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2021_
POLITICA
Claudio Durigon: «Gioco pubblico prima arma contro illegalità» Antonio Misiani: «Non si gioca con i posti di lavoro» INCHIESTA
Retail alla prova riapertura POKER
Online sempre più a stelle e strisce PERSONAGGI
Raul Montanari Giulio Mozzi
LA SCOMMESSA DELLA RIPARTENZA 36 · SPECIALE SCOMMESSE
COVER STORY 24
LASLOTDELMESE
NUMBER ONE | S E T T E
Novomatic Italia Al servizio del cliente G I O C H I
D A
N U M E R O
U N O
ENGLISH PAGES INSIDE
NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE
numero 6
06
giugno
2021
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Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni
Il rischio calcolato benissimo (!?!) per il gioco pubblico
EDITORIALE
anno xiii
Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Daniele Duso Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Ludovico Calvi Marco Fiore Michael Haile Anna Muzio Nashira David Snook Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Francesco Terzago 123rf unsplash pexels Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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Nella nostra redazione è sempre un fremito nei giorni di chiusura. Specie quando ci sono in ballo provvedimenti
governativi cruciali per il settore che seguiamo da tantissimi numeri e pagine, quello del gioco legale. La paura è quella di “bucare” una notizia dell’ultim’ora (sui nostri siti non accade e lo sapete) o di uscire con un numero “vecchio”. Stavolta c’è quasi una sensazione di liberazione condita dalla speranza di poter andare in stampa con un numero quasi da buttare: sì, perché significherebbe avere il settore già aperto dai primi di giugno e non all’ultima spiaggia (speriamo davvero!) quella di luglio, quando il gioco pubblico potrà finalmente ripartire. Ma del resto siamo sempre gli ultimi, ormai ci siamo abituati. Anche dopo il primo lockdown siamo stati gli ultimi a riaprire. Per chi lavora nel gioco pubblico non esistono mezze aperture, orari particolari, coprifuoco, scommesse d’asporto o chissà quale altra diavoleria da Cts. Noi chiudiamo prima di tutti e apriamo, se possibile, in coda a qualsiasi codice Ateco. Peccato, però, che mentre la rivista di giugno 2021 vi arriverà tra le mani, staranno per iniziare gli Europei di Calcio 2020 che ormai hanno dovuto cambiare data, sempre per colpa del Covid-19. E i controsensi della politica (ci dispiace che Mario Draghi e i suoi ministri non abbiano effettuato il cambio di passo tanto atteso, almeno col nostro settore) sono enormi. Sì, perché, dopo aver apposto una tassa iniqua e totalmente disallineata alle economie del settore del betting, i punti di scommesse sportive sono chiusi praticamente da un anno senza produrre un euro per l’Erario (le coperture sono saltate?) dando sponda a realtà illegali e ibride che, però, contravvengono alle normative di settore. E l’11 giugno, come detto, iniziano gli Europei. Dopo una stagione densissima di eventi, come analizziamo coi principali bookmaker, questo evento darà un altro impulso alla raccolta. Ma come raccontano le società, anche se l’online e il mobile hanno raggiunto cifre di crescita da record, manca comunque un pezzo sostanzioso della raccolta e le prime stime parlano di perdite di centinaia di milioni se il retail non riaprirà durante la competizione per le nazionali europee. Per questo in questo numero ci siamo concentrati sul betting in vista di Euro2021 nella sua formula itinerante, e sul retail del gioco pubblico, quello che sta soffrendo in prima linea le chiusure di quasi un anno. L’idea è quella di capire com’è andato l’ultimo, tremendo, anno ma, soprattutto, di avere una prospettiva su come potrà essere la ripartenza tanto attesa. Scoprite il lavoro dei nostri giornalisti che hanno seguito tantissimi argomenti oltre a questi due “topic” principali. Chiudiamo con un auspicio? No, forse servirebbe più un imperativo: se le riaperture basate sul rischio calcolato serviranno a ripartire per non chiudere più, per il gioco il problema non dovrà più porsi vista la lunga e ingiusta attesa per tornare a lavorare per lo Stato sul territorio e contro l’illegalità. A buon intenditor, basta chiusure. Cesare Antonini
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POLITICA
04. Gioco pubblico, prima arma contro l’illegalità S O M M A R I O
Il sottosegretario all’Economia e Finanze Claudio Durigon sottolinea l’importanza del settore e assicura l’impegno perché si possa riavviare le attività prima del 1° luglio
06. Non si gioca con i posti di lavoro
Antonio Misiani , già viceministro dell’Economia sotto il Governo Conte II e componente della segreteria nazionale del Partito democratico, evidenzia le gravi conseguenze del lockdown delle attività per le aziende e l’Erario
08. La stagione del buon senso
SPECIALE
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ESTERI 20. Cinquanta sfumature di gioco La “tradizionale” tripartizione tra giocatori occasionali, ludopatici e professionisti è superata da studi europei che evidenziano ben più diversificati atteggiamenti e attitudini
NORMATIVA 26. Scienza e buon senso contro restrizioni ed eccessi
12. Il commercio sta nei dettagli
Quali effetti ha avuto e avrà la pandemia sul mondo del retail? A dare una risposta è il professor Luca Pellegrini, della Iulm di Milano, con un occhio al gaming e all’intrattenimento. Un nuovo avviamento, ma si riparli
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di bingo 15. Riapertura, non per tutti 16. Contenti, ma non troppo 17. Ritorno al futuro
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021
SCOMMESSE
Riaprire in sicurezza senza indugio per uscire dalla pandemia, ma senza dover richiudere immediatamente per i distanziometri espulsivi delle leggi regionali
NEW SLOT 32. Transazione fiscale, il vero sostegno contro la crisi Con l’approvazione dell’ennesimo decreto, gli operatori della filiera del gaming iniziano a pensare di interpretare inconsapevolmente il ruolo di Bill Murraye nella pellicola “Ricomincio da capo”
36 36. L’Italia spera, la Francia domina e la sorpresa è l’Inghilterra Stefano De Grandis e Alessandro Sugoni sono due esponenti di primo piano della redazione di Sky Sport e fanno il punto sugli Europei 2020 L’analisi itinerante del
38.
betting coi principali book d’Italia
44. LEDRITTEDELMAESTRO 46. La fortuna fa 75 48. La Figc conquista la “ge-
nerazione Z”
«
FLIPPER
La vera ragione di esistere del gioco legale è che esso combatte e limita l’illegalità, dannosa per i giocatori e per le loro famiglie. Le sale giochi non le apriamo perché entrano soldi ma perché è meglio che il settore non vada in mano all’illegalità
INTERVISTE
66. La saggezza degli scacchi
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67. La lettera-
53. Eppure il flipper gioca ancora
Il Mondiale continua a slittare, insieme al campionato europeo e a tutti i principali eventi della disciplina, ma gli appassionati si sfidano grazie alla modalità “a distanza”
»
POKER
Claudio Durigon
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Raul Montanari elogia il “vizio” della solitudine e dà tutte le dritte giuste per diventare uno scrittore: curiosità, rapporto con il linguaggio e, naturalmente, tante letture
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tura non è un gioco
Giulio Mozzi racconta la genesi del suo romanzo d’esordio: “Scrivere è una fatica bestia che richiede tutte le mie energie”
rubriche
GIOCO &ARTE
cliente
Ò ESI
Ò ESI
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PAROLADI COLLOVATI
TORNEANDO
TORNEANDO
85. NEWSLETTER
TORNEANDO
CAS FRA
CAS FRA
FISCO&
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GIOCARE GIO CONGUSTO
NUOVE TENDENZE
POKER STRATEGY
NEWSLETTER LEAVVENTURE DAROONEY
23. WorldMatch, pionieri in Europa 24. Novomatic Italia, al servizio del
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PROMOSPACE
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ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
GIOCO &PSICHE
LEAVVENTURE DAROONEY
LASLOT DELMESE
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
L’OROSCOPO
RIFLESSIONI DAORSO
aziende GIOCARE GIO CONGUSTO
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another missed opportunity
94. Asia, growth in spades
NUOVE TENDENZE
93. Gaming locations to reopen, yet
POKER STRATEGY
LEAVVENTURE DAROONEY
LASLOT DELMESE
RIFLESSIONI DAORSO
Il deputato della Lega Alex Bazzaro in prima linea per anticipare il riavvio dei casinò, a cominciare da quello di Venezia, e del gioco nella sua interezza PANNONERO LASLOTONLINEDELMESE
England is the surprise NEWSLETTER
DANON PERDERE
LEAVVENTURE DAROONEY
60. Il miglior sostegno è la riapertura 62. 64.
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88. Fifty shades of gaming 90. The stars and stripes online poker map 92. Italy hopes, France dominates and
GIOCO &PSICHE
PANNONERO
DANON PERDERE
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LOSFIZIO DELGIOCO
Andrea Lo Massaro, vicepresidente dell’associazione degli operatori del gioco Sapar, fa il punto della situazione sul settore, evidenziando la necessità di una ripartenza immediata
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
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Il sottosegretario del Mipaaf, Francesco Battistoni, sottolinea la necessità di rilanciare l’ippica, a partire dalla sua promozione
COMMA 7 52. Aiuto e ascolto per l’amusement
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
CASINÒ
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50. Operazione
LAVLT DELMESE
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56. 57. 58. DANON PERDERE
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GIOCO &ARTE
Un processo bottom up dai singoli Stati, lento ma (speriamo) inesorabile, per far tornare l’hold’em interattivo ai livelli pre Black Friday Il poker sicuro nella baia degli squali Sorare è un boom e Pescatori è già campione! La (in)certezza delle tasse sul live
DALMONDO
54. La mappa del poker online a stelle e strisce
IPPICA
verità
68. L’ORADELGIOCO 70. DALMONDO 72. DANONPERDERE 74. VOXMANAGER 76. GIOCO&RETAIL 78. ALBARDEGLIESPORTS 80. GIOCHIDABAR 81. GIOCARECONGUSTO 82. GIOCO&PSICHE 83. L’AVVOCATODELDIAVOLO 84. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
politica
C L A U D I O
D U R I G O N
Gioco pubblico prima arma contro l’illegalità
La
di Anna Maria Rengo
Il sottosegretario all’Economia e Finanze
grande delusione. Gli operatori del gioco legale aspettavano Claudio Durigon sottolinea l’importanza del con legittima trepidazione la cabina di regia che avrebbe dosettore e assicura l’impegno perché si possa vuto fare la “revisione” delle vigenti disposizioni in materia riavviare le attività prima del 1° luglio, data di coronavirus. Ma le indicazioni scaturite da quella che si è tenuta prevista con l’ultimo decreto legge recante il 17 maggio, poi recepite dal consiglio dei ministri che ha varato il misure urgenti relative all’emergenza Covid-19 nuovo decreto legge in materia, sono andate in direzione opposta alle attese. La data di riapertura per le attività di sale giochi, bingo scommesse e casinò, è stata infatti fissata, ma non nello sperato e ventilato 2 giugno. Piuttosto, al 1° luglio, quindi ormai in piena stagione estiva e con gli Europei di calcio ormai quasi alle spalle, cosa che rammarica soprattutto le agenzie di scommesse. “Partiamo dal presupposto che abbiamo finalmente una data, quella del primo luglio, per la riapertura. Io guardo sempre il lato positivo. Poi, se mi si chiede se questa data soddisfa le mie aspettative dico di no”. Con queste parole il sottosegretario all’Economia con delega al gioco, Claudio Durigon, commenta la decisione del Governo Draghi, assicurando tuttavia che “entro la fine di maggio ci sarà una nuova cabina di regia (non ancora convocata al momento di andare in stampa Ndr) e in quella sede si cercherà di accorciare la tempistica di riapertura. Dobbiamo far sì che i giochi possano riaprire prima, ma finalmente sono stati considerati nel calendario del Governo”. Nelle regioni in zona bianca, finalmente ripristinata e con dati epidemiologici che consentono a molte di diventare tali, sarà comunque possibile riaprire il gioco prima del primo luglio? “Questo è lo stesso tema trattato prima. Sarebbe imbarazzante che in zona bianca si potessero mantenere chiuse queste attività, ed è un’altra questione che auspico sarà trattato in cabina di regia”.
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021
POLITICA CLAUDIO DURIGON
Mentre quelle italiane restano chiuse, San Marino, Slovenia, Svizzera, Francia hanno riaperto le loro location di gioco: offrendo opportunità a portata di mano per gli italiani. Non ritiene questo un paradosso e un possibile argomento per la riapertura? “Disparità di trattamento le vediamo anche negli altri paesi, anche se sarebbe opportuno arrivare a varare norme analoghe. Ma noi intanto in Italia stiamo lavorando per tornare alla normalità. Sono abbastanza fiducioso. Abbiamo raggiunto il traguardo delle 500mila vaccinazioni al giorno e ora dobbiamo concentrare gli sforzi affinchè i 150mila lavoratori del comparto del gioco legale possano tornare a lavorare e a non vivere solo di cassa integrazione”. Cosa pensa invece delle varie denunce relative al proliferare del gioco illegale, a causa anche del prolungato lockdown di quello legale? “Questo è un tema che dovrebbe interessare tutti, compresa l’opinione pubblica. Il gioco legale garantisce il rispetto di norme a tutela del giocatore. Se viene meno, esso rischia di finire in preda al gioco illegale. Con il lockdown, questo ha ripreso forza, ma va sconfitto. Anche attraverso la riapertura del gioco legale, controllato, verificato, che offre una cornice di aiuto a persone che rischiano di sviluppare forme di dipendenza o comunque problematiche”. Lei pensa che le casse dello Stato possano sostenere la voragine provocata dal mancato gettito del gioco? “Non mi piace accostare le entrate erariali al gioco, perché non voglio che passi il messaggio che esso è ammesso solo perchè porta risorse allo Stato. La vera ragione di esistere del gioco legale è che esso combatte e limita l’illegalità, dannosa per i giocatori e per le loro famiglie. Le sale giochi non le apriamo perché entrano soldi ma perchè è meglio che il settore non vada in mano all’illegalità”. In che modo le aziende del gioco e i loro dipendenti saranno sostenuti economicamente, anche alla luce del decreto Sostegni Bis? “Separatamente, sia io che il ministro allo Sviluppo
economico Giancarlo Giorgetti abbiamo affermato che è giusto che le attività che sono state chiuse più a lungo abbiano maggiori sostegni. A tale proposito, è stato istituito un fondo ad hoc. Ora bisogna capire la formula giusta anche per recuperare l’anno di lockdown vissuto dai lavoratori del settore del gioco. Ho incontrato moltissime persone che hanno manifestato a Montecitorio e che mi hanno espresso la loro sofferenza. Servono protocolli e situazioni adeguate per poter tornare a lavorare. Nel primo decreto Sostegni abbiamo posticipato il pagamento di alcune rate del Preu per slot e Vlt e dei relativi canoni concessori. Ora stiamo ragionando sulla problematica delle gare per le nuove concessioni, che in questo momento non è possibile svolgere”. Al di là della riapertura e in seguito ad essa, ritiene realizzabile l’atteso riordino dell’offerta del gioco in Italia? Se sì, su quali pilastri dovrà essere fondato a suo giudizio? “Penso che un punto fondamentale sarà riorganizzare le linee guida per l’emanazione delle leggi regionali”. Cosa ne pensa della tematica dell’ostruzionismo bancario nei confronti delle imprese del gioco di cui si sta occupando la commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario? “Ne rimango basito. Le banche dovrebbero contrastare l’illlegalità e non gli operatori legali. Ora cercheremo di capire quanto sta accadendo e di sensibilizzare gli istituti. Non credo che quelle del gioco siano somme che le banche non possono ricevere”.
LUI
CHI
È? !?
Claudio Durigon è nato a Latina nel 1971, ma vive a Roma. Diplomato in ragioneria, ha lavorato dal 1996 al 2009 come operaio presso la multinazionale farmaceutica Pfizer. Dal 1996 è iscritto all’Unione Generale del Lavoro (Ugl), per la quale ha svolto attività sindacale prima come segretario provinciale di Latina e dal 2014 al 2018 com vicesegretario generale. Verso la fine del 2017 si avvicina alla Lega Nord, e a gennaio 2018 ne diventa responsabile del Dipartimento lavoro. Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato ed eletto alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Lazio 2 tra le liste proporzionali della Lega. In seguito alla nascita del Governo Conte I tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, il 13 giugno 2018 viene nominato dal consiglio dei ministri sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, carica che mantiene fino alla fine del governo Conte I il 5 settembre 2019. Durante il mandato da sottosegretario, si è principalmente occupato della proposta simbolo della Lega “Quota 100”, che da la possibilità di andare in pensione in anticipo (62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi). Il 1º marzo 2021 viene nominato sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze nel Governo Draghi e successivamente gli viene conferita la delega, tre le altre, ai giochi. È commissario della Lega a Roma, e dal 2021 è coordinatore regionale della Lega nel Lazio.
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PH. LUIS VILLASMIL, UNSPLASH
politica
A N T O N I O
M I S I A N I
Non si gioca con i posti di lavoro
Un
di Anna Maria Rengo
Antonio Misiani, già viceministro
dell’Economia sotto il Governo Conte nuovo corso per l’Italia, con l’uscita, che si spera sempre II e componente della segreteria più prossima, dall’emergenza pandemica, e con il via libera nazionale del Partito democratico, comunitario al Piano nazionale di ripresa e resilienza. evidenzia le gravi conseguenze del Un nuovo corso per il Partito democratico, dopo l’addio alla segrelockdown delle attività per le aziende teria, per molti a sorpresa, di Nicola Zingaretti, e l’affidamento della e l’Erario sua guida a Enrico Letta, che ha costituito una nuova segreteria nazionale. In questo scenario istituzionale e politico, il gioco pubblico e legale attende il suo nuovo corso, a partire dalla riapertura, che pone fine a un lockdown che va avanti da fine ottobre 2020 e che si aggiunge a quello, che allora pareva interminabile, della primavera precedente e che invece è stato ampiamente superato dalla seconda chiusura. Con conseguenze pesantissime sui dipendenti, sui bilanci aziendali, sulle entrate per le casse pubbliche, ma anche in termini di legalità, vista l’impennata di gioco illegale che si è registrata negli ultimi mesi, a dimostrazione del fatto che la “domanda” non si è messa anch’essa in lockdown, e che si è incanalata solo in parte nell’offerta online legalmente autorizzata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. A fare il punto con Gioco News è Antonio Misiani, senatore del Pd che è stato viceministro dell’Economia nel Governo Conte II e è attualmente componente della nuova segreteria nazionale del Pd. Quali sono gli auspici del Partito democratico sul futuro del Governo Draghi, anche in considerazione della perdurante crisi pandemica e dell’approvazione della Commissione europea e del Consiglio europeo del Pnnr? “Draghi sta lavorando molto bene, il suo governo deve andare avanti realizzando il programma con cui ha ottenuto la fiducia. Le cose da fare sono tante: la campagna di vaccinazione da spingere al massimo, la progressiva riapertura in sicurezza del Paese, l’avvio dell’attuazione del Pnrr appena presentato alla Commissione europea. Noi ci siamo e ci saremo, con lealtà e con le nostre idee”.
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POLITICA ANTONIO MISIANI
A suo modo di vedere, quali sono i pilastri per la ripresa economica dell’Italia? “La via maestra è la riapertura del Paese. In sicurezza e in modo irreversibile, mettendo in atto tutto quello che è necessario per sostenere le imprese i lavoratori e le famiglie, per aiutarli a recuperare il prima possibile le perdite del 2020. In prospettiva, i pilastri della ripresa a mio giudizio sono tre: un massiccio rilancio degli investimenti pubblici e privati, a partire da quelli nelle infrastrutture, nel digitale, in energia pulita, istruzione e sanità; un’azione a tutto campo per ridurre le disuguaglianze sociali, di genere e territoriali; un pacchetto di riforme coraggiose e innovative, per cambiare radicalmente la pubblica amministrazione, la giustizia civile e penale, il sistema fiscale”. Lei pensa che l’esperienza del Conte 2 “giallorosso” e ora del Governo Draghi abbia posto le basi per un asse stabile tra Pd e Movimento 5 Stelle, sia a livello nazionale che locale? “La priorità del Pd è la ricostruzione del centrosinistra cercando di consolidare il rapporto con il Movimento 5 Stelle, che sta ridefinendo la sua leadership e il suo progetto politico. Il lavoro che abbiamo fatto insieme nel Governo Conte 2 è una base di partenza importante. Nei territori, però, il quadro è ancora a macchia di leopardo, varia da realtà a realtà. Le prossime elezioni amministrative saranno un primo importante banco di prova”. Il settore del gioco legale è stato tra i più “danneggiati” dalle misure che sono state adottate per combattere la pandemia. Quali potranno essere le conseguenze del venire meno dell’importante gettito fiscale che ha sempre garantito all’Erario? “I progressi della campagna di vaccinazione e il miglioramento dei dati epidemiologici permetteranno di allentare e rimuovere le misure di sicurezza, aiutando anche la ripartenza del settore del gioco legale. La crisi e le misure economiche di emergenza hanno avuto come conseguenza perdite di gettito molto elevate, per l’Erario. Mi auguro che la ripresa possa garantire un ritorno alla normalità anche su questo versante”. Quali misure devono essere adottate per sostenere il gioco le-
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gale, oltre naturalmente alla riapertura? In generale, i decreti Ristori che fanno capo al precedente Governo Conte II e i Sostegni del nuovo Esecutivo a guida Draghi hanno raggiunto l’obiettivo di aiutare il sistema economico italiano? “Tra il 2020 e il 2021 i governi Conte e Draghi hanno stanziato oltre 200 miliardi per finanziare ammortizzatori sociali, contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e misure settoriali. Queste risorse hanno salvato centinaia di migliaia di imprese e di posti di lavoro. La crisi è molto dura, ma l’azione di governo ha evitato il collasso del nostro sistema economico e sociale. Quanto al gioco legale, da ultimo il decreto Sostegni ha posticipato il pagamento del prelievo erariale unico. Il Governo sta riflettendo anche sulla questione della proroga delle concessioni. Le aziende del gioco legale sono oggettivamente in difficoltà, dopo mesi e mesi di chiusura forzata. Sono in gioco tanti posti di lavoro, è giusto tenerne conto e agire di conseguenza”. In qualità di viceministro all’Economia del Governo Conte 2, aveva seguito in prima persona le vicende di Campione d’Italia e del suo casinò. Quale futuro è immaginabile per l’enclave? È possibile un futuro senza casinò? “La situazione di Campione è molto difficile. La chiusura del casinò ha privato i campionesi dell’attività economica più importante e ha messo in ginocchio l’amministrazione comunale. Come governo abbiamo fatto molto per gestire l’ingresso nel territorio doganale dell’Unione europea e per aiutare la comunità campionese. Rimango convinto che la riapertura del casinò sia un obiettivo da perseguire”.
È?!?
Antonio Misiani è nato a Bergamo il 4 settembre 1968. Laureato in Economia politica presso l’università Bocconi, consulente finanziario, ha lavorato nella formazione professionale e nel settore finanziario. Militante della Sinistra Giovanile, si è impegnato nella politica nel Pds, nei Ds e poi nel Partito democratico, è stato segretario provinciale e membro della segreteria regionale dei Democratici di Sinistra. Consigliere comunale a Bergamo e consigliere provinciale, dal 2004 al 2006 è stato anche assessore del comune. Nel 2006, 2008 e 2013 è stato eletto alla Camera dei deputati, e nel 2018 al Senato prima nelle fila dell’Ulivo e poi del Pd. A Palazzo Madama, è attualmente componente della quinta commissione Bilancio. Dal 16 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 è stato viceministro dell’Economia e delle Finanze nel Governo Conte II. Il 18 marzo 2021 è stato scelto da Enrico Letta come nuovo responsabile economico della segreteria nazionale del Pd.
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politica
M A R I E T T A
T I D E I
PH. EKATERINA Z, UNSPLASH
La stagione del buon senso
Per
di Francesca Mancosu
Così come accade in Piemonte, anche nel
Lazio la Giunta prova a bloccare l’entrata il settore del gioco, sembra ormai acclarato, gli esami non finiscono mai. in vigore del distanziometro retroattivo E così, oltre a dover fare i conti con gli effetti della chiusuper le attività di gioco. L’analisi di Marietta ra biblica delle sue attività – che, salvo dietrofront, non potranno riaTidei, presidente della commissione Attività prire se non nelle “zone bianche” che via via si delineeranno nel corso produttive e sviluppo economico del del mese di giugno o dal 1° luglio nelle “zone gialle”, nelle prossime consiglio regionale. settimane dovrà fronteggiare l’entrata in vigore dei distanziometri regionali. Potendo contare però su alcune proposte di modifica messe in campo dalle stesse amministrazioni. Mentre si attendono novità in merito dalle Marche, il Piemonte (vedi box, Ndr) vede iniziare l’iter del Ddl promosso dalla Giunta di centrodestra per eliminare la retroattività del 2016, e nel Lazio l’Esecutivo di centrosinistra fa lo stesso, grazie ad una proroga di 12 mesi inclusa nel Collegato di bilancio. A svelare la genesi di questa mossa è la presidente della commissione Attività produttive e sviluppo economico del Consiglio del Lazio Marietta Tidei (Italia Viva). La Giunta regionale del Lazio ha deciso di prorogare di 12 mesi l’entrata in vigore della legge che introduce per le sale da gioco il distanziamento dai luoghi sensibili inserendo il provvedimento nel Collegato di bilancio. Quali sono le tempistiche e le modalità per la sua discussione? “La decisione della Giunta è arrivata dopo una serie di approfondimenti sul tema. Innanzitutto un’audizione da parte delle commissioni I, IX e XI in cui varie associazioni rappresentative del settore ma anche dei pubblici esercizi hanno sottolineato le possibili conseguenze dell’applicazione della legge così com’è ora soprattutto per l’occupazione ma anche per il tessuto imprenditoriale del Lazio. In secondo luogo un seminario di approfondimento a cui ho partecipato in cui sono stati presentati una serie di studi scientifici sui temi dell’occupazione, dei rischi di illegalità derivanti dalla chiusura del gioco pubblico e non ultima la perdita di gettito erariale. Inoltre, nel corso della manifestazione dei lavoratori del gioco pubblico, lo scorso 29 aprile, ho avuto modo di confrontarmi con alcune delle persone scese in piazza che mi hanno rappresentato come molti di loro abbiano fatto importanti investimenti confidando nelle leggi dello Stato e che l’applicazione immediata della legge avrebbe messo in ginocchio tante famiglie. Nella stessa giornata i lavoratori sono stati ricevuti dal capo di gabinetto del presidente della Regione e hanno avuto modo di raccontare la situazione particolarmente grave in cui si trovano dopo quasi un anno di chiusura delle loro attività. La decisione è quindi maturata da un lungo e costruttivo confronto tra le parti sociali coinvolte e i rappresentanti delle istituzioni. Adesso siamo nella fase finale. A breve sarà calendarizzata la discussione in consiglio regionale del Collegato di bilancio dove la Giunta ha proposto la proroga di ulteriori 12 mesi per l’entrata in vigore della legge”. Pensa che, essendo proposta dalla Giunta, la proroga possa essere una cosa “certa”? “Ritengo che la decisione della Giunta sia maturata in un clima di comprensione della situazione non solo da parte della Giunta stessa ma anche dei consiglieri regionali: mi sembra ci sia ampia condivisione sul fatto che la legge debba tenere conto delle esigenze dei lavoratori, delle imprese e ovviamente dei clienti, soprattutto quelli a rischio ludopa-
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politica
MARIETTA TIDEI
LEI
tie. Dobbiamo tutelare lavoro e salute e per fare questo c’è bisogno di tempo. A ciò si aggiunge il fatto che la legge prevedeva un periodo transitorio di 18 mesi dalla sua approvazione all’entrata in vigore e praticamente all’indomani della sua pubblicazione è scoppiata la crisi pandemica che ha causato la chiusura di tutte le attività, azzerando di fatto il periodo transitorio. Sono tutte considerazioni che i consiglieri hanno ben chiare”. Cosa ne pensa della richiesta avanzata da lavoratori del settore e sindacati di aprire un tavolo di confronto per costruire una vera e propria modifica della legge vigente? “Le buone leggi nascono sempre dal confronto e dall’ascolto delle parti che sono interessate dalle norme. Non si può negare che esistono delle sensibilità di parte della società civile sui danni che possono essere causati dall’abuso di attività di gioco che creano dipendenza. Occorre ascoltare chi solleva queste istanze e poi sono convinta di una cosa: anche se ci fosse solo una persona con dipendenza da gioco, quella persona andrebbe aiutata e sostenuta, guai a mettere la testa sotto la sabbia. Allo stesso tempo occorre ascoltare le ragioni degli imprenditori e dei lavoratori che fanno affidamento sulle leggi dello Stato e, non da ultimo, dobbiamo guardare con attenzione a come si muove il mercato illegale: tutti i dati ci descrivono uno scenario inquietante anche nel Lazio, dove i clan della malavita, approfittando della chiusura forzata delle attività, stanno entrando nelle nostre città con giocate illegali e bische clandestine. Il ruolo della politica è quello di mediare tra le diverse istanze per raggiungere una regolamentazione equilibrata senza lasciare nessuno indietro. Questo approccio non vale solo per il tema del gioco ma per tutti gli ambiti che la politica è chiamata a regolare, come dice il presidente Mattarella: ‘La politica dev’essere un punto alto di mediazione nell’interesse generale’”. Il Lazio non è l’unica regione dove l’entrata in vigore del distanziometro minaccia di far chiudere migliaia di attività di gioco legale, già messe in crisi dal lockdown nazionale per il Covid che ormai ha superato i 300 giorni fra 2020 e 2021. Lo stesso problema, infatti, c’è in Piemonte e nelle Marche. Secondo lei, non sarebbe Giunta l’ora di un riordino nazionale per evitare situazioni del genere e tutelare la salute dei giocatori allo stesso tempo?
CHI
È? !?
Nata a Civitavecchia il 20 novembre 1975, Marietta Tidei è laureata in Scienze dell’amministrazione, con un master in Comunicazione aziendale e relazioni pubbliche, ed ha lavorato per anni in una multinazionale spagnola del settore energetico. La politica e la cura del bene comune sono sempre state la sua passione. Nel 2006 è stata capo di gabinetto del sindaco e poi consigliere comunale a Civitavecchia, vicesegretario del Pd della Provincia di Roma e nel 2009 vicecapo di gabinetto del presidente del consiglio regionale del Lazio. Nel 2013 è stata eletta alla Camera dei Deputati, dopo essere arrivata prima alle parlamentarie della provincia di Roma, e ha fatto parte della commissione Esteri e affari comunitari, del Comitato per i diritti umani, del Comitato per la politica estera dell’Unione europea, della commissione Attività produttive, commercio e turismo, contribuendo all’approvazione di provvedimenti storici, come le leggi su unioni civili, reddito di inclusione, biotestamento, cyberbullismo, caporalato, Jobs Act e Industria 4.0. Nel 2013 è diventata membro dell’Assemblea parlamentare dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), e dal 2014 dell’ufficio di presidenza, e nel 2016 è stata eletta vicepresidente dell’assemblea. Il 4 marzo 2018 è stata eletta consigliera alla Regione Lazio con Nicola Zingaretti presidente, per poi far parte del Gruppo Misto – Italia Viva. L’11 febbraio 2020 è stata nominata presidente della commissione Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione, del consiglio regionale del Lazio.
“È chiaro che le istanze di cui parlavo poc’anzi non sono tipiche della mia regione ma sono temi comuni a tutta la realtà italiana. Pertanto è chiaro che sarebbe auspicabile una regolamentazione equilibrata nazionale. Le leggi regionali stanno intervenendo e sono intervenute finora per colmare una lacuna creata dalla mancanza di risposte da parte della politica nazionale. Da vari anni vedo che i vari governi che si sono succeduti hanno posto il tema del riordino del settore del gioco pubblico come una questione da affrontare. Il Governo Renzi ha anche cercato di dare una risposta concreta con l’Intesa in Conferenza unificata purtroppo mai attuata a causa della fine della legislatura. Sono convinta tuttavia che la strada maestra sia proprio quella: la Conferenza Stato-Regioni è il luogo deputato a trovare quella mediazione tra interessi nazionali e interessi locali, tra interessi del settore produttivo e quello delle associazioni del terzo settore, tra gli interessi erariali nazionali e le giuste rivendicazioni degli enti locali, tra i lavoratori del settore e la tutela della clientela”.
Piemonte, la Giunta accelera Sul fronte delle regioni alle prese con l’entrata in vigore del distanziometro per le attività di gioco nel 2021, alla fine di maggio la Giunta del Piemonte ha approvato il disegno di legge “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap)”, destinato ora a passare all’esame del Consiglio. Al centro del testo figurano l’introduzione di un distanziometro di 400 metri per le nuove aperture – con l’eliminazione della retroattività inclusa nella normativa del 2016 e la possibilità per chi ha già dismesso
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gli apparecchi di presentare un’istanza per reinstallarli -, e di fasce orarie che, a differenza del passato, saranno omogenee per tutto il territorio regionale. Nel testo poi ci sono uno stanziamento di 955mila euro annui per la lotta e il contrasto dell’azzardopatia, l’istituzione del logo regionale e della giornata “Slot, no grazie!” e di una sezione tematica sul Gap, con funzione consultiva, presso l’Osservatorio epidemiologico delle dipendenze patologiche (Oed Piemonte).
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
SPECIALE
Il commercio sta nei dettagli Quali effetti ha avuto e avrà la pandemia sul mondo del retail? A dare una risposta è il professor Luca Pellegrini, della Iulm di Milano, con un occhio al gaming e all’intrattenimento.
La
pandemia di Covid-19 e le restrizioni governative per il suo contenimento hanno cambiato il volto di molte attività, costrette a chiudere per mesi o a poter aprire solo dopo alcune - spesso consistenti - modifiche alla propria organizzazione interna, ma anche le abitudini di tutti noi. Come è cambiato, e come cambierà il mondo della vendita al dettaglio alla luce di tutto questo? Lo abbiamo chiesto a Luca Pellegrini, direttore del Dipartimento di Business e professore ordinario di marketing della Libera università di lingue e comunicazione Iulm di Milano. “Le ricerche condotte in questo periodo sono molte e molto diverse perché indagano i tanti effetti che la pandemia ha avuto sui vari comparti del retail. Un tratto comune è stata l’accelerazione della spinta verso l’e-commerce. Nell’alimentare, tutte le insegne si stanno organizzando, cercando di consolidare le iniziative costruite, spesso in gran fretta, nei mesi passati. Ma il processo è lento perché i costi dell’e-commerce sono molto alti in rapporto ai margini dei distributori. Nel lusso chi non aveva già in essere una offerta virtuale ha ormai capito quanto sia fondamentale averla e si sta adeguando. E in
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di Francesca Mancosu
questo caso i margini per la domiciliazione ci sono. Negli altri comparti, e, in particolare, nel non alimentare semi-durevole e durevole, tutti si sono resi conto che non avere un’opzione e-commerce significa lasciare il mercato ad Amazon e a chi su Amazon è presente”. Quali sono i trend che si stanno affermando e cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi, se non anni? “Dell’e-commerce e della sua accelerazione si è già detto, ma non è il solo trend da considerare. Un secondo trend importante è costituito dalla tendenza a offrire delle alternative d’acquisto nell’ambito della prossimità. Qui l’alimentare è il comparto più avanti, con piccoli punti vendita di vicinato che stanno aprendo in tutte le grandi città. Ma c’è anche un’altra prossimità, quella rilevante per le aree metropolitane, dove prossimo non significa, come in città, di quartiere, ma soluzioni che non obbligano a lunghi spostamenti finalizzati solo alla spesa. Il che significa supermercati, e sempre più spesso anche discount, che si distribuiscono lungo gli assi stradali più trafficati, che permettono a chi si muove negli spostamenti casa-lavoro di fare una sosta per rifornirsi. Questa tendenza inciderà anche sul ruolo dei centri commerciali che finiranno per polarizzarsi: o grandi centri, come quello di Arese (Mi), dove si va a passare una mezza gior-
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sita. Come tutti gli ospiti verrà intrattenuto, con servizi che arricchiscono la sua esperienza, attraverso l’entertainment, ma anche con l’offerta di informazione rilevante e con la possibilità di incontrare altre persone simili a lui con le quali interagire. L’omnicanalità di cui si parla tanto è questa: comunicazione e vendita si integrano in tanti punti di contatto che definiscono l’esperienza che il cliente ha con una data marca/insegna. Tutto questo non vale solo per la vendita di beni, ma anche di più per chi offre servizi, come quelli di gaming. Se non si offre nulla oltre al gioco che è disponibile in rete perché muoversi? Ma, esattamente come per chi vende beni, anche chi offre servizi di gaming può arricchire l’esperienza fisica con le modalità appena descritte. Il fisico ha molte carte da giocare e se anche la densità di negozi e luoghi di servizio sarà meno capillare che in passato, le strade per valorizzarli ci sono e sono ancora in gran parte da esplorare”.
LUCA PELLEGRINI
nata a fare shopping e a servirsi delle altre funzioni che contengono (dall’intrattenimento ai servizi alla persona, allo sport), oppure centri più piccoli e più legati a singole comunità che svolgono una funzione di supporto in una logica di vicinato”. Il Retail, customer experience e touchpoint del brand di cui è direttore scientifico mette al centro “le nuove sfide commerciali caratterizzate da modelli di business innovativi attraverso l’integrazione di canali fisici e digitali”. Un tema particolarmente caro al mondo del gioco pubblico, che alla luce della chiusura totale delle sale terrestri ha visto spostarsi molti consumatori sull’online e “spinto” gli operatori a diventare sempre più “omnichannel”, portando l’offerta fisica sui dispositivi mobili, e facendo di necessità virtù. Quali sono i modelli di business del futuro, secondo lei? “In generale, credo si possa dire che, almeno in prospettiva, la soluzione di default per l’acquisto è quella virtuale: se l’unica cosa che cerco è un prodotto e nulla di più, se non ci sono ostacoli specifici scelgo l’e-commerce. Ma questo non significa che il fisico non abbia carte da giocare: se è in grado di offrire più della semplice vendita può riproporsi con successo. Detto altrimenti, il fisico deve proporsi come luogo di incontro e di relazione, dove non è detto che l’acquisto sia la funzione principale. Il punto vendita diventa la ‘casa’ di un brand e il consumatore è invitato a fare vi-
Sale gioco già pronte a riaprire in sicurezza, ecco come Allo stato attuale, secondo quanto deciso dalla “cabina di regia” del Governo Draghi, le sale da gioco potranno riaprire i battenti dal 1° luglio, il che comporterebbe un’ulteriore perdita di fatturato per gli esercizi su rete fisica, dato l’avvio del campionato europeo di calcio l’11 giugno. In previsione di allora e nella speranza di un anticipo dei tempi previsti, considerando che gli Europei rappresenterebbero una grande occasione per la ripresa delle attività retail, mancare questa opportunità potrebbe essere il colpo di grazia per molte imprese già pronte a tornare in attività in sicurezza, come già fatto dopo il lockdown del 2020. Come? Con forti investimenti per garantire il distanziamento sociale e riorganizzare gli spazi, la sanificazione degli ambienti e degli apparecchi, e il controllo degli accessi, tutelando la salute di clienti e dipendenti come dimostra il video visibile integralmente al Qr code indicato alla fine di queste righe. Le sale gioco sono ormai chiuse da più di 10 mesi. Lo sono state dall’8 marzo al giugno scorso, all’epoca delle prime chiusure per il contenimento del Covid-19, poi hanno riaperto fino al 26 ottobre 2020 - nell’osservanza di rigidi protocolli, e senza che al loro interno si riscontrasse alcun focolaio - per poi chiudere di nuovo, e finire in un limbo che perdura ancora oggi. Però la riapertura in sicurezza delle sale da gioco in “zona gialla” sarebbe possibile da subito grazie ai protocolli di sicurezza redatti in virtù della collaborazione tra operatori di gioco, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali.
Nonostante il momento di grande difficoltà, gli esercenti del comparto hanno investito importanti risorse economiche per adeguare i locali alle normative dei vari Dpcm e adottare tutte le linee guida dei Protocolli di sicurezza sanitaria in vista della riapertura del giugno 2020. L’attenzione e il rispetto di tali direttive consentirebbero agli esercenti di riaprire le attività e accogliere in totale sicurezza un numero limitato di clienti, riducendo così al minimo la possibilità di contagio. I protocolli di sicurezza sanitaria prevedono l’attuazione delle seguenti misure: obbligo misurazione temperatura all’ingresso (ingresso consentito con temperatura minore di 37.5) e utilizzo di mascherina (su richiesta fornita dall’esercente); avvisi posizionati all’esterno del locale es. ‘Locale igienizzato’; disponibilità di igienizzanti in diversi punti del locale; permanenza nei locali consentita ad una persona per ogni 5 metri quadri di spazio; floor stickers per garantire la distanza minima impegno alla sanificazione delle Adi (Vlt, Awp) e vendor machine al termine di ogni utilizzo; divieto della somministrazione di cibi e bevande; Ecco come e perché i obbligo di mantenere attivi l’ingresso e l’estraziopossono ripartire: ne dell’aria; spegnimento delle macchine che non permettono il distanziamento di almeno 1,5 metri; obbligo di separatori (plexiglas) per le Adi che non rispettano la distanza minima di 1,5 metri e tra operatore e cliente; registrazione all’ingresso di nominativo e recapito telefonico dei clienti in modalità autocertificazione.
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locali
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SPECIALE
Marcotti (Federbingo) sottolinea come “300 giorni di chiusura hanno costretto i concessionari ad assorbire i costi”, mentre Barbieri (Ascob) rimarca: “Ripartiamo con quattro richieste chiare alla politica”.
Un nuovo avviamento ma si riparli di bingo
La
S A LVA T O R E B A R B I E R I
I TA LO M A R C OT T I
rete dedicata alla raccolta del gioco del bingo di sala già prima della pandemia causata dal virus viveva un momento di grande difficolta. Ad attanagliare il settore non c’erano solo le problematiche legate ad un assottigliarsi dell’interesse del pubblico nei confronti del gioco, ma anche problematiche legate a oneri di concessione e prelievi erariali che, negli ultimi anni, hanno eroso i ricavi delle aziende. A tutto ciò, come ben sappiamo, si è aggiunta una prolungata chiusura forzata che rischia di causare profondi mutamenti all’intero settore. A Italo Marcotti, presidente di Federbingo, chiediamo un’istantanea del bingo che, dopo quasi un anno di stop, si prepara a riprendere le attività. “Il bando di assegnazione delle concessioni del gioco del Bingo è di inizio anni 2000, sono trascorsi ormai 20 anni, e le aziende scontano contratti di locazione molto lontani dall’attuale realtà del mercato immobiliare, il canone si aggira mediamente a 150.000 euro anno. Inoltre le nostre sono attività labour intensive, pertanto i costi occupazionali incidono pesantemente sul nostro conto economico gestionale. Alla ripartenza, nella speranza che il Governo anticipi la data del 1° luglio 2021, le attività dovranno affrontare un nuovo avviamento al quale andranno sommati gli ingenti costi
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derivanti l’applicazione dello stringente protocollo anti Covid-19 che abbiamo sottoscritto con le parti sindacali dei lavoratori nella primavera del 2020, poi rivisto a gennaio di quest’anno. La rete di attività operanti in forza della concessione ministeriale per la raccolta del gioco del bingo era a inizio 2020 composta da 196 punti vendita. Attività figlie di un bando di concessione che prevedeva 800 sale in tutta Italia. Quante sale sopravviveranno alla pandemia Covid-19 lo scopriremo solo alla riapertura. Il tema del canone oneroso ricollegato alla proroga delle concessioni è una spada di Damocle che pende sulle nostre attività. Lo riteniamo sproporzionato ed ingiusto. In oltre 7 anni lo Stato italiano non è stato in grado di riscrivere il modello del settore e pretende che i concessionari paghino un’incapacità non loro. Le sale bingo sono chiuse dal 28 ottobre 2020, abbiamo azzerato i fatturati e perso una parte dei collaboratori. I ristori sono stati irrisori e la quasi totalità delle Regioni ce li ha negati. Siamo cittadini ed imprenditori di uno Stato che si ricorda di noi solo nei mesi della redazione della legge di Bilancio”. Con Salvatore Barbieri, presidente di Ascob, l’Associazione dei concessionari del bingo, proviamo invece a delineare quale potrebbe essere il futuro del settore. Come cambieranno a suo parere le sale bingo una volta che si riaprirà? Come potrebbe cambiare l’intrattenimento offerto e in che tempi pensa si possa tornare alla normalità? “Innanzitutto bisogna vedere cosa s’intende con ‘riaprire’. Se si dovesse riaprire con gli stessi protocolli di sicurezza
di Daniele Duso
anti Covid che abbiamo avuto lo scorso anno da giugno fino a ottobre le sale bingo sono già preparate, già pronte a ripartire con tutte le precauzioni immaginabili. Questo perché sappiamo bene che il virus non è sconfitto. Ripartiremo da lì, dal controllo delle temperature, dai disinfettanti per le mani, dai tavoli e dalle macchinette distanziati, sui quali verrà indicato con un cartellino se l’igienizzazione è stata fatta oppure no, e dai posti a sedere contingentati. Certo, dobbiamo svecchiare il gioco, serve un altro regolamento di gioco. Si può cercare di introdurre ad esempio il bingo elettronico, che secondo me potrebbe essere una valida idea, ma soprattutto servono nuove modalità di gioco. In ogni caso dovremmo riprendere il dialogo con Adm. Serve un incontro urgente per riattivare il gioco del bingo, dobbiamo ricominciare dalle interlocuzioni che avevamo intrapreso prima della chiusura, instaurare un tavolo tecnico dove si riinizi a parlare di sistemi di gioco, di modalità di gioco diverse, perché quello che offriamo oggi è un gioco obsoleto. Sul ritorno alla normalità non ho risposte. Siamo passati da 200/250 posti a sedere a 100/110 posti, la metà, nel migliore dei casi, e già questo ha ridotto di molto gli incassi. Questo, messo insieme al coprifuoco e alle norme regionali, a quelle comunali, che impongono a loro volta orari alle sale, mi porta a dire che, se la politica non interviene, la normalità di prima, con le sale bingo che funzionano a pieno regime, con tutte queste norme non la rivedremo mai più. Serve la proroga delle concessioni, una revisione dell’onere di concessione, pari a 7500 euro, che chiediamo non venga richiesto per i mesi di chiusura e venga ridotto per i prossimi 12-18 mesi, e poi lo slittamento di tutte le norme regionali e il riordino del settore al più presto”, conclude.
Un
anno di chiusure e poi, l’apertura, ancora in bilico durante l’avvio degli Europei di calcio. Per gli operatori del gioco terrestre è quasi una beffa quella che si va delineando nelle prossime settimane, se il Governo non deciderà, attraverso il Dl Riaperture o in sede di cabina di regia, di anticipare i tempi del riavvio. E non usa mezzi termini Francesco Ginestra presidente Agisco, l’Associazione giochi scommesse, nei definire “incompetente” chi ha fissato la data di riapertura delle sale il 1° luglio. A Ginestra abbiamo chiesto innanzitutto se è possibile fare un rapido bilancio di questi ultimi mesi. Quando ha inciso sul settore delle sale scommesse la pandemia? “Il bilancio è drammatico: dalla prima chiusura del marzo 2020 e fino al 30 giugno 2021, la cessazione dell’attività è pari esattamente a 363 giorni, un intero anno che manca nei bilanci delle nostre società. Se poi pensiamo che i giorni in cui siamo stati aperti lo scorso anno sono stati i meno importanti dal punto di vista commerciale per la raccolta di gioco, il danno che abbiamo avuto è pari ad oltre un anno e mezzo di chiusura. A poco sono serviti i ristori ricevuti dallo Stato, a fronte di affitti ridotti pagati, utenze, anticipi di Tfr ai nostri dipendenti. Quando riapriremo dovremo ricominciare a costruire un avviamento che è stato spazzato via dalla pandemia e dalle scelte della politica”. Ci sarà anche chi non riuscirà a riaprire? E nel caso quanti saranno i posti di lavoro persi dal settore? “Purtroppo, in tanti hanno già deciso di non riaprire e non solo per la pandemia, ma anche perché stritolati dall’attività espulsiva del gioco pubblico messa in atto dagli Enti locali. In tanti già si mantenevano in equilibrio prima del Covid, ingegnandosi per riuscire a lavorare nonostante le mille difficoltà dei distanziometri e degli orari di apertura e si sono chiesti ‘chi me lo fa fare’ di attendere la riapertura per poi dover essere chiusi da norme locali miopi ed ingiuste. Temo che ci saranno almeno 1.000 negozi su 5.700 che non riapriranno anche se spe-
ro che i colleghi demoralizzati provino a riaprire per almeno due o tre mesi per vedere se e come si riprende l’attività e poi decidere il proprio futuro e quello dei propri dipendenti. In merito all’occupazione che si può perdere stimo almeno 12.000 posti di lavoro a fortissimo rischio”. Lei ha già espresso le perplessità del settore che rappresenta nei confronti della data di riapertura, fissata post Europei di calcio, pensa che dietro a questa scelta vi sia effettivamente una giusta prudenza da parte del Governo o è una scelta dettata da altri criteri? “Se fosse stata una scelta derivante da una giusta prudenza non potrei che stare zitto, purtroppo credo che la causa sia stata la mancanza di competenza: ai fini della pandemia cosa cambiano 20 giorni? Riaprire entro il 10 di giugno (inizio Europei) o il 1° luglio, per la pandemia non cambia, per la nostra attività commerciale fa una enorme differenza, dovremo attendere fine agosto con l’avvio del campionato di calcio per sperare di ripartire davvero”. Le sale sono tutte pronte a rientrare in attività? Le risulta che tutti abbiano adottato le direttive per ripartire in sicurezza? “L’amarezza e la rabbia del ritardo della riapertura aumentano proprio in considerazione del fatto che i nostri locali sono sicuri, non ci sono mai stati focolai di infezione e quando abbiamo riaperto per i pochi mesi del 2020 abbiamo dovuto investire migliaia di euro a punto vendita per attenerci alle stringenti indicazioni del Comitato tecnico scientifico, delle Regioni e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Ci sono poche attività commerciali che hanno avuto tante prescrizioni e regole da dover seguire, ma noi le abbiamo seguite tutte!” Nel frattempo, durante la pandemia, sono lievitati i numeri relativi alle scommesse online. È un fenomeno che vi preoccupa? “No. Siamo consapevoli, leggendo i dati di mercato, che durante la pandemia le migliori performances delle scommesse on line le hanno avute i grandi players che hanno una diffusa rete di punti vendita sul territorio perché la credibilità di
SPECIALE
Riapertura non per tutti
Secondo il presidente dell’Associazione giochi scommesse Francesco Ginestra il bilancio è drammatico e un migliaio di negozi rischiano di non rialzare le saracinesche
un marchio a cui affidare le proprie risorse per giocare on line deriva dalla solidità di una rete terrestre. Vuol dire che tutti coloro che sono passati all’online torneranno in Agenzia? Credo di sì, forse una piccola parte, specialistica e speculativa, potrà restare davanti al proprio device, mentre tutti gli altri che hanno sempre privilegiato i negozi di gioco per ‘socializzare’ torneranno da noi”. Al di là di ristori e sostegni il settore delle sale scommesse chiederà, oppure si aspetta, qualcos’altro dal Governo? “Pensiamo ad esempio ad agevolazioni per favorire la ripartenza di aziende che hanno comunque sofferto molto, ma anche altro in merito alle leggi regionali che impongono limiti spesso troppo vincolanti. Ripeto quello che ho sempre detto: il migliore sostegno alla nostra attività è farci lavorare. Però dandoci la certezza del nostro futuro; vanno immediatamente risolte le problematiche già evidenziate delle norme espulsive degli Enti Locali, va cessata la moda di usare i Giochi come tappabuchi per ogni Legge di Bilancio e va ridefinita la durata delle concessioni, dato che il 1luglio riaprirà la rete di raccolta scommesse ma le relative concessioni sono scadute il precedente 30 giugno. Su quest’ultimo punto so che c’è la soluzione, ma perché il nostro settore deve essere sempre tenuto sul filo del rasoio?” (Dd)
FRANCESCO GINESTRA
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SPECIALE
Contenti ma non troppo
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elici, seppur con un grosso “ma” ad aggrottargli la fronte. Questo lo stato d’animo dei gestori e dei rappresentanti di alcuni dei maggiori ippodromi italiani, a pochi giorni dalla riapertura al pubblico, dopo mesi di “corse a porte chiuse”. Soddisfatti, ma ancora attanagliati dai soliti problemi – come i ritardi nei pagamenti e nell’approvazione dei contratti – e trafitti da uno nuovo: il divieto di accettare le scommesse, ribadito dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, fino alla ripresa del gioco terrestre, al momento in cui scriviamo fissata al 1° luglio.
D’Alesio (Coordinamento ippodromi): “Superare il limite delle mille unità” “Dopo tanti mesi di chiusura finalmente e grazie al lavoro svolto dal sottosegretario Battistoni, il pubblico dal 15 maggio è potuto tornare negli ippodromi”, sottolinea Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi. “I gestori degli impianti hanno vissuto la riapertura con grande emozione e si sono subito organizzati per accogliere il pubblico nel pieno rispetto delle norme di sicurezza previste nelle linee guida adottate dal Mipaaf, lavorando molto per rendere sicure ed accoglienti tutte le strutture. Per ora il limite massimo degli spettatori è stabilito in 1000 unità e ci auguriamo che, una volta superata questa tremenda pandemia, si torni a vedere gli ippodromi affollati. Le corse dei cavalli senza il pubblico a bordo pista e sulle tribune sono molto tristi e quindi dovremo lavorare in sinergia con il Ministero e con il Parlamento per raggiungere questo obiettivo, facendo la necessaria e non più rinviabile riforma per rilanciare l’ippica nazionale”.
D’Angelo (Agnano): “Peccato per le scommesse, il ‘sale’ delle corse” Da Napoli arriva il commento di Pier Luigi D’Angelo, presidente di Ippodromi partenopei, società di gestione dell’impianto di Agnano.
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“La riapertura è stata piacevole ma solo dal punto di vista ambientale, perché la conca di Agnano è meravigliosa. Il discorso cambia quando si parla delle scommesse, che, come più volte ho ribadito, sono il ‘sale’ delle corse dei cavalli, e sono organizzate anche per supportare la filiera di green economy che è alla base dell’allevamento italiano e internazionale di cavalli. Detto questo, per il resto ci siamo limitati a seguire i protocolli, con il preciso controllo degli accessi come da linee guida del Mipaaf, e ovviamente garantendo il rispetto del limite delle presenze previsto”.
Rondoni (Bologna e Cesena): “Eccesso di zelo da parte di Adm” Salendo nella terra emiliano-romagnola a parlare è Marco Rondoni, direttore generale di HippoGroup Cesenate, gestore degli ippodromi di Bologna e Cesena. “La riapertura di Bologna e le prime giornate si sono sostanzialmente sviluppate allo stesso modo. Poco più o poco meno di 200 persone nel feriale e 300 la domenica in tribuna, qualche decina fra tavola calda e bar. Nessun problema con le procedure Covid, ma molte lamentele per la mancanza delle scommesse, che ha tenuto lontano il grosso degli appassionati. Abbiamo aperto solo una porzione di parterre e tribuna e solo gli spazi all’esterno dove avevamo allestito diversi punti scommesse che avrebbero permesso tranquillamente di giocare in sicurezza”, esordisce il Dg. “Non capisco la differenza per un cliente tra prendere un caffè d’asporto o un biglietto di una giocata. Quello messo in campo da Adm è oggettivamente un eccesso di zelo. Ricordo che gli ippodromi hanno la peculiarità di poter raccogliere il gioco all’aperto sempre (e non solo in emergenza Covid), documentata dalle licenze di Pubblica sicurezza rego-
Ippodromi in bilico fra la soddisfazione per la riapertura al pubblico, seppur a capienza ridotta, e lo sconcerto per il divieto di raccogliere scommesse sancito da Adm di Francesca Mancosu
larmente rilasciate da anni dalle questure competenti. È stato uno sgarbo istituzionale nei confronti di un ente gerarchicamente superiore quale il Mipaaft e nello specifico di un sottosegretario di Stato, quale il senatore Battistoni, che ha preso a cuore le sorti dell’ippica Italiana molto più concretamente di Adm, che da anni la ignora sistematicamente non dando il via a riforme utili quali l’unificazione dei totalizzatori, la revisione della scommessa Ttq e delle aliquote di prelievo. Il minimo necessario se si vuole fare l’ultimo tentativo di rilancio del comparto”.
Pautasso (Roma): “Clienti delusi dal divieto di scommettere” Restando in casa Hippogroup, infine ecco il commento di Elio Pautasso, direttore generale di Roma Capannelle. “Per poter ottenere il ritorno degli spettatori sulle tribune degli ippodromi abbiamo cercato di lavorare a fianco del ministero ed in particolare del sottosegretario Battistoni, e solo grazie al suo fattivo interessamento il Mipaaf ha emanato le linee guida per la riapertura al pubblico, che è avvenuta in totale sicurezza e senza alcun problema. Anche a Capannelle abbiamo organizzato il protocollo sulla base delle linee guida, peraltro molto simile a quello dello scorso anno nel periodo in cui si correva ‘a porte aperte’. Poi abbiamo fatto un po’ di promozione per far sapere agli utenti che, seppur in numero limitato, si può accedere allo spettacolo delle corse dal vivo”, puntualizza Pautasso, che quindi torna, anche lui, sulla vexata quaestio del betting vietato. “Nei due giorni nei quali era possibile accettarle nulla è accaduto, essendo i terminali del gioco posti in luoghi all’aperto. I primi riscontri sono stati molto positivi, ma dopo il diniego di Adm abbiamo riscontrato un forte malcontento tra i nostri clienti e fra tutti i nostri utenti”.
SPECIALE
Come stanno cambiando le sale gioco in vista della riapertura di luglio, e quali saranno i trend del settore, senza dimenticare l’online? A rispondere è Paolo Gioacchini, amministratore di Gmg Games e G Planet.
Ritorno al futuro
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data ora è certa – il 1° luglio – e non mancano le speranze che possa essere anticipata di qualche giorno, ma l’impegno degli operatori del gioco per garantire il ritorno in sicurezza della clientela nelle sale e nelle altre location non è mai cessato fin dalla primavera del 2020, nonostante il succedersi dei provvedimenti governativi che hanno di fatto bloccato il settore per oltre 300 giorni. Fra quelli che non si sono mai fermati, e, anzi, hanno gettato il cuore – e l’ingegno - oltre l’ostacolo c’è G Planet, brand delle gaming hall ideato e creato grazie alla professionalità e all’esperienza cinquantennale di una delle più affermate aziende italiane dell’intrattenimento: la Gmg Games. A raccontare la “preparazione” alla riapertura è l’amministratore Paolo Gioacchini. “Abbiamo cercato di cogliere quelle poche ‘opportunità’ offerte dal lockdown per fare tutte quelle cose che in condizioni ‘normali’ spesso non c’è tempo di fare. A cominciare da un’ulteriore formazione del personale, con i corsi resi obbligatori dalla legge regionale delle Marche sul contrasto al Gap, ma non solo. Dopo un sondaggio fra i nostri dipendenti, per capire quali conoscenze e competenze avrebbero voluto approfondire, abbiamo organizzato degli incontri non solo professionali, ma anche sulle relazioni, la gestione dello stress, motivazionali e sull’autostima, che tornano utili anche nei rapporti con le persone, e non solo nel lavoro. È stata un’occasione preziosa, anche per rivederci e tenere alto l’umore”, rimarca Gioacchini. Di pari passo, è stato “aggiornato tutto il materiale operativo aziendale, la modulistica, il codice etico, le procedure”. Ma il fulcro di questo rinnovamento
favorito dalle circostanze è stato il “restyling” delle sale del Gruppo. “Oltre ai normali lavori di manutenzione, nel rispetto dei protocolli antiCovid abbiamo ridiviso e rivisitato gli spazi delle nostre gaming hall, garantendo fra gli apparecchi il maggior distanziamento possibile, e ovviamente tracciando i percorsi che si debbono seguire una volta entrati e segnalando gli accessi. Poi, abbiamo concepito un diverso modo di svolgere l’abituale somministrazione di cibi e bevande. Quanto alla sanificazione, già prima del Covid nelle nostre location avevamo il gel per le mani. Poi abbiamo introdotto una innovazione che di sicuro possono vantare in pochi: dei tappeti che sanificano le suole delle scarpe in tutte le sale, credo che li abbiano solo la Ferrari e le strutture sanitarie. Un plus che non figura nei protocolli, ma l’abbiamo adottato lo stesso, per dare ai nostri clienti un senso di pulizia e sicurezza ancora maggiore”, prosegue l’amministratore. Di fronte a tutto questo, sorge spontaneo domandarsi se si tratta di cambiamenti temporanei o destinati a restare per sempre. “Non ho mai puntato sulla quantità, sia per il numero delle sale sia per gli apparecchi installati (oggi le G Planet gaming hall sono 14, con una media di 30 apparecchi, Ndr), ma sulla qualità”, evidenzia Gioacchini. “Qualità significa riqualificazione dell’offerta a 360 gradi, con una distribuzione più ragionata, qualificata e qualificante”. Quanto ai nuovi trend del futuro per il settore, alla luce dei cambiamenti delle abitudini dei giocatori indotti dalla pandemia, l’Ad è convinto che “un operatore di gioco dovrebbe puntare ad evidenziare ancora di più il valore ag-
giunto di una sala o di un’agenzia, l’atmosfera che c’è al suo interno, la possibilità di socializzare, che nessun altro luogo di gioco può dare. Credo che sia fondamentale concentrarsi su questo, specie per le sale di alto livello. Chi torna al fisico lo farà perché vuole vivere un’atmosfera che non trova altrove, l’eleganza, il layout, il servizio, perché cerca un’esperienza che nessun gioco telematico può offrire, parlare con i vicini di sgabello o il personale di sala, vivere un momento di evasione, di svago. Altrettanto importante per un operatore di gioco che guarda al futuro sarà riuscire ad assecondare tutte le richieste del giocatore, comprese quelle che sono emerse nell’ultimo anno. L’ovvio riferimento è all’online, per il quale abbiamo lanciato Giocondabet, concessionaria di Stato. Un ‘progetto’ aperto anche ad altri operatori, per dargli ancora più forza, nella logica di offrire il più possibile. Penso che oggi non concedere opportunità a chi vuole giocare online sia quantomeno rischioso. Bisogna stare al passo coi tempi e con l’evoluzione del mondo, il cambio delle abitudini – velocizzato anche dalla pandemia - e il progresso, una componente che ha sempre contraddistinto e sempre contraddistinguerà il nostro settore”.
PAOLO GIOACCHINI
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inchiesta esteri
La “tradizionale” tripartizione tra giocatori occasionali, ludopatici e professionisti è superata da studi europei che evidenziano ben più diversificati atteggiamenti e attitudini, ma è comune la percezione del sempre maggiore peso dell’online rispetto al terrestre di Michael Haile
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LEDRITTE DELMAESTRO
LAPUNTATA
PROMOSPACE
Per questa tipologia il gioco è una questione di abilità. Sono fiduciosi nella loro capacità di farlo bene, motivo per cui si eccitano a trasformare gli eventi di gioco in un’altra opportunità per testare le loro capacità, soprattutto davanti ad altri. La maggior parte di essi gioca soprattutto poker, ma anche a lotterie e scommesse sportive. Si può dire che anche i giocatori professionisti si trovano in questa categoria. GIOCARE GIO CONGUSTO
PROMOSPACE
1. Quelli che considerano il giocare una decisione saggia
PROMOSPACE
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GIOCO &ARTE
LEDRITTE DELMAESTRO
parla e si scrive molto delle caratteristiche e della spesa del mondo del gioco con vincita in denaro, ma molto poco del profilo dei giocatori, tranne quando si affronta il tema azzardopatia. Certo, i giocatori con problemi di Gap sono un elemento molto importante ma il mondo del gioco è composto anche da altri e diversi profili. Quindi, chi sono quelli che indulgono nel gioco? Storicamente i giocatori erano divisi in tre categorie: gli occasionali, i ludopatici e i professionisti. Quelli occasionali trattano il gioco come un svago, ma sono moderati e hanno autocontrollo. Invece i giocatori ludopatici sono impulsivi, spendono sopra le loro possibilità, generalmente si indebitano per giocare, hanno problemi in famiglia e rincorrono le loro perdite puntando somme sempre più alte. In effetti, sono dipendenti dal gioco come l’alcolizzato lo è dall’alcol. Quello professionista invece è un giocatore riflessivo, perché ricava il suo reddito solo da giochi “di abilità” come il poker, il blackjack o il backgammon e tende a evitare quasi tutti gli altri giochi. È bravo in matematica e nel calcolo delle probabilità, ed è disciplinato. Invece la Gambling commission (Gc) del Regno Unito ha identificato otto tipi di giocatori, usando una metodologia più sofisticata così da ampliare il raggio dell’indagine. PROMOSPACE
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Si
NUOVE TENDENZE
2. Quelli che giocano per socializzare
ROLADI OLLOVATI
RNEANDO
GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021 ROLADI OLLOVATI
POKER STRATEGY
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Il gioco è qualcosa che si fa con gli amici. Per questi tipi di giocatori, giocare è solo un modo di stare insieme, non fa differenza se a poker o a Monopoli, basta che si tratti di una competizione amichevole, di aggiungere più entusiasmo a un evento o solo di divertirsi un po’. La maggior parGIOCARE GIO CONGUSTO
GIOCARE GIO CONGUSTO
RNEANDO
PH. STEFANO MANZINI, UNSPLASH
CINQUANTA SFUMATURE DI GIOCO
te di essi partecipa a scommesse ippiche e sportive, bingo nelle sale, casinò terrestri e sale da gioco, ed è un giocatore occasionale.
3. Quelli che giocano perchè lo fanno gli altri Quelli che giocano perché lo fanno gli altri sono quelli che vengono considerati giocatori passivi. Non sono particolarmente interessati al gioco, ma lo praticano solo perché è quanto fanno i loro amici, anche se ciò potrebbe costare loro caro. La metà di questi giocatori si dedica soprattutto a lotterie e gratta e vinci, ma c’è una minoranza che punta alle slot e che pratica il bingo nelle sale.
4. Quelli che giocano perchè si sentono fortunati Questa è la tipologia di giocatori che amano rischiare e che hanno quasi sempre la sensazione che questa sia la giornata “buona”. Non possono fare a meno di giocare per non perdere la possibilità di vincere. Quelli che si sentono fortunati generalmente giocano quasi a tutto, ma i loro giochi preferiti sono le scommesse sportive e ippiche, oltre alle slot, sia online che terrestri. La maggior parte dei giocatori patologici si trova in questa categoria.
5. Quelli che hanno soldi da bruciare I giocatori che hanno soldi da bruciare sono giocatori occasionali. Giocano quando hanno soldi extra, non importa loro se perdono, in quanto è solo un piccolo vizio che si permettono una volta tanto: se vincono bene, se perdono pazienza. Questa tipologia gioca sia online che di persona. Quasi la metà di loro gioca a lotterie e gratta e vinci, ma anche a bingo e slot, con una piccola percentuale che fa scommesse sportive. 6. Quelli che giocano perchè vogliono godersi un po’ di tempo per se stessi Ci sono persone che vanno al parco a leggere e quelle che vanno al bar con il giornale per staccarsi un po’ dal mondo, e poi ci sono quelli che giocano per godersi e concedersi un po’ di tempo con se stessi. Questi giocatori amano giocare e se vincono è un’ulteriore ricompensa. Generalmente non sono patologici ma è possibile che passino dalla categoria dei giocatori non problematici a quella dei problematici. I giochi preferiti di questi giocatori solitari sono le
esteri
CINQUANTA SFUMATURE DI GIOCO
scommesse sportive e ippiche, le slot sia terrestri che online, le lotterie.
7. Quelli che giocano per abitudine L’abitudine al gioco si crea quando una persona lo pratica da tempo. È l’equivalente di una persona che guida da molto tempo e che non si accorge quando cambia la marcia, in quanto lo fa inconsciamente. Questi giocatori non spendono molto, solitamente in lotterie o gratta e vinci. Giocare per loro è un piccolo vizio o regalo, indipendentemente dal fatto che vincano o meno. La maggior parte delle donne che giocano si trova in questa categoria. Quasi il 60 percento di questi giocatori abituali gioca a lotterie, gratta e vinci e scommesse sportive, con una forte minoranza che gioca a bingo in sala o nelle sale giochi. Sono soprattutto giocatori che preferiscono farlo di persona e poco online.
8. Quelli che giocano perchè vogliono vincere soldi La “prima” motivazione di questi giocatori è il denaro. Il gioco è solo un altro veicolo per ottenere soldi. A questo tipo di giocatori piace l’idea di vincere anche se le probabilità sono scarse. Più dell’80 percento di essi gioca a lotterie e gratta e vinci, in quanto sono le uniche tipologie di gioco in denaro che possono cambiare la vita. UK – PERCENTUALE DEGLI ADULTI (+16*) CHE HANNO GIOCATO ALMENO UNA VOLTA Tutti Uomini
Donne
16-24 anni
25-34 anni
35-44 anni
45-54 anni
55-64 anni
+65 anni
2016
48.4%
52.6%
44.3% 38.1% 48.3% 49.2% 52.6% 52.6% 48.4%
2017
48.8%
48.4%
41.4% 35.0%
2018
45.8%
50.8%
40.9%
2019
47.2%
51.0%
43.5% 40.4% 48.7% 50.5% 52.8% 52.8% 41.9%
2020
42.0%
44.5%
39.6%
47.7% 43.2% 47.8% 47.8% 44.6%
36.1% 45.9% 49.9% 52.3% 52.3% 42.2% 31.2% 39.0% 45.8% 48.4% 48.4% 39.1%
Fonte: Gambling Commission * l’età minima per giocare alle lotterie nel Uk è 16 anni
degli ultra sessantenni e cinquantenni tra coloro che giocano “a distanza” nel Regno Unito. In Svezia, dove più del 60 percento degli adulti ha giocato almeno una volta nel 2019, il 62 percento di chi gioca dichiara di farlo per intrattenimento, quindi appartiene alla categoria dei giocatori occasionali, mentre il 31 percento afferma di voler vincere “alla grande”, quindi si può definire un giocatore motivato da soldi. Il 30 percento dei giocatori svedesi pratica scommesse sportive e casinò. Nel Regno Unito il 23,4 percento degli adulti ha giocato online nel 2020 (il 26,7 percento degli uomini e il 20,6 percento delle donne) e la grande maggioranza di loro sono individui tra i 35 e i 64 anni. In Svezia, invece, poco più del 24 percento della popolazione gioca online, l’85-87 percento di essa su siti illegali. I giocatori svedesi che giocano su siti “off-shore” lo fanno soprattutto perché attratti dai bonus.
ITALIA Per quanto riguarda l’Italia non ci sono dati che catturano il livello socio-economico o altre caratteristiche dei giocatori, però ne esistono alcuni che danno un’idea generale di essi. ITALIA – GIOCHI IN DENARO PER TIPOLOGIA E GENERE (2019) Uomini
Gioco
Donne
27.9% 14.6% 13.9% 11.7% 9.1% 8.1% 3.9% 1.6% 1.4% 0.6%
Lotterie istantanee Giochi numerici a totalizzatore Lotto e lotterie a esito differito Slot machine Scomessse sportive Altri giochi a base sportiva Vlt Scommesse virtuali Giochi di abilità a distanza Altri giochi di casinò
24.6% 7.5% 11.9% 3.4% 0.5% 0.6% 1.4% 0.5% 0.1% 4.7%
Fonte: Istituto Superiore di Sanità
GIOCO ONLINE UK – PERCENTUALE DEGLI ADULTI (+16) CHE HANNO GIOCATO ONLINE ALMENO UNA VOLTA Tutti Uomini
Donne
2016
12.8%
16.1%
9.6%
2017
13.6%
16.3%
11%
16-24 anni
25-34 anni
35-44 anni
45-54 anni
55-64 anni
+65 anni
14.7%
16.1%
15.1% 13.4% 10.6%
8.1%
11.9% 20.3% 14.8% 12.6% 14.5% 8.5%
2018
14.4%
17.7%
11.2%
11.9% 20.3%
17.1% 15.4% 16.5%
7.3%
2019
16.6%
19.5%
14%
16.9%
21.4%
22% 18.2%
9.3%
2020
17%
19.3%
14.9%
16.2%
17.3% 18.5% 20.3% 18.8% 12.6%
14.7%
Fonte: Gambling Commission
Una ricerca condotta dall’Università di Lethbridge in Canada e dalle Università di Queensland e Sydney, in Australia, mostra che esiste una differenza tra i giocatori online e quelli che preferiscono giocare “di persona”. Quelli online tendono a essere più giovani, in prevalenza maschi, provengono da un ambiente socio economico più alto della media e hanno un livello un livello di educazione più alto. Ma il Covid-19 sta trasformando sia la demografia che le caratteristiche L’AUTORE di quelli che Michael Haile giocano online Economista, consulente economico e della regolamentazione, è ed è particostato market policy specialist della Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & analyst di Gbgc (Isle of Man) e larmente intericercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali ressante vede(Roma). re l’aumento
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021
L’approccio italiano per identificare la tipologia dei giocatori è quasi sempre clinico. L’Istituto superiore di sanità per esempio ha individuato quattro gruppi di giocatori utilizzando il metodo Problem gambling severity index (Pgsi ) che in effetti è disegnato per individuare giocatori problematici. In base a tale ricerca sono stati individuati giocatori senza nessun problema di gioco (26,5 percento), in pratica coloro che giocano a scopo ricreativo e per socializzare. La seconda categoria è quella dei giocatori a basso livello di rischio (4,1 percento), che per definizione sono quelli che solo una volta tanto hanno assunto atteggiamenti rischiosi ma che non soffrono di dipendenza. La terza categoria è quella dei giocatori a rischio moderato (2,8 percento), che spesso assumono atteggiamenti da giocatori patologici e che quindi sono ad alto rischio di diventarlo. Infine, c’è il gruppo dei giocatori altamente problematici (3 percento), che assumono atteggiamenti dannosi sia per se stessi che per la loro famiglia e la società in generale. Analizzando i dati disponibili, le caratteristiche dei giocatori nei mercati maturi sono molto simili, cambia solo il canale del gioco (online o terrestre). Ma a lungo andare è inevitabile che il gioco online sia destinato a soppiantare una larga fetta di quello “di persona”, soprattutto quando i cellulari 5G saranno ampiamente diffusi.
WORLDMATCH PIONIERI IN EUROPA
Tra
le industrie del gioco online che vantano una più lunga storia, figura certamente WorldMatch. La società opera infatti da più di vent’anni ed è stata uno dei primi provider a muoversi sia in Europa che in Italia, un vantaggio competitivo che le ha permesso di sviluppare una posizione di leadership in entrambi i mercati. Non solo: WorldMatch è stata la prima società di gioco ad aprire la propria sede a Malta, quando ancora non esisteva un corpo legislativo che regolasse il gaming in tantissimi paesi del mondo. E quando, era il 2004, a Malta sono state approvate le Remote Gaming Regulations, WorldMatch è stato il primo provider ad ottenere la licenza per lavorare in Europa. Una serie di “primati” storici che sono stati la base per gli sviluppi negli anni successivi, fino a giungere al 2021, quando WorldMatch resta uno degli operatori europei più presenti in ogni parte del globo. La società è infatti attiva a livello mondiale e dispone delle autorizzazioni necessarie in Italia, Bulgaria, Spagna, Portogallo, Bielorussia, Regno Unito, Colombia e Argentina. WorldMatch realizza solo integrazioni e accordi diretti con operatori esteri di primo livello, senza bisogno di aggregatori. Ma se l’orizzonte della società è mondiale, l’Italia rimane un mercato molto importante. A tale proposito, uno dei punti forti è la collaborazione con i produttori di giochi Awp e Vlt “terrestri”, il che garantisce a WorldMatch il porting e la distribuzione in esclusiva per l’online dei prodotti più popolari del mercato del gioco fisico. In particolare, il marchio SlotBar identifica i prodotti esclusivi nati dalla partnership tra WorldMatch e aziende tra cui Octavian, Nazionale Elettronica, Baldazzi e Cristaltec. Con-
vertendo all’online le loro slot e distribuendole a livello mondiale, WorldMatch rafforza sia la propria che la presenza dei suoi partner sui mercati esteri. Il successo di WorldMatch dipende però anche da un altro fattore: la profonda conoscenza dei giocatori e la consapevolezza di quante possano essere le peculiarità, preferenze e attitudini in base al mercato geografico di riferimento, in particolare per quanto tipologia e modalità di gioco. I giocatori dei paesi latino americani, quelli europei, o ancora quelli asiatici, hanno infatti caratteristiche profondamente differenti, e non si può quindi pensare a una soluzione unica fornendo lo stesso prodotto. WorldMatch si adegua ai loro gusti offrendo diverse tipologie di gioco. E non si limita solo alle slot, che restano comunque un’importante componente dell’offerta, ma offre un pacchetto completo di prodotti Rng (random number generation Ndr) per casinò, quindi videopoker, giochi da tavolo e roulette. Tra le novità più recenti, l’aggiunta di una tipologia di giochi denominati Mario Slot. “Riteniamo importante andare incontro ai gusti dei nostri giocatori e per questo collaboriamo con studi grafici di tutto il mondo per offrire un’ampia varietà di prodotti sia in termini estetici, sia in termini di matematiche, volatilità e Rtp (return to player Ndr)”, spiegano in azienda. E quanto ai progetti futuri, ecco qualche anticipazione: “I nostri attuali progetti a livello mondiale prevedono il rilascio di nuove tipologie di gioco e, al tempo stesso, di nuove slot machine che verranno come di consueto certificate per i vari mercati regolamentati nei quali siamo presenti”. La società inizierà inoltre a breve processi di certificazione in paesi nei quali ancora non opera, oltre a continuare le attività commerciali per avviare nuove partnership sia in nuovi mercati che in quelli in cui i prodotti WorldMatch sono già ben consolidati.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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COVER STORY
Novomatic Italia Al servizio del cliente Parole d’ordine: formazione e prodotto, le leve per la ripartenza del business Vlt
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è possibile pensare all’anno in corso, e a quello precedente, senza lasciarsi meravigliare ancora da come la crisi pandemica abbia prima di tutto fermato il mondo intero, scopertosi imprevedibilmente fragile, e senza guardare al settore del gioco pubblico italiano come ad una immensa macchina tenuta immobile oltre ogni ragionevole motivazione. La prospettiva cambia se si guarda al momento della ripartenza ormai imminente, e a come il futuro possa riservare prospettive nuove e importanti per un segmento di punta come quello delle Vlt: in questo ambito infatti Novomatic Italia non ha mai smesso di lavorare tanto che oggi, alla vigilia delle riaperture dei luoghi di gioco su tutto il territorio nazionale, si propone di attivare iniziative rivolte MICHELE MASINI
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021
ai propri partner commerciali con l’obiettivo di avviare un nuovo percorso che abbia come destinatari finali i consumatori, affinché questi possano essere sempre ben informati sui prodotti di gioco Novoline presenti in ogni sala, rendendo il momento dell’intrattenimento più consapevole, responsabile e divertente. Da fornitore di servizi e tecnologie di gioco a 360°, quindi, Novomatic Italia ha sviluppato un progetto di formazione per gli operatori di sala fornendo consulenza e approfondimenti sui prodotti proprio a chi può comunicare direttamente con la clientela. Il Gruppo propone inoltre servizi aggiuntivi di marketing e trade marketing per dare omogeneità e rafforzare la comunicazione sul tema Vlt e nello specifico sul mondo Novoline. Tutto ciò si accompagna ovviamente al lancio di
COVER STORY NOVOMATIC ITALIA
nuovi prodotti: sei nuovi giochi animeranno la ripartenza del business e ben presto anche nuovi cabinet tecnologicamente evoluti potranno entrare nelle sale a fare, come sempre, la differenza. Michele Masini, direttore della Business Unit Vlt di Novomatic Italia, anticipa con grande soddisfazione i prossimi step per il settore fiore all’occhiello del Gruppo:
“Come leader di mercato abbiamo il dovere e l’onere di riportare entusiasmo e coinvolgimento sul prodotto Vlt, attraverso progetti di formazione, studi di consulenza, fornitura di aggiornamenti hardware e proposizione di nuovi giochi e cabinet, tutte attività finalizzate a creare un interscambio continuo tra le concessionarie ed i loro retail con ovvi benefici per il cliente finale”.
I nuovi giochi “Siamo pronti ad offrire ai nostri clienti giochi con caratteristiche innovative, sempre in linea con i loro gusti e le tendenze più recenti di mercato. Con XRoulette, rivisitazione in chiave moderna del gioco principe dei tavoli, introdurremo la Super Session, una meccanica di gioco innovativa per il mondo Novomatic, finalizzata a migliorare e prolungare l’esperienza del gioco”, dicono dal Gruppo. Dopo il forte interesse suscitato dal gioco Wave Patrol, Novomatic Italia lancerà Eye of Dragon and Mystic Ball, un nuovo titolo con bet minimo a 20 centesimi. “Con Treasure Island proponiamo un titolo con bonus game FreeSpin così come da tradizione Novomatic, introducendo per la prima volta il tema Pirati sulle nostre Vlt. Cats of Egypt ed Amber Party offrono l’innovativa funzionalità dei 4Bonus, vincite di importo elevato, mostrate sempre a video, che possono essere ottenute grazie ad una fase bonus interattiva e a tema. Attraverso il gioco Clower Power HD, vedremo per la prima volta sul cabinet Vip Chair una grafica ad alta risoluzione, valorizzata ancor più dalle grandi dimensioni dello schermo da 50 pollici che solo questo cabinet può offrire”.
Novocash - Industria 4.0 Un fermento, quello di casa Novomatic, che non si è arrestato neanche nel lungo periodo del lockdown: proprio nel momento di massimo sconforto, le strutture aziendali hanno avuto la capacità di guardare oltre, ottimizzare e migliorare il prodotto Novocash in entrambe le versioni Small e Vlt per portarlo in certificazione e permettere ai propri clienti di ottenere grazie ad esso lo sconto “Industria 4.0”. I Change di Novomatic Italia hanno entrambi ottenuto l’attestato di conformità tecnica di beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”. La legge finanziaria 2021 (art. 1, comma 1051 e ss., legge n. 178/2020) infatti ha previsto il riconoscimento di specifici crediti di imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi che rientrano nel Piano “Industria 4.0”. Tale Piano consente alle imprese italiane di innovare la propria attività e il proprio business attraverso strumenti di avanguardia tecnologica: attivato già da alcuni anni,
tale programma ha conosciuto per il 2021 un potenziamento delle precedenti misure e l’inserimento di nuove possibilità. Grazie all’attestazione come bene funzionale i due Novocash sviluppati e commercializzati da Novomatic Italia, destinati sia a sale dedicate sia a luoghi di gioco generalisti come i bar, possono essere acquistati quindi ottenendo un credito d’imposta pari al 50 percento del costo, da usufruire in 3 anni. Il primo terzo del credito è usufruibile già a partire dal giorno successivo all’interconnessione dell’apparecchio. Infine il credito è cumulabile con altre agevolazioni fiscali dedicate a particolari soggetti o territori, previa verifica di spettanza. Con i Novocash anche la tecnologia a servizio del gaming diventa 4.0!
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PH. KARLIS REIMANIS, UNSPLASH
normativa
Scienza e buon senso contro restrizioni ed eccessi (SECONDA PARTE)
RIAPRIRE IN SICUREZZA SENZA INDUGIO PER USCIRE DALLA PANDEMIA MA SENZA DOVER RICHIUDERE IMMEDIATAMENTE PER I DISTANZIOMETRI ESPULSIVI DELLE LEGGI REGIONALI. A cura di Geronimo Cardia
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021
N
SCIENZA E BUON SENSO CONTRO RESTRIZIONI ED ECCESSI
el numero precedente avevamo visto l’impatto delle restrizioni sul comparto del gioco pubblico e proposto alcuni rilievi, insieme ad alcune possibili soluzioni, basandoci sul buon senso (oltre a ricorrere alla giurisprudenza). Oggi sviluppiamo ulteriormente l’argomento partendo dall’analisi scientifica della stessa materia. LE VALUTAZIONI SCIENTIFICHE Andando oltre al buon senso, il mondo scientifico da sempre esprime una perplessità profonda (mal digerita, a volte mal celata) in merito all’individuazione del criterio del distanziometro in sé (qualunque utente razionale, problematico, o patologico potrebbe percorrere 200 o 500 metri da un luogo ritenuto sensibile oltre che da casa propria) e un’avversione nei confronti del proibizionismo puro come ad esempio determinato dai distanziometri espulsivi (che di fatto determinano il divieto sulla sostanziale totalità dei territori, da un lato, e la marginalizzazione dell’offerta pubblica nelle periferie, dall’altro). Nel 2017, nell’ambito di una ricognizione degli studi emerge che se l’analisi dovesse limitarsi alla lettura delle sole conclusioni di parte della produzione scientifica disponibile dovrebbe prendersi atto di una reticenza a dare giudizi netti di bocciatura della misura del distanziometro. Quello che colpisce, tuttavia, è che andando a vedere nel cuore degli studi in realtà si rinvengono dei passaggi fondamentali che sembrano invece mettere in serio dubbio la sua efficacia. Sia esso inteso come distanziometro effettivo (nella misura in cui sia concepito tecnicamente in modo che lasci anche spazi adeguati alla distribuzione pubblica) sia esso come distanziometro espulsivo (che ciò impone un proibizionismo di fatto sulla sostanziale totalità del territorio). In effetti, sembrerebbe potersi dire che vi siano diversi spunti per affermare che i giocatori problematici e quelli patologici non solo non si fermino di fronte ad una distanza di 500 metri da luoghi sensibili come Chiese o scuole, ma non siano nemmeno disposti a rinunciare a giocare in presenza di chilometri da affrontare (cfr., in particolare, sul punto “Proibizionismo tra scienza e giurisprudenza”, Rivista Gioco News dicembre 2017). Molti studi analizzati mettono altresì in risalto il fattore della cosiddetta “accessibilità” al gioco che potrebbe in linea teorica favorire il gioco. Tuttavia tale richiamo mal si concilia, almeno agli occhi esterni di un osservatore esterno con tutte le affermazioni relative alla deriva anche solo problematica dell’incapacità di controllo e di ponderazione di fattori razionali quali la vicinanza o meno ai propri luoghi di frequentazione e con quanto poi riferito in seguito in merito alle conseguenze della marginalizzazione in periferia. Un altro dato che colpisce è che difficilmente si trovano studi che mettano esplicitamente in evidenza una valutazione su quali siano i luoghi definibili sensibili, perché di maggiore
frequentazione dei soggetti da proteggere, e certamente nessuno studio scientifico certifica l’idoneità di un luogo sensibile utilizzato piuttosto che di un altro. Diverse sono poi le considerazioni registrate nella letteratura scientifica riguardo i comportamenti ascritti al giocatore medio, a quello che è definito giocatore sociale, che, in linea teorica, se posto di fronte alla scelta di percorrere chilometri per accedere ad una forma di gioco legale, ha tutta la razionalità e tutta la centratura per compiere la scelta di non andare e di preferire altre forme di gioco, legali o illegali, o altre forme di intrattenimento. Da quanto sopra non solo sembrerebbe che effetto espulsivo o marginalizzazione di fatto non curano e non contrastano effettivamente l’impulso patologico o problematico ma, addirittura, per quanto dedotto, se risulta verificato il teorema che al proibizionismo del gioco legale corrisponde l’invasione del gioco illegale, di fatto peggiorano la qualità del prodotto al punto da penalizzare ulteriormente la patologia dei soggetti deboli alimentando ulteriormente le loro patologie. Sul punto, è molto interessante quanto precisato da Caneppele e Marchiaro, “Gioco d’azzardo patologico: monitoraggio e prevenzione in Trentino, Rapporto Progetto Pre. Gio. 2013-2014”, maggio 2016, in www.transcrime. it. In detta relazione, infatti viene precisato quanto segue in merito alle “Restrizioni sulla disponibilità di gioco. È noto che l’aumentare della disponibilità di determinate tipologie di prodotti, che possono creare una dipendenza pur essendo legali, incrementa anche il loro utilizzo, tuttavia tale relazione non è mai semplice e lineare (Williams, West, e Simpson 2012). Per ciò che concerne il gioco d’azzardo, diversi autori hanno sostenuto una relazione positiva fra la disponibilità e l’accessibilità dei giochi d’azzardo legalizzati da un lato, e i tassi di prevalenza del gioco d’azzardo patologico dall’altro (Marshall e Baker 2002; Parsons e Webster 2000; Pearce et al. 2008; Shaffer, LaBrie, e LaPlante 2004; John William Welte et al. 2009; 2004). Tuttavia, tale
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>
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normativa politica
> relazione si presenta alquanto complessa. Come spiegato da Williams e colleghi (2012), i tassi di gioco problematico in Nord America e Australia hanno iniziato a crescere nel decennio 1985-1995, hanno raggiunto l’apice nel decennio successivo, ma da quel momento hanno iniziato ad abbassarsi. Il periodo di crescita dei tassi di prevalenza del Gap è risultato sostanzialmente coincidente con la rapida introduzione e la relativa espansione delle opportunità di gioco legali nei Paesi considerati, il che si è mostrato strettamente connesso all’incremento della spesa pro-capite per gioco d’azzardo e ad un aumento complessivo dei tassi di partecipazione a questa attività. Dopo tale fase è iniziato un graduale calo delle percentuali complessive dei soggetti definiti come problematici e, attualmente, i tassi di persone con problemi di gioco d’azzardo eccessivo sono analoghi a quelli degli anni ’80, prima dell’espansione del gioco. Poiché la disponibilità del gioco d’azzardo è in costante aumento negli ultimi trent’anni in molti Paesi, i risultati dell’indagine possono supportare due tesi differenti, ma non necessariamente in contrasto (Shaffer, LaBrie, e LaPlante 2004; Storer, Abbott, e Stubbs 2009): 1. l’aumento della disponibilità del gioco d’azzardo porta ad una crescita nei tassi complessivi di Gap; 2. le popolazioni tendono ad adattarsi nel corso del tempo. Esistono infatti differenti meccanismi potenzialmente responsabili della diminuzione della prevalenza del gioco d’azzardo eccessivo126 (Williams, Volberg, e Stevens 2012,7): - crescita della consapevolezza della popolazione dei possibili danni legati al gioco d’azzardo (abbassamento dei livelli di predisposizione all’attività); - diminuzione complessiva della partecipazione alle attività di gioco (maggiore cautela dopo il primo periodo di novità); - esclusione di alcuni soggetti dal gruppo di giocatori considerati problematici a causa di gravi conseguenze negative derivanti dal gioco stesso (bancarotta, suicidio, ecc.); - aumento degli sforzi complessivi volti a garantire un gioco “sicuro” e a mettere in atto programmi di prevenzione efficaci contro il Gap; - aumento dell’età della popolazione. (…) Partendo dal presupposto che di fronte al fenomeno del gioco d’azzardo occorre sviluppare strategie complessive che tendano a minimizzarne gli effetti negativi e, nello stesso tempo, a riconoscerne i potenziali benefici, emerge chiaramente come, in prospettiva, siano da escludere dal dibattito le due opzioni estreme: il proibizionismo e il liberalismo di mercato. L’opzione proibizionista,
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ossia considerare il gioco d’azzardo, in quanto tale, un’attività illegale, porterebbe a una crescita esponenziale del mercato clandestino dei giochi e darebbe ampio spazio alla criminalità organizzata e al banditismo”. E posto che l’ipotesi liberista estrema non sia neanche sul tavolo delle idee, resta da salutare con soddisfazione che anche la valutazione scientifica del proibizionismo rappresenta una bocciatura chiara. In sostanza vengono bocciate inaccessibilità ed accessibilità eccessiva. Al legislatore l’ardua missione di individuare una tempo per tempo misurata accessibilità che certo non è né la marginalizzazione né tanto meno il proibizionismo dell’effetto espulsivo imposto dai distanziometri attuali. Peraltro non può non ricordarsi quanto dichiarato dalla dottoressa Adele Minutillo, dell’Istituto Superiore della Sanità, in un suo intervento in cui ha dichiarato “Dal punto di vista sanitario non sappiamo se il distanziometro funziona. In realtà, non abbiamo evidenze scientifiche, se non in modelli statunitensi o australiani, molto lontani dalla nostra realtà. Nei mesi passati abbiamo sentito molti giocatori in trattamento per il disturbo da gioco d’azzardo. Tanti ci raccontano che nel momento della compulsione del comportamento cercano un luogo di gioco spesso lontano dal posto dove vivono. Questo avviene perché, quando il giocatore è in fase di compulsione, si sente in colpa verso la famiglia perché sa che sta togliendo loro soldi e tempo. Cerca quindi posti lontani dal suo abitudinario e dove non lo conoscono per andare a giocare. Se questo fosse confermato dalla ricerca che stiamo effettuando, il distanziometro potrebbe addirittura far aumentare la dipendenza piuttosto che risolverla. Il disturbo da gioco d’azzardo è un problema che esiste, ma il rischio è che si generalizzi troppo o che si utilizzino misure che non servono effettivamente a chi ha il disturbo”. Anche studi più recenti in modo piano affrontano direttamente il tema. I distanziometri espulsivi o semplicemente marginalizzanti (come la sostanziale totalità dei distanziometri imposti), sono in realtà palesemente contro lo scopo della norma volta a tutelare le fasce deboli e ad arginare il disturbo da gioco d’azzardo (ci sono perizie che lo affermano). E ciò, in quanto per la loro natura di divieto assoluto si rivelano dannosi per il loro agire negativamente sulla compulsività degli utenti problematici o patologici (sempre alla ricerca di luoghi nascosti per dare sempre più sfogo alle proprie dipendenze) e sulla percezione da parte degli utenti razionali delle periferie (che assisterebbero alla concentrazione eccessiva di offerta pubblica di gioco marginalizzata perché espulsa dalla sostanziale totalità del territorio cittadino del centro). E ancora, le limitazioni, ancorché misurate, di orari di distribuzione del gioco pubblico (per quelle che impongono interruzioni eccessive vi è lo stesso giudizio negativo dei distanziometri espulsivi), non accompagnate da un’adeguata messaggistica, non fanno altro che agire - negativamente – sulla compulsività degli
normativa
SCIENZA E BUON SENSO CONTRO RESTRIZIONI ED ECCESSI
utenti, desiderosi di riprendere la propria pratica, al punto di riprendere il gioco al termine dell’interruzione con maggiore intensità se non al punto da ricercare da subito altre fonti di gioco per esempio recandosi presso l’offerta illegale o canali diversi da quello del territorio come l’online soprattutto se illegale. Su tali aspetti può richiamarsi la pubblicazione dello studio portato a termine da parte della Italian Society of Psychopathology dal titolo “Il disturbo da gioco d’azzardo – implicazioni cliniche, preventive e organizzative” sul numero 1/2020 della rivista scientifica Journal of Psychopathology, disponibile anche sul sito al link www.jpsychopathol.it . Lo studio, condotto da importanti esponenti del mondo scientifico, in definitiva mette in evidenza che “Diverse misure sono state proposte dalle società contemporanee per la gestione del fenomeno, ma il loro impatto effettivo merita di essere accuratamente valutato. Attualmente, le risposte al problema del gioco d’azzardo non sono ancora sufficientemente delineate e socialmente soddisfacenti. Sono quindi necessarie strategie preventive, riabilitative e di cura che si basino maggiormente sulle conoscenze psicopatologiche e neuroscientifiche del disturbo.” In definitiva, dalla lettura del documento sembrerebbe emergere che il distanziometro non incide sul giocatore problematico e su quello patologico. Al contrario la marginalizzazione delle sale gioco, per i giocatori patologici e problematici, potrebbe accrescerne l’attrattività proprio per le condizioni di maggiore isolamento che vi troverebbero. Viene inoltre confermato che il giocatore razionale delle periferie (a più alta densità abitativa tra l’altro) potrebbe risentire dell’eccessiva concentrazione dell’offerta pubblica marginalizzata dall’effetto espulsivo. Interessanti, poi gli spunti per eventuali azioni concrete future, laddove viene precisato che: (i) “dal punto di vista preventivo, (…) la possibilità di attuare un registro di esclusione, fruibile a livello nazionale e in grado di impedire l’accesso nelle aree di gioco a soggetti sensibili o già diagnosticati e/o in trattamento per disturbo da gioco d’azzardo (…) potrebbe garantire una buona efficacia, come già dimostrato in paesi come Spagna e Germania (Motka et al., 2018), soprattutto se guidato e ben integrato con la rete territoriale sanitaria dei servizi per le dipendenze (Serd), dei Centri di Salute Mentale (Csm) e del Terzo Settore qualificato. Il sistema della segnalazione e successiva esclusione dovrebbe essere associato a un ‘efficace rete informativa tra i licenziatari. L’attuazione di strumenti integrati d’intervento precoce e prevenzione attiva dovrebbe necessariamente contemplare la possibilità di considerare la segnalazione da parte dei familiari del giocatore”; (ii) “altre misure riguardano L’AUTORE la possibile revisione dei Geronimo Cardia parametri di gioco degli Avvocato cassazionista, dottore commercialista apparecchi, che consentano e revisore contabile di misurare l’accesso al gioStudio Cardia e Cardia co d’azzardo in termini di www.gclegal.It tempo trascorso e di denaro
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speso, consentendo la possibile individuazione precoce di situazioni di gioco a rischio. Lo sviluppo di sistemi di questo tipo potrebbe auspicabilmente consentire l’individuazione di chi risulta bisognoso di un intervento specifico. Questi interventi dovrebbero essere attuati da operatori specificamente formati agli strumenti del counseling e del supporto psicologico e in grado di indirizzare chi é vulnerabile verso la rete dei servizi territoriali di cura (Serd, Csm, Terzo Settore), oltre che di includere chi ha superato i limiti in maniera reiterata nel registro di esclusione. La gestione di quest’ultimo potrebbe prevedere esclusioni temporanee o definitive o, addirittura, differenziazioni in merito alla tipologia di gioco, limitando l’accesso esclusivo a quei giochi a rapido turn-over che più tipicamente affliggono e caratterizzano chi è affetto da disturbo da gioco d’azzardo”; (iii) “infine, può essere utile una considerazione specifica riguardo alle risorse: l’introito derivante dal gioco è consistente e in graduale aumento a fronte di un ambito - quello della prevenzione e della cura delle dipendenze - in cui, invece, mancano le risorse per fronteggiare l’aumento della diffusione e delle conseguenze sociali negative. Sarebbe pertanto opportuno vincolare e investire una parte delle risorse derivanti dal settore del gambling in favore dei servizi di cura e prevenzione delle dipendenze al fine di investire in progetti che estendano tali interventi non soltanto al disturbo da gioco d’azzardo, ma a tutte le forme di dipendenza (da sostanze in primis), visto l’elevato livello di comorbilità e la comunanza dei fattori di rischio per il loro sviluppo. Ciò permetterebbe di andare oltre a quanto ad oggi già previsto con il Fondo per il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, di cui alla legge di stabilità (articolo 1, comma 946, della L. 2018/2015) e, soprattutto, garantire una visione veramente integrata dei fenomeni di addcition, come da tempo enfatizzato nella letteratura Ebm più qualificata. Peraltro questo tipo di comorbilità tra forme diverse di addiction rappresenta il problema centrale della presa in carico attuale di questi soggetti, come recentemente mostrato da diverse ricerche che hanno dato enfasi alla forte associazione del disturbo da gioco d’azzardo con i disturbi da uso di alcol e di cocaina. Le più alte concentrazioni di comorbilità, soprattutto nelle fasce di età più giovani, aprono risvolti medici, psicopatologici e sociali drammatici che dovranno essere rivalutate in una dimensione allargata dei fenomeni di addiction (Martinotti et al., 2006; Di Nicola et al., 2015; Dufour et al., 2016; Loo et al., 2019).” A BEN VEDERE LA SOLUZIONE EFFICACE E SOSTENIBILE C’È Anche in quest’ottica scientifico sanitaria si scorge un serio e concreto contributo all’individuazione delle misure realmente idonee a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo. In questa direzione, dunque, potrebbe porsi la politica per la gestione del fenomeno, abbandonando pratiche di fatto proibizionistiche (non solo inefficaci ma controproducenti e peraltro dannose anche sotto il profilo dell’ordine pubblico, del gettito erariale, della produzione e dell’occupazione) e regolamentando quindi il fenomeno in modo sostenibile, con sapienza e soprattutto con efficacia.
A cura di Giancarlo Marzo e Francesco Scardovi
CON L’APPROVAZIONE DELL’ENNESIMO DECRETO “SOSTEGNI BIS” GLI OPERATORI DELLA FILIERA DEL GAMING SI RITROVANO A INTERPRETARE INCONSAPEVOLMENTE IL RUOLO DI BILL MURRAY NELLA PELLICOLA AMERICANA DEGLI ANNI ’90 “RICOMINCIO DA CAPO”. ALL’APPROVAZIONE DI OGNUNO DEI DECRETI – DI RILANCIO, RISTORO O SOSTEGNI CHE SIA – SI ACCENDE LA RADIO DELLE 6.00 CHE TRASMETTE “I GOT YOU BABE” DI SONNY AND CHER E SI RIVIVE, INESORABILMENTE ALLO STESSO MODO, IL “GIORNO DELLA MARMOTTA”.
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onostante le richieste d’aiuto, dopo oltre un anno dall’inizio dalla crisi più grave dalla Grande depressione del 1929 ad oggi, si continuano a prospettare quelli che si possono considerare, purtroppo, una serie di “pseudo-sostegni”, tutti inidonei a un concreto rilancio dell’economia reale. Per un settore come quello del gioco legale, in cui le perdite sono state stimate in centinaia di milioni di euro per le imprese di raccolta di gioco terrestre ed in svariati miliardi di euro per l’Erario, il rischio è quello dell’irreversibile chiusura degli oltre diecimila operatori del settore, con forti ripercussioni su più di cinquanta mila impiegati attualmente occupati. Mentre questa rivista va in stampa, quando ancora si discute sui tempi di riapertura delle attività di gioco lecito, nell’attuale quadro normativo, l’unica chance per gli operatori della filiera potrebbe essere rappresentata dall’anticipazione dell’entrata in vigore delle previsio-
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ni del cosiddetto nuovo Codice della Crisi d’impresa (che d’ora in poi indicheremo come “Codice”, per semplicità) in materia di transazione fiscale e contributiva. Disposizioni che, riformando gli articoli 180, 182-bis e 182-ter della legge fallimentare (d’ora in poi indicata anche come “Legge”), consentono alle imprese in stato di insolvenza di ottenere l’omologazione di piani di concordato e accordi di ristrutturazione anche senza approvazione di Agenzia delle entrate e Inps. EVOLUZIONE NORMATIVA DELLA TRANSAZIONE FISCALE Nella sua configurazione originaria, la transazione fiscale era ammessa per i soli tributi iscritti a ruolo e a beneficio di quanti si fossero mostrati insolventi nel corso di una procedura di esecuzione coattiva, oppure fossero stati assoggettati a procedure concorsuali. A partire dal 2005, invece, si sono susseguiti numerosi interventi legislativi che, onde salvaguardare i predetti interessi, hanno
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Transazione fiscale il vero sostegno contro la crisi
TRANSAZIONE FISCALE IL VERO SOSTEGNO CONTRO LA CRISI
potenziato gli strumenti di risoluzione concordata della crisi di impresa, introducendo, in particolare, nella legge fallimentare, gli articoli 182-bis e 182-ter. Attualmente, la transazione fiscale rappresenta una particolare procedura “transattiva” tra Amministrazione finanziaria e contribuente (articolo 182-ter della Legge) che, nell’ambito del concordato preventivo (articolo 160, della Legge) e degli accordi di ristrutturazione (articolo 182-bis della Legge), consente alle imprese in stato di insolvenza il pagamento in misura ridotta e/o dilazionata del credito tributario privilegiato, oltre che di quello chirografario. La ratio sottesa all’istituto, inizialmente nato per tutelare, in misura prevalente, gli interessi erariali e l’azione amministrativa, si è evoluta nel senso di contemperare i predetti interessi con la massima salvaguardia della continuità aziendale e dei livelli occupazionali. Ci è mossi, dunque, progressivamente, verso soluzioni condivise tra gli operatori economici e il Fisco, così da consentire un bilanciamento tra i reciproci interessi.
CONCLUSIONI In attesa dei primi decreti di omologazione fondati sulla nuova normativa, le modifiche introdotte potrebbero rappresentare l’unica via percorribile per gli operatori del comparto in crisi economica e finanziaria. Tale norma, infatti, potrebbe finalmente rendere concretamente operativo un istituto non sempre attuato a causa della discrezionalità valutativa finora concessa all’Amministrazione finanziaria. Una chance, dunque, assolutamente da non perdere. Specie considerato che la stessa Agenzia delle entrate, con la Circolare 29 dicembre 2020, n.34/E, ha invitato i propri uffici: “a profondere il massimo impegno nel garantire una tempestiva gestione delle procedure di composizione della crisi di impresa, fornendo nell’esercizio della propria azione - un adeguato supporto agli operatori che si trovano ad affrontare l’attuale congiuntura economica, nell’ottica di favorire la ripresa produttiva e la conservazione dei livelli occupazionali”.
B I L L M U R R AY I N “ I L G I O R N O D E L L A M A R M OT TA” ( 1 9 9 3 )
LA “NUOVA” TRANSAZIONE FISCALE Con l’articolo 3, comma 1-bis, del decreto legge n.125/2020, sono stati modificati gli articoli 180 e 182-bis della Legge fallimentare, anticipando gli effetti a partire dallo scorso 3 dicembre 2020. Allo stato attuale, è così consentito al Tribunale di procedere - in base ad una valutazione di maggior convenienza della proposta dell’imprenditore rispetto all’alternativa liquidatoria - all’omologazione del concordato preventivo e dell’accordo di ristrutturazione dei debiti. Ciò, anche in caso di “mancanza di voto”, o “mancanza di adesione”, da parte dell’Amministrazione finanziaria (o da parte degli enti gestori di forme di previdenza o assistenza obbligatorie), qualora l’assenso di quest’ultima sia necessario ai fini del perfezionamento della procedura compositiva. Nell’effettuare tale valutazione il Tribunale può tenere conto anche delle risultanze della relazione redatta dal professionista incaricato dell’attestazione. Inoltre, il citato comma 1-bis ha modificato l’articolo 182-ter della Legge, precisando che la relazione del professionista attestatore deve, relativamente ai crediti tributari o contributivi e relativi accessori, avere ad oggetto anche la convenienza del trattamento proposto rispetto alla liquidazione giudiziale, modificando il precedente richiamo alle alternative concretamente praticabili. Scopo delle modifiche normative, evidentemente, è quello di eliminare una delle più rilevanti criticità applicative dell’istituto della transazione fiscale, costituita dall’interpretazione che l’Agenzia delle entrate ha, fino ad ora, fornito della disposizione recata dall’articolo 182-ter della legge fallimentare. La stessa Agenzia, infatti, ha sempre ritenuto che la sussistenza di tale convenienza non fosse di per sé sufficiente
GLI AUTORI per approvare le proposte di transazione fiscale e ha geFrancesco Scardovi Dottore Commercialista neralmente rigettato quelle Revisore legale, Partner proposte che, pur essendo Studio Scardovi & Giordani oggettivamente più vantag Giancarlo Marzo giose per l’Erario di qualsiasi Managing partner Studio legale e Tributario altra soluzione, avevano pre Marzo Associati visto un soddisfacimento inferiore a certe soglie (soglie, peraltro, non definite in alcuna norma). Ai sensi della nuova normativa, al contrario, il Tribunale deve procedere all’omologazione dell’accordo di ristrutturazione o del piano di concordato anche in mancanza di adesione dell’Amministrazione finanziaria, quando: a) l’adesione è decisiva al fine del raggiungimento delle percentuali dei crediti previste per la omologabilità (del 60 percento o del 30 percento in taluni casi); e b) il soddisfacimento dei crediti offerto dall’impresa debitrice sia, anche sulla base delle risultanze dell’attestazione resa da un professionista indipendente, più conveniente di quello derivante dall’alternativa liquidatoria.
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scommesse
L’ITALIA SPERA, LA FRANCIA DOMINA E LA SORPRESA È L’INGHILTERRA di Cesare Antonini
Stefano De Grandis
Sky Sport
«IL PUBBLICO ALLO STADIO È UN RAGGIO DI SOLE E L’ITALIA PUÒ CREDERCI»
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LEDRITTE DELMAESTRO
LAPUNTATA
del Sassuolo non ha più giocato ma c’è Raspadori che, però, non ha il peso di altri cannonieri. L’Europeo è una competizione in cui conta molto la forma fisica e la tradizione e la Germania difficilmente si presenterà sottotono e va sempre messa tra le prime quattro”. Altre due nazionali sembrano poter arrivare al successo: “Inghilterra e Belgio possono fare davvero bene. Dalla prima selezione tutti si aspettano sempre tanto ma nelle principali competizioni non riescono mai a mettere le mani su un trofeo. Anche il Belgio ha una batteria offensiva importante con Lukaku, Depay e anche un certo Mertens oltre a tanta qualità in tutto il campo. Ricordiamo anche che l’Europeo è una competizione in cui le sorprese non sono mai mancate con outsider vincenti come Grecia, Danimarca e Portogallo che si sono aggiudicate le edizioni passate. Mentre l’incognita potrebbe essere la Spagna”. E per quello che riguarda i giocatori? “Io credo molto nella definitiva consacrazione di Debruyne che potrebbe anche entrare nel gotha del pallone d’oro. Un giovane che potrebbe spaccare – prosegue De Grandis – potrebbe essere il nostro Raspadori, il classico bomber dell’ultimo minuto. Regna l’incertezza su Joao Felix, talento portoghese mai esploso e che sta giocando poco adesso”.
GIOCO &ARTE
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come un raggio di sole pensare che tornerà un po’ di pubblico e poter tornare a vedere il calcio come un evento gioioso e di grande partecipazione. È una bella sensazione anche pensare all’Italia di Roberto Mancini, squadra che sa palleggiare e giocare al calcio”. Iniziamo le nostre analisi per i prossimi campionati europei itineranti di calcio, partendo dalle analisi di Stefano De Grandis, giornaliasta di Sky Sport e analista al Club di Fabio Caressa e a tanti altri programmi della pay tv più importante in Italia. Siamo subito curiosi: chi li vince gli Europei 2020? “L’Italia, come detto, è un’ottima squadra che non ha mai perso nei gironi di qualificazione e non è stata mai dominata da nessuno – prosegue De Grandis - le altre, però, sono molto forti specie nel reparto offensivo dove noi schieriamo Belotti che ha segnato solo su rigore nelle ultime apparizioni e con Immobile pienamente recuperato”. Le favorite? Chi sono? “Se pensiamo all’attacco della Francia c’è da rimanere a bocca aperta: Mbappé, Griezmann, Coman e Benzema convocato dopo l’ottima stagione. Un pacchetto offensivo di questo tipo mette i francesi in pole position. Se pensiamo all’Italia il bomber ci manca – prosegue Stefano De Grandis – Caputo PROMOSPACE
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nnanzitutto ci vediamo tutti su Sky per questa inedita formula itinerante degli Europei di calcio. Difficile fare un pronostico dopo questa stagione ma l’Italia può avere molte più chance mentre la Spagna non è più quella di qualche anno fa. E se la Francia è fortissima questo potrebbe essere l’anno dell’eterna incompiuta Inghilterra”. Alessandro Sugoni, altro giornalista di Sky Sport e membro della squadra del calciomercato, va dritto su alcune selezioni nazionali per gli Europei che si sarebbero dovuti giocare nel 2020. Andiamo nello specifico, quindi: “L’Italia, come detto può fare bene sia per quello che ha fatto vedere nelle qualificazioni sia perché ha un girone molto facile. Una volta qualificata entrare tra le prime quattro è possibile. Io terrei in considerazione la Francia e l’eterna incompiuta Inghilterra che, però, in questa edizione potrebbe finalmente attivare in fondo e mettere le mani su quel titolo che manca da troppi anni. Tra le favorite la Germania va sempre messa di default perché nelle prime quattro arriva quasi sempre. Il Belgio è un’altra proposta importante perché sembra aver trovato quella continuità ed efficacia che le mancava da tempo”. Quindi prima fila Francia e Inghilterra poi Germania, Belgio e Italia. E la Spagna? “Dopo dieci anni di dominio e tanti titoli gli iberici sembrano avere poche possibilità, così come l’Olanda, anch’essa fuori dalle favorite. La super sopresa potrebbe essere l’Ucraina di Shevchenko”. PAROLADI COLLOVATI
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PAROLADI COLLOVATI
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«L’INGHILTERRA CERCA L’ANNO BUONO MA LE CHANCE DEGLI AZZURRI SONO CRESCIUTE»
GIOCARE GIO CONGUSTO
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Alessandro Sugoni NUOVE TENDENZE
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Stefano De Grandis e Alessandro Sugoni sono due esponenti di primo piano della redazione di Sky Sport e fanno il punto sugli Europei 2020 per Gioco News
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L’anno è particolare, il Covid-19, la formula itinerante: “Sono tantissimi i fattori da considerare come quello del ritorno dei tifosi ma di una formula con tantissime location diverse – spiega Sugoni - la finale si svolgerà a Wembley e questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio per l’Inghilterra che abbiamo messo in prima fila grazie ad un attacco con Keane, Sterling e Rushford. Ma è stata una stagione molto particolare che ha regalato tantissime sorprese come il Lilla campione di Francia, l’Atletico Madrid in Spagna ed è stato l’anno della fine dei grandi cicli come quello della Juventus in Italia. Questi sono fattori da considerare per analizzare l’Europeo itinerante”. Chi sarà il bomber della competizione? “Per l’Italia sarà difficile ma solo perché la squadra esprime un gioco corale e manda in gol tanti elementi. Nelle altre squadre considerei Keane, Mbappé e c’è anche Lukaku. Poi è evidente che se c’è un exploit nel girone difficilmente poi nella fase più avanzata la classifica può essere ribaltata. In calo, invece, vedo Lewandoski a che se va sempre considerato tra i migliori”. La novità è che torna il pubblico: “Molte squadre nella stagione dei club sono state penalizzate dagli stadi a porte chiuse, penso alla Juve e al Liverpool che in casa non perdevano da una vita. Ma hanno pagato caro il prezzo anche la Roma e il Milan e così nel resto d’Europa. Il fatto che tornino i tifosi, comunque, è qualcosa di meraviglioso”, conclude Sugoni.
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L’ANALISI ITINERANTE DEL BETTING COI PRINCIPALI BOOK D’ITALIA Come affronteranno gli Europei di calcio i principali bookmaker dopo i mesi scorsi stravolti dalla pandemia da Covid-19? Ecco il viaggio di Gioco News tra le botteghe dei nostri allibratori. di Cesare Antonini
Massimo Temperelli
(Sisal)
«DOPO 5 ANNI TORNANO GLI AZZURRI E COL CUORE E CON LE SCOMMESSE NOI LI ACCOMPAGNEREMO NELLA COMPETIZIONE»
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opo l’estate “bianca” del 2020 senza grandi eventi quest’anno torna l’Europeo di calcio. Arriviamo da un inverno densissimo proprio per questo sport che è sempre il “principe” della raccolta tra i mercati di gioco. Quali sono le aspettative di Sisal Matchpoint per la competizione tra le selezioni nazionali e il bilancio di questa stagione in via di conclusione? “Le competizioni come gli Europei o i Mondiali di calcio rappresentano alcuni tra i momenti più importanti per i bookmaker, soprattutto perché si riscontra un forte interesse non solo tra gli appassionati di betting, ma anche dei semplici amanti del calcio o di tifosi – analizza Massimo Temperelli, betting managing director di Sisal - inoltre, l’attenzione mediatica su questi eventi è sempre altissima. Quest’anno poi, ci sarà, dopo cinque anni di assenza, il ritorno dell’Italia in una manifestazione internazionale: la presenza degli Azzurri di Mancini, che noi vogliamo idealmente accompagnare in cima
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al podio, attirerà sicuramente molti appassionati e avrà un impatto positivo sul gioco. Come sempre, ci faremo trovare pronti per coinvolgere sempre più pubblico e attrarre nuova clientela, attraverso promozioni, prodotti esclusivi e coinvolgenti e un’offerta ricchissima. Questa stagione si chiude con il grande handicap della chiusura dei punti vendita ma, nonostante i problemi legati alla pandemia, siamo riusciti a tenere vicini i nostri clienti, e ad attrarne di nuovi, grazie ad un’offerta online sempre più completa ed ingaggiante, conquistando una posizione da leader in termini di quota di mercato”. Vi aspettate un volume di gioco differente e superiore o le competizioni per club sono più importanti? “Sicuramente ci aspettiamo un volume di gioco maggiore, come già accaduto per i Mondiali del 2018 o gli Europei del 2016. Le grandi mani-
L’ANALISI ITINERANTE DEL BETTING COI PRINCIPALI BOOK D’ITALIA
festazioni portano con sé un incremento della raccolta, sia per la varietà dell’offerta, sia per l’importanza dell’evento, che per la formula. Avere tante partite di alto livello in così poco tempo è uno stimolo e una sfida per i giocatori”, prosegue Temperelli. Quali sono gli strumenti o le leve di marketing che metterete in campo per questi Europei di calcio? “Non vogliamo ancora svelare i nostri “convocati” ma Sisal avrà un occhio di riguardo per la Nazionale. La nostra storia è da sempre legata alla passione per il calcio: questo è il motivo per il quale il filo conduttore comunicativo sarà ‘Azzurri per sempre’. Un percorso lungo la storia dell’Italia e dei suoi protagonisti: da Paolo Rossi, al quale proprio in queste occasioni va uno speciale pensiero, a Totti, a Rivera, ma anche a Sara Gama viste le emozioni che le ragazze di Milena Bertolini ci hanno regalato ai Mondiali di Francia femminili del 2019. Naturalmente punteremo molto sui nostri prodotti esclusivi, Scommesse On Demand e la community di Tipster, entrambi in grado di coinvolgere gli scommettitori durante gli Europei, mettendo alla prova da una parte la loro fantasia, dall’altra la loro competenza. Non mancheranno ovviamente le promozioni e potenzieremo l’offerta degli Speciali-Live, come sempre facciamo in occasioni delle grandi manifestazioni”. Su quale canale di betting state crescendo con la speranza che, mentre scriviamo, sia ripartito il retail accanto al web tradizionale e al mobile? “Nonostante il business retail sia stato duramente colpito durante i periodi di lockdown, le attività digital messe in atto durante il 2020 ci hanno permesso di ottenere ottimi risultati nel canale online, che ha mostrato tutte le sue potenzialità: basti pensare che oggi la modalità di gioco tramite mobile supera l’80 percento di incidenza. Grazie alla strategia omni-channel messa in atto in questi mesi, abbiamo garantito ai clienti del retail che si sono spostati sull’online la stessa esperienza di gioco. Ora, con la riapertura dei punti vendita che dovrebbe avvenire il primo luglio - o anche prima come speriamo
Alessandro Graziosi
almeno per alcune regioni - potremo finalmente tornare ad offrire anche un luogo fisico dove vivere con altri, ma sempre con tutte le cautele del caso e nel pieno rispetto delle regole, le emozioni che ci regaleranno i nostri Azzurri”. Un pensiero finale sulla Super Lega. Ai bookmaker sarebbe cambiato poco, sarebbe stato un danno o si è persa un’occasione per rilanciare il betting? “Il progetto Superlega – risponde concludendo l’intervista Massimo Temperelli - è stato solamente abbozzato e quindi non si può esprimere, a mio avviso, un giudizio su una situazione che ancora non è stata bene definita. Naturalmente per fare una valutazione oggettiva in ambito betting, bisognava aver chiaro che conseguenze ci sarebbero state sulle manifestazioni attuali: quali squadre avrebbero partecipato, la formula, eventuali esclusioni da campionati nazionali o coppe già esistenti. Sarebbe potuta essere una competizione interessante e una novità assoluta, ma solo a condizione di non “distruggere” tutto il resto”.
Snaitech
«BILANCI FINORA POSITIVI NONOSTANTE IL COVID-19 MA L’ASSENZA DEL RETAIL PESA TANTISSIMO»
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opo l’estate “bianca” del 2020 senza grandi eventi quest’anno torna l’Europeo di calcio e arriviamo da un inverno densissimo proprio per questo sport: quali sono le aspettative per la competizione tra le selezioni nazionali e il bilancio di questa stagione in via di conclusione? “I grandi eventi calcistici estivi, come i campionati mondiali ed europei, non hanno mai deluso le aspettative. Si tratta di competizioni che stimolano l’entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco da gran parte degli amanti del calcio”. Ha le idee chiare Alessandro Graziosi, digital director di Snaitech che fa il punto per lo storico bookmaker per gli Europei di calcio in rampa di lancio quando la rivista Gioco News sarà già fresca di stampa. Un Europeo che arriva dopo una stagione calcistica decisamente differente rispetto a quelle degli anni passati e all’estate
“bianca” del 2020: “Facendo il bilancio della stagione, la raccolta del periodo agosto-marzo sui canali digitali, a livello di mercato, ha registrato un più 45 percento. Snaitech è cresciuta addirittura del 54 percento quindi, anche depurando l’effetto dello stop alle competizioni sportive da marzo a giugno 2020, possiamo dire che le cose sono andate bene. Certo, questa crescita dell’online non ha sicuramente compensato la chiusura della rete per oltre 320 giorni a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 – ricorda Graziosi - purtroppo, è di questi giorni l’incomprensibile decisione di posticipare ulteriormente la data di riapertura delle agenzie di scommesse con il rischio di vanificare di fatto l’opportunità degli Europei per la rete fisica. La serrata del retail ha rappresentato un danno enorme per l’intero settore a causa dell’ingente perdita in termini di entra-
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scommesse L’ANALISI ITINERANTE DEL BETTING COI PRINCIPALI BOOK D’ITALIA
te erariali e per i giocatori stessi che non hanno a disposizione strumenti per riconoscere un’agenzia legale da una illegale e dunque con il pericolo di rivolgersi ad attività illecite. Un aumento del fenomeno del gioco illegale che - secondo le stime - potrebbe aver coinvolto fino a 4 milioni di giocatori nell’arco dell’intero periodo dell’allarme sanitario. Inoltre, le chiusure stanno mettendo in ginocchio i gestori delle sale, minando la sostenibilità di una filiera composta da 12mila attività e che impiega complessivamente 60mila lavoratori. Dal canto nostro, Snaitech, fin dal primo giorno di chiusura, ha garantito ai punti vendita agevolazioni dirette sul gioco
Masone e Landi
online generato da conti aperti nelle sale, una policy adottata dall’azienda per sostenere una rete in seria difficoltà. Per quanto possibile, riteniamo infatti sia nostro dovere fornire a questi imprenditori un supporto concreto per garantire la sostenibilità economica anche della loro attività”. Come cambierà la raccolta dalle competizioni per club a quella del prossimo Europeo di calcio itinerante? “La platea degli scommettitori sulla serie A e sui principali campionati nazionali è più ampia rispetto a quella che un singolo evento, come i Campionati Europei, riesce ad attrarre – prosegue il Digital Director - però ricordo gli ultimi mondiali, nei quali, malgrado l’assenza dell’Italia, i riscontri in termini di volume di gioco sono stati ottimi. Mi preme tuttavia sottolineare che per il settore delle scommesse sportive restare fuori da tutta la fase a gironi degli Europei, con i negozi chiusi per 44 partite sulle 52 complessive, rappresenterà una perdita stimata di circa 200 milioni di euro”. Come si schiererà Snaitech per questi europei? “L’offerta di Snaitech ha l’ambizione di essere sempre all’avanguardia e gli Europei non fanno eccezione. Abbiamo ideato diverse promozioni ad hoc e quest’anno abbiamo anche pensato ad un gioco divertente per chi è interessato alla manifestazione. Non svelo i dettagli, ma ci sono diverse iniziative orientate all’engagement che vanno oltre al semplice pronostico”, conclude Alessandro Graziosi.
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«UN ANNO DALLA CRESCITA A DUE CIFRE E COL MOBILE SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA»
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er Microgame, storico provider B2B con un’offerta pensata per il mondo dei concessionari, abbiamo registrato le opinioni di Gianluca Masone, product manager scommesse, e Mario Landi, responsabile trading del gruppo di Benevento. L’analisi parte senza dubbio da questi ultimi diciotto mesi che la pandemia globale ha cambiato radicalmente. Arriva l’Europeo dopo un anno di attesa e siamo reduci da una stagione densissima: qual è il bilancio di questa fase? “L’Europeo di calcio rappresenta un appuntamento importante per tanti operatori: Microgame ha pronta una proposta dedicata all’evento, alla quale abbiamo lavorato anche durante gli scorsi mesi. Il 2020 è stato un anno intenso evidentemente caratterizzato dagli effetti delle chiusure. Poi, sin dalle prime ripartenze di giugno abbiamo registrato crescite significative, mese dopo mese – analizzano Masone e Landi - a settembre c’era un clima di grande incertezza, a novembre poi, con la chiusura delle agenzie, più di un timore impensieriva gli operatori. Microgame ha lavorato senza perplessità fronteggiando le emergenze, elaborando strategie adeguate, prevenendo ogni esigenza, ed i numeri dimostrano la validità delle scelte effettuate. È stato l’esito di un mix di fattori legati alla qualità del prodotto e agli sviluppi tecnologici introdotti: non solo la nostra offerta calcio è al top del mercato, alla stregua dei principali sport come tennis e basket, ormai la competitività delle scommesse Microgame è certificata
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presso gli operatori”. Vi aspettate un volume di gioco differente e superiore o le competizioni per club sono più importanti? “Le serie storiche dicono che di solito i campionati fanno registrare volumi superiori ma, come detto, siamo in un periodo caratterizzato da repentine evoluzioni ed è probabile che il risultato degli Europei possa allinearsi alle altre competizioni per club, come le coppe. Inoltre, una variabile che inciderà sarà la durata del percorso degli Azzurri e la capacità della nazionale di andare avanti, nel girone prima e nel tabellone poi: con l’Italia stabilmente presente nei palinsesti, gli Europei possono rappresentare una bella occasione per il settore”. Qualche spoiler sulla vostra offerta di betting? “Proporremo ai nostri clienti, concessionari e operatori del gaming, una suite di prodotti unici sul piano del marketing, attraverso iniziative e attività che andranno oltre i classici strumenti come coupon o bonus promozionali, un’attenzione che resterà alta e crescente anche per il prossimo futuro – spiegano il product manager e il responsabile trading Microgame - siamo già i primi che in Italia hanno a disposizione un Crm Sport orientato fortemente alle attività di marke-
scommesse L’ANALISI ITINERANTE DEL BETTING COI PRINCIPALI BOOK D’ITALIA
ting come le newsletter customizzate per singolo utente. Inoltre, le promo prodotto insieme a tutti gli strumenti classici possono contare sulle innovative FreeBet che, anche in questo caso, per primi abbiamo introdotto. Entrambi i tools, tanto il Crm-Sport quanto le FreeBet, sono stati sviluppati in house dai nostri tecnici, sicuramente tra i più esperti conoscitori delle esigenze del mercato con il quale si confrontano da oltre 20 anni. In riferimento al panorama nazionale siamo tra i pochissimi ad offrire un Bonus Multipla differenziato per il Live Betting: una leva fondamentale per attirare la fascia di giocatori più esperti. La strada seguita da Microgame è pensata per offrire una personalizzazione ‘spinta’ del prodotto di gioco, anche attraverso l’introduzione di tools e widget specifici, e sicuramente gli Europei forniranno un formidabile banco di prova”. In attesa del retail come si stanno comportando i vostri canali di raccolta? “Microgame ha fatto registrare una crescita eccezionale durante l’ultima stagione sportiva: un’impennata a due cifre che descrive anche una tendenza futura. In questo contesto il canale mobile è decisamente cresciuto anche in termini di valore relativo, arrivando a coprire almeno il 75 percento del giocato: un
Fabio Da Re
dato da cui parte immediatamente una riflessione sulle prossime agende, visto che mobile è facilmente coniugabile con gioco live! Anche sotto questo profilo Microgame può contare su un vantaggio importante, visto che il suo client mobile è tra i più innovativi. L’ultimissima versione rilasciata solo lo scorso maggio, ci ha confermato ai primissimi posti per usabilità, chiarezza dei contenuti, fruibilità del gioco. Certo, attendiamo impazienti anche la programmata ripartenza del canale retail, per il quale abbiamo pensato a soluzioni specifiche in direzione di una multicanalità sempre più tratto distintivo della proposta Microgame”, spiegano Landi e Masone. La Super Lega ha tenuto banco per qualche giorno come topic di discussione: cosa sarebbe cambiato per il betting? “Mi fa piacere anche in questo caso sottolineare un fatto che descrive la capacità di risposta che siamo in grado di mettere in campo: già nelle ore in cui iniziava il confronto sul tema, Microgame è stata l’unica in Italia a proporre la Superlega in modalità Fantasy Calcio. Complicato immaginare l’impatto di una Superlega senza sapere come le diverse leghe nazionali avrebbero reagito o si sarebbero accordate. Sotto l’aspetto del prodotto sarebbe stato interessante vedere la risposta di squadre blasonate come la Juventus che avrebbero dovuto far fronte a più competizioni contemporaneamente. Serie A e Superlega avrebbero imposto una partita ogni 3 giorni, sarebbero state necessarie rose più ampie, infortuni più frequenti e tutto ciò che impatta sui giocatori: sarebbe stato un altro calcio e anche i bookmakers avrebbero dovuto individuare e proporre nuovi mercati di gioco, interessanti ed appetibili: questa sfida per noi è il banco di prova quotidiano”, concludono da Microgame.
(Replatz)
«UN ANNO POSITIVO NONOSTANTE LE CHIUSURE SPECIE PER IL LIVE BETTING SU FASTBET.IT»
“La
stagione che si sta concludendo sicuramente è stata segnata dalla pandemia che ha fatto concentrare nella stagione invernale molte partite di tutti i campionati. Il bilancio della nostra società è stato positivo nonostante la chiusura delle agenzie terrestri. Ci aspettiamo un grande Europeo itinerante con la speranza da parte di tutti i paesi di poter festeggiare la propria nazionale in strada tutti assieme, e questa sarebbe sicuramente la vittoria più importante”. È l’analisi del Ceo di Replatz, Fabio Da Re, che sta lanciando in questi mesi il nuovo brand Fastbet.it che si aggiunge alla famiglia di prodotti di uno dei concessionari storici del gioco pubblico d’Italia. Tornando agli Europei, riusciranno a superare la raccolta dei campionati per club? “I campionati per club sono i più seguiti e giocati, ma se l’Italia dovesse ottenere sin da subito qualche bella vittoria, sicuramente il volume delle scommesse su questo europeo sarà elevato”. Quali sono gli strumenti o le leve di marketing che metterete in campo per questi Europei di calcio? “Offriremo delle quote molto competitive – annuncia Da Re - e coinvolgeremo i nostri
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utenti in con delle promozioni da scoprire giorno per giorno”. Su quale canale di betting state crescendo con la speranza che sia ripartito il retail accanto al web tradizionale e al mobile? “Il canale in cui stiamo crescendo è sicuramente il live con il nostro sito Fastbet.it dove abbiamo un’ottima offerta di tipologia di scommesse e moltissimi avvenimenti quotati su tutte le competizioni disponibili sul mercato e sull’offerta sportiva”. Un pensiero finale sulla Super Lega. Ai bookmaker sarebbe cambiato poco, sarebbe stato un danno o si è persa un’occasione per rilanciare il betting? “A mio giudizio queste sono state solo le prime avvisaglie di quello che accadrà tra qualche anno – analizza Da Re - il calcio è un’industria che movimenta cifre da capogiro e le piccole squadre non hanno opportunità di competere con le grandi. Io copierei il sistema americano visto che ormai anche noi siamo diventati gli stati uniti d’Europa. Il betting è un servizio e come tutti i servizi si adatta all’offerta proposta e alla relativa domanda e questo accadrà anche per il futuro del calcio”, conclude Fabio Da Re.
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LEDRITTE DELMAESTRO
Chi è Gianni Carra
Le dritte dei
Campionati Europei PROMOSPACE
Si
giocheranno, con un anno in ritardo, gli Europei di calcio. La manifestazione 2021 sarà itinerante e la partita d’inaugurazione vedrà proprio la nostra Nazionale in campo all’Olimpico di Roma contro la Turchia. Saranno ben 24 le nazionali che proveranno a emulare il Portogallo, campione in carica dell’ultima edizione svolta ormai cinque anni fa. Si giocherà da Monaco di Baviera a San Pietroburgo passando per Siviglia, Bucarest e Londra, tanto per citare qualche città tra le undici che ospiteranno la competizione. E queste location europee sono già pronte ad accogliere uno degli eventi più attesi del panorama calcistico. Dall’11 giugno all’11 luglio 2021, la sedicesima edizione degli Europei di calcio vedrà scendere in campo 24 nazionali suddivise in 6 gruppi da 4 squadre. Le altre città ospitanti sono: Glasgow, Copenaghen, Budapest e Baku. Durante la fase a gruppi, si qualificheranno alla fase successiva le due prime classificate e le migliori terze, in termini di punti. In totale, 16 nazionali si qualificheranno dalla fase a gruppi, 12 prime e seconde più le 4 migliori terze, per disputare gli ottavi di finale. Il percorso che porta alla finale prevista l’11 luglio 2021 a Wembley, il celeberrimo stadio di Londra, sarà come sempre a eliminazione diretta. Si giocheranno 51 partite e per gli scommettitori ci sarà da divertirsi e lavorare sodo.
Ecco la composizione dei gruppi: GRUPPO A: Italia, Turchia, Galles, Svizzera. Gruppo B: Danimarca, Finlandia, Belgio, Russia. Gruppo C: Olanda, Ucraina, Austria, Macedonia. Gruppo D: Inghilterra, Croazia, Scozia, Rep. Ceca. Gruppo E: Spagna, Svezia, Polonia, Slovacchia. Gruppo F: Ungheria, Portogallo, Francia, Germania. Analizziamo, adesso, le favorite della manifestazione con le mie “dritte” personali. I bookmakers offrono a quota 6.00 la Francia e l’Inghilterra, a quota 7.00 il Belgio, a quota 8.00 la Spagna e la Germania, a quota 9.00 il Portogallo, la nostra selezione nazionale a quota 12.00, l’Olanda a quota 13.00, mentre tutte le altre squadre partono dalla Croazia a quota 29.00 fino ad arrivare la Macedonia a quota 501.00. L’Inghilterra avrà il vantaggio di giocare l’ipotetica finale a Wembley e, in questa stagione, le squadre di club inglesi sono state le vere protagoniste del panorama europeo. La Francia ha un numero di giocatori importanti allenati da un allenatore come Deschamps abituato a vincere queste competizioni. Il Belgio è l’eterna promessa delle ultime competizioni: durante le qualificazioni la squadra gioca sempre bene, ma durante le competizioni manca sempre quel quid in più per raccogliere qualcosa di importante. La Spagna ha rinnovato la squadra con giovani importanti e difficilmente vedremo alzare il trofeo agli iberici, che stanno preparando una squadra per i prossi-
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Cinquantanove anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
mi mondiali del 2024 dopo aver dominato per tantissime competizioni. La Germania sembra in fase discendente ma nelle manifestazioni che contano bisogna sempre fare i conti con loro che danno sempre il meglio quando si avvicina il traguardo finale. Il Portogallo, campione in carica, avrà un Cristiano Ronaldo con qualche anno in più dall’ultima edizione mentre i giovani sono cresciuti ma non sono ancora all’altezza per poter mantenere il trofeo a Lisbona. E l’Italia? La nostra Nazionale potrebbe essere la vera sorpresa di questi Europei. Il lavoro fatto da Mancini in questi anni ha portato ottimi risultati. Un gruppo di giovani giocatori che sono cresciuti di partita in partita esprimendo anche un ottimo gioco. Quando indossano la maglia azzurra sembrano veder aumentare la loro autostima. L’unica pecca forse l’abbiamo nel reparto offensivo, ma non mancano le alternative che il Mancio potrà utilizzare di partita in partita. Le mie giocate personali saranno due, a quota 12.00 la vittoria dell’Italia, e il Belgio a quota 8.00. Due giocate con quote interessanti basate su due squadre giovani e con tanta voglia di vincere. Puntiamo anche ad un quadruplo di vincenti del proprio girone: Italia, Spagna, Inghilterra e Belgio a quota 4.65. Un “gettone” lo merita la giocata di Lukaku capocannoniere a quota 8.00. Olè.
scommesse
LA FORTUNA FA 75
L’
inizio del prossimo campionato di calcio di Serie A, alla fine di agosto, porterà con sé una gradita sorpresa per gli scommettitori: un Totocalcio tutto nuovo, con il mantenimento della formula 1,X,2 e il ritorno del “13” come premio di prima categoria, e l’introduzione per il giocatore della possibilità di gestire i suoi pronostici e realizzare con una sola schedina più di un ‘13’. A raccontare la genesi e gli obiettivi di questo restyling, avviato in concomitanza con i 75 anni del celebre concorso pronostico sportivo festeggiati lo scorso 5 maggio, è Fabrizio Fiorentino, direttore dell’Ufficio scommesse dell’Agenzia dogane e monopoli. “Il nuovo gioco, alla cui realizzazione ha contribuito in prima persona il direttore generale di Adm, Marcello Minenna, anche grazie alle proprie notevoli competenze scientifiche e matematiche, prevede più formule di gioco: si potranno giocare tre, cinque, sette, nove, undici, tredici partite inserite in un palinsesto composto da otto eventi obbligatori e sino a dodici eventi a scelta del giocatore. Ogni formula darà luogo ad un suo proprio montepremi. Le partite obbligatorie verranno scelte tra quelle dall’esito più incerto, in modo tale da rendere difficoltoso il pronostico anche per le formule più semplici (tre, cinque, sette), lasciando comunque al giocatore la possibilità di scegliere uno o più eventi tra gli opzionali da inserire nel pronostico”, anticipa Fiorentino. Il tutto nell’ottica di un rilancio che è stato oggetto, lo scorso anno, di un open hearing promosso da Adm, che ha permesso di raccogliere le osservazioni degli stakeholder del settore. “L’open hearing è stato molto importante per ascoltare le idee, gli orientamenti e le proposte dei concessionari che sono i soggetti che hanno il compito di commercializzare il prodotto e che, quindi, hanno contatto diretto con i fruitori del gioco. È stato tenuto inoltre un dialogo collaborativo costante con l’Utis Unione totoricevitori italiani sportivi che, come noto, è la storica associazione del settore e il cui contributo è stato molto utile
Nozze di platino fra gli italiani e il Totocalcio, che festeggia il suo compleanno regalandosi un corposo restyling, illustrato da Fabrizio Fiorentino, direttore dell’Ufficio scommesse dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Francesca Mancosu
anche in virtù della profonda e storica conoscenza del settore e dell’intera filiera dei concorsi pronostici sportivi. L’ultima versione del concorso quindi tiene conto anche delle proposte ricevute da diversi attori della filiera e ha riscontrato il gradimento degli operatori per la sua formula innovativa e diversificata che consente di conciliare le esigenze del pubblico legato ancora al ‘tredici’ con quelle di un pubblico più giovane e tendente a tipi di gioco più semplici e rapidi. Pertanto, il nuovo Totocalcio appare assolutamente in linea con l’intendimento di salvaguardare quel nucleo di scommettitori tradizionali ma, al contempo, di attirarne anche di nuovi verso un prodotto che, si sottolinea, è a basso o nullo rischio azzardopatia per la sua intrinseca dinamica di gioco e per la sua tradizione di gioco familiare caro da sempre agli italiani, che conserva finalità sociali e di aggregazione molto importanti per il tessuto connettivo del nostro Paese. Va inoltre evidenziato che un parte rilevante dei proventi del nuovo Totocalcio vanno a finanziare, tramite Sport e Salute Spa, iniziative di carattere sociale, sportivo e culturale”. Il direttore dell’Ufficio scommesse dell’Agenzia dogane e monopoli quindi precisa che “la versione definitiva del nuovo regolamento del Totocalcio sarà adottata formalmente non appena sarà terminata la fase di sperimentazione del nuovo protocollo di comunicazione tra il totalizzatore nazionale ed i concessionari”, disponibile in ambiente di test a partire dal 1°giugno. . “In ogni caso, il nuovo regolamento deve ritenersi quello già reso disponibile ai concessionari in versione di bozza, tenuto conto che eventuali ( e, comunque, molto limitate) modificazioni al testo saranno apportate soltanto in caso di esigenze insorte in sede di prova del nuovo protocollo di comunicazione”. FABRIZIO FIORENTINO
Sbordoni
(Utis)
«UNA FORMULA INNOVATIVA DALLE GRANDI POTENZIALITÀ»
“A
bbiamo collaborato in maniera fattiva e determinante alla stesura delle bozze e alla creazione delle modalità per il nuovo gioco del Totocalcio che partirà con l’avvio della prossima stagione calcistica. Del resto, siamo nati con questo prodotto di intrattenimento e anche per la distribuzione il nostro fondamentale apporto non poteva mancare”. C’è entusiasmo e soddisfazione nelle parole di Stefano Sbordoni, segretario generale dell’Utis, che dopo la partecipazione all’open hearing di Adm sul Totocalcio ha seguito passo dopo passo i lavori al nuovo format, insieme con le altre associazioni e ai concessionari con l’agenzia governativa Sport e Salute. “L’idea era quella di rendere il gioco il più possibile fruibile al grande pubblico con una formula intuitiva, immediata e av-
STEFANO SBORDONI
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vincente; l’importante era anche non creare nessun ostacolo alla distribuzione e chi meglio dei totoricevitori poteva indirizzare Adm e Sport e Salute per la commercializzazione nei punti vendita? Noi nasciamo col Totocalcio come categoria e siamo stati coinvolti proprio per questo”, prosegue Sbordoni. Si è parlato tanto del lancio del gioco attraverso la comunicazione. Tuttavia il decreto Dignità è sempre in vigore, come si potrà promuovere il nuovo Totocalcio? “Adm sta già lavorando su questo fronte col Governo, ma il gioco è esente, per la sua stessa natura, dalle problematiche del divieto di advertising e alcune attività promozionali potranno essere svolte. In ogni caso, siamo soddisfatti del lavoro fatto fin qui e se gli operatori capiranno le potenzialità di questo nuovo format potranno trarne grande beneficio in prima persona”, conclude Sbordoni.
esports
LA FIGC CONQUISTA LA “GENERAZIONE Z” Giovanni Sacripante, head of marketing e eSport Figc, racconta come è nato e quali obiettivi si pone il progetto della eNazionale
Lo
scorso anno, verso fine maggio, mentre tutto lo sport, calcio compreso, era fermo a causa della pandemia, i giornali sportivi e non, ma anche Tv, radio e altri media hanno dedicato spazio a una nazionale italiana che aveva appena conquistato un trofeo. Si trattava della eNazionale TimVision Pes che, seppur giocando a distanza, aveva saputo sparigliare la concorrenza salendo fin lassù, sul tetto d’Europa, e portando in Italia il trofeo eEuro 2020, la prima competizione europea virtuale riconosciuta dall’Uefa. Così il progetto eSports della Figc, la Federazione italiana giuoco calcio, si è fatto conoscere dal grande pubblico. Ma come ci racconta Giovanni Sacripante, head of marketing Figc, a questo progetto la Federazione stava lavorando da tempo, convinta dalle potenzialità del mondo degli eSport e dell’efootball in particolare. Un’organizzazione certosina, avviata nel 2019 per dare vita a un progetto con obiettivi a lungo termine, per la quale, come vedremo, vincere l’Europeo è stato fantastico quanto forse inatteso. Ecco, partiamo proprio da questo aspetto, per la Federazione com’è stato vincere un trofeo eSport? Ci sono elementi che lo avvicinano, o addirittura lo inseriscono, nella storia della Federazione e della Nazionale di calcio italiana?
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di Daniele Duso
“Precisiamo subito che non siamo entrati nel mondo degli eSports solo per vincere, ma per un progetto strategico. L’intenzione iniziale era ed è , da un lato, quella di portarci a interagire con le nuove generazioni, con i Millennial e la Generazione Z, generazioni fondamentali per gli sport tradizionali, dall’altro quello di dare anche alla comunità dei player la possibilità di conoscere meglio il calcio e conoscere la Federazione. La cosa più bella è stata proprio questa, scoprire dalla community che i ragazzi sono sorpresi dal lavoro svolto dalla Federazione, con i giocatori, con i giovani. Inoltre stiamo dando una grande opportunità in più ai nostri partner. È chiaro che quando si entra in un mondo come questo si creano nuove possibilità, ed è quello che stiamo vedendo con le nostre due realtà eSports, la nazionale su Pes e l’altra su Fifa, entrambe TimVision”. Considerando il periodo macchiato dalla pandemia, com’è stato, e com’è ora, il rapporto con i ragazzi? Tutto prosegue secondo quanto preventivato oppure avete dovuto rivedere qualche aspetto? “Il progetto è nato con gli Europei 2019, mettendo in palio le prime wild card per le finali. Questo per dire che l’idea era precedente al Covid.
LA FIGC CONQUISTA LA “GENERAZIONE Z”
Detto ciò, la pandemia, purtroppo, ha influenzato tutto e tutti, ha influenzato il calcio e lo sport tradizionale, e non è stato facile nemmeno per il settore eSport. Basti pensare che per Pes siamo riusciti a fare le selezioni a Coverciano, a gennaio 2020, mentre già quattro settimane dopo era tutto chiuso per la pandemia e per Fifa abbiamo dovuto procedere alle selezioni distanza. Le stesse fasi finali dell’Europeo, che avrebbero dovuto svolgersi a Wembley, abbiamo dovuto adattarci e giocarle online. Nulla è stato facile, anche perché il mondo degli eSports è molto innovativo e pone ogni giorno davanti sfide differenti. Per certi versi l’impatto della pandemia è stato anche un acceleratore. Il fatto poi che lo scorso anno l’Italia abbia addirittura vinto questa competizione, i primi Europei Uefa, con tutte le 55 Federazioni partecipanti è stato bellissimo. Ripeto, non siamo entrati negli eSports per questo, ma è stato bellissimo aver vinto, soprattutto per i ragazzi. Così come ora fa piacere avere la eNazionale TimVision Pes nuovamente qualificata alla fase finale degli eEuro Uefa 2021 a luglio, e la Fifa eNazionale powered by TimVision qualificata per la prima volta per la Fifa eNations Cup 2021, l’evento più importante al mondo per squadre nazionali che si giocherà in Danimarca ad agosto”. Al di là del naturale avvicendamento di qualche player è prevista qualche modifica (integrazione o cambiamento in genere) a questo progetto alla luce del consolidarsi, anche a livello italiano, della scena del videogioco competitivo? “Sì, è importante distinguere i due aspetti. Da una parte c’è l’avvicendamento dei giocatori, che abbiamo scelto avvenga per merito. Abbiamo scelto di basare la eNazionale italiana sulla meritocrazia, e alcuni giocatori hanno guadagnato il diritto di giocare con questa maglia. È un aspetto che mi piace sottolineare perché molte altre nazionali hanno scelto un modello diverso, anche affidandosi a ranking o ad agenzie specializzate. Noi abbiamo preferito strutturare il progetto diversamente, senza precludere a nessuno le porte della eNazionale, il sogno di indossare la maglia azzurra. C’è poi l’aspetto start-up, di un progetto che si modifica costantemente, molto learning by doing. Abbiamo avviato il nostro sito, creato il nostro profilo Twitch, la nostra pagina Facebook, etc; ma ci metto in mezzo anche gli eventi organizzati e le telecronache dei caster. In questo senso mi sento di dire che noi modifichiamo il nostro progetto ogni giorno. È chiaro che abbiamo delle idee di breve e medio periodo, ed una strategia di lungo periodo, e soprattutto che siamo molto attenti a tenere dei punti fermi che sono ad esempio, il rispetto per tutti, il fair play e il contatto con lo sport ed calcio. In questa start up il contributo dei nostri partner Tim Vision, il nostro title partner, e Progaming è stato ed è fondamentale”. L’Italia avrà a breve una Federazione ufficiale degli eSports voluta dal Coni. Michele Barbone ci ha anticipato che le principali federazioni italiane (e dunque anche Figc) gestiranno da sé il progetto esportivo legato al “proprio” sport. Lei pensa che possa comunque esserci un confronto con la Federazione eSports, e nel caso su quali
tematiche, penso ad esempio a eventuali “tesseramenti”, o ad altre questioni di carattere generale? “Come Federazione abbiamo sviluppato il progetto autonomamente, come le altre federazioni più importanti. Siamo comunque sempre attenti alle evoluzioni ed ai vari player e stakeholders di questo mondo. È chiaro che tutte le attività ed iniziative se possono portare un beneficio al mondo degli eSports, alle federazioni, alla fine diventano un’opportunità per tutti”. Di contro, proprio di recente, Iidea, l’associazione che raggruppa i produttori italiani di videogiochi, ha presentato un Manifesto degli eSports sostenendo una posizione già annunciata in passato, ossia che eSports e sport sono due ambiti completamente differenti e non assimilabili. Lei che idea si è fatto, i videogiochi competitivi possono (o potranno) essere paragonati agli sport, oppure restano comunque due ambiti differenti? “È un argomento di dibattito che sicuramente non si concluderà oggi e che andrà avanti, ne sono convinto, ancora per molto tempo. Ogni volta che me lo chiedono io dico: ‘è un aspetto rilevante per la comunity oppure no?’. Per loro è importante che si arrivi a dire che gli eSports sono uguali agli sport? Chi segue le vicende della eNazionale probabilmente nemmeno sa che c’è un dibattito di questo tipo. Quindi da una parte e sicuramente corretto parlarne, ed esprimere le propire idee sull’argomento, creare nuove soluzioni, con un approccio che deve essere il più aperto possibile; dall’altra parte non dimentichiamo che la parte più importante è rappresentata dagli eplayer, dalla comunity , dai fan, che vogliono competizioni, experience, engagement ed ai quali dobbiamo offrire questo ed anche di più senza però mai dimenticare i valori fondamentali che ciascuna Federazione rappresenta”. In quest’ottica, al di là dei risultati competitivi raggiunti, sinora, dopo quasi due anni di lavoro, la Figc è soddisfatta dei risultati raggiunti? Avete portato a casa quanto era stato preventivato? “Io direi anche di più. Un numero su tutti: le ultime selezioni per la eNazionale di Fifa ci hanno fatto ottenere, solo su Twitch, quasi mezzo milione di visualizzazioni. Un risultato assolutamente superiore a quello che ci aspettavamo. E siamo convinti che lavorandoci duro, testando ed avendo coraggio con nuove soluzioni, continuando a lavorare su di un modello sostenibile da un punto di vista culturale, sociale ed economico, senza perdere posizionamento e valori, le opportunità possono essere enormi”.
www.gioconews.it
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politica ippica
OPERAZIONE VERITÀ
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di Michela Carboni
uesto Governo nasce per risolvere due questioni di primaria importanza: l’uscita dalla pandemia ed il rilancio economico e sociale del Paese”. Così il neo sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Francesco Battistoni, evidenzia la mission del suo incarico e gli obiettivi da raggiungere nell’immediato. “Questo è un esecutivo di unità nazionale che deve fronteggiare l’emergenza e deve impostare una ripresa che, grazie ad alcune misure straordinarie come il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), dovrà essere veloce, strutturata e ben definita in ogni minimo dettaglio. Come ha detto Papa Francesco, peggio di questa crisi c’è solo sprecarla. E noi siamo qui perché ciò non avvenga, per portare l’Italia verso una modernità che è indispensabile e necessaria se vorremmo che i nostri figli continuino a poter sognare di avere un futuro nel proprio Paese. È in questo contesto che la mia attività penderà forma, cercando di raccogliere le esigenze del mondo agricolo e dare loro delle risposte concrete in termini di atti e norme”.
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Il sottosegretario del Mipaaf, Francesco Battistoni, sottolinea la necessità di rilanciare l’ippica, a partire dalla sua promozione
Tra le funzioni a lei delegate, ci sono anche quelle relative al settore ippico e attività connesse all’organizzazione dei giochi e delle scommesse delle corse dei cavalli. Quali sono le azioni che intende svolgere sul settore? “L’ippica ha delle priorità che vanno affrontate nell’immediato. In primis lo snellimento dei pagamenti. Il cambio di governo ha creato un rallentamento, ma è altresì vero che il Mipaaf ha iniziato ad evadere le pratiche ed ora è arrivato ad un ottimo regime di pagamento. È una buona notizia, ma dobbiamo consentire alla macchina di procedere con più rapidità. Un’altra priorità è quella di rimettere al centro del ministero il settore dell’ippica. Dobbiamo partire da un’operazione verità: in questi ultimi anni l’ippica non ha avuto lo spazio che meritava nelle politiche nazionali. Credo che sia arrivato il momento di invertire la rotta, magari creando una direzione generale al Mipaaf che si occupi
OPERAZIONE VERITÀ
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C’è soddisfazione, nel mondo degli ippodromi, per la riapertura delle porte al pubblico a partire dal 15 maggio, secondo la circolare diramata dal ministero delle Politiche agricole. Una apertura al 25 percento della capienza, come per gli stadi, e fino a mille persone. Ovviamente nelle regioni in “zona gialla”, e secondo delle linee guida ben precise. “Dal 15 maggio, nelle zone gialle, il pubblico può tornare negli ippodromi ad assistere alle corse dei cavalli, nel rispetto delle linee guida indicate dal Ministero, nella misura massima del
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25 percento della loro capienza e fino a 1000 spettatori presenti, così come previsto per gli stadi”, sottolinea Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi. “Un importante e positivo passo avanti del quale ringraziamo molto il sottosegretario Battistoni e il direttore Gerini per il lavoro svolto e per il risultato raggiunto. Le società di corse associate assicurano il totale rispetto dei protocolli sanitari ricevuti, sperando di poter tornare presto alla normalità”. Positivo anche Elio Pautasso, presidente
solo di ippica. Non è un percorso facile, lo so benissimo, ma in questo modo ci sarebbe un’organizzazione più funzionale per il comparto e solida nel tempo”. A suo avviso in che modo è possibile rilanciare l’ippica italiana? “Il rilancio passa dalla promozione. Dobbiamo raccontare l’ippica, serve uno storytelling che descriva il valore della quotidianità vissuta a fianco dei cavalli. Su questo tutti gli attori coinvolti devono fare un passo in avanti, perché la promozione è un’azione che funziona solo se è corale. Un altro aspetto determinante sarà la riapertura al pubblico, che abbiamo previsto dal 15 maggio. L’ippica è un mondo affascinante, ma dal vivo lo è ancora di più. Riaprire le corse significa ridare dignità al settore e consentire che la passione possa crescere ancora di più e diffondersi tra la gente”. Gli ippodromi in che modo andrebbero ripensati per essere luoghi frequentati anche dalle famiglie? “Nella mia vita ho avuto molte esperienze amministrative. Sono stato sindaco, assessore provinciale e regionale. In questi ultimi vent’anni ho fatto tutta la trafila negli enti locali. Il mio approccio ai problemi, dunque, è molto pratico. Per questo, come prima cosa, sono voluto andare a vedere la realtà dei fatti, come fa un sindaco quando deve prendere una decisione o impostare una scelta. In queste ultime due settimane sono stato a fare visita a due ippodromi importanti come quello di Roma e quello di Napoli. Dal vivo l’ippica regala emozioni molto belle, particolari. C’è l’agone della gara, la gioia di vedere animali stupendi, si percepisce il lavoro che c’è dietro. Gli ippodromi devono poter diventare un luogo da frequentare, per tutti: grandi e piccoli. L’ippodromo dovrebbe essere visto come un villaggio, dove vivere una domenica di emozioni e sensazioni positive”. Per quanto riguarda temi centrali come convenzione, calendario corse e pagamenti del montepremi, come intende agire? “In questa fase al Mipaaf stiamo facendo un grande lavoro di squadra sia con il capo dipartimento Francesco Saverio Abate, che con il direttore generale Oreste Gerini, e questo aiuta molto l’approccio alle varie problematiche. È ovvio che c’è un tema, su tutti, che
IMPIAN TI
di Federippodromi: “A nome di tutti gli ippodromi voglio ringraziare il sottosegretario e tutta la struttura ministeriale che hanno permesso questa apertura, seppur parziale. Tecnicamente ci sono due o tre questioni da registrare all’interno del protocollo, perché sono difficilmente applicabili. Ma chiederemo un chiarimento al ministero e penso che non ci saranno problemi da questo punto di vista. È un traguardo importante, nella speranza che a brevissimo si possa aumentare la capienza, visto che i dati sui contagi sono in costante miglioramento”.
oggi necessita di risposte: i pagamenti. Come detto prima, siamo entrati a regime, ma c’è una strada che potrebbe risolvere definitivamente la questione: affidare i pagamenti agli ippodromi. Questo agevolerebbe le procedure. Sarebbe un balzo in avanti non indifferente e permetterebbe a chi lavora nel settore di avere una pianificazione migliore, sicuramente meno stressante”. L’ippica può rappresentare ancora un volano per il turismo? “L’ippica in altri Paesi è un segmento importante per il turismo. Penso alla Francia o al Regno Unito dove le corse rappresentano eventi veri e propri. Questo perché a monte c’è un’organizzazione molto forte ed il settore sfrutta il blasone per attirare persone, anche dall’estero. In questo dobbiamo evolverci come Italia, dobbiamo riconquistare una posizione nel contesto internazionale e parlare un linguaggio che possa entrare nella società italiana con più coraggio ed energia positiva”. È in programma a breve un incontro con le categorie ippiche? Quali saranno i temi da affrontare? “Certamente, ho già annunciato che è mia intenzione creare una consulta permanente sull’ippica che coinvolga tutti gli attori in gioco. La concertazione è il primo passo per risolvere i problemi che abbiamo di fronte. Solo se tutti marciamo uniti possiamo vincere le sfide, altrimenti si rischia di rimanere in una impasse deleteria. Questo non significa che dobbiamo tutti pensarla allo stesso modo, ma il confronto aiuta a prendere la strada più giusta. Una volta definita, quella sarà la direzione obbligata”.
Lui chi è?!? Francesco Battistoni è sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali. È stato sindaco di Proceno (Vt), assessore all’ambiente della Provincia di Viterbo, assessore all’agricoltura della Regione Lazio, vicepresidente della commissione Agricoltura del Senato nella legislatura in corso.
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comma 7
AIUTO E ASCOLTO PER L’AMUSEMENT di Michela Carboni
Andrea Lo Massaro, vicepresidente dell'associazione degli operatori del gioco Sapar, fa il punto della situazione sul settore, evidenziando la necessità di una ripartenza immediata
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ANDREA LO MASSARO
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ossiamo definire drammatica la condizione in cui versa il mondo dell’amusement italiano. Come evidenzia anche Andrea Lo Massaro, vicepresidente dell’associazione degli operatori del gioco, Sapar: “La situazione del settore del comma sette, alla luce di tutti questi mesi di chiusura delle sale giochi, è disastrosa ed oramai al collasso, aggravata dall’incognita temporale della riapertura e dell’orario di coprifuoco. Facendo un distinguo tra attività stagionali ed annuali: le prime non sanno da quando assumere e che orari concordare con il personale, oltre alla sicura diminuzione delle entrate se fosse confermato il coprifuoco fino a luglio. Le seconde si trovano nelle condizioni di ripartire nel periodo economicamente meno produttivo, se non sperando nei weekend di brutto tempo, che scoraggino gli italiani a riversarsi nelle località turistiche di mare”. In che modo si potrà ripartire? “Ad oggi è un rebus, con molti tasselli da incastrare nel miglior modo possibile per non esporre economicamente le aziende ad un default economico”. Quali sono le opportunità per il settore
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alla luce della bella stagione? “Le opportunità per il settore sono due: l’utilizzo degli spazi esterni delle sale giochi con kiddie riders, gru, mini kart, pugnometri ed altre tipologie di giochi outdoor; la prosecuzione spedita della campagna di vaccinazione”. Qual è la posizione dell’associazione Sapar relativamente alle norme tecniche inviate a Bruxelles? “È di massima collaborazione con le istituzioni, avendo subito prodotto delle osservazioni in prima battuta alla bozza di decreto, mantenendo il dialogo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli durante il periodo di stand still, per poter modificare anche quegli aspetti che nelle osservazioni non sono state recepite. Questo al fine di poter contribuire alla stesura di una norma che possa davvero riaprire il mercato ad un prodotto che è stato, negli anni, importantissimo sia per le aziende di gestione che per le aziende produttrici nazionali ed internazionali”. Cosa chiedete alla politica per ripartire in modo adeguato? “Aiuto ed ascolto. Aiuto economico, con adeguata proporzionalità ai sostegni, parametrati all’effettivo calo
di volume di affari per tutte le aziende del settore (con i codici Ateco non è avvenuto), ma soprattutto ascolto rivolto alla sburocratizzazione dei processi che, oggi, ingessano anche la normale operatività delle aziende (ad esempio il rilascio/restituzione nulla osta di esercizio, imposta sugli intrattenimenti e registro unico degli operatori di gioco) che creano un freno all’ingegno italiano, limitando l’intraprendenza degli operatori volta a produrre intrattenimento, ma anche redditività aziendale”. In vista della prossima fiera di Londra Eag Expo, che si terrà a gennaio 2022, “mi aspetto un ritrovato ottimismo, alla luce dei dati che verranno confermati, si spera, durante la stagione estiva, che sarà oramai conclusa, ed anche da una campagna di vaccinazione ormai quasi completata. Ottimismo magari avvalorato dai dati turistici a livello nazionale ed internazionale, che possano incoraggiare una progettualità di investimenti per l’inverno 2021 e la ripresa, con un trend accelerato per il 2022, dovuto alla voglia di tutti di ritrovare a riprendersi le libertà vietate dalla pandemia, che ha modificato tutte le nostre abitudini”.
Eppure il flipper gioca ancora
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onostante le notizie positive riguardo all’uscita dalla pandemia che provengono da gran parte dei paesi del mondo, per l’International flipper pinball association (Ifpa), la federazione che gestisce il ranking di flipper sportivo a livello globale, non ci sono ancora le condizioni per poter organizzare il Mondiale 2020 della disciplina, che dopo i primi slittamenti dello scorso anno, era stato ipotizzato per il prossimo novembre 2021, in modo da poterlo collocare, come da programmi iniziali, in parallelo alla fiera dell’intrattenimento Iaapa Expo di Orlando, in Florida, che nel frattempo è stata confermata per le date del 15-19 novembre. Dopo un vertice tra i dirigenti della Federazione del flipper e i proprietari del Pinball Asylum, la location che ospiterà la competizione (quando questa potrà realizzarsi), è stata presa la decisione di rimanere cauti e di rimandare le cose all’anno venturo. Individuando le nuove date del 26-29 maggio 2022 e abbandonando così l’idea di far coincidere la competizione con la fiera. Una rinuncia non da poco, ma comunque inevitabile, tenendo conto della pandemia non ancora sconfitta a livello globale, di fronte a una competizione che deve garantire a tutti i paesi coinvolti la possibilità di partecipare. Cosa che, ad oggi, non potrebbe essere garantita a fine anno. Da qui la decisione di far slittare ulteriormente il Mondiale: “Fiduciosi che a quel punto saremo in grado di avere i più di 20 paesi che vogliamo che possano essere rappresentati in questo campionato del mondo in Florida”, come spiega Ifpa in una nota ufficiale. Anche se, con tutta probabilità, si sarebbe potuto organizzare “un evento” a novembre, la federazione ha preferito optare per un grande evento, da realizzare nel migliore dei modi e con la massima partecipazione e per questo ha scelto di rinviare. Dando al resto del mondo più tempo per tenere sotto controllo questo virus. Tutto questo mentre il ranking di flipper sportivo continua a rimanere sospeso da più di un anno, dopo l’interruzione di tutte le competizioni da marzo del 2020. Anche se, già oggi, in molti paesi si potrebbe già
Il Mondiale continua a slittare, con l’ulteriore rinvio della massima competizione al 2022, insieme al campionato europeo e a tutti i principali eventi della disciplina, ma gli appassionati continuano a sfidarsi grazie alla modalità “a distanza”
flipper
di Vincenzo Giacometti
tornare a giocare, sia pure con evidenti limitazioni, come avviene in tutte le altre competizioni sportive, è evidente che continuano a non esserci le condizioni per gestire delle sfide di livello internazionale visto il perdurare delle restrizioni relative agli spostamenti. Nel frattempo tuttavia il popolo del flipper si continua a dilettare (per chi ne ha la possibilità) con le sfide a distanza. Merito della competizione introdotta dalla stessa Federazione in risposta alla pandemia e al lockdown che ha interrotto il ranking tradizionale, che ha già celebrato le sue prime due edizioni, mentre in questo momento prosegue a pieno ritmo con le qualifiche della stagione numero 3. Iniziate ad aprile 2021 e che si chiuderanno a fine giugno, per poi fornire a partire dal primo luglio la lista dei 64 qualificati per i play off. Proseguendo sul nuovo formato trimestrale introdotto dall’anno corrente per questo nuovo tipo di competizione. Finora a partecipare alla terza stagione sono stati oltre 150 giocatori che si sono scontrati in quasi tremila partite. A guidare la classifica, a sorpresa, c’è il canadese Fuji Eng, appena 80esimo nella classifica del suo paese e – addirittura – in posizione 1290 del ranking globale, che riesce quindi a mettersi in mostra attraverso questa particolare modalità di competizione. E anche se, va detto, non si registra l’adesione dei grandi giocatori del ranking mondiale in questo tipo di sfida, è comunque vero che stanno partecipando comunque dei player di medio-alto profilo di gran parte del mondo. Come il vincitore della prima edizione del trofeo Icr, Escher Lefkoff, o l’olandese Albert Medaillon, attualmente tra i primi dieci nella classifica provvisoria della terza stagione. Ma chi rimane da tenere sotto osservazione è sempre e comunque l’americano Bill Mason, che dopo aver chiuso le prime due stagioni della competizione come testa di serie, è attualmente in quarta posizione, dopo aver conquistato anche la finale della seconda stagione. Insomma, anche se il ranking a distanza non è per tutti, è comunque per molti: e sta a sua volta generando e coltivando nuovi talenti. Anche questo è flipper, anche questa è competizione.
La classifica provvisoria dei migliori 64 giocatori dell'Ifpa Challenge Rankings Championship Stagione 3, a fine maggio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64
Fuji Eng Dan Bitterlich Marek Ch Bill Mason Ron DeCastro Matt Stacks Mario Kertels Rodney Minch Albert Medaillon Jeff Teolis Nicholas DeStefano Rafal Wasik Andrew Skelton Artur Natorski Karrie Hill Mariusz Tkacz Matt Majewski John van der Wulp Matthew Malkus Jakub Tkacz Eberhard Hattemer Joe Lemire Garth Dunklin Johnathan Turner Kaylee Campbell Nate Grant Tyler Bates Yoshihiro Fujisawa Lara Lannon Hibiki Sugiyama Ian Cushman Shaun Russell Neil Hodge Ken Grant Escher Lefkoff Atsuko Takada Dave Leko David Daluga Mark Incitti Randy Whiteford Brad Hopkins Sjorn Wickins Nick Greenen Brittany Majewski Lisa Conroy David Benke Jason Gordon Torsten Eid Ian Harrower Tyler Campbell Felix Key Eddie D’Orazio Nathan Venos Kate Presnell Stephanie Traub Yuuki Takada Andrew Presnell Yuta Arashima Brian Oliver Keeghan Polard Jamie Turple Chaz Scott Brent Hayashi Grant Carpenter
51.40 43.38 42.27 24.78 24.23 12.43 11.82 9.75 9.33 9.03 8.63 7.80 6.98 5.50 5.37 5.22 4.96 4.78 3.65 3.52 3.36 3.36 3.07 2.88 2.70 1.83 1.59 1.55 1.41 1.36 1.32 1.27 1.18 1.16 1.15 1.12 0.90 0.85 0.71 0.66 0.65 0.62 0.61 0.59 0.51 0.47 0.45 0.44 0.40 0.38 0.36 0.33 0.30 0.30 0.29 0.27 0.26 0.26 0.25 0.25 0.24 0.24 0.22 0.22
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poker online
LA MAPPA DEL POKER ONLINE A STELLE E STRISCE Un processo bottom up dai singoli Stati, lento ma (speriamo) inesorabile, per far tornare il Texas hold’em interattivo ai livelli pre Black Friday
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GLI STATI REGOLAMENTATI – Ci sono attualmente sei stati che offrono poker nel loro territorio o hanno avviato i processi per poterlo offrire. Il Delaware è stato il primo stato a regolamentare il poker online nel 2012 e il Nevada è seguito poco dopo. I due mercati sono iniziati indipendentemente l’uno dall’altro. La partnership con altri stati si è resa necessaria per uno stato con meno di un milione di abitanti, come il Delaware (897.934 abitanti la popolazione dell’Umbria), quindi ha firmato un accordo di scambio di liquidità condiviso con il Nevada. I tre siti statali gestiscono le proprie skin su una rete condivisa sulla piattaforma di 888poker. Nel caso del Nevada, è stato il secondo stato a regolamenGIOCARE GIO CONGUSTO
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IL QUADRO NORMATIVO – L’industria del poker online statunitense soffre ancora degli effetti del Black Friday e dell’Illegal Internet Gambling Enforcement Act (Uigea). Sono finiti gli anni gloriosi del poker online, in cui il gigante nordamericano era il principale fornitore di giocatori per il traffico mondiale del poker. Oddio, lo è lo stesso, ma dal dot com. In ogni caso, dopo quel famoso 15 aprile 2011, il poker negli Stati Uniti ha iniziato un percorso lento e difficile. Un piccolo gruppo di stati ha guidato il processo per cercare di “rendere di nuovo grande il poker”, ma ancora siamo lontanissimi dal mercato che fu. L’Uigea, del resto, ha bloccato le operazioni di siti non regolamentati che offrono giochi negli Stati Uniti. E questo è un elemento non secondario da valutare. PROMOSPACE
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ultime sensazioni sul mercato del poker online negli Stati Uniti sono piuttosto chiare: il governo federale non realizzerà mai una legge valida su tutto il territorio nazionale ma si procederà a una regolamentazione step by step, stato dopo stato, con la speranza che i framework crescano per poi riunirsi nella liquidità condivisa che, al momento, unisce solo tre regioni. Difficile implementare una legge nazionale su una realtà ben differente rispetto a quella di altri governi mondiali e composta di tantissimi stati di culture, leggi e usanze diversa l’una dall’altra. Eppure sono tanti i territori che hanno già regolamentato o stanno manifestando l’intenzione di farlo nei prossimi mesi o nelle prossime sessioni legislative. Ne parliamo giornalmente su Gioconewspoker.it, vogliamo approfondire qui lo status quo degli stati regolamentati. Un mercato legale e regolato e il più vasto possibile, non può che essere un bene per tutto il settore a livello internazionale.
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di Cesare Antonini
tare il poker online negli Stati Uniti, al terzo posto per importanza tra i 4 stati che attualmente offrono poker. Anche le scommesse sportive possono essere offerte in Nevada, con un mercato limitato a un singolo operatore, Wsop Nevada. Un anno dopo, nel novembre 2013, si è unito il New Jersey che è il più grande mercato regolamentato degli Stati Uniti. Dai suoi confini puoi giocare fino a sette siti di poker, distribuiti su quattro reti: Borgata 1: partypoker NJ / Borgata / BetMgm Borgata 2: Pala Poker Caesars: Wsop Nj / 888 poker Nj Località: PokerStars Nj Solo nel 2017 è arrivata la sorpresa della Pennsylvania che ha deciso di approvare un pacchetto di leggi che ha permesso l’arrivo del gioco d’azzardo online nello Stato. PokerStars ha lanciato la sua room nel novembre 2019. La piattaforma opera su un mercato indipendente e accetta solo giocatori della Pennsylvania, quindi i giocatori di PokerStars Pa non condividono la liquidità con i giocatori di PokerStars Nj. E questo è un elemento assolutamente da superare. Nel 2019, West Virginia e Michigan sono diventati il quinto e il sesto stato a regolamentare il poker online. Il West Virginia lo ha fatto alla fine di marzo e il Michigan a dicembre, poco prima della fine dell’anno. PokerStars è entrato nel Michigan il 29 gennaio 2021. BetMgm Poker si è unito a marzo. Per ora, lo stato è solo, senza liquidità condivisa, anche se una legge approvata nel dicembre 2020 spiana la strada affinché il Michigan aderisca presto all’accordo di liquidità condivisa. Nel West Virginia, purtroppo, non ci sono ancora sale da poker online. Lo Stato della “Montagna” ha attive le scommesse sportive e i casinò online. La speranza che condivida la liquidità è positiva, poiché come nel Delaware, non è chiara la vitalità del mercato in un territorio con meno di due milioni di abitanti. Nel 2021, Connecticut e Illinois potrebbero aderire. Entrambi gli stati sembrano interessati ad approvare la legislazione sul gioco d’azzardo online quest’anno, anche se il lento processo di autorizzazione dovrà attendere per vedere il lancio delle prime sale da poker. IL POKER ONLINE INTERSTATALE – A volere subito la condivisione delle pool dei players è stato il Delaware, come osservavamo poco fa. Nel marzo 2015, i governatori dello stato hanno firmato un accordo che consentiva la condivisione della liquidità nel poker online. Le
LA MAPPA DEL POKER ONLINE A STELLE E STRISCE
MICHIGAN
PENNSY LVANIA
NEW JERSEY NEVADA WEST VIRGINIA
DEL AWARE
Stati regolamentati nel 2012-2013 Regolamentato nel 2017 Regolamentati nel 2019
Stati non regolamentati
entrate statali vengono trattenute in base alla posizione dei giocatori, ma i giocatori condividono un mercato. Il Multi-State Internet Gaming Agreement (Msiga) è stato il primo del suo genere negli Stati Uniti. Sono stati creati una serie di standard comuni, l’adesione è aperta a tutti e ogni stato che aderisce all’accordo riceve un posto nel consiglio di amministrazione del gruppo. Sebbene l’accordo non abbia avuto un grande impatto sulle entrate statali, ha gettato le basi per una possibile ulteriore espansione interstatale in futuro. Nell’ottobre 2017, il New Jersey è entrato a far parte di Msiga, creando un contratto a tre stati con Delaware e Nevada. Lo Stato di Atlantic City, una delle capitali mondiali del gambling, aveva la liquidità sufficiente per offrire la propria industria multi-licenza, ma il poker online non è cresciuto al ritmo previsto. La liquidità ha offerto una discreta spinta ai volumi. Tuttavia il primo passo è stato compiuto nel novembre 2017proprio dal senatore del New Jersey Raymond Lesniak, che ha introdotto un disegno di legge che faciliterebbe il processo di espansione degli accordi oltre confine. Lesniak mirava ad abrogare la parte del codice di gioco del New Jersey che richiede che i server si trovino ad Atlantic City. Rimuovendo questo ostacolo, lo Stato potrebbe essere in grado di collaborare con operatori fuori dallo Stato e internazionali. Sfortunatamente, Lesniak si è ritirato alla fine della sessione legislativa del 2017 senza che il disegno di legge vincesse alcun movimento. Cosa farà ora la Pennsylvania? È il sesto stato più popoloso del Paese con 12,7 milioni di abitanti e l’aggiunta di potenziali attori renderebbe il mercato statunitense più forte e più sano. Sebbene le autorità di regolamentazione non abbiano preso una posizione pubblica sulla questione, l’aspetta-
tiva è che la Pennsylvania aderirà all’accordo interstatale a breve. E iPoker potrebbe essere il primo network a offrire gioco in quattro Stati differenti. Come dicevamo, difficile che il governo centrale promuova una legge federale sul gioco e sul poker online. Ma se un numero sufficiente di stati regolamentasse il poker online, si potrebbe realizzare una possibilità molto piccola, anche se difficile, di vedere una rete comune che ricorda un po’ la scena pre-Black Friday negli Stati Uniti. LA SPADA DI DAMOCLE WIRE ACT – All’inizio del 2019, il governo federale che non ha interesse a regolamentare il gioco online a livello centrale, si è però mosso per interferire con la liquidità condivisa del gioco d’azzardo interstatale. L’ufficio del procuratore del dipartimento di giustizia ha invertito la sua interpretazione permanente del Cable Communications Act del 1961, il famigerato Wire Act, tornando a una posizione più restrittiva sul gambling. Se l’interpretazione rivista venisse applicata nella misura massima, la liquidità interstatale rischierebbe un perentorio stop. Ciò danneggerebbe gravemente la fattibilità del poker online negli stati meno popolati, come Delaware e West Virginia, oltre alla grave battuta d’arresto che significherebbe per la crescita e la possibile espansione del poker negli Stati Uniti. La buona notizia è che la scorsa estate, la Commissione della lotteria del New Hampshire ha intentato una causa contro il Dipartimento di Giustizia. Il suo timore era che la nuova opinione avrebbe reso illegali le lotterie con jackpot interstatali. Il risultato del caso è stato che il giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti Paul Barbadoro si è schierato con la lotteria e la sentenza è stata ribaltata. E per analogia anche il poker è libero di giocare e di “sharare” le pool dei players.
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poker
IL POKER LIVE SICURO NELLA BAIA DEGLI SQUALI di Cesare Antonini
IL PRIMO EVENTO CHE SEGNA LA RIAPERTURA DEI TORNEI DAL VIVO SI GIOCA A SAN MARINO FINO ALL’8 GIUGNO: È LO SHARK BAY DI EURO ROUNDERS, EVENTO PILOTA PER IL PASS VACCINALE E I PROTOCOLLI SANITARI DI SICUREZZA
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quindi si riparte, finalmente. Il primo torneo di poker live ufficiale e legale in una casa da gioco autorizzata, però, si terrà sul territorio della Repubblica di San Marino, dal 28 maggio fino all’8 giugno. Quando questa rivista sarà pubblicata online e nella sua tradizionale forma cartacea, lo Shark Bay, organizzato da Euro Rounders, si starà svolgendo presso la poker room della Giochi del Titano. Si gioca sulla penisola italiana ma in terra straniera visto che, anche i casinò italiani, come largamente analizzato anche in questo numero di giugno, dovrebbero riaprire ufficialmente solo i primi di luglio. Grazie allo Sputnik e alle riaperture anticipate della piccolissima repubblica sanmarinese immersa nell’Emilia Romagna, si può giocare a poker dal vivo con un buy in dalle 400 alle 350 euro nella prima settimana di tornei e con 200mila euro garantiti sul piatto. Ma il punto è che il modello sanmarinese sui protocolli sanitari anti Covid-19 continua a fare scuola e potrebbe essere questo l’evento pilota cui attingere regole e suggerimenti anche per il lancio nelle case da gioco italiane. E negli eventi del 2020, le precauzioni prese in sala dall’organizzazione erano già molto attente e sicure. Accanto a queste spunta anche un “pass vaccinale” vero e proprio studiato dal governo sammarinese e dall’authority dei giochi della repubblica indipendente da 1700 anni sul territorio italiano. Queste le indicazioni precise: “Per giocare serviranno nell’ordine, tessera vaccinale, oppure di certificato cartaceo di avvenuta vaccinazione completa; Per i residenti italiani è sufficiente un certificato prima dose di vaccino con validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione e fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.
COME GIOCARE IN SICUREZZA – L’ingresso sarà consentito anche a chi è in possesso di certificato cartaceo di guarigione dal Covid emesso nei 6 mesi precedenti, a chi è in possesso di documentazione cartacea attestante il possesso di anticorpi superiori a 50 con esame anticorpale con data non antecedente
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a 6 mesi dal momento dell’ingresso e chi ha la certificazione cartacea attestante l’effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus. Tale certificazione ha una validità di 72 ore dall’esecuzione del test stesso.
I PROTOCOLLI SANITARI IN SALA – Per quello che riguarda le modalità di gioco in sala, San Marino aveva già collaudato ottimi protocolli sanitari che verranno ovviamente confermati. Ma andiamoli a vedere nello specifico. L’ingresso nelle aree da gioco sarà consentito solo a chi indosserà la mascherina. Tutti i giocatori sono obbligati a rispettare il processo di sanificazione delle mani che avverrà tramite il lavaggio con prodotti con disinfettanti idro-alcolici. La direzione frazionerà o escluderà le pause, a sua totale discrezione, per evitare assembramenti. Ci sarà il controllo della temperatura all’ingresso e va ricordato anche il ricambio del 100 percento dell’aria ogni 4 minuti tramite aspiratori appositi dotati di sistema di filtraggio e canali autoripulenti nella sala da gioco.
SHARK BAY STORY – Il format acquisito e rispolverato da Euro Rounders si è giocato per tantissimi anni al Perla Resort di Nova Gorica e che fece la storia del live italiano essendo l’apripista dei tornei low buy in e decisamente “low” visto che il primissimo costo d’ingresso era di 330 euro in un momento in cui le entries costavano dai 550 euro ma soprattutto fino ai 2.200 euro e per scendere ai 1.100 o ai 660 euro. Per non parlare degli Ept giocati abitualmente a 5mila euro. Era il 2008 quando, un giorno di agosto, nacque questo evento che divenne poi di casa al Perla e che intraprese una strada che il poker, poi, avrebbe imboccato solo qualche anno dopo riducendo sensibilmente l’Abi del gioco dal vivo. Alcuni concetti su cui insisteva l’organizzazione hanno anticipato di anni la tendenza delle fasce di prezzo dei tornei attuali: “La filosofia di base è quella di ridare dignità a un torneo con un buy-in “popolare” ( sempre bistrattato dalle altre organizzazioni che lo piazzano in giorni feriali quando la gente normale lavora…), con stack esigui (5000/ 7000 chips), livelli corti (20/30 minuti) e blind assassini che rendono quei tornei delle vere e proprie lotterie”. Concetti che in quegli anni iniziavano a farsi strada e che incredibilmente rappresentano la realtà di oggi.
Il quattro volte vincitore di un braccialetto delle World Series of Poker continua a giocare ai tavoli ma è già fortissimo nel nuovo “fantacalcio” che si gioca con gli Nft sulla piattaforma Blockchain e con gli Ethereum: non c’avete capito nulla vero? Max ci spiega tutto!
SORARE È UN BOOM E PESCATORI È GIÀ CAMPIONE!
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ogni nuovo gioco o business lo troverete quasi certamente in prima linea. E la capacità di anticipare tutti e di comprendere subito i meccanismi di nuovi game è davvero sorprendente e proviene, ovviamente, dall’esperienza di anni e anni in cui è abituato a cambiare schemi mentali e adattarsi a nuovi scenari. Stiamo parlando di Max Pescatori, quattro volte campione del mondo alle World Series of Poker e icona del gaming in Italia e in Usa dove ormai vive e, ovviamente, gioca. E proprio lui ha “fatto primo” nella lega D4 di Sorare, primo su 670 partecipanti di questo nuovo fantacalcio basato sulle criptovalute, sulla tecnologia blockchain e sugli Nft, i Non Fungible Token di cui avrete sentito parlare un po’ dappertutto proprio in questi ultimi mesi in cui il sistema sta prendendo piede in tutto il mondo e con tantissime applicazioni. “Sì questa settimana ho avuto la fortuna e abilità ovviamente di aver vinto la competizione D4 America, quella dedicata ai giocatori di MLS, Messico, Argentina e Brasile e il premio e’ stato una carta di Diego Rossi valutata circa 0,6 Eth (la quotazione è da intendersi al momento della vincita, Ndr) e affermarmi tra tante squadre importanti”. Anche se qualcosa si intuisce già, cerchiamo di approfondire meglio come funziona questo nuovo fantasy game insieme allo stesso Pescatori: “Sorare è attivo in varie aree, Europa, Europa minore, America e Asia. Io schiero squadre in tutte le leghe e se prendiamo l’Europa (che conta Ndr) si possono schierare giocatori militanti in Serie A, Premier, League 1, Bundesliga e LaLiga. La prima cosa da fare è acquistare giocatori nelle aste o da altri proprietari, nelle compravendite tra utenti di Sorare. Poi siete pronti a schierare le formazioni nelle varie competizioni esistenti e si affrontano team e manager di tutto il mondo. Per chi fa più punti, che sono legati ovviamente alle prestazioni reali dei giocatori acquistati, ci sono premi in palio che sono Nft, card che hanno un valore economico”. Conoscendo le passioni del 4 volte campione del mondo di poker non avevamo dubbi che questo nuovo format di intrattenimento (e anche di investimento) gli sarebbe piaciuto tantissimo: “Un gioco che si basa sulle criptovalute e che mi ha appassionato soprattutto come concetto di base – spiega lo stesso Max – so benissimo che in Italia il concetto di Daily fantasy sports non ha funzionato nonostante tutti gli investimenti fatti da alcuni operatori come Fantasfida. Tuttavia Sorare è molto differente anche se ha molte similitudini con quella realtà. Un proprietario qui compra Nft che hanno tre colori in base al valore dei giocatori e alla disponibilità delle card. Le rosse, le più
rare, sono 100 al massimo, le blu quelle super rare, sono una decina e poi ce n’è una che vale più di tutti proprio perché è unica”. Facile per i poker player adeguarsi al concetto delle leghe: “In pratica si schierano gli Nft, i calciatori elle card e ci si iscrive ai tornei che sono tutti dei freeroll, cioè non si paga l’iscrizione e nessuna fee per giocare. Come detto lì si possono vincere premi in Ethereum o altre carte con dei pacchi regalo spediti nel proprio account. Anche le strutture dei pagamenti sono simili al poker con il 12% dei premiati come nei tornei live o online”. Un passo in avanti rispetto ai Dfs: “Nei fantasy si pagava l’iscrizione si componeva la squadra e si poteva perdere o vincere. Qui si possiedono gli Nft che si schierano volta per volta senza pagare fee o buy in”, ripete Max. Come si guadagna o si perde in questo gioco? “Molto dipende dalla percezione dei manager rispetto alle performance dei players che si acquistano sulle card Nft. In effetti tutto cambia quando non si gioca e magari non ci sono dati freschi su cui basare i propri investimenti. E’ evidente che molto dipende da come performano i giocatori. Poi sono molti i fattori da considerare – prosegue Pescatori – ad esempio se una figurina virtuale ‘panchinara’ diventa titolare, la carta può triplicare e se è un portiere addirittura quintuplicare. Se un giocatore perde il posto in squadra nella realtà o magari ha deluso le aspettative, allora può scendere di valore. Ovviamente i gol fanno aumentare molto il valore delle carte. Poi contano anche le capacità di contrattazione e i prezzi fissati come base d’asta sulle compravendite in Ethereum”. E iniziano a girarci molti soldi sopra. La card di Cr7 unica ha acquisito subito un valore pazzesco (venduta a circa 300,000€) ma le possibilità sono infinite: “Il campione del Barcellona, Griezmann, è entrato in Sorare investendo tantissimo comprando tutte le carte uniche ai suoi amici ma forse qualcosa rischia di perdere. In effetti non è un gioco ‘cheap’ e per iniziare seriamente si deve investire una somma pari a 0,3 Ethereum”, spiega Pescatori. Non si ha una stima degli utenti italiani attualmente coinvolti ma sono 11 i team di Serie A che hanno messo a disposizione diritti e players come Milan, Juve, Inter, Roma, Lazio, Napoli, Cagliari, Genoa, Udinese, Verona e Sampdoria. La sfida è appena iniziata. (Ca)
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LA STORIA DEL GIOCATORE ROMANO DURATA BEN 17 ANNI SPAVENTA TUTTI I PLAYERS CHE, NEL 2014, SI ERANO VISTI RICONOSCERE IL DIRITTO DI NON DOVER PAGARE DUE VOLTE IN CASO DI VINCITA IN UNA CASA DA GIOCO EUROPEA.
La (in)certezza delle tasse nel poker live di Cesare Antonini
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essun nuovo principio assodato nella recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione sul caso di un giocatore italiano che, nel 2004, ebbe la fortuna di dare un colpo ad una slot da oltre 730mila euro al Perla Resort di Nova Gorica, in Slovenia. Ma forse, quello che è successo a questo contribuente italiano dalla vita normalissima e, dicono, anche modesta, è il peggior incubo che possa capitare a chiunque riesca a vincere quelle somme. Anche perché, se non si possono indicare nuovi principi al di là di quelli assodati in Corte di Giustizia Europea e recepiti dal nostro Parlamento sulle vincite di poker e di gioco nei casino dello spazio economico Ue, il rischio è che si debba fare tutto il percorso daccapo (non senza ostacoli) per vedersi riconosciuti i propri diritti solo all’ultimo grado di giustizia. O quando un giudice studia i precedenti e ferma la disperata lotta dell’Agenzia delle Entrate contro il contribuente malcapitato per caso.
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Quello che c’ha sconvolto della storia del giocatore romano vincente nel 2004 in Slovenia è stato proprio questo elemento. È stata scomodata la Suprema Corte di Cassazione per vedersi riconosciuto un diritto che era stato già ribadito in due commissioni tributarie locali, tra Gorizia e Trieste, ma che l’Ade ha, di fatto, ignorato ricorrendo sempre in appello e addirittura qualche giudice non ha riconosciuto l’esistenza dei precedenti del caso Lindman e della sentenza Blanco/Fabretti, dedicata esclusivamente alle vincite di poker live. E anche la timeline spaventa. Il caso del player romano parte il 2004 e finisce il 2021. Nel mezzo (2014) c’è la Cge con la Blanco/Fabretti che prevede la doppia imposizione e ribadisce la non discriminazione di un cittadino quando si sposta liberamente tra Paesi Ue. La sentenza è stata recepita solo qualche anno dopo in Parlamento. Ma la parola fine su queste vicende c’è il rischio che non si possa mai mettere. Il che impone una serie di riflessioni doverose. Innanzitutto, i poker players sono quindi liberi di giocare in giro per l’Europa senza il rischio di subire doppia tassazione? Certo che sì ma, come dimostra questa storia, tutto può succedere e c’è la possibilità che l’Agenzia delle Entrate, qualche comando della Guardia di Finanza o qualche commissione tributaria possa far ripiombare il cittadino nell’incubo vissuto da tanti players. Ma spezziamo anche una lancia a favore dello Stato: forse l’ultima sentenza della Cassazione è arrivata a definizione dopo 17 anni di un lungo travaglio, proprio perché era partita molto tem-
po prima dei precedenti. Dobbiamo sperare che tutti i gradi di giudizio siano informati e a conoscenza degli aggiornamenti giuridici e legislativi. Ma, anche per esperienza diretta avendo seguito la causa di un giocatore italiano in due commissioni tributarie della Regione Umbria, provinciale e regionale, ci siamo resi conto dell’impreparazione di alcuni funzionari sia dell’Ade che tra giudici e presidenti delle commissioni in questione. Impossibile conoscere tutto lo scibile giuridico e qualche sentenza di qualche settore specifico (il gaming è molto complesso) può sfuggire. Ma una causa con precedenti così importanti, attenuanti o meno che si vogliano dare, non può durare 17 anni. Ma come si legge nella causa, l’ostinazione di presentare ricorsi in appello da parte dell’Ade è sembrata davvero inspiegabile. Nel frattempo il giocatore che si era visto recapitare cartelle esattoriali record, ha passato 17 anni nella grande incertezza e, nonostante le vittorie si è ritrovato sempre a combattere in aula. Per giunta quando si vince vige il principio di non pagare le spese legali ma, in questo caso, le stesse sono sempre state addebitate. Danni e beffe a profusione e la sensazione, davvero agghiacciante, che mentre i funzionari statali si ostinavano a ricorrere contro le decisioni dei colleghi nei più svariati gradi di giudizio, gli errori dello Stato li abbia pagati la collettività e che gli stessi siano doppi se non tripli o quadrupli. Ovviamente il trattamento per i cittadini inadempienti è diametralmente opposto.
casinò
Il miglior sostegno è la riapertura Il deputato della Lega Alex Bazzaro in prima linea per anticipare il riavvio dei casinò, a cominciare da quello di Venezia, e del gioco nella sua interezza di Anna Maria Rengo
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iaprire i casinò in zona gialla anche prima del primo luglio, data fissata con l’ultimo decreto legge in materia, che al momento di andare in stampa è in fase di incorporazione, alla Camera dei deputati, con il “vecchio” decreto legge recante “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19”, così da evitare sovrapposizioni e soprattutto contrapposizioni. Una decisione del Governo, cristallizzata in un corposo emendamento al decreto precedente già in fase di esame da parte della commissione Affari sociali di Montecitorio, presa anche alla luce del fatto che alcune date non coincidevano: per esempio, si è stabilito di anticipare la data di ripartenza dei parchi a tema: dall’originario 1° luglio alla metà di giugno. Ma niente è cambiato per il gioco e per i casinò, anche se la speranza è che, quando starete sfogliando questa rivista, si sia trovata una soluzione e si sia stabilita un’anticipazione dei tempi di riapertura. Chissà se nelle sedi governative, a cominciare dalla cabina di regia chiamata a fare il “tagliando” periodico delle date di ripartenza, o in quelle parlamentari, che comunque devono sempre fare i conti con la volontà dell’Esecutivo.
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Ecco dunque che tra i subemendamenti all’emendamento governativo al decreto Riaperture figura quello a firma dei deputati della Lega Bazzaro, Di Muro, Boldi, De Martini, Foscolo, Lazzarini, Panizzut, Paolin, Sutto, Tiramani, Zanella. Di contenuto identico a quello invece a firma dei deputati del Pd De Menech e Pellicani, esso chiede che il riavvio dei casinò, ma anche delle sale giochi, bingo e scommesse, coincida con l’entrata in vigore del disegno di conversione in legge del decreto Riaperture, quindi certamente prima del primo luglio, visto che lo stesso deve andare in Gazzetta Ufficiale, pena la sua decadenza, entro il 21 giugno. A spiegare le motivazioni che hanno spinto la Lega a prendere una decisa posizione in favore della riapertura di giochi e casinò è il primo firmatario del subemendamento, Alex Bazzaro, che oltre che deputato è anche consigliere comunale a Venezia. “Innanzitutto siamo stati spinti dalla volontà di tornare, in tutti i settori, a una vita normale. Io sono di Venezia, dove il Casinò ha due sedi, una in laguna e l’altra in terraferma (rispettivamente Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera Ndr) e dunque ben comprendo o’importanze delle case da gioco. Esse sono strutture che hanno realizzato tutti gli interventi necessari e sufficienti per
CASINÒ IL MIGLIOR SOSTEGNO È LA RIAPERTURA
operare in sicurezza. Già dall’aprile scorso il Casinò era pronto a riaprire ma nessuno si è preso la briga di ribadire, a livello governativo, quanto il settore dei casinò sia rilevante per le casse comunali e per il welfare. Voglio inoltre ricordare che da metà maggio, nella vicina Slovenia, i casinò hanno potuto riaprire, e questo rappresenta un ulteriore danno”. Lei ritiene che il gioco e i casinò siano “vittime” di un pregiudizio ideologico? “Credo che ci sia molta ignoranza su questo tema. Il gioco legale all’interno dei casinò è altamente protetto. La protezione non riguarda solo i giocatori, ma anche le loro famiglie, che possono chiedere di non fare entrare nelle sale soggetti a rischio. E il paradosso è che questa chiususa ha aumentato il gioco illegale, le cosiddette bische dove non c’è alcuna protezione. Chi non conosce il mondo dei casinò non conosce neanche le tutele che essi offrono, e neppure il loro valore economico. L’Italia poi è un paese che vive anche di turismo e sotto questo profilo i casinò hanno molto da offrire. Non solo gioco, ma anche eventi, serate a tema: sono veri e propri parchi tematici del divertimento e attirano turisti nelle città che li ospitano. Associarli al gioco d’azzardo brutto e cattivo non aiuta nessuno, e manda soldi oltre confine”. Quali conseguenze sta avendo la chiusura del Casinò di Venezia sull’azienda, sui dipendenti, sul bilancio comunale e sul territorio? “Qualche numero: 4 milioni di euro di stato passivo, 80 milioni di euro di mancate entrate generali. Il Casinò è una realtà florida e importante e le sue due sedi hanno tipologie di clienti diversi che contribuiscono all’andamento degli hote, ma anche ai piani sociali, economici e turistici. Poi da un anno è stato fatto di tutto per mettersi a norma. In un recente sopralluogo fatto assieme ai colleghi delle commissioni comunali veneziane Attività produttive e Lavoro a Ca’ Noghera ho avuto modo di sottolineare, scherzando ma dicendo anche la verità, che il Parlamento italiano dispone di minori misure di sicurezza del Casinò di Venezia dal punto di vista sanitario. Ed è pronto da mesi a ripartire. Non capisco questa avversione contro i casinò. Parliamo poi del bilancio comunale, dove confluiscono anche le entrate provenienti dal Casinò: anche grazie a esse, negli anni si è potuto finanziare il welfare sociale o migliorare i servizi, tanto più necessari ora, visto che la crisi determinata dal Covid ha colpito soprattutto il ceto medio e dunque molte più persone, ripetto al passato, si rivolgono ai Servizi sociali del Comune. I mancati introiti del Casinò sono penalizanti, come
lo è pure l’offerta turistica di chi arriva in città”. A suo modo di vedere, il Governo avrebbe dovuto tenere maggiormente conto della specificità del settore del casinò? “Sicuramente il Governo avrebbe dovuto fare una interlocuzione con gli enti locali coinvolti. Io ho portato personalmente a Roma il tema, ma anche il sindaco Luigi Brugnaro, la giunta, il consiglio comunale avevano mostrato sensibilità in proposito, scrivendo al premier Mario Draghi. La città conosce bene il problema ma c’è stata una scarsa interlocuzione, da parte del Governo, con enti locali che vivono di casinò. Questi ultimi non sono aree di degrado, ma risorse che la città vuole e ama, magari anche senza quel coprifuoco che ci toglie i servizi migliori”. Parallelamente, il Governo avrebbe dovuto tenere maggiormente conto dei problemi che la loro chisura sta causando alle proprietà di riferimento? “Credo che chiunque abbia dovuto chiudere a causa della pandemia debba essere sostenuto. Ma nel caso del Casinò, ripetendo e parole sentite in azienda, non vogliamo aiuti. Vogliamo solo riaprire e lavorare. Ecco, il vero aiuto consiste nel permettere di riaprire”. Quelle di gioco sono definite attività a rischio medio-alto. Non sarebbe opportuno cercare di rivedere questa classificazione? “Vorrei invitare i colleghi parlamentari e del consiglio dei ministri a venire a visitare la sede di Venezia. Sono state messe in campo attenzioni eccellenti per tornare in attività. Vedere i mezzi pubblici affollati e i casinò chiusi è la dimostrazione che manca la concezione di cosa siano questi ultimi. Ora si sta procedendo a riaprire al pubblico gli stadi, ed è una cosa buona, ma i casinò sono molto più sicuri e in grado di garantire il distanziamento. Sono attenti al personale interno e al cliente, non sono una bisca clandestina e al buio, ma dei parchi a tema gioco che hanno fatto tutto per riaprire in sicurezza”. ALEX BAZZARO
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in ogni azienda possa prendere avvio una fase di serio confronto per gettare le basi di una svolta ormai a nostro parere non più rinviabile, pena il restare pericolosamente aggrappati a modelli del passato che ormai non hanno più possibilità di produrre risultati. In estrema sintesi non bisognerà accontentarsi di un fuoco di paglia, quello che certamente divamperà all’indomani del 1° luglio, occorrerà al contrario pensare al futuro di questo business che può certamente garantire, per molti anni ancora, benessere ai lavoratori, alle località che ospitano i Casinò e infine alle proprietà che li gestiscono. Una filosofia che ci pare sia stata sposata anche dal nostro Governo nella predisposizione del Recovery Plan che dovrebbe, almeno dagli intenti che lo caratterizzano, disegnare finalmente una nuova Italia, che punta sul digitale, sulla velocità dei processi decisionali, sull’alleggerimento della burocrazia e sul miglioramento dei servizi destinati ai cittadini, sanità e pubblica istruzione in primis.
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ne su larga scala utilizzando i cosiddetti “new media” per attrarre potenziali frequentatori. Il web deve diventare la vetrina principale sulla quale vendere un nuovo modello di business. Ora o mai più? Chi ci legge sa che non siamo avvezzi alle affermazioni estreme, ma siamo fortemente preoccupati per l’eccessiva adozione di strategie conservative che il settore pare aver sposato, da molti anni ormai. Non siamo del tutto certi che le difficoltà economiche che affliggono le aziende del settore in Italia possano rappresentare una giustificazione valida dietro la quale trincerarsi per tenere lontana ogni parvenza di innovazione. Abbiamo spesso definito questo atteggiamento come “ingessato” e sappiamo anche, per esperienza diretta, come i lavoratori siano stati spesso i meno disponibili al cambiamento. Possiamo solo sperare che la terribile esperienza nella quale siamo stati involontariamente coinvolti ci abbia insegnato qualcosa e che quindi
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le migliori strategie di accoglienza della clientela. Insomma, come molto spesso amiamo affermare, si tratta di un’opportunità per dimostrare concretamente che il mondo dell’azzardo è ancora vivo. Non bisognerà accontentarsi di proporre il modello ante pandemia, sarebbe un errore, sarà più che opportuno introdurre novità, se non nei giochi - anche se sarebbe auspicabile - almeno nelle promozioni e nei servizi. Trenta giorni non sono molti, ma possono essere più che sufficienti per adottare quelle decisioni utili a consentire di presentare i Casinò in una veste rinnovata. Un’opportunità che in particolare pensiamo possa essere sfruttata per accaparrarsi il favore della clientela giovane e giovanile, la più colpita anche psicologicamente dal lungo periodo di lockdown. Se è vero, come poco sopra abbiamo affermato, che i giocatori non vedranno l’ora di tornare ai tavoli da gioco, è altrettanto vero che i giovani cercheranno nuove occasioni di divertimento e su questo target i Casinò dovranno focalizzarsi per una ripartenza che sia anche apportatrice di una nuova filosofia di gestione dell’intrattenimento. Il motto che ci permettiamo di proporre è puntare sui servizi che fra l’altro possono essere oggetto di comunicazio-
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ai detto fu più appropriato, “bicchiere mezzo pieno”: in virtù di dati confortanti sull’andamento della pandemia è infatti finalmente nota la data di riapertura dei Casinò, 1° luglio, una scadenza decisa dalla cosiddetta “cabina di regia” del Governo che certamente non sarà del tutto fonte di soddisfazione per gli addetti ai lavori che sicuramente si aspettavano un avvio delle attività già dal mese di giugno. Da qui trae origine la nostra citazione in apertura perché se da una parte si conosce con certezza la data dell’agognata ripartenza, dall’altra si dovrà scontare ancora un mese di inattività, con tutto ciò che ne consegue in termini di peso economico di tale differimento per le già più che provate aziende del settore. Archiviate le false speranze, a nostro parere occorre ora concentrarsi sul come ripartire. Siamo certi che la voglia di giocare da parte della clientela abituale sarà a livelli massimi, ma anche per la clientela occasionale sapere di disporre di un’alternativa per trascorre una serata divertente sarà altrettanto allettante. Il nostro suggerimento - armati come sempre di sano ottimismo - è quindi quello di sfruttare questo ulteriore mese di stop, per prepararsi al meglio alla ripartenza. Sono giorni, quelli che ci dividono dalla data fatidica del 1° luglio, da utilizzare per finalizzare
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Casinò e riaperture bicchiere mezzo pieno
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RETURN TO THE FEATURE L’intrattenimento online guarda avanti... ma anche indietro | Nome_ Return to the feature | Produttore_ Habanero | Data di rilascio_ aprile 2021 | Volatilità_ Omnichannel | Payout_ 91.99%, 94.12%, 96.68%, 97.95%
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›› grafica
Una slot in stile retrò ma con una grafica che riesce, al tempo stesso, a proporre un’ambientazione futuristica. Sembra un paradosso, ma non lo è: si tratta, piuttosto, di un netto contrasto, assolutamente voluto, e senz’altro ben riuscito. Con il classico tema visivo che richiama alla mente un noto titolo per gli amanti dell’intrattenimento anni ‘80 e che contrasta con le caratteristiche di gioco altamente avanzate (come la funzionalità “Money Re-spin”, ma non solo), che si possono scoprire mano mano che compaiono sulle schermo i diversi simboli di questa slot, che sono otto, con sembianze di musicassetta, walkman, scarpe sportive e cuffie Vr, ai quali si aggiungono i simboli di carte da Asso a jack. Tanto per far capire il contrasto. Da notare però l’accuratezza e ricerca grafica che rendono questa slot particolarmente gradevole da un punto di vista estetico. Anche per via delle numerose (e ben realizzate) animazioni.
›› sound
Una slot entusiasmante, anche grazie alle sue sonorità. Anzi, sopratutto grazie a queste, visto che la stessa software house, nel proporla sul mercato, consiglia di “caricare il Walkman e prepararsi per un’avventura di gioco ispirata agli anni ‘80 ricca di azione”. In effetti, oltre all’ambientazione futurista, il gioco è accompagnato da una colonna sonora di musica elettronica che rende l’atmosfera ancora più movimentata e, quindi, molto più coinvolgente. Per un’esperienza di intrattenimento estesa e allargata a tutti i sensi. Molto piacevoli, oltre alle musiche di base, sono gli effetti che accompagnano i momenti “caldi” del gioco e i vari jingles che sottolineano le vincite e l’attivazione delle funzionalità speciali.
›› bonus ›› giocabilità
Questa slot propone uno schema piuttosto classico, come quello della griglia a 5 rulli e 3 varialibili, tipica di gran parte delle slot, soprattutto online. Ma è in grado di proporre ben 243 modi diversi per vincere. E scusate se è poco. Il giocatore deve formare le sue “combo” di simboli riuscendo a disporli in modo consecutivo tra i rulli. Quello che paga di più è il simbolo “Walkman”, specie se in una combo da 5, dove assegna un vincita pari a 10 volte la puntata. Per ottenere le comnbo il giocatore può contare sul “Wild”, rappresentato dall’automobile, che replica tutti i simboli tradizionali. Infine il simbolo jolly in u na combo permette di assegnare un premio che moltiplica fino a 20 volte la puntata.
Oltre alle “normali” funzionalità del gioco sopra descritte, è bene evidenziare le opportunità offerte dagli altri simboli speciali previsti del gioco, come lo scatter, rappresentato dalla scritta “Rewind” e il simbolo che raffigura la mano di un robot con una videocassetta dorata. Atterrando almeno 3 scatter in uno stesso giro, il giocatore potrà ottenere una serie di “free spin”, che possono offrire fino a 100 giri gratuiti. La parte migliore comunque è il bonus Money Re-spin che si attiva alla comparsa di tre simboli “Money” e che permentte di giocare con un nuovo set di rulli su cui atterrano solo simboli relativi al denaro e con il giocatore che ha a disposizione 4 giri per riuscire a ottenere più simboli possibile e ogni Money che arriva porterà a nuovi 4 tentativi. Al termine del bonus, infine, se la griglia sarà riempita da 15 simboli Money, il giocatore otterrà un moltiplicatore x10.
il nostro giudizio.
Il produttore Habanero rompe gli schemi proponendo questa nuova slot online a tema retrò, pur continuando nel suo ormai consolidato percorso di successo sul mercato italiano e globale. Nel caso specifico di questa slot, abbiamo a che fare con un prodotto molto ben congegnato e strutturato in grado di offrire un’esperienza di gioco piacevole, completa e decisamente innovativa. Si tratta di un gioco anche particolarmente generoso, visto che la percentuale teorica di ritorno al giocatore può arrivare fino al 96,68 percento, che risulta molto più alto rispetto alla media degli altri giochi in circolazione.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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INTERVISTE
La saggezza degli scacchi Raul Montanari elogia il “vizio” della solitudine e dà tutte le dritte giuste per diventare uno scrittore: curiosità, rapporto con il linguaggio e, naturalmente, tante letture di Anna Maria Rengo
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oir nel genere letterario coltivato, ma non certo nel piglio solare con il quale approccia l’interlocutore. Intervistare Raul Montanari è dunque un viaggio divertente e non scontato alla scoperta della scrittura e dei suoi segreti, ma anche della mente umana e dei suoi meccanismi. Ma partiamo da “Il vizio della solitudine”, libro edito da Baldini+Castoldi e che è l’ultima tua opera, dal 6 maggio disponibile nelle librerie. In particolare, dal suo evocativo titolo: la capacità di stare soli è un vizio o una virtù e quanto la pandemia ha messo alla prova questa capacità? “Il vizio non è in opposizione alla virtù, ma al fastidio, al dolore. Quando di un fastidio non ti puoi liberare ne fai un vizio, che ti tieni caro. Quindi, in questo caso vizio e virtù si equivalgono e hanno un significato positivo. La pandemia l’ho vissuta da solo, ma come single sono abituato. Sicuramente non mi ha fatto piacere, ma soprattutto sentivo la solitudine degli altri, come se premesse alle porte, alle finestre, sui social. Il libro però è Covid free: nonostante l’abbia scritto negli ultimi due anni ho deliberatamente scelto di non parlarne. E parla di una solitudine che il protagonista vive come scelta, come forza, andando oltre il luogo comune che noi siamo portati alla socialità e che dunque la solitudine sia un difetto e una manchevolezza”. L’Italia è una nazione dalla grande tradizione letteraria. Come giudichi il panorama attuale? “Fare il confronto tra Italia e resto del mondo è come fare una partita tra Italia e resto del mondo: siamo comunque destinati a perdere. Il nostro provincialismo ci spinge a pensare
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che la grandezza stia sempre lontana, nel tempo o nello spazio, mentre la produzione letteraria italiana è all’altezza di quella di altre nazioni. Semmai, da noi il problema di fondo è quello della lettura. Noi italiani leggiamo pochissimo, sono pochissimi i ‘lettori forti’, ossia quelli che leggono più di venti libri l’anno. I lettori occasionali, che leggono fino a cinque libri, magari li comprano al supermercato, e subiscono il gusto dominante anziché imporre il proprio. Nella scuola di scrittura creativa che dirigo, la prima per numero di allievi e di autori pubblicati, anzitutto impongo ai miei iscritti una lista di cento titoli imprescindibili. Se ne traggo un esempio di una tecnica letteraria, mi devono poter seguire. E persino nel caso dei miei allievi, è sorprendente notare come almeno la metà abbia alle spalle delle letture insufficienti. Ma la crisi della lettura è fisiologica: un tempo si pensava che il suo nemico fosse la Tv, e invece è il Pc, la cui arma micidiale è l’illusione di essere attivi”. Quali sono le qualità di base che un aspirante scrittore deve assolutamente avere? “Innanzitutto la capacità di uscire dalla propria vita e la curiosità per quella degli altri. Un poeta può parlare solo di se stesso, ma un narratore ha un’altra vocazione: deve parlare degli altri. Puoi essere Ernest Miller Hemingway ma comunque la tua vita non ti dà sufficiente materiale da raccontare. E devi avere voglia di raccontare la vita di altre persone con la stessa passione con cui lo faresti con la tua. La seconda qualità necessaria è avere un rapporto particolare con il linguaggio. Scrivere è una lotta continua, è come cavalcare un cavallo indomabile, lo devi indirizzare dove vuoi tu ma alla fine non farà mai il sentiero che avevi scelto”. Dove trovi l’ispirazione per le tue opere? Raccontano altro da te o anche un po’ di te? “C’è molto di me, per forza. Per esempio
anche dentro storie drammatiche metto molto umorismo. Sono d’accordo con il filosofo George Santayana: ‘Tutto in natura ha un’essenza lirica, un destino tragico, un’esistenza comica’ e alla fine di una giornata, se ci pensi, le risate sono sempre più delle lacrime. Quando ero più giovane ero più legato a una rappresentazione tenebrosa della vita, poi ho inserito questo elemento di comicità”. Il gioco con vincita in denaro è mai entrato in un tuo libro? “È presente in ‘Strane cose, domani’, con il quale ho vinto il Premio Strega Giovani: il protagonista per un certo tempo si mantiene giocando a poker. Ma la dimensione ludica più assidua è quella degli scacchi, di cui sono stato vice campione italiano juniores tanti anni fa. La vita somiglia a una partita a scacchi e questo gioco si presta a molte metafore. Qualche tempo fa, ho scritto un articolo sulle sette grandi leggi degli scacchi, per dimostrare che sono tutte applicabili alla vita”. Qualche esempio? “Eccone una: se giochi con il piano sbagliato può essere che vinci, se giochi senza un piano perderai sicuramente. E ancora: prima del finale gli dei hanno messo il centro di partita, quindi bene essere previdenti ma un eccesso di lungimiranza è sbagliato (non puoi passare la vita a preparati alla vecchiaia!). Oppure: la cosa più difficile è vincere quando si è in una posizione vincente. Sembra un paradosso, ma per concretizzare il vantaggio occorrono qualità come sangue freddo, precisione, concentrazione, che sono diverse rispetto a quelle che ti hanno fatto fare il grande attacco, come coraggio, follia, intraprendenza, fantasia. Questo vale anche in amore: le qualità per sedurre sono diverse da quelle che servono per conservare e accudire un rapporto. A volte, citando Barry Lyndon di Stanley Kubrick, le qualità che ti fanno raggiungere il successo sono le stesse che determinano la tua rovina”.
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PH. FRANCESCO TERZAGO
La letteratura non è un gioco Giulio Mozzi racconta la genesi del suo romanzo d’esordio: “Scrivere è una fatica bestia che richiede tutte le mie energie” di Daniele Duso
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romanzo è tra i dodici candidati al Premio Strega 2021. Comunque vada la premiazione (l’8 luglio, sempre se l’opera entrerà nella cinquina finalista, che verrà presentata il 10 giugno) “Le ripetizioni” di Giulio Mozzi, pubblicato nel gennaio scorso, è un libro che non passa, e non passerà, inosservato sulla scena letteraria italiana. È il romanzo d’esordio di Mozzi, sessantenne, intellettuale, scrittore e docente di scrittura creativa (fin dal 1993), direttore della Bottega di narrazione, fondata a Milano nel 2011, che finora si era cimentato solo con la forma letteraria del racconto. Ben sette infatti le sue raccolte, dalla prima del 1993 (Questo è il giardino, ed. Theoria) all’ultima, pubblicata nel 2020 (Un mucchio di bugie. Racconti scelti 1993-2017, ed. Laurana), ma anche tre opere in versi e una decina di manuali di scrittura. E ora arriva questa narrazione, atipica e per tanti versi enigmatica, racchiusa nelle 368 pagine del libro (edito da Marsilio). La storia è quella di Mario, come si legge nella sinossi, un uomo che inventa storie, modifica la realtà, non è interessato alla verità, né sulle cose né sulle persone. Ma Mario è soprattutto una persona invischiata, e incapace di uscirne, in una serie di relazioni: con Viola, l’attuale compagna, alla quale promette un matrimonio ignorandone
(o fingendo di farlo) la sua doppia vita; con Bianca, ex compagna di anni prima e madre di Agnese (che forse è figlia di Mario) e poi c’è Santiago, un giovane amante delle pratiche sessuali estreme, del quale Mario diventa succube. “Mario è dentro a varie relazioni amorose – spiega Giulio Mozzi –. Mario dovrebbe fare una scelta, ma non sceglie”. È in questa ignavia del protagonista che si cela una delle possibili chiavi di lettura di questo romanzo che si presta a più interpretazioni, come ha sottolineato il critico letterario Pietro Gibellini candidando l’opera di Mozzi al premio Strega perché “raccontare del male e del disordine che si annida in ciascuno di noi significa indagare la nostra possibilità di redenzione e speranza”. Ma qual è la genesi di questo romanzo, ho letto che sarebbe nato addirittura nel 1998? “Un bel po’ di anni fa ho avuto una visione, ho scritto questa storia, ci ho messo un po’, circa un decennio, in cui mi sono occupato di tutto fuorché di scrivere”. E poi, cosa è scattato? “Poi ho ritrovato al fiducia. È stata una cosa molto strana. Mi sono trascinato dietro questa storia per un sacco di anni, ne avevo due diverse versioni, più pezzi sparsi. Nell’autunno del 2018 Greta Bertella mi ha estorto gli scartafacci, li ha letti e mi ha detto: ‘Ma qui il romanzo c’è’ “. Poi è successo un fatto decisivo, un pomeriggio, verso le 17, mi sono seduto e mi sono alzato alle 22 dopo aver scritto 25mila battute. Da lì mi sono detto: ‘Ma allora sono ancora capace!’. Nei mesi successivi ho scritto qualche altro pezzetto, ho fatto anche dell’altro, poi nei mesi di giugno e luglio non ho fatto altro che scrivere questo romanzo qui. Sono stati due mesi furibondi nei quali letteralmente non ho fatto altro. Il ro-
manzo sono circa 600mila battute, di cui 120mila vengono dagli scartafacci vecchi, mentre le altre 480mila le ho scritte in quei due mesi lì”. Il libro è, a tratti, molto duro, c’è chi lo definisce anche disturbante, e il Premio Strega lo ha indicato addirittura come vietato ai minori. Ha avuto problemi nel proporlo e nel pubblicarlo? “Non mi sono posto particolari problemi, volevo solo raccontare una storia che sapevo poteva essere disturbante e disgustosa, ma gli unici dubbi che avevo, semmai, li avevo sul mio talento. Ma al di là di questo, il libro, così come l’ho scritto, è stato pubblicato. Anzi, uno spostamento c’è stato, ma solo di una pagina”. Nel romanzo ci sono tanti rimandi, come quello al 17 giugno, data in cui capitano (forse) molti degli avvenimenti trattati nei quaranta capitoli del libro. Par quasi abbia voluto giocare un po’ col lettore, divertirsi creando un’opera che non dà punti di riferimento. “No, per me scrivere non è divertente, è una fatica bestia. È un qualcosa che mi stanca molto, richiede tutte le mie energie. Ho sessant’anni, ho pubblicato un sacco di cose, mi picco di essere anche uno che insegna agli altri come si scrivono le storie: volevo solo che questo romanzo fosse ineccepibile”. Si può scrivere divertendosi per divertire? “Io dico solo che, per me, la letteratura non è gioco”. E le scuole di scrittura? Lei ne dirige una, ma possono davvero sfornare nuovi autori o trasformare una persona qualunque in uno scrittore? “Anche su questo io rispondo sempre che, come esistono l’Accademia d’arte e il Conservatorio, esistono anche i corsi di scrittura creativa, tutto qui. Certo, magari bisogna fare attenzione a cosa si sceglie”.
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parte dei moderni dispositivi di intrattenimento trovano vita lì e vengono venduti alle aziende leader nel mondo, che acquistano anche i loro componenti in Cina. Gran parte di questo avviene al sud, nell’area Zhongshan di Guangzhou. Dove ci sono anche un numero enorme e non quantificabile di locali da gioco. Con oltre mille Fec di “dimensioni decenti” in Cina, e forse 15mila piccole sedi, anche se la stima è ritenuta bassa da molti esperti. Altrove in Asia ci sono pochi locali rilevanti. In India, ad esempio, Fun City, di proprietà di Landmark Leisure con sede negli Emirati Arabi Uniti, ha oltre 50 sedi e Teeg (The Entertainment and Education Group), con sede a Singapore, ha numeri simili. La ricca classe media in India è il cliente principale. In questo momento l’India ha circa 200 Fec multi-attrazione, per lo più situati nei centri commerciali. Dopodiché, ha qualche centinaio di piccole sale giochi. I principali operatori in Asia sono probabilmente guidati da Aeon Fantasy, con oltre 800 sedi in tutto l’Estremo Oriente. Aeon Fantasy Group, con sede in Giappone, ha 433 punti vendita nella sua nazione, 204 in Cina, 28 in Thailandia, 15 in Vietnam, tre in Cambogia, 98 in Malesia, 51 nelle Filippine e 29 in Indonesia. Opera con il marchio Kidzooona e in Giappone e Cina con Mollyfantasy. Altrettanto diversificata è la serie di sedi Timezone gestite da Teeg che comprendono Australia, Nuova Zelanda, Singapore, India, Filippine, Vietnam, Indonesia e altri paesi. Il Ceo del gruppo Teeg, Sonaal Chopra, è ENGLISHPAGES
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robabilmente è il Giappone dove ha avuto inizio e rimane oggi gran parte dell’industria dei Fec (Family entertainment center), sebbene la maggior parte delle location sia più simile alle sale giochi che ai punti di riferimento dei centri commerciali in stile Fec. Ma è qui che nomi come Sega, Bandai Namco e Taito sono stati pionieri della tecnologia. Il fatto che ora stiano riducendo le loro attività di sale giochi è solo un sintomo della loro strategia aziendale, sempre più orientata al mercato del mobile, e una reazione alla pandemia. Ma rimangono comunque più di 3mila grandi sale sul territorio. Con poco meno di 10mila piccole location, da 50 giochi o giù di lì. Da notare, tuttavia, che uno studio del 1995 calcolava che nel paese c’erano oltre 50mila sedi di divertimento. Il Giappone rappresenta però una curiosa contraddizione per certi versi. Pur essendo al vertice della tecnologia, le sue sedi evitano il gioco senza contanti. L’uso tradizionale di monete da 100 yen per attivare i giochi rimane forte, forse spinto dall’amore per il pachinko, che si trova in oltre 15mila sedi dedicate ma non si tratta, in senso stretto, di locali di divertimento. La contrazione del mercato giapponese, in termini di operatività, è indiscutibilmente dovuta alla sfida sui contenuti online e agli alti affitti, ulteriormente aggravata dalla pandemia. La Cina, come sempre, ha i numeri dalla sua parte. Ciò si basa sul fatto che è l’officina dell’industria. La maggior PROMOSPACE
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A cura di David Snook
Come si può sintetizzare l’Asia dal punto di vista del mercato dell’intrattenimento? Per molti aspetti è qui che è iniziata la moderna industria delle macchine da gioco e oggi si è sviluppata gran parte di essa.
ottimista sulle prospettive dell’industria nei prossimi anni: “Riteniamo che l’industria del divertimento al chiuso stia ora registrando un tasso di crescita del Cagr (tasso di crescita annuale composto) del 12 percento. L’industria rappresenta oggi un business da 20 miliardi di dollari e sarà vicino a 50 miliardi entro la fine di questo decennio. E l’AsiaPacifico sarà il motore della crescita”. È ottimista, dopo i forti risultati in Australasia e Singapore e Teeg, che continuerà a espandersi a un ritmo veloce. “Apriremo alcune sedi iconiche che ridefiniranno ulteriormente l’asticella”. Chopra ritiene che alcuni mercati asiatici impiegheranno ancora un po’ di tempo per tornare alla normalità, ma nel frattempo i suoi stessi team si stanno preparando a migliorare l’esperienza degli ospiti. “Siamo turbati dalla devastazione che abbiamo visto in India. Continuiamo a investire lì e restiamo impegnati ad aprire 12 nuove sedi in India quest’anno, che ci porta a 56 sedi nel 2021. Allo stesso tempo abbiamo una linea diretta di alta qualità per nuove sedi in Vietnam quest’anno e nel 2021”. Un suggerimento speculativo per i paesi da guardare? Semnox, che conosce la maggior parte di loro, ritiene che l’Indonesia con la sua numerosa popolazione giovane e la crescente classe media sia il principale, se può abbandonare la sua predilezione per le operazioni a gettone. Teeg lo ha riconosciuto anni fa, motivo per cui Timezone è molto diffusa sul terreno locale e solo perché gli sviluppatori di Teeg a Lai Games hanno sede lì.
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Uscirà il 2 settembre 2021 – su PlayStation 4 e 5, Xbox One, Xbox Series X | S e Steam – Wrc 10, il videogioco ufficiale del Fia World Rally Championship, con un protagonista inedito: il Rally di Croazia, in calendario dal 1976 nell’area attorno a Zagabria. E si preannuncia come molto “emozionante”, in quanto si svolge interamente su asfalto e sulle strade “estremamente strette” della campagna croata, spesso danneggiate dal maltempo. Una scelta che mette a dura i prova i veri piloti – quest’anno il vincitore, Sébastien Ogier, l’ha spuntata sul gallese Elfyn Eva solo per sei decimi di secondo – e richiede abilità di manovra impeccabili, per mantenere la velocità e il controllo delle vetture, e che ora potrà essere alla portata anche dei driver “da salotto”. Grazie alla fisica ultra-realistica sviluppata da Kt Racing, Wrc 10 infatti offre un’esperienza di guida in 4K e 60Fps che si avvicina molto a ciò che accade in realtà su questo tracciato. Per celebrare i 50 anni del Fia World Rally Championship, Wrc 10 comprende sei raduni storici, tra cui Acropoli, San Remo, Germania, Argentina, oltre 20 auto leggendarie, come Alpine, Audi, Lancia, Subaru, Ford, Mitsubishi, Toyota, e i nuovi rally di Estonia, Belgio e Spagna. C’è anche una modalità “Carriera” aggiornata con un editor di livrea che consente ai giocatori di creare la propria squadra.
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Secondo il più recente rapporto di settore pubblicato dalla Serbian games association (Sga), quello passato è stato un buon anno per l’industria dei videogiochi, con un fatturato record di 120 milioni di euro e titoli “locali” scaricati e acquistati più di 350 milioni di volte, la maggior parte dei quali (il 40 percento) su piattaforme mobili. “Guardare lo sviluppo della scena della creazione di videogame negli ultimi anni è a dir poco sorprendente. Dalle, forse, tre società che ne producevano un decennio fa, ora ce ne sono oltre cento”, afferma Miloš Đuričanin, strategist presso Nordeus, una delle maggiori società di gioco del Paese balcanico, in un’intervista alla piattaforma editoriale Emerging-Europe. Nell’ultimo anno i team di sviluppo serbi hanno pubblicato 41 titoli e l’industria ora impiega più di 2.100 persone, circa un terzo delle quali sono donne. Nel 2015, Stygian Software ha pubblicato Underrail, un gioco di ruolo (Rpg) ispirato ai classici per Pc degli anni ‘90 come Fallout e Baldur’s Gate. Più recentemente, Ebb Software, con sede a Belgrado, ha ottenuto un accordo con Microsoft per l’esclusività del suo prossimo sparatutto in prima persona ispirato a H.R. Giger, Scorn. A Nordeus, invece, si deve la simulazione manageriale di calcio Top Eleven, che nel 2020 ha raggiunto 220 milioni di utenti registrati a vita totali.
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C’è anche la Slovenia, insieme con l’Italia, la Grecia e la Polonia, fra i partner internazionali del progetto finanziato dall’Unione europea per sviluppare un metodo educativo che aiuti gli anziani a riconoscere le fake news e a difendersi dalla disinformazione. Condotto dall’agenzia formativa Aforisma di Pisa, ha lo scopo finale di mettere a punto un videogioco educativo e un manuale la cui diffusione contribuirà a migliorare l’alfabetizzazione digitale e a minimizzare l’impatto sociale, finanziario e politico delle bufale spacciate per notizie vere. “Chi naviga non sempre ha gli strumenti per riconoscere una notizia vera da una falsa – spiega Grazia Ambrosino, presidente di Aforisma – e le persone anziane sono tra le più vulnerabili di fronte a questo fenomeno, anche per la rapida evoluzione delle tecnologie mediatiche”. Per questo, aggiunge lo sloveno Rok Vukcevic, ideatore e responsabile del progetto, che si svilupperà in due anni, “proteggere i soggetti più deboli dalla disinformazione su larga scala è una sfida che ci coinvolge tutti”. Verranno reclutati 180 anziani tra Italia (60 a Pisa), Grecia, Polonia e Slovenia: in particolare saranno persone che abbiano già sviluppato una certa conoscenza del mondo digitale nell’uso pratico di smartphone e computer, ma prive di una preparazione teorica specifica per “difendersi” dalle fake news.
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Crozia, a settembre il suo Rally debutta nel Wrc 10
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Serbia, la nuova terra promessa dei videogiochi
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MILOŠ ĐURIČANIN DI NORDEUS
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GRAZIA AMBROSINO DI AFORISMA
Slovenia, un videogame per riconoscere le fake news
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Dubai World Trade Centre, Emirati Arabi www.theleisureshow.com 7 - 8
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FANTASY SPORTS TRADE ASSOCIATION (FSTA) 2021 SUMMER CONFERENCE
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VOX MANAGER A cura di Ludovico Calvi
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comparto e soprattutto la recente esclusulle grandissime difficoltà di una fisione dal pacchetto riaperture denotano liera produttiva che mantiene famiglie per l’ennesima volta una scarsa consie imprese e che rappresenta un vero e derazione ed una disparità in dignità proprio presidio di legalità sul territoindustriale da parte delle autorità verso rio e che qualsiasi intervento da parte un comparto, che a tutti gli effetti oggi delle autorità non può e non deve esseassicura a regime un gettito erariale, vare improntato a discriminare il lavoro lutato nel 2019, in 11 miliardi l’anno. e gli investimenti di risorse nell’induLa speranza è che con l’incremento del stria del gioco regolamentato. numero di persone vaccinate e la riIn altri paesi, anche in virtù del calo dei duzione dei contagi, il Governo possa contagi e dell’accelerazione del procesanticipare di qualche settimana la data so di vaccinazione, i punti gioco hanno per le riaperture dei punti gioco, tenenriaperto i battenti cogliendo l’opportudo conto anche dei livelli di sicurezza nità di proporre le ultime giornate di e protocolli implementati dal comparcampionato, e di prepararsi agli eventi to ormai da tempo, che garantiscono sportivi più importanti dell’anno come un’ottima protezione contro il contagio gli Europei e la Coppa America, ensia dei clienti che degli addetti. trambe manifestazioni in programma È inutile ricordare che qualora i 10.000 a partire dalla seconda settimana di punti vendita legali rimanessero chiugiugno. In Inghilterra con i dovuti prosi fino al 1° luglio, ben 64 su 79 partite tocolli di sicurezza, infatti, le agenzie di di calcio tra Europei e Coppa Ameriscommesse hanno riaperto ad aprile ed ca sarebbero disponibili al gioco solo i casinò a maggio mentre in Danimarca online. È del tutto chiaro che a giugno le sale gioco e i casinò in tutto il paese ci sarà un incremento della domanda hanno riaperto da venerdì 21 maggio. di scommesse e che chiunque volesse Quello che fa sempre più riflettere, ad giocare in punti fisici non potrà farlo a ogni modo, anche da prima della panmeno che non si recasse presso punti demia è la discriminazione ideologica di gioco del tutto abusivi che durante la di cui l’intero comparto del gioco soffre pandemia hanno incrementato il loro e che è stata acuita ancora di più negli fatturato in maniera significativa. ultimi 15 mesi. Il sistema concessorio è stato fortemente voluto dallo Stato anche come contrasto al Ludovico Calvi dilagante fenomeno del gioco Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha illegale oltre che a generare un utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo prezioso gettito erariale, che servizi di consulenza strategica, normativa ormai rappresenta una voce ime operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, portante nella composizione del governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e bilancio dello Stato degli ultimi forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery anni ed a cui diventa difficile riMonitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente nunciare. In passato l’assenza di e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association una rappresentanza unica pres(Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro so le istituzioni non ha aiutato dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. il settore ma i tanti attacchi al ENGLISHPAGES
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punti gioco legali, ormai chiusi dallo scorso 26 ottobre, continuano ad essere discriminati rispetto ad altre realtà economiche. Infatti, nonostante il via libera da parte del Governo alle riaperture e graduale abolizione del coprifuoco, le aziende di gioco non sono state incluse nel pacchetto di riaperture previsto per i mesi di maggio e giugno. Sebbene i centri commerciali, ristoranti, cinema, palestre o parchi tematici, che hanno standard di sicurezza identici ai punti gioco riaprono, l’industria del gioco rischia di rimanere ferma al palo fino al 1 luglio, almeno in zona gialla. Le scommesse sportive rischiano quindi di pagare il prezzo più elevato perché con la chiusura prolungata proprio durante la prima fase degli Europei di calcio, il comparto e lo Stato rischiano di perdere incassi stimati in almeno 200 milioni di euro. Tutto questo senza menzionare l’impatto sull’intero settore dei giochi che impiega 150 mila persone e già sottoposto ad una crisi durissima, che rischia di chiudere i battenti anche per l’entità esigua dei ristori finora erogati. L’interesse delle organizzazioni criminali a gestire il gioco illegalmente, soprattutto da quando sono chiusi i punti gioco legali è aumentato notevolmente, come più volte ribadito da Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Infatti, il Comitato per il contrasto al gioco illegale, a cui partecipano Adm e le forze di polizia è intervenuto in oltre 50 province, individuando 200 sale con gioco illegale e decretando sanzioni per quasi 1 milioni di euro. Lo stesso direttore Minenna, oltre alla presenza di infiltrazioni criminali, si è soffermato spesso negli ultimi mesi PROMOSPACE
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RIAPERTURE L’ENNESIMA OCCASIONE PERSA
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LA RIPARTENZA APRE AL PROGRESSO Einstein ha scritto che “la crisi porta progresso, chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato”: un buon auspicio per gli operatori dell’intrattenimento, alle prese con la ripartenza. A cura di Michele Bragantini
Le
nostre attività dopo quasi un anno di chiusura ripartono. Tutti noi sappiamo quanto sia stata dura e quanto la nostra industria abbia dimostrato di saper resistere con dignità e orgoglio, lottando per la tutela dei propri diritti con energia ma estrema civiltà. Piazze determinate ma ordinate, presidi costanti ed ostinati per svegliare la coscienza della politica, hanno creato una nuova percezione del nostro settore. La stampa ha dedicato finalmente attenzione al gioco legale, ai bingo, ai Fec, con un approccio più laico e corretto, accorgendosi, udite udite, che siamo imprenditori e lavoratori onesti ridotti alla fame, non abbiamo zampe e zoccoli e in generale non sputiamo fuoco divorando anime. Certo, la spinta ideologica è ancora forte, prova è che apriremo fra gli ultimi, ma abbiamo una nuova visibilità che dovremo saper capitalizzare per un dialogo fattivo in futuro. Riapriremo quindi e sarà una ripartenza importante non solo per il “cassetto”. Nelle nostre “chiacchierate” abbiamo visto come l’attività del gambling fisico rientri a pieno titolo nel retail, con relative dinamiche e strategie. Parlando di mercati, strategie ed operatività, riprendo oggi un
LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del Gruppo, per la riorganizzazione ed il riposizionamento di una catena di Sale Bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, holding del Gruppo Marai e presidente di Optima Gaming Service. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), coordinatore della commissione Food & Leisure. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.
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tema molto caldo, cioè il profilo del cliente post pandemia, riassumendo informazioni provenienti dalle analisi di mercato più attendibili. Innanzitutto un dato: l’ansia generale rimane alta e per il 70 percento del mercato, il coronavirus preoccupa ancora enormemente, anche se la campagna vaccinale sta attenuando i timori. È quindi fondamentale continuare a dedicare attenzione e risorse a trasmettere sicurezza, oltre i protocolli sanitari. Le attività di disinfezione e sanificazione vanno eseguite continuamente e opportunamente comunicate al cliente anche attraverso messaggi video. Serve che si faccia ma anche che si sappia. Parliamo adesso del “Grande Nemico”: l’online. Con la pandemia, milioni di persone sono state costrette a restare a casa, con molto tempo libero e del denaro in più a disposizione. Inevitabilmente questa situazione ha fatto crescere l’interesse per il gioco online. L’Italia mostra comunque una tendenza bassa a passare all’online e il gioco fisico mantiene il suo valore di esperienza rituale e sensoriale. La customer experience continua quindi ad essere al centro di ogni strategia veramente efficace per aumentare l’engagement, il potere attrattivo. Non si potranno fare eventi né preparare buffet, ma ci sarà comunque la possibilità di gestire le consumazioni offerte ai clienti, investendo in snack monodose facilmente gestibili alla postazione di gioco e ottenere un duplice vantaggio: far sentire coccolato il nostro cliente e veicolare il concetto che anche sotto questo aspetto “qui si gioca in sicurezza”. Non mi stancherò mai di ripeterlo: l’accoglienza fa e farà la differenza. Oggi più che mai il cliente cerca la fidelizzazione, sinonimo di sicurezza e gratificazione. La capacità del personale della gaming hall, del Fec, di essere inclusivo, far sentire il cliente di nuovo a casa, condividere la gioia e la soddisfazione per una magia che ricomincia, determinerà il trend positivo. C’è un’oggettiva diminuzione della capacità di spesa che si manifesterà una volta esaurita l’onda dell’entusiasmo per il ritor-
no alla normalità, quindi lo “zoccolo duro” dei clienti è un bene prezioso. Riflessione: è forte in questo momento il messaggio che “fuori” è meglio di “dentro”. Come conciliare questa tendenza con una gaming hall? Alcuni accorgimenti: va verificato il perfetto funzionamento degli impianti di aspirazione fumo e del diffusore di essenza (se non c’è è il momento buono di installarlo); vanno usate essenze meno dolciastre e profumate e più naturali (come giocare in una pineta); dove possibile non si deve aver paura della luce naturale, le teorie del “buio è bello e fa atmosfera” andavano bene quando la moda erano jeans a zampa d’elefante. Ancora: il verde nella gaming hall è importante, va rinnovato per l’apertura e implementato, un piccolo investimento di grande ritorno; considerato che per effetto del distanziamento i layout sono stati rivisti, vanno sfruttati gli spazi per dare un senso di maggior respiro alla sala. Un occhio alla tecnologia: se già nel periodo pre-pandemia il telefono cellulare rappresentava un naturale prolungamento del corpo umano, oggi è decisamente paragonabile per importanza a quella della bombola di ossigeno per il sub: il cellulare è necessario alla sopravvivenza. Necessaria è quindi la digitalizzazione della gaming hall, la copertura in sala, l’efficienza dei servizi wifi, il contactless, un Qr-code grande, all’ingresso, che informi su orari, iniziative, servizi della sala, prescrizioni sanitarie, poi punti di ricarica, power bank a disposizione dei clienti. Due parole sulle linee guida per le Riaperture della Conferenza delle Regioni, che nella sostanza non sono cambiate ma che vi invito comunque ad andare a rileggere, giusto per fare un check sulla conformità delle dotazioni nelle strutture. Vorrei chiudere con un ringraziamento doveroso alla stampa di settore per l’incredibile supporto non solo giornalistico ma anche fisico nelle piazze, e un grazie ai colleghi, ma soprattutto alle colleghe, che in questi mesi (e ancora oggi) si sono dedicati con eroismo, profondendo tempo ed energie, alla tutela del nostro lavoro. Vi dobbiamo molto.
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
LOSFIZIO DELGIOCO
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Iidea indica la strada per lo sviluppo degli eSports in Italia
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idea, l’associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, presenta il suo “manifesto” per lo sviluppo del settore eSports in Italia. Un documento che arriva probabilmente in un momento decisivo per il videogioco competitivo nel nostro Paese. Da una parte, infatti, c’è la gran popolarità acquisita dagli eSports nell’ultimo periodo, anche grazie alla pandemia che, lo scorso anno, ha cancellato tutti i principali eventi, dall’altra la crescita delle organizzazioni italiane dedicate al gaming competitivo, sempre più spesso presenti anche sulla scena internazionale, e da un altro lato ancora l’interesse per gli eSports espresso da tempo dallo sport tradizionale, che ha portato negli ultimi tempi il Coni, Comitato olimpico nazionale italiano, a prendere in considerazione la creazione di una federazione dedicata a questo nuovo tipo di discipline. Tutti elementi che fanno intendere che il manifesto di Iidea, che si rivolge principalmente ai decisori pubblici, è stato pensato con uno scopo preciso, con l’intenzione di stimolare ragionamenti e una collaborazione attiva al fine di dare vita a un movimento che possa contare su stabilità e durabilità. Concetti che ha ben chiarito Thalita Malagò, direttore generale di Iidea, nel corso di una intervista realizzata per EsportsMag.it proprio in occasione della pubblicazione del manifesto. “Il settore degli eSports ha conosciuto una rapida crescita anche qui da noi soprattutto in termini di fanbase”, spiega Malagò. “Quello che noi lamentiamo è il fatto che a livello di industria siamo ancora in una fase che oserei definire di startup. C’è ancora un grandissimo potenziale da cogliere, a livello industriale, soprattutto se lo compariamo con
A cura di Daniele Duso
dei paesi vicini a noi come la Spagna o la Francia, che hanno visto un’esplosione del settore eSports negli ultimi anni”. Come recuperare dunque il terreno perduto? Secondo Iidea occorre puntare innanzitutto sulla promozione del settore eSports, “puntare su questo settore che fa da crocevia tra tecnologia, creatività, intrattenimento, trasmissione di contenuti”, spiega Thalita Malagò; poi è necessario attrarre in Italia eventi internazionali, “un assetto fondamentale che dovrebbe essere tenuto in considerazione dalla politica per costruire una nuova strategia per attrarre il turismo internazionale in Italia nel post-Covid”; quindi rimuovere gli ostacoli alla crescita, “in particolare per gli operatori dell’industria eSports locale, pensiamo soprattutto al tema delle manifestazioni a premi”; come quarto pilastro è stato messo il supporto all’innovazione e all’internazionalizzazione, “sostenendo l’esistente, ma promovendo anche la nascita di nuove industrie, magari anche con l’utilizzo di fondi che già esistono presso il ministero per lo Sviluppo economico o con il Fondo nazionale innovazione” e infine, quinto, la necessità di far leva sugli eSports per favorire l’apprendimento Stem (acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics), “ci piace immaginare un possibile ruolo del settore eSports in ambito educativo, anche i decisori pubblici dovrebbero tenerlo in considerazione”. Questi i cinque pilastri presentati dal manifesto di Iidea, che nell’occasione tuttavia fa anche una precisazione impor-
Nel Manifesto i cinque pilastri che si rivolgono principalmente ai decisori pubblici per favorire la crescita di una scena competitiva in Italia colmando il gap con Francia e Spagna tante: “Negli ultimi anni – si legge nel manifesto – diversi settori hanno riconosciuto il potenziale degli eSports e hanno lanciato iniziative specifiche basate sul gaming competitivo, compreso il settore dello sport. Iidea guarda con favore allo sviluppo di collaborazioni tra i due mondi, ma non condivide l’idea di riconoscere e regolamentare gli eSports come sport”, questo perché “la regolamentazione sportiva è pensata per un settore fondamentalmente diverso da un’industria creativa come quella dei videogiochi e non tiene conto del fatto che i videogiochi utilizzati negli eSports sono prodotti commerciali soggetti a diritti di proprietà intellettuale”. Iidea, in sostanza, con questo manifesto fissa un confine importante, che l’entusiasmo dei mesi scorsi ha rischiato di far perdere di vista, costituito sia dalla profonda differenza tra gli sports e i videogiochi competitivi, ma soprattutto dal fatto che i videogiochi sono proprietà dell’azienda che li produce, senza la quale è inutile iniziare qualsiasi tipo di ragionamento. L’intenzione, è chiaro dal contesto, non è quella di negare la possibilità di uno sviluppo degli eSports, quanto piuttosto quella di creare opportunità di interazione, partendo tuttavia da alcuni punti fermi, perché, afferma Thalita Malagò, “riteniamo che ci siano degli ottimi presupposti per stabilire un dialogo permanente tra industria e Governo, perché è soltanto dalla collaborazione tra il pubblico e il privato che ogni settore economico può crescere. Oggi questo dialogo diventa ancora più rilevante proprio perché si deve ripensare ad una ricostruzione del Paese post pandemia, dove i videogiochi, e gli eSports, che sono una parte dell’industria dei videogiochi, possono svolgere un ruolo fondamentale”. T H A L I TA M A L A G Ò
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A cura di Anna Muzio
Un anno difficile che ha però aperto nuovi canali – e-commerce in primis – e non ha placato la sete di birra degli italiani. La ripresa potrà contare sul legame con la convivialità.
Una chiave per la ripartenza
Se
cinquemila anni di successi vi sembran pochi... Risalgono al 3150 a.C. i resti del più antico birrificio “industriale”, scoperti ad Abido presso Luxor, in Egitto. Produceva 22.400 litri per volta e poteva quindi assicurare la razione giornaliera a 8800 persone. Dagli antichi egizi, che utilizzavano la birra anche per i culti funerari dei faraoni, ne e passata di birra sotto i ponti. Ma questa ricetta semplice e geniale, fatta di acqua bollita (e quindi “sanificata”, uno dei motivi del suo successo in passato), cereali, lievito e luppolo, ha mantenuto la sua popolarità. Nel nome di socialità e convivialità.
PRIMO STOP IN 10 ANNI La conferma viene dai dati: è vero, la chiusura dei pubblici esercizi ha penalizzato un settore da dieci anni in espansione. Nel 2019 ha sfiorato i 10 miliardi di euro (9.483 milioni di euro di valore condiviso) e dal 2009 al 2019 la produzione è aumentata del 35 percento, fino ad arrivare a 17,2 milioni di ettolitri. Il 36,1 percento dei consumi erano concentrati nell’Horeca e il 63 percento del valore era diviso tra bar, hotel, ristoranti e pizzerie. Il 2020 e la pandemia hanno cambiato le carte in tavola: se i primi due mesi dell’anno hanno confermato il trend positivo, con un aumento del più 7 e del +12 perIL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO
Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.
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cento, da marzo a giugno la produzione ha segnato un meno 22 percento, con picchi, tra marzo e maggio, del meno 30 percento. La ripresa di luglio (più 8 percento) e agosto (più 2 percento) non è stata sufficiente. Nel primo semestre 2020 si sono persi circa 900 milioni di euro rispetto al primo semestre 2019 e quasi 1,6 miliardi di euro rispetto al potenziale stimato. I bilanci rilasciati dai “Big” del settore confermano, con Heineken, numero due al mondo, che ha chiuso il 2020 con una perdita netta di 204 milioni di euro e un calo delle vendite del 17 percento e un fatturato a 23 miliardi di euro, mentre il numero uno AB InBev registra un fatturato del meno 3,7 percento rispetto al 2019 a 39,49 miliardi di euro, con un crescita però delle birre premium e dell’e-commerce. Tanto che i ricavi per ettolitro sono aumentati del 2,1 percento.
NUOVI CANALI CRESCONO La sete degli italiani per la birra insomma non si è estinta, anzi. È stata, per il 71 percento degli italiani, la bevanda più consumata durante il lockdown e nei mesi successivi, seconda solo all’acqua (71 percento) e davanti al caffè (69 percento), al tè (41 percento), al vino rosso (39 percento) e alle bibite gassate (34 percento) (i dati sono dell’Osservatorio Birra). Il consumo si spostato in casa e in famiglia, con alcune interessanti caratteristiche. Mentre i giovani continuano a preferire il consumo fuori casa non appena è possibile, si sono differenziate le occasioni di consumo oltre la cena (salda al 74 percento), con dopocena (19 percento), pranzo (10 percento) e aperitivo (14 percento). Una persona su tre ha poi sperimentato nuove birre, con punte del 43 percento tra i giovani e una predi-
lezione per le birre regionali e del territorio. Durante il primo lockdown quasi un consumatore su tre ha aumentato i suoi consumi di birra. E, giocoforza, l’online è stata la modalità d’acquisto preferita. Un canale sostanzialmente nuovo che ha coinvolto dal produttore al distributore fino al bar e alla birreria attrezzatesi all’uopo. Così una bevanda da consumare soprattutto in compagnia e entrata nel mondo dall’e-commerce – con piattaforme come 1001 birre, Birraland, BirraLife e tante altre - ma grazie all’ingegno spinto dalla necessità ha usufruito anche di chioschi, popup, container allestiti, dehors e si è appoggiata sul take away o i corner per la vendita al bar. Modalità che, in futuro, almeno in parte, resteranno.
AGENTE PER LA RIPRESA La birra può rivelarsi un agente ideale della ripresa del fuori casa per vari motivi. Molti dei quali nello scorso anno l’hanno penalizzata. È infatti la bevanda della convivialità: ne è convinto un italiano su due. È immancabile ai grandi eventi, ai festival musicali, nei concerti, sagre, competizioni sportive ma anche nelle iniziative locali minori. E quando riprenderanno non potrà che tornare in prima fila. Non solo: la birra sembra essere benissimo posizionata per incontrare i nuovi trend di consumo. Come la ricerca di bevande a bassa gradazione alcolica, o addirittura non alcoliche. Il mercato delle birre analcoliche secondo Global Market Insights entro il 2026 supererà i 24,4 miliardi di euro. Mentre la birra a basso contenuto di alcol ha registrato un consumo di oltre 1,4 miliardi di litri nel 2019. Anche il prezzo mediamente basso rispetto ad altre bevande potrebbe incontrare le esigenze di un pubblico che uscirà dalla pandemia con meno disponibilità economica. Per non parlare del suo atout più forte: quel senso di socialità che tanto manca e verrà ricercato come pane e ossigeno quotidiano, dopo un anno di apnea. Puntare su giovani e beer gardens potrà dunque essere non l’unica, ma una delle chiavi di volta della tanto attesa ripresa.
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dà tante soddisfazioni, ma va fatto con determinazione e amore. Il consiglio che mi sento di dare per chi decide di intraprendere questo percorso è quello di avere una predisposizione al sacrificio, altrimenti è meglio non iniziare, considerando che i giorni di festa, i weekend, le festività, diventeranno molto probabilmente solo un ricordo”. L’emergenza Covid ha fatto vivere un anno “a singhiozzo” a gran parte delle imprese della ristorazione ed agli chef. Lei come ha attraversato questo periodo e come ha superato o sta tentando di superare le difficoltà? “L’emergenza Covid ha influito tantissimo sul settore, noi abbiamo avuto la fortuna di essere la cucina di una struttura alberghiera e di poter continuare il nostro lavoro per gli ospiti dell’hotel. Fondamentale è stato riuscire a sfruttare questo periodo di calma per sperimentare, programmare, testare piatti e consistenze nuove e organizzare la squadra per il lavoro futuro che ci attende”.
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onostante il limbo in cui il Covid-19 l’ha gettata, la ristorazione non cessa di vivere, crescere, rilanciare, e con essa i suoi chef. Ne è un esempio il giovane Raffaele Dell’Aria, classe 1988, cresciuto nella brigata di Francesco Sposito, premiato con due stelle Michelin per la Taverna Estia a Brusciano, e ora al timone di Litho55 Tradizione sushi e cocktails, ristorante di alta cucina creato all’interno di una villa vesuviana del XVI secolo, a Portici, con parco storico ed essenze secolari. Il suo è “un locale sul mare”. Come si concretizza questa prossimità nei suoi piatti? “Litho55 nasce a pochi passi dal mare, con un nuovo progetto che mi ha ispirato amore sin da subito. La vicinanza al mare ha reso inevitabile la presenza del miglior pesce fresco nella mia cucina. In menù c’è sempre il pescato del giorno alla griglia con variazione di asparagi e infuso di provola di Agerola, o figurano primi piatti come la pasta e fagioli con frutti di mare e crostacei crudi. A questo si aggiunge un ampio assortimento di crostacei e crudi di mare: gamberi rossi di Mazara del Vallo, scampi, astici e percebes. Un’attenzione particolare è data poi alla carta delle ostriche, che comprende una selezione d’eccellenza come l’ostrica pugliese San Michele”. Come reinterpreta il patrimonio culinario campano? In cosa è tradizionale e in cosa è innovativo? “Diciamo che mi piace coniugare tradizione e innovazione, per me è fondamentale non dimenticare mai le origini. Nutro grande rispetto per la tradizione
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partenopea e non me la sentirei mai di stravolgere un piatto, piuttosto cerco di valorizzarlo e arricchirlo con tecniche di cottura nuove e utilizzando materie prime d’eccellenza. Un esempio è il mio piatto polpo e patate in tre consistenze con vinaigrette allo scalogno. Un secondo dai sapori chiari e autentici, ma che trova carattere grazie alle varie tecniche di cottura utilizzate. Il polpo viene cotto prima a bassa temperatura in sottovuoto per un’ora a 93°, poi insaporito sulla griglia ardente”. Quali sono stati i suoi maestri e quali sono i consigli più preziosi che ha ricevuto da loro? “Nel mio percorso sicuramente a lasciare il segno è stato lo chef Francesco Sposito, del ristorante due stelle Michelin Taverna Estia. Il tempo trascorso nella sua brigata è stato un passaggio fondamentale per la mia crescita professionale. Ho imparato tantissimo, dalle più svariate tecniche di preparazione alla costanza e alla determinazione per il raggiungimento degli obiettivi”. A sua volta, cosa consiglierebbe a chi vuole intraprendere questo mestiere? “Sicuramente questo è un lavoro che
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Raffaele Dell’Aria Stella di mare
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A cura di Francesca Mancosu
La ricetta dello chef MONTANARINA CON SALSA IODATA ALLE OSTRICHE, TARTARE DI TONNO, ALGA IN POLVERE E TERIYAKI Ingredienti per 4 persone Per la salsa iodata: 4 ostriche con la loro acqua, 4 steli di erba cipollina, sale e pepe q.b., succo e buccia di un lime, 400 g maionese escoffier, aceto di xeres Per il teriyaki: 60 g aceto mirin, 60 g sakè, 20 g soya 20 g acqua, 10g zucchero
Per le montanarine: per la biga 1 kg farina strong, 460 g acqua, 7 g lievito birra (in inverno 10 g); per l’impasto 1,460 g biga, 18 g malto, 20 g sale, 18 g lievito, 90 g farina strong, 290 g acqua
Preparazione Per la biga e l’impasto: impastare per pochi minuti e lasciarlo lievitare per 16/18 ore, successivamente inserire tutto in planetaria tranne il sale e l’acqua, che vanno aggiunti gradualmente, quindi impastare per 15/20minuti.. Pirlare e velare d’olio, lasciar lievitare per 4 ore. Dividere in piccoli panetti e friggere in abbondante olio caldo. Per il teriyaki: ridurre tutto in pentola di acciaio a fiamma bassa fino alla consistenza desiderata. A completare aggiungere una tartare tonno, alga in polvere e sakura.
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Vengono inoltre previsti “Adeguati sistemi per la rilevazione del comportamento di gioco” e “Misure e strumenti” per “la consapevolezza da parte del giocatore” sui “rischi connessi”, “Canali comunicativi per l’immediato accesso all’assistenza sanitaria, individuazione dei fabbisogni formativi specifici” e Tutela del “benessere psicofisico dei giocatori all’interno delle sale” (divieto di fumo, salubrità e ricambio dell’aria, luce naturale e esterna, assenza di musiche di sottofondo)”. Riguardo all’attuazione di un Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) si prevedono: a) programmi più intensivi ed integrati; b) coinvolgimento delle famiglie; c) maggiore articolazione in termini di offerte terapeutiche; d) professionalità qualificate e differenziate, e) personalizzazione del trattamento e adozione di un “approccio multimodale, multidisciplinare e integrato” per il giocatore e i familiari. Una specifica menzione viene fatta all’importanza di “Definire e approvare trattamenti innovativi e tra questi in particolare il trattamento residenziale breve che- si specifica - attende linee ministeriali chiare e aggiornate per venire stabilmente attuato anche con le convenzioni della Sanità territoriale”. Un documento di cui si auspica una rapida e concreta attuazione. Un tema che ha destato perplessità è la parte riferita alla necessità “inderogabile di ricerche” in campo epidemiologico i cui costi vengono posti dai Monopoli nel “capitolato d’oneri” ai concessionari che avranno discrezionalità di scelta circa l’ente al quale assegnare la ricerca stessa.
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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
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Riccardo Zerbetto
“rete territoriale” che consenta di: a) integrare l’intervento clinico (individuale, familiare o di gruppo); b) favorire “il dialogo tra istituzioni pubbliche e private che a diverso titolo si occupano di gioco d’azzardo” e c) coniugare con la “équipe interistituzionale allargata” il “sapere clinico” con il “sapere del territorio”. D. Incrementare “fattivamente l’empowerment di comunità” e “lavorare a favore della promozione di una cultura del gioco responsabile e del reinserimento sociale dei giocatori patologici ponendo l’attenzione sulla salute e sulla quotidianità dei soggetti coinvolgendo in modo attivo la comunità intera”. E. Dare certezza nella definizione di “disturbo da gioco d’azzardo” (Dga) che, stando alle evidenze scientifiche, rappresenta: a) una “dipendenza comportamentale patologica caratterizzata da un persistente comportamento di gioco d’azzardo mal adattivo”, b) “un grave problema di salute pubblica, crea problemi psico-sociali al soggetto coinvolto, ai suoi familiari, è causa di problemi finanziari e può condurre anche a disturbi di natura antisociale”; c) “è assimilabile a tutti gli effetti alle dipendenze”. F. “Si intendono come giochi d’azzardo tutti i giochi con vincite in denaro la cui gestione è riservata dalla legge allo Stato, ai sensi della normativa vigente (…) connotati dalla presenza determinante del fattore caso e per l’assenza del fattore abilità”. I contenuti e scopi del Regolamento riguardano: la prevenzione attraverso iniziative di carattere educativo/informativo, l’analisi del comportamento di gioco e le azioni di formazione.
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iamo ancora in attesa di una legge quadro sul gioco “d’azzardo” (che per definizione è quello che unisce due elementi costitutivi: alea - il caso, e il denaro - poco o tanto che sia) e sembrano lontani gli accesi dibattiti tra tecnici e politici che hanno accompagnato il rapido avvicendarsi dei vari governi. Per questo motivo assume una particolare importanza il documento, finalmente approvato a seguito di interrogazioni ripetute della Corte dei Conti, che definisce le Linee di indirizzo su “Interventi di informazione, prevenzione, formazione, e definizione del Pdta per persone affette da “Disturbo da gioco d’azzardo” (Dga). Di seguito una sintesi del documento di cui tutti gli operatori del settore sono ora tenuti a tener conto: A. Le Regioni attuano le “linee di azione” con l’integrazione tra i servizi pubblici e del privato sociale accreditato, del volontariato e delle associazioni di auto-aiuto della rete territoriale locale e prevendendo anche “forme maggiori di tutela per la popolazione”. B. I criteri a cui ispirarsi sono: omogeneità, efficacia e qualità del Pdta nel trattamento del paziente e dei suoi familiari. C. L’importanza di costruire una
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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
di Giovanni Adamo
PA L A Z Z O D I A N A A B A R I , S E D E D E L TA R P U G L I A
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
Sala scommesse vicino alla scuola per il Tar si può
Con
sentenza n. 615/2021, il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia ha accolto il ricorso presentato dal titolare di un punto scommesse avverso il provvedimento con il quale la Questura di Taranto aveva disposto l’annullamento di ufficio ex art. 21 nonies della L. 241/90 della licenza ex all’art. 88 Tulps in capo al ricorrente. La vicenda traeva origine dal provvedimento con il quale la questura di Taranto aveva disposto l’annullamento d’ufficio della licenza ex art. 88 Tulps per violazione della “distanza minima di 250 metri da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto” prevista ex art. 7 comma 2 della legge regionale della Regione Puglia n. 43/2013 così come modificato dalla Lr Puglia n. 21/2019. Il ricorrente presentava pertanto ricorso al Tar per l’annullamento del provvedimento deducendo come motivo di impugnazione la violazione dei principi in materia di autotutela (artt. 3,10, 21 quinquies, 21 octies, comma 1 e 21 nonies della L.241/1990) e rilevando la sussistenza di un eccesso di potere per carenza o erronea valutazione dei presupposti ed eccesso di potere per difetto di istruttoria. Secondo parte ricorrente, infatti, la Questura di Taranto avrebbe disposto l’annullamento d’ufficio della licenza ex art. 88 Tulps sulla scorta dei mutamenti della situazione di fatto esistente al momento della sua adozione, e quindi in difetto del presupposto di illegittimità originaria
dell’atto. La legittimità del provvedimento, tuttavia, avrebbe dovuto essere apprezzata secondo il principio “tempus regit actum” e, pertanto, con esclusivo riguardo alla situazione di diritto e di fatto esistente al momento dell’adozione senza poter attribuire portata retroattiva alla previsione di cui all’art. 7, comma 2 legge regionale Puglia n. 43/2013 così come modificato dalla Lr Puglia n. 21/2019. Nel caso di specie, poi, il rispetto del regime distanziale previsto dalla legge regionale era stato correttamente verificato anteriormente al rilascio della licenza, essendo stata calcolata all’epoca la distanza dall’ingresso secondario dell’istituto, stante l’inagibilità di quello principale. Inoltre, appariva evidente il difetto di motivazione e la violazione dell’art. 21 nonies L.241/1990, del provvedimento che risultava sprovvisto della specifica valutazione circa la sussistenza di un interesse pubblico attuale e concreto alla rimozione del titolo autorizzatorio in precedenza concesso. Inoltre lo stesso non aveva tenuto in considerazione che il mancato rispetto della distanza minima tra il locale adibito a centro scommesse e l’istituto scolastico fosse legato ad un impedimento meramente temporaneo dato dall’utilizzo dell’ingresso principale da parte dell’istituto. Il Collegio, pertanto, riteneva fondate le censure e accoglieva il ricorso ritenendo di dover applicare, il principio consolidato del “tempus regit actum” e cioè il principio secondo il quale la “legittimità
del provvedimento amministrativo finale deve essere accertata con riferimento alla normativa vigente al momento della sua adozione (ex multis Cons. di Stato, sez. V, 14/08/20 n. 5038). E infatti nel caso di specie il rispetto della distanza era stata verificata anteriormente al rilascio della licenza oggetto di annullamento e in tale occasione non era stata presa in considerazione dalla Polizia municipale la distanza dall’ingresso principale dell’istituto scolastico, in ragione della sua impraticabilità. Secondo il Collegio, dunque, la validità della licenza non poteva venir meno a causa dell’astratta possibilità del ripristino dell’utilizzo dell’ingresso principale, ipotesi, tra l’altro, che avrebbe rappresentato una circostanza sopravvenuta al rilascio della licenza. In relazione al difetto di motivazione, infine, il collegio evidenziava che l’Amministrazione avrebbe dovuto esporre le ragioni fondanti il provvedimento di annullamento, ed in particolare avrebbe dovuto adeguatamente motivare la prevalenza dell’interesse pubblico alla rimozione della licenza rispetto a quello privato alla sua conservazione. In conclusione, dunque il Tribunale Amministrativo per la Puglia accoglieva il ricorso e annullava il provvedimento del Questore di Taranto Giovanni Adamo del 30 marzo 2020, liquidando le spese Fondatore Studio Legale Adamo secondo il principio (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore della soccombenza, a della Materia di Diritto Civile carico dell’ammininell’Università di Bologna strazione resistente.
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Data omologazione_ maggio 2021 Payout_ 65% | Ciclo_ 28.000
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Una slot variopinta e varia, in grado di offrire sette ambienti di gioco completamente diversi tra loro ma accomunati dalla stessa capacità di appeal. Si passa così dal più classico dei giochi “tutti frutti”, al più suggestivo e cinematografico “Phantom of the Opera”. Passando per la vera “chicca” che è forse rappresentata dal nuovo titolo qui proposto, vale a dire “Black Mask”. Molto accattivante proprio per via della grafica di alto livello e di grande qualità. In tutti i casi, però, la simbologia è particolarmente efficace e accurata, e le animazioni sono molto fluide e piacevoli, per un prodotto veramente bello.
EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
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Anche nella parte audio si possono fare considerazioni analoghe a quelle appena fatte per la grafica. Sia dal punto di vista della varietà della proposta, in ognuna delle sette ambientazioni di gioco, ma anche per ciò che riguarda la qualità. Con le musiche scelte dagli sviluppatori che, oltre ad essere particolarmente accurate e piacevoli, risultano di altissima qualità e risoluzione: merito anche dell’ottimo hardware sul quale abbiamo testato la slot (il celebre “Gemini” del produttore di San Marino).
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 18,5
/20
Dedicata ai giocatori più incontentabili, questa slot multi-gioco riesce a mettere tutti d’accordo, proponendo una
IL NOSTRO GIUDIZIO: Un prodotto davvero ben riuscito. Per un altro caso di collaborazione tra aziende italiane che risulta assolutamente ben augurante anche in termini di equilibri di mercato e di qualità. Un’unione di intenti che passa anche per un’unione di esperienze e di prodotti, visto che in una slot convergono giochi realizzati dalle singole case produttrici e il cui risultato è davvero notevole. Anche grazie a un tocco di innovazione, che non guasta di certo. Anzi.
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DESIGN E GRAFICA 18,5
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Dall’unione dell’esperienza di due aziende di lunga data come Tecnoplay e San Remo Games, nasce questo innovativo prodotto, realizzato in esclusiva proprio per Tecnoplay, che vanta un mix di nuovi giochi e giochi di successo (come “Jurassic Gold” e “Cherry Slot”), rivisitati e rimessi a punto con un nuovo motore ricco di tanti nuovi e differenti bonus, per un divertimento assicurato.
scelta non solo ampia, con ben sette titoli diversi, ma anche molto varia per le tipologie di giochi che mette a disposizione. Riuscendo a mescolare grandi classici del mondo Awp, e di successo, come i già citati “Cherry Slot Gold” e “Jurassic Gold”, ad altri titoli di richiamo come “The Phantom of the Opera”, “Dragon”, “Robin” e “Nettuno”, a cui si aggiunge la nuovissima “Black Mask” che promette davvero molto bene, presentandosi come un gioco particolarmente divertente. Ampia la varietà di scelta tra i giochi, con bet frammentabile da 25 a 300 e un motore di pagamento particolarmente dinamico, in tutti i casi, in grado di tenere attaccato il giocatore, intrattenendolo nel modo migliore. Interessante anche la versione a 20 rulli del gioco Nettuno, da provare.
PRESTAZIONI 18,5
/20
Impossibile giudicare questa slot in termini di prestazioni “sul campo” essendo stata realizzata proprio durante il lockdown. Tuttavia prima ancora di debuttare sul mercato ha subito suscitato una grande curiosità non solo perché è il frutto della collaborazione tra due realtà più che consolidate nel settore, ma anche per via dei titoli che fonde in un unico prodotto. Riuscendo a suscitare grande appeal nel settore. Per questo è senz’altro da promuovere a pieni voti.
BUDGET 19
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Anche in questo caso il giudizio è basato su considerazioni di carattere generale che vanno a guardare la convenienza del prodotto e il rapporto tra qualità e prezzo. Avendo a che fare con un prodotto dalle alte potenzialità proposto su un hardware di altissimo livello e di sicura affidabilità e proposto a un prezzo in linea con il resto del mercato. Senza poi contare che attraverso l’acquisto di una sola slot si è in grado di proporre ben sette giochi diversi, tra cui una novità assoluta, oltre a dei classici, comunque rinnovati.
DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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A cura di Vincenzo Giacometti
Specifiche normative_ comma 6a del Tulps
NOTE GENERALI
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Produttore_ Tecnoplay
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percorso di successo, per il sito di gioco e scommesse www.fastbet.it, operante attraverso la piattaforma di conti di gioco di Octavian Lab. Fastbet.it, parte di Replatz Srl, dispone di capacità imprenditoriali, finanziarie, tecnologiche ed esperienza nel settore tali da garantire una completa autonomia produttiva e gestionale. Octavian Lab Srl ha messo a disposizione un team di tecnici specializzati che sono riusciti a soddisfare pienamente le richieste del concessionario e i requisiti del mercato italiano. Attraverso la piattaforma di conti di gioco di Octavian Lab, Fastbet.it è riuscito a creare un magnifico sito all’avanguardia, con un’eccezionale varietà di prodotti di gioco. Marco Platzgummer, Ceo di Fastbet, afferma: “Da quando abbiamo iniziato questo progetto il percorso è stato lungo e pieno di sfide che però ci hanno aiutato a diventare più forti e che ci aiuteranno a continuare a crescere”. L’altro Ceo di Fastbet, Fabio da Re, sottolinea: “Fastbet.it è stata la materializzazione di un solido progetto imprenditoriale mirato ad offrire ai clienti la possibilità di raggiungerci nell’online, oggi ancora più importante visti gli effetti legati alla pandemia” Emanuele Nocentelli, Ceo di Octavian Lab, aggiunge: “Siamo fieri di aver raggiunto questo traguardo con Fastbet. Continueremo a lavorare insieme per affrontare le nuove sfide tecnologiche e di sviluppo nel mondo del gaming”. Andres Galan Chillon, sales manager di Octavian Lab, conclude: “Il rapporto fra Fastbet e Octavian Lab è stato sin dai primi giorni simbiotico: l’esigenza di un prodotto migliore da parte di Fastbet ha spronato il nostro team a dare il meglio di sé, spingendo oltre la già innata predisposizione della nostra squadra a eccellere”.
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CRISTALTEC CASINOMANIA.IT, UN NUOVO CONCEPT DI GIOCO
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nuovo protagonista nel mercato del gioco online tricolore. Vi arriva infatti il Gruppo Cristaltec, tramite Cristaltec Entertainment Srl, e portandovi tutta la propria esperienza e capacità. Grazie all’acquisizione del ramo italiano di un colosso internazionale tra i primi operanti in Italia nel settore del gioco online, Cristaltec Entertainment è oggi un concessionario autorizzato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per il gioco a distanza e ha l’ambizione di garantire una offerta di gioco la più ampia e al più alto livello qualitativo possibile, grazie ad accordi siglati con i migliori produttori di giochi al mondo. Al contempo Cristaltec – come ideatore e fornitore di giochi - ha sviluppato per il mercato online prodotti di straordinaria qualità grafica e innovativi quanto a concezione, con una contaminazione di idee provenienti dalle diverse esperienze di gioco. Insomma, una nuova idea di gioco che consentirà a ciascun giocatore - anche a coloro che prediligono quello terrestre - di trovarsi a proprio agio nel gioco a distanza, ritrovando titoli e innovazioni che hanno decretato il successo di Cristaltec nel settore delle Awp. È infatti diventato operativo il sito di Cristaltec Entertainment “Casinomania.it”, che offre già i primi tre giochi online targati Cristaltec. Rispetto delle regole, etica, innovazione e sviluppo, sono le cifre che Cristaltec porta con sé anche in questa nuova sfida per garantire un’esperienza di gioco unica.
L’ORA DEL GIOCO
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OCTAVIAN LAB FASTBET, SCOMMESSE VELOCI E DI SUCCESSO
LEOVEGAS.IT UN PIENO DI DIVERTIMENTO CON I TITOLI DI PRAGMATIC PLAY
Il
portafoglio giochi di LeoVegas.it, si arricchisce ancora con Sweet Bonanza, il primo di una lunga serie di titoli targati Pragmatic Play che nel corso del 2021 arricchiranno la piattaforma della digital entertainment company. Particolarmente apprezzato dai giocatori, Sweet Bonanza si presenta in formato 6x5 e permette di vincere fino a 21.000 volte la puntata, offrendo un’esperienza di gioco divertente e resa particolarmente piacevole dalle grafiche e le musiche in stile cartoon. A questo primo lancio seguiranno nuovi arrivi che consentiranno a LeoVegas di ospitare tutte le slot Pragmatic Play più amate, come Wolf Gold, The Dog House Megaways e John Hunter and the Tomb of Scarab Queen, a cui si uniranno poi una serie di nuovi titoli entro il mese di giugno. L’accordo di LeoVegas con Pragmatic Play prevede, nei prossimi mesi, anche l’integrazione del Casinò Live, con un’ampia selezione di giochi come Blackjack, Roulette e Baccarat, registrati in uno studio di recente costruzione e dotato delle tecnologie più all’avanguardia. “Quella con Pragmatic Play è la prima nuova integrazione del 2021, e le aspettative sono molto alte: si tratta di uno dei principali provider nel mercato dell’iGaming, con un portfolio di comprovata efficacia. Inoltre, condividiamo con il nostro nuovo partner due elementi centrali nel nostro business: l’innovazione continua e il focus sull’intrattenimento da mobile”, commenta Riccardo Giorgi, operations specialist LeoVegas Italia.
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adilù pensa ad un anello che mette in luce la passione per il mondo del gioco e, delle carte, in particolare. Un anello con pendente con cuore rosso, anallergico e realizzato in ottone bagnato in oro 24 kt. Il pendente a forma di cuori è alto 18 mm per 10 mm ed è interamente smaltato a mano; ogni imperfezione di questo bijoux ne garantisce la sua unicità. L’anello può essere coordinato con altri modelli della stessa linea, creando così uno stile unico. Ogni gioiello di questa linea è interamente realizzato a mano da maestri orafi, che portano avanti la centenaria tradizione artigianale aretina. CASINÒ FRANCESI
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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE PANNONERO
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GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021
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LOSFIZIO DELGIOCO
Si
chiama Saving the Arcade World, l’iniziativa lanciata da Team 17, sviluppatore ed editore britannico, con l’idea di mettere in atto una raccolta fondi per iniziative di conservazione dei giochi arcade all’interno dei musei The Strong a Rochester (New York), National Videogame Museum a Sheffield e Museo del Videojuego Arcade Vintage ad Alicante (Spagna). Le tre istituzioni già da anni operano per la conservazione di questi cimeli della storia videoludica, una attività che si è fatta urgente dopo che la pandemia da Covid-19, ha cambiato i piani di molte aziende, grandi e piccole, e mette a rischio il recupero di molti titoli. Basti pensare che anche la nipponica Sega, un’istituzione nel campo dei giochi arcade, ha recentemente deciso di dismettere questo l’investimento in questa sezione ormai non più redditizia come in passato. Per sostenere la sua campagna Team 17 sarà la prima a versare il proprio contributo. L’azienda ha infatti comunicato che una parte degli introiti derivanti dai primi due mesi di vendite del gioco d’azione in pixelart Narita Boy di Studio Koba, lanciato lo scorso marzo, andranno a finanziare il progetto. Lo stesso avverrà con i diritti di pubblicazione di uno dei brani musicali del gioco e con le vendite di un cabinato arcade.
SEGNALI DI FORTUNA
NEWSLETTER
“Il
mondo di League Of Legends sta per invadere Netflix. Arcane arriva il prossimo autunno.” Questo il tweet con il quale Netflix, tramite il suo profilo, ha annunciato l’arrivo dell’attesa serie animata basata sul famoso videogame di Riot Games. League of Legends (solo “LoL”, per la community che lo segue), per chi non ne avesse mai sentito parlare, è un gioco di genere moba (acronimo di multiplayer online battle arena, ossia arena di battaglia online multigiocatore), nel quale si affrontano due squadre composte da un massimo di cinque giocatori (con diverse abilità e debolezze). Vince la squadra che per prima distrugge il “Nexus” dell’altra, ovvero la struttura custodita al centro del territorio nemico. Il gioco è stato pubblicato nell’ottobre 2009 da Riot Games, ma nonostante i 10 anni di vita sembra non conoscere crisi. Tutt’altro, a differenza di altri titolo è ancora tra i più giocati online e sulla scena eSports è considerato tra i migliori giochi di sempre, se non proprio il migliore in assoluto. Giocato un po’ in tutto il mondo League of Legends ha sempre attirato milioni di visualizzazioni e, fin quando il Covid lo permetteva, ha sempre riempito i palazzetti che ospitavano le competizioni.
I MUSEI STRIZZANO L’OCCHIO AI GIOCHI ARCADE
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L’OROSCOPO
GIOCO &PSICHE
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LOSFIZIO DELGIOCO A cura di Michela Carboni
LEAGUE OF LEGENDS SU NETFLIX
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PH. STEFANO MANZINI, UNSPLASH
FIFTY SHADES OF GAMING The “traditional” division between casual, gaming addicted and professional players is overcome by European studies that highlight much more diversified attitudes, but the perception of the increasing importance of online compared to land-based gaming is common By Michael Haile
ENGLISHPAGES
LEDRITTE DELMAESTRO
LAPUNTATA
2. Those who play to socialize
PROMOSPACE
GIOCONEWS #06 JUNE GIUGNO 2021 2021
GIOCARE GIO CONGUSTO
GIOCARE GIO CONGUSTO
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PROMOSPACE
NUOVE TENDENZE
NUOVE TENDENZE
GIOCO &ARTE
PROMOSPACE
For this kind, gambling is a matter of skill. They are confident in their ability to do it right, which is why they get excited about turning gaming events into another opportunity to test their skills, especially in front of others. Most of them mainly play poker, but also lotteries and sports betting. We can also say that professional players are in this category. LEDRITTE DELMAESTRO
GIOCO &ARTE
1. Those who consider playing a wise decision
PROMOSPACE
ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
We
talk and write a lot about the characteristics and expenditure of the world of gaming with cash winning, but very little about the profile of the players, except when we talk about the topic of gaming addiction. Of course, players with gaming addiction problems are a very important element, but the gaming world is also made up of other and different profiles. So, who are the ones who indulge in gaming? Historically, gamblers were divided into three categories: casual players, gaming addicted players and professional players. The casual ones treat gaming as an amusement, but they are moderate and self-controlled. On the other hand, gaming addicted gamblers are impulsive, spend beyond their means, generally get into debt to play, have problems in the family and chase their losses by betting higher and higher sums. In fact, they are as addicted to gaming as the alcoholic is to alcohol. On the contrary, the professional player is a thoughtful player, because he gets his income only from “skill” games, such as poker, blackjack or backgammon and tends to avoid almost all other games. He is good at math and probability theory, and he is organised. Instead, the Uk Gambling Commission (Gc) has identified eight types of players, using a more sophisticated way to catch a wider range.
Gambling is something that is done with friends. For these kind of players, playing is just a way of being together, it makes no difference whether it’s poker or Monopoly, as long as it’s a friendly competition, adding more excitement to an event or just having some fun. Most of them participate in horse racing and sports betting, bingo in halls, land-based casinos and gambling halls, and are casual players.
3. Those who play because others do Those who play because others do are those who are considered passive players. They are not particularly interested in gambling, but they only practice it because it is what their friends do, even this could have dramatic costs. Half of these players are mainly dedicated to lotteries and scratch and win, but there is a minority who focus on slots and play bingo in the halls.
4. Those who play because they feel lucky This is the kind of players who love to take risks and who almost always have the feeling that this is the “good” day. They can’t help but play in order not to lose the chance to win. Those who feel lucky generally play almost everything, but their favorite games are sports betting and horse racing, as well as both online and land-based slots. Most gaming addicted players are this category.
5. Those who have money to burn Players who have money to burn are casual players. They play when they have extra money, it doesn’t matter to them if they lose, as it’s just a little vice they allow themselves once in a while: if they win is good, if they lose, never mind! This type plays both online and in person. Almost half of them play lotteries and scratch and win, as well as bingo and slots, with a small percentage making sports betting.
6. Those who play because they want to enjoy some time for themselves There are people who go to the park to read and those
35-44 years
45-54 years
55-64 +65 years years
2016
48.4%
52.6%
44.3% 38.1% 48.3% 49.2% 52.6% 52.6% 48.4%
2017
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48.4%
41.4% 35.0%
2018
45.8%
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2019
47.2%
51.0%
43.5% 40.4% 48.7% 50.5% 52.8% 52.8% 41.9%
2020
42.0%
44.5%
39.6%
36.1% 45.9% 49.9% 52.3% 52.3% 42.2% 31.2% 39.0% 45.8% 48.4% 48.4% 39.1%
ONLINE GAMING UK - PERCENTAGE OF ADULTS (+16) WHO HAVE PLAYED ONLINE AT LEAST ONCE Men Women
2016
12.8%
16.1%
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Women
24.6% 7.5% 11.9% 3.4% 0.5% 0.6% 1.4% 0.5% 0.1% 4.7%
TORNEANDO
Game
Instant lotteries Number games at totalizer Lotto and lotteries with deferred outcome Slot machines Sports betting Other sports- based games Vlts Virtual bets Remote skill games Other casinò games
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Men
27.9% 14.6% 13.9% 11.7% 9.1% 8.1% 3.9% 1.6% 1.4% 0.6%
Source: Istituto Superiore di Sanità
47.7% 43.2% 47.8% 47.8% 44.6%
Source: Gambling Commission * The minimum age to play lotteries in the UK is 16 years
All
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25-34 years
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16-24 years
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Men Women
ITALY - CASH GAMES BY TYPE AND GENDER (2019)
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All
As for Italy, there are no data that capture the socio-economic level or other characteristics of the players, but some data that give a general idea of them.
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UK – PERCENTAGE OF ADULTS (+ 16*) WHO HAVE PLAYED AT LEAST ONCE
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The “first” motivation of these players is money. Gambling is just another vehicle for getting money. This type of player likes the idea of winning, even if the odds are slim. More than 80 percent of them play lottery and scratch and win, as they are the only types of cash games that can change their lives.
POKER STRATEGY
8. Those who play because they want to win money
ITALY
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The habit of playing is created when a person has been practicing it for a long time. It is the equivalent of a person who has been driving for a long time and who doesn’t notice when he changes gears, as he does it unconsciously. These players don’t spend much, usually on lotteries or scratch and win. Playing for them is a little vice or a gift, regardless of whether they win or not. Most women who play are in this category. Nearly 60 percent of these regular players play lotteries, scratch and win and sports betting, with a strong minority playing bingo in the halls or the arcades. They are mostly players who prefer to do it in person and not much online.
see the increase in the over 60 and 50 among those who gamble online in the Uk. In Sweden, where more than 60 percent of adults have played at least once in 2019, 62 percent of gamblers say they do it for entertainment, so they belong to the casual player category, while 31 percent say they want to win big, so they can be defined as players motivated by money. 30 percent of Swedish players practice sports betting and casino. In the UK, 23.4 percent of adults played online in 2020 (26.7 percent of men and 20.6 percent of women) and the great majority of them are persons between 35-64 year olds. In Sweden, however, just over 24 percent of the population plays online, 85-87 percent of them on illegal websites. Swedish players who play on offshore websites do so mainly because they are attracted to bonuses. DANON PERDERE
7. Those who play by habit
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who go to the bar with the newspaper to get a little away from the world, and then there are those who play to enjoy and have some time with themselves. These players love to play and if they win it is an added reward. Generally, they are not gaming addicted, but it is possible that they move from the category of non-problematic players to that of problematic ones. The favorite games of these solitaire players are sports betting and horse racing, both land-based and online slots, lotteries.
FIFTY SHADES OF GAMING
16-24 years
25-34 years
35-44 years
45-54 years
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14.7%
16.1%
15.1% 13.4% 10.6%
8.1%
11.9% 20.3% 14.8% 12.6% 14.5% 8.5%
2018
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2019
16.6%
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22% 18.2%
9.3%
2020
17%
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14.9%
16.2%
17.3% 18.5% 20.3% 18.8% 12.6%
14.7%
Source: Gambling Commission
A research conducted by the University of Lethbridge in Canada and the University of Queensland and Sydney in Australia shows that there is a difference between online players and those who prefer to play in person. Those online tend to be younger, mostly male, come from a socio-economic background higher than the average, and have a higher level of education. But Covid-19 is changing both the demography and the characteristics of those playing online, and it is particularly interesting to
The Italian approach to identifying the type of players is almost always a clinical one. The Istituto Superiore di Sanità, for example, has identified four groups of players using the Problem Gambling Severity Index (Pgsi) method, which is actually designed to identify problematic gamblers. On the basis of this research, players without any gaming problems (26.5 percent) were identified, in practice those who play for recreational purpose and to socialize. The second category is that of low-risk players (4.1 percent), who by definition are those who only once in a while have presented risky attitudes, but who don’t suffer from addiction. The third category is that of moderate risk players (2.8 percent), who often present the attitudes of pathological players and are therefore at high risk of becoming that. Finally, the group of highly problematic gamblers (3 percent), who present attitudes that are harmful both to themselves and to their family and society in general. Analyzing the available data, the characteristics of the players in mature markets are very similar, only the gaming channel (online or land-based) changes. But in the long run it is unavoidable that online gaming is intended to replace a large part of that in person, especially when 5G mobile phones will be widespread.
www.gioconews.it
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THE STARS AND STRIPES ONLINE POKER MAP A slow but (hopefully) unavoidable bottom-up process by individual states to bring back interactive hold’em to pre-Black Friday levels
The
latest feelings on the online poker market in the United States are quite clear: the federal government will never implement a law valid throughout the country, but it will proceed with a step by step, state by state regulation, hoping that the frameworks will grow to then gather in the shared liquidity which, at the moment, unites only three regions. It is difficult to implement a national law on a very different reality than that of other world governments and composed of many states of different cultures, laws and customs. Yet, many countries have already regulated or are showing their intention to do so in the coming months or in the next legislative sessions. We daily talk about it on Gioconewspoker.it, we want to deepen here the status quo of regulated states. A legal and regulated market and the largest possible, can only be good for the entire sector at an international level. THE REGULATORY FRAMEWORK The US online poker industry still suffers from the effects of Black Friday and the Illegal Internet Gambling Enforcement Act (Uigea). The glorious years of online poker are over, where the North American giant was the main provider of players for worldwide poker traffic. Gosh, it’s the same, but from the dot com. In any case, after that famous April, the 15th, 2011, poker in the United States started a slow and difficult path. A small group of states leaded the process of trying to “make poker great again”, but we’re still very far away from the market it once was. After all, Uigea has blocked the operations of not regulated websites offering games in the United States. And this is a non-secondary element to be evaluated. REGULATED STATES Currently, there are six states offering poker in their country or have initiated processes to offer it. Delaware was the first state to regulate online poker in 2012, and Nevada followed shortly thereafter. The two markets started independently of each other. The partnership with other states was necessary for a state with less than a million inhabitants, such as Delaware (897,934 inhabitants, the population of Umbria), so it signed a liquidity exchange agreement shared with Nevada. The three state-owned websites manage their skins on a shared network on the 888poker platform. In the case of Nevada, it was the second state to regulate online poker in the United States, in third place in importance among the 4 states that currently offer poker.
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GIOCONEWS #06 JUNE GIUGNO 2021 2021
By Cesare Antonini
Sports betting can also be offered in Nevada, with a market limited to a single operator, Wsop Nevada. A year later, in November 2013, New Jersey, which is the largest regulated market in the United States, joined. From its borders you can play up to seven poker websites, spread over four networks: Borgata 1: partypoker NJ/Borgata/BetMgm Borgata 2: Pala Poker Caesars: Wsop Nj/888 poker Nj Place: PokerStars Nj The surprise of Pennsylvania arrived only in 2017, deciding to pass a package of laws that allowed the arrival of online gaming in the state. PokerStars launched its room in November 2019. The platform operates on an independent market and only accepts Pennsylvania players, so PokerStars Pa players don’t share liquidity with PokerStars Nj players. And this is an element that must absolutely be overcome. In 2019, West Virginia and Michigan became the fifth and sixth states to regulate online poker. West Virginia did so in late March and Michigan in December, just before the end of the year. PokerStars entered Michigan on January, the 29th, 2021. BetMgm Poker joined in March. For now, the state is alone, with no shared liquidity, although a law passed in December 2020 paves the way for Michigan to join the shared liquidity agreement soon. Unfortunately, there are no online poker rooms in West Virginia yet. The State of the “Mountain” has sports betting and online casinos active. The hope that it will share liquidity is positive, since as in Delaware, the vitality of the market in a country with less than two million inhabitants is not clear. In 2021, Connecticut and Illinois could join. Both states seem interested in passing online gambling legislation this year, although the slow licensing process will have to wait to see the launch of the first poker rooms. INTERSTATE ONLINE POKER Delaware immediately wanted to share player pools, as we wrote earlier. In March 2015, the state governors signed an agreement that allowed the sharing of liquidity in online poker. State revenue is withheld based on player location, but players share a market. The Multi-State Internet Gaming Agreement (Msiga) was the first of its kind in the United States. A set of common standards have been created, membership is open to all, and each state joining the agreement
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NE W J E R SEY N E VA DA
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States regulated in 2012-2013
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DE L AWA R E
W E ST VI RGI NI A
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CASINÒ FRANCESI
receives a seat on the group’s board. While the deal didn’t have much impact on state revenue, it laid the foundation for a possible further interstate expansion in the future. In October 2017, New Jersey joined Msiga, creating a three-state agreement with Delaware and Nevada. The state of Atlantic City, one of the world’s gambling capitals, had enough liquidity to offer its multi-licensed industry, but online poker has not grown at the expected pace. Liquidity offered a fair boost to volumes. However, the first step was taken in November 2017 by New Jersey Senator Raymond Lesniak, who introduced a bill that would facilitate the process of expanding agreements across the border. Lesniak aimed to repeal the part of the New Jersey gaming code that requires servers to be located in Atlantic City. By removing this obstacle, the state may be able to cooperate with non-state and international operators. Unfortunately, Lesniak withdrew at the end of the 2017 legislative session without the bill winning any movement. What will Pennsylvania do now? It is the sixth most populous state in the country with 12.7 million inhabitants and the addition of potential players would make the US market stronger and healthier. Although regulators have not taken a public position on the matter, the expectation is that Pennsylvania will join the interstate agreement shortly. And iPoker could be the first network to offer gaming in four different states. As we said, it is difficult for the central government to
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Unregulated states
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Regulated in 2019
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Regulated in 2017
pass a federal law on online gaming and poker. But if enough states regulate online poker, there is a very small, albeit difficult, chance of seeing a common network that reminds a bit the pre-Black Friday scene in the United States. THE SWORD OF DAMOCLES WIRE ACT In early 2019, federal government that has no interest in regulating online gambling centrally, however, moved to interfere with the shared liquidity of interstate gambling. Prosecutor’s Office of the Justice department reversed its permanent interpretation of the 1961 Cable Communications Act, the famous Wire Act, going back to a more restrictive position on gambling. If the revised interpretation were applied to the maximum extent, interstate liquidity would risk a peremptory stop. This would severely damage the feasibility of online poker in less populated states, such as Delaware and West Virginia, as well as the serious setback it would mean for the growth and possible expansion of poker in the United States. The good news is that the New Hampshire Lottery Commission filed a lawsuit against the Justice Department last summer. Its fear was that the new opinion would make interstate jackpot lotteries illegal. The result of the case was that US District Court Judge Paul Barbadoro sided with the lottery and the sentence was overturned. And by analogy, even poker is free to play and to “share” the players’ pools. PER JALDUNG
www.gioconews.it
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ITALY HOPES, FRANCE DOMINATES AND ENGLAND IS THE SURPRISE By Cesare Antonini
Stefano De Grandis
Stefano De Grandis and Alessandro Sugoni are two leading exponents of the Sky Sport editorial team and take stock of the 2020 European Championships for Gioco News
Sky Sport
«THE AUDIENCE AT THE STADIUM IS A RAY OF SUNSHINE AND ITALY CAN BELIEVE IT»
“It
is like a ray of sunshine to think that some audience will return and to be able to return to seeing football as a joyful event with great participation. It is also a good feeling to think of Roberto Mancini’s Italy, a team that knows how to juggle and play football”. We begin our analysis for the next traveling European football championships, starting with the analysis of Stefano De Grandis, journalist of Sky Sport and analyst at Fabio Caressa’s Club and many other programs of the most important pay TV in Italy. We are immediately curious: who will win the 2020 European Championships? “Italy, as mentioned, is an excellent team that has never lost in the qualifying groups and has never been dominated by anyone - De Grandis continues - the others, however, are very strong, especially in the offensive department where we choose Belotti, who scored only on a penalty in the last few matches and with the fully recovered Immobile”. The favorites? Who are? “If we think of France’s offense, we must be amazed: Mbappé, Griezmann, Coman and Benzema called after the excellent season. An offensive package of this type puts the French in pole position. If we think of Italy we miss a bomber - Stefano De Grandis continues - Caputo del Sassuolo has not pla-
Alessandro Sugoni
yed anymore but there is Raspadori who, however, doesn’t have the importance of other strikers. The European Championship is a competition in which physical form and tradition are very important and Germany will hardly be subdued and should always be placed in the top four”. Two other national teams seem to be able to achieve success: “England and Belgium can do really well. From the first selection everyone always expects a lot but in the main competitions they never manage to win a trophy. Also Belgium has an important offensive battery with Lukaku, Depay and even a certain Mertens, as well as a lot of quality throughout the field. We also remember that the European Championship is a competition in which surprises are never lacking, with winning outsiders such as Greece, Denmark and Portugal who have won past editions. While the unknown could be Spain”. And what about the players? “I strongly believe in the final consecration of Debruyne, that could also enter the elite of the golden ball. A young man who could dominate - De Grandis continues - could be our Raspadori, the classic last minute bomber. Uncertainty reigns over Joao Felix, a Portuguese talent who has never exploded and who is playing little now”.
Sky Sport
«ENGLAND IS LOOKING FOR A GOOD YEAR BUT THE ITALY’S CHANCES HAVE GROWN»
“F
irst of all, see you all on Sky for this new traveling formula of the European Football Championships. It is difficult to make a prediction after this season, but Italy can have many more chances while Spain is no longer what it was a few years ago. And if France is very strong, this could be the year of the eternal incomplete England”. Alessandro Sugoni, another Sky Sport journalist and member of the transfer market team, goes straight to some national selections for the European Championships that should have been played in 2020. Therefore, let’s get more specific: “Italy, as mentioned, can do well both for what they showed in qualifying and because they have a very easy group. Once qualified, it is possible to enter the top four. I would take into consideration France and the eternal incomplete England which, however, in this edition could finally arrive at the end and get their hands on that title that has been missing for too many years. Germany must always be put by default among the favourites, because it almost always arrives in the top four. Belgium is another important proposal, because it seems to have found the continuity and effectiveness it has been missing for some time”. So, France and England at the first place, then Germany, Belgium and Italy. And Spain? “After ten years of supremacy and so many titles, the Iberians seem to have little chance, as Holland, which are also out of the favorites. The super surprise could be
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GIOCONEWS #06 JUNE 2021
Shevchenko’s Ukraine”. The year is particular, Covid-19, the itinerant formula: “There are many factors to take into account, such as the return of the fans but of a formula with many different locations – Sugoni explains - the final match will take place at Wembley and this could be a double-edged sword for England, that we put in the first place thanks to the offence with Keane, Sterling and Rushford. But it was a very particular season, that gave many surprises such as Lilla champion of France, Atletico Madrid in Spain and it was the year of the end of the great cycles, like that of Juventus in Italy. These are factors to take into account when analyzing the itinerant European Championship”. Who will be the bomber of the competition? “For Italy it will be difficult, but only because the team plays a united game. The other teams include Keane, Mbappé and there is also Lukaku. Then it is clear that if there is an exploit in the group it is unlikely that in the most advanced phase the ranking can be overturned. However, I see Lewandoski is going down, even if he should always be considered among the best”. The news is that the public comes back: “Many teams in the club season were penalized by closed-door stadiums, I am thinking of Juve and Liverpool, who have not lost at home for a lifetime. But Roma and AC Milan also paid a lot, and so did the rest of Europe. The fact that the fans come back, however, is something wonderful”, Sugoni ends.
VOX MANAGER
By Ludovico Calvi
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icensed gaming locations, closed since last October 26, when compared to other economic activities, continue to be discriminated against by public authorities. Despite the government’s green light for retail reopening activities and the gradual abolition of lockdown measures and the curfew, gaming organizations have not been included in the retail reopening plan for May and June. Although shopping malls, restaurants, cinemas, gyms or theme parks, which have identical safety protocols to gaming locations, will reopen, betting and gaming locations will continue to remain closed until July 1st. The Sport betting business, in particular, is paying the highest price because with the protracted closure of licensed betting locations during the first phase of the European football championship. The betting industry and the State run the risk of losing sales estimated to be at least 200 million Euros. It goes without saying that 150.000 employees are at risk of losing their jobs in a business, which has been badly hit by the crisis and could easily go bankrupt also for the limited state subsidies obtained so far. The interest of criminal organizations in managing illegal gaming activities, especially since the closure of all licensed gaming locations, has drastically increased, as repeatedly emphasized by Marcello Minenna, Director General of the Customs and Monopolies Agency. In fact, the Agency for the prevention and suppression of illegal gaming (Copregi), a combined effort by both, Customs and Monopolies Agency and the Police Forces, took action in over 50 provinces, identifying 200 illegal gaming halls and ordering sanctions of almost 1 million euros. Director General Minenna, in addition to the pre-
sence of criminal infiltrations in the gaming industry, has often dwelt in recent months on the hardship of an industry, which has to support thousands of small businesses and families, which represents a true guardian of legality on the Italian territory. He has called upon public authorities to take any actions to support the gaming industry without any prejudice against the sector, which has invested key resources in a fully regulated market. In other countries, thanks to the reduction in Covid infections and the acceleration of the vaccination process, gaming locations have finally reopened to the public, taking the opportunity to offer bets on the last few days of the various football championships, and above all to prepare for the most important sporting events of the year such as the European Football Championship and the Copa America. Both sporting events are scheduled to start from the second week of June. In England and Wales, with all necessary security protocols in place, in fact, betting shops have safely reopened in April and the casinos in May while in Denmark gaming locations and casinos throughout the country reopened from Friday 21 May. What should make us reflect, however, even before the outbreak of the pandemic is the ideological prejudice, which the entire gaming sector is being discriminated against and which has been exacerbated even more in the last 15 months. The betting concession system was created by the Italian State to fight the widespread phenomenon of illegal gaming as well as to generate valuable tax revenues, which today represents an important and indispensable revenue stream in the State budget. In the past, the fragmentation of the
VOX MANAGER
GAMING LOCATIONS TO REOPEN, ANOTHER MISSED OPPORTUNITY many trade associations representing the licensed gaming organizations at institutional level, has not helped the industry to grow sustainably. On top of that, in recent years, the industry faced several attacks by political stakeholders, which culminated in the recent exclusion of the retail gaming business from the Government’s reopening plan. This denotes for the umpteenth time a lack of consideration and a disparity in “business dignity” by the Italian political leadership towards a sector, which in effect guarantees tax revenue, estimated in 2019, at 11 billion Euros a year. I really hope that the Government will be able to review its decision to reopen gaming locations in July and to anticipate the date by a few weeks, especially if the numbers of Covid infections do decrease while the number of vaccinated individuals increase. It goes without saying that if all Italian 10,000 gaming locations were to be closed until July 1st, 64 football matches out of 79, between European Championship and Copa America would only be available for betting through digital channels. We all know that in June there will be an increase in demand for sport bets and anyone who wishes to place a bet in a licensed retail location will be unable to do so unless he/she reverts to the illegal market, which has increased its turnover significantly precisely during the pandemic while the licensed retail betting network was closed.
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Ludovico Calvi • President of Global Lottery Monitoring System Executive Committee • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) • Member of the World Lottery Association (Wla) Sports Betting Integrity Committee
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L’ORA DEL GIOCO
By David Snook
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L’ORA DEL GIOCO
ASIA: GROWTH IN SPADES THE INDUSTRY’S ENGINE ROOM FLEXES ITS MUSCLES
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rguably, Japan is where it started and where much of the FEC industry remains today, although most of the locations are more akin to arcades than the FEC destination-style shopping mall anchors. The country is where names such as Sega, Bandai Namco and Taito were forged into bywords for technology. That they are now cutting back on arcade operations is merely a symptom of their business strategy to develop for the mobile market and a reaction to the pandemic. But there remain more than 3.000 larger venues there. It has slightly fewer than 10.000 small venues with 50 games or less. It is interesting that a study in 1995 reckoned there were 50.000-plus amusement locations in the country. Japan is a curious contradiction in some ways. At the very pinnacle of technology, yet its venues shun cashless gaming. The traditional use of ¥100 coins to activate games, remains strong, perhaps propelled by the love of pachinko – a game that has 15.000 venues by itself but is not, strictly-speaking, an amusement location. The shrinkage in the Japanese market, in terms of operating, is unquestionably due to the challenge on online content and high rents, further exacerbated by the pandemic. China, as always, has the numbers. That is based upon the fact it is the workshop of the industry. Most of the modern amusement devices find
GIOCONEWS #06 JUNE GIUGNO 2021 2021
life there and are hawked to the supply industry’s majors, who also buy their components in China. Much of that is centred to the south, in the Zhongshan area of Guangzhou. But the country itself has a huge and unquantifiable number of venues. The suggestion that there may be 1.000 “decent-sized” Fecs in China, and perhaps 15.000 tiny operations, is said by some experts to be low. Elsewhere in Asia there are few substantial operations. In India, for example, Fun City, owned by the Uaebased Landmark Leisure, has over 50 venues and Teeg (The Entertainment and Education Group), based in Singapore, has similar numbers. An affluent middle class in India is the main client. Right now, India has about 200 “proper” multi-attraction Fecs, mostly located in shopping malls. After that, it has a few hundred tiny arcades. The major operators in Asia are probably led by Aeon Fantasy, with over 800 venues across the Far East. Aeon Fantasy Group, based in Japan, has 433 outlets in Japan, 204 in China, 28 in Thailand, 15 in Vietnam, three in Cambodia, 98 in Malaysia, 51 in the Philippines and 29 in Indonesia. It operates under the Kidzooona brand and in Japan and China under Mollyfantasy. Equally diverse is the series of Timezone venues operated by Teeg that take in Australia, New Zealand, Singapore, India, the Philippines, Vietnam, Indonesia and other countries. Group
How can you encapsulate Asia as a market for amusement games? In many respects, it is where the modern amusement machine industry began and where much of it is developed today.
CEO Sonaal Chopra is bullish about the prospects of the industry over the next few years: “We believe that the indoor amusement industry is now experiencing a growth rate of Cagr (compound annual growth rate) of 12 per cent. The industry is a $20bn business today and will be close on $50bn by the end of this decade. “And Apac (Asia-Pacific) will be the growth engine.” He is optimistic following strong results in Australasia and Singapore and TEEG will continue to expand at a fast rate. “We will open some iconic venues that will further redefine the bar.” Chopra feels some Asian markets will take some time yet to get back to normal, but in the interim his own teams are preparing to elevate the guest experience. “We are disturbed by the devastation we have seen in India. We continue to invest there and remain committed to open 12 new venues in India this year, taking us to 56 locations in 2021. At the same time, we have a high quality pipeline for new venues in Vietnam this year and in 2021.” A speculative tip for the countries to watch? Semnox, which knows most of them, reckons Indonesia with its large youth population and rising middle class is prime, if it can drop its predilection for token operation. Teeg recognised this years ago, which is why Timezones are thick on the ground there and why Teeg’s developers at Lai Games are based there.
13-15 JULY 2021 INTERCONTINENTAL MALTA / ONLINE
IGAMING DEVELOPMENT, INNOVATION & STRATEGY 2,500
120
DELEGATES
500+ IN PERSON, 2,000 ONLINE
35
SPEAKERS
EXHIBITORS
ALEX TOMIC
KAROLINA PELC
JOHAN STYREN
ALEX TESTER
CEO Alea
Owner Basic Strategy
CEO Dilanti Media
CEO Casino Cabbie
ARIEL REEM
RICARDO PINTO
MATTHEW VASSALLO
LEE BEIRNE
CEO Genesis Global
CEO Supernovancy
COO Hero Gaming
Head of SEO Ladbrokes Coral
TOBIAS SVENSEN
KIRSTEN OPENSHAW
VEIKO KRUNBERG
YOAV DOTAN
CEO Casino Grounds
Head of Social Media William Hill
Managing Director OlyBet
Founder Genesis Global
#CASINOBEATSSUMMIT
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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
SPEAKER PREVIEW
PROMOSPACE
GIOCO &ARTE
DALMONDO
DALMONDO
DANON PERDERE
LOTTO
GIOCO &ARTE
ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
L’OROSCOPO
PROMOSPACE
PER TENTARE LA FORTUNA
a cura di Nashira astrologa e sensitiva
17, 20, 48 Ambo, Terno e su Torino, Roma, Genova SUPERENALOTTO
GIOCARE GIO CONGUSTO
Renzo Arbore
GIOCARE GIO CONGUSTO
NUOVE TENDENZE
NEWSLETTER
NUOVE TENDENZE
NEWSLETTER
DANON PERDERE
LEAVVENTURE DAROONEY
LEAVVENTURE DAROONEY
2/33/40/49/70/72 25/29/36/48/50/89
Cantautore, clarinettista, disc jockey e showman italiano Foggia, 24 giugno 1937
Smettetela di lamentarvi perché a giugno la fortuna busserà alle vostre porte e non dovrete fare altro che aprire, per essere colmati da una serie di ‘doni’ che saranno particolarmente ricchi e graditi in campo amoroso. Ovviamente, il momento è ottimo anche per tentare la fortuna al gioco.
GEMELLI
VERGINE
SAGITTARIO
PESCI
Dopo tanto penare a causa delle restrizioni da Covid e per motivi di cuore, finalmente questo giugno vi regalerà la serenità tanto attese, e sarete nelle condizioni di spirito migliori per fare le scelte giuste per voi e per la vostra famiglia. Per giocare attendete, però, metà mese.
Non siate pavidi e indecisi! Siete chiamati, e non vi fa piacere, a essere giudici di una delicata questione, e non sempre potete farvi da parte e lasciare gli oneri agli altri. Gli astri suggeriscono saggezza in quantità industriale. Giocate poco sino a metà mese.
È venuto il momento di allentare la tensione che avete accumulato nelle ultime settimane e di prepararvi a un’estate che dovrà essere, rigorosamente, a suon di relax. Ne avete davvero bisogno se volete anche rasserenarvi un pochino. Molto bene al gioco fino al giorno 20.
Il vostro capo (o magari il vostro partner!) vi chiederà molto e sarete dunque sottoposti a uno sforzo supplementare per accontentarlo al meglio. Ma ne verrà certamente la pena… chissà se non è in cantiere una promozione o un mazzo di fiori d’arancio. Bene benissimo al gioco.
TORNEANDO
RIFLESSIONI DAORSO CASINÒ FRANCESI
CASINÒ FRANCESI
TORNEANDO
CASINÒ FRANCESI
GIOCONEWS #06 GIUGNO 2021
PAROLADI COLLOVATI
ACQUARIO
State prendendo un po’ troppo sul serio delle vicende familiari che sono invece più semplici di quanto possano sembrare. Sorridete, sfoggiate ottimismo, sicurezza e naturalmente un pizzico di saggezza e tutto si risolverà per il meglio. Al gioco bene specie nella prima decade.
PAROLADI COLLOVATI
SCORPIONE
Prima di preoccuparvi, please, cercate di capire se ce n’è motivo. E in questo soleggiato e ridente giugno l’unico vostro nemico è il pessimismo, che vi fa vedere nero dove c’è invece solo un pizzico di incertezza, che può anche essere elettrizzante. Sorridete e giocate un po’!
TORNEANDO
LEONE
POKER STRATEGY
TORO Smettetela di lamentarvi perché a giugno la fortuna busserà alle vostre porte e non dovrete fare altro che aprire, per essere colmati da una serie di ‘doni’ che saranno particolarmente ricchi e graditi in campo amoroso. Ovviamente, il momento è ottimo anche per tentare la fortuna al gioco.
LEAVVENTURE DAROONEY
Chi pensa che siate seri, precisi e affidabili vi conosce, ma non conosce quel lato nascostissimo della vostra personalità e che però spunta fuori in poche, selezionati occasioni e con poche, selezionate, persone. Non fate più follie del solito a giugno! Gioco: osate il minimo anche lì.
GIOCARE GIO CONGUSTO
CAPRICORNO
Una persona tornerà dal passato e vi regalerà un delizioso revival di ricordi, oltre che l’opportunità di riallacciare un rapporto che solo in apparenza sembrava rotto per sempre. Gli anni sono passati però, tenete conto di tutto quello che avete imparato. Fortunati al gioco.
CASINÒ FRANCESI
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GIOCARE GIO CONGUSTO
BILANCIA
Non è necessario essere puntigliosi 24 ore al giorno e ovunque voi siate. Che ne dite di rilassarvi un po’, in questo mese che corona un lungo periodo di sforzi e impegno, non solo vostro ma anche delle persone che vi stanno attorno? Fortunati al gioco, se vorrete tentare la fortuna.
POKER STRATEGY
CANCRO
LEAVVENTURE DAROONEY
RIFLESSIONI DAORSO
ARIETE Un giugno che vi regalerà tante soddisfazioni sia nella vita privata che in quella professionale. Sarete apprezzati in tutti gli ambiti ma dovrete fare attenzione a non salire su un piedistallo che vi renderebbe un po’ saccenti e vanitosi. Gioco: aspettate luglio.
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Il gioco è vietato ai minori di anni 18 e può causare dipendenza patologica. Per informazioni più dettagliate relative ai rischi di dipendenza patologica dalla pratica del gioco ed alle probabilità di vincita, consultare le note informative sul sito www.adm.gov.it Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)