@ presenta il primo manifesto ideologico del
SOVRAREALISMO
acid house ... quando la tua amata casa iniziera a parlare male di te...
pièce teatrale di oggetti parlanti in due atti scritta da
luca bolognese e silvia scuffi abati
con il patrocinio di LILA TOSCANA lega italiana per la lotta contro l’aids
@ studio di architettura G@UT
luca bolognese + silvia scuffi abati + cristina lombardi + lydia aurora padula + maria letizia rossi graphic design
studio di architettura G@UT • firenze scenografia
studio di architettura G@UT • firenze ufficio stampa e comunicazione integrata
verba inedita • milano francesca gatto + cristina novati design research consulting
paolo savoia • torino regia
andrea bruno savelli luci
roberto cafaggini doppiatori
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studio diapason • settimello fi enrico belluomini © 2006
studio di architettura G@UT • firenze stampa
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@ presenta il primo manifesto ideologico del
SOVRAREALISMO
acid house
..... quando la tua amata casa iniziera a parlare male di te..... pièce teatrale di oggetti parlanti in due atti scritta da
luca bolognese e silvia scuffi abati protagonisti gli arredi e i complementi d’arredo forniti da
14 ORA ITALIANA ACQUAFER AXA BAGNO & ASSOCIATI GERVASONI IL PARALUME MARINA MECHINI ROBERTO VENTURA con la partecipazione di ALT SERVICE CONTROL EMOZIONI OLFATTIVE GIANNI DI MARIO ILVE NAP TENDE E ARREDI con il patrocinio di
LILA TOSCANA LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS
sovra..... sov ra ..... sovra ..... Lo studio di architettura G@UT mette in scena il design. Aziende leaders del settore del complemento d’arredo, insieme a aziende legate alla moda presentano i loro prodotti selezionati dallo Studio stesso e li fanno diventare i protagonisti di una pièce teatrale ideata e scritta sempre dallo studio di architettura G@UT. “Acid house” ovvero “Casa Acida” è il titolo della commedia e prende spunto da un genere musicale molto in auge negli anni ottanta nelle discoteche di tutta Europa. Musica bistrattata ed osteggiata da chi fa della vera musica suonata; nonostante i denigratori l’ “acid house” rappresenta indubitabilmente la base della musica elettronica “dance” dei giorni nostri. Richiamarsi ad un genere musicale, per noi non è altro che un pretesto per introdurre un tema che ci sta molto a cuore: stravolgere i consueti parametri lessicali della comunicazione; mischiare le carte della rappresentazione spaziale con quelle della rappresentazione letteraria; una sorta di “melting pot” culturale dove stili letterari e iconografie artistiche si inerpicano in nuove strade comunicative. Proprio la concettualizzazione di questi temi ci suggerisce un’idea di marketing aziendale diverso: e così che la nostra “Casa acida”, apparentemente un piacevole ambiente asettico minimalista, dove andare a riposare le propria membra esauste, focolare domestico del terzo millennio, allo stesso tempo nel profondo io-oggetto si porta un pesante carico, il fardello dello stress metropolitano tipico degli umani; cartina di torna sole delle contraddizioni filosofiche e non, degli esseri viventi. In quest’ottica stravolta la nostra “Casa”, dietro questo candore idilliaco e questa bellezza appariscente, rivela una natura diversa, fatta di acidità e ipercriticismo nei confronti della razza umana; gli oggetti si animano e pensano, esprimono giudizi; non più, perciò, oggetti pensati da mirabolanti e illuminati designers, ma oggetti pensanti con propria personalità e perché no con un po’ di quella mirabolante e illuminata personalità dei loro insigni autori. Crediamo fortemente, e lo studio di architettura G@UT opera in questo senso da un paio di anni, che il design minimalista, ormai sia giunto agli epiloghi, perché privo di quid intellettuale, e riteniamo che ogni forma espressiva artistica dalla musica alla letteratura, dalla pittura alla scultura, dal design all’architettura, debba contaminarsi senza alcuna paura di contrarre malattie, anzi sperimentando nuove strade creative, sviluppando anticorpi rafforzati da questa contaminazione. Questo concetto si riassume per noi nella parola sovrarealtà. Riteniamo che proprio il sovrarealismo sia la risposta concreta ad una realtà impazzita e vorticosa; la risposta ad un marketing strutturato che non vorrebbe lasciare niente al caso. Per noi è proprio il caso che muta gli andamenti comunicativi della nostra epoca così caotica, ma altrettanto creativa, priva di schematismi teorici e intellettuali. “Sovrarealismo” non come rigida corrente di pensiero strutturata e per questo limitante per la progettazione, ma anzi spinta propulsiva alla libertà concettuale: “Sovrarealismo” da non confondersi con surrealismo; non ci troviamo di fronte ad un dejavu. Pur essendo stati e continuando ad essere estimatori di personaggi che hanno fatto del surreale il loro vessillo quali nelle arti figurative J. Mirò, M. Ernst, S. Dalì, G. De Chirico, R. Magritte, o
personaggi letterari che hanno attinto alla loro immaginazione con totale libertà da Italo Calvino a scrittori più attuali quali Stefano Benni, noi ci siamo permessi il lusso di cambiarne leggermente la parola; abbiamo definito il nostro modus operandi “sovrareale”; abbiamo fatto questo non per creare una corrente, ma solo per rendere palpabile il nostro progettare. Per questo, il nostro “sovrarealismo” è un concetto assai meno filosofico di quello pubblicato da André Breton nel "Manifeste surréaliste” (1924); lo definiremmo piuttosto un luogo/logo commerciale identificativo dentro al quale si muove l’universo progettuale. Sovrarealismo termine da noi coniato per sottolineare un doveroso cambiamento rispetto a un minimalismo asettico, ormai figlio dell’altro millennio. Preferiamo pensare a un sovrarealtà che si muove all’interno di un flusso eracliteo di tempi che cambiano a ritmi di Playstation e Ipod sempre più capienti e telefonia all’impazzo. Ci piace immaginare, e qui ci riallacciamo alla nostra pièce, l’esistenza di un limbo sopra la realtà dove cose, oggetti ed esseri umani passano il tempo a scambiarsi le proprie abilità e le proprie nevrosi. Il sovrarealismo si diletta in cambi di soggetti repentini, ed è per questo, a nostro avviso, il sale della vita. Per questo riteniamo che il sovrareale continui idealmente la storia creativa del surreale, pur cambiando in continuazione soggetto e complemento. Internet stessa per noi è un esempio di sovrarealismo, è il sovrareale avanzato, la strada immaginifica di una rete fatta di negatività e positività. E’ in questo contesto che si muove la nostra progettazione che definiremo “Funky” ( il ritmo propulsivo di corpi sudati che ballano, che si lasciano andare al flusso delle note); il nostro modo di pensare il design all’interno di questa sovrarealtà; “Funky” parola presa a prestito, anche questa, da un genere musicale; musica letteratura, design, comunicazione visiva, un continum di idee senza sosta. In conclusione riteniamo che il “Funky” sia una strada progettuale percorribile all’interno di quella da noi definita sovrarealtà, e che rappresenti il lato commerciale del sovrareale, che sia la risposta intellettuale al business, che sia il nuovo trend comunicativo: ogni azienda dovrebbe possedere nelle sue cantine più recondite, lontano dalla vista di curiosi delle vere e proprie botti di decantazione dei pensieri, quelli irrazionali e quelli razionali; dalla loro coesione non potranno altro che nascere prodotti o nuove proposte che sapranno convivere ma soprattutto stravolgere le regole ferree dell’immagine pulita e patinata del bel prodotto, ereditata dal vecchio millennio. Ogni azienda, a nostro avviso, deve avere ben presente l’esistenza di una visione poetica in ogni suo pragmatico incedere temporale. Tornando alla nostra pièce teatrale con questa ben chiara visione abbiamo provato a immaginarsi dei belli oggetti di appartamento in un lussuoso loft con vista sui tetti di Firenze o di qualsiasi altra bella città italiana che, pur essendo rivestiti di quest’aurea di palpabile bellezza esteriore, finiscono per essere loro stessi dei giudici alquanto approssimativi e sommari, caricati negativamente dalle percezioni umane assorbite durante il giorno. Prodotti trattati come star dello spettacolo. Riallacciandosi, perciò, alle teorizzazione sopra esposte potremo toccare con mano quanto un evento sovrareale possa comunicare con forza e imporsi in una contesto ormai abituato ad ogni genere di stimolazione reale.
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luca bolognese + silvia scuffi abati
a a a a t l a e r
La Lila Toscana è stata costituita nel 1990, con proprio statuto e struttura organizzativa, dal 1999 da associazione si è trasformata in O.N.L.U.S. Fa parte della Federazione Nazionale LILA che comprende oltre 20 sedi in tutta Italia La sede nazionale, è organizzata con aree di servizio finalizzate alla ricerca sulle terapie, sui comportamenti, sull'assistenza, e sulla prevenzione. La sede nazionale opera per uno sviluppo delle politiche sociosanitarie e per la crescita delle sedi che operano territorialmente. Aderisce alla Lila nazionale un Centro Studi che si occupa di ricerca intervento anche in campo internazionale.La Lila promuove e difende il diritto alla salute, si impegna per affermare principi e relazioni di solidarietà, lotta contro ogni forma di violazione dei diritti umani, civili e di cittadinanza delle persone sieropositive o malate di Aids, anche costruendo servizi di integrazione umana e sociale. La Lila collabora con altre associazioni non governative italiane ed europee, con le principali istituzioni nazionali: Ministero della Sanità, Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per gli Affari Sociali, Istituto Superiore di Sanità. Lila collabora da diversi anni con la Comunità Europea e con IOM - International Organization of Migration. La LILA Toscana è riconosciuta dalla Regione Toscana, ed iscritta all'albo del volontariato. Vi lavorano fianco a fianco persone sieropositive e non, volontari e professionisti, mossi dal comune impegno per la difesa del diritto alla salute, per affermare principi di solidarietà contro ogni forma di emarginazione e discriminazione. Lo sforzo di tutti è sempre stato ed è quello di non etichettare le persone, bensì di comprendere chi si ha di fronte, riconoscerne l'individualità, il suo essere unico. Lo sforzo di essere presenti, ma non assumere il comando della vita altrui. In questo è consistito e consiste il nostro agire politico: sostegno non è uguale ad assistenzialismo. La lotta alla discriminazione nei confronti delle persone sieropositive e malate di Aids, che si concretizza in vari livelli del nostro intervento, non può prescindere - e non prescinde - dal riconoscere la persona come individuo avente diritti. Il nostro occuparci di singole situazioni non prescinde dal sentirci obbligati a promuovere il cambiamento sociale e culturale, dal lottare perchè il termine differenza si riappropri del significato di elemento che differenzia due persone senza inplicazioni di valore, nè esclusione di una delle due. Lo sforzo di tutti noi è sempre stato quello di raggiungere il cambiamento dell'atteggiamento sociale e culturale attraverso un vero consenso, una partecipazione informata di tutti i cittadini. Oggi in Toscana si infettano circa 100 persone l’anno, di cui il 70% proviene da rapporti eterosessuali. Dato poi che l’attenzione verso la problematica AIDS si è notevolmente attenuata, le persone si accorgono di essere sieropositive quando sono già in AIDS conclamata, con serio pregiudizio per la propria salute, e la possibilità di trasmettere il virus HIV ad altre persone senza esserne coscienti. Pertanto usate sempre un profilattico quando avete un rapporto sessuale anche con persone conosciute.
LILA TOSCANA
LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS
via delle casine 13 - firenze c.f. 90006320486
tavole tratte dal manualetto illustrativo per il corretto uso del preservativo, distribuito da LILA Lega per la Lotta contro l’Aids, soggetto di Maurizio Corio, sceneggiatura di Maurizio Corio e Luca Enoch, disegni di Luca Enoch
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e n o i efaz Questo nostro racconto è pervaso da quel genere musicale che va sotto il nome di musica "House", che imperversava nelle discoteche negli anni ottanta. "House" letteralmente vuol dire “casa”, mentre "acid" significa "acida". La musica "house" è come la parola stessa indica, la musica fatta in casa; la musica alla buona, come un buon piatto di tortelli romagnoli. Quando accanto alla parola "house", si accompagna la parola "acid", si vuole indicare una forma di "house" molto più dura. E' frequente, quando si balla in discoteca, aiutare il ballo con delle pasticche di Extasy. Queste pasticche non fanno bene, ma fanno ballare per tutta la notte anche i più timidi. Dato che anche ai giorni nostri se ne fa un gran uso, istintivamente sorge una domanda: è meglio ballare tutta la notte o rimanere sani in salute? è meglio guidare e parlare di figa andando a velocità moderata oppure sfidare gli incroci a velocità sostenuta pensando di essere nell’iperspazio o lanciare pietre dai cavalcavie, pensando di essere…. Certamente non saremo noi a darvi una risposta di così tale importanza. Il nostro racconto è svolto in forma teatrale; questo perché, per noi, solo un'operetta teatrale poteva ricalcare in pieno il suono della musica "casa". L'universo “house", infatti, è fatto di mille impercettibili rumori, che si accavallano fra loro, e tutti sembrano dire qualcosa, mentre in realtà non dicono niente. I rumori emessi dalla nostra "Casa Acida" letteraria, in realtà, si sentono e quel che è più importante, esprimono pensieri.
i r o t u a i l deg
acid house ATTO PRIMO (il processo) I Signori Pecchi, stasera, sono invitati a un party a casa di amici. Si infilano il cappotto, spengono le luci, escono dall'appartamento; una mandata di chiavi e via. La casa è vuota, niente si muove; tutto è buio. Ma passa solo qualche minuto e all'interno dell'appartamento una voce si fa sentire. (VOCI FUORI CAMPO sempre buio) 1° VOCE: Finalmente se ne sono andati. 2° VOCE: Sei sicuro ? 1° VOCE: Sicuro ! ATTACCAPANNI: Non hai sentito il rumore delle chiavi che giravano nella serratura? Abbiamo anche aspettato cinque minuti per essere più tranquilli. Comunque se non sei convinto, domandalo alla serratura. SERRATURA: Confermo, figuriamoci se non me ne accorgo quando qualcuno mi gira. Impazzisco ogni volta! SPECCHIO: Diamo il segnale? ATTACCAPANNI: Vai, tranquillo! Se il signore, come spesso succede, si fosse dimenticato qualcosa, l’avremo già sentito rientrare. Lo specchio, dunque, emette un flebile riflesso e l'appartamento inizia a vivere. LAMPADARIO: Finalmente hanno deciso di andarci a quel famoso party. Hanno esitato fino all'ultimo momento; ero convinto che non ce l’avrebbero fatta mai a prendere questa difficile decisione: “andiamo?”, “Non andiamo?”, se solo avessi potuto, sarei sceso io stesso. Li avrei costretti ad uscire. Purtroppo questo non è possibile. OROLOGIO: Non si muovono mai di casa. Lei vorrebbe uscire di più, ma lui è sempre così indeciso. Lei è amante della notte; vorrebbe vivere solo dopo la mezzanotte, lui è così metodico, alle 23,00 è già a letto. Quell'uomo è un'autentica palla al piede! PALLA: Lascia stare le palle, ti prego, fammi questo favore ! OROLOGIO: Che palle! PALLA: Insisti ?!!! I signori Pecchi, non fanno altro che menzionarmi; in ogni loro discorso riescono sempre ad inserire il mio nome; adesso che se ne sono andati e posso godere di una meritata tranquillità, ti ci metti anche tu. Lasciami riposare in pace.
OROLOGIO:
Guarda, caro mitomane, che le palle a cui tutti si riferiscono sono altre…. E non fare il finto tonto perché lo sai anche tu. Ti piace solo pensare di essere tu l’oggetto di tutte queste attenzioni.
PALLA: Come sei puntuale! LAMPADARIO: Insomma adesso basta! Le vostre personali litigate non sono l'argomento, che affronteremo stasera. Dato che oggi fortunatamente avremo tutto il tempo necessario, cerchiamo di mettere a fuoco la discussione che avevamo iniziato l'ultima volta che ci siamo riuniti; prima però proporrei di fare un breve riepilogo soprattutto per tutti quelli che sovente fingono di non ricordare. Va bene a tutti? CUCINA: Sì, Lampadario; sarà opportuno che tu faccia un riassunto delle puntate precedenti. Sappiamo benissimo che c'è sempre qualcuno che finge di non ricordare…per proteggere i padroni, anche se questi non lo meritano affatto. Io che sono abituato a riconoscere qualsiasi sapore sono così sensibile da capire chi fa il finto tonto. LAMPADARIO: Or dunque, nell'altra assemblea, tenutasi ormai molto tempo fa, avevano iniziato parlando del più e del meno e come al solito eravamo scivolati sull’argomento relativo sull’uso sconsiderato che fanno i nostri padroni sui nostri corpi materici. E la cosa si era fatta particolarmente interessante soprattutto quando prese la parola il letto matrimoniale; oltre infatti, ad esporci le sue lagnanze, aveva iniziato a ventilare l'ipotesi ancora da dimostrare che la signora avesse una relazione extra-matrimoniale. BARBIE: Buh! Calunniatore! Fai schifo! Sudicio fra le molle! Talamo, traditore e bugiardo LETTO MATRIMONIALE: Non è assolutamente vero quello che dite! Non sono un bugiardo; io non ho detto di essere certo dell’esistenza di questa relazione extramatrimoniale; ho detto semplicemente che ho dei fondati sospetti per crederlo. Capisco, che voi, che siete coccolate dalla signora Pecchi fin dalla sua tenera età, vi sentiate offese, ma vi prego di credermi, sono in buona fede. LAMPADARIO: Silenzio, per favore! Siete pregati di evitare battibecchi personali. Ognuno di voi potrà parlare, ma l'ordine deve essere rispettato. Letto, allora parlaci! e soprattutto ripetici tutto sin dall'inizio, perché ormai è passato molto tempo e sarà meglio che tu dia una rinfrescata generale a tutta l'assemblea. LETTO MATRIMONIALE: Io, come sapete, non è molto che sono qui tra voi e mi dispiace, che mi debba ritrovare ad affrontare un problema così delicato. Prima di arrivare qui, non avevo la minima idea di quello che volesse dire abitare in una casa. Probabilmente il Letto a cui ho preso il posto si sarebbe potuto esprimere con maggiore cognizione di causa; era, infatti, stato anche di proprietà dei genitori della padrona e probabilmente, data la lunga età protrattasi a stretto contatto con essi, ci avrebbe permesso di saperne di più sulle abitudini morali dei nostri padroni più di quanto ora possa fare io. Mi trovo e lo dico francamente, imbarazzato nell'esporre queste mie considerazioni; mi spiacerebbe moltissimo che fra di voi qualcuno pensasse che io, ultimo arrivato, per attirare l'attenzione su di me, mi inventassi storie assurde. BARBIE: Quanto la fa lunga! LAMPADARIO: Nessuno lo pensa, Letto! LETTO MATRIMONIALE: Grazie Lampadario per la tua comprensione. Adesso vi racconterò i fatti che mi indussero a avere quelli che oggi ritengo fondati sospetti. Chiedo scusa, se mi dilungherò un po' nel descrivere anche la mia situazione prima di arrivare qui, ma credo che sia importante
ai fini di un vostro giudizio imparziale; reputo che questo sia necessario come ulteriore prova di onestà nei vostri confronti. Prima di conoscervi, sono stato in esposizione in uno showroom e per di più nella vetrina che dava sul Corso nel centro; scusate l'inciso, ma costo veramente tanto e sono, senza falsa modestia, molto bello; costoso ma di alta qualità italiana BARBIE: Mai fidarsi dei ricchi e dei belli! Quando meno te lo aspetti sono lì pronti a fregarti; se poi sono oggetti che non puoi collezionare….allora sì che non ti devi fidare! LETTO MATRIMONIALE: Da che pulpito viene la predica!! Uscito dalla falegnameria, dell’azienda dove sono nato, mi hanno trasportato in questo shoowroom e qui ho vissuto per un po’ di tempo; all’inizio ero un po’ turbato perché non mi potevo immaginare quello a cui sarei andato incontro, o meglio non avevo capito quali fossero le ulteriori mie funzioni in più rispetto al semplice far riposare gli uomini. Non che mi fossi fatto delle illusioni, ma ancora ero giovane e. per quanto misero nutrivo ancora qualche ambizioso sogno. Purtroppo ben presto iniziai a capire la sorte che mi sarebbe aspettata. In quel negozio, fra l’altro un gran bel negozio, entravano ogni giorno molte persone: c’era chi non mi filava per niente e guardava altro genere di complemento d’arredo e altri invece mostravano subito una preferenza nei miei confronti. Il fatto di essere in vetrina aiutava a selezionarmi soprattutto tra i miei simili e il più delle volte, dopo una attenta valutazione anche dietro il vetro, qualcuno si faceva avanti per provarmi. Sentivo i più giovani sghignazzare e mormorarsi fra loro frasi di cui solo dopo ho capito il significato; i discorsi delle giovani coppie nascondevano sani giovanili ardori passionali.Le frasi non mi disturbavano anzi alcune volte erano anche divertenti. Chi invece mi dava fastidio erano quelli che avevano l’ardire di provarmi; testavano impunemente la mia struttura; erano le mie doghe quelle che ne risentivano di più. Qualcuno potrebbe pensare che il materasso potesse fungere da ammortizzatore ma vi assicuro che la mia struttura ne risentiva comunque. SEDIA: Come sei logorroico, credi che solo tu abbia problemi di struttura. Ti capisco ma rifletti: non sei l’unico ad essere sottoposto a sforzo LETTO MATRIMONIALE: Ringrazio anche voi per la comprensione e mi scuso per la logorrea, ma voglio far capire bene le percezioni che provo, per non far sorgere il dubbio che posso esprimere giudizi approssimativi nei confronti dei nostri padroni. Ma riprendo il discorso interrotto….ero rimasto alle prove. Persone di ogni età e fattura fisica testavano soprattutto la mia resistenza e per fare ciò non trovavano meglio da fare che saltellare ritmicamente su di me: giovani adulti, anziani, obesi e magri; categorie queste ultime due che mi infastidivano alquanto; i primi sdraiandosi al centro mi facevano imbarcare a tal punto che anche il mio capezzale e la mia pedata si inarcavano: le doghe compresse stridevano quelle in trazione erano lì lì per esplodere; i secondi mi provocavano con il loro ammasso di spigolose ossa, traumatiche contusioni. Data però la mia giovanile forza e la robusta fibra del mio legno, assorbivo elasticamente tutte queste sollecitazioni, ciò non toglie che comunque mi provocassero un certo fastidio. Una volta, addirittura, una coppia, che presumibilmente avrebbe dovuto sposarsi in quel periodo, aveva avuto il coraggio di montarmi sopra provando a mimare i fondamentali movimenti del tanto agognato amplesso umano, senza curarsi della gente che, da fuori poteva vedere tutto. Veramente dei grandi maiali! una figuraccia che non vi dico !! In pieno Corso !!! Ma all'epoca ero ancora ingenuo e avevo finito per credere che certe attività una volta accasato in un appartamento, avrebbero trovato un loro equilibrio e soprattutto assestatomi sulle corporature dei miei padroni non avrei più sofferto sforzi strutturali di alcun genere; adesso alla luce dei fatti che esporrò mi domando perché tutti preferiscono fare certe attività proprio su di me; ad esempio, non sarebbe meglio utilizzare il tappeto? No!! Sempre qui devono venire …..e più mi usano e più mi usurano. TAPPETO: Stai molto attento a quello che dici, Letto caro; tu non sei il solo ad avere dei problemi. A me devi sapere, che sono di un tessuto così
speciale e con un disegno così moderno che ci sono volute ore di lavoro artigianale e sai quanto l’artigianato sia ormai in via d’estinzione, per questo motivo costosissimo. Ora guarda come sono messo male! Pestato continuamente da scarpe, sotto cui si attacca ogni genere di schifezze. Per farti capire ti riporto questo spiacevole fatto accadutomi: hai presente il signore che non mette mai le pattine da casa; ecco! prova a immaginarti che distrattamente abbia pestato qualcosa di puzzolente in strada con le sue adorate scarpucce CUCINA: Che schifo !!!! SCARPE: Ovvia! Che sarà mai un po di merda; una strisciatina sul tappeto e poi sono a posto. TAPPETO: Lo ammettete anche voi, vi strusciate le schifezze su di me. Avete sentito che impudenza. SCARPIERA: Questi uomini sono tutti sporcaccioni e le loro scarpe sono lo specchio delle loro abitudini. La signora invece ci tiene tanto alle sue scarpe; niente porcherie, noi siamo sempre a posto pulite e linde. Il marito invece è un sporcaccione; lo sappiamo, caro tappeto, le sue scarpe sono piene di polvere e altre schifezze. Terribili!!! TAPPETO: Comunque devi sapere, Letto mio, che quello che usualmente viene fatto su di te,di cui tu parli con tanta prosopopea ho avuto modo di sperimentarlo anch'io, ti prego perciò di non fare troppo la vittima: Ti posso garantire che tutte le volte che è capitato, sulla mia superficie rimangano quasi sempre per qualche ora delle pieghe e questo non ti immagini quanto mi faccia soffrire. DIVANO: Questo sì che è parlar chiaro, Tappeto: chi si crede di essere questo Letto. Lui, lo hanno concepito per certe esigenze; se non altro ha delle buone doghe in legno, curvate al punto giusto adatte ad assorbire i bruschi movimenti. Nessuno ha pensato a rinforzarmi. PIANTANA: Caro divano, ti ricordo che sei un divano di design e in quanto tale sei un’opera d’arte come me del resto; non possiamo confonderci con gli altri. Non tutti possono contemplare funzionalità e arte. LETTO MATRIMONIALE: Va bene, Divano; va bene, Tappeto; anche se vi ricordo che se siete qui è grazie a me; io sono stato il primo tra i moderni ad arrivare; mi scuso, comunque, con voi; ero un po' su di giri e mi sono lasciato andare. Adesso continuerò con la storia. COMO’: Eccone un altro che si sente così moderno ……… così dannatamente snob! Caro Lettino adorato, io sarò anche in stile, ma al contrario di te rappresento un bel po’ di storia del mobile, tu te la tiri troppo per la tua giovane età. Se non ci fossi io a riscaldare…… quest’ambiente di moderni….. CAMINETTO: Calma fratelli, l’unico qua dentro che scalda qualcosa, sono io! ….e se non smettete vi brucio. LAMPADARIO: Ordine, vi prego !!!!!!! Questi discorsi teneteveli per voi. Queste diatribe tra classici e moderni sono insopportabili, tra ambienti caldi e freddi sono noiosissimi. Il comò ha ragione solo su una cosa: un tocco di cultura all’ambiente non guasta ….sai anch’io oltre che essere importante esteticamente ho questo plusvalore aggiunto: la tradizione; e poi mi sento benissimo qui fra voi ci hanno amalgamato proprio bene……. E poi cerchiamo di calmarsi perché tutti siamo apparsi su riviste di interiors design e a nessuno è dispiaciuto, anzi…
LETTO MATRIMONIALE: Non si può dire niente; siete tutti permalosi qui dentro. Proseguirò evitando di esprimere opinioni personali. Il primo periodo, in casa Pecchi fu alquanto traumatico. Come ho detto prima, ancora non avevo ben chiaro la mia funzionalità; mi stupivo perciò del comportamento dei signori: dopo essersi sdraiati su di me, sentivo le loro iniziali effusioni; con il tempo e l’esperienza, poi, avevo imparato a riconoscere dai loro movimenti cosa in realtà in quel preciso momento stessero facendo. Devo dire che questo genere di effusioni erano piuttosto patetiche; lui inizialmente si avvicinava a lei e iniziava a baciarla, prima sulla bocca, poi sul collo, poi scendeva più giù sul seno e più giù e oltre…..; e lei in linea di massima aveva lo stesso comportamento; si inerpicavano in incroci di corpi muovendosi su tutta la mia superficie, che in questa fase ne sopportava bene i movimenti, soprattutto alla luce del fatto che i padroni sono di media corporatura; la mia struttura iniziava a soffrire nel momento in cui, trovata una posizione ottimale, questi consumavano il loro amplesso definitivo in cicli ritmici ripetitivi e sempre più energici: me li sentivo spingere vicino alla testata e dopo qualche minuto con il cambio di posizione alla pedata. Sembravano impazziti; due autentiche furie della natura. Le doghe si inarcavano e quasi parevano si rompessero; il tutto finiva in un punto imprecisato di me con un ritmo esponenziale. Roba da sconvolgere le fibre del mio legno massello. Per non parlare di quel continuo ansimare, o meglio quel continuo ululare; mi dava veramente alla testata! E poi il sudore che prima inzuppava le lenzuola, e poi queste, completamente aggrovigliate su se stesse si annodavano su di me; che sgradevolissima sensazione di umidità!!! Non la auguro al peggiore oggetto del mondo!! LENZUOLA: Anche noi lenzuola abbiamo da dire qualcosa: un cattivo odore ci rimaneva per giorni, Scaricavano addosso a noi, miseri; anche altre porcherie, che adesso non ci soffermiamo a descrivere. Una vera e propria schifezza! CESSO: (pensa a voce alta): Ma sentili questi, come parlano. Io allora cosa dovrei dire?! Ne vedrò di schifezze io. BIDET: Pensa a bassa voce cesso. Qui ti sentono tutti….. siamo in un loft mica in quadrivani. LETTO MATRIMONIALE: …….Molte volte ho pensato che mi rendessero invalido. Per fortuna l'architetto che mi ha progettato, mi ha reso veramente solido, oltre che di piacevole aspetto. Qualità e funzionalità il non plus ultra. Questa ve la voglio proprio raccontare, poi giuro che smetterò di divagare: in vetrina con me era arrivato dal lontano oriente, mi sembra che ci fosse scritto “Made in china” un altro letto matrimoniale; prezzo dimezzato e per giunta quasi una mia clonazione. Ma vi dico subito che fine a fatto. Dopo un mese cigolava già tutto. Ringrazio il patrono di noi oggetti “Sant’ Oggetto Martire” che sono nato in questo meraviglioso paese; nel mio certificato c’è scritto grosso “Made in Italy”. CHINCAGLIERIA CINESE pensa: Vedrai tra qualche anno caro, “Made in italy” come ti sistemo se non impari a rispettarmi…..eh già adesso inizia a passartela male. LAMPADARIO: Tutti noi abbiamo capito che non sei modesto, Letto! Ma ancora non abbiamo capito dove questa tua lunga prefazione vada a parare. Scusa l'ignoranza, ma mi sembra la descrizione delle tue sofferenze non abbia a che fare minimamente con il nostro caso. Arriva perciò al dunque, parlando di questa ancora non-dimostrata relazione tra la signora ed un altro uomo. BARBIE: Qui ti vogliamo, talamo calunniatore! L'amore dei nostri padroni gli dà noia alle doghe! Se è vero che noi oggetti prendiamo un po' di
carattere dei nostri ideatori, chissà come doveva essere il tuo progettista. I padroni non ti avrebbero dovuto mai comprare. Ignobile presuntuoso !! VASO ARGENTATO: Scusate se posso intromettermi….. io sono stato comprato da un 'amica dei signori sulla costa Amalfitana. Quest'ultima, poi, mi ha regalato a loro in occasione del matrimonio. Sapete, a volte le amiche sanno molti più fatti di quanto possa sapere lo stesso marito, in specie se si considera che a quel tempo la signora e questa amica erano molto legate; e nel breve periodo che ho soggiornato in qualità di pacco regalo, in casa di questa, non ho mai sentito parlare della signora come di una donna che facilmente avrebbe potuto tradire il marito. E dato, come si dice tra gli esseri animati "il buon giorno si vede dal mattino", credo che ciò non sia da sottovalutare. DIVANO: Ma come facciamo a crederti, tu che vai dicendo di essere d’argento, in realtà sei solo d’argilla……… ed è proprio per questo che le due amiche ormai non si frequentano più. LAMPADARIO: Calma divano, lo sanno tutti che sei affezionato al tuo padrone, che ti riscalda tutte le sere. Silenzio e basta così. CI vuole più ordine se vogliamo capire qualcosa. Continua a parlare, Letto !! LETTO MATRIMONIALE: Orbene, veniamo al nocciolo, quello che fece nascere in me i primi sospetti, fu il fatto che tra i due padroni non ci fosse più quell'affiatamento di una volta. BARBIE tra loro: Siamo arrivati al momento cruciale, finalmente! LETTO MATRIMONIALE: Il signor Pecchi in modo progressivo, non manifestava più calorosamente il suo amore per la moglie e sempre più frequentemente la trattava male. Molte volte dopo avere accesamente litigato, finivano per coricarsi su di me e dormivano per tutta la notte. BARBIE tra loro: Hai sentito? La Pecchi non veniva soddisfatta. Il marito la snobbava….Ma guarda un po’ quell’antipatico…. A me se proprio te la devo dire tutta non è mai piaciuto. LETTO MATRIMONIALE: Gli ardori passionali che caratterizzavano i loro primi periodi erano sbolliti a tal punto che quando si coricavano, si davano perfino le spalle. LAMPADARIO: Ma tutto ciò, mi sembra di capire che non avvenne da un giorno ad un altro, ci volle del tempo prima di arrivare a questi punti estermi ? LETTO MATRIMONIALE: Sì effettivamente all’inizio c’erano solo poche avvisaglie e solo quando la crisi si è acutizzata che ho ricostruito la vicenda e ho capito quanto fosse difficile per loro riprendere in mano una storia ormai destinata a finire. Avvenne tutto progressivamente, una lenta discesa verso l’allontanamento, niente di particolarmente diverso da quello che succede in altre case. TAVOLO: Anch’io nel mio piccolo, ho fatto esperienza con gli umani e posso dire che l’iter è sempre pressochè identico: Prima fase: passione galoppante sull’onda dell’entusiasmo: allontanamento dalla famiglia, indipendenza, casa nuova. Tutto molto bello. Seconda fase: allentamento della passione determinato soprattutto da motivi pratici; soprattutto ritmi lavorativi esasperati. Terza fase: graduale distacco; un gran bel rapporto di amicizia e stima; il sesso è un dovere più che un piacere.
Quarta fase: occorre un diversivo e prima o poi arriva il terzo coriaceo individuo che ti da lo scossone. Quinta ed ultima fase: litigio assicurato, declino imminnente, rottura inevitabile. LETTO MATRIMONIALE: Cavolo come sei preparato tavolo, sarà mica passato sulla tua superficie un libro di Alberoni. TAVOLO: O ma sai qualche cambiamento l’ho percepito anch’io – i primi tempi abusavano anche della mia struttura - e poi io ero già stato di proprietà di un'altra coppia in crisi. LETTO MATRIMONIALE: Stessa cosa anche per i nostri padroni. La cosa brutalmente sta così: il nostro amato padrone le allargava le gambe e poi in due o tre minuti con movimenti asettici e cadenzati, ormai non più delicati, ma piuttosto meccanici e materiali, risolveva il problema; per dirla in parole povere il tempo impiegato era quello necessario a lui per venire. Credo che gli ultimi mesi, sua moglie non abbia mai più avuto un orgasmo.
VESTAGLIA DA UOMO: Bei tempi davvero ! Ora invece due palle! PALLA: Ci risiamo, mi rammentano…. E. Porca miseria. Non ne sanno proprio fare a meno. VESTAGLIA DA UOMO: Ora siamo lontani pur essendo vicini e non godiamo più di nessun piacevole incontro. Anche l’igiene personale ne ha risentito d’altra parte come si usa dire fra i maschi “il bidè si fa solo se si tromba”…. BIDET: Che vuole questo da me…. io meno mi usano e meglio sto, evito di essere attaccato dal calcare. LAMPADARIO: Non so com'è, ma ho un strana sensazione, sentendo le vostre parole: ho paura che voi in realtà, cerchiate di proteggere i vostri padroni; e dico questo perché specialmente tu, Lingerie da signora, se esistesse un altro uomo, sicuramente avresti dovuto incontrare qualche altro indumento.
BARBIE: Ma che schifo d'uomo! Proprio senza cuore! Ma lei reagiva?
LINGERIE DONNA: Assolutamente no, l'avrei detto se fosse stato così!
LETTO MATRIMONIALE: Veramente, se deve essere sincero, il fatto strano è che alla signora sembrava che non le importasse niente. Lo avvertivo dagli inestistenti movimenti sulla mia struttura
VESTAGLIA DA UOMO: Che scemo a non pensarci; hai un’altra vestaglia da uomo per caso al posto mio?
BARBIE: inaudito! Ecco perché in quel periodo era sempre così nervosa.
LINGERIE DONNA: Assolutamente no!
LETTO MATRIMONIALE: Purtroppo sono convinto che suo marito la ripugnasse e che quel misero rapporto meccanico finisse solo per essere un fastidioso solletico vaginale e non le provocasse il benché minimo piacere. Io, da parte mia, ero contento di questa nuova situazione. La mia elasticità era tornata in perfetta forma; ero di nuovo padrone della mia struttura. Avrei desiderato quella condizione per anni.
VESTAGLIA DA UOMO: Giuramelo sull’ultimo filo di cotone.
VESTAGLIA DA UOMO: Posso intromettermi nel discorso, esprimendo un mio parere? LAMPADARIO: Certo che puoi! Tu potresti aiutarci molto a capire qualcosa di più in questa intricata vicenda. Il tuo intimo contatto con il padrone nelle ore notturne, ti mette in una condizione di testimone privilegiato. VESTAGLIA DA UOMO: Io, purtroppo, posso solo confermare le constatazioni del letto sul cambio di abitudini dei due signori. Prima invece era un altra storia........ Non avevo il tempo di entrare nel letto che dopo pochi minuti venivo scagliato in qualche parte della stanza. Senza dubbio, quello, è stato un periodo fantastico. Mi divertivo veramente: volavo ovunque, ma in special modo mi divertivo quando alla fine dei miei voli mi capitava di cadere casualmente vicino allo slip della signora. Entrambi facevamo dei voli superlativi e ci divertivamo come matti, quando per tutta la notte potevamo stare insieme, distesi per terra, o sulla sedia o sul mobile, o in fondo al letto, tutti raggomitolati. Adesso le abitudini sono cambiate; io sto incollato tutta la notte su quel corpo; e credetemi: dopo una intera nottata non è affatto piacevole. LINGERIE DONNA: Hai ragione! Erano proprio dei bei tempi, quelli! Qualche volta, il signore, talmente era l'eccitazione, mi strappava con foga passionale, facendomi anche male. Ma devo confessarti che mi piaceva lo stesso. E poi che notti, avvinghiata con te in quei reconditi angoli della stanza!!!
LINGERIE DONNA: Lo giuro! LAMPADARIO: Non so a voi ma mi sembra che i discorsi di questi indumenti non serviranno a risolvere il nostro annoso problema, per cui dovremo percorrere nuove strade cercando di coinvolgere altri oggetti. Tutti vi dovete impegnare a ricordare qualche particolare utile alla nostra inchiesta.. Occorrono prove per stabilire la colpevolezza della signora; il discorso dei nostri due intimi amici non ha portato a niente. D'altra parte sappiamo benissimo che le nostre capacità si limitano esclusivamente a percepire gli uomini, in relazione all'uso che essi fanno di noi; alcuni di noi possono sentire le loro parole; altri avvertire la loro presenza, ma solo se questi ci usano correttamente, e questo il più delle volte non avviene e quando questo succede non è sempre facile mantenere la comunicazione percettiva.. Purtroppo non possiamo vedere e purtroppo questo limite ci impone di arrivare a conclusioni oculate con prove precise; se ciò sarà possibile in questa assemblea, avremo ottenuto un risultato di gran lunga maggiore a quello che raggiungono in genere gli uomini nonostante la loro facoltà di vedere. Vero televisore? TELEVISORE: Purtroppo confermo tutto quello che hai detto. Tutti i processi che ho avuto modo di seguire dentro di me, finiscono sempre con dei ragionevoli dubbi che discolpano anche i peggiori assassini; nonostante le prove siano schiaccianti e nonstante che le persone siano dotate della facoltà della vista, come tu stesso hai detto; caro Lampadario, la verità è molte volte ingannevole te lo posso garantire. Se a noi riuscirà risolvere questo caso, saremo senz'altro più bravi di loro. LAMPADARIO: Bene! Un'altra cosa vorrei puntualizzare. Anche a me, scusate il termine, rompono le pal….i coglioni……
PALLA: Certi gesti ogni tanto fanno piacere !!! LAMPADARIO: …..quando nel mezzo della notte, la signora e il signore si svegliano per una ragione o per un altra, e mi accendono interrompendo il mio riposo. Fino a mezzanotte mi piace anche rimanere illuminato, ma dopo quest'ora mi entra un tale nervoso, che voi forse non vi immaginate nemmeno. Ma questo non deve far nascere in me un risentimento tale da compromettere l'esito della nostra indagine. Vi prego perciò, se è possibile, di rimanere imparziali, dimenticandovi la disgrazia di essere oggetti. Abbiamo così tante volte interrotto il Letto, che non abbiamo ancora saputo il motivo dei suoi sospetti. LETTO MATRIMONIALE: Già, infatti! Cercherò di spiegarmi il meglio possibile: da un po' di tempo a questa parte l'attività sulla mia struttura sembra essere ripresa; e cazzo se è ripresa! Oserei dire che si é triplicata. I movimenti sembrano espandersi su ogni punto della mia struttura. Nessuno angolo di me è risparmiato. Ed è stato questo che mi ha insospettito. Possibile che ci sia un ritorno di fiamma dopo così tanto tempo? LAMPADARIO: Mi dispiace Letto, ma è troppo poco. BARBIE: Troppo poco sì, calunniatore! LETTO MATRIMONIALE: Lo prevedevo che mi avreste detto ciò; se mi lasciate continuare aggiungerò altro e vi dimostrerò che non è il solo motivo delle mie supposizioni. LAMPADARIO: Su allora parla, cosa aspetti a parlare! LETTO MATRIMONIALE: L'orario di questi misteriosi rapporti è un po' insolito; avvengono di frequente in una fascia oraria che va dalle ore dieci alle ore dodici del mattino, e dalle quindici alle diciotto del pomeriggio. Orologio contraddicimi se sbaglio. OROLOGIO: Confermo l’orario anche io! LETTO MATRIMONIALE: Io più di questo non posso dire e mi dispiace molto che, nonostante la mia giovane età, sia stato costretto a riferire questi miei sospetti in assemblea; ma d'altra parte anche noi, come oggetti abbiamo un codice e come membro del "popolo delle cose" di quest'appartamento, mi sono sentito in dovere di parlarne. Se devo essere sincero, molte volte discutendo tra me e la mia testata, ci siamo sfogati dicendoci che avremo preferito rimanere allo stato vegetale in quella bellissima foresta, piuttosto che ritrovarsi in questo stato di schiavitù. Non so come darle torto ! LAMPADARIO: Tu hai fatto il tuo dovere. Adesso sta a me far luce sul caso. E per far questo, ho bisogno che tutti gli altri oggetti collaborino; altrimenti non verremo a capo di un bel niente. C'è qualcuno tra di voi che vuole arrischiare a dire qualcosa o meglio che alla luce di questi fatti raccontati, pensa di dare una testimonianza utile? Se c'è, è pregato di farsi sentire. Il nostro onore di oggetti deve pretendere un chiarimento. SPECCHIO: Scusate, ma vorrei chiedere la parola. Perché da un po' di tempo a questa parte ho notato certi movimenti davanti a me, che adesso alla luce delle recenti rivelazioni del letto, si sono fatte più certezza. Ultimamente ho notato che sia il signore che la signora cercano con più assiduità del solito, di migliorare il loro aspetto estetico. La cosa mi ha colpito, perché era molto che non assistevo più a questi vani tentativi di migliorare un corpo ormai non restaurabile. Probabilmente
il segno di un decadimento fisico, a cui l’essere umano non sa far fronte. Per cui, nonostante mi ripugnasse tutte le mattine vedere quelle orribili rughe, quelle mostruose occhiaie, quelle terribili lonze di grasso sui fianchi, che pregiudicavano il mio buon riflesso tutto il giorno, cercavo di capire, e perciò avevo fatto l'abitudine a non farci caso più di tanto. Avevo comunque preso dei provvedimenti per cercare di vederli il meno possibile: distoglievo dal loro sguardo il mio riflesso più diretto. Ciò non era sempre facile. Infatti, per quanto cercassi di guardare in qualche punto preciso della stanza al di fuori della figura dei signori, loro campeggiavano sempre sulla mia superficie: lei provava a tirarsi su il seno - sempre che di seno si possa parlare - quasi a voler riecheggiare vecchie glorie ormai passate; lui ancora più patetico che tirava indietro la pancia, destinata impietosamente a ritornare fuori dopo pochi secondi, tale era lo sforzo polmonare per trattenerla. E poi: profumi, unguenti, coloranti per capelli, lozioni per infoltirli, trucchi variopinti per occhi, ahimè ormai spenti; tentativi di sorrisi smaglianti, movimenti goffamente erotici. Tutto questo come ho detto, mi aveva insospettito non più di tanto, ma ora il Letto mi ha fatto pensare e vorrei avanzare una ipotesi, forse un po' arrischiata, ma non improbabile secondo me: forse che entrambi abbiano un'amante? CUCINA: Senti, Specchio, spiegami, visto che hai parlato tanto, come mai non hai mai visto l'amante della signora circolare qui nell'appartamento, dato che la coppia consumava il proprio rapporto sessuale qui dentro? SPECCHIO: Voi, forse, crederete di fare i furbi, cercando di confondere un po' le idee; ma in realtà, sapete benissimo che noi, miseri Specchi, possiamo vedere tra gli uomini solo chi ci ha comprato; del resto anche tra di voi c’è chi può avvertire solo la presenza dei loro compratori. LAMPADARIO: Mi sembra di capire che ora ci troviamo di fronte ad un altro problema a cui “dovremmo” dare una risposta: "Il signore ha l'amante?". Il condizionale non è a caso; è chiaro che questo caso è più di difficile soluzione, in quanto se il signore ha un'altra donna, con molta probabilità questo rapporto viene consumato fuori da questa casa. Quindi chiederei gentilmente a tutti voi di stare attenti a non farsi coinvolgere emotivamente da questo nuovo problema, tralasciando l’oggetto della nostra assemblea. Se del signore verrà fuori qualche particolare importante, tanto meglio, saremo ben lieti di saperlo. Noi, comunque, dobbiamo giudicare solo quello che avviene in questa casa, tutto ciò che è fuori da qui, non ci riguarda. COMO’: Chiedo di parlare! Sarò breve, perché non so se quello che devo dirvi sia realmente un particolare importante: qualche giorno fa avvertivo sul mio retro un qualcosa a contrasto con il muro che mi provoca un notevole fastidio. Adesso non lo sento più. Vi ripeto che non so quanto questo sia connesso al nostro caso: non vorrei che in realtà fossero le fibre del legno che iniziano a cedere. L’unica certezza è che provavo un gran fastidio! Mi premeva perciò mettervene a conoscenza. LAMPADARIO: Hai fatto bene a parlarne, poiché non credo, visto il tuo buon aspetto, che si tratti di acciacchi dell'età; sono più propenso a pensare, che in realtà ci sia ben altro sotto. Chi c’era dietro il mobile per favore parli! NESSUNO RISPONDE Ripeto: si faccia vedere l’oggetto nascosto? Se c'è qualcuno ha il dovere di rispondere; non ci si può rifiutare di farlo. Il codice di noi oggetti è preciso e chiaro. Tutti indistintamente devono collaborare, se chiamati in causa; siete liberi di non intervenire se non chiamati in causa, ma dovete farlo qualora vi sia chiesto, altrimenti sapete cosa potrebbe accadere. Per non incorre nella spiacevole circostanza che c’è sempre chi è a corto di memoria, ve lo ripeterò: il nostro codice stabilisce "inevitabile rottura dell'oggetto che si rifiuta di rispondere, provocata da terzi o da cause esterne". Voi sapete meglio di me che non sarebbe possibile scampare a questa sorte: il vostro destino sarebbe
segnato; fa parte del grande mistero che regola noi oggetti; nell’arco di 24 ore possono avvenire i seguenti casi: o qualche uomo vi fa scivolare involontariamente, o avviene qualche incidente che vi fa cadere dal posto in cui siete, o qualche bambino indisponente vi spacca con le sue delicate manine o amenità simili. Sarebbe comunque inevitabile la vostra rottura. Questa è sempre stata e sempre sarà la punizione per chi, chiamato, si rifiuta di testimoniare. Questo paragrafo del codice che regola il nostro essere oggetti, è scritto da volontà superiori a noi e nessuno può sperare di evitare l'inevitabile punizione. E’ ammessa la menzogna ma non il silenzio qualora siate chiamati a un interrogatorio. Capito!!!! PACCO REGALO nascosto: O.K. Avere ragione....... I'am an object of U.S.A.......... Io capire poco Italia........to speak ancora meno.............. BARBIE: ........Come diavolo parla questo? LAMPADARIO: Dicci in che lingua stai parlando? PACCO REGALO: Io fare in America........ Aiutare me for traduzione....... Bocca........ SEPARE’: Questo oggetto ha dei problemi; dice cose senza senso. Io mi separo da questi pazzi. CAMINETTO: Silenzio voi; credo di aver capito che sarà quel contenitore a forma di Bocca a fare la traduzione simultanea di quello che vuole dire questo pacco straniero, che incendierei volentieri, tutti gli stranieri sono da incendiarsi.
è intelligente a tal punto da far vibrare il proprio membro e viceversa: l'intelligenza vibra come un membro in erezione rendendo l'uomo forte”. Lo scultore ha usato come modello della sua visionaria opera proprio il membro del signor Pecchi. E' stato proprio lui a commissionare la scultura personalmente all’artista e lo ha fatto in occasione del suo ultimo viaggio nella mia terra natale “gli Usa” ….”god bliss America ". CAMINETTO: Scusa, Pacco, in che scala è l'avveniristica opera che porti dentro di te? Io purtroppo non posso bruciare qualsiasi dimensione devo saperlo. BOCCA: "Naturalmente in scala 1:1, cioè al naturale. Che senso ha rappresentare la natura umana in proporzioni esagerate, l’artista è portavoce di verità e non simulacri di essa". CAMINETTO: Scusa, Mobile se mi rivolgo a te adesso….ma tanto per farsi una idea: quanta era la super ficie dolorante della tua struttura? COMO’: Grosso modo penso che fosse di circa sei centimetri di lunghezza per due centimetri di larghezza. CAMINETTO: Dunque facendo un calcolo un po' approssimato, la faraonica opera contenuta nel Pacco dovrebbe essere ad esagerare cinque centimetri di lunghezzza per uno di diametro, togliendo lo spessore della scatola e il materiale per l'imballaggio. Tutto bruciabile LAMPADARIO: Scusate, ma questo è irrilevante per il nostro caso!
BARBIE:
BARBIE: Lampadario non trovi la cosa curiosa; …ma pensa un po’… il signore raggiunge queste gigantesche misure in erezione!!! Non ti sembra un po' poco?
BOCCA: No, la faccio io, perché sono stata abbastanza a lungo in contatto con questo regalo che dal mobile hanno nascosto al mio interno ed ho imparato ad esprimermi nella sua lingua.!
LAMPADARIO: E con questo?… Non vedo a cosa può portare questa vostra considerazione?
Posso farlo anche io, sono un’americana vera che vive da tanti anni qua.
CAMINETTO: Va bene, Bocca, traduci tu per lui.
BARBIE: Che la padrona per forza doveva avere un altro uomo!!!!! Poverina, davvero!!!
BARBIE tra sé: Mai una volta che mi facciano partecipare; è proprio un destino crudele il mio; sono solo una bambola e come tale sono adatta solo abbellire uno scaffale o per giocare, nessuno pensa che anche io abbia un pensiero, Per loro sono solo un’oca giuliva, la bambolina carina e stupidina….roba da matti pensano di essere tanto in gamba; sono due ore che parliamo di questa ridicola vicenda e ancora non se ne è a capo di niente. Sapete che faccio…. Partecipo a un reality divento famosa e vado nel culo a questi oggetti da appartamento…. Vedranno così come i bellini e stupidini sappiano farsi la loro strada… altro che abbellire scaffali.
FUCILE: Chissà che scala di misura usano, questi americani; chi possiede un fucile come me non può avere delle dimensioni fisiche così ridotte. Capito!!! E smettete di sghignazzare; ringraziate il cielo che non ho un colpo in canna, altrimenti vi massacravo tutti quanti, oggettacci.
BOCCA: Traduco simultaneamente: "io vengo dall'America".
Torniamo all'ordine. Vorrei sapere, Pacco, perché sei stato nascosto così
BARBIE: Certo che sei ripetitivo pistola. E' inutile ragionare con te. Tutto quello che sai dire è che vuoi sparare a tutti. E’ proprio vero chi ha armi grosse, ha attributi piccoli….. LAMPADARIO:
bene.
CAMINETTO: Abbiamo capito. Sei americano, sei il più figo, sei il più forte. Questi americani hanno la pubblicità nel DNA. Nascono e vivono per e nella pubblicità! Se mi capitano a tiro li brucio tutti.
BOCCA: Che domande ovvie mi fai, Lampadario. Sono stato nascosto perché non dovevano trovarmi.
BOCCA: "Il regalo che io contengo è una piccola scultura forgiata nel marmo, raffigurante un membro maschile in erezione. Lo scultore che lo ha forgiato è molto quotato in America e rappresenta l'ultima tendenza dell'arte contemporanea mondiale. Il significato intrinseco dell'opera va ricercato nei più profondi meandri della mente umana: è la rappresentazione della forza e dell'intelligenza maschile. “L'uomo forte
LAMPADARIO: Proprio per questo, vorrei sapere a chi tu fossi destinato. BOCCA: Mi dispiace, io non conosco affatto la mia destinazione, perché nessuno mi ha informato, non l’ho sentito e ancora non leggo nel pensiero.
ancora per poco dalle nostre parti si dice che qualche oggetto già ci riesca – Gli Usa terra di invenzioni. Comunque …se proprio la volete sapere tutta, a me proprio non importa a chi sono stato destinato. Io ho udito, prima che voi mi interpellaste, molto bene tutta la vostra discussione e ho trovato assurdo che nel duemila ancora si debba portare in giudizio i rapporti extra-coniugali. Io vengo da una civiltà evoluta e quelle che voi definite "corna" assumano una certa importanza solo se relazionate a possibili malattie sessualmente trasmesse. Noi oggetti americani abbiamo un altro sistema giudiziario: se notiamo che il nostro possessore ha frequenti rapporti sessuali e dunque è a rischio, riteniamo allora riunirci per discutere sul nostro futuro e poco ci interessa di analizzare il comportamento delle persone. Siamo evoluti e emancipati… noi! Reputo perciò che una discussione di così basso livello, non potesse essere fatta altro che da oggetti con mentalità retrograda che considera il tradimento un peccato terribile. Ritengo di non essere adatto a convivere in un simile ambiente e spero che chiunque mi abbia confezionato, mi regali a un posto migliore".
COMO’: Hai già parlato troppo, piccolo, ora sta' zitto !!!!
CAMINETTO: Ma chi si crede di essere questo pacco, arriva qui e pretende di farci scuola. "In America si fa così, in America si fa colà!". Secondo me, non è vero niente di quello che dice. Devo proprio bruciarlo!
LAMPADARIO: Libro fatti sentire; dicci per favore qual'è il segreto che nascondi!
LAMPADARIO: Caro Regalo, le tue deduzioni te le puoi cacciare in quel posto e tutto quello che hai detto fino ad adesso. La mia educazione mi impone di non risponderti male….e già mi sono lasciato a espressioni poco delicate; ti dirò solo che, per noi oggetti italiani, le faccende di corna sono alla stessa stregua di altri problemi apparentemente più gravi. Non ci importa niente né di malattie, né di problemi di bigottismo. Ci piacerebbe solo sapere a chi sei destinato. Ma l'impresa sembra essere assai dura, dato che, a quanto abbiamo capito, o non lo sai, o non ce lo vuoi dire, BARBIE: Questa volta forse ce la faccio a parlare. Potrei intromettermi? LAMPADARIO: Eh va bene basta che sia
per dire qualcosa di sensato!
BARBIE: Lo so sono troppo bellina e superficiala, ma vorrei spezzare una lancia in favore del nostro amico americano. Sicuramente lui non sa a chi è destinato e ritengo perciò, che non sia in cattiva fede. Se riuscissimo a rintracciare il biglietto e la lettera o qualche altra diavoleria che in genere gli legano addosso, potremmo saper ne di più. LAMPADARIO:
Hai ragione Barbie; non solo sei bellina, ma chi l’avrebbe mai detto anche intelligente.
BARBIE: Vedi di andare in culo lampadario!…. LAMPADARIO: Oggetti, datevi da fare per trovare questa importante prova; voi cassetti, ispezionatevi all'interno e voi altri oggetti da esposizione, interrogatevi fra di voi!! Vi prego di fare questo perché il tempo passa e questo caso vorrei chiuderlo al più presto; mi sembra che ancora, purtroppo non siamo giunti a niente di certo. GLI OGGETTI IN FERMENTO SI INTERROGANO COMODINO: Io, Lampadario, ho interrogato gli oggeti al mio interno e mi sembra di aver capito che c’è un Libro che potrebbe sapere qualcosa; preferirei che l'interrogaste voi, Lampadario, perché sono un comodino e data la mia costituzione così ridotta, non credo che possa inserirmi in una discussione da adulti.
LAMPADARIO: Silenzio Mobile! Interrogherò, io, il Libro dentro il tuo cassetto; nonostante tu sia piccolo, hai dimostrato lo stesso grande maturità ad avvertirci dell'esistenza di qualcosa di sospetto. A volte i nomi sono affibbiati in malo modo: a te, ad esempio, ti hanno fatto piccolo e ti hanno dato un nome da piccoli; per questo motivo il tuo destino sembra ormai segnato: costretto ad essere sottomesso a tutti i mobili più grandi di te. Grazie di nuovo comodino! Sei stato bravo a inserirti in questa conversazione. COMO’: Prima la preuntuosa Barbie, adesso il comodino, la rivolta dei piccoli e dei futili, dove andremo a finire? Se mettiamo tutto in mano a questi, chissà dove andremo a finire…..Una vera catastrofe!…..
LIBRO: Il mio titolo è "Sodomia in corpo 11" e mi ha scritto Aldo Busi; mi scuso se non mi sono fatto sentire prima; avevo paura perché so che certi argomenti non sono ben accetti da molti di voi. BARBIE: Ahi !!! Ahi !!!! Senti che roba! Già il titolo non promette niente di buono! LIBRO: Non ho niente nei confronti dell'argomento scritto su di me, anche se personalmente prediligo i trattati scientifici e filosofici; purtroppo non posso intervenire nella scelta del testo; quindi, sono costretto ad accettare qualsiasi cosa. Inizierei con il riferire a tutti voi un particolare che vi farà sobbalzare; avete presente l’ultima volta che c’è stato il terremoto: ecco molto di più!! Nella prima pagina a penna ci sono scritte le seguenti parole: "Al mio caro amato Mario, il tuo tesoro di sempre, Gino". LAMPADARIO: Ma Mario è il nome del Signor Pecchi ! LIBRO: Eh si!!! e i più svegli avranno già capito dove si va a parare. LAMPADARIO: Probabilmente sì, ma io andrei molto più cauto. BARBIE: Dagli all'omosessuale!! Facciamo giustizia !! Qui non ci sono più dubbi: il signore è un gay. E’ logico che quella poverina di sua moglie si è fatta un'amante! Non aveva alternative; suo marito non si comportava più da uomo. Lampadario, qui è tutto chiaro potremo già chiudere il caso. LAMPADARIO: Quando chiudere il caso, sono solo io a stabilirlo e non sarete certo voi, strenui difensori della signora a farmi cambiare idea! A voi, barbie da collezione, lo so che farebbe piacere se finisse tutto qui; il vostro verdetto è accusa per il dissoluto signore e assoluzione per la vostra amata signora. Io però sono più cauto di voi e non voglio arrivare a conclusioni affrettate; reputare un omosessuale il signor Pecchi per due aggettivi usati in una dedica di un libro in realtà non costituisce prova sufficiente; si potrebbe trattare di una semplice affettuosa amicizia. ABATJOUR: Anch'io sono amica strtetta della Lampadina, ma non la chiamo " tesoro”! LIBRO: Potrei finire per favore, avrei qualcos’altro da segnalarvi: tra pagina sessantanove e la settanta, c’è una lettera. Ahimè! Non sono riuscito
a strappare a questa nessuna dichiarazione, perché si rifiuta di parlarmi. Quindi non so quale sia il suo contenuto. LAMPADARIO: In assemblea, non potrà certo rifiutarsi di parlare. Lettera, su vieni allo scoperto e riferiscici il tuo scritto. LETTERA: OK!! Va bene, parlerò, anche se sto passando un periodo di depressione profonda. Dovete sapere che la mia durata si limita a quell'unico viaggio che tanto mi fa stare bene, ed ora, che mi hanno rinchiuso dentro le pagine di questo libro, non ho più la certezza di partire. Per questo motivo sono molto triste e mi dispiace, caro Libro, di esserti sembrata una menefreghista. Devi capirmi: quando mi inseriscono in una busta e su di essa sento che viene compresso il francobollo, sono già certa che nessuno potrà privarmi di quell'unico piacevole viaggio e questo mi rende euforica; la sola idea di poter penetrare in una buca postale, soprattutto quelle aeree, mi fa impazzire di gioia. A me non importa niente di quello che viene scritto su di me; quello che a me importa è solo viaggiare. Il Libro, ha cercato ripetutamente di carpire da me il segreto della mia lettera, ma io mi sono rifiutata di parlare, non perché voglio mantenere la discrezione sul contenuto, ma semplicemente perché non mi andava. A me dei segreti degli uomini non importa proprio un bel niente e poi se non venivo espressamente chiamato in assemblea avrei sicuramente taciuto tutto. LAMPADARIO: Ti prego di non dilungarti; dicci piuttosto cosa ti hanno scritto. Adesso siamo tutti curiosi!! LETTERA: Vi leggerò tutte le parole così come sono state scritte così nessuno di voi malfidati penserà che prenda posizione per l’ uno o per l’altro: (voci fuori campo) "Caro Gino, il mio amore per te non cessa mai di ardere. In ogni momento della giornata ti penso e la tua immagine non vuole cancellarsi dalla mia mente. Devo confessarti che, nonostante questa passione nei tuoi confronti, più volte ho cercato di riprendere l'attività sessuale con mia moglie; mi sforzavo di credere che questa nuova realtà non mi appartenesse, ma tutte le volte che ci ho provato, mi riapparivi tu, con quello sguardo così dolce! I primi tempi quando ho capito che con mia moglie non avrei recuperato ho cercato addirittura di darmi da fare anche con qualche mia collega di lavoro; tanto che hanno pensato che fossi impazzito; figurati che mi ero creato anche un paio di occasioni che potevano andare certamente in porto, se non ci fossi stato tu che cominciavi ad entrare sempre più prepotentemente nella mia mente. Le donne non mi interessano più; e adesso mi rendo conto che forse non mi sono mai interessate. Forse in tutti questi anni passati con mia moglie ho finto di avere una vita sociale normale; sapevo che c’era qualcosa che non andava ma non ne avevo preso coscienza. Desideravo veramente essere normale, vivere una mia vita eterocompatibile… e ci sono riuscito fintanto non ho incontrato te, che mi hai aperto gli occhi, e mi hai mostrato che avevo passato metà della mia vita, reprimendo il mio naturale istinto. So che è più facile vivere sui binari percorsi dalla maggioranza, che è più facile avere approvazioni e privilegi, ma convivere con i propri malesseri e assai più dura di tutti i privilegi acquisiti. Io adesso mi sento illuminato, e posso affermare senza ombra di dubbio, di amarti, e che ormai ho imparato a convivere con la mia diversità. Mia moglie, quella povera donna, anche se forse sospetta che non l'amo più, sicuramente non sospetta che io abbia un'altra persona; figuriamoci se si immagina che questa persona è un uomo! Mi devi credere, ancora non ho trovato il coraggio di parlarle; tutte le sere, quando andiamo a dormire, mi propongo di farlo, ma non ci riesco. Ho paura che non possa capire. E' ancora troppo piena di pregiudizi, di concezioni bigotte per capire questa realtà. Quando la guardo lì sdraiata accanto a me, mi sento così meschino che vorrei scomparire, andare il più lontano possibile, ma tu mi trattieni qui, ancorato a una realtà, fatta anche di abitudini, ormai incancrenite Ed è inutile pensare di fuggire: l’ho pensato ma poi mi sono chiesto: Fuggire da chi? Dalla moglie? Da casa? Dal lavoro? Ma, poi, mi sono risposto che in realtà sarei fuggito da me stesso e non voglio farlo. La vita non è una fuga ma una lotta continua,
una ricerca interiore per tutta la sua durata. Ma non voglio più tediarti con inutili e banali filosofie di cui non mi sono mai sentito e neanche adesso mi sento portatore sano. Ti voglio solo dire anche per sdrammatizzare questo mio scritto, che scappare è inutile soprattutto se si pensa che i mezzi tecnologici a disposizione sono in grado di riacciuffarti in qualsiasi angolo sperduto in cui ti nasconda…. la televisione,internet, cellulari non puoi fare un passo….. Ti amo veramente tanto. Tuo Mario". TELEVISIONE: Però furbo Mario, lo sa anche lui che io te lo ritrovo ovunque!!! Con un buon giretto di telefonate ed una brava presentatrice eccolo rispedito a casa tra le braccia di sua moglie, ma che dico: del suo Gino! BARBIE: Ma pensa tu che schifezza di uomo è il padrone, non solo tradisce la moglie, ma per di più con un altro uomo ! LAMPADARIO:
Calma in stanza, per favore!! Anche se la rivelazione ci ha scosso, me compreso, bisogna abituarsi a pensare che gli uomini sono capaci di azioni controverse; anche da coloro da cui meno ti aspetti gesti eclatanti, in realtà è proprio da loro che arrivano sorprese inaspettate.….
CAMINETTO: ….Probabilmente proprio per la loro natura di esseri “tranquilli”. Un agitato non ti sorprende quasi mai! Io comunque brucerei gli uni e gli altri. LAMPADARIO: Oggi è avvenuto un fatto eccezionale: abbiamo iniziato l'assemblea,cercando di far luce su di un caso e ce ne siamo trovati nel mezzo un altro. E' ormai chiaro che la vestaglia forse per pudore, nei confronti di un padrone così depravato, ha evitato di metterci sulla buona strada, nascondendoci dei particolari che indubbiamente lui avrebbe dovuto conoscere. VESTAGLIA DA UOMO: Ebbene sì, mi vergogno un po, non potevo certo dirvi che svolazzavo in compagnia di altri pigiami e che mi ritrovavo abbaracciato a questi. Non vi immaginate per me lo schifo! Avevo paura che metteste in dubbio anche la mia virilità: la vestaglia da uomo quella vera, quella a cui appartengo, si rifiuta addirittura di parlare con altri indumenti maschili, figuriamoci di giacere. Qualche parola posso scambiarla solo con indumenti maschili che dividono lo stesso mio cassetto, agli estranei non rivolgo la parola figuriamoci se mi piace svolazzare per la stanza con indumenti intimi sconosciuti. LAMPADARIO: Cara vestaglia da uomo, ti capiamo e non avere paura, non siamo qui per giudicare te o gli altri oggetti; noi siamo qui per i nostri due padroni; I vizi del signore, sono così palesi da non lasciare adito ad alcun dubbio. Ora però, siccome penso che anche il Letto non avesse torto, quando ci raccontava dei suoi sospetti sulla signora, credo che sia nostro dover fare luce anche su questo caso. Quindi vi prego nuovamente, di parlare, se qualcuno di voi sa qualcosa o crede di sapere. Mi auguro, comunque, che nessuno si lasci trasportare da un facile entusiasmo solo per il fatto di aver smascherato il nostro padrone e dunque, parli con eccessiva faciloneria sull’onda di un pettegolo entusiasmo. BARBIE: Lo sapevo che quel Lampadario non mollava. E' al centro della stanza e si crede di poter controllare tutto. I signori smaniosi di essere cool e trandy hanno arredato con l’aiuto di un buon studio di architettura, lo studio G@UT, questa unica grande sala e hanno posto questo lampadario al suo centro; ma è tanto bello quanto saccente Tempo fa discutevano se fosse il caso di spostarlo in un'altra casa e al suo posto mettere dei faretti alogeni lungo tutti lati dell' appartamento, il Lampadario non stava più nella sua luce. Vi ricordate come era depresso? E lo è stato fino a quando non ha sentito dire alla signora: "questo lampadario è nato per questo posto, si sposa benissimo in questo contesto, la sua forma lo rende etereo ed elegante, riscalda
l’ambiente, è impensabile portarlo da un'altra parte". A queste parole è rinato… via la depressione e mi è parso addirittura che riflettesse ancora più luce attraverso i suoi cristalli. E adesso ci fa scontare tutto, sa sempre tutto lui, decide sempre lui e ripete sempre la stessa frase: “devo fare luce…devo fare luce”. ARREDO BAGNO: E’ vero! che periodo brutto, quando era depresso; però non era da deprecarsi il suo stato d’animo; in fondo aveva ragione; siamo stati anche pubblicati su riviste di interiors design di fama internazionale è un dramma per noi se ci decontestualizzano; equivale un po’ a morire. Viviamo l’uno con l’altro, non siamo arredamento fine a se stesso, siamo il Concetto di arredamento e sottolineo la C maiuscola di concetto. CESTINO DEI RIFIUTI: Ascoltatemi! Io ho dentro di me qualcosa che potrebbe parlare. COMO’: Cavolo giornata nera! Prima la barbie poi il comodino e adesso per finire anche il puzzolente chiede parola! CESTINO DEI RIFIUTI: Io, anche se mi disprezzate, amo il mio lavoro, miei cari; non vi immaginate nemmeno quanta roba io veda passare durante la giornata. Da quando sono stato comprato, non passa giorno che io non conosca nuovi oggetti: e prima o poi, soprattutto i più piccoli passano al mio interno. Io non sono un ignorantaccio come voi! Io, modestamente, sono il più aperto di tutti a ogni esperienza: molte volte vi vedo arrivare malconci ed è lì che imparo a conoscere la vostra vera natura. Oltre tutto sono informatissimo su qualsiasi argomento: dentro di me passano riviste, libri vecchi che io velocemente interrogo o mi faccio riassumere il loro contenuto. Voi dite che puzzo; ed è quello che sentite voi: io invece sento mille gradevoli odori dentro di me, che si fondono, formando un dolce e soave profumo. Che cosa volete capire voi; ricordate cosa disse il filosofo: "Io conosco dunque puzzo". TAVOLO: “Cogito ergo sum"! Così mi sembra che c’era scritto su quel libro che la signora aveva appoggiato su di me due sere fa. Ma che razza di accozzaglia di nozioni sa questo cestino; lui vede passare tante cose e poi le filtra a modo suo; non solo gli odori lui fonde tra sé, ma anche la conoscenza. Dove andremo a finire mai! ARREDO BAGNO: Eh poi ha solo una sfacciata fortuna: quella che i nostri simpatici padroni non usano fare la raccolta differenziata; se così fosse avrebbe sicuramente gli orizzonti assai più ristretti; quelle sue rivistine, perle di saggezza, dovrebbero stare in un contenitore specifico altro che in quel sudicio puzzolentissimo cestino. LAMPADARIO: Insomma basta!!!! Voglio ordine in stanza.. Cestino; dicci chi può delucidarci ulteriormente sul tema del giorno; infatti mi sembra di capire che al tuo interno ci sia la chiave di tutti i nostri problemi. CHIAVE: Chiave. Cosa vogliono da me questi! Io entro solo nella toppa della mia serratura. Provate a parlare alla mia maniglia. A me lasciatemi fare per favore. MANIGLIA: Mi astengo anch’io, sono solo una maniglia e parlo solo di mani lisce e ben curate, non amo le mani callose che mi provocano fastidiosi brividi. CAMINETTO: Questi si che sono matti, non stanno attenti per niente e come sentono fare il loro nome pensono di dire la loro, anche se non incastra con niente. Al rogo tutti per favore.
CESTINO DEI RIFIUTI: Allora mi fate finire per favore. Hai capito bene, Lampadario; ed ora a grande richiesta vi dirò chi è….. L’oggetto in questione è…. L’oggetto in questione è…. L’oggetto in questione è…. CAMINETTO:
Ha addirittura manie da presentatore questo Cestino! Mica male a fuoco lento!
TELEVISORE: Sarà mica un fan della Carrà. CESTINO DEI RIFIUTI: …..Un profilattico o preservativo come preferite . E' nascosto molto bene in un foglio di carta, ma nonostante il travestimento l'ho riconosciuto immediatamente. E' unico il suo odore, soprattutto se è usato; di gran lunga preferibile all’odore del lattice quando è nuovo; tanto per capirsi la stessa differenza, come direbbero gli uomini, che passa tra la pasta al burro e quella condita con un buon ragù. CAMINETTO: Ma che gusti terribili hai, Cestino? Fatelo smettere e stomachevole. Meno male che non ha menzionato la bistecca alla fiorentina. CESTINO DEI RIFIUTI: Tanti anni fa il preservativo si usava meno, e io ne sentivo la mancanza, ma negli ultimi dieci anni è tornato di moda alla grande. Se volete vi spiego perché; l'ho infatti imparato dalle molte riviste che ho letto: c'è scritto un po' dovunque, dai settimanali ai quotidiani, alle riviste scientifiche e ha un solo nome AIDS. Erroneamente si pensava che fosse per lo più un problema per omosessuali e drogati, in realtà ho letto che è in aumento tra gli eterosessuali. Ed è solo lui il profilattico a difendere l’umano da spiacevoli scherzi del destino. CAMINETTO: No grazie ! Il Cestino se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide. E' proprio vero! Sul fuoco anche lui anche se puzzerebbe un po’. TELEVISIONE: Anch'io so molte cose sull'argomento, però evito di rompere le palle. Tanto in fondo non è un problema che tocchi noi oggetti. PALLA: Ecco un altro maleducato; figuriamoci se un buon esempio di educazione può arrivare dalla TV…. LAMPADARIO: Preservativo, adesso sei costretto a parlare!!! PRESERVATIVO: Innanzitutto tengo a specificare che non mi ero nascosto volontariamente, ma ero stato avvolto in questa Carta dalla signora; probabilmente un modo come un altro per non farmi trovare dal marito. Poi, un po' per questa carta che mi avvolgeva, un po' per questi spermatozoi umani, che fanno un baccano infernale, non sono riuscito a sentire per intero i vostri discorsi e ho capito solo in linea di massima l'argomento che voi avete trattato finora. Credetemi: questi spermatozoi umani sono davvero ossessionanti; per di più non li puoi nemmeno far tacere dato che, essendo di natura umana, con loro, è impossibile il dialogo. Solo io disgraziatamente ho il privilegio di sentirli e non posso fare niente per azzittirli. Fin da quando escono, scalpitano e gridano: "Dove sono?" "Siamo forse dentro? non mi sembra?" "No siamo ancora nella gomma! Siamo imprigionati Non mi spingere testa di cazzo", " Speriamo di trovare una via di uscita." "Ci deve essere un buco da qualche parte in questa gommaccia!" E così avanti per ore gridando continuamente; sono testoni incredibili, non si rassegnano all'idea di essere ormai spacciati; fino all'ultimo della loro breve vita insistono per volere uscire. Fossero pochi poi! Sono a milioni, tutti accalcati sulla mia cima. Noi, Preservativi duriamo ben poco, ma ahime siamo messi assai male! LAMPADARIO: Si ricomincia a parlare di se stessi?!
PRESERVATIVO: Scusa Lampadario, ma mi devo proprio sfogare; concedimi di parlare per un minuto almeno su di me. In fondo sono un teste importante ai fini del processo in corso. LAMPADARIO: Concesso: proprio perché credo che ci aiuterai a fare luce sul caso. PRESERVATIVO: Durante la nostra breve durata, noi Profilattici, prima godiamo e poi purtroppo soffriamo terribilmente. Una volta tolti dalla busta che ci protegge, quando scorriamo delicatamente sul membro maschile e penetriamo sicuri nella cavità femminile, raggiungiamo il massimo del piacere; è nella donna che vediamo paesaggi indescrivibili, bellezze di rara suggestione: appena ci posizioniamo verso il nostro bersaglio, la vulva, ci troviamo di fronte al Monte di Venere ricoperto dalla sua flora pilifera che si protrae fino all’ano, e per quanto penetrare in esso a volte ci provochi tensioni alle fibre della gomma, non disdegnamo nemmeno lui. In quest’area vediamo le catene delle grandi labbra che variano di grandezza a secondo delle donne. Questa catena degrada in alcune falde di pelle molto morbida, priva di peli; ci troviamo in prossimità delle colline dell piccole labbra che dovreste vedere come ingrossano e inscuriscono quando sono sollecitatete. Proprio mentre ci accingiamo alla penetrazione ecco che alla congiunzione di esse ci troviamo davanti alla faglia di pelle morbida, una sorta di cappuccio in cima al monte Glande. Quando mi avvvicino inizia a gonfiarsi, sembra esplodere. Il monte Glande fa parte della catena della Clitoride. E’ proprio qui sulla Clitoride insieme ai bulbi del vestibolo che provochiamo il massimo della eccitazione. La nostra marcia trionfale non finisce qui siamo gli speleologi del corpo umano; passiamo davanti alla apertura della Grotta Uretra e ci troviamo di fronte all’apertura più bella che esiste in natura, La grotta della Vagina. Dobbiamo conquistarla, dobbiamo penetrarla. Solo qualche fortunato fra di noi riesce anche a vedere l’arcobaleno dell’Imene (a proposito di questo se ne narrano le meraviglie); io purtroppo non ho avuto il piacere. La grotta della Vagina si modella solla forma del mio contenuto e la mia gomma scivola sulla tiepida umidità. E’ proprio qui che vediamo la flora batterica, meraviglia delle meraviglie e ci spingiamo sempre più giù; il nostro obbiettivo è il termine della vagina, la Fornice; poco prima di vedere la Fornice vediamo però la Cervice con la sua caratteristica forma di naso e la sua fossetta centrale. Siamo ormai difronte alla grande base, il nostro obbiettivo, la madre di tutte le basi, l’Utero. CESTINO DEI RIFIUTI: Lutero…. Martin Lutero CAMINETTO: Ignorante non Lutero ma l’Utero, impara gli accenti quando leggi i rita gli di gior nale….ritagli di gior nale buoni da bruciare….. PRESERVATIVO: Non mi interrompete vi prego…. ero rimasto alla base dell’utero; e più il mio contenuto si spinge in basso e più io godo della visione di questa base incantata. Più mi avvicino ritmicamente, più la gomma si sollecita, ma è proprio questa sollecitazione che mi provoca visioni indescrivibili. Oh quanto starei in questa situazione, ore e ore, ma non mi è dato perché sul più bello ecco intevenire questi fastidiosissimi spermatozoi concetrati a penetrare nell’utero attraverso la cervice. loro sono programmati per questo ingresso. Con il loro arrivo iniziano i dolori e finisce il sogno, C'è chi fra noi Profilattici, non accetta tutto questo schiamazzo e a dispetto si lacera sul più bello, provocando felicità agli isterici che fuoriescono, e, qualche problemuccio agli uomini. Io non approvo questo atteggiamento dei miei colleghi: non metto in dubbio che siano incorreggibili rompiscatole, ma dobbiamo essere buoni ed ora anche di più, visto che i tempi ci hanno reso ancora più responsabili. LAMPADARIO: Spero che tu abbia finito. ALCUNI OGGETTI SE LA RONFANO: zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
PRESERVATIVO: Sì ho finito, questo è tutto su di me. LAMPADARIO: Sveglia voi!!! Allora, adesso, visto che ti sei sfogato, per favore dicci quello che sai. PRESERVATIVO: Io non è che sappia molto. L'unica cosa che posso vedere distintamente è l'interno della meravigliosa cavità femminile. L'unica indicazione che posso darvi è quella di rivolgersi a qualcun altro. Il cestino sperava che potessi dire qualcosa di importante dato che ho contatti molto ravvicinati con il corpo umano, ma non ha pensato che in realtà sono usato solo una volta, e non posso capire da quale corpo vengo utilizzato; gli spermatozoi non aiutano dicono tutti le stesse cose. BARBIE: Questo è pazzo! Ci ha assillato con il suo lungo discorso sulle gioie e i dolori di un Preservativo e quello che poi sa dirci, è quello di rivolgersi a qualcun’altro. Roba matti !! Ma chi si crede di essere, solo perchè gli danno questa importanza. E sai come era caduto in basso, con tuttti i nuovi sistemi contraccettivi, i preservativi erano alla stregua di palloncini per bambini, buoni solo per i gavettoni LAMPADARIO: Silenzio, voi: è dall'inizio che interrompete con i vostri discorsi inutili. Dobbiamo continuare a cercare, sento che siamo vicini alla conclusione. CORNICE PER FOTO: Non importa che mi cerchiate. Eccomi qua. Sono pronta a confessare, non ce la faccio più. Forse voi non lo sapete ma io sono l’unico oggetto che riesce a comunicare con gli umani attraverso le foto che mi mettono sopra; questa volta ho saputo tutto e ne sono rimasta infastidita. Prima su di me c’era la foto dei signori il giorno del loro matrimonio… che periodo bellissimo… C’era armonia nell’aria, pace e serenità…. poi sono iniziati i litigi. Ho vissuto tutto l’iter di decadenza di cui parlavate prima. Grazie a quella foto sentivo tutto, un vero supplizio per me che sono nata per incorniciare momenti felici. Poi è arrivato anche la sostituzione della foto e al posto di quella del matrimonio è stata messa quella della signora e basta, e da lei ho scoperto dell’ esistenza di un altro uomo un tale Gino. VASO ARGENTATO: Ma guarda un po’ che strana coincidenza! Non sarà per caso lo stesso Gino, amichetto del marito? ABATJOUR: Ma dai lo sai quanti Gino c’è in giro per il mondo. CORNICE PER FOTO: Purtroppo........Vi devo purtroppo confermare a malincuore che il soggetto interessato è proprio Gino, lo stesso che ha fatto innamorare il marito. VASO ARGENTATO: Cosa !!??? ABAJOUR: Inaudito!!!! Roba da non crederci!!!! CORNICE PER FOTO: Io, come vi ho detto prima, riesco a sentire i dialoghi delle persone attraverso le foto degli umani raffigurati e dato che sul retro della foto della signora, nascosta tra il mio fondo e la foto stessa ce nè un'altra ed è quella di Gino, li ho sentiti parlare così; vi riferirò i dialoghi come sono: (voce fuori campo) LEI: Gino sei fantastico a letto. LUI: Ti ringrazio per avermelo ricordato, ma ormai lo sai: Orgasmo garantito LEI: Che sensazioni incredibili! Mai provato prima soprattutto quando mi frusti legato alla sedia.
LUI: Te l'avevo detto che dovevi provare un po' di sadomaso e che ti sarebbe piaciuto a tal punto da diventarne dipendente. Io ormai è tanto tempo che pratico sesso violento e, come hai avuto modo di constatare sono un grande. Tu non ci volevi credere, ed ora eccoti qua tra le mie braccia, completamente assoggettata ai miei perversi voleri LEI: Non avrei mai creduto di essere così passiva; eppure mi conosci ormai ho anche un caratterino per niente facile, ma a letto voglio subire e soffrire come una cagna. LUI:Cagnetta mia| Come ti sembra che mi stiano questi nuovi slip di pelle con le borchie laterali? LEI: Stai da Dio Gino; ti avessi incontrato prima; con quel marito che mi ritrovo, è impensabile qualsisi cosa; è privo di immaginazione; torna a casa dal lavoro: pantofole, televisione, libro da leggere e poi a dormire: Fin dall’inizio della nostra storia c’era qualcosa che non andava, ma ero troppo giovane e non avevo focalizzato il problema; un po’ per l’affezione dopo tanti anni di fidanzamento,e un po’ per la mancanza di esperienza, arrivammo al matrimonio senza dubitare di niente. Non che all’ inizio fosse un dramma anzi a nostro modo ci divertivamo ma poi con il passare del tempo la routine ha fatto il resto; poi sei arrivato tu e allora sì che tutto è degenerato. Non ci credevo nemmeno io che si potesse provare senzazioni così forti.. Eppure è successo. Per salvare il matrimonio ho provato a proporgli nuove posizioni, ma lui non ha mai recepito in pieno, per lui esistono solo le classiche; niente di estemporaneo e poi sempre a casa; mai una volta che mi prendesse in qualche luogo strano, fuori da casa. LUI: Pazzesco ! Con me si da un gran da fare LEI: Tu riesci a tirare il meglio dell’estro creativo a chiunque; ma dimmi anche con lui usi la frusta? LUI: No lui vuole essere coccolato, accarezzato, amato dolcemente LEI: Che smidollato! Niente passioni, sempre stato così in tutto LUI: Hai ragione a me personalmente mi annoia terribilmente! Ma devo sopportarlo per attuare il nostro piano LEI: L’abbiamo escogitato bene speriamo che non ci siano intoppi. Sei stato un Genio Gino. LUI: Quel gran genio di Gino! Comunque le dritte principali m l’ hai date tu, cara altrimenti non l’avremo mai potuto incastrare così LEI: Lo so: io avevo capito quale fosse il suo tallone di Achille e tu l’hai sfruttato LUI: Sai ognuno vive il sesso con mille turbe, nessuno è completamente libero e in tuo marito se ne stava conclamando una assai particolare. LEI: Tu hai fatto il resto e glielo hai saputo tirare fuori dal suo inconscio. LUI: La tua dritta iniziale è stata fondamentale era già molto tempo infatti che tuo marito sognava rapporti sessuali con uomini e te l’aveva confessato, tant’è vero che aveva deciso di andare da un buon psicologo. Ed eccomi qui: il buon psicologo di famiglia che analizza marito e moglie con problemi di sesso. Quanto di più normale in tutto questo! Poi però l’imprevisto; nasce l’amore tra me e te e lui tra noi diventa di troppo. LEI: Già, ti ricordi quando quel giorno, mi dicesti “dobbiamo stare insieme e metterlo fuori gioco” LUI: Me lo ricordo sì; ti vidi sorridere come non ti avevo visto mai. Però ti vidi anche subito imbronciarti. LEI: Capii subito che sarebbe stato difficile; tu avevi lo studio da poco ed eri costretto a mantenerlo con un mutuo: Oltretutto quel furbetto di tuo padre ti aveva lasciato anche nei debiti: Io non possedevo niente, neanche questo meraviglioso monolocale è mio, ho una paura fottuta di perderlo. E sai quanto sia possibile questo: Io poi non lavoro neanche. Il tuo studio non ci permetterebbe di viverci è troppo piccolo poco più di una stanza, non potrei mai vivere lì. LUI: Non è che abbiamo una situazione facile, ma questa casa confortevole sarebbe stata per noi un ottima soluzione. Certo che se tuo marito scopre la nostra relazione non te la farà mai tenere questa spledida casa; abbiamo perciò dovuto pensare a qualcosa per aggirare l’ostacolo legalmente. LEI: Quello smidollato senza palle……. PALLA: Eccoci di nuovo LEI: Almeno si fosse innamorato di una altra, macchè guardare altre donne era impossibile per lui, era così attaccato a me che neanche se si fosse trovato solo con una fotomodella, tutta nuda, ne avrebbe
mai approfittato . LUI: lo so figurati che quando veniva da me diceva che non aveva più interessi nei confronti delle donne e neanche le vedeva più LEI:Per fortuna tu, puntando sul suo problema, hai capito che la soluzione sarebbe stata solo quella di darti a lui, di farlo innamorare di te LUI: Era l‘ unico modo che avevamo; averemo potuto gestire tutto il suo iter sentimentale e avermo così capito come levarcelo dai piedi LEI: certo adesso che è cotto, dobbiamo passare al passo successivo. Come intendi fare? LUI: Senti me: lui è molto innamorato del sottoscritto; io me lo spupazzo un altro po'; le sue difese nei tuoi confronti stanno cedendo, vedrai che fra poco non ce la farà più e anche a te rivelerà la sua verità. Tu farai una furibonda scena di gelosia con lanci di piatti, finti svenimenti, annessi e connessi; lo caccerai da casa e chiederai il divorzio; il dolce maritino non potrà rifiutarti questa soluzione, tanto sarà il suo senso di colpa e soprattutto la vergogna. LEI: E per quanto riguarda noi? LUI: Il tempo giocherà a nostro favore, ci vuole un po di pazienza; all'inizio fingerò di essere contento che ti ha lasciato per sempre, poi al momento più opportuno lo pianterò, dicendogli che è tutto finito e che sto con un altro. Farò questo quando avrai già legalmente sistemato tutto. Soprattutto dopo esserti fatto intestare la casa. LEI: Dovremo aspettare ancora un po prima di poter vivere insieme? LUI: Già LEI: la casa intestata sarà un lavoro difficile da ottenere, ma sfruttando i sensi di colpa per l’omosessualità e la mancanza di lavoro mia, doverei farcela in poco tempo. La sua famiglia ha diverse case, una in meno probabilmente non gli costerà niente. (fine voce fuori campo) E questo è tutto. BARBIE: Stiamo zitti! La situazione è veramente compromessa, anzi, irrimediabilmente compromessa, direi. Se proviamo solo a dire una sillaba, ci massacrano. SEDIA: Ecco perché ogni tanto sentivo delle corde sulla mia struttura; Gino legava la signora stretta a me per abusarne con violenza; che depravati! LAMPADARIO: Bene! Carissimi oggetti, veramente sono costernato. Gli uomini sono una continua sorpresa, ed i nostri signori si sono dimostrati veramente imprevedibili. Ho bisogno di ritirarmi a riflettere sul caso, prima di esprimere un giudizio equo . Perciò gradirei rientrare nel mio buio e pensare. DIVANO: Ci risiamo: questo Lampadario tutte le volte che pensa ci mette tutti al buio! Tutta questa scena per cosa poi? Questi sono tutti colpevoli. Non è che ci sia da pensare più di tanto. A me non è che importa molto, io sono un divano e sono un oggetto rilassato. Tutto questo stress mi da fastidio, preferirei riposare. buio nella stanza
ATTO SECONDO ( la sentenza) si accende la luce LAMPADARIO: Miei cari Oggetti, è stata una serata faticosissima. E' sempre difficile per noi oggetti trovare prove per incriminare gli uomini. Oggi invece, abbiamo scoperto molto di più di quanto ci saremo aspettati: per quanto certi oggetti abbiano provato a nacondere la verità, vero vestaglia da uomo e lingerie da donna siamo riusciti lo stesso a scoprire le malefatte dei nostri padroni. Ora riassumerò le accuse rivolte ai nostri padroni e insieme ad esse esprimerò anche il mio parere. Il signor Mario, pecca in due punti sostenziali: punto primo: è omosessuale; ed è
inconcepibile per noi oggetti capire come si possa andare contro natura. Io, ad esempio, sono un lampadario e voglio rimanere tale; punto secondo: ha tradito sua moglie; e anche questo è un fatto grave, inperdonabile; e come tutti voi sapete è elencato tra i peccati punibili che commettono gli uomini. Pur essendo partiti nell’analisi processuale della posizione della Signora, che era l’unica sospettata, siamo giunti alle nefandezze del marito prima di lei. Ma comunque non esiste una graduatoria dibattimentale; anche la signora ha tradito il marito e questo, come ho detto prima è punibile, anche se devo riconoscere come attenuante che almeno la signora ha avuto, il buon senso di andare con una persona di sesso opposta; in fase di giudizio la farebbe sembrare più scusabile rispetto al dilei consorte ma… BARBIE: Sai che vantaggio! Tutta colpa di quella cornice spiona. “Io sento attraverso le foto ma vai al diavolo. Sono nauseata ancora di più se ripenso a quel profilattico; secondo me questi stupidi palloncini in lattice rinforzato, consci della loro importanza acquisita in questi ultimi anni se la tirano oltre misura.Devono stare attenti a non strapparsi però…. Adesso si sentono in diritto di dire la loro in qualunque momento.
chiudessero con cura; certe terribili botte quando non sono nervosi, vi lascio immaginare quando girano loro i cog…… VETRO ALLA FINESTRA: …….Io tanto per dirne una: l'altro giorno ho ricevuto un tale colpo che per un momento mi sono visto in frantumi sul pavimento; solo per pura fortuna come potete vedere, sono ancora integro. LAMPADARIO: ............Fatemi finire vi prego; anche perché ormai mancherà poco al rientro dei nostri scellerati padroni. Prima che mi interrompeste stavo giusto dicendo che già ne dobbiamo subire di cotte e di crude; adesso questo ultimo gravissimo fatto ci riempie di amarezza e non siamo in grado di perdonarlo, anche perché pretendiamo un minimo di rispetto, visto che rendiamo più gradevole la vita a questi miseri. Dunque, adesso se, oggettivamente, e noi solo possiamo essere oggettivi, vi chiedo perciò: volete condannare i signori? CAMINO: Condanniamoli !!!!!
Al massacro !!!
Sì!!
Bruciamoli!!!!
LAMPADARIO: La colpa maggiore della signora che a mio avviso ce la mostra come una vera e propria diavolessa del peccato è la predeterminazione alla rovina del marito; la sua passione per le emozioni forti l'ha talmente coinvolta che accecata dall’amore non esita sia a nascondere la verità, ma a manipolarla a suo favore; per avere questa casa è disposta a far sentire in colpa Mario, non curandosi affatto di alcun sentimento ai danni del marito. E questo, purtroppo per lei, non ha attenuanti. Potevamo passare sopra al suo recondito desiderio di sadomasochismo, potevamo capire il tradimento (dato che era il frutto di insoddisfazioni sessuali), ma il complotto, e qui lo ribadisco, il complotto non lo possiamo accettare. Abbiamo vissuto per tanto tempo in questa casa, condividendo con le persone che vi abitano i loro problemi. Sopportiamo quando ci spostano da una parte all'altra dell'appartamento, cambiandoci luogo, a loro discrezione, ma il loro comportamento attuale, ci fa vergognare di avere simili padroni. Loro si sono comportati in modo irrispettoso nei nostri confronti, senza rendersi conto, in fondo, che chi rende più vivibile il focolare domestico siamo noi; cosa farebbero questi meschini senza il nostro fondamentale aiuto? E loro ci ricambiano così scorrettamente. E poi mi sorge una domanda a cui non possiamo rispondere in quanto non abitiamo con Gino; ma questi sarà così disinteressato e coltiverà l’amore per la signora sempre? O un simil e uomo forse è più facile pensare che sia disposto a cambiare nuovamente magari per una villetta con piscina sui colli alti? D’altra parte non si è fatto alcun scrupolo ad andare con entrambi, privo di coscienza morale e soprattutto indifferente ai suoi partner sia uomo che donna.
LAMPADARIO: Visto che siamo tutti d'accordo per condannarli, ripeterò in breve sintesi quali sono le punizioni per chi si macchia di simili colpe. Nel codice penale del tribunale degli oggetti non esiste una vera e propria gradazione delle sanzioni; Riteniamo comunque che questi fatti siano da ascriversi tra i più gravi.
CUCINA: Se lo avessi saputo prima, mi sarebbe bastata una piccola perdita notturna; non sono nemmeno in regola con il foro al muro dell’ appartamento questi sciagurati!
COMO’: Ho una polvere da mesi ! Non mi puliscono mai!
SOFFIONE PER IL BAGNO: Con un soffione gli avrei spazzati via, se avessi saputo queste nefandezze. Io che gli lavavo con tanta cura; gli facevo avere l’ acqua così ben miscelata, un paradiso! TELEVISIONE: Per me era cosa assai facile; un bel guasto con botto intriso di fumi tossici, durante un reality TV. QUADRO: Quasi quasi, domani quando me li vedo passare sotto mi stacco sulle loro teste. Spero, però, di non rompermi. Sono così bello! LAMPADARIO: Frenate per un attimo l'ira, Oggetti! Lo so che noi dobbiamo subire tantissime angherie nell'arco della giornata, per cui vi capisco ma .... PORTA: Diavolo non ce lo ricordare, Lampadario; mai una volta che ci
SPAZZOLA PER WC dal bagno urlando: Siamo o no senza coscienza: siamo o no oggettivi, siamo o no privi di scrupoli e allora esprimiamoci come tali. Noi che puliamo merda e siamo considerati gli ultimi, non vogliamo essere presi per il culo. LAMPADARIO: A me e non credo di influenzare nessuno non sembra che ci siano attenuanti al comportamento dei coniugi Pecchi, perciò li giudicherei colpevoli allo stesso modo. Se dovessimo esprimere in percentuale la loro colpa darei cento per cento a entrambi. BILANCIA: Hai ragione le loro colpe hanno lo stesso peso. Sono o non sono una bilancia equilibrata? LAMPADARIO: Tengo inoltre a sottolineare che quello che aggrava di più la già critica situazione, è che non hanno mai manifestato il giusto rispetto nei nostri confronti trattandoci con incuria e superficialità
LAMPADARIO: Quindi, conscio della oggettività del verdetto, mi rimetto comunque a una vostra scelta: Il codice penale come ben saopete identifica tre soluzioni punitive, tutte e tre capitali: morte per scossa elettrica, morte per soffocamento di gas, morte per incendio. CUCINA: Per favore, Lampadario, fammi partecipare a questa azione. Ti prego. LAMPADARIO: Oggetti! per me è indifferente volete che i signori siano eliminati dal forno con la complicità del gas oppure preferite qualche altra soluzione? TAVOLO: Noi, se ci è permesso dire una cosa sola, vorremo che si utilizzasse il fuoco. E lo diciamo non per protagonismo, ma perché questa soluzione è quella più vecchia di tutte, la più utilizzata da noi oggetti nei secoli. La tradizione va mantenuta! Sappiamo benissimo che adesso ci sono mille modi più tecnologici, ma secondo noi, con dei margini di insicurezza maggiori rispetto a un bel sano incendio. E poi queste nuove tecniche, a nostro parere, sono sorte conseguentemente all’accrescersi dell'eccessivo amor proprio che ogni oggetto ha per se stesso.
BARBIE: Ci credo questi sono all’età della pietra, mi sembra di capire che qui si frigge tutti; aiuto voglio tornare negli USA. TAVOLO: Quello che noi ci chiediamo è perchè non desideriamo più autodistruggerci insieme agli uomini, come facevano i nostri avi. Forse che tra di noi abbiamo perso un po’ del nostro credo: "l'oggettività"? questa nostra oggettività non ci ha mai fatto pensare alla fine come difronte a un evento mostruoso, ma anzi un rinnovamento Forse non pensiamo più che possa esistere qualcosa dopo? Forse vogliamo essere eterni? Siamo o no oggetti?Perciò noi diciamo: terminiamo la nostra durata insieme ai nostri vili padroni e comportiamoci da oggetti una volta per tutte, rispettando le antiche tradizioni di tutte le "cose”. Diamo l'esempio e dimostriamo all'uomo che se lui è dotato di coscienza, noi abbiamo orgoglio da vendere, e non ci fa paura interrompere la nostra durata. E poi paliamoci chiaro, se ci sono dei dubbiosi che si salveranno dalle ceneri, per loro c’è sempre la speranza di un buon riciclaggio; che potrà ridonarli un nuovo posto nella vita degli uomini anche migliore, come ci insegnano gli oggetti orientali; ma anche se così non fosse, come professano i nostri vecchi occidentali, forse in un altro mondo, più eterno, saremo noi a comprare gli uomini e loro potranno essere solo nostri muti schiavi. LAMPADARIO: Bravo tavolo nonstante la tua bellezza, la morte non ti fa paura e questo te ne da merito; comunque questo mi è sembrato un ottimo discorso. Per rispettare il volere di tutti, vorrei chiedere se gli altri oggetti gradiscono anch'essi questa punizione.? TAVOLO: Sì va bene! Facciamo vedere chi siamo! Suicidiamoci tutti insieme. BOCCA: Con la scusa che siamo pochi qui nessuno ci considera Qui sono hanno tutti la frenesia dei Kamikaze noi onestamente noi. Scusa tv, visto che l’argomento è in auge, sarai mica te che influenzi tutti? TELEVISORE: Ma che dici io non influenzo nessuno, sono gli altri che influenzano me. SEDIE: Noi lampadario saremo per la soluzione del gas, così noi ci manteniamo in oggettività e possiamo pensare di emigrare in un'altra caso o avere nuovi padroni. LAMPADARIO: Come avete voi prima detto siete in pochi per cui la maggioranza vince. Mi sembra di capire che nessun altro obbietta.E per voi oggetti elettrici, va ben l'uso dei fuoco? ABATJOUR: Sì benissimo! e va bene sì, almeno in questo modo ce ne andremo tutti, se avessero scelto noi come arma di giustizia saremo periti anche noi insieme ai padroni e gli altri tutti in altre case; per cui se si ha da morire, ebbene schiantare tutti insieme LAMPADARIO:
Va bene! E così sia fatto; dichiaro colpevoli i signori Pecchi e li condanno a morte. L'attuazione della pena da noi inflitta si riterrà da eseguirsi entro due giorni da questa sera in un qualsiasi momento del giorno, a nostra discrezione. Spengo il dibattito. Addio miei cari oggetti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
buio Cinque minuti dopo rientrano i signori Pecchi. Vanno a letto, si addormentano, si svegliano, si lavano; lui, la mattina va a lavorare, lei prepara da mangiare; lui torna a casa alle tredici e trenta, lei è in cucina; lui si mette in attesa del pranzo a risistemare gli oggetti, lei accende un fiammifero, lui la chiama per farsi aiutare, lei scuote il fiammifero per spegnerlo. Il fiammifero fa finta di spegnersi ed invece si riaccende; e mentre lui e lei sono distratti, il fiammifero cade vicino alla tenda, questa si brucia e il fuoco avvampa. I Signori Pecchi con tutti i loro oggetti diventano cenere!
e n o i z a g e i sp A volte usiamo dire: "Se parlassero i muri......". Noi a tanto non siamo arrivati; ci siamo limitati solamente a far parlare gli oggetti. Credo, comunque fermamente che l'oggetto vada rispettato in pieno; non è oggettivamente provato che le “cose” possano parlare tra loro. Probabilmente non lo faranno mai, ma chi è pronto a giurare che non pensino? Quello che possiamo senz'altro dire è che gli oggetti, nel nostro racconto, nel dialogare sui problemi umani, non sono poi tanto oggettivi. Sicuramente non lo siamo nemmeno noi nei loro confronti, quando decidiamo di buttarne via qualcuno. Infine, oserei perciò dare due suggerimenti: 1- non buttate via mai niente, senza esserne certi di averlo distrutto completamente. Non si sa mai: il riciclaggio te lo potrebbe riportare in casa sotto altre sembianze; nel qual caso, caro mio, sei fregato! 2- impara ad espletare le tue intime perversioni in posti diversi da casa tua. Gli oggetti di un albergo parlano fra loro, ma non giungono a conclusioni così gravi per la tua incolumità. 3 - tieni sempre presente che se anche il profilattico è un po’ presuntuoso, ti può sempre salvare la vita..... e soprattutto pensa con tutte le tue forze che certe malattie non sono ristrette solo a certe categorie a cui tu non ritieni di appartenere: gli umani vagano nello spazio, nel tempo e nei loro perversi costumi.
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Partendo dal patrimonio di esperienza decennale dei soci nel campo dello studio e ricerca e commercializzazione di materiali lapidei, nasce nel 2001 la 14 ORA ITALIANA. I prodotti proposti sono fortemente connotati nel design, che va a sommarsi alla qualità dei materiali e alle intuizioni tecniche.
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i sosten it o ri e ntus i a s ti e p a r t e c i p i - a rch. mi chel a f o r m i a , a rc h . m a rc o f o rc e l l i , a rc h . l e t i z i a p i e t r a p e r z i a michela fo rmi a - per l’a i uto mor a l e e non sol o... so vr a re a l e an dr ea pe s c i - per i co nsi g l i concreti e leon or a j o ng h i l a va ri n i - p er i l p rezi oso sov r a rea l e s o s t e g n o cr istin a no va ti - perch è l a sov r a rel a tà ha b i sog no d i u n u f f i c i o s t a m p a re a l e fr an cesca ga tto - perchè l a rea l tà ha b i sog no d i u n u f f i c i o s t a m p a s o vr a re a l e paolo savo i a - l’ incarn a zi one d el l o sp i r i to sov r a rea l e ro ber to ve ntura - il più sov r a rea l e tr a g l i i mp rend i t o r i st efan o c o rs o - perchè b i sog na essere sov r a rea l i p e r a i u t a re g l i a l t r i s e n z a c h i e d e re n i e n t e i n c a m b i o l uca en oc h - per averci permesso di pubblicare alcune tavole di jimmy hat e perchè ci sentiamo così piccoli difronte ad un mito maur iz io c o ri o - per a v er scr i tto un sog g etto così s o vr a re a l e d a e s s e re i p e r- re a l e l etiz ia pie tra p e rzi a e m a r c o f o r c e l l i - p roetti sti d e i c u b i i n q u a s h f o r n i t i d a i s o p a d car melo b o l o gne s e - l’ a r ti sta a str a tta mente..... sovr a re a l e l is a scuff i a b a ti - per le B a r b i e ooa k e g l i a b i ti sov r a re a l i d e l G@ U T an dr ea co rza ni - per ri sol v erci og ni v ol ta p rob l em i re a l i gian n i gr o s s i e ma ri o p a g l i n o - p er a v er d a to una n o t a d i s o vr a re a l e g l a m o u r a l p a l c o s c e n i c o an n a ban f i - per averci p er messo d i mostr a re i l suo a b i t o s o g n a n t e an dr ea m e c h i ni - perch è p r i ma o p oi p rend er à i l GA a b a s t o n a t e e n r ico be l l uo m i ni - per l a p a zi enza d el tutto sov r a re l e st efan ia p a s s e ra - per i sov r a rea l i tessi l i p er l a ca s a fr an cesco , m a tte o e to m m a s o b e r t i - a mi ci come l o ro s o n o p re z i o s i p i ù d e l l ’ o ro l a ur a ligr e s ti d e l l a rc h i v i o d e l 9 0 0 - p er l e p rezi o s e e t e m p e s t i ve i n f o r m a z i o n i paolo gabba ni ni - perchè i n q ueste occa si oni ci d i m o s t r a u n e n t u s i a s m o s e n z a d u b b i o s o vr a re a l e fr an cesco l i vi - perchè è sov r a rea l e p ensa re d i p a r l a re c o n l u i a t e l e f o n o giovan n i s p i c h e tti - perchè rea l i zza i nostr i sog ni p i ù s o vr a re a l i gigi ar mi e nto - stampa tore d i q uesta fol l i a sov r a re a l e l ucian o s e ra fi n - s enza d i l ui i l tea tro a v reb b e un p ro f u m o m e n o s o vr a re a l e t ilde tacc i - perchè il t ea tro è v i ta e fi renze senza i l c l u b d e l g i r a s o l e n o n s a re b b e l a s t e s s a alessan dr o b a ro nti - pe rchè p r i ma o p oi fa remo un f i l m . . . . . s o vr a re a l e c o n t a n t i m a i a l i gioia br og i - perchè ha r i a cci uf fa to l e g a l l i ne i n fu g a d a l c i n e m a e l e h a p o r t a t e i n t e a t ro an dr ea b runo s a ve l l i - i l reg i sta che ha d a to un’a n i m a o l t re i l s o vr a re a l e a g l i o g g e t t i ro ber to c a f a gg i ni - perchè senza l e l uci l a sov r a re a l t à a vre b b e b r a n c o l a t o n e l b u i o il teatr o b l u - per averci osp i ta to i n q uesta nostr a s o vr a re a l e f o l l i a gen er ali a rre d a me nti , g o r i t e s s u t i , s t i l e a r r e d a - l e a z i e n d e d i s u p p o r t o l o g i s t i c o c h e c i s e g u o n o s e m p re
e r o u c i d a i si ringraz e melo bolognes quadro di car
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G@UT BIOGRAFIA Lo studio G@UT ha fatto COSE, fa COSE e continuerà a fare COSE; si muove in ogni direzione nello spazio e nel tempo, ma soprattutto: insegue sogni liquidi, pensa idee gassose, progetta COSE solide.
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• vi BLU o r t tea 2006 rile p a 7 5 6
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