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Saluti L. Pancalli – L. Savoiardi
from "Le Marche a 5 Cerchi" 3^ edizione, a cura di Andrea Carloni. Rio 2016 - PyeongChang 2018”
by GIOCOM
Luca Pancalli Presidente Comitato Italiano Paralimpico
Questo volume rappresenta un altro prezioso tassello nel percorso narrativo costruito negli anni da Andrea Carloni. Un viaggio nelle Olimpiadi e Paralimpiadi da un punto di vista particolare, quello di un territorio, come le Marche, che le ha dato un contributo importante allo sport italiano sia dal punto di vista dei risultati che nella promozione e diffusione dei suoi valori: non solo atlete e atleti, dunque, ma anche tecnici, giudici di gara, giornalisti, sanitari, dirigenti, volontari, ossia tutte quelle persone che hanno reso grandi questi due eventi globali, espressione massima della bellezza e della forza dello sport. Il presente testo ripercorre le ultime due tappe della gloriosa storia azzurra, olimpica e paralimpica: Rio 2016 e PyeongChang 2018. Dal punto di vista dello sport paralimpico Rio 2016 ha rappresentato l’edizione della consacrazione. I semi piantati con la Paralimpiade di Londra 2012, a Rio sono diventati frutti rigogliosi in termine di visibilità, cultura e popolarità. Una Paralimpiade da record per l’Italia, con 39 medaglie. A PyeongChang invece gli azzurri paralimpici hanno riportato a casa quelle medaglie che mancavano da Vancouver 2010. Un piccolo ma significativo successo, di prospettiva. Gli atleti marchigiani sono stati protagonisti di alcune splendide imprese: impossibile, ad esempio, non citare due campioni come Assunta Legnate e Giorgio Farroni. Ma io credo che il più grande contributo di questa Regione, oltre le medaglie, sia nella capacità di promozione, dal basso, di uno sport per tutti, senza barriere e senza distinzioni. Un prezioso patrimonio al servizio di una comunità territoriale e del Paese intero.
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Luca Savoiardi Presidente Comitato Italiano Paralimpico Marche
"Quando mi allenavo, prima dell'incidente, mi divertivo e stavo bene ma ci andavo un pò svogliato. E davo tutto per scontato. Ora aspetto ogni allenamento con la gioia nel cuore, lo spogliatoio, i compagni di squadra, la sfida con me stesso, superare i miei limiti, divertirmi e stare bene. Tutto questo è diventato prezioso, dal valore enorme". Queste parole, dette da un giovane ragazzo disabile che ha abbracciato lo sport paralimpico dopo un incidente, sintetizzano, come meglio non si potrebbe, l'importanza dello sport. Per tutti. Ma ancor più per un ragazzo diversamente abile. Lo sport che diventa fonte di realizzazione personale e parte imprescindibile di un processo di riabilitazione e di reinserimento sociale. Lo sport che può spronare tanti, tantissimi giovani disabili a rialzare la testa, a trovare nuove motivazioni e spingerli a vincere la loro personale Olimpiade con la vita. Per questo, come Comitato Regionale CIP, da sempre ci poniamo l’obiettivo principale di promuovere la cultura paralimpica e di abbattere davvero ogni barriera, sia fisica, infrastrutturale che, appunto, culturale. Con il sogno di riuscire a vedere, un domani (anche se, mi sento di dire, già da qualche anno siamo nella giusta direzione da questo punto di vista) palazzetti, piscine, piste di atletica e impianti sportivi sempre più accendersi anche per manifestazioni paralimpiche in cui siano protagonisti gli atleti disabili. E grandi atleti possono, anche attraverso il loro racconto in pubblicazioni come questa, diventare esempio per tantissimi giovani disabili”.