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Sabato 25 Giugno 2016
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Gabriele Albertini: dopo un recupero forsennato di Stefano Parisi con una Lega distratta
Milano persa per 17mila voti
Ma gli azzurri hanno preso il 22% e Salvini solo l’11 DI
GOFFREDO PISTELLI
«N
o, Brexit non me l’aspettavo». Pur essendo un imprenditore di lungo corso e un politico navigato, Gabriele Albertini, milanese, classe 1950, oggi senatore di Area popolare, ma per nove anni sindaco di Milano, era fra quelli che vedevano Londra ancora nell’Unione europea. La chiacchierata, fissata per fare un’analisi a bocce ferme del voto meneghino e delle prospetGabriele Albertini tive della città, inizia necessariamente dal «leave», votato a la Unione, sapendo di pagarne a caro prezzo gli effetti come maggioranza dai britannici. Domanda. Era ottimista piazza finanziaria. D. E dunque Milano posul referendum dunque? Risposta. Esatto. Mi imma- trebbe provarci? R. Ora è chiaro che altre ginavo che si volesse evitare una sciagura per il Regno Uni- piazze, come Francoforte e to ma anche per l’Europa, una Parigi, partono avvantaggiate. frattura grave, in un momento Però perché non provarci? Nella sciagure, di crisi econoun barlume mica e, non diSalvini, cresciuto positivo. mentichiamoD. Lo relo, di minaccia a livello nazionagistriamo terrorista glole, puntava alla volentieri, bale. Invece, leadership del censenatore. ecco questo trodestra. Non a Ma ora, olsfregio, non caso aveva defi nito tre al contasolo al disegno le amministrative gio finanziaeconomico-firio, ci potrà nanziario, ma di Milano come il forse essere anche a quello derby della Maduanche quelpolitico. nina, non, cioè, fra lo politico: D. Lei è il centro destra ed il Marine Le stato anche centrosinistra ma fra Pen ha già europarlaLega e Forza Italia chiesto il rementare, che ferendum, risposte si è Matteo Saldato? R. Che questa è la democra- vini gli ha fatto eco. Che zia ma nella società di Mar- succederà in Italia? shall McLuhan, nella quale il R. Ah di sicuro, i populismi mezzo è il messaggio, a colpi di si rinfocoleranno. In una socie«mi piace» su Facebook, vanno tà mediatizzata, l’irrazionalità in Parlamento disoccupati e av- ha lo stesso peso delle ragioni vocati falliti, oppure si diventa serie. Occorre che ci sia una leader per la bravura sui 140 leadership in grado di rapprecaratteri di Twitter. sentare una barriera costituzioD. È la democrazia, bellez- nale a questa presa di consenza. Diranno in molti. so che può diventare di potere. R. Sì, però non è un caso che Sa, è molto facile dire «è colpa la nostra Costituzione non am- dell’Europa». metta referendum né per i tratD. La quale Europa qualtati internazionali né per leggi che errore lo ha fatto, diciatributarie. Se lo immagina, se mo. potessimo abrogare la norma R. Guardi, noi siamo ancora che ha introdotto l’Irpef? in una «democrazia acquisitiD. E adesso che succede, va», come la chiamava Fransenatore? cesco Cossiga, ossia abbiamo R. Ah questo è un guaio serio, vissuto per decenni al disopra non v’è dubbio. Per i britannici, delle nostre possibilità, con un che pagheranno il loro isolazio- grande ricorso al debito. nismo, come per noi. Però mi D. Che ha fatto danni, lei faccia essere appena appena dice. ottimista. R. Ha consentito alla moglie D. Figurarsi, si accomo- di Umberto Bossi di andare di. in pensione dopo 15 anni con R. Qualche giorno fa, ho rice- l’80% dell’ultima remuneraziovuto da Giulio Tremonti una ne da insegnante. proposta di legge della passata D. Secondo le leggi vigenlegislatura, che portava la sua ti, immagino. firma. R. Certo, e come lei altri D. Su quale materia? 500mila, intendiamoci. Poi però R. Una serie di incentivi per quando i soci dello stesso club ci le società straniere che voles- chiedono di pagare alcuni consero quotarsi alla Borsa di Mi- ti di equilibrio, non possiamo lano. Come sappiamo bene, la lamentarci. Certo, quando il City s’è impegnata fino all’ulti- papa e la mamma, facendo demo per scongiurare l’uscita dal- biti, consentivano di comprare
il motorino, pagare le vacanze, in famiglia erano tutti contenti. Senza immaginare che quei conti avrebbero dovuto essere saldati, prima o poi. D. Che dovrebbe fare, secondo lei, il premier Matteo Renzi? Lei è un senatore di maggioranza e per lui ha espresso più volte apprezzamento, anzi la considerano un renziano. R. Difficile da dirsi, perché io non ho vocazioni populiste come quelli che ora contro il Governo si rivolgono. Io credo che dovrebbe usare il buon senso del padre di famiglia. D. Mitica figura del Codice civile. R. Renzi, fino a oggi, è stato un po’ un demagogo buono, per affrontare i populismi. La scelta degli 80 euro ne è un esempio: l’avrà fatta pure per ottenere un vasto consenso, ma l’ha realizzata mettendo le mani nel cuneo fiscale e parafiscale, ed è la prima volta che accade nella storia repubblicana. In altri anni, si sarebbero usata la leva dei rinnovi contrattuali dei metalmeccanici, magari su basi inflattive. D. Sì, ma politicamente ci vorrà forse un Nazareno 2.0? R. Una grosse koalition dei moderati, certo. Ma credo che ci vorrebbe il Nazareno quello vero, nel senso di Nostro Signore, per metterla assieme adesso. Mi pare che, nel breve, collida col consenso. Il che potrebbe spingere Renzi a scendere sul piano dei grillini. D. Giocare un po’ con l’antipolitica. R. Sì fare il monello pure lui, più che il padre affettuoso e responsabile. Ma qui la situazione è piuttosto seria, pensi se in Spagna vincesse Podemos. La Francia è forte in subbuglio per una legge sul lavoro del tutto ragionevole, in un Paese che dovrebbe essere coeso per le tragiche vicende del terrorismo. D. Insomma il quadro economico potrebbe aggravarsi. R. Se gli spread ripartissero, le nostre previsioni di crescita dovrebbero essere riviste al ribasso, ma stavano in un’architettura precaria, inclusa la flessibilità europea accordata. D. Il governo potrebbe essere chiamato a scelte impopolari. R. Stiamo a vedere. Renzi però ha risorse straordinarie sul piano umano. Qualcuno l’ha criticato per la mancanza di un cursum honorum, lo considera un parvenu, limiti eventuali che lui bilancia con un intuito formidabile e doti enormi di comunicazione. Le sa che sono un dilettante di grafologia? D. No, mi mancava. R. Che è cosa seria, nel Nord Europa si usa per assumere le persone, perché la grafia rivela
BRIOCHE E CAPPUCCINO - ELEZIONI di Riccardo Ruggeri Mi sono addormentato ascoltando le parole supponenti di certo David Serra, di certo Mario Monti, di certo Enrico Letta, mi sono svegliato uomo libero. Che bello. Il mio primo pensiero va agli storici, che un secolo fa conclusero le loro analisi così: «la colpa dei disastri del ‘900 inizia con la sciagurata guerra del 1914, e questa va imputata esclusivamente alla classe dominante di allora». Gli storici li definiscono «intellettualmente mediocri e drammaticamente inetti». Esattamente la situazione di oggi. Se i G7 fossero persone intellettualmente oneste dovrebbero dimettersi immediatamente. Sono le regole della democrazia. la personalità in modo profondo, sie. Peccato, il grande Stefano anche Umberto Paolucci, l’ex Parisi aveva fatto il miracolo a presidente di Microsoft Italia la mettere tutti in linea e a coglieutilizzava. Non solo, all’insapu- re il pareggio al primo turno. D. Invidie e gelosie parta della grafologa, una volta, gli fece esaminare la grafia di Bill rebbero aver pesato più di Gates, come se fosse un can- tutto. L’alleanza con la Lega didato qualsiasi a un posto di non ha funzionato. dirigente. R. Il Carroccio, dai tempi delD. E il responso quale lo scandalo del tesoriere Franfu? cesco Belsito, in cui era sceso R. Un rapporto di una decina al 3-4%, ha fatto miracoli. Qualdi pagine, in cui l’esperta dice- cuno nei sondaggi lo accreditava che il candidato aveva tratti va del 15-16% e anche oltre. di genialità assoluta e grandi D. E dunque? doti creative e che, pertanto, R. Dunque Salvini ha cominnon c’era una posizione adatta ciato a porsi come alternativa a lui nella branca italiana del alla leadership di centrodestra, gruppo. aveva definito le amministratiD. E lei, senatore, ha ap- ve il derby della Madunina, fra plicato i suoi rudimenti gra- lui e Forza Italia. È chiaro che fologici al premier? non poteva funzionare. È finita R. Sì quanin modo deludo mi scrisse dente per lui Nel gioco delle risse un biglietto, che ha avuto dopo il mio l’11% e gli post elettorali i leghidiscorso sulla Azzurri che sti hanno polemizzafiducia al Gohanno preso il to con Fi senza tener verno in Se22%. conto che il preinato, dopo il D. Invece i dente della Regione Trivelle-gate leghisti hanLombardia, Maroni, lucano. Mi no accusato face avere dai lei di aver che si era candidato commessi quevoluto marcome capolista del sto foglio in cui ginalizzare Carroccio a Varese aveva vergato la Lega. ha perso questa roca mano un R. Per caforte leghista complimento, un’intervista a «bravissimo!», Radio Anch’io per l’intervendella quale, se to che avevo appena concluso. vuole, le rileggo la trascrizione D. E lei, da grafologo ama- (e così fa per un lungo pezzo, tore, che ne ha ricavato? ndr). Dicevo anche che certe R. C’è il segno di un’intelli- istanze leghiste non potevano genza superiore e non lo dico esser lasciate cadere. Si sono per piaggeria. E comunque, arrabbiati tutti. Roberto Maanche dai banchi del Governo, roni, di rimando, ha detto che intervenendo in replica, Renzi Parisi «non aveva il quid». mi elogiò due volte per il richiaD. Ed era vero? mo alla distinzione dei poteri, R. Il quid non ce l’ha avuto fra giudiziario e legislativo. «Su per certo il governatore che, a questo», disse, «non aggiungo Varese, la sua città, s’era canniente a quello che ha già detto didato capolista del Carroccio il senatore Albertini». a sostegno del sindaco padano. D. Morale? Hanno perduto. R. Lei mi ha detto che ero D. Senta non è che Parisi renziano, prima. Dovrebbe chie- ha perso perché, a un certo dere al premier se non sia un punto, nel centrodestra in po’ albertiniano lui (ride, ndr). molti si sono accorti che, D. Forse perché anche lei, da Palazzo Marino, sarebcome Renzi, ha perso le am- be diventato un candidato ministrative? naturale alla leadership del R. A Milano ci sono mancati centrodestra? 17mila voti, davvero un’inezia. R. A questo proposito, le racPer ragioni certamente impu- conto cosa mi disse un giorno tabili ai nostri difetti, al nostro Giulio Andreotti. «deficio», alla mancanza di vicontinua a pagina 12 sione ma anche a invidie e gelo-