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18,00€
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Q U E S T ’ U O M O P U Ò D AV V E R O C A M B I A R E I L M O N D O ?
MANOLO VALDÉS
DIABOLIK
FRANZ KRALER
PORTOPICCOLO
ARMANI HOTEL MILANO
ANDREA GUERRA
CHRISTIAN DE SICA
CLAUDIO BRACHINO
ROMANO ARTIOLI
IPHONE X
CERESIO7
LAND ROVER
MASERATI
EATALY
TESLA
ISSUE 9 AUTUMN / WINTER 2017 / 2018
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Aria di novità in casa ‘Genius’: un ponte sull’editoria per Velvet Media che acquisisce. Wind of change for 'Genius': a bridge to publishing for Velvet Media that acquires. by Francesco La Bella
L’unione tra due mondi: giornalismo e web marketing di eccellenza
stato un lungo percorso, a tratti tortuoso, ma senza mai perdere di vista l’obiettivo iniziale. Quella filosofia che ha ispirato Genius sin dagli albori, da quando cioè eravamo solo “quattro amici online”, parafrasando Gino Paoli, e ci animava l’amore per la scrittura, la voglia di comunicare e scambiare idee. Siamo partiti proprio così, in rete: un sito internet piuttosto semplice e, talvolta rudimentale, ma mai scontato e una squadra affiatata, pronta a riempire di contenuti divertenti e veloci gli spazi dell’online. Belle fotografie, espressive, scelte e amate da subito. Ci piaceva comunicare con le immagini piuttosto che con testi infiniti, e con parole ben cucite, l’una accanto all’altra. Chi ci avrebbe mai scommesso? La risposta mi pare ridondante.
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Ricordo ancora quando, a un evento che organizzammo all’Impact Hub di Trieste per la presentazione de “Il Tesoro d’Italia”, Vittorio Sgarbi ci paragonò a una bella donna in carne e ossa. Sì, a una donna vera e non “a quelle che vedi in televisione”. Certo il passaggio dalla rete, dove regna lo ‘essere dovunque-in tempo reale-aggiornatobreve-veloce’, alla carta stampata non è stato cosa facile. Ma le parole del professore di arte mi colpirono. Ci diede dei rivoluzionari, dei ribelli controcorrente che, in tempi di crisi, decidevano di rischiare. Ribelli come i lettori del nostro Magazine, feticisti della carta stampata e amanti inseparabili dal piacere di sfogliare pagine che ricercano l’esclusivo, il rinomato, il particolare. Quel po’ di
Genius People Magazine
The union of two worlds has been signed: excellence for journalism and web marketing It's been a long path, sometimes curvy, but never losing sight of the initial objective. The philosophy that inspired Genius since the beginning, since when we were just “four friends online”, like Gino Paoli sang, and the love for writing animated us, we wanted to communicate and exchange ideas. We started this way, on the internet: a pretty simple and basic website, but one that was never predictable and with a tight team, ready to fill the online spaces with quick and funny contents. Nice expressive pictures, chosen and loved right away. We liked to communicate with pictures rather than with endless texts, and to use well-chosen words, side by side. Who would have bet on us? I think the answer is redundant. I still remember when at an event we organised at Impact Hub in Trieste to present “Il Tesoro d'Italia”, Vittorio Sgarbi compared us to a nice woman in the flesh. Yes, a real woman and not like “the ones you see on television”. Sure, going from the web, where you can be “quickly and briefly updated in real time anywhere you are”, to paper was not easy. But the words of the art professor really hit me. He called us revolutionaries, nonconformist rebels who, in a time of crisis, chose to risk. Rebels like the readers of our magazine, fetishists of printed paper and inseparable lovers of the pleasure of turning pages that look for the exclusive, the renowned, the
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geniale che rende ogni oggetto, persona, o invenzione dell’uomo, unica nel suo genere.
unique. That bit of genius that makes every object, person or invention one of a kind.
Perché in fondo è questo che ci ha sempre contraddistinti: l’unicità. Ed è questa unicità che ci ha portati negli anni a realizzare un prodotto che scandaglia le ‘persone geniali’. Semmai qualcuno dovesse domandarsi chi ne decreta la genialità, è presto detto: non certamente noi, ma è la personalità che parla per loro.
Because in the end this is what always identified us: uniqueness. And this uniqueness has brought us to realise, in years, a product that plumbs “geniuses”. If anyone is wondering who decides that person's a genius, that's easy to say: certainly not us, it's the personality that speaks for them.
Dopo anni di navigazione, è giunto il momento di buttarsi nella tempesta a bordo di una nave solida, più grande e più tecnologica. Non un salto nel vuoto, ma una ‘‘tempesta buona’’ foriera di sorprese positive, di freschezza e novità. Una data storica, quella del 25 ottobre che segna per Genius People Magazine un nuovo inizio a fianco dell’agenzia di marketing Velvet Media. Accanto alla squadra redazionale di Genius, di cui sono fondatore e direttore, un team di eccellenza che in Velvet riassume la propria immagine.. Il nostro nuovo editore conferirà a Genius una nuova veste potenziando la sua anima web (con un nuovo sito genius-online.it) e dando risalto ai suoi canali social.
After years of sailing, the time has come to sail into the storm with a solid ship, bigger and more technological. It's not a leap of faith, but a “good storm”, harbinger of positive surprises, fresh and new. An historic date, the 25th of october, marks a new start for Genius People Magazine alongside the communication agency Velvet Media. Next to the Genius's editorial team, which I founded and direct, there's a team of excellence that gets its image back with Velvet.. Our new editor will give Genius a new guise enhancing its web soul (with the new website genius-online.it) and emphasising its social network's accounts. The agreement seals a perfect marriage of journalism and web marketing, of publishing
Dopo anni di navigazione, è giunto il momento di buttarsi nella tempesta a bordo di una nave solida, più grande e più tecnologica. L’accordo sigla un perfetto connubio tra giornalismo e web marketing, tra editoria e social media management mantenendone intatte la filosofia e la concretezza, così come l’originario progetto editoriale, ma potenziati dall’expertise di un team giovane e altamente qualificato che ha fatto della sua specializzazione nel web la sua bandiera. Spiegate le vele al vento, partiamo per il nostro nuovo viaggio che ci porterà ad esplorare nuovi mondi tenendo sempre in mente il nostro fil rouge: regalare a chi ci legge il piacere di ritrovare contenuti che abbracciano l’eccellenza del cinema, della moda, della musica, dell’industria, della produzione e dell’artigianato…quel genio che è talento naturale e attitudine spiccata, allo stesso tempo.
and social media management while keeping its philosophy and its concreteness intact, just like the original publishing project, but empowered by the expertise of a young and highly qualified team that has made web specialisation its banner. Sails set, we start our new journey that will bring us to explore new worlds while keeping our silver thread in mind: to give our readers the pleasure of finding contents that include the excellence in cinema, fashion, music, manufacturing, creation and craftsmanship... that genius that is natural talent and great ability at the same time. Quo vadimus? Sail with us and you'll see. But in the meantime, good luck, Genius! Velvet's fleet sails with you.
Quo vadimus? Chi navigherà vedrà. Ma nel frattempo, buon vento, Genius! La flotta di Velvet è salpata con te.
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Innovazione: nel 2017 serve uno scale up delle nuove imprese / Innovation: in 2017 we need a scale up of new business by GIORDANO RIELLO
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Geni e geni eclettici / Geniuses and eclectic geniuses by FABIO DE VISENTINI
Grafica Veneta? Un'azienda italiana che incarna il modello impresa del nordest / Grafica Veneta? An italian company that incarnates the north east business model by FABIO FRANCESCHI
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Il futuro deve essere sempre sviluppo dal passato, solo così può avere un senso / The future must always be a development of the past, only this way can it have a sense by STEFANO FONTANA
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Resilienza, cybersecurity, preparazione, crisis management / Resilience, cybersecurity, preparedness, crisis management by MICHAEL D. BROWN
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Elon Musk, ovvero il moderno übermensch / Elon Musk, the modern übermensch by ANNA MIYKOVA
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Democratizzare il futuro. È questa la missione di Elon Musk, visionario proprietario della Tesla Motors / Democratizing the future. This is Tesla Motors' visionary owner Elon Musk's mission by FEDERICO GRAZIANI
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L'avvento del robot: quale futuro? / The advent of robots: what future? by MATTEO MACUGLIA
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Vi racconto la mia Bugatti / I'll tell you about my Bugatti by ANNA MIYKOVA
Nuova Range Rover, lusso silenzioso / New Range Rover, quiet luxury by REDAZIONE
Armani Hotel Milano, il concetto della nuova ospitalità / Armani Hotel Milano, the new vision of hospitality by REDAZIONE
I punti vendita di eataly nel mondo ovvero le ambasciate enogastronomiche d'Italia / Eataly stores in the world or the Italian food and wine embassies by ANNA MIYKOVA
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Ceresio7: ristorante - lounge bar sull'attico del palazzo Dsquared2 / Ceresio7: restaurant - lounge bar ph of the Dsquared2 building by FEDERICO GRAZIANI
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Dettagli di stile con Daniela Kraler / Style details with Daniela Kraler by DANIELA KRALER
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Un giorno mollai tutto. Cinque anni di pianoforte, i saggi, il mio maestro / One day i dropped everything. Five years of piano, the recitals, my teacher by FRANCESCO SANTARINI
L'epica dello sport, intervista a Claudio Brachino / The epic of sports, interview to Claudio Brachino by MATTEO MACUGLIA
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Speciale DK Prima Stagione - Numero 1 di 4 - Capitolo: Il Morto
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Gli eredi della rivoluzione / The heirs of the revolution by MATTEO MACUGLIA
Italian Film Festival Bangkok by REDAZIONE VELVET THAI
Cortinametraggio: verso il futuro senza dimenticare il passato / Cortinametraggio: towards the future without forgetting the past by MADDALENA MAYNERI
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Portopiccolo SPA by Bakel by REDAZIONE
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I dettagli luminosi di Manolo Valdes in mostra a Venezia / Manolo Valdes's The Luminous Details exhibition in Venice by GALLERIA CONTINI
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Il primo che si diverte quando lavoro sono io. Intervista a Christian De Sica / I'm the first one being entertained when i work. Interview to Christian De Sica by MAURO PIGOZZO
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Trieste Trasporti, nel futuro della mobilitĂ / Trieste Trasporti, the future in motion by REDAZIONE
Very Genius Locations
Lounge selezionate degli aeroporti
Hotel 5* Luxury Milano
BRITISH AIRWAYS - MILANO LINATE BRITISH AIRWAYS c/o CLUBSEA - MILANO MALPENSA BRITISH AIRWAYS - ROMA FIUMICINO ADR I MOSAICI - ROMA FIUMICINO ADR AVIALOUNGE - ROMA FIUMICINO ADR LE ANFORE - ROMA FIUMICINO
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COLOPHON - Issue 9
Fondatore Francesco La Bella
Caporedattore Anna Miykova
Direttore Responsabile Francesco La Bella
Le firme su GPM
Contatti Genius
Sede centrale Velvet Media Via Delle Querce, 7 31033 Castelfranco Veneto TV - Italy tel.: 0423 722113 - 420318 C.F. e P.I. 04755200286 email: info@velvetmedia.it web: www.velvetmedia.it
Francesco Chert, Vittorio Sgarbi, Valentina Bach, Francesco Chert, Riccarda Grasselli Contini, Luca Delle Donne, Alice Noel Fabi, Oliver Fabi, Gabriele Gerometta, Sarah Gherbitz, Nicolò Giraldi, Renato Grome, Daniela Kraler, Franz Kraler, Enrico Denich, Biagio Liotti, Matteo Macuglia, Anna Miykova, Pier Emilio Salvadè, Bettina Todisco, Martina Vocci, Francesco Venier, Giuliano Urbani, Jonathan Turner, Gianfranco Battisti, Giordano Riello, Pietro Di Natale, Fabio Franceschi, Federico Graziani, Marco Gnesda, Mauro Pigozzo, Alberto Mancini, Bassel Bakdounes
Editorialisti Fabio de Visintini, Matteo Macuglia, Stefano Fontana, Giordano Riello, Fabio Franceschi, Michael D. Brown
Direttore Artistico Bruno Bizzotto
Web magazine www. genius-online.it n. 3151/14 VG del registro elettronico informatico
Redazione Venezia Palazzo Regina Vittoria 1812 San Marco Venezia – Italy
Distribuzione edicole per l’Italia ME.PE. Distribuzione
Distribuzione hotel & lounge aeroporti Johnsons P Publishing Johnsons Inflight
Supporto alla grafica Norberto Filotto, Martina Vania Civiero
Fotografi Noemi Commendatore, Luca Tedeschi, Nicholas Bracco, Marino Sterle, Giuseppe Ghedina, Alice Noel Fabi, Giuseppe Ghedina, Alberto Buzzanca, Mario Pampel, Luca Zanatta
Traduzioni Redazione Velvet Media, Daniele Andreuzzi
Stampa Sinegraf Doo Vrbjie 80 3310 Žalec - Slovenia
Marketing & Communication Mariaisabella Musulin Head of Marketing Dept.
mariaisabella.musulin@velvetmedia.it Marta Bizzotto
Cover pic by Press Office Tesla Motors
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Sviluppo Web Social
Velvet Media Italia
geniuspeoplemagazine
Edito da
geniuspeoplemagazine
Velvet Media Italia srl ISSN 2420-8884 Aut. n. 1233 del 09/03/2011 del Trib. di Trieste
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by FABIO DE VISINTINI
Geni e geni eclettici Geniuses and eclectic geniuses
ent’anni fa mi capitava di girare per le strade della mia città con la bicicletta elettrica, facilmente confondibile con una qualsiasi bici urbana, se non fosse stato per il malloppo delle batterie. Non era un fulmine come scatto, ma pensavo che il pionierismo fosse tanto romantico quanto foriero di grandi rivoluzioni, per cui da lì a poco bici tecnologiche ci avrebbero fatto scalare salite impervie. Non fu così per anni. Eppure la tecnologia del motore elettrico era pronta da tempo, tanto che il go kart di quello stesso periodo che lo montava e che ebbi occasione di provare, aveva un’accelerazione che non avevo mai visto prima.
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Forse qualcuno ha cercato di bloccare lo sviluppo negli anni a venire? Ma no, come può mai essere vero?! Nello stesso periodo, da fotografo, mi chiedevo come mai i migliori scatti a colori erano ottenuti dalle pellicole a rullino Kodachrome 25, diapositive inventate negli anni ‘50 ed ancora usate dai grandi fotografi americani. Possibile che nessuna innovazione superasse quei valori e soprattutto rendesse più semplici i trattamenti necessari ad ottenere una foto perfetta da incorniciare?! For-
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Twenty years ago I happened to ride through my city's streets with an electric bike, which could have been easily mistaken for a normal bike, if it wasn't for the battery bundle. It wasn't fast as lightning, but I though the trailblazing was romantic and also the herald of great revolutions ahead, and that soon technological bikes would have made us go up arduous hills. For years, that wasn't the case. And yet the electric motor technology had been ready for a while, even a go kart I tried from that same period that used that technology had an incredible acceleration. Perhaps someone tried to block the development for years? No, how can that be true?! In that same period, as a photographer, I wondered why the best colour shots were obtained using Kodachrome 25 film rolls, invented in the 50's and still used by the greatest American photographers. Is it possible that no innovation surpassed those values and made the treatments needed to get the perfect picture easier?! Maybe someone was trying to block the advent of digital photography,
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se qualcuno stava cercando di bloccare l’avvento della foto digitale, prevedibilmente matura in pieno boom dell’ICT? Eppure è stato ed è tristemente vero: accade spesso che una multinazionale acquisti i brevetti delle innovazioni entranti, per tenerle nel cassetto e mantenere lo status quo, cioè conservare più a lungo possibile il mercato faticosamente creato nel tempo per poterlo ancora controllare. Che siano compagnie petrolifere, preoccupate di
predictably mature during the ICT boom? And yet it was, and it is, sad but true: it often happens that a multinational corporation buys the patents of upcoming innovations, and then keeps them in the drawer to maintain the status quo, to keep the market that was created in time with difficulty for as long as possible, to be able to control it. Oil companies, worried about not being the true masters of the world anymore or the film producer that used to dominate the
Avere una grande idea non è sufficiente, se non si conosce lo stratagemma per imporla al pubblico, soppiantando l’inerzia dei comportamenti di consumo radicati. non essere più le vere padrone del mondo o il produttore di pellicole che al tempo dominava il mercato globale, qualcuno che ha interesse a bloccare lo sviluppo si trova sempre. Avere una grande idea non è sufficiente, se non si conosce lo stratagemma per imporla al pubblico, soppiantando l’inerzia dei comportamenti di consumo radicati. Servono quattrini e spalle larghe per fare la rivoluzione. Se qualcuno avesse la curiosità di andare a leggere i discorsi e i programmi di John e Robert Kennedy negli anni ‘60 e conoscere la loro visione del mondo, da paese comunque dominante come erano e sono gli USA, potrebbe, come in uno spot, ripensare a come sarebbe stato il mondo se li avessimo seguiti, riscrivendo la storia. La loro visione era realmente evolutiva e contemporaneamente valida per tutti: vedevano un mondo nuovo possibile, in pace e in crescita complessiva. Ma anche in quel caso, ahinoi, qualcuno preferiva controllare il mondo vecchio, con i suoi poteri e i relativi meccanismi oliati, con le ricchezze sottratte nelle terre d’altri, le sue guerre da fomentare per garantire le relative ricostruzioni, gli odi, le razze e le religioni da combattere. Con un doppio omicidio, quel qualcuno ha preso una decisione per tutti noi e ancora oggi, dopo sessant’anni, stiamo attendendo che qualcun altro rifaccia i discorsi d’apertura dei Kennedy, per salvaguardare e far crescere il mondo. Da quella volta non siamo andati molto avanti, se non in apparenza, tanto che oggi la terra ribolle.
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global market: you always find someone who's interested in blocking progress. Having a great idea is not enough, if you don't know the tricks to impose it to the public, replacing the rooted consumption behaviours' inactivity. It takes money and broad shoulders to make a revolution. If someone curious enough read the speeches and programmes of John and Robert Kennedy in the 60's and got to know their vision of the world, knowing how dominant the USA were and still are, he might, like in a commercial, think of how the world would have been if we followed them, re-writing history. Their vision was truly evolutionary and valid for everyone at the same time: they saw a new possible world, at peace and in overall growth. But even in that case, alas, someone preferred to control the old world, with its powers and their oiled mechanisms, with other people's lands wealth stolen, its wars to instigate in order to guarantee the relative reconstructions, the hate, races and religions to fight. With a double homicide, that person took a decision for all of us and today, after sixty years, we're waiting for someone else to make the same opening speech the Kennedys did, to safeguard the world and make it grow. Since then we haven't moved on that much, we only seemed to, and today the earth is seething. Leonardo da Vinci was a real eclectic genius, so much so that he could range from art to
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Leonardo da Vinci era un vero genio eclettico, tanto che poteva spaziare tra arte e ingegneria, anatomia e poesia con naturalezza, ottenendo la chiara fama solo dopo secoli: spesso succede così. A Galileo, inventore del Metodo Scientifico ancora in uso, andò forse peggio, perchè la sua genialità cozzò in pieno con un periodo oscurantista della Chiesa che riuscì perfino a tacciarlo quale eretico!
engineering, from anatomy to poetry quite naturally, obtaining real fame only after centuries: that's how it often happens. For Galileo, who invented the scientific method that's still used today, it went even worse, because his genius completely clashed with an obscurantist period of the Church, that even managed to accuse him of being an heretic!
Nikola Tesla, invece, era un genio balcanico di un'era più moderna: scienziato e inventore appassionato, aiutò il mondo ad entrare nella modernità, inventando la corrente alternata, in sintesi la diffusione della luce elettrica per tutti. Per lui i problemi furono diversi: attraversare l’Oceano fu la possibilità di continuare la ricerca, imbattendosi però nei nuovi costumi del nuovo mondo, dove ogni scoperta era necessariamente finalizzata alla creazione di un business. Si trovò quindi a lottare con Edison, decisamente più scaltro, tanto che oggi ci si ricorderebbe soltanto di questi, se non fosse che un altro genio contemporaneo come Elon Musk avesse deciso di onorare Nikola Tesla con una grande e bella innovazione. Successe così anche all’inventore del telefono, Meucci, che non ebbe i soldi per depositare il brevetto, ma ci pensò l’americano Bell a fregargli idea, guadagni e popolarità. Soltanto da pochi anni gli è stato riconosciuto ufficialmente il primato, per voce di Obama.
Nikola Tesla, on the other hand, was a Balkan genius of a more modern age: scientist and passionate inventor, he helped the world to enter modernity, inventing alternating current, which is basically the diffusion of electric light for everyone. His problems were different: crossing the Ocean was a chance to keep the research going, but he bumped into the new costumes of the new world, where every discovery was inevitably meant to create a business. So he found himself fighting with Edison, who was definitely sharper, so much so that today we would only remember him, if it wasn't for another contemporary genius like Elon Musk, who decided to honour Nikola Tesla with a great and nice innovation. The same happened with the telephone's inventor, Meucci, who didn't have enough money to file the patent, and the American “Bell” took the idea, the money and the popularity. Only a few years ago it was acknowledged that Meucci came first, thanks to Obama.
Poi, per fortuna, ci sono le belle storie. Come non citare Steve Wozniak, quel “Woz” bambino prodigio dell’elettronica che, per fortuna, aveva come compagno di giochi un altro fenomeno visionario, quello che ha letto il nostro futuro inserendo nella nostra vita le applicazioni tecnologiche che oggi riteniamo indispensabili: si chiamava Steve Jobs. Accoppiata da superenalotto. E i geni di oggi? Se li sappiamo riconoscere quando sono giovani e in attività vuol dire che a fianco delle loro idee rivoluzionarie, possiedono la capacità di applicarle alla vita corrente fin da subito. Sono quelli che sanno come farle fruttare, creando valore da subito, generando quindi la capacità di investimento per generare altri progetti. Come Musk, un genio moderno.
Then, fortunately, there are also nice stories. How can we forget Steve Wozniak, that “Woz” child prodigy of electronics who, luckily, as a little boy played with another visionary genius, the one who read our future filling our lives with the technological implementations that we consider essential today: his name was Steve Jobs. A very lucky couple. What about today's geniuses? If we can recognise them when they're young and in business it means that beside their revolutionary ideas, they also have the ability to apply them to today's life right away. They are the ones who know how to make the most of them, creating value, thus engendering the possibility to invest to create more projects. Just like Musk, a modern genius.
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by FABIO FRANCESCHI
GRAFICA VENETA? Un’azienda italiana che incarna il modello impresa del nord-est
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“Grafica Veneta? An italian company that incarnates the north-east business model” mia storia personale va di pari passo con la mia impresa, e la mia famiglia ne fa parte a pieno titolo. Voglio fugare ogni dubbio. Fondata poco più di dieci anni fa sulla base di una mia intuizione, oggi la mia azienda si occupa di stampa e collabora con le principali case editrici internazionali. Anche se i figli hanno infatti scelto altri percorsi c’è solo qualche piano a dividerci, ma basta fare due rampe di scale per ritrovarci ogni giorno. Quando l’idea di aprire questa attività in una zona poco vocata divenne un tarlo, furono in tanti a considerarmi un pazzo. Il primo cliente ci fece stampare un romanzo. Ricordo ancora quel titolo: “La donna Dakota”. Non era certo un best seller ma ci aprì le porte per un futuro promettente perché a distanza di poco tempo arrivò il colpaccio: Harry Potter e la sua saga tradotta in tutto il mondo in 20 milioni di copie.
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Da poco più di 10 persone in tutto ora conto più di 300 collaboratori che operano nel sistema come professionisti delle rotative più automatizzate. È una comunità del lavoro che annovera una divisione specializzata H24 affiancata alle tradizionali maestranze, assicurando la consegna di un’opera oltre Oceano nel giro di due giorni. L’area commerciale è ben allenata e sviluppa affari esplorando continuamente nuovi mercati. L’apparato amministrativo è sempre aggiornato e dinamico, pronto ad ogni regola imposta dai vari Paesi. È grazie a loro che Grafica Veneta si è imposta sul panorama editoriale con gli allegati ai quotidiani dapprima italiani, successivamente in Europa Orientale con i giornali nazionali (Romania e
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My personal story goes hand in hand with my business, and my family is totally part of it. No doubt about this. Founded a little more than ten years ago on the basis of an insight I had, today my company provides printing and deals with the main international publishing houses. Even if my kids took different paths there are only a few floors dividing us here, and it only takes two flight of stairs to find each other every day. When the idea of opening this business in a not much populated area came to me, many thought I was insane. Our first client made us print a novel. I still remember the title: “La donna Dakota”. It sure wasn’t a bestseller but it helped us because shortly afterwards, we pulled a big score: Harry Potter and its saga translated all over the world in 20 million copies. We were about 10 people when we started, now I have over 300 colleagues who operate as professionals of the most advanced rotary presses. It’s a working community that includes a specialised 24h division beside traditional workers, so we make sure we can deliver an overseas book within two days. The commercial department is well trained and develops deals continuously exploring new markets. The administrative apparatus is always dynamic and up-to-date, ready for every rule that foreign countries might impose. It’s thanks to them that Grafica Veneta has established itself on the editorial market with the inserts on newpapers: initially Italians, then in Eastern Europe with national newspapers (Romania, Bulgaria and Russia) and even Latin America and the Times. The company’s mission
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Bulgaria oltre che Russia) e perfino in America Latina passando per il Times. La mission aziendale è quella di sostenere la diffusione dell’attualità incrementando il valore della lettura come crescita culturale di tutti i popoli. L’intraprendenza ha premiato alcune iniziative innovative che già a quel tempo erano d’avanguardia: dalla velocità d’esecuzione, alla qualità del servizio, fino all’ efficienza energetica. Ci siamo distinti fin da subito con l’alta tecnologia e l’ottimizzazione della logistica. La scelta della green economy (39.000 pannelli fotovoltaici installati sul tetto per un totale di 100.000 metri quadrati, l’equivalente di 20 campi di calcio che fanno di Grafica Veneta la prima realtà industriale italiana carbon free, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico) ci ha poi aperto numerose opportunità. Ora il quartier generale di Grafica Veneta è animato da un’area digitale di nuova generazione e da alcune figure storiche in grado di assicurare ai clienti più difficili anche un libro sartoriale, fatto a mano. Questa dualità ci consente di accogliere disparate richieste, anche quelle dei giovani talenti o piccoli editori che alla quantità preferiscono i numeri ridotti, esigenze tra l’altro dettate dalle poche possibilità economiche che non devono scoraggiare nessun artista in erba. E così ora posso dare i numeri. Dallo stabilimento di Trebaseleghe, in provincia di Padova, escono ogni giorno 50 autotreni carichi di qualsiasi tipo di volume: 10 diretti nel Regno Unito, 8 in Francia, 5 in Russia, 4 in Germania, i rimanenti in Italia e nel resto d’Europa. Nei mesi estivi si sono aggiunti quelli diretti in Libia, che hanno consegnato
is to support the diffusion of current events while increasing reading’s value as a cultural growth for all. Our initiative rewarded some innovative ventures that back then were already ahead of their time: the execution speed, the quality of service, and even the energy efficiency. We distinguished ourselves from the get-go with high technology and logistics optimisation. Choosing green economy (39.000 photovoltaic panels fitted to the roof for a total of 100.000 square meters, the same as 20 football fields that make Grafica Veneta the first carbon free Italian business, totally self-sufficient from the energy point of view) has opened up a whole world of possibilities. Grafica Veneta’s headquarters is now animated by a new generation digital area and by some historical figures to make sure the most challenging clients can have a handmade sartorial book. This duality allows us to welcome many different requests, even those of young talents or small editors who prefer smaller numbers, needs that come from limited financial resources that shouldn’t discourage a budding artist. So now I can give you some numbers. From the factory in Trebaseleghe, near Padova, every day 50 articulated lorries come out, loaded with every kind of volume: 10 headed for the United Kingdom, 8 in France, 5 in Russia, 4 in Germany and the rest of them in Italy or elsewhere in Europe. During the summer months there were also the ones headed for Libia, that delivered all the necessary materials on school desks for thousands of kids, who will now have a
Fabio Franceschi, la sua stamperia di Trebaseleghe, Grafica Veneta, è la più grande d'Europa. Fabio Franceschi, his typography in Trebaseleghe, Grafica Veneta, is the biggest in Europe.
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tutto il materiale necessario sui banchi di scuola per la stagione scolatica di migliaia di ragazzi, che possono ora studiare anche grazie al nostro contributo aziendale. Anche la scelta di avviare collaborazioni non è casuale. Il personale esegue studi e ricerche di mercato prima di atterrare in loco con le proposte adatte alla storia del territorio e al suo potenziale. In Grafica Veneta questo è un modo di operare costante sin da quando l’azienda è decollata. A dimostrazione di ciò da allora nel mio ufficio è affissa la cartina che ritrae l’espansione in Africa. Dopo aver monopolizzato con gli elenchi telefonici Albania, Costa d’Avorio, Senegal, Ciad, Camerun, Malawi, Togo e Burkina Faso, dopo il Corano per l’Arabia Saudita, dopo aver spedito in ogni angolo del pianeta Bibbie e testi religiosi, dopo aver fatto aggiornare e stampare l’Enciclopedia universale russa, (che ha venduto 40 milioni di copie) e a seguito delle invenzioni quali il book ecologico e quello profumato, è l’Africa il nuovo obiettivo di Grafica Veneta! Ma vorrei precisare che non è solo un business perché ci poniamo a fianco dei rispettivi governi come partner di progetti editoriali per lo sviluppo intellettuale di tutte le genti. In questo senso, è forte la collaborazione con le comunità religiose e le associazioni di volontariato che operano in questa terra. Visitare certe realtà è così determinante che gli affari a volte diventano relativi. Chiudere gli occhi di fronte a certe situazioni di povertà, di malattia e di guerra non è nelle mie corde. In quei Paesi appoggiamo strutture sanitarie, posti di accoglienza e sportelli formativi. L’intera struttura è concentrata nell’incremento di relazioni pubbliche e politiche e nel disbrigo delle pratiche amministrative che comportano molta attenzione per aspetti legislativi e norme di commercio internazionale. Su tutte le operazioni che conduco anche con gli Stati più sviluppati c’è una verità assoluta: la lettura è il miglior metodo di apprendimento. E leggere sulle pagine cartacee non è elemento del passato ma trova sempre più spazio nell’educazione contemporanea. Potrebbe sembrare un discorso di comodo il mio, ma quel che dico è agilmente dimostrato dalle statistiche. E i numeri non lasciano ombra di dubbio: il libro è ancora vivo!
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chance to study also thanks to our company’s contribution. Even the choice of forging business alliances is not random. Our employees do studies and marketing researches before landing on site with proposals tailored to the territory’s history and its potential. We’ve been working like this in Grafica Veneta ever since the company took off. To prove this, there’s always been a map in my office showing Africa’s expansion. After having monopolised phone books in Albania, Ivory Coast, Senegal, Chad, Cameroon, Malawi, Togo and Burkina Faso, after the Koran for Saudi Arabia, after having sent Bibles and religious books everywhere on the planet, after updating and printing the Russian Encyclopedia (which sold 40 million copies), and after inventions such as the ecological book and the scented book, Africa is the new Grafica Veneta’s objective! But I’d like to point out that this isn’t just a business, because we stand by the side of the respective governments as partners for editorial projects aimed at the intellectual development of everyone. In this regard, there is a strong collaboration with religious communities and voluntary organisations that operate in this land. Visiting these places is so critical that sometimes business becomes relative. Closing your eyes before some situations of poverty, of disease, of war is not really my thing. In those countries we support healthcare facilities, reception centres and educational facilities. The whole structure is focused on increasing public and politic relations and on the completion of administrative procedures that take a lot of attention for their legislative aspects and for the international trade rules. There is something true for all the operations I manage, even in the most developed states: reading is the best way to learn. And reading on paper pages is not something from the past but it finds more and more space in contemporary education. My argument might seem convenient, but what I say is clearly proved by statistics. And the numbers leave no doubt: the book is still alive!
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Innovazione: nel 2018 serve uno scale up delle nuove imprese!
Innovation: in 2018 we need a scale up of new businesses!
by GIORDANO RIELLO
ggigiorno l’innovazione si crea attraverso la convivenza non soltanto generazionale ma anche industriale: quella fra nuove imprese e imprese strutturate.
O
Le startup sono il fenomeno del decennio. Quelle iscritte al registro speciale delle Imprese sono 7.394, in aumento di 514 unità rispetto alla fine di marzo (+7,5%): il 19,6% di queste opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,6%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,4%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2%). Tutte queste nuove imprese hanno un capitale sociale di 373,6 milioni di euro e danno lavoro a 36.504 persone fra dipendenti e soci. Se prendiamo poi tutte le nuove imprese giovanili, nell’ultimo anno gli under 35 hanno aperto 120mila nuove imprese, 46mila delle quali nel Mezzogiorno (una su tre) e con un saldo positivo rispetto a quelle chiuse - di 66mila unità. Senza l’apporto degli under 35, invece, lo stock complessivo delle imprese avrebbe fatto registrare una perdita di 21mila unità (dati Movimprese).
Nowadays innovation is made through cohabitation, not only generational but also industrial: the cohabitation between new and structured businesses. Startups are this decade's phenomenon. The ones in the businesses' special register are 7.394, 514 more than they were at the end of march (+7,5%): 19,6% of them operates in industry sectors in a narrow sense (for example: manufacture of machinery, 3,6%; manufacture of computers and electronic or optical devices, 3,4%; manufacture of electrical equipment, 2%). All of these new businesses have a social capital of 373,6 million euros and provide jobs for 36.504 people, employees and partners. If we consider all the new young companies, then, last year, the under-35s started 120.000 new businesses, 46.000 of which in the South (one out of three) and with a positive balance – compared to the closed ones – 66.000 units. Without the under-35s contribution, instead, the total share would have lost 21.000 units (data from Movimprese).
Insomma, mi sembra evidente che i giovani abbiano già trovato la loro motivazione.
Therefore, it seems clear to me that the young entrepreneurs have already found their motivation.
Perché sono proprio i giovani che stanno salvando
Because they are the ones who are saving
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l’impresa in Italia: un quinto dello stock totale di occupazione si concentra infatti nelle nuove imprese e queste, nell’ultimo decennio, hanno creato ben il 50% della nuova occupazione.
business in Italy: one fifth of the employment stock is gathered around the new companies and, during the last decade, they managed to create 50% of new jobs.
E lo vediamo anche nel nostro Movimento dei Giovani Imprenditori di Confindustria dove sempre più sono gli imprenditori di prima generazione oppure quelli che - pur avendo una azienda di famiglia - ne creano una propria in un business diverso.
We also see this in Confindustria's “Movimento dei Giovani Imprenditori” where there are more and more first generation entrepreneurs or those who – while having a family company – decide to create a new one in a different business.
Tuttavia, come dimostra la bella ricerca fatta da Assolombarda e Politecnico di Milano, se distinguiamo la fase “start”, di nascita, e la fase “up”, di sopravvivenza, scopriamo che le nuove imprese innovative in Lombardia nascono con lo stesso tasso che nelle altre 5 locomotive europee (22 ogni 10mila abitanti in Lombardia contro le 19 di Baden e 25 di Bayern) ma crescono o sopravvivono molto di meno (il 72% in Lombardia contro l’88 di Baden e Bayern).
However, as shown in the nice research made by “Assolombarda” and “Politecnico di Milano”, if we distinguish the “start” phase, of birth, from the “up” phase, of survival, we find that the new innovative companies in Lombardy are born at the same rate as the other 5 European driving forces (22 every 10.000 citizens in Lombardy against 19 in Baden and 25 in Bayern) but they grow or survive much less (72% in Lombardy against 88% in Baden and Bayern). And the ones who manage to survive are mainly
Le nuove imprese giovani crescono solo dove esiste già un sistema produttivo locale, aziende del settore già sviluppate, un sistema di filiere già avviato, un insieme robusto di fornitori e clienti, un brand.
E quelle che ci riescono sono principalmente quelle della moda, dei servizi, del medium tech. Ovvero i settori dove da anni quel territorio è forte. Insomma le nuove imprese giovani crescono solo dove esiste già un sistema produttivo locale, aziende del settore già sviluppate, un sistema di filiere già avviato, un insieme robusto di fornitori e clienti, un brand.
in the fashion, services, and medium tech businesses: the sector that's been strong for years in that area. So new young companies only grow where there already is a local production system, already developed businesses in the same sector, a successful channelling system, a strong set of suppliers and clients, a brand.
Ecco perché parlavo di “convivenza industriale”: per evitare di veder volar via queste startup e il capitale di know how che hanno creato, i distretti produttivi sono essenziali quanto gli incubatori!
This is why I was talking about “Industrial Cohabitation”: in order to avoid seeing new startups and the know how capital they created disappear, the productive districts are as important as the incubators!
Per questo dobbiamo favorire lo scale up delle aziende facendole integrare con le aziende mature, tramite joint venture, spinoff o “adozioni” vere e proprie.
That's why we need to support companies' scale up, integrating them with mature companies, via joint ventures, spinoffs, or actual “adoptions”.
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Giordano Riello, imprenditore e Presidente di NPLUS Srl, nel CDA di @AermecChannel e RPM SpA, Vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Giordano Riello, entrepreneur and President of NPLUS Srl, in the board of direcotrs of @AermecChannel and RPM SpA, Vicepresident of Giovani Imprenditori di Confindustria.
Ma questa integrazione non serve solo alle nuove imprese innovative e giovani, serve anche alle imprese mature.
But this integration is not only good just for the new innovative and young companies, but also for mature ones.
Per le imprese mature, già strutturate, l’innovazione deve essere il traino della nostra motivazione.
For mature companies, that are already structured, innovation must stimulate motivation.
L’innovazione è essenziale per la competitività: sapersi reinventare creando un nuovo business model o nuovi servizi e prodotti o addirittura dei nuovi mercati stessi è la sfida quotidiana. L’oceano blu va trovato ogni giorno perché se c’è una cosa che non possiamo permetterci è vivere di rendita. Questo è vero soprattutto oggi che parliamo di industria 4.0, la rivoluzione digitale del manifatturiero che va dall’internet of things alla robotica alla modernizzazione delle catene produttive. Su industria 4.0, paesi più avveduti di noi hanno iniziato ad investire 10 anni fa, come in Germania, creando piattaforme informatiche proprie, facendo ricerca e trasferimento tecnologico, creando distretti capofila dell’innovazione come l’automotive. E questo pone non solo un problema di concorrenza futura ma anche attuale perché tante delle nostre piccole e medie imprese sono proprio fornitori della meccanica tedesca, che sempre più esige competenze digitali e produzioni veloci: rischiamo di uscire dalla catena di valore globale se non stiamo al passo.
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Innovation is essential for competitiveness: knowing how to reinvent ourselves while creating a new business model or new services and products or even new markets is the daily challenge. Blue ocean must be found every day because if there's one thing we cannot afford, that's resting on our laurels. This is particularly true today, when we talk about Industry 4.0, the manufacturing digital revolution from the internet of things to robotics, and even supply chains' modernisation. Wiser countries have begun investing on Industry 4.0 10 years ago, countries like Germany, that created its own IT platforms, doing research and technology transfer, creating leading districts of innovation like automotive. And this is not only a problem of competition for the future, but also for now, because many of our small and medium-sized businesses supply German mechanical sector, that demands digital skills and fast productions: we risk getting out of the value chain if we can't keep up. So, since we need to catch up – every year we invested 25 billions less in digital investments than the EU average (UE: 6,4% of the GDP vs
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Allora, noi che abbiamo un ritardo da recuperare - qualcosa come 25 miliardi di investimenti digitali in meno ogni anno rispetto alla media UE (UE 6,4% del PIL vs Italia 4,7%) - dobbiamo fare certamente leva sui grandi driver come la banda ultra larga o il piano industria 4.0. È successo nella packaging valley bolognese: cento chilometri di eccellenza, una linea retta che solca l'Emilia, il distretto delle macchine per l'imballaggio bolognese è un unicum che sbalordisce con quote export oltre il 90% dei volumi, disoccupazione zero, innovazione e flessibilità. Un business da oltre 3 miliardi con 170 imprese e 13mila addetti, un cluster che batte il diretto concorrente del Baden per dimensioni, con i primi quattro big player (Coesia, Sacmi, Ima e Marchesini Group) che insieme valgono il 50% in più dei primi 4 big tedeschi. Questa filiera si è già convertita all’industria 4.0 e possiamo replicare il modello in tante altre eccellenze territoriali italiane facendo leva sulla “squadra”. È una sfida difficilissima, ma potrebbe cambiare il volto del Paese. È una sfida difficilissima, ma altrimenti non sarebbe da “giovani”. È una sfida difficilissima, ma come diceva Borsellino “chi ha paura muore ogni giorno”.
Italy 4,7%) - we certainly need to work with the big drivers like ultra-wideband or the Industry 4.0 plan. It happened at the Packaging Valley in Bologna: a hundred kilometres of excellence, a straight line that cuts through Emilia, the packaging machine district in Bologna is unique, and it astounds with export shares of 90%, no unemployment, innovation and flexibility. A business worth over 3 billion euros with 170 companies and 13.000 employees, a cluster that beats its direct rival from Baden on dimensions, with the first four big players (Coesia, Sacmi, Ima and Marchesini Group) that together are worth 50% more than the first four big Germans. This production chain has already converted itself to industry 4.0 and we can replicate this model in many other Italian excellences making sure the “team” is our highlight. It's a very difficult challenge, but it could change the country's face. It's a very difficult challenge, but it wouldn't be “young” if it wasn't. It's a very difficult challenge, but like Borsellino said “who's afraid dies every day”. This country no longer needs martyrs, but it will always need heroes.
Questo Paese non deve più creare dei martiri, ma avrà sempre bisogno di eroi.
Questo Paese non deve più creare dei martiri, ma avrà sempre bisogno di eroi. THIS COUNTRY NO LONGER NEEDS MARTYRS, BUT IT WILL ALWAYS NEED HEROES.
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Il futuro deve sempre essere sviluppo dal passato, solo così può avere un senso The future must always be a development of the past, only this way can it make sense
by STEFANO FONTANA
ecnica ed innovazione emergono oggi con drammatica urgenza e si presentano diversamente dal passato. Oggi la tecnica tende a presentarsi “allo stato puro”, ossia nella “nudità del puro fare”.
T
Sembra avverarsi la previsione di Henri De Lubac. Egli, illustrando il pensiero di Auguste Comte, metteva in evidenza come, secondo il Positivismo, l’etica e la religione si sarebbero estinte, superate dalla visione positiva, vale a dire tecnica, delle cose. Ciò si sarebbe verificato con modalità postateistiche: la scienza, la tecnica e l’innovazione tecnologica non avrebbero dimostrato solo che le domande di senso non sono accessibili ma anche che esse sono prive di senso. L’uomo positivo non solo non si pone quelle domande perché le ritiene inutili, ma non se le pone nemmeno più. Ma l’indifferenza sui problemi di senso non elimina il senso separandolo dalla tecnica, anzi produce l’identificazione di senso e di tecnica. È a quel punto che la tecnica può assumere su di sé la totalità del senso proprio nel momento in cui ne dichiara la morte. Si tratterebbe allora solo di un senso di morte. L’appiattimento dell’uomo sul puro fare, la tecnicizzazione del suo mondo, ci impaurisce perché non la vediamo nemmeno più accompagnata dall’ideologia della tecnica, ma
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Technique and innovation emerge today with dramatic urgency and they present themselves in a different way. Today technique tends to present itself “in its purest form”, which is the “nudity of pure 'doing'”. It looks like Henri De Lubac's prediction is coming true. He, while depicting Auguste Comte's thought, highlighted that, according to Positivism, ethics and religion would have extinguished surpassed by the positive, which is the technique, vision of things. This would have happened in a post-atheistic mode: science, technique and technological innovation wouldn't have only proven that the questions of sense are not accessible but also that they don't make sense. Not only doesn't the positive man ask himself those questions because he believes they're useless, he doesn't ask them anymore, at all. But indifference towards sense problems doesn't eliminate “sense” separating it from technique, it actually produces an identification of sense and technique. And that's when technique can take on the entirety of sense right when it declares its death. Then, it would only be a sense of death. Flattening man on pure doing, the technification of his world, scares us because we don't even see it coming with the ideology of technique,
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dall’indifferenza a quanto non sia tecnica. Siamo preoccupati sì dalla tecnica, ma soprattutto dal fatto che dietro ad essa non si intraveda nulla, o si intraveda il nulla, ponendosi l’uomo solo domande circa il “come”. Questo intendo dire con l’espressione “nudità” della tecnica. Oggi la tecnica tende a giustificarsi come mera presenza e come pura possibilità di fare.
but rather with indifference towards everything that's not technique. Yes, we're worried about technique, but especially by the fact that there's nothing behind it, leaving man only wonder about “how”. This is what I mean when I speak about “nudity” of technique. Technique justifies itself today as a mere presence and as the pure chance to do things.
Anche Romano Guardini indicava questo volto livido della tecnica e dell’innovazione tecnologica. Nelle sue “Lettere dal Lago di Como” egli collegava il dominio della tecnica con la pretesa di portare
Even Romano Guardini talked about this bruised face of technique and technological innovation. In his “Letters from Como's lake” he linked the technique's supremacy to the demand of bringing
Solo presupponendo quanto le precede, la tecnica, l’innovazione tecnologica e la comunicazione del domani possono servire veramente l’uomo.
La dittatura della tecnica sta tutta nella sua nudità, ossia nel ritenere che tutto sia visibile e che tutto sia fattibile. Di più: nel pensare che l’essere delle cose consista nella visibilità e nella fattibilità.
to light the very root of life, the deepest thing about it: “you find out new relationships one after another; facts become laws; the gaze goes beyond to explore the primeval sources of life, the origins”. This will to make present, to bring to light, this disenchanting, this putting things right before our eyes, on the one hand it reduces reality's depth, flattening it to what's present in its nudity, on the other hand it reduces the depth of the human conscience which comes down to, indifferently, a mere – and empty – possibility. The dictatorship of the technique lies completely in its nudity, in deeming everything visible, and everything doable. Even more: thinking that things themselves consist of their visibility and their feasibility.
Quali strade possiamo percorrere in questo grande impegno per ridare senso e orientamento alla tecnica liberandola dalla riduzione alla sua nudità? La prima cosa da fare riguarda la necessità di considerare la dimensione della tecnica oltre la tecnica stessa, di favorire una comprensione globale della tecnicizzazione, di cogliere la vera portata della tecnica. In secondo luogo bisognerà elaborare la prospettiva secondo cui il ricevere precede il fare. Ratzinger notava che “l’elemento non suscettibile di essere visto, quello che non può assolutamente entrare nel nostra raggio visivo, non
Which paths should we take in this quest to give a sense and an orientation to technique, setting it free of its reduction to nudity? The first thing to do concerns the need to consider the technique's dimension other than the technique itself, to favour a global comprehension of technification, to gather the full extent of technique. Secondly we will need to elaborate the point of view that says that receiving comes before doing. Ratzinger said that “the element that can't be seen, the one that cannot get within our visual range, is not
alla luce la radice stessa della vita, ciò che in essa è più intimo: “si scoprono uno dopo l’altro nuovi rapporti; i fatti diventano leggi; lo sguardo si spinge ad esplorare sempre più da vicino le sorgenti primordiali della vita, le origini”. Questo rendere presente, questo portare alla luce, questo disincantare, questo mettere davanti ai nostri occhi, da un lato riduce lo spessore della realtà, appiattendola a quanto è presente nella sua nudità, dall’altro riduce lo spessore della coscienza umana che si riduce, indifferentemente, a constatare una mera – e vuota - possibilità.
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è affatto l’irreale, ma è anzi l’autentica realtà”.
unreal, it's the authentic reality”.
Si badi poi ad un ulteriore elemento di interesse. La tecnicizzazione esasperata degli ambiti di vita rischia di produrre un altrettanto deplorevole atteggiamento antitecnico. Succede così, per esempio, che ad una visione solo tecnica dello sviluppo vengano opposte teorie di “decrescita” o di “doposviluppo” ossia di negazione dello sviluppo tecnologico in quanto tale. Capita che allo sviluppo comunicativo, ritenuto pericoloso e invasivo, venga opposto uno stucchevole e nostalgico ritorno al passato della penna e dell’inchiostro.
Another interesting element must be taken into account. The exasperated technification of areas of life risks to produce an also regrettable antitechnique attitude. It may happen, for example, that a purely technical concept of technique stands in contrast with “descent” or “postdevelopment” theories, which is the refusal of technological development itself. Sometimes the communications' development, considered dangerous and invasive, stands in contrast with a sickening and nostalgic return to the past of pen and ink.
Oggi la tecnicizzazione della vita è pervasiva e il problema della tecnica investe settori della società tra i più diversi. Una strategia culturale che intenda contrapporsi alla nudità nichilistica della tecnica ma che nello stesso tempo non cessi di valorizzare l’innovazione deve oggi collocarsi a questo livello di comprensione, evitando approcci settoriali al problema. È necessario ampliare la portata della tecnica. Essa riguarda la necessità di rilanciare la cultura del ricevere prima che del fare. Nessuno di noi ha prodotto se stesso, in qualche modo ognuno di noi si è trovato tra le proprie mani, come un oggetto. Il nostro sé ha preceduto il nostro io. Quando si nasce si ha già alle spalle un mondo di cose che non abbiamo scelto noi e che vengono prima di ogni nostro dire e di ogni nostro fare. Possiamo interpretare questo come una “gettatezza”, per dirla con i filosofi esistenzialisti, ma possiamo anche interpretarlo come una vocazione, come un significato che ci precede perché le cose ci parlano. La comunicazione, la grammatica, la sintassi stanno nelle cose e nell’ordine della natura e della vita. Noi veniamo dopo. Prima siamo uditori e poi parliamo. Senza ascoltare è impossibile
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Today, life's technification is pervasive and the technique's problem hits several areas of society. A cultural strategy that means to oppose the nihilistic nudity of technique while also trying to promote innovation must be at this level of comprehension, avoiding a sectorial approach to the problem. We need to expand the technique's range. It is about the need to reintroduce the culture of receiving before doing. None of us produced himself, somehow each one of us found himself in his hands, like an object. Our “self” preceded our “me”. When you are born you already have a lot of things you didn't choose behind you, and they come before we can say anything, and before we can do anything. We can interpret this as a “thrownness”, as the existentialist philosophers would say, but we can also see this as a vocation, as a meaning that precedes us because things talk to us. Communication, grammar, syntax are in the things and in the order of nature and life. We come later. First we hear, then we speak. It's impossible to speak without listening. It's impossible to look at ourselves without looking
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La cronolatria ci impoverisce. ADORING TIME MAKES US POOR.
esprimere. Senza volgersi ad altro è impossibile rivolgersi a noi stessi. Solo presupponendo quanto le precede, la tecnica, l’innovazione tecnologica e la comunicazione del domani possono servire veramente l’uomo, evitando la superbia gnostica di porsi all’inizio senza nulla alle spalle. Sarebbe una libertà illusoria e la tecnica che è assolutezza se stessa, ne è l’espressione più eloquente. All’inizio non sta il fare – homo faber – ma il conoscere – homo sapiens – l’uomo che decifra i simboli – homo simbolicus - che non ha fatto lui e l’uomo che esprime – homo loquens – dei sensi che non sono di sua produzione.
at other things. Only implying what came before it, can the technique, the technological innovation and tomorrow's communication really be at man's service, avoiding the gnostic arrogance of wanting to be at the beginning, with nothing behind. That would be an illusory freedom, and technique as an absolute is its most significant manifestation. At the beginning there isn't the man who does – homo faber – but the man who knows – homo sapiens – the man who decodes symbols – homo symbolicus – he didn't create and the man who expresses – homo loquens – senses he didn't think of on his own.
La tecnica ci parla della nostra libertà e, così, ci conduce al tema dei diritti. La nudità della tecnica riconduce al nichilismo, che è l’assolutizzazione dei diritti, oltre i legami di senso costituiti dai doveri. La tecnica come “pura possibilità di fare” coincide con l’esasperazione dei diritti. Una nuova cultura della tecnica deve quindi recuperare la priorità del dovere sul diritto e a questo scopo può essere decisiva una visione della natura come qualcosa da assumere come un compito. L’innovazione tecnologica ha bisogno di senso e il senso non è mai prodotto, è sempre trovato. La tecnica non può essere produttiva del senso, l’innovazione va sempre intesa come sviluppo di un senso datoci e non come rivoluzione. L’innovazione, per essere vera, non deve mai essere radicale. Il futuro non è automaticamente il meglio. La cronolatria ci impoverisce. Il futuro deve sempre essere sempre sviluppo dal passato, solo così può avere un senso e non solo un contro-senso.
Technique talks to us about our freedom and thus leads us to our rights' topic. The technique's nudity leads us back to nihilism, which is the absolutisation of rights, as well as the bonds of sense made by duties. Technique as a “pure possibility of doing” coincides with the amplification of rights. A new culture of technique must retrieve the priority of duty over right and in order for this to happen it's very important that we have a vision of nature as something to take on as a task. Technological innovation needs sense, and sense is never produced, but always found. Technique cannot produce sense, innovation must always be meant as the development of a given sense and not as a revolution. Innovation, to be real, must never be radical. Future is not automatically better. Adoring time makes us poor. The future must always be a development of the past, only this way can it have a sense and not a counter-sense.
Le cose non sono solo cose, ma anche i significati che le legano tra loro. Per l’uomo questo ordine diventa normativo in senso morale. Da un lato la natura è un “dono” e dall’altro è un “disegno” che è stato affidato all’uomo perché collabori alla sua realizzazione. La natura, così intesa, è una “vocazione” per l’uomo ed ogni impegno di sviluppo tecnologico va inserito in questa
Things are not just the things, but also the meanings that connect them together. This order becomes normative for man in a moral sense. On one side nature is a “gift”, on the other it's a “drawing” man was entrusted with in order to make him contribute to its realisation. Nature, in this sense, is a “vocation” for man and every effort for technological development must be
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vocazione che gli dà senso. Questa chiamata in cui consiste la creazione, secondo Guardini, ha l’effetto di produrre la consapevolezza reale del proprio “io”. Ricevendo se stesso come compito assieme all’intera natura fisica, l’uomo si costituisce nella propria identità ed è capace di produrre innovazione non priva di senso.
included in this vocation that gives it sense. According to Guardini, this vocation to creation can produce the awareness of one's real “self”. Receiving himself as a task together with the entire physical nature, man constitutes himself in his identity and is able to produce an innovation that doesn't lack of sense.
La vocazione che ci chiama a riconoscere una natura ricevuta prima di essere fatta, ci costituisce nel nostro io cosciente e ci fa percepire la nostra dignità di persona. Il nichilismo della tecnica propone all’uomo di essere costruttore di se stesso come “prodotto”. Alla coscienza propone di limitarsi a constatare le pure possibilità di fare che le si presentano in tutta la loro nudità. All’io impone di non tenere conto di un “sé” come proprio ambito di significato oggettivo. Se l’uomo, così, ha solo diritti poco importa se a soddisfarli sia un apparato politico burocratico centralizzato oppure un mercato che trasforma i desideri in diritti. Ambedue sono espressioni della tecnicizzazione.
The vocation that asks us to acknowledge there is a nature before we create one, establishes us in our conscious “me” and makes us percieve our dignity as persons. Nihilism of technique tells the man to be the maker of himself as a “product”. It proposes to his conscience to just consider the possibilities of doing as they present themselves in their nudity. It forces him not to take “the self” into account as a setting for an objective meaning. This way, if man only has rights it doesn't matter who satisfies them: a centralised politic bureaucratic system or a market that turns desires into rights. In both cases, this is an expression of technification.
Scriveva Heidegger che “L’essenza della tecnica non è niente di tecnico”. La frase è, nel bene e nel male, vera. Sia che dietro la tecnica ci sia l’uomo sia che non ci sia, la tecnica non si spiega da sé. Essa può rivelare un pieno oppure un vuoto, può essere liberazione oppure condanna. La tecnica, considerata nella nudità del suo essere un puro manipolare, può consumare l’esistenza nell’istante dell’operare, può a tal punto occultare la presenza umana da tradurre l’uomo in “massa”, una società burocratica che, secondo Hannah Arendt, è il “governo di nessuno”. Essa, al contrario, può rivestirsi di senso e riscattare la propria nudità, se accetta di appartenere al regno dell’agire a partire da un senso ricevuto. Credo che queste saranno le problematiche sempre maggiormente emergenti in futuro.
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Heidegger wrote that “The essence of technique is nothing technical”. This sentence is, for better or worse, true. Technique doesn't explain itself. It can be full or empty, it can relieve or convict. Technique, considered pure manipulation in the nudity of its being, can consume the existence in the moment you operate, it can conceal human presence so much that it translates him into “mass”, a bureaucratic society that, according to Hannah Arendt, is “nobody's government”. Or, it can take its sense back and redeem its nudity, if it accepts its belonging to the “act” world that comes from a given sense. I believe these will be the problems that will emerge more and more in the future.
Resilienza.
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by Michael D. Brown
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Cybersecurity.
Preparazione.
Resilience. Cybersecurity. Preparedness. Crisis Management.
Gestione della crisi.
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Incorporo ognuno di questi argomenti in discorsi e seminari sulla resilienza, rilevando l'importanza di ciascuno, non solo per le tecnologie emergenti e nuove e per qualsiasi organizzazione aziendale, ente governativo e sì, persino individui. Quando leggerete questo articolo nella vostra camera d'albergo, nel salotto dell'aeroporto o nel comfort della vostra casa o dell'ufficio, permettetemi di chiedere di mettervi in pausa e porvi alcune domande sgradevoli ma indispensabili sulla vostra organizzazione o la vostra tecnologia.
I incorporate each of these topics into speeches and seminars on resilience, noting the importance of each not only to emerging and new technologies, and to any business organization, government entity, and yes, even individuals. As you read this in your hotel room, in the airport lounge, or in the comfort of your home or office, permit me to implore you to pause and ask yourself some uncomfortable yet essential questions about your organization or your technology.
Ognuno di noi ha letto, osservato o come alcuni, ha risposto a eventi terribili come quelli che abbiamo visto a New York, Parigi, Londra, Madrid e altrove. Mentre nessuno si aspetta di essere personalmente colpita da una crisi di tale grandezza, devo chiedere, siete voi e la vostra organizzazione o governo abbastanza resilienti per una crisi simile o anche più piccola nella vostra attività o società?
Each of us has read, watched, or like some, responded to horrific events like those we saw in New York, Paris, London, Madrid and elsewhere. While no one expects to be personally affected by a crisis of that magnitude, I must ask, are you – and your organization or government – as resilient as you can be for a similar or even lesser crisis in your business or company? We tend to think of threat actors with political, social or economic motivations having the capability to attack networks, infrastructure, organizations or crowds of unsuspecting people. Unfortunately, and because of the very public attacks that grab media attention, too many organizations focus on physical protections against such attacks. And they should. Focusing intently on physical attacks ignores two other kinds of attacks that technology and organizations are particularly vulnerable to.
Tendiamo a pensare agli attori di minaccia con motivazioni politiche, sociali o economiche che hanno la capacità di attaccare reti, infrastrutture, organizzazioni o folle di persone ignote. Purtroppo, e a causa degli attacchi molto pubblici che afferrano l'attenzione dei media, troppe organizzazioni si concentrano sulla protezione fisica contro tali attacchi. E dovrebbero. Focalizzarsi con attenzione sugli attacchi fisici tralascia due altri tipi di attacchi
Siete voi e la vostra organizzazione o governo abbastanza resilienti per una crisi?
ARE YOU – AND YOUR ORGANIZATION OR GOVERNMENT – AS RESILIENT AS YOU CAN BE FOR A SIMILAR OR EVEN LESSER CRISIS IN YOUR BUSINESS OR COMPANY?
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You have created amazing technologies and systems that ordinary men and women, businesses small and large, have all come to rely upon. And as the Internet of things becomes more and more intertwined in our lives, you have an increasing responsibility to ensure that those products, networks and systems are protected from not just physical attacks, by cyber-attacks, but even natural disasters that can make the most innovative of technologies worthless to their users.
ai quali la tecnologia e le organizzazioni sono particolarmente vulnerabili. Avete creato delle tecnologie e dei sistemi sorprendenti sui quali uomini e donne ordinari, piccole e grandi imprese, tutti hanno fatto affidamento. E poiché l'Internet delle cose diventa sempre più intrecciato nelle nostre vite, è sempre più grande la responsabilità di garantire che tali prodotti, reti e sistemi siano protetti da non solo attacchi fisici, da attacchi informatici, ma anche da catastrofi naturali che possano rendere le tecnologie più innovative inutili ai propri utenti.
Cybersecurity, for example, is top of mind. Technology companies work vigorously to ensure their products and systems are protected from cyber-attacks. Getting cybersecurity right is difficult. But the first step in protecting your products and systems from cyber-attacks is easy. You are already doing it – building firewalls and systems to detect, deter and stop cyber-attacks.
La sicurezza informatica, per esempio, è la prima cosa a mente. Le aziende tecnologiche lavorano in modo vigoroso per garantire che i loro prodotti e sistemi siano protetti dagli attacchi informatici. Ottenere un efficace cybersecurity è difficile. Ma il primo passo per proteggere i vostri prodotti e sistemi dai cyberattacchi è semplice. Lo state
The more difficult task, however, is building
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relationships with governments, competitors and experts to call upon and work with during a cyber-attack crisis. Basic crisis management dictates that you have pre-existing relationships you can work with in the midst of the crisis to help you overcome what could easily develop into a product or company failure.
già facendo - costruendo firewall e sistemi per rilevare, detenere e fermare gli attacchi informatici. Il compito più difficile, tuttavia, sta nel costruire rapporti con governi, concorrenti e esperti da chiamare e con i quali collaborare durante una crisi di cyberattacco. La gestione fondamentale della crisi impone che tu abbia rapporti preesistenti con cui puoi lavorare in mezzo alla crisi per aiutarti a superare quello che potrebbe facilmente trasformarsi in un guasto di un prodotto o di un'azienda.
Have you developed those networks? That is the first step toward having a truly resilient organization and product. I often challenge CEO’s who tell me they have a workforce that is reliable and dependable. Inevitably everyone assures me they have the best, most reliable workforce in the world. Until I ask the next question. What if that workforce is unable, incapable, or unwilling because of danger, to show up for work?
Avete sviluppato queste reti? Questo è il primo passo verso un'organizzazione e un prodotto veramente resilienti. Spesso sfido i CEO che mi dicono che hanno una forza lavoro affidabile e sulla quale appoggiarsi. Inevitabilmente tutti mi assicurano che hanno la
I have seen too many natural and man-made
La gestione fondamentale della crisi impone che tu abbia rapporti preesistenti con cui puoi lavorare in mezzo alla crisi.
BASIC CRISIS MANAGEMENT DICTATES THAT YOU HAVE PRE-EXISTING RELATIONSHIPS YOU CAN WORK WITH IN THE MIDST OF THE CRISIS.
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forza lavoro più affidabile del mondo. Finché non chiedo la prossima domanda. Che cosa succede se questa forza lavoro non è in grado, incapace o non vuole a causa di un pericolo, presentarsi al lavoro? Ho visto troppi disastri naturali e artificiali e so che la forza lavoro più affidabile e fidata diventa quasi inutile perché le persone non sono in grado di portare avanti il proprio lavoro. Lo stesso vale per una rete di fornitori. Fornitori e fornitori di prodotti o produttori possono semplicemente essere incapaci di adempiere i loro obblighi. La mancata programmazione di un disastro naturale o artificiale che interrompe le catene di fornitura, impedisce ai dipendenti di presentarsi al lavoro, è probabilmente una delle vulnerabilità più evidenti, ma ancora ignorate, che le aziende non riescono ad anticipare. Purtroppo ho visto che le imprese in ultima analisi falliscono e le tecnologie perdono l'accettabilità del mercato perché una società non è riuscita a pianificare una manodopera incapace di lavorare. Avete pianificato un tale evento? Avere quel piano alternativo in atto per mantenere la flessibilità della catena di approvvigionamento, l'impegno della forza lavoro e l'affidabilità del prodotto, è fondamentale per creare un'organizzazione veramente resiliente.
Avere quel piano alternativo in atto è fondamentale per creare un'organizzazione veramente resiliente.
HAVING THAT ALTERNATE PLAN IN PLACE IS INTEGRAL TO CREATING A TRULY RESILIENT ORGANIZATION.
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Infine, e altrettanto importante per avere un'organizzazione o un prodotto resiliente, è un fattore vitale, ma spesso trascurato. Molto semplicemente ho visto e sperimentato personalmente organizzazioni governative e aziende che sono sopraffatti da una minaccia esterna o interna che si sviluppa in un attacco generale. Quel fattore finale è un piano per comunicare in modo adeguato e sincero con i vostri clienti, azionisti, regolatori e media. Ho imparato questa lezione nel modo più difficile. Nel bel mezzo della più grande catastrofe naturale della storia degli Stati Uniti, né io né la mia squadra eravamo pronti per l'attacco dei media che volevano risposte e le volevano immediatamente. Se siete un'organizzazione resiliente, dovete avere un piano e una rete pronta per entrare in azione per affrontare onestamente e apertamente i media.
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Dovete avere un piano e una rete pronta per entrare in azione per affrontare onestamente e apertamente i media.
disasters and know that the most reliable and dependable workforce becomes almost worthless because people are unable to get to their jobs. The same is true for a vendor network. Vendors and product suppliers or manufacturers may simply be incapable of fulfilling their obligations. The failure to plan for a natural or man-made disaster that interrupts supply chains, prevents employees from showing up for work, is probably one of the most obvious, yet most ignored, vulnerabilities that companies fail to anticipate. Unfortunately I have seen businesses ultimately fail, and technologies lose market acceptability because a company failed to plan for a workforce unable to work. Have you planned for such an event? Having that alternate plan in place for maintaining supply chain flow, workforce engagement, and product reliability, is integral to creating a truly resilient organization.
YOU MUST HAVE A PLAN AND A NETWORK READY TO SNAP INTO ACTION TO HONESTLY AND OPENLY DEAL WITH THE MEDIA.
Finally, and just as important to having a resilient organization or product, is a vital, yet often overlooked factor. Quite simply I have personally seen and experienced government organizations and companies that are overwhelmed by an outside or internal threat which develops into a full-on attack. That final factor is a plan to appropriately and honestly communicate with your customers, shareholders, regulators and the media. I learned this lesson the hard way. In the midst of the largest natural disaster in U.S. history, neither myself nor my team were ready for the media onslaught that wanted answers and they wanted those answers immediately. If you are to be a resilient organization, you must have a plan and a network ready to snap into action to honestly and openly deal with the media. Social media networks and smartphones have made every person holding one in their hand a freelance form of media that can make or break you during a crisis. I can analyze your organization’s resilience and preparedness level, and give you specific ways to be more resilient. But what I cannot do is be there in the midst of a crisis to solve the one problem that only you can solve. The media spotlight.
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Le reti di social media e gli smartphone hanno fatto sì che ogni persona abbia in mano una forma freelance di media che possa creare o distruggere durante una crisi. Posso analizzare la resilienza della vostra organizzazione e il livello di preparazione, e vi darò modi specifici per essere più resilienti. Ma quello che non posso fare è essere in mezzo a una crisi per risolvere un problema che solo voi potete risolvere. Il riflettore dei media.
A resilient organization recognizes that when an organization is under attack – whether a natural, manmade or terrorist event – the media klieg lights will be turned on and focused on you and your organization. The spotlight of the media can be disorienting, confusing, and incessant. As resilient as you may be, in that moment of microscopic examination by the media, your resilience can wither away and your organization or product may never recover from that spotlight.
Un'organizzazione resiliente riconosce che quando un'organizzazione è sotto attacco - sia un evento naturale, sia artificiale o terroristico - le luci dei riflettori dei media verranno attivate e concentrate su di voi e sulla vostra organizzazione. Il riflettore dei media può essere disorientante, confuso e incessante. Per quanto resiliente possiate essere, in quel momento di esame microscopico da parte dei media, la tua resilienza può allontanarsi e la tua organizzazione o prodotto non potrà mai recuperare da quel riflettore puntato.
Thus, the final and surprisingly most important factor in being a resilient organization or having a resilient product, is having the training, expertise and outside professional help to give you that second set of eyes during the media examination. A trusted – independent – public relations firm integrated into your organization is absolutely essential to being resilient. You may be resilient in all the other steps (planning, responding, mitigating against a threat) but if you are unable, unwilling or fail to forthrightly deal with the media, it will consume your good works and damage or destroy you and your organization.
Quindi, il fattore finale e sorprendentemente più importante di essere un'organizzazione resiliente o avendo un prodotto resiliente, è avere la formazione, la competenza e l'aiuto professionale esterno per darvi quel secondo paio di occhi durante l'esame dei media.
A resilient organization owes it to its customers, shareholders, employees and to the organization itself, to have a group of experts who can guide and assist you through that inevitable media examination in times of crisis.
Un'impresa integrata di fiducia indipendente di pubbliche relazioni nella vostra organizzazione è assolutamente essenziale per essere resiliente. Potetet essere resiliente in tutti gli altri passaggi
My goal is to help organizations be resilient by
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asking tough questions, and making you think about what you can do better, to prepare for any threat actor – a natural disaster, a manmade disaster, a terrorist attack, a product failure.
(pianificazione, risposta, mitigazione contro una minaccia), ma se non siete in grado, non desiderate o non vi muovete in maniera diretta con i media, consumeranno le vostre opere buone e danneggeranno o distruggeranno voi e la vostra organizzazione.
Are you resilient? Is your organization resilient? Stop and sincerely think about those questions and whether you meet the requirements of being resilient.
Un'organizzazione resiliente deve ai suoi clienti, azionisti, dipendenti e all'organizzazione stessa un gruppo di esperti che possono guidare e assistervi attraverso l'inevitabile esame dei media in tempi di crisi.
Michael D. Brown is the former Under Secretary of Homeland Security and Director of the Federal Emergency Management Agency under President George W. Bush. He is the author of “Deadly Indifference: The Perfect [Political] Storm.” You can follow him on Facebook at facebook.com/ michaeldbrown or on Twitter @michaelbrownusa. His website is michaelbrowntoday.com
Il mio obiettivo è aiutare le organizzazioni ad essere resilienti ponendo domande difficili, e farvi pensare a quello che potete fare meglio, preparandovi a qualsiasi attore di minaccia - un disastro naturale, un disastro uomo, un attacco terroristico, un fallimento del prodotto. Sei resiliente? La vostra organizzazione è resiliente? Fermatevi e riflettete sinceramente a queste domande e se soddisfate i requisiti di resistenza. Michael D. Brown è l'ex Sottosegretario di Sicurezza Nazionale e Direttore dell'Agenzia Federale di Gestione delle Emergenze sotto il Presidente George W. Bush. È l'autore di "L'avversità indifendente: la tempesta [politica] perfetta". Puoi seguirlo su Facebook a facebook.com/ michaeldbrown o su Twitter @michaelbrownusa. Il suo sito web è michaelbrowntoday.com
Il mio obiettivo è aiutare le organizzazioni ad essere resilienti ponendo domande difficili, e farvi pensare a quello che potete fare meglio.
MY GOAL IS TO HELP ORGANIZATIONS BE RESILIENT BY ASKING TOUGH QUESTIONS, AND MAKING YOU THINK ABOUT WHAT YOU CAN DO BETTER.
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ELON MUSK, OVVERO IL MODERNO ÜBERMENSCH ELON MUSK: THE MODERN ÜBERMENSCH
by Anna Miykova
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Marte Mars
Quello che un solo uomo chiamato Elon Musk è stato in grado di fare rappresenta una rivoluzione scientifico-imprenditoriale che parte dai pagamenti digitali, attraversa il settore delle automobili elettriche di lusso e arriva a guardare lontano, con il sogno di portare la vita su Marte. Un sogno nemmeno molto lontano, visto che l’imprenditore sudafricano crea le prime navicelle spaziali private. Come tutti gli estimatori delle produzioni della Marvel ho sempre avuto un forte
What only one man, Elon Musk, managed to do represents a scientific and business revolution that involves digital payment services, the electric luxury car industry, and looks into the future, dreaming of taking life to Mars. Not an impossible dream, since the South African businessman is creating the first private spaceships. Like every Marvel enthusiast, I've always had a thing for Iron Man, who dominated my personal super hero chart for years. Big machines, hangars, evil scientists and Robert Downey Jr. who, with an incredible
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LA SUA GENIALITÀ E QUELLA RAPIDITÀ DI PENSIERO SI RICONOSCONO NEI SUOI INVESTIMENTI HIS GENIUS AND HIS SPEED OF THOUGHT CAN BE SEEN IN HIS INVESTMENTS
debole per Iron Man, che per anni ha dominato la mia personale classifica di supereroi. Grosse macchine, hangar, scienziati malvagi e Robert Downey Jr. che, con un sex appeal incredibile, infila quella tuta rossa e si fionda in cielo a salvare le persone. Ma poi mi capita sotto mano la biografia di Elon Musk e realizzo che l’amato “uomo di ferro” non è che un pseudo superuomo in confronto alla grandiosa e, a tratti, spaventosa figura dell’uomo che sta dietro al progetto di PayPal – il più famoso metodo di pagamento digitale e di trasferimento di denaro online –, del più grande investitore nell'automobile elettrica Tesla, ma soprattutto del fondatore, direttore e ‘principe delle stelle’ della Space Exploration Technologies Corporation meglio nota come di SpaceX: un programma per la costruzione di lanciatori spaziali a razzo (Falcon 1 e Falcon 9) che è stato in grado di lanciare nello spazio le prime navicelle spaziali private, di concludere accordi
sex appeal, wears that red suit and flies to save people. But then I came across Elon Musk's biography and I realised that the beloved “iron man” was nothing but a pseudo superman compared to the great and, sometimes, frightening person who is behind the PayPal project – the most famous digital payment and money transfer method online –, who is the greatest investor in Tesla electric car, and who is also, especially, the founder, director, and “star prince” of the Space Exploration Technologies Corporation better known as SpaceX: a programme to build rocket-based space launchers (Falcon 1 and Falcon 9), a man who was able to launch the first private spaceships into space, to conclude agreements with the Government (not our own) and to imagine, in a not too distant future, Mars's colonisation. But there's more within the business environment. His genius and his speed of
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milionari con il Governo (non il nostro, beninteso) e di immaginare, in un futuro nemmeno così lontano, la colonizzazione di Marte – il pianeta rosso. Ma nell’ambito imprenditoriale c’è dell’altro. La sua genialità e quella rapidità di pensiero si riconoscono nei suoi investimenti sul fotovoltaico con la co-fondazione di SolarCity o con Halcyon Molecular, che lavora sulle biotecnologie per l’estinzione delle più gravi malattie che colpiscono l’uomo. E ancora OpenAI (Artificial Intelligence) fondata nel 2015, che studia l’intelligenza artificiale a beneficio dell’uomo, come la startup Neurolink che nasce lo scorso anno e punta addirittura a collegare la mente umana con l’intelligenza artificiale. Ultimo, ma non per importanza, il rivoluzionario sistema di trasporto ad alta velocità chiamato Hyperloop di cui probabilmente sentiremo parlare e che lo stesso Musk definisce la ‘fifth way’ futu-
IT WASN'T BY CHANCE THAT FORBES INCLUDED HIM IN THE LIST OF THE MOST POWERFUL PEOPLE IN THE WORLD IN 2016
thought can be seen in his investments on photovoltaic systems with the co-foundation of SolarCity or with Halcyon Molecular, that works on biotechnologies that try to push for the extinction of the most serious disease that affect men. Also OpenAI (Artificial Intelligence) founded in 2015, that studies artificial intelligence for man's benefit, like the startup Neurolink which was founded last year and tries to link the human mind with artificial intelligence. Last but not least the revolutionary high speed transport system called Hyperloop of which we'll probably hear soon and that Musk defines the fifth way that will substitute for maritime, air, road and rail transport. It wasn't by chance that Forbes included him in the list of the most powerful people in the world in 2016, giving him a top 30 position (in the 21st place). Is Elon Musk really a superman? Maybe so, but his
NON È QUINDI CASUALE CHE NEL 2016 FORBES LO ANNOVERI NELLA LISTA DELLE PERSONE PIÙ POTENTI AL MONDO Genius People Magazine
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Bozze del progetto Hyperloop Sketches of the Hyperloop project
ristica che si sostituirà a trasporto marittimo, aereo, su gomma o rotaie. Con queste evidenze non è quindi casuale che nel 2016 Forbes lo annoveri nella lista delle persone più potenti al mondo, riservandogli addirittura una posizione nella Top 30 (dove si posiziona al 21esimo posto). Elon Musk è davvero un superuomo? Forse sì, ma ancor più incredibile è la sua vita piena delle sorprese più impensabili. La biografia personale di Musk, l’unica
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life, filled with unthinkable surprises is even more incredible. Musk's personal biography, the only one he directly approved, depicts an amazing life: the life of a man who found himself in the right place: Silicon Valley, the kingdom of business and scientific genius in the United States, where every mad scientist is welcome! And in the most difficult times of his life he always found someone who was able to support him and to believe that a rabbit would have come out of that hat.
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direttamente approvata da lui, svela una vita eccezionale: quella di un uomo che si è trovato nel posto (giusto) – Silicon Valley, il regno della genialità imprenditoriale e scientifica statunitense – dove ogni scienziato pazzo è il benvenuto! E nei momenti più difficili della sua vita ha sempre trovato qualcuno in grado di appoggiarlo e di credere che proprio da quel cespuglio sarebbe uscito il coniglio. Elon Musk non è un ragazzo qualunque, nato in una famiglia di operai, figlio di una coppia di straordinari avventurieri, lui stesso è un wunderkind, un bambino prodigio in grado di restare immobile per ore sin dall’età di 5 anni – cosa impossibile per tutti i bambini che si rispettino. E mentre i genitori lo trascinano da un otorino all’altro per capire se soffra di problemi di udito, il giovanissimo Elon risolve nella sua piccola testa problemi di dimensioni mondiali in uno stato di totale concentrazione. Giovanissimo, parte per gli Stati Uniti dove inizia la sua incredibile storia. Una storia che somiglia a un film d’azione dove a recitare sono i migliori ingegneri, economisti, saldatori, donne delle pulizie o segretarie che si possano immaginare. Elon Musk è il grandioso motore di questa follia chiamata “Come conquistare il mondo, lo spazio e costruire una colonia su Marte”. Per diversi anni seleziona attentamente un’équipe che cambia in continuazione fatta di kamikaze geniali – supereroi fino alla punta delle dita – che si alzano contro le lobby petrolifere, l’amministrazione e quello status
Elon Musk mentre parla con Tony Stark in Iron Man 2 Elon Musk talks with Tony Stark on Iron Man 2
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Elon Musk is not an ordinary boy, born from a working-class family, son of a couple of great adventurers, he was a wunderkind himself, a child prodigy who was able to stand absolutely still for hours ever since he was five – an impossible task for all the other children. And while his parents dragged him from one doctor to another in order to understand whether he had a hearing problem or not, the very young Elon solved world-size problems in his little head, staying completely focused. When he was very young, he moved to the United States where he started his incredible story. A story that looks like an action movie were the actors are the best engineers, economists, welders, cleaning ladies or assistants you can imagine. Elon Musk is the giant engine of this madness called “How to conquer the world, the space and build a colony on Mars”. For many years he's been carefully selecting a team that changes all the time, and it's made of genius kamikazes – totally superheroes – who stand up against oil lobbies, the administration and that status quo that continuously swallows huge budgets, and they want to destroy all expectations of how you can make science, business and innovation. Every one of his projects looks like an episode of “The Avengers”, where instead of Hulk and Spiderman, Musk has a team of super engineers that work even 16 hours a day, pass out from exhaustion, sleep around the space launching pads and are able to build the most extraordinary things while pushing their glasses up their nose.
FIGLIO DI UNA COPPIA DI STRAORDINARI AVVENTURIERI, LUI STESSO È UN WUNDERKIND, UN BAMBINO PRODIGIO
SON OF A COUPLE OF GREAT ADVENTURERS, HE WAS A WUNDERKIND HIMSELF, A CHILD PRODIGY
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quo che continuamente inghiotte budget enormi, per distruggere tutte le aspettative sul modo di fare scienza, affari e innovazione. Ogni suo progetto sembra quasi una puntata della serie “The Avengers” dove al posto di Hulk e Spiderman, Musk ha dalla sua un team di super ingegneri che lavorano fino a 16 ore al giorno, svengono dalla stanchezza, dormono attorno alle rampe di lancio spaziale e capaci di costruire le più straordinarie cose mentre si sistemano gli occhiali sul naso. Ogni suo progetto è obbligatoriamente sull’orlo del fallimento sino all’ultimo minuto, ma alle 22:30 dell’ultimo giorno della scadenza, lui riesce a raccimolare qualche
miliardo per lanciare decine di navicelle nello spazio, per presentare al grande pubblico “Tesla” – l’auto elettrica cult –, per rendere l’energia solare ‘cool’ e per apparire, lui stesso, bello e alla moda, allo stesso tempo. Per tutti gli imprenditori, anche se non puntano ad arrivare alle stelle, la vita di Musk è un feticcio immaginario da tenere a mente per comprendere quanto scegliere la propria squadra, dare tutti se stessi, o non dire mai di “no” sia fondamentale…A meno che, certamente, la tua idea non sia assolutamente sciocca, ma pare che questo non sia proprio un suo problema.
OGNI SUO PROGETTO SEMBRA QUASI UNA PUNTATA DELLA SERIE “THE AVENGERS” Each one of his projects is compulsorily about to fail till the last minute, but at 10.30 pm on the day of the expiry, he manages to scrape together some billions to launch tens of spaceships into space, to present “Tesla” – the famous electric car – the to the general public, to make solar energy “cool” while looking cool himself at the same time. For every businessman, even if they don't mean to get to the stars, Musk's life is an example that needs to be kept in mind
in order to understand the fundamental importance of choosing your team, giving it everything you have, and never saying “no”... unless, of course, your idea is completely stupid, but it seems like this is not Musk's problem. The mission-man, father of five, loved by his team and able to strike fear and sometimes hate, goes towards the stars and sometimes tramples, without thinking too much about it, on people he worked with for decades in order to reach his set goal.
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L’ uomo-missione, padre di 5 figli, adorato dal suo team e in grado di incutere timore o di suscitare talvolta l’odio più profondo, si dirige verso le stelle e qualche volta calpesta, senza pensarci troppo, le persone con cui ha lavorato per decenni pur di raggiungere quell’obiettivo prefisso. Per questo, può darsi che non tutti vogliano assomigliargli ma in segreto sono certa che sogneranno che un giorno li chiami e dica “Hey, hai piani per i prossimi anni perché sono Elon Musk e se vieni a lavorare per me, insieme faremo meraviglie”.
EACH OF HIS PROJECTS LOOKS LIKE AN EPISODE OF “THE AVENGERS”
This is way maybe not everyone wants to be like him but I'm sure they secretly hope one day he'll call them and tell them “Hey, have you got plans for the next few years? I'm Elon Musk and if you work for me, we'll do wonders together”.
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DEMOCRATIZZARE IL FUTURO. È QUESTA LA MISSIONE DI ELON MUSK, VISIONARIO PROPRIETARIO DELLA TESLA MOTORS. DEMOCRATISING THE FUTURE. THIS IS TESLA MOTORS' VISIONARY OWNER ELON MUSK'S MISSION.
by Federico Graziani
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ENTRO IL 2030 I VEICOLI PRIVI DI MOTORE ENDOTERMICO COSTITUIRANNO IL 20% DEL PA R CO C I R CO L A N T E . By 2030 vehicles without an endothermic engine will account for 20% of the car fleet.
Se all’orizzonte ci sono i viaggi intercontinentali iperveloci e accessibili a tutti, e più lontano ancora le gite su Marte, la rivoluzione della mobilità comincia con l’auto elettrica: entro il 2030 i veicoli privi di motore endotermico costituiranno il 20% del parco circolante. Già adesso in Norvegia il 37% delle auto si può ricaricare con una spina. Come si può abbattere il costo, che le rende appetibili solo per pochi facoltosi, mantenendo le prestazioni competitive con i motori tradizionali? Per rispondere a questa domanda Musk punta tutto sulla nuova Model 3 in arrivo nel 2018, che promette di essere la prima auto elettrica di massa. Dopo quattro anni dalla prima Roadster venduta nel 2008, sono arrivati sul mercato il Suv, chiamato Model X, e la top di gamma, la Model S. Entrambe le vetture hanno conquistato una fetta importante di mercato ma è soprattutto con la seconda che Tesla ha fatto il botto. La futuristica Model S univa l’ecologia del motore a batterie con la potenza e il design di un gioiello a quattro ruote. Il prezzo base di circa 70mila dollari e l’autonomia compresa tra i 450 e i 550 chilometri le hanno regalato la palma di auto elettrica più venduta in Europa nel mese di settembre del 2017, secondo le stime del giornalista Jose Pontes di Ev Sales. Con il soprannome di “berlina elettrica di lusso”, ha sfondato in un segmento di mercato lasciato colpevolmente scoperto dalle altre case automobili-
There are high-speed affordable intercontinental trips on the horizon, and beyond that trips to Mars, but the mobility revolution starts with the electric car: by 2030 vehicles without an endothermic engine will account for 20% of the car fleet, in Norway 37% of the cars can already be recharged with a plug. How can the cost, that makes these cars only affordable to a wealthy few, be reduced while keeping competitive performances when compared to traditional engines? In order to answer this question Musk's big thing is the new Model 3, coming in 2018, which promises to be the first mass-produced electric car. Four years after the first “Roadster” in 2008, the SUV called “Model X” and the top of the line, “Model S”, appeared on the market. Both cars gained considerable market share, but the second one made an especially huge splash on the scene. The futuristic Model S unites the ecological battery engine with the power and the design of a four-wheel jewel. The almost 70 thousand dollars base price and a range within 450 and 550 kilometers crowned it as the best selling electric car in september 2017, according to Jose Pontes from Ev Sales. Known as a “luxury electric sedan”, it has had a huge success in a market segment that was guiltily left out by other
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IL PREZZO BASE DI CIRCA 7 0 M I L A D O L L A R I E L’A U T O N O M I A COMPRESA TRA I 450 E I 550 CHILOMETRI LE HANNO REGALATO L A PA L M A D I AU T O E L E T T R I C A P I Ù V E N D U TA I N E U R O PA N E L M E S E D I S E T T E M B R E D E L 2 0 1 7.
Fabbrica Tesla, Fremont, CA (USA) Tesla Factory, Fremont, CA (USA)
The almost 70 thousand dollars base price and a range within 450 and 550 kilometers crowned it as the best selling electric car in september 2017.
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stiche. Il passo successivo per l’azienda di Palo Alto è togliere la parola “lusso” dal soprannome della sua auto più venduta.
car companies. The next step for Palo Alto's company is to take the word “luxury” off its most sold car's nickname.
La Model 3 è pensata proprio per essere un’auto elettrica pop, per ampliare la platea della mobilità elettrica ad alte prestazioni, passando da una nicchia di facoltosi appassionati di ecologia e motori alla classe media e medio-alta. Una rivoluzione sociale che significa materialmente un aumento esponenziale della produzione delle auto Tesla. Secondo i programmi, le 86.000 unità prodotte nel 2016 dovrebbero diventare mezzo milione alla fine del prossimo anno, per poi schizzare al milione entro il 2020. Musk ha investito nella sua Gigafactory in Nevada, la fabbrica di batterie Tesla che arriverà presto a una capacità produttiva di 35 GWh l’anno, fornitura necessaria per mezzo milione di veicoli. Più produzione uguale meno costi: dai 70mila dollari per la Model S ai 35mila per la Model 3, un dimezzamento che sa di svolta epocale per il mondo dell’elettrico. Tuttavia la strada non è priva di ostacoli. Nonostante il progetto sia già partito da alcuni mesi e le previsioni per le prime consegne mirassero a fine 2017, la produzione della Model 3 è finita in un “collo di bottiglia”, come l’ha definito lo stesso Elon Musk. I ritardi occorsi alla realizzazione della piccola di casa hanno costretto a rivedere il suo arrivo per la metà del 2018. Niente di male, se non fosse che più di 400.000 persone in
Model 3 is meant to be a “pop” electric car, to widen the high-performance electric mobility's audience, from a wealthy ecology and engine-passionate niche to high and middlehigh class. A social revolution that will cause an exponential growth of Tesla car production. According to the schedule, the 86.000 cars produced in 2016 will become half a million by the end of next year, and a million by 2020. Musk invested in his Gigafactory in Nevada, the Tesla battery factory that will soon be producing 35 Gwh per year, which is the necessary supply for half a million vehicles. More production means lower costs: from $70,000 for the Model S to $35,000 for the Model 3, a halving that sounds like a turning point for the electric car world. However, the road is not without its obstacles. Even though the project started a few months ago and deliveries were planned for late 2017, Model 3's production ended up in a “bottleneck”, as Elon Musk called it. The delays that occurred to the small car's realisation forced Tesla to push back its release to mid-2018. Nothing wrong with it, except
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tutto il mondo hanno in mano una ricevuta di mille dollari versati per prenotare il nuovo gioiellino elettrico. Un dato eccezionale: nessuno di loro ha mai visto il prodotto per cui ha versato in anticipo il 3% del suo costo. È la dimostrazione della potenza del marchio, un acquisto alla cieca che certifica la forza di Tesla su scala globale. Nel frattempo Musk, fiducioso di rientrare a breve nei ranghi di produzione previsti, ha presentato il primo camion interamente elettrico il 16 novembre scorso, aggiungendo un nuovo tassello alla sua rivoluzione della mobilità. D’altronde, la missione di Musk non è tanto (e solo) quella di offrire ai suoi clienti un modello di auto, ma un modello di vita. Tesla non vuole essere semplicemente un produttore di auto elettriche, ma la porta di entrata verso un mondo tutto a emissioni zero. SolarCity va in questa direzione. L’anno scorso Tesla ha acquisito la società di impianti solari per creare energia elettrica attraverso fonti pulite e rinnovabili, in modo da eliminare l’inquinamento anche a monte dei processi di produzione. Si tratta di un sistema end-to-end che si manifesta in concreto nella rete di distributori elettrici ultraveloci che Tesla ha disseminato in tutto il mondo. L’azienda si fa carico di tutti i costi, dall’installazione all’energia erogata, fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria: si chiama Supercharger Network e permette di caricare le batterie della
Model S in circa mezz'ora. Un benefit unico e gratuito per i possessori delle auto Tesla. Se il presente è elettrico, però, il futuro è autonomo. Tutti i veicoli costruiti da Tesla prevedono l’installazione di un autopilota che controlla volante e pedali da solo, senza l’intervento umano. I sensori delle auto vedono tutto: linee stradali, curve, pedoni, macchine nel traffico, e permettono al computer di bordo di gestire la macchina di conseguenza. Si tratta di un’innovazione ancora destinata ai pochi eletti possessori di Tesla, ma che tra non molto diventerà parte delle abitudini di tutti. Anche grazie all’abbattimento del costo portato dalla Model 3. “Tra vent’anni andare in giro su una macchina che non sia autonoma sarà una cosa vecchia come andare a cavallo”, chi altri può averlo detto se non il nostro Elon Musk? L’estate scorsa il patron di Tesla si trovava nel Rhode Island per un evento con imprenditori e amministratori e ha colto l’occasione per dare qualche pennellata di futuro, sostenendo che intorno al 2040 “ci saranno persone che avranno veicoli non autonomi, così come oggi ci sono persone che hanno un cavallo. Semplicemente, sarà strano che qualcuno li usi come mezzo di trasporto”.
Render della nuova Tesla Roadster Render of the new Tesla Roadster
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for the fact that more than 400.000 people around the world have a receipt for a thousand dollars they spent to reserve the electric jewel. An impressing thing: none of them has ever seen the product for which they paid the 3% of the cost in advance. That's the proof of the brand's power, a blind purchase that confirms Tesla's strength on a global scale. Musk, in the meantime, confident of going back on track soon with production, introduced the first completely electric truck last 16th of November, adding another element to his mobility revolution. After all, Musk's mission is not just about giving its clients a car model, but rather a life model. Tesla is not meant to be just a car manufacturer, but the doorway to a zero-emission world. SolarCity is going in this direction: last year Tesla acquired the solar installations company to create electrical energy through renewable and clean sources, in order to eliminate pollution even upstream of the production process. It's an end-to-end system that can be seen in the network of “Supercharger” charging stations that Tesla disseminated all over the world. The company takes all the costs upon itself, the installation, the supplied energy and even the scheduled and unscheduled maintenance: the Supercharger Network
allows Model S battery to be charged in almost half an hour. This is a free and unique benefit for Tesla car owners. If the present is electric, though, the future is autonomous. All the vehicles built by Tesla have an autopilot installed, and it can control the pedals and the steering wheel, without human involvement. The car's sensors see everything: lanes, turns, pedestrians, cars in traffic. And they allow the on-board computer to handle the car accordingly. It's still an innovation for a lucky few with a Tesla, but before long it will be part of everyone's habits. That's also thanks to the cut cost the Model 3 brought. “In twenty years having a non-autonomous car will be old, like having a horse”, Elon Musk said. Last summer he was in Rhode Island for an event with businessmen and managers and he took the chance to give some insight into the future, saying that around 2040 “There will be people who have non-autonomous cars, like people have horses. It would just be unusual to use that as a mode of transport”.
TESLA NON VUOLE ESSERE SEMPLICEMENTE UN PRODUTTORE DI AUTO ELETTRICHE, MA LA PORTA DI ENTRATA VERSO UN MONDO TUTTO A EMISSIONI ZERO.
Te s l a i s n o t m e a n t to be just a car m a n u f a c t u r e r, b u t t h e doorway to a zeroemission world.
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L’AVVENTO DEL ROBOT: QUALE FUTURO? }
>> The advent of
robots: what future?
by Matteo Macuglia
Robots will have a conscience, they will replace man in many works and even in the sexual sphere, with the advent of sex-bots. An uncertain and somewhat frightening future that raises many questions leaving little room for certainties. < body {
“A robot may not injure a human being or, through inaction, allow a human being to come to harm.” I robot potranno avere una coscienza, sostituiranno l’uomo in molti lavori e addirittura nella sfera sessuale con l’avvento dei sex-bot. Un futuro incerto e a tratti spaventoso che suscita molte domande lasciando poco spazio alle certezze. “Un robot non può rec a r d a n n o a un essere umano né p u ò p e r m e t tere che, a causa de l p r o p r i o mancato intervento, u n e s s e r e umano riceva danno.” “Un robot deve obbe d i r e a g l i ordini impartiti dag l i e s s e r i umani, purché tali o r d i n i n o n contravvengano alla P r i m a L e g ge.” “Un robot deve prot e g g e r e l a propria esistenza, p u r c h é q u e Genius People Magazine
“A robot must obey any orders given to it by human beings, except where such orders would conflict with the First Law.” “A robot must protect its own existence as long as such protection does not conflict with the First or Second Law.” What you just read are the three laws of robotics, expressed by Isaac Asimov in the 40s. The Russian author surely couldn't expect the forms and the intuitions that would have come with the technological revolution, but these laws already dealt with what would have been the greatest problem tied with the advent of robots: ethics. We're at the start of an age that will change the world. Artificial Intelligence (AI) is becoming more and more pervasive while the internet is creating
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IF
(
) Render 3d di un robot dalle sembianze umanoidi // 3d render of a humanoid robot.
sta autodife sa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.” Quelle che avete appena letto sono le tre leggi fondamentali della robotica, formulate dallo scrittore Isaac Asimov negli anni ’40. I testi dell’autore russo non potevano in alcun modo prevedere le forme e le intuizioni che la rivoluzione tecnologica avrebbe portato con sé ma ponevano già quello che sarebbe stato il più grande problema legato all’avvento dei robot: l’etica. Siamo agli albori di un’epoca che cambierà il mondo. L’Artificial Intelligente (AI) sta diventando sempre più pervasiva mentre internet crea un mondo sempre più connesso. Gli elettrodomestici dialogano fra di loro e le macchine si guidano da sole: siamo pronti a mettere la nostra vita nelle mani robot o di un pilota automatico? In caso di
a more and more connected world. Household appliances speak to each other and cars drive autonomously: are we ready to put our lives in the hands of a robot or an autopilot? In case of an accident how will his circuits behave? Before a moral crossroad how do we program an object in order to make it understand how he should behave, to understand right and wrong with all the shades this distinction entails?
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THEN <p> Gli elettrodomestici dialogano fra di loro e le macchine si guidano da sole: siamo pronti a mettere la nostra vita nelle mani robot o di un pilota automatico? Household appliances speak to each other and cars drive autonomously: are we ready to put our lives in the hands of a robot or an autopilot? < /p >
Many are debating about how we should face this huge challenge. First of all, which morals should we give? The worker's morals, who are 95 percent white males? Religion's morals? Politics' morals? Obviously each one of these answers has its limits. Asimov saw these limits and in his books he showed how easily the three laws could be bypassed with some tricks. After literature, cinema came: Kubrik and the Hal 9000's homicidal bug and more recently “Ex Machina”, a trip towards the death of ethics. Inevitably, robotics also started being about sexuality. A skin that more and more resembles human skin, more and more sophisticated genitals and, in case you're interested, even the gift of speech: the blow-up doll evolves, becoming a sex-bot. It becomes possible to buy a surrogate woman, to be personalised it according to your needs: hair colour, eyes, bust and curves size. It is also possible to require specific behaviours, the most accommodating ones or even actual refusals, thanks to which the owner can deal, to all intents and purposes, with a rape. Someone claims these dolls can represent a safety valve
HAL 9000, il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick // HAL 9000, the sentient computer that controls the systems of the Discovery One spacecraft in 2001: A Space Odissey by Stanley Kubrick.
incidente come si comporteranno i suoi circuiti? Di fronte a un bivio morale come programmiamo un oggetto per fargli capire come dovrebbe comportarsi, a distinguere giusto e sbagliato con tutte le sfumature che questa distinzione comporta? In molti stanno dibattendo su come si debba fronteggiare questa sfida epocale. Innanzitutto, quale morale impartire? Quella dei costruttori, per il 95% uomini bianchi? Quella religiosa? Quella politica? È evidente che ognuna di queste risposte ha dei limiti. I limiti li aveva scorti lo stesso Asimov che nei suoi libri mostrava come le tre leggi fondamentali potessero essere aggirate con qualche semplice trucco. Dopo la letteratura è arrivato il cinema: Kubrik con il bug omicida di Hal 9000 e in tempi più recenti Ex Machina, un viaggio verso la morte dell’etica. La robotica immancabilmente, è arrivata a toccare
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ELSE { <p>
In molti stanno dibattendo su come si debba fron teggiare questa sfida epocale. Innanzitutto, quale morale impartire?
Atlas, robot umanoide realizzato dalla società di robotica americana Boston Dynamics. // Atlas, a bipedal humanoid robot primarily developed by the American robotics company Boston Dynamics.
Many are debating about how we should face this huge challenge. First of all, which morals should we give?
< /p > anche la sfera della sessualità. Una pelle sempre più simile a quella umana, apparati genitali sempre più sofisticati e, nel caso interessasse, anche il dono della parola: la bambola gonfiabile si evolve per diventare un sex-bot. Diventa così possibile acquistare una donna surrogata, personalizzarla a seconda delle proprie esigenze: colore dei capelli, occhi, misura del seno e delle curve. È pure possibile richiedere degli specifici atteggiamenti, da quelli più accomodanti fino a dei veri e propri rifiuti, grazie ai quali il proprietario può cimentarsi in uno stupro a tutti gli effetti. Qualcuno sostiene che queste bambole possano rappresentare la valvola di sfogo per delle pulsioni che, per quanto odiose, sono oggettivamente presenti nella società. Si procede tuttavia a un’ulteriore trasformazione in oggetto del corpo della donna, sempre più proteso alla soddisfazione del bisogno del maschio.
for impulses that, as odious as they may be, are objectively present in our society. However, this risks becoming a further transformation of women's body into an object, a satisfaction for the male's needs. Will robots have rights? Which ones? This is a problem that will arise if and when robots will be able to feel sensations similar to humans, like pain. Will their suffering be seen as something that demands protection, like the way we deal with
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<p> In questo mare di domande c’è una sola certezza, la rivoluzione della robotica è alle porte e se ne parla ancora troppo poco. In this sea of questions there is only one certainty: the robotic revolution is rapidly approaching and we're not talking about it enough. < /p >
I robot avranno mai dei diritti? Se sì, quali? È un problema che si porrà se e quando i robot saranno in grado di provare sensazioni simili a quelli degli uomini, come il dolore. La loro sofferenza sarebbe riconosciuta degna di tutela, come oggi accade per esempio con gli animali? Basterebbe la riproduzione, tramite algoritmi e sistemi informatici, di sentimenti e percezioni che riteniamo tipici della nostra specie a renderci empatici verso le macchine? E i nostri diritti, come quello al lavoro? Siamo agli albori di un dibattito pubblico, presente anche in Italia, su quale sia la risposta alla sempre più grave perdita di posti di occupazione a causa dei robot. In Inghilterra entro il 2050 si prevede un taglio di 10 milioni di addetti nel settore industriale, un terzo del totale. La risposta a questa crisi, sempre più inevitabile, del capitale umano poco specializzato è quasi un’utopia: tassare le macchine per compensare l’estromissione dal posto di lavoro. Una sorta di richiesta di perdono da parte dei robot dopo che questi oggetti, creati per affrancarci dalla fatica, hanno svolto fin troppo bene la loro missione. Se invece l’opzione “le macchine lavorano per noi” non andasse in porto, sarebbe necessario chiedersi se ci sono abbastanza posti di lavoro non sostituibili da un robot per tutti. Probabilmente no. Non tutti coloro che non hanno studiato potranno permettersi nuove specializzazioni e in ogni caso l’intelligenza artificiale sarà sempre più raffinata, in grado quindi di rimpiazzarci in un numero sempre crescente di attività. In questo mare di domande c’è una sola certezza, la rivoluzione della robotica è alle porte e se ne parla ancora troppo poco. Anche Elon Musk, uno che sicuramente della tecnologia non ha paura, ha detto di essere preoccupato per le conseguenze potenziali di uno sviluppo senza controllo dell’intelligenza artificiale. Per capire in che direzione stiamo andando, chi lavora in questo settore ha solo una cosa da fare: mettere da parte il computer, microchip e ingranaggi, sedersi attorno a un tavolo e condividere con altri il potenziale ma soprattutto anche i rischi insiti, come sempre, nelle grandi invenzioni. Se pensate che questo dibattito frutto di un volo pindarico, vi invito a scrivere su internet “Atlas Boston Dynamics” e a guardare il primo video che vi viene proposto dal motore di ricerca: il futuro è già qui.
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animals today? Would the reproduction, through algorithms and computer systems, of feelings and perceptions we consider typical of our species be enough to make us empathetic towards machines? What about our rights, like the right to work? We are standing on the threshold of a public debate, which is in Italy too, about how we can answer to the increasingly serious problem of job losses because of robots. In England there will be a reduction of 10 million operators in the industrial sector by 2050, a third of the total. The answer to this crisis, increasingly inevitable, of lowly specialised human capital is almost an utopia: taxing the machines to compensate for the job losses. Some kind of apology by the robots after they, who were created to free us from effort, fulfilled their mission too well. And if the “machines work for us” mission failed, we would need to wonder if there are enough jobs who can't be replaced by robots for everyone. Probably not. Not everyone who didn't go to college will be able to afford new specialisations and anyway artificial intelligence will be more and more advanced, able to replace us in an increasing number of activities. In this sea of questions there is only one certainty: the robotic revolution is rapidly approaching and we're not talking about it enough. Even Elon Musk, who's certainly not afraid of technology, said he's worried about the potential consequences of artificial intelligence's uncontrolled development. In order to understand where we're headed, those who work in this industry have only one thing to do: put aside the computer, the microchips and the gears, sit around a table and share with others the potential, and especially the risks involved, as it always happens with great inventions. If you consider this debate a flight of fancy, I invite you to search “Atlas Boston Dynamics” on the internet and to look at the first video that comes up: the future is already here.
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VI RACCONTO LA MIA BUGATTI L’AUTOVETTURA DA SOGNO CON GLI OCCHI DI ROMANO ARTIOLI
Interview to Romano Artioli by Anna Miykova
Ha sempre la battuta pronta Romano Artioli e l’eleganza dell’uomo di altri tempi. “Lei sembra una persona tranquilla ma poi fa l’assedio e ottiene quello che vuole. È molto generosa nei miei confronti, non accetta risposte alternative. O sì o sì...”, mi canzona bonariamente quando ci sediamo alla sua scrivania e scruta la mia espressione curiosa e impaziente allo stesso tempo. Poi apre un “vaso di Pandora”, ricolmo di ricordi, esperienze, emozioni e una punta di nostalgia per la sua amata Bugatti: l’automobile che lo fece sognare ad occhi aperti fin da ragazzino. Un marchio di eccellenza che volle fortemente e che alla fine degli anni ’80 riuscì a portare in Italia grazie alla sua ineguagliabile tenacia. Tre record mondiali di velocità – 342 km/h stabiliti con la EB 110 GT, 296,3 km/h su ghiaccio con la EB 110 SS e 344,7 km/h sem-
"I'LL TELL YOU ABOUT MY BUGATTI" The dream car in the eyes of Romano Artioli Romano Artioli always has some snappy comeback and the elegance of a man of another age. “You look like a calm person but then you lay siege to me until you get what you want. You're very generous with me, you don't accept different answers. It's “yes” or “yes”...”, he kindly mocks me as we sit at his desk and he inspects my curious and impatient expression. He then opens a “Pandora's box”, filled with memories, experiences, emotions and a bit of nostalgia for his beloved Bugatti: the car
pre con la GT alimentata a metano – e una squadra di lavoro che era diventata una famiglia, tanto che bisognava quasi costringere i dipendenti a lasciare la fabbrica di sera, quando al termine dell’orario di lavoro, arrivava l’ora di rincasare. Lei è un grande imprenditore oltre che un innovatore. Come le venne l’idea di acquisire i diritti del marchio automobilistico Bugatti dopo oltre vent’anni di inattività? Ci racconti il suo sogno chiamato la “Fabbrica Blu” e i suoi prodotti di eccellenza e di lusso, la Bugatti… un’automobile che non aveva nulla di invidiare a una Ferrari o a una Lamborghini, peraltro dello stesso distretto produttivo. È doveroso iniziare da Ettore Bugatti. Suo padre voleva che il figlio studiasse alla scuola d’arte
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that made him daydream ever since when he was a boy. A brand of excellence he strongly wanted and that he was able to bring to Italy by the end of the 80's thanks to his unmatchable tenacity. Three speed world records – 342 km/h set with the EB 110 GT, 296,3 km/h on ice with the EB 110 SS and 344,7 km/h with the methanefuelled GT – with a crew that had become a family, to the point that they almost had to force the employees to leave the factory at night, at the end of the working time, when it was time to go home. You're a great businessman and an innovator. How did the idea of acquiring the rights of Bugatti's car brand come about, after more than twenty years of inactivity? Tell us about your dream called “Fabbrica Blu” and about
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Ph Francesco La Bella
All’epoca avevo quasi vent’anni e iniziavo a lavorare proprio in quell’anno.
Romano Artioli
insieme al fratello Rembrandt, che era peraltro molto portato per le materie artistiche, e aveva fatto delle bellissime sculture in bronzo soprattutto di animali. Ma Ettore chiese al padre di dedicarsi alle automobili e a 17 anni iniziò a lavorare alla Prenetti & Stucchi (azienda milanese che mise in produzione anche veicoli a motore, ndr). Nel 1901, quando aveva solo 20 anni, uscì la prima automobile Bugatti. La fabbrica si sviluppò fino a divenire il marchio leader, quello che rappresentava la bandiera nazionale francese, vincendo migliaia di competizioni. Sino a che la sua famiglia non fu colpita dalla morte del primogenito nel 1928 e dal sequestro della fabbrica da parte del Governo francese che lo accusava di collaborazionismo con i nazisti. Ma non era così, tant’è vero che Bugatti aveva spostato la sua fabbrica a Bor-
your products of excellence and luxury, a Ferrari or a Lamborghini used to have nothing on a Bugatti... and they were also from the same productive district. I should start with Ettore Bugatti. His father wanted him to study art together with his brother Rembrandt, who was really good at art, and realised some wonderful bronze sculptures, most of which representing animals. But Ettore asked his father to allow him to devote himself to cars and when he was 17 he started working at Prenetti & Stucchi (a company from Milan that also produced motor vehicles - ed.). In 1901, when he was only 20, the first Bugatti car was released. The company grew larger until it became the leader brand, the one that represented the
At the time I was almost twenty and I started working that year.
deaux temendo che i tedeschi gli portassero via tutto…cosa che poi accadde, dopo che i tedeschi ebbero conquistato mezza Francia in un batter d’occhio. Dopo la guerra riuscì a vincere la causa contro il governo che si tenne a Parigi ma sfortunatamente morì a causa di una broncopolmonite che prese al ritorno dal lungo viaggio verso Molsheim (in Alsazia, sede dello stabilimento Bugatti, ndr) a bordo di una macchina scoperta. Il figlio Roland provò a mandare avanti l’attività ma non ebbe successo e nel 1952 la fabbrica chiuse. E da qui, inizia la sua storia… In effetti, sono delle strane coincidenze. All’epoca avevo quasi vent’anni e iniziavo a lavorare proprio in quell’anno. La chiusura della fabbrica fu un vero shock e mi dissi: “Se non
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French flag, winning thousands of competitions. Until his family was distraught by the first born's death in 1928 and by the factory's requisition by the French government that accused him of collaborating with the Nazis. But that wasn't true, so much so that Bugatti had moved his factory to Bordeaux fearing the Germans would have taken everything away from him... as it happened later, after the Germans conquered half of France in a heartbeat. After the war he managed to win his case against the government in Paris but unfortunately he died because of a bronchial pneumonia he caught during the long trip to go back to Molsheim (in Alsazia, Bugatti's establishment location, ed.) on an open-roof car. His son Roland tried to run the company but he failed, and in
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Ettore Bugatti
ci pensa nessuno a riaprirla, ci penserò io!” Così, ho iniziato a lavorare duramente e a fare tutto il possibile. Ci ho messo quarant’anni! Non è stata cosa facile ma questi quarant’anni mi hanno permesso di lavorare per le più grandi case automobilistiche. In primis, la Ferrari che è la marca del nostro cuore. Per chiunque avesse la passione per le auto era un sogno poter lavorare per la Ferrari visto che la Bugatti non c’era più. Abbiamo fatto cose importanti come l’aver organizzato il mercato tedesco e poi quello delle tre Venezie, visto il successo ottenuto in Germania. Successivamente, grazie alla General Motors, che in Italia rappresentava la Opel, abbiamo avuto una grande spinta. Ricordo ancora quando decidemmo di fare una competizione con la Opel GT contro la Porsche e vincemmo. E ancora, per aumentare la nostra capaci-
1952 the factory was closed. And from here, your story begins... Indeed, that's a strange coincidence. At the time I was almost twenty and I started working that year. The closure of the factory was a shock and I thought: “If no one wants to re-open it, I'll do it myself!” So I started working hard, doing everything I could. It took me 40 years! It wasn't easy but those fourty years allowed me to work with the greatest car companies. First of all, Ferrari, which is a brand we all love. Anyone who's passionate about cars dreamt of working at Ferrari since Bugatti was gone. We did some important things like organising the German market and the Triveneto's one, since we were successful in Germany. Later,
tà, feci il contratto per importare la Suzuki in Italia, poi la Subaru e finalmente era arrivato il momento dell’acquisto della Bugatti che nel frattempo era diventata di proprietà dello Stato francese. Per poter finalmente avere l’autorizzazione e proseguire le trattative mi sono recato a Parigi almeno un centinaio di volte a parlare con ministri, sottosegretari e una lunga serie di rappresentanti del governo fino a raggiungere, con tanto lavoro, l’obiettivo di acquisire i diritti della Bugatti. Da lì, iniziò tutto. Scelsi il mio partner e partimmo con la Bugatti Automobili. Lo stabilimento produttivo era qualcosa di estremamente innovativo, bello, di design. C’erano persino le tute da lavoro… Sì perché lo stabilimento doveva essere assolutamente gra-
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thanks to General Motors, which represented Opel in Italy, we were given a big push. I still remember the day we decided to compete against Porsche with an Opel GT and we won. Furthermore, in order to increase our capacity, I closed a deal to import Suzuki in Italy, then Subaru and finally the time came to buy Bugatti, which in the meantime had become property of the French state. In order to finally have the authorisation and continue the negotiations I went to Paris at least a hundred times, talking to ministers, undersecretaries and a long list of government's representatives until I reached, working very hard, the objective of acquiring Bugatti's rights. From there, everything started. I chose my partner and we started “Bugatti Automobili”.
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Le attrezzature che avevamo e l’ambiente di lavoro erano qualcosa di spettacolare. The equipment we had and the work environment were extraordinary.
tificante per chi ci lavorava, un ambiente aperto e non chiuso. Se lo si osserva dall’esterno si può notare il gioco delle pareti inclinate, quelle servivano proprio per far sì che chi era all’interno fosse completamente immerso nel verde che circondava la fabbrica. È importantissimo che la persona si senta a contatto con la natura. Come qui, vede? (e indica la grande portafinestra dello studio che dà sul mare e svela un panorama mozzafiato, ndr) Ti dà il senso di essere aperti al mondo e non chiusi in una gabbia. La fabbrica aveva tutti i reparti condizionati. La mensa era un “ristorante di lusso” dove si mangiava tutti insieme, senza distinzioni. Anche quando veniva il nostro Presidente onorario Otto d’Asburgo, arciduca di Austria e Ungheria, o importanti personaggi dell’industria, come il Presidente della Lamborghini,
The production plant was extremely innovative, nicely designed. There were even overalls... Yes because the production plant had to be absolutely pleasing for those who worked there, an open environment. If you look at it from the outside, you can notice the tilted walls, those were needed to make people on the inside feel completely immersed in the green that surrounded the factory. It's very important for a person to feel in touch with nature. Like here, see? (pointing out at the giant window in his office overlooking the sea and unveiling a breathtaking view – ed.). It makes you feel open to the world and not in a cage. All of the factory's departments were air-conditioned. The canteen was a “luxury restaurant” were we used to eat all together,
volevano tutti mangiare insieme a noi in mensa. Ma soprattutto le attrezzature che avevamo e l’ambiente di lavoro erano qualcosa di spettacolare. Il corpo centrale della fabbrica, dove c’erano i disegnatori era completamente vetrato e immerso nella luce e nella natura circostante. Per quanto riguarda le tute, invece, pensai che dovendo fare le fotografie non potevamo sembrare l’Armata Brancaleone, tutti vestiti alla propria maniera. E decisi di proporle un giorno in mensa facendo sfilare dei ragazzi mentre tutti mangiavano, nonostante mi fosse stato detto “Le tute? No, qui non usiamo queste cose”. Morale della favola? Furono tutti entusiasti e non perdevano occasione per mostrarsi sempre con la loro tuta “Bugatti”. Tutto dipende da come vengono fatte le cose.
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with no distinctions. Even when our Honorary Chairman Otto von Habsburg, Archduke of Austria-Hungary, or important people in the industry, like Lamborghini's president joined us, they all wanted to eat with us in the canteen. But especially the equipment we had and the work environment were extraordinary. The factory's central body, where the designers worked was completely made of glass and bathed in light and in the surrounding nature. About the overalls, I thought that since we had to take some pictures we couldn't look like casuals, everyone dressed his way. So I decided to propose them one day in the canteen, parading some guys while everyone was having lunch, even though I had been told “Overalls? No, we don't use those things here”. The bottom line is,
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Bugatti EB 110 SS
Quante persone lavoravano per la Bugatti? Avevamo 120 dipendenti e per un periodo arrivammo a 200, anche se non per scelta mia. E come veniva fatta la selezione del personale in un’azienda di eccellenza assoluta a quei tempi? (Sorride, ndr) Quando la voce si era sparsa e le persone incominciavano a vedere i primi modelli delle nostre automobili…avevamo la fila fuori, non c’era nemmeno bisogno di farla. Nel 1994 un giovane Michael Schumacher, che poi diventerà campione mondiale di Formula 1, arrivava nel suo stabilimento per acquistare una EB110 SS gialla. Un acquirente non da tutti i giorni. Quali erano le prestazioni delle vostre macchine e, in particolare,
everyone was enthusiastic and they never missed a chance to display their “Bugatti” overall. It all depends on how you do things. How many people worked at Bugatti? We had 120 employees and we got to 200 for a while, even though that wasn't my choice. And how did you select the employees for an excellence company back then? (Smiles – ed.) When the word got out and people started seeing the first models of our cars... we had a queue outside, we didn't need to look for people. In 1994 a young Michael Schumacher, who then would have become Formula
quelle del modello scelto dal pilota tedesco? La nostra prima Bugatti, la EB 110 GT con 550 CV, doveva essere la più potente della gamma delle Gran Turismo che erano in circolazione all’epoca, la più veloce ma anche la più sicura. Per me, soprattutto la sicurezza, era importantissima a fronte di una velocità così estrema. Si andava dai 340 ai 351 km/h a seconda dei modelli, e garantire una macchina sicura era possibile solo grazie alle quattro ruote motrici che aggrappavano il suolo e spingevano rapidamente la macchina: in soli 3,5 secondi si passava da 0 a 100 km/h. Era davvero l’automobile più performante del momento. Un anno dopo, nel 1991, uscì la EB 110 SS con 610 CV che era ancora più leggera della prima. Per avere ottime prestazioni, accelerazione e frenatura ef-
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1 world champion, walked into your factory to buy a yellow EB110 SS. Not your every day buyer. What were your cars' performances, and specifically, what was the performance of the model the German pilot chose? Our first Bugatti, the EB 110 GT with 550 horsepower, had to be the most powerful of the Gran Turismo range at the time, the fastest and the safest. For me, safety was very important when you had such an extreme speed. You went from 340 to 351 km/h depending on the model, and guaranteeing a safe car was only possible thanks to the four-wheel drive that gripped the ground and pushed the car fast: in just 3,5 seconds you went from 0 to 100 km/h. It really was the most powerful car at the time. One year later,
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ficienti le macchine dovevano essere leggerissime. Infine, uscì la Berlina EB 112 coupé, elegantissima e dalle linee evolute perché all’epoca tutte le macchine erano fatte con una sorta di codina dietro, il baule. Ricordo una volta quando Pavarotti venne a trovarci…continuava a girarci attorno, guardandola davanti, di lato e dietro. La accarezzava con le sue mani enormi e diceva “Bella, bella questa macchina…Ah, è proprio bella. La voglio subito!” Si guidava come un Go Kart, e aveva una linea bellissima con la particolarità del motore anteriore da 6 litri e non più posteriore, e le quattro ruote motrici che hanno caratterizzato tutte le nostre macchine. Non era possibile dare un’auto così potente a un autista di strada, dove magari c’erano foglie, sabbia, terra, sporco o pioggia, senza le ruote motrici che ne assicurassero
in 1991 the EB 110 SS came out, with 610 horsepower and even lighter than the first one. In order to achieve great performances, and efficient acceleration and braking, cars had to be very light. Afterwards, the EB 112 coupé came out, very elegant and with advanced lines because back then all cars were made with some kind of tail on the back, the boot. I remember once when Pavarotti came to see us... he kept walking around it. He caressed it with his huge hands and he said “Nice, really nice car... Ah, it's really nice. I want it now!”. It was very easy to drive, and had a really nice line with a distinctive trait of a 6 litres front engine, and the fourwheel drive that distinguished all of our cars. We couldn't give such a powerful car to a normal driver, who might drive on leaves, sand, soil, dirt or
l’eccezionale stabilità. La caratteristica della sicurezza era garantita anche dal telaio in fibra di carbonio la cui produzione venne affidata all’Aérospatiale francese, che fabbricava aeroplani e razzi. E pensi che al centro della loro esposizione a Le Bourget c’era il telaio per la Bugatti…erano fieri di fare il telaio per la nostra macchina. Come vedrebbe la sua Bugatti Automobili oggi, nel 2017? Cosa cambierebbe o cosa invece lascerebbe inalterato? Le Bugatti che abbiamo realizzato alla Bugatti Automobili erano la massima espressione delle automobili omologate, cioè con tutte le regole rispettate della sicurezza, delle emissioni, della rumorosità e con tutto il comfort delle Gran Turismo di classe elevata. Le prestazioni velocistiche erano le
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rain, without a four-wheel drive to make sure it would be very stable. The safety trait was also guaranteed by the chassis made of carbon fibre, the production of which was entrusted to the French Aérospatiale, which produced planes and rockets. In the middle of their Exhibit at Le Bourget there was the Bugatti's chassis... they were proud of making our car's chassis. How would you see your Bugatti Automobili today, in 2017? What would you change and what would you keep? The cars we realised at Bugatti Automobili were the highest expression of type-approved cars, respecting the rules for safety, emissions, noise and with the comfort of high-class Gran Turismo. Performance
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Bugatti Chiron
massime dell’epoca e tutt’oggi solo la Bugatti Chiron, il nuovo modello del Gruppo Volkswagen, ha prestazioni superiori. Se avessimo potuto continuare lo sviluppo nella nostra fabbrica, avremmo realizzato una gamma di modelli al top di ciascuna categoria.
was the top at the time and the Bugatti Chiron, the new model by the Volkswagen group, is the only one to perform better. If we'd been able to keep developing cars in our factory, we would have made top-ofthe-range models for every category.
Quali sarebbero oggi i vostri maggiori concorrenti in termini di qualità e prestazioni?
Which ones would be your major competitors in terms of quality and performance?
Di certo Ferrari, Porsche, Aston Martin si sarebbero cimentate per realizzare dei modelli concorrenti, ma avevamo in serbo delle innovazioni tecniche e stilistiche per mantenere la nostra leadership.
Surely Ferrari, Porsche, Aston Martin would have worked on rival models, but we had some technical and style innovations in our mind to keep our leadership.
Le parole di un suo ex dipendente dicevano più o meno “Si correva. Cercavi di alleggerire il carico al tuo collega per risparmiargli il lavoro. Per noi lo
One of your former employees more or less said “We ran. You tried taking your colleague's weight to save him some work. For us, extra hours had become regular
straordinario era diventato ordinario, lavorare il sabato e la domenica o in agosto era bello. Era qualcosa di unico…e unico è rimasto.” Parole emozionanti, eppure una simile dichiarazione oggi sarebbe impensabile. Come riuscì a creare tutto questo entusiasmo, lo spirito di squadra? Oggi lo spirito di squadra sarebbe ancora più facilitato perché ci saremmo avvalsi di tutti coloro che erano sinceramente legati allo sviluppo delle Bugatti e avremmo selezionato e formato uno per uno i nuovi ingegneri, i tecnici e tutte le persone delle varie funzioni dell’attività. Quando si mettono le persone in condizione di lavorare in un ambiente ideale e queste persone sanno di dovere, tutte insieme, sviluppare il massimo assoluto per ogni modello, è
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hours, working on Saturday or Sunday or in August was nice. It was something unique... and it stayed unique.” Emotional words, and yet such a statement would be inconceivable today. How did you manage to create all this ethusiasm, this team spirit? Today the team spirit would be even easier to achieve because we would have used all of those who were sincerely bound to Bugatti's development and we would have selected and trained the new engineers, specialists and all the people in the company one by one. When you make sure people are working in an ideal environment and these people know that they must, all together, develop the very best for each model, it's possible to get an extraordinary response: we managed to do that just the
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Le prestazioni velocistiche erano le massime dell’epoca.
Ph Francesco La Bella
Performance was the top at the time.
possibile avere una risposta eccezionale: ci siamo riusciti lavorando con i coltelli piantati nella schiena, siamo certi che sarebbe più facile qualora si potesse lavorare serenamente e solo per la gioia dei nostri clienti. E la sua più grande scommessa? Certamente la rinascita della Bugatti, che però è stata completata dal Gruppo Volkswagen che ha tutti i mezzi necessari per resistere a ogni tipo di concorrenza. Chi è oggi Romano Artioli e cosa ha trasmesso alla sua famiglia della sua passione per le automobili sportive? Oggi, dopo un percorso intensissimo e utile per comprendere dove spingersi alla luce delle nuove sfide, nel mio piccolo sto
way we were, I'm sure it would have been easier if we could have worked peacefully just to make our clients happy. What was your biggest challenge? Certainly Bugatti's rebirth, that was completed by the Volkswagen Group which has all the necessary means to resist to any kind of competition. Who is Romano Artioli today and what did he pass down to his family about his passion for sports cars? Today, after a very intense path, that was useful to understand where to go in light of the new challenges, I'm helping to realise, in my own little way, a clean mobility, environmental friendly. My entire family stands with me, contributing to realise this goal.
dando un aiuto per realizzare la mobilità pulita e rispettosa dell’ambiente. La mia famiglia al completo è schierata con me per contribuire a realizzare questo obiettivo. Ho letto che sua nipote, Elisa (a cui dedicò la Lotus Elise) ha scritto una tesi di laurea in cui delinea il progetto di rilancio dello stabilimento Bugatti. Cosa ne pensa? Sono lieto che Elisa, che è entrata nello spirito della nostra attività fin dall’età di due anni allorché ha dato la sua immagine alla Lotus Elise, stia lavorando per realizzare un bellissimo sogno.
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Romani Artioli
I read that your granddaughter, Elisa (to whom you dedicated the Lotus Elise) wrote a graduate thesis in which she outlines the project to relaunch Bugatti's factory. What do you think of that? I'm glad that Elisa, who got into our activity's spirit ever since when she was two, giving her image to Lotus Elise, is working on realising a wonderful dream.
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NUOVA RANGE ROVER
Lusso Silenzioso NEW RANGE ROVER, QUIET LUXURY
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La Range Rover si è continuamente evoluta primeggiando, in questo settore, come il SUV di lusso senza uguali.
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10 ottobre 2017 – La Range Rover rappresenta più che mai il vertice del viaggio di lusso, e un'esperienza memorabile per guidatore e passeggeri. Concepita inizialmente quasi 50 anni fa per gli spostamenti fra la campagna e la città, la Range Rover si è continuamente evoluta primeggiando, in questo settore, come il SUV di lusso senza uguali.
London, UK, 10 October 2017 – More than ever, Range Rover represents the pinnacle of luxury travel, making every journey a treasured experience whether driving or being driven. Conceived nearly 50 years ago for the country set to use on the estate and then drive to the townhouse, Range Rover has continuously evolved to lead the world around it, remaining
Oggi la tecnologia guida l'evoluzione della nuova Range Rover, con l'introduzione di un sistema di propulsione ibrido plug-in, che arricchisce il lusso sostenibile della nuova vettura con inediti livelli di efficienza e capacità, perfezionandone la raffinatezza ed accrescendone la desiderabilità. Così come si è evoluto il design esterno, anche l’abitacolo si
the peerless luxury SUV. Today technology drives the new Range Rover’s next major step, with a plug-in hybrid electric powertrain providing sustainable luxury with new levels of efficiency and capability complementing its refinement and desirability. The exterior design has evolved, while heightened comfort and new
Range Rover has continuously evolved to lead the world a r o u n d i t , r e m a i n i n g t h e p e e r l e s s l u x u r y S U V.
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presenta rinnovato nel comfort e nelle nuove tecnologie orientate al cliente. Le funzionalità mirate al comfort esaltano l'esperienza di viaggio per guidatore e passeggeri. Grazie alle nuove strutture dei sedili anteriori ora sono disponibili 24 regolazioni, imbottiture più larghe e profonde, e appoggiabraccia riscaldabili. Posteriormente, abitacolo e disposizione dei sedili sono state interamente ridisegnate, ottimizzando comfort e spazio senza tuttavia penalizzare la capacità del vano bagagli. Chi non è al volante e intende lavorare durante il viaggio, ha a disposizione pratici spazi portaoggetti e fino a 17 prese di corrente, incluse quelle di tipo domestico, USB, HDMI e 12V; il Wi-Fi 4G consente di connettere fino ad 8 dispositivi. L’abitacolo è stato progettato per offrire il massimo relax; i suoi lussuosi sedili offrono 25 funzioni massaggio grazie alla tecnologia Hot Stone nello schienale. Sedili più larghi e soffici per un comfort sontuoso. La reclinazione di 40°, azionabile tramite un pulsante, sfrutta al massimo
The cabin is tailored for relaxation with luxurious seats offering 25 massage programmes thanks to Hot Stone massage technology within the seat backs.
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consumer technologies have been added to the cabin. Comfort-enhancing functions transform the travelling experience for the driver and passengers. The front seats feature 24-way movement thanks to the new seat frames, with wider and deeper foams as well as heated arm rests. In the rear a completely redesigned cabin and seating layout create a tranquil sanctuary with no compromise to the rear load space. If you’re working while being driven, up to 17 connection points including domestic plug sockets, USB, HDMI and 12volt are all available; 4G Wi-Fi hotspots for up to eight devices and convenient storage are all designed for the business traveller. The cabin is tailored for relaxation with luxurious seats offering 25 massage programmes thanks to Hot Stone massage technology within the seat backs. Wider, softer seats offer sumptuous comfort. Reclining by up to 40 degrees, they make the most of the additional 186mm legroom (now 1,206mm in total) and can be deployed at the touch of button. The exemplary
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i 186 mm aggiuntivi di spazio per le gambe (ora 1.206 mm in totale). L'eccellente comfort di viaggio comprende sedili raffrescabili e riscaldabili, e appoggiabraccia poggiapiedi e sostegni per i polpacci, riscaldabili. Tutte le funzioni dei sedili possono essere controllate dall'interno o dall'esterno del veicolo, tramite un'app per smartphone. “I nostri clienti sanno bene quello che vogliono da una Range Rover. "Non cambiatela, miglioratela soltanto" ci dicono; così ci siamo dedicati a perfezionare la nostra am-
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comfort extends to heated and cooled seats, plus heated arm, foot and calf rests. For additional convenience and personalisation, all seat functionality can be controlled via a smartphone app, whether inside or outside the vehicle. “Our customers are very clear about what they want from any new Range Rover. ‘Don’t change it, just make it better,’ they tell us, so everything we've done has been about enhancing our flagship SUV. After nearly 50 years the fourth generation Range Rover is the finest so far, ensuring the
L’ a b i t a c o l o è s t a t o p r o g e t t a t o per offrire il massimo relax; i suoi lussuosi sedili offrono 25 funzioni massaggio grazie alla tecnologia Hot Stone nello schienale.
"Non cambiatela, miglioratela soltanto" Genius People Magazine
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L'eleganza degli interni è stata accresciuta integrando il più avanzato sistema di infotainment prodotto da Jaguar Land Rover. Il Touch Pro Duo, soprannominato "Blade", fa uso di due touchscreen da 10" ad alta definizione, posti nella consolle centrale. Le informazioni possono essere passate da uno schermo all'altro, con un layout intuitivo e di facile impiego, d’ impareggiabile funzionalità.
original luxury SUV remains the choice for discerning customers the world over.” Gerry McGovern, Chief Design Officer, Land Rover. The elegance of the interior has been elevated by the seamless integration of the most advanced infotainment system yet created by Jaguar Land Rover. Touch Pro Duo, codenamed ‘Blade’, combines two highdefinition 10-inch touchscreens on the centre console working in perfect harmony. Information can be swiped from one screen to the other, making the layout highly intuitive and engaging to operate, with unrivalled functionality.
Dopo il lancio della Range Rover Sport PHEV, avvenuto la scorsa settimana, il cammino di Jaguar Land Rover prosegue dai motori convenzionali a combustione interna verso i veicoli autonomi, connessi ed elettrici.
Following the introduction of the new Range Rover Sport plug-in hybrid electric vehicle (PHEV) last week, Jaguar Land Rover’s ICE to ACE journey continues, moving from conventional internal combustion engines to autonomous, connected and electrified vehicles.
La nuova ed efficiente Range Rover P400e offre performance sostenibili abbinando al quattro cilindri Ingenium 2.0 litri a benzina da 300 CV (221 kW) un motore elettrico da 116 CV (85 kW). La potenza complessiva di 404 CV (297 kW) consente al veicolo di raggiungere una velocità massima di 220 km/h,
The efficient new Range Rover P400e provides sustainable performance by combining a 300 PS (221 kW) 2.0-litre four-cylinder Ingenium petrol engine with a 116 PS (85 kW) electric motor. The 404 PS (297 kW) total available power output – available through the permanent four-wheel drive
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I l c a m m i n o d i Ja g u a r L a n d Rover prosegue dai motori convenzionali a combustione interna verso i veicoli autonomi, connessi ed elettrici.
miraglia. Dopo quasi 50 anni, alla sua quarta generazione, la Range Rover è ancora la migliore, e il SUV di lusso rimane la scelta d'elezione per i clienti più esigenti del mondo.” Gerry McGovern, Chief Design Officer di Land Rover.
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ed un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 6,8 secondi. Con una coppia di 640 N m, il nuovo modello combina performance dinamiche e sostenibilità con le proverbiali caratteristiche di capacità, comfort e raffinatezza Range Rover. Le emissioni di CO2 della P400e
system – delivers 0-60 mph in 6.4 seconds (0-100 km/h in 6.8 seconds) and a maximum speed of 137 mph (220 km/h). With an impressive 640 N m of torque, the new powertrain combines to deliver dynamic performance with traditional Range Rover capability, comfort and refinement.
sul ciclo combinato NEDC sono di 64 g/km; in modalità solo elettrica, il veicolo presenta un'autonomia di 51 km. Per la prima volta i clienti dell'ammiraglia Land Rover potranno provare la guida ad emissioni zero. La P400e offre una raffinatezza silenziosa e capacità in off-road
Thanks to its electrified powertrain, the Range Rover P400e emits only 64 g/km on the NEDC combined cycle and provides an all-electric range of up to 31 miles (51 km) without the Ingenium petrol engine running. For the first time, customers choosing Land Rover’s flagship SUV can experience zero-emission driving.
J a g u a r L a n d R o v e r ’s I C E t o A C E j o u r n e y c o n t i n u e s , moving from conventional internal combustion engines to autonomous, connected and electrified vehicles.
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La nuova Range Rover tocca inediti livelli di lusso, raffinatezza e capacità all-terrain.
SVAutobiography Dynamic, la più potente Range Rover di serie mai prodotta. esclusive, e può accedere anche a zone a traffico limitato da ordinamenti antinquinamento. La precisione e il perfetto controllo della propulsione consentono un sicuro avanzamento in ogni condizione e su qualsiasi terreno. Il sistema Terrain Response 2 di Land Rover è calibrato per distribuire a tutte e quattro le ruote - con precisione ed intelligenza - la coppia del motore elettrico, con quella massima disponibile già a zero giri/minuto. Questo assicura il miglior controllo durante le manovre in off-road a bassa velocità, riaffermando l'eccezionale gamma di capacità della Range Rover. “La nuova Range Rover tocca inediti livelli di lusso, raffinatezza e capacità all-terrain. Il nuovo modello PHEV non è solo una soluzione senza compromessi - raccoglie l'eredità
The P400e provides whisperquiet refinement with uncompromised off-road capability as well as enabling entry into areas with restrictions for air quality, including most congestion charging zones.
tradizionale della nostra ammiraglia offrendo ancor più raffinatezza e comfort assieme a prestazioni ed efficienza impressionanti.” Nick Collins, Vehicle Line Director di Jaguar Land Rover.
The powertrain’s precision and control make for serene progress in all conditions and across all terrains. Land Rover’s Terrain Response 2 technology has a unique calibration to intelligently and precisely distribute torque from the electric motor, which has no creep speed and is able to deliver maximum torque from zero rpm, to all four wheels. This gives greater control during low-speed off-road manoeuvres, confirming Range Rover’s outstanding breadth of effortless capability.
La batteria agli ioni di litio ad alto voltaggio da 13kWh può essere completamente caricata a casa in sole 2 ore e 45 minuti, impiegando una wall-box da 32 A, oppure in 6 ore con il cavo da 10 A fornito di serie. La batteria della Range Rover è coperta da una garanzia di 8 anni, 160.000 km, al 70% della funzionalità.
“The new Range Rover takes our luxury SUV to new heights,
Il 2.0 Ingenium a benzina è montato longitudinalmente, mentre il motore elettrico da 85 kW è situato sulla trasmissione ZF a 8 rapporti, al centro del veicolo, accanto al caricabatteria interno da 7 kW. La presa per il cavo è posta frontalmente, mentre la batteria agli ioni
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delivering enhanced refinement, luxury and all-terrain capability. The new PHEV powertrain isn’t simply a nocompromise solution – it builds on the traditions of our flagship SUV and delivers heightened refinement and comfort with impressive performance and efficiency.” Nick Collins, Vehicle Line Director, Jaguar Land Rover. When rapid charging the 13kWh high-voltage lithium-ion battery, a full charge can be achieved in as little as 2 hours 45 minutes at home using a dedicated 32 amp wall box. The battery can be fully charged in 6 hours using the 10 amp home charging cable supplied as standard. The Range Rover’s battery is covered by an eightyear, 100,000-mile, 70 per cent state of health warranty. The Range Rover 2.0-litre Ingenium petrol engine is lon-
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di litio a celle prismatiche è montata posteriormente, sotto il pavimento del vano di carico. La P400e è disponibile con passo corto o lungo. Per saggiare il lusso e le performance Range Rover nella loro forma più dinamica, oggi i clienti debbono solo salire a bordo della SVAutobiography Dynamic - la più potente Range Rover di serie mai prodotta. Il V8 Supercharged a benzina eroga 565CV (un aumento di 15 CV) ed il veicolo accelera da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi. Le modifiche del design comprendono un'esclusiva griglia Graphite Atlas con inserti cromati ed un paraurti posteriore rivisto, con terminali di scarico metallici integrati. Progettata e realizzata nel Regno Unito da Jaguar Land Rover, la nuova Range Rover sarà prodotta negli stabilimenti di Solihull ed è ordinabile da oggi; le prime consegne sono previste dalla fine del 2017 (a seconda dei mercati).
gitudinally mounted, with the 85kW electric motor housed in the ZF automatic eight-speed transmission at the centre of the vehicle alongside the 7kW on-board charger. The access point for the cable is at the front of the vehicle, while the prismatic cell lithium-ion battery is mounted at the rear beneath the boot floor. The P400e is available in both standard and long wheelbase body styles.
The new Range Rover takes our luxury SUV to new heights, delivering enhanced refinement, luxury and a l l - t e r r a i n c a p a b i l i t y.
To experience tailored Range Rover luxury and performance in its most dynamic form, customers can now savour the enhanced SVAutobiography Dynamic – the most powerful production Range Rover to date. The output from its V8 supercharged petrol engine is up to 565PS (a 15PS increase), which delivers 0-60mph in only 5.1 seconds (0-100km/h in 5.4 seconds). Striking design revisions include an exclusive Graphite Atlas mesh grille design with chrome inserts and a revised rear bumper with integrated metal tailpipe finishers. Designed and engineered by Jaguar Land Rover in the UK, the new Range Rover will be produced at the company’s Solihull production facility and is available to order now, with first deliveries from the end of 2017 (market dependent).
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IL CONCETTO DELLA N U O VA O S P I TA L I T Ã&#x20AC; T H E N E W V I SI O N O F H O SPI TAL I T Y
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piacere personale del ricevere, il desiderio di reinterpretare il concetto di ospitalità, l’intuizione di offrire in ogni dettaglio l’estetica Armani. Nasce così Armani Hotel Milano, il secondo hotel ad aprire le porte, del progetto Armani Hotels & Resorts, in collaborazione con Emaar Properties PJSC. Dopo l’hotel di Dubai, situato all’interno del Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo, apre nel novembre del 2011 Armani Hotel Milano: nel cuore della città, nello straordinario palazzo di via Manzoni 31, in stile razionalista, progettato originariamente da Enrico A. Griffini nel 1937.
IL
In questo edificio dalle linee potenti e austere, Giorgio Armani ha creato un mondo di armonia, di privacy, di attenzione alle esigenze degli ospiti. Il lusso, la calma, e la bellezza sono declinati nel più puro stile Armani, dando al concetto di comfort un’estetica nuova. “Mi sono concentrato su ciò che volevo offrire seguendo la mia personale visione dell’estetica e un’idea precisa del comfort”, spiega lo stilista. Mohamed Alabbar, Presidente di Emaar Properties, ha commentato: “Armani Hotel Milano, la più recente aggiunta al portfolio interna-
The new Armani Hotel Milano is the second hotel launched within the Armani Hotels & Resorts project, marking the continued collaboration with Emaar Properties PJSC. Following the success of the Armani Hotel Dubai, located in Burj Khalifa, the world’s tallest building, the Armani Hotel Milano, opened in 2011, is in the heart of the city, within the extraordinary palazzo at Via Manzoni 31, originally designed by Enrico A. Griffini and completed in 1937 in the rationalist style of the time. Inside this building with its austere and powerful exterior, Giorgio Armani has created a world of harmony and privacy, with uncompromising attention to the requirements of guests. Here luxury, calm and beauty are fostered in pure Armani style, imparting a new aesthetic excellence to the concept of comfort. “I have concentrated all my efforts on delivering my personal aesthetic vision within a precisely defined ambience of total comfort,” explained the designer. Mohamed Alabbar, Chairman of Emaar Properties, noted: “Armani Hotel Milano, the newest addition to Emaar’s international portfolio of world-class lifestyle projects, is a testament to our confidence
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UN GUSTO PER L’ O R D I N E E L A S PA Z I O S I T À C H E GIORGIO ARMANI S P E R I M E N TA DA A N N I NELLE PROPRIE CASE
T H E PASSI O N F O R O RDE R AN D SE N SE O F SPAC E PU RSU E D B Y G I O RG I O ARM AN I O VE R M AN Y Y E ARS I N H I S O WN H O M E S
zionale di Emaar costituito da progetti lifestyle di respiro internazionale, dimostra la nostra fiducia nella filosofia di design di Giorgio Armani che ha cambiato il mondo della moda.”
in the design philosophy of Giorgio Armani, who has changed the world of fashion.”
Fondamentale la distribuzione dello spazio che permette di creare un piccolo ingresso in ogni stanza, evitando di presentare immediatamente alla vista l’intimità della camera. Le 95 stanze e suite offrono diverse soluzioni: dall’Armani Deluxe (ampiezza fino a 45 metri quadrati) alle suite Armani Signature e Armani Presidential, le cui dimensioni variano dai 170 ai 200 metri quadrati, articolate a doppia altezza con una magnifica scala dal forte impatto architettonico. Minibar, impianti hi-tech, armadi che scompaiono nelle pareti - un gusto per l’ordine e la spaziosità che Giorgio Armani sperimenta da anni nelle proprie case - accentuano l’impressione di caldo nitore e ampiezza.
A key element of this approach is the decision to give every room a small vestibule that creates an intervening space before the intimacy of the bedroom is revealed. The 95 rooms and suites offer a variety of options: from Armani Deluxe Rooms (up to 44 square metres) to Armani Signature Suites, ranging from 190 to 203 square metres, on two levels connected by a magnificent stairway that makes a striking architectural impact. Mini-bars, high-tech amenities, cupboards that vanish into the walls – referencing the passion for order and sense of space pursued by Giorgio Armani over many years in his own homes – create an atmosphere of warmth and restraint within a commodious setting.
Ogni stanza da bagno, idealmente strutturata per due, offre i migliori servizi e la riservatezza di una cabina doccia il cui vetro permette la vista soltanto dall’interno verso l’esterno. Il pavimento e le pareti, nelle sfumature naturali di un crema-marrone, sono realizzati con una pietra dalla texture regolare, Silk Georgette, proveniente dall’A-
Each bathroom, structured for use by two people, features the very finest fittings, including a shower enclosure in discreet one-way glass that allows a view out from inside the shower cubicle, but no view in the other way. The floors and walls in natural nuances of creamy brown are clad in Silk Georgette, a smooth limestone
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sia. Tutti gli arredi dell’hotel si ispirano alle collezioni Armani/Casa realizzati appositamente per l’albergo in varie preziose finiture che riflettono l’atmosfera d’epoca del palazzo: dai divani lineari rivestiti di raffinati tessuti, alle testate di legno retroilluminate dei letti. Completa l’esperienza dell’Armani Hotel Milano un concetto unico di servizi sotto la supervisione del reparto Lifestyle. I Lifestyle Manager sono infatti il punto di riferimento per i clienti, perché si impegnano a soddisfare bisogni e desideri con un’assistenza continua e discreta. Dal momento della prenotazione si prendono cura dell’ospite, facilitando ogni procedura e rispondendo ad ogni esigenza, continuando poi al primo incontro nella lobby, affacciata su via Manzoni, quando il Lifestyle Manager accoglie il cliente e lo accompagna al settimo piano. Tutti gli spazi comuni sono concentrati al settimo e ottavo piano, nel ‘cappello’ di vetro, come viene chiamato, che regala una spettacolare e inaspettata vista su Milano, dal Duomo ai nuovi grattacieli. Al settimo piano si trova l’Armani/Ristorante, dedicato alla ricca tra-
from Asia. All the furnishings in the hotel share the Armani/Casa collection signature design philosophy but have been specifically devised in a range of precious finishes to reflect the period mood of the palazzo: from the elegant linear sofas covered in sophisticated fabrics, to the backlit wooden bed heads. The Armani Hotel Milano experience is epitomised by a unique concept of service delivered by the Lifestyle Department. Lifestyle Managers are the point of contact for guests, whose every need and wish will be fulfilled with discreet assistance at all times. Guests will be looked after from the moment they make a reservation, with personal care that facilitates every requirement and responds to every need. As soon as guests arrive in the lobby looking out on Via Manzoni, their Lifestyle Manager will be on hand to welcome them and take them to the seventh floor. All the public areas are concentrated on the seventh and eighth floors in the so-called glass “hat”, which affords a spectacular and unexpected panorama encompassing the city, from the historic Duomo to the latest skyscrapers.
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“ S TAY W I T H A R M A N I ” N O N È S O LTA N T O U N O S L O G A N, MA LA FILOSOFIA PROFONDA DI QUESTO HOTEL.
dizione gastronomica italiana, con un’ampia selezione di vini e una sala da pranzo privata. Sul lato opposto l’Armani/Lounge si affaccia sulla città con l’Armani/Bamboo Bar, un ambiente raffinato e di grande impatto visivo che si affaccia su via Manzoni. Il soffitto è a doppia altezza - 6 metri e mezzo - e la parete è realizzata con un’immensa vetrata dotata di louvers. Gli elementi in onice retroilluminati, gli arredi e la buona musica creano l’atmosfera ideale per gustare un pranzo informale, un afternoon tea o un aperitivo prima di cena. Mentre un ponte di collegamento interno è dedicato all’area fumatori. L’ottavo piano, su una superficie di 1000 metri quadrati, è interamente dedicato alla bellezza e al relax e raccoglie tutti i trattamenti e le terapie che infondono armonia tra mente e corpo. L’Armani/SPA comprende sei sale trattamento dedicate, una couple Suite - per la coppia inseparabile - una palestra fitness e una piscina progettata per bagni rilassanti che grazie
“ STAY WI T H ARM AN I ” I S N O T M E RE LY A SL O G AN , B U T AN E X PRE SSI O N O F T H E H O T E L’ S F U N DAM E N TAL PH I L O SO PH Y.
The Armani/Ristorante is located on the seventh floor, offering superb traditional Italian gastronomy, an exclusive wine list and a private dining room. On the opposite side, the Armani/Lounge with the Armani/Bamboo Bar looks out over the skyline: the double height ceiling, the wall with its huge window softened by louvered blinds and sections in backlit onyx and a good choice of music ensure a relaxed ambience in which to enjoy an informal meal, an aperitivo or an after-dinner. An internal connecting bridgeway offers a dedicated area for smokers. The eighth floor, covering an area of 1,000 square metres, is entirely devoted to beauty and relaxation, bringing together a range of treatments and therapies that promote physical and mental harmony and wellbeing. The Armani/SPA consists of six dedicated treatment rooms, a Couples Suite – for the inseparable – a fitness gym and a relaxation pool. The sunscreen walls that filter out the bright light and the roof with its magnificent view across the skyline establish a slightly surreal mood. The gym also offers a wide choice of equipment for cardiovascular and muscular training, and is open 24 hours a day.
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alla possibilità di regolare la temperatura, favorisce uno stato di completo relax. Le pareti frangisole regolate in modo da filtrare i raggi e il soffitto con magnifica vista sulla città, danno un’atmosfera di leggerezza surreale. La palestra offre anche un vasto assortimento di attrezzi per l’allenamento cardiovascolare e muscolare, con accesso 24 ore su 24. 24 ore al giorno è disponibile anche l’Armani/Business Centre: 200 metri quadrati, con una sala meeting privata e due boardroom. Oltre a una dotazione di audiovisivi, attrezzature informatiche e per conferenza e il controllo a distanza dell’illuminazione. Tutto nell’hotel è concepito per soddisfare le esigenze di lavoro, relax e piacere, secondo quell’ideale di eleganza e semplicità che contraddistingue lo stile Armani. “Stay with Armani” non è soltanto uno slogan, ma la filosofia profonda di questo hotel. Un albergo realizzato in un palazzo che le esigenze dell’architettura hanno tratteggiato come un’immensa ‘A’, visibile soltanto dall’alto e nei disegni originali di Griffini. Un gioco del destino, un caso.
Also available around the clock is the Armani/Business Centre, which extends over 200 square metres with a private meeting room, two boardrooms, audiovisual equipment, IT resources, conference facilities and remote-controlled lighting. The Armani Hotel Milano has been planned to satisfy the needs of work, relaxation and pleasure, conforming to that ideal combination of elegance and simplicity that defines the Armani style. “Stay with Armani” is not merely a slogan, but an expression of the hotel’s fundamental philosophy. Interestingly, the Armani Hotel Milano, created within a palazzo, is shaped by the architectural ground plan as an immense “A”. This can be seen in the original Griffini drawings, and is something that is only visible from above. Maybe it was destined to be!
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by Anna Miykova
I punti vendita di eataly nel mondo ovvero le ambasciate enogastronomiche dâ&#x20AC;&#x2122;italia
EATALY STORES IN THE WORLD OR THE ITALIAN FOOD AND WINE EMBASSIES
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Nata in Piemonte su idea di Oscar Farinetti, ora in tutto il mondo, Eataly si è imposta negli anni come uno dei brand che rappresentano l’eccellenza enogastronomica ‘Made in Italy’ a livello internazionale. Quasi quaranta i punti vendita in Italia e nel mondo, e nuovi progetti per il futuro.
Non solo attraverso le note liriche di “O sole mio” o le pennellate di Leonardo da Vinci e la sua misteriosa “Gioconda”, ma anche attraverso un codice universale capace di parlare a tutti indistintamente e di rappresentare l'italianità: la nostra cucina.
L’A M O R E P E R I L B U O N C I B O I TA L I A N O
Il nostro patrimonio culinario viene da secoli considerato tra i più validi, salutari e ricchi nel mondo. Invidiato, imitato e proposto in variazioni bizzarre
Esportare un po’ d’Italia all’estero si può.
Born in Piedmont from Oscar Farinetti's mind, now all over the world, Eataly has set itself over the years as one of the brands that represent the food and wine “Made in Italy” excellence worldwide. It has almost 40 stores in Italy and all over the world, and new projects for the future. The love for Italian good food It is possible to export a bit of Italy abroad. Not only through the “O sole mio” famous
lyrics or Leonardo da Vinci's paintings and his mysterious “Mona Lisa”, but also through an universal code capable of speaking to everyone indiscriminately and representing Italianness: our cuisine. Our culinary patrimony has been considered among the best, healthiest and richest ones in the world for centuries. Envied, imitated and presented in weird variations in “Italian” restaurants, and yet unquestionably loved by everyone. With its
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nei ristoranti “italiani”, eppure indiscutibilmente amato da tutti. Con le sue innumerevoli sfumature è l’etichetta migliore del Belpaese, della sua qualità e delle sue eccellenze. È proprio partendo da queste premesse e dalla motivante considerazione che “L’Italia è il Paese più bello del mondo”, che Oscar Farinetti fonda partendo da Alba una famiglia di negozi per la commercializzazione dei migliori
countless shades it's the best label of our country, with its quality and its excellence. It was under these premises and the encouraging consideration that “Italy is the most beautiful country in the world”, that Oscar Farinetti founded, starting from Alba, a chain of stores to sell Italian best wine and food products, at accessible prices. A balance between costs and product quality, that Eataly was able to keep thanks to the lack of middle-people
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prodotti dell’enogastronomia italiana, a prezzi accessibili a tutti. Un equilibrio tra costi e qualità delle materie prime, che Eataly ha potuto mantenere grazie alla mancanza di intermediari tra la sua rete di vendita e il produttore. Ogni singola scatola di Krumiri Rossi, di pasta trafilata al bronzo o di Grappa di Barbaresco che riempie gli scaffali di Eataly viene infatti direttamente selezionata e approvvigionata dall’azienda albese.
alla Stazione Ostiense di Roma per ritrovarsi immersi in uno dei più grandi centri enogastronomici al mondo, ed essere letteralmente catapultati in un viaggio culinario lungo lo Stivale. Eataly Roma Ostiense è un colosso che sorge nel vecchio Air Terminal, disposto su quattro piani e su una superficie di 17mila mq dove sono ospitati 23 ristoranti per un totale di 6.000 posti a sedere, 8 aule o aree destinate ai corsi e alla didattica.
La filosofia del “Mangiare bene aiuta a vivere meglio” guida la prima apertura di Eataly nel 2007 quando nella zona di Torino Lingotto sorge il primo punto vendita nella ex fabbrica di vermouth fondata da Antonio Benedetto Carpano. La stessa filosofia impregna anche le iniziative all'estero, dove, uno dietro l’altro, vengono inaugurati numerosi store di successo, vere e proprie Ambasciate dell’eccellenza enogastronomica ‘Made in Italy’. Il negozio sulla 5th Avenue a New York in sette anni è entrato nella lista dei luoghi più visitati della Grande Mela: dal businessman per un veloce ‘lunch break’ al turista di provincia impaziente di vivere un’esperienza che rappresenti la cucina italiana negli States, fino al cittadino newyorkese che vuole per una volta sperimentare i prodotti italiani.
Non è solo un tempio del gusto, ma anche una formazione sul campo per portare al cliente conoscenza del prodotto dalle sue origini alla sua storia, e anche dei volti di chi lo produce. Infatti spesso sono i piccoli produttori o il panettiere stesso a tenere i corsi di cucina trasmettendo amore per il cibo italiano “buono, pulito e giusto”, rispetto per la biodiversità e i principi di Slow Food, condivisi e promossi da Eataly.
Lo stesso vale per l’Italia. Basta capitare
DALLE ORIGINI AD OGGI Dal 2007, l’inaugurazione di Torino Lingotto fa da apripista di successo per l’apertura di ben 38 store che oggi punteggiano l’Europa, gli Stati Uniti e l’Asia, Medio ed Estremo Oriente e l’America del Sud. Eataly è infatti una società in piena espansione che solo in Italia conta 21 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale, molti nelle
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between its sales network and the producer. Every single box of “Krumiri Rossi”, of “Pasta trafilata al bronzo” or “Grappa di Barbaresco” that fills Eataly's shelves is directly selected and supplied by the company itself.
La filosofia del “Mangiare bene aiuta a vivere meglio” The “eating well makes you live better” philosophy
The “eating well makes you live better” philosophy drove the first Eataly opening in 2007 when in the industrial area of Torino Lingotto the first store was opened in a former vermouth factory, founded by Antonio Benedetto Carpano. The same philosophy also impregnates the foreign initiatives, where, one after another, many successful stores have opened, real “Made in Italy” wine and food excellence embassies. The 5th Avenue store in New York has become, in seven years, one of the most visited places in the City. Everyone visits it: the businessman who wants a quick lunch break, the tourist looking forward to experiencing the Italian cuisine in the US, but also the citizen who wants to taste Italian products for once. The same goes for Italy. If you happen to be at the Ostia Station in Rome you'll find yourself in one of the greatest wine and food centres in the world, and you'll be literally thrown in a culinary journey across Italy. Eataly Rome Ostia is a colossus that is located in the old Air Terminal, organised on four levels and on a 17000 square meters surface where there are 23 restaurants for a total of 6000 seats, and 8 classrooms or didactic areas. It's not just a temple of taste, but also a field training to get the client to know the product from its origins and history, and also to let him see the faces of those who produce it. Often the small producers or the baker himself hold the kitchen courses, passing down the love for “good, clean and right” Italian food, while respecting biodiversity and the Slow Food principles, shared and promoted by Eataly. From the beginning until now Since 2007, the Torino Lingotto inauguration successfully led to the opening
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grandi città come Torino (3), Milano, Firenze (2), Genova, Piacenza, Bologna (2), Roma (2), Bari e Trieste. Italia e Stati Uniti sono i due principali mercati e, come spiegato da Andrea Guerra, Presidente Esecutivo del Gruppo dal 2015, incidono per il 75% sul fatturato globale di Eataly che nel 2016 si attesta sui 400 milioni di euro. Risultati che Eataly punta ad incrementare nei prossimi anni attraverso altre aperture dirette o in franchising nelle maggiori città del mondo tra cui Las Vegas, Londra, Parigi, Stoccolma e il primo store canadese a Toronto. Solo nel 2017, dopo le aperture di Trieste e Mosca, dove sorge il secondo più grande punto vendita del gruppo, Eataly è sbarcata a Los Angeles con uno store di 6.000 metri quadri su tre piani, sull’onda del successo di New York, Boston e Chicago. Il negozio di Chicago in particolare dispone di quattro ristoranti tematici (immancabili il “Pizza e Pasta” e il ristorante che propone piatti con il pescato del giorno), di due caffè (Vergnano e Lavazza), di un ampio mercato che espone oltre 2mila prodotti, di 9 angoli dedicati allo street food e al cibo take away molto cari alla cultura gastronomica d'oltreoceano. Tra le proposte per gli appassionati di cucina italiana anche le lezioni in aula dove il cliente potrà cimentarsi nella preparazione di piatti italiani sotto la supervisione di Lidia Bastianich, nata a Pola, cuoca, scrittrice e personaggio televisivo, oltre che madre del famoso ristoratore Joe, oggi star televisiva.
of 38 stores that today spread all over Europe, United States and Asia, Middle and Far East and South America. Eataly is a rapidly expanding company that counts 21 stores in Italy all over the nation, many of which are located in big cities like Turin (3), Milan, Florence (2), Genoa, Piacenza, Bologna (2), Rome (2), Bari and Trieste. Italy and the United States are the two main markets and, as Andrea Guerra, the group's executive chairman explained, make up for 75% of Eataly's total turnover that in 2016 was about 400 million euros. These are result that Eataly hopes will get better in the next few years by opening other direct or franchising stores in the most important cities in the world, like Las Vegas, London, Paris, Stockholm and, for the first time, in Toronto, Canada. In 2017 alone, after opening in Trieste and Moscow, where there's the second biggest store in the group, Eataly landed in Los Angeles, with a 6000 square meters store on three levels, thanks to New York, Boston and Chicago's success. The store in Chicago in particular has four theme restaurants (you cannot miss “Pizza e Pa-
Ma l'avventura più significativa del 2017 è sicuramente l’apertura di FICO Eataly World: un’immensa fattoria della biodiversità inaugurata a novembre, dove oltre ai prodotti, gli animali, i campi di contadini, i laboratori e gli ampi mercati che vi si trovano, le esperienze legate al mondo del cibo regnano incontrastate, contribuendo a ricreare un viaggio enogastronomico italiano a contatto con le differenti realtà agricole o produttive.
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Già nel biennio 2015-2016 Eataly aveva spinto sull’acceleratore inaugurando il primo store brasiliano di San Paolo e quello a Monaco di Baviera, e 6 nuove aperture a Riyad, Dubai, Doha, Copenaghen e quelle statunitensi di Ground Zero, a New York Downtown, e infine Boston. Tuttavia, nel 2015, sarà la fiera universale Expo Milano 2015 a fare la parte del leone nel successo del colosso dell’enogastronomia. Una vetrina universale dove milioni di visitatori hanno assaggiato le specialità regionali di 84 osterie attentamente selezionate, che oltre a confermare il successo di Eataly tra gli stranieri, ha spianato la strada a nuove inaugurazioni estere.
W E L FA R E A Z I E N DA L E , SUCCESSO PER IL MODELLO E A T A LY La storia di Eataly è connotata da una grande originalità espressa attraverso i suoi valori fondanti, attraverso la missione aziendale e anche attraverso l'attenzione con la quale Oscar Farinetti e il suo staff hanno provveduto a far conoscere le
l'avventura più significativa del 2017 è sicuramente l’apertura di FICO Eataly World The most meaningful adventure of 2017 is surely the opening of FICO Eataly World
sta” and the restaurant that offers dishes with fresh fish), two cafés (Vergnano and Lavazza), a wide market that displays more that two thousand products, nine sectors dedicated to street food and take away, most beloved by the overseas culinary culture. For those passionate about Italian cuisine there are also the classroom lessons where the client can grapple with preparing Italian dishes under the supervision of Lidia Bastianich, born in Pola, cook, writer and TV personality, other than mother of the famous restaurateur Joe, who is now a TV star. The most meaningful adventure of 2017, though, is surely the opening of FICO Eataly World: a giant biodiversity farm, introduced in November, where not only products, animals, farmers' fields, labs and big markets there, but also the experiences tied to the food world reign supreme, helping to rebuild an Italian wine and food journey in touch with the different agricultural and productive entities. In the 2015-2016 two-year period Eataly had already gone full throttle opening its first store in Sao Paulo, Brasil and one in Munich, and six new openings in Riyad, Dubai, Doha, Copenaghen and the ones in the US in Ground Zero, downtown New York and Boston. However, in 2015, the Universal World Fair in Milan played a huge part in the wine and food giant's success. A universal showcase where millions of visitors tasted the regional specialities of 84 well-selected taverns, that confirmed Eataly's success among foreigners and also paved the way for new openings. Business welfare, success for Eataly's model Eataly's story is characterised by a great originality stated through its establishing values, through the company's mission and also through the attention with which Oscar Farinetti and his staff made the intentions and the uniqueness of the project known. The purpose is not just to attract the Italian taste's hedonists, but also to
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intenzioni e le peculiarità del progetto. L'obiettivo non è solo quello di attrarre gli edonisti del gusto italiano, ma anche quello di aumentare la consapevolezza e l'informazione sulla qualità del cibo di ogni giorno, per stimolare ed educare le scelte dei compratori ricordandosi sempre che “Mangiare è un atto agricolo” come insegna Slow Food. La novità e la forza del messaggio da veicolare hanno creato tra i lavoratori di Eataly un forte senso di appartenenza e di fedeltà, che non sfugge a chi attraversa un momento cruciale della vita: il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Infatti attraverso una ricerca effettuata nel 2017 da Universum Global, si scopre che Eataly si posiziona tra i primi posti nella classifica delle 100 aziende italiane più desiderate dagli universitari (100 Most Attractive Employers). Così lo scorso 19 ottobre Eataly è stata incoronata vincitrice nella categoria “Rocket 2017”. Veloce come un razzo, dunque, la società nata ad Alba ha raggiunto la prima posizione tra le new entry del 2017 entrando nella Top 30 già dal primo anno. Ma c’è di più perché Eataly è la favorita anche nella categoria retail mentre guadagna la seconda posizione, subito dietro alla Ferrero, nella categoria food. Gli studenti di Ingegneria e Business la posizionano invece al 19° posto nella classifica generale.
Un successo decretato anche dalle politiche di welfare aziendale che Eataly ha messo in piedi e che, grazie a diversi incentivi professionali, incrementano il benessere dei dipendenti e migliorano il clima lavorativo. Le preferenze degli universitari hanno quindi indubbiamente tenuto conto anche dell'ambiente di lavoro amichevole e dinamico, della cultura aziendale condivisa e rispettosa, e della lunga permanenza dei dipendenti in azienda. La ricerca è stata effettuata su un campione molto ampio: quasi 39mila studenti appartenenti ai corsi di laurea in Business, Ingegneria e Scienze Naturali, Studi Umanistici, Giurisprudenza e Medicina, e provenienti da 44 università italiane. Si tratta quindi, in conseguenza a questo contesto di valutazione, di un importante riconoscimento “per l’azienda che è anche la più giovane in classifica. – spiega Andrea Guerra – ragione in più per gioire di un traguardo raggiunto grazie anche ai nostri valori fondanti racchiusi in un progetto originale che ci contraddistingue dal primo giorno e dalla nostra voglia di promuoverlo e condividerlo con i nostri clienti ma anche con i nostri collaboratori”. Valori fondanti che si rifanno all’Italia e al suo prezioso patrimonio enogastronomico e che il padre di Eataly, Oscar Farinetti, auspica restino il fil rouge della filosofia
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un traguardo raggiunto grazie anche ai nostri valori fondanti racchiusi in un progetto originale che ci contraddistingue A goal we reached thanks to the core values included in our original project
Andrea Guerra
increase the awareness and knowledge of daily food quality, to encourage and refine the buyer's choices always remembering that “Eating is an agricultural act” as Slow Food teaches. The message's originality and strenght created a strong sense of identity and loyalty among Eataly's workers, that is recognised by the ones who are going through an important moment in their lives: going from school to an employment. A reasearch made in 2017 by Universum Global revealed that Eataly is high on the list of the 100 most attractive employers for university students. Therefore, on October 19th, Eataly won in the “Rocket 2017” category. So, as fast as a rocket, the company reached the top position among the new entries of 2017 entering the Top 30 in its first year. But there's more, Eataly is also the favourite in the retail category while it's gaining the second position, right behind Ferrero, in the food category. Engineering and Business students, instead, position it at the 19th place on the general rank. A success that was also given by the business welfare policies that Eataly established and that, thanks to many professional incentives, increase the workers' well-being and improve the working environment. The university students' preferences, then, have undoubtedly also
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taken the friendly and dynamic working environment into account, and also the shared and respectful company culture and the company's workers' stability. The research targeted a very wide sample: almost 39 thousand students in Business, Engineering, Natural Science, Humanities, Law and Medicine degree courses in 44 Italian Universities. It is, given the context, an important recognition “for the company that is maybe the youngest in the rank – says Andrea Guerra – which makes us even more happy for this goal we reached thanks to the core values included in our original project that has been identifying us from day one and in our will to promote and share it with our clients and also with our partners”. These core values take inspiration from Italy and its precious wine and food patrimony and Eataly's father, Oscar Farinetti, whishes they'll stay the fil rouge of the corporate philosophy. In recent statements about a future stock market entrance of the company, approved by the Board of Directors and that will probably be complete by 2018 or 2019, Farinetti said he hopes that at least one third of the shares will stay in “Italian families' hands”. Therefore, this is a project that was born with an Italian heart and that even with its future expansion wishes to maintain its Italian soul.
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Vista da Eataly Trieste sul golfo View from Eataly Trieste on the gulf.
aziendale. Nelle recenti dichiarazioni sulla futura quotazione in borsa dell’azienda, approvata dal CdA e che probabilmente verrà portata a termine tra il 2018 e il 2019, lo stesso Farinetti ha infatti affermato di sperare che almeno un terzo delle azioni resti in mano “a famiglie italiane”. Un progetto quindi che nasce con il cuore italiano e che anche in vista della futura espansione vuole mantenere la sua anima italiana.
GLI STUDENTI U N I V E R S I T A R I : “ E A T A LY T R A L E A Z I E N D E P I Ù D E S I D E R AT E D O V E L AV O R A R E D O P O L A L A U R E A” La scalata della classifica del “Datore di lavoro ideale” da parte di Eataly, che si attesta come prima new entry del 2017,
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UNIVERSITY STUDENTS: “EATALY IS AMONG THE MOST DESIDERED COMPANIES TO WORK AT AFTER GRADUATION” The climb of “Best employer” chart by Eataly, which is the first new entry in 2017, provides some food for thought. The research shows the most attractive employers for Italian students and is made by Universum Global, Swedish company specialised in employer branding. At the basis of the assessments of the interviewed students there are economic matters, but they are not sufficient to make the companies really attractive for young people. In Eataly's case intangible values that are exiting for those who plan their future played a huge role. Since the change is very stimulating and requires in-depth analysis and real high-level as-
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stimola considerazioni e valutazioni. La ricerca rivela i datori di lavoro più attrattivi per gli studenti italiani ed è resa nota da Universum Global, società svedese specializzata nell’employer branding. Alla base delle valutazioni degli studenti intervistati ci sono considerazioni di carattere economico, ma queste non sono sufficienti a rendere le aziende davvero attrattive per i giovani. Nel caso di Eataly hanno avuto parte importante anche valori immateriali considerati emozionanti da chi progetta il proprio futuro. Siccome la novità è molto stimolante e richiede approfondimenti e valutazioni autentiche e di alto livello, in occasione della cerimonia di premiazione al Palazzo delle Stelline (Milano) dello scorso 19 ottobre, Claudia Tattanelli, Chairwoman dello Strategic Advisory Board di Universum, ha intervistato Andrea Guerra.
SECONDO VOI PERCHÉ GLI STUDENTI VI ELEGGONO COME TOP EMPLOYER? COSA È CHE VI RENDE SPECIALI E DIVERSI RISPETTO AI VOSTRI COMPETITORS N E L L’A T T R A Z I O N E D E L TA L E N TO (Q U I N D I N O N NECESSARIAMENTE CO N CO R R E N T I L ATO BUSINESS)? Credo nel fatto che le aziende di successo si basino su degli ideali, e cioè obiettivi di lungo periodo che rappresentano i capisaldi dell’esistenza di un’azienda. Eataly nasce su due manifesti: 1. Il manifesto di Eataly, contenente 10 articoli che rappresentano i motivi per i quali Eataly esiste e ai quali risponde; 2. Il manifesto dell’armonia, sul quale si fonda l’esistenza dell’azienda stessa. Un documento forte focalizza l'attenzione sul mondo del lavoro, sui suoi ritmi, sull'etica, e sulle relazioni interne. Un manifesto che fa sentire tutti i lavoratori a casa. In Italia e nel mondo ci sono tante belle aziende per cui lavorare, ma ciò che realmente le distingue e le rende attrattive è la capacità di far sentire i propri lavoratori parte integrante di una famiglia, di una comunità di persone che cammina nella stessa direzione.
sessments, on the occasion of the award ceremony at Palazzo delle Stelline (Milan) last October, Claudia Tattanelli, Chairwoman of Universum's Strategic Advisory Board, interviewed Andrea Guerra. Why do you think the students vote for you as top employer? What is it that makes you special and different than your competitors in attracting talent (non necessarily competitors on the business side)? I believe that successful businesses are built on ideals, long term objectives that represent the cornerstone of a company's existence. Eataly was built upon two manifestos: 1. Eataly's manifesto, with 10 paragraphs that represent the reason why Eataly exists; 2. The harmony manifesto, on which the very existence of the company is based on. A strong document, that focuses on working life, its rhythms, its ethics, and its inner relationships. A manifesto that makes all workers feel at home. In Italy and all over the world there are many nice companies to work for, but what makes them stand out and makes them attractive is the ability to make its workers feel like they're a part of a family, of a community of people walking in the same direction.
Credo che le aziende di successo si basino su degli ideali, che rappresentano i capisaldi dell’esistenza di un’azienda I believe that successful businesses are built on ideals, long term objectives that represent the cornerstone of a company's existence.
We know new graduates really think that you have an open culture, and a friendly but challenging environment. Can you tell us about your working culture? And how did you manage to create such an interest in young people in such a short amount of time? Eataly is a real market, a square where different competitors meet and this also works for the inner company balances. It's a very young environment, and when many young people work together it just makes sense for people to smile, laugh, bringing their youth, openness and dynamism into the company and naturally doing their best for the customer, starting from the highest management levels. Also, the awareness of being part of an open, evolving project stimulates young people
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SAPPIAMO CHE I NEO L AU R E AT I V I A S S O C I A N O M O L T I S S I M O C O N L’AV E R E U N A C U LT U R A A P E R TA , AMBIENTE AMICHEVOLE MA SFIDANTE ALLO STESSO T E M P O . C I P U Ò PA R L A R E D E L L A VO S T R A C U LT U R A L AV O R A T I VA ? E C O M E SIETE RIUSCITI IN COSÌ POCO TEMPO A CREARE CO S Ì TA N TO I N T E R E S S E N E I G I O VA N I ? Eataly è un vero e proprio mercato, una piazza nella quale più competitor si incontrano e questo vale anche per gli equilibri interni all’azienda. È un ambiente molto giovane, e quando tanti giovani lavorano insieme vien da sé che le persone sorridano, ridano, portando il loro essere giovani, aperti e dinamici dentro l’azienda e facendo in modo naturale del proprio meglio per il consumatore, a partire dai livelli gestionali più alti. Anche la
consapevolezza di far parte di un progetto aperto in piena evoluzione stimola i giovani che non si vedono soffocati da una realtà di lavoro routinaria, senza prospettive di cambiamento, anzi....
Q UA L I S O N O L E Q UA L I TÀ C H E C E R C AT E I N U N LEADER? ESISTONO DEI PROGRAMMI PER IDENTIFICARLI? Esiste la capacità di ascoltare le persone e quindi un lavoro giornaliero che mira a scovare quelle giuste. Quello che sento di consigliare ai neo laureati che si affacciano al mondo del lavoro per la prima volta è di scegliere il capo, non il brand. Sapere di essere affiancati da leader pronti a supportarti, aperti al confronto e in grado di motivarti è la chiave per costruire e mantenere un certo tipo di cultura all’interno di un’azienda.
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ALLA FINE DEI CONTI, CHE S I G N I F I C ATO H A Q U E S TO PREMIO? Ci riempie di orgoglio e ci emoziona perché dimostra che i valori fondamentali di Eataly sono attrattivi e ben percepiti dalle nuove generazioni. Mi riferisco al buono, pulito e giusto delle nostre scelte e alla capacità di delegare ai giovani dando loro fiducia. È un traguardo che raggiungiamo grazie ad un progetto originale che ci contraddistingue dal primo giorno. Ambiente di lavoro amichevole e cultura aziendale rispettosa concorrono anche a portare all’azienda un altro importante traguardo: dopo quasi 11 anni, il 68% dei dipendenti che ha vissuto l'apertura del primo punto vendita di Eataly, quello di Torino Lingotto nel gennaio del 2007, lavora ancora in azienda.
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Sapere di essere affiancati da leader pronti a supportarti è la chiave per costruire e mantenere un certo tipo di cultura allâ&#x20AC;&#x2122;interno di unâ&#x20AC;&#x2122;azienda Knowing that you're with a leader that's ready to support you is the key to build and maintain a certain kind of culture inside a company
who don't feel like they're being chocked by a routine work situation, with no prospects for a change. What kind of qualities do you look for in a leader? Are there ways to identify them? There is the ability to listen to people and then a daily work that is meant to find the right ones. What I want to suggest to new graduates looking at working life for the first time is to choose the leader, not the brand. Knowing that you're with a leader who's ready to support you, and who is open to discussion and able to motivate you is the key to build and maintain a certain kind of culture inside a company.
attractive and well received by new generations. I'm talking about the good, clean and fair side of our choices and the ability to empower young people, to trust them. This is a goal we reach thanks to an original project that has been identifying us since our early days. A friendly workplace and a respectful business culture also help our company to reach another important goal: after almost 11 years, 68% of the workers who experienced the opening of the firts Eataly store, in Torino Lingotto in January 2007, still work at the company.
At the end of the day, what does this award mean to you? It fills us with pride and emotion, because it proves that Eataly's core values are
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L U X U R Y M U LT I B R A N D S T O R E L U X U R Y M U LT I B R A N D S T O R E LU X URY
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S TOR E
CORTINA / DOBBIACO CORTINA / DOBBIACO D O B B I AC O V I A D O LO M I T I 4 6 , T 0 4 7 4 9 7 2 3 2 8 CORTINA / DOBBIACO D O B B I AC O V I A D O LO M I T I 4 6 , T 0 4 7 4 9 7 2 3 2 8 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 7 6 , T 0 4 3 6 8 6 7 7 2 5 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 9 2 , T 0 4 3 6 8 6 0 2 2 4 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 7 6 , T 0 4 3 6 8 6 7 7 2 5 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 9 2 , T 0 4 3 6 8 6 0 2 2 4 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 1 0 7 , T 0 4 3 6 3 1 9 7 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 1 1 9 / 1 2 7 , T 0 4 3 6 8 6 0 6 3 5 I TTI I N 4 6A, C T O0R4 S7 O 4 9I TA 72L 3 I2A8 1 1 9 / 1 2 7 , T 0 4 3 6 8 6 0 6 3 5 C O R T I N A C O R S O I TA L I A D1O 0 7B ,B ITAC 0 4O3 6V I3A1 9D7O LO CM OR C O R T I N A C O R S O I TA L I A 7 6 , T 0 4 3 6 8 6 7 7 2 5 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 9 2 , T 0 4 3 6 8 6 0 2 2 4 C O R T I N A C O R S O I TA L I A 1 0 7 , T 0 4 3 6 3 1 9 7
FRANZ KRALER UOMO FRANZ KRALER UOMO ALEXANDER McQUEEN FRANZ KRALER BALENCIAGA ALEXANDER McQUEEN UOMO BALLANTYNE BALENCIAGA BALLY BALLANTYNE ALEXANDER McQUEEN BALMAIN BALLY BALENCIAGA BARBA BALMAIN BALLANTYNE BARBOUR BARBA BALLY BLUNDSTONE BARBOUR BALMAIN BOGLIOLI BLUNDSTONE BARBA BOTTEGA VENETA BOGLIOLI BARBOUR BRUNELLO CUCINELLI BOTTEGA VENETA BLUNDSTONE BURBERRY BRUNELLO CUCINELLI BOGLIOLI CANADA GOOSE BURBERRY BOTTEGA VENETA CHURCH’S CANADA GOOSE BRUNELLO CUCINELLI DOLCE & GABBANA CHURCH’S BURBERRY DSQUARED2 DOLCE & GABBANA CANADA GOOSE ERMANNO SCERVINO 2 DSQUARED CHURCH’S FAY ERMANNO DOLCE & SCERVINO GABBANA FENDI 2 FAY DSQUARED FK1902 FENDI ERMANNO SCERVINO FURLA FK1902 FAY GIVENCHY FURLA FENDI GOLDEN GOOSE GIVENCHY FK1902 GUCCI GOLDEN GOOSE FURLA HERNO GUCCI GIVENCHY
HERNO GOLDEN GOOSE GUCCI HERNO
HOGAN HYDROGEN HOGAN JACOB COHEN HYDROGEN JOHNCOHEN LOBB JACOB HOGAN KENZO JOHN LOBB HYDROGEN LEMPELIUS KENZO JACOB COHEN LORO PIANA LEMPELIUS JOHN LOBB MARCELO BURLON LORO PIANA KENZO MONCLER MARCELO BURLON LEMPELIUS MONCLER GAMME BLEU MONCLER LORO PIANA MOSCHINO MONCLER GAMME BLUE MARCELO BURLON MR&MRS ITALY MOSCHINO MONCLER OFF WHITE MR&MRS ITALY BLUE MONCLER GAMME PALM ANGELS OFF WHITE MOSCHINO PRADA PALM ANGELS MR&MRS ITALY SAINT LAURENT PARIS PRADA OFF WHITE SALVATORE FERRAGAMO SAINT LAURENT PARIS PALM ANGELS SAUCONY SALVATORE FERRAGAMO PRADA STONE ISLAND SAUCONY SAINT LAURENT PARIS TOD’S STONE ISLAND SALVATORE FERRAGAMO UGG TOD’S SAUCONY VALENTINO UGG STONE ISLAND WOOLRICH VALENTINO TOD’S ZANELLATO WOOLRICH UGG ZANELLATO VALENTINO WOOLRICH ZANELLATO
C O R T I N A C O R S O I TA L I A 1 1 9 / 1 2 7 , T 0 4 3 6 8 6 0 6 3 5
FRANZ KRALER DONNA FRANZ KRALER DONNA ALANUI FRANZ KRALER ALEXANDER McQUEEN ALANUI DONNA ALEXANDER WANG McQUEEN ALEXANDER ANTONINO VALENTI ALEXANDER ALANUIWANG AQUAZZURRA ANTONINO VALENTI .. ALEXANDER McQUEEN AZZEDINE ALAIA AQUAZZURRA ALEXANDER WANG BALENCIAGA.. AZZEDINE ALAIA ANTONINO VALENTI BALLY BALENCIAGA AQUAZZURRA BALMAIN .. BALLYALAIA AZZEDINE BLANCHA BALMAIN BALENCIAGA BLUNDSTONE BLANCHA BALLY BOGLIOLI BLUNDSTONE BALMAIN BOTTEGA VENETA BOGLIOLI BLANCHA BRUNELLO CUCINELLI BOTTEGA VENETA BLUNDSTONE BURBERRY BRUNELLO CUCINELLI BOGLIOLI BVLGARI BURBERRY BOTTEGA VENETA CANADA GOOSE BVLGARI BRUNELLO CUCINELLI CAR SHOE CANADA GOOSE BURBERRY CARREMENT BELLE PARFUMS CAR SHOE BVLGARI CÉLINE CARREMENT BELLE PARFUMS CANADA GOOSE CHLOÉ CÉLINE CAR SHOE CHRISTIAN LOUBOUTIN CHLOÉ CARREMENT BELLE PARFUMS COACH CHRISTIAN LOUBOUTIN CÉLINE DAD MILANO COACH CHLOÉ DOLCE & GABBANA DAD MILANO CHRISTIAN LOUBOUTIN DOLCECOACH & GABBANA DAD MILANO
DR. MARTENS DR.DROME MARTENS 2 DSQUARED DROME
ERMANNO SCERVINO 2 DSQUARED DR. MARTENS ETRO ERMANNO SCERVINO DROME FAUSTO PUGLISI ETRO 2 DSQUARED FAY FAUSTO PUGLISI ERMANNO SCERVINO FENDI FAY ETRO FK1902 FENDI FAUSTO PUGLISI FURLA FK1902 FAY GCDS FURLA FENDI GIANVITO ROSSI GCDS FK1902 GIVENCHY GIANVITO FURLAROSSI GOLDEN GOOSE GIVENCHY GCDS GUCCI GOLDEN GOOSE GIANVITO ROSSI HERNO GUCCI GIVENCHY HOGAN HERNO GOLDEN GOOSE IH NOM UH NIT HOGAN GUCCI ISABEL MARANT IH NOM UH HERNO NIT ISABEL MARANT ETOILE ISABEL MARANT HOGAN JIMMY CHOO ISABEL MARANT ETOILE IH NOM UH NIT KENZO JIMMYMARANT CHOO ISABEL LANVIN KENZO ETOILE ISABEL MARANT LOEWE LANVIN JIMMY CHOO LORO PIANA LOEWE KENZO M.S.G.M. LORO PIANA LANVIN MARNI
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DOLCE & GABBANA
Franz-Kraler
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MAVINA MICHAEL KORS MAVINA MIU MIU MICHAEL KORS MONCLER MIU MIU MAVINA MONCLER GAMME ROUGE MONCLER MICHAEL KORS MOSCHINO MONCLER GAMME MIU MIU ROUGE MR&MRS ITALY MOSCHINO MONCLER OFF WHITE MR&MRS ITALY MONCLER GAMME ROUGE PRADA OFF WHITE MOSCHINO ROGER VIVIER PRADA MR&MRS ITALY SAINT LAURENT PARIS ROGER VIVIER OFF WHITE SALVATORE FERRAGAMO SAINT LAURENT PRADA PARIS SEE BY CHLOÉ SALVATORE ROGER FERRAGAMO VIVIER SELF PORTRAIT SEE BY CHLOÉ SAINT LAURENT PARIS SIMONETTA RAVIZZA SELF PORTRAIT SALVATORE FERRAGAMO STELLA McCARTNEY SIMONETTA RAVIZZA SEE BY CHLOÉ STUART WEITZMAN STELLA McCARTNEY SELF PORTRAIT TOD’S STUART WEIZMANN SIMONETTA RAVIZZA TORY BURCH STELLA TOD’S McCARTNEY UGG TORYWEIZMANN BURCH STUART VALENTINO UGG TOD’S VILSHENKO VALENTINO TORY BURCH VINCE VILSHENKO UGG WANDERING VICE VALENTINO WOOLRICH WANDERING VILSHENKO ZANELLATO WOOLRICH VICE ZANELLATO WANDERING WOOLRICH ZANELLATO
FRANZ KRALER BAMBINO FRANZ KRALER
BAMBINO BABE & TESS FRANZ KRALER BLUNDSTONE BABE & TESS BAMBINO BURBERRY BLUNDSTONE CHLOÉ KIDS BURBERRY BABE & TESS DOLCE & GABBANA CHLOÉ KIDS BLUNDSTONE DOU DOU DOLCE & GABBANA BURBERRY FENDI DOU DOU CHLOÉ KIDS GOLDEN GOOSE FENDI DOLCE & GABBANA GUCCI GOLDEN GOOSE DOU DOU HERNO GUCCI FENDI HYDROGEN HERNO GOLDEN GOOSE M.S.G.M. HYDROGEN GUCCI MARCELO BURLON M.S.G.M. HERNO MONCLER MARCELO BURLON HYDROGEN SAVE THE DUCK MONCLER M.S.G.M. STELLA McCARTNEY SAVE THE DUCK MARCELO BURLON STONE ISLAND KIDS STELLA McCARTNEY MONCLER UGG STONE ISLAND KIDS SAVE THE DUCK WOOLRICH UGG STELLA McCARTNEY WOOLRICH STONE ISLAND KIDS UGG WOOLRICH
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Dettagli di stile con Daniela Kraler STYLE DETAILS WITH DANIELA KRALER
Daniela Franz e Alexander Kraler con Giorgio Moroder all'inaugurazione dell'8 dicembre. Daniela Franz and Alexander Kraler with Giorgio Moroder at the opening December 8th.
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Franz Kraler: un colosso tra le boutique multi brand del lusso. Quali saranno le novità di questo inverno legate alla famiglia Kraler, Daniela? Lo scorso 8 Dicembre Franz Kraler ha inaugurato a Cortina, in Corso Italia 119, il primo department store del lusso delle Dolomiti; il negozio perfetto che fonde corner e salottini dedicati, per presentare al meglio le collezioni di ogni stagione. Raffinato e versatile, si sviluppa su due piani, con la zona calzature al primo livello interrato e la zona abbigliamento al piano terra. Al piano rialzato le ampie vetrine si affacciano sulla piazza antistante e godono della fantastica prospettiva di tutto il Corso fino al campanile della chiesa. Il mio sogno era quello di ricucire il tessuto urbano con una serie di negozi che proponessero un customer journey,
Quali sono i must have autunno/ inverno 2017 secondo Daniela Kraler? Must have inverno 2017? La coppola in testa, guanti, sciarpe piu’ importanti dei cappotti e marsupi a non finire!
What are autumn/winter 2017's musts, according to Daniela Kraler?
un’esperienza di shopping che va al di là del semplice acquisto. Una storia di cura e attenzione verso il cliente in nome della professionalità, del sentimento, della tradizione e delle radici a cui si è legati. Tutto questo risistemando edifici relativamente nuovi, regalando alla loro architettura un carattere inconfondibile di alto livello, un’anima per offrire una degna cornice alle Maisons più importanti del mondo.
Franz Kraler: a colossus among luxury multi brand boutiques. What news will there be this winter with Kraler family? On December 8th Franz Kraler opened the first luxury department store of the Dolomites in Cortina, Corso Italia 119; the perfect shop blending dedicated corners and spaces, present at its best each sea-
Quale accessorio del 2017 pensa che abbia le caratteristiche per diventare “iconico”?
son's new collections. Refined and versatile, it spans over two levels, with the footwear area on the first basement level and the clothing area on the ground floor. On the mezzanine floor the wide windows overlook the square and the great perspective of the Corso all the way to the church's bell tower. My dream was to mend the urban fabric with some shops that could offer a customer journey, a shopping experience that goes beyond the simple sale. Some kind of care and attention to the customer in the name of professionalism, of sentiment, of tradition and of roots to which we're tied. All of this while fixing relatively new buildings, giving an unmistakable high-level character to their architecture, a soul to give a worthy addiction to the most important Maisons in the world.
Quali sono le prospettive glamour per il 2018? Ovviamente motorcycle look!
La sneaky Viv' di Roger Vivier!
Which 2017's accessory do you think has what it takes to become “iconic”?
What are glamour's perspectives for 2018? The motorcycle look, obviously!
Roger Vivier's sneaky Viv'! Winter 2017's must have? A coppola on your head, gloves, scarves that are more important than the coats and a lot of wastpacks!
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ceresio7: ristorante lounge bar sull'attico del palazzo dsquared2 INTERVISTA A MARCO CIVITELLI, SOCIO FONDATORE DI CERESIO7
by Federico Graziani
Potrebbe essere l’ambientazione di un film newyorkese, o di un hotel a Dubai. Invece siamo a Milano, nella zona di Porta Nuova, e il locale si chiama Ceresio7, una terrazza con piscina dove sorseggiare drink o gustare piatti di alta cucina, alla vista di una città che con i suoi grattacieli si arrampica verso il cielo. Tre imprenditori, uno chef e due stilisti: è la squadra che in pochi anni trasforma il tetto di un palazzo di epoca fascista in un must della vita notturna – e non solo – meneghina. Ne abbiamo parlato con uno di loro, Marco Civitelli, l’uomo delle risorse umane, come si definisce lui stesso. Dopo aver studiato Scienze del Turismo alla Iulm di Milano, Civitelli si forma al Bulgari Hotel, dove apprende “i metodi di gestione strategica di un’azienda dell’hotellerie di lusso che ci aiutano oggi nella
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conduzione di Ceresio7 – racconta – secondo precisi parametri economici e target propri della gestione alberghiera, non sempre riscontrabili nella realtà ristorativa italiana”. Una gestione manageriale che ha permesso a Ceresio7 di essere il fiore all’occhiello di una Milano che corre verso il futuro. Qual è il segreto del vostro successo? Sono due i cardini della nostra gestione. Il primo riguarda lo studio e la progettazione. Il nostro piccolo “transatlantico” è stato varato dopo quasi dodici mesi di attenta progettazione sia finanziaria che volumetrica. Pensi che uno dei miei soci, Luca Pardini, nel 2012 ha preparato il budget di incasso e spese, dettagliato per giorni e periodi
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CERESIO7: RESTAURANT - LOUNGE BAR PH OF THE DSQUARED2 BUILDING INTERVIEW TO MARCO CIVITELLI, FOUNDING MEMBER OF CERESIO7 It might be the setting of a New York film, or an hotel in Dubai. Instead we're in Milan, in the Porta Nuova area, and the club's name is Ceresio7, a terrace with a pool where you can sip a drink or taste high-cuisine dishes, while looking at a city that climbs the sky with its skyscrapers. Three entrepreneurs, a chef and two stylists: it's the team that in a few years transformed a fascist period palace's roof in a must of night life – and not only
– in Milan. We talked about this with one of them, Marco Civitelli, the human resources man, as he calls himself. After studying Science of Tourism at Iulm in Milan, Civitelli worked at the Bulgari Hotel, where he learnt “the methods of strategic management a luxury hotellerie company should have helping us to manage Ceresio7 today – he tells us – following specific economic parameters and targets typical of hotel management, which you don't always find in Italian food service”. A kind of management that allowed Ceresio7 to be the crown-jewel of Milan, a city running towards the future. What's the secret of your success? There are two cornerstones to our management.
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di servizio, dei successivi cinque anni. Ogni cosa è stata pensata per ridurre al minimo gli errori nella fase di lancio del nostro format e per avere la possibilità di fare gli aggiustamenti necessari in brevissimo tempo.
costanti miglioramenti nell’ottica di soddisfare i nostri ospiti.
E il secondo?
L’elemento che colpisce maggiormente del vostro ristorante sono le piscine che guardano il cielo, un unicum nel panorama milanese. In che modo le sfruttate?
Il venerabile Rasheed Wallace, nella teoria del “Ball don’t lie”, esorta il lettore col mantra “deliver what you promise”. Ecco, noi manteniamo le promesse. Abbiamo da subito posto obiettivi qualitativi e quantitativi molto aggressivi e ci siamo impegnati a rispettarli. I nostri ospiti mangiano ottimi piatti, in un ambiente ben decorato, i tavoli sono pieni, l’atmosfera vibrante ma mai sopra le righe. Questo è ciò che abbiamo offerto dal primo giorno e questo è ciò che continuiamo a offrire con
Dal 1 giugno al 30 settembre la piscina è aperta e balneabile dal mattino fino alle cinque e mezza di pomeriggio: un ambiente molto esclusivo, massimo quattordici avventori, e un servizio pensato come in un resort caraibico. La sera, invece, le piscine vengono chiuse alla balneazione e diventano la cornice per l’aperitivo o il dopocena, e molto spesso vengono sfruttate per eventi privati che richiedono gli spazi di Ceresio7 in parte o in toto.
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Il venerabile Rasheed Wallace, nella teoria del “Ball don’t lie”, esorta il lettore col mantra “deliver what you promise”. Ecco, noi manteniamo le promesse.
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The venerable Rasheed Wallace, in the theory of “Ball don't lie”, urges the reader with the mantra “deliver what you promise”. We keep promises.
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The first one is about study and planning. Our little “ocean liner” left port after almost twelve months of careful financial and volumetric planning. One of my partners, Luca Pardini, in 2012 prepared the budget of revenues and costs, detailed by the days and service periods, for the following five years. Everything was thought to minimise the possibility of incidents during the launch phase of our format and to be able to adjust things, if necessary, in a very short time.
ves to keep them. Our guests eat some great dishes, in a nicely decorated environment, the tables are full, the atmosphere is vibrant but never “over the line”. This is what we've offered since day one and this is what we'll keep offering with constant improvements in order to satisfy our guests. What stands out the most about your restaurant are the pools beneath the sky, an innovation in Milan's landscape. How do you use them?
And the second one? The venerable Rasheed Wallace, in the theory of “Ball don't lie”, urges the reader with the mantra “deliver what you promise”. We keep promises. We started off with very aggressive qualitative and quantitative objectives and we committed oursel-
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From 1 June till the 30 September the pool is open and you can swim in it from the morning to 5:30 pm: a very exclusive setting, a maximum of fourteen customers, and a service made to look like a Carribean resort. In the evening, the pools are closed and they become the context for happy
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Da dove nasce l’idea di trasformare l’ex palazzo Enel, un edificio dalle linee austere costruito negli anni Trenta, in un Pools&Restaurant? Sin dal 2011 Luca (Pardini, ndr) ed Edoardo (Grassi, ndr), conosciuti durante l’esperienza al Bulgari Hotel, si muovevano senza successo alla ricerca di una location a Milano dove aprire un ristorante. Poi un caso, il famoso “amico di un amico”, che li mette in contatto con la maison di moda Dsquared2. Da qualche anno aveva trasferito il quartier generale in via Ceresio, al numero 7, ed era alla ricerca di qualche attività per completare l’ultimo piano del palazzo. Il posto era semisconosciuto e l’area di via Ceresio, accanto a China Town, non in cima alla lista dei desiderata. Quattro piani di scale, 30 metri di altezza ed ecco un desolante tappeto di catrame con qualche antenna TV e impianti per il condizionamento dell’aria. Poi è bastato alzare lo sguardo. La nuova Milano che cresceva, il palazzo Unicredit di Cesar Pelli, le Varesine, Solaria, la facciata del Monumentale, le cime innevate sullo sfondo. Preso. L’edificio è fascista, il design è moderno: come si sposano due realtà apparentemente così lontane? Il progetto di design, punto di estrema eccellenza del locale, nasce da una felice intuizione della seconda metà della nostra famiglia, ovvero Dean e Dan Caten (canadesi fondatori dell’italiana Dsquared2, ndr), che hanno affidato a due studi di architettura la costruzione del quarto piano del palazzo. Storage & associati ha saputo riprendere e attualizzare le linee rigide e pesanti del palazzo, creando un contenitore geometrico e rigoroso ma al contempo leggero ed elegante. Gli interni sono stati invece curati da Dimorestudio, che hanno voluto trasmettere un mix tra dimora di pregio e vecchio diner americano: colori pastello, pelle e tessuti, le piccole panche e i separé. Il tocco finale è stato poi dato dai Caten, che hanno disegnato 30 metri di stampe e grafiche racchiuse in cornici antiche, diventate elemento distintivo del nostro locale. Passiamo alla clientela. Chi frequenta Ceresio7?
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Il nostro è un locale “esclusivamente inclusivo”, serviamo dal cliente di ristorazione gastronomica al turista straniero, dal giovane universitario
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hours or after-dinners, and they are very often used for private events that require a part or all of Ceresio7's areas. Where did the idea come from? Transforming the former Enel palace, a building with austere lines built in the thirties, in a Pools&Restaurant? Since 2011 Luca Pardini and Edoardo Grassi, who met each other during the experience at the Bulgari Hotel, were unsuccessfully looking for a place in Milan where they could have opened a restaurant. Then, as if by chance, a “friend of a friend” put them in contact with the fashion maison Dsquared2. It had moved its headquarters to via Ceresio some years before, at number 7, and it was looking for some business to complete the last floor of the building. The place was almost unknown and via Ceresio's area, close to China Town, wasn't the first on the list. Four floors, at a height of 30 metres and there it was, a depressing tar carpet with some TV antennas and some air conditioning systems. Then all it took was to raise our eyes. The new Milan was growing, Cesar Pelli's Unicredit palace, the Varesine, Solaria, the “Monumentale”'s facade, the snow-capped peaks in the background. We took it.
Un mix tra dimora di pregio e vecchio diner americano: colori pastello, pelle e tessuti, le piccole panche e i separé. A mixture of an important residence and an old American diner: pastel colours, leather and fabric, little benches and private rooms.
The building is fascist, the design is modern: how do these two apparently very distant styles combine? The design project, a point of excellence for the club, was born from an intuition by the second half of our family, Dean and Dan Caten (Canadians, founders of the Italian Dsquared2), who entrusted two architecture studios with the construction of the fourth floor of the palace. Storage & associates managed to take and update the rigid and heavy lines of the building, creating a geometric and strict container that at the same time was light and elegant. The internal parts were made by Dimorestudio, that wanted to instill a mixture of an important residence and an old American diner: pastel colours, leather and fabric, little benches and private rooms. The final touch was given by the Catens, who designed 30 metres of prints and artworks closed in ancient frames, that became the distinctive element of our club. Let's talk about clients. Who goes at Ceresio7? Our club is “exclusively inclusive”, we serve
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al capitano d’impresa, con un ottimo mix tra comunità locale e visitatori stranieri. La nostra più grande vittoria è stata creare un rapporto di visita regolare con gli uni e gli altri, fino ad avere ospiti che tornano anche tre volte alla settimana a cena. Lei una volta ha parlato di “lusso del benessere” per identificare il vostro locale, cosa vuol dire? La ristorazione di lusso contemporanea è concentrata solo sul tavolo, a volte addirittura sul piatto; una rigida liturgia di emozioni palatali e grandi timori cerimoniali – parla piano, non ti alzare, il cameriere che ti osserva con occhio assassino. Invece, il lusso del benessere è concedersi di stare bene per una sera a ogni livello della soddisfazione globale che possiamo provare: cibo, vino, musica (quanto è importante!), contorno e atmosfera, servizio e condivisione. Da
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noi si sta bene: si vive una piccola esperienza dove l’ottima cucina è una parte di un godibile tutto. In che modo Ceresio7 diventa un sistema di benessere a tutto tondo? Da gennaio 2017 l’edificio si è arricchito di vita con Ceresio7 Gym & Spa. La palestra che condivide con noi nome e ispirazione, ma è gestita da una società specializzata nel campo, offre il più aggiornato e completo centro di allenamento della città. La migliore tecnologia e i migliori trainers in un luogo dove accoglienza e allenamento sono messi sullo stesso piano. Anche qui il design è il valore aggiunto, come per il ristorante: in palestra ci si va volentieri perché è bellissima oltre che funzionale. Qual è la formula magica della vostra gestione manageriale?
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everyone, from the gastronomic restaurant client to the foreign tourist, from the young student to the company's president, with a great mixture of local community and foreign visitors. Our biggest victory was being able to create a regular visit relationship with all of them, we even have guests who come back three times a week. Once you talked about “luxury of well-being” to describe your club, what does it mean? Contemporary luxury food service is only focused on the table, sometimes even on the dish; a rigid liturgy of palatal emotions and great protocol fears – speak low, don't get up, the waiter who keeps an eye on you. Instead, the luxury of well-being is giving yourself some good time for a night at every level of our global satisfaction: food, wine, music (which is important!), surroundings and atmosphere, service and sharing. You feel good with us: you
live a little experience where great cuisine is a part of an enjoyable whole. How does Ceresio7 become a complete wellbeing system? Since January 2017 the building grew with life thanks to Ceresio7 Gym & Spa. The gym that shares with us its name and inspiration, but is managed by a company specialised in that field, offers the most up to date and complete fitness club in the city. The best technology and the best trainers in a place where hospitality and training are on the same level. Here as well, design is a value added, like for the restaurant: you gladly go to the gym because it's beautiful other than being well functioning. What's the secret of your company's management?
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Loa due passi dalla zona nuova di Milano, dove sorgono e sorgeranno grattacieli destinati a cambiare volto alla città. Close to the new area of Milan, were new skyscrapers are rising, and they're gonna change the city's face.
Il rodaggio nel rapporto personale e professionale: abbiamo convissuto a lungo prima di sposarci, conoscendo pregi e difetti di ognuno, cosi che oggi ognuno possa esprimere al meglio i suoi punti di forza in favore dell’azienda. Edoardo è la Faccia del ristorante, molto abile nelle pubbliche relazioni e in tutto ciò che riguarda la parte creativa fuori dalla cucina. Luca è l’uomo dei numeri: con assoluta immodestia si pregia di non aver mai sbagliato un budget in 5 anni, e ha ragione. Elio ovviamente è la Cucina, plenipotenziario di menù e ricettari (rigorosamente scritti a mano, guai a usare il computer). Del resto, per quanto moderni possiamo essere, al ristorante vengono ancora per mangiare. Mentre io raccolgo le ossa lasciate dai miei tre sodali: principalmente seguo le risorse umane e ho l’ingrato compito di mantenere il treno sui binari sgangherati del lavoro burocratico che comporta avere un’azienda ristorativa – permessi, certificazioni e annessi. Tutti e quattro, pranzo e cena, svestiti i panni dei supereroi da scrivania corriamo e curiamo la supervisione di servizio, vini e cucina del locale, validamente coadiuvati dal nostro Bar Manager Guglielmo Miriello. Siete a due passi dalla zona nuova di Milano, dove sorgono e sorgeranno grattacieli destinati a cambiare volto alla città. Come vi inserite in questo contesto urbano in evoluzione? Stiamo alla finestra con gli occhi lucidi e il sorriso. Nel 2012 rimanemmo sorpresi, sapendo che si poteva solo migliorare. Oggi la nostra zona è in
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forte riqualificazione con progetti di verde urbano, architetture importanti per uffici e nuovi servizi. Credere per primi in un’area in sviluppo, ma fuori dal centro, è stata una scommessa vincente. Cosa significa Ceresio 7 per Milano e cosa significa Milano per Ceresio 7? Ceresio7 è innegabilmente il concetto di ristorazione più internazionale di Milano. È un hotel senza stanze, aperto da mattino a sera, sette giorni su sette, con servizio di pranzo e cena, American Bar, la possibilità di organizzare meeting ed eventi, palestra e spa. Insomma, ditene uno e lo abbiamo. È un faro per l’ospitalità cittadina e un’impresa che ha saputo coniugare qualità dell’offerta e volumi di servizio con successo. E per lei, cosa significa Ceresio 7? Un inizio. Un progetto pilota e un modello da replicare ed esportare. Siamo grandi esportatori delle eccellenze italiane nel mondo – moda, design, manifattura – con la ristorazione negli ultimi 20 anni non ci è andata benissimo. I nostri competitor esteri ci hanno soffiato modelli e expertise imponendo fuori dai confini una ristorazione italiana di folklore e inconsistente. Con Ceresio7 abbiamo il desiderio di proporre un nuovo modello di ristorazione italiana di forte identità, sostenibile, organizzata e allineata con il mercato contemporaneo.
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A break-in period for personal and professional relationships: we lived together for a long time before getting married, knowing everyone's strengths and weaknesses, so that now each one of us can give his best for the company. Edoardo is the restaurant's Face, very good with public relationships and all that involves the creative side outside the kitchen. Luca is a man of numbers: he brags about never having gotten a budget wrong in 5 years, and he's right. Elio is obviously in the kitchen, plenipotentiary on menus and recipes (strictly written manually, never used a computer!). For the rest, as modern as we can be, people come in the restaurant to eat. I help the other three: I mainly take care of human resources and have the laborious task of keeping the train on the rusty track of the bureaucracy that's needed if you want to have a food service company – permissions, certificates and so on. All four of us, at lunch and dinner, undressed from the “desk superheroes” costumes, run and oversight service, wines and kitchen of the club, effectively helped by our Bar Manager, Guglielmo Miriello. You're very close to the new area of Milan, were new skyscrapers are rising, and they're gonna change the city's face. How do you integrate in this evolving urban context? We're at the window with tears in our eyes and smiles on our faces. In 2012 we were surprised, knowing that it could only get better. Today our area is highly redeveloping, with urban green, im-
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portant architectures for offices and new services. Being the first ones to believe in a developing area, outside the centre, was a winning bet. What does Ceresio 7 mean for Milan and what does Milan mean for Ceresio 7? Ceresio7 is undoubtedly the most international food service concept in Milan. It's a hotel with no rooms, open all day, seven days a week, with lunch and dinner service, American Bar, the possibility of organising events and meetings, gym and spa. Say anything, we have that. It's a beacon for city hospitality and a business that was able to successfully combine a quality offer with great volume of service. And what does Ceresio 7 mean to you? A beginning. A pilot project and a model that we can replicate and export. We're great explorers of Italian excellences in the world – fashion, design, manufacture – food service hasn't been great in the last 20 years. Our foreign competitors took our models and our expertise from us, imposing an Italian food service abroad that was made of folklore and inconsistency. With Ceresio7 we want to propose a new model of Italian food service with a strong identity, sustainable, organised and in line with the modern market.
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UN GIORNO MOLLAI TUTTO. CINQUE ANNI DI PIANOFORTE, I SAGGI, IL MIO MAESTRO. ONE DAY I DROPPED EVERYTHING. FIVE YEARS OF PIANO, THE RECITALS, MY TEACHER
Francesco Santarini, dj resident di Nikki Beach Versilia si racconta.
FRANCESCO SANTARINI, NIKKI BEACH VERSILIA'S RESIDENT DJ TELLS US ABOUT HIMSELF.
Sto ascoltando della musica. Un mixato per la precisione, di genere lounge, musica rilassante. È quasi ora di andare a dormire. Ho ascoltato parecchia musica oggi, come mi capita spesso durante le mie giornate. Sono sempre stato un amante della musica in generale, di ogni tipo. E quando ascolto qualcosa che mi piace, beh… sono felice. Tutto è iniziato qualche anno fa, dopo aver studiato 5 anni di pianoforte. Mollai le lezioni, i saggi, il mio maestro. Ero stufo di suonare musiche che non mi piacevano. Volevo suonare musiche diverse, musiche moderne. Quando arrivavo a casa e avevo appena sentito una canzone alla radio, andavo al mio pianoforte digitale e provavo a rifarla,
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I'm listening to some music. A mix to be exact, lounge, relaxing music. It's almost bedtime. I've been listening to a lot of music today, as it often happens during my days. I always loved music in general, every kind of music. And when I listen to something I like, well... I'm happy. It all started some years ago, after studying 5 years of piano. I dropped the lessons, the recitals, my teacher. I was sick of playing music I didn't like. I wanted to play different music, modern music. When I got home and I had just heard a song on the radio, I would go to my digital piano and I would try to reproduce it, I would find the chords, I would play by ear a lot. Of course those weren't very complica-
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trovavo gli accordi, andavo molto ad orecchio. Chiaramente non erano cose complesse, ma ero più felice così. Era la mia valvola di sfogo. Poi sono iniziate le serate in discoteca con gli amici, ero appena maggiorenne e mi piaceva andare a ballare perché ci si divertiva con la musica. A poco a poco è cresciuta
in me la curiosità di scoprire cosa ci fosse nel mestiere di chi fa ballare la gente, il disk jockey. Il desiderio di provare fu talmente grande che dopo aver sostenuto un esame universitario, presi un treno e andai a comprarmi una console usata. Due cdj 100 pioneer, economici, che andavano solo con i cd. Chi si intende di queste cose sa che erano
ted things, but I was happier this way. It was an outlet for me. Then the nights at the discotheque with friends started, I was only 18 and I liked to go dancing because we had fun with music. And little by little I started being curious about what was so good about the disk jockey job, the one who
makes people dance. The desire to try was so big that after having an exam at university, I took a train and went to buy a used console. Two Pioneer cdj 100, cheap, only worked with CDs. Those familiar with them know they weren't easy to use, it took a good ear and a lot of commitment. I still have them at home.
Ero stufo di suonare musiche che non mi piacevano. Volev o suonare musiche diverse, musiche moderne.
I WAS SICK OF PLAYING MUSIC I DIDN'T LIKE. I WANTED TO PLAY DIFFERENT MUSIC, MODERN MUSIC.
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A poco a poco è cresciuta in me la curiosità di scoprire cosa ci fosse nel mestiere di chi fa ballare la gente. AND LITTLE BY LITTLE I STARTED BEING CURIOUS ABOUT WHAT WAS SO GOOD ABOUT THE DISK JOCKEY JOB, THE ONE WHO MAKES PEOPLE DANCE.
maginato e ho voluto provarci a tutti i costi.
dei lettori non facili da usare, serviva molto orecchio e tanta applicazione. Li ho ancora in casa. Ho iniziato con le prime feste di amici, i primi compleanni. Andavano bene, erano tutti contenti, ero uno su cui fare affidamento per la musica. Contemporaneamente andavo ancor di più a ballare e ho iniziato a conoscere vari dj e vocalist della Versilia, essendo io di Carrara, alta Toscana. Ricordo ancor oggi le parole di un ragazzo che, quando eravamo al bar di una discoteca e stavamo guardando il dj, mi disse “te lo immagini se un giorno ci fossi tu lassù a fare il dj?” E io me lo sono im-
I started with friends' parties, birthdays. They were good, everyone was happy, I was the one you could rely on when it came to music. At the same time I went more and more to the discotheques and I started knowing many DJs and vocalists from Versilia, since I'm from Carrara, Tuscany. I still remember a boy's words: when we were at a discotheque's bar watching the DJ, he told me “can you imagine being up there and
La mia prima volta in discoteca è stata un sabato di novembre di quattro anni fa. Mi diedero l’opportunità di mettere i dischi per l’apertura della serata in una discoteca versiliese. Andai preparato su quello che dovevo fare. Tremavo, ero agitato ed emozionato. Ma andò bene. Ricevetti i complimenti dai due dj resident che avevano molti anni di esperienza. E quello fu l’inizio. La mia testa si è catapultata in una realtà del tutto nuova, in un mondo sconosciuto. E la cosa mi piaceva. Il giorno prima di Capodanno, un mese e mezzo dopo il mio esordio, venne a mancare mio nonno paterno. Potete immaginare la tristezza, ma andai lo stesso, e suonai anche per lui. Apprezzava quello che stavo facendo. Venne l’estate e gli impegni si moltiplicarono. Una, due vol-
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being the DJ yourself?”. I imagined that, and I wanted to try at all costs. My first time in a discotheque was a Saturday in November four years ago. They gave me the chance to start off the night in a discotheque in Versilia. I went there ready. I was shivering, I was shaken and thrilled. It went well. I was congratulated by the two resident DJs, who had years of experience. That was the beginning. I was thrown in a whole new reality, an unknown world. And I liked it. One day before new year's eve, a month and a half after I started, my paternal grandfather passed away. You can imagine I was sad, but I went anyway, and I played for him too. He used to appreciate what I was doing. Summer came and the schedule filled up. Once, twice a week in more and more important discotheques. One night, in July, I closed Bob Sinclair's concert, and he's a
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te a settimana in discoteche sempre più importanti. Una sera di luglio feci la chiusura al concerto di Bob Sinclar, non uno qualunque insomma. Dopo quell’estate entrai in pianta stabile in un gruppo di ragazzi che organizzavano i Venerdì sera d’inverno e i Mercoledì Notte d’Estate. Due location differenti ma estremamente formanti per fare la gavetta necessaria ad acquisire padronanza ed esperienza. E così è durato per quasi due anni. Ho continuato a suonare ai Mercoledì Notte fino a quest’estate e devo ringraziare chi mi ha sempre dato fiducia e l’opportunità di fare serate strepitose. Penso che nella vita ci si debba porre degli obiettivi, soprattutto
very important DJ. After that summer I was in the group of boys who organised the “Winter Friday Nights” and the “Summer Wednesday Nights” on a more permanent basis. They were in two different locations but it was extremely useful to gain mastery and experience. That lasted for almost two years. I kept playing at the Wednesday Nights up until this summer and I have to thank those who always supported me and gave me the chance to have some great nights. I think you need to have some objectives in life, especially when you're lucky enough to do what you like to do. One step at the time, with dedication. When I heard that a big international company was opening its own luxury beach
quando si ha la fortuna di fare quello che ci piace fare. Un passo alla volta, con determinazione. Quando sentii che una grossa azienda internazionale stava aprendo in Versilia un suo beach club di lusso, mi sono informato su cosa fosse, su quale concept era basato. Me ne innamorai subito. Era il posto adatto a me, sia per lo stile di musica che proponeva sia per la visibilità e credibilità che un posto del genere può darti. Grazie al potere dei Social Network, dopo un colloquio positivo di lavoro,
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club in Versilia, I looked into it, and into the ideas it brought. I fell in love with it right away. It was the right place for me, both for the music it offered and for the visibility and credibility that such a place could give me. Thanks to the power of Social Networks, after a good interview, I was hired, and I was reconfirmed the
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sono stato assunto da questa struttura, e sono stato riconfermato l’estate successiva, quella appena passata. Mi chiamo Francesco Santarini e sono il dj resident del Nikki Beach Versilia. Ho 25 anni e suono principalmente musica House, dalla funky groove jackin alla vocal deep indie. Sono contento di quello che sto facendo, sono consapevole di non aver fatto ancora tante cose, che voglio fare, che sto progettando di fare, per raggiungere una mia completezza e maturazione. Ma mi ritengo fortunato, perché faccio quello che mi piace e, credetemi, non c’è cosa più bella al mondo che trasformare la propria passione in un lavoro. La scorsa estate sono stato inserito all’interno della compilation di Hit Mania con il mio primo disco, realizzato insieme al mio produttore. Ci siamo posti un obiettivo e l’abbiamo raggiunto. Ora stiamo lavorando a un progetto a lungo raggio, improntato al mio stile di musica e presto ci saranno delle novità. Nel frattempo farò un tour con Jaguar nel mese di Dicembre in 4 città italiane, un Capodanno in montagna e sto organizzando il tour del Nikki Beach Versilia nelle discoteche d’Italia.
following summer, this year. My name is Francesco Santarini and I'm Nikki Beach Versilia's resident DJ. I'm 25 and I mainly play house music, from funky groove jackin to vocal deep indie. I'm happy with what I do, I know I haven't done a lot of things yet, I know that I want to do things, that I'm planning to do things, to reach completeness and maturation. But I think I've been lucky, because I do what I like and, believe me, there's nothing better than turning your passion into a job. Last summer my first record, that I made with my producer, was put in the “Hit Mania” compilation. We set an objective for ourselves and we reached it. We're now working on a long-term project, marked by my music style and there will be news about that soon. In the meantime, I'll be touring with Jaguar in December across four Italian cities, I'll be playing at new year's eve in the mountains and I'm already organising the Nikki Beach Versilia tour in Italian discotheques. You'll just have to stay tuned on my social channels to follow all the developments. I thank Nikki Beach and I really thank Genius People Magazine's editorial staff. Have fun reading on.
Mi ritengo fortunato, perc hé faccio quello che mi piace e, credetemi, non c’è cosa più bella al mondo che trasfor mare la propria passione in un lavoro. I THINK I'VE BEEN LUCKY, BECAUSE I DO WHAT I LIKE AND, BELIEVE ME, THERE'S NOTHING BETTER THAN TURNING YOUR PASSION INTO A JOB.
Non vi resta che rimanere sintonizzati sui miei profili social per seguire tutti gli sviluppi. Ringrazio Nikki Beach e ringrazio di cuore la redazione di Genius People Magazine. Buona continuazione di lettura.
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L'EPICA DELLO
SPORT THE EPIC OF SPORTS Genius People Magazine
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Interview to Claudio Brachino by Matteo Macuglia Claudio Brachino: giornalista, saggista e conduttore televisivo italiano, attualmente direttore di Videonews. Claudio Brachino: journalist, essayist and TV presenter, currently Videonews director.
iornalista, volto storico di StudioAperto, oggi direttore di Videonews, la cui “costola sportiva” include Tiki Taka, l’area Motori (Superbike e Formula E) e il sito Sportmediaset.it: Claudio Brachino è un uomo che ha vissuto la sua passione per lo sport, pensandolo e raccontandolo come se fosse un’opera letteraria. L’esperienza giovanile nel teatro ne ha fatto un attento osservatore dei tempi e dei riti che avvengono dentro e fuori dalle arene. Conduttore e autore di programmi televisivi, crede che lo sport sia così allettante per gli spettatori perché parla, in ultima istanza, della nostra natura.
G
Sei nato nel 1959, il calcio che ricordi da bambino è ancora quello che guardi oggi da direttore di Sportmediaset.it? Il calcio di una volta era un gioco poetico, fatto di immagini in bianco e nero, fatto di grandi campioni. Non è senz’altro il calcio di oggi, molto più tecnologico, veloce e muscolare. Viviamo uno sport agguerrito per quanto riguarda la competizione atletica ma con meno genio. In passato il gioco era più lento e prevedibile, ma con degli uomini che ci facevano sognare. Ricordo la finale dei mondiali degli anni ’70 quando
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Journalist, historic face of “StudioAperto”, now director of Videonews, the “sports branch” of which includes Tiki Taka, the motors area (Superbike and Formula E) and the website Sportmediaset.it: Claudio Brachino is a man who lived his passion for sports, thinking and telling about them as if they were a literary work. His boyhood experience in theatre made him a keen observer of the times and the rites that happen inside and outside the stadiums. TV host and author, he believes sports are so tempting for the viewers because they ultimately speak about our nature. You were born in 1959, is the football you remember as a child still the same one you see today, as director of Sportmediaset.it? Football back then used to be a poetic game, made of black and white pictures, made of great champions. That definitely isn't today's football, which is much more technological, fast and muscular. We live a hardened sport as far as athletic competition goes, but there's less genius in it. Once the game was slower and more predictable, but with men who made us dream. I remember the World Cup final in the 70s when Pelè jumped and scored the first goal with his head. The sadness
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LA PASSIONE RIMANE MA LO SHOW È MOLTO DIVERSO.
Football's idols: are the ones we have today better than the ones we used to have back then? What makes them different? Maybe it's their ability to be folk heroes. I'm thinking of Riva, Boninsegni, Mazzola, Rivera... they were champions that carried a symbol, a way of being and a way of seeing football. Today's idols are very strong: Ronaldo, Messi, Neymar. They are figures that belong to PR marketing rather than to the people. They're more fragile, less rooted in popular imagination.
Pelè si alzò di testa e segnò l’uno a zero. La tristezza per quel goal in quanto italiani, ma anche la bellezza del gesto atletico che era solo l’inizio di uno sconfortante quattro a uno a nostro sfavore. Ricordo le sedie di vimini, il caffè e le urla. La passione rimane ma lo show è molto diverso.
Football in Italy is the only great sport, why?
I miti del calcio: meglio quelli di oggi o quelli di un tempo? Cosa li rende diversi?
In order to explain that we need to bring up psychoanalysis and anthropology. It's one of the sports that represent our being primitive and thus remind us of a time when we used our inferior limbs to climb, to defend ourselves and to survive. It tells us about our nature. At the same time it has to do with our psyche: football is geometry and magic while still being a simple sport. Tactically complex but easy to look at and to play. It has its own drama, one team against the other, overturning fronts, suspense. It allows, sometimes, the weaker team to win. As Stendhal said in “The Red And The Black”, under Napoleon's rule the black was the bureaucratic predictable career, while the red were the young who had fought the war and had become important. The same way, football means you have possibilities.
Forse la loro capacità di essere eroi popolari. Penso a Riva, Boninsegna, Mazzola, Rivera…erano dei campioni che si portavano dietro un simbolo, un modo d’essere e di intendere il calcio. I miti di oggi sono fortissimi: Ronaldo, Messi, Neymar. Sono figure che appartengono di più al marketing della comunicazione che al popolo. Sono più fragili, meno radicati nell’immaginario popolare. Il calcio in Italia è l’unico grande sport, come mai? Per dare una spiegazione bisogna scomodare la psicanalisi e l’antropologia. Si tratta di uno sport che rappresenta il nostro essere primitivi e ci ricorda quindi un tempo in cui usavamo i nostri arti inferiori per arrampicarci, difenderci e sopravvivere. Ci parla della nostra natura. Allo stesso tempo ha a che fare con la nostra psiche: il calcio è geometria e magia pur rimanendo uno sport semplice. Complesso tatticamente ma facile da vedere e da
for that goal, as Italians, but also the beauty of an athletic gesture that was only the beginning of a disheartening 4-1 against us. I remember the wicker chairs, the coffee and the screams. The passion remains but it's a whole different show.
The role of finance is more and more evident in every kind of sport. Is it a trend we should be worried about? Pelé in Olanda, Ottobre 1962 Pelé in the Netherlands, October 1962
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It's impossible to build a club with no
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giocare. Ha una sua drammaturgia, una squadra contro l’altra, il rovesciamento dei fronti, suspence. Prevede che, qualche volta, il più debole possa vincere. Come disse Stendhal nel “Rosso e il Nero”, nella Francia napoleonica il nero era la carriera burocratica e prevedibile mentre il rosso erano i giovani che avevano fatto la guerra ed erano diventati qualcuno. Allo stesso modo, il calcio vuol dire possibilità.
È sempre più evidente il ruolo della finanza in ogni tipo di sport. È una tendenza della quale dovremmo preoccuparci? Senza il denaro non è possibile costruire un club, una rosa di giocatori. Non ci vogliono necessariamente fiumi di soldi purché l’utilizzo sia razionale. Bisogna ammettere che il singolo mecenate, ora che sono arrivati i capitali internazionali, non può più esistere.
Pensare al calcio solo come una ripartizione di diritti televisivi o come grandi gruppi che da Paesi lontani inondano il mercato con i loro soldi è sbagliato. Per fortuna ci sono esempi che dimostrano come con poco si possa ottenere molto. Il Chievo è una squadra di serie A con una rosa semplice ed efficace. Il Leicester aveva una formazione che, tutta assieme, costava forse come metà del Manchester United; si è trasformato in campione d’Inghilter-
È SEMPRE PIÙ EVIDENTE IL RUOLO DELLA FINANZA IN OGNI TIPO DI SPORT. money or players. There's no need for a ton of money if they're spent well. We need to admit that the single sponsor, now that international capitals have arrived, can no longer exist. Thinking about football just as an allocation of broadcasting rights or as huge groups from distant countries who flood the market with their money is wrong. Luckily there are examples that prove that you can get a lot with a little. Chievo is a “Serie A”
team with a simple and effective shortlist of players. Leicester had a team that cost maybe half of Machester United; and they became champions in England thanks to an Italian trainer who won abroad after a frustrated career here. Palermo and Udinese were able to discover many young talents spending little. What are your favourite sports besides football?
I love basket, tennis and volley, though in a pretty erratic behaviour. When I was very young I also loved Tomba even though I didn't ski. I don't like big American sports. Another passion is cars and bikes, from when I was a kid. My uncle used to demand absolute silence when the Formula 1 Championship started and the semaphores turned red. Watching through the whole Grand Prix was mandatory and I have to say that back
Cristiano Ronaldo e Lionel Messi Portogallo vs Argentina, 9 Febbraio 2011 Cristiano Ronaldo and Lionel Messi Portugal vs Argentina,9th February 2011
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Quali sono i tuoi sport preferiti al di là del calcio?
ra grazie a un allenatore italiano che ha vinto all’estero dopo una carriera a volte frustrata in patria. Il Palermo e l’Udinese sono stati in grado di scoprire tanti giovani talenti spendendo poco.
Dopo il calcio amo il basket, il tennis e la pallavolo, pur se in modo più altalenante. Quando ero molto giovane mi appassionavo anche per Tomba anche se da non sciatore non riuscivo a seguirlo stabilmente. Non amo i grandi sport americani. Altra passione sono le macchine e le moto, derivate dall’infanzia. Mio zio pretendeva assoluto silenzio quando partiva il campionato di Formula 1 e i semafori diven-
tavano rossi. Vedere tutto il Gran Premio era obbligatorio e bisogna dire che una volta la qualità di ripresa rendeva il tutto abbastanza noioso. I momenti più esaltanti erano l’inizio e il cambio gomme, una volta molto più complesso, nonché qualche occasionale duello. La tecnologia ha svecchiato molto il mondo dei motori che risulta così molto più appassionante. Quanto è importante il rapporto delle persone con gli eroi dello sport? Penso che gli sportivi siano gli eroi, gli dei dell’olimpo laico della nostra epoca. Rappresentano l’inarrivabile, un legame tra l’uomo e il divino. La persona normale attraverso l’eroe dello sport esce dalla sua routine quotidiana per entrare nello straordinario. Penso che i grandi campioni vadano oltre l’impresa. Preparazione,
DEI DELL'OLIMPO LAICO then the shot quality on TV made all of it a bit boring. The most exciting moments were the beginning and the tire changing, that back then was far more complex, or some occasional duels. Technology gave a fresh look to the motors world that now
looks way more appealing. How important is people's relationship with sports' heroes? I think athletes are the heroes, the gods
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of the laical Olympus of our age. They represent the unreachable, a bond between man and God. The normal person manages, through the sports hero, to get out of his daily routine and enter the extraordinary. I think the great champions go beyond the endeavour. Preparation, sacrifice, technique, effort, the epic of a venture: these are all elements that are sustained by communication with people. This last element is something that di-
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sacrificio , tecnica, sforzo, l’epica dell’impresa in quanto tale: sono tutti elementi sorretti dalla comunicazione con la gente. Quest’ultimo elemento è un distinguo che caratterizza i grandi eroi sportivi. E non si tratta di un fatto mediatico, simbolico o di marketing, si tratta di arrivare al cuore degli altri per capirli. Un campione privo di pubblico o di destinatari è un noncampione. L’anno scorso moriva Muhammad Ali figura gigantesca sia sul ring che fuori. Al
giorno d’oggi ci sono ancora figure così? Lo sport fa politica raccontando la vita, le storie e i personaggi. Smuove l’opinione pubblica. Alcuni campioni fanno politica nel vero senso della parola in quanto
DELLA NOSTRA EPOCA stinguishes the great sports heroes. And it's not about the media, or a symbol, or marketing, it's about getting to the heart of other people in order to understand them. A champion without his public or his recipients is a non-champion. Last year Muhammad Ali died, and he was a giant figure on and off the ring. Are there still such figures today? Sports talk about politics telling about the life and the stories of their carachters. It moves public opinion. Some champions actually make politics, they propose an idea. Black people or minorities' rights, for example, are part of an American story. The champion becomes the frontman of a cultural and ideological battle. Not all of them can be at that level and not all of them find themselves facing that context. There are many dramas today but I don't
think I've seen sports champions who are able to get into these complex dynamics. Some beautiful sports stories founder sometimes because of doping, why does an athlete risk his career like that?
disappointed about Armstrong: he was the champion for years, he defeated cancer and won the Tour de France! We also found out he had been hopped up for years against his will. There are no certain rules, which fuels a proximity objective zone.
There is an ambiguity in sports, a proximity. A certain attitude is required, even a chemical one. If the staff does not care about following the rules it takes a little step to end up into corruption. We were very
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IL CAMPIONE DIVENTA IL FRONTMAN DI UNA BATTAGLIA CULTURALE E IDEOLOGICA.
Esiste nello sport un’ambiguità, una contiguità. È richiesto un certo atteggiamento, anche chimico. Se pure lo staff non si impegna a rispettare le regole basta poco per finire nella perdizione. Come ci siamo rimasti male con Armstrong che per anni era stato il campione, aveva vinto il cancro e il Tour de France! Poi abbiamo scoperto che da anni veniva dopato contro la sua volontà. Non ci sono delle regole certe, il che alimenta una zona di contiguità oggettiva. Si chiedono performance impossibili da mantenere?
propongono un’ideologia. I diritti dei neri o delle minoranze fanno parte di una storia ad esempio tipicamente americana. Il campione diventa il frontman di una battaglia culturale e ideologica. Non tutti possono essere a quel livello e non tutti si trovano ad affrontare quel contesto. La nostra epoca ha molti drammi ma non mi sembra di vedere campioni dello sport che riescano a entrare in queste dinamiche così complesse. Alcune bellissime storie di sport a volte naufragano a causa del doping, perché un atleta mette fine alla sua carriera in questo modo?
Qualcuno pensa che performance così elevate richiedano un qualche “aiutino”. Io non approvo questa visione tragicocatastrofica. Le grandi imprese richiedono grandi sacrifici. I progressi della chimica mettono a disposizione degli strumenti una volta impensabili ma vanno rispettate le regole. Poi è facile immaginare che un campione, quando si abitua a performance di un certo livello, appena scorge all’orizzonte un calo di forma, una scadenza e degli interessi, sponsor…può cadere in errore finendo per imbrogliare. Ciò non toglie che a quel punto per me smette di essere un campione.
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Parlando di giornalisti: oggi va molto di moda il telecronista tifoso. Tu cosa ne pensi? Mi diverte perché la trovo una lettura particolare e non burocratica dell’evento, ma allo stesso tempo è folcloristica. Il cronista deve restituire l’oggettività dell’evento, rispettando tutti. Le pay-tv si sono inventate il cronista-tifoso per ampliare l’offerta. Personalmente credo che non riuscirei a guardare un’intera partita commentata così. Qual è la cosa che ti piace in assoluto di più raccontare dello sport? L’evento rappresenta solo una parte della manifestazione. Poi c’è la parola, il prima e il dopo, i personaggi. Lo sport è un grande racconto popolare fatto di cose, persone ed eventi. Va raccontato anche nella sua dimensione ulteriore, quella vissuta dalla gente. Mio figlio va all’oratorio; anche quello è sport. Allenamenti, regole, genitori, educazione. Lo sport è vita e racconta la nostra società. Non bisogna raccontare solo la Champions ma anche l’oratorio. La fenomenologia, le persone e le emozioni. È un grande affaire giornalistico, quasi infinito.
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Are the performances asked to the athletes impossible? Some people think such high performance have to be “helped” somehow. I don't share this tragic-catasthrophic point of view. Big businesses require big sacrifices. Progresses in chemistry make available some tools you couldn't even imagine years ago but the rules have to be respected. It's easy, then, to imagine that when a champion gets used to his performance at a certain level, can easily fall into the trap as he sees his performances decrease... still, I don't consider that man a champion anymore. About journalists: today the “supporter commentator” is fashionable. What do you think about it? I find it funny because it's a singular and non-bureaucratic point of view, but it's bizarre at the same time. The commentator
should be objective regarding the event, respecting everyone. Pay TVs added the supporter commentator to give a larger offer. I personally don't think I could watch an entire match like that What do you like to tell the most about sports? The event only represents a part of the manifestation. Then there's the word, the before and the after, the characters. Sport is a great folk story made of many things, people and events. It has to be told even in its further dimension, the one lived by simple people. My son goes to the oratory; even that is sport. Trainings, rules, parents, education. Sport is life and it shows our society. We don't need to tell about the Champions League only but also about the oratory. The phenomenology, the people and the emotions. It's a great journalistic affaire, almost infinite.
Un gruppo di ciclisti al Tour de France del 1962. Group of cyclists in the 1962 Tour de France.
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Gli eredi della rivoluzione By Matteo Macuglia
THE HEIRS OF THE REVOLUTION
A 10 anni dal giorno che ha mandato in soffitta tasti, antenne e T9, arriva iPhone X, ultimo esponente di una dinastia, quella di Apple, che ha di fatto stravolto il mercato sia in termini economici che sociali. Riuscirà la casa di Cupertino a essere nuovamente pioniere della tecnologia che ha maggioremente definito l’ultimo decennio dello sviluppo mondiale?
10 Years after the day that mothballed keyboards, antennas and T9, comes the iPhone X, the latest exponent of a dynasty, Apple's dynasty, that actually revolutionised the market both in economic and social terms. Will Cupertino's company be able to be once again the pioneer of the technology that mainly defined the last decade of world development?
Quando ero al liceo e facevo una domanda troppo stupida al professore di filosofia, lui mi diceva: “scrivilo sul tostapane ché facciamo prima”. Il tostapane era il primo smartphone uscito in Italia, l’iPhone 3G. Qualche veloce battuta sulla sua tastiera digitale e in pochi secondi arrivava la risposta, banale o complessa che fosse. Oggi il mio professore, ormai in pensione, se ha bisogno di cercare qualcosa su internet, comprare al volo un biglietto dell’autobus o ascoltare qualche improbabile gruppo anni ’60 o ‘70 metterà sicuramente la mano in tasca per estrarre uno degli eredi di quel famoso “tostapane”. La rivoluzione è proprio qua.
When I was in high school and I asked my Philosophy teacher a question that was too stupid, he used to say to me “write it down on the toaster so it'll be quicker”. The toaster was the first smartphone that came out in Italy, the iPhone 3G. Typing on its digital keyboard gave you the answer in a few seconds, simple or complex as it was. Today if my professor, retired, needs to search something on the internet, to quickly buy a bus ticket or to listen to some weird 60s or 70s band, he'll surely put his hand in his pocket to get one of the heirs of that famous “toaster”. This is the revolution.
La visione di Steve Jobs non si è manifestata soltanto attraverso un prodotto che molti, nel suo settore, credevano impossibile per questioni tecniche e di design. Il cambiamento di paradigma è avvenuto grazie alla nascita di un oggetto in grado di abbracciare tutte le generazioni di consumatori, senza escluderne nessuna: un trionfo dell’er-
Steve Jobs' vision didn't just reveal itself through a product that many, in that industry, thought was impossible to make because of design and technical problems. The paradigm shift has also happened thanks to the birth of an object that was able to enclose all the generations of consumers, without excluding any of them: a triumph in modern ergonomics.
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gonomia moderna. Nel 2007, lo smartphone, che nominalmente esisteva già come oggetto che combinava chiamate, email e una primitiva versione di internet, divenne veramente SMART: facile da usare, intuitivo. E così sono scomparse le tastiere, sono nate le applicazioni, il web si è espanso. Produttori storici come la Nokia sono diventati una nicchia di mercato mentre gli stessi computer cominciavano a perdere parte del loro primato nell’utilizzo di tutti i giorni. Dieci anni dopo, in un mercato molto diverso, arriva iPhone X. Ci sono nuove marche in grado di produrre smartphone top di gamma per prestazioni e materiali impiegati ma il melafonino resta ancora un simbolo. Si configura ancora oggi come un oggetto in grado di definire la posizione sociale di chi lo compra. Non è il costo a rappresentare uno status symbol quanto la possibilità di identificarsi con un gruppo di persone con lo sguardo sempre rivolto al futuro della tecnologia. La simbiosi è ormai certificata, fino a diventare una dipendenza. Gli smartphone hanno cambiato il nostro modo di vedere le cose. Le interfacce inventate da Apple rappresentano lo standard nelle pagine dei browser mentre il linguaggio dei telefonini high tech è entrato nelle nostre vite per restarci. Un linguaggio fatto non solo di simboli, che diventa un nuovo costrutto sociale, una serie di strumenti per decodificare la realtà, tessere relazioni e creare sinergie tra parti di mondo che un tempo sarebbero state condannate alla mutua indifferenza. L’avvento di questa formidabile tecnologia ha poi cambiato i consumi. Sono nati interi negozi per rifornire di gadget i nostri inseparabili compagni di vita. Cover di ogni forma e colore, batterie portatili e…chi più ne ha più ne metta. La catena della grande distribuzione si è riorganizzata per essere a portata di polpastrello. Se i nuovi iPhone riusciranno a tenere il passo delle altre grandi aziende, continuando a innovare e ripensarsi è ancora un mistero. Samsung è già leader del mercato mentre Huawei ha trovato un mix di qualità prezzo davvero interessante. Quello che sappiamo però è che gli smartphone, tutti in un modo o nell’altro figli di Steve Jobs, sopravvivono al loro creatore e continueranno a prosperare in modi che nemmeno immaginiamo.
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In 2007, the smartphone, that nominally already existed as an object that combined calls, email and a primitive version of web browsing, became actually SMART: easy to use, intuitive. That's how the keyboards disappeared, the apps were born, the web expanded. Historic producers like Nokia became a market niche while computers started losing a part of their first place as most daily used devices. Ten years later, in a very different market, the iPhone X arrives. There are new brands that are able to produce top of the line smartphones as far as performance and materials are concerned but Apple's phone is still a symbol. It is still an object that's able to define the social status of the ones who buy it. It's not the cost that represents a status symbol but rather the possibility of being part of a group of people always looking at the future of technology. The symbiosis is confirmed, even growing into a dependence. Smartphones changed our way of seeing things. The interface Apple invented represents the standard in browser pages while the high tech phones lingo entered into our lives and stayed. A lingo not only made of symbols, that became a new social construct, a series of instruments to decode reality, to build relationships and to create synergies between different parts of the world that once would have been sentenced to mutual indifference. The advent of this amazing technology also changed the market. Entire shops were born to fill our inseparable life companions with gadgets. Covers in every shape and colour, portable batteries... you name it. The distribution chain reorganised itself to be within our thumbs' reach. Whether or not the new iPhones will be able to keep up with the other big companies, innovating more and more and changing every time is still a mystery. Samsung is already the market's leader while Huawei has found a really interesting balance of price and quality. What we do know, though, is that smartphones, all of them Steve Jobs's sons one way or another, have survived their creator and will keep prospering in ways we can't even think of.
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ITALIAN FILM FESTIVAL BANGKOK
by Velvet Thai Editorial Staff Maria Vittoria Dell'Anna
Nel cuore del Sud Est Asiatico, dove la calda stagione estiva non finisce mai, e più precisamente a Bangkok, a pochi giorni dalla conclusione della Mostra del Cinema di Venezia si è svolta la Terza Edizione dell’Italian Film Festival (12-18 settembre 2017), un evento in continua crescita e di rilevanza ormai internazionale. Grazie alla riuscita e ormai consolidata collaborazione tra l’Ambasciata d’Italia a Bangkok e l’Associazione Dante Alighieri, il Festival è ormai uno degli eventi annuali più attesi e si inserisce in una programmazione più ampia promossa appunto dall’Ambasciata e denominata Italian Festival in Thailand, con oltre 50 eventi
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50 E VE N T I C U LT U RA LI E P RO MOZ IO N A L I PER 1 1 2 G I OR NI IN U N ANNO 50 CULTURAL AND PROMOTIONAL EVENTS COVERING 112 DAYS PER YEAR
Italian FIlm Festival Bangkok 2017
In the heart of South East Asia, where the hot summer season never ends, and exactly in Bangkok, after some days from the end of Venice Film Festival, has been held the Third Edition of the Italian Film Festival (12th-18th September 2017), a continuously growing and international event. Thanks to the successful and long lasting cooperation between the Embassy of Italy in Bangkok and Dante Alighieri Association, the Italian Film Festival is one of the most expected events and itâ&#x20AC;&#x2122;s part of a bigger yearly program developed by the Italian Embassy and called Italian Festival in Thailand, with more
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culturali e promozionali per 112 giorni in un anno. Quest’anno il nuovo Direttore Artistico del Festival, l’attore e regista Maurizio Mistretta (già riconfermato per l’Edizione 2018, ndr) ha realizzato un programma più ampio ed ambizioso, facendo in modo che il Festival non prevedesse solo una rassegna cinematografica. I segreti del successo? Sicuramente il valore del Made in Italy e la qualità non soltanto dei film della rassegna, ma anche degli eventi collaterali del Festival. Drink e menu rigorosamente italiani, musica live e una venue d’eccezione come l’avveniristico EmQuartier, nonché la partecipazione di ospiti esclusivi, tra cui la famosa attrice thailandese Preem Ranida Techasit e Sua Eccellenza l’Ambasciatore Francesco Saverio Nisio: questo il mix vincente del Gala di Apertura del Festival, a cui è seguita la proiezione (chiusa al pubblico) di La Pazza Gioia, uno dei film della rassegna, direttamente dal Festival di Cannes 2016. Nel corso della serata è stato poi annunciato il vincitore della Competizione di Cortometraggi con tema “Color of Italy”, fortemente voluta da Mistretta, che coinvolgeva registi stranieri o residenti all’estero chiedendo loro di individuare “stralci di Italia” in Thailandia e raccontarli in 90 secondi.
Statua di un Demone Guardiano, Grande Palazzo Reale, Bangkok / Demon Guardian Statues, Grand Palace, Bangkok
Nei giorni seguenti il grande pubblico ha potuto apprezzare una selezione di film italiani di diverso ge-
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than 50 cultural and promotional events covering 112 days per year. This year a longer and more ambitious program was created and realized by the new Artistic Director Mr Maurizio Mistretta, actor and director (already confirmed for the 2018 Edition), who created a Festival including not only a film exhibition. Which are the secrets of the success? Of course, the value of Made in Italy and the quality of both the movie played during the exhibition and the Festival related events. Italian FIlm Festival Bangkok 2017 (A sinistra il Direttore Artistico Maurizio Mistretta) Italian FIlm Festival Bangkok 2017 (On the left the Art Director Maurizio Mistretta)
I seg ret i d el s u cc esso ? Sic uramen t e il va lo r e de l Made in Ita ly e la qual i tà n o n so lta n to de i fil m d ella ra ss egn a , ma an c he d egl i ev en t i col lat e ra l i d el F est iva l . WHICH ARE THE SECRETS OF THE SUCCESS? OF COURSE, THE VALUE OF MADE IN ITALY AND THE QUALITY OF BOTH THE MOVIE PLAYED DURING THE EXHIBITION AND THE FESTIVAL RELATED EVENTS.
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Italian drinks and finger food, live music and an exclusive venue such as the futuristic EmQuartier, plus the participation of special guests like the famous Thai actress Preem Ranida Techasit and His Excellency Mr Francesco Saverio Nisio, Ambassador of Italy to Thailand: these the winning ingredients of the Opening Gala, followed by the screening (reserved for authorities and organizers) of Like Crazy, one of the movies selected for the exhibition, directly from Cannes Film Festival 2016. During the Gala the winner of The Short Film Competition “Color of Italy” has been announced; this competition, strongly wished by Mistretta, involved foreigner (or living abroad) authors, asking them to find “pieces of Italy” in Thailand and describe them in 90 seconds. During the following days the big audience had the
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l’Ambasc i ata d ’ Ita l ia a Ba ngkok è stata s ed e d i una Tavo la Roto nda s u l bus iness d el Cinema t ra I ta l i a e Thailand ia : u n ev en to ri goros a mente s u inv i to, con l’o biet t ivo d i p ro m uov ere co -p rod uzi oni t ra i d ue Paesi . AT THE EMBASSY OF ITALY IN BANGKOK HEADQUARTERS TOOK PLACE A ROUND TABLE ABOUT CINEMA BUSINESS BETWEEN ITALY AND THAILAND: A RESERVED EVENT WITH THE OBJECTIVE TO PROMOTE MOVIE CO-PRODUCTIONS THROUGH THE TWO COUNTRIES.
nere, dal drammatico alla commedia, dalla fantascienza al documentario, proiettati in lingua originale ma con i sottotitoli sia in inglese che in thailandese. Non è mancato poi un risvolto formativo: l’Associazione Dante Alighieri, in collaborazione con la famosa Chulalongkorn University, ha organizzato un workshop sul cinema italiano tenuto dall’attore Fulvio Ianneo, volato a Bangkok per l’occasione. Infine, l’Ambasciata d’Italia a Bangkok è stata sede di una Tavola Rotonda sul business del Cinema tra Italia e Thailandia: un evento rigorosamente su invito, con l’obiettivo di promuovere co-produzioni tra i due Paesi. La risposta è stata molto positiva sia da parte dei Ministeri di entrambi i Paesi, che hanno prontamente inviato i loro delegati, sia da parte delle più importanti case di produzione cinematografica thailandesi ed internazionali. I lavori e la definizione del concept dell’IFFB 2018 sono già iniziati; aggiungendo sempre di più valore ed innovazione, ma mantenendo le radici e lo stile italiano, sicuramente il Festival ha tutte le carte in regola per diventare uno dei più grandi di tutta l’Asia.
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Vista di Bangkok, Thailandia View of Bangkok, Thailand
possibility to watch a selection of Italian movies with genres ranging from Comedy to Drama, from Science Fiction to Documentary, all screened in Italian language but with subtitles in both English and Thai language. There was also an Educational aspect: Dante Alighieri Association, in cooperation with the famous Chulalongkorn University, organized a workshop on Italian Cinema with a class by the Italian actor Mr Fulvio Ianneo, who traveled to Bangkok just for the Festival. Finally, at the Embassy of Italy in Bangkok headquarters took place a Round Table about Cinema Business between Italy and Thailand: a reserved event with the objective to promote movie co-productions through the two countries. The response was great from both the Italian and Thai Ministries (present with some representatives) and the major Thai and international movie production companies working in Thailand. The concept definition and the activities to build the IFFB 2108 has already started; increasing value and innovation and keeping the Italian roots and style, for sure the Festival can be one of the major ones in the South East Asia.
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CORTINAMETRA FUTURO SENZA IL PASSATO by Maddalena Mayneri Presidente di Cortinametraggio
cortometraggio questo sconosciuto….questo è stato il mio primo pensiero quando nel lontano 1996 decisi di iniziare l’esperienza forse più importante della mia vita, la nascita di Cortinametraggio. All’inizio eravamo in due amici, Andrea Gris ed io, abbiamo unito le forze e ci siamo buttati in questa splendida esperienza che dopo un anno ho continuato da sola con un fortissimo entusiasmo e allo stesso tempo con una gran paura . Molto importanti sono state delle splendide chiacchierate con Vittorio Gassman, Paolo Villaggio, Lina Vertmuller , Mario Mo-
Il
The unknown short films... that was my first thought when in 1996 I decided I would start what was perhaps the most important experience of my life, the birth of Cortinametraggio. It was just two friends at the beginning, Andrea Gris and I, we joined forces and dove into this splendid experience that I, after one year, continued on my own with a strong enthusiasm and a great fear at the same time. Wonderful chats were very important for that, with Vittorio Gassman, Paolo Villaggio, Lina Vertmuller, Mario Monicelli, Gillo Pontecorvo, Giuliano Montaldo who have always been listening to me and giving me advices during the first few years.
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VERSO IL GGIO: DIMENTICARE
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CORTINAMETRAGGIO: TOWARDS THE FUTURE WITHOUT FORGETTING THE PAST
nicelli, Gillo Pontecorvo, Giuliano Montaldo che dai primi anni mi hanno ascoltata e consigliata. Allora i corti erano veramente sconosciuti al grande pubblico e l’idea di poterli proiettare sul grande schermo davanti ad una platea nuova e inesperta è stata veramente una grandissima sfida, una sfida vinta già dalla prima proiezione il giorno 11 settembre 1997. Ricordo ancora l’emozione che ho provato, quando sono scomparsi sul grande schermo gli ultimi titoli di coda dell’ultimo cortometraggio in proiezione, per l’applauso lunghissimo degli spettatori Non dimenticherò mai Mario Monicelli e Lina Wertmuller seduti in sala cinematografica , discutere animatamente su di un corto per la decisione finale del vincitore. È stata un’esperienza unica, perché io ero lì di fronte a due numeri 1 , due maestri del cinema internazionale che litigavano animatamente per decidere quale tra tutti i meravigliosi corti in concorso dovesse vincere, perché erano tutti bellissimi e di alto livello. Questa per
Back then shorts were completely unknown to the general public and being able to project them on the big screen before a new and inexperienced audience was a really great challenge, which we won at the first projection on September 11th 1997. I still remember the emotion I felt, when the end credits of the last short appeared on screen, with a very long applause by the audience. I'll never forget Mario Monicelli and Lina Wertmuller seated at the cinema, energetically disputing on a short to decide who the winner was. It was an unique experience, because I was in front of two of the absolute best, two international cinema experts who were arguing to decide which short had to win, as they were all so beautiful and high-level. That was the most important victory for me, the shorts selection, Vincenzo Scuccimarra's work, who's always been my art director, was judged top of its class. Chicco Salimbeni's short, Dobra Sgnobra was the first winner of Cortinametraggio. In September this year, me and Chicco met again after many years on the occasion of the first leg of
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u d l c
n o d e i F e s t i v a l i p u n t a p e r ’ i m p r e n d i t o r i a i n e m a t o g r a f i c a
me era la più importante vittoria, la selezione dei corti , il lavoro di Vincenzo Scuccimarra , il mio da sempre unico direttore artistico , era stata giudicata da loro con il massimo dei voti. Chicco Salimbeni con il cortometraggio Dobra Sgnobra è stato il primo vincitore di Cortinametraggio . in settembre di quest’anno ci siamo rivisti dopo tanti Ricordo ancora anni in occasione della prima l’emozione che ho tappa di Cortinametraggio in viaggio a Pietrasanta e lui anprovato, quando sono cora oggi continua a dire che scomparsi sul grande grazie al mio festival ha iniziato schermo gli ultimi titoli la sua carriera cinematografica. di coda dell’ultimo Paolo Genovese, Massimo Cappelli, Cosimo Alemà, Luca Micortometraggio niero, Max Croci solo per ciin proiezione, per tarne alcuni sono i registi che l’applauso lunghissimo hanno iniziato il loro percorso degli spettatori al Cortinametraggio. Andare al cinema in questi ultimi anni e incontrare i registi che ormai portano il nome del Cinema Italiano in giro per il mondo, confrontarmi con loro, ricordare il loro primo passaggio per Cortina, questo per me ha un valore indescrivibile e senza prezzo, perché il mio team ha creduto in loro da sempre e insieme continueremo nella ricerca di nuovi talenti italiani. Raccontare delle storie che trasmettano emozioni, che creino
Cortinametraggio's journey to Pietrasanta, and to this day he still says that thanks to my festival he started his film career. Paolo Genovese, Massimo Cappelli, Cosimo Alemà, Luca Miniero, Max Croci are only some of the directors who started their journey with Cortinametraggio. I S T I L L R E M E M B E R Going to the cinema these last few years and meeting the direcTHE EMOTION I FELT, WHEN THE tors who now carry Italian cineEND CREDITS OF ma's reputation across the world, THE LAST SHORT talking to them, remembering APPEARED ON their first trip to Cortina, this has SCREEN, WITH an incredible and priceless value A VERY LONG APPLAUSE BY THE for me, because my team always AUDIENCE. believed in them and together we'll keep on looking for new Italian talents. Telling stories that give emotions, create suspense and especially carry the viewer till the end without him noticing time has passed, that is the kind of work a real “shortist” should be able to do and I can assure you it is very difficult. Cortinametraggio has been growing a lot in the last few years, it has become one of the top-notch festivals for the film industry, an appointment where you meet, create new collaborations, new projects and new talents and new films are born. Every year we open our doors to new projects that reproduce the latest in our industry like music videos or brand enter-
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ONE OF THE TOP-NOTCH FESTIVALS FOR THE FILM INDUSTRY suspance e soprattutto accompagnino lo spettatore fino alla fine senza che quest’ultimo si accorga che sono passati i minuti, ecco questo è il lavoro che un bravo “cortista” deve essere capace di fare e vi assicuro che è difficilissimo. Cortinametraggio in questi anni è cresciuto moltissimo, è diventato uno dei Festival di punta per l’imprenditoria cinematografica, un appuntamento dove ci si incontra, si creano nuove collaborazioni, nuovi progetti e nascono nuovi talenti e soprattutto nuovi film. Ogni anno apriamo le porte a nuovi progetti che rispecchiano le novità nel nostro settore come i videoclip musicali o i brand entertainment, sezioni che allargano i pubblico a delle fasce più giovani.. Cortinametraggio è un festival in continua crescita e a volte mi domando….ma riusciremo sempre a stare in linea con tutte le novità del settore perché le nuove tecnologie sono in un continuo divenire. Il mio team è sempre, come dicono i giovani, “sul pezzo” e cerchiamo di accontentare tutte le richieste che ci vengono poste di anno in anno , però l’unico vero obiettivo è quello di veder nascere i nuovi talenti.
tainments, these are sections that broaden the audience to younger age groups. Cortinametraggio is a continuously growing festival and sometimes I wonder... will we always be able to keep up with the latest in our industry? New technologies are always coming nowadays. My team is always “up to date” and we try to please everyone when they require something specific, but the only real goal is to see new talents being born.
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REDAZIONALE
Portopiccolo SPA By BAKEL
un acceso contrasto di natura, tra le falesie, bianche e protettive, e il mare, puro ed essenziale, si incontra Portopiccolo SPA by Bakel.
In an intense contrast of nature, between the cliffs, white and protective, and the sea, pure and essential, you meet Portopiccolo SPA by Bakel.
Si ambienta a Portopiccolo, un villaggio, di concezione 4.0, perché la sua ubicazione e architettura è un racconto di tradizione e futuro. E’ immerso in una terra carica di storia, lungo quel tratto di costa rocciosa a strapiombo sul mare, tra i castelli di Duino e Miramare, dove si respira l’influenza artistica e cosmopolita di Trieste. Portopiccolo è un progetto avanguardistico sicuro, accessibile e protetto che insegue l’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera e neutralizzare l’impatto dell’inquinamento, grazie all’uso di energie rinnovabili. E’ un luogo car-free grazie a una rete di parcheggi sotterranei scavati nella roccia e nascosti alla vista. Sviluppato e realizzato dalla più importante società ingegneristica e di costruzione a livello internazionale: l’italiana Rizzani de Eccher, che tra le altre ha ristrutturato il Fondaco dei Tedeschi a Venezia e ha ideato alcuni tra i progetti architettonici più straordinari al mondo. La sensazione è quella di un’unica grande area pedonale dove passeggiare tra botteghe, piazzetta, marina e beach club.
It's in Portopiccolo, a 4.0 “concept village”, because its location and architecture are a tale of tradition and future. It's surrounded by an area full of history, on the coastline overlooking the sea, between the two castles of Miramare and Duino, where you can breathe the artistic and cosmopolitan influence of Trieste. Portopiccolo is a safe, accessible and protected avant-garde project that follows the objective of reducing emissions in the atmosphere and neutralising the impact of pollution, through the use of renewable energy. It's a car-free location thanks to the use of an underground parking network dug into the rock and hidden from view. Developed and realised by the internationally most important engineering and construction company: the Italian Rizzani de Eccher, who also refurbished the “Fondaco dei Tedeschi” in Venice and designed some of the most extraordinary architectural projects in the world. The feeling is that it's one big pedestrian area where you can walk among small shops, a square, a seashore and a beach club. It's not a utopia.
In
Non è un’utopia. L’atmosfera che si respira a Portopiccolo è quella del tipico borgo italiano, fatta di incontri, relazioni, chiacchiere e ritmi di vita regolati dal sole. Un modo nuovo di concepire il vivere, intimo e raccolto, ma aperto alle più recenti sfide in materia di eco-sostenibilità. Il borgo Portopiccolo vanta una posizione privilegiata: si apre verso il mare inserendosi nella Riserva Naturale. In quest’area protetta, persino dalla Bora, si offre il gusto per la cucina, le arti e il bel vivere.
The atmosphere you breathe in Portopiccolo is that of the typical Italian village, made of meetings, relationships, chats and sun-driven life rhythms. A new way to conceive living, intimate and cosy, but open to the newest ecosustainability challenges. Portopiccolo village has a privileged position: it overlooks the sea, inserting itself into the Nature Reserve. In this protected area, even from the “Bora”, you meet an enthusiasm for cuisine, arts and good living.
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L’atmosfera che si respira a Portopiccolo è quella del tipico borgo italiano, fatta di incontri, relazioni, chiacchiere e ritmi di vita regolati dal sole
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Vista di Portopiccolo View of Portopiccolo
Portopiccolo è efficienza e qualità, innovazione e ricerca, valori che guidano da sempre Raffaella Gregoris, fondatrice di Bakel che ha saputo rivoluzionare lo skincare e oggi anche il concept Spa.
Portopiccolo is efficiency and quality, innovation and research, values that have always driven Raffaella Gregoris, the founder of Bakel who revolutionised skincare and now the “Spa” concept too.
Portopiccolo Spa by Bakel è una roccaforte del ben-essere. Offre esperienze di bellezza con percorsi finalizzati a pure lusinghe o ad assolvere specifiche necessità. Gli assets dei servizi sono conformi ai principi fondanti della marca purezza e delicatezza, sicurezza ed efficacia: il #bakelEffect.
Portopiccolo Spa by Bakel is a wellness stronghold. It offers beauty experiences with paths made for pure flattery or to answer specific needs. The service's assets comply with the founding principles of the brand's purity and sensitivity, safety and efficiency: the #bakelEffect.
La leggerezza è il codice estetico dei 3,600 metri quadrati che si articolano su tre livelli. Il mare è l’elemento di arredo predominante con luce naturale che penetra attraverso pareti di vetro temperato che diminuiscono la dispersione di calore. Piscine in &out door a sfioro. Essenze bionde, non trattate, aggiungono vigore abbinate a pietra bianca bocciardata. Gli elementi di arredo si inseriscono con carattere simply chic.
Lightness is the aesthetic code of the 3,600 square metres divided into three floors. The sea is the main furnishing item with natural light penetrating through tempered glass walls that reduce heat loss. In & outdoor infinity pools. Non-treated blonde essences add energy, paired with bushhammered white stone, The furnishing items are integrated with a “simply chic” character.
Il progetto è a firma Lazzarini Pickering Architetti, di Roma, realizzato nel pieno rispetto dell'ambiente.
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The project is signed by Lazzarini Pickering Architetti, from Rome, realised in an environmental-friendly way.
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REDAZIONALE
Salt Therapy
La SPA by Bakel
Ambiente suggestivo che unisce la piacevolezza del calore ai benefici dell’haloterapia. Le particelle di iodio, micronizzato nell’aria, aiutano a migliorare la respirazione. Immergersi in questo spazio riuscirà a portar via le tensioni negative e a conciliare il rilassamento psicofisico.
L’unicità del contesto è dichiarato dell’atmosfera che si respira
It is an evocative space where the pleasantness of warmth blends with the benefits of halotherapy. The micronized iodine particles in the air help improving respiration. Just immerse yourself in this space to eliminate the negative tensions and induce a psychophysical relaxation.
Panoramic Spa Suite La Panoramic SPA Suite è il luogo ideale per trascorrere il tempo in due. Un’esperienza dove potersi perdere nell’orizzonte che regala tramonti indimenticabili. Una vasca di deprivazione sensoriale, una sauna in cristallo per non privarsi della vista del mare e solarium esterno. Per completare la cornice perfetta del panorama, un’area dove avrete la possibilità di ricevere trattamenti di coppia e un angolo pensato per il relax in due. The Panoramic SPA Suite is the ideal place where you can spend time with your partner. Here you can live an amazing experience, immersing yourself in the horizon and enjoying its unforgettable sunsets. The area is equipped with a sensory attenuation tank, a sauna with glass walls to take advantage of the sea view and an external solarium. This ideal setting is completed by an area where you can receive our treatments with your partner and a spot where couples can relax.
Beauty Spa
Wellness
Più si sale, più la raffinatezza del panorama diventa privata trasformandosi in ricerca intima e rifugio dalla frenesia del quotidiano. La Beauty SPA by Bakel è la vera punta di diamante. Una meravigliosa cura per lo stress della vita di tutti i giorni.
Un unico filo conduttore che caratterizza questo ambiente nel suo design e che si lega ancor di più al territorio dove nasce: la pietra bianca del Carso. La stessa utilizzata per le fondamenta di Aquileia, arreda ogni ambiente della SPA.
The more you go up, the more this refined scenery becomes private, turning into an intimate introspection and a shelter from the frenzy of everyday life. The Beauty SPA by Bakel is the real shining star. It is an extraordinary cure for the stress of everyday life.
There is a central idea that characterizes the design of this space, creating a close connection to this territory: the white Karst stone. The same stone used for the foundations in Aquileia, here is used to decorate every space of the SPA.
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Hot&Cold Rooms
Cocoon Bar
Design unico e accogliente, la predisposizione di quest’area accompagna l’ospite nel percorso benessere. Un percorso Kneipp centrale, un vero e proprio Hammam (tepidarium, calidarium e frigidarium), la bio sauna, la sauna finlandese, diverse docce emozionali e la stanza dedicata al relax. Un autentico risveglio sensoriale alla riscoperta del nostro corpo e della purifcazione interiore.
Costruire la bellezza passo per passo, tornando alla natura e alla purezza anche negli alimenti: il Cocoon bar offre cibi naturali, sani e ricchi di gusto, che vogliono coccolare tutte le esigenze di ogni persona, dai celiaci, agli intolleranti al lattosio, ai vegetariani e vegani; piatti da poter assaporare ammirando il Golfo di Trieste.
The unique and welcoming design of this area accompany our guests in their wellness itinerary. There is a central Kneipp path, an actual Hammam (tepidarium, calidarium and frigidarium), the bio sauna, the Finnish sauna, various emotional showers and a room dedicated to relaxation. It is a real sensorial awakening, for a rediscovery of our body and an inner purification.
We create beauty one step at a time, going back to nature and to purity also when speaking of food: the Cocoon bar offers natural, healthy and tasty food, that can meet everyone’s needs: those who suffer from celiac disease, lactose intolerants, vegetarians and vegans. And you can taste this food while enjoying a spectacular view of the Gulf of Trieste.
Private Spa
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Una SPA nella SPA, pensata per chi desidera vivere il wellness nella sua forma più esclusiva e riservata. Un ambiente elegante e acPortopiccolo cogliente, studiato per essere cornice di un’esperienza indimenticabile: bagno turco, percorso Kneipp, vasca idromassaggio, docce emozionali e sauna finlandese arredata con poltrone e divani in legno dal isdesign innovativo. LaandPrivate SPA è la risposta perfetta The Strada Costiera the beautiful panoramic road that gently twists turns around the Gulf of Trieste from Portopiccolo to the cosmopolitan city of Trieste with its Austro-Hungarian roots - only an hour to the west is per chi cerca l’intimità del benessere da poter condividere con Venice, internationally recognized as one of the most beautiful cities in the world. poche persone, con pochi amici o con la propria famiglia. Finished to the highest and most innovative architectural standards combining sustainability, accessibility and technology, Portopiccolo offers the traditional atmosphere and hospitality of the typical Italian maritime borgo in modern comfort.
This is a SPA within the SPA for those who want to experience A seaside haven offering all you need to enjoy the pleasures of Italian life at its finest: food, art, good living and serenity. Nestled into the protective wellness in cliffs itsknown most exclusive embrace of the majestic as falesie, Portopiccolo opens and onto the reserved form. Here you will find wonderful nature reserve of the Adriatic sea. Discover every day the pleasure of theelegant authentic Italian lifestyle living in harmony withspace, nature. an andwhile welcoming created to be the ideal setting of a memorable experience: steam bath, Kneipp path, whirlpool bath, emotional showers and Finnish sauna equipped with wooden chairs and sofas with an innovative design. The Private SPA is the perfect answer for those who want to share this intimate moment of wellness with few people, with a few friends or with their family.
Fitness Lasciate lo stress dietro di voi, liberate la mente e allenate il corpo in un ambiente di raffinatezza esclusiva. A ogni piano della Portopiccolo SPA by Bakel è destinata un’area fitness. Leave the stress behind you, free your mind and train your body in a space of exclusive refinement. On every floor of the Portopiccolo SPA by Bakel there is a fitness area.
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By Galleria Contini
M a n o l o Va l d é s ' s T h e L u m i n o u s D e t a i l s e x h i b i t i o n i n V e n i c e
I D E T TAG L I LU M I N O S I D I M A N O L O VA L D E S IN MOSTRA A VENEZIA 158
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Il 20 maggio 2017, la Galleria d‘Arte Contini ha inaugurato la mostra I Dettagli Luminosi, che ha riscosso un successo di pubblico tale da posticiparne il termine dal 30 novembre al 6 maggio 2018. L’esposizione è interamente dedicata alle opere del maestro spagnolo Manolo Valdés, uno dei più significativi artisti del XXI secolo. La sua arte eclettica e poliedrica si distingue per l’innovativa ricerca espressiva e formale, in grado di coniugarsi con le citazioni provenienti dal passato della storia dell’arte. Velázquez, Picasso, Matisse, ma anche pittori del Rinascimento italiano come Piero della Francesca, sono il punto di partenza per la produzione delle sue opere. La mostra riunisce le sue ultime creazioni, una quarantina di lavori che esplorano l’universo creativo di questo grande Maestro.
si concentra molto sull’uso dei materiali, combinati fra loro con grande maestria e naturalezza. Si trovano così sculture che appaiono di pietra, ma che si rivelano bronzi; soggetti in legno dipinto che si confondono con altri esemplari simili, realizzati in bronzo dipinto; sculture in resina che vengono facilmente scambiate per opere in vetro; volti di alabastro decorati con elementi talvolta di acciaio, talvolta di alluminio o ferro, in un piacevole gioco illusorio.
On May 20 2017, Contini Art Gallery introduced The Luminous Details exhibition, and it had such a huge public success that the end date was pushed back from November 30 to May 6, 2018. The exhibition is entirely dedicated to Spaniard artist Manolo Valdés's works, he is one of the most important artists of the 21st century. His eclectic and multifaceted art is distinguished by its innovative expressive and formal research, capable of going hand to hand with quotes from Art's history's past. Velázquez, Picasso, Matisse, but also Italian Reinessance's artists like Piero della Francesca, are the starting point for his works. The exhibition gathers his latest endeavours, about 40 works that explore the creative universe of this great artist. The exhibition space is in Calle Larga XXII Marzo, one of the main streets that lead to Piazza San Marco. Walking through the alley, the attention is drawn to the beautiful sculptures that you can glimpse at the gallery's entrance: female faces and figures with sinuous shapes, equestrian bronze statues, some Meninas inspired by the famous painting by Velázquez, and other works made of alabaster, wood, brass and resin. His paintings also dominate the scene, composed with jute and thick layers of colour pigments, and also his collages, with their vivid and quivering colours. All his works have a great visual impact, and manage to show the greatness of the Spaniard artist's creative genius.
Valdés's research is very focused on the use of materials, combined with great mastery and simplicity. So you see sculptures that look like they're made of stone, but that are actually bronzes; painted wood works that blend with other similar works, made of painted bronze; resin sculptures that can be easily confused with glass; alabaster faces garnished with steel, aluminium or iron elements, in an enjoyable illusion.
MV Lo spazio espositivo è situato in Calle Larga XXII Marzo, una delle vie principali che conducono a Piazza San Marco. Percorrendo la calle, l’attenzione ricade sulle meravigliose sculture che si scorgono all’entrata della galleria: volti e figure femminili dalle forme sinuose, statue equestri in bronzo, alcune Meninas ispirate al celebre dipinto di Velázquez, e altri soggetti realizzati in alabastro, legno, ottone e resina. Dominano la scena anche le sue tele, che si compongono di frammenti di sacco di juta e spessi strati di pigmenti di colore, e i suoi collage, dai colori vividi e vibranti. Le opere risultano di grande impatto visivo, riuscendo a trasmettere tutta la grandezza del genio creativo dell’artista spagnolo. La sperimentazione di Valdés
Manolo Valdès è un artista che ha saputo reinventare la propria arte. Dopo un periodo di lavoro all’interno del gruppo Equipo Crónica – collettivo valenziano ispirato all’arte Pop, critico verso la politica di Franco e la storia dell’arte stessa – nel 1981, inizia per lui una nuova fase creativa, caratterizzata da quello stile figurativo ed espressivo che gli ha conferito fama e notorietà in tutto il mondo. I soggetti scelti per le produzioni più recenti – che si possono ammirare alla Galleria d’Arte Contini – sono ormai distanti dalle denunce politico-sociali che avevano invece caratterizzato il ventennio di appartenenza al gruppo. Ciò che più emerge di questo artista è la sua capacità di ispirarsi al passato, senza retorica, mostrando uno stile che guarda alla contemporaneità con leggerezza e profondità. Il suo intervento e la sua sperimentazione artistica con le forme del passato, equivalgono ad una traduzione poetica nuova, d’avanguardia, dove il singolo frammento dell’opera d’arte acquista nuova luce, divenendo dettaglio luminoso.
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Manolo Valdés is an artist who knew how to reinvent his art. After a work period inside Equipo Crónica group – a valencian collective inspired by Pop Art, disapproving Franco's policy and art history itself – in 1981, he started a new creative phase, characterised by that figurative and expressive style that gave him fame and notoriety all around the world.
The subjects he chose for his most recent productions – which you can see at Contini Art Gallery – are now distant from the political-social condemnations that characterised the twenty years period in which he was with the group. What's most clear about this artist is his ability to be inspired by the past, with no rhetoric, displaying a style that sees the contemporary with levity and depth. His style and his artistic research with forms from the past turn out to be a new poetic translation, avant-garde, where the single work of art's fragment achieves a new light, becoming a luminous.
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IL PRIMO CHE SI DIVERTE, QUANDO L AV O R O , SONO IO. Interview to Christian de Sica by Mauro Pigozzo
I'M THE FIRST ONE BEING E N T E R TA I N E D WHEN I WORK
Ironia, show e famiglia. Tre pilastri della vita di un artista completo, reso popolare dai cinepanettoni e da una energia contagiosa. Abbiamo incontrato Christian De Sica a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, in occasione della premiazione del Radicchio d’Oro. Un riconoscimento ambito, che da 19 anni il ristoratore Egidio Fior consegna a chi si distingue nel mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport. Quest’anno la cerimonia si è tenuta il 13 novembre, per coincidenza – o destino? – nella data della morte del padre di Christian, Vittorio. Era il 1974 e saliva al cielo uno dei cineasti più influenti della storia del cinema, attore di teatro e documentarista. E proprio nel giorno dell’anniversario abbiamo incontrato il figlio prima della premiazione, poi lo abbiamo seguito durante lo spettacolo-intervista nella cornice del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto ed infine anche all’Hotel Fior, dove si è rilassato con amici e membri dello staff. Ecco le parole di De Sica nella serata del “Radicchio d’Oro”. La vediamo sorridente, viene a ritirare un
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IO VINCO SEMPRE GRAZIE AL PUBBLICO, MA I RICONOSCIMENTI CHE A R R I VA N O D A L L E P E R S O N A L I T À SONO UNA COSA RARA, QUINDI SONO DOPPIAMENTE FELICE”. I always win thanks to my public, but the prizes that come from personalities are rare, so I'm twice as happy Irony, show and family. Three pillars of the life of a complete artist, made popular by “cinepanettoni” (comical Italian Christmas films) and by his contagious energy. We met him in Castelfranco Veneto, in Treviso area, on the occasion of the Radicchio d'Oro award. A desired prize, that the restaurateur Egidio Fior has been giving for 19 years within the framework of castellan “fiore” promotion to those who stand out in the show business, culture and sports.This year the ceremony was held on 13 November, for a coincidence – or destiny? – on the day Christian's father died. It was 1974 and one of the most influential film-makers in film history ascended to heaven, theatre actor and documentarist. De Sica was one of neorealism's fathers and, at the same time, one of the biggest directors and actors of Italian comedy. And on the father's death anniversary, we've met the son before the ceremony, and then we followed him at the show-interview at the “Teatro Accademico di Castelfranco Veneto” and then at the Hotel Fior, where he relaxed with friends and members of the staff. Here are De Sica's words on the “Radicchio d'Oro” evening.
riconoscimento importante. E’ contento?
We see you smiling, you're accepting an important award. Are you happy about this?
“Vincere un premio è sempre una festa, anche perché io non sono abituato. Io vinco sempre grazie al pubblico, ma i riconoscimenti che arrivano dalle personalità sono una cosa rara, quindi sono doppiamente felice”.
“Winning a prize is always a party, also because I'm not used to it. I always win thanks to my public, but the prizes that come from personalities are rare, so I'm twice as happy”.
Un mestiere, il suo, che nasce sicuramente dal rapporto che aveva col padre. Ma quando ha iniziato veramente a fare l’attore?
Your job was surely born from the relationship you had with your father. But when did you really start acting?
“Ricordo che da bambino mio padre mi faceva fare gli sketch con mio fratello Manuel. Ma da subito mi ha dato un consiglio: in questo mestiere se sei il numero uno fai una bella vita, sennò è dura. È un mestiere fondato sull’acqua e salire le scale dei produttori quando si è anziani è davvero un’ardua impresa”.
“I remember that when I was a child my father used to make sketches with me and my brother Manuel. But from the start he gave me an advice: in this job if you're the number one you live well, otherwise it's hard. It's a job founded on water and rising the producers' stairs when you're old is really tough”.
Non deve esser stato facile confrontarsi con un genitore di quello spessore. “Quando ho cominciato, siccome ero il fi-
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It mustn't have been easy to compare yourself to such an important parent. “When I started, since I was Vittorio De Sica's son, people did useless comparisons.
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glio di Vittorio De Sica, facevano paragoni inutili. Lui era De Chirico e io sono il pittore della domenica, cerco di farlo bene ma rimango sempre il pittore della domenica”. Esiste un aneddoto di lei a 20 anni che parte per il Sudamerica ad inseguire un amore. Come era stato in quel caso l’addio ai suoi genitori? “Al tempo ero fidanzato con una ragazza di Caracas e prima di partire papà e mamma mi hanno accompagnato all’aeroporto. Pensavo mi dicessero le cose che si dicono ad un ragazzo di 18 anni che se ne va dall’altra parte del mondo, che ne so: sta attento a non metterla incinta, non ti drogare, stai attento coi soldi. Ma loro non mi dicono nulla e allora io vado via. A quel punto sento un urlo, era mio padre da dietro: “Christian! Christian! Ricordati prima di entrare in scena un ombra di grigio sulle palpebre e controllati i pantaloni, che uscire sul palco con la camicia fuori dai è terribile”. Queste sono state le parole di papà prima del mio viaggio”. Da anni lei voleva fare un film, “La porta del cielo”, ispirandosi ad un lavoro di suo padre. Ma cosa è successo veramente in quegli anni? “Era la storia d’amore tra mio padre e mia madre, che lo aveva fatto scritturare come regista in un film. Mio padre allora iniziò ad assumere attori ebrei, era il periodo della guerra. La troupe da 30 era arrivata a 300 persone, tutte radunate nella Basilica di San Paolo. Mio padre proseguì a girare il film sperando nell’arrivo imminente dei liberatori americani, e quindi girava e girava anche senza pellicola. L’ultima scena fu quella della liberazione, tutti che uscivano salvi dalla Basilica”.
He was De Chirico and I'm an amateur painter, I try to do my best but I'm still an amateur painter”. There is an anecdote of when you where 20 and you left for South America following your love. How was saying goodbye to your parents that time? “Back then I was engaged with a girl from Caracas and before I left mom and dad took me to the airport. I thought they would have said what you always say to an 18-year-old boy that goes on the other side of the world, like: be careful not to impregnate her, don't get drugs, be careful with the money. But they didn't say a thing and so I left. At that point I heard screaming, it was my father behind me: “Christian! Christian! Remember, before going on stage put a grey shade on your eyelids and check your trousers, cause it's horrible to go on stage with your shirt out of them”. These were dad's words before my journey”.
FA R E L’ AT TO R E È IL MESTIERE PIÙ BELLO DEL MONDO PERCHÉ NON SI DEVE CRESCERE, SI DEVE RIMANERE UN PO’ BAMBINI.
For years you wanted to do a film, “La porta del cielo”, being inspired by your father's work. But what did really happened in those years? “It was the love story between my father and my mother, who hired him as a director of a film. My father started hiring Jewish actors, it was the war period. The crew grew from 30 to 300 people, all gathered in the Basilica di San Paolo. My father kept filming hoping that the Americans were coming, and so he filmed and filmed even without a film in his camera. The last scene was the liberation, with everyone walking out of the Basilica safe”. And why didn't you film it yet?
E come mai non lo avete ancora girato, questo film? “Sarebbe un film internazionale, e non me lo fanno fare. Gli vado a proporre una “frescaccia”, di quelle che faccio io di solito e me lo fanno subito. Lo vedi che paese curioso”. Dal passato al presente. Cosa pensa delle star di oggi, come ad esempio gli Youtuber?
“It would be an international film, and they won't let me do that. If I propose them a stupid funny thing, the ones I usually make, they let me do that right away. It's an interesting country”. From past to present. What do you think of today's stars, like Youtubers?
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Christian De Sica sul set di Poveri ma Ricchi Christian De Sica on the set of Poveri ma Ricchi
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Being an actor is the most beautiful job in the world because you don't have to grow up,
“Tutto quello che fanno i giovani a me piace. Sono sempre dalla loro parte e ogni strumento che dà la possibilità ai giovanissimi di farsi vedere è positivo, è una vetrina, cosa che invece noi alla loro età non abbiamo avuto”.
“I like everything young people do. I'm always on their side and every tool that gives a chance to the very young to show themselves is positive, it's a display, something we didn't have when we were their age”.
E dal punto di vista della creatività musicale?
What about musical creativity, what do you think about new generations?
“In effetti l’unica cosa che mi dà fastidio è che nella musica ultimamente non vedo grandi autori, vedo tutte cose un po’ rubate di qua e di là e messe insieme, non ci sono il nuovo Venditti o il nuovo Baglioni, vedo cose rimasticate e questo è un po’ triste”.
“Actually the only thing that bothers me is that lately I don't see great authors in music, all I see is stuff stolen a bit everywhere and put together, there's not a new Venditti or a new Baglioni, I see people using the same old stuff and this is a bit sad”.
Raccontiamo l’uomo De Sica. Dieci cani a casa con moglie Silvia, l’ultimo un levriero irlandese enorme di stazza. Le piacciono proprio gli animali?
Tell me about De Sica as a man. Ten dogs at home with your wife Silvia, the last one is an enormous Irish Greyhound. You really like animals!
“Mia moglie è “canara”, lo scorso anno ha salvato 48 cani e ora mi chiede un porcellino, ma le ho detto che no, è troppo. Nel nostro appartamento ormai i cani ci hanno mangiato tutti i tavoli e i divani. A breve ci trasferiremo in campagna, dove avranno un giardino e saranno tutti contenti”.
“My wife is a “dogger”, last year she saved 48 dogs and now she wants a pig, but I told her no, that's too much. In our apartment dogs have been eating all of the tables and the sofas. Soon we'll move to the countryside, where they'll have a garden and they'll be happy”.
A proposito di felicità. Quando recita, canta e balla è davvero felice?
About happiness. When you act, sing and dance are you really happy?
“Il primo che si diverte, quando lavoro, sono io. Marcello Mastroianni diceva che ci pagano per giocare. In francese, recitare si dice “jouer” e forse fare l’attore è il mestiere più bello del mondo perché non si deve crescere, si deve rimanere un po’ bambini”.
“I'm the first one being entertained when I work. Marcello Mastroianni used to say they pay us to play. In French, they say “jouer” for acting and maybe being an actor is the most beautiful job in the world because you don't have to grow up, you have to stay a child a little bit”.
Anni fa faceva “Alle sette della sera”, recitava, cantava e ballava. Non era ancora attore. Ma dunque chi è veramente De Sica? “Io presentavo ed ero bello grasso come adesso. Mi ricordo che mi dissero: “Non fare il democratico, tanto a te non crederà nessuno. Non puoi fare Gianni Morandi, tanto diranno sempre che sei figlio di papà, quindi devi fare lo stronzo. Allora andai in scena, mi presentai col birignao e feci quel personaggio. E poi tutti a chiedere agli autori: ma chi è quello stronzo?”.
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Years ago you did “Alle sette della sera”, you acted, sang and danced. You weren't an actor yet. So, who's really De Sica? “I presented and I was fat just like I am now. I remember they told me: “Don't be democratic, they won't believe you anyway. You can't be Gianni Morandi, they'll always say you're your father's son anyway, so you have to be an asshole. So I went on stage, and I played that character. And then everyone asked the authors: who's that asshole?”.
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TRIESTE TRASPORTI, NEL FUTURO DELLA MOBILITÃ&#x20AC;.
TRIESTE TRASPORTI, THE FUTURE IN MOTION.
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Ogni triestino, in media, fa 308 viaggi all’anno sui mezzi pubblici, più di Torino (210), Genova (229) o Bologna (281) e circa il doppio di Parma o Siena: significa che ogni mese i passeggeri degli autobus a Trieste sono più di 5,5 milioni.
by Genius Editorial Staff Ph. Marino Sterle
Con 59 chilometri di percorrenza annua per abitante (più di un milione di chilometri al mese, il dato è secondo solo a Milano), il servizio di trasporto pubblico locale a Trieste è uno dei più efficienti d’Italia. A documentarlo è l’ultimo rapporto di Legambiente sugli ecosistemi urbani. Se da sempre la città soffre di collegamenti infrastrutturali carenti con il resto d’Europa, non altrettanto si può dire dei trasporti interni: la metà dei residenti si sposta quotidianamente in autobus e, di questi, più dell’80 per cento dice di essere soddisfatto del servizio. Ogni triestino, in media, fa 308 viaggi all’anno sui mezzi pubblici, più di Torino (210), Genova (229) o Bologna (281) e circa il doppio di Parma o Siena: significa che ogni mese i passeggeri degli autobus a Trieste sono più di 5,5 milioni. «I triestini hanno un rapporto stretto con i nostri mezzi, ne sono fieri, sanno di poter contare su di noi e nostro dovere è non deluderli» dice Pier Giorgio Luccarini, presidente di Trieste Trasporti, la società che dal 2001 gestisce il servizio con una flotta di 271 vetture. L’azienda, che solo nel 2016 ha investito 13 milioni di euro in tecnologie e nuovi autobus, allarga oggi lo sguardo a nuovi segmenti di mercato: «Dopo un lungo periodo di torpore, la città sta vivendo su molti fronti una fase di grande crescita - dal turismo alla portualità, dalla scienza alla cultura - e la mobilità, a 360 gradi, sarà un elemento sempre più centrale» continua il presidente. «Trieste Traspor-
With 59 kilometres of distance covered every year per citizen (and one million kilometres more per month, second only to Milan), the local public transport service in Trieste is one of the most efficient in Italy. The latest Legambiente report on urban ecosystems documents that. The city has always suffered from the lack of good infrastructure links with the rest of Europe, but the same can't be said about inland transport: half of the residents moves on a bus daily and, among them, more than 80% say they're satisfied with the service. Every citizen, on average, makes 308 trips a year on public transport, more than Turin (210), Genoa (229) or Bologna (281) and almost twice as many as Parma or Siena: that means that every month the bus passengers in Trieste are more than 5,5 milions. «The citizens of Trieste have a close relationship with our vehicles, they're proud of them, they know they can count on us and it's our duty not to disappoint them» says Pier Giorgio Luccarini, president of Trieste Trasporti, the company that has been managing the service since 2001 with a fleet of 271 vehicles. The company, that invested 13 million euros in 2016 alone on new technology and new buses, is now widening its scope to new market segments: «After a long dormant period, the city is living a phase of growth on many fronts – from tourism to port industry, from science to culture – and mobility, comprehensi-
EVERY CITIZEN, ON AVERAGE, MAKES 308 TRIPS A YEAR ON PUBLIC TRANSPORT, MORE THAN TURIN (210), GENOA (229) OR BOLOGNA (281) AND ALMOST TWICE AS MANY AS PARMA OR SIENA: THAT MEANS THAT EVERY MONTH THE BUS PASSENGERS IN TRIESTE ARE MORE THAN 5,5 MILIONS.
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«I triestini hanno un rapporto stretto con i nostri mezzi, ne sono fieri, sanno di poter contare su di noi e nostro dovere è non deluderli». «THE CITIZENS OF TRIESTE HAVE A CLOSE RELATIONSHIP WITH OUR VEHICLES, THEY'RE PROUD OF THEM, THEY KNOW THEY CAN COUNT ON US AND IT'S OUR DUTY NOT TO DISAPPOINT THEM»
Il Presidente Pier Giorgio Luccarini President Pier Giorgio Luccarini (Ph. L. Zanatta)
ti vuole proporsi, e lo sta facendo autorevolmente, come un interlocutore di primo piano per tutti coloro che al futuro del territorio stanno lavorando». La società è partecipata al 60 per cento dal Comune di Trieste e per il restante 40 per cento dall’inglese Arriva, società del gruppo Deutsche Bahn che in Europa è uno dei più grandi operatori nei servizi di trasporto passeggeri. Cosa significa, in termini strategici, la presenza di un socio privato in un settore tradizionalmente controllato dal pubblico? La sinergia fra pubblico e privato, in Trieste Trasporti, è esemplare. Arriva ha portato in azienda esperienza internazionale, visione e managerialità, noi abbiamo messo a disposizione una pluridecennale conoscenza del territorio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la società è sana, gli standard delle prestazioni sono molto elevati, si continua ad assumere e abbiamo molti progetti sul tavolo. Direi che stiamo facendo un buon servizio pubblico, anche se riteniamo che i margini per migliorare e crescere siano
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vely speaking, will be even more of a key element. Trieste Trasporti wants to be there, and it's doing so authoritatively, as a leading interlocutor for all of those who are working on the area's future». The company is 60 percent owned by the “Comune di Trieste” and the other 40 percent belongs to “Arriva”, an English company of the Deutsche Bahn group that is one of the biggest entities in transport services in Europe. What does it mean, in strategic terms, the presence of a private partner in a sector that is traditionally publicly owned? The synergy of public and private, in Trieste Trasporti, is exemplary. Arriva brought its international experience, vision and management into the company, we made available our knowledge of the area. The result is there for all to see: the company is healthy, the performance's standard is very high, we keep hiring and we have many ideas on the table. I would say we're doing a good public service, even
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ancora ampi: il fatto di non accontentarci, di non sederci mai, di cercare sempre nuovi spazi dove dare risposte ai fabbisogni della città è forse la vera cifra, oggi, di questa società. Dal 2017 tutta la vostra flotta è dotata di telecamere a bordo. È stata una risposta alla domanda di sicurezza di questi anni? Non solo. La videosorveglianza è uno dei tanti esempi che aiutano a capire come l’azienda stia oggi interpretando il servizio di trasporto pubblico locale: non mi limito ad accompagnare il cliente dal punto A al punto B, ma lo faccio in modo sicuro, protetto, in un ambiente nuovo e pulito, offrendo servizi aggiuntivi come il wi-fi, o invitando il cliente a lasciare l’automobile in periferia e a spostarsi in autobus, perché l’autobus è la soluzione più comoda, economica e ambientalmente sostenibile. Il nostro è un approccio innovativo, non così frequente nel resto d’Italia, e il territorio lo apprezza. Prendiamo l’esempio delle
though there is still extensive room for improvement and growth: the fact that we never settle, we never sit, we always look for new ways to give answers to the city's needs is maybe what tells you the most about this company today. Since 2017 all of your fleet is equipped with cameras on board. Was that an answer to the need of security in recent years? Not only that. Surveillance cameras is one of the many examples that help us understand how the company sees local public transport today: I don't just take the client from point A to point B, I also do it in a safe way, in a new and clean space, offering additional services like wi-fi, or encouraging the client to leave his car in the outskirts and use the bus to move around, because the bus is the cleanest, most comfortable and cheapest solution, our approach is innovative, not that common in the rest of Italy, and the area is still just starting to value it.
La società è partecipata al 60 per cento dal Comune di Trieste e per il restante 40 per cento dall’inglese Arriva, società del gruppo Deutsche Bahn che in Europa è uno dei più grandi operatori nei servizi di trasporto passeggeri. THE COMPANY IS 60 PERCENT OWNED BY THE “COMUNE DI TRIESTE” AND THE OTHER 40 PERCENT BELONGS TO “ARRIVA”, AN ENGLISH COMPANY OF THE DEUTSCHE BAHN GROUP THAT IS ONE OF THE BIGGEST ENTITIES IN TRANSPORT SERVICES IN EUROPE.
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L’età dei nostri autobus è la più bassa d’Italia, abbiamo mezzi ecosostenibili, una rete molto capillare, una fermata ogni 240 metri. OUR BUSES' AGE IS THE LOWEST IN ITALY, WE HAVE ECO-FRIENDLY BUSES, A VAST NETWORK, ONE BUS STOP EVERY 240 METERS.
telecamere: ne abbiamo installate 1.350 tra interne e frontali su tutti i nostri autobus, sono impianti ad altissima definizione, accesi giorno e notte. In pochi mesi di operatività abbiamo ricevuto dalle forze di polizia e dalla magistratura oltre 230 richieste di acquisizione immagini. Sono, per capirsi, 230 inchieste o casi di incidente stradale alla cui soluzione l’azienda ha dato il proprio contributo: abbiamo permesso di individuare borseggiatori, pirati della strada, di chiarire la dinamica di fatti criminosi.
Let's take the cameras for example: we've installed 1.350 of them internal and frontal on all of our buses, they are very high definition systems, operating day and night. In just a few months of operation we received over 230 requests for camera images from the police and the magistracy. These are 230 inquiries or road accidents the company helped to resolve: we've made possible to identify pickpockets, hit-and-runs, and to clarify criminal acts. Is digital the new frontier of public transport too?
La nuova frontiera, anche per il trasporto pubblico, è il digitale? Siamo solo agli inizi, ma è ovvio che la direzione è quella. La tecnologia sta profondamente trasformando il mondo dei trasporti, si pensi a Uber, che è
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This is just the beginning, but that is clearly the direction. Technology is deeply changing the world of transport, if you think about Uber, which is the most popular case, but there are many other examples. Our sector, in terms of innovation, may
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il caso più noto, ma di esempi se ne potrebbero fare molti. Il nostro settore, sul fronte dell’innovazione, sconta forse un po’ di ritardo, ma credo che entro pochi anni assisteremo a una piccola rivoluzione anche nel modo di viaggiare in autobus. Penso ai servizi a chiamata per assicurare una migliore accessibilità alle aree periferiche, a un’intermodalità più estesa, a un’integrazione maggiore con i parcheggi, a sistemi di pagamento sempre più comodi e sicuri. Il trasporto pubblico locale è uno degli elementi più distintivi e maggiormente percepiti di un territorio: contribuisce a migliorare la qualità della vita, a formare abitudini e modelli culturali, accompagna i ragazzi a scuola, consente ogni giorno a milioni di persone di raggiungere il proprio posto di lavoro. È una grande responsabilità che sappiamo di avere ed è una sfida che volentieri accettiamo. L’innovazione, la tecnologia, il digitale ne sono elementi imprescindibili, strumenti che dobbiamo imparare a usare per garantire un’esperienza e un servizio sempre più evoluti. Trieste Trasporti i primi passi li ha fatti. Certo, ma il percorso è ancora lungo. Il comparto,
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be a little late, but I think we'll see a small revolution in travelling by bus within a few years. I'm thinking about call-buses service to ensure better accessibility to the outskirts, a more extended intermodality, a better integration with parking lots, safer and more comfortable payment systems. The local public transport is one of the most distinctive and perceived features of an area: it helps to improve life quality, to give cultural habits and models, it takes kids to school, it allows millions of people to get to work every day. It's a great responsibility that we know we have and it's a challenge we willingly accept. Innovation, technology, digital are essential elements of this, tools that we need to learn how to use in order to guarantee an experience and a service that are more and more evolved. Trieste Trasporti surely made the first steps. Sure, but we still have a long way to go. The industry, as I said, has never been open to change, to innovation. But within Trieste Trasporti, we're giving important thoughts on this matter. As of today, we've been investing a lot to guarantee well above
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come ho detto, non è mai stato votato al cambiamento, all’innovazione. Ma in Trieste Trasporti, su questo tema, stiamo aprendo riflessioni importanti. Fino a oggi abbiamo investito moltissimo per assicurare standard di servizio molto superiori alla media: facciamo 5.500 corse al giorno, l’età dei nostri autobus è la più bassa d’Italia, abbiamo mezzi ecosostenibili, una rete molto capillare, una fermata ogni 240 metri. Ora bisogna fare un passo in più, è venuto il momento di diversificare, di dedicarsi al digitale, alla mobilità intesa nell’accezione più ampia del termine. Qualche mese fa abbiamo rilasciato una prima versione della nostra app, con cui è possibile pianificare il viaggio, acquistare biglietti con un click, ma anche scegliere un ristorante, o visitare mostre o musei. Sebbene le idee e le possibilità di migliorarla siano tante, e lo faremo senz’altro, a Trieste è già una delle app più scaricate. Si tratta di uno dei tanti piccoli segnali del nuovo corso che l’azienda ha intrapreso. Come sono i rapporti con il territorio? Il triestino si lamenta per definizione, per statuto. È geneticamente insoddisfatto di quello che ha. Ma alla fine ama profondamente la propria città e tutto ciò che ne fa parte, compresi gli autobus di Trieste Trasporti. Da parte nostra sappiamo bene che cosa significhi gestire il servizio di trasporto pubblico, la responsabilità che questo comporta, il rispetto che si deve ai nostri clienti. Il territorio ci dà fiducia e noi ne siamo onorati, e ogni giorno cerchiamo di ricambiare, di restituire qualcosa: sosteniamo decine di iniziative nel sociale e nello sport, siamo molto vicini al mondo della scuola, finanziamo borse di studio, diamo il nostro contributo alla cultura, acquistiamo da aziende locali forniture e servizi per oltre 5 milioni di euro all’anno. Anche questo è un modo per esprimere il nostro impegno, la nostra passione per Trieste. Lei è stato a lungo direttore generale di Trieste Trasporti e oggi, dopo la pensione, è ritornato in azienda da presidente. Perché? L’azienda è in una fase delicata della propria storia: siamo sotto gara per il rinnovo della concessione del servizio, e l’amministrazione comunale ha ritenuto che, in considerazione della mia esperienza, potessi dare un contributo per condurre l’iter a buon fine. Ho accettato volentieri: a compenso zero come previsto dalla riforma Madia, ma con grande impegno e grande consapevolezza del ruolo. L’intesa con l’amministratore delegato, che è espressione di Arriva,
average standard services: we make 5.500 routes a day, our buses' age is the lowest in Italy, we have eco-friendly buses, a vast network, one bus stop every 240 meters. Now we need to take a further step, it's time to diversify, to focus on digitisation, on mobility in the broad sense. Some months ago we released the first version of our app, with which you can plan your trip, buy tickets, but also choose a restaurant, or visit exhibitions or museums. Even though we have a lot of ideas to make it better, and we sure will, it's already one of the most downloaded apps in Trieste. It's one of the signs of the new course the company has taken. How's the relationship with the city? People from Trieste always complain, no matter what. They're genetically dissatisfied with what they have. But in the end they love their city and everything that's part of it, including Trieste Trasporti's buses. We know very well what it means to manage the public transport service, the responsibility it entails, the respect we owe to our clients. The area trusts us and we're honoured, and every day we try to return that trust, to pay back somehow: we support dozens of social and sport initiatives, we're very close to the world of school, we finance scholarships, we give our contribution to culture, we spend more than 5 million euros a year buying from local suppliers. This is a way to show our commitment, and our passion for Trieste. You've been Trieste Trasporti's managing director for a long time and today, after retiring, you're back in the company as President. Why? The company is in a delicate phase of its history: we're racing for the renewal of the service concession, and the city council believed that, considering my experience, I could contribute to make the process go well. I gladly accepted: with no payment as provided for in the Madia reform, but with great commitment and great awareness of my role. The harmony with the CEO, who represents Arriva, is extraordinary and I'm sure we're doing a great job together. We need to acknowledge that mayor Roberto Dipiazza and the council never intervened in the dynamics of the company and its operational matters, and always trusted our management's operations. Since the company partially belongs to the public, this is not an ordinary benefit. How important are communication and informa-
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è straordinariamente buona e sono convinto che insieme si stia facendo un ottimo lavoro. Occorre riconoscere al sindaco Roberto Dipiazza e all’intera giunta di non essere mai intervenuti nelle dinamiche e nelle questioni operative della società, e di aver sempre riposto la massima fiducia nell’operato del nostro management. In una partecipata pubblica, questo è un plus non indifferente. Quanto sono importanti i servizi di comunicazione e informazione per un’azienda che fa trasporto pubblico? Sono essenziali. Una parte consistente della nostra offerta nell’ambito della gara per il rinnovo della concessione da parte della Regione Friuli Venezia Giulia si basa proprio su un potenziamento delle attività di informazione all’utenza. Informazioni e aggiornamenti in tempo reale sono uno degli elementi che possono fare di un buon servizio di trasporto pubblico un servizio eccellente. Ci stiamo lavorando e credo che i primi risultati già si possano vedere: oggi, a differenza di quanto accadeva un tempo, siamo un’azienda aperta, che comunica, interloquisce, si confronta. Anche i media, da qualche tempo, dedicano maggiore attenzione alle nostre attività: è un processo lungo ma, come ho detto prima, intendiamo affermarci come un interlocutore primario nel processo di sviluppo e ammodernamento di Trieste e del suo territorio. Il momento è quello giusto ed è un treno che non vogliamo perdere.
tion services for a public transport company? They're essential. A substantial part of our offer in the race for the renewal of the concession by the Region Friuli Venezia Giulia is based on an enhancement of information activities for the users. Real time informations and updates are one of the elements that can make an already good public transport service a great one. We're working on it and I think you can already see the first results: today we're an open company, that communicates, gets involved, cooperates. Even media have started giving more attention to our activities for some time: it's a long process, but as I said before we want to establish ourselves as a main partner in the development and modernisation process of Trieste and its area. This is the right moment and we don't want to waste it.
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muoversi bene.
@triestetrasport app Android & iOS
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