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Quindicinale - anno XLVII n. 6

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31. marca 2012 - Euro 1,00

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POSTA ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NE/PD- IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO DI PADOVA DETENTORE DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE - TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - 35100 PADOVA - ITALY

KRISTUSOVO VSTAJENJE OD MARTVIH NAM DAJE POGUM, DE BI MOGLI PREOMAGATI TEŒAVE IN NEVÆEÅNOSTI

Velika no@ parnaœa novo ¡ivljenje za cieu sviet S

viet se spet zbuja od zimskega spanja an Velika no@ tarka nazaj na naœe vrata; nas kli@e, de se zbudimo an de ji odpremo, zak' ona parnaœa ¡ivljenje za vas sviet, za vse, kar ¡ivi na teli zemlji. ˘e dva tav¡int liet ponavljamo telo novico an se kajœan upraœa, al' je ries vse tuole, al' pa je liepa pravca, ki donas vaja samuo œe za otroke an œe zadost majhane.

Dvomi nastajajo, kier na videmo med nami, kar je bilo objubljeno, posebno tisto, kar nam stoji par sarcu: zmaga pruoti smarti. Kam je œla tista obljuba, @eprù se je ankrat parkazala? Al' jo je nesu za sabo Kristus, kadar je œu v nebesa? Tuole je resno vpraœanje, ki nas zanima an skarbi, zak' vsi ¡elimo lepo an veselo ¡ivljenje, brez te¡av, boliezni an seviede smarti. Tuole pa nam nie dano an na videmo, kakuo nam bo dano.

Se muoramo pa naglo reœiti tele ¡eljè: Kristus nie zbrisu s telega sveta telesno smart.

Zbrisu jo nie zase, zak' je umaru, an tudi za nas ne. Kristusova zmaga ima drug pomien: nas je rieœu od strahu, de je smart konac ¡ivljenja an de ni drugega upanja. On je pokazu, s svojo zmago, kàr je ustù od martvih, de naœe ¡ivljenje po telesni smarti na gre v ni@, ampak se prenovi v popuno an veselo ¡ivljenje, ki vaja za duœo an teluo, za cielega @lovieka. Tala je resni@na zmaga, ki je na smiemo nikoli pozabiti.

Kajœan pa lahko postavi vpraœanje: kduo nas prepri@a, de je tale prava resnica an ne sanjà? Odgovor ni takuo te¡ak, zak' ¡e v telim ¡ivljenju imamo dokaz, de tuole je ries an nas o¡ivlja. Karst, ki nam je biu dan, an sveto obhajilo, ki ga prejemamo, sta pri@e, de se je ¡e v telim svietu za@elo ve@no ¡ivljenje, de je v nas za@ela zmaga nad smartjo. Viera, ki jo je obrodiu karst, je pri@a an za@etak novega ¡ivljenja, prù tistega, ki ga ima Kristus, ki je ustu od martvih.

Kadar pravimo, de je Kristus naœ zveli@ar, imamo v pameti prù tolo resnico: nas je rieœu od obupanja, od tamè, od pogubljenja an je zbudiu v nas muo@ an veselje novega velikono@nega ¡ivljenja. Tuole nam da pogum, de bomo mogli preomagati te¡ave an nevœe@nosti sedanjega ¡ivljenja an de postanemo ¡ive pri@e, de se more ¡ivieti veselo tudi v te¡avah, zak' je Kristus naœa muo@, naœa resnica an naœe ¡ivljenje. � Marino Qualizza

FOTO SLOMEDIA

LA MANIFESTAZIONE ANTISLOVENA di Fiamma tricolore a Cividale ha pure risvolti positivi

Secondo, non nominare il nome di Dio invano

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Vsiem naœim ljudem ¡elimo sveto in veselo Veliko no@

lla manifestazione di Fiamma tricolore (movimento politico di estrema destra) il 17 marzo a Cividale, per dire «no all'annessione del Friuli Orientale alla Slovenia» (ma chi persegue un progetto del genere e, soprattutto, chi sarebbe così folle da farsi carico di un territorio derelitto come il nostro?) non c'eravamo, ma abbiamo potuto vederne il lungo e dettagliato video pubblicato in internet.

Considerato che lo scopo era quello di chiedere un «censimento» sulle leggi di tutela statali e regionale, la sparutissima adesione alla «marcia» (poche decine di persone, soprattutto di resiani residenti fuori valle, nonostante l'imponente battage pubblicitario) ha certificato, al pari della precedente manifestazione a San Pietro al Natisone, che i contrari alla salvaguardia di lingua e cultura slovena rappresentano ormai i classici quattro gatti. Fare altre verifiche, dunque, non serve: sarebbero soldi buttati via. E del risparmio di denaro pubblico dobbiamo

essere grati.

Ma ci sentiamo in dovere di ringraziare Fiamma tricolore anche per un altro motivo. Con il movimento hanno marciato quelli di Identità e tutela di Resia, il gruppo che esprime il sindaco della valle, ed esponenti di spicco del circolo Stellini e di Slavia viva: adesso sappiamo dove sono collocati politicamente.

Dell'assessore di Drenchia già sapeva-

mo: dovrebbe solo avere il coraggio delle proprie idee e della coerenza con esse, facendo seguire i fatti alle parole. Quindi, dovrebbe dimettersi da un'amministrazione che sostiene la collocazione del Comune nel territorio di applicazione della legge di tutela della minoranza slovena. Non può stare con il piede in due staffe.

Un appunto ai manifestanti, infine, siamo costretti a farlo. Quel «grazie a Dio sono italiano» ripetuto incessantemente non si addice a un movimento che si propone – come scrive il suo leader, on. Luca Romagnoli sul sito internet ufficiale – «la difesa della cristianità, senza alcuna discriminazione nei confronti di altre religioni, è un altro principio condiviso, fondato sul riconoscimento che la cristianità è millenario asse portante della nostra cultura». Il secondo comandamento è perentorio: «Non nominare il nome di Dio invano». � R. D.

V TELI ÆTEVILKI DREÆKI PIERHI Na Ojåinco bojo uåili pisati velikonoåne jajca • stran 5 NEDIÆKE DOLINE Iz ministerstva v Ljubljani potardili, de bojo elektrovod spejali åez Beneåijo • stran 8 ÆPIETAR Kulturni dom bo parpravljen do konca lieta v prestorah gorske skupnosti • stran 9 KANALSKA DOLINA V Ukvah in Ovåiji vasi »uahtajo« Boœji grob • stran 13

Redakcijo smo zakljuåili 27. marca ob 14. uri

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VERSKO ¡IVLJENJE

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MONS. GIANCARLO BREGANTINI sul discusso articolo 18

31. marca 2012

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14. APRILA SVETA MAÆA NA KRAJU, kjer se je Devica Marija prikazala mali Terezi Dush

«Il lavoratore non è un prodotto da eliminare per motivi di bilancio»

Slovenski verniki vabljeni v Poråinj - beneæki Lurd

articolo 18 «non va tagliato ma L’ esteso». È quanto sostiene mons.

Giarcarlo Bregantini, arcivescovo di

V vasi stoji cerkev, katere prezbiterij je leta 1477 zgradil œkofijeloœki mojster Andrej

Campobasso-Bojano e presidente della Commissione Lavoro, giustizia e pace della Conferenza episcopale italiana, docente di Storia della Chiesa con una lunga esperienza di operaio in fabbrica negli anni della giovinezza.

In un’intervista a «Famiglia cristiana», l’arcivescovo affronta i tempi tanto dibattuti in queste settimane sulla riforma della legge sul lavoro, in particolare sull’articolo 18 che tutela i lavoratori davanti alle possibilità di licenziamento, partendo dall’aspetto etico della questione: «Bisogna chiedersi, davanti alla questione dei licenziamenti, chiamati elegantemente, con un eufemismo, “flessibilità in uscita”, se il lavoratore è persona o merce. È la grande istanza dell’enciclica sociale Rerum novarum. È la questione di fondo. Il lavoratore non è una merce. Non lo si può trattare come un prodotto da dismettere, da eliminare per motivi di bilancio, perché resta invenduto in magazzino. Leone XIII lo scrisse nella pietra miliare del cattolicesimo sociale, emanata nel 1891, più di un secolo fa. È un po’ come nella questione della domenica derubricata a giorno lavorativo. In politica ormai l’aspetto tecnico sta diventando prevalente sull’aspetto etico».

Riguardo al licenziamento per «motivi economici», cioè alla proposta che qualunque dipendente del privato potrà essere licenziato per la sola motivazione che l’azienda è in crisi o che non serve più la mansione cui era addetto, l’arcivescovo di Campobasso auspica una «siepe protettiva» dei lavoratori e rivolge «un appello a livello parlamentare e a livello di riflessione culturale perché si possa creare una rete di diritti e di protezioni più solida».

Mons. Bregantini esprime «gratitudine al ministro Fornero, al premier Monti e ai sindacati per questo dibattito che ha riportato al centro il lavoro.

Ci hanno ridato la consapevolezza che il lavoro è un dono. Ma c’è una parola chiave che deve rientrare: dignità. Per i nostri giovani e per i loro padri che temono di essere licenziati per motivi economici». Mons Bregantini dice di provare «dispiacere» nel vedere «la Cgil lasciata fuori da questa riforma. Un fatto che viene quasi dato come scontato, quasi che il primo sindacato italiano per numero di iscritti non sia una cosa preziosa per una riforma del lavoro. Dietro questa fetta di sindacato c’è tutto un mondo importante, cruciale, da coinvolgere per camminare verso il futuro.

Altrimenti c’è il rischio che questa parte sociale, con i suoi milioni di iscritti, resti disillusa, arrabbiata, ripiegata su atteggiamenti difensivi, su un passato che non c’è più. Lasciare fuori la Cgil sarebbe una perdita di speranza notevole, un grave errore».

Pojdimo v Lurd! Ne v francoski, ampak v ta naœ slovenski Lurd v Por@inju, pri #edadu, k ”Mariji ¡anjici“, tako imenovani ker se ka¡e s srpom v roki, kakor tistega septembra leta 1855, ko se je prikazala mali slovenski deklici in se je z njo ”po naœe“ prav po doma@e, tako kot se zdi œe nikjer, z njo pogovorila.« Vabilo, ki ga je p. Ciril #arga v Domu naslovil slovenskim vernikam ob blagoslovitvi kri¡a pri oltarju in obnovitvenih del v gotskem prezbiteriju, ki ga je leta 1477 zgradil poznogotski slovenski mojster Andrej iz Œkofje Loke, ponavljamo ob slovesnosti, ki bo v soboto 14. aprila in je na za@etku romarske sezone namenjena slovenskih vernikam iz Ben@ije, Poso@ja in od vsepovsod.

Ob 10. uri bo sveta maœa, ki jo bo daroval mons. Dionisio Mateucig, rektor viœarskega svetiœ@a, ki stoji kakor Por@inj na sti@iœ@u jezikov in kultur.

Slovenski verniki bodo imeli priliko poznati edinstveno zgodovino prikazovanj Device Marije slovenski deklici. Kot beremo v tiskanem spomin@ku, ki ga bodo darovali slovenskim vernikom, se je 8. septembra 1855 Devica Marija prikazala v dolini Por@inja mali desetletni Teresi Dush in ji zaupala

V LETU 2011 V SAMI EVROPI zabeleœili 180 primerov nestrpnosti

DAL 13 AL 15 APRILE il convegno sinodale delle Chiese del Nordest

Pravna diskriminacija kristjanov oro@ilo 2011« o diskriminaciji »P kristjanov in vse bolj razœirjeni nestrpnosti do krœ@anskih polo¡ajev v

Evropi svari pred naraœ@ajo@o pravno diskriminacijo kristjanov na stari celini.

Poro@ilo vsako leto pripravi «Organizacija za ugotavljanje nestrpnosti in diskriminacije do kristjanov v Evropi» s sede¡em na Dunaju. V arhivu za leto 2011 so pri omenjeni organizaciji zabele¡ili stoosemdeset primerov nestrpnosti in diskriminacije, ki so predstavljeni tudi v poro@ilu. Raziskave ka¡ejo, da je proti kristjanom usmerjenih okoli 85% vseh t.i. »sovra¡nih prestopkov«, @esar po mnenju vodje organizacije Gudrun Kugler »v javni razpravi nikakor ne bi smeli zamol@ati«.

Pred kratkim objavljeno poro@ilo med drugim navaja neko francosko raziskavo, po kateri je 84% vandalizma usmerjenega proti krœ@anskim prostorom, pokopaliœ@em in cerkvam v Franciji. Œkotska vlada je nedavno objavila œtevilke, po katerih naj bi bilo 95% protiverskega nasilja na Œkotskem usmerjenega proti kristjanom.

Raziskava v Angliji je pokazala, da je 74% ljudi, ki redno zahajajo v cerkev, priznalo, kako so kot kristjani pogosteje diskriminirani kot ostali dr¡avljani.

Ve@ kot 60% jih meni, da izlo@anje kristjanov v javnosti, v medijih, politiki in na delovnih mestih naraœ@a.

Kot ka¡e poro@ilo, so kristjani v nekaterih evropskih dr¡avah prisiljeni, da zaradi pravnih predpisov na stranski tir postavijo svobodo vesti. Na Nizozemskem in v Angliji dr¡avni uradniki nimajo pravice zavrniti sklepanja zakonskih zvez med istospolnimi partnerji. V Franciji morajo lekarnarji izdajati abortivna sredstva, v Œpaniji pa morajo zdravniki in bolniœni@no osebje poskrbeti za nemoteno opravljanje splavov.

V œtevilnih dr¡avah so protidiskriminatorni zakoni in dolo@ila o sovra¡nem govoru privedli do naraœ@ajo@ega œtevila sodnih postopkov proti kristjanom, œe posebej do pridigarjev in krœ@anskih uslu¡bencev. Tudi na podro@ju œolstva in starœevskih pravic ter na podro@ju svobode govora in zbiranja vedno pogosteje prihaja do spornih primerov.

R. D.

w»

Poboœnost v Dolini, kjer se je Marija prikazala mali Terezi nalogo, naj vsem ljudem posreduje sporo@ilo: »Posve@ujte praznike in ne preklinjajte, pokorite se in spoœtujte post in bedenje ter dobro molite sv.

Ro¡ni venec.« Deklici ljudje niso verjeli, tako ji je Mati Bo¡ja med tretjim videnjem v ¡upnijski cerkvi vtisnila na hrbtno stran desne roke »majhen kri¡ec, kakor da bi bil iz lesketajo@ega se zlata«.

Ko so videli to znamenje, so ljudje kon@no verjeli in so za@eli opravljati vsa Marijina »priporo@ila«. Vidkinja pa je med drugim videnjem prejela od Marije tudi tajno sporo@ilo, ki ga je ves @as skrbno varovala in ga odnesla s seboj v grob.

L. 1856 so jo sprejeli v ¡ensko sirotiœnico zavod svetega Luigija Scrosoppija v Vidnu. Kasneje je v njej dozorel Bo¡ji klic k redovniœtvu, vendar so jo velike te¡ave ovirale pred dokon@no odlo@itvijo. L. 1864 ji je »Mati Bo¡ja iz Nebes« med ponovnim videnjem razblinila vse dvome in jo opogumila, naj vstopi v Skupnost redovnic Bo¡je previdnosti (Congregazione delle Suore della Provvidenza). Istega leta je bila 7.

avgusta sprejeta med kandidatke, 19. marca 1867 pa so jo sprejeli v noviciat. 14. septembra 1868 je postala redovnica in prejela od svetega Luigija Scrosoppia ime Maria Hozana. Njena naloga je namre@ bila vekomaj »hvaliti« Mater Bo¡jo, ki jo je »tako ljubila, varovala in podpirala s prav posebno milostjo«. Umrla je v Vidnu 16. avgusta 1870, ko œe ni dopolnila 25 let, in je ¡e veljala za svetnico.

S @asom je zgodba o prikazovanjih Device Marije v Por@inju œla v pozabo, pa doma@ini so ohranili spomin in le naprej hodili molit ro¡ni venec v dolino, kjer so zgradili kapelico. V zadnjih letih je ¡upnik v Œkednju (Ts) g. Carlo Gamberoni za@el raziskovati in pisati o tem @ude¡nem dogodku, medtem ko se je doma@i ¡upnik mons.

Vito Ferini s podporo takratneka videmskega nadœkofa mons. Alfreda Battistija prizadeval, da bi se sporo@ilo Matere Bo¡je iz Por@inja poznalo in œirilo. Slovenski verniki se moramo zahvaliti p. Cirilu #argi, ki se ¡e leta trudi, da bi se zgodba o prikazovanjih Matere Bo¡je slovenski deklici poznala v Sloveniji in med zamejskimi Slovenci.

VELIKA NUOÅ

Aquileia 2, come annunciare Cristo

Jezus je biu obujen

a venerdì 13 a domenica 15 aprile avrà luogo ad Aquileia il secondo D Convegno ecclesiale delle Chiese del Nordest, sul tema «In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese del Nordest». Un evento che giunge a vent’anni dal

Evangelij po Marku

primo grande convegno di Aquileia, tenutosi nel 1990.

Il percorso in vista di «Aquileia 2» è stato segnato in modo emblematico dalla visita del Santo Padre Benedetto XVI che nel maggio dello scorso anno ha fatto visita ad Aquileia e poi a Venezia. Le Chiese del Nordest intendono chiedersi, attraverso il Convegno «Aquileia 2», come annunciare Gesù Cristo oggi, nell’attuale contesto socio-culturale del territorio. Nello specifico, sarà un «convegno sinodale», attraverso il quale lo Spirito parla alle Chiese e le aiuta a crescere nella comunione e nella reciproca collaborazione. Si tratta di un momento che permette alle Chiese del Nordest di condividere le esperienze ecclesiali e pastorali in atto per un arricchimento reciproco; le aiuta a discernere con gli occhi della fede le profonde trasformazioni in atto e le nuove sfide emerse nel territorio negli ultimi vent’anni; le guida nell’individuazione di alcune scelte di fondo per un rinnovato impegno missionario.

800mila bambini sfruttati nel lavoro nero

ttocentomila bambini in tutto il mondo lavorano per intere giornate, sottopoO nendosi a rischi di ogni genere e a fatiche insopportabili per la loro giovane età. Secondo il Camino juvenil solidario di Madrid, questa cifra risponde tuttavia a statistiche poco attendibili. Nonostante Stati Uniti e Somalia siano gli unici Paesi del mondo a non avere ancora ratificato la Convenzione sui diritti del bambino, questi piccoli lavorano nei campi, senza orari ed esposti alla inalazione di pesticidi chimici tossici. Ciò che meraviglia è che migliaia di bambini vengono sfruttai negli Stati Uniti, la patria dei diritti civili, dove sono impiegati – riferisce l'agenzia Fides – nella produzione di capi di abbigliamento, nella piegatura e imbustamento nei laboratori di cucito a New York, nella raccolta di peperoni nel New Mexico, di fagioli in Florida, di cetrioli in Michigan, di peperoni verdi in Tennessee, di mele a New York, di uva in California, di funghi in Pennsylvania, di pesche in Illinois e di sorgo in Texas. In altri Paesi come la Thailandia, oltre il 12% lavora nei campi, gli altri nell’allevamento di gamberetti e nella pesca, vengono sfruttati nella prostituzione o come servitù domestica.

Ko je œla mino sabota, so Marija Magdalena, Marija, Jakobova Mati, in Saloma kupile diœav, de bi œle mazit Jezusa.

Parvi dan tiedna so œle h grobu zlo zguoda, kàr je sonce vstalo.

Med sabo so govorile: »Kaduo nam bo odvaliu kaman od vhoda v grob?« Kàr pa so pogledale @è, so vidle, de je kaman odvaljen; in je biu zlo velik.

Stopile so v grob in zagledale mladeni@a, ki je sedeu na desni strani, ogarnjen z bielim obla@ilam, in so se zlo za@udle.

On pa jim je reku: »Ne @udite se! Jezusa iœ@ete, Nazare@ana, kri¡anega. Biu je obujen. Nie ga tle. Poglejte kraj, kamar so ga polo¡li. Bie¡te in povejte njega u@encam in Petru: ‘Pred vam puojde v Galilejo; tam ga bota videl’, kakor vam je reku!« Stopile so von in utekle od groba.

In nobednemu nieso ni@ poviedle, kier bale so se.

16, 1 - 8

dom

31. marca 2012

ZGODOVINA

- KULTURA

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LE ORIGINI E LO SVILUPPO DELLE PREROGATIVE «QUASI EPISCOPALI» DEL CAPITOLO che amministrava un vasto territorio tra il Friuli e la Slovenia

Tra Slovenia e Friuli una grande regione con una base culturale comune

La «strada slovena/slovenska pot» da Œkofja Loka alla Slavia e al Friuli era importante sia per le attività commerciali che per gli scambi culturali ed artistici

Tarcisio Venuti

L

e influenze e gli scambi artistici tra friuli e Slovenia dal XIV al XVI secolo furono frequenti e fecondi. «Ancora nel ‘600 inoltrato incontriamo nella Gorenjska e nella valle dell’Isonzo opere o quantomeno influssi degli scultori o degli altaristi friulani. Se vogliamo considerare giustamente questa grande regione culturale, non dobbiamo frantumarla con confini etnici e politici e nemmeno con quelli segnati dai rilievi geografici, ma dobbiamo tenere gli occhi aperti e sensibili alle varianti e alle sfumature stilistiche, alle costanti e ai dialetti stilistici» (E. Cevc, L’apporto di di Andrea da Loka nell’architettura gotica slovena, in «Sulle strade di Andrea da Loka», cit., p. 70) Nel suo «Itinerario» in Carinzia, Stiria e Carniola il cancelliere patriarcale Paolo Santonino fa memoria della sosta a San Pietro al Natisone dove la comitiva, diretta a visitare le chiese e le parrocchie delle regioni d’Oltralpe, fu rifocillata dal vicario Clemente Naistoth.

Nel suo scritto annotò: nella canonica fu fatto il pranzo «in quo (quia sabbatum erat) habuimus de optimis piscibus, et inter alios temulum appendentem libras duas» (poiché era sabato ci furono offerti degli ottimi pesci, tra i

quali un temolo del peso di due libre circa 650 grammi - G. Vale, Itinerario…, cit., p. 175).

La comitiva riprese la strada e pervenne alla villa di Creda / Kred, dove il vescovo visitatore, Pietro Carlo da Caorle, consacrò la cappella di S. Ilario posta in monticulo saxoso (G. Vale, Itinerario…, cit., p. 175). Nello spirituale la villa di Creda, con la sua chiesa di S. Nicolò (eretta in curazia nel 1809), era soggetta al Capitolo di Cividale che l’assisteva per mezzo del vicario di Caporetto. ( G. Vale, Itinerario…, cit., p.175 n. 2).

Da Creda la comitiva proseguì fino a Caporetto, per il pranzo, e Tolmino, poi, come annota il Santonino, per monti selvaggi e pressocché intransitabili… per ardua strada molto faticosa in salita e in discesa fino a Cerkno / Circhina, ed ancora sopra il monte Oslica, che segnava il confine tra il territorio di Venezia e quello dei Signori di Œkofja Loka, per attraversare la valle di Poljane e arrivare alla città di loka.

Come si evince, la strada era irta di difficoltà dove a stento si transitava con carretti, pur tuttavia è stata nel Medioevo una vivace via di comunicazione e di traffici tra il Friuli e la Slovenia centrale, ovvero la Gorenjska. Da questa località era possibile accedere alla Carintia e alla Stiria.

Ækofja Loka con il castello (incisione in rame di M. Merian, 1649) La stada fu giustamente denominata «slovenska pot» (strada slovena) ed era importante non solo per gli scambi economici e commerciali, ma anche per quelli culturali, come bene ha rilevato lo storico dell’arte Emilijan Cevc (L’apporto di Andrea…, cit., p. 72). Essa collegava due popoli confinanti, gli Sloveni e i Friulani, per molti aspetti vicini anche spiritualmente e, inoltre, soggetti allo stesso potere ecclesiastico, quello del Patriarcato di Aquileia.

Parlando dell’importanza di questa strada, percorsa anche dai canonici del Capitolo di Cividale per visitare le chiese e le parrocchie poste sotto la sua vasta giurisdizione e che collegava il Friuli alla Boemia, il compianto decano di Caporetto, Franc Rupnik, cita il

grande studioso sloveno di storia e di cultura, Franc Stele, «il quale scrive nel libro Umentnost v Primorju (L’arte nel Litorale): “Proprio su questa strada si trovano i monumenti più interessanti.

Questo scambio delle culture è stato particolarmente intenso per la prima volta nella seconda metà del secolo XIV e nella prima metà del secolo XV. La seconda volta nella seconda metà del XV secolo e nella seconda metà del XVI secolo.

E precisamente la prima volta in direzione ovest-est, la seconda volta in direzione inversa. Che questi scambi tra il Friuli e la Gorenjska, cioè la Carniola superiore, siano stati di carattere non soltanto culturale, ma anche ed anzitutto di tipo commerciale ed economico, è

dimostrato anche dalla Confraternita slovena di S. Girolamo di Udine, della quale le prime notizie risalgono all’anno 1412 e le ultime all’anno 1495”» (F. Rupnik, Gli altari lignei dorati della bottega d’intaglio di Caporetto, in «Sulle strade di Andrea da Loka», cit., p. 159).

Sicuramente esistevano altre vie di comunicazione frequentate, oltre la menzionata, tra le due regioni contermini, soprattutto se si devono conteggiare gli intensi scambi commerciali intercorsi attraverso i secoli specie entro i limiti giurisdizionali del Patriarcato di Aquileia.

Giustamente Gian Carlo Menis mette a fuoco «il ruolo decisivo che la diocesi patriarcale aquileiese svolse durante il Medioevo e la prima epoca moderna, per la promozione di relazioni intense e costruttive fra le diverse etnie conviventi sul suo territorio, favorendo il costituirsi nel cuore dell’Europa di una vasta area di integrazione culturale fra mondo latico, germanico e slavo… quansi un’anticipazione (o una profezia?) delle contemporanee istanze di integrazione europea. È per questa ragione che il Patriarcato di Aquileia, soffocato nel 1751 dall’assolutismo intollerante degkli Stati moderni che si erano spartiti il suo territorio, sopravvive ancor oggi fra le popolazioni locali non solo quale retaggio storico ma sotrattutto come progetto politico e impegno culturale per il futuro di più umana convivenza civile» (G. C. Menis, Radici storiche dell’Europa tra Friuli, Carinzia e Slovenia, in «Sulle strade di Andrea da Loka», cit., p.

30).

(3 - fine)

PISMA LAŒANSKEGA ŒUPNIKA ANTONA CUFFOLA MISIJONARJU ZDRAVKU REVNU, ki je veliko skrbel tudi za beneæke izseljence v Belgiji

K

do je bil g. Zdravko Reven, kateremu je g. Anton Cuffolo pisal pisma in poœiljal novice iz Bene@ije, ki so bile objavljene v »Slovenskem glasu«?

Bil je zelo aktiven in gore@ duhovnik, ki je veliko skrbel za svoje ljudstvo, zlasti za izseljence. Zdravko Reven se je rodil 27. novembra 1921 na Vrhniki in od malih nog si je ¡elel biti duhovnik, kar se mu je uresni@ilo s prejemom duhovniœkega posve@enja leta 1947 v Brixenu / Bressanone (Bz) na Ju¡nem Tirolskem. Od tam ga je kot mnogo slovenskih duhovnikov po II. svetovni vojni duhovniœko poslanstvo popeljalo po tujini.

Tako je prispel v Belgijo, kjer je prevzel duhovno oskrbo za slovenske in hrvaœke rudarje. Œe posebno pozornost je posvetil beneœkim izseljencem, ki so v povojnih letih v velikem œtevilu zapuœ@ali rojstne kraje in œli s trebuhom za kruhom. Zanje je od 1951. do 1960. leta izdajal izseljensko glasilo »Slovenski glas beneœkih Slovenju v Belgji«. Novice iz Bene@ije mu je poœiljal g. Anton Cuffolo.

Leta 1960 je pot slu¡bovanja popeljala g. Revna bli¡e njegovi rodni domovini, in sicer v Celovec, kjer je prevzel urejanje @asopisa »Naœa lu@«, hkrati pa skrbel za duhovno oskrbo deklet v Mohorjevem domu. Sledilo je povabilo ljubljanskeka nadœkofa dr. Jo¡ef Poga@nika, da bi postal eden izmed urednikov Dru¡ine in to delo je sprejel, se vrnil v domovino in ga opravljal vse do svoje upokojitve.

Poleg uredniœkega dela je bil tudi stolni vikar v Ljubljani.

J. B.

Beneæki krti v belgijskih jamah Laze, 20. novembra 1951 Pre@astiti g. Misijonar, iz 5. œtevilke vaœega mednarodnega glasila izgleda, da po kanoni@ni vizitaciji tukajœnje de¡ele ¡ganjekuharjev ste se povrnili nepoœkodovani na vaœo misijonsko polje.1 Videli ste vso gospodarsko, moralno in duhovno revœ@ino zloglasne Slovenske Bera@ije (sic) in zato boste mogli z ve@jem uspehom njeni Samarijan pri osebah beneœkih krtov v belgijski jamah. ”Bog loni“, Bog ”po¡egni“ vsaki vaœ korak, vsako vaœo stopinjo vaœega tako va¡nega misijonstva. Imeli ste trudopolne ”po@itnice“ a vaœe ime je bilo pod@rtano v vstopni knjigi nebeœkega Vratarja.

Vaœ obisk je napravil zelo dober uspeh in tudi iz Belgiske so nam ¡e priœli dobri odmevi, znamenje, da vaœ trud ni bil ”zastonj“ Vaœe glasilo mora biti res va¡no, ker nepoklicani elementi niso mogli premagati skuœnjave, da bi ga ne povohali. Gotovo da se dopada tudi njim.

Pri nas se nadaljuje ”po starem“, ker smo preve@ “trmasti“, da bi œlo po novem. Pravdo se le odlaœuje na ugodnejœe @ase.2 De¡uje neprenehoma kakor v Noetovih @asih a, hvala Bogu, naœi hribi so “trmasti“ kakor mi in zato nimamo plazov. Tudi poplav ne, ker naœa brihtna Nedi¡a izbruha sproti vse vode dol na laœko ravnino.3 Letos smo zaprli 8 teli@kov (sic) v malo semeniœ@e. Tamdol so pokrito vznemirjeni, mi pa smo v zadregi za krmo. #e boste imeli priliko, priporo@ite jih kakemu prekomorskemu stricu.4 Nas in razmer, v katerih ¡ivimo, ne poznajo.

Voœ@im vam obilnih uspehov pri vaœem misijonstvu za ohranitev vere naœih emigrantov, ki v tem pogledu, ¡alibog, niso trmasti. Upam, da tole pismo ne bo padlo v kako zasedo in zato prilagam prispev@ek za vaœe glasilo.

Obilo Bo¡jega blagoslova, sre@e in zdravja vam ¡eli in vas pozdravlja vdani duh. Anton Cuffolo 1. Ironi@no besedilo se nanaœa na obisk, ki ga je imel g. Reven v Bene@iji. Avtor piœe namigovalno, da bi ne izdal prijatelja, @e bi pismo padlo v kako zasedo.

2. Verjetno gre za proces, ki ga je podutanski ¡upnik g. Angel Cracina spro¡il proti dnevnikoma Corriere della sera iz Milana in Messaggero veneto iz Vidna 3. V tistem @asu pa so bile v Polesine (Rovigo) velike poplave, ki so terjale œtevilne ¡rtve.

4. Kot bomo v naslenjih pismih brali, so ”prekomorski strici“, se pravi slovenski izseljenci v Severni Ameriki, prispevali za vzdr¡evanje beneœkih œtudentov v videnskem semeniœ@u.

Pismu sledijo tri novice iz Bene@ije napisane v beneœkem nare@ju, ki jih prepiœemo (naslovi so uredniœtva).

duœo tudi u Plestiœ@ah. Bog mu daj ve@ni mir in pokoj in ven@na lu@ naj mu sveti.

Amen!

Plestiœ@a SMART G. IVANA MODERJANA Dne 4. oktobra je umeru v Brazilu duhovnik Ivan Moderjan u svojem 63. lietu.

Rodiu se je v Plestiœ@ah, œtudiru v videmskim seminarju, pieu novo Maœo lieta 1916 u Plestiœ@ah in potem œu k sudadom kakor militarski kaplan. Po uojski je biu u slu¡bi vi@ liet u Vatikanu in od tam je œu u Brazile, kjer u narbuj zapuœ@enih krajih je ustanoviu faro buj veliko ku Videmsko nadœkofijo, zazidu veliko cierku in liep farou¡. Kakuo njega farani so ga imieli radi, se je vidlo na dan pogreba, kadar iz use fare je prœlo na tau¡inte ljudi molit za njega duœo in u cierkvi, ki jo je on zazidu, skuoze cieu miesac so bile vsak dan piete maœe za njega duœico.

Dne 7. novembra smo imeli veliko uficjaturo s œtirimi svetimi maœami za njegovo

NOVA MLEKARNA Pred uojsko smo imieli u Plestiœ@ah veliko in liepo mlekarno. V @asu uojske so jo Niemci za¡gali; po uojski so nam jo spet zazidali in sada se parpraujamo za jo odpriet. #e Plestiœ@ani se bojo spet spametnieli in namest prodajat seno in pit vino, bojo redili vi@ ¡vine, jim ne bo potrieba se martrat po sviete s triebuhan za kruhan.

Podbuniesac POROKA Nino Domenis, sin poœtinu, sergen od marine, je poro@iu meœtro Leonildo Birti@ (Zarna¡ovo) iz Œ@igli. Poro@ila sta se na Stari Gori in od tam sta œla na bo¡jo pot v Rim. Sparjeta sta bila tudi pri sv. O@etu Pape¡u, ki je dau novi@u, za spomin, lepo srebrno medajo, novi@i pa srebrn patenoster.

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POGLOBIMO IN PREMISLIMO

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L’OPINIONE di Riccardo Ruttar

Legge di tutela degli sloveni strumento di rinascita

C

i sono diversi modi di intendere la realtà, di capire il senso della storia, di progettare il proprio futuro… lo si è visto in questi giorni a Cividale e nella Slavia ed il contrasto tra proposte serie e sensate e manifestazioni di estremismo politico retrogrado e farneticante appare nella sua assurda eloquenza. Può esserci qualcosa di più insensato e fuori da ogni logica civile e politica della manifestazione di Cividale (17 marzo)? Orgogliosi di difendere i sacri confini dicendo «no all'annessione del Friuli orientale alla Slovenia»? Ma dove le vanno a prendere panzane di questo livello?

Questo modo di intendere la realtà ha già portato troppi danni alla Slavia e in questa malsana incapacità di seguire l'evoluzione della storia si trovano le radici dei guai in cui si dibatte. Per fortuna ci sono altri che pensano alle opportunità che possono venire dalle nuove situazioni e vivono il presente con idee e soluzioni che indicano prospettive, danno speranza e voglia di rinascere.

Parlo della proposta che l’incaricato nella cabina di regia della Comunità montana per le questioni slovene, Michele Coren (nella foto), vicesindaco di Drenchia, ha fatto a tutti gli operatori politici ed amministrativi locali: creare la zona franca confinaria semplicemente dando estensione e corpo alla lettera ed allo spirito della legge 38/2001 che tutela gli sloveni in Italia.

Utopia? Provocazione? Molto meno di quanto possa sembrare. Si vuole effettivamente fare qualcosa di costruttivo per questo territorio che ha pagato in modo così drammatico per la sua connotazione etnica e per la posizione di confine negli ultimi due secoli? I cretini, tipo i manifestanti del 17 scorso, più che difendere qualcosa offendono le popolazioni della zona confinaria come se gli stessi non fossero per condizione e per scelta «cittadini italiani senza se e senza ma», semmai con una caratteristica in più, quella etnolinguistica, che, per Costituzione, lo Stato dovrebbe tutelare (art. 3 e 6) non solo a proclami. E sarebbe sempre ora.

Basta fare qualche confronto statistico nei settori socioeconomico e demografico con altre realtà confinarie per accorgersi della «foiba» in cui la nostra comunità è inghiottita e sprofonda da più di un secolo. Sarebbe ora di dare ascolto a Coren e di ritrovare, finalmente, quell'accordo, quella comune sintonia di tutte le forze politiche ed amministrative della Slavia per far sentire in una voce unitaria e vigorosa, lasciando per ora i differenti orientamenti politici, per un futuro meno disperante e fosco.

Parafrasando il «salviamo l'Italia» di Monti, rendiamoci conto che le diatribe politiche fanno solo danni e ancor più se impostate erroneamente sulla questione slovena. Quando proprio questa, con le leggi dello Stato italiano in vigore, potrebbe costituire una strada percorribile per ottenere quel qualcosa che ci è stato tolto. È inutile nascondersi dietro speculazioni, palliativi e proclami… Sono i dati che parlano un linguaggio da eutanasia: i sette comuni delle Valli del Natisone, da 14.293 abitanti di 50 anni fa, si sono ridotti a poco più di 5.800 e il reddito di tutti loro messi insieme non regge al confronto di due o tre dei nostri parlamentari molto meno sfortunati di loro.

Se non fosse la zona franca proposta da Coren, sarebbe perlomeno finalmente segno di buon senso e di solidarietà di un popolo in declino.

31. marca 2012

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V ZADNJEM OBDOBJU nas pretresajo tragi@ne vesti iz vseh koncev sveta

Dobre novice je treba poiskati najprej v svojem srcu

Kajti se tam rojevajo prave misli, ki nas navdihujejo za dobroto, lepoto in svetost

Robin Schweiger radio.ognjiæåe.si

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e skupaj pogledamo svet, nas v zadnjem obdobju pretresajo razli@ne novice: ponovni dvig cene nafte, iranska kriza, pa grœka kriza, ki ji ni videti konca in s tem tudi kriza Evrope, ki iœ@e odgovore nanjo. Tu je œe nedokon@ana arabska pomlad, ki se najbolj bole@e in krvavo izra¡a v Siriji. Vse severnoafriœke de¡ele si ¡elijo ve@ demokracije in svobode, a pot do nje je posebna za vsak narod. Nih@e ne ve, kdaj bo utihnilo oro¡je v Siriji, kljub pritiskom mednarodne skupnosti.

So nekatere novice, ki imajo precejœen medijski vpliv. Ena izmed mnogih je ta.

George Soros – svetovno znani finan@nik in tudi filantrop – je v intervjuju za revijo Newsweek opozoril na finan@ni kolaps in na medrazredne boje. »Nisem œe videl te¡je situacije od te, v kateri je svet zdaj. #aka nas obdobje zla«. Dodal je tudi, da se bo Evropa sre@ala s kaosom in spopadi. Nemire vidi tudi na ulicah v ZDA, ki bodo vodili v zatiranje ljudskih pravic in svobode, predvideva tudi, da bo svetovna gospodarska ureditev utrpela kolaps. Te¡ki @asi pred nami imajo precej podobnosti s 30. leti prejœnjega stoletja, ko smo bili pri@a veliki depresiji.

Novica, ki ni imela velike medijske pozornosti, pa je tale. Pretreslo me je poro@ilo Visokega komisariata Zdru¡enih narodov za begunce (UNHCR), ki je predstavilo, da je bilo preteklo leto 2011 eno najbolj ¡alostnih po œtevilu ¡rtev v Sredozemskem morju v zadnjih letih. Ve@ kot 1500 ljudi je lansko leto utonilo v Sredozemlju na poti v obljubljeno de¡elo, ki je Evropa. Ta œtevil-

ka nas opominja ter spraœuje naœo vest, kakœen je naœ - evropski - odnos do beguncev, torej do ljudi, ki zapuœ@ajo podro@ja vojn, okoljskih katastrof, te¡kih ekonomskih in socialnih razmer in raznovrstnih preganjanj. S kakœno te¡avo jih sprejemamo v Evropi, @eprav je naœa dol¡nost, da jih sprejmemo po konvenciji ZN o statusu begunca. Œe posebej ¡alostno je, da ta novica ni imela kaj dosti odziva v javnosti. Ve@ se je pisalo in govorilo o tragediji luksuzne ladje Costa Concordia ob italijanski obali, v kateri je umrlo veliko manj ljudi.

Pred nas prihaja @as resnice in bilanca naœega preteklega in predvsem sedanjega ¡ivljenja. In prav to je temelj za naœo prihodnost. Gotovo smo ¡iveli na preveliki nogi. Porabili smo ve@, kot smo ustvarili.

Pred nami bo œe kar nekaj novic, ki nas bodo streznile. Italijanski premier Mario Monti je predstavil var@evalne ukrepe, ki jih bo izpeljal, ker jih mora za dobro Italije in je rekel, da jih bo izpeljal s sindikati ali brez njih.

Vsa ta vpraœanja, dogodki in novice nas lahko bolj ali manj vznemirjajo na povrœini naœega bitja. Potrebno pa je iti v globino, k Izviru vsega. V postnem @asu smo povabljeni, da bolj prisluhnemo sebi in gremo v srce. Kajti tam se ustvarijo, rojevajo prave misli in dobre novice, ki nas navdihujejo za dobroto, lepoto in svetost. Prav tu ti Gospod spregovori. Prav tu lahko odkrijeœ ljube@ega Boga, ki te kli@e, da odkrijeœ in se odlo@iœ, ne le za to, kar je dobro zate, am-

pak tudi, kaj je dobro za soseda ali so@loveka ter kaj je dobro za okolje in planet.

Pot samote v srce ni lahka. Potrebujemo pomo@ od Zgoraj in tudi pri@evalce. Lahko so nam v pomo@ svetniki in svetnice ali pa ljudje, ki so v polnosti ¡iveli krœ@anski poklic slu¡enja. Eden izmed takih pri@evalcev vere je bil gotovo bivœi italijanski predsednik Oscar Luigi Scalfaro, ki je umrl 29. januarja letos. Ve@krat sva se sre@ala in iz njega je vel izreden optimizem, ki je izhajal iz globoke osebne vere, a tudi realizem, ko je govoril o mnogih italijanskih te¡avah.

Kar 66 let je bil v politiki, a je vedno ostal zvest sebi in tudi krœ@anskim idealom slu¡enja Bogu, dr¡avi in bli¡njemu. Bil je moralna avtoriteta, zato so ga izvolili za predsednika Italije v enem izmed najte¡jih povojnih obdobjih - leta 1992. V njegovem @asu je izbruhnila korupcijska afera @iste roke, ki je mo@no pretresla Italijo kakor tudi atentati na razne predstavnike dr¡avnih institucij. Vse je sprejemal in prenaœal v duhu poni¡nosti in slu¡enja. Ko je umrl, sta bili na njegovi no@ni omarici ro¡ni venec in italijanska ustava. Lep zgled pri@evanja slu¡enja Bogu in domovini.

Do velike no@i nas @aka le nekaj dni. Izkoristimo ta @as, da gremo (ve@krat) v samoto srca, da utihnemo, da nam Gospod lahko sploh spregovori. Prav tu - v srcu bomo uredili naœe misli in prejemali mo@, da bomo ustvarjali dobre novice in la¡je sprejemali razli@ne novice, ki jih prinaœa ¡ivljenje.

NA REFERENDUMU SO VOLILCI ZAVRNILI DRU˘INSKI ZAKONIK. Sporni sta bili definicija dru¡ine in izena@evanje istospolnih zvez z zakonskimi zvezami

V Sloveniji prepoznali nenadomestljivo vlogo dru¡ine

Vodja Civilne iniciative, Primc: zavarovali smo temeljne vrednote in koristi otrok

V

olilci v Sloveniji so 25. marca na referendumu zavrnili dru¡inski zakonik, ki ga je politika sprejemala zadnji dve leti. Sporna je bila definicija dru¡ine in izena@evanje istospolnih zvez z zakonskimi zvezami. Ob 30-odstotni volilni udele¡bi, je proti zakoniku glasovalo slabih 55 odstotkov volivcev, proti pa jih je bilo 45. Politika in civilna dru¡ba menita, da bo treba kmalu pristopiti k oblikovanju novega, kompromisnega zakonika.

Vodja Civilne iniciative za dru¡ino in pravice otrok, ki je bila pobudnica referenduma o dru¡inskem zakoniku, Aleœ Primc, ob zavrnitvi zakonika je ocenil, da »smo lahko vsi zadovoljni, da so se ubranile temeljne vrednote, da smo zavarovali koristi otrok«.

Primc je izrazil prepri@anje, da je zavrnitev dru¡inskega zakonika na referendumu odraz tega, da »dr¡avljanke in dr¡avljani v veliki ve@ini spoœtujejo materinstvo in

o@etovstvo ter da si ne ¡elijo, da bi njihove otroke v œoli vzgajali, kako naj postanejo homoseksualci«. Vseeno pa je bil mnenja, da 25. marca ni bilo ne zmagovalcev ne pora¡encev. Sicer si je ¡el, da bi bila udele¡ba na referendumu viœja. Vendar pa ni mogo@e nikogar siliti, da mora odlo@iti.. »Na nek na@in so svoje sporo@ilo dali tudi tisti, ki se referenduma niso udele¡ili. Tudi to je treba spoœtovati,« je dejal v izjavi.

O tem, da so bile z zavrnitvijo zakonika zavrnjene nekatere reœitve v prid otrokom, pa je Primc ocenil, da so tiste dobre reœitve v zakoniku ¡e sedaj tako ali druga@e v veljavi - ali na podlagi zakona ali na podlagi dobre prakse sodiœ@ in centrov za socialno delo, ki se je ob izvajanju zakona uveljavila.

Primc je bil mnenja, da je prav, da se politika v predreferendumsko kampanjo ni preve@ vmeœavala, saj da to ni bilo vpraœanje politike. »Na referendumu se je

mons. Anton Stres

Aleæ Primc

odlo@alo o temeljnih vrednotah, odlo@alo se je o materinstvu in o@etovstvu, odlo@alo se je o otrocih in to ni stvar politike. To je v prvi vrsti stvar vseh dr¡avljank in dr¡avljanov,« je dejal. Sicer se je strinjal, da moramo ¡iveti v razli@nosti ter jo tudi spoœtovati. Vendar pa na na@in, kot so se stvari dogajale v zadnjem @asu, po njegovem mnenju ne bo moglo iti naprej. Tako si je

za¡elel, da bi bil rezultat »referenduma vzpodbuda, da se o vseh odprtih vpraœanjih v dru¡bi vzpostavi spoœtljiv, strpen dialog in da se najdejo reœitve, da bodo prav vsi zadovoljni«. Tako bi po njegovem mnenju morala predvsem civilna dru¡ba vzpostaviti strpen dialog, da se lahko za nekatere stvari, ki so v dru¡bi odprte in se je o njih treba pogovoriti, najdejo reœitve in

potem naj politika te usklajene reœitve sprejme.

Predstavniki vseh verskih skupnosti so pozdravili zavrnitev dru¡inskega zakonika na referendumu. Po besedah tajnika Islamske skupnosti v Sloveniji Nevzeta Poriæa pa je bil rezultat pri@akovan. Paroh Srbske pravoslavne cerkve v Sloveniji Peran Boœkoviæ in evangeli@anski œkof Geza Erniœa sta dejala, da je treba spoœtovati odlo@itev volivcev.

Predsednik Slovenske œkofovske konferebce, ljubljanski nadœkof in metropolit Anton Stres, se je v zahvalil vsem, ki so »z veliko osebno po¡rtvovalnostjo« dosegli, da je ve@ina volivcev prepoznala »nenadomestljivo vlogo dru¡ine« v ¡ivljenju. Sicer pa po njegovih navedbah s samim izidom referenduma temeljne vrednote dru¡ine œe niso zagotovljene, saj da jih je treba ¡iveti v vsakdanjem ¡ivljenju in med@loveœkih odnosih. »Dru¡ina, v kateri lahko otroci odraœ@ajo ob vzgojni podpori o@eta in matere, ostaja naœa temeljna zavezanost in si bomo za to tudi œe naprej prizadevali,« je œe povdaril.

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IZ NAŒIH DOLIN

31. marca 2012

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DRUŒTVO »KOBILJA GLAVA« bo na Oj@inco popudan parpravlo dva laboratorija na Solarjeh an par Œtuoblanku

Za Veliko no@ farbane jajca. V Dreki bojo spet u@ili, kakuo pisati pierhe

V Etnografskim muzeju v Ljubjani œele varjejo pierhe, ki jim jih je poœlju mons. Trinko lieta 1906

K. G.

P

erœu je ¡e cajt, za napravt pierhe za Veliko no@! Pomislit kamu jih @emo œenkat lietos an kuo jih moremo oflokat. Tek @e, lahho uœafa kak primer na spletni strani www.kobiljaglava.com kajœan predlog an risbe navadnih motivu. Potle, na Oj@inco se uœafamo usi kup, za veseu popudan an usakemu, ki pride, kulturno druœtvo Kobilja glava parpravi ¡e pofarbane jajca an orodje, za jih vepraskat.

Najta zabit: na Oj@inco, se pravi v nediejo 1. obrila, ob 15 uri se uœafamo na Solarjeh al' pa per Sv. Œtoblanku, v oœtarij Komardin.

Maloman pouserod, za Veliko no@ se napraujajo pierhe, pofarbane al' druga@ okraœene jajca. Po navad se napraujajo na velikono@no siboto popudan. Po slovanskih de¡elah an Sloveniji, pierha, al' velikono@no ice se kli@e pirh alpa pisanica al' pisanka.

Ime pierha se je ohranilo posebno po dreœkim kamune; po bli¡njih vaseh so poznane ko pisane jajca. Kajœin jih puobne ko pierhaste jajca; malomanj usi te stari poznajo pa pisane jajca, saj so pravli: »Bomo pisal’ jajca«.

Tehnika za pierhe je poznana bulj na œerokim ko ime. Userod so œenkval' pierhe za Veliko no@, narpriet otruocem. Kajœni puobnejo, de so se jih œenkval’ tud te mladi zaljubljeni. »Ce mi priœ namietat klampier, ti œenkam pierho,« so pravli otruocem, za de so pomagal' bulj zvestuo, pa dost kert je objuba ostala

'na pravca. Je trieba poviedat, de inkert 'no ice je valjalo 'in dan diela 'nega otroka. Ni @uda, de so ble jajca dobro œtiete: so ble lepe an tud dobre.

Jajca za pierhe se dugo kuhajo u farbani uodi an ker se pomerzljo, se pa okrasijo. Tle per nas se ster¡ejo-praskajo an podoba se perkaze v negatiu.

V Bene@iji nucamo le tisto navadno tehniko userod, @eglih u kajœnih vaseh ime telih jajc se zgubja. Drugod po Sloveniji se krasijo tud prazne jaj@ne bu¡ine; tle per nas nismo uœafal' takih.

Kok je povedala prof. Nena ˘idov, iz Etnografskega muzeja v Ljubljani, v Bene@iji se je ohranila posebnost (do 20. stuolietja) di¡enjat ¡vino, ne samuo puœilcje. Take motive uœafamo tud na pierhah, k' jih je mons.

Ivan Trinko 1906. lieta poœljou v Ljubljano.

Tam Etnografki muzej jih œele varje.

Ker na druœtvu Kobilja glava smo preœtudieral', de bi korlo ponovit navado pierhu, smo za@el' praœat po vaseh te stare, ka’ se œele zmislijo. Dol' po dolin spomini so manj erjal ko gor po brezieh.

Do perve svetovne vojske so se za jajca

nucale samuo naraune farbe, ko galubje @ebule. Med vojskmi so za@el' nucat umetne farbe: cunje pofarbane, farbo za gvant, farbo za bajsat, farbano karto an takuo naprej. Motivi napraskani so bli usakesort pa standardni.

U zadnjin stuoletju so se malo spremenil'.

Tuole se fajno vid, @e permiermo pierhe, k' se praskajo donis v Dreki an tiste, k' jih je stuo liet od tega poœljou mons. Trinko v Ljubljano.

Adni se zmislijo, de so pierhe miele napisano Velika no@, Sre@no Veliko no@. (www.kobiljaglava.com)

LA VIA CRUCIS per le vie del paese, il 6 aprile alle 16, sarà solennizzata dalla locale corale «Tri doline/Tre valli»

«O ¡alostni spomin» a Cravero il Venerdì santo

I

L’iniziativa nell’ambito della rassegna «Paschalia», ma non è uno spettacolo

l tema della Passione e Resurrezione di Nostro Signore, nel periodo quaresimale e pasquale, viene proposto con una serie di concerti denominato «Paschalia», che si svolgono in diverse località del Friuli Venezia Giulia, ed anche a Treviso, Bolzano, Venezia e Milano. A questa seconda edizione ha aderito e contribuito all'organizzazione anche il coro «Tri doline/Tre valli» di Cravero, che presenterà anche altri brani inerenti alla Via Crucis.

La sacra rappresentazione denominata «O pridite, stvari» avrà luogo proprio a Cravero il Venerdì Santo, 6 aprile, alle ore 16. Inizierà nella chiesa parrocchiale, percorrerà alcune viuzze della parte alta del paese (Gorenj konec), per concludere nella chiesa di Santa Lucia.

I canti, che saranno eseguiti nel corso del rito, sottolineeranno i momenti salienti della Kri¡ova pot/Via Crucis come il «Pojmo, le pojmo za naœin Jezusan», che darà inizio al percorso. Alla seconda stazione, nella quale si contempla Gesù caricato della croce, il brano «O sveti kri¡» evidenzierà la soffe-

renza del Figlio di Dio fatto uomo e chiamato a redimere l'umanità.

Di seguito, «Pesem od ¡alosti Marije» farà emergere il dolore della madre di Gesù. Con le note dell'«Ave Verum» di Mozart ci si immedesimerà nei momenti della crocifissione e dell'agonia, mentre la morte in croce verrà suggellata con il «Lacrimosa» ancora di Mozart.

La chiesetta di Santa Lucia è stata scelta per concludere la sacra rappresentazione non a caso. Infatti, gli antichi affreschi nell'abside raffigurano i momenti precedenti alla salita sul Golgota quali la lavanda dei piedi agli Apostoli, la preghiera nell'orto del Getsemani, il bacio di Giuda, Pilato intento a lavarsi le mani, la flagellazione, il pianto delle donne ed altre scene che invitano a meditare sulla Passione. Infatti, e va evidenziato a chiare lettere, l'iniziativa del coro «Tri doline/Tre valli» non vuole essere uno spettacolo di circostanza, ma una rappresentazione di testimonianza della fede.

B. Q.

Zlati utar v cierkvici svete Lucije v Kravarju

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L’uovo è simbolo della Resurrezione er il quarto anno consecutivo, il P circolo culturale «Kobilja glava» di Drenchia organizza un laboratorio

per insegnare l'arte di decorare le uova pasquali, i «pierhi», come vengono definite in sloveno. L'appuntamento è per il pomeriggio della Domenica delle Palme, 1 aprile, alle 15 nel rifugio al passo Solarje e a San Volfango nell'osteria Komardin. Gli organizzatori faranno trovare ai partecipanti al laboratorio uova sode già colorate e gli attrezzi per decorarle. Per le iscrizioni e ogni informazione ci si può rivolgere al municipio di Drenchia (in orario d'ufficio, tel. 0432721021) o via posta elettronica all'indirizzo kobiljaglava@yahoo.it.

La tradizione di colorare e decorare le uova di Pasqua, ancor oggi molto sentita in tutta l'area slovena, fino a qualche decina d'anni fa era molto diffusa in tutte le Valli del Natisone, poi è andata scomparendo. Grazie alla meritoria azione del circolo «Kobilja glava» sta riprendendo piede.

Nell'iconografia cristiana, l'uovo è il simbolo della Resurrezione, il suo guscio rappresenta la tomba dalla quale esce un essere vivente. Secondo il paganesimo, invece, l'uovo è simbolo di fertilità: dell'eterno ritorno

della vita. Donarne uno colorato era sinonimo di auguri e buoni auspici.

L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero e come simbolo ha subito ogni genere di manipolazione estetica: è stato dipinto, intagliato, ricoperto; la sua forma è stata riprodotta con elementi diversi: da quelli commestibili come il cioccolato e lo zucchero, a quelli più duraturi come la terracotta o la carta pesta.

Ma mentre le uova di cartone o di cioccolato sono di origine recente, quelle vere, colorate o dorate hanno un'origine che pesca nel lontano passato. Infatti hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità.

Già al tempo del paganesimo in alcune credenze il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita. Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del cristianesimo divennero simbolo della rinascita, non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba.

Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole.

Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue del Cristo.

Si narra che Maria Maddalena si presentò all'imperatore Tiberio per regalargli un uovo dal guscio rosso, testimonianza della Resurrezione di Gesù, e che Maria, Madre del Cristo, portò in omaggio a Ponzio Pilato un cesto dorato pieno di uova per implorare la liberazione di suo Figlio. Pilato disse che ormai non c'era nulla da fare e Lei per il dolore lasciò cadere il canestro con tutte le uova che si dispersero rotolando in ogni angolo della Terra.

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IZ NAŒIH DOLIN

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31. marca 2012

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UNA QUARESIMA vissuta intensamente in incontri di catechesi nei quali hanno approfondito i racconti dei vangeli KRATKE - BREVI - KRATKE

(

Kratke Brevi brevi kratke

Dobra parprava na Veliko nuo@

� � Tudi lietos se v lieœki fari parpravljajo na Veliko nuo@ s Kri¡ovo potjo na odpartim, vsak tiedan v drugi vasi. Za@eli so parvi postni petak, 24. febrarja, v Dolenjanj em, natuo je bla pobo¡nost v Platcu, par Petarnielu in v Dolenjem Garmaku. V petak 30. mar@a bo Kri¡ova pot ob 20. v Zverincu in v nediejo 1. obrila, na Oj@inco, ob 17.30 v Seucu, kjer bojo po¡egnili nou kri¡, ki ga je œenkala dru¡ina Pe@. V petak 9. mar@a so imieli na Liesah misijonarski vi@er, na katerim sta Rudi Chiabai in g.

Giuseppe Marano guorila o svojim potovanju med protriebne ljudi v Albaniji. V nediejo 25. mar@a (muorlo bi biti 18. mar@a, a so ga odlo¡li zauoj slave ure) so opravili postno ruomanje par nogah na Staro goro iz #emurja. Le tist dan so na Liesah imieli senjam svetega Jo¡efa. Par maœi so na posebno vi¡o praznovali Jo¡efe, ˘efke in vse o@uove.

I bambini di Liessa, Cosizza, Topolò e Clabuzzaro insieme verso Pasqua �

Con il parroco, le catechiste e il sacrestano hanno rappresentato il loro cammino anche in chiesa

� Giorgia Zufferli

I

l periodo che precede la Pasqua ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto, dove dovette fronteggiare il demonio che lo tentò per tre volte, dopo aver ricevuto il battesimo ad opera di Giovanni Battista nel Giordano. Questo periodo inizia con il mercoledì delle Ceneri, quando si riceve il segno delle ceneri per ricordare la caducità della vita terrena e per spronare i fedeli all'impegno penitenziale della Quaresima e si estende fino al Giovedì santo, in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i suoi discepoli, consumata prima della sua passione.

I bambini della parrocchia di Liessa, Cosizza, Topolò e Clabuzzaro si sono

preparati alla Pasqua attraverso incontri di catechesi, nei quali hanno cercato di approfondire le vicende di Gesù, ascoltando i racconti del Vangelo.

Per loro le catechiste, Silvia Spagnut e Sabrina Cernoia, insieme a don Federico Saracino e ai sacrestani di Cosizza e Liessa, hanno preparato un percorso didattico capace si spiegare il senso del tempo quaresimale. Si tratta di un percorso che hanno vissuto insieme e che hanno trasmesso anche alle loro fami-

glie e a tutta la comunità parrocchiale attraverso una «strada» posta sotto l'altare della chiesa di Liessa (foto nell’articolo a fianco), che simboleggia il cammino di preparazione alla Pasqua.

Nella prima domenica di Quaresima sulla «strada» è stata posta la sabbia del deserto, come simbolo del Vangelo della domenica: «In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana». Nella seconda domenica in cui si

narra la trasfigurazione di Gesù, è stata scelta la veste bianca: «Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime». Nella terza domenica di quaresima è stato posto il mattone del tempio, per spiegare il tratto del Vangelo in cui Gesù disse:«distruggerò questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». La luce che simboleggia «Cristo luce del mondo» è stata il simbolo della quarta domenica quaresimale: «La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce». Infine, la quinta domenica è simboleggiata dal chicco di grano che, come in natura muore per generare una nuova vita, così Gesù, con la sua morte, riconduce tutto quanto al Padre.

Oltre alla strada quaresimale, grazie alla quale i bambini sono riusciti a comprendere meglio l'importanza di questo momento della vita liturgica, hanno realizzato anche il vangelo a fumetti, che ogni domenica è stato appeso sulla porta della chiesa.

In preparazione alle sante cresime che verranno celebrate quest'anno a Liessa anche i ragazzi più grandi si sono trovati e hanno condiviso insieme pensieri e opinioni sul significato delle quattordici stazioni della Via Crucis.

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LA REGIONE ha escluso Cividale, Prepotto e Torreano. Nel Torre restano Attimis, Faedis, Lusevera, Nimis e Taipana

Con la nascita dell’Unione cascano tutti gli alibi per i Comuni delle Valli �

Manzini: «Non possiamo più nasconderci dietro ingerenze o prevaricazioni. È una sfida da raccogliere e vincere»

O

Tiziano Manzini na.

Le funzioni amministrative della Comunità montana Torre, Natisone e Collio per i sei Comuni del proprio territorio restati fuori dalle Unioni montane e prima facenti parte della Comunità sono state assegnate alla Provincia di Udine.

In forza del provvedimento giuntale l'Unione montana del Canal del Ferro e della Valcanale comprende Chiusaforte, Dogna, Malborghetto-Valbruna, Pontebba, Resia, Tarvisio. Moggio e Resiutta sono passati, infatti, col Gemonese.

«Con questo provvedimento, assunto nel rispetto dei tempi previsti – ha spiegato l'assessore Garlatti – la Giunta regionale ha completato i propri adempimenti; ora spetta ai rappresentanti dei Comuni montani procedere nella costituzione delle assemblee che avranno il compito di redigere gli statuti delle future Unioni montane».

Entro l'8 maggio il sindaco del comune più popoloso di ogni Unione è chiamato a convocare l'assemblea per la definizione degli indirizzi da dare all'amministratore temporaneo per la predisposizione del pia-

no di subentro.

«Bisogna anche convocare i consiglieri delle minoranze consiliari affinché eleggano il loro rappresentante che siederà nell'assemblea assieme ai sette sindaci. Il mio compito è quello di chiedere ai primi cittadini di farlo – fa sapere Manzini –. In ogni caso, nella nostra Unione è necessario attendere l'esito delle elezioni a Savogna, dove si voterà il 6 e 7 maggio.

Intanto, sotto la guida dell'amministratore temporaneo Giuseppe Sibau, proseguono le riunioni della cabina di regia della Comunità montana. «Il nodo da sciogliere prima di prendere qualsivoglia indirizzo per la futura Unione – spiega il sin-

daco di San Pietro – è la suddivisione del personale attualmente in carico all'ente sovracomunale. Solo quando sapremo su quali risorse umane potremo contare incominceremo a pensare come organizzare l'Unione».

In un'intervista con il nostro giornale, poco più di un anno fa, Manzini aveva auspicato la nascita di un solo Comune per le Valli del Natisone. «Con questa Unione, senza Cividale, Prepotto e Torreano – sottolinea ora – in un certo senso si realizzano i miei auspici. Ribadisco che, assieme a una certa preoccupazione, c'è tutta la volontà di raccogliere e vincere la sfida che ci sta davanti».

Türk je sre@al Tonda in predstavnike Slovencev Izrazil je zadovoljstvo za sodelovanje in se zavzel za sklic manjœinskega omizja

N

a obisku v Poso@ju in Gorici, 15. marca, je slovenski predsednik Danilo Türk obiskal Kulturni dom in Slovenski center Lojze Bratu¡. Tam se je sre@al s predsednikom Furlanije Julijske krajine Renzom Tondom. Ta je po pogovoru s Türkom povedal, da sta govorila o poglabljanju sodelovanja na podro@ju turizma, ki se ga dotika tudi projekt Pot miru od Alp do Jadrana. Tudi on vidi v njem potrebo po ohranitvi, obnovi ter predstavitvi zgodovinske ter kulturne dediœ@ine soœke fronte v znanstvene, izobra¡evalne in turisti@ne namene. Slovenski predsednik Danilo Türk je za javnost povedal, da je ¡elel spoznati, kako tudi v FJK gledajo na te projekte. Kot je znano, prednja@ijo pri uresni@evanju tovrstnega @ezmejnega dogovarjanja v Goriœki pokrajini. Dobro bi bilo te izkuœnje izkoristiti pri bolj aktivni vklju@itvi na de¡elni ravni, saj se ob@ine o uresni@itvi teh projektov ¡e pogovarjajo.

Poleg tega je Türk obiskal œe nekatere druge slovenske ustanove, ki delujejo v slovenskem centru, kot je npr. glasbena œola Emil Komel. V Kulturnem domu Emil Komel se je slovenski predsednik seœel z delegacijo rojakov, ki sta jo vodila predsednika krovnih organizacij Drago Œtoka

iz Sveta slovenskih organizacij (SSO) in Rudi Pavœi@ iz Slovenske kulturno-gospodarske zveze (SKGZ) ter de¡elnim tajnikom stranke Slovenska skupnost Damijanom Terpinom, predstavnikom levice Igorjem Kocjan@i@em, Aleœem Waltrischem iz Demokratske stranke. Izrazil je zadovoljstvo z dobro komunikacijo s Slovenci v Italiji in se zavzel za sklic t.i. manjœinskega omizja. Tudi z njimi se je pogovarjal o projektu Pot miru od Alp do Jadrana.

Glede financiranja slovenske skupnosti se sam zavzema, da bi bilo to urejeno bolj sistemati@no. Prihodnost manjœin vidi v evropskih projektih konkretnega sodelovanja. Podpira zavzemanje za ustanovitev meœane slovensko-italijanske gospodarske zbornice. Pobuda prihaja iz Foruma za Goriœko. Razvilo naj bi se v obliko vklju@enosti slovenskih podjetnikov iz Italije in italijanskih iz Slovenije. Tako bi tudi obmo@je nekdanje soœke fronte v evropskem merilu uveljavili kot vseevropski spomin, za kar je vse ve@ volje pri druœtvih iz dr¡av, ki se ¡e sedaj vklju@ujejo v posamezne skupne prireditve. � M. M.

Uradno vabilo predsedniku

L’Unione in un’elaborazione di burnjak.blogspot.it

SLOVENSKI PREDSEDNIK se je v Gorici spet zavzel za sistemati@no financiranje dejanovsti slovenske manjœine v Italiji

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(

Kratke Brevi brevi kratke

� � Provincialna predsednika Sveta slovenskih organizacij (Sso) in Slovenske kulturno gospodarske zveze (Skgz), ki sta Giorgio Banchig in Luigia Negro, sta napisala uradno vabilo predsedniku Italije, Giorgiju Napolitanu, da bi ob parlo¡nosti obiska v Bene@ijo sre@u tudi predstavnike Slovencu v videnski provinci, de bi direktno sponznu njih probleme in njih par@akovanja. Vabilo sta poœjala videnskemu prefektu, de ga poœja na Kvirinal.

Znano je, de bo pomladi lietos Napolitano parœu v Bene@ijo, de bi se pokluonu partizanam brigade Osoppo, ki so bli ubiti 7. febrarja 1945 s strani komunisti@nih partizanu v kraju Topli uorh, v kamunu Fuojda. Predsednik republike, bi muoru priti v naœe kraje 6. maja, a bojo tist dan lokalne volitve v nekaterih kamunah, in po praksi dar¡avni poglavar na hodi na obiske, kàr se vota. Na sre@anje s Slovenci iz videnske province je predsednika Napolitana parvi pozvau izvarœni svet svet Sso, natuo œe de¡elni svet Skgz.

� Ezio Gosgnach

ra si balla sul serio. «Con la nascita dell'Unione montana del Natisone siamo chiamati a prendere in mano il destino del nostro territorio e della nostra gente. Non abbiamo più l'alibi di reali o supposte ingerenze e prevaricazioni, dato che siamo rimasti i sette Comuni delle Valli, cioè un'area omogenea e fortemente integrata da parecchi secoli. La novità mi preoccupa un po', ma la raccolgo come una sfida».

Così Tiziano Manzini, sindaco di San Pietro al Natisone, il Comune più grande – e quindi, come vuole la legge regionale, più pesante politicamente grazie al voto ponderale – nell’ Unione che si va a costituire.

Su proposta dell'assessore a Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti, la Giunta regionale ha ridefinito, nella seduta di giovedì 15 marzo, la composizione delle Unioni montane, recependo le indicazioni fatte pervenire dai Comuni e dando attuazione alle recenti disposizioni normative introdotte dal Consiglio regionale.

L'esecutivo regionale ha ritenuto, dunque, di confermare la volontà espressa dai Comuni di Cividale del Friuli, Prepotto e Torreano di esclusione dall'Unione montana del Natisone. L'Unione montana del Natisone comprende quindi: Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna.

Sono state recepite anche le richieste dei Comuni di Magnano in Riviera, Povoletto e Tarcento di essere esclusi dall'Unione montana del Torre, che ora comprende: Attimis, Faedis, Lusevera, Nimis, Taipa-

KRATKE - BREVI - KRATKE

Tondo in Türk se rokujeta v Gorici

Al’ nie cajt, de bi jih o@edili?

Kandidature za sauonski kamun � � V pandiejak 2. in torak 3. obrila do 12. ure bojo v Sauodnji predstavili kandidate za œindika in kamunske mo¡e. Saj bojo v nediejo 6. in pandiejak 7. maja doma@i ljudje vebrali novega œindaka in nove mo¡e sauonskega kamuna. V tiedne, ki je za nami, je ob@inska lista, lista civica, ki je imela v rokah kamun od lieta 1995 do lieta 2009, vebrala svojega kandidata za œindika Germana Cendoua od Maœere. Cendou je zelo poznan po cieli Bene@iji ku kulturni in œportni dielovac. Na sauonskem kamunu je biu mo¡ od lieta 1995 do lani, od lieta 1995 do lieta 1999 aœeœor in od lieta 2004 do lieta 2009 vi@eœindik.

Maja bo kandidat za œindika tudi drugi bivœi pod¡upan, ex vi@eœindik Paolo Cariola, s svojo listo. Bivœa ¡upanja Marisa Loszach pa pravi, de se nie œe odo@ila, al' se bo potegovala za novi mandat. V Sauodnji bi muorli votati œele @ez dvie lieti, kakor v drugih 5 kamunah v Nediœkih dolinah (Garmak, Podbuniesac, Podutana, Sriednje in Œpietar; v Dreki pa so votali lani), a je lani padla administracija, ki je bla udobila lieta 2009.

»Ad formandum« vabi na te@aje

a dar¡avni ciesti, ki iz #edada peje v Slovenijo, so neznani ljudje ¡e puno cajta N umazali dvojezi@ne tabele. Slovenske organizacije so tuole umazano dielo prijavile karabinierjam, a do sada maza@u nieso uœafali. Pa je ura in cajt, de bi tiste tabele manku o@edli.

� � Socialno podjetje Ad formandum parpravlja te@aje kumetustva. Namenjeni so usien, ki ¡ele se navast buojœ pejati napri kmetijo. Ad formandum organiza tud te@aje niemœkega, slovenskega, ruskega, spanœkega in angleœkega jezika. Za vse informacione lahko pokli@ita na sede¡ Ad formandum u Œpietre na telefon 0432 727349.

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IL DOM HA OTTENUTO UN’INFORMAZIONE UFFICIALE sull’infrastruttura energetica transfontaliera Udine-Okroglo KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Vpis na Poletne te@aje slovenskega jezika Zavod za slovensko izobra¡evanje in Inœtitut za slovensko kulturo vabita na poletne te@aje slovenœ@ine. V Ljubljani bo od 2. do 13. julija 5. Mladinska poletna œola za mlade od 13 do 17 let (letnica rojstva od 1995 do 1999). Dvotedenski te@aj obsega 4 œolske ure na dan oz. 20 ur na teden. Vpis in proœnja za œtipendijo do 27. aprila. V slovenski prestolnici bo v istem terminu potekala tudi 29. Poletna œola slovenskega jezika za œtudente od 18 let naprej. Te@aj obsega 4 œolske ure na dan, to je 20 ur na teden. Vpis in proœnja za œtipendijo do 27. aprila. V Ljubljani bo od 2. do 13. julija tudi 47. Seminar slovenskega jezika, literature in kulture na temo «Dru¡ina v slovenskem jeziku, literaturi in kulturi». Seminar je namenjen u@iteljam in drugim osebam, ki se zunaj Slovenije strokovno ukvarjajo s slovenœ@ino in posredujejo vednosti o slovenski kulturi. Vpise sprejemajo do 13. aprila. Znanstveno raziskovalno srediœ@e fakultete za humanisti@ne œtudije Univerze na Primorskem prireja v Kopru 19. Poletne te@aje slovenskega jezika na slovenski obali. Potekali bodo od 9. do 22. julija.

Vpis in proœnja za œtipendijo do 13. aprila.

Informacije v Slovenskem kulturnem centru v Œpetru: telefonski œtevilki 0432731386 in 0432727490; elektronska poœta: isk.benecija@yahoo.it

Il ministero sloveno: l’elettrodotto si farà e attraverserà la Benecia �

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Soggiorno marino per anziani a Bibione Il Comune di San Pietro al Natisone organizza per gli anziani delle Valli del Natisone un soggiorno marino a Bibione dal 26 maggio al 9 giugno. Vi possono partecipare le persone con 65 anni compiuti residenti nei Comuni di Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna e Stregna.

Anziani provenienti da altre municipalità saranno ammessi compatibilmente con la disponibilità dei posti. Le domande vanno presentate entro il 12 aprile. Per informazioni in merito, gli interessati possono rivolgersi al Comune di San Pietro al Natisone negli oradi di apertura al pubblico, o telefonicamente al numero 0432727272interno 2.

� �

Bando per studiare al convitto «Diacono» Il convitto «Paolo Diacono» di Cividale, in collaborazione con l'Ente Friuli nel mondo e il contributo di Regione, Provincia, Comune di Cividale, Fondazione Crup e Banca di Cividale, bandisce un concorso per 20 borse di studio della durata di un anno (o semestre), per la frequenza nelle sue scuole superiori o nelle altre scuole della provincia di Udine riservato a figli o discendenti di corregionali all'estero del Friuli Venezia Giulia e un concorso per l'assegnazione di 10 posti riservati a studenti di origine italiana o cittadini esteri. La scadenza per partecipare è il 30 aprile. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito internet www.cnpd.it. Il Convitto possiede le strutture scolastiche e ricettive per poter realizzare tale iniziativa, in quanto unitamente alla presenza di scuole come il liceo classico, il liceo scientifico, il liceo delle scienze imane e il liceo linguistico e alle scuole tecniche e professionali collegate, può contare su tutti i servizi di carattere residenziale necessari. � �

L’assessore regionale Riccardo Riccardi è favorevole all’opera, ma vuole che corra lungo l’autostrada o la ferrovia

� Ezio Gosgnach

I

l ministero delle infrastrutture e del territorio della Repubblica di Slovenia rompe il silenzio sull'elettrodotto transfrontaliero ad altissima tensione Udine-Okroglo. E le notizie non sono affatto rassicuranti: l'elettrodotto si farà entro il 2020 e attraverserà la Benecia, o Slavia che dir si voglia. Potrebbe essere fermato solo dalla valutazione di impatto ambientale.

Interpellato dal Dom durante la recente visita a Bovec, il ministro competente, Zvonko #erna@, si è impegnato a prendere informazioni sull'elettrodotto e di informarci. La risposta è giunta nel pomeriggio di lunedì 26 marzo, redatta da Cvetko Kosec, segretario, su incarico del direttore generale facente funzioni del Direttorato ministeriale per l'energia.

Dopo essersi dilungato sull'importanza strategica dell'infrastruttura per la Slovenia e sulle caratteristiche tecniche del collegamento Okroglo-Udine, confermando l'investimento previsto di 65 milioni di euro, Kosec informa che «il tracciato definitivo del previsto elettrodotto non è e non può essere ancora stabilito. Esistono solo gli studi o le basi tecniche a supporto del piano regolatore statale realizzati finora dal futuro investitore che è l'Eles». In ogni caso, «le due estremità di questo elettrodotto, cioè Okroglo presso Kranj e Udine in Italia, indipendentemente dalla variante del tracciato prescelta, possono essere collegate solo attra-

verso il territorio della Benecia». Tuttavia l'infrastruttura non potrà avere il via libera dal ministero «se non risponderà ai requisiti imposti dal piano urbanistico statale e non supererà la valutazione di impatto ambientale».

Finalmente c'è, dunque, una posizione ufficiale sull'infrastruttura, dopo che i sindaci del versante italiano e di quello sloveno, riuniti per il tradizionale incontro di inizio anno il 21 gennaio a Tolmino, avevano preteso dalle società che si occupano di trasporto elettrico, Terna ed Eles, chiarimenti in tempi brevissimi. Il comunicato di Eles, pubblicato lo scorso 15 marzo dal quotidiano «Primorske novice» è, infatti, quello stesso diffuso già a fine novembre dell'anno scorso (cfr. Dom del 15 dicembre 2011). Il direttore dell'azienda, Milan Jevœenjak, sosteneva: «Con i partner italiani (Terna, ndr) abbiamo raggiunto l'accordo sul punto di attraversamento del confine, che per la Slovenia è relativamente vantaggioso, dato che per noi accorcia il percorso.

Con questo il tracciato è definito in linea generale, mentre la localizzazione precisa sarà stabilita nella procedura di inserimento nel piano urbanistico statale, che viene espletata dai ministeri competenti».

Gli amministratori locali sono preoccupati. Il sindaco di San Leonardo e amministratore temporaneo della Comunità montana, Giuseppe Sibau, si è fatto carico di sollevare la questione anche presso l'assessore regionale alle infrastrutture, Riccardo

Zvonko Åernaå

Riccardo Riccardi

Riccardi. «Gli ho parlato informalmente – riferisce – e mi ha detto di non essere a conoscenza di nuovi risvolti. Per lui l'elettrodotto è sicuramente necessario, ma va fatto accanto alle grandi vie di comunicazione, cioè l'autostrada e la ferrovia. Ciò escluderebbe il nostro territorio. Ma le notizie più recenti dicono altro e quindi dobbiamo andare a fondo nella vicenda. Non è possibile che progetti del genere vengano calati dall'alto, senza consultarci».

Nel Poso@je i sentimenti sono gli stessi. Il prefetto di Tolmino, Zdravko Likar, fa sapere che la questione elettrodotto è stata al centro della riunione del collegio degli amministratori della valle lunedì 26 marzo.

«Siamo del parere – spiega – che debbano essere vagliate anche altre possibili traccia-

ti, ad esempio attraverso il Carso o lungo la Gorenjska fino a Tarvisio. Se l'elettrodotto dovesse passare sul nostro territorio, si evitino almeno i centri abitati e le aree di maggiore pregio ambientale».

Intanto si è costituito il «Forum za zgornje Poso@je», che intende sensibilizzare la politica locale e l'intera opinione pubblica sui pericoli dell'elettrodotto. I rappresentanti del gruppo hanno già incontrato il sindaco di Tolmin, Uroœ Bre¡an. Questi ha assicurato che nel suo Comune non esiste nessun favorevole al progetto.

Sembra, quindi, che la voglia di lottare contro un progetto che infliggerebbe una dolorosa ferita a Valli del Natisone e Poso@je, pregiudicandone molte possibilità di sviluppo, ci sia tuttora.

IL COMUNE DI PULFERO stringe un patto con le associazioni del territorio per dare una spinta al turismo

Uno scrigno di natura, arte e cultura da aprire

P

assare dalle parole ai fatti. «È ora sfruttare tutte le ricchezze del territorio: le risorse umane, quali le associazioni, e i portatori di interesse, quali i ristoratori ed altri soggetti impegnati nello sviluppo economico del nostro comune». Ha esordito così Piergiorgio Domenis, sindaco di Pulfero, che martedì 20 marzo si è incontrato con i rappresentanti delle associazioni, degli operatori turistici e dei ristoratori che operano per la valorizzazione dei beni culturali e naturalistici presenti su quest'ampio tratto della val Natisone che da una parte sale fino alla vetta del Matajur, dall'altra comprende l'area naturalistica del Monte Mia e arriva fino alla Grotta di San Giovanni d'Antro, vero gioiello sotto l'aspetto artistico, storico e ambientale.

All'invito del sindaco hanno risposto numerosi rappresentanti del tessuto associativo ed economico che non si sono limitati a fare richieste, ma hanno presentato suggerimenti per una maggiore valorizzazione delle ricchezze del territorio ed evidenziato i punti critici, in particolare per quanto riguarda le strutture di accoglienza dei turisti.

Ma quali sono, secondo il sindaco Domenis, i punti di forza che il comune di Pulfero vanta ed offre all'attenzione dei visitatori?

Oltre alla Grotta d'Antro, che è stata inserita dal Forum internazionale dei giovani tra le mille meraviglie d'Italia, c'è il sito del castello di Ahrensperg a Biacis, il villaggio degli orsi a Stupizza, il fiume Natisone.

Ma in questo elenco vanno inserite an-

La Schola cantorum di Trivignano e Aleksander Ipavec che le tradizioni popolari che vanno dal kries/falò di San Giovanni (23 giugno) al carnevale che nel comune di Pulfero vanta tre gruppi particolarmente interessanti – Rodda, Montefosca e Mersino – che si richiamano ad antichissimi riti popolari.

Queste ricchezze però vanno promosse e fatte conoscere fuori dei confini delle Valli del Natisone al fine di attrarre almeno parte di quel importante flusso turistico presente nella vicina valle dell'Isonzo e nei maggiori centri cittadini e balneari della nostra regione. Ecco allora che il comune ha intenzione di preparare un dépliant da diffondere nei luoghi di soggiorno e di passaggio dei turisti e un dvd sulla leggenda della regina Vida che si era rifugiata nella Grotta d'Antro ed aveva resisti-

to all'assedio di Attila.

Grotta d'Antro che sabato 24 marzo marzo è stata protagonista di un gradevole pomeriggio durante il quale è stata presentata la ristampa, a cura del comune di Pulfero, di un'agile quanto interessante guida turistica. Sui contenuti e le peculiarità della pubblicazione sono intervenuti il sindaco Piergiorgio Domenis e il presidente dell'associazione San Giovanni d'Antro-Landarska jama, Giorgio Banchig.

La grotta, è stato detto, appare come un libro aperto nel quale si può scoprire la storia, l'arte e la cultura delle Valli del Natisone, ma rappresenta anche uno dei punti più suggestivi dal punto di vista naturalistico ed ambientale di questo angolo del

Friuli posto tra la pianura e le prime vette delle Alpi Giulie. È anche un luogo di fede per la presenza di due luoghi di culto, il sacello di Santa Maria «antiqua» di origine bizantino-longobarda e la chiesa tardogotica di San Giovanni, che testimoniano la più che millenaria presenza del Cristianesimo e attestano gli intensi e prolungati scambi artistici tra la Slovenia centrale e le Valli del Natisone.

La presentazione della guida è stata resa gradevole dalla fisarmonica del maestro Aleksander Ipavec, noto a livello internazionale anche per l'orchestra di giovani fisarmonicisti delle Valli che ha mietuto prestigiosi riconoscimenti, e della Schola cantorum di Trivignano Udinese che, sotto la direzione di Gino Listuzzi, tra gli altri ha eseguito un canto in friulano che narra della vicenda della regina Vida e di Attila. � J. B.

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PREDSTAVILI SO PROJEKT centra, ki bo nastau na sede¡u gorske skupnosti v prestorah, ki so bli za etnografski muzej

Kulturni dom za Slovence v Œpietru bo na mestu ¡e do konca telega lieta �

Lahko bo gostiu gledaliœke predstave, koncerte, razstave, projekcije in vse, kar parpada kulturnemu ¡ivljenju

KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

V vasi Matajur nie vi@ bakeke

� R. D.

K

ulturni dom v Œpietru bo parpravljen ¡e do konca telega lieta v prestorah sede¡a gorske skupnosti Ter, Nedi¡a in Barda. Tuole je poviedu Michele Coren, ki je na gorski skupnosti referent za vpraœanja slovenske manjœine, kàr je predstavu dokon@ni projekt predstavnikam Sveta slovenskih organizaciji (SSO) in Slovenske kulturno gospodarske zveze (SKGZ). Saj ga bojo imiele v uporabi prù tele dvie narbuj velike organizacije slovenske skupnosti, ki ju je de¡ela Furlanija Julijska krajina priznala za predstavnici slovenske skupnosti v Italiji.

Kàr so zazidali sede¡ za gorsko skupnost Nediœkih dolin, so napravli tudi velik prestor, kjer bi muoru biti etnografski muzej. Pa tele projekt se nie uresni@u. Ostali so samuo ziduovi in so pomislili, de bi na njega mestu uredili kulturni dom, v katerim bi lahko slovenske organizacije imiele svoje œtevilne prireditve. Zatuo je lieta 2009 uprava gorske skupnosti, ki ji je predsedovau Adriano Corsi, dosegla sporazum in podpisala pogodbo s SSO in SKGZ. De bi naœtimali prestore, so vzeli 400 tav¡int evru iz fonda, ki ga daje zakon 38/01, ki varje Slovence, in je gorska skupnost dodala œe 40 tev¡int evru.

Projekt so napravili arhitekti Simone Barnaba, Arrigo Rudi in Maurizio Ge-

Projekt kulturnega doma v Æpietru in prestori, kakor zgledajo pred zaåetkam diel, ki jih bojo izpejali do konca lieta russi. tekt Claudio Campestrini.

Sada je birokracija na mestu. Dielati Velika dvorana bo imiela za ankrat bojo za@eli junja lietos, kàr bo parœlo h 100 sede¡u, a bo takuo nareta, de bojo kraju œuolsko lieto, saj je za@asno prù prestor za ljudi stisnili al' arœerili po ponad tistimi prestori dvojezi@na sriednja triebi. Nucali bojo premi@ne lesene steœuola. Diela muorajo spejati do konca ne. telega lieta 2012. Selediu jim bo arhiSeviede, bo tudi oder in prestor za ra-

potije, ki so potriebne za teater, koncerte, posvete in druge prireditve. Stranske stene bojo opremljene, de bojo lahko slu¡ile za fotografske in umetniœke razstave.

Vhod bo iz ulice Arengo della Slavia.

Na za@etku so ¡e tri pisarne in straniœ@a (WC) ter stopnice (œtenge) za iti dol v dvorano. Postavili bojo tudi dvigalo (aœensor).

Se pravi, de v hramu Gorske skupnosti bo pravi moderni in funkcionalni kulturni dom, v katerim bojo lahko gledaliœke predstave, koncerti, razstave, projekcije, sre@anja, posveti in vse, kar parpada kulturnemu ¡ivljenju.

Tele kulturni dom bo velika pardobiteu, saj se v Œpietru, se pravi v sarcu Nediœkih dolin, potrieba po takim prestoru @uje ¡e puno liet. Trieba ga bo pametno nucati in lepuo povezati s slovenskim kulturnim centram, ki nastaja ne dele@.

Saj bota sigurno kulturni dom in kulturni center kupe parpomala œe buj bogatemu in kvalitetnemu dielu slovenskih organizacij v Bene@iji.

ENTRO LA FINE DELL’ANNO l’acquedotto «Poiana» installerà il distributore di acqua naturale microfiltrata e gassata

A San Pietro al Natisone ci sarà la «casa dell’acqua»

A

cqua minerale addio. Entro la fine di quest'anno anche a San Pietro al Natisone sorgerà la struttura che erogherà ai cittadini gratuitamente acqua naturale microfiltrata o gassata a un prezzo basissimo, evitando loro di acquistarla nei supermercati e permettendo di realizzare un notevole risparmio.

L'assemblea dell'acquedotto «Poiana», riunitasi di recente per l'approvazione del bilancio preventivo 2012, ha deliberato, infatti, di dotare in tempi brevissimi e a sue spese tutti i comuni serviti – nelle Valli del Natisone c'è solo San Pietro – di una «casa dell'acqua» sulla scia del successo delle analoghe strutture già funzionanti a Remanzacco e Pradamano.

La «casa» è costituita da un chiosco in cui vengono installate le apparecchiature di trattamento dell'acqua, di raffreddamento e di addizione di anidride carbonica. Su un lato esterno, aperto al pubblico, sono ubicati gli erogatori di distribuzione dell'acqua. I cittadini possono fornirsi gratuitamente dell'acqua naturale e fresca, pagando invece un piccolo contributo (nelle località già servite è di 5 centesi-

˘e puno liet odtuod je biu sauonski kamun postavu bakeke, v katere obiesiti vse marine doma@ega kamuna in dugih lokalnih ustanou, de bi ljudje viedeli za svoje pravice, svoje du¡nuosti in za vsake sort iniciative na teritoriju. V vasi Matajur je bla bakeka na placu pred staro mlekarinco a se je z lieti vederbala. Na koncu je padla na tla. Kamun pa je nie postroju al’ nadomestiu z novo. Takuo de sada obeœavajo marine pod pajù vaœke oœtarije, ki je v hramu, kjer je ankrat bla mlekarinca, kar na dasko. Ries je, de v slovenskim jeziku se bakeka kli@e »oglasna daska«, pa Matajurci pravijo, de obeœati marine na pravo dasko je velik œpot za sauonski kamun.

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mi al litro), per il prelievo dell'acqua fresca gassata.

L'operazione ha l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull'opportunità di utilizzare l'acqua di acquedotto, rinunciando a quella minerale in bottiglia che ha costi significativi per i consumatori e incide dal punto di vista energetico, per il trasporto, la realizzazione e lo smaltimento delle bottiglie. All'acqua, già di ottima qualità, verrà aggiunta solo l'anidride carbonica, poi ciascuno potrà prenderne quanta ne vorrà».

La giunta municipale di San Pietro, ha fatto sapere il sindaco, Tiziano Manzini, ha già stabilito di ubicare la sua «casa dell'acqua» nel capoluogo, tra il campo sportivo e la nuova area residenziale. «Sarà il Poiana a realizzare la struttura e farsi carico della gestione del sistema – sottolinea –. Il prezzo preciso non è stato ancora stabilito dall'assemblea, ma sicuramente sarà molto inferiore rispetto a quello delle bottiglie che si acquistano al supermercato.

La struttura sarà identica in ciascuno dei centri serviti dal Poiana, sulla falsari-

Bk evolution bo na Folkestu Lieta nazaj je biu poznani festival Folkest vi@krat v Bene@iji s svojimi koncerti, na katerih nastopajo skupine in pievci iz cielega sveta. Nikoli pa se nie zgodilo, de bi na Folkestu godla adna skupina iz Bene@ije. Tuole se bo zgodilo lietos in tuo, kar na glavnim koncertu festivala konac luja v miestu Spilimbergo, saj se je skupina Bk evolution zaslu¡ila nastop na Folkest in festa. Zmagala je namre@ na nate@aju Suonare@folkest. V finalu, ki je biu 14. mar@a, je premagala Humpty duo in Irish&more. Beneœka skupina je zagodla in zapiela nekatere svoje piesmi. Na posebno vi¡o je prepri@ala komisijo, kàr je zapiela Tan stran na wade, ki jo je napisala Silvana Paletti, in Za te zahvalit Kekka Bergnacha. � �

Kobarid. Atentat na Mussolinija

La casa dell’acqua realizzata dal «Poiana» a Remanzacco ga di quella di Remanzacco. A Cividale, la struttura dovrebbe sorgere in un'area vicina alle nuove stazioni ferroviaria e delle corriere.

Gli altri comuni delle Valli sono servi-

ti, invece, dall'acquedotto del Friuli centrale (Cafc) e anche questo ha già realizzato case dell'acqua, ma non da noi. Sarebbe bene che le amministrazioni locali si attivassero in merito.

� � V sklopu gledaliœkega abonmaja za Bene@ijo bo Slovensko stalno gledaliœ@e iz Tarsta v sriedo 4. obrila v kulturnim domu v Kobaridu pod re¡ijo Jerneja Kobala uprizorilo dokumentarno dramo Kobarid '38 - kronika atentata, ki jo je napisu Duœan Jelin@i@. Ob obisku Benita Mussolinija v Poso@ju 20. setemberja 1938 so tigrovci parpravili atentat nanj. Kàr bi Ducejeva avto parvozila v Kobarid, bi muoru Franc Kavs aktivirati bombo, ki naj bi jo imeu okuole pasu, in se arzstreliti kupe z diktatorjam. Do tega pa ni parœlo. Zakaj se je Kavs premislu? Nie teu, de umrejo tudi nedu¡ni otroci? Se je bau on umrieti?

Je morebiti posegla angleœka varnostna slu¡ba, ki nie bla za atentat? Skrivnost je ostala do donaœnjih dni.

dom

IZ NAŒIH DOLIN

31. marca 2012

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DELEGACIJA ZVEZE SLOVENCI PO SVETU je febrarja obiskala naœe ljudi, ki ¡ivijo v ju¡noameriœki dar¡avi

Bene@ani v Argentini so œele zelo navezani na doline svojih te starih

KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Con la Pro loco sul monte Matajur Domenica 15 aprile un'altra piacevole escursione con la Pro loco Nediœke doline/Valli del Natisone. Questa volta sul monte simbolo delle Valli, il Matajur. Il ritrovo è previsto per le ore 13.00 davanti al rifugio Pelizzo per le iscrizioni. Si proseguirà lungo un percorso ad anello che dal rifugio conduce alla fonte Skrila, toccando in seguito la strada di Rommel, ricordato per le sue imprese militari durante la prima guerra mondiale, fino a raggiungere la cima del monte. Si giungerà poi in discesa al rifugio Dom na Matajure per un momento di riposo insieme alla Planinska dru¡ina Bene@ije. Il percorso proseguirà fino alle malghe di Mersino che con la loro latteria sono testimoni di alpeggi e del duro lavoro in montagna, per poi giungere al rifugio Pelizzo per la cena con menù tipico. L'escursione si snoda su sentieri adatti a tutti (371 m di dislivello in salita) e in caso di maltempo verrà rinviata alla domenica successiva. Il costo è di 25 euro a persona e comprende la guida, una sorpresa, il ristoro (bevande incluse) al rifugio Pelizzo. Per maggiori informazioni e prenotazioni contattare la Pro loco al numero 349 3241168 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 18.00) o scrivere un'email a info@nediskedoline.it. ��

Tudi v San Martinu so toplo sparjeli dokumentarec o minatorjah

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Sinuovi in navuodi emigrantu se mo@nuo zanimajo za svoje korenine

� O.B.

N

acho Cacciabue, sin predsednika druœtva beneœkih emigrantu v kraju La Falda, ima kakih 10 liet. ˘iveu je od lieta 2000 do lieta 2006 v Bardu v Terski dolini, odkoder so bli njegovi nonolni. Potlé se je mlada dru¡ina varnila v Argentino. Pa je puobi@u Bene@ija ostala v sarcu. »Manjkajo mi zelene hosti, œe posebno smrieke in bukve, saj kjer stojim sada, so bregi goli, so samuo kamani in garmi,« je pred kratkim poviedu Renzu Matteligu, ki je direktor zveze naœih emigrantu Slovenci po svetu.

Navezanost otroka na Tersko dolino je dokaz, kakuo so Bene@ani v Argentini navezani na zemljo svojih te starih. #etudi je œe na telim svietu le malo tistih, ki so ankrat ¡ivieli v beneœkih dolinah in so pred drugo svetovno vojsko in po nji œli s trebuham za kruham v Ju¡no Ameriko, so njih sinuovi in navuodi tesnuo povezani s kraji, odkod so parœli njih starœi. Febrarja lietos so celuo odprali novo druœtvo – te œesto v Argentini – zveze Slovenci po svetu v turisti@nim miestacu La Falda. Zdi se, de se bo preca rodilo œe adno druœtvo. »Hvala Bogu, se naœi ljudje v Argentini dar¡ijo kupe in imajo puno projektu ter dobro vojo,« pravi Mattelig, ki je biu na obisku v Argentini od 1. do 22. febrarja. V delegaciji zveze Slovenci po svetu sta bla tudi @lanica vodstva Isabel Topatigh in godac na ramoniko Adriano Crainich iz Œkrutovega.

Parvi namien dugega potovanja po Argentini je bla predstavitev razstave Janez Gruden slovenski kipar v Argentini, ki so jo naœi emigranti parpravli ob 150-lietnici Italije.

Drugi ra¡on za potovanje v Argentino je bluo pokazati dokumentarni film San sanju, de pride 'an dan…, ki ga je za Rai parpravla Martina Repinc in pravi o beneœkih emigrantah v minah v Belgiji.

Za telo parlo¡nost so ga prevedli tudi v spanœki jezik. Projekcija je bla v vsieh druœtvah, ki so jih obiskali. »Sparjeli so ga z velikim zanimanjam, saj je emigracija Bene@anu v Argentino popunama druga@ od tiste tle v Evropi. Malo so viedeli o tisti tragediji. Brez besied so ostali pred tajœnim tarpljenjam naœih ljudi, so slu¡ili vsakdanji kruh pod zemljo. Nekateri so celuo jokali, kàr so videli, kar so muorli minatorji prenaœat,« pravi Mattelig.

Tre@ji razlog, de je delegacija zveze Slovenci po svetu œla @ez ocean, je bla predstaviteu dokumentarnega filma Tvoj nono, moj nono. Napravila ga je skupina mladih iz druœtva v Rosarju. Za

re¡ijo je poskarbeu Sebastian Cicutti, v sodelovanju z lokalno predsednico Florecijo Lodolo, z Alejandrom Noaccom in drugimi. Gre za pogovor s œestimi œe ¡ivimi beneœkimi emigranti parve generacije v tistim miestu. Vsi so iz Terskih

S. Cicutti, F. Lodolo in A. Noacco predstavljajo film »Tvoj nono...« dolin: Eugenia Molaro, Maria Toffoletti, Olivo Pojana, Iva Toffoletti, Giulio Molaro in Giovanni Toffoletti. »Tele so zadnje pri@e od emigracije. Na smiemo izgubiti njih spomina in kar so pre¡ivieli, @ene bojo nove generacije ob svoje korenine. Tele dokumentarec, ki je dug pou ure, je zelo liepa rie@ tudi, zatuo ki ka¡e, kakuo se te mladi zanimajo za svojo zgodovino. Pokazali ga bojo na

V kraju La Falda se je rodilo te œesto slovensko druœtvo

vsieh naœih druœtvah po Argentini in bomo seviede poskarbieli, de bo parœu tudi h nam v Italijo.« Poleg ¡e omenjenih La Falda, Marcos Paz in Rosarju, so bli Mattelig, Topatigh in Crainich med naœimi ljudmi tudi v Villa Ballestrer (Buenos Aires) in San Martin de Mendoza. »Vsierode – pravi direktor Mattelig – smo se sre@ali z ljudmi, ki pejejo naprej naœa druœtva, in œtevilnimi @lani. Posluœali smo njih ¡elje. Na posebno vi¡o smo radi guorili s te maldimi. Zaries je lepuo, de v Argentini imajo v rokah zvezo Slovenci po svetu mladi ljudje, stari od 30 do 45 liet. Zelo aktivni so in imajo puno novih idej. Naj poviem samuo, de imamo adnega risarja, ki diela stripe za velike ameriœke zalo¡be in sada parpravlja zgodovino emigracije iz Nediœkih dolin. Bukva bojo parœle na dan ¡e lietos.«

Pohodniki v Tapoluovim

R. Mattelig. I. Topatigh, I. Lendaro in M. Cacciabue v La Falda

F

ebrarja lietos so odprali novo druœtvo zveze Slovenci po svetu v kraju La Falda, v provinci Cordoba. Pobudnik in parvi predsednik je Mariano Cacciabue, ki po materi ima korenine v Terski dolini. Vpisalo se je ¡e kakih 60 ljudi.

La Falda je turisti@ni kraj na bregieh Sierras Chicas. Miestace ima kakih 15 tav¡int ljudi. »Tam ¡ivi tudi nomalo Bene@anu, ki imajo svoje koreniene v Terski dolini – pravi direktor zveze, Renzo Mattelig –. Cacciabue je po materi iz Barda. Lieta 2000, kàr je bla v Argentini straœna kriza, je parœu ¡ivet v Bene@ijo. Ustavu se je tle 6, 7 liet, potlé se je varnu @ez o@ean. On in ¡ena sta odparla dvie butige, kjer predajata tipi@ne furlanske pija@e in jedila, ki jih tamdol pardielajo in so zelo cenjene v cieli Argentini.«

Concorso per poeti delle minoranze

E. Molaro in A. Crainich

PARPRAVLI SO JO ob 150-lietnici rojstva Italije, de bi pokazali, de so v nji tudi Slovenci

Razstava o slovenskem skulptorju Janezu Grudnu

V

saboto 4. febrarja so v miestu Marcos Paz v Argentini odparli razstavo Janez Gruden slovenski kipar v Argentini, ki jo je zveza Slovenci po svetu parpravla ob parlo¡nosti 150-lietnice Italije. »Razstava je po œpansko in po slovensko zatuo, de bi se pokazalo, de smo part Italije tudi Slovenci – povdarja direktor zveze, Renzo Mattelig. – Nekateri naœi ljudje so puno poznani po svietu, zatuo ki so nardili velike re@i, pa doma od njih na ¡alost malo in ni@ vemo. S telo iniciativo ¡elimo spodbuditi poznanje naœih ljudi, de bojo imieli tisto @ast, katere so vriedni.« Gruden (1897-1974) je zaries velik umetnik. Rodiu se je v Nabre¡ini, se veœuolu na Tar¡aœkim, se o¡enu z Doroteo Bogatec in z njo imeu tri sinuove. De bi uteku fasisti@nemu re¡imu, je lieta 1927 emigriru v Argentino, kam ga je povabu ku¡in od ¡ene, poznani ahtitekt Victorio Sul@i@.

Tam in v sosiednjim Uruguayu, kjer je ¡iveu nomalo liet, je dielu skulpture iz mra-

Edoardo Gruden predstavlja razstavo o svojem oåetu morja in kamana, pa tudi iz brona. Imeu je œe adnega sina, Eduarda, ki je sada puno parpomau, de bi parpravli razstavo o svojim o@etu.

Gruden je poznan in @eœ@en posebno za deset velikih monumentu in skulptur, ki so na placah in javnih hramah v Buenos Airesu, Mar del Plati, Rosarju in Montevideu.

I poeti appartenenti alle dodici minoranze linguistiche d'Italia riconosciute dalla legge 482/99 hanno tempo fino al 15 giugno per partecipare alla settima edizione del concorso «Mendránze n poejia». Come si intuisce dal titolo, l’invito arriva dall’area linguistica ladina.

L'iniziativa è indetta, infatti, dal Comune di Livinalongo (Belluno) ed organizzata per il terzo anno dall'Istitut cultural ladina Cèsa de Jan. La partecipazione è estesa anche al romancio, lingua minoritaria parlata nel Cantone svizzero dei Grigioni. Ogni partecipante potrà concorrere con un massimo di tre poesie. Ogni opera dovrà essere accompagnata dalla traduzione, letterale e non interpretativa, in italiano. Solo per la categoria scuole il concorso viene aperto, in via sperimentale, alle opere in prosa, che dovranno essere al massimo tre per ogni autore Le opere dovranno essere realizzate a tema, per l'anno 2012 si propone il tema «I mestieri dei nonni». La giuria sarà composta da Domenico Morelli (presidente), Nicola Tanda, Lucia Trusgnach, Lilia Slomp, Giuliana Bellodis e Andrea Nicolussi Golo. Saranno premiati i primi tre partecipanti individuali e le prime tre scuole, sia nella sezione della poesia sia in quella della prosa. I «segnalati» riceveranno il diploma di merito. Bando ed informazioni sul sito dell'Istitut Cèsa de Jan (www.istitutoladino.org) o su quello del Comune di Livinallongo (www.comune.livinallongo.bl.it). ��

Narbuj poznana sta morska leva, ki sta ratala simbol miesta Mar del Plata in so ju lieta 2010 upodobili celuo na agentinski denar (na kovanec za dva pesosa) ob 210-lietnici rojstva argentinske republike.

Razstavo so mar@a prelo¡li v Mendozo in jo bojo potlé pokazali po vsieh druœtvah Bene@anu v Argentini.

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TERSKE DOLINE

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L’ESERCIZIO PUBBLICO DELLA FAMIGLIA SEDOLA è una vera e propria istituzione della frazione di Taipana KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Taipana, l’orso è in municipio

L’osteria di Platischis collega il paese con i suoi emigranti in tutto il mondo �

Il titolare: qui chiamano uomini e donne delle generazioni più diverse alla ricerca dei loro avi, cioè delle proprie radici

� Paola Treppo

O Con un «referendum» spontaneo organizzato sabato 17 marzo scorso dall'Ana di Monteaperta, la statua dell'orso scolpita sul tronco di un vecchio castagno è stata accolta ufficialmente nel palazzo del Municipio. La comunità di Taipana, infatti, ha detto «sì» a quella sistemazione definitiva e anche il sindaco Elio Berra ha accolto l'opera. Con un pik-up, l'orso alto 2 metri, che regge un ramo di tiglio, è stato trasportato prima di borgo in borgo e poi alloggiato all'ingresso della sede comunale.

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Pasquetta sull’erba a Monteaperta � � Pasquetta sull'erba lunedì 9 aprile in località Ponte Sambo, a Monteaperta di Taipana. A organizzare il momento di festa è l'associazione culturale “Al ci si incontra”. Per i più piccoli ci sarà un'avventurosa caccia al tesoro e per i ragazzi più grandi un torneo di ping-pong. Per le famiglie, infine, griglia, musica e l'aperitivo di benvenuto. La festa comincia alle 10 sul prato adiacente il bed&breakfast “Nido delle Naiadi”. Per informazioni si può chiamare l'associazione al numero 333.8622659.

A Lusevera con gli ex emigranti

Come da tradizione, anche quest'anno l'Associazione ex-emigranti Val Torre di Lusevera, sodalizio presieduto da Dante Del Medico, organizza un momento conviviale per trascorrere insieme la giornata di Pasquetta. Per partecipare si deve raggiungere l'area festeggiamenti del “Centro Stolberg”, a Lusevera capoluogo, dove ci sarà animazione e cucina dalle 12 e fino al tardo pomeriggio. È un momento di incontro cui partecipa tutta la comunità dell'Alta Val del Torre e anche diversi amici tarcentini.

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ggi conta non più di quaranta residenti, la frazione montana di Platischis di Taipana, ma non sempre è stato così. In passato il borgo era popolato da oltre 800 persone.

Poi il cambio degli stili di vita e le varie ondate di emigrazione che hanno caratterizzato il Novecento hanno fortemente ridimensionato il quadro demografico. Ma resta la voglia di mantenere viva e attiva la località che si trasforma nei giorni di festa e in estate, col ritorno al paese natio di molte famiglie oggi residenti all'estero. Anche la Pasqua e la Pasquetta rappresentano un momento importante di ricongiungimento tra parenti e amici che scelgono Platischis per incontrarsi dopo tanto tempo, per trascorrere due giornate insieme ricordando la storia della loro famiglia e quel che fu il vivere dei loro nonni in questo borgo di Taipana.

Uno dei punti di riferimento più importanti, nella frazione, è l'Antica osteria Sedola, bar-trattoria oggi condotta da Ettore Sedola, 63 anni. Prima dipendente regionale, quando ha raggiunto l'età della pensione, Ettore ha deciso di portare avanti l'attività di famiglia, per passione, per amore della sua terra e per non far mancare al paese un punto di incontro. L'osteria, infatti, è l'unica attiva a Platischis e ha una storia di più di due secoli, anche se all'ingresso

non si nota, come altrove, la targa «locale storico».

«Non ha mai cambiato nome - racconta Ettore - ed è stata gestita in maniera ininterrotta per oltre due secoli, sempre da qualche membro della famiglia Sedola.

Insieme a un pubblico esercizio di Debellis, è stata la prima ad aprire i battenti nel comune di Taipana. E il numero del telefono fisso che ancora oggi funziona, lo 0432.788017 è stato il primo a essere attivato nel comprensorio municipale: dal 1947 a oggi è rimasto sempre lo stesso».

La scelta, oggi abbastanza diffusa, di eliminale la rete telefonica fissa a favore di un cellulare, non ha convinto Ettore e l'utenza, in questo modo, è diventata un punto di riferimento irrinunciabile per chi vive all'estero ma ha le sue radici a Platischis.

«Qui chiamano da tutto il mondo - spiega Ettore -. Sono tutti Sedola, delle genera-

A Vedronza si costruisce la nuova ecopiazzola

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l via i lavori per la costruzione della nuova ecopiazzola di Lusevera. Grazie a un fondo di circa 120mila euro, di cui 80mila stanziati dalla Provincia e la restante parte attinta dalle casse del Municipio, sarà possibile realizzare un sito per il conferimento di immondizie completamente a norma e sicuro.

L'area individuata dall'amministrazione comunale è baricentrica rispetto al paese: l'isola verde sorgerà, infatti, a Vedronza, e sarà di facile accesso perché al limitare della strada statale. La zona è quella già dedicata alle attività produttive: non ci sarà quindi alcun problema di impatto ambientale. Le opere di costruzione richiederanno qualche mese di lavoro e, se non ci saranno intoppi, l'ecopiazzola sarà pronta per l'uso entro la fine dell'estate, probabilmente anche prima.

«Si tratta di un servizio fondamentale per i cittadini di Lusevera - spiega l'assessore all'ambiente, Stefano Sgrazzutti -.

Quando la legge sulle aree di conferimento è cambiata, infatti, siamo stati costretti a chiudere il nostro punto di raccolta e a organizzare periodicamente dei trasporti mirati, avvalendoci di realtà esterne. In sostanza, per quasi tre anni, ogni 4-6 mesi abbiamo messo a disposizione dei container per la comunità, spendendo molte migliaia di euro. Adesso, finalmente, potremo destinare questi fondi ad altri interventi e consentire al cittadino di liberarsi con costanza dell'immondizia ingombrante e “speciale” senza il rischio che venga gettata chissà dove».

Sgrazzutti fa notare come la popolazione dell'Alta Val del Torre sia stata comunque corretta e civile. Anche sul fronte raccolta differenziata si è raggiunto un buon livello, che si attesta oggi al 65%, con picchi del 70%.

«Comunque migliorabile - sottolinea l'assessore -. È importante che si comprenda il risparmio che deriva dal rispetto delle norme: passare dal 66% all'80%, ad esempio, significa 26 tonnellate di rifiuti in meno da smaltire. Questa cifra, moltiplicata per 145 euro a tonnellata, fa 3.800 euro di risparmio ed è quasi il 5% della spesa totale». La gestione è affidata ad «A&T2000» ed è caratterizzata, in paese, uno dei primi a scegliere il particolare sistema insieme a Magnano in Riviera, dai cassonetti «con la chiave». In generale, la popolazione di Lusevera ha dimostrato di accettare il cambiamento e i dati sul lungo periodo lo dimostrano: basta pensare che e metà 2009 la percentuale di differenziata era solo del 19%. È in quell'anno che il Comune ha dato avvio a un nuovo e più serrato piano di raccolta. (p. t.)

Alina in Ettore Sedola imata oætarijo v Plestiæåah zioni più diverse. Uomini e donne che vogliono conoscere qualcosa del loro passato, del paese da cui emigrarono i loro avi. Io cerco di fare tutto quello che posso: domando in giro, faccio ricerche, li aiuto a ricostruire un pezzo della storia che gli manca. In agenda ho più di mille numeri di telefono di Sedola che vivono in ogni parte del mondo, e in particolare in Canada, Argentina, ma anche Francia, Germania e Svizzera. Restiamo in contatto, mi mandano dei ricordi dai loro Paesi e se riescono, a volte, in estate o nelle feste, raggiungono Platischis».

In questa frazione, quand'era densamente abitata, all'Osteria era annesso quel che oggi potremmo chiamare un megamarket:

«C'era di tutto. Alimentari e ferramenta, biancheria intima, scarpe e scarponi, aghi e fili, stoffe. Tutto quello che poteva servire a una famiglia. Parte di questa merce l'ho trovata, in magazzino, ancora intatta e la conservo con cura, a memoria».

Tanto ha studiato e indagato per aiutare lontani e lontanissimi parenti a ricostruire il loro albero genealogico che adesso, Ettore, tra gnocchi e tagliatelle, è diventato l'unico depositario della storia dei Sedola dal 1920 a oggi. «Potrei e dovrei scrivere un libro, o lasciare uno scritto, per chi verrà dopo di me. Se il tempo me lo permette lo farò, perché la memoria di queste terre dei suoi vecchi figli non vada persa per sempre».

L'osteria è aperta tutto l'anno.

NELLE VALLI DEL TORRE comunità piccole, ma vivaci

Celebrazioni pasquali poi battesimi e comunioni

A

ttesa in preghiera per la celebrazione della Pasqua nei paesi delle Valli del Torre, Val Cornappo e sulle alture di Faedis. In tutte le parrocchie i fedeli si uniscono nelle riflessioni proprie della Settimana Santa e affiancano sacerdoti e laici per giungere all'incontro di domenica 8 aprile, la festa più importante dei cristiani e cuore del calendario liturgico, con il giusto raccoglimento e spirito di gioia.

A Brezje/Montemaggiore di Taipana la messa di Pasqua si celebra alle 11 con l'accompagnamento delle corali del paese e di Plestiœ@a/Platischis, nella parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo. Il Venerdì Santo, alle 20, processione della Via Crucis in paese in una suggestiva ambientazione resa dall'accensione di quattro tronchi di legno tagliati a croce lungo il percorso.

Giovedì Santo e Sabato Santo, invece, funzioni solenni nella parrocchiale di Plestiœ@a/Platischis intitolata a San Giovanni Battista.

Per quest'ultima chiesa c'è una bella novità che il diacono Diego Mansutti anticipa proprio in questo periodo pasquale: si procederà, infatti, al rifacimento dell'altare che era andato distrutto durante il terremoto. La comunità collabora al progetto che sarà illustrato in dettaglio nelle prossime settimane. Sempre a Brezje/Montemaggiore, ma nel Lunedì dell'Angelo, momento di incontro conviviale dalle 12 con la sardellata in piazza.

A Viœkorœa/Monteaperta di Taipana la

messa di Pasqua è stata fissata per le 11 nella chiesa di San Michele, con l'accompagnamento del neonato coro dei bambini: per promuovere la crescita del gruppo, sono stati acquistati di recente dieci flauti e quattro chitarre.

Le funzioni saranno curate dal diacono Leopoldo Pantarotto, che segue anche i fedeli di Karnahta/Cornappo dove, nella chiesa del Sacro Cuore, la messa dell'8 aprile si terrà alle 9.30.

Viœkorœa/Monteaperta si prepara anche a partecipare con gioia, domenica 15 aprile, alle 11, a un battesimo. Il piccolo, Nicholas Michelizza, vive con la famiglia a Feletto Umberto ma la mamma e il papà hanno scelto per il battezzo la frazione montana di Taipana perché il nonno di Nicholas è originario di Monteaperta. Ci sarà, poi, un altro battesimo, ancora da concordare nei dettagli, e due prime comunioni, a testimonianza della vivacità della frazione.

Messe solenni per Pasqua anche nelle parrocchiali di Bardo/Lusevera e di Tipana/Taipana capoluogo.

A #aniebola/Canebola di Faedis, il santo rito dell'8 aprile è stato fissato per le 10.30 nella chiesa di San Giovanni e sarà presieduto da p. Ciril #arga dei Padri di San Vincenzo De Paoli. Nella vicina località montana di Podrata/Clap, invece, don Gianni Molinari, parroco di Faedis, celebrerà la messa nel Lunedì dell'Angelo nella chiesetta della Madonna Addolorata. � P. T.

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REZIJA/KANALSKA DOLINA

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A UGOVIZZA E VALBRUNA si è conservata fino ai nostri giorni un’antica tradizione del Triduo pasquale

»Uahtati bo¡ji grab«, in Valcanale i pompieri vegliano il Santo Sepolcro Ljudska pesem na reviji Primorska in Koroœka pojeta

� Luciano Lister

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el Triduo pasquale, in alcune chiese della Valcanale si usa allestire il Santo Sepolcro (slov. bo¡ji grab). Si tratta di un intento di riproduzione della tomba in cui giacque Cristo, costituito da pannelli in legno, che montati risultano in un sorta di piccolo edificio. Nella sua parte più interna si trova una nicchia, riservata all'esposizione dell'ostensorio (slov. monœtranca) per l'adorazione dei fedeli. Un tempo veniva rischiarato con lumini; oggi si ricorre all'illuminazione elettrica. I Sepolcri costiuiscono manufatti di pregio dal punto di vista artigianale, anche perché interamente dipinti. Ad Ugovizza/Ukve e Valbruna/Ov@ja vas è ancora uso per i locali Corpi Pompieri Volontari montarvi la guardia in divisa: tra le giornate di Venerdì e Sabato Santo, questo avviene continuativamente ad Ugovizza, mentre a Valbruna i turni di veglia si interrompono nel corso della notte. A Camporosso/˘abnice veniva un tempo vegliato dalle famiglie – secondo un ordine stabilito dal sacerdote – ed a periodi anche dal Corpo Pompieri Volontari. Una volta era uso per tutte le comunità paesane pregare davanti al Sepolcro, secondo turni stabiliti per le singo-

le famiglie o per i borghi.

A Valbruna, il Sepolcro viene di solito allestito verso la parete destra della chiesa della Ss. Trinità, nei giorni precedenti il Triduo pasquale.

Da notare che nel cartiglio raffigurato nella sua parte esterna superiore, subito sotto l'angelo, viene riportata la scritta in sloveno «Jas sim vstajenje in ¡ivljenje, Kdor v mene veruje, bo ¡ivel vekomaj Janez II.21.». («Io sono la risurrezione e la vita, Chi crede in me, vivrà in eterno Giovanni II.21.»). Questo, a testimonianza del passato uso ecclesiastico dello sloveno nella chiesa paesana (secondo le prescrizioni in merito ai servizi religiosi nella lingua parlata dal popolo), fino a quando, nel corso del Novecento, non fu completamente soppiantato dall'italiano.

Scritte in sloveno sono riportate anche sul Sepolcro fatto ricostruire per la veglia ad Ugovizza - dopo che buona parte di quello vecchio era andato perduto nell'alluvione del 2003.

A Malborghetto/Naborjet è stata montata l'anno scorso la riproduzione dell'originale del Settecento, andato perduto oltre trent'anni fa. Altri Sepolcri vengono allestiti nelle restanti chiese della valle qualora non siano caduti in disuso o andati dispersi.

nedeljo 25. marca se je v dvorani bivœe mlekarne v Ukvah odvijal koncert v okV viru pevske revije »Primorska poje 2012« in sicer z mednarodnim naslovom »Koroœka in Primorska pojeta 2012«. Med prireditelji nedeljskega dogodka so bili

kulturno srediœ@e «Planika», Krœ@anska kulturna zveza v Celovcu, Zveza slovenske katoliœke prosvete iz Gorice, Zveza slovenskih kulturnih druœtev in Zveza cerkvenih pevskih zborov iz Trsta, Zveza pevskih zborov Primorske in Javni sklad Republike Slovenije za kulturne dejavnosti. Med prisotnimi v dvorani so bili tudi predstavniki teh organizacij.

Kar zadeva repertoarja, je bila ve@ina pevskih skupin naklonjena ljudskemu ¡anru. Pod vodstvom Mateja Lazarja je sprva nastopil oktet Alja¡ iz Svetega Antona (Slovenija), ki je nastal pred dvema letoma - ko so œtiri fantje pod oknom zapeli mamici novorojenega Alja¡a. Temu je sledil dvojni kvintet Svr¡ iz Ro¡ka/Rosegg (avstrijkska Koroœka), ki je pod vodstvom Aleœa Schusterja dokazal ¡eljo po ohranjanju krajevne razli@ice slovenskega jezika. Iz Kostanjevice na Krasu (Slovenija) je potem nastopil oktet »Ro¡marin«, ki ga od sezone 2009-2010 vodi Zulejka Devetak.

Sledila je fantovska pevska skupina »Anton Klan@i@«, ki so jo v Mirnu (Slovenija) ustanovili leta 2007. Prostor za vse jezike je zaznamoval pevsko skupino »Akzent« (na sliki zgoraj) iz Ledinc/Ledenitzen (avstrijska Koroœka) - kar je tudi dokazala s petjem v italijanskem nare@ju. Skupina je nastala leta 1983 z imenom »Ledince« in je sestavljena iz ljudi iz okolice Baœkega jezera. Po nastopu moœkega pevskega zbora »Anton Klan@i@« iz Mirna, ki deluje neprekinjeno ¡e œtiriinsedemdeset let in ki ga sestavljajo tudi fantje istoimenske fantovske pevske skupine, je zadnji zapel moœki pevski zbor »Foltej Hartmann« iz #irkov@/Schilterndorf (avstrijska Koroœka), ki redno nastopa na Koroœkem,Tr¡aœkem, Mad¡arskem in v Sloveniji pod vodstvom Petra Slani@a.

Pevske nastope je povezovala doma@inka iz ˘abnic Elisa Kandutsch, ki je sicer opozorila na tradicijo revije v Kanalski dolini: vrsto let so jo gostovali na Trbi¡u; ¡e tretje leto se odvija v prostorih bivœe mlekarne v Ukvah. (l. l.)

SABATO 7 APRILE saranno ufficialmente aperti la «Ta lipa pot» e il «Sentiero di Matteo» curati dall’associazione paesana

Indimenticabili escursioni sui sentieri di Stolvizza

A

Resia dal 1997 è operativa l'associazione “ViviStolvizza” che è nata per volontà di alcuni abitanti di Stolvizza, piccolo paese di cento persone arroccato ai piedi del monte Sart, che hanno voluto creare un'istituzione che riuscisse a rilanciare il paese attraverso iniziative di spessore e dare opportunità di sviluppo turistico ad un'area troppo spesso dimenticata, ma che ha notevoli potenzialità.

Il sodalizio è stato costituito anche per dare concretezza a tutte quelle attività svolte volontariamente da tanti paesani che intendono dare opportunità di sviluppo al paese che soffre, come molti paesi di montagna, dei problemi legati soprattutto alla scarsa densità demografica e alle difficoltà legate al territorio.

Tra le molte iniziative organizzate spicca la manutenzione e la promozione di due percorsi escursionistici che partono proprio da Stolvizza. Il primo denominato «Ta lipa pot», che in dialetto resiano significa «il bel sentiero», è un tracciato ricco di storia, di tradizioni, di cultura e di emergenze naturalistiche. Un percorso segnalato, molto pulito e, seppur sentiero di montagna, è incredibilmente facile e alla portata di tutti, anche dei bambini.

Il secondo percorso è chiamato «Il sentiero di Matteo» ed è stato ideato per ricordare il goriziano Matteo Mazzoni che nel-

Solbica l'estate del 2008 perse la vita sulle pareti del Monte Canin. Quattro mesi di intense e disperate ricerche hanno cementato una grande amicizia tra Mirella e Marzio Mazzoni, genitori di Matteo, e la comunità di Stolvizza che ha ideato questa iniziativa per ricordare Matteo nel tempo. Il sentiero è lungo 15 km e, per la bella distanza e per il notevole dislivello, si può considerare impegnativo anche se non presenta significative difficoltà e può essere adatto per gruppi sportivi, associazioni del tempo libero e gruppi spontanei Lungo questi percorsi dove tutto è un

susseguirsi di immagini, che rendono le escursioni davvero indimenticabili, anche i boschi, gli stavoli, i rii ed i verdi prati raccontano le bellezze della Val Resia che proprio in questa stagione assume un particolare ed affascinante aspetto.

Sabato 7 aprile i due percorsi saranno ufficialmente aperti con una bella giornata di escursioni che inizierà alle ore 9,30 con la partenza per i due percorsi insieme ad accompagnatori del paese che contribuiranno a far meglio conoscere all'escursionista lo straordinario territorio resiano.

L'associazione «ViviStolvizza» ha rac-

colto le tante attese della gente e si è data un'agile struttura per organizzare una serie di iniziative che vanno al di là di puri e semplici festeggiamenti, ma vogliono rappresentare concrete occasioni di sviluppo turistico per tutto il paese. I protagonisti di questa associazione sono tutti gli abitanti del paese che si ritrovano uniti per dare vita a tanti appuntamenti di vario genere, tutti finalizzati a dare visibilità e attenzione a questo paese di montagna. Una bella esperienza che promette di crescere, vista anche l'adesione pressoché totale degli abitanti e la bontà delle iniziative proposte che vanno nella direzione di creare occasioni di sviluppo e di crescita per Stolvizza e per tutta la Val Resia.

Lunedì 9 aprile, giornata di Pasquetta, in tutta la vallata ed a Stolvizza in particolare, dove si potrà gustare anche il capretto resiano, saranno organizzate escursioni sui due percorsi per festeggiare l'arrivo della bella stagione dopo un inverno, anche se scarsamente nevoso, sempre particolarmente duro tra queste montagne. Sarà una bella esperienza per quanti vorranno trascorrere in modo diverso la tradizionale uscita fuori porta del lunedì di Pasquetta, una proposta che ha avuto negli anni sempre un significativo successo. � Sandro Quaglia

KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

A Tarvisio tre candidati sindaco � � A pochi giorni dal termine ultimo del 3 aprile per la presentazione delle candidature a primo cittadino, a Tarvisio i giochi sono in fase di chiusura. Il sindaco uscente Renato Carlantoni (pertarvisio.org) ha già da tempo confermato la propria intenzione di ripresentarsi, con l'unzione del proprio partito di riferimento, cioè quel Pdl che in Valcanale ha precorso i tempi, dal momento che Carlantoni ha vinto le elezioni del 2007 (54,93% dei voti) al timone di una coalizione Forza Italia-Alleanza Nazionale. A vantaggio del sindaco uscente potrebbe giocare l'anticipo nell'annuncio della propria candidatura, nonché la competizione con due contendenti, invece che uno. Forte dello scorso secondo posizionamento (19,49%), la Lega nord correrà da sola anche questa volta, riproponendo come candidato il leader locale Stefano Mazzolini (mazzolini.info), conosciuto come ristoratore e presidente di Promotur e sostenuto da una lista di vecchie guardie e volti giovani. Ancora indefinita resta, invece, la situazione del gruppo consiliare di opposizione di «Alleanza per Tarvisio» (altratarvisio.org): Enrico Toniutti, che nel 2007 si era presentato quale candidato sindaco (15,72%), ha annunciato la formazione di una lista civica smarcata da simboli precisi, che riunirà persone di diversa provenienza politica e che avrà come punto forte un programma di governo condiviso. Ormai certa è, comunque, la non ripresentazione della civica «Crescere insieme», che si collocava sempre all'opposizione e che col proprio candidato, il compianto Janko Ehrlich, aveva riscosso al proprio debutto il 9,86% delle preferenze. A situazione ufficializzata, daremo modo ai vari candidati sindaco di presentare sulle pagine del «Dom» le diverse proposte circa lo sviluppo del comune capoluogo della Valcanale e capofila nella nuova Unione montana. (l.l.)

To lisï@jë grazdujë

Reziji nala¡amö bük nu maTu-w lu powsod. Na te sin@ni krej anu

ito ki to jë wla¡nu. Ma æi za kiraga ti bükavi gozdövi ni parjajo tu-w Ewropi wse par, wsaki gözd mörë bet dan drügi anu wsë isö to stujï tana itö ka rastë ta-pod arbuli anu æi ni so na nïzku aliböj na visokë. Tu-w tih bükavih gozdäh, möramö nalëst dne lipe ro¡e po laœkin (dentarie). Za je vïdët sa ma prït avrïla dardu jünja, ko bük nïma œæë wsë vijë. Ni so visoke 30 - 50 centimetruw anu ni majo ne œkür aliböj ne rüse ro¡ice. Ma æi to wan nï rat za poznät isi gözd, mata jïskat to liœï@jë grazdujë, ka to rastë visokë 20 centimetruw, to ma œtiri vijaca na kri¡unu. Tu-w vïla¡ej to jë na zalëna ro¡ica, tej na zvïzda, nu ta-lëtë na ma no malo @ärno balico. (s. q.)

dom

POSO@JE

31. marca 2012

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SLOVENSKI PREDSEDNIK je na obisku v Kobaridu ponovno podprl pobudo, na katero je navduœen tudi italijanski predsednik

Pot miru od Alp do Jadrana prispevek k ustvarjanju so¡itja med dr¡avama �

Tudi Tondo se je zavzel, da bi projekt uspel

KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke brevi brevi kratke

Sir Tolminc zaœ@iten v EU

� Zdravko Likar

F

undacija Poti miru v Poso@ju je pred leti uredila Pot miru od Loga pod Mangartom do Tolmina.

Na poti je uredila œest muzejev na prostem, od katerih je Bene@anom najbolj znan muzej na Kolovratu nad Solarji. Fundacija je ¡e za@ela z urejanjem Poti miru œe naprej proti morju. S Kolovrata bo pot tekla do Brd, Sabotina, Gorice in @ez Kras do morja pri Devinu. Œla bo torej po slovenskem in italijanskem ozemlju. Pot se bo imenovala Poti miru od Alp do Jadrana . Namen poti je ohranjanje zgodovinske in kulturne dediœ@ine ter spomina na trpljenje in ¡rtve na soœki fronti med prvo svetovno vojno in v vseh drugih vojnah. Najpomembnejœi cilj pa je ustvarjanje so¡itja in miru med Slovenijo in Italijo. Obmejno obmo@je med Slovenijo in Italijo je bilo v zgodovini prizoriœ@e mnogih vojnih spopadov, sovraœtva in nezaupanja. Zato je vzpostavitev Poti miru prispevek k trajnemu so¡itju Slovencev, Furlanov in Italijanov. ˘elimo, da se spoœtujejo pravice vseh, tudi pravice slovenske manjœine v de¡eli Furlaniji Julijski krajini.

Lani je predsednik Republike Slovenije dr. Danilo Türk obiskal predsednika italijanske Republike Giorgia Napolitana. Predstavil mu je tudi na@rtovano Pot miru od Alp do Jadrana. Oba predsedni-

Predsednik Danilo Türk v prostorih Fundacije Poti miru v Posoåju v Kobaridu ka sta projekt podprla in prevzela @astno pokroviteljstvo nad Potjo.

14. marca letos je slovenski predsednik priœel na obisk v Poso@je in na Goriœko. Najprej se je ustavil v Kobaridu na sede¡u Fundacije "Poti miru v Poso@ju".

Sodelavci Fundacije so mu predstavili opravljeno delo in na@rte. Predsednik je ponovno podprl projekt Poti miru od Alp do Jadrana kot prispevek k ustvarjanju so¡itja med Slovenijo in Italijo. Pot miru namre@ ne bo le povezovalna pot od Alp do Jadrana. Namen poti je namre@ povezovanje ob@in, pokrajin in de¡ele Furlanije Julijske krajine (FJK) in razli@nih italijanskih ustanov s sorodnimi partnerji na slovenski strani. Zato ta projekt tako vneto podpirata slovenski in italijanski predsednik.

V Poso@ju in na Goriœkem je predsed-

nik dr. Danilo Türk obiskal œe œolarje na kobariœki osnovni œoli, partizanski spominski park na Trnovem nad Gorico in spomenik padlim slovenskim vojakom v prvi svetovni vojni pod Œkabrijelom. V muzeju na Kromberku si je ogledal razstavo o gorskem strelskem polku, kjer so bili slovenski vojaki med prvo svetovno vojno najœtevilnejœi.

V Gorici se je najprej sestal s predsednikom de¡ele FJK Renzom Tondom.

Predsednik Republike je predsedniku De¡ele predstavil projekt Pot miru od Alp do Jadrana. Veliko pozornosti je namenil tudi uresni@evanju pravic slovenske manjœine v FJK. Predsednik Tondo je v odgovor povedal, da se bo osebno zavzel, da bo projekt Pot miru uspel. Povedal je tudi, da bo letos financiranje manjœine nemoteno. Predsednik Türk je nato obi-

KOBARIŒKI MUZEJ je organiziral predstavitev dveh knjig

Izkopavanja na Tonovcovem gradu @akajo na boljœe @ase P

V

petek, 16. marca je Kobariœki muzej v prostorih Fundacije Poti miru v Poso@ju organiziral predstavitev dveh knjig: »Poznoanti@na utrjena naselbina Tonovcov grad pri Kobaridu - naselbinski ostanki in interpretacija« ter »Poznoanti@na utrjena naselbina Tonovcov grad pri Kobaridu najdbe« avtorjev Slavka Ciglene@kega, Zvezdane Modrijan in Tine Milavec.

Predstavljeni knjigi sta zelo strokovni, avtorji pa v prihodnosti obljubljajo tudi bolj poljudno razli@ico.

Arheoloœke najdbe potrjujejo naseljenost te naravno zavarovane to@ke vse od srednje kamene dobe pa do srednjega

Evropska komisija je v Uradnem listu EU objavila registracijo sira Tolminc, ki ga izdelujejo samo na obmo@ju Zgornjega Poso@ja. Tolminc je registriran kot zaœ@itena ozna@ba porekla. Vse faze pridelave in predelave kmetijskega proizvoda morajo potekati na dolo@enem geografskem obmo@ju, saj sta kakovost in zna@ilnost proizvoda posledici vpliva dolo@enega geografskega okolja. Zgornje Poso@je ima dolo@ene naravne danosti, ki se preko krme prenaœajo v mleko, od tu pa z blagimi tehnoloœkimi prijemi tudi do kon@nega izdelka. Sir Tolminc ima zelo bogato in dolgo tradicijo. Za@etki izdelave sira v Zgornjem Poso@ju se povezujejo z za@etki paœniœtva v visokogorskih planinah, saj je bilo takrat sirarstvo edini na@in konzerviranja mleka. Prvi zapisi o siru Tolminc segajo v 13. stoletje, ko je bil sir naveden kot pla@ilno sredstvo dajatev takratni zemljiœki gospodi. Sir spada med trde polnomastne sire. Ima obliko okroglega hlebca, gladko svetlo rumeno skorjo, elasti@no sredico slamnato rumene barve, v prerezu pa ima redka o@esa velikosti le@e ali graha. Ima zna@ilen vonj, je sladko pikantnega okusa, zorenje pa poteka najmanj 60 dni. (j. u.)

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veka. Najbolj pomembno obdobje te vzpetine pa sodi v @as med 4. in 6. stoletjem, ko je rimski imperij zaradi vpadov barbarskih ljudstev slabel.

Na Tonovcovem gradu so imeli svojo postojanko sprva Vzhodni Goti, kasneje pa ob bizantinski pomo@i Langobardi, ki so na tej utrjeni poziciji sobivali skupaj s staroselci. Kljub temu, da si obiskovalci na samem kraju lahko ¡e danes ogledajo kar nekaj odkopanin, pa je to le del@ek nekdanje postojanke.

Dokon@na ureditev in nadaljnja izkopavanja pa @akajo na finan@no ugodnejœe @ase. � K. S.

skal Kulturni center Lojzeta Bratu¡a in Kulturni dom, kjer se je sre@al s predstavniki slovenske manjœine. Konec obiska je bil namenjen ob@ini Doberdob, kjer so ga ob@ani zelo mno¡i@no in navduœeno sprejeli v kulturnem domu na Gradini.

Predsednik Republike vneto podpira projekt Poti miru od Alp do Jadrana , saj vidi v uresni@itvi tega projekta velik prispevek k ustvarjanju so¡itja, prijateljstva in sodelovanja na sti@iœ@u slovenskega, furlanskega in italijanskega naroda in kulture.

Fundacija Poti miru si prizadeva, da bi bila Poti miru od Alp do Jadrana kon@ana ob stoti obletnici za@etka prve svetovne vojne. S poudarjanjem miru bomo najbolje zacelili rane preteklosti, ki so nas delile in razdvajale. Mir in svoboda sta vrednoti, za kateri se je vredno boriti!

Siniœa Germovœek spet v funkciji bovœkega ¡upana

o nadomestnih ¡upanskih volitvah v bovœki ob@ini, 25. marca, je postal novi ¡upan Liste za Bovœko, œestinpetdesetletni zgodovinar in sociolog Siniœa Germovœek. Ob 35,91-odstotni volilni udele¡bi je prejel 51,9-odstotka glasov podpore, pred Davorjem Gaœper@i@em iz SDS, ki je zbral 48,1 % glasov. Povedal je, da ¡eli biti tudi realizator glasov kar najve@jega œtevila ob@anov. Gre v bistvu za dokon@anje mandata, ki ga je prekinil bivœi ¡upan Danijel Krivec, ki je moral to mesto zapustiti, ko je sprejel funkcijo poslanca v Dr¡avnem zboru, ker to ni bilo ve@ skladno z novim zakonom.

Germovœek je ¡e ¡upanoval v obdobju 1998-2002. Lokalno Listo za Bovec je ustanovil skoraj pred desetimi leti, ko ni bil ve@ @lan SDS. Kasneje ga je podpirala tudi iniciativa Bovœko Polje, ki je kazala tako naravovarstveni kot lokalni politi@ni zna@aj. Potem, ko je na sodiœ@u dokazal, da ni kriv za zakonske krœitve pri popotresni obnovi v @asu ko je bil œe ¡upan, mu je o@itno zaupanje pri ve@ini volivcev znova naraslo, razen pri strankah NSi, Desus in SDS, ki so uradno podprle Davorja Gaœper@i@a. Kot ka¡e, so bili jezi@ek na tehtnici volivci t.i. levice.

Sam domneva, da so volivce prepri@ale njegove politi@ne izkuœnje in anga¡iranost v javnih zadevah, kar za njegovega mladega konkurenta ne bi mogli trditi v tolikœni meri. #eprav je bil bivœi ¡upan iz vrst SDS zelo uspeœen, glede na mo¡nosti pa ni bilo videti, da bi bili projektom bovœkega gospodarstva naklonjeni pri levi@arski vladi. Tako je bil v velikih te¡avah obstoj kaninskih ¡i@nic in jih je morala znatno podpreti ob@ina, kar mnogim volivcem ni bilo po godu, @eprav so œtudije pokazale, da ni bilo drugega izhoda… Nova pomladna vlada je obljubila podporo razvoju ¡i@nic in prometnemu odpiranju Poso@ja. Sicer pa so mnogi Germovœku privoœ@ili tudi zadoœ@enje, po hudih letih sodnega pregona, ki mu ni mogel dokazati krivde.

Glede na to, da se sedanja vlada zavzema za razvoj pode¡elja, se ni bati, da bi se zgodba iz minulih treh gluhih let do potreb bovœkega gospodarstva. Vsekakor je naloga novega ¡upana, da prisluhne ljudem v ob@ini, se pove¡e za skupno dobro v Poso@ju, z bli¡njo Bene@ijo, Kanalsko dolino in Koroœko. � Miran Miheliå

Ustvarjamo v Zeleni hiœi

V okviru mednarodnega projekta Climaparks so v Info to@ki Javnega zavoda Triglavski narodni park v Kobaridu 16. februarja organizirali »Ustvarjalno popoldne v Zeleni hiœi«, kjer so reciklirali embala¡o in tekstil. Aktivnosti projekta Climaparks, pri katerem so partnerji tako slovenska kot italijanska zavarovana obmo@ja, so preu@evanje in ozaveœ@anje o vplivih podnebnih sprememb na biodiverziteto zavarovanih obmo@ij in izvedba pilotnih projektov. Namen ustvarjalne delavnice je bila predelava odpadnega materiala in ustvarjanje brez dodatnih nakupov, majhna protipotroœniœka akcija.

Na delavnici so udele¡enske iz embala¡e in tekstila izdelovale uporabne predmete ter predstavile tudi svoje ideje uporabne recikla¡e. Iz plutovinastih zamaœkov so nastali namizni podstavki, iz tetrapakov enostavne denarnice in iz starih rjuh je za¡ivel vozlan predpra¡nik. Zaradi velikega odziva so delavnico ponovili v za@etku marca. V letoœnjem letu nameravajo organizirati œe dve ustvarjalni delavnici in »Izmenjavo igra@« v prednovoletnem @asu. (Besedilo in foto: Metka Œtrukelj, TNP-koordinatorka projekta Climaparks) ��

dom

ŒPORT

31. marca 2012

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CALCIO. DAI CAMPIONATI AMATORIALl della Figc e del Collinare più forti emozioni per i tifosi delle Valli del Natisone

Savognese vede la Prima categoria Momento no per il Real Pulfero

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La Valnatisone ha la salvezza a portata di mano. Bene gli Juniores: sono secondi

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KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

Luisa Battistig predsednica PDB

� Bepo Qualizza

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ancano cinque giornate al termine del campionato di Promozione ed è possibile che i verdetti saranno emessi solo nell'ultima giornata. Dopo una serie di sconfitte consecutive, la Valnatisone ha vinto per 1-0 con il Pro Romans ed ha fatto tirare così un sospiro di sollievo, aggiudicandosi i tre punti che servivano per allontanarsi dalle zone pericolose della classifica. Anche il calendario sembra venire in aiuto dei nostri visto che le avversarie ancora da affrontare occupano la parte mediobassa della classifica. In ogni caso però sarà necessaria la massima concentrazione: le trappole sono sempre in agguato anche laddove si pensa non ci siano.

Non si smentiscono gli Juniores regionali che conservano saldamente il secondo posto e non potrebbe essere diversamente con l'ottimo risultato (70) inflitto sul campo di casa al Flumignano e il 2-0 colto a Martignacco. Purtroppo il distacco con la capolista Manzanese è troppo marcato; questo è dovuto anche a qualche risultato buttato al vento nel girone di andata, diversamente oggi si sarebbe disputato un testa a testa con i seggiolai.

Un'autentica sorpresa il 2-0 fuori ca-

I piccoli dei «Primi calci» della Valnatisone sono tornati in campo sa inflitto alla Futuro Giovani dagli Allievi e non sappiamo se questo successo è vanificato dalla sconfitta interna con la Sanrocchese. La classifica è traballante per cui gli esiti dei prossimi incontri saranno determinanti ai fini della salvezza.

Ad un passo dalla vetta i Giovanissimi provinciali che dopo aver sconfitto a Pradamano la Serenissima 4-1, sul campo di casa hanno superato Tre Stelle 2-0 scavalcandoli in classifica, dove ora i valligiani occupano il terzo posto. È ricominciata l'avventura per i piccoli dei Primi calci. La Valnatisone, dopo i nuovi arrivi, conta 22 tesserati e la prima uscita li ha visti di scena a Moimacco schierati in tre formazioni.

Il ciclo delle esibizioni di questi piccoli calciatori si concluderà al polisportivo di San Pietro il 27 maggio prossimo.

Scendendo nel girone Amatoriale A/1 della Figc da registrare un momento di calo per il Real Pulfero reduce da due sconfitte, 3-1 sul campo di casa con il Brugnera e 1-0 sul terreno della capo-

lista Forcate, anche se la squadra allenata da Severino Cedarmas ha dimostrato un gioco migliore di quello dei padroni di casa. Solo la sfortuna ha impedito di concretizzare quel goal che ampiamente meritavano. Nonostante il risultato negativo la classifica rimane pressoché invariata. Lo sguardo è rivolto anche alla Coppa regione e questo fine settimana il Forcate salirà a Pulfero per la prima gara di semifinale di questo trofeo.

Nel girone di Eccellenza del Collina-

Sos Putiferio Savogna vince la gara re l'S di recupero per 2-1 con il Ziracco e pareggia sul campo di casa per 1-1 con il Cassacco. Questi ottimi risultati sono di stimolo in prospettiva della disputa dei play-off di fine stagione.

Una vittoria ed una sconfitta per Drenchia/Grimacco pizzeria «le Valli»: 2-1 sulla Coop Tolmezzo e 2-0 subito a Campeglio. A questo punto, mancando tre giornate al termine, si presenta problematico il cammino verso la salvezza ed il fattore campo potrebbe risultare determinante per i valligiani visto che due dei tre incontri li disputeranno in casa.

In Seconda categoria la Savognese si gode il primato solitario del girone D dopo la vittoria per 1-0 ottenuta sul campo dei Blus. La contemporanea sconfitta del Racchiuso le permette di allungare ulteriormente il distacco tanto che i «canarini» di Savogna potrebbero festeggiare in anticipo la promozione in Prima categoria.

Peter Kutin

TREKKING

Il Nepal di Silvia Clemencig. Duecento chilometri a piedi

V svoji ¡e dvejstlietni zgodovini, Planinska dru¡ina Bene@ije ima parvi krat predsednico. Vodstvo velike organizacije Bene@anu, ki hodijo radi v gore in imajo par sarcu slovenski jezik in doma@o kulturo, je na telo odgovorno mesto vebralo Luiso Battistig od Maœere. Obenem se je zahvalilo staremu predsedniku, ki je biu Giampaolo Della Dora, za dobro dielo, ki ga je opravu v œtierih lietah, ki je vodu beneœke planince. Luisa je zelo poznana in parljubljena. Po poklicu je meœtra in celuo ¡ivljenje diela tudi, de bi slovenska besieda in slovenske navade œe naprej ¡iviele v Bene@iji. Med drugim, piœe lepe poezije in pravce. V Planinski dru¡ini je od samega za@etka. Posebno par sarcu ima ko@o »Dom na Matajure«, tudi zaki je prù nje dru¡ina iz Marsina œenkala sviet, na katerim so jo zazidali. Gor hodi pogostu.

Vi@krat jo dar¡i odprato ob nediejah in skarbi, de bi gostje imieli za piti in za jesti.

Lepuo je, de bo Planinska dru¡ina praznovala svoj 20. rojstni dan z adno ¡ensko na @elu, saj so ble v telih lietah ¡ene pravi stebar tele organizacije.

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Basketvalli in lotta per il primo posto

V

enerdì 23 marzo la sottosezione Cai Valnatisone ha organizzato nella sala parrocchiale di San Pietro al Natisone una serata culturale che ha visto come protagonista Silvia Clemencig, escursionista professionista, attiva nella sottosezione dal 2001. Silvia è una appassionata che ha partecipato con impegno e dedizione alla scuola di alpinismo di Cividale, al corso di roccia basico e avanzato, al corso ghiaccio e di sci alpino.

Nella serata di venerdì ha presentato a un folto pubblico di alpinisti e non il suo trekking in Nepal svoltosi nei mesi di aprile e maggio dello scorso anno. Partita da Milano il 18 aprile, con un viaggio organizzato da Gianni Matiz, alpinista di Timau, ha camminato con il suo gruppo per più di 200 km.

Il Nepal è uno stato piccolo con circa

150mila chilometri di estensione; confina a nord con la Cina (Tibet) e a sud con l'India e non ha sbocco sul mare. Il territorio, compreso tra la pianura del Gange e la catena montuosa dell'Himalaya, è prevalentemente montuoso e presenta 8 tra le 14 montagne più alte del mondo (sopra gli 8.000m).

La vera esperienza di Silvia è iniziata quando è atterrata all'aeroporto TenzingHillary di Lukla nella valle di Khumbu, situato sul fianco di una montagna con una pista breve e ripida e una pendenza del 12%, considerato uno dei più pericolosi al mondo. Da lì insieme ai suoi colleghi alpinisti, tre del Cai di Trieste, uno di Misurina e un austriaco, ha intrapreso il suo viaggio attraverso diversi villaggi situati fino a oltre 5000 metri raggiungendo il campo base del monte Everest. Ogni giorno, per-

correndo circa 400 metri di dislivello lungo sentieri in salita e discesa, caratterizzati dai tipici ponti sospesi, hanno scoperto luoghi molto belli dal punto di vista paesaggistico, caratterizzati da un forte influsso culturale e religioso tibetano. In ogni villaggio infatti è presente un monastero e tutte le valli percorse, che fanno parte del parco nazionale del monte Everest, sono considerate sacre.

Il primo villaggio trovato lungo il percorso, tra i più belli e caratteristici per i particolari tetti azzurri e il tipico mercato del sabato, è Namche Bazar. Da li il trekking è proseguito fino a Tengboshe, con la visita al monastero più antico del Nepal, Periche con il suo moderno pronto soccorso e la scuola, Lobuche e Gorak Shep fino al campo base del monte Everest da dove si vedono tutti i passi che collegano il Nepal

Massimiliano Miani e Silvia Clemencig a San Pietro al Tibet e dove gli escursionisti hanno conosciuto Eburne Pasaban, alpinista basca che ha scalato tutti i 14 “8000”. Da un punto del sentiero grazie al tempo sereno Silvia è riuscita a vedere anche la punta dell'Everest (8848m) e immortalarla nei suoi scatti. Il trekking è poi proseguito un po' per la stessa strada dell'andata e un po' scoprendo posti nuovi, visitando la piramide di vetro, laboratorio scientifico italiano fondato da Ardito Desio, ammirando la fioritura dei rododendri, alti anche 30 metri e le caratteristiche rocce scolpite con i mantra. (fotogallery del trekking in Nepal sul nostro sito www.dom.it) � Giorgia Zufferli

� � Il Basketvalli nella quinta giornata del campionato di Coppa Friuli, sfruttando il fattore campo casalingo, ha battuto la Virtus Udine dopo una partita a lungo dominata e messa in discussione solo all'inizio dell'ultimo quarto. Gli avversari infatti si erano portati pericolosamente sotto di soli 5 canestri. Poi un bombardamento a tappeto di Iussig, Pelizzo e Busolini e la prestazione di Miani hanno scongiurato la rimonta degli avversari chiudendo la partita con più di dieci punti di vantaggio. La settimana successiva è continuata la striscia positiva casalinga, battendo la capoclassifica Torviscosa. Partita molto combattuta terminata punto a punto con un primo quarto caratterizzato da una serie di triple di Pelizzo e Iussig. Nel secondo quarto gli ospiti trovano il modo di superare i BV chiudendo in vantaggio il primo tempo 38 a 34. Nel terzo quarto però grande reazione dei biancoverde che si riportano in vantaggio di 5 punti. Nel finale risultano fondamentali due triple di Busolini e Iussig e diversi rimbalzi difensivi di Iveta; decisivo un fallo antisportivo su Miani che realizza il canestro per portare a casa la vittoria per 64-62. Ecco il tabellino: Iussig 14, Miani 15, Pelizzo 20, Not, Busolini 10, Ivetta 5.

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DOMA@A KULTURA

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Dreja Petruovu, Pippo iz Rima an Karlovo vino

➔ Patroni pomo@niki: Krescencija Höß

Kajœna ura bo

Parvi dnevi telega miesca bojo nomalo jasni, nomalo obla@ni.

Stara luna petka 6. obrila parnese umarno an u@asih da¡euno uro.

Zadnji kuart lune petka 13. parnese priet jasne dneve potlè pa da¡ an temporale. Temperatura se poviœe.

Radoviednost Adno zeje zlo dobro, kateremu se na da nimar tiste importance, ki pa bi jo muorla imiet za use tiste bogatije, ki jih ima u sebe, je komara@.

Telo je to prave zeje za lepuo napravt ¡uot an organizem na puomlad.

Da puno pomo@i ¡elodcu an @arievan, u sebe ima vitamine A, C, kalcij, potasij an fosfor. Posebno potasij je zlo important mineral za pravo dielo naœih ¡iucu, miœc an sarca. Za bogastvo potasija, uodè an zlo malo soli, ki jih ima u sebè, komara@ je parporo@en ku diuretik; parporo@en je tud materan, ki dojijo, sa pomaga puno za producijo mlieka; sienje komara@a je zlo dobro, @e imamo @arieva napete. #e zadnja zima nan je œenkala kajœan kilo odvic, tuole zeje nan more dat veliko pomuo@, sa’ nan da ob@utek, sensacjon, de smo sit an @e smo ga sniedli samuo malo. Je tud dobar za ¡enske probleme, sa’ ima u sebe puno vegetarskih ormonu ku fitoestrogeni, ki dajo veliko pomuo@ na ¡enski ormonski sistem.

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Jeœiœke zgodbice

MIESAC OBRIU U NAŒIH DRU˘INAH

Marija Krescencija Höß se je rodila u niemœkin mieste Kaufbeuren 20. otuberja lieta 1682. Bla je h@i Matja¡a an Luzije, ki za pre¡iviet sta runala, obdielovala blaguo, platno. ˘e od maldih liet je ¡eljela z usien sarcan, iti u bli¡nji fran@iœkanski konvent. Vickrat je bla pa zavarnjena nje proœnja , zauoj ki je bla previc buoga. Zatuo se je interesu mestni ¡upan, kateremu je biu konvent marsikaj du¡an. Natuo Ana, takuo se je po karstnin imenan klicala Krescencija, je bla sparjeta u konvent. Morebit zauoj tega druge munije so jo pa garduo gledale. ˘ivljenje u konventu ji je bluo zaries te¡kuo.

Muorala je prenest velike te¡ave an maltre, sa je bla zlo œibka, an useglih je muorla opravt narbuj te¡ke diela. Puno druzih sestri so tuole podperjale, posebno zak Krescencija, ki je parhajala iz takuo buoge dru¡ine, za nje bi ne muorla bit sparjeta u konvent an zatuo so se trudile an takuo dielale, de bi sama zapustila konvent. Do tega pa nie parœlo, sa’ je Krescencija prenesla tud’ najhujœe te¡ave. Zaries puno je tarpiela, sa’ blizu te¡kih diel je muorla prenest bole@ine u glavi, na zobieh, ki celuo ¡ivljenje so jo maltrale. Zauoj nje tarde potarpe¡ljivosti an mo@nega obnaœanja, ki jih obedan nie mu zastopit, se je arœieru glas, de za use tuo prenest more samuo bit ‘na @arounica, ‘na œtrija. Druge munije, kàr so jo sre@uvale, so se ¡egnuvale an hitro œle napri.

Soja viera pa je u cajtu zmagala an tolo hudobno misu arzbrisala.

Takuo, buj pozno, je zlo veselo sparjela funkcijo ratat u@iteljica, meœtra novink. Tolo funkcijo je obdar¡ala petandvajst liet, dok’ u liete 1741, kàr je imiela 58 liet, je bla imenovana prednica, priora, tistega konventa.

Poznal’ so jo pouserode an nimar vic judi je parhajalo u Kaufbeuren, za uœafat par Krescenciji nasvet an pomuoc. Poznana je bla za dobre nasvete, ki jih je dajala, sa je imiela veliko muo@ posluœat an misnit ku @lovek, ki je parœu jo praœat nasvet. Zatuo o nji se je pravlo, de »zna posluœat an dat pravo reœienje problemu, buojœ ku tu spovednic«.

Poznana je bla tud za nje svetniœko ¡ivljenje puno potarple¡ivosti, keri se nie ankul uklenila.

Umarla je 5. obrila lieta 1744, glih na dan Velike no@i, kàr je imiela samuo 61. liet. Na pogrebu se je zbralo zaries puno judi. Njeno truplo le¡i u stekleni karsti pod glaunin utarjan u veliki cierkvi konventa, kjer je ¡iviela vic ku œtierdeset liet an kan usake lieto parhaja puno romarju.

Miesca otuberja lieta 1900, pape¡ Leon XIII. jo je razglasiu za bla¡eno an 25. novemberja lieta 2001, pape¡ Wojtyla jo je razglasiu pa za svetnico.

31. marca 2012

Jur Zad tih

D

reja Petruovu je ostu par hiœ' in je obdelavu majhan dru¡inski grunt. Doma je ¡iveu puno cajta sam, potle k' je Mjuta, njega mat, umarla an so se sestre o¡enile uoz vasi. Biu je bruman @lovek, bi se moglo re@', de je biu œe nomalo kuœtan. Rediu je 'no mulo, ki jo je po riedko uklenjavu u nieko lepo burelco.

Kàr je tuole parpravju, je biu smieh, zak' tala mula, k'je bla zlo stara, mu nie tiela hodit.

Dost krat jo je muoru on ulie@.

Posebne re@i so mu se gajale, kàr je hodu dol po Laœkin zamenjavat doma@i kostanj z laœkin sierkan. Ga nie bluo doma œe vi@ ku 'an tiedan, kar je bluo puno cajta za zamenit dva ¡akja kostanja. Buo¡ac, je vi@krat on muoru ulie@ uoz an mulo z njin. Luœtno ga je bluo @ut guorit ku Kitajci, kàr se je jezu an kumru zauoj tardoglave mule: Prekleta mula, samuo uha, brez mo@i! Pa na use tuole Dreja, za kar san ist vidu, je nie ankul mlatu al' zajeu, @eglih je dar¡u œkorjo ku pravi ceraduorji.

Skor usake lieto je u cajtu po@itnic parœu dol z Rima njega nevuod, ki se je klicu Pippo. Biu je 'an puob zlo œimpatik, pa œigurno nie imeu velikega poklica za dielat u gruntu al' pa u seno¡etih, @eglih je kazu puno dobre voje. #e ga je kajœan podra¡u al' pa ga je kiek upraœu, je pogostu odgovarju po romaneœko an usak' an tarkaj mu je tudi uteku kajœan œtrambolot po sloviensko, takuo de je bluo lepuo an smieœno ga posluœat.

Biu je tud zlo luœtan, kàr je po veliki jici sred voœta hodu po senuo za ga znest u doma@i skedinj. Gledu je, kuo so druz' spravjal' senuo u zategi z varco, a kiek je œlo narobe takuo, de malomanj usakikrat, al' mu se je odvezalo gor na harbatu, al' pa je arstresu senuo po pot' grede, ki je hodu. Muoru je zbierat nazaj kupe, zavezat an zadiet. An @e mu se je le nazaj arzsulo, usedno nie teu, de nobedan bi ga u@iu an navadu, kuo se ve¡e.

Posebno @e ga je kajœan pobazgu, je kleu pape¡a an use njega poglavarje; seviede je grede poœiju za njin', brez nobednega strahu, tud tistega, ki ga je oœpotavu.

'An dan ga je Dreja poœju po uodo doz Kamunje gu #ela, h studencu, ki je teku glih gor nad njih seno¡et', nad staro voznico, ki peje u Raune. Se vid', de po Drejovih

H Karlunu Jakopetovemu je hodu pit ‘an glaœ vina... besiedah nie lepuo zastopu, kuo pridit do njega, al' pa, de se je zmotu med pravo an @eparno. Parœu je na voznico an jo je po nji udaru. Hodu, hodu je vi@ ku dvajst minutu tarkaj, de je parœu gu Raune. Usednu se je na korito an je med sabo veselo jau: »Mo, mo ci siamo« (kon@no san parœu). Buogi Pippo nie viedu, de so u Raunin, kàr je bla suœ, tud vasnjani muorli hodit cja u #ela po uodo. Odperju je œpino par korite, pa nie bluo kapje uode. Sam nie viedu, kaj ima narest an kan bi mu iti uodo gledat. Varnu se je nazaj h stricu na seno¡et. Tel buogi Dreja, ki je biu ¡ejan ku pas an je @aku freœko uodo s suhin garlan, je pokregu nevuoda an ga upraœu, kaj je dielu an kje je biu vàs tist cajt. Pippo mu je odguoriu: »Eh, zio, giusto quando sono arrivato alla sorgente l'acqua si è fermata« (glih kàr san parœu h studencu, je uoda genjala te@!).

Brez ni@ re@, mu je Dreja uzeu fjaœk uoz pest an se je sam pobrau pruot studencu. Tu pet minutu ga je dosegu. Napiu se je freœke uode an dau za pit tudi Pippunu, ki je parœù za njin ku pisi@, an grede mu je jau: »Si pru œleutast!« Uzeu je uoz gajufe œkatulo od ta-

baka, zaviu cigaret, se usednu an pokadiu mernuo, napunu fjaœk an se uarnu nazaj na dielo.

Cajt polietnih po@itnic je parœu do konca an Pippo se je varnu u Rim. Dreja je ostu nazaj sam. Biu je ¡e napri u lietih, kàr se je zagledu tu Kriœtino Klajne¡ovo, 'no ¡eno, ki je bla ¡e u lietih tudi ona. Muora œe re@, de je bla dielovna ¡ena, @eglih je nimar œ@eketala ku mitralja. Takuo ki je guorila, od velike sile je grede pjuvala. Zatuo smo ji uzdieli Sikalca. Pogostu ji je buogi Dreja muoru utiekat, za se nomalo preluhtat. Navado je imeu hodit u Oœnjak – ble so dvie hiœe malo uoz vasi – h Karlunu Jakopetovemu, ki, seviede, mu je njmar ponudu 'an gla¡ dobrega vina an se posmejau z njin.

Karlunovo vino mu je bluo uœe@. Zatuo Dreja ga je za@eu upraœat, de mu preda an fjaœk, za si parœparat predugo pot do Zamiera u butigo po anj. Daj donas, daj jutre, Karlo je zamerku, de prehitro je vino zmankuvalo u sodi@u an je zastopu, de bi te¡kuo parœu do konca lieta z vinan u kliet.

Pa nie viedu, kuo stuort genjat Drejunovo navado brez, de bi se na parjatelj usardiu.

Takuo jo je posebo vekuœtu.

Kar mu je Dreja jau : »Ben nu, Karlo, saj mi ga nato@eœ œe an fjaœk!« je Karlo odguoriu: »Naj bo, Dreja, kabi ku ti ga nato@en.« Pa u kliet, namest uzet @edno staklenco, je uzeu tisto, kjer je dar¡u miœelo za ¡ago na motor. Napunu jo je an mu jo dau.

Dreja se je pobrau pod Ograjo pruot duomu u Jiœi@e, pa Karlo se je smejau pod moœta@am'. Mignu je an jau soji ¡eni Marti: »Po@ak, boœ videla, @ez kakih pet minutu bo za se smejat.« Takuo je ratalo. Po@aso taz pod Ograje se je vra@u Dreja s sojin fjaœkan tu pest, arde@ u gobcu. Parœu je pred anj an mu je jau: »Karlo, kaj s' mi tle dau?«. »Vino san ti dau«, mu je odguoriu Karlo. »Ja, ma kizadno vino?« »Kuo, kizadno?

Ka nie dobro?«. »Al me imaœ za motoœego? Pokuœ!«, »Ja ben, tako je, muoj Dreja!« Dreja je zastopu an mu je naglih pasala navada hodit u Oœnjak po vino h Karlunu, ki je takuo za se brez skarbi parœparu sojo dobro vino.

(18. – gre naprej)

#LANI DE˘ELNE KOMISIJE ZA SLOVENCE pisali odborniku dr. Eliu De Anni

RICETA

➔ Slana torta s komara@an Za testuo nucamo 400 g uœeni@ne moke, 200 g masla, su.

Za napunt slano torto nucamo: 1 kg komara@a, 120 g ou@ega siera, 100 g siera briè, 1 ice, 1 @ebulo, oje, su.

Parvo rie@ napravemo testuo. Na mizo usujemo uœeni@no moko, arztajeno maslo, su an 1 taco marzle uode. Hitro umieœamo, pokrijemo s cunjo al’ pa zavijemo tu luminjovo karto an denemo u hladni prestor parbli¡no za pu ure. Tentega uzamemo komara@, ga o@edemo, splaknemo, zrie¡emo na kose po dugima@ an skuhamo u osoljeni an urieli uodi.

Natuo ote@emo an posuœmo. Tu ponù denemo 2 ¡lice oja an kàr je gore@o, var¡emo not zrie¡eno @ebulo kupe z komara@an an hitro pocvremo. Sada uzamemo testuo, urie¡emo tri parte an na mizi ga stegnemo na 4 mm debeluosti. Natuo uzamemo obalasto posodo za foran œaroko 24 cm, jo obelmo z maslan, potrosemo z uœeni@no moko an oflodramo z stegnjenin testan. Po varh polo¡emo cvart komara@ an natuo pa ou@ni ser an briè zrie¡ena u koœ@icjah. Stegnemo œe ostalo, testuo s katerin pokrijemo torto, zarobimo lepuo par krajah an po varh poma¡emo z zbutanin ican. Denimo u foran ¡e gorak 200° za 50 minut.

Loretta Primosig

˘elimo odgovor za vsa œe nereœena vpraœanja

N

a eni zadnjih sej De¡elne posvetovalne komisije za slovensko jezikovno manjœino, ki ji predsedujete, ste sporo@ili, da nameravate pred iztekom mandata sedanjemu de¡elnemu svetu sklicati De¡elno konferenco za zaœ@ito slovenske manjœine v naœi de¡eli.

Pridru¡ujemo se vaœi iniciativi, jo pozdravljamo in bomo za njen vsestranski uspeh ¡rtvovali vse svoje mo@i v prepri@anju, da bomo lahko le skupaj objektivno in pravi@no prebrodili velike te¡ave, ki danes tarejo slovensko narodno skupnost v Italiji.

V za@etku prihodnjega leta bomo praznovali petdesetletnico sprejetja s strani parlamenta posebnega statuta za de¡elo Furlanijo Julijsko krajino in nato volitve za prvi de¡elni svet (1964), kar je za nas velike zgodovinske pomembnosti.

De¡ela FJK je namre@ nastala prav zaradi prisotnosti slovenske narodne skupnosti v njenih mejah in to zgodovinsko dejstvo

predstavlja tudi veliko odgovornost, ki jo imamo vsi, do prebivalstva slovenske manjœine, ki ¡ivi vzdol¡ meje od Trbi¡a na Videmskem do Milj na Tr¡aœkem. #len 3 de¡elnega statuta se tako naravno ujema s @lenom 6 dr¡avne ustave in tudi z raznimi mednarodnimi pogodbami in zavezami.

Prav tako ¡ivijo v mejah naœe de¡ele œe druge manjœine kot so furlanska etni@na skupnost in pa manjœina nemœko govore@ega prebivalstva.

Nedvomno mora biti na De¡elni konferenci za slovensko manjœino, ki jo nameravate sklicati œe letos, govora tudi o kvaliteti vsesploœne dejavnosti slovenske narodne skupnosti v de¡eli FJK kot tudi o objektivnem finansiranju s strani de¡ele kulturnih, œportnih, verskih, socialnih in drugih dejavnikov, ne smemo pa pri tem prezreti celotnega zgodovinskega razvoja, ki vidi v povojnem obdobju problematiko slovenske

narodne skupnosti v ospredju zanimanja politi@ne in druge stvarnosti. ˘elimo, da bi pod vaœim cenjenim vodstvom de¡elna konferenca za slovensko narodno manjœino natan@no, zgodovinsko in objektivno analizirala naœo sploœno tematiko in da bi kon@no naœla zadovoljiv odgovor na vsa œe nereœena vpraœanja, ki zadevajo slovensko narodno skupnost v Italiji.

V prepri@anju, da boste omenjeno konferenco sklicali in vabili v tem duhu in v teh smernicah vas najlepœe pozdravljamo.

Drago Ætoka Janez Povæe Riccardo Ruttar Michele Coren Walter Bandelj Julijan Åavdek

Ålani deœelne posvetovalne komisije za slovensko manjæino

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Kaplan Martin #edermac 27.

31. marca 2012

LETA 1933 - KATEKIZME SO POBRALI

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risbe: MORENO TOMASETIG

besedilo: GIORGIO BANCHIG in MORENO TOMASETIG

POVZETEK - Telo ilustrirano pripovedovanje je povzeto iz romana »Kaplan Martin Åedermac«, v katerem je slovenski pisatelj France Bevk (1890-1970) opisu teœko stanje slovenskih duhovniku v Beneåiji po prepovedi slovenskega jezika v cierkvi s strani faæizma. Po obisku karabinierju je pre Martin s sestro Katino skriu slovenske bukva v cierku svetega Mihiela in potlè æu obiskavat mamo v Karnico.

Kàr se je varnù, je zaåeu premiæljevat o teœkem stanju, v katerem so se znaæli njega ljudje in on s prepovedjo slovenskega jezika. Paræla je nedieja, kaplan Martin je æu maæavat. Po branju Vangelija je zaåeu pridgo po italijansko. Moœje so se razjezili, a Åedermac je zagotoviu, de se bo on obarnu do nadækofa in celuo do papeœa. Åedermac se je udeleœiu sejma v Rupi, kjer je sreåu druge kaplane. Vsak od njih je poviedu, kakuo se je obnaæu in kaj bi bluo trieba nardit. Na œalost pa se nieso pokazal’ enotni in vsak je branu svojo idejo. Kaplan Skubin je celuo tardiu, de je trieba ubuogat darœavo. Kàr se je varnu, je v pogovoru s sestro zagotoviu, de se na bo podluoœu oblastem. Rajæ se bo dau zapriet v jeåo. Karabinierji so ga darœal’ pod kontrolo. En dan so ga paræli obiskavat in mu ukazali, naj podpiæe dokument, s katerim naj bi sparjeu faæistiåni ukaz. Zatuo ki je Åedermac odloåno odklonu, ga je parsilu v Åedad na pogovor s prefektam. Pogovor je biu zelo napet.

Kaplan Åedermac je prefektu razluoœu dolgo zgodovino Slovencu v Beneåiji in oåitu, de faæizem usiljuje ljudem miseu, de so pripadniki nieke druge darœave - Jugoslavije, kar se nie nikoli zgodilo.

ŒE SE JE NOÅILO, KÀR JE STOPU IZ KORIERE IN SE PO KLANCU VRAÅU DAMU. HODU JE POÅASO, UTRUJENO, GLEDU V TLA, V SIVE KAMANE, KI SO SE RAHLO SVETILI IZ MRAKA, IN TRUDNO RAZMIÆLJU

CEDERMAC SE NIE PRÙ ZAVIEDU, KADÀ SE JE ZNAJDU PRED VRATI PREFEKTURE IN NA ULICI POLNI LJUDI

BLUO JE PRÙ NA OVINKU, KJER SE JE OD KLANCA CEPILA STAZÀ IN TEKLA DO MALNA. OD GARMUOVIA OB PATOKU SE JE NAENKRAT POKAZALA TAMNA ÅLOVIEÆKA SIENCA. BIU JE KOVAÅ VANC RAKAR BUOG DÌ! KJE SI BIU?

DOBAR VIÅER!

V MALNU. ÅE VAM JE PRU,, LAHKO KUPE GREMA DO VASI

LJUDJE SO DALI KATEKIZME. NE BI JIH TIELI DATI, A ONI SO DOBRO VIEDELI, DE JIH IMAJO. NIEKI HUDIÅ JIM JE VSE POVIEDU. PA JEST GA NIESAM DAU. ÅE BI BLI VSI KAKOR JEST, BI JIM S KOLÌ DAL’ KATEKIZME…

ZAKÌ DE NE? LE GREMA. NAM BO KRAJÆI CAJT

BUJ PREVIDNO! POTIHO!

ÅEDERMAC SE JE BIU PRESTRAÆU IN MU JE BLUO NARODNO, DE GA JE KAJÆAN VIDU MAHAT S PALCO IN GOVORIT SAM S SABO. RAKARJA JE VPRAÆU, ÅE JE DOMA KAJ NOVEGA JA, VSAK DAN JE KAJ NOVEGA. DONAS SO BLI SPET V VASI IN SO POBRALI KATEKIZME

AL’ SO BLI TUDI V FARUŒU?

TUDI. ZDI SE, DE SO VSE PREVARGLI, NIÅ NIESO UÆAFAL’

VI ME NE BOTE IZDALI

JEST NE! PA TE NUOÅ LAHKO IZDA. VÅASIH TUDI NUOÅ NATEGUJE UHA

BREZ MENE? TEGA BI NE SMIELI! PA KA’ MISLIJO? AL’ SO BLI PO VSIEH HIÆAH?

PO VSIEH. ÆE TAM KJER NIE OTRUOK

GLEJ, PA SAM MISLU, DE TE NIE DO KATEKIZMU IN DO NAUKA… SA’ ZMIERAM HODIM V CIERKU

PAÅ. ZATUO, DE BI ME UJEU ZA KAKO BESIEDO

27 - GRE NAPREJ RIASSUNTO IN ITALIANO - Questo racconto è tratto dal romanzo «Kaplan Martin Åedermac» dello scrittore sloveno France Bevk (1890-1970). Narra fatti successi nel1933, quando il regime fascista vietò l’uso della lingua slovena nelle chiese della Slavia friulana. In questa puntata: il cappellano Åedermac esce frastornato dal colloquio con il prefetto. È già sera quando scende dalla corriera e si avvia verso Vrsno. Lungo il sentiero incontra il fabbro Rakar che torna dal mulino e gli chiede se ci fossero delle novità in paese. Rakar gli racconta che in quel giorno in paese sono venuti i carabinieri che sono andati per le case a sequestrare i catechimi sloveni e si sono recati anche in canonica dove hanno messo tutto sottosopra. Sono andati a colpo sicuro nelle case dove sapevano con certezza di trovarli. La gente è stata costretta a consegnarli, cosa che Rakar non ha fatto anche se, pur partecipando alla messa, si dimostrava sempre critico nei confronti della Chiesa.

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ZADNJA STRAN

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KAJ KJE KAM KADÀ KUO

31. marca 2012

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DOMA#A MODRUOST Prepun ¡aki pokne

NEDIÆKE DOLINE • LIEŒKA FARA - v nediejo 1. obrila, ob. 17.30 bo kri¡uva pot v Seucu. Po¡egnili bojo nou kri¡, ki ga je podarila dru¡ina Pe@.

• DREKA - v nediejo 1. obrila, ob 15. uri na Solarjeh an v Oœtariji pri Komardinu bojo parpravli velikono@ne pierhe. Info: Dreœki kamun 0432721021 (kar so uradi odparti) ali napiœite na kobiljaglava@yahoo.it • PLANINSKO DRUŒTVO CAI - v nediejo 1. obrila organiza s planinskim druœtvam Cai Fuojda, pohod v Fuojdi (Anello di Faedis). Za info: Massimiliano Miani: 3492983555 • DRUŒTVO SV. ŒTANDRI IZ KRAVARJA vabi: - od 4. do 9. voœta na izlet v Pariz Prvi dan se gre iz Œkrutove ob 5.30 an se pride v Mulhouse na meji s Œvico an Francijo. Naslednji dan se gre proti Parizu, kjer se bo ostalo do 8. voœta. Natua se bo œlo pruoti Strasburgu za ogled miesta. V @etartak 9. voœta se pride damu.

Info: Valentina 0432 723286 (v ve@ernih urah).

• JAGRI IZ SAUODNJE vabijo: - v saboto, 28. obrila na sejem (fiera) jage an ribolovstva (pesca) v Longarone. Iz Sauodnje puodejo ob 6. uri zjutra an se uarnejo okuole 10. zvi@er. Vi@erja bo v agriturisme v Gagliane. Info an za se upisat (35 evru: koriera, vstop v sejem, vi@erja – otroc do 10 liet zastonj): bar »Crisnaro« Sauodnja 0432714000, Renato Massera 3385323493.

TERSKE DOLINE • BARDO - u pandiejak 9. obrila bo po maœi feœta po vasi

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KULTURNO VERSKI LIST

PETNAJSTDNEVNIK PERIODICO QUINDICINALE ODGOVORNI UREDNIK DIRETTORE RESPONSABILE MARINO QUALIZZA ZALO¡BA - EDITRICE MOST SOCIETÀ COOPERATIVA A R. L. UREDNIŒTVO - REDAZIONE UPRAVA - AMMINISTRAZIONE 33043 #EDAD - CIVIDALE DEL FRIULI BORGO SAN DOMENICO, 78 TEL. - FAX 0432 701455 e mail: redazione@dom.it www.dom.it Iscrizione Roc n. 5949 del 10.12.2001 STAMPA: CENTRO STAMPA DELLE VENEZIE SOC. COOP. VIA AUSTRIA, 19/B, 35129 PADOVA REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI UDINE N. 8 - 8. 4. 2003

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POSOÅJE • KOBARID - v sriedo 4. obrila, ob 20.30 bo Slovensko Stalno Gledaliœ@e v kulturnin domu predstavilo dokumentarno dramo »Kobarid '38 Kronika atentata« (re¡ija: Jernej Kobal) • BREGINJ - v saboto 31. mar@a, ob 18. uri bo v breginjski œuoli tradicionalno kulturno sre@anje »Skupni kulturni prostor ob Nadi¡i«. Nastopili bojo u@enci breginjske œuole, zbor »Naœe vasi« iz Tipane an Vokalna skupina

Breginj. Predstavli bojo Trinkov koledar 2012 an pesniœka zbirka Andreine Trusgnach »Sanje morejo plut vesoko«

SLOVENIJA • LJUBLJANA - v @etartak 29. mar@a, ob 18.00 bo v galeriji Slovenskega svetovnega kongresa v Ljubljani (Cankarjeva 1/IV) predstaviteu moœtre beneœke slikarke Lorette Dorbolò. Odparta bo do 26. obrila od pandiejka do petka od 8. do 15. ure an zvi@er, ko so druge prireditve.

U PRIHODNJI ŒTEVILKI BOMO OBJAVIL’

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URNIKI SVETIH MAΠZA VELIKONO@NE PRAZNIKE

sabota 31. mar@a 2012

Matajur, ob 18.00 Topoluove, ob 18.30 precesija iz studenca Ta za uratah an maœa v lieœki cierkvi Solbica, ob 17.30 nedieja 1. obrila 2012 OJ@INCA Arbe@, ob 11.00 Bardo, ob 11.30 (z branjem Svetega pisma v terskem nare@ju) Briœ@a, ob 11.00 Dolenj Marsin, ob 9.30 Dreka, ob 10.30 Gorenj Tarbij, ob 9.00 Gorenj Barnas, ob 11.30 Kosca, ob 10.00 (precesija an maœa) Landar, ob 9.30 Liesa, ob 11.00 (precesija an maœa) Lu¡nice, ob 18.00 Naborjet, ob 11.00 Osojani, ob 9.30 Ov@ja vas, ob 10.15 Podutana, ob 11.15 Ravanca, ob 11.00 Sauodnja, ob 10.15 Sriednje, ob 10.00 Œpietar, ob 11.00 Œtuoblank, ob 9.00 Tar@mun, ob 9.00 Tipana, ob 11.00 Ukve, ob 9.15 Zavarh, ob 10.30 ˘abnice, ob 10.00 5. obrila 2012 VELIKI @ETARTAK - Zadnja vi@erja Arbe@ (Sv. Œtandre¡),, ob 18.30 Briœ@a, ob 19.00 #arnivarh, ob 17.00

Gorenj Marsin, ob 18.30 Gorenja Miersa, ob 18.30 Kosca, ob 19.00 Liesa, ob 20.00 (euharisti@no @eœ@enje) Naborjet, ob 18.00 Ov@ja vas, ob 19.00 Ravanca, ob 20.30 Ruonac, ob 18.00 Sauodnja, ob 19.00 Sriednje, ob 20.00 Œpietar, ob 20.30 Ukve, ob 20.00 ˘abnice, ob 20.00

6. obrila 2012 VELIKI PETAK - Jezusovo tarpljenje an smart Arbe@, ob 17.00 Briœ@a, ob 19.00 #arnivarh, ob 15.30 kri¡ova pot Dolenj Marsin, ob 20.00 Gorenja Miersa, ob 15.00 Gorenj Tarbij, ob 15.00 bo kri¡ova pot Kosca, ob 21.00 liturgija an precesija Liesa, ob 20.00 kri¡ova pot Matajur, ob 17.00 kri¡ova pot Naborjet, ob 20.00 kri¡ova pot Ov@ja vas, ob 18.00 Ravanca, ob 20.00 kri¡ova pot Ruonac, ob 18.00 Sauodnja, ob 19.30 precesija Solbica, ob 15.00 Sriednje, ob 20.00 Œpietar, ob 15.00 liturgija Œpietar, ob 20.30 kri¡ova pot Tar@mun, ob 15.00 bo kri¡ova pot Tipana, ob 20.00 Topoluove, ob 15.00 bo kri¡ova pot Ukve, ob 19.00 ˘abnice, ob 15.00 bo kri¡ova pot an ob 20.00 liturgija

7. obrila 2012 VELIKA SABOTA - Jezus v grobu -

Arbe@, ob 20.30 Briœ@a, ob 19.00 #arnivarh, ob 19.00 Dolenj Marsin, ob 19.00 Dreka, ob 17.00 Gorenja Miersa, ob 21.30 Gorenj Tarbij, ob 17.00 po¡egnovanje kruha in ognja Kosca, ob 16.30 po¡egnovanje kruha in ognja Lieœka fara, od 9. do 13.00 po¡egnovanje kruha po vaseh Liesa, ob 20.00 velikono@na vilja Matajur, od 9. ure naprì po¡egnovanje kruha po vaseh Naborjet, ob 18.00 Oblica, ob 11.00 po¡egnovanje kruha Osojani, ob 20.30 Ov@ja vas, ob 19.00 Ruonac, ob 18.00 Sriednje, ob 20.00 Œpietarska fara, od 14.00 do 15.30 po¡egnovanje kruha po vaseh Œpietar, 21.00 velikono@na vilja Œtuoblank, ob 18.30 velikono@na vilja Topoluove, ob 16.00 po¡egnovanje kruha in ognja Tipana, ob 19.00 Ukve, ob 20.00 precesija ustajenja ˘abnice, ob 15. uri po¡egnovanje kruha, ob 20.00 liturgija nedieja 8. obrila 2012 VELIKA NUO@ - Kristusovo vstajenje Arbe@, ob 10.00 Bardo, ob 11.30 Brezje, ob 11.00 Briœ@a, ob 11.00

#aniebola, ob 10.30 Dreka, ob 11.00 Gorenj Barnas, ob 12.00 Gorenj Marsin, ob 11.00 Gorenj Tarbij, ob 9.00 Karnahta, ob 9.30 Kosca, ob 10.00 Kravar, ob 15.00 Laze, ob 9.30 Liesa, ob 11.00 Lu¡nice, ob 18.00 Matajur, ob 9.00 Naborjet, ob 11.00 Oblica, ob 9.00 Ov@ja vas, ob 10.15 Ravanca, ob 11.00 Ruonac, ob 9.30 Sauodnja, ob 11.00 Solbica, ob 9.30 Sriednje, ob 10.00 Œpietar, ob 11.00 Tar@mun, ob 10.00 Tipana, ob 11.00 Topoluove, ob 9.00 Ukve, ob 9.15 Viœkorœa, ob 11.00 Zavarh, ob 10.30 ˘abnice, ob 10.00 9. obrila 2012 V E L I K O N O @ NI P A N D I E J A K

A¡la, ob 10.00 Barnas, ob 10.00 Bila, ob 11.00 Gorenj Tarbij, ob 9.00 Hostne, ob 11.45 Landarska jama, ob 11.00 Njiva, ob 9.30 Podutana, ob 11.15 Sriednje, ob 10.00 Œtuoblank, ob 10.30 Ukve, ob 9.15 ˘abnice, ob 10.00

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