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La storia di Giancarlo Macillis Giulia Macillis e Francesca Schifano
La storia di Giancarlo
Macillis
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Nota Biografica
Giancarlo Macillis nasce ad Albona, in Istria, il 22 dicembre del 1926.
Trascorre la sua infanzia nella città natia con la sua famiglia: la madre, la sorella, ed il padre, maestro.
Al termine della scuola secondaria di primo grado inizia a lavorare in uno studio di un fotografo come aiutante.
All’età di 18 anni è costretto ad arruolarsi nell’esercito tedesco a causa della leva obbligatoria. Svolge l’addestramento in una base militare al confine dell’Austria, vicino a Pontebba.
Fortunatamente non si troverà mai in prima persona sul campo di battaglia.
Quando la seconda guerra mondiale giunge al termine, i soldati tedeschi del suo accampamento tornano in Austria, Giancarlo però diserta, essendo italiano e volendo restare nella sua terra. Si nasconde nel solaio di una fattoria a Portogruaro.
Grazie all’aiuto del fattore riesce a salvarsi, consegnando le armi ai partigiani del paese.
Torna ad Albona, l’Istria però era stata conquistata dalla Jugoslavia. La sua famiglia si vede costretta a scappare perché italiana e non slava. Si dividono lungo il viaggio: Giancarlo va con la madre e la sorella fino a Venezia su un piroscafo.
Il padre va in Campania dove continua a fare il maestro, poi a Trieste. La madre la sorella prendono un treno che va ad Ancona, Giancarlo parte alla volta di Genova e da qui a Rapallo, dove molti profughi istriani venivano ospitati in alberghi.
Poco tempo dopo trova lavoro come conducente di autobus, che farà per il resto della sua vita.
A Genova conosce Gabriella, una giovane donna, con la quale si sposerà qualche anno dopo.
Si trasferiscono a Milano ed hanno due figli, Marco e Marina.
Per il mio lavoro ho deciso di rappresentare gli eventi più significativi della biografia del nonno di una mia carissima amica, Giulia Macillis.
Giancarlo Macillis è stato, infatti, disertore dell’esercito tedesco in Istria.
Ho rappresentato inizialmente dei frammenti della vita militare ed il giorno in cui Giancarlo ha scelto di disertare; in seguito ho approfondito il viaggio del resto della sua famiglia in Italia ed il complicato rapporto tra istriani e italiani; le ultime tavole sono dedicate all’inizio di una nuova vita a Genova, città in cui Giancarlo incontrerà Gabriella, che diventerà sua moglie.
La mia narrazione è realistica; ho scritto la sceneggiatura con l’aiuto di Giulia che ha intervistato il nonno e ha raccolto la documentazione necessaria per il racconto.
Ho utilizzato matita e china. Il tratto grafico è perlopiù stilizzato e minimalista, soprattutto nella resa dei volti dei personaggi.
Francesca Schifano