaga 21; Celta* 20; Atl. Bilbao* 18; Rayo 17; Eibar 16; Espanyol, Getafe 14; Real Sociedad 13; Levante 12; Granada 11; Almeria, Depor, Cordoba*, Elche* 10.

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BUNDESLIGA

Cuore di Götze Due milioni per la scarpa del Mondiale 1La sinistra da cui

Il Cordoba risale Barça, c’è il derby

«CHE LA SERIE CONTINUI» «Averlo per noi è un grande vantaggio – ha detto ieri Ancelotti di Ronaldo –. Fisicamente è al top e ha una motivazione straordinaria». E poi sulla serie di successi: «Col Celta non è stato facile e lo sapevamo. È una squadra che gioca bene, che mi piace. Però abbiamo vinto, la striscia si allunga e speriamo che continui a farlo nelle prossime partite». E dire che quello di ieri era un Madrid diverso, con Illarramendi titolare visti gli infortuni di Modric e Khedira e la squalifica di Isco. «Illarramendi mi è piaciuto parecchio, tanto in fase difensiva come in quella offensiva». Ancelotti ha ammesso una certa sorpresa per alcuni palloni persi da Kroos («Non siamo abituati... ma difensivamente è stato impeccabile come al solito»), ha elogiato il lavoro di Benzema («Ci ha aiutato a salire e a organizzare il gioco offensivo») e ha detto che James Rodriguez, uscito all’inizio della ripresa, ha un problema muscolare al gemello. Il colombiano è l’unico dei giocatori di Ancelotti presente in ognuna delle 18 vittorie: «Se non ce la fa comunque recuperiamo Isco e Khedira, questa rosa permette di assorbire i contrattempi». Sempre positivo, Carlo. Il divoratore di record.

AIUTO AI BAMBINI Sono passati otto anni, l’economia mondiale snocciola cifre di più povera dimensione, però una scarpa vale di più del pallone. Dopo una settimana di offerte, in Germania ieri hanno assegnato per due milioni la calzatura sinistra indossata da Mario Götze nella finale di luglio contro l’Argentina, quella di cui partì il tiro-gol. Sempre di beneficenza si tratta (il donatore vuol restare anonimo ma donerà il pezzo al museo del calcio), in una sorta di Telethon tedesco chiamato Ein Herz für Kinder, un cuore per i bambini. L’iniziativa è nata nel 1978 dall’idea di Axel Springer, fondatore del quotidiano Bild: scoprì che circa 1500 bambini morivano ogni anno per cause legate a incidenti stradali, in Germania. Ideò un adesivo rosso a forma di cuore da apporre sull’auto, per far riflettere gli spericolati. Da quel segnale simbolico si è arrivati a un’organizzazione di raccolta fondi per l’infanzia con tanto di show tv. UN MILIONE PER LEHMANN Il calcio fa sempre una parte adeguata: molte squadre, l’ultima il

Ribery a quota 100 Bayern a più sette 1Il francese risolve la partita con il Leverkusen con il gol centenario in 287 gare tedesche

U

Mario Götze, 22 anni, con la scarpa mondiale messa all’asta BILD

Leverkusen la stagione scorsa, hanno sistemato il cuore rosso sulle loro maglie, ma il boom arrivò con il foglietto di Lehmann. Cioè il «pizzino» che gli diedero prima dei rigori nel quarto di finale contro l’Argentina al Mondiale 2006: sopra vi erano scritte le caratteristiche dei tiratori, il portiere ne parò due, il foglietto venne «comprato» per un milione da un’azienda dell’energia elettrica. La reliquia è stata poi donata al museo della storia tedesca di Bonn, anche se lo stesso portiere poi disse: «Le indicazioni erano incomplete o illeggibili, non le ho

seguite». Mario Götze entrerà nel cuore di tanti bambini ma resta lontano da quello di parecchi adulti, in Germania. Nonostante il gol di Rio, il ragazzo del Bayern viene ancora fischiato da chi non gli ha perdonato il tradimento ai danni del Borussia Dortmund, primavera 2013. Anche il c.t. Joachim Löw ha lanciato un appello per rispettarlo, ma il talento fatica a sistemarsi nella storia. Ora prova a farsi spazio con una scarpa da due milioni, ceduta «senza esitazioni, perché bisogna ridare la fortuna avuta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

n record e una cifra tonda per Franck Ribery, l’immenso rispetto per una giovane vittima, la decima vittoria di fila in casa (18° risultato utile). Anche se è soltanto 1-0, è un pomeriggio non banale per il Bayern. Franck Ribery tocca quota 100 reti in 287 gare ufficiali con i bavaresi nel giorno della presenza numero 186 in Bundesliga, il francese più longevo. La sua deviazione non è direttamente su calcio d’angolo, debolezza dei guardioliani, però in un’azione nata da corner: anche in questo senso qualcosa si muove. Un palo di Müller e un errore incredibile di Lewandowski a porta spalancata distinguono il secondo tempo, migliore del primo aperto da un salvataggio sulla linea di Bernat. Il Bayern resta a più sette sul Wolfsburg che ha vinto il derby con l’Hannover.

RICORDO DI TUGCA Prima del via un toccante minuto di silenzio per ricordare Tugce Albayrak, la studentessa di

23 anni morta nei giorni scorsi in seguito alle percosse ricevute dopo aver tentato di difendere due adolescenti da un’aggressione in un McDonald’s. Non era di Monaco, ma il rispetto non ha confini. SCHALKE A FORZA TRE Terza vittoria consecutiva, la prima in trasferta, per Roberto Di Matteo (4-0) e ancora una volta una tripletta del suo Schalke: la settimana scorsa era stata di Huntelaar, ieri in casa dello Stoccarda dell’ex Stevens la tripla esultanza è tutta, per la prima volta, di Choupo-Moting, sempre di testa e sempre su servizio di Barnetta, pure lui al primo tris (di assist). L’attaccante è capocannoniere a 8 con Meier, i blu sono a un punto dal terzo posto che significa Champions diretta. Posizione occupata dalla sorpresa Augsburg alla quarta vittoria consecutiva: mai successo prima. p.f.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA

14A GIORNATA Borussia DortmundHoffenheim 1-0; Borussia Moenc.-Hertha 3-2; Colonia-Augsburg 1-2; Hannover-Wolfsburg 1-3; Paderborn-Friburgo 1-1; Stoccarda-Schalke 04 0-4; Bayern-Leverkusen 1-0. Oggi: Amburgo-Mainz; Eintracht Fr.-Werder. CLASSIFICA Bayern 36; Wolfsburg 29; Augsburg 24; Borussia Moenc., Leverkusen, Schalke 23; Hoffenheim 20; Hannover 19; Eintracht 18; Paderborn 17; Mainz 16; Colonia 15; Hertha, Borussia Dortmund 14; Friburgo, Werder 13; Amburgo, Stoccarda 12.


Mondo R Inghilterra

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

Chelsea primo k.o. E Mou incolpa i raccattapalle

IL SOLITO SPECIAL ONE E’ IN GUERRA CON TUTTI

1Troppi palloni spariti secondo l’allenatore

T

Doppietta di Cissé, inutile gol di Drogba. City a -3 NEWCASTLE

2

CHELSEA

1

Stefano Boldrini INVIATO A NEWCASTLE

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Papiss Cissé (N) al 12’ e 33’, Drogba (C) al 38’ s.t. NEWCASTLE (4-2-3-1) Elliot 6 (dal 1’ s.t. Alnwick 7); Janmaat 6,5, S.Taylor 5, Coloccini 7, Dummett 6; Tiote 6,5, Colback 7; Cabella 5,5 (dal 7’ s.t. Papiss Cissé 8), Sissoko 6,5, S.Ameobi 6,5 (dal 38’ Williamson s.v.); Perez 5,5. PANCHINA Riviere, Anita, Haidara, Gouffran. ALLENATORE Pardew 7. ESPULSI S. Taylor al 36’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI Sissoko e Tiote per gioco scorretto. CHELSEA (4-2-3-1) Courtois 6; Ivanovic 6, Cahill 5,5, Terry 6,5, Azpilicueta 6 (dal 22’ s.t. Drogba 6,5); Fabregas 5,5, Mikel 6; Willian 6 (dal 22’ s.t. Filipe Luis 6), Oscar 5,5 (dal 15’ s.t. Schurrle 5,5), Hazard 6; Costa 5,5. PANCHINA Cech, Zouma, Ramires, Remy. ALLENATORE Mourinho 5,5. AMMONITI Schurrle, Fabregas e Costa per gioco scorretto. ARBITRO Atkinson 6. NOTE spettatori 52.019. Tiri in porta: 3-10 (1 palo). Tiri fuori: 4-12. Angoli: 1-10. In fuorigioco: 1-4. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 6’.

23

● Le partite senza sconfitte del Chelsea: 2 nella Premier dell’anno scorso, 15 in quella di quest’anno, 1 in Coppa di Lega e 5 in Champions League.

LEGGI La cronaca di Manchester City-Everton a pagina 9

I

l club dei nemici si allarga: il Chelsea perde a Newcastle e tra le ragioni di un k.o. che ferma a quota 23 il filotto dell’imbattibilità, José Mourinho indica l’accoppiata pubblico-raccattapalle, colpevoli delle numerose perdite di tempo. «L’arbitro può fare ben poco quando gli spettatori non restituiscono il pallone e i raccattapalle spariscono», urla il tecnico portoghese. Che il popolo del St.James’s Park sia corso in aiuto della sua squadra, rimasta in dieci all’81’ per l’espulsione di Steven Taylor – doppia ammonizione – è fuori discussione. Anche i recuperi del pallone sono stati esasperanti. Ma è altrettanto vero che Atkinson ha concesso 6’ di recupero, prolungato per altri 19 secondi: un extratime di notevoli proporzioni, sul quale Alan Pardew, allenatore del Newcastle, si è concesso una stoccata ironica: «Mai accaduto nel nostro stadio. Anni fa si diceva che queste cose accadevano con Ferguson. Si vede che siamo passati all’epoca di Mourinho». MOU Una bella rivincita per il tecnico inglese, dopo le provocazioni di Mou alla vigilia («quando il Newcastle vede le nostre maglie, gioca la gara della vita. Contro le altre, sono amichevoli»), ma il portoghese incassa il primo k.o. stagionale ripetendo all’ossessione il concetto della sfortuna. «Ha perso la squadra migliore, quella che ha cercato di vincere». Anche qui il discorso non fa una grinza. Il Chelsea ha prodotto 22 tiri, ha calciato 10 angoli e ha dominato nel possesso palla – 66% a 34% -, occupando la meta campo del Newcastle e piantandovi le tende per tutta la ripresa. Ma se dopo questa mobilitazione trovi solo un gol e per-

L'ANALISI di MIMMO CUGINI

Josè Mourinho, 51 anni, discute col quarto uomo a Newcastle ACTION

di, significa che è mancato qualcosa. Mourinho, che a Newcastle ha raccolto due pareggi e tre sconfitte in cinque gare, deve riflettere su un calo complessivo che frena la squadra in trasferta. Prima del k.o. di Newcastle, c’era stato il pareggio di Sunderland. Prima ancora, i pareggi in casa delle due squadre di Manchester, dove rientra naturalmente nella logica delle cose faticare. E adesso il City è solo a 3 punti. IL FILM È mancata la profondità di Matic, squalificato e sostituito da Mikel, che viaggia sempre per linee orizzontali. Ma il nigeriano non è stato il peggiore, anzi. Fabregas ha vissuto una giornata di luna nera, Oscar è sparito dopo un buon avvio e Hazard, dopo un primo tempo in vetrina, è calato. Pardew, che ha celebrato i 4 anni di panchina a Newcastle, ha avuto l’intuizione giusta a inizio ripresa, con l’inserimento di Papiss Cissé. Il senegalese ha trovato il

RMa Pardew,

tecnico di casa, dice: «Sei minuti di recupero, mai successo qui» Papiss Cissé, 29 anni, ha segnato una doppietta al Chelsea GETTY

gol su cross di Ameobi sporcato da Cahill e su una ripartenza fulminante, dopo il palo colpito da Hazard, ha piazzato il tocco del 2-0 su assist di Sissoko. La zuccata di Drogba su punizione di Fabregas ha reso spettacolare il finale, in cui anche il terzo portiere, l’esordiente Alnwick, entrato dopo l’intervallo al posto dell’infortunato Elliot, è stato protagonista. Assalto inutile, quello dei Blues, alla terza batosta di fila a Newcastle. Il NordEst operaio è terra ostile per i milionari del Chelsea. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Brutto Arsenal: ne prende 3 a Stoke ● Oltre al Chelsea, perde l’Arsenal: sotto di tre gol, risale ma non raggiunge lo Stoke. Con Gerrard a riposo-Champions, solo 0-0 per il Liverpool. 15a GIORNATA Ieri: Newcastle-Chelsea 2-1, HullWba 0-0, Liverpool-Sunderland 0-0, Qpr-Burnley 2-0, StokeArsenal 3-2, Tottenham-Crystal Palace 0-0, Manchester CityEverton 1-0. Oggi: West HamSwansea (14.30), Aston Villa-

Leicester (17). Domani: Southampton-Manchester United (21). CLASSIFICA Chelsea 36; City 33; Southampton* 26; Manchester United* 25; West Ham* 24; Arsenal, Newcastle 23; Swansea* 22; Liverpool, Tottenham 21; Everton, Stoke 18; Aston Villa* 16; Sunderland 15; Crystal Palace, Wba, Qpr 14; Hull 13; Burnley 12; Leicester* 10. * Una partita in meno

FRANCIA

Due reti e rimonta: comanda Ibra Psg in testa in attesa del Marsiglia Alessandro Grandesso PARIGI @agrandesso

P

er sapere che faccia ha chi non perde mai, bisogna venire a Parigi. E chiedere di Zlatan Ibrahimovic. Che anche con un piede dolorante ti ribalta le partite, preservando l’imbattibilità europea svanita al Chelsea. Non invece al Psg che mercoledì si gioca pure il primo posto del gruppo F di Champions, a Barcellona. E nel frattempo, aspettando il Marsiglia di Bielsa, si gode per una nottata il primato in Ligue 1, grazie alla doppietta dello svedese, stoico e spettacolare contro il Nantes (2-1). Oggi tiferà Metz e magari an-

3’ s.t., con una fiondata su punizione, tanto precisa quanto rabbiosa. Il tutto dopo aver raddrizzato la gara raccogliendo lo spunto di Lucas. Due acuti in 90’ gestiti preservando Thiago Motta e David Luiz, con Cavani in campo solo nella ripresa, proprio al posto di Lucas, per non bruciare energie buone per il Camp Nou. Ma con Verratti dal 1’ che ha rischiato il rosso, rimediando solo il giallo, in un’entrata assassina ma indispensabile per censurare un contropiede da 2-0.

che Evian, che ospiterà il Lione. Per Ibra, invece, due gol da leader, come al solito. Il primo al 33’ proprio con quel sinistro che l’ha tenuto fermo sette settimane spingendo Blanc a risparmiargli la trasferta di Lilla, mercoledì, guarda caso pareggiata 1-1. Per lo staff medico Ibrahimovic «non potrà giocarle tutte». VERRATTI A RISCHIO Ed è un peccato perché il Psg con lo svedese cambia personalità. Anche quando parte male, andando sotto come ieri, dopo 8’ per via della fucilata da fuori area di Bedoya, imparabile, all’incrocio. Nella stessa porta dove l’ex rossonero ha spedito poi il pallone del raddoppio al

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PSG-NANTES

I complimenti di Lavezzi a Ibra AFP

21

2-1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Bedoya (N) all’8’ p.t, Ibrahimovic (P) al 33’ p.t. e al 3’ s.t..

PSG (4-3-3) Sirigu 6,5; Aurier 6,5, Marquinhos 6,5, Silva 7, Digne 5; Verratti 6,5 (dal 21’ s.t. Matuidi 6), Rabiot 6, Pastore 6,5 (dal 29’ s.t. Chantome 6); Lucas 7 (al 29’ s.t. Cavani 6), Ibrahimovic 7,5, Lavezzi 6. (Douchez, Maxwell, Van Der Wiel, David Luiz). All. Blanc 6,5. NANTES (4-2-3-1) Riou 6; Cissokho 5, Djilobodji 6,5, Vizcarrondo 5, Veigneau 5 (dal 24’ s.t. Deaux 6); Gomis 5 (dal 24’ s.t. Gakpé 6), Hansen 5 (dal 43’ s.t. Bessat 6); Nkoudou 6, Veretout 5, Bedoya 6,5; Bammou 5. (Dupe, Alhadhur, Shechter, Bangoura). All. Der Zakarian 6. ARBITRO Bastien. NOTE spettatori 45mila circa. Ammoniti Verratti (P), Veretou (N) e Djilobodji (N) per gioco scorretto. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 9-1. In fuorigioco 0-0. Angoli 5-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’. a

17 GIORNATA Tolosa-Monaco 0-2; Psg-Nantes 2-1; Bordaux-Lorient 3-2; Caen-Nizza 2-3; Rennes-Montpellier 0-4; St EtienneBastia 1-0. Oggi: Evian-Lione; Lens-Lilla; Reims-Guingamp; Marsiglia-Metz. CLASSIFICA Psg 37; Marsiglia 35; St. Etienne 32; Bordeaux 31; Lione 30; Rennes 28; Monaco 26; Nantes e Montepellier 24; Reims 22;Nizza 21; Tolosa 20; Metz, Evian 19; Lilla, Lorient 17; Guingamp 15; Caen, Lens, Bastia 14.

itoli, non record. Josè Mourinho alla vigilia della partita di Newcastle aveva quasi schifato la possibilità di arrivare a 24 partite utili con il Chelsea (record per il club comprese le ultime due della stagione scorsa). A lui interessa vincere titoli. Non è cambiato Mourinho. Costruisce squadre fortissime grazie a presidenti che non gli fanno mancare niente, vince tanto e sente in anticipo quando sta per arrivare la giornata no. «Il Newcastle contro il Chelsea gioca sempre la gara della vita» aveva detto venerdì, forse ricordando la sconfitta per 2-0 con la quale era uscito la scorsa stagione da St. James’s Park. Stavolta è finita 2-1 e a Newcastle si è interrotta la serie positiva del Chelsea. Nell’Europa dei grandi solo il Psg resta senza sconfitte (17 gare di campionato, 5 di Champions. 1 di Supercoppa francese). Il Bayern imbattuto in Bundesliga ha infatti conosciuto la sconfitta in Supercoppa tedesca e in Champions, mentre il Real di Carlo Ancelotti dopo aver lasciato la Supercoppa di Spagna all’Atletico Madrid e perso il derby di Liga con i colchoneros di Simeone ha infilato 18 vittorie consecutive (l’ultima ieri sera contro il Celta). Mourinho ha per le mani una squadra fortissima, ma da qualche settimana sentiva che il rumore dei nemici, come lo chiama lui, stava diventando troppo forte. E allora ecco le accuse di catenaccio al Sunderland, l’attacco al fair-play voluto dalla Uefa che secondo lui favorisce Barcellona, Real e United e penalizza il Chelsea. E le carezze ad Hazard e Drogba, fino all’ultima provocazione: prendersela con i raccattapalle per giustificare la sconfitta a Newcastle. Mou non è cambiato ed è in guerra con tutti.

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TACCUINO INDIA

Del Piero in campo, il Delhi Dynamos vince ● Terza vittoria nelle ultime quattro partite per il Delhi Dynamos e Del Piero di nuovo in campo. Entra al 69’ e a due minuti dal 90’ il Delhi trova con Marmentini il gol che stende il Pune City di Colomba. Dehli quarto con 17 punti, Pune quinto a 16 ma per ora fuori dai play-off.

BRASILE

Pelé sta meglio, presto sarà dimesso ● (m.can.) Pelé sta meglio. Dopo essere passato dalla terapia intensiva alla semi intensiva è stato trasferito in una camera normale dell’ospedale Einstein in cui è ricoverato fin dal 24 novembre a causa di un’infezione urinaria. Ora l’attesa è per quando verrà dimesso.


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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

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OPINIONI

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JORGE LORENZO Pilota di MotoGP ● Appena arrivato nel mio hotel a Giakarta! Relax completo @lorenzo99

NBA Lega prof di basket ● I @Raptors hanno ricordato The Giant Of Africa, Nelson Mandela @NBA

DAVIDE MOSCARDELLI Calciatore del Lecce ● Aderite in tanti al progetto “In Barba” istitutogianninagaslini @Moscagol

ARIANNA ERRIGO Olimpionica di scherma ● Costumi e infradito presi! Creme solari e pareo ok! Eccoci Santo Domingo @aryerri

L’analisi

Il caso

PIPPO E MANCIO NON POSSONO SBAGLIARE DAI RETTA ALLO ZIO di GIUSEPPEE BERGOMI

A

nche se divise da quattro punti, Inter e Milan sono in una situazione di classifica non molto diversa: entrambe staccate da Juve e Roma, ma ancora in corsa per quello che era il vero obiettivo stagionale, il terzo posto e il ritorno in Champions. Quanto questo obiettivo sia realistico e raggiungibile lo sapremo forse alla fine del ciclo di tre partite che ci attendono da qui alla pausa natalizia, trittico che per entrambe assume importanza fondamentale. Il ritorno di Mancini all’Inter ha per ora avuto effetti soprattutto dal punto di vista ambientale. È cambiato il clima che si respira attorno alla squadra che nell’ultima fase della gestione Mazzarri era costantemente sotto contestazione, un’atmosfera che, lo dico perché

l’ho provato di persona, a San Siro diventa difficile da sostenere, soprattutto per i giocatori con meno esperienza. Dal punto di vista tattico, Roberto è passato dal 3-5-2 al 4-4-2, un passaggio intermedio, a mio avviso, verso il 4-3-1-2. Con questo modulo sta cercando di proporre una squadra che imponga il proprio gioco, che sia più propositiva e l’ultima delle tre gare finora disputate, quella con la Roma, pur terminando con una sconfitta, è quella che ha dato le migliori indicazioni al riguardo. Ora, però, per dare seguito a questi progressi, l’Inter deve iniziare a fare punti, a partire dalla gara di oggi con l’Udinese, che non sarà in grande condizione, ma può comunque rappresentare un valido test. Dopo la gara con i friulani il calendario propone la trasferta contro il Chievo e la gara interna con la Lazio: fare un buon bottino prima della sosta è indispensabile per continuare a coltivare il sogno del terzo posto.

Milan sembra un po’ più avanti dei nerazzurri, non solo per i 4 punti in più in classifica, ma perché pare già delineato il progetto tattico di Inzaghi, basato sul 4-3-3. Anche in questo caso, però, c’è ancora strada da percorrere. Dopo un inizio promettente, il Milan è poi apparso involuto dal punto di vista della manovra. Fino alla gara con il Parma concedeva qualcosa in fase difensiva, ma creava tante occasioni, una qualità che con il tempo si è un po’ persa. L’ultima uscita contro l’Udinese ha però dato importanti segnali di ripresa, che devono essere confermati nella prossime tre partite che rappresentano quasi altrettanti esami: le trasferte con Genoa e Roma con in mezzo la sfida a Milano col Napoli. Impegni temibili a partire da quello di oggi contro una squadra che fa della corsa e dell’eclettismo la propria forza, in grado di mettere in difficoltà chiunque. La candidatura al terzo posto, però, passa attraverso la crescita in gare come questa.

Nel progetto della ricostruzione, il

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Il commento

JUVE, GIUSTO CONCENTRARSI SULL’EUROPA IL BIANCO E IL NERO di ANTONIO DI ROSA

A

llegri ha voluto fare una scelta. Meglio conservare le energie di Tevez e Marchisio per la sfida europea e non puntare tutto sul match con la Fiorentina. L’allenatore della Juve è molto pragmatico: ha messo in conto che poteva anche pareggiare ma non doveva perdere. Solo così avrebbe mantenuto la testa della classifica. Così è stato. Anzi fino a pochi minuti dalla fine la Roma stava perdendo in casa. E, causa infortuni, il mister ha preferito tornare a un modulo ormai meno congeniale alla sua Juve cioè il 3-5-2 piuttosto che insistere sul 43-1-2 che ha migliorato il gioco dei bianconeri e gli ha consentito di superare tutti gli ostacoli in campionato e in Champions. E’ vero che Bonucci sovrasta tutti col vecchio sistema tattico ma è anche vero che il difensore quest’anno ha raggiunto un livello di maturità e di

rendimento tali che è in grado di far bene sempre. Sia chiaro, l’assenza di Barzagli è pesante in tutti i casi. Il «muro» della Juve si è guadagnato questo nomignolo a suon di prestazioni superlative. E il suo recupero sarebbe fondamentale. Proprio per questo motivo Marotta a gennaio deve far rientrare uno dei tanti giovani in giro per l’Italia calcistica, quel Rugani che sta facendo bene all’Empoli e nell’under 21. Anche Zaza, centravanti del Sassuolo e della Nazionale, farebbe comodo ad Allegri se Giovinco andasse via a gennaio. Zaza ha dimostrato contro la Roma di essere un grande centravanti. Più solido di Llorente e Morata. I dirigenti della Juve (buona parte del merito per i risultati è legato alle scelte di Marotta e Paratici avallate dal presidente Agnelli) devono fare uno sforzo proprio adesso perché la squadra rischia di sommare troppi impegni e ha bisogno di forze adeguate in campo e in panchina. Andare avanti in Europa non è un obiettivo ma un dovere. La partita di martedì con l’Atletico è

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

fondamentale per diversi motivi. E’ vero che basta un punto per qualificarsi, ma scendere in campo pensando che vanno bene due risultati su tre sarebbe un grave errore. La settimana assume un rilievo eccezionale per tutto il calcio italiano. L’agenzia Standard & Poor’s del calcio aspetta di valutare il nostro valore. Mai come in questa stagione abbiamo la possibilità di portare negli ottavi di Champions e nei sedicesimi di Europa League tutte le nostre squadre: sei su sei. Per conquistare questa promozione il calcio italiano deve fare fronte unico per compiere quel salto di qualità che manca da tanti anni. La Juve sarà la prima a scendere in campo. Poi toccherà alla Roma speriamo più brillante di quella vista ieri sera contro il Sassuolo. Infine spetterà a Fiorentina, Napoli, Inter e Torino. Per una volta la Serie A può essere cancellata dalla mente e ci si può concentrare su un orizzonte europeo che troppe volte ci ha visti confinati nelle retrovie. Avanti a tutta forza.

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IL PRINCIPE E LA BOXE CHE FAVOLA A MILANO NON SOLO CALCIO di FAUSTO NARDUCCI

L

o stadio dei sogni per il calcio lo mettiamo al Portello nell’area di Fiera City di fronte alla sede del Milan. Il nuovo palazzetto per il basket lo piazziamo fuori città nel centro commerciale Westfield di Segrate. E la boxe? La riportiamo al Teatro Principe. Nel laboratorio di Milano, in cui si studia il futuro dello sport, ogni cosa deve finire al posto giusto, come nei cassetti della camera da letto. Ebbene, venerdì notte è stato fissato il primo tassello di questo progetto ancora immaginario: la famiglia Cherchi, falegnami del ring, piuttosto che cercare una nuova casa più grande e lussuosa, ha preferito tornare indietro di cinquant’anni per riaprire la «chiesa laica» della boxe. Quello che è successo, per chi mastica pugilato e crisi da trent’anni, in questa città che guarda raramente indietro ai fasti del passato, ha avuto veramente del miracoloso. Sì, immaginate un posto dove nell’ultimo trentennio si sono succeduti centinaia di tentativi (più o meno abortiti) di ricreare l’atmosfera magica che accompagnava le esibizioni di Loi e Lopopolo; immaginate una città in cui negli ultimi tempi quando si organizza una riunione di boxe tutti guardano dall’altra parte e al massimo si poteva leggere un trafiletto sui quotidiani generalisti; immaginate una realtà in cui fino a ieri le conferenze stampa di presentazione andavano deserte e se invitavi un amico a vedere un incontro di boxe ti chiedeva quanto gli davi. Immaginate queste cose e dimenticatele, perché con la riapertura del Teatro Principe dopo oltre 50 anni (l’ultima esibizione qui risaliva esattamente al ’63) è successo esattamente il contrario. Presentazioni e operazioni di peso accompagnate da una piccola folla,

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stampa mobilitata e soprattutto ressa fuori dai «cancelli» degna di un concerto rock. Certo, qui parliamo di un locale in cui ci stanno al massimo 500-600 persone con bordo ring e balconate da vecchio teatro strette fra aree bar e disimpegni vari. Ma se c’è qualcuno che si prende la briga di stampare biglietti falsi e la strada (parliamo di viale Bligny, nel cuore della vecchia Milano) viene invasa da chi non può entrare, vuol dire che il potenziale dell’operazione in termini di biglietteria supera tutti i precedenti al Forum, al demolito Palalido e al Vigorelli, per non parlare del Palabadminton. Da tempo ci chiedevamo cosa impedisse un minimo travaso fra la crescente popolarità delle varie «fitboxe» in palestra e i bordo ring delle riunioni vere e ieri abbiamo avuto una prima risposta. Mancava un luogo all’altezza che riproducesse realtà collaudate come il B.B King Grill di Manhattan e la York Hall di Londra. Milano ce l’aveva e se n’era dimenticata, chissà perché. L’ex Teatro Principe dove si svolgevano le storiche riunioni settimanali allestite da Umberto Branchini, dopo l’abbandono, era diventato una squallida discoteca (scusateci il termine) per sbandati: ad Alessandro Cherchi, intraprendente operatore nel settore delle palestre, il merito di averla scovata, ripulita e presa in gestione per riportarla alle antiche funzioni. Neanche lui – e nessuno dei boxofili milanesi - avrebbe sperato di rivedere al primo colpo attorno all’avito ring non solo i vecchi appassionati dispersi (arbitri, familiari di pugili e habituée della prima era) ma soprattutto quel popolo giovane della notte che costituisce una frontiera del tutto nuova per questa disciplina soltanto apparentemente obsoleta. Poi, poco prima della mezzanotte, Moscatiello e Pintaudi hanno concluso uno degli incontri più spettacolari e combattuti mai visti a Milano. Ma questa è un’altra storia. Per fortuna finita bene anche dopo un tremendo k.o..

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Serie B R 18a giornata

L'ANALISI di NICOLA BINDA

TECNOLOGIA DA TESTARE IN QUESTO CAMPIONATO

I

n una giornata con il minimo di espulsi e con errori in misura accettabile (legittime forse solo le proteste dell’Entella), la polemica arbitrale resta viva a causa dell’errore del guardalinee che a Bari non ha visto il gol di Caputo. Era coperto, certo, ma l’errore è grave. E le parole di Paparesta pesano. Un po’ perché sviano il discorso dalla prova deludente della sua squadra, ma soprattutto perché riaprono il dibattito sull’introduzione o meno delle tecnologie per valutare episodi simili. Nicchi ha una visione monotematica dei suoi arbitri: non c’è solo la violenza da combattere (battaglia ineccepibile), ma c’è anche un calcio da adeguare ai tempi. Potrebbe essere Abodi a metterci il carico: perché non candida la sua B a fare da laboratorio a un’innovazione del genere? Proviamo, magari calano i dubbi e il clima si rasserena. Il gol fantasma di Bari comunque non offusca i meriti del Carpi, splendido capolista. E’ vero che in Puglia questa squadra non fallisce mai (sesto viaggio felice), è vero che Jerry Mbakogu ha nel Bari la vittima preferita (già 6 gol), ma quando una capolista va a vincere su un campo del genere - proprio nel giorno di San Nicola, tra l’altro... offrendo una prestazione di un simile livello, non si può soltanto dare una spiegazione attraverso la statistica. Nessuna squadra di vertice ha vinto: è dura per tutti. Solo il Carpi l’ha fatto. E in maniera più che convincente, da squadra vera, con un’organizzazione perfetta firmata Castori e con uno splendido finalizzatore come Mbakogu. Quattro vittorie, tutte in trasferta e tre di squadre che alla vigilia stavano nella parte destra della classifica. Aspettando domani Modena e Livorno, certo. Ma confermando la sensazione che vuole le squadre di coda più determinate a conquistare i tre punti rispetto a quelle che cercano di stare in scia al Carpi. E così dall’ultimo posto al secondo ci sono soltanto 14 punti, 10 dalla coda ai playoff. In un mese può cambiare la vita. Per questo le grandi, dal Bologna al Catania, dal Bari al Livorno e allo Spezia, non si preoccupano più di tanto. Ma attenzione. Perché il Carpi è scappato (+6 sulla terza, +5 se domani vince il Livorno) e se sta così non sembra una lepre. E perchè la vita, in un mese, può ridarti il sorriso così come farti piangere lacrime dolorosissime. Datevi una mossa, guagliò... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mbakogu! E’ fuga Carpi Gol fantasma: Bari nero 1Non vista una rete regolare di Caputo. Ma la sconfitta è meritata BARI

0

CARPI

1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Mbakogu all’8’ s.t. BARI (3-4-1-2) Donnarumma 5,5; Camporese 5,5, Contini 5, Ligi 5; Sabelli 5, Romizi 6 (dal 10’ s.t. Gomelt 5), Donati 5, Filippini 5,5 (dal 33’ s.t. De Luca s.v.); Wolski 5 (dall’11’ s.t. Stoian 5); Galano 6,5, Caputo 6. PANCHINA Guarna, Stevanovic, Salviato, Minala, Rozzi, Castrovilli. ALLENATORE Nicola 5. CARPI (4-4-1-1) Gabriel 6,5; Struna 6, Romagnoli 6,5 (dal 40’ s.t. Sabbione s.v.), Suagher 6,5, Gagliolo 6; Pasciuti 6,5 (dal 33’ s.t. Lasagna s.v.), Porcari 6,5, Lollo 7, Di Gaudio 6 (dal 28’ s.t. Letizia 6); Concas 6,5; Mbakogu 7. PANCHINA Maurantonio, Laner, Gatto, De Silvestro, Embalo, Inglese. ALLENATORE Castori 7. ARBITRO Minelli di Varese 6. GUARDALINEE Avellano 5-De Meo 6. ESPULSI Sabelli (B) al 37’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e comportamento non regolamentare). AMMONITI Pasciuti (C) e Romizi (B) per gioco scorretto; Galano (B), Struna (C) e Stoian (B) per comportam. non regolamentare; Donati (B) per proteste. NOTE paganti 6.698, incasso di 37.329,10 euro; abbonati 11.019, quota di 81.009 euro. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 0-8. In fuorigioco 40. Angoli 8-9. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 6’.

Gennaro Bozza

0

L

e grida di gioia del Carpi che va in fuga, quelle di rabbia del Bari per una palla nettamente dentro ma non riconosciuta come gol. E’ un clamore che rischia, però, di fare confusione in una partita che invece è di una chiarezza assoluta: il Carpi è una squadra vera, magari non eccelsa tecnicamente, ma dura, compatta, con schemi precisi e giocatori pronti a sacrificarsi; il Bari è allo sbando, con giocatori che vagano per il campo senza punti di riferimento e qualcuno di loro che sputa sangue per inventarsi qualcosa. LA CHIAVE La realtà, quindi, è che l’1-0 della capolista, pur viziato dal gol non concesso a Caputo, è persino bugiardo: Carpi pericoloso con altre occasioni clamorose, Bari capace di soli due tiri in porta, su punizione di Galano al 15’ della ripresa (bella parata di Gabriel), e sul gol fantasma su angolo al 20’, quasi niente su azione. Poi si può discutere dell’errore del guardalinee Avellano, che non vede la palla respinta da Gabriel quando è dentro di quasi mezzo metro, ma il significato della gara non cambia. E non cambia nemmeno quando si parla dell’arbitro Minelli, che dalla sua posizione (giusta, in diagonale rispetto all’azione dalla parte opposta al guardalinee) non può vedere. ATTACCO A NICCHI Gianluca Paparesta, presidente del Bari, se la prende di più col presidente dell’Aia, Marcello Nic-

Raffaella Lanza VERCELLI

PESCARA

4

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Bjarnason al 32’ p.t.; Politano al 29’, Da Silva al 38’ e al 45’ s.t. PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 5,5; Ferri 4,5, Cosenza 5, Coly 5,5, Scaglia 5,5; Emmanuello 5,5 (dal 15’ s.t. Ragatzu 5,5), Ardizzone 5, Scavone 5,5; Belloni 5 (dal 31’ s.t. Gomes 5,5), Marchi 6, Fabiano 6. PANCHINA Anacoura, Marconi, Germano, Milesi, Statella, Liviero, Matute. ALLENATORE Scazzola 5. PESCARA (4-4-2) Aresti 7; Vitturini 6,5, Pesoli 6 (dal 19’ s.t. Selasi 6), Salamon 6,5, Grillo 6 (dal 35’ s.t. Bunoza 6); Politano 7, Zuparic 6, Appelt 6,5, Bjarnason 7; Maniero 6,5, Pasquato 6 (dal 27’ s.t. Da Silva 7,5). PANCHINA Aldegani, Boldor, Sowe, Pobga, Torreira, Marzucco. ALLENATORE Baroni 7. ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5. GUARDALINEE D’Apice 5,5Cangiano 5,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Coly (PV), Zuparic (Pe), Fabiano (PV), Ferri (PV), Pesoli (Pe), Cosenza (PV) e Gomes (PV) per gioco scorretto. NOTE paganti 855, incasso di 14.200 euro; abbonati 1.775, quota non comunicata. Tiri in porta 2-6 (con un palo). Tiri fuori 13-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

DISPIACE PERDERE PER UN EPISODIO. SERVE LA PROVA TV, NICCHI CI PENSI SENZA IRONIZZARE

INVIATO A BARI

Il Pescara sul velluto La Pro perde in casa dopo un anno e mezzo PRO VERCELLI

HANNO DETTO

E’

il Pescara a mettere la parola fine all’imbattibilità casalinga della Pro Vercelli, che durava dall’11 maggio 2013. E lo fa con un poker di reti che non lascia scampo agli avversari. QUANTE ASSENZE Gli abruzzesi, decimati dalle assenze, ben quattro per squalifica e addirittura dodici per infortunio, hanno la meglio su una Pro Vercelli che a sua volta è in formazione rimaneggiata. Al Piola si assiste a due gare in una stessa partita: il primo tempo è equilibrato. I padroni di casa sbagliano troppo davanti ad Aresti e si vedono anche negare un calcio di rigore su Marchi. Gli ospiti invece trovano il vantaggio al primo tiro in porta: al 32’ Bjarnason, servito da Pasquato, con un diagonale manda il pallone alle spalle di Russo. DOMINIO PESCARESE Nella ripresa dalla mezz’ora in poi è il Pescara che fa il bello e il cattivo tempo, proprio nel momento migliore della Pro Vercelli. Con i padroni di casa in avanti a cercare il pareggio, gli abruzzesi di Baroni trovano il raddoppio. Politano beffa la difesa

GIANLUCA PAPARESTA PRESIDENTE DEL BARI

DICO LA VERITÀ: NON CI ASPETTAVAMO QUESTA FUGA, MA È TUTTO TROPPO BELLO E MERITATO L’episodio contestato: Gabriel respinge dentro la porta il tiro di Caputo ARCIERI

IL MIGLIORE

7 ● MBAKOGU

ATTACCANTE DEL CARPI

chi: «Dispiace che chi dovrebbe autorizzare l’uso mezzi tecnologici pensi a ironizzare contro una persona autorevole come Galliani. Lo strumento tecnologico va utilizzato, anche in B. Il mio riferimento è a Nicchi, che fa parte anche del Consiglio federale e anziché limitarsi a dire che gli arbitri non sbagliano mai dovrebbe vedere episodi come questo».

bianca e porta lo score sul 2-0. A questo punto la Pro Vercelli si scioglie, mentre il Pescara si ringalluzzisce. Per gli ospiti tutto diventa facile: Baroni inserisce Da Silva al posto di Pasquato, che non gradisce il cambio. La mossa si rivela però vincente: il brasiliano segna una bella doppietta che permette al Pescara di sbancare il Piola. GLI SPOGLIATOI Euforico Baroni: «Sapevamo che Vercelli era un campo difficile ma ne siamo usciti molto bene. Abbiamo sempre tenuto alta la concentrazione e una squadra che riesce ad esaltarsi nelle difficoltà è doppiamente brava». Sensazioni opposte ovviamente per Scazzola, che però non se la sente di condannare la sua Pro: «Quandi perdi 4-0 c’è poco da dire. Però per 70 minuti siamo stati bene in partita, poi quando loro hanno segnato il 2-0 ci siamo scomposti. Ora dobbiamo girare pagina in fretta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MIGLIORE

7,5 ● DA SILVA

ATTACCANTE DEL PESCARA

CARPI SUPERSONICO Non è giusto dimenticare il calcio giocato. Il Carpi conferma una bella organizzazione di gioco e una aggressività feroce, tanto da far capire subito le sue intenzioni, con doppi tiri di Romagnoli e Suagher al 4’, fuori di poco, e di Mbakogu, respinto da Donnarumma, e ancora Suagher, deviato da Ligi, al 6’. Romagnoli, solo in area, spreca al 43’. Lollo, padrone del centrocampo, ruba palla a Romizi all’8’ della ripresa e lancia Mbakogu, in ritardo rispetto a Contini ma con velocità doppia, che segna grazie anche all’uscita sbagliata di Donnarumma. Il Bari ha il solo Romizi in grado di reggere (suo anche un tentativo deviato al 22’), Galano e Caputo sono abbandonati a se stessi. Il resto è terra bruciata, col fallito tentativo di Wolski trequartista e gli inserimenti di Filippini, Gomelt e Stoian da dimenticare. Si lotta per la salvezza.

FABRIZIO CASTORI ALLENATORE DEL CARPI

ABBIAMO AVUTO TROPPO TIMORE NEI PRIMI 10’, SEMBRAVA AVESSIMO DI FRONTE IL REAL MADRID DAVIDE NICOLA ALLENATORE DEL BARI

IL MIO SESTO GOL AL BARI, VUOL DIRE CHE MI PORTA FORTUNA. QUESTA VITTORIA VALE TANTISSIMO JERRY MBAKOGU ATTACCANTE DEL CARPI

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Lanciano, che Thiam Trapani ribaltato: poi lo salva Terlizzi Massimiliano Ancona INVIATO A LANCIANO (CHIETI)

E

sce Thiam. E il Lanciano, che non vince dall’8 novembre, si fa rimontare da un Trapani incerottato, ma concreto. Che con un colpo di testa di Terlizzi – decisivo come contro lo Spezia — interrompe al Biondi la serie di tre stop esterni. Finisce 2-2 una gara in cui gli abruzzesi sprecano tanto dopo essersi fatti male da soli: autorete di Ferrario di testa su cross di Basso al 5’. Però sono bravi a ribaltare la situazione già nel primo tempo con Thiam, il migliore, che con due gol (5 totali) interrompe un digiuno personale iniziato il 12 ottobre. Il primo (36’) su assist di Monachello, bravo a saltare Terlizzi e Pagliarulo e a smarcarlo rasoterra nello spazio – con Vidanov in ritardo — davanti a Gomis. Il secondo, al 39’, di testa su angolo di Mammarella. CHIAVE In precedenza e fino all’uscita del senegalese, il collaudato 4-3-3 del Lanciano si fa preferire. Il 4-4-2 di Boscaglia, con troppi assenti soprattutto in attacco (out Mancosu, Falco e Iunco), soffre. Ma nella ripresa,

col 4-2-1-3 (Barillà dietro a Citro, Abate e Nadarevic) limita gli avversari, che colpiscono il palo con Vastola (13’). Il 2-2 di Terlizzi è così l’apoteosi della concretezza. Che sarebbe stata vanificata se l’arbitro avesse concesso un rigore al 90’: Gomis travolge Vastola in uscita alta senza toccare il pallone. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LANCIANO-TRAPANI

2-2

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI autorete di Ferrario (L) al 6’, Thiam (L) al 36’ e al 39’ p.t.; Terlizzi (T) al 29’ s.t. LANCIANO (4-3-3) Nicolas 6; Conti 6, Troest 6, Ferrario 5,5, Mammarella 6,5; Vastola 6,5, Paghera 6,5, Di Cecco 6; Piccolo 6,5 (dal 35’ s.t. Turchi s.v.), Monachello 6,5, Thiam 7,5 (dal 22’ s.t. Gatto 5,5). (Aridità, Amenta, Fioretti, Nunzella, Grossi, Bacinovic, Agazzi). All. D’Aversa 6. TRAPANI (4-4-2) Gomis 5,5; Vidanov 5, Pagliarulo 6, Terlizzi 7, Rizzato 6; Basso 6,5 (dal 41’ s.t. Aramu s.v.), Ciaramitaro 6, Barillà 6,5, Nadarevic 6,5; Abate 6, Citro 5,5 (dal 18’ s.t. Lombardi 6). (Marcone, Daì, Zampa, Pastore, Martinelli, Lo Bue, Costa). All. Boscaglia 6,5. ARBITRO Nasca di Bari 5,5. GUARDALINEE Colella 6-Villa 6. AMMONITI Conti (L), Ferrario (L) e Lombardi (T) per gioco scorretto; Rizzato (T) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 484, incasso di 5.654 euro; abbonati 1.992, quota di 12.019,78 euro. Tiri in porta 7 (con un palo)-2. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 1-0. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.


DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

Da Zuculini fino a Calaiò Catania-Bologna è show

Catania sperava di tornare al successo per cancellare la sconfitta di Terni. Ma il punto è pesante, perché arrivato in rimonta e dopo un primo tempo che i siciliani hanno gettato via. A piccoli passi la strada della risalita diventa più complicata, se non addirittura proibitiva. Il Bologna invece sprecando un matchball può accontentarsi del pari che gli permette di mantenere il terzo posto. La squadra di Lopez va in vantaggio dopo 4’ con un gol confezionato dai suoi uomini migliori: Laribi innesca in area Zuculini il quale pesca un bel diagonale da destra che non lascia scampo a Frison. Ferito a freddo il Catania stenta a raccapezzarsi. E pochi minuti dopo rischia di raddoppiare il passivo: Laribi con un gran tiro coglie il palo. Poi gli errori di mira di Improta (pallonetto fuori misura a tu per tu col portiere) e di Acquafresca che si fa stoppare da Frison in uscita impediscono al Bologna di prendere il largo.

1La squadra

di Lopez scatta sul 2-0, trova un super Frison e viene ripresa CATANIA

2

BOLOGNA

2

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Zuculini (B) al 4’ p.t.; Acquafresca (B) al 10’, Cani (C) al 12’, Calaiò (C) su rigore al 33’ s.t. CATANIA (4-4-2) Frison 7,5; Sauro 5,5, Spolli 5,5 (dal 12’ s.t. Chrapek 6), Capuano 6, Monzon 5,5 (dal 38’ s.t. Parisi s.v.); Rosina 6,5, Rinaudo 6,5, Almiron 5,5 (dal 42’ s.t. Odjer s.v.), Escalante 5,5; Cani 6,5, Calaiò 6,5. PANCHINA Terracciano, Ramos, Jankovic, Calello, Piermarteri, Marcelinho. ALLENATORE Sannino 6. BOLOGNA (4-3-1-2) Coppola 7; Garics 6, Paez 5,5, Maietta 5, Morleo 6,5; Zuculini 7 (dal 30’ s.t. Casarini s.v.), Matuzalem 6, Bessa 6 (dal 45’ s.t. Giannone s.v.); Laribi 6,5; Improta 5 (dal 23’ s.t. Bentancourt 5,5), Acquafresca 6. PANCHINA Stojanovic, Abero, Ferrari, Masina, Radakovic, Troianiello. ALLENATORE Lopez 6. ARBITRO Pairetto di Nichelino 6. GUARDALINEE Lo Cicero 6-Di Iorio 6. AMMONITI Almiron (C), Rinaudo (C), Matuzalem (B) e Maietta (B) per gioco scorretto; Cani (C) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.770, incasso di 18.155 euro; abbonati 10.270, quota non comunicata. Tiri in porta 11-11. Tiri fuori 6-5. In fuorigioco 4-2. Angoli 3-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 6’.

Il gol del 2-2 su rigore di Emanuele Calaiò, 32 anni, settima rete con il Catania in questa stagione LAPRESSE

Francesco Caruso

Saputo è tornato «Ho aumentato l’investimento»

IL MIGLIORE

CATANIA

C

he spettacolo. Per 51 minuti, quelli del secondo tempo compresi i 6’ di recupero, il vecchio Cibali è il teatro di una partita frizzante e divertente, ricca di colpi di scena, di gol e di emozioni. Il pareggio alla fine è giusto, ma è evidente che il Bologna non sfrutta una ghiotta occasione. Nella prima parte della gara, tutta di marca emiliana, il vantaggio ospite poteva essere anche più rotondo, ma l’assenza di Cacia si fa sentire: troppi errori di mira. Ci fosse stato in campo Marco Di Vaio che ieri ha fatto la sua prima apparizione in veste di dirigente rossoblù, chissà come sarebbe finita. E chissà come poteva andare se a difendere la porta del Catania non ci fosse stato Frison, autore di interventi strepitosi: determinante quello sulla punizione di Bessa che evita il 3-1 del Bologna e subito

7,5 ● FRISON

PORTIERE DEL CATANIA

dopo il Catania trova il 2-2. Fondamentale anche quello su Acquafresca che salva il pari. E Coppola non è da meno. Un’annotazione, quella sui portieri, che spiega ancora meglio quanto pathos abbia regalato il derby delle nobili decadute. MATCHBALL SPRECATO Non solo Cacia, molte le defezioni, sia da una parte che dall’altra, il

● BOLOGNA Joe Tacopina e Joey Saputo, presidente e chairman del Bologna, sono sbarcati ieri mattina in città per completare il passaggio di proprietà del club. L’arrivo di Saputo era molto atteso dopo il nuovo accordo con Tacopina. «Nessun dissidio tra noi - afferma il magnate italo-canadese - abbiamo dovuto riscrivere i patti perchè il piano di un mese fa non era sufficiente a garantire una base forte al Bologna a causa di un mancato finanziamento. Perciò ho dovuto aumentare il mio intervento economico». Saputo e Tacopina hanno seguito la partita del Bologna a Catania davanti alla tv. In settimana sarà ufficializzato l’arrivo del d.s. Corvino.

LA RIMONTA Ancora Bologna in apertura di ripresa: Laribi si fa contrarre in angolo da Spolli ma il raddoppio è solo rimandato di 5 minuti. Zuculini si fa trequarti di campo palla al piede e lancia in area Acquafresca che stavolta non si lascia ipnotizzare da Frison e lo batte di precisione. Da questo punto in avanti comincia la partita del Catania accompagnato dal suo pubblico con una generosità che meritava di essere premiata. Sannino perde Spolli e manda in campo Chrapek che subito s’invola sulla destra e traversa per Cani il quale colpisce al volo dal basso verso l’alto accorciando le distanze. Batti e ribatti il Catania trova il 2-2 con Calaiò che si procura il rigore (fallo di Maietta) e lo trasforma lasciando col fiato sospeso il Cibali: Coppola tocca ma la palla entra in porta. Si fa male Monzon accompagnato in ambulanza in ospedale (taglio al ginocchio cucito con alcuni punti di sutura). Ancora 2 brividi, uno per parte, e poi tutti a casa contenti e sgolati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

27

CLASSIFICA SQUADRE

PT

CARPI FROSINONE BOLOGNA SPEZIA TRAPANI LIVORNO LANCIANO AVELLINO PERUGIA TERNANA MODENA PRO VERCELLI VICENZA PESCARA CATANIA BRESCIA BARI ENTELLA CROTONE VARESE (-3) CITTADELLA LATINA

33 29 27 26 26 25 25 25 24 22 21 21 20 20 20 19 19 17 17 16 15 15

PARTITE

RETI

G

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N

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17 17 17 17 17 16 17 17 17 17 15 17 16 17 17 16 17 16 17 17 17 17

9 8 7 7 7 7 5 6 5 5 5 6 5 5 5 4 5 4 4 4 2 2

6 5 6 5 5 4 10 7 9 7 6 3 5 5 5 7 4 5 5 7 9 9

2 4 4 5 5 5 2 4 3 5 4 8 6 7 7 5 8 7 8 6 6 6

31 27 22 19 29 24 25 16 15 16 16 20 14 29 25 18 18 13 19 24 22 13

17 14 17 15 35 17 20 16 13 19 12 21 20 25 25 20 24 23 26 30 27 19

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

RISULTATI AVELLINO-CROTONE 1-2 BARI-CARPI 0-1 CATANIA-BOLOGNA 2-2 FROSINONE-TERNANA 0-1 LANCIANO-TRAPANI 2-2 MODENA-LIVORNO domani, ore 15 PERUGIA-LATINA 0-0 PRO VERCELLI-PESCARA 0-4 SPEZIA-CITTADELLA 0-0 VARESE-ENTELLA 2-2 VICENZA-BRESCIA domani, ore 17.30

PROSSIMO TURNO Venerdì 12, ore 20.30 TRAPANI-PERUGIA Sabato 13, ore 15 BOLOGNA-FROSINONE BRESCIA-SPEZIA CARPI-MODENA CITTADELLA-BARI CROTONE-PRO VERCELLI ENTELLA-VICENZA LIVORNO-CATANIA PESCARA-AVELLINO TERNANA-LANCIANO Lunedì 15, ore 20.30 LATINA-VARESE

MARCATORI 13 RETI: Granoche (3, Modena). 10 RETI: Castaldo (4, Avellino). 9 RETI: And. Caracciolo (5, Brescia); Mbakogu (3, Carpi); Marchi (3, Pro Vercelli); Mancosu (6, Trapani). 8 RETI: Ciano (3, Crotone); Curiale (Frosinone); Vantaggiato (Livorno); Maniero (5) e Melchiorri (Pescara). 7 RETI: Calaio’ (2, Catania); Catellani (3, Spezia); Neto Pereira (Varese).

E’ colpo Crotone con tre prodezze Castaldo sbaglia e l’Avellino cade

Spezia, un mese senza la vittoria Cittadella salvo anche in dieci

Entella che testa Ma poi il Varese trova il pareggio Prina s’arrabbia

Brutto Perugia: arrivano i fischi Il Latina sbatte contro i legni

Luigi Zappella

Marco Magi

Filippo Brusa

Antonello Menconi

AVELLINO

LA SPEZIA

VARESE

PERUGIA

C

R

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I

olpo grosso del Crotone che espugna il Partenio-Lombardi con una gara accorta e senza fronzoli contro un Avellino in difficoltà. Neanche un rigore conquistato da Soumarè al 91’ è servito agli irpini per raddrizzare la gara, con il bomber Castaldo ipnotizzato dall’ottimo Secco. Alla fine il faccia a faccia chiesto dai tifosi si esaurisce con gli applausi degli stessi. Alla prima azione il Crotone passa con una splendida punizione di Ciano (complice Gomis piazzato male), che da ex non esulta. L’Avellino pareggia quasi subito al 25’ quando, su un tiro deviato di Zito, in scivolata Comi irrompe per l’1-1. Nella ripresa assedio irpino, ma al 33’ a sorpresa sono gli ospiti a passare con un formidabile tiro di Salzano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

imane il più «cattivo» della B il Cittadella che, ancora una volta, non riesce a finire una partita in 11, ma comunque non permette mai allo Spezia di impensierirlo. Per Bjelica l’alibi dei suoi, che non vincono da un mese, è la stanchezza e in entrambe le frazioni di gioco, le occasioni migliori capitano proprio agli ospiti. Nel primo tempo Chichizola crea problemi ai suoi toccando un cross dalla sinistra di Minesso sui piedi di Coralli a centro area, ma viene salvato da Pecorini che si mette in mezzo e ribatte la conclusione ravvicinata del capitano. La ripresa si apre con l’espulsione di Pecorini: nono rosso stagionale nel team veneto. Lo Spezia cerca di approfittarne, invece quasi esultano i 7 arrivati da Padova quando Geraldi trova il muro di Chichizola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AVELLINO-CROTONE 1-2 PRIMO TEMPO 1–1 MARCATORI Ciano (C) al 7’, Comi (A) al 25’ p.t.; Salzano (C) al 33’ s.t. AVELLINO (3-5-2) Gomis 5,5; Pisacane 5,5, Ely 5,5, Chiosa 6; Petricciuolo 6, Filkor 4,5 (dal 1’ s.t. Soumarè 6,5), Arini 6 (dal 26’ s.t. Angeli 5), Kone 5,5, Zito 6,5 (dal 34’ s.t. Arrighini s.v.); Comi 6,5, Castaldo 5. (Frattali, Fabbro, Vergara, D’Angelo, Schiavon, Pozzebon). All. Rastelli 5,5. CROTONE (4-3-3) Secco 7; Balasa 6, Dos Santos 6,5, Gigli 6, Ferrari 6; Dezi 6, Minotti 6,5 (dal 28’ s.t. Beleck 6), Salzano 6,5; Ciano 7 (dal 38’ s.t. Ricci s.v.), Torregrossa 6,5, Oduamadi 5,5 (18’ s.t. Suciu 6). (Concetti, Sprocati, Padovan, Berardocco, Martella, Zampano). All. Drago 6,5. ARBITRO Roca di Foggia 6. GUARDALINEE Bolano 5–Liberti 6. AMMONITI Torregrossa (C) per c.n.r.; Petricciuolo (A), Ely (A), Minotti (C) e Secco (C) per gioco scorretto. NOTE spettatori 7.000 circa; abbonati 2.796, paganti, incasso e quota n.c. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 0-3. Angoli 9-1. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.

SPEZIA-CITTADELLA 0-0 SPEZIA (3-5-2) Chichizola 6; N. Valentini 5,5 (dal 29’ s.t. Giannetti 5,5), Ceccarelli 6, Piccolo 6; Milos 5, Brezovec 5,5, Juande 5, Schiattarella 5,5, Migliore 6 (dal 16’ s.t. Acampora 6); Catellani 5,5, Ebagua 6 (dal 29’ s.t. Cisotti 5). (Nocchi, Sammarco, Culina, Situm, Datkovic, Bakic). All. Bjelica 5,5. CITTADELLA (4-4-2) A. Valentini 6; De Leidi 6, Cappelletti 6, Scaglia 6, Barreca 6; Pecorini 5, Busellato 5,5, Rigoni 6, Minesso 6,5 (dal 36’ s.t. Mancuso s.v.); Gerardi 6 (dal 29’ s.t. Paolucci 6), Coralli 5,5. (Pierobon, Donazzan, Palma, Battagliarin, Amato). All. Foscarini 6. ARBITRO Sacchi di Macerata 6,5. GUARDALINEE Zivelli 6,5-Borzomì 6,5. ESPULSI Pecorini (C) al 4’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Cappelletti (C), N. Valentini (S) e Paolucci (C) per gioco scorretto; Juande (S) per c.n.r. NOTE paganti 1.440, incasso di 11.369 euro; abbonati 4.313, quota di 28.398 euro. Tiri in porta 1-6. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 3-0. Angoli 6-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

o l’amaro in bocca per com’è stato deciso il risultato. Non riceviamo rigori da 11 mesi, abbiamo subito l’ennesimo inesistente e l’azione del pari andava fermata per un fallo su Troiano», dice sconsolato Prina dopo la gara di Varese. L’allenatore dell’Entella però deve prendersela anche con i suoi, che non hanno saputo gestire due gol di vantaggio dopo aver approfittato degli errori dei biancorossi: Bastianoni (12’) non interviene sul colpo di testa di Iacoponi, poi Russo anticipa Rea e raddoppia al 18’. Lo 0-2 non deprime il Varese, che accorcia con il rigore di Falcone, concesso per un fallo di Russo su Rea, e pareggia nella ripresa con Neto in mischia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VARESE-ENTELLA 2-2 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Iacoponi (E) al 12’, Russo (E) al 18’, Falcone (V) al 46’ p.t.; Neto Pereira (V) al 33’ s.t. VARESE (4-4-2) Bastianoni 5; Fiamozzi 6, Rea 6, Simic 6, Luoni 6; Falcone 6,5, Blasi 5,5 (dal 6’ s.t. Corti 6), Capezzi 6, Rivas 6 (dal 43’ s.t. Miracoli s.v.); Neto Pereira 6,5, Lupoli 6 (dal 18’ s.t. Petkovic 5,5). (Perucchini, De Vito, Tamas, Barberis, Scapinello, Forte). All. Bettinelli 6,5. ENTELLA (4-3-3) Paroni 6; Belli 6, Cesar 6, Russo 6,5, Iacoponi 6,5; Volpe 6,5, Di Tacchio 6,5, Troiano 6,5; Sansovini 5,5 (dal 47’ s.t. Valagussa s.v.), Litteri 5,5 (dal 26’ s.t. Lanini 6), Costa Ferreira 5,5 (dal 30’ s.t. Cecchini s.v.). (Van der Want, Lewandowski, Rinaudo, Mazzarani, Latour, Malele). All. Prina 6. ARBITRO Aureliano di Bologna 5. GUARDALINEE Disalvo 6–Pentangelo 6. AMMONITI Blasi (V), Di Tacchio (E), Russo (E), Litteri (E) e Corti (C) per gioco scorretto; Miracoli (V) per c.n.r. NOTE paganti 681, incasso di 3.654,50 euro; abbonati 1.849, quota di 11.589,73 euro. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 9-2. In fuorigioco 0-0. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

l Perugia non brilla più. Gli umbri (una sola vittoria nelle ultime 11 gare) stentano a ritrovare quello smalto di inizio stagione e per la prima volta sono usciti dal Curi tra i fischi. Meglio il Latina, che ha iniziato molto accorto, per poi crederci e colpire due volte i legni della porta avversaria. Camplone ha scelto di tenere fuori Comotto e Taddei, affidandosi al brasiliano solo nella ripresa. La vivacità di Lanzafame non è stata sufficiente alla squadra di casa. Il brivido per gli umbri è giunto prima del riposo, con Valiani che in acrobazia ha colpito la traversa. Nella ripresa il Perugia vicino al gol con Parigini, anche lui fermato dal palo su assist di Taddei, ma subito dopo gli umbri hanno rischiato grosso, con una deviazione di Fazzi su cross di Valiani, che ha colpito il palo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PERUGIA-LATINA 0-0 PERUGIA (3-5-2) Provedel 6,5; Goldaniga 6, Giacomazzi 6, Flores 6,5; Fazzi 6, Lanzafame 6,5, Fossati 6, Verre 5,5 (23’ s.t. Perea 5), Crescenzi 6,5 (28’ s.t. Vinicius 5); Parigini 6, Falcinelli 5,5 (9’ s.t. Taddei 6,5). (Koprivec, Lo Porto, Comotto, M. Rossi, Nicco, Rabusic). All. Camplone 5. LATINA (3-5-2) Di Gennaro 6,5; Brosco 6,5, Dellafiore 6,5, Bruscagin 6,5; Almici 6,5, Valiani 7, Viviani 6,5 (32’ s.t. Ricciardi 6), Bruno 6, A. Rossi 6; Pettinari 6 (28’ s.t. Sbaffo 6), Petagna 5 (1’ s.t. Paolucci 6).(Farelli, Ashong, Cottafava, Milani, Talamo, Sforzini). All. Breda 6,5. ARBITRO Maresca di Napoli 6. GUARDALINEE Di Vuolo 6-Zappatore 6. AMMONITI Brosco (L), Bruscagin (L), Goldaniga (P) e Valiani (L) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.944, incasso non comunicato; abbonati 7.219, quota di 62.629 euro. Tiri in porta 5 (con un palo)-3 (con un palo e una traversa). Tiri fuori 6-3. In fuorigioco 2-4. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.


28

Lega Pro R 16a giornata

GIRONE A

Novara senza freni E’ una marcia da B Gonzalez-gol: sono 7 1Sette vittorie (3 di fila) nelle ultime 8 gare

L’argentino e Vicari piegano una bella Giana

MARCATORI Gonzalez (N) al 2’, Vicari (N) al 15’, Biraghi (G) al 46’ s.t. GIANA (4-3-3) Ghislanzoni 6; Perico 6, Bonalumi 6,5, Montesano 6, Solerio 6,5; Marotta 6,5, Biraghi 7, Di Lauri 6,5 (dal 14’ s.t. Crotti 6); Recino 6 (dal 28’ s.t. Sarao s.v.), Perna 6, Spiranelli 6 (dal 40’ s.t. Rossini s.v.). (Alvisi, Sosio, Augello, Pinto). All. Bertarelli 6 (Albé squalificato). NOVARA (3-5-2) Tozzo 6; Galassi 6,5, Vicari 7, Beye 6; Dickmann 6,5, Bianchi 6, Miglietta 6,5, Schiavi 6 (dal 1’ s.t. Gustavo 7), Pesce 6,5; Evacuo 6 (dal 40’ s.t. Corazza s.v.), Gonzalez 7 (dal 30’ s.t. Manconi s.v.). (Montipò, Barlocco, Migliavacca, Peverelli). All. Toscano 7. ARBITRO Mastrodonato di Molfetta 6. NOTE paganti 675, abbonati non comunicati, incasso di 7.545 euro. Ammoniti Perico, Montesano e Tozzo. Angoli 12-3.

● MONZA Un Novara decimato ma cinico e spietato infila la terza vittoria di fila, la settima nelle ultime otto giornate, e rafforza la sua candidatura per la Serie B. Alla Giana restano i complimenti di Toscano e ben 12 calci d’angolo non sfruttati. La squadra di Albé nel primo tempo ha tenuto testa a un Novara piuttosto lento ed è andata al tiro con Biraghi e Recino. All’inizio della ripresa la svolta del match con l’uno-due letale del Novara: al 2’ azione di Pesce sulla sinistra, colpo di testa di Gustavo (appena entrato) che colpisce il palo, quindi Pablo Gonzalez realizza il suo settimo gol in campionato. Poi al 15’ su una punizione di Pesce in area, sbuca Vicari che di testa mette in rete (primo gol nei pro). Al 23’ Perna calcia alto davanti a Tozzo e vanifica la rimonta di una buona Giana. Il gol di Biraghi in mischia arriva infatti troppo tardi. Stefano Spinelli

Sormani fa poker dove papà iniziò Mantova abulico

Torres di rigore Debutto amaro per Mangone

GIANA

1

NOVARA

2

AREZZO

0

COMO

1

MARCATORE Giosa al 20’ s.t. AREZZO (3-5-1-1) Benassi 6; Villagatti 5,5, Panariello 5,5, Pisani 5,5; Campagna 5,5 (dal 23’ s.t. Padulano 5,5), Gambadori 6, Carcione 5,5, Dettori 6, Brumat 6 (dal 1’ s.t. Millesi 5,5); Erpen 6; Montini 5 (dal 16’ s.t. Bonvissuto 5,5). (Leuci, Guarino, De Martino, Cucciniello). All. Capuano 6. COMO (3-5-2) Crispino 6; Ambrosini 6, Giosa 6,5, Lebran 6; Casoli 6, Scapuzzi 6 (dal 34’ s.t. Rinaldi s.v.), Corticchia 6, Le Noci 6,5, Fautario 6; Defendi 5 (dal 26’ s.t. De Sousa 6), Ganz 5,5 (dal 13’ s.t. Ardito 6). (Falcone, Curti, Marchi, Comentale). All. Colella 6. ARBITRO Formato di Benevento 5,5. NOTE paganti 933, abbonati 1.484, incasso non comunicato. Ammoniti Montini, Carcione, Villagatti e Dettori. Angoli 3-3.

PARTITE

RETI

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16 14 16 15 15 14 16 15 14 16 15 16 16 16 16 14 15 16 16 15

10 9 9 9 7 7 7 7 7 6 5 6 5 4 4 4 3 2 2 1

3 4 4 2 6 5 4 3 2 4 5 1 4 5 5 4 4 7 4 2

3 1 3 4 2 2 5 5 5 6 5 9 7 7 7 6 8 7 10 12

28 27 26 23 25 24 20 18 18 13 14 21 15 14 18 16 12 21 7 10

19 14 15 13 17 15 17 18 12 14 13 21 17 15 26 19 23 30 22 30

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

COSÌ OGGI

Ore 14 LUMEZZANE (3-5-2) Dalle Vedove; Biondi, Belotti, Pini; Mogos, Baldassin, Meduri, Alimi, Benedetti; De Paula, Ekuban. (Guagnetti, Monticone, Cazé, Franchini, Djiby, Furaforte, Fumana). All. Braghin. CREMONESE (4-3-3) Galli; Palomeque, Castellini, Gambaretti, Favalli; A. Marchi, Jadid, Palermo; Di Francesco, Brighenti, Kirilov. (Battaiola, Crialese, Giorgi, Moroni, Messetti, M. Marchi, Manaj). All. Giampaolo. ARBITRO Fiorini di Frosinone (Zancanaro-Badoer).

TORRES

2

PRO PATRIA

1

ALBINOLEFFE

0

RENATE

1

SASSARI Una Torres rigenerata dalla cura Cosco dopo il 3-3 di Vicenza vince in casa dopo due mesi (l’ultimo successo il 4 ottobre, 2-0 al Novara) grazie a due rigori procurati da Baraye e realizzati da Maiorino e Balistreri. L’AlbinoLeffe rivoluzionato da Mangone, al debutto in panchina - ha fatto la partita sino allo svantaggio, ma poi si è sciolto e ha incassato la quinta sconfitta di fila: giornata no per Salvi, autore dei due falli da rigore e poi espulso. Gian Mario Sias

33 31 31 29 27 26 25 24 23 22 20 19 19 17 17 16 13 12 10 5

Pro Patria spreca E il Renate in 10 riesce a salvarsi

1

PT

PAVIA BASSANO NOVARA COMO REAL VICENZA ALESSANDRIA SUDTIROL FERALPI SALO' MONZA AREZZO TORRES VENEZIA GIANA MANTOVA RENATE CREMONESE LUMEZZANE PRO PATRIA (-1) ALBINOLEFFE PORDENONE

Ore 12.30 BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato; Tonon, Proietti; Furlan, Nolè, Iocolano; Maistrello. (Grandi, Zanella, Ingegneri, Stevanin, Cattaneo, Cortesi, Munarini). All. Asta. REAL VICENZA (3-5-2) Tomei; Carlini, Piccinni, Solini; Lavagnoli, Cristini, Dalla Bona, Malagò, Vannucci; Bruno, Bardelloni. (Ziglioli, Beccaro, Chiarello, Pavan, Caporali, Odogwu, Galuppini). All. Marcolini. ARBITRO Marini di Roma (Opromolla-Tamburini).

0

MANTOVA E’ di Fischnaller al 3’ della ripresa il rigore che decide il match. Il Mantova torna quello d’inizio stagione e al Südtirol basta un guizzo per il quarto successo di fila e condannare i padroni di casa alla seconda sconfitta consecutiva. Sormani jr gela lo stadio che vide sbocciare il padre nel calcio italiano. Juric finisce con cinque punte in campo, ma l’undici di casa non si rende mai veramente pericoloso. Matteo Bursi

SQUADRE

AREZZO L’Arezzo regala un gol e tre punti pesanti al Como. Partita condizionata da un campo in pessime condizioni, dove le squadre si sono preoccupate di non prenderle. Sarebbe finita 0-0 se al 20’ della ripresa la difesa dei padroni di casa non si fosse addormentata sulla punizione di Le Noci: Giosa, tutto solo, ha così firmato di testa il successo. Alla fine tanto rammarico per l’Arezzo che meritava il pareggio, sfiorato in chiusura da Dettori. Stefano Brandini Dini

SÜDTIROL

MARCATORI Maiorino su rigore al 27’ p.t.; Balistreri su rigore al 7’ s.t. TORRES (4-2-3-1) Testa 7; Cafiero 6, Marchetti 6, Migliaccio 6, Imparato 6,5; Pizza 6, Giuffrida 6; Lisai 5,5 (dal 1’ s.t. Foglia 6), Baraye 7,5, Maiorino 7; Balistreri 6,5 (dal 18’ s.t. Infantino s.v.; dal 31’ s.t. Santaniello 6). (Costantino, Aya, Ligorio, Pizzutelli). All. Cosco 6,5. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6; Barzaghi 5,5, Moi 6, Ondei 5,5, Salvi 4,5; Gazo 5,5, Taugourdeau 5,5, Calì 5 (dal 23’ s.t. Maietti 5,5); Corradi 5 (dal 10’ s.t. Vorobjovs 5,5); Pesenti 5 (dal 26’ s.t. Aurelio 5,5), Momentè 6. (Amadori, Marku, Nichetti, Personè). All. Mangone 5,5. ARBITRO Viotti di Tivoli 6,5. NOTE spettatori 2.300 circa; ingresso gratuito. Espulso Salvi al 33’ s.t.; ammoniti Momenté, Salvi, Migliaccio, Pesenti e Barzaghi. Angoli 2-3.

GIRONE B

CLASSIFICA

MANTOVA

MARCATORE Fischnaller su rigore al 3’ s.t. MANTOVA (3-4-3) Festa 6; Trainotti 5,5, Siniscalchi 6, Scrosta 6; Zammarini 6,5 (dal 36’ s.t. Sartore 5,5), Di Santantonio 6,5, Paro 5,5 (dal 20’ s.t. Tomicic 5), Pondaco 5,5; Boniperti 5 (dal 18’ s.t. Said 6), Novothny 4,5, Caridi 5,5. (Paleari, Marchiori, Gonzi, Fortunato). All. Juric 5,5. SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati 6,5; Tait 5,5, Tagliani 6, Kiem 6, Martin 5,5; Furlan 6, Bertoni 6,5, Branca 6; Campo 5,5 (dal 22’ s.t. Marras 5,5), Fischnaller 7 (dal 45’ s.t. Lendric s.v.), Cia 6. (Miori, Bertinetti, Brugger, Mazzitelli, Canotto). All. Sormani 6. ARBITRO Bertani di Pisa 5. NOTE paganti 300 circa, abbonati 1.215, incasso n.c. Amm. Branca, Caridi, Martin, Cia, Siniscalchi, Tait, Tomicic e Bertoni. Angoli 6-4. ●

Frittata Arezzo Un lampo di Giosa illumina il Como

MARCATORI Serafini (PP) su rigore al 24’ p.t.; Muchetti (R) al 20’ s.t. PRO PATRIA (4-4-2) Melillo 6; Guglielmotti 6, Botturi 6, Anderson 5,5, Taino 6 (dal 40’ s.t. Panizzi s.v.); Cannoni 5,5 (dal 18’ s.t. Terrani 5,5), Giorno 5,5, Bovi 6, Romeo 6 (dal 25’ s.t. Casantini 5,5); Serafini 6,5, Candido 6. (Perilli, Lamorte, Ulizio, Moscati). All. Monza 6. RENATE (4-3-3) Cincilla 6; Bonfanti 6, Gavazzi 5, Riva 6, Morotti 5,5 (dal 12’ s.t. Iovine 6); Muchetti 6,5, Chimenti 6, Mantovani 7; Cocuzza 5,5 (dal 43’ s.t. Mira s.v.), Spampatti 6, Scaccabarozzi 5,5 (dal 24’ p.t. Di Gennaro 6). (Steni, Mascheroni, Rovelli, Florian). All. Boldini 6,5. ARBITRO Capone di Palermo 6. NOTE abbonati 474, paganti 331, incasso di 1.390 euro. Espulso Gavazzi al 23’ p.t.; ammoniti Bonfanti, Chimenti, Cannoni e Giorno. Angoli 8-5. ● BUSTO ARSIZIO (Va) La Pro Patria, pur con un uomo in più dopo 23’, non conquista un successo che in casa manca dalla terza giornata (con l’AlbinoLeffe). Il Renate, nonostante l’inferiorità numerica (espulsione di Gavazzi per fallo da ultimo uomo e seguente rigore di Serafini), ha messo in difficoltà i padroni di casa, trovando il pareggio nella ripresa con Muchetti, abile a concludere un cross dalla sinistra scaturito da un errato intervento di Terrani. Nel finale, la Pro Patria sfiora un paio di occasioni, ma Cincilla sventa la minaccia. Aldo Restelli

Ore 14.30 PORDENONE (3-5-2) Careri; Placido, Fissore, Rosania; Migliorini, Maracchi, Uliano, Buratto, Possenti; Maccan, Barbuti. (Bazzichetto, Corrado, Pramparo, Minisini, Conti, Benatti, Paladin). All. Rossitto. MONZA (3-5-2) Viotti; Briganti, Massoni, Zullo; Foglio, Vita, Burrai, Hetemaj, Anghileri; Anastasi, Margiotta. (Chimini, Franchino, Perini, Pessina, Rampi, Zigoni, Virdis). All. Pea. ARBITRO Rapuano di Rimini (FuscoAffatato). Ore 18 ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi; Sosa, Terigi, Sabato; Vitofrancesco, Taddei, Mezavilla, Valentini, Mora; Guazzo, Scotto. (Poluzzi, Sirri, Pappaianni, Nicolao, Gentile, Spighi, Rantier). All. D’Angelo. FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani; Carboni, Leonarduzzi, Ranellucci, Tantardini; Lonardi, Cittadino, Cavion; Zerbo, Romero, Broli. (Proietti Gaffi, Savi, Codromaz, Di Benedetto, Gulin, Zamparo, Abbruscato). All. Scienza. ARBITRO Giovani di Grosseto (Marchi-Saccenti).

Arriva un derby? La Pistoiese si gasa Pisa, adesso è crisi 1Vassallo e Piscitella fanno volare Lucarelli Braglia: «L’addio di Vitale ci ha penalizzato» PISTOIESE

2

PISA

0

MARCATORI Vassallo al 26’ p.t.; Piscitella al 6’ s.t. PISTOIESE (4-3-3) Olczak 7; Celiento 6,5, Di Bari 7, Piana 7, Frascatore 6,5; Calvano 7 (dal 40’ s.t. Falasco s.v.), Vassallo 7,5 (dal 37’ s.t. Saric s.v.), Mungo 6; Falzerano 6,5, Coulibaly 6, Piscitella 6,5 (dal 18’ s.t. Tripoli 6). (Pazzagli, Golubovic, Ciciretti, Frugoli). All. Lucarelli 7. PISA (3-5-2) Pelagotti 5,5; Lisuzzo 5,5, Rozzio 6, Sini 5,5; Dicuonzo 5, Frediani 5,5, Iori 6, Morrone 6 (dal 31’ s.t. Finocchio s.v.), Costa 5,5 (dal 12’ s.t. Misuraca 6); Arma 6,5, Beretta 5 (dal 1’ s.t. Giovinco 5). (Moschin, Mandorlini, Nuti, Stanco). All. Braglia 5,5. ARBITRO Di Martino di Teramo 6,5. NOTE paganti 1.758, abbonati 489, incasso di quasi 20.000 euro. Ammoniti Piana, Vassallo, Lisuzzo, Di Cuonzo, Morrone e Iori. Angoli 4-9.

Forlì, il terzo 2-2 L’Aquila: è pari dopo 5 successi

PISTOIA

I

derby fanno bene alla Pistoiese. Dopo aver battuto il Prato e la Lucchese e pareggiato col Pontedera, la squadra di Lucarelli ha superato anche il Pisa, che non vince a Pistoia da ben 39 anni. La Pistoiese ha avuto per un’ora la partita in pugno grazie a un gran ritmo e a un’applicazione costante nelle marcature, che hanno impedito al Pisa di esprimersi secondo le sue potenzialità. «Le improvvise dimissioni di Vitale - ha detto il tecnico nerazzurro Braglia a fine partita - hanno inciso sul rendimento della squadra. Ora sta a noi risol-

Harakiri Spal: ora Brevi rischia Il Tuttocuoio va

FORLÌ

2

TUTTOCUOIO

1

L’AQUILA

2

SPAL

0

MARCATORI Pacilli (LA) all’8’, Forte (F) al 21’ p.t.; Djuric (F) al 5’, Corapi (LA) su rigore al 26’ s.t. FORLÌ (4-4-2) Scotti 6; Catacchini 6, Fantini 6,5, Guidi 6, Turi 6; T. Arrigoni 6,5, Djuric 6,5, Drudi 6 (dal 37’ s.t. Jidayi s.v.), Fantoni 6,5; Forte 6,5 (dal 32’ s.t. Melandri s.v.), Castellani 6 (dal 26’ s.t. Docente 6). (Casadei, Reato, Bisoli, Bolelli). All. Rossi 6,5. L’AQUILA (3-4-3) Zandrini 6; Pomante 6, Maccarrone 6, Zaffagnini 6; Triarico 5,5 (dal 16’ s.t. De Francesco 6), Corapi 7, Del Pinto 6, Pedrelli 6; Pacilli 6,5, Perna 5,5 (dal 41’ p.t. Ceccarelli s.v.; dal 13’ s.t. Mancini 5,5), Sandomenico 6. (Cacchioli, Karkalis, Scrugli, Di Lollo). All. Zavettieri 6,5. ARBITRO Tardino di Milano 5,5. NOTE spettatori 1.200 circa; paganti, abbonati e incasso n.c.. Espulso il tecnico Rossi al 41’ s.t.; ammoniti Fantoni, Pomante, Drudi, Maccarrone, Turi, Fantini, Docente e Melandri. Angoli 4-4. ●

Enzo Cabella

FORLÌ L’Aquila rallenta dopo 5 vittorie di fila con il Forlì, al terzo 2-2 stagionale. Partono bene gli abruzzesi che passano all’8’ con una magia di Pacilli, che insacca con un diagonale. Il Forlì reagisce: prima pareggia con Forte al 21’, poi ribalta il punteggio in avvio di ripresa con Djuric. Gli ospiti trovano il pari al 26’ grazie a un rigore - dubbio e contestato dal Forlì - di Corapi. Gavino Cau

MARCATORE autorete di Silvestri al 1’ p.t. TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci 6,5; Balde 6,5, Falivena 6, Ingrosso 6; Pacini 6, Deiola 7, Gargiulo 6 (dal 30’ s.t. Colombini 6), Dramane 6 (dal 36’ s.t. Pane s.v.), Zanchi 6; Colombo 6, Gioè 6 (dal 19’ s.t. Tempesti 6,5). (Morandi, Mancini, Vitale, Gelli). All. Alvini 6,5. SPAL (3-5-2) Menegatti 6; Silvestri 5, Gasparetto 6, Giani 6; Lazzari 5,5, Di Quinzio 5,5 (dall’11’ s.t. Filippini 6,5), Togni 6, Capece 5,5, Legittimo 5 (dal 19’ s.t. Finotto 6); Fioretti 5, Germinale 5. (Albertoni, Aldovrandi, Landi, Gentile, De Cenco). All. Brevi 5,5. ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 6. NOTE paganti 352, abbonati 137, incasso di 2.007 euro. Ammoniti Lazzari, Silvestri, Germinale, Fioretti, Zanchi, Togni, Dramane e Gasparetto. Angoli 4-5. ● PONTEDERA (Pi) Un’autorete di Silvestri dopo appena venti secondi condanna la Spal alla seconda sconfitta consecutiva e mette in pericolo la panchina di Brevi (nessuno della Spal si presenta in sala stampa a fine partita). Invece il Tuttocuoio torna a vincere dopo un mese. Dopo l’autorete di Silvestri si sviluppa una partita molto tattica con i toscani che legittimano la vittoria con due occasioni sprecate da Tempesti nel finale. Luca Calò


DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

vere i nostri problemi. La squadra va rinforzata, con Vitale avevamo un progetto comune: lui ha abbandonato la nave a metà campionato, io invece resto». PISA SPENTO Il Pisa ha deluso soprattutto in fase offensiva. Solo Arma, al rientro dopo un infortunio, ci ha provato con alcune incursioni pericolose, che però sono finite fuori dallo specchio della porta. Solo dopo la rete del 2-0 la Pistoiese ha abbassato un po’ il ritmo, giocando in contropiede. E il Pisa ha costruito 4 occasioni da rete: 2 finite sul fondo e 2 neutralizzate da Olczak, che ha così ripagato la scelta di Lucarelli di preferirlo a Pazzagli. IL 2-0 La Pistoiese è andata in vantaggio nel primo tempo con Vassallo su assist di Coulibaly. Il Pisa ha sfiorato il pareggio con Rozzio, Arma e Morrone, ma è stata la Pistoiese a raddoppiare in avvio di ripresa con uno spunto da campione di Piscitella. Nel finale i nerazzurri hanno tentato l’assalto, ma la Pistoiese non ha mai tremato. E Lucarelli, livornese, ha vinto il suo doppio derby. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Apre Matteassi La Pro si illude Di Santo la gela PRO PIACENZA

1

PONTEDERA

1

MARCATORI Matteassi (PP) al 9’, Di Santo (Po) al 28’ p.t. PRO PIACENZA (4-4-2) Alfonso 6; Rieti 5,5, Silva 6,5, Bini 5, Castellana 5,5; Matteassi 6,5, Marmiroli 6, Schavini 6,5, Porcino 6; Speziale 6,5 (dal 37’ s.t. Ravasi s.v.), Caboni 5,5 (dal 33’ s.t. Mella s.v.). (Iali, Ignico, Mazzocchi, Pasaro, Ballarini). All. Franzini 6. PONTEDERA (3-5-2) Ricci 6; Redolfi 5,5, Vettori 6, Gasbarro 6; Luperini 6, Bartolomei 5,5, Della Latta 6, Settembrini 6,5, Galli 6; Grassi 6,5, Di Santo 6 (dal 20’ s.t. Cesaretti 6). (Cardelli, Allegra, Paparusso, Polvani, Tazzari, Videtta). All. Indiani 6. ARBITRO Catona di Reggio Calabria 6. NOTE spettatori 500 circa; abbonati 154, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Bartolomei, Porcino e Bini. Angoli 0-6. ● PIACENZA La Pro parte con buona aggressività e passa al 9’ con Matteassi. Ma la festa di casa dura poco: il cross di Grassi è respinto corto, irrompe indisturbato Di Santo che pareggia. Miracoloso il salvataggio di Porcino sulla linea, su conclusione di Della Latta. Il Pontedera si affievolisce, prova ad approfittarne Speziale in apertura di ripresa, ma la sua girata è alta. Poi si va a sprazzi da una parte e dall’altra, ma il risultato non cambia più. Paolo Gentilotti

GIRONE C

CLASSIFICA SQUADRE

PT

ASCOLI L'AQUILA PISA REGGIANA PONTEDERA PISTOIESE TUTTOCUOIO TERAMO GUBBIO GROSSETO ANCONA SPAL SAVONA FORLI' CARRARESE LUCCHESE PRATO SANTARCANGELO SAN MARINO PRO PIACENZA (-8)

30 28 26 25 25 25 24 23 22 21 21 21 19 19 18 16 16 12 8 4

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

15 16 16 15 16 16 16 15 15 15 15 16 15 16 15 15 15 15 15 16

8 7 7 7 6 7 6 6 6 5 5 6 5 5 3 4 4 2 1 3

6 7 5 4 7 4 6 5 4 6 6 3 4 4 9 4 4 6 5 3

1 2 4 4 3 5 4 4 5 4 4 7 6 7 3 7 7 7 9 10

22 18 19 16 19 21 20 15 24 21 17 13 20 18 17 12 22 12 12 8

8 12 12 10 14 19 21 17 19 16 14 16 21 26 15 16 28 17 21 24

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

COSÌ OGGI Ore 12.30 TERAMO (3-5-2) Tonti; Diakite, Speranza, Perrotta; Scipioni, Di Paolantonio, Amadio, Cenciarelli, Masullo; Lapadula, Donnarumma. (Serraiocco, Brugaletta, Lulli, Pigini, Petrella, Buonaiuto, Bucchi). All. Vivarini. PRATO (4-3-1-2) Brunelli; Bandini, Bagnai, Pasa, Grifoni; Cavagna, Tassi, Romanò; Gabbianelli; Rubino, Bocalon. (Ivusic, Matteo, Miccinesi, Bengala, Eguelfi, Fofana, Ogunseye). All. Esposito. ARBITRO Mantelli di Brescia (Greco-Urselli). Ore 14.30 CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni; Berra, Sbraga, Teso, Gorzegno; Brondi, Castagnetti, Gnahoré; Belcastro; Cellini, Merini. (Zanotti, Benassi, Lancini, Galli, Gherardi, Ademi, Di Nardo). All. Remondina. ASCOLI (4-2-3-1) Lanni; Avogadri, Pelagatti, Mengoni, Dell’Orco; Addae, Gualdi; Mustacchio, Berrettoni, Chiricò; Perez. (Ragni, Cinaglia, Carpani, Giovannini, Margarita, Altinier, Bangal). All. Petrone. ARBITRO Colarossi di Roma (Pollaci-Stazi). GROSSETO (3-5-2) Mangiapelo; Mariotti, Morero, Burzigotti; Formiconi, Verna, Okosun, Lugo, Boron; Torromino, Pichlmann. (Berardi, Monaco, Elez, Finazzi, Albertini, Varricchio, Giovio). All. Padalino. SAN MARINO (4-2-3-1) Vivan; Palazzi, Ferrero, Fogacci, Cruz; Soligo, Valeriani; Coto, Sensi, Bangoura; La Mantia. (Migani, Russo, Brigliano, Demontis, Cicarevic, Casolla, Jara). All. Tazzioli. ARBITRO Dei Giudici di Latina (Mokhtar-D’Alia). Ore 16 SANTARCANGELO (4-3-2-1) Nardi; Traoré, Polenghi, Olivi, Rossi; Obeng, Bisoli, Torelli; De Respinis, Radoi; Guidone. (Marani, Cola, Salvatori, Bigoni, Ballardini, Pedrabissi, Graziani). All. Fraschetti. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Lasicki, Galuppo, D’Anna; Guerri, Domini, Casiraghi; Mancosu, Regolanti, Marchionni. (Citti, Caldore, Rosato, Esposito, Castelletto, Cais, Vettraino). All. Acori. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore (Cordeschi-Barbetta). Ore 18 REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò, De Giosa, Mignanelli; Bruccini, Maltese, Angiulli; Tremolada, Ruopolo, Siega. (Messina, Gueye, Palumbo, Alessi, Ceccarelli, Vernocchi, Sinigaglia). All. Colombo. SAVONA (5-3-2) Addario; Carta, Galimberti, Cabeccia, Antonelli, Marchetti; Cerone, Quintavalla, Spadafora; De Feo, Scappini. (Pennesi, Bramati, Biondo, Demartis, Casarini, Nucera, Colombi). All. Di Napoli. ARBITRO Dionisi di L’Aquila (OrlandoMeozzi). DOMANI Ore 20.45 Ancona-Lucchese: Fanton di Lodi.

Benevento, il punto preso per i capelli Che sprechi Matera 1Segna Marotta, poi Letizia fa una doppietta Iannini sembra chiuderla, in extremis è 3-3 BENEVENTO

3

MATERA

3

Antonio Buratto BENEVENTO

MARCATORI Marotta (B) al 21’ p.t.; Letizia (M) al 5’ e al 13’, Iannini (M) al 31’, Scognamiglio (B) al 42’, Marotta (B) al 45’ s.t. BENEVENTO (4-4-2) Pane 5,5; Celjak 5, Lucioni 5,5, Scognamiglio 6, Pezzi 5,5; Campagnacci 6, Vitiello 5,5, Agyei 5,5 (dal 14’ s.t. Kanoute 6), Mazzeo 6; Marotta 6,5, Eusepi 5,5. (Piscitelli, Padella, Bassini, D’Angelo, Porcaro, Tommaselli). All. Brini 5,5. MATERA (3-4-3) Baiocco 6; D’Aiello 4,5, De Franco 6, Faisca 6,5; Bernardi 6, Di Noia 6, Coletti 6,5, Mazzarani 6; Madonia 6 (dal 41’ s.t. Giacomini s.v.), Pagliarini 6 (dal 1’ s.t. Iannini 6,5), Letizia 7,5. (Bifulco, Mercadante, Turchetta, Guerra, Albadoro). All. Auteri 6,5. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE spettatori 3.000 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Espulso D’Aiello al 41’ p.t.; ammoniti Mazzarani, Coletti e Di Noia. Angoli 6-4.

I

Caturano show: tris e Melfi in volo Lupa, altro tonfo

Savoia, in casa è la prima gioia Reggina a picco

l Benevento riprende per i capelli una partita che il Matera aveva in pugno. La squadra di Brini poteva sfruttare l’occasione di atterrare una diretta rivale per le prime piazze e mandare un segnale al campionato, invece per larghi tratti è sembrata distratta e poco incisiva, che non è riuscita a firmare il momentaneo sorpasso sulla capolista Salernitana e ha rischiato grosso. Bene il Matera, più pimpante e meglio distribuito in campo, che ha iniziato a fare la partita da subito. MATERA IN 10 Gli ospiti partono forte e al 5’ Madonia colpisce in pieno la traversa. Ma è il

Benevento a passare in vantaggio al 21’ con Marotta, che da fuori area lascia partire un siluro che Baiocco non vede neppure entrare. Il Matera si riorganizza e mette pressione agli uomini di Brini, ma al 41’ resta in dieci per espulsione diretta di D’Aiello. CHE FINALE Nella ripresa il Matera cambia decisamente marcia grazie all’ingresso di Iannini. Gli uomini di Auteri mettono spesso in difficoltà la difesa giallorossa e dopo 5 minuti trovano il gol del pareggio con Letizia, che batte Pane dopo una indecisione di Celjak. Passano 8’ e il Matera ribalta il risultato ancora con Letizia: gran pallonetto e 1-2. La reazione dei sanniti è immediata, ma il tiro di Marotta - che colpisce a porta vuota - si stampa sul palo alla destra di Baiocco. Poi il Benevento perde tutti i punti di riferimento e rischia sulla traversa colpita da Mazzarani. Il tris ospite arriva comunque al 30’ e porta la firma di Iannini, con Pane incerto. Partita chiusa? Macchè. I giallorossi trovano infatti la forza di reagire e rimontano: Scognamiglio accorcia le distanze al 42’ con la difesa immobile e dopo 3’ Marotta firma il 3-3 con un preciso colpo di testa e regala il prezioso punto al Benevento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Cosenza scappa L’ex Arcidiacono lo va a riprendere

MELFI

3

SAVOIA

2

MARTINA

1

LUPA ROMA

0

REGGINA

0

COSENZA

1

MARCATORE Caturano al 4’ su rig. e al 47’ p.t.; Caturano al 32’ s.t. MELFI (4-3-1-2) Perina 6; Guerriera 6,5, Pinna 6,5, Colella 6, Amelio 6; Agnello 5,5, Spezzani 6,5, Fella 6 (dal 24’ s.t. Giacomarro 6); Berardino 6 (dal 41’ s.t. Libutti s.v.); Caturano 8 (dal 35’ s.t. Nappello s.v.), Tortori 6. (Gagliardini, Annoni, Chiarello, Campagna). All. Bitetto 6,5. LUPA ROMA (4-3-3) Rossi 6; Martorelli 6 (dal 30’ s.t. Faccini s.v.), Prevete 5,5, Conson 5,5, Pasqualoni 5,5; Raffaello 5,5, Capodaglio 5,5, Cerrai 5,5; Moras 5,5 (dal 9’ s.t. Mastropietro 5,5), Malatesta 5, Perrulli 5,5 (dal 13’ s.t. Bariti 5,5). (Rossini, Lazazzera, Santarelli, Ferrari). All. Cucciari 5,5. ARBITRO Schirru di Nichelino 6,5. NOTE spettatori 900 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulsi Malatesta al 23’ s.t. e Agnello al 25’ s.t.; ammoniti Pasqualoni, Colella, Berardino e Conson. Angoli 3-3. ● MELFI (Pz) Terza vittoria di fila interna per il Melfi, trascinato da un super Caturano. Che firma una tripletta e stende la Lupa Roma, ancora travolta (una settimana fa lo 0-4 con la Salernitana). L’attaccante del Melfi sblocca il risultato al 4’ (rigore) e raddoppia nel recupero del primo tempo. E nella ripresa, con le due squadre in 10, trova anche il tris. Gianluca Tartaglia

MARCATORI Checcucci al 25’ p.t.; Scarpa su rigore al 39’ s.t. SAVOIA (4-4-2) Santurro 6,5; Cremaschi 5,5, Checcucci 7, Sirigu 6, Sabatino 5,5; Verruschi 5,5 (dal 19’ s.t. Gargiulo 6), Sevieri 6, Malaccari 5, Scarpa 6,5; Corsetti 6 (dal 10’ s.t. D’Appolonia 5,5), Del Sorbo 6 (dal 30’ s.t. Cipriani 6). (Falcone, Panariello, Giordani, Sanseverino). All. Ugolotti 6,5. REGGINA (4-3-3) Kovacsik 6; Di Lorenzo 6,5, Crescenzi 5,5, Camilleri 5 (dal 15’ s.t. Masini 5,5), Karagounis 6; Armellino 6, Rizzo 5,5, Dall’Oglio 6,5; Insigne 5,5, Viola 6,5, Louzada 6. (Cetrangolo, Syku, Ungaro, Maimone, Salandria, Perrone). All. Tortelli 5,5. ARBITRO Lanza di Nichelino 6. NOTE paganti 543, abbonati 260, incasso di 6.605 euro. Ammoniti Insigne, Camilleri, Viola, Armellino, Rizzo e Sevieri. Angoli 5-4.

MARCATORI Calderini (C) su rigore al 6’, Arcidiacono (M) al 23’ p.t. MARTINA (4-4-2) Bleve 6; De Giorgi 6, Fabiano 6, Patti 6, Memolla 6; Carretta 6, De Lucia 6 (dal 21’ s.t. Diop 6), De Risio 6,5, Arcidiacono 7; Magrassi 5,5 (dal 31’ s.t. Capurro s.v.), Montalto 6,5. (Modesti, Samnick, Kalombo, Caso, Leto). All. Ciullo 6. COSENZA (4-4-2) Ravaglia 6,5; Blondett 6, Tedeschi 6, Magli 6, Sperotto 6; Fornito 6 (dal 21’ s.t. Zanini 6), Arrigoni 6,5, Corsi 6, Tortolano 6 (dal 40’ s.t. Ciancio s.v.); Cori 6,5, Calderini 6 (dal 30’ s.t. De Angelis s.v.). (Saracco, Bertolucci, Cesca, Sassano). All. Roselli 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 6. NOTE spettatori 1.300 circa; abbonati 790, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti De Lucia, Fabiano, Arcidiacono, Magrassi, Blodett, Corsi, Tortolano e Zanini. Angoli 6-4.

● MARTINA FRANCA (Ta) Botta e risposta tra il Martina e il Cosenza, al quinto risultato utile consecutivo. Gli ospiti passano in vantaggio con un calcio di rigore trasformato da Calderini in avvio, la squadra di Ciullo trova il pari al 23’ con l’ex Arcidiacono dopo un rinvio corto di Ravaglia. Il Martina recrimina per un palo e due opportunità mancate da Fabiano. Il Cosenza ringrazia invece il suo portiere Ravaglia per un paio di difficili salvataggi. Tonio Messia

TORRE ANNUNZIATA (Na) «Vittoria per i nostri tifosi e per la città». Così Francesco Maglione, amministratore unico di un Savoia che vince la prima gara in casa (ultimo successo al Giraud il 4 maggio). Un gol per tempo del difensore Checcucci, che batte di testa Kovacsik da due passi, poi di Scarpa, tornato in rete su rigore (dopo due errori dal dischetto), bastano a battere una Reggina sempre più in crisi: salta Tortelli? Salvatore Piro

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CLASSIFICA SQUADRE

PT

SALERNITANA BENEVENTO JUVE STABIA LECCE FOGGIA (-1) MATERA CASERTANA CATANZARO VIGOR LAMEZIA LUPA ROMA PAGANESE MELFI COSENZA MESSINA MARTINA BARLETTA SAVOIA ISCHIA AVERSA NORMANNA REGGINA (-4)

34 33 32 31 28 26 24 24 22 21 19 19 16 15 14 13 12 10 7 6

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

15 16 15 16 16 16 15 15 15 16 15 16 16 15 16 15 16 15 15 16

10 9 9 9 7 7 7 6 6 5 5 3 3 3 3 3 2 2 0 2

4 6 5 4 8 5 3 6 4 6 4 10 7 6 5 4 6 4 7 4

1 1 1 3 1 4 5 3 5 5 6 3 6 6 8 8 8 9 8 10

23 26 23 22 20 25 22 21 19 16 14 15 16 12 19 9 13 12 11 10

11 14 14 13 13 15 16 15 17 22 15 15 20 21 24 14 20 22 23 24

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

COSÌ OGGI Ore 11 ISCHIA (3-5-2) Giordano; Impagliazzo, Sirignano, Empereur; Finizio, Bulevardi, Fiandaca, Gerevini, De Agostini; Ciotola, Ingretolli. (Mennella, Di Cesare, Iannascoli, Schetter, Armeno, D’Amico, Cruz). All. Maurizi. MESSINA (3-5-2) Iuliano; Altobello, Stefani, Silvestri; Benvenga, Bucolo, Damonte, Izzillo, V. Pepe; Bjelanovic, Orlando. (Lagomarsini, Cane, De Bode, Donnarumma, Gaeta, Corona, Bonanno). All. Grassadonia. ARBITRO Rossi di Rovigo (VingoVecchi). SALERNITANA (3-5-2) Gori; Bianchi, Lanzaro, Trevisan; Colombo, Bovo, Pestrin, Favasuli, Franco; Caetano, Nalini. (Russo, Tuia, Castiglia, Giandonato, Mounard, Gabionetta, Mendicino). All. Menichini. JUVE STABIA (4-4-2) Pisseri; Cancellotti, Migliorini, Romeo, Contessa; Vella, Jidayi, La Camera, Gammone; Di Carmine, Ripa. (Fiory, Liotti, Polak, Bombagi, Caserta, Lepiller, Gomez). All. Pancaro. ARBITRO Serra di Torino (BacciniGaletto). Ore 14.30 AVERSA NORMANNA (3-5-2) Forte; Esposito, Giovannini, Scognamillo; Balzano, Capua, Papa, Castellano, Pippa; De Luca, De Vena. (Savelloni, Giannusa, Cardinale, De Matteis, Carbonaro, Cicerelli, Catinali). All. Marra. PAGANESE (4-3-3) Marruocco; Tartaglia, Schiavino, Bocchetti, Armenise; Calamai, De Liguori, Baccolo; Caccavallo, Girardi, Herrera. (Casadei, Paterni, Djibo, Bergamini, Maaroufi, Bernardo, Malcore). All. Sottil. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello (Santoro-De Meo). Ore 16 CATANZARO (4-3-3) Bindi; Daffara, Rigione, Ferraro, Di Chiara; Maiorano, Vacca, Ilari; Kamara, Fofana, Barraco. (Scuffia, Ricci, Squillace, Morosini, Russotto, Martignago, Silva Reis). All. Sanderra. CASERTANA (4-3-3) Fumagalli; Idda, Mattera, Murolo, Bianco; Marano, Cruciani, Mancosu; Alessandro, Cunzi, Mancino. (D’Agostino, D’Alterio, Tito, Chiavazzo, De Marco, Alvino, Diakite). All. Campilongo. ARBITRO Caso di Verona (Grieco-Camillucci). Ore 18 VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Piacenti; Rapisarda, Kostadinovic, Gattari, Malerba; Puccio, Battaglia, Scarsella; Montella, Del Sante, Improta. (Rosti, Spirito, Giampà, Rossini, Voltasio, Catalano, Held). All. Erra. BARLETTA (4-3-3) Liverani; Meola, Stendardo, Radi, Cortellini; De Rose, Quadri, Legras; Danti, Fall, Floriano. (De Martino, Zammuto, Kiakis, Gemignani, Guarco, Palazzolo, Rizzitelli). All. Sesia. ARBITRO Balice di Termoli (SangiorgioPancaldo Trifirò).


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Ciclismo R La squadra della famiglia Galbusera

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

Lampre, l’Italia che resta Saronni: «Ma così non va»

1È l’unico nostro team nel World Tour. L’ex iridato: «Il confronto fa crescere, è triste essere rimasti soli. Il 2015? Tutti per Rui Costa» Claudio Ghisalberti

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ggrappati alla LampreMerida. Fino a pochi anni fa nazione di riferimento del ciclismo mondiale, l’Italia si ritrova con una sola squadra nel WorldTour. Finché dura, visto che la sede della società è svizzera, il general manager (Brent Copeland) sudafricano, il capitano (Rui Costa) portoghese e gran parte del budget (Merida) arriva da Taiwan. Tricolore resta la passione della famiglia Galbusera, i signori Lampre, e l’anima della squadra che è rappresentata alla perfezione da Beppe Saronni. L’ex iridato, ora direttore commerciale, parla mentre è in partenza per un viaggio di lavoro dall’altra parte del mondo: «Le idee non bastano — dice —: servono finanziamenti. E forti. Essere rimasto l’unico team italiano non mi piace. Il confronto migliora, fa crescere. La rivalità fa bene perché ci s’impegna di più. Ma la situazione del ciclismo italiano è uno spaccato dell’Italia. C’è la crisi economica, va bene. Ma c’è anche tanto interesse per questo sport, che va di pari passo con la paura degli sponsor d’impegnarsi. Ormai è consolidato il timore di fare progetti. È come se mancasse la speranza e questo è molto grave. In altre parti del mondo l’inte-

I quattro big della Lampre. Da sinistra: Diego Ulissi, Pippo Pozzato, Sacha Modolo e Alberto Rui Costa BETTINI

resse della gente, e anche degli investitori, è sempre più alto». FILOSOFIA Poi Saronni parla della filosofia con cui è stata costruita la formazione per la prossima stagione: «Il primo obiettivo era quello di rafforzare gli aiuti di cui ha bisogno Rui Costa. Lui, Ulissi e Modolo sono le nostre punte. Poi vogliamo far crescere bene i giovani (Bonifazio e Conti sono stati i migliori nel 2014, ndr) visto che abbiamo un pacchetto molto interessante. Per questo dovremo mi-

NELLA ROSA ANCHE UN ETIOPE Modolo per le volate, largo ai giovani La Lampre-Merida per il 2015 si presenta con di 25 corridori di 12 nazioni: ben 10 gli under 26. Tra le novità Tsgabu Gebremariam Grmay e Chung Kai Feng, primo etiope e primo taiwanese nel World Tour. CONFERMATI: Niccolò Bonifazio (21 anni), Matteo Bono (31), Mattia Cattaneo (24), Davide Cimolai (25), Valerio Conti (21), Kristijan Durasek (Cro, 27), Rui Alberto Faria da Costa (Por, 28), Roberto Ferrari (31), Ilia

Koshevoy (Bie, 23), Sacha Modolo (27), Manuele Mori (34), Orzemyslaw Niemiec (Pol, 34), Jan Polanc (Slo, 22), Filippo Pozzato (33), Maximiliano Richeze (31), Nelson Oliveira (Por, 25), José Serpa (35), Diego Ulissi (25), Rafael Valls (27), Xu Gang (Cina, 30). NUOVI: Mario Jorge Faria da Costa (Por, 29), Chung Kai Feng (Taiw, 26), sgabu Gebremariam Grmay (Eti, 23), Luka Pibernik (Slo, 21), Ruben Plaza (Spa, 34).

gliorare l’unità del team e il modo di correre visto che nella scorsa stagione non sempre siamo stati tatticamente bravi (e per questo sono stati ingaggiati due ottimi d.s. come Scirea e il francese Maudit, ndr). In più dobbiamo curare con più attenzione alcuni aspetti della metodologia di allenamento». CASO Ulissi però è fermo da mesi per la positività al salbutamolo al Giro e il suo caso è ben lontano dall’essere concluso. Il 23 dicembre ci sarà l’udienza davanti alla commissione della Federciclo Svizzera, ma è probabile che l’Uci ricorra al Tas se ritenesse lieve la sanzione. «In squadra, da Guardascione in giù (il medico sociale, ndr) sento molto ottimismo. Il problema è che la situazione continua a trascinarsi. Lui ha il morale sotto i tacchi e noi siamo danneggiati». Dall’iridato 2013 Rui Costa, invece, Saronni si aspetta molto. «È pur sempre il 4° nel ranking Uci. Però è lui stesso ad ammettere che al Tour è stato ben al di sotto delle aspettative, anche per colpa di problemi di salute. Crediamo nel salto di qualità». Pure Modolo, comunque a segno 8 volte, è atteso al riscatto. «Il suo Tour è stato disastroso. Va bene, era al primo anno nel WorldTour e il calendario è stato impegnativo, però spero di vedere nel 2015 un altro corridore. Al momento mi sembra che il momento personale difficile sia stato superato e lui sia più sereno». E Pozzato? «Noi la fiducia in Pippo l’abbiamo sempre. A fine stagione, dopo tanti sacrifici, andava in modo discreto. Per il 2015 quei sacrifici non bastano, ne servono molti di più e da subito. Lui lo sa, ma non conta. Li deve mettere in atto. Dice che sta facendo un inverno come non ha mai fatto». Le gare daranno un verdetto inappellabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TACCUINO DOPING

Luca Benedetti squalificato a vita ● Il toscano Luca Benedetti, 26 anni, positivo alla darbepoetina lo scorso 6 giugno al GP di Saguenay (Canada), sei giorni prima del suo primo successo tra i pro’ (1a tappa del Tour de Beauce) è stato radiato. Fresco di ingaggio da parte dell’Amore e Vita, era stato squalificato 2 anni da dilettante, nel 2010, per violazione del codice Wada (pena poi ridotta a 1 anno).

CICLOCROSS A ROSSANO

Giro d’Italia in tv con Fontana-Lechner ● Il bronzo olimpico e mondiale della mountain bike Marco Aurelio Fontana contro il leader del circuito Gioele Bertolini, gli altri azzurri Ponta, Franzoi, Falaschi, il ceco Simunek e il belga Baestaens: è il tema del Gp Selle Italia, 3a prova del Giro d’Italia di cross oggi a Rossano Veneto (Vicenza), dove dalle 9.30 sono attesi oltre 500 atleti di tutte le categorie. In gara anche la viceiridata Eva Lechner. Diretta RaiSport2 dalle 13.

PISTA

Bronzini 8a a Londra nella corsa a punti ● Solo un 8° posto per Giorgia Bronzini a Londra, sede della 2a prova della Coppa del Mondo su pista, nella corsa a punti vinta dall’australiana Cure. Nel keirin 10° Francesco Ceci, fuori di poco dalla finale a 6. Nono posto per Liam Bertazzo e Alex Buttazzoni nell’americana.

MOTORI

Un Trulli «elettrico» apre il Motor Show Nicola Zanarini BOLOGNA

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due anni dalla chiusura della 38a edizione il rombo del Motor Show è tornato a invadere ieri il quartiere fieristico di Bologna. Nel frattempo la macchina si è ingolfata e il riavvio è stato un po’ difficoltoso, con un afflusso di pubblico nemmeno paragonabile ai tempi d’oro. Ma l’importante era tagliare di nuovo il nastro e a farlo insieme agli organizzatori di GL Events e alle autorità locali c’era anche Jarno Trulli (sopra mentre taglia il nastro nella foto Ansa). «Mi è mancato molto quello che era diventato un appuntamento fisso, è bello vederlo rinascere», ha commentato l’ex F.1, arrivato a bordo della monoposto elettrica Spark-Renault SRT_01E con cui partecipa alla Formula E. Il presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli ha auspicato

un’edizione 2015 collegata all’Expo, mentre l’a.d. di GL Events Giada Michetti ha sottolineato il ritorno di 21 Case nonostante le difficoltà del settore. LE GARE Intanto sono andate in scena le prime gare: Thomas Biagi (Bmw M3 E92) si è imposto nel trofeo Euro V8; Alessandro Lentini (Husqvarna) nel trofeo motocross 125; Francesca Nocera nella Women Super Motocross Cup. La rassegna resterà aperta sino al 14, l’ingresso costa 18 euro (ridotto 7-14 anni, 14 ). Oggi cancelli aperti dalle 8.30 alle 20. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rubati 60 trofei alla Red Bull ● I furti nella storia della F.1 sinora riguardavano i segreti industriali, ma non i trofei. La Red Bull da ieri detiene anche questo primato, del quale ovviamente avrebbe fatto volentieri a meno. Nella notte tra venerdì e ieri un gruppo di sei uomini vestiti di scuro a bordo di due 4x4 (entrambe con targa straniera) hanno sfondato l’ingresso principale e portato via oltre 60 trofei. Quelli immortalati soltanto

pochi giorni fa con Sebastian Vettel. «Il loro valore commerciale è basso, anche perché alcune sono copie degli originali ma per noi hanno uno straordinario valore sentimentale», ha detto un affranto Chris Horner. Lo staff della sicurezza notturna presente non ha subito danni fisici. La polizia inglese ha rivolto un appello a chiunque possa aver visto qualcosa e riferire elementi utili.


Formula 1 R

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

IL PERSONAGGIO

Raikkonen «FERRARI, STAI SERENA IO E VETTEL...» Challenge, animata da gare combattute e sfoggio di cavalli, con le supercar del programma Fxx e le F.1 storiche di Michael Schumacher, Gilles Villeneuve e Gerhard Berger messe alla frusta dai collezionisti. Raikkonen ha sgommato arà l’aria di festa, con la bandiera gigante sulla F60 del 2009, con cui colse l’ultimo trionfo della Ferrari sulla tribuna e oltre 200 rosse da ferrarista a Spa, unendosi a Marc Genè e Anrombanti in pista, sarà il clima drea Bertolini, Davide Rigon e vacanziero da ultimo giorno di James Calado, agli iridati Enduscuola, con tanti clienti facoltosi rance Gianmaria Bruni e Toni Viarrivati ad animare la marina di lander («loro quest’anno hanno Abu Dhabi, ma anche lo spirito sicuramente vinto più di me»), il di Kimi Raikkonen per una volta collaudatore Raffaele De Simosembra diverso. Via gli occhiali ne e Giancarlo Fisichella, che la scuri e la faccia imbronciata, suo sera prima aveva fatto il deejay a ritratto perenne, il finlandese un party privato con Fernando dallo sguardo di ghiaccio proAlonso, giunto per conto suo da mette «più divertimento» nel Dubai. E, a dirla come lo spagno2015 con Sebastian Vettel e si lo, per Raikkonen «il meglio descioglie, parlando del figlio in arve ancora arrivare». Nel senso rivo. Per Kimi, 35 anni, l’ultima è che Kimi dovrà riscattarsi. Altristata una delle stagioni peggiori, menti saranno guai. «Abbiamo con 106 punti meno di Alonso imparato dagli errori e sappiamo nel Mondiale e problemi di adatche cosa fare per riportare in futamento alla F14 T mai risolti. KIMI E MINTTU VIRTANEN turo la Ferrari al posto che le «Ma molte novità ci sono state o GENITORI A NATALE? spetta», garantisce il finlandese. sono in arrivo, abbiamo gli uomini giusti per risalire e sono certo che la prossi- AMICIZIA Il presupposto, a sentire Raikkonen, ma vettura sarà molto migliore di questa», dice è l’arrivo di Vettel al posto di Alonso, con il quale Raikkonen con ottimismo. «Quanto buona, pe- invece non c’è mai stata empatia. «Nulla è camrò, lo scopriremo solo nei test di febbraio a biato con la firma di Sebastian per la Ferrari. Lui Jerez». è un bravo ragazzo, lo stesso amico di sempre. Il fatto che ora sia nella squadra contribuirà a crePARTY Ieri l’esibizione del finlandese ha chiuso are un’atmosfera migliore. Lotteremo come la tre giorni delle Finali Mondiali del Ferrari sempre, ma sarà più divertente, e sono certo che

IL RITRATTO di LUIGI PERNA

INVIATO AD ABU DHABI (EMIRATI ARABI UNITI)

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NON RIESCO ANCORA A VEDERMI PAPÀ MA SARÀ BELLO

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CONTENUTO PREMIUM servirà a spingere il team nella giusta direzione. La chiave è restare uniti, puntando tutti allo stesso obiettivo», spiega il finlandese. Che individua nel nuovo team principal Maurizio Arrivabene, assente alle Finali di Abu Dhabi al pari del presidente Sergio Marchionne, l’altra figura chiave per il rilancio della scuderia di Maranello: «Il nuovo boss è una persona in gamba, lo conosco da tempo, contribuirà a portare idee e il clima giusto. La sua nomina è stata una grande scelta». E Kimi, il cui contratto scadrà a fine 2015, ce l’ha ancora la voglia? «Mi diverto a correre, la F.1 è ancora al centro della mia vita, altrimenti avrei già mollato. Certo, se non lotti per il titolo, una stagione è sempre negativa — dice il pilota che regalò l’ultimo alloro iridato al Cavallino nel 2007 —. Quest’anno è stato difficile per me e per la squadra. Dalla Ferrari ci si aspetta che sia sempre in lizza per il Mondiale, mentre siamo stati lontani dalla Mercedes. Fra me e Alonso, io ho sofferto di più. Ci sono molte ragioni, legate a problemi tecnici in varie aree, che le persone della squadra conoscono. Ma dobbiamo crederci e fare il massimo, soprattutto io e Vettel, per tornare al vertice».

STOCCATA AD ALONSO «CON SEB CI SARÀ UNA ATMOSFERA MIGLIORE NEL TEAM»

CARATTERE Kimi e Sebastian adesso si troveranno per la prima volta insieme sotto lo stesso tetto. Campione di battute, scherzi e simpatia il tedesco: il pilota che vorrebbe guidare il simulatore anche la domenica. Schivo, indecifrabile e distaccato Kimi, che fa sorridere solo per la stravaganza di certe uscite alla Forrest Gump e il simulatore lo distruggerebbe. Il testimonial ide-

ale degli sponsor accanto al pilota più allergico alle pubbliche relazioni. Entrambi però uomini squadra. Carismatici ed esigenti, al punto che Raikkonen l’anno prossimo avrà Dave Greenwood come ingegnere di pista, dopo aver provato con Antonio Spagnolo e con David Lloyd.

IRIDATO 2007 Kimi Raikkonen, 35 anni, ha vinto il Mondiale F.1 nel 2007 con la Ferrari. E ha trionfato in 20 GP sui 213 disputati LAPRESSE

PAPÀ Presto per Kimi le cose cambieranno parecchio anche nel privato, visto che fra qualche settimana la fidanzata Minttu Virtanen gli darà il primo figlio. «Non so come sarà, non riesco a immaginarlo, visto che non ho esperienza. Da giovane non ci pensi. Di certo ci sarà molto di più da fare in casa. Ma sarà bello. Un grande momento. E se avrò dei problemi, farò una telefonata al mio amico Toni Vilander, che è già papà, per farmi dare dei consigli». Già, anche l’incor reggibile Kimi mette la testa a posto. Dalla vita spericolata alla James Hunt, suo idolo in quanto pilota coraggioso, playboy e «animale da party», alla routine delle giornate casa e famiglia. C’è un tempo per tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FINALE AD ABU DHABI CON LO SHOW DI KIMI ● Una sfilata di oltre 200 Ferrari ha chiuso le Finali Ferrari ad Abu Dhabi, la prima edizione lontano dall’Europa: in pista anche Raikkonen e Gené con le F60. Nella giornata conclusiva assegnati i tre titoli mondiali a Massimiliano Bianchi (Coppa Shell),Max Blancardi (Pirelli Pro) e Ricardo Perez (Pirelli Am). è toccato all’a.d. Amedeo Felisa e al vice presidente Piero Ferrari salutare il pubblico. A fianco la foto della grande famiglia rossa.


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Nuoto R Mondiali in vasca corta

clic CHE AUTOGOL L’ESCLUSIONE DAI 100 SL ● Mesi di dubbi, confronti e nessun passo indietro: non c’era posto per Orsi nei 100 sl, come da regolamento e senza logica (lui andava più veloce di Leonardi e Dotto). Fino al 2 dicembre il cambio era possibile, poi non più. Finché beffarda è arrivata la febbre di Leonardi. Risultato: un posto vacante, e nessun azzurro in finale. Una beffa nella beffa. Un autogol perfetto.

Nella foto grande a destra, l’esultanza di Marco Orsi, che compirà 24 anni l’11 dicembre. Sopra, Gregorio Paltrinieri, 20 anni, che oggi nei 1500 sl difende l’argento conquistato ai Mondiali di due anni fa INSIDE

L’urlo infinito di Orsi lancia Fede e Paltrinieri

1Lo sprinter bolognese trascina la 4x50 sl al bronzo, è la 5 medaglia a

italiana. E oggi si chiude con i 200 sl della Pellegrini e i 1500 sl di Greg Stefano Arcobelli INVIATO A DOHA (QAT)

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uattro per quattro: continuano così i Mondiali azzurri. Una staffetta di bronzo, un’altra di legno. Salutano terzi i velocisti della 4x50 sl, imprecano da quarti per 5 centesimi uomini e donne insieme nella 4x50 mista. Per consolidare il gruppo sarebbe la chiave giusta. Ma avanzano in finale i due campioni del mondo uscenti, la delfinista Ilaria Bianchi e il ranista Fabio Scozzoli, e tentano oggi di diventarlo per la prima volta Federica Pellegrini (nei 200 sl) e Gregorio Paltrinieri (nei 1500, con Detti outsider). In finale sbuca pure Erika Ferraioli, che si supera due volte

Dotto, Orsi, Magnini e Belotti INSIDE

RMagnini: «Staffette, la nostra forza Marco è il migliore e noi ci abbiamo messo il cuore»

nei 50 sl e si trova col sesto tempo tra le più grandi sprinter del pianeta grazie ad un doppio progresso che l’ha portata due volte a migliorare il record italiano fino a 24”10.

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RIVINCITA Il bronzo della 4x50 sl è un po’ il riscatto della 4x100 sl rimasta sotto il podio: il quartetto è un po’ rimescolato, e si rivela azzeccato. Perché Luca Dotto nella sua prima volta impegnato in 3 sessioni di gara (ma per la prima volta perderà poi una finale nei 100 sl che, Londra a parte, aveva sempre conquistato) comincia a costruire con un 21”45, Marco Orsi consolida in 20”43, Filippo Magnini che non è un cinquantista e ha una spalla a pezzi, resiste in 21”35 e Marco Belotti nelle cui braccia si deci-

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● Le medaglie di tutte le staffette azzurre ai Mondiali: 2 ori, 2 argenti e 4 bronzi. Le vittorie sono arrivate entrambe nel 2006 a Shanghai con la 4x100 sl e la 4x200 sl maschili

● Le medaglie conquistate da Orsi ai Mondiali di Doha 2014: l’argento nei 50 sl e il bronzo nella staffetta 4x50 sl. Sono i primi podi del bolognese in una rassegna iridata in vasca corta.

de la staffetta tira fuori un 21”33 sufficiente a respingere di 16 centesimi il Belgio, mentre la Russia che sfodera l’emergente Sedov da 20”37 e schiera due italiani adottati come Fesikov e Tikhobaev, si prende l’oro col record mondiale (1’22”60) infliggendo quasi un secondo agli Usa di Lochte. «Le staffette sono la nostra forza, Orsi è stato il migliore, noi ci stiamo mettendo tutto il cuore», detto da Magnini che si complimenta per la responsabilità ben assolta da Belotti in chiusura: «Sono uscito da 4 anni d’inferno, sto tornando a livelli decenti». Il vicecampione del mondo dei 50 sl tornerà poi in acqua insieme a Dotto e alle due ragazze, Di Pietro e Ferraioli, ma ne uscirà a mani vuote per l’inezia di 5 centesimi a vantaggio del Brasile di Cesar Cielo, sul podio con Usa e Russia che si fronteggiano tra primati vecchi e nuovi. PIÙ FARFALLA CHE RANA Fabio Scozzoli acciuffa l’ultimo tempo utile (26”36) per esserci nella finale dei 50 rana che vede già il britannico Peaty sparare 25”75. Ilaria Bianchi invece si trova il podio ipotecato dalle altre ma potrebbe sparigliare se Sjoestroem, Ottesen e Dekker dovessero sbagliare

mossa: «Ma anche io non devo sbagliare nulla, in semifinale ho fatto disastri in virata, ho dei margini (quinta in 56”65, ndr), se si libera un posto io ci sarò» per poi ammettere che la svedese da 55”13 è inarrivabile anche se è la stessa che vorrà, stavolta, sfidare Fede nei 200 sl. In vasca corta lei e l’olandese Heemskerk appaiono minacciose come mai per l’azzurra lanciata dalla medaglia in staffetta. O fa la storia o addio per sempre a questi Mondiali da 25 metri mai d’oro e con un primato (1’51”17) a rischio. VAI GREG Rispetto a Federica, che dovrà sparare già al mattino il grande tempo per non rischiare l’eliminazione visto che la finale è diretta senza il passaggio delle semifinali, Gregorio Paltrinieri torna — per difendere l’argento del 2012 — nell’arena al buio, senza aver disputato da agosto neanche un meeting di fine settimana ma dopo una parentesi australiana. «Non mi preoccupa la gara a freddo e non cambia nulla l’esito di questa gara sui miei piani dopo il grande Europeo, ho visto fluidi Cochrane e Harrison, c’è Mellouli, ci proverò comunque pur non sapendo come sto e odiando le virate». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Htut a 11 anni fa sei gare: la Fina sotto accusa 1Svezia e Norvegia contro la federazione internazionale che permette al birmano di scendere in acqua, ma lui: «Con il nuoto vivo meglio» DOHA

L

o sfruttamento dei piccoli nuotatori birmani? Non chiedetelo alla federazione internazionale, che i programmi di sviluppo nei Paesi più poveri li finanzia. Così come il governo birmano sostiene e incentiva Ahn Khaung Htut, 11 anni, a darci sotto. Al punto che oggi il ragazzino si tufferà nella prima serie dei 1500 sl, e sopporterà 60 vasche per migliorare il personale di 18’41”60 (il record del mondo di Hackett è di 14’10”10). Il baby sognava di farsi «una foto con Sun Yang», assente e nella bufera post doping. Allenato da

un giapponese, Nakayama Kazushi, il «birmanino» già fisicamente definito (165 cm per 50 kg) ha gareggiato già come neanche Katinka Hosszu: 400 sl, 50-100-200 dorso, 100 misti. E’ in compagnia di altre due undicenni: Su Moe Theint San (7 gare tra rana, delfino e misti), e Khant Khant Su San (dai 100 agli 800 sl, e 100-200 farfalla). I baby non sono passati inosservati alle delegazioni di Svezia e Norvegia, il cui presidente Per Rune Eknes Aftenposten, ha reagito duramente: «Questi bambini non c’entrano nulla, qui». «A 11 anni non si può partecipare a competizioni #mondiali.Dovrebbero esserci regole imposte

che lo vietano #Doha2014», twitta e tuona Filippo Magnini.

Il birmano Ahn Khaung Htut

DUE PISCINE Myanmar è uno dei Paesi (tra i 171 partecipanti a Doha su 207) invitati dalla Fina che, secondo l’accusa, strumentalizza i Paesi sottosviluppati. Nella capitale birmana nuotano non più di 80 ragazzi in due piscine della capitale Naypyidaw. Il piccolo Ahnt, che ha una sorella, dice di essere rimasto stregato dal nuoto dopo aver imparato per «imparare a sopravvivere». Insiste il presidente norvegese: «E’ una questione di principio, questi ragazzi sono troppo esposti in gare di questo livello. E i costi? Bisognerebbe pagare e

non essere invitati». E’ chiaro che i tempi A e B della Fina sarebbero impossibili per questi ragazzi precoci catapultati sulla scena iridata. Ma, appunto, la scappatoia c’è. Così come il regolamento open: nel nuoto si può partecipare a partire da qualsiasi età, e soltanto nei tuffi, per questioni di sicurezza, il limite è di 14 anni. Più che le regole, è il senso della crescita di questo baby birmano che ha ritmi frenetici allo stesso modo di un australiano o americano, a far riflettere. Sveglia alle 5.30 del mattino, allenamento sino alle 9, poi la scuola, la pausa pranzo alle 15, il secondo allenamento dalle 16 alle 19. Più maturo della

sua età, disinvolto come un adulto. Sciolto. «Paura? No, solo per la prima gara ne ho avuta un po’, ma era normale. Adesso non sono più preoccupato, mi sto divertendo: mi sembra tutto così normale». E pensa da grande ai Mondiali in vasca lunga di Kazan («Spero di esserci, le mie amiche c’erano già a Barcellona nel 2013») se non ai Giochi olimpici. Troppo piccoli e neanche il tempo di capire se siano precoci prodigi. E’ tutto anticipato, tutto troppo rapido. «Vivo meglio perché nuoto? Di sicuro». E’ la nuova età del nuoto. Senza limiti o, peggio, pudori. s.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Pallavolo R Anticipi 8ª donne

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

Il passato è battuto Sempre super Diouf

LE ALTRE GARE

1Valentina (28 punti) trascina Busto Arsizio al successo al

tiebreak contro Bergamo. Bel duello con la Plak che ne fa 32

Alia Atkinson, 26 anni, mostra la sua sorpresa all’arrivo dei 100 rana iridati

Giamaica storica non è solo corsa Atkinson d’oro nei 100 rana DOHA

L

a sorpresissima della rana: per l’oro mai visto. Alia Shanee Atkinson ha fatto piangere la piccola grande Ruta. E regalato il primo oro mondiale nel nuoto alla Giamaica, patria dei velocisti di terra e non di acqua. Usain Bolt lo conosce ma non lo frequenta se non per le cerimonie e gli impegni pubblici, essendo di stanza negli Usa, all’Università del Texas e poi in Florida, dove Chris Anderson l’allena da sempre, dal 2001.

LEGNO C’era pure lei, a Londra, quando la quindicenne Ruta Meilutyte sbancò nei 100 della specialità più tecnica: ma lei non festeggiò, con un rammarico indimenticabile ed un quarto posto in 1’06”93 che solo la forza d’animo ti può far superare. Perciò quando vede sul tabellone lampeggiare il suo 1’02”36 con a fianco record mondiale (eguagliato), ma soprattutto quei dieci centesimi in meno necessari a battere la lituana, Alia esita prima di esultare incredula, impiega un po’ a rendersi conto dell’impresa inedita regalata ad un paese che ai Mondiali, né in vasca corta né in quella lunga, aveva potuto vivere. Finora s’era distinta per i podi in Coppa del Mondo, non ha mai raccolto neanche un terzo posto ai Panamericani, ma solo un argento e un bronzo nei 50 e 100 ai Giochi del Commonwealth di Glasgow di luglio, nonché l’argento di Doha nei 50 non olimpici, ma indicativi che la sua condizione sembrava smagliante. A Barcellona 2013 non era andata

oltre il 9° posto: rappresentante, appunto, di un altro nuoto. Una specialista. Che voleva il lieto fine, ben sapendo che le speranze di battere Ruta fossero davvero esigue dopo l’1’02”43 della semifinale. «Negli ultimi 25 metri sono scoppiata» ammetterà la lituana di stanza a Playmouth. ABITUDINI Che ci credesse poco pure Alia, è nelle parole del dopo: «Non sono abituata a vedere il numero 1 accanto al mio nome, volevo solo finire in crescendo, ed in verità vedevo che recuperavo su Ruta». Che per un tocco troppo lungo ha consegnato la giornata memorabile alla caraibica naturalmente «sotto shock, chi avrebbe potuto pensare che Ruta non avrebbe fatto lei il record mondiale». Ora sono entrambe le detentrici, ed anche questa è una bella storia in vista dell’estate in vasca lunga, dove ci sarà la controprova iridata a Kazan. Una ventiseienne che batte una diciassettenne considerata imbattibile. Alia è una che crede molto nelle prospettive del nuoto caraibico: è impegnata a fare proselitismo e adesso «grazie a questo oro avrò più possibilità per dimostrare che non solo negli Usa possono nascere i campioni in piscina». La sua rana-reggae è fatta di impegno sociale, ottiene contributi per far costruire piscine in Giamaica: «Abbiamo almeno 32 ragazze che promettono» racconta Alia, che ammette: «So bene che non sono famosa come Bolt, ma ora anche il nuoto ha la sua campionessa del mondo in Giamaica. E’ il giorno più bello della mia vita». s.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’azzurra Valentina Diouf, 23 anni, attacca eludendo il muro della Foppapedretti Bergamo RUBIN/LEGADONNE

Federico Errante BERGAMO

«F

iocco di neve» gela il suo passato, ancora una volta. Dopo aver trascinato le compagne al successo nello spareggio per la finale di Supercoppa, stavolta Valentina Diouf torna a Bergamo per la prima volta ed è ancora lei a sorridere. Sul 3-2 con cui Busto Arsizio batte la Foppapedretti sono però incise a caratteri cubitali anche le firme di Lyubushkina da una parte e di Plak dall’altra, proprio colei che in rossoblù non la sta facendo rimpiangere. L’olandese, peraltro, numeri alla mano, vince anche la sfida a distanza con la milanese (32 a 28) per una soddisfazione che, seppur parziale, consente alle bergamasche di restare davanti in classifica. In ogni caso Valentina preferisce ricevere regali piuttosto che farne. E una volta in campo inizia a martellare con la solita efficacia.

CHE PRIMO SET Le emozioni restano proprio in panchina tanto che il primo set la vede chiudere con 9 punti , ciò nonostante è Bergamo ad imporsi 25-22 trascinata da Plak. Valentina poi trascina Busto nel secondo e nel terzo set ), alzando le percentuali (67%). L’orgoglio e la grinta sono due caratteristiche delle sue ex compagne che però lei conosce fin

TIEBREAK La griffe c’è anche nel tie-break anche se a decidere è, di fatto, un diagonale out di Sylla capitalizzato da Marcon che non sbaglia il pallone del successo. Due punti al suo presente, uno a Bergamo da cui, lo ricordiamo, è in prestito. Ecco perché immaginiamo che Valentina, in cuor suo, non potesse sognare un ritorno più dolce.

BERGAMO-BUSTO 2-3 (25-22, 18-25, 21-25, 25-21, 13-15) FOPPAPEDRETTI BERGAMO Melandri 6, Plak 32, Sylla 13, Paggi 6, Radecka 4, Loda 13, Merlo (L), Mori 1, Mambelli, Tasca, Deesing. Non entrata: De Cortes. All. Lavarini. UNENDO BUSTO ARSIZIO Wolosz 4, Hevelkova 12, Michel 13, Diouf 28, Marcon 12, Lyubushkina 12, Leonardi (L), Perry 1, Rania, Degradi, Camera. Non entrate: Pisani. All. Parisi. ARBITRI: Lot e Florian NOTE: Spettatori 1983, incasso 14794 euro. Durata set: 30’, 26’, 27’, 32’,18’ totale 133’. Foppapedretti: battute sbagliate 8, vincenti 5, muri 8, errori 26, seconda linea 5. Unendo Yamamay: battute sbagliate 8, vincenti 4, muri 11, errori 28, seconda linea 4 . Trofeo Gazzetta: 6 Plak 5 Lyubushkina 4 Marcon 3 Merlo, 2 Diouf 1 Loda © RIPRODUZIONE RISERVATA

Che colpo Firenze a Piacenza ● PIACENZA – (m.mar.) L’ex piacentina Turlea gioca un brutto scherzo alla squadra con cui ha vinto lo scudetto: con 27 punti personali. PIACENZA-FIRENZE 1-3 (21-25, 25-23, 28-30, 19-25) REBECCHI PIACENZA: Vargas Valdez 9, Dirickx 1, Sorokaite 12, Leggeri 7, Van Hecke 9; Di Iulio 18, Carocci (L), Valeriano, Angeloni, Brussa 7, Caracuta 1, Wilson 2. N.e. Poggi (L). All. Chiappini IL BISONTE FIRENZE: Petrucci 4, Pascucci 9, Bertone 1, Turlea 27, Negrini 11, Calloni 13; Parrocchiale (L), Pietrelli, Mastrodicasa 2, Lilom. N.e. Poggi, Savelli (L), Vingaretti.

All. Vannini ARBITRI: Zucca e Pol NOTE Spettatori 2200. Durata set: 27’, 31’, 36’, 27’; tot. 121’. Rebecchi: b.s. 8, v. 2, m. 13, s. l. 3, e. 36. Il Bisonte: b.s. 12, v. 0, m. 9, e. 27. Trofeo Gazzetta: 6 Turlea, 5 Calloni, 4 Brussa, 3 Parrocchiale, 2 Negrini, 1 Di Iulio OGGI 8 giornata, ore 18: ForlìConegliano; Modena-Novara; Urbino- Casalmaggiore; Scandicci- Montichiari Classifica: Novara 20; Modena 18; Piacenza 15; Casalmaggiore, Conegliano, Bergamo 14; Busto Arsizio 13; Montichiari 8; Firenze 7; Scandicci 6; Forlì 3; Urbino 0.

SUPERLEGA Testacoda a Monza Latina e Perugia in striscia positiva Oggi, 9ª giornata, ore 18 MONZA-MACERATA (giu.ma.m.g.) Rescisso il contratto con lo schiacciatore francese Quesque, Monza è a caccia di un sostituto, mentre si è raffreddata la pista che portava al prestito da Piacenza dell’olandese Ter Horst. «Non abbiamo niente da perdere, mi auguro che i ragazzi si sentano gagliardi e orgogliosi di giocare una partita come questa», commenta il tecnico Vacondio. Formazione: Jovovic-Padura Diaz opposto, Galliani-Botto schiacciatori, Gotsev-Elia al centro, libero De Pandis Reduce da due sconfitte consecutive Macerata cerca il riscatto per tornare in vetta anche se per una sola notte. Pure Fei, vittima di una distorsione a un piede col Belgorod, è partito coi compagni ma sarà in panchina. Giocheranno Baranowicz-Sabbi, Podrascanin-Stankovic, KurekParodi, Henno libero. LATINA-PIACENZA (p.a.-m.mar) Nessuna defezione per Latina sempre a punti nelle ultime cinque partite. Blengini si affida a SottileStarovic, Van de Voorde-Rossi, Skrimov-Urnaut, libero Manià. Ma a Piacenza porta bene il campo di Latina: dal 2002 a oggi ha sempre conquistato punti in casa dei laziali, con i quali ha vinto gli ultimi 5 confronti. Da opposto debutta il cubano Poey, con Zlatanov che torna schiacciatore. Da definire tutti gli altri ruoli, con l’unica certezza di Mario Junior libero: Alletti, Ostapenko e Kohut in lotta per due posti al centro, Massari, Papi e Ter Horst si contendono una maglia da schiacciatore. Ex di Piacenza ora a Latina, Manià, Urnaut, Semenzato e Blengini. PADOVA-RAVENNA (ma.s.-s.cam) Al PalaFabris debutano e nuove panchine in stile calcio. Baldovin conferma: Orduna-Giannotti, Mattei-Volpato, Quiroga-Rosso e Balaso libero. Kantor ha dubbio Koumentakis, che ha saltato gli ultimi allenamenti per un’infiammazione al piede destro. Convocato Renan, da due giorni senza più gesso alla mano sinistra. PERUGIA-MILANO (an.me.giu.ma.) Reduci da otto vittorie consecutive (tra campionato e Champions) umbri al completo: Grbic ripresenterà al centro Barone, ancora preferito a Buti, in banda tocca a Maruotti, con Vujevic in panchina. Per Milano ancora out Robert Horstink (infiammazione a un ginocchio). Formazione: Kauliakamoa-Bencz, Valsecchi- De Togni, ViniciusVeres, Rizzo libero. MOLFETTA-VERONA (f.v.-r.pu.) Nel Molfetta ancora fuori Piscopo, per infortunio. Al suo posto il giovane Bossi, classe ‘94. Opposto sarà Kooistra, in banda Noda Blanco e Sket, libero Romiti. Dubbio i regia tra Spirito e Hierrezuelo. Verona punta alla terza vittoria e ritrova Zingel a tempo pieno: CoscioneGasparini, Deroo-Sander, AnzaniZingel, Pesaresi libero. Domani MODENA-SANSEPOLCRO Riposa TRENTO CLASSIFICA Modena 21; Macerata 19; Trento 18; Perugia 16; Latina 14; Verona, Ravenna 12; Molfetta, Piacenza 9; Sansepolcro 6; Padova 5; Milano 2; Monza 1.

Olimpiadi R Sessione Cio a Montecarlo

LA GUIDA Finali. Uomini. 50 dorso: 1. Manaudou (Fra) 22”22 (rec. mond., prec. 22”61 Schneider, Usa, 22-11-09 a Singapore; rec. eur., prec. 22”74 Donets, Rus, 25-11-10 a Eindhoven); 2. Godsoe (Usa) 23”05; 3. Donets (Rus) 23”05. 50 farf.: 1. Le Clos (Saf) 21”95; 2. Santos (Bra) 22”08; 3. Govorov (Ucr) 22”49. 4x50 sl: 1. Russia 1’22”60 (Morozov 21”01, Sedov 20”37, Tikhobaev 20”59, Fesikov 20”63, rec. mond., prec. 1’23”36 15-12-013 a Herning); 2. Usa 1’23”47 (Schneider 21”05, Shields 20”99, Feigen 20”79, Lochte 20”64); 3. Italia 1’24”56 (Dotto 21”45, Orsi 20”43, Magnini 21”35, Belotti 21”33); Donne, 100 rana: 1. Atkinson (Giam) 1’02”36 (rec. mond. eg., Meylutite 1210-13 a Mosca); 2. Meilutyte (Lit) 1’02”46; 3. Nijhuis (Ola) 1’04”03. 200 mx: 1. Hosszu (Ung) 2’01”86 (rec. mond., prec. 2’02”13 31-8-14 a Dubai); 2. O’Connor (Gb) 2’05”97; 3. Margalis (Usa) 2’06”68; batt.: 18. Pirozzi 2’10”57 (p.); 31. Polieri 2’19”19. Uomini-donne. 4x50 mx: 1. Usa 1’28”57 (Schneider 20”94, Grevers 20”75, Kennedy 23”63, Weitzeil 23”25,

troppo bene tanto è vero che la Foppapedretti torna prepotentemente in carreggiata sfruttando la crescita esponenziale della solita Plak, ma contestualmente del lampante appannamento di Valentina (Parisi non a caso la richiama accanto a sé sul 14-19 per poi rigettarla nella mischia, con scarsi risultati, tre punti dopo).

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rec. mondiale, prec. 1’29”53 Russia 14-12-2013 a Herning); 2. Russia 1’29”13 (Sedov 20”59, Morozov 20”65, Popova 23”93, Nasretdinova 23”96, rec. eur.), 3. Brasile 1’29”17 (Cielo 20”65, De Lucca 21”03, Medeiros 23”58, Oliveira 23”91); 4. Italia 1’29”22 (Dotto 21”61, Orsi 2’”44, Di Pietro 23”92, Ferraioli 23”25, rec. it. prec. 1’30”06 del 14-12-13 a Herning). Semifinali. Uomini. 100 sl: 11. Dotto 47”26 (22”56). 50 rana: 8. Scozzoli 26”36; 10. Toniato 26”52 (p.). 100 mx: 9. Orsi 53”94 (p.). Donne. 50 sl: 6. Ferraioli 24”10 (rec. it.., prec. 24”12 batt., prec. 24”37 12-1114 a Massarosa); 13. Di Pietro 24”37 (3° t. it. all time). 50 dorso: 13. Barbieri 27”01. 100 farf.: 5. Bianchi 56”65; 13. Di Liddo 57”45 (b. 57”34, 2° t. ital. alltime). OGGI Batterie ore 7.30 ital., finali 16, (dir. Rai Sport 2 ed Eurosport): 4x50 sl D, 200 dorso U, 200 rana D, 200 farf. U, 200 sl D, , 4x100 mx U, 4x100 mx D, 1500 sl U. Finali: 4x50 sl D, 100 sl U, 50 dorso D, 200 dorso U, 200 rana D, 100 mx U, 100 farf. D, 50 rana U, 50 sl D, 200 farf. U, 1500 sl U, 200 sl D, 4x100 mx U, 4x100 mx D.

Giochi più economici E le candidature adesso fioccano Gianni Merlo MONTECARLO

B

envenuti alla 127a Sessione del CIO, quella della svolta», recita un cartello. Thomas Bach è stato un maestro nel creare questo avvenimento, una quasi assemblea costituente, che non esisteva: si è inventato l’appuntamento straordinario per lanciare l’Agenda 2020. Significa che è stato prepara-

to un documento in 40 punti, col lavoro di 14 commissioni per riformare la Carta Olimpica. Era necessario gerovitalizzare le vecchie regole e pensionarne alcune. Bach ha in testa una piccola rivoluzione, si è reso conto che la corazzata olimpica fa acqua, infatti erano evaporate le candidature per l’Olimpiade d’Inverno. QUANTI CANDITATI C’era bisogno di rendere il programma olimpico meno rigido nelle regole per la costruzione degli im-

Thomas Bach (60), presidente Cio EPA

pianti. Ad esempio per i Giochi invernali di Pyeongchang si sta pensando non costruire la pista da bob e di trasferire altrove (Nagano?) la gara, risparmiando 120 milioni. Così si è riaccesa la voglia di ospitare i Giochi estivi. Finora ci sono otto ipotesi di candidatura. Gli Stati Uniti a marzo

sceglieranno fra Washington, Boston, Los Angeles e San Francisco; la Germania fra Berlino e Amburgo, il Sudafrica fra Durban e Johannesburg. Poi ci sono Doha (Qatar), Roma, Parigi (Fra), Melbourne (Aus) e Budapest (Ung). La scelta sarà nel 2017 e già si rincorrono le previsioni. Qualche membro del Cio è convinto che se gli Usa presenteranno una candidatura decente, sarà difficile scalzarla. Bisognerà pur essere riconoscenti alla NBC che ha garantito nei prossimi anni due miliardi di dollari. Altri dicono che se fosse presentata Berlino per gli altri rimarrebbero i piazzamenti di consolazione. Roma è outsider di lusso. Ma per spuntarla con quei colossi la nostra capitale dovrà essersi ripulita dall’ultimo devastante scandalo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Basket R Serie A: la nona giornata

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

«Con Hackett siamo tanti Senza lui gioco meglio»

1 Stasera Milano a Sassari per il big match, parla MarShon Brooks:

«Daniel ci dà un’altra dimensione. Ma con tanti realizzatori è difficile»

Giuseppe Nigro MILANO

S

embra passata una vita. Sassari-Milano, il posticipo di stasera (20.30, RaiSport2), è sulla carta la sfida tra il meglio della serie A, quelle che in estate erano la favorita d’obbligo e la prima delle sfidanti, le squadre che si sono divise gli ultimi trofei italiani, le nostre due rappresentanti in Eurolega. Sembra passata una vita dal primo showdown della stagione, la Supercoppa vinta da Sassari. Il Banco guidato dai 25 punti di Dyson. L’EA7 con il gruppo storico che fatica, trascinata dai 59 punti in tre dei nuovi Brooks, Kleiza e Ragland. Il resto della stagione poi è andato un po’ diversamente... «E’ una grande partita contro una delle migliori squadre in Italia - dice MarShon Brooks, che quel giorno ne fece 26 -. Sassari ti porta a giocare partite come quella, mai chiuse: tante triple, ritmi alti, corri e tira. Anche a -20 sapevamo che in una partita con tanti possessi potevamo rientrare, ma poi alla fine ci è mancata la benzina». Lo dipingono come un bravo ragazzo aperto ai cambiamenti, in campo e fuori, imposti dal salto dalla Nba all’Europa. Ma non basta il talento da stella a cambiare in poche settimane la tenerezza che ti resta

DALLE SEDI In casa Dinamo alle 20.30, diretta su RaiSport 2 Così la 9a giornata (ore 18.15) SASSARI-MILANO (20.30, RaiSport 2) Arbitri: Begnis, Borgioni, Paglialunga. (g.d.) Tutto esaurito per il big match con l’Olimpia. Qualche acciaccato ma Dinamo al completo, così come l’EA7.

attaccata quando cresci per anni in contesti non vincenti. C’è anche questo dietro a un’altalena andata di recente dai 37 punti a Varese agli 8 minuti col Bayern. Ma non solo. «Innanzi tutto l’adattamento al gioco europeo. In Nba attaccavo molto il ferro, qui senza l’infrazione di tre secondi difensiva, per trovare buoni tiri – mi ha suggerito il coach – devo cercare altre conclusioni, meno sottomano e più arresto e tiro, invece di cercarmi problemi solo per voler arrivare al ferro».

BOLOGNA-AVELLINO Arbitri: Taurino, Mattioli, Morelli. (n.z.-l.z.) Allan Ray ha smaltito la contusione a un ginocchio e sarà regolarmente in campo. Portannese invece non ce la fa, bloccato da una tallonite. Avellino al completo, la seguiranno 150 tifosi. PESARO-VENEZIA Arbitri: Mazzoni, Vicino, Attard. (cam.ca-m.c.) Consultinvest con il dubbio Myles (caviglia). Poco prima del match si deciderà se utilizzarlo. Moore (ginocchio) e Viggiano (spalla) recuperati, ma non al top. In panchina Nelson, ma difficilmente sarà impiegato. CASERTA-TRENTO Domani, ore 20, RaiSport 1 Classifica Venezia, Reggio Emilia** 14; Sassari, Milano 12; Cremona, Brindisi** 10; Cantù, Avellino, Trento 8; Bologna*, Pistoia, Roma, Capo d’Orlando**, Varese** 6; Pesaro 4; Caserta 0. *: -2 penalizzazione,**:una gara in più.

IN ITALIA GIOCO PIÙ AGGRESSIVO. REGOLE DIVERSE DALLA NBA: HO DOVUTO CAMBIARE LE MIE CONCLUSIONI MARSHON BROOKS GUARDIA EA7 MILANO

parte. Quando c’è in campo Gentile, provo a giocare sulle opportunità che nascono dalla sua presenza e dalle scelte delle difese. Non è sempre questione di segnare, e a volte non è semplice con tanti realizzatori in squadra. A Varese è stata la mia serata, c’era bisogno che fossi aggressivo viste le assenze». Ha detto anche in Nba che le serve spazio per rendere al meglio. Come si conquista? «Giocando bene. E’ una lunga stagione. Devo solo dimostrare di poterlo fare con continuità, e le cose miglioreranno». MarShon Brooks, 25 anni, 15 punti di media in serie A, 8.1 in Eurolega CIAM

CON CAPO D’ORLANDO

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VARESE OK A BRINDISI

Della Valle-Polonara Rautins sette triple Reggio azzurra Pozzecco respira prima per una notte Si rompe Simmons

ROMA-CREMONA Arbitri: Lanzarini,Sardella,Ranaudo (a.p.-a.r.) Acea al completo. Cremona in emergenza. Una lesione muscolare al retto femorale della coscia sinistra fermerà Clark. In dubbio anche Gazzotti alle prese con una forma influenzale. CANTU’-PISTOIA Arbitri: Baldini, Rossi, Di Francesco. (p.t.-f.l.) Buva in dubbio (frattura setto nasale). Potrebbe giocare con una maschera. Pistoia recupera Filloy (tendine rotuleo) e D.Cinciarini (guai muscolare).

Ha un rendimento diverso in campionato e in Europa: dipende dal diverso livello fisico? Dalle diverse rotazioni con o senza Hackett? «A seconda che ci sia o meno Hackett nelle rotazioni cambiano lo spazio, le opportunità e anche il ruolo: in campionato gioco più aggressivo e mi sento più a mio agio, l’ingresso di Hackett ci dà un’altra dimensione». Senza Hackett, Gentile e Kleiza ecco la sua gran partita di Varese. Ma loro ci sono e avere tanti buoni giocatori è la forza di Milano. Qual è il giusto equilibrio? «Credo che stiamo facendo un buon lavoro. Penso di fare la mia

Secondo il suo successo dipende dalla capacità di adattamento. Come procede? «Con alti e bassi, ma per la maggior parte direi bene. Posso migliorare, e d’altra parte siamo a dicembre. Gli aggiustamenti più difficili? Le regole, come detto. L’ambientamento è andato bene, con tanta gente che parla inglese, e tutto vicino: un posto per mangiare, per un gelato, un film. Il club mi fa sentire a mio agio anche fuori dal campo. Milano è bella. Ma la maggior parte del tempo la passo ai videogiochi, restando in contatto con i miei amici negli Stati Uniti». All’arrivo disse che allenarsi di più, in Europa, le sarebbe stato utile per migliorare. In cosa? «Le diverse regole spingono a migliorare aspetti diversi del gioco.

E’ un contesto molto fisico ma c’è anche tanto talento, alto livello. Anche solo il fatto di sfidare buoni giocatori ti rende migliore».

Amedeo Della Valle, 21 anni CIAM REGGIO EMILIA CAPO D’ORLANDO

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(15-13, 35-28; 51-44) GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 2 (1/6, 0/2), Diener 3 (1/2, 0/5), Taylor 5 (1/3, 1/6), Polonara 15 (6/8, 1/ 4) Cervi 4 (2/3); Mussini 12 (2/4, 2/4) Della Valle 25 (5/8, 4/6), K. Lavrinovic 3, Silins 4 (0/2, 1/2 ), Pini 4 (2/3). N.e.: Pechacek. All. Menetti UPEA CAPO D’ORLANDO: Henry 9 (3/7), Freeman 9 (4/8, 0/5), Burgess 8 (0/5, 1/4), Archie 11 (0/4, 3/7) Hunt 11 (5/11); Basile 5 (1/1, 1/2), Soragna 12 (3/6, 2/4). N.e.: Motta, Pecile, Strati. All. Griccioli. ARBITRI: Paternicò, Lo Guzzo, Biggi. NOTE – T.l.: RE 10/12, CdO 12/19. Rim.: RE 44 (Polonara 14), CdO 40(Freeman 9). Ass.: RE 18 (Cinciarini 7), CdO 5 (5 con1). Progr.: 5’ 4-9, 15’ 24-20, 25’ 44-32, 35’ 63-50. Usc. 5f.: Silins 34’ 33” (62-50). Spett. 3500

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chille Polonara ci mette muscoli ed intensità, Della Valle il talento of-

fensivo e Reggio Emilia sconfigge Capo d’Orlando, agganciando momentaneamente al primo posto Venezia (in campo oggi). Sono loro a far saltare il bunker difensivo di coach Griccioli, il primo facendosi sentire in area, il secondo colpendo dalla lunga distanza con tiri che ricordano quelli «ignoranti» di Gianluca Basile, da cui Della Valle ha ricevuto il premio di «mvp» del mese di ottobre. Gli elogi arrivano anche dal suo coach, Max Menetti: «Ha fatto una partita solida e con l’atteggiamento giusto, con Basile ha in comune il senso del canestro e il talento». L’analisi del tecnico spazia poi sulla partita: «Abbiamo ottenuto una bella vittoria, abbiamo saputo soffrire ricevendo grande energia soprattutto dai nostri ragazzi giovani. Gestiamo una situazione di condizione disomogenea fra i nostri atleti, ma apprezzo tantissimo lo spirito di sacrificio che ognuno di loro esprime e basta vedere l’applicazione difensiva con cui ha giocato Drake Diener per capire a cosa mi riferisco». Lucida l’analisi di Giulio Griccioli: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ma sinceramente oggi non mi sento di tirare la croce addosso a nessuno. Abbiamo giocato in 7 non per scelta tecnica ma per esigenze ed è chiaro che alla lunga queste cose le paghi. Ma noi crediamo sempre nel nostro lavoro e sono convinto che alla lunga pagherà». Francesco Pioppi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andy Rautins, 28 anni CIAMILLO BRINDISI 69 VARESE 71 (14-19,34-34,56-48) ENEL BRINDISI: Pullen 14 (4/7, 2/7), Denmon 15 (3/5, 2/6), Turner 7 (1/2, 1/3), James 15 (6/8, 1/3), Simmons 2 (1/2); Mays 10 (3/6, 1/3), Cournooh (0/1 da tre), Zerini 3 (1/5, 0/1), Bulleri (0/2 da tre). N.e.: Morciano. All. Bucchi. OPENJOBMETIS VARESE: Robinson 7 (2/4), Rautins 24 (1/1, 7/11), Diawara 11 (0/4, 3/8), Eyenga 7 (2/7, 1/2), Daniel 8 (4/9); Callahan 12 (1/1, 3/5), Deane 2 (1/3), Okoye. N.e.: Casella, Balanzoni, Pietrini, Lepri. All. U.Ducarello. ARBITRI:Sabetta, Filippini, Aronne NOTE - T.l.: Bri 8/12, Var 7/10. Rimb.: Bri 30 (Zerini 5), Var 41 (Daniel 12). Ass.: Bri 11 (Turner 4), Var 18 (Rautins 5). F. tecnico.: 29’34’’ Eyenga (53-48).

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arese, tornata alla vittoria dopo sei sconfitte consecutive e sorretta

da un immenso Rautins (7/11 da tre) ritrova fiducia. L’Enel non riesce a battere la sfortuna. Perde contro Varese dopo una partita nervosa e brutta dal punto di vista dello spettacolo, confermando la statistica che l’ha vista sempre sconfitta in serie A alla nona giornata. Ancora più importante perde dopo sette minuti di gioco per un brutto infortunio al ginocchio sinistro, Cedric Simmons (probabile rottura del tendine rotuleo, stagione finita), assenza pesante che ha scombinato i piani tattici della formazione brindisina. «Sono molto dispiaciuto per l’infortunio a Cedric – ha detto scuro in volto Piero Bucchi – ha mandato nello sconforto la squadra e il nostro piano partita. Abbiamo sofferto a rimbalzo (31-40 il computo in favore dei lombardi) e giocato a strappi. Non voglio cercare scuse: siamo stati sconfitti da una buona squadra, che alla fine ha realizzato, con freddezza due canestri importanti». Tensione a fine partita in sala stampa quando i festeggiamenti di Varese con Pozzecco in testa (squalificato, in panchina al suo posto Ducarello: «Spero che la vittoria sia la medicina giusta») si sono accavallati alla tensione in casa pugliese per il grave infortunio di Simmons. Giuseppe Mazzone © RIPRODUZIONE RISERVATA

NBA, A-2 GOLD E DONNE nella pagina delle Tuttenotizie

IL PROVVEDIMENTO

Tifosi Olimpia irruppero in palestra: tolti i Daspo

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ra l’11 febbraio quando un gruppo di una cinquantina di tifosi di Milano irruppe all’allenamento dell’Olimpia dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Seguirono le identificazioni e, nei giorni successivi, 42 Daspo disposti dalla Questura. Ad agosto furono sospesi dal Tar della Lombardia in attesa della sentenza di merito. Che è arrivata, disponendo l’annullamento dei Daspo. Con una serie di motivazioni. Innanzi tutto quella usata già per la sospensione: «L’episodio non può dirsi avvenuto “in occasione o a causa di una manifestazione sportiva” bensì di un allenamento settimanale». Più specificamente «per manifestazioni sportive si intendono le competizioni nell’ambito delle attività previste dalle federazioni sportive e dagli enti riconosciuti dal Coni». Quindi non gli allenamenti. «È comunque dirimente rilevare che i fatti accaduti non sembrano integrare gli estremi dell’aggressione fisica o delle minacce. Decisiva l’analisi del video: pur considerata la concitazione, non è emersa alcuna condotta di carattere minaccioso o violento, quanto piuttosto un confronto». E in un altro procedimento si parla di «travisamento dei fatti, non essendo stata raggiunta la soglia di allarme (cioè il pericolo di una lesione, anche solo potenziale, dell’ordine pubblico)».

IL COMMENTO di MASSIMO ORIANI

IL GIUDICE ESAGERA: COSÌ LEGITTIMA L’INVASIONE La lotta alla violenza nello sport è una battaglia quotidiana, combattuta su mille fronti. Non ha bisogno di autogol come quello del Tar della Lombardia. Ci sta l’accettazione del ricorso, come leggete sopra. Ma la motivazione include un passaggio pericoloso, perché crea un precedente: «Ad avviso del Collegio, quella verificatasi è una situazione molto comune nello sport... che non ha affatto integrato gli estremi dell’aggressione fisica, minacce o intimidazioni, tanto che l’Olimpia, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, ha sensibilmente migliorato le proprie prestazioni fino a vincere il campionato: il che denota una tensione positiva tra squadra e tifoseria». Quindi, invadete pure tifosi, così la vostra squadra vincerà. Lasciamo che sia il coach a creare la tensione positiva, è uno dei suoi compiti. Quello dei tifosi è applaudire o manifestare – al palazzo – il disappunto, civilmente. Stop. Sarebbe bene che lo capisse anche chi emette sentenze forse con un pelo di leggerezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Sci R Coppa del Mondo in America

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

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Lampo Vonn: la regina è tornata 1La statunitense (60 vittoria, 15

a Lake Louise) trionfa nella discesa alla seconda gara dal rientro dopo l’infortunio del febbraio 2013 ai Mondiali. Settima Elena Fanchini a

a

va le prime medaglie mondiali. Una gara maledetta, rinviata di 5 ore per la nebbia, disputata sulla neve marcia per la pioggia. Sul penultimo salto prima del traguardo Lindsey è atterrata male, tutto il peso sul ginocchio destro e l’articolazione non ha retto. Si è piegata innaturalmente all’interno e la statunitense è rimasta nella neve. Rottura del legamento crociato anteriore, del collaterale mediale, della capsula. Insomma, un ginocchio a pezzi. Ritorno precipitoso sull’aereo privato di Tiger Woods e operazione a Vail, il tentativo di rientrare forse troppo presto, un’altra caduta in allenamento a novembre a Copper Mountain, un altro stop. Ha tentato di rientrare a dicembre 2013 a Val d’Isere, ma dopo il salto della Bosse Emile, ha piegato sulla destra e si è fermata. Quel ginocchio non teneva, un’altra operazione a Vail. E questa estate c’era chi sussurrava che quel ginocchio dava ancora problemi, che Lindsey continuava a uscire dal cancelletto solo per onorare il contratto milionario con i Mondiali di Vail. Balle.

Pierangelo Molinaro

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lziamoci in piedi e leviamoci il cappello, Lindsey Vonn lo merita. Perché ieri alla seconda gara dopo un terribile infortunio, ha vinto la discesa di Lake Louise, il suo 60° successo in Coppa del Mondo, a due sole lunghezze dall’austriaca Anne Marie Moser Proell, la primatista. Certo, Lake Louise è la sua pista preferita dove, fra discese e superG aveva già vinto 14 volte, una collana iniziata nel dicembre 2004, ma questo successo è forse il più importante della carriera, quello che segna il ritorno di un campionessa inimitabile, forse la più grande.

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● Le vittorie in Coppa del Mondo che mancano alla Vonn per raggiungere Anne Marie Moser Proell. Ora Lindsey è a quota 60

LA CLASSE Perché non è facile andare al massimo quando si rientra da un infortunio, è come se sotto la tavoletta dell’acceleratore ci fosse un invisibile spessore che evita di andare a fondo. Una grande campionessa come la svizzera Vreni Schneider diceva che nello sci ossa e legamenti guariscono sempre molto prima dell’anima. Aveva ragione, una legge universale, ma non valida per Lindsey Vonn. Perché questa ragazza figlia di una coppia di avvocati del Minnesota oltre a una grande coraggio ha pure un cuore immenso, quello che ieri l’ha spinta fuori dal cancelletto con quella luce grigia che ti impedisce di vedere le rughe della neve

senza remore e complessi. Un «reset» alle paure impressionante. Luce e visibilità potevano essere un’ulteriore remora a spingere a fondo per una post infortunata , ma Lindsey ieri ha voluto provare principalmente a se stessa di essere sempre una campionessa, che non ci sono Shriffrin, Maze o Fenninger che tengono, che può tornare ad essere la numero uno. Adesso le altre tremano.

Lindsey Vonn, 30 anni, in azione e, sotto, la gioia per un successo che mancava dal gennaio 2013

LA CADUTA La Vonn quando si è fatta male nel febbraio 2013 nel superG dei Mondiali di Schladming era la numero uno. Pochi giorni prima della rassegna iridata aveva vinto a Maribor, in Slovenia, il terzo gigante della carriera. Poi quell’infortunio terribile nella gara che assegna-

LO SCHIAFFO Ieri la Vonn ha schiaffeggiato le avversarie e con la sua discesa le ha terrorizzate. La Maze, vincitrice sabato della prima discesa canadese, ha commesso più di un errore e si è piazzata ottava, davanti alla Fenninger. Ma Lindsey ha sciato meglio di tutte, trovando quelle pieghe in curva che solo lei sa fare senza toccare con lo scarpone. E ha trascinato sul podio altre due statunitensi, Stacey Cook e Julia Mancuso. E’ stata una bella giornata anche per Elena Fanchini, settima, che non ha sciato in modo passivo come sabato, che finalmente si è ricordata di aver vinto su questa pista nel dicembre 2005. Ma è il giorno di Lindsey Vonn, il cambio generazionale può aspettare.

1L’austriaco

precede il norvegese reduce da tre successi Fill 4°, Paris 5°

Massimo Lopes Pegna INVIATO A BEAVER CREEK (USA)

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o prendono in giro per i capelli lunghi fuori da ogni schema, Kjetil Jansrud. «Non è una scelta, nelle poche ore che sono stato a casa mi sono dimenticato di andare dal parrucchiere», scherza il norvegese, anche da sconfitto. Perché dopo tre vittorie consecutive, accetta volentieri il secondo posto di questo superG, soprattutto dopo una acroba-

zia che a chiunque sarebbe costata la gara. Dice: «Il giorno in cui non sei contento di un piazzamento così, allora vuol dire che sei diventato arrogante». Il re di Coppa, sempre più saldamente al comando, dopo il temutissimo salto del Golden Eagle e la successiva compressione, si è sollevato sullo sci sinistro e invece di volare via, ha ritrovato l’assetto senza perdere troppa velocità. Una prodezza. «Quando sei in forma, riesci sempre a recuperare», chiarisce Innerhofer, che infila un’altra mattinata grigia (20°). L’uomo che ha battuto lo scandinavo per la prima volta quest’anno è un veterano della Birds of Prey: l’austriaco Hannes Reichelt, che qui ha conquistato sei podi, con tre trionfi. Completa il terzetto del podio il francese Alexis Pinturault, che soffia il 3° posto al nostro Peter Fill per

qui nel 2012, e ieri 8°, ma con molte giustificazioni. Stampa il suo solito sorriso da spot pubblicitario, che spesso gira, e dice: «Sono fiacco per l’influenza: gambe molli e tosse non appena cerco di respirare a pieni polmoni. Non posso che ritenermi soddisfatto. Questi sono punti molto importanti».

Hannes Reichelt, 34 anni, con l’aquila simbolo di Beaver AFP

un’inezia: 4/100. SFORTUNA Gli azzurri sono sfortunati, perché in questo inizio di stagione della velocità, su 4 gare hanno collezionato un 3° posto, con Dominik Paris nel superG di Lake Louise, e tre quarti posti. Protagonista proprio il ragazzone della Val d’Ultimo, rimasto ai piedi del podio a Lake e Beaver (nelle due discese), che ieri si è piazzato 5°. Un ottimo risultato per uno che in superG fino all’anno scorso non era mai entrato nei top 10. Spiega: «Ho provato a

tirare, ho rischiato, ma ho sciato bene. Dove tutti hanno sbagliato, non ho commesso errori. In questa disciplina ho fatto un bel passo avanti. Paga l’allenamento estivo, significa che ho imparato a fare le curve». Un passo avanti anche nella classifica di Coppa: da terzo a secondo. In pista non lo fa mai, ma di fronte alla domanda frena: «Abbiamo fatto quattro gare, ne mancano venti. Riparliamone prima del Mondiale e vediamo dove sono». Chiude il roseo quadro degli azzurri, Matteo Marsaglia, vincitore

Ai Mondiali di Schladming, il 5 febbraio 2013, Lindsey Vonn cade nel SuperG e si rompe il ginocchio destro: nella foto, mentre viene portata all’ospedale con l’elisoccorso

Il 12 febbraio 2013 la Vonn viene operata per la rottura dei legamenti e qualche giorno dopo su Twitter posta una foto delle ginocchia ormai martoriate

Il 21 dicembre 2013, durante la discesa di Val d’Isere, si ferma dopo un salto per un dolore alle ginocchia e decide di fermarsi per sottoporsi ad un’altra operazione: salterà i Giochi

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SUPERG MASCHILE

Reichelt rovina il poker di Jansrud Tre azzurri nei 10

Il calvario in tre atti

LA DELUSIONE Fill, che aveva alzato le braccia al termine della sua gara, fissa incredulo il tabellone dopo l’arrivo di Pinturault: 1’13”40, quattro centesimi davanti a lui. «Una parolaccia ci starebbe bene», ride. E racconta: «Peccato perché dopo l’ultimo parziale, mi sono ritrovato troppo veloce, una porta mi è arrivata in faccia e ho rallentato». Dopo i due terzi posti dell’anno passato, spiega che gli manca un po’ di convinzione: «Quella l’ho lasciata sulle nevi canadesi. A Lake ho ottenuto la mia unica vittoria in carriera, ma spesso quella pista rimane indecifrabile e quella neve aggressiva finisce per fregarmi. Il 19° e 15° posto laggiù mi hanno tolto fiducia». Poi, però, rilancia: «A febbraio su questa stessa pista mi metto fra i favoriti per il podio Mondiale. So che dovrò andare a tutta, ma sarò pronto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA Oggi chiusura americana: gigante e superG donne DISCESA DONNE (Lake Louise) : 1. Vonn (Usa) 1’50”48; 2. Cook (Usa) a 49/100; 3. Mancuso (Usa) 57/100; 4. Yurkiw (Can) 74/100; 5. Rebensburg (Ger) 76/100; 6. Ross (Usa) 81/100; 7. E. FANCHINI 86/100; 8. Maze (Slo) 89/100; 9. Fenninger (Aut) 91/100; 17. STUFFER 1”44; 23. MERIGHETTI 1”88; 34. Schnarf 3”15; 45. Marsaglia 4”47;. N. p. N. Fanchini. Coppa del Mondo (6 pr.): 1. Maze (Slo) p. 320; 2. Zettel (Aut) 250; 3. Fenninger (Aut) 231; 14. Brignone 105. Coppa discesa (2 pr.): 1. Maze (Slo), Von (Usa) p. 132; 3. Fenninger (Aut), Cook (Usa) 109. SUPERG UOMINI (Beaver Creek): 1. Reichelt (Aut) 1’12”78; 2. Jansrud (Nor) a 52/100; 3. Pinturault (Fra) 62/100; 4. FILL 66/100; 5. PARIS 82/100; 6. Streitberger (Aut) 84/100; 7. Defago (Svi) 99/100; 8. MARSAGLIA 1”01; 19. HEEL 1”39; 20. INNERHOFER 1”44; 36. Casse 2”92; 43. Battilani 3”87. Rit. Hirscher (Aut), Varettoni, Klotz. Coppa del Mondo (6 prove): 1. Jansrud (Nor) p. 396; 2. Paris 205; 3. Reichelt (Aut) 201. Coppa superG (2 prove); 1. Jansrud (Nor) p. 180; 2. Reichelt (Aut) 140; 3. Paris 105. OGGI Gigante maschile a Beaver Creek (Usa), manche ore 17.45/ 20.45 italiane) e superG donne a Lake Louise (Can) ore 19. TV Dirette su RaiSport 1 ed Eurosport


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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA


Vela R La ricorrenza

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UOMINI E IMPRESE

CONTENUTO PREMIUM

Fogar

E L’AVVENTURA ENTRO’ A CASA DEGLI ITALIANI 40 ANNI FA L’ARRIVO DEL GIRO DEL MONDO IN SOLITARIA: UN VIAGGIO DIVENUTO POPOLARE IN PERIODO DI PIENA AUSTERITY

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Ambrogio Fogar a bordo del Surprise. E’ il 24 dicembre del 1974 quando arriva a Rio de Janeiro

HA ATTRAVERSATO I TRE OCEANI 1ª tappa 2ª tappa

Castiglione della Pescaia PARTENZA 1/11/1973 ARRIVO 7/12/1974

RUSSIA

NORD AMERICA

57 ASIA

mila chilometri in

402

giorni

ITALIA ITALIA AFRICA

TREDICI MESI DI NAVIGAZIONE SU UNA BARCA DA 11 METRI E 70 CM Era il 7 dicembre del 1974 quando l’ex assicuratore milanese scriveva un pezzo di storia dell’avventura italiana toccando terra a Castiglione della Pescaia (Grosseto), da dove era partito il 1° novembre del 1973. A bordo del Surprise, la sua barca di 11 metri e 70 cm, l’ex assicuratore milanese aveva completato il giro del mondo: 57.000 km in 402 giorni LA STORIA di GIANLUCA PASINI

A

ppena arrivato a terra il 7 dicembre di 40 anni fa, a Castiglione della Pescaia, fra curiosi e decine di barche che erano andati ad accoglierlo in mare per scortarlo nelle ultime miglia, si mangiò una fiorentina con insalata che aveva «ordinato» via radio. E se l’è mangiata lì in mezzo alla gente, mentre tutti lo tiravano, lo toccavano e volevano stare vicino a quel nuovo «eroe» dei tempi moderni, capace di fare il giro del mondo in barca a vela e in solitario. Ambrogio Fogar, ormai ex assicuratore milanese, dopo 13 mesi di mare aveva completato la sua impresa, la prima del genere per un italiano. Qualcuno racconta che per non rovinare la sorpresa ai tanti venuti ad accoglierlo, sia stato fermato un’ultima notte non lontano dalla costa per permettergli l’arrivo con la luce...

L’OCEANO A CASA Partito quasi in sordina, con il passare delle settimane aveva portato l’Oceano a casa degli italiani, che proprio quell’anno — era il 1974 — avevano scoperto che il petrolio aveva un prezzo e che la domenica si doveva lasciare a casa l’auto per usare la bici, i pattini o il cavallo. Quell’inverno che l’Italia ricorda per l’Austerity (dovuta appunto alla crisi petrolifera e alla chiusura dei rubinetti arabi) Fogar lo aveva passato in mezzo al mare inseguendo il suo sogno: circumnavigare la terra da Est a Ovest. Quindi andando sempre contro vento e spesso anche contro corrente. Metafora (più o meno volontaria) della sua vita. Per affrontare i 7 mari (come si scriveva allora nei romanzi di avventura), una barca dal nome profetico Sorpresa (Surprise) di 11 metri e 70 centimetri, attrezzata con i mezzi che consentiva la tecnologia dell’epoca. Tante scatolette (alcune delle quali nella lunga traversata andarono a male fino a portarlo in ospedale) e

una buona dose di limiti da superare. Il primo conosciuto anche da chi ha come contatto col mare un pediluvio in riva dell’Adriatico: Capo Horn. Un nome che è diventato un incubo-sogno per tutti i marinai

del mondo. Tanto avventuroso il suo passaggio che in altri tempi veniva festeggiato con un nuovo orecchino al lobo. E di seguito l’incontro con una balena che Fogar avrebbe poi raccontato così: «Era il primo

AUSTRALIA

Sydney ARRIVO 28/5/1974

Scalo: Auckland 8/4/1974

Oceano Pacifico

SUD AMERICA Scalo: Rio de Janeiro 24/12/1973 Capo Horn 27/1/1974

AUSTRALIA

Sydney RIPARTE 9/6/1974

Città del Capo 20/8/1974

Oceano Atlantico

Oceano Indiano RCS

marzo, una giornata tranquilla, stavo leggendo in coperta, mentre una balenottera mi girava attorno, forse incuriosita. All’improvviso emerge mamma balena, un mammifero enorme, che punta il Surprise.

La prima volta mi passa sotto la barca, poi mi punta una seconda volta, si immerge ancora all’ultimo istante, ma prima di farlo mi colpisce con un violento colpo di coda. Facendo sbalzare il Surprise e provo-

cando una falla che avrei poi tappato con una vela e della stoppa. In quel momento ho pensato anche di affondare e sono stato tentato di gettare in mare la zattera di salvataggio. Ma ero troppo lontano da tutte le coste: quella cilena e quella neozelandese. Mi sono sentito perso. E mi è venuto da piangere pensando che fosse tutto finito... Poi mi sono ripreso: ho iniziato a svuotare la barca, ma da quel giorno ho sempre dormito con i piedi nella sentina. Quando l’acqua si alzava troppo mi svegliavo per forza». PERICOLO Qualche tempo prima, non troppi giorni dopo aver passato Horn, si è trovato travolto da un’onda e con la barca rovesciata, sballottato in pieno Pacifico. E da quel momento - per oltre un mese - non ha potuto comunicare con nessuno. «I mezzi per restare in contatto con il mondo erano davvero pochi — racconta Carlo Gobbi, inviato per la Gazzetta dello Sport a Castiglione della Pescaia e uomo che scrisse di quell’impresa per il nostro giornale lungo tutto il periodo —, ci pensava la Lega Navale, tramite Eolo Attilio Pratella, ma era tutto molto complicato, utilizzando i radio amatori dei vari continenti. Per lungo tempo nessun segnale, tanto che qualcuno aveva anche sparso la voce che Fogar poteva essersi rovesciato. Poi finalmente si fece vivo di nuovo, una volta arrivato ad Auckland in Nuova Zelanda, dove si fermò a riparare la barca». Prima del rientro in Italia per completare l’impresa, appunto 13 mesi dopo la partenza. Un punto di arrivo e un punto di svolta. Tant’è che poi il Surprise, per dirne una, venne anche esposto in centro a Milano. «Non so se sono cambiato io o se è cambiato il modo in cui mi vede la gente», disse Fogar subito dopo l’arrivo. Senza considerare tutto quello che sarebbe avvenuto dopo nella sua vita, errori compresi. Di certo quel 7 dicembre 1974 fissò una pietra miliare nella storia dell’Avventura italiana… © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE PALLANUOTO

1GHIACCIO: KOSTNER RINGRAZIA Dopo i giorni di silenzio seguiti alla richiesta di

squalifica per 51 mesi per il caso Schwazer, ieri Carolina Kostner si è fatta viva sui social. «Vi sono immensamente grata per i vostri messaggi toccanti in mio sostegno... Grazie!»

BOXE ATLETICA

Monza si ferma contro la Lazio Il Posillipo vince dopo due mesi

Pintaudi, paura dopo il k.o. Operato in testa, sta bene

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1Piccola lesione a una vena, il manager: «Si è risvegliato, respira da solo»

dopo l’emozionante anticipo tra Brescia e Pro Recco, l’8a giornata di A-1 ha regalato altri match equilibrati.

BOGLIASCO-ACQUACHIARA 12-13 (0-4, 5-4, 4-3, 3-2) Bogliasco: Prian, De Trane 3 (2 rig.), A.Di Somma 2 (1 rig.), Loomis, Monari, Guidaldi 1, Deserti 3; Boero, E.Di Somma 1, Ravina 1, Gavazzi 1, Dainese, Pellegrini. All. Bettini. Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Paskvalin 1, Petkovic 6 (2 rig.), Lanzoni, S.Luongo 2, Valentino 1, M.Gitto; Perez 2, Scotti Galletta, Astarita, Marziali, Rossi 1, Lamoglia. All. De Crescenzo. Arbitri: Petronilli e Severo. Note: sup. num. Bogliasco 7 (1), Acquachiara 12 (4). Usc. 3 f. Boero 18’29’’, Scotti Galletta 22’36’’. (a.fe.) Partenza lanciata dell’Acquachiara (0-5) che però si fa riprendere (11-11). Il mattatore è Petkovic, ma risultano decisive le reti siglate nel finale da Valentino e Perez. LAZIO-S.MANAGEMENT 8-8 (2-4, 2-2, 3-2, 1-0) Lazio: Vespa, Samuels, Di Rocco 1, Africano, Gianni 3, Sacco, Cannella 3, Vittorioso, Leporale 1, A.Calcaterra, Maddaluno, Mele, Correggia. All. Formiconi. Sport Management: Volarevic, M.Luongo 2, Binchi 1, Zimonjic, D.Filipovic 1, A.Di Fulvio, B.Ivovic 1, Steardo 2, M.Lapenna, Bini, Razzi 1, Sadovyy, Conti. All. M. Baldineti. Arbitri: D.Bianco e Castagnola. Note: sup. num. Lazio 10 (4), Sport Management 8 (4). Esp. per comportamento antisportivo Sadovyy 2° t., per proteste Formiconi 3° t. e Conti 4° t. (g.s.) La Lazio ferma la corsa dello Sport Management Monza e conquista un punto salvezza. Per i romani pareggia Cannella a -12”. SAVONA-FLORENTIA 17-4 (3-1, 3-1, 6-0, 5-2) Carisa Savona: Antona, Alesiani 4, Damonte 2, Colombo 2, L.Bianco, Pesenti, Mistrangelo 3, Fulcheris 2, G.Bianco 2, Tomasic, Agostini, G.Fiorentini 2, Zerilli. All. Angelini. Florentia: Mugelli, Gambacorta 3, Generini, Coppoli, Panerai 1, Bosazzi, Brancatello, Dani, Gragnani, Gobbi, Ercolano, Tan. N.e. Cicali. All. Vannini. Arbitri: Alfi e Paoletti. Note: s. num. Savona 11 (9), Florentia 12 (2). Usc. 3 f. Generini 25’02”, Ercolano 26’31”, L.Bianco 29’22”. (f.s.) Bastano due tempi ad un buon Savona per travolgere la Florentia. POSILLIPO-COMO 9-6 (3-2, 2-0, 2-2, 2-2) Posillipo: Caruso, Dolce, Foglio, Klikovac 1, Radovic 4, Renzuto 1, Gallo 1, E.Russo, Bertoli 1, Saccoia 1. N.e. Nina, Mauro, Pirone. All. Cufino. Como: Oliva, Foti, Krizman, Susak 1, Busilacchi 1, Ferraris, Milakovic 1, Jelaca 3, E.Pagani, Gaffuri, Cesini; n.e. Pellegatta, Garancini. All. Stritof. Arbitri: Riccitelli e Scappini. Note: sup. num. Posillipo 9 (5), Como 4 (3). U. 3 f. Busilacchi 26’’, Cesini 27’40’’. (f.nap.) Seconda vittoria del Posillipo, che torna a far punti dopo quasi due mesi (13-12 alla Lazio l’11 ottobre): Radovic micidiale dalla distanza col Como dell’ex Stritof. C.NAPOLI-ROMA VIS NOVA 12-7 (3-1, 5-3, 3-0, 1-3) Canottieri Napoli: Vassallo, Buonocore 2, Migliaccio, Dar.Brguljan 4 (1 rig.), Borrelli 2, Ronga, Campopiano, G.Mattiello 1, Velotto 1, Baraldi 1, Esposito 1. N.e. Vitullo, Turiello. All. Zizza. Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena, Murro 3, Cusumano, Banovac 1, Parisi, Spinelli, Innocenzi 1, Vitola, Rigo 1, Reynolds, Cuccovillo 1, Nicosia. All. Ruffelli. Arbitri: Ceccarelli e Lo Dico. Note: sup. num. C.Napoli 9 (5), Vis Nova 7 (4). (f.nap.) La Canottieri travolge la Vis Nova: brillano Borrelli (gran beduina dell’11-4) e il rubapalloni Velotto.

La sequenza del drammatico k.o., dal sinistro di Moscatiello allo stop dell’arbitro. Sotto, le cure a Pintaudi BOZZANI

G

rande spavento, ma alla fine un sospiro di sollievo e un abbraccio da tutto il mondo della boxe: Riccardo Pintaudi sta bene dopo l’operazione subita al Fatebenefratelli per suturare una vena del cervello che si era leggermente aperta a seguito del tremendo ko a pochi secondi dalla fine del match contro Antonio Moscatiello per il Tricolore dei welter al Teatro Principe di Milano. Un plauso all’arbitro per aver fermato immediatamente l’incontro, evitandogli pericoli ulteriori. SEMPRE LUCIDO Pintaudi, autore di un match straordinario, era stato tempestivamente soccorso già sul ring dal professor Sturla, poi il ricovero precauzionale. Nella

SCHERMA

Spada: a Doha Garozzo terzo in Coppa Enrico Garozzo è terzo nella prova di Coppa del Mondo di spada a Doha (Qatar). L’azzurro — bronzo mondiale nell’ultima edizione, a Kazan — ha battuto prima il ceco Beran (15-6), poi il russo Khodos (156) e l’ungherese Boczko (15-7). Ai quarti ha eliminato il finlandese Vuorinen 15-9, ma è stato sconfitto in semifinale dallo svizzero Borsky 15-9, poi battuto in finale dal francese Jerent (15-8). Transalpino anche l’altro bronzo, con Grumier, battuto in semifinale dal connazionale (15-8). Erano usciti nel turno dei 16 Santaressi e in quello dei 32 Paolo Pizzo, mentre al primo assalto erano stati eliminati Fichera, Bino e Bruttini. Non si erano qualificati Tagliariol, Bertolazzi, Esposito e Vallosio. Oggi la capitale del Qatar ospita la prova femminile: a Rossella Fiamingo e Bianca Del Carretto, già inserite nel tabellone finale, dopo le qualificazioni si sono aggiunte Mara Navarria, Giulia Rizzi, Camilla Batini, Francesca Boscarelli, Federica Santandrea e Francesca Quondamcarlo. Fuori Brenda Briasco e Marta Ferrari.

L’anticipo: Brescia-Pro Recco 7-6. Class.: Brescia 24; Pro Recco 21; Sport Management 19; Acquachiara 18; Can.Napoli 12; Como*, Savona* 9; Lazio 7; Posillipo*, Bogliasco*, Roma Vis Nova 6; Florentia 0. (*una partita in meno) Pr. turno (13/12): Roma Vis NovaSavona, Sport ManagementCan.Napoli, Como-Acquachiara (12/12), Lazio-Bogliasco, Pro ReccoPosillipo, Florentia-Brescia.

Enrico Garozzo, 25 anni

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Agli Assoluti Elite oggi le semifinali con i fratelli Spahiu

notte, gli esami hanno evidenziato la piccola lesione che ha reso necessario l’intervento. Come spiega il manager del pugile, Sergio Cavallari, «Riccardo è sempre stato cosciente e lucido e non è mai stato in pericolo di vita, quando si è svegliato respirava già autonomamente. In questi casi, la degenza dura quattro o cinque giorni. Lo aspettiamo». ri.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IPPICA

Parigi: a Texas il Bourbonnais Ready solo 8°

Bourbonnais: vince Texas Charm E ora si giocherà tutto nel Bourgogne di domenica 28. Ieri Ready Cash (F. Nivard) è finito solo ottavo nel Prix de Bourbonnais (m 2850) nel quale rientrava dopo 10 mesi e in più doveva rendere 25 metri allo start: difficile fare meglio. Il due volte vincitore dell’Amérique dopo 1500 metri si è portato a centro gruppo e nella stessa posizione ha finito la corsa, vinta dal favorito Texas Charm (Ju. Dubois) in 1.14.9 (per trovare una media più bassa bisogna risalire al 2003) che si è così guadagnato il pass per la classicissima visto che aveva lo stesso problema di Ready: vincere 31.000 euro. Texas ha preceduto Uhlan du Val e Solvato, mentre il nostro Napoleon Bar (E. Bellei) non è mai stato in corsa. ● GP A FIRENZE Oggi al Visarno è il giorno del decaduto GP Duomo (m 1600) che se non altro sembra molto equilibrato: Papandreu, Osasco di Ruggi e Louvre i più attesi. ● A PISA A San Rossore la stagione entra nel vivo con il Criterium di Pisa (listed, metri 1500): Brex Drago il favorito.

● (r.g.) Gli Assoluti elite di Gallipoli sono arrivati alle semifinali, dei 140 iscritti sono rimasti in 80 che oggi si batteranno per l’accesso alla finale. In questo contesto le FF.OO. hanno portato 6 atleti sul podio, cinque la Puglia che gioca in casa, a quota 4 Lombardia, Piemonte, Emilia e Lazio. La Campania uno solo. Oggi attesi scontri da scintille nei leggeri tra Festosi e Splendori , tra Di Russo e Morello nei welter, Scardina e Capuano negli 81 kg e le sfide dei fratelli Spahiu nei 91 e +91, Endri contro Faraoni e Alessio contro Federici.

SPORT INVERNALI

Coppa di fondo Che Norvegia a Lillehammer ● (g.v.) Nella 5 km tl di Lillehammer, cinquina norvegese con il terzo centro stagionale di Marit Bjoergen (85a vittoria in Coppa); migliore azzurra Ilaria Debertolis, 45a. Tripletta dei padroni di casa nella 10 km tl uomini con Martin Sundby sul giovane Krogh e Roethe. Clara 22° e Defabiani 25°. Oggi chiusura con 10 e 15 tc. Uomini. 10 km tl: 1. Sundby (Nor) 22’55”; 2. Krogh (Nor) 22’58”; 3. Roethe (Nor) 23’02”; 22. Clara 23’39”; 25. Defabiani 23’41”; 32. Hofer 23’48”. Donne, 5 km tl: 1. Bjoergen (Nor) 15’01”; 2. Weng (Nor) 15’21”; 3. Johaug (Nor) 15’33”; 45. Debertolis, 16’46”; 61. De Martin, 17’01”. ● BIATHLON, CHE WIERER Torna al successo Martin Fourcade nella sprint di Oestersund, tra le donne la Wierer (influenzata) sfiora il podio. Uomini, 10 km sprint: 1. M. Fourcade (Fra) 24’46”6 (0); 2. Moravec (Cec) a 28”3 (0); 3. Fak (Slo) a 28”7 (0); 32. HOFER a 1’32”7 (2). Donne, 7.5 km sprint: 1. Eckhoff (Nor) 21’35”5 (1); 2. Vitkova (Cec) a 4”6 (0); 3. Makarainen (Fin) a 7”6 (2); 4. WIERER a 9”4 (0); 8. OBERHOFER a 46”5 (2).

DEL BUONO TERZA (pe. m.) Federica Del Buono terza nel cross di Aranda del Duero (Spa). Uomini (9,9 km): 1. Tsegai (Eri) 28’17”. Donne (6,1 km): 1. Aguilar 19’42”; 2. Urbina 19’49”; 3. DEL BUONO 19’55”.

BASKET ●

NBA Risultati: Charlotte-New York 103-102; Philadelphia-Oklahoma City 91-103; Washington-Denver 119-89 (Gallinari 7 in 16’); Boston-Lakers 11396; Brooklyn-Atlanta 75-98; TorontoCleveland 91-105; Memphis-San Antonio 101-107 (Belinelli 6 in 16’); Minnesota-Houston 112-114 dts; DallasPhoenix 106-118; Milwaukee-Miami 109-85; Utah-Orlando 93-98; Sacramento-Indiana 102-101 dts. ● A-2 GOLD Oggi (ore 18) 11a giornata: Agrigento-Torino; Forlì-Brescia; Barcellona-Mantova; Trapani-Napoli; Trieste-Casalpusterlengo; Casale Monferrato-Biella; Veroli-Ferentino; Verona-Jesi. Classifica: Verona 18; Brescia, Torino 14; Mantova, Ferentino, Casale 12; Biella, Trieste, Agrigento 10; Napoli, Trapani, Barcellona 8; Casale, Jesi 6; Forlì* 5; Veroli 4. (*: 3 punti di penalizzazione). ● A-1 DONNE Oggi (ore 18) l’11a: San Martino-Vigarano; Umbertide-Schio; Napoli-Lucca; Cagliari-Battipaglia; La Spezia-Trieste; Orvieto-Parma; Venezia-Ragusa. Classifica: Ragusa 20; Schio 18; Venezia, Umbertide 14; San Martino, Lucca 12; Cagliari, Battipaglia 10; Napoli 8; Parma, Vigarano 6; Orvieto, La Spezia 4; Trieste 2.

BEACH VOLLEY ●

INDOOR Al Palauno di Milano, con il torneo maschile, nasce il tricolore indoor. Oggi qualifiche, domani tabellone coi gemelli Ingrosso, Casadei-Tomatis, Andrea Lupo-Vanni, Colaberardino-Michienzi già qualificati.

GHIACCIO GUIGNARD-FABBRI CHE DANZA A ZAGABRIA Charlene Guignard-Marco Fabbri al 47° Golden Spin di Zagabria (Challenger Series), sono secondi e con 100.06 nel libero e 166.46 nel totale centrano le seconde prestazioni italiane all-time. Uomini. Finale: 1. (1.2.) Ten (Kaz) 249.94; 2. (3.1.) Brezina (R.Ceca) 239.62; 3. (1.3.) Menshov (Rus) 229.51; 7. (5.7.) Righini 200.80; 13. (16.12.) Palermo 166.96. Donne. Finale: 1. (4.1.) Korpi (Fin) 167.81; 2. (1.2.) Artemieva (Rus) 166.48; 3. (6.3.) Rajicova (Slk) 159.55; 14. (18.12.) Rodeghiero 128.26. Danza. Finale: 1. (2.1.) Hubbell-Donohue (Usa) 166.74; 2. (1.2.) Guignard-Fabbri 166.46; 3. (3.3.) Hurtado-Diaz (Spa) 150.00. A Budapest (Santa Klaus Cup). Danza. Corto: 3. Komatsubara-Fabbri 51.60; 5. Sforza-Sforza 48.50. ● PISTA LUNGA A Berlino, nella terza tappa della Coppa in pista lunga, Giovannini 11° nei 5000. Oggi Mass start. Uomini. 1000. I: 1. Ihle (Ger) 1’09”49; 2. Schwarz (Ger) 1’09”53; 3. Otterspeer (Ola) 1’09”56. II: 5. Nenzi 1’10”89; 6. Bosa 1’11”16. 5000. I: 1. Bergsma (Ola) 6’17”59; 2. Pedersen (Ola) 6’20”97; 3. De Vries (Ola) 6’23”50; 11. Giovannini 6’33”13. II: 16. L. Stefani 6’38”41. Donne. 1000: 1. Bowe (Usa) 1’14”81; 2. Richardson (Usa) 1’15”14; 3. Qishi Li (Cina) 1’15”94. II: 23. Daldossi 1’22”89. Ins.: 1. Olanda 2’59”72; 2. Polonia 3’03”83; 3. Giappone 3’04”00.

Tennis, titolo donne Genova e Prato sono in parità ● (c.sonz.) Scudetto femminile in bilico tra Genova e Prato. Al 105 Stadium del capoluogo ligure, la prima giornata della finale di A1 si chiude in parità: 1-1. Prato avanti con la rimonta della slovacca Kucova, a segno per 1-6 6-4 6-4 su Alice Balducci. Poi per Genova rimedia Karin Knapp, che doma prima il mal di stomaco e poi la Camerin per 7-5 6-3. Oggi (dalle 11) Brianti-Dentoni e il doppio, con eventuale doppio di spareggio. Sempre oggi, inizio della sfida maschile tra Tc Genova e Aniene.

Viareggio-Sarzana 4-2; GiovinazzoFollonica 1-1; Lodi-Prato 8-5; MateraForte dei Marmi 2-7; Pieve-Correggio 5-0; Trissino-Breganze 1-4. Martedì Bassano-Valdagno. Classifica: Forte dei Marmi 30; Breganze 22; Cgc Viareggio, Valdagno* 18; Trissino, Lodi 16; Pieve, Follonica, Bassano* 14; Giovinazzo 10; Matera, Sarzana 9; Correggio 6; Prato 3. (*: una in meno).

HOCKEY PRATO ●

ITALIA-INDIA DONNE (g.l.g.) A Roma, Italia-India donne 1-1 (Garraffo).

PALLAMANO ●

SECONDA DI RITORNO (an.gal.) La 2 di A. Gir. A: Bressanone-Bolzano 2530, Merano-Trieste 29-27. Cl.: Bolzano 30; Pressano 21; Trieste 20; Merano 15; Cassano Magnago 11; Bressanone 10; Eppan 9; Cologne 6; Mezzocorona 4. Gir. B: Ambra-Castenaso 21-24, Estense-Dossobuono 28-17, CarpiBologna 47-31, Casalgrande-Romagna 19-20. Cl.: Romagna 30; Carpi 24; Ambra 16; Estense 15; Castenaso 14; Bologna 12; Casalgrande 9; Sassari 6; Dossobuono 3. Gir. C: BeneventoAlcamo 29-28; Siracusa-Fondi 28-23; Dorica-Gaeta 30-29; Fasano-Lazio 4518. Cl.: Dorica, Fasano 27; Fondi 21; Siracusa 20; Benevento 15; Gaeta 10; Conversano 9; Alcamo 3; Lazio 0. a

RUGBY CHAMPIONS: TREVISO K.O. (ma.p.) Treviso k.o. in casa col Northampton nel terzo turno di Challenge: 15-38 a Monigo con mete di Nitoglia e Carlisle (anche 1 c.p. e 1 tr.) Oggi per la Challenge, Zebre a Gloucester. Champions. Gir. 1. Ieri: Sale-Saracens 15-19; MunsterClermont 9-16. Gir. 2. Oggi: Castres— Wasps; Harlequins-Leinster (16.15, Sky 2). Gir. 3. Ieri: Ulster-Scarlets 24-9. Oggi: Leicester-Tolone (18.30, Sky 2). Gir. 4. Montpellier-Bath 5-30. Oggi: Tolosa-Glasgow. Gir. 5. Ieri: TrevisoNorthampton 15-38; Ospreys-Racing 19-19. Classifica: Northampton, Racing 10; Ospreys 7; Treviso 0. Challenge. Ieri. Gir. 1: Cardiff-London Irish 24-14. Gir. 2: Connacht-Bayonne 42-19. Gir. 3: Bucarest-Dragons 10-37. Gir. 4: Bordeaux-Lione 37-29. Gir. 5. Oggi: Gloucester-Zebre (ore 16.15).

SPORT INVERNALI ●

GINNASTICA ● FERRARI SESTA Vanessa Ferrari ed Erika Fasana chiudono la tappa di Glasgow di coppa del Mondo al 6° e 7° posto. All around: 1. Iordache (Rom) 59.232; 2. Black (Can) 56.432; 3. Lopez (Ven) 55.899. 6. FERRARI 54.032; 7. FASANA 53.732.

HOCKEY GHIACCIO ●

SERIE A (m.l.) La 20a: CortinaVipiteno 5-3; Egna-Caldaro 5-2; FassaAppiano 5-2; Gardena-Asiago 0-5; Milano-Valpellice 3-1; Renon-Pusteria 0-3. Cl. Asiago 45; Milano, Valpellice, Pusteria 43; Renon 40; Gardena 31; Cortina 26; Vipiteno 24; Appiano 23; Egna 19; Fassa 16; Caldaro 7. ● EBEL (m.l.) Per il 25° turno di Ebel il Bolzano riceve (18.45) Innsbruck. Cl. Salisburgo 36; Vienna 32; Linz, Znojmo 30; Graz, Fehervar 29; Villach, Bolzano 23; Klagenfurt, Dornbirner 22; Innsbruck 20; Lubiana 15.

SALTO, BRESADOLA NONO (c.r.) A Lillehammer (Nor), nella gara di Coppa vinta da Schlierenzauer (Aut), nono il 26enne azzurro Davide Bresadola. È il suo primo top 10 in una gara individuale. Hs 138: 1. Schlierenzauer (Aut) 302,7 p. (127,5/138,5 m); 2. Fannemel (Nor) 299,8 (132,5/139,5); 3. Hayböck (Aut) 294,0 (123,5/141); 9. BRESADOLA 276,1 (133/133). Oggi; gara-2 (ore 14.15/Eurosport dir.). ● SLITTINO, STAFFETTA 2a A Lake Placid (Usa), Robatscher 10a. Nella staffetta, azzurri secondi (Robatscher /D.Fischnaller/Oberstolz-Gruber) dietro a Germania. Donne: 1. Geisenberger (Ger) 1’28”173; 2. Hamlin (Usa) a 0”499; 3. Huefner (Ger) a 0”649; 10. ROBATSCHER a 1”181; 15. VOETTER a 1”662. ● COMBINATA A Lillehammer, Frenzel (Ger) vince la Gundersen di Coppa; 39° Costa. Gundersen: 1. Frenzel (Ger) 25’01”9 (3); 2. Riessle (Ger) a 2”7 (23); 3. Schmid (Nor) a 12”3 (12).

VELA ●

HOCKEY PISTA Marit Bjoergen, 34 anni AP

DECIMA (m.nan) La 10a in A-1: Cgc

MONDIALE MELGES 32 (r.ra.) Al Mondiale Melges 32 di Miami, dopo 6 prove guida Argo (Usa) sugli italiani Torpyone (Lupi) e Stig (Rombelli).


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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA

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IL FATTO DEL GIORNO MAFIA CAPITALE

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● 1 Massimo Carminati, imputato nel 1996 per l’omicidio del direttore di Op Mino Pecorelli ● 2 Da giovane fu esponente del gruppo eversivo dei Nar ● 3 Il frame della sua cattura nell’inchiesta «Mondo di Mezzo»

Ma come è riuscito il boss nero Carminati a gestire la Cupola? 1L’ex Nar a capo della rete criminale di Roma: una vita tra estrema

destra e malaffare. Tanti i processi, ma l’aveva fatta sempre franca

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ieri, giornata tranquilla nell’inchiesta Mondo di Mezzo, o Mafia Capitale. Il bollettino si riassume in un’esortazione del segretario di Stato vaticano, monsignor Pietro Parolin, il quale andando in visita all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma ha chiesto: «Come si fa a vivere senza legalità? Una società che non cura la legalità è una società destinata a lasciare il predominio soltanto al più forte e a calpestare il più debole»; nell’autosospensione dal Pd

dei tre indagati di quel partito (Ozzino, Coratti e Patanè) assai apprezzata dal commissario Orfini, l’uomo incaricato da Renzi di mettere mano al Pd romano; nella richiesta di Silvio Berlusconi di sciogliere il consiglio comunale di Roma; nella furia dell’onorevole democratica Michaela Campana, messa alla gogna per un sms spedito a Salvatore Buzzi, braccio destro di Carminati, in cui lo saluta con «…bacio, Grande Capo»: la Campana ha giustamente fatto notare che Buzzi era in quel momento il capo della più grande cooperativa – meglio: rete di cooperative – romana, niente di strano che ci fos-

NOTIZIE TASCABILI UN ANNO DOPO I 7 MILA MORTI DI HAYAN

sero scambi di sms, niente di strano nemmeno in quel saluto finale, scherzoso; e poi, nella decisione del sindaco Marino di disporre «la rotazione dei dirigenti capitolini a cominciare dagli incarichi apicali di tutte le strutture». Intanto, il Movimento Cinque Stelle torna alla carica: Grillo e Casaleggio ieri hanno chiesto le dimissioni di Marino: «Per il bene della città e del Paese, Marino faccia un passo indietro».

e probabilmente sappiamo, pochissimo. Vuol dire Carminati? Ha ragione, personaggio di grande interesse, le dirò anzi una cosa che la scandalizzerà: paradossalmente trovo Carminati superiore rispetto a tutti gli altri. Benché l’uomo sia stato un fascista dei più violenti, un assassino, un corruttore, pure sento in quello che dice, nel modo in cui lo dice, una conoscenza del mondo profonda, frutto evidente di una riflessione prolungata portata avanti in mezzo a tutto quel fango, persino una specie di disgusto per quello che lo circonda. In una intercettazione, carpita durante una conversazione con un alto funzionario di Finmeccanica: «Tanto io mi faccio cremà ... e mi faccio buttà nel cesso... Lascio in giro soltanto un pollice... voglio lascia’ in giro un pollice così magari quando... dopo che sono morto... fanno qualche ditata su qualche rapina su qualche reato... così dicono che sono ancora vivo... A me non mi frega un cazzo della vita».

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Poi c’è il famoso discorso del Mondo di Mezzo. Sì. Nessun giornalista, nessuno scrittore è riuscito a costruire una metafora tanto fulminante. Carminati sta al telefono con Riccardo Brugia e gli dice: «È la teoria del mondo di mezzo… Ci stanno i vivi sopra e i morti sotto, e noi stiamo nel mezzo… un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano e dici: cazzo, com’è possibile che quello… che un domani io posso stare a cena con Berlusconi… Capito, come idea? Il mondo di mezzo è quello dove tutto si incontra… si incontrano tutti là… Allora nel mezzo, anche la persona che sta nel sovramondo ha interesse

LA CHIAVE

Lo scandalo si allarga e il sindaco Marino dispone la rotazione dei dirigenti capitolini E l’M5S chiede un passo indietro: «Per il bene della città, il primo cittadino si dimetta»

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Parliamo da giorni di tutto e di tutti, Buzzi, Alemanno, Orfini, i dimessi del Pd e del vero, grande personaggio uscito dall’inchiesta abbiamo detto,

che qualcuno del sottomondo gli faccia delle cose che non le può fare nessuno… E tutto si mischia».

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Ma che cosa sappiamo di lui in concreto? Che vita ha fatto fino ad ora. Intanto, come tutti i veri boss, risulta privo di reddito, privo di cariche, non è socio da nessuna parte, è uno che ha dominato gli altri, che è stato chiamato dagli altri evidentemente proprio per questa superiorità. In carcere non parla ed è, in genere, uno che ha sempre parlato pochissimo. Adesso ha 56 anni, è sposato con una donna che si chiama Alessia Marini, l’unica attività che si può far risalire a lui è un negozio di abbigliamento “Blue Marlin”: lui però non compare né come socio né come amministratore, è tutto intestato alla moglie.

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Com’è la storia dell’occhio sinistro perso per via della pistolettata di un carabiniere? Stava scappando in Svizzera e, per arrestarlo, un carabiniere gli sparò in testa. Sopravvisse e questo contribuì ad alimentare una leggenda di immortalità, consolidata dal fatto che nei processi – processi terribili – se l’è quasi sempre cavata. Di carcere ne ha fatto, ma poco se si paragona con quello che gli viene attribuito.

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Era fascista, vero? Prima Avanguardia Nazionale, poi i Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) in un’altra intercettazione lo si sente raccontare che andava a scuola con una 7.65 comprata per 20 mila lire. La carriera continua nella Banda della Magliana, in cui era il Nero di Romanzo criminale del libro di De Cataldo e del film in cui lo interpretava Scamarcio. Ma, se si vuole, è in realtà uno poco cinematografico: non ama guidare, si sposta meglio a piedi o in scooter, si veste senza nessuna ricercatezza, evita per quanto possibile i telefonini. A un certo punto è andato anche a combattere in Libano. Ha scritto Lirio Abbate: «Sembra un piccolo borghese, perso tra la folla della metropoli, ma ogni volta che qualcuno lo incontra si capisce subito dalla deferenza e dal rispetto che gli tributano che è una persona di riguardo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’INCHIESTA IN VATICANO

Ior, indagati per peculato ex presidente e un dirigente

Ex presidente Ior Angelo Caloia ANSA

L’

ipotesi di reato è «peculato in relazione a operazioni immobiliari». Partendo da questa accusa il promotore di giustizia del Tribunale Vaticano ha aperto un’indagine nei confronti di due ex-dirigenti dello Ior. Si tratta dell’ex presidente, Angelo Caloia, e dell’ex direttore generale Lelio Scaletti, in concorso con l’avvocato Gabriele Liuzzo. Le accuse si riferiscono al periodo 2001-2008.

LE VERIFICHE Allora la Banca Vaticana disponeva di un patrimonio immobiliare che valeva circa 160 milioni di euro e che si decise di mettere in vendita. Dalle verifiche interne condotte dall’Istituto dall’inizio dell’anno scorso è emerso che quel patrimonio di immobili sarebbe stato «svenduto», con la cessione dei beni a prezzi molto bassi e l’applicazione di tariffe per compensi professionali molto alte. Secondo l’indagine in corso, in alcuni casi dietro le società compratrici ci sarebbero stati gli stessi Caloia, Scaletti e Liuzzo. Una volta rivenduti a prezzi di mercato, quindi molto maggiori, gli immobili avrebbero fruttato un guadagno di 50-60 milioni di euro. Tutti e tre gli indagati hanno ancora dei conti nella Banca Vaticana nei quali, all’atto del sequestro eseguito un mese fa, sono stati bloccati 17 milioni di euro, ritenuti dagli inquirenti frutto del presunto peculato nella compravendita degli immobili. «Siamo lieti che le autorità vaticane stiano agendo con risolutezza», ha affermato Jean-Baptiste de Franssu, presidente del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior.

IL VIA DAL 13 DICEMBRE

NELLA LEGGE DI STABILITÀ L’IDEA DELL’ARCHISTAR

L’idea di Grillo: «Raccolgo firme contro l’Euro»

Renzi appoggia il progetto di Piano: 200 milioni per recuperare le periferie ● Troppi i segnali di allarme dalle periferie, Roma in primis, tra crisi, occupazioni e tensioni con i migranti. Per questo il premier ha deciso di stanziare nella Legge di Stabilità 200 milioni per avviare il «rammendo» delle periferie, progetto di recupero delle banlieue ideato dall’archistar Renzo Piano e dal suo staff. Per l’esattezza sei giovani professionisti che per 12 mesi si sono divisi lo stipendio da senatore a vita di Piano e hanno dato forma a piccoli progetti. Tra questi, a Roma una piazza attrezzata per riattivare un luogo degradato sotto una stazione mai finita in mezzo al cosiddetto Viadotto dei Presidenti (III municipio); a Torino un parco per ricucire la ferita tra due ali di quartiere nella Borgata Vittoria; a Catania spazi verdi, aree giochi, orti didattici e porticati per riunire una scuola e una palestra nel quartiere Librino.

● Beppe Grillo ha annunciato ieri la data dell’inizio della raccolta firme per il referendum “No Euro”. Sarà il 13 dicembre. «Con l’euro siamo condannati al default economico», ha scritto sul blog. L’altro M5S, sindaci, attivisti delusi, dissidenti, si riunirà, intanto, oggi a Parma per l’Open day del primo cittadino Pizzarotti.

Il premier Matteo Renzi ANSA

NUOVI DATI ISTAT

ARRESTATO A VARESE

L’EX MINISTRO DI FI

Il tifone Ruby sulle Filippine L’impatto fa danni, non vittime

Stipendi statali, persi 600 euro in quattro anni

Stuprata a 13 anni resta incinta del patrigno

Galan in ospedale dopo essere stato colpito da un ramo

● Il tifone Ruby, temuto al punto da spingere le autorità all’evacuazione preventiva di un milione di persone, ha raggiunto ieri sera le coste Est dell’arcipelago delle Filippine, in particolare la città di Dolores, provincia di Eastern Samar, con piogge torrenziali e venti che hanno raggiunto i 210 chilometri orari. Fortunatamente a poche ore dal suo passaggio, non si contano ancora vittime, ma sono diverse le zone in crisi per gli alberi abbattuti e le interruzioni di corrente elettrica. Fortunatamente si era leggermente indebolito prima dell’impatto, ma la paura è che il peggio non sia ancora arrivato: resta alto il rischio di allagamenti e smottamenti. Nel novembre dello scorso anno il tifone Hayan qui fece più di 7.300 vittime.

● Tra il 2010 e il 2013 i dipendenti pubblici hanno perso quasi 600 euro a testa. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, il blocco della contrattazione, il congelamento dei tetti salariali e il freno al turnover hanno impedito infatti ogni aumento facendo scendere il lordo annuo da 34.662 euro a 34.079: esattamente 583 euro per ciascun lavoratore.

● Un 36enne di El Salvador è stato arrestato a Gallarate, in provincia di Varese, con l'accusa di violenza sessuale. L’uomo ha infatti abusato della figlia di 13 anni della sua convivente: la ragazzina per quel rapporto è rimasta incinta. La violenza sarebbe avvenuta nel giorno del compleanno della vittima, approfittando dell’assenza della

● L’ex ministro Giancarlo Galan (Fi), ora ai domiciliari per la vicenda tangenti del caso Mose, è stato colpito da un ramo che si è staccato dall’albero che stava potando ed è caduto dalla scala. A trovarlo a terra sanguinante sono stati i carabinieri, nella villa per il consueto controllo. Niente di grave ma ha passato la notte nell’ospedale di Padova.

Un momento dell’evacuazione di un milione di filippini prima del tifone AFP

A Gallarate 36enne in manette madre. Lo stupratore l’ha minacciata e costretta a un rapporto non protetto nella loro casa. La piccola ha trovato il coraggio di parlare solo quando la madre, insospettita, l’ha portata in ospedale.


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«Loris aveva i polsi legati» Nuovi indizi sulla madre

NUOVA INTERCETTAZIONE

Il giallo di Denise Ora la procura indaga per omicidio 1Svolta nella vicenda della bimba siciliana scomparsa nel 2004 La sorellastra disse: «Mamma l’ha uccisa»

1L’auto della donna sei minuti

Filippo Conticello

davanti al luogo del ritrovamento Daniele Vaira @danvaira

«I

o ho detto la verità, sono innocente, qui sono tutti contro di me». L’urlo dal balcone di casa di Veronica Panarello, madre del piccolo Loris Stival, ucciso sabato scorso, ieri ha rotto il silenzio a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. La posizione della 25enne traballa. Tante le incongruenze nelle deposizioni, portate alla luce dai filmati delle telecamere. La sua auto, per esempio, non è mai stata ripresa nei pressi della scuola, ed è stata filmata a 50 metri dal canalone in contrada Vecchio Mulino dove è stato recuperato il cadavere del bimbo. Ieri è emerso che la mattina del 29 novembre l’auto di Veronica ha impiegato 9 minuti per percorrere quel tratto di strada, che invece si compie in 3 minuti. Lo hanno accertato gli investigatori che ora vogliono capire cosa sia accaduto in quei 6 minuti di troppo. A difendere la donna è sceso in campo il marito Davide Stival, tramite l’avvocato Francesco Villardita. «Veronica è una mamma speciale, non voglio che si infanghi il nome di mia moglie». Su Facebook è intanto, spuntato un falso profilo della Panarello, creato dai colpevolisti. LO ZAINETTO Ieri è proseguito il lavoro di polizia e carabinieri per ritrovare lo zainetto del piccolo. Nelle ricerche sono stati

utilizzati anche due elicotteri. L’ipotesi degli investigatori è infatti che sia stato gettato dall’assassino o da qualcuno che potrebbe averlo aiutato. Un altro dettaglio, tragico, è venuto fuori dall’autopsia eseguita sul bimbo. Quando è stato ucciso, o poco prima, a Loris sono stati legati i polsi, in modo da tenergli le mani attaccate l’una all’altra. Probabilmente con le fascette di plastica con cui poi è stato soffocato. E secondo il Corriere della Sera, un laccio in plastica da elettricista, della lunghezza di 40-50 centimetri, è stato trovato a Punta Secca, tre chilometri dal luogo dell’omicidio. Per capire se l’elemento sia utile o meno all’indagine occorrerà aspettare l’esito degli esami. I BIGLIETTINI Ieri è tornato a parlare Orazio Fidone, l’unico indagato per sequestro di persona e omicidio. «Siamo sulla strada giusta, ho fiducia nella magistratura. L’importante — ha aggiunto il cacciatore — è che vengano separati il paese e quello che è accaduto. La nostra è una comunità sana». L’uomo si è detto non pentito di aver trovato il corpo del bambino. Intanto vicino al canalone, la gente continua a depositare bigliettini e regali. Ieri è stato lasciato un mazzo di rose bianche accompagnate da un orsetto in peluche e un biglietto con la scritta: «Buon viaggio Loris!!! Che tu trovi in cielo la pace che in terra non hai avuto!».

@filippocont

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Fiori e bigliettini sul luogo del ritrovamento del cadavere di Loris ANSA

PRESEPE VIETATO DAL PRESIDE SALVINI LO PORTA A SCUOLA ● Dopo le polemiche politiche e le proteste dei genitori contro il preside di una scuola di Bergamo, la De Amicis, per non aver autorizzato il presepe, ieri il segretario della Lega Matteo Salvini e il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli hanno piazzato davanti all’ingresso dell’istituto una gigantesca natività, fatta di statue alte circa un metro. «Non è un problema di religione - ha dichiarato - il presepe non può essere discriminatorio, è un simbolo di gioia, fratellanza e accoglienza. Il problema è di qualcuno che dovrebbe educare, ma che se fa questi ragionamenti dovrebbe cambiare lavoro» (foto ANSA).

A SORPRESA Il procuratore capo Alberto Di Pisa, oltre alla trascrizione, ha chiesto il file audio che il perito ha strappato attraverso nuove tecnologie per il filtraggio dei nastri. Ed ecco che è tornata di nuovo in primo piano Anna Corona, l’ex moglie

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO A MILANO

Lapo Elkann, 37 anni: ricattato ANSA

Denise Pipitone, sparita a Mazara del Vallo (Tp) il 1°settembre 2004

di Piero Pulizzi, padre naturale della piccola: in primo grado era stata indagata anche lei per concorso in sequestro di minore, ma presto la posizione era stata archiviata. La novità in campo ha spiazzato Piera Maggio, la madre di Denise da sempre convinta che la figlia avuta con Pulizzi sia ancora viva da qualche parte. L’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile, ha invece criticato la diffusione della notizia: «È come mettere sull’avviso gli interessati», ha detto. Poi, un ritorno sulla frase della svolta: per lui sarebbe una «ulteriore conferma» del coinvolgimento di Jessica. Del resto, l’accusa si è sempre soffermata su un’altra frase strappata alla sorellastra, oggi 26enne: Quannu eru cu Alice a casa c’ha purta («Quando ero con Alice, a casa l’ha portata»). La pronunciò a 17 anni, 11 settembre 2004, in commissariato a Mazara prima di un interrogatorio. Agli investigatori è sempre sembrata l’ammissione del coinvolgimento in un ipotetico sequestro, ma adesso in tanti tornano a pronunciare una vecchia parola: «omicidio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL RAID FALLITO

«Droga e sballo» Lapo ricattato: estorsore in cella 1Filmato da due fratelli tra «cocaina L e autoerotismo». Il legale: «Sono circostanze false»

u di sti cosi unn’ha parlari. Non devi parlare di queste cose, diceva in siciliano Jessica Pulizzi alla sorella Alice dopo aver sussurrato altre parole terribili. Eramu n’casa, a mamma l’ha uccisa a Denise («Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise»): Jessica, sorellastra di Denise Pipitone, bimba sparita a Mazara del Vallo (Trapani) l’1 settembre 2004, si riferisce alla madre Anna Corona. La trascrizione ambientale che risale a una vita fa, 11 ottobre 2004, ora può cambiare la storia di uno dei casi di cronaca più celebri e spigolosi degli anni Duemila. La svolta durante l’udienza di venerdì nel processo di appello in cui la stessa Jessica Pulizzi, assolta in primo grado, è ancora imputata per concorso in sequestro di persona. In aula ha deposto uno dei periti, Massimo Mendoli, incaricati di trascrivere una dose infinita di intercettazioni ambientali, e ha confermato la frase-shock. Così, ieri il Tribunale di Marsala ha voluto riaprire il caso: stavolta si parla di «omicidio contro ignoti».

apo Elkann ricattato per «un pomeriggio di sballo, a base di droga e autoerotismo». Lo rivela Il Giorno in un articolo in cui svela i dettagli dell’inchiesta (confermata in ambiti giudiziari) che ha portato all’arresto di un cameriere di una cooperativa per estorsione ai danni del nipote di Gianni Agnelli. Tutto sarebbe iniziato ad aprile. E.B., 31 anni, e suo fratello F. (indagato nell’inchiesta) incontrano un uomo seminudo tra le auto in sosta a Milano. Dicono di avere riconosciuto che si tratta di Lapo Elkann, di essersi fermati e di averlo portato con loro nella casa dove abitano. È l’avvio del pomeriggio di sballo fra «droga ed autoerotismo» in cui, secondo l’arrestato, Lapo «tira fuori un grosso sasso, cocaina». Uno dei fratelli, F., riesce a filmare di nascosto, realizzando il video che da-

rà il via al ricatto. Prima 30 mila euro e poi una richiesta di 90 mila euro. La consegna dell’ultima parte del denaro è avvenuta martedì davanti alla polizia. LE REAZIONI Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Giovannandrea Anfora, legale di Lapo Elkann. Sono «circostanze false, quale l’accostamento a “stati di droga e autoerotismo”» quelle «attribuite dall’arrestato a Lapo Elkann per oscurare le sue accertate responsabilità». Quando ha raggiunto la casa dell’uomo che poi lo ha ricattato, Lapo non era «completamente cosciente». «Avevo bevuto molti bicchieri di superalcolici», ha raccontato in un verbale agli atti della procura di Milano. La notizia ha subito raggiunto anche i social. Sulla pagina Facebook dell’imprenditore sono comparsi insulti come «fallito», ma anche messaggi di incoraggiamento: «Lapo non ti curar di loro ma guarda e passa». Già nel 2005, secondo la procura di Milano, Fabrizio Corona avrebbe cercato di estorcere 200 mila euro a Lapo per non vendere un’intervista con un transessuale a casa del quale il rampollo finì in overdose. dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli Usa tentano il salvataggio: morti 2 ostaggi 1 Yemen, uccisi «P un americano e un sudafricano che doveva essere liberato oggi

Luke Somers aveva 33 anni EPA

ierre sarà a casa per Natale». Così avevano detto a Yolande, moglie di Pierre Korkie, l’insegnante sudafricano sequestrato da Al Qaeda da maggio del 2013. Avrebbe dovuto essere liberato oggi. Ma nella notte tra venerdì e sabato un raid ha sconvolto il suo destino. Qualcosa è andato storto nell’attacco organizzato dalle truppe americane e yemenite nel villaggio di Wadi Abadan, nella provincia di Shabwa, a sud dello Yemen. Il blitz, portato avanti anche con i droni e i jet Usa, è andato a monte quando i terroristi si sono accorti dell’arrivo delle forze di terra. Korkie è morto, insieme a undici miliziani di Al Qaeda e almeno otto civili. E insieme a Luke Somers, il giornalista statunitense di 33 anni rapito a Sanaa nel settembre del 2013. Era lui che Obama

voleva liberare: «All’inizio della settimana — ha spiegato il presidente — un video dei terroristi annunciava che Luke Somers sarebbe stato ucciso nel giro di 72 ore, la sua vita era in imminente pericolo. Basandomi su queste informazioni ho autorizzato l’operazione di salvataggio», che purtroppo si è conclusa con quello che ha definito poi «un barbaro assassinio». COLPITI I funzionari americani hanno fatto sapere che i due ostaggi erano ancora vivi quando le forze speciali li hanno portati via dal palazzo in cui erano imprigionati. I miliziani di Al Qaeda li avrebbero colpiti a morte durante uno scontro a fuoco avvenuto in un secondo momento, quando erano già sull’aereo diretto alla Uss Makin Island, una nave della marina militare. Gli ufficiali statunitensi si sono affrettati a comunicare che «non c’è la possibilità che siano stati uccisi dal fuoco americano». Non solo, il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel ha dichiarato che la missione di soccorso «era complicata e rischiosa, è stata estremamente ben eseguita». Ma a Natale Pierre non ci sarà. e.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Riecco Dynamo ÂŤCon la magia ho abbattuto le differenzeÂť

OGGI A MILANO

Scala, pochi vip per la Prima Tensioni in piazza

1L’illusionista inglese amico delle star

Il sovrintendente Pereira saluta gli Under 30 alla Scala

torna da domani con la serie su Dmax ÂŤI trucchi mi hanno reso la vita piĂš facileÂť

Stefania Angelini MILANO

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a vinto 10 mila sterline azzeccando tutti i risultati delle finali dell’Europeo di calcio 2012 (dando poi soldi in beneficienza). Ma questo è il meno. Dynamo (si legge Dainamo) nel 2011 è riuscito a camminare sulle acque del Tamigi, e poco importa se ad un certo punto una barca della polizia lo ha caricato e lo ha portato via: per lui niente è impossibile. Di certo non è un super-uomo e qualche trucco c’è, ma a vederlo, con il suo sguardo cosĂŹ magnetico, i dubbi vengono. Lo incontriamo in occasione del lancio della sua serie tv, a Milano. Steven Frayne, questo è il suo vero nome, ha 31 anni ed è originario di Bradford, cittĂ di 400 mila abitanti a nord di Manchester. Professione? Mago. Anzi, uno degli illusionisti piĂš quotati del momento, con milioni di fan,

NON CONOSCO LIMITI: PER QUESTO SONO FINITO PIÙ VOLTE ALL’OSPEDALE STEVEN FRAYNE MAGO

conquistati prima su YouTube e poi in tv. E infatti, per capire quanto sia conosciuto e apprezzato, basta vedere in quanti lo fermano per strada. In Italia lo rivedremo dall’8 dicembre nei nuovi episodi della quarta stagione di Dynamo: Magie impossibili(alle 21.10 su Dmax, il canale 52 del digitale terrestre).

In alto Dynamo, 31 anni. Qui sopra in una puntata della nuova serie tv con degli ospiti speciali, gli One Direction

ONE DIRECTION Nella nuova e ultima serie promette un sacco di sorprese: Vedrete le magie migliori, le piÚ pericolose: a Londra, per esempio, sono riuscito a lievitare sul piÚ alto grattacielo della City, lo Shard di Londra, a 300 metri di altezza. Farò poi dei numeri con ospiti speciali: i Coldplay, gli One Direction e la star di Hollywood Irrfan Khan per esempio. Ma

F guai a parlare di crisi di idee: ÂŤSĂŹ, è l’ultima stagione in tv, ma questo non significa che le batterie sono scariche: adesso ho voglia di cambiare direzione, tornare ad un contatto diretto con la gente. Per questo il prossimo anno farò uno show dal vivo nel Regno Unito, che poi forse porterò anche in ItaliaÂť. Per Dynamo la magia è un mondo in evoluzione: ÂŤSono riuscito a fare numeri ai cui lavoravo da anni: un paio di volte ho rischiato grosso e son finito pure all’ospedaleÂť. In questa continua ricerca dell’impossibile, c’entrano parecchio anche la sua infanzia trascorsa in un quartiere difficile, con un papĂ in prigione e la lotta contro una forma debilitante della malattia di Crohn: ÂŤLa magia — continua Dynamo — mi ha permesso di interagire con qualsiasi classe sociale e di alleviare i dolori del mio corpo...Âť. A 15 anni ha deciso di andar via di casa per trasferirsi dal nonno e grazie a lui si è avvicinato alla magia: ÂŤMi ha insegnato ad andare in bici ma è stato anche il mio primo maestro d’illusionismoÂť. E se adesso Dynamo viene designato come l’erede di Copperfield, significa che la stoffa ce l’ha eccome: “Pensate, quando ho incontrato la prima volta David, è stato lui a chiedermi di fare un selfie da mettere su Twitter!â€?.

ranceschini Dario sĂŹ, Grasso Pietro sĂŹ, Pisapia Giuliano sĂŹ, Maroni Roberto sĂŹ. Ma i due ÂŤnoÂť sono pesanti: Napolitano Giorgio e Renzi Matteo. CosĂŹ, nonostante l’Expo alle porte, quella di stasera sarĂ una Prima milanese della Scala sotto agli standard di mondanitĂ . I flash, però, potrebbe prenderseli uno degli ospiti internazionali per il Fidelio di Beethoven diretto da Daniel Baremboim: il direttore del Fmi, Christine Lagarde, accompagnata da Mario Monti. Certo, immancabile, il solito gotha dell’economia e della finanza, da Bazoli a Descalzi, da Ghizzoni a Squinzi. E dopo il gran ritorno dello scorso anno, ha comprato i biglietti anche Giorgio Armani. Se politica e alta borghesia stanno all’esterno, in piazza si respirerĂ la solita alta tensione per l’emergenza casa e quella lavoro: sono attesi 300 agenti e proteste vibranti. Del resto, a Piazza Scala campeggia una scritta con lo spray: ÂŤCi vediamo il 7/12Âť, ricordo del corteo per la casa di giovedĂŹ. In ogni caso, nel carcere di San Vittore, oggi il Fidelio si vedrĂ in streaming con i detenuti: arriveranno pure Umberto Veronesi e l’ex ministro Anna Maria Cancellieri, mentre il cardinale Angelo Scola manderĂ gli auguri.

GIUSY VERSACE VINCE BALLANDO CON LE STELLE â—? Giusy Versace in coppia con Raimondo Todaro (nella foto ANSA) ha vinto Ballando con le Stelle edizione 2014. La campionessa paralimpica di atletica - in un incidente ha perso le gambe - figlia di Alfredo, cugino dei noti fratelli Donatella Santo e Gianni Versace, ha battuto il campione di atletica Howe. ÂŤUna vittoria che dedico a tutta la squadraÂť ha detto Giusy commossa.

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Sant’Ambrogio fa festa in tv con lo spettacolo di Dario Fo â—? Dario Fo tiene a questo spettacolo in modo particolare. PerchĂŠ ci aveva lavorato tantissimo. E perchĂŠ quando l’ha portato in scena, nel 2009 con sette serate da tutto esaurito, accanto a lui c’era Franca Rame. Questa sera, per la prima volta nel nostro Paese e nel giorno della sua celebrazione, Rai 5 (canale 23 del digitale terrestre, alle ore 21,15) trasmetterĂ ÂŤSant’Ambrogio e l’invenzione di MilanoÂť. ÂŤSembrerĂ assurdo — racconta il premio Nobel — ma Ambrogio, davanti a cui s’inchinarono imperatori, papi e vescovi, è quasi uno sconosciuto nella sua cittĂ e nell’Italia intera. Ma era un personaggio stracolmo di contraddizioni, spesso imprevedibili. I suoi discorsi sulla difesa della povera gente e sulla dignitĂ dell’individuo sono straordinari, perchĂŠ sono i primi espliciti su questi temi, otto secoli prima di San FrancescoÂť.

DOVE GLI ANIMALI SONO PREZIOSI. ELETTA CATENA PET DELL’ANNO!

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

7+

7

7,5

6

7+

6-

Il morale è alto, la vita sociale ve gusta, voi viaggiate e entrate nelle simpatie di tanti. L’amor, poi, conforta, il sudombelico is too much pignol.

Dal poltrire al lavorare, dal fare sport o shopping, tutto vi riuscirĂ bene. La fornicazione ha un lieve malore, ma si ripiglia quasi subito, tranqui.

La Luna vi conferisce un fiuto efficace. E solleva gli zebedei. Tutto fila! Il sudombelico, poi, giubila per la tanta carne disponibile. Pure esotica.

Arginate i rompizebedei, lo spleen, chi apre bocca a sproposito (pure suinamente). E vi godrete una domenica super. Anche nel caso in cui foste da soli.

Amici, partner e squadra cooperano. CosĂŹ vi rasserenate e vi fortificate. I progetti domenicali riescono, ma per la fornicazione tira aria di carestia.

Difficile, oggi, per chi vi sta attorno, star dietro alle vostre esigenze. E indurvi a essere ottimisti. L’intuito fallisce pure. Ma il sudombelico no.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

7,5

7

6-

6

8

6-

Ogni successo è raggiungibile e durevole, in questa domenica che vi diverte, vi bea e vi energizza. Il suino in voi, poi, espleta con raffinata perizia.

La cura del dettaglio e del complesso mentecorpo-spiritosudombelico vi farĂ bene. Lavoro in rilancio o in arrivo, svaghi organizzati e riusciti.

La Luna mette in crisi certi vostri rapporti. Compreso quello col partner. Ed è complesso organizzare, trovar tempo libero, fornicare. Don’t romp, smile.

Doveri e noie sfigoingrigiscono la vostra domenica. Ma con fiducia, pelo sullo stomaco e sugli zebedei risolvete tutto. Rivalse fornicatorie giungono.

Potete inaugurare con successo ciò che volete, oggi, come tutto fosse un Fidelio. E la fortuna dirige lavoro e sudombelico. Che godurien.

La domenica è un cicinÏn scialba. Siete pure stanchi. Oltre che vicini alla retrocessione nel campionato dei suini. E la famiglia stressa. Rilassatevi.

LO SPORT IN TV

DOCUMENTARIO ÂŤYEARS OF...Âť

QUANTE STELLE PER SALVARE IL NOSTRO CLIMA Global warming, fenomeno climatico tra i piÚ pericolosi. CosÏ, oggi, ecco in prima tv e in seconda serata la serie Years of living dangerously: racconta l’impatto dei cambiamenti climatici sulla Terra. Produttori il regista premio Oscar James Cameron e Arnold Schwarzenegger e, tra gli intervistati, pure Barack Obama. Nei 9 docu, altre star: da Jessica Alba a Matt Damon. Nell’episodio di oggi si parla di siccità . DA VEDERE SU FOCUS (DDT 56), OGGI ALLE 23

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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA SPORTIVA


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