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Giornale di Informazione per l’Edilizia e le Nuove Tecnologie house organ • numero 1 • anno 1 • novembre 2006
I L S I L E N Z I O S C O M PA R S O M AT E R I A L I E T E C N O L O G I E P E R L’ACUSTICA EDILIZIA LE BARRIERE ANTIRUMORE LA RIQUALIFICAZIONE S O S T E N I B I L E D E L L E C I T TA ’
IL MINIEOLICO E IL SUO SVILUPPO IN TOSCANA GLI STUDI SULL’ACUSTICA DEL CINEMA APOLLO DI FIRENZE IL RUMORE NEGLI AMBIENTI CONFINANTI D O M O T I C A E H O M E A U T O M AT I O N
JET S
house all’evento r legato espositivo SET saschall • firenze g 21 • 26 novembre a numero uno n anno 1 novembre 2006
editore tecnopromo srl via g.leopardi 31c 52025 montevarchi, ar t. 055 9105101 • f. 055 9102759 www.tecnopromo.com info@tecnopromo.com responsabile manifestazione
luciano dotti
Non nascondo una certa emozione nel presentare JET-set, ”Journal di Edilizia e Tecnologies”, il primo “house organ” di Set sul tema dell’edilizia e le sue tecnologie, che vedrà la luce in concomitanza delle tre edizioni del “Salone-Convegno Edilizia e Tecnologia”, che si terranno a Firenze nell’arco di tempo che andrà da novembre 2006 a maggio 2007. JET-set vuole essere essenzialmente un supporto rivolto ai professionisti di settore e concorrerà in stretta sinergia con le manifestazioni organizzate, al raggiungimento propositivo di un unico obbiettivo: qualificare scientificamente, commercialmente e anche culturalmente un settore come l’edilizia, abituato ad operare random, per usare un termine mediato dal linguaggio contemporaneo, ma che rende ormai bene il concetto di casualità. Il taglio di questo “house organ” oltre ad avere una veste grafica accattivante, strumento ormai essenziale per una corretta e diretta comunicazione, sarà ricco soprattutto di contenuti specializzati, tecnici e estetici del settore dell’edilizia. L'obiettivo di questo giornale è quello di analizzare tutti i diversi aspetti contenutistici ed attuativi, che concorrono alla buona riuscita di un progetto architettonico qualunque esso sia. Per questo motivo saranno chiamati a dare contributi scritti professionisti e progettisti di rilievo ed aziende leaders sul mercato nazionale. Professionisti che per le loro intrinsiche valenze spazieranno in vari campi professionali, ma imprescindibilmente legati dalla comunanza dello stesso argomento: l'edilizia e il mondo ad essa collegato. JET-set in simbiosi al lavoro del SET vuole anche essere un trade union tra due aspetti troppo spesso tenuti separati: l’aspetto commerciale e l’aspetto sperimentale. Il mercato edile ha necessità di sinergie per permettere lo sviluppo del prodotto, compatibili con le regole del risparmio e della tutela della salute che ormai pervadono l’operare dell’Unione Europea. Questo supporto diventa banco di scambio di opinioni, un blog cartaceo dove si può trarre spunto o prendere contatti con aziende per sviluppare una mirata sperimentazione nel campo dell’edilizia e sue tecnologie. Sperimentazione, che rimane il motore trainante per ogni ditta che voglia essere competitiva e che per questo debba sempre avere anche un occhio di riguardo al lato commerciale. Questi due aspetti saranno supportati da interventi qualificati di esperti di settore selezionati dalla nostra redazione. JET-set si comporrà di diverse sezioni così suddivise: - sezione dedicata ai professionisti (ingegneri, architetti, progettisti) - sezione dedicata all’edilizia privata - sezione dedicata all’edilizia pubblica - sezione dedicata restauro, con particolare attenzione al restauro del moderno - sezione dedicata all’arredo urbano - sezione dedicata ai convegni svoltisi in occasione di delle tre edizioni annuali di SET - sezione dedicata agli eventi presentati durante le singole edizioni fieristiche di SET - sezione per la presentazione di aziende emergenti di settore - sezione per schede aziende leaders - sezione pubblicitaria sul mercato edile - sezione con elenchi ragionati su tutte le aziende di settore che operano sul mercato e loro peculiarità
JET-set non è la summa di tutto quello che avviene nel mondo edile, ma vuole offrie uno spaccato esaustivo su quelle che sono le innovazioni e le tecnologie più avanzate.
redazione jet set studio di architettura e comunicazione g@ut via giotto 1 50019 sesto fiorentino, fi t+f 0039 055 440881 studiogaut@virgilio.it
JET-set è un supporto essenziale per chi deve lavorare in questo settore, ma anche un modo di
scambio culturale aperto tra le parti interessate al mondo edile. JET-set propone edilizia a chi sa fare edilizia e insegna edilizia a chi vuole iniziare a farla. JET- set è un annuario che raccoglie le esperienze dei tre saloni convegno annuali e ne sancisce i risultati scritti, promuovendo in maniera nuova le novità emerse nei giorni di esposozione. JET-set è quanto un’azienda che opera nel settore può desiderare per continuare a lavorare nel settore dell’edilizia o intraprendere questa strada.
direttore di redazione
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luca bolognese
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di arch. luca bolognese
vice direttore di redazione
silvia scuffi abati
comitato redazione lydia aurora padula cristina lombardi giulia mincigrucci macarena aragonés natalie quinn responsabile redazione lydia aurora padula graphic design studio di architettura e comunicazione g@ut © 2006
sommario tre quattro
IL SILENZIO SCOMPARSO
a rc h . lu c a b o lo g n e s e , s ilvia scuff i abati
MATERIALI E METODOLOGIE PER L’ACUSTICA EDILIZIA in g . s e r g io lu z z i, c a r lotta passerini
otto
LE BARRIERE ANTIRUMORE
a rc h . luca bolognese
dodici
LA RIQUALIFICAZIONE SOSTENIBILE DELLE CITTà
sedici
IL MINIEOLICO ED IL SUO SVILUPPO IN TOSCANA
venti
rendering studio di architettura e comunicazione g@ut
ventidue
arch. luca bolognese giulia mincigrucci
ventisei
in g . f r a n c esco marinelli di in g . gabriele giust i
GLI STUDI SULL’ACUSTICA DEL CINEMA APOLLO DI FIRENZE
© 2006
stampa il volantino del valdarno via torino 6a 52028 terranova bracciolini, ar
trenta trentadue trentacinque
a rc h . b a rbara puggioni
Il RUMORE NEGLI AMBIENTI CONFINANTI
a rc h . le t iz ia p ie t r a pe r z ia , le one pierangioli
DOMOTICA E HOMEAUTOMATION i+
TECNOPROMO ESPOSITORI PROGRAMMA CONVEGNI
studi di progetto per MUSEO a firenze studio di architettura G@UT studi di progetto per MUSEO a firenze studio di architettura G@UT
IL SILENZIO SCOMPARSO
di Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati
progetto per concorso LA CASA DELL’ARCHITETTO a firenze studio di architettura G@UT
studi di progetto per MUSEO a firenze studio di architettura G@UT
progetto per concorso LA CASA DELL’ARCHITETTO a firenze studio di architettura G@UT
studi di progetto per MUSEO a firenze studio di architettura G@UT
Il Silenzio decise di abbandonare la nostra terra lasciando il posto al Rumore Artificiale, il Rumore creato dall’uomo. Una lotta impari che il Silenzio non avrebbe potuto vincere. Il Silenzio aveva convissuto in armonia con il Rumore della Natura e nessuno di loro aveva mai pensato di prevaricare sull’altro; ma un nemico nell’ombra avanzava lentamente il Rumore Artificiale, quello provocato dal nostro umano intelletto illuminato; un avanzamento progressivo e inarrestabile. Il Silenzio perciò decise di abbandonarci lasciando padrone incontrastato del mondo il Rumore Artificiale; nessuno sapeva dove potesse essere andato qualcuno sosteneva che si fosse perso nel cosmo, l’unico posto incontaminato. Non c’era nessun posto su questa terra dove si potesse pensare di trovarlo ancora. C’era chi aveva provato a cercare il Silenzio sulla cima di qualche monte, ma qui aveva trovato solo il meccanico Rumore dei motori di una gabinovia; chi provava a cercarlo in mezzo al mare, qui vi trovava il sinistro Rumore di una piattaforma petrolifera; chi nella foresta amazzonica, ma qui aveva trovato il fastidioso Rumore di una sega elettrica, intenta solo a disboscare. Ovunque il terribile Rumore costante di questa nostra civiltà tecnologica, che si affacciava al terzo millennio, si faceva sentire, non esistevano più eremi dove la mente umana potesse rilassarsi, meditare in pace per rigenerare i propri flussi energetici. Un processo lento e graduale innescato con l’avvento delle tecnologie umane. Le ultime oasi che il Silenzio abbandonò, furono alcuni piccoli atolli sparsi nel mare, e questo avvenne proprio in concomitanza dell’arrivo delle grosse produzioni televisive alla ricerca di set per improponibili reality con vip dismessi. Anche qui, su questi paradisi silenziosi la situazione degenerò in un battibaleno, anche qui ben presto si incancrenì il Rumore Artificiale. Per questo motivo, e non perché mi fossi stancato dei miei vicini o fossi stressato dal lavoro, o avessi litigato con mia moglie, decisi di provare a cercarlo; mi presi lungo periodo di vacanza; erano anni che non lo facevo, e mi avventurai novello Sherlock Holmes sulle tracce del Silenzio. Decisi di inraprendere quel viaggio che tanto veniva pubblicizzato in televisione, il viaggio alla ricerca del Silenzio scomparso. Era un viaggio lungo e costoso, ma la mia posizione sociale me lo permetteva. Arrivò il giorno della partenza, salutai mia moglie e mio figlio, montai sulla mia capsula e fui lanciato oltre l’atmosfera terrestre nello spazio più profondo. In poche ore raggiunsi la distanza necessaria dove avrei potuto ascoltare il silenzio e come recitava la pubblicità, in quel preciso momento, i motori della capsula si spensero, il vuoto cosmico, il Silenzio Originario si impossessò di me. Iniziai a rilassarmi immerso in quell’ancestrale culla remota; il Silenzio era entrato nella mia mente, stabilì una connessione con il mio corpo. Il Silenzio si riappropriava di me, lentamente. Ma non durò molto all’improvviso una sonda, una stramaleddettisima sonda, una sonda che la pubblicità non aveva menzionato, una sonda lanciata da qualche fottutissimo paese, mi passò accanto e il suo metallico assordante sibilo si protrasse per molto tempo e per molto tempo ancora, sembrava non finire…. Il Silenzio fu così nuovamente interrotto e dovette scappare anche da quel luogo così apparentemente lontano dall’Uomo….. Era arrivato per me il tempo di rientrare alla base.
T ERIALI E TECNOLO GIE PER L’ACU STICA E DILIZIA MA
sergio luzzi, carlotta passerini
La conformità ai requisiti acustici passivi è obbligatoria per legge e, insieme alla qualità acustica degli spazi interni, rappresenta un importante valore aggiunto per molte categorie di edifici. Il progetto di un edificio non può essere considerato corretto e completo se non comprende la descrizione delle prestazioni acustiche degli elementi che lo compongono, secondo gli indicatori previsti dalle specifiche norme e nel rispetto dei principi del comfort acustico e della sostenibilità ambientale. L’acustica è un parametro di grande rilevanza che si deve introdurre nel processo di progettazione delle nuove edificazioni e delle ristrutturazioni edilizie: dallo studio di fattibilità, alla progettazione esecutiva, alla direzione dei lavori, al collaudo. Il contributo del progettista acustico riguarda materiali e forme, distribuzione dei volumi e layout degli spazi e degli impianti, caratteristiche di macchinari e canalizzazioni, infissi, rivestimenti e arredi. Ogni edificio è un sistema di sorgenti e ricettori di rumore che necessitano di protezioni intrinseche alla struttura finita per limitare al minimo le emissioni dagli ambienti sorgenti e le immissioni negli ambienti riceventi, siano esse provenienti dall’ambiente esterno o dagli spazi sorgente interni al sistema stesso. La Commissione Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze, in collaborazione con la rivista Bollettino Ingegneri, ha organizzato, nell’ambito del SET 2006, il seminario dal titolo Materiali e Metodologie per l’Acustica Edilizia - Prodotti certificati e procedure standard per la qualità acustica degli edifici, con il patrocinio di ARPAT, Associazione Italiana di Acustica, Collegio degli Ingegneri della Toscana, Comune di Firenze, Regione Toscana e Università degli Studi di Firenze. Come nelle precedenti occasioni, il seminario vedrà la presenza congiunta di progettisti, rappresentanti delle amministrazioni locali e degli organi di controllo, nonché di tecnici, consulenti e aziende che operano nel settore dell’edilizia e dei materiali, nella convinzione che momenti di confronto come questo possano fornire importanti chiarimenti e ausili metodologici agli esperti in acustica e agli amministratori che saranno chiamati nei prossimi anni a lavorare fianco a fianco per affrontare e superare le difficoltà operative connesse alla piena attuazione del decreto sui requisiti acustici passivi. Il programma del seminario, articolato in due sessioni, rispettivamente destinate ai materiali e alle metodologie sarà introdotto da una relazione di inquadramento del Prof. Simone Secchi dell’Università di Firenze dal titolo L’importanza dei materiali e l’importanza dei metodi per la qualità acustica del manufatto. A questa seguiranno relazioni e memorie tecniche sui seguenti temi: I nuovi archivi dei materiali acustici nel prezzario del Bollettino Ingegneri; prove in laboratorio e prove in opera, dati significativi nelle certificazioni acustiche dei materiali e delle opere compiute; le linee guida per la valutazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, aspetti tecnici, aspetti igienico sanitari e regolamenti edilizi comunali. Procedure di progettazione acustica, prestazioni professionali e tariffe. Seguirà una tavola rotonda dal titolo Qualità acustica nell’edificazione: progetto, direzione dei lavori, collaudo, ragioni tecniche ed economiche, obblighi per le imprese e sistemi di controllo. La qualificazione ambientale dell’edificio è infatti necessaria per poterlo “certificare”, ed è il risultato di una serie di accorgimenti costruttivi legati all’applicazione di norme e criteri di sostenibilità. Il comfort acustico degli edifici è uno dei fattori di riferimento su cui è basato l’approccio filosofico e metodologico della progettazione eco-compatibile. La qualita’ di vita all'interno di un ambiente di un edificio dipende, in misura determinante, dalle condizioni acustiche che in esso si vengono a creare per la presenza di sorgenti sonore sia interne sia esterne all'ambiente stesso; condizioni prevedibili in fase di progetto, note le caratteristiche acustiche dell'edificio e delle sorgenti. Poichè della quasi totalità dei casi, sia per ragioni tecniche sia economiche, impossibile intervenire sulle sorgenti soprattutto quelle esterne, per ridurne l’emissione, l'ottenimento di condizioni acustiche tali da rendere l'ambiente all'interno di un edificio acusticamente confortevole puo’ realizzarsi solo agendo sulle componenti edilizie dello stesso. Data la complessità degli aspetti fisici e tecnici dell'acustica edilizia, la previsione del risultato acustico finale di una certa soluzione costruttiva deve necessariamente passare attraverso la progettazione acustica dell'edificio sviluppata sia mediante modelli di calcolo sia mediante soluzioni tecniche basate su dati sperimentali.
figura 3 - atti dei precedenti seminari della Commissione Ambiente e i numeri monografici sull’acustica della rivista “Bollettino Ingegneri”
Il seminario, nelle due sessioni destinate alla presentazione dei nuovi archivi dei materiali con proprietà acustiche del Bollettino Ingegneri e delle Linee Guida per la valutazione dei requisiti acustici passivi della regione Toscana, si propone appunto di fornire informazioni aggiornate relative a materiali chiaramente catalogati, modelli di calcolo semplificati e soluzioni tecniche di agevole realizzazione per la qualificazione acustica di un edificio nel suo complesso. Il D.P.C.M. 5/12 /97 “Requisiti acustici passivi degli edifici” fissa i valori limite dei seguenti indici di valutazione delle grandezze misurate in opera, che esprimono le prestazioni acustiche degli edifici e dei suoi componenti: - indice di valutazione del potere fonoisolante apparente di partizioni interne (R'w); - indice di valutazione dell'isolamento acustico di facciata normalizzato rispetto al tempo di riverberazione (D2m,nT,w); - livello di rumore di calpestio normalizzato rispetto al tempo di riverberazione (L' n,w); - livello continuo equivalente di pressione sonora, ponderato A (LA,eq ); - livello massimo di pressione sonora misurato con costante temporale slow, ponderato A (LA,s,max). Gli indici di valutazione sono delle grandezze indipendenti dalla frequenza, ottenute mediante una procedura definita dalla serie di norme 717 parte 12, confrontando i diagrammi che riportano valori sperimentali, con una curva di riferimento fino al raggiungimento di una particolare condizione. Per effettuare la verifica previsionale dei requisiti acustici passivi di un edificio è necessario effettuare un calcolo utilizzando i modelli definiti dalla serie di norme UNI EN 12354 “Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti” parte 1-3 e le indicazioni contenute nella recente UNI/TR 11175: 2005 “Guida alle norme serie UNI EN 12354” I dati da inserire nel modello sono quelli delle grandezze relative all’elemento da valutare ricavati sperimentalmente in laboratorio o calcolati. La difficoltà nell’eseguire la verifica previsionale dei requisiti consiste nel fatto che il decreto ha stabilito i valori limite degli indici di valutazione delle grandezze misurate in opera: le prestazioni acustiche di un componente edilizio, una volta realizzato l’edificio, risultano quasi sempre inferiori a quelle ottenute in laboratorio. Questo è dovuto essenzialmente a due fattori : - le differenti condizioni di realizzazione; - la trasmissione sonora delle strutture laterali. Quindi per realizzare edifici in grado di soddisfare i requisiti stabiliti dalla legge è necessario utilizzare componenti che garantiscano specifiche prestazioni acustiche e assicurarsi che la costruzione sia eseguita a regola d’arte. La necessità di progettare nel rispetto dei requisiti acustici e la carenza di strumenti tecnici in grado di supportare il progettista nella scelta dei materiali ha fatto sì che il “Bollettino Ingegneri” istituisse una apposita commissione, al fine di introdurre nel prezzario le voci relative ai prodotti aventi specifiche caratteristiche acustiche. Gli obiettivi della commissione sono riassunti nello schema a blocchi di fig. 1. Ovviamente i prodotti saranno inseriti negli archivi solo se le prestazioni acustiche, certificate attraverso prove di laboratorio, saranno conformi ai valori limite stabiliti.
figura 2 copertina delle linee guida regionali
materiali e pannelli
trasmissione del suono attraverso una parete
Un ulteriore strumento d’ausilio per i progettisti e le pubbliche amministrazioni è stato messo a disposizione dalla Regione Toscana, che ha appena redatto le “Linee guida Regionali per la valutazione dei requisiti acustici passivi secondo il D.P.C.M. 5/12/97” Lo scopo delle linee guida è quello di stabilire un iter procedurale per la produzione della documentazione necessaria all’applicazione del D.P.C.M. contestualmente alla presentazione delle pratiche edilizie ed inoltre proporsi come strumento tecnico di supporto ai soggetti interessati. Le indicazioni delle linee guida dovranno essere recepite dalle amministrazioni comunali ed inserite negli appositi regolamenti, per diventare attuative. Nello specifico dei requisiti acustici degli edifici si tratta di adeguare la disciplina comunale che regola la realizzazione degli immobili perché vi trovino concreta definizione anche le attività relative al controllo dell'inquinamento acustico. Tale adeguamento dei regolamenti comunali è peraltro prescritto dalla legge quadro sull'inquinamento acustico 447/95 e doveva essere realizzato entro la fine del 1996 tuttavia poche amministrazioni comunali hanno effettuato questa organica revisione delle loro norme. Le linee guida regionali rappresenteranno uno schema di riferimento sia concettuale che tecnico-metodologico per orientare tutti gli addetti ai lavori ad una risposta corretta agli adempimenti fissati dalla legge ai fini della tutela della popolazione dall’inquinamento acustico, e un punto di riferimento per l'adeguamento dei regolamenti comunali relativi a queste problematiche, per la definizione di iter autorizzativi idonei a garantire la tutela dall’inquinamento acustico per le diverse tipologie di attività con particolare riguardo al rispetto dei requisiti acustici degli edifici in cui queste si svolgono, sia per gli edifici di nuova costruzione che per gli edifici in fase di ristrutturazione e bonifica. In conclusione si può affermare che vi è sempre maggiore interesse per le tematiche connesse all’edilizia sostenibile e alla compatibilità ambientale, alla progettazione del risanamento acustico degli edifici e del comfort acustico degli ambienti di vita e di lavoro. In questo contesto si colloca il tema della progettazione acustica degli edifici per il contenimento delle immissioni di rumore e per il rispetto dei requisiti acustici passivi, intesa come progettazione delle opere di mitigazione che determinano il risanamento acustico ma anche come pianificazione degli interventi di correzione acustica in sede di edificazione o di restauro e, con riferimento ai principi dell’edilizia sostenibile e acusticamente compatibile, come azione preventiva, volta a impedire successive necessità di risanamento. macchina da calpestio
materiale multistrato fonoisolante e fonoassorbente
LE BA architetto
R RIER E
luca bolognese
studio per barriera antirumore progetto studio di architettura G@UT
e
ANTIRUM
O RE
silvia scuffi abati
Le nostre città vivono in un inquinamento acustico crescente, gli infissi e le murature dei nostri edifici sono sottoposti ad onde sonore che non riescono a respingere. L’elevato costo nella scelta dei materiali isolanti costringono l’utente medio a dover, il più delle volte, rinunciare a proteggersi dal rumore. Il silenzio è in via di estinzione, è uno stato mentale di ormai lontana memoria, negato alla contemporaneità. Rumore che sopraggiunge da ogni direzione che permea il nostro ambiente. Edifici che si adeguono al rumore, assecondandolo e non respingendolo. Rumore che molte volte sorpassa la soglia minima. L’abitudine al rumore provoca assuefazione al nostro cervello. Basti pensare ai decibel di una discoteca, assolutamente fastidiosi in principio, insignificanti dopo una buona mezz’ora. Per contrastare l’inquinamento acustico a cui siamo costantemente sottoposti ci si muove in tre diverse direzioni: • agendo sulle sorgenti di rumore (riducendo le emissioni alla fonte o migliorando le condizioni di mobilità all'interno di una certa porzione di territorio); • agendo sulla propagazione del rumore (allontanando il più possibile le aree residenziali dalle aree di maggiore emissione acustica); • adottando dei sistemi di protezione passiva (barriere antirumore) agli edifici maggiormente esposti alle immissioni di rumore” w w w . a p a t . g o v . i t / s i t e / i t I T / Te m i / I n q u i n a m e n t o _ a c u s t i c o _ e d _ e l e t t r o m a g n e t i c o / R u m o r e /
studio per barriera antirumore progetto studio di architettura G@UT
studio per barriera antirumore progetto studio di architettura G@UT
Le barriere antirumore fanno parte di questi accorgimenti si trovano sempre più spesso in prossimità di autostrade troppo vicine ad insediamenti urbani o ferrovie troppo ingerenti nei tessuti urbani. Le barriere antirumore sono classificabili in due tipologie principali: - le barriere a pannello o “artificiali”, caratterizzate dall’esiguo spazio occupato e dalla relativa leggerezza; il carattere artificiale di questa tipologia ne impone uno studio architettonico per consentirne un corretto inserimento paesaggistico; - le barriere a terrapieno o ”naturali”, che richiedono maggiore disponibilità di spazio, con facile inserimento nel paesaggio naturale. Qui analizzeremo brevemente le barriere antirumore artificiali. Le tipologie di pannello usate principalmente sulle nostre strade sono: - pannelli in lamiera metallica, protetti ester namente e internamente a tutti gli effetti contro la corrosione; - pannelli in legno di spessore minimo di 12 cm trattatato con procedimenti speciali di impregnazione e con sali organici; - pannelli che integrano alluminio e pannelli in legno; - pannelli a struttura portante in calcestruzzo armato e parte fonoassorbente in materiale alleggerito o poroso; - pannelli in calcestruzzo alleggerito con argilla espansa. In questo caso è possibile produrne una vasta gamma di colorazione, grazie agli additivi in fase di lavorazione di impasto;
- lastre trasparenti in polimetacrilato; il pregio di questi pannelli è appunto la trasparenza, apprezzabile sia dal punto di vista paesaggistico che dal punto di vista della sicurezza; - pannelli trasparenti risonanti in policarbonato, costituiti da una lastra trasparente opportunamente forata, orientata verso la sorgente di rumore, contrapposta ad una lastra trasparente piena fonoisolante; le lastre sono protette ai raggi UV su entrambi i lati. Tra le due lastre è prevista un’intercapedine d’aria; - pannelli in legno a membrana in lamina di acciaio, con proprietà sia fonoassorbenti che fonoisolanti. Questa, in sintesi, la classificazione più comune visibile sulle nostre strade. “La fase di studio di inserimento sia ambientale sia architettonico è generalmente sotto-stimata sia dai tecnici sia dai committenti di barriere antirumore. Per questo genere di opera, invece, si ritiene necessario uno studio di impatto ambientale già in fase di progettazione di massima, in modo da considerare sia gli impatti sull’ambiente, soprattutto come inserimento nel paesaggio, sia l’impatto sull’utente dell’infrastruttura stradale. Occorre da subito valutare gli effetti psicologici sulla popolazione, nel caso di barriere molto vicine ad abitazioni, nonché il disagio sugli automobilisti provocato da eventuali tratti di considerevole lunghezza senza visibilità sull’ambiente circostante, noto come “effetto-tunnel”, nel caso di pannellature in fregio all’infrastruttura stradale. Sia la geometria della barriera che lo studio dei materiali da utilizzare, quindi, dovrà considerare anche questo genere di problematiche, con l’attenzione, inoltre, ad una resa estetica gradevole dell’insieme.*” Da pochi anni si assiste a qualche timida ricerca sulla decorazione di queste invasive lame spaziali. Il decoro urbano vive anche di queste ingerenti forme architettoniche, che debbono comunque essere connotate formalmente e cromaticamente; le barriere antirumore debbono perciò,comunque verosimilmente essere il meno lesive possibili all’ambiente (per questo è frequente l’uso di materiali permeabili e trasparenti). Connotare una città equivale a prendere coscienza anche di questi nuovi segni territoriali. Studiare nuove tipologie decorative rappresenta una nuova frontiera sperimentale per il designer di arredo urbano. Il ritmo sempre più frenetico ci obbliga a notare quanto queste barriere siano presenti nei nostri spostamenti perché precludersi l’idea di poterne godere visivamente.
* C A R AT T E R I S T I C H E N O N - A C U S T I C H E D E L L E B A R R I E R E A N T I R U M O R E Andrea Demozzi D i r e z i o n e Te c n i c a A u t o s t r a d a d e l B r e n n e r o S . p . A . , Paolo Simonetti Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Trento, Giovanni Brero Intekna S.p.A. – Industria Tecnologie Avanzate
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S OSTENIB ILE ingegnere
francesco marinelli
Lo sviluppo sostenibile è un concetto che piace a tutti, ma il cui significato è generalmente poco chiaro agli operatori. Infatti è un concetto troppo accattivante per essere respinto ma spesso è troppo impegnativo per essere concretamente attivato. Esistono però ambiti di intervento che di fatto rappresentano immediatamente una azione sostenibile, una di queste è sicuramente quella legata al recupero urbano ed edilizio. In Italia sono più di tre milioni (quasi il 12% del totale) le abitazioni che hanno bisogno di interventi radicali per combattere le loro situazioni di degrado e di inquinamento. Oltre a questo patrimonio abitativo vi sono intorno e dentro le aree urbane ambiti costruiti a destinazione non residenziale che necessitano di trovare nuove destinazioni e funzioni. Il recupero sostenibile del patrimonio abitativo fatiscente ed il riutilizzo delle parti di città obsolete possono rappresentare una occasione unica di riqualificazione urbana sostenibile, cosa che del resto viene sottolineata in una importante comunicazione della Commissione Europea, che di seguito viene ripresa in alcune sue parti. Questa comunicazione di fatto sottolinea l’importanza e l’esigenza di una strategia complessiva sostenibile sull’ambiente urbano ed in particolare evidenzia il ruolo che in questa strategia ha l’edilizia sostenibile ed in particolare le azioni di recupero urbano e di riutilizzo e di rifunzionalizzazione di parti di città, azioni che se correttamente intraprese possono rappresentare una fondamentale tappa verso la realizzazione di ambienti urbani ambientalmente e socialmente sostenibili. Ovviamente è necessario che le operazioni di recupero urbano ed edilizio contengano chiari indirizzi di sostenibilità che possono sommariamente individuati in: 1. Indirizzi di qualità ambientale per i tessuti edilizi e per gli spazi aperti (permeabilità dei suoli, dotazione di verde, mobilità sostenibile, accessibilità agli ipodotati, ed alle fasce deboli della popolazione, bimbi ed anziani, ecc.); 2. Criteri innovativi per l’uso e la corretta gestione delle risorse naturali (acqua, aria, energia, suolo) 3. utilizzo di materiali coerenti con le passate tradizioni costruttive e con le tradizionali pratiche realizzative e capaci di assicurare benessere e salubrità agli
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ambienti interni; 4. Strategie di comunicazione quali ad esempio quelle delle Agende 21 o l’utilizzo di sportelli dedicati; 5. l’attivazione di forme di progettazione partecipata e di coinvolgimento degli abitanti presenti o futuri; 6. Forme di mobilità sostenibili ( circolazione pedonale, parcheggi ecc.) 7. L’attivazione di procedure concorsuali 8. L’introduzione di procedure innovative (premianti) per incentivare le operazioni di ristrutturazione edilizia ed urbana e per agevolare il coinvolgimento dei proprietari e degli abitanti. L’insieme di queste azioni deve evidentemente essere intrapreso alla luce di quelle che come Istituto Nazionale di Bioarchitettura riteniamo siano le tre radici fondanti dell’architettura sostenibile e cioè la ecosostenibilità degli interventi, la bioecologicità degli spazi di vita, la sostenibilità sociale delle azioni intraprese. Appare ancora utile sottolineare come il corretto uso di parti degradate di città e di edifici evita l’utilizzo di altro suolo a fini costruttivi, lasciandolo libero a destinazioni meno impattanti quali: a verde ricreativo, ad uso agricolo, ad ambiti di naturalità diffusa.
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 11.02.2004 COM(2004)60 definitivo COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano 1. INTRODUZIONE E QUADRO GENERALE Circa l’80% dei cittadini europei vive nelle aree urbane1, ossia proprio nelle zone in cui gli effetti dei vari problemi ambientali sono avvertiti con maggiore intensità. Il rumore, la cattiva qualità dell’aria, il traffico intenso, la scarsa manutenzione dell’ambiente costruito, la cattiva gestione ambientale e la mancanza di pianificazione strategica favoriscono l’insorgere di problemi di salute e peggiorano la qualità della vita. Per trovare una soluzione ai principali problemi sanitari connessi alla situazione ambientale in Europa, occorre migliorare radicalmente l’ambiente urbano e la qualità della vita nelle città. In molte zone gli abitanti si allontanano dai centri urbani e preferiscono vivere in periferia, in quanto si rendono giustamente conto che l’inquinamento urbano incide sul loro benessere. L’espansione delle città genera livelli ancora più elevati di traffico e problemi che si alimentano a catena: il centro delle attività si sposta infatti verso la periferia, allontanandosi dal cuore della città, che man mano perde vitalità. Un numero sempre maggiore di aree urbane presenta questi sintomi di eccessiva tensione. Non sorprende quindi che l’inquinamento urbano sia l’immagine che gli europei più frequentemente associano all’ambiente. L’insufficiente attenzione per le conseguenze ambientali delle decisioni adottate e l’assenza di una pianificazione sistematica che assicuri una buona qualità dell’ambiente urbano sono fra le cause principali dell’attuale situazione, con forti conseguenze sia per l’ambiente che per l’economia delle città e per i loro abitanti. La pianificazione di un elevato livello di tutela ambientale è uno dei presupposti fondamentali per assicurare uno sviluppo urbano sostenibile e per garantire una buona qualità di vita agli abitanti delle città europee. 2.3.1. Perché l’edilizia sostenibile è una priorità Gli edifici e l’ambiente costruito sono gli elementi che caratterizzano l’ambiente urbano; tali elementi conferiscono a ciascuna città una sua particolare fisionomia e una serie di punti di riferimento che creano un senso di identità e di riconoscibilità, rendendo la città un luogo attraente per vivere e per lavorare. Pertanto, la qualità dell’ambiente costruito ha una forte influenza sulla qualità dell’ambiente urbano, ma tale influenza non si limita a semplici considerazioni di carattere estetico. Il riscaldamento e l’illuminazione degli edifici assorbono la maggior parte del consumo di energia (42%, di cui il 70% per il riscaldamento) e producono il 35% delle emissioni complessive di gas serra. Gli edifici e l’ambiente costruito utilizzano la metà dei materiali estratti dalla crosta terrestre e producono ogni anno 450 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e da demolizione, ossia più di un quarto di tutti i rifiuti prodotti. La comunicazione intermedia “Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti”segnala l’aumento dei volumi dei rifiuti da costruzione e
demolizione e la loro sempre maggiore complessità, dovuta alla crescente varietà dei materiali utilizzati negli edifici. Ciò limita le possibilità di riutilizzo e di riciclo (il cui tasso è attualmente pari appena al 28% circa) e rende necessaria la costruzione di discariche e l’ulteriore estrazione di minerali. In Europa la popolazione trascorre quasi il 90% del proprio tempo all’interno degli edifici: una cattiva progettazione degli immobili o il ricorso a metodi di costruzione inadeguati può avere un effetto significativo sulla salute dei loro occupanti e può renderne estremamente costosa la manutenzione, il riscaldamento e il raffreddamento, con forti ripercussioni soprattutto sulle persone anziane e sui gruppi più svantaggiati della popolazione. Una cattiva progettazione di alcune tipologie di edifici, quali i complessi residenziali, può addirittura favorire comportamenti criminali. Il mutamento delle modalità di progettazione, costruzione, ristrutturazione e demolizione degli edifici e dell’ambiente costruito può quindi consentire un notevole miglioramento delle prestazioni ambientali e dei risultati economici delle città, nonché della qualità della vita dei cittadini. Nonostante le conoscenze ormai disponibili in materia di edilizia sostenibile, la maggior parte dei nuovi edifici non è costruita utilizzando queste tecniche, la cui efficacia è peraltro ormai sperimentata e, anche qualora lo fosse, il basso tasso di sostituzione degli edifici esistenti (compreso tra lo 0,5 e il 2% l’anno) implica che sarebbe necessario un lungo lasso di tempo prima di poter avere un impatto significativo. Come sottolineato nella Terza conferenza interministeriale europea sull’“abitare sostenibile”, occorre rendere più sostenibili anche gli edifici esistenti, mediante lavori di adeguamento o assicurandone la ristrutturazione secondo criteri di sostenibilità. Il miglioramento del rendimento energetico degli edifici esistenti è uno dei sistemi con il miglior rapporto costi/efficacia per rispettare gli impegni assunti in virtù del protocollo di Kyoto in materia di cambiamenti climatici. L’adeguamento del vecchio patrimonio immobiliare mediante lavori di isolamento potrebbe consentire una riduzione delle emissioni di CO2 degli edifici e dei relativi costi energetici del 42%46. La ristrutturazione è più complessa della realizzazione di nuovi edifici, in quanto sono necessarie soluzioni differenti a seconda degli edifici, ed è ancora più complessa nel caso di immobili soggetti a tutela, ma la ristrutturazione sostenibile presenta numerosi benefici ambientali rispetto alla demolizione e alla ricostruzione, ad esempio la conservazione dell’energia e dei materiali già presenti. Inoltre la ristrutturazione e la riqualificazione degli edifici e delle zone storiche contribuiscono a creare nelle comunità locali un senso di orgoglio e di consapevolezza del proprio patrimonio. L’attenzione al patrimonio immobiliare esistente sarà particolarmente importante dopo l’adesione dei nuovi Stati membri. Più del 40% degli abitanti delle principali città dei paesi candidati e in via di adesione vive in grandi complessi prefabbricati costruiti in serie, percentuale che raggiunge l’80% a Bucarest. Questi complessi rappresentano una sfida per la sostenibilità urbana, sia a causa delle loro dimensioni sia per l’urgenza di trovare un rimedio alla scarsa efficienza energetica, alla scarsa manutenzione e ad una serie di problemi di ordine sanitario. Malgrado i dati siano ancora incompleti, secondo le prime stime circa un quinto degli appartamenti necessita di piccoli lavori di ristrutturazione, tre quinti hanno bisogno di grandi lavori di ristrutturazione, e un quinto deve essere completamente ricostruito. A livello Comunitario anche i complessi in quanto tali devono essere ristrutturati, per assicurare una combinazione più equilibrata fra abitazioni e servizi economici e sociali rispetto all’attuale situazione, nella quale la presenza di edifici destinati ad un unico tipo di funzione comporta lunghi spostamenti per accedere ai servizi; ciò consentirà di dar vita a comunità sostenibili. La costruzione sostenibile dei nuovi edifici e delle nuove infrastrutture e la ristrutturazione sostenibile degli edifici esistenti possono portare, entro la metà di questo secolo, ad un sensibile miglioramento delle prestazioni ambientali delle città europee e della qualità della vita dei loro abitanti.”
“edilbloc”
snc
via della repubblica 42 52045 FOIANO DELLA CHIANA AR tel. 0575 648180 fax 0575 648180 www.edilbloc.it info@edilbloc.it
L’edilbloc snc nasce nel 1962, e la sua primaria attività è la produzione di blocchi per costruzione in coccio pesto e cemento, ottenuto dalla frantumazione del miglior cotto toscano ricavato dalle crete senesi. Il coccio pesto, da noi venduto sfuso, in big bags e sacchi è utilizzato nella miscela di malta per intonaci, massetti alleggeriti, getti di pavimentazioni successivamente levigate e trattate, stuccature di valore in lavori antichi dove si richiedono restauri artistici. Costruzione e manutenzione impianti sportivi e in Bioedilizia. Altra produzione di spicco è quella delle bozzine faccia vista, particolarmente indicate per recinzioni e colonne di particolare valore ornamentale. Abbiamo in produzione anche blocchi in lapillo vulcanico e cemento da tamponamento, antisismici, tagliafuoco, termoisolanti e fonoisolanti.
ENERGIE RINNOVABILI Riello lancia a il nuovo listino delle energie rinnovabili, con importanti novità sulle tre linee di prodotto: solare termico, caldaie a biomasse e pompe di calore. Con questa proposta Riello completa ed integra la gamma, frutto degli investimenti che l’azienda ha effettuato sulle energie rinnovabili, manifestando grande attenzione alle tematiche ambientali. Le tre linee di prodotto sono state studiate per essere completamente integrate con l’offerta Riello, proponendo soluzioni in una logica di sistema. La gamma del solare ter mico propone soluzioni impiantistiche per la produzione d’acqua calda sanitaria ed il riscaldamento, offrendo pacchetti già correttamente dimensionati alle esigenze dell’utenza, complete di integrazione con caldaia a condensazione. Sono presenti tutti gli elementi necessari alla corretta progettazione e realizzazione di impianti solari in totale sicurezza e semplicità. Sul fronte della biomassa verranno presentate 4 gamme di prodotti: legna, alto rendimento, pellet, policombustibili. Ciò consente di avere la massima flessibilità di scelta e il possibile utilizzo di più combustibili sullo stesso generatore, garantendo la produzione di calore anche scegliendo l’integrazione con gas, gasolio o pellet.
Particolare attenzione destano le pompe di calore geotermiche, caratterizzate da ridotte dimensioni ed elevati rendimenti in assenza di emissioni nocive. Le pompe geotermiche posso funzionare sia con scambio terra/acqua che acqua/acqua. Molto articolata anche la gamma di pompe di calore aria/acqua con tutti gli accessori disponibili per la massima facilità d’installazione. Caratteristica tecnica particolarmente apprezzata è la silenziosità offerta grazie all’attenzione dedicata già in fase di progettazione al confort ambientale a tutti i livelli.
M INIEOLIC O ED IL SUO SVILUPPO IN TOS CANA IL
ingegnere
g a b r i e l e g i u s t i • Minienergea S.r.l.
studi di progetto per TURBINA MICROEOLICA a cura di studio di architettura G@UT
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TURBINA MICROEOLICA ad ASSE VERTICALE, con due moduli da 3 kw per complessivi 6 kw azienda agrituristica fattoria Celle, Figline Valdarno, FI
L’incremento del costo dell’energia e la sensibilizzazione verso problematiche di impatto ambientale hanno spinto le piccole e medie imprese ad interessarsi a soluzioni per la produzione di potenza elettrica da fonti rinnovabili. In particolare la tecnologia microeolica sembra essere quella più adatta per queste applicazioni per la sua maturità tecnologica, per la possibilità di connessione alla rete e per la disponibilità eolica del nostro territorio. L’inserimento di una turbina microeolica, oltre a ridurre i consumi di energia, porterebbe ad un miglioramento dell’immagine dell’azienda, dimostrando l’interesse della stessa verso le problematiche ambientali. Parallelamente all’obiettivo di una valutazione economica di un’installazione di questo tipo vi è quello di porre le basi per una possibile diversificazione produttiva di imprese legate ai comparti toscani tradizionali attualmente in crisi come il tessile, che da consumatori di energia potrebbero diventare produttori. Il segmento verso cui orientare gli investimenti della nuova produzione è quello delle tecnologie meccaniche e gestionali legate alla produzione di energia dalle fonti rinnovabili, e del microeolico in particolare. L’azienda Minienergea collaborando con l’Università di Firenze “Dipartimento di Energetica” e con altri operatori del settore delle tecnologie legate alle fonti rinnovabili, si è specializzata nella realizzazione di impianti solari termici, solari fotovoltaici ed in particolare nel settore del microeolico. In riferimento a quanto detto sopra è stato realizzato un progetto finanziato dalla Regione Toscana che ha visto l’installazione di una turbina microeolica ad asse verticale avente una produzione di 6KW/h all’interno dell’azienda
TURBINA MICROEOLICA ad ASSE VERTICALE, con due moduli da 3 kw per complessivi 6 kw azienda agrituristica fattoria Celle, Figline Valdarno, FI
TURBINA MICROEOLICA ad ASSE VERTICALE, con due moduli da 3 kw per complessivi 6 kw azienda agrituristica fattoria Celle, Figline Valdarno, FI
agrituristica fattoria Celle sita nel Comune di Figline Valdarno (FI). Lo scopo di tale progetto è quello di verificare le potenzialità di un impianto di microeolico in un insediamento agrituristico, attraverso un monitoraggio delle condizioni climatiche e la verifica in loco dei costi e dei ricavi mediante lo “scambio sul posto” dell’energia elettrica prodotta (valida per impianti fino a 20 KW). I dati della sperimentazione serviranno anche a modellare scenari previsionali delle potenzialità d’installazione nell’ambito della regione, assieme agli effetti sulle imprese toscane sottoposte agli obblighi della direttiva europea sull’emission trading grazie alla produzione di “certificati neri” attribuibili alle installazioni di impianti microeolici. Per impianti eolici con produzione annua superiore a 50 MW vengono emessi i “certificati verdi”, un certificato verde ogni 50 MW di produzione annua, ai quali viene attribuito un valore che per il duemilacinque è stato di circa 100,00 ¤/MW. L’analisi economica complessiva dell’installazione permetterà, inoltre, di evidenziare le potenzialità economiche di un sistema microeolico fornendo alla Regione Toscana gli elementi di base per la stesura di un piano di incentivazione per lo sviluppo e la diffusione di questa metodologia di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
studi di progetto per TURBINA MICROEOLICA a cura di studio di architettura G@UT
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via toscana 61a • 59100 prato t. 0574 624577 • f. 735561 www.minienergea.com • info@minienergea.com
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Parlare di acustica all’interno di un progetto architettonico avvenuto quasi settant’anni fa, sembrerebbe desueto ed alquanto anacronistico. Ma quando il progetto, per la modernità delle sue scelte e per l’innovazione delle soluzioni, diventa un antesignano di una certa tipologia, in questo caso, delle sale cinematografiche, diventa doveroso fare più di una semplice menzione. Questo è il caso del cinema Apollo di Firenze. A metà anni Trenta, un giovane architetto di nome Nello Baroni, già allievo e collaboratore di Michelucci, fu chiamato dall’impresario fiorentino Raffaello Castellani a trasformare “(…) una baraccaccia informe, sgangherata, a ossatura di legno e a tetto di stelle, o di nuvole, al naturale (...)”1 in una moderna sala cinematografica. La “baraccaccia” rispondeva al nome di Arena Nazionale e la moderna sala cinematografica, avrebbe preso il nome di Cinema Rex, in seguito modificato in Cinema Apollo. Il cinema, definito dalla critica di “(...) moderna chiarezza architettonica”2 , rappresentava un esempio di grande innovazione. Esternamente, con il suo volume privo di ogni fatto decorativo, rompeva il tessuto di una strada, come via Nazionale a Firenze, disegnata da un’edilizia neo-rinascimentale, internamente ,invece, rappresentava un modello altamente innovativo perché, Baroni tralasciando la monumentalità e le decorazioni dell’edificio, si era preoccupato di assicurare una visibilità completa da ogni punto della sala e, soprattutto, aveva studiato la soluzione di diversi problemi acustici. Il cinema, progettato con una capienza di tremila posti comportava per la sua grandezza, problematiche nuove, mai affrontate da altri architetti e lo studio del suono rappresentò un elemento fondamentale per la sua realizzazione. Baroni approfondì accuratamente l’argomento, elaborando nuove teorie, spiegate dall’architetto stesso nella nota tecnica3 riportata su “Architettura” del maggio 1941. Per una più esauriente comprensione, si è creduto opportuno riportare integralmente il brano in cui il progettista spiega le soluzioni da lui apportate, nella realizzazione del cinema, ai problemi di riflessione e riverberazione. Questo, affinché ci aiuti a comprendere quanto attuali e “moderne” fossero le soluzioni scelte dal progettista, nonostante avesse a disposizione mezzi tecnologici certamente non di grandissimo livello. Trascurando i problemi secondari, sono stati presi in esame i due fondamentali, cioè riflessione e riverberazione. Considerando che il suono si comporta di massima come i fluidi agli effetti della riflessione, poiché in una sala di grandi dimensioni e dove si facciano degli spettacoli misti è indispensabile aumentare artificialmente l’intensità della sorgente per ottenere una razionale distribuzione del suono, si è disposta un’opportuna serie di superfici riflettenti in modo da aggiungere alla qualità di suono riflessa quella diretta, e sempre in maggior misura quanto più grande fosse la distanza dalla sorgente sonora. E’ necessario però che i fasci riflessi siano distribuiti opportunatamente onde non avere zone di intensità eccessiva e zone afone. Stabilita pertanto l’inclinazione di ogni singola superficie riflettente, partendo da una determinata posizione della sorgente sonora (centro acustico del complesso di altoparlanti), si sono dimensionate le superfici riflettenti considerando per ciascuna di esse l’immagine virtuale della sorgente sonora e proiettando da tale polo i raggi limite del fascio, con un’ampiezza regolare proporzionale alla superficie da irrorare. N. Baroni, Schizzo prospettico sulla galleria, 1936 Archivio Eredi Nello Baroni
Le fronti d’onda sonora sono circolari ed hanno come centri, per l’onda diretta, la stessa sorgente sonora S e per l’onda riflessa, l’immagine virtuale della sorgente sonora S1. Oltre il limite del fascio esiste poi una fronte d’onda secondaria a coda, che ha il centro al limite della superficie riflettente. Di tali onde secondarie si è tenuto poco conto agli effetti dell’intensità, ma sarebbe importante considerare qualche caso addirittura interferenza. Ciò è particolarmente importante nei confronti delle succitate code d’onda. Nel caso presente, per ragioni economiche, non era possibile predisporre particolari superfici assorbenti di diversa capacità e di particolare ubicazione. Si è dovuto pertanto limitarsi a disporre su tutte le pareti della sala, salvo che nelle zone riflettenti, un intonaco di media potenza assorbente per mantenere la riverberazione entro limiti accettabili. Tale intonaco è composto con sughero tritato, fibra di amianto e legante colorato di cemento ed è stato posto in opera a spruzzo. Il relativo coefficiente di assorbimento fu calcolato per una frequenza media di 512 v.c. I tempi di
N.Baroni, Studi sull’acustica del cinema China su lucido Archivio Eredi Nello Baroni
riverberazione sono stati calcolati colla formula del Sabine che dà sufficiente approssimazione pratica: (1) t x A= 0, 164xV dove t è il tempo di riverberazione; A la somma delle unità di assorbimento; V il volume dell’ambiente; 0, 164 coefficiente sperimentale trovato dallo stesso Sabine nelle sue esperienze. Risolvendo rispetto a t si ha: (2) t= (0,164x V) / A Un fattore di grande importanza agli effetti della riverberazione è la massa di pubblico che ha un alto coefficiente di assorbimento; pertanto i tempi di riverberazione variano fortemente in funzione della quantità di pubblico presente nella sala. Nel presente caso i tempi sono stati calcolati colla (2) per le seguenti condizioni: a sala piena; a sala con metà pubblico; a sala vuota. I primi due tempi trovati sono stati ottimi perché compresi nei limiti ammissibili per questo genere di audizioni; l’ultimo tempo a sala vuota alquanto lungo per una perfetta intelligibilità. Non si è ritenuto opportuno accorciarlo, anzitutto perché mai praticamente si verifica la condizione di sala vuota, inoltre perché si avrebbe avuta una troppo corta riverberazione a sala piena con cattiva audibilità musicale e con debole trasporto del suono, specie per particolari frequenze. Per ottenere una soluzione che risolvesse integralmente tutti i problemi, nel presente caso di sala di grande ampiezza e di grande capacità di pubblico, quindi con grande riverberazione originale, soggetta a forti differenze di quantità di pubblico stesso, si sarebbe dovuto adottare il sistema delle superfici assorbenti di capacità variabile a mezzo di schermature comandabili. Con detto sistema è possibile mantenere la riverberazione pressocchè costante, variando la capacità di assorbimento in proporzione alla massa di pubblico presente. Questo sistema, assai costoso, benché di ottimo risultato, non è stato potuto adottare per le predette ragioni economiche. Ci si è tenuti pertanto ad una soluzione intermedia che assicurasse buona audibilità musicale a sala completa. Tale soluzione è l’unica possibile nel caso di grandi locali a spettacolo misto, ove non sia possibile predisporre l’accorgimento su citato.
note: 1 - G. GABARDI, Un teatro sui generis, “Firenze d’oggi”, Firenze 1896 2 - Trionfale inaugurazione del cinema Rex, La Nazione, 12-13 dicembre 1937. 3 - N. BARONI, Nota tecnica dell’autore, in I. GAMBERINI, Cinema Teatro Rex a Firenze, Architettura, a. XX, n.5, maggio 1941, pp.212- 215.
N. Baroni, Foto d’epoca con vista sulla galleria e sul soffitto e le pareti laterali sagomate in modo fonoassorbente (1937) Archivio Eredi Nello Baroni
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letizia pietraperzia, leone pierangioli
Il suono non è altro che la propagazione di una repentina variazione di pressione attraverso un mezzo elastico come l’aria. Lo spazio interessato da questa propagazione si definisce campo sonoro e il dispositivo che genera la variazione di pressione si definisce sorgente sonora. Concretamente la sorgente sonora può essere un comune elettrodomestico o un macchinario industriale e il campo sonoro una stanza della casa o un laboratorio. L’acustica edilizia è la disciplina che si occupa di comprendere come il fenomeno fisico della propagazione sonora interagisce con la morfologia degli edifici e con il benessere dei soggetti che ci vivono o ci lavorano. I parametri più importanti in acustica edilizia sono il livello di potenza sonora e il livello di pressione sonora o livello sonoro. Il primo misura la rumorosità di una sorgente sonora, si esprime in Watt e normalmente viene fornito dal produttore dell’apparecchiatura mediante un certificato. Il secondo misura il rumore presente in un determinato punto di un ambiente, si misura in dB ed è il parametro psicoacustico che si usa per mettere in relazione un rumore con la sensazione di fastidio che provoca nell’ascoltatore. Il livello sonoro (dB) è il dato usato universalmente a livello normativo per verificare dal punto di vista quantitativo la rispondenza di un determinato ambiente ai requisiti acustici. Per “rumore” si intende comunemente un suono che provoca una sensazione sgradevole, fastidiosa ed intollerabile. Tipologie dei rumori Rumore costante: Rumore di intensità costante con variabilità massima di 3 dB(A). Rumore fluttuante: Rumore avente durata maggiore di 1 s e con variabilità maggiore di 3 dB(A). Rumore impulsivo: Rumore avente durata minore di 1 s ed eventualmente ripetuto ad intervalli maggiori del secondo. Rumore ciclico: Rumore che si ripete avente sempre le stesse caratteristiche di emissione ad intervalli di tempo uguali. Il rischio rumore sui luoghi di lavoro Il rumore agisce, oltre che sull’apparato uditivo, anche su altri organi quali: l’apparato cardiovascolare, endocrino, il sistema nervoso, mediante l’attivazione o l’inibizione di sistemi neuroregolatori centrali e periferici. Il rumore oltre a disturbare le comunicazioni verbali porta a difficoltà di concentrazione, diminuzione del rendimento sul lavoro, disturbi del sonno. L’esposizione a rumori di elevata intensità per tempi prolungati provoca alterazioni a carico delle strutture neuro-sensoriali dell’orecchio interno. Si parla di tempi prolungati in quanto il potenziale nocivo non è legato solo alla intensità del rumore ma anche alla sua durata nel tempo. In Italia l’ipoacusia, ossia la diminuzione della capacità uditiva, è la malattia professionale più denunciata all’INAIL, pertanto la legislazione per la protezione del lavoratore da questo rischio è particolarmente accurata.
Applicazione interna. Insonorizzante a cellule chiuse facilmente pulibile con le idropulitrici.
I principali riferimenti normativi • D. Lgs. 277/91 (15/08/1991) “Attuazione delle direttive …, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, …….”; • D. Lgs. 626/94 (sicurezza); • D. Lgs. 494/96 (cantieri temporanei e mobili);
della direttiva n. 2000/14/CE; • Decreto Legislativo in attuazione della Direttiva 2003/10/CE (entrata in vigore prevista … 15/02/2006); Il D.Lgs. 10 aprile 2006 n.195, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 maggio 2006,�ha introdotto nel D.Lgs. 626/94, �il nuovo Titolo V-bis "Requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l'udito" dando attuazione alle misure previste dalla direttiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore). Le disposizioni del D.Lgs.277/91 si applicano a tutte le attività pubbliche e private nelle quali sono addetti lavoratori subordinati o ad essi equiparati. Tale decreto, all’art.4, prevede che le misure per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori siano le seguenti: valutazione da parte del datore di lavoro dei rischi per la salute e sicurezza utilizzazione limitata dell’agente sul luogo di lavoro limitazione al minimo del numero dei lavoratori esposti controllo dell’esposizione dei lavoratori mediante la misurazione dell’agente (nelle modalità previste). Il D.Lgs. 277/91 ammette anche la possibilità di non ricorrere a misurazioni nel caso che si possa “fondatamente” ritenere che non vengono superati 80 dB(A) di LEP. Per decidere sul non superamento o meno degli 80 dB(A) di LEP, il datore di lavoro deve utilizzare dei criteri da riportare nel Rapporto di Valutazione. I criteri comunemente raccomandati sono: • i risultati di misurazioni, anche estemporanee; • i risultati di precedenti misurazioni; • la disponibilità di specifiche acustiche dei macchinari in uso; • i confronti con situazioni analoghe; • i dati di letteratura; • la manifesta assenza di fonti di rumorosità significative. In tutti i casi in cui non si possa “fondatamente” escludere che vi siano LEP superiori a 80 dB(A) occorre provvedere alla valutazione del rischio mediante misurazioni.
Misure tecniche, organizzative e procedurali L’espressione “misure tecniche” indica quei provvedimenti che possono consentire in particolare di: • utilizzare tecniche di lavorazione che riducano sensibilmente il rumore prodotto; • ridurre le emissioni di rumore alla sorgente; • ridurre la propagazione del rumore nell’ambiente; Per “misure organizzative e procedurali” si intendono quelle che intervengono, in maniera più o meno formalizzata, sull’organizzazione dei mezzi e degli uomini. La qualità acustica negli ambienti La qualità acustica di un ambiente viene espressa mediante un parametro fisico: il tempo di riverberazione. Dal punto di vista fisico questo valore indica il tempo, espresso in secondi, necessario affinchè il livello di pressione sonora in un ambiente si riduca di 60 dB dopo che cessa l’emissione da parte della sorgente sonora. Dal punto di vista ambientale il tempo di riverberazione dipende dal volume del locale e dalle caratteristiche dei materiali presenti, in particolare dalle finiture delle pareti, del soffitto e del pavimento. Ogni materiale è caratterizzato da un coefficiente di assorbimento il cui valore indica la capacità del materiale di smorzare l’onda sonora su di esso incidente abbassando il livello di rumore riflesso verso l’ambiente.
distributore:
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Applicazione interna. Di facile lavorazione, non necessita di rivestimenti protettivi
e alla sicurezza dei lavoratori, anche nel campo privato, alcuni regolamenti edilizi raccomandano il rispetto di valori limite per il tempo di riverberazione. Questi limiti nell’edilizia esistente possono essere rispettati solo mediante la correzione acustica cioè il miglioramento delle condizioni acustiche di un ambiente confinato.
La correzione acustica
La correzione acustica si ottiene impiegando i materiali fonoassorbenti per il rivestimento delle superfici interne di un ambiente. I materiali fonoassorbenti più diffusi e più semplici da utilizzare sono i materiali porosi. Questi sono caratterizzati da valori del coefficiente di assorbimento acustico molto più alti degli altri materiali da costruzione. Il loro uso come materiali da rivestimento, quindi, è determinante per abbassare il tempo di riverberazione di un ambiente, migliorandone la qualità acustica complessiva. L’assorbimento acustico di questi materiali è determinato dalla loro configurazione a celle che li rende capaci di convertire in calore l’energia meccanica contenuta nell’onda sonora incidente.
Un esempio di pannello fonoassorbente innovativo
QUASH® è una schiuma fonoassorbente a cellule chiuse, forte, resiliente, che, grazie al basso grado di assorbimento d'acqua, mantiene intatta la capacità di fonoassorbimento anche in ambienti con alto grado di umidità o presenza d'acqua, e rappresenta dunque l'alternativa alle schiume tradizionali. La sua composizione e struttura la rendono il componente ideale per le applicazioni in cui si richiedono caratteristiche di integrità strutturale, assorbimento sonoro e insonorizzazione acustica. QUASH® è a base di polietilene a bassa densità e rappresenta una vantaggiosa alternativa nei casi in cui solitamente si utilizzano prodotti con rivestimenti superficiali. Grazie alla sua struttura a cellule chiuse si pulisce facilmente con le idropulitrici. E' di facile lavorazione, inattaccabile dalla maggior parte degli agenti chimici e assicura prestazioni costanti anche in presenza di un'ampia variazione di temperatura. Può essere sezionata, tagliata, stratificata, laminata e profilata a seconda degli usi; nella variante QUASH® FR 2000, inoltre, è certificata al fuoco Classe 1.
Applicazione esterna La sua caratteristica di impermeabilità all’acqua ed inattaccabilità degli agenti chimici , ne assicura prestazioni costanti anche all’esterno.
Caratteristiche tecniche del QUASH® Perchè QUASH®? – Vantaggi: QUASH® è il materiale ideale per l'isolamento termico ed acustico in tutte le applicazioni in ambienti con presenza di umidità, condensazione etc., garantendo a lungo termine prestazioni straordinarie indipendenti dai fattori ambientali, per i seguenti motivi: Liquidi ed umidità lasciano praticamente inalterate le sue caratteristiche di: • densità e dimensioni • prestazioni acustiche e termiche • integrità strutturale e meccanica • composizione chimica Particolari caratteristiche di reazione al fuoco Possibilità di installazione in panelli autoreggenti Possibilità di lavaggio ad alta pressione » Riciclabilità » Più efficiente rispetto ai materiali tradizionali » Più economico QUASH® schiuma fonoassorbente - Comparazione tra QUASH® e materiali tradizionali. Nei materiali convenzionali il suono passa facilmente attraverso la struttura fibrosa o a celle aperte. Nella schiuma fonoassorbente QUASH® tutte le pareti di una cella e le cavità chiuse fungono da barriera acustica, attenuando notevolmente la trasmissione sonora. A parità di prestazioni acustiche, quindi, QUASH® è più leggera e sottile.
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La casa, nell’accezione latina di domus e non di aedes che significa edificio, è da sempre il centro della vita e delle attività umane. I progressi nella scienza e nella tecnica è inevitabile che nei secoli abbiano modificato l’ambiente in cui viviamo e in particolar modo le nostre abitazioni. Da sempre sono l’ingegneria civile e l’architettura che influenzano e migliorano sicurezza e comfort delle abitazioni; nel diciannovesimo secolo è stata la meccanica e la scoperta dell’elettricità a cambiare radicalmente il nostro stile di vita. Siamo passati da abitazioni costruite in pietra e illuminate da candele ad abitazioni in vetro ed acciaio riscaldate o raffreddate a piacimento sfruttando i campi elettrici e magnetici teorizzati da Maxwell a fine ’800. Infine in poco più di cinquant’anni il Transitor o più generalmente l’elettronica dello stato solido ha letteralmente invaso la nostra vita quotidiana e le nostre case. Insieme all’elettronica, l’informatica sta permeando e modificando la nostra società e di conseguenza la nostra abitazione: nasce in questo ambito la Domotica, cioè la disciplina che si occupa dell’automazione delle abitazioni. Il termine Domotica deriva dal neologismo francese domotique, a sua volta contrazione della parola latina domus (casa, edificio) e di automatique (automatica, o secondo alcuni, di informatique, informatica), quindi letteralmente significa casa automatica o casa informatizzata. Per Domotica quindi intendiamo quella branca dell’informatica e dell’elettronica che si occupa dell’automazione degli edifici per migliorarne la vita degli abitanti. L’oggetto di maggior interesse della domotica è l’home automation, la branca di scienza che si occupa della realizzazione di sistemi per l’automatizzazione della casa, trasformando così l’abitazione in quella che viene definita casa intelligente, al fine di semplificare molte delle operazioni più comuni svolte all’interno della propria abitazione. Altro settore di interesse della domotica è la building automation che, a differenza dell’home automation, presenta applicazioni già in uso da diversi anni. Questa disciplina trova le sue radici negli anni ’70, quando cominciarono ad essere studiati e realizzati i primi progetti che permettevano l’interconnessione di alcuni sistemi, come l’impianto di illuminazione e quello di sicurezza, dando all’utente la possibilità di automatizzarne alcune funzionalità. Ma è proprio necessaria l’automazione di una casa? Ne abbiamo proprio bisogno? Queste sono le domande che ci si sente porre parlando di home automation con molto scetticismo ed anche una punta di ironia. In realtà, senza che ce ne rendessimo conto, la nostra casa si è popolata di impianti ed apparecchiature piuttosto sofisticate: basti solamente pensare a tutti gli
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elettrodomestici, gli impianti e i sistemi di intrattenimento, i quali hanno al loro interno una elettronica molto sofisticata. Il potenziale di queste apparecchiature è notevole e non è sfruttato a pieno. Se semplicemente si riuscisse a coordinare e a controllare a distanza gli oggetti presenti nella nostra casa si potrebbero risolvere molti problemi della vita quotidiana come: interruzioni di corrente per sovraccarico, necessità di far controllare la casa a vicini o parenti durante assenze prolungate per paura che possa verificarsi un guasto ad acqua, luce o gas. La Domotica è dunque una disciplina che consente l’automazione di oggetti ed aspetti del vivere quotidiano nelle nostre abitazioni, attraverso l’integrazione dell’illuminazione, della sicurezza, delle telecomunicazioni, del divertimento, della climatizzazione. In particolare, i sistemi domotici sono in grado di gestire in modo automatico le seguenti funzionalità: • Comfort ambientale: riscaldamento, condizionamento, acqua calda. • Comunicazione ed informazione: comunicazione via telefono o via Internet per telecontrollo e teleservizi della casa, comunicazioni con centralini telefonici e videocitofoni, trasmissione dati per controlli sanitari e Telemedicina, trasmissione dati per attività lavorativa ed istruzione. • Sicurezza: protezione antifurto ed antintrusione, protezione antincendio, protezione antiallagamento, protezione da fumo e da gas, telesoccorso ed assistenza di persone sole, anziane, disabili o ammalate. • Illuminazione ed apparecchi elettrici: luci interne ed esterne, elettrodomestici (lavastoviglie, lavabiancheria, asciugatrici, frigoriferi, congelatori, piano cottura, forno, scaldavivande, macchina per il caffè), sauna, idromassaggio, gestione motorizzazioni (tapparelle, persiane, cancelli automatici, porte, finestre, tende). • Impianti Audio-video: diffusione sonora, home theatre, videocitofonia, distribuzione segnali video, sistemi di comunicazione interfono (sia interni alla abitazione, sia
comunicanti con l’esterno). Un sistema domotico è dunque un sistema integrato costituito da una serie di apparecchiature volte a rendere più sicuro e piacevole il soggiorno nella propria abitazione. Le aspettative create dalla Domotica sono molto importanti e possono riassumersi in alcuni grandi temi: • Comfort: migliorare la qualit`a di vita delle persone. • Risparmio energetico: in questo ambito rientrano tutte le tecniche e gli impianti in grado di ottimizzare il consumo energetico. In domotica nel risparmio energetico rientra anche il risparmio monetario sul costo dell’energia. Il risparmio monetario ha lo scopo di progettare sistemi in grado di approvvigionarsi dalla fonte energetica pi`u conveniente. • Controllo Remoto: consentire una comunicazione con la propria abitazione ed il mondo esterno. • Sicurezza: essa è intesa come controllo degli accessi indesiderati dall’esterno, accessi sia fisici che telematici. • Usabilità: rendere accessibili a tutti tecnologie complesse. I + da anni è presente nel settore realizzando impianti ad alto valore tecnologico e funzionale. Dalla villa all’appartamento a gli edifici complessi alle imbarcazioni I+ realizza e propone soluzioni integrate ad alta usabilità.
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mostra INGRANAGGI URBANI a cura di studio di architettura G@UT
mostra INGRANAGGI URBANI a cura di studio di architettura G@UT
mostra INGRANAGGI URBANI a cura di studio di architettura G@UT
TECNOPROMO dal 21 al 23 novembre al Saschall di Firenze in un ambiente di 2000 mq organizza una mostra convegno sul tema dell’edilizia: acustica e sue tecnologie. Quaranta espositori selezionati fra le aziende leaders di settore si incontreranno in un ciclo di convegni sull’argomento: Acustica, Tecnologie per l’Edilizia e Energie rinnovabili. Con l’occasione le aziende avranno modo di presentare nei loro spazi espositivi prodotti inerenti l’argomento che fungeranno da banco di prova per le discussioni convegnistiche. Forte dell’esperienza maturata nelle precedenti edizioni tenutesi alla Fortezza da Basso, SET propone una formula nuova in un ambiente meno dispersivo e più specifico per un discorso di approfondimento sull’argomento. Questo evento è il primo di tre eventi che si svilupperanno a scadenza trimestrale e che riguarderanno: SET 1 Acustica e Energie Rinnovabili – dal 21 al 23 Novembre 2006 settori merceologici: software; attrezzature e strumentazioni professionali; acustica, materiali e tecnologie; edilizia sostenibile, sistemi, tecniche e materiali; biodilizia; energia sostenibile per architettura; impiantistica termica, materiali e tecnologie; serramenti, porte e finestre; sicurezza-antinfortunistica; editoria specializzata SET 2 Restauro – dal 27 Febbraio al 1 Marzo 2007 settori merceologici: software; restauro/consolidamento (strutturale); attrezzature e strumentazioni professionali; sismica; edilizia sostenibile. sistemi, tecniche e materiali; energia sostenibile per architettura; materiali; coperture; colorifici; sicurezza-antinfortunistica; editoria specializzata SET 3 Ambiente - dal 15 al 17 Maggio 2007 settori merceologici: software; edilizia sostenibile, sistemi, tecniche e materiali; attrezzature e strumentazioni professionali; giardino; tetti verdi; energie alternative; illuminazione esterna; verde urbano e ambiente; caminetti; colorifici; sicurezza-antinfortunistica; editoria specializzata Sul palcoscenico dello spazio espositivo verrà realizzato ogni appuntamento un evento inerente il tema trattato durante la mostra convegno. L’evento sarà un occasione per evidenziare le peculiarità dei prodotti trattati nel convegno; l’applicazione culturale di un discorso che vuole essere anche interscambio commerciale tra addetti ai lavori. Nel primo appuntamento è allestita una sala convegno tra cui spiccheranno materiali inerenti il tema trattato in questa prima manifestazione. L’evento è progettato dallo studio di architettura G@UT dell’arch. Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati.
mostra PAESAGGI SOGNATI... PAESAGGI INCANTATI a cura di studio di architettura G@UT
E’ in questa occasione che viene presentato per la prima volta il primo numero di un “house organ”, intitolato “JETSET Journal Edilizia and Technologies”, giornale che tratterà l’argomento specifico della manifestazione in corso e che vede al suo interno i contributi di professionisti affermati nonché la segnalazione delle ditte presenti al convegno. Uno strumento indispensabile per non disperdere gli argomenti dibattuti. Questo giornale è curato nella veste editoriale dallo studio di architettura e c o m u n i c a z i o n e G@UT, dell’arch. Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati. Lo studio non è nuovo a sperimentazioni inedite tra design e edilizia e già nella precedente edizione di SET tenutasi alla Fortezza da Bassso nel 2005 aveva presentato un evento sulle rotatorie urbane intitolato “INGRANAGGI URBANI: le rotatorie del divenire” ed aveva curato una presentazione per la Scuola Edile di Firenze intitolata “PAESAGGI SOGNATI…PAESAGGI INCANTATI: la piazza magica e il giardino incantato in Toscana”. Progetti importanti che hanno segnato il taglio culturale oltre che commerciale, che l’ente organizzatore TECNOPROMO vuole dare alla manifestazione, un taglio sempre più professionale e propositivo, evidenziato nella scelta più specialistica di un salone piuttosto che all’interno di un padiglione fieristico dispersivo. Il salone si rivolge ad un pubblico settoriale fatto di professionisti e operatori specializzati.
mostra PAESAGGI SOGNATI... PAESAGGI INCANTATI a cura di studio di architettura G@UT
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EVENTO INSONORIZZATO a cura di studio di architettura G@UT
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EVENTO INSONORIZZATO a cura di studio di architettura G@UT
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