Il regalo di anna magnani

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Il regalo di Anna Magnani È accaduto a una signora originaria di Castelvetrano di ricevere inaspettatamente dal generoso buon cuore di una donna un obolo di zecchini. Ma c' è di più. Il gruzzolo caduto per fortuna dal cielo non è da tutti riceverlo da Anna Magnani. Quale motivo di altruismo ha spinto la graffiante interprete dello schermo a donare dei soldi a una siciliana? Semplice. Si chiama anche lei Anna Magnani. Come l' attrice inossidabile del cinema italiano. Sguardo da tigre occhi da regina. Ma ripercorriamo i fatti. Quasi cinquant' anni fa in un orfanotrofio di provincia. Circa le dieci di sera. Gli ospiti trovatelli dormivano profondamente. Sveglie e attonite, sedute nella sala tv, le suore. La madre superiora. La cuoca e la governante. C' era anche il custode Vanni Fermin che fumava la pipa. Sua figlia Ludovina di diciannove anni. Quella sera la Rai mandava in onda sul primo e unico canale "Roma città aperta". La cuoca di lacrime facili, senza sbucciare alcuna cipolla, piangeva. La madre superiora stringeva il fazzoletto in mano e si soffiava ripetutamente il naso. Non avrebbe mai mostrato le sue lacrime. Suor Teresa ricamava a tombolo una tovaglia di Cantù lunga sette metri. Fuori pioveva. Il film, la prima volta che lo vedeva suor Ada patita di Pietro Germi più di Dio, dicevano scherzando le consorelle. Così anche suor Ester che giocava tutto il giorno con i bambini ospiti facendoli divertire con le smorfie del coniglietto che arriccia il naso. La governante russava. La sua testa reclinava con colpetti in avanti. Rialzava il collo a occhi chiusi. Tuoni e lampi quando si sentì bussare. Un botto così forte che non era una mano che bussa. A quell' ora tarda non si aspettava nessuno e per il rumore qualche bambino al piano di sopra cominciò a strillare. Il signor Fermin si alzò di scatto dalla sedia che la pipa gli cadde dalle mani. La madre superiora si sollevò in piedi alta come una ciminiera. Suor Ester, suor Ada, suor Teresa si avvicinarono lentamente verso l' uscio per verificare quell' improvviso colpo. Aprirono la prima spranga del portone. Poi la seconda. La terza con la chiave gigante. Il chiavistello con l' ultima chiave piccola. Un vagito richiamò la loro attenzione. Avvolta da un lenzuolo una bimba. «Dio sia lodato~» esclamò la superiora. Se ne presero cura tutti gli ospiti dell' orfanotrofio anche Vanni Fermin e Ludovina e di comune accordo decisero di chiamarla Anna Magnani per il film che la Rai mandava in onda quella sera e accadde dopo tempo come una leggenda che l' attrice lo seppe e inviò il gruzzolo. GIANFRANCA CACCIATORE 28 maggio 2002


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