Gioco News Magazine April 2021 - Gioco News Rivista aprile 2021

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POLITICA

Paolo Lattanzio: Lattanzio «Regole e garanzie» Ettore Rosato: «L'ideologia non affossi il gioco legale» INCHIESTA

ONLINE IL SEMPRE VERDE DEL GAMING 14 SPECIALE O NLINE

Distanziometri regionali, settore a rischio SPECIALE

La nuova forma del gioco online PERSONAGGI

Dario Vergassola Giulia Bignami COVER STORY 20

LASLOTDELMESE

Fastbet A un passo dal divertimento

LUCKY BAR | L A F O R T U N A V I A G G I N E I P U B B L I C I E S E R C I Z I

ENGLISH PAGES INSIDE

NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE



numero 4

04

aprile

2021

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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni

Quella riforma urgente ma “non essenziale”

EDITORIALE

anno xiii

Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Daniele Duso Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Ludovico Calvi Marco Fiore Mark Griffith Michael Haile Nashira David Migliori Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Nicolina La Ciura Elena Datrino 123rf unsplash pexels pixabay Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

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ONLINE, IL SEMPREVERDE DEL GIOCO

Ormai è chiaro a tutti: il gioco pubblico non rappresenta un comparto come gli altri. Non per lo Stato, che

continua a considerarlo “non essenziale”, come è emerso chiaramente durante gli ultimi dodici mesi di pandemia e di prolungato lockdown. Un concetto peraltro ribadito in più occasioni, soprattutto dai banchi del Tar del Lazio, dove la materia è stata più volte oggetto di discussione. Con gli operatori che continuano a chiedere un allentamento delle restrizioni, impugnando i vari Dpcm, per tornare a lavorare – in totale sicurezza e con piena responsabilità – allo scopo di scongiurare la chiusura delle aziende, che oggi si rivela un rischio sempre più serio e concreto. Tanto più all’indomani del tanto atteso decreto Sostegni che, come vediamo in questo numero, pur superando lo sbarramento dei codici Ateco imposto dai procedenti “ristori”, si è rivelato praticamente inconsistente e ben al di sotto delle necessità, e non solo delle aspettative, di ogni impresa. Figuriamoci, dunque, per quelle del gioco, che erano già rimaste a bocca asciutta dai precedenti provvedimenti, continuando a dover affrontare gli inevitabili costi fissi. Nonostante le rimostranze degli operatori, anche attraverso le piazze, la realtà è rimasta pressoché inalterata. Anche se, va detto, si registra oggi un maggiore livello di conoscenza e consapevolezza della materia a livello parlamentare (come dimostrano le attente riflessioni di due esponenti illustri della maggioranza, come Paolo Lattanzio ed Ettore Rosato), non è ancora sufficiente per assistere a un vero cambiamento da parte del legislatore. Sebbene il riordino del comparto continua a rappresentare una necessità sempre più tangibile e stringente, al di là della pandemia, guardando alle vere “zone rosse” del gioco, cioè Piemonte, Lazio, Marche ed Emilia Romagna, che analizziamo queste mese nel dettaglio. Mentre si avvicinano le scadenze imposte dalle rispettive leggi regionali che porterebbero allo spegnimento del gioco legale. Eppure non dovrebbe sfuggire a nessuno l’effetto di una situazione di questo tipo: tra il dilagare dell’illegalità, già sospinto dall’infinito lockdown, e l’inevitabile esplosione del gioco online, che impongono riflessioni a chi pensa di fermare il gioco o ridurre i rischi spegnendo qualche slot o spostandola dai centri cittadini. Non che il gioco online rappresenti il male, sia chiaro: e anche per questo ne parliamo diffusamente in questo numero, analizzando i numeri di questa esplosione, trainata dal mercato mobile. Ma è opportuno – oltre che doveroso – conoscerne a fondo tutte le peculiarità. Provando anche a guardare un po’ più avanti, adeguando la regolamentazione alle nuove esigenze e ai nuovi trend del mercato. Una politica seria e utile al proprio paese deve saper affrontare e governare ogni cambiamento. O almeno provarci. Non come avviene, da troppi anni, con il gioco, rispetto al quale ogni maggioranza ha sempre scelto di non occuparsene. Salvo poi spremerlo sistematicamente facendo ricorso alla leva fiscale. Ma adesso non è più tempo di tergiversare (né tanto meno di tassare). Il Paese ha bisogno di soldi, di occupazione e di ritorno alla normalità. Anche se i giochi, forse, sono gli unici a sperare davvero in una “nuova normalità”, diversa dalla precedente. Magari all’insegna delle riforme e della concretezza, come mai accaduto prima. Alessio Crisantemi

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POLITICA

04. Regole rigide, ma garanzie S O M M A R I O

Il coordinatore del comitato per la Prevenzione e la repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria della commissione Antimafia, Paolo Lattanzio, chiede un nuovo approccio al settore

06. Se l’ideologia affonda la legalità

Il coordinatore di Italia Viva e vice presidente della Camera, Ettore Rosato, evidenzia i rischi nel tenere ferme le attività di gioco

08. Profondo rosso

La riapertura post-lockdown del settore potrebbe essere un miraggio in alcuni territori, dove sta per scattare la mannaia dei distanziometri regionali

SPECIALE ONLINE

14 14. Convergenza in attesa di normativa

L’esperta di gaming Laura D’Angeli delinea le direttrici di sviluppo del gioco online alla luce dei cambiamenti imposti o accelerati dalla pandemia

16. Logico, gambling online,

oro che non luccica nell’anno del Covid-19 18. Egba, l’ora della responsabilità 20. FastBet, a un passo dal divertimento 22. Sisal, la forza del cambiamento

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GIOCONEWS #04 APRILE 2021

24. Snaitech, una scommessa

vinta 26. Capecod Gaming, gamification: la nuova sfida del gaming 28. Fantasyteam.it e Sportitaliabet. it, il futuro è negli smart device 30. Habanero, sperimentazione sulla tradizione 32. Pragmatic Play, ricreare le stesse emozioni delle location terrestri 33. Octavian Lab, la nuova zona del gioco 33. Vincitù, Grid Poker in rampa di lancio 34. NetEnt, flessibilità e cooperazione per adattare l’offerta 34. WorldMatch, la riconoscibilità della convergenza 36. Si fa presto a dire affiliati 38. Raccolta Responsabile, le due “R” di Dt9 40. Oddschecker, in Usa e in Europa l’affiliato è già regolato

ESTERI

44 44. L’onda della pandemia sul marketing Il Covid-19 ha imposto agli operatori di gioco di concentrarsi su online e social media: innovazione è la parola d’ordine

EVENTI 46. Eag, lo spettacolo deve continuare 47. CasinoBeats Slots Festival, il gioco al centro 48. Sbc Digital Payments, il doppio binario di tecnologia e conformità 49. Gaming Americas Q2 Meetup, il limite è il cielo


CASINÒ

68. La fine del film

Il “mito” dei casinò terrestri come luoghi di riciclaggio è ormai sfatato, ma il professore Ranieri Razzante mette in guardia sui rischi di illegalità che si corrono soprattutto sulle piattaforme online estere PANNONERO LASLOTONLINEDELMESE

70. 71.

60

INTERVISTE

72. La saggezza

del girino/ Dario Vergassola ambienta nelle Cinque Terre le sue “Storie vere di un mondo immaginario”, ma tratteggia anche l’umanità alle prese con la pandemia La zattera

60. L’ippica torni a brillare

Il vice coordinatore di Forza Italia Roma, Pietrangelo Massaro, sollecita l’amministrazione Raggi a intervenire sull’ippodromo di Capannelle

COMMA 7

73.

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astronomica/

Ricordando le strampalate avventure vissute da bambina, la giovane scrittrice Giulia Bignami racconta come sopravvivere a un papà scienziato

Paolo Lattanzio

62. Il macigno della discriminazione

distanza

DALMONDO

DANON PERDERE

ILUOGHI DELGIOCO

RIFLESSIONI DAORSO

L’OROSCOPO

GIOCO &PSICHE

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

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GIOCARE GIO CONGUSTO

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GIOCARE GIO CONGUSTO

ESSIONI RSO

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LEAVVENTURE DAROONEY

LEAVVENTURE DAROONEY

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94. Intelligent design 95. NetEnt, flexibility and coopera-

POKER STRATEGY

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SLOT

marketing

NUOVE TENDENZE

66.

DANON PERDERE

Anche nella vicina Francia il Covid-19 ha praticamente raso al suolo il gioco dal vivo Lady Carlotta, quando una donna vale l’Asso

92. It’s easy to say affiliates 93. The growth of automated digital NEWSLETTER

64. Poker live comune, mezzo gaudio LEAVVENTURE DAROONEY

I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

marketing

LAS DELM

NERO

english pages

90. The wave of the pandemic on

GIOCO &PSICHE

PANNONERO

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LOSFIZIO DELGIOCO

Dai Sostegni del Governo ai ricorsi e ai Dpcm, passando per il ruolo di Adm, analizziamo l’industry con Maurizio Ughi di Obiettivo 2016 LEDRITTEDELMAESTRO

64 LAVLT DELMESE

SCOMMESSE 56. Non mandate in fumo il betting d’Italia

POKER

LASLOT DELMESE

GIOCO &TECNICA

PANNONERO

DANON PERDERE

DALMONDO

LOSFIZIO DELGIOCO

Il consuntivo 2020 delle aziende è da dimenticare, ma il previsionale 2021 inizia peggio, se possibile

Con il protrarsi della pandemia, proseguono anche le competizioni di flipper sportivo giocate in streaming con la seconda edizione dell’Ifpa Challenge Rankings Championship

PROMOSPACE

63. Prosegue il lockdown, e la sfida è a

GIOCO &ARTE

FLIPPER

50. Tempo di bilanci, in cerca di slanci

58.

54. FISCO&SLOT 74. L’ORADELGIOCO 76. DALMONDO 77. DANONPERDERE 78. VOXMANAGER 79. GIOCO&RETAIL 80. ALBARDEGLIESPORTS 82. GIOCHIDABAR 83. GIOCARECONGUSTO 84. GIOCO&PSICHE 85. L’AVVOCATODELDIAVOLO 86. LASLOTDELMESE 88. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO GIOCO &ARTE

50

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rubriche

Il settore dell’amusement chiede una riapertura delle sale, nel rispetto della situazione pandemica generale e di tutti i protocolli di sicurezza

NORMATIVA

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NUOVE TENDENZE

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IPPICA

POKER STRATEGY

Sicuramente si deve cercare di dare anche a questa categoria, in particolare per le problematiche legate al tema della legalità, una qualche forma di certezza e di chiarezza. Io auspico che si possa arrivare a una definizione della situazione minima per la quale gli esercizi possano riaprire e ad una definizione condivisa dei protocolli.

DALMONDO

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politica

P A O L O

L A T T A N Z I O

Regole rigide, ma garanzie

Non

di Anna Maria Rengo

Il coordinatore del comitato per la Pre-

venzione e la repressione delle attività si può fare finta che la pandemia e il conseguente predatorie della criminalità organizzalockdown non abbiano cambiato le carte in tavola ta durante l’emergenza sanitaria della del gioco pubblico, mettendolo in una situazione commissione Antimafia, Paolo Lattandi oggettiva e grave difficoltà. Un tema che deve essere affrontato senza zio, chiede un nuovo approccio al settogli storici pregiudizi, e sotto tanti aspetti. Il coordinatore del comitato re del gioco e sottolinea i rischi che esso per la Prevenzione e la repressione delle attività predatorie della cricorre a causa del lockdown minalità organizzata durante l’emergenza sanitaria della commissione Antimafia, il deputato del Pd Paolo Lattanzio, si sofferma, in particolare, su quello di sua più diretta competenza: i rischi legati al proliferare dell’illegalità. Se ne è parlato nell’audizione, da parte del comitato, dei rappresentanti di Acadi, e proprio da quanto è stato ascoltato in quell’occasione parte la riflessione di Lattanzio. “Abbiamo audito Acadi, ma ho condotto in parallelo degli approfondimenti. Il tema è duplice, si presta a un’analisi molto sfaccettata perchè il lockdown ha comportato innanzitutto un colpo molto duro a tutti i lavoratori e lavoratrici del settore, colpo molto duro che riguarda l’impossibilità di tenere aperti gli esercizi commerciali e la mancanza di una chiara visione e strategia sulla riapertura, che sia da qui a dieci mesi, ma manca l’ancoraggio a un tipo di evento che possa permettere la riapertura. Questa situazione ha un secondo aspetto che a noi come commissione Antimafia interessa di più che è il riflesso sul tema dell’illegalità. Perchè da un lato, come ormai stiamo acquisendo da vari settori, le chiusure di attività lecite portano a un prosperare di quelle illecite, perchè la domanda di gioco non va diminuendo, anzi aumenta; l’offerta diminuisce, quindi qualcuno si infila in questa offerta. Dall’altro c’è la possibilità che le stesse imprese, in enormi difficoltà economiche, che sono state a lungo chiuse, rischino di essere prese, direttamente o tramite prestanome, in gestione da parte di appartenenti al mondo criminale. Quindi l’attacco illegale a questo settore avviene su due fronti”. Come si sarebbe potuto agire e soprattutto come si dovrà agire in futuro, per tutelare la legalità anche nel gioco? “Non entro nel merito della riforma del settore, che pure tanti stakeholder mi citano e auspicano, credo che tutti i settori in generale, alla luce del cambio di scenario globale legato al lockdown, debbano essere riletti e ripensati, ma non è questo il mio focus del mio lavoro in Antimafia. Come si dovrebbe agire è molto difficile da dire, sicuramente si deve cercare di dare anche a questa categoria, in particolare per le problematiche legate al tema della legalità, una qualche forma di certezza e di chiarezza. Io auspico che si possa arrivare a una definizione della situazione minima per la quale gli esercizi possano riaprire e ad una definizione condivisa dei protocolli. È del tutto auspicabile che il Comitato tecnico scientifico, nella sua forma rinnovata, possa valutare dei protocolli sulle riaperture e laddove li dovesse trovare adeguati, indicare quando sarà possibile la riapertura, oppure, qualora non li dovesse trovare adeguati, spiegare per quali motivi non lo sono. Sono certo che in qual caso i concessionari e tutta la filiera si adopererebbero per ripensare quelle stesse caratteristiche che poi porterebbero alle aperture”. D’altro canto, come si dovrà operare per combattere il gioco illegale, anche alla luce di quanto emerso dall’ultimo rapporto della Direzione investigativa antimafia?

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GIOCONEWS #04 APRILE 2021


POLITICA PAOLO LATTANZIO

“Sono tanti i soggetti in campo: c’è il legislatore che deve avere un controllo completo, totale e certo della filiera, ci sono le associazioni di categoria che devono contribuire, ma questo vale in tutti i settori, con un controllo molto forte e con una sensibilizzazione lungo tutto l’iter, non solo per l’accesso al settore quindi con dei controlli sistematici, costanti, di mantenimento della performance etica che questi soggetti sono tenuti ad avere, ma soprattutto è importante l’attività di segnalazione, con il ruolo fondamentale che il mondo del gioco svolge come presidio di legalità attraverso le segnalazioni di operazioni sospette che non sono delle azioni ma qualcosa che va a rovinare, ad alterare il mercato. Oltre a questa attività di controllo, di monitoraggio, di denuncia e di segnalazione è anche importantissima l’attività che stanno conducendo in maniera eccellente la magistratura e le forze di polizia, individuando le zone grigie di contatto tra mondo criminale e mondo delle scommesse illecite, attraverso l’apertura di punti giochi non autorizzati sul territorio nazionale”. Nella precedente legislatura la commissione Antimafia, allora guidata da Rosy Bindi, aveva condotto una serie di audizioni sul settore del gioco, compendiate in una relazione al Parlamento contenente una serie di osservazioni e proposte per garantire la legalità e combattere l’illegalità. Come intende muoversi l’attuale commissione e intanto, quali interventi “strutturali” sarebbero necessari a suo modo di vedere? “Conosco bene il lavoro della presidente Bindi, a questa domanda dovrebbe rispondere rispondere Nicola Morra in quanto presidente di commissione. Io nel mio comitato sicuramente andrò avanti su questo tema perchè ha una diretta attinenza con quanto sta succedendo con la pandemia da Covid-19. Il mio approccio è che non si può fare finta che nulla sia cambiato. Non si può pensare che l’approccio, del tutto ideologico in passato e in alcuni partiti anche nel presente, al tema delle scommese e del gioco legale in concessione rimanga identico a ciò che succedeva prima della pandemia e del lockdown. Tutto è cambiato a livello globale e molto deve cambiare anche su questo tema. Non parlo, questo scrivetelo in maniera chiara, di semplificare le regole. Anzi, parlo di protocolli ancora più rigidi, ma che diano garanzie rispetto a un settore che deve essere trattato, in fase emergenziale e post emergenziale, alla stregua di altri settori e che non deve subire discriminazioni ideologiche di alcun tipo. Nel mio comitato andrò avanti in questa direzione. Nella relazione intermedia che ho depositato in commissione Antimafia ho fatto un piccolo focus sul gioco, che diventerà oggetto di discussione anche nella plenaria. Credo sia indispensabile ragionare e coinvolgere gli attori del settore, lasciando da parte gli approcci ideologici perchè non è più tempo e perché con questi non si riesce a fare alcun passo avanti. Ci sono varie emergenze: i lavoratori che stanno perdendo il lavoro, l’aggressione mafiosa sugli esercizi commerciali con le conseguenze anche dal punto di vista della concorrenza, in quanto quando la mafia entra in un settore altera tutto quanto, lo rende marcio e lo conquista in toto”.

Nonostante la Regione Sardegna sia diventata zona bianca, non ha subito riavviato le attività di gioco. Al di là del caso specifico, lei ritiene che il gioco legale sia vittima di un pregiudizio ideologico? “La scelta della Regione Rardegna è stata una brutta pagina politica, una brutta pagina per quanto riguarda il buon senso e verso i lavoratori e questo dimostra ancora una volta che è tanto facile fare demagogia come fa molto spesso la Lega, andando a incontrare e supportando tutte le categorie, ma ora si stanno rendendo conto, con il governo Draghi di cui sono azionisti, che non è sufficiente dire apriamo, chiudiamo, diamo supporto a ristoratori, al mondo del gioco e così via in maniera acritica e incondizionata. Il mondo è molto più complesso, la politica è diversa dalla propaganda e dalla demagogia il presidente Solinas ha dimostrato, cascando su questa scelta, di essere completamente impreparato ad affrontare il tema delle riaperture. Sarebbe bastato consultare i lavori in corso in commissione Antimafia, della quale pure lui faceva parte per avere degli spunti e delle idee al riguardo. Nelle regioni bianche, quando ci arriveremo, si deve assolutamente riaprire, anche con le dovute differenze fra le diverse tipologie di attività di gioco; abbiamo i corner, i punti vendita, le videolottery, ma vanno assolutamente riaperte e credo che già da ora si debba ragionare pure sulle zone gialle perché vengano stabilite le regole per la riapertura in tutta sicurezza, questo rimane l’aspetto principale. Sulle zone arancioni e rosse non è in discussione la chiusura, al pari di tutti gli altri esercizi commerciali, ma se pensiamo alle zone gialle è necessario fare qualche concessione e permettere forme di riapertura”. Il settore del gioco pubblico è stato messo in ginocchio dal duplice lockdown: quali misure potrebbero e dovrebbero essere messe in campo per garantirne la sopravvivenza? “Il settore è stato messo in ginocchio, io non mi occupo di ristori, non mi voglio occupare tanto di questo aspetto ma voglio dare delle indicazioni che siano attinenti al tema della legalità e del contrasto alle mafie. Quindi è normale che questo settore debba essere supportato, ma mi interessa di più quell’aspetto”. Lei auspica che si arrivi al riordino dell’offerta di gioco in Italia, come aveva intenzione di fare il Governo Conte 2 e in particolare il sottosegretario, ormai ex, Pier Paolo Baretta? “Voglio mantenere un profilo molto tecnico: mi interessa lavorare perchè venga affrontato in maniera non ideologica questo tema, quello della legalità e del contrasto alle mafie. Se poi questo porta a un’evidenza congiunta, tramite le audizioni e il lavoro con le parti in causa, di richiesta di modifica e di lavoro sull’intero settore sarò ben lieto di farmene portavoce e di lavorare alla costituzione dei tavoli, ma senza invasioni di campo e sempre mantenendo un focus molto chiaro sui temi di competenza della commissione Antimafia”.

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politica

E T T O R E

R O S A T O

Se l’ideologia affonda la legalità

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di Alessio Crisantemi

Il coordinatore di Italia Viva e vice nutile nascondersi dietro a un dito. Il gioco pubblico e i suoi lavopresidente della Camera, Ettore Rosato, ratori sono vittime di una palese discriminazione che sta comproevidenzia a Gioco News tutti i rischi mettendo in maniera sempre più significativa le loro attività, metnel tenere ferme le attività di gioco, tendone a rischio il futuro. Un fatto, peraltro neppure nuovo, ma che invitando a un trattamento paritario del raggiunge la sua massima espressione durante la pandemia, quando settore, per il bene di tutti le imprese del gioco vengono escluse da qualunque tavolo di lavoro e di confronto, con l’intero settore sottoposto a lockdown totale, senza condizioni e senza discussioni. Gettando i lavoratori nella più totale disperazione e creando, al tempo stesso, dei rischi immensi in termini di legalità e non solo di ordine pubblico. Una serie di tematiche che non sfuggono a Ettore Rosato, vice presidente della Camera dei deputati e coordinatore nazionale di Italia Viva, che dopo essersi occupato già in passato della materia, è tornato ad affrontarla nelle scorse settimane, salendo sul palco di piazza del Popolo in occasione della manifestazione romana degli operatori. Non soltanto per esprimere la propria solidarietà, rivendicando il diritto alla parità di trattamento che non può essere negato ai lavoratori del settore e ponendo l’accento sul rischio di illegalità. Come spiega nell’intervista concessa a Gioco News che riportiamo nel seguito. Lei ha partecipato alla manifestazione degli operatori che chiedevano di riaprire le attività in zona gialla, in sicurezza. Cosa ne pensa di questa richiesta e che impressione ha avuto della piazza? “Quello del gioco legale è un settore che garantisce il 3 percento delle entrate dello Stato e impiega decine di migliaia di lavoratori che vivono onestamente di questo e che in piazza hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per un comparto che ormai da troppo tempo è paralizzato, ad un passo dal collasso. Se si rispettano i protocolli di sicurezza bisogna utilizzare gli stessi criteri che si usano per tutte le altre attività commerciali nelle aperture e nelle chiusure”. Il risultato, però, è stato il contrario, visto che la Regione Sardegna, prima zona bianca della Penisola, non ha subito riavviato le attività di gioco, uniche escluse dalla ripartenza. Perchè secondo lei accade questo? Ritiene che il settore sia vittima di un pregiudizio ideologico? “Sicuramente sul gioco si è giocata una partita ideologica che ha portato a prendere delle decisioni differenziate rispetto a tutte le altre attività. Ma dove non c’è il gioco legale prolifica il gioco illegale, spesso gestito dalla criminalità organizzata che si arricchisce, a scapito di importanti perdite per lo Stato”.

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POLITICA ETTORE ROSATO

Nei suoi precedenti interventi lei ha sem«Se si rispettano i Tornando al tema riaperture: in attesa di pre parlato della necessità di distinguere ripartire, c’è prima da scongiurare la chiuprotocolli di sicurezza tra gioco legale e illegale. Come si dovrebsura delle imprese del gioco anche a causa bisogna utilizzare gli be agire, secondo lei, per tutelare efficacedi ristori inesistenti (per molti) e inconsistessi criteri che si mente la legalità anche nel gioco? stenti (per chi li ha avuti). Quali misure usano per tutte le altre “Di certo il proibizionismo non è la potrebbero e dovrebbero essere messe in attività commerciali soluzione. Gioco legale significa tracampo per garantirne la sopravvivenza? nelle aperture e nelle sparenza, occupazione, tracciabili“Il blocco delle attività legate al gioco chiusure» tà. Sia chiaro, io non sono mai entrato legale rischia di pregiudicare in main un casinò, non compro nemmeno niera irreversibile un intero settore un gratta e vinci e non ho mai giocato con una slot. E se dove sono stati richiesti e fatti anche importanti invedevo dare un consiglio dico meglio una bella cena che stimenti in tecnologia in questi anni. I ristori non sono un’ora davanti a un apparecchio. Detto questo sconsistati adeguati, le imposte vanno sospese. Sono a rischio glio anche il fumo e l’eccesso nell’alcol ma lo Stato ha il migliaia di posti di lavoro e centinaia di imprese. C’è compito di regolamentare le attività legali, facendo prepoco da aggiungere, bisogna intervenire, come per tutte venzione delle patologie, come la ludopatia, ma consenle attività economiche, non possiamo lasciare indietro tendo che le attività legali si svolgano senza dover chienessuno”. dere continue cortesie e nello slalom della burocrazia”. Riguardo al futuro: il recovery plan potrà avere impatto a suo D’altro canto, come si dovrà operare per combattere il gioco giudizio anche sul settore del gioco, pensando per esempio agli illegale, anche alla luce di quanto emerso dall’ultimo rapporto aspetti tecnologici, visto che il gaming è uno dei settori a magdella Direzione investigativa antimafia? gior tasso di innovazione? “Paralizzare il settore del gioco legale significa, come “Uno dei capisaldi del Piano sarà la promozione delsottolineato dal rapporto della Dia, offrire alle mafie la digitalizzazione nel nostro Paese. Gli interventi che uno strumento formidabile di arricchimento ed espansosterranno l’innovazione tecnologica, la transizione sione. Sappiamo che il gioco illegale è il secondo setdigitale e la ricerca applicata saranno accessibili a tutti”. tore più redditizio dopo il traffico di stupefacenti, ma presenta - a differenza di quest’ultimo - un minor rischio; quindi è la ‘piazza perfetta’ per la criminalità organizzata, utile anche al riciclaggio del denaro sporco”. Cosa potrà davvero fare l’attuale governo nei confronti del gioco? Ci sarà spazio a suo parere per il riordino, più volte annunciato e mai realizzato? “Oggi oltre alle chiusure disposte dal Dpcm emergenziali legati alla pandemia, pesano le normative regionali nate in periodo pre-covid molto difformi tra loro e che nel frattempo sono entrate in vigore, in un contesto del tutto mutato. Ci vuole una buona regolamentazione che deve tener conto di tutti gli interessi in campo”.

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Ettore Rosato nasce a Trieste, il 28 luglio 1968. Dopo il diploma in ragioneria, viene assunto dalla Banca Commerciale Italiana e poi dalle Assicurazioni Generali. In quello stesso anno viene eletto consigliere circoscrizionale a Trieste con la Democrazia Cristiana. Viene poi eletto consigliere provinciale nel 2001 dopo aver corso per la presidenza della provincia; due anni più tardi diviene consigliere regionale tra le file della Margherita e sempre nel 2003 ottiene un seggio alla Camera dei deputati grazie alla vittoria nell’elezione suppletiva. Dal 18 maggio 2006 all’8 maggio 2008 fa parte del secondo governo Prodi in qualità di sottosegretario agli interni occupandosi in particolare di vigili

del fuoco, difesa civile, contrasto al racket e all’usura. Alle elezioni del 2008 è stato confermato alla Camera dei deputati con il Partito Democratico ed è membro dell’ufficio di presidenza del gruppo in qualità di Tesoriere del Pd alla Camera. Ha fatto parte della commissione Difesa e del Copasir (il comitato parlamentare di sicurezza della Repubblica). Dopo aver vinto le elezioni primarie per i parlamentari, è stato candidato e rieletto alla Camera dei deputati nel 2013. Diventa segretario del gruppo Pd (con delega d’Aula) dal 19 marzo 2013 venendo confermato nell’ufficio di presidenza del gruppo pd alla camera e diviene membro della commissione Affari Costituzionali. Dal 28 novem-

bre 2014 al 16 giugno 2015 è stato il vicecapogruppo vicario del Pd alla Camera sostituendo la lettiana Paola De Micheli, nominata sottosegretario di stato all’economia nel governo Renzi. Il 16 giugno 2015 viene eletto capogruppo del Partito Democratico alla Camera. Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto deputato e viene successivamente eletto vicepresidente della Camera dei deputati. Nel 2019 abbandona il Pd e aderisce al Italia Viva fondata da Matteo Renzi. Diviene coordinatore nazionale del nuovo partito insieme a Teresa Bellanova. È l’ideatore della legge elettorale italiana del 2017, soprannominata per questo “Rosatellum”, che ha impresso il suo nome nella storia.

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politica

Profondo rosso La riapertura post-lockdown delle attività di gioco potrebbe essere un miraggio in alcuni territori, dove sta per scattare la mannaia dei distanziometri regionali. Sempre che non intervengano moratorie o proroghe.

A

guardare la mappa dell’Italia del gioco oggi, al momento in cui scriviamo, si vede un unico colore. Il rosso. Simbolo del lockdown senza fine del settore, uno dei più colpiti dalle chiusure decise dal Governo per il contenimento del Covid, per più di 8 mesi fra 2020 e 2021. Ora che la timida accelerazione della campagna vaccinale, oltre che le promesse del premier Mario Draghi, fanno sperare in un cambio di scenario nelle prossime settimane, c’è, però, un grosso problema da considerare: l’entrata in vigore dei distanziometri introdotti dalle leggi per il contrasto al Gap nel Lazio, nelle Marche e nel Piemonte. Senza dimenticare quei territori dove la normativa è già in atto a tutti gli effetti e dove si tenta o si è tentato un “passo indietro”, fra Provincia di Trento, Valle d’Aosta, Liguria ed Emilia Romagna. Ecco quali sono i fronti aperti e le prospettive per i mesi a venire.

La corsa contro il tempo del Piemonte In Piemonte la data da segnare sul calendario è il 21 maggio, giorno in cui la normativa approvata nel 2016 entrerà in vigore – come accaduto fra 2017 e 2019 per esercizi pubblici e commerciali, circoli privati, location dedicate ANDREA TRONZANO

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GIOCONEWS #04 APRILE 2021

di Francesca Mancosu

esistenti alla data di entrata in vigore della legge – anche per le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e sale scommesse con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016. Norme che fino ad oggi, secondo gli studi della Cgia di Mestre hanno condotto ad una perdita di 1700 posti di lavoro, che dopo maggio potrebbe allargarsi a 2.870-3.800 unità. Un’enormità, in tempi già difficili come questi, contro i quali i lavoratori hanno fatto appello alla politica, con la manifestazione di piazza Castello a Torino del 18 marzo e con centinaia di mail indirizzate ai consiglieri regionali. Compresi quelli di maggioranza, che, a dire il vero, fin dalla campagna elettorale hanno preso l’impegno di eliminare la retroattività della legge, con una proposta – firmata dal leghista Claudio Leone - ora all’esame delle commissioni competenti (insieme a quella di Giorgio Bertola, nel Gruppo Misto, che chiede più luoghi sensibili e apparecchi spenti per 10 ore al giorno) e che dovrebbe arrivare sotto la lente del Consiglio dopo Pasqua. Come assicurato anche dall’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano: “Come abbiamo già detto più volte, in questi anni, la legge è ingiusta e va modificata. Togliere la retroattività ed eliminare la stortura della data del 20 maggio sono due cose che rimettono al centro il diritto


POLITICA PROFONDO ROSSO

all’impresa e al lavoro e tutelano la legalità. Potenziare la prevenzione e la cura dei giocatori patologici sono altre due azioni importanti”. Una promessa che non tranquillizza Alessia Milesi, presidente della delegazione regionale di Piemonte e Valle d’Aosta dell’associazione Sapar. “La manifestazione dei lavoratori di marzo ha reso evidente il disagio e la preoccupazione dei lavoratori di questo importante e lecito comparto. Nessuna forza politica regionale credo possa prendersi la responsabilità di lasciare a casa migliaia di lavoratori che erano e sono regolarmente assunti dalle aziende di gestione, senza contare i lavoratori non diretti della filiera del gioco, in un momento del genere, in cui migliaia di realtà imprenditoriali non riusciranno a ripartire a causa della pandemia, ed andranno ad incrementare le fila di chi avrà bisogno dei sussidi statali, invece di pagare le tasse sul territorio e allo Stato centrale, e aiutare con il proprio reddito a far girare l’economia piemontese. Le imprese di settore che rischiano la morte se non viene cancellata la retroattività della legge regionale 9/2016 erano e sono imprese legali, strutturate, sane, storiche e che creavano occupazione sul territorio. Releghiamo al passato questo voler risolvere un problema creandone un altro, che poco dovrebbe aver a che fare con la situazione occupazionale e imprenditoriale drammatica in cui ci ritroviamo oggi. Ben vengano quindi politici e forze politiche audaci e intelligenti che sappiano analizzare costi e benefici delle loro scelte e sappiano trovare soluzioni efficaci e realistiche e soprattutto attuabili per risolvere le problematiche a cui sono chiamati a rispondere. Oggi serve capire che si evita che le persone sconfinino dal gioco alla ludopatia non vietando di giocare, ma formando e informando la popolazione, che così può scegliere come, perché, in che modo, con quali strumenti e quanto tempo dedicare al gioco. Distruggere un settore lecito non serve e questo credo sia facilmente intellegibile ai componenti del consiglio regionale al quale oggi si richiede di comprendere e affrontare le ragioni che hanno spinto tanti lavoratori a scendere in piazza”.

Lazio, 16mila occupati da tutelare La fine dell’estate invece sarà decisiva per il Lazio, altra regione alle prese con un distanziometro retroattivo: quello introdotto dal Collegato di bilancio approvato nel febbraio dello scorso anno dal consiglio regionale e che entrerà in vigore dall’agosto prossimo, comprensivo di una serie di misure, che causeranno sostanzialmente la chiusura di tutte le attività di gioco fisico. Diciotto i mesi di tempo concessi per eliminare gli apparecchi collocati all’interno di esercizi pubblici commerciali o di sale da gioco vicine a luoghi sensibili, che quindi, salvo modifiche, saranno formalmente “fuorilegge” dal 28 agosto 2021. Scadenze che rischiano di far perdere il posto di lavoro alla stragrande maggioranza dei 16mila occupati attuali,

I distanziometri retroattivi in arrivo PI E M O N T E

Dal 21 maggio, per sale gioco e scommesse

MA R C H E

Dal 1° dicembre, per sale gioco ed esercizi generalisti

L AZ I O

Dal 28 agosto, per esercizi generalisti *Per le sale gioco tra il 2024 e il 2025

considerando che il territorio insediabile per le location di gioco sarebbe pari allo 0,7 percento della superficie regionale. A differenza del Piemonte, al momento il tema non è stato oggetto di proposte di legge ma di una sola audizione che ha visto le associazioni di categoria del settore gioco rappresentare alla politica i gravi rischi occupazionali e di tenuta del sistema legale. Fra esse si annovera Acadi - Associazione concessionari di giochi pubblici, per la quale a fare il punto è Matteo Marini, membro del consiglio direttivo. “È una legge scritta male che porterà ad una serie di problemi seri e irreparabili: diffusione dell’illegalità, perdita di posti di lavoro, perdita di risorse per la collettività. Una legge di per sé irragionevole diventa assurda in un momento così grave per l’economia quale l’attuale e quello che ci troveremo ad affrontare a fine pandemia. Il periodo di lockdown del gioco (ricordo che a fine marzo, nel Lazio, saremo al decimo mese di chiusura negli ultimi 13) sta generando un pericoloso ritorno dell’illegalità: da marzo 2020 ad oggi, mediamente ogni tre giorni viene scoperta un’attività di gioco illecita. Le imprese che operano sul territorio laziale stanno seriamente rischiando di non riaprire con le conseguenti ricadute occupazionali. Questo periodo è stato solo la prova generale di quanto avverrà nel Lazio dopo agosto. Visto che il Nadef prevede il riordino del settore nel 2021, chiediamo di attendere il riordino nazionale posticipando l’entrata in vigore della legge.

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politica

> In questo momento, a nostro avviso, si dovrebbe fare tutto il possibile per rivitalizzare le attività economiche e produttive del Paese. Non basterà un anno per riprendersi, se si considera che per ogni giorno di chiusura non è sufficiente uno di apertura a pareggiare i conti. Le spese per utenze, affitti, ammortamenti, corrono comunque, quindi la proporzione è uno a quattro/cinque”. Per Marini quindi è importante proseguire con le audizioni in Consiglio e il dialogo con la politica. Che in questo caso risponde con la neo assessora agli Enti locali e alla sicurezza urbana Valentina Corrado, in quota cinque stelle. “Siamo consapevoli che stiamo vivendo un periodo drammatico e complicato per numerosi comparti a causa della pandemia che ha avuto e continua ad avere ripercussioni non solo dal punto di vista della salute ma anche sotto il profilo sociale ed economico della nostra regione. Nella veste di consigliere regionale ho ascoltato, insieme ai colleghi di commissione, le difficoltà che vivono anche i lavoratori che operano in questo comparto e le proposte che arrivano dagli operatori del settore. È una situazione complessa che impone una riflessione più ampia anche alla luce dei dati correlati all’usura e al sovraindebitamento come fenomeni che hanno visto una crescita esponenziale nell’attuale contesto di difficoltà economica di numerose famiglie. Penso che la pandemia debba farci riflettere sul modello di società che vogliamo per il futuro dei nostri figli e personalmente auspico nel sostegno delle istituzioni per la riconversione delle attività legate al gioco in attività che non alimentino povertà economica e sociale”. Ad entrare maggiormente nel merito della questione è Massimiliano Maselli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. “Considerando quello che è accaduto negli ultimi 13 mesi, con il gioco quasi sempre fermo, è impossibile che gli esercizi generalisti possano essersi adeguati alla normativa in un tempo così breve. Inoltre, non possono delocalizzarsi con facilità, e molti saranno costretti a rinunciare all’attività di gioco. Il legislatore dovrebbe preoccuparsi di questa situazione, garantire scadenze congrue, per dare la possibilità agli operatori di prendere le loro decisioni. Serve un atto politico vero e proprio, non un pannicello caldo. A breve tratteremo il nuovo Collegato di bilancio - la cosiddetta legge omnibus - approvato dalla Giunta e che dovrebbe poi andare in commissione Bilancio e in Consiglio per essere licenziato entro il mese di aprile: è lo strumento ideale per poter presentare un emendamento, di cui mi farò carico, sperando sia condiviso da altri consiglieri, per chiedere la proroga dell’entrata in vigore della normativa”.

Marche, gli operatori puntano sul confronto con la Regione La strada non è particolarmente facile neppure nelle Marche, dove nel 2019 il consiglio regionale ha approvato una proroga per l’applicazione del distanziometro VALENTINA CORRADO

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retroattivo – contenuto nella legge n. 3 del 2017 - al 30 novembre 2021, sia alle sale da biliardo o da gioco, nonché agli altri esercizi commerciali o pubblici o circoli privati ed associazioni o nelle aree aperte al pubblico, autorizzati alla pratica del gioco . Sul territorio circa 10.500 posizioni lavorative sono occupate nel settore del gioco lecito e circa 2mila sono a rischio. L’intenzione della Regione sembra essere quella di aprire un tavolo di confronto con le associazioni del comparto, per trovare insieme una soluzione per salvaguardare in primis la salute dei giocatori, senza dimenticare gli interessi delle imprese. Il vice presidente della Regione Marche e assessore allo Sviluppo economico, Mirco Carloni, dal canto suo sottolinea: “Ho proposto informalmente alla maggioranza di specificare meglio l’entrata in vigore della legge in questione. Ritengo che le norme restrittive possano essere in vigore da dicembre per le nuove attività che apriranno; viceversa, trovo sbagliato imporre retroattivamente gli effetti a chi già esercita nel rispetto delle leggi vigenti. Credo che in questo momento socio economico quella norma vada rivista alla luce delle evidenti sofferenze del settore commercio. Spero di trovare la disponibilità della assemblea legislativa in tale direzione”. Paolo Gioacchini, vice presidente As.tro con delega per le Regioni Marche e Abruzzo, evidenzia le criticità dell’attuale normativa. “Innanzitutto andrebbe eliminata la retroattività, poi servirebbero degli orari uniformi su tutto il territorio, condivisi dagli Enti locali. Altrettanto importante sarebbe salvare i cambi di gestione – che ora non sono disciplinati e sono equiparati alle nuove attività – e regolare la reciprocità dei luoghi sensibili, visto che, al momento, se ne sorge uno nuovo dopo che l’attività di gioco si è già insediata, costringe la seconda a trasferirsi o a chiudere”.

Dove si muove qualcosa, e dove tutto tace Le Regioni “sotto osservazione” però non si limitano alle tre di cui sopra. Le ultime settimane infatti hanno fatto registrare movimenti importanti in diversi territori, a cominciare dalla Provincia di Trento, dove il disegno di legge sul gioco presentato dal consigliere forzista Giorgio Leonardi, che chiede di riaccendere gli apparecchi da gioco installati negli esercizi pubblici spenti dallo scorso agosto per l’entrata in vigore della normativa varata nel 2015, ha subìto uno stop. Momentaneo, secondo quanto riferisce lo stesso Leonardi, “dopo che nelle tante audizioni sul testo sono emersi dei temi sui quali c’è bisogno di confronto con gli altri consiglieri di maggioranza. L’intenzione, però, è di riportare il Ddl sotto la lente delle commissioni, magari con qualche modifica, ancora da valutare”. Anche in questo caso l’obiettivo è “fare presto”. Secondo quanto riporta Giancarlo Alberini, presidente della delegazione Sapar perla Regione del Trentino Alto Adige,


POLITICA PROFONDO ROSSO

“all’indomani dell’entrata in vigore della legge provinciale l’11 agosto 2020 - nonostante la nostra richiesta di proroga dei termini - le aziende hanno ridotto l’attività di circa il 90 percento, dovendo mantenere in forza il personale dipendente che per effetto del blocco ai licenziamenti connesso all’emergenza Covid non ha potuto licenziare. Le stesse aziende sono ferme dal novembre 2020, e ciò comporta le naturali difficoltà economiche del momento. Sono a rischio centinaia di posti di lavoro e decine di aziende, molte delle quali hanno partecipato positivamente alla costruzione del tessuto sociale trentino negli ultimi sessanta anni. Abbiamo sempre cercato il dialogo con le istituzioni politiche, proponendo regole che fossero alternative rispetto a una vera e propria chiusura per risolvere il problema della ludopatia, sensibili all’aspetto sociale e sanitario come a quello del diritto al lavoro e delle imprese ma pochi rappresentanti politici hanno mostrato interesse nell’ascoltare e condividere una strada comune per trovare le soluzioni più idonee”. Nella vicina Valle d’Aosta invece ha avuto vita breve il tentativo della Giunta di modificare la normativa vigente (la legge regionale 15 giugno 2015, n. 14) nell’ambito della legge di manutenzione dell’ordinamento regionale per il 2021 - il cosiddetto “Omnibus” -, con un articolo dedicato per ridurre il numero dei luoghi ritenuti “sensibili” per l’apertura di nuove attività. Una proposta fortemente contestata dai Comuni e dall’Ordine dei medici, che ha indotto la Regione a tornare sui propri passi quasi subito e a sopprimere l’articolo incriminato ancora prima dell’approdo del testo in Assemblea, Ha invece cominciato il suo cammino nelle commissioni consiliari della Liguria la proposta di legge “Modificazioni alla legge regionale 30 aprile 2012 n. 18 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo e patologico”, presentata da alcuni esponenti del Partito democratico. Una ‘riedizione’ di quella presentata dai dem nella scorsa legislatura e che interessa solamente la modifica di una delle due leggi sul gioco della Liguria (l’altra è la legge 30 aprile 2012, n. 17, comprensiva del distanziometro sospeso dalla Giunta Toti nel 2018, a data da destinarsi). La proposta, come evidenziato dal suo primo firmatario, Pippo Rossetti, “ha incassato i favori dei rappresentanti della Giunta, che, attraverso l’assessore alle Politiche sanitarie Ilaria Cavo e il direttore generale della Sanità Francesco Quaglia, ha manifestato l’intenzione riprendere la proposta promossa a suo tempo dall’ex assessore Sonia Viale, per impostare una legge-quadro sul tema della cura e della prevenzione del Gap, approdando ad un testo unico stilato da maggioranza e minoranza, da sottoporre agli esperti sul tema, all’Asl, al terzo settore, al coordinamento ‘Mettiamoci in gioco’”. Senza però menzionare la proposta presentata in parallelo da Giovanni Battista Pastorino, attualmente

militante nel gruppo “Linea condivisa”, che mira a contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco attraverso l’attivazione di corsi di formazione obbligatoria per i gestori di tali attività e di un distanziometro di 500 metri per nuove installazioni e rinnovi. Per Rossetti però, nonostante le buone intenzioni, “non si muoverà nulla. Noi avevamo chiesto alla Regione uno studio sul comparto, dato che è evidente che si perdano posti di lavoro con l’introduzione di un distanziometro, e volevamo sapere cosa potevano fare per sostenere i commercianti al dettaglio che pagavano l’affitto con le slot, ad esempio. Poi abbiamo detto alla Regione di usare i fondi europei a disposizione per darsi una strategia e sostenere il comparto”. Chiudiamo il nostro viaggio nei territori con uno dei più “attenzionati” per il settore: l’Emilia Romagna, dove la legge del 2013 è ormai a pieno regime, dopo la delibera di Giunta sull’attuazione del distanziometro del giugno 2017, che ha fatto scattare i sei mesi - e poi altri sei - dati dai Comuni alle attività di gioco per adeguarsi, delocalizzare o chiudere. L’ultimo step è stato toccato a giugno 2019, per le location dedicate, mentre le nuove autorizzazioni per gli esercizi generalisti devono giungere alla scadenza naturale delle concessioni nel 2022. “La situazione è statica, a maggior ragione dopo lo scoppio della pandemia di Covid e con il ruolo assunto dal governatore Stefano Bonaccini nella gestione dell’emergenza come presidente della Conferenza delle Regioni”, commenta Isabella Rusciano del Centro studi As.tro. “Ad oggi non si hanno notizie di proposte di modifica della normativa”, prosegue, ricordando i tentativi in tal senso fatti dai consiglieri Michele Facci e Massimiliano Pompignoli (Lega), che la scorsa estate, nel corso della discussione della variazione di bilancio, avevano chiesto di modificare la legge vigente, “anche in correlazione con una nuova legge nazionale di riordino del settore” e garantire “forme di sostegno economico per i lavoratori interessati, da armonizzarsi con il bilancio e con gli equilibri del medesimo”. Con due emendamenti, poi bocciati dall’Assemblea. Ora potrebbe arrivare qualche nuova proposta in tal senso dalla minoranza, ma non ci sono ancora testi definiti. Ci sono invece dati certi sulle conseguenze della legge del 2013, evidenziati da un report dedicato della Cgia di Mestre. Con una perdita dei posti di lavoro stimabile in 3.700 unità, sui 5.200 addetti occupati nel gaming della regione e un taglio del gettito erariale di 502 milioni annui, mentre la piena realizzazione del distanziometro determinerà una riduzione dell’80 percento degli esercizi generalisti e del 60 percento delle sale dedicate. Un effetto che definire “espulsivo” è riduttivo, considerando che in alcune città, a cominciare da Bologna, il 98 percento dei punti gioco sarebbero vicini a luoghi sensibili.

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MIRCO CARLONI

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SPECIALE

Convergenza in attesa di normativa L’esperta di gaming Laura D’Angeli delinea le direttrici di sviluppo del gioco online alla luce dei cambiamenti imposti o accelerati dalla pandemia di Anna Maria Rengo

O

ltre un anno tra lockdown, regioni colorate, coprifuoco. Oltre un anno, non consecutivo ma quasi, di chiusura del gioco terrestre in Italia. La pandemia ha profondamente cambiato gli equilibri tra gioco terrestre e online, spostando l’asticella a favore del secondo. Ma qual è la situazione attuale e questo “equilibrio” sarà destinato a cambiare ancora? Lo chiediamo a Laura D’Angeli, esperta di gioco e founder di Manage-ment Advisors for Business. “Per comprendere bene cosa sia successo al settore del gioco nel corso dell’ultimo anno è necessario allargare l’orizzonte dell’analisi al complesso fenomeno dell’evoluzione digitale che trasversalmente e con diversa intensità stava (anche ante pandemia) e sta interessando tutte le industries. La pandemia ha accelerato il naturale processo di evoluzione digitale degli stili di vita degli italiani. Per la prima volta, molte persone si sono rese conto che la tecnologia può essere uno strumento per soddisfare esigenze quotidiane (i.e. fare la spesa di beni alimentari) e che in alcuni casi può semplificare anche la vita. La tecnologia ha modificato profondamente i comportamenti di acquisto degli utenti agendo positivamente sulla frequenza della spesa ed attirando nuovi utenti. Ad esempio, nel 2020 l’e-commerce di prodotti è cresciuto di circa il 30 percento rispetto al 2019. Per il gioco online si riscontra lo stesso fenomeno di crescita connesso da un lato ad un aumento della frequenza di gioco degli utenti e dall’altro all’acquisizione di nuovi utenti interessati a giochi che magari erano abituati a fare a casa con gli amici, come il poker. Un altro fattore che ha spinto l’ulteriore crescita del gioco online è rappresentato dalla maggiore azione sinergica della rete fisica con il gioco online che si è manifestata a seguito della chiusura forzata e molto prolungata dei punti vendita di gioco. Per il futuro considerando il mutato contesto di riferimento, i consumatori italiani, sempre più abituati ad esperienze digitali di acquisto, richiederanno alle aziende un’esperienza sempre più multicanale e di adeguare i loro servizi nei punti vendita fisici, sfruttando le opportunità digitali.

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GIOCONEWS #04 APRILE 2021

In Italia, una completa convergenza dell’esperienza di gioco verso modelli multicanale potrà accadere solo con una modifica della normativa e regolazione di riferimento”. Per i concessionari sia terrestri che online, l’indubbio spostamento dei giocatori verso l’online ha “pareggiato” i conti oppure il gioco resta un settore in forte difficoltà? “Nel 2020, il settore del gioco pubblico complessivamente evidenzia perdite di fatturato così elevate che difficilmente si può pensare possano essere compensate dal gioco online, che rappresentava nel 2019 circa il 10 percento del totale. Inoltre, anche nell’ipotesi più rosea nella quale i ricavi relativi al gioco online fossero in grado di compensare parte dei minori ricavi derivanti dal gioco fisico, il risultato sarebbe sempre in perdita. Alle aziende di gioco, anche a fronte di maggiori ricavi dell’online rimarrebbero i costi fissi per la gestione della rete fisica che sono maturati nel corso dell’anno e che si andrebbero ad aggiungere ai costi sostenuti per ottenere maggiori volumi nel gioco online. Quindi il risultato netto è sempre in perdita ed il settore, per questo motivo, è in seria difficoltà”. L’aumento del gioco online ha aumentato o modificato l’esigenza di garantire un ambiente sicuro e legale nel mondo virtuale? Cosa possono e devono fare gli operatori, e cosa invece il regolatore? “Il gioco con vincita in denaro in Italia si presenta come un settore molto controverso nel dibattito pubblico e con problemi reputazionali ancora non risolti. La tutela dei soggetti vulnerabili rimane il perno fondamentale dello sviluppo del settore, tema fortemente collegato alla sostenibilità sociale del settore e agli obiettivi di tutela dei minori e di prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo (Dga). Un periodo di forte discontinuità come quello attuale può favorire l’individuazione e l’ulteriore approfondimento di direttrici di sviluppo del settore basate sul marketing responsabile. Il marketing responsabile ha come obiettivo primario il perseguimento del benessere del cliente e può realizzarsi attraverso l’uso dei diversi tradizionali strumenti del


C O N V E R G E N Z A I N A T T E S A D I N O R M A T I VA

La grande corsa del gioco online, anzi: mobile

2024

RANK / NATION

95%

90%

Total Global Interactive Betting Computer % Mobile %

5,6 29,46

31,73 39,25

90,0% 41,1% 38,8% 31,5% 10,0% 58,9% 61,2% 68,5%

85%

80%

Global Mobile Total Betting

Racing (horse/dog) Sportsbetting

0,28 0,23

8,39 8,96

8,83 10,18 10,59 16,72

Total Global Mobile Betting

0,51

17,36

19,42 26,90

Racing (horse/dog) % Mobile

8,2%

57,1% 38,0% 60,8%

Sportsbetting % Mobile

2024

75%

70% 2021 (E)

2021

2004 (E)

2020

2003

2003

2020 (P)

(US$bn)

Landbased Computer/iTV

13,9% 60,7% 64,2% 74,2%

Mobile

1 / Australia 2 / Japan 3 / Italy 4 / China (inc. SARs) 5 / United Kingdom 6 / United States 7 / Singapore 8 / Finland 9 / Sweden 10 / Russia 11 / Canada 12 / Germany 13 / Denmark 14 / France 15 / Norway 16 / Philippines 17 / Panama 18 / Greece 19 / Kenya 20 / New Zealand 21 / Spain 22 / South Korea 23 / Malta 24 / Belarus 25 / Iceland 26 / Latvia 27 / Ireland 28 / Uruguay 29 / Slovenia 30 / Ethiopia

marketing mix (prezzo, comunicazione, luogo, prodotto) e delle più moderne tecniche di nudging. Il premio Nobel Richard Thale (padre dell’economia comportamentale e del nudging) sostiene, ad esempio, che la ‘spinta gentile’ può essere utilizzata con successo per orientare il comportamento dei consumatori evitando i riflessi negativi tipici dei modelli coercitivi. L’applicazione del marketing responsabile al gioco pubblico può migliorare la reputazione del settore e fornire un approccio metodologico a supporto dell’individuazione degli strumenti più idonei a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo e il gioco minorile. Se è vero che il marketing tradizionale, ad esempio, attraverso la pubblicità e specifiche call to action riesce a far aumentare gli acquisti di un prodotto bisogna chiedersi perché non utilizzare tale importante veicolo di comunicazione verso il consumatore per informarli e orientare il loro comportamento di acquisto verso modalità responsabili e legali di gioco. La comunicazione responsabile può diventare un elemento chiave per la prevenzione del Dga e del gioco minorile in quanto può agire come leva d’azione per orientare i comportamenti dei giocatori informandoli sui rischi del gioco e sulla differenza tra offerta legale e illegale”. In questo ultimo anno c’è stata una accelerazione dell’innovazione del settore dell’online e mobile gaming? Sotto quali versanti? “I principali trend di sviluppo sono riscontrabili nell’introduzione di innovazioni di prodotto che, ad esempio, per le scommesse hanno riguardato l’ampliamento del palinsesto degli eventi sportivi relativi agli eSports. In Italia essi rappresentano ancora una quota di nicchia delle scommesse ma, all’estero tale segmento sta riscuotendo un ampio successo connesso soprattutto al grande interesse delle nuove generazioni verso le competizioni di videogiochi. Gli eSports possono essere visti sia come uno strumento di ricavi da betting ma, anche come uno strumento di engagement degli utenti. Quest’ultimo aspetto è favorito dalla ampia produzione di contenuti pubblicati sui social

15 18 17 19 16 20 9 2 5 6 13 14 0 12 0 8 0 4 0 0 10 11 0 0 0 0 0 0 0 0

19 16 13 7 5 15 18 17 4 0 11 0 7 0 8 0 3 0 0 14 0 0 10 0 6 0 12 0 0 0

16 9 11 6 0 0 20 4 0 0 3 0 0 0 0 18 19 14 0 5 0 0 7 0 0 15 0 13 12 0

0 0 0 5 13 0 0 12 18 19 0 0 17 0 15 0 0 0 20 0 0 0 0 16 10 0 2 0 0 11

SCORE

2021

12,31 12,35 19,42 25,90

ONLINE SIZE

2020

100% GDP

4,55 12,10 0,51 17,36

PER ADULT

2003

Computer / iTV Mobile

% ONLINE

(US$bn)

H2 2020 ranking of significant markets

100%

MKT SIZE

Global Computer vs Mobile Total interactive Total Betting

13 19 14 18 20 17 0 6 10 11 8 16 5 15 3 0 0 2 0 0 9 7 0 0 0 0 0 0 0 0

63 62 55 54 54 52 47 41 37 36 35 30 29 27 26 26 22 20 20 19 19 18 17 16 16 15 14 13 12 11

Nella classifica H2 Gambling Capital dei mercati di gaming più significativi nel 2020, l'Italia ricopre il terzo posto, dietro ad Australia e Giappone, mentre per quanto riguarda la penetrazione dell'online è il sesto paese, con un tasso del 4,5 percento in termini di raccolta sul volume complessivo del comparto, dietro a Giappone (17 percento), Regno Unito (14,5), Stati Uniti (9), Cina (8,3) e Germania (5,6). Anche se vale la pena notare come tra i paesi citati, solo Italia e Regno Unito rappresentano mercati dove il gioco online è legale (gli Stati Uniti hanno appena avviato il processo di legalizzazione).

e collegati agli eventi di eSports. Nei prossimi mesi, è prevedibile un ulteriore crescita di questo settore in Italia, in considerazione, del possibile riconoscimento da parte del Coni degli ‘sport virtuali’ come disciplina sportiva. Molto probabilmente, il riconoscimento riguarderà solo i giochi effettuati con simulatori come ad esempio la Formula 1. Un ulteriore cambiamento è riscontrabile nell’uso sempre più diffuso del gaming e della gamification come strumento di engagement in tutti i giochi”. Quali sono le sfide che il gioco online deve affrontare nel prossimo futuro? “Il nostro mondo è destinato a cambiare ulteriormente con l’introduzione del 5G. Ritengo, che i prossimi anni saranno segnati da un profondo cambiamento del rapporto dell’uomo con la tecnologia. Se qualche anno fa ci sembrava impensabile lo sviluppo della Tv in streaming (anche perché la tecnologia non lo consentiva) o la diffusione della robotica o domotica con il passare del tempo queste tecnologie sono diventate parte integrante della nostra quotidianità. In questo momento le aziende dovrebbero puntare su due fattori prioritari per garantirsi una crescita duratura nel tempo: sulla sostenibilità e quindi sul marketing responsabile e dall’altro sull’innovazione effettuando specifici investimenti in R&S con l’intento di sfruttare le nuove tecnologie come il 5G”. Una domanda ricorrente: il gioco mobile è destinato a soppiantare quello tramite Pc? “Non credo che possa esserci un effetto LEI CHI È?!? sostituzione totale tra Laura D’Angeli è un business gioco con il Pc e gioco consultant con esperienza con smartphone. Sono ventennale, founder di Management Advisors for esperienze di gioco diBusiness. Negli ultimi quindici anni la sua attività si verse che rispondono è concentrata sul settore del gaming. In tale settore, ad esigenze di consuha seguito lo sviluppo di primarie società di gioco, media company e Telco ed ha sviluppato progetti di mo differenti destinate ricerca con primarie università in Italia. a coesistere ancora per molto tempo”.

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SPECIALE

Gambling online oro che non luccica nell’anno del Covid-19 di Cesare Antonini

Un punto di vista imprescindibile non può che essere quello di Moreno Marasco, presidente di Logico, l’unica associazione che raggruppa gli operatori legali dell’igaming

P

er stilare un bilancio del 2020 e capire le prospettive dell’anno che si è messo alle spalle già il primo quarter, un punto di osservazione esclusivo è senz’altro quello dell’unica associazione delle concessionarie di gioco online legale in Italia, Logico, e del suo presidente Moreno Marasco. La considerazione da cui partire è il cambiamento delle abitudini di gioco e l’incremento delle attività digital durante il 2020 tra il primo lockdown e la recrudescenza del virus nei mesi dopo l’estate. Qual è il bilancio delle attività dell’anno passato? “Non c’è alcun timore nell’enfatizzare i numeri, perché si tratta di numeri di poco superiori alla crescita fisiologica e tendenziale dell’online negli ultimi anni. Il gioco a distanza ha registrato circa un più 30 percento che rispetto alle dimensioni complessive del gioco con vincita in denaro in Italia, rappresenta non più del 12-13 percento. C’è stata una flessione a marzo, poi una lentissima ripresa e soltanto a settembre si è vista una progressiva crescita, che non è certamente quella che tutti si attendevano in seguito alla chiusura del gioco fisico”. Quali attività ha portato avanti l’associazione per i concessionari e in termini di protezione dei players? La commissio-

MORENO MARASCO PRESIDENTE DI LOGICO

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ne Uk ha puntato molto sui messaggi e l’attenzione alle promo in tempi di pandemia: avete portato avanti iniziative simili o pensate che le leggi in vigore siano sufficienti? “Fin dalla sua costituzione, l’Associazione sostiene e promuove comportamenti responsabili nel gioco online e conta ad oggi molteplici iniziative: dallo spot televisivo per favorire la conoscenza degli strumenti di limiti di gioco, alla diffusione del numero verde nazionale istituito dall’Istituto superiore della sanità, per un sostegno a giocatori problematici, senza dimenticare il codice di condotta degli associati per una pubblicità responsabile abbiamo segnalato a più riprese alle istituzioni, della necessità di superare il divieto di pubblicità, tanto più durante le fasi più acute della pandemia, perché senza pubblicità, gli operatori legali spariscono dalla rete, a tutto vantaggio degli illegali, che sono stati gli unici ad avvantaggiarsi realmente di questa crisi, come confermano anche le tante segnalazioni della Guardia di Finanza e della Polizia Postale. Proprio pochissimi giorni fa il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna, rivolgendosi ai media, ha ricordato che in questo momento, l’unico modo per giocare è su piattaforme legali online, qualsiasi altra modalità è illegale”. Sentendo gli operatori, ormai online vuol dire mobile: come giudicate il livello degli operatori associati? Il futuro sarà sempre e solo mobile specie per alcuni giochi?

“Tutte le attività imprenditoriali online, a prescindere dalla categoria merceologica di riferimento, oggigiorno non possono prescindere dal design di un’offerta adeguata ai device mobili sono ancora poche le aziende che sviluppano pensando ai vecchi paradigmi ‘desktop’ o che semplicemente possono ancora permettersi di prestare attenzione ad una modalità di fruizione ormai divenuta residuale. Il livello degli operatori di gioco è di altissima qualità da questo punto di vista. Le pochissime realtà che sono rimaste leggermente indietro, perché ancorate a vecchi schemi di design di prodotti su desktop si stanno via via rendendo conto di non esser più competitive”. A livello normativo è necessario fare qualche intervento? “Certamente, a livello normativo ci sarebbe molto da fare per consentire una legislazione al passo con l’innovazione nell’industria e allo stesso tempo, in favore di una industria sostenibile e responsabile”. Che anno vi aspettate per il 2021 e quali attività e obiettivi intendete portare avanti? “Sarà un anno difficile, con ancora la grande partita delle concessioni da giocare. Ci auguriamo di poter ritrovare un dialogo tra istituzioni e concessionari del gioco, così da poter porre le basi per le riforme di settore e l’attuazione di norme di contrasto al gioco illegale di cui il sistema Paese ha urgente necessità”.



Martin Haijer, segretario generale della European gaming and betting association, traccia i trend del mercato del gioco online in questi ultimi dodici mesi e per l’immediato futuro chiede al settore di essere più proattivo, trasparente e comunicativo

SPECIALE

L’ora della responsabilità di Francesca Mancosu

C

ome è cambiato il gioco online e come sono cambiati i suoi giocatori negli ultimi dodici mesi? Lo abbiamo chiesto a Maarten Haijer, segretario generale della European gaming and betting association, l’associazione di categoria con sede a Bruxelles che rappresenta i principali operatori di giochi e scommesse a distanza stabiliti, autorizzati e regolamentati all’interno dell’Unione europea. “Nell’ultimo anno, i membri di Egba hanno intensificato le loro iniziative per un gioco d’azzardo più sicuro e hanno prestato molta più attenzione per garantire che la loro pubblicità fosse condotta in modo responsabile. Questo è un momento difficile per tutti e la sicurezza del gioco è più importante che mai. All’inizio della pandemia l’Egba ha chiesto agli operatori di intensificare il monitoraggio e gli interventi con i clienti per garantire che quei clienti che necessitano di supporto extra per gestire il loro gioco d’azzardo lo ricevano. L’industria del gambling ha risposto abbastanza bene alle sfide fra 2020 e 2021, sembra esserci un aumento generale della pubblicità sul gioco più sicuro e molta meno pubblicità che è allettante o enfatica nel tono”. Ci sono dei dati numerici a riguardo?

MAARTEN HAIJER S E G R E TA R I O G E N E R A L E E G B A

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“La quota online delle entrate di gioco d’azzardo in Europa è aumentata al 34,7 percento lo scorso anno - dal 24,8 percento nel 2019 - a seguito delle chiusure forzate di molte strutture di gioco terrestri. Quest’anno la quota online dovrebbe tornare più vicino al suo livello tipico con una percentuale di gioco a distanza del 29,5 percento prevista nel 2021 - poiché alcuni lockdown si stanno allentando e le strutture terrestri dovrebbero riaprire nel corso dell’anno. In termini di entrate effettive, la sospensione degli eventi sportivi ha fatto sì che le entrate online siano diminuite significativamente nel secondo trimestre del 2020, ma la ripresa di molti sport a giugno ha portato a un recupero. Nel 2021 la società di consulenza H2 Gambling Capital prevede che le entrate complessive di gioco d’azzardo online in Europa aumenteranno del 7 percento, da 26,3 miliardi di euro nel 2020 a 28,7 miliardi nel 2021”. In una sua recente dichiarazione ha detto che “la responsabilità è ciò di cui il settore del gioco d’azzardo ha più bisogno”. Come possono gli operatori online raggiungere questo obiettivo? “Sono ancora troppe le aziende che non partecipano al settore e siedono ai margini senza contribuire all’autoregolamentazione o alla responsabilità dell’industria. Prima di tutto gli operatori di gioco d’azzardo dovrebbero essere organizzati e partecipare ad organismi di settore - se non come membri dell’Egba, almeno come parte di un’associazione nazionale. Le società di gioco d’azzardo dovrebbero assumersi maggiori responsabilità per il loro ruolo nella società. Dovrebbero sfidarsi a fare di più per proteggere i propri clienti e sviluppare e applicare misure di autoregolamentazione, come

il codice della pubblicità responsabile di Egba, oltre alle norme di conformità nazionali a cui dovrebbero aderire. Ci sono molte idee sbagliate sul settore e nel suo insieme il comparto deve essere più proattivo, trasparente e comunicare le proprie attività per affrontare alcune di queste idee sbagliate. Il settore deve fare di più per istruire i politici ed essere più disposto a trovare compromessi e fornire soluzioni ad alcune delle questioni normative che lo interessano”. Quali sono le prospettive di mercato per il post-pandemia? “Prevediamo che dopo la pandemia il gioco online tornerà alla crescita graduale registrata negli anni precedenti. Il tasso di crescita del gioco a distanza potrebbe essere stato leggermente accelerato a causa dell’emergenza Covid, poiché alcuni giochi offline sono passati online e lì potrebbero rimanere. Ma ci aspettiamo che l’offline riprenda non appena le strutture terrestri saranno considerate sicure da riaprire. Nel complesso c’è ancora un margine significativo per la crescita nel mercato del gioco d’azzardo online in Europa, che rappresenta circa un quarto delle entrate totali di gioco nel Vecchio continente, ma esistono ancora grandi differenze nelle quote online dei diversi mercati nazionali. In alcuni casi sono molto basse, o inferiori alla media: la Francia ad esempio è al 19,2 percento, la Germania al 19,2, l’Italia al 10,6 percento e la Spagna al 12,2. Inoltre, la penetrazione nel mercato del gioco d’azzardo online è in costante crescita grazie alle scommesse mobili, che nei prossimi anni diventeranno la forma predominante di gioco online, sostituendo il desktop. Riteniamo che questo sviluppo sia più probabilmente collegato alla tendenza molto più ampia di un maggiore accesso a Internet in mobilità grazie ai progressi tecnologici nei dispositivi mobili e al lancio della banda larga e del 5G nei Paesi europei”.



COVER STORY

politica

Fastbet A un passo dal divertimento Un ricco catalogo di titoli ed eventi, assistenza continua e tempi rapidi di deposito e prelievo contraddistinguono l’offerta della nuova piattaforma per il gioco online di Replatz, che ora fissa il target sui punti vendita ricariche

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nvestire, innovare e rilanciare. Sono le parole d’ordine del gruppo Replatz, che nonostante l’incognita del Covid e le incertezze sulla regolamentazione del settore, guarda avanti e punta (anche) sull’online, con la piattaforma FastBet, nata dalla collaborazione con alcuni dei migliori esperti internazionali nel mondo del gaming. A raccontare il nuovo corso dell’azienda è l’amministratore delegato Fabio Da Re. “Replatz è titolare di due concessioni rilasciate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per la commercializzazione del gioco pubblico su base sportiva e su base ippica: lavorano, in parallelo, una su una piattaforma Microgame, l’altra in collaborazione con Octavian Lab, attraverso un accordo ‘personale’ stretto per integrare i servizi che ci interessano, creare accordi con vari fornitori e avere la possibilità di scegliere le migliori strategie di mercato possibili. A questo ora si è aggiunto il marchio FastBet, un nuovo prodotto supportato da un team interno creato ad hoc, sempre attento alle esigenze della clientela e in rapporto diretto con Adm, Sogei e i provider”.

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Una piattaforma su cui la sperimentazione non si ferma, anche alla luce della mancanza di stabilità e di certezze per il mondo delle concessioni per l’online, negli ultimi quindici anni. “Negli ultimi dodici mesi, poi, con il Governo Conte bis è arrivata un’ulteriore instabilità, sembrava che il mondo del gioco dovesse essere molto ridimensionato. Poi gli equilibri si sono spostati con la pandemia e non si capisce ancora dove si andrà finire, fatto che rende possibile solo una programmazione a medio e a breve termine. In questo ultimo anno ci siamo dedicati al B2B e abbiamo investito sui punti vendita ricarica, come stanno già facendo anche i gruppi più grossi, per raggiungere più capillarmente i nostri clienti”, prosegue Da Re. Fiore all’occhiello dell’azienda italiana è quindi la sua agilità e la capacità di interfacciarsi e collaborare con fornitori diversi, come ricorda l’Ad. “Ne è un esempio il nostro rapporto con Altenar, nostro provider di scommesse sportive e partner Gold di Betradar, un’ottima soluzione, grazie alla quale possiamo offrire un pacchetto completo per il betting, con tutto il mondo degli sport con il massimo degli eventi quotati per il pre-match ed il live, che per


POLITICA ROBERTO COVER STORYSPERANZA FASTBET

noi è molto importante. Inoltre, possiamo contare su un sistema di accettazione della clientela alto spendente, molto valido e accurato 24 ore al giorno, mai portato avanti in Italia, tranne che da grandi operatori internazionali che possono accettare puntate alte grazie a un sistema di controllo interno. Grazie ad Altenar riusciamo avere per tutto il giorno il controllo delle giocate con un rapporto diretto con il cliente, a capire se è un utente fidelizzato, se vuole solo speculare sull’evento, oppure no”. Ma l’offerta per l’online di Replatz non finisce qui. “Utilizziamo anche partner per la certificazione come Quinel, e abbiamo integrato i più importanti marchi di casino; nel nostro palinsesto ora ci sono oltre 1200 titoli di slot machine – fra NetEnt, Greentube, Play’n Go, WorldMarch, Capecod – con un’offerta che ora ci pone fra i concessionari con il più alto numero di prodotti di questo tipo. Dal canto suo, Isibet ci fornisce l’ippica nazionale a quota fissa e totalizzatore, e i virtual game. Con Microgame abbiamo continuato il rapporto sul nostro nuovo sito, ci assicurano come cross providing il bingo e a breve anche il poker. Infine, sta funzionando molto bene il rapporto con Lottomatica, che ha inserito 10 e Lotto, MillionDay, gratta e vinci, una fetta di mercato molto interessante e che vanta tanti giocatori particolarmente affezionati”, sottolinea l’amministratore delegato. Il tutto senza dimenticare l’attenzione alla sicurezza, alla privacy e alla protezione dei dati, “fondamentale per le aziende che lavorano online” insieme con i sistemi di pagamento, “con l’integrazione di PayPal, che consente agli utenti di utilizzare più tranquillamente la carta di credito”. Con Da Re non possiamo non fare un passaggio sulla stretta attualità e sull’impatto del lockdown per il contenimento del Covid sul gioco terrestre, con annessa crescita del gambling online. “Abbiamo anche 50 punti fisici e corner e abbiamo subito l’azzeramento di questa parte di offerta, ma il parallelo aumento dell’online non compensa il blocco della rete a terra. È una conseguenza ovvia, dato che il cliente che è abituato a recarsi nel punto fisico ha difficoltà ad utilizzare i siti. Così abbiamo cominciato a ri-tarare i servizi sull’utente finale, ponendo molta attenzione agli smartphone su cui ora si sta spostando il gioco, raccogliendone l’80 percento. Abbiamo inserito più metodi di pagamento possibili, dalla carta di credito a PayPal, PostePay, One shop, Pay safe card, che si comprano in tabaccheria. Ormai la fanno da padroni i Pvr, dove l’utente trova in vendita la ricarica diretta.

Di pari passo, oltre alla chat presente sulle nostre pagine, diamo molta importanza all’assistenza al desk: c’è sempre più bisogno di parlare con un operatore, anche se sembra un sistema di comunicazione ‘antico’ i clienti hanno bisogno di un contatto diretto, a voce. Per questo, abbiamo fatto forti investimenti sul personale, e la cosa ci sta dando grosse soddisfazioni”. L’ultimo commento dell’amministratore delegato di Replatz è sul nuovo Governo ed i suoi passi per la riforma del settore. “Vorremmo avere delle certezze per operare, sapere dove va la strada, ed avere una visione per il nostro comparto. Se c’è davvero la volontà di compiere un riordino, ebbene, si faccia, ascoltando tutte le parti in causa, consultando il maggior numero possibile di operatori legali. La nostra è un’attività che ha sempre portato soldi allo Stato e si è sempre vista togliere qualcosa. Ora che, non per colpa nostra, non possiamo più dare lo stesso contributo, siamo noi a chiedere: ci vuole una ‘mente illuminata’ che guidi il riordino, blocchi l’illegalità che ora sta di nuovo avanzando a grandi passi. Servono delle certezze, dare delle date sulla scadenza delle concessioni, stabilendo 2-3 anni di proroga di quelle già in essere, per poi decidere e riequilibrare il mercato. Speriamo che questa emergenza finisca al più presto, e di ricominciare a vivere. È stato eliminato tutto il mondo del divertimento, dello stare insieme, i momenti di ritrovo, anche per i giocatori. Con l’online l’offerta diventa solo un rapporto fra concessionario-azienda e utente”. Ma, nonostante il presente a dir poco tempestoso, non mancano i programmi per il futuro: “Vorremmo uscire dall’Italia ed espanderci, sia come retail che online, anche nei Paesi vicini - in Germania, Spagna e Olanda, innanzitutto - che si stanno aprendo e approcciando al mercato autorizzato del gioco”.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

www.gioconews.it

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SPECIALE

Sisal La forza del cambiamento

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el corso della pandemia è raddoppiato il peso dell’online in Italia: oggi circa il 20 percento del mercato complessivo è rappresentato dal gioco a distanza. La crescita del mercato non è stata tuttavia in grado di compensare la chiusura della rete retail che, ad oggi, dura da oltre 260 giorni con conseguenze negative non solo per gli operatori del settore ma soprattutto per tutta la filiera coinvolta con una perdita della spesa retail pari a 7,4 miliardi di euro dal 2019 al 2020”. A rimarcarlo è Marco Tiso, online managing director di Sisal, che tira le somme sull’evoluzione subita dal gioco in questi ultimi 12 mesi sconvolti dalla pandemia di Covid e dai cambiamenti obbligati delle abitudini dei consumatori, in ogni ambito dell’intrattenimento. “Lo spostamento dei clienti dai canali retail a quello online è avvenuto principalmente nel quarto trimestre del 2020, quando gli scommettitori retail hanno cominciato a scommettere online sugli eventi sportivi. I giochi legati alla sola fortuna come le lotterie e i giochi da

MARCO TISO ONLINE MANAGING DIRECTOR DI SISAL

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casino e slot hanno, invece, evidenziato una maggior resistenza al cambiamento nelle abitudini dei clienti e alla digitalizzazione dei canali: per questi il potenziale di crescita del canale online resta ancora molto elevato”. Un trend che va di pari passo con gli investimenti dell’operatore per una maggiore tutela e sicurezza dei suoi clienti. “Sisal è da sempre in prima linea nella tutela dei propri giocatori e in tutti gli aspetti relativi al gioco responsabile. La facilità di accesso al gioco che offre l’online richiede strumenti adeguati a tutelare efficacemente i nostri clienti e per questo stiamo investendo nell’analisi dei dati e nello sviluppo di strumenti di protezione, anche supportati dalle nuove tecnologie”, rimarca Tiso. “Vogliamo ricambiare la fiducia dei consumatori nel brand Sisal, offrendo loro i più alti standard di sicurezza e trattamento dei dati personali, oltre a strumenti e servizi di tutela della loro esperienza di gioco”. Di pari passo, poi, si è registrata un’accelerazione anche nei processi di innovazione e digitalizzazione. “La pandemia ha toccato tutti gli aspetti della vita di tutti noi. La sfida per le aziende è stata sia culturale che organizzativa: è cambiato il modo di lavorare, con la diffusione dello smart working e l’ampio utilizzo di interazioni digitali, come le videoconferenze, ed è cambiato il peso che il busi-

ness online rappresenta sul fatturato. Allo stesso modo, i clienti hanno imparato a usare i servizi digitali con la conseguenza che decine di migliaia di giocatori retail hanno per la prima volta aperto un conto gioco, aumentando ulteriormente interesse e utilizzo di smartphone e App per l’accesso al gioco”, evidenzia l’online managing director di Sisal. “Anche l’utilizzo degli strumenti di pagamento digitali come le carte di credito si è diffuso moltissimo rispetto al passato e sono state superate paure e resistenza al cambiamento. Per un’azienda nata e profondamente legata al mondo retail come Sisal, radicata sul territorio con oltre 30.000 punti vendita in tutta Italia, la chiusura per diversi mesi di molti di essi ha rappresentato un significativo impatto negativo. Nello stesso tempo, questa situazione ha accelerato un cambio di mentalità verso l’omnicanalità e la digitalizzazione di tutta l’azienda. Un numero sempre crescente di persone in Sisal lavora per lo sviluppo del business digitale e tutto questo è sicuramente una rivoluzione per un’azienda che da oltre 70 anni era prevalentemente focalizzata sul business retail, che rimane fondamentale ma che richiede un nuovo equilibrio con il mondo dell’online”. (Fm)



SPECIALE

Snaitech

Una scommessa vinta

“Il

lockdown ha enormemente accelerato un processo di digitalizzazione della domanda su tutti i prodotti e servizi, portando nel mondo online anche quella parte della popolazione meno incline a frequentare il web. Basti pensare ai servizi offerti dalla Pubblica amministrazione, che sono ormai quasi totalmente disponibili da remoto, o a quelli di delivery nel mondo del food o ai servizi bancari. Quello che è successo nell’industria del gaming è coerente con il trend degli altri settori, con alcune differenze che dipendono dalla sua tipicità”. A descrivere i cambiamenti di questi ultimi tredici mesi, nel gioco e non solo, è Alessandro Graziosi, digital director di Snaitech. “Durante il primo lockdown di marzo 2020 si è notata una certa resistenza del canale retail a ‘trasferire’ i clienti nel mondo digitale, e il cross selling ha fatto registrare una crescita modesta rispetto ai valori normali. Nella seconda ondata, invece, c’è stata una vera e propria migrazione della customer base sull’online. Due fattori hanno più di altri determinato questo processo: la maggiore preparazione degli attori della filiera a fronteggiare la situazione di emergenza e la ripresa delle competizioni sportive - seppur a porte chiuse – con un palinsesto ricco di eventi. Importante è stato anche lo sforzo che abbiamo messo per sostenere la rete. Snaitech ha incentivato e sostenuto i gestori inizialmente un po’ diffidenti perché temevano che il gioco a distanza avrebbe eroso la loro quota di mercato. Poi invece hanno compreso che si trattava di una visione anacronistica. Oggi, infatti, gran parte dei giocatori gioca sia in agenzia che online”, evidenzia Graziosi.

ALESSANDRO GRAZIOSI D I G I TA L D I R E C TO R D I S N A I T E C H

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“I numeri del 2020 hanno dato prova di questo travaso evidenziando una crescita del 58 percento dei ricavi online di Snaitech rispetto al 2019. È ragionevole pensare che questa nuova platea digitale in buona parte rimanga sul canale online, mercato ben regolamentato, sicuro ed evoluto in termini di offerta. Di certo, l’esperienza di gioco del retail, la socialità, il fatto di poter assistere agli eventi nei negozi richiamerà una parte della customer base all’interno della sale, e ne siamo lieti. Ciò che può dirsi vinta è la resilienza dei giocatori e di alcuni gestori e aver fatto un passo in avanti nel processo di digitalizzazione dei nostri consumatori”, prosegue il digital director di Snaitech, che commenta anche l’aumento dell’illegalità nel gioco registrato in questi mesi, di pari passo con lo stop a quello lecito terrestre, senza dimenticare gli “effetti” del decreto Dignità. “È stata evidenziata una ripresa dell’illegalità su tutti i canali e l’online soffre, forse anche più del retail, di una concorrenza non autorizzata. Basti pensare che la lista dei siti inibiti pubblicata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che insieme alle forze dell’ordine porta avanti un lavoro di controllo e vigilanza costante sull’illegale, ha superato quota 9 mila unità, oltre 300 in più rispetto al mese di marzo dell’anno scorso. Sotto questo aspetto, il divieto di pubblicità sancito dal decreto Dignità ha avuto effetti negativi, proprio perché rende impossibile comunicare a un’ampia platea quali siano gli operatori ‘compliant’. In questo modo, la distinzione tra operatori legali e illegali diventa molto meno chiara, con i conseguenti rischi in termini di sicurezza per i giocatori. Come concessionario storico del mercato, Snaitech è stata colpita solo in parte da tale decreto. Grazie alla forza del nostro brand e alla presenza delle nostre agenzie sul territorio siamo tra gli operatori meno penalizzati da questo divieto, ma restiamo comunque contrari a ogni forma di proibizionismo. Siamo parte di un sistema legale,

un’industria che contribuisce in maniera determinante alle entrate statali. Servono regole, come in tutti gli altri settori, non divieti assoluti. E soprattutto tali regole devono essere ispirate al buon senso e animate da uno spirito costruttivo e condiviso. Investiamo milioni in tecnologia, diamo lavoro a migliaia di persone al pari di qualunque altra industria. Facciamo formazione per il personale, paghiamo i contributi e le tasse. Lavoriamo per lo Stato. Credo quindi che meritiamo il rispetto e la dignità professionale che viene riservata a qualsiasi altro comparto produttivo”. Quanto alle aspettative nei confronti del nuovo Governo in tema di riordino del settore e nuovi bandi, Graziosi sottolinea: “Il sottosegretario Baretta aveva finalmente iniziato nel 2017 un serio e approfondito lavoro di comprensione e successiva razionalizzazione del settore, anche coinvolgendo allo stesso tavolo Enti locali, Governo e soggetti intermedi. Purtroppo il progetto alla fine non è stato portato a temine per motivazioni di carattere ideologico senza tenere conto delle necessità di una pianificazione industriale, da parte della politica, di un settore che vive con una regolazione di oltre 20 anni. Da parte nostra, abbiamo sempre accettato gli incrementi di tasse repentini e non pianificati senza levate di scudi. Anche se ciò ha messo in difficoltà tutte le imprese del comparto. Pensiamo ad esempio al rapporto con banche ed azionisti, che dovrebbero finanziare le aziende in base a business plan che sono poi difficili da rispettare, data l’incertezza del prelievo erariale, continuamente rimodulato nel tempo. Chiediamo in una parola un riassetto serio e condiviso, che non guardi esclusivamente l’interesse economico degli operatori, ma che sia funzionale ad una gestione responsabile del mercato di riferimento per lo Stato, gli operatori e, soprattutto, i consumatori”. (Fm)



SPECIALE

Capecod Gaming Gamification, la nuova sfida del marketing

Il

2020 è stato un anno drammatico per il gioco legale italiano. Come ha reagito Capecod Gaming alla situazione, potendo in sostanza, continuare a ideare nuove soluzioni di gioco? Lo chiediamo a Michele Morotti, che ne è business developer. “Capecod Gaming, operando unicamente nel mercato online, ha avuto la possibilità di continuare a lavorare durante tutto l’anno della pandemia: tutta la nostra catena operativa non si è mai interrotta ed ha potuto beneficiare dello scenario che si è venuto a creare sotto molti punti di vista. Tuttavia questa situazione è molto lontana dall’essere una situazione ideale in cui operare e speriamo davvero di buttarci questo periodo alle spalle molto presto. Durante questo lungo anno, in primo luogo, Capecod ha messo al centro la propria professionalità. Lo dico con grande orgoglio. Il Covid ha fatto da catalizzatore all’espansione dell’online, senza però dare il tempo alle strutture di adeguarsi di conseguenza; possiamo dire che per noi è stato un crash test che fortunatamente ci ha trovato preparati”. Analizzando l’andamento del gioco online durante il lockdown, Morotti osserva: “Il picco rispetto al periodo pre-covid c`è stato, lo dicono i numeri. Ed è la chiara conseguenza della chiusura del canale fisico. Molti giocatori si sono spostati sul canale online, l`unico canale legale in quella fase disponibile, e ovviamente gli operatori hanno colto la sfida non solo capitalizzando, ma anche investendo in soluzioni di più lungo termine con l`obiettivo di mantenere il giocatore nel tempo. Per quanto ci riguarda noi da anni siamo leader nella realizzazione di titoli omnichannel e questa vision, nel periodo attuale, ha certamente

MICHELE MOROTTI BUSINESS DEVELOPER DI CAPECOD GAMING

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dato i suoi frutti. Molti operatori si sono preoccupati, più che in altri periodi, di offrire ai giocatori il prodotto più familiare alle loro abitudini, spingendo nel canale online le slot a cui erano già abituati a giocare nei luoghi di gioco ‘fisico’ e questo ha reso questo ‘primo passo’ più soft. Parallelamente gli operatori hanno spinto molto sui titoli mobile oriented, pensati e realizzati per l`attuale piattaforma di gioco più utilizzata, ovvero lo smartphone”. Morotti evidenzia, ancora, nell’analizzare le tendenze del mercato, come “gli ultimi anni sono stati focalizzati sull’allargamento dell’offerta da parte degli operatori e sulla ricerca del provider che potesse distinguerti dagli altri. A mio parere questo periodo sta volgendo al termine; sia perché ormai tutti gli operatori hanno quasi tutti i provider integrati nella loro offerta di gioco, sia perché oggi, complice anche l’Adv ban (divieto di pubblicità, Ndr), l`esigenza marketing di intercettare, intrattenere e fidelizzare i propri giocatori ha un`importanza vitale per il business. In questa ottica il focus si sta spostando in quella che oggi nel settore chiamiamo ‘gamification’, ovvero il creare contenuti di intrattenimento di supporto al gioco vero e proprio. Dalle classifiche alle campagne promozionali, passando per i widget e i side games, tanto per fare qualche esempio. Oggi l’esigenza è questa ed è una sfida che richiede molta competenza”. Capecod Gaming ha una grande esperienza nel mercato italiano: che valore ha un quadro normativo così stringente e preciso come il nostro per tutto il comparto? E anche e soprattutto in una fase critica come quella che stiamo vivendo, i valori della legalità e della responsabilità in cosa si esprimono concretamente? “Bella domanda. Purtroppo il settore è vittima dell’ipocrisia e del pregiudizio senza una vera conoscenza di una parte della politica. Oggi il settore legale è il baluardo del gioco sano e responsabile, tuttavia c`è un problema di competitivi-

tà. I problemi sono tutti al di fuori del settore legale, pertanto è importantissimo aiutare gli operatori che lavorano legalmente, ed aiutarli significa anche supportarli nella competitività con il mercato clandestino. Mi sembra che la politica non abbia chiaro questo concetto e non sta aiutando. Speriamo in una rapida inversione di marcia”. Infine, l’analisi di Morotti sul mercato online B2B nel periodo post pandemico: lo sviluppo e la progettazione di nuovi prodotti, anche integrati con l’offerta terrestre, sarà ancora una chiave per raccogliere positivamente le richieste del mercato? “Io credo che quando si tornerà alla normalità troveremo un mondo diverso e lo stesso accadrà con il gioco.

Come dicevo, il Covid ha accelerato un processo che diversamente sarebbe durato anni. Il fisico avrà un valore e una funzione differente e tutti potranno guadagnare da questa nuova situazione, sia i giocatori in termini di entertainment sia gli operatori che vedranno la loro customer base ampliarsi. Certamente occorre comprendere per tempo queste evoluzioni e coglierne la sfida in tempi rapidi ma penso davvero che il settore sia pronto e che lo stia già dimostrando. Capecod Gaming oggi sta già lavorando a progetti per il 2025 e grazie anche alla vision e alle competenze di tutto il gruppo Novomatic Italia apriremo presto i cantieri che ci porteranno nel 2030 ad essere ancora tra i leader del mercato”, conclude Morotti. (Amr)



SPECIALE

Fantasyteam.it e Sportitaliabet.it Poca “fantasy”, il futuro è negli smart device

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er noi il gioco mobile rappresenta la stragrande maggioranza delle puntate che raccogliamo. Ci sono ancora alcuni poker players che hanno bisogno del pc per poter esprimere il proprio gioco ma per i bettors è di una grande immediatezza e il dato dei volumi, a seconda degli operatori, è ormai consolidato e lo possiamo stimare tra il 75 e l’85 percento”. Può essere considerato un operatore di online puro, Fantasyteam.it (e l’altra skin Sportitaliabet.it) e il Ceo Niccolò Caramatti, spiega com’è la situazione del mercato in cui opera ormai da anni: “Il mercato ormai è mobile e i giochi vengono spesso pensati partendo proprio da questa esperienza per l’end user e poi adattati a tutti gli altri device – l’inversione di tendenza rispetto a qualche anno fa è totale in effetti – tornando al discorso di prima, forse alcuni giochi da casinò rendono molto meglio su schermi più grandi ma in generale anche essi hanno un’ottima resa mobile”. Tranne alcuni giochi che saranno sempre prettamente desktop, il mobile ormai sta esprimendo tutte le potenzialità che le analisi di qualche anno fa avevano ampiamente previsto: “A meno che il device non sia obsoleto, le risorse di cui necessita una piattaforma di gioco sono espresse molto bene da quasi tutti gli smartphone in circolazione – prosegue Caramatti - il 5G aumenterà ancora di più la qualità dell’esperienza di gioco. Tutto ciò che fa crescere la velocità e le capacità di connessione potrà solo migliorare i giochi e l’intrattenimento. Penso allo streaming per le scommesse e in generale a tutti i software di gioco che aumenteranno decisamente la loro qualità”. Dicevamo delle previsioni di qualche anno fa, ampiamente rispettate per il gioco

NICCOLÒ CARAMATTI C E O D I FA N TA S Y T E A M . I T

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online e mobile: “E sarà sempre più mobile, anche nel mondo del lavoro oltre che nel gaming. Lo smart working ha accelerato il mobile anche in contesti in cui non era utilizzato. Quando si tornerà alla vita normale su alcuni settori non ci sarà una retromarcia o un’inversione a ‘U’. Specie nel gioco che è intrattenimento e se riesco a offrirtelo quando vuoi e come vuoi, in due tocchi delle dita stai giocando dal tuo telefonino”. Speciale, questo di Gioco News, che arriva nel momento giusto per Fantasyteam. In queste settimane è arrivata la nuova App di gioco mobile che è determinante per tutto quello che stiamo dicendo in queste pagine: “Avevamo già una app dismessa dopo che iOS non ci dava possibilità di aggiornare e abbiamo lavorato allo sviluppo di un altro prodotto di gioco. La nuova App vuole semplicemente portare l’esperienza da desktop che è una già delle migliori in circolazione, sul mobile. Si parte col log in immediato e si arriva all’assistenza del player sugli eventi che preferisce. Il tutto – prosegue Caramatti – grazie a notifiche ad hoc e alert sui mercati di gioco di riferimento. Non ci interessano tanti fronzoli ma puntiamo all’immediatezza del gioco: apro l’App e sono subito dentro a puntare e scommettere. La App avrà più velocità anche rispetto al sito. Come sta andando il lancio? Direi ‘no feedback is god feedback’. Quando le cose non vanno bene vieni subissato da richieste, invece stavolta abbiamo ricevuto solo consigli utilissimi da alcuni utenti su specifiche tecniche e posizionamento del layout che abbiamo subito messo in campo”. Quali sono, invece, gli ulteriori sviluppi di Fantasyteam? “Stiamo integrando nuovi provider casino e lo sport è

in evoluzione. Novità che consentono a Sportitaliabet e Fantasyteam di fare ottimi numeri e aumentare l’offerta e quindi le rispettive quote di mercato. Puntiamo alla completezza del prodotto grazie al marketing e all’integrazione di nuovi tool per il controllo maggiore dell’attività. E-Play24, l’operatore a cui ci leghiamo, ha fatto un grande sforzo per aumentare la qualità dell’offerta. Un esempio delle nostre performance? Nei poker tournament, più della metà siamo noi. Offriamo un servizio di alta qualità per i players e i risultati stanno arrivando sempre di più”. La situazione complessiva del mercato, però, non è il massimo visti i dodici mesi ormai passati quasi tutti in lockdown: “Vediamo cosa succederà alla riapertura dei locali di gioco con i quali siamo in totale solidarietà. Trovo assurdo che le attività del retail siano state chiuse l’80 percento della durata della pandemia senza ricevere aiuti e speranze di ripartenza. Capiremo come saranno cambiate le abitudini degli utenti solo quando tutto sarà tornato alla semi normalità. Dopo il primo lockdown sono arrivati subito i mesi estivi e nella prima chiusura erano fermi anche tutti gli eventi sportivi. Difficile dire cosa succederà ma, di solito i cambi di abitudini sono radicali. Penso ai mutamenti dell’industria musicale, dal vinile alle musicassette per passare dai cd ai contenuti digitali. Per il gioco potrebbe accadere lo stesso, nessuno compra più i vinili se non per collezione e amarcord. Sicuramente il rimbalzo dopo la riapertura per il gioco live sarà importante ma il futuro è online e mobile”, conclude Caramatti. (Ca)



SPECIALE

Habanero Sperimentazione sulla tradizione

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ell’attuale contesto pandemico, come è cambiato il mondo del gioco online e come è destinato ad assestarsi una volta che si sarà tornati alla normalità? Ecco l’analisi di Arcangelo Lonoce, head of business development Europe del fornitore di casino games Habanero. “È cambiato in modo importante. I negozi di scommesse sono stati chiusi per un lungo periodo e gli sviluppi recenti suggeriscono che una rapida riapertura non sia proprio dietro l’angolo. Il settore online continuerà quindi il suo recente modello di crescita significativa e costante. Tale fenomeno, tuttavia, non può essere sufficiente a compensare la perdita di ricavi nel retail, in particolare in un territorio, l’Italia, in cui lo stesso occupa tradizionalmente una posizione così rilevante. Nel 2019, il settore online rappresentava solo il 10 percento delle entrate complessive dei casinò del Paese, ed è sempre stato logico immaginare che esso crescesse nel tempo. Alla luce della pandemia, tale transizione sta avvenendo prima e più velocemente del previsto”.

ARCANGELO LONOCEH HEAD OF BUSINESS DEVELOPMENT EUROPE DI HABANERO

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Gli ultimi mesi sono stati di grande attività per Habanero: quali sono i mercati più promettenti nei quali avete debuttato o che state approcciando? “Abbiamo ottenuto importanti riconoscimenti negli ultimi mesi, con la

licenza maltese da parte della Mga che è certamente un momento fondamentale. Questa certificazione ci consente di ampliare il nostro raggio d’azione attraverso questa giurisdizione che è un po’ il cuore dell’industria europea dell’iGaming. Abbiamo già in cantiere una gamma notevole di partnership di primo livello, oltre a quelle già annunciate, con territori come la Scandinavia e la Germania al centro di questa nuova fase. Siamo anche stati accreditati in Romania, uno dei mercati più dinamici e promettenti in Europa. Siamo così ora in grado di presentare più di 69 giochi agli scommettitori romeni, inclusi top performer di lunga data come Egyptian Dreams e 5 Lucky Lions. Anche la Grecia e i Paesi Bassi sono mercati molto promettenti per noi, quindi ci stiamo preparando per un anno molto impegnativo in tutta Europa e oltre”. Lonoce concentra inoltre la sua attenzione sulla Penisola: “L’Italia è un mercato maturo e ancora però molto ricco di potenzialità. Anno dopo anno, esso continua a registrare forti incrementi ed il trend dell’ultimo anno, con febbraio 2021 in crescita

sullo stesso mese del 2020 dell’83 percento, pare suggerire un’altra annata record nel 2021 dopo un 2020 senza pari chiuso a ben 1,2 milioni di euro. È inoltre il nostro mercato principale in Europa, con i giochi a tema tradizionale rivelatisi particolarmente performanti. In combinazione con l’approccio high-tech di Habanero, questi titoli hanno generato un diffuso appeal tra i giocatori locali. Hot Hot Fruit, una fruit machine dal sapore anni ‘80, è un ottimo esempio di ciò, così come Scopa, una slot più sofisticata basata sul tradizionale gioco di carte cui gli Italiani sono così affezionati. Il modello matematico molto intrigante, combinato con effetti visivi di primo livello ed una narrativa particolarmente coinvolgente basata su un viaggio in treno tra alcune delle città d’arte del Belpaese, crea un’esperienza di intrattenimento avvincente che si è rivelata molto popolare non solo in Italia”. Quanto all’innovazione nel settore del gioco online, Lonoce evidenzia: “In questo settore, è importante non perdere di vista la richiesta di fruizione del giocatore. L’innovazione è senz’altro benvenuta, ma deve essere capace di innestarsi su fondamenta solide e ben definite. A mio avviso, al momento stiamo assistendo ad una decisa evoluzione culturale verso il valore di intrattenimento nel gioco d’azzardo online, ma è anche importante ricordare che chi predilige i videogames o i giochi di abilità cerca caratteristiche diverse da quelle che fondano le basi di una slot. Ad Habanero continuiamo a sperimentare sulla tradizione, cercando di fornire prospettive e forme di divertimento originali con ogni nuovo rilascio e spostare l’asticella un po’ più in alto con ogni nuovo gioco” . (Amr)



SPECIALE

Octavian Lab La nuova Zona del gioco

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inergia vincente. Nasce infatti il sito di gioco e scommesse online www.zonagioco.it, gestito dal concessionario Diecimilauno Spa attraverso la piattaforma di conti di gioco di Octavian Lab. Diecimilauno Spa è parte integrante di Milleuno Spa, holding di un gruppo di società titolari di 33 concessioni bingo attive in Italia e di quattro sale giochi, con un totale di oltre 1.000 slot machines installate. Diecimilauno Spa riesce con Zonagioco.it a espandere i suoi orizzonti entrando nell’online e punta ad essere uno dei concessionari più importanti e rappresentativi in

Italia. Octavian Lab Srl ha messo a disposizione di Zonagioco.it tutta la sua esperienza e una suite completa di prodotti, dai protocolli di comunicazione con Adm alle integrazioni con terze parti nonché la piattaforma di gestione “Accounting Gaming Platform” che permette allo staff di ZonaGioco.it di gestire tutta la propria attività attraverso un unico back-office con tutti i tool integrati. “Questa sinergia rappresenta per la nostra azienda una mossa orientata al futuro, ne seguiremo gli sviluppi con grande attenzione”, afferma Alessandro Polo, Ceo di Diecimilauno Spa. “Non vedevamo l’ora di mettere in moto questo grande progetto e fare il lancio del nostro sito con l’obiettivo chiaro di diventare un punto di riferimento nel mercato italiano. I tool di Octavian Lab con le sue sofisticate funzionalità ci aiutano enormemente sia nella gestione integrale della no-

stra attività che nella fidelizzazione dei nostri giocatori”, aggiunge Fabrizio Frenna, head of online di Diecimilauno Spa. “Sono molto orgoglioso di essere partner di Diecimilauno Spa, credo molto nel loro progetto e sono convinto che la loro importante rete terrestre, non farà altro che impreziosire il loro progetto online. Attraverso i nostri strumenti di cross selling siamo convinti di riuscire a veicolare i giocatori dal mondo terrestre al mondo online e viceversa”, sottolinea Emanuele Nocentelli, Ceo di Octavian Lab. “L’intenso lavoro portato avanti da entrambe le società nell’ultimo anno ha dato i suoi frutti. È incoraggiante che un operatore di così grande rilevanza abbia scelto la nostra piattaforma di conti di gioco, questa collaborazione rappresenta un riconoscimento alla nostra dedizione allo sviluppo e alla crescita”, osserva Andres Galan Chillon, sales manager di Octavian Lab.

Vincitù Grid Poker in rampa di lancio

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spoiler della nascita di una nuova poker room è stato lanciato proprio dalle pagine online di Gioconews.it a dicembre. E sarà proprio questo il mese in cui vedrà la luce un nuovo interessantissimo progetto che ha lavorato nel primo quarter dell’anno per diventare realtà. Nasce Grid Poker, una nuova realtà tutta italiana del poker online che debutterà sul mercato in questo mese, aprile 2021. “Cari amici pokeristi, vi annuncio che nel mese corrente avrete la possibilità di giocare su una nuova piattaforma di poker tutta italiana, un nuovo network, una nuova esperienza di gioco a 360 gradi. Insieme al gruppo Vincitù in qualità di provider e distributore, e il sottoscritto in qualità di poker manager e coordinatore generale, in questi mesi si è lavorato alla realizzazione del progetto

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Grid Poker, per offrire a voi player un prodotto finale innovativo e divertente”. Il sottoscritto è Stefano Schiano, già organizzatore di poker live nonché player con qualche ottimo risultato e personaggio molto conosciuto nel settore. Sarà lui il poker manager per questa room che arriva in una fase in cui il mercato ha vissuto una crescita negli ultimi dodici mesi ma che vive da anni una crisi importante da anni: “Il mercato del poker, in grande calo in questi anni (a parte i tempi pandemici), ha bisogno di un progetto che

ridia lustro e importanza a tutto il settore - spiega il poker manager Schiano - Grid Poker sarà quel progetto e quindi, gli dedicherò il mio lavoro e l’esperienza accumulata in questi anni di poker live. That’s all for now, a presto sui tavoli Grid Poker”. Molte le curiosità e le domande. Una su tutte, le proposte di gioco: “Per ora avremo cash e tornei e subito dopo lanceremo gli Spin and Go. I palinsesti, comunque, si adegueranno all’offerta di mercato media attuale”. Ma ci sarà molto di più e, conoscendo il passato di Schiano e del gruppo Vincitù, uno dei punti forti potrebbe essere una stretta connessione col poker live. Il 2021 sarà comunque l’anno decisivo per questa start up tutta da seguire, e da giocare ovvio.


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pera sul mercato italiano del gioco online ormai da tempo, ma certamente la pandemia ha cambiato le “carte in tavola” a tutti. Anche a Pragmatic Play, il cui director of business development managament, Luca Galli, traccia un bilancio di questo difficile anno, non solare e coinciso con l’avvento della pandemia: “Il mercato italiano del gioco online è e rimane uno dei mercati più imporanti in Europa nel nostro settore, nonostante il momento storico che stiamo vivendo. Nel 2020 siamo riusciti a stringere numerosi accordi commerciali che ci permettono di guardare al futuro con ottimismo e abbiamo appena lanciato Drops & Wins Italy, la più grande network promotion mai realizzata da un provider nel nostro Paese. Il bilancio è dunque senz’altro positivo e per il 2021 il nostro obiettivo è quello di migliorare la nostra offerta con nuovi titoli e nuovi prodotti come Virtual Sports e Bingo. Inoltre stiamo pianificando integrazioni con i concessionari che ancora non stanno offrendo i nostri giochi”. Visto il momento che si sta vivendo, in cui non c’è in molti paesi un’offerta di gioco “terrestre”, l’obiettivo del fornitore di gioco online è chiaro: “Il Casinò Live rappresenta il nostro focus principale per il 2021, puntando al suo continuo miglioramento e sviluppo in termini di nuovi giochi ma anche di una diversa e più coinvolgente user experience per il giocatore. La nostra ambizione è quella di offrire un prodotto che possa fare rivivere al giocatore la stessa emozione ed esperienza di sedersi ad un tavolo di uno dei nostri amati casino italiani. Già lo scorso settembre abbiamo iniziato a rinnovare la nostra proposta Live, con il lancio di nuovi tavoli “Azure” per la Roulette e il Blackjack, con funzioni e ambientazioni rinnovate. A novembre abbiamo poi lanciato Mega Wheel – il nostro primo Live Game Show – il cui successo ci ha spinto a lanciare pochi mesi dopo anche Mega Roulette e – appena poche settimane fa – One Blackjack. Tutti sforzi che ci hanno ripagato con accordi commerciali di as-

soluto livello, con operatori del calibro di Casumo, Kindred, NetBet e BetWay, solo per citarne alcuni”. E ovviamente, grande attenzione anche al mobile gaming: “Con un numero sempre crescente di utenti che predilige l’utilizzo di dispositivi mobili per navigare su internet e usufruire dei contenuti di intrattenimento online, poter garantire un’esperienza di gioco di qualità anche sui dispositivi mobili è diventato un fattore determinante e da sempre un nostro punto di forza. In questo senso Pragmatic Play si è rivelata un precursore, facendo del mobile gaming una priorità assoluta e sviluppando da sempre tutti i prodotti con le tecnologie necessarie ad una perfetta compatibilità con i dispositivi mobili Android e iOS”. Ma come sono cambiate le esigenze dei giocatori e degli operatori con i quali collaborate, a seguito della pandemia? “Essa - osserva Galli - ha portato purtroppo alla chiusura forzata di tutte le attività dedicate al gioco sul territorio, dalle sale slot e bingo ai centri scommesse, nonché alla sospensione di numerosi eventi sportivi. Inevitabilmente, è sorta quindi l’esigenza di una nuova proposta di gioco, più variegata e in grado di acquisire segmenti di pubblico differenti. L’approccio multi-prodotto di Pragmatic Play si muove esattamente in questa direzio-

SPECIALE

Pragmatic Play Ricreare le stesse emozioni delle location terrestri

ne, offrendo non soltanto piu di cento slot online apprezzate a livello internazionale, ma anche numerose varietà di Bingo online e Sport Virtuali. Quest’ultimo è un asset relativamente recente del nostro portfolio, ma già in grado di offrire scommesse su eventi sportivi virtuali di calcio, ippica e corse di levrieri. Grazie ad eventi sportivi virtuali che si susseguono a pochi minuti di distanza, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, con animazioni in 3D e tante opzioni personalizzabili per gli operatori, confidiamo che i giocatori potranno trovare nei nostri prodotti la stessa esperienza di gioco di cui sono stati privati dalla pandemia”. Senza mai perdere di vista i valori fondamentali... “Quello del gioco responsabile è un valore fondamentale nel quale crediamo fortemente: la tutela dei giocatori è una nostra priorità e ci assicuriamo sempre che i nostri giochi rispettino tutti i requisiti richiesti dalle autorità competenti dei Paesi in cui operiamo. Inoltre, selezioniamo scrupolosamente gli operatori con i quali collaboriamo e proponiamo i nostri prodotti esclusivamente alle realtà del settore che operano legalmente, nel rispetto della legge e dei diritti dei giocatori”, conclude Galli.

LUCA GALLI, DIRECTOR OF BUSINESS DEVELOPMENT MANAGEMENT DI PR AGMATIC PLAY

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SPECIALE

Worldmatch Terrestre e online la riconoscibilità della convergenza

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mondo del gaming acquisisce ogni giorno maggior popolarità, nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid e al divieto totale di pubblicità imposto dal decreto Dignità. La chiusura delle sale terrestri ha avvicinato moltissimi giocatori al gambling online, basti pensare che il primo semestre del 2020 ha presentato per l’online un aumento di fatturato che a marzo ha toccato il 29 percento in più rispetto all’anno precedente. WorldMatch ha ideato SlotBar, un prodotto essenziale, che permette al giocatore di ritrovare le sue slot terrestri preferite online e su mobile, ovunque si trovi e in qualsiasi momento. SlotBAR è il marchio che identifica i giochi online nati dalla partnership tra WorldMatch e i più importanti produttori di giochi Awp e Vlt per il mer-

cato italiano. Tutti i giochi SlotBar sono distribuiti in esclusiva da WorldMatch, a cui i più importanti provider come Octavian, Nazionale Elettronica, Baldazzi e Magic Dreams hanno affidato il porting su web e la distribuzione dei loro giochi di maggior successo. Il punto forte di SlotBar è proprio la riconoscibilità: il giocatore ha la possibilità di ritrovare online e su mobile i titoli a cui solitamente giocava nelle slot terrestri, che mantengono lo stesso identico look e trasmettono le stesse sensazioni, l’unica differenza sta semplicemente nel device che viene utilizzato. Oltre alla riconoscibilità dei contenuti, SlotBar possiede anche la capacità di convertire giocatori terrestri in giocatori online, diventando così uno strumento fondamentale per portare nuovi clienti sul mercato del gioco online. Ad oggi sono quasi 30 i prodotti SlotBar già certificati o in via di certificazione

per il mercato regolamentato italiano. Oltre alla pandemia globale, un altro scoglio che i concessionari hanno dovuto superare è stato proprio il menzionato divieto di pubblicità. C’è stato un incremento delle revenue online e ci sono stati concessionari in grado di orientarsi all’interno del mondo virtale, mentre altri no. Le revenue di WorldMatch hanno avuto un buon riscontro grazie anche alle promo che vengono lanciate periodicamente. WorldMatch garantisce inoltre la possibilità al giocatore di provare i giochi tramite Free Spin e bonus che vengono resi disponibili agli operatori tramite Api. Il gioco online è completamente tracciato e come garanzie al consumatore offre le certificazioni dei giochi e l’avanguardia dei software che si affiancano alla tutela del consumatore ottenuta anche grazie al decreto Dignità.

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co online, alla luce della pandemia ancora in corso? “La pandemia ha dimostrato il valore di avere un’offerta di gioco a tutto tondo e come i prodotti on-demand come le slot online e il casinò live possano integrare le offerte di scommesse sportive e terrestri”. Guardando all’auspicato rapido ritorno alla normalità, Peters sottolinea: “Un’azienda come NetEnt è in continua evoluzione, soprattutto ora che facciamo parte di un gruppo più grande da quando siamo stati rilevati da Evolution. Sia che vengano intraprese in modo reattivo o proattivo, sono necessarie periodicamente modifiche strutturali e riorganizzazioni per garantire che si stia rispondendo in modo ottimale alle condizioni di mercato e agli sviluppi del settore. Quando si verifica questo tipo di attività, il nostro obiettivo rimane quello di fornire ai clienti la qualità prevista del prodotto e del ENGLISHPAGES

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NICHOLAS PETERS HEAD OF KEY ACCOUNT MANAGEMENT DI EVOLUTION

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tati Uniti e Italia, due mercati del gioco online molto lontani dalla regolamentazione in materia. Due mercati accomunati, dalla presenza della software house NetEnt, che nutre per essi grandi progetti. “NetEnt – spiega Nicholas Peters, head of key account management di Evolution e responsabile dei marchi NetEnt e Red Tiger - è stato uno dei primii operatori a muoversi sia negli Stati Uniti che in Italia, il che ci ha permesso di sviluppare posizioni di leadership in entrambi i paesi. Sono strategicamente e commercialmente molto importanti per noi. Gli Stati Uniti sono diventati il nostro mercato principale in termini di entrate e c’è un enorme potenziale di crescita man mano che gli stati regolamentati maturano e altri si aprono al gioco online”. A livello globale, e non solo in Italia, come è cambiato il panorama del gioPROMOSPACE

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NetEnt Flessibilità e cooperazione per adattare l’offerta servizio”. Ecco invece le parole d’ordine dei fornitori di giochi da casinò, soprattutto in questo periodo: “NetEnt è stato costruito sulla flessibilità e sulla cooperazione, quindi siamo costantemente alla ricerca di informazioni per adattare la nostra offerta di servizi ai singoli clienti e mercati. Questo non è mai stato più necessario che negli ultimi dodici mesi”. Peters sottolinea, in chiusura: “I giochi di NetEnt continuano a stabilire lo standard di giocabilità e prestazioni, come dimostrato dalla longevità di classici come Starburst. Le nostre collaborazioni con i marchi di alto profilo guidano il mercato, con Gordon Ramsay Hell’s Kitchen, attesissima e uscita nel marzo 2021. Oltre a ciò, i nostri sensazionali titoli Megaways hanno dimostrato di essere un successo immediato sia in Europa che negli Stati Uniti”.



SPECIALE

Si fa presto a dire affiliati La crescita del mercato online, lo sviluppo tecnologico e le restrizioni nelle possibilità di marketing e comunicazione pongono nuove sfide all’industria e ai regolatori: come quella della regolamentazione degli affiliati. Un passaggio appena avviato in Regno Unito e già avvenuto in qualche (piccolo) mercato. Ma è davvero possibile e necessario? di Alessio Crisantemi

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un mercato sempre più vasto e complesso, dove la tecnologia assume un ruolo vieppiù centrale, non c’è da preoccuparsi soltanto del prodotto o del servizio al cliente. Ma ci sono tanti altri aspetti di cui tenere conto, di pari importanza, come il marketing e la promozione del gioco responsabile che, in una visione di insieme, si traducono nella garanzia di sicurezza e tutela dei consumatori. Due mondi che viaggiano di pari passo e si intrecciano, inevitabilmente, quando si parla soprattutto di gioco online e di mondi virtuali. Con il gioco mobile, come abbiamo visto nelle pagine precedenti, che rappresenta ormai una realtà in costante crescita e la quotidianità già per tantissimi utenti, in un’evoluzione dell’offerta che non fa che ampliare la portata delle sfide, tecnologiche e regolamentari. Al tempo stesso, anche il mondo delle affiliazioni, nel gaming, ha assunto un ruolo sempre più significativo all’interno dell’industria negli ultimi anni e a livello globale. Ed è destinato a svolgere un ruolo ancora più importante alla luce delle varie restrizioni adottate dai singoli governi sulla pubblicità dei giochi. Ma anche delicato. Non può certo sfuggire il tema della compliance, che diventa sempre più difficile da gestire in un contesto iper-regolato come quello del gaming. Soprattutto in Italia. Dove, oltre alla straordinaria sovrapposizione normativa tipica del nostro paese, si è anche aggiunto DAN ILIOVICI il divieto totale di pubblicità del gioco con vincita in denaro, sancito a partire dal 2018 dal celebre decreto Dignità. Una restrizione, quindi, tutt’altro che banale, che rende ancora più difficile il “procacciamento” dei clienti, che è proprio ciò che fanno le società di affiliazione, nei confronti degli operatori di gioco. E un ruolo che diventa ancora più prezioso tenendo conto dell’impossibilità da parte dei bookmaker e dei siti di gaming di poter promuovere la propria attivi e al tempo

stesso delicato. Ragione per cui le società di affiliazione devono essere oggi altamente qualificate, preparate e strutturate per affrontare la sfida normativa. Non c’è più posto, quindi, per l’improvvisazione o per le affiliazioni “alla buona”, attraverso il piazzamento di qualche banner o qualche promozione tramite social media, come succedeva un tempo, con alcuni privati o qualche società di comunicazione che si improvvisava un “affiliato”. Tenendo anche conto che, oltre al contatto con i giocatori, c’è anche il tema della movimentazione del denaro che richiede attenzione e prudenza. Una serie di ragioni che meriterebbero la più alta attenzione, da parte dei regolatori. Invece, nonostante tutto questo, solo pochissimi Paesi in Europa hanno pensato di regolamentare questa attività, riconoscendo la figura all’interno dell’industria. Uno di questi è la Romania, che sotto la guida dell’ex presidente dell’Oficiul National pentru Jocuri de Noroc (Onjn), Dan Iliovici, oggi in forza all’associazione locale Rombet, ha provveduto alla creazione di una licenza accessibile – anzi, obbligatoria - anche per gli affiliati. Come spiega lui stesso a Gioco News, nell’intervista che riportiamo nel seguito. Da dove viene questa esigenza e cosa vi ha portato, in quel momento, a scrivere quella norma? “Secondo la legislazione rumena sul gioco d’azzardo la regolamentazione degli affiliati è solo una parte relativamente piccola di quella che viene chiamata ‘licenza di seconda classe’. Lo scopo principale di questo tipo di licenza è regolamentare e controllare adeguatamente le attività legate al gioco d’azzardo - principalmente B2B, ma non solo: sono inclusi anche fornitori di attrezzature per il gioco d’azzardo, produttori, distributori, processori di pagamento, laboratori di test di software e apparecchiature, certificatori ecc.”. Che effetto ha avuto questo tipo di regolamentazione sul settore? “Il processo di licenza di seconda classe porta a una maggiore responsabilità di coloro che sono direttamente coinvolti nelle attività di gioco d’azzardo e, in particolare, del B2B del settore terrestre. Ad esempio, il regolatore è in grado di monitorare tutte le attrezzature per il gioco d’azzardo (slot machine) prodotte in Romania o importate (distribuite) da produttori in tutta l’Ue o nel mon-


S I FA P R E S T O A D I R E A F F I L I A T I

do. D’altra parte gli affiliati autorizzati possono ritenere di essere socialmente più responsabili del contenuto che forniscono ai clienti. Oltre a questo stiamo pagando alcune tasse in più al bilancio dello Stato e anche per progetti di gioco responsabile. In una parola, a mio parere questo è un buon approccio”. Secondo lei, la regolamentazione degli affiliati dovrebbe essere prevista in tutti i paesi europei (e/o essere applicata a livello internazionale)? “La regolamentazione del gioco d’azzardo è un intero ecosistema, con molte particolarità negli stati membri dell’Unione Europea. La modifica di un aspetto (ovvero la concessione di licenze agli affiliati) può avere altre implicazioni che dovrebbero essere prese in considerazione da ciascun regolatore e/o legislatore. In ogni caso una buona regolamentazione - non molto restrittiva - dovrebbe andare a vantaggio di tutte le parti interessate”. Perché, secondo lei, la maggior parte degli Stati - e, quindi, i regolatori - continua a ignorare questa figura? “Prenderò l’esempio del Regno Unito, anche se non è più uno stato membro dell’Ue. Presumo sia molto più semplice per la Gambling Commission britannica badare agli operatori di gioco d’azzardo (online) e mantenerli responsabili di violazioni normative, invece di “correre” dietro a migliaia di affiliati su Internet. In altri stati può essere il caso di alcune questioni di armonizzazione legi-

slativa, al di là della regolamentazione del gioco d’azzardo. O forse alcuni regolatori non sono a conoscenza di un settore di affiliati non regolamentato, concentrandosi solo sugli operatori”. Potrebbe spiegarci quali sono i requisiti che un affiliato deve avere per ottenere una licenza in Romania, quali sono i costi per queste società e quali sono le sanzioni per le violazioni? “È relativamente semplice ottenere una licenza di seconda classe per agire come affiliato in Romania. C’è un elenco di documenti/condizioni sul sito web del National Gambling Office; ad esempio, i richiedenti devono fornire una fedina penale e fiscale pulita, indicare l’identità dei veri beneficiari della loro attività, non dovrebbero essere stati amministratori/proprietari di un’attività in bancarotta negli ultimi tre anni ecc. Per quanto riguarda i costi di tale licenza per gli affiliati è prevista una tassa di licenza annuale di 6mila euro, più un contributo di mille euro l’anno di tassa sul gioco responsabile, che viene pagata direttamente al regolatore. La licenza è rilasciata per un periodo di dieci anni. La sanzione più notevole potrebbe essere presa dal regolatore nei confronti di un affiliato che non paga quelle due tasse in tempo (annualmente). In tal caso la sanzione potrebbe essere un ordine di sospensione della sua attività fino a sei mesi o anche la revoca della licenza se il licenziatario continua a non adempiere ai suoi obblighi di pagamento”.

Il caso UK e il resto d’Europa Ad oggi, la figura degli affiliati risulta formalmente regolamentata unicamente in due mercati minori, come la sopra citata Romania e la Grecia. In Regno Unito, tuttavia, la Gambling Commission ha introdotto la regolamentazione della figura degli Affiliati nel processo di riforma del settore avviato in questi mesi. In seguito all’annuncio, è stata costituita un’associazione di categoria da parte dei principali affiliati del Regno Unito: si chiama Responsible Affiliates in Gambling (Raig - https://www.raig. org) un organismo indipendente istituito per contribuire a elevare gli standard nel settore, in particolare per quanto riguarda il gioco responsabile. L’associazione mira a promuovere iniziative più ampie

nel settore del marketing di affiliazione del Regno Unito per promuovere la responsabilità sociale e contribuire a creare un ambiente di gioco più sicuro per i consumatori. L’ente è stato fondato nel maggio 2019 e come condizione per l’adesione, prevede che ogni membro sia sottoposto a un audit annuale sulla responsabilità sociale che sarà condotto da una terza parte indipendente. Sul tema della regolamentazione però ci sono posizioni divergenti da parte dell’industria. Sono membri fondatori dell’organismo: Better Collective, Oddschecker, Racing Post. Altri membri: Bonus Finder, Moneta Communications, Natural Intelligence, Rewards4Racing.

E in Italia? In Italia non è mai stata considerata l’idea vera e propria di una regolamentazione per gli affiliati che, a tutt’oggi, non esistono. In parte, probabilmente, perché ci sono sempre state altre priorità, da parte del regolatore. Tuttavia i Monopoli di Stato, nel corso degli anni, si sono occupati di arginare l’attività degli affiliati “punto com”, includendoli nella blacklist, per il principio dei “business partners”. Fu oscurato, addirittura, anche un brand oggi celebre (e perfettamente legale) come Diretta.it, che dopo aver rice-

vuto la sanzione rivoluzionò completamente la propria attività inseguendo la totale compliance, fino a raggiungerla. All’epoca, quindi, c’erano altre esigenze oltre che priorità, mentre oggi il divieto di pubblicità ha stravolto tutto e ingarbugliato ulteriormente la matassa, anche dal punto di vista delle competenze regolamentari, chiamando in causa l’Autorità garante delle comunicazioni che è oggi l’ente preposto ai controlli e alle sanzioni sulle comunicazioni del settore.

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SPECIALE

Raccolta Responsabile le due “R” di Dt9 di Cesare Antonini

Il settore dei network di affiliazione è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni tra Dl Dignità e lockdown. Ma ora serve un cambio di passo e un’istituzionalizzazione, come suggerisce Dt9 Affiliations.

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settore del gaming ha bisogno di fare un passo in avanti, insieme al mondo delle affiliazioni. Ne è convinto Danilo Di Tota, Ceo di Dt9 Media, gruppo leader nel settore attraverso il brand Dt9 Affiliations, che opera a livello nazionale e internazionale. “Se parliamo di compliance e protezione dei consumatori che scommettono e giocano sui bookmaker legali – spiega – anche il settore dei network di affiliazione deve essere istituzionalizzato e deve essere riconosciuto come parte dell’industria del gioco pubblico”. Dt9, come molte realtà del mondo digital – in questo caso betting e gaming online – ha vissuto un momento di grande crescita negli ultimi anni. Da qui la necessità di vedere questa crescita accompagnata anche da innalzamento dell’intero sistema. Il problema principale, in particolare, è che, ad oggi, non è ancoro stato attuato un vero e proprio riconoscimento della figura degli affiliati, con le società più attive, strutturate e organizzate, proprio come Dt9, sentono la necessità – oggi più che mai – di arrivare a una norma che disciplini il rapporto che leghi le società di affiliazione ai bookmaker e alle società di gioco. “Per quanto ci riguarda – spiega Di Tota - puntiamo tutto sulla compliance, accompagnando anche i nostri affiliati per facilitare il loro lavoro sia dal punto di vista del marketing che nel rispetto di tutte le previsioni normative”.

Un settore dinamico Del resto questo tipo di business è oltremodo importante in quanto è in grado di generare opportunità e posti di lavoro di cui, in tanti, neanche conoscono l’esistenza, ma che richiedono alte competenze: “Quello che facciamo in Dt9 è supportare i nostri sub-affiliati nella gestione della loro attività in tutti gli aspetti che riguardano la compliance: dalla creazione dei canali di comunicazione all’approccio Seo, fino alla gestione dei canali social, Telegram ed Instagram, e tutto il resto. Tutto questo per aiutarli a muoversi correttamente in un settore altamen-

Il nuovo sito informativo Comparabet.it Il gruppo sta investendo molto in tecnologia e, in particolare, nell’Intelligenza artificiale: dopo aver creato il primo widget di comparazione quote per il web, completo e solido dal punto di vista della conformità, ha appena lanciato anche un portale specifico di affiliazione - Comparabet.it – che si è subito posizionato in prima fascia nella rete.

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I NUMERI DI DT9 AFFILIATIONS Il network di Dt9 ha raggiunto nel 2020 i 50mila Ftd (First time deposit, Ndr) ed è in grado di raggiungere 2 milioni di utenti grazie a una rete di oltre 700 affiliati. In un percorso di crescita costante e continuativa.

te complesso e potenzialmente ambiguo perché governato da una normativa farraginosa e stratificata”. .

La necessità di una regolamentazione Gli elementi da istituzionalizzare e formalizzare, dunque, sono proprio quelli della compliance e della dimensione industriale di questo settore, come avviene all’estero. Sapendo che in alcuni Paesi europei, al contrario, esistono dei framework appositi, come spieghiamo anche in queste pagine della rivista, e come sta avvenendo, per esempio, anche in Regno Unito. “Una regolamentazione del settore – aggiunge Di Tota - consentirebbe di consolidare l’intero comparto, oltre a riconoscere in maniera corretta il nostro ruolo, che non è solo quello di partner dei bookmaker per la loro azione sul mercato, poiché gli affiliati rappresentano, di fatto, un veicolo fondamentale per trasmettere al giocatore tutte le informazioni necessarie per un’esperienza di gioco sicura e responsabile”. Ma sempre all’insegna della responsabilità: “Raccolta responsabile potrebbe diventare un claim, per noi, perché è quello che perseguiamo fin dall’inizio come Dt9”.

La costruzione di un nuovo futuro Ma di cosa necessita una società di affiliazione per operare al meglio? “Il nostro obiettivo, come affiliati, è e deve essere quello di stringere partnership consolidate con gli operatori e seguire con loro una linea condivisa. Per lavorare insieme sul mediolungo termine nel curare al meglio il cliente. In Italia, rispetto ad altri mercati, ci sono ancora degli ampi margini di crescita, ma per farlo è necessario adottare un approccio sinergico insieme al bookmaker. Gli operatori che hanno fatto questo tipo di scelta, ne stanno già godendo i benefici”. Ma soprattutto, possono anche sbandierare i risultati ottenuti, visto che si tratta, come detto, di raccolta responsabile. “Siamo convinti che la responsabilità si traduca anche nella piena sostenibilità”, conclude Di Tota. “Crediamo che solo attraverso una perfetta compliance si possa generare un circuito virtuoso in grado di garantire un mercato duraturo e sostenibile, che un giorno potrà essere guardato in maniera diversa anche dall’esterno”. E un circuito di questo tipo funziona soltanto se tutti i componenti sono in grado di lavorare insieme, alle stesse condizioni e in sinergia.


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SPECIALE

Oddschecker, in Usa e in Europa l’affiliato è già regolato

di Cesare Antonini

Da quattro anni in Italia, il gruppo editoriale che compara quote dal 1999 in tanti mercati internazionali fa il punto sul settore e sul futuro della figura dei network di affiliazione

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iamo stati i precursori nella comparazione delle quote e le abbiamo portate a evidenza di Agcom dopo l’entrata in vigore del decreto Dignità. Da parte nostra non saremmo contrari se, anche in Italia, si arrivasse ad una licenza per gli affiliati visto che in tanti Paesi in cui operiamo come gruppo internazionale, la regolamentazione già esiste e disciplina in maniera efficace il settore”. A parlare è Gianluca Torricelli, general manager Italia di Oddschecker, gruppo internazionale che opera nel mondo dell’editoria sportiva e della comparazione quote dal 1999 in diversi mercati. Presenti in Italia da quattro anni, adesso, è punto di riferimento proprio per questa nuova modalità che ha offerto ai bookmaker, una possibilità fondamentale per affacciarsi al mercato, visto che la pubblicità sul gioco è vietata in qualsiasi forma e maniera: “Noi facciamo questo da anni e il regolatore ha compreso essere solo uno strumento informativo che si utilizza in tutti settori (Altroconsumo, lo storico Mi Manda Lubrano, Ndr) – prosegue Torricelli – abbiamo messo a disposizione la nostra struttura e i moduli e widget di comparazione non sono stati contestati anche perché se la pubblicità è vietata il gioco rimane legale e non c’è induzione al gambling ma solo informazione resa all’interno del quadro normativo delle linee guida e in ottemperanza a principi di continenza, non ingannevolezza e trasparenza richiamati nelle stesse ”.

Vietato improvvisare Una società strutturata che dimostra come questo mestiere non si può improvvisare: “In Italia il gioco è legale e ben regolamentato, ed è quindi ovvio che i bookmakers, che per altro pagano la licenza e alte tasse, abbiano il diritto di trovare clienti”. Togliendo le altre ‘P’ del marketing ne rimane una su quattro, il ‘Price’, che è per un operatore il prezzo, ossia la quota, e su questo lavoriamo. Ovviamente tutto questo non deve essere un mero espediente in mano agli operatori per raccogliere gioco ma uno strumento informativo molto più completo e accurato. Siamo fornitori della Gazzetta dello Sport con il nostro widget e produciamo anche un programma tv con Fulvio Collovati”. Per questo servirebbe un approccio più rigoroso nel settore che è in crescita e può essere un fattore chiave di sviluppo: “Purtroppo spesso si opera nel sottobosco del settore, ma chi lavora in maniera legale andrebbe istituzionalizzato. Come ci siamo fatti promotori della comparazione quote non avremmo difficoltà a farlo per regolamentare il settore”. GIANLUCA TORRICELLI

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All’estero, ad esempio, come funziona? “In Romania devi avere una licenza per essere un affiliato così come per gli Stati Uniti quindi diciamo, ‘why not’, se parliamo di regolamentare il nostro ruolo in Italia. Non abbiamo difficoltà a prendere licenze in tutti gli Stati e teniamo sott’occhio la Spagna che sta cambiando la legislazione sulla pubblicità sull’esempio italiano e potrebbe essere un paese in cui applicare il nostro modello di affiliazione e comparazione quote. Anche in Germania sta cambiando tutto e sarà un altro mercato da attenzionare”. In Italia, adesso, come siete inquadrati? “Noi siamo un editore di notizie sportive, pronostici, e informazione, attraverso la chiave di lettura della comparazione quote, mettendo a disposizione degli utenti finali la possibilità di compilare schedine, anche multiple, e avere un immediata visibilità sul vantaggio competitivo della quota migliore, e quindi poter scegliere un operatore piuttosto che un altro, solo su questa variabile. Sta poi all’operatore massimizzare la famosa ‘P’, ossia avere una quota competitiva, noi non indichiamo né suggeriamo mai di utilizzare un operatore piuttosto che un altro, ma mostriamo oggettivamente le quote, sempre nel rispetto dei dettami del decreto Dignità. Per altro, il nostro sito è famoso nel mondo per questo servizio, quindi chi lo utilizza lo fa proprio per verificare la competitività di una quota rispetto ad un’altra, senza pertanto alcun ‘effetto sorpresa’. Per cui forse, una licenza da affiliato aiuterebbe a regolare ulteriormente questo ruolo fondamentale che interpretiamo al fianco dei book”.

Perché regolamentare I vantaggi della regolamentazione sono sempre evidenti: “Una scrematura del nostro settore è fondamentale e potremmo parlarne serenamente con Adm per studiare il perimetro entro cui muoverci – prosegue Torricelli – in effetti non ha senso tenere bloccati e non regolati alcuni segmenti di mercato. Prendiamo l’esempio dei Punti di vendita ricarica, ad un certo momento il settore era una giungla e si è resa necessaria una rimodulazione di quel particolare prodotto per evitare anche derive illegali dello stesso”. Il lockdown ha favorito l’evoluzione di tutto il mercato digital, a voi com’è andata? “Le restrizioni hanno favorito lo sviluppo e la crescita dell’online. Il poker sembrava un verticale di gioco morto e sepolto e, invece, ha ripreso vigore in maniera importante. Noi siamo tra quei settori che in piena pandemia siamo riusciti a sopravvivere, ma anche a crescere come l’e-commerce, le chat e tutti i prodotti online. Un pensiero va a chi ha un’agenzia terrestre Legale e sta vivendo un momento drammatico. Su questo servirebbe maggiore attenzione per non discriminare alcuni settori come quello del gioco pubblico, che in Italia è ben regolamentato”, conclude Torricelli.





inchiesta esteri

Il Covid-19 ha imposto agli operatori di gioco di concentrarsi su online e social media: l’innovazione è la parola d’ordine ma c’è anche la richiesta di maggiori controlli di Michael Haile

ROLADI OLLOVATI

ROLADI OLLOVATI

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GIOCO &ARTE RNEANDO

GIOCONEWS #04 APRILE 2021

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POKER STRATEGY

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GIOCARE GIO CONGUSTO

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marketing è un settore importante per mandare ricerca nel 2018 che constata che gli operatori di scomavanti qualsiasi azienda. Come si fa a vendere se messe sportive dal 2004 al 2018 hanno incrementato la nessuno sa chi sei? Ma se un’azienda vende proloro spesa in marketing del 56 percento, spendendo cindotti che possono creare dipendenza, come taque volte di più nell’online che in televisione (747 milioni bacco, alcol e gioco d’azzardo, ci sono forti restrizioni redi sterline in marketing diretto online come ad esempio golatorie. bonus, 301 milioni tramite “affiliate” website, 149 milioni Nel Regno Unito il gioco d’azzardo è stato legalizzato netramite social media e 234 milioni tramite televisione), per gli anni Sessanta con l’apertura dei betting shop, ma gli un totale di 1,5miliardi di sterline, equivalente all’8 peroperatori non potevano neanche usare gli interni dei loro cento del mercato totale pubblicitario. negozi per fare pubblicità, anzi dovevano verniciare le veMa il Covid-19 ha cambiato tutto. Le aziende fast moving trine e le pareti di nero, così da rendere il loro ambiente consumers goods (Fmcg) ossia che producono beni che utiun mondo cupo, una catacomba, che scoraggiasse il giolizziamo spesso, come pane, bevande, dentifricio etc. (di co. Le cose hanno iniziato a cambiare con la nascita della cui il settore del gioco d’azzardo fa parte), hanno adottato National Lottery (Nl) nel 1994, mentre nel 1996 il governo due strategie diverse. Una parte ha deciso di diminuire o conservatore, sotto John Major, ha permesso a essa di trasospendere attività di marketing, l’altra di alzare i budget smettere l’estrazione dei numeri della lotteria tramite la in materia. Bbc e a supermercati e negozi di esporre i gratta e vinci in postazioni davanti alle Top paesi per spesa online PAI 2019-2020 casse, ma solo dove si vendono tabacco e $ 600.000,00 alcolici. Il cambiamento più drastico è av2020 2019 venuto con la Gambling Law 2005 del go- $ 500.000,00 verno di Tony Blair. Ofcom, il regolatore $ 400.000,00 delle comunicazioni, in un rapporto pubblicato nel 2013 ha notato che se nel 2006 $ 300.000,00 c’erano stati 152.000 spot pubblicitari, nel 2013 erano diventati 1,3 milioni (38,3 per- $ 200.000,00 cento bingo; online casino e poker 29,6 $ 100.000,00 percento; Nl 25,6 percento; 6,6 percento scommesse sportive). GambleAware, un’organizzazione che combatte la ludopatia, ha pubblicato una PROMOSPACE

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NUOVE TENDENZE

RNEANDO

P H . M AT T PA U L C ATA L A N O, U N S P L A S H

L’ONDA DELLA PANDEMIA SUL MARKETING


L’ONDA DELLA PANDEMIA SUL MARKETING

Adesso le attività di marketing devono essere più creative per tenere la clientela. Da quando la gente chiusa in casa ha cominciato a cambiare il suo rapporto con i vari canali dei media, anche gli operatori hanno cominciato a cambiare le loro strategie e approccio. Ovvio che nel 2020 e 2021 gli operatori del gioco si siano trovati in una situazione alquanto strana e straordinaria: la pandemia ha cambiato il loro mondo a una velocità allucinante. Nel giugno del 2020 il volume di gioco a Las Vegas era sceso di oltre il 50 percento rispetto allo stesso periodo del 2019, il tutto accompagnato da un calo dei visitatori del 70 percento, mentre i casinò di Macao hanno sofferto di una flessione degli introiti del 95 percento. Il 2020 ha praticamente cancellato il marketing terrestre (betting shops, supermercati). Kantar, azienda di consulenza di marketing per il mondo del gioco, ha calcolato che da quando è cominciato il lockdown, nel marzo del 2020, il 46 percento dei consumatori ha aumentato il suo tempo su internet, il 48 percento ha aumentato l’uso dei social media e il 38 percento il tempo speso giocando online. Secondo ThinkBox, che fa consulenza sull’uso del marketing in Tv, la visione televisiva è aumentata del 24 percento da quando è partito il primo lockdown, il che equivale a 3 ore e 40 minuti al giorno. Secondo Advertising Association/Warc, l’associazione delle aziende di marketing nel Uk, nonostante ciò il 2020 ha visto una diminuzione della spesa totale nel marketing del 19 percento in confronto all’anno precedente. Gli operatori più attenti del settore del gioco d’azzardo hanno notato il cambio di scenario e la strategia che hanno adottato è che ci vuole più strategia e meno volume. LA NASCITA DEL VIRAL SOCIAL MEDIA – Graham Sharpe, che era responsabile delle pubbliche relazioni di William Hill, è l’inventore di una pubblicità alquanto “strana”. Ha inventato scommesse tipo quando, durante una siccità, avrebbe iniziato a piovere, o, quando iniziava la pioggia, quando essa si sarebbe fermata. Era un marketing intelligente, perché effettivamente faceva notizia, era spiritosa ed era il cliente che finanziava l’attività pubblicitaria. Paddy Power eccelle in questo tipo di marketing e durante la pandemia, soprattutto quando le attività sportive erano ferme, i risultati sono stati fruttuosi. Inoltre, con la chiusura dei betting shop, gli operatori hanno trasformato i loro siti come se fossero betting shop in salotto. Una cosa che adesso è evidente a quasi tutti è che molti non lasciano mai i social media, giorno e notte, dove gli operatori ti possono seguire 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Non solo ti vendono giochi, ma studiano le tue abitudini. Seguendoti, gli operatori possono creare piattaforme che mischiano social e digital. Sono onnipresenti, ma li porti tu in giro nel tuo mondo come se fossero cani fedeli. Ma è la tua fedeltà che conta. Sempre secondo Kantar, nel 2020 il 37 percento dei britannici ha aumentato il suo uso di Facebook, il 27 percento di Instagram e il 20 percento di Snapchat. Il mix di social e digital ha creato un programma ince-

stuoso, ma potente, che si chiama Paid Ad Impressions (Pai). La sua potenza consiste nella facilità della sua divulgazione. Pai è un indicatore di base dell’esposizione pubblicitaria online che viene valutato nel corso della pianificazione di campagne di display advertising. Nella modalità d’acquisto di spazi pubblicitari l’inserzionista paga ogni volta che il suo annuncio viene visualizzato da un utente, indipendentemente dai clic sull’annuncio stesso. L’ unità di misura adottata non è il Cost Per Impression (Cpi), ma il Cost Per Mille (Cpm), cioè il costo per migliaia di impression. Gli algoritmi di rete, che Google e Facebook usano per vendere pubblicità, individuano quelli che hanno passione per poker, scommesse sportive, casino games e altri giochi, e li mettono in contatto con i loro clienti. Questo è un ambiente, con le leggi vigenti, impossibile da regolare. Infatti, GambleAware sta lanciando grida di allarme in quanto i minorenni ormai accedono a vari siti di gioco d’azzardo tramite social media. Praticamente è un exchange di pubblicità ed entrata al modo del gioco, simile al modello Betfair. I giganti del settore, William Hill, Paddy Power, Gvc hanno notato questo trend e sono allarmati, in quanto loro sono molto attenti a seguire i processi regolatori, anche perché sono quotati in Borsa. Ma tante start-up non si pongono gli stessi problemi. Paddy Power e William Hill chiedono più restrizioni per proteggere i minori. Certo, è strano sentire che quelli che ieri chiedevano più libertà nel fare pubblicità oggi chiedono più restrizioni. Si può anche affittare un “influencer”, un Totti per il calcio, una Kardashian o una ragazzina che ha fatto un programma sublime su You Tube, per creare una piattaforma per il proprio prossimo prodotto, uno che non muore mai, ma che si trasforma in base a preferenze, scommesse e giochi preferiti. L’influencer è come il tuo amico su Facebook, ci puoi parlare, ti offre scommesse, giochi appena inventati, un giro su un casino e alcuni hanno addirittura un avatar. Ti fa regali, come un bonus, tu metti 10 sterline e lui ne mette altre 10 sul tuo conto. II grafico riportato mostra che quando la gente è chiusa dentro casa, essa diventa una prigione, e il consumatore prigioniero di Pai. Se l’evasione è solo online, Pai diventa il consulente del consumo. Ma il Covid-19 ha cambiato anche l’approccio regolatorio. La Gambling Commission del Regno Unito, come tanti altri regolatori, era relativamente allarmata su quanto la pandemia poteva contribuire alla ludopatia. Ma adesso è diventato tutto più complicato, visto che il social media è molto più difficile da controllare. Il futuro del gioco d’azzardo è tutto nel marketing, dove l’operatore diventa un amico online. Per esempio, in Australia, dove i casinò terrestri hanno L’AUTORE riaperto, quasi il 50 Michael Haile percento dei clienEconomista, consulente economico e della regolamentazione, è stato market policy specialist della ti non è tornato. Il Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & Covid-19 ha avuto analyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma). un impatto quasi onnipresente.

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inchiesta eventi

Dopo un anno di restrizioni e incertezze, il comparto dell’Amusement si prepara alla ripartenza a livello globale. In Europa si ricomincia dall’Eag Expo, in versione online, che (ri)mette al centro l’Italia.

LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE di Alessio Crisantemi

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Segui qui l’evento:

industria dell’intrattenimento è pronta per la ripartenza dopo un anno di pandemia. Un po’ meno, forse, lo sono i governi nazionali, soprattutto quelli europei, ancora alle prese con un’emergenza difficile da gestire, sotto ogni aspetto. Tuttavia, il progredire della campagna di vaccinazione a livello generale, sta portando una ventata di freschezza (sarebbe troppo parlare di ottimismo) tra le imprese del settore. Nonostante la dura prova subita in qualunque paese, mondiale ed europeo, all’interno dell’amusement c’è chi guarda ancora con fiducia al futuro, puntando sulla prossima estate. Del resto, ora che anche la Pasqua – altro momento di straordinaria importanza per le sale giochi dei diversi paesi - è andata perduta, non resta che sperare nella stagione estiva, con la riapertura delle sale giochi, soprattutto nelle località di villeggiatura. Con i progetti di tutte le imprese (come pure quelli dei governi) che si affidano ormai a questa speranza, insieme a quella del vaccino. Nella convinzione, più o meno generale, che con l’arrivo della bella stagione si possa archiviare il virus. Come già avvenuto lo scorso anno, con l’alta temperatura che ha ridotto ai minimi termini il contagio, consentendo la ripartenza estiva di tutte le attività. Con la differenza, ci si augura, che stavolta il Covid-19 possa essere

definitivamente debellato, visto che, a differenza di dodici mesi fa, adesso ci sono i vaccini in circolazione, che dovrebbero consentire il superamento definitivo della pandemia. E il graduale ritorno alla “normalità”, almeno dal punto di vista delle attività. Anche se nulla sarà più come prima. È su questa convinzione, dunque, che l’industria dell’intrattenimento impronta la ripartenza, iniziando dalla riattivazione dei suoi eventi di riferimento. Il primo dei quali sarà l’Eag Expo di Londra, che lo scorso gennaio aveva dovuto rinunciare anche alla sua edizione online, messa in piedi in risposta alla pandemia e di fronte all’impossibilità di creare un evento “live”. Solo che a inizio anno sono venute meno anche le condizioni per un evento virtuale, non essendoci praticamente alcun tipo di mercato di cui poter parlare. Adesso, però, il clima è cambiato (in tutti i sensi) e poiché lo spettacolo deve continuare, gli inglesi ci riprovano, mettendo in scena l’edizione online dell’expo il 20 e 21 aprile. Nonostante la situazione, infatti, l’edizione online ha attirato l’interesse di molti espositori – fanno sapere dalla kermesse - e grazie al loro contributo e a quello di vari esperti, visitatori potranno prendere parte – a distanza - a un programma di webinar particolarmente rilevante e di attualità che si svolgerà durante i due

L ’ E V E N T O | EAG Seminar | mar tedì 20 apr il e h 11 .30 “LA RIVOLUZIONE DELL’AMUSEMENT IN ITALIA”

Dopo anni di restrizioni e carenze normative che hanno compromesso lo sviluppo del settore in Italia, il governo propone una riforma generale dell’Amusement. Un’opportunità per l’intera industria e, forse, un esempio da seguire in Europa. Dopo i precedenti focus sul mercato italiano del’intrattenimento ospitati da Eag Expo, Gioco News propone anche quest’anno un nuovo panel dedicato al caso italiano.

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• Alessio Crisantemi, Direttore GiocoNews.it • Jason Frost, Presidente Euromat • Alessandro Lama, Presidente Federazione Amusement Confesercenti • Claudio Dalla Pria, Consigliere Sapar Service • Mauro Zaccaria, Presidente Consorzio FEE Moderatore: David Snook, editorialista InterGame

giorni. Come spiega il presidente di Eag Expo, Martin Burlin: “La roadmap del governo del Regno Unito per l’uscita dal lockdown è stata di scarso conforto per il nostro settore. Tuttavia, alcuni segmenti dell’industria ora hanno indicazioni certe sulle date di riapertura, ma qualsiasi vantaggio richiederà del tempo per farsi trovare pronti”. Nonostante ciò, i vari espositori hanno lavorato instancabilmente per produrre varie presentazioni di prodotti e queste, insieme ai vari temi di cui è necessario discutere, renderanno Eag Online un evento “educativo, positivo e lungimirante”. Durante la kermesse, peraltro, l’Italia sarà ancora una volta protagonista grazie al panel organizzato da GiocoNews.it e dedicato alla (presunta) rivoluzione in corso sul nostro mercato, sancita dalla nuova regolamentazione del settore avviata dal legislatore e in fase di attuazione da parte dei Monopoli di Stato che promette di generare un nuovo mercato, di cui ci sarà molto da parlare. L’incontro, dal titolo: “La rivoluzione dell’Amusement in Italia” si propone in continuità con i precedenti focus sul mercato italiano dell’intrattenimento ospitati da Eag Expo nelle precedenti edizioni, focalizzandosi questa volta sui recenti sviluppi normativi. Discutendone con i rappresentanti dell’industria in Italia e con il presidente della Federazione Euromat, Jason Frost, che sta seguendo attivamente i processi regolatori che riguardano l’amusement a livello comunitario e nei singoli paesi. Italia in testa, dovrebbe potrebbe realizzarsi la vera rivoluzione, oggetto del dibattito. Tra le speranze e le aspettative degli addetti ai lavori, oggi più che mai, dopo un anno di lockdown.


eventi

L’11 maggio al via la terza edizione di CasinoBeats Slots Festival, evento online firmato da Sbc

IL GIOCO AL CENTRO

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erza edizione per CasinoBeats Slots Festival firmato da Sbc, che si terrà il prossimo 11 maggio. “È la vetrina numero uno dei prodotti per le slot online di ultima generazione, con molti dei principali sviluppatori di giochi e aggregatori di contenuti leader dell’industria che presentano i loro nuovi titoli a un pubblico di operatori di casinò e affiliati”. Lo sottolinea Kelly Kehn, direttore global relationships director di Sbc. “In via esclusiva, tutti i giochi sono disponibili in formato free-play in un ambiente online interattivo che rispecchia la funzionalità della sala slot di un casinò online. Ciò consente ai team di prodotto degli operatori di accedere da qualsiasi parte del mondo e provare un’ampia selezione di giochi nuovi e inediti. Per gli operatori questo è uno strumento prezioso nel loro processo di selezione dei giochi, poiché consente loro di valutare la giocabilità, la grafica, il suono e l’Ux (esperienza dell’utente) di un’ampia varietà di nuovi giochi e di confrontare i titoli di più fornitori. Dà loro anche la possibilità di scoprire ‘gemme nascoste’ di sviluppatori più piccoli o più recenti, che altrimenti non sarebbero stati visibili. Per i fornitori di giochi è un ottimo modo per mostrare le loro ultime uscite e i titoli ancora inediti a un

pubblico altamente mirato, fatto da coloro che prendono decisioni e da influencer dell’industria, inclusi team di casinò di oltre 50 tra i più grandi operatori del mondo. Questa impostazione si è dimostrata estremamente popolare nel settore dei casinò online e le prime due edizioni dello Slots Festival sono state supportate da molti dei principali fornitori di giochi, inclusi Sg Digital, Microgaming, Igt, Play’n Go, Yggrdrasil, Stakelogic, Kalamba Games, Groove Gaming, Netgaming, BetConstruct, ThunderSpin, Spinmatic e Mga Games”. Quali sono i principali argomenti che verranno affrontati? “Lo scopo dello Slots Festival è mettere il gioco al centro della selezione dei prodotti, quindi l’attrazione principale sono i giochi stessi. Accanto alle vetrine di giochi giocabili, avremo alcuni degli streamer più influenti del settore, che mettono alla prova nuovi titoli davanti a un pubblico di giocatori su Twitch e YouTube. Questa è stata una caratteristica popolare delle precedenti edizioni dello Slots Festival, poiché il feedback delle persone che guardano lo streaming è effettivamente una revisione in tempo reale dei giochi da parte dei clienti finali a cui sono indirizzati. Ci sarà anche un programma di contenuti con interviste ai princi-

pali attori dell’industria e sessioni educative in cui i partecipanti possono immergersi durante il giorno, tra una riproduzione e l’altra dei giochi più recenti”. Quali sono le opportunità di questo mercato? “Il segmento dei casinò online continua a crescere nei mercati regolamentati del gioco d’azzardo consolidati in Europa e ci sono grandi opportunità per gli sviluppatori e gli operatori di giochi in territori come l’Italia (dove il Ggr dei casinò online è cresciuto del 46 percento nel 2020) e il Regno Unito. È probabile che la prevista introduzione di nuovi regimi normativi nei Paesi Bassi e in Germania aprirà ulteriori strade interessanti al mercato per i fornitori di giochi. Forse le opportunità più eccitanti si trovano più lontano. Negli Stati Uniti, il gioco online è ora legale in cinque stati e, dopo aver visto il successo che i casinò online hanno avuto nel New Jersey e in Pennsylvania, altri stati stanno pianificando di legalizzare quello mobile. C’è anche una grande eccitazione nell’industria per la probabilità che Brasile, Perù e un certo numero di province in Argentina seguano gli esempi di Colombia e Messico, istituendo sistemi di licenza per il gioco online che creerebbero vasti e nuovi mercati per operatori e fornitori di giochi”.

K E L LY K E H N

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inchiesta eventi

IL DOPPIO BINARIO DI TECNOLOGIA E CONFORMITÀ

Il 29 aprile di scena Sbc Digital Payments, l’evento dedicato ai pagamenti digitali di scommesse e giochi e che esamina le direttrici di crescita in questo settore così strategico per gli operatori

di Daniele Duso

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enza dubbio si tratta di uno degli ambiti più importanti e in crescita del settore. Dopotutto, il gioco d’azzardo ruota attorno al denaro e la gestione dei pagamenti in modo efficiente, nonché le aree strettamente correlate di Kyc, conformità, frode e Aml, e le criptovalute sono in prima linea nelle menti degli operatori. Così Sbc Digital Payments riunirà i principali esperti di questioni relative ai pagamenti nel settore delle scommesse e dei giochi, per condividere le loro intuizioni e discutere l’avanguardia di quest’area chiave per il settore del gioco. Ci saranno ampie opportunità di networking, collegamenti con i principali fornitori del mercato e attività commerciali, ma soprattutto un pubblico mirato e qualificato di professionisti dei pagamenti, tutto online ovviamente. Sbc Digital Payments si terrà in un ambiente interattivo sulla piattaforma digitale di Sbc, che consente ai partecipanti di tutto il mondo di apprendere e discutere, fare rete con colleghi e fornitori e prima di tutto fare affari. Abbiamo chiesto a Dennis Algreen, marketing director di Sbc, come sarà l’Sbc Digital Payments di quest’anno, ecco le sue anticipazioni. “Sbc Digital Payments è sia una conferenza che un’esposizione online dedicata agli ultimi sviluppi e innovazioni nei pagamenti e nella conformità nell’industria del gioco d’azzardo. Questa è un’area cruciale per gli operatori di scommesse e gioco, la tecnologia che gestisce i pagamenti e i requisiti di conformità sono in continua evoluzione, mentre i sondaggi sui clienti indicano regolarmente la velocità di depositi e prelievi come il fattore più importante per creare un’esperienza sempre più soddisfacente per i giocatori. Con Sbc Digital

DENNIS ALGREEN

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Payments riuniamo le menti principali di fintech, i responsabili delle decisioni degli operatori e gli specialisti della conformità per discutere degli ultimi sviluppi e condividere idee su ciò che le società di scommesse e gioco possono fare per rendere i loro processi più efficienti restando nel rispetto dei requisiti di normative spesso molto complesse”. Come sarà organizzata la conferenza? “La conferenza sarà caratterizzata da più di 40 rinomati relatori esperti, tutti pronti a condividere preziose informazioni con il pubblico. Ma la conferenza sarà solo uno degli elementi di questa edizione. Nell’ultimo periodo abbiamo realizzato la serie Sbc Digital, con la creazione di molte nuove connessioni e la firma di una serie di partnership; ci aspettiamo che lo stesso succeda anche a Sbc Digital Payments. I partecipanti potranno vedere le ultime innovazioni di 15 fornitori specializzati nell’expo interattiva, nonché sfruttare una gamma di opzioni di networking che consentiranno loro di stabilire nuovi contatti e parlare di affari con gli altri partecipanti”. Può dirci qualcosa su quelli che saranno gli argomenti principali? “L’agenda comprende la partecipazione di comitati che esamineranno i cambiamenti guidati dalla tecnologia nell’industria dei pagamenti e cosa significano le ultime modifiche alla regolamentazione avvenute in alcuni paesi europei per l’onere di conformità. Le sessioni specifiche includono un’analisi approfondita di ciò che significano gli sviluppi nell’open banking, sia per i giocatori che per gli operatori, un’analisi approfondita di come la Psd2 sta cambiando il volto della fornitura di pagamenti nell’industria del gioco d’azzardo e un esame di quali della gamma di

opzioni di pagamento ora disponibili si stanno dimostrando più popolari tra i clienti. Dal punto di vista della conformità ci saranno panel che esamineranno come gli operatori possono tenere il passo con le richieste di conoscenza della clientela sempre più rigorose da parte dei regolatori, il modo migliore per affrontare le responsabilità dell’antiriciclaggio di denaro e i metodi più efficaci per mitigare i rischi della criptovaluta”. L’accesso ai contenuti sarà direttamente online, disponibile a tutti? “Tutti i contenuti della conferenza saranno disponibili online, sia direttamente che su richiesta, in modo da consentire a chi si occupa di pagamenti e conformità di tutto il mondo di beneficiare dell’esperienza e della conoscenza dei relatori”. Cosa vi aspettate da questa edizione dell’evento, in questo momento storico così particolare? “Questo evento digitale si basa sul Forum degli esperti di pagamento, che è stato una parte importante degli eventi dal vivo di Sbc. Il Forum ha fornito una grande opportunità per i responsabili dei pagamenti e della conformità presso gli operatori per scambiare idee e condividere le migliori pratiche, dando anche ai fornitori la possibilità di mostrare le loro ultime innovazioni. Ci aspettiamo che Sbc Digital Payments ottenga lo stesso risultato, con l’ulteriore vantaggio dell’accesso online che aiuta a garantire un pubblico più ampio di oltre 750 professionisti. È passato molto tempo da quando l’industria è stata in grado di incontrarsi faccia a faccia, quindi siamo convinti che questo evento digitale sarà un’opportunità molto gradita per le persone di riconnettersi con i colleghi.


eventi

Giovedì 29 aprile l’appuntamento (virtuale) con Gaming Americas Q2 Meetup, per affrontare tutti i temi di maggiore rilevanza del mercato, in rapida crescita

IL LIMITE È IL CIELO

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orna a fine aprile l’appuntamento con i Meetup trimestrali di Gaming Americas, eventi che sono specificamente progettati per fornire aggiornamenti sulle novità del settore del gioco d’azzardo delle aree nordamericana e latinoamericana, in entrambi i casi mercati in rapida crescita (basti pensare al boom delle scommesse sportive negli Stati Uniti dopo l’abolizione della legge federale che le vietava e il continuo processo di legalizzazione delle stesse). Gli incontri, che in tempo di pandemia si sono trasformati in appuntamenti virtuali, prevedono diverse discussioni di gruppo per regione e per argomenti, alle quali si uniscono esperti del settore, amministratori delegati, dirigenti, responsabili dello sviluppo aziendale e talvolta funzionari e regolatori governativi. Tutti i Meetup offrono l’opportunità di fare rete online in speciali sessioni di break-out, ma anche di partecipare

a una tavola rotonda nel corso della quale trovare risposte a tutte le principali domande del settore in questo specifico momento nel 2021, quando la pandemia è ancora in corso ma la campagna vaccinale ormai avviata consente di sperare nel ritorno a una, magari “nuova”, normalità. A Zoltan Tundik, co-founder di Hipther Agency, abbiamo chiesto come sarà il “Gaming American Q2 Meetup” di quest’anno, ecco cosa ci ha risposto: “Il titolo che abbiamo dato quest’anno al Gaming Americas Q2 Meetup è ‘Il limite è il cielo’. La nostra missione è quella di guidare l’industria, facendola avanzare in tutti i sensi attraverso discussioni e incontri costruttivi”. Quali saranno i temi principali delle conferenze e chi parteciperà? “Gli argomenti principali ruoteranno attorno agli Stati che hanno aperto al gioco d’azzardo di recente e agli Stati che al momento sono in fase di revisione della regolamentazione.

Scorrendo l’elenco delle discussioni troviamo titoli come ‘Un riepilogo della legislazione degli Stati Uniti, quali Stati tenere sotto osservazione a partire dal secondo trimestre’, ‘Le sfide che affrontano operatori e fornitori quando entrano nel mercato statunitense e come vengono superate’, ‘L’industria canadese del gioco d’azzardo sotto i riflettori’, ‘Borsa: l’industria del gioco d’azzardo è ancora sottovalutata?’, e ancora ‘Innovazioni nel mondo dei pagamenti, parliamo di criptovaluta’. L’agenda includerà inoltre altri tre panel che saranno dedicati esclusivamente ai recenti aggiornamenti nei mercati latinoamericani. Ma come sta andando il mercato delle scommesse e del gioco nelle due regioni di riferimento? “L’industria dell’America del nord, così come quella dell’America latina, si sta sforzando e vediamo che la maggior parte dell’attenzione delle aziende è rivolta al capire come si può entrare col piede giusto in questi mercati. Con Gaming Americas Q2 Meetup cercheremo di fornire le risposte adeguate”. (Dd)

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normativa

Tempo di bilanci in cerca di slanci PH. ANNA NEKRASHEVICH, PEXELS

UN CONSUNTIVO 2020 DA DIMENTICARE, UN PREVISIONALE 2021 CON UN INIZIO PEGGIORE, SE POSSIBILE. MA CON LA CHIAREZZA DI CHI DEVE E PUÒ FARE COSA PER DARE STABILITÀ E CONSENTIRE LA RIPARTENZA

In

questi giorni il mondo continua a combattere il virus, l’Italia approva dei Sostegni che come i Ristori per caratteristiche strutturali non potranno che rivelarsi neanche lontanamente compensativi delle perdite sofferte, la Sardegna dopo pochi giorni di zona bianca durante i quali non tutti i comparti sono stati aperti come invece previsto dagli schemi è tornata arancione. Su tutto questo il piano vaccinale prosegue alle velocità che si meritano i Paesi e le rispettive spine dorsali culturali, politiche, organizzative e scientifiche, rappresentando per gli oltre 7,5 miliardi di persone al tempo stesso la luce in fondo al tunnel della pandemia ma anche il timore, fondato o no, di conseguenze non prevedibili sulla salute degli inoculati a breve o a lungo termine. Ebbene, in questo rinnovato contesto che vede anche la presenza di un governo nuovo, con la maggioranza del precedente ma allargata, il comparto del gioco pubblico italiano, almeno sino a quando si scrive, continua a rimanere fuori dai radar delle misure politiche in concreto adottate a livello nazionale (niente sospensione Preu, riduzioni di imposte o proroghe non onerose) e a livello territoriale (nella finestra bianca della Sardegna non ha riaperto) e si raccoglie sempre più frequentemente attorno da una composta, frequente e non più invisibile protesta delle lavoratrici e dei lavoratori che contagia le piazze d’Italia. Senza toccare il 2021 (che vede ad oggi una percentuale del 100 percento di

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A cura di Geronimo Cardia

chiusura essendo ininterrottamente serrato il comparto dall’inizio) e volendo oggi fare un bilancio per il 2020, visto che il mese di aprile è mese di approvazione dei bilanci delle aziende, ecco alcune veloci riflessioni. Per la pandemia, ad aprile 2021 devono essere contati 10 mesi su 12 di chiusura totale imposti dalle misure governative. Un lokdown che toglie il fiato alle imprese, ai lavoratori e a tutto l’indotto sia per la sua natura totalizzante (non sono previste gradazioni né orarie né territoriali, non sono previste parametrizzazioni in base agli ormai famosi colori regionali), sia per il suo lungo protrarsi (il comparto l’anno scorso è stato il primo a essere chiuso a marzo, l’ultimo a riaprire a luglio, il primo ad essere chiuso a fine anno), sia per l’indeterminatezza che caratterizza l’orizzonte della riapertura (da sempre manca un criterio tecnico guida invece affidato a tanti altri comparti). E l’impatto sulle imprese è solo uno di quelli da pesare. SOTTO IL PROFILO DELL’ORDINE PUBBLICO, il comparto del gioco pubblico, in un regime normale di funzionamento, rappresenta un formidabile strumento di immissione, mantenimento e controllo di legalità sui territori, grazie alla sua presenza capillare ed alla responsabilizzazione che il legislatore ha saputo affidargli negli anni. Con le reti telematiche allestite e tenute dal sistema concessorio, sotto l’attenta vigilanza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e con il coinvolgimento di Istitu-


TEMPO DI BILANCI IN CERCA DI SLANCI

zioni come ad esempio quella dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, il comparto del gioco pubblico è in grado di assicurare: (i) il controllo antiriciclaggio, non solo sugli operatori coinvolti ma anche ed in particolare sulle attività di gioco ad esempio delle video lotterie, delle scommesse e del bingo, con regole imposte al sistema concessorio dal Dlge 231/2007, analogamente a quanto previsto per il sistema bancario, con tanto di decalogo specifico Uif - Banca d’Italia, che ha prodotto segnalazioni di operazioni sospette utili per il sistema investigativo del Paese; (ii) la tracciabilità dei flussi finanziari in entrata ed in uscita (dalla quantificazione delle somme immesse dagli utenti con le giocate, ai dettagli delle spese sostenute anche dalla filiera), in considerazione degli adempimenti imposti al sistema concessorio dalla L. 136/2010, dal DL 98/2011 e dal DL 16/2012, in materia di tracciabilità dei flussi finanziari, analogamente a quanto previsto in capo ai soggetti che operano nel contesto degli appalti pubblici; (iii) il controllo, nel comparto delle scommesse, utile al contrasto del c.d. match fixing, ovvero la manipolazione dei risultati degli eventi sportivi da parte dei partecipanti, che – nelle scommesse regolamentate, registrate istantaneamente sui sistemi centrali dell’Agenzia Dogane e Monopoli – emerge tramite il monitoraggio in tempo reale dei flussi di scommesse accettate nei punti vendita e nel gioco online; (iv) il controllo di ciò che accade all’interno dei locali specializzati con il patrimonio informativo disponibile per le autorità investigative relativo ai dati ed alle informazioni raccolti dagli obbligatori impianti di videosorveglianza obbligatori; (v) la mappatura completa di tutti gli operatori impegnati sul campo, nei punti generalisti e specializzati, con il sistema di autorizzazione territoriale (che si aggiunge a quello amministrativo concessorio), che fornisce evidenza a Comuni e Questure delle aperture dei punti e dei relativi operatori nonché, per gli ambienti specializzati, delle informazioni per la verifica della cosiddetta sorvegliabilità dei locali; (vi) le anagrafiche complete degli operatori autorizzati con l’elenco RIES, operativo da tanti anni che, a breve, confluirà del Registro Unico degli Operatori di gioco (DL 129\2019); (vii) la presenza sul territorio di operatori che sono qualificati dall’ordinamento giuridico incaricati di pubblico servizio, con sostanzialmente le responsabilità dei pubblici ufficiali; (viii) il controllo contabile da parte della Corte dei Conti con la redazione e presentazione del cosiddetto “conto giudiziale” dei concessionari qualificati come “agenti contabili” al pari degli agenti della riscossione per la verifica di tutte le somme riscosse dalle attività di gioco (Cass. SU 14697/2019) qualificate dal legislatore “risorse statali” (L. 190/2014). E così via dicendo. Dunque, tenere chiuso il comparto significa anche tenere fermo tutto questo, lasciando in balia dell’illegale la soddisfazione di una domanda di gioco che comunque esiste. SOTTO IL PROFILO DI TUTELA DEL CONSUMATORE, il comparto del gioco pubblico in regime normale di funzionamento rappresenta, altresì, la garanzia di messa a terra di prodotti di Stato, misurati e controllati dallo

Stato per soddisfare una domanda di gioco che comunque esiste. Di prodotti che non solo rispettano la fede pubblica e che dunque non tradiscono la fiducia degli utenti ma che allo stesso tempo presentano i parametri misurati, calibrati e valutati dallo Stato attraverso gli enti certificatori, rientranti nelle soglie, pure indicate dallo Stato. Il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo si effettua anche così, senza però dimenticare che esiste anche un intero sistema di protezione, un sistema con un’adeguata prevenzione in cui il comparto è attivo (si pensi tra l’altro alla messa a disposizione di tutta la messaggistica di avvertenze prevista dallo Stato), con un processo di qualificazione dell’offerta in cui il comparto è ancora una volta attivo (si pensi alla formazione ed ai prodotti), ma anche della domanda con un’adeguata messaggistica in cui il comparto è attivo, senza tralasciare la cura, in cui il comparto è ancora una volta attivo per il sistema anch’esso perfettibile di impiego di risorse nelle forze impegnate nelle cure. Dunque, tenere chiuso il comparto significa anche tenere fermo tutto questo, significa rinunciare ad un presidio di fede pubblica e di tutela dell’utente, della sua salute e del suo risparmio, posto che la domanda di gioco comunque esiste. SOTTO IL PROFILO DEL GETTITO ERARIALE, è sotto gli occhi di tutti poi che il comparto, in regime normale di funzionamento, genera 11 miliardi di euro di gettito erariale che va ricordato sempre quando se ne parla è un gettito da emersione ossia relativo ad un’attività che comunque esisterebbe, nel giustamente tanto bistrattato sommerso. E se il comparto resta chiuso semplicemente il gettito erariale riveniente dal gioco pubblico non c’è e le politiche economiche dei vari Governi, che negli anni hanno trovato e trovano copertura col gettito del gioco, semplicemente rimangono senza copertura e semplicemente comportano l’aumento di altre imposte se non il ricorso ad ancor più debito di quanto non se ne faccia già ora. SOTTO IL PROFILO ECONOMICO SOCIALE, il comparto del gioco pubblico, come risulta da studi condotti e presentati in un regime di normale funzionamento ante-pandemico, ha numeri importanti per l’economia del Paese, impattando positivamente su lavoratori e imprese: 1 percento Pil, 14 miliardi di valore aggiunto creato, 2 miliardi di valore di consumo indotto, 11 miliardi di contributo fiscale diretto, 5 miliardi di effetti economici indiretti, 78,5 mila occupati diretti e indiretto fte (che molti indicano giustamente in 150mila), oltre 300 concessionari, 70/80.000 punti sui territori di cui 10.000 specializzati, 3.200 imprese di gestione (fonte tra l’altro Primo Rapporto sul Gioco Pubblico di Acadi del 28 novembre 2019). E se il comparto rimane chiuso è chiaro che questi numeri non ci sono più, le aziende non reggono ed il lavoro viene perso. Se vogliamo focalizzarci sui numeri dell’economia del comparto del 2020 questi parlano di un dimezzamento sia sul piano della spesa dei giocatori (9 e non 18 miliardi di euro), sia sul piano del gettito erariale (circa 5/6 e non

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> 11) sia delle remunerazioni delle imprese e dei 150mila lavoratori (4 e non 8). E poi dobbiamo fare i calcoli per il 2021 consolidando già il 100 percento della perdita dei primi mesi dell’anno. E a proposito di economia del comparto è evidente che qualcuno potrebbe ancora richiamare in soccorso i ristori. Ma le misure di sostegno al momento riconosciute alla liquidità delle imprese del comparto, al netto del riconoscimento della possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, risultano chiaramente parziali e oggettivamente inadeguate: si devono inseguire i rinvii dei versamenti di imposte e contributi, il ristoro una tantum, se arriverà, non raggiungerà già denuncia qualcuno neanche il 5 percento dei costi di un intero anno nei casi migliori, a fronte di perdite di ricavi per oltre il 50 percento. Senza contare che, ormai esaurite le finestre dei provvedimenti emergenziali di fine anno, la gran parte delle richieste formulate è rimasta senza alcuna formalizzazione nonostante la chiara presa di posizione pure avanzata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, come ad esempio le proroghe delle concessioni, essendo le gare inattuabili per la nota questione territoriale dei provvedimenti regionali di fatto totalmente interdittivi, o la sterilizzazione degli effetti collaterali non voluti della tessera sanitaria, ovvero ancora la non debenza dei canoni extra delle concessioni in proroga nei periodi di chiusura, ovvero ancora della rimodulazione del mal strutturato nuovo prelievo imposto in piena pandemia del cosiddetto salva sport. Ma non è tutto, piove sul bagnato ricordiamoci che di questi giorni dobbiamo anche fare i conti con l’entrata in vigore, non sterilizzata, dell’aumento di tassazione imposto al comparto nell’ultima legge di bilancio ante pandemia approvata a dicembre 2019. I numeri così negativi sono poi in realtà stati influenzati anche da altri due aspetti, questi strutturali. Il primo è quello della introduzione della tessera sanitaria, il secondo è quello cronico del cosiddetto effetto espulsivo in concreto attuato con le misure degli enti locali. PER QUANTO RIGUARDA L’IMPATTO DELL’INTRODUZIONE DELLA TESSERA SANITARIA, va ricordato che con la L. 96/2018, con il dichiarato obiettivo di impedire l’accesso ai giochi da parte dei minori, è stato introdotto l’obbligo per accedere a sessioni di gioco di introdurre la tessera sanitaria direttamente negli apparecchi Videolotterie (o Vlt). Queste, tuttavia va detto che sono installate per legge esclusivamente in esercizi dedicati

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alla distribuzione di gioco pubblico (esercizi specializzati ovvero sale scommesse, sale Vlt e sale bingo), l’ingresso ai cui locali è per espressa previsione normativa di per sé già vietato ai minori. La tessera sanitaria, in vigore già dal 1 gennaio 2020 si è però rivelata nel periodo di funzionamento anti pandemico uno strumento non calibrato in quanto di per sé ridondante per la prevenzione del gioco minorile (il cui ingresso come detto è già inibito nei locali con Vlt) e per giunta penalizzante i comportamenti di consumo per ragioni diverse da quelle della tutela dei minori o sanitarie. Ed infatti l’introduzione materiale del documento nell’apparecchio, da un lato, determina l’esclusione di adulti che pur essendo legittimati al consumo risultino privi per qualsiasi ragione di tessera, dall’altro, allontana dal gioco regolamentato adulti legittimati al consumo per una mera percezione del timore di essere tracciati nelle singole attività per una finalità legata al controllo sulla spesa. Il calo di raccolta registrato è veramente importante (si parla del 30-40 percento di calo di raccolta) e sarebbe superabile precisando che il controllo avvenga per l’ingresso ai locali specializzati (e non direttamente sull’apparecchio) così da mantenere e rafforzare l’impossibilità di accesso ai minori all’intera area di gioco e dall’altro a superare la diffidenza dei giocatori rispetto alla possibilità di registrazione dei propri dati durante la sessione di gioco. In questo modo viene rafforzato il ruolo degli esercenti nell’impedire l’accesso dei minori agli esercizi specializzati. Il controllo attraverso la verifica documentale, sotto la responsabilità del titolare della autorizzazione Tulps, supporta anche la possibilità per gli esercenti di coadiuvare le Forze dell’ordine nella più generale attività di controllo. L’introduzione della norma relativa al controllo all’accesso dei locali potrebbe essere accompagnata da un inasprimento delle sanzioni in caso di violazione da parte dell’esercente del divieto di accesso ai locali da parte dei minori e potrebbe costituire fattore propedeutico all’introduzione di procedure di prevenzione delle dipendenze come l’estensione del “Registro di esclusione dal gioco” presente già nel gioco a distanza nel sistema concessorio italiano e, nei punti vendita, in diverse legislazioni estere, come la Spagna. PER QUANTO RIGUARDA L’IMPATTO DELL’EFFETTO ESPULSIVO, questo è imposto per errore tecnico dalle misure degli enti locali con i distanziometri che, anziché regolare la definizione di spazi vietati e spazi non vietati con distanze da luoghi ritenuti sensibili, di fatto finiscono per vietare la sostanziale totalità dei territori per l’eccessiva numerosità dei metri di interdizione o per l’eccessivo numero di luoghi sensibili imposti non valutati preventivamente rispetto all’adozione dei provvedimenti con adeguate perizie urbanistiche. Ci sono distanziometri espulsivi che sono già entrati in vigore anche per le realtà preesistenti rispetto alla introduzione della norma e che già hanno determinato la desertificazione dell’offerta pubblica di gioco dai territori (come il caso del Piemonte e dell’Emilia Romagna), ci sono casi in cui i contenziosi sono ancora in


TEMPO DI BILANCI IN CERCA DI SLANCI

piedi (come il caso della Provincia di Bolzano), ci sono distanziometri che stanno per entrare in vigore (come il caso della Regione Lazio) e ci sono distanziometri espulsivi che sono stati sterilizzati con revirement consapevoli e responsabili di numerose Regioni. È il caso: (i) della Regione Liguria, con la L.R. Liguria n. 17 del 30.4.2012 “Disciplina delle sale da gioco”, il cui Effetto Espulsivo è stato prorogato dapprima con L.R. Liguria n. 7 del 6.4.2017 “Soppressione del Comitato Tecnico Regionale per il territorio e disposizioni normative di adeguamento “ e poi con L.R. Liguria n. 2 del 26.04.2018 “Proroga del termine di cui all’art. 2 comma 1 della L.R. 30.4.2012 n. 17”; (ii) della Regione Puglia, con la L.R. Puglia n. 43 del 13.12.2013 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap)” il cui Effetto Espulsivo è stato prima sospeso e rinviato per studi tecnici con deliberazione del Consiglio n. 232 del 30.10.2018e poi eliminato con delibera n. 273/2019 il Consiglio Regionale della Puglia che ha sostanzialmente ridotto i luoghi sensibili e i metri di interdizione nonché fatte salve le realtà esistenti; (iii) della Regione Abruzzo, con la L.R. Abruzzo n. 40 del 29.10.2013 “Disposizioni per la prevenzione della diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco”, il cui effetto espulsivo è stato differito con successiva L.R. Abruzzo n. 30 del 24.8.2018 “Modifiche alla legge regionale 9 luglio 2016 (Disposizioni in materia di Comunità e aree montane) e ulteriori disposizioni”; (iv) della Regione Calabria, con la L.R. Calabria n. 9 del 26.4.2018 “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”, il cui Effetto Espulsivo è stato differito con successiva L.R. Calabria n. 51 del 28 dicembre 2018; (v) della Regione Toscana, con la L.R. Toscana n. 57 del 18.10.2013 “Disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico “il cui effetto Espulsivo è stato eliminato con successiva L.R. Toscana n. 4 del 23.1.2018 “Prevenzione e contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo patologico”; (vi) della Regione Marche, con la L.R. Marche n. 3 del 07.02.2017 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network”” il cui Effetto Espulsivo è stato differito con successiva deliberazione approvata dal Consiglio Regionale in data 11.06.2019; (vii) della Regione Campania, con la L.R. Campania n. 2 del 02.03.2020 “Disposizioni per la prevenzione e la cura del disturbo da gioco d’azzardo e per la tutela sanitaria, sociale ed economica delle persone affette e dei loro familiari” che ha dimezzato la distanza di interdizione precedentemente prevista dal Regolamento del Comune di Napoli nonché ridotto l’elenco dei luoghi cd. sensibili; (viii) della Provincia di Trento, dapprima con la L.P. Trento n. 13 del 22.7.2015 “Interventi per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco” il cui Effetto Espulsivo è stato prorogato dapprima con la L.P. Trento n. 15 del 3.8.2018 “assestamento del bilancio di previsione della Provincia Autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2018.2020” e, successi-

vamente, tramite la modifica dell’interpretazione della categoria “sale da gioco. Peraltro anche recentemente è allo studio delle Commissioni competenti il disegno di legge numero n. 65 del 18.9.2020 “Modificazioni della legge provinciale 22 luglio 2015, n. 13 (Interventi per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco), e dell’articolo 12 (Disposizioni in materia di agevolazioni Irap) della legge provinciale 27 dicembre 2012, n. 25”col quale di fatto tra l’altro si propone di rimodulare e limitare i parametri del distanziometro come fatto in Puglia e Campania. Ebbene, la miscela esplosiva dei problemi strutturali e di quelli straordinari, oltre alle evidenti conseguenze di un mancato presidio dei territori con un’offerta pubblica di gioco per rispondere alle esigenze di una domanda di gioco che comunque esiste, comporta conseguenze dirette certamente anche su imprese e lavoratori: non va dimenticato che alla prolungata e totale assenza di ricavi si sommano le problematiche generate dalla difficile cooperazione tra sistema bancario ed operatori della distribuzione dei giochi, la quale moltiplica le difficoltà gestionali per il comparto, ponendo gli operatori di dimensioni minori in condizioni di pericolosa instabilità e prossimità con l’usura, analogamente a quelli della ristorazione o della distribuzione commerciale. È di tutta evidenza che molte attività non sono finanziariamente strutturate per gestire a lungo le deficienze strutturali e l’emergenza Covid. Le patologie conseguenti potranno essere certamente valutate da parte delle Autorità investigative monitorando gli eventuali cambi di titolarità tracciati dagli adempimenti di compliance assicurati dal sistema concessorio del gioco pubblico. PER CONCLUDERE, non è un caso che nel 2021 gennaio, febbraio e marzo sono i mesi in cui anche le lavoratrici, i lavoratori e le aziende dei territori sono scesi in piazza, hanno richiamato l’attenzione della politica e dei mass media per mettere sotto gli occhi di tutti l’insostenibilità della condizione ed i rischi del suo perdurare. Peraltro sono le stesse realtà del territorio che quando si riaprirà provvederanno a raccogliere le risorse statali delle giocate degli utenti affinché siano riversate allo Stato a titolo di imposta da parte dei concessionari: in quel momento sarà importante fare in modo che l’intero sistema sia stabile e che non si presti ad emorragie provocate dalle ferite della pandemia non curate con i mancati provvedimenti che si stanno invocando. Di ciò è perfettamente consapevole anche l’Ente regolatore che in questi mesi si sta sgolando per mettere sul tavolo i punti di risanamento. Il bilancio nero (anzi in rosso) del 2020 è presto fatto, il previsionale del 2021 ha già all’attivo (anzi al passivo) tre mesi abbondanti di chiusura, i temi e gli L’AUTORE strumenti per non gettare alle ortiche il comparto del gioco Geronimo Cardia pubblico così come i temi e gli Avvocato cassazionista, dottore commercialista strumenti per ripartire in stae revisore contabile bilità sono chiari. Sta ora alla Studio Cardia e Cardia politica rispondere con temwww.gclegal.It pismo e in modo concreto.

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Contributo a fondo perduto

Occupazione e CIG

Condono fiscale

Perdita media mensile >30% calcolata su redditi 2020 vs 2019: • contr. 60% (fatturato <100.000 €) • contr. 50% (ft. 100.000-400.000 €)

Rinnovata proroga CIG e blocco licenziamenti:

• Slitta al 30 aprile il periodo di sospensione delle attività di riscossione

• contr. 40% (ft. 400.000-1mln €) • contr. 30% (ft. 1-5mln €) • contr. 20% (ft. 5-10mln €) • 1.000 € contr. minimo persone fisiche, 2.000€ persone giuridiche • 150.000 € contr. massimo

PRO:

• valida per tutti, senza ricorso a cod. Ateco

CONTRO:

• percentuali conteggiate su 1/12 della riduzione annuale

• Cassa integrazione ordinaria: proroga di 13 settimane, (1° aprile e 30 giugno) con blocco licenziamenti fino a giugno; • Cassa in deroga di 28 settimane (1° aprile e 31 dicembre) con blocco licenziamenti fino a ottobre.

Contributo a fondo perduto a imprese e professionisti. Il decreto riconosce, a imprese, professionisti e titolari di reddito agrario che hanno subito, nel 2020, rispetto al 2019, una perdita media mensile di ricavi o corrispettivi almeno pari al 30 percento, un contributo a fondo perduto da conteggiarsi in misura percentuale tra il 20 percento (per le attività con fatturati 2019 tra i 5 ed i 10 milioni di euro) fino al 60 percento (per le attività con fatturati inferiori ai 100mila euro). Il contributo non potrà essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e 2mila euro per le persone giuridiche, né superiore a 150mila euro. La misura è di carattere generale, non essendo previsti, rispetto ai precedenti decreti ristori, specifici codici Ateco di riferimento, con esclusione delle imprese che nel 2019 hanno realizzato ricavi superiori ai dieci milioni di euro. Ma attenzione: i contributi saranno estremamente ridotti in quanto le percentuali saranno conteggiate su un dodicesimo della riduzione annuale. Ad esempio, un’azienda con un fatturato 2019 di 500mila euro che nel 2020 abbia conseguito 200mila euro di ricavi, con una perdita di 300mila euro, si vedrà riconosciuto un contributo di 10mila euro, pari al 40 percento di 25mila euro (un dodicesimo di 300mila euro), probabilmente neanche sufficienti a coprire una mensilità di affitti e utenze.

Blocco dei licenziamenti e cassa integrazione. Viene rinnovata la proroga della cassa integrazione ed il blocco dei

• Cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 5.000€ per redditi annui sotto i 30.000€, ma solo per debiti iscritti a ruolo fino al 2010 • Definizione agevolata di avvisi bonari per P.Iva con calo di almeno al 30% nel 2020

licenziamenti. Per la cassa integrazione ordinaria la proroga è di tredici settimane, tra il 1° aprile ed il 30 giugno; per quella in deroga di 28, tra il 1° aprile e il 31 dicembre. Con conseguente blocco dei licenziamenti per le imprese beneficiarie fino a giugno, nel primo caso e fino a ottobre nel secondo.

Condono fiscale. Slitta al 30 aprile il periodo di sospensione delle attività dell’Agente della riscossione precedentemente fissato al 28 febbraio. Si prevede, inoltre, la cancellazione delle cartelle esattoriali di importo fino a 5 mila euro (comprensivo di sanzioni e interessi) solo per i contribuenti con un reddito annuo inferiore 30 mila. Diversamente da quanto preannunciato, il condono riguarderà solo i debiti iscritti a ruolo fino al 2010 e non più fino al 2015. Allo stralcio dei debiti si affianca inoltre la definizione agevolata degli avvisi bonari, circoscritta alle partite Iva che hanno subito un calo di volume d’affari pari almeno al 30 per cento nel 2020 rispetto al 2019. Nulla si dice su quanto richiesto a gran voce dalle associazioni di categoria del settore in merito alla proroga dei termini di riversamenti del Preu degli apparecchi con vincita in denaro, che ad ottobre 2020 era stato rinviato tra gennaio e giugno 2021 in previsione delle riaperture di inizio anno. Si auspica che il Governo, visto il perdurare della chiusura delle attività di gioco, possa mettere mano con urgenza a questo, in mancanza del quale si condannerebbe definitivamente a morte l’intero comparto.

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Le misure del Dl Sostegni

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UNA SINTESI COMPLETA DEI PROVVEDIMENTI CONTENUTI NEL DECRETO SOSTEGNI, SICURAMENTE INSUFFICIENTI PER SOSTENERE LE AZIENDE DEL SETTORE, ORMAI AL COLLASSO DOPO OLTRE NOVE MESI DI FORZATA INATTIVITÀ.

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essuna attenzione particolare agli operatori del gaming neanche dal decreto “Sostegni”, dello scorso 23 marzo. Diversamente dal turismo che, come ricordato dallo stesso presidente del Consiglio “è un settore dove vale veramente la pena continuare ad investire perché sappiamo per certo che finita la pandemia il turismo tornerà”, il tanto atteso decreto non introduce nessuna misura ad hoc per il settore del gioco legale che ormai pare abbandonato al proprio destino. Ennesima mancanza di tutela per un comparto che, a prescindere da indici Rt e fasce di colore delle singole regioni, è stato l’unico che, a partire dal marzo scorso e dalla fine di ottobre 2020 ha subito una indistinta e totale paralisi dell’attività. Con la maggior parte delle aziende che – è bene ricordarlo - aveva già visti pregiudicati i propri equilibri economici e finanziari ancor prima della pandemia: dopo i continui e spropositati aumenti di tassazione degli ultimi anni, gli obbligati investimenti per imposte modifiche regolamentari e per il susseguirsi di leggi regionali e ordinanze comunali sempre più limitative ed espulsive del gioco legale. Il tutto nella totale indifferenza Per saperne di più, la guida completa della maggior parte delle forze politiche dell’Agenzia delle Entrate: alle quali, da sempre, prenderne la difesa non “fa gioco” a livello elettorale e che continuano a limitarsi, per lo più, a sterili dichiarazioni di facciata nell’ambito delle sempre più frequenti manifestazioni pubbliche organizzate dagli operatori. Ma occorre provare a resistere, con la speranza che il rafforzamento della campagna vaccinale e l’avvicinarsi del clima più mite possa debellare questo virus demoniaco e consentire la ripartenza di tutte le attività economiche, comprese quelle del gioco, senza ulteriori discriminazioni come purtroppo avvenuto in passato e riconfermato anche nel recente breve lasso di riapertura in zona bianca della Regione Sardegna. Vediamo dunque, di seL’AUTORE guito, le principali Francesco Scardovi misure introdotte Studio Associato dal decreto SosteScardovi e Giordani gni.

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Più briciole che sostegni

A cura di Francesco Scardovi



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NON MANDATE IN FUMO IL BETTING D’ITALIA Dai Sostegni del Governo ai ricorsi e ai Dpcm, passando per il ruolo di Adm, in questo anno tremendo fino alle ipotesi di riaperture per il futuro del settore delle scommesse sportive. Analizziamo l’industry con Maurizio Ughi di Obiettivo 2016. di Cesare Antonini

Ci

affidiamo all’esperienza, alla schiettezza e alla solita lucidità di Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016 e storico operatore del betting d’Italia, per analizzare il momento del settore. È passato un anno, è cambiato anche il timone del Governo con l’avvicendamento tra Giuseppe Conte e Mario Draghi, ma la musica non sembra cambiata per il gioco pubblico e, ovviamente, anche per le scommesse in agenzia e nei migliaia di punti gioco esistenti su tutto il territorio italiano. Anzi, sentendo Ughi, forse è addirittura peggiorata. Partiamo dai ristori, o meglio, dai sostegni: “Di fatto l’abolizione dei codici Ateco tanto auspicata, nella pratica, non c’è stata visto che alcuni settori non possono ancora riaprire come il settore del gioco, i cinema, i teatri, le discoteche – spiega Ughi – anzi, il sistema del codice di attività è stato abbandonato per fare di ogni erba un fascio e con i calcoli che il Governo Draghi ha messo in atto, si configurano aiuti che somigliano più ad un’elemosina che ad un sostegno. Ma il vero problema è che in questo momento sono stati riconosciuti ai negozi e a tutte le attività gli stessi importi anche se alcune sono state chiuse e altre hanno avuto modo di lavorare. Nel nostro caso specifico tutte le spese correnti, le utenze, gli affitti,

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continuano ad essere a carico del punto vendita e non risultano coperte dall’ultimo decreto sostegni”. Come ovviare? “Siamo purtroppo alle solite – prosegue Ughi – noi faremo pressione al Governo affinché, nel momento di conversione in legge di questo decreto o nell’immediato scostamento e Documento di programmazione economica e finanziaria, corregga queste anomalie per il nostro settore e vengano riparati i danni procurati a molte aziende che, altrimenti, senza aiuti, chiuderanno. Le attività che sono rimaste sempre chiuse sono state trattate in maniera totalmente differente da quelle che sono state comunque aperte seppur a singhiozzo ma hanno preso lo stesso i sostegni”. Anche il metodo sembra totalmente sbagliato: “I primi aiuti che abbiamo ricevuto erano fatti in base ai confronti sul fatturato da mese a mese, ‘year over year’ ma era giusto perché eravamo tutti, ma proprio tutti, chiusi in casa. Poi abbiamo riaperto e alcune attività, sempre noi, i cinema e i teatri e le discoteche, abbiamo ricevuto l’ordine di chiudere e nel ristoro successivo in alcuni casi abbiamo preso addirittura il doppio. Era poca cosa ma nel concetto c’era almeno una logica corretta. Almeno per ora mi sembra ci sia un assistenzialismo e lo capisco ma deve esserci una disparità di trattamento tra chi ha


NON MANDATE IN FUMO IL BETTING D’ITALIA

riaperto e chi, nei fatti, è stato sempre chiuso. Per questo i sostegni andrebbero erogati in funzione del danno che lo Stato ha arrecato a beneficio di tutti. Perché quando chiusi hai danni al fatturato ma anche alle spese che non possono non essere sostenute – prosegue Ughi – un conto sono i dipendenti in cassa integrazione, un conto le utenze e gli affitti e queste spese non sono considerate nell’ultimo decreto. E questo vale soprattutto per sale giochi, scommesse, bingo e per cinema, discoteche e teatri”. L’intrattenimento non ha valore, sembra. Ma Obiettivo 2016 non è stato con le mani in mano e le risposte ottenute da ricorsi e richieste di chiarimento sono a tratti paradossali. Ecco perché: “Come già risaputo abbiamo presentato vari ricorsi sui Dpcm del Governo Conte e poi, passo dopo passo, abbiamo integrato dei motivi aggiunti sui continui provvedimenti presi dall’esecutivo – illustra Ughi – siamo arrivati ai gradi del Tar e ora al Consiglio di Stato. Il giudice, in soldoni, non ha potuto sospendere il provvedimento di chiusura del settore del gioco perché non ne ha le competenze e l’autorità in materia di salute pubblica. Tuttavia ha riconosciuto che mancano le motivazioni a giustificare le prolungate chiusure. Abbiamo potuto visionare le varie relazioni del Comitato tecnico scientifico e non esistono motivazioni nello specifico caso o per una specifica attività o codice Ateco. Vi sono riportate argomentazioni superficiali e l’unica reale motivazione è che sono locali in cui si può generare aggregazione e assembramenti e dove si fuma. E siccome il fumo è uno dei principali veicoli di trasmissione del contagio, la chiusura per il Cts si è resa necessaria”. Argomentazioni poco solide e piene di contraddizioni: “Se fosse davvero il fumo il problema basterebbe vietarlo nelle sale da gioco e tutti potrebbero riaprire – spiega il presidente di Obiettivo 2016 – ma nelle sale scommesse non si fuma. Solo nelle aree riservate per le slot e le vlt si può fumare ma non sarebbe un problema vietarlo del tutto. Anzi, nelle sale di questo tipo ci sono impianti di areazione ancora più performanti e l’aria sarebbe ancora più salubre e con un ricircolo maggiore applicando il divieto”. Il fumo, insomma, non sarebbe un problema. Anzi, c’è dell’altro: “Ma se è vero che fa così male e veicola anche il virus allora vietatelo in tutti i locali, dappertutto, vietatelo in generale – domanda in maniera provocatoria Ughi – io non sono un medico ma è acclarato che i polmoni di un fumatore sono estremamente danneggiati rispetto a chi non ha questo vizio. Ma il Governo non l’ha mai vietato perché crea dipendenza e sono tanti ad avere questa problematica. E dovessero vietarlo scoppierebbe una rivoluzione civile. Al contrario del gioco, che dicono crei dipendenza, ma in cinque mesi di chiusure nessuno è sceso in piazza per protestare a favore del settore al fianco degli operatori”. Il ragionamento non fa una piega e se il gioco è chiuso per colpa del fumo, stando alle motivazioni del Cts, le tabaccherie sono rimaste aperte e si è continuato a fumare ovunque nonostante sia un veicolo per un virus che causa una gravissima malattia

polmonare. Anche analizzando i dati della raccolta il ragionamento di Maurizio Ughi è lineare e perfetto: “La ludopatia maggiore è sulle slot e sulle Vlt a detta degli studi ma i giocatori non sono migrati online, sui casinò e sui giochi, e le società di gaming non hanno compensato le perdite del retail con quelle virtuali (l’erario continua a perdere oltre 5 miliardi di euro tra l’altro, ndr). Semmai c’è stato un incremento sulle scommesse sportive, sul virtual betting e sugli skill games ma sulle slot online no e anche questi indicatori di crescita non compensano minimamente le perdite del gioco terrestre. Quindi la dipendenza, forse, non è così grave come quella che dà il fumo”. Anche se il gioco illegale dal vivo è un problema reale. Parliamo anche di riaperture, però: “Siamo confidenti che nel mese di maggio si dovrebbe ricominciare a lavorare – analizza Ughi – tuttavia l’anno scorso erano tutti in casa e hanno subito riniziato a giocare e lo sport è ripartito in estate e non si è mai fermato. Quest’anno apriremo in concomitanza con le chiusure dei vari campionati e di molte competizioni sportive”. I protocolli, intanto, già c’erano. Ma sarebbe meglio non farsi trovare impreparati, giusto? “Sulle slot abbiamo messo due metri di distanza tra macchina e macchina e ne avevano indicato come al ristorante dove per mangiare mi tolgo la mascherina mente, per giocare, la devo tenere. Un’altra evidenza che rende totalmente iniqua la chiusura prolungata per il settore del gioco - argomenta Ughi, che rilancia – a proposito di questo tema chiedo: il regolatore esiste o è ormai un mero esecutore che fa rispettare le leggi reprimendo il gioco illegale e pensando a mascherine e vaccini? Azioni encomiabili ma se è un regolatore, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, dovrebbe creare, produrre e scrivere le regole, appunto. Ci stiamo ponendo il problema delle riaperture, di come accogliere il giocatore, di farlo in maniera veloce e sicura? Perché non si insiste col Governo e non si portano le istanze del settore? Eppure abbiamo un direttore generale bravissimo in comunicazione”. In questo numero parliamo di online e mobile, i settori del momento: che succederà al gioco terrestre quando finalmente si riaprirà? “Forse le generazioni più giovani continueranno a seguirci dalle App, dagli smartphone che sono il futuro e dai Pc – analizza Ughi – ma le sale da gioco non moriranno mai perché rappresentano la vera socialità che non è quella del web ma quella delle agenzie, dei bar, delle discussioni sul calcio, sui cavalli, sulle vincite e sulle perdite, sul prendersi in giro e sul vantarsi con gli amici. Come la cena al ristorante o l’aperitivo, non credo che mangiare d’asporto o bere da soli in casa sia esattamente la stessa cosa”. Avevamo detto saggezza e lucidità, ci siamo. MAURIZIO UGHI

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LEDRITTE DELMAESTRO

La lezione (di vita)

del Maestro! PROMOSPACE

Dopo anni di collaborazione con Gianni Carra, andiamo oltre alla biografia che vedete a lato, e intervistiamo chi cura questa rubrica per Gioco News

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arsi chiamare “Il Maestro” non è cosa banale. Far diventare un brand “le dritte del Maestro” se si parla di scommesse non è affatto secondario. Anzi. Una vita sopra average, come ama dire lui. Non ha mai smesso di lavorare anche durante una lotta durissima combattuta in un periodo orrendo della sua vita. Andiamo a capire ancora meglio chi è Gianni Carra e da dove nasce la sua carriera di giocatore professionista e di tipster. Partiamo proprio da qui: come nasce la passione per le scommesse? C’è stato un elemento particolare che ti ha fatto scattare la scintilla? “La passione delle scommesse nasce dal lontano 1976, avevo quattordici anni e un nipote di mio papà era appassionato di cavalli. In quel periodo natalizio venne a trovarci dalla Sicilia e ci portò all’ippodromo di San Siro. Giocai 2.000 lire su un cavallo che si chiamava Fezzan, vinsi un utile di 1.800 lire e da quel giorno leggevo sempre gli arrivi delle corse sulla Gazzetta dello Sport, scrivendo su un quaderno tutti i tempi dei vincitori”. Come hai capito che poteva diventare una professione fare pronostici e produrre i contenuti per il betting ma anche essere uno scommettitore professionista? “La molla è scattata con l’arrivo di inter-

net. Lì ho scoperto il valore delle quote su tutti campionati di calcio del mondo. Ho incominciato a lasciare il mondo dei cavalli, un mondo meraviglioso ma che non si è mai rinnovato e mi sono specializzato nelle scommesse sul calcio e sul tennis”. Ma è un mondo molto difficile, giusto? “Di momenti brutti ce sono stati tanti, in 45 anni di scommesse ne ho viste di tutti i colori. La prima delusione è stata quando misi da parte 100mila lire in due mesi di paghetta per giocare un cavallo al Galoppo a Milano. Fu proprio lui a tagliare il traguardo per primo ma pagava a 1, praticamente zero. Mi ridiedero indietro i soldi e basta. La mia forza è sempre quella di farmi passare le giornate negative staccando tutto per qualche ora. Poi mi sono inventato il mio motto: mano passata, mano finita e sono sempre ripartito da zero”. Sei stato anche poker player in una fase, cosa pensi di questo gioco? “Ho iniziato a giocare nel 2006 in un famoso circolo di Bologna, il Big Day. Giocavo ed imparavo da players del calibro di Gianni Giaroni, Biccio Ascari, Daniele Mazzia, Gaspare Triolo, una scuola importante. Poi mi sono trasferito a Roma per 12 mesi ed ho seguito solo un grande giocatore: Dario Minieri. Per anni ho pensato di essere all’altezza di tanti giocatori e di portare avanti questa professione, ma la forza è quella di conoscere i propri limiti. Così mi sono preso le mie soddisfazioni ma soprattutto girando i casinò ho costruito tantissime amicizie che sono diventati importanti per la mia vita. Mi piacerebbe tornare a giocare ma solo qualche evento per tornare a frequentare un mondo speciale. Online ho giocato dal 2009 fino al 2016, ogni tanto faccio qualche torneo, ma ho poco tempo per giocare online”. Come lo vedi il settore delle scommesse italiane? Conoscendo tutti i bookmakers, cosa

Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)

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Chi è Gianni Carra Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.

manca al nostro betting per essere definitivamente competitivo? “Il coraggio, manca questo. Quote troppo basse a loro favore, ma soprattutto non accettano di perdere. Quando ti mandano mail che non sei più gradito oppure ti chiudono l’account perché vinci, p ancora peggio ti limitano le giocate per dirti elegantemente di smettere. Sono alla ricerca dei giocatori della domenica che giocano le multiple di 10 partite con poche possibilità di vincita, questo è il problema”. Pensi che i bar-scommesse, come in Usa, possano funzionare o abbiamo solo il fascino dell’agenzia in Italia? Fermo restando che il betting online o mobile sarà sempre più preponderante? “No penso che non prenderanno piede, anche le agenzie sono sempre meno frequentate, anche prima del Covid-19. Ormai il web ha preso il sopravvento”. Avresti mai creduto, quando hai iniziato a San Siro, che avremmo scommesso con un dito da un cellulare? “No, non pensavo neanche che sarebbero arrivati i cellulari! So però che ho 59 anni, ho lavorato nel 1992 per cavalli e corse, ho fatto lo speaker a San Siro Trotto, ho insegnato tennis per dieci anni, scrivo per Gioco News, ho un blog che si chiama ‘le Dritte del maestro’, ho tre figli, sono nonno, vivo in Sardegna, guardo oltre duecento partite al mese di calcio e altrettanto di tennis. Mi pare ci sia tutto, o quasi. Olè”.



politica ippica

L’IPPICA TORNI A BRILLARE

P

di Michela Carboni

oco più di un mese fa aveva messo l’accento sull’importanza di rilanciare l’ippodromo di Capannelle, con un nuovo bando per la gestione dell’impianto romano e, ora Pietrangelo Massaro (Fi) torna a parlare di ippica, puntando l’accento sulle politiche di rilancio per il settore, a livello nazionale. L’ippica da tempo chiede al Governo degli interventi mirati per un suo rilancio. Cosa ne pensa e in che modo l’Esecutivo dovrebbe intervenire? “Il settore ippico – sottolinea il vice coordinatore di Forza Italia Roma – ha sempre partecipato al tavolo di consultazione con i vari ministri, per affrontare temi che da anni sono sotto i riflettori e che non hanno ancora trovato risposta. Si parla di riformare gli enti tecnici di trotto e galoppo; di cambiare la comunicazione dell’ippica, facendola arrivare sui media generalisti; di delegare il pagamento dei premi agli ippodromi, come avviene ad esempio in Francia; andrebbe rivisto anche il mondo degli ippodromi come aziende ippiche; le famiglie devono poi essere messe al centro degli impianti ippici, partendo dalle scuole. Si potrebbero organizzare, ad esempio, incontri con i ragazzi, avvicinando così i più giovani al mondo del cavallo”.

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PH. GUNNAR BJARKI-, UNSPLASH

Il vice coordinatore di Forza Italia Roma, Pietrangelo Massaro, sollecita l’amministrazione Raggi ad intervenire sull’ippodromo di Capannelle, per un rilancio dell’impianto. E sul nazionale chiede un intervento che parta dal coinvolgimento delle famiglie.

Gli ippodromi, a suo avviso, come andrebbero ripensati e rilanciati? “Come detto, bisogna sviluppare progetti per mettere al centro famiglie e bambini, mostrando la parte più bella di questo mondo: il cavallo. Lo sport deve avere un ruolo centrale, ma non bisogna dimenticare la centralità delle famiglie. Per questo occorre partire dal concetto di educazione e cultura legati al mondo animale”. Sono un volano per il turismo? “Assolutamente sì. Rappresentano una vetrina nazionale e internazionale e dobbiamo fare leva sullo spessore che questi impianti sportivi rappresentano anche all’estero. L’ippica deve tornare ad avere la centralità che merita e spero che dopo questa brutta pagina legata al Covid, si possa lavorare insieme per fare in modo che ci sia una sinergia che porti tutti gli ippodromi italiani ad essere una vetrina turistica importante”.


L’IPPICA TORNI A BRILLARE

Ma una questione centrale per Massaro, è la riforma delle scommesse ippiche, che andrebbero ripensate per essere più appetibili. La riforma vera e propria non è stata mai fatta. Gli altri paesi europei hanno cambiato le varie tipologie di scommesse da anni e vanno benissimo. La riforma deve passare dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, ritoccando il payout e ripensando alle varie modalità di gioco. Non bisogna dimenticare l’impatto economico che hanno sul settore. Deve avvenire un cambiamento radicale per migliorare il settore ippico”. Tornando su una sfera più locale, lei ha messo l’accento sulla necessità di tutelare e rilanciare l’ippodromo romano di Capannelle. In che modo? “L’assunto di base è che stiamo parlando di uno dei più grandi impianti d’Europa e quello che mi ha colpito constatare è la presenza di criticità in termini di agibilità, manutenzione e sicurezza. Voglio precisare che il mio non vuole essere un attacco all’attuale gestore o ai lavoratori, ma la mia è una critica politica all’amministrazione Raggi e al Movimento 5 Stelle che rappresenta, soprattutto rispetto a quello che era stato fatto quattro anni fa: nonostante il contratto di gestione sia scaduto, non c’è stato più un bando di gara per l’assegnazione dell’impianto. Quello che chiedo al Comune di Roma è cosa abbia impedito di fare il nuovo bando. In tal senso auspico la convocazione di una commissione trasparenza di Roma Capitale o anche di un consiglio straordinario sulla situazione attuale dell’ippodromo, per capire quale sia l’attuale condizione e quali siano i provvedimenti che l’attuale amministrazione intende adottare. Inoltre non c’è stata nemmeno una riqualificazione dell’ippodromo. Bisogna trovare una soluzione per migliorare l’impianto delle Capannelle, perché ci sono lavoratori e cittadini che amano questo luogo”. Il Comune cosa ha sbagliato e cosa dovrebbe fare per l’ippodromo? “Alcune segnalazioni che mi sono arrivate, sottolineano la presenza di scuderie fatiscenti, piste di allenamento rese inagibili dalla presenza di nomadi, controlli all’ingresso poco efficaci, come dimostrato L UI

CH I

dalla vicenda delle settanta persone sorprese dalla Polizia mentre, all’interno del ristorante dell’ippodromo, scommettevano illegalmente a causa delle restrizioni del Covid. Considerato che si tratta di una realtà di grande prestigio per la nostra città, sotto il profilo sportivo, economico e sociale, e dal momento che i lavoratori e gli utenti dovrebbero essere messi nelle condizioni di fruire di una struttura adeguata e sicura, troviamo inspiegabile la circostanza che, nonostante il contratto sia scaduto da più di quattro anni, non ci sia ancora neanche l’ombra di un nuovo bando di assegnazione dell’impianto. Nostra responsabilità, sia come politici che come cittadini romani, è quella di valorizzare questo impianto sportivo e ciò che conta è tornare a far brillare di luce propria questo centro sportivo. L’importante è che Roma Capitale adotti tutte le misure adeguate per riqualificare l’ippodromo, anche con gli attuali gestori”. Cosa rappresenta questo impianto per Roma? “Questo ippodromo, con i suoi circa 172 ettari, è il più grande d’Italia e rappresenta una perla per il mondo dello sport. Ha anche un valore culturale e sociale e quindi rivalorizzare Capannelle significa ridare vigore a un mondo che è una vetrina importante per l’ippica italiana. Ha anche un valore economico e internazionale che non va sottovalutato”.

È?!?

Pietrangelo Massaro nasce il 2 luglio 1983 e la definizione che preferisce di politica è quella di servizio alla comunità. Diplomato al Liceo Classico “Francesco Vivona”, è laureato in Giurisprudenza alla “Luiss Guido Carli”. A seguito della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, ha conseguito un master in Economia dello Sviluppo e Cooperazione Internazionale presso la “Link Campus University” e ha frequentato un corso professionale in Event Management. All’età di 21 anni ha iniziato a dedicarsi alla politica locale e alle elezioni amministrative del 2008 è stato eletto consigliere del Popolo della Libertà nel Municipio XII (oggi Municipio IX) del comune di Roma. Successivamente il consiglio municipale lo ha eletto presidente della commissione Sport, Cultura e Patrimonio e nel 2013 è stato nominato delegato ai Rapporti con le Realtà culturali estere e internazionali. Dopo aver ricoperto il ruolo di coordinatore di Forza Italia del Municipio IX Roma Eur, dal 2019 è vice coordinatore di Forza Italia Roma.

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comma 7

IL MACIGNO DELLA DISCRIMINAZIONE di Michela Carboni

Il settore dell'amusement chiede una riapertura delle sale, nel rispetto della situazione pandemica generale e di tutti i protocolli di sicurezza

“Le

ROBERTO MARAI

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nuove norme tecniche rappresenteranno una rivoluzione.” Lo pensa Roberto Marai, portavoce e socio fondatore del Consorzio Fee (Family Entertainment Expo) e vicepresidente Federamusement, commentando l’invio alla Commissione Ue delle nuove norme tecniche sugli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. “Se pure per quanto riguarda il comma 7a (gru, pesche d’abilità, Ndr) non sono state recepite le nostre istanze, cambia l’impostazione della produzione. Si inaugurano nuove procedure di omologa, rispetto alle quali dobbiamo capire esiti e conseguenze: ci saranno omologhe per così dire semplici per le macchine che hanno nella fisicità del gioco la loro peculiarità (e dunque è quasi impossibile che nascondano azzardo) e macchine per le quali saranno gli enti omologatori a decidere di volta in volta che cosa chiedere di più perché non nascondano sotterfugi. È evidente che questo si tradurrà in una difficoltà di commercializzazione dei prodotti, considerando che parliamo di macchine fatte per il mercato mondiale, non italiano. E per quanto riguarda l’importazione, il produttore straniero non si adeguerà alle nostre norme. Unici aspetti positivi sono la definitiva consacrazione riservata in questo

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modo alle macchine a ticket e la possibilità del gioco online sulle macchine videogioco. Questo rappresenta un’altra freccia al nostro arco per istituire - ovviamente sempre nel rispetto delle regole - graduatorie e, quindi, concorsi a premi. Si aprono scenari nuovi”. In che modo le sale da gioco e le aziende che operano nell’amusement stanno affrontando la pandemia e, in termini numerici, in che modo il Covid ha inciso sull’industria dell’amusement? “Il nostro comparto è in ginocchio e sembra quasi che nessuno a livello governativo se ne accorga, quasi fossimo fantasmi. Mi chiedo se qualcuno forse non pensi che i nostri lavoratori non abbiano necessità di mangiare come gli altri. Siamo stati tra i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire, nonostante tutto continuiamo a sperare e a cercare di essere ottimisti, confidando molto nella stagione estiva, che l’anno scorso per gli stagionali ha rappresentato una boccata di ossigeno dopo le pesanti chiusure primaverili e pasquali. Non si può dire lo stesso per le attività nelle città e i Fec (Family entertainment center), realtà che scontano più di tutte la gravità di questa situazione”. Quali sono a suo avviso gli strumenti da mettere in campo per ridare respiro al settore? Cosa chiedete al Governo? “Innanzitutto dobbiamo riaprire il

prima possibile. Ovviamente nel rispetto della situazione pandemica generale e di tutti i protocolli di sicurezza, però quando aprono attività con assodato maggiore rischio del nostro, come bar o ristoranti, noi restiamo chiusi. Questo è assurdo: è evidente che nei nostri spazi possiamo garantire distanze e norme di sicurezza, ma non abbiamo avuto il permesso di aprire neppure in zona gialla. Questa discriminazione pesa come un macigno sul comparto. Sono poi indispensabili ristori proporzionali alle perdite che abbiamo subito e rispondenti a tutte le esigenze del settore, rappresentato da più codici Ateco rispetto a quelli presi in considerazione”. Come associazione avete in programma qualche azione specifica? “Fee e Federamusement sono impegnatissime nel mantenere un confronto costante con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Rispetto alla proposta di regole tecniche inviate alla Commissione europea, abbiamo presentato le necessarie controdeduzioni e ci stiamo attivando in tutti i modi possibili perché vengano maggiormente tenute in considerazione le nostre istanze, a cominciare dal tetto massimo del premio, fissato a 20 euro. Il nostro compito è tenere alta la voce del settore e ci riusciremo, anche e soprattutto in questo momento drammatico”.


flipper

Prosegue il lockdown e la sfida è a distanza

Con il protrarsi della pandemia, proseguono anche le competizioni di flipper sportivo giocate in streaming con la seconda edizione dell’Ifpa Challenge Rankings Championship che giunge ai play off

di Vincenzo Giacometti

A

nno nuovo, vita vecchia per il flipper sportivo. A oltre dodici mesi dall’esplosione della pandemia di Covid-19 che ha portato alla sospensione del ranking internazionale della disciplina, non si conosce ancora la data di una possibile ripartenza delle competizioni, con gran parte dei paesi ancora alle prese con le restrizioni governative e con veri e propri lockdown. Italia compresa. Per questa ragione l’International flipper pinball association (Ifpa) sta portando avanto il suo campionato di flipper giocato a distanza, denominato Ifpa Challenge Rankings Championship (Icr) che dopo aver incoronato l’americano Escher Lefkoff campione della primissima edizione 2020, ha appena chiuso le qualificazioni della seconda stagione – la prima dell’anno corrente – che d’ora in avanti si disputeranno di trimestre in trimestre, finché non si potrà tornare a competere in mo-

dalità “live”. Così alla fine di marzo sono usciti i nomi dei primi 64 classificati che durante il mese corrente si sfideranno nei play off, attraverso una serie di scontri diretti. Ancora una volta, come nell’edizione precedente, a dominare la classifica di qualificazione è stato l’altro statunitense Bill Mason, che dopo essersi dovuto accontentare soltanto del quarto posto al termine delle finali del 2020, è deciso a riprendersi la sua rivincita. Anche se dovrà vedersela con i alcuni tra gli stessi colleghi con cui si è misurato nei mesi scorsi, tra cui lo stesso Lefkoff, ancora una volta qualificato ai play off. In particolare, nella prima stagione 2021 del campionato Icr, si sono registrati oltre 280 giocatori che hanno giocato circa 5mila partite in soli tre mesi. Per un ranking che sta inevitabilmente crescendo. In attesa di poter tornare alla sfida fisica, faccia a faccia, in carne e ossa.

ANNA NEAL

PROVE TECNICHE DI RIPARTENZA CON STERN E MARVEL

Mentre il mondo tori dopo un anno di reclusione forzata dell’intrattenimento continua a causa della pandemia. ad essere bloccato dalla I giocatori in gara hanno dovuto pandemia, in alcune zone sfidarsi in una corsa contro il tempo e dell’America si tenta di tra di loro in match basati su obiettivi impostare una ripartenza, specifici da raggiungere, durante ogni anche nelle competizioni di partita. Un evento dichiaratamente flipper sportivo. A occu“adrenalinico”, andato in scena in parsene, ancora una volta, è diretta sul canale Twitch ufficiale il produttore di giochi Stern Pinball che della Marvel e sulla pagina Facebook punta sullo spettacolo del flipper landi Stern Pinball oltre al suo canale ciando il nuovo torneo “Stern Heads-Up YouTube. Con la vicnitrice che si è Pinball Invitational”, disputato sul aggiudicata un flipper Avengers nuovo nuovo “Avengers: Infinity Quest” e di zecca. Ad accompagnare l’evento organizzato in partnership con Marvel. sono stati alcuni volti noti del flipper Anche se la sfida non poteva valere per mondiale: dalla superstar del flipper di il ranking Ifpa, ancora fermo in attesa Twitch, Jack Danger (Aka “Dead Flip”), di aggiornamenti (e di vaccini), con la all’ingegnere software di Stern Pinball competizione andata in scena a fine nonché giocatore di flipper competitivo marzo, si è potuto assistere a un vero e di alto livello - Tim Sexton, e il noto proprio spettacolo, con tanto di evento personaggio e ambasciatore del flipper, televisivo in live streaming. Con la Imoto Arcade, che hanno commentato ciliegina sulla torta portata dal risultato e interagito con gli otto giocatori che che non ti aspetti, che ha visto trionfare si sono sfidati fino all’ultima pallina. una giocatrice, proprio nel mese delle Combattendo in un girone a eliminadonne. Per una festa nella festa, che ha zione diretta fino a incoronato la statunitense Anna Neal, incoronare la nuova che ha sconfitto in finale Andy Bagwell. regina del flipper. Si è trattato quindi di una sfida senza precedenti, disputata sul nuovo flipper di Stern Pinball dedicato agli Avengers, Rivivi la sfida mirata a rianimare il popolo dei giocasu Avengers

I 64 qualificati al termine del primo ICR 2021 1 Bill Mason 2 Kaylee Campbell 3 Marek Ch 4 Yoshihiro Fujisawa 5 Jeff Teolis 6 Albert Medaillon 7 Rafal Wasik 8 Mariusz Tkacz 9 Jakub Tkacz 10 Matt Stacks 11 Tom Menge 12 Joe Lemire 13 Escher Lefkoff 14 Eberhard Hattemer 15 Mario Kertels 16 Artur Natorski 17 Hiroshi Saito 18 Ken Grant 19 Rodney Minch 20 Jakub Cieplinski 21 Dan Bitterlich 22 John van der Wulp 23 Nicholas DeStefano 24 Matthew Malkus 25 Ian Harrower 26 Neil Graf 27 Sjorn Wickins 28 Nate Grant 29 Jeff Knight 30 Karrie Hill 31 Yuuki Takada 32 Tom Graf 33 Matt Majewski 34 Atsuko Takada 35 Kim Dozier 36 Craig Mattis 37 Hiroto Shishido 38 Randy Whiteford 39 Andrew Skelton 40 Brad Hopkins 41 Mike Dymus 42 Shaun Russell 43 Zachary Frey 44 Jose Chong 45 Torsten Eid 46 Nick Greenen 47 Ian Cushman 48 Charlie Sykes 49 Myles Cameron 50 Vinnie Bologna 51 Johnathan Turner 52 Ryan Wanger 53 Garth Dunklin 54 Erik Wurtenberger 55 Dave Leko 56 Zach Mccarthy 57 Aleksander Zurkowski 58 Catharine Leko 59 Tomasz Kubiak 60 Carson Teolis 61 Brittany Majewski 0 62 Tim Carpenter 63 Andrzej Kaminski 64 Mark Incitti

155.57 112.80 112.25 105.60 104.47 68.72 58.45 48.27 43.15 32.14 24.79 23.74 23.54 19.34 18.44 18.14 14.13 13.63 12.69 12.51 12.22 10.92 9.78 8.29 8.05 6.65 6.30 6.29 6.08 5.73 5.46 5.37 5.16 4.53 4.33 4.21 4.18 4.03 4.00 3.51 3.43 2.96 2.73 2.54 2.47 1.97 1.94 1.69 1.63 1.48 1.41 1.38 1.36 1.35 1.30 1.27 1.20 1.17 1.10 1.09 .99 0.97 0.97 0.94

* aggiornamento a fine marzo 2021

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poker live

POKER LIVE COMUNE MEZZO GAUDIO Anche nella vicina Francia il Covid-19 ha praticamente raso al suolo il gioco dal vivo. Tuttavia non si sono mai fermate organizzazioni come Texapoker, la società di Apo Chantzis leader del settore della sua nazione e che lavora anche al casinò di Sanremo.

Un

anno dall’inizio della pandemia e il poker dal vivo in dodici mesi ha potuto fare davvero poco nonostante tutte le organizzazioni avessero in serbo programmi interessanti e assai allettanti per il 2020. In effetti il 2019 era andato molto bene per il gioco dal vivo in Italia e in Europa. Ma il Covid-19 ha fermato il settore costringendo gli organizzatori a tirare giù la saracinesca. Dell’Italia sappiamo più o meno tutto e sarà molto dura ripartire per l’approccio fin troppo rigoroso sui luoghi di gioco pubblico sul territorio nazionale. Gettiamo lo sguardo spesso in tutto il mondo con riferimento l’oltre Oceano, in particolar modo con la Mecca del gioco live, Las Vegas. Andiamo a vedere al di là dello steccato nazionale, però. Al di là delle Alpi, insomma, nella vicina e amata Francia. Anche perché una delle organizzazioni principali di poker live del Paese membro della comunità europea, lavora ormai da anni anche al Casino di SanreAPOSTOLOS CHANTZIS

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di Cesare Antonini

mo. Stiamo parlando di TexaPoker e del suo founder e punto di riferimento, Apostolos Chantzis. È stata anche quest’anno una delle 25 personalità più influenti del mondo del poker francese secondo la testata specializzata L’Amateur de poker. Non a caso Apo, come tutti in realtà lo chiamano, dal 2008 è coinvolto nell’organizzazione di tornei in tutta la Francia e ha più di 6.000 eventi schedulati al suo attivo. L’anno 2020, come detto, è stato molto importante per lui che ci racconterà a breve com’è andato il post pandemia e quali sono le prospettive future della sua organizzazione. L’uomo ha attualmente in forze partnership come fornitore di servizi con venti casinò e due club di gioco a Parigi (Club Circus Paris e Club Montmartre). E, come dicevamo, anche col casinò di Sanremo. È stato anche l’organizzatore per sei anni del circuito Deepstack Open, con Alexandre Henry, su cui Unibet qualifica i giocatori, e della finale del Cnic. Naturalmente anche un uomo dalle spalle larghe come lui ha dovuto affrontare una grave crisi legata al Covid-19 visto che o tornei di poker dal vivo sono stati interrotti in molti paesi del mondo per diversi mesi. Il concetto principale che gli ha consentito di “ bucare” il mercato è quello del “torneo vicino a te”, in collaborazione con PMU Poker, un operatore francese. E tutto


POKER LIVE COMUNE MEZZO GAUDIO

l’anno totalizza più di 5.000 iscrizioni al mese con tornei di low-medium buy in. Durante il lockdown i format sono andati online ma anche questo ce lo racconterà lui. Le collaborazioni di TexaPoker sono con tutti i principali brand del mercato online nazionale e internazionale come quella con Pmu Poker al France Poker Open di cui si spera di rivedere un prosieguo per il 2021. Per tre anni ha anche stretto una partnership con PokerStars e ora non resta che attendere per la ripartenza. Ora che conosciamo meglio Apo possiamo iniziare la nostra chiacchierata con lui. Ovviamente la domanda che ci poniamo tutti è: quando potremo riprendere a giocare a poker dal vivo dopo il secondo lunghissimo lockdown di tutti i circuiti europei, compreso il vostro? “Le previsioni più ottimistiche ci fanno pensare a una ripresa a fine aprile per Sanremo e a fine maggio per la Francia. Con questo in mente, stiamo lavorando su un programma preciso fino alla fine del 2021, che annunceremo alla fine di questo mese di marzo. Questo programma sarà implementato secondo l’evoluzione delle condizioni sanitarie ovviamente”. Malta sembrava ormai poter ripartire ma il Covid ha fermato anche questa location: quali sono i vostri programmi nel breve e medio periodo per gli eventi dal vivo? “Certo, è difficile dirlo con certezza. Ma anche se i nostri tornei live si sono fermati, Texapoker non ha smesso di lavorare. Siamo pieni di progetti. Per Sanremo in particolare. Stiamo cercando di portare nella località della riviera i festival più prestigiosi come le World Series of Poker e il ritorno del World Poker Tour oltre che dell’Ipo. L’Italian Poker Open. Siamo anche in trattativa con un altro possibile grande partner, per diverse tappe di un famoso torneo e non mancheremo di comunicare su tutto questo appena le partnership saranno concluse!”. Il bilancio immaginiamo sia impietoso dopo questo lungo stop del mercato e degli eventi del poker live: avete organizzato qualche ristoro o rimborso per il vostro staff o non avete avuto problemi? “Ovviamente siamo rimasti molto vicini ai nostri collaboratori. Texapoker ha sostenuto il suo staff nel miglior modo possibile e ha fatto tutto il necessario per non lasciarli in difficoltà. La nostra responsabile delle risorse umane, per esempio, si è assicurata di informare il personale dell’evoluzione della situazione ma anche dell’assistenza puramente economica attraverso aiuti statali messi a loro disposizione. Molti di loro sono ancora motivati come sempre a tornare a lavorare al nostro fianco e non vediamo l’ora di rivederli”. Significherebbe normalità. Operate sia in Francia che in Italia, qual è per voi la situazione dei due paesi e quali sono le differenze tra i due Stati in questa fase nell’approccio al gioco dal vivo? “Per ora, l’unica differenza visibile è la

quota relativa al numero di giocatori. In Francia, sono ammesse 120 persone al massimo per ogni giorno di torneo, mentre a Sanremo si possono giocare dieci tavoli da sei persone. Quindi le condizioni sono più o meno le stesse per il momento, ma questo potrebbe cambiare alla ripresa dei tornei sempre in base all’evoluzione della pandemia e delle condizioni sanitarie”. Parliamo di protocolli sanitari: mascherine obbligatorie, plexiglas (a Sanremo è stato installato), distanziamento sociale e sanificazione di mani e chips, quali potrebbero essere per voi le regole per ripartire? Addirittura una sanificazione dell’aria come in qualche location avviene? “Infatti, durante la ripresa dopo il primo lockdown, molte misure sanitarie sono state già messe in atto in Francia come a Sanremo: distanziamento sociale, plexiglas, gel idroalcolico a disposizione, mascherine offerte da Texapoker ma anche il controllo della temperatura, sanificazione delle chips e cambio dei mazzi di carte ogni 3 o 4 livelli. Tutte queste misure saranno rinnovate alla ripresa e sicuramente rimarranno in vigore per diverse settimane o forse, chissà, per mesi. Per quanto riguarda la sanificazione dell’aria, solo i casinò possono decidere una tale misura. Spetterà quindi a ciascuno dei nostri partner decidere su questa misura specifica”. Texapoker non si è fermata, però, e ha portato avanti quel processo fondamentale per tutte le organizzazioni di eventi, la migrazione sui circuiti di poker online. “Sì, durante questo periodo complicato, Texapoker ha sviluppato un’offerta online grazie al nostro partner Pmu.fr, con la creazione del Tps Online (che comprende sia i tornei sia le leaderboard). Questa partnership continuerà anche dopo la ripresa del poker live per i nostri clienti francesi e spagnoli. Stiamo anche lavorando a un vasto progetto per i club, le associazioni di tutta la Francia. Infine, non abbiamo dimenticato i nostri giocatori italiani e stiamo sviluppando i nostri mezzi di comunicazione anche per loro!”, conclude Apo.

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poker

Lady Carlotta quando una donna vale l’Asso DALLA CASA DEGLI ASSI AD ANNI DI POKER CON LA PARTECIPAZIONE IN TANTI TEAM NEI PRINCIPALI EVENTI DAL VIVO, CARLOTTA MAFFINI CI RACCONTA LA SUA NUOVA AVVENTURA ONLINE, IL SUO GIOCO E LA COPPIA D’ORO CON MAURO BRESSAN di Cesare Antonini

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omplice il lockdown e lo stop ormai lunghissimo del poker live, il gioco online rimane l’unica alternativa per continuare a coltivare la propria passione. Questa strana situazione, però, ci regala tanti temi e soprattutto un ritorno in grande stile di Carlotta Maffini, professionista nel settore della moda ed ex concorrente de La Casa degli Assi, primo e unico talent televisivo del mondo del poker e ormai giocatrice espertissima dopo tanti anni di tornei live. Carlotta è stata scelta da BetBull.it, la poker room e portale di gioco online del presidente Ernesto Iuliano che sta seguendo molti progetti per valorizzare i players della sua piattaforma. No, non sono sponsorizzazioni, che sono vietate, ma solo visibilità ai risultati, alle loro storie e alla crescita del loro gioco visto che in rampa di lancio c’è anche una scuola di poker. Eccola quindi, Carlotta, che ritroviamo con grande piacere e che conosciamo dalla Casa degli Assi ai tanti live in cui l’abbiamo seguita in tutte le location di gioco principali d’Italia e d’Europa. “Ho accettato molto volentieri l’invito di BetBull.it e inizierò a collaborare con questa piattaforma dove giocano già tutti e tantissimi miei amici - ha spiegato Carlotta - il mio nickname sarà ‘Romek03’, da cosa viene? Dal mio cagnolino Romeo, un Jack Russell irrequietissimo”. Per lei un momento di stop, causa pandemia, ovvio: “Sì è un momento di stand by sia col lavoro che con il poker live che con il mio compagno Mauro

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Bressan (ex calciatore di Serie A, iconica la sua rovesciata contro il Barcellona, Ndr) amiamo giocare in tutte le location europee. Ho una grande voglia di tornare in giro, al Perla in Slovenia, nei casinò italiani. Eravamo pronti a volare a Malta una decina di giorni fa ma poi è saltato tutto sempre per colpa del virus. Il poker online è un ottimo intrattenimento e in questo momento è perfetto per continuare a coltivare questa passione. Anche perché le serie Tv le ho finite tutte”. Ed è anche un modo per rimanere in contatto con gli amici del live: “Gli home game, i tavoli privati, sono l’ideale e in questi mesi io e Mauro abbiamo giocato con tantissime persone a distanza, come i Golden Boys dove gioca l’amica Monica Poggi e tutti gli altri componenti ma anche con amici giornalisti del mio compagno. Su BetBull continueremo a giocare e a stare vicini anche se lontani”. Dalla Casa degli Assi ai tantissimi tornei giocati live e online, come è cambiato il tuo poker? “Ovviamente sono cambiati tantissimi elementi, dalle mie skills che sono cresciute, al mio approccio al torneo. Ho ampliato tantissimo i miei range che prima erano molto stretti e ho imparato anche a cambiare marcia e a non giocare solamente in modo attendista e tight. La differenza tra live e online è ovviamente abissale. Ma quando sono a casa posso sfogarmi e insultare tutti, dal vivo non lo farei mai non sarei credibile!”, scherza la simpaticissima Carlotta. Il sogno nel cassetto è davvero singolare! “Diciamo che è un po’ tanto tempo che sta chiuso lì dentro. Siccome arrivo molto avanti nei tornei ma non centro mai i premi che contano e il final table, vorrei tanto partecipare ad un tavolo televisivo ed essere commentata. L’ultima volta mi è capitato alla Casa degli Assi

ed è stato bellissimo!”. Lavoratrice nella moda, poker player, chi meglio di lei può darci un’opinione preziosa del ruolo della donna in questi settori particolarissimi: “Il problema esiste e noi donne siamo discriminate, è vero. Nel 2021 siamo ancora lontanissimi da avere una reale parità di genere. A me è capitato diverse volte ai tavoli di ricevere comportamenti discriminatori. Capita che non prendono sul serio una giocata o si arrabbiano perché arriviamo a uno showdown e se lo vinciamo noi qualche parola di troppo è anche volata. È successo anche all’Ipo di San Marino, qualche mese fa e non è stato molto piacevole. Alla fine il mondo del poker non è altro che il riflesso della società e i problemi sono gli stessi. Ecco, una cosa che modificherei sono i ladies event, quelli sì che sono discriminatori perché veniamo confinate in uno steccato”. Un’altra tua peculiarità è la passione comune per il poker con la tua dolce metà, Mauro. Com’è nato questo amore per il gioco all’interno della vostra coppia? “Giocare in coppia è bellissimo, assolutamente – racconta Carlotta – quando ci siamo conosciuti lui giocava già a poker a Lugano dove aveva finito la sua carriera. Io lo andavo a trovare a Como e mi mettevo a osservare le sue sessioni cash e mi insegnava a giocare. Poi siamo andati a Venezia e al primo torneo ho fatto subito seconda e Mauro era felicissimo. Lo è meno se siamo tutti e due nel torneo e andiamo avanti ma io esco prima. Se siamo in auto io tilto e devo subito tornare a casa e da Venezia, Campione d’Italia o Nova Gorica è capitato spesso di averlo lasciato lì. Ormai Mauro conosce gli orari di tutti i treni – se la ride la Maffini – certo fare primo e seconda o viceversa non sarebbe male! Io voglio la coppa e la gloria ma sarebbe un heads up bellissimo e in famiglia!”.


Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


casinò

La fine del film di Anna Maria Rengo

Il “mito” dei casinò terrestri come luoghi di riciclaggio è ormai sfatato, a causa delle chiusure delle strutture e grazie al sistema legislativo e di controlli attivo in Italia, ma il professore Ranieri Razzante mette in guardia sui rischi di illegalità che si corrono soprattutto sulle piattaforme online estere

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asinò italiani in lockdown fino al 6 aprile, a causa della perdurante pandemia, combattuta con una campagna vaccinale ormai avviata ma che ha trovato nuova forza con le temibili varianti dall’elevata contagiosità. Una situazione drammatica, inimmaginabile fino all’inizio dell’anno passato, e che mette a serio rischio la sopravvivenza

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delle aziende, la tenuta occupazionale e i bilanci delle loro proprietà, enti pubblici (Regione Valle d’Aosta e Comuni di Sanremo e di Venezia) che da decenni si sostengono anche grazie alle entrate derivanti dai loro casinò, con perdite di diversi milioni di euro per ciascuna di esse. Ma c’è ovviamente anche un altro aspetto, altrettanto temibile, che è quello del dilagare dell’illegalità nel settore del gioco: un allarme lanciato anche con l’ultima relazione al Parlamento della Direzione investigativa antimafia che, nel fare il punto sul 2020, ha sottolineato come la criminalità organizzata tenda a occupare gli spazi lasciati vuoti dalle attività legali, l’anno passato principalmente a causa delle restrizioni sanitarie imposte con i vari Dpcm che si sono succeduti da parte dell’allora premier Giuseppe Conte. Con buona pace di chi ha sempre associato i casinò “terrestri” a luoghi di perdizione, frequentati da gente priva di scrupoli e dall’incerta fedina penale, e che li utilizzerebbe per riciclare denaro. Sicuramente nell’immaginario collettivo c’è un po’ questa immagine, ma corrisponde davvero alla realtà, sia in riferimento all’attualità che alla situazione che c’era ne-


CASINÒ LA FINE DEL FILM

gli anni/decenni passati? Lo chiediamo a un esperto del settore: Ranieri Razzante, direttore del Centro di ricerca sulla sicurezza e il terrorismo (Crst), nonché presidente dell’Associazione italiana responsabili antiriciclaggio (Aira). ““Indubbiamente attraverso i casinò di tutto il mondo è passato, e passerà, del denaro di provenienza illecita. Oggi, con la chiusura di molte realtà, non solo per il lockdown, è decaduto l’impiego di contante, e i volumi di gioco si sono spostati sui casinò online. Il mito e le immagini da film dei boss che andavano con grosse mazzette di denaro a giocare al casinò sono da considerarsi ormai storiche. Che la malavita organizzata possedesse partecipazioni nei centri di gioco di questo tipo si sapeva, e molte indagini - soprattutto nel nostro Paese - lo hanno acclarato. Il riciclaggio nel comparto del gioco continua, meno sulle reti fisiche. Il vero problema sono le piattaforme non site in Italia, dove abbiamo invece una rete di controlli assai soddisfacente”. Come valuta il sistema legislativo e normativo italiano in materia di riciclaggio, in generale e con particolare riferimento al settore del gioco e dei casinò? “Il sistema legislativo e operativo antiriciclaggio nel nostro Paese è all’avanguardia nel mondo. Si fonda su una serie di pilastri che vengono, certo, dalle direttive europee, ma che noi abbiamo impiantato meglio di altri Paesi. Per il settore del gioco, fisico e online, le limitazioni sono stringenti e i controlli preventivi assai accurati. Per l’operatività analitica, mi si consenta il rinvio a un mio recentissimo volume intitolato proprio al Gaming e alle sue regole”. Il prolungato lockdown del gioco legale quali conseguenze sta avendo per quanto attiene la legalità e la tutela di cittadini, Erario e imprese? “Il prolungato lockdown sta procurando danni enormi alle imprese e all’Erario. Il mancato guadagno genera perdite notevoli per lo Stato, che incassa corpose cifre in tassazione del sistema gioco. Senza contare le migliaia di persone e famiglie, che sono penalizzate

dalle chiusure, e per le quali gli ammortizzatori sociali sono poca cosa. Riaperture controllate devono farsi al più presto; nelle sale i protocolli erano già di estrema sicurezza, e con le limitazioni agli accessi e gli impianti di sanificazione credo ci si possa accostare alle giocate”. In questo ultimo anno non solare e coincidente con il primo lockdown, risalente a marzo 2020, c’è stato un inevitabile incremento del gioco online, dove si è dirottata parte della domanda che non ha più potuto trovare risposta nel canale fisico. Questo ha creato o potrebbe creare dei problemi o un’emergenza sotto il profilo della legalità? In poche parole: il gioco online è sicuro? “Ripeto, il gioco online è più vulnerabile di quello su rete fisica, poiché vi sono evidenti difficoltà di controlli più efficaci. Abbiamo raggiunto, sia con i sistemi operativi delle società di gaming, sia con le norme antiriciclaggio e antifrode, livelli sofisticati di indagine. Ma dire che il gioco online è sicuro è difficile. Ripeto, il vero problema è il controllo delle piattaforme e dei loro titolari effettivi”. Lei pensa che il decreto Dignità, messo a punto dal primo Governo Conte e che ha vietato completamente la pubblicità del gioco, sia riuscito nel suo intento di tutelare le persone? E ha tutelato il gioco legale rispetto a quello illegale? “Il decreto Dignità, come già dissi, ha fatto un regalo alle associazioni criminali, perchè il gioco illegale non ha bisogno di pubblicità. Poi perchè le pubblicità del settore legale erano già sotto stretta sorveglianza, dovevano e devono rispettare rigide regole dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dell’Antitrust. Inoltre, le spiegazioni sul gioco responsabile del portale dell’Autorità di vigilanza sono esaustive e assai utili a prevenire forme di truffa e dipendenza. Il pregiudizio di alcune forze politiche e sociali ha recato un danno enorme alle imprese e all’indotto (si pensi al settore sportivo, specie quello dilettantistico). Quei finanziamenti sono arrivati dalle mafie, attraverso le sponsorizzazioni. Il gioco illegale non è stato minimamente intaccato”.

LUI CHI È?!?

Razzante è direttore del Centro di ricerca sulla sicurezza e il terrorismo – Crst, presidente dell’Associazione italiana responsabili antiriciclaggio (Aira), avvocato e dottore commercialista. Docente di Legislazione antiriciclaggio e Sociologia e politica dei mercati illegali nell’Università di Bologna e presso gli Istituti di Istruzione delle Forze dell’Ordine e Militari. È stato consulente della commissione parlamentare Antimafia e del prefetto Antiracket e Antiusura. È stato membro della commissione del ministero dell’Economia per la redazione del decreto legislativo in materia di antiriciclaggio (d.lgs 21 novembre 2007, n.231). Collabora con “Il Sole 24 Ore” e con varie testate giornalistiche di settore. È autore di numerosi volumi e scritti in materia di Diritto dell’economia, Legislazione antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo. Insegna Diritto dell’economia presso l’Università di Cassino. RANIERI RAZZANTE

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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE L’ORA DEL GIOCO

pre pandemia, è necessario focalizzare gli sforzi sulla “customer experience” o più precisamente sulla “human satisfaction” (come l’ha definita un amico manager in un recente articolo) puntando sul rapporto umano con i clienti fidelizzati e abituali. Un marketing umanistico, esperienziale ed empatico che pone l’individuo al centro di ogni attività. Punto molto importante come anticipato nello scorso numero della Rubrica è la sinergia con il territorio sia del Comune di appartenenza sia dell’intera Regione”. Sono molti gli spunti di riflessione offerti da Sblendorio. Ci concentriamo, in chiusura di questo numero della rubrica, su quello che riteniamo più importante, chi opera all’interno di un Casinò sente l’esigenza di introdurre innovazione nell’offerta di servizi offerta al cliente. Rinviamo ulteriori approfondimenti al prossimo mese.

TORNEANDO

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di calcolo dei pagamenti per introdurli ai tavoli da gioco reali per rendere possibile il turnover con le vecchie generazioni. Punto altrettanto importante è l’introduzione all’interno del Casinò di uno spazio dedicato ai giochi interattivi a basso costo per attirare dei target più giovani ai quali proporre un’offerta food & beverage in linea con il target e con musica a volume più alto. Per quanto riguarda l’intrattenimento dovremmo in futuro dedicare particolare attenzione alla creazione di piccoli eventi differenziati per target di clientela: giochi e interazione per i più giovani, appuntamenti più esclusivi per l’età media e spettacoli di intrattenimento per i più ‘grandi’. Gli eventi che hanno sempre funzionato, gli appuntamenti cosiddetti ‘storici’ vanno mantenuti alternando dei rendez-vous ricorrenti con delle novità. Come sperimentato nel periodo

POKER STRATEGY

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esigenze dei giocatori, possibilmente completata con un’offerta di food & beverage altrettanto esclusiva e di assoluta eccellenza. Il gioco online, inteso come giochi da casinò, è un settore dove poter investire, soprattutto in know-how, più in veste di provider B2B (tavoli con live dealer all’interno della struttura da offrire ai vari concessionari sia italiani sia esteri) che in vendita diretta per mezzo del nostro sito di gioco. Un’occasione e un’opportunità per creare nuovi tecnici di gioco, ragazzi giovani di età massima non superiore ai 25 anni, che potrebbero iniziare la propria esperienza professionale operando come live dealer alla roulette, al black jack, al punto banco e al poker imparando come gestire i tempi gioco, il rapporto con i clienti, seppure in chat, la pallina al gioco della roulette e le carte negli altri giochi. Per poi proseguire con i necessari corsi di maneggio delle fiches e

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nostra speranza era quella di iniziare il numero di aprile della rubrica Panno Nero con l’annuncio di un’imminente ripresa delle attività dei Casinò, purtroppo, il permanere di un tasso elevato di contagi ci impedisce di farlo. In attesa di tempi migliori, ci dedichiamo a un tema a noi particolarmente caro, quello dell’innovazione possibile nel gioco d’azzardo, con un focus mirato sul mondo dei Casinò. In nostro aiuto è corso Cristiano Sblendorio, attuale responsabile dell’area marketing e business development al Casinò di Saint-Vincent, e al quale abbiamo affidato il compito di svelarci la sua visione sullo specifico argomento. Lasciamo spazio di seguito alle sue considerazioni: “Premesso che non conosciamo gli effetti di questa pandemia sulle abitudini allo svago e alla gestione del proprio tempo libero delle persone e dei giocatori in particolare, siamo certi che sia arrivato il tempo di diversificare l’offerta di attività proponibili. I tavoli da gioco classici e le slot machines rimangono nel Dna dei Casinò e per questo vanno dimensionati e contestualizzati correttamente. Per la loro tipicità l’offerta ai tavoli da gioco dovrebbe essere strutturata sul tipo ‘club esclusivo’ con particolare attenzione alla professionalità degli operatori e alle

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Gioco d’azzardo e innovazione connubio possibile?


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BEFORE TIME RUNS OUT Una corsa contro il tempo ma ricca di vincite

| Nome_ Before Time Runs Out | Produttore_ Habanero | Data di rilascio_ marzo 2021 | Payout_ 92.01%, 94.22% | Disponibile su_ omnichannel 96.68%, 97.61%

›› grafica

Un’ambientazione da favola, in stile “Mille e una notte”, ci porta nell’antico Egitto per aiutare il principe a sconfiggere un malvagio Visir, raccogliendo tutte e 6 le gemme prima che scada il tempo. Un’avventura, tra una rullata e l’altra, che trova piena esaltazione grazie alla straordinaria grafica e all’ottima scelta dei simboli che rendono questa video slot particolarmente suggestiva e decisamente gradevole, già a prima vista. Sì, perché oltre alle varie schermate di gioco, tutte molto ricche e particolareggiate e supportate da sfondi incredibilmente dettagliati e colorati, anche le prime schermate di presentazione della slot appaiono già di alto livello. Per un’esperienza molto più simile a quella offerta da un cartoon Disney, che da un gioco online!

›› sound

Per la serie: anche l’orecchio vuole la sua parte. E anche in questo caso, viene accontentato. Proprio come avviene con la grafica. Per una video slot in grado di eccellere anche nelle sonorità, proponendo musiche più che coinvolgenti e perfettamente amalgamate con tutte le diverse fasi di gioco. Oltre a una serie di piacevoli e divertenti jingles che riescono a stuzzicare al momento opportuno il giocatore. La qualità audio è altissima, proprio come la grafica e la scelta musicale più che accurata, in modo da rendere sempre il giusto sottofondo, senza mai stancare o annoiare.

›› giocabilità

Abbiamo a che fare con una (bellissima) video slot a 5 rulli per 4, ad altissima volatilità, con linee di pagamento verticali e orizzontali, che propone un gioco rapido ma a dir poco entusiasmante. Progettato per gli amanti del fantasy, questo gioco promettere di portare i giocatori in un’avventura magica con le funzioni Wild, Scatter e Coin Respin. La funzione “Duello” si attiva ogni volta che il Principe buono incontra il malvagio Visir, il quale può svelare fino a 5 simboli “Wild” extra sullo schermo. Tutte le dinamiche sono molto fluide, facendo scorrere il gioco in perfetta armonia, in tutte le sue fasi, anche in quelle più complesse. Per un gioco molto ricco, in cui non mancano i colpi di scena. In particolare, la combinazione di tre simboli scatter attiva la funzione di gioco gratuito mentre i simboli Wild possono comparire impilati o in espansione sia nel gioco normale che durante le funzionalità speciali. Insomma, si tratta di un gioco vario e sempre piacevole, in cui c’è da divertirsi.

›› bonus

La parte più bella e divertente di questa video slot si ha durante le funzionalità speciali e i bonus game. In particolare, la funzione “duello” che propone una sfida tra il principe e il visir può rivelare fino a cinque jolly extra sullo schermo. Con la possibilità di vincere fino a 50 giri gratuiti per cinque simboli scatter. Mentre viene assegnata una gemma se il principe riesce a sconfiggere il visir nel duello durante i giri liberi. Raccogliendone sei si può vincere addirittura fino a 1 milione di volte la puntata, per linea. Inoltre è possibile anche vincere fino a 50 volte la puntata totale nella funzione “Coin Respin”. Per una serie di funzionalità speciali che tengono il giocatore attaccato allo schermo.

il nostro giudizio. Sentendo parlare di una nuova slot ambientata nell’antico Egitto, prima di vederla, saremmo probabilmente portati a dire che ne abbiamo già viste fin troppe di questo tipo. Una volta puntati gli occhi sul nuovo gioco di Habanero però, si può subito cambiare idea, avendo a che fare con una video-slot davvero unica, sia per qualità grafica che per ambientazione. Una volta provata, poi, ancora meglio, grazie a un gioco estremamente dinamico e divertente. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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INTERVISTE

La saggezza del girino Dario Vergassola ambienta nelle Cinque Terre del Levante ligure le sue "Storie vere di un mondo immaginario", ma tratteggia anche l'umanità alle prese con la pandemia di Anna Maria Rengo

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osa avrebbe da dire un girino che abita uno stagno all’arrogante che cerca in tutti i modi di contaminare l’acqua? E cosa pensano davvero le acciughe sui banconi dei bar liguri di questa tradizione alimentare? Com’è, insomma, la vita in questo mondo alla rovescia in cui gli animali e le sirene parlano, si lamentano dell’uomo, lo sfidano e lo contrastano? Le risposte sono tutte nel delizioso libro “Storie vere di un mondo immaginario” edito da Baldini+Castoldi, cinque racconti (illustrati da Mattia Simeoni) che, come si legge nel sottotitolo dell’opera, l’autore, ossia l’umorista e comico Dario Vergassola, ambienta nelle “Cinque Terre” liguri, una delle quali, Manarola, ha dato i natali a suo papà. “Ho sempre pensato che le Cinque Terre siano un brand, come dicono quelli che fanno pubblicità, e che siano posti molto belli, ma è sempre mancata loro la narrazione, il racconto”, spiega Vergassola nel presentare a Gioco News il suo libro di fresco debutto. “La loro bellezza è rimasta incontaminata e la mia narrazione non è inquinante. È a metà tra fiaba e leggenda. Ho cercato di scrivere una storia per ciascun paese così che se uno ci va può usare questo libro come una piccola guida, e ci ho messo le mie emozioni, in modo omeopatico. In più è successo che un giorno Luc Jacquet,

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che ha vinto il premio Oscar nel 2006 al miglior documentario, con ‘La marcia dei pinguini’, un giorno ha letto i miei scritti, un onore per me, e mi ha chiesto, visto che doveva fare uno spettacolo a Trento sull’ecologia, se avevo qualcosa da dargli. Per lui ho scritto il sesto racconto, che è una specie di epilogo finale: racconta di un uomo che va a comprare il pesce al mercato e questo gli racconta che cosa noi stiamo facendo al mare. E Jacquet ha scritto la prefazione al libro, una prefazione da lacrime!”. Dai polpi alle sirenette mute, dai totani alle acciughe, dai girini bianchi ai limoni belli come il sole, e confusi con esso, al mondo “reale”: quello che stiamo vivendo ora e che subisce ancora il duro colpo della pandemia. Un mondo un po’ distopico, dove la natura si è ripresa parte dei suoi spazi e dove non sono più i soli cani ad avere la museruola, ma anche gli uomini, sotto forma di mascherina. “Gli animali penseranno: finalmente! Per loro è quasi una rivincita. L’estate scorsa, una notte, ho avuto un cinghiale sul tetto. Camminava in un modo che sembrava fosse un trolley. O anche, i daini son arrivati fino alla riva del mare. L’uomo è il pericolo più grosso che esista per la natura. Mangia tutto, va sott’acqua, va per aria, ha inventato le guerre nucleari. E anche il mondo animale starebbe molto meglio senza l’uomo, fatta eccezione per il mio cagnolino cieco. Noi umani siamo arrivati molto dopo degli animali e ce ne andremo molto prima, bisogna vedere in che stato lasceremo il mondo”.

Lei pensa che il Covid-19 ci abbia reso migliori o peggiori? Come ne usciremo? “Ci ha reso quello che eravamo già. Siamo in grado di fare cose orribili. Per esempio, prima c’è stato quel momento romantico dell’ode sanitaria ai medici e agli infermieri, insomma ai poveracci che stanno in corsia, poi molti sono andati in giro senza mascherina, al mare, a farsi lo spritz. E la cosa più terribile è la corsa ai vaccini, dove c’è chi cerca di passare avanti agli altri, e invece andrebbe messo alla gogna nella piazza del paese. Ma del resto noi siamo quelli che per definizione passato avanti alla coda, sia essa quella dell’aereo o del supermercato. Ecco: servirebbe il vaccino contro l’ignoranza”. Cosa significa essere un umorista in questo momento storico? “Io faccio il cazzaro miracolato, prima ero operaio, anche in quel caso in modo immeritato. C’è chi campa sull’uso della parola. Come me per esempio... basta che non porto pesi e che non faccio traslochi! La pandemia è stata una batosta per chi lavora a teatro, penso ai tecnici, ai musicisti. Questo è un momento drammatico vero perché c’è gente che è allo stremo, che si è dovuta vendere il suo strumento musicale”. Infine, la domanda di rito: lei che rapporto ha con il mondo del gioco? “Il gioco deve essere quella cosa che crea le amicizie. Come da piccolo: le amicizie te le fai giocando a biglie, tirando le sassate, costruendo una capannetta sugli alberi. Sono quelle amicizie che hanno formato me e gli amici che ho ancora adesso. Il vero gioco sarebbe, ora, quello di togliere il telefono ai ragazzi per un paio di ore e vedere come ciò svilupperebbe la loro fantasia. Il gioco è quel brivido che ti porta a crescere, magari attraverso piccole prove”.


INTERVISTE

La zattera astronomica Ricordando le strampalate avventure vissute da bambina, la giovane scrittrice Giulia Bignami racconta come sopravvivere a un papà scienziato di Daniele Duso

È

un’opera nata per caso e per necessità, “La Zattera astronomica, come sopravvivere a un papà scienziato” (edizioni Baldini+Castoldi), come la stessa autrice ci ha spiegato nel corso di una intervista. Si può dire molto attorno al primo libro di Giulia Bignami. È un collage di ricordi, episodi realmente vissuti, molto autobiografici; ma è soprattutto un omaggio a un padre che non c’è più. Un’esperienza letteraria nata quasi per caso, si diceva, perché “l’idea di scrivere un libro – racconta Giulia Bignami – mi è venuta con il riemergere di una serie di ricordi, soprattutto del periodo tra l’infanzia e l’adolescenza, che avevo sotterrati da qualche parte nella mente. Poi però, quando ho iniziato, tutto è venuto fuori così, come un fiume in piena”. Un flusso di coscienza dal quale è nato La zattera astronomica, un libro di racconti che però assomiglia un po’ anche un romanzo di formazione. “Sì, diciamo che la scrittura è stata un’esperienza. Ogni volta che si pensa i ricordi cambiano un po’, e scrivendoli ho realizzato che si trattava di piccole avventure, ed è così che ogni capitolo è un po’ un’avventura. Anche perché effettivamente era così, perché mio papà d’estate si trasformava”. In che senso? “Beh, lui era una figura pubblica molto nota, era uno scienziato che si è battuto molto anche in politica, ha ricoperto molte cariche pubbliche, conosciuto anche come divulgatore (per National Geographic e SuperQuark). Però d’estate diventava un altro, appassionato com’era di sport e vita all’aria aperta, alla ricerca di avventure al limite della follia. Tipo

quella che racconto in ‘La trappola Viet Cong’, un’impresa davvero allucinante, dalla quale mio padre è uscito seriamente provato”. Ma deve essere stato affascinante avere un padre come Giovanni Bignami, no? “Sì e no. È stato una figura paterna sicuramente affascinante ma anche molto ingombrante. Seguendolo ho avuto a che fare con molti personaggi importanti, da astronauti a premi Nobel, ma tranne qualche caso non sono state quasi mai esperienze del tutto piacevoli. Come dico sempre: io nell’astronomia ci sono caduta dentro troppo piccola. Sentivo continuamente parlare di plasmi, di confinamento magnetico, di stelle di neutroni. Poi, avendo anche una madre scienziata quello che non avrei mai potuto fare in assoluto era proprio una carriera in astronomia, anche perché probabilmente sarei sempre stata ‘la figlia di’”. Però ti sei dedicata a un’altra scienza, la chimica, l’esperienza dei tuoi genitori non ha influito proprio per nulla in questa scelta? “Da piccola volevo fare la paleontologa, poi la biologa marina cacciatrice di calamari giganti. Dal liceo ho iniziato a pensare alla chimica. Ecco, mi incuriosiva l’astrochimica. Della chimica al di fuori della Terra parlava ogni tanto mio padre, ricordo che era convinto che, poiché Marte è ricco di ferro, vi si sarebbero potuto coltivare gli asparagi, enormi asparagi altissimi, dato che su Marte la gravità è minore di quella terrestre”. Bello, sembra un altro racconto del libro. “In un certo senso potrebbe esserlo, ho voluto creare un’opera divertente, ma che fosse anche divulgativa.” E questo libro è un po’ un sigillo che ora metti a questo rapporto, comunque sia, straordinario. “Sì, non volevo un’euloegia funebre, ma un racconto che fosse nel mio stile,

soprattutto che ricordasse gli aspetti di mio padre che ci tengo vengano ricordati. Così, in quarta di copertina, ci abbiamo messo anche una caricatura di papà, finora inedita, rappresentativa della sua ossessione per i formaggi stagionati. È un libro che ho pensato un po’ come ‘vendetta’, per tutto quello che mi ha fatto passare, ma anche e soprattutto come un grande atto d’amore”. Un sentimento che, dal tono della scrittura, si comprende benissimo. Ma col tempo poi hai recuperato un po’ il rapporto con il gioco? “Direi di sì. Ora gioco spesso a Call of Duty Warzone. Gioco nel team di Massimiliano Parente. Sono l’unica donna della squadra, spesso vengo presa in giro perché siccome non guido nella realtà, non voglio guidare neanche in Cod. Poi io sono sempre quella che cerca di fare i piani strategici, quella che cerca di fare un minimo di pianificazione. A dire il vero io non amo molto l’aspetto competitivo, quello che più mi piace è proprio l’avere una tattica, e fare gioco di squadra. Forse per questo mi è piaciuto molto meno Fortnite: ci ho giocato, mi piaceva molto andare in giro a distruggere, sparavo benissimo, forse perché anche nella realtà vado spesso al poligono, ma a livello costruttivo non ero assolutamente ferrata”. E il tempo per scrivere? “Per questo libro devo dire grazie al lockdown. Tutto il tempo che perdevo negli spostamenti casa-lavoro ho potuto dedicarlo alla scrittura”. La zattera astronomica è appena uscito, ma la domanda di rito te la faccio comunque: hai già altri progetti di scrittura? “Sì, ma non voglio anticipare molto. Dico solo che sto lavorando a quello che sarà un romanzo scientifico, ma mi fermo qui”.

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Gli aspiranti operatori del gaming devono prendere una miriade di decisioni prima di aprire una sede. Eccone un assaggio, insieme a qualche prezioso consiglio.

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le del tempo, quindi come ridurre le spese in questi momenti più tranquilli? Cos’altro si può fare od offrire per aumentare ulteriormente le entrate in questi momenti?” Uno dei molti punti di forza della nostra industria è la sua varietà: c’è un’attrazione per tutti, lì fuori. Ma questo imbarazzo di ricchezza crea un dilemma per l’aspirante operatore: quali attrazioni valgono l’investimento? “Date un’occhiata in giro”, suggerisce Wallace. “Cosa sta già operando vicino a voi? Come accennato in precedenza, lo farete meglio? Perché i clienti verranno da voi se offrite gli stessi prodotti? Avete una sede migliore, il vostro personale è più cordiale, avete una struttura di prezzi migliore? Ci sono così tante variabili”. Tenere conto dello spazio disponibile e del budget è inoltre fondamentale, secondo Wallace. “Le attrazioni che potrete includere saranno determinate in parte in base allo spazio disponibile che avete per ospitarle. Non va bene pensare di avere un ottovolante al coperto se non si ha spazio libero sul tetto”. Date un’occhiata a quali saranno le vostre ancore. Cosa si aspettano i vostri clienti da voi? “Grandi giochi da sala giochi. A seconda della posizione e della concorrenza non è sempre necessario disporre dei migliori e più recenti. Solo l’ultimo e il migliore per il vostro mercato”. Le attrazioni, tuttavia, possono occupare spazi preziosi, ma quando si lavora attraverso il mix di prodotti e offerta complessiva, il laser tag Laserforce fornisce uno dei migliori ritorni sugli inENGLISHPAGES

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nche il centro di intrattenimento per famiglie più grande e di maggior successo ha avuto umili origini e quell’inizio modesto doveva avere un piano solido al centro per avere la possibilità di decollare e prosperare. Progettare un’attività da zero è una prospettiva scoraggiante, quindi da dove cominciare? Jason Wallace di Laserforce suggerisce un approccio “niente di intentato”. “Dopo aver completato un buon processo di diligenza, lavorando su dati demografici, concorrenti e tutti gli altri fattori, allora è il momento di passare alle cose davvero divertenti. Come posso progettare la mia sede per essere operativamente efficiente, creare uno spazio di divertimento e massimizzare il mio ritorno?”, spiega l’esperto. “Ricerca, ricerca e, giusto per essere sicuri, ancora un po’ di ricerca. Anche se avete un consulente a bordo, date un’occhiata a ciò che vi stanno suggerendo, e ancora di più - perché? Quali sono i motivi in ​​superficie che rendono le attrazioni suggerite così buone, quindi alzate il sipario, date un’occhiata e assicuratevi di essere d’accordo con le selezioni che vengono fatte. Cosa offrono i vostri concorrenti, cosa offrirete che sarà diverso - deve essere un ambiente migliore, o un prodotto migliore, o lo scenario migliore – entrambi”. E ancora: “Considerate l’efficienza operativa. La sede è progettata per essere utilizzata con personale minimo nei periodi più tranquilli, ma ha la capacità di essere altrettanto efficiente negli orari di punta? Questa industria è nota per essere tranquilla per una grande percentuaPROMOSPACE

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A cura di Mark Griffith

vestimento che si possano chiedere. A seconda della superficie i giochi possono essere girati ogni 12 minuti. Quindi, per una sede da 40 giocatori, si possono mettere 200 ospiti all’ora. Insomma, bisogna offrire ai propri clienti una grande esperienza coinvolgente - qualcosa che non possono replicare a casa. Qualcosa con alta affidabilità, robustezza e una buona reputazione. Sebbene il mix di attrazione dovrebbe essere adattato a ogni singola sede, alcuni giochi sono vincitori assicurati e tendono a funzionare ovunque, afferma Wallace. Uno sviluppatore deve guardare a ciò che lo spazio consente dando anche un’occhiata al mercato locale, cos’altro è in funzione, partecipare a fiere e visitare il maggior numero possibile di altri luoghi. Creare contatti, unirsi ad associazioni, parlare con altre operazioni. Tenendo conto di tutto ciò, gli ingredienti vitali per il successo di un Fec si riducono alla ricerca, all’atteggiamento e alla conoscenza del settore, conclude Wallace. “In definitiva dovete avere l’atteggiamento giusto per questa industria. Con il giusto atteggiamento, è possibile imparare quasi tutto ciò di cui si ha bisogno, ma dovete avere una chiara comprensione di quale servizio state fornendo alla comunità e a chi state mirando. “Non cercare di essere tutto per tutti. Scegliete il cliente a cui volete puntare e fate tutto su quella persona. Non mirate a un gruppo specifico, scegliete una persona, mirate a quella persona e poi scoprite: è questo ciò che quella persona sta cercando nell’intrattenimento? Non fate qualcosa semplicemente perché vi piace o perché una persona ha detto che sarebbe fantastico. Alla fine della giornata, fate i compiti, cercate il vostro mercato e prendete una decisione”.



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A cura di Francesca Mancosu

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PokerStars ha apportato ulteriori modifiche all’offerta per i giocatori tedeschi mentre la società si prepara all’introduzione della nuova legge sul gioco online entro il 2021. Dalla fine di febbraio, infatti, per i player della Germania non è più possibile sedersi ai tavoli con denaro virtuale, mentre resta possibile partecipare ai giochi con denaro reale. Le modifiche, arrivate in vista del Trattato di Stato sul gioco in vigore dal luglio 2021, sono diventate operative solo pochi giorni prima della pubblicazione del rapporto finanziario 2020 della società madre Flutter, che ha riportato ottime prestazioni in tutta l’azienda lo scorso anno e modesti guadagni nel poker online. Flutter ha sottolineato l’obiettivo di “riaffermare la leadership di PokerStars nel poker” con continui sforzi di marketing e investimenti, ma ha segnalato la Germania come un potenziale ostacolo ai suoi sviluppi futuri. Sotto la nuova guida di Flutter, il marchio PokerStars si è ritirato da diversi mercati grigi e si è impegnato a rispettare le restrizioni della politica di tolleranza, entrata in vigore il 15 settembre 2020. Tuttavia, non tutte le restrizioni suggerite sono state implementate immediatamente, ma poi è stato ufficialmente introdotto il limite di quattro tavoli. Allo stesso tempo, il pulsante antipanico già esistente è stato rimosso dal layout del tavolo e appare solo nella lobby principale del cliente.

Sull’onda di quanto già fatto da altri Paesi europei, anche la Germania potrebbe vietare l’accesso alle loot boxes (i “bottini” dei videogiochi, Ndr) ai minori di 18 anni. L’intenzione è stata manifestata - prima apparsa e poi scomparsa dai comunicati stampa ufficiali – nel corso della discussione della legge sulla protezione dei giovani approvata dal Comitato per la famiglia ai primi di marzo in una versione modificata con i voti delle fazioni di coalizione di Cdu- Csu e Spd e la contrarietà del Fdp e della sinistra. Il progetto di legge prevede, tra le altre cose, che l’Ufficio federale di prova per i media nocivi per i giovani (BPjM) venga ulteriormente sviluppato in un centro federale per la protezione dei bambini e dei giovani nei media. Con l’emendamento che è stato accolto, è stato stabilito che l’Ufficio centrale federale istituirà un comitato consultivo che “lavorerà in modo speciale per la realizzazione dei diritti e la protezione dei bambini e dei giovani”. Secondo l’emendamento, i fornitori di piattaforme online devono essere obbligati a definire impostazioni predefinite che proteggano i bambini e i giovani in particolare dai rischi di interazione come bullismo, l’adescamento mirato di bambini o giovani da parte di una persona adulta (“cybergrooming”), incitamento all’odio, monitoraggio e trappole dei costi, ampliando la classificazione per età per includere i cosiddetti descrittori, che indicano i rischi di interazione.

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Ci sarà anche l’ex nuotatrice tedesca Franziska van Almsick, vincitrice di tante medaglie olimpiche, fra i nuovi portavoce della Entain Foundation, fondazione di beneficenza del gruppo Entain, uno dei maggiori operatori mondiali nel campo delle scommesse sportive e del gioco, sia per l’online che per il retail. “Questa è una grande opportunità per svolgere un ruolo nel sostenere il lavoro della Entain Foundation”, commenta la campionessa, reclutata come ambasciatrice in Germania, per promuovere il lavoro della Fondazione e le opportunità di investire nello sport. “Sono rimasta impressionata dalla passione e dall’impegno del team di Entain nell’usare la loro posizione per occuparsi nuovamente dello sport di base e della comunità”. Jette Nygaard-Andersen, Ceo di Entain, spiega: “La nomina di persone di così alto livello è un segno delle nostre ambizioni per il futuro della fondazione”. Come parte della sua strategia per la sostenibilità e la crescita, Entain ha impegnato 100 milioni di sterline attraverso la Fondazione in cinque anni per sostenere una serie di buone cause incentrate sul gioco responsabile, l’integrità sportiva e la ricerca, l’istruzione e il trattamento delle regole di gioco e delle scommesse; diversità nella tecnologia; sport di base, per donne e per disabili; e progetti con un chiaro legame con la comunità locale nelle principali sedi e mercati degli uffici di Entain.

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Videogames e minori: loot box al bando, o no?

POKER STRATEGY

Money games, Pokerstars blocca i giocatori tedeschi

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POKER STRATEGY FRANZISKA VAN ALMSICK

L’olimpionica van Almsick entra nella Entain Foundation


LEAVVENTURE DAROONEY

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LA RIVOLUZIONE DELL’AMUSEMENT IN ITALIA CASINÒ FRANCESI

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ENTERTAINMENT, ATTRACTIONS & GAMING INTERNATIONAL EXPO (EAG) online https://eagexpo.com/eag-online-2021/ 20-22

CAGE 2021 - CAMBODIA GAMING & ENTERTAINMENT EXPO 2020

Diamond Island Convention and Exhibition Centre Phnom Penh, Cambogia www.gaming-cambodia.com/ 22

EASG WEBINAR MATCH FIXING AND INTEGRITY online www.easg.org 22-23

CGS SUMMIT - EDIZIONE VIRTUALE online https://cgssummit.com/ 27

RUSSIAN GAMING WEEK 2021

InterContinental, Tverskaya Ulitsa, Russia https://rgweek.com/en 27-29

Gaming

ALBERTA GAMBLING RESEARCH INSTITUTE’S (AGRI) 20TH ANNUAL CONFERENCE

8–11

14, 20, 27

TORNEO ESPORTS

TORNEO ESPORTS

ESL PRO LEAGUE (SEASON 13) online https://pro.eslgaming.com/csgo/proleague/

EUROPEAN MASTERS (EU MASTERS) 2021 SPRING online https://lolesports.com/

online https://research.ucalgary.ca/alberta-gambling-research-institute/institute-conference 28-29

FOUNDATIONS ENTERTAINMENT UNIVERSITY: VIRTUAL ROAD SHOW online www.foundationsuniversity.com

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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La grande ascesa del marketing digitale

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di gioco con un’attenzione particolare all’evoluzione delle nuove tecnologie e dei comportamenti di gioco dei consumatori. Hanno modificato le loro strategie di marketing passando attraverso l’erogazione di bonus, scommesse gratis o programmi di alta fedeltà per entrare nell’era del “valore intangibile” della marca, in cui la fedeltà si misura sul fatto che il marchio possa o meno soddisfare i valori ed i principi dei propri utenti di gioco. Il coinvolgimento sociale è un altro elemento chiave in grado di mobilitare efficacemente le comunità digitali che si interessano allo sport attraverso una forma di intrattenimento quotidiano in grado di trasmettere i valori positivi del gioco. Le piattaforme integrate di social gaming sono pensate per tutti coloro che cercano un momento di relax con un livello di intrattenimento coinvolgente, che permetta ad ogni giocatore di mettere in campo le proprie abilità grazie alle quali poter scalare una classifica e divertirsi sfidando i propri amici. L’intrattenimento può essere garantito da una miriade di giochi, quiz e concorsi che possano premiare gli utenti per abilità, conoscenza o semplice fortuna, ispirando consumatori che, da semplici spettatori possano finalmente diventare veri protagonisti. È proprio tramite l’utilizzo di questi servizi e contenuti distintivi che gli operatori possono ambire a un vantaggio competitivo e questo sta accadendo sotto i nostri occhi già da qualche tempo. L’evoluzione della domanda dei giocatori richiede un nuovo modo di coinvolgere le comunità di entusiasti appassionati di sport e scommettitori, che va oltre le affiliazioni e questo è ciò che l’automazione nella distribuzione e la personalizzazione dei contenuti di marketing digitale può realizzare.

zione e l’esperienza di gioco in stile Netflix sono temi caldissimi per qualsiasi operatore di gioco online e questa tendenza continuerà a crescere anche dopo la pandemia. Il presente e il futuro del marketing digitale sono caratterizzati dall’automazione, rispondendo a una domanda sempre più crescente da parte dei consumatori di contenuti personalizzati con un nuovo approccio di acquisizione e coinvolgimento degli utenti che vede premiare il modello di marketing che si rivolge al singolo consumatore anziché ad una pluralità di individui. Con l’impiego dell’intelligenza artificiale e di modelli predittivi applicati al comportamento di gioco dei consumatori, abbiamo assistito a una crescita importante nell’uso di strumenti di marketing automatizzati e basati sui dati con un ampio ambito di sviluppo nella produzione personalizzata di contenuti video animati. I contenuti multimediali e l’analisi dei dati con strumenti di Crm avanzati permettono di indirizzare sempre più traffico digitale verso gli operatori di gioco con contenuti più distintivi mentre assistiamo ad un appiattimento dell’offerta e dei livelli di payout. Nell’erogazione di servizi di live betting, la visualizzazione di dati sportivi in​​ tempo reale, come statistiche sul testa a testa e confronti tra le performance delle varie squadre, sta diventando sempre più accattivante per i Ludovico Calvi consumatori a prescindere dalle Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha piattaforme e dai contenuti e si utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo sta rivelando una formidabile servizi di consulenza strategica, normativa arma di acquisizione e mantenie operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, mento della propria base clienti. governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e Le aziende di gioco online hanforze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery no continuato ad evolversi e Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente trasformarsi sin dall’inizio degli e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association anni 2000, cambiando nel tem(Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro po la loro vocazione primaria dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. di semplici erogatori di servizi ENGLISHPAGES

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pandemia sta continuando a mettere a dura prova l’industria del gioco, soprattutto nel segmento retail. Il primo trimestre del 2021 ha purtroppo confermato ciò che tutti temevamo rispetto ai tempi del tanto sperato recovery; la velocità del processo di vaccinazione in molti paesi è più lenta del previsto e questo, ancora una volta, ha portato le imprese di gioco a rivedere i loro piani di ripresa mettendo più pressione sul loro conto economico anche per il 2021. La crisi del canale distributivo retail con le nuove misure di lockdown e le continue restrizioni all’interazione fisica tra le persone, sta portando alla definitiva chiusura e quindi scomparsa di attività commerciali legate al gioco fisico, che non saranno in grado di sopravvivere mentre la crescita del canale digitale appare ormai inesorabile. Tutti i più grandi eventi sportivi del 2021 si disputeranno, anche se con le opportune restrizioni anti Covid imposte agli atleti, sempre e comunque a porte chiuse per salvaguardare la salute pubblica. Tre i grandi eventi sportivi che si terranno quest’anno: la Coppa America, i Campionati europei di calcio e le Olimpiadi, tutti programmati per svolgersi senza problemi e destinati a essere i principali driver di business per gli operatori di betting. L’interesse e l’attenzione del pubblico televisivo su questi eventi e la capacità di competere e prevalere in un contesto di mercato maturo da parte delle aziende di gioco, determineranno chi sarà in grado di generare i maggiori ricavi e quindi accelerare il processo di recovery durante l’anno. Nello spazio digitale sarà ancora una volta l’esperienza di gioco più coinvolgente a fare la differenza e determinare vincitori e vinti. Attualmente l’automazione nella fruizione dei contenuti, la personalizzaPROMOSPACE

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A cura di Ludovico Calvi


GIOCO &RETAIL

NON PUÒ PIOVERE PER SEMPRE

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ifficile non ricordare questa battuta di un film unico, come “Il Corvo”. Non più l’ormai sdrucito “Andrà tutto bene”, ci ricorda che ogni tragedia ha una fine. E tragedia è quella che vive il nostro settore, della quale però si comincia a capire che ne usciremo. Il cambio di passo per la lotta al Covid-19 è tangibile, così come è positivamente cambiato il livello di attenzione di politici e giornali verso l’industria del gioco. Per gli imprenditori e i gestori di attività di gambling, amusement, leisure, è il momento giusto per prepararsi alla ripresa e interrogarsi su quali saranno gli standard dei clienti nel periodo “postCovid”. Essere pronti è facile, dipende da noi, da come abbiamo mantenuto in efficienza le nostra attività, dal lavoro che abbiamo già fatto per rispettare i protocolli. Abbiamo già parlato di questo, ma resta un tema di grande importanza in quanto le ricerche di mercato ci dicono che la sicurezza è un valore importante per il consumatore ed un titolo di preferenza. Vi propongo un sintetico promemoria: obbligo di mascherina, creazione di ingressi/uscite differenziati, indicazione capienza massima, misurazione della temperatura, presidi per la disinfezione delle mani, distanziamento delle macchine da gioco o interdizione di postazioni di gioco sotto le distanze di sicurezza tra utilizzatori (oggi almeno due metri), sanificazione dei giochi dopo ogni utilizzo o comunque con frequenza elevata, evitare assembramenti all’interno delle aree di gioco, adeguata informazione con cartelli nel punto vendita. L’altra domanda tocca invece un tema caldissimo per chi oggi fa retail, quello del “New Normal”. La questione è: il cliente, il consumatore, tornerà? Sarà lo stesso di prima? La considerazione di base è che la storia

ci ha insegnato che dopo ogni periodo di crisi (economica, sanitaria o sociale), uno dei primi settori a riprendersi è quello del leisure, del gioco, del food, offrendoci un panorama positivo e incoraggiante sulla capacità di ripresa del nostro mercato. Dovremo per contro considerare una compressione dei consumi legata a una minore disponibilità di denaro circolante, vuoi oggettiva (disoccupazione, redditi in genere ridotti,) vuoi soggettiva (incertezza, quindi minor spesa). Conseguentemente, i nostri concorrenti diventeranno tutte le offerte in grado di intercettare il budget familiare destinato all’intrattenimento: cinema, pizza, spettacoli, ecc. e questo imporrà un cambio di approccio nella gestione del cliente. Fondamentale, dunque, manovrare bene due leve di marketing: aumento della capacità di engagement e azioni promozionali che mettano “soldi in tasca” ai clienti anziché levarglieli. Facciamo innamorare di noi i nostri clienti e avremo fatto la miglior politica di engagement possibile: lavoriamo sull’accoglienza, sul menù (assortimento) dell’offerta di gioco, sulle attività di customer care dentro il punto vendita. Ascoltiamoli, adattiamoci, cambiano le nostre convinzioni rispetto ai nuovi target. Tra gambling e amusement esiste tuttavia un gap legato alla possibilità di fare comunicazione, quindi chi opera nel gambling dovrà lavorare soprattutto nel punto vendita, mentre nel leisure andrà spinta la comunicazione social e di contatto diretto (liste Crm), di grande redemption e basso costo. Le azioni promozionali devono aumentare il potere di acquisto dei nostri clienti. Un esempio concreto è una semplice promozione che inviti il cliente a tornare entro 2/3 giorni, per godere di uno sconto o di un benefit in ragione dello “scontrino” precedente. Legando la pro-

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A un anno dall’esplosione della pandemia e dall’avvio del piano di emergenza che ha portato al lockdown, il gaming retail cerca di scorgere la luce in fondo al tunnel e si prepara alla ripartenza A cura di Michele Bragantini

mozione ai giorni feriali, rispetto alla fruizione nel weekend, oltre ad aumentare la frequenza di visita e canalizzare su di noi la spesa del cliente, animiamo il sito nei giorni di flusso scarso. Non limitiamoci a uno sconto, ma mettiamo in moto un meccanismo per aumentare il valore percepito della nostra offerta e consolidare il rapporto con il cliente. Quindi alla ripresa avremo, probabilmente, un cliente con minor capacità di spesa e più attento a dove e come spende, con aspettative mediamente più elevate, tecnologicamente evoluto, con un forte desiderio di vivere di nuovo, anzi di più, la socialità. Questo desiderio di socialità lo dobbiamo far diventare “experience”; un’arma potente contro l’online, limitato dal non far vivere alcuna socializzazione. Pensiamo alle sale Lan, dove i ragazzi vanno a giocare (eGames o eSport), disposti a pagare il tempo di connessione pur di fare gruppo. Le nostre attività debbono far condividere emozioni e far provare ai clienti sensazioni indimenticabili da ripetere ancora e ancora. Cari colleghi, godiamoci le ultime notti tranquille a casa e le ultime passeggiate del weekend, perché presto finiranno. Per fortuna.

LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del Gruppo, per la riorganizzazione ed il riposizionamento di una catena di Sale Bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.

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ALBAR DEGLIESPORTS

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IACOPO IERUSSI

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Il senso degli scacchi per gli eSports

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RICCARDO “ R E Y N O R” ROMITI

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

ritardato riconoscimento degli eSports in Italia continua a costituire un grosso problema. In un periodo nel quale di eSports si parla sempre più, e quasi sempre con toni di curiosità e entusiasmo, la vittoria di Riccardo “Reynor” Romiti allo Iem di Katowice (Polonia) nel torneo mondiale di Starcraft 2 (un gioco che molti paragonano, per complessità e importanza della strategia, agli scacchi), ha portato alla ribalta anche tematiche importanti, fondamentali per consentire al movimento una crescita sana e equilibrata. Reynor ha portato gli eSports sulle pagine di moltissimi giornali, ma hanno parlato di lui anche radio, tv, siti web e persino la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, che lo ha intervistato trattandolo, giustamente, come un campione dello sport nazionale (annunciando che appena possibile lo inviterà a Roma), con pochi accenni al fatto che gli eSports, al momento, sono solo un gioco. Ma proprio questo aspetto porta con sé una serie di problematiche in particolare per l’anello debole, i player, spesso costretti ad accettare contratti al limite del ridicolo, e privi della possibilità di veder riconosciuta la propria attività ad esempio dalle istituzioni scolastiche. Lo stesso Reynor, nel corso dell’intervista rilasciata a Esportsmag.it, ha confermato che mentre alcuni suoi compagni di classe si vedono riconosciuti dei permessi per le attività sportive, anche nel caso di attività a livello dilettantesco, a lui ciò non è concesso. Quando deve assentarsi da scuola per partecipare a delle competizioni Reynor, al momento, è considerato assente non giustificato (cosa che non sarebbe accaduta se Reynor fosse stato, ad esempio, un giocatore di scacchi). Considerando che i player sono spesso ragazzi

GIOCONEWS #04 APRILE 2021

A cura di Daniele Duso

giovani, ancora al centro per loro percorso scolastico, si tratta di una penalizzazione che, nel caso di qualcuno, può portare a compromettere la propria carriera di player, dovendo scegliere cosa mettere davanti nella lista delle priorità. In Italia, al momento, di passi avanti su questo fronte, non se ne vedono. Si spera nel Coni, ma ad oggi tutto è fermo: avrebbero dovuto esserci novità entro marzo, mese entro il quale Michele Barbone aveva annunciato che avrebbe presentato la prima Federazione eSportiva italiana, ma la situazione poco serena del Comitato olimpico italiano, legata al fatto che a maggio saranno eletti i nuovi vertici del Coni, ha congelato la questione. “Se ne riparlerà tra maggio e giugno”, ha detto lo stesso Barbone a Esportsmag. In ogni caso l’iniziativa di Barbone, una federazione “dedicata” ai soli videogiochi sportici (che simulano sport già esistenti), automaticamente escluderebbe una buona parte dei player. Il Coni, seguendo il Cio, non riconoscerà titoli come League of Legends, Call of Duty, Rainbow Six, e moltissimi altri, tra i quali lo Starcraft 2 “di” Reynor. La stessa ministra Dadone, nei suoi appuntamenti domenicali su Twitch (dopo Reynor ha “incontrato” altri esponenti del mondo gaming) quando ha parlato di eSports lo ha sempre fatto citandoli come sport veri e propri, mostrando anche molto interesse nei confronti del settore assicurando che si farà portavoce delle istanze dei giovani, ma al momento non ha ancora aggiunto elementi concreti e non è dato sapere se mai ci riuscirà, vista la ritrosia della classe politica nei confronti del mondo del videogioco. Insomma, se qualcosa si muoverà, lo farà probabilmente con molta lentezza e con davanti un percorso molto tortuoso.

La questione, come accennato, non è solo legata alla scuola. “L’impossibilità per le associazioni che si dedicano agli sport elettronici di essere iscritte nel Registro Coni impedisce alle stesse di accedere a tutta una serie di benefici fiscali strategici nonché di estendere l’applicazione ai cyber atleti della disciplina prevista per i rapporti di lavoro sportivo”, ha ricordato qualche settimana fa davanti ai colleghi dell’Associazione italiana avvocati dello sport l’avvocato Jacopo Ierussi, che tra il resto è ora consigliere di Fide, la Federazione italiana per le discipline elettroniche. “Lo scenario preferibile sarebbe quello in cui i cyber atleti possano in futuro avere una posizione contributiva presso un fondo pensione dedicato – ha continuato Ierussi – . Non si può immaginare questo mondo come costituito di sole due facce: deregulation o volontariato. Le opportunità potrebbero essere tante e a dimostrazione di ciò, sono state avviate negli ultimi anni da alcuni tra i migliori team italiani iniziative/progettualità di alternanza scuola lavoro”. E dire che un abbozzo di soluzione potrebbe forse anche essere semplice. Con tutti i distinguo e gli aggiornamenti necessari al settore, e viste le analogie già citate, un organismo rappresentativo di tutti gli eSports potrebbe ispirarsi a quello del gioco degli scacchi. Gli scacchi infatti sono uno sport che può contare su una federazione, la Fsi, riconosciuta dal Coni, che esiste da oltre 100 anni (è stata fondata a Varese nel 1920). Le analogie tra scacchi e videogame non si fermano a StarCraft, ma riguardano anche molti altri titoli. Di recente poi, una grande realtà eSportiva italiana come Qlash ha aperto una sezione dedicata agli scacchi, e anche questo ulteriormente sembra rinsaldare il legame tra le due discipline. Poi solo il tempo ci dirà se da questo legame potrà nascere anche la soluzione di qualcuno dei problemi che oggi bloccano la crescita degli eSport in Italia.


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GIOCHI DABAR

A cura di David Migliori

Nella speciale dedicato da Mixer a “Bar e ristoranti dopo il Covid”, di cui pubblichiamo un estratto, uno sguardo al futuro e alla ripartenza dei locali pubblici.

Il futuro non deve spaventarci

La

crisi è certamente devastante ma può essere l’occasione per cambiare e reinventarsi. Matteo Figura – foodservice director The Npd Group Italy – suggerisce iniziative che mantengano una forte connessione emozionale con il cliente. Fiducia, sicurezza e sostenibilità, sono le parole chiave da ricordare di fronte all’incertezza. Guardando al mondo del fuori casa, quali sono a suo parere le maggiori innovazioni e le accelerazioni di trend che erano già attivi che la crisi ha messo in atto? “La crisi ha accelerato un processo di modernizzazione che era già in atto ma che su alcuni aspetti procedeva ancora lentamente. Mi riferisco soprattutto alla digitalizzazione del comparto, e questa non riguarda solo il rapporto tra punto vendita e cliente. L’ultimo anno, con le chiusure forzate e il distanziamento sociale, ha dato una spinta importante all’uso della tecnologia e dei device digitali. Lo abbiamo visto nelle modalità d’ordine, dalle app ai menu con Qr code, ma anche nei sistemi di pagamento. Anche il delivery è stato facilitato dalle piattaforme digitali. Inoltre è cresciuto l’utilizzo dei social network come strumento di comunicazione, soprattutto nelle comunità locali. Ma c’è di più. Se da una parte il delivery e il take away sono cresciuti, dall’altro abbiamo assistito anche ad una riscoperta della ristorazione di prossimità”. Sul medio periodo, la bilancia tra effetti negativi (come la perdita dei clienti in IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO

Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.

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smart working) e positivi (ad esempio l’impulso del delivery), da quale parte penderà? “I dati Crest di Npd sui comportamenti fuori casa mostrano che la quota di spesa per ordini in delivery nel 2019 era del 4,2 percento. Nel 2020 è cresciuto del 35 percento. Anche se è una crescita importante, questi ordini non potranno compensare purtroppo le perdite del comparto. I consumi torneranno a crescere, prima velocemente, ma poi più lentamente. Nel medio periodo raggiungeremo un mercato più piccolo del 10-15 percento rispetto al pre-covid. Queste perdite non saranno dovute solo allo smart working, ma alla diversa fruizione e all’incertezza economica che accompagnerà la ripresa”. La sempre preannunciata razionalizzazione dei punti vendita (in termini di numero e di qualità) è davvero alle porte? “Dopo il Covid nulla sarà come prima ma questo non deve spaventarci. Il mondo cambia, di solito lentamente, altre volte velocemente. Questa è stata una crisi devastante e il numero dei punti vendita nel breve periodo è destinato purtroppo a diminuire. Questo non vuol dire che solo i migliori sopravvivranno e spero che il panorama possa essere il motore di cambiamento per rispondere alle sfide di un mondo diverso”. Come cambierà il rapporto tra punto vendita e cliente? Quali nuove esigenze il cliente “pretenderà” vengano soddisfatte rispetto al passato? “Anche se la crisi rende il consumatore più razionale e più sensibile al prezzo, le iniziative vincenti saranno quelle che riusciranno a mantenere una forte connessione emozionale con il cliente. Nei momenti di incertezza il consumatore cerca punti di riferimento chiari. Trasmettere chiaramente il proprio posizionamento attraverso il brand o l’offerta è un modo per fidelizzare il cliente. La tecnologia può supportare perché

la digitalizzazione dà accesso a grandi quantità di dati che aiutano a conoscere i consumatori. Ai bisogni di prima come qualità e esperienza si aggiungono fiducia, sicurezza e sostenibilità”. Quali saranno invece le principali conseguenze a livello di filiera? Concorda con chi parla di accorciamentodella filiera? “La filiera più corta non è necessariamente conseguenza della crisi di oggi ma è legata a una maggiore attenzione alla sostenibilità già in atto da prima. Tuttavia la struttura della ristorazione in Italia è radicata e capillare. Sebbene potremo vedere crescere tipologie di offerte ristorative particolari, resteranno marginali rispetto all’offerta complessiva e alla struttura distributiva”. A suo parere con quale atteggiamento le aziende F&B guardano al 2021? Il panorama competitivo potrebbe cambiare? “Confrontandomi con diversi manager del settore, siamo tutti più o meno d’accordo che a partire dal secondo trimestre le cose inizieranno ad andare meglio. La disponibilità del vaccino ci rende tutti cautamente ottimisti. Per quanto riguarda il panorama competitivo, è destinato a inasprirsi visto che in tanti si contenderanno una torta più piccola. Tuttavia questo può essere un ulteriore stimolo per altre innovazioni e novità nel mercato. C’è tanta voglia di fare e di ripartire”. Il “bagno di socializzazione” dopo i troppi mesi passati forzatamente in casa, potrà coinvolgere anche le fiere di settore? “Al momento le fiere hanno optato per soluzioni digitali. Al termine del lockdown mi aspetto un ritorno graduale alla normalità più che un bagno di socializzazione visto anche quello che abbiamo vissuto. Questo però vale per la vita privata. Negli affari, la relazione personale ha sempre caratterizzato il legame tra industria, distribuzione e operatori. Le fiere restano a mio avviso l’arena principale in cui la domanda e l’offerta si incontrano oltre al palcoscenico migliore per vedere innovazioni e trend emergenti. Spero che le aziende continuino ad investire in queste iniziative”.


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sia per le camere che per l’azienda vitivinicola. Poi usiamo ortaggi che coltiviamo noi, a chilometro zero e ‘sottozero’, e ci avvaliamo di produttori che hanno la nostra stessa filosofia, persone che hanno la stessa nostra voglia di coltivare cose buone. Infine, utilizziamo per le diverse preparazioni delle portate principali gli ‘scarti’ di lavorazione dei piatti, invece di buttarli”. Una buona abitudine che accompagnerà la chef anche nei suoi progetti futuri, attualmente un po’ “complicati” dall’emergenza Covid. “Quest’estate, normative anti-pandemia permettendo, vorremmo aprire il Dattilo bistrot, poi stiamo sperimentando dei prodotti nostri, realizzati in un piccolo laboratorio interno, come marmellate, canditi, succhi, sottoli. D’altronde, la nostra è un’azienda agricola”.

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Niko Romito, a quella che lei considera tutt’oggi una dote naturale”. Un “salto” che le ha fatto capire quanto sia importante “credere nei propri sogni” nella certezza che “con passione e perseveranza si possano concretizzare”. Ma senza dimenticare mai la sua preparazione scientifica. “Le nozioni non bastano, ci si continua a chiedere sempre ‘perché’, e questo è stato ed è fondamentale. Inoltre, i miei studi mi hanno dato le basi dal punto di vista ‘chimico’ per affrontare delle tecniche che poi mi sono ritrovata davanti anche in cucina, come le fermentazioni, le estrazioni”. Un approccio logico e rigoroso che Caterina porta con sé anche nella gestione del ristorante, un piccolo ecosistema, completo di struttura ricettiva, cantina, frutteti, uliveti e chiesetta consacrata, in cui la parola d’ordine è la sostenibilità. “Siamo completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, abbiamo un impianto fotovoltaico che ci dà anche l’acqua calda,

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Caterina Ceraudo Filosofia agricola

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A cura di Francesca Mancosu

ochi ingredienti, ben studiati, e sapori semplici, da esaltare senza aver paura di innovare, e senza dimenticare i ricordi “di famiglia”. È questa la filosofia che accompagna il percorso professionale di Caterina Ceraudo, giovane chef calabrese che in pochi anni è diventata un nome dell’alta cucina, alla guida del ristorante stellato “Dattilo”, a Strongoli (Kr), premiato anche con la “stella verde” per la sua sostenibilità. Una folgorazione, quella per i fornelli, arrivata tardi, dopo una forLa ricetta dello chef mazione scientifica da enologa, SPIGOLA, LIMONE CANDITO ED EMULSIONE DI SPIGOLA con un futuro di lavoro forse già tracciato al fianco del padre RoIngredienti per 4 persone berto, a capo di un’azienda agricola 4 Spigole, 300 g limone, 7 g agar, 100 g zucchero invertito, 100 g zucchero semolato, 5 g sale, rosmarino, vino bianco e foglie di limone q.b. che per prima ha portato il “biologico” in Calabria, oltre trent’anni fa. Preparazione “La mia avventura nel mondo Foglie di limone: Seccare in forno le foglie di limone a 80 gradi per 6 ore, frullare per ottenere una polvere. della cucina inizia nel 2006, quanLimone candito: Sbucciare e pelare a vino i limoni, in una bowl mettere la polpa e il succo. Sbiancare do passavo le mie vacanze a dare le bucce per tre volte in acqua (cambiando l’acqua ogni volta). Sciogliere gli zuccheri a mettere la una mano presso il ristorante di polpa, succo e buccia in un sacchetto sottovuoto, lasciare marinare per 24 ore. Frullare il tutto, portare famiglia aperto qualche anno priad una temperatura di 60° e aggiungere 1,2 grammi di agar ogni 100 grammi di prodotto. Raffreddare e frullare nuovamente. ma. All’inizio si trattava solo di un Spigole: Sfilettare e pulire le spigole, parare per ottenere un filetto di 120 grammi. semplice aiuto, nei giorni liberi, ma Emulsione di spigola: Mettere in una casseruola un filo d‘olio evo, uno spicchio d’aglio, le parature col tempo è diventata una passiodelle spigole e cuocere per 6 minuti, aggiungere un rametto di rosmarino e il vino bianco, lasciare ne tanto da diventare il senso dei sfumare bene, a cottura ultimata salare, mettere nel pacojet, abbattere e pacossare successivamente. Filetto di spigola: Salare il filetto di spigola e metterlo in una teglia, con carta da forno, cuocere in miei giorni trasformandolo nella forno, con la parte della pelle verso l’alto, cuocere a 170° per 5 minuti, togliere la pelle e continuare la mia professione. Devo ringraziare cottura per altri 4 minuti. Prima di servire mettere sulla parte alta del filetto l’emulsione di spigola con una grande amica che con occhio l’aiuto di una spatolina e spolverizzare sopra la polvere di foglie di limone. lungimirante mi ha consigliato di Impiattamento: Al centro di un piatto piano posizionare l’emulsione di spigola e il limone candito, adagiare sopra il filetto di spigola, precedentemente spolverizzato con la polvere di foglie di limone. dare un fondamento tecnico, presso la Scuola di alta formazione di

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stinenza forzata dal gioco d’azzardo per tante persone, per alcuni solo occasionale ma per altri, probabilmente, un’opportunità per affrontare la propria condizione di dipendenza o di gioco problematico, con la conseguenza di poter riappropriarsi della propria “vita comune”, della normalità, dei rapporti familiari. Ma non si possono negare il generale stato di disagio anche psicologico collegato all’isolamento sociale e allo stress cronico relativo alla possibilità, non raramente verificatasi, di una patologia da contagio. Disagio che, sappiamo bene, ha colpito pesantissimamente anche gli operatori che dal gioco traggono la loro fonte di lavoro. Interessante semmai è chiedersi cosa succederà non appena la minaccia pandemica tenderà ad allentare la sua morsa: assisteremo a un rimbalzo di frenesia ludica, come anche in epoche passate fu dato osservare nei comportamenti di disinibizione sessuale, alimentare e di ubriachezza attraverso le quali dimenticare le ristrettezze e le angosce della pandemia o consolideremo una sobrietà, ora imposta, e in futuro mantenuta almeno in parte come frutto di questo contenimento delle pulsioni edonistiche? Un quesito che potrebbe rappresentare esso stesso una interessante scommessa? Una lotteria nazionale sul tema è allo studio.

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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

in un esercizio commerciale – è calato del 47,1 percento, l’incremento del gioco online è cresciuto solo del 12,5 percento. Oltretutto, va rilevato che – pur continuando ad aumentare – il gioco online rallenta il suo ritmo di crescita, che è il più basso degli ultimi 5 anni: era più 15,9 percento tra 2018 e 2019 e più 26,2 percento tra 2015 e 2016. A causa della pandemia e della chiusura degli esercizi commerciali, il gioco online ha superato per la prima volta, a livello nazionale, in valore assoluto la raccolta di quello fisico: 40.953 milioni versus 39.182 milioni di euro. Soprattutto in alcune regioni del centro sud la pratica di gioco online ha superato di gran lunga quella del gioco fisico: Sicilia (74,5 percento della raccolta complessiva), Calabria (66,7 percento), Basilicata (65,6 percento). Per quanto riguarda il gioco “fisico”, in alcune Regioni – tutte del centro nord – la raccolta è più che dimezzata rispetto al 2019: Veneto (meno 51,2 percento), Toscana (meno 51,1 percento), Trentino Alto Adige (meno 50,4 percento), Lombardia (meno 50,2 percento). Al sud, invece, la diminuzione è inferiore alla media nazionale: dal meno 36,7 percento della Puglia al meno 43 percento della Sardegna. La pandemia, dunque, ha favorito un’a-

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“Se

si riduce l’offerta di gioco d’azzardo sui territori, si gioca meno. Nel 2020, a causa della pandemia e della chiusura degli esercizi commerciali, il fatturato del gioco d’azzardo è sceso dai 110 miliardi del 2019 a 80 miliardi e 135 milioni di euro. La crescita del gioco online non compensa le perdite del gioco fisico”. I dati sul consumo di gioco d’azzardo nel 2020 confermano la posizione sempre espressa da Mettiamoci in gioco - campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, e che li rende noti: se riduciamo l’offerta di gioco sui territori, solo una parte della domanda si sposta sul gioco online, al contrario di quanto asserito da più parti. Si ottiene, così, una riduzione complessiva del fenomeno, con la conseguente diminuzione dei casi di gioco problematico e dipendenza. Se infatti il gioco “fisico” – fatto, cioè, in una sala giochi o

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Dopo il lockdown tra rivalsa e sobrietà

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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos


L’AVVOCATO DELDIAVOLO di Giovanni Adamo

Tar Lazio Niente bingo senza polizza fideiussoria

Il

Tar del Lazio, con sentenza n. 01930/2021, ha confermato la sospensione della concessione per la raccolta del bingo a una società operante nel settore di riferimento, per non aver mai prodotto la necessaria polizza fideiussoria. La vicenda traeva origine dal ricorso presentato dalla società davanti al tribunale amministrativo regionale per il Lazio avverso il provvedimento con cui l’Agenzia delle dogane e dei monopoli aveva disposto la sospensione della concessione in regime di proroga tecnica con conseguente chiusura della sala in ragione del mancato versamento della polizza fideiussoria relativa all’anno 2017, nonostante le numerose richieste pervenute dall’Adm. La ricorrente, in particolare, domandava l’annullamento della sospensione della concessione rilevando la violazione degli artt. 1,4,35,36,37 e 40 della Costituzione e cioè, in buona sostanza, lamentava la violazione del diritto al lavoro dei 15 lavoratori impiegati nella sala Bingo, e del principio di ragionevolezza, proporzionalità, legittimo affidamento conseguenti all’applicazione del dato normativo che prevede come obbligatoria la stipula della polizza fideiussoria. Il collegio ritenendo il ricorso infondato rilevava che “il mancato versamento della richiesta polizza fideiussoria in-

tegra un valido presupposto per l’adozione di una determinazione di decadenza, ai sensi dell’art. 3, comma 1, del Dm n. 29/2000 (‘Regolamento recante norme per l’istituzione del gioco Bingo ai sensi dell’articolo 16 della L. 13 maggio 1999, n. 133’), a mente del quale ‘Il Ministero delle finanze dichiara la decadenza dalla concessione quando vengano meno i requisiti per l’attribuzione della concessione di cui al presente regolamento e al relativo bando di gara” - articolo espressamente richiamato nel provvedimento impugnato - ragionevolmente comportando tale inadempimento il venir meno di uno dei requisiti per l’attribuzione della concessione nonché integrando una violazione delle relative disposizioni che il concessionario con l’adesione al regime di c.d. proroga tecnica della convenzione espressamente si è impegnato ad assolvere’”. Ai sensi dell’art. 9 del d.m. 29/2000, infatti, “il concessionario presta all’Amministrazione finanziaria cauzione, a mezzo di fideiussione bancaria a ‘prima richiesta’ o polizza assicurativa equivalente, di lire 1 miliardo (pari a € 516.456,89) per ciascuna sala al fine di garantire l’adempimento dei propri obblighi”. Alla luce di tali richiami normativi il collegio ha ritenuto la garanzia fideiussoria elemento essenziale per lo

svolgimento di attività di gestione del gioco del bingo e conseguentemente condizione imprescindibile per la prosecuzione dell’attività in regime di proroga tecnica e, pertanto, nel caso di specie, riteneva fondato il provvedimento sospensivo emesso dall’Adm. In particolare il Tribunale amministrativo ha evidenziato che, seppure la decadenza possa dar luogo a conseguenze profondamente gravi a carico del concessionario, queste ultime sono da ritenere giustificate nel bilanciamento dei contrapposti interessi, dall’esigenza di evitare il rischio di danni “ben più gravi a carico dell’interesse pubblico e delle ragioni erariali, a causa del mantenimento in essere di concessioni di giochi pubblici affidate a soggetti che potrebbero risultare inadempienti”. In conclusione, avendo chiarito che la prestazione di un’apposita garanzia si configura quale presupposto imprescindibile per la prosecuzione del rapporto concessorio, il Tar del Lazio rigettava il ricorso ritenendo che “l’Agenzia non poteva consentire alla ricorrente, sebbene in amministrazione giudiziaria, Giovanni Adamo l’ulteriore prosecuzione dell’attività, Fondatore Studio Legale Adamo in mancanza di un (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore elemento essenziadella Materia di Diritto Civile le allo svolgimento nell’Università di Bologna dell’attività stessa”.

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Lucky Bar

Payout_ 65% | Ciclo_ 30.000

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Qualità e concretezza. Sono le caratteristiche che meglio descrivono questa slot, in generale, ma anche dal punto di vista della grafica e delle ambientazioni. Senza proporre scenari di chissà quale complessità o avventure più vicine al mondo del cinema che all’intrattenimento, in questo caso abbiamo di fronte cinque giochi, gradevoli e ben presentati, con un’alta qualità grafica e una simbologia molto accurata, ma senza (inutili) eccessi.

EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5

re. Si passa dalla simpatica “Totem”, una classica slot 5 rulli multi-linea, con 20 linee di vincita e “bet” frammentabile in 25, 50, 100, 200, 300 punti, alla più semplice – ma altrettanto piacevole - “Raven”, dove le linee di vincita diventano 15. Idem per “Fortune of the gods”, altro gioco molto gradevole, e “Monster Club”. Il titolo più fresco e divertente è però “Pensionati” che propone un’ambientazione insolita, tra vacanze e cure mediche. Forse in previsione della futura necessità di un vaccino, ma soprattutto proprio delle vacanze. Molto bella l’ambientazione (e l’infermierina tra i rulli!) e molto divertenti i giochi bonus.

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DESIGN E GRAFICA 18,5

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Una nuova slot multigioco sembra esaltare il legame tra i pubblici esercizi e gli apparecchi da intrattenimento, con un titolo così benaugurante come “Lucky bar”. Tra le ultime novità sfornate dal produttore leader Cristaltec appena prima della fase di lockdown, questa slot ci ha incuriosito per la sua semplicità ed efficacia, oltre al nome suggestivo. E l’abbiamo recensita per voi.

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Anche la parte audio, come quella grafica, risulta molto lineare e rifinita, oltre a raggiungere i massimi livelli di qualità. Merito anche dell’ottimo hardware sul quale l’abbiamo testata. Gli effetti sono quelli tipici di una Awp “da bar”, in grado di tenere agganciato il giocatore in tutte le varie dinamiche del gioco. Molto carine le musichette che si svelano al momento delle vincite.

GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19

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Una slot divertente e variegata che mette insieme cinque titoli diversi, tra i quali è difficile sceglie-

IL NOSTRO GIUDIZIO: Una slot che si presenta a prima vista come una delle tante ma che, una volta provata, riesce a catturare il giocatore, grazie a un buon mix di giochi e a qualche titolo molto divertente come quello dei pensionati. In tutti i casi, però, il gioco è sempre fluido e particolarmente dinamico, di chi sa cosa desidera un giocatore.

PRESTAZIONI 18,5

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Purtroppo, come già accaduto per tanti altri giochi usciti sul mercato nell’ultimo anno, è praticamente impossibile poterla valutare in termini di prestazioni, tenendo conto del blocco pressoché totale del settore degli ultimi dodici mesi. Tuttavia la Lucky bar aveva subito ottenuto riscontro interessante tra i gestori e anche nei locali, dove era riuscita ad arrivare. E se il buongiorno si vede dal mattino, non resta che attendere la riapertura.

BUDGET 18,5

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La convenienza, in termini di rapporto tra qualità e prezzo, è sempre stata una prerogativa delle slot prodotte da Cristaltec, che non a caso si conferma da diversi anni leader sul mercato italiano. La robustezza e affidabilità dei suoi prodotti, unita alla qualità dei software di gioco, non si smentiscono mai. Tanto meno in questo caso.

DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET

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A cura di Vincenzo Giacometti

Anno di produzione_ febbraio 2021

NOTE GENERALI

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Specifiche normative_ art. 110 Tulps, comma 6a

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Produttore_ Cristaltec

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Nome_ Lucky Bar

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L A F O R T U N A V I A G G I A N E I P U B B L I C I E S E R C I Z I


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orza Roma! Il content magazine online LeoVegas.News diventa infatti il nuovo infotainment partner ufficiale della As Roma. Grazie all’accordo raggiunto, il club giallorosso avrà grande visibilità sulla nuova piattaforma di divulgazione sportiva, dove i tifosi potranno leggere news, curiosità e pronostici della squadra, ma anche rivivere i momenti magici delle leggende del calcio romano. News in continuo aggiornamento e articoli di approfondimento saranno dedicati alla squadra della Capitale, corredati da highlights sulle partite di serie A e dichiarazioni ufficiali durante le conferenze prepartita. “Il Club – spiega Giorgio Brambilla, direttore commerciale di As Roma – è sempre alla ricerca di strumenti utili sia per diffondere i propri contenuti sia per offrire ai tifosi nuove opportunità di intrattenimento. La partnership con LeoVegas.News rispecchia in pieno questi nostri obiettivi”. Da parte sua, LeoVegas.News potrà beneficiare di ampia visibilità: il logo, infatti, verrà posizionato sui Led a bordo campo dello Stadio Olimpico. La partnership prevede, inoltre, la realizzazione di contenuti esclusivi e attività digital per il content magazine direttamente sul sito ufficiale della Roma. “LeoVegas.News nasce con l’obiettivo di intrattenere gli appassionati di calcio con contenuti esclusivi e divertenti” spiega Adele Incerti, responsabile marketing di LeoVegas.News. “Siamo orgogliosi di questa partnership con As Roma, perché non solo ci permette di arricchire la nostra bacheca di approfondimenti, ma ci consente di collaborare con una delle squadre più forti del calcio italiano e di fidelizzare sempre di più il nostro pubblico di lettori”.

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nuovo riconoscimento Lis Holding Spa. La società, leader di mercato nella gestione dei servizi di incasso e pagamento in prossimità, ha infatti ottenuto la certificazione CB2 per la propria soluzione di pagamento Android. La certificazione include una famiglia di prodotti Smart Pos P2 di ultima generazione e l’applicazione CB2 per la gestione dei pagamenti elettronici, tra cui anche il Bancomat Digit. Grazie a questa certificazione, Lis si rivolge a banche, acquirer e gestori terminali con una nuova soluzione per l’accettazione dei pagamenti digitali e di altri servizi B2B a supporto delle attività degli esercenti, nonché con una offerta completa di servizi operativi, in field e in cloud, per la gestione di tutto il ciclo di vita dei prodotti. La soluzione di pagamento sarà veicolata anche attraverso aziende partner che potranno utilizzare l’Sdk CB2 per una più efficace integrazione con le loro componenti applicative. Siamo molto orgogliosi di aver conseguito la certificazione Bancomat della nostra soluzione di pagamento Android – dichiara Luciano Cavazzana, direttore Strategie e innovazione di Lis Holding Spa. - Questo importante risultato rappresenta il primo passo nel percorso di affermazione di Lis quale protagonista di rilievo nell’ecosistema dei servizi di pagamento digitali.”

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LEOVEGAS.NEWS ACCORDO IN GIALLOROSSO CON L’AS ROMA

STARCASINÒ TUTTI I SEGRETI DI SCOMMESSE E SPORT VIRTUALI IN UNA GUIDA

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fa presto a dire scommesse! Ma qual è la storia di quelle sportive, quali sono le loro tipologie, e quali consigli dare agli scommettitori principianti e a quelli avanzati? Tutto questo, e molto di più, nella guida redatta da StarCasinò: un vero e proprio manuale online, corredato da video, che in otto capitoli dà tutte le dritte giuste per conoscere questo affascinante e variegato mondo. Nella guida ci si sofferma dunque sulle scommesse su calcio, tennis, volley, hockey, F1, MotoGp, basket, poi focalizzarsi poi su quelle virtuali, ultima frontiera in fatto di gioco online: si tratta di eventi sportivi simulati, in streaming, sui quali è però possibile scommettere in maniera più che reale! Gli scenari di gioco che nel caso di scommesse virtuali si hanno a disposizione, spiega StarCasinò, sono estremamente realistici e immersivi, proprio come se si stesse assistendo a una “vera” partita di calcio o di altri sport di serie A. nel capitolo a esse dedicato si potrà dunque scoprire tutto ciò che c’è da sapere su cosa sono i giochi virtuali, si imparerà a conoscerli, a vincere ai virtual game ma anche, soprattutto, quali sono le migliori scommesse sportive da fare online. Da non perdere, infine, i capitoli dedicati alle principali domande sul betting, e quello che illustra in dettaglio “gli sport sui quali si scommette”.

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riginale e di sicuro impatto, l’orologio al quarzo Bofute strizza l’occhio al mondo delle carte da gioco. In acciaio inossidabile, ha il quadrante bianco dove spiccano fiori e picche neri e cuori rossi. Un accessorio unisex, dal cinturino comodo ed elegante, che si indossa bene su un mise casual o sportiva. Il tutto è realizzato con materiali di alta qualità, resistenti, per offrire una comoda esperienza di utilizzo. Il movimento al quarzo fornisce un meccanismo preciso e accurato, senza dimenticare il risparmio energetico. Un orologio alla moda, ideale come regalo per un compleanno o una ricorrenza, tanto che viene abbinato a un’elegante scatola.

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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

bracciale-ghiera con bandella “Casinò” è ispirato ai numeri della ruota della roulette ed è consegnato in una confezione speciale con le fiches del casinò. I bracciali di Speedometer sono disegnati e prodotti in Italia, ispirati alle ghiere degli orologi sportivi. La bandella colorata è prodotta in alluminio, stampata in brillanti colori ceramici e antigraffio. Si tratta di accessori unisex e taglia unica, contrassegnati dal laser con il logo ufficiale Speedometer official. Il logo e il marchio sono soggetti a copyright internazionale e registrazione internazionale del design, per garantire l’originalità della creazione e dell’idea. Il bracciale viene consegnato con la scheda di garanzia nell’elegante e pratica scatola di colore nero e porta bracciale in neoprene interno. Tutti i packaging sono ecosostenibili e, nel rispetto dell’ambiente, sono studiati per un pratico riutilizzo come porta gioielli, porta oggetti o accessori Pc. Un regalo che farà di certo gola agli appassionati di gioco.

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IL CASINÒ ISPIRA I BRACCIALI DI SPEEDOMETER

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Longchamp ha avviato una collaborazione speciale con Pokémon. Le costose borse della serie Le Pliage, in una moltitudine di modelli e colori, saranno arricchite dal design dell’iconica mascotte Pikachu. Un primo passo della lussuosa casa di moda parigina verso il colorato e giovanile mondo dei videogiochi. Un modo per avvicinarsi a un target diverso, tanto che sono ben quattro le versioni tra le quali scegliere in base ai propri gusti o esigenze: dalle caratteristiche borse bianche e nere di tela stampate Lgp, che si popolano di tanti Pikachu, a linee più classiche di pelle a tinta unita rossa, bianca o nera con mascotte impressa. Dallo scorso 13 ottobre, l’intera collezione è disponibile nei negozi e sul sito web Longchamp. Ma non è finita qui. Disponibile anche lo zaino omaggio Pokémon x Longchamp su Pokémon Go. La direttrice artistica della Maison, Sophie Delafontaine, afferma: “Le nostre borse Le Pliage sono diventate la tela sulla quale tutti i diversi aspetti di Longchamp possono essere espressi e ci permette di esplorare nuovi orizzonti. Non ci eravamo mai addentrati nel mondo del gaming e dell’intrattenimento prima d’ora. È un’area molto ispirante, in particolare i Pokémon con la loro iconica mascotte Pikachu. I nostri due mondi, reale e virtuale, si fondono perfettamente in questa collaborazione”.

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

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on solo gioco. Il bitocoin sbarca anche nell’abbigliamento. Dan John, azienda di moda maschile apre allo shopping 4.0 e alle criptovalute. Sullo shop online del sito aziendale si potranno acquistare camicie, abiti e accessori in sicurezza e con pochi click, pagando con bitcoin, ethereum, litecoin e bitcoin cash, e altre criptovalute verranno aggiunte nei prossimi mesi. Sarà sufficiente avere un account su Coinbase Commerce, piattaforma online che consente di acquistare, vendere, trasferire e conservare le criptovalute. Il sito e-commerce di Dan John sarà il primo sito di abbigliamento maschile in Italia a consentire ai suoi clienti di utilizzare le criptovalute per il proprio shopping.

IL MONDO DEI VIDEOGIOCHI CONQUISTA LA MODA

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LOSFIZIO DELGIOCO A cura di Michela Carboni

DAN JOHN APRE ALLO SHOPPING IN CRIPTOVALUTA E BITCOIN


B2B MARKETING CONFERENCE 2021 16 Giugno Milano e Live Streaming

IL FUTURO E L’INNOVAZIONE DEL MARKETING B2B

INNOVARE LE COMMUNITIES PER ACCELERARE IL BUSINESS L’evoluzione delle B2B communities al centro delle strategie di marketing

I FOCUS DELLA GIORNATA NEW MEDIA PLANNING

MARKETING AUTOMATION E A.I.

DALLA RELAZIONE DIGITALE ALL’ E-COMMERCE B2B

INNOVATIVE IDEAS FOR MARKETING

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THE WAVE OF THE PANDEMIC ON MARKETING P H . M AT T PA U L C ATA L A N O, U N S P L A S H

Covid-19 has forced gambling operators to focus on online and social media: innovation is the watchword, but there is also a demand for further regulation By Michael Haile

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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi

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arketing is an important area for running 38.3%; online casino and poker 29.6%; Nl 25.6%; sports any business. How do you sell, if nobobetting 6.6%). dy knows who you are? But if a company GambleAware, a charitable organization that battles sells addictive products, such as tobacgambling harm, published a research in 2018 that found co, alcohol and gambling, there are further regulatory that from 2004 to 2018 sports betting operators from auhurdles. gmented their marketing expenditure by 56%, spending In the United Kingdom, gambling was legalized in the five times more on online than on television, (£747 mil1960s with the opening of betting shops, but operators lion in direct online marketing such as bonuses, £301 could not even use the interior of their shops to advermillion through “affiliate” websites, £149 million throutise, in fact they had to paint the windows and walls in gh social media and £234 million through television), for black, so their environment became a gloomy world, a a total of £1.5 billion, equivalent to 8% of the total advercatacomb, which discourages gaming. Things started tising market. to change with the birth of the National Lottery (Nl) in 1994, while in Top countries for online spending PAI 2019-2020 1996 the Conservative government, under John Major, allowed it to bro- $ 600,000,00 2020 2019 adcast lottery draws through the BBC $ 500,000.00 and permitted supermarkets and shops to display the scratch cards in $ 400,000.00 front of the cashiers, but only where tobacco and alcohol are sold. The $ 300,000.00 most drastic change came with the $ 200,000.00 Blair government’s 2005 Gambling Law. Ofcom, the communications re- $ 100,000.00 gulator, noted in a report published in 2013 that while there were 152,000 advertisement spots in 2006, by 2013 they had risen to 1.3 million (bingo


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THE BIRTH OF VIRAL SOCIAL MEDIA - Graham Sharpe, who was head of public relations at William Hill, is the inventor of a somewhat “strange” advertisement. He invented bets like when, during a drought, it would start raining, or, when the rain started, when it would stop. It was a smart marketing, because it actually made news, it was witty and the customer financed the advertising campaign. Paddy Power is the leader in this kind of marketing and during the pandemic the results were profitable, especially when the sporting world ceased activities. Furthermore, with the closing of the betting shops, operators have turned their websites as if they were betting shops in the living room. One thing that is now clear to almost everyone is that many never leave social media, day and night, where operators can follow you 24/7. Not only they sell you games, but they study your habits. By following you, operators can create platforms mixing social and digital. They are omnipresent, but you carry

them around your world, as if they were faithful dogs. But it’s your loyalty that matters. Also, according to Kantar, in 2020, 37% of the British increased their use of Facebook, 27% of Instagram and 20% of Snapchat. The mix of social and digital has created an incestuous, but powerful program called Paid Ad Impressions (PAI). Its power lies in the ease of its ability of dissemination. PAI is a basic indicator of online advertising exposure, that is evaluated during the planning of advertising campaigns. In the advertising space purchase mode, the advertiser pays every time his advertisement is viewed by a user, regardless of clicks on the advertisement. The unit of measurement adopted is not the Cost Per Impression (Cpi), but the Cost Per Mille (Cpm), that is the cost per thousands of impressions. Network algorithms, which Google and Facebook use to sell advertising, identify those who have a passion for poker, sports betting, casino games and other games, and connect them with their customers. This environment is impossible to be regulated, with the present legislation. In fact, GambleAware is raising the alarm, as minors are now accessing various gambling websites via social media. Basically, it is an advertising and entry exchange to the gaming world, similar to the Betfair model. The giants of the sector, William Hill, Paddy Power, GVC have noticed this trend and are concerned, as they are very careful to follow the regulatory processes, also because they are listed on the stock exchange. But many start-ups don’t have the same scruples. Paddy Power and William Hill are calling for more restrictions to protect minors. Of course, it is rather strange to hear that those who yesterday asked for more freedom to advertise, today are asking for more restrictions. You can also rent an “influencer”, a Totti for football, a Kardashian or a girl who has made a sublime show on You Tube, to create a platform for their next product, one that never dies, but transforms itself based on preferences, bets and favourite games. The influencer is like your friend on Facebook, you can talk to him, he offers you bets, newly invented games, a ride in a casino and some even have an avatar. He/she gives you gifts, as a bonus, you put in 10 pounds and he/she puts another 10 into your account. The diagram shows that when people are locked inside the house becomes a prison, and the consumer a prisoner of PAI. If the evasion is only through online, PAI becomes a consumer consultant. But Covid-19 has also changed the regulatory approach. The Uk’s Gambling Commission, like so many other regulators, was relatively worried about how much the pandemic could contribute to gambling addiction. But now everything has become more complicated, as social media is much harder to regulate. The future of gambling is all in marketing, where the operator becomes an online friend. For example, in Australia, where land-based casinos reopened, nearly 50 percent of customers did not return. Covid-19 has had an almost ubiquitous impact. DANON PERDERE

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But Covid-19 changed everything. Fast moving consumer goods (Fmcg) companies, such as those who produce goods that we often use, such as bread, drinks, toothpaste etc. (of which the gambling sector is part of ), have adopted two different strategies. One part has decided to decrease or suspend marketing activities, the other part to increase their budgets. At present, marketers are required to be more creative so to be able retain customers. Since people locked down at home have begun to change their relationship with the various media channels, then operators have begun to adjust their strategies and approaches. It is obvious that in 2020 and 2021 gaming operators found themselves in a somewhat strange and extraordinary circumstances: the pandemic changed their world at a shocking speed. In June 2020, gaming volume in Las Vegas dropped by more than 50%, compared to the same period in 2019, all supplemented by a 70% decline of visitors, while Macau casinos suffered a decline in revenue of 95%. 2020 has almost cancelled land-based marketing (betting shops, supermarkets). Kantar, a marketing consultancy company for the gambling world, has calculated that since lockdown started 46% of consumers have increased their time on the internet, 48% have increased their use of social media and 38% of their time playing online. According to ThinkBox, which consults on the use of marketing on TV, television viewing has increased by 24% since the first lockdown began, which amounts to 3 hours and 40 minutes per day. According to Advertising Association/Warc, the association of marketing firms in the UK, despite this, 2020 saw a decrease in total marketing expenditure by 19%, when compared to the previous year. The most careful operators in the gambling sector have noticed the change of scenery and they have adopted a policy that what is required is more strategy and less volume.

THE WAVE OF THE PANDEMIC ON MARKETING

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SPECIAL

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It’s easy to say affiliates The growth of the online market, the technological development and the restrictions in marketing and communication possibilities pose new challenges to industry and regulators: such as that of affiliate regulation. A transition that has just started in the United Kingdom and has already taken place in some (small) markets. But is it really possible and necessary?

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DAN ILIOVICI

an increasingly wider and complex market, where technology plays an increasingly central role, there is no need to worry only about the product or customer service. At the same time, even gaming affiliation sector has taken on an increasingly significant role within the gaming industry in recent years and at a global level. And it is set to play an even more important role in the light of the various restrictions adopted by individual governments on games advertising. Which is why affiliate companies must now be highly qualified, prepared and structured to face the regulatory challenge. Therefore, there is no more room for unpreparedness or for superficial affiliations. Yet, despite this, only very few countries in Europe have thought of regulating this activity, by recognizing the figure within the industry. One of these is Romania, which under the leadership of the former president of the Oficiul National pentru Jocuri de Noroc (Onjn), Dan Iliovici, who today works at the local association Rombet, has provided for the creation of an accessible - indeed, mandatory - license for affiliates too. As he explains to Gioco News. Where does this need come from and what led you, at that moment, to write that standard? “According to the Romanian gambling legislation, regulating affiliates is just a relatively small part of what is called a “Second class license”. The main purpose of this type of license is to properly regulate and control gambling related businesses – mainly B2B, but not only: gambling equipment suppliers, manufacturers, distributors, payment processors, software and equipment testing labs, certifiers etc. are the affiliates also included”. What effect has this type of regulation had on the sector? “The second class licensing process leads to a far better accountability of those directly involved in gambling activities, and especially of B2B from the land based sector. For example, the regulator is capable of tracking all gambling equipment (slot machines), either produced in Romania or imported (distributed) from manufacturers across EU or worldwide. On the other hand, licensed affiliates may feel

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By Alessio Crisantemi

that they are socially more responsible on the content they deliver to the customers. Apart of this, we are having some more taxes paid to the state budget and for responsible gambling projects too. In a single word, in my opinion this is a good approach”. In your opinion, should the regulation of affiliates be foreseen in all European countries (and/or be internationally applied)? “Gambling regulation is an entire ecosystem, with many particularities across Eu member states. Changing one aspect (i.e. licensing affiliates) may have some other implications, which should be considered by each regulator and/or legislator. In any case, a good regulation – not very restrictive – should benefit all stakeholders”. Why, in your opinion, most states - and, therefore, regulators - continue to ignore this figure? “I will take the example of Uk, although it is not an Eu member state anymore. I presume it is far more simple for the Ukgc to look after (online) gambling operators and to keep them liable for regulatory violations, instead of “running” after thousands of affiliates on the internet. In other states it may be the case of some legislative harmonization issues, beyond gambling regulation. Or maybe some regulators are not aware of an unregulated affiliates sector, focusing only on operators”. Could you please explain us what are the requirements that an affiliate must have to obtain a license in Romania, what are the costs for these companies and what are the penalties for violations? “It is relatively simple to get a second class license in order to act as an affiliate in Romania. There is a list of documents/conditions on the National Gambling Office website; for example, the applicants must provide a clean criminal and fiscal record, indicate the identity of the real beneficiaries of their business, they should have not been administrators/owners of a bankrupt business during the last three years etc. Regarding the costs of such a license for affiliates, there is an annually 6.000 Eur license tax, plus 1.000 Eur/yr. responsible gambling tax, which is paid directly to the regulator. The license is issued for a period of ten years. The most notable sanction could be taken by the regulator against an affiliate who is not paying those two taxes on time (annually). In that case, the sanction could be an order to suspend its activity for up to six months, or even the license revocation, if the licensee continues not to fulfil its payment obligations”.


VOX MANAGER

VOX MANAGER By Ludovico Calvi

The growth of automated digital marketing

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he pandemic is still taking the toll on the gaming industry especially in the retail segment. The first quarter of 2021 has sadly confirmed what we all feared with respect to the timing of the much-hoped-for, full recovery. The speed of the vaccination process in many countries is slower than expected and this, once again, has brought gaming organizations to review their recovery plans putting more pressure on profit and loss accounts also in 2021. The crisis of the retail business with renewed lockdown measures and heavy restrictions in the physical space seems ever more acute and several small betting and gaming locations will not be able to survive while the growth of the digital channel appears unrelenting. All major sport events are going ahead in 2021 even if with enacted restrictions on the side of the athletes, while behind closed doors to safeguard public health. Three major sport events are going to take this year’s stage with Copa America, the European Football Championships and the Olympics, all planned to take place and be major business drivers for sport betting organizations. The convergence of the attention by the public on these events and the ability to compete and prevail in a very crowded betting market environment by betting companies will decide who will be able to generate more revenues and therefore accelerate the recovery process already starting from this year. Once again engaging digital betting and gaming experience will make the difference and will determine the winners and losers.

Content automation, personalization and Netflix-style gaming experience are hot topics on this year’s gaming operators’ agenda and the trend will continue to grow after the pandemic. The present and future of digital marketing is automated, responding to an everincreasing demand from consumers for customized content with a new acquisition and engagement approach, which in recent years, has been moving from a one to all to a one-to-one consumer marketing model. With artificial intelligence and data driven predictive models applied to marketing, we have witnessed a significant growth in the use of automated marketing tools with significant scope to expand into automated video generation and customized animated content generation. Media content and data analytics with enhanced Crm tools are driving more and more traffic to distinctive gaming operators in a market, which in terms of prize payout and offering is flattening out. In the digital space and in particular while offering in-play betting, the visualization of live sport data such as headto-head statistics and comparisons during the game is very engaging across all content and platforms and proving to be a formidable acquisition and retention driver. We know that, as the gaming industry has continued to develop since it began in the 2000s, betting operators now fill a much larger role than the primary function of being able to pay-out on bets. Following on from the likes of bonuses, loyalty and risk-free bets, we’re now entering the era of “intangible value” for

brands, where loyalty is based on whether the brand meets the customers’ values and principles. Social engagement is another key element which can mobilize sport digital communities effectively through daily entertainment capable of transmitting the positive values of “gaming”. Social Gaming integrated platforms are designed for all those looking for a moment of relaxation with an exciting level of entertainment, which allows each player to field their skills thanks to which they can climb up a ranking and have fun challenging their friends. Entertainment can also be guaranteed by a multitude of games, quizzes and competitions which will reward users for skills, knowledge or luck, inspiring consumers who, from spectators would become real protagonists. This is where a competitive advantage can be carved in the market, and we’re seeing it in the industry in real time, where we’re now progressing from one stage to another in the mid of a pandemic, which is accelerating the overall process of creating distinctive “intangible value” in gaming offerings. This player demand evolution is requiring a new way of engaging sports betting fans beyond affiliates and this is what personalized, bespoke and automated marketing of content can do.

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Ludovico Calvi • President of Global Lottery Monitoring System Executive Committee • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) • Member of the World Lottery Association (Wla) Sports Betting Integrity Committee

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L’ORA DEL GIOCO L’ORA DEL GIOCO

INTELLIGENT DESIGN Aspiring operators have myriad decisions to make before opening a location

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ven the biggest, most successful family entertainment centre had humble beginnings, and that modest start had to have a solid plan at its core to stand any chance of getting off the ground and thriving. Designing an operation from scratch is a daunting prospect, so where to start? Laserforce’s Jason Wallace suggests a “no stone left unturned” approach. “After completing a good process of diligence, working through the demographics, competitors and all the other factors, then it is time to get onto the real fun stuff! How do I design my location to be operationally efficient, create a space of fun and maximise my return?” he said. “Research, research and, just to be sure, a little more research. Even if you have a consultant on board, take a look at what they are suggesting, and more so – why? What are the reasons on the surface that make the attractions being suggested so good, then pull back the curtain, take a look and make sure you agree with the selections that are made. What are your competitors offering, what will you offer that will be different – it needs to be either a bet-

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By Mark Griffith

ter environment, or a better product, or the best scenario – both! “Consider operational efficiencies. Is the location designed to be operated with minimal staff in the quieter periods, but have the ability to be just as efficient at peak operating times? This industry is known for being quiet for a large percentage of the time, so how do you reduce your expenses in these quieter moments? What else can you do or offer to increase revenue further in these moments?” One of our industry’s many strengths is its variety: there is an attraction out there for everyone. But this embarrassment of riches causes a dilemma for the would-be operator: what attractions are worth the investment? “Take a look around,” suggests Wallace. “What is already operating near you? As mentioned previously, will you do it better? Why will the customers come to you if you are offering the same products? Have you got a better location, are your staff friendlier, do you have a better pricing structure? There are so many variables.” Taking into account available space and budget is key, said Wallace.

“The attractions you will be able to include will be determined based in part on the available space you have to house them. It’s no good thinking you’ll have an indoor roller coaster if you don’t have the roof clearance. “Take a look at what your anchors will be. In this case, we are referring to attractions and will leave the F&B offer to one side. What will your customers expect you to have? “Great arcade games. Depending on your location and competition, you don’t always have to have the greatest and latest. Just the latest and greatest for your market “An awesome prize shop or counter, with well-selected merchandise and clear pricing. “Anchor attractions can take up valuable real estate, but when working through your product mix and overall offer, Laserforce laser tag provides one of the best ROIs you could ask for. Depending on floor space, games can be turned around every 12 minutes. So, for a 40-player location, you can put through 200 guests per hour. “An XD theatre or dark ride from Triotech provides for an awesome immer-


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pandemic? “The pandemic has shown the value in having a well-rounded gaming offering and how on-demand products such as online slots and live casino can supplement land-based and sports betting offerings”. Will there be any structural changes, even once back to normal? “A business like NetEnt is always evolving, especially now that we are part of a bigger group since being taken over by Evolution. Whether undertaken reactively or proactively, structural changes and reorganisations are required periodically to ensure that you are optimally responding to market conditions and industry developments. When this kind of activity is happening, our focus remains on delivering the expected quality of product and service to customers”. What are the watchwords of casino ga-

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mes providers, especially in this period? “NetEnt has been built on flexibility and cooperation so we’re constantly looking for learnings to adapt our service offering to individual customers and markets. Never has this been needed more than the last 12 months”. What are the games and game ways that are performing best, and what projects do you have in this regard? “NetEnt games continue to set the standard for playability and performance, as shown by the longevity of classics like Starburst. Our high-profile branded collaborations lead the market, with Gordon Ramsay Hell’s Kitchen our hotly-anticipated new release in March 2021. Beyond that, our sensational Megaways titles have proven to be an instant success in both Europe and the US”. NICHOLAS PETERS

nited States and Italy, two online gaming markets very far from the regulation on the matter. Two markets united by the presence of the software house NetEnt, which has great projects for them. “NetEnt – Nicholas Peters, Evolution’s head of key account management and responsible for Netent and Red Tiger brands, explains - was an early mover into both the United States and Italy, which has allowed us to develop positions of leadership in both countries. They are strategically and commercially very important for us. The US has become our primary market in terms of revenue and there is huge potential for this to grow as regulated states mature and others open to online gaming”. On a global level, and not only in Italy, how has the online gaming landscape changed, in the light of the still ongoing

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“Research as much as possible. Read as many industry trade magazines as possible. Visit other locations. What do you like, what don’t you like? Engage a consultant that doesn’t take kickbacks, make sure they are working in your best interests. “Ultimately, you must have the right attitude for this industry. With the right attitude, it is possible to learn almost anything you need to, but you have to have a clear understanding of what service you are providing to the community, and who you are aiming at. “Don’t try and be everything to everyone. Choose the customer you want to aim for and make everything about that person. Don’t aim for a specific group, pick a person, aim at that person and then find out: is this what that person is looking for in entertainment? Don’t simply do something because you like it, or because one person said that would be awesome. At the end of the day, do your homework, research your market and make a decision. Get into decisions slowly, get out of a bad one quickly.” NEWSLETTER

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sive experience. Again, depending on footprint, customer throughput is quick. “Bumper cars, again, old school, but an awesome experience with great throughput. “I would think you are seeing a theme here: give your customers a great immersive experience – something they cannot replicate at home. You want something with high reliability, robustness and a good reputation. You want a great ROI, after all: isn’t that one of the reasons you want to do this? By the way, there is nothing wrong with making a great ROI: it allows for even better investment and improving the offer to your customers.” Although the attraction mix should be tailored to each individual location, some are guaranteed winners and tend to work anywhere, said Wallace. “There are some attractions that are a must. Laser tag is one, bumper cars are

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another, and bowling, if space permits. A developer must look to what the space permits. They also need to take a look at their local market, what else is in operation, attending trade shows and visiting as many other locations as possible. Network, join associations, talk to other operations. “Laser tag has been around for more than three decades now and has proven to be a reliable earner in many economic conditions. For me, the Laserforce Gen8 system checks all the boxes in terms of being robust and next to impossible to damage. It’s reliable: the uptime of the Laserforce gear is second to none. It’s reputable, you can contact any of the 360 locations that operate their equipment and ask them how it works. The answer will typically be the same, easy to repair when required, the system just works. Customers have a great experience.” With all of this taken into account, the vital ingredients to FEC success come down to research, attitude and business savvy, concluded Wallace.

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PER TENTARE LA FORTUNA

a cura di Nashira astrologa e sensitiva

14, 23, 25 Ambo, Terno e su Tutte, Genova, Milano SUPERENALOTTO

Siete un po’ spaesati dal mutato atteggiamento di una persona a voi cara, ma che forse non conoscete così bene, almeno a giudicare dalle sue ultime esternazioni. Un po’ di autocritica vi aiuterà a comprendere meglio che cosa è capitato. Gioco: lasciate stare!

GEMELLI

VERGINE

SAGITTARIO

PESCI

Doppiamente fortunati, cari gemellini: proprio ad aprile avrete grosse soddisfazioni e opportunità sia sul lavoro che nella vita privata. Un’unica accortezza: siate prudenti e garantitevi delle certezze, guardandovi dai troppo facili entusiasmi. Al gioco tutto bene fino a metà mese.

È giusto il momento di prendersi una pausa e di rilassarsi in compagnia della persona che vi è più cara e che rivendica giustamente un po’ di attenzione da parte vostra. Che ne direste di regalarvi quel weekend romantico troppe volte rimandato? Molto bene al gioco, specie nella terza decade.

Che ne direste di svegliarvi e di rendervi conto che quella situazione che si sta trascinando stancamente da troppo tempo necessita di soluzioni urgenti? Amici e parenti ve lo dicono da tempo, ora ve lo ribadiscono anche gli astri. E garantiscono fortuna, come pure al gioco.

Lentamente si tornerà alla normalità e dunque dovrete trovarvi pronti e se possibile anche dotati di un pizzico di ottimismo. La congiuntura astrale vi è favorevole, e dunque riprendere in mano i progetti che avevate lasciato in sospeso. Per giocare aspettate metà mese.

TORNEANDO

TORNEANDO

GIOCONEWS #04 APRILE 2021

PAROLADI COLLOVATI

ACQUARIO

Nonostante la vostra tendenza indecisa e a volte malinconica, molte persone a voi care sono piacevolmente sorprese di scoprirvi dolci, premurosi e gioiosi. Continuate così, sarete voi i principali beneficiari del vostro mutato atteggiamento! Al gioco benino, non osate troppo.

PAROLADI COLLOVATI

SCORPIONE

Il coraggio non è per definizione il vostro punto di forza ma questo mese cercate proprio di non perdervi nel classico bicchiere d’acqua. Che potrebbe, fuor di metafora, essere rappresentato da un piccolo grattacapo sul lavoro. Al gioco fortuna vicina.

TORNEANDO

LEONE

POKER STRATEGY

TORO Un cambiamento inaspettato nelle vostre abitudini quotidiane vi causerà un po’ d’ansia, ma tutte le novità sono anche delle opportunità e spetta a voi scoprire il lato “positivo”. La vostra famiglia vi darà la comprensione di cui avete bisogno. Giocate poco, se potete.

RIFLESSIONI DAORSO

GIOCARE GIO CONGUSTO

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NUOVE TENDENZE

NEWSLETTER

Sognate a occhi aperti ma stavolta non vi si può dare colpa di ciò, perché finalmente avete tutti i motivi per farlo. Un pizzico di coraggio, da parte vostra e del partner, e tutto ciò che desiderate diventerà realtà. È il momento di tentare la fortuna anche al gioco.

LEAVVENTURE DAROONEY

CAPRICORNO

Pro e contro vanno attentamente soppesati, prima di prendere delle decisioni che potranno incidere fortemente sulla qualità della vostra vita. Vi invitiamo anche a una maggiore accortezza nelle spese voluttuarie! Al gioco il momento non è dei migliori, aspettate maggio.

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BILANCIA

Un amico molto caro vi chiederà di supportarlo in un’impresa curiosa quanto avventurosa. Vincete il vostro scetticismo e per una volta lasciatevi andare, scoprirete delle emozioni impreviste e rafforzerete la vostra amicizia. Prudenza invece al gioco.

POKER STRATEGY

CANCRO

CASINÒ FRANCESI

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Attrice italiana

ARIETE Per quanto tempo ancora volete sopportare quella spiacevole tensione familiare che tra l’altro si è creata solo a seguito di stupide incomprensioni? Affrontate questa situazione con la tenacia che vi è solita e una volta per tutte, non ve ne pentirete. Al gioco momento ottimo.

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Giuliana De Sio

Salerno, 2 aprile 1956

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16/28/41/54/66/89 1/43/50/71/78/87




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