Gds(2014 12 11)

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Giovedì 11.12.2014

Anno 118 - Numero 292 €1,40

CHAMPIONS AMARA

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STADIO MILAN UNA BOLGIA DA 42.000 SPETTATORI Sarà interrato per 15 metri, sorgerà nell’area Fiera e si chiamerà Emirates. I modelli: Bayern, Arsenal e Juve LAUDISA, PAGLIARA A PAGINA 19

ARRIVEDERCI ROMA CI RESTA SOLO LA JUVE Nasri e Zabaleta gelano l’Olimpico Passa il City ● Ai giallorossi restano i rimpianti e l’Europa League ● I tifosi e Totti: «Vinceremo il tricolor» ●

Lo stadio nascerà vicino a Casa Milan

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SAVIC, TELLO, PEROTTI: I RINFORZI PER ALLEGRI

41 2 1 1>

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

GRAZIANO A PAGINA 13

EUROPA LEAGUE

Messi, Neymar, Suarez: il Barça stende Ibra Passa Di Matteo

Inter baby con Bonazzoli Toro, crocevia danese Mancini in Azerbaigian, granata per la qualificazione. Viola con la D. Minsk Napoli-Slovan nel San Paolo deserto BRAMARDO, DALLA VITE, MONTI, SARDELLI ALLE PAGINE 14-15-17

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CICLISMO

Sollievo per Nibali e Aru Astana, c’è l’ok alla licenza SCOGNAMIGLIO A PAGINA 31

9 771120 506000

BIANCHI, CECCHINI, CENITI, CONDO’, PUGLIESE, SCHIANCHI, SPESSOT, STOPPINI DA PAG. 2 A PAG. 9

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IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Segnali che Giovinco andrà alla Fiorentina. Ieri passeggiava per Firenze a Italia in Miniatura.

I RISULTATI DI IERI GRUPPO E BAYERN-CSKA M. ROMA-MAN. CITY GRUPPO F AJAX-APOEL BARCELLONA-PSG

L'ANALISI di ALESSANDRA BOCCI

IL COMMENTO di PIER BERGONZI

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CONSOLIAMOCI CON L’ALTRA COPPA

ADESSO L’ASTANA SI MERITI VINCENZO

E non c’è niente da capire in questo primo giro di Champions League. Non ci sono risultati stupefacenti, non ci sono imprese, nessun sovvertimento dell’ordine costituito. La Roma aveva illuso il calcio italiano e gli appassionati di Davide e Golia, ma dopo le fiammate iniziali è tornata nella normalità di una competizione rigidamente classista.

Tanto tuonò… La commissione licenze dell’Uci, dopo una lunga giornata passata sopra, sotto, e intorno a ogni speculazione ha confermato la licenza World Tour all’Astana di Vincenzo Nibali. La nostra convinzione è che sulla bilancia della decisione abbia pesato soprattutto la credibilità del siciliano, trionfatore al Tour all’apice di una carriera del percorso convincente.

L’ARTICOLO A PAGINA 23

L’ARTICOLO A PAGINA 23

3-0 0-2 4-0 3-1

GRUPPO G CHELSEA-SPORTING 3-1 MARIBOR-SCHALKE 04 0-1 GRUPPO H ATHLETIC B.-BATE 2-0 PORTO-SHAKHTAR D. 1-1

LE QUALIFICATE COME PRIME

E COME SECONDE

ATL. MADRID, REAL M., MONACO, BORUSSIA D. BAYERN, CHELSEA, BARCELLONA, PORTO

JUVENTUS, BASILEA, BAYER, ARSENAL, MANCHESTER CITY, PSG, SCHALKE, SHAKHTAR

STORIE DA NON PERDERE 1 Il segreto di Sarri «Ecco il mio Empoli stile Athletic Bilbao» LONGHI A PAGINA 22

2 Piccinini schiaccia tutto «Io, bastian contraria, prima e felice in Italia» SALVINI A PAGINA 37

3 Incredibile negli Usa Martellone da 16 kg uccide un giudice BUONGIOVANNI A PAGINA 33

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Champions League R Gruppo E

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SPIKE LEE IN TRIBUNA «E HO TIFATO ROMA» ● All’Olimpico, c’era anche Spike Lee: «Ho tifato Roma. Non mi piace il Manchester City, in Premier tifo Arsenal». Oggi, il regista incontrerà a Milano gli studenti della Bocconi, poi seguirà Milano-Panathinaikos di Eurolega.

Samir Nasri, 27 anni, esulta dopo l’1-0 City: dietro, la delusione dei giallorossi LIVERANI

Garcia non sa fare l’italiano Punita la Roma al risparmio

1Con la palla gol sprecata da Holebas al 5’ s’esaurisce l’iniziativa. Poi i giallorossi puntano allo 0-0 e vengono castigati dal City con Nasri e Zabaleta: retrocessi in Europa League braccino. Il giorno del sorteggio si era detto che la conclusione più normale del girone sarebbe stata l’Europa League. Alla fine è andata proprio così, eppure nessuno nasconde una profonda delusione.

Paolo Condò ROMA Twitter @PaoloCond

N

on puoi pensare di muoverti per 90’ in un giardino pieno di serpenti a sonagli senza PARTENZA ILLUSORIA La coltellata di Nasri arrivenire morso. Rudi Garcia coltiva quest’illu- va allo scadere dell’ora di gioco, e sin lì avevamo sione, e il fatto che per un’ora gli vada bene segna consumato l’orologio a forza di guardarlo, consala sua fine, perché quando Nasri pesca l’inevitabile pevoli che lo scarso numero di pericoli creato dal jolly è troppo tardi per cambiare City non volesse dire niente, anchip a una squadra angosciata. che perché Pellegrini aveva le La Roma esce così dalla Chambriscole ancora in panchina. La Approccio pions affogata nei rimpianti, per era pure partita bene, nei sbagliato: squadra Roma altre serate e pure per questa, primi 5’ sembrava intenzionata a che sarebbe stato opportuno afimpadronirsi della serata. Ma i impaurita e Totti frontare in modo diverso. Pellesuoi buoni propositi si erano lasciato solo nel grini aveva fatto pretattica, oltre spenti sulla grande occasione ad Aguero e Touré non poteva vuoto dell’attacco mancata da Holebas: all’estremicontare nemmeno sul cardine tà dell’arcobaleno disegnato da della difesa Kompany: anche coTotti c’è la pentola magica, ma il sì conciato il Manchester City resta una squadra greco la spreca tergiversando finché Hart non è forte, ma è chiaro che tante assenze - oltre tutto ben piazzato per bloccargli il diagonale. La Roma è davanti al tuo pubblico - andavano sfruttate con un coraggiosa sulla carta, perché Garcia unisce il cenpiano tattico più virile. In Inghilterra la Roma ave- trocampo leggero, quello con Pjanic (fuori De Rosva trovato i rivali al completo, eppure per larghi si), all’attacco pesante, quello con Ljajic: sul camtratti del match aveva condotto le danze; in casa po, invece, il palleggio del City induce Gervinho e sua, con la qualificazione in palio, le è venuto il Ljajic ad arretrare parecchio il loro raggio d’azione,

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lasciando il solo Totti a fare da impossibile punto di riferimento, perché il capitano è uomo da triangoli volanti, non da tener palla per far salire la squadra. Dopo un quarto d’ora la partita è definitivamente impostata su un City in controllo e una Roma asserragliata dietro nel tentativo di attivare il contropiede delle sue frecce esterne con lunghissimi lanci dalle retrovie. Non proprio un piano di gioco, e soprattutto un sistema che rende del tutto inutile la presenza di Totti. PAURA GIALLOROSSA La verità, molto umana ma non per questo meno triste, è che i giocatori della Roma hanno paura. Lo capisci dal fatto che quando quelli del City sbagliano un controllo, allungandosi troppo la palla, non c’è mai lo scatto in avanti di un giallorosso per impadronirsene: nessuno si arrischia a lasciare la sua posizione, come imporrebbe la regola del pressing, ma da Keita in giù tutti rinculano fino al limite della propria area e anche dentro, rimandando il momento del tackle ma così concedendo troppo campo ai rivali. Prima

del gol di Nasri la Roma sarebbe pure in vantaggio quanto a occasioni, perché a una pericolosa penetrazione di Milner fanno da contraltare la grande chance di Holebas e un bel contropiede di Gervinho salvato da Hart; ma concettualmente la gara ha un padrone preciso, che parla inglese. O meglio le mille lingue nobili messe assieme dallo sceicco Mansour. LA FINE E’ IL PALO Il gol di Nasri cambia radicalmente il panorama, inchiodando la Roma all’esigenza di segnare due gol. Garcia immette Iturbe e Destro, e proprio il centravanti porta un po’ di scompiglio, aumentando i rimpianti per non aver messo un cuneo dall’inizio nella zona dei mediocri Demichelis e Mangala. Ma il palo colto di testa da Manolas (bravo Hart) e una respinta su tiro di Destro - entrambi al 27’ - sono i momenti in cui alla Roma, oltre ogni demerito, dice pure male. E il raddoppio di Zabaleta è lo sfregio finale su quel che poteva essere e non è stato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ROMA

MAN. CITY

0 2

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Nasri al 15’, Zabaleta al 41’ s.t. ROMA (4-3-3) De Sanctis; Maicon (dal 33’ s.t. Florenzi), Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic, Keita, Nainggolan; Ljajic (dal 22’ s.t. Iturbe), Totti (dal 25’ s.t. Destro), Gervinho. ALLENATORE Garcia PANCHINA Curci, Astori, De Rossi, Strootman CAMBI DI SISTEMA dal 10’ p.t. 4-5-1 ESPULSI nessuno AMMONITI Yanga-Mbiwa per gioco scorretto MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart; Zabaleta, Demichelis, Mangala, Clichy; Fernandinho, Fernando; Jesus Navas (dal 22’ s.t. Silva), Nasri (dal 44’ s.t. Kolarov), Milner; Dzeko (dal 33’ s.t. Jovetic). ALLENATORE Pellegrini PANCHINA Caballero, Sagna, Lampard, Boyata CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Dzeko per fallo di reazione, Nasri per comportamento non regolamentare

PRIMO TEMPO 5’ La Roma spinge subito sull’acceleratore. Gran palla di Totti per Holebas, dribbling e tiro del greco, Hart respinge. 16’ Finte di Ljajic che calcia dalla distanza ma fuori misura. 20’ Milner ha la palla giusta in area, ma il suo destro è respinto da De Sanctis. 21’ Contropiede fulminante della Roma, Gervinho conclude di destro dal limite dell’area, palla di pochissimo a lato 38’ Maicon penetra centralmente e tira di potenza, troppo centrale, Hart respinge 39’ Lungo lancio di Nainggolan per Gervinho che riesce a calciare, ma il suo tiro è centrale e Hart para.

fIL PERSONAGGIO

IL CAPITANO SCORAGGIATO FRANCESCO TOTTI LA PARTITA 10 20 30 40 50 DEL 60 70CAPITANO 80 AI RAGGI X

PASSAGGI EFFETTUATI

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla

I numeri indicano la quantità di passaggi per ciascuna zona del campo

ATTACCO 1

2

SECONDO TEMPO 13’ Ci prova Pjanic dalla distanza, tiro potente, Hart respinge con qualche difficoltà.

27’ Punizione di Pjanic verso l’area di rigore, Manolas svetta di testa e colpisce il palo, poi la difesa del City libera in angolo. Batte ancora Pjanic, Destro prova a girare verso la porta ma Demichelis respinge.

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42 5 9

OCCASIONI CREATE 1

TIRI RESPINTI 1

DRIBBLING SUBITI 2

PALLE RECUPERATE 2

Le palle perse Tra i giocatori della Roma scesi in campo ieri, il numero 10 è quello ad aver perso più palloni. Seguono Nainggolan con 16 e la coppia Holebas-Gervinho con 12 a testa

MINUTI GIOCATI

70’

Totti e i vecchi steccano Ma l’Olimpico li perdona «Vinceremo il tricolor!» 1Male anche Keita,

La delusione di Francesco Totti, 38 anni, e Daniele De Rossi, 31, al secondo gol del City: serata amara per le icone giallorosse IPP

Con l’eliminazione della Roma («retrocessa» in Europa League, entrerà nei sedicesimi da testa di serie), la Juventus resta l’unica squadra italiana in corsa in Champions League. Ai bianconeri, secondi, toccherà una delle sette prime classificate negli altri gironi (non l’Atletico Madrid, inserito nello stesso gruppo). Hanno chiuso al primo posto: Atletico Madrid, Real Madrid, Monaco, Borussia Dortmund, Bayern Monaco, Barcellona, Chelsea e Porto. Agli ottavi come seconde, oltre alla Juve anche Basilea, Leverkusen, Arsenal, Manchester City, Psg, Schalke 04 e Shakhtar Donetsk. Lunedì, a Nyon, il sorteggio degli ottavi: ecco il «borsino» delle rivali della Juve. REAL MADRID ***** BAYERN MONACO ***** CHELSEA ***** BARCELLONA ***** BORUSSIA DORTMUND *** PORTO *** MONACO **

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10 1

Dati

41’ GOL DEL MANCHESTER CITY: palla ancora a Nasri che dall’interno dell’area appoggia per l’accorrente Zabaleta. De Sanctis non può nulla.

ARBITRO Mazic (Serbia) GUARDALINEE Ristic e Djurdjevic GIUDICI DI PORTA Grujic e Filipovic NOTE spettatori 54.119, incasso 3.118.615 euro. Tiri in porta: 9-4. Tiri fuori: 4-3. Angoli: 7-4. In fuorigioco: 5-3. Recuperi: p.t. 0, s.t. 2’

LE QUALIFICATE

Attacco

TOCCHI PER ZONA

39’ Rapido capovolgimento di fronte: Navas dentro per Milner, De Sanctis in uscita salva in angolo

15’ GOL DEL MANCHESTER CITY: Nasri è libero di tirare appena fuori dall’area, destro magnifico che colpisce il palo e finisce in rete.

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LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI

Massimo Cecchini ROMA

DEMICHELIS SALVA COL PETTO NAVAS FERMATO, MA DZEKO... Serata sul velluto per Mazic: gara corretta con i giocatori mai sopra le righe, neppure nei minuti finali quando il risultato era ormai dalla parte degli inglesi. Poche le contestazioni, il dubbio più importante è su una azione del City conclusa in gol, ma col gioco fermo da un paio di secondi. Accade questo: su un cross dalla sinistra di Milner, entrano in contatto Dzeko e Holebas; il difensore della Roma ha la peggio, finendo a terra. Arriva il fischio

De Rossi non entra Il capitano: «Ora lo scudetto, i nostri tifosi lo meritano»

dell’arbitro a bloccare tutto, compreso il successivo tiro di Navas finito in rete dopo una deviazione. Al replay l’irregolarità di Dzeko non è così evidente: si poteva lasciar correre. Per il resto, nella ripresa timide proteste della Roma per un salvataggio sulla linea di Demichelis dopo un tacco di Destro: non è rigore, pallone respinto col petto. Tre ammoniti: Yanga-Mbiwa e Dzeko (spinte reciproche), Silva per perdita di tempo.

M

olti temevamo che avrebbero adottato lo stile di quelli con le bretelle e la bombetta, i ragazzi verbosi e violenti di «Arancia Meccanica»: prima salutare l’Olimpico con cortesia e poi maramaldeggiare per riaffermare il Potere Celeste. Non è andata esattamente così, ma Anthony Burgess, l’autore del romanzo «cult» di una generazione – divenuto pietra miliare grazie al film di Stanley Kubrick – sapeva che sulle traiettorie che conducono dalla sua Manchester a Roma, le cose funzionano in modo diverso, sorprendente, quasi come la sua incongrua passione per i sonetti romaneschi di Gioacchino Belli, che amò così tanto da tradurli in un inglese affilato. Mondi di-

versi, comunque, anche se ad un certo punto del cammino sembrava si fossero avvicinati così tanto da scambiarsi i ruoli. La favorita era la squadra papalina di capitan Totti, la cenerentola invece il City dei petrodollari. Poi all’improvviso i ragazzi dell’«Arancia» – scatenando Nasri e Zabaleta – hanno rimesso le cose a posto, la chiesa della ricchezza al centro del villaggio calcistico. I GRANDI VECCHI Sarebbe sciocco parlare di tradimento, però come non notare che tutti i «grandi vecchi» giallorossi siano evaporati (per ragioni diverse) nel momento più importante? Negli occhi di Totti, alla fine, si leggeva l’amarezza per il tempo che passa, per un’altra Champions da riporre in archivio senza aver inciso davvero se non in quella unghiata inferta proprio al City, quando tutto il mondo sembrava diverso, quando il vento soffiava nelle vele e la voglia di sorpresa gonfiava i petti. Ma oltre al numero dieci, perché è sparita la vena di Maicon, perché sono mancavate le geometrie di Keita, perché De Rossi non ha giocato nel giorno più importante, perché l’ex re londinese Ashley Cole è

finito addirittura in tribuna nel «suo» derby? Quelli che dovevano «spiegare» la Champions ai ragazzi, col passare delle settimane sono tutti evaporati, come un sonetto a cui avessero rubato ritmo e verità. OBIETTIVO CAMPIONATO A restituire la bellezza, allora, alla fine ci pensa il popolo giallorosso, che non smette di cantare anche quando in campo piegano le ginocchia. «Forza Roma», gridano tutti alla fine applaudendo a lungo e chiamando la squadra lo stesso sotto la Sud. «Vinceremo il tricolore», è lo slogan-preghiera che accompagna la notte inevitabilmente amara. E a questo si aggrappa la squadra, metabolizzando una priorità che sembra già confinare l’Europa League in secondo piano. «L’amarezza è grande – confida allora Totti agli amici – ma adesso dobbiamo guardare avanti e concentrarci sul campionato. Lo dobbiamo a noi e ai tifosi che ci sono stati vicini. Poi il prossimo anno cercheremo la rivincita». Parole che Belli e Burgess, ognuno a suo modo, avrebbero sottoscritto: anche quando è sconfitta, Roma non muore mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Champions League R Gruppo E

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LE PAGELLE di FABIO BIANCHI ROMA

MAN. CITY

5

6

KEITA E PJANIC CHE DELUSIONE MANOLAS È SFORTUNATO IL TECNICO RUDI GARCIA

4,5

Elogia De Rossi e lo lascia in panca. Gli preferisce Pjanic che risulta tra i peggiori. In generale, non dà coraggio alla squadra. Votaccio per i due match point sprecati (soprattutto quello di Mosca).

IL MIGLIORE RADJA NAINGGOLAN

6,5

Il guerriero Ninja non molla mai. È lui a portar su la squadra e sbattersi per due. Commette qualche ingenuità ma copre le magagne dei colleghi di mezzo. È l’ultimo ad arrendersi, come a Mosca. ● TIRI 2 ● RECUPERI 9 ● PASSAGGI 67

IL PEGGIORE FRANCESCO TOTTI

5

Non è una partita per Totti. Troppo ritmo, troppo pressing. Gran palla a Holebas, poi è subito notte. Sbaglia persino appoggi banali, pensa tu. Andava sostituito prima. ● TIRI 1 ● DRIBBLING 1 ● PASSAGGI 32

6,5

5

6

6

DE SANCTIS Il tiramisù della Roma nel primo round. Bravo sul tiro di Milner, ancora meglio in uscita sullo stesso Milner. Ma si deve arrendere ai piedi di Nasri

MAICON Qualche sgroppata e anche un tiro con poca convinzione. Ma l’errore serio è il tempo di accentrarsi e mirare che regala a Nasri.

MANOLAS Quel palo ancora si vergogna. Zuccata precisa, fin troppo. E gioia negata. Dietro è attento su Dzeko e negli anticipi ma nel finale non ci arriva su Zabaleta.

YANGA-MBIWA Dzeko si porterà a casa dei brutti ricordi sulle caviglie. Segue ovunque il bosniaco e lo mazzola tanto da fargli saltare i nervi.

● PARATE 2 ● RINVII 6 ● USCITE 0

● PASS. OK 37 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 2

● PASS. OK 54 ● LANCI 4 ● CONTRASTI 4

● PASS. OK 62 ● LANCI 6 ● CONTRASTI 2

6

5

5,5

5,5

HOLEBAS La speranza muore all’alba, giusto sui suoi piedi. Il suo tiro è lo Sliding doors della sfida. Hart la gira dalla parte del City. Lui il suo dovere lo fa.

PJANIC Cercasi Miralem disperatamente. L’uomo che non doveva esserci parte male. Sbaglia inviti non da lui, non si fa sentire in mezzo. Que pasa, Pjanic?

KEITA Difensore aggiunto e regista. Non c’è De Rossi, ne fa le veci. Prova a innescare la squadra, ma paga il ritmo e la cattiva vena dei compagni.

LJAJIC Vorrebbe ma non può. Si lancia in azioni individuali, arriva anche al tiro ma il mirino ha qualche problema. Esce appena terminata l’azione più bella.

● PASS. OK 36 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 0

● TIRI 1 ● RECUPERI 4 ● PASS. OK 65

● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASS. OK 59

● TIRI 2 ● DRIBBLING 3 ● SPONDE 7

6,5

5

6

s.v.

GERVINHO La pantera non trema. Nell’Olimpicosavana si lancia tra gli inglesi seminando panico. Ma c’è il solito problema: il gol. Anche per colpa di Hart.

ITURBE Entra in campo ma non in partita. Non si ricorda un’iniziativa, ma tanta confusione sì.

DESTRO Subito una occasione, Demichelis gliela nega. Sarebbe servito molto prima, fosse solo per la dichiarazione d’intenti.

FLORENZI Un quarto d’ora scarso, quello della disperazione. Prova a spingersi avanti, ma la foga gli fa sbagliare il verticale per Pjanic.

● TIRI 2 ● DRIBBLING 5 ● SPONDE 3

● TIRI 1 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 2

● TIRI 4 ● DRIBBLING 0 ● SPONDE 0

● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASS. OK 6

7

7

HART, PARATA CHE VALE UN GOL MILNER VELENOSO DZEKO DI PESO IL TECNICO

6,5

MANUEL PELLEGRINI

Con l’infermeria piena di fuoriclasse e altri a mezzo servizio, il tecnico presenta una squadra solida che gioca al gatto col topo. Rischia solo all’inizio, poi controlla e infine castiga.

IL MIGLIORE SAMIR NASRI

7,5

Il moschettiere danza tra le linee, regala fendenti di classe e assoli pericolosi. Poi colpisce con un taglio preciso di sciabola. E infine il fioretto dell’assist corto a Zabaleta. Chapeau. ● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 36

IL PEGGIORE

5,5

ELIAQUIM MANGALA

Salta male su Manolas e benedice il palo. In difesa è quello meno sicuro, non raddoppia quasi mai nelle incursioni di Gervinho o Ljajic. Per sua fortuna la Roma non ha centravanti per 70 minuti. ● PASSAGGI 32 ● LANCI 3 ● CONTRASTI 2

MAZIC Di polso e di saggezza. Distribuisce i cartellini giusti, lascia correre il giusto. Aiutata anche dai giocatori. Si conferma tra i più bravi in Europa.

L’ALTRA GARA

Tris del Bayern Il Cska Mosca va fuori da tutto Gianluca Spessot MONACO DI BAVIERA

U

na regola della matematica insegna che, in una moltiplicazione, cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. Basta un Bayern sperimentale per aver ragione di un Cska venuto a Monaco a sperare nel pareggio e nella velocità di Doumbia. Alla vigilia Guardiola aveva detto che i suoi erano un po’ stanchi e poi sabato c’è lo scontro con la terza in classifica e non importa che sia l’Augsburg. E quindi la parola d’ordine è rotazione con Gaudino (classe 1996) al debutto in Champions ed il coetaneo Kurt (neanche un minuto in prima squadra) in panchina. Lo schema prescelto è il 4-2-3-1 (lo stesso usato anche a Mosca) con Schweinsteiger che scende in campo dal primo minuto per la prima volta dopo la finale di Rio. Si vede che non è ancora al top ma pur essendo a mezzo servizio, nel secondo tempo firma l’assist per il 2-0 di Rode. In avanti Götze e Müller vanno a turno a fare il falso nove. SOLITO DOMINIO Nel primo tempo il Cska si fa schiacciare nella propria metà campo con dieci uomini dietro il pallone, lasciando che i padroni di casa tessano la solita tela di passaggi. Alla fine dei primi 45 minuti il possesso palla del Bayern raggiunge il 72 per cento.

Troppo poco per chi si gioca la qualificazione agli ottavi. Solo Doumbia ci prova. Si beve in slalom cinque avversari prima di lasciarsi ipnotizzare da Neuer che mette il piedone. Il Bayern domina ma non crea grandi occasioni e per rompere il ghiaccio serve un rigore di Müller (Natcho tocca Ribery in area) che realizza con la solita freddezza. Nel secondo tempo ci si aspetta la reazione dei russi che non arriva e Robben (in campo al posto di Müller) sale in cattedra insieme a Götze che fissa il risultato nel finale. Cska non pervenuto ed il Bayern, con il pilota automatico inserito, mantiene le promesse della vigilia di voler giocare per vincere. Peccato che la Roma non ne abbia saputo approfittare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BAYERN-CSKA MOSCA 3-0 MARCATORI Rig. Müller (B) al 18’ p.t.; Rode (B) al 39’ s.t.; Götze (B) al 45’ s.t. BAYERN (4-2-3-1) Neuer 6,5; Rode 6,5, Boateng 6, Dante 6,5, Juan Bernat 6; Höjbjerg 5,5, Schweinsteiger 6; Gaudino5,5 (dal 28’ s.t. Weiser 6), Götze 6,5, Ribery 6,5 (dal 1’ s.t. Lewandowski 5,5); Müller 6,5 (dal 1’ s.t. Robben 6,5). All. Guardiola 6,5 CSKA MOSCA (4-2-3-1) Akinfeev 6,5; Mario Fernandes 6, Berezutski 5,5, Ignashevich 5,5, Nababkin 5; Wernbloom 5,5, Natcho 5 (dal 21’ s.t. Tosic 6); Musa5,5 (dal 45’ s.t. Efremov s.v.), Eremenko 5 (dal 37’ s.t. Milanov 5,5), Dzagoev 5; Doumbia 5,5. All. Slutski 5 ARBITRO Benquerenca (Por) 6 NOTE spettatori 68.000, ammoniti: Natcho, Dante, Dzagoev, Ignashevich.

6,5

6

6,5

HART Come un gol. Perché la parata su Holebas lo è, più per ciò che vale che per la difficoltà. Poi si ripete su Gervinho. Hart-breaker, per la Roma.

ZABALETA Avanti, c’è spazio. Zaba concede subito chance, che la Roma non sfrutta. Poi basta, però. E al tramonto c’è il regalo della 1a rete in coppa: grazie a Nasri.

DEMICHELIS O della saggezza. Ovvia ai ritmi dell’età con senso della posizione e sangue freddo. Doti che si esaltano quando si frappone tra Destro e il gol.

CLICHY Un martello pneumatico. Non sbaglia un intervento, o quasi. Cattivo e pimpante, sale al momento giusto e non lascia mai sguarnita la fascia.

● PARATE 7 ● RINVII 5 ● USCITE 1

● PASS. OK 22 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 1

● PASS. OK 29 ● LANCI 3 ● CONTRASTI 0

● PASS. OK 40 ● CROSS 3 ● CONTRASTI 1

6

6

6,5

7

FERNANDINHO Frangiflutti 1. In prima battuta su Pjanic, in seconda su Gervinho se si accentra. Al gioco ci pensino gli altri, lui ha già il suo daffare.

FERNANDO Frangiflutti 2. Idem con patate. Ma c’è dello straordinario da fare perché Nainggolan quando parte si presenta dalle sue parti.

NAVAS Sembra una macchina sputa palloni, tanti cross manda in mezzo. Ma all’inizio. Poi pian piano la macchina s’inceppa fino a essere sostituita.

MILNER Tosto, vitale e velenoso. È lui il pericolo numero uno della prima parte di gara. Duello personale con De Sanctis. Sempre nel vivo dell’azione.

● TIRI 0 ● RECUPERI 7 ● PASS. OK 35

● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASS. OK 40

● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASS. OK 27

● TIRI 3 ● RECUPERI 3 ● PASS. OK 24

6,5

6

6

s.v.

DZEKO Uomo di peso e di raccordo. Fa sentire la sua stazza, tiene alta la squadra, fa rifiatare il gruppo. Un centravanti tutto altruismo.

SILVA Quaranta giorni dopo, rieccolo. L’eleganza e il dribbling sono gli stessi, l’intensità tornerà. Partecipa alla festa al piccolo trotto.

JOVETIC Jo Jo ci mette lo zampino. È suo il bel lancio per Nasri in occasione del secondo gol. Jo Jo non ci sta mai a fare soltanto presenza

KOLAROV Sostituisce l’hombre del partido Nasri. Pochi minuti di contenimento e il tempo di farci pensare ancora una volta: ma che razza di rosa ha il City?

● TIRI 3 ● DRIBBLING 3 ● SPONDE 2

● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASS. OK 16

● TIRI 0 ● DRIBBLING 1 ● SPONDE 0

● PASS. OK 1 ● CROSS 0 ● CONTRASTI 1

RISTIC 6 DJURDJEVIC 6

GRUJIC 6 FILIPOVIC 6


6

Champions League R Gruppo E

fL’ALLENATORE DELLA ROMA RUDI GARCIA

Rudi Garcia, 50 anni PEGASO

LA DIFFERENZA L’HA FATTA IL FATTURATO E... PALO DENTRO PALO FUORI Andrea Pugliese ROMA

D

oveva giocare per vincerla la Roma questa partita. Perché ogni altro atteggiamento sarebbe stato pericoloso e perché, alla vigilia, lo aveva detto proprio lui, Rudi Garcia: giocare per un pareggio sarebbe stato deleterio, non avrebbe aiutato a portare a casa la qualificazione. E invece la Roma ha giocato a lungo proprio così, per lo 0-0, smentendo se stessa e lo stesso Garcia. Per errore o scelta? «Ma noi abbiamo giocato per vincere, non per

lo 0-0, quello sarebbe stato un suicidio – è la difesa di Garcia –. Era una finale, sapevamo che loro sono forti anche con quelle assenze. È stata una partita equilibrata, ci è mancato un po’ di sostegno alle punte, ma a volte serve anche un po’ di fortuna. Se la palla va dentro per loro e fuori per noi, come sull’azione del palo, vuol dire che la fortuna ha scelto. Ma se nel primo quarto d’ora avessimo segnato, sarebbe stato tutto diverso». COLPO DA K.O. E allora, forse, il rimpianto è quel gol nel finale di Mosca, anche se non sarebbe cambiato nulla nella sostanza,

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ma forse qualcosa nelle certezze del gruppo sì. “«No, nessun rimpianto per Mosca, sarebbe stato lo stesso – continua il tecnico –. Dovevamo fare più attenzione sul gioco spalle alla porta, i loro centrocampisti facevano un pressing molto offensivo. E poi non siamo stati attenti sul primo gol, non si può far tirare Nasri così. Quello è stato un colpo mentale, il gol ci ha ammazzato, sapevamo che il Bayern vinceva col Cska e che avremmo dovuto fare due gol. Dobbiamo imparare e diventare più maturi». CERCASI GIOCATORI Già, e infatti qui Garcia è chiaro. Migliorare nella rosa, nella qualità, nei giocatori. Un appello neanche troppo velato. «Se vogliamo competere con queste squadre ci servono giocatori più forti – dice –. In queste condizioni non siamo al livello del City, anche come fatturato. E poi la differenza la fa gente che ha giocato tante partite come queste». Giocatori ed esperienza, dunque, per cercare di riagganciare la Champions e starci dentro un po’ di più. «Onoreremo l’Europa League, ma vogliamo tornare a giocarci la Champions. La Roma è stata costruita solo 18 mesi fa, ora dobbiamo toglierci subito dalla testa questa delusione». Chiusura su De Rossi, alla terza esclusione nelle ultime 4 partite. «Ha avuto una settimana complicata anche con l’espulsione contro il Sassuolo, era meglio lasciarlo riposare. Avrebbe dovuto entrare per mantenere il risultato, ma poi abbiamo subito gol». Quello del k.o., che ha steso la Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fIL TECNICO DEL MANCHESTER CITY MANUEL PELLEGRINI

ABBIAMO SOFFERTO I PRIMI 15’ POI UNA GRANDE PRESTAZIONE Il cileno esulta: «Visto? Vinciamo pure senza Aguero». E stamattina allenamento a Formello, nella casa della Lazio Davide Stoppini ROMA

I

cinque giorni che hanno cambiato il verso della stagione del Manchester City, Manuel Pellegrini li ha costruiti prima e completati poi senza la spina dorsale della squadra: Aguero, Kompany, Yaya Toure. Eccola, la vera impresa: sabato tre punti guadagnati sul Chelsea capolista, ora a portata di una vittoria in Premier. E all’Olimpico il passaggio del turno in Champions, che due settimane fa pareva un miraggio. «Avevo molta fiducia sulla mia squadra, sapevo che avremmo potuto fare un grande match e così è stato – ha spiegato il tecnico –. Intorno a noi c’era un po’ di diffidenza negli ultimi tempi, anche dopo l’infortunio di Aguero. E invece abbiamo di-

mostrato che non siamo Sergio-dipendenti. Il City è una squadra anche senza Aguero. E senza Yaya Toure. E senza Kompany. Sì, le assenze erano tante. Ma a parte i primi 15’ abbiamo gestito bene il possesso palla e la partita. Abbiamo sempre avuto fiducia di passare il turno. Avevamo iniziato male il girone, regalando pure una partita al Cska quando eravamo sicuri della vittoria. Ma poi con sei punti nelle ultime due partite abbiamo meritato noi». FUORI JO-JO Il tutto anche senza Jovetic, escluso a sorpresa e furibondo nel prepartita, secondo alcune indiscrezioni pure protagonista di un diverbio col tecnico. Non un grosso problema per Pellegrini, che può guardare oltre con i suoi occhi arrossati all’inverosimile: «Ci davano per spacciati, ora potremo fare una buona Champions. Abbiamo le qualità per giocarcela con tutti». All’Olimpico s’è visto. E oggi il suo City si allenerà a Formello, prima di tornare a Manchester: dolci momenti romani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

YOUTH LEAGUE

Giallorossi k.o. Ma erano già qualificati ● La Roma, dopo la vittoria di Mosca, aveva già conquistato la qualificazione agli ottavi di Youth League. I giallorossi chiudono la fase a gironi con uno 0-4 in casa contro il City (unica con sei vittorie su sei). Lunedì sorteggio degli ottavi. 6a GIORNATA (in neretto le qualificate) GR. A (martedì): OlympiacosMalmoe 2-0, JuventusAtletico M. 0-3. CLASS.: Atletico M. 15; Olympiacos 13; Juventus 5; Malmoe 1. GR. B (martedì): Liverpool-Basilea 3-0, Real Madrid-Ludogorets 6-0. CLASS.: Real Madrid, Liverpool e Basilea 12; Ludogorets 0. GR. C (martedì): Monaco-Zenit 1-3, Benfica-Bayer Leverkusen 41. CLASS.: Benfica 13; Zenit 10; Bayer Leverkusen e Monaco 6. GR. D (martedì): Galatasaray-Arsenal 1-3, B. Dortmund-Anderlecht (ieri) 11. CLASS.: Anderlecht 13; Arsenal 12; Galatasaray 6; B.Dortmund 4. GR. E (ieri): Roma-Man-City 0-4, Bayern M.-Cska 3-2. CLASS.: Man.City 18, Roma 9, Bayern M. 6, Cska 3. GR. F (martedì): Ajax-Apoel 4-1, BarcellonaPsg 0-0. CLASS.: Ajax 14; Barcellona 9; Psg 8, Apoel 1. GR. G (ieri): Maribor-Schalke 1-5, Chelsea-Sporting 6-0. CLASS.: Chelsea e Schalke 15, Sporting 6, Maribor 0. GR. H (ieri): Porto-Shakhtar 1-1, Ath. Bilbao-Bate Borisov 4-0. CLASS.: Shakhtar 14, Porto e Ath. Bilbao 9, Bate Borisov 1.


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Champions League R Gruppo E

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9

fL’ANALISI TECNICA MANCHESTER CITY

ROMA

BARICENTRO

PASSAGGI EFFETTUATI

131

8

13

25

574

POSSESSO PALLA

2 26

121

OCCASIONI CREATE

BASSO 48,3 metri

ROMA

20

10 4 8 15 27

9 57,4%

44

42,6%

11

PASSAGGI RIUSCITI

87,5% PALLE PERSE

FALLI COMMESSI

ALTO 54,1 metri 5 MANCHESTER CITY

15 8 25 6 10

4

TIRI NELLO SPECCHIO

13

21 18

17

BARICENTRO

421

81,5%

1 20

7

CONTRASTI

26

22 GDS

Pressing, difesa alta e 110 chilometri di corsa I Così il City domina

Andrea Schianchi

1La differenza di prestazione atletica tra gli inglesi e la Roma è notevole. Soltanto Nainggolan prova ad accendere la luce LA MOSSA TATTICA NAINGGOLAN: laci 12 PJANIC: sponde 6 GERVINHO: dribbling sbagliati 6 MAICON: palle perse 10 PJANIC

MAICON

NAINGGOLAN

LJAJIC

TOTTI

GERVINHO

PASSAGGIO MOVIMENTO

La manovra offensiva della Roma si appoggia, come di consueto, su Totti. Il capitano arretra per ricevere il passaggio dei centrocampisti mentre i compagni si buttano negli spazi alle spalle dei difensori avversari. Totti osserva con attenzione gli inserimenti di Nainggolan e i “tagli” di Ljajic e Gervinho, e poi sceglie il lancio sulla destra dove si fionda Maicon GDS

l calcio ha una sua logica. A parità di forze tecniche vince la squadra che corre di più, cioè quella che ha più energie fisiche. Se Roma e Manchester City in termini di qualità si equivalgono, altrettanto non si può dire dal punto di vista atletico. Gli inglesi ringhiano, pressano, si muovono con e senza pallone, si sovrappongono, a tratti sembra persino che giochino in dodici o tredici... I giallorossi di Garcia, invece, trotterellano e in Champions League questo atteggiamento non è ammesso. Va bene affidarsi al titic-titoc a centrocampo, va bene puntare sui piedi buoni di Pjanic, Keita, Totti e compagnia, ma nel calcio si deve anche correre, sprintare, accelerare. Altrimenti il possesso palla del 57,4 per cento non serve a nulla. Il City sta in campo con saggezza, gestisce le manovre con lucidità, attacca in velocità quando è il caso di farlo e rallenta se le condizioni lo suggeriscono. Modulo elementare, quello di Pellegrini, ma efficace. E, soprattutto, da sottolineare il modo in cui il tecnico chiede ai suoi di affrontare la Roma: retroguardia sempre alta, mai abbassarsi troppo, tenere libera la propria area, anche

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a rischio di concedere spazi alle spalle dei quattro difensori. Il baricentro medio del City risulta «alto»: 54,1 metri. La Roma, invece, si piazza a 48,3 metri. E 6 metri di differenza sono parecchi. Ciò significa che i giallorossi dimostrano paura nei confronti del nemico, non lo attaccano, preferiscono ritirarsi nelle loro stanze. E, alla lunga, questo è un atteggiamento che si paga.

IL NUMERO

17

I palloni persi da Francesco Totti. Davvero troppi per uno che deve inventare il gioco. DIFFERENZA Riassumendo: le qualità sono in parità, ma la tattica, cioè il modo di mettersi in campo, è a vantaggio degli inglesi. E se pure fisicamente gli uomini di Pellegrini battono i giallorossi si capisce bene qual è il motivo del risultato. Il City corre per 110 chilometri, la Roma si ferma a quota 103. Se concedi 7 chilometri agli avversari, non puoi pretendere di salvare

la pelle: prima o poi ti rubano il pallone, scattano e inventano la giocata della vita. Nasri, riguardatevi l’azione, ha proprio fatto così, anche grazie al bellissimo movimento di Milner che senza palla gli porta via l’uomo facendogli guadagnare un paio di metri e il tempo per il tiro chiave. RIMPIANTI Nella Roma, invece, nessuno che accenda la luce, soprattutto dopo lo svantaggio, nessuno che si prenda la responsabilità di trascinare i compagni oltre l’ostacolo. Nainggolan è il più positivo dei centrocampisti e anche questo è un segnale del momento: il belga è un ottimo giocatore, ma stiamo pur sempre parlando di un mediano. I registi e i fantasisti dove sono? Che fanno? Nainggolan ci mette gambe e polmoni, sgobba per due, recupera 9 palloni, effettua 12 lanci, 2 cross, 3 sponde e dalle sue iniziative nascono 4 occasioni. Vien da pensare: se anche altri avessero fatto come lui, forse il risultato sarebbe stato diverso. Invece si sta qui a rimuginare su quello che non è stato, si riflette sui 17 palloni persi da Totti, sugli 11 errori di Pjanic, sulla testardaggine di Gervinho (5 dribbling riusciti su 11) e sulla sua perenne imprecisione davanti alla porta (3 conclusioni, 0 gol). © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Champions League R Gruppo F

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Le stelle illuminano il Barcellona 1Messi, Neymar e Suarez ribaltano il Psg in vantaggio con Ibra: Luis Enrique primo BARCELLONA

3

PSG

1

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Ibrahimovic (P) al 15’, Messi (B) al 19’, Neymar (B) al 42’ p.t.; Suarez (B) al 32’ s.t. BARCELLONA (3-5-2) Ter Stegen; Bartra (dal 47’ s.t. Adriano), Piqué, Mathieu; Pedro (dal 22’ s.t. Rakitic), Busquets, Mascherano, Iniesta (dal 28’ s.t. Xavi), Neymar; Messi, Suarez. PANCHINA Bravo, Jordi Alba, Sergi Roberto, Munir. ALLENATORE Luis Enrique. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. PARIS ST GERMAIN (4-3-3) Sirigu; Van der Wiel, Thiago Silva, David Luiz, Maxwell; Verratti (dal 17’ s.t. Pastore), Motta, Matuidi (dal 30’ s.t. Lavezzi); Lucas, Ibrahimovic, Cavani. PANCHINA Douchez, Marquinhos, Rabiot, Digne, Cabaye. ALLENATORE Blanc. ESPULSI nessuno. AMMONITI Cavani per gioco scorretto. ARBITRO Atkinson (Ing). NOTE spettatori 82.570. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 0-2. Angoli 2-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.

Filippo Maria Ricci INVIATO A BARCELLONA Twitter @filippomricci

L’

andata a Parigi aveva portato al Barcellona di Luis Enrique i primi gol incassati, 3 tutti insieme dopo 7 partite pulite, la prima sconfitta e qualche bel dubbio sull’operato del nuovo allenatore blaugrana. Il ritorno capovolge quel quadro: il Barça fa 3 gol (a 1), scavalca i rivali e per il settimo anno consecutivo vince il proprio girone di Champions, «Lu-

cho» fa una rivoluzione tattica e annichilisce l’ex compagno di squadra Blanc, che s’incarta con due cambi che sembrano offensivi ma di fatto smontano il Psg e lo portano alla prima sconfitta stagionale. CAMBIO DI SISTEMA Vista la squalifica di Dani Alves, l’assoluta non considerazione di Montoya e i limiti evidenti di Douglas, Luis Enrique aveva annunciato una sorpresa alla casella del terzino destro. È andato oltre, di parecchio. Ha cambiato sistema di gioco, abbandonando il sacro 4-3-3 per abbracciare un 3-5-2 con Mascherano e Busquets in copertura, Pedro e Neymar larghi, Iniesta di raccordo e davanti Messi, libero di fare ciò che più lo rende felice, con Suarez. Uno scossone che il Barça ha interiorizzato e assimilato dopo un quarto d’ora nel quale Lucas Moura ha tormentato Mathieu poco aiutato da Neymar e chiuso dal primo gol di Ibrahimovic al Camp Nou, sinistro secco su percussione di Lucas e assist di Matuidi. SEMPRE MESSI Però in questo Barça in evoluzione, costruzione e ricerca di se stesso c’è una certezza: Leo Messi. L’argentino ha ritrovato stimoli, voglia, passione e ieri ha offerto una tisana rilassante alla pessimista parrocchia catalana pareggiando appena 4 minuti dopo la rete di Ibra. Difesa del Psg tagliata da un lancio di Mascherano per Suarez, cross al volo che attraversa casa Sirigu e trova Messi. Per Leo 75 reti in Champions (2 in più di Cristiano Ronaldo), 21 stagionali, 10 nelle ultime 5 partite. E 7 sono di destro, la «pierna mala», il piede sbagliato. Il gol del piccolo guru ha offerto al Barça le forze morali necessarie per ricomporsi e ha sgonfiato il Psg. ANARCHICO NEYMAR I france-

LE PAGELLE di F.M.R. MASCHERANO LEADER, BUSQUETS SOTTO TONO VERRATTI DI CLASSE, MA BLANC LO TOGLIE BARCELLONA

JUVENTUS-MALMOE OLYMPIACOS-ATLETICO MADRID ATLETICO MADRID-JUVENTUS MALMOE-OLYMPIACOS ATLETICO MADRID-MALMOE OLYMPIACOS-JUVENTUS JUVENTUS-OLYMPIACOS MALMOE-ATLETICO MADRID ATLETICO MADRID-OLYMPIACOS MALMOE-JUVENTUS JUVENTUS-ATLETICO MADRID OLYMPIACOS-MALMOE CLASSIFICA

PT G

V

ATLETICO MADRID JUVENTUS OLYMPIACOS MALMOE

13 10 9 3

4 1 1 14 3 3 1 2 7 4 3 0 3 10 13 1 0 5 4 15

6 6 6 6

N

GRUPPO B PARTITE GIOCATE 2-0 3-2 1-0 2-0 5-0 1-0 3-2 0-2 4-0 0-2 0-0 4-2

P GF GS

GRUPPO E PARTITE GIOCATE BAYERN MONACO-MANCHESTER CITY ROMA-CSKA MOSCA CSKA MOSCA-BAYERN MONACO MANCHESTER CITY-ROMA CSKA MOSCA-MANCHESTER CITY ROMA-BAYERN MONACO BAYERN MONACO-ROMA MANCHESTER CITY-CSKA MOSCA CSKA MOSCA-ROMA MANCHESTER CITY-BAYERN MONACO BAYERN MONACO-CSKA MOSCA ROMA-MANCHESTER CITY

Il gol dell’1-1 di Leo Messi, 27 anni, il numero 75 in Champions AFP

si hanno costruito ancora due belle occasioni (spreco di Matuidi e volée di Cavani) ma, in una generale sensazione di sofferenza, prima è stato salvato da Sirigu, eccezionale su Suarez, poi è capitolato su un’azione personale di Neymar avviata da una palla persa da Thiago Motta e chiusa con un destro spettacolare da 20 metri. Lo scorso anno «Ney» ha fatto 15 reti in 41 gare, quest’anno è a 14 in 18. La reazione del Psg è arrivata ancora con Lucas, lampo che sbatte contro Ter Stegen e Bartra. Poi Blanc ha deciso di lasciare il segno sulla gara: via Verratti e poi Matuidi, dentro Pastore e Lavezzi. Due minuti dopo il secondo cambio, un momento di Barça vintage, scambi fulminei al limite dell’area tra Messi, Suarez e Xavi, ha portato Neymar al tiro: Sirigu ha respinto sui piedi di Suarez e la gara è finita. Il Barça esce rinfrancato. Il Psg entra in meditazione, e agli ottavi aspetta un rivale che potrebbe essere durissimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Ajax a valanga con super Schone Va in Europa League AJAX

4

APOEL

0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Schone al 45’ p.t. su rigore; Schone al 5’, Klaassen all’8’, Milik al 29’ s.t. AJAX (4-3-3) Cillessen 6; Van Rhijn 6,5, Veltman 6, Moisander 6, Viergever 6; Klaassen 7, Serero 6,5, Andersen 6 (dal 23’ s.t. Riedewald 6); Schone 7 (dal 30’ s.t. El Ghazi sv), Milik 6,5 (dal 40’ s.t. Zivkovic s.v.), Kishna 7,5. PANCHINA Boer, Denswil, Van der Hoorn, Bazoer. ALLENATORE De Boer 6. APOEL (4-4-1-1) Pardo 6; Mario Sergio 5, Carlao 5, Papazoglu 4, Antoniades 5; Tiago Gomes 5, Vinicius 5, Nuno Morais 5 (dal 27’ s.t. Artymatas s.v.), Alexandrou 5; Efrem 4,5 (dal 20’ s.t. Aloneftis 5,5); Sheridan 4,5 (dal 20’ s.t. Sotiriou 5). PANCHINA Chiotis, Ioannou, Kakà, Manduca. ALLENATORE Donis 5. ARBITRO Velasco (Spa) 6,5. NOTE Spettatori 51.769. Ammoniti Antoniades (AP), Vinicius (AP).

CLASSIFICA

PT G

V

REAL MADRID BASILEA LIVERPOOL LUDOGORETS

18 7 5 4

6 0 0 16 2 2 1 3 7 8 1 2 3 5 9 1 1 4 5 14

6 6 6 6

N

P GF GS

CLASSIFICA

PT G

V

N

15 8 5 5

5 2 1 1

0 1 16 4 2 2 9 8 2 3 8 14 2 3 6 13

P GF GS

AJAX-PSG BARCELLONA-APOEL NICOSIA APOEL NICOSIA-AJAX PSG-BARCELLONA APOEL NICOSIA-PSG BARCELLONA-AJAX AJAX-BARCELLONA PSG-APOEL NICOSIA APOEL NICOSIA-BARCELLONA PSG-AJAX AJAX-APOEL NICOSIA BARCELLONA-PSG N

GRUPPO D PARTITE GIOCATE 0-2 1-0 3-1 0-0 2-0 0-0 1-0 1-2 0-1 1-0 0-0 2-0

CLASSIFICA

PT G

V

15 13 5 1

5 0 1 15 5 4 1 1 10 7 1 2 3 8 10 0 1 5 1 12

P GF GS

BORUSSIA DORTMUND-ARSENAL GALATASARAY-ANDERLECHT ANDERLECHT-BORUSSIA DORTMUND ARSENAL-GALATASARAY ANDERLECHT-ARSENAL GALATASARAY-BORUSSIA DORTMUND ARSENAL-ANDERLECHT BORUSSIA DORTMUND-GALATASARAY ANDERLECHT-GALATASARAY ARSENAL-BORUSSIA DORTMUND BORUSSIA DORTMUND-ANDERLECHT GALATASARAY-ARSENAL

PT G

V

N

P GF GS

CLASSIFICA

MONACO 11 6 BAYER LEVERKUSEN 10 6 ZENIT 7 6 BENFICA 5 6

3 3 2 1

2 1 1 2

1 2 3 3

BORUSSIA DORTMUND 13 6 ARSENAL 13 6 ANDERLECHT 6 6 GALATASARAY 1 6

4 7 4 2

1 4 6 6

GRUPPO G PARTITE GIOCATE 1-1 1-0 1-1 3-2 0-1 3-1 0-2 1-0 0-4 3-1 4-0 3-1

BARCELLONA PSG AJAX APOEL NICOSIA

6 6 6 6

BENFICA-ZENIT MONACO-BAYER LEVERKUSEN BAYER LEVERKUSEN-BENFICA ZENIT-MONACO BAYER LEVERKUSEN-ZENIT MONACO-BENFICA BENFICA-MONACO ZENIT-BAYER LEVERKUSEN BAYER LEVERKUSEN-MONACO ZENIT-BENFICA BENFICA-BAYER LEVERKUSEN MONACO-ZENIT CLASSIFICA

5

IL MIGLIORE

IL MIGLIORE

MESSI

VERRATTI

7

Gol fondamentale per tirar su il morale di una truppa confusa. Inizia anche l’azione del 3-1 e tiene in costante apprensione i ballerini centrali brasiliani.

All’andata aveva segnato il suo unico gol parigino, al Camp Nou dimostra personalità, classe e mestiere. Primo cambio, il Psg affonda.

TER STEGEN 6,5 Il portiere di Champions è sicuro. E fortunato quando Bartra gli dà una mano. BARTRA 7 Un doppio salvataggio a porta vuota e parecchio altro. (Adriano s.v.) PIQUÉ 6,5 Buona prestazione contro un attacco serio. MATHIEU 5,5 L’anello debole della difesa, tormentato da Lucas. PEDRO 6,5 Esce col pubblico che canta il suo nome. Sacrificio e polmoni. RAKITIC 6 Riporta il Barça al 4-3-3 con ordine e intelligenza. BUSQUETS 6 Come spesso ultimamente appare sottotono, poco contundente per i suoi livelli. MASCHERANO 7 Si piazza in mezzo al campo e comanda, s’impone, guida, lotta, ispira. Un leader. INIESTA 6,5 Senza guizzi memorabili, è comunque positivo. XAVI 6,5 Uno scampolo per superare Giggs nelle presenze in Champions, 152 a 151, e mettere lo zampino in un gol. NEYMAR 7 Un gol meraviglioso, è decisivo nel terzo. Lampi spettacolari. SUAREZ 7 Un assist, sesto in 9 partite, una rete e un’altra negatagli da Sirigu. Il Pistolero c’è. ALL. LUIS ENRIQUE 8 Fa la rivoluzione e gli va molto bene. Brillante sfoggio di idee, ha il coraggio di toccare il sacro 4-3-3.

SIRIGU 5,5 Una grande parata, spaesato sul primo gol, poco incisivo nel terzo. VAN DER WIEL 6 Resiste finché Blanc non gli toglie la copertura. DAVID LUIZ 4,5 Qualcuno dovrebbe ricordargli che nella vita bisogna anche difendere. THIAGO SILVA 5 Forse è il connazionale che lo butta giù, certo è che è irriconoscibile. MAXWELL 5,5 Il compitino sulla fascia in gare così non è sufficiente. PASTORE 5 Entra per dare creatività, toglie equilibrio e la diga viene giù. MOTTA 6 Finché c’è Verratti c’è vita, poi abbandonato va in apnea e non torna più su. MATUIDI 6,5 Brillante anche in fase offensiva, offre l’assist a Ibra, è uno dei pochi a salvarsi. LAVEZZI 5,5 Completa il suicidio tattico. Gettato allo sbaraglio in una squadra tagliata in due. LUCAS 6 Partenza meravigliosa, poi il buio e un lampo nella ripresa. Intermittente. IBRAHIMOVIC 6 Segna il suo primo gol al Camp Nou da avversario ma è una consolazione anoressica. Grigio ritorno a Barcellona. CAVANI 5 Una bella volée e poco altro. Perde il duello col concittadino Suarez. ALL. BLANC 5 Spacca la squadra con cambi offensivi che non hanno alcun senso.

ATKINSON (ING) Lascia scorrere una gara decisamente semplice, corretta e senza decisioni controverse. GUARDALINEE Mullarkey 6,5-Cann 6. GIUDICI DI PORTA Marriner 6,5-Taylor 6,5.

7

GRUPPO H

GRUPPO C PARTITE GIOCATE 2-1 5-1 1-0 1-2 0-3 1-0 4-0 1-0 0-1 2-2 1-1 4-0

GRUPPO F PARTITE GIOCATE 1-0 5-1 0-1 1-1 2-2 1-7 2-0 1-2 1-1 3-2 3-0 0-2

BAYERN MONACO MANCHESTER CITY ROMA CSKA MOSCA

6 6 6 6

LIVERPOOL-LUDOGORETS REAL MADRID-BASILEA BASILEA-LIVERPOOL LUDOGORETS-REAL MADRID LIVERPOOL-REAL MADRID LUDOGORETS-BASILEA BASILEA-LUDOGORETS REAL MADRID-LIVERPOOL BASILEA-REAL MADRID LUDOGORETS-LIVERPOOL LIVERPOOL-BASILEA REAL MADRID-LUDOGORETS

PSG

7,5

LE CLASSIFICHE: ECCO TUTTI I VERDETTI GRUPPO A PARTITE GIOCATE

8

CHELSEA-SCHALKE 04 MARIBOR-SPORTING LISBONA SCHALKE 04-MARIBOR SPORTING LISBONA-CHELSEA CHELSEA-MARIBOR SCHALKE 04-SPORTING LISBONA MARIBOR-CHELSEA SPORTING LISBONA-SCHALKE 04 SCHALKE 04-CHELSEA SPORTING LISBONA-MARIBOR CHELSEA-SPORTING LISBONA MARIBOR-SCHALKE 04 N

V

N

P GF GS

4 1 4 1 1 3 0 1

1 14 4 1 15 8 2 8 10 5 4 19

GRUPPO H PARTITE GIOCATE 1-1 1-1 1-1 0-1 6-0 4-3 1-1 4-2 0-5 3-1 3-1 0-1

CLASSIFICA

PT G

V

CHELSEA SCHALKE 04 SPORTING LISBONA MARIBOR

14 8 7 3

4 2 0 17 3 2 2 2 9 14 2 1 3 12 12 0 3 3 4 13

6 6 6 6

PT G

2-0 1-1 0-3 4-1 1-2 0-4 3-3 4-1 2-0 2-0 1-1 1-4

P GF GS

ATHLETIC BILBAO-SHAKHTAR DONETSK PORTO-BATE BORISOV BATE BORISOV-ATHLETIC BILBAO SHAKHTAR DONETSK-PORTO BATE BORISOV-SHAKHTAR DONETSK PORTO-ATHLETIC BILBAO ATHLETIC BILBAO-PORTO SHAKHTAR DONETSK-BATE BORISOV BATE BORISOV-PORTO SHAKHTAR DONETSK-ATHLETIC BILBAO ATHLETIC BILBAO-BATE BORISOV PORTO-SHAKHTAR DONETSK CLASSIFICA

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V

PORTO SHAKHTAR DONETSK ATHLETIC BILBAO BATE BORISOV

14 9 7 3

4 2 0 16 4 2 3 1 15 4 2 1 3 5 6 1 0 5 2 24

6 6 6 6

N

0-0 6-0 2-1 2-2 0-7 2-1 0-2 5-0 0-3 0-1 2-0 1-1

P GF GS

QUALIFICATE AGLI OTTAVI DI FINALE IN EUROPA LEAGUE ELIMINATE

REGOLAMENTO Le prime due di ciascun girone passano agli ottavi; la terza scivola in Europa League. In caso di parità sono decisivi nell’ordine: a) gli scontri diretti; b) la differenza reti negli scontri diretti; c) i gol in trasferta negli scontri diretti; d) la differenza reti; e) i gol segnati; f) il coefficiente Uefa di luglio 2014

Botta e risposta a Oporto Athletic al terzo posto PORTO

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SHAKHTAR D.

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ATHLETIC BILBAO 2 BATE BORISOV

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PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Stepanenko (S) al 5’, Aboubakar (P) al 42’ s.t.

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI San Josè al 2’, Susaeta al 43’ s.t.

PORTO (4-3-3) Fernández 6; Ricardo 6,5, Maicon 5,5, Marcano 6, Alex Sandro 7; Rúben Neves 6 (dal 41’ p.t. Martins Indi 6), Evandro 6, Quintero 5,5 (dal 24’ s.t. Óliver 6); Quaresma 6,5, Adrián López 5 (dal 8’ s.t. Kelvin 6), Aboubakar 7. PANCHINA Ricardo, Jackson, Tello, Herrera. ALLENATORE Lopetegui 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Quaresma, Marcano.

ATHLETIC BILBAO (4-2-3-1) Iraizoz 6; Iraola 6, Laporte 6, San Josè 6,5 (dal 33’ s.t. Lopez s.v.), Balenziaga 6,5; Iturraspe 7, Riko 6,5; De Marcos 6, Susaeta 6,5, Ibai Gomez 6 (dal 31’ s.t. Aduriz 6), Guillermo Fernandez 6,5 (dal 43’ s.t. Viguera s.v.). PANCHINA Errerin, Aurteneche, Moran, Muniain. ALLENATORE Valverde 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Iraola, Riko.

SHAKHTAR DONETSK (4-4-2) Pyatov 6,5; Ilsinho 6, Kryvtsov 6, Rakitskiy 6, Shevchuk 6; Douglas Costa 6,5 (dal 21’ s.t. Marlos 5,5), Stepanenko 7 (dal 41’ s.t. Fernando s.v.), Fred 6,5, Bernard 7 (dal 21’ s.t. Taison 6); Alex Teixeira 6,5, Gladkiy 5. PANCHINA Kanibolotskyi, Wellington Nem, Dentinho, Kovalenko. ALLENATORE Lucescu 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Rakitskiy, Stepanenko. ARBITRO Buquet 6 (Fra). NOTE Spettatori 28.010. Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 6-2. Angoli 6-7. In fuorigioco 3-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 2’.

BATE BORISOV (4-2-3-1) Soroko 5,5; Olkhnovich 6,5, Filipenko 6,5, Tubic 6, Khagush 6; A. Volodko 6 (dal 15’ s.t. Signevich 6), Yablonskij 6,5 (dal 32’ s.t. Baga 6); Gordeychuk 6,5, Karnitskij 5,5, M. Volodko 6 ; Rodionov 6,5 (dal 38’ s.t. Likhtarovich s.v.). PANCHINA Chernik, Gayduchik, Aleksevich, Yakovlev. ALLENATORE Ermakovich 5,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Yablonskij (B). ARBITRO Orsato 6 (Italia). NOTE Spettatori 42.852. Tiri in porta 8 (con un palo)-0. Tiri fuori 10-1. In fuorigioco 1-4. Angoli 5-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.


Champions League R Gruppo G

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mourinho fa fuori lo Sporting Lisbona Segna pure Obi Mikel 1I Blues anche in versione rimaneggiata non hanno problemi e spediscono i portoghesi, mai in partita, in Europa League CHELSEA

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SPORTING L.

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PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Fabregas (C) su rigore all’8’, Schurrle (C) al 16’ p.t.; J. Silva (S) al 5’, Mikel (C) all’11’ s.t. CHELSEA (4-2-3-1) Cech 6; Azpilicueta 6, Zouma 6, Cahill 6, Filipe Luis 6; Matic 6,5, Mikel 6,5; Schurrle 7 (dal 29’ s.t. Ramires 6), Fabregas 6,5 (dal 38’ s.t. Loftus-Cheek s.v.), Salah 5 (dal 26’ s.t. Remy 6); Costa 5,5. PANCHINA Beeney, Ivanovic, Oscar, Drogba. ALLENATORE Mourinho 7. AMMONITI Azpilicueta per gioco scorretto. SPORTING LISBONA (4-4-2) Rui Patricio 5,5; Esgaio 5, Oliveira 5,5, Mauricio 6, J. Silva 5,5; Carrillo 5, Carvalho 5,5 (dal 15’ s.t. Montero 6), A. Silva 5,5, Capel 6 (dal 15’ s.t. Mané 5,5); Joao Mario 5 (dal 25’ s.t. Martins 5,5), Slimani 5,5. PANCHINA Marcelo, Rosell, Sarr, Geraldes. ALLENATORE M. Silva 5. AMMONITI Carvalho, A. Silva, J.Silva e Oliveira per gioco scorretto. ARBITRO Moen (Nor) 6,5. NOTE spettatori 41.089. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 4-4. Angoli 45. In fuorigioco 4-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

Il gol di Fabregas su rigore, il primo del Chelsea allo Sporting ACTION

Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA

S

egna persino Obi Mikel, che non lo aveva mai fatto nelle coppe europee e in nove anni di Chelsea ha firmato solo una rete in Premier. I Blues vincono 3-1 e Mourinho spedisce in Europa League lo Sporting Lisbona. I connazionali al seguito della squadra portoghese lo insultano, insinuando dubbie virtù sul conto della madre, ma la verità è che la squadra di Marco Silva mostra limiti notevoli contro i Blues, in edi-

zione riveduta e corretta. Poco cuore, molti errori, troppe pause: ci vuole ben altro per mettere in difficoltà un Chelsea anche nella versione B. Il successo dello Schalke 04 sul campo del Maribor è l’ultima spinta verso la caduta dello Sporting in Europa League: a questi livelli devi affidarti principalmente ai tuoi mezzi per fare strada. E spesso non bastano neppure quelli. IL FILM Lo sgambetto di Ricardo Esgaio che lancia i Blues è uno di quei falli che neppure alla scuola calcio sono permessi. Il difensore dello Sporting ab-

batte Filipe Luis e poi alza le braccia per dire «non ho fatto nulla». All’arbitro norvegese Moen, a pochi metri, scappa quasi da ridere. Rigore solare e Fabregas non perdona. Il Chelsea è padrone del campo, anche se sulla linea della trequarti gioca un insolito trio, composto da Schürrle-Fabregas-Salah. Il tedesco ha voglia di giocare e si vede. Al 16’ raccoglie il passaggio di Matic, vede un varco e stanga: Rui Patricio raccoglie per la seconda volta il pallone nella sua rete. Schürrle ha fame. Cerca altri gol e una botta al volo spaventa i portoghesi. Il primo tempo dello Sporting è di una modestia persino imbarazzante. Il centravanti algerino Slimani si agita, ma la coppia Zouma-Cahill controlla la situazione. L’occasione più importante passa tra i piedi di Capel: il Chelsea si salva. EPILOGO In apertura di ripresa, guizzo dei portoghesi: botta di Jonathan Silva e lo Sporting torna a sperare. Il sogno di una grande rimonta dura appena sei minuti. Punizione di Fabregas, pallone sporcato da un difensore e Mikel, sulla linea di porta, firma il 3-1. I compagni sommergono Mikel: «Ma come, pure tu?». Il nigeriano ride. I tifosi del Chelsea partecipano alla festa cantando: «Obi Mikel segna quando vuole». I cambi di Marco Silva servono a poco. Il Chelsea controlla, Mourinho fa debuttare il diciottenne LoftusCheek e i Blues chiudono il girone con la quarta vittoria, salendo a quota 14. Un gruppo dominato: lo Schalke 04, secondo, si qualifica con 8 punti. Ma adesso, fino a febbraio («quando inizia quella vera» ha detto Mourinho a fine match), la Champions va in soffitta. Ora Mou si concentra sulla Premier. Il duello con il Manchester City si annuncia lungo e spettacolare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MARIBOR BATTUTO

Di Matteo indovina la mossa Meyer Schalke agli ottavi Robert Matteoni

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o Schalke 04 vince a Maribor con il primo gol in Champions League del 19enne Max Meyer, entrato nella ripresa, e si qualifica meritatamente agli ottavi di finale. Gli sloveni non riescono invece a centrare l’obiettivo del terzo posto, ma tutto sommato escono dalla scena europea a testa alta. DECIDE MEYER Nel primo tempo poche azioni di rilievo. Lo Schalke prende subito in mano l’iniziativa ma è poco concreto contro un Maribor tatticamente ben posizionato in difesa e sempre pronto a ripartire. Al 22’ Uchida salva gli ospiti respingendo sulla linea un tiro di Rajcevic. Dopo la mezz’ora i tedeschi diventano più pericolosi ma Huntelaar non concretizza due buone occasioni. I padroni di casa rispondono con qualche tiro dentro l’area ma senza fortuna. Nella ripresa lo Schalke 04 cresce e cerca il gol che significherebbe qualificazioni agli ottavi. Ci va vicino con Huntelaar dopo 10 minuti, ma il palo nega la gioia ai tedeschi. E’ il preludio alla rete tanto desiderata. Che arriva al 17’: tirocross dalla destra di Hogar,

Handanovic in tuffo respinge la palla direttamente sul destro di Max Meyer, che manda la sfera in rete. Grande intuizione di Roberto Di Matteo, che 6 minuti prima aveva mandato in campo proprio Meyer al posto di Barnetta. Il Maribor prova a reagire: Simundza manda in campo giocatori offensivi, si sbilancia e rischia sulle ripartenze dei tedeschi, ma non ha alternative. Nel finale ci prova addirittura Handanovic, ma lo Schalke 04 è concentrato in difesa e conserva il vantaggio. Anzi, quasi allo scadere, ha qualche buona occasione per raddoppiare. Ma basta il gol del giovane Mayer. E Di Matteo, al fischio finale, celebra una vittoria che vale gli ottavi. MARIBOR-SCHALKE 04 0-1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Meyer al 17’ s.t. MARIBOR (4-4-2) Handanovic 5,5; Stojanovic 6 (dal 31’ s.t. Vrsic s.v.), Rajcevic 6, Arghus 6, Viler 5,5; Sallalich 5,5 (dal 20’ s.t. Mendy 5,5), Mertelj 6, Z. Filipovic 6, Bohar 5,5; Tavares 6, Ibraimi 5,5 (dal 38’ s.t. Zahovic s.v.). (Cotman, Suler, Mejac, N’Diaye). All. Simundza 6 SCHALKE 04 (3-5-2) Fahrman 6,5; Neustadter 6,5, Kirchhoff 7, Howedes 7; Uchida 6, Aogo 6,5, Fuchs 6,5, Barnetta 6 (dall’11’ s.t. Meyer 7,5), Hoger 7 (dal 42’ s.t. Ayhan); ChoupoMoting 6, Huntelaar 6 (dal 45’ s.t. Friedrich s.v.). (Giefer, Sobottka, Clemenes, Sane). All. Di Matteo 7. ARBITRO Marciniak (Pol) 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.


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valido fino a fine gennaio 2015

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Champions League R Dopo l’approdo agli ottavi

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Juve: Europa chiama rinforzi 1Dalla qualificazione un tesoretto per entrare nel G8: servono 3 acquisti, uno per reparto SERVIZI DI MIRKO GRAZIANO E CARLO LAUDISA

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urlo dello Juventus Stadium per l’approdo agli ottavi di Champions è la prova di quanto pesi il pari con l’Atletico Madrid per il futuro bianconero. Un pieno di entusiasmo anche per il club, motivato a dare ad Allegri gli strumenti per affrontare il resto della stagione con una rosa competitiva. E l’a.d. Beppe Marotta è al lavoro da tempo per trovare le risorse necessarie. La cessione di Manolo Gabbiadini al Napoli assicurerà 6 milioni di euro (altrettanti alla Samp,

comproprietaria del cartellino). Aggiungiamoci, poi, i ricavi preventivabili con il superamento del turno in Europa: una stima immediata porta ad un surplus di 9 milioni, includendo gli introiti Uefa, quelli del market pool e del botteghino. ESIGENZE COMPLESSIVE Ovviamente il bilancio bianconero deve rispondere ad esigenze più complessive. Quindi questo tesoretto di 15 milioni dovrà essere utilizzato per voci di spesa più complessive. Ma è chiaro che questa promozione dà più aria al polmone finanziario del club e una parte di questi denari freschi sarà certamente investita per i rinforzi di gennaio. Ma le correzioni

I DIFENSORI

Giovinco può portare Savic Ma occhio a Murillo

I

n difesa è indispensabile l’arrivo di un centrale che permetta di far rifiatare gli attuali titolari. In attesa di conoscere i tempi del recupero di Barzagli, gli uomini-mercato sono al-

Stefan Savic, 23 anni LAPRESSE

FEELING CON L’UDINESE Ecco perché la Juve batte anche altre strade. Ad esempio da mesi gli osservatori juventini danno giudizi positivi sul colombiano Jeison Fabian Murillo, 22 anni, tesserato con il Granada, di proprietà della famiglia Pozzo. E si sa quanto buoni siano i rapporti con la famiglia che controlla in primis l’Udinese. Appena entrato nel giro della nazionale colombiana, Murillo piace molto anche all’Inter.

Tello è in pole Sale Montoya Lichtsteiner rinnova

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ntenne dritte sul fronte degli esterni. Fasce da rinfrescare in prospettiva, ma pure nell’immediato. E non a caso l’a.d Beppe Marotta e il d.s. Fabio Partici stanno sondando soprattutto

CONTATTO PER TOLOJ Nell’agenda di Marotta e Paratici è ben in evidenza anche il nome di Toloj, tornato in Brasile dopo la breve esperienza nella Roma. Ha 24 anni e passaporto italiano: il suo ingaggio è di sicuro più agevole. C’è già stato un contatto con il San Paolo. RUGANI A GIUGNO Il veto dell’Empoli blocca opgni aspettativa su Rugani a gennaio, ma è certo che il talento cresciuto nel vivaio bianconero in estate tornerà a casa dalla porta principale. Sul campo ha già dimostrato di valere un posto nella prossima rosa di Max Allegri.

Martin Montoya, 23 anni LAPRESSE

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nedved, che schiaffo alla Roma «Loro parlano, noi lavoriamo» TORINO

G

li ottavi di Champions per sognare. Pavel Nedved carica l’ambiente dopo il pareggio contro l’Atletico. «Ci sono almeno 3-4 squadre oltre le nostre possibilità, ma al momento qualsiasi obiettivo è raggiungibile. La squadra è convinta, non abbiamo paura di nessuno, non è nel dna della Juve». Il consigliere di amministrazione, testimonial della Fondazione Cuori Bianconeri Onlus, risponde a chi a Roma è convinto che i giallorossi vinceranno lo scu-

● i milioni che andranno a costituire il potenziale tesoretto della Juventus per gennaio: 6 dalla comproprietà di Gabbiadini, che la Samp cederà al Napoli, altri 9-10 dagli introiti Uefa per le 16 qualificate agli ottavi di Champions, dal market pool e dal botteghino

detto: «Di risposte ai romani ne abbiamo già date tante, parliamo meno di loro ma lavoriamo di più e i risultati si vedono». E fa i complimenti alla squadra: «Abbiamo raggiunto il nostro vero obiettivo, ma possiamo ancora migliorare, ce ne sarà bisogno dagli ottavi in avanti». BRAVO ALLEGRI La mano di Allegri si vede eccome, dice Nedved: «È intelligente e ha cambiato modulo portando solo benefici alla squadra: ha portato novità, più sicurezza e consapevolezza nell’affrontare queste partite. I fischi alla fine di JuveAtletico? È stato solo un atti-

Massimiliano Allegri, 47 anni

E POI IN ESTATE... Attenzione, però, ai movimenti del d.s. Fabio Paratici in vista dell’estate. Il lavoro di semina è già stato avviato e con un raggio d’azione molto ampio. L’avvento di nuovi sponsor e il graduale miglioramento dei conti permette già di pensare a progetti ancor più ambiziosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI ATTACCANTI giocatori giovanissimi. Come per esempio Andrès Felipe Tello, classe 1996, colombiano dell’Envigado. In patria lo definiscono il nuovo Cuadrado, anche se forse ha meno qualità offensive rispetto al celebre connazionale della Fiorentina. Tello verrà preso in collaborazione con il Cagliari e dovrebbe arrivare già a gennaio: sei mesi a Torino, poi potrebbe andare proprio al club sardo. MONTOYA AVANZA Martín Montoya Torralbo ha 23 anni, ed è il nome forte emerso negli ultimi giorni. Terzino di qualità, cresciuto nel Barcellona, Montoya vanta 37 presenze nella Liga ed era entrato pure nel mirino dell’Inter. Potrebbe venir via per 4-5 milioni di euro, la Juventus ci sta pensando seriamente: già avviati i primi contatti ufficiali fra i piani alti dei due club. Occhio poi a Marcel Schmelzer, 26 anni, terzino sinistro del Borussia Dortmund. Faceva parte della Germania semifinalista a Euro 2012, ma ora fatica a trovare spazio con Klopp, a causa anche di qualche problema fisico di troppo. LICHT RINNOVA Da segnalare, infine, un concreto avvicinamento con Lichtsteiner. Lo svizzero compirà 31 anni a gennaio, è in scadenza di contratto e ieri tramite i suoi rappresentanti ha avuto un altro contatto con Marotta. L’impressione è che si vada verso un rinnovo biennale da 2,5 milioni (bonus inclusi) a stagione, con un’opzione per il terzo anno in favore del ragazzo. Lichtsteiner è alla Juve dall’estate 2011: arrivò con Conte e porta la sua firma il primo gol ufficiale segnato allo Juventus Stadium. E’ invece in Italia dalla stagione 2008-2009, quando la Lazio lo acquistò dal Lille, su intuizione dell’attuale uomo mercato Roma, Walter Sabatini

Là davanti servirebbe un giocatore alla Perotti

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ol cambio di sistema serve un po’ più di qualità là davanti per eccellere anche in campo internazionale. In rosa manca il trequartista puro, l’uomo capace di creare sistemati-

Diego Perotti, 26 anni DPPI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CONSIGLIERE JUVE

Alberto Mauro

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GLI ESTERNI l’opera per comare questa lacuna. La pista principale porta sempre al serbo Savic, con il contratto in scadenza nel 2016. La Fiorentina preme per avere subito Giovinco e ciò potrebbe dar luogo ad uno scambio tra i due club. Le società lavorano sotto traccia, ma molto dipenderà anche dalle esigenze dei giocatori, soprattutto dello juventino che chiede un contratto importante ai viola.

in corsa serviranno a medicare le esigenze contingenti, legate in principal modo alle defezioni in difesa, visti gli infortuni di Barzagli, Asamoah e Romulo. Magari si possono creare le condizioni anche per delle mosse per il fronte offensivo: soprattutto se Giovinco dovesse andar via.

Pavel Nedved, 42 anni LAPRESSE

mo». Oggi la Juve torna in campo dopo il giorno di riposo concesso da Allegri: contro la Samp mancherà lo squalificato Chiellini (al suo posto Ogbonna), mentre Caceres e Marrone sono a un passo dal rientro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

camente superiorità numerica, dotato allo steso tempo di un ultimo passaggio raffinato. L’Inter di Mourinho cambiò per esempio marcia con l’arrivo di Wesley Sneijder. Naturalmente, va cercato un giocatore che possa essere inserito nelle liste Champions, uno alla Diego Perotti per intenderci. E non è da escludere che i vertici di corso Galileo Ferraris provino a sondare proprio la pista che porta al 26enne argentino del Genoa con un lungo passato al Siviglia. Sul tavolo della trattativa, Beppe Marotta potrebbe calare la carta di uno scambio di prestiti con Kingsley Coman, attaccante esterno parecchio adatto al credo calcistico di Gasperini: il tutto legato magari anche a un sostanzioso diritto di riscatto in favore della Juventus. Solo un’idea al momento, zero trattative ufficiali, ma i due club dialogano da tempo piuttosto bene a livello di mercato, come testimonia il recentissimo affare Sturaro: cartellino alla Juve, ragazzo in prestito al Genoa fino a giugno. SEBA E ZAZA Capitolo Giovinco: Seba continua a preferire la soluzione di andare in scadenza di contratto e di lasciare la Juventus solo a giugno. Dovesse invece «cedere» alle avance della Fiorentina, a Torino potrebbe davvero arrivare subito Simone Zaza, naturalmente solo con il Sassuolo in acque tranquillissime a fine gennaio. Sempre in Emilia c’è un altro giocatore controllato dal club bianconero: si tratta del nazionale under 21 Domenico Berardi. Quest’ultimo, però, ha già più volte chiarito di voler completare il suo percorso in neroverde, restando con Di Francesco almeno fino al prossimo giugno © RIPRODUZIONE RISERVATA

SANZIONI DELL’UEFA

DELHI ELIMINATO

NEI QUARTI DI FINALE

Saluto fascista degli ultrà: Atletico rischia

Ciao Del Piero In India fuori dai playoff

Primavera, in Coppa sarà derby col Toro

Per il saluto fascista fatto martedì sera a Torino da vari ultrà con sciarpe e bandiere del «Frente Atletico», l’Atletico Madrid rischia una sanzione della Uefa, il cui delegato ha 48 ore di tempo per notificare l’incidente. Il club aveva annunciato l’espulsione degli ultrà del Frente Atletico dopo gli scontri prima della gara col Deportivo La Coruna, costati la vita a un tifoso del Depor. Gli spagnoli che erano a Torino hanno replicato su Twitter: «La bandiera e le sciarpe non erano offensive per la sicurezza e sono state controllate dagli steward».

Il gol segnato martedì su punizione al Chennaiyin resterà il primo e unico di Alessandro Del Piero nel campionato indiano. Il pareggio tra Atletico de Kolkata e Goa, infatti, ha sancito l’eliminazione del Delhi Dynamos. La squadra dell’ex capitano bianconero resta fuori dai primi quattro posti che valgono le semifinali per il titolo. A contendersi la prima edizione della Indian Super League saranno dunque il Chennaiyin di Materazzi e Nesta, il Goa di Zico, l’Atletico de Kolkata e il Kerala Blasters.

● Il Torino batte 2-1 l’Empoli (doppio Morra), centrando i quarti di Coppa Italia del 20 dicembre, dove sfiderà la Juve. Il giudice di campionato: 2 turni per Di Cecco (Bologna); uno a Mora e Pugliese (Atalanta), Milillo (Pescara), Perini (Verona), Donnarumma (Milan), Monteleone (Palermo), Shahinas, De Carolis e Ferrari (Latina), Vincenzi (Chievo), Aloi (Trapani), Bartolini, Macera e Morelli (Livorno), Bonifazi (Torino), Cianci (Varese), Gagliardo (Avellino), Gaiola (Cesena), Palmiero (Napoli) Mancini (Fiorentina), Marseglia (Bari), Negro (Pro Vercelli), Vasco (Roma).


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Europa League R Gruppo B

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Toro, è il crocevia della stagione COSÌ A COPENAGHEN ALLE 19 Ventura: «Passare? Una libidine» COPENAGHEN 4-4-2 18 AMARTEY

1La qualificazione

porterebbe denari per il mercato. Il tecnico: «Percorso iniziato da Cittadella» Francesco Bramardo INVIATO A COPENAGHEN (DAN)

A

ll’andata il Toro ha acciuffato i tre punti per il rotto della cuffia, con il gol di Quagliarella su rigore al 93’ (3 su 3 i penalty segnati in Europa, 3 su 3 quelli sbagliati in campionato), vittoria che in pratica ha azzerato le speranze di qualificazione del Copenaghen. Questa sera nella gara di ritorno in Danimarca, contro un avversario già fuori dai gio-

chi, il Torino può centrare il passaggio ai 16esimi, traguardo che per il club di Urbano Cairo può cambiare gli obiettivi del calciomercato di gennaio. SOLDI O SALDI Solo saldi se i granata saluteranno l’Europa questa sera, in uscita un portiere tra Gillet e Padelli, un paio di innesti per puntellare centrocampo e attacco, oppure, in caso di approdo ai sedicesimi, pressing per arrivare a Pinilla e Pandev al posto di Larrondo e Barreto, oltre ad un direttore d’orchestra in mezzo al campo. Il tutto grazie ai soldi che tra diritti tv, premi partita e botteghino il club porterà a casa. Ventura sull’argomento non vede modi diversi di agire. «Il risultato non va a incidere sul mercato. Se la società ritiene che occorrano rinforzi li cercherà comunque». Il tecnico sogna di

scrivere la storia del nuovo Toro e con lui il presidente Cairo, per la prima volta nella sua gestione protagonista di una competizione europea. Vista l’aria che tira in campionato a meno di un’inversione di rotta con il mercato di gennaio potrebbe passare di nuovo del tempo per rivedere il Toro in campo internazionale. Anche per questo Ventura e i suoi non vogliono fare calcoli, né pensare al risultato della sfida tra Bruges ed Helsinki. LIBIDINE LIVERPOOL «Siamo qui per passare il turno – aggiunge il tecnico –, come prima o seconda del girone importa poco, ho talmente voglia di libidine che mi piacerebbe uno squadrone ai sedicesimi tipo Liverpool, una gratificazione per tre anni di duro lavoro, siamo partiti dalla Serie B, da Citta-

della e Castellammare». Un Toro in Europa può spingere a investire e rasserenare l’ambiente che non si aspettava questo quart’ultimo posto in classifica. RISCHIO DANESE Guai a sottovalutare il Copenaghen. In campionato è in serie positiva da undici partite, non perde da 4 mesi e domenica ha sconfitto la capolista Midtjylland per 3-0. Il Toro in Europa non vince fuori casa da tre gare, chiuse con due pareggi per 0-0 e una sconfitta per 2-1 ad Helsinki con gol di Quagliarella. In Europa Amauri ha segnato l’unico gol, meglio Martinez (una rete al Brommapojkarna e bis sabato al Palermo). Il rebus è chi dei tre riposa questa sera. Copenaghen è importante, ma di più Empoli e Genoa, prossime avversarie in campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 M. JORGENSEN 1 ANDERSEN 15 ANTONSSON

2 HOGLI

TORINO 3-5-2

19 MAKSIMOVIC

24 TOUTOUTH

8 DELANEY

17 22 DE RIDDER MARTINEZ

14 GAZZI

20 VIVES 6 CLAUDEMIR

10 22 N. JORGENSEN AMAURI

32 AMANKWAA

ALLENATORE Solbakken PANCHINA: 41 Christensen 17 Kacaniklic, 37 Lindbjerg, 33 Felfel 36 Olsen, 49 Schwenche SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Delaney, M.Jorgensen, Amartey, Gislason INDISPONIBILI: Stadsgaard, Kadrii, Cornelius, Gislason

5 BOVO

1 18 JANSSON GILLET

7 EL KADDOURI

36 DARMIAN

21 G.SILVA

ALLENATORE Ventura PANCHINA: 30 Padelli, 24 Moretti, 25 Glik, 27 Quagliarella, 92 Caronte, 90 Rosso, 91 Graziano SQUALIFICATO: Molinaro DIFFIDATI: El Kaddouri, Benassi INDISPONIBILI: Sanchez Mino, Nocerino, Larrondo, Benassi, Barreto

ARBITRO Vladislav Bezborodov (Russia) GUARDALINEE Golubev (Rus) e Gavrilin (Rus) QUARTO UOMO Danchenko (Rus) ADDIZIONALI Eskov (Rus) Ivanov (Rus) TV Italia 1 INTERNET www.gazzetta.it

SI QUALIFICA SE Con una vittoria possibile il 1° posto Il Torino si qualifica ai sedicesimi di Europa League se: a) vince. Potrebbe aggiudicarsi anche il primo posto del girone se il Bruges non battesse l’Helsinki. b) pareggia, purché: l’Helsinki non batta il Bruges; oppure l’Helsinki vinca con almeno tre gol di scarto. In questo ultimo caso le tre squadre si troverebbero tutte a 9 punti e si calcolerebbe la classifica avulsa tra le tre squadre: passerebbe l’Helsinki per il maggior numero di punti negli scontri diretti (6) rispetto a Torino e Bruges (5). Per definire l’altra qualificata si passerebbe alla differenza reti generale negli scontri diretti e - in caso di una vittoria per 3 gol dell’Helsinki a Bruges - sarebbe questa: Bruges 0 e Torino +1. E i belgi verrebbero eliminati. c) perde, purché l’Helsinki non batta il Bruges nell’altra partita.

TACCUINO MONDIALE PER CLUB

L’Auckland ai quarti dopo i calci di rigore ● Ci sono voluti i calci di rigore tra Moghreb Tetouan e Auckland per stabilire la squadra che sfiderà il Setif il 13 dicembre a Rabat per i quarti di finale del Mondiale per club. Era finita 0-0 infatti dopo i 90’ regolamentari e i due supplementari. Dal dischetto, premiati i neozelandesi dell’Auckland, vittoriosi 4-3.

DIRITTI TV

Su Eurosport i Mondiali femminili ● Eurosport trasmetterà i Mondiali di calcio femminile, in programma in Canada dal 6 giugno a 5 luglio 2015. Il canale sportivo (visibile su Sky ai canali 210 e 211, su Mediaset ai canali 384 e 385) si è aggiudicato anche i diritti per i Mondiali Under 17 e Under 20, anch’essi in calendario il prossimo anno.

UNDER 17

Il 17 test con l’Iran ● L’Italia Under 17 di Bruno Tedino giocherà a Teheran il 17 dicembre contro l’Iran l’ultimo impegno ufficiale dell’anno. Domenica 14 il raduno, il giorno dopo la partenza per l’Asia in vista dell’amichevole.


Europa League R Gruppo F

Bonazzoli e i suoi fratelli Coppa vetrina per l’Inter

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PARLA MANCINI

I GIOIELLINI NERAZZURRI

«Fidatevi, torneranno le vittorie del passato»

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1Con il Qarabag spazio a rincalzi

e baby. La punta: «Darò l’esempio» Matteo Dalla Vite INVIATO A BAKU (AZERBAIGIAN)

A

lcuni vicini fra loro e con la chiacchiera addosso. Altri con la musica in testa. Qualcuno con la cresta e altri sulle nuvole. Ci sta. Molti big sono rimasti a casa, alcuni sono venuti qui e poi ci sono loro: Bonazzoli e i suoi fratelli. ALLA... LADY GAGA Viaggio da star per i baby nerazzurri, in tutti i sensi. L’aereo che ha portato l’Inter in Azerbaigian, ai confini di questo mondo un po’ dorato e un po’ no, luccicante e anche un po’ vintage, è lo stesso che recentemente avevano noleggiato Lady Gaga e i Rolling Stones. Piccole star volano. E crescono. «Io sono il più esperto?», fa Federico Bonazzoli, che ha esordito dal 1’ a Saint Etienne. «Nel caso cercherò di dare l’esempio ai compagni, sarò positivo e propositivo». Il Mancio se n’è portati 6 più Federico. E occhio: Baldini, rapido rapido, potrebbe anche esordire se vincerà il ballottaggio con Palazzi. Non è l’Inter Primavera, è una Primavera interista. FEDE ADORA IBRA Vidic piegato dalla febbre che resta a casa e non esordisce ancora. Poi, turbolenze aeree e 4 ore di volo. Inter già qualificata, e Roberto Mancini li vuole vedere all’opera il più possibile questi ragazzotti della Cantera nerazzurra. «Devo conoscere tutti al meglio», dice il tecnico. Occasioni da non sprecare. A cominciare proprio da Federico Bonazzoli, 5 gol con la Primavera ma solo perché frequenta spesso la scuola superiore (con esordio quasi da record in A, un campionato fa), quella di Mazzarri prima e del Mancio poi. Giocherà (anche) con Osvaldo «ed è chiaro che vorrei fare gol, ma non mi metto l’assillo. Essere qui è sempre un sogno che si avvera, quello da bambino». Lui è bom-

Roberto Mancini, 50 anni AP 2

ber, classe 1997: ha letto il libro di Pirlo, gli piace Nadal e il suo idolo è Ibrahimovic. E guida lui, in un certo senso. RAPIDO E SOGNANDO BAGGIO E poi ecco gli altri. In attacco potrebbe esordire Enrico Baldini, faccia sveglia, un duttile offensivo, più attaccante esterno che centrale, classe ‘96. «Il mio idolo? Un numero uno: Roberto Baggio», racconta in volo. In un tridente, e nella Primavera di Vecchi, gioca a sinistra: bravo anche sotto porta, ha grande velocità e dribbling. È in ballottaggio con Andrea Palazzi, interno qualitativo con propensioni offensive, classe ‘96, milanese: se gioca Palazzi il modulo cambierà ma questo conta e no. La vetrina è vetrina. Il suo idolo è Pirlo. L’assenza di Vidic aveva fatto pensare a un impiego di Isaac Donkor, ghanese, ormai in prima squadra da tempo, centrale difensivo, uno per il quale – tempo fa – anche Beppe Bergomi espresse giudizi più che discreti. Ma alla fine non dovrebbe arrivare il suo turno. Isaac adora Gerrard: magari da grande diventerà un centrocampista.

È CHIARO CHE VORREI FARE GOL MA NON MI METTO L’ASSILLO FEDERICO BONAZZOLI 17 ANNI, ATTACCANTE

IL MIO IDOLO? UN VERO NUMERO UNO: ROBERTO BAGGIO ENRICO BALDINI 18 ANNI, ATTACCANTE

3 INVIATO A BAKU

S

ala stampa piena e fumante. Scusi Mancini: è colpa sua se siete dodicesimi? «Miglioreremo molto». Scusi Mancini, perché sta facendo male all’Inter come al Galatasaray? «Scusi, ma lei l’ha seguito il campionato turco? Si? Mah, mi sa che aveva l’antenna rotta...». Senta Mancini, ma è venuto qui per difendersi visto che ha lasciato a casa i big? «No guardi, non siamo venuti a fare una passeggiata né in vacanza. Ho portato una squadra per vincere». Interno stadio: la stampa azera è ruvidissima. Mancio para e dribbla.

● 1 Federico Bonazzoli, 17 anni, attaccante stabilmente aggregato alla prima squadra: ha esordito da titolare nell’ultima trasferta, a Saint Etienne 2 Andrea Palazzi, 18 anni, centrocampista 3 Enrico Baldini, attaccante, classe 1996, sarà in campo dal 1’ in Azerbaigian accanto a Osvaldo e Bonazzoli IPP

DA COSTA A DI MARCO Naturalmente c’è anche Ibra Mbaye, ma lui è già catalogato fra i grandi dopo l’annata passata a Livorno. E gli altri? Guarderanno magari, ma sarà un’esperienza da incorniciare. Gli altri sono il terzo portiere Davide Costa, classe ‘96 di Bassano del Grappa, all’Inter dal luglio 2013, vice di Radu in Primavera e numero uno adorante di Gianluigi Buffon. Poi, ecco Federico Di Marco, terzino sinistro classe ‘97, uno che spinge e che la fase difensiva, beh, è chiaro che va migliorata. C’è tempo, ovvio. Idolo: Roberto Carlos. Appunto. SCIACCA E L’OSTACOLO Chi resta? Giacomo Sciacca, difensore centrale, personalità già spiccata, stravede per Thiago Silva e ne dicono un gran bene. Il Mancio vuole vedere tutti. «Qualcuno avrà spazio» dice. Alla fine ne sono venuti 17, qui. Guardate la panchina: Berni a parte, un college. «L’Inter giocherà con i giovani – dice Qurbanov, tecnico del Qarabag –? Penso che verranno qui per dimostrare il loro valore, quindi può essere un ostacolo per noi». E ostacolo sia.

COSÌ A BAKU ALLE 18 ITALIANE QUARABAG 4-2-3-1 25 AGOLLI

INTER 4-3-3 10 MUAREM

97 BONAZZOLI

44 KHRIN

25 MBAYE

2 QARAYEV 55 HUSEYNOV

14 CAMPAGNARO 20 17 RICHARD NADIROV

13 SEHIC

7 OSVALDO

90 M’VILA

14 SADYGOV

30 CARRIZO 6 ANDREOLLI

7 YUSIFOV 5 MEDVEDEV

41 GEORGE

ALLENATORE Qurbanov PANCHINA: 1 Velyev, 21 Ryazev, 3 Guliyev, 24 Teli, 18 I.Qurbanov, 77 Taghiev, 6 Ahmadov SQUALIFICATI: Nessuno DIFFIDATI: Medvedev INDISPONIBILI: Reynaldo, Dias, Chumbinho

92 BALDINI

20 OBI

33 D’AMBROSIO

ALLENATORE Mancini PANCHINA: 46 Berni, 54 Donkor, 95 Costa, 24 Sciacca, 93 Dimarco, 96 Palazzi SQUALIFICATI: Ranocchia (1) DIFFIDATI: Juan Jesus, Hernanes INDISPONIBILI: Jonathan, Hernanes, Icardi, Vidic, Dodo'

BOLINGBROKE Come conferma il Ceo Bolingbroke agli Inter Club: «Stiamo costruendo un’Inter giovane ed ambiziosa e l’arrivo di Mancini va proprio in questa direzione». m.d.v.

ARBITRO Zelina (R.Ceca) GUARDALINEE Pelikan, Molacek (Rep. Ceca) ADDIZIONALI Ardeleanu, Jilek (Rep. Ceca) TV Premium Calcio 1/HD2 INTERNET www.gazzetta.it GDS

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FORTI COME ALLORA Poi si parla dell’«incazzatura» postUdinese. E’ ancora alta? «Ero arrabbiato per la sconfitta dopo un primo tempo fatto benissimo. E lo ero per i giocatori, perché hanno bisogno di un bel risultato perché le cose cambino. Sono sicuro che cambieranno». C’è il capitolo Vidic («Nessun caso: la sua esperienza ci sarà utile») e sul futuro è convinto: «Questa squadra è diversa dalla mia prima Inter perché si sta formando: con quella vincemmo cominciando un ciclo poi portato avanti da Mourinho. Se saremo campioni quest’anno (inteso come scudetto, ndr)? Quest’anno mi pare difficile ma il prossimo chissà. L’importante è che non si smetta di crescere: vogliamo rifare una squadra forte come la mia prima Inter». Ecco il titolo. Per il resto serve tempo.

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ROSA DIVISA IN DUE

Pinetina per pochi intimi: ma i titolari sono tutti qui 1Diversi big rimasti in Italia con Salsano Febbre per Vidic: niente Azerbaigian Caviglia sollecitata, Palacio sta a riposo

Luca Taidelli INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)

Q

ualche chioccia a Baku con Mancini e i titolari anti Chievo alla Pinetina con Salsano. E’ un’Inter divisa in due per un paio di giorni: quella infarcita di baby che stasera chiuderà il girone di Europa League e quella dei big che ha nel mirino l’ennesima prova di campionato da non

sbagliare. IL LIGIO VIDIC Guidati dal fido Fausto Salsano, ieri pomeriggio

RAnche oggi

si replica la mini-sessione per chi giocherà contro il Chievo

si sono presentati ad Appiano in 14. Per la verità Nemanja Vidic, ligio al dovere, è comparso in mattinata per rispondere alla convocazione e imbarcarsi per Baku. Ma la febbre non gli dà tregua e il serbo ha preso due aspirine per poi tornare a casa. PALACIO, CAVIGLIA A RIPOSO A bordo campo c’era Alessandro Corsini, medico della Primavera, mentre alcuni fisioterapisti si sono concentrati sugli acciaccati. Dodò (lieve trauma distorsivo al ginocchio) e Icardi (botta alla caviglia) hanno corso a parte e fatto un lavoro leggero sul campo. Ma salvo sorprese lunedì a Verona ci saranno. Così come Palacio, che an-

che oggi si limiterà a fare terapie sia per tirare il fiato sia per non sovraccaricare la caviglia maledetta che ne sta condizionando l’avvio di stagione. In chiave Bentegodi c’è pessimismo solo per Hernanes. Reduce da uno stiramento all’adduttore, il brasiliano potrebbe tornare in gruppo nei prossimi giorni, ma difficilmente a Verona sarà tra i convocati. IN NOVE CON SALSANO Resta il fatto che Salsano ieri ha finito per guidare un «gruppo bigino» composto da alcuni Primavera (e il talentino Camara ha rinnovato sino al 2018) e, tra i big, dai soli Handanovic, Jonathan, Juan Jesus, Ranocchia, Nagato-

mo, Kovacic, Guarin, Kuzmanovic e Medel. Per tutti un lungo riscaldamento, esercitazioni tecnico-tattiche con la palla e partitella a campo ridotto. Ritmi di allenamento sempre alti, con poche pause tra un lavoro e l’altro. Lunedì a Verona infatti Mancini vuole vedere una squadra senza i blocchi e le amnesie emersi domenica scorsa. Ma anche di nuovo aggressiva nelle gambe. Anche perché nel posticipo contro il Cagliari si è visto che il Chievo di Maran in questo periodo va a mille all’ora. Oggi alla Pinetina stesso menù per pochi intimi. In attesa di ricongiungersi domani al Mancio e ai reduci dall’Azerbaigian. Nemanja Vidic, 33 anni FORTE

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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Europa League R Le altre italiane

Meno di 5mila al San Paolo Napoli contro gli euroscettici 1Mai così pochi tifosi nell’era De Laurentiis 1Gabbiadini: ieri vertice, siamo ai dettagli COSÌ A NAPOLI ALLE 21.05 NAPOLI 4-2-3-1

SLOVAN BRATISLAVA 4-2-3-1

16 MESTO

14 MERTENS

21 KOLCAK

77 PELTIER 8 GRENDEL

77 GARGANO 5 BRITOS

26 HUDAK 17 HAMSIK

45 ANDUJAR 4 HENRIQUE

9 20 91 ZAPATA SOUMAH HALENAR

11 MAGGIO

1 PERNIŠ

17 STEFANIK

88 INLER

16 GOROSITO

7 KUBIK

6 DE GUZMAN

ALLENATORE Benitez

4 CIKOS

ALLENATORE Chovanec PANCHINA: 31 Putnocky, 3 Ninaj, 27 Jablonsky, 10 Zofcak, , 11 Milinkovic, 6 Fort, 33 Vittek SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Kubik, Peltier INDISPONIBILI: nessuno

PANCHINA: 1 Rafael, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam, 19 Lopez, 7 Callejon, 8 Jorginho, 9 Higuain SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Michu, Insigne, Zuniga

ARBITRO Stravrev (Mac) GUARDALINEE Kirovski (Mac), Kostadinov (Mac) QUARTO UOMO Karakolev (Mac) ARBITRI DI PORTA Meckarovski (Mac), Jakimovksi (Mac) TV Italia 1/HD, Premium Calcio/HD INTERNET www.gazzetta.it GDS

Gianluca Monti NAPOLI

L

a disaffezione è nei fatti, non solo nei numeri. Napoli e il Napoli non sono più un corpo unico. Non dall’inizio della stagione, ma dall’eliminazione con l’Athletic Bilbao. Contro i baschi erano in 49.872 al San Paolo e si aspettavano un successo che spianasse

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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

la strada al ritorno in Champions. I tifosi chiedevano già allora, però, quegli investimenti che non sono arrivati, specie dopo il k.o. del San Mames. Si è creato un clima poco favorevole alla squadra di Benitez, partita tra proclami presidenziali di scudetto non in linea con la campagna acquisti estiva. RECORD NEGATIVO La gente non ha capito quale è il progetto

della società e si è allontanata da Fuorigrotta. Non a caso in campionato sono arrivati in casa risultati non esaltanti (3 vittorie, 3 pari e una sconfitta) senza che il pubblico recitasse il ruolo del trascinatore. Tanti i vuoti sugli spalti. Stasera addirittura saranno meno di 5.000 gli spettatori a Fuorigrotta. Certamente verrà battuto il record negativo di presenze dell’era De Laurentiis (9.434 paganti per Napoli-Psv del dicembre 2012 sempre in Europa League). Anche quella era una gara che non contava ai fini della qualificazione ai sedicesimi. Stavolta, invece, con un successo il Napoli si garantirebbe il primo posto nel girone e la possibilità di evitare le quattro migliori terze della Champions che verranno «retrocesse» in Europa League. RAFA IMBATTUTO «I giudizi della critica e della tifoseria cambiano repentinamente», ha detto Benitez. Rafa non ha mai tradito il pubblico del San Paolo nelle sfide internazionali. Fin qui, con lo spagnolo in panchina, 6 vittorie (Borussia Dortmund, Marsiglia, Arsenal, Swansea, Sparta Praga e Young Boys) e 2 pareggi (con Athletic e Porto). Stasera un impegno abbordabile da affrontare con tanto turnover e poche certezze. Tra queste, Andujar all’esordio tra i pali e Hamsik trequartista: «Giocano lui e altri dieci — ha spiegato Benitez — È chiaro che Marek non si sta esprimendo ai livelli che conosciamo. Gli manca un po’ di fiducia in se stesso, ma voglio recuperarlo perché per noi è importantissimo». A questo Napoli serve il suo capitano, ma anche la personalità delle sue stelle. «Tutta la squadra deve venire fuori da questo momento, ma l’allenatore e i giocatori più importanti debbono mettersi in testa al gruppo e dare l’esempio». MERCATO IN FERMENTO Intanto, ieri incontro a Roma tra l’agente di Gabbiadini, Silvio Pagliari, e il Napoli. C’è un intoppo da risolvere sui diritti d’immagine del giocatore, che da poco ha rinnovato fino al 2019 il contratto con il suo sponsor tecnico. Sempre nel mirino il mancino croato Strinic: formulata una (convincente) proposta ufficiale al terzino sinistro che si sta per svincolare dal Dnipro. Bisogna, anche in questo caso, definire alcuni dettagli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Fiorentina perde Babacar ma allunga Neto al 2019 1La punta out due settimane, il portiere verso la firma 1Oggi in campo Marin COSÌ A FIRENZE ALLE 21.05 FIORENTINA 3-5-2

DINAMO MINSK 4-2-3-1 10 NIKOLIC

6 VARGAS

28 ALONSO

32 LAZZARI 40 TOMOVIC 12 TATARUSANU

4 RICHARDS

2 VORONKOV

72 ILICIC

6 POLITEVICH 11 9 DIOMANDE DJA DJEDJE

5 BADELJ 16 KURTIC

16 KARPOVICH

35 IGNATOVICH 20 VERETILO

8 MARIN

22 STASEVICH 88 ADAMOVIC

11 CUADRADO

ALLENATORE Montella

26 KONTSEVOI

ALLENATORE Zhuravel

PANCHINA: 1 Neto, 34 Mancini, 2 G.Rodriguez, 37 Bangu, 7 Pizarro, 43 Minelli, 33 Gomez SQUALIFICATI: Basanta (1) DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Babacar, Bernardeschi, Rossi

PANCHINA: 30 Gutor, 3 Molosh, 4 Simovic, 18 Korzun, 23 Yarotski, 15 Udoji, 7 Bykov SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: nessuno

ARBITRO Balaj (Rom) GUARDALINEE Gheorghe (Rom), Artene (Rom) QUARTO UOMO Sovre (Rom) ARBITRI DI PORTA Tudor (Rom), Haţegan (Rom) TV Premium Calcio 1/HD2 INTERNET www.gazzetta.it GDS

Giovanni Sardelli FIRENZE

«C

onvincetemi». La «Viola» d’Europa ha già spiccato il volo verso i sedicesimi con un bel po’ d’anticipo. Sistemata a Guingamp anche la questione relativa al primo posto aritmetico nel girone, resta un singolo motivo d’interesse nella sfida

di stasera con la Dinamo Minsk, fanalino di coda. Capire quali calciatori possono ribaltare gerarchie e convinzioni tattiche dell’allenatore. «Voglio vedere alcuni ragazzi che fino ad ora hanno trovato meno spazio — conferma Vincenzo Montella —, sta a loro mettersi in mostra: e far vedere quanto valgono». AHI BABACAR E così uno dei

pochi big in campo sarà Cuadrado, squalificato in campionato. Davanti spazio a Marin. Accanto a lui uno tra Ilicic e Gomez, comunque pronti alla staffetta. I tre saranno anche gli unici attaccanti a disposizione per la trasferta di Cesena, considerato l’infortunio di Babacar (lesione di primo grado al bicipite femorale destro) che terrà fuori il senegalese almeno un paio di settimane. Per questo Montella li vuol vedere, studiare, e capirne la compatibilità. CASO ILICIC Proprio Ilicic è al centro di intrecci di mercato. La difficile collocazione tattica nel 3-5-2, e il rapporto piuttosto complesso con la tifoseria, ne fanno un possibile partente a gennaio. Sampdoria, Torino e Atalanta hanno chiesto informazioni, Montella spiega. E nega con forza. «Non è vero che Josip ha chiesto la cessione, se non gioca è perché abbiamo trovato un buon assetto in campo. Lui ha voglia di giocare e mettersi a disposizione della squadra: e poi uno come lui non lo regaliamo a nessuno, se è costato molto significa che ha valore». NETO OK Tra le schermaglie di mercato trova spazio una super notizia. Dopo trattative estenuanti, il rinnovo contrattuale di Neto è praticamente cosa fatta. Il portiere brasiliano, in scadenza nel giugno 2015, è quasi pronto a porre la firma sul nuovo contratto (probabilmente quadriennale). Mancano solo alcuni dettagli economici legati ai bonus. Dopo la sfida con l’Empoli (il prossimo 21 dicembre) le parti si incontreranno nuovamente. Salvo scossoni, in quella circostanza arriverà il prezioso autografo. ALTRI RINNOVI Risolta la priorità relativa al portiere, i prossimi contratti da rinnovare sono quelli di Aquilani (scadenza giugno 2015) e del giovane Capezzi. Centrocampista classe ’95 in scadenza nel 2016, autore di un ottimo inizio di stagione in prestito a Varese: su di lui già alcuni club di Serie A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SITUAZIONE GRUPPO A PARTITE GIOCATE BORUSSIA MÖNCH.-VILLARREAL APOLLON LIM.-ZURIGO ZURIGO- BORUSSIA MÖNCH. VILLARREAL-APOLLON LIM. VILLARREAL-ZURIGO BORUSSIA MÖNCH.-APOLLON LIM. ZURIGO-VILLARREAL APOLLON LIM.- BORUSSIA MÖNCH. VILLARREAL- BORUSSIA MÖNCH. ZURIGO-APOLLON LIM. CLASSIFICA

PT G

BORUSSIA MÖNCH. 9 VILLARREAL 8 ZURIGO 7 APOLLON LIM. 3

5 5 5 5

V

N

GRUPPO B PARTITE GIOCATE 1-1 3-2 1-1 4-0 4-1 5-0 3-2 0-2 2-2 3-1

P GF GS

2 3 0 11 4 2 2 1 13 7 2 1 2 10 11 1 0 4 4 16

BRUGES-TORINO COPENAGHEN-HELSINKI HELSINKI-BRUGES TORINO-COPENAGHEN TORINO-HELSINKI BRUGES-COPENAGHEN HELSINKI-TORINO COPENAGHEN-BRUGES TORINO-BRUGES HELSINKI-COPENAGHEN CLASSIFICA

PT G

V

BRUGES TORINO HELSINKI COPENAGHEN

9 8 6 4

2 3 0 2 2 1 2 0 3 1 1 3

5 5 5 5

GRUPPO C PARTITE GIOCATE 0-0 2-0 0-3 1-0 2-0 1-1 2-1 0-4 0-0 2-1

N

P GF GS

8 4 4 4

1 2 9 8

PARTIZAN-TOTTENHAM BESIKTAS-ASTERAS TRIP. ASTERAS TRIP.-PARTIZAN TOTTENHAM-BESIKTAS TOTTENHAM- ASTERAS TRIP. PARTIZAN-BESIKTAS ASTERAS TRIP.-TOTTENHAM BESIKTAS-PARTIZAN TOTTENHAM-PARTIZAN ASTERAS TRIP.-BESIKTAS

GRUPPO D PARTITE GIOCATE 0-0 1-1 2-0 1-1 5-1 0-4 1-2 2-1 1-0 2-2

CLASSIFICA

PT G

V

TOTTENHAM* BESIKTAS* ASTERAS TRIP. PARTIZAN

11 9 5 1

3 2 0 9 3 2 3 0 10 5 1 2 2 7 10 0 1 4 1 9

5 5 5 5

N

P GF GS

SALISBURGO-CELTIC DINAMO ZAG.-ASTRA GIURGIU ASTRA GIURGIU-SALISBURGO CELTIC-DINAMO ZAG. CELTIC-ASTRA GIURGIU SALISBURGO-DINAMO ZAG. ASTRA GIURGIU-CELTIC DINAMO ZAG.-SALISBURGO CELTIC-SALISBURGO ASTRA GIURGIU-DINAMO ZAG. CLASSIFICA

PT G

V

SALISBURGO* CELTIC* ASTRA GIURGIU DINAMO ZAG.

13 8 4 3

4 1 0 16 7 2 2 1 7 7 1 1 3 5 10 1 0 4 8 12

5 5 5 5

N

2-2 5-1 1-2 1-0 2-1 4-2 1-1 1-5 1-3 1-0 P GF GS

GRUPPO E PARTITE GIOCATE

GRUPPO F PARTITE GIOCATE

PSV-ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS-DINAMO MOSCA DINAMO MOSCA-PSV ESTORIL PRAIA- PANATHINAIKOS ESTORIL PRAIA-DINAMO MOSCA PSV- PANATHINAIKOS DINAMO MOSCA-ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS-PSV DINAMO MOSCA-PANATHINAIKOS ESTORIL PRAIA-PSV

QARABAG-ST ETIENNE DNIPRO-INTER ST ETIENNE-DNIPRO INTER-QARABAG INTER-ST ETIENNE DNIPRO-QARABAG QARABAG-DNIPRO ST ETIENNE-INTER INTER-DNIPRO ST ETIENNE-QARABAG

CLASSIFICA

PT G

V

DINAMO MOSCA* PSV ESTORIL PRAIA PANATHINAIKOS

15 7 3 1

5 0 0 2 1 1 1 0 3 0 1 4

5 4 4 5

N

1-0 1-2 1-0 2-0 1-2 1-1 1-0 2-3 2-1 SOSPESA

P GF GS

8 3 5 4 3 4 5 10

0-0 0-1 0-0 2-0 0-0 0-1 1-2 1-1 2-1 1-1

CLASSIFICA

PT G

V

INTER* ST ETIENNE QARABAG DNIPRO

11 5 5 4

3 2 0 0 5 0 1 2 2 1 1 3

5 5 5 5

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

OGGI BORUSSIA MÖNCH.-ZURIGO APOLLON LIM.-VILLARREAL

OGGI BRUGES-HELSINKI COPENAGHEN-TORINO

OGGI PARTIZAN- ASTERAS TRIP. BESIKTAS-TOTTENHAM

OGGI SALISBURGO- ASTRA GIURGIU DINAMO ZAG.-CELTIC

OGGI PSV-DINAMO MOSCA PANATHINAIKOS-ESTORIL PRAIA

OGGI DNIPRO-ST ETIENNE QARABAG-INTER

GRUPPO G PARTITE GIOCATE STANDARD LIEGI-RIJEKA SIVIGLIA-FEYENOORD FEYENOORD-STANDARD LIEGI RIJEKA-SIVIGLIA RIJEKA-FEYENOORD STANDARD LIEGI-SIVIGLIA FEYENOORD-RIJEKA SIVIGLIA-STANDARD LIEGI RIJEKA-STANDARD LIEGI FEYENOORD-SIVIGLIA CLASSIFICA

PT G

V

FEYENOORD* SIVIGLIA RIJEKA STANDARD LIEGI

9 8 7 4

3 0 2 2 2 1 2 1 2 1 1 3

5 5 5 5

GRUPPO H PARTITE GIOCATE 2-0 2-0 2-1 2-2 3-1 0-0 2-0 3-1 2-0 2-0

N

P GF GS

7 7 7 4

6 5 7 7

LILLA-KRASNODAR EVERTON-WOLFSBURG KRASNODAR-EVERTON WOLFSBURG-LILLA KRASNODAR-WOLFSBURG LILLA-EVERTON WOLFSBURG-KRASNODAR EVERTON-LILLA KRASNODAR-LILLA WOLFSBURG-EVERTON

GRUPPO I PARTITE GIOCATE 1-1 4-1 1-1 1-1 2-4 0-0 5-1 3-0 1-1 0-2

CLASSIFICA

PT G

V

EVERTON* WOLFSBURG LILLA KRASNODAR

11 7 4 3

3 2 0 10 2 2 1 2 11 10 0 4 1 3 6 0 3 2 6 12

5 5 5 5

N

P GF GS

YOUNG BOYS-SL. BRATISLAVA NAPOLI-SPARTA PRAGA SPARTA PRAGA-YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA-NAPOLI SL. BRATISLAVA-SPARTA PRAGA YOUNG BOYS-NAPOLI SPARTA PRAGA-SL. BRATISLAVA NAPOLI-YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA-YOUNG BOYS SPARTA PRAGA-NAPOLI CLASSIFICA

PT G

V

NAPOLI* SPARTA PRAGA YOUNG BOYS SL. BRATISLAVA

10 10 9 0

3 1 1 8 3 3 1 1 11 4 3 0 2 11 7 0 0 5 1 17

5 5 5 5

N

GRUPPO J PARTITE GIOCATE 5-0 3-1 3-1 0-2 0-3 2-0 4-0 3-0 1-3 0-0

P GF GS

STEAUA B.-AALBORG RIO AVE-DINAMO KIEV DINAMO KIEV- STEAUA B. AALBORG-RIO AVE AALBORG-DINAMO KIEV STEAUA B.-RIO AVE DINAMO KIEV-AALBORG RIO AVE-STEAUA B. AALBORG-STEAUA B. DINAMO KIEV-RIO AVE

GRUPPO K PARTITE GIOCATE 6-0 0-3 3-1 1-0 3-0 2-1 2-0 2-2 1-0 2-0

CLASSIFICA

PT G

V

DINAMO KIEV* AALBORG STEAUA B. RIO AVE

12 9 7 1

4 0 1 10 4 3 0 2 5 8 2 1 2 11 7 0 1 4 3 10

5 5 5 5

N

P GF GS

PAOK-DINAMO MINSK FIORENTINA-GUINGAMP GUINGAMP-PAOK DINAMO MINSK-FIORENTINA DINAMO MINSK-GUINGAMP PAOK-FIORENTINA GUINGAMP-DINAMO MINSK FIORENTINA-PAOK DINAMO MINSK-PAOK GUINGAMP-FIORENTINA

N

P GF GS

2 2 5 5

GRUPPO L PARTITE GIOCATE 6-1 3-0 2-0 0-3 0-0 0-1 2-0 1-1 0-2 1-2

METALIST-TRABZONSPOR LEGIA VARSAVIA-LOKEREN LOKEREN-METALIST TRABZONSPOR-LEGIA VARSAVIA METALIST-LEGIA VARSAVIA TRABZONSPOR-LOKEREN LOKEREN-TRABZONSPOR LEGIA VARSAVIA-METALIST TRABZONSPOR-METALIST LOKEREN-LEGIA VARSAVIA

PT G

V

N

P GF GS

CLASSIFICA

PT G

V

FIORENTINA* GUINGAMP PAOK DINAMO MINSK

13 7 7 1

4 2 2 0

1 1 1 1

0 10 2 2 5 5 2 9 5 4 1 13

LEGIA VARSAVIA* TRABZONSPOR* LOKEREN METALIST

12 10 7 0

4 0 1 3 1 1 2 1 2 0 0 5

5 5 5 5

N

1-2 1-0 1-0 0-1 0-1 2-0 1-1 2-1 3-1 1-0

CLASSIFICA

5 5 5 5

6 2 3 3

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

LE PROSSIME PARTITE

OGGI STANDARD LIEGI-FEYENOORD SIVIGLIA-RIJEKA

OGGI LILLA-WOLFSBURG EVERTON-KRASNODAR

OGGI YOUNG BOYS-SPARTA PRAGA NAPOLI- SL. BRATISLAVA

OGGI STEAUA B.-DINAMO KIEV RIO AVE-AALBORG

OGGI PAOK-GUINGAMP FIORENTINA-DINAMO MINSK

OGGI METALIST-LOKEREN LEGIA VARSAVIA-TRABZONSPOR

P GF GS

5 8 3 3

2 4 4 9

*GIÀ QUALIFICATE AI SEDICESIMI DI FINALE

REGOLAMENTO Le prime due di ciascun girone passano ai sedicesimi, insieme alle terze nei gironi di Champions League. In caso di parità sono decisivi nell’ordine: a) gli scontri diretti; b) la differenza reti negli scontri diretti; c) il numero di gol segnati negli scontri diretti; d) il numero di gol in trasferta negli scontri diretti; e) la differenza reti complessiva; f) le reti totali segnate; g) i punti accumulati per il coefficiente Uefa nelle ultime 5 stagioni


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Serie A R Una città alla ribalta

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Questo Genoa vola sulle ali del Falque «In alto non per caso» 1Lo spagnolo-sorpresa di Gasp: «Siamo una vera

squadra: non ci sono leader, qui conta il collettivo» Filippo Grimaldi INVIATO A CHIAVARI (GENOVA)

È

un ragazzo del 1990, Iago Falque il giramondo, e per i genoani quello è stato un anno magico, la stagione in cui è iniziata la cavalcata dei ragazzi dell’Osvaldo (Bagnoli) verso il quarto posto e le semifinali di Coppa Uefa. Un segno del destino? «Ma adesso ho trovato fiducia e stabilità, e spero proprio di fermarmi a Genova a lungo», racconta lui, fra autografi e fotografie con i tifosi rossoblù, che lo hanno festeggiato ieri sera (insieme a Matri e a Kucka) nel temporary store aperto dal Grifone a Chiavari. UDINE LA SVOLTA Ventiquattro anni, eppure già un grande avvenire dietro le spalle. «Mi è soltanto mancata la continuità. Qui ho firmato per quattro anni, ma il problema non era mai stato il contratto». Semmai la fiducia. Iago, invece, qui ha capito quasi subito che sarebbe stata un’annata speciale: «A Udine ho avuto la fiducia del mister, ho segnato rimanendo in cam-

Kucka, Iago Falque e Matri ieri al Genoa Store di Chiavari TANOPRESS

po per tutta la partita, e per me sono cambiate molte cose. Io adesso so che il Genoa non è lassù per caso». Detto da uno che ha annusato l’aria dei migliori club europei, fa un certo effetto: «Avevo iniziato con il Real, mi avevano notato quando giocavo a Vigo, la mia città natale. Avevo dieci anni, qual-

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● Le presenze di Iago Falque finora in Serie A nel Genoa. Un gol all’attivo, in trasferta al Friuli contro l’Udinese (vittoria per 4-2).

che torneo giovanile, prima di passare al Barcellona, che secondo me è il club migliore per tirare su i calciatori del futuro». Quindi l’Italia, pure qui a cinque stelle: «Primavera della Juve, giocavo insieme ad Immobile, Ariaudo e Marrone. Un’esperienza positiva, anche se non sono arrivato in prima squadra, prima del trasferimento in Inghilterra e poi in Spagna».

MONDO BLUCERCHIATO

La Samp al cinema E c’è il dolce «Viperetta»

LASSÙ PER RESTARCI Certo, Iago ha cercato invano su e giù per l’Europa la quadratura del cerchio, che invece sembra avere trovato in appena tre mesi sotto la Lanterna. Gasp gli ha dato fiducia a piccole dosi, utilizzandolo part-time, per non bruciarlo a seconda delle necessità su entrambe le fasce, evitandogli così problemi di ambientamento, con un comportamento analogo a quello che ha scelto il tecnico per gestire ad esempio Lestienne. Ultimamente, però, il tridente offensivo Iago-Matri-Perotti è diventato una costante. «Il mister ha ragione quando esalta il nostro gruppo. Qui non ci sono leader, né numeri uno. Tutti alla pari, conta l’utile del collettivo, non le giocate dei singoli. Adesso siamo già concentrati sulla Roma, la affronteremo con lo stesso spirito messo in capo con il Milan. Nello spogliatoio c’è la consapevolezza di non essere lassù per caso, tanto che abbiamo tutta l’intenzione di rimanerci almeno sino alla sosta di Natale». Una legittimazione del valore di un Genoa che stupisce forse ancora gli altri, ma non più se stesso. «Abbiamo giocato quattordici partite, mi sembrano sufficienti a dimostrare quanto valga esattamente questo Genoa». Lo dice Iago il giramondo, che finalmente ha trovato un porto amico dove gettare l’ancora.

na rappresentanza della Samp ha assistito ieri sera presso la multisala del Porto Antico alla proiezione dell’anteprima del film di Natale Ma tu di chi segno 6?: in mezzo ai giocatori, oltre un centinaio di tifosi blucerchiati, che hanno prenotato i biglietti sulla pagina Facebook del club. E sempre in tema di social network, gli speciali auguri di compleanno, postati dal presidente Ferrero sulla pagina Samp di Youtube per i 55 anni dell’amico-tifosoimitatore Maurizio Crozza, hanno battuto ogni record blucerchiato, risultando cliccati oltre 260 mila volte. Presidente protagonista anche a… tavola. Francesco Crocco, storico tifoso doriano e pasticcere genovese, lancerà sabato a Pontedecimo il «Pandolce Er Viperetta». Mille pezzi da un chilogrammo ciascuno, con il 10 per cento del ricavato che verrà devoluto in beneficenza. fi.gri.

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Mihajlovic coi pop corn PEGASO

U

CLASSIFICA SQUADRE

PT

JUVENTUS ROMA GENOA SAMPDORIA NAPOLI LAZIO MILAN UDINESE FIORENTINA SASSUOLO PALERMO INTER EMPOLI ATALANTA VERONA CHIEVO TORINO CAGLIARI CESENA PARMA*

35 32 26 25 24 23 21 21 20 19 18 17 15 14 14 13 13 11 8 5

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14

11 10 7 6 6 7 5 6 5 4 4 4 3 3 3 3 3 2 1 2

2 2 5 7 6 2 6 3 5 7 6 5 6 5 5 4 4 5 5 0

1 2 2 1 2 5 3 5 4 3 4 5 5 6 6 7 7 7 8 12

30 27 20 19 26 23 23 17 16 15 17 21 16 8 16 11 10 20 11 16

5 11 12 11 18 17 18 18 11 18 22 21 21 15 25 17 17 26 25 34

* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

PROSSIMO TURNO SABATO 13 DICEMBRE PALERMO-SASSUOLO (ore 18) LAZIO-ATALANTA (ore 20.45) DOMENICA 14 DICEMBRE JUVENTUS-SAMPDORIA (ore 12.30) GENOA-ROMA (ore 15) PARMA-CAGLIARI (ore 15) UDINESE-VERONA (ore 15) CESENA-FIORENTINA (ore 18) MILAN-NAPOLI (ore 20.45) LUNEDÌ 15 DICEMBRE EMPOLI-TORINO (ore 19) CHIEVO-INTER (ore 21)

MARCATORI 9 RETI Tevez (2, Juventus). 8 RETI Icardi (2, Inter); Callejon (Napoli). 7 RETI Menez (4, Milan); Higuain (1, Napoli); Dybala (1, Palermo); Di Natale (Udinese). 6 RETI Matri (Genoa); Djordjevic (Lazio); Honda (Milan); Ljajic (1, Roma). 5 RETI Osvaldo (Inter); Cassano (1, Parma); Gabbiadini (Sampdoria); Thereau (Udinese). 4 RETI Ekdal e Sau (Cagliari); Defrel (Cesena); Babacar (Fiorentina); Morata e Vidal (2, Juventus); Mauri (Lazio); Destro (Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (Sassuolo); Quagliarella (Torino); Nico Lopez e Toni (2, Verona).


Serie A R Il progetto LE TAPPE VERSO IL 2020

24 OTTOBRE 2013 Patto tra Inter e Milan Se uno dei due club costruirà il proprio impianto prima del 2030, potrà disimpegnarsi rispetto agli impegni di investimenti presi e non realizzati per riqualificare il Meazza

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

18 NOVEMBRE 2013 Il Milan punta su Rho Arexpo, la società che gestisce la riqualificazione del dopo-Expo, riceve l’interesse per uno stadio da 55 mila posti. Barbara Berlusconi avvia i contatti con la Regione e il Comune

14 FEBBRAIO 2014 Marcia indietro rossonera A Rho servono più di 300 milioni, troppi per le casse della società. Il club decide di cambiare la strategia e scarta l’ipotesi periferia: si punta a individuare un’area nel centro città

5 NOVEMBRE 2014 Il contatto con Fondazione Fiera Si valutano le aree di Sesto San Giovanni, Baggio e scalo Farini. Poi Barbara scommette sulla Fiera al Portello, di fronte a Casa Milan: via alla trattativa con Fondazione Fiera

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L’OBIETTIVO L'inagurazione entro il 2020 A febbraio il comitato esecutivo di Fiera valuterà le proposte idonee, entro giugno 2015 la gara per l’assegnazione. Nel 2016 via ai lavori: obiettivo inaugurazione entro il 2020

Milan, nasce lo stadio di Lady B 1Intesa con la Fondazione Fiera: arena da 42 mila posti, lavori dal 2016, Emirates sponsor Carlo Laudisa Mario Pagliara

AL PORTELLO UN QUARTIERE TUTTO ROSSONERO

L’

60.000 mq

Arena-Milan ormai è molto più di un progetto. Barbara Berlusconi ha appena compiuto un passo fondamentale per l’intesa con Fondazione Fiera Milano, e il suo staff ha definito i dettagli per l’impianto che sorgerà al Portello, in un’area di 60 mila metri quadrati di fronte a Casa Milan. Sarà uno stadio da 42 mila posti e «correrà» fino a 15 metri sotto terra per adeguarsi ai vincoli urbanistici. Non solo: sarà insonorizzato per convogliare sulle tribune l’effetto acustico. Tutti aspetti innovativi che hanno convinto Emirates a dare il nome allo stadio, con un investimento di sponsorizzazione significativo. Il prossimo step sarà avviare le pratiche di finanziamento con tempi di realizzazione che vanno oltre il 2018: l’obiettivo è l’inaugurazione tra il 2019 e il 2020.

Senago lanese

a at el m tta Ga via

UN CATINO Il cambio della location ha ispirato delle varianti in fase di progettazione. Rispetto allo stadio da 55 mila posti pensato in origine sui terreni da riconvertire dopo l’Expo, a Rho (operazione scartata, nonostante le pressioni di Regione Lombardia), è prevalsa la logica dello stadio-bolgia. Un impianto da 42 mila spettatori (come lo Juventus Stadium), quasi tutto al coperto, senza barriere, con una distanza annullata tifosi-prato. Capace di convogliare il flusso acustico verso il campo grazie a una serie di pannelli (esterni e interni) fonoassorbenti. L’effetto studiato dall’architetto Fabio

Sottopasso Gattamelata

42.000 spettatori Paderno Dugnano

Bollate po m ra ca oS vic do Lu le via

QUARTIERE MILAN Si scrive manifestazione d’interesse, si legge svolta-chiave sulla strada che porterà alla costruzione del nuovo stadio. Il Milan ha risposto al bando per la riqualificazione e la valorizzazione del Portello lanciato il 14 ottobre da Fondazione Fiera Milano, formalizzando la proposta: la nuova casa rossonera sarà al posto della vecchia Fiera Campionaria. Tutto nero su bianco. Passaggio tecnico, obbligato sì, ma fondamentale: Barbara Berlusconi e Fiera entrano così nella fase operativa per dare forma e sostanza a un sogno. La sede di via Rossi a pochi metri dalla nuova arena. Quartiere Milan.

Casa Milan

E’ la superficie individuata tra via Gattamelata e viale Scarampo, di fronte a Casa Milan, nel quartiere Portello

Cormano o ric do eo T le via

Area nuovo stadio

Sarà la capienza complessiva: barriere eliminate e distanza annullata tra campo e spettatori per favorire l’effetto-catino

15 metri Il progetto dell’architetto Fabio Novembre prevede che la nuova arena corra fino a 15 metri sotto la superficie stradale: sotto terra, i rossoneri intendono sviluppare aree business e commerciali

3 linee metropolitane Quando il nuovo stadio sarà costruito, entro il 2020, il Portello sarà servito da tre linee metropolitane avendo un collegamento diretto con piazza Duomo. La zona è anche servita da autostrade e infrastrutture verso gli aeroporti milanesi

Cimitero Maggiore

Area Fiera Milano City San Siro

Stazione P.ta Garibaldi

Stazione Centrale

Duomo

MILANO Aeroporto di Linate

Silvio Berlusconi, 78 anni, con la figlia Barbara, 30, a Casa Milan ANSA

RSarà costruito

15 metri sotto il livello stradale e l’altezza non supererà i palazzi

RL’impianto-catino

non avrà barriere. I rumori del tifo saranno spinti verso il campo

Novembre (che ha ideato Casa Milan) risponde ai principi di un impianto-catino. Una vera casa del Diavolo. L’area scelta tra via Gattamelata e viale Scarampo comprende i padiglioni 1-2 di Fiera (oggetto del bando), c'è l’intesa per inglobare anche i 3 e 4 (non il centro congressi: resta in piedi), più un’area commerciale. Lo stadio sarà parzialmente seminterrato, entrerà per 15 metri sotto il livello della superficie stradale (per zone business) ma non volerà troppo alto: rispetterà i vincoli urbanistici, non alzandosi oltre i palazzi residenziali esistenti. Questo è stato uno degli aspetti che ha convinto il Comune di Milano a dare un pre-

GDS

parere favorevole, insieme alla prospettiva di aprire il sottopasso Gattamelata (costato 200 milioni): sarà la porta d’ingresso verso la nuova arena.

Casa Milan è in zona Portello LAPRESSE

SPONSOR Fly Emirates, la compagnia aerea con la quale è stata rinnovata la sponsorizzazione, firmerà l’arena: tra le righe dell’accordo è infatti previsto anche il «naming» allo stadio. L’affare avrà due gambe: il Milan da un lato, che porterà sponsor, brand, valore sportivo e che pensa di gestirlo direttamente; dall’altro, la Fondazione che non vende i terreni di cui è proprietaria ma li rende utilizzabili a costo zero entrando nel business. Dal primo contat-

to del 5 novembre a Casa Milan fino ai due successivi incontri tra Barbara Berlusconi e i manager di Fiera si è creato un feeling particolare sul quale non è stato difficile costruire nuove intese. E adesso? Il 15 gennaio si chiuderà il bando di Fiera, poi si riunirà il comitato esecutivo della Fondazione per valutare le proposte: la decisione tra febbraio e marzo, ma con l’accordo in tasca sono da escludere colpi di scena. Ecco i tempi di attesa di cui ha parlato qualche giorno fa un’attivissima Barbara, quell’«attendiamo risposte importanti dalla burocrazia nei primi sei mesi del 2015». Ci vorrà molto meno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

STADI MODELLO DALLA GERMANIA A TORINO: LE TRE FILOSOFIE DIETRO L’ARENA ROSSONERA

OLYMPIASTADION DI MONACO L’Olympiastadion di Monaco di Baviera è stato inaugurato il 26/5/1972 per l’Olimpiade. Esempio di stadio seminterrato, è stato utilizzato dal Bayern e dal Monaco 1860 fino al 2005. I posti sono 69.250. Ha ospitato la finale del Mondiale 1974 e dell’Europeo 1988

EMIRATES STADIUM DI LONDRA L’Emirates Stadium di Londra è stato inaugurato il 22 luglio 2006. E’ l’impianto dell’Arsenal e può ospitare 60.338 spettatori. Emirates è lo sponsor principale del Milan ed è possibile una collaborazione con il club rossonero anche per quanto riguarda il nuovo impianto

JUVENTUS STADIUM DI TORINO Lo Juventus Stadium di Torino è stato inaugurato l’8 settembre 2011. Ha una capienza di 41.000 spettatori. Il Milan si ispira all’impianto della grande rivale bianconera per l’effetto bolgia che viene creato quando i tifosi cominciano a farsi sentire


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Serie A R La storia

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La vedova Ruggeri «Vi racconto Ivan un uomo speciale» 1La moglie dell’ex patron dell’Atalanta: «Aveva mal

di testa e gli dicevano: è sinusite... Si poteva salvare» Esce nei prossimi giorni il romanzo «Il tesoro della Dea», scritto da Roberto Pelucchi, giornalista della Gazzetta. E’ il racconto di una caccia al tesoro al quale si arriva attraverso personaggi, grandi e piccoli, che hanno fatto la storia dell’Atalanta. Per la prima volta parla anche Daniela Ruggeri, vedova dell’ex presidente nerazzurro morto nel 2013. Un racconto struggente che riassumiamo di seguito.

D

aniela Ruggeri non ha mai amato apparire. Non ha mai voluto ricoprire il ruolo di First Lady atalantina, né allo stadio – quando si mimetizzava dietro il corpo massiccio del marito – né nelle altre occasioni pubbliche. Ha sempre e soltanto voluto essere la moglie di Ivan Ruggeri e la madre di Francesca e Alessandro. Il suo mondo, però, si è capovolto il 16 gennaio 2008, quando l’ex presidente dell’Atalanta è stato colpito da un aneurisma che lo ha fatto precipitare in un sonno senza risveglio. Ruggeri è morto il 6 aprile 2013 dopo un’agonia di oltre 5 anni. Per la prima volta sua moglie

Al centro Ivan Ruggeri, abbracciato dalla figlia Francesca. Sopra, a sinistra, la moglie Daniela. Sotto la copertina del romanzo FOTOGRAMMA

Daniela ha deciso di violare la riservatezza che si è imposta per parlare del suo Ivan, uomo di sport (il ciclismo praticato, il basket come dirigente, il calcio come presidente atalantino), ma soprattutto marito e padre. «Era una persona sincera e onesta. E per me era speciale. Nel 2014 sono 41 anni di matrimonio», e quel verbo al presente spiega da solo un amore senza fine. «Ivan era un grande lavoratore, ma è sempre stato presente. A volte arrivava a

casa la sera e si trascinava fuori dalla macchina, ma non ha mai saltato una cena in famiglia. A lui non ha regalato niente nessuno». Dietro un carattere apparentemente chiuso, si celavano una certa timidezza e tanta sensibilità: «Quando sono morti l’attaccante Pisani e il medico sociale Polini ha pianto. Era distrutto». IL CALVARIO E’ stato capito tardi anche dagli ultrà, che lo hanno contestato per anni e che poi, attraverso il capo Claudio «Bocia» Galimberti, hanno recitato l’elogio funebre in chiesa. «Era meglio stare zitti… Purtroppo, si è capito troppo tardi quanto bene Ivan ha fatto per l’Atalanta», l’amaro commento della vedova. «E’ stato contestato molto, ma anche ammirato per la lealtà, il suo andare in giro a testa alta. Lottava per la verità, per la giustizia, in tutti gli ambiti». Negli ultimi tempi aveva perso anche la voglia di seguire la squadra in trasferta, «ma la sua passione era talmente grande che quando diceva “vendo l’Atalanta” poi non lo faceva mai. Penso che se non avesse avuto il malore non l’avrebbe lasciata, a meno di non essere costretto». La signora Daniela ha un grande rimpianto: non averlo costretto a ricoverarsi quando il mal di testa che poi gli è stato fatale si era fatto insopportabile. «Gli avevano detto che aveva la sinusite, ma io ero preoccupatissima. Gli dicevo di andare al pronto soccorso, ma lui replicava: “Tanto domani faccio la risonanza...”». Se si fosse intervenuti in tempo, forse si sarebbe salvato, è il pensiero della famiglia. Per oltre 5 anni, poi, è rimasto immobile nel letto, «ma se entravo in camera lui si manifestava con una specie di singhiozzo. A volte, quando gli parlavamo vicino al letto, girava la testa, come se capisse chi c’era. Le sofferenze che ha patito lui, non le ha patite nessuno». Ma è stato circondato sempre da un amore senza fine. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOMANI CONVOCAZIONI

Novità Under: con Sportiello c’è Paganini Luca Bianchin Vincenzo D’Angelo

N

atale si avvicina. E chissà cosa avrà messo in cima ai desideri Marco Sportiello. Di sicuro sotto l’Albero brinderà alla prima convocazione in nazionale, giusto per chiudere col botto il 2014. Sportiello è nella lista dei pre convocati dal c.t. dell’Under 21 Gigi Di Biagio per l’ultimo test dell’anno contro la B Italia, in programma a Trapani martedì 16 dicembre alle 12.30. Sarà la prima chiamata in Under 21 per la più bella rivelazione di questa prima parte di Serie A. Una specie di «sorpresa» annunciata, un giusto premio alle prestazioni del nuovo numero uno dell’Atalanta. Che non sarà il solo nerazzurro — Baselli, Molina e Zappacosta sono dei punti fermi del gruppo di Di Biagio — e nemmeno l’unica novità: l’altro volto nuovo arriva dalla B ed è Luca Paganini del Frosinone. Ancora nessuna convocazione, invece, per l’altra grande sorpresa di A, ossia il sampdoriano Luca Rizzo, mentre rispetto all’amichevole di Matera contro la Danimarca, non ci sarà l’interista Bonazzoli.

Marco Sportiello, 22 anni LAPRESSE

OCCASIONE La grande ascesa di Sportiello potrebbe così aprire a nuovi scenari. Non è un mistero che Di Biagio segua attentamente le indicazioni che arrivano dal campionato, dove nelle ultime settimane il «suo» titolare Francesco Bardi ha perso il posto tra i pali del Chievo con l’arrivo di Maran. E anche se gli altri due azzurrini Leali e Cragno continuano a far bene con Cesena e Cagliari, sembra difficile immaginare che lo Sportiello di oggi possa rimanere fuori dalla spedizione per l’Europeo 2015, dove l’Italia andrà anche a caccia del pass olimpico. Ultimi test, ultime opportunità di sovvertire le gerarchie. Per un posto che anche Verdi (Empoli) spera di trovare. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R I fenomeni

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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I PATRON STRANIERI IN ITALIA SERIE A INTER Erick Thohir (Indonesia) (In nd n do )

SERIE B PARMA (CiproRussia)

LEGA PRO

ROMA James Pallotta ati Uniti)) (Stati

MONZA Anthony E. Armstrong (Inghilterra) (Inghilt lterra err ) erra

PAVIA Xiaodong Zhu ((Cin a) (Cina)

VENEZIA Yuri Korablin (Russia)

Bologna Mila ano Milano

Parma

Monza

Roma a BOLOGNA Joey SaputoJoe Tacopina (Canada-Stati Uniti))

Pavia

Venezia ne ezia i

GDS

Il Parma aspetta la firma dei russi Ma i soldi ci sono? 1Lungo vertice tra Ghirardi e i legali degli acquirenti:

oggi il giorno giusto? Riecco Taçi, ora fa il mediatore... Andrea Schianchi INVIATO A PARMA

Q

uesta è una spy-story. Tra acquirenti, veri o presunti che siano, soldi, tanti soldi, debiti, tanti debiti, e gli immancabili magnati stranieri che arrivano, ripuliscono, investono e fanno diventare il racconto una commedia a lieto fine. A Parma non aspettano altro. Oggi è il giorno della verità, almeno secondo persone molto vicine al presidente Ghirardi. Ieri, prima a Milano e poi a Brescia, ci sono state lunghe riunioni per mettere a punto i termini finanziari e legali dell’accordo. Domenica scorsa, nello spogliatoio di Collecchio, Ghirardi aveva presentato ai giocatori, ai dirigenti e allo staff tecnico, l’avvocato Fabio Giordano che cura gli interessi dei nuovi proprietari. Lo stesso Giordano, stando alle parole dell’attuale amministratore delegato Pietro Leonardi, diventerebbe il vicepresidente esecutivo del club e gli acquirenti sarebbero imprenditori russo-ciprioti. Identità confermata dallo stesso Ghirardi in un’intervista al sito Forbes.

Ghirardi in festa per la qualificazione europea. Poi l’esclusione e i guai

INTRIGO Molte ombre nascondono ancora la verità di questa storia. Il Parma è una società con pesanti debiti (circa 50 milioni), non ha pagato (o ha pagato soltanto parzialmente) gli stipendi ai tesserati lo scorso 17 novembre e per questa inadempienza subirà una penalizzazione in classifica (dopo che un punto è già stato tolto per un mancato versamento del-

l’Irpef). Inoltre, come se non bastassero i guai, la squadra è pure ultima in Serie A. Domandina: perché un gruppo di imprenditori stranieri dovrebbe buttare tanti soldi in un simile pozzo? Logico chiedersi dove stia il loro vantaggio, a meno che non stiamo parlando di illuminati benefattori. Altro fatto sul quale è necessario soffermarsi: per le sanzioni del-

l’Unione Europea nei confronti della Russia, non è possibile far arrivare in tutta tranquillità capitali da Mosca e dintorni. Forse per questo motivo, nelle ultime ore, si sono moltiplicate le riunioni tra gli avvocati di Ghirardi e quelli dei futuri proprietari del Parma. Alle 19.30 di ieri, al termine dell’ennesimo incontro, non erano stati firmati i contratti di cessione delle quote azionarie. Oggi, chissà. ASPETTATIVE I collaboratori di Ghirardi fanno sapere che nel capitale del Parma non entrerà l’imprenditore albanese Rezart Taçi, il cui nome è circolato con insistenza attorno all’affare. L’ipotesi più accreditata è la seguente: Taçi farebbe da mediatore tra Ghirardi e il gruppo russo-cipriota, senza tuttavia intervenire in prima persona. La scena si fa sempre più intricata e i tifosi, quando non scelgono l’ironia, si lasciano andare alla disillusione. Anche i giocatori, dopo un iniziale credito di fiducia, nutrono parecchi dubbi. A preoccupare è il fatto che non ci sia trasparenza sul nome dell’acquirente. Inoltre: se tutto andasse in porto felicemente, quali sono le prospettive, quali sono i programmi, a chi toccherà gestire la società durante il mercato di gennaio? Troppe incognite. A Parma, era il 2005, hanno già vissuto un’avventura simile dopo il crac Parmalat. Due cordate volevano il club gestito dal supercommissario Enrico Bondi: quella capeggiata da Gaetano Valenza che, però, non portò mai i soldi per l’acquisto delle azioni; e quella guidata da Lorenzo Sanz, ex presidente del Real Madrid, che intendeva chiudere la partita pagando con una decina di preziosi quadri che risultarono ipotecati. Se il passato insegna qualcosa, la prudenza dev’essere la misura per giudicare tutta la storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN SERIE B

E intanto a Brescia svanisce il pakistano 1El Sheikh «non

affidabile». Ubi per ora dice no al gruppo Sagramola. Oggi protesta dei tifosi

Rinaldo Sagramola, 60 anni

Gianpaolo Laffranchi BRESCIA

I

l Brescia è nel caos: ieri Ubi Banca ha respinto la proposta del gruppo rappresentato da Rinaldo Sagramola, senza un accordo sui 6 milioni di euro che mancano al piano di rilancio del club. L’istituto di credito ha verificato le garanzie proposte da Kadir El Sheikh, che nel frattempo aveva annunciato l’acquisto della società, trovandole prive di basi solide. Un film già visto, per quanto riguarda l’imprenditore pakistano, reduce dall’affare sfumato con la Pro Vercelli. Niente svolta, dunque, e la scadenza dei prossimi stipendi da pagare si avvicina.

Se lunedì non verrà rispettata la scadenza, un altro -3 si aggiungerà al -4 già assodato. SCENARI Tutto finito? Non è detto. Mentre il futuro societario è incerto e nella città del tifo sale la rabbia (ieri tensione al campo di allenamento fra l’allenatore Iaconi e alcuni ultras; stasera manifestazione in piazza Loggia), forse c’è ancora uno spiraglio per la riapertura della trattativa con Profida e il gruppo di Sagramola. Che ieri sera ha precisato di aver «garantito un apporto a titolo di partecipazione di 2 milioni e una serie di accordi con Infront in grado di generare al Brescia introiti per 9 milioni di euro nelle successive 5 stagioni sportive. Infront aveva deciso di impegnarsi con un contratto importante e a lungo termine, contando sulla capacità professionale dell’investitore e del nuovo management di incrementare sensibilmente il valore complessivo del brand Brescia. A Ubi avevamo consegnato un accordo quadro che riassumeva e specificava gli intenti raggiunti venerdì scorso. Sarebbe stata costituita una newco con capitale di Profida, Ubi avrebbe dotato la nuova società di una linea di credito per 6 milioni, dal tessuto bresciano sarebbero arrivati 2 milioni, il nuovo presidente sarebbe stato il presidente dell’Aib, Marco Bonometti. Ubi, mercoledì, mi ha detto di non aderire al progetto. Eppure tutto fino a ieri faceva ritenere che potesse essere realizzato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUANTI BLUFF

Sceicchi spiantati e zii d’America senza dollari 1 Al Qaddumi e la scalata «alla Totò» della Roma. Cala che fugge da Salerno accusando la camorra: la lunga lista dei millantatori Maurizio Nicita @manici50

P

resunti sceicchi e zii d’America, probabili magliari. La storia recente del nostro calcio è piena di personaggi al limite della macchietta poi scomparsi nel nulla. Sono i limiti di un (Bel?) Paese dalle regole labili. E il calcio non sfugge. «Un recente episodio ricorda quello della Fontana di Trevi di Totò». Così parlò Giuseppe Vegas, presidente della Consob a margine di una vicenda dell’inverno 2013 con un presunto sceicco pronto a rilevare azioni della AS Roma. SCEICCHI? Su Adnan Adel Aref Qaddumi al Shtewi, per comodità Al Qaddumi, l’unica cosa che resta è una indagine per aggiotaggio: nessuna traccia dei 50 milioni promessi a Pallotta, che aveva sottoscritto un preliminare. Ai tempi furono pro-

prio gli impertinenti giornalisti a scoprire che lo «sceicco» risiede a Cordigliano, frazione di Perugia, in un paio di camere e servizi, e il fratello Azzam vive in Cisgiordania dove vende collanine al mercato di Nablus. PREDICATORI Mauro Di Marco o Marco Di Mauro? L’identità è uno dei dubbi che resta a Napoli in una esilarante situazione del 2003. Salvatore Naldi – il presidente del Napoli che un anno dopo vedrà fallire la società – sottoscrive con un americano la cessione della squadra di serie B. Marco Di Mauro rappresenta la «Free mission action move-

RDi Marco voleva

comprare il Napoli e la... Fiat. Burton fu accolto a Bari come salvatore

ment church for all people inc.», società che non ha scopi di lucro ed è d’ispirazione religiosa, con sede a Brooklyn. Vende sogni in una intervista, poi scompare al momento di firmare. O meglio prima di svanire si ripresenta come Mauro Di Marco alla redazione di «Repubblica» a Roma. Stavolta chiede udienza al settore economia: «Sono qui per acquistare la Fiat». Nessuno abbocca: rimane in portineria, neanche lo fanno salire.

Al Qaddumi, accostato alla Roma e Joseph Cala, tra Salerno e Lecco

L’UOMO DI ATLANTIDE Joseph Calà nasce a San Cataldo (Caltanissetta) nel '60 e pare faccia fortuna negli Anni 90 a New York dove costruirebbe alberghi sottomarini che nessuno ha visto, forse inabissati. L’uomo di Atlantide appare in Italia nel 2010, ha perso l’accento – si fa chiamare Cala – per provare ad acquistare, in ordine cronologico: Torino, Ascoli, Salernitana, Gaeta, Lecco, Sanremese, Le-

gnano, Viareggio. A Salerno raggiunge l’apice della sua megalomania: per undici giorni, nel 2011, diventa presidente della Salernitana, ma al momento di firmare dal notaio non presenta garanzie finanziarie e si trasforma in vittima di mafia: «La camorra mi ha sparato nelle gambe mentre ero a Mondragone invitandomi a lasciar perdere. Il mandante è un calciatore della squadra». Nessuna traccia

di proiettili e ferite, tantomeno di denunce. Non basta. A Lecco nell’estate 2012, rileva il club finito fra i dilettanti, ma non ha nemmeno 11 giocatori. Contestato dai tifosi, Cala trova la via di fuga: dice di essere stato picchiato da alcuni ultrà, ma anche qui niente denunce. TIM... BROGLIO A Bari per due mesi, fra agosto e settembre del 2009, un’intera città si illude

con un sogno proveniente dal Texas. Timothy Barton, classe 1963, nato nel Connecticut vive a Dallas dove ha fondato la Jmj holdings, che agisce in campo immobiliare e soprattutto investe sul fotovoltaico e questo sarebbe il business che lo porta a Bari. Lo accoglie in pompa magna l’allora sindaco, Michele Emiliano. Ovazione quando si presenta al San Nicola: i tifosi non hanno dubbi e scrivono sugli striscioni «Io passo a Tim». Il bluff viene scoperto dagli inviati dei quotidiani locali a Dallas: alle radici del fenomeno Barton scoprono ben poco. La sua Jmj non è iscritta alla camera di commercio texana: i suoi possedimenti? Solo virtuali su internet. Il finale non cambia: non versa il milione di euro di caparra e l’affare salta. La lista sarebbe ancora lunga. Il risultato non cambia. Mentre fra poco dall Inghilterra ci restituiscono Cellino. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R L’intervista

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU

CONTENUTO PREMIUM

ESORDIENTE IN SERIE A, HA GIA’ PROCURATO QUALCHE INCUBO AI GRANDI CLUB

Sarri

L'IDENTIKIT MAURIZIO SARRI NATO IL: 10 GENNAIO 1959 A: NAPOLI RUOLO: ALLENATORE PARTITE IN SERIE A: 14

Cresciuto a Figline Valdarno, ha cominciato ad allenare nella provincia toscana. Dopo una lunga gavetta, questa con l’Empoli è la sua prima esperienza in Serie A. Aveva invece esordito in Serie B alla guida del ripescato Pescara nella stagione 2005-2006. Dopo il 2006 e fino all’estate 2012, data del suo arrivo a Empoli, ha allenato Arezzo (squadra ereditata dall’esonerato Conte), Avellino (si dimise nell’agosto 2007 senza iniziare il campionato di B), Verona, Perugia, Grosseto, Alessandria e Sorrento. Poi l’ingaggio a Empoli, club che nel maggio scorso ha guidato al secondo posto in classifica e quindi alla promozione in Serie A.

IL MIO EMPOLI A KM 0 COME L’ATHLETIC BILBAO INTERVISTA di GUGLIELMO LONGHI

A

desso che di lui si sa tutto: che ha lavorato in banca, che vestiva sempre di nero, che ha inventato decine di schemi su palle inattive, che fuma più di Zeman, che legge buoni libri. Adesso che Maurizio Sarri ha smesso di essere un personaggio naif, di lui si può ricordare una cosa molto semplice: che il suo Empoli è una delle squadre che gioca meglio. Il Sassuolo ha rischiato di vincere a Roma, voi a Napoli. Sono i centri più piccoli della Serie A, insieme fanno meno della metà degli abitanti di San Siro, inteso come quartiere. Va di moda la provincia. «In un momento di crisi del sistema è normale che esca qualcosa di nuovo, ma non paragonateci al Sassuolo e tanto meno al Genoa: quei club hanno una

SE C’È UN’IDENTITÀ TERRITORIALE, È PIÙ FACILE RAGGIUNGERE UN’IDENTITÀ DEL GRUPPO E ANCHE DI GIOCO forza economica molto più grande della nostra. Se hanno bisogno di un giocatore, lo comprano. Noi lo si deve costruire». Sassuolo in campo con 9 italiani su 11, l’Empoli con 8. «Gli stranieri servono solo se fanno la differenza, se alzano il livello del campionato: lo dico da sempre, i nostri giovani sono penalizzati da scelte societarie assurde». Quanti sono i debuttanti in A dell’Empoli? «Vediamo: Rugani, Valdifiori, Tonelli… Ho perso il conto». Il segreto sono i ragazzi del viva-

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io e quelli a chilometro zero? «Anche: Rugani è di Lucca, Tonelli di Firenze, Pucciarelli di Prato. Tutti toscani come me. Se c’è un’identità territoriale, è più facile raggiungere un’identità del gruppo e anche di gioco». L’Empoli come l’Athletic Bilbao? «Ma sì, ci può stare».

Poi c’è gente che torna, che non dimentica. «Tavano e Maccarone: erano qui a 20 anni, dopo esperienze non molto felici hanno voluto ritrovare un ambiente dove si sta bene».

so 3-0 in casa con l’Ascoli. Niente di particolare in realtà: dopo i tre fischi dell’arbitro, sono arrivati quelli del pubblico».

Era stato un inizio terribile: 4 punti in 9 partite. Bisoli ha fatto meglio (8 in 14), ma è stato esonerato. «Il solito problema: c’è troppa fretta. Se un giocatore sbaglia tre o quattro partite, va messo sul mercato mentre l’allenatore, si sa, paga per tutti. Il presidente Corsi ha rischiato, mi ha dato fiducia: abbiamo vinto in due. In un’altra squadra mi avrebbero cacciato».

Ma Empoli non è fin troppo tranquilla? «Guardate che i nostri tifosi sono meno freddi di quel che sembra: ti stanno vicini durante la settimana, vogliono vedere i giovani».

Il calcio di provincia è da tutelare? «Tutti devono dare un contributo, a cominciare dagli arbitri. Intervenire di meno, far correre di più. Ha ragione Garcia: il calcio deve tornare al centro del villaggio».

Ricorda l’ultima contestazione? «Due anni fa in B dopo aver per-

Squadre piccole solo per gli arbitri?

ESPULSO TRE VOLTE: FORSE SE FOSSI STATO IN UN GRANDE CLUB NON SAREBBE SUCCESSO IO E GLI ARBITRI

A 55 ANNI NON SOGNAVO UN ESORDIO MIGLIORE. MA GIOCAVAMO BENE ANCHE IN B IO E LA CARRIERA

«Non voglio entrare in polemica perché sono stato appena punito…». Già, quante volte è stato espulso? «In totale tre: anche contro Roma e Milan avevo chiesto spiegazioni all’arbitro su decisioni che non condividevo. Nessuna scena da invasato, ho il sospetto che se al mio posto ci fosse stato l’allenatore di una grande squadra non sarebbe successo nulla. E’ chiaro che il nome conta, condiziona». Ha vinto con la Lazio, pareggiato con Milan e Napoli, eliminato dalla Coppa il Genoa rivelazione: non può essere un caso. «Certo che no. Anzi, stiamo raccogliendo meno di quello che si meritava». Ha detto: «Nei primi 40 minuti col Milan ho visto il nostro calcio migliore». «Vero, ma abbiamo giocato bene anche in B: l’anno scorso col Crotone, due anni fa a Bari. Ma nessuno se lo ricorda». Oltre alla Coppa Italia, cosa c’è di antidemocratico nel calcio? «Gli stadi: brutti, scomodi, insicuri. E poi i campi. Verona, Genova, Parma: un disastro. In queste condizioni come speriamo di rendere appetibile il prodotto? E’ inaccettabile». La crisi delle milanesi? «Ci può stare, in estate nessuno le dava per favorite. Si parlava di un anno di transizione». Il boom delle genovesi? «Il Genoa è una sorpresa assoluta. Ha qualità, spesso è indecifrabile tatticamente». Lei è sempre fedele al 4-3-1-2. «Se serve, si cambia durante la partita: con la Lazio per esempio siamo passati al 5-4-1. Ma l’idea di partenza non si tocca. Avere un sistema di gioco collaudato dà molti vantaggi, aiuta l’inserimento dei nuovi». Puntate alla mitica quota 40? «Con il livellamento generale l’obiettivo salvezza si è abbassato. Lo scorso anno al Sassuolo sono bastati 34 punti». Il Parma è messo male. «Sì, non è un gran momento, ma attenzione: ci può essere una reazione positiva, il gruppo si ricompatta. Fatte le debite proporzioni ho vissuto qualcosa di simile ad Alessandria». A 55 anni poteva immaginarsi un impatto migliore con la A? «Sinceramente no». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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OPINIONI La vignetta

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Roma fuori dalla Champions

Lo strano anniversario

CONSOLIAMOCI CON L’EUROPA LEAGUE L’ANALISI di ALESSANDRA RA BOCCI email: abocci@rcs.it .it twitter: @picobocci ci

E

non c’è niente da capire in questo primo giro di Champions League. Non ci sono risultati stupefacenti, non ci sono imprese, nessun sovvertimento dell’ordine costituito. La Roma aveva illuso il calcio italiano e gli appassionati di Davide e Golia, ma dopo le fiammate iniziali è tornata nella normalità di una competizione rigidamente classista. In Champions c’è chi usa un linguaggio europeo e chi prova e ancora non ci riesce fino in fondo. E la Champions è come uno di quei circoli inglesi all’antica: se non parli con l’accento giusto, sei già fregato. Hanno segnato tutti quelli che dovevano segnare: Messi ha ristabilito il vantaggio su Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic ha sognato per pochi minuti, Neymar e Suarez

hanno timbrato il cartellino, come Nasri, che non è proprio l’ultimo arrivato. Lo Schalke di Di Matteo ha faticato ma ha raggiunto il secondo turno, così come il Monaco o il Basilea, forse le uniche mezze sorprese di una competizione appiattita sui pronostici. Resta fuori e dovrà consolarsi con l’Europa League il Liverpool che dopo l’epurazione di Balotelli non ha fatto grandi passi avanti, va in Europa League lo Zenit, simbolo di un movimento calcistico in confusione come la nazione che rappresenta. Si rilancia a suon di gol l’Ajax, un altro club che rispetta sempre la tradizione ed è entrato nella mentalità classista delle coppe europee: non potendo restare in prima fascia, si accontenta di brillare con gli outsider. La serie A conferma il primato negativo di un anno fa, con una sola squadra qualificata. Ieri il Milan, oggi la Juve. Poco per consolarsi, abbastanza per preoccuparsi, dato il valore delle squadre che i bianconeri potrebbero incontrare al prossimo

giro. Per non cadere in una depressione che ormai va oltre il mal di ranking, l’Italia del pallone può e deve provare a colonizzare l’Europa League che tanti vantaggi ha distribuito agli altri paesi. L’Europa League non è glamour come la Champions, ma da questa stagione garantisce, se vinta, un biglietto per l’Europa dei ricchi. D’ora in avanti, con l’arrivo di chi scende dal piano nobile, ci sarà più spettacolo, e questo potrebbe invogliare i tifosi a riempire stadi semideserti. Con Roma, Fiorentina, Napoli, Inter già qualificate e Torino vicino all’obiettivo, la serie A può sentirsi ben rappresentata. Le chance di successo finale ci sono: i club italiani possono schierare anche qualche specialista delle coppe, come Mancini e Benitez. Sognare ad occhi aperti non sempre è utile, fare proclami lo è ancora di meno. C’eravamo tanto illusi. A questo punto è meglio farsi una ragione della lotta di classe e ricominciare a studiare la lingua del continente. Uno stage in Europa League può servire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso

ADESSO L’ASTANA SI MERITI NIBALI stabilire se nei casi di doping kazaki del 2014 ci sia la responsabilità della squadra…

IL COMMENTO O di PIER BERGONZI NZI email: pbergonzi@rcs.it .it zi twitter: @pierbergonzi

T

anto tuonò… La commissione licenze dell’Uci, dopo una lunga giornata passata sopra, sotto, e intorno a ogni speculazione ha confermato la licenza World Tour all’Astana di Vincenzo Nibali. La nostra convinzione è che sulla bilancia della decisione abbia pesato soprattutto la credibilità del siciliano, trionfatore al Tour de France all’apice di una carriera dal percorso convincente. Lo abbiamo scritto quando l’Uci aveva sospeso la licenza e ora ci chiediamo se sia stato giusto lasciare la decisione appesa per qualche giorno. Brian Cookson, presidente dell’Uci dice che la formazione resta «sotto sorveglianza», perché sarà l’Istituto di Scienza dello Sport di Losanna a

E’ come rimandare una palla che scotta per non prendere una decisione che nessuno voleva prendere. Che cosa è cambiato da venerdì scorso? I cinque casi di positività in casa Astana (i due Iglinskyi e 3 giovani della formazione Continental) c’erano. Il passato di Vinokourov era più che documentato. Le mosse della formazione kazaka erano già state illustrate e motivate. Sì, sono finite sui tavoli dei giornali (anche il nostro) le oltre 500 pagine della Procura di Padova (la famosa inchiesta «Mito») con i legami tra il dottor Michele Ferrari e un notevole numero di atleti d’alto livello. Le «notizie» contenute in quell’indagine confermano, purtroppo, il quadro desolante a cui rifiutiamo di abituarci. Brian Cookson ha definito quelle «notizie» come «Nuove e molto

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serie…». Ha chiesto al Coni la documentazione, ma la commissione licenze non ha potuto tenerne conto. E quelle pagine non avrebbero cambiato, se non per i terribili dettagli, il quadro a disposizione. Forse la «sospensione» era soltanto un avviso ai naviganti. O forse si è temuto che la decisione opposta sarebbe stata confutata dal Tas, come è accaduto la scorsa stagione per la Katusha. Noi pensiamo che sulla scelta dell’Uci abbia prevalso il rispetto per Nibali e per quello che il siciliano vincitore di Tour, Giro e Vuelta rappresenta nel ciclismo mondiale. Semmai dovremmo chiederci se un campione con il profilo di Nibali meriti di avere una cornice così slabbrata. Ora speriamo che Vinokourov e l’Astana riescano davvero a cambiare registro per meritarsi la fiducia dell‘Uci e un compagno di viaggio come Vincenzo.

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LA SCOSSA BOSMAN IL CALCIO CAPÌ TARDI LA ROVESCIATA di ROBERTO BECCANTINI www.beckisback.it

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unedì prossimo la sentenza Bosman compirà 19 anni. Era il 15 dicembre 1995, un venerdì, quando esplose come una bomba. Lo sport non era preparato, il calcio meno che mai. Presidente della Fifa era ancora il brasiliano Joao Havelange. Al vertice dell’Uefa regnava Lennart Johansson, svedese, con il tedesco Gehrard Aigner nei panni, curiali e cruciali, di segretario generale. L’Italia celebrava il papato di Antonio Matarrese, presidente della Federazione, vice presidente di Fifa e Uefa. Nel 1991 aveva regalato a Bari, il suo laboratorio, addirittura la finale della Coppa dei Campioni tra Stella Rossa e Olympique Marsiglia. Fu orrenda, zero a zero in tutto: vinsero gli slavi, ai rigori. Altri tempi. Altri slogan: la città di Tonino «batte» la città di Torino. Bosman chi? «Mi sembra una grossissima cavolata», chiosò Luciano Nizzola. Era il presidente della Lega. Michele Tigani, sentinella delle istituzioni fin dall’avvento del conte Alberto Rognoni, indimenticato cacciatore di furfanti, cercò invano di metterlo in guardia: «Allorquando l’ordinamento statuale si sovrappone all’ordinamento sportivo, è necessario che l’ordinamento sportivo si adegui a quello statuale». Parlava così, forbito con lampi di barocco. Un po’ ci faceva, ma molto sapeva. Caro, carissimo Michele. Jean-Marc Bosman era un centrocampista belga di bassa carriera. Periferia della periferia dell’impero. Giocava nel Liegi e nel 1990, a fine contratto, decise di trasferirsi al Dunkerque, società francese di seconda divisione. Il Liegi pretese un indennizzo, il dipendente lo portò in tribunale. La Corte di appello girò il caso alla Corte europea di giustizia. Il

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verdetto ebbe l’effetto di un devastante Big bang. La libera circolazione dei calciatori in ambito di Unione europea (18, all’epoca, le federazioni coinvolte) spolpò i rapporti che privilegiavano i club. L’Uefa non poté che recepire l’ordine e adeguarsi: lo fece il 19 febbraio 1996. Ci sarebbero voluti dirigenti più svegli di quelli che a Birmingham, lì convenuti per presenziare al sorteggio dei gironi della fase finale dell’Europeo, accolsero la notizia dandosi di gomito. Invece di studiare il problema per tempo, e fornirgli una soluzione politica, in linea con le esigenze e le possibilità, avevano dormito. «Andava pagato, Bosman. Pagato perché rinunziasse al folle “attentato”». Ricorro al lessico che, in quei concitati giorni, avvocati e opinionisti srotolarono come tappeti. Miope e grossolano, il palazzo del football l’aveva lasciato fare, certo che un cavillo l’avrebbe frenato o un rinvio, scoraggiato. Nulla di tutto ciò. Nel giro di un ventennio i procuratori sono diventati i mattatori del sistema, gli amministratori delegati di aziende che si chiamano Cristiano Ronaldo, Leo Messi, Paul Pogba, eccetera eccetera. Giù giù fino ai ragazzi «di cui si dice un gran bene». Nell’ottobre del 2013, secondo il sito statunitense «Bleacher report» quattro dei venti personaggi più influenti nel mondo del calcio erano agenti: Jorge Mendes (5°), Mino Raiola (6°), Kia Joorabchian (12°), Pini Zahavi (20°). L’unico a non guadagnarci è stato lui, Bosman il kamikaze. Dimenticato e scaricato, come se si fosse macchiato di chissà quale crimine. A 50 anni vive di rimpianti, ma non di rimorsi. Il suo Maracanà è stato un tribunale in Lussemburgo; e la sua corona, una sentenza. Il calciatore professionista padrone, a contratto scaduto, del proprio destino e del proprio cammino. Il parametro zero innalzato a unità di misura, e il mercato, sempre aperto, a unità di usura.

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Serie B R L’inchiesta

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Carpi, ti spingono tutti «L’unità è la sua forza può arrivare in fondo» 1Sei allenatori analizzano il momento d’oro della capolista

«Bologna e Livorno da temere, occhio al ritorno del Catania»

IL PARERE DEI TECNICI

COSÌ SVELTI CHE GIOCANO AL GATTO COL TOPO ALFREDO AGLIETTI

PORCARI E LOLLO SONO L’EMBLEMA DEL CARPI GIANLUCA ATZORI

Roberto Pelucchi

I

l Carpi è un fiore che non appassirà. Lo garantiscono sei allenatori che, da osservatori privilegiati, stanno guardando con simpatia e ammirazione le imprese di questa piccola grande squadra. Gli emiliani sono destinati a lottare fino alla fine per la promozione, dicono, anche se nessuno si sente di mettere la mano sul fuoco che la conquisterà. Ci sono ancora troppe incognite. «Ma io conosco molto bene l’ambiente, visto che l’ho vissuto da dentro fino a qualche mese fa – dice Bepi Pillon –. Mi è dispiaciuto tantissimo non aver rinnovato il contratto al termine della passata stagione, purtroppo non è stato trovato l’accordo economico, ma sono comunque rimasto in ottimi rapporti con tutti. Ho lasciato un gruppo fantastico, uomini che non mollano mai, con un gruppo di dirigenti competenti e abituati al successo, visto che hanno portato il Carpi dall’Eccellenza fino al primo posto in B. Mi sono molto divertito la scorsa stagione, lo ammetto». Secondo Pillon la più grande qualità della squadra è lo spirito di sacrificio: «Ogni giocatore corre per il compagno e questo fa la differenza. So che cosa pensano in molti: prima o poi il Carpi mollerà. Invece, io vi garantisco che non mollerà, perché conosco quei ragazzi». PORCARI E LOLLO SIMBOLI Gianluca Atzori è onesto: «Per me è una grande sorpresa vedere il Carpi al primo posto. Se me lo avessero detto in estate avrei sorriso. Però tutti i punti che ha fatto sono meritati, non ha rubato nulla. Ora tutto dipenderà dall’umiltà che avrà da qui in avanti e dal tipo di mercato che faranno le altre squadre. Porcari è il simbolo del Carpi. Ho allenato lui e Lollo e rimpiango di non aver potuto continuare a farlo. Lo spirito della squadra è perfettamente riassunto da questi due giocatori di cuore e di lotta». CHE BRAVO CASTORI «Fino a un mese fa – precisa Serse Cosmi – si poteva dire che il Carpi era una sorpresa, adesso no. Se è così in alto lo deve molto a se stesso e un po’ ai demeriti altrui. Per quello che si è visto finora, è difficile prevedere che ci sia una rivale in grado di vincere 4-5 partite di fila e quindi di dominare il campionato. Del Carpi mi piace la semplicità con cui gioca, una qualità difficile da proporre. Perché il calcio è un gioco più semplice di quello che si pensi. E non è vero che quello di Castori è un calcio speculativo, quando gli danno i giocatori validi riesce a proporre ottime cose. Ma quando ti appiccicano addosso un’etichetta, è finita... Se gli altri continueranno ad avere la puzza sotto il naso, il Carpi e Castori avranno soltanto dei vantaggi».

ORA DOVRÀ RIUSCIRE A GESTIRE LE DIFFICOLTÀ MARIO BERETTA

LO SPIRITO DI SQUADRA È L’ARMA VINCENTE ALESSANDRO CALORI

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Bologna: Zuculini e Masina visitano il carcere minorile ● BOLOGNA Joey Saputo, il socio forte del Bologna nordamericano, è tornato a Montreal dopo tre giorni di lavoro e colloqui a Casteldebole. Il magnate italocanadese, in sinergia col presidente Tacopina e l’a.d. Fenucci, ha dettato le linee guida della ricapitalizzazione del club, che avverrà entro lunedì, e impostato il lavoro per il mercato di gennaio dopo un incontro a cena con Pantaleo Corvino, che a breve verrà ufficializzato come d.s.. Intanto, proseguono le iniziative a sfondo sociale del club rossoblù. Ieri Franco Zuculini e Adam Masina hanno presenziato all’inaugurazione della palestra dell’Istituto Penale Minorile incontrando i detenuti. Ancora una volta Zuculini si è mostrato molto sensibile alle problematiche dei giovani malati e disagiati: due mesi fa il centrocampista argentino giocò una partita di basket in carrozzina insieme a una squadra di portatori di handicap.

Trapani-Perugia apre la giornata Sabato da show CASTORI UN GRANDE, VA OLTRE LE ETICHETTE SERSE COSMI Da sinistra Mbakogu, Concas e Porcari, tre dei giocatori simbolo del Carpi capolista ARCIERI

DECISIVA LA SOSTA Tra gli estimatori degli emiliani c’è anche Alfredo Aglietti: «Mi piacciono per l’intensità del loro gioco, per la capacità di interpretare la partita nelle due fasi, di ribaltare l’azione con pochi passaggi sfruttando la velocità di giocatori come Mbakogu, Letizia, Di Gaudio, Concas. Sembra che giochino al gatto con il topo». E Alessandro Calori aggiunge: «Adesso sarà fondamentale dare continuità a questa scalata dopo la sosta, quello è il periodo più delicato. Se avrà la tenuta, sarà tutto più facile. Castori ha gente di gamba, che nelle ripartenze in velocità è micidiale. Poi ha spirito di squadra, entusiasmo. E i risultati, che danno spinta e convinzione. Oggi come oggi con le sole qualità tecniche non vai da nessuna parte. Infatti, squadre sulla carta più forti devono inseguire». LE RIVALI: OCCHIO AL CATANIA Più cauto Ma-

LI CONOSCO BENE E SO CHE NON MOLLERANNO GIUSEPPE PILLON

rio Beretta: «Quest’anno il campionato è molto livellato, tutto dipenderà da come gestirà i momenti negativi con cui devono fare i conti tutte le squadre, prima o poi. E alla distanza usciranno Bologna, Livorno, Catania, Bari. Molto inciderà anche il mercato. Ci sono ancora molte incognite, anche se finora il Carpi ha fatto qualcosa di straordinario». Lo scatto di Bologna e Livorno e il ritorno del Catania se lo aspettano un po’ tutti. Pillon si attende anche l’inserimento in zona promozione del Pescara («ha un ottimo organico»), mentre Aglietti dà fiducia al Frosinone e indica come possibili sorprese Spezia e Trapani. «Se riusciranno a non farsi prendere da certi isterismi, Frosinone, Spezia e Perugia potranno dire la loro», è il pronostico di Cosmi. Mentre Atzori punta tutto sul Bologna: «La nuova proprietà è forte, a gennaio farà innesti importanti e quella di Lopez diventerà la squadra da battere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

● Ecco la classifica di Serie B dopo 17 giornate: Carpi p. 33; Frosinone 29; Bologna 27; Livorno, Spezia e Trapani 26; Lanciano e Avellino 25; Perugia 24; Vicenza 23; Modena* e Ternana 22; Pro Vercelli 21; Pescara e Catania 20; Brescia e Bari 19; Entella* e Crotone 17; Varese (-3) 16; Cittadella e Latina 15. (* una partita in meno). Così domani (ore 20.30): Trapani-Perugia. Così sabato (ore 15): Bologna-Frosinone; Brescia-Spezia; CarpiModena; Cittadella-Bari; Crotone-Pro Vercelli; Entella-Vicenza; LivornoCatania; Pescara-Avellino; Ternana-Lanciano. Così lunedì (ore 20.30): Latina-Varese. Il recupero tra Entella e Modena è in programma martedì 16 alle 20.30.

Lega Pro R Il recupero

Super Cremonese Como, brutto stop Lilliana Cavatorta COMO

È

la prima sconfitta interna del Como in campionato. Ed è un duro colpo per la squadra di Colella, che era reduce da due vittorie consecutive e voleva agganciare il Bassano al secondo posto. Ma la vittoria della Cremonese, nel recupero della partita rinviata un mese fa per l’impraticabilità del campo, è assolutamente legittima e meritata. Forse il Como ha avuto la sfortuna di incontrare la nuova versione della squadra grigiorossa, quella con Giampaolo in panchina, arrivato alla guida della Cremonese proprio il giorno dopo la

partita rinviata a Como. E il momento positivo degli ospiti si è scontrato con una giornata nerissima per i padroni di casa. Che non hanno praticamente mai tirato in porta, a parte un paio di tentativi per niente pericolosi nel primo tempo. La Cremonese ha opposto solidità ed è cresciuta nella ripresa, fino a segnare 3 gol in meno di 20 minuti. Il vantaggio è nato sugli sviluppi di un calcio d’angolo: tocco di testa di Alessandro Marchi e palla in rete. Un po’ più fortunoso il raddoppio: retropassaggio da metà campo di Ardito, Crispino è uscito fino al limite dell’area di rigore ma è stato anticipato da Di Francesco, che ha segnato a porta vuota. In contropiede, con il Como pro-

iettato in avanti, il tris di Kirilov su assist di Di Francesco. In pieno recupero il definitivo 1-3 di Defendi a un passo dalla porta di Galli, fino a quel momento mai chiamato in causa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COMO-CREMONESE 1-3 MARCATORI A. Marchi (Cr) al 17’, Di Francesco (Cr) al 29’, Kirilov (Cr) al 36’, Defendi (Co) al 48’ s.t. COMO (3-5-2) Crispino 5; Ambrosini 5, Giosa 5,5, Lebran 5,5; Casoli 6, Scapuzzi 6 (dall’11’ s.t. Fietta 5,5), Ardito 5,5, Le Noci 6, Rinaldi 5,5; Ganz 5, De Sousa 5 (dal 21’ s.t. Defendi 6). (Falcone, Curti, Marchi, Corticchia, Cristofari). All. Colella 5,5. CREMONESE (4-3-3) Galli 6; Palomeque 6,5, Gambaretti 6,5, Castellini 6,5, Favalli 6; A. Marchi 6,5, Jadid 6 (dal 29’ p.t. Moroni 6,5), Palermo 7; Di Francesco 7,5 (dal 45’ s.t. Ciccone s.v.), Brighenti 7 (dal 22’ s.t. M. Marchi 6), Kirilov 7. (Battaiola, Zieleniecki, Crialese, Manaj). All. Giampaolo 7. ARBITRO Amoroso di Paola 6,5. NOTE paganti 402, abbonati 739, incasso di 8.312,03 euro. Ammoniti Palomeque, Ardito e Rinaldi. Angoli 4-3.

LA 17a GIORNATA Domani Messina-Benevento a porte chiuse Reggina, supplemento di indagini per il -4 Si apre domani la 17a giornata: prima San Marino-Reggiana, poi Messina-Benevento, che si giocherà a porte chiuse perché «non è stato pianificato - dice la Prefettura - il trasporto dei tifosi ospiti su mezzi pubblici allo stadio: il divieto rimarrà fin quando non sarà risolto il problema». Ecco il programma del weekend: COSÌ DOMANI ORE 19.30 San Marino-Reggiana (B). ORE 20.45 Messina-Benevento (C, diretta su Rai Sport). COSÌ SABATO ORE 14.30 Südtirol-Pavia (A), L’Aquila-Pro Piacenza (B), Casertana-Vigor Lamezia (C). ORE 15 Renate-Bassano (A), Prato-Grosseto (B), RegginaFoggia (C). ORE 16 Novara-Pordenone (A), Pisa-Ancona (B), BarlettaSalernitana (C). ORE 17 Real Vicenza-Mantova (A),

Ascoli-Santarcangelo (B), LecceMartina (C). ORE 19.30 Feralpi Salò-Giana (A), Gubbio-Pistoiese (B). COSÌ DOMENICA ORE 11 AlbinoLeffe-Lumezzane (A). ORE 12.30 Savona-Forlì (B), Paganese-Catanzaro (C). ORE 14.30 Venezia-Torres (A), Lucchese-Tuttocuoio (B), CosenzaAversa Normanna e Lupa RomaSavoia (C). ORE 16 Monza-Arezzo (A), PontederaTeramo (B), Matera-Ischia (C). ORE 18 Como-Alessandria (A), SpalCarrarese (B), Juve Stabia-Melfi (C). COSÌ LUNEDÌ ORE 20.45 Cremonese-Pro Patria (A). LE CLASSIFICHE Queste le classifiche dei 3 gironi: GIRONE A Pavia p. 33; Bassano* 32; Novara 31; Alessandria* e Como 29; Real Vicenza 28; Monza* 26; Südtirol 25; Feralpi Salò 24; Arezzo 22;

Cremonese e Torres* 20; Venezia e Giana 19; Mantova e Renate 17; Lumezzane 14; Pro Patria (-1) 12; AlbinoLeffe 10; Pordenone 5. (* una gara in meno). GIRONE B Ascoli p. 31; Reggiana e L’Aquila 28; Pisa e Teramo 26; Gubbio, Pontedera e Pistoiese 25; Grosseto e Tuttocuoio 24; Ancona 22; Spal 21; Carrarese, Savona e Forlì 19; Lucchese 17; Prato 16; Santarcangelo 12; San Marino 8; Pro Piacenza (-8) 4. GIRONE C Salernitana p. 37; Benevento 33; Juve Stabia 32; Lecce 31; Foggia (-1) 28; Casertana 27; Matera 26; Catanzaro 24; Vigor Lamezia e Paganese 22; Lupa Roma 21; Melfi 19; Barletta, Cosenza e Messina 16; Martina 14; Savoia 12; Ischia 11; Aversa Normanna 7; Reggina (-4) 6. REGGINA La Corte Federale d’Appello ha rinviato la decisione sul -4 inflitto alla Reggina in prima istanza e ha chiesto l’acquisizione degli atti di rescissione dei contratti dei giocatori relativi alla stagione 2013-14. Se ne riparlerà a gennaio.


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Formula 1 R Verso la nuova stagione

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TACCUINO

IL SONDAGGIO CHI MERITAVA DI PIÙ UN TITOLO COL CAVALLINO?

QUI MARANELLO

Verso la sede fiscale fuori dall’Italia?

GILLES VILLENEUVE

39,6% Gp disputati in Ferrari

66 FERNANDO ALONSO

20,8% Gp disputati in Ferrari

96 JEAN ALESI

11,4% Gp disputati in Ferrari

79 FELIPE MASSA

9,2% Gp disputati in Ferrari

139 EDDIE IRVINE

6,7% Gp disputati in Ferrari

65 MICHELE ALBORETO

3,6% Gp disputati in Ferrari

80 CLAY REGAZZONI

2,9% Gp disputati in Ferrari

73 ALAIN PROST

2,4% Gp disputati in Ferrari

Fernando Alonso, 33 anni, ha lasciato la Ferrari dopo cinque stagioni. In carriera ha vinto due titoli Mondiali: nel 2005 e 2006 LAPRESSE

È il giorno di Alonso Alla McLaren vuole riscrivere la storia 1A Woking l’ufficializzazione 1Su Gazzetta.it l’omaggio dei tifosi Ferrari: un Mondiale toccava a Gilles, poi a lui

30 NIGEL MANSELL

1,4% Gp disputati in Ferrari

31 JACKY ICKX

0,7% Gp disputati in Ferrari

55 GERHARD BERGER

0,5% Gp disputati in Ferrari

96 LORENZO BANDINI

0,4% Gp disputati in Ferrari

35 CARLOS REUTEMANN

0,2% Gp disputati in Ferrari

34 CHRIS AMON

0,1% Gp disputati in Ferrari

27 MARIO ANDRETTI

0,1% Gp disputati in Ferrari

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lasciato alle spalle anche i rimpianti di 5 anni con la Ferrari. È un pilota diverso, più maturo, all’apice della sua parabola sportiva, ma soprattutto a caccia di rivincite. Perché a 33 anni, dopo 13 stagioni in F.1, non c’è domani. C’è solo il presente. I tifosi ferraristi non lo hanno dimenticato, forse non ci riusciranno mai. Basta leggere i risultati del sondaggio su Gazzetta.it in cui chiedevamo chi, fra 15 dei grandi piloti della rossa che non hanno conquistato il Mondiale, avrebbe meritato di vincerlo. Ebbene Alonso è stato battuto nelle preferenze solo da un mito senza confini come Gilles Villeneuve, precedendo Jean Alesi, un altro pilota tutto cuore come lui. Ai sostenitori del Cavallino piace gente così, gladiatori del volante.

Luigi Perna twitter@pernagazzetta

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l viso era quello di un bambino, oggi è quello di un uomo. Il carattere, invece, è rimasto lo stesso di allora: caparbio, determinato, ambizioso, consapevole dei propri obiettivi e della strada per raggiungerli. Oggi Fernando Alonso ritrova la McLaren e anche un pezzo del suo passato. A Woking, ore 10.30, ci sarà l’annuncio che tutti aspettano da due mesi, da quel GP del Giappone in cui la Red Bull spiazzò il mondo svelando che Sebastian Vettel sarebbe stato il prossimo pilota della Ferrari e rendendo quindi chiaro che Alonso sarebbe tornato nella squadra di Ron Dennis, cosa clamorosa visti i precedenti. Aveva MOTIVATO Oggi a Woking si celebra il ritorno del 26 anni quando ci arrivò la prifigliol prodigo. E con lui verrà ma volta, nel 2007, all’apice del annunciato il nome del secondo successo per i due titoli iridati Nel 2007 strappò pilota: pare che Dennis alla fine conquistati con la Renault, che si sia convinto della necessità di il contratto, ora avevano posto fine al regno in avere un altro uomo di espeF.1 di Michael Schumacher. Fu torna per la Honda rienza, per cui Jenson Button accolto con tutti gli onori, preessere riconfermato. Ha personalizzato potrebbe sentato in una kermesse notturMa il giovane Kevin Magnussen na fra le strade di una Valencia resta una pedina per il futuro: già la palestra... trasformata in vista della Coppa farà il terzo pilota? Inoltre veAmerica e accompagnato dallo dremo se saranno svelati i due sponsor Santander, che lo aveva preso sotto la grossi sponsor attesi dal team. Che cosa ha consua ala protettrice. vinto Alonso non è difficile capirlo. Da un lato il fascino di una sfida prestigiosa con la Honda, che ALTRA ETÀ Sembrava l’inizio di una bella storia, ha messo sul piatto un’enorme offerta, la sua teccome sarebbe successo in seguito con la Ferrari, nologia sui motori ibridi e un progetto che ha ma poi spuntò fuori un certo Lewis Hamilton, convinto lo spagnolo più di quello proposto dalla unico debuttante capace di lottare per il Mondia- Ferrari per rinnovare il contratto. Dall’altro, la le già al primo anno, con Alonso cominciarono mancanza di alternative vincenti, visto che il tengli attriti, il team prese a parteggiare per il giova- tativo di scambio con Hamilton per passare alla ne inglese e il matrimonio andò in frantumi as- Mercedes è fallito quest’estate. Alonso ama il sieme al titolo iridato, che i due litiganti persero Giappone, ha una linea di merchandising chiain Brasile (ne approfittò Raikkonen) al culmine mata «Samurai» in vendita nel Sol Levante e codi un duello fratricida, in cui non erano mancati me Ayrton Senna all’epoca del binomio storico colpi bassi e polemiche come per il pit-stop di Bu- McLaren-Honda, è destinato a diventare un idodapest. Alonso se ne andò, mandando all’aria il lo. Resta solo da capire la power unit Honda sarà contratto triennale, e preferendo il purgatorio competitiva dal primo anno. Fernando intanto del ritorno in Renault. Con lo strascico della spy ha ripreso ad allenarsi (ha già fatto personalizzastory che costò 100 milioni alla McLaren e il po- re la palestra a Woking), forte di nuove motivasto a Dennis. Adesso il boss è tornato al timone e zioni. Un’altra pagina si apre. Fernando ripercorre i propri passi, dopo essersi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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● Sono tutti i Gran Premi disputati da Fernando Alonso nella stagione 2007 nel corso della quale lo spagnolo corse per la McLaren Mercedes

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● Le vittorie di Fernando Alonso con la McLaren Mercedes nella stagione 2007. Alonso centrò anche 2 pole e 3 giri veloci

● La Ferrari potrebbe seguire lo stesso percorso di Fiat Chrysler Automobiles: sede legale in Olanda e radici fiscali a Londra con doppia quotazione sul listino di New York e sulla Borsa di Milano. L’ipotesi, ha cominciato a circolare nel pomeriggio di ieri e non trova al momento conferma ufficiale da Fca. Così al momento viene catalogata come rumor. Tuttavia, è probabile che sia stata fatta una valutazione informale su uno spostamento della sede fiscale al di fuori dei confini italiani. Con quale schema, però, è tutto da chiarire. Tant’è che anche l’agenzia Bloomberg, nell’anticipare la notizia, precisa che sul tavolo resta anche l’opzione del mantenimento della residenza fiscale in Italia. In ogni caso, l’eventuale trasferimento in altro paese, non dovrebbe avere alcun impatto sulla struttura produttiva e ingegneristica che resterebbe saldamente ancorata a Maranello. E in serata la Consob ha annunciato di aver acceso un faro sull’andamento del titolo Fca. Nella foto, il presidente Sergio Marchionne.

PIRELLI

«Bilancio 2014 o.k.» ● «Ancora una volta Pirelli ha onorato la richiesta, dando un contributo al mantenimento del livello di competitività». È il bilancio di Paul Hembery, direttore Pirelli Motorsport. «Dopo 3 stagioni in cui abbiamo portato in pista pneumatici volutamente caratterizzati da un elevato degrado, le regole 2014 - col ritorno del turbo - hanno portato all’esigenza di gomme più consistenti e prevedibili».

CATERHAM

Ci sono 3 trattative ● Giorni chiave per il futuro della scuderia di F.1 Caterham. In amministrazione controllata da ottobre, il team è in trattativa con 3 potenziali acquirenti e resta viva la speranza di poter partecipare al prossimo Mondiale di F. 1.

GP2

Nel 2015 11 gare ● Si articolerà su 11 gare anche la stagione 2015 di GP2. Ecco il calendario: 19 aprile: Al Sakhir; 10 maggio: Barcellona; 23 maggio: Monte Carlo; 21 giugno: Spielberg; 5 luglio: Silverstone; 19 luglio: Germania; 26 luglio: Budapest; 23 agosto: Spa; 6 settembre: Monza; 11 ottobre: Sochi; 29 novembre: Yas Marina.

MOTOGP

Iannone operato Andrea Iannone è stato operato ieri dal chirurgo plastico, dottoressa Paolucci e dal responsabile della Clinica Mobile, Michele Zasa, a Parma per l’asportazione di 6 lipomi (eccessi di grasso tra pelle e muscoli). Il pilota della Ducati dovrà rispettare un paio di settimane di riposo.


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ASSALTO ALL’EUROPA CON 22 MODELLI GARANZIA PER 5 ANNI

LA SCHEDA HYUNDAI I20 1.2 MPI 84 CV

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MOTORE PER IL LANCIO: BENZINA 1.2 16 VALVOLE DOHC, 1.248 CMC DA 84 CV - EURO 6 CAMBIO MANUALE A 5 RAPPORTI VELOCITÀ MASSIMA 170 KM/H ACCELERAZIONE DA 100 KM/H AI 100 IN 13” LUNGHEZZA 4.035 MM LARGHEZZA 1.734 MM SCOCCA IN ACCIAIO AD ALTA RESISTENZA BAGAGLIAIO FINO A 1.042 LITRI PREZZO DA 13.200 A 16.800 EURO IN VENDITA DA GENNAIO 2015

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La stellina Hyundai sempre più alla moda E lo spazio è da record 1La nuova i20 ha finiture ricercate e un bagagliaio super Offerta lancio per la 1.2 benzina da 84 Cv a 14.800 euro IL NOSTRO GIUDIZIO

Sì Comfort Ottima la seduta alla guida e per il passeggero anteriore, allestimenti da segmento superiore Sicurezza La i20 monta una gamma completa dei più moderni sistemi di sicurezza

No Meccanica Oltre i 120 km/h è abbastanza rumorosa Prestazioni I motori a benzina 1.2 da 75 Cv e i diesel 1.1 da 75 Cv e 1.4 da 90 Cv, sono decisamente poco brillanti

Alessandro Bolzoni

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a Hyundai con la i20 ha realizzato un prodotto che nel segmento B ci sta a pennello. Si rivolge a un pubblico più ampio e variegato, per imporre ulteriormente il brand in Italia. La scocca è realizzata in acciaio ad alta resistenza, l’interasse è stato incrementato di 4,5 centimetri e ora ci sono ben 1892 mm a disposizione (fra spazio anteriore e posteriore)per le gambe degli occupanti. Cresce anche la capacità di carico nel bagagliaio (326 litri), il 10% in più rispetto al modello precedente ed in vetta alla sua categoria. CHE CAPIENZA Mettendosi alla guida della nuova i20, spiccano le più moderne tecnologie a disposizione, sia in tema di sicurezza attiva e passiva che di ergonomia e comfort di guida. La console centrale (con elementi

bicolore di qualità e soffici al tatto) è inclinata verso il guidatore, per farlo sentire a proprio agio. Ci sono la docking station per connettere lo smartphone, il climatizzatore automatico con sistema anti-appannamento e il tettuccio elettrico panoramico a tutta lunghezza. I sedili posteriori possono inclinarsi completamente fino a 180°, incrementando la capacità del bagagliaio di 1.042 litri: l’ideale per le giovani famiglie e per il

In alto e sopra la i20 a quattro porte ha l’interasse più lungo del modello precedente

trasporto di oggetti di grandi dimensioni. Il fondo del bagagliaio (a due livelli) può essere spostato verso l’alto o il basso per nascondere gli oggetti, creando ulteriori spazi di carico.

Dall’alto in basso le Hyundai del 2015: i40; la i20 coupé; la i30 e i30 da 130 cavalli

COLORATA La gamma di combinazioni di colori interni ed esterni è la più ampia del segmento B. Tra quelli vivaci spiccano due solidi (Baby Elephant e Pure White), quattro metallici (Aqua Sparkling, Iced Coffee, Sleek Silver, Star Dust) e tre perlati (Mandarine Orange, Phantom Black, Red Passion). Il rivestimento interno è disponibile in due materiali — stoffa e pelle — con cruscotto e sedili coordinati. Questi ultimi saranno disponibili in tre colori: grigio, tabacco e azzurro, mentre i sedili in pelle sono di colore nero, con cuciture di colore brillante. AMPIA SCELTA Quattro motorizzazioni disponibili, tutte omologate Euro 6. Due a benzina: 1.2 MPI (con potenze di 75 e 84 Cv, base della futura versione GPL in arrivo in Italia nella primavera 2015) e l’inedito 1.4 MPI 100Cv. Due anche i propulsori a gasolio: il 1.400 cmc da 90Cv e il brillante 1.100 cmc turbodiesel 3 cilindri da 75 Cv. Le diverse versioni avranno cambio a 5 marce (1.2 MPI), 6 marce (1.4 MPI e motori diesel) o trasmissione automatica (1.4 MPI). Tre gli allestimenti: Classic, Comfort e Style. Gli ordini partiranno dal 26 novembre. Per i primi mesi del 2015, ci sarà un’offerta lancio del 1.2 benzina da 84 Cv allestimento Comfort a 14.800 euro chiavi in mano.

● (co.ca.) Ventidue nuovi modelli entro il 2017. È la sfida che Hyundai ha programmato per restare protagonista in Europa, dove produce oltre il 90% delle vetture che vende. Il 2015 comincerà con la i20. Poi sono già state annunciate altre tre novità: la i20 Coupé 3 porte e due importanti restyling: quello della media i30 e della i40 station wagon, il modello di accesso per Hyundai all’offerta “premium”. Protagonista, in Italia, sarà la i20 Coupè in vendita dalla prossima primavera. Molto diversa dalla i20 cinque porte da cui deriva, la Coupé è riconoscibile per alcune soluzioni stilistiche inedite come il montante posteriore e la griglia in colore nero. Per tutte le vetture del costruttore coreano in arrivo resta un classico della Hyundai, il valore in più rappresentato dai 5 anni di garanzia con chilometri illimitati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MOTO

Le Tiger graffiano su ogni terreno con l’elettronica

LA SCHEDA TRIUMPH TIGER XR (XC)

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1Due versioni extra per le Triumph 800

La Triumph 800 XC, ideale per l’enduro

Ci sono mappature, Abs e trazione regolabili Il motore da 95 Cv consuma il 17% in meno

Stefano Cordara

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er Triumph la Tiger 800 rappresenta un modello fondamentale, secondo nelle vendite solo all’immortale Bonneville. La famiglia per il 2015 si rinnova in modo profondo, con un’evoluzione in

chiave elettronica che piacerà ai motociclisti 2.0. Arrivate sul mercato nel 2011, le Tiger si sono imposte grazie a un azzeccato mix tra prestazioni, leggerezza e guidabilità. Parliamo al plurale perché le Tiger 800 erano due: una più stradale con ruota anteriore da 19 pollici e una (XC) più «avventurosa»,

con sospensioni a lunga escursione e ruota anteriore da 21 pollici. In comune il motore tre cilindri in linea da 800 cmc. ACCESSORI Sulla nuova gamma il propulsore è stato rivisto, anche se conferma i dati di potenza e coppia (95 Cv e 79 Nm) del precedente. Arrivano l’acce-

leratore elettronico «Ride By Wire» e il controllo di trazione di serie. Ma, soprattutto, c’è una migliore efficienza, con consumi ridotti del 17%. Raddoppiano i modelli: alle tradizionali XR e XC (che ora utilizza sospensioni WP più performanti in fuoristrada) si affiancano le versioni «x». A fronte di un

MOTORE TRE CILINDRI IN LINEA, 800 CC, RAFFREDDATO A LIQUIDO ALIMENTAZIONE INIEZIONE ELETTRONICA POTENZA 70 KW (95 CV) A 9.250 GIRI COPPIA 79 NM A 7.850 GIRI TELAIO A TRALICCIO IN ACCIAIO PESO 216 (221) KG INTERASSE 1.545 (1.545) MM ALTEZZA SELLA 810-830 (840860) MM SOSPENSIONE ANTERIORE FORCELLA ROVESCIATA (WP) SOSPENSIONE POSTERIORE FORCELLONE CON MONOAMMORTIZZATORE (WP) PREZZO 10.390 EURO (12.390)

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prezzo superiore di 1.100 euro, queste ultime possono contare sui «Riding Mode», cioè mappature che cambiano il carattere del motore e i settaggi di Traction Control e Abs. Le versioni «x» hanno anche il parabrezza regolabile. Le prime ad arrivare saranno la 800 XRx (11.490 euro) e XCx (12.490 euro), poi in aprile le XR (10.390 euro) e XC (12.390 euro). Pure in versione 35 kW per i patentati A2. CARATTERI Le due moto sono molto diverse nella guida. Più aggressiva la Tiger XR, una finta enduro con prestazioni da stradale pura, più morbida e adatta al fuoristrada la XC, che con gomme tassellate è inarrestabile. L’acceleratore elettronico ha reso il motore ancora più gestibile, mentre i controlli lavorano davvero alla grande. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL TEST GAZZETTA

Abarth 695 UNA SUPERCAR TAGLIA BONSAI

PROVA A VARANO: 1.368 CMC, 230 KM/H HA IL CAMBIO A INNESTI FRONTALI ELIMINATI ANCHE RADIO E CLIMA PER RIDURRE IL PESO. COSTA 39.900 € MARCO SELVETTI

B

en 190 cavalli di potenza, 5”9 secondi da 0 ai 100 e una velocità massima di 230 km/ h. Carta d’identità da record per Abarth 695 Biposto, la più piccola supercar disponibile sul mercato, con le prestazioni più elevate tra quelle progettate e realizzate dalla famosa factory torinese. Il prezzo base è di 39.900 euro e la gamma di accessori per la personalizzazione è talmente ampia che non ci si può accontentare della versione proposta a listino. ORGOGLIO L’ultima nata è la naturale trasposizione dell’esperienza nelle competizioni su una vettura dedicata alla vita di tutti i giorni, ma la sua indole è talmente sportiva che la vedremo presidiare tutti i principali circuiti. La 695 Biposto è il fiore all’occhiello della tradizione Abarth che, mai come in quest’occasione, dimostra quando sia profonda e radicata la conoscenza del tuning d’autore. La base di partenza è il compatto motore da 1.368 cmc, impreziosito da una

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● I cavalli della potenza massima del motore di 1.368 cmc abbinato ad una turbina Garret: rendono possibile una velocità di 230 km orari

turbina a geometria fissa Garrett che porta la potenza a 190 Cv, 10 in più della versione 595 50o anniversario e 30 in più della versione standard Turismo/Competizione con l’adozione dell’impianto di scarico in titanio con valvola attiva realizzato in collaborazione con Akrapovic. LA BIPOSTO Questo è un progetto nuovo che mostra con le caratteristiche tecniche tutto il potenziale, senza rinunciare alla nota facilità di guida su strada ma soprattutto l’incredibile resa in circuito. È dotata di sospensioni regolabili nell’idraulica, nel precarico delle molle e nell’altezza da terra che permette una personalizzazione della guida come abito di sartoria. I cerchi

In alto il cruscotto in carbonio e il cambio; sotto i sedili Sabelt. In basso durante il test in pista

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CONTENUTO PREMIUM ruota della OZ crescono fino a 18 pollici di diametro e indossano pneumatici da 215 mm. I freni anteriori sono da 305 mm autoventilanti abbinati a pinze Brembo a quattro pistoni. ESTREMA Il peso di soli 997 kg a secco è il risultato di scelte radicali. Non sono previsti il climatizzatore, l’impianto audio, i sedili posteriori e altri accessori. Tolto il superfluo si può aggiungere eccellenza tecnica per rendere la 695 Biposto ancora più sportiva, ancora più in linea con la filosofia Abarth. Dal catalogo accessori si possono scegliere il cambio con innesti frontali per la prima volta disponibile per una vettura stradale, il differenziale meccanico autobloccante, i sedili Abarth Corse by Sabelt con guscio esterno in fibra di carbonio, le cinture a 4 punti omologate per uso sportivo vincolate al light roll-bar in titanio realizzato da Poggipolini, il “data logger” digitale MXL2 by Aim (una vera e propria telemetria di guida). Ma sono solo alcune delle possibili scelte. IN PISTA Varano de’ Melegari è il circuito che ospita la premiere della 695 Biposto, un animale da pista: sedersi al posto di guida trasporta in un’altra dimensione, quello delle supercar che vantano prezzi a cinque zeri e potenze più che doppie rispetto alla 695 che regge il confronto se si sceglie l’allestimento tecnico top: differenziale autobloccante e cambio a innesti frontali realizzato da Romano Bacci, con comando alleggerito a H, la torretta di controllo in lega leggera, tanto apprezzato dai piloti professionisti. Questa soluzione riduce al minimo i tempi di cambiata e un’esperienza di guida unica. Le prestazioni sono reali. La Biposto aggredisce l’asfalto in accelerazione grazie al differenziale autobloccante che annulla l’effetto sottosterzante tipico delle trazioni anteriori quando si accelera. Lo sterzo è preciso anche se c’è da correggere le perdite di aderenza delle ruote posteriori per frenate aggressive o curve in velocità. Ciò che rende la 695 straordinaria, è la capacità di dare soddisfazioni in pista e nella vita di tutti i giorni. Il motore non è recalcitrante se usato a bassi regimi e dimostra un’elasticità inaspettata.

LA SCHEDA ABARTH 695 BIPOSTO

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Doping R Seconda puntata del caso che scuote il ciclismo

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’INCHIESTA

CINQUE ANNI DI INDAGINI

AL CONI 550 PAGINE La Procura antidoping del Coni sta esaminando le prime 550 pagine dell’inchiesta della Procura di Padova sul Sistema Ferrari: doping e soldi, un giro d’affari che vale almeno 30 milioni di euro

TUTTO È PARTITO DA DI LUCA L’indagine, denominata Mito, è nata il 14 dicembre 2009 dalle dichiarazioni di Danilo Di Luca: l’abruzzese ha svelato i luoghi e i metodi dopanti del medico inibito a vita

CONTENUTO PREMIUM NELLE CARTE 38 CORRIDORI In esame la stagione 2010 e metà del 2011. Coinvolti 38 corridori (35 professionisti, 2 dilettanti e 1 paralimpico), intercettati nei colloqui con Ferrari, ma quelli citati sono quasi il doppio

C’È VINOKOUROV Tra i coinvolti figura Alexandre Vinokourov, corridore e adesso team manager dell’Astana. In rapporti strettissimi con Ferrari, che segue, secondo le carte, 17 corridori della squadra kazaka

CINQUE IPOTESI DI REATO Le ipotesi di reato sono pesanti: la più grave è associazione per delinquere, ma ci sono anche uso di sostanze vietate, traffico di doping, evasione fiscale e riciclaggio

Ferrari

RICICLAGGIO ED EVASIONE: UN «AFFARE» DA 30 MILIONI RUSSI, SPAGNOLI, ITALIANI: UN DOSSIER CHE SCOTTA L’inchiesta della Procura di Padova sul Sistema Ferrari non è importante solo per il doping. Per la prima volta gli investigatori hanno scoperto come funziona il giro, enorme, dei soldi prodotti dai ciclisti le cui prestazioni sono state truccate dall’assunzione di sostanze vietate. Buona metà della 550 pagine dell’indagine, arrivate alla Procura Antidoping del Coni, tratta di materia economica: banche, conti correnti, riciclaggio, evasione fiscale. Dai russi agli spagnoli agli italiani: nessuno si sottrae a questo sistema. L’ESCLUSIVA di LUCA GIALANELLA

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eggi le carte e sembra di stare all’ingresso di una banca. Soldi sui conti correnti a Locarno (Svizzera), corridori che approfittano delle gare nel Nord Italia per fare prelievi oppure espatriare con migliaia di euro in valigia, consigli da manuale del perfetto commercialista disonesto. Il giro d’affari, per gli investigatori, vale almeno 30 milioni di euro. È l’altro lato dell’inchiesta di Padova. «Il chiaro obiettivo del sodalizio è innalzare artatamente (con l’inganno, il doping; ndr) il valore di mercato degli atleti, sottraendo gran parte dei proventi alla regolare imposizione fiscale e realizzando, attraverso rodati meccanismi di riciclaggio, investimenti, soprattutto nel settore immobiliare». Ipotesi di reato: associazione per delinquere, evasione fiscale, riciclaggio. Qualche corridore ha già chiuso il reato pagando quanto evaso. IL QUADRO Se Ferrari è accusato «di aumentare il valore dell’atleta con il doping e di essere l’ispiratore del sistema criminale», questo si realizza anche con Raimondo Scimone, procuratore di gran parte dei corridori seguiti da Ferrari; Edoardo Conceprio, svizzero, vice direttore della Banca Svizzera Italiana di Locarno; Claudio Tessera, legale rap-

presentante della «T&F Sport Management» a Montecarlo, società che appartiene anche a Roberto Amadio, Fabio Bordonali e Claudio Fantin (“soggetto inesistente”); Rocco Taminelli, avvocato di Bellinzona. Il giro dei soldi? «Scimone organizza e promuove, con Conceprio, Tessera e Taminelli, l’apertura dei conti correnti alla banca BSI e gestisce la sottoscrizione di falsi contratti di immagine tra i ciclisti che rappresenta e la T&F». Obiettivo: «Consentire agli atleti di trasferire denaro proveniente da evasione fiscale, infedele dichiarazione dei redditi e attività sportiva esercitata con sostanze dopanti». Menchov sposta 1,3 milioni di euro in Spagna per pagare un debito con il fisco spagnolo, senza far capire la provenienza del denaro. COME FUNZIONA C’è ancora la testimonianza di Danilo Di Luca: «Ha confermato di aver sottoscritto, su indicazione di Bordonali, contratti di immagine con una società di cui non ricordava la denominazione, dichiarando che il compenso concordato rientrava nel montante complessivo pattuito con il team manager (della Lpr, ndr) secondo le disposizioni dell’Uci». C’è il contratto «parallelo» di Franco Pellizotti con la T&F. «Molti altri atleti, tra i quali quelli del Team Astana, fanno transitare l’intero importo da percepire attraverso la T&F», si legge. I corridori firmano con la T&F falsi contratti per i diritti di immagine: la cifra «è un’altra parte

Il medico ferrarese Michele Ferrari lascia il tribunale di Bologna: la foto risale al 1° ottobre 2004 AFP

dello stipendio versato in evasione fiscale». La squadra la gira alla T&F, che trattiene il 5-6% , e non versa ritenute e imposte. La T&F, poi, rimanda i soldi su conti cifrati in un altro Stato, oppure li consegna in contanti. Vincono tutti: il corridore non dichiara al fisco, il team non paga la fidejussione e le imposte sul lavoro. Gli inquirenti hanno sequestrato i bilanci 2008, 2009, 2010 e 2011 di Liquigas, Androni, Katusha, RadioShack, Lampre, Quick Step, Geox, Colnago, Farnese, Acqua&Sapone, Astana, Vacansoleil, Isd, Csf, Lpr, Diquigiovanni, Tinkoff, Rabobank, Gerolsteiner, Milram: con tante sorprese. I VERBALI Si comincia con il pagamento mai arrivato, come dice Diego Caccia (Isd-Neri) il 29 settembre 2010 a Ferrari: «Voglio vedere se il nero arriva, mi deve arrivare ancora il nero di quest’anno e vediamo se arriva il nero dell’anno prossimo». Si passa a Michele Scarponi, che «per il 2011 ha firmato un contratto di circa 700 mila euro con la Lampre, ripartiti il 70% come stipendio e il 30% come diritti di immagine». Gli inquirenti: «Scarponi non si ricorda il nome del conto e Scimone si raccomanda di non farlo per telefono e aggiunge che può andare tranquillamente in banca, dove il funzionario farà una telefonata dove sa e risolvono il problema». C’è il versamento sbagliato della terza tranche del suo stipendio da parte di Savio, ma-

nager della Diquigiovanni, ex squadra di Scarponi. Gli investigatori: «Scimone avverte Scarponi che si esprimerà in maniera criptica e di non fare domande. Savio attraverso un ufficio venezuelano ha trasferito i soldi di Scarponi a Montecarlo presso l’ufficio gestito da Tessera e quindi devono pagare le tasse su quella cifra». Scimone: «Vuol dire che questo ci costa il 5/6%». Scarponi: «Perché ha fatto così Gianni?». LA REGOLA C’è l’intercettazione del 1° dicembre 2010 tra Scimone e Daniele Pietropolli (Lampre), definita «il modello criminale dell’organizzazione» per i suggerimenti al corridore. C’è la “lezione” al russo Vladimir Karpets: «Spostare la residenza in Svizzera, non fare lo stesso errore di Menchov al quale il fisco spagnolo ha contestato un’evasione di oltre un milione di euro». Karpets, il 20 dicembre 2010, ritira 150 mila euro in contanti a Chiasso: è un tipo un po’ irrequieto, ha uno di quei «conti problematici», perché lo utilizza solo da e verso conti suoi, e non per investimenti istituzionali. La regola criminale è un’altra: «I controlli bancari svizzeri si eludono con l’apertura di dossier titoli contenenti al massimo 50 mila euro, collegati a un conto corrente gestito da Conceprio, e poi svuotati a beneficio di investimenti finanziari presso la stessa banca». Evviva.

LA PROCURA DI PADOVA SCOPERCHIA IL SISTEMA: COINVOLTI CORRIDORI, TEAM MANAGER E UN PROCURATORE QUALCUNO HA GIÀ CHIUSO IL REATO

NELLE PIEGHE DEL DOSSIER

Valjavec e l’hotel con le stanze ipossiche 1L’ex pro’ gestisce un albergo «speciale»

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a corridore a proprietario di un albergo con stanze ipossiche, nelle quali si pompa aria con percentuali minori di ossigeno per simulare l’altura e stimolare la produzione dei globuli rossi. Attenzione: la pratica ipossica è doping soltanto per la legge italiana 376/2000, sul territorio italiano e per i corridori italiani, anche se residenti all’estero. La Wada, l’agenzia mondiale, la considera regolare, tanto che ne fanno uso campioni come il

tennista Djokovic. Ma è proprio bella la storia dell’ex pro’ sloveno Tadej Valjavec che, a un’ora dall’Italia, gestisce un hotel speciale «per gli sport di resistenza: ciclismo, atletica leggera, sci di fondo, biathlon». Consigliato dalla società di Michele Ferrari. Nel dossier di Padova c’è anche questo. Tadej debutta con la Fassa Bortolo nel 2000. Nono al Giro 2004 e 10° al Tour 2008, è fermato nel 2010 per anomalie al passaporto biologico: assolto in Slovenia, è squalificato dal

Tas per due anni. E nel 2010 Michele Ferrari parla così a Diego Caccia (Isd-Neri) che gli aveva chiesto informazioni: «...Valjavec ha fatto nel suo albergo quattro stanze... ha fatto un impianto centralizzato che pompa nelle varie stanze e che tu puoi regolare l’altitudine... cioè sicuramente funziona e lì sei in Slovenia vaffanculo». L’hotel è a Pokljuka, «il posto più bello della Slovenia, e non hai la scomodità della tenda», spiega ancora Ferrari. La sua collaborazione con la struttura di Valjavec risale al 2008, quando viene sottoscritto un accordo di collabora-

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zione con la società 53x12.com, rappresentata dal direttore Stefano Ferrari (figlio). POSSONI All’opposto è curiosa la preoccupazione di un altro cliente di Ferrari, il bergamasco Morris Possoni, all’epoca (2010) con il Team Sky. «Ho sempre avuto la camera... ho paura che se mi arrivano a casa... a casa mia non posso tenerla.. devo trovare un sistema dove poter dormire vicino... perché se mi arrivano a farmi un controllo io non son lì a casa». l. gial. Tadej Valjavec, 37 anni REUTERS

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ma dai! SIMEONI E UN CONSIGLIO FIRMATO FERRARI: «ISCRIVITI ALL’AVIS» ● Filippo Simeoni testimoniò contro Ferrari al processo di Bologna nel 2004. Ascoltato nel 2010 sui prelievi di sangue effettuati da Ferrari, rivela perché si iscrisse all’Avis, l’associazione donatori di sangue: «Fu lo stesso Ferrari a consigliarmi in tal senso, suggerendomi la donazione volontaria come metodo per praticare periodicamente il salasso, senza rischi e costi aggiuntivi, anzi facendo una cosa utile...».


CICLISMO R La decisione

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Astana, ok alla licenza 2015

1La Commissione indipendente dà il via libera alla squadra kazaka di Nibali e Aru, che resta così nel World Tour. La maglia gialla: «Io sono sempre stato tranquillo»

IL MONITO DI COOKSON

Ciro Scognamiglio cscognamiglio@gazzetta.it twitter@cirogazzetta

«Il team sarà sorvegliato» Professional, la Neri c’è

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o sono sempre stato tranquillo». Chi ieri sera era a Calpe, Spagna, nel ritiro dell’Astana, racconta che siano state proprio queste le prime parole di Vincenzo Nibali, arrivate poco dopo le 21.30. La sua Astana può tirare un sospiro di sollievo: dopo il «rinvio» della settimana scorsa, ieri ha avuto il via libera dalla Commissione licenze dell’Uci. Il team kazako resta quindi nell’elite del ciclismo anche nel 2015 e può preparare con più serenità la stagione il cui zenith sarà la riconferma di Vincenzo Nibali al Tour, ma naturalmente anche la tentazione maglia rosa per Fabio Aru. TENSIONI Non erano stati giorni facili, gli ultimi, per lo squadrone di Alexandre Vinokourov. Indubbiamente avevano pesato le due positività all’Epo che hanno colpito la squadra nel 2014, quelle dei fratelli Maxim (vincitore della Liegi-BastogneLiegi 2012) e Valentin Iglinskiy. Ma anche le tre che hanno riguardato la squadra giovanile, sospesa poi dalla stessa federazione nazionale. E, come se non bastasse, proprio negli ultimi giorni è arrivata l’informativa che la Procura di Padova ha trasmesso al Coni riguardo il «sistema criminale» messo in piedi dal medico ferrarese Michele Ferrari, relativo agli anni 20102011, in cui si metteva una volta di più in evidenza — tra le altre cose — lo stretto legame tra lo stesso Ferrari e Vinokourov, che dell’Astana è stato corridore e adesso è l’anima, prima che il team manager. Carte che comunque, a quanto riferito dall’Uci alla Gazzetta martedì sera, non sono ancora nella disponibilità della federazione internazionale. ATMOSFERA Va specificato una volta di più, a scanso di equivoci: niente di cui sopra ha mai coinvolto Vincenzo Nibali e il suo gruppo di lavoro. E forse proprio questo aspetto potrebbe essere stato un punto a favore nella valutazione della Commissione licenze, un organo indipendente composto da quattro membri, tutti svizzeri: il presidente è Pierre Zappelli, i tre

C

Vincenzo Nibali, 30 anni, sul podio finale del Tour de France 2014: il prossimo anno il siciliano potrà difendere il titolo ancora con l’Astana AFP

RCaso delicato:

la comunicazione dell’Uci è arrivata soltanto nella tarda serata

RIl «sì» nonostante

i casi doping dei fratelli Iglinskiy e l’inchiesta di Padova

membri sono André Hurter, Hans Hohener e Paolo Franz. Quest’ultimo è in carica dal 2008, gli altri dal 2004. Probabile anche che a far pendere la decisione verso il «sì» sia stato il precedente del 2012 che aveva riguardato il Team Katusha, prima escluso e poi riammesso dal Tas. L’Astana ha «anticipato» la comunicazione ufficiale dell’Uci, pubblicando la notizia sul proprio profilo ufficiale di twitter alle 21.41. «Siamo orgogliosi e felici di annunciare che abbiamo ricevuto una licenza World Tour per il 2015 e quindi nella prossima stagione correremo al massimo livello. Grazie ai corridori, allo staff, alle famiglie, agli sponsor, agli amici e ai tifosi per il supporto». FESTA Ieri sera si è brindato a champagne a Calpe, nel ritiro dell’Astana. Comprensibile, data la tensione degli ultimi giorni. Sembra che alcuni atleti ancora ieri pomeriggio fossero

rassegnati a un esito negativo to per cento, continuo a condurdella vicenda, e dunque comin- re la mia vita con tranquillità asciassero a pensare a un piano B sieme alla mia famiglia perché (leggi: trovare un’altra squa- da sempre sono trasparente». dra). Ma le prime parole virgolettate di Nibali — «Io sono sem- DA NAPOLITANO Questi giorni pre stato tranquillo» — non so- sono trascorsi velocemente nonostante tutto no di circostan(ieri il re del Tour za. All’indomani LA CHIAVE si è allenato per dello «stand-by» quattro ore e ha in cui era stata lavorato anche messa l’Astana, col mental coach la scorsa settimaMarino Rosti). Il na, il siciliano ritiro di Calpe, aveva confidato come da intese, ad alcuni amici: i membri della «Non è una situa- Commissione licenze lo lascerà in leggero anticipo, zione grave, enperché lo aspetta tro mercoledì (tutti svizzeri) la prossima setti(ieri, ndr), tutto che hanno dato mana a Roma il sarà a posto». E parere favorevole Presidente della martedì, giornata di attesa, aveva utilizzato Repubblica. Giorgio Napolitatwitter per postare una foto fa- no. La giornata l’ha chiusa il comiliare, con la moglie Rachele e municato Uci, arrivato alle la piccola Emma Vittoria, con la 22.37. Oramai tutti sapevano seguente frase: «Leggo tante tutto. E a Calpe si sono dormiti notizie che mi colpiscono indi- sonni tranquilli. © RIPRODUZIONE RISERVATA rettamente. Sono sereno al cen-

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on l’arrivo della comunicazione ufficiale da parte dell’Uci, sono arrivate anche le motivazioni che hanno portato all’assegnazione della licenza World Tour 2015 all’Astana. A questo proposito il presidente Brian Cookson ha detto: «Resta una situazione delicata visto il numero dei casidoping, e la monitoreremo costantemente». La Commissione ha fatto capire che ripone fiducia nelle misure di «pulizia» adottate dalla squadra, ma ha scritto nero su bianco due condizioni chiave: l’Astana sarà sottoposta a un Audit indipendente da parte dell’Istituto di Scienze Sportive dell’Università di Losanna, che farà il punto della situazione su quanto è successo e quanto succederà in squadra, fornendo un «report» all’inizio di febbraio 2015, un report che sarà pagato dal team. Inoltre l’Astana dovrà unirsi nel 2015 agli altri otto team che hanno aderito volontariamente a un sistema di 10 regole da rispettare riguardo a organizzazione e preparazione dei corridori che dal 2017, in vista della riforma complessiva del ciclismo, sarà obbligatorio. LE ALTRE Niente da fare per l’Europcar, che aveva problemi finanziari: per ora quindi il World Tour conta 17 squadre e non 18. Categoria Professional (secondo livello): via libera alla Neri di Luca Scinto (colpita dalla positività di Rabottini quest’anno, dopo i casi 2013 di Di Luca e Santambrogio) «sotto la condizione che il team si sottoponga a stringenti controlli della fondazione ciclistica antidoping e che l’Uci verifichi la crescita delle misure antidoping annunciate dal team». ci. sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Basket R Nba

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA CARRIERA DAL TEXAS ALL’OKLAHOMA, PASSANDO PER SEATTLE

DIVENTA UNA STELLA CON I LONGHORNS Kevin Durant, 26 anni, nato Washington, è diventato una star nell’unico anno alla Texas University, chiuso a 25.8 punti di media, prima di essere scelto da Seattle col n.2 al draft 2007, dietro Greg Oden AFP

NEMMENO KD SALVA I SONICS Nel 2008 viene votato matricola dell’anno, ma neppure la sua presenza serve per riuscire a tenere i Sonics a Seattle, che in quell’estate traslocano a Oklahoma City, diventando i Thunder AFP

IN FINALE NEL 2012, MA C’È LEBRON... Durant conquista la sua prima (e per ora unica) finale Nba al termine della stagione 2011-12. Ma dall’altra parte ci sono i Miami Heat dei Big Three, che conquistano il titolo battendoli 4-1 AFP

Casa dolce casa Durant riaccende Oklahoma City 1Prima stagionale interna dopo l’infortunio a un piede con ovazione da pelle d’oca. «Ora che siamo al completo la gente si aspetta che si voli ai playoff, ma serve tempo» Riccardo Pratesi OKLAHOMA CITY (USA) @rprat75

«G

iocare a Oklahoma City è una benedizione. Da tanto tempo, ma che bello è stato sentire il mio nome invocato dai tifosi, dopo essere stato fuori a lungo». La prima casalinga stagionale di Kevin Durant è andata come meglio non poteva. I suoi Thunder, che ha trascinato con 23 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, hanno spazzato via Milwaukee. E la Chesapeake Arena ha trasformato la 21a gara stagionale dei padroni di casa in un’opening night personale dedicata all’mvp 2014. Per una sera i brutti pensieri relativi a un bilancio che resta precario, 8-13 nel selvaggio West significa rincorrere, sono stati scacciati via. Da quando è rientrato Durant, i Thunder sono 3-1. La rincorsa ai playoff è in corso. E siccome nel frattempo si è rimesso pure Westbrook, 28 punti ai Bucks, atletismo irreale e mano destra ristabilita e trasformata in arma impropria, OkC rischia di di-

22.0

● La media punti nelle 4 partite disputate dal rientro dopo la frattura al piede destro. In carriera viaggia a 27.4 punti a partita

19

● Milioni di dollari. E’ quanto intasca quest’anno dai Thunder. L’anno prossimo, ultimo dell’attuale contratto, saliranno a 20

ventare una mina vagante, se riesce a scivolare nei playoff... IL TRIBUTO Lo aspettavano da inizio stagione, impazienti, i 18.203 tifosi che hanno gremito la casa dei Thunder, esaurita. Oklahoma City è Kevin Durant, se si parla di sport. Non hanno altre franchigie professionistiche. Sono un piccolo mercato. Come San Antonio, ma eve-

LE CLASSIFICHE EST

OVEST

SQUADRA VINTE-PERSE % TORONTO RAPTORS 16-6 72.7 ATLANTA HAWKS 14-6 70.0 WASHINGTON WIZARDS 14-6 70.0 CLEVELAND CAVS 13-7 65.0 CHICAGO BULLS 12-8 60.0 MILWAUKEE BUCKS 11-12 47.8 MIAMI HEAT 10-11 47.6 BROOKLYN NETS 8-11 42.1 ORLANDO MAGIC 9-14 39.1 BOSTON CELTICS 7-12 36.8 INDIANA PACERS 7-14 33.3 CHARLOTTE HORNETS 7-15 25.0 NEW YORK KNICKS 4-19 17.4 DETROIT PISTONS 3-19 13.6 PHILADELPHIA 76ERS 2-18 10.0 In neretto le prime 8, ovvero quelle che si qualificherebbero ai playoff

SQUADRA VINTE-PERSE % G. STATE WARRIORS 18-2 90.0 MEMPHIS GRIZZLIES 17-4 81.0 PORTLAND TBLAZERS 17-4 81.0 HOUSTON ROCKETS 16-4 80.0 LA CLIPPERS 15-5 75.0 SAN ANTONIO SPURS 15-6 71.4 DALLAS MAVS 16-7 69.6 PHOENIX SUNS 12-11 52.2 SACRAMENTO KINGS 11-11 50.0 NEW ORLEANS HORNETS 10-10 50.0 DENVER NUGGETS 9-12 42.9 OK. CITY THUNDER 8-13 38.1 UTAH JAZZ 6-16 27.3 LA LAKERS 6-16 27.3 MINNESOTA TWOLVES 4-16 20.0 In neretto le prime 8, ovvero quelle che si qualificherebbero ai playoff

rything is bigger in Texas, tutto è più grande, pure la risonanza mediatica. E soprattutto gli Spurs hanno vinto 5 volte con Duncan. I Thunder ancora no. Mai. Però hanno Durant, 26 anni, finchè c’è lui, c’è speranza. FRATTURA Ma non c’era stato quest’anno, sinora, colpa della frattura al piede destro, scoperta il 13 ottobre. E i Thunder, senza di lui, sono crollati. Con un allenatore, Brooks, che senza superstar (il 30 ottobre si era poi fatto male Westbrook) ha dovuto abbandonare lo schema preferito: «Do la palla ai miei campioni e poi li applaudo a canestro segnato». Ma Durant è tornato. «I’m coming home» è stata la canzone scelta per il riscaldamento, a tutto volume. Giusta per lui. Dopo le prime 3 gare in trasferta era pronto a ricevere l’abbraccio dei fedeli. All’annuncio dei quintetti, quando, per ultimo, lo speaker ha provato a pronunciare il suo nome, è successo il finimondo. Un boato prima, un applauso da pelle d’oca poi. C’era tutto, in quel battimani. Un grazie per il passato, la speranza per il presente, un’invocazione, quasi una preghiera, in chiave futura. «Non ci lasciare Kevin». Alla fine della prossima stagione gli scadrà il contratto. Washington è pronta a coprirlo d’oro e lui è cresciuto lì, come testimoniano le scarpe dei Redskins che spuntano dal suo armadietto. LO SHOW Lui si è goduto ogni attimo della serata speciale. Applausi continui. L’ovazione finale quando è uscito con largo anticipo, dopo aver stravinto la partita. Ha ripagato chi gli vuole bene. In attacco ha sfoggiato tutto il repertorio, chissà se stimolato dal confronto col rookie Jabari Parker. Poi i festeggiamenti, mentre Westbrook esondava prima sul parquet e poi nello spogliatoio. Hanno l’armadietto uno accanto all’altro, i due fenomeni. Con un posto vuoto in mezzo. Ci si sistemano i media. Tanto è caciarone Russell, che post gara ha annuncia-

Kevin Durant, 26 anni, due ori con la Nazionale Usa, al Mondiale 2010 e all’Olimpiade di Londra 2012 AFP

to che quest’anno giocherà «arrabbiato», tanto è quieto, misurato, Kevin. «Non cerco di strafare dovendo giocare meno minuti, post infortunio. Faccio il mio e quel che succede, succede». Di solito che i Thunder vincono. «Vi aspettate che al completo torniamo una squadra da playoff. Ma serve tempo». Ma non ce n’e. E poi ora in città arriva LeBron e si porta dietro le 8 vittorie in fila dei Cavs. Durant salta la domanda: «Mica è una sfida individuale, ai Thunder poi tutti difendono piu ruoli. E LeBron e Irving con la maglia “I Can’t Breathe” hanno dato risonanza alla loro opinione senza paura di una presa di posizione forte». Insomma, lui basso profilo, bravi gli altri. Ma i tifosi dei Thunder non ci cascano. E cantano: «Coming home, coming home...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Magic: «Lakers, perdete!» ● Magic Johnson ha capito che i Lakers non vanno da nessuna parte. E a questo punto, tanto vale che perdano il più possibile per puntare a una scelta alta al prossimo draft (se non sarà tra le prime 5, dovranno infatti girarla a Toronto come da accordi nello scambio che portò Nash in gialloviola). «Spero che le perdano tutte - ha detto l’ex play - Sono serio: o sei al top, o è meglio arrivare ultimo. La mediocrità non serve a nulla». Kobe ha così replicato: «Forse parla da ex proprietario. Giocatori e tifosi sicuramente non vogliono perdere apposta». «Come si dice, il karma è stronzo - ha invece detto coach Byron Scott - Se

perdi apposta, non prendi la prima scelta». Se la Nba non si deciderà a cambiare l’assurdo modo di assegnare le scelte collegiali, il problema si ripeterà ogni anno. Ma per ora nulla si muove. E allora avanti con l’ormai tristemente famoso «tanking», ovvero perdere più o meno volontariamente, o quantomeno non far nulla per vincere. ● Risultati: Cleveland-Toronto 105-101; Detroit-Portland 86-98 (Datome n.e.); Memphis-Dallas 114-105; New Orleans-New York 104-93; Oklahoma CityMilwaukee 114-101; PhoenixMiami 97-103; Utah-San Antonio 100-96 (Belinelli 13); Lakers-Kings 98-95.


Basket R Eurolega

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Profezia Bodiroga «Milano e Pana le vedo nei quarti» 1Il grande ex assicura: «Faranno una grande Top 16. Per chi tifo? Non lo so, è il mio derby»

scita quando riuscirà ad inserire del tutto i nuovi. Intanto può contare su Gentile che ragiona da leader, uno straordinario Hackett che a me piace tantissimo perchè è un play moderno che sa fare tutto. Poi c’è Moss, un giocatore prezioso e infine Melli che si sta costruendo una dimensione internazionale».

Dejan Bodiroga, 41 anni: a Milano dal 1994 al ‘96; al Pana dal ‘98 al ‘02 REUTERS

Vincenzo Di Schiavi

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a la cosa giusta», direbbe Spike Lee, regista tifoso dei Knicks e innamorato del basket, guest star al PalaDesio dove stasera Milano cerca il pass per le Top 16 contro il Panathinaikos. Una vittoria scaccerebbe cattivi pensieri, piuttosto improbabili per la verità. Anche con una sconfitta l’EA7 festeggerebbe se il Bayern dovesse battere il Turow. In caso di vittoria dei polacchi, bisognerebbe evitare un k.o. con imbarcata a Lubino all’ultima giornata (all’andata Milano vinse di 19 punti). Insomma, salvo crolli inenarrabili, il quarto posto pare blindato. MITO PER DUE Ma la sfida col Pana schiude suggestioni che si perdono nel tempo. Volti che hanno fatto storia sulle due sponde come quelli di Dejan Bodiroga e Nando Gentile, protagonisti di un incredibile scudetto a Milano nel 1996 per poi salire insieme sul tetto d’Europa con gli ateniesi nel 2000, sotto la guida di Zelimir Obradovic. A quei dì Alessandro Gentile era un bambino che si dipingeva la faccia di biancoverde seguendo le imprese del

padre. Per Bodiroga si tratta di due grandi amori: «Per chi tifo? Così mi mettete in difficoltà... Ho vissuto più tempo ad Atene ma Milano ce l’ho nel cuore. Quello scudetto vinto contro la Fortitudo non lo dimenticherò mai. Diciamo che questo è il mio derby». L’ex playmaker, ora vicepresidente della federazione serba, le sue squadre le vede così: «Milano mi sembra ben costruita, fisicamente tagliata per l’Eurolega, e con grandi margini di cre-

DIAMANTIDIS Anche il Panathinaikos stuzzica la fantasia del grande ex: «Tutti lo stanno sottovalutando e per loro può essere un vantaggio. Stanno andando oltre le aspettative ma la squadra è completa, fisica e piena di giocatori esperti». Come Diamantidis, il primo giocatore nella storia dell’Eurolega a distribuire 1000 assist e leader all time nelle palle recuperate. «Giocatore straordinario — dice Bodiroga —. Si vede che lavora con passione e continuità per rimanere un top player. Riesce a sfruttare, oltre al talento, la sua grande esperienza per dare sempre qualcosa in più anche se non segna tanti punti come una volta. Milano e Pana possono fare un’ottima Top 16 e arrivare ai quarti di finale». E sarebbe già un successo. Per tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SITUAZIONE PalaDesio, 20.45 Diretta Fox Sports e live su gazzetta.it Oggi la nona giornata. Milano è al completo in un PalaDesio tutto esaurito. Banchi: «Vogliamo produrre il massimo sforzo per raggiungere davanti al nostro pubblico l’obiettivo intermedio ma di grande prestigio che c’è in palio, la qualificazione alle Top 16». Domani Sassari, ormai fuori dai giochi, riceve il Real Madrid. GIRONE A Domani: Kazan-Zalgiris Kaunas, Efes Istanbul-Nizhny Novgorod, Sassari-Real Madrid (ore 20.30, diretta Fox Sports 2). Classifica: Real Madrid, Efes Istanbul 6 vinte 2 perse; Kazan, Zalgiris Kaunas 4-4; Nizhny Novgorod 3-5; Sassari 1-7.

GIRONE B Oggi: Cedevita ZagabriaMaccabi Tel Aviv, Unicaja MalagaCska Mosca. Domani: Limoges-Alba Berlino. Classifica: Cska Mosca 8-0; Maccabi Tel Aviv 5-3; Unicaja Malaga 4-4; Alba Berlino 3-5; Cedevita Zagabria, Limoges 2-6. GIRONE C Oggi: Bayern MonacoTurow Zgorzelec, MilanoPanathinaikos Atene (ore 20.45, diretta Fox Sports 2), BarcellonaFenerbahce Istanbul. Classifica: Barcellona 8-0; Fenerbahce 6-2; Panathinaikos 5-3; Milano 3-5; Bayern Monaco, Turow Zgorzelec 1-7. GIRONE D Neptunas KlaipedaGalatasaray Istanbul 92-82 (Aradori n.e.). Domani: Vitoria-Valencia, Olympiacos Pireo-Stella Rossa Belgrado. Classifica: Olympiacos 7-1; Stella Rossa 5-3; Vitoria 4-4; Klaipeda 4-5; Galatasaray 3-6; Valencia 2-6.

EUROCUP

A BRINDISI

Cantù travolge Digione e si qualifica alle Last 32

Operazione ok Simmons fuori dai 4 ai 6 mesi

● Nonostante un pessimo avvio nella manifestazione, Cantù si qualifica alle Last 32 di Eurocup battendo il Digione e approfittando della contemporanea sconfitta del Villeurbanne in casa contro l’Ostenda. Grazie al vantaggio nella differenza canestri negli scontri diretti coi francesi, anche in caso di arrivo alla pari passerebbero infatti i brianzoli. Contro il Digione grande protagonista Darius Johnson Odom, autore di 31 punti con 7/9 da 3. ● GIRONE B Artland Dragons Quakenbruck-Gran Canaria 8190; Villeurbanne-Ostenda 7078; Cantù-Digione 89-63. Classifica: Gran Canaria 9-0;

Darius Johnson Odom, 25 anni, play del North Carolina LAPRESSE Digione 5-4; Ostenda 5-4; Cantù 4-5; Villeurbanne 3-6; Quakenbruck 1-8. Le prime 4 di ogni girone alle Last 32. Prossimo turno (17/12): Ostenda-Cantù.

● Operato ieri al Policlinico Gemelli di Roma dal professor Giuliano Cerulli Cedric Simmons, il centro di Brindisi che sabato nella gara contro Varese ha subito la lesione totale del tendine del quadricipite della gamba sinistra: tempi di recupero stimati dai 4 ai 6 mesi per tornare ad allenarsi. ● (d.z.) La Prefettura di Avellino ha inibito la vendita dei tagliandi ai residenti di Roma e provincia valevoli per la gara di sabato sera (diretta gazzetta.it) tra Sidigas e Acea: «Un match con alto profilo di criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica».

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Il caso R Un altro incidente DUE LUTTI RECENTI NEL CRICKET

PRIMA UN AUSTRALIANO Phil Hughes, australiano, colpito alla testa da una pallina, morto il 27/11

POI UN ISRAELIANO Due giorni dopo un identico incidente costa la vita a Hillel Oscar, arbitro israeliano

Pazzesco negli Usa Martellone da 16 kg uccide un giudice 1La tragedia a un meeting indoor. Il 75enne

centrato dall’attrezzo è morto dopo il ricovero

Andrea Buongiovanni

U

n altro morto per un incidente nello sport. Dopo i recenti casi occorsi nel cricket — da quello della 25enne stella australiana Phil Hughes, a quello del 55enne arbitro israeliano Hillel Oscar, entrambi colpiti al volto da palle-killer — è l’atletica a venir funestata da un fatto tragico. IL LUTTO L’episodio, anche se l’ufficializzazione è di martedì sera, risale a sabato pomeriggio. Alla Barton Hall della Cornell University di Ithaca, stato di New York, va in scena il Greg Page Invitational, meeting indoor tra rappresentative di college. Tra le gare, quella del martellone da 35 libbre, tradizionale specialità del Nordest degli Stati Uniti, nella quale l’atleta lancia una palla di ferro attaccata a una maniglia di forma triangolare che funge da impugnatura, del peso complessivo, appunto, di poco inferiore ai 16 kg. Tra i giudici c’è Douglas Koban, 75enne di Endicott, impiegato Ibm in pensione, «ingaggiato» dall’ateneo per l’occasione. Koban, durante il riscaldamento, si trova all’interno della zona di gara quando un attrezzo lo colpisce inopinatamente alla testa. Viene subito soccorso da alcuni allenatori e dal personale medico di pronto intervento e quindi trasportato d’urgenza al Cayuga Medical Center. Dove l’indomani, nonostante le cure del caso, spira. E’ stata aperta un’inchiesta: i funerali si svolgeranno sabato. Resta che i precedenti sono numerosi e che le attenzioni, quando si parla di lanci lunghi — benché si siano introdotte regole severe su protezioni, zone di atterraggio e presenze nelle aree relative — non sono mai sufficienti. GIÀ VISTO L’ultimo caso mortale è dell’agosto 2012 quando Dieter Strack, giudice anch’egli 75enne, a un meeting giovanile di Düsseldorf, in Germania, viene trafitto alla carotide da un giavellotto scagliato da un

Il francese Salim Sdiri, trafitto da un giavellotto a Roma nel 2007 REUTERS

ARRIVA A 21 METRI Peso: 35 libbre 46 cm (15.876 kg)

Si utilizza la pedana tradizionale. L'atleta compie tre giri su stesso prima del rilascio Record del mondo: 21,35 m

Nella versione a 56 libbre (25,401 kg), non più in uso, fu specialità olimpica maschile a St. Louis 1904 e Anversa 1920

GDS

17enne. Si sarebbe mosso per la misurazione prima che l’attrezzo cadesse a terra, valutandone male la traiettoria. Analogo caso a Tallinn, in Estonia, nel maggio 2010. Edgar Aavik, giudice 77enne, è colpito alla testa e muore dopo tre settimane. Nell’aprile 2000 la vittima è Serge Avedissian, 36enne campione francese di disco 1987: a Parigi, durante un allenamento, sta raccogliendo il suo attrezzo quando un martello scagliato da un compagno di club lo centra in faccia. Nel genere, il precedente più clamoroso, per fortuna senza serie conseguenze, resta quello capitato al saltatore in lungo francese Salim Sdiri al Golden Gala di Roma del luglio 2007. Il giavellotto scagliato dall’asso finlandese Tero Pitkamaki lo colpì a un fianco. Infortunio simile, ma meno grave, era toccato sei mesi prima all’ex primatista mondiale del decathlon, il ceco Roman Sebrle, a Potchefstroom, in Sudafrica. Il giavellotto della sudafricana Sunette Viljoen gli si conficcò in una spalla. Ai campionati brasiliani 2006, la giudice Lia Lourenco, in diretta tv, venne trafitta a un piede. E c’è anche un caso italiano: a Forlì, nel 2004, un giudice venne colpito al costato, riportando una ferita non profonda. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Atletica R Campioni tra guai e rinascite

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Schwazer sta per chiedere il patteggiamento ai magistrati 1Dopo il no alla

«messa in prova», accordo vicino Ma la strada per Rio è piena di ostacoli

Valerio Piccioni

A

lex Schwazer vuole patteggiare la condanna penale per la violazione della legge antidoping 376 a due anni di distanza dall’indagine nata dalla sua positività per eritropoietina nel controllo Wada prima dell’Olimpiade di Londra. La notizia è stata confermata all’Ansa dall’avvocato dell’atleta, Gerhard Brandstaetter: «Speriamo di poter chiudere l’intera vicenda ancora prima di Natale, al più tardi entro la metà di gennaio». Dopo la presentazione dell’istanza di patteggiamento, sarà poi la Procura a pronunciarsi, ma è probabile che si arrivi a un accordo.

AMMISSIONE O NO? Accordo che invece era mancato sulla richiesta di «messa in prova», il nuovo istituto nato dalla legge 67/2014, che prevede la so-

spensione del procedimento ed eventualmente l’estinzione del reato dopo un periodo di impegno sociale dell’indagato. Su questo era arrivato il no dei magistrati, e lo stesso procuratore capo di Bolzano Guido Rispoli, in un’intervista alla Gazzetta aveva argomentato questa posizione: «Schwazer continua a non dire la verità sugli anni 2010-2011». L’accusa è sempre convinta che il doping dell’olimpionico di Pechino non sia una parentesi limitata al 2012, ma ci siano «prove inconfutabili» di precedenti assunzioni vietate. Questo «non dice tutta la verità» si era dimostrato finora un ostacolo insuperabile per un accordo. DUBBIO PENA Naturalmente nell’istanza di patteggiamento non ci sarà presumibilmente nessuna ammissione relativa al doping 2010-2011, ma nel momento in cui l’imputazione del reato riguarda anche quel periodo (mentre esclude, pur tra i sospetti, il 2008 e l’avvicinamento a Pechino), è chiaro che per l’inchiesta condotta dal pm Bramante si tratterebbe di una indiretta conferma dell’impianto accusatorio. Difficile individuare il punto in cui le parti si incontreranno. La legge prevede una pena da un minimo di 3

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IL PROCESSO

Pistorius, sì all’appello Rischia il dolo eventuale e 15 anni di carcere 1Il ricorso del pm

riguarda la pena e non il reato, ma la Corte può cambiare le circostanze Lorenzo Simoncelli PRETORIA (SUDAFRICA)

L’

Alex Schwazer, 29 anni, fermato per doping alla vigilia dei Giochi ANSA

mesi a un massimo di 3 anni. Nei confronti di una persona incensurata, la mano non sarebbe potuta essere comunque molto pesante anche senza patteggiamento. Patteggiamento che di suo porta comunque a uno sconto di un terzo della pena. SCONTO DIFFICILE Ma la novità come influenzerà la posizione di Schwazer di fronte alla giustizia sportiva? Il marciatore, che vuole tornare a Rio, è squalificato fino al 30 gennaio 2016. Punta a uno sconto, ma la sua «collaborazione» alla procura Coni, quanto a nomi fatti, si è limitata a tre marciatori russi già nel girone degli squalifi-

cati per doping, e a quattro ciclisti coinvolti nell’inchiesta di Padova come «frequentatori» del dottor Ferrari. Inoltre Schwazer deve rispondere di altre violazioni, relative al controllo a Oberstdorf, quello che ha inguaiato Carolina Kostner. Peraltro uno sconto, di fronte ai 4 anni e 3 mesi chiesti per il «favoreggiamento» della Kostner, sarebbe davvero difficilmente difendibile. Intanto la petizione online contro la squalifica della pattinatrice ha raggiunto le 5700 firme: «Carolina — si legge nel testo — non si è mai dopata e non merita questo trattamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA

aveva definito un «incubo senza fine», Aimee Pistorius, la sorella del campione paralimpico, poche ore prima della sentenza del 21 ottobre scorso, quando «Blade Runner» fu condannato a 5 anni di carcere per l’omicidio colposo della fidanzata Reeva Steenkamp. Aveva ragione, dato che Oscar Pistorius potrebbe veder ribaltata la sentenza, dopo che il giudice Masipa ha autorizzato la richiesta d’appello del pm. NUOVA PENA Il paraolimpionico, infatti, se dichiarato colpevole di omicidio doloso potrebbe scontare un minimo di 15 anni. Nonostante la togata abbia negato l’appello sulla sentenza, ossia sulla condanna per omicidio colposo, ha però concesso un nuovo grado di giudizio per rivedere la pena. Questo significa che la Suprema Corte d’Appello di Bloemfontein potrà confermare la condanna per omici-

dio colposo, ma aumentare gli anni, ad esempio da 5 a 10. Inoltre, essendo un superiore grado di giudizio, rivedrà l’applicazione in primo grado del principio del dolo eventuale, cioè se sia possibile o meno che Pistorius sparando 4 colpi ad una persona dietro una porta in una stanza di 2 metri per 2 non potesse prevedere di ucciderla. Nel caso i 5 giudici d’appello avessero un parere differente dal giudice Masipa, e cioè che era prevedibile il risultato dell’azione violenta, Pistorius rischierebbe anche di vedersi ribaltata la sentenza ed essere condannato per omicidio doloso, ossia a 15 anni. I tempi d’attuazione rendono la vicenda ancora più complessa. È molto difficile, infatti, che il processo d’appello, che non vedrà le parti ripresentarsi in aula ma consisterà nella rilettura delle carte processuali , inizi prima di un anno. Siccome a condanna in corso dopo un decimo della pena scontata si possono ottenere gli arresti domiciliari, ci sono grandi possibilità che l’ex atleta a settembre venga trasferito presso la casa dello zio Arnold, in attesa del nuovo verdetto della Corte Suprema d’Appello. Se venisse condannato per omicidio doloso o venissero anche solo aumentati gli anni di detenzione, Pistorius verrebbe immediatamente ritrasferito in carcere per scontare la nuova pena. Un vero incubo, la cui parola fine sembra un miraggio ancora molto lontano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL RECUPERO

Greco, il sogno di Rio riparte dalla piscina 1Riabilitazione

speciale a Pavia per il triplista operato due volte al tendine d’achille destro

Andrea Buongiovanni INVIATO A PAVIA

N

ella vasca più grande, un gruppo di studenti universitari. In una delle altre, più piccola, Daniele Greco. Il Campus Acque di Pavia, a pochi metri dal Policlinico San Matteo, è uno struttura moderna e funzionale. Perfettamente adatta a chi, come il 25enne leccese, deve recuperare un serio infortunio. L’azzurro ha trascorso qui, vivendo in un appartamento annesso, una lunga parte della ripresa post-operatoria. Per poi spostarsi a Formia. Adesso è tornato per una risonanza magnetica di controllo. E sebbene la strada per il recupero sia inevitabilmente lunga, tutto va come deve andare. DOPPIO CRACK Era il 12 agosto quando, durante il riscaldamento degli Europei di Zurigo, nella mattinata inaugurale della rassegna, si ruppe il tendine d’Achille sinistro. Un incidente grave per qualsiasi atleta, figuriamoci per un triplista, sottoposto a traumatiche e continue sollecitazioni. Un danno per lui e per tutta l’atletica italiana che

Daniele Greco, 25 anni, campione europeo indoor di salto triplo in carica, durante gli esercizi di riabilitazione. Nel cerchietto, la cicatrice COLOMBO

R«Non voglio

forzare e nel 2015 non gareggerò, ma inseguo l’Olimpiade»

in Daniele, anche oro continentale indoor, ha una delle poche stelle assolute. «Quel che pochi sanno – racconta il portacolori delle Fiamme Oro – è che al primo intervento, il 10 settembre, ne ha dovuto far seguito un secondo. Ad agosto sono rimasto a casa con la gamba immobilizzata, poi sono tornato a Pavia

per togliere il gesso e controllare che tutto fosse a posto. Lo era e sono andato in un negozio ortopedico nei pressi dell’ospedale per acquistare un tacco, alto tre centimetri, da utilizzare all’interno della scarpa, per evitare di sottoporre la parte lesa a tensioni e allungamenti. Avevo le stampelle, pioveva: sono scivolato. E il tendine s’è rotto una seconda volta». Risultato: l’equipe coadiuvata dal professor Franco Benazzo l’ha nuovamente operato. IL RECUPERO «Oltre al periodo perso – dice – è chiaro che, pensando alla ferita e a tutto il resto, non ci voleva proprio. Ma

una volta tolto il gesso per la seconda volta, il 29 settembre, proprio a Pavia, ho potuto cominciare la rieducazione. Pochissimi carichi e molta fisioterapia, con rinforzo in concentrico, per recuperare la mobilità e rinforzare la caviglia. Soprattutto tanto lavoro in piscina. Per drenare il gonfiore, con modulazioni progressive di scarico: al 75% con l’acqua al petto, al 50% all’ombelico, al 35% alla vita. Giocando anche a fare immersioni, da sempre una mia passione». Daniele, con Benazzo, il dottor Franco Combi e la dottoressa Antonella Ferrario a dettare i ritmi del lavoro, in queste settimane è

stato seguito da vicino dal fido fisioterapista Antonio Abbruzzese («Non lo ringrazierò mai abbastanza») e, a Pavia, dall’osteopata Cosimo Maravita e da Gianni Cucchi, altro fisioterapista. L’allievo di Raimondo Orsini, nel frattempo, si è anche sottoposto a tre «fattori di crescita» al tendine destro, da tempo degenerato: dal sangue gli sono state prelevate piastrine poi iniettate. «Sono procedure dolorose – spiega – ma indispensabili». E il recupero, a Formia, avviene anche su segatura e in bicicletta. VERSO RIO «Dopo la seconda operazione – sostiene – quando

mi sono ritrovato con coscia e polpaccio ridotti a un niente, è stata dura ricominciare. Ma ora, pur vivendo alla giornata, riesco a pormi degli obiettivi. Occorre rispettare i tempi fisiologici, inutile correre rischi. Il 2015, vada come vada, non mi vedrà gareggiare. Se non, magari, a settembre, con qualche sprint. Ma già a giugno prenderò a seguire un programma di allenamento specifico. Grazie anche agli stimoli della squadra che mi segue, raccolgo la sfida. E la mia sfida si chiama Olimpiade di Rio 2016. Alla fine di un calvario, c’è la resurrezione». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Golf R In Sudafrica

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GLI ALTRI SEI AZZURRI

IL VETERANO Francesco Molinari, 32 anni, tre titoli European Tour in carriera, ha partecipato a due Ryder Cup entrambe vinte.

IN RECUPERO Edoardo Molinari, 33 anni, è reduce da due interventi alla mano sinistra . Due vittorie sul Tour e una Ryder Cup

PER IL RISCATTO Matteo Manassero, 21 anni, quattro titoli European Tour compreso Wentworth. A caccia di riscatto dopo un 2014 difficile

IL RITORNO Andrea Pavan, 25 anni, quattro successi sul Challenge, ha riconquistato la carta per il Tour con la Qualifying School

LA CONFERMA Marco Crespi, 36 anni, seconda stagione consecutiva sullo European Tour dove ha conquistato una vittoria.

L’ESPERIENZA Alessandro Tadini, 41 anni, è il più «anziano» del gruppo. Nel 2002 ha conquistato la prima volta la carta dell’European Tour

Paratore, primo giorno di scuola 1A 17 anni sul Tour da pro’: «Il mio gioco ideale? Un mix tra McIlroy, Mickelson e Tiger» L'ANALISI di STEFANO CAZZETTA

TALENTO E GRINTA DIETRO LA TIMIDEZZA

I

l salto è quanto di più acrobatico si possa immaginare: dai tempi della scuola, quando il latino si studiava su testi di Ettore Paratore, ai fairway dei campi da golf, calcati con successo da nipotino Renato. Il filo della vita unisce le vicende più disparate.

Oggi il giovane Paratore debutta sul Tour europeo da professionista, a soli 17 anni. Un predestinato o giù di lì, considerata la fama che lo accompagna da quando era poco più che un bambino. «E’ fortissimo», «E’ il nuovo Manassero»: queste, più o meno, le considerazioni che, senza prudenza alcuna - e a ragione - ne hanno accompagnato la crescita. E lui sempre lì a confermare, piuttosto che a smentire. Fino a quella medaglia olimpica giovanile dal forte valore simbolico, essendo la prima che il golf mondiale può vantare ora che è rientrato nell’olimpo dei 5 cerchi. Renato non ha la spavalderia - anche oratoria - di Matteo Manassero. Ma la sua timidezza in realtà camuffa una grande determinazione. Chi lo conosce ha avuto modo di sperimentarlo: se nell’ultimo giro parte con 5-6 colpi di svantaggio dal primo, il suo pensiero fisso è uno solo: andare a riprenderlo. E superarlo. Il bello è che ci riesce. Renato è questo: un ragazzo innamorato del golf con un talento fuori dal comune. Ora, abbandonata la fase amatoriale, sale sul palcoscenico dello sport professionistico. Dovesse fallire, sarebbe doveroso concedergli non una ma più rivincite. Di una cosa, però, si può essere certi: nei suoi pensieri, questa ipotesi non c’è. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Federica Cocchi

In campo anche Chicco Molinari Diretta Sky Sport 2

«R

enato, Renato, Renato così carino così educato» cantava Mina. Carino ed educato lo è, ma è anche un fenomeno del golf. Il ragazzo in questione è Renato Paratore, «Renatino» per la sua giovane età. Compirà 18 anni domenica prossima, esordisce oggi da professionista sullo European Tour. La carta per giocare tra i grandi l’ha conquistata attraverso la Qualifying School e oggi, sul tee della 1 al Leopard Creek in Sudafrica, parte la grande avventura. Con lui anche l’amico Andrea Pavan, tornato sul Tour maggiore dopo aver perso la carta, Alessandro Tadini e Francesco Molinari. Paratore, cresciuto al Parco di Roma con il maestro Alessandro Bandini, subito dopo aver preso la carta ha vinto il Campionato nazionale Open al San Domenico: debutto e primo successo da pro’.

● Scatta oggi al Leopard Creek di Malelane, in Sudafrica l’Alfred Dunhill Championship. Si tratta del secondo dei 47 tornei dello European Tour, il secondo dei sei in Sudafrica, dopo il Nedbank Challenge, già svolto. che era con un field ristretto. Oltre a Paratore, giocano anche Francesco Molinari (che poi volerà negli Usa per una serie di tornei sul Pga Tour), Andrea Pavan e Alessandro Tadini. Montepremi: 1,5 milioni. Tv: Sky Sport 2 dalle 9.30. Renato Paratore, 17 anni, in alto all’Open d’Italia. Qui sotto con l’oro olimpico giovanile SCACCINI/GETTY

Renato, come crede che si sentirà sul tee della uno: «braccino»? «E’ la prima volta, l’emozione si ci sarà, ma c’è anche tanta gioia e soddisfazione per essere arrivato fino a qui. A guardare il field e pensare che mi confronterò con grandi giocatori, compresi vincitori di major, vengono i brividi. Però non vedo l’ora di cominciare».

● E’ uno European Tour sempre più extra europeo. Il vecchio continente compare sempre meno in ogni stagione a favore di tornei in Cina, Sudafrica ed Emirati, che allargano i mercati e garantiscono montepremi importanti. Ben sei ad esempio gli appuntamenti dello European in Sudafrica, dopo i primi tre sarà la volta di Abu Dhabi, Doha e Dubai prima di volare in Oriente con Malesia e Thailandia. A metà febbraio sarà l’India a ospitare una tappa dell’Eurotour. Da metà maggio a fine luglio torna l’Europa dopo un salto a Mauritius. Dal 17 al 20 settembre tocca all’Open d’Italia che per in concomitanza con l’Expo si giocherà al Golf club Milano di Monza. Quattro gli eventi delle Final Series con conclusione a Dubai.

Domenica compie 18 anni... «Il regalo migliore sarebbe sollevare il trofeo di questo torneo, ma andiamoci piano. Per ora mi accontento del viaggio che farò con la famiglia. Ci vediamo poco, sono sempre in giro, sarà bello».

Rory Mcilroy, il chip di Phil Mickelson e il putt di Tiger: ho scelto bene?». Benissimo! Che si fa la sera prima della gara? «Si cerca disperatamente lo streaming della partita della Roma Roma, soprattutto quando gioca in Champions... Sono tifosissimo. Quando posso vado allo stadio, mi piacciono Strootman e Nainggolan. Speriamo sia l’anno buono per lo scudetto, se la Juve rallenta un po’...»

Dicono che il suo gioco somigli molto a quello di Manassero. «In alcune cose siamo simili, Matteo è un amico e un modello assoluto. Sia come giocatore che come persona. E’ sempre umile, mi dà consigli se glieli chiedo, e poi è fortissimo. Ora è un po’ in difficoltà, cose che succedono nel golf, ma tornerà molto presto alla grande».

Questo che sta per concludersi è un anno straordinario: titolo europeo Boys con la nazionale, l’oro olimpico individuale ai Giochi di Giovanili di Pechino, il passaggio al professionismo e la

I confini del Tour si allargano ancora Europa da maggio

carta. E chissà cos’altro potrebbe arrivare... «E’ vero, è stato un anno molto importante per me. Ho raggiunto ottimi traguardi e questo mi ha dato più fiducia nei miei mezzi, Ma c’è sempre tanto da fare e da lavorare».

E’ vero che ha dei tifosi speciali? «Certo, la mia fidanzata Amber. E poi zio e i miei nipoti si dividono tra me e la Magica». In bocca al lupo Renato. A proposito di bocche: occhio che la pochi giorni fa in Sudafrica un giocatore è stato sbranato da un coccodrillo vicino a un laghetto. «Grazie dell’informazione...Mi pare un buon motivo per stare lontano dagli ostacoli d’acqua...» .

Suo nonno è stato un grande latinista, suo papà è professore universitario: i suoi studi? «Ho promesso che avrei concluso le superiori, e sono comunque il primo a volerlo fare. Non sarà facile, studio al liceo linguistico e dovrò conciliare studio e viaggi. Ce la farò».

Se potesse rubare un colpo a qualche grande giocatore, cosa sceglierebbe? «E’ abbastanza facile: il drive di

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IL GIRO DEL MONDO (O QUASI) IN 48 TAPPE Scozia Open Championship

Paul Lawrie Matchplay

Alfred Dunhill

30 41 32 Scottish 29 Open

Irlanda del Nord Irish Open WGCInvitational U.S. PGA U.S. Open WGC-Match Play

23

Inghilterra

22 PGA Championship 34

26 19

Danimarca Made in Denmark

33

Usa

Svezia Nordea Masters 37 Russia Russian Open

24 35

Portogallo 14 Madeira Open 43 21 16 Portugal Masters 15 Spagna 11 WGC-Cadillac Marocco Trophée Hassan II

47 Turchia

Open de España

New tournament

9 8

Nedbank 1 13 2 S. Africa Open 3 10 Joburg Open Africa Open 12

Malesia Malaysian Open Sud Africa

20 Mauritius AfrAsia Open

Italia Italian Open BMW Masters China Open WGC-HSBC Hong Kong Open Thailandia Thailand Classic

45 18 17 46 44

7

Alfred Dunhill Tshwane Open

Final series

BMW 40 Open 36 27 28 25 Open 31 de France 39 Francia

Shenzhen

India Indian Open

38

Cina

Turkish Airline

U.S. Masters

Majors

Olanda KLM open

Qatar Masters

5 Qatar

Germania European Open

Repubblica Ceca Czech Masters Austria Lyoness Open Svizzera European Masters

Dubai Desert Classic

6 48 4 Dp World

Tour Abu Dhabi HSBC Uae

42 Evento da assegnare RCS


Pallavolo R La protagonista

GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I FENOMENI

FRANCESCA E 22 ANNI IN A-1. ORA E’ IN TESTA CON MODENA: «VINCERO’ QUI, NIENTE ESTERO COME LE ALTRE, SONO UNA BASTIAN CONTRARIA»

CONTENUTO PREMIUM

Piccinini

M

Allora era la 18enne Piccinini che doveva imparare dalle compagne, ora è il contrario… «Beh, sono cambiate tante cose. E meno male, se no sarebbe un bel problema. Non tutto è cambiato, però. Sono più serena, più matura. Ma ho ancora la stessa voglia di vincere, e la stessa voglia di imparare». Sorpresa di essere in testa? Nei pronostici di tanti tra le favorite Modena veniva sempre dopo Piacenza, Busto, Conegliano, Novara… «L’avevo detto all’inizio e lo ribadisco: quest’anno ci saranno

ta umile, e la sono ancora». Come mai il quarto posto del 2014 ha fatto parlare di pallavolo più ancora del Mondiale vinto nel 2002? Solo perché si è giocato in Italia? «Perché siamo andate in prima serata in chiaro sulla Rai. Perché i TG parlavano di noi. Per merito nostro e di chi ha creduto in noi. Adesso bisogna lavorare perché accada ancora, nelle prossime manifestazioni con la nazionale e in campionato. Abbiamo la prova che la pallavolo piace molto, facciamola vedere. In televisione c’è troppo calcio, tanta gente vuole altro». Il Mondiale ha lanciato altri personaggi, dopo che per tanti anni l’unico volto della pallavolo è stata la Piccinini. Gelosa? «Assolutamente no. Anzi, è giusto e mi fa piacere: c’è bisogno di nuovi visi per fare vedere che il nostro sport è bello e pulito».

L’INTERVISTA di MARIO SALVINI odena non era in testa su tutti e due i fronti, quello maschile e quello femminile, da diciassette anni. Dal 1996/97. Da allora hanno abolito il cambio palla, messo un giocatore in più e permesso di toccare il pallone coi piedi. Cioè, è cambiato tanto. Ma non una cosa, anzi una persona, anzi una campionessa. Che nel 1996/97 c’era, poi se ne è andata, ha vinto praticamente tutto con Bergamo e l’anno scorso è tornata: Francesca Piccinini. Quindi ecco quel che se ne deduce: che Modena va in testa solo se c’è lei….«Ma no. Niente dipende mai da una sola giocatrice. Diciamo che io sono più esperta delle altre e che magari sono abbastanza abituata a stare in alto. Mi piace starci e cerco di rimanerci. Non voglio nemmeno dire che porto fortuna, perché non ci credo. Credo solo nel lavoro. Non avevo fatto il collegamento col campionato 96/97, me l’hanno dovuto ricordare. Eravamo uno squadrone, con campionesse grandissime: la Weersing, la Perez Del Solar, la Kirillova, supergiocatrici».

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Ha progetti extra-pallavolo? «Si, come sempre. Adesso sono molto coinvolta nella moda, con la linea by Francesca Piccinini di Liu-Jo, il nostro sponsor di Modena». Francesca Piccinini, 35 anni, è nata a Massa. Schiacciatrice di Modena: 4 scudetti e 5 Coppe Campioni, 1 oro mondiale ed europeo S.MARRONE

«IO, CUORE SOLITARIO VINCO CON PASSIONE»

Com’è questo campionato? «Rispetto a sei-sette anni fa è di livello un po’ inferiore, ma dico anche che nelle ultime due stagioni abbiamo cominciato a rialzarci. Sono rientrate straniere brave: la metà alta della classifica è di tutto rispetto».

Avrà avuto altre offerte dall’estero, perché non è mai più andata? «Perché sono bastian contraria. Sono stata la prima ad andar via, nel 1998/99, al Rexona (all’epoca a Paranà, ora il club è a Rio, ndr) e adesso che se ne vanno tutte io sto qui. Vorrà dire che tornerò fuori quando rientreranno le altre. Ho ancora molto da giocare, faccio in tempo. Fin qui ho sempre pensato che i soldi non mi avrebbero fatta felice, restare più vicina alla famiglia sì».

Questa è la stagione numero 22 per lei, le fa effetto? «Per niente. Ventidue, già: ho debuttato in A-1 a 14 anni a Carrara, ho fatto un anno in A-2 e uno in Brasile. Ora sono con ragazze che quando ho debuttato non erano ancora nate. Mi fa ridere, perché a dire il vero sto bene, mi diverto: sono io che mi sento una ragazzina».

Com’è stato il Mondiale in Italia? «Un momento molto bello. Un bel trampolino per il nostro sport e il nostro movimento. Certo mi sarebbe piaciuto di più finirlo con una medaglia. Ci eravamo andate vicine anche quattro anni fa (L’Italia fu 5°, ndr) e stavolta ce la saremmo meritata. Il rammarico non è ancora passato».

un sacco di sorprese. Se una di quelle saremo noi, nessuno si deve meravigliare più di tanto. Il lavoro paga, siamo nella direzione giusta. Senza montarci troppo la testa però, che c’è ancora tanto da fare».

Un Mondiale vissuto da sostituta, dalla panchina, cosa per lei molto insolita.. «E infatti è stata dura. E’stata una scelta del c.t. e mi è andata bene così. Anche se mi sarebbe piaciuto molto giocare un po’ di più, soprattutto nelle ultime due partite (semifinale e finale per il bronzo, ndr), quelle con più sapore».

Com’è stato fare l’esperta in un gruppo con tante ragazzine? «Ho ripensato a quando la piccolina ero io, ai primi tempi, con Marco Aurelio Motta. Era il 1995. Rivedo nelle mie compagne di adesso certi miei atteggiamenti di allora, e mi viene da sorridere. Ho dato consigli: Valentina Diouf, per esempio, mi ha chiesto come attaccare un certo tipo di palla. Ma continuo anche ad accettarli volentieri, come ho sempre fatto, perché credo di avere ancora da imparare. Sono sempre sta-

«IL MONDIALE IN PANCHINA: E’ STATA DURA. I MIEI CONSIGLI A VALENTINA»

«LA MEDAGLIA OLIMPICA MI MANCA. FIRMO UNA LINEA DI MODA» FRANCESCA PICCININI SCHIACCIATRICE MODENA

E’ fidanzata? «Interessa a qualcuno?». A occhio a tanti… «No, non sono fidanzata. Adesso sto bene con me stessa. Cosa si può chiedere di più?». Si è capito che il dopo è lontano, ma ha pensato a cosa farà quando non schiaccerà più? «La mia testa viaggia molto. Di certo non starò con le mani in mano. C’è il negozio di mia sorella, a Massa. E poi ho una idea che mi piace molto, ma che non dico perché poi me la copiano». Cosa manca alla sua carriera? «La medaglia olimpica, solo quella». Ed è la ragione per cui è intenzionata ad andare ancora in nazionale? «Non dipende da me, ma sì. Alla nazionale non dirò certo di no». E Questa Liu-Jo Modena dove arriva? «Qui c’è una passione incredibile. Ci sono 2 squadre di calcio (Sassuolo e Modena, ndr), eppure il palazzetto è sempre pieno sia per noi che per gli uomini. Abbiamo parlato del 1997, ma non abbiamo detto che con quello squadrone poi non avevamo vinto niente, né scudetto né Coppa Italia. Ecco, mi piacerebbe ripagare l’affetto di questa gente portando almeno un trofeo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE TUFFI / AI MONDIALI

1PALA VOLLEY A CIVITANOVA (m.g.) Sotto l’albero di Natale ci sarà il nuovo palas di Civitanova (4100 posti). E’ l’assicurazione fornita ieri dal costruttore al sindaco di Civitanova, che però non ha ancora fissato l’inaugurazione. Obiettivo: dal 1° febbraio la Lube dovrebbe giocare lì il ritorno di Superlega

PALLAVOLO / DONNE BASEBALL

La Cagnotto lancia Champions: Diouf il tuffo più difficile: trascina Busto triplo avvitamento contro le tedesche

T

ania Cagnotto riparte da Bolzano. Proprio dalla piscina di casa, getta le basi per la stagione che porta ai Mondiali di Kazan e funge da trampolino di lancio per Giochi di Rio con le prime due settimane di intenso lavoro accanto a Francesca Dallapè e Giovanni Tocci, tra piscina (doppi allenamenti quotidiani), palestra e campo di atletica. Dopo aver acquisito i dati dei test da pentatleta svolti a Formia un mese fa (sedute di atletica leggera con prove da 30 a 300 m piani, salto in lungo e in alto, getto del peso, pedane di forza), la 29enne bolzanina si è focalizzata sull’esecuzione di un nuovo tuffo: in cantiere c’è il salto mortale e mezzo rovesciato con tre avvitamenti e mezzo che garantirà un coefficiente di 3.5. NUOVO SINCRO Le novità riguardano anche i 3 metri sincro: le campionesse europee in carica cambieranno 2 dei 5 tuffi dell’attuale scaletta, sostituendo il doppio e mezzo indietro con il triplo e mezzo avanti carpiato (3.1) e inserendo il capofitto indietro al posto del capofitto avanti. Anche Giovanni Tocci punta ad

IPPICA

Khalshani show sulle siepi del Casalone

Il vincitore Khalshani ● (e.lan.) Spettacolo dentro e fuori la pista ieri all’ippodromo del Casalone di Grosseto, dove, in mattinata, si sono svolte le premiazioni dei “mitici 28”, che hanno contribuito a scrivere pagine indimenticabili della grande storia dell’ostacolismo e dell’equitazione tricolore, e nel pomeriggio si è disputata la Gran Corsa Siepi (listed – m 3600). Vittoria per il ceco Khalshani, che, perfettamente interpretato da Dirk Fuhrmann, è riuscito a imporsi al termine di una corsa estremamente tattica ed equilibrata. Decisivo, sulla corta dirittura del Casalone, dopo una condotta di gara accorta e coperta, lo scatto bruciante ai danni del sempreverde Dar Said, due volte piazzato del Gp di Merano, montato da Josef Bartos, e sull’altro ceco Tahini. Rimandato a mercoledì prossimo, ultimo convegno in ostacoli dell’anno, il verdetto finale sullo “scudetto” dei fantini contesto dallo stesso Bartos e da Raffaele Romano, appaiati a 31 vittorie.

N

Tania Cagnotto, 28 anni LAPRESSE

aumentare il coefficiente provando ad inserire il quadruplo e mezzo avanti raggruppato. «Stiamo svolgendo un lavoro di rafforzamento tecnico e potenziamento fisico – dice Oscar Bertone in attesa del primo test agonistico, il trofeo di Natale di Trieste (1921/12) –. Con Tania e gli altri ci siamo dati la scadenza a marzo 2015: se per allora saranno assimilati i nuovi tuffi continueremo, altrimenti torneremo al vecchio programma. Tania preparerà un tuffo che a Mondiali ed Europei nessuna ha ancora mai presentato». al.f.

NUOTO / SINCRO MISTO

Minisini trova le partner Flamini e Perrupato ● Nel corso del collegiale a Roma, nel quale ha debuttato insieme a tutte le altre azzurre medagliate europee, Giorgio Minisini s’è confrontato a gruppi di tre sotto l’occhio vigile della direttrice tecnica, Patrizia Giallombardo, che alla fine ha selezionati le due sincronette più «compatibili» a stare in acqua con il sincronetto: si tratta di Manila Flamini, la più esperta della azzurre per il programma tecnico, e Mariangela Perrupato, che svolgerà l’esercizio tecnico. Il Duo misto è la nuova specialità del nuoto sincronizzato al debutto ai prossimi Mondiali di Kazan nel luglio 2015. Il debutto internazionale delle due ragazze con il sincronetto, avverrà nel marzo del 2015 all’Open di Parigi. Minisini si allena all’Olgiata, e avrà modo di confrontarsi con le due azzurre (il Duo tutto femminile che dovrà qualificarsi per i Giochi di Rio 2016 è composto da Linda Cerruti e Costanza Ferro). Per Minisini , 18 anni, è il momento di massima visibilità. Via all’operazione mondiale in Russia.

Flamini, Minisini, Perrupato SCALA

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ella terza della Pool C di Champions, la miglior Unendo Yamamay della stagione, trascinata dai 17 punti (5 ace) della top scorer Diouf, sfrutta appieno il fattore campo, piegando a Busto Arsizio in 3 set le campionesse tedesche del Dresdna e conquistando così il 2° posto nel girone dietro la Dinamo Mosca, avanti una sola lunghezza rispetto alle farfalle. Una vittoria mai in discussione per Busto, protagonista di una prova di squadra davvero da sottolineare, con una superiorità manifestata in tutti i fondamentali (10 servizi vincenti, 7 muri di cui quattro di Lyubushkina, 45% in attacco e 66% in ricezione), con Wolosz capace di mandare in doppia cifra anche Marcon e Havelkova. Dopo una partenza decisa da un break biancorosso di 8-0 (da 3-4 a 11-4), Busto dà il meglio di sé nel secondo set in cui Lyubushkina (6 punti, con due muri e due ace) e Diouf (6 punti con il 62% in attacco) salgono letteralmente in cattedra, incanalando la partita verso un 3-0 sancito da un terzo set in rimonta, segnato da un altro parzialone di 9 punti (da 13-16 a 22-16). (m.b.l.)

GHIACCIO/ IN TV

GP a Barcellona con la stella Hernandez

Lo spagnolo Javier Hernandez ● Tutti gli occhi su Javier Fernandez: il Centre de Convencions Internacional di Barcellona, località inedita per il grande pattinaggio di figura, da oggi a sabato ospita la finale del Grand Prix (anche juniores) e il più atteso è, naturalmente, il campione europeo in carica, prima stella spagnola nella storia della disciplina sul ghiaccio. Contro di lui i giapponesi Machida, Mura e Hanyu e i russi Kovtun e Voronov. Il pronostico è aperto come in campo femminile, con in lizza le russe Radionova, Tuktamysheva, Lipnitskaia e Pogorilaya, la statunitense Wagner e la giapponese Hongo. Nelle coppie sarà sfida tra i russi Stolbova-Klimov e i canadesi Duhamel-Radford, nella danza tra gli statuntensi Chock-Bates, i canadesi Weaver-Poje e i francesi Papadakis-Cizeron. Per la prima volta dopo quattro anni, nessun italiano qualificato. Oggi. Ore 20.15: corto coppie. Ore 21.15: corto donne. In tv: dirette RaiSport 1 ed Eurosport 2.

BUSTO-DRESDA 3-0 (25-15, 25-16, 25-20) UNENDO YAMAMAY BUSTO A.: Wolosz 5, Havelkova 10, Michel 2, Diouf 17, Marcon 10, Lyubushkina 9; Leonardi (l). Rania, Perry 2, Camera. NE Degradi, Pisani. Allenatore: Parisi. DRESDNER SC: Izquierdo 8, Pencova 4, Mikhailenko 5, Marcelle 4, Jackson 9, Kreklow; Schoot (l). Dijkema, Lippmann 3, Stock, Bartsch 4. NE Langgemach. All. Waibal ARBITRI: Themelis-Ozbar (Gre-Tur). NOTE - Spett. 2368. D.s.: 26’, 24’, 27’ tot 77’. Unendo Yamamay: b.s. 4, v. 10, m. 7, 2° l. 5, er. 13. Dresdner: b.s. 5, v. 3, m. 6, 2a l. 3, er. 23. SITUAZIONE (a.a.).Gir.A: Kazan (Rus)-Police (Pol) 3-2 (25-13, 20-25, 26-24, 23-25, 15-10), Postejov (R.Ceca)-Rabita Baku (Aze) 3-2 (25-19, 23-25, 27-25, 17-25, 15-13). Class.: Police 7; Kazan 6; Rabita 3; Postejov 2. Gir.B: Nantes (Fra)-Fenerbahce Istanbul 0-3, Azeryol Baku (Aze)-Bacau (Rom) 3-0 (27-25, 25-10, 25-23). Class.: Fenerbahce 9; Azeryol 5; Nantes 4; Bacau 0. Gir.C: Salo (Fin)-Dinamo Mosca (Rus) 1-3, Unendo Yamamay Busto ArsizioDresdner (Ger) 3-0. Class.: Mosca 7; Busto Arsizio 6; Dresdner 4; Salo 1. Gir. D: Wroclaw (Pol)-Omsk (Rus) 0-3, oggi Zurigo-Eczacibasi Istanbul (Tur). Class.: Eczacibasi 6; Zurigo 5; Omsk 4; Wroclaw 0. Gir. E: Belgrado (Ser)-Nordmeccanica Piacenza 0-3, oggi Vakifbank Istanbul (Tur)-Cannes (Fra). Class.: Vakifbank 6; Cannes, Piacenza 4; Belgrado 1. Cev (16mi and.): Conegliano-Maribor (Slo) 3-0 (25-23, 25-13, 25-23). Challenge (16mi and.): Novara-Mulhouse (Fra) 3-0 (25-15, 25-18, 25-11).

TENNIS

Davis 2015 Kazaki-azzurri ad Astana E’ ufficiale: il 6-8 marzo 2015, il Kazakistan ospiterà l’Italia nel primo turno del Gruppo Mondiale di coppa Davis sul cemento indoor del National Tennis Center di Astana, dove ha disputato le ultime sette sfide casalinghe. Gli azzurri debuttano in trasferta per sorteggio, visto che fra le due nazioni non ci sono precedenti: il Kazakistan ha esordito nel 2011 nel Gruppo Mondiale (fino al 1995 giocavano per la Russia) e ha raggiunto tre quarti (2011, 2013 e 2014). Ad aprile, il Kazakistan ha fatto tremare la Svizzera campione di Coppa, di Federer e Wawrinka. Mentre il terzo punto elvetico contro l’Italia nei quarti di settembre è maturato prima. A oggi i titolari kazaki sono Andrey Golubev n. 62 Atp (si allena in Piemonte a Bra), Mikhail Kukushkin 73, Aleksandr Nedovyesov 99, Evgeny Korolev 551. La rosa di Davis azzurra consta di Fognini (20), Seppi (45), Bolelli (55) e Lorenzi (64). Intanto sono già 10 gli italiani in tabellone agli Australian Open dal 19 gennaio (4uomini e 6 donne).

● PIZZONI A SAN MARINO (m.c.) San Marino allunga il monte di lancio con Andrea Pizziconi, 23 anni, reduce da una stagione nel Nettuno 2, dopo le esperienza nelle Minors di Kansas City e a Parma. In Lazio torna invece il lanciatore Milvio Andreozzi. ● COLPO LESTER (r.r.) Il lanciatore Jon Lester (Boston-Oakland) va ai Chicago Cubs. Contratto da 155 milioni di dollari per 6 anni: il più alto nella storia della franchigia. Intanto Tony La Russa ha ufficializzato i sei anni (68.5 milioni) per il fuggiasco cubano Yasmany Tomas, esterno, e prevede per il team un effetto cubano come per Puig (Dodgers).

BEACH VOLLEY ●

WORLD TOUR (c.f.) Coppie azzurre già alla fase ad eliminazione diretta dell’Open di Mangaung (S. Af). Per Momoli-Giombini, finite in una pool con tutte atlete locali, nessun problema contro Abrahams-Peterson e WenholdJudith ed oggi la sfida per il 1° posto contro le più quotate SekhonyanaWilliams. Tra gli uomini, Caminati-Rossi, k.o. 2-0 all’esordio con KotsilianosZoupanis (Gre), si sono riscattati 2-0 con Naidoo-Stemmet (S. Af). Oggi match con Murauer-Schnetzer (Aut) e poi i sedicesimi.

NUOTO ●

FESTA ORSI Oggi Marco Orsi compie 24 anni: è il compleanno più felice per il neo vicecampione del mondo dei 50 sl, sul podio con Manaudou e Cielo,e poi fondamentale per il bronzo della 4x50 sl e autore di 45”3 lanciato nella 4x100 sl. ● DE MEMME E RANFAGNI (al.f.) A Livorno (25 m). Uomini: 400 sl Tarocchi 3’49”36; 1500 sl Verani 15’17”01; 100200 do Ranfagni 54”86, 1’59”35. Donne: 200-400 sl De Memme 1’59”72, 4’11”10 (Caponi 1’59”94, 4’11”47); 800 sl Caponi (’98) 8’31”38; 100 do Meloni 1’01”79; 50 ra S. Franceschi (’99) 32”75; 100 fa Fassone 1’01”18; 200 mx Toni 2’12”45. ● DANIMARCA CERCA COACH (al.f.) Dopo la partenza di Shannon Rollason, la nazionale danese (2 ori, 1 argento, 3 bronzi a Doha) cerca un nuovo direttore tecnico. Il timone è provvisoriamente in mano a Stefan Hansen e Nick Juba. ● INSOLITA LEDECKY (al.f.) L’olimpionica e iridata Katie Ledecky continua i test in vasca da 25 yard: fino a domenica a College Park (Usa), oltre alle prove di mezzofondo, disputerà anche i 50 sl e i 200 farfalla.

BOXE ●

RIGONDEAUX (r.g-r.r.) Il cubano Guillermo Rigondeaux (14), 34 anni, due ori olimpici e altrettanti mondiali nei dilettanti, ha accettato l’offerta di mezzo milione di dollari per mettere in palio le cinture Wba e Wbo supergallo il 31 dicembre a Tokyo (Gia) contro il locale Hisashi Amagasa (28-4-2).

PALLANUOTO ● WORLD LEAGUE Completata la seconda giornata. Gir. A: SlovacchiaGrecia 10-16, Ungheria-Romania 20-10. Grecia, Ungheria 6; Slovacchia, Romania 0. Gir. B: Spagna-Russia 11-14, Germania-Serbia 10-19. Class.: Serbia, Russia 6; Germania, Spagna 0.

CANOTTAGGIO ● VARESE CANDIDATA E’ ufficiale, Varese si è candidata all’organizzazione del Campionato del Mondo Assoluto 2019, che ha particolatre valenza in quanto sarà di qualificazione olimpica. Oltre a Varese, che l’anno prossimo ospiterà una tappa di Coppa del Mondo dopo aver organizzato nel 2014 il Mondiale UNder 23, si sono candidate Amburgo (Germania), Linz-Ottensheim (Austria) e Racice (Repubblica Ceca). Il Mondiale assoluto manca all’Italia dal 2003.

DOPING ●

WADA E RUSSIA Dopo l’inchiesta della Tv tedesca sul doping di stato in Russia, tramite una testimonianza di un ex componente della commissione medica della Iaaf (che sarebbe in possesso di due liste, relative al 20062008, nella quali figurano i nomi di 150 atleti sospettati di doping, fra cui atleti russi, marocchini, keniani, spagnoli e 4 italiani), la Wada ha deciso di vederci più chiaro. Il presidente dell’agenzia mondiale, Craig Reedie, ha promesso che l’ente «sarà determinato» e che prestò fornirà i dettagli dell’inchiesta.

HOCKEY GHIACCIO ●

CAMPIONATO (m.l.) Stasera penultimo di regular season che potrebbe essere decisivo per definire l’ultima al Master Round (ammesse le prime 6, le altre al playoff round). Programma. Ore 20.30: VipitenoValpellice (dir. RaiSport 2); CortinaEgna; Val Pusteria-Milano; CaldaroAppiano; Asiago-Renon; FassaGardena. Classifica: Asiago 45; Milano, Valpellice, Val Pusteria 43; Renon 40; Gardena 31; Cortina 26; Vipiteno 24; Appiano 23; Egna 19; Fassa 16; Caldaro 7.

HOCKEY PRATO ●

AZZURRE OK (g.l.g.) Terzo successo delle azzurre a Roma nel test contro l’India in vista della Coppa del Mondo: 2-1 in rimonta (Ronsisvalli e Lecchini).

IPPICA

Fabio Fognini, il n. 1 azzurro

saranno impegnati sulla pista piccola dell’Arcoveggio (inizio convegno ore 15.05). Tra i quindici al via, scegliamo Renzorosso Treb (15), Persiade Lans (13), Patria (11), Poesia d’Elite (10), Ruben Grif (8), Prinz del Vento (2). ● SI CORRE ANCHE: Tr. Palermo (14.40). Gl. Pisa (14.00).

IERI QUINTE’: 12-14-11-15-4 (e.lan.) A Torino (m. 1600 ) bella vittoria di Rufolina, al sesto successo in carriera, il terzo in coppia con Santo Mollo. 1 Rufolina ( S. Mollo), 2 Rilke Laumar, 3 Rupert, 4 Rinascita Ok, 5 Roxette Grif. Tot. 2,27; 1,41, 3,02, 2,71 (29,08). Quinte: n.v. Quarte: € 230,46. Tris: € 108,40. OGGI QUINTÈ A BOLOGNA (e.lan.) Invito sul doppio chilometro per cavalli di quattro e cinque anni, che

RUGBY TOLONE FERMA CASTRO COCKERILL: «DISGUSTATO» (e.sp.) Il Tolone ha sospeso per tre giorni Martin Castrogiovanni dopo l’apertura di un’inchiesta, da parte dell’Epcr, su ciò che il pilone ha detto domenica dopo la sconfitta dei rossoneri a Leicester. Salterà così lo scontro diretto di sabato. Ieri è arrivata la replica del d.s. degli inglesi Cockerill, pesantemente offeso da Castrogiovanni. «Sono disgustato. Deve pagare». Intanto Stade FrancaisNewcastle (Parisse e Furno a riposo) in Challenge Cup dà il via stasera alla quarta giornata di coppe. Tutte sabato le italiane: in Champions alle 16.15 Northampton-Benetton (inseriti nella lista dei 38 per l’Europa il pilone permit dal Petrarca Cosma Garfagnoli e il trequarti Ruggero Trevisan), in Challenge alle 15 Rovigo-Grenoble, alle 16 Zebre-Gloucester. ● VARSITY MATCH (i.m.) Oggi a Twickenham 133esima sfida OxfordCambridge (vittorie 57-61 e 14 pari). Il Varsity match nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale ricorderà i 55 giocatori caduti dei due atenei. ● ARBITRI SEI NAZIONI (i.m.) Decisi gli arbitri per il Sei Nazioni: ItaliaIrlanda Gauzere (Fra), Inghilterra-Italia Lacey (Irl), Scozia-Italia Clancy (Irl), Italia-Francia Doyle (Ing), Italia-Galles Pollock (Nzl). Nessun direttore di gara italiano, Marius Mitrea assistente in Francia-Galles e Inghilterra-Scozia.

SPORT INVERNALI ●

SNOWBOARD: CAREZZA SI FA Confermato il gigante parallelo a Carezza (Bz), prima tappa di Coppa del Mondo, già spostata da sabato a martedì: le temperature più basse permettono di sparare la neve. La Fis ha convertito il cross di Montafon (Aut) - iniziamente previsto per domenica scorsa e saltato per mancanza di neve - in due slalom paralleli, in programma il 18 e 19 dicembre.

VELA ●

PEDOTE PREMIATO (r.ra.) Giancarlo Pedote è stato premiato al Salone Nautico di Parigi per i risultati della stagione 2014. Il velista fiorentino ha vinto per il secondo anno consecutivo ( unico skipper finora ad esserci riuscito) il premio per il primo posto nella classifica mondiale della Classe Mini 6.50 e la medaglia di Champion de France Promotion Course au Large en Solitaire riservata al miglior «minista» per i risultati combinati di tre regate d’altura, quest’anno tutte vinte da Pedote.


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

casse, diano luogo a investimenti nelle zone ad economia più debole. Qui siamo ancora al di qua della discussione sul capo della Banca Centrale Europea Mario Draghi, se possa o no comprare titoli di Stati a man bassa, forse contro le regole anche lui. I tedeschi indicano l’esempio giapponese, dove stampare banconote e comprare debito pubblico non ha risolto niente, e infatti adesso andranno a votare anzitempo. Dall’altra parte, Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario, insiste con le politiche espansive, modello giapponese e americano e sembra essersi messa in rotta di collisione con la Merkel. Dico «sembra», perché questi qui tengono sempre conto del pubblico a cui si rivolgono. Juncker fa il duro sui giornali tedeschi, ma parla diversamente quando lo intervista il Corriere della Sera...

IL FATTO DEL GIORNO BILANCI IN ROSSO

Jean-Claude Juncker, 60 anni, presidente della Commissione europea e il premier Matteo Renzi, 39 ANSA

Perché la crisi greca è un segnale d’allarme da non sottovalutare? 1L’Europa rischia di doversi far carico del debito di Atene

Intanto Juncker minaccia l’Italia: «Senza riforme sarà punita»

di GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Le Borse ieri hanno respirato un po’, ma resta l’allarme per lo scossone che le vicende greche hanno dato l’altro giorno ai mercati. Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, trovandosi di fronte ai giornalisti tedeschi della Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha pensato bene di risfoderare i toni duri: «Se l’Italia e la Francia non procederanno con le riforme annunciate, si arriverà a un inasprimento delle pene della procedura sul

deficit». Ha poi aggiunto che in ogni caso, per qualunque decisione operativa, si deve aspettare marzo e solo allora valutare se intervenire o no con un’azione punitiva su di noi o sui francesi.

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Le posso dire che mi sembra un balletto senza fine, in cui le parti in causa trovano tutte le scuse per prendere tempo e sperare che qualcosa accada? Intanto, dalla crisi non si esce. Il problema è che nessuno sta alle regole, nemmeno i tedeschi, se si va a guardare bene. Non stanno alle regole i fran-

NOTIZIE TASCABILI I FUNERALI DEL CANTAUTORE

cesi, che viaggiano con un rapporto deficit/Pil superiore al 4,5% e hanno dichiarato ufficialmente di non voler far nulla per modificarlo. Noi saremmo in regola sul rapporto deficit/Pil, anche se c’eravamo impegnati a stare nel 2,6% e invece toccheremo il 3%. Ma abbiamo un debito spaventoso, che tende a crescere e che non si sa quando cominceremo ad abbattere. Sono fuori regola anche gli stessi tedeschi, perché gli accordi comunitari prevedono che surplus commerciali come quelli che hanno realizzato in questi anni e che hanno rimpinguato le loro

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La Lagarde si trova in Italia? Sì, l’abbiano vista alla Scala per il Fidelio e ieri, dopo l’Eurogruppo di Bruxelles, è andata a trovare il premier Matteo Renzi. L’Eurogruppo (ovvero i ministri delle Finanze dell’Eurozona) hanno elogiato Renzi e le sue idee, chiesto che alle parole seguano i fatti e che questi fatti servano soprattutto a ridurre il deficit strutturale. Dopo aver parlato con la Lagarde e aver sentito il suo elogio dell’espansione e della flessibilità, Renzi ha dichiarato: «Se perfino il Fmi, che non è esattamente una sezione del Partito Comunista a Washin-

LA CHIAVE

Anche la Francia ammette un rapporto tra deficit e Pil che non rispetta le regole Le banche non aiutano a lanciare la ripresa: sono scarsi i prestiti alle nostre imprese

gton, chiede all’Europa di investire sulla crescita, qualche domanda i partner Ue dovranno pure cominciare a farsela». Uno degli ostacoli più forti alla nostra crescita è però costituito dalle banche, come s’è capito ancora ieri.

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Perché c’è un problema con le banche? Non prestano i soldi alle imprese, cioè ne prestano in minima parte. La Banca d’Italia ieri ha fatto sapere che dei 26 miliardi di euro che la Banca Centrale ha concesso alle banche italiane, solo 8 sono andati a finanziamenti, mentre 18 sono stati usati per comprare altri Btp, in un giro vizioso pericolosissimo: le banche italiane detengono 414,3 miliardi di asset governativi, una cifra spropositata e non priva di pericoli.

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Mi spiega la storia della Grecia? In Grecia c’è la regola che il presidente della Repubblica deve essere eletto entro tre scrutini e, se non ci si riesce, il parlamento viene sciolto e si va a votare. Le elezioni presidenziali erano previste per marzo, ma il premier Antonis Samaras ha deciso di anticipare il voto a dicembre. Ed è questo che ha provocato il crollo dei mercati di martedì scorso e il precipizio della Borsa di Atene, che ha perso in un solo giorno il 12,5%.

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Come mai ad Atene c’è tanta paura delle elezioni? Perché tutti i sondaggi danno vincente la lista Syriza equivalente più o meno alla nostra Sinistra Ecologia e Libertà. Il capo di Syriza, il giovane e avvenente Alexis Tsipras, ha intenzione di rifiutare la politica di austerità imposta dalla Trojka nel momento in cui sono stati concessi alla Grecia tanti prestiti. Non solo: Tsipras esige che la Ue si faccia carico del debito greco liberando per sempre il suo Paese da quel pesante fardello. Forse è bene che qualcuno si metta a brutto muso contro i tedeschi. Però è anche vero che stiamo correndo sull’orlo di un precipizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL DURO RICHIAMO

Napolitano: «L’antipolitica è eversiva Basta degrado»

Giorgio Napolitano, 89 anni ANSA

L’

antipolitica è «la più grave delle patologie» con cui un Paese civile deve fare i conti. Non usa mezzi termini Giorgio Napolitano nel corso di un intervento all’Accademia dei Lincei. Il presidente della Repubblica si scaglia con durezza contro chi, parlamentari e giornalisti, coltiva l’idea del fallimento della politica, un filone che è degenerato in «patologia eversiva». «È necessaria – ha detto Napolitano – una larga mobilitazione collettiva per demistificare e mettere in crisi le posizioni distruttive ed eversive dell’antipolitica, anche in un’azione volta a riavvicinare i giovani alla politica». Parole che non sono piaciute al Movimento 5 Stelle: «Napolitano deve stare attento perché se no lo denunciamo per vilipendio» ha detto Beppe Grillo.

CASO ROMA Il presidente della Repubblica è anche intervenuto sulle vicende giudiziarie che vedono Roma al centro della scena: «La moralità di chi fa politica poggia sull’adesione profonda a valori, altrimenti l’esercizio di funzioni politiche può franare nella più miserevole compravendita di favori, nella scia di veri e propri circoli di affarismo e corruzione». Intanto ieri il sindaco di Roma Ignazio Marino ha consegnato al pm Pignatone alcuni documenti ritenuti utili alle indagini. La Finanza e alcuni funzionari dell’Anticorruzione hanno inoltre visitato gli uffici dell’Ama, società che si occupa delle gestione dei rifiuti, per acquisire la documentazione relativa ai rapporti tra la società e alcune cooperative.

NATI I GEMELLI REALI

IL GOVERNO BATTUTO IN COMMISSIONE

Monaco in festa Alberto e Charlene diventano genitori

Riforma del senato, doppio stop su emendamenti Sel e minoranza Pd

● Doppio lieto evento per la corona monegasca: i gemelli del principe Alberto e della moglie Charlene si chiamano Gabriella e Jacques e sono nati ieri rispettivamente alle 17.04 e alle 17.06 all’Ospedale Princesse Grace di Monaco. «Il principe Jacques - precisa la casa reale in una nota - è l’erede al trono».

Il ministro Maria Elena Boschi ANSA

● Si complica il cammino delle riforme, con il governo che va sotto in commissione alla Camera grazie al contributo della minoranza del Pd. In commissione Affari costituzionali: Sel, minoranza Pd e scontenti di Forza Italia hanno formato un blocco per far passare due emendamenti che cancellano dal Senato che verrà ogni presenza di senatori di nomina del Quirinale. Due scivoloni che hanno creato qualche malumore in casa Pd: «Vedremo se l’Aula confermerà la modifica» ha commentato il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Durissima la replica del premier Matteo Renzi, commentando l’inciampo in sede di commissione: «Pensano di intimidirci, ma non mi conoscono: credono di mandarci sotto per far vedere che esistono, anche a costo di votare con Grillo e Salvini», ha detto.

COSCA ATTIVA DAL 2008 LA RACCOLTA FIRME

TRAGEDIA A RAPALLO

Mango, folla per l’ultimo saluto Mogol: «Ora sarà rivalutato»

Blitz a Perugia Grillo lancia anti-‘ndrangheta: il referendum 61 in manette contro l’euro

Uccide la moglie e si lancia nel vuoto con il figlioletto

● Centinaia di persone hanno testimoniato la propria vicinanza alla famiglia di Giuseppe Mango, il cantautore stroncato da un infarto domenica scorsa a Policoro durante un concerto. Ed è nella cattedrale di Lagonegro, il paese della provincia di Potenza dove era nato e vissuto, che ieri mattina si sono celebrati i suoi funerali. Tra concittadini e fan del cantautore lucano, anche molti volti noti del mondo della musica, dai membri della Pfm Franco Mussida e Franz Di Cioccio fino a Mogol, che aveva scritto insieme a Mango alcune delle più note canzoni del suo repertorio. «Mango era un uomo generoso ma non è stato molto considerato in vita. Come tutti i gradi artisti sarà apprezzato ora che non c’è più», ha detto il paroliere.

● Anche Perugia infettata dalla ‘ndrangheta: un’inchiesta ha portato all’arresto di 61 persone in 12 province e in Germania (tra loro calabresi, egiziani e albanesi). Sequestrati beni per 30 milioni. Un’associazione per delinquere dedita, dal 2008, a estorsioni, usura, truffe, narcotraffico e prostituzione e che investiva nel fotovoltaico.

● Tragedia familiare ieri pomeriggio a Rapallo, in provincia di Genova. Alessio Loddo, 37 anni, ha ucciso la moglie Gisella Mazzoni a coltellate, poi si è gettato dalla finestra dell‘abitazione al 5° piano insieme al figlio di un anno. La coppia si stava separando e l’uomo in passato era stato denunciato per maltrattamenti da altre donne.

L’addio di Lagonegro a Mango, morto domenica scorsa a 60 anni ANSA

● Abbandonare l’euro «è la nostra unica via di uscita, si può fare» e «le paure sono ingiustificate». Così i Cinquestelle Barbara Lezzi, Giorgio Sorial, Laura Castelli e Alberto Airola, insieme a Beppe Grillo, hanno dato ieri il via alla campagna per la raccolta firme per il referendum sull’euro. «Anche una parte del Pd è a favore

Beppe Grillo, 66 anni LAPRESSE dell’uscita dalla moneta unica», ha detto Grillo, che si è espresso a favore del commissariamento del Comune di Roma e contro la Lega: «È stata messa lì per toglierci di mezzo. Ha rubato ed è stata otto anni al governo».


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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Voleva stuprarla La prof si è difesa ed è stata uccisa 1Ritrovato in Ciociaria il corpo della 57enne di Sora

Confessa muratore: «Picchiata e colpita con un sasso» Elisabetta Esposito

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uello che spaventa, ascoltando storie come quella di Gilberta Palleschi, è l’idea della paura. Quanta paura deve avere avuto questa professoressa di inglese di Sora (Frosinone) quando è stata picchiata, quando hanno tentato di stuprarla, quando ha capito che le stavano portando via la vita? La ricostruzione dell’omicidio di questa signora di 57 anni, scomparsa quaranta giorni fa e ritrovata senza vita ieri a Campoli Appennino, è agghiacciante. Gli inquirenti ci sono arrivati dopo aver fermato l’assassino, Alberto Palleschi (ma non sono parenti, è solo una tragica casualità), un muratore disoccupato di 43 anni originario di Sora, già arrestato 5 anni fa per violenza sessuale. Dopo due ore di interrogatorio ha confessato l’omicidio e indicato il luogo in cui aveva nascosto il corpo. Ieri mattina la professoressa, nota nella comunità ciociara soprattutto per il suo impegno con l’Unicef, è stata trovata, completamente nuda, in un dirupo località Carpello, piccolo comune in provincia di Frosinone, non troppo distante da San Martino, a Broccostella, il luogo in cui si erano perse le sue tracce il primo novembre. La famiglia aveva lanciato appelli ogni giorno, le ricerche non si erano mai interrotte. Ieri la tragica svolta. ABUSI L’uomo è ora accusato di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere. Secondo il pm Beatrice Siravo, il muratore ha aggredito la professoressa mentre faceva jogging e ha tentato di violentarla. La donna ha

Gilberta Palleschi, la prof uccisa nel Frusinate: aveva 57 anni ANSA

RL’uomo è accusato

anche di vilipendio di cadavere: ha cercato di abusare di lei dopo la morte

reagito e lui ha scatenato contro di lei la sua furia, tirandole più volte pugni e calci alla testa. Mentre era ancora viva, l’ha caricata su un’auto e l’ha portata nel posto in cui è stata trovata ieri. Qui l’ha finita colpendola con una pietra alla testa. Il giorno dopo il delitto l’uomo è tornato lì e ha tentato una nuova violenza sessuale sul corpo di Gilberta. I carabinieri avrebbero individuato il muratore grazie alla testimonianza di una donna che lo aveva notato mentre caricava il cadavere

nell’auto. Gli inquirenti erano sulle sue tracce da tempo. UNA VITA PER I BIMBI Una morte atroce, dunque, che ha scosso tutta la città di Sora: «È una vicenda terribile. C’è grande dolore», ha detto il sindaco Ernesto Tersigni. Anche perché, come si diceva, la professoressa Palleschi era molto nota: «Era una delle nostre volontarie più attive e appassionate — ha raccontato il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera — ha dedicato tutta la sua vita ai bambini. Ora vogliamo ricordare il suo sorriso, il suo entusiasmo, il suo impegno». Gilberta, volontaria dal 1991, era segretaria regionale dell’Unicef Lazio. Era forte, ha sempre lottato, pure quel primo novembre. Forse anche contro la paura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MEDIO ORIENTE

Ministro palestinese morto negli scontri con i soldati israeliani 1Sale la tensione:

Abu Ein soffocato dai lacrimogeni. L’Anp valuta ritorsioni: «Tutte le opzioni sono aperte»

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ale ancora la tensione tra Israele e Palestina, dopo la morte del ministro dell’Anp Ziad Abu Ein, avvenuta ieri nell’ospedale di Ramallah dove era stato portato in seguito agli scontri con i soldati dello Stata ebraico durante una manifestazione in Cisgiordania. Secondo testimoni sarebbe stato colpito alla testa con elmetti e manganelli e sarebbe svenuto dopo aver inalato gas lacrimogeni. L’esercito israeliano, che sull’episodio ha aperto un’inchiesta e ha proposto all’Anp di costituire un team congiunto per le indagini, si è difeso par-

A sinistra, Ziad Abu Ein AFP

lando di un infarto, di un incidente per il quale il ministro della Difesa, Moshe Yaalon, ha espresso «rammarico». Ma il presidente palestinese Abu Mazen ha già annunciato che adesso «sono aperte tutte le opzioni»: in una riunione d’emergenza saranno infatti valutate

eventuali azioni di ritorsione nei confronti di Israele. Più duro ovviamente il movimento di Hamas che ha già chiesto all’Anp di porre fine alla cooperazione con lo Stato ebraico in materia di sicurezza e ha invitato «tutti i palestinesi a riunire le forze per resistere alla criminale occupazione sionista». Ziad Abu Ein, 55 anni e 4 figli, era da un mese il capo del Comitato dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) per le colonie e il cosiddetto muro dell’apartheid, che divide la Cisgiordania da Israele. REAZIONI La notizia ha fatto discutere tutte le potenze internazionali. Ieri Federica Mogherini, Alto rappresentante della Ue per gli affari esteri, ha definito «estremamente preoccupanti» le notizie «sull’uso eccessivo della forza» da parte israeliana e ha chiesto una «immediata inchiesta indipendente» per accertare i fatti. Fonti diplomatiche rivelano pure che entro gennaio potrebbe essere votata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu la bozza di risoluzione palestinese che chiede la fine dell’occupazione israeliana in Cisgiordania entro il 2016.

OGGI L’INTERROGATORIO

Loris, la madre al marito: «Non lasciarmi» ● Continua a professarsi innocente e chiede aiuto perché, se c’è qualcuno che ha visto, si faccia avanti. È per bocca del suo legale - che l’ha incontrata ieri - che parla Veronica Panarello, la donna rinchiusa da due giorni nel carcere di Catania con l’accusa di aver ucciso il figlio Loris, di 8 anni. «Noi faremo le nostre indagini - ha detto Francesco Villardita, l’avvocato che difende la donna - ma dobbiamo necessariamente trovare qualcuno che parli. E quindi lancio un appello: se qualcuno sa, se qualcuno è in condizioni di testimoniare, io sono a disposizione». La Panarello è «prostrata» e «determinata ad andare avanti», dice Villardita. Intende partecipare ai funerali del figlio e lancia un appello al marito Davide: «Non mi abbandonare, sono innocente». Ma oltre alla famiglia di origine (la madre di Veronica l’aveva descritta come violenta fin da bambina) anche il marito scarica la Panarello. «Chi ha ucciso mio figlio deve pagare» ha detto Davide Stival, padre di Loris. Ieri intanto è emerso un nuovo elemento. Si tratta di un video acquisito dagli investigatori nel quale si vede l’auto della donna entrare nel garage della palazzina dove la famiglia Stival vive, la mattina in cui il bimbo scompare. Fatto inusuale perché, come ha confermato il marito, la donna parcheggiava sempre l’auto in strada. Sul fronte processuale, oggi il Gip interrogherà Veronica Panarello e deciderà se convalidare il fermo oppure scarcerarla.

Veronica Panarello ANSA

IL RICONOSCIMENTO

Gli eroi anti-Ebola «Time» li elegge persone dell’anno 1Il settimanale Usa

dedica la copertina a medici e volontari E in Italia, intanto, nasce un nuovo test Francesco Rizzo

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heik Umar Khan, 39 anni, morto a fine luglio dopo aver curato file di malati in Sierra Leone (dove, nel 2010, si contavano solo 2 medici ogni 100 mila persone). O il suo colle- Barack Obama con Nina Pham, ga siciliano che lavorava l’infermiera americana guarita AFP sempre in Sierra Leone per Emergency e che oggi, rico- ORFANI La più drammatica epiverato a Roma, mostra alcu- demia di Ebola della storia è ni miglioramenti. Oppure esplosa circa un anno fa nella Nick Owen, 27 anni, addetto Guinea sud-orientale e finora stampa di Medici senza fron- ha causato 6.388 vittime su un tiere: sano come un pesce, totale di 17.942 (dati Oms): olha fatto da cavia, facendosi tre 300 gli operatori sanitari iniettare un vaccino per stu- che hanno perso la vita. Secondiare come l’organismo svi- do le organizzazioni umanitaluppa le dovute difese. È de- rie, circa 5 milioni di bambini dicata a uomini sono stati colpiti e donne come “indirettamente” loro la copertina dalle conseguenze del settimanale dell’epidemia. Usa Time, che «L’unica via per vinogni anno scecere la malattia è glie la figurastare sui luoghi dosimbolo dei 12 ve colpisce, per cumesi precedenrare i malati e proti. Un onore riteggere i sani — servato, in pascommenta Cecilia sato, a Gandhi, Strada, presidente Mandela, Zucdi Emergency (che kerberg e Bergo- La copertina di Time ANSA in Sierra Leone ha glio e che, per il aperto un centro 2014, spetta proprio agli con 110 operatori di 4 Paesi) — «Ebola fighters», i “soldati” La copertina di Time è il giusto che combattono il virus. tributo a chi si sta dando da fa«Ebola è una guerra e un mo- re». Intanto due aziende (StMinito — scrive Time — e il si- croelectronics e Clonit) e stema sanitario globale non l’ospedale Spallanzani hanno possiede neanche lontana- messo a punto, in poche settimente la forza necessaria a mane, un dispositivo portatile proteggerci». Eppure, al di di analisi genetica che in meno fuori dall’Africa Occidenta- di 75 minuti consente di identile, possiamo «dormire tran- ficare la presenza del virus Eboquilli» proprio grazie agli la. Il sistema può essere tarato «instancabili gesti di corag- per molti altri virus. La scelta di gio e pietà di un gruppo di Time è dedicata anche a loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA uomini e di donne».

Immigrazione: nel 2014 record di vittime in mare ● Sono spaventosi i numeri diffusi ieri dall’agenzia Onu per i rifugiati sull’emergenza immigrati nel Mar Mediterraneo. Da gennaio a oggi hanno infatti perso la vita, durante questa terribile traversata, almeno 3.419 migranti. Il Mediterraneo è diventata così «la strada più mortale del mondo». Colpa soprattutto della precarietà di quei barconi, sempre sovraccarichi e privi dei servizi minimi per rendere accettabile un viaggio tanto lungo, a partire dai salvagenti che non sono mai presenti. Eppure c’è sempre più gente che parte. Dall’inizio dell’anno, vista la quantità di conflitti in corso, sono stati oltre 207 mila i migranti che hanno tentato di attraversare il Mediterraneo (l’80% delle partenze avvengono dalla costa libica verso l’Italia e Malta), cifra quasi tre volte superiore al precedente record del 2011, quando 70 mila migranti erano fuggiti dai loro Paesi durante la «primavera araba».

MALALA, IL NOBEL PIÙ GIOVANE ● Una musulmana e un indù, mondi vicini e distanti uniti dal Premio Nobel per la Pace. Quello assegnato a Oslo alla 17enne pakistana Malala Yousafzai, nota per le sue campagne per il diritto allo studio delle bambine (e Nobel più giovane della storia, nella foto Getty con Thorbjorn Jagland, presidente del Comitato norvegese del premio) e Kailash Satyarthi, attivista indiano contro lo sfruttamento dei minori. «Combatterò finché l’ultimo bambino al mondo riceverà istruzione», ha detto Malala. La cerimonia è stata interrotta da un giovane con la bandiera del Messico, forse una protesta per gli studenti uccisi dai narcos.


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GIOVEDĂŒ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I giochi sono 2.0 Gli Amiibo sfidano Skylanders & Co. In palio c’è Natale 1Il mercato delle ÂŤstatuetteÂť che interagiscono

con i videogame si accende. Ecco anche Nintendo Massimo Arcidiacono

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Da sinistra a destra l’Infinity di Hulk: la statuina piĂš richiesta della “squadraâ€? Disney; l’Amiibo Nintendo di Super Mario e lo Skylanders natalizio Winterfest Lob-Star. Costano rispettivamente 12,90, 14,90 e 17,90 euro

opo Skylanders e Infinity, ecco gli Amiibo di Nintendo: hanno solo dieci giorni di vita, ma sono giĂ belli vispi. Gli ultimi saranno i primi, dicono. Stavolta la parabola evangelica potrebbe non realizzarsi. E, peraltro, potrebbe non essere cosĂŹ grave. L’importante per la casa giapponese e i suoi giocattoli 2.0, infatti, sarĂ esserci e partecipare alla festa. Il settore dei toys-to-life, i giochi che prendono vita, negli Stati Uniti è cresciuto del 22% nell’ultimo anno e sarĂ la gallina dalle uova d’oro anche questo Natale. ÂŤEntra un terzo player — ha spiegato al New York Times Liam Callahan, analista dell’industria dei giochi di Npd, — con una scuderia di personaggi iconici che possono allargare il mercato a un consumatore leggermente piĂš vecchioÂť. La prima a credere

nei pupazzetti dalla doppia anima, fisica e digitale, capaci di dialogare con i videogame e di prendere vita sul televisore di casa, fu l’americana Activision. Nell’ottobre 2011 comparvero i primi Skylanders, con un microchip all’interno e basati sulla tecnologia Rfid. In tre anni hanno fruttato piĂš di due miliardi di dollari (con cento milioni di pezzi venduti nei soli Usa) e i personaggi sono ormai quasi 200. Un numero in continua crescita. Qualcosa di simile ai “primordialiâ€? e italianissimi Gormi-

22%

â—? La crescita del settore dei toys-to-life, i giocattoli che prendono vita, nel solo 2014

ti, con i bimbi intenti a collezionare e scambiare; i grandi a mettere mano al portafoglio. BOOM MILIARDARIO Il titolo Activision Blizzard nel 2011 quotava a Wall Street a meno di 12 dollari, oggi viaggia sui 21. Basterebbe questo a capire perchĂŠ, nell’estate 2013, anche Disney si sia lanciata nel settore con Infinity: una piattaforma simile, al limite del plagio (sebbene in California si lavorasse all’idea dal 2009), ma forte della potenza evocativa di personaggi come Paperino o Topolino. Un successo, anche stavolta, con 500 milioni di dollari incassati in quattro mesi. Ora tocca a Nintendo invadere il mercato: i primi dodici Amiibo sono giĂ in campo, guidati da Super Mario, altri sei arrivano il 19 dicembre. A febbraio saranno in 30. I giapponesi confidano nell’autosufficienza delle proprie statuine dotate di sensore Nfc: basta avvicinarle alla console per sbloccare i contenuti extra di un gioco, senza necessitĂ di comprare prima costosi “Portaliâ€? o “Starter packâ€?. ÂŤĂˆ una piattaforma strategica — spiega e spera Andrea Persegati, il numero uno italiano —. Ci consentirĂ sinergie tra fisso e portatileÂť. Cioè tra la delusione Wii U e la sempreverde DS. Activision e Disney non stanno a guardare: la prima ha lanciato la terza generazione, gli Skylanders Trap Team, dove i cattivi hanno la voce (grazie a un altoparlante), l’altra ha rinforzato la squadra con una ventina di Supereroi Marvel e con i protagonisti del blockbuster natalizio Big Hero 6. Mattel, Lego e Hasbro alleata agli Angry Birds, si faranno sentire presto. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL TALENT DEI RECORD

L’ISS NEI NOSTRI CIELI

C’è Samantha sopra l’Italia E si vede cosĂŹ

Ăˆ ÂŤX FactorÂť day tra duetti, Guetta ed effetti speciali 1Stasera la finalissima in diretta

da Milano: super ospiti il dj francese e i Saint Motel. Favorito Lorenzo

Samantha Cristoforetti AFP â—? Domani tra le 17.16 e le 17.19 ma pure sabato da molti punti del Paese. Poi domenica sulla Pianura Padana e a Napoli, il 18 e 19 dicembre a Roma. La Stazione Spaziale Internazionale (Iss) su cui viaggia l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, sarĂ visibile in Italia in numerose occasioni durante il mese di dicembre. Le date e gli orari, cittĂ per cittĂ , sono sul sito Internet degli Astrofili italiani (divulgazione.uai.it). Uno dei quali, Paolo Volpini, ha scattato una delle prime foto della Stazione, che appare come una lunga linea luminosa nel cielo, perchĂŠ ÂŤper poterla riprendere con una normale macchina fotografica è necessario un lungo tempo di posaÂť, spiega Volpini. ÂŤA occhio nudo è come vedere un satellite particolarmente brillante, a causa degli enormi pannelli solari che riflettono la luce come uno specchio nello spazioÂť. Gli esperti consigliano di immortalare l’Iss programmando la macchina cosĂŹ da avere un’alta sensibilitĂ e collocandola su un cavalletto, in modo da avere un tempo di posa fra 10 e 30 secondi. Intanto, la nostra astronauta ha spiegato che sulla Stazione viene riciclata anche l’urina che, grazie a un’attrezzatura chiamata Urine Processing Assembly o UPA, diventa acqua potabile. ÂŤSembra disgustoso? — ha spiegato lei — Semplicemente, sulla Terra, non siamo abituati a pensare alla storia precedente delle molecole d’acqua nella nostra bevanda: non avrebbe molto senso, vero?Âť.

I quattro finalisti di ÂŤX FactorÂť: da sinistra Mario, Lorenzo Fragola, Ilaria e Madh

Stefania Angelini MILANO

C’

è chi si chiede chi sarĂ il vincitore dell’ottava edizione di X Factor e chi, invece, è curioso di sapere se il capriccioso Morgan farĂ ancora parte della squadra il prossimo anno. Alla vigilia della finalissima del talent dei record (quasi 1,2 milioni di spettatori medi e oltre 2 milioni di tweet totalizzati), i bookmaker danno per favorito Lorenzo, l’idolo delle teenager. Il 19enne catanese della scuderia di Fedez giĂ guarda al dopo X Factor: ÂŤQuesto è un grande trampolino di lancio: fuori di qui non abbiamo certezze ma spero che ognuno di noi intraprenda un percorso validoÂť. Anche gli altri tre finalisti con una gran voglia di fare della musica il loro mestiere. Come la giovanissima Ilaria (la toscana della squadra della Cabello), Madh, l’autodidatta sardo che scrive brani in inglese (sempre in gara con Fedez) e infine Mario, anche lui sardo, capitanato da Mika. A bocca asciutta quindi Morgan, che quest’anno non ha nessuno in finale. E se Simon Cowell (la mente del talent) definisce l’artista luciferino ÂŤun tesoro nazionaleÂť, la produzione non si sbilancia sul suo ritorno da giudice. Staremo a vedere. Intanto, però, di sicuro ci sono gli ospiti dello show di stasera (trasmesso in diretta dal Forum di Assago su Sky Uno Hd e Cielo, dalle 21.10): David Guetta e i Saint Motel. Oltre agli italiani che duetteranno con i concorrenti: Tiziano Ferro, Gianna Nannini, Arisa e Malika Ayane. In un palco supertecnologico da 1600 metri quadri sono molte le sorprese attese, come la performance del conduttore, Alessandro Cattelan, impegnato in un’acrobatica coreografia stile Anni 60. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

DOVE GLI ANIMALI SONO PREZIOSI. ELETTA CATENA PET DELL’ANNO!

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

8

5,5

7

7

7,5

6

Le cose nel lavoro si incastrano proficuamente per tutti voi, grazie anche a intuito e creativitĂ . Siete pure scattanti e fornicanti. Meglio di cosĂŹ...

Oggi la Luna v’impedisce forse di esprimervi. E sembra portare rogne in casa. Ci vuole furbizia. E magari un cicinÏn di fornicazione, sempre tonificante.

I ritmi odierni appaiono piacevoli, con viaggi, colloqui e lavoro che vi appagano. Ma l’amore è una pallissima e il suino inside you un cicinĂŹn truzzo.

Con un po’ di faccia di glutei ottenete benefici economici. Il lavoro premia, le irruzioni in area sudombelicale riescono bene. Goleador suini, siete. Bravi!

Bene il lavoro, oggi, con soddisfazioni, incassi, consensi. Questi ultimi estesi anche alla vostra ars fornicatoria. Ma siete un po’ una palla: smile! Manca poco a Natale...

Siete stanchi. E forse un po’ lagnosi. State su: tutto può andare solo che bene, oggi, perchĂŠ Venere v’ama. C’è pure una fresh suin explosion nell’aere.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

7+

5,5

7,5

7

5,5

6,5

Luna a favore del lavoro e del denaro (vostri). Bene anche colloqui, vita sociale, p.r. viaggi. Sudombelico skizoide: ora riottoso, ora disponibilissimo.

Lavoro e famiglia vi fanno gli zebedei grossi come panettoni magnum. Nessun dramma, seguite uno schema lucido. Fornicazione un cicinĂŹn penosa.

Il morale sale, specie perchĂŠ viaggi, p.r. con persone lontane, lavoro e studi vanno alla grande, grazie anche alla fortuna. Ciclone suino in atto.

Strategia e istrionismo giovano al lavoro. Che potrebbe pure arrivare se lo state cercando. Input economici golosi, slancio ormonale continuativo.

Tutti gli abitanti del mondo sembrano volervi intarsiare a caldo gli zebedei, oggi. Ignorateli. Lavorate. Non reagite. E fornicate, perchĂŠ un tantino aiuta.

Accuratezza e low profile vi fanno vincere nel lavoro. Il vigore fisico, però, cala. E il sudombelico pare restar inoperoso. Urge uno scatto d’orgoglio.

LO SPORT IN TV

ÂŤLEYTON ORIENTÂť

LA VENTURA CERCA NUOVI GOLEADOR Simona Ventura torna a occuparsi di calcio con Leyton Orient, il talent show di Agon Channel (canale 33 del Digitale Terrestre). Undici giovani speranze del calcio italiano si contende una maglia della prima squadra dei londinesi del Leyton Orient, in un’avventura commentata da ex calciatori come Berti e Galante. Le telecamere li seguono in campo e fuori. DA VEDERE: LEYTON ORIENT, OGGI ALLE 20.50

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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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