politica
La carica dei Comuni Sono oltre mille, in tutta Italia, quelli che andranno al voto ai primi di ottobre per eleggere i nuovi sindaci, con programmi in cui si torna a parlare di gioco, di limiti, di controlli, ma soprattutto di prevenzione
L’
autunno di nuovo alle porte si preannuncia “caldo”, politicamente, in virtù delle elezioni amministrative in calendario domenica 3 e lunedì 4 ottobre (e il 17 e il 18 ottobre per gli eventuali ballottaggi) con 1.162 Comuni coinvolti, tra i quali 18 capoluoghi di provincia - a cominciare da Roma e Milano - e nove sciolti per fenomeni di condizionamento e infiltrazione di tipo mafioso, per un totale di oltre 12 milioni di elettori. Senza dimenticare le consultazioni in Calabria, dove verrà scelto il nuovo governatore dopo la scomparsa prematura di Jole Santelli, in carica per soli otto mesi fra il febbraio e l’ottobre 2020. Un appuntamento al quale guardano con attenzione anche gli operatori del gioco, le cui sorti da anni ormai dipendono anche dalle normative locali che applicano distanziometri e limiti orari alle loro attività. Per capire cosa aspettarsi (e aspettarci), ecco le posizioni in merito di alcuni candidati, che illustrano anche i capisaldi dei loro programmi.
MATTEO BIANCHI
Varese, impegno bipartisan contro il gioco patologico
DANIELE ZANZI
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Cominciamo da Varese e da Matteo Bianchi, deputato leghista e candidato sindaco di centrodestra per la città lombarda. Convinto del valore del “politico territoriale”, specie in questo momento storico, per Bianchi è innanzitutto fondamentale puntare su una pianificazione generale di fondo. “Ogni azione dev’essere coordinata con l’altra, in modo da avere un filo conduttore che consenta di lavorare su una
GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2021
di Francesca Mancosu
visione generale di città. Varese si è sempre contraddistinta grazie allo spirito e alle capacità imprenditoriali dei propri cittadini, dalle botteghe alle grandi imprese. Le azioni di pianificazione territoriale e di natura amministrativa avranno un unico fine, che è quello di fare uscire dalla mediocrità Varese, mettendo al centro il lavoro e l’impresa, tenendo presente e lavorando anche sulle condizioni del particolare momento macro-economico dovuto allo scenario post pandemia”. La regolamentazione del gioco e il contrasto al gioco patologico fanno parte della storia politico-amministrativa del candidato, come ricorda lui stesso. “I sindaci hanno la possibilità di studiare ed emanare ordinanze preventive per tentare di calmierare questo tipo di fenomeni, come i provvedimenti sui limiti di orari e di distanza minima dai luoghi sensibili. Inoltre, è fondamentale lavorare con i servizi sociali e, soprattutto, con le scuole, affinché si riesca a far capire che la ludopatia è un problema al pari della tossicodipendenza. Tutto ciò che dà dipendenza è qualcosa che gli Enti locali hanno il compito di contrastare, mettendo in guardia la cittadinanza e prevedendo azioni mirate”. Restando a Varese, l’ex vice sindaco Daniele Zanzi, ora in lizza nella lista Varese 2.0 – nata spontaneamente su tematiche reali ambientali – ricorda l’impegno portato avanti durante i suoi cinque anni di mandato e la voce critica levata contro alcune decisioni “non condivise – specie su quelle di natura urbanistica e ambientale - , convinto che la dialettica e la critica propositiva all’interno di una coalizione fossero una ricchezza, non un ostacolo. Un altro modo di amministrare è possibile; come andrà a finire – spero comunque bene - è di poca rilevanza: gettiamo un seme e qualcosa crescerà; se non si semina non si raccolgono buoni frutti.