ingranaggi urbani:le rotatorie del divenire

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divisione fiere e mostre

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s t u d i o d i a rc h i t e t t u r a

studio di architettura

Luca Bolognese Silvia Scuf fi Abati

SET • salone dell’edilizia e restauro PADIGLIONE CAVANIGLIA fortezza da basso • firenze 24 • 27 novembre 2005


s t u d i o d i a rc h i t e t t u r a

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Luca Bolognese Silvia Scuf fi Abati

s t ud io di a rc hit et t u ra G@U T

luca bolognese + silvia scuffi abati + cristina lombardi + lydia aurora padula gra p hic design

silvia scuf fi abati - studio di architettura g@ut ufficio stampa e comunicazione integrata

verba inedita • milano segnaletica e immagine

cicrespi • liscate milano editore

alinea editrice • firenze © 2005

st u d i o d i a rc hitettur a g@ut • firenz e divisione fiere e mostre

el su d • montevarchi-arez z o

© copyright per la presente edizione ALINEA EDITRICE s.r.l. - Firenze 2005 50144 Firenze, via Pierluigi da Palestrina, 17/19 rosso Tel. +39 055-333428 Fax +39 055-331013 tutti i diritti sono riservati: nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo (compresi fotocopie e microfilms) senza il permesso scrittto dalla Casa Editrice ISBN: 88-8125-996-6 e-mail ordini@alinea.it - info@alinea.it - http://www.alinea.it finito di stampare nel Novembre 2005 stampa: Tipografia Il Bandino Loc. Ponte a Ema Bagno a Ripoli (FI)


Si narra che il corpo umano sia una macchina perfetta; si narra anche che per quanto sia perfetta sia anche destinata a morire; è lecito chiedersi perciò dove sia tutta la sua perfezione, forse proprio nel fatto che sia destinata inevitabilmente a morire? A volte mi faccio queste domande, ma non so neanche ILTECsiano azienda del bolognese, si occupa di contract, io quanto realmente profonde, soche soltanto che suonano bene alle resine e fibre L’opera ha proprietà taumaturgica è mie orecchie, tantoottiche. da illudermi di sembrare intelligente. Ero qualcheed giorno carica di energia E’ realizzata inmattinata stampa passata digitaleinsuriunione, carta con fa in giro per lavoropositiva. e dopo un’estenuante strato di psicologico resina lucida che levenir rende calpestabili. Può essere doveuno il forte credo stava per meno in diverse occasioni, miapplicta accingevo superficie orizzontale e verticale. Si può realizzare a tornareaalqualsiasi mio lavoro di progettista sedentario nel mio confortevole studio. grandi In macchina, immersopavimentazioni in mille pensieri: riunione andataobene, possibilità realizzative del progetto; per ambienti oggetti di design quali tavoli, tappetitagliando … dellaemacchina da fare; bollette delporte gas da da riprendere a scuola; perché no monumentali di pagare; accessobambino alla città! Arch progettisti: moglie da amare; amici Alberto da assecondare; sport Art da coltivare; dottore da consultare... Gioia e Iltec Promoters Ecco che proprio su questa strada, che scorre sorniona tra le grigie propaggini delle immediate periferie dei molteplici centri urbani, iniziano a delinearsi con frequenza le rotatorie; la "rotatoria urbana", l'evouzione programmatica del tecnologico semaforo, segnale luccicoso quanto desueto. Il panta-rei di eraclitea memoria applicato alla viabilità urbana. Non più un semaforo a stoppare l'energia vitale, ma una rotatoria, una forma geometrica circolare da affrontare rallentando, dando la precedenza ma mai fermandosi. I pensieri si inerpicano per assonanza e divagano come il mio incedere stradale intorno alle altre due rotatorie che trovo subito dopo. Constato, e non l'avevo mai fatto prima, che queste rotatorie uniscono I centri abitati, congiungono in una stretta maglia neuronale I diversi organismi cittadini sparsi sul territorio. Penso che l'uomo in tutta la sua evoluzione creativa non faccia altro che applicare la sua matericità fisica in ogni aspetto che lo circonda; tutto ciò che trasforma, lo fa a sua immagine o per lo meno lo costruisce con gli stessi ISOPAD si occupa della distribuzione e la lavorazione di materiali plastici compatti ed espansi. E’ parametri didei cui è costituito: iniziano a delinearsi nella mia mente le rotatorie come leprogettata cellule corporee alle distributore marchi: Alcan, General Electric, Dow. L’installazione in mostra, dagliintorno architetti quali fluisce il liquido della vita. L'organismo città per da nonpannelli morire deve rinnovarsi, non rallentare. Il liquido vitale Marco Forcelli e Letizia Pietraperzia, è composto in alluminio composito Dibond®, prodotti deve scorrere fluido come un olio scorre in un per motore. E a questopareti, punto colonne, mi sorge una domanda siamo noi forse da Alcan. I pannelli sono idonei rivestimento superfici planari. componente oleosaindiQuash, questo motore? da stress contemporaneo. iI ragionamento continua Ilacubi sono realizzati schiumaBoh!!!!Paradossi fonoassorbente in polietilene a bassaMa densità prodotto da Dow non seguendo un Performance filo logico… mi chiedo mai la rotatoria diventerà nel processo evolutivo di una Foams.seL’illuminotecnica è fornitaimportante da Marchingegno, città, se mai sarà simbolo caratterizzante, oppure rimarrà un Audio segno sul terrenoLuce destinato a scomparire. società che si occupa di Sistemi professionali: – Videoeffetti speciali Chissà come interpreteranno i nostri discendenti le rotatorie: nuovi punti cardinali per muoversi in spazi urbani multietnici, decorazioni asettiche di terreni anonimi,o monumenti geometrici; gli extraterrestri forse potranno interpretarle come una mappa da seguire per approdare sul nostro pianeta e invadere la Terra; preferisco escludere questa apocalittica visione; preferisco pensare che siano ingranaggi per il funzionamento della macchina urbana; preferisco pensare che qualcuno le studierà come tali e che quando il traffico umano non sarà più su ruote qualcuno avrà la buona coscienza di coltivarle con insalata o hashish, oppure serviranno per il gioco dei bambini. Ma preferisco anche pensare che su questi piccoli fazzoletti di terra rubati all'asfalto si possano erigere totemiche forme, simboliche visioni STRIKE produce sassi pietre e prodotti da esterno, ed ha la sua azienda a Fucecchio, architettoniche, segnali fisici di presenze mentali; preferisco pensare che su questi piccoli fazzoletti in provincia di Firenze Quest’anno presenta un’idea innovativa per la progettazione di terreno rubato all’incedere costante delle automobili possano esprimere le loro visioni digli spazi all’aperto; sogno fantastico, legato al mondo intellettuali delleun città; preferisco pensare che questi piccolionirico; fazzolettielementi di terrenocolorati rubati modulari in ceramica formano composizioni cachepot alla panchina…. al vuoto progettuale diventino il pieno concettualedal di un idea; preferisco pensare…… al muro di contenimento totem pensiero elefante, ottenendo arredi e hanno sculture ma ormai sono allo studioal e l'unico reale è che le rotatorie in rubato armonia la ai scenografia verde. Gumdesign di Gabriele delcon lavoro lavavetri extracomunitari ormai accalcati sugliPardi ultimi e Laura Fiaschi suggerisce prospettivee progettuali per questo semafori.....Visione questa chenuove mi accompagna mi ricorda per l’ennesima fantastico “elefante” fare un giro ogni volta che perprodotto: quanto siaall’ perfetta anche piace la macchina urbana come tanto sulla rotatoria davanti al suo “giardino”… quella umana,proprio è destinata inevitabilmente a gli ricorda morire..... tanto quando era

in quel vecchio circo….. luca bolognese s i l vi a s c u f f i a b a t i


In occasione della Fiera Set 2005 Salone Edilizia e Restauro di Firenze, lo Studio di Architettura G@UT dell’Architetto Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati, cura la mostra evento della Fiera. La mostra si sviluppa su una superficie di circa 1500 mq nel padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso a Firenze e coinvolge 6 architetti su un tema progettuale di forte impatto mediatico. L'intento dello Studio è di proporre agli architetti invitati di cimentarsi su di un sogno architettonico, un archetipo del progettare, una scheggia comunicativa di ciò che spinge l' io pensante architettonico a riempire gli spazi vuoti con volumi pensati. E' da questa riflessione che lo Studio propone per la Fiera, “sei rotatorie urbane”, rotatorie del nostro incedere temporale, ingranaggi fluidi della macchina urbana. Su questi segni urbanistici, destinati a delinearsi come punti cardinali variabili per accedere a mondi possibili, ipotesi di portali urbani per vivere interattivamente il tessuto viario, vissuti con distacco da cittadini inghiottiti nel traffico automobilistico, si propone la progettazione di sei totem materici; sei ipotesi di sogni progettuali, visioni diurne e notturne,immagini stroboscopiche contemporanee. Lo Studio chiede a questi architetti di connotare uno spazio vissuto distrattamente come una rotatoria, fino a farla diventare un contemporaneo portale di ingresso ad ogni parte vitale della città del futuro. Un’apertura multipla in diverse direzioni in diverse città, un portale senza vincoli di sosta, un passaggio temporale, un luogo in cui il “divenire” è lo scorrere continuo di flussi di macchine impazzite. Il simbolo della rotatoria è l'idea guida, il concetto inconsapevole di nuove percezioni del vivere, su di essa si troverà un totem segnico come elemento palpabile, concreto, visibile, materico ma allo stesso tempo irreale, sognato, un limbo di connessione tra la realtà e il mondo immaginifico di progettisti illuminati; un segno forte che ricorda ad un pubblico distratto che l'architettura è viva, mutante, un androide scomposto e ricomposto che si muove in "contesti" decontestualizzati e decontestualizzanti e ci propone soluzioni e visioni che legano la professione dell'architetto in maniera indissolubile alla sfera artistica, al lato scuro della luna, al lato fresco del cuscino, all'io adulto e all'io infantile, allo yin e allo yang. Lo Studio propone così la visione di 6 architetti che immaginano 6 segni totemici, porte temporali, non verso il passato ma varchi accessibili verso futuristici progetti. L’obiettivo è quello di rivolgersi ai cittadini della nostra e delle altre città, sempre più distratti da inutili reality TV, ma anche agli addetti ai lavori, sempre più intellettuali e sempre meno architetti a cui si rivolge l'esposizione; entrambe le categorie sono chiamate a rispondere con la vivacità intellettuale che contraddistingue questo humus territoriale, finendo per essere un avvenimento culturale imperdibile, a cui ogni sognatore ha l'obbligo morale di partecipare.

studio di architettura g@ut luca bolognese silvia scuffi abati



CHE COSA È UNA ROTATORIA Tecnicamente si tratta di un normale incrocio, ma è così definita per la sua forma circolare; è dotata di un’isola centrale dalle cui estremità partono e arrivano ramificazioni stradali che non necessariamente debbono essere geometricamente sistemate ed opposte fra loro. In alcuni casi, inoltre, le rotatorie vengono realizzate a forma ovale o a doppia circonferenza (cioè a forma di 8), ciò a seconda della tipologia delle strade che vi convergono e dello spazio a disposizione. L’obiettivo prefisso è quello di migliorare la fluidità del traffico, ridurre i sinistri stradali, rallentare la velocità delle automobili e, non da ultimo, abbattere le emissioni nocive e l’intensità del rumore prodotto dai veicoli circolanti in quel determinato tratto di strada. Non a caso le rotonde non prevedono tempi morti e lo spazio stradale è continuamente impegnato da veicoli in movimento. COME E’ FATTA UNA ROTATORIA A prescindere dalla loro forma, il tipo di rotatoria più utilizzato in Italia ed ora anche nella nostra città è quello che si ispira al modello “francese”, cioè caratterizzato dal diritto di precedenza per i veicoli che circolano all’interno della stessa. I veicoli in entrata, pertanto, debbono fornire la precedenza a quelli che già stanno transitando sulla rotatoria. Esistono tuttavia altri tipi di rotonde che prevedono il diritto di precedenza per coloro che provengono dall’esterno o eventualmente da destra, ma in questi casi è sistemata un’apposita e visibile segnaletica. Tuttavia questa tipologia di rotonde è oramai in forte disuso per la difficoltà di comprensione e la minore efficacia. COSA FARE NEI PRESSI DELLA ROTATORIA Quando si giunge nei pressi di una rotatoria, in fase di entrata, occorre rallentare, verificare la presenza di veicoliche già impegnano la rotonda, fornire la precedenza agli stessi e poi immettersi conseguentemente senza bisogno di segnalare questa manovra a coloro che ci seguono. In fase di ingresso, inoltre, quando le corsie lo consentono, è possibile circolare per file parallele. COSA FARE ALL’INTERNO DELLA ROTATORIA Come già ribadito, la maggior parte delle rotatorie esistenti sono realizzate secondo il modello “francese”, pertanto quando ci si trova al loro interno si ha diritto di precedenza rispetto ai veicoli in entrata anche se questi ultimi provengono da destra o da strade di primaria importanza. Eventuali diverse modalità di circolazione sono segnalate attraverso l’apposizione di cartelli stradali e di strisce longitudinali. In particolare, nelle rotatorie a due corsie di scorrimento, è buona norma impegnare la corsia esterna (cioè quella più ampia) nel caso in cui si debba poi subito svoltare a destra; viceversa è opportuno impegnare la corsia interna (cioè quella più stretta) nel caso in cui si debba percorrere larga parte della rotatoria o si debba effettuare una inversione rispetto al senso di marcia in entrata. Ogni manovra effettuata all’interno della rotonda e comunque ogni qualvolta la si debba lasciare per immettersi in una ramificazione laterale, è obbligatorio segnalare tale intenzione attraverso gli indicatori di direzione. I VANTAGGI DELLE ROTATORIE Le rotatorie alla “francese” consentono di ottenere i seguenti risultati: 1. Diminuzione della velocità di percorrenza del tratto stradale dove è posizionata la rotatoria. 2. Diminuzione dei punti di conflitto fra i veicoli e perciò dei sinistri stradali e della loro gravità. 3. Fluidificazione del traffico a causa della completa eliminazione dei tempi morti. 4. Attenuazione della rumorosità e dell’inquinamento dell’aria rispetto agli incroci semaforizzati. 5. Possibilità per i mezzi pesanti (e non) di compiere in sicurezza la manovra di inversione di marcia. 6. Migliore aspetto architettonico della strada nell’intersezione. I PUNTI CRITICI Si riassumono essenzialmente nella difficoltà per pedoni e ciclisti di attraversare la sede stradale in corrispondenza della rotatoria e nella possibile ripresa di velocità dei veicoli in uscita dalla stessa.Tali inconvenienti possono essere notevolmente ridotti sistemando isolespartitraffico, ben visibili, nello spazio compreso tra l’entrata e l’uscita della rotatoria, la cui larghezza dovrà essere tale da proteggere l’attraversamento della strada da parte di pedoni e ciclisti.Allo stesso modo é possibile ridurre la velocità dei veicoli in uscita, sistemando dossi artificiali a breve distanza dalla rotatoria.

tratto da LE ROTONDE STRADALICOMUNE DI SIRACUSA a cura di SPORTELLO UNICO del CITTADINO su indicazione del XII Settore Mobilità e Trasporti


All’interno della mostra INGRANAGGI URBANI: rotatorie del divenire si presentano cinque cordoli per rotatorie disegnati dallo studio d’architettura G@UT di Firenze appositamente per questa occasione. Anche se le rotatorie nella loro generalità, nel bene e nel male sono argomento diffuso tra la maggior parte della popolazione, i cordoli nello specifico sono sicuramente argomento non trattato, anche per chi è abituato a progettare oggetti di design di qualsiasi tipo dall’arredo urbano al complemeto d’arredo per abitazioni. Un cordolo viene essenzialmente associato al fruire automobilistico, perciò niente di immediatamente visivo, ma ne viene percepito solo il ritmico rumore delle ruote che passano sopra, quando chi guida, stringe troppa la curva .Nessuno mai si è posto il problema di cambiarne la decorazione connotandolo diversamente, dandone una plus-valenza estetica qualitativa, mantenendone comunque la sua intrinseca funzione, rumorosità e pendenza. Fino ad oggi protagonista induscusso è stato il cordolo alla francese, sua patria ufficiale. Niente si è fatto per detronizzarlo; il cordolo alla francese con le sue rettangolari scanalature che invadono le nostre contemporanee città dal nord al sud europa; più unificante, senza clamori o polemiche, dell’Euro; presente in città di ogni paese con differenti culture, manufatto cementizio creato dall’uomo che non si è posto mai la domanda se un cordolo, così anonimamente posizionato su una superficie asfaltata, potesse essere in qualche modo diversificato e valorizzato; se un cordolo potesse avere una sua dignità estetica, e soprattutto se un cordolo potesse comunicare come ogni altro oggetto di design nonostante il continuo calpestio di ruote gommate sulla sua superficie. La Micav azienda di prodotti per l’edilizia, strade, ferrovie, depurazioni acque, arredo urbano e lo studio d’architettura G@UT, che si occupa di design e comunicazione, si sono posti la domanda e in sinergia tra loro, decretano la fine del cordolo alla francese e impongono il loro cordolo di qualità, il “Made in Italy” dei cordoli. I nuovi cordoli disegnati dallo studio G@UT, Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati, sono l’esemplificazione di questa sinergia tra l’azienda, Micav e i progettisti. Le rotatorie non più anonimi spazi, distrattamente fruiti da guidatori stressati in preda a Schumacherismo, ma gradevoli cornici per pietrificati tappeti o raffinati manti erbosi. Anche i cordoli e non solo le decorazioni totemiche di artisti o architetti, vogliono essere protagonisti, vogliono essere connotati e soprattutto connotare una citta; identificarne la città già dalle sue prime propaggini; segni sul terreno riconoscibili da distratti guidatori o da attenti estimatori dei mutamenti urbani. In questa occasione cinque cordoli esempio di quanto si può fare anche su un prodotto fino ad oggi apprezzato solo dai pneumatici automobilistici. i 5 cordoli presentati in fiera sono un’esclusiva della MICAV, disegnati dallo studio G@UT • luca bolognese + silvia scuffi abati

via pistoiese 279 • 50145 firenze t. 055-315080 f. 055-308019 www.micav.it • micav@micav.it


Le rotatorie urbane sono sorte negli ultimi anni un po’ ovunque e rappresentano l’alternativa fluida al semaforo e allo stop, soprattutto su reti viarie a lunga percorrenza. L’uso del verde in una rotatoria è assai diffuso, tanto è vero che se ne può apprezzare qualche significativo esperimento ovunque nelle nostre città, dove questo sistema urbano è progredito. Più si è vicini al centro nevralgico cittadino e più ci accorgiamo di quanto le rotatorie siano più connotate artisticamente rispetto a quelle periferiche. Nelle lontane periferie spesso ci troviamo difronte a circolari campi incolti lasciati all’incuria, connotati solo da cordoli che segnano il perimetro di questi selvaggi piccoli appezzamenti di terra. Tralasciando le polemiche su queste negligenze, in questa occasione preferiremo soffermarci soprattutto sulla tendenza di qualche comune illuminato a far diventare delle piccolissime oasi di verde questi microspazi anonimi. Nella maggior parte dei casi, le rotatorie più esteticamente valorizzate sono quelle sponsorizzate da vivaisti della zona, che così trovano un modo applicativo di pubblicizzare il loro prodotto. Solo in questi casi assistiamo a vere e proprie opere d’arte niente a che invidiare all’arte dei giardini. E’ indubbio che gestire progettualmente delle piccole superfici a verde, in luoghi prevalentemente fruiti da automobili, richiede un approccio progettuale diverso da quello applicato ad un vero e proprio giardino. Il verde in questo caso diventa manifesto ideologicopubblicitario dell’azienda; la creatività del progettista investe sfere più artistiche. Il vivaista o il progettista che si occupa di quest’area a verde opera più liberamente e si può permettere il lusso di non pensare a risolvere problematiche pratiche proprie di un giardino pubblico. La Magi Natura in forma, all’interno della mostra INGRANAGGI URBANI: rotatorie del divenire, si impegna a mostrare questa sua arte: da professionisti già consolidati nella progettazione e realizzazione di giardini e terrazze, non si sono lasciati scappare di mano l’occasione per estendere il loro raggio operativo anche a questa inconsueta progettualità cittadina. Lo studio d’architettura G@ut, sensibile anche a questo aspetto del progettare, ha selezionato un’azienda che possa rendere più gradevole le nostre peregrinazioni diurne e notturne sulle nostre trafficate strade e insieme a lei si è reso disponibile nella realizzaione di questo evento, fornendone suggerimenti estetici, propri di uno studio di design. luca bolognese + silvia scuffi abati

via delle prata • scandicci t. 055-741552 maginaturainforma@tiscali.it


Quando si parla di rotatoria immediatamente si pensa all’elemento totemico che la contraddistingue; il segnale artistico predominante. La visione della rotatoria si focalizza là dove esiste la scultura o altro segno che sta al centro di essa, mai o quasi mai, si sofferma sulla pavimentazione di riempimento. La superficie inscritta nel cordolo è nella maggior parte dei casi caratterizzata a verde, e con l’avvicinarsi alla città, questa dominante acquista valenze decorative diversificate; dove può essere usata anche dal pedone, può essere lastricata o alteternarsi in composizioni di pavimentazione e verde. La Paverbloc Toscana, tazienda nel settore manufatti in calcestruzzo, si occupa anche di masselli vibrocompressi per pavimentazione di esterni. Data questa peculiarità opera frequentemente anche nella realizzazione di riempimenti per rotatorie. Lo studio d’architettura G@UT per la mostra INGRANAGGI URBANI: rotatorie del divenire ha esemplificato diverse tipologie di pavimentazione, e ne ha proposto alcuni esempi possibili; lo sforzo progettuale è, quello di attribuire alla rotatoria, anonimo spartitraffico per il flusso cittadino, una connotazione più poetica, quel tanto che basta a sensibilizzare gli organi competenti e i distratti cittadini: lo studio ha immaginato questo pavimento come un ideale tappeto decorato; un tappeto urbano dal plus valore estetico aggiunto; un tappeto che, per quanto vissuto freneticamente, potesse essere ugualmente connotato a livello visivo: decorazioni di cerchi concentrici o decorazioni sinuose disegnano il terreno, e decorano rettilinei di asfalto. Caratterizzare queste superfici esterne che non hanno certamente il valore di piazze storiche, è per lo Studio G@UT una tra le possibili strade progettuali urbane delle nostre città e soprattutto delle nostre periferie in continua evoluzione. Ci piace pensare che come il distratto automobilista o il distratto pedone, la persona che per lavoro o per diletto, prende l’aereo, come cittadino del mondo, quando decolla o atterrra in un aeroporto di qualsiaisi città, dall’alto, percepisca le rotatorie non più come un segno anonimo, ma uno dei più significativi segnali contemporanei. Caratterizzarli cromaticamente è senz’altro qualificante per la città. luca bolognese + silvia scuffi abati

via lungarno argine 2055a loc. valvigna 52028 terranuova bracciolini arezzo t.055-9198180 • f 055-9198983 tppaverblocsnc@tin.it


Un gruppo di scimmie antropoidi, primi segni di civiltà umana, trovano un misterioso monolite. Gli umanoidi si avvicinano con diffidenza, poi lo accarezzano con rispettosa venerazione e qualcosa avviene in loro: scoprano che un osso abbandonato può diventare una clava, uno strumento utile. E’ la scintilla intellettiva umana: la prima……. Nell’anno 2001 sulla Luna un altro monolita viene trovato; l’uomo scopre che trasmette un segnale a Giove: parte una missione verso questo pianeta ….. ma nessuno rientra alla base: la missione è fallita. Anno 2005 si rinviene, facendo uno scavo per fare una rotatoria nella periferia urbana di Firenze, un monolite mistrerioso a pianta triangolare. Nel disseppellire questo reperto dal terreno si scopre che emette una strana luce dai suoi interstizi; l’uomo ne rimane abbagliato; è una luce divina che segna il passaggio dell’uomo ad essere divino…… parte in grassetto: tratta dal racconto 'The Sentinel' di Arthur C. Clarke ���('La sentinella') Film 2001: a space odyssey, USA/Gran Bretagna - colore Regia: Stanley Kubric parte non in grassetto: liberamente tratta da un racconto di Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati “ 2005 la luce pietrificata” ispirata dal film 2001: a space odyssey, USA/Gran Bretagna

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progetto di

Luca Bolognese Silvia Scuf fi Abati

architetto luca bolognese + monica berti via giotto 1 • 50019 sesto fiorentino fi • t+f 055-440881 • www.gaut.it • luca.gaut@virgilio.it

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Avvicinarsi alla città è già come esserci dentro. Ecco che si è avvolti dalla natura artificiale di ogni oggetto visibile. Cerchiamo dei segnali. Un fiore metallico nasce su un substrato di luce che muta e si fissa nella nostra mente…. progetto di

marco forcelli + letizia pietraperzia

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La “Trasparete”: una fantasia espressiva attraverso un’altra fantasia: che possa essere percepita, considerata e apprezzata come un organismo animato. Ha le sue facce la Trasparete, la sua struttura, la sua luce. E’ il terzo corpo; non il mio o il tuo corpo, bensì un corpo di cui facciamo parte io, tu e il resto del mondo. E’ un corpo in relazione: con che cosa? Con un tutto più ampio. Su una rotonda del resto, si vede tutto a 360°. Così, mentre viaggiamo in macchina stressati, arrabbiati, o assorti nei nostri pensieri, la trasparete ci ricorda che non c’e coscienza sensibile senza coscienza del mondo, che concepisce le cose da diverse prospettive, con una gaia relativizzazione. La trasparete è l’altro punto di vista ed è questo il sogno. Nel senso che il sogno è un sistema aperto, non si trova nel passato né nel futuro, sappiamo che relativizza entrambe le prospettive e che ci farebbe comprendere quando procedere o quando attendere. E così la Trasparete lì, sulla rotonda, resta in contatto “mobile” col tutto più grande del mondo… Lasciamo che il sogno, letteralmente, ci muova…

progetto di

architetto michela formia v ia brugo 11 • 10030 vi sch e • to ri n o

realizzato da

14 ORA ITALIANA

lavorazione marmi e pietre

via palona 12b • 41014 castelvetro mo t. 059-790295 • f. 059-790295 www.14oraitaliana.com info@14oraitaliana.com



BRICK e BLOCK Una rotonda stradale fantastica, legata al mondo dei sogni ... un nuovomodo per colorare la viabilità. Elementi modulari colorati in ceramica, realizzati da Strike, formano illimitate composizioni scultoree ... totem, elefanti, uccellini, alberi ... Un nuovo modo di concepire l'arte e la sua applicazione, suggerita al fruitore da un mezzo semplice ed immediato; qualunque amministrazione potrà realizzare la rotonda o un sistema di rotonde in maniera personalizzata e coinvolgente. Lo studio gumdesign disegna per Strike, su brevetto aziendale di gioia brogi, oggetti per arredo da esterni.

progetto di

gumdesign gabriele pardi + laura fiaschi v ia m . c oppino 6 9 • 5 50 49 viareggio lu • t+f 0584-387555 • www.gu m desi gn .i t • i n f o @gu m desi gn .i t

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via monteverdi 3 • fucecchio fi t. 328-1803810 328-0476122 • f. 055-490298 simonenesi@inwind.it



TRASFIGURAZIONE 2 Mandala della purificazione totale, retroilluminato che cambia continuamente colore. Rappresenta Dio, o ciò in cui l’ uomo crede. Supera la contrapposizione tra il bene e il male emanando gioia e serenità, ha un forte potere di guarigione.

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architetto alberto gioia + iltec art promoters v ia murri 1 20 d • 40 13 7 bologna • t . 051-6235834 • f . 051-585642 • www.i l tec.i t • i n f o @i l tec.i t

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Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare... navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire... Unità NEXUS6 Roy Batty N6MAA10816 Ment.LEV A • Do androids dream of electric sheep? di P.K.Dick. Blade Runner (The Director's Cut), Ridley Scott 1982

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progetto di

Luca Bolognese Silvia Scuf fi Abati

silvia scuffi abati v ia g i ot t o 1 • 5 00 19 sest o fiorent ino f i • t+f 055-440881 • www.gau t.i t • si l vi a.gau t@vi rgi l i o .i t

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via del cavallaccio 10 • 50142 firenze t. 055-7879603 • f. 055-7830691 www.barbj.com • info@barbj.com



6 rappresentazioni della nostra contemporaneità, nuovo concetto di porta di accesso spazio/temporale alla città per 6 aziende che operano nel settore dell’edilizia in sinergia con 6 progettisti, architetti, “sognatori di solidi”.

14 ORA ITALIANA azienda di Castelvetro, nel modenese. La Trasparete, dell’architetto Michela Formia è una proposta all’insegna della capacità tecnica di lavorazione del marmo. Enfatizza la materia attraverso la luce e la trasparenza con l’utilizzo del Marron Damasco e dell’Onice Neve. Il modulo standard, misura 92 x 213 spessore 2 cm. Lo spessore 3 cm, ne consente l’utilizzo su due fronti, inquanto entrambe le facciate risultano levigate. Vuol essere di forte imput per la progettazione in quanto si presta ad essere interpretata come divisorio, come pannello per docce, come banco bar…..e in questo caso esplode all’esterno, elemento totemico, punto luminoso per notturni cittadini.

BARBJ azienda specializzata in lavorazione di materiale plastico di Firenze. Silvia Scuffi Abati realizza per questa azienda una goccia in plexiglass, una lacrima spaccata in due dalla pioggia battente che prende luce da un parallelepiedo basamentale anch’esso in plexiglass. La lastra di plexiglass a nido d’ape trasmette mirabolanti effetti luminosi in un gioco continuo di luce e ombre. Alla progettista piace pensare: “materia su cui si rinfrangono nella notte gli abbaglianti e gli anabbaglianti delle automobili”.

BERTI SISTO & C. opera a Firenzuola in provincia di Firenze ed è leader nel settore della lavorazione della pietra serena. Sulla rotatoria viene presentata un’opera progettata da Luca Bolognese e Monica Berti, un monolite a base triangolare alto 3 metri e mezzo rivestito di lastre di pietra serena di 50 cm x 90 cm, posizionate l’una sull’altra e distanziata da 2 cm di fuga, ancorate a una struttura di ferro: da questi interstizi si sprigiona una luce diffusa, geometrica, tagliente che scopre in alcuni punti la matericità di questo prodotto tradizionale che ha la forza delle visioni di progettisti contemporanei.


ILTEC azienda del bolognese, che si occupa di contract, resine e fibre ottiche. L’opera ha proprietà taumaturgica ed è carica di energia positiva. E’ realizzata in stampa digitale su carta con uno strato di resina lucida che le rende calpestabili. Può essere applicta a qualsiasi superficie orizzontale e verticale. Si può realizzare grandi pavimentazioni per ambienti o oggetti di design quali tavoli, tappeti … e perché no monumentali porte di accesso alla città! Arch progettisti: Alberto Gioia e Iltec Art Promoters

ISOPAD si occupa della distribuzione e la lavorazione di materiali plastici compatti ed espansi. E’ distributore dei marchi: Alcan, General Electric, Dow. L’installazione in mostra, progettata dagli architetti Marco Forcelli e Letizia Pietraperzia, è composto da pannelli in alluminio composito Dibond®, prodotti da Alcan. I pannelli sono idonei per rivestimento pareti, colonne, superfici planari. I cubi sono realizzati in Quash, schiuma fonoassorbente in polietilene a bassa densità prodotto da Dow Performance Foams. L’illuminotecnica è fornita da Marchingegno, società che si occupa di Sistemi professionali: Audio – Video- Luce effetti speciali

STRIKE produce sassi pietre e prodotti da esterno, ed ha la sua azienda a Fucecchio, in provincia di Firenze Quest’anno presenta un’idea innovativa per la progettazione di spazi all’aperto; un sogno fantastico, legato al mondo onirico; elementi colorati modulari in ceramica formano composizioni dal cachepot alla panchina…. al muro di contenimento al totem elefante, ottenendo arredi e sculture in armonia con la scenografia verde. Gumdesign di Gabriele Pardi e Laura Fiaschi suggerisce nuove prospettive progettuali per questo fantastico prodotto: all’ “elefante” piace fare un giro ogni tanto sulla rotatoria proprio davanti al suo “giardino”… gli ricorda tanto quando era in quel vecchio circo…..


elsud

divisione fiere e mostre

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